WIE IM EIN TRAUM...?

 

Autore: Anneliz

 

Spoiler per: La 1° e la 2° Season di “Buffy the Vampire Slayer” fin dopo “Passion”.

 

Pairing: B/S, A/D, B/A implicato, S/D implicato, B/R, W/T accennato... fino alla fine a sorpresa!

 

Rating: Uhm, trovo un po’ difficile definire il genere di questa fanfic… diciamo, Romance, con un po’ di Angst!

 

Timeline: Post “Passion”.

 

Summary : Spesso i sogni si avvicinano alla realtà… Buffy e Spike si alleano per fermare Angelus. I loro sogni si avvereranno?

 

Disclaimer: I personaggi appartengono a Joss Whedon, David Greenwolt la WB, ME, la UPN e la Fox. L'autore scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.

 

Note dell'autore: Durante il corso della fanfic, sarà riproposta una scena di "Fool For Love". Non è riportata fedelmente, quindi scusatemi se troverete una diversità nei dialoghi.

 

 

 

 

 

1. PROLOGO

 

Notte. Cimitero di Sunnydale.

Una ragazza dai capelli biondi e un uomo con il viso alquanto sfigurato stanno combattendo corpo a corpo. All’improvviso la ragazza estrae un bastone di legno e trafigge il cuore dell’individuo, il quale, in un attimo, si smaterializza in polvere.

-E’ tutto per stasera?- domanda, esausta.

Un uomo sulla cinquantina esce allora da dietro una tomba, pulendosi gli occhiali: -Sì, credo che per stasera il tuo compito…-

Senza lasciarlo finire, la bionda s’incammina dicendo: -Allora, ci vediamo domani a scuola!-.

 

Per ogni generazione vi è una prescelta, che si erge a difesa dei deboli, e combatte i vampiri e le forze del male. Lei è la cacciatrice!”

Quante volte aveva letto una frase del genere sui vecchi libri del sig. Giles.

Tutto era iniziato come un bel sogno… e poi…

Una prescelta!

Prescelta a soffrire!

Prescelta a non avere una vita normale!

Prescelta a non avere un ragazzo normale!

No, correggiamo: prescelta a non avere NESSUN ragazzo!

Da quella maledetta sera, lei aveva iniziato ad odiare il suo compito.

Perché volevano obbligare proprio lei ad uccidere il suo grande amore, apparentemente perduto?

-Perché TU sei la prescelta!-

E da allora aveva anche cominciato a capire che, nonostante tutto quello che faceva, nessuno le era riconoscente, o debitore.

Dopo tutto, era lei che salvava il mondo dalle catastrofi!

Era lei che, in caso di necessità, doveva sacrificarsi!

Era lei che, pur di salvare persone per lo più sconosciute, non poteva avere una vita!

Un po’ di riconoscenza almeno le sarebbe bastata!

Sentendosi, come al solito, più che confusa, ma avendo una gran rabbia in corpo, si recò al bar di Willy.

Dieci a uno che vi avrebbe incontrato dei vampiri da distruggere.

E infatti…

Ormai, però, le forze demoniache di Sunnydale conoscevano la sua identità, per cui, dopo averla vista, scapparono tutti di gran carriera.

-Ehi, tu! E’ la prima e l’ultima volta che metti piede qui dentro! Mi farai fuggire tutta la clientela!-, Willy, il proprietario del bar, quell’inetto, quel poco di buono, aveva anche da ridire.

La cacciatrice non diede peso alle sue parole, ma la sua attenzione fu attirata dall’unica presenza nella sala: Spike!

Il vampiro, ancora costretto sulla sedia a rotelle a causa di quell’organo fatale, aveva un bicchiere di Bourbon in mano, e lo rimirava, come incantato.

La ragazza gli si avvicinò con fare minaccioso, e insieme prudente.

-Ehi, Spike! Brutta serata? Com’è che non sei in compagnia?-, lo derise.

Spike continuò a fissare ossessivamente l’oggetto nella sua mano, e senza neanche guardarla, rispose: -Che c’è, cacciatrice? Cerchi grane? Sai bene qual è il motivo per cui io sono qui da solo come te, mentre c’è qualcun altro che se la sta spassando!-

La ragazza si irrigidì.

Non voleva che gli dicesse ciò che lei da qualche tempo in cuor suo temeva.

-Perché non rispondi? Non sei curiosa di sentire la mia favola?-, ora il vampiro aveva poggiato il bicchiere sul tavolino.

Buffy si era seduta di fronte a lui, sempre continuando a non proferir parola.

-Dato che chi tace, acconsente… c’erano una volta una cacciatrice un po’ idiota, e uno stupido vampiro con l’anima, che non sapendo cosa fare, pensarono bene di innamorarsi, e di andare a letto insieme…-

-Spike!- sibilò lei, sbattendo il pugno sul tavolo.

-Che c’è, tesoro? La conosci già questa storia? Non importa, continuerò… e siccome ormai il vampiro in questione, che non ha più la sua preziosa animuccia, si è stancato della cacciatrice, preferisce andare a letto con le donne degli altri…-

-Cosa stai dicendo? Sei solo ubriaco fradicio!-

-Come, Buffy, davvero vuoi farmi credere che non lo sapevi? Suvvia, non ti credevo così ingenua! Come credi che passino il loro tempo Angelus e Drusilla? Ah già, ho toccato un tasto dolente!- la guardò compiaciuto, sentendo, dopo tanto tempo, di avere ancora il potere di annientare le sue vittime anche solo con le parole.

L’aveva sempre affascinato molto colpire lì dove sapeva di far più male.

La ragazza, il suo sguardo che fissava con odio gli occhi del vampiro, non aveva emesso una parola, né Spike si aspettava che lo facesse.

Era questo il bello!

Ma Spike maggiormente si divertiva, quanto maggiormente le sue vittime cercavano di ribellarsi.

Tentò di provocarla.

-Ah, cacciatrice, cacciatrice… sai, ti preferivo prima! Eri più cattiva, più combattiva, più… diversa! Ora non sei altro che un burattino nelle mani di un burattinaio!-

Ancora nessuna risposta.

Il vampiro si irritò.

-Ehi, bellezza, guarda che l’anima l’ha persa il tuo ex ragazzo, mica tu… maledizione, mi stai ascoltando?-.

Evidentemente no, perché Buffy si era alzata e si stava incamminando verso l’uscita.

-Ehi, ragazzina, non puoi andartene mentre sto parlando-, iniziò a muoversi il più velocemente possibile con la sedia a rotelle, -maledizione! Non conosci neanche l’educazione…-.

Il vampiro cadde.

Rovinò letteralmente a terra, mentre la sedia era stata catapultata poco più avanti.

Impietosita, la cacciatrice era ritornata sui suoi passi, aveva raccolto la sedia e l’aveva porsa al vampiro, che rabbiosamente gliel’aveva strappata di mano.

-Dovrei esserti anche riconoscente, ora? E’ tutta colpa tua se mi trovo in questa situazione! E’ tutta colpa tua se Drusilla ora preferisce quel traditore a me! E’ tutta colpa tua se ora sono diventato una specie di zimbello tra i vampiri!-

La ragazza lo depose lentamente sulla sedia, lasciando che scaricasse tutto l’odio represso.

Anche lei provava le stesse sensazioni, e sapeva di avere un disperato bisogno di sfogarsi.

Spingendo la carrozzella, Buffy lo portò fuori.

-Vuoi che ti riporti a casa?-.

Quell’atteggiamento di sufficienza e di pietà che aveva nei suoi confronti, innervosì ancor di più, se possibile, il vampiro.

-Credi che abbia bisogno di te?-, e senza aggiungere altro, o senza dar modo a Buffy di replicare, se ne andò, e scomparve nella notte.

La ragazza guardò la sua ombra allontanarsi sempre più, accertandosi che non gli accadesse niente, come una madre premurosa fa col suo bambino.

Poi anche lei si avviò verso casa, maledicendosi mentalmente per lo strano comportamento avuto poco prima.

 

Entrò dalla finestra della sua camera, come al solito.

Non voleva che la madre, svegliandosi, la vedesse ancora alzata a quell’ora.

Appoggiò la borsa pesante sul pavimento.

Quando rialzò lo sguardo, vide davanti a sé Angelus.

-A-Angelus!-, emise un lieve sussurro.

-Sì, Buff! Felice di vedermi?-

Il suo tono era sempre canzonatorio nei suoi riguardi.

La cacciatrice ripensò alle parole di Spike.

Le salì lentamente alla gola un senso di nausea.

Avrebbe voluto vomitare.

Ma cercò di trattenersi.

Non sopportava di avere davanti a sé quel vampiro, che continuava a trattarla così… male.

“Rivoglio il mio Angel!” pensò disperatamente.

Ma anche quest’ultima speranza sembrava essere svanita nel nulla, circondata da altre mille speranze cadute miseramente.

Cercando di sembrare decisa, esclamò: -Voglio che tu te ne vada, Angelus! Subito! ORA!-

-Non alzare la voce con me, signorina!-

-Altrimenti cosa farai? Mi farai diventare pazza e poi mi ucciderai come hai fatto con Drusilla?-

-Buffy! Che sta succedendo? Con chi stai parlando?- Joyce, dalla sua camera, aveva momentaneamente interrotto il discorso.

-Niente, mamma, è solo un insetto, un insetto molto fastidioso, e tu sai quanto io odi gli insetti!- rispose guardando il vampiro negli occhi, con sguardo adirato.

-Ah, va bene, buonanotte!-, concluse Joyce.

-Ok, Buff, diciamo che per stasera voglio essere magnanimo! Ma non lo sarò domani! Io ti vedo! So dove sei! Percepisco il tuo odore! Ti troverò ovunque tu sia! A domani sera!-, e uscì elegantemente della finestra, che la cacciatrice prontamente richiuse.

Poi si buttò sul letto, sfinita da quella lunga notte, chiuse gli occhi, e poi li riaprì, come per svegliarsi da un brutto sogno.

Purtroppo, l’incubo in cui stava vivendo non era frutto della sua immaginazione.

Era la realtà, la vita, la SUA vita!

E per quanto fosse orribile, avrebbe dovuto cominciare a combattere di nuovo.

Si abbandonò alle lacrime.

“E’ l’ultima volta”, pensò, “l’ultima volta che piango per te. L’ultima!”.

E spese le sue ultime energie piangendo lacrime amare.

Infine, esausta, e con gli occhi ancora arrossati, si addormentò sopra le coperte.

 

-Spike!-, urlò Angelus, appena entrato nel palazzo malandato che era diventato la sua dimora, e del sanguinario e Drusilla.

-SPIKE!-

Il vampiro biondo arrivò spingendosi a fatica, chiaramente infastidito.

-Cosa vuoi, principino? Non ti è stata ancora servita la cena su un piatto d’argento?-.

-Mhm, questa è un’idea cui non avevo ancora pensato! Grazie, Spikey, sei sempre molto utile, ma torniamo a noi… Voci indiscrete mi hanno avvisato che hai avuto una breve conversazione con la cacciatrice, stasera…-

Spike lo guardò con tono di sfida: -Vedo che le tue “voci” sono sempre molto ben informate!-

Angelus lo afferrò per il colletto della camicia, lo sollevò in aria di pochi centimetri, e la sua faccia si tramutò in quella del mostro.

-Senti, amico, non so cosa tu le abbia detto, ma ti consiglio di stare molto attento a quel che fai! Se non stai in guardia, farai una brutta fine! Non voglio, e quando dico che non voglio, significa che tu NON lo farai, che tu ti intrometta più tra me e Buff! Ci siamo chiariti?- e lo lasciò ricadere.

-Che c’è, principino, stasera la tua bella ti ha mandato al diavolo? Forse, non le avrà fatto molto piacere sapere che, mentre lei si dispera, tu non passi certo il tuo tempo giocando a carte!-, e anche Spike mostrò il suo volto trasfigurato di vampiro.

Il volto di Angelus ritornò normale.

-Questa è una questione tra me e lei! La prossima volta che ti intrometterai, non avrai neanche la forza per parlare. Parlare? Ma cosa sto dicendo? Tu riusciresti a far parlare un mucchietto di cenere? Ah ah ah ah!-, e andò via.

Quando ebbe salito le scale, Spike lo sentì urlare: -Dru, amore! Sbaglio o non abbiamo finito il nostro discorso ieri?-

Il vampiro impallidì per la rabbia.

Appoggiò con forza le mani sulla sedia, e, con uno sforzo sovrumano, riuscì ad alzarsi, sgomento.

Non riusciva a crederci!

Si era finalmente alzato in piedi!

E, cosa ironica di tutta la faccenda, ne era stata proprio Angelus la causa.

La rabbia era stata tale e tanta che la forza gli si era come moltiplicata.

Tornò a sedersi.

Non avrebbe raccontato a nessuno dei suoi progressi.

Avrebbe aspettato il momento opportuno, e a quel punto si sarebbe vendicato a dovere con chi l’aveva umiliato…

 

 

 

~ * ~ * ~ 

 

 

 

2. RIVELAZIONI

 

 

“E’ stata una settimana troppo calma!” pensò la cacciatrice esattamente sette giorni dopo quella sera, uscendo per andare a caccia.

“Ci sarà di sicuro sotto qualcosa!”.

Non era ancora arrivata al cimitero che già incontrò un vampiro.

Ma quello sembrava venire in pace.

-Ehm, ti chiedo, cle-clemenza! Spi-Spike ha detto di voler parlare con te, ora, subito-

-Ah, sì, eh? E non sai quale potrebbe essere il motivo? E’ una trappola?-

-Io, io non lo so. Angelus e Drusilla sono partiti ieri sera per chissà dove!-.

-E’ così, dunque?- esclamò infuriata. –Portami da Spike… verrò con te!-

La condusse al vecchio palazzo.

Indicò l’entrata e disse: -E’, è lì dentro!- e cercò di darsela alla fuga, ma Buffy fu più veloce e lo impalettò.

Poi, cautamente, entrò, stringendo ancora il paletto.

L’enorme ingresso era al buio.

Non riusciva a vedere niente.

Ad un tratto però… un rumore… un lieve fruscio…

Si girò giusto in tempo per schivare il colpo di Spike.

-Vedo che sei sempre in forma, eh cacciatrice?-

La ragazza lo guardò incredula reggersi sulle proprie gambe senza alcun sforzo.

-E così… sei guarito…-

-Già, non ricordavo quanto fosse stupendo poter camminare con le proprie gambe…- saltando si allontanò.

Buffy prese la posizione di attacco.

-Perché mi hai fatto chiamare? E’ una trappola?-

-No, tesoro, non è una trappola! Se lo fosse stata, non pensi che almeno avrebbero dovuto partecipare anche i nostri cari amici Angelus e Dru?- sul suo volto si disegnò un’espressione di disprezzo.

-So di non sbagliarmi se dico che questa storia che sono andati via ti ha dato non poco fastidio!-, lo guardò sogghignando.

-Ehi, pupa, non credere di darmela a bere… So benissimo che questa storia non va giù neanche a te, credimi, lo so fin troppo bene… è per questo che sei qui stasera!-

-Prima di tutto, Spike, non provo più niente per Angel, o almeno, non per Angelus. Il mio vero amore è scomparso, ed ora il mio unico desiderio è vedere marcire quel bastardo all’inferno!-

-Oh, Buffy, mi è sempre piaciuto questo tuo lato deciso di te… come dire, ti rende più affascinante…- aveva parlato con un tono di voce molto, troppo sensuale.

-Cosa vuoi in cambio di Angelus? Perché vuoi fare uno scambio, non è vero?-, mantenendosi calma.

-Beh, in effetti… mi hai letto nel pensiero… io ti darò Angelus, tu ne potrai fare quello che vuoi… ma in cambio voglio la libertà… per me e per Drusilla… voglio allontanarmi da questa maledetta città il più in fretta possibile…- ringhiò

-Drusilla? Ma come, ormai non è succube solo di Angelus?-

-Quella ragazza è facilmente influenzabile… e poi tra me e lei c’è un rapporto speciale… un legame che non si spezzerà solo per un ritorno di fiamma…-

-Oh, che belle parole! Davvero commoventi! Mi stanno toccando il cuore!-

-Cos’è quella che sento, cacciatrice? Invidia? Gelosia? Per un sentimento che tu non potrai mai avere? No, diamola una speranza: diciamo che in un futuro molto, mooolto, lontano, forse incontrerai qualcuno…-

Buffy si scagliò addosso al vampiro.

I due iniziarono una battaglia senza esclusione di colpi.

Erano pari.

L’una era più forte.

L’altro più veloce.

Si equiparavano.

Dopo aver combattuto a lungo, si separarono, l’uno di fronte all’altro, ansimanti.

-A quanto pare non riusciamo a uscirne… e poi mi servi viva… direi di firmare un contratto di “non-aggressione”, almeno per il momento! Quando tutto questo sarà finito, saremo nemici come prima…-

-Certo! Più di prima…-

Detto questo la ragazza raccolse la sua roba ed uscì dall’edificio.

Tornando verso casa, meditava.

“In fondo non ho veramente bisogno di lui! Potrei cavarmela benissimo da sola!”.

Ma c’era qualcosa, in quella richiesta d’aiuto malcelata, che l’aveva come obbligata moralmente a collaborare.

“Speriamo almeno che ne verrà fuori qualcosa di buono, da questa storia…”.

 

-Allora, perché mi hai fatto chiamare?-

-Ehi, tesoro, non scaldarti! Cosa pensi che risolveremo senza mettere a punto un piano? Niente, appunto!-

-A proposito, sai qualcosa di quei due?-

-Purtroppo… tornano domani sera… e Angelus ci ha tenuto molto a specificare che si sono mooolto divertiti!-

-Sbaglio, o sento come al solito una punta di gelosia nella tua voce?-

-Mi conosci bene, tesoro!- le sorrise.

“Strano un sorriso sul viso di Spike.

Lo fa sembrare… un angelo.

Sì, proprio un angelo.

Vestito di nero!

Un metà angelo e metà diavolo.

Bell’accostamento!”

La cacciatrice tornò a concentrarsi sulle parole del vampiro.

-Dunque, giusto per essere buoni, potremmo dar loro il tempo di riambientarsi al clima di Sunnydayle…-

-Quindi, diciamo… la settimana prossima?-

-Stavo pensando proprio a quello! E…-

-Che ne dici qualcosa del tipo, voi tre, da soli, in casa, tu all’improvviso ti alzi e chiedi a Dru di festeggiare i bei tempi, e magari a quel punto entro io e faccio fuori Angelus?-

-Dico che mi hai tolto le parole di bocca, cacciatrice! E mentre tu elimini il tuo ex…-

-Tu e quella pazzoide, per mia grande gioia, leverete le tende, e andrete il più lontano possibile da Sunnydayle!-

-Beh, direi che è un piano formidabile! Mi sembra il momento adatto per festeggiare!-

Il sanguinario prese due bicchieri e una fiaschetta dal contenuto misterioso.

Versò il liquido rossastro, porse uno dei bicchieri a Buffy.

-Che cos’è?-

-Oh, la cacciatrice che non teme niente e nessuno, non avrà paura di un po’ di vino?-

-Sicuro che sia solo vino?- scrutò con attenzione la bevanda.

-Certo! Forza, bevi!-

E ingollò il bicchiere tutto d’un sorso.

La cacciatrice lo imitò.

Non pensava che fosse così forte.

Stordita, si appoggiò al tavolino.

Le girava la testa.

Il vampiro notò divertito la sua reazione.

-Che c’è, Buffy? Era troppo forte?- e le aveva appoggiato una mano sulla spalla.

La ragazza sentì come un brivido di freddo scenderle lungo la schiena.

Istintivamente, cominciò a colpirlo.

E William iniziò a difendersi.

Sembrava essere ancora una volta uno scontro alla pari…

Ma stavolta Buffy era ubriaca.

Dopo i primi colpi andati a segno, non riusciva più a rimanere in piedi.

La testa le girava sempre di più.

Barcollando, si appoggiò con le spalle alla fredda parete.

Il vampiro, in posizione di difesa, aspettava la prossima mossa della sua avversaria.

Ma, semplicemente, la vide crollare sul pavimento svenuta.

“Maledizione, ci mancava solo questo!” pensò.

 

Aprì gli occhi lentamente, ancora incosciente, e inconsapevole di dove si trovasse.

Era un’ampia stanza, ben arredata, e con una grande finestra, interamente ricoperta da pesanti tendaggi.

Cercò di mettersi seduta, ancora disorientata.

Ma i sintomi della sbornia non erano ancora cessati, e non ebbe la forza di muoversi.

-Non cercare di alzarti! Sei ancora troppo debole!-

Buffy volse la testa, e vide Spike, in piedi sulla porta, che la fissava con sguardo ironico.

 -Finalmente ci siamo svegliate!-

Avvicinò una sedia al letto e vi si sedette.

-Ma come, non è carino interrompere un combattimento a metà!- stava sogghignando.

Poi d’un tratto incrociò gli occhi di lei, e il suo sguardo si fece improvvisamente più serio.

-Non dovresti raccontarmi bugie, cacciatrice! Non ti si addice!- aveva ancora un’espressione severa.

-Sai, hai delirato, nel sonno!-

-Ah, ah sì? E cos’ho detto?-

-Ti farà ridere… non facevi che ripetere… Angel, Angel, dove sei, Angel…-scimmiottò la voce della ragazza.

Buffy arrossì e abbassò gli occhi.

Avrebbe voluto sprofondare.

-E così l’avevi dimenticato, giusto?- cercò di guardarla negli occhi.

-L’avevi dimenticato? Buffy guardami!- le urlò.

Costretta, la ragazza lo guardò negli occhi.

Quando si arrabbiava i suoi occhi azzurri diventavano trasparenti, vitrei, come l’acqua, e come l’acqua erode la roccia, così il suo sguardo era penetrante.

Cercò di non distogliere gli occhi.

-Io, io non ti devo nessuna spiegazione!-

-Invece sì! Devi spiegarmi come ti è venuto in mente di prenderti gioco di me! Ah… ora ho capito… scommetto che intendevi cercare qualche stupido sortilegio per fargli riavere l’anima, non è così?-

Un fievole sussurro, la voce della cacciatrice, rotta dai singhiozzi: -Non, non ci avevo ancora pensato!-

-E cosa avresti fatto?-

-Io, non lo so… avrei trovato una… soluzione, io… non so… se ce la farei!-

Spike alzò gli occhi al cielo e si lasciò andare sullo schienale della sedia.

-Fantastico! Quei due arrivano domani, e tu hai ancora le idee confuse!- si alzò furibondo, cominciando a camminare nervosamente nella stanza.

-Senti, dolcezza, non so se riesci a fartelo entrare in testa, ma io ho bisogno di Drusilla, e lei ha bisogno di me, anche se lei ancora non lo sa. Tu sai bene che nessuna magia ti riporterà più il tuo Angel… fattelo dire, sei proprio patetica…-

La ragazza, in un certo senso, si risvegliò dal torpore in cui era caduta.

-Come osi chiamarmi patetica? Sbaglio, o quello che vuoi è riavere Drusilla, e lo stai facendo in qualsiasi modo, anche alleandoti con me? Non ti sembra una cosa patetica, la tua?-

-Buffy, apri gli occhi: io devo solo riprendere qualcosa che è già mio! Tu rincorri qualcosa che non esiste più! Devi toglierti Angel dalla testa!… Anzi no, continua così, continua a sognare per sempre… almeno nel mondo dei sogni non ci sono sofferenze!-

-Sei solo un idiota!- urlò la ragazza, e in preda alla rabbia, corse via e uscì dall’edificio.

 

“Perché finisce sempre così, con lei?” pensò il sanguinario, rimasto solo.

“E soprattutto, perché ho reagito in quel modo? Dopotutto, l’importante è che lei mi aiuti a riprendermi Dru…”

Sul suo viso un’espressione di sgomento.

“… o c’è qualcos’altro sotto?”.

 

Con gli occhi ancora umidi, Buffy aveva corso fino al cimitero senza mai fermarsi, incurante degli sguardi meravigliati dei passanti.

Le parole di Spike le bruciavano più del fuoco.

E il modo in cui le aveva pronunciate… poteva sentire ancora, nelle sue orecchie, la sua voce dal timbro basso, ora piuttosto alterata, urlare…

Senza forze, si riposò su una lapide.

Meccanicamente, lesse le parole sulla tomba.

Non faceva mai caso ai nomi della gente.

Ma in quel momento… l’aveva fatto, e basta…

Come se fosse lava ardente, la ragazza si alzò di scatto.

Si era seduta proprio sulla tomba di un ragazzo che aveva ucciso circa nove mesi prima.

Le ritornò in mente tutto: la sua rinascita  sotto le sembianze di un mostro per merito del fratello, una specie di Frankestein, e il desiderio di poter avere accanto a sé qualcuno, che non lo disprezzasse.

E poi l’incendio… sì, il fuoco aveva avvolto entrambi, lui e quella specie di donna assemblata con pezzi di ragazze morte… erano scomparsi insieme, come bruciati dalla passione…

E ricordò che quella notte, Angel le aveva confessato di essere stato geloso di quel ballo con Xander, ed erano ritornati a casa mano nella mano…

Quanto sembravano essere lontani, quei tempi…

Tutto era cambiato…

Angel, ma non solo lui…

Anche lei, Buffy, era cambiata…

Altrimenti, come avrebbe potuto spiegarsi quella collaborazione con Spike?

Prima era forte, poteva contare sulle persone cui voleva bene…

Ma ora non si fidava più di nessuno…

Era diventata debole, e aveva il fortissimo bisogno di appoggiarsi a qualcuno…

…qualcuno che stava soffrendo come lei… qualcuno come Spike…

Ma gli eventi erano precipitati…

Aveva dovuto erigere un muro di difesa, per evitare che altri percepissero il suo dolore…

E Spike l’aveva capito…

Spike era sempre stato molto intuitivo…

Soprattutto, Spike era stato sempre in grado di capirla, di intuire cosa frullava nella sua testa…

E anche il suo rimprovero… le era sembrato… come un atto di gelosia…

Forse anche per questo si era sentita più confusa…

Rimase ancora un po’ in quel luogo ormai così familiare, poi prese la strada di casa.

 

Appena entrata, notò la luce accesa in cucina, e delle voci.

“Non mi dire che la mamma ha portato qualche altro uomo in casa?” pensò.

Stava per varcare la soglia della stanza, quando sentì una voce e si bloccò.

“Non… non può essere qui!”

Entrò con passo malsicuro.

Quando vide l’ospite di sua madre i suoi peggiori timori divennero realtà.

-Spike?! Che… che ci fai qui?-

“Ha ancora gli occhi rossi” pensò il vampiro appena la vide.

-Sbaglio, o mi avevi detto di aspettarti a casa?- rispose e le fece l’occhiolino, indicando subito dopo Joyce.

-Sì, sì… certo! Sono proprio sbadata!- si sedette, restando ancora in guardia.

-Buffy, Spike mi stava dicendo della vostra ricerca! Penso che sia interessante tutto il lavoro che state facendo sui cimiteri di Sunnydale, ma… devo ammettere che non ne capisco niente! Quindi, se dovete studiare, io vi lascio, devo uscire… Arrivederci Spike! Ah, se questi biscotti ti piacciono tanto, ne trovi un altro pacco in quella credenza! Fate i bravi, mi raccomando! Buffy, starò qui per ora di cena!-, disse Joyce.

-Va bene… ciao mamma!-

SBAM!

Joyce era andata via.

Ora la cacciatrice e il sanguinario erano rimasti soli.

-Ora puoi spiegarmi perché sei qui? Mi piacerebbe sentire la vera motivazione, naturalmente!-

-Non avresti del sangue in casa? Ho un po’ di fame!-

-Ehi, sbrigati a rispondere, altrimenti fuori di qui!-

William la guardò negli occhi a lungo.

-Perché credi sia venuto qui?-

-Per umiliarmi ancora di più di come hai già fatto?-

-No tesoro, anche se l’idea mi ha solleticato parecchio!- Fece una pausa, prese un biscotto e lo mise in bocca.

-Allora?- la ragazza cominciava ad innervosirsi.

-Beh, diciamo che sarebbe stupido litigare per così poco, non ti pare? E poi, non mi importa che fine farà Angelus, l’importante è che lasci andare me e Drusilla!-

-Sono d’accordo! Sarò felice solo quando ve ne sarete andati! Solo quando questa storia finirà!-

-Quindi chiudiamo le ostilità di nuovo?-

Il vampiro le tese la mano.

-Per il momento!- e gli strinse la mano.

Fu attraversata quasi da una scarica elettrica, ma non seppe spiegarselo.

-Certo, solo per il momento!- fu la risposta di Spike, il quale sembrava aver provato anche lui le stesse sensazioni della ragazza, e sembrava quantomeno confuso.

Si tennero per mano più del dovuto, e quando si separarono, calò un silenzio imbarazzante.

-Sarà meglio che torni a casa!- e il vampiro stava voltandosi per andarsene, quando Buffy lo afferrò per la manica e lo guardò spaesata.

-Ehm… dobbiamo, mettere a punto… il nostro piano… ci, rivediamo… domani sera?-

-Mhm… sì, va bene… solito posto, solita cripta, solito orario… a domani!-

 

 

 

~ * ~ * ~ 

 

 

 

3. QUANDO I SOGNI DIVENNERO REALTA’

 

 

-Spike! Spi-key! Spikey dove sei?-

“Una voce lo chiamava… Drusilla? Drusilla sei tu?”

-Spike! Finalmente ti ho trovato! Avevo bisogno di vederti… e di parlarti…-

“Eri andata via… come mai sei tornata… vuoi, parlarmi?”

-Sì, Spikey! Tu sei un bambino cattivo! Tu non mi ami più! E io sono arrabbiata con te!- il suo volto si trasformò in quello da vampiro.

