IL RITORNO DEGLI ANGELI

 

Autore: Anneliz

Spoiler per: BtVS “The Gift” /  AtS “There’s no place like PLRTZ GLRB”

Pairing: B/S, A/K, S/D... e soprattutto A/B!

Rating: Ehm, mi è un po’ difficile definire il genere… diciamo Romance & Adventure (ma si può dire?!), comunque G.

Timeline: Post “The Gift” – “There’s no place like PLRTZ GLRB”

Summary: Dopo il suo ritorno, Buffy scopre che alcune cose sono cambiate… non solo a Sunnydale!

Note dell’Autore: E’ la mia possibile ipotesi di un ritorno di Buffy. Questa è la prima fanfic in assoluto che io abbia mai scritto… lo avrete notato anche dal Pairing! Ci sono molto affezionata, quindi trattatemela bene! ^_^ Per quanto riguarda la coppia finale S/D, spero che nessuno ne rimanga offeso, dopotutto alla fine Dawn ha 16 anni! Per le fan di Kate… non me ne vogliate, ma allora non ero molto… ehm… imparziale riguardo lei, e non conoscevo neanche il personaggio. Quello di Kate, quindi, è assolutamente un Out of character. Ahem, soprattutto, Angel e Darla non si sono incontrati, non sono stati insieme, né niente, quindi… niente Connor!

Disclaimer: I personaggi appartengono a Joss Whedon, David Greenwolt la WB, ME, la UPN e la Fox. L’autore scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.

 

 

PRIMA PARTE

 

E' passato molto tempo, circa un mese, ormai dalla morte di Glory, e dalla morte di… Buffy. 
Nell'oscurità del suo antro solitario e silenzioso, Spike sta tormentandosi ancora una volta. -E' stata tutta colpa mia, solo colpa mia, sarei dovuto andare io da Dawn, ora in quella tomba dovrei esserci io e…-.
Qualcuno entrò all'improvviso sbattendo la porta. Spike si voltò di scatto, e sussultò. -… Buffy, se-sei t-tu ? …-. -Spike, che ti prende, sono io, Dawn, non mi riconosci?-. La ragazza richiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò lentamente al vampiro. 
- Ho una buona notizia da darti - disse lei, con la voce tremante, scossa da fremiti di felicità, - il signor Giles ha trovato un'antica formula, circa le resurrezioni, e domani la proveremo su Buffy!-.
-Stai dicendo sul serio, briciola? Non mi prendi in giro?-. Nella sua voce c'era un tono incredulo. 
-Certo!-. 
-Ma, non può essere, nessuno si è mai risvegliato dal sonno eterno, tranne noi non-morti!-. - Beh, in tal caso, mia sorella sarà la prima!- disse, e uscì di corsa, senza neanche salutarlo. "Buffy ritornerà in vita", pensò soprapensiero Spike. E un urlo di gioia attraversò il lugubre e solitario cimitero.

Dawn giunse in un lampo a casa di Willow.
-Glielo hai detto?-, chiese la rossa, e la sua voce faceva intendere perfettamente il suo disappunto.
-Certo, era nostro dovere farlo. Dopotutto, dopo quel giorno, è rimasto rintanato in quel buco senza mai uscire, addossandosi la colpa della sua morte!-, disse Dawn alzando la voce.
-Beh, se la metti così, hai ragione tu.-, ammise Will.
-E tu hai avvisato Angel?-. La domanda uscì spontanea alla ragazzina, e subito dopo disse: - Come sta?-. 
-L'ho chiamato poco fa. Aveva la voce stanca, spenta, e sembrava che stesse per scoppiare a piangere. Anche lui è in uno stato miserevole. Comunque ha detto che sarà qui stasera. Speriamo solo che domani l'incantesimo funzioni, altrimenti non ci sono altre speranze…-. 
-E ritornerà come prima? Voglio dire, il corpo di Buffy.-, chiese Dawn speranzosa..
-Se tutto va bene…- annuì Willow. E le due ragazze si diedero appuntamento per il giorno dopo a casa del signor Giles.

CASA DEL SIGNOR GILES. ORE 10:00 DEL GIORNO DOPO
A casa del signor Giles c'erano davvero tutti: Will, Xander, Dawn, Tara, Giles, Spike… Angel, e perfino Cordelia e Oz. Sembrava davvero una riunione di famiglia, una rimpatriata. Al centro della stanza troneggiava una bara, ancora sporca di terra. -Ehm, vedo che ci siamo proprio tutti-, disse il bibliotecario, annuendo a Cordelia, Angel e Oz. -Beh, comunque iniziamo-.
Willow e Tara gli si avvicinarono, formando un triangolo attorno al feretro. Rupert si pulì per l'ennesima volta gli occhiali, poi i tre unirono le mai e cominciarono a cantilenare la formula. Immediatamente si sprigionò un fascio di luce, abbagliante, sconvolgente, caldo, tanto che Spike ed Angel furono costretti a ripararsi con una coperta.
Appena fu pronunciata l'ultima parola della formula, la luce si fece verde smeraldo, poi rossa, ed infine si spense definitivamente.
Fu questione di attimi, attimi in cui ognuno di loro si domandò se l'incantesimo avesse avuto effetto, se sarebbero riusciti ad abbracciare ancora una volta la loro amica.
Attimi che durarono a lungo. 
Sembrava un'eternità!
Ma la loro attesa non fu vana.
Infatti, accompagnata da una densa nuvola di polvere, la bara si aprì, e dal suo interno vi uscì Buffy, la solita Buffy, la ragazza che era stata destinata come cacciatrice, così valorosa e forte, eppure così sensibile e fragile.
L'angelo era tornato!
Dopo un momento di sorpresa, una sorpresa felice, tutti le corsero incontro e la abbracciarono.
Willow, Tara e Dawn piangevano lacrime calde, Xander, Cordelia e Oz erano stupiti, felici, increduli, e anche loro la strinsero calorosamente. Giles la abbracciò forte, come ad una figlia. E quando la lasciarono un po' tranquilla, Buffy notò in fondo alla stanza due figure amate e odiate: Angel e Spike.
Entrambi i vampiri, dal canto loro, erano senza parole, finalmente in pace col mondo per aver ritrovato la persona amata. La cacciatrice li guardava con apprensione, preoccupata di una loro reazione. Ma al contrario di ciò che si aspettava, i due si coprirono meglio che poterono con una coperta ed uscirono, lasciando tutti di stucco!

-E' tornata!- disse Spike con un filo di voce.
Angel annuì, poi disse:- E' bella come al solito!-.
-Sì-, concordò Spike, -ma ora che intenzioni hai con lei? Cioè, come pensi di comportarti? Non puoi sempre entrare e uscire dalla sua vita come se fosse una bambola!-, disse il biondo adirato. 
-Beh, ora come ora voglio solo starle accanto, non mi importa come. E tu? Anche tu la ami, giusto?-. 
-Sì. Beh, io mi comporterò come al solito, cioè, sarò diretto come sempre, e se lei accetterà il mio amore, sarò l'uomo, ops… il vampiro, più felice della terra.-. -Mhm-, fece Angel, e senza parlare, si allontanò verso il deposito abbandonato, che era diventato la sua casa a Sunnydale.

Intanto, a casa del signor Giles, Buffy era molto curiosa di sapere tutto ciò che era successo quel mese. 
Fu Xander il primo a parlare dicendo: -Beh, forse non ti interessa, ma io e Anya tra qualche mese ci sposeremo.-. 
Buffy li fissò entrambi incredula e meravigliata. -Ragazzi, è fantastico. Sono così felice per voi… e quando lo avete deciso?-. 
-Beh, qualche giorno prima della battaglia con Glory.-. 
-Fantastico! Davvero stupendo! E voi altri cosa mi raccontate? Dawn, come va la scuola?-. 
-Oh, bene, molto bene-. 
-Perfetto, e tu, Will, come vanno i tuoi studi? E anche tu, Tara che mi dici?-. 
-Siamo le migliori del corso-, rispose per entrambe Willow. 
-E, posso, chiedervi qualcosa di Angel e Spike?-. 
-Beh, dalla tua morte, Spike si è chiuso nella sua cripta, e non accennava a voler uscire. Solo quando gli ho parlato di oggi ha accondisceso a venire.- rispose Dawn mestamente. 
-E Angel-, intervenne Cordelia, -non se l'è passata meglio, anzi, ha scaricato tutta la sua tristezza e la sua frustrazione sui demoni di Los Angeles, rischiando più volte la vita. Ma come hai potuto vedere, è ancora vivo-. 
Ci fu un lungo silenzio. Fu Willow a interromperlo: -Cosa pensi di fare con quei due?-. 
-Non lo so, ma prima voglio parlare con loro. Vi dispiace se vado?-, e senza nemmeno aspettare la risposta, uscì di corsa dalla casa e si diresse verso il cimitero. 
Nel suo mausoleo, Spike camminava pensieroso avanti e indietro, ma fu interrotto da Buffy, che come faceva al solito, entrò sbattendo la porta, che si richiuse da sola alle sue spalle. -Ehm, come va Spike?- lo interpellò un po' intimidita. 
-Beh, da quando non ci sei più, pupa, è finito tutto il divertimento, ma ora che sei tornata, tutto sarà come prima, anzi, meglio. Senti, Buffy, tu-tu conosci i sentimenti che provo per te, e molte volte ti ho dimostrato che sono autentici, reali. Tu mi hai sempre rifiutato, ma io non ho mai perso la speranze-. 
-Mhm, lo so… Spike, lo so, ma vedi, in questo sono molto confusa…-. 
-Beh, almeno, mi basterebbe sapere che un giorno, anche lontano, ci sarà una possibilità per noi.-. 
-Dopo… dopo tutto quello che hai fatto per me e Dawn, quella possibilità esiste. Ma non ora. Ora devo concentrarmi su me stessa.-. 
-Grazie di tutto, Buffy!-, Spike le urlò mentre la ragazza stava per uscire. 
-Grazie a te, Spike!-, gli urlò la cacciatrice di rimando, e uscì dalla cripta. 

