L’UOMO DELLA PIOGGIA
fan fiction scritta da Andrea
Paroli
indirizzo E-Mail: mig2000@libero.it
pagina Web : http://digilander.libero.it/fanfiction/index.htm
DISCLAMER
Tutti i personaggi della serie televisiva “Buffy the Vampire
Slayer” citati nella storia sono di proprietà di Joss Whedon, di David
GreenWalt, della 20th Century Fox
Television Production e della Warner Brothers. Sono stati utilizzati
senza il consenso degli autori, ma non a fini di lucro.
Trama della storia: Una fitta pioggia
su Sunnydale. Una notte di Caccia come tante. Un saluto da uno sconosciuto. Per
Buffy una nuova visione dell’Inferno.
Nota : Questa storia si svolge durante la quinta stagione di
Buffy the Vampire Slayer, più precisamente tra la settima puntata “PAZZI
D’AMORE” (titolo originale:“Fool for love” trasmessa in U. S. A. il
14/11/2000) e l’ottava puntata “OMBRA” (titolo originale: “Shadow” trasmessa in U. S. A. il 21/11/2000)
0.
“Il
mondo è un grande Palcoscenico e noi siamo tutti attori”
William
Shakespeare
“…non
vedendoti tornare, ho desiderato di morire.
E
in questo regno, ogni mio desiderio è un ordine…”
Tratto
da “La Bella e la Bestia”
1.
L’allarme
è suonato all’improvviso cogliendo di sorpresa tutti i presenti……… ma erano ben
addestrati e ognuno sapeva quale era il suo compito…
…con
fredda efficienza le massicce porte automatiche erano state chiuse e
presidiate…… le telecamere con i loro occhi di vetro e circuiti scrutavano i
corridoi…… le porte degli uffici erano state sprangate dall’interno e i pochi,
sfortunati, che erano in giro ed erano stati tagliati via dal sistema di
sicurezza, non avevano trovato altro che rifugiarsi nei bagni ed aspettare che
l’emergenza passasse…
…procedura
standard…
…nulla
di più…
…ma
non ci si abitua mai…… mai in assoluto……… sentire una sirena che urla
all’improvviso e sapere di trovarsi, praticamente, in campo aperto…… in un
corridoio di porte bloccate……… alla mercé di quella “cosa” che ha causato
l’allarme……… magari, ora, si trova dietro l’angolo…… sbavante, affamata e
infuriata…
…non
ci si abitua mai…
2.
O’Donnel
apriva la fila………… la mitraglietta Mp5 stretta in mano e lo sguardo rivolto
verso il corridoio bianco che si stende di fronte a loro fino ad un punto in cui
il grigio cemento armato prende il posto delle pareti laccate di bianco…
…Greech
segue subito dopo…… stessa arma…… stessa posizione piegata in avanti con il
calcio che preme sulla spalla, l’occhio incollato sul mirino e il dito a meno
di un centimetro da grilletto…
…Anne
Retford, Karl Watzberg e Julia Goldber compongono il corpo della squadra………
Adrian Smily viene per ultimo e chiude la fila………… fucile a pompa calibro .12
……… un pugnale nella cintola…… due granate a frammentazione…… bocca asciutta………
il tambureggiamento costante del cuore che gli riempie le orecchie……… mani
sudate dentro i guanti neri che stringono con forza l’arma puntata verso
terra……… ma che, in meno di un secondo, può essere alzata e pronta a sparare…
…la
squadra due e la tre seguono a poca distanza, impegnati nel controllare gli
uffici…
…
“LIBERO”… si sente la voce che esplode in un istante, seguita dal tonfo sordo
di una porta… “LIBERO” ripete un’altra voce che proviene da un altro
corridoio……… “LIBERO” ripete la prima voce pochi secondi dopo, mentre gli
uffici vengono controllati uno a uno per assicurarsi che nessuna delle “cose”
del Blocco H si sia rintanata in uno degli uffici…
…ALLARME
AL BLOCCO DI DETENZIONE H…
…la
calda e tranquilla voce di Max ha informato che qualcosa non andava in una
delle celle…
…
“qualcosa che non andava”… che eufemismo !!!……… la bocca di Adrian si
contorce in una smorfia sotto il cappuccio nero…… quando “qualcosa non va”
vuol dire, nella maggior parte dei casi, avere a che fare con un bestione di duecento
chili e terribilmente infuriato…
…tre
squadre armate dovrebbero averne ragione…… ovvio !!!…… ma nonostante
l’addestramento …… le motivazioni…… le armi…… e tutta la tecnologia a
disposizione…… non si può mai fare a meno di pensare con “COSA” si ha a che
fare………… con tutta quella furia primordiale vecchia quanto il mondo…
…DANNAZIONE
!!!…
…c’era
così vicino……… così dannatamente vicino…
…dopo
due anni, finalmente, avevano accettato la sua richiesta di essere trasferito
in un’Unità Operativa di Base in Alabama……… un posto tranquillo a quanto a
sentito dire……… mancavano solo tre giorni per chiudere con le pratiche…
…e
ora…
…DANNAZIONE
!!!…
…e
ora sente un brutto presentimento………… qualcosa che prende alla bocca dello stomaco
ogni Operativo…… qualcosa che dice “oggi è il tuo turno”, “mettiti l’anima in
pace”, “sei fatto”, “non farti
l’illusione di arrivare vivo a domani”…
…la
squadra di blocca di colpo e Smily, nonostante sia preso dai suoi pensieri,
riesce a bloccarsi prima di scontrarsi con la Retford…
…il
pugno alzato di O’Donnel ferma la squadra con lo stesso gesto imperioso di un
vigile che sorveglia il traffico…
…a
poca distanza da loro, incassata nella parete, una porta metallica leggermente
accostata…
…dovrebbe
essere chiusa !!!………… CHIUSA !!!…
…e
invece è “leggermente” accostata…
…qualcuno
si è dimenticato di chiuderla………… di chiuderla e impedire che l’orrore che vive
nelle celle oltre quella porta, potesse fuggire…
…la
cabina di vetro a destra della porta……… quella cabina dove si trova il pulsante
che comanda l’apertura della porta…… e dove si dovrebbero trovare le due
guardie di turno (Finch e Smith ??? ……… oggi era il loro turno ???…) è vuota………
solo un’unica macchia di sangue rosso a forma di impronta di mano (con il
mignolo mancante, pare), che anima l’interno della cabina…… una sottile scia di
sangue scende da essa e arriva fino all’intelaiatura…… forse più sotto……… stesi
a terra, i corpi dilaniati delle due guardie…
…bisogna
controllare…
…DANNAZIONE
!!!…… solo tre giorni !!!………… solo tre giorni al trasferimento……… solo tre
maledettissimi e fottuti giorni…
…il
pugno chiuso, levato in alto, si apre e inizia a gesticolare…
…la
squadra si divide in due…
…
Retford, Watzberg e Goldber si buttano
verso sinistra……………lui, O’ Donnel e Greech a destra…
…<Squadra
Uno a Base…> esclama O’Donnel portandosi il dito all’orecchio e accendendo
la piccola rice-trasmittente ………… un brusio confuso a cui Smily non fa alcuna
attenzione…… i suoi occhi sono calamitati dalla porta socchiusa……… (PERCHÈ NON
CHIUSA ???……… MALEDIZIONE……… PERCHÈ NON CHIUSA ???………………… solo tre giorni………
uno, due e tre giorni…………TRE !!!…)… <…agli ordini…> conclude O’Donnel
togliendosi il dito dall’orecchio e recuperando, al termine della cinghia, la
sua mitraglietta……<Greech…… Smily…… con me…> sono le uniche parole che
dice……… e suonano fredde come le lettere metalliche incassate in un lapide…
…i
piedi di Adrian lo portano avanti, a seguito del caposquadra, anche se la sua mente
rifiuta quello che sta succedendo……… di avanzare verso la porta “leggermente”
aperta…
…cinque
metri…… quattro……… tre metri………così vicini da poter contare i bulloni metallici
della porta…
…<Puliranno
l’Aria…> accenna O’Donnel avanzando di un passo……… e Smily non può far a
meno di farsi fuggire un sospiro…
…
“Puliranno l’Aria”………… una nube di liquido infiammabile che invade ogni cella e
tutti i corridoi dell’area detentiva……… una scintilla………… una fiammata……… e
fine dell’allarme … le squadre addette, l’indomani, quando si saranno spente le
fiamme, penseranno a imbiancare i muri, sostituire l’equipaggiamento distrutto
e portare via i cadaveri…
…ma,
per far questo……………… il sospiro beato di Adrian diventa una maledizione
proferita a mezza voce…
…
per “Pulire l’Aria”, il Sistema Automatico ha bisogno che non ci siano sbocchi
per il fuoco…
…chiudere
le porte…
…chiudere
la porta di fronte a loro e la sua gemella a venti metri di distanza………… quella
porta, oltre la quale, si possono sentire i ringhi e le grida furiose dei
prigionieri…
…di
regola è tutto automatico……… basta premere un pulsante……… un piccolo,
insignificante pulsante (…TRE GIORNI !!!…) e le porte si chiudono………… poi viene
il fuoco…
…stavolta
no……… Smily sente che stavolta è diverso………… altrimenti lui, O’Donnel e Greech
non andrebbero avanti…………qualcosa, di sicuro, blocca la seconda porta e gli
impedisce di chiudersi (…TRE GIORNI !!!…) e di permettere, così, che i tre
giorni passino e lui sia trasferito da lì a tre giorni, solo tre giorni e poi
via…
…O’Donnel
tende la mano verso la porta socchiusa……… la afferra saldamente, mentre le armi
dei compagni vengono puntati verso di lui…
…e
la apre di scatto…
…nell’aria
il lieve tanfo di sangue…… di corpi non lavati…… di animali troppo a lungo tenuti
in gabbia………… ringhi e grida……… più lontani……… più avanti…
…<Aspettiamo
le altre squadre…> suggerisce Greech facendo eco ai pensieri di tutti i
compagni… <…non c’è tempo…> replica O’Donnel……… lo dice con tono di
sconfitta……… una decisione presa da qualcuno sopra di lui a cui non si può
opporre……… deve eseguire gli ordini e basta…
…O’Donnel
entra insieme a lui e Greech……gli altri restano fuori, pronti a coprire
l’uscita, nel caso “qualcosa” dovesse uscire all’improvviso e non fossero i
loro compagni…
…a
venti metri di distanza… in un corridoio scuro e con le luci sul soffitto buie
o lampeggianti in maniera malata…… una porta che cerca, automaticamente, di
chiudersi…… continua ad aprirsi e chiudersi di continuo……… come una bocca
spalancata che mastica qualcosa che non riesce a digerire…
…si
buttano tutti e tre di lato prendendo di mira il cristallo corazzato della
cabina…………niente si muove……… niente e nessuno………… anche la porta della cabina
di controllo è aperta……… una grossa macchia rossa giace sul pavimento, a metà
tra dentro e fuori…
…O’Donnel
fa un cenno e Greech annuisce di risposta…… cautamente si avvicina alla
cabina…… getta una rapida occhiata all’interno e si ritrae………… una seconda
occhiata, più prolungata…… e di nuovo si ritrae………… non lentamente……… non
velocemente………… ma qualcosa, in quel modo di arretrare, suggerisce a Smily
qualcosa di orrendo…………… qualcosa che tortura la mente alla sola
vista………qualcosa per cui ci si deve, per forza, allontanare…
…Greech
scuote la testa in maniera esplicita………… O’Donnel annuisce e fa un cenno verso
la porta, ancora, ostinatamente aperta …
…nonostante
i turni, ci sono sempre dodici persone, tra uomini e donne……… guardie,
ricercatori, squadre di pulizia……… che lavorano ad ogni blocco detentivo…
…dodici
!!!…
…dove
sono ???……… perché non ne ha incontrato nemmeno uno, avanzando con la squadra……
anche solo uno, ferito e sanguinante……… steso a terra e gemente……… almeno uno…
…solo
un corridoio vuoto fino alla prima porta (TRE GIORNI !!!…) e quel ritrarsi di
Greech, dopo aver visto qualcosa che lo ha disgustato (TRE GIORNI !!!…)…
…i
venti metri di distanza diventato dodici…… poi otto… poi quattro… i ringhi (o
latrati o grida o quello che sono) riempiono l’aria con la loro ferocia…… ci
sono anche parole in lingua umana…… ma contengono troppi insulti per
appartenere agli uomini e donne che lavoravano nel settore…
…la
porta automatica continua ad aprirsi e chiudersi senza riuscire a completare
quel ciclo…
…i
quattro metri diventano due……… ancora infilato dentro un piccolo display dalle
luci lampeggianti, una carta magnetica continua ad attivare l’apertura della
porta mentre, allo stesso tempo, gli viene ordinato di chiudere…………… ma non è
la carta magnetica ad attirare lo sguardo……… è la mano che la stringe……… una mano
collegata ad un polso (con una di quelle imitazioni di Rolex che continua a
ticchettare tranquillamente)……… il polso collegato al resto del braccio
(vestito di una regolamentare divisa blu chiaro da guardia) e poi più nulla…
…il
braccio dondola leggermente sul terreno con le dita serrate a mo di artigli
sulla tessera piegata quasi sul punto di rompersi…
…una
piccola pozza rossa si è formata dal gocciolio costante del sangue che cola
dall’osso che spunta dalla carne e dalla stoffa ……………e per quanto cerchi lo
sguardo, il resto del corpo, semplicemente, manca all’appello (TRE GIORNI
!!!…)…
…basta
solo tirare via il braccio…
…è
Greech che si prende l’incarico, avvicinandosi con l’arma puntata…
…
tre squadre di Operativi da sei elementi l’uno, in giro per il complesso……
armati fino ai denti e perfettamente addestrati…… tutto questo per strattonare
un braccio monco, in modo che una porta si chiuda (TRE GIORNI !!!)……visto così,
sembra una cosa del tutto ridicola…
…un
calcio colpisce il braccio al livello del gomito…… ma questo, si limita a
dondolare come un orrendo pendolo… e nulla più……… oscilla per qualche secondo……
e ogni volta si spera che cada a terra……ma rimane saldamente fissato alla
tessera magnetica…… e continua ad oscillare sopra la pozza di sangue, in cerchi
sembri più piccoli…
…Greech
si porta in spalla la mitraglietta……… afferra il braccio all’altezza del gomito
(e il finto Rolex d’oro, dal prezzo di 15 Sterline circa, su qualunque bancarella
di Portobello Road)…… tira con forza e con un moto di disgusto…
…le
dita artigliate fanno il loro dovere e non perdono la presa sulla tessera…………
questa viene sfilata e, alla fine, la porta completa il suo ciclo e si chiude
definitivamente…
…e
mai come in quel momento, una porta che sbatte rudemente, è sembrato a Smily il
suono più dolce del mondo…
…non
certo come quella specie di osceno risucchio sopra le loro teste……… quella
gobba sul soffitto che si generata all’improvviso e si è gettata sopra Greech
coprendolo in un rapido movimento di grosse ali da pipistrello e lucenti
artigli che salgono verso l’alto…… riflettono la loro lucentezza sulle luci
incerte delle lampade sopravvissute……… poi si gettano sul corpo della sua
vittima…
…e
le urla di Greech sono coperte dal fragore delle armi …e il suo corpo e quello
del demone svaniscono agli occhi di O’Donnel e Smily, nel lampo dei spari…
…TRE
GIORNI !!!…
3.
<CHIUDETE…>
urla una figura che esce di corsa dalla porta……<…CHIUDETE…> ripete
di nuovo con un tono terrorizzato……… Watzberg si getta sulla porta e la
chiude……… le serrature automatiche scattano immediatamente, immettendo sbarre
metalliche negli appositi fori……… e al loro eco si aggiungono i
tambureggiamenti dei pugni sulla superficie metallica…
…una
faccia con occhi gialli……… pelle grigia…… e bocca dotata di lunghi denti simili
a spilli … compare sul vetro della
cabina e inizia a colpirlo con forza per abbatterlo……
…poi,
dopo qualche secondo, si interrompe……… il “viso” si volge……… qualcosa che lo
turba … che lo spaventa……i pugni riprendono a colpire il vetro fino a lasciare
impronte sanguinanti sulla superficie……… la bocca è aperta e urlante…… ma solo
un flebile suono passa oltre il vetro corazzato……… una sorta di fischio malato…
…al
primo demone se ne aggiunge un altro, identico per aspetto… tranne per la vuota
orbita dell’occhio sinistro, asportata chirurgicamente una settimana prima…
…entrambi
continuano a battere contro il vetro……… quello orbo smette pochi secondi dopo,
iniziando a colpirsi il viso e il petto in una parodia di pulizia……… cercando
di liberarsi la pelle dalla nube di liquido infiammabile che piove su di lui…
…poi
tutto si illumina…… una fiamma di una tale forza che acceca chi guarda e
costringe a distogliere lo sguardo…
…fiamme
che si sommano a fiamme……… rosso e giallo che si mischia di continuo in un
quadro vivente incorniciato dal muro surriscaldato…
…il
vetro corazzato inizia a gonfiarsi…… deformarsi………… sembra sul punto di
sciogliersi…… ma compie bene il lavoro per cui è stato creato e rimane al suo
posto fin dopo che le fiamme hanno consumato tutto l’ossigeno e si sono spente
da sole…………… una grossa bolla concava di vetro scurito dal fuoco e dal fumo…
…la
ripresa della telecamera di sorveglianza riprende le figure degli Operativi che
stazionano fuori dalla porta chiusa……… alcuni puntano le armi, altri si tolgono
il passamontagna e si asciugano il sudore con la manica di un braccio,
aspettando gli ordini successivi…
…una
figura solitaria, ciondola senza apparente motivo…… si toglie il passamontagna
mostrando il volto pallido e macchiato di sangue di Adrian Smily……… un volto
serio e immobile…… statico come quello di una foto…
…la
ripresa salta una ventina di minuti, quando, ormai, l’allarme ha cessato di
essere e c’è un certo via vai di Operativi, dottori, guardie armate di
manganelli e semplice personale tecnico…
…
altra ripresa……… dieci minuti dopo………… una delle porte d’emergenza è aperte………
oltre di essa il cielo azzurro e un pendio coperto di erba verde………… lì a
terra, poco dopo la porta aperta su quello squarcio di paradiso………… lì,
abbandonati come la pelle morta di un serpente……la tuta di Adrian Smily……… e la
pelle del suo volto……… la faccia strappata via a forza, senza dubbio, dal volto
del suo legittimo proprietario…
…la
ripresa di conclude e lo schermo diviene bianco…
…la
Signora appoggia la fronte sul dorso dei palmi intrecciati delle sue mani…
…<Questo
è quanto…> conclude il Comandante Angus Mc Arthur ……… la sua faccia nascosta
dai baffi grigi è rigida come quella di una statua……… ha seguito il regolamento
alla lettera……… ma, nonostante non gli venga imputata nessuna colpa, si sente
comunque responsabile della fuga di una delle cavie…
<…capisco…>
replica la donna………… il mal di testa è atroce………… quindici morti in un giorno
solo, sono troppi……… e, come se non bastasse, uno dei prigionieri è fuggito…
…ha
“indossato” la pelle di Adrian Smily come un travestimento……… e, quando non né
ha avuto più bisogno, se ne è liberato…
…nel
Blocco H c’erano cinquanta celle, con trentasette demoni, di una dozzina di
razze diverse, rinchiusi lì dentro…
…anzi…
…trent’otto…………
c’erano trent’otto prigionieri…………… ma se per i primi trentasette la fuga è da
considerarsi come un problema trascurabile…
…per
il trentottesimo prigioniero il discorso cambia…
…Lui
è quello che mai, e poi mai, sarebbe dovuto uscire dalla sua cella…
…ma
ora è fuggito…
…si
sono trovate carcasse fumanti e cenere, dopo che l’incendio è stato spento…………
niente di identificabile…………ma lei lo Sa……… lo sente con quel suo sesto senso
di Cacciatrice…
…LUI,È
IL FUGGITIVO…
4.