“No, Drusilla… cosa stai dicendo? Io… amo sempre e solo te!…”

-Spikey, Spikey… non devi raccontarmi bugie… io so la verità… io so che sta succedendo… io so che sta cambiando… perché, Spikey? Perché?-

“N-no, Drusilla… cosa stai dicendo… non sta, cambiando… niente… non sta succedendo… niente… devi credermi…”

-Non posso, Spikey, non posso… è troppo tardi… e domani… o dopodomani… o il giorno dopo… stai in guardia… io… mi vendicherò…-

“Drusilla! Cosa stai dicendo? Ti prego, aspettami…”

Si svegliò sudato e ansimante, con una sensazione di malessere crescente.

“Non può essere!” pensò “E’ solo un sogno… Non può essere…”

E cercò di riaddormentarsi, ma invano…

 

Nello stesso momento…

-Spiffy! Spiffy! So che mi senti! Rispondi!-

“A-Angel?” la ragazza lo guardò atterrito: aveva dei chiodi nelle orecchie, ai polsi e alle caviglie.

-No, Buf… dì, ti sembro Angel? Quella nullità non vale nemmeno la metà di me! Tu sai CHI sono! Ed è colpa tua se sono ridotto così…-

“Ti prego, Angelus… vattene via… vai via dai miei sogni…”

-Oh no, Spiffy! Non è ancora il momento! E poi volevo chiarire con te alcuni punti sulla nostra relazione!-

“Tu… essere orribile… come ti permetti di parlare così del mio Angel… e di poter pensare ad una relazione tra noi due…”

-Buf, Buf… lo sai, mi stai deludendo! Avevi detto che mi avresti amato per l’eternità… e invece…-

“Io non ti amerò mai, Angelus! Io amerò solo Angel per sempre!”

-Stupida! Come fai a non capire che Angel e Angelus sono la stessa persona, che convivono ogni giorno nella stessa persona? Io ti amo allo stesso modo di Angel… Comunque non è questo il problema… Mi avevi detto che mi avresti amato per sempre, ricordi?-

“Certo, io amerò Angel per sempre!”

-Stai mentendo… stai solo mentendo… e sai, lui lo capisce meglio di me, quando menti… è così facile leggere la menzogna sul tuo volto… mi stai deludendo, Buf…-

“Cosa… cosa stai dicendo… io… non so cosa tu stia farneticando…”

-Buf… ti perseguiterò… mi amerai, un giorno… di nuovo… ma fino ad allora, ti perseguiterò… e tu sai che ne sono capace… tu sei MIA!… e lo sarai per sempre… ti perseguiterò… ti perseguiterò… ti perseguiterò…-

Buffy si svegliò di soprassalto, piangendo.

Quelle parole, le parole di Angelus, e il suo aspetto così terrificante…

“-Stai mentendo… lui lo capisce meglio di me, quando menti… mi amerai, un giorno… di nuovo… ti perseguiterò… ti perseguiterò…-”

“Cosa vorrà dire questo sogno? Perché… mi ha detto quelle cose…” pensò, e riprese a piangere, singhiozzando sommessamente per non svegliare la madre.

 

Buffy arrivò a scuola con dieci minuti d’anticipo.

Entrò come una furia in biblioteca, e senza neanche salutare, si sedette presso il tavolo.

-Uhm, buongiorno, Buffy!… Siamo mattiniere, oggi?-

-Ah, sì… buongiorno, sig. Giles… No, è che stanotte non ho dormito bene… sono un po’ intrattabile stamattina…-

-Buongiorno a tutti!- esclamò Xander appena entrato, e subito si andò a sedere accanto alla cacciatrice.

-Ciao Xander! Come mai così di buon umore?-

-Ho una notizia flash: pare che oggi dovrebbe venire nella nostra classe un noto studioso, un… come lo hanno chiamato… beh, sì, insomma, costui sa spiegare il significato dei sogni…-

-Mhm, interessante… è davvero una notizia fantastica! Grazie, Xander, ci vediamo in classe!- e detto questo, la ragazza si alzò e si diresse velocemente verso la sua classe.

Dopo aver atteso qualche minuto, vide entrare dalla porta un uomo, più o meno sulla quarantina, di bell’aspetto e lo sguardo intelligente: le sembrava una persona di cui ci si poteva fidare.

-Buongiorno!- gli disse alzandosi. –Scusi se la disturbo, ma volevo chiederle… le sarebbe possibile ascoltarmi?-

-Mi piacerebbe molto… ti andrebbe di passare a scuola stasera… verso le otto?-

-Certo! A stasera!-

 

Buffy entrò, puntuale alle otto, nella sua classe.

L’uomo era seduto sulla scrivania.

-Ben arrivata! Accomodati! Come hai detto di chiamarti?-

-Buffy, Buffy Summers!-

-Perfetto! Io sono Freddi Sumung (N.d.A. scusate il nome, ho provato ad anagrammare le lettere del nome Sigmund Freud), e mi raccomando, dammi del tu!-

-Va bene, Freddi. Dunque, stanotte ho fatto un sogno molto, molto strano… ehm, è anche, un tantino personale…-

-Allora, Buffy, se vuoi che ti aiuti, devi raccontarmelo nei minimi dettagli!-

-Mhm… ok! Dunque, c’era… c’era un ragazzo, cioè, o meglio… Freddi, tu credi nell’esistenza dei vampiri?-

-Uhm… un argomento piuttosto delicato… ti riferisci a croci, aglio, paletti…-

-Sì, insomma, quella roba lì!-

-Beh, nonostante sia uno scienziato, devo ammettere che… sì, credo nell’esistenza di mostri e vampiri. Ma che attinenza ha con il tuo sogno?-

-Beh, vedi, io… sono una cacciatrice di vampiri, una… diciamo… prescelta, che deve sconfiggere demoni e vampiri. Ora, il ragazzo in questione del mio sogno è appunto un vampiro!-

-Cacciatrice… un vampiro… interessante… continua!-

-Beh, non è un vampiro qualunque… di norma i vampiri non hanno un’anima, ma lui… circa un secolo fa, fu maledetto dagli zingari, riottenendo la sua anima… era, diventato… buono, dolce, e gentile… e io… me ne sono innamorata…-

-Una… cacciatrice innamorata di un vampiro…-

-Beh, solo che qualche mese fa, Angel (si chiama così) ha, beh, perso la sua anima…-

-In che modo?-

-Ehm…- la ragazza era arrossita.

-Naturalmente, se non vuoi dirmelo, non credo sia rilevante…-

-E invece lo è! Perché… è stata colpa mia… la maledizione… diceva che avrebbe perso l’anima quando avrebbe raggiunto un attimo di vera felicità… e… sono stata io a dargli questo… attimo di felicità…-

-Capisco… continua…-

-Avendo perso l’anima, Angel si è trasformato in Angelus, il suo alter-ego… cattivo, e spietato, crudele… ed è, per così dire, tornato dalla parte dei cattivi, dalla parte dei vampiri, la sua specie…-

-… E…-

-Dalla parte dei cattivi si intende… Drusilla, una ragazza che Angel, quand’era senza anima, aveva primo reso pazza, e poi vampirizzata… e Spike… siccome lui è innamorato di Drusilla, ma si sente spodestato da Angelus, io e lui ci siamo… beh… alleati… solo momentaneamente, ben inteso… in modo che lui riavrà Drusilla, e io potrò finalmente uccidere, Angelus…-

-Un’alleanza con un vampiro… sempre più affascinante… parlami un po’ del tuo rapporto con questo vampiro, Spike…-

-Sicuramente, il nostro NON può definirsi un rapporto… arrivò a Sunnydale quasi un anno fa con la sua amante pazza, Drusilla… fu, come dire… odio a prima vista, tra di noi! E poi un giorno ci ritrovammo davvero a combattere per due cose di vitale importanza: lui, voleva guarire la malattia di Drusilla, ma per farlo aveva bisogno di uccidere Angel… io, non potevo permettere che ciò accadesse… quella fu una notte orribile… salvai Angel, ma Spike era riuscito ugualmente a guarire Drusilla… prima che i due scappassero, gli feci cadere addosso un organo da chiesa… da allora Spike è paralizzato sulla sedia a rotelle…-

-Brutta fine, davvero brutta fine…-

-Non impietosirti per così poco! Purtroppo i vampiri rimarginano presto le loro ferite… ed ora Spike è più arzillo e veloce di prima…-

-Da come ne parli… hai già avuto un altro scontro con lui?-

-Beh, sì… è stato allora che mi ha proposto l’alleanza…-

-Fammi capire bene: pensi di essere in grado di sconfiggere Angelus?-

-Certo… mi ci vorrà molto… coraggio, ma penso di farcela…-

-E allora perché hai accettato di aiutare Spike?-.

Freddi aveva assunto un’espressione incuriosita.

-Sai, anch’io mi sono posta molte volte questa domanda: perché? Forse… pietà, o… solidarietà… non ne ho idea…-

-E che aspetto ha, questo rag… vampiro?-

(Col riso sulle labbra) -E’ un tipo che non passa inosservato: capelli biondo ossigenati… sempre vestito di nero… pelle… e anfibi…-

-E… pensi di poterne essere attratta fisicamente?-

-Cosa… cosa stai insinuando?… non mi sognerei… MAI… Spike… oh Dio, cosa mi sta dicendo…-

-Su, Buffy, calmati era solo una domanda innocente… alla quale non hai risposto!- le fece l’occhiolino.

-Alla quale risponderò subito: NO, NO, NO, e ancora ASSOLUTAMENTE NO! E’ sufficiente come risposta?-

-C-Certo… non c’era bisogno di urlare…-

-Dovevamo parlare del mio sogno, non della mia vita… privata…-

-Sì, hai ragione… mi stavi dicendo che hai sognato Angel stanotte…-

-No, non Angel, Angelus… ed aveva… dei chiodi nelle orecchie, ai polsi e alle caviglie…-

-Ah, Angelus… chiodi… e cosa ti ha detto?-

-Ora che mi ci fa pensare… i chiodi potrebbero avere un’attinenza con… lasciamo perdere… Beh, se vuole una sintesi della nostra conversazione… o almeno da quel che credo di aver capito… ha detto che io non lo amo più…-

-Suppongo sia normale che tu non ami Angelus…-

-Sì, è così! Ma lui non si riferiva ad Angelus: ha detto, senza mezzi termini, che dovevo svegliarmi, e capire che Angel e Angelus non sono altro che la stessa persona… ha detto, che Angel capisce meglio di lui quando mento… che Angel ha capito che non lo amo più… e ha detto che mi perseguiterà…-

-Questa suona tanto come una minaccia!-

-Sei davvero molto perspicace, Freddi, non c’è che dire!-

Buffy e Freddi si girarono simultaneamente verso la porta.

-A-Angelus…-

-Spiffy! E’ da molto che non ci vediamo… lo sai mi sei mancata!-

Il vampiro entrò in un lampo nella stanza, prendendo lo scienziato sotto tiro, e Buffy fu circondata da una decina di vampiri.

-Non ho sentito tutto il discorso… ma dalle ultime frasi… a quanto pare mi hai sognato, Buf! E’ sempre un piacere venire a giocare coi tuoi sogni…-

-Lascialo… lascialo andare…-

-Buf, Buf… non ti conviene darmi ordini, nella tua posizione… potrei benissimo farti uccidere dai miei amici… anche se non sarebbe molto divertente…-

-Che cosa vuoi da lui?-

-Ho sentito dire che è un eccellente interpretatore di sogni … diciamo che ne avrei bisogno per Drusilla… a proposito, ti porto i suoi saluti… non ti dispiace se te lo rubo, diciamo… per sempre?- sul suo viso un ghigno sadico.

Il vampiro stava prendendo la porta, quando la cacciatrice sentì urlare Freddi: -La chiave del tuo sogno… ripensa al vostro discorso, Buffy… perché avrebbe dovuto dire quelle cose?… ripensaci… ripensaci…- fino a che la sua voce non fu lontana e Buffy, a quel punto non potè far altro che aspettare.

Solo qualche minuto dopo, infatti, irruppero nella stanza i suoi amici, insieme ai quali riuscì ad uccidere tutti i vampiri.

Alla fine, Xander domandò, ancora trafelato: -Cosa… cosa volevano da te? Ti… stavamo cercando… e siamo venuti qui… per caso…-

La ragazza pronunciò una sola parola, sul suo volto una smorfia di dolore, frustrazione, stanchezza, tristezza: -Angelus…- e poi uscì velocemente fuori dalla stanza.

 

Correre.

Sì, correre.

Correre ancora.

Correre per sempre.

Le bastava correre per calmarsi.

Sentire la sferzata del vento sul viso la riportava alla realtà, e insieme la tranquillizzava.

E poi… correre al cimitero significava uccidere vampiri…

E nonostante lo odiasse, si rendeva conto ogni giorno di più che ne aveva bisogno.

Sfogarsi con quei mostri, idealizzarli come i propri demoni personali…

“Prendere due piccioni con una fava” si diceva.

Peccato che i suoi demoni personali, come i vampiri, sembravano non finire mai, mai, mai…

 

 

 

~ * ~ * ~ 

 

 

 

4. LA SITUAZIONE SI COMPLICA

 

 

Spike la stava aspettando alla cripta da un po’ di tempo.

Era chiaramente molto teso e nervoso, e camminava in cerchio fumando una sigaretta.

Stanco di aspettarla, si era deciso ad andare via.

Varcò la soglia della cripta… e la vide.

Stava combattendo con un vampiro (“E quando mai!” pensò).

Ma era… sì, sembrava… diversa.

Sembrava più disperata del solito, ma non per questo meno combattiva o efficiente.

Solo, più disperata.

“Meglio”, pensò dentro di sé, e un ghigno si disegnò sul suo viso. “Sarà più facile del solito maltrattarla”.

Se ne stava in disparte, ad osservare il combattimento.

In effetti, si aspettava che finisse presto.

Quello, era un vampiro giovane e inesperto.

“Sei proprio sfortunato, amico!” pensò. “Da poco sei risorto, e tra poco morirai!”.

Ma mentre se ne stava così, immerso nei suoi pensieri, fumando, e con un sorriso sprezzante sulle labbra, si accorse che… qualcosa non quadrava.

Improvvisamente, il vampiro l’aveva atterrata sotto di sé.

La cacciatrice se ne stava impotente, con la schiena al terreno, le mani bloccate dal mostro sopra di lei.

E sembrava non cercare nemmeno di opporre resistenza.

Stava per essere morsa e se ne rimaneva immobile, apatica…

Il sanguinario si mosse e in un lampo polverizzò il vampiro con un paletto trovato a terra.

Buffy era ancora distesa a terra, gli occhi sgranati per la sorpresa, e insieme, colmi di… gratitudine.

Ma… forse si sbagliava!

Le tese una mano, che la ragazza, risvegliatasi dal suo stato comatoso, prontamente allontanò, alzandosi in piedi sulle gambe ancora tremanti.

Il biondo la guardò con un’espressione severa, i suoi occhi penetranti che la rimproveravano in silenzio.

Non aveva il solito riso di scherno.

La cacciatrice si sentì intimidita da quel comportamento.

-Su-Suppongo che ti debba ri-ringraziare per…-

-Oh no, cacciatrice, non ce n’è bisogno! Sai com’è, solidarietà tra nemici!- la guardò sorridendo.

Buffy non potè far a meno di pensare che non era un sorriso cattivo, poi rispose, confusa: -Nemici mortali, vero?-

-Certo!- rispose il vampiro, ancora sorridendo.

Poi assunse nuovamente un’espressione seria.

-Cosa diavolo ti è successo, prima? Lo so io, e anche tu lo sai benissimo, che avresti potuto farlo fuori in un attimo…-

-Cosa… cosa vuoi, Spike? Ora ti interessi anche della mia salute?-

Il vampiro la guardò enigmatico, poi sul suo viso comparve un riso di scherno, e di compassione.

-Ora ho capito… hai litigato con Angelus, dolcezza? Lascia troppi cuori spezzati sul suo cammino! Dovrei utilizzare anch’io la sua tattica… prendi e molla… prendi e molla… prendi e molla… e dimmi, tesoro, com’è, detto da una che l’ha sperimentato sulla sua pelle?-.

Non ebbe risposta, perché Buffy lo colpì in pieno viso.

Iniziarono a combattere.

Dopo breve, però, Spike riuscì ad atterrarla nuovamente.

-Cacciatrice, cacciatrice… oggi non è proprio giornata, eh?-.

Si scansò, poi le tese nuovamente la mano.

-Forza, alzati… ho capito che hai propria voglia di morire, oggi… peccato che per il momento mi servi viva…-

La ragazza stavolta afferrò la mano del vampiro, che la fece alzare dandole una spinta molto forte, portando il viso di lei ad un soffio dal proprio.

Restarono alcuni secondi a fissarsi in silenzio, ancora mano nella mano e vicinissimi, respirando affannosamente, e guardandosi negli occhi, a lungo, come ipnotizzati.

Poi il sanguinario abbassò lo sguardo dagli occhi di Buffy alla sua bocca.

Si avvicinò pericolosamente sempre di più…

Le loro labbra ora si sfioravano quasi…

Stavano per baciarsi, quando la ragazza, ripresa la cognizione della realtà, lo scansò bruscamente, facendolo cadere a terra.

Balbettando, la voce un po’ alterata, disse: -Cosa… cosa diamine hai cercato di fare?-

Spike, ritornato in piedi, le andò vicino e con prepotenza le prese il mento tra le mani, costringendola a guardarlo negli occhi.

-Niente che tu non voglia, tesoro!- e stavolta la baciò davvero.

Non c’era più, però, la magia dell’attimo prima.

Ora a Buffy sembrò solo una costrizione, un atto… forzato.

“Non che prima fosse… meglio?” pensò con orrore.

Cercò di ribellarsi con tutte le sue forze, e alla fine riuscì ad allontanarlo.

Ora si guardavano con odio, ansimanti, entrambi in guardia e pronti a colpire.

Però la ragazza, semplicemente, voltò le spalle, e cominciò ad allontanarsi.

Spike la raggiunse e le prese un braccio.

-Lasciami immediatamente! Non intendo rimanere qui un secondo di più!- sibilò lei, fredda, e arrabbiata, con gli occhi offuscati dalle lacrime.

Sentendola singhiozzare, il vampiro allentò la presa.

La cacciatrice si divincolò subito, e cominciò di nuovo ad allontanarsi.

Lui le urlò: -Dovevamo… preparare un piano, ricordi?-.

Buffy si fermò di colpo, e continuando a dargli le spalle, rispose: -Ah, sì… beh, non importa, ne… parleremo… domani! Sii puntuale… e stai all’erta… Angelus e Drusilla sono tornati! Non… vorrei che ti facessero fuori… proprio ora… che siamo vicini al nostro… progetto! Ci vediamo…- e andò via.

Spike si girò nella direzione opposta e cominciò a incedere con lunghe falcate poco decise, pensando e ripensando nella sua mente a ciò che era accaduto poco prima.

“Che diavolo mi è venuto in mente? Io… baciare la… cacciatrice?… ma era lì, così apparentemente… indifesa, e… mah, starò impazzendo… non vorrei che Angelus fosse contagioso!” e mentre pensava questo, gli tornò in mente un’altra preoccupazione. “Angelus! Diamine, se mi avesse visto baciare Buffy… oh, all’inferno! Le mie scelte non possono dipendere da Angelus… scelta? Io ho… scelto di baciarla? Oh mio Dio” e continuò a camminare alzando di tanto in tanto gli occhi al cielo.

 

Spike se ne stava seduto sulla sua sedia a rotelle, ancora pensieroso a causa dello scontro avvenuto con la cacciatrice qualche ora prima.

Non si accorse, perciò, di Drusilla che, silenziosamente, era entrata nella sua camera.

La notò solo quando lei gli coprì gli occhi con le mani, esclamando: -Indovina, indovinello! Chi sono, Spikey?-.

Il vampiro strinse le mani della donna, e la fece sedere sulle sue ginocchia.

La vampira lo baciò, ma lui, ancora tormentato dal bacio avuto con Buffy, la scansò dolcemente.

-Ehm… quando siete tornati?-.

-Mhm…- fece lei sospettosa, -Da poco… qualche ora… abbiamo disfatto le valigie, e ho pensato di venire a salutare il mio adorato Spikey!-

-E… com’è stato il viaggio? Vi siete divertiti?-

-Non puoi immaginare quanto!- esclamò Angelus, appena entrato nella stanza.

Dietro di lui c’era Freddi Sumung.

-E come vedi, Spike, ti abbiamo portato un regalino! Saluta Spike, Freddi!-

Lo scienziato squadrò a lungo il biondo, come per fargli una radiografia.

Angelus continuò: -Lo sai, lo abbiamo trovato in dolce compagnia: era con Spiffy!-

-B-Buffy? La cacciatrice?- domandò Spike, a disagio.

-Sì, Spike. Quante Buffy hai conosciuto in questo breve periodo di tempo?-

Il sanguinario fece un sorrisetto ironico, poi esclamò: -Lasciatelo a me per un po’, e vi farò vedere che riuscirò a farlo cantare, qualsiasi cosa lui sappia!-

Angelus e Drusilla acconsentirono e abbandonarono la stanza.

Immediatamente, Spike si alzò dalla sedia a rotelle, facendo piccoli passi per sgranchirsi un po’ le gambe, poi si avvicinò a Freddi.

-Dunque tu saresti un… interpretatore di sogni… molto interessante… e se non sbaglio fino a poco fa eri con Buffy… ah, ora capisco, era arrabbiata perché Angelus ti ha rapito… già, ora tutto torna…-

-Buffy non mi ha detto molto di te, Spike, ma mi è bastato vederti, per capire come sei fatto… e soprattutto per capire che Angelus non è molto simpatico neanche a te!- disse lo scienziato.

-Già, siamo in molti a detestarlo!- commentò acido, continuando: -La cacciatrice ti avrebbe parlato di me, quindi…-

-Beh, sì, mi ha detto che ha molti problemi da risolvere, e nella sua lista tu vieni al secondo posto…-

-Al secondo posto dopo Angelus, immagino!-, esclamò, evidentemente irritato da questo fatto.

-Esatto! Anzi, facciamo una cosa… perché non mi parli un po’ del tuo rapporto con lei, visto che ci siamo?-

-Cosa… non crederà, Freddi, di poter controllare questa conversazione. IO l’ho fatta restare perché IO ho bisogno di farle alcune domande…-

-A che proposito?-

-Buffy…-

-Visto che il vostro è un chiodo fisso? Con la scusa che siete nemici mortali, mascherate i vostri reali sentimenti, che oppressi nel vostro subconscio, non possono far altro che trasformarsi in vero odio…-

-Non ho bisogno di uno psicologo! E’ molto interessante quello che dice… i nostri sentimenti “reali” li ha chiamati… a cosa si riferisce?-

-Su, non fare lo gnorri, Spike… si capisce benissimo dalle vostre reazioni che tra voi vi è molta attrazione sessuale, e forse anche qualcos’altro…-

-Ma, signor scienziato dei miei stivali, noi combattiamo l’uno contro l’altro, i nostri corpi sono costretti a toccarsi in continuazione… cosa crede, che non si crei dell’attrazione sessuale? O sta insinuando dell’altro…?-

-Bene, almeno c’è ancora qualcuno a questo mondo che ammette le sue debolezze! E poi, quando dicevo che Angelus non ti è simpatico, mi riferivo anche al fatto che tu ne sei geloso… per Buffy! Non sopporti che ora tutte le sue energie siano concentrate su di lui…-

-A quanto pare, lei non le ha spiegato bene la sua storia… prima Buffy e Angel stavano INSIEME! E’ normale che dedicasse a lui le sue attenzioni…-

-Sì, certo, ma non mi sto riferendo a quello! Nonostante Angel, prima eri tu che aveva sempre nei suoi pensieri, perché, seppur come nemico, lei doveva pensare a fermarti… quindi, in un certo senso, aveva paura di te…-

-Chi non l’avrebbe?-

-…E a te dà fastidio che ora la sua principale preoccupazione sia Angelus!-

-Non è affatto vero! E’ un’enorme str…-

-Suvvia, lo so che è difficile ammetterlo, ma è così! Però, in un modo o nell’altro, stai riuscendo ugualmente a confonderla col tuo comportamento… tu stesso non sei preparato a tutto quello che sta succedendo… ti ho visto prima, quando l’hai nominata, eri profondamente imbarazzato e a disagio, cosa che non accade ad Angelus quando parla di lei… Ebbene?-

Ormai, il vampiro pensò fosse giunto il momento di aprirsi alle confessioni.

-Freddi, deve promettermi che non ne parlerà né con Angelus, né con Drusilla… circa qualche ora fa abbiamo avuto un altro diverbio… in questo periodo è molto debole, eccessivamente troppo debole…  stava per farsi ammazzare da un vampiro qualsiasi, un novellino… e io l’ho salvata…-

-L’hai salvata… bene, molto bene…-

-No, lei non capisce… non va affatto bene… le cacciatrici si uccidono, non si salvano… ad ogni modo, abbiamo iniziato a picchiarci… ormai lo facciamo anche per i motivi più futili…-

-Scusa, Spike, ma come hai detto tu stesso, sei un vampiro, e lei è la cacciatrice… dovrebbe essere normale per voi combattere ogni giorno fino alla morte…-

-Immagino che lei sia a conoscenza del nostro piccolo accordo, no? Beh, abbiamo stipulato una specie di… trattato di “non aggressione”, e io sarei pronto a rispettarlo per…-

-Per Drusilla? E’ questo che stavi dicendo? Io penso che, in questo momento, il tuo unico scopo è quello di poter stare accanto a Buffy, e ti sfido a contraddirmi…-

-Io… lasciamo perdere… le stavo dicendo… dopo aver combattuto, stavamo per baciarci, ma lei mi ha allontanato… non so cosa mi sia preso, ma la desideravo con tutte le mie forze… a quel punto l’ho bloccata e l’ho baciata…-

-E lei come ha reagito?-

-Mhm… non ha reagito molto bene… lei mi odia, esattamente come io odio lei, per cui è andata via… ho cercato di fermarla, ma stava piangendo… e, non me la sono sentita di farle ancora del male…-

-Mm, dici che lei ti odia esattamente come tu odi lei… non sarà invece che lei ti ami come tu ami lei?-

-Senta, non dica idiozie… io sono innamorato di Drusilla… e lei lo è ancora di Angel…-

-E questo ti fa rabbia, vero? Il fatto che lei ami qualcosa che non esiste più, invece che te, ti fa ribollire il sangue nelle vene…-

-Noi vampiri non abbiamo sangue e vene, o almeno non nel vero senso della parola…-

-Ok, tempo scaduto!- urlò Angelus, che entrò sbattendo la porta.

Poi si fermò ad osservare Spike.

-A quanto pare c’è qualcuno che si è ripreso qui… mi dispiace portartelo via, ma Drusilla ha bisogno di lui… sai, forse abbiamo la chiave per distruggere per sempre la cacciatrice… senza la possibilità che ne risorga un’altra…-

-Cosa…?-

-Sì, lo so, sarà dura lasciare Buf, ma… che ci vuoi fare, è la vita… a dopo!- e uscì portandosi dietro lo scienziato.

 

 

5. ANIMI GENTILI, SPIRITI SOGNANTI

 

 

Un altro sogno… e come se non bastasse sembrava sempre così reale…

“Dove… dove mi trovo? Che posto è questo?”

Una grande sala da ballo, una sala… ottocentesca…

E poi tante donne… tutte vestite allo stesso modo… vestite per ballare…

Una festa… sì, vestite a festa…

E molti uomini… tutti in smoking… vestiti a festa…

“Un ricevimento!”

Era come se Buffy non avesse consistenza, come fosse un fiore delicato trasportato dal vento…

Poi, una stanza… più, discreta, intima… una camera da letto…

E… un ragazzo e una ragazza…

Una dama… una fanciulla distinta, riccamente abbigliata e piena di gioielli…

Ma con uno sguardo freddo e un’espressione annoiata…

L’uomo… un giovane, un ragazzo… più modesto…

Però elegante nella sua modestia…

Affascinante… con occhi azzurri molto belli e profondi…

Occhi luminosi… occhi innamorati…

Buffy non vede la stessa luminosità negli occhi della ragazza.

-C-Cecily, qu-quella poesia era per te! Sono, sono rimasto abbagliato dalla tua rifulgente bellezza, e ogni volta che poso il mio umile sguardo su di te, sento il mio cuore battere oltre modo, sento… un suono di campane e un coro di angeli… ma sei tu l’angelo più bello, sei tu la stella che illumina il mio cammino lastricato di affanni e dispiaceri, tu con la tua meravigliosa…-

-Ehm, sì, William… le sue poesie sono sempre molto… sorprendenti…-

“Un poeta! Che animo sensibile! Ma lei non sembra aver apprezzato…”

-Allora, C-Cecily, accetterai il mio amore? T-tu ricambi il m-mio amore?-

“Che ragazzo impacciato, ma così dolce… eppure mi ricorda tanto qualcuno…”

-No, William non mi chieda cose del genere… lei sa molto bene che NON sono interessata a tipi del suo genere… così bislacchi, e di povera famiglia… (“Che ragazza odiosa! Non merita una dichiarazione del genere!”)… lei per me è solo un essere inferiore!-

Detto questo, la ragazza si alzò e tornò con noncuranza nella stanza da ballo, lasciando il ragazzo col cuore a pezzi e lo sguardo perso nel vuoto nella camera.

Ancora come trasportata dal medesimo vento, Buffy si ritrovò all’improvviso a camminare nel freddo accanto al ragazzo, fuori dalla casa.

“Sta piangendo… sono lacrime disperate le sue… mi piacerebbe tanto poter consolarlo…”

Un vicolo buio.

Si era fermato di botto, lasciandosi cadere sulle gambe tremanti, tenendosi le ginocchia con le braccia, col capo reclinato.

Il ragazzo cominciò a singhiozzare più forte, e a parlare convulsamente: -Ce-Cecily! La m-mia Cecily… non mi vuole… mi disprezza… non posso continuare a vivere così…-

Come per magia, il corpo di Buffy prese consistenza.

La cacciatrice si sedette accanto a lui, e gli scostò dolcemente dal viso una ciocca di capelli color nocciola caduta sul viso.

Come fulminato, il ragazzo alzò il viso, ancora rosso e bagnato.

