ADDII
AUTHOR: Sue
E-MAIL: dueuominieunagatta@hotmail.com
SUMMARY: Faith riceve una
telefonata
RATING: PG13 per parolacce, Angst
SETTING: Dopo not
Fade Away
PAIRING:
Wesley/Faith
SPOILERS: Salvage,
Release, Orpheus, Not fade away
DISCLAIMER: Appartiene tutto a Joss Whedon, David Greenwalt, alla
ME, alla UPN, alla WB e alla Fox (ho dimenticato qualcuno?:) Non intendo
violare nessun copyright
DISTRIBUTION: Il sito: Due Uomini e Una Gatta:)
FEEDBACK: come la
nutella:)
Il
telefono era ancora tra le sue mani.
Uno
stupido pezzo di plastica nero.
Freddo.
Così
dannatamente freddo…
O
era la sua mano ad essere gelata?
Faith
non riusciva a respirare.
Cercava
di concentrarsi su quello: sul come fare entrare aria nei suoi polmoni…
Solo
che…
Solo
che bruciava così fottutamente tanto.
I
suoi polmoni erano l’unica cosa a bruciare: tutto il resto era freddo.
Grigio,
silenzioso.
Era
così, allora?
Era
così quando il cuore si spezzava, e non rimanevano altro che macerie?
Era
così quando il mondo crollava?
Freddo
e fuoco insieme?
Aria
che rifiutava di entrare nel suo corpo, ed una mano che stringeva un fottuto
pezzo di plastica?
Aria,
aria, aria…aveva bisogno di …
<Wesley…>
aria.
Lei,
aveva bisogno d’aria.
Solo
quello, solo aria.
<Wesley…diono…Wesley…>
Se
solo fosse riuscita a respirare: se solo avesse smesso di bruciare…
Se
solo avesse smesso di tremare.
Faith
scosse leggermente la testa.
Era
strano, il mondo c’era ancora…
Perché?
Perché
se tutto era freddo…perché se l’aria aveva deciso di fottersene di lei?
Perché
i colori c’erano ancora? Perché riusciva a sentire quel cazzo di pezzo di
plastica tra le mani?
<Wes…>
Il
mondo c’era stato…
Sì…lo
ricordava.
Aveva
riso, prima di rispondere al telefono, un riso strano, leggermente stridulo.
<non
tu…perché? Perché tu…>
E
poi, Angel, la voce rotta…
Il
mondo…rotto.
Lei…spezzata.
Senza
sapere di essere stata completa fino a quel momento.
Lei…la
cacciatrice.
Lei…la
giovane donna.
Lei…pezzo
di carne che non riusciva a respirare, mentre stringeva tra le mani un pezzo di
plastica…
Non
riusciva a tenere gli occhi aperti.
Non
riusciva ad…esistere.
Cos’era
successo?
Non
ricordava.
Chi
era?
Non
ricordava.
Ora
non riusciva più a ricordarlo.
<Wesley…io…>
Ricordava
il sangue. Ricordava lui che appoggiava qualcosa contro il suo collo.
Ricordava
lui che le scostava i capelli.
Ricordava
il suo odore.
Aveva
saputo respirare allora?
Sì,
probabilmente sì.
Perché
ricordava il suo odore: di sapone, pelle e di sangue.
Lui…lui
era stato…
Lui
era stato l’altra parte di lei.
La
parte che gridava nel suo sangue.
La
parte che sapeva di notte e di vento.
Faceva
male.
Sentì
qualcosa di duro sotto di se rendendosi conto, vagamente, di trovarsi seduta
sul pavimento, quel pezzo di plastica ancora stretto tra le mani.
Angel..
Angel
le aveva spezzato il cuore.
Perché
lei aveva avuto un cuore, prima.
Ed
aveva respirato.
Ed
aveva riso.
E
una volta gli aveva sorriso.
<
No, Wes…no…nontu…noperfavore…no…>
E…
Ed
una volta erano strisciati l’uno verso l’altra, in un magazzino…
E
lui l’aveva presa tra le braccia…
E
le aveva fatto vedere il sole…
E
l’aveva fatta respirare…dopo anni.
Ed
ora…
Angel…
Angel
le aveva detto qualcosa.