Il sole caldo e cocente di mezzogiorno illuminava Sunnydale e il volto di Buffy. La ragazza, confusa, ma non amareggiata o pentita di quello che aveva appena detto, si diresse con calma verso il nascondiglio di Angel. 
Doveva pensare. 
Pensare a cosa dirgli, pensare ai suoi sentimenti, e al suo futuro. 
Ma non fece in tempo, che subito si ritrovò al vecchio palazzo. 
Entrò, rimase immobile qualche secondo per abituarsi al buio, e poi si incamminò verso l'interno. 
Quanti ricordi la assalirono, ma non era il momento dei ricordi! 
Trovò Angel, seduto, che fissava il camino spento con lo sguardo altrove. Probabilmente non l'aveva sentita arrivare, perché quando Buffy lo chiamò sussultò lievemente.
-Ciao!- Buffy gli rivolse un'occhiata piena di interrogativi. 
-Ciao!-, fu la risposta di Angel. 
Entrambi, imbarazzati, non sapevano cosa dire. 
-Ehm, com'è stato il risveglio?- fece Angel timidamente, ma subito disse: -Lo so, è una domanda cretina, ma non riesco a pensare a niente di meglio, in questo momento da dirti!-. 
Buffy rifletté un attimo, poi, con molta calma, rispose: -E' una sensazione strana, anche tu l'hai provata, no?! Sì, beh, comunque, come va a Los Angeles? A parte demoni e vampiri, intendo. Hai trovato qualche ragazza carina?-. 
-Uh, beh, sì. Si chiama Kate, ed è una poliziotta. Sarei felice di fartela conoscere-. 
-E' una cosa seria?- chiese piano Buffy. 
Angel la guardò con la sua solita aria enigmatica. -Perché, ti interessa?-. 
Buffy si mise sulla difensiva e prontamente rispose: -Volevo solo saperlo, ma se non mi riguarda, non importa-. 
-Sai, non so se sia una cosa seria o meno. Sono, sono felice con lei, ma non la amo quanto amavo te-. 
-Non puoi saperlo!- nella voce di Buffy c'era un tono amaro. 
-E invece lo so, perché…-. 
-… siete andati a letto insieme, vero?- ora Buffy sembrava quantomeno sconcertata. 
-Sì, ma come puoi vedere, non è successo niente, ho ancora l'anima-. 
Ci fu un momento in cui ad Angel sembrò che Buffy stesse per piangere, ma non accadde. 
-Non mi dire che sei arrabbiata perché ora ho una ragazza?-. 
Lo sguardo della cacciatrice, più che arrabbiato, era furioso. -Non mi importa niente che tu abbia una ragazza o meno. E' giusto così. D'altronde, anch'io ho avuto Riley, ma non l'ho saputo amare abbastanza, e ora lui è disperso chissà dove-. 
-E di Spike, invece che mi dici?-. La voce del vampiro era tagliente, sembrava quella di Angelus. 
Lei rispose: -Cosa vuoi sapere di preciso? Se io e lui stiamo insieme? Beh, non è così, ma poco fa gli ho detto che una speranza per noi c'è, e neanche troppo lontana!-. Buffy sentì il cuore stringersi in una morsa, ma cercò di non far notare il suo dolore. Non le piaceva mentire, anche se la bugia rasentava la realtà. -Saresti felice se io e lui ci mettessimo insieme, Angel?-. 
Anche il cuore del vampiro cominciò ad andare in frantumi. Il suo sguardo passò dal volto di Buffy al camino, e viceversa. Rifletté, e poi disse: -Beh, non ho mai pensato a te e Spike insieme. E' un pensiero nuovo, strano, non è una sensazione piacevole, anzi. Spike ormai ha preso il mio posto nel gruppo, e forse anche nel tuo cuore… ma rispetto le tue decisioni, e stasera stessa ripartirò per Los Angeles!-. 
Buffy gli diede le spalle, e le guance le cominciarono a rigarsi di lacrime, ma non gli chiese di restare. Non era giusto! -Allora, addio, Angel!-. 
Il vampiro si alzò in piedi e l'abbracciò. -Questo non è un addio, e tu lo sai!-. 

Come era bello stare tra le braccia di Angel! 
Ma non era questa la realtà! 
Buffy si staccò rapidamente da quel dolce abbraccio, e senza mai voltarsi, corse via. 
Angel non tentò di fermarla. Sapeva che stava facendo la cosa giusta. D'altronde, stava correndo via per lo stesso motivo per cui lui l'aveva lasciata scappando a Los Angeles. 
Tornò a sedersi, col cuore in gola e il solito sguardo perso, pensando a ciò che lasciava e a ciò a cui andava incontro.

   

 

SECONDA PARTE

 

 

 

Dopo aver parlato con Angel e dopo la sua partenza, Buffy si era reinserita perfettamente nella vita che la circondava, sembrava che non fosse mai morta.

Aveva ricominciato ad allenarsi, ed ogni notte uccideva il solito numero di vampiri, con il contributo (a volte inutile) di Spike.

 

Era passato un mese, ormai, quando una notte, in pattuglia come al solito al cimitero, mentre camminava tra le tombe, la cacciatrice si ritrovò davanti uno strano demone: era di dimensioni enormi, e per quanto riguarda il suo aspetto esteriore, beh, orribile era un complimento.

–Bene bene, a quanto pare stasera abbiamo un imbucato alla nostra festa!-, e così dicendo gli saltò alle spalle e gli tirò un poderoso calcio.

Ma quello non ne risentì minimamente.

–Uhm, oltre ad essere brutto, sei anche forte!-, e continuò ad attaccarlo, ma il demone non accennava a muoversi.

All’improvviso, però, prese dalle tasche una sorta di cerbottana, tirò, e Buffy fu colpita da un dardo sul braccio destro.

Così com’era arrivato, il mostro scomparì, lasciando la ragazza sola, dolorante e acciaccata.

Ma Spike, sentendo un chiaro frastuono, si era affacciato, e, non appena aveva visto Buffy, era corso in suo aiuto.

La portò velocemente nella sua cripta, la fece distendere e le estrasse il dardo avvelenato.

Buffy svenne, non prima di avergli sussurrato: -Grazie, Spike!-.

Il vampiro la sorvegliò tutta la notte, attento vigile, e verso le prime luci dell’alba la ragazza aprì gli occhi.

–Buongiorno-, fece Spike, allegro, -dormito bene?-.

Buffy si destò di colpo a sedere.

–Dove mi trovò? Dov’è quell’enorme demone?-.

–Ssssss, è tutto passato. Ora sei nella mia cripta, ti ci ho portata io, ricordi?-.

La cacciatrice rispose con un vago cenno della testa. –Oh sì, ora ricordo. Grazie mille, Spike!-.

Il biondo si allontanò dalla ragazza per andare a controllare il frigo, poi tornò dicendo: -Avrei voluto offrirti la colazione, ma purtroppo non ho niente in frigo-.

–Oh, non preoccuparti. Ora come ora non ho minimamente fame. Voglio solo cercare di alzarmi-.

Nel tentativo di alzarsi, Buffy si appoggiò sul braccio destro, ma quello, avvelenato dalla freccia, non voleva muoversi.

Il sanguinario le corse incontro, per aiutarla a reggersi, e quando Buffy si voltò e i loro sguardi si incrociarono, Spike la baciò.

Con dolcezza, Buffy lo allontanò.

–Scusa-, fece lui, avvilito e imbarazzato, -non volevo-. –Scuse accettate-, rispose la ragazza.

All’improvviso, nella cripta calò un gran silenzio.