E Buffy non riuscì a trattenere un sospiro, guardandolo negli occhi: -Spike…-

-Ci conosciamo, signora? Non mi sembra di averla mai vista!-

Ancora sconvolta per la rivelazione, la ragazza annuì soltanto.

“Non posso crederci! Questo ragazzo… Spike, è… sono totalmente diversi l’uno dall’altro…”

-Ad ogni modo… il mio nome non è Spike… William, io sono… William…-

-“William il Sanguinario”!- esclamò lei.

-Bene! Evidentemente lei conosce già la nomea che mi sono fatto tra i gentiluomini di Londra… eppure le mie poesie non sono tanto terrificanti… le leggevo ogni sera a mia madre… finchè… finchè…- e scoppiò a piangere nuovamente.

Ripresasi, Buffy lo abbracciò, meravigliandosi di tanto slancio d’affetto, e William ricambiò l’abbraccio, continuando a piangere come un bambino.

Quando, infine, si fu sfogato, la cacciatrice lo lasciò, continuando a tenere un braccio attorno alle sue spalle.

-Che, che vergogna… piangere di fronte ad una così bella signora del suo stampo… mi, mi dispiace tanto… devo, devo averle rovinato tutto il vestito…- disse frustrato.

-Non preoccuparti, William… io sono Buffy… e mi piacerebbe che tu mi dessi del tu…-

-Oh, come vuole, vuoi, Buffy…- sospirò ancora, poi –Non l’ho mai vista qui a Londra… di dov’è?-

-Beh, diciamo che non sono di queste parti… vengo da un posto molto lontano, ma, lasciamo perdere… dimmi, piuttosto, perché piangevi?-

-Perché… la donna che amo… l’unica luce dei miei occhi ormai spenti… mi ha detto che, non conto niente per lei, mi ha, definito… un essere inferiore…-

-E tu credi che abbia ragione? Tu pensi di essere un essere inferiore?-

-Io… sì, la mia Cecily ha ragione… lei ha sempre ragione… è una nobildonna, lei… sono un essere inferiore… non sono neanche riuscito a salvare mia madre…-

-Cosa, cosa è successo a tua madre?-

-Era, andata a lavoro come ogni giorno, nonostante l’età, per il… mio sostentamento… e, quando è tornata… era brutta, cattiva, aveva… un viso sfigurato, ha cercato di… mordermi…-

-Mo-morderti?-

-Sì, ma io sono scappato… ha una malattia grave, capisci? E io sono scappato…-

-No, William, se ho capito bene… non è malata… tu, non avresti potuto fare niente per salvarla, era… già troppo tardi e… lo è anche ora…-

-Vuoi dire che lei è… morta? Molti, in città, hanno ipotizzato che lei… che fosse stata abbracciata da una creatura della notte, ma io… non ho voluto dar credito a quelle storie…-

-Creature della notte… abbraccio… ti riferisci ai vampiri…-

-Cosa dice? V-vampiri… non bisogna nominarli, potrebbero sentirti…-

-Non preoccuparti, William, con me sei al sicuro…-

E mentre diceva queste parole, furono assaliti da una vampira.

-Aiuto! Mio Dio! Un mostro!- urlò il ragazzo in preda al terrore.

Buffy, d’istinto, tirò un calcio, e la demonessa finì alcuni metri più indietro.

Per quel breve momento, la vampira riprese il suo aspetto umano.

-Drusilla!- esclamò Buffy, la voce strozzata, non sapeva se dallo sgomento o dall’ira.

“E così… è qui per vampirizzare William… cioè Spike… non posso crederci…”

Mossa dalla rabbia, la cacciatrice, preso un paletto trovato a terra, la ridusse in polvere in pochi secondi.

-Era qui… per te!- disse Buffy a William. –Però, ora è tutto finito… è tutto finito…-

Il ragazzo annuì, ancora tremante, e le si avvicinò.

Poi prese le mani di lei tra le sue.

-Buffy, non so, proprio come ringraziarti… mi hai, salvato la vita… io, non so chi tu sia ma… ti sarò riconoscente per sempre…-

-Per l’eternità?- domandò la ragazza, ironica, pensando a quanto fossero diversi lo Spike umano del passato, William, e lo Spike del futuro.

-Certo…- e fece un gesto che forse non avrebbe dovuto fare.

La baciò.

Istintivamente, Buffy lo scansò.

Non perché quel bacio non le fosse piaciuto, ma… era così uguale a Spike, le stesse labbra, lo stesso sapore… solo, più dolce e timoroso.

William abbassò lo sguardo.

-Scu-scusami! Non so… cosa mi abbia preso… mi, dispiace tanto… spero che tu non sia arrabbiata con me…-

-No, William, non lo sono… non sono arrabbiata con te… ti va di fare una passeggiata, e parlare… almeno fino all’alba…-

-Perché fino all’alba?- domandò incuriosito

E la ragazza, con un sorriso enigmatico rispose: -Perché… oh beh, lasciamo perdere…-

E avevano camminato molto, e avevano parlato molto, sempre restando mano nella mano, fino a che il sogno era durato…

 

Buffy e Spike si svegliarono nello stesso attimo, entrambi sgomenti, esclamando: -OH MIO DIO!-

     

 

     

~ * ~ * ~

 

 

 

6. PUO’ UN SOGNO…

 

 

Mentre si avviava con passo malfermo verso la scuola, Buffy ripensava al sogno della notte precedente.

Era stato così reale… eppure così fantastico!

Non ricordava quasi più niente di quello che era successo dopo il bacio.

Solo, che lei e William avevano continuato a camminare mano nella mano fino al risveglio.

Quel bacio… l’aveva veramente sconvolta!

Si era sentita invadere da un mare di emozioni!

Ma quello che di più l’aveva meravigliata, era che quelle sensazioni non erano rivolte verso William, quel ragazzo così gentile e sensibile, bensì… verso Spike!

Al vampiro, al mostro contro cui combatteva ogni giorno!

Ancora non voleva, non POTEVA ammettere tutto ciò!

Non era riuscita più ad addormentarsi, perciò era stata ben felice di andare a scuola.

“Questo è proprio il colmo” pensava, “Io che sono felice di andare a scuola… il mondo sta proprio cambiando!”

Entrò anche quel giorno in anticipo in biblioteca, e andando a sedersi al suo solito posto, disse uno sbrigativo: -Buongiorno!-

Il sig. Giles, con un’espressione alquanto apprensiva, si aggiustò gli occhiali sul naso, poi le chiese: -Ciao, B-Buffy! Mhm, c’è qualcosa che non va in questi giorni? Non è da te arrivare in anticipo a scuola, per ben due giorni consecutivi, poi!-

-Ma, sig. Giles, non le va bene niente! Non fa che predicare dalla mattina alla sera che dovrei essere più ligia al dovere e più puntuale, e poi si lamenta se faccio quello che dice! Insomma, si decida!-

-N-Non è questo il punto…-

DRIN DRIN DRIN

-La campanella! Ora va’ in classe, ne riparleremo più tardi!-

 

A ricreazione la cacciatrice uscì dalla sua aula, sfinita dal compito di chimica.

Come al solito, non aveva studiato!

Se non ci fosse stata la cara vecchia Willow… un’insufficienza non gliel’avrebbe tolta nessuno!

Nonostante fossero passate molte ore, la ragazza era ancora scossa dal sogno.

Sentendo il desiderio di stare da sola, andò a rifugiarsi in un angolino all’ombra del cortile, lontana da sguardi indiscreti.

Nell’aria spirava una leggera brezza primaverile, e si era stesa sull’erba, ancora un po’ umida di rugiada.

Chiuse gli occhi.

Le ripassarono nella mente tutte le immagini di quello strano sogno, come in un film…

All’improvviso sentì un rumore.

Disturbata da quella che le sembrava la violazione della sua tranquillità, si girò.

La sua meraviglia crebbe ancor di più quando vide che, a pochi centimetri dal suo viso, vi era… Spike!

Il vampiro, che aveva ancora la sua coperta addosso, le sfiorò la mano.

Imbarazzata, la ragazza si allontanò di qualche metro.

-Che, che ci fai qui?- domandò, insicura.

-Io… volevo parlarti di… una persona, che a quanto pare anche tu conosci: Freddi Sumung!-

-Oh Dio, è vero! L’avevo scordato! Ieri è stato rapito da Angelus…-

-Già, e il tuo ex ha pensato di portarlo a casa come souvenir!-

-Sta, sta bene?-

-Sì… non credo gli faranno del male… hanno bisogno di lui per interpretare i sogni di Drusilla… sai, stanno cercando un modo per eliminarti…-

-Oh, ma che novità! Vampiri che vogliono uccidermi!- rispose lei sarcastica.

-Non dovresti sottovalutarli! Sembra che stiano cercando un modo per eliminarti, senza che sia attivata un’altra slayer!-

-Ma… è impossibile!-

-A quanto pare non per loro! E con l’aiuto di quello scienziato da strapazzo ci riusciranno… credo che lui sappia più di quanto non voglia farci credere…-

-Hai, parlato con lui?-

-Già, e secondo me non gli è ben chiaro il concetto di cacciatrice e vampiro, che sono diametralmente opposti… secondo lui, tra me e te ci sarebbe qualcosa… qualcosa più dell’odio…-

-Sì, lo aveva detto anche a me! E’ ridicolo! Cioè… stiamo parlando di me e di te… cosa potrebbe esserci tra di noi, se non odio…?- aveva fatto una domanda, ma non era sicura di voler sapere la risposta.

-Mah, valli a capire questi esperti…-

Rimasero in silenzio.

Buffy si era ristesa nell’erba, con gli occhi chiusi, mentre Spike era rimasto seduto affianco a lei.

Dopo un po’ la ragazza, con un sorriso ironico in viso, chiese: -Sei venuto fin qui, rischiando di finire in un portacenere, solo per parlarmi di Drusilla?-

La cacciatrice aveva ancora quel sorriso ironico, quando aprì gli occhi.

Il sorriso, però, scomparve, e al suo posto vi era un’espressione di incredulità.

Il vampiro, a pochi centimetri da lei, le prese le mani e la fece sedere.

Continuando a tenere con lei le mani incrociate, domandò: -Hai fatto anche tu quello strano sogno stanotte, vero?-

La ragazza non rispose, ma abbassò lo sguardo.

Allora il sanguinario le prese il mento tra le mani, costringendola a guardarlo negli occhi.

Stavolta, quel gesto non era stato duro, ma molto dolce.

Buffy sentiva il sangue scorrere più velocemente nelle vene, il cuore che le batteva all’impazzata…

Come ipnotizzata dai suoi occhi azzurri, e da quell’espressione così seria che avevano assunto, non riusciva a smettere di guardarlo.

I loro visi si avvicinavano pericolosamente…

-Dimmi che hai fatto anche tu il mio stesso sogno…-

-Sì… è così…- silenzio. –Eri… molto diverso…-

-Già… ero solo un patetico ragazzino…-

-Non è vero… eri, dolce… Quella Cecily non ti meritava…-

-Davvero…?-

-O almeno non meritava William…-

-Che, che cosa sta succedendo, Buffy?-

-Forse… quel sogno doveva aprirti gli occhi… forse, stai tornando ad essere William…-

Stavano per baciarsi, quando sentirono urlare: -Buffy! Spike!-

Il vampiro esclamò: -Maledizione!- prese la sua coperta e scappò via.

La cacciatrice si voltò immediatamente verso Willow.

La rossa la raggiunse e, parlando senza fiato, disse: -Tu… Spike… eravamo in ansia… non ti trovavamo da nessuna parte…-

-Scusa, Will! Non volevo farti preoccupare! Ero… venuta qui a riposarmi, quando Spike mi ha raggiunto…-, cercò di scusarsi, sentendosi in colpa.

-Per Dio, Buffy, sembrava… da lontano sembrava… che ti stesse per baciare…-

-Oh, Will! Cosa ti salta in testa! Era Spike, cosa dici?… Mi sa che è meglio se torniamo in classe…andiamo!- e strattonò gentilmente la sua amica, per distrarla da un argomento dal quale, sapeva, non sarebbe riuscita a districarsi senza rivelare la verità.

 

-Spikey! Dove sei stato?-

Il sanguinario, con un’espressione colpevole in viso, si girò verso Drusilla.

Era appena rientrato dopo che era stato da Buffy.

Non capiva il perché, ma aveva sentito l’imminente bisogno di parlare con lei, di vederla, di toccarla…

Al pensiero che, se non fosse stato per Willow, si sarebbero baciati, non sapeva se doverla ringraziare, o il contrario.

Cercò una scusa da dire alla vampira: -Io… ehm… ero andato da Willy! Volevo vedere che aria tirava stamattina!…-

-E’ la verità, Spikey? Lo sai che non mi piacciono le bugie…-

-Cosa vai a pensare, mia amata! Certo che è la verità! Cos’altro potrebbe essere?-

-Mhm… in una delle mie visioni, ti ho visto… eri con la cacciatrice… stavate complottando contro di noi…-

-Mi dispiace dirtelo, micina mia, ma stavolta le tue visioni non sono azzeccate: io e la cacciatrice! E’ ridicolo! Semmai Angelus con lei… sai bene che potrebbe farlo…-

-Molto strano, ad ogni modo… le mie visioni non sbagliano quasi mai… a proposito, lo scienziato ha parlato… diciamo che all’inizio non è stato facile, ma Angelus conosce i metodi di tortura più atroci che esistano- (sorriso d’estasi) –E lo sai qual è la cosa più buffa, Spikey? Che avevamo la chiave del mio sogno da tantissimo tempo, e non ce n’eravamo neanche accorti! Il modo per uccidere definitivamente la cacciatrice è… uccidere la cacciatrice nella stessa maniera in cui lei uccide noi… con un paletto… poi bisogna recitare una formula, e… il gioco è fatto!-

La vampira sorrideva compiaciuta, sul suo viso, però, vi era un sorriso diabolico, che mai Spike aveva visto.

-La odi tanto, vero?-

-Ti riferisci alla cacciatrice? E’ normale per noi vampiri odiare la cacciatrice!-

-No, Dru, no! Tu la odi come si può odiare una rivale in amore… ti dà fastidio che lei sia riuscita a far perdere l’anima ad Angel, non è così?-

La donna ora aveva assunto un’espressione addolorata, ma non aveva risposto.

-Perché non rispondi? E’ la verità, allora? Tu sei gelosa di lei?- esclamò il biondo, adirato, e le strinse i polsi.

-Mhm… s-sì, è vero… io, sono gelosa di lei… perché… lei mi ha portato via Angelus…-

Spike perse la pazienza, la liberò e poi andò via.

Mentre saliva frettolosamente le scale, la vampira lo guardò.

Mormorò a bassa voce: -E anche se tu non vuoi ammetterlo, so benissimo che mi sta portando via anche te…-

 

 

 

~ * ~ * ~

 

 

 

7. …TRASFORMARSI IN REALTA’?

 

 

-Non avevamo stabilito di comune accordo che per un po’ di tempo non ci saremmo più rivisti?-

-Sai benissimo che io non ho mai detto niente del genere…-

-Ah… davvero?-

-Già… davvero!-

-Comunque… ho del lavoro da svolgere… non ho bisogno che tu mi stia tra i piedi…-

Il vampiro la bloccò per un braccio.

-Senti, bellezza, io NON ti sto tra i piedi! Se sono qui stasera è per salvarti la vita… cavolo, sei la mia complice! Se tu muori, il nostro piano salta!-

-Uff!- la ragazza si fermò.

Aveva progettato, per quella sera, di uccidere velocemente i soliti vampiri, e poi tornarsene a casa sua, SENZA incontrare Spike!

Evidentemente, quella non era giornata!

Altrimenti non si spiegava che lo avesse incontrato appena uscita da casa.

-Ok, facciamo così- propose la ragazza –io devo uccidere i miei soliti due o tre vampiri. Se non vuoi assistere, c’incontriamo qui tra un’ora. Oppure… vieni con me!-

I due continuarono a camminare con passo svelto.

-E si può sapere perché non avremmo dovuto rivederci?-

La ragazza aumentò il passo.

-Ehi! Sto parlando con te! E’ buona educazione rispondere, quando qualcuno ti domanda qualcosa!-

La ragazza riprese a camminare a fianco all’altro.

Prese un bel respiro, e poi disse: -Per quello che è successo stamattina!-

-Stamattina? Guarda, bellezza, che stamattina non è successo proprio niente…-

-Beh, stava per succedere, comunque…-

-E con questo…?-

-Non voglio che accada più, e siccome il problema sei tu, l’unico modo è evitarti, giusto?-

-Complimenti! Non avrei mai pensato che la Cacciatrice fosse il tipo che aggira i problemi invece di affrontarli!-

-Mm… senti, dimmi quello che vuoi, e poi vattene! Che cosa hanno in mente di fare stavolta i nostri ex?-

-Primo, non prendo ordini da te… secondo, Drusilla non è la mia ex… ufficialmente stiamo ancora insieme…-

-Avete proprio un bel rapporto, non c’è che dire…-

-…e terzo… hanno trovato il modo per ucciderti!-

-Cosa? E, e quando?-

-Penso ieri… Dru me lo ha detto stamattina… raro momento in cui il tuo ex non era tra i piedi…-

-Bene! Qual è il loro piano?-

-Loro… ehm, non ne conosco tutti i minimi particolari…-

-Perfetto! Come pensi di risolvere questo problema?-

Il vampiro la prese per le spalle.

-Senti, ragazzina, se non era per me, non avresti neanche saputo che vogliono ucciderti…-

Smise di parlare, e i due i ritrovarono ancora occhi negli occhi, ancora apparentemente troppo vicini.

Buffy non voleva che si ripetesse la scena della mattina, eppure… non voleva liberarsi da quella stretta così ferma, e così dolce…

Con un enorme sforzo di volontà, lo strattonò.

Si guardarono un’ultima volta, entrambi imbarazzati, poi la ragazza prese ad allontanarsi, con passi indecisi.

Spike continuò a camminare dietro di lei, osservandola.

-Non ho ancora capito il significato del sogno di stanotte… e tu?-

Nessuna risposta.

-Non farti influenzare dai sogni… il più delle volte sono frutto della fantasia… non significa niente il fatto che abbiamo sognato la stessa cosa…-

Ancora nessun cenno di risposta da parte della ragazza.

-Davvero, non significa niente…-

La Cacciatrice si fermò di colpo.

Anche il vampiro si bloccò.

-Smettila di seguirmi!- sibilò lei, fredda.

-Mi dispiace, bellezza, non è possibile!- rispose lui, sarcastico.

Buffy si voltò verso di lui.

Sembrava avesse gli occhi lucidi.

-Ti prego- quella di lei era una preghiera –Smettila. Di. Seguirmi-

La ragazza si rigirò e ricominciò a camminare.

Sentendo che il vampiro non accennava a muoversi, ora, tirò un sospirò di sollievo.

 

Quella stessa sera, Buffy stava tornando a casa dalla ronda.

Nella sua mente, era presente insistentemente l’immagine di Spike.

Non riusciva a levarselo dalla testa.

Pensava a lui continuamente, senza riuscire a darsi una ragione precisa.

Non si aspettava che la situazione prendesse quelle pieghe.

Si sentiva molto confusa, e ancora, se non di più, sola.

Era appena entrata nel giardino della sua casa, quando sentì un fruscio nell’aria.

Troppo in ritardo, però, per poterlo schivare.

-Ahi!- urlò, dopo esser stata colpita da un dardo.

Probabilmente, la freccia era avvelenata.

Il veleno si espanse in fretta in tutto il corpo.

La vista di lei si annebbiò.

Sentì rumore di colluttazione, vicino a lei.

I suoni le provenivano molto ovattati.

Vide qualcosa svanire e tramutarsi in polvere.

Poi, si sentì afferrare.

Braccia forti e sicure.

E fredde, molto fredde.

Sembravano quelle di…

-Angel…-sospirò.

-Mi dispiace, tesoro, ma dovrai accontentarti di me!-

La portò dentro.

Giusto in tempo, perché altri vampiri li stavano raggiungendo.

-Ora sei al sicuro!-

Il ragazzo la fece stendere sul divano.

-Spike!- mormorò, febbricizzante. –Stavo pensando proprio a te, prima…-

-Non c’è tua madre?- domandò lui, visibilmente preoccupato.

-Mia… madre? Nooooo! E’… è a San Francisco… abbiamo la casa tutta per noi…-

-Dove posso trovare delle bende? E qualcosa per medicarti!-

-Uh! Forse… nel bagno!-

Dopo qualche minuto, il vampiro ritornò con una scatola di medicinali.

-Vediamo cosa possiamo fare per te! Dunque… stato di ubriachezza… febbre…-

Le diede un bicchiere.

-Forza, bevi! Non ti farà male… o almeno credo!-

La ragazza inghiottì, poi tornò a sdraiarsi.

-Spike, ho dolori… sento delle punture in tutto il corpo…-

-Lo so, bellezza, mi dispiace… la prossima volta imparerai a starmi a sentire! Quando ti dicevo che erano pericolosi, non ti raccontavo una balla…-

-Spike, mi fa… male la schiena…-

Il sanguinario la fece girare.

Con un gesto fulmineo, le estrasse il piccolo dardo ancora conficcato.

-Dovrò medicarti!- sentenziò, -Mi raccomando, non ti muovere…-

Le disinfettò con delicatezza tutta la ferita.

Non le faceva male.

Le sue piuttosto sembravano carezze.

-Due anni fa…- cominciò lei insicura.

-Che cosa due anni fa?-

-Beh… due anni fa, Angel si era ferito ad una spalla, per… proteggermi… e io lo medicai proprio come stai facendo tu con me…-

Il vampiro emise un lungo sospiro.

La fece rigirare, poi le disse, in tono stranamente calmo, un calmo che rendeva nervosi: -Devi smetterla di pensare ad Angel! Ormai non esiste più!-

La Cacciatrice, ormai rinsavita, girò lo sguardo.

Non aveva voglia di sentire un’altra predica a riguardo.

Un’altra predica del tipo “-Non rivedrai più Angel, mettitelo bene in testa!-” e ancora “-Quello contro cui combatti non è Angel, è Angelus, e tu devi ucciderlo!-”.

Ne aveva sentite già fin troppe.

Era come se tutti se la prendessero con lei per quello che faceva Angelus.

“In fondo, è colpa mia!” pensò. “Se quella sera avessi tenuto a freno i miei istinti…”.

-Già- rispose, stanca, -come al solito… avete sempre ragione voi…dovrei, togliermelo dalla testa… ci sto provando, non è facile come sembra ma… ci sto provando…-

-Io… credo che ci riuscirai… dovrai dimenticarlo… non puoi continuare a vivere e a soffrire nel suo ricordo…-

-Ad ogni modo… non è escluso che io ci sia già quasi riuscita…-

-Davvero? E con quali mezzi riuscirai a convincermi che ciò che dici è vero… senza offesa ma… non hai ancora trovato uno straccio di ragazzo, da allora, e… non penso che tu sia una ragazza che passa inosservata…-

Buffy arrossì.

-Mhm… era un complimento…?-

Spike parve rifletterci su.

-Sì, credo di sì… beh, più o meno… ma ora non montarti la testa…- le sorrise.

La ragazza ricambiò il sorriso.

Poi gli si rivolse, apprensiva: -Non ci avevo pensato… ora Angelus verrà a sapere che mi hai aiutato… non credo che la prenderà molto bene…-

Il vampiro, che fino ad allora era rimasto in piedi, si sedette all’altra estremità del divano.

-Già, credo anch’io che quando saprà di me e te… cioè, del fatto che ci siamo alleati, non sarà molto felice, ma… non c’è alcun problema… Sunnydayle è strapiena di cripte… ne cercherò una adatta ai miei bisogni…-

-Perché non resti a casa mia? Mia madre è fuori per tutta la settimana, e qui saresti al sicuro…-

Buffy aveva detto quelle parole d’impulso, senza pensare.

Era scattato qualcosa dentro di lei, e non in quel momento.

Quella strana molla era scattata già da molto tempo, chissà quanto…

-Stai scherzando?- rispose lui, a metà tra il sarcastico, il confuso e il meravigliato.

-Certo che no! E se poi, una volta uscito da qui, ti…-

-Va bene, va bene…- annuì Spike poco convinto notando l’espressione preoccupata della ragazza

 -Se ne sei proprio sicura… rimango qui!-

Il vampiro notò sul suo viso un piccolo sorriso di soddisfazione.

-Forza, sarà meglio andare a nanna… ci vediamo domattina, ok?-

-Buonanotte, Spike!-

La ragazza si avvicinò a lui.

-Promettimi che non te ne andrai!-

-Buonanotte, tesoro…- le sfiorò dolcemente le labbra, poi si distese, chiudendo gli occhi.

Buffy, incredula per quello strano gesto, non replicò, ma salì nella sua camera.

Poi frettolosamente, ridiscese le scale.

Spike si sollevò appena.

-Che c…-

Non finì la frase.

Buffy lo stava baciando, anche piuttosto appassionatamente!

Si separarono, poi lei gli augurò buonanotte e salì le scale.

Mentre cercava di addormentarsi, il vampiro continuava a toccarsi ossessivamente le labbra.

Il ricordo di quel bacio lo riempiva di gioia e felicità!

Quello strano giorno gli aveva riservato così tante sorprese che di certo non si aspettava…

 

-E così… Spike l’ha salvata e l’ha portata in casa…-

-Sì, padrone Angelus…-

-Sei sicuro che fosse proprio lui?-

-Beh, signore, non credo esistano molti vampiri con i capelli come i suoi!- disse, con un sorrisetto di scherno in viso.

-DRUSILLA!- urlò rabbiosamente Angelus.

La vampira entrò nella stanza.

-Tu… tu lo sapevi… le tue visioni allora erano giuste…- il vampiro era pieno di ira.

-Il mio Spikey… è stata tutta colpa della Cacciatrice… lo ha stregato…- la donna iniziò a piangere.

Angelus le si avvicinò e la abbracciò.

-Non preoccuparti, shh… non preoccuparti… la Cacciatrice e quel traditore la pagheranno… giuro che entro la prossima notte l’avranno pagata…-

 

 

 

~ * ~ * ~

 

 

 

8. IL MOMENTO DI SCEGLIERE

 

 

Buffy si era risvegliata la mattina dopo di soprassalto, con una grande ansia.

Aveva il timore di non ritrovare più Spike giù in salotto quando fosse scesa.

In silenzio, si lavò e si vestì, e scese per fare colazione.

Entrò, con molta circospezione, in salotto.

Era più che sicura che avrebbe trovato il divano vuoto.

Girò intorno, e… si rincuorò.

Il vampiro era ancora lì!

Stava dormendo placidamente.

Come un angelo!

Già, ancora una volta le veniva da pensare a quanto Spike somigliasse ad un angelo.

Lineamenti decisi, ma così belli…

Si risvegliò dai suoi pensieri quando lo vide agitarsi nel sonno.

Allora si alzò e gli prese una coperta.

Poi, cercando di non svegliarlo, gliela poggiò delicatamente sul corpo.

In cucina, bevve velocemente una tazza di caffè, e poi uscì, assicurandosi di chiudere bene la porta.

 

Spike si alzò dal divano poco dopo l’uscita della ragazza.

Infatti, non stava dormendo, né c’era riuscito tutta la notte, a causa di pensieri molesti che lo perseguitavano.

Pensava ad Angelus, all’ira che provava nei suoi confronti…

Pensava a Drusilla, il suo sire, la donna che aveva amato per oltre un secolo… aveva?

Pensava a Buffy, la cacciatrice, quella strana ragazza che uccideva la sua specie, con la quale si era alleato per sconfiggere un nemico comune…

Ma la domanda più importante era: qual era questo nemico?

Angelus? Oppure l’amore che Buffy provava ancora per Angel?

Non riusciva a capirlo!

E non riusciva a spiegarsi perché gli interessasse tanto saperlo.

In fondo, Buffy era una Cacciatrice, certo, non come la altre che aveva affrontato… era, diversa… ma restava comunque una Cacciatrice!

E nonostante lei quella notte gli avesse dato ospitalità in casa sua, lui non doveva dimenticare che erano nemici mortali!

Come se poi dimenticarlo fosse possibile!

Ogni volta che la toccava, che la sfiorava, nella sua mente suonava un campanello d’allarme.

Eppure, si sentiva attratto da quella creatura che non apparteneva né alla luce né al buio.

E aveva notato (poteva anche sbagliarsi!) che anche la ragazza provava… qualcosa per lui, non sapeva cosa!

“Tra voi c’è più che attrazione fisica, tra voi c’è qualcosa di più dell’odio…”

Erano state queste le parole pronunciate da Freddi Sumung.

E quelle parole lo avevano allarmato, perché si era accorto che, in un certo senso, lo scienziato aveva notato qualcosa che già c’era, ma che entrambi non volevano ammettere!

“Non sarà che lei ama te quanto tu ami lei…?”

Amore!

Non poteva essere amore!

Buffy provava Amore nei confronti di Angel!

E lui stesso, Spike, provava Amore nei confronti di Drusilla!

Quello che sentiva verso la Cacciatrice era diverso… era qualcosa di indefinibile, e proprio per questo lo gettava nel più totale panico!

Aprì la credenza nella cucina, e prese i biscotti che gli piacevano tanto!

“Sembra che siano stati lasciati qui per me!” si trovò a pensare mentre addentava un biscotto.

Tornò a sdraiarsi sul divano.

Cercò di pensare soltanto al momento in cui sarebbe potuto partire con Drusilla, lontano da Angelus, dalla Cacciatrice, da Sunnydayle…

Eppure quel momento non gli sembrava la fine di tutti i suoi problemi

Solo, una fuga dai suoi doveri, e sentiva che in qualche modo avrebbe scontato anche questo…

 

-Buongiorno a tutti! Buongiorno, sig. Giles! Come va?- esclamò radiosa Buffy, entrando nella biblioteca.