Sunnydale, un mese dopo…
<NO…>
mugugna Dawn incrociando le braccia a petto e girando la testa di lato………… il
cucchiaio colmo di quel liquido denso e giallastro è a poca distanza dalla
bocca serrata…
…scarta
di lato, ma la testa di Dawn si volge altrove cercando scampo da quell’odore
pungente e quel sapore aspro…
…<Forza…apri
la bocca…> esclama la madre con un lieve sorriso………… Dawn non cambia
affatto……… sembra ancora la bambina di sei anni che si rifiutava di prendere
l’olio di ricino, dopo essersi ingozzata di dolci alla festa di compleanno di
Mark Hammod ed era tornata a casa premendosi le mani sullo stomaco…
<…dai……
fai la brava…> aggiunge Joyce………<…No…> replica Dawn voltando la testa
dall’altro lato… <Non fare la bambina…> esclama Buffy sull’uscio della
porta………<NON SONO UNA BAMBINA…> sbotta Dawn mettendo il broncio alla
sorella…
…gli
occhi della Cacciatrice incontrano lo sguardo sorridente della madre, che si
volge verso di lei in tono cospiratorio…
…uno
sguardo sereno e pacifico………… uno sguardo felice…
…uno
sguardo che cambierebbe all’istante se sapesse tutto……………… se sapesse che la
figlia minore è una forma di energia mistica……… e che lei, la Cacciatrice, per
salvarla da morte certa, ha dovuto stringere un “patto” con un tizio che ha
conosciuto con l’appellativo del “Mercante”…
…lo
sguardo divertito di Buffy si appanna per qualche istante……… poi torna
sorridente……… per nulla la mondo vuole turbare la madre…………non ora che loro
tre, per qualche strano e bizzarro caso del destino, stanno vivendo una
giornata da famiglia normale…
…Dawn
è salva……… questo è importante……………… non ha importanza se la “sorellina” è
entrata nella sua vita solo da poche settimane……… nei suoi ricordi, la vita di
Dawn è reale quanto la sua………… tutti i giochi……… i piccoli segreti…… i
dispetti…… tutta quella vita come sorelle è assolutamente reale, quanto il
contatto con la sua pelle………… la mano che si stringeva alla sua quando gli occhi
si sono aperti………… uno sguardo limpido e sereno………il colorito rosa delle
guance…… e lei, la “Cacciatrice”, che non è riuscita a trattenere le lacrime
per la gioia…
<…dai……
solo un cucchiaio…> prega la madre con voce tranquilla… <No……… adesso sto
bene………… sto bene…> ripete di nuovo cercando di respingere, con quelle
parole, il cucchiaio che cercava di entrarle in bocca, mentre parlava…
…<Dai…>
scimmiotta Buffy imitando una voce infantile e scotendo la testa in una cascata
di capelli biondi… <…se fai la brava bambina e mandi giù la medicina
cattiva…… dopo mamma ti porta una caramella allo zucchero e un palloncino
colorato…>
…la
faccia di Dawn diventa uno spettacolo unico…
…talmente
imbronciata che Buffy è sul punto di credere che fra poco, a forza di
contrarsi, il volto rientrerà all’interno dei se stesso…
…ma,
alla fine, Dawn si limita a serrare le braccia al petto……… apre la bocca e
sporge avanti la testa……ingoia tutta la medicina…… sforzando, mentre la manda
giù, di far rimanere impassibile la faccia……… ma le smorfie di disgusto, in
questo modo, sono ancora più palesi, mentre la bocca si contrae e gli occhi
sono sul punto di lacrimare…
…una
mano della madre le accarezza il volto e riceve un sorriso stentato, ricavato a
forza dalle boccacce, con l’aspro gusto che continua a diffondersi in bocca…
…<Ecco
fatto…> conclude Joyce……<…visto ???… non era poi tanto cattiva…>
<In confronto……… a quale…… veleno ?…> domanda Dawn iniziando, subito
dopo, ad agitare la lingua in una serie di boccacce, come se potesse cacciare
via il cattivo sapore dal palato…
<…io
vado a preparare il pranzo………resti tu con lei ?…> chiede la madre a Buffy
con tono tranquillo……… quest’ultima annuisce continuando a sorridere, rivolta
alla sorella che cerca di far di tutto per cacciare via dalla bocca
quell’orrendo sapore, con smorfie continue…
…passa
qualche minuto di silenzio…
…<Allora
?…> chiede Dawn fissando la sorella maggiore che è ancora sull’uscio della
porta come una sentinella a guardia………<…niente…> replica Buffy, appoggiandosi
allo stipite, e scotendo le spalle…
…<…pensi……>
inizia Dawn… poi si interrompe…<…pensi che stasera posso alzarmi… Janice mi
ha telefonato per …> <No…> la risposta della Cacciatrice arriva prima
della domanda e le strappa via il sorriso dalle labbra…
…Dawn
è stata affidata a lei………… solo a lei…
…non
può pensare di lasciarla andare via in questo modo………… non l’ ha difesa bene
dalla Labellaria………… poteva morire………… poteva morire e la colpa sarebbe stata
sua…
…oggi
resterà a casa…………… si alzerà domani………o dopodomani…
<Se……
se sei tu a dirlo a mamma lei…> riprende Dawn…<No…> stavolta la
risposta è più dura… più di quello che dovrebbe………e la voce di Dawn sembra una
supplica……<Mi sento bene……… giuro……… Janice mi ha chiesto se…> <ALL’INFERNO
JANICE……. TU NON TI ALZI…>… stavolta è un grido rabbioso…
…
e il volto, stupefatto, di Dawn si contrae dopo poco…… le labbra si serrano
diventando un’unica linea rossa……… poi la testa si volge verso la finestra
aperta e la luce che entra da essa…
…<Io…… io non…> poi Buffy si interrompe…………… non
serva a niente scusarsi e se ne rende conto…… dovrebbe spiegarle in motivi…… i
motivi per cui non se la sente di lasciarla andare…… ma questa sarebbe la
Verità………la distruggerebbe completamente…
…<…vuoi
……vuoi che ti porto qualcosa da leggere ?…> chiede Buffy con una voce che
rasenta il sussurro…… vuole scusarsi ……… farsi perdonare in qualche maniera…
…<……no……>
risponde la sorella dopo qualche secondo…… la voce è strana…… soffocata… con un
groppo in gola che le impedisce di parlare correttamente e la costringe a
esprimersi a monosillabi……… quasi trattenesse il pianto a stento…
…<Dawn………
io non…> poi, di nuovo, Buffy tace………… come può dirlo ???……… come può dirle
i motivi per cui ha paura di lasciarla uscire da casa ???…
…che
cosa le può dire ???………. “tu NON sei mai stata mia sorella…… non sei nemmeno
umana……… ti hanno affidato a me perché ti proteggessi…… e io non l’ ho fatto……
non……… non me la sento di lasciarti uscire…………… la prossima volta……………… io………
potrei fallire di nuovo…… e non voglio vederti morire……… anche se i miei
ricordi ……… i nostri ricordi, sono falsi……… io ti voglio bene………… sento di
volertene, come se fossimo davvero sorelle…”
…<Devo………
devo dire a mamma di cucinarti qualcosa di particolare ?…> chiede infine
Buffy, cercando di recuperare il suo sorriso e di farlo ritornare sul volto
della sorella…
…ma
non c’è nessuna risposta…
…la
testa di Dawn è ostinatamente voltata verso la finestra…
…le
labbra di Buffy si contraggono………… “le passerà” pensa lei……… poi esce dalla
stanza <…sono………… chiamami se ti serve qualcosa…> balbetta, prima di
allontanarsi…
5.
…la
giornata si era trascinata via in maniera lenta……… calda e insopportabile………
l’aria era un muro di umidità……… e la pioggia era un’invocazione levata in alto
da chiunque sudasse come un mantice per camminare lungo i marciapiedi bollenti…
…e,
come in risposta alle preghiere, durante il pomeriggio, una nuvola nera era
apparsa nel cielo azzurro……… una macchia nera in quell’affresco di candide
pecore bianche sotto una luce blu…
…una
nuvola nera a cui se ne era accompagnata una seconda…… poi una terza…… poi una
quarta…… e poi tutte le altre che sembravano esistere al mondo…
…il
cielo, prima che calasse il sole, quando le creature delle tenebre iniziano il
loro risveglio ed escono dalle loro tane, divenne di un unico batuffolo di
cotone grigio scuro…
…l’aria
tanto calda e tanto odiata, divenne più fresca……… più fredda…
…cadde
la prima goccia di pioggia………… centro in pieno il manto stradale e si trasformò
in una piccola colonna di vapore… non aveva vissuto neppure un istante e già
era cambiata di forma…… la sua anima di acqua aveva abbandonato il corpo fisico
e saliva verso l’alto per riunirsi alle sue sorelle……… la prima vittima………… il
primo soldato caduto sul campo un campo di battaglia di caldo asfalto…
…ma,
ormai, la testa di ponte era stata gettata………… alla prima goccia, un milione di
altre seguirono…… e poi un altro milione…… e ancora………… e ancora………… tutte le
cataratte del cielo si erano aperte e sembrava che un oceano si stesse
svuotando, cadendo dal cielo verso la terra…
…vento
freddo spazzò via ciò che restava del caldo… una gelida pioggia fitta trasformò
Sunnydale, cancellando alla vista di un osservatore, tutto ciò che si trovava a
tre metri da lui…
…il
mondo, per ogni persona che correva lungo le strade bagnate e le auto che
schizzavano acqua dalle pozze che si formavano, era ridotto ad un cerchio di
tre metri…
…tutti
indaffarati a trovare un riparo……… a guardare il cielo e maledire tutta quella
pioggia che aveva spazzato via il tanto amato caldo…… tutti ad aprire ombrelli
e indossare impermeabili…
…tutti
tranne uno…
…un’unica
figura che camminava con passo lento…… tranquillo………una figura che stona del
tutto in quel via vai di gente frettolosa…
…portamento
eretto……… un cappello a falda larga che gli copriva la testa e, insieme al
bavero alzato dell’impermeabile, gli nascondeva gran parte del viso…
…gran
parte, certo…
…non
tutto…
…ciò
che si poteva vedere era solo la bocca atteggiata a sorriso…
…un
sorriso divertito…
…un
divertito, inumano, sorriso…
…
un sorriso da squalo…
6.
…una
cena veloce………… niente di pesante o indigesto……… qualcosa che si digerisce in fretta
e non affatica i muscoli…… le gambe…… le braccia…… i riflessi…
…un
vassoio preparato con un brodo leggero e una bottiglia d’acqua……… qualche
rivista messa accanto al tovagliolo (piegato ad angolo retto) e nulla più …
…è
Joyce che se ne occupa, per portarlo a Dawn, mentre Buffy si mette addosso
un’impermeabile di plastica color rosso ciliegia con tanto di cappuccio…… e un
paletto infilato in tasca…
…
“né vento… né pioggia … né neve………” e il resto non se lo ricorda……… ma le
sembra che il motto dei postini, possa essere applicato anche alle Cacciatrici
in generale…
…qualcosa
che, in un altro tempo e in un altro luogo, ne avrebbe anche potuto ridere…
…guarda
la pioggia che continua a cadere fitta e costante………… un muro liquido che
cancella il mondo……… piccole e frammentarie luci compaiono e svaniscono……… fari
di automobili come navi in balia della tempesta……… i vetri illuminati delle
case, come fari che segnano da punto di riferimento per i naviganti…
<…esci
anche stasera ?…> il volto di Joyce è pallido……… un sorriso tirato al
massimo per farla sembrare tranquilla……… ma serena non lo è affatto………… No di
certo……… non può esserlo, sapendo che la figlia minore è appena stata a un
passo dalla morte……… e la maggiore esce ogni sera per affrontarla…
…<Solo
un’occhiata in giro…> replica Buffy senza guardarla in volto… <…… tanto
con questo tempo……> e lì si ferma lasciando in sospeso la frase……………vorrebbe
aggiungere altro ma le sembra inutile…… non servirebbe a rassicurare la madre
in alcun caso……… e anche aggiungere “torno presto”, le sembra prematuro e
inutile…
…la
Cacciatrice si cala il cappuccio sulla testa ed apre la porta…
…il
mondo là fuori, oltre il cerchio di luce del lampadario e del calore della
stanza, l’attende nero e liquido………… un mondo nuovo che si apre ai suoi
occhi……… un mondo sconosciuto …
…
ma si tratta sempre di Sunnydale……… della Bocca dell’Inferno…… si tratta sempre
di un mondo pericoloso e infido che lei affronta ogni volta che cala il sole…
…Buffy
serra le labbra qualche istante e poi esce, chiudendo delicatamente la porta
dietro di sé…… un tocco di gentilezza che non vuol far mancare alla madre…………
qualcosa di normale……… chiudere la porta dietro di sé………… come se uscisse per
andare a divertirsi con gli amici……… una normale serata per una normale
ragazza…
…ma,
una volta fuori, si aggiusta il collo dell’impermeabile rosso ed entra in quel
misterioso mondo di fitta pioggia…
7.