Fu Spike a romperlo: -Buffy, per favore, devi dirmi quello che provi per me, altrimenti mi metto l’anima in pace!-.

La ragazza non era preparata ad una domanda del genere, ma come faceva di solito, seguì il suo istinto e rispose: -Beh, Spike, tu mi piaci. Sei coraggioso, forte, io, ti interesso veramente, e quando sono in difficoltà, corri sempre a salvarmi. Quindi…- e rimase la frase in sospeso. Poi si alzò, gli si avvicinò e lo baciò dolcemente.

Per il vampiro quel bacio fu meglio di mille conferme!

Finalmente Buffy lo amava!

Si sentiva immensamente felice, come se fosse stato il re del mondo.

E anche Buffy era felice, perché aveva accanto a sé una persona che la amava e a cui voleva bene.

 

Una settimana dopo, Buffy stava perlustrando il cimitero in compagnia di Spike.

Ormai, quel compito non le gravava più, perché c’era il suo fidanzato con lei.

Era da molto tempo che Buffy non provava più una sensazione del genere.

Non da Riley, perché nella caccia era sempre stato un intralcio.

Non provava una sensazione così da quando Angel era andato a Los Angeles, lasciandola sola con i suoi dubbi e le sue incertezze.

Ma accanto a Spike, ogni dubbio sembrava essere risolto.

Inoltre, ormai, anche il gruppo lo aveva accettato ufficialmente come fidanzato della cacciatrice, anche se, a volte, Xander non poteva fare a meno di lanciargli delle frecciatine.

Tutto andava per il meglio, e forse, la ragazza era riuscita finalmente a dimenticare Angel.

 

La sera dopo, il signor Giles riunì tutta la Scooby Gang a casa sua.

Il motivo era che un enorme demone, probabilmente lo stesso che aveva attaccato Buffy una settimana prima, si era spostato a Los Angeles, dove da qualche giorno faceva stragi su stragi.

Appena Giles parlò di Los Angeles, a Buffy venne in mente Angel.

Era passato più di un mese dall’ultima volta che lo aveva visto.

Chissà come andava la relazione con quella poliziotta, Kate.

Altri mille interrogativi le occuparono la mente, ed ella divenne improvvisamente silenziosa e pensierosa, tanto che Spike le andò vicino e le chiese: -A cosa stai pensando?-.

–A niente-, mentì Buffy. Non voleva far vedere ai suoi amici che stava pensando ad Angel, tanto meno a Spike!

–Allora, quando si parte?-, chiese allegramente cambiando discorso.

–Oh, beh, io e Anya abbiamo il Magic Shop. Tu, Tara e Will avete la scuola. Quindi la cosa migliore sarebbe che partisse solo Spike, accompagnato da Xander, sempre che siate tutti d’accordo!-.

–Io dovrei partire con lui?-, fecero all’unisono Xander e Spike, adirati.

–Non ci penso proprio! Io resto qui con Anya-, rispose Xander.

–Signor Giles, non si preoccupi. Andremo io e Spike a Los Angeles. La scuola aspetterà. E poi voglio vendicarmi: ho tenuto il braccio quasi immobilizzato per una settimana!-, aggiunse Buffy.

Giles sospirò pazientemente, poi annuì, e disse: -Ok, allora partirete prima dell’alba, tra qualche ora. Appena arrivate, avvisateci. Tutto chiaro?-. –Certo!-, e così dicendo Buffy e Spike si dileguarono. Il vampiro la accompagnò a casa, poi corse nella sua cripta a prepararsi.

Qualche ora dopo, erano su un pullman, diretto a Los Angelus.

–Sei eccitato?-, chiese Buffy. –Dopotutto, è il nostro primo viaggio insieme!-.

La ragazza si concentrò su Spike, e abbandonò qualsiasi pensiero riguardante Angel.

 

Giunti a Los Angeles, presero una camera in un motel e si addormentarono.

Il sonno di Buffy fu agitato.

Violenti ricordi le offuscarono la mente, e all’improvviso, si svegliò, in lacrime.

Senza far rumore, si alzò, si vestì, ed uscì.

Aveva voglia di mangiare qualcosa, e forse, di vedere Angel.

Beh, più che altro, era curioso di conoscere la sua nuova fiamma.

Così, col cuore che batteva all’impazzata, si incamminò verso il suo studio.

Ma Angel non c’era, mancava persino Cordelia.

Allora si avviò verso l’appartamento del vampiro. Stava per bussare, ma si fermò a riflettere. Cosa gli avrebbe raccontato?

“Scusa ma ero curiosa di conoscere la ragazza che ti ha fatto dimenticare di me?”

Non era una buona idea, lo sapeva.

Questa volta, seguì la voce della razionalità, si voltò e tornò da Spike.

Quando entrò, trovò il vampiro alzato, ancora mezzo addormentato.

Per fortuna che si era ricordata di portare del sangue. Ne versò un po’ in un bicchiere e glielo porse.

Il sanguinario la vide, la baciò, accettò di buon grado il bicchiere di sangue offertogli, e, dopo averlo bevuto, lo restituì alla cacciatrice.

-Quando sei uscita?-, nella voce di Spike vi era una punta di gelosia.

-Oh, circa un’oretta fa. Avevo voglia di camminare e di mettere qualcosa sotto i denti!-.

-Beh, certo, è naturale!-, concluse Spike, e nella sua voce stavolta si sentiva una specie di rassegnazione.

-Hai incontrato qualcuno? Angel?-, le chiese, la voce ferma, ma intimidita.

Buffy lo fissò a lungo. Notò che Spike stava diventando geloso.

-No, non ho incontrato nessuno. E poi, perché avrei dovuto incontrarli?-.

Cercò di essere il più calma possibile, ma la sua voce tradiva un po’ di insicurezza.

Spike rispose: - Oh niente, era così per chiedere!-, e abbandonarono il discorso.

Trascorsero la giornata come meglio poterono, poi, al tramonto, uscirono in strada in cerca del demone.

Buffy era ben attrezzata e pronta e tutto, questa volta sicura di farcela. Mentre camminavano in un angusto vicolo, sentirono delle urla.

Corsero più veloci che poterono verso il povero malcapitato.

Da lontano, videro la figura del demone, che si stagliava minacciosa su due individui, un uomo e una donna.

Buffy riconobbe l’uomo: Angel.

Giunti in prossimità del mostro, la cacciatrice e Spike non persero tempo. Subito si lanciarono al combattimento, e in breve riuscirono a distruggerlo.

Era sufficiente, infatti, spezzargli la cerbottana, che il demone perdeva tutta la sua forza.

Angel e Kate, che erano rimasti nel frattempo a distanza di sicurezza, uscirono allo scoperto e li raggiunsero.

-Brutta serata, eh?!-, fu il commento di Spike, e Buffy aggiunse: - Beh, molto meglio dell’altra volta, no?!-.

Angel, un po’ confuso, si intromise nella conversazione: - Ehm, bel lavoro, ragazzi. Ma che ci fate qui?-.

-Beh, avevamo un conto in sospeso con questo bel tipo, vero?-, asserì Buffy, e Spike annuì. Poi il vampiro vide Kate e aggiunse: - Molto bene. Vedo che stasera sei in dolce compagnia, Angel. Non ce la presenti? Ok, bando alle ciance, io sono Spike, una creatura di una creatura del tuo bel tenebroso, e questa bellissima fanciulla-, disse, volgendosi verso Buffy, che gli lanciò un’occhiataccia, - è Buffy, l’ex di Angel. Noi due ora stiamo insieme-.

-Molto lieta di conoscervi-, rispose Kate, per niente imbarazzata.

Angel, invece, guardava la cacciatrice e il sanguinario come se fossero stati due alieni. Il vampiro, infatti, come d’altronde era successo anche a Buffy, sentì una fitta di gelosia al cuore.

Abbassò lo sguardo, poi però riacquistò la sua solita freddezza e, con il tono cattivo di Angelus, disse: - Complimenti, Spike! Vedo che alla fine ce l’hai fatta!-.

Poi prese per mano Kate.

Buffy li vide allontanarsi sotto la chiara luce della luna, e per un attimo le mancò il fiato.

“Sembrano davvero innamorati”, pensò.

-Hai visto che bei piccioncini?-, Spike affermò, ridendo. – A quanto pare, non ha perso il suo tempo a disperarsi per te-, aggiunse, guardandola.

-Era giusto che facesse così!-, poi Buffy si girò dal lato opposto di Angel e Kate, prese per mano Spike e cominciò a camminare.

-Dove mi stai portando?-, chiese il vampiro con voce trafelata.

Buffy rispose: - Andiamo, noi due non abbiamo mai camminato insieme sulla spiaggia!-, e così dicendo, lo portò in spiaggia, in riva al mare.

Spirava una leggera brezza, e le onde si infrangevano rumorosamente contro gli scogli.