-Bene, B-Buffy, ma… come mai così di buon umore stamani?-, disse Giles

-Oh, niente…-

-Come niente?- si intromise Willow. –Non ti vedo così felice da quando c’era Angel…-

-Cosa… no, vi sbagliate… è come al solito, sul serio…-

-Buffy, a proposito di Angel… ho una, cosa da dirti…-

-Che c’è? Cosa ha fatto, stavolta?-

-Veramente… lui, niente! Volevo dirti che… ho trovato una cosa… Jenny Calendar… lei, non è morta invano… era riuscita a ricreare la maledizione degli zingari per ridare l’anima a Angel, ma era andata persa… fino a questa mattina… l’abbiamo ritrovata, Buffy… potremo far tornare Angel…- le tremava la voce, sembrava che la rossa fosse veramente commossa.

La Cacciatrice iniziò a piangere.

Non sapeva, però, se di gioia o di dolore.

Avrebbe potuto riabbracciare Angel, certo, ma allora perché ogni volta che ci pensava le veniva come un senso di rimorso nei confronti di Spike?

-Buffy! Che c’è, non sei contenta?-

-Ecco, io… non lo so… ho cercato di dimenticarlo… e poi venite a dirmi che adesso tornerà… mi sembra tutto così strano…-

Willow si alzò, la prese per mano e la portò a camminare fuori.

-Lo sai, a me puoi dirlo: qual è il problema, Buffy?-

-Il, il problema…?- singhiozzò lei.

-Sì, Buffy, qual è il problema? Non sarai mica… innamorata di un altro ragazzo?- domandò l’amica preoccupata.

-Sì, Will… temo proprio di sì…-

-E allora… devi essere felice! Urrà! Felicità! Sei riuscita ad innamorarti di una persona normale che non è un vampiro…-

Vedendo che alle sue parole, Buffy aveva iniziato a piangere più forte, le sussurrò: -Ehm… non è così?-

L’abbracciò, lasciando che sfogasse tutte le sue lacrime.

 

Spike sentì la porta d’entrata sbattere.

“E’ tornata!” pensò, e subito sul suo viso comparve un piccolo, luminoso sorriso.

Le dava di spalle, non la vedeva frontalmente.

-Cacciatrice! Pensavo che mi avresti lasciato da solo l’intera giornata!-

La ragazza non rispose.

Era entrata cercando di non farsi sentire dal vampiro, ma i suoi sforzi erano stati inutili.

Ad ogni modo, non aveva voglia di parlare con lui, non dopo quello che aveva detto con Willow.

Le parole dell’amica le rimbombavano ancora nella mente.

Non riusciva a dimenticare la sua espressione seria, quando le aveva detto: -Ho, capito… stai parlando di Spike, vero? Avevo notato, che era cambiato qualcosa tra voi… l’altro giorno… stava per baciarti, non è così?-

La Cacciatrice aveva annuito, impotente di mentire di fronte alla propria migliore amica.

Le guance bagnate le bruciavano come mille coltelli ghiacciati.

E la sua riposta, poi, quella davvero l’aveva fatta stare male: -Non puoi… continuare così! Io… penso che tu debba dimenticarli… entrambi… o almeno… Buffy, Spike non ha un’anima! E’ spietato! E’ solo uno spietato assassino! Forse… per lui tu non sei che un altro giocattolo!… Quando si sarà stancato, ti butterà via!… e Angel… sai bene che non puoi avere un futuro con lui… non potrete stare insieme per sempre… con il pericolo che torni Angelus… deve essere una tua scelta…- si era girata, cominciando ad incamminarsi da sola –e penso che adesso sia giunto il momento per te di fare la scelta che ritieni più giusta! Io credo in te, Buffy! Comunque… chiamami!-

Ripensandoci adesso, a mente fredda, la Cacciatrice non poteva che concordare con le parole dell’amica: avrebbe dovuto scegliere, scegliere bene, perché la sua scelta avrebbe coinvolto le vite di molte persone ancora!

Spike le si rivolse ancora: -Cacciatrice! Puoi degnarti di venire qui?-

La ragazza continuò a restare in silenzio, ferma sulla porta.

Allora il vampiro si girò e la guardò.

Notò i suoi occhi rossi, e la sua espressione del viso poco più che disperata.

-Buffy?… -

Si alzò in piedi, le andò vicino, le prese le mani, e con molta delicatezza la fece accomodare sul divano.

Continuando a tenerle le mani, dolcemente, le sussurrò: -Buffy? Cos’è successo? Sembri sconvolta!…-

La ragazza aveva il cuore in tumulto.

Era convinta che quel ragazzo così dolce non potesse usarla solo per vendetta nei confronti della sua ex.

Non voleva credere alle parole della sua amica.

Non poteva, e non voleva.

Sfinita, si abbandonò tra le sue braccia.

Com’era bello, stare tra le braccia di Spike!

Era così rassicurante, eppure così amorevole!

Il vampiro le accarezzava i capelli, come fosse una bambina di cui prendersi cura.

“Cosa devo fare… sento che mi sto innamorando di te…” pensò.

Quando Spike, per l’ennesima volta, le domandò cosa fosse successo, finalmente Buffy si fece coraggio.

-Oggi… Willow mi ha detto che… hanno trovato un codice, per… ridare l’anima ai vampiri…-

Si fermò.

Non sapeva cosa sarebbe accaduto se avesse continuato a parlare.

Il tocco di Spike non era diventato meno dolce, anzi, ancora più protettivo!

-Will… ha preferito chiedere il mio permesso per poter fare l’incantesimo… e io… non so cosa fare…-

-Devi eseguire l’incantesimo!-

Buffy alzò il viso e si sciolse dall’abbraccio.

Guardò il sanguinario negli occhi: aveva assunto un’espressione così gelida e distaccata…

-Cosa?…- domandò, confusa.

-Tu lo ami, perché non dovresti… farlo tornare…?-

Il ragazzo si alzò in piedi, e camminò fino alla finestra, dandole le spalle.

-Segui il tuo cuore, Cacciatrice! E io… so che il tuo cuore vuole Angel!-

La ragazza era rimasta interdetta.

Non si sarebbe aspettata da lui un simile comportamento.

Certo, non credeva che l’avrebbe presa bene, ma…

Sentiva che le lacrime fremevano per scendere nuovamente copiose.

-Quindi… secondo te, dovrei ridargli l’anima…?- singhiozzò, -Tu vuoi… questo?-

-Tesoro, sarà la cosa migliore per tutti…-

-Certo! La cosa migliore per te! Angel ritornerà dalla nostra parte, e quando Drusilla si accorgerà di non avere più il suo amante, ti richiamerà all’ordine!… dopotutto, è solo questo il motivo della nostra alleanza, giusto? E’ solo questo il motivo per cui mi hai salvato la vita, e io l’ho salvata a te? E’ solo questo il motivo per cui ci siamo baciati…-

Non resse più tutta quella situazione.

Si alzò, e in pochi secondi fu alla porta.

La aprì.

Gettò un ultimo sguardo verso Spike, che ora la stava guardando.

Poi iniziò a correre senza una meta precisa.

No, sapeva dove andare… era l’unico posto adesso dove aveva senso andare…

Così, forse, si sarebbe risolto tutto…

 

 

 

CAPITOLO 9: EQUILIBRI INFRANTI... RICOSTRUITI

 

 

Spike aveva dovuto fare un enorme sforzo di volontà.

Vederla piangere così disperatamente, e non poter far nulla per consolarla…

Ma in quel momento, doveva cavarsela da sola!

Avrebbe dovuto scegliere autonomamente ciò che sarebbe stato più giusto fare.

E non aveva avuto il coraggio di dirle, di dirle che…

Che si sbagliava!

Che se avesse potuto, sarebbe rimasto con lei!

Per Drusilla… se ne sarebbe fatto una ragione…

Ma Buffy… lei era così speciale, così allegra, sorridente, e soprattutto… viva!

Emanava vitalità da ogni cosa che faceva!

Mai avrebbe desiderato farla soffrire.

Ma ormai, anche quei sottili equilibri che reggevano quella complicata situazione si erano spezzati!

“Questo è il momento della scelta! E, bellezza, la scelta migliore che potresti fare è Angel… sono, convinto… che siate davvero fatti per stare insieme! E non perché è scritto nel destino, o assurdità del genere, ma perché… avete bisogno l’uno dell’altra… dimenticami, dolcezza, dimenticami…-

 

Qualcuno stava bussando insistentemente alla porta.

-Un attimo! Sto arrivando!-

Willow si avviò verso la porta.

Non si aspettava visite.

-Buffy! Su entra…- notò le sue lacrime –Cos’è successo?-

-Niente, Will… niente, lascia perdere… ho deciso… voglio che tu ridia l’anima ad Angel…-

-Ma… cosa ti ha fatto cambiare idea?-

-Ti prego Will… non preoccuparti…-

-E’ stato Spike, vero? Quel bastardo… cosa ha fatto…-

-Non importa! Spike… non ha fatto niente… non mi ama, e non gliene possiamo fare una colpa… se preferisce stare con Drusilla…- tirò un lungo sospiro, -…spero che si ricongiungerà a lei presto!-

-Come vuoi… allora, stasera avverrà il rituale… potrai anche non assistere… anzi, forse è meglio se terrai d’occhio Angel… potrebbe essere alquanto intontito, una volta tornato nel suo corpo…-

-Sei sicura che farà effetto?-

-Uhm… al 99%! C’è sempre una probabilità che non funzioni ma… la Calendar sapeva il fatto suo, nella magia…-

-Capisco… allora, penso che ci rivedremo domani… e ah, Will, ti voglio bene!- detto questo, stampò un bacio fugace sulla guancia dell’amica, e uscì.

 

Era uscito a cercarla.

Nonostante i suoi buoni propositi di dimenticarla, non aveva resistito.

Spike sentiva di…

Non aveva il coraggio di pronunciare una parola così bella, e così pericolosa.

…amarla?

Era andato direttamente al cimitero.

Era sempre lì, non poteva sbagliarsi.

Appunto!

Vide un’ombra camminare tra le lapidi.

Riconobbe la sua andatura, ed emise un sospiro di sollievo.

Immediatamente, però, pensò “Non bisogna mai cantar vittoria troppo presto!”

Una decina di vampiri avevano circondato la ragazza.

“Li seguirò! Mi porteranno da Angelus!”

 

 

 

~ * ~ * ~

 

 

 

10. TUTTO COME PRIMA? 1 PT.

 

 

Un momento prima stava camminando nel cimitero, assorta nei suoi pensieri.

Più che altro, aveva sentito la presenza di Spike nelle vicinanze.

Non voleva parlargli, o almeno non ancora.

E un momento dopo… si era ritrovata accerchiata da una moltitudine di vampiri.

All’improvviso, sentì di essere stata colpita.

Poi, più nulla, il buio assoluto…

Si era risvegliata.

E si era trovata legata.

Mani e piedi legati con una corda molto stretta ad un palo.

Aveva ancora gli occhi chiusi.

Avvertiva la presenza di molti vampiri.

Soprattutto due le erano familiari: Angelus e Drusilla.

E infatti…

Aprì gli occhi, e si ritrovò il suo ex davanti.

-Ciao, Spiffy! Ti sei svegliata, finalmente! E’ da molto tempo che non ci vediamo, vero?-

La Cacciatrice fece una faccia disgustata.

-Non ho voglia di vedere un essere abominevole come te!-

-Spiffy, Spiffy…non cercare di ferirmi… lo sai, non ci riesci… essere abominevole… ah già, tu consideri esseri abominevoli tutti i vampiri, tranne il mio stupido alter-ego, naturalmente… non è così, Spiffy?-

Buffy non rispose.

Sentiva su di sé lo sguardo inquisitorio di Angelus trapassarla da parte a parte.

E nonostante lo considerasse meno che niente, non riusciva a mentirgli.

-Lo sai, Spiffy, mi sono venute delle voci… voci che affermano che tu e Spike… oh, non so bene cosa abbiate fatto insieme, e non voglio nemmeno immaginarlo… Avevi detto di amarmi, ricordi, Spiffy?-

La ragazza rivide la stessa scena del suo sogno.

-Io non ti amo, Angelus… io promisi di amare Angel per sempre…-

-Spiffy! Perché ti ostini a non capire che io e quel che tu chiami Angel siamo la stessa persona? E comunque sia, non è questo il problema… signorinella, non stai mantenendo fede alla tua promessa…-

-Cosa… cosa stai insinuando?-

-Lo sapevi, Buf, sapevi che mi sarei vendicato, se mi avessi tradito… con Spike, poi… no, Spiffy, davvero, non è nel tuo genere… mi hai molto deluso…-

-Cosa, stai dicendo…?- sembrava quasi che Buffy stesse per scoppiare in lacrime.

-Buf, tu devi amarmi, tu devi essere mia…-

-Io non sono tua, Angelus…-

-Allora non sarai di nessun altro… tesoro, tra poco lascerai questo stramaledetto mondo, ma ti assicuro, sarà, te lo assicuro, indolore…-

-NO! Voglio che soffra!-

Una figura esile e misteriosa era comparsa d’un tratto accanto a Angelus.

Drusilla!

-Voglio che soffra, per avermi portato via il mio Spikey…-

La cacciatrice, in preda all’ira, esclamò: -Se è per questo, non devi preoccuparti… il tuo Spike ha occhi solo per te… non ti ho portato via niente, io…-

Si bloccò.

Aveva avvertito un’altra presenza, nella stanza.

Quella presenza… emanava dolore, rancore, rimorso, nostalgia…

Tanti, troppi sentimenti contemporaneamente…

Ingoiò a fatica.

Spike NON poteva essere lì!

O forse sì, forse solo per riprendersi ciò che era già suo…

Questo aveva detto qualche giorno prima…

“…Io devo solo riprendere ciò che già è mio…”

Sì, sarà qui solo per questo!

-Salve, ragazzi! Da quando si fa una festa senza che io sia invitato?-

-Spikey!- esclamò gioiosamente Drusilla, poi, al pensiero del suo tradimento, il suo viso si rabbuiò nuovamente.

-Sì, colombella, sono proprio io…-

-Spike! Cosa ti avevo detto circa un mese fa a riguardo? Dovevi. Lasciare. In. Pace. La. Mia. Ragazza. Questo concetto non ti è ancora chiaro?-

-Angelus, Angelus… cosa credi che abbiamo fatto io e lei- indicò sprezzante la Cacciatrice- insieme? Avevo bisogno di divertirmi un po’, ecco tutto! Ho sempre desiderato vederla soffrire…-

-Volevi… solo divertirti, Spikey?-, domandò esitante Dru.

-Certo, micina mia! Nient’altro! Sai bene che sei l’unica vera donna che io abbia mai amato!-

-Bene! Così va meglio!- esclamò il vampiro bruno compiaciuto –Ora che siamo qui tutti riuniti, direi che siamo pronti per iniziare il rituale… chi vuole avere l’onore di ucciderla con questo?-

Il sanguinario si fece avanti.

-Pretendo di avere il diritto di precedenza su di lei! In fondo, sono stato il primo ad averla voluta morta…-

-Ok!- gli passò il pugnale d’argento.

 

 

 

~ * ~ * ~

 

 

 

11. TUTTO COME PRIMA? 2 PT.

 

 

Il vampiro biondo si avvicinò lentamente alla ragazza legata.

-Ciao tesoro! Non l’hai presa molto bene, quando ti ho scaricata?-

La ragazza abbassò gli occhi.

Sentiva che a breve avrebbe ripreso a piangere.

-Guardami, quanto ti parlo!-

Le alzò il viso di scatto.

E si ritrasse, come abbagliato da un raggio di sole.

Negli occhi di Buffy aveva visto qualcosa che non avrebbe dovuto provare, per lui.

Qualcosa di così rifulgente, e così pericoloso, che supera ogni barriera.

L’amore!

E tanta rabbia!

La rabbia, quella, sì, ce n’era molta…

Rabbia per averla illusa, per averle fatto credere in qualcosa che realmente non esisteva…

Ma non l’aveva mai illusa!

Forse, credeva anche lui in quel cambiamento, ma si era accorto di esser troppo debole, troppo vigliacco, per poter continuare…

Da quando era entrato in quella stanza, non aveva mai avuto la minima intenzione di ucciderla.

E ancora non l’aveva.

Avvicinò le labbra alle sue orecchie, e le sussurrò: -Vattene! Vattene di qui più presto che puoi!-

Aveva alzato il pugnale.

Angelus e Drusilla lo guardavano pieni di ammirazione.

Di scatto, Spike abbassò l’arma sulla ragazza… liberandola dalle strette corde.

-Cosa?- urlò il vampiro bruno, incredulo.

Liberatasi, la Cacciatrice corse immediatamente incontro ad Angelus, e cominciò a combattere con lui.

Nel frattempo, il sanguinario aveva raggiunto la vampira pazza.

-Forza, Dru! Usciamo di qui! Lasciamo che se la sbrighino da soli!-

Cercava di tirarla per un braccio.

-No! Non possiamo lasciarlo solo qui! Non possiamo lasciare Angelus qui!-

Gli diede una forte spinta.

Il vampiro biondo inciampò, facendo cadere una torcia infuocata su delle vecchie casse di legno.

Subito, tutto l’edificio cominciò a prender fuoco.

Drusilla non resse la vista; svenne all’istante.

Spike la prese tra le braccia.

 

Willow stava praticando il rituale, attorniata da Xander, Oz, Cordelia e Giles.

Davanti a lei, due sfere luminose.

Un ultimo fugace pensiero.

“Sarai tu a scegliere, amica mia”

Poi Will entrò in una specie di trance, e cominciò a cantilenare strane frasi in latino.

 

Il sanguinario stava per uscire, quando si fermò.

Depose a terra la vampira, e, a distanza di sicurezza, rimase a guardare lo scontro tra Buffy e Angelus.

Si avvicinò cautamente al fuoco.

Oltre, scorgeva chiaramente i due combattenti.

Erano sempre loro, la Cacciatrice e il vampiro.

Sempre in lotta tra Bene e Male.

Sempre alla pari, sempre spinti e soggiogati dalla passione.

Ma, l’uno più riflessivo, l’altra più istintiva.

Non riusciva a togliersi dalla testa che insieme fossero perfetti.

Una coppia perfetta.

Solo che adesso pensarlo gli dava un terribile dolore alla testa e al petto.

Ad un tratto… Angelus fu sopra di Buffy, pronto a morderla.

Spike conosceva quel momento.

Il momento nel quale la Cacciatrice brama la morte più di ogni cosa.

Ma NON poteva permettere che a morire, stavolta, fosse la SUA Cacciatrice.

Balzò agilmente dall’altro lato, superando le fiamme, e correndo senza fiato su Angelus.

Gli arrivò dietro, lo prese per le spalle e lo sollevò.

Ma in quell’istante…

Buffy guardò stralunata i due vampiri.

Era… successo qualcosa.

Improvvisamente, i loro occhi si erano come illuminati.

Come spinti da una forza misteriosa, i due demoni caddero all’indietro.

La ragazza si scostò leggermente e si alzò in piedi.

Angelus fu il primo a riprendere coscienza.

Sussurrò: -Buffy…-

La ragazza perse un battito

Quella che vedeva negli occhi di Angelus era… la dolcissima ma tristissima espressione di Angel.

-A-Angel?…- mormorò soltanto.

Poi gli andò incontro e lo abbracciò.

Aveva gli occhi colmi di lacrime per la commozione.

Ma quando lo strinse tra le sue braccia… non provò quello che si aspettava.

Pensava che se mai un giorno avrebbe potuto riavere Angel, sarebbe tornato tutto come prima, lo avrebbe amato nello stesso modo.

Eppure… adesso, che lo aveva di nuovo tra le sue braccia, sentiva di non provare più il sentimento di un tempo.

-Buffy…- sussurrò Spike.

La Cacciatrice si scansò di scatto.

Probabilmente, il sanguinario aveva assistito a tutta la scena.

Sentì improvvisamente una sorta di senso di colpa.

“Non ha senso! Lui… non mi ama!” pensava.

Lo guardò negli occhi… ma ciò che vide la meravigliò ancor di più.

Non era la solita espressione del vampiro.

Era… sperduta, indifesa, triste… sì, incredibilmente triste!

Lentamente, fece dei passi verso di lui.

-No!- esclamò il biondo, alzandosi in piedi.

Abbassò lo sguardo. –Va da lui! Io… mi dispiace, Buffy…-

Le si avvicinò e dolcemente la baciò.

Poi le voltò le spalle, superò la muraglia di fuoco e tornò da Drusilla.

La vampira nel frattempo aveva ripreso conoscenza e visto tutto.

Spike le mise un braccio intorno alle spalle.

Lanciò un ultimo, doloroso sguardo a Buffy, augurandogli in questo modo tutta la felicità che meritava.

Poi uscì.

 

Se ne era andato.

Andato per sempre.

Buffy sapeva bene cosa significava quello sguardo.

“Addio”

Non era riuscito a dirle quelle parole apertamente.

Sentiva un buco allargarsi sempre più nel petto, all’altezza del cuore.

Lacrime copiose le offuscavano la vista e le bruciavano le guance.

Capì che tutto il suo mondo, in quel breve periodo di tempo, si era retto solamente su di lui.

Tutte le sue certezze, i suoi doveri, la sua vita, avevano continuato a reggersi sulle spalle di una persona che certezze non ne aveva e non poteva darne.

Ed ora… il suo castello di carte era crollato al primo soffio di vento.

Non avrebbe dovuto fare affidamento su di lui.

Spike… non era neanche un suo amico.

Non si poteva definire, Spike.

Era stato… una meteora di passaggio.

Forse anche troppo di passaggio.

Ma ormai… era inutile ripensarci.

Era andato via, e non sarebbe più tornato.

Meglio mettersi il cuore in pace.

Si voltò verso Angel, le lacrime agli occhi.

Il vampiro, seduto sul gelido pavimento, la guardava come se non capisse il motivo del suo dolore, ma cercasse di lenirlo ugualmente.

La ragazza lo aiutò a rialzarsi.

Lentamente, sorreggendosi l’uno sull’altra, le due alquanto bizzarre figure si trascinarono fuori dall’edificio, di cui, a breve, non sarebbe rimasto che cenere.

E così facendo, si avviarono, indifesi, verso l’incerto futuro che li aspettava.

 

 

 

 

12. TRE ANNI DOPO…

 

 

 

Buffy era seduta su una lapide già da dieci minuti, aspettando che il nuovo vampiro risorgesse.

-Senti, maledetto vampiro, potrei restare qui anche tutta la notte! Il problema è che il mio ragazzo mi sta aspettando, e non puoi immaginare che partacce mi fa ogni qual volta faccio tardi…-

Un fruscio alle sue spalle.

La Cacciatrice si fermò, tutti i sensi in attesa delle mosse dello sconosciuto.

Eccolo, si stava avvicinando.

Un attimo prima di girarsi, esclamò, rivolta alla lapide: -Stasera abbiamo compagnia!-

Poi si voltò, tendendo il fedele paletto verso la gola dell’aggressore.

E le uscì una specie di grido soffocato dalla bocca.

-…Spike…?-

Il vampiro la guardava divertito.

Aveva un ghigno sul viso, e sembrava apparentemente innocuo.

-Cacciatrice, Cacciatrice… ma non cambi proprio mai? Non dovresti stressarti in questo modo con i vampiri! Sai, lo stress alimenta le rughe!-

In quel momento una mano emerse dalla terra.

Buffy, ancora molto meravigliata, non vi fece caso.

Il neovampiro la prese per le spalle, facendola volare per qualche metro.

La ragazza cadde nella tomba ormai vuota.

Intanto Spike iniziò a combattere col demone.

In breve tempo, riuscì a farlo cadere nella tomba con Buffy, che immediatamente lo finì col suo paletto.

Il sanguinario le porse una mano e la fece alzare.

Stringendole ancora la mano, le disse: -Allora, tesoro, ti sono mancato?-

La ragazza lo scansò, e cominciò a camminare nella direzione opposta.

Il biondo le andò dietro.

-Bellezza, è maleducazione non rispondere quando si è interrogati… Maledizione, sono passati tre anni dall’ultima volta che sono venuto qui, eppure tu mi tratti allo stesso modo…-

La Cacciatrice si girò, apparentemente calma, cercando di trattenere tutto il suo rancore.

L’aveva abbandonata per tre lunghi, dannatissimi, anni!

Ora cosa pretendeva, che lei lo accogliesse a braccia aperte?

-Appunto, sono passati tre anni… mi auguravo di non vederti più, ad ogni modo… il discorso che ho fatto con quello…- indicò il mucchietto di polvere presso la tomba- vale anche con te! Sono in mostruoso ritardo, e se tarderò ancor di più, saprò con chi prendermela…-

La ragazza si voltò nuovamente e ricominciò a camminare.

Il vampiro la seguiva, standole affianco.

-Stai andando da Angel? Il mio vecchio sire… sono tre anni che non lo vedo… non che siano molti, ma comunque…-

-Spike, non sto andando da Angel!- sbottò lei.

-Ah no?- rispose il sanguinario, poi, scimmiottando la voce della ragazza, disse: -“Il problema è che il mio ragazzo mi sta aspettando, e non puoi immaginare che partacce mi fa ogni qual volta faccio tardi!” Non era così?-

Buffy gli rivolse un’occhiata di fuoco.

Lentamente rispose: -Sì, era così, ma… chi ti ha detto che parlavo di Angel? Io e lui, beh… ci siamo lasciati due anni fa…-

Spike stava quasi per cadere dalla sorpresa.

-Cosa?- esclamò stupito. –Forse non ho sentito bene… cos’è che hai detto?-

Seccata, la ragazza sbottò: -Sei sordo o cosa? Ho detto che io e Angel non stiamo più insieme!-

Il vampiro la guardò, poi scoppiò in una risata.

-Ah ah ah! Complimenti, Cacciatrice… pffff… questa è la tua trovata più riuscita! Pensa, per un momento stavo per crederci…-

Buffy si fermò.

Era paonazza in viso, e aveva uno sguardo omicida negli occhi.

-Ti fa tanto ridere, vero? Peccato che sia la verità!-

Questa volta Spike la fissò negli occhi per accertarsi che fosse realmente così.

E si rese conto che aveva detto la verità.

Buffy e Angel non stavano più insieme!

Chi l’avrebbe mai detto!

E pensare… che quando l’aveva lasciata, tre anni prima, si era sentito così convinto, come mai prima d’allora, che formassero una coppia ideale insieme!

E senza volerlo, una speranza balenò nel suo cuore.

“Ma allora… allora potrei ancora…”.

Poi scorse un velo di tristezza negli occhi della ragazza.

Abbassò lo sguardo, e disse: -Mi dispiace… scommetto che è stato lui, vero? Se l’avessi adesso sotto tiro…-

-Beh, la sua è stata un’ottima decisione… disse che, voleva che io avessi un futuro, e con lui, un vampiro con l’anima che appena raggiunge la felicità diventa il più spietato degli assassini, di certo non lo avrei avuto… e anche se all’inizio, lo odiai per questo, ora… sono sicura che abbia fatto la cosa migliore! Per entrambi!-

Spike le passò un braccio intorno alle spalle, per tranquillizzarla.

E di nuovo, quella scarica elettrica che Buffy sentiva ogni volta che la toccava…

Lo allontanò violentemente.

Piena di ira, mormorò: -Stai. Lontano. Da. Me- e si allontanò da lui correndo via.

 

Fu una settimana stranamente tranquilla.

Qualsiasi cosa facesse, Buffy temeva di poter incontrare Spike.

Il loro ultimo incontro l’aveva lasciata molto perplessa.

Perché Spike era tornato a Sunnydayle, se detestava tanto questa cittadina?

E perché mai i giornali o le televisioni non riportavano ancora le notizie di numerosi cadaveri, trovati con un segno sul collo?

Tutta la faccenda era davvero molto misteriosa!

Ma quello che di più l’aveva meravigliata, era non aver visto Drusilla.

Tre anni prima erano partiti insieme, scappati per chissà dove, per dimenticare tutto ciò che Sunnydayle rappresentava.

Molte volte la Cacciatrice aveva provato ad immaginarseli.

A Las Vegas, dove probabilmente Spike, con la sua fortuna, aveva vinto un mucchio di soldi.

Forse in Europa, a ricordare con ammirazione vecchie stragi.

O forse nell’America del Sud, sì, magari Argentina, Brasile…

Da quella notte di tre anni prima non aveva avuto più notizie di nessuno dei due, cosa che la stupì.

Pensava che insieme si darebbero dati allo sterminio di qualche città, o roba del genere.

Invece… erano stati forse gli anni più tranquilli della sua vita.

E da tutti i punti di vista!

Dopo che Angel aveva riacquistato la sua anima, per un po’ di tempo le cose erano filate come in passato, e Buffy pensava di aver riottenuto quella felicità che se ne era andata con…

Ma si sbagliava.

Anche se non voleva ammetterlo, dentro di sé non riusciva più ad amare veramente Angel.

Provava… solo un grande affetto per lui.

E anche Angel, dopo un anno passato a mentire a sé stesso, dovette riconoscere che sarebbe stato inutile continuare a stare insieme.

Così, inventarono una storia: la Cacciatrice non avrebbe mai potuto stare con un vampiro con l’anima, almeno non QUEL vampiro.

Quindi, subito dopo aver eliminato il Sindaco, nuovo pericoloso nemico della Scooby Gang, Angel si trasferì a Los Angeles.

Buffy e Angel continuavano a tenersi in contatto.

La ragazza gli aveva raccontato dell’evoluzione di Willow come strega, di Tara, e della coppia Xander-Anya.

Il vampiro le raccontava di come avesse incontrato Cordelia, Wesley, Doyle e Gunn a L.A., e di come ormai la sua agenzia investigativa andasse a gonfie vele.

E le aveva accennato anche di Kate.

-Allora, come vanno le cose con Kate?- la ragazza gli domandava ogni volta.

E lui rispondeva frequentemente –Lei non mi amerà mai, non accetterà mai la mia vera natura, quella ragazza, a volte, sembra di ghiaccio…-

E Buffy si dilungava nel dargli consigli per la sua situazione amorosa.

Spesso parlavano anche dei nuovi ragazzi di Buffy.

-Hai presente quell’idiota integrale? Parker?-

-Mhm… quello che ti scaricò…-

-Già… beh, non ci crederai, ma sta cercando di provarci di nuovo… Gliela farò pagare, non temere…-

E l’oggetto della loro ultima conversazione era stato Riley.