Nebbia,
neve e pioggia cambiano la percezione del mondo………… il sole non ci riesce……… nemmeno
il sole più caldo e spietato……… serve solo a mettere in evidenza la realtà che
si muove attorno alle persone…
…ma
la nebbia con il suo mantello grigio……… la neve con il suo soprabito bianco…… e
la pioggia con la mantellina d’acqua…… cambiano tutte le carte in tavola…
…le
strade…… i negozi…… le persone……… tutto appare diverso……… macchie scure nella
nebbia……… paesaggi di fantasia nella neve………… ombre in movimento nella pioggia…
…ma
è solo con la pioggia tutti i contrasti si fanno più netti………… la gente corre
per riunirsi con altra gente………… i locali si riempiono quasi un istinto
collettivo, tramandato dagli albori dell’umanità dica alle persone di farlo……
di ritrovarsi tutti insieme a bere e festeggiare……… ma, e le parole non lo
diranno mai, questo è solo il motivo più ovvio…… quello che si vede con gli
occhi del corpo…… ma con la mente è diverso…… tutti si riuniscono per trovare
compagnia…… per sfuggire al freddo umido di quella pioggia costante……… per
trovare il calore del contatto con un’altra persona……… che sia qualcuno che
conoscono o che conosceranno…… o che sfioreranno solo per un istante, ha poca
importanza…
…tutto
è più netto………… più palese e più nascosto allo stesso tempo…………… due giovani
che camminano abbracciati, protetti dallo stesso ombrello………… forse sono
fidanzati, o si conosceranno e lo diventeranno dopo quella pioggia…
…Buffy
li guarda passare………… si ferma a lato della strada e si limita a fissarli…… i
volti sorridenti……… lei, con i capelli castani lunghi, che ride di qualcosa che
lui ha detto poco prima, ma che la pioggia costante ha nascosto al suo udito…
…le
passano accanto e si perdono più avanti in quel mondo d’acqua scrosciante…
…una
grossa Cadillac verde passa rombando al centro della strada, come fosse una sua
proprietà esclusiva…… un muro liquido che si alza mentre le ruote si infilano
in velocità in una pozzanghera……la piccola onda si abbatte sul marciapiede e un
uomo di mezz’età, in impermeabile bianco, recupera di scatto tutta la sua
agilità giovanile e fa un salto indietro…
…
troppo lentamente…
…l’ultima
frangia del muro di acqua e fango gli si abbatte ai piedi e gli sporca il lembo
dell’impermeabile …… gli si insinua nelle scarpe di pelle marrone e gli
inumidisce le calze nere fino alle punta delle dita infreddolite………un torrente
di invettive esce dalla bocca dell’uomo, ma di perde nel rumore costante della
pioggia e nel rombo di altre macchine che filano lungo la strada… alcune delle quali, forse per distrazione o
per perverso divertimento, infilano la stessa pozzanghera, costringendo l’uomo
a togliersi a passo svelto da quella umida trappola di fango e acqua…
…dall’altra
parte della strada, giunge attutito il rumore di musica……… gente che si muove
davanti ad una vetrina illuminata da luci multicolori, come i festoni appesi
all’interno del locale…
…cosa
si festeggia ???…… Buffy non ha minimamente idea…… e non le importa di saperlo…
…si
ferma e, con un sorriso di cameratismo, fissa la gente che balla abbracciata e
si lancia stelle filanti…… se non altro, qualcuno è comunque felice in quel
mondo d’acqua che la fa rabbrividire e la costringe a passarsi una mano sul
volto per togliersi il velo umido che si è formato…
…ed
è allora che Lo vede…
…fermo
sul marciapiede opposto………… che sia stato lì da un’ora o sia comparso nel
momento in cui la mano copriva gli occhi, non ha molta importanza……… è la
figura che suggerisce qualcosa di anormale………… qualcosa di anormale per il
resto del mondo, sarebbe meglio dire…
…ma
non certo per Sunnydale…
…mentre
ogni persona normale corre per sottrarsi a quella gelida e fitta pioggia,
infilandosi negli androni delle case…… aprendo ombrelli…… entrando nei locali
già affollati e partecipando alla festa generale……… la figura, invece, è
immobile sotto la pioggia battente che gli scorre lungo la falda del cappello e
cola in rivoli lungo l’impermeabile…………… la faccia è solo un buco nero, che
impermeabile e cappello nascondo bene…
…con
un movimento lento e calcolato, il braccio sinistro si leva in alto…… dita
mortalmente pallide e incredibilmente lunghe, afferrano la sommità del cappello
a falda larga……… questi viene tolto mettendo a nudo il cranio calvo…… la testa
si china insieme al busto che si piega leggermente in avanti, imitando un
saluto d’altri tempi…
…il
tutto dura pochi secondi… il cappello viene rimesso sulla testa lucida e la
figura si rialza…… il volto continua ad essere un buco nero senza forma……… il
saluto di commiato è finito……… ma, a quel punto, la figura non si dissolve in
acqua o fumo……… non sparisce in un’esplosione di luce né si trasforma in
qualche sorta di animale…
…si
limita a voltarsi e incamminarsi a passo lento, lungo il vicolo alle sue
spalle……… imboccarlo e addentrarsi in esso…
…non
c’è altro…
…Buffy
rimane ferma lì per un minuto intero, non sapendo come comportarsi…………non è
successo altro, che aver ricevuto un saluto da qualcuno che non le pare di
conoscere…
…perché
se lei lo l’avesse conosciuto (Xander ???……uno scherzo ???………… Giles ???…… una
sorta di imitazione di Borgat ???……Angel ???… se fosse davvero lui……… il cuore
di Buffy ha un sobbalzo…) certo si sarebbe fatto riconoscere…
…e
invece se ne è andato………… niente di più…
…una
Pontiac grigio metallizzato passa in quel momento sollevando un’onda d’acqua
dalla parte del vicolo in cui si è infilata la misteriosa figura…
…una
donna con un soprabito nero e scarpe rosse dai tacchi vertiginosi cammina
frettolosamente… …… un tipo che, ostinatamente, indossa un cappello dei NY
Giants e occhiali da sole nonostante sia già notte, tiene un ombrello verde
sopra la testa………e quasi si scontra con la donna……… si evitano di pochi
centimetri borbottando qualcosa che dovrebbe suonare come una scusa a cui, in
realtà, nessuno dei due presta reale attenzione, impegnati come sono per
trovare un posto al chiuso e al caldo…
…la
festa all’interno del locale prosegue imperterrita……… due macchine (una Toyota
rossa con delle fiamme dipinte su una fiancata e un’altra Cadillac, di color
blu notte) passano lungo la strada e si perdono in direzioni opposte…
…il
mondo (anche se ora è “un mondo d’acqua”) continua a girare allo stesso modo,
nonostante la misteriosa figura che le ha rivolto quel saluto che sa di Francia
dei Re e Moschettieri dai cappelli piumati…
…un
saluto che stona in maniere stridula con il nuovo millennio appena iniziato…
…Buffy
getta un’occhiata a sinistra e poi a destra……… non c’è nulla di più di quanto
abbia visto un minuto prima……… nulla è cambiato…… gente frettolosa……… macchine
lungo la strada…
…con
un breve salto oltrepassa la pozzanghera………… corre al centro della strada,
mentre si leva alto il clacson di una Camaro gialla e i fari, come gialli occhi
maligni, la illuminano un istante…
…salta
l’altra pozzanghera e si ritrova di fronte al vicolo…
…un
vicolo come tutti gli altri……… come qualunque altro vicolo che ha visto e
seguito in cerca della preda da cacciare…
…cartoni
ammassati uno sull’altro che stanno allegramente marcendo nell’umido……… un
grosso cassone metallico per i rifiuti da cui, simile a quel caratteristico
intenso odore di fiori, si leva il tanfo della decomposizione …
…la
strada è ingombra di cartacce e buste di plastica buttate a terra………… rivoli
d’acqua cadono dai tetti e gocciolano sul metallo e sull’asfalto in una sinfonia
di scoppi sordi…
…tutto
è degradazione…… sudiciume buttato a casaccio per liberarsene in fretta e in
furia…… come per nasconderlo alla vista della gente………… una bella facciata di
fronte, e qualcosa di orribile appena voltato l’angolo……… ma bisogna per forza
voltarlo “quell’angolo” per vedere il marciume dietro una patina linda e
pulita…
…una
sorta di metafora di Sunnydale, pensa Buffy, stupendosi di riflessioni così
profonde, mentre l’unica cosa che desidera veramente è tornare a casa, fare un
bagno caldo e infilarsi dentro ad un letto, tra coperte morbide e (gaudio)
calde………… sprofondare lì dentro e addormentarsi fino alla mattina dopo, quando
la pioggia sarà finita e davanti a lei si aprirà una meravigliosa giornata di
caldo sole…
…ma
è solo un sogno…………… sa bene che non può, semplicemente, ritirarsi dalla scena
e far finta che non sia accaduto nulla………… prima deve trovare il misterioso
individuo che, sprezzante della pioggia, le ha rivolto un saluto ed è sparito
in quel vicolo…
…perché
lui era lì per lei……… questa sensazione è certa come la pioggia che gocciola a
terra e si infrange sul marciapiede…… o cola sulle buste di plastica piene di
rifiuti…
…non
può lasciar correre come se niente fosse………… solo Dopo, comunque vada, sa di
aver diritto a un po’ di riposo…
…lei
è la Cacciatrice, no ???………… non è questo il suo dovere ???…
…
non avere una vita, ma solo una missione…
…ma soprattutto… sopra ogni pensiero e
motivazione… deve verificare la piccola voce che ha iniziato a parlarle in
testa…… parole confuse…… parole silenziose……ma che parlano di qualcosa che lei
ha già visto…… qualcosa che la sua mente ha archiviato in un posto buio e che
non riesce a ritrovare…… solo afferrare piccole schegge di memoria che non
completano nessun puzzle…
…e
ciò che le resta in mente, mentre cocciutamente continua a seguire il vicolo, è
solo la netta impressione di aver già incontrato, prima di allora, quel
misterioso individuo…
8.
Il
vicolo, alla fine, finisce…… e la porta ad un altro incrocio………… una zona meno
in vista…… più riservata……………negozi
chiusi da assi e pesanti inferiate……… anche qui gente che cammina sotto la
pioggia battente per cercare un riparo mentre si dirige verso ignote
destinazioni…
…ma
la camminata è diversa da quella delle persone appena incontrate sulla strada
principale…
…questa
è frettolosa e circospetta……… stando attenti che nessuno lo possa cogliere di
sorpresa…
…un
passo simile va bene nei quartieri degradati delle grandi città……… ma non a
Sunnydale … tutti sono felici e sorridenti a Sunnydale…
…come
una cartolina illustrata sul davanti……… e macchiata d’inchiostro sul retro……
parole scritte a caso e specchio della follia di chi scrive…
…un
altro confortante pensiero……… Buffy piega a sorriso le labbra……… questa
giornata di fredda e fitta pioggia le ispira solo pensieri in tema…
…getta
un’occhiata a destra e sinistra…………nessuno con cappello a falda larga da quelle
parti, fin dove l’occhio può arrivare…
…ma
ci sono androni bui…… porte solidamente chiuse…… sottoscale che conducono a
locali ancora aperti…… cento posti dove si può essere nascosto a fissarla…… e
sorridere…
…ma
lì, appena dopo la strada bagnata e dall’asfalto crepato, c’è un nuovo vicolo……
buio come quello da cui è appena uscita……………non sa se si tratti del sesto senso
della Cacciatrice o di semplice intuito femminile……… ma Lui è lì……… nel vicolo
scuro……… che l’aspetta……… immobile……… braccia lungo i fianchi……… il cappello
che gli nasconde il volto…
…ecco
l’immagine che ha di quel misterioso individuo…
…e
la sensazione di averlo già incontrato prima, si fa più forte………… più netta…
9.
Questo
vicolo è peggiore del precedente……… i rifiuti ammucchiati contro i muri
arrivano quasi alla sua altezza…
…le
sembra quasi di entrare in un altro mondo……… ogni vicolo la conduce in un luogo
più scuro, buio e sudicio del precedente………una discesa verso un abisso che lei
non è in grado di fermare…
…non
potrebbe nemmeno decidendo di fermarsi in quello stesso istante, voltarsi e
tornare indietro ………non riesce a far altro che camminare in avanti con gli
occhi fissi sul punto più chiaro del vicolo che segna l’uscita…
…sopra
di lei, finestre sbarrate da assi di legno come occhi ciechi, la fissano
dall’alto dei palazzi, appena superato un altro incrocio………magari, una volta,
donne e bambini si affacciavano da quelle finestre per parlare…… per ridere ……
per stendere i vestiti ad asciugare………… per incontrarsi………… le sembra di vedere
i fantasmi di quei giorni di sole e il vociare allegro e pettegolo delle donne
che si scambiavano idee e suggerimenti, mentre, giù in strada i bambini
giocavano con le palline…
…ora
è tutto finito……… finti fantasmi che sono solo proiezioni della sua fantasia…
…un
cartone si anima all’improvviso……… una figura che emerge da esso…
…il
paletto già pronto a colpire…
…<Ehy
ciao, capo…> la voce viene fuori da una matassa di barba color sale e
pepe……… una confusione di peli sporchi di resti di briciole e gocce d’acqua…
una barba, dietro alla quale, (Buffy non li vede, ma li immagina di certo) ci
sono una collezione di denti gialli e neri…
<…hai
qualche spicciolo, capo ???…> chiede l’uomo piegandosi verso il basso per
fissarla negli occhi ……… una mano coperta da un guanto rosso che non stonerebbe
a natale (ma indossato da una bambina, data la misura più piccola), si tende
verso di lei……… un guanto rosso, quanto il grosso naso………una mano dalle dita
sporche si apre in gesto eloquente…
…<…eh,
capo ???…… hai un dollaro ???…> occhi castani e sguardo leggermente
appannato…… un odore che la investe……… qualcosa che è restato troppo tempo
all’umido……… qualcosa che è marcito nel ventre sudicio di una città…
…<…un
dollaro capo ???……eh ???…> chiede l’uomo con voce speranzosa………… Buffy
infila la mano libera in tasca e fruga a fondo, toccando le chiavi e facendole
tintinnare……… una luce di gioia (o quello che è) si accende negli occhi del
barbone…
…le
dita fredde e pulite toccano la superfici di qualcosa di liscio e rotondo……
tirano fuori una moneta che nemmeno sapeva di avere… il resto di qualcosa che
non si ricorda di aver comprato…
…l’unica
cosa che gli serve per andare a Caccia è un paletto di legno e molta fortuna………
non certo delle monete…
…il
dollaro esce di tasca con la stessa velocità con cui, negli occhi dell’uomo, si
accende una luce di vera gioia che sembra schiarire quello sguardo appannato…
…le
rughe attorno agli occhi si fanno più rade…
…la
moneta passa di mano e quella del barbone si chiude come una tagliola per
impedire che la preda sfugga……<Grazie, capo…>…
…
<Te lo vai a bere ?…> chiede Buffy d’impulso………… nemmeno lei ne conosce
il motivo…
…ci
sono regole……… regole chiare e semplici……… mai scritte da nessuna parte, ma
tutti le conoscono…
…se
incontri un barbone che ti chiede uno spicciolo, o fai cenno negativo con la
mano o glielo consegni e poi ti allontani in fretta…
…è
qualcosa di primitivo……… qualcosa, come un male oscuro, radicato nella parte
più profonda del cervello………… c’è un comportamento preordinato che non si
dovrebbe mai infrangere…
…e
mai, e poi mai, si dovrebbe parlare con qualcuno che ti tende la mano per una
moneta……… restare lì, con un essere umano come te che, per qualche caso del
destino, è finito a mendicare e dormine in posti che nemmeno il più malridotto
dei cani randagi sceglierebbe come dimora…
…immaginare
se stessi, al posto del tizio che tende la mano……… ecco la cosa orribile………
vedere se stessi in quel volto sporco e in quei abiti cenciosi……… immaginare in
quale abisso di degradazione, giorno dopo giorno, si scivola senza trovare
appigli, genera solo un senso di pura repulsione………… qualcosa, come un’onda
maligna che monta dentro allo stomaco pieno, che aumenta di secondo in secondo
e ti da la voglia solo di correre via il più in fretta possibile…
…il
barbone resta in silenzio qualche secondo……… si limita a fissarla senza dire
niente……… elaborando una risposta…… una menzogna……… qualcosa da dire…
…<No,
capo………… vado al teatro…… c’è lo spettacolo…… un dollaro l’ingresso…… si sta al
caldo…> risponde…… fa un cenno con la mano portata al capo, come una sorta
di saluto militare, che non stona sulla sua giacca verde e sul berretto dello
stesso colore………… si allontana a passo svelto, quasi temesse di dover
restituire il dollaro………… arriva all’uscita del vicolo e scompare in quel muro
di fitta pioggia…
…Buffy
si limita a fissarlo……… immaginando………… rimuginando su quelle parole………… su una
scusa che, di certo, poteva essere migliore……… anche un “si” o un “no” poteva
andare bene lo stesso come risposta alla sua domanda…
…
“vado a teatro”……… è una bugia talmente falsa………… da sembrare vera…
…c’è
qualcosa dentro di lei………… come una stretta alla bocca dello stomaco…
10.
…nuova
strada… appena sbucata dal vicolo si stende davanti a lei come un braccio
d’asfalto malato … più si allontana dal centro, più le sembra di camminare su
strade sempre più aliene…la pioggia continua a cadere fitta e gelida ma in un
luogo che non sembra appartenere ad una città di vivi…
…la
strada che vede è diversa……… più distante da quella che conosce………… e lei sa……
d’istinto se ne rende conto……… che mai prima d’allora avrebbe trovato la strada
nella quale si trova…… e mai più la troverà…
…è
un pensiero pazzesco………… una strada…… un vicolo…… una casa……… sono cose solide,
reali……… le si può toccare con mano…… sentirne gli odori e la consistenza e
cento altre sensazioni…
…ma
non stasera…
…stasera,
lei si trova lì…
…lì,
qualunque posto sia, nel mondo che conosce…… o in un'altra dimensione da cui la
separa solo un velo così sottile di realtà che basta una pioggia leggera per
squarciare…
…è
una zona abbandonata……… vuota……… negozi con vetrine sfasciate……… grossi denti
di vetro da cui gocciolano acqua all’interno del locale………… grosse bocche di
mostri, sbavanti di saliva…
…un
cartello, accanto a lei, l’informa di essere arrivata in una strada che si
chiama Derr (e qualcosa di sporco, che lei spera sia solo fango, a
imbrattare il resto delle parole)…
…CERVO…
…
una strada di cui non né ha mai sentito parlare…
…
certo, nessuno può dire di conoscere tutte le strade di una città, nome per
nome……… ma una strada che si chiama Cervo, non le sembra affatto di averla già
imboccata in precedenza…
…non
ci sono macchine lungo la striscia d’asfalto bagnato……… non ci sono
persone…………… solo pioggia che riempie le buche sull’asfalto…
…le
finestre delle case sono buie…… vuote e desolate…………… pavimenti di legno vuoto
con piccoli scarafaggi che lo percorrono liberamente………lei sente che è così………
non vede il misero e desolato interno degli appartamenti, ma sa che è
così …
…fantasmi
di tende bianche e tarmate si affacciano dalle finestre ancora aperte e
sventolano in maniera fiacca, inzuppate di pioggia e di anni senza essere state
pulite o rammendate…
…incassato
tra due alti palazzi, una costruzione piccola e bassa con un cartello in rosse
lettere cinesi …… una lavanderia di certo………… potrebbe essere un ristorante
cinese……… o un negozio di arte cinese…
…ma,
invece, sente che quella può essere solo una lavanderia………… qualcosa che sa di
vecchio, in una zona della città che è vecchia……… consumata………… usata e abusata
fino a ridursi ad un misero spettro di se stesso…
…sinistra
e desta si assomigliano………… getta un’occhiata a entrambe le direzioni ma non c’è
niente a cui aggrapparsi per avere un qualche sostegno……… una qualche prova di
essere ancora nel mondo dei vivi…
…si
china a terra e poggia il paletto sull’asfalto bagnato…
…lo
prende con due dita e lo fa ruotare con un colpo secco… la sua arma gira per
qualche secondo e si ferma indicando la parte sinistra del marciapiede……non
un’indicazione esatta, dato che la punta indica anche una parte del centro
della strada…… non sinistra esatta, ma ci si avvicina…
…Buffy
lo raccoglie e lo rimette in tasca…
…e
sinistra sia…
…si
incammina a passo lento……… senza alcuna voglia di farlo, ma con una sorta di
fuoco interiore che le brucia dentro e la costringe ad andare avanti…
11.
