DOPO LA CADUTA

 

 

Autore: Anneliz

 

Spoiler: per i Series Final di BtVS e AtS, "Chosen" e "Not Fall Away"

 

Pairing: A sorpresa

 

Rating: PG, per essere sicuri

 

Timeline: post "Chosen" e "Not Fall Away".

 

Summary: "Verso mezzogiorno Spike decide che il momento è arrivato."

 

Disclaimer: Tutti i personaggi citati appartengono a Joss Whedon e al suo staff, alla Fox, eccetera. Me ne servo unicamente per le mie follie!

 

Note dell'Autrice: Dopo La Caduta” (“After The Fall”) è il titolo del fumetto, di prossima pubblicazione, che racconterà le avventure di Angel e compagni dopo “Not Fall Away”, ultimo episodio girato. Ho scelto questo titolo per dare una sorta di continuità tra l’opera di Joss Whedon e la mia (umile) creazione. Di conseguenza, la storia che state per leggere è stata scritta per puro divertimento e senza alcun scopo di lucro, e Spike, Buffy, e gli altri personaggi sono di proprietà indiscutibile di Joss, della Mutant Enemy, etc.

Ringrazio lo staff di Criticoni per la splendida idea del concorso, che mi ha ispirato a scrivere una storia sul mio fandom preferito dopo tantissimo tempo di inattività, e ringrazio MysticMoon e Fairyelly83 per il loro insostituibile lavoro di betaggio!

 

Ulteriori note: La storia è stata ispirata da questa immagine:

 

 


 


 

***


 


 


 

Ottobre 2003


 

Verso mezzogiorno Spike decide che il momento è arrivato.


 

Entra nella sua auto, vi deposita all’interno una borsa termica con qualche sacca di sangue, appoggia lo spolverino nero sui sedili posteriori e, senza più altre faccende in sospeso, gira la chiave nel comando di accensione e parte.


 

Il viaggio non è affatto lungo, ma per una volta ha voluto fare le cose in anticipo, con calma.


 

Dopo un’ora di viaggio il sole batte perpendicolarmente sulla sua testa, ma è come se non se ne accorgesse grazie ai finestrini modificati.


 

Fa un paio di soste, giusto il tempo di sgranchirsi le gambe e bere una birra ghiacciata, e quando il sole lascia per caso bruciature evidenti sulle sue mani scoperte, Spike le fissa con attenzione, come se le stesse osservando al microscopio, e tira avanti senza preoccuparsi.


 

Finalmente scorge davanti a sé l’indicazione del tredicesimo miglio, rallenta dolcemente e parcheggia l’auto in uno spiazzo a bordo-strada.


 

Quando apre la portiera una zaffata d’aria calda lo investe in pieno viso, lasciandolo per un attimo inebetito, poi, ad occhi chiusi, attende immobile che la sensazione di disorientamento passi.


 

Esce, richiude la portiera alle sue spalle e fa qualche passo.


 

Guarda la luna splendere nel cielo sopra di lui, e si rende conto che, nonostante tutto, ne avrà di tempo da aspettare.


 

Pensa che nel frattempo potrà riposarsi.


 

Cammina fino a un albero poco distante, si sdraia su un tappeto di foglie secche sotto i rami spogli e, ancora saturo degli eventi dei giorni precedenti, si lascia andare ai ricordi.


 


 

***


 


 

Maggio 2003


 

Spike siede a gambe incrociate su quelle che una volta erano le fondamenta dell’Hyperion.


 

Ora il vecchio edificio giace adagiato su un lato, polverizzato in più punti, e Spike pensa che la distruzione sembra perseguitarlo.


 

Guarda Angel qualche metro più avanti, che cammina da una parte all’altra raccogliendo di tanto in tanto i cocci della sua vecchia vita, mentre quel che resta del suo braccio sinistro – nient’altro che un moncherino – dondola malamente al suo fianco.


 

Lo vede trascinarsi avanti e indietro, spezzato nell’anima più che nel fisico, e quella vista lo fa tremare nonostante tutto. Vorrebbe staccare gli occhi. Non vi riesce.


 

Lo vede agitarsi, incurante di ciò che calpesta, e Spike pensa con rimpianto che lì sotto, in mezzo a calcinacci, polvere, mattoni e cadaveri di demoni, Gunn giace immobile per sempre, e l’Hyperion, crollato e sconfitto, è la sua tomba.


 

Spike pensava di aver visto tanti, troppi amici morti nella sua non-vita, e invece, a quanto pare, i Poteri non avevano ancora decretato che fosse abbastanza.


