Autore:
Anneliz
Spoiler
per: “Wild At Heart”, “The Gift”,
“Once More, With Feeling”, “Chosen”.
Rating:
Angst
Timeline:
Post
“Something Blue” – Post “The Gift” – Durante “Once More, With Feeling” – Post
“Chosen”.
Summary: Buffy ha modo di riflettere sul Paradiso – in più
modi che uno.
Disclaimer: I personaggi appartengono a Joss Whedon, David Greenwolt,
la WB, ME, UPN e la Fox. L’autrice scrive senza alcun scopo di lucro e non
intende violare alcun copyright.
Note dell’Autore: L’idea di questa fanfic mi è venuta da una
conversazione con un’amica, parlando appunto di Paradiso e dimensioni ultraterrene.
Non è niente di particolare, solo una piccola fan-fiction che si è installata
nella mia mente e non voleva uscirne.
A Marika e Benedetta e Ilaria, che in
un modo o nell’altro, mi sono state vicine nell’ultimo anno. Per tutte le volte
che mi avete fatto ridere, o piangere, o piangere dalle risate, o mi avete
ascoltato o avete parlato con me. Per essermi state vicine e basta. Grazie per
essere state le amiche migliori che potessi trovare.
Willow si sedette sul letto, sospirando pensosamente.
“Secondo te, c’è davvero qualcosa dopo la morte?”
Buffy si fermò col braccio a mezz’aria, mentre si applicava il mascara
alle ciglia.
Si girò verso la ragazza sul letto, guardandola stranamente.
“Eh?!”
Willow sospirò ancora.
“Niente. Scusa. Era solo un assurdo pensiero.”
Buffy si sedette accanto a lei, sfiorando la sua mano in un gesto di
conforto.
“Io ci credo”
Quando la ragazza alzò il viso per guardarla, Buffy le rivolse un caldo sorriso
e continuò.
“Credo che, dopo la morte, tutti noi finiamo da qualche parte. Un posto
diverso per ognuno.”
Si fermò un attimo per raccogliere i suoi pensieri.
“Non so bene come spiegarlo. Lo immagino come un mondo in cui è tutto
perfetto, in cui fai solo ciò che vuoi, come lo vuoi e quando lo vuoi. Un posto
in cui le persone che ami sono per sempre con te.”
“Intendi… che sono morte anche loro?” bisbigliò Willow.
Buffy scosse la testa.
“No. E’ più come se fossero… proiezioni di quello che tu vorresti che
fossero. E saresti in pace, e felice, per sempre. Avresti una sensazione di
completezza.”
Quando si accorse che Willow la fissava intensamente, Buffy abbassò il
viso e sorrise timidamente.
“Naturalmente è solo una supposizione.”
“Tu credi che… in quel posto potrò rincontrare Oz?”
Buffy annuì, sospirando a sua volta.
“Solo se mi prometti che lì ci sarà anche Angel.”
Willow sorrise, prendendole una mano e stringendola.
“Allora è una promessa.”
“È una promessa,” replicò Buffy, stringendole la mano.
~ * ~ * ~
Era come… volteggiare nell’infinito e nel nulla.
Una sensazione di… pace.
Di nulla eppure di amore.
Di serenità.
Di calma senza fine e… completezza.
Proprio come aveva immaginato tutte quelle volte.
E proprio come aveva immaginato, erano tutti lì.
Tutti attorno a lei, ad amarla come voleva essere amata, senza
abbandonarla mai, senza lasciarla mai da sola.
C’era sua madre.
Bella come la ricordava, candida, saggia, piena d’amore.
E c’era suo padre, dal viso non più tirato e arrabbiato, ma sereno.
Con occhi luccicanti di felicità, e non di rabbia per una volta.
La piccola Dawn, sprizzante di gioia e vitalità.
E c’erano Giles e Jenny.
Insieme, insieme a lei, ad amarla come dei secondi genitori.
Ad amarsi come in vita non avevano potuto.
Oz e Cordelia, giovani come un tempo, felici.
Con lei.
Kendra e Faith, le sue sorelle in armi, le sue alleate, le uniche che
forse potevano capire il senso di oppressione e la solitudine che il suo status
di Cacciatrice portava con sé.
Xander e Willow, com’erano nella foto scattata con lei qualche mese
prima.
Loro tre insieme.
L’originale Scooby Gang.
Il trio che, all’inizio, avevano creduto non si sarebbe mai diviso, e
invece era successo più volte.
E adesso erano di nuovo tutti lì, insieme.
E anche Anya e Tara, le sue nuovissime amiche, le nuovissime persone che
avrebbe protetto contro tutti e tutto.
E c’era Riley, accanto a lei, che la guardava piena d’amore, e accettava
finalmente il suo ruolo da Cacciatrice e tutto quello che ciò comportava.
E Angel, anche, che non l’aveva mai lasciata, e la teneva stretta a sé,
come se non ci fosse un domani, amandola completamente, senza il timore di
clausole di felicità o demoni oscuri.
E Buffy sorrideva.
Chiudeva gli occhi e sorrideva, perché si sentiva bene.