…c’è
un locale aperto, finalmente………… un sospiro fugge dalle labbra della ragazza………
un sospiro con il quale esce l’angoscia che si era accumulata fino a quel
momento…………non ha incontrato mostri o demoni o creature mitologiche……………non ha,
semplicemente, incontrato anima viva da un’ora a quella parte…
…solo
una strada vuota e desolata che si stende davanti a lei senza interruzioni…
…nessuna
luce accesa dietro le finestre…… nessuna persona che cammini lungo il
marciapiede… nessun negozio aperto…
…solo
un mondo fatto di ombre e pioggia fredda………… pioggia gelida che sembra
penetrarle nelle ossa e inumidirle…
…si
sente la gola secca nonostante il viso sia coperto da un velo d’umidità…
…
“Dan’s Place”… recitano le lettere luminose appiccicate sul muro…… un grosso
orologio sopra la porta continua, cocciutamente, a segnare le 11:21 per tutto il
tempo in cui lei resta fuori a fissare la luce che esce dal locale………
l’orologio è rotto……… fermo da chissà quanto tempo……… morto come tutto ciò che
si vede…
…ma
il locale è aperto e illuminato……… da la sensazione di qualcosa di caldo………… è
solo luce elettrica che filtra verso l’esterno……… ma dà l’idea di caldo……… di
un riparo caldo in una fredda giornata come quella…
…stranamente,
appena mette mano alla porta, rimane immobilizzata per un secondo…… intimorita
e spaventata……… da qualcosa a cui non riesce neppure a dare un nome…
…forse,
solo, la sorpresa di aver trovato qualcosa di ancora vivo in quella strada
morta…
…una
cellula che ancora pulsa di una parvenza di vita, in un organismo ormai rigido
nel freddo abbraccio della morte…
…deglutisce
con la gola secca e si fa forza, spingendo lo stipite ed apre la porta, subito
accolta dall’allegro tintinnare del campanellino, sopra l’uscio…
…il
locale è vuoto…
…tavoli
metallici con ripiani di legno lucido, addobbati con sale, pepe, ketchup,
maionese e tovaglioli di carta…… rosse poltrone imbottite stile anni ‘60……
tutto questo per niente…… …una stanza arredata per nessuno che l’andrà ad
abitare…
…
è deprimente…
…la
luce della cucina è spenta…… i foglietti delle ordinazioni, infilzate su un
lungo ferro, sono flosci ……… troppo tempo che sono lì…
…si
sente smarrita…… da un jukebox esce una musica stantia…… un intenso odore di
caffè nero e bollente permea l’ambiente…… $ 0.95 a bicchiere…… le viene ormai
come riflesso condizionato, pensare ai prezzi, mentre entra in un ristorante………
un retaggio della sua vita come “Anne” …
…si
toglie l’impermeabile fradicio e gocciolante e lo appende ad un attaccapanni,
con tutte le braccia vuote, come rami spogli di un albero di ferro…
…si
sceglie un tavolo accostato alla parete bianca, dal quale può continuare a
vedere la strada buia e il muro d’acqua che continua a cadere, poi si siede…
…è
quel passo zoppicante che le fa infilare la mano in tasca e serrare il paletto…
<…sé
?…> chiede una cameriera appena sbucata dal bagno………… i capelli sono una
matassa di colore biondo……… un cimitero con forcine usate come lapidi………… occhi
castani……… il volto rugoso, cercato di farlo tornare al suo antico splendore
con una patina di rossetto e fard…
…il
risultato sono due labbra che escono dai loro bordi e due occhi da pugile steso
a K.O. …
…
sulla divisa rosa e bianca, una targhetta con il nome di Melody………… e non è
difficile immaginare una giovane donna con quel nome……… una donna piena di
sogni e desideri, appena arrivata nella Grande Città…… e poi bloccata in un
lavoro da cameriera, che si protrae per il resto della sua vita, nella Grande
Città…
…<…allora
?… > chiede la cameriera continuando a masticare la gomma ……… la mano armata
di matita sopra il taccuino…… lo sguardo distante…… la vede e non la vede allo
stesso tempo…… … semplice allenamento…… LaVerne lo diceva……… “alla fine,
continui a lavorare con la testa da qualche altra parte…… la monotonia è
peggiore di qualunque turno di notte…”……… LaVerne l’aveva presa in simpatia e,
come una maestra, le aveva insegnato a lavorare al ristorante…… a diventare una
cameriera come lei…
…<…allora
?…> la voce non è cambiata……… il tono, si !!!…… è impaziente……… restare in piedi di fronte ad una ragazza che
continua a fissarla come se fosse un fenomeno da baraccone è qualcosa che
farebbe perdere la pazienza a tutti…
…o
c’è di più………… di più di questo………….Io non sono un avanzo del pranzo…
Buffy vorrebbe aprire la bocca e dirlo…………anzi……… vorrebbe urlarglielo…
…
“Gli avanzi del pranzo”…… così li chiamava Mike, l’aiuto cuoco……… gli avanzi si
buttano sempre via………… non resta niente di quello che viene ordinato da un
cliente…………… ma ci sono sempre (quelli che Mike definiva) “Gli avanzi del
pranzo”………… i “clienti” che entravano nel locale solo per stare seduti in un
posto al caldo……… era il proprietario che si occupava di sbatterli fuori…
…in
un certo senso, Mike, era un filosofo……… (avrebbe sorriso, se avesse capito il
termine…… ma le uniche cose stampate che teneva in mano, avevano illustrazioni
esplicite, più che parole…) …definiva i barboni come gli avanzi del pranzo…………
gli avanzi della società, che non li ha inglobati dentro di sé e li ha lasciati
in giro…
…<Allora
?…> stavolta il tono è più duro……… dover stare in piedi una giornata intera
è un lavoro duro………… dover stare in piedi una giornata intera, con una cliente
che continua a fissarti senza dire niente, è anche peggio……… la mano armata di
matita si abbassa… <…un caffè …> la voce di Buffy è poco più di un
sussurro…
…
<Alla buon ora…> commenta Melody, a bassa voce, voltandosi … <…cosa
c’è di dolce ?…> domanda Buffy…
…Melody
si volta…… c’è un sorriso divertito sul suo volto…… come per dire “devi essere
allo stremo, per voler mangiare il dolce di questo locale…”…… quello è uno
sguardo che Buffy conosce bene, Samantha lo aveva sempre……… faceva gli occhi
dolci ai bei fusti… e quello sguardo divertito, a chi non le andava a genio…
…
e un giorno è sparita…… nessuno ne ha saputo più niente…… ma in una città come
Los Angeles, gente che va e gente che viene, è la regola……… se un giorno una
cameriera molla il lavoro, l’unica preoccupazione è trovarne un’altra entro
l’ora di pranzo…
…non
che Samantha gli fosse simpatica……… ma gli è dispiaciuto sapere che fosse
sparita…… senza una nota scritta…… senza una parola…… il giorno prima scherzava
con due poliziotti …… … il giorno dopo non c’era più…
…
<Abbiamo torta alla panna e fragola…> risponde la cameriera……stesso
sguardo divertito <… nei vuoi una fetta ?…> occhi ancora più sorridenti
…… in attesa…… <…no…… solo un caffè, allora…> replica Buffy…
…Melody
annuisce con uno sguardo di reale divertimento………… ha intuito che il suo
sguardo esplicito è stato compreso…
…toglie
dalla piastra il bricco di vetro pieno di caffè fumante e ne versa,
abbondantemente, il contenuto dentro un bicchiere di carta con il logo “Dan’s
Place”…
…lo
porta al tavolo e aspetta…<…nient’altro ?…> <No…> <…sessanta
centesimi…> esclama la cameriera scribacchiando qualcosa su un foglio sul
taccuino e porgendo il foglio del conto alla Cacciatrice…
…quest’ultima
si fruga in una tasca…… poi nell’altra…… e, arrivata al punto di rendersi conto
di essere nella più imbarazzante delle situazioni……di dover aprire la bocca e
fare quella caricatura di volto tra l’afflitto e l’arrabbiato, per dire “mi
dispiace ma ho dimenticato i soldi”……alla fine, oltre le chiavi di casa, le
dita sfiorano quella che sembra un’altra moneta… compagna, probabilmente, di
quella data via poco prima…
…Melody
lo intasca e le versa i quaranta centesimi in quattro monete da dieci cent………
“tieniti il resto” è qualcosa che Buffy ha preferito non dire…
…era
umiliante sentire quelle parole, quando erano rivolte a lei………… era umiliante
quando il resto era di pochi cent…… un regalo da parte di qualcuno che non
sapeva che farsene degli spiccioli…… come se per lei, un quarto di dollaro in
più, facesse la differenza sull’affitto mensile…
…erano
sempre dei soldi in più…………… ma era umiliante riceve gli spiccioli, sembrava quasi
che le facessero l’elemosina…
…trascina
i decini con una mano fino al limite del tavolo poi li afferra con forza e li
ficca in tasca…
…l’odore
del caffè è forte……… bollente………… ne beve un’abbondante sorsata, godendosi quel
calore che scende giù per la gola e la riscalda un poco…… c’è ancora un po’ di
gelo verso i piedi e le mani…… è come se il calore, espandendosi dentro di lei,
scacciasse il freddo il più lontano possibile…… fino a concentrarlo alle
estremità del corpo………… un pensiero pazzesco sarebbe quello di tagliare via le
falangi delle dita e far uscire il freddo…
…un
sospiro di appagamento si fa strada sulle labbra……… si accomoda meglio sulla
poltrona imbottita e ne beve un altro sorso, godendosi una musica sconosciuta
che esce dal jukebox ……… qualcosa che parla di “…al fienile della contea /
porti la tua bella al ballo …” …… molto ritmata e molto poetica…………qualcosa
d’altri tempi……… tempi morti…… di sicuro, l’ultimo successo dei Limp Bizkit,
non è incluso nei dischi del jukebox…
…pazienza…
…Buffy
preme tutto il corpo contro l’imbottitura e si gode quel caldo e morbido
contatto…
…si
stupisce a rimare incantata a guardare la porta chiusa……… restare a fissarla le
procura un senso di pace indescrivibile…… perché, se ne rende conto, finché
quella porta rimane chiusa, niente può entrare………… niente di grosso e affamato
e ringhiante e proveniente dalla Bocca dell’Inferno può entrare, per essere
precisi……………… finché quella porta rimane chiusa, lei si può permettere di
essere, semplicemente, Buffy Summers……… niente di più…
…una
ragazza di nome Buffy Summers che si gode un caffè caldo in una fredda notte di
pioggia…
…non
la Cacciatrice impegnata nella difesa del mondo…
…
solo, e semplicemente, Buffy Summers…
…e
questo stato mentale, la mette anche di buon umore………si beve un’altra sorsata
di caffè e getta un’occhiata al resto del locale…
…è
vuoto come prima……… non sono apparsi i fantasmi della gente uccisa lì dentro,
magari, da qualche pazzo armato d’ascia……… non ci sono facce urlanti che si
muovono dentro i muri …… nessuna presenza inquietante che si trascina in giro,
lasciando orme insanguinata dietro di sé…
…un
locale vuoto, con lei come unica cliente e un’unica cameriera…
…<Serata
tranquilla…> esclama a voce abbastanza alta………… Melody si volge,
interrompendo il suo lavoro di infilarsi la matita nella massa dei capelli e
grattare con forza……<…già…> commenta continuando a masticare gomma……
<…tutti a teatro stasera…> aggiunge con una breve risata rauca…
<…all’improvviso, si sono scoperti intellettuali…>
…<Che
spettacolo c’è ?…> chiede Buffy con, all’improvviso, la Cacciatrice dentro
di lei che si risveglia da quel sonno tranquillo portatole dal locale chiuso e
dal caffè caldo……… si sveglia ed è già
desta e attenta…
…Melody
agita una mano indicando una direzione vaga… <Il senso della vita……… il
perché della vita…………non ricordo………… qualcosa, e la vita……… il titolo, mi pare
questo…>
…un’altra
risata……… aspra…… ridere senza che ci sia qualcosa vero motivo per cui farlo…
…<…come
se una recita ti facesse capire tutto questo…> esclama facendo un cenno al
locale…un prigioniero che allarga le braccia per riuscire a toccare i muri
della sua cella…… <…vent’anni…> aggiunge senza fare altri commenti…
…<…da
che parte è il teatro ?…> chiede Buffy, già in piedi…………… qualcosa si agita
dentro di lei……… parla e lei non riesce a sentire……… ma il suo corpo obbedisce
prontamente…
…un
altro cenno vago della mano con le unghia laccate di rossetto rosso………… dita
nodose e vene in rilievo sulla pelle della mani…… <L’Omni ???……… è di
là…> risponde Melody facendo un cenno che, tra il vago, è più preciso del
precedente…………<Grazie…> replica Buffy già arrivata all’attaccapanni e
aver indossato l’impermeabile…
…la
porta si apre con il solito, allegro, tintinnio…… <…non invecchiare,
ragazza…> raccomanda Melody, raggiungendola con la voce, prima che la porta
si chiuda……… e Buffy, di nuovo sotto la fitta pioggia fredda, si ferma un
istante…
…la
gola di nuovo secca…
…<Non
credo che ci riuscirò…> commenta a bassa voce, rendendosi conto che quella è
l’assoluta verità…
…poi
la Cacciatrice si incammina a passo svelto, lungo il marciapiede desolato,
lasciando dietro di sé, un locale caldo e un quarto di bicchiere di caffè
bollente…
12.
Alla
fine lo trova……… lungo la strada vuota……… lungo il marciapiede costellato di
palazzi abbandonati e negozi chiusi…
…è
come un faro nella notte…
…l’unica
cosa luminosa che risplende di luce elettrica, in quella zona morta…
…ai
suoi lati, i vapori che salgono dalle grate sul marciapiede, sembrano i respiri
di qualcosa in attesa di un pasto………… i vapori che nascondono parte del locale
e sembrano farlo comparire come per magia……… come se fosse un miraggio…
…L’OMNI…
…è
un retaggio del passato…… un dinosauro che è sopravvissuto alle ere di gusti
che cambiavano troppo in fretta per stargli dietro…… il grosso neon con le sue
lettere scende dall’alto verso il basso irradiando luce azzurra discontinua………
la “M” si accende e si spegne continuamente e non sembra un effetto voluto…
…al
centro della tettoia che copre una parte del marciapiede, una cabina di vetro
nella quale sembra esserci qualcuno…
…Buffy
affretta il passo e accorcia le distanze…
…il
marciapiede e la strada sono testardamente vuote…
…non
passa nessuno……… non c’è nessuno…
…finestre
chiuse e sbarrate al suo passaggio……… portoni chiusi e sbarrati al suo
passaggio…… negozi chiusi e sbarrati al suo passaggio…
…tutto
è morto……… finito…
…tranne
l’OMNI che rifulge di luce e vita…
…il
titolo scritto a caratteri rossi, compare lentamente, mentre lei si avvicina e
il vapore delle grate si dirada…
NOI VIVAMO. QUAL’È IL SENSO DI TUTTA QUESTA BUFFONATA ?
…con
tocco umoristico le N sono state capovolte…… così da dare
l’impressione che lo spettacolo in programma sarà qualcosa di buffo e
divertente e non tratterà certo di argomenti seri e noiosi…
…nella
cabina, un faccia lentigginosa e grassa, dai capelli rossi, fa parole
incrociate e, ogni tanto, getta occhiate in strada…
…ai
lati delle due porte rosse, chiusi dietro vetri sporchi e con i neon coperti da
un velo di mosche morte, quello che resta dei poster, di film come
“Metropolis”…… “Casablanca”…… “Le calde notti dell’infermiera Jane”……
“Spogliarello, spettacoli dal vivo”…… e via in decadendo…
…Buffy
arriva alla cassa e rimane ferma lì un intero minuto………… la bocca si rifiuta di
aprirsi e di parlare…
…non
ci sono demoni…… né vampiri……… né mostri di sorta…
…ma,
lo stesso, si sente inquieta ed agitata…… e non sapere l’origine di questo
stato mentale, serve solo ad aumentare la sua frustrazione…
…alla
fine, “lentiggini” alza lo sguardo dalle parole crociate (47 verticale, il nome
dello scrittore di “Dracula”) ………<… un dollaro…> esclama a voce
annoiata……… una frase che avrà ripetuto almeno un milione di volte in quel
lavoro… <…non si mangia roba portata da casa…> aggiunge con la stessa
voce monotona e stanca…
…Buffy
si fruga in tasca ma, alla fine, riesce solo a trovare i quaranta centesimi di
resto… continua a perquisirsi, gettando occhiate alle porte chiuse, come se
temesse che si spalanchino all’improvviso e qualche orrendo essere si getti
all’esterno…
…
ma, alla fine delle sue ricerche (ripetute due volte per maggior scrupolo) non
trova altro che il suo paletto e le chiavi di casa…
…si
limita a tenere sul palmo aperto quegli spiccioli, quasi che sperasse si
moltiplicassero fino a fare un dollaro completo…………<…dai qua…> esclama
“lentiggini” dopo qualche secondo che fissa quella mano aperta che non si
decide a sganciare i soldi…
…Buffy
glieli passa attraverso la fessura del vetro e in cambio riceve un biglietto e
uno sguardo esplicito… <…va dentro e levati dalle scatole…> aggiunge con
il ghigno cattivo di chi può permettersi di certi atteggiamenti su chi si trova
nella condizione di non poter replicare…
13.