Allora la cacciatrice si sedette, e invitò anche il sanguinario a farlo. Non parlarono, ma rimasero lì fino a prima che sorgesse il sole, fissando silenziosamente il mare.

 

Tutto, in quel luogo fantastico e romantico, suggeriva dolci ricordi, antiche emozioni, antiche sensazioni.

Questo era il luogo dove Angel l’aveva trovata dopo esser diventato umano. Quando l’aveva baciata, si era sentita immensamente felice, una sensazione che aveva dimenticato.

Ma tutto era durato poco più di un giorno e, per di più, l’aveva scoperto solo poco tempo fa.

Era tutto così strano e diverso!

Ora lui e Spike stavano insieme, si volevano bene, e si sostenevano a vicenda.

Adesso anche Angel aveva una persona da amare, una persona che, col tempo, sarebbe riuscita a dargli la vera felicità.

“A quanto pare non ha perso il suo tempo a disperarsi per te”.

Buffy ripensò alle parole che Spike aveva pronunciato qualche ora prima.

Le sembrava tutto così ingiusto!

Eppure lei aveva avuto Riley, ora aveva Spike. Cosa le mancava ancora?

Spike la destò da quei tristi pensieri, ed insieme si incamminarono verso il motel.

Raccolsero la loro roba, aspettarono il primo pullman, e ritornarono a Sunnydale.

 

Verso l’ora di cena entrarono nel Magic Shop.

Il signor Giles chiese informazioni su ciò che era successo, e Spike raccontò loro tutto. Descrisse anche il loro breve incontro con Angel e la sua nuova ragazza.

-E’ carina, molto carina, certo non quanto è bella la mia Buffy. E sembravano molto uniti. Mi sa che tra un giorno o l’altro qui a Sunnydale ci ritroveremo Angelus!-.

Will guardò Buffy di sottecchi, e notò la sua espressione sconvolta.

Così, con un pretesto, la invitò a uscire.

 

Appena furono uscite, le domandò: - Ehm, allora… com’è andata?-.

-Beh, non ti è bastato il dettagliato racconto di Spike?-, disse la cacciatrice, amareggiata.

-Beh, in realtà, vorrei sapere cosa hai provato. Voglio dire, era la prima volta che vedevi Angel con un’altra ragazza. Ad esempio, quando ho scoperto Oz e Varuca insieme, mi sono sentita malissimo, e soprattutto tradita!-.

Buffy rispose senza neanche pensarci: -Certo, è stato strano, ma penso di aver affrontato tutto ciò nella maniera migliore. E poi, c’era Spike accanto a me, e mi sentivo protetta!-.

-Ne sei sicura?-. Willow era chiaramente preoccupata per l’amica.

-Certo! Stai tranquilla! Ora però non ne posso proprio più. Vado a casa a dormire. Salutami tu gli altri, ok? Buonanotte, Will-.

-Buonanotte-, rispose la rossa.

-E non stare in pensiero per me!-, le urlò Buffy prima di allontanarsi nella notte.

 

In un lampo fu a casa. Non ebbe neanche il tempo di spogliarsi, che crollò sul suo letto e si addormentò.

Sognò Angel.

Non come le altre volte, però.

Era ritornato ad essere Angelus, e la ragazza vide se stessa che gli trafiggeva il cuore con un paletto.

E appena Angelus si polverizzò, apparve Spike, che come se niente fosse, l’abbracciò e cominciò a baciarla, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.

E all’improvviso, Spike si trasformò in Kate, la quale le disse: -Mi dispiace, ma ora Angel ama me!-, e dopo queste parole, Buffy si svegliò di colpo, sudata e ansimante.

E non riuscì più a riprender sonno, ma rimase semplicemente sdraiata, fissando mestamente il soffitto della sua camera.

 

 

TERZA PARTE

 

A Los Angeles, nell’ufficio di Cordelia, squillò il telefono.

-Pronto?-.

Cordy riconobbe la voce dall’altra parte dell’apparecchio.

-Vuoi che ti passi Angel? Un attimo!-.

Buffy sentì distintamente Cordelia urlare –Angy! Angy! C’è Buffy a telefono per te!- e Angel rispondere –Quante volte ti ho detto di non chiamarmi Angy! In ogni modo ora rispondo!-.

Angel: -Pronto? Buffy?-

Buffy: -Ehm, ciao Angel!-

A: -Ciao, ma come mai mi chiami a quest’ora? Per di più ci siamo visti ieri!-

B: -Mhm, ti ho sognato, e non è stato un bel sogno! Angelus era tornato, e io ti trafiggevo il cuore con un paletto!-, la ragazza omesse Spike e Kate.

A: -Pensi che sia un sogno premonitore?- (con voce allarmata)

B: -Beh, questo dovete dirmelo tu e la tua ragazza!-, disse un po’ amareggiata.

A: -Oh, non dirmi che sei gelosa?-

B: -Non sono gelosa! Più che altro sono preoccupata. Sai, il tuo comportamento non è dei migliori quando perdi l’anima!-

A: -Ma davvero? Credi che io non lo sappia? Senti ragazzina, se mi hai chiamato per darmi ordini e per farmi rompere la mia relazione con Kate, sappi che…-

B: -No, aspetta un attimo. Io non ho detto che voi dobbiate lasciarvi. Sarebbe un peccato! Formate… una bellissima coppia insieme!-, ammise, stringendo i denti.

A: -Oh, se è per questo, anche tu e Spike! Mi siete sembrati molto uniti, nonostante stiate insieme da poco tempo. Anche nel combattimento contro il demone eravate perfettamente sincronizzati l’uno con l’altro!-, disse, cercando di rimanere freddo come al solito.

B: -Uhm, grazie. In ogni caso ti ho chiamato solo per dirti di stare in guardia. Ok? Allora, ciao Angel!-, concluse, ormai stanca.

A: -Ciao, Buffy!-, ed attaccarono nello stesso momento.

 

“Perché non gli ho raccontato tutto”, pensò amaramente la cacciatrice. “Anzi, sarebbe stato meglio se non lo avessi proprio chiamato”.

Tornò a sdraiarsi e chiuse gli occhi.

 

Angel, invece, nel suo ufficio, pensava ad altro.

“ Non c’è pericolo che io perda l’anima con Kate! Non sono ancora riuscito a dimenticarmi completamente di Buffy! Però questo a lei non sono riuscito a dirlo. Perché? Forse la amo ancora?”.

Tormentato, Angel si alzò, prese la sua giacca ed uscì.

 

Al suo risveglio, Buffy si trovò accanto Spike.

-Buongiorno-, fece il vampiro e la baciò – fatto bei sogni?-.

-Mhm, sì-, mentì Buffy, -ho sognato i tuoi baci!-.

-Beh, penso proprio che questo sogno possa diventare realtà!-, e iniziarono a baciarsi con trasporto.

-Ehm, aspetta-, disse Spike, -ero venuto qua per chiederti come stavi. Con gli altri ho fatto finta di niente, ma ho capito benissimo che c’era qualcosa che non andava. Dimmi, è per via di Angel? A me puoi dirlo, lo sai-.

-Ehm, vuoi sapere se ero gelosa? No, non ero gelosa. Però… ho sempre pensato, con infantilità, che lui avrebbe amato sempre e solo me. Perciò, quando l’ho visto con un’altra ragazza, sono rimasta disorientata… ma non era gelosia, perché io ora amo te!-, e lo strinse più forte a sé.

Aveva paura.

Paura di perdere Spike, come aveva perso Riley, e di nuovo per colpa di Angel.

Paura di perdere Angel, perché ora lui non l’amava più, ora lui amava Kate, l’aveva dimenticata.

Paura di risvegliarsi un giorno e ritrovarsi da sola, senza nessuno che l’amasse.

Paura di morire ancora, una terza volta!

Ma, in quel caso, nessuno avrebbe pensato più a lei. Non più!

Strinse Spike forte a sé, sempre più forte, fino a quando il vampiro urlò: -Ehi, lo so che mi ami, ma mi stai stritolando, pupa!-.

-Scusa, scusami, amore!-, e lo lasciò respirare.

 

LOS ANGELES. ORE 23.30

Angel era appena uscito dal suo ufficio, ancora confuso per la telefonata di Buffy, quando incontrò Kate.

-Ehi!-, fece lei, baciandolo e buttandogli le braccia al collo.

-Ehi!-, rispose il vampiro, -come mai da queste parti? Sei venuta a trovarmi?-.

Lei sorrise. –Certo, non posso venire a prendere qualche volta il mio fidanzato, l’uomo più strano, eppure più affascinante del mondo? Ah, comunque, volevo dirti che c’è un lavoro per noi: vampiri. La loro baracca è solo a tre isolati da qui. Ti ci porto con la mia macchina-.