Buffy aveva chiamato a L.A. proprio il giorno prima.

-E’ carino, gentile, simpatico, intelligente… e sento di potermi fidare di lui…-

-Ehi, l’ultima volta che hai detto così, è finita male…-

Si stava riferendo a Scott.

Ricordava bene quel ragazzo, al liceo, che l’aveva lasciata accusandola di essere sempre triste e assente.

-Già, ma penso che questa volta andrà meglio… sono sicura che ti piacerebbe…-

-Beh, mi piacerebbe di sicuro! In fondo, sembra l’unico che fino a questo momento ti abbia fatto dimenticare Sp…-

-Ehm, a proposito di questo…- la ragazza aveva atteso per dirglielo, ma tanto valeva togliersi un peso dalla coscienza -…Spike è tornato-

A quel punto era sceso un pesante silenzio.

Poi Angel aveva mormorato –Quando…?-

-L’ho incontrato la settimana scorsa...-

-E… cosa ti ha detto… cosa gli hai detto…-

-Beh, c’è una cosa che ricordo molto bene: ha detto che avrebbe voluto spaccarti la faccia volentieri, quando ha saputo che, diciamo, “tu” avevi lasciato “me”…-

-Ah… e nient’altro?-

-Beh, ho notato che con lui non c’era Drusilla…-

-Lo ami ancora?-

Buffy pensò, in un attimo di confusione, di attaccare il telefono subito, per non rispondere.

-Certo che no, Angel!- (cercò di apparire il più naturale possibile)

-Ne sei sicura? Giuro che se quel bastardo ti fa soffrire ancora…-

-Angel, ehi, stai calmo… sarebbe inutile se vi massacraste entrambi per me… e poi non ce ne sarebbe neanche il motivo… certo che non lo amo!- (cercava di convincerne anche se stessa)

-E poi… adesso hai Riley, giusto?-

-Certo, adesso il mio ragazzo è Riley!-

-Buffy, ricordati che io sarò sempre qui, se avrai bisogno di me… mi dispiace, ma devo andare, Cordelia mi sta chiamando… ci sentiamo presto?-

-Certo! Ciao Angel, e salutami Cordy e Wes!-

Aveva abbassato la cornetta, sentendo che quel peso enorme era ancora all’altezza dello stomaco, e non accennava a togliersi.

A dir la verità, non sapeva quali erano i suoi sentimenti.

Anche se non aveva incontrato più Spike da quella notte, aveva sentito costantemente la sua presenza quando, calato il sole, si aggirava per il cimitero in cerca di vampiri.

Aveva avvertito più volte i suoi occhi azzurri scrutarla, osservarla.

Ma aveva preferito far finta di niente, cercando di convincersi ancora una volta che quello sguardo non avesse alcun effetto su di lei…

Cercando di convincersi che stavolta non avrebbe sofferto…

Cercando di convincersi che aveva Riley, che amava Riley, che Riley era l’unica persona che potesse renderla felice…

Cercava, appunto, ma forse il suo scopo non era stato raggiunto.

 

Spike entrò furtivo nella camera della ragazza.

Era sola, bene.

Willow si girò, e si immobilizzò quando lo vide.

-Ciao, rossa!- esclamò beffardo il biondo –E’ molto tempo che non ci vediamo, eh? Bah, lasciamo perdere i convenevoli… Se mi darai alcune informazioni, prometto di non farti alcun male…-

La ragazza era ancora immobile, ma sembrava non essere particolarmente preoccupata.

-Oh no, tu non mi toccherai… non potresti…-

-Allora è vero… sei stata tu… sporca strega… l’avevo immaginato… ma come potresti sapere se è ancora al suo posto…-

-Pensi che sia stata una sprovveduta? Vi controllo regolarmente… è tutto tranquillo…-

-E Buffy… ne sa qualcosa?-

-Mhm, no… sa che l’ho sperimentato solo su Angel…-

-Perfetto! Grazie, streghetta…- stava uscendo dalla stanza dalla finestra, quando si voltò –Volevo dirti che la tua ragazza è davvero carina…-

Will cercò di colpirlo con un oggetto appuntito, ma Spike fu più veloce, e subito si immerse nella notte.

La ragazza rimase a fissare la finestra, dove un attimo prima era sparito il vampiro.

Non l’aveva detto a Buffy, già, ma perché?

Si preoccupava che questa informazione avrebbe potuto farle cambiare idea su Spike?

Dopotutto, aveva lasciato Angel, perché avrebbe dovuto stare con Spike?

Rassicurata, cercò di pensare ad altro.

 

 

 

~ * ~ * ~

 

 

 

13. INCONTRI E CHIARIMENTI

 

 

Buffy e Riley stavano camminando mano nella mano.

-Avevi promesso di portarmi al…- chiese la ragazza, curiosa.

-Ehm, avevo pensato a quel nuovo ristorantino fuori città…- si era fermato, e aveva osservato il viso della sua fidanzata allargarsi in uno splendido sorriso, -ma… diciamo che c’è stato un problema e, beh, è saltata la prenotazione!-

Buffy aveva fatto il broncio.

Già pregustava una serata romantica, lei e Riley soli finalmente, senza nessuno tra i piedi o problemi da risolvere.

E ora a quanto pare i suoi piani erano sfumati.

Rassegnata, sospirò: -Mi sa che anche stasera dovremo accontentarci del vecchio, caro Bronze!-

Riley annuì, e si avviarono verso il locale più frequentato di Sunnydayle.

L’atmosfera era la stessa.

Appena varcavi la soglia d’ingresso, venivi invaso da una miriade di luci, suoni, sensazioni differenti.

La musica era assordante.

Scelsero di sedersi in un tavolino appartato, ben distante dal palco.

Si sedettero l’uno di fronte all’altro, incrociando le dita.

La lampada sul loro tavolino emetteva una flebile luce, e i due erano quasi nella semi oscurità.

Il che rendeva tutto più romantico.

Si scambiarono un bacio.

Poi Riley si alzò. –Cosa desideri?-. Prese le ordinazioni, una Coca mista a rum per Buffy, e un boccale di birra per sé, si avviò verso il bar.

La Cacciatrice lo guardava mentre si allontanava,

Nonostante il progetto del ristorante non fosse andato in porto, era convinta che avrebbero ugualmente trascorso una serata romantica.

Aspettando il compagno, lasciò momentaneamente il tavolo, in cerca dei suoi amici.

Sperava di poter fare quattro chiacchiere con tutti loro, magari spettegolare un po’ con Willow di Parker, e ridere delle battute idiote di Xander.

Ma non trovò nessuno.

Si preoccupò. Vuoi vedere che era stata indetta un’assemblea generale senza avvertirla?

Si rassicurò. Se non l’avevano disturbata, vuol dire che la faccenda non era poi così grave.

Si incamminò di nuovo verso il tavolo.

La musica ad alto volume cominciava ad intontirla.

Accidentalmente, urtò una ragazza.

-Sta’ più attenta, stupida idiota!- sbottò lei.

Buffy conosceva un’altra sola persona che avrebbe potuto avere una reazione del genere: Cordelia.

Si girò a guardare la ragazza, e quasi cadde dalla sorpresa: Harmony!

-Ehi, Harmony… che ci fai qui?-

Certo, non era una domanda molto pertinente, se si pensa che il Bronze era l’unico locale decente della città, ma era almeno un modo per sciogliere il ghiaccio.

-Beh, suppongo tutto quello che fa la gente in questo posto: divertirsi e cercare di accalappiare un ragazzo… e possibilmente, cercare di non incontrare persone come te… il tuo vestito è fuori moda da almeno un decennio!…-

Buffy sospirò. Era abituata alle frecciatine dell’ex cheer-leader.

In un certo senso, è come se appartenessero ai suoi ricordi del liceo.

Che era andato distrutto quando avevano eliminato il sindaco.

-Vedo che non sei cambiata affatto… già… eh, sei riuscita ad accalappiarlo, il tuo ragazzo?-

Harmony la guardò con aria sprezzante. Con chi credeva di parlare?

-Certo che l’ho trovato… i ragazzi mi cadono letteralmente ai piedi… in questo momento è al bar che mi sta prendendo da bere…-

-Oh, fantastico! Anche il mio ragazzo è lì…-

Harmony la prese per un braccio. –Forza! Andiamo a raggiungerli!-

Mentalmente, la Cacciatrice pensò che adesso la serata era stata VERAMENTE rovinata.

Non poteva esserci niente di peggio…

O almeno lo credeva.

Mai cantar vittoria troppo presto! Già!

Si avvicinò al bar, e scorse Riley. Stava parlando con qualcuno, ma la folla lo copriva.

Raggiunse il suo fidanzato, e sbirciò verso Harmony, che aveva raggiunto anche lei il suo fantomatico accompagnatore.

E si accorse con terrore che si trattava di… Spike!

-Oh mio…-

-Buffy! Che bella sorpresa vederti qui!- esclamò il vampiro.

Rapidamente, il viso della ragazza impallidì.

-Buffy? Tesoro, ti senti bene?- domandò preoccupato Riley.

-Oh, sì, sì… ceeerto! Ehm, ciao Spike!-

Spike stava guardando con crescente interesse Riley.

Poteva sbagliarsi, ma il biondo guardava il suo ragazzo come fosse una specie di… preda.

Eh beh, in effetti, lo era.

-Sai, gli stavo giusto dicendo che stasera abbiamo dovuto accontentarci del Bronze come seconda scelta… e Spike ha chiesto di poter farci compagnia con la sua ragazza… ma non sapevo vi conosceste…-

Buffy lanciò un occhiata di fuoco al vampiro!

La sua ragazza? Erano già così intimi?

Candidamente, Spike aggiunse: -Beh, sempre che vada bene anche a te!-

La ragazza non poté far altro che annuire, e accompagnarli al tavolo.

Riley si sedette accanto a Buffy, e Spike di fronte a lei.

Solo allora, Riley poté finalmente porre una domanda: -Sono curioso di sapere… come vi siete conosciuti…-

Fu Spike a rispondere: -Diciamo che avevamo un “amico” in comune… Angel…-

-Ah sì, Angel… l’ex ragazzo di Buffy… me ne ha parlato, ma non ne so poi molto…- esclamò Riley, interessato.

Con calma, il vampiro riprese: -Quando ho lasciato Sunnydayle, ero convinto che Angel e Buffy fossero la coppia perfetta… che insieme riuscivano a completarsi totalmente… che insieme avrebbero passato, beh, il resto della loro vita… e quando sono tornato sono rimasto molto sorpreso…-

Aveva parlato fissando la Cacciatrice negli occhi.

La ragazza cercava di evitare quello sguardo così stranamente freddo, ma non vi riusciva: era attirata, come da una calamita.

E le sue parole… oh, l’avevano, ancora, dopo tanto tempo, ferita.

Lui… lui era stato solo un egoista.

Pensava… credeva… ma non poteva saperlo con certezza.

E la rabbia di quel giorno, quel giorno in cui l’aveva lasciata, riaffiorò nella ragazza.

Cercando di controllarsi, disse: -A quanto pare, Spike, come al solito non ci hai azzeccato… tra me e Angel è finita da tempo… ma, che strano, non ho ancora visto Drusilla…-

Una pugnalata. Dove sapeva di far più male.

Drusilla, per la quale l’aveva lasciata… dov’era adesso?

Spike se lo ripeteva molte volte.

Il loro era stato uno strano addio, certo, ma Drusilla rimaneva in ogni caso il suo Sire, e tra loro vi era un forte legame…

-Non è qui… penso sia a Los Angeles… mi ha mollato da poco…-

A Spike era sembrato di vedere negli occhi di Buffy, una luce, ma… non poteva, essere. A Buffy non importava più niente della sua vita, no? Perché avrebbe dovuto essere felice di quell’informazione?

E come ci erano arrivati, poi, a quell’informazione?

-Ehm, credo però che stiamo annoiando Riley e Harmony…-

-No, no, è interessante…- fece Riley –vorrei sapere il più possibile sul passato della mia Buffy…-

Le poggiò la mano sulla sua.

Il biondo notò quel piccolo gesto, e in lui si riaccese quella fiamma di poco prima, la prima volta che l’aveva vista con Riley.

Istintivamente, abbracciò stretta Harmony.

La ragazza sembrava sfacciatamente in visibilio.

-Cosa ti faceva pensare all’amore perfetto tra loro?- chiese Riley incuriosito.

-Beh, un motivo fondamentale c’era: nonostante Angel l’avesse tradita con un’altra donna, Buffy ha continuato ad amarlo…-

La Cacciatrice non si tenne più. Ruppe gli argini come un fiume in piena.

-Tu sai bene che Angel non era propriamente in sè! E sapevi benissimo che non ero innamorata della sua nuova versione…-

-Vedi, Buffy, lo difendi ancora…-

-Non ho bisogno di difenderlo, perché ti sto dicendo soltanto cose che già sai, cose che non hai voluto capire, o non hai voluto ammettere fossero vere, perché quello che realmente significavano… ti spaventava troppo…-

Era calato un silenzio imbarazzante.

Spike e Buffy non osavano guardarsi, ma entrambi avevano un’espressione omicida in volto.

La Cacciatrice si sentiva leggermente più sollevata.

Dopo tanto tempo, era riuscita finalmente a sfogarsi, a sparargli in faccia tutto il suo veleno…

Il vampiro era confuso, non voleva, non POTEVA credere a quelle parole…

Cosa, voleva dirle, Buffy? Cos’era, che si era rifiutato di vedere?

Meglio, molto meglio, non rispondersi, perché quelle risposte avrebbero portato altre domande.

All’improvviso il cerca-persone di Riley squillò.

Il ragazzo lo prese in mano con faccia seria, poi si alzò e disse: -Ragazzi, scusate, ma devo andare… i miei amici hanno urgente bisogno di me… non ti dispiace, vero Buffy?-

-Ehm, aspettami, vengo con te… sono molto stanca…-

Riley salutò gli altri due, e si avviò verso l’uscita.

Buffy disse un frettoloso –Ciao, Harmony!-, poi guardò per un breve attimo Spike, si voltò, e raggiunse il suo ragazzo.

 

 

 

~ * ~ * ~

 

 

 

14. TELEFONATE

 

 

-Qui Angel Investigations. Chi parla?-

-A-Angel?-

-Buffy?-

B: -Si, sono io-

A: -Cos’è successo?-

B: -Niente, deve per forza essere successo qualcosa?-

A: -Buffy, non mi chiami mai due volte nella stessa settimana, se non è successo qualcosa di veramente grave!-

B: -Uhm… se ti dicessi che volevo soltanto sentire la tua voce?-

A: -Non attacca!-

B: -Già!-

A: -Come va con Riley?-

B: -Tutto… bene! Lo sai, lo adoro!-

A: -E con Spike? Immagino che sia lui la causa di questa telefonata!-

B: -Angel! Come ti viene in mente che io ti chiami per quello stupido idiota egoista…-

A: -Vi siete incontrati un’altra volta?-

B: -Beh… sì…-

A: -Quando?-

B: -Mhm… stasera…-

A: -Ora capisco… voglio che tu mi racconti tutto nei minimi particolari!-

B: -Va bene. Questa sera, Riley mi aveva promesso di portarmi ad un ristorante che ha aperto da poco, ma la nostra prenotazione è saltata… così siamo andati, come al solito, al Bronze. Mentre Riley prendeva da bere, ho fatto un giro nella sala, in cerca dei miei amici… a proposito, chissà dove si erano cacciati… e mentre tornavo al mio tavolo, ho spinto per caso una ragazza, che altri non era che Harmony!-

A: -Harmony? Questo nome non mi dice niente?-

B: -Ma sì, la copia esatta di Cordelia, se non fosse che lei è bionda… frequentava il nostro stesso corso…-

A: -Ah, credo di aver capito… un’oca giuliva, in pratica?-

B: -Colto nel segno! Mi ha praticamente trascinato a forza verso il bancone, convinta che volessi vedere il suo NUOVO ragazzo… e devo ammettere che è riuscita a sorprendermi… Angel, il nuovo ragazzo di Harmony era Spike!-

A: -Cosa?-

B: -Già, non dirlo a me! Ci sono rimasta stecchita! E non era finita lì! Pare che Spike avesse fatto amicizia con Riley, e il mio ragazzo li ha invitati entrambi al nostro tavolo!-

A: -Oh, come sarei voluto essere lì… una scena del genere non me la sarei persa per niente al mondo…-

B: -Mi dispiace, può sembrare divertente, ma non lo è stato! Anzi, è stato un disastro! Riley ha voluto che Spike gli raccontasse di te e me…-

A: -Ah, fammi indovinare… io e te eravamo fatti per stare insieme, niente e nessuno avrebbe potuto dividerci…-

B: -Già, li conosci i discorsi “alla Spike”! Quando è così convinto di una cosa finisce, nel 90% dei casi, col sbagliarla!-

A: -Non sapevo che anche tu conoscessi Spike così a fondo…-

B (ringraziò il cielo che Angel non potesse vederla in quel momento, perché era visibilmente arrossita): -Ehm, nel periodo della nostra alleanza, ricordi?-

A: -Come potrei scordarlo?-

B: -Già… mi dispiace…-

A: -Buffy, me l’avrai detto un centinaio di volte, che ti dispiace… non devi preoccuparti, è tutto a posto…-

B: -Sarà, ma ho come il sospetto che tu ce l’abbia ancora con me…-

A: -Non posso negare di essermi sentito molto ferito… io ti amavo Buffy, credo… di amarti ancora oggi, ma rispetto i tuoi sentimenti, e se non è con me che vuoi stare, io ti lascio libera per la tua strada…-

Silenzio.

Poi B: - Angel, credo che sia meglio smettere di chiamarci, cioè… se per te le nostre telefonate riaprono una vecchia ferita… vedi, io pensavo che ormai fossimo solo amici…-

A: -Buffy, amicizia è quella che tu provi per me, adesso, ma… riusciresti a dire la stessa cosa per Spike? Sinceramente…-

Silenzio.

A: -Lo immaginavo… e non ti porto rancore per questo, stai tranquilla…-

B: -Angel?-

A: -Sì?-

B: -Ti voglio bene!-

A: -Anch’io… ma ora sbrigati a raccontarmi, non sto più nella pelle…-

Buffy, sollevata, continuò: -Spike ha continuato dicendo che io continuai ad amarti, anche quando tu mi tradisti con Drusilla…-

A: -Ma non ero in me! Lo sapeva lui, come lo sai anche tu…!-

B: -Infatti! Sono andata in tua difesa, Spike mi ha rimbeccato dicendo che pensavo ancora a te, e io gli ho risposto dicendo che non c’era bisogno di difenderti, perché lui conosceva la situazione, sapeva che ti stavo dimenticando… sapeva che mi stavo innamorando di lui… ma ha voluto far finta di niente, troppo vigliacco per accettare cose più grandi di lui…-

A: -Uao! Che discorso!-

B: -Già… naturalmente, non ho accennato al fatto della mia cotta per lui… ho creduto che Riley non avrebbe avuto una reazione troppo felice…-

A: -Lo credo anch’io…-

B: -A quel punto, siamo rimasti in silenzio per un tempo interminabile… poi io e Riley siamo andati via… lui doveva sbrigare non so quale faccenda con i suoi amici, e io… ero troppo stanca  per continuare quella conversazione…-

A: -E Drusilla? Che fine ha fatto?-

Buffy rise: -Come siamo premurosi, nei riguardi della tua semi-figlia…-

A: -Aspetta, non equivocare… la mia era una semplice domanda, e poi, conosci lo stretto legame tra sire e discepolo, no?-

B: -Sai, non così tanto come vorrei…-

A: -Ehi, non scherzare su queste cose…-

B: -Certo, certo, scusa, non scaldarti!… Spike ha detto che si erano lasciati da poco… e che probabilmente ora è a Los Angeles…-

A: -Qui?-

B: -Già, Spike pensa sia lì…-

A: -Beh, spero di non incontrarla troppo presto… non voglio essere costretto ad ucciderla…-

-Buffy! Buffy!-

A: -… ehi, mi sa che Willow ti vuole a rapporto da te subito…-

B: -Già… come sai, si è trasferita qui quando la mamma…-

A: -Ehm, Buffy, credo di non avertelo mai detto apertamente, ma…sono rimasto molto dispiaciuto per tua madre, cioè… non riesco a trovare le parole adatte… era una persona così speciale, così forte… ed è stata una morte così orribile… quel maledetto demone… ricordati sempre che se hai bisogno di conforto, io sono qui… mi sembra di ripetertela ogni volta questa frase, vero?-

B: -Grazie, Angel… non so come farei senza di voi! Sapere che posso contare su di te è una gran consolazione… allora, ci sentiamo presto?-

A: -Certo! Ciao, Buffy!-

B: -Ciao, Angel!-

La Cacciatrice abbassò la cornetta. Parlare con Angel le faceva sempre bene. Riusciva sempre a tirarla su di morale.

“Bene” pensò, “Ora andiamo a vedere cosa bolle in pentola di là” e si avviò verso la cucina.

 

 

 

~ * ~ * ~

 

 

 

15. DI ILLUSIONI E INGANNI

 

 

 

Con calma maniacale, Buffy si diresse verso la cucina.

Solitamente, Willow non la disturbava mai nelle sue settimanali telefonate ad Angel.

Incuriosita, si domandò mentalmente che cosa fosse successo di così grave.

Aveva a che fare con la loro scomparsa improvvisa al Bronze?

Il Bronze… le tornò in mente prepotente la serata appena passata.

“Un disastro!” l’aveva definita con Angel.

Ma in un certo qual modo era stato un bene chiarirsi.

Anche se quasi sicuramente i chiarimenti non erano finiti lì.

Non POTEVANO essersi conclusi già.

Varcò la soglia della cucina.

Willow era sola, e le dava le spalle, pensierosa.

La Cacciatrice le arrivò dietro e le appoggiò una mano sulla spalla.

La rossa sussultò visibilmente, poi si girò.

-Ah, B-Buffy… non ti avevo s-sentita arrivare…-

La sua voce tremava.

Strano, molto strano tutto ciò da parte di Willow!

-Mi hai chiamato, no? Eccomi qui?-

Buffy sperava che nella sua voce non si avvertisse tutta la sua curiosità.

-Già… c’è una cosa che devo dirti… riguardo una persona…-

Buffy era sempre più interessata.

-Beh, ecco… Spike è tornato qui a Sunnydale!- disse tutto d’un fiato.

La curiosità svanì all’istante dal volto della Cacciatrice, lasciando il posto alla delusione.

Si era aspettata l’arrivo di qualcosa o qualcuno di importante, ma Spike…

E poi, come se già non sapesse, dell’arrivo di Spike…

-Will, so già che è qui…-

-Cosa?- la domanda era uscita spontanea e insieme incredula.

-Beh, l’ho incontrato un paio di volte… ed era lui, già…-

-Ah, perfetto, non mi piaceva fossi io a doverti dare la notizia…-

-Perché dici così, Will?-

-Beh, perché pensavo… non che ne fossi convinta, naturalmente, ma poteva essere…-

-Cosa?- la voce di Buffy ora era spazientita.

-Beh, avevo il timore che tu provassi ancora qualcosa per lui…-

La rossa fissò in volto l’amica, per cercare di notare delle possibili reazioni a quella rivelazione.

Ma non vi lesse niente.

Solo assoluto distacco e freddezza.

-No che non provo più niente per lui, Will… è, passato così tanto tempo, e lui… si comportò così da egoista… e non devi preoccuparti per me!-

-E poi tu hai Riley, vero?-

Buffo, come anche Angel, qualche giorno prima le avesse fatto la stessa domanda.

“Tu ami Riley, giusto?”

La risposta, meccanica, quasi programmata, per nascondere ogni più piccola emozione.

-Certo, adesso Riley è il mio ragazzo!-

E continuare a guardarla negli occhi, come per confermare quelle parole.

Ma era tutta una maschera, solo una maschera per nascondere le sue più profonde paure.

Per nascondere la sua confusione.

Per nascondere la sua indecisione.

Per fortuna, Willow sembrava averla bevuta.

“Molto più facile del previsto” pensò tra sé la Cacciatrice.

Will si era girata, come per andarsene.

Poi ci aveva ripensato.

-Buffy, lo ucciderai?-

Strana domanda, chiedere ad una Cacciatrice se non farà fuori un vampiro.

Ma non si trattava di un vampiro qualunque.

E stavolta non se la sentiva di mentire.

Almeno, non completamente.

-Credo che per il momento non lo farò, cioè… non ho ancora letto di stragi, uccisioni, o quant’altro che portino la sua firma… finchè se ne starà buono, non mi porrò questo problema… sarebbe, inutile!-

La rossa la prese per un braccio.

-E se… non potesse…-

Ma non finì la frase.

Abbassò lo sguardo e la lasciò andare.

-Niente, lascia perdere…-

Silenzio.

A volte può essere molto confortante, il silenzio.

Altre volte, il silenzio può uccidere.

-Buffy, io… devo andare da Tara… ci vediamo più tardi, ok?-

Ed era letteralmente corsa fuori, come se fosse stata inseguita da una decina di demoni.

La Cacciatrice confermò la sua tesi iniziale.

“C’è qualcosa che brucia, qualcosa che non mi ha voluto dire…”

Non si spiegava, altrimenti, il comportamento dell’amica.

Strano, non tanto quando le aveva chiesto se provava ancora qualcosa per Spike.

No, forse, si aspettava una risposta del genere.

Strana, molto più strana, era stata quella ingenua domanda di poco prima.

“Buffy, lo ucciderai?”

Lei, che era sempre stata espressamente contraria ad una relazione con Spike.

Avrebbe dovuto semplicemente dire “Lo ucciderai, vero?”

Perché quella, sarebbe suonata più come un’affermazione.

Dunque, ciò voleva dire che Willow sapeva qualcosa più di lei.

Si sentì improvvisamente stanca.

Come se soltanto parlare di Spike fosse come avere un’accesa discussione con lui.

Si trascinò fino in soggiorno.

Poi si stese su un divano e chiuse gli occhi.

Pregò che al suo risveglio quell’incubo fosse finito, che tutto fosse tornato alla normalità.

Si addormentò, esausta.

Fuori, le tenebre stavano lasciando il posto all’alba.

 

…Un sogno…

Era passato molto, moltissimo tempo dall’ultima volta.

Le sembravano quasi, anni…

…Immagini, immagini di ogni tipo e di forma svariata le trapassavano la mente.

Erano tutte scene confuse, poco nitide, dai contorni sfumati.

“Willow? Cosa stai facendo?”

La rossa aveva davanti a sé due sfere luminose.

“Due sfere, due sfere… che significa?

Cosa stai dicendo? Non, riesco a sentirti… Will!”

E poi tutto era sfumato.

E si era materializzata una scena, che Buffy conosceva a memoria.

In ogni suo più piccolo particolare.

E ogni volta, cercava di carpirne qualche significato nascosto, ma… invano.

“Spike, e Angelus… cosa vi è successo…Angel?

Angel, sei proprio tu…?”

Un abbraccio.

Finalmente, di nuovo, tra le sue braccia, tra le braccia del suo grande amore.

Ma non era stato come se lo aspettava.

Sciogliersi da quell’abbraccio, per cercare conforto in quello di un altro vampiro.

Che è cambiato anche lui.

“Spike… ti prego, Spike… cos’hai? Cos’hanno i tuoi occhi?

Spike, non mi lasciare… io ti amo…”

Cercare di capire cosa, avesse cambiato quello sguardo…

Di solito, così freddo e arrogante… e ora…

… triste, quasi inconsolabile…

Un ultimo bacio, strappato al destino…

E poi, vederlo andare via… chissà per quanto… forse per sempre…

“Non lasciarmi, ti prego, non lasciarmi…”

Lacrime, stupide lacrime inutili…

Che almeno lo riportiate da me…

Ma è inutile, è tutto inutile…

Un altro ricordo…

Questo, è più vicino, più fresco nella sua memoria degli altri…

Aspettare Willow, nella sua stanza.

Intanto, aggirarsi, cercare, curiosare tra gli oggetti della sua amica.

E poi, trovare… che cosa?

Due sfere… che non luccicano più, strano…

Oggetti affascinanti…

Buffy li prende in mano per osservarli meglio e li avvicina al viso…

E si aggiungono altri ricordi…

Ricordi non suoi…

I ricordi di Angel…

… Romania, 1898…

Correre, scappare da un destino ormai inequivocabile…

E poi fermarsi, sconfitti, in silenzio, lacrime amare che solcano il viso…

E sentire dentro una nuova forza, diversa, accecante, incombente, dolorosa…

E un rimorso che mai avrebbe potuto immaginare, eccolo…

In quel momento i ricordi si annebbiano, Buffy lascia cadere le due sfere, corre via…

 

La Cacciatrice si alzò improvvisamente, gli occhi aperti e bagnati di lacrime.

Il trillo inconfondibile del telefono l’aveva svegliata.

In altre circostanze, l’avrebbe mandato al diavolo, ma ora…

Quel sogno, così tremendo, terribile, premonitore…

Quelle due sfere… erano…

No, non poteva essere così, Willow non le avrebbe tenuto nascosto una cosa del genere…

-Pronto?- la voce era ancora spaventata.

-Buffy? Stai bene?-

Angel, caro Angel, l’unico che adesso avrebbe voluto veramente sentire.

Per avere delle risposte.

-Sì, sto… bene. E’ successo qualcosa?-

E senza chiedere niente, aveva ottenuto ugualmente le sue risposte.

Drusilla aveva parlato con Angel, quella notte, poco prima…

E Angel, si era sentito in dovere, il cuore in una morsa, di riferirle tutto…

Ma non sapeva che Buffy ormai ne era già a conoscenza.

I suoi sogni, mai le avevano mentito. Mai.

Bisognava soltanto saperli interpretare.

 

 

 

~ * ~ * ~

 

 

 

16. LA VERA STORIA

 

 

Abbassò la cornetta, di nuovo senza forze.

Ne aveva parlato anche con Angel, che aveva convenuto con lei.