…
le porte, a doppi cardini, si aprono verso l’interno, con una semplice
spinta………… le molle arrugginite cigolano e continuano a premere per richiudere,
ma la forza di Buffy ha la meglio…
…le
mani infreddolite lasciano la presa, mentre le scarpe bagnate lasciano tracce
umide che sul consunto tappeto rosso, già segnato da dozzine di altre impronte…
…la
presa viene lasciata e, con quel cigolante rumore di molle mai oliate, la porta
si richiude alle sue spalle……… un ultimo sbuffo di aria fredda la investe…
…poi
passa…
…l’ambiente
è intonato all’esterno………… squallido………… qualcosa che continua a vivere
nonostante manchi del tutto la volontà e la possibilità di farlo…
…pareti
color rosso (dove la muratura ha mantenuto il colore)………… grossi poster messi
di sbieco con angoli piegati dove le puntine hanno ceduto………… una vetrina che
doveva contenere popcorn e dolciumi…… ma di cui resta solo il mai cancellato
odore di popcorn che permea ancora l’aria e sembra trasudare dalle pareti come
un gas maligno………… dietro la vetrina del piccolo chiosco interno, non c’è
nessuno……… scansie di vetro vuote e con un dito di polvere che le
copre…………grossi vasi di metallo dorato, vuoti, o con quello che resta di
piccole palme…
…anche
l’Omni è morto in quella strada……… anche se sembra l’unica cosa rimasta in
vita, sta già marcendo dal di dentro……… ci vorrà un po’ prima che anche
l’ultima luce elettrica si spenga…… ma il suo destino è già segnato…
…si
sentono voci nell’aria………… sussurri indescrivibili e incomprensibili……… Buffy
si volge verso le grosse porte di color marrone cuoio con un oblò di vetro sono
a poca distanza da lei……… l’ingresso per il teatro vero e proprio…
…con
una mano tasta la tasca dove riposa il suo paletto…
…è
un gesto di cui neppure lei comprende il motivo………… ma è un gesto
rassicurante……… le serve per riagganciarsi a quella realtà da cui sembra essere
uscita, per finire in una zona morta…
…si
avvicina alla porta con passo lento…………… gettando occhiate in ogni angolo buio
o zona d’ombra…
…non
salta fuori nessun mostro tentacolare per aggredirla………… non si materializzano
demoni con due teste…… e le porte non si spalancano per mostrare una doppia
fila di lucidi denti, rivelando che, in realtà, l’Omni è una macroscopica
creatura vivente e affamata di carne umana…
…arrivata
all’uscio vi preme sopra la mano……… e la ritrae di scatto………… il cuoio della
porta è viscido……… le manda una sensazione di cosa morta…… come è morto tutto
lì dentro……Buffy aspira una boccata d’aria e stavolta infila la mano in tasca
serrando con forza il paletto…
…dopo
essersi fatta coraggio preme la porta con il pugno…
…le
parole che escono assumo delle frasi più precise del brusio precedente…
…<…le
giuro, dice il commesso viaggiatore…> esclama una voce amplificata da un
altoparlante… <…io ero lì solo per mungere la vacca……… non sapevo di sua
figlia…>
…silenzio…………poi,
…brevi risate…
…ma
sanno di qualcosa di sporco………… qualcosa che è risalito lungo la gola, portandosi
dietro tutto il sudicio accumulato………… risate grossolane……… volgari………… hanno
vita breve, poi si placano…
…<Per
quello che vale…> riprende la voce… <…siete il miglior pubblico che ho
trovato dal mio ultimo contratto…>……… di nuovo silenzio…………… ci vuole
qualche secondo per capire il controsenso……… ci sono meno risate della
precedente barzelletta…
…<O
dentro o fuori…> esclama una voce alle spalle di Buffy………… lei si gira di scatto,
già irrigidendo la mano, pronta a farla scattare fuori e brandire la sua arma…
…ma
l’uomo non si muove………… ha addosso una divisa color rosso con bottoni dorati………
è di, almeno, due numeri più piccoli……… o forse è lui che è ingrassato troppo…
…dal
colletto (non più inamidato da almeno dieci anni) fino ai primi tre bottoni, la
divisa è aperta e mostra una canottiera il cui colore tende al grigio
pallido…………… i pantaloni azzurri a doppia riga, non sono stati stirati da anni
e, se avessero vita propria, Buffy pensa che, sicuramente, fuggirebbero alla
prima occasione…
…la
bocca dell’uomo scompare dentro la barba color sale e pepe…… gli occhi sono due
palline di bianco sporco e vene rosse… stretta nel pugno, ha una busta di carta
da cui spunta l’inconfondibile testa, di vetro scuro, di una bottiglia……… che,
certamente, non contiene acqua minerale…
…<…allora………
o dentro o fuori…> ripete l’uomo con il corpo che ondeggia avanti e
indietro, come se ruotasse attorno ad un punto fisso, in un moto perpetuo…
…dopo
qualche altro secondo di ondeggiamento, con movimento calcolato, la bottiglia
viene portata alla bocca e l’uomo ne trangugia un’abbondante sorsata…
…e
dopo averla riabbassata, il braccio libero viene passato sulla bocca, lasciando
sull’uniforme una macchia umida…
…ma
Buffy non assiste a quello spettacolo…
…quando
l’uomo riesce di nuovo a mettere a fuoco la porta, la vede ondeggiare
lentamente…lancia un’occhiata intorno ma non vede più nessuno……… del resto, a
lui che importa ???…
…e
decide che quello è il momento di un’altra sorsata…
14.
…nella
sala del teatro ristagna un buio che va via via degradando fino ad arrivare
alle luci stantie del palco nudo……… nell’oscurità ci sono corpi che si
muovono……… un odore di umanità che sale dalle poltroncine occupate che
costringe la Cacciatrice a storcere il naso…
…questo
è il punto…
…il
luogo, dentro al quale, sta iniziando a marcire l’Omni…
…è
un pensiero assurdo……… Buffy se ne rende conto……… ma non può fare a meno di
averlo…
…tutto
è così netto……… preciso…………… tutto, in quel luogo buio e umido, parla di
sudicio e degradazione………… ci sono parole……… una risata sguaiata che viene da
una bocca piena di denti giallastri, poche file avanti a lei…
…un
ronfare pesante alla sua sinistra……una battuta volgare poche poltroncine
avanti… qualcuno fa strani versi e un’ombra si erge all’improvviso……… si piega
di colpo e da di stomaco con un rumore di qualcosa di molle e viscido, che si
infrange sul pavimento duro…
…la
cosa più grottesca di tutte è che il comico continua ad andare avanti…………
chiuso nel suo smoking e nella sua cravatta rossa, entrambi scintillanti di
paillette, la bocca persistete a muoversi e macinare barzellette di dubbio
gusto, sopra storielle sconce…
…<…e
così…> conclude <…quando la contadina rompe l’uovo……………… non indovinate
cosa trova ???…> la bocca si atteggia a sorriso, mentre una mano viene
passata nel parrucchino, in quell’antico, e mai dimenticato gesto, che era il
ravvivarsi di veri capelli, sotto il sudore provocato dalla luce dei
riflettori…
…quelli
che hanno seguito la barzelletta ridono di gusto……… gli altri sono persi nel
loro piccolo mondo, fatto di una poltrona e del rado contatto con i vicini…
…il
comico atteggia un inchino al pubblico che lo ha seguito con tanta passione
fino a quel momento ……… poi si rialza voltandosi verso
sinistra…<CORAGGIO…> esclama ad alta voce… <…un caloroso applauso per
il nostro ospite…> e subito dopo inizia ad applaudire……imitato, con poca
voglia, solo da un altro paio di persone………… ombre vaghe nel buio…
…Buffy
riesce a trovare un posto abbastanza in dispare e si siede, fissando gli occhi
sul palco nudo ………e sulla figura, con il cappello a falda larga e
l’impermeabile nero che ha appena fatto la sua comparsa……… i suoi passi
risuonano cadenzati nel silenzio che segue, interrotto solo dal comico che,
continuando ad applaudire, si allontana camminando a ritroso ed esce dalle
scene, svanendo insieme al suo misero applauso che ha ricevuto poco prima…
…<Buonasera
a tutti voi, mio caro pubblico…> esclama una voce suadente che viene da quel
volto perennemente in ombra……… le mani gesticolano come un giocoliere alle
prese con un facile esercizio…
…la
voce è suadente…… nessun ringhio… ma ha la stesa intonazione di quella di un
serpente…… parole che si reggono solo sul fiato che si riesce a tenere in
bocca…
<Dopo
l’intermezzo comico del nostro amato Gaston…> silenzio……… nessuno che
applaude all’ormai dissolto comico …… anche quest’ultima soddisfazione gli
viene negata… <… può avere inizio lo spettacolo…… e mi fa piacere…… e spero
che perdonerete il vostro umile presentatore, se esprime direttamente a voi,
mio beneamato pubblico……… ma voglio esprimervi la mia immensa riconoscenza di
esserci trovati tutti qui, stasera…>
…silenzio………
nessuno che applaude o che sembra apprezzare il saluto del presentatore…
…nelle
ultime file si continua a parlare e ridere come se niente fosse…
…solo
Buffy continua a fissarlo con attenzione……… a rimuginare su quelle parole,
esaminando i brani di discorso che l’ hanno impressionata……… “esserci trovati
tutti qui, stasera”……… è una frase complessa………… misteriosa a sua maniera…
…tutto
si concentra su un’unica parola…… qualcosa che sembra profetico …… “STASERA”…
15.
…all’improvviso
le sembra di essere diventata pazza………… è tutta la notte che cerca le tracce di
un uomo senza volto, solo perché le ha rivolto un saluto………… niente più di
questo…
…l’ambiente
puzza……… è umido……… buio……
…Buffy
si sta già per alzare, quando il presentatore riprende a parlare, prendendola a
metà del gesto di mettere fuori una gamba dalla poltrona…<Prego a tutti voi
di mettersi seduti, perché il Vero spettacolo inizia adesso…> un breve
applauso del presentatore che si allontana di poco dal centro del palco……come
un navigato animale da palcoscenico, lascia libero il centro per le vere stelle
dello spettacolo, restando, però, abbastanza vicino da essere ancora nella
visuale e mettersi a loro fianco…
…tutto
questo, mentre Buffy si rimette seduta e la sua mente analizza le possibili
implicazioni di quelle due parole “Vero Spettacolo”…
…entrano
in tre…
…tre
uomini come tanti………… facce così comuni che si incontrano diecimila volte al
giorno e già se ne è dimenticati…
…il
primo indossa un abito grigio con cravatta rossa…… capelli brizzolati e
occhiali dalla montatura metallica su un volto trentacinque/quarantenne…
…il
secondo è panciuto…… una grosso grembiule leggermente sporco, nei punti dove si
pulisce le mani… cranio quasi calvo, tranne ciò che resta di un’aureola di
capelli neri ai lati… cinquant’anni portati bene…
…il
terzo ha indosso un’impeccabile divisa da autista… il berretto sottobraccio…
afroamericano ………volto giovane e sbarbato…… una faccia simpatica tutto
sommato…… trent’anni, a volerlo invecchiare…
…<A
voi, mio adorato pubblico, presento i nostri ospiti…> esclama il
presentatore, facendo volteggiare la mano destra in uno svolazzo che sembra un
invito da corte del Re Sole…
…<Questo
è Jhon Smith…> esclama avvicinandosi a Capelli Brizzolati…… <…dirigente
di un’azienda farmaceutica da quindici anni…> <Sedici…> corregge
prontamente Jhon <Giusto…> replica il presentatore… <…sedici anni………
due macchine……… due figli all’università……… due mogli……… una ex e una
ex-novo…> breve pausa, seguita da qualche risata da parte del
pubblico……<… e un reddito di…………………??? …> <Cinquantatremila dollari
all’anno…>
…<ACCIDEMPOLI…>
commenta il presentatore con un breve fischio……… poi si sposta più avanti e si
piazza a lato di Grembiule…
…<Questi
è……… non lo indovinerete mai………è Jhon Smith……… si chiama così anche lui, che
volete farci………è quello scherzo assurdo chiamato “vita”…………ha un negozio di
frutta a Los Angeles…… conduzione familiare con sua moglie e suo figlio………… una
piccola utilitaria, una piccola barca da pesca e un piccolo conto in banca………
giusto Jhon ???…> <Certo…> la voce di risposta è solida… abituata a
ridere e gridare i titoli dei giornali, di quando, da giovane, faceva lo
strillone…
…un
passo a lato e il presentatore si avvicina al terzo ospite… <Questi è Jhon…………….>
pausa …… <…Brown………… stavolta vi ho buggerati, vero ???……… poco male, vi
rifarete…> una risata stentata da qualche parte nel buio………… il ronfare di
qualcuno diventa più potente…
…<Jhon,
di lavoro fa…………… ce lo vuoi dire tu ???…> <Autista di Scuolabus, qui a
Sunnydale…> <UH-UH…> commenta il presentatore…<…chissà
quante………passeggere…… subiscono il fascino della divisa ???…> un leggero
colpetto d’intesa con il gomito……… e sul volto di Jhon Brown, il sorriso
continua ad allargarsi…<…qualcuna…> risponde…
…a
quel punto il presentatore fa qualche passo in avanti e si mette al centro del
palco……… ora è lui che si prende tutta l’attenzione del pubblico…
…<E
ora, mio caro pubblico, andremo a intervistare meglio questi tre uomini che………
senza mezzi termini…… si potrebbero definire persone felici e soddisfatte…>
…una
mano batte con forza sul microfono……… un boato che riempie tutto il teatro,
strappando alcuni presenti dal mondo dei sogni e costringendo gli altri a
prestare attenzione…
16.
…una
bionda valletta con calze a rete e orecchie di stoffa grigia, sullo stile di
coniglietta di Playboy, fa la sua comparsa portando, oltre al suo sorriso
smagliante, anche due sgabelli……… li posa ai lati del presentatore………… poi esce
dimenandosi più del necessario………… ci sono battute volgari e fischi di
ammirazione, a cui lei risponde con quel sorriso che non muta mai…
…il
presentatore si siede sullo sgabello di destra e fa un cenno a Jhon Smith,
dirigente d’azienda…
…sembra
una versione squallida del “David Letterman Show”… Buffy se ne rende conto……
ma, allo stesso tempo, non riesce a staccare gli occhi dal palco……… continua a
fissare il presentatore, il cui volto, è sempre nascosto in ombra dal cappello
e dal bavero alzato…
…<Allora………
Jhon……… nonostante il tuo lavoro, i tuoi figli e il tuo conto in banca………
ecco…………la tua vita nons i può definire del tutto paradisiaca, vero ?……… si
tratta di Amber, la tua prima moglie ?…> <Si……> pausa…… qualche
secondo di silenzio… <…mia……… moglie……… la mia prima moglie, purtroppo, sono
ormai otto anni che è ……> <Te la senti di continuare ?…>
<Certo……………… mia moglie, nove anni fa, ebbe un incidente stradale in cui
morì il mio autista e lei finì in coma…> <Non credo di poter capire il
tuo dolore…… vuoi spiegarlo al pubblico…> <Certo…… passai quasi un anno a
casa, accanto a mia moglie… pregando che si svegliasse……persino indebitandomi
per pagare le cure…> <Quando…… infine ? …> <Si svegliò……
semplicemente…> <Un miracolo…> <Certo…> annuisce Jhon Smith con
un sorriso sempre più sornione <Ed è allora che l’ hai uccisa ?…> domanda
il presentatore sporgendosi verso l’intervistato <No…… non subito…>
replica Jhon <…prima ho aspettato che si riprendesse quel tanto che bastava
per capire cosa succedesse………le ho spiegato quello che era successo…… le ho
raccontato il mio dolore quando ho scoperto che mi tradiva con il mio
autista……… e dopo le ho tolto uno dei cuscini dalla testa e l’ ho premuto sul
volto……… era ancora molto debole, quindi non ha lottato molto………e non ha
neppure sofferto molto……… e queste sono due cose che mi sono veramente
dispiaciute…> <Ti capisco Jhon…… avere la pazienza di aspettare che tua
moglie si svegliasse dal coma……… sempre che, mai sarebbe successa una cosa del
genere……e poi la tua Amber ha il così cattivo gusto di morire quasi subito……
neppure il gusto di assaporare la vendetta……… comunque, ti hanno scoperto
?…> <Certo che no…… di gente in coma che muore da un momento all’altro,
ce ne sono a dozzine…………… nessuno a mai sospettato……… neppure i miei figli…>
<Bene,
Jhon…> la voce del presentatore è allegra…… ridente……mentre si alza dallo
sgabello e si volge verso il pubblico allargando le braccia come se volesse
abbracciarlo tutto <…SIGNORE E SIGNORI…… ecco a voi Jhon Smith…… l’uomo che ha elevato la pazienza a vera e
propria arte…>
…l’interessato
si alza in piedi e fa un leggero inchino al pubblico…… qualche applauso
stentato …… tanto per far capire che c’è ancora qualcuno sveglio che segue lo
spettacolo …
…anche
il presentatore si unisce a quel misero battimani …… ne esce fuori qualcosa di
grottesco, mentre Jhon Smith continua ad esibirsi in alcuni inchini, poi
retrocede verso il suo posto accanto all’altro omonimo Jhon Smith di
professione ortolano…
17.