-Ok, Kate-, rispose Angel, e insieme si avviarono verso la macchina di lei.

Arrivarono dopo pochi minuti, scesero ed entrarono.

Appena Angel entrò, però, due vampiri chiusero la porta dietro di lui, e altri quattro lo immobilizzarono e lo catturarono.

Poi Kate gli andò dietro con una pistola in mano, gli disse: -Mi dispiace, amore!-, e poi lo stordì.

La vista di Angel si annebbiò, e l’ultima cosa che vide fu Kate, la sua nuova ragazza, la ragazza che aveva detto a Buffy di amare.

Tutto sparì, come in un sogno, ed Angel perse i sensi.

Si svegliò, qualche ora dopo, ancora stordito, con un dolore lancinante alla nuca, e si trovò legato ad una sedia, incapace di muoversi.

Davanti a lui, Kate lo fissava con uno strano sguardo, uno sguardo che non le aveva mai visto prima, uno sguardo folle.

-Ciao amore, come va? Oh, ti fa male la testa? Mi dispiace!-, disse la ragazza, impazzita.

Angel la guardò spaventato e incredulo, poi le chiese: -Perché?-.

-Sai Angel, io lavoro per la Wolfram & Art…-.

-Cosa?-, fece lui sorpreso..

-Zitto e non interrompermi-, lo rimbeccò Kate. –Come stavo dicendo, io lavoro per la Wolfram & Art, ma non ti avrei mai consegnato nelle loro mai. Solo che… io ti amavo, Angel, ma tu non contraccambi il mio amore.-, disse fermandosi un attimo, poi continuò: -Tu sei ancora innamorato di quella ragazzina! Lo dimostra il fatto che quando l’hai vista con quel vampiro biondo, hai perso la testa! E tu non ti eri mai comportato così! Anzi, no, aspetta! E’ successo altre volte: quando Buffy venne a Los Angeles, e quando morì. A proposito, tu devi ancora spiegarmi come fa ad essere ancora viva. Ad ogni modo, io non sopporto essere presa in giro, soprattutto dai vampiri come te. Ho trattenuto il mio odio per te, che sei come loro-, e si interruppe indicando gli altri vampiri, -soltanto perché ti amavo. Ma se tu non mi ami, è inutile continuare questa sceneggiata. Non credi, amore?-.

Angel era impietrito.

Quella ragazza… ma lui era sicuro di amarla?

No, non era così.

Probabilmente gli era sembrato, ma non era così.

Lui, inconsapevolmente, amava ancora Buffy, la cacciatrice, e niente avrebbe potuto cambiare questo sentimento.

Una domanda gli balenò nella mente: “Sarò ancora vivo per dirglielo?”, e poi Kate lo stordì nuovamente.

 

Qualche giorno dopo, a casa di Buffy, la ragazza aveva invitato i suoi amici a cena.

Stavano per mettersi a tavola, quando qualcuno bussò alla porta.

-Vado ad aprire io-, disse la cacciatrice, -sarà il solito Testimone di Geova-.

Ma quando aprì la porta si trovò davanti Wesley e Cordelia, la quale, bagnata e infreddolita, disse acida: -Oh, non scomodarti a farci entrare, eh!-.

Buffy, meravigliata, rispose: -Oh, scusa, prego, entrate!-.

E i due si accomodarono in casa. Si asciugarono i vestiti, mangiarono qualcosa, e finalmente risposero alla domanda principale dei presenti: -Che ci fate qui?-.

La risposta di Wesley fu breve e concisa: -Angel!-.

-Che succede? Ha qualche problema con la sua ragazza?-, domandò Spike divertito.

-Uh, beh, non esattamente! Diciamo che due sere fa è uscito con Kate, e da allora non è più tornato!-, disse Cordelia.

-Ma avete provato a chiamare a casa di Kate?-, suggerì Xander.

Wesley fece cupo: -Abbiamo provato, ma non risponde nessuno. Abbiamo interrogato le Alte Sfere, e quelle ci hanno detto che Angel è ancora in città e non è morto, cioè, non più di quanto lo fosse già prima!-.

Allora intervenne Willow: -Avete provato a cercarlo?-.

-Certo, ma senza successo!-, aggiunse l’ex osservatore, ormai sconsolato, -ed ora siamo qui per chiedere il vostro aiuto! Le Alte Sfere non ci hanno voluto dire precisamente dove si trovava-.

-Ma temiamo che possa essere stato rapito dalla Wolfram & Art!- aggiunse Cordelia, -eppure è strano che non lo abbiano ancora ucciso!-.

-Angelus!-, urlò all’improvviso la cacciatrice, che fino ad allora era rimasta in disparte, -non lo hanno ucciso perché vogliono far tornare Angelus!-.

-Ma certo-, concordò Wesley, -come abbiamo fatto a non pensarci. Angelus!-. E cominciò a meditare.

Fu interrotto da Giles, che disse: -Ehi! Will e Tara potrebbero cercarlo con la loro magia!-.

-Ehm, sì, si potrebbe fare-, ammise Willow, -ma occorreranno almeno un paio di giorni!-.

-Non è un problema: se vogliono Angelus, non lo uccideranno. Dobbiamo solo sperare che la parte umana di lui resista!-, era stata la cacciatrice a parlare.

-Allora forza, sbrighiamoci!-, li incitò Cordelia, e si misero subito al lavoro.

 

Furono due giorni frenetici: Buffy e Spike cacciarono un numero allucinante di vampiri e demoni, che si muovevano in massa; Xander, Anya e Cordelia cercarono dappertutto gli ingredienti necessari per l’incantesimo, e finivano spesso col litigare; Wesley e Giles si procurarono il maggior numero di libri sull’argomento, mentre Willow e Tara pensarono a raccogliere tutte le loro energie mistiche.

Finalmente fu tutto pronto.

La sera stessa si procedette: Will e Tara erano al centro, con un cristallo in mano, e al loro fianco Dawn, la chiave; davanti a loro tre c’era Buffy, e gli altri membri del gruppo le circondavano.

Buffy era colei che, per essere stata morsa da Angel e per averlo tanto amato, lo avrebbe ritrovato, e avrebbe indicato loro la sua posizione.

Tutto ebbe inizio: le due streghe pronunciarono una strana formula, il cristallo che avevano in mano, e contemporaneamente, Dawn, cominciarono a brillare, e Buffy, pian piano, si sollevò da terra, e rimase sospesa nell’aria.

Willow le domandò: -Dov’è Angel?-.

La cacciatrice cadde in un sonno ipnotico, e la sua mente ritornò a quattro giorni prima, a Los Angeles, e a ciò che si erano detti il vampiro e Kate all’ingresso dell’ufficio.

All’improvviso, si ridestò e cadde a terra.

Dopo un attimo, si alzò e disse: -So! So dov’è! E’ a tre isolati dal suo ufficio, in una baracca di vampiri!-.

 

 

Il giorno dopo, un gruppo alquanto strano, composto da tre ragazze bionde, una rossa e una mora, una bambina, due ragazzi, uno biondo ossigenato e l’altro castano, e due uomini un po’ al di là con gli anni, faceva bella mostra di sé nella grande Los Angeles: erano Buffy e la Scooby Gang!

Avevano deciso di agire il mattino seguente, ma la sera andarono a perlustrare la zona.

“Sì. Quella è proprio la baracca che ho visto prima di risvegliarmi”, pensò Buffy. “Chissà cosa avrei visto ancora?”.

 

La mattina dopo la porta della baracca fu buttata giù.

I vampiri che si trovavano nei pressi dell’entrata, colpiti dai raggi del sole, bruciarono rapidamente.

Buffy riuscì a salvarne uno. Lo portò lontano dalla luce, e poi gli puntò un paletto verso il cuore.

-Allora, bello mio, o mi dici dove avete nascosto Angel, e io ti lascio libero, oppure ti conficcherò nel petto questo grazioso paletto!-.

-Che forza, ha fatto anche la rima!-, esclamò Xander.

Ma Giles lo guardò con rimprovero, e gli disse: -Xander! Non è il momento di scherzare!-.

-Io, io non so niente!-, urlò il vampiro, e la sua voce melliflua echeggiò nell’edificio.

-Ne sei sicuro?-, e la cacciatrice gli puntò ancora il paletto al cuore. –Senti, non farci perdere tempo. Me lo dici con le buone o con le cattive?-, e così dicendo appoggiò con forza il suo ciondolo a forma di croce sulla fronte del demone.

-Ok, ok, ora parlo: è, è tenuto prigioniero nella sede della Wolfram & Art-, urlò spaventato e dolorante.

-E chi è stato a catturarlo?-, lo interruppe Buffy, premendo ancora la croce.

-E’, è stata Ka-Kate!-.

-Cosa? Kate? Non è possibile! E’ la sua ragazza!-, lo aggredì la cacciatrice incredula, -dimmi la verità, o ti uccido!-.