Andare a Los Angeles, ora, sarebbe stata la cosa migliore.

Si infilò un attimo in bagno, per bagnarsi il viso.

Che strano, improvvisamente non sembrava più quello di una ventenne.

Era il volto di una donna, adulta, piena di responsabilità e doveri.

Matura. Capace di decidere.

Se lo fosse stata anche tanti anni prima…

Ma era inutile rimuginare sul passato.

Si accorse con dispiacere che stava calando la notte.

Evidentemente, aveva dormito un bel po’.

Salì in camera sua.

Radunò alcuni vestiti, oggetti, accessori, i paletti, immancabili paletti.

La valigia era quasi pronta.

Ricordava che da piccola aveva sempre odiato preparare la sua roba.

Metteva il broncio, e correva da sua madre.

E lei, coccolandola, la viziava continuamente.

Questo naturalmente, prima che la madre morisse.

E soprattutto, prima che Buffy diventasse Cacciatrice.

Chiuse la valigia, e sentì la porta di casa aprirsi.

“Peccato!” pensò, “avrei preferito scomparire senza nessuno tra i piedi!”

Prese la sua giacca nera, il primo regalo che Angel le aveva fatto, e scese le scale.

Era Willow.

Sembrava piuttosto serena e allegra, molto diversa dalla ragazza del giorno prima.

La rossa si voltò e la vide.

Sbarrò gli occhi, assunse un’espressione severa, e aspettò che scendesse.

-Stai partendo?-

Non c’era stato bisogno di parole.

Will aveva capito dal volto dell’amica quello che era successo.

E si sentiva profondamente in colpa.

-Già, vado da Angel…-

Buffy cercava di mantenere un tono distaccato, ma era difficile.

Quella era la sua migliore amica.

E per tre lunghi anni le aveva nascosto tutto.

Non la odiava, certo, ma per il momento voleva essere lasciata sola.

-Ti fermerai a Los Angeles per molto?-

La Cacciatrice ficcò nella borsa un altro maglione.

-Credo di sì… un mese, se non di più… il tempo necessario per pensare…-

Will annuì lievemente.

La bionda imboccò la porta.

Non voleva scene lacrimose.

Non ne aveva la forza.

Aprì la porta, e stava per uscire, quando la sentì.

-Mi dispiace!-

Poi un singhiozzo, seguito da un lungo silenzio.

No, non poteva odiarla.

Probabilmente, aveva taciuto unicamente per il suo bene.

Ci pensò e rise.

Avrebbe voluto urlare al mondo: “Devo capire IO, da sola, cosa è per il mio bene, e cosa no!”

Voltò semplicemente la testa.

Sorrideva ancora, un sorriso forzato.

-Lascia perdere… non voglio spiegazioni…-

Poi chiuse la porta e si avviò verso il cimitero.

C’era un’ultima persona che doveva salutare prima di andar via.

Almeno questo glielo doveva.

I lampioni illuminavano già tutte le strade di Sunnydale.

Segno che i vampiri non avrebbero tardato molto a farsi vedere.

“Beh, per stasera, e per le prossime, ve la caverete senza di me!”

Si fermò davanti alla tomba di sua madre, e lasciò cadere a terra le borse.

Poi si inginocchiò vicino alla lapide.

Da quando non c’era più, era questo il modo per sentirla più vicina.

Sussurrò: -So che comprendi che per me è necessario partire… devo stare lontana da questa cittadina per un po’ di tempo… o sarà la volta buona che riesco ad ammazzarmi…-

Accarezzò il freddo marmo col dorso della mano.

Poi si alzò, ripulendosi della fanghiglia, e sorridendo.

E poi si bloccò di colpo al suono di quella voce.

-Sai, dopotutto, non era male, tua madre… anzi, mi era simpatica…-

Spike, sbucato dal nulla, le andò vicino, e le appoggiò una mano sulla spalla.

La classica goccia che fa traboccare il vaso.

Buffy lo scagliò lontano, mostrando la sua forza sovrumana.

Sperava che l’avvertimento fosse chiaro.

“Non. Avvicinarti. Più. A. Me.”

Ma a quanto pare il vampiro non era della stessa opinione.

-Che c’è, tesoro, stasera hai voglia di giocare?-

Iniziò a combattere con lui, quasi senza accorgersene.

Quasi senza rendersi conto che era lui, dopo tantissimo tempo di nuovo, il suo avversario.

Meccanica, ogni azione di lei era meccanica.

Ma alzò gli occhi.

E incrociò lo sguardo di Spike.

E ritornò l’angoscia e lo sgomento di poche ore prima.

Lo prese per un braccio, e lo mandò contro un albero lontano.

Velocemente, raccolse la sua roba, e corse verso la fermata dell’autobus.

Non si girò a vedere se il vampiro la stesse inseguendo o meno.

Salita sull’autobus chiuse gli occhi, ed ebbe la forza di aprirli solo quando fu sicura di essere partita.

 

Spike vide, impotente, l’autobus allontanarsi.

Alzandosi, si diede dello stupido.

Come aveva fatto a non capire che c’era qualcosa di diverso in lei?

Si avvicinò alla pensilina.

Vi era una donna.

-Mi scusi, non vorrei importunarla… potrebbe dirmi dov’era diretto quell’autobus?-

La donna era piuttosto scortese.

Non gli rivolse uno sguardo.

Sbuffò e guardò il suo orologetto da polso.

-A Los Angeles!-

Il vampiro ringraziò e si allontanò.

Los Angeles… Los Angeles…

Los Angeles significava Drusilla.

E se si fossero incontrate, e Buffy avesse saputo tutto?

Deciso, si avviò verso casa di Buffy.

E, sull’uscio di ingresso, vi trovò Willow.

Era seduta sui gradini, la testa tra le mani, e singhiozzava.

Era successo veramente qualcosa di grave!

Mormorò appena: -Ehi!-

La ragazza alzò il viso e lo vide.

Ma non disse una parola.

-Ehm- continuò il vampiro, -dov’è Buffy?-

La rossa non alzò la testa.

La sua voce, era simile a un sussurro.

-A Los Angeles! Da Angel!-

Per la seconda volta nella stessa sera, Spike si maledisse.

Ma certo, dove mai poteva andare se non da Angel?

Una rabbia crescente lo invase, ma cercò di trattenerla.

-Perché è andata da Angel?-

Lo chiese con il tono di voce più normale possibile.

La ragazza alzò di nuovo il viso, e lo guardò negli occhi, a lungo.

Poi abbassò la testa, e mormorò: -Non posso crederci… dopo tutto questo tempo provi ancora qualcosa per lei…-

Il vampiro non ribatté, ne aggiunse niente.

Voleva soltanto sapere ciò che era successo.

-Sei tu la causa, come sempre… prima la fai dannare, poi la fai innamorare, poi te ne vai e sembra averti dimenticato, e poi torni, e ti aspetti che sia tutto come prima!-

Aveva parlato senza prendere fiato.

Era stanca, stanca di tutta quella situazione.

Una situazione che era iniziata tre anni prima.

Una situazione in cui avrebbe fatto meglio a non immischiarsi.

-L’ha scoperto, Spike- disse solamente, -L’ho capito da come mi guardava… e non sono stata io a dirglielo… ha scoperto che tre anni fa praticai su di te un incantesimo per ridarti l’anima, ed andò a buon esito…-

E all’improvviso i pezzi del puzzle si unirono, e il sanguinario ricompose il quadro.

Ma certo, la valigia, e quel combattimento che non aveva alcun senso.

E la sua fuga.

Era fuggita lei, adesso.

La rabbia lo accecò.

Afferrò Willow per il collo, ringhiando.

-Non venirmi a dire che è colpa mia! Non osare dirlo… non sono stato io a fare quell’incantesimo… non sono stato io a volere indietro una stupida anima petulante…-

-M-Ma… tu… s-sei… st-stato un vigliacco…- la rossa cercava di parlare, -…se t-tu quella n-notte fossi rimasto con lei…-

Spike la lasciò, e la ragazza continuò: -Posso far finta di non capire, sai, posso, come dire, fare la parte della stupida, ma vedo, capisco, e deduco! E ho capito che quella di Buffy non era una semplice infatuazione, ma sai, mi ero illusa che con il mio sostegno, con il sostegno dei suoi amici, e soprattutto, con il sostegno di Angel, avrebbe dimenticato quella maledetta meteora che eri stato… contavo su di Angel, ma neanche il suo amore, è stato abbastanza…-

Era sfinita. Fisicamente e moralmente.

Era sicura che di lì a qualche minuto sarebbe svenuta.

Ma continuò, imperterrita.

-Non mi fidavo di te… l’avevo capito subito che eri un vigliacco, che l’avresti fatta soffrire… ma non potevo cancellare il suo amore per te… quello, purtroppo, era già ben radicato… così mi limitai ad aiutarlo, a dare fiducia a te e alla vostra relazione, che credevo più che mai impossibile… donarti un’anima… Angel, era completamente un’altra persona con l’anima, perché non saresti potuto esserlo anche tu? Non calcolai, però, che eri troppo stupido, troppo vigliacco, per accorgerti di quello che stavi perdendo… o forse semplicemente non l’amavi davvero…-

-Io la amo… la amo come tre anni fa… per me non è cambiato niente…- esclamò irato il vampiro, ringhiando. –E anch’io, non sono cambiato… non potevi pretendere che riuscissi ad orientarmi, dopo l’anima… ero sfiduciato, arrabbiato, e avevo un senso di colpa permanente… e ce l’ho tutt’ora… e ogni giorno che passava mi maledivo… perché dopo tutti i miei sforzi, mi ero ridotto allo stesso stato di Angel… l’ombra di me stesso… e perché avevo abbandonato Buffy… ogni giorno, è stato un tormento anche peggiore…-

Calò il silenzio tra i due.

Si erano sfogati, avevano ascoltato.

E si erano calmati.

Willow si alzò, decisa a rientrare in casa.

Sembrò ripensarci, ed esclamò: -Lasciala in pace! Non, farla soffrire più… non lo merita!-

Rientrò in casa, e sbatté la porta alle sue spalle.

Il vampiro fissò un’ultima volta l’uscio, poi si allontanò lentamente.

Cominciò a scendere una fitta pioggerellina, ma non vi fece caso.

Assorto nei suoi pensieri, senza accorgersene arrivò alla tomba di Joyce.

E, incredibilmente, lui, che non credeva in Dio, mormorò a bassa voce una preghiera per quella donna.

 

17. THE CITY OF ANGELS…

 

 

Buffy spalancò la porta dell’appartamento.

C’era già stata un paio di volte, e ormai le era familiare.

In silenzio, richiuse l’uscio e in punta di piedi entrò nella camera di Angel.

Apparentemente, il vampiro sembrava stesse riposando.

Gli si sedette vicino, per guardarlo.

Il suo angelo custode.

Con la mano, gli accarezzò il viso.

Finalmente il vampiro si svegliò.

Sorpreso da quel contatto improvviso, scattò subito in piedi.

Gli bastarono solo pochi secondi per abituarsi all’oscurità.

E poi la vide davanti a sé.

Buffy.

Bella come sempre.

Con un’espressione di amarezza e tristezza negli occhi.

Lentamente, le si avvicinò.

Senza fermarsi a riflettere, la ragazza lo abbracciò.

E cominciò a piangere.

A versare ancora lacrime, e lacrime.

Angel la strinse tra le sue braccia forti.

Adorava il suo profumo, e la morbidezza dei suoi capelli.

Cercava di consolarla, di calmarla.

Poi, con un enorme sforzo di volontà, si separò da lei.

La prese per mano e la portò in soggiorno.

Mise su una caffettiera in cucina, e quando il caffè fu pronto, tornò da lei.

Buffy si era raggomitolata sul divano.

Sembrava un pulcino bagnato, ora.

Un moto di tenerezza gli strinse il cuore.

Le si sedette accanto, porgendole la tazza calda.

-Va bene. Ora raccontami tutto-

E come un torrente in piena, la Cacciatrice raccontò per filo e per segno gli avvenimenti delle ultime 24 ore.

Delle strane domande di Willow a proposito di Spike.

Di quel sogno, che le era sembrato così stranamente reale.

Di come si fosse sentita sconvolta dopo la sua telefonata.

Del breve addio con Willow.

E dell’incontro con Spike.

E Angel era rimasto ad ascoltare in silenzio.

Era sempre stato un attento ascoltatore.

Buffy sospirò per l’ennesima volta.

Si accorse, finalmente, di non aver più voglia di piangere.

Si era sfogata. Con Angel ci riusciva sempre.

Gli strinse la mano e gli sussurrò: -Grazie. Per tutto quello che hai fatto in questi anni, per quello che stai facendo ora, per esserti offerto di ospitarmi… mi dispiace, cercherò di essere un perfetto ospite!-

Il vampiro non poté evitare di sorridere.

La sua dolce, piccola Buffy.

La abbracciò di nuovo.

Avrebbe tanto voluto non lasciarla più andare…

I suoi pensieri furono dissolti dal campanello.

Staccandosi dalla ragazza, andò ad aprire.

Buffy, seduta ancora in soggiorno, sentì distintamente una voce femminile.

La riconobbe immediatamente.

-Appena ho sentito che Buffy sarebbe venuta qui, mi sono preoccupata… è successo qualcosa? Dov’è, di là?…-

-Cordy, aspetta…-

Cordelia si era catapultata nella stanza.

La Cacciatrice sorrise.

A parte il taglio dei capelli, non era cambiata di una virgola.

Soprattutto caratterialmente. Sempre testarda e impulsiva.

Le due ragazze si abbracciarono.

Anche se al liceo non erano state proprio ottime amiche, provavano ugualmente grande affetto l’una per l’altra.

La mora sussurrò qualcosa all’orecchio dell’altra, ed entrambe scoppiarono a ridere.

“Incredibile” pensò Angel, “quanto la lontananza possa averle unite!”.

Tutti e tre si sedettero sul divano.

Ora sembravano un po’ più imbarazzati.

Fu Cordelia a rompere il ghiaccio.

-So che forse non sono la persona più indicata a cui raccontare quello che è successo, ma se avessi bisogno di me…-

-E’ una storia molto, molto lunga… sei pronta a sentirla?- la interruppe Buffy.

Cordy annuì, e la Cacciatrice iniziò la sua storia.

 

L’auto sfrecciava veloce lungo l’autostrada.

A Buffy venne da pensare: “Certo che non è da Angel una guida così spericolata!”.

Il vampiro, al volante, sembrava apparentemente non curante del fatto che anche le altre autovetture avessero diritto a passare.

Guardò fuori del finestrino.

Los Angeles era lontana, stavano viaggiando già da una mezz’ora.

Era felice. Si sentiva felice.

Aveva passato un mese spensierato, lontana da tutte le preoccupazioni di Sunnydayle.

Lontana dai vampiri di Sunnydayle, dai suoi amici, dal ricordo di sua madre, e… lontana da Spike.

I suoi unici problemi, erano stati scegliere quale vestito indossare per una festa, o per un’altra.

O decidere se avesse avuto abbastanza soldi per un abito stupendo.

Era andata spesso a fare shopping con Cordelia.

Aveva discusso in modo civile con Wesley, che non era poi così noioso.

Spesso era andata a caccia con Angel, ma anche solo passare dei momenti con lui l’aveva fatta sentire bene.

E, qualche volta, aveva preferito estraniarsi, e stare un po’ da sola.

In quei momenti, faceva lunghe passeggiate in riva al mare.

L’acqua salmastra aveva il potere di calmarla.

E quel suo continuo rullare, le onde che s’infrangevano contro la riva… era come se il mare le stesse dicendo che non era sola, che c’era qualcuno con lei.

Soprattutto, aveva chiarito i suoi sentimenti.

Era finalmente riuscita a sciogliere la sua personale matassa intricata.

Ed ora, che Sunnydayle non distava che un’altra ora di viaggio, continuava a ripetere nella mente ciò che avrebbe fatto non appena fosse arrivata.

Voltò il capo, e sorrise ad Angel.

-L’ho sempre saputo che sei un ottimo angelo custode!- gli disse dolcemente.

Il vampiro si voltò a guardarla.

Così felice e sorridente, sembrava essere tornata la Buffy di tanti anni prima…

Quanto, avrebbe voluto che quegli anni tornassero, anni preziosi…

Gli anni in cui si amavano ancora teneramente, e il futuro sembrava incerto, sì, ma pieno di aspettative…

 

Spike era appena uscito a caccia.

Da quando Buffy era andata a L. A., il compito di cacciare era stato affidato a lui.

Non che si lamentasse.

Eliminando demoni e vampiri, poteva sfogare tutta la sua rabbia repressa.

Un paio di volte aveva spiato dalla finestra della casa di Buffy, per sapere quando fosse tornata.

E così, aveva assistito alla scena in cui Willow cercava di convincere Riley che Buffy non era scappata a Los Angeles per colpa sua.

Oppure, a quella volta che Xander aveva parlato a telefono con Buffy, e aveva saputo tutto.

La cosa più divertente, era la sua faccia ogni volta che lo incontrava.

Xander lo guardava come fosse un fantasma.

E spesso aveva seguito Riley.

Solo per accertarsi che, in mancanza di Buffy, non la rimpiazzasse con altre.

Non che gli importasse, ma al momento opportuno avrebbe potuto rinfacciarlo alla Cacciatrice.

Ma quel ragazzo era completamente cotto, non l’avrebbe tradita neanche se l’avesse voluto.

Si fermò un attimo ad accendersi una sigaretta, poi riprese a camminare.

Ripensò ad Harmony.

Chissà perché, dopo quella sera, aveva deciso di continuare ad uscire con lei.

In fondo, era una ragazza carina, a volte divertente e buffa.

Certo, dava l’impressione di essere un’oca giuliva, ma Spike non la pensava in questo modo.

Era convinto che fosse solo una copertura per mascherare la sua fragilità interiore.

“Che pensieri profondi, stasera!” pensò, e rise.

Spense la sigaretta sotto la scarpa.

Poi la sua attenzione fu attirata dallo stridio di un auto che frenava rumorosamente.

Gli sportelli venivano aperti e richiusi.

E poi… delle voci, familiari, forse anche troppo…

Incuriosito, si avvicinò, mantenendosi nell’ombra.

Ora poteva vedere bene le due figure accanto all’auto, ferme sotto il lampione.

Non si era sbagliato. Buffy. Angel.

Era così strano rivederli ancora insieme dopo tanto tempo.

A prima vista, sembravano sul serio la stessa coppia di tanti anni prima.

E per l’ennesima volta, Spike sentì invadersi dalla gelosia.

Titubante, rimase ad ascoltare la conversazione dei due.

-Grazie Angel, sei stato un tesoro…- (era Buffy a parlare).

-Oh, sai che puoi contare su di me, qualsiasi problema tu abbia…- (mentre Angel parlava, il biondo sottovoce lo malediceva).

Poi erano rimasti a fissarsi le scarpe, quasi imbarazzati.

“Oh, che bella scenetta! Che teneri!” pensò Spike con rabbia crescente.

Poi li vide abbracciarsi.

Buffy, ancora nelle braccia di Angel.

Era sicuro, che da un momento all’altro non avrebbe retto più, e sarebbe uscito allo scoperto.

Per fortuna, i due si separarono.

Si scambiarono dei baci sulle guance, poi Angel risalì in macchina e ripartì.

Buffy lo seguì con lo sguardo finché le fu possibile.

Poi si girò, e incominciò ad incamminarsi nella direzione di Spike.

“Maledizione!” pensò il vampiro, “Che diavolo sta facendo?”

Ma la Cacciatrice superò il nascondiglio del biondo e continuò a camminare.

Di soppiatto, come un gatto, il sanguinario la seguì.

Era tornata alla tomba di sua madre.

La ragazza aveva lasciato dei fiori sulla lapide, e poi si era allontanata con lunghi passi decisi.

Spike uscì dall’ombra, e si avvicinò alla tomba di Joyce.

Buffy vi aveva sistemato con cura grandi gigli bianchi.

Il vampiro rivolse un ultimo sguardo, poi si allontanò anch’egli nella notte.

 

 

~ * ~ * ~

 

 

18. ANIME DANNATE

 

 

Buffy era immobile, appoggiata ad una lapide, persa nei suoi pensieri.

Eppure, avvertì ugualmente la sua presenza.

Si avvicinava con lunghe falcate decise.

Adesso li separava soltanto la lapide.

Passò qualche minuto.

La Cacciatrice sentiva il rumore di una fiammella, il suo accendino.

Probabilmente si era seduto.

Inspirò profondamente, pronta a cominciare una conversazione, ma Spike fu più veloce.

-Mi mancava la tua presenza qui. Girare tra le tombe, da solo, non è molto divertente-

Aveva spento la sigaretta che teneva in bocca.

-Non potevo restare-

-Non potevi, o… non volevi?-

-Ti ho ripagato con la tua stessa moneta. Me ne sono andata. Solo che tu sei stato via molto di più-

-Oh, tesoro, non puoi credere quanto sia stato lungo, questo mese! Molto più lungo dei miei tre anni, quasi!-

Si era fermato, come per trovare le parole giuste.

-Ah, tesoro, c’è una cosa per la quale sto impazzendo. E’ da molto che volevo chiedertelo. Ma non voglio bugie, d’accordo?-

La Cacciatrice annuì.

-Perché tu e Angel vi siete lasciati?-

Buffy gli lanciò un’occhiata al tempo stesso eloquente e dolorosa.

Si decise a rispondere subito.

-E’ stato poco dopo che tu te ne sei andato. Io… ho creduto, ho voluto, inconsciamente, credere di amare ancora Angel, ma non è stato così. E subito dopo è nata la storia del “voler pensare al mio futuro”! Beh, ho sempre saputo di essere una grande attrice…-

Spike non disse niente.

Quelle parole, le sue parole, al solito lo avevano acceso di speranza e insieme rimpianto.

-…Ho incontrato Drusilla!- aggiunse poi Buffy.

-Lo immaginavo-

-Mi ha detto la verità… dove sei stato dopo che vi siete separati?-

-Beh, un po’ qui, un po’ lì… Londra, Bucarest, Parigi, Roma… Non puoi immaginare quante cose ci siano ancora da vedere!-

-Sei fortunato!-

-Lo so-

-Perché sei libero, libero da obblighi morali e… sentimentali!-

-No, bellezza, quelli li avevo… avevo te, qui, in questa maledetta cittadina. TU, eri il mio obbligo!-

-Cosa, Spike, venire qui di nuovo, e spezzarmi il cuore? Credevo che avere un’anima ti rendesse diverso…-

-Buffy, niente potrebbe cambiarmi… perché io ero già cambiato… conoscendoti, innamorandomi di te… quel qualcosa che teneva a freno il mio istinto eri tu, il mio amore… per te…-

-Saresti… pronto a giurarmi che non hai ucciso nessuno?-

-Tesoro, non giurerò, non credo nei giuramenti. Se credi alla mia parola, beh, non ho ucciso nessuno da quando ho lasciato Sunnydayle…-

Pausa. E silenzio. Nessun suono che potesse rovinare quello stato di pace.

-Anche tu sei fortunata-

-Perché?-

-Hai tante persone intorno a te che ti amano… prendi Willow, Xander, Giles, Tara, Anya… e ci sono Angel e Riley, che ti amano e farebbero di tutto per te… e sai bene, che hai anche me…-

Buffy ebbe un fremito, un lungo brivido che le attraversò la spina dorsale.

Improvvisamente, le si era seccata la gola.

Si fece forza, e disse: -Tu… non fai parte della mia vita…-

Spike si alzò di scatto.

Anche la Cacciatrice si alzò in piedi, in posizione di difesa.

Lo guardò negli occhi. Aveva uno sguardo sprezzante e rassegnato.

-Mi piacerebbe, mi piacerebbe molto… ma io ne sono già dentro fino al collo… ci vediamo, Cacciatrice!-

Si girò e si incamminò.

Chissà per dove, Buffy non lo sapeva.

Ma rimase a guardarlo.

Conosceva a memoria quella camminata, e conosceva anche le sensazioni che le procurava vederla.

Non c’era più tempo, però, di pensare.

Si avviò nella direzione opposta.

 

-Buffy!-

La ragazza era ferma sulla porta d’ingresso, uno sguardo sorridente.

Riley fu sollevato. Ormai era un mese che era via.

-Posso entrare?- chiese lei timidamente.

Il ragazzo annuì, e la fece passare.

La osservò di nascosto.

Non sembrava cambiata. Beh, portava i capelli più corti, ma era sempre la solita Buffy.

Si sedettero entrambi sul letto.

Riley le prese una mano tra le sue.

-Non mi aspetto che tu mi dica dove sia stata. Non importa. L’importante è che tu ora sia qui-

La ragazza era tranquilla, e stringeva la mano del fidanzato.

-Voglio che tu lo sappia, perché non c’è niente di male in quello che ho fatto. Tu… ricordi cosa mi dicesti, quando morì mia madre?-

Riley la guardò confuso.

-Certo! Pensavo che ti avrebbe fatto bene una vacanza, per rilassarti un po’…-

-Già, e, beh, è quello che ho fatto. Mi sono presa una vacanza. Sono andata a Los Angeles, da Angel…-

Un’ombra sembrò attraversare il volto di Riley.

-…e non voglio che tu ne sia geloso. Angel è solo un amico. Nient’altro. Un amico che mi è stato vicino per molto tempo, che conosceva bene mia madre… e poi ho trascorso qualche giornata con Cordelia, col mio vecchio amico Wesley…-

Riley ora era più sereno. Le sue certezze non si erano insabbiate.

-…e credo che fosse la cosa più giusta da fare… voglio dire, tu hai molti esami da fare, e… lo so, avrei dovuto avvisare, ma Angel mi ha proposto questo viaggio all’improvviso, e non ho avuto il tempo… mi dispiace…-

La ragazza aveva abbassato lo sguardo, come una bambina trovata a rubare la marmellata.

-Sono perdonata?-

Riley le prese delicatamente il volto con le dita, e la guardò negli occhi.

-Non avevo bisogno di ulteriori informazioni… mi fido di te, e so che il tuo amore è sincero… certo che ti perdono…-

E la baciò.

Lentamente il bacio divenne più appassionato.

Buffy baciava il fidanzato con rabbia e forza crescente.

Perché era tutta una menzogna.

Perché le parole di Riley l’avevano fatta sentire in colpa ancora di più.

Spike aveva ragione.

Riley l’amava, e avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei.

Ma… viceversa? Anche lei avrebbe fatto qualsiasi cosa per Riley?

Il suo era davvero un amore “sincero”?

E le comparve nella mente un’immagine, così nitida eppure così sfuocata.

E la rabbia crebbe, crebbe ancora di più.

 

“Una bambina. Una innocente, piccola, bambina.

Un essere umano. Come te, Buffy.

Oh, lo scordavo. Tu non sei un essere umano.

Guardala. Che cosa sta facendo?

Gioca con delle sfere, la vedi?

Lo so che la vedi. Lo so che ti fa paura.

Non puoi attaccarla, Buffy. E’ solo una bambina indifesa.

Le si sta avvicinando qualcuno.

E’ un ragazzo, dai capelli castani e gli occhi intensamente blu.

Lo conosci, Buffy. Tu sai chi è.

Non avere paura, Buffy, non avere paura di lui.

Guarda, ora la bambina dà al ragazzo una sfera.

La sfera più luminosa. Le altre sono messe da parte, in un angolo.

Ad aspettare un destino che non arriverà mai.

Le vedi, Buffy? Vedi quelle sfere?

Sai perché la sfera che quel ragazzo tiene in mano brilla più delle altre?

Sì, tu lo sai, Buffy.

Confidati, puoi fidarti di me. Non ti sei fidata più di nessuno, da un giorno di molto tempo fa.

E’ sbagliato, Buffy. Bisogna sempre, fidarsi di qualcuno.

Oh, vedi? La sfera… non è più così luminosa…

La sua luce… la vedi, Buffy, quella sfera non brilla più.

Tu lo sai, Buffy, perché non brilla più.

Guarda, guarda in lontananza.

Lo senti, si sta avvicinando qualcuno.

No, non è un essere umano. E’ un’anima vagante.

Chissà, Buffy, forse tra poco anche lei vorrà aggiungersi alle altre.

Guarda, guarda quella piccola anima.

Cerca di tornare indietro, di sfuggire al suo destino.

Ma non può, Buffy, non può. Tu lo sai.

Ed è colpa tua. E’ tua la colpa, se lei ora si trova qui.

Vedi quell’anima dannata?

Tu farai la stessa fine… la stessa fine…”

 

-Eh!-

Buffy si svegliò, ansimante, nel letto di Riley.

Il ragazzo riposava placidamente accanto a lei.

Aveva sognato. Di nuovo.

E i suoi sogni si rivelavano sempre premonitori.

I suoi sogni non l’avevano mai tradita.

Ma c’era in lei il desiderio che, per una volta, anche i suoi sogni si sbagliassero.

 

 

 

~ * ~ * ~

 

 

 

19. PASSIONI

 

 

Com’era rilassante camminare tra le lapidi, a tarda notte.

Non una voce, non una persona, non un’anima.

Immerso in un silenzio quasi surreale.

Un silenzio palpabile, che può tagliarsi col coltello.

E pace, un infinito, immenso e meraviglioso senso di pace.

Come se nulla potesse più ferirti.

La pace…

Una risata, una risata femminile.

Buffy si girò di scatto.

Era fin troppo facile sentire anche il minimo rumore, in quel silenzio.

Guardinga, si avvicinò a passi veloci e silenziosi verso la ragazza.

Altre risate.

Adesso non più solo femminili.

C’era anche, una risata maschile.

E la Cacciatrice si ritrovò a pensare che era raro sentire quella risata.

Si avvicinò ancor di più.

Sì, ora li vedeva.

Erano fermi sotto un albero, a chiacchierare.

Spike teneva una mano tra i capelli di Harmony.

La ragazza, evidentemente, aveva detto qualcosa di davvero buffo.

Buffy si sistemò tra gli alberi, in modo da non farsi vedere.

E poi sentì Harmony dire: -Allora, cosa ne pensi della mia proposta?-

“Una, proposta?…” pensò la Cacciatrice. “Di che proposta si tratta?”