<Ed
ora……… la storia di John Smith……… dell’altro Jhon……… scusa Jhon, ma della tua
vita ne abbiamo già sentito abbastanza…> replica il presentatore facendo un
cenno verso il sorridente Jhon Smith, dirigente d’azienda che risponde con un
cenno del capo…
…<Bene,
Jhon Smith di professione ortolano…… cosa possiamo dire di te per presentarti
al pubblico ???…> <Bhe… io… > <Abusi di tua figlia ?…> chiede il
presentatore all’improvviso… Jhon Smith, si eleva in tutti i suoi 167
centimetri …<Certo che no !!!…> replica con il volto già rosso dalla
rabbia…<E allora, che ci racconti ???…… qualcosa che, spero, faccia
divertire tutto il pubblico che si è riunito qui per ascoltarti……… dico bene ?…
> chiede rivolgendosi alle ombre sedute a caso nella grande sala buia……… la
risposta, da più parti, sono risate e fischi…
<Io…>
poi il secondo Jhon tace… <Cosa ???…COSA ???…> incalza il presentatore
brandendo il microfono come fosse un bastone per picchiarlo… <…ho………… ho
ucciso un ragazzino…>
…il
presentatore fa una mezza piroetta su se stesso, torcendo il corpo in preda a
qualche sorta di spasmo………… una sorta di gridolino acuto gli fugge dalle labbra
e, amplificato dal microfono, sembra il fischio di un treno in partenza per
ignota destinazione…
…<HAI……
UCCISO …… UN …… RAGAZZINO ???…> chiede con voce falsamente stupita,
sillabando le parole una a una, per dar loro maggior impatto drammatico…
<…ma è orribile……… non vi pare ?…> domanda rivolto al pubblico………… si
sente il silenzio interrotto da qualcuno che bofonchia qualcosa, che non riguarda
assolutamente né la domanda, né la possibile risposta…
<…racconta……
dicci…… spiega…… forza…… il nostro beneamato pubblico smania di ascoltare il
resoconto dei fatti…> …… da qualche parte, nel buio, l’unica risposta è un
poderoso rutto…… a cui seguono diverse risate…
…l’unica
che non riesce neppure a respirare è Buffy…… lo sguardo incollato su quella
parodia di spettacolo……… gli occhi fissi sul presentatore che si muove sul
palcoscenico con la grazia di un ballerino……… solo una parte della mente raccoglie
le vicende raccontate dai protagonisti……… il resto è impegnato a cercare………
sfogliare…… esaminare diecimila ricordi, per far star zitta quella voce
silenziosa che continua a parlare in qualche oscura cellula del suo cervello…
…<Un
ladro…> esclama Jhon dopo qualche istante di pausa………… <…era un
ragazzino……… voglio dire…… avrà avuto dodici anni……… io………… lui è entrato e ha
chiesto mezza anguria……l’ ho tagliata……e
come mi sono girato, aveva la pistola in mano…… la muoveva … mi guardava
……… mi guardava e muoveva la pistola……… come……… come se dovesse trovare la
presa giusta per sparare…>…… Jhon a quel punto si interrompe e scoppia a
piangere…
…il
presentatore, come un padre premuroso, gli mette un braccio attorno alla spalla
e inizia a mormorare qualcosa che nessuno, neppure il microfono, riesce a
cogliere…
…dopo
qualche minuto, Jhon annuisce passandosi un braccio sul viso per asciugare le
lacrime…… … il presentatore arretra e gli brandisce di fronte al viso il
microfono, invitandolo, in questa maniera a raccontare il resto…
…<…io………
io ho aperto la cassa…> mormora Jhon, mentre un’ultima lacrima solca quel
florido volto <.… lui mi ha detto di farlo…… gli ho dato i soldi…… mi
guardava…… continuava a guardarmi………… e io non riuscivo a far altro che fissare
il dito sul grilletto………… lo vedevo premere e poi allontanarsi……… “Adesso
spara…”… continuavo a pensare questo…… “Adesso spara………… Adesso mi ammazza…”……
avevo paura…… avrà avuto dodici anni, ma ero terrorizzato da lui…… poi punta la
pistola…… e penso che è finita…… “Adesso mi ammazza…” … invece apre la bocca e
mi fa “BANG”…… e io caccio un grido… quello si mette a ridere……… si
mette a ridere e intasca i soldi…> di nuovo Jhon fa una pausa…… da una tasca
del grembiule tira fuori un fazzoletto e se lo passa sulla fronte madida e sul
volto umido di lacrime…
…<Tu
lo hai lasciato andare……… così ???…> chiede il presentatore, stavolta, con
tono realmente stupito… la risposta viene accompagnata dalle braccia allargate
<…che potevo fare ?…> <Certo… lui era armato e tu no…> <Non è
questo…> <E cosa ???…> <Lo conoscevo…> <COSA ???…> <Lo
conoscevo di vista………… suo fratello era una sorta di vice in una banda………
sapevo che se l’avessi tentato di fermare… o l’avessi denunciato, mi avrebbero dato
fuoco al negozio…> <Ma non potevi lasciar correre, vero ?…> <Certo
che no !!!…> conferma Jhon………… la voce si fa dura e il sorriso di prima è
solo un ricordo… <…sapevo che dopo la prima volta, sarebbe tornato… glielo
avevo letto in faccia…………… si sentiva invincibile………… e sarebbe tornato…… e io
gli avrei dovuto dare tutto l’incasso……… e poi di nuovo……… e ancora………… sapevo
che quando sarebbe stato a corto di soldi, sarebbe tornato da me………… o da
qualche altro dei miei amici, che hanno anche loro dei negozi in quella
strada……… sarebbe sempre tornato………… e alla fine, avrebbe anche sparato…………… lo
avrebbe fatto di certo, quando si sarebbe sentito definitivamente
intoccabile…> <Raccontaci…> <Ho aspettato…… ho semplicemente
aspettato che uscisse di casa e salisse in macchina con i suoi amici ……… l’ ho
spiato per una settimana……… mi sono messo dietro di lui come un cane che segue
una traccia di fango…> un sorriso crudele si affaccia su quel viso
rubicondo………… qualcosa che Buffy riesce a “sentire” più che vedere…
…<…sempre
la stessa storia…… a spasso per la città…… partiva alle dieci e tornava
all’alba ………partiva chissà a far cosa………… tornava e camminava sul marciapiede
come fosse il Re della strada………… non lo sopportavo……… era un ragazzino che
aveva diritto di vita e morte su chiunque…> <Dicci… > sprona il
presentatore con voce ansiosa…<…ho aspettato che tornasse a casa……… che
entrasse………… ero nascosto nel sottoscala………… ho aspettato che entrasse dalla
porta……… che mi superasse……………… poi sono sbucato fuori………… magari era fatto o
sbronzo……… non lo so……… non mi interessava saperlo……… ma mi guardava…… e io non
riuscivo a vedere niente, in quei occhi……… gli stretto un laccio alla gola e ho
tirato………… si è agitato per un minuto intero, tirando calci e pugni………… non
c’era forza…… mi sembrava che stesse prendendo a schiaffi l’aria……… che mi
considerasse solo un moscone………… e ho capito, che quello era ciò che pensava di
me………… ero solo un insetto………… una formica che metteva da parte quello che
guadagnava, perché lui potesse prenderselo quando voleva……… e io, allora, ho
stretto più forte…> le mani di Jhon Smith si alzano verso il pubblico, per
mostrare l’arma del delitto……… mani grosse e forti che scaricano casse…
<…alla
fine è caduto a terra…> riprende dopo poco <……… e io lo fissavo………
pensavo ………… pensavo che adesso qualcuno avrebbe aperto la porta…… qualcuno che
aveva sentito i rumori, avrebbe aperto la porta e mi avrebbe trovato là………
ancora in piedi davanti al cadavere di quel piccolo bastardo…> <E invece
?…> chiede con tono complice il presentatore <Niente……… assolutamente
niente……… ho ripreso la corda……… non avevo lasciato impronte perché avevo i
guanti………sono uscito dalla porta…… e ho girato qualche bar…………… mi sono messo a
letto e la mattina dopo mi sono svegliato, con un incubo nella testa……… avevo
sognato di ammazzare un ragazzino…> <Ma non era un incubo, vero ?…>
<C’era folla, davanti al palazzo di quel ragazzo ……… una macchina della
polizia e un’ambulanza……… gente che gridava e strillava……… io ho camminato
sull’altro marciapiede…> <Nessuno lo ha mai scoperto ?…> <Mai…… ed
è passato più di un anno…> <Il fratello maggiore ???…… magari avrà capito
che sei stato tu ad ammazzare il fratellino ……… anche un teppista come lui,
seppur con qualche difficoltà, sa fare uno più uno…> <È morto due giorni
dopo, in una sparatoria con altri balordi come lui…> <Buon per te,
allora…… nessun testimone, nessun delitto…… e ora ???… che mi racconti ?? …
incubi ?… rimorsi ?…>
…
silenzio……… la faccia di Jhon diventa assorta per qualche secondo……… fruga
nella mente alla ricerca di ricordi…
…
<No…> risponde infine <…ne ho avuti le prime settimane … poi tutto si
è allontanato…… la mia famiglia pensava che fossi ancora sotto choc per la
rapina ……… poi tutto è passato……… due settimane fa, sono andato in gita al lago
Wookachita…… nel Vermont……… bel posto…> <Pescato qualcosa ?…>
<No……… io non pesco…… mi dispiace uccidere quei poveri pesci solo per
sport………li mangio, certo……… ma non mi piace pescarli………… sono andato in barca
per godermi il panorama…> <Sono contento per te………… ed ora…> il
presentatore si volge verso l’oscuro pubblico <…un bell’applauso per il
nostro Jhon Smith……… assassino reo confesso…>
…qualche,
svogliata, battuta di mani…
…e
un’immagine definita nella mente di Buffy……… una vampira con l’abito bianco, macchiato
di sangue……muove le labbra e dice qualcosa…… le labbra si atteggiano a sorriso
………una battuta che la non-morta trova divertente…… ………… la Cacciatrice non la
ricorda, ma ha l’impressione che le parole formassero una sorta di frase a
effetto…
…questa
è l’immagine che ha in mente… …………e non riesce ad associarla in alcun modo al
misterioso presentatore…
…ma
sente che quella è la strada giusta………… deve ricordare……… deve avere tempo per
ricordare tutto…
18.
<Dopo
tanti Jhon Smith…> riprende il presentatore, facendo tornare a posto il
secondo Jhon e spostandosi verso il conducente di scuolabus <…… ecco a voi
Jhon Brown……… un caloroso applauso…>
…una
versione più svogliata del battimano precedente………… ma il presentatore non si
perde d’entusiasmo e porta avanti l’ultimo ospite di quel grottesco spettacolo…
…<Allora
Jhon…… molestato qualcuno ?…… ucciso qualcuno ?…> <No……
assolutamente…> il sorriso è immutabile……… anziché rispondere a quella
intervista, sembra parlare del più e del meno con un caro amico…
…<E
allora che mi dici di te ?…> <Sento freddo…>
…il
presentatore fa qualche passo indietro……… silenzio………… la testa coperta dal
cappello si muove dal basso verso l’alto per osservare meglio Jhon Brown…
…<Vuoi
una coperta ?…> <Non credo che servirebbe…> <E allora che vuoi
?…> il tono oscilla tra l’impaziente e la finta allegria… <…non
sei qui per raccontare, a questo amato pubblico, le tue impressioni
corporali……… ma devi dirci della tua vita…> <Quale vita ?…> domanda
turbato Jhon Brown <… io sono morto…>
…il
presentatore fa un balzo indietro …< MOOOORTOOO ?…> chiede con voce
falsamente stupita…
<…certo……
da quasi tre anni, ormai…> <Accidempoli…… SIGNORE E SIGNORI……… per la
prima volta su questo palcoscenico, potrete udire le impressioni della morte, dalla
bocca di un suo cliente…>
…silenzio…………
la frase, anche se a effetto, non sorbisce risultati evidenti…
…<Allora,
Jhon……… come si sta da morti ???…> <Maledettamente al freddo …… soprattutto
quando la terra umida inizia a scenderti dentro la testa, per i buchi degli
occhi…>
…il
presentatore barcolla indietro agitando una mano di fronte a Jhon Brown, in un
gesto di difesa, fin troppo accentuato………… un’immagine che vuole scacciare…
…<Bhe………
mi dispiace per te…> commenta infine… <Grazie…> <Scherzavo…>
riprende il presentatore <… a dire il vero, non me ne importa nulla…………
anche se fossi monco di braccia e gambe, faresti solo più “scena”……… chiaro il
concetto ???…> <Certo…> il sorriso sul volto inizia ad attenuarsi
<Bene……… se non mi puoi parlare della tua condizione di morto che, mi
sembra, alquanto monotona, sepolto sottoterra…… parlami della tua vita…… di
quello che hai fatto……… quello che eri……… o cose del genere…> <Ero vivo…>
…le
braccia del presentatore crollano lungo i fianchi…la battuta era così scontata
da essere inutile …<Bhe……… questo è ovvio………… credo che, più o meno, tutti……
siano vivi prima di essere morti…> replica, cercando di infilare una battuta
divertente che alzi il tono del racconto…
…una
risata gracchiante da qualche parte…
…
“…il pranzo non voleva collaborare……… all’inizio…”……… queste sono le
parole……… la battuta detta dalla vampira…………… lei…………… lei ha detto quelle
parole………… per…
…è
confuso………… le immagini sono senza sonoro e mancano anche di molti
particolari……… le volti si confondono……… la scena è una casa isolata……… le
pareti sono bianche……… o forse rosse…………… NO!!!…… sono le tende ad essere
rosse………… sono rosse e si muovono, anche se non c’è vento……… e………………………………… e …
…troppi
dettagli da ricordare………… qualcosa si perde…
…ma
il Ricordo è quello…………… deve pensarci meglio…
19.
<Allora
Jhon…> riprende il presentatore, continuando imperterrito la sua intervista
<… è ora di trovare un argomento, non credi ???………dimmi……… che sport ti
piace ???…> <Scacchi…> <Gli scacchi non sono uno sport…> <A
me piacciono…> ribatte Jhon…
…il
presentatore scuote la testa <…e dire che ci sono tante brave persone che
muoiono al mondo…> commenta con questa battuta crudele, volgendosi al
pubblico…
…qualcuno
la capisce e ridacchia…
…<L’ultima
cosa che hai letto ?…> <Casper……… i fumetti del fantasmino……… ne avevo
sempre una copia con me…> <Profetico lo definirei…………………… cantante
preferito ?…> <Frank Sinatra…> <Scusa Jhon………… ma nella tua………
“vita”……… non c’è proprio niente di allegro ???……… voglio dire……… già sei
morto, ma con tutte questi “eccitanti particolari” mi deprimi anche il
pubblico…>
…qualche
sincera risata sale dalla platea………… niente di troppo lungo……… ma questo basta
al presentatore per rivolgere un breve inchino alle ombre che si agitano sulle
poltroncine…
…<Dato
che la tua vita non mi sembra granché……… parlaci allora della tua morte………
tanto, non credo che la considerazione, che questo amato pubblico, prova per te,
potrebbe peggiorare ancora di più…> ……… nuove risate………… salgono da più
parti…
…il
presentatore sorride al pubblico e il suo inchino è migliore del precedente…
…Buffy
sa che lui sta sorridendo………… il volto del presentatore è solo un’ombra scura……
ma lei lo sente………… sente il sorriso che si forma su quelle labbra……… il
sorriso soddisfatto di una persona che fa bene il suo lavoro e ne viene
premiato con opportune lodi…
…lui
gode di questo………… ne è certa………… gode ad essere il centro del palcoscenico…
…il
paletto che ruotava nell’aria………… uno strale mortale………… pochi instanti……… il
tempo di un respiro………… gli si era piantato nel petto……… aveva spaccato il
cuore……… e lo sguardo……… lo sguardo di quella vampira………… non arrabbiato……… non
furioso………… uno sguardo stupito………… “dovevi morire tu”, sembrava volerle
dire……… “eri tu che dovevi soccombere, non io……”……… questo avrebbe voluto ……
poi è sparita……… dissolta in una nube di polvere……… l’altra era ferita………
ringhiava dal dolore……… ci è voluto solo un secondo per eliminarla…
…Giles
e Riley sono arrivati poco dopo……… non c’erano altri vampiri…… solo due corpi
senza vita al piano di sopra che, per precauzione, avevano impalato al
cuore……poi il ritorno a casa…… congedarsi dall’Osservatore e percorrere i pochi
metri dalla porta, a braccetto con il suo amato…
…manca
qualcosa !!!…
…è
lì in mezzo……… al centro della storia ……… è qualcosa di piccolo……
indefinibile……… è lì !!!……… uno spazio bianco tra una parola e l’altra …………è
tutto lì dentro, Buffy ne è certa…
…serra
le labbra e fissa la poltroncina di fronte a lei, continuando a rivivere quella
scena, aggiungendo ogni volta qualche particolare che credeva perduto per
sempre…
…ma,
nonostante questo, lo spettacolo continua e lei non può fare a meno di udirlo…
20.
<Allora
Jhon…… parlaci della tua morte…… spero che, almeno, sia stato qualcosa di
spettacolare …… di incredibile…… di fantasmagorico…> ……
qualcuno esplode in una grassa risata, subito imitato da qualche altra
voce…<…scherzo, Jhon……… suvvia non prendertela…> <D’accordo…>
replica l’altro… ma il tono è duro…… e il sorriso è scomparso… <Era solo per
sdrammatizzare il tuo racconto………… ti chiedo di scusarmi e, se puoi……… non
fartene una croce…>
…nuove
risate……… il teatro sembra tornare in vita per qualche secondo……… ad un tempo
che ben pochi ricordano………… anni passati con luci e mani plaudenti e ballerine
e prestigiatori e poi il Cinema……… prima di cadere nella lunga morte che ha
portato l’Omni ad ospitare spettacoli sempre più di infimo livello…
…
“L’ultimo pranzo…è stato movimentato……l’antipasto…non voleva proprio
collaborare…”… ecco la battuta……… poi è comparsa l’altra vampira……… l’ultima
vittima di Juliette…
…combattimento
da manuale……… niente di speciale………… ha lasciato cadere il paletto e ha afferrato
le braccia tese verso di lei, usando quell’avversaria come uno scudo………… era
certa che Juliette avrebbe usato la spada, mentre lei affrontava la compagna…
…così
è successo…
…appena
in tempo…
…Juliette
ha scagliato la spada ma è riuscita solo a colpire la sua compagna………… lei ha
lasciato la presa e si con una capriola ha ripreso il paletto, scagliandolo
verso la nemica, appena rimessasi in piedi…
…un
colpo preciso… Juliette che la guarda……… sguardo deluso…… “dovevi morire tu
!!!…… TU !!!…” ecco quello che vorrebbe dire se ne avesse il tempo…… poi è
polvere…
…il
tempo di finire anche l’altra vampira……… poi, dopo qualche minuto i passi di
Giles e Riley che scendono le scale………… tutti loro escono dalla casa…
…NO
!!!…
…è
lì !!!…… lì in mezzo !!!……… non dopo o prima !!!……………… ne è assolutamente certa
…… lì in mezzo c’è quel singolo pensiero che le sfugge, inabissandosi nel buio
della memoria …… un flash……… pochi istanti, nulla più…
……
“L’ultimo pranzo…è stato movimentato…l’antipasto…non voleva proprio
collaborare……… ma poi ha cambiato idea…”… ecco la battuta completa……………
TRAPPOLA !!!!… urlava la sua mente……… gli occhi di Julietta l’ hanno tradita………
si sono spostati per un istante……… si è girata mentre l’altra avversaria
irrompeva nella stanza………… era l’ultima vittima della vampira, diventa a sua
volta una non-morta…
…uno
scontro da manuale………………………………………………………
21.
<Allora………… riprendiamo ?…> chiede il presentatore………
il volto di Jhon è serio…… la faccia contratta……… <D’accordo………
d’accordo…> <Bene………… niente battute, va bene così ?…> <Si…… va
bene…> <Siamo seri, adesso…………… racconta al pubblico, come sei morto…>
<Mi hanno spezzato il collo…>
…il corpo del presentatore è in preda ad una seria di
contorsioni……… un modo per enfatizzare la ripugnanza di quello che ha appena
sentito…
<…brutta fine…> commenta <Rapida se non altro…………
non ho sentito un granché…… uno schiocco e via…> <Se non sono
indiscreto……… adesso sei in Paradiso o all’Inferno ?…> <Non posso
dirtelo………… me lo hanno proibito…> <Capisco……… “segreto di stato” o cose
del genere ?…> <All’incirca…> <Però……… puoi dirci chi ti ha ucciso
e perché ???…> <Certo…… lo ricordo bene…… anche se la sua faccia non mi
dice niente……… mai visto prima d’allora …> <Rapina…… Serial-Killer………
cosa ???…> <Vampiro…> <COSA ???…… ti ha spezzato il collo…… e non
ti ha “bevuto” prima ???…… non ti ha vampirizzato ???…> <No……… mi ha
detto qualcosa sul fatto che non dovevo toccarla, prima di uccidermi…>
<Toccare……… CHI ??? …… dai Jhon…… il racconto si fa interessante…>
<Non lo so…> <COME NON LO SAI ???…… ti hanno ammazzato e tu non sai
nemmeno il motivo…> <Giuro………… mi si è avvicinato e ha detto che non
avrei dovuto toccarla……… poi mi ha spezzato il collo…> < “Toccarla” ???……
allora tutto ruota attorno ad una donna……… non è così ?…> <Non lo so……………
ancora adesso non capisco che volesse dire………… mi ha detto che non dovevo
toccarla…… e prima che facessi in tempo ad aprire la bocca, mi ha rotto il
collo…> <Bhe………… almeno, è stata una morte interessante, per un uomo la
cui vita……… scusami Jhon, ma te lo devo dire……… non è valsa veramente
qualcosa…>
…silenzio…
…il presentatore si volge verso il pubblico…
…<…un applauso a Jhon Brown, ex-autista di scuolabus e ora
cadavere a tempo pieno…… FORZA !!! ……… battete quelle mani e che il loro calore
raggiunga il suo freddo cadavere…>
…qualche mano applaude……… qualcuno sbadiglia………
qualcun’altro russa…
…e poi, anche Jhon Brown raggiunge gli altri due, sedendosi
sullo sgabello…
22.