 

Senza dubbio non lo era stato prima della morte di Fred, il cui corpo, semplice involucro di una divinità insofferente, vagava ora chissà dove facendo chissà cosa.


 

Spike ha ancora negli occhi il momento in cui Illyria era andata via.


 

Ricorda che a un certo punto, mentre combatteva una decina di passi davanti a lui, improvvisamente si era come spenta. Aveva smesso di tirar calci. Aveva smesso di affondare pugni. Si era semplicemente immobilizzata.


 

Un secondo dopo si era girata nella direzione opposta, aveva cominciato a camminare e si era allontanata senza guardarsi indietro.


 

Scuotendo la testa per allontanare quel pensiero, Spike si sdraia all’indietro e chiude gli occhi.


 

Non rimpiange niente e rimpiange tutto, perché ha vissuto numerose Apocalissi con la A maiuscola ed è ancora qui per raccontarlo.


 

Sa che, se guardasse in alto, vedrebbe qualche aereo sorvolare la città diretto verso il mare, e saprebbe che c’è ancora vita.


 

In fin dei conti sa che la vita, fuori Los Angeles, sta continuando in questo preciso momento, che il Male è ancora a piede libero e che altri eroi stanno combattendo altre battaglie.


 

Sa che è tutto un continuo work in progress, e vuole esserci, vuole essere accanto ai giusti quando ci sarà ancora da combattere e soffrire e morire.


 

Ma all’improvviso, non appena la consapevolezza che continuerà a lottare si fa strada nella sua mente, una strana sensazione lo spinge ad aprire gli occhi.


 

C’è solo Angel lì davanti a lui, ma ora Spike ha avuto una rivelazione.


 

Verrà per lui, e non dovrà attendere troppo.


 


 

***


 


 

Ottobre 2003


 

Dopo qualche ora, Spike si alza in piedi per sgranchirsi le gambe, arriva all’auto, prende una sacca di sangue dalla borsa termica, e la azzanna senza troppi complimenti, succhiando con avidità.


 

Il cielo, nota, va molto gradualmente schiarendosi, e Spike sospira, realizzando che si sta avvicinando.


 


 

***


 


 

Ottobre 2003


 

Buffy vede da lontano il blocco di pietra col numero tredici inciso e l’auto che aspetta poco più in là. Preme gentilmente il pedale del freno e poi si ferma del tutto.


 

Ha giusto un attimo per darsi una veloce occhiata nello specchietto retrovisore, prima che la portiera posteriore dell’auto accanto alla sua si apra e ne faccia scendere un uomo.


 

Avverte una stretta dolorosa al petto e, senza attendere oltre, si lancia fuori dalla sua auto per abbracciarlo stretto.


 

“Xander,” mormora teneramente, “dovrai raccontarmi di nuovo come hai fatto a perdere l’altro occhio.”


 

Xander la stringe un po’ di più a sé e, quasi senza fiato, replica: “Sarà la tua storia della buonanotte. Ora portami a casa.”


 

Quando si separano Buffy annuisce, poi si rende conto che lui non può vederla ed esclama: “Volentieri. Sono solo tredici chilometri fino a Roma.”


 

Sorride, gli dà un bacio leggero sulle labbra, e lo accompagna al lato del passeggero della sua auto.


 


 

***


 


 

Ottobre 2003


 

Spike si appoggia al blocco di pietra che annuncia la presenza di Sunnydale, o almeno del cratere che ne rimane a tredici miglia di distanza, e sorride laconicamente.


 

E’ l’unico blocco che sia rimasto in piedi ed era giusto che accadesse qui.


 

Sente che è vicina e chiude gli occhi, assaporando per l’ultima volta così intensamente l’odore dell’alba.


 

Quando li riapre, il sole non è che un semicerchio rossastro sulla linea dell’orizzonte. Sorride al mattino.


 

Si accorge che sta piangendo e lascia che le lacrime scorrano giù, pensando grato che sarà divertente imparare di nuovo ad essere un vero uomo.


 


 

FINE


 


 


 

Note finali: Joss Whedon, un po’ di tempo fa, rilasciò una giocosa dichiarazione su cosa sarebbe successo alla fine del combattimento nel vicolo in “Not Fall Away”: “Gunn is dead. Illyria keeps fighting. Angel loses an arm. Spike gets Shanshu. And Xander loses another eye, which is funny, because he isn't even there.” (Gunn muore. Illyria continua a combattere. Angel perde un braccio. Spike ottiene lo Shanshu. E Xander perde l’altro occhio, il che è divertente, dato che non è nemmeno lì.)

Joss non dovrebbe mai, mai fare dichiarazioni di questo genere… qualcuno potrebbe prenderlo in parola!