Il vampiro aveva sollevato lo sguardo, perso nei suoi pensieri.

-Ragazzina, non credi di star correndo troppo… potrei spaventarmi…-

-Oh, non fare lo stupido… è un’idea come un’altra!-

-Mhm, partire per andare chissà dove sarebbe un’idea come un’altra?-

La guardò con uno sguardo di rimprovero.

-Che vuoi farci… mi hai stregato… lo sai che sono, cotta di te…-

“Certo, come no!” pensò Buffy. “Lo diceva anche a tutti i ragazzi al liceo. Tempo dieci secondi e Spike le risponderà che…”

-Beh, non è una cattiva idea!-

La Cacciatrice dovette farsi forza per non urlare dalla sorpresa.

Cosa? Spike e Harmony?

Cos’era quella storia?

E perché si sentiva tremendamente tradita e messa da parte?

-Vorrei un po’ di tempo per pensarci… e in ogni caso avrei ancora delle faccende da sbrigare qui!-

Mentre continuava a spiarli di nascosto, la vista le si appannò.

Frettolosamente, si disse che qualche stupido insetto doveva esserle entrato nell’occhio.

Certo, era solo questo.

Lei, non stava piangendo.

No, errato, uno sbaglio madornale.

Prima di andare via, li vide che si stavano baciando.

Una morsa le strinse lo stomaco, e si sentì improvvisamente incapace di intendere e di agire.

Spike… non poteva essere innamorato di Harmony.

Nel loro ultimo incontro, lui le aveva detto di amarla ancora.

Le stava, mentendo?

Sembrava impossibile.

E così tragicamente incredibile, e doloroso.

Già, la cosa più orrenda, era che non le sarebbe dovuto interessare.

E invece, se ne sentiva coinvolta in prima persona.

 

Ripensando alle parole di Harmony, Spike non poté far altro che ridere.

Com’era semplice e ingenua, quella ragazzina.

Così innocente, ignara della sua vera natura, eppure inconsapevolmente attratta da essa.

E così dolce, e divertente.

Buffy non gli avrebbe rivolto più parole dolci.

Anche solo per orgoglio, avrebbe preferito mordersi la lingua.

Stupida Cacciatrice orgogliosa!

Com’era arrivato a torturarsi con Buffy?

Ah, già, Harmony.

E la sua proposta di andare via da Sunnydayle.

“Una bella idea, tesoro, se non fossi costretto a rimanere qui.”

Da cosa, poi, costretto, in questa cittadina dimenticata da Dio, non lo sapeva neanche.

Che motivo aveva, di restare, se Buffy era fermamente intenzionata nel rifiutarlo?

Si sarebbe arreso, di nuovo, senza combattere?

In fondo, era stanco di combattere.

Ma era pur vero, che sarebbe comunque tornato a Sunnydayle.

Già, in un modo o nell’altro, era convinto che sarebbe tornato.

“Per spezzarmi il cuore…” aveva detto Buffy.

“Beh, Cacciatrice, se tu non fossi innamorata di me, il tuo cuore non si spezzerebbe così facilmente.”

Sorrise. In fondo sapeva che sarebbe restato.

Si incamminò verso il suo vecchio palazzo.

Una bella dormita gli avrebbe schiarito le idee.

Non importava che la notte era appena scesa.

Avrebbe affrontato la situazione l’indomani.

Si affrettò, e in breve tempo giunse a quella che ormai definiva la sua “dimora”.

Si stupì molto, nel trovare la porta spalancata, all’ingresso.

Prima di andar via, la sprangava sempre.

Per un essere umano sarebbe stato impossibile scassinarla.

Che si trattasse di vampiri?

La sua curiosità si placò una volta arrivato in soggiorno.

Certo, come aveva fatto a non pensarci!

C’era anche qualcun altro che aveva la forza per aprire quella porta.

Buffy era seduta di spalle davanti al caminetto acceso.

Solo quando le si avvicinò, il vampiro notò accanto alla ragazza alcune sue bottiglie di whisky.

Che adesso erano vuote, ripulite fino all’ultima goccia.

Sconcertato, le andò di fronte e la guardò in viso.

E trovò che i suoi sospetti erano fondati.

La Cacciatrice era ubriaca.

Iniziò a parlare, senza dire nulla in realtà, di concreto: -… le ho trovate subito… le bottiglie… è buono… il whisky…-

Il biondo le si sedette accanto, e preoccupato, le prese una mano.

-…ho visto… anche quelle sfere… una brillava di più… e c’eri… c’eri anche tu…-

-Buffy… cosa stai farneticando?-

-…e ho visto… dell’altro… e non voglio… devo vomitare…-

-Aspetta, ti porto una bacinella…-

Spike corse in bagno, prese una bacinella e vari asciugamani.

La Cacciatrice rimesse anche l’anima.

Dopo si stese, e Spike, sempre vicino, le tamponava il viso con un asciugamano imbevuto d’acqua.

-Ora mi spieghi perché ti sei ridotta così? Caspita, non ti ho mai visto in questo stato…-

La ragazza chiuse gli occhi, e tacque.

-E’ colpa di Riley? Ha fatto qualcosa che…-

Buffy alzò un dito, e glielo mise sulle labbra per zittirlo.

-No, non è colpa di Riley…-

La Cacciatrice aprì gli occhi.

-Hai intenzione di andartene?-

-Cosa?- domandò lui stupito.

-Sì, Harmony… io vi ho sentito… per caso…-

Allora, era solo questo.

Era… gelosa.

Beh, avrebbe usato questa gelosia a suo vantaggio.

-Sì, è molto probabile che parta… in fondo, mi dicevo, cosa mi trattiene qui?-

La guardò fisso negli occhi.

Buffy fu costretta a distogliere lo sguardo.

Il vampiro le prese le mani, costringendola a guardarlo in viso.

-Se tu vuoi che io resti, devi solo chiedermelo-

Già, chiederlo.

Facile, per lui.

Molto, molto più difficile per Buffy.

Vincere l’orgoglio, e urlare al mondo i suoi veri sentimenti.

Ma no, non poteva.

-Tu… sei libero di fare quello che vuoi…-

Spike si alzò di scatto.

-Certo che sei proprio testarda, Cacciatrice!- cominciò a girare intorno nella stanza –Quando ti deciderai ad ammetterlo? Quando ti deciderai ad ammettere che mi ami?-

La ragazza fece appello alle sue ultime forze, per cercare di mostrarsi indifferente.

-Da quando… sei così presuntuoso, Spike? Io… amarti?-

-Benissimo!- esclamò il biondo –Se è questo che vuoi… credo che inizierò a preparare la mia roba da subito… sei pregata di uscire da qui, Cacciatrice!- sibilò a denti stretti.

Tremante, Buffy si alzò in piedi.

-A-Aspetta…-

Non poteva, farlo andare via un’altra volta.

No, non di nuovo.

-Io, non voglio che tu…-

-Che cosa, Cacciatrice?-

E all’improvviso le gambe di Buffy cedettero, e la ragazza sarebbe certamente caduta a terra, se non si fosse ritrovata tra le braccia forti e protettive di Spike.

Alzò il capo.

E si accorse, per l’ennesima volta, di essere troppo vicina al suo viso, davvero troppo, stavolta.

E Spike, continuava a fissarle le labbra.

Lentamente, avvicinò il suo viso a quello della ragazza.

Inutilmente lei sussurrò: -No, io…-

Ma Spike le mormorò sulle labbra –Ti prego…-

E finalmente le chiuse la bocca con un bacio.

Dapprima dolce, quasi timoroso.

Poi, sempre più appassionato, più forte.

Con una mano tra i corti capelli biondi, Buffy cercava di avvicinarlo di più.

Si spostarono nella camera da letto.

Il vampiro prese a baciarle il collo.

All’improvviso, però, la ragazza fu assalita dai rimorsi.

Riuscì a dire: -Spike, ti prego, smettila…-

Il biondo alzò il viso per guardarla.

-Vuoi veramente che io smetta?-

No, non era questo che voleva.

Senza rispondere, riprese a baciarlo, abbandonandosi completamente.

I suoi sensi di colpa sarebbero stati messi a tacere, per una volta.

Non le importava di fare qualcosa che non fosse corretto.

Perché era una Cacciatrice, o perché stava con Riley.

Era davvero quello che voleva da tanto tempo.

 

(“…Tu, fuoco che brucia, l’anima smania, tentazione pura…”

“R4” Raf )

 

-Cosa…?-

Willow sobbalzò.

Un bagliore improvviso l’aveva sottratta dai suoi sogni.

Controvoglia, si alzò per controllare la fonte della luce.

Entrò nella camera dove conservava tutti i libri di magia e gli ingredienti.

E restò a bocca aperta, spaventata.

Senza perdere neanche un minuto, corse al telefono.

-Pronto?-

-Angel?-

-Willow! Come mai mi chiami a quest’ora di notte? Problemi con demoni o altro?-

-Ehm, sei Angel, vero? Non, non sei Angelus?-

-Willow, cosa stai dicendo? Va tutto bene, la mia anima è al suo posto…-

Nella mente della rossa passò un pensiero, fulmineo ma fondamentale.

-Maledizione! Ma allora… Angel, ho bisogno che tu venga a Sunnydale. Subito! Ed è ora di avvertire anche Buffy!-

 

 

 

~ * ~ * ~

 

 

 

20. LIBERI

 

 

… piacevoli carezze su tutto il corpo…

Lentamente, aprì gli occhi.

E sorrise al suo compagno, steso su un fianco, uno sguardo tenero negli occhi.

Ancora non si capacitava, Buffy, di quello che era successo…

Tante volte, nei suoi sogni, aveva immaginato…

Ma era stato… perfetto.

E ora, il loro reciproco attirarsi, e poi respingersi, non le sembrava altro che un ballo…

… o una lotta, già, una lotta senza fine…

In cui non vi erano vincitori, nessuno dei due predominava sull’altro.

Era stato uno scambio equo…

L’amore, la passione, l’odio… sentimenti contrastanti…

Troppi sentimenti, per una notte sola…

Fusi in un unico momento sublime...

Quel, momento di puro piacere, a cui non avrebbero mai potuto rinunciare…

E ancora… amarsi, senza sosta, e finire, esausti, l’uno tra le braccia dell’altro…

Come se al mondo non vi fosse più nessuno, o nient’altro, di così importante…

Come se il tempo, in quella stanza, si fosse fermato, mentre fuori tutto procedeva senza intoppi…

Un intoppo, un errore di valutazione.

Già, si sarebbero potute dare molti significati quella notte…

Ma, mai, un errore, mai, qualcosa di sbagliato.

Almeno, non per i due amanti.

 

I ricordi di quella notte.

Bastavano solo quei ricordi, per farlo sorridere.

Eppure, lui ne aveva visto, di male nel mondo, di tragedie orribili…

Lui stesso, ne era stato spesso la causa…

…quando era senz’anima…

Pazzesco, come ti possa far sentire la persona che ami.

Finalmente felice, soddisfatto di una vita insoddisfacente…

Soprattutto, finalmente libero.

Libero da catene che lo tenevano imprigionato da quasi quattro anni.

Finalmente assaporare la libertà, senza rimorsi.

Se l’era dimenticata, la libertà.

E poi… come si poteva non sorridere, davanti a quello sguardo così innocente e disarmante?

Lo guardava spaventata, quasi timorosa, in attesa di qualcosa, un segno.

La strinse ancora tra le sue braccia, cercando avidamente le sue labbra.

Poi le loro labbra si separarono di nuovo, ancora abbracciati.

All’improvviso, la ragazza sussultò.

-Che ore sono?-

Il biondo si mise seduto anche lui.

-Mhm… dovrebbero essere le nove…-

-Le nove?-

Buffy si era alzata, e in un attimo si stava rivestendo.

-Devo andare all’Università… mi dispiace…-

Si sporse verso di lui, cercando di strappargli un ultimo bacio.

Ma il vampiro non era di questa intenzione.

-Perché non resti ancora un po’? Cosa perderesti se oggi mancassi?- la guardò maliziosamente –Ci sono tante cose che potremmo fare…-

-Mi dispiace…-

Lo baciò a lungo, poi, divincolandosi dal suo abbraccio, prese velocemente la porta, uscendo senza voltarsi.

“Ci vediamo più tardi, Cacciatrice!” pensò Spike, chiudendo gli occhi e assaporando ogni attimo, nella sua mente, della notte appena trascorsa.

 

La porta sbattè rumorosamente. Buffy era tornata.

Entrò nella stanza come un fulmine.

Willow si soffermò con attenzione a guardarla.

Aveva le gote arrossate, e un’espressione felice negli occhi…

Sembrava quasi una violenza distruggere, per l’ennesima volta, quell’attimo di felicità…

-Buffy!-

La Cacciatrice si voltò verso di lei, con un’aria così ingenuamente colpevole.

La rossa l’aveva chiamata con tono deciso, ma non duro.

-Ciao, Will!-

-Dove sei stata, stanotte?-

Buffy rimase in silenzio.

-Per favore, Buffy, devi dircelo…-

La ragazza alzò lo sguardo immediatamente, sentendo la voce di Angel.

Willow gli lanciò uno sguardo di disapprovazione.

Gli aveva ripetuto più volte che sarebbe stato meglio che lui rimanesse nascosto.

Testardo, cocciuto vampiro con l’anima!

-Angel… che ci fai qui? E’ successo qualcosa… Cordelia… Wesley…-

-No, non preoccuparti, stanno tutti bene…-

-E allora cosa…?-

-Perché non sei tornata a casa? Ti abbiamo cercata… avevamo bisogno di te…-

-Beh, io…-

Una quarta figura entrò nella stanza.

-Sì, Buffy, anch’io sarei molto curioso di sapere dove sei stata stanotte… Ti ho cercata, da Willow, da Xander… ma non c’eri… Ho provato a chiamare anche al Campus, ma non eri neanche lì…-

-Riley, io… ero… beh, non credo sia questo il momento di parlarne…-

-Oh, io invece credo che sia proprio il momento giusto… e per favore, vorrei tutta la verità!-

Buffy abbassò lo sguardo.

Rassegnata, mormorò –Will, Angel, lasciateci soli. Ne riparleremo dopo…-

La rossa guardò il vampiro, e insieme uscirono.

 

-Ora, quello che saprai… beh, potresti anche non crederci, ma, purtroppo, è tutto vero…-

Riley annuì. Era da tempo che voleva sapere qualcosa di più sul passato della sua ragazza.

-Tu, credi all’esistenza dei vampiri, Riley?-

Il ragazzo la guardò, canzonatorio.

-Perché, dovrei?-

La ragazza lo fissò negli occhi.

-Sì… i vampiri esistono… come i demoni e tutti i mostri orribili e disgustosi delle favole… Esistono, nella realtà di tutti i giorni, nella realtà che ci circonda, ed io… sono la Cacciatrice… una ragazza prescelta per combatterli e, distruggerli…-

Riley aveva assunto un’aria sconvolta.

Adesso, avrebbe preferito non sapere più nulla.

Restare all’oscuro di tutto sarebbe stato molto, molto più rassicurante.

Buffy continuò, incurante dei suoi sguardi supplichevoli.

-… e tutte le notti che non ero con te, che ti dicevo, passavo con Willow, o dovevo studiare… io, beh, ero in uno dei tanti cimiteri di questa dannata cittadina, a farmi massacrare da qualche demonio… a salvare il mondo da terribili minacce, e quant’altro… mentre il resto del pianeta dormiva sonni tranquilli, incurante di tutto ciò che si muoveva nell’ombra…-

Una pausa, per riprender fiato, perché questo era un discorso che avrebbe dovuto fargli molto, molto tempo fa, prima che lui si innamorasse di lei, e le donasse il suo cuore…

-…e Angel… anche Angel è un vampiro… è un vampiro buono, però, con l’anima, e io l’ho amato… molto… fino a che, un giorno, Angel ha perso la sua anima, la sua preziosa anima… per causa mia… e, come dire, è passato dalla parte dei cattivi…i cattivi che io combattevo ogni giorno, ogni notte… un buffo vampiro inglese e la sua donna vampira, la folle Drusilla… e quel buffo vampiro inglese, sai, chiese il mio aiuto… per allontanare Angel dalla sua amata Drusilla…mi propose un’alleanza… è strano come spesso il destino faccia incrociare le vite delle persone… accettai… non chiedermi perché… non ti saprei rispondere… forse era proprio volere del destino… e riuscimmo a sconfiggere Angel, o più che altro… Willow provò su di lui una magia… un’antica formula della Romania… che andò a buon esito… e Angel riebbe la sua anima… e quel buffo vampiro inglese era andato via, insieme a Drusilla… e tutto sarebbe potuto tornare alla normalità, o almeno, nei miei limiti di normalità…-

-Ma…- aggiunse Riley.

-Già, ma… mi ero innamorata… di quel buffo vampiro inglese… e sembra ridicolo, o impossibile… ma, proprio io, la Cacciatrice, mi ero innamorato non di un vampiro qualunque, ma di un assassino incallito, soprattutto, sprovvisto di un’anima…e poi, sai, possedeva più umanità

di molta gente che conosco… anche lui mi amava, credo… ma, qualcosa andò storto… non può mai andare tutto nel verso giusto… anche lui riebbe la sua anima… e, quella notte stessa, spaventato, o pentito, fuggì, andò via da Sunnydale… lasciandomi il cuore in pezzi… tanto in pezzi che, sembra strano, ma ho provato più volte a rimetterlo insieme, ma, è stato tutto inutile… anche con Angel, è finita presto, e lui è andato a Los Angeles… rimanendomi sempre accanto, consolandomi, offrendomi l’appoggio di cui avevo costantemente bisogno… in questi tre anni, le sue telefonate sono state le mie uniche consolazioni…-

All’improvviso, le venne un giramento.

Strano, l’effetto che a volte può fare un semplice racconto, anche se non era poi così semplice.

-Poi ho conosciuto te… e sembrava che tutto potesse ritornare a splendere di nuova luce… ma quel vampiro inglese, il mio amore segreto, è tornato… proprio qualche tempo dopo che ci eravamo incontrati… pronto a sconvolgere nuovamente la mia esistenza… e la cosa più ridicola sai qual è? Tu l’hai conosciuto, l’hai invitato a passare una serata con noi… ricordi quella sera, in cui mi avevi promesso che mi avresti portato in un ristorantino, a festeggiare? Fu tutto rimandato, e noi andammo al Bronze… e lì trascorremmo la serata con la mia amica Harmony, la biondina, e il suo, beh, ragazzo… Spike… il mio buffo vampiro inglese…-

Riley quasi non cadde dalla sedia.

-Sp-Spike? Quel… ragazzo con i capelli ossigenati?-

Buffy annuì. - …e il mese che sono stata a L. A., da Angel… non ero sconvolta per mia madre… credo che quella sia una ferita che non sanerò mai… ma perché avevo scoperto che Spike… anche lui aveva un’anima… e Will, me lo aveva nascosto, per tre, lunghi anni… mi sentivo tradita, così ho preferito andarmene… come aveva fatto lui… e ho messo ordine nei miei pensieri… e ho capito tante cose, che non ti piaceranno… Riley, io ti voglio molto bene… davvero, pensavo che finalmente tu mi avresti reso felice, ma…-

-Non è così…?-

La Cacciatrice abbassò lo sguardo.

-No. Io non ti amo, come tu ami me, e restarmi accanto ti farebbe solo soffrire…-

-E, perché hai aspettato così tanto, a dirmelo?-

-Mi, dispiace… ogni volta ne avevo l’intenzione, ma tu sembravi così indifeso… non avevo il coraggio…-

Silenzio. Un pesante silenzio.

L’aria si era rarefatta. Ogni suono sembrava attutito.

-Ora, rispondimi sinceramente… dove sei stata, stanotte?-

La ragazza abbassò lo sguardo, senza rispondere.

Non fu necessario. Riley aveva capito.

-Sei stata con lui, vero? Sei solo una p…-

Improvvisamente Angel irruppe nella stanza, scaraventando Riley contro la parete opposta.

Col volto trasfigurato, il vampiro ringhiò: -Mai. Offendere. Buffy.-

Terrorizzato, il ragazzo si allontanò il più velocemente possibile.

Il vampiro aveva ancora il suo aspetto demoniaco. Guardò Buffy.

La Cacciatrice era immobile, con lo sguardo perso nel vuoto.

Will entrò anche lei nella stanza, mentre Angel aveva ripreso il suo solito aspetto.

-So che questo non è il momento migliore per darti una notizia del genere, ma ritengo sia una cosa che devi sapere, e subito… non voglio che sorgano altri malintesi…-

La voce della rossa era bassa e grave.

Buffy si sforzò per dedicarle tutta l’attenzione che meritava.

-Sei stata con Spike stanotte, giusto?-

La Cacciatrice annuì soltanto.

-Beh, lo avevo immaginato… so che può sembrare, una maledizione, però… Spike non ha più la sua anima…-

-Cosa…- riuscì a pronunciare la bionda.

-Sì, beh, ho controllato… ho fatto venire qui Angel, e lui è a posto, quindi…-

-…Quindi, questa è una faccenda che devo sbrigare da sola…-

Come una furia, la ragazza si alzò dalla sedia e prese l’uscita.

 

 

 

21. …VIA…

 

 

Entrò come una furia nell’edificio.

Era davvero arrabbiata. E si sentiva tradita.

Come aveva potuto credergli, per l’ennesima volta? Come?

Era stata una stupida, e il suo comportamento…

Credeva di essere maturata, dopo tre anni, e invece… era rimasta la stessa…

…stupida, ragazzina, immatura e senza cervello.

Lo trovò nella camera da letto, dove l’aveva lasciato.

Stava dormendo.

E quanto più sembrava avere le fattezze di un angelo, tanto più Buffy cominciava a sentirsi venir meno coraggio per quello che stava per fare.

Sarebbe rimasta lì, ad osservarlo per ore, mentre lui, tranquillo, si sarebbe riposato prima di…

…tornare ad uccidere di nuovo, chissà, forse anche i suoi cari…

No, non poteva permetterglielo.

Senza pensarci su due volte, lo stordì con un bastone.

Un atto di vigliaccheria, colpirlo mentre dormiva, ma non voleva avere spiacevoli sorprese.

Presa una coperta di lana, lo coprì con attenzione, stando attenta a che neanche un raggio potesse bruciarlo.

Lo portò fuori della casa, e lo caricò sulla sua auto.

 

Aprì gli occhi lentamente, la testa che pulsava in un punto imprecisato sulla nuca.

Dovette aspettare qualche attimo per riuscire a vedere qualcosa.

Si trovava in un luogo ben illuminato.

Non ricordava come fosse finito lì.

L’aria era umida. Probabilmente si trattava di una cantina.

Cercò di muovere gli arti, ma si accorse di essere legato mani e piedi alla sedia su cui era seduto.

Finalmente sentì dei passi che scendevano.

Tirò un sospiro di sollievo quando la vide, ferma alla fine della scalinata.

Buffy.

Sembrava… strana, però.

Prima di tutto, il paletto. A cosa serviva quel paletto?

E poi, lo guardava in modo diverso… con uno sguardo, quasi, ostile.

-Buffy…- chiamò.

La ragazza si avvicinò lentamente. Non sembrava intenzionata a slegarlo.

-Perché, Spike? Perché di nuovo a me?-

La Cacciatrice aveva urlato quelle parole, e il vampiro vi aveva letto un dolore, che aveva tenuto nascosto per tanto tempo.

-Cosa ti tormenta, Buffy?-

La ragazza alzò il viso, per guardarlo fisso negli occhi.

-Tu, Spike, sei sempre tu che mi tormenti…-

Lui non capì.

-Buffy, se è per stanotte…-

-Già, vogliamo parlare di stanotte? Ok…- prese un’altra sedia, e vi si sistemò a cavalcioni, proprio davanti a lui. -…Perché, sai, sono stanca, di persone che mentono…-

Il vampiro continuava ad avere un’espressione vacua.

-Non ci arrivi, eh? O forse ti starai domandando: “Come ha fatto lei a sapere che… poof!… la mia anima non è più al suo posto?”-

Spike abbassò il capo.

La ragazza lo guardò.

Aveva un’espressione profondamente triste.

Non più adirata, adesso.

Delusa.

Perché nel profondo del suo cuore sperava che i suoi amici si fossero sbagliati.

Ma come potevano sbagliarsi…

…con un assassino di professione come lui?

-Bene, a quanto pare non c’è voluto molto per farti tornare la memoria…- esclamò lei, alzandosi.

Il vampiro alzò lo sguardo, guardandola nelle iridi verdi.

-Vuoi uccidermi?-

L’aveva appena mormorato, un filo di voce, la disperazione negli occhi.

Buffy gli diede le spalle.

Non sopportava essere proprio lei a farlo.

Odiava, vederlo in quello stato.

-Non lo farò… ma dovrai andartene… dovrai allontanarti da Sunnydayle, dai miei amici… e da me…-

Il vampiro diede uno strattone, cercando di liberarsi dalle corde.

-Non puoi costringermi…-

La Cacciatrice si girò verso di lui.

Aveva le guance rigate di lacrime.

Desiderava sempre la morte, piuttosto che vederla piangere.

-Ti ucciderò… se non andrai via… ti ucciderò…-

Prese un coltello, e tagliò le funi.

Spike si massaggiò lentamente i polsi.

Non poteva finire così. Non poteva.

-Tu sai, che non potrei uccidere nessuno, anche senz’anima… io ti amo, non potrei mai farlo…-

-Non mi importa!- urlò lei –Sono io che non ti amo… la tua presenza qui, non fa altro che infastidirmi… stanotte, è stato solo un errore, e ora ne pagheremo le conseguenze…-

Di lì a poco avrebbe iniziato a singhiozzare, e non poteva farlo, non davanti a lui.

-Sparisci, sparisci dalla mia vita…-

Il vampiro le rivolse uno sguardo pieno d’amore.

Salì le scale della cantina, e scomparve oltre la porta.

Buffy crollò.

Le gambe le cedettero, e si ritrovò in ginocchio per terra.

Scoppiò a piangere come una bambina.

Non era cambiata, da tre anni prima.

Ma neanche il suo destino, era cambiato.

L’unica persona che amava, continuava ad uscire dalla sua vita.

E stavolta, avrebbe davvero fatto meglio a non tornarci.

 

 

 

~ * ~ * ~

 

 

 

22. TRA FINZIONE E REALTA’

 

 

Bussò alla porta senza indugi.

Anche se era passata una settimana da quel giorno…

Non poteva arrendersi.

Non senza aver combattuto.

E per lei… avrebbe combattuto fino alla morte.

Bussò un’altra volta.

Forse Buffy non era in casa.

Forse era uscita con Tara, o era a casa di Willow…

Finalmente sentì dei rumori.

Passi che si avvicinavano.

La porta si aprì lentamente.

Un auto passò proprio in quel momento, illuminando l’uscio.

La Cacciatrice lo guardava meravigliata.

La porta era ancora semichiusa.

Aveva un’espressione… quasi imbarazzata.

Qualche attimo dopo, capì il perché.

Un ragazzo comparve dietro di lei, cingendole la schiena.

… Angel...

A dorso nudo, che sembrava avere molta, molta intimità con lei…

-Chi è, tesoro…-

E poi anche Angel si era accorto di lui.

Si erano scambiati uno sguardo di fuoco.

Degno di quelli che si vedono nei vecchi film sugli indiani prima di un duello.

Poi aveva solo avuto il coraggio di esclamare: -…Si vede che ho interrotto qualcosa… sarà meglio che torni più tardi…-

Di solito, nelle sue telenovelas, a questo punto la ragazza spiegava la situazione, confessando che non c’era stato niente tra lei e l’“altro”, che lei amava solo lui.

Maledetta finzione televisiva…

Buffy se ne stava lì impalata, senza rispondere.

Era stato Angel a parlare.

O per meglio dire a sibilare.

-Vedi di toglierti dai piedi, sotto specie di impiastro… e non farti trovare più da queste parti…-

Poi aveva messo un braccio intorno alle spalle di Buffy, spingendola gentilmente ad entrare.

E gli aveva chiuso la porta in faccia.

E Buffy… era rimasta tutto il tempo con lo sguardo basso…

…era colpevole…

…era tutto vero…

Non era solo un’invenzione di Angel.

Restò a fissare per qualche attimo ancora la porta.

Dove prima c’era la donna che amava.

Non avvertiva più niente, dentro di sé…

Sapeva solo, che sarebbe stato meglio allontanarsi…

 

Aveva aspettato che andasse via, per andare a sedersi.

Aveva visto, quello sguardo…

Il “suo” sguardo…

Due occhi di ghiaccio, pieni di amore, eppure capaci di perforarti l’anima…

Avrebbe dovuto dirgli qualcosa, magari spiegargli.

Ma non poteva raccontargli la verità.

Quella recita, altrimenti, sarebbe stata del tutto inutile.

Angel le ordinò: -Vieni a sederti-

La Cacciatrice si sentiva senza forze.

Come un’automa, raggiunse il vampiro.

Non disse niente, ma lo guardò a lungo negli occhi.

Fino a che lo costrinse ad abbassare lo sguardo.

-Non fissarmi a quel modo… non è colpa mia…-

Cercava di consolarla, rasserenarla.

Ma non ci riusciva più tanto bene.

-Buffy, devi fartene una ragione… se vuoi dimenticarlo, questa è la tattica migliore… se gli farai credere di non pensare più a lui, prima o poi si arrenderà…-

-No, Angel, sei tu che non capisci… quanto durerà questo prima o poi? Giorni, settimane, mesi… Non voglio continuare a soffrire… non è giusto…-

Il vampiro la abbracciò.

-Lo sai che ci sono io qui, se hai bisogno di me…-

Buffy si sciolse dall’abbraccio, alzandosi.

Angel aveva un’espressione corrucciata in viso.

-Sono stanca, vado a dormire… Buonanotte!…-

 

 

 

~ * ~ * ~

 

 

 

 

23. PENSIERI

 

 

…Dolore…

L’unica sensazione che provava, in quel momento, era un’acuta fitta di dolore.

Che dal petto si estendeva in tutto il corpo.