-Io, io so soltanto che lavora per la Wolfram & Art-, mormorò sfinito il vampiro.

All’improvviso, Buffy ricordò il sogno fatto la settimana prima.

Kate!

-Ragazzi! Corriamo alla Wolfram & Art! Ho un brutto presentimento!-, e così dicendo la Scooby Gang e la cacciatrice si catapultarono fuori, diretti verso la sede dei nemici di Angel.

 

Il palazzo della Wolfram & Art sovrastava imponente tutti gli edifici circostanti, sicché sembrava che raggiungesse quasi un centinaio di piani.

Xander urlò: -Ragazzi, questo posto non mi piace per niente! Ha un’aria vagamente familiare… ma certo! Somiglia molto alla torre costruita da Glory…-.

Un silenzio di tomba calò sui presenti. Ognuno di loro ricordò ciò che era successo quella volta.

Allora intervenne Spike: -Qui dentro tu non entri, Buffy! Ci andrò io! Testa rossa, lo so che sarà faticoso per te, ma non riusciresti a guidarmi fino da Angel?-.

-Penso di riuscirci- concluse Willow.

-Allora il piano è questo-, continuò il sanguinario, -entrerò da solo: se sarò in difficoltà mi verrete a cercare. Naturalmente, Buffy, non voglio che tu ti muova da qui!-.

-Da quando in qua mi dai degli ordini?-, chiese lei, irata.

-Da quando ti amo, e temo che tu possa rischiare la tua vita. E io non voglio che accada ancora!-.

-Non lo voglio neanch’io, Spike-, lo supplicò la ragazza, -ma…-.

-Niente ma-, concluse Spike. –Ci vediamo al mio ritorno!-, e così dicendo sparì nel grande palazzo.

Willow si sedette in un angolo, accompagnata da Tara; le due iniziarono a dire incomprensibili parole, e all’improvviso scomparvero.

Prima di scomparire, però, Will disse a Buffy: -Non preoccuparti, te li riporteremo sani e salvi!-.

Passarono alcuni minuti.

La tensione aleggiava pesante, e un opprimente silenzio gravava sui presenti.

La cacciatrice allora esclamò: -Non posso starmene qui con le mani in mano! Devo andare ad aiutarli!-.

Ma davanti a lei apparvero, come per magia, le due streghe.

-Com’è andata?-, chiese loro Buffy, preoccupata.

-Beh, lo abbiamo portato da Angel-, disse mesta la rossa. –Speriamo che ce la faccia. Se vuoi, appoggiando una mano sulla mia spalla, potrai vedere e sentire cosa succede!-.

La cacciatrice allora mise una mano sulla spalla dell’amica, e in meno di un attimo si ritrovò trasportata in una stanza.

Al centro vi era Angel, legato ad una sedia.

Dietro di lui c’era Kate, e, vicino alla porta, Spike, che stava combattendo contro alcuni vampiri.

Purtroppo, era in svantaggio numerico, e si ritrovò ben presto allo stremo delle forze.

Buffy ritornò immediatamente in sé.

-Will, ti prego, portami da loro. Hai visto che sta succedendo? Non voglio che uccidino Spike!-, la supplicò.

E Willow non potè rifiutarsi, a quella preghiera così disperata: lei e Tara fecero un ultimo sforzo e la portarono dai due vampiri.

Spike era ridotto male, accerchiato da sei vampiri, ma Buffy li uccise tutti in un attimo.

-Come stai?-, chiese lei, con un tono di voce dolcissimo, che il biondo non le aveva mai sentito.

-Ti, ti avevo detto di non venire qui. Dio, perché non mi dà mai retta nessuno? E…-, ma prima che potesse finire la frase, il vampiro si ritrovò steso a terra, con una pallottola vicino al cuore, e la cacciatrice con una gamba ferita.

Zoppicando, la ragazza si avvicinò ad Angel e lo liberò.

Poi, però, vide Spike a terra, dolorante, e corse (sarebbe meglio dire zoppicò) verso di lui.

Iniziò a chiamarlo: -Spike! Spike!-, e urlava, e le sue urla strazianti attraversarono tutta la città.

-Ehi, bimba, no-non fare così! Sono… un po’ ma-malconcio, ma so-sono vivo!-, disse il sanguinario con un filo di voce.

I due si abbracciarono. Poi si alzarono insieme.

-Guarda, Angel, guarda la ragazzina che ami: non vedi, lei ora ha un altro, non si preoccupa di te. Per chi credi che sia venuta fin quassù? Per te? Per salvare il suo amato. Ma il suo amato ora non sei più tu! La sua unica preoccupazione era che io non risvegliassi Angelus! Ah ah! Davvero ridicolo! Tu mi hai lasciato per una così! Davvero buffo! Ma non te la caverai così facilmente, mia cara Buffy: la tua punizione sarà il dolore, lo stesso dolore che ho provato io!-, era stata Kate a dire quelle cose.

Angel era… no, Angel non era lì.

Aveva lo sguardo perso, come ipnotizzato, non si muoveva, e guardava ossessivamente Buffy e Spike.

Kate iniziò a sparare verso di lui.

-Nooooo!-, urlò la cacciatrice.

Kate si girò verso di lei.

-Che c’è, anche tu hai voglia di morire?-, e le sparò un altro colpo sulla gamba già ferita.

Buffy si accasciò al suolo, impotente.

-Ed ora, mia cara bambina, farai anche tu la fine dei tuoi amichetti!-, disse Kate follemente.

Le puntò la pistola verso il cervello.

Stava per premere il grilletto, quando Angel, risvegliatosi dal suo stato comatoso, la assalì alle spalle con una spada, e la trapassò da parte a parte.

Kate cadde a terra con un gran tonfo, morta.

Angel si avvicinò a Buffy, le sedette accanto.

Bastò uno sguardo.

I due si abbracciarono e cominciarono a piangere.

Lacrime… di felicità.

…Di tristezza.

…Di conforto.

Lacrime d’amore per essersi ritrovati, dopo tanto tempo e tante difficoltà.

Spike restò a fissarli in un angolo.

Sapeva, sapeva da sempre che per lui e la cacciatrice non ci sarebbe stato un futuro, ma era stato bello finché era durato.

La realtà era che Buffy aveva sempre amato disperatamente Angel, e che Angel aveva sempre amato disperatamente Buffy.

Nessuno avrebbe potuto cambiare questi sentimenti, neanche la morte.

Sì, certo, Buffy per un po’ di tempo era stata innamorata anche di lui, Spike, ma non era stato niente, in confronto ad Angel.

Perciò rimase in disparte, fissando la ragazza che, ne era certo, avrebbe amato per tutta l’eternità.

 

QUARTA PARTE

 

-Ce l’hanno fatta!! Ci sono riusciti! Sono tutti e tre salvi!!-, urlò felice Will.

-Aspetta, fa vedere…-, dissero Cordelia e Xander, e appoggiarono una mano sulla spalla dell’amica.

-Ehi! Ma Angel e Buffy sono abbracciati!-, esclamò Xander, contrariato.

-Finalmente!-, aggiunse Cordelia, -solo, mi dispiace per Spike. Dopotutto era un bravo ragazzo, ehm, vampiro-.

-Ragazzi, dobbiamo andare a prendere Buffy e Spike, sono stati feriti, e non credo siano in grado di camminare-, concluse Willow, -quindi, chi viene con me?-.

 

Buffy riposava, stremata dalle fatiche del giorno prima, in una camera dell’ospedale di Sunnydale.

Accanto al suo letto, Spike, un po’ malconcio, Angel, ancora scosso, e la Scooby Gang al completo vegliavano sul suo sonno.

Poco dopo, entrò nella stanza un’infermiera.

-Prego, questo non è orario di visite, ma stavolta accondiscenderò. A patto che rimanga solo uno di voi qui-, disse un po’ scocciata.

-Ok, rimani tu, Angel, e quando si sveglia, chiamaci. Siamo tutti fuori. Ah, e buona fortuna-, disse mestamente Spike, poi uscirono insieme all’infermiera.

“Forza, forza svegliati”, pensò Angel quando la porta si chiuse dietro il sanguinario.

-Mi dispiace, Buffy, è sempre colpa mia. Non avrei dovuto coinvolgerti, questa volta avrei dovuto cavarmela da solo. Io… ti amo, non posso farci niente…-.

-Anch’io ti amo, Angel!-.

Buffy aprì lentamente gli occhi.

-Come ti senti?-, le chiese il vampiro, felice.

-Oh, abbastanza bene. Mi sa che con questa gamba dovrò stare a riposo un bel po’ di tempo. Mi ha colpito ben due volte!! A proposito, che è successo a Kate?-, domandò, ancora un po’ confusa.

-Ehm… è, morta sul colpo-, disse, oscurandosi in volto.