Era
successo qualcosa a Wesley.
Sì…e
lei, lei aveva smesso di respirare.
Freddo…
Freddo
nel cuore, alle mani, alla pelle, che tremava, ma polmoni ed occhi che
bruciavano.
Si
portò una mano al volto, senza sentire formicolare la pelle, quando lo schiaffo
riecheggiò nella stanza.
Doveva…respirare…
Doveva…respirare…
<perché
ora? Perché…Wes…io…>
C’era
stata una battaglia, Angel lo aveva detto…con voce rotta, mentre le sue labbra
divenivano insensibili.
E
l’aria urlava il suo dolore, fuggendo dai suoi polmoni.
Ed
il sangue piangeva la sua perdita, ghiacciando la sua pelle.
Una
battaglia…
E
lei…
Dov’era
lei?
Cosa
aveva fatto lei?
Lei…aveva…
Lei
non ricordava.
<perché
non mi hai chiamata? Perché? Non…io…>
Un
altro formicolio alla pelle del viso, avvertito a malapena…
Pelle
fredda…
Occhi
e polmoni in fiamme.
Aria…
Aveva
bisogno di aria…aveva bisogno di…
<Wesley…Wesley…>
Angel
aveva parlato di un mago.
Di
una ferita.
Di
sangue.
Di
un eroe…
Lui…
Sì…lui
era stato un eroe.
Lui…
Il
suo osservatore.
Osservatore
di una cacciatrice.
Lei,
doveva essere accanto a lui.
Lei…doveva
essere lei…
Perché
non era stata lei?
<Wesley…come…?>
Le
aveva detto che non aveva sofferto.
Le
aveva detto che era stato un eroe.
Fino
all’ultimo secondo.
Cosa
significava?
Significava
che avrebbe sorriso di nuovo?
Che
le avrebbe scostato i capelli dal collo?
E
perché cazzo non riusciva a respirare?
Perché
cazzo gli occhi bruciavano così tanto?
Il
mondo era crollato…il suo cuore gelava…
Sollevò
le gambe, avvicinandole al petto.
Faceva
male. Pelle, muscoli, tendini, cuore, anima…
Male,
faceva così male.
Il
cuore…
Il
suo cuore batteva ancora, lo sentiva, in gola.
Batteva…forte…troppo
forte.
Troppo
forte.
Forse
era il suo modo di urlare il suo dolore.
In
fondo, lui…lui era stato nel suo cuore.
Lui,
era stato il suo cuore.
Lui…
Era
un eroe.
Angel
lo aveva ripetuto.
Come
se avesse avuto bisogno delle sue cazzo di parole per saperlo.
Come
se non avesse avuto occhi, o orecchie.
<Wes…per
favore…noperfavorenoperfavore!>
Aprì
la bocca, cercando aria…
Annaspando,
le labbra che tremavano, gli occhi che bruciavano.
I
colori, intensi, troppo intensi.
Lei
c’era.
Perché?
Perché
c’era ancora? Il mondo era finito, il suo cuore era frantumato e lei c’era?
Che
cazzo di senso aveva?
Un
eroe.
Un
campione.
Avrebbe
cambiato qualcosa?
Il
risultato era lo stesso.
Lui
era…
<No!
Wes no…ti prego no!>
Si
coprì le orecchie con le mani, chiudendo gli occhi, appoggiando una guancia
contro la ruvida parete del muro.
Respirare…doveva
concentrarsi sul suo respiro.
Aveva
occhi così azzurri…
<No,
maledizione, no! Wesley…>
Nascose
il volto contro un avambraccio.
Gli
occhi di Wesley…
I
suoi occhi…bruciavano…
La
sua anima bruciava.
Lei…
Lei
era sola, ora.
Lei,
aveva…
<io
ti amo…>
Lei
aveva amato, Wesley.
E
lui…
Lui
era morto.
Morto.
Aria.
L’aria
entrava nei suoi polmoni, salata di lacrime.
E
la sua gola bruciava.
“Wes…”
sussurrò, la voce incrinata, sussultando alle sue stesse parole.
Wesley
era morto.
Senza
di lei.
Senza
che sapesse.
Senza
che lei sapesse…
Lo
aveva amato.
Lo
amava ancora.
Fine.