…Juliette crolla in polvere………… quello sguardo deluso nei
suoi occhi……… poi lei si gira…… si gira per eliminare anche l’altra vampira…
…ecco !!!…
…è lì…… in quel momento……… un flash così rapido da essere
solo un’immagine…… non riesce a recuperarlo……… solo un’ombra indistinta………
qualcosa di disegnato oltre i margini del foglio…… una parola scritta ben oltre
la fine della pagina…
…Juliette è in polvere……… cade a terra come una pioggia di
cenere…… lei si gira…………… si gira e vede……………… c’è…
<ED ORA … > pausa……… la voce del presentatore è un
rombo di tuono, amplificato dal microfono…<…eccoci arrivati al clou
di questo spettacolo………… pensavate che fosse finita,non è vero ?……… tutto
storia vecchia, non è così ??……… acqua sotto i ponti, dico bene ???…… e invece
NO !!!……… ora è il momento del nostro ospite speciale……………… quindi, prego Buffy
Summers, la Cacciatrice, di salire sul palco……… e voi, intanto, fatele un
bell’applauso…>
…c’è una figura sulla porta…………… lei si gira per finire
anche la seconda vampira, ed è in quel momento che la vede………dura solo il tempo
di un battito di ciglia……… di volge di nuovo, ma è già scomparsa……… la porta è
vuota…
…<Buffy Summers…> tuona una voce da qualche parte…………
lei si riscuote dal torpore della sua concentrazione e riesce solo a vedere il
presentatore che fa un cenno con la mano…
…vuole che lei vada sul palco…………… quelle parole che la
invitavano, le ha sentite davvero o erano echi di discorsi che le rimbombavano
in testa, mentre lei cercava di ricordare ???…
…invece è vero………… c’è qualche stentato applauso che viene
fatto mentre lei volge la testa e ne cerca l’origine… <…forza
Cacciatrice…> incita il presentatore……… <…è il tuo turno……… sali sul
palco e diverti il pubblico…>
…Buffy si alza in piedi………… sente solo che lo deve fare………
tutto è sfasato e confuso nella sua mente……… niente è più reale del misterioso
presentatore che la incita a raggiungerlo……… non lo fa con minacce o agitando
armi di qualche sorta……… glielo chiede gentilmente…… con garbo e cortesia……… se
lei vuole, può raggiungerlo………… VA BENE !!!…… d’accordo… …… certo che deve
raggiungerlo…… lei è l’Ospite Speciale………… una parte di città, ormai morta, ha
ripreso una parvenza di vita, solo per lei…
… solo per lei e per stasera…
… e solo perché lei era l’Ospite Speciale…
…Buffy cammina a passo svelto sul tappeto rosso e consunto
che divide le due ali delle poltroncine del teatro…
…ci sono figure sedute sulle seggiole… la guardano con
occhi rossi da ubriaco e gialli d’inedia… tossiscono……… sputano……… parlano di
cose loro………… alcuni applaudiscono…… altri bevono con abitudinaria
avidità…………un platea di infimo ordine per uno spettacolo di infimo ordine…………
in fondo è sempre stato questo………… niente di veramente importante…
…com’è il titolo ???…
…NOI VIVAMO……… QUAL’È IL SENSO DI TUTTA QUESTA BUFFONATA ?…
…già !… le lettere N capovolte per dare un tocco
comico a qualcosa, che in realtà, è un argomento serio e, a volte, drammatico…
…NOI VIVIAMO, punto!!!… QUAL’È IL SENSO (“di tutto questo
?”, sottinteso…),
punto !!! …… DI QUESTA BUFFONATA, punto a capo !!!…
…nascere, crescere, vivere e morire………… fine…
…c’è altro ???………… qualcos’altro ???…
…una partita ad un videogioco, in cui si ha una sola
possibilità………… infili il tuo unico gettone …le luci scintillano, la partita
comincia……… giochi bene ?, giochi male ?……… riesci a risolvere i dilemmi che la
vita ti pone ?…… li eviti ?… li superi ?………… problemi tuoi !!!……… quando le
luci si spengono e compare la scritta “GAME OVER”, è tutto finito……… togliti
dai piedi e fai posto a quelli che aspettano in fila…
… dove andrai, dopo che la partita è finita ??…… non
chiederlo a me !…… che cosa vuoi che ne sappia ???………anzi, cosa vuoi che me ne
importi ?……… la partita è finita, che tu abbia vinto o perso le tue
battaglie……… togliti dai piedi…… PUNTO E BASTA…
…qualcuno ride…… sguaiatamente……… ride di gusto, per motivi
che Buffy ignora…… lei continua a camminare, ma si volta a cercare il viso a
cui appartiene la risata…
… “Ehy capo, hai un dollaro ?”……… eccolo lì !!!………… seduto in decima fila……… ride rivolto ad una
donna, anche lei male in arnese…
…ecco…… ecco la vita…… ecco la vita rappresentata in una
strada………… Buffy lo comprende ora…… ora che continua ad avanzare, portata da una
volontà che non sembra appartenerle…
…una strada moribonda……… tutto chiuso o in rovina………… poche
cose rimaste………… pochi edifici che ancora brillano di una fioca luce……… poche
cose che ancora conservano una parvenza di vita……… che si attaccano, disperatamente,
con le unghie e con i denti a quella vita che è passata dinnanzi a loro e che
ora li sta abbandonando…
…lottano finché hanno forza per farlo……poi, semplicemente,
cedono…
…ecco gli abitanti di una strada moribonda……… barboni
arrivati all’ultimo gradino……… avanzi e resti di una città che li ha usati
finché sono serviti a qualcosa (Vi Siete Giocati Bene Le Vostre Carte ???)…… e
alla fine……… alla loro “morte” come cittadini Onesti e Produttivi……… li ha
buttati via… (La Partita È Finita……… Cortesemente…… Toglietevi Dalle Scatole E
Fate Posto A Quelli Che Aspettano…)…
…ecco lo spettacolo che sta aspettando lei per arrivare al
gran finale e poi la sua naturale conclusione…
…Buffy continua ad avanzare fila dopo fila………… lo sguardo
che si fissa sullo sgabello vuoto che, il presentatore, gentilmente le offre………
la invita a sedersi e raccontare la sua storia…
…CERTO !!!……… la strada in rovina…… i barboni…… lo
spettacolo stesso………… tutto e tutti attendevano il suo arrivo per
concludere………il Gran Finale di ogni Spettacolo degno di questo nome……… poi si
cala il sipario…… le luci si spengono e tutto si immerge nel buio (Andate Fuori
Dai Piedi…… Dovete Fate Posto…)…
…
…e non è forse un Grande Spettacolo, la Vita ???…………………e,
alla fine, arriva anche il Gran Finale……… l’Ospite Principale……… quello che si
è atteso e paventato per tutta l’esistenza…
…ECCO……… sta arrivando…
… è l’Ultimo Respiro prima della……………………………
FINE
23.
<Un applauso a Buffy Summers…> incita il presentatore
tendendo un braccio per indicare la ragazza che sale lungo una scala laterale e
si dirige verso di lui…
…il volto del presentatore è ancora avvolto nell’ombra……… il
capo si china un poco e il cappello a falda larga nasconde la maggior parte del
viso……… solo uno scorcio ne è visibile……… la bocca dalla labbra pallide e la
pelle giallognola ……<Prego…… accomodati sul mio sgabello…> unghie a punta
di un bianco candido a punta che lo indicano……… una mano dalle dita affusolate
e “troppo” lunghe per appartenere a qualche essere umano………… <…ora sei tu il
centro dello spettacolo…>… il sorriso è solo una fetta di quello che si
vede……… ma Buffy preferisce non indagare oltre…… ora deve raccontare la sua
vita…… fare Spettacolo……… è lì per quello !!!… lo è sempre stata…
…si siede sullo sgabello con una gamba che punta sul palco
e una su una barra metallica della struttura………poi resta lì……… in attesa…
…<Allora…> riprende il presentatore <…per quelli,
del nostro gentile pubblico, che non lo sanno……… tu sei una Cacciatrice di
Vampiri……… dico bene ?…> il microfono non passa di mano……… il braccio si
limita ad allungarsi e il cappello a piegarsi ancora di più sul volto, per rendere
ancora più difficile scoprire di chi si tratti…
…<…si…> risponde la ragazza……<CORAGGIO…… A VOCE ALTA…> urla il presentatore
riprendendosi il microfono e volgendosi verso la platea…
…poi lo porge di nuovo alla ragazza <Si… sono una
Cacciatrice di Vampiri…> ed è l’inizio di un botta e risposta sempre più
serrato <E di demoni, ovviamente…> precisa il presentatore <Certo …
anche di demoni… di tutte quelle creature che…> <Quanti anni hai ?…>
chiede lui all’improvviso <Quasi venti…> <E sei già morta una volta,
mi pare……… non è da tutti……… complimenti…>
…qualche risata sale dal pubblico…
<…e, sempre in tema di cose incredibili……ho sentito dire
che eri innamorata di un vampiro…… non è così ?……… Angel, mi pare……… giusto
?…>
…il pensiero del suo primo e vero amore la mente di
Buffy……… ogni momento passato con lui ha lasciato un ricordo
indelebile………qualcosa di puro e sincero che lei tiene riposto nel cuore…
<…si…> risponde lei serrando le mani con forza…… ma è
il suo unico gesto fisico……… il resto del corpo è immobile sopra lo sgabello…
…la bocca non le appartiene più…… non riesce a smettere di rispondere……… se ne
rende conto con orrore……… qualunque cosa le vogliano chiedere lei sente di
dover rispondere…
<Senti……… in confidenza…………> pausa <…com’è fare
sesso con un vampiro ???……… voglio dire……… non è che può scaldarti più di
tanto………… magari, prima, facevi flessioni o cose del genere ???…>… l’odio
tracima dal cervello e le riempie le pupille…
…la testa si alza e fissa con odio quel cappello a falda
larga…
<LO AMAVO…> grida con forza la Cacciatrice <…LO
AMO…> urla con la voce distorta dalla rabbia……… poi la rabbia sciama via………
si sente del tutto svuotata……… restate lì seduta è l’unica cosa che le riesce
di fare…
<OH, CIELO…> esclama il presentatore, indietreggiando……<…lo
AMAVI ???… un sentimento così nobile e puro…… e io che ne ho osato scherzare……
potrai mai perdonarmi ???…>
…Buffy non risponde……… vorrebbe alzarsi dallo sgabello e
afferrare al collo il presentatore…… stringerlo fino a fargli uscire ogni atomo
d’aria…… e, a quel punto, continuare a stringere ancora di più fino a fargli
schizzare gli occhi fuori dalle orbite……… affondare così tanto le mani nel
collo da strappare la pelle e immergere le dita nel sangue…
…ma riesce solo a sentirsi male……… gli occhi che le
diventano umidi e si sente sul punto di piangere…
…non è leale !!!……… NON
È GIUSTO !!!…… usare
Angel per colpirla non è giusto……… perché fa male…… un dolore al cuore che non
riesce a sopportare…
…quanto lo ha amato……… quanto lo ama ancora…
…nonostante tutto, non c’è giorno che non pensi a lui………
alle sue carezze…… ai suoi baci…… a quei momenti in cui esistevano solo loro
due………… non c’era Angel il vampiro, né Buffy la Cacciatrice……… c’erano solo
Angel e Buffy…
…c’erano loro due…… e lei avrebbe voluto che ci fossero in
eterno…
…<………uo amore ?…> chiede il presentatore al termine
di una domanda…… poi tace……… aspetta qualche secondo, mentre il braccio
continua a offrire il microfono………… a offrirlo per una risposta che non sembra
arrivare, dato che lei non ha capito la domanda, mentre la sua mente era troppo
persa nei ricordi…
<Quanto lo amavi ?…> ripete il presentatore……<…in
che misura era il tuo amore ?…> <…lo amo…> la risposta è un sussurro
che non tocca la platea……… ma nessuno si lamenta…… a dirla tutta, ben pochi
seguono la vicenda………… si tratta della vita di qualcun altro e, quindi, non è
cosa che ha loro interessi………… ognuno dei presenti ha già i propri problemi di
cui occuparsi, senza andarsene a cercare altri…
…<Quantificalo…> insiste il presentatore………
<…misuralo a parole se ci riesci…………… lo ami più ……… che so………… più della
tua stessa vita ???…> <SI…> è una risposta dura……… in modo che nessuno
la possa mettere in dubbio…
…<Più della vita degli altri ?…> chiede il
presentatore……… Buffy apre la bocca…… poi la richiuda…………è una domanda
complessa……… profonda… …… e, in fin dei conti…… cosa vuol dire ?…
…e, infatti, il presentatore si rende conto che non è stata
capita… <Te lo domando in forma più semplice………… ad Angel…… al tuo unico
amore……… attribuisci più valore della vita delle altre persone ?…>
…Buffy resta in silenzio…… si limita a fissare quel
cappello calato sulla testa e il bavero dell’impermeabile alzato…… solo una
parte del sorriso, di quel volto dalla pelle gialla, è visibile…
…<Allora ?………… eviti la domanda ?………scegli la prossima
?…> la voce è allegra…… divertita……<…d’accordo…………… allora……… prego Jhon
Smith di farsi avanti…>
…i due Jhon Smith si alzano all’unisono……<Il Jhon
assassino della moglie…> precisa il presentatore……… e il Jhon Ortolano si
rimette placidamente seduto, con le mani in grembo…
…il presentatore si avvia verso l’uomo in piedi e gli
circonda le spalle con un braccio……… le dita affusolate e dalla pelle
giallastra, battono un ritmo sconosciuto sulla costosa giacca grigia di Jhon
Smith…… <Allora Buffy……… vediamo un po’ la tua memoria…… ti ricordi di Jhon
Smith ?…>
…Buffy fissa quel volto sorridente…… capelli grigi…… occhi
castani…… i tratti caratteristici di
“Mister-Uomo-Medio-Con-Una-Faccia-Comune”…
…<Niente ?…> chiede il presentatore con la voce
allegra, leggermente appannata dalla delusione… …<…passiamo all’ultima ?………
che ne dici ?…> ………domanda il presentatore senza, però, darle il tempo di
rispondere…
…<Jhon l’Ortolano di Los Angeles………… ti dice niente
?…> chiede, facendo un cenno della mano verso l’uomo………… questi si limita a
sorridere e fare un cenno di saluto con la testa…
…NIENTE…… NISBA…… NADA…
…tre facce comuni……… gente che entra e esce dalla vita
delle persone, almeno mille volte al giorno, senza lasciare nessun ricordo
particolare…
…ci si gira e……oplà
!……… già dimenticati…
…<Ti arrendi ?…> chiede infine il presentatore,
alzando il microfono al cielo come fosse una daga di fili elettrici, da abbattere
contro un nemico………… c’è un che di vittoria nella voce……… qualcosa di
infantile……… essere riusciti a vincere una gare di cui solo uno dei
partecipanti ne conosce le regole e l’esistenza…
24.
…<BENE…> grida con roca il presentatore, accettando
la sconfitta di Buffy………<… ti presento Jhon Brown…> esclama il conducente
di scuolabus facendo un cenno del capo……… che continua a piegarsi fino ad un
angolo impossibile………… non c’è nessun rumore……… il collo era già rotto……… ma
l’osso preme contro la pelle bruna e la tende al punto di dare l’impressione di
volerla bucare…
… la testa, con l’aiuto di una buona spinta da parte delle
mani, torna al posto giusto…… il cappello calato sulla testa…… il volto
leggermente in ombra……così l’ hanno trovato, il giorno dopo essere stato
ucciso………… steso a terra, davanti alla porta di casa…
…l’autista della sua scuola………… tre anni fa………… una faccia
comune……… solo pochi giorni di servizio……… lei entrava nello scuolabus……… si
sedeva accanto a Willow e Xander ……… parlavano………… poi, una volta arrivati,
scendevano tutti……… uno sguardo veloce…… un saluto, di rito, altrettanto
veloce………… e la mente già dimenticava tutto……… archiviava Jhon Brown in quel
luogo buio dove vagano i ricordi più marginali…
…prestava attenzione all’autista, per non più di un minuto
al giorno………… in tutto dieci minuti, nei dieci giorni in cui ha prestato
servizio prima di essere ucciso…
…nel periodo in cui, accanto a Spike e Drusilla, si
accompagnava anche Angelus…
…i suoi libri……………… le erano caduti prima che potesse
scendere dallo scuolabus………… lui si è sporto dal posto di guida e l’ ha aiutata
a raccoglierli………… le loro mani si sono incontrate per un secondo………… lei ha
alzato lo sguardo e lui le ha sorriso………… lei ha bofonchiato un grazie ed è
scesa…
…tutto in un solo, dannato, minuto !!!…
…ma questo ha decretato la sua condanna a morte…
…quasi riesce a immaginarselo………… Jhon Brown che torna a
casa………… ancora nella sua divisa d’ordinanza e il cappello sulla testa……… sta per
varcare la soglia di casa, quando qualcuno lo chiama……… lui si volge…
… “…non dovevi toccarla…… lei è mia…… lo capisci ?……
solo mia……… di nessun’altro …”… una faccia sorridente…… un volto simpatico
……… le mani che afferrano la testa di Jhon Brown …… mani fredde…… mani gelide
che hanno smesso di appartenere ad Angel………………
25.