Senza tregua.

Mozzandogli il respiro.

Facendogli girare la testa.

Come se stesse per disintegrarsi…

Solo che non aveva paletti, nel cuore.

Solo dolore.

Un continuo, lancinante dolore.

Il momento giusto, perfetto, per riprendere qualche vecchia abitudine.

Abbandonata, accantonata in un angolo…

…Perché a lei non sarebbe piaciuto.

E ora cosa, gli aveva detto?

Che era stato un errore, certo, e che lo voleva lontana da sé.

Che ironia!

Quanto lontano…

Chilometri, città, uno stato, un continente…

Non avrebbe fatto nessuna differenza.

Non era successo in tre anni.

Perché sarebbe cambiato ora?

Solo perché ora lui era… senz’anima.

Già, maledetta anima.

Apparsa, scomparsa…

L’aveva fatta avvicinare a lui, per poi allontanarla di nuovo.

Stupida anima inutile…

Che dava rimpianti, e pene atroci, sì, ma che in definitiva…

Non avrebbe riportato in vita tutte quelle persone.

Il suo redimersi… nessuno se ne sarebbe rallegrato, o rattristato.

Perché a nessuno importava.

…Meglio, affogare i dispiaceri nell’alcool.

La sua, vecchia abitudine.

“Maniera alla Spike”.

Se hai problemi apparentemente insormontabili, beh, amico, la medicina migliore è una bella sbornia.

 

…Ma il dolore non passa…

E’ sempre lì, come un cane fedele.

Come la peste.

Quando sei triste, il tuo malumore si trasmette agli altri.

Loro sanno, che c’è qualcosa che non va.

Ma la loro, tristezza, nasce da altro.

Sapere che, in ogni caso, non riusciranno a consolarti.

Perché quello che hai dentro, non è un dolore che scompare subito.

No, si protrae nella tua anima, e ti lacera lentamente…

…Fino a che sei tu stessa, che cominci a pensare che…

Ma no, non puoi, non la Cacciatrice, non colei che ha il sacro dovere.

No, per colei che ogni giorno deve salvare l’umanità.

…Ma la sua salvezza…

…Arriverà un giorno, per lei, la vera salvezza…?

Qualcosa di così intoccabile e profondo, a temporale, privo di riferimenti spaziali…

Un posto, dove poter essere in pace con sé stessa e col mondo.

Chissà, poi, se esisterà veramente, un luogo del genere.

Si potrebbe stentare, a crederlo.

Ma forse… è necessario farlo, sperare che esista.

Perché… altrimenti non vi sarebbe più alcuna speranza, per lei.

Per lei, che il suo paradiso personale, sulla Terra, non potrà mai averlo.

 

…E adesso il meritato stato di euforia.

Perché, in fondo, è solo questo che importa.

Riuscire a sentirsi felici, anche se è un’illusione, anche se per poco…

Un attimo di felicità… ed era andata via.

Che strano…

La città, sembrava ancora più vuota del solito…

O forse è il suo cuore, che è vuoto…

La sua mente, i suoi pensieri…

Perché non gli appartengono più.

Per amore, si rinuncia ad ogni cosa, giusto?

Camminare per schiarirsi le idee.

I consigli…

A cosa serviranno, poi, i consigli.

Tanto, nella maggior parte dei casi, si fa di testa propria…

…Un miraggio…

Non può, essere lei.

Che viene verso di lui, con il suo sorriso sulle labbra.

E sembra, felice di vederlo.

-Spike… ti ho cercato dappertutto… non c’eri…-

Dolci parole, pronunciate dalla sua voce melodiosa.

-Ero un po’ in giro, dolcezza…-

Stringerla tra le braccia, per sentirla di nuovo sua…

-Ma… sei ubriaco…-

-E’ solo alcool, non preoccuparti…-

-Cos’hai, Spike…-

-Niente, principessa, niente… solo, banali pene d’amore…-

-Di chi sei innamorato?…-

-Non far finta di non saperlo… io, amo solo te…-

Un bacio, finalmente.

-Anch’io ti amo…-

Un altro bacio, più profondo, però.

-Ti va di fare un viaggio con me, tesoro?-

-Certo, Spike, dovunque tu vorrai…-

E l’ingenuità, di quelle parole.

Un viaggio… che parola ambigua.

Colma di significati.

Non avresti dovuto accettare, tesoro, ma ora è tardi…

Verrai con me…

 

 

 

~ * ~ * ~

 

 

 

 

24. TORNANDO ALLA REALTA’

 

 

Aprì gli occhi di scatto, alzandosi.

Non, non poteva essere…

Sicuramente, aveva immaginato tutto… sognato tutto…

Non voleva crederci…

Semplicemente, non poteva essere così e basta.

…o meglio, non voleva credere di averlo fatto.

Cautamente, girò il volto.

E tutte le sue peggiori paure furono svelate.

Harmony…

Era davvero lì, al suo fianco.

I morsi sul collo ancora ben visibili…

Maledizione, era ubriaco…

E nella confusione del momento, aveva finito per scambiare le due ragazze…

L’aveva, uccisa…

Peggio… l’aveva fatta diventare…

Un mostro… come lui.

Con addosso soltanto i pantaloni, uscì dal palazzo.

Era giorno, ma pioveva senza sosta…

Cominciò a correre senza fiato, seguendo il sentiero verso una radura…

La radura dava direttamente su Sunnydale…

Un paesaggio, non indifferente.

Era completamente bagnato fradicio.

Ed ora, non distingueva neanche tanto bene le figure…

I suoi occhi, erano troppo offuscati dalle lacrime, per riuscire a distinguere qualcosa…

Il dolore, il senso di colpa, e tutti i rimorsi che lo avevano attanagliato in quei tre anni…

Erano come tornati al loro posto…

Ma non aveva più un’anima.

No, il cambiamento era stato più radicale.

Non, aveva bisogno di un’anima per provare disgusto…

Verso sé stesso…

Verso ciò che aveva fatto solo qualche ora prima…

Verso ciò che avrebbe potuto fare a Buffy…

Gli salì un conato di vomito alla bocca dello stomaco.

Pensare… che credeva non si potesse stare peggio del giorno prima…

Ricacciò indietro le lacrime.

Ormai non poteva più fare niente.

Non poteva, correggere il corso degli eventi.

Era, successo.

Ora se ne sarebbe preso la responsabilità.

Ma non doveva piangere.

Almeno non per Buffy.

Lei aveva scelto… di nuovo…

E aveva scelto Angel.

E lui avrebbe dovuto dimenticare… di nuovo…

Cercare, di dimenticare…

Perché non avrebbe potuto continuare a vivere col suo ricordo…

Eternamente presente tra i suoi pensieri…

E poi… adesso aveva qualcosa di più importante di cui occuparsi…

Aveva un childe a cui badare…

L’avrebbe fatto…

Fosse solo per il profondo senso di colpa che ancora lo stordiva, imperterrito.

L’avrebbe fatto…

Qualsiasi cosa ciò sarebbe significato.

 

Si svegliò sudata e ansimante.

L’aveva visto… e l’aveva sentito…

Non precisamente, certo, poteva sbagliarsi…

Ma era accaduto, qualcosa…

Qualcosa di inevitabile…

E qualcosa di sbagliato, che non sarebbe dovuto accadere.

Si concentrò completamente per cercare di ricordare ogni particolare…

Quel palazzo…

Quel dannato palazzo era sempre sede dei suoi sogni peggiori…

Ecco, ora ricordava meglio…

La stanza da letto…

Dove avevano dormito lei e Spike…

Solo che nel sogno…

Mio Dio, Harmony…

Non riusciva a vederla bene…

L’immagine era sfocata…

Stava, dormendo.

…allora perché sentiva che non si sarebbe più svegliata da quel sonno?

E poi un’altra immagina fugace…

Il promontorio accanto al palazzo…

E una figura si stagliava imponente, incurante della pioggia…

Spike…

Avrebbe dovuto raggiungerlo!

Immediatamente!

 

Era arrivata giusto in tempo per ascoltare.

Avrebbe fatto meglio, però, a non farlo…

-Mi dispiace, Harmony… mi dispiace così tanto…-

La ragazza bionda era calma, più calma del solito.

E aveva assunto una strana espressione seria.

Sembrava… inquietante…

-Non devi dispiacerti, Spike… Io, non ho mai assaporato una tale potenza…-

Istantaneamente, il suo volto perfetto si deformò.

Buffy credette di svenire.

Allora, aveva visto giusto!

Spike si voltò ancora a guardare il paesaggio.

-Anche se ora ti senti inebriata dall’oscurità che è in te, verrà un giorno in cui mi odierai…-

Nella sua voce non c’era più malinconia, o rammarico.

Solo, rassegnazione.

-No, se mi aiuterai ad amare la mia nuova natura…-

Il vampiro biondo si girò di scatto, afferrandola per le braccia.

-Cosa vuoi che faccia…? Cosa credi che cambierebbe…?-

-Vieni con me…-

Spike aveva uno sguardo completamente sorpreso.

-Partiamo… Andiamo via da Sunnydale… qui ci aspettano solo dolori e sofferenze… andremo in Europa… ho sempre desiderato, andare in Europa…-

Incredibile, come Harmony fosse cambiata.

Dov’era, la stupida ragazzina senza cervello, che cambiava ragazzi come le scarpe?

E chi era, ora, questa vampira, ansiosa di accedere al suo illimitato potere?

Spike non poté far altro che annuire.

-Ti seguirò… dovunque tu voglia andare…-

Gli occhi di Harmony si illuminarono di gioia…

Come quando, solo poco tempo prima, riusciva ad ottenere la carta di credito da suo padre.

Gli buttò le braccia al collo, sorridendo felice.

Il vampiro biondo aveva un’espressione svanita…

Sembrava assente, non partecipe…

Buffy si accorse, con timore, che il suo sguardo, improvvisamente, si era fermato proprio vicino ai cespugli dove si era nascosta.

Che l’avesse vista?

Forse sì…

-Verrò via con te… Non ho più legami con questa città…-

Buffy deglutì nervosamente.

Spike abbassò lo sguardo, la voce ora più triste.

-…Né voglio più averne…-

 

 

 

~ * ~ * ~

 

 

 

 

25. GUARDARE AVANTI

 

 

Aveva saputo tutti i particolari della partenza da Willy.

Conosceva a memoria il dove e il quando…

Ma non sarebbe andata a salutarlo.

Era passato un mese, dall’ultima volta che lo aveva visto…

Lo aveva incontrato al cimitero…

Sulla tomba di sua madre…

Aveva in mano dei fiori bianchi, il volto teso e intensamente serio…

Lui l’aveva sentita arrivare.

Le aveva rivolto solo uno sguardo, senza parlare.

Poi era andato via, il lungo spolverino nero agitato dal vento…

Allora avrebbe voluto fermarlo.

Parlargli.

Dirgli tutto quello che pensava.

…Che non le importava veramente che lui avesse perso l’anima…

…Che avrebbe potuto dimenticare quello che aveva fatto ad Harmony…

…Che tra lei e Angel non c’era più niente, da tanto tempo…

…Che lo amava ancora, irrazionalmente…

Ma non ebbe la forza di dichiararsi…

E quando cercò la sua figura nella notte, lui era già sparito…

E il giorno dopo sarebbe partito.

E stavolta, non sarebbe stato come prima.

Lo avvertiva chiaramente.

E ne soffriva in silenzio.

Non poteva far altro.

Non poteva più fare nient’altro…

 

-Sei pronto, Spike?-

“Torna sul promontorio… devo parlarti…”

Il vampiro biondo si fermò.

Era… era la voce di Buffy quella nella sua testa?

Mio Dio, stava dando di matto…

-Sì, Harm, metto le ultime cose in macchina…-

“Per favore, Spike…”

Era proprio Buffy.

Come diavolo…

-Scusa, Harm, ma voglio dare un ultimo addio a questa città… ti raggiungo tra poco…-

La bionda annuì, salendo nell’auto.

Intanto Spike si allontanò velocemente, e in un attimo si ritrovò sulla cima del promontorio, solo.

Cominciò a spazientirsi.

Non aveva la forza, di iniziare un’altra conversazione sfiancante con lei.

“Stai partendo…”

La voce risuonò ancora nella sua testa.

Confuso, Spike rimase immobile.

-Dove sei?- esclamò.

“Non sono accanto a te… sono lontana… è un altro dei trucchetti magici di Willow…”

-Ah, capisco…-

Si accese una sigaretta.

-Sai, Cacciatrice, non ho mai capito una cosa… cos’ha di tanto speciale, Angel?… ah, sì, forse la sua preziosa anima…-

La voce di Buffy era seccata.

“Non voglio parlare di Angel…”

-Cos’è, ha deciso di nuovo che Sunnydale era troppo piccola per voi?-

Irritante, doveva sembrare irritante.

E distaccato, freddo.

Come se la cosa non gli importasse.

“Io non amo Angel… sono quattro anni, che ho smesso di amarlo… e tu lo sai, dannazione…”

Spense la sigaretta sotto i suoi piedi.

Voleva sentire tutta la verità?

Sarebbe stata accontentata.

-Non potevo saperlo, tesoro… tu, non me lo hai mai dimostrato…-

“Maledizione, Spike, lo sapevi benissimo… è solo che avevi ancora troppa paura di ammetterlo… pensavi… temevi di, non meritare una ragazza che ti amasse…”

-Non avresti dovuto allontanarmi da te…-

“Lo so… mi dispiace… è stata, colpa mia…”

Rimasero in silenzio.

Spike fissò per un attimo il paesaggio sottostante, per l’ultima volta.

Inspirò profondamente l’aria pulita.

-Ti amerò per sempre, lo sai…-

“Non farlo… dovrò dimenticarti…”

-Non mi dimenticherai…-

“Dovrò farlo…”

Ora, la sua voce era rotta dai singhiozzi.

Era davvero, il momento degli addii.

-Sei stata… l’unica cosa meravigliosa in questa vita infernale, Cacciatrice!-

“Spike, io…”

-E so che mi odierai, ma…-

“Non potrei mai odiarti… non ho mai smesso, nemmeno per un secondo, di amarti…”

Ancora silenzio.

Il vento gentile scompigliava i suoi corti capelli.

Stava per piovere.

L’aria era intrisa di quel particolare odore, che precede la pioggia.

-Potrei restare…-

“Non farlo… lasciami vivere la vita normale che ho sempre desiderato…”

-Una vita senza amore?-

La voce di lui era sarcastica.

E incredula.

Lo stava allontanando, per l’ennesima volta.

“Una vita, senza amore… L’amore, non è necessario…”

-Lo è…-

“Ne farò a meno… e cambierò… e ora, credo sia il caso di dirti…”

-No, Cacciatrice, sarebbe inutile dirsi addio…-

“Non tornerai più… promettimi che non tornerai…”

-Non sono bravo, a mantenere le promesse…-

“Allora, ci vediamo, Spike…”

Il vampiro biondo si girò, diretto verso la sua DeSoto nera.

-Ci vediamo, Cacciatrice…-

Una sola lacrima rigava il suo viso perfetto…

O forse, era soltanto la prima goccia di pioggia…

 

 

 

 

26. EPILOGO

 

 

Spalancò la porta del locale.

Bastò uno sguardo, e tutti i clienti uscirono frettolosamente.

Soddisfatto della sua entrata teatrale, si avviò verso l’unico rimasto nella sala.

Era seduto ad un tavolino, da solo.

Ubriaco, come al solito.

Rigirava quel dannato bicchiere di Bourbon tra le mani, fissandolo ossessivamente.

Prese una sedia e gli si sedette di fronte.

Spike non parve nemmeno accorgersi della sua presenza.

Era ipnotizzato.

Guardava in modo maniacale la superficie liscia del bicchiere, nella quale non poteva specchiarsi.

-Sapevo di trovarti qui!-

Spike appoggiò il bicchiere sul tavolo, guardandolo con sfida.

-Tu sai sempre tutto di tutti, vero?-

Angel abbassò lo sguardo.

Erano giorni che lo cercava, senza sosta.

Non avrebbe neanche potuto chiedere l’aiuto di qualcuno.

Non avrebbero, potuto aiutarlo.

-A dirti tutta la verità, non pensavo che ti saresti ridotto a bere giorno e notte in una squallida bettola!-

Il vampiro biondo sorrise, ironico.

-Beh, che vuoi che ti dica… ne basta uno di vampiro dedito alla redenzione dei suoi peccati…-

Anche Angel ordinò qualcosa da bere.

Rimasero seduti per molto tempo, in silenzio.

Non erano mai andati d’accordo.

Mai.

C’era sempre stata, una sorta di rivalità tra i due.

Ora più che mai.

Ma entrambi, erano stanchi di farsi la guerra.

Non erano più giovani come un tempo…

Che ironia della sorte!

-Non ti interessa sapere perché sono qui?-

Spike non rispose.

-E’ per Buffy-

Il vampiro biondo rimase immobile.

Nessun movimento nel suo viso, certo.

Ma Angel, riusciva a scrutare i movimenti agitati della sua anima scomparsa…

-Quello, è un capitolo chiuso della mia vita… Ricordi? Ho vampirizzato Harmony, sono andato via con lei un anno fa, e ora- bevve una lunga sorsata dal bicchiere –ora sono qui-

-Buffy sta per sposarsi-

Ora aveva attirato la sua attenzione.

Lo guardava sorpreso, aveva abbandonato la maschera di disinteresse che portava normalmente.

Si rigirava nervosamente le mani.

-Si sta… sposando?-

Il vampiro bruno annuì.

-Quando?- riuscì solo a pronunciare.

-Oggi… esattamente tra due ore…-

-Cosa?-

Ora sembrava preoccupato, non più sconvolto.

-E perché diavolo sei venuto a dirmelo solo ora, maledizione!-

Si alzò bruscamente, gettando la sedia all’indietro.

Cautamente, anche Angel si alzò.

Adesso, doveva cercare di calmarlo.

-Ti ho cercato in questi giorni… tu non eri da nessuna parte… Alla fine, sono arrivato qui, e sorpresa… tu sei davvero in questo squallido locale di L.A.!-

Spike si morse le labbra.

-Dannazione, non importa… Andiamo, muoviti!-

Lasciarono dei soldi sul tavolo, poi uscirono di corsa.

 

Erano arrivati, troppo tardi.

La cerimonia in chiesa, era finita, chissà da quanto.

Spike abbassò lo sguardo.

Come… aveva potuto sposarsi, Buffy?

Soprattutto, chi, aveva sposato?

Chi, aveva amato così tanto da decidere di fare il grande passo?

…Naturalmente, non che avesse mai pensato di sposarla.

Sarebbe stato, tecnicamente impossibile.

E non solo, tecnicamente

Ma, al diavolo, quella era la sua Buffy!

…Erano fuori casa sua.

Dall’interno, si sentiva la musica ad alto volume.

Angel era appena dietro di lui.

Sembrava, malinconico.

Ma non, dispiaciuto.

Come se, non gli importasse del tutto.

E forse perché, lui era andato avanti.

…Ma erano solo supposizioni.

Entrarono dalla porta principale, l’invito ancora aperto a entrambi.

Il vampiro biondo si stupì nel trovare la casa alquanto cambiata.

Non erano, enormi cambiamenti, ma rilevanti.

Soprattutto, non erano cambiamenti da Buffy.

O forse lo erano, solo che lui non lo aveva mai scoperto.

Facendosi largo tra la folla, raggiunsero il soggiorno.

Angel gli fece cenno in una direzione.

Spike si voltò, lentamente…

E come in un video al rallentatore, la vide…

Bellissima, nel suo semplice abito bianco…

Raggiante, la felicità che la rendeva ancora più bella…

Anche lei lo aveva visto.

Gli aveva fatto l’occhiolino, i suoi occhi che si illuminavano come al solito quando lo guardavano.

Poi era andata a salutare altri invitati.

Si rivolse ad Angel, sottovoce.

-Dov’è lo… sposo?-

Non ci fu bisogno che glielo dicesse.

Lo vide entrare dalla porta, nel suo smoking nero.

Quasi cadde.

-Oh mio Dio…- mormorò.

Spaventato, si ritrasse, quasi fosse stato colpito da un raggio di sole, e scomparve nella mischia.

 

Angel lo ritrovò poco dopo, in giardino, che fumava.

Lo faceva ancora, e lo faceva sempre, quando era nervoso.

E ora lo era davvero.

Ai suoi piedi c’erano almeno una decina di mozziconi.

-Ora! Puoi spiegarmi cosa diavolo sta succedendo là dentro…-

Il vampiro bruno non riuscì a trattenere una risata.

Quella, situazione, era davvero ridicola.

Davvero.

E tragica.

Beh, era sempre stato un tipo tragicomico, Spike, no?

-Beh, quello che hai appena visto… è James… il, marito di Buffy!-

-Questo, lo avevo capito già da solo-

Si girò a guardarlo.

Voleva spiegazioni, e spiegazioni chiare.

-Dannazione, Angel, quel, quel tipo… James… assomiglia in maniera spiaccicata a me…-

Sul volto di Angel comparve un piccolo sorriso ironico.

-Sbagliato… quello, sei proprio tu… versione con l’anima… versione, umano!-

Spike era sempre più incredulo.

Possibile che quella giornata gli riservasse così tante sorprese tutte insieme?

-Ora ti spiego… vediamo, diciamo che ognuno di noi ha un clone, nel mondo, un tizio che gli assomiglia in modo spaventoso, anche a livello caratteriale… Non può succedere, naturalmente, che qualcuno di questi cloni si scontri con il suo gemello, o con, gli amici, del suo gemello, altrimenti accadrebbe una catastrofe… sai, il destino, e roba varia…-

Il vampiro biondo ascoltava con attenzione, e cominciava a capire.

-Buffy ha incontrato il tuo clone umano, James, circa due mesi dopo la tua partenza…-

-Ma tu… hai detto che i cloni non possono incontrarsi con gli amici del suo gemello…-

Angel annuì.

-Già, ma ci sono alcune condizioni… ad esempio, se uno dei due muore…-

-Stupendo! Sono due secoli, quasi, che sono morto, e all’improvviso spunta un mio gemello… fantastico! Ancora non capisco, come Buffy abbia potuto innamorarsi di lui…-

-Lui è identico a te, Spike, il ragazzo normale che Buffy non ha mai avuto… e poi, qualche giorno prima di incontrarlo, le, avevo accennato che tu eri… morto…-

-Cosa? Io, morto? Ma se, se… sono qui con te…-

-No, Spike… tu, sei davvero morto… è davvero così…Non, te lo ricordi, vero? E’ accaduto, due mesi dopo la tua partenza… me lo hanno raccontato… ti hanno visto combattere, combattere contro qualcosa di invisibile… e poi, sei caduto su un paletto… dritto nel cuore…-

Ora il vampiro biondo aveva lo sguardo nel vuoto, sembrava assente.

Era, tutta una menzogna…

Non, poteva essere vero…

-Ma, io…-

-Cielo, non ti sei mai accorto della completa indifferenza degli altri verso di te, come se tu non esistessi?-

-Beh, sono un tipo… mhm… silenzioso…-

-Sì, certo, raccontala a qualcuno che non ti conosce da più di cento anni… sei morto, Spike, mi dispiace…-

Avevano entrambi abbassato lo sguardo.

Quella conversazione non stava avendo luogo.

Non vicino a quella casa.

Non quel giorno.

Non con quella persona.

-E dunque… cosa sarei, adesso?-

-Uhm… secondo i libri di Wesley, la definizione più giusta sarebbe ‘ectoplasma’… o se vuoi, un fantasma, che ha ancora delle faccende in sospeso su questa terra…-

-Wow… faccende in sospeso… è un classico…-

Rimasero un momento in silenzio.

I sensi dei due demoni tesi al massimo.

Per ubriacarsi di quella musica assordante, e dimenticare tutto il resto.

-Ho, capito… e so, qual è questa faccenda… almeno credo… e ora… voglio solo guardarla… un’ultima volta…-

Entrarono di nuovo.

Ma ora, sembrava esserci meno gente.

Spike scorse in un angolo Willow, da sola.

Anche lei aveva uno sguardo triste.

Non vedeva Tara.

Chissà, forse tra loro le cose non erano andate così bene…

Un po’ più in là, c’era Xander, che ballava con una giovane ragazza mora.

…E vicino alla porta d’ingresso, Anya e Giles ridevano e scherzavano.

Guardandosi in modo, beh, un po’ troppo complice.

-Angel… una sola curiosità prima di morire… cosa diavolo è successo da quando sono andato via?-

Il vampiro bruno diede una rapida occhiata a quelli che, una volta, erano anche ‘suoi’, amici.

-Sono cambiati, Spike… tutti cambiano… Tara, è morta… qualche mese fa… e Xander e Anya, hanno rotto, e credo tu abbia capito chi siano i nuovi rispettivi compagni…-

E proprio in quel momento, mentre li guardava, apparve di nuovo Buffy, accanto a Willow.

…E Spike si fermò.

Mise bene a fuoco la scena…

Cercando di stampare quella foto, quelle persone, nella sua mente…

E sembrava tutto così strano e irreale…

Sembrava, tutto un incubo.

O un sogno.

Già, si sentiva…

… come in un sogno…

Solo che stavolta non si sarebbe svegliato…

 

Aveva aspettato che si allontanasse, da solo.

Doveva, stare da solo.

…Perché nessuno, avrebbe potuto capirlo.

Solo allora, le si avvicinò.

Senza dire una parola, la abbracciò.

Era tanto tempo, che non lo faceva, troppo.

E ora, chissà quanto altro tempo sarebbe passato…

Quando si staccarono, la guardò negli occhi commosso.

-Sono tanto felice che tu sia qui, Angel!-

Gli occhi di Angel emanavano letteralmente lampi di gioia.

-Complimenti, Buffy… spero che ti renda felice…-

-Lo farà, non temere…-

Prese al volo due bicchieri di champagne.

Ne porse uno al vampiro.

-Ti va di brindare?-

I due bicchieri si sfiorarono lievemente, producendo un acuto trillo.

-Ora che ci penso… dov’è Spike? Prima era vicino a te… Non dirmi che è già andato via…-

Angel la guardò stralunato.

-S-Spike?- sussurrò, visibilmente preoccupato.

-Sì, Angel, Spike, il vampiro che credevo morto…- sorrideva appena, la Cacciatrice -…E’ davvero,  immortale…-

-Buffy… cosa… tu, hai visto Spike?-

Lei sbuffò, spazientita.

-Certo che l’ho visto! Guarda che ci vedo ancora bene, Angel!-

Senza dir nulla, il vampiro bruno si voltò, uscendo di corsa in strada.

Continuava a imprecare.

-Maledizione… maledizione… maledizione…-

Perché ad un tratto tutto era stato chiaro.

Perché Buffy aveva visto veramente Spike.

Perché Buffy riusciva a vederlo perché lo amava ancora così tanto…

E Spike meritava di parlarle, prima di scomparire…

Doveva trovarlo…

Doveva trovarlo assolutamente…

E pensando questo, era arrivato inconsapevolmente al cimitero.

(“Che strano! Cercarlo proprio qui!”)

E naturalmente Spike era lì.

Chino sulla tomba della madre di Buffy, Joyce.

Per dare un ultimo saluto a lei almeno.

Per far sì che Joyce vegliasse su Buffy in sua assenza.

E allora… cambiò idea.

Non lo interruppe.

Non doveva farlo.

Quello era… l’ultimo momento di solitudine.

E sapeva che Spike, almeno allora, non era solo.

Il vampiro biondo continuò a fissare la fredda lapide ancora e ancora…

Come se stesse davvero parlando con Joyce, nella sua mente…

Quando ebbe preso commiato da lei, si girò verso Angel.

-Sai cosa pensavo?-

Angel lo guardò incuriosito.

-Non riesco ad immaginarlo-

-Beh, pensavo… mentre guardavo quel gruppo di persone felici, che nonostante tutto, nonostante le difficoltà, le sofferenze, le perdite…- guardò ancora la tomba -… sono andate avanti, senza fermarsi mai a compatirsi, beh, pensavo… che sono davvero fortunato-

Angel annuì.

-Intendo, sono stato fortunato ad averli conosciuti… Perché, sai, non si incontrano tutti i giorni ‘supereroi’ del loro calibro. Già, dei supereroi… Credi che si ricorderanno di me, un giorno?…-

Era celata una speranza, in quella ingenua domanda.

-Spike, lei ti ama ancora… ti ha visto… prima… accanto a me… e solo un amore così grande le ha permesso ciò…-

Tremava, parlando.

Forse perché lui stesso, Angel, era spaventato da quel sentimento.

Il sentimento di una strana ragazzina, forte e fragile nello stesso tempo.

Un sentimento che andava oltre la morte, ma che era pieno di vita…

-… Credo che dovresti parlarle… un’ultima volta…-

Spike era rimasto in silenzio.

Non sembrava essere tanto sorpreso.

Forse, sapeva già, che sarebbe stato così.

Beh, Spike era andato sempre oltre le apparenze.

Spike scavava nell’essenza delle cose.

Probabilmente, l’aveva fatto anche stavolta.

-Non occorre, Angel. Quel sorriso… quel piccolo timido sorriso che mi ha lanciato attraverso quella stanza straripante di gente… lo ricorderò per sempre… Non rimpiangerò niente…-

Incredibilmente, il suo corpo stava iniziando a scomparire.

A poco a poco, diveniva sempre più inconsistente.

Adesso, che aveva smesso di parlare, solo il suo viso appariva ancora.

Un volto senza corpo, che brillava quasi nel buio della notte.

-Goditi la libertà, Spike-

Era il suo ultimo saluto.

Lo sapevano entrambi.

Spike mormorò soltanto, guardandolo negli occhi nocciola –Lo farò…-

E poi scomparve completamente.

E nell’aria rimanevano dei frammenti di luce.

Segno che era successo qualcosa di stupefacente.

Davvero.

Un vampiro fantasma…

Non si era mai visto.

Ma Spike non era mai stato un tipo comune.

Anche dopo la morte.

Angel abbassò la testa, con fare ossequioso.

Poi si voltò, diretto a casa Summers.

 

 

 

FINE