Autore:
Anneliz
Spoiler
per: La 1° e la 2° Season di “Buffy
the Vampire Slayer” fin dopo “Passion”.
Pairing: B/S, A/D, B/A implicato, S/D implicato, B/R, W/T
accennato... fino alla fine a sorpresa!
Rating: Uhm, trovo un po’ difficile definire il genere di questa
fanfic… diciamo, Romance, con un po’ di Angst!
Timeline: Post “Passion”.
Summary :
Spesso i sogni si avvicinano alla
realtà… Buffy e Spike si alleano per fermare Angelus. I loro sogni si
avvereranno?
Disclaimer:
I personaggi appartengono a Joss
Whedon, David Greenwolt la WB, ME, la UPN e la Fox. L'autore scrive senza
alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.
Note
dell'autore: Durante il corso della
fanfic, sarà riproposta una scena di "Fool For Love". Non è riportata
fedelmente, quindi scusatemi se troverete una diversità nei dialoghi.
1. PROLOGO
Notte.
Cimitero di Sunnydale.
Una ragazza dai capelli biondi e un uomo con il viso alquanto
sfigurato stanno combattendo corpo a corpo. All’improvviso la ragazza estrae un
bastone di legno e trafigge il cuore dell’individuo, il quale, in un attimo, si
smaterializza in polvere.
-E’ tutto per stasera?- domanda, esausta.
Un uomo sulla cinquantina esce allora da dietro una
tomba, pulendosi gli occhiali: -Sì, credo che per stasera il tuo compito…-
Senza lasciarlo finire, la bionda s’incammina
dicendo: -Allora, ci vediamo domani a scuola!-.
“Per ogni
generazione vi è una prescelta, che si erge a difesa dei deboli, e combatte i
vampiri e le forze del male. Lei è la cacciatrice!”
Quante volte aveva letto una frase del genere sui
vecchi libri del sig. Giles.
Tutto era iniziato come un bel sogno… e poi…
Una prescelta!
Prescelta a soffrire!
Prescelta a non avere una vita normale!
Prescelta a non avere un ragazzo normale!
No, correggiamo: prescelta a non avere NESSUN
ragazzo!
Da quella maledetta sera, lei aveva iniziato ad
odiare il suo compito.
Perché volevano obbligare proprio lei ad uccidere il
suo grande amore, apparentemente perduto?
-Perché TU sei la prescelta!-
E da allora aveva anche cominciato a capire che,
nonostante tutto quello che faceva, nessuno le era riconoscente, o debitore.
Dopo tutto, era lei che salvava il mondo dalle
catastrofi!
Era lei che, in caso di necessità, doveva
sacrificarsi!
Era lei che, pur di salvare persone per lo più
sconosciute, non poteva avere una vita!
Un po’ di riconoscenza almeno le sarebbe bastata!
Sentendosi, come al solito, più che confusa, ma
avendo una gran rabbia in corpo, si recò al bar di Willy.
Dieci a uno che vi avrebbe incontrato dei vampiri da
distruggere.
E infatti…
Ormai, però, le forze demoniache di Sunnydale conoscevano
la sua identità, per cui, dopo averla vista, scapparono tutti di gran carriera.
-Ehi, tu! E’ la prima e l’ultima volta che metti
piede qui dentro! Mi farai fuggire tutta la clientela!-, Willy, il proprietario
del bar, quell’inetto, quel poco di buono, aveva anche da ridire.
La cacciatrice non diede peso alle sue parole, ma la
sua attenzione fu attirata dall’unica presenza nella sala: Spike!
Il vampiro, ancora costretto sulla sedia a rotelle a
causa di quell’organo fatale, aveva un bicchiere di Bourbon in mano, e lo
rimirava, come incantato.
La ragazza gli si avvicinò con fare minaccioso, e
insieme prudente.
-Ehi, Spike! Brutta serata? Com’è che non sei in
compagnia?-, lo derise.
Spike continuò a fissare ossessivamente l’oggetto
nella sua mano, e senza neanche guardarla, rispose: -Che c’è, cacciatrice?
Cerchi grane? Sai bene qual è il motivo per cui io sono qui da solo come te,
mentre c’è qualcun altro che se la sta spassando!-
La ragazza si irrigidì.
Non voleva che gli dicesse ciò che lei da qualche
tempo in cuor suo temeva.
-Perché non rispondi? Non sei curiosa di sentire la
mia favola?-, ora il vampiro aveva poggiato il bicchiere sul tavolino.
Buffy si era seduta di fronte a lui, sempre
continuando a non proferir parola.
-Dato che chi tace, acconsente… c’erano una volta una
cacciatrice un po’ idiota, e uno stupido vampiro con l’anima, che non sapendo
cosa fare, pensarono bene di innamorarsi, e di andare a letto insieme…-
-Spike!- sibilò lei, sbattendo il pugno sul tavolo.
-Che c’è, tesoro? La conosci già questa storia? Non
importa, continuerò… e siccome ormai il vampiro in questione, che non ha più la
sua preziosa animuccia, si è stancato della cacciatrice, preferisce andare a
letto con le donne degli altri…-
-Cosa stai dicendo? Sei solo ubriaco fradicio!-
-Come, Buffy, davvero vuoi farmi credere che non lo
sapevi? Suvvia, non ti credevo così ingenua! Come credi che passino il loro
tempo Angelus e Drusilla? Ah già, ho toccato un tasto dolente!- la guardò
compiaciuto, sentendo, dopo tanto tempo, di avere ancora il potere di
annientare le sue vittime anche solo con le parole.
L’aveva sempre affascinato molto colpire lì dove
sapeva di far più male.
La ragazza, il suo sguardo che fissava con odio gli
occhi del vampiro, non aveva emesso una parola, né Spike si aspettava che lo
facesse.
Era questo il bello!
Ma Spike maggiormente si divertiva, quanto
maggiormente le sue vittime cercavano di ribellarsi.
Tentò di provocarla.
-Ah, cacciatrice, cacciatrice… sai, ti preferivo
prima! Eri più cattiva, più combattiva, più… diversa! Ora non sei altro che un
burattino nelle mani di un burattinaio!-
Ancora nessuna risposta.
Il vampiro si irritò.
-Ehi, bellezza, guarda che l’anima l’ha persa il tuo
ex ragazzo, mica tu… maledizione, mi stai ascoltando?-.
Evidentemente no, perché Buffy si era alzata e si
stava incamminando verso l’uscita.
-Ehi, ragazzina, non puoi andartene mentre sto
parlando-, iniziò a muoversi il più velocemente possibile con la sedia a rotelle,
-maledizione! Non conosci neanche l’educazione…-.
Il vampiro cadde.
Rovinò letteralmente a terra, mentre la sedia era
stata catapultata poco più avanti.
Impietosita, la cacciatrice era ritornata sui suoi
passi, aveva raccolto la sedia e l’aveva porsa al vampiro, che rabbiosamente
gliel’aveva strappata di mano.
-Dovrei esserti anche riconoscente, ora? E’ tutta
colpa tua se mi trovo in questa situazione! E’ tutta colpa tua se Drusilla ora
preferisce quel traditore a me! E’ tutta colpa tua se ora sono diventato una
specie di zimbello tra i vampiri!-
La ragazza lo depose lentamente sulla sedia,
lasciando che scaricasse tutto l’odio represso.
Anche lei provava le stesse sensazioni, e sapeva di
avere un disperato bisogno di sfogarsi.
Spingendo la carrozzella, Buffy lo portò fuori.
-Vuoi che ti riporti a casa?-.
Quell’atteggiamento di sufficienza e di pietà che
aveva nei suoi confronti, innervosì ancor di più, se possibile, il vampiro.
-Credi che abbia bisogno di te?-, e senza aggiungere
altro, o senza dar modo a Buffy di replicare, se ne andò, e scomparve nella
notte.
La ragazza guardò la sua ombra allontanarsi sempre
più, accertandosi che non gli accadesse niente, come una madre premurosa fa col
suo bambino.
Poi anche lei si avviò verso casa, maledicendosi
mentalmente per lo strano comportamento avuto poco prima.
Entrò dalla finestra della sua camera, come al
solito.
Non voleva che la madre, svegliandosi, la vedesse
ancora alzata a quell’ora.
Appoggiò la borsa pesante sul pavimento.
Quando rialzò lo sguardo, vide davanti a sé Angelus.
-A-Angelus!-, emise un lieve sussurro.
-Sì, Buff! Felice di vedermi?-
Il suo tono era sempre canzonatorio nei suoi
riguardi.
La cacciatrice ripensò alle parole di Spike.
Le salì lentamente alla gola un senso di nausea.
Avrebbe voluto vomitare.
Ma cercò di trattenersi.
Non sopportava di avere davanti a sé quel vampiro,
che continuava a trattarla così… male.
“Rivoglio il mio Angel!” pensò disperatamente.
Ma anche quest’ultima speranza sembrava essere svanita
nel nulla, circondata da altre mille speranze cadute miseramente.
Cercando di sembrare decisa, esclamò: -Voglio che tu
te ne vada, Angelus! Subito! ORA!-
-Non alzare la voce con me, signorina!-
-Altrimenti cosa farai? Mi farai diventare pazza e poi
mi ucciderai come hai fatto con Drusilla?-
-Buffy! Che sta succedendo? Con chi stai parlando?-
Joyce, dalla sua camera, aveva momentaneamente interrotto il discorso.
-Niente, mamma, è solo un insetto, un insetto molto
fastidioso, e tu sai quanto io odi gli insetti!- rispose guardando il vampiro
negli occhi, con sguardo adirato.
-Ah, va bene, buonanotte!-, concluse Joyce.
-Ok, Buff, diciamo che per stasera voglio essere
magnanimo! Ma non lo sarò domani! Io ti vedo! So dove sei! Percepisco il tuo
odore! Ti troverò ovunque tu sia! A domani sera!-, e uscì elegantemente della
finestra, che la cacciatrice prontamente richiuse.
Poi si buttò sul letto, sfinita da quella lunga
notte, chiuse gli occhi, e poi li riaprì, come per svegliarsi da un brutto
sogno.
Purtroppo, l’incubo in cui stava vivendo non era
frutto della sua immaginazione.
Era la realtà, la vita, la SUA vita!
E per quanto fosse orribile, avrebbe dovuto
cominciare a combattere di nuovo.
Si abbandonò alle lacrime.
“E’ l’ultima volta”, pensò, “l’ultima volta che
piango per te. L’ultima!”.
E spese le sue ultime energie piangendo lacrime
amare.
Infine, esausta, e con gli occhi ancora arrossati, si
addormentò sopra le coperte.
-Spike!-, urlò Angelus, appena entrato nel palazzo
malandato che era diventato la sua dimora, e del sanguinario e Drusilla.
-SPIKE!-
Il vampiro biondo arrivò spingendosi a fatica,
chiaramente infastidito.
-Cosa vuoi, principino? Non ti è stata ancora servita
la cena su un piatto d’argento?-.
-Mhm, questa è un’idea cui non avevo ancora pensato!
Grazie, Spikey, sei sempre molto utile, ma torniamo a noi… Voci indiscrete mi
hanno avvisato che hai avuto una breve conversazione con la cacciatrice,
stasera…-
Spike lo guardò con tono di sfida: -Vedo che le tue
“voci” sono sempre molto ben informate!-
Angelus lo afferrò per il colletto della camicia, lo
sollevò in aria di pochi centimetri, e la sua faccia si tramutò in quella del
mostro.
-Senti, amico, non so cosa tu le abbia detto, ma ti
consiglio di stare molto attento a quel che fai! Se non stai in guardia, farai
una brutta fine! Non voglio, e quando dico che non voglio, significa che tu NON
lo farai, che tu ti intrometta più tra me e Buff! Ci siamo chiariti?- e lo
lasciò ricadere.
-Che c’è, principino, stasera la tua bella ti ha
mandato al diavolo? Forse, non le avrà fatto molto piacere sapere che, mentre
lei si dispera, tu non passi certo il tuo tempo giocando a carte!-, e anche
Spike mostrò il suo volto trasfigurato di vampiro.
Il volto di Angelus ritornò normale.
-Questa è una questione tra me e lei! La prossima
volta che ti intrometterai, non avrai neanche la forza per parlare. Parlare? Ma
cosa sto dicendo? Tu riusciresti a far parlare un mucchietto di cenere? Ah ah
ah ah!-, e andò via.
Quando ebbe salito le scale, Spike lo sentì urlare:
-Dru, amore! Sbaglio o non abbiamo finito il nostro discorso ieri?-
Il vampiro impallidì per la rabbia.
Appoggiò con forza le mani sulla sedia, e, con uno
sforzo sovrumano, riuscì ad alzarsi, sgomento.
Non riusciva a crederci!
Si era finalmente alzato in piedi!
E, cosa ironica di tutta la faccenda, ne era stata
proprio Angelus la causa.
La rabbia era stata tale e tanta che la forza gli si
era come moltiplicata.
Tornò a sedersi.
Non avrebbe raccontato a nessuno dei suoi progressi.
Avrebbe aspettato il momento opportuno, e a quel
punto si sarebbe vendicato a dovere con chi l’aveva umiliato…
~ * ~ * ~
2. RIVELAZIONI
“E’ stata una settimana troppo calma!” pensò la
cacciatrice esattamente sette giorni dopo quella sera, uscendo per andare a
caccia.
“Ci sarà di sicuro sotto qualcosa!”.
Non era ancora arrivata al cimitero che già incontrò
un vampiro.
Ma quello sembrava venire in pace.
-Ehm, ti chiedo, cle-clemenza! Spi-Spike ha detto di
voler parlare con te, ora, subito-
-Ah, sì, eh? E non sai quale potrebbe essere il
motivo? E’ una trappola?-
-Io, io non lo so. Angelus e Drusilla sono partiti
ieri sera per chissà dove!-.
-E’ così, dunque?- esclamò infuriata. –Portami da
Spike… verrò con te!-
La condusse al vecchio palazzo.
Indicò l’entrata e disse: -E’, è lì dentro!- e cercò
di darsela alla fuga, ma Buffy fu più veloce e lo impalettò.
Poi, cautamente, entrò, stringendo ancora il paletto.
L’enorme ingresso era al buio.
Non riusciva a vedere niente.
Ad un tratto però… un rumore… un lieve fruscio…
Si girò giusto in tempo per schivare il colpo di
Spike.
-Vedo che sei sempre in forma, eh cacciatrice?-
La ragazza lo guardò incredula reggersi sulle proprie
gambe senza alcun sforzo.
-E così… sei guarito…-
-Già, non ricordavo quanto fosse stupendo poter
camminare con le proprie gambe…- saltando si allontanò.
Buffy prese la posizione di attacco.
-Perché mi hai fatto chiamare? E’ una trappola?-
-No, tesoro, non è una trappola! Se lo fosse stata,
non pensi che almeno avrebbero dovuto partecipare anche i nostri cari amici
Angelus e Dru?- sul suo volto si disegnò un’espressione di disprezzo.
-So di non sbagliarmi se dico che questa storia che
sono andati via ti ha dato non poco fastidio!-, lo guardò sogghignando.
-Ehi, pupa, non credere di darmela a bere… So
benissimo che questa storia non va giù neanche a te, credimi, lo so fin troppo
bene… è per questo che sei qui stasera!-
-Prima di tutto, Spike, non provo più niente per Angel,
o almeno, non per Angelus. Il mio vero amore è scomparso, ed ora il mio unico
desiderio è vedere marcire quel bastardo all’inferno!-
-Oh, Buffy, mi è sempre piaciuto questo tuo lato
deciso di te… come dire, ti rende più affascinante…- aveva parlato con un tono
di voce molto, troppo sensuale.
-Cosa vuoi in cambio di Angelus? Perché vuoi fare uno
scambio, non è vero?-, mantenendosi calma.
-Beh, in effetti… mi hai letto nel pensiero… io ti
darò Angelus, tu ne potrai fare quello che vuoi… ma in cambio voglio la
libertà… per me e per Drusilla… voglio allontanarmi da questa maledetta città
il più in fretta possibile…- ringhiò
-Drusilla? Ma come, ormai non è succube solo di
Angelus?-
-Quella ragazza è facilmente influenzabile… e poi tra
me e lei c’è un rapporto speciale… un legame che non si spezzerà solo per un
ritorno di fiamma…-
-Oh, che belle parole! Davvero commoventi! Mi stanno
toccando il cuore!-
-Cos’è quella che sento, cacciatrice? Invidia?
Gelosia? Per un sentimento che tu non potrai mai avere? No, diamola una
speranza: diciamo che in un futuro molto, mooolto, lontano, forse incontrerai
qualcuno…-
Buffy si scagliò addosso al vampiro.
I due iniziarono una battaglia senza esclusione di
colpi.
Erano pari.
L’una era più forte.
L’altro più veloce.
Si equiparavano.
Dopo aver combattuto a lungo, si separarono, l’uno di
fronte all’altro, ansimanti.
-A quanto pare non riusciamo a uscirne… e poi mi
servi viva… direi di firmare un contratto di “non-aggressione”, almeno per il momento!