-Mi dispiace, mi… dispiace molto Angel! Non volevo che succedesse una cosa del genere-.

-Neanch’io, ma…-.

-Angel, c’è una cosa che dovrei dirti: ricordi la nostra conversazione sul mio sogno la notte che ti catturò? Beh, io non ti raccontai tutto: alla fine del sogno, prima di svegliarmi, comparve davanti a me Kate. Mi disse semplicemente che tu amavi lei e non me, e poi mi svegliai. Così, quando quel vampiro nella baracca mi ha assicurato che era stata lei a farti cadere in trappola, collegai ciò che era successo col sogno. Adesso, non ha nessuna importanza ciò che ti sto dicendo, ma… volevo solo sfogarmi un po’-.

Il bel vampiro aveva ascoltato tutto con molta attenzione, tenendola per mano, e guardandola negli occhi, ma non disse una parola. Le sedette affianco e cominciò ad accarezzarle i capelli, e poi il viso, con molta tenerezza.

Buffy appoggiò la testa sulla sua mano, e sussurrò: -Ti amo! Rimani sempre con me, Angel!-, e poi si addormentò di nuovo, sotto l’effetto degli anestetizzanti.

Il vampiro si alzò e uscì dalla stanza.

Fuori, tutti i suoi amici e Dawn aspettavano con trepidante attesa che Angel dicesse loro qualcosa.

-Sta dormendo-, disse brevemente il vampiro, e poi si allontanò.

 

“Ha detto che mi ama”, pensò Angel, camminando nel cimitero.

“E’ come se non fosse cambiato niente da quando me ne sono andato”.

Inconsapevolmente, arrivò alla tomba della madre di Buffy, Joyce.

Ripensò alle parole della donna tre anni prima, e si accorse all’improvviso che quelle parole ormai non avevano più senso.

Buffy era una cacciatrice, una prescelta, una predestinata. Non poteva cambiare il suo destino.

Non poteva avere un ragazzo normale, perché non avrebbe potuto avere una famiglia.

Buffy non poteva avere una vita normale, perché… lei era speciale, lei non era una persona normale, e per quanto abbia cercato di convincersi del contrario, doveva guardare in faccia la realtà.

E allora perché fuggire, fuggire in quel modo, fuggire da Sunnydale, per darle l’illusione di una vita che non poteva mai avere?

Perché?

Era stato vigliacco, e aveva temuto che, stando al suo fianco, avrebbe finito col farle del male.

Ma… di certo le aveva fatto più male lasciandola sola

Quanti pensieri contrastanti: era meglio restare o partire ancora?

 

Erano passati due mesi dal giorno dell’incidente, ma tutti ormai sembravano aver dimenticato.

Buffy si era ripresa da poco, ma nonostante ciò pretendeva di uscire a caccia ugualmente.

I loro amici la conoscevano, sapevano che era testarda, e che per nulla al mondo avrebbe rinunciato.

Così accondiscesero, a patto però che Angel la accompagnasse.

Angel, infatti, era rimasto a Sunnydale, nei due mesi passati, per prendersi cura della cacciatrice e della Scooby Gang.

 

Intanto, fervevano i preparativi per… il matrimonio di Xander e Anya!

Il Magic Shop, più i giorni passavano e più si avvicinava la data delle nozze, si trasformava in un’agenzia matrimoniale, con tanto di bouquet, vari tessuti per gli abiti della sposa e delle damigelle, e così via.

Buffy era felice: felice per il matrimonio dei suoi due amici, e felice perché… ora c’era Angel accanto a lei.

Certo, non sapeva se ne sarebbe andato ancora, quando glielo domandava lui era così evasivo, ma per il momento voleva godere della sua presenza.

 

Era una delle tante sere in cui Buffy stava cacciando in compagnia di Angel.

La serata si presentava fiacca, e i due annoiati, stano parlando delle nozze imminenti.

O meglio, Buffy parlava, e Angel si limitava ad annuire.

-Secondo te, mi starebbe meglio il rosa o il lilla? Forse il rosa. Avevo pensato ad un abito simile a quello della festa di fine anno del liceo, ma un po’ più svolazzante-.

-Mhm-, disse solo Angel, annoiato.

-Scusa, Angel, sto parlando sempre e solo io. Posso farti una domanda?-, chiese la cacciatrice, un po’ intimidita.

-Certo!-, rispose il vampiro.

-Ehm, mi chiedevo: quando hai intenzione di ritornare a Los Angeles?-.

Era stata troppo diretta, e forse anche un po’ aggressiva, ma se sapeva da prima qual era la sua decisione in merito, si sarebbe messa il cuore in pace da subito.

-Tu… vuoi che io me ne vada?-, le domandò Angel, a disagio.

“Hai visto, lei non ha bisogno di te, e te lo sta facendo capire molto chiaramente!”. La voce di Angelus rimbombò nella mente del vampiro.

-No, scusa, non intendevo questo. La mia domanda era: hai intenzione di ritornare a Los Angeles?-, Buffy si corresse, e si fece più seria.

-Beh, vedi, la mia vita ormai è a Los Angeles, il mio lavoro, la mia agenzia investigativa…-.

“Ma per te sarei pronto a lasciare tutto!”, pensò Angel. “Chiedimi di restare, ti prego”.

-… ad ogni modo, avevo intenzione di tornare dopo il matrimonio. Oramai, tu ti sei ristabilita-.

“Solo fisicamente”, pensò Buffy, “moralmente, no di certo, se te ne andrai”.

-Certo, certo-, concluse la cacciatrice. –Ti va di cambiare argomento?-.

“Sarà meglio!”, pensò il bel vampiro, e annuì.

 

Buffy e Xander stavano tornando a casa insieme.

-E così, domani è il grande giorno, Xander!-, esclamò ridendo Buffy. –Vuoi tu, Alexander Harris, prendere in moglie Anya?-, disse, scimmiottando la voce del prete.

-Oh, Buffy, non scherzare! Questi ultimi giorni sono stati davvero stressanti! Meno male che domani finisce tutto!-, disse Xander, con un sospiro di sollievo. Poi aggiunse: -Ehm, non per farmi i fatti tuoi, ma come va con Angel?-.

La cacciatrice lo guardò: -Vuoi proprio saperlo? Beh, in tutta onestà, non lo so neanch’io. Cioè, è tutto come tre anni fa, o giù di lì: la caccia insieme al cimitero, le lunghe passeggiate, le nostre conversazioni, ma poi… sapere che domani sera lui andrà via, rende tutto più difficile!-, e gli occhi si inumidirono.

Xander: -Scusa, Buffy, non volevo. Ma tu… gli hai mai chiesto di restare?-.

Buffy: -Beh, solo una volta, in ospedale, quando mi risvegliai, ma ora, se ci rifletto bene, non mi sembra giusto! Dopotutto, ora la sua vita è a Los Angeles, viviamo in due mondi diversi. Per quale motivo dovrebbe tornare a Sunnydale, dopo che vi ha sofferto abbastanza?-.

X: -Per amore?-, suggerì.

B: -Beh, soffriremmo ugualmente. Non dimenticare Angelus!-.

X: -Beh, comunque, buona fortuna, e ricorda che il vero amore trionfa sempre!-.

B: -Grazie, Xander! E in bocca al lupo per domani!-.

X: -Crepi!! Ciao!-.

 

Anya, bellissima in un vestito da sposa immacolato come la neve, e Xander, elegantissimo in un frac nero, uscirono dalla chiesa, accolti da una folla festosa.

Gli sposi furono letteralmente sommersi dal riso.

Poi Anya lanciò il bouquet.

Il mazzo di fiori fece un lungo volo, e cadde esattamente tra le braccia di Buffy, meravigliata e stupita.

Dawn disse: -Non è giusto! Tutte a lei le fortune!-, mentre Willow esclamò: -Sarai tu la prossima a sposarti!-, e poi le fece l’occhiolino.

Buffy la guardò con aria interrogativa.

Nell’ombra, Angel e Spike avevano osservato la fine della cerimonia.

 

Per la sera era stato organizzato un bellissimo ricevimento, in un’antica villa ormai in disuso, con un enorme giardino.

Per l’occasione, gli alberi erano stati adornati con mille lampade e candele, che rendevano l’ambiente più magico.

Xander e Anya aprirono le danze, poi tutti i presenti iniziarono a ballare.

Buffy era seduta al tavolo con Will e gli altri, ma i suoi amici erano già andati a ballare, lasciandola sola.

Stava aspettando che qualcuno la invitasse a ballare, o meglio, stava aspettando che Angel la invitasse a ballare, ma del vampiro non c’era neanche l’ombra.

Che se ne fosse già andato?

Dopo un po’, però, la raggiunse Spike.

Timidamente, le chiese: -Scusa, Buffy, ehm… mi concedi questo ballo?-.