<E di questi due Jhon Smith ?…… che mi dici ?…> il
sorriso del presentatore si allarga ancora di più…… sembra emergere dal volto nascosto………
è qualcosa che si percepisce più che vedere…
…Buffy ne è certa…
…Jhon Smith………… Jhon Smith l’assassino della moglie…………
quattro…………NO !!!!… cinque anni fa…………appena arrivata a Sunnydale……… uno dei
primi vampiri eliminati…
…aveva aggredito un uomo……… lo aveva buttato a terra e lo
teneva fermo, piegandogli il collo per metterlo a nudo…
…è arrivata in tempo per salvarlo……… un calcio potente e il
vampiro (“Angeli dell’Inferno su due ruote” scritto a caratteri
cubitali, rossi e gialli, sul retro della giacca di pelle da motociclista) è
rotolato a terra…………l’uomo si è alzato e si è messo a correre……………… si è
voltato una sola volta…… un volto
spaventato…… una faccia terrorizzata……… una faccia già dimenticata…… la
concentrazione andava tutta nello scontro imminente, mentre il vampiro si
metteva in piedi e ringhiava furioso………………… l’uomo era in salvo e tanto
bastava…
…è buffo come le cose ritornino senza preavviso…
…sembrava tutto sparito………… ricordi dispersi o
cancellati………… come pioggia caduta nel nulla…
…invece, tutto torna, prima o poi…
… non erano affari suoi……… NO !!!…… non erano affari
suoi……………… il ragazzino che le è sbucato di fronte, uscendo di corsa da quel
negozio…
…aveva alzato il maglione rosso e si vedeva parte del petto
nudo…… la cicatrice dell’appendicite risaltava sulla pelle scura………… in mano
aveva una pistola fin troppo grossa per quelle piccole dite………cercava di
infilarsela nella cintura, mentre continuava a correre lungo il marciapiede…
…le è passato davanti, quasi scontrandosi con
lei…………bastava solo allungare un piede……… fargli lo sgambetto…………… solo un
piede !!!…
…ma non erano affari suoi………… aveva già i suoi problemi a
cercare di ricostruire una vita normale………… e i sogni………… tutti quei incubi notturni…………… Angel che
svaniva nel vortice………… si ripetevano in maniera ossessiva…
…tutto era una replica del giorno precedente……… lavorare,
sognare, lavorare, sognare, lavorare, sognare………… tutto si ripeteva in maniera così
maniacalmente identica da non sapere più che giorno fosse……………… tutti quelli
passati erano identici……… e, per quanto ne sapeva, anche quelli che dovevano
venire, lo sarebbero stati…
…l’aveva ucciso lei !!!…………… lui l’aveva guardata………… non
c’era più Angelus in quei occhi………… NO !!!… ne era certa………. Angel era tornato
da lei…
…ma il varco continuava ad allargarsi…
…che scelta aveva ?…… quale ?……… QUALCUNO DIA UNA RISPOSTA,
DANNAZIONE !!! …CHE ALTRA SCELTA C’ERA ?…
…ha continuato a camminare e gettare un’occhiata al locale
dal quale era appena fuggito il piccolo rapinatore……… c’era il proprietario, in
piedi, dietro il bancone……… pallido come un morto…
…ma vivo………… e tanto bastava per mettere un freno alla
coscienza che iniziava a bussare ai limiti della sua consapevolezza…
26.
…qualcosa di umido le piove su una mano……… alza
distrattamente lo sguardo verso l’alto e, in quel momento, un’altra goccia
d’acqua filtra da qualche buco e cade contro di lei…
…acqua che scorre via……… che trova un infinitesimo pertugio
per entrare…… scivola silenziosa sotto la pelle delle cose fino a cadere verso
il centro di esse, attirata come una falena dalla luce…
…come i ricordi !!!…………ad uno se segue un altro…
…e un nome…
…un nome preciso che ora si fa strada con chiarezza nella
sua mente……………… il nome di qualcuno che ha incontrato per non più di un battito
di ciglia………… qualcuno che non ha più rivisto prima di allora…… se non nei
racconti dei suoi amici……… se non nel sussurro da cospiratore che Giles ebbe
discutendo con Jacob…
…<Sybarrys…> esclama Buffy fissando la figura del
presentatore……questi si china leggermente verso il basso……… un braccio portato
al petto per enfatizzare ancora di più il sorriso, mentre la mano sprovvista di
microfono sale verso il cappello e lo toglie lentamente…
…un testa calva e dalla pelle giallastra……… quella che
sembra una cicatrice infetta, solca il suo cranio……… pelle rossa che spicca su
pelle gialla………… come se, vestendo la sua stessa pelle, ne sia avanzata troppa
e anziché tagliarla via, abbia incollato i lembi di quella che avanzava…
…il cappello viene di nuovo messo in testa e Sybarrys si
allontana di un passo……fa una mezza giravolta e si rivolge direttamente al
pubblico…<MIEI CARI AMICI……… ECCO A VOI LA VITA DI BUFFY SUMMERS…> urla,
per la sicurezza di essere stato sentito da tutti…
…la risposta è un battito di mani scoordinato……… viene da
più parti………… dalle vaghe ombre che si muovono……… e che sempre si muoveranno………
nell’ombra stessa della vita…………da quelle persone che si possono incrociare
solo per un istante e poi sono già svanite e dimenticate…
…NO !!!……… dimenticate, NO !!!………… esisterà sempre, da
qualche parte, una cellula di memoria che ne serberà il ricordo…………… una
piccola immagine che non si può associare a niente e non suscita nessuna
sensazione…
…come un fantasma vagherà nella mente fino ad
estinguersi……… fino a svanire del tutto…… a meno che, una serie di circostanze,
non la richiamino alla mente e le diano nuova linfa vitale…
…e, come un filo di perle, un ricordo ne susciterà di
conseguenza anche altri…
…ma, stavolta, è un filo di perla che inizia da un’immagina
e finisce di fronte ad un nome… parte da esso e torna a quell’immagine………… un
anello di Moebius, fatto di sangue e violenza…
…Sybarrys aveva incaricato Jacob di ucciderla……… lui aveva
preferito saggiare la sua esperienza di Cacciatrice……… insegnarle………… Jacob e
Giles erano simili……… “colleghi” era la parola proibita che nessuno dei due
pronunciava………… Sybarrys era stato catturato, probabilmente dagli Occhi
Ciechi……… e il cerchio aperto da lui, si era chiuso con lui stesso…
…ma da quel punto……… se ne era aperto un altro…………
un’immagine di un uomo misterioso e senza volto………… la saluta sotto la pioggia…………
un’immagine che è durata più di quel singolo spazio di un respiro in cui era
comparso davanti a lei per la prima volta…………… Sybarrys le fa ricordare facce e
luoghi che non sapeva di aver visto………… e tutto termina di nuovo con lui
stesso…
…i due cerchi si uniscono in maniera strana………… un doppio
cappio che le si stringe attorno alla gola………… la inchioda a quello sgabello e
non riesce a farla muovere…
…che senso ce ne sarebbe ???………… a che servirebbe ??…… a
cambiare le cose ?…
…le farebbe eliminare Angelus, la prima volta che se l’è
trovato davanti ?…… e salvare Jhon Brown, autista d’autobus ?…
…le farebbe evitare di salvare Jhon Smith, dirigente di
un’azienda farmaceutica ???…così da farlo morire prima che diventi il motivo
del suicidio della figlia e della pazzia della moglie …
…le farebbe allungare una gamba lungo il marciapiede ?………
un ragazzino che cade a terra e lei che lo disarma ………bastava solo un calcio……
quanti ne ha dati ???……… centinaia !!!…… ne bastava solo uno in più…… e
l’onesto Jhon Smith, di professione Ortolano, non avrebbe commesso un delitto
tanto atroce…
27.
…<Coraggio……… un bell’applauso alla vita di Buffy
Summers…> incita Sybarrys rivolto al pubblico che continua a battere le mani
in maniera disarmonica …
…l’acqua continua a cadere sul palmo che lei tiene
aperto………… una goccia dopo l’altra, fino a tracimare oltre la pelle……… e a
tornare gocce di pioggia che scendono dalla sua mano e cadono sul pavimento…
…come la vita……… come tutte le vite che sfiorano…… si incontrano………
forse (a volte…… ma molto di rado) si fondono insieme……… poi si separano di
nuovo……………ma per poco………… nel corso dell’eternità, quella separazione, dura
nemmeno un istante…
…quelle esistenze, alla fine, si riuniscono come le gocce
di pioggia che cadono sull’asfalto sudicio di una città……… si riuniscono come
quel piccolo fiumiciattolo d’acqua sporca che cola nelle fogne, portandosi via
tutto il carico di sudiciume che si chiama “umana esistenza”…
…poi cadono giù………… giù in un buco oscuro e freddo…
…nella fine di tutte le cose…
…la morte…
…e poi la vede………… la vede in una delle sue innumerevoli
reincarnazioni………… una mano che non stringe più un microfono……… ma un pugnale
dalla lama lucida e assetata di sangue…
…il braccio che fino a poco prima incitava il pubblico
all’applauso è, ora, levato in alto per menare quel mortale fendente…
…una parte della sua mente si risveglia di colpo……………
quella parte che non si può permettere di distrarsi in nessun istante, se vuole
che anche il resto del corpo rimanga vivo, almeno, fino all’alba successiva…
…tutto succede con tale semplicità che Buffy lo ricorderà
per sempre……… questo non sarà un ricordo smarrito nei labirintici meandri della
mente umana…
…infila una mano nella tasca dell’impermeabile, avvertendo
la spiacevole sensazione di quel tessuto umido che le accarezza la pelle, quasi
volesse attaccarcisi…… diventare un tutt’uno con il suo stesso corpo…
…le dita umide e intorpidite sfiorano…… toccano……… e,
infine, afferrano il paletto…
…lei è già scattata in piedi……… Sybarrys ha fatto appena un
passo…
…la mano libera di Buffy si tende verso l’alto e afferra il
polso del braccio armato del suo avversario…
…la punta del paletto si infila nel petto del demone per
quasi tutta la sua lunghezza……… si ode il rumore della punta di legno che
lacera il vestito e poi la pelle………… la resistenza di quest’ultima, che rifiuta
quell’intrusione dentro di essa……… ma che si deve arrendere alla forza che
continua a spingere…
…il paletto viene ritratto, ed esce con uno spruzzo di
sangue rossastro…………… per un’orribile istante, la mente le ripropone il volto
del vicesindaco…… quella bocca aperta e quella faccia stupefatta…… e il sangue
che macchiava la sua costosa camicia…(AVREBBE DOVUTO FARE QUALCOSA……… QUALUNQUE
COSA……… MA URLARE, IN QUEL MOMENTO, ERA LA PRIMA COSA CHE GLI ERA VENUTA IN
MENTE… URLARE A FAITH DI FERMARSI …… E L’ORRORE DI SAPERE CHE, QUEL GESTO, ERA
DEL TUTTO INUTILE…)
…retrocede di qualche passo in attesa della successiva
mossa del demone…
…questi apre la mano e la bottiglia vuota cade al suolo…………
lo colpisce e si spacca in due tronconi netti………… schegge di vetro si spargono
intorno e affondano nell’acqua che, come un velo, copre il vicolo……… la pioggia
è finita e grosse gocce fanno capolino dai cartoni marci e dai cassoni dei
rifiuti…
…rivoli di acqua maleodorante scendono verso il basso e si
riuniscono in quel velo sudicio che ricopre l’asfalto…
…Sybarrys indietreggia di qualche metro, portandosi una
mano al petto……… grossi rivoli di sangue rosso colano attraverso le dita e
scivolano lungo il suo soprabito…
…mette un piede in fallo su un cartone, buttato di traverso
nel vicolo…… si sbilancia e cade all’indietro…
…finisce seduto su un mucchio di rifiuti……… le mani cercano
di fare presa per rimetterlo in piedi, ma alla fine rinunciano……… le forze
stanno fluendo via, insieme al sangue che continua a scorrere
tranquillamente…………… un caldo sangue rosso rubino, in netto contrasto con il
caos di colori che vengono dai rifiuti buttati a caso…
…le braccia si appoggiano su braccioli fatti di buste piene
di rifiuti…… da uno dei quali cade l’immagine di una sorridente faccia una
mucca, stampata su un cartone del latte ormai vuoto…
…un re del nulla seduto sul suo trono di rifiuti…
28.
…<…pensavo……… meglio…> la voce è roca………dolorosa…………
Buffy abbassa il paletto e capisce che ormai non ha più nulla da temere…
…<…me………… me lo sono………… voluto regalare…> commenta
Sybarrys volgendo a fatica la testa, sempre coperta dal cappello a falda larga,
verso la Cacciatrice…
…il volto è sempre in ombra……… ciò che si vede è solo un
sorriso……… un triste sorriso…
…<…essere………… > e si interrompe tossendo con
forza…………il corpo è scosso…… la bocca si apre e un rivolo di sangue e bava
scivola sulle labbra e si spiaccica sul soprabito… <…essere… ucciso da……… da
un……… una……… Caccia……trice………… co-cosa rara……> balbetta a fatica…<…perché
?…> chiede Buffy…………… tutto è così assurdo………… prima era in un teatro…… …un
teatro morto che marciva dal di dentro, per colpa di un’infezione chiamata
“Fine Della Vita Umana”…
…ed ora le sembra di non essersi mossa di un metro, dal
vicolo in cui è entrata all’inizio della sera………il poster strappato che
annunciava l’arrivo del gruppo rock “I Gemelli Radioattivi”, il tre giugno (di
due anni fa), è ancora al posto dove lo ha visto…
…<…non………… non lo so………… > replica Sybarrys……… la sua
testa cede sotto il suo stesso peso e crolla sul petto……… sembra finita…
…poi il capo si alza……… debolmente………… le mani non aiutano………
le dita dalla pelle giallastra sono serrate sui sacchi dei rifiuti, stringendo
cartoni del latte, dentifrici usati e scorze di arancia…
…<…non……… avevo……… più ……… voglia………… di …………
vivere…………… stanco …………… oltre ……………………………………ogni ……………limite …> ogni parola
è seguita da una pausa così preoccupante, che sembra che la frase non si potrà
concludere prima della morte di chi la proferisce…
…ma così non è…
…la testa si alza di scatto……… due pupille completamente
nere attirano lo sguardo sul quel volto dalla pelle gialla e tirata fino al
limite estremo……… liscia fin’oltre la ragione umana…… il naso è un
rigonfiamento della pelle con due piccoli fori……… le labbra sono quasi
inesistenti……… i denti si serrano mostrando il sangue che macchia quelle fauci
da squalo…
<…io……… vado all’inferno…> replica con una voce che
si fa, via via, sempre più indistinta…… si sente lo sforzo fisico e mentale,
nell’aprire la bocca e dire più di una parola alla volta………… le ultime energie
sono condensate in quelle frasi indistinte…… <…ma……… intanto……… tu…… goditi
il tuo…… quello……… che ti ho fatto vedere………… mi ……… divertirà……… questo ………
pensiero…> …il capo cade di nuovo sul petto…… oscilla per qualche istante…
…di nuovo, con un’immane sforzo di volontà, cerca di
rialzarsi……… non ci riesce e scivola lentamente verso il basso…<…c-chi……
disse…… u-una risata…… v-vi sep……sep-pellirà ?…> una risata aspra risuona da
sotto il cappello…… qualcosa che raschia la pelle e le ossa………… poi la testa
cade definitivamente sul petto…… si sente un ultimo sibilo…… qualcosa di modulato…… dura poco……… pochi secondi……… non
è il rumore dell’ultimo respiro che fugge via…
…le ultime parole…
…Buffy le comprende e le scaccia……… non può davvero averle
sentite…… NON QUELLE !!!…
…una maledizione……… una profezia…
…chi lo può dire ?…
…la
morte è eterna…
…
e la vita è solo una lunga decadenza verso di essa…
…il corpo di Sybarrys è immobile……… il sangue che esce
dalla ferita al petto è solo un rivolo… la pelle delle dita sembra aver perso
il suo colore giallognolo……… sono pallide, ora……… quasi bianche……… quasi umane…
…Buffy arretra di un passo…………il cappello copre il viso del
demone e la Cacciatrice ringrazia il cielo che sia così…… perché se vedesse un
volto umano sotto di esso……………allora è certa che impazzirebbe…
…i ricordi le divorerebbero il cervello fino a farla
diventare una larva sbavante che artiglia il marciapiede per riuscire a
strisciare fuori dalla sua stessa follia…
…tutti quei ricordi di persone in qualche modo legate a lei………
che, anche solo per pochi minuti, sono entrate nella sua vita………… e su cui lei,
in maniera più o meno diretta, ha influito…
…arretra ancora………… arretra fino ad uscire dal vicolo…
… macchine lente camminano lungo la strada……… i negozianti
aprono i loro locali per dare una pulita……………la pioggia è finita……… il sole è
sorto da qualche minuto……… già tra i suoi raggi si inizia a vedere un delicato
arcobaleno…
…l’augurio di una splendida giornata, che inizia per coloro
che si alzano in quel momento…
…ma non per chi, in quella notte, ha incontrato il suo
inferno personale…
…non per chi ha la mente ossessionata dai volti di quelle
persone che sono morte o state uccise per causa sua…
…non per quella figura che cammina a passo svelto verso
casa sua, sperando che una buona doccia calda e qualche ora di sonno scaccino
via tutti quei ricordi, facendoli di nuovo affogare nel buio della mente…
…e forse sarà così…
…i ricordi sono fluiti dentro di lei come una fitta
pioggia……che poi è cessata ed è defluita via in maniera lenta e costante…………ma,
nel più profondo della sua mente e della sua anima, è rimasto un velo di acqua
sporca…
…come acqua stantia che si accumula sulla strada di un
vicolo sudicio…………e che nemmeno un caldo sole potrà mai far evaporare del tutto…
…qualcosa, resterà sempre sul fondo…
…rimorso ?…
…rabbia ?…
…paura ?…
…amore ?…
……………
FINE
La parola “Derr”
vuol dire Cervo…
… la parola “Derratum”
è la strada sbagliata………… essa incomberà sempre ad ogni decisione che si prende…………
fino a condurre a una strada vuota e in rovina……… abitata solo da quei fantasmi
che si chiamano ricordi…