Per una volta si sentiva se stessa.
Per una volta si sentiva intera, completa.
Lo era.
Con le persone che amava e che la amavano, qui, in questo posto di pace
e serenità, Buffy era finalmente completa.
…Erano passati anni, secoli forse, millenni, non poteva esserne sicura.
Il tempo non aveva rilevanza.
Stava volando, e il tempo non esisteva, niente esisteva al di fuori del
suo piccolo cerchio d’amore.
E poi, un giorno, qualcosa prese a cambiare.
Qualcosa che Buffy vide accadere gradualmente, senza neanche poter far qualcosa
perché cambiasse.
Willow.
I suoi capelli si stavano scurendo lentamente, come i suoi occhi.
Buffy vide che il rosso dei capelli di Willow era diventato nero, e allo
stesso modo era scomparso il verde dei suoi occhi, per lasciare spazio ad un
nero luccicante.
Nero come i suoi abiti, che prima erano candidi come la neve.
Willow si era allontanata dagli altri, e poi le si era avvicinata, e
l’aveva presa per un braccio, e la tirava.
La tirava con forza, la tirava via dagli altri, senza parlare, senza
dirle niente, senza spiegare.
E Buffy invece voleva sapere.
Voleva capire perché la stava portando via.
Perché la stava separando dall’oasi che, durante i lunghi mesi di agonia
prima della battaglia contro Glory, aveva sempre agognato.
E poi sentì qualcuno afferrarle l’altro braccio.
Buffy si voltò a guardare il nuovo venuto.
Il suo abbigliamento era diverso, candido come quello di tutti gli
altri, ma Buffy seppe comunque riconoscerlo al primo sguardo.
Quei capelli biondo platino quasi bianchi.
Quei suoi penetranti occhi blu.
Quegli zigomi alti e pronunciati e quelle labbra morbide e quasi
femminili che lei gli aveva sempre invidiato.
E, per un attimo, si domandò perché lui non fosse stato lì con lei
prima.
E perché invece ci fosse ora.
Ma sì, lei lo capiva.
Adesso che era arrivato, Spike non voleva che lei andasse via.
E la tirava a sé, cercava di allontanarla da Willow.
Tentava di proteggerla.
Ma Willow era più forte.
I suoi occhi neri sempre più dilatati e arrabbiati.
I suoi lineamenti così deformati e imbruttiti, che Buffy desiderava solo
che smettesse.
Che tutto ciò che le stava accadendo smettesse.
Lasciò andare Spike, e seguì docilmente Willow.
Si voltò indietro, solo una volta, per vedere ciò che stava lasciando.
Sua madre – suo padre – Giles – Jenny – Xander – Anya – Tara – Cordelia
– Oz – Kendra – Faith – Riley – Angel.
Spike.
Amore. Serenità.
Pace.
Tornò a guardare Willow, e notò che il suo viso cominciava a distendersi
lentamente, i colori a tornare alla normalità.
Ma erano già troppo vicine.
Ad una luce, per metà nera come la pece, e per metà rossa come il
sangue.
Un vortice dai confini non delineati da cui provenivano diversi rumori
ovattati e un leggero olezzo.
Buffy non capiva perché stesse accadendo.
Non capiva perché Willow la stesse privando del suo premio, infine
guadagnato dopo tante fatiche.
Ma non vi si poteva ribellare.
Così si lasciò condurre, finché raggiunsero il vortice e Willow le
lasciò la mano, entrando per prima.
E allora fu come se una forza oscura e misteriosa la attirasse ancor più
verso l’interno.
Il vortice la risucchiò inevitabilmente.
Sgretolando il suo mondo di sogni… e quella pace che mai più avrebbe
ritrovato.
~ * ~ * ~
“There was no pain... No fear,
no doubt... ‘till they pulled me out of...”
Si volse a guardarli.
A guardarli tutti, avvolgendoli in un unico, doloroso sguardo.
E poi si soffermò su di lei sola.
Proprio lei. Proprio Willow.
Proprio quella che sapeva cosa ci sarebbe stato dall’altra parte.
Cosa ci sarebbe stato dopo la morte.
Proprio lei l’aveva portata indietro…
“…Heaven”
…dal Paradiso.
~ * ~ * ~
Buffy guardava le stelle, distesa sul prato.
Brillavano straordinariamente stasera.
Come per un motivo in particolare.
Buffy sapeva perché.
Avevano tante nuove stelle tra loro stasera.
Due in particolare che brillavano più delle altre.
Si domandava, Buffy, se il dopo-vita fosse per loro ciò che era stato
per lei.
Se Spike e Anya stessero vivendo il loro particolare Paradiso, laddove
erano finiti.
Si domandava se fossero felici, almeno lì, completamente, per una volta.
Sperava soltanto che nessuno arrivasse a strappar loro da quella
felicità.
Si rialzò, spazzolandosi i vestiti, e rivolgendo un’ultima occhiata al
cratere distante da lei solo qualche metro.
Sorrise.
Sapeva che dovevano essere felici.
Sapeva che avevano raggiunto il loro Paradiso.
FINE