-Con molto piacere!-, rispose la cacciatrice, e si avviarono verso la pista da ballo.

I due ragazzi ballarono insieme un lento.

Buffy provò ancora la sensazione di stare tra le braccia di Spike.

Si sentiva sempre protetta, ma adesso aveva capito che il suo cuore apparteneva ad un altro vampiro.

 

Angel arrivò in ritardo.

Lungo la strada aveva incontrato tre o quattro vampiri.

Se non si sbrigava, avrebbe avuto poco tempo da passare ancora con la sua Buffy.

Già, Buffy… ma perchè aveva deciso di partire?

Dawn lo vide da lontano e gli si avvicinò.

-Sei in ritardo, Angel!-, la ragazzina lo rimproverò, ma poi sorrise.

Vide che il bel vampiro stava cercando con lo sguardo la cacciatrice, così gli disse: -E’ laggiù, sta ballando con Spike! Forza, vieni con me!-, e lo portò sulla pista da ballo, attraverso le varie coppie che ballavano, da Buffy e Spike.

-Ehi, voi due! Ora si fa un po’ cambio coppia! Angel, balla con Buffy! Tu, Spike, con me!-, e così dicendo, Dawn tirò a sé Spike, e spinse Angel verso la sorella.

Prima di allontanarsi, però, Angel le sussurrò: -Grazie!-, e poi sparì nella folla.

-Sei arrivato in ritardo come tre anni fa-, gli disse la cacciatrice, -si vede che non ti piace molto ballare!-, poi lo strinse a sé e chiuse gli occhi.

Voleva assaporare quegli ultimi momenti che aveva con lui, prima che se ne andasse di nuovo.

Erano abbracciati stretti.

Angel pensava che probabilmente era l’ultima volta che avesse potuto sentire il suo profumo, il contatto con la sua pelle.

La canzone sembrava non finire mai.

All’improvviso, tutto sparì, la musica, le luci, le altre persone: c’erano solo loro due, protetti da un velo invisibile, in una dimensione immaginaria e fantastica.

 

-Ahhhhhhh!-.

Buffy fu risvegliata da un urlo.

Immediatamente si staccò da Angel e si voltò.

Ma quello che vide non le piacque affatto.

C’erano Drusilla e Darla con molti altri vampiri.

Darla si avvicinò e disse: -Ehi! Ma qui c’è una festa! Perché nessuno ci ha invitato? Ciao, Angel: ci sei anche tu? Bene, allora sarà tutto più divertente! Preparati a morire, carino, perché stasera non riuscirete a fermarci!-.

Contemporaneamente, Drusilla esclamò: -Spike, cattivo bambino, mi hai fatto molto molto male l’ultima volta che sono venuta qui, lo sai? E ora voglio vendicarmi!-.

“Perfetto!”, pensò Buffy, “mi sembra proprio la riscossa degli ex!”.

Iniziarono a combattere: Darla con Angel, Dru con Spike,  e la cacciatrice si prese due vampiri per volta.

Ma ad un certo punto, una vampira le fece cadere sul vestito un’intera bottiglia  di vino rosso.

L’abito di Buffy cominciò a farsi sempre più scuro, mentre la sua faccia divenne livida, di un bel colore violetto.

Innervosita, sbottò: -ORA BASTA! Passi che mi avete rovinato il mio bellissimo vestito nuovo, ma come avete osato rovinare il matrimonio dei miei due amici e aver cercato di uccidere il mo ragazzo?-.

Come una furia, distrusse tutti i vampiri in breve tempo.

Darla e Drusilla riuscirono a prendere Angel e Spike, e li tenevano sotto tiro con un paletto.

-Ok, tesoro, un altro passo e non rivedrai più i tuoi tesorucci!-, esclamò Darla, compiaciuta.

-Già, mai più!-, aggiunse Drusilla.

Buffy stava pensando a cosa fare, quando alle spalle delle vampire giunse all’improvviso un’altra figura conosciuta: Faith.

La ragazza urlò: -Ehi, B, mi stavo perdendo qualcosa?-, e così dicendo trafisse con un paletto Drusilla, spingendo Spike verso Buffy.

-Molto bene, ora abbiamo due cacciatrici, invece di una, eh?!-, esclamò Darla, guardando Buffy e Faith. –Angel, ma a quante ragazze hai fatto perdere la testa? Beh, vi propongo un patto: vi darò Angel soltanto se una di voi riuscirà a battermi, impresa un po’ difficile da quando sono resuscitata e ho acquistato più forza!-.

-Sarà una cosa facile facile! A me l’onore!-, disse Faith, ma Buffy la bloccò per un braccio e le sussurrò: -No, questo è compito mio, avrei dovuto ucciderla l’ultima volta che l’ho vista. Per favore, tu pensa agli altri e facciamola finita-.

-Eccomi, Darla, sarò io a combattere con te! E stavolta sarò io ad impalettarti!- urlò Buffy.

-Ti sbagli di grosso, carina!-, le rispose la vampira, leccandosi le labbra con la lingua, -stavolta non ci sarà più nessuno che ti proteggerà da me!-, e si scagliò contro la cacciatrice.

Le due cominciarono a combattere, ma il combattimento sembrava essere equo.

All’improvviso, Buffy si ritrovò distesa a terra con Darla sopra.

-Come la mettiamo ora?-, sibilò perfidamente la vampira.

Buffy  riuscì a rialzarsi e continuarono.

Nel frattempo, Faith si era liberata di tutti i vampiri, tranne di quello che teneva Angel sotto tiro.

-Ok, ora mi sono proprio stancata!-, sbottò la ragazza, e riuscì ad uccidere il vampiro senza colpire Angel.

Intanto, anche Buffy e Darla erano arrivate al momento conclusivo.

La cacciatrice era di nuovo a terra, e la vampira le aveva bloccato i polsi.

-Per te è la fine!-, urlò la demonessa, e stava per conficcarle un pezzo di sedia scheggiato nel cuore, quando la ragazza, con tutta la forza che aveva, riuscì a liberare le braccia e a spingere il paletto verso il cuore della vampira, che si polverizzò.

-Non bisogna mai cantare vittoria troppo presto!-, sussurrò Buffy, alzandosi.

Tutti le corsero incontro.

La cacciatrice vide Faith allontanarsi nell’oscurità, e le urlò: -Grazie, Faith! Ti voglio bene!-, e scomparve.

Anche Angel si avvicinò: -Non avrei saputo fare meglio!-, poi la abbracciò e la baciò.

-Angel-, disse la cacciatrice tra le lacrime, -non voglio che tu te ne vada! Resta con me!-.

-Ehm, sì, scusate l’intrusione! Volevo solo dirvi che ho trovato un certo rituale, per far sì che un certo vampiro non perda più l’anima. Lo so che ora non è il momento, ma se mi seguiste…-, disse contenta Will.

-Non è possibile!-, esclamarono meravigliati i due innamorati.

-Niente è impossibile per la grande Willow!-, esclamò lei, ridendo ancora. –L’ho trovata qualche giorno fa, ma tra i preparativi del matrimonio l’ho dimenticata-.

-Will, sei grande!-, le disse Buffy, abbracciandola.

La rossa condusse tutto il gruppo a casa sua, preparò tutti gli ingredienti per il rituale, e disse alla cacciatrice e al bel vampiro di entrare nel cerchio formato a terra…

 

Un anno dopo due figure camminavano a passo svelto per il cimitero.

-Come ti dicevo, ancora non posso crederci! Sono entrata in salotto e ho trovato Dawn e Spike, sì Spike, hai capito benissimo, che si stavano baciando. Sono a dir poco sconvolta! Mia sorella ha appena 16 anni e Spike, beh, è…-, disse la donna.

-…un vampiro!-, concluse per lei l’uomo che le stava accanto.

Camminavano mano nella mano.

-Secondo me, se si amano non dovresti ostacolare il loro amore. Spike ormai è diventato buono, è uno di noi, e tua sorella è abbastanza grande da saper fare da sola le sue scelte. Scusa, sbaglio o avevi 16 anni quando ci siamo conosciuti?-, aggiunse lui.

-Si, ma…-, e non finì la frase, perché l’uomo la baciò.

-Niente ma. Possibile che dobbiamo parlare sempre di Dawn? Io sono rimasto qui per sua sorella, veramente!-, esclamò lui, ridendo.

-Oh, davvero? E che ne diresti se invece di parlare ce ne andassimo un po’ a casa tua?-, gli sussurrò la donna all’orecchio.

-Prima le signore!-, e così dicendo scomparvero nell’oscurità.

 

Nascosto dietro un albero, un ragazzo piuttosto alto, dai capelli biondo sporco, vestito in mimetica, aveva osservato tutta la scena.

-A quanto pare gli angeli sono tornati!-, disse con un tono di rimpianto, e scomparve anche lui.

 

 

 

 

FINE