Quando tutto questo sarà finito, saremo nemici come prima…-
-Certo! Più di prima…-
Detto questo la ragazza raccolse la sua roba ed uscì
dall’edificio.
Tornando verso casa, meditava.
“In fondo non ho veramente bisogno di lui! Potrei
cavarmela benissimo da sola!”.
Ma c’era qualcosa, in quella richiesta d’aiuto
malcelata, che l’aveva come obbligata moralmente a collaborare.
“Speriamo almeno che ne verrà fuori qualcosa di
buono, da questa storia…”.
-Allora, perché mi hai fatto chiamare?-
-Ehi, tesoro, non scaldarti! Cosa pensi che
risolveremo senza mettere a punto un piano? Niente, appunto!-
-A proposito, sai qualcosa di quei due?-
-Purtroppo… tornano domani sera… e Angelus ci ha
tenuto molto a specificare che si sono mooolto divertiti!-
-Sbaglio, o sento come al solito una punta di gelosia
nella tua voce?-
-Mi conosci bene, tesoro!- le sorrise.
“Strano un sorriso sul viso di Spike.
Lo fa sembrare… un angelo.
Sì, proprio un angelo.
Vestito di nero!
Un metà angelo e metà diavolo.
Bell’accostamento!”
La cacciatrice tornò a concentrarsi sulle parole del
vampiro.
-Dunque, giusto per essere buoni, potremmo dar loro
il tempo di riambientarsi al clima di Sunnydayle…-
-Quindi, diciamo… la settimana prossima?-
-Stavo pensando proprio a quello! E…-
-Che ne dici qualcosa del tipo, voi tre, da soli, in
casa, tu all’improvviso ti alzi e chiedi a Dru di festeggiare i bei tempi, e
magari a quel punto entro io e faccio fuori Angelus?-
-Dico che mi hai tolto le parole di bocca,
cacciatrice! E mentre tu elimini il tuo ex…-
-Tu e quella pazzoide, per mia grande gioia, leverete
le tende, e andrete il più lontano possibile da Sunnydayle!-
-Beh, direi che è un piano formidabile! Mi sembra il
momento adatto per festeggiare!-
Il sanguinario prese due bicchieri e una fiaschetta
dal contenuto misterioso.
Versò il liquido rossastro, porse uno dei bicchieri a
Buffy.
-Che cos’è?-
-Oh, la cacciatrice che non teme niente e nessuno,
non avrà paura di un po’ di vino?-
-Sicuro che sia solo vino?- scrutò con attenzione la
bevanda.
-Certo! Forza, bevi!-
E ingollò il bicchiere tutto d’un sorso.
La cacciatrice lo imitò.
Non pensava che fosse così forte.
Stordita, si appoggiò al tavolino.
Le girava la testa.
Il vampiro notò divertito la sua reazione.
-Che c’è, Buffy? Era troppo forte?- e le aveva
appoggiato una mano sulla spalla.
La ragazza sentì come un brivido di freddo scenderle
lungo la schiena.
Istintivamente, cominciò a colpirlo.
E William iniziò a difendersi.
Sembrava essere ancora una volta uno scontro alla
pari…
Ma stavolta Buffy era ubriaca.
Dopo i primi colpi andati a segno, non riusciva più a
rimanere in piedi.
La testa le girava sempre di più.
Barcollando, si appoggiò con le spalle alla fredda
parete.
Il vampiro, in posizione di difesa, aspettava la
prossima mossa della sua avversaria.
Ma, semplicemente, la vide crollare sul pavimento
svenuta.
“Maledizione, ci mancava solo questo!” pensò.
Aprì gli occhi lentamente, ancora incosciente, e
inconsapevole di dove si trovasse.
Era un’ampia stanza, ben arredata, e con una grande
finestra, interamente ricoperta da pesanti tendaggi.
Cercò di mettersi seduta, ancora disorientata.
Ma i sintomi della sbornia non erano ancora cessati,
e non ebbe la forza di muoversi.
-Non cercare di alzarti! Sei ancora troppo debole!-
Buffy volse la testa, e vide Spike, in piedi sulla
porta, che la fissava con sguardo ironico.
-Finalmente ci siamo svegliate!-
Avvicinò una sedia al letto e vi si sedette.
-Ma come, non è carino interrompere un combattimento
a metà!- stava sogghignando.
Poi d’un tratto incrociò gli occhi di lei, e il suo
sguardo si fece improvvisamente più serio.
-Non dovresti raccontarmi bugie, cacciatrice! Non ti
si addice!- aveva ancora un’espressione severa.
-Sai, hai delirato, nel sonno!-
-Ah, ah sì? E cos’ho detto?-
-Ti farà ridere… non facevi che ripetere… Angel,
Angel, dove sei, Angel…-scimmiottò la voce della ragazza.
Buffy arrossì e abbassò gli occhi.
Avrebbe voluto sprofondare.
-E così l’avevi dimenticato, giusto?- cercò di
guardarla negli occhi.
-L’avevi dimenticato? Buffy guardami!- le urlò.
Costretta, la ragazza lo guardò negli occhi.
Quando si arrabbiava i suoi occhi azzurri diventavano
trasparenti, vitrei, come l’acqua, e come l’acqua erode la roccia, così il suo
sguardo era penetrante.
Cercò di non distogliere gli occhi.
-Io, io non ti devo nessuna spiegazione!-
-Invece sì! Devi spiegarmi come ti è venuto in mente
di prenderti gioco di me! Ah… ora ho capito… scommetto che intendevi cercare
qualche stupido sortilegio per fargli riavere l’anima, non è così?-
Un fievole sussurro, la voce della cacciatrice, rotta
dai singhiozzi: -Non, non ci avevo ancora pensato!-
-E cosa avresti fatto?-
-Io, non lo so… avrei trovato una… soluzione, io… non
so… se ce la farei!-
Spike alzò gli occhi al cielo e si lasciò andare
sullo schienale della sedia.
-Fantastico! Quei due arrivano domani, e tu hai
ancora le idee confuse!- si alzò furibondo, cominciando a camminare
nervosamente nella stanza.
-Senti, dolcezza, non so se riesci a fartelo entrare
in testa, ma io ho bisogno di Drusilla, e lei ha bisogno di me, anche se lei
ancora non lo sa. Tu sai bene che nessuna magia ti riporterà più il tuo Angel…
fattelo dire, sei proprio patetica…-
La ragazza, in un certo senso, si risvegliò dal
torpore in cui era caduta.
-Come osi chiamarmi patetica? Sbaglio, o quello che
vuoi è riavere Drusilla, e lo stai facendo in qualsiasi modo, anche alleandoti
con me? Non ti sembra una cosa patetica, la tua?-
-Buffy, apri gli occhi: io devo solo riprendere
qualcosa che è già mio! Tu rincorri qualcosa che non esiste più! Devi toglierti
Angel dalla testa!… Anzi no, continua così, continua a sognare per sempre…
almeno nel mondo dei sogni non ci sono sofferenze!-
-Sei solo un idiota!- urlò la ragazza, e in preda
alla rabbia, corse via e uscì dall’edificio.
“Perché finisce sempre così, con lei?” pensò il
sanguinario, rimasto solo.
“E soprattutto, perché ho reagito in quel modo?
Dopotutto, l’importante è che lei mi aiuti a riprendermi Dru…”
Sul suo viso un’espressione di sgomento.
“… o c’è qualcos’altro sotto?”.
Con gli occhi ancora umidi, Buffy aveva corso fino al
cimitero senza mai fermarsi, incurante degli sguardi meravigliati dei passanti.
Le parole di Spike le bruciavano più del fuoco.
E il modo in cui le aveva pronunciate… poteva sentire
ancora, nelle sue orecchie, la sua voce dal timbro basso, ora piuttosto
alterata, urlare…
Senza forze, si riposò su una lapide.
Meccanicamente, lesse le parole sulla tomba.
Non faceva mai caso ai nomi della gente.
Ma in quel momento… l’aveva fatto, e basta…
Come se fosse lava ardente, la ragazza si alzò di
scatto.
Si era seduta proprio sulla tomba di un ragazzo che
aveva ucciso circa nove mesi prima.
Le ritornò in mente tutto: la sua rinascita
sotto le sembianze di un mostro per merito del fratello, una specie di
Frankestein, e il desiderio di poter avere accanto a sé qualcuno, che non lo
disprezzasse.
E poi l’incendio… sì, il fuoco aveva avvolto
entrambi, lui e quella specie di donna assemblata con pezzi di ragazze morte…
erano scomparsi insieme, come bruciati dalla passione…
E ricordò che quella notte, Angel le aveva confessato
di essere stato geloso di quel ballo con Xander, ed erano ritornati a casa mano
nella mano…
Quanto sembravano essere lontani, quei tempi…
Tutto era cambiato…
Angel, ma non solo lui…
Anche lei, Buffy, era cambiata…
Altrimenti, come avrebbe potuto spiegarsi quella
collaborazione con Spike?
Prima era forte, poteva contare sulle persone cui
voleva bene…
Ma ora non si fidava più di nessuno…
Era diventata debole, e aveva il fortissimo bisogno
di appoggiarsi a qualcuno…
…qualcuno che stava soffrendo come lei… qualcuno come
Spike…
Ma gli eventi erano precipitati…
Aveva dovuto erigere un muro di difesa, per evitare
che altri percepissero il suo dolore…
E Spike l’aveva capito…
Spike era sempre stato molto intuitivo…
Soprattutto, Spike era stato sempre in grado di
capirla, di intuire cosa frullava nella sua testa…
E anche il suo rimprovero… le era sembrato… come un
atto di gelosia…
Forse anche per questo si era sentita più confusa…
Rimase ancora un po’ in quel luogo ormai così
familiare, poi prese la strada di casa.
Appena entrata, notò la luce accesa in cucina, e
delle voci.
“Non mi dire che la mamma ha portato qualche altro
uomo in casa?” pensò.
Stava per varcare la soglia della stanza, quando
sentì una voce e si bloccò.
“Non… non può essere qui!”
Entrò con passo malsicuro.
Quando vide l’ospite di sua madre i suoi peggiori
timori divennero realtà.
-Spike?! Che… che ci fai qui?-
“Ha ancora gli occhi rossi” pensò il vampiro appena
la vide.
-Sbaglio, o mi avevi detto di aspettarti a casa?-
rispose e le fece l’occhiolino, indicando subito dopo Joyce.
-Sì, sì… certo! Sono proprio sbadata!- si sedette,
restando ancora in guardia.
-Buffy, Spike mi stava dicendo della vostra ricerca!
Penso che sia interessante tutto il lavoro che state facendo sui cimiteri di
Sunnydale, ma… devo ammettere che non ne capisco niente! Quindi, se dovete
studiare, io vi lascio, devo uscire… Arrivederci Spike! Ah, se questi biscotti
ti piacciono tanto, ne trovi un altro pacco in quella credenza! Fate i bravi,
mi raccomando! Buffy, starò qui per ora di cena!-, disse Joyce.
-Va bene… ciao mamma!-
SBAM!
Joyce era andata via.
Ora la cacciatrice e il sanguinario erano rimasti
soli.
-Ora puoi spiegarmi perché sei qui? Mi piacerebbe
sentire la vera motivazione, naturalmente!-
-Non avresti del sangue in casa? Ho un po’ di fame!-
-Ehi, sbrigati a rispondere, altrimenti fuori di
qui!-
William la guardò negli occhi a lungo.
-Perché credi sia venuto qui?-
-Per umiliarmi ancora di più di come hai già fatto?-
-No tesoro, anche se l’idea mi ha solleticato
parecchio!- Fece una pausa, prese un biscotto e lo mise in bocca.
-Allora?- la ragazza cominciava ad innervosirsi.
-Beh, diciamo che sarebbe stupido litigare per così
poco, non ti pare? E poi, non mi importa che fine farà Angelus, l’importante è
che lasci andare me e Drusilla!-
-Sono d’accordo! Sarò felice solo quando ve ne sarete
andati! Solo quando questa storia finirà!-
-Quindi chiudiamo le ostilità di nuovo?-
Il vampiro le tese la mano.
-Per il momento!- e gli strinse la mano.
Fu attraversata quasi da una scarica elettrica, ma
non seppe spiegarselo.
-Certo, solo per il momento!- fu la risposta di
Spike, il quale sembrava aver provato anche lui le stesse sensazioni della
ragazza, e sembrava quantomeno confuso.
Si tennero per mano più del dovuto, e quando si
separarono, calò un silenzio imbarazzante.
-Sarà meglio che torni a casa!- e il vampiro stava
voltandosi per andarsene, quando Buffy lo afferrò per la manica e lo guardò
spaesata.
-Ehm… dobbiamo, mettere a punto… il nostro piano… ci,
rivediamo… domani sera?-
-Mhm… sì, va bene… solito posto, solita cripta,
solito orario… a domani!-
~ * ~ * ~
3. QUANDO I SOGNI DIVENNERO REALTA’
-Spike! Spi-key! Spikey dove sei?-
“Una voce lo chiamava… Drusilla? Drusilla sei tu?”
-Spike! Finalmente ti ho trovato! Avevo bisogno di
vederti… e di parlarti…-
“Eri andata via… come mai sei tornata… vuoi,
parlarmi?”
-Sì, Spikey! Tu sei un bambino cattivo! Tu non mi ami
più! E io sono arrabbiata con te!- il suo volto si trasformò in quello da
vampiro.
“No, Drusilla… cosa stai dicendo? Io… amo sempre e
solo te!…”
-Spikey, Spikey… non devi raccontarmi bugie… io so la
verità… io so che sta succedendo… io so che sta cambiando… perché, Spikey?
Perché?-
“N-no, Drusilla… cosa stai dicendo… non sta,
cambiando… niente… non sta succedendo… niente… devi credermi…”
-Non posso, Spikey, non posso… è troppo tardi… e
domani… o dopodomani… o il giorno dopo… stai in guardia… io… mi vendicherò…-
“Drusilla! Cosa stai dicendo? Ti prego, aspettami…”
Si svegliò sudato e ansimante, con una sensazione di
malessere crescente.
“Non può essere!” pensò “E’ solo un sogno… Non può
essere…”
E cercò di riaddormentarsi, ma invano…
Nello stesso momento…
-Spiffy! Spiffy! So che mi senti! Rispondi!-
“A-Angel?” la ragazza lo guardò atterrito: aveva dei
chiodi nelle orecchie, ai polsi e alle caviglie.
-No, Buf… dì, ti sembro Angel? Quella nullità non
vale nemmeno la metà di me! Tu sai CHI sono! Ed è colpa tua se sono ridotto
così…-
“Ti prego, Angelus… vattene via… vai via dai miei
sogni…”
-Oh no, Spiffy! Non è ancora il momento! E poi volevo
chiarire con te alcuni punti sulla nostra relazione!-
“Tu… essere orribile… come ti permetti di parlare
così del mio Angel… e di poter pensare ad una relazione tra noi due…”
-Buf, Buf… lo sai, mi stai deludendo! Avevi detto che
mi avresti amato per l’eternità… e invece…-
“Io non ti amerò mai, Angelus! Io amerò solo Angel
per sempre!”
-Stupida! Come fai a non capire che Angel e Angelus
sono la stessa persona, che convivono ogni giorno nella stessa persona? Io ti
amo allo stesso modo di Angel… Comunque non è questo il problema… Mi avevi
detto che mi avresti amato per sempre, ricordi?-
“Certo, io amerò Angel per sempre!”
-Stai mentendo… stai solo mentendo… e sai, lui lo
capisce meglio di me, quando menti… è così facile leggere la menzogna sul tuo
volto… mi stai deludendo, Buf…-
“Cosa… cosa stai dicendo… io… non so cosa tu stia
farneticando…”
-Buf… ti perseguiterò… mi amerai, un giorno… di
nuovo… ma fino ad allora, ti perseguiterò… e tu sai che ne sono capace… tu sei
MIA!… e lo sarai per sempre… ti perseguiterò… ti perseguiterò… ti
perseguiterò…-
Buffy si svegliò di soprassalto, piangendo.
Quelle parole, le parole di Angelus, e il suo aspetto
così terrificante…
“-Stai mentendo… lui lo capisce meglio di me, quando
menti… mi amerai, un giorno… di nuovo… ti perseguiterò… ti perseguiterò…-”
“Cosa vorrà dire questo sogno? Perché… mi ha detto
quelle cose…” pensò, e riprese a piangere, singhiozzando sommessamente per non
svegliare la madre.
Buffy arrivò a scuola con dieci minuti d’anticipo.
Entrò come una furia in biblioteca, e senza neanche
salutare, si sedette presso il tavolo.
-Uhm, buongiorno, Buffy!… Siamo mattiniere, oggi?-
-Ah, sì… buongiorno, sig. Giles… No, è che stanotte
non ho dormito bene… sono un po’ intrattabile stamattina…-
-Buongiorno a tutti!- esclamò Xander appena entrato,
e subito si andò a sedere accanto alla cacciatrice.
-Ciao Xander! Come mai così di buon umore?-
-Ho una notizia flash: pare che oggi dovrebbe venire
nella nostra classe un noto studioso, un… come lo hanno chiamato… beh, sì,
insomma, costui sa spiegare il significato dei sogni…-
-Mhm, interessante… è davvero una notizia fantastica!
Grazie, Xander, ci vediamo in classe!- e detto questo, la ragazza si alzò e si
diresse velocemente verso la sua classe.
Dopo aver atteso qualche minuto, vide entrare dalla
porta un uomo, più o meno sulla quarantina, di bell’aspetto e lo sguardo
intelligente: le sembrava una persona di cui ci si poteva fidare.
-Buongiorno!- gli disse alzandosi. –Scusi se la
disturbo, ma volevo chiederle… le sarebbe possibile ascoltarmi?-
-Mi piacerebbe molto… ti andrebbe di passare a scuola
stasera… verso le otto?-
-Certo! A stasera!-
Buffy entrò, puntuale alle otto, nella sua classe.
L’uomo era seduto sulla scrivania.
-Ben arrivata! Accomodati! Come hai detto di
chiamarti?-
-Buffy, Buffy
Summers!-
-Perfetto! Io sono Freddi Sumung (N.d.A. scusate il nome, ho provato ad anagrammare le lettere del nome
Sigmund Freud), e mi raccomando, dammi del tu!-
-Va bene, Freddi. Dunque, stanotte ho fatto un sogno
molto, molto strano… ehm, è anche, un tantino personale…-
-Allora, Buffy, se vuoi che ti aiuti, devi
raccontarmelo nei minimi dettagli!-
-Mhm… ok! Dunque, c’era… c’era un ragazzo, cioè, o
meglio… Freddi, tu credi nell’esistenza dei vampiri?-
-Uhm… un argomento piuttosto delicato… ti riferisci a
croci, aglio, paletti…-
-Sì, insomma, quella roba lì!-
-Beh, nonostante sia uno scienziato, devo ammettere che…
sì, credo nell’esistenza di mostri e vampiri. Ma che attinenza ha con il tuo
sogno?-
-Beh, vedi, io… sono una cacciatrice di vampiri, una…
diciamo… prescelta, che deve sconfiggere demoni e vampiri. Ora, il ragazzo in
questione del mio sogno è appunto un vampiro!-
-Cacciatrice… un vampiro… interessante… continua!-
-Beh, non è un vampiro qualunque… di norma i vampiri
non hanno un’anima, ma lui… circa un secolo fa, fu maledetto dagli zingari,
riottenendo la sua anima… era, diventato… buono, dolce, e gentile… e io… me ne
sono innamorata…-
-Una… cacciatrice innamorata di un vampiro…-
-Beh, solo che qualche mese fa, Angel (si chiama
così) ha, beh, perso la sua anima…-
-In che modo?-
-Ehm…- la ragazza era arrossita.
-Naturalmente, se non vuoi dirmelo, non credo sia
rilevante…-
-E invece lo è! Perché… è stata colpa mia… la
maledizione… diceva che avrebbe perso l’anima quando avrebbe raggiunto un
attimo di vera felicità… e… sono stata io a dargli questo… attimo di felicità…-
-Capisco… continua…-
-Avendo perso l’anima, Angel si è trasformato in
Angelus, il suo alter-ego… cattivo, e spietato, crudele… ed è, per così dire,
tornato dalla parte dei cattivi, dalla parte dei vampiri, la sua specie…-
-… E…-
-Dalla parte dei cattivi si intende… Drusilla, una ragazza
che Angel, quand’era senza anima, aveva primo reso pazza, e poi vampirizzata… e
Spike… siccome lui è innamorato di Drusilla, ma si sente spodestato da Angelus,
io e lui ci siamo… beh… alleati… solo momentaneamente, ben inteso… in modo che
lui riavrà Drusilla, e io potrò finalmente uccidere, Angelus…-
-Un’alleanza con un vampiro… sempre più affascinante…
parlami un po’ del tuo rapporto con questo vampiro, Spike…-
-Sicuramente, il nostro NON può definirsi un
rapporto… arrivò a Sunnydale quasi un anno fa con la sua amante pazza,
Drusilla… fu, come dire… odio a prima vista, tra di noi! E poi un giorno ci
ritrovammo davvero a combattere per due cose di vitale importanza: lui, voleva
guarire la malattia di Drusilla, ma per farlo aveva bisogno di uccidere Angel…
io, non potevo permettere che ciò accadesse… quella fu una notte orribile…
salvai Angel, ma Spike era riuscito ugualmente a guarire Drusilla… prima che i
due scappassero, gli feci cadere addosso un organo da chiesa… da allora Spike è
paralizzato sulla sedia a rotelle…-
-Brutta fine, davvero brutta fine…-
-Non impietosirti per così poco! Purtroppo i vampiri
rimarginano presto le loro ferite… ed ora Spike è più arzillo e veloce di
prima…-
-Da come ne parli… hai già avuto un altro scontro con
lui?-
-Beh, sì… è stato allora che mi ha proposto
l’alleanza…-
-Fammi capire bene: pensi di essere in grado di
sconfiggere Angelus?-
-Certo… mi ci vorrà molto… coraggio, ma penso di
farcela…-
-E allora perché hai accettato di aiutare Spike?-.
Freddi aveva assunto un’espressione incuriosita.
-Sai, anch’io mi sono posta molte volte questa
domanda: perché? Forse… pietà, o… solidarietà… non ne ho idea…-
-E che aspetto ha, questo rag… vampiro?-
(Col riso sulle labbra) -E’ un tipo che non passa
inosservato: capelli biondo ossigenati… sempre vestito di nero… pelle… e
anfibi…-
-E… pensi di poterne essere attratta fisicamente?-
-Cosa… cosa stai insinuando?… non mi sognerei… MAI…
Spike… oh Dio, cosa mi sta dicendo…-
-Su, Buffy, calmati era solo una domanda innocente…
alla quale non hai risposto!- le fece l’occhiolino.
-Alla quale risponderò subito: NO, NO, NO, e ancora
ASSOLUTAMENTE NO! E’ sufficiente come risposta?-
-C-Certo… non c’era bisogno di urlare…-
-Dovevamo parlare del mio sogno, non della mia vita…
privata…-
-Sì, hai ragione… mi stavi dicendo che hai sognato
Angel stanotte…-
-No, non Angel, Angelus… ed aveva… dei chiodi nelle
orecchie, ai polsi e alle caviglie…-
-Ah, Angelus… chiodi… e cosa ti ha detto?-
-Ora che mi ci fa pensare… i chiodi potrebbero avere
un’attinenza con… lasciamo perdere… Beh, se vuole una sintesi della nostra
conversazione… o almeno da quel che credo di aver capito… ha detto che io non
lo amo più…-
-Suppongo sia normale che tu non ami Angelus…-
-Sì, è così! Ma lui non si riferiva ad Angelus: ha
detto, senza mezzi termini, che dovevo svegliarmi, e capire che Angel e Angelus
non sono altro che la stessa persona… ha detto, che Angel capisce meglio di lui
quando mento… che Angel ha capito che non lo amo più… e ha detto che mi
perseguiterà…-
-Questa suona tanto come una minaccia!-
-Sei davvero molto perspicace, Freddi, non c’è che
dire!-
Buffy e Freddi si girarono simultaneamente verso la
porta.
-A-Angelus…-
-Spiffy! E’ da molto che non ci vediamo… lo sai mi
sei mancata!-
Il vampiro entrò in un lampo nella stanza, prendendo
lo scienziato sotto tiro, e Buffy fu circondata da una decina di vampiri.
-Non ho sentito tutto il discorso… ma dalle ultime
frasi… a quanto pare mi hai sognato, Buf! E’ sempre un piacere venire a giocare
coi tuoi sogni…-
-Lascialo… lascialo andare…-
-Buf, Buf… non ti conviene darmi ordini, nella tua
posizione… potrei benissimo farti uccidere dai miei amici… anche se non sarebbe
molto divertente…-
-Che cosa vuoi da lui?-
-Ho sentito dire che è un eccellente interpretatore
di sogni … diciamo che ne avrei bisogno per Drusilla… a proposito, ti porto i
suoi saluti… non ti dispiace se te lo rubo, diciamo… per sempre?- sul suo viso
un ghigno sadico.
Il vampiro stava prendendo la porta, quando la
cacciatrice sentì urlare Freddi: -La chiave del tuo sogno… ripensa al vostro
discorso, Buffy… perché avrebbe dovuto dire quelle cose?… ripensaci…
ripensaci…- fino a che la sua voce non fu lontana e Buffy, a quel punto non potè
far altro che aspettare.
Solo qualche minuto dopo, infatti, irruppero nella
stanza i suoi amici, insieme ai quali riuscì ad uccidere tutti i vampiri.
Alla fine, Xander domandò, ancora trafelato: -Cosa…
cosa volevano da te? Ti… stavamo cercando… e siamo venuti qui… per caso…-
La ragazza pronunciò una sola parola, sul suo volto
una smorfia di dolore, frustrazione, stanchezza, tristezza: -Angelus…- e poi
uscì velocemente fuori dalla stanza.
Correre.
Sì, correre.
Correre ancora.
Correre per sempre.
Le bastava correre per calmarsi.
Sentire la sferzata del vento sul viso la riportava
alla realtà, e insieme la tranquillizzava.
E poi… correre al cimitero significava uccidere
vampiri…
E nonostante lo odiasse, si rendeva conto ogni giorno
di più che ne aveva bisogno.
Sfogarsi con quei mostri, idealizzarli come i propri
demoni personali…
“Prendere due piccioni con una fava” si diceva.
Peccato che i suoi demoni personali, come i vampiri,
sembravano non finire mai, mai, mai…
~ * ~ * ~
4. LA SITUAZIONE SI COMPLICA
Spike la stava aspettando alla cripta da un po’ di
tempo.
Era chiaramente molto teso e nervoso, e camminava in
cerchio fumando una sigaretta.
Stanco di aspettarla, si era deciso ad andare via.
Varcò la soglia della cripta… e la vide.
Stava combattendo con un vampiro (“E quando mai!”
pensò).
Ma era… sì, sembrava… diversa.
Sembrava più disperata del solito, ma non per questo
meno combattiva o efficiente.
Solo, più disperata.
“Meglio”, pensò dentro di sé, e un ghigno si disegnò
sul suo viso. “Sarà più facile del solito maltrattarla”.
Se ne stava in disparte, ad osservare il
combattimento.
In effetti, si aspettava che finisse presto.
Quello, era un vampiro giovane e inesperto.
“Sei proprio sfortunato, amico!” pensò. “Da poco sei
risorto, e tra poco morirai!”.
Ma mentre se ne stava così, immerso nei suoi
pensieri, fumando, e con un sorriso sprezzante sulle labbra, si accorse che…
qualcosa non quadrava.
Improvvisamente, il vampiro l’aveva atterrata sotto
di sé.
La cacciatrice se ne stava impotente, con la schiena
al terreno, le mani bloccate dal mostro sopra di lei.
E sembrava non cercare nemmeno di opporre resistenza.
Stava per essere morsa e se ne rimaneva immobile,
apatica…
Il sanguinario si mosse e in un lampo polverizzò il
vampiro con un paletto trovato a terra.
Buffy era ancora distesa a terra, gli occhi sgranati
per la sorpresa, e insieme, colmi di… gratitudine.
Ma… forse si sbagliava!
Le tese una mano, che la ragazza, risvegliatasi dal
suo stato comatoso, prontamente allontanò, alzandosi in piedi sulle gambe
ancora tremanti.
Il biondo la guardò con un’espressione severa, i suoi
occhi penetranti che la rimproveravano in silenzio.
Non aveva il solito riso di scherno.
La cacciatrice si sentì intimidita da quel
comportamento.
-Su-Suppongo che ti debba ri-ringraziare per…-
-Oh no, cacciatrice, non ce n’è bisogno! Sai com’è,
solidarietà tra nemici!- la guardò sorridendo.
Buffy non potè far a meno di pensare che non era un
sorriso cattivo, poi rispose, confusa: -Nemici mortali, vero?-
-Certo!- rispose il vampiro, ancora sorridendo.
Poi assunse nuovamente un’espressione seria.
-Cosa diavolo ti è successo, prima? Lo so io, e anche
tu lo sai benissimo, che avresti potuto farlo fuori in un attimo…-
-Cosa… cosa vuoi, Spike? Ora ti interessi anche della
mia salute?-
Il vampiro la guardò enigmatico, poi sul suo viso
comparve un riso di scherno, e di compassione.
-Ora ho capito… hai litigato con Angelus, dolcezza?
Lascia troppi cuori spezzati sul suo cammino! Dovrei utilizzare anch’io la sua
tattica… prendi e molla… prendi e molla… prendi e molla… e dimmi, tesoro,
com’è, detto da una che l’ha sperimentato sulla sua pelle?-.
Non ebbe risposta, perché Buffy lo colpì in pieno
viso.
Iniziarono a combattere.
Dopo breve, però, Spike riuscì ad atterrarla
nuovamente.
-Cacciatrice, cacciatrice… oggi non è proprio
giornata, eh?-.
Si scansò, poi le tese nuovamente la mano.
-Forza, alzati… ho capito che hai propria voglia di morire,
oggi… peccato che per il momento mi servi viva…-
La ragazza stavolta afferrò la mano del vampiro, che
la fece alzare dandole una spinta molto forte, portando il viso di lei ad un
soffio dal proprio.
Restarono alcuni secondi a fissarsi in silenzio,
ancora mano nella mano e vicinissimi, respirando affannosamente, e guardandosi
negli occhi, a lungo, come ipnotizzati.
Poi il sanguinario abbassò lo sguardo dagli occhi di
Buffy alla sua bocca.
Si avvicinò pericolosamente sempre di più…
Le loro labbra ora si sfioravano quasi…
Stavano per baciarsi, quando la ragazza, ripresa la
cognizione della realtà, lo scansò bruscamente, facendolo cadere a terra.
Balbettando, la voce un po’ alterata, disse: -Cosa…
cosa diamine hai cercato di fare?-
Spike, ritornato in piedi, le andò vicino e con
prepotenza le prese il mento tra le mani, costringendola a guardarlo negli
occhi.
-Niente che tu non voglia, tesoro!- e stavolta la
baciò davvero.
Non c’era più, però, la magia dell’attimo prima.
Ora a Buffy sembrò solo una costrizione, un atto…
forzato.
“Non che prima fosse… meglio?” pensò con orrore.
Cercò di ribellarsi con tutte le sue forze, e alla
fine riuscì ad allontanarlo.
Ora si guardavano con odio, ansimanti, entrambi in
guardia e pronti a colpire.
Però la ragazza, semplicemente, voltò le spalle, e
cominciò ad allontanarsi.
Spike la raggiunse e le prese un braccio.
-Lasciami immediatamente! Non intendo rimanere qui un
secondo di più!- sibilò lei, fredda, e arrabbiata, con gli occhi offuscati
dalle lacrime.
Sentendola singhiozzare, il vampiro allentò la presa.
La cacciatrice si divincolò subito, e cominciò di
nuovo ad allontanarsi.
Lui le urlò: -Dovevamo… preparare un piano,
ricordi?-.
Buffy si fermò di colpo, e continuando a dargli le
spalle, rispose: -Ah, sì… beh, non importa, ne… parleremo… domani! Sii
puntuale… e stai all’erta… Angelus e Drusilla sono tornati! Non… vorrei che ti
facessero fuori… proprio ora… che siamo vicini al nostro… progetto! Ci
vediamo…- e andò via.
Spike si girò nella direzione opposta e cominciò a
incedere con lunghe falcate poco decise, pensando e ripensando nella sua mente
a ciò che era accaduto poco prima.
“Che diavolo mi è venuto in mente? Io… baciare la…
cacciatrice?… ma era lì, così apparentemente… indifesa, e… mah, starò
impazzendo… non vorrei che Angelus fosse contagioso!” e mentre pensava questo,
gli tornò in mente un’altra preoccupazione. “Angelus! Diamine, se mi avesse
visto baciare Buffy… oh, all’inferno! Le mie scelte non possono dipendere da
Angelus… scelta? Io ho… scelto di baciarla? Oh mio Dio” e continuò a camminare
alzando di tanto in tanto gli occhi al cielo.
Spike se ne stava seduto sulla sua sedia a rotelle,
ancora pensieroso a causa dello scontro avvenuto con la cacciatrice qualche ora
prima.
Non si accorse, perciò, di Drusilla che,
silenziosamente, era entrata nella sua camera.
La notò solo quando lei gli coprì gli occhi con le
mani, esclamando: -Indovina, indovinello! Chi sono, Spikey?-.
Il vampiro strinse le mani della donna, e la fece sedere
sulle sue ginocchia.
La vampira lo baciò, ma lui, ancora tormentato dal
bacio avuto con Buffy, la scansò dolcemente.
-Ehm… quando siete tornati?-.
-Mhm…- fece lei sospettosa, -Da poco… qualche ora…
abbiamo disfatto le valigie, e ho pensato di venire a salutare il mio adorato
Spikey!-
-E… com’è stato il viaggio? Vi siete divertiti?-
-Non puoi immaginare quanto!- esclamò Angelus, appena
entrato nella stanza.
Dietro di lui c’era Freddi Sumung.
-E come vedi, Spike, ti abbiamo portato un regalino!
Saluta Spike, Freddi!-
Lo scienziato squadrò a lungo il biondo, come per
fargli una radiografia.
Angelus continuò: -Lo sai, lo abbiamo trovato in
dolce compagnia: era con Spiffy!-
-B-Buffy? La cacciatrice?- domandò Spike, a disagio.
-Sì, Spike. Quante Buffy hai conosciuto in questo
breve periodo di tempo?-
Il sanguinario fece un sorrisetto ironico, poi
esclamò: -Lasciatelo a me per un po’, e vi farò vedere che riuscirò a farlo
cantare, qualsiasi cosa lui sappia!-
Angelus e Drusilla acconsentirono e abbandonarono la
stanza.
Immediatamente, Spike si alzò dalla sedia a rotelle,
facendo piccoli passi per sgranchirsi un po’ le gambe, poi si avvicinò a
Freddi.
-Dunque tu saresti un… interpretatore di sogni… molto
interessante… e se non sbaglio fino a poco fa eri con Buffy… ah, ora capisco,
era arrabbiata perché Angelus ti ha rapito… già, ora tutto torna…-
-Buffy non mi ha detto molto di te, Spike, ma mi è
bastato vederti, per capire come sei fatto… e soprattutto per capire che
Angelus non è molto simpatico neanche a te!- disse lo scienziato.
-Già, siamo in molti a detestarlo!- commentò acido,
continuando: -La cacciatrice ti avrebbe parlato di me, quindi…-
-Beh, sì, mi ha detto che ha molti problemi da
risolvere, e nella sua lista tu vieni al secondo posto…-
-Al secondo posto dopo Angelus, immagino!-, esclamò,
evidentemente irritato da questo fatto.
-Esatto! Anzi, facciamo una cosa… perché non mi parli
un po’ del tuo rapporto con lei, visto che ci siamo?-
-Cosa… non crederà, Freddi, di poter controllare questa
conversazione. IO l’ho fatta restare perché IO ho bisogno di farle alcune
domande…-
-A che proposito?-
-Buffy…-
-Visto che il vostro è un chiodo fisso? Con la scusa
che siete nemici mortali, mascherate i vostri reali sentimenti, che oppressi
nel vostro subconscio, non possono far altro che trasformarsi in vero odio…-
-Non ho bisogno di uno psicologo! E’ molto
interessante quello che dice… i nostri sentimenti “reali” li ha chiamati… a
cosa si riferisce?-
-Su, non fare lo gnorri, Spike… si capisce benissimo
dalle vostre reazioni che tra voi vi è molta attrazione sessuale, e forse anche
qualcos’altro…-
-Ma, signor scienziato dei miei stivali, noi
combattiamo l’uno contro l’altro, i nostri corpi sono costretti a toccarsi in
continuazione… cosa crede, che non si crei dell’attrazione sessuale? O sta
insinuando dell’altro…?-
-Bene, almeno c’è ancora qualcuno a questo mondo che
ammette le sue debolezze! E poi, quando dicevo che Angelus non ti è simpatico,
mi riferivo anche al fatto che tu ne sei geloso… per Buffy! Non sopporti che
ora tutte le sue energie siano concentrate su di lui…-
-A quanto pare, lei non le ha spiegato bene la sua
storia… prima Buffy e Angel stavano INSIEME! E’ normale che dedicasse a lui le
sue attenzioni…-
-Sì, certo, ma non mi sto riferendo a quello!
Nonostante Angel, prima eri tu che aveva sempre nei suoi pensieri, perché,
seppur come nemico, lei doveva pensare a fermarti… quindi, in un certo senso,
aveva paura di te…-
-Chi non l’avrebbe?-
-…E a te dà fastidio che ora la sua principale
preoccupazione sia Angelus!-
-Non è affatto vero! E’ un’enorme str…-
-Suvvia, lo so che è difficile ammetterlo, ma è così!
Però, in un modo o nell’altro, stai riuscendo ugualmente a confonderla col tuo comportamento…
tu stesso non sei preparato a tutto quello che sta succedendo… ti ho visto
prima, quando l’hai nominata, eri profondamente imbarazzato e a disagio, cosa
che non accade ad Angelus quando parla di lei… Ebbene?-
Ormai, il vampiro pensò fosse giunto il momento di
aprirsi alle confessioni.
-Freddi, deve promettermi che non ne parlerà né con
Angelus, né con Drusilla… circa qualche ora fa abbiamo avuto un altro diverbio…
in questo periodo è molto debole, eccessivamente troppo debole… stava per
farsi ammazzare da un vampiro qualsiasi, un novellino… e io l’ho salvata…-
-L’hai salvata… bene, molto bene…-
-No, lei non capisce… non va affatto bene… le
cacciatrici si uccidono, non si salvano… ad ogni modo, abbiamo iniziato a
picchiarci… ormai lo facciamo anche per i motivi più futili…-
-Scusa, Spike, ma come hai detto tu stesso, sei un
vampiro, e lei è la cacciatrice… dovrebbe essere normale per voi combattere
ogni giorno fino alla morte…-
-Immagino che lei sia a conoscenza del nostro piccolo
accordo, no? Beh, abbiamo stipulato una specie di… trattato di “non
aggressione”, e io sarei pronto a rispettarlo per…-
-Per Drusilla? E’ questo che stavi dicendo? Io penso
che, in questo momento, il tuo unico scopo è quello di poter stare accanto a
Buffy, e ti sfido a contraddirmi…-
-Io… lasciamo perdere… le stavo dicendo… dopo aver
combattuto, stavamo per baciarci, ma lei mi ha allontanato… non so cosa mi sia
preso, ma la desideravo con tutte le mie forze… a quel punto l’ho bloccata e
l’ho baciata…-
-E lei come ha reagito?-
-Mhm… non ha reagito molto bene… lei mi odia,
esattamente come io odio lei, per cui è andata via… ho cercato di fermarla, ma
stava piangendo… e, non me la sono sentita di farle ancora del male…-
-Mm, dici che lei ti odia esattamente come tu odi
lei… non sarà invece che lei ti ami come tu ami lei?-
-Senta, non dica idiozie… io sono innamorato di
Drusilla… e lei lo è ancora di Angel…-
-E questo ti fa rabbia, vero? Il fatto che lei ami
qualcosa che non esiste più, invece che te, ti fa ribollire il sangue nelle
vene…-
-Noi vampiri non abbiamo sangue e vene, o almeno non
nel vero senso della parola…-
-Ok, tempo scaduto!- urlò Angelus, che entrò
sbattendo la porta.
Poi si fermò ad osservare Spike.
-A quanto pare c’è qualcuno che si è ripreso qui… mi
dispiace portartelo via, ma Drusilla ha bisogno di lui… sai, forse abbiamo la
chiave per distruggere per sempre la cacciatrice… senza la possibilità che ne
risorga un’altra…-
-Cosa…?-
-Sì, lo so, sarà dura lasciare Buf, ma… che ci vuoi fare,
è la vita… a dopo!- e uscì portandosi dietro lo scienziato.
5. ANIMI GENTILI, SPIRITI SOGNANTI
Un altro sogno… e come se non bastasse sembrava
sempre così reale…
“Dove… dove mi trovo? Che posto è questo?”
Una grande sala da ballo, una sala… ottocentesca…
E poi tante donne… tutte vestite allo stesso modo…
vestite per ballare…
Una festa… sì, vestite a festa…
E molti uomini… tutti in smoking… vestiti a festa…
“Un ricevimento!”
Era come se Buffy non avesse consistenza, come fosse
un fiore delicato trasportato dal vento…
Poi, una stanza… più, discreta, intima… una camera da
letto…
E… un ragazzo e una ragazza…
Una dama… una fanciulla distinta, riccamente
abbigliata e piena di gioielli…
Ma con uno sguardo freddo e un’espressione annoiata…
L’uomo… un giovane, un ragazzo… più modesto…
Però elegante nella sua modestia…
Affascinante… con occhi azzurri molto belli e
profondi…
Occhi luminosi… occhi innamorati…
Buffy non vede la stessa luminosità negli occhi della
ragazza.
-C-Cecily, qu-quella poesia era per te! Sono, sono
rimasto abbagliato dalla tua rifulgente bellezza, e ogni volta che poso il mio
umile sguardo su di te, sento il mio cuore battere oltre modo, sento… un suono
di campane e un coro di angeli… ma sei tu l’angelo più bello, sei tu la stella
che illumina il mio cammino lastricato di affanni e dispiaceri, tu con la tua
meravigliosa…-
-Ehm, sì, William… le sue poesie sono sempre molto…
sorprendenti…-
“Un poeta! Che animo sensibile! Ma lei non sembra
aver apprezzato…”
-Allora, C-Cecily, accetterai il mio amore? T-tu
ricambi il m-mio amore?-
“Che ragazzo impacciato, ma così dolce… eppure mi
ricorda tanto qualcuno…”
-No, William non mi chieda cose del genere… lei sa
molto bene che NON sono interessata a tipi del suo genere… così bislacchi, e di
povera famiglia… (“Che ragazza odiosa! Non merita una dichiarazione del
genere!”)… lei per me è solo un essere inferiore!-
Detto questo, la ragazza si alzò e tornò con
noncuranza nella stanza da ballo, lasciando il ragazzo col cuore a pezzi e lo
sguardo perso nel vuoto nella camera.
Ancora come trasportata dal medesimo vento, Buffy si
ritrovò all’improvviso a camminare nel freddo accanto al ragazzo, fuori dalla
casa.
“Sta piangendo… sono lacrime disperate le sue… mi
piacerebbe tanto poter consolarlo…”
Un vicolo buio.
Si era fermato di botto, lasciandosi cadere sulle
gambe tremanti, tenendosi le ginocchia con le braccia, col capo reclinato.
Il ragazzo cominciò a singhiozzare più forte, e a
parlare convulsamente: -Ce-Cecily! La m-mia Cecily… non mi vuole… mi disprezza…
non posso continuare a vivere così…-
Come per magia, il corpo di Buffy prese consistenza.
La cacciatrice si sedette accanto a lui, e gli scostò
dolcemente dal viso una ciocca di capelli color nocciola caduta sul viso.
Come fulminato, il ragazzo alzò il viso, ancora rosso
e bagnato.
E Buffy non riuscì a trattenere un sospiro,
guardandolo negli occhi: -Spike…-
-Ci conosciamo, signora? Non mi sembra di averla mai
vista!-
Ancora sconvolta per la rivelazione, la ragazza annuì
soltanto.
“Non posso crederci! Questo ragazzo… Spike, è… sono
totalmente diversi l’uno dall’altro…”
-Ad ogni modo… il mio nome non è Spike… William, io
sono… William…-
-“William il Sanguinario”!- esclamò lei.
-Bene! Evidentemente lei conosce già la nomea che mi
sono fatto tra i gentiluomini di Londra… eppure le mie poesie non sono tanto
terrificanti… le leggevo ogni sera a mia madre… finchè… finchè…- e scoppiò a
piangere nuovamente.
Ripresasi, Buffy lo abbracciò, meravigliandosi di
tanto slancio d’affetto, e William ricambiò l’abbraccio, continuando a piangere
come un bambino.
Quando, infine, si fu sfogato, la cacciatrice lo
lasciò, continuando a tenere un braccio attorno alle sue spalle.
-Che, che vergogna… piangere di fronte ad una così
bella signora del suo stampo… mi, mi dispiace tanto… devo, devo averle rovinato
tutto il vestito…- disse frustrato.
-Non preoccuparti, William… io sono Buffy… e mi
piacerebbe che tu mi dessi del tu…-
-Oh, come vuole, vuoi, Buffy…- sospirò ancora, poi
–Non l’ho mai vista qui a Londra… di dov’è?-
-Beh, diciamo che non sono di queste parti… vengo da
un posto molto lontano, ma, lasciamo perdere… dimmi, piuttosto, perché
piangevi?-
-Perché… la donna che amo… l’unica luce dei miei
occhi ormai spenti… mi ha detto che, non conto niente per lei, mi ha, definito…
un essere inferiore…-
-E tu credi che abbia ragione? Tu pensi di essere un
essere inferiore?-
-Io… sì, la mia Cecily ha ragione… lei ha sempre
ragione… è una nobildonna, lei… sono un essere inferiore… non sono neanche
riuscito a salvare mia madre…-
-Cosa, cosa è successo a tua madre?-
-Era, andata a lavoro come ogni giorno, nonostante
l’età, per il… mio sostentamento… e, quando è tornata… era brutta, cattiva,
aveva… un viso sfigurato, ha cercato di… mordermi…-
-Mo-morderti?-
-Sì, ma io sono scappato… ha una malattia grave,
capisci? E io sono scappato…-
-No, William, se ho capito bene… non è malata… tu,
non avresti potuto fare niente per salvarla, era… già troppo tardi e… lo è
anche ora…-
-Vuoi dire che lei è… morta? Molti, in città, hanno
ipotizzato che lei… che fosse stata abbracciata da una creatura della notte, ma
io… non ho voluto dar credito a quelle storie…-
-Creature della notte… abbraccio… ti riferisci ai
vampiri…-
-Cosa dice? V-vampiri… non bisogna nominarli,
potrebbero sentirti…-
-Non preoccuparti, William, con me sei al sicuro…-
E mentre diceva queste parole, furono assaliti da una
vampira.
-Aiuto! Mio Dio! Un mostro!- urlò il ragazzo in preda
al terrore.
Buffy, d’istinto, tirò un calcio, e la demonessa finì
alcuni metri più indietro.
Per quel breve momento, la vampira riprese il suo
aspetto umano.
-Drusilla!- esclamò Buffy, la voce strozzata, non
sapeva se dallo sgomento o dall’ira.
“E così… è qui per vampirizzare William… cioè Spike…
non posso crederci…”
Mossa dalla rabbia, la cacciatrice, preso un paletto
trovato a terra, la ridusse in polvere in pochi secondi.
-Era qui… per te!- disse Buffy a William. –Però, ora
è tutto finito… è tutto finito…-
Il ragazzo annuì, ancora tremante, e le si avvicinò.
Poi prese le mani di lei tra le sue.
-Buffy, non so, proprio come ringraziarti… mi hai,
salvato la vita… io, non so chi tu sia ma… ti sarò riconoscente per sempre…-
-Per l’eternità?- domandò la ragazza, ironica,
pensando a quanto fossero diversi lo Spike umano del passato, William, e lo
Spike del futuro.
-Certo…- e fece un gesto che forse non avrebbe dovuto
fare.
La baciò.
Istintivamente, Buffy lo scansò.
Non perché quel bacio non le fosse piaciuto, ma… era
così uguale a Spike, le stesse labbra, lo stesso sapore… solo, più dolce e
timoroso.
William abbassò lo sguardo.
-Scu-scusami! Non so… cosa mi abbia preso… mi,
dispiace tanto… spero che tu non sia arrabbiata con me…-
-No, William, non lo sono… non sono arrabbiata con
te… ti va di fare una passeggiata, e parlare… almeno fino all’alba…-
-Perché fino all’alba?- domandò incuriosito
E la ragazza, con un sorriso enigmatico rispose:
-Perché… oh beh, lasciamo perdere…-
E avevano camminato molto, e avevano parlato molto, sempre
restando mano nella mano, fino a che il sogno era durato…
Buffy e Spike si svegliarono nello stesso attimo,
entrambi sgomenti, esclamando: -OH MIO DIO!-
~ * ~ * ~
6. PUO’ UN SOGNO…
Mentre si avviava con passo malfermo verso la scuola,
Buffy ripensava al sogno della notte precedente.
Era stato così reale… eppure così fantastico!
Non ricordava quasi più niente di quello che era
successo dopo il bacio.
Solo, che lei e William avevano continuato a
camminare mano nella mano fino al risveglio.
Quel bacio… l’aveva veramente sconvolta!
Si era sentita invadere da un mare di emozioni!
Ma quello che di più l’aveva meravigliata, era che
quelle sensazioni non erano rivolte verso William, quel ragazzo così gentile e
sensibile, bensì… verso Spike!
Al vampiro, al mostro contro cui combatteva ogni
giorno!
Ancora non voleva, non POTEVA ammettere tutto ciò!
Non era riuscita più ad addormentarsi, perciò era
stata ben felice di andare a scuola.
“Questo è proprio il colmo” pensava, “Io che sono felice
di andare a scuola… il mondo sta proprio cambiando!”
Entrò anche quel giorno in anticipo in biblioteca, e
andando a sedersi al suo solito posto, disse uno sbrigativo: -Buongiorno!-
Il sig. Giles, con un’espressione alquanto
apprensiva, si aggiustò gli occhiali sul naso, poi le chiese: -Ciao, B-Buffy!
Mhm, c’è qualcosa che non va in questi giorni? Non è da te arrivare in anticipo
a scuola, per ben due giorni consecutivi, poi!-
-Ma, sig. Giles, non le va bene niente! Non fa che predicare
dalla mattina alla sera che dovrei essere più ligia al dovere e più puntuale, e
poi si lamenta se faccio quello che dice! Insomma, si decida!-
-N-Non è questo il punto…-
DRIN DRIN DRIN
-La campanella! Ora va’ in classe, ne riparleremo più
tardi!-
A ricreazione la cacciatrice uscì dalla sua aula,
sfinita dal compito di chimica.
Come al solito, non aveva studiato!
Se non ci fosse stata la cara vecchia Willow…
un’insufficienza non gliel’avrebbe tolta nessuno!
Nonostante fossero passate molte ore, la ragazza era
ancora scossa dal sogno.
Sentendo il desiderio di stare da sola, andò a
rifugiarsi in un angolino all’ombra del cortile, lontana da sguardi indiscreti.
Nell’aria spirava una leggera brezza primaverile, e
si era stesa sull’erba, ancora un po’ umida di rugiada.
Chiuse gli occhi.
Le ripassarono nella mente tutte le immagini di
quello strano sogno, come in un film…
All’improvviso sentì un rumore.
Disturbata da quella che le sembrava la violazione
della sua tranquillità, si girò.
La sua meraviglia crebbe ancor di più quando vide
che, a pochi centimetri dal suo viso, vi era… Spike!
Il vampiro, che aveva ancora la sua coperta addosso,
le sfiorò la mano.
Imbarazzata, la ragazza si allontanò di qualche
metro.
-Che, che ci fai qui?- domandò, insicura.
-Io… volevo parlarti di… una persona, che a quanto
pare anche tu conosci: Freddi Sumung!-
-Oh Dio, è vero! L’avevo scordato! Ieri è stato
rapito da Angelus…-
-Già, e il tuo ex ha pensato di portarlo a casa come
souvenir!-
-Sta, sta bene?-
-Sì… non credo gli faranno del male… hanno bisogno di
lui per interpretare i sogni di Drusilla… sai, stanno cercando un modo per
eliminarti…-
-Oh, ma che novità! Vampiri che vogliono uccidermi!-
rispose lei sarcastica.
-Non dovresti sottovalutarli! Sembra che stiano
cercando un modo per eliminarti, senza che sia attivata un’altra slayer!-
-Ma… è impossibile!-
-A quanto pare non per loro! E con l’aiuto di quello
scienziato da strapazzo ci riusciranno… credo che lui sappia più di quanto non
voglia farci credere…-
-Hai, parlato con lui?-
-Già, e secondo me non gli è ben chiaro il concetto
di cacciatrice e vampiro, che sono diametralmente opposti… secondo lui, tra me
e te ci sarebbe qualcosa… qualcosa più dell’odio…-
-Sì, lo aveva detto anche a me! E’ ridicolo! Cioè…
stiamo parlando di me e di te… cosa potrebbe esserci tra di noi, se non odio…?-
aveva fatto una domanda, ma non era sicura di voler sapere la risposta.
-Mah, valli a capire questi esperti…-
Rimasero in silenzio.
Buffy si era ristesa nell’erba, con gli occhi chiusi,
mentre Spike era rimasto seduto affianco a lei.
Dopo un po’ la ragazza, con un sorriso ironico in
viso, chiese: -Sei venuto fin qui, rischiando di finire in un portacenere, solo
per parlarmi di Drusilla?-
La cacciatrice aveva ancora quel sorriso ironico,
quando aprì gli occhi.
Il sorriso, però, scomparve, e al suo posto vi era
un’espressione di incredulità.
Il vampiro, a pochi centimetri da lei, le prese le
mani e la fece sedere.
Continuando a tenere con lei le mani incrociate,
domandò: -Hai fatto anche tu quello strano sogno stanotte, vero?-
La ragazza non rispose, ma abbassò lo sguardo.
Allora il sanguinario le prese il mento tra le mani,
costringendola a guardarlo negli occhi.
Stavolta, quel gesto non era stato duro, ma molto
dolce.
Buffy sentiva il sangue scorrere più velocemente
nelle vene, il cuore che le batteva all’impazzata…
Come ipnotizzata dai suoi occhi azzurri, e da
quell’espressione così seria che avevano assunto, non riusciva a smettere di
guardarlo.
I loro visi si avvicinavano pericolosamente…
-Dimmi che hai fatto anche tu il mio stesso sogno…-
-Sì… è così…- silenzio. –Eri… molto diverso…-
-Già… ero solo un patetico ragazzino…-
-Non è vero… eri, dolce… Quella Cecily non ti
meritava…-
-Davvero…?-
-O almeno non meritava William…-
-Che, che cosa sta succedendo, Buffy?-
-Forse… quel sogno doveva aprirti gli occhi… forse,
stai tornando ad essere William…-
Stavano per baciarsi, quando sentirono urlare:
-Buffy! Spike!-
Il vampiro esclamò: -Maledizione!- prese la sua
coperta e scappò via.
La cacciatrice si voltò immediatamente verso Willow.
La rossa la raggiunse e, parlando senza fiato, disse:
-Tu… Spike… eravamo in ansia… non ti trovavamo da nessuna parte…-
-Scusa, Will! Non volevo farti preoccupare! Ero… venuta
qui a riposarmi, quando Spike mi ha raggiunto…-, cercò di scusarsi, sentendosi
in colpa.
-Per Dio, Buffy, sembrava… da lontano sembrava… che
ti stesse per baciare…-
-Oh, Will! Cosa ti salta in testa! Era Spike, cosa
dici?… Mi sa che è meglio se torniamo in classe…andiamo!- e strattonò
gentilmente la sua amica, per distrarla da un argomento dal quale, sapeva, non
sarebbe riuscita a districarsi senza rivelare la verità.
-Spikey! Dove sei stato?-
Il sanguinario, con un’espressione colpevole in viso,
si girò verso Drusilla.
Era appena rientrato dopo che era stato da Buffy.
Non capiva il perché, ma aveva sentito l’imminente
bisogno di parlare con lei, di vederla, di toccarla…
Al pensiero che, se non fosse stato per Willow, si
sarebbero baciati, non sapeva se doverla ringraziare, o il contrario.
Cercò una scusa da dire alla vampira: -Io… ehm… ero
andato da Willy! Volevo vedere che aria tirava stamattina!…-
-E’ la verità, Spikey? Lo sai che non mi piacciono le
bugie…-
-Cosa vai a pensare, mia amata! Certo che è la
verità! Cos’altro potrebbe essere?-
-Mhm… in una delle mie visioni, ti ho visto… eri con
la cacciatrice… stavate complottando contro di noi…-
-Mi dispiace dirtelo, micina mia, ma stavolta le tue
visioni non sono azzeccate: io e la cacciatrice! E’ ridicolo! Semmai Angelus
con lei… sai bene che potrebbe farlo…-
-Molto strano, ad ogni modo… le mie visioni non
sbagliano quasi mai… a proposito, lo scienziato ha parlato… diciamo che
all’inizio non è stato facile, ma Angelus conosce i metodi di tortura più
atroci che esistano- (sorriso d’estasi) –E lo sai qual è la cosa più buffa,
Spikey? Che avevamo la chiave del mio sogno da tantissimo tempo, e non ce
n’eravamo neanche accorti! Il modo per uccidere definitivamente la cacciatrice
è… uccidere la cacciatrice nella stessa maniera in cui lei uccide noi… con un
paletto… poi bisogna recitare una formula, e… il gioco è fatto!-
La vampira sorrideva compiaciuta, sul suo viso, però,
vi era un sorriso diabolico, che mai Spike aveva visto.
-La odi tanto, vero?-
-Ti riferisci alla cacciatrice? E’ normale per noi
vampiri odiare la cacciatrice!-
-No, Dru, no! Tu la odi come si può odiare una rivale
in amore… ti dà fastidio che lei sia riuscita a far perdere l’anima ad Angel,
non è così?-
La donna ora aveva assunto un’espressione addolorata,
ma non aveva risposto.
-Perché non rispondi? E’ la verità, allora? Tu sei
gelosa di lei?- esclamò il biondo, adirato, e le strinse i polsi.
-Mhm… s-sì, è vero… io, sono gelosa di lei… perché…
lei mi ha portato via Angelus…-
Spike perse la pazienza, la liberò e poi andò via.
Mentre saliva frettolosamente le scale, la vampira lo
guardò.
Mormorò a bassa voce: -E anche se tu non vuoi
ammetterlo, so benissimo che mi sta portando via anche te…-
~ * ~ * ~
7. …TRASFORMARSI IN REALTA’?
-Non avevamo stabilito di comune accordo che per un
po’ di tempo non ci saremmo più rivisti?-
-Sai benissimo che io non ho mai detto niente del
genere…-
-Ah… davvero?-
-Già… davvero!-
-Comunque… ho del lavoro da svolgere… non ho bisogno
che tu mi stia tra i piedi…-
Il vampiro la bloccò per un braccio.
-Senti, bellezza, io NON ti sto tra i piedi! Se sono
qui stasera è per salvarti la vita… cavolo, sei la mia complice! Se tu muori,
il nostro piano salta!-
-Uff!- la ragazza si fermò.
Aveva progettato, per quella sera, di uccidere
velocemente i soliti vampiri, e poi tornarsene a casa sua, SENZA incontrare
Spike!
Evidentemente, quella non era giornata!
Altrimenti non si spiegava che lo avesse incontrato
appena uscita da casa.
-Ok, facciamo così- propose la ragazza –io devo
uccidere i miei soliti due o tre vampiri. Se non vuoi assistere, c’incontriamo
qui tra un’ora. Oppure… vieni con me!-
I due continuarono a camminare con passo svelto.
-E si può sapere perché non avremmo dovuto rivederci?-
La ragazza aumentò il passo.
-Ehi! Sto parlando con te! E’ buona educazione
rispondere, quando qualcuno ti domanda qualcosa!-
La ragazza riprese a camminare a fianco all’altro.
Prese un bel respiro, e poi disse: -Per quello che è
successo stamattina!-
-Stamattina? Guarda, bellezza, che stamattina non è
successo proprio niente…-
-Beh, stava per succedere, comunque…-
-E con questo…?-
-Non voglio che accada più, e siccome il problema sei
tu, l’unico modo è evitarti, giusto?-
-Complimenti! Non avrei mai pensato che la
Cacciatrice fosse il tipo che aggira i problemi invece di affrontarli!-
-Mm… senti, dimmi quello che vuoi, e poi vattene! Che
cosa hanno in mente di fare stavolta i nostri ex?-
-Primo, non prendo ordini da te… secondo, Drusilla
non è la mia ex… ufficialmente stiamo ancora insieme…-
-Avete proprio un bel rapporto, non c’è che dire…-
-…e terzo… hanno trovato il modo per ucciderti!-
-Cosa? E, e quando?-
-Penso ieri… Dru me lo ha detto stamattina… raro
momento in cui il tuo ex non era tra i piedi…-
-Bene! Qual è il loro piano?-
-Loro… ehm, non ne conosco tutti i minimi
particolari…-
-Perfetto! Come pensi di risolvere questo problema?-
Il vampiro la prese per le spalle.
-Senti, ragazzina, se non era per me, non avresti neanche
saputo che vogliono ucciderti…-
Smise di parlare, e i due i ritrovarono ancora occhi
negli occhi, ancora apparentemente troppo vicini.
Buffy non voleva che si ripetesse la scena della
mattina, eppure… non voleva liberarsi da quella stretta così ferma, e così
dolce…
Con un enorme sforzo di volontà, lo strattonò.
Si guardarono un’ultima volta, entrambi imbarazzati,
poi la ragazza prese ad allontanarsi, con passi indecisi.
Spike continuò a camminare dietro di lei,
osservandola.
-Non ho ancora capito il significato del sogno di
stanotte… e tu?-
Nessuna risposta.
-Non farti influenzare dai sogni… il più delle volte
sono frutto della fantasia… non significa niente il fatto che abbiamo sognato
la stessa cosa…-
Ancora nessun cenno di risposta da parte della ragazza.
-Davvero, non significa niente…-
La Cacciatrice si fermò di colpo.
Anche il vampiro si bloccò.
-Smettila di seguirmi!- sibilò lei, fredda.
-Mi dispiace, bellezza, non è possibile!- rispose
lui, sarcastico.
Buffy si voltò verso di lui.
Sembrava avesse gli occhi lucidi.
-Ti prego- quella di lei era una preghiera –Smettila.
Di. Seguirmi-
La ragazza si rigirò e ricominciò a camminare.
Sentendo che il vampiro non accennava a muoversi,
ora, tirò un sospirò di sollievo.
Quella stessa sera, Buffy stava tornando a casa dalla
ronda.
Nella sua mente, era presente insistentemente
l’immagine di Spike.
Non riusciva a levarselo dalla testa.
Pensava a lui continuamente, senza riuscire a darsi
una ragione precisa.
Non si aspettava che la situazione prendesse quelle
pieghe.
Si sentiva molto confusa, e ancora, se non di più,
sola.
Era appena entrata nel giardino della sua casa,
quando sentì un fruscio nell’aria.
Troppo in ritardo, però, per poterlo schivare.
-Ahi!- urlò, dopo esser stata colpita da un dardo.
Probabilmente, la freccia era avvelenata.
Il veleno si espanse in fretta in tutto il corpo.
La vista di lei si annebbiò.
Sentì rumore di colluttazione, vicino a lei.
I suoni le provenivano molto ovattati.
Vide qualcosa svanire e tramutarsi in polvere.
Poi, si sentì afferrare.
Braccia forti e sicure.
E fredde, molto fredde.
Sembravano quelle di…
-Angel…-sospirò.
-Mi dispiace, tesoro, ma dovrai accontentarti di me!-
La portò dentro.
Giusto in tempo, perché altri vampiri li stavano
raggiungendo.
-Ora sei al sicuro!-
Il ragazzo la fece stendere sul divano.
-Spike!- mormorò, febbricizzante. –Stavo pensando
proprio a te, prima…-
-Non c’è tua madre?- domandò lui, visibilmente
preoccupato.
-Mia… madre? Nooooo! E’… è a San Francisco… abbiamo
la casa tutta per noi…-
-Dove posso trovare delle bende? E qualcosa per
medicarti!-
-Uh! Forse… nel bagno!-
Dopo qualche minuto, il vampiro ritornò con una
scatola di medicinali.
-Vediamo cosa possiamo fare per te! Dunque… stato di
ubriachezza… febbre…-
Le diede un bicchiere.
-Forza, bevi! Non ti farà male… o almeno credo!-
La ragazza inghiottì, poi tornò a sdraiarsi.
-Spike, ho dolori… sento delle punture in tutto il
corpo…-
-Lo so, bellezza, mi dispiace… la prossima volta
imparerai a starmi a sentire! Quando ti dicevo che erano pericolosi, non ti
raccontavo una balla…-
-Spike, mi fa… male la schiena…-
Il sanguinario la fece girare.
Con un gesto fulmineo, le estrasse il piccolo dardo
ancora conficcato.
-Dovrò medicarti!- sentenziò, -Mi raccomando, non ti
muovere…-
Le disinfettò con delicatezza tutta la ferita.
Non le faceva male.
Le sue piuttosto sembravano carezze.
-Due anni fa…- cominciò lei insicura.
-Che cosa due anni fa?-
-Beh… due anni fa, Angel si era ferito ad una spalla,
per… proteggermi… e io lo medicai proprio come stai facendo tu con me…-
Il vampiro emise un lungo sospiro.
La fece rigirare, poi le disse, in tono stranamente
calmo, un calmo che rendeva nervosi: -Devi smetterla di pensare ad Angel! Ormai
non esiste più!-
La Cacciatrice, ormai rinsavita, girò lo sguardo.
Non aveva voglia di sentire un’altra predica a
riguardo.
Un’altra predica del tipo “-Non rivedrai più Angel,
mettitelo bene in testa!-” e ancora “-Quello contro cui combatti non è Angel, è
Angelus, e tu devi ucciderlo!-”.
Ne aveva sentite già fin troppe.
Era come se tutti se la prendessero con lei per
quello che faceva Angelus.
“In fondo, è colpa mia!” pensò. “Se quella sera
avessi tenuto a freno i miei istinti…”.
-Già- rispose, stanca, -come al solito… avete sempre
ragione voi…dovrei, togliermelo dalla testa… ci sto provando, non è facile come
sembra ma… ci sto provando…-
-Io… credo che ci riuscirai… dovrai dimenticarlo… non
puoi continuare a vivere e a soffrire nel suo ricordo…-
-Ad ogni modo… non è escluso che io ci sia già quasi
riuscita…-
-Davvero? E con quali mezzi riuscirai a convincermi
che ciò che dici è vero… senza offesa ma… non hai ancora trovato uno straccio
di ragazzo, da allora, e… non penso che tu sia una ragazza che passa
inosservata…-
Buffy arrossì.
-Mhm… era un complimento…?-
Spike parve rifletterci su.
-Sì, credo di sì… beh, più o meno… ma ora non
montarti la testa…- le sorrise.
La ragazza ricambiò il sorriso.
Poi gli si rivolse, apprensiva: -Non ci avevo
pensato… ora Angelus verrà a sapere che mi hai aiutato… non credo che la
prenderà molto bene…-
Il vampiro, che fino ad allora era rimasto in piedi,
si sedette all’altra estremità del divano.
-Già, credo anch’io che quando saprà di me e te…
cioè, del fatto che ci siamo alleati, non sarà molto felice, ma… non c’è alcun
problema… Sunnydayle è strapiena di cripte… ne cercherò una adatta ai miei
bisogni…-
-Perché non resti a casa mia? Mia madre è fuori per
tutta la settimana, e qui saresti al sicuro…-
Buffy aveva detto quelle parole d’impulso, senza
pensare.
Era scattato qualcosa dentro di lei, e non in quel
momento.
Quella strana molla era scattata già da molto tempo,
chissà quanto…
-Stai scherzando?- rispose lui, a metà tra il
sarcastico, il confuso e il meravigliato.
-Certo che no! E se poi, una volta uscito da qui,
ti…-
-Va bene, va bene…- annuì Spike poco convinto notando
l’espressione preoccupata della ragazza
-Se ne sei
proprio sicura… rimango qui!-
Il vampiro notò sul suo viso un piccolo sorriso di
soddisfazione.
-Forza, sarà meglio andare a nanna… ci vediamo
domattina, ok?-
-Buonanotte, Spike!-
La ragazza si avvicinò a lui.
-Promettimi che non te ne andrai!-
-Buonanotte, tesoro…- le sfiorò dolcemente le labbra,
poi si distese, chiudendo gli occhi.
Buffy, incredula per quello strano gesto, non replicò,
ma salì nella sua camera.
Poi frettolosamente, ridiscese le scale.
Spike si sollevò appena.
-Che c…-
Non finì la frase.
Buffy lo stava baciando, anche piuttosto
appassionatamente!
Si separarono, poi lei gli augurò buonanotte e salì
le scale.
Mentre cercava di addormentarsi, il vampiro
continuava a toccarsi ossessivamente le labbra.
Il ricordo di quel bacio lo riempiva di gioia e
felicità!
Quello strano giorno gli aveva riservato così tante
sorprese che di certo non si aspettava…
-E così… Spike l’ha salvata e l’ha portata in casa…-
-Sì, padrone Angelus…-
-Sei sicuro che fosse proprio lui?-
-Beh, signore, non credo esistano molti vampiri con i
capelli come i suoi!- disse, con un sorrisetto di scherno in viso.
-DRUSILLA!- urlò rabbiosamente Angelus.
La vampira entrò nella stanza.
-Tu… tu lo sapevi… le tue visioni allora erano
giuste…- il vampiro era pieno di ira.
-Il mio Spikey… è stata tutta colpa della
Cacciatrice… lo ha stregato…- la donna iniziò a piangere.
Angelus le si avvicinò e la abbracciò.
-Non preoccuparti, shh… non preoccuparti… la
Cacciatrice e quel traditore la pagheranno… giuro che entro la prossima notte
l’avranno pagata…-
~ * ~ * ~
8. IL MOMENTO DI SCEGLIERE
Buffy si era risvegliata la mattina dopo di
soprassalto, con una grande ansia.
Aveva il timore di non ritrovare più Spike giù in
salotto quando fosse scesa.
In silenzio, si lavò e si vestì, e scese per fare
colazione.
Entrò, con molta circospezione, in salotto.
Era più che sicura che avrebbe trovato il divano vuoto.
Girò intorno, e… si rincuorò.
Il vampiro era ancora lì!
Stava dormendo placidamente.
Come un angelo!
Già, ancora una volta le veniva da pensare a quanto
Spike somigliasse ad un angelo.
Lineamenti decisi, ma così belli…
Si risvegliò dai suoi pensieri quando lo vide
agitarsi nel sonno.
Allora si alzò e gli prese una coperta.
Poi, cercando di non svegliarlo, gliela poggiò
delicatamente sul corpo.
In cucina, bevve velocemente una tazza di caffè, e
poi uscì, assicurandosi di chiudere bene la porta.
Spike si alzò dal divano poco dopo l’uscita della
ragazza.
Infatti, non stava dormendo, né c’era riuscito tutta
la notte, a causa di pensieri molesti che lo perseguitavano.
Pensava ad Angelus, all’ira che provava nei suoi
confronti…
Pensava a Drusilla, il suo sire, la donna che aveva
amato per oltre un secolo… aveva?
Pensava a Buffy, la cacciatrice, quella strana
ragazza che uccideva la sua specie, con la quale si era alleato per sconfiggere
un nemico comune…
Ma la domanda più importante era: qual era questo
nemico?
Angelus? Oppure l’amore che Buffy provava ancora per
Angel?
Non riusciva a capirlo!
E non riusciva a spiegarsi perché gli interessasse
tanto saperlo.
In fondo, Buffy era una Cacciatrice, certo, non come la
altre che aveva affrontato… era, diversa… ma restava comunque una Cacciatrice!
E nonostante lei quella notte gli avesse dato
ospitalità in casa sua, lui non doveva dimenticare che erano nemici mortali!
Come se poi dimenticarlo fosse possibile!
Ogni volta che la toccava, che la sfiorava, nella sua
mente suonava un campanello d’allarme.
Eppure, si sentiva attratto da quella creatura che
non apparteneva né alla luce né al buio.
E aveva notato (poteva anche sbagliarsi!) che anche
la ragazza provava… qualcosa per lui, non sapeva cosa!
“Tra voi c’è più che attrazione fisica, tra voi c’è
qualcosa di più dell’odio…”
Erano state queste le parole pronunciate da Freddi
Sumung.
E quelle parole lo avevano allarmato, perché si era
accorto che, in un certo senso, lo scienziato aveva notato qualcosa che già
c’era, ma che entrambi non volevano ammettere!
“Non sarà che lei ama te quanto tu ami lei…?”
Amore!
Non poteva essere amore!
Buffy provava Amore nei confronti di Angel!
E lui stesso, Spike, provava Amore nei confronti di
Drusilla!
Quello che sentiva verso la Cacciatrice era diverso…
era qualcosa di indefinibile, e proprio per questo lo gettava nel più totale
panico!
Aprì la credenza nella cucina, e prese i biscotti che
gli piacevano tanto!
“Sembra che siano stati lasciati qui per me!” si
trovò a pensare mentre addentava un biscotto.
Tornò a sdraiarsi sul divano.
Cercò di pensare soltanto al momento in cui sarebbe
potuto partire con Drusilla, lontano da Angelus, dalla Cacciatrice, da
Sunnydayle…
Eppure quel momento non gli sembrava la fine di tutti
i suoi problemi
Solo, una fuga dai suoi doveri, e sentiva che in
qualche modo avrebbe scontato anche questo…
-Buongiorno a tutti! Buongiorno, sig. Giles! Come
va?- esclamò radiosa Buffy, entrando nella biblioteca.
-Bene, B-Buffy, ma… come mai così di buon umore
stamani?-, disse Giles
-Oh, niente…-
-Come niente?- si intromise Willow. –Non ti vedo così
felice da quando c’era Angel…-
-Cosa… no, vi sbagliate… è come al solito, sul
serio…-
-Buffy, a proposito di Angel… ho una, cosa da dirti…-
-Che c’è? Cosa ha fatto, stavolta?-
-Veramente… lui, niente! Volevo dirti che… ho trovato
una cosa… Jenny Calendar… lei, non è morta invano… era riuscita a ricreare la
maledizione degli zingari per ridare l’anima a Angel, ma era andata persa… fino
a questa mattina… l’abbiamo ritrovata, Buffy… potremo far tornare Angel…- le
tremava la voce, sembrava che la rossa fosse veramente commossa.
La Cacciatrice iniziò a piangere.
Non sapeva, però, se di gioia o di dolore.
Avrebbe potuto riabbracciare Angel, certo, ma allora
perché ogni volta che ci pensava le veniva come un senso di rimorso nei
confronti di Spike?
-Buffy! Che c’è, non sei contenta?-
-Ecco, io… non lo so… ho cercato di dimenticarlo… e
poi venite a dirmi che adesso tornerà… mi sembra tutto così strano…-
Willow si alzò, la prese per mano e la portò a
camminare fuori.
-Lo sai, a me puoi dirlo: qual è il problema, Buffy?-
-Il, il problema…?- singhiozzò lei.
-Sì, Buffy, qual è il problema? Non sarai mica…
innamorata di un altro ragazzo?- domandò l’amica preoccupata.
-Sì, Will… temo proprio di sì…-
-E allora… devi essere felice! Urrà! Felicità! Sei
riuscita ad innamorarti di una persona normale che non è un vampiro…-
Vedendo che alle sue parole, Buffy aveva iniziato a
piangere più forte, le sussurrò: -Ehm… non è così?-
L’abbracciò, lasciando che sfogasse tutte le sue
lacrime.
Spike sentì la porta d’entrata sbattere.
“E’ tornata!” pensò, e subito sul suo viso comparve
un piccolo, luminoso sorriso.
Le dava di spalle, non la vedeva frontalmente.
-Cacciatrice! Pensavo che mi avresti lasciato da solo
l’intera giornata!-
La ragazza non rispose.
Era entrata cercando di non farsi sentire dal
vampiro, ma i suoi sforzi erano stati inutili.
Ad ogni modo, non aveva voglia di parlare con lui,
non dopo quello che aveva detto con Willow.
Le parole dell’amica le rimbombavano ancora nella
mente.
Non riusciva a dimenticare la sua espressione seria,
quando le aveva detto: -Ho, capito… stai parlando di Spike, vero? Avevo notato,
che era cambiato qualcosa tra voi… l’altro giorno… stava per baciarti, non è
così?-
La Cacciatrice aveva annuito, impotente di mentire di
fronte alla propria migliore amica.
Le guance bagnate le bruciavano come mille coltelli
ghiacciati.
E la sua riposta, poi, quella davvero l’aveva fatta
stare male: -Non puoi… continuare così! Io… penso che tu debba dimenticarli…
entrambi… o almeno… Buffy, Spike non ha un’anima! E’ spietato! E’ solo uno
spietato assassino! Forse… per lui tu non sei che un altro giocattolo!… Quando
si sarà stancato, ti butterà via!… e Angel… sai bene che non puoi avere un
futuro con lui… non potrete stare insieme per sempre… con il pericolo che torni
Angelus… deve essere una tua scelta…- si era girata, cominciando ad incamminarsi
da sola –e penso che adesso sia giunto il momento per te di fare la scelta che
ritieni più giusta! Io credo in te, Buffy! Comunque… chiamami!-
Ripensandoci adesso, a mente fredda, la Cacciatrice
non poteva che concordare con le parole dell’amica: avrebbe dovuto scegliere,
scegliere bene, perché la sua scelta avrebbe coinvolto le vite di molte persone
ancora!
Spike le si rivolse ancora: -Cacciatrice! Puoi
degnarti di venire qui?-
La ragazza continuò a restare in silenzio, ferma
sulla porta.
Allora il vampiro si girò e la guardò.
Notò i suoi occhi rossi, e la sua espressione del
viso poco più che disperata.
-Buffy?… -
Si alzò in piedi, le andò vicino, le prese le mani, e
con molta delicatezza la fece accomodare sul divano.
Continuando a tenerle le mani, dolcemente, le
sussurrò: -Buffy? Cos’è successo? Sembri sconvolta!…-
La ragazza aveva il cuore in tumulto.
Era convinta che quel ragazzo così dolce non potesse
usarla solo per vendetta nei confronti della sua ex.
Non voleva credere alle parole della sua amica.
Non poteva, e non voleva.
Sfinita, si abbandonò tra le sue braccia.
Com’era bello, stare tra le braccia di Spike!
Era così rassicurante, eppure così amorevole!
Il vampiro le accarezzava i capelli, come fosse una
bambina di cui prendersi cura.
“Cosa devo fare… sento che mi sto innamorando di te…”
pensò.
Quando Spike, per l’ennesima volta, le domandò cosa
fosse successo, finalmente Buffy si fece coraggio.
-Oggi… Willow mi ha detto che… hanno trovato un
codice, per… ridare l’anima ai vampiri…-
Si fermò.
Non sapeva cosa sarebbe accaduto se avesse continuato
a parlare.
Il tocco di Spike non era diventato meno dolce, anzi,
ancora più protettivo!
-Will… ha preferito chiedere il mio permesso per
poter fare l’incantesimo… e io… non so cosa fare…-
-Devi eseguire l’incantesimo!-
Buffy alzò il viso e si sciolse dall’abbraccio.
Guardò il sanguinario negli occhi: aveva assunto
un’espressione così gelida e distaccata…
-Cosa?…- domandò, confusa.
-Tu lo ami, perché non dovresti… farlo tornare…?-
Il ragazzo si alzò in piedi, e camminò fino alla
finestra, dandole le spalle.
-Segui il tuo cuore, Cacciatrice! E io… so che il tuo
cuore vuole Angel!-
La ragazza era rimasta interdetta.
Non si sarebbe aspettata da lui un simile
comportamento.
Certo, non credeva che l’avrebbe presa bene, ma…
Sentiva che le lacrime fremevano per scendere
nuovamente copiose.
-Quindi… secondo te, dovrei ridargli l’anima…?-
singhiozzò, -Tu vuoi… questo?-
-Tesoro, sarà la cosa migliore per tutti…-
-Certo! La cosa migliore per te! Angel ritornerà
dalla nostra parte, e quando Drusilla si accorgerà di non avere più il suo
amante, ti richiamerà all’ordine!… dopotutto, è solo questo il motivo della
nostra alleanza, giusto? E’ solo questo il motivo per cui mi hai salvato la
vita, e io l’ho salvata a te? E’ solo questo il motivo per cui ci siamo
baciati…-
Non resse più tutta quella situazione.
Si alzò, e in pochi secondi fu alla porta.
La aprì.
Gettò un ultimo sguardo verso Spike, che ora la stava
guardando.
Poi iniziò a correre senza una meta precisa.
No, sapeva dove andare… era l’unico posto adesso dove
aveva senso andare…
Così, forse, si sarebbe risolto tutto…
CAPITOLO 9: EQUILIBRI INFRANTI... RICOSTRUITI
Spike aveva dovuto fare un enorme sforzo di volontà.
Vederla piangere così disperatamente, e non poter far
nulla per consolarla…
Ma in quel momento, doveva cavarsela da sola!
Avrebbe dovuto scegliere autonomamente ciò che
sarebbe stato più giusto fare.
E non aveva avuto il coraggio di dirle, di dirle che…
Che si sbagliava!
Che se avesse potuto, sarebbe rimasto con lei!
Per Drusilla… se ne sarebbe fatto una ragione…
Ma Buffy… lei era così speciale, così allegra,
sorridente, e soprattutto… viva!
Emanava vitalità da ogni cosa che faceva!
Mai avrebbe desiderato farla soffrire.
Ma ormai, anche quei sottili equilibri che reggevano
quella complicata situazione si erano spezzati!
“Questo è il momento della scelta! E, bellezza, la
scelta migliore che potresti fare è Angel… sono, convinto… che siate davvero
fatti per stare insieme! E non perché è scritto nel destino, o assurdità del
genere, ma perché… avete bisogno l’uno dell’altra… dimenticami, dolcezza,
dimenticami…-
Qualcuno stava bussando insistentemente alla porta.
-Un attimo! Sto arrivando!-
Willow si avviò verso la porta.
Non si aspettava visite.
-Buffy! Su entra…- notò le sue lacrime –Cos’è
successo?-
-Niente, Will… niente, lascia perdere… ho deciso…
voglio che tu ridia l’anima ad Angel…-
-Ma… cosa ti ha fatto cambiare idea?-
-Ti prego Will… non preoccuparti…-
-E’ stato Spike, vero? Quel bastardo… cosa ha fatto…-
-Non importa! Spike… non ha fatto niente… non mi ama,
e non gliene possiamo fare una colpa… se preferisce stare con Drusilla…- tirò
un lungo sospiro, -…spero che si ricongiungerà a lei presto!-
-Come vuoi… allora, stasera avverrà il rituale…
potrai anche non assistere… anzi, forse è meglio se terrai d’occhio Angel…
potrebbe essere alquanto intontito, una volta tornato nel suo corpo…-
-Sei sicura che farà effetto?-
-Uhm… al 99%! C’è sempre una probabilità che non
funzioni ma… la Calendar sapeva il fatto suo, nella magia…-
-Capisco… allora, penso che ci rivedremo domani… e
ah, Will, ti voglio bene!- detto questo, stampò un bacio fugace sulla guancia
dell’amica, e uscì.
Era uscito a cercarla.
Nonostante i suoi buoni propositi di dimenticarla,
non aveva resistito.
Spike sentiva di…
Non aveva il coraggio di pronunciare una parola così
bella, e così pericolosa.
…amarla?
Era andato direttamente al cimitero.
Era sempre lì, non poteva sbagliarsi.
Appunto!
Vide un’ombra camminare tra le lapidi.
Riconobbe la sua andatura, ed emise un sospiro di
sollievo.
Immediatamente, però, pensò “Non bisogna mai cantar
vittoria troppo presto!”
Una decina di vampiri avevano circondato la ragazza.
“Li seguirò! Mi porteranno da Angelus!”
~ * ~ * ~
10. TUTTO COME PRIMA? 1 PT.
Un momento prima stava camminando nel cimitero,
assorta nei suoi pensieri.
Più che altro, aveva sentito la presenza di Spike
nelle vicinanze.
Non voleva parlargli, o almeno non ancora.
E un momento dopo… si era ritrovata accerchiata da
una moltitudine di vampiri.
All’improvviso, sentì di essere stata colpita.
Poi, più nulla, il buio assoluto…
Si era risvegliata.
E si era trovata legata.
Mani e piedi legati con una corda molto stretta ad un
palo.
Aveva ancora gli occhi chiusi.
Avvertiva la presenza di molti vampiri.
Soprattutto due le erano familiari: Angelus e
Drusilla.
E infatti…
Aprì gli occhi, e si ritrovò il suo ex davanti.
-Ciao, Spiffy! Ti sei svegliata, finalmente! E’ da
molto tempo che non ci vediamo, vero?-
La Cacciatrice fece una faccia disgustata.
-Non ho voglia di vedere un essere abominevole come
te!-
-Spiffy, Spiffy…non cercare di ferirmi… lo sai, non
ci riesci… essere abominevole… ah già, tu consideri esseri abominevoli tutti i
vampiri, tranne il mio stupido alter-ego, naturalmente… non è così, Spiffy?-
Buffy non rispose.
Sentiva su di sé lo sguardo inquisitorio di Angelus
trapassarla da parte a parte.
E nonostante lo considerasse meno che niente, non
riusciva a mentirgli.
-Lo sai, Spiffy, mi sono venute delle voci… voci che
affermano che tu e Spike… oh, non so bene cosa abbiate fatto insieme, e non
voglio nemmeno immaginarlo… Avevi detto di amarmi, ricordi, Spiffy?-
La ragazza rivide la stessa scena del suo sogno.
-Io non ti amo, Angelus… io promisi di amare Angel
per sempre…-
-Spiffy! Perché ti ostini a non capire che io e quel
che tu chiami Angel siamo la stessa persona? E comunque sia, non è questo il
problema… signorinella, non stai mantenendo fede alla tua promessa…-
-Cosa… cosa stai insinuando?-
-Lo sapevi, Buf, sapevi che mi sarei vendicato, se mi
avessi tradito… con Spike, poi… no, Spiffy, davvero, non è nel tuo genere… mi
hai molto deluso…-
-Cosa, stai dicendo…?- sembrava quasi che Buffy
stesse per scoppiare in lacrime.
-Buf, tu devi amarmi, tu devi essere mia…-
-Io non sono tua, Angelus…-
-Allora non sarai di nessun altro… tesoro, tra poco
lascerai questo stramaledetto mondo, ma ti assicuro, sarà, te lo assicuro,
indolore…-
-NO! Voglio che soffra!-
Una figura esile e misteriosa era comparsa d’un
tratto accanto a Angelus.
Drusilla!
-Voglio che soffra, per avermi portato via il mio
Spikey…-
La cacciatrice, in preda all’ira, esclamò: -Se è per
questo, non devi preoccuparti… il tuo Spike ha occhi solo per te… non ti ho portato
via niente, io…-
Si bloccò.
Aveva avvertito un’altra presenza, nella stanza.
Quella presenza… emanava dolore, rancore, rimorso,
nostalgia…
Tanti, troppi sentimenti contemporaneamente…
Ingoiò a fatica.
Spike NON poteva essere lì!
O forse sì, forse solo per riprendersi ciò che era
già suo…
Questo aveva detto qualche giorno prima…
“…Io devo solo riprendere ciò che già è mio…”
Sì, sarà qui solo per questo!
-Salve, ragazzi! Da quando si fa una festa senza che
io sia invitato?-
-Spikey!- esclamò gioiosamente Drusilla, poi, al
pensiero del suo tradimento, il suo viso si rabbuiò nuovamente.
-Sì, colombella, sono proprio io…-
-Spike! Cosa ti avevo detto circa un mese fa a
riguardo? Dovevi. Lasciare. In. Pace. La. Mia. Ragazza. Questo concetto non ti
è ancora chiaro?-
-Angelus, Angelus… cosa credi che abbiamo fatto io e
lei- indicò sprezzante la Cacciatrice- insieme? Avevo bisogno di divertirmi un
po’, ecco tutto! Ho sempre desiderato vederla soffrire…-
-Volevi… solo divertirti, Spikey?-, domandò esitante
Dru.
-Certo, micina mia! Nient’altro! Sai bene che sei
l’unica vera donna che io abbia mai amato!-
-Bene! Così va meglio!- esclamò il vampiro bruno
compiaciuto –Ora che siamo qui tutti riuniti, direi che siamo pronti per
iniziare il rituale… chi vuole avere l’onore di ucciderla con questo?-
Il sanguinario si fece avanti.
-Pretendo di avere il diritto di precedenza su di
lei! In fondo, sono stato il primo ad averla voluta morta…-
-Ok!- gli passò il pugnale d’argento.
~ * ~ * ~
11. TUTTO COME PRIMA? 2 PT.
Il vampiro biondo si avvicinò lentamente alla ragazza
legata.
-Ciao tesoro! Non l’hai presa molto bene, quando ti
ho scaricata?-
La ragazza abbassò gli occhi.
Sentiva che a breve avrebbe ripreso a piangere.
-Guardami, quanto ti parlo!-
Le alzò il viso di scatto.
E si ritrasse, come abbagliato da un raggio di sole.
Negli occhi di Buffy aveva visto qualcosa che non
avrebbe dovuto provare, per lui.
Qualcosa di così rifulgente, e così pericoloso, che
supera ogni barriera.
L’amore!
E tanta rabbia!
La rabbia, quella, sì, ce n’era molta…
Rabbia per averla illusa, per averle fatto credere in
qualcosa che realmente non esisteva…
Ma non l’aveva mai illusa!
Forse, credeva anche lui in quel cambiamento, ma si
era accorto di esser troppo debole, troppo vigliacco, per poter continuare…
Da quando era entrato in quella stanza, non aveva mai
avuto la minima intenzione di ucciderla.
E ancora non l’aveva.
Avvicinò le labbra alle sue orecchie, e le sussurrò:
-Vattene! Vattene di qui più presto che puoi!-
Aveva alzato il pugnale.
Angelus e Drusilla lo guardavano pieni di
ammirazione.
Di scatto, Spike abbassò l’arma sulla ragazza…
liberandola dalle strette corde.
-Cosa?- urlò il vampiro bruno, incredulo.
Liberatasi, la Cacciatrice corse immediatamente
incontro ad Angelus, e cominciò a combattere con lui.
Nel frattempo, il sanguinario aveva raggiunto la
vampira pazza.
-Forza, Dru! Usciamo di qui! Lasciamo che se la
sbrighino da soli!-
Cercava di tirarla per un braccio.
-No! Non possiamo lasciarlo solo qui! Non possiamo
lasciare Angelus qui!-
Gli diede una forte spinta.
Il vampiro biondo inciampò, facendo cadere una torcia
infuocata su delle vecchie casse di legno.
Subito, tutto l’edificio cominciò a prender fuoco.
Drusilla non resse la vista; svenne all’istante.
Spike la prese tra le braccia.
Willow stava praticando il rituale, attorniata da
Xander, Oz, Cordelia e Giles.
Davanti a lei, due sfere luminose.
Un ultimo fugace pensiero.
“Sarai tu a scegliere, amica mia”
Poi Will entrò in una specie di trance, e cominciò a
cantilenare strane frasi in latino.
Il sanguinario stava per uscire, quando si fermò.
Depose a terra la vampira, e, a distanza di
sicurezza, rimase a guardare lo scontro tra Buffy e Angelus.
Si avvicinò cautamente al fuoco.
Oltre, scorgeva chiaramente i due combattenti.
Erano sempre loro, la Cacciatrice e il vampiro.
Sempre in lotta tra Bene e Male.
Sempre alla pari, sempre spinti e soggiogati dalla
passione.
Ma, l’uno più riflessivo, l’altra più istintiva.
Non riusciva a togliersi dalla testa che insieme
fossero perfetti.
Una coppia perfetta.
Solo che adesso pensarlo gli dava un terribile dolore
alla testa e al petto.
Ad un tratto… Angelus fu sopra di Buffy, pronto a
morderla.
Spike conosceva quel momento.
Il momento nel quale la Cacciatrice brama la morte
più di ogni cosa.
Ma NON poteva permettere che a morire, stavolta,
fosse la SUA Cacciatrice.
Balzò agilmente dall’altro lato, superando le fiamme,
e correndo senza fiato su Angelus.
Gli arrivò dietro, lo prese per le spalle e lo
sollevò.
Ma in quell’istante…
Buffy guardò stralunata i due vampiri.
Era… successo qualcosa.
Improvvisamente, i loro occhi si erano come
illuminati.
Come spinti da una forza misteriosa, i due demoni
caddero all’indietro.
La ragazza si scostò leggermente e si alzò in piedi.
Angelus fu il primo a riprendere coscienza.
Sussurrò: -Buffy…-
La ragazza perse un battito
Quella che vedeva negli occhi di Angelus era… la
dolcissima ma tristissima espressione di Angel.
-A-Angel?…- mormorò soltanto.
Poi gli andò incontro e lo abbracciò.
Aveva gli occhi colmi di lacrime per la commozione.
Ma quando lo strinse tra le sue braccia… non provò
quello che si aspettava.
Pensava che se mai un giorno avrebbe potuto riavere
Angel, sarebbe tornato tutto come prima, lo avrebbe amato nello stesso modo.
Eppure… adesso, che lo aveva di nuovo tra le sue
braccia, sentiva di non provare più il sentimento di un tempo.
-Buffy…- sussurrò Spike.
La Cacciatrice si scansò di scatto.
Probabilmente, il sanguinario aveva assistito a tutta
la scena.
Sentì improvvisamente una sorta di senso di colpa.
“Non ha senso! Lui… non mi ama!” pensava.
Lo guardò negli occhi… ma ciò che vide la meravigliò
ancor di più.
Non era la solita espressione del vampiro.
Era… sperduta, indifesa, triste… sì, incredibilmente
triste!
Lentamente, fece dei passi verso di lui.
-No!- esclamò il biondo, alzandosi in piedi.
Abbassò lo sguardo. –Va da lui! Io… mi dispiace,
Buffy…-
Le si avvicinò e dolcemente la baciò.
Poi le voltò le spalle, superò la muraglia di fuoco e
tornò da Drusilla.
La vampira nel frattempo aveva ripreso conoscenza e
visto tutto.
Spike le mise un braccio intorno alle spalle.
Lanciò un ultimo, doloroso sguardo a Buffy,
augurandogli in questo modo tutta la felicità che meritava.
Poi uscì.
Se ne era andato.
Andato per sempre.
Buffy sapeva bene cosa significava quello sguardo.
“Addio”
Non era riuscito a dirle quelle parole apertamente.
Sentiva un buco allargarsi sempre più nel petto,
all’altezza del cuore.
Lacrime copiose le offuscavano la vista e le
bruciavano le guance.
Capì che tutto il suo mondo, in quel breve periodo di
tempo, si era retto solamente su di lui.
Tutte le sue certezze, i suoi doveri, la sua vita,
avevano continuato a reggersi sulle spalle di una persona che certezze non ne
aveva e non poteva darne.
Ed ora… il suo castello di carte era crollato al
primo soffio di vento.
Non avrebbe dovuto fare affidamento su di lui.
Spike… non era neanche un suo amico.
Non si poteva definire, Spike.
Era stato… una meteora di passaggio.
Forse anche troppo di passaggio.
Ma ormai… era inutile ripensarci.
Era andato via, e non sarebbe più tornato.
Meglio mettersi il cuore in pace.
Si voltò verso Angel, le lacrime agli occhi.
Il vampiro, seduto sul gelido pavimento, la guardava
come se non capisse il motivo del suo dolore, ma cercasse di lenirlo
ugualmente.
La ragazza lo aiutò a rialzarsi.
Lentamente, sorreggendosi l’uno sull’altra, le due
alquanto bizzarre figure si trascinarono fuori dall’edificio, di cui, a breve,
non sarebbe rimasto che cenere.
E così facendo, si avviarono, indifesi, verso
l’incerto futuro che li aspettava.
12. TRE ANNI DOPO…
Buffy era seduta su una lapide già da dieci minuti,
aspettando che il nuovo vampiro risorgesse.
-Senti, maledetto vampiro, potrei restare qui anche
tutta la notte! Il problema è che il mio ragazzo mi sta aspettando, e non puoi
immaginare che partacce mi fa ogni qual volta faccio tardi…-
Un fruscio alle sue spalle.
La Cacciatrice si fermò, tutti i sensi in attesa
delle mosse dello sconosciuto.
Eccolo, si stava avvicinando.
Un attimo prima di girarsi, esclamò, rivolta alla
lapide: -Stasera abbiamo compagnia!-
Poi si voltò, tendendo il fedele paletto verso la
gola dell’aggressore.
E le uscì una specie di grido soffocato dalla bocca.
-…Spike…?-
Il vampiro la guardava divertito.
Aveva un ghigno sul viso, e sembrava apparentemente
innocuo.
-Cacciatrice, Cacciatrice… ma non cambi proprio mai?
Non dovresti stressarti in questo modo con i vampiri! Sai, lo stress alimenta
le rughe!-
In quel momento una mano emerse dalla terra.
Buffy, ancora molto meravigliata, non vi fece caso.
Il neovampiro la prese per le spalle, facendola
volare per qualche metro.
La ragazza cadde nella tomba ormai vuota.
Intanto Spike iniziò a combattere col demone.
In breve tempo, riuscì a farlo cadere nella tomba con
Buffy, che immediatamente lo finì col suo paletto.
Il sanguinario le porse una mano e la fece alzare.
Stringendole ancora la mano, le disse: -Allora,
tesoro, ti sono mancato?-
La ragazza lo scansò, e cominciò a camminare nella
direzione opposta.
Il biondo le andò dietro.
-Bellezza, è maleducazione non rispondere quando si è
interrogati… Maledizione, sono passati tre anni dall’ultima volta che sono
venuto qui, eppure tu mi tratti allo stesso modo…-
La Cacciatrice si girò, apparentemente calma,
cercando di trattenere tutto il suo rancore.
L’aveva abbandonata per tre lunghi, dannatissimi,
anni!
Ora cosa pretendeva, che lei lo accogliesse a braccia
aperte?
-Appunto, sono passati tre anni… mi auguravo di non
vederti più, ad ogni modo… il discorso che ho fatto con quello…- indicò il
mucchietto di polvere presso la tomba- vale anche con te! Sono in mostruoso
ritardo, e se tarderò ancor di più, saprò con chi prendermela…-
La ragazza si voltò nuovamente e ricominciò a
camminare.
Il vampiro la seguiva, standole affianco.
-Stai andando da Angel? Il mio vecchio sire… sono tre
anni che non lo vedo… non che siano molti, ma comunque…-
-Spike, non sto andando da Angel!- sbottò lei.
-Ah no?- rispose il sanguinario, poi, scimmiottando
la voce della ragazza, disse: -“Il problema è che il mio ragazzo mi sta
aspettando, e non puoi immaginare che partacce mi fa ogni qual volta faccio
tardi!” Non era così?-
Buffy gli rivolse un’occhiata di fuoco.
Lentamente rispose: -Sì, era così, ma… chi ti ha
detto che parlavo di Angel? Io e lui, beh… ci siamo lasciati due anni fa…-
Spike stava quasi per cadere dalla sorpresa.
-Cosa?- esclamò stupito. –Forse non ho sentito bene…
cos’è che hai detto?-
Seccata, la ragazza sbottò: -Sei sordo o cosa? Ho
detto che io e Angel non stiamo più insieme!-
Il vampiro la guardò, poi scoppiò in una risata.
-Ah ah ah! Complimenti, Cacciatrice… pffff… questa è
la tua trovata più riuscita! Pensa, per un momento stavo per crederci…-
Buffy si fermò.
Era paonazza in viso, e aveva uno sguardo omicida
negli occhi.
-Ti fa tanto ridere, vero? Peccato che sia la
verità!-
Questa volta Spike la fissò negli occhi per
accertarsi che fosse realmente così.
E si rese conto che aveva detto la verità.
Buffy e Angel non stavano più insieme!
Chi l’avrebbe mai detto!
E pensare… che quando l’aveva lasciata, tre anni
prima, si era sentito così convinto, come mai prima d’allora, che formassero una
coppia ideale insieme!
E senza volerlo, una speranza balenò nel suo cuore.
“Ma allora… allora potrei ancora…”.
Poi scorse un velo di tristezza negli occhi della
ragazza.
Abbassò lo sguardo, e disse: -Mi dispiace… scommetto
che è stato lui, vero? Se l’avessi adesso sotto tiro…-
-Beh, la sua è stata un’ottima decisione… disse che,
voleva che io avessi un futuro, e con lui, un vampiro con l’anima che appena
raggiunge la felicità diventa il più spietato degli assassini, di certo non lo
avrei avuto… e anche se all’inizio, lo odiai per questo, ora… sono sicura che
abbia fatto la cosa migliore! Per entrambi!-
Spike le passò un braccio intorno alle spalle, per
tranquillizzarla.
E di nuovo, quella scarica elettrica che Buffy
sentiva ogni volta che la toccava…
Lo allontanò violentemente.
Piena di ira, mormorò: -Stai. Lontano. Da. Me- e si
allontanò da lui correndo via.
Fu una settimana stranamente tranquilla.
Qualsiasi cosa facesse, Buffy temeva di poter
incontrare Spike.
Il loro ultimo incontro l’aveva lasciata molto
perplessa.
Perché Spike era tornato a Sunnydayle, se detestava
tanto questa cittadina?
E perché mai i giornali o le televisioni non
riportavano ancora le notizie di numerosi cadaveri, trovati con un segno sul
collo?
Tutta la faccenda era davvero molto misteriosa!
Ma quello che di più l’aveva meravigliata, era non
aver visto Drusilla.
Tre anni prima erano partiti insieme, scappati per
chissà dove, per dimenticare tutto ciò che Sunnydayle rappresentava.
Molte volte la Cacciatrice aveva provato ad immaginarseli.
A Las Vegas, dove probabilmente Spike, con la sua
fortuna, aveva vinto un mucchio di soldi.
Forse in Europa, a ricordare con ammirazione vecchie
stragi.
O forse nell’America del Sud, sì, magari Argentina,
Brasile…
Da quella notte di tre anni prima non aveva avuto più
notizie di nessuno dei due, cosa che la stupì.
Pensava che insieme si darebbero dati allo sterminio
di qualche città, o roba del genere.
Invece… erano stati forse gli anni più tranquilli
della sua vita.
E da tutti i punti di vista!
Dopo che Angel aveva riacquistato la sua anima, per
un po’ di tempo le cose erano filate come in passato, e Buffy pensava di aver
riottenuto quella felicità che se ne era andata con…
Ma si sbagliava.
Anche se non voleva ammetterlo, dentro di sé non
riusciva più ad amare veramente Angel.
Provava… solo un grande affetto per lui.
E anche Angel, dopo un anno passato a mentire a sé
stesso, dovette riconoscere che sarebbe stato inutile continuare a stare
insieme.
Così, inventarono una storia: la Cacciatrice non avrebbe
mai potuto stare con un vampiro con l’anima, almeno non QUEL vampiro.
Quindi, subito dopo aver eliminato il Sindaco, nuovo
pericoloso nemico della Scooby Gang, Angel si trasferì a Los Angeles.
Buffy e Angel continuavano a tenersi in contatto.
La ragazza gli aveva raccontato dell’evoluzione di
Willow come strega, di Tara, e della coppia Xander-Anya.
Il vampiro le raccontava di come avesse incontrato
Cordelia, Wesley, Doyle e Gunn a L.A., e di come ormai la sua agenzia
investigativa andasse a gonfie vele.
E le aveva accennato anche di Kate.
-Allora, come vanno le cose con Kate?- la ragazza gli
domandava ogni volta.
E lui rispondeva frequentemente –Lei non mi amerà
mai, non accetterà mai la mia vera natura, quella ragazza, a volte, sembra di
ghiaccio…-
E Buffy si dilungava nel dargli consigli per la sua
situazione amorosa.
Spesso parlavano anche dei nuovi ragazzi di Buffy.
-Hai presente quell’idiota integrale? Parker?-
-Mhm… quello che ti scaricò…-
-Già… beh, non ci crederai, ma sta cercando di
provarci di nuovo… Gliela farò pagare, non temere…-
E l’oggetto della loro ultima conversazione era stato
Riley.
Buffy aveva chiamato a L.A. proprio il giorno prima.
-E’ carino, gentile, simpatico, intelligente… e sento
di potermi fidare di lui…-
-Ehi, l’ultima volta che hai detto così, è finita
male…-
Si stava riferendo a Scott.
Ricordava bene quel ragazzo, al liceo, che l’aveva
lasciata accusandola di essere sempre triste e assente.
-Già, ma penso che questa volta andrà meglio… sono
sicura che ti piacerebbe…-
-Beh, mi piacerebbe di sicuro! In fondo, sembra
l’unico che fino a questo momento ti abbia fatto dimenticare Sp…-
-Ehm, a proposito di questo…- la ragazza aveva atteso
per dirglielo, ma tanto valeva togliersi un peso dalla coscienza -…Spike è
tornato-
A quel punto era sceso un pesante silenzio.
Poi Angel aveva mormorato –Quando…?-
-L’ho incontrato la settimana scorsa...-
-E… cosa ti ha detto… cosa gli hai detto…-
-Beh, c’è una cosa che ricordo molto bene: ha detto
che avrebbe voluto spaccarti la faccia volentieri, quando ha saputo che,
diciamo, “tu” avevi lasciato “me”…-
-Ah… e nient’altro?-
-Beh, ho notato che con lui non c’era Drusilla…-
-Lo ami ancora?-
Buffy pensò, in un attimo di confusione, di attaccare
il telefono subito, per non rispondere.
-Certo che no, Angel!- (cercò di apparire il più
naturale possibile)
-Ne sei sicura? Giuro che se quel bastardo ti fa
soffrire ancora…-
-Angel, ehi, stai calmo… sarebbe inutile se vi
massacraste entrambi per me… e poi non ce ne sarebbe neanche il motivo… certo che
non lo amo!- (cercava di convincerne anche se stessa)
-E poi… adesso hai Riley, giusto?-
-Certo, adesso il mio ragazzo è Riley!-
-Buffy, ricordati che io sarò sempre qui, se avrai
bisogno di me… mi dispiace, ma devo andare, Cordelia mi sta chiamando… ci
sentiamo presto?-
-Certo! Ciao Angel, e salutami Cordy e Wes!-
Aveva abbassato la cornetta, sentendo che quel peso
enorme era ancora all’altezza dello stomaco, e non accennava a togliersi.
A dir la verità, non sapeva quali erano i suoi
sentimenti.
Anche se non aveva incontrato più Spike da quella
notte, aveva sentito costantemente la sua presenza quando, calato il sole, si
aggirava per il cimitero in cerca di vampiri.
Aveva avvertito più volte i suoi occhi azzurri
scrutarla, osservarla.
Ma aveva preferito far finta di niente, cercando di
convincersi ancora una volta che quello sguardo non avesse alcun effetto su di
lei…
Cercando di convincersi che stavolta non avrebbe
sofferto…
Cercando di convincersi che aveva Riley, che amava
Riley, che Riley era l’unica persona che potesse renderla felice…
Cercava, appunto, ma forse il suo scopo non era stato
raggiunto.
Spike entrò furtivo nella camera della ragazza.
Era sola, bene.
Willow si girò, e si immobilizzò quando lo vide.
-Ciao, rossa!- esclamò beffardo il biondo –E’ molto
tempo che non ci vediamo, eh? Bah, lasciamo perdere i convenevoli… Se mi darai
alcune informazioni, prometto di non farti alcun male…-
La ragazza era ancora immobile, ma sembrava non
essere particolarmente preoccupata.
-Oh no, tu non mi toccherai… non potresti…-
-Allora è vero… sei stata tu… sporca strega… l’avevo
immaginato… ma come potresti sapere se è ancora al suo posto…-
-Pensi che sia stata una sprovveduta? Vi controllo
regolarmente… è tutto tranquillo…-
-E Buffy… ne sa qualcosa?-
-Mhm, no… sa che l’ho sperimentato solo su Angel…-
-Perfetto! Grazie, streghetta…- stava uscendo dalla
stanza dalla finestra, quando si voltò –Volevo dirti che la tua ragazza è
davvero carina…-
Will cercò di colpirlo con un oggetto appuntito, ma
Spike fu più veloce, e subito si immerse nella notte.
La ragazza rimase a fissare la finestra, dove un
attimo prima era sparito il vampiro.
Non l’aveva detto a Buffy, già, ma perché?
Si preoccupava che questa informazione avrebbe potuto
farle cambiare idea su Spike?
Dopotutto, aveva lasciato Angel, perché avrebbe
dovuto stare con Spike?
Rassicurata, cercò di pensare ad altro.
~ * ~ * ~
13. INCONTRI E CHIARIMENTI
Buffy e Riley stavano camminando mano nella mano.
-Avevi promesso di portarmi al…- chiese la ragazza,
curiosa.
-Ehm, avevo pensato a quel nuovo ristorantino fuori
città…- si era fermato, e aveva osservato il viso della sua fidanzata
allargarsi in uno splendido sorriso, -ma… diciamo che c’è stato un problema e,
beh, è saltata la prenotazione!-
Buffy aveva fatto il broncio.
Già pregustava una serata romantica, lei e Riley soli
finalmente, senza nessuno tra i piedi o problemi da risolvere.
E ora a quanto pare i suoi piani erano sfumati.
Rassegnata, sospirò: -Mi sa che anche stasera dovremo
accontentarci del vecchio, caro Bronze!-
Riley annuì, e si avviarono verso il locale più
frequentato di Sunnydayle.
L’atmosfera era la stessa.
Appena varcavi la soglia d’ingresso, venivi invaso da
una miriade di luci, suoni, sensazioni differenti.
La musica era assordante.
Scelsero di sedersi in un tavolino appartato, ben
distante dal palco.
Si sedettero l’uno di fronte all’altro, incrociando
le dita.
La lampada sul loro tavolino emetteva una flebile luce,
e i due erano quasi nella semi oscurità.
Il che rendeva tutto più romantico.
Si scambiarono un bacio.
Poi Riley si alzò. –Cosa desideri?-. Prese le
ordinazioni, una Coca mista a rum per Buffy, e un boccale di birra per sé, si
avviò verso il bar.
La Cacciatrice lo guardava mentre si allontanava,
Nonostante il progetto del ristorante non fosse
andato in porto, era convinta che avrebbero ugualmente trascorso una serata
romantica.
Aspettando il compagno, lasciò momentaneamente il
tavolo, in cerca dei suoi amici.
Sperava di poter fare quattro chiacchiere con tutti
loro, magari spettegolare un po’ con Willow di Parker, e ridere delle battute
idiote di Xander.
Ma non trovò nessuno.
Si preoccupò. Vuoi vedere che era stata indetta
un’assemblea generale senza avvertirla?
Si rassicurò. Se non l’avevano disturbata, vuol dire
che la faccenda non era poi così grave.
Si incamminò di nuovo verso il tavolo.
La musica ad alto volume cominciava ad intontirla.
Accidentalmente, urtò una ragazza.
-Sta’ più attenta, stupida idiota!- sbottò lei.
Buffy conosceva un’altra sola persona che avrebbe
potuto avere una reazione del genere: Cordelia.
Si girò a guardare la ragazza, e quasi cadde dalla
sorpresa: Harmony!
-Ehi, Harmony… che ci fai qui?-
Certo, non era una domanda molto pertinente, se si
pensa che il Bronze era l’unico locale decente della città, ma era almeno un
modo per sciogliere il ghiaccio.
-Beh, suppongo tutto quello che fa la gente in questo
posto: divertirsi e cercare di accalappiare un ragazzo… e possibilmente,
cercare di non incontrare persone come te… il tuo vestito è fuori moda da
almeno un decennio!…-
Buffy sospirò. Era abituata alle frecciatine dell’ex
cheer-leader.
In un certo senso, è come se appartenessero ai suoi
ricordi del liceo.
Che era andato distrutto quando avevano eliminato il
sindaco.
-Vedo che non sei cambiata affatto… già… eh, sei
riuscita ad accalappiarlo, il tuo ragazzo?-
Harmony la guardò con aria sprezzante. Con chi
credeva di parlare?
-Certo che l’ho trovato… i ragazzi mi cadono
letteralmente ai piedi… in questo momento è al bar che mi sta prendendo da
bere…-
-Oh, fantastico! Anche il mio ragazzo è lì…-
Harmony la prese per un braccio. –Forza! Andiamo a
raggiungerli!-
Mentalmente, la Cacciatrice pensò che adesso la
serata era stata VERAMENTE rovinata.
Non poteva esserci niente di peggio…
O almeno lo credeva.
Mai cantar vittoria troppo presto! Già!
Si avvicinò al bar, e scorse Riley. Stava parlando
con qualcuno, ma la folla lo copriva.
Raggiunse il suo fidanzato, e sbirciò verso Harmony,
che aveva raggiunto anche lei il suo fantomatico accompagnatore.
E si accorse con terrore che si trattava di… Spike!
-Oh mio…-
-Buffy! Che bella sorpresa vederti qui!- esclamò il
vampiro.
Rapidamente, il viso della ragazza impallidì.
-Buffy? Tesoro, ti senti bene?- domandò preoccupato
Riley.
-Oh, sì, sì… ceeerto! Ehm, ciao Spike!-
Spike stava guardando con crescente interesse Riley.
Poteva sbagliarsi, ma il biondo guardava il suo
ragazzo come fosse una specie di… preda.
Eh beh, in effetti, lo era.
-Sai, gli stavo giusto dicendo che stasera abbiamo
dovuto accontentarci del Bronze come seconda scelta… e Spike ha chiesto di
poter farci compagnia con la sua ragazza… ma non sapevo vi conosceste…-
Buffy lanciò un occhiata di fuoco al vampiro!
La sua ragazza? Erano già così intimi?
Candidamente, Spike aggiunse: -Beh, sempre che vada
bene anche a te!-
La ragazza non poté far altro che annuire, e
accompagnarli al tavolo.
Riley si sedette accanto a Buffy, e Spike di fronte a
lei.
Solo allora, Riley poté finalmente porre una domanda:
-Sono curioso di sapere… come vi siete conosciuti…-
Fu Spike a rispondere: -Diciamo che avevamo un
“amico” in comune… Angel…-
-Ah sì, Angel… l’ex ragazzo di Buffy… me ne ha
parlato, ma non ne so poi molto…- esclamò Riley, interessato.
Con calma, il vampiro riprese: -Quando ho lasciato
Sunnydayle, ero convinto che Angel e Buffy fossero la coppia perfetta… che
insieme riuscivano a completarsi totalmente… che insieme avrebbero passato,
beh, il resto della loro vita… e quando sono tornato sono rimasto molto
sorpreso…-
Aveva parlato fissando la Cacciatrice negli occhi.
La ragazza cercava di evitare quello sguardo così
stranamente freddo, ma non vi riusciva: era attirata, come da una calamita.
E le sue parole… oh, l’avevano, ancora, dopo tanto
tempo, ferita.
Lui… lui era stato solo un egoista.
Pensava… credeva… ma non poteva saperlo con certezza.
E la rabbia di quel giorno, quel giorno in cui
l’aveva lasciata, riaffiorò nella ragazza.
Cercando di controllarsi, disse: -A quanto pare,
Spike, come al solito non ci hai azzeccato… tra me e Angel è finita da tempo…
ma, che strano, non ho ancora visto Drusilla…-
Una pugnalata. Dove sapeva di far più male.
Drusilla, per la quale l’aveva lasciata… dov’era
adesso?
Spike se lo ripeteva molte volte.
Il loro era stato uno strano addio, certo, ma
Drusilla rimaneva in ogni caso il suo Sire, e tra loro vi era un forte legame…
-Non è qui… penso sia a Los Angeles… mi ha mollato da
poco…-
A Spike era sembrato di vedere negli occhi di Buffy,
una luce, ma… non poteva, essere. A Buffy non importava più niente della sua
vita, no? Perché avrebbe dovuto essere felice di quell’informazione?
E come ci erano arrivati, poi, a quell’informazione?
-Ehm, credo però che stiamo annoiando Riley e Harmony…-
-No, no, è interessante…- fece Riley –vorrei sapere
il più possibile sul passato della mia Buffy…-
Le poggiò la mano sulla sua.
Il biondo notò quel piccolo gesto, e in lui si
riaccese quella fiamma di poco prima, la prima volta che l’aveva vista con
Riley.
Istintivamente, abbracciò stretta Harmony.
La ragazza sembrava sfacciatamente in visibilio.
-Cosa ti faceva pensare all’amore perfetto tra loro?-
chiese Riley incuriosito.
-Beh, un motivo fondamentale c’era: nonostante Angel l’avesse
tradita con un’altra donna, Buffy ha continuato ad amarlo…-
La Cacciatrice non si tenne più. Ruppe gli argini
come un fiume in piena.
-Tu sai bene che Angel non era propriamente in sè! E
sapevi benissimo che non ero innamorata della sua nuova versione…-
-Vedi, Buffy, lo difendi ancora…-
-Non ho bisogno di difenderlo, perché ti sto dicendo
soltanto cose che già sai, cose che non hai voluto capire, o non hai voluto
ammettere fossero vere, perché quello che realmente significavano… ti
spaventava troppo…-
Era calato un silenzio imbarazzante.
Spike e Buffy non osavano guardarsi, ma entrambi
avevano un’espressione omicida in volto.
La Cacciatrice si sentiva leggermente più sollevata.
Dopo tanto tempo, era riuscita finalmente a sfogarsi,
a sparargli in faccia tutto il suo veleno…
Il vampiro era confuso, non voleva, non POTEVA
credere a quelle parole…
Cosa, voleva dirle, Buffy? Cos’era, che si era
rifiutato di vedere?
Meglio, molto meglio, non rispondersi, perché quelle
risposte avrebbero portato altre domande.
All’improvviso il cerca-persone di Riley squillò.
Il ragazzo lo prese in mano con faccia seria, poi si
alzò e disse: -Ragazzi, scusate, ma devo andare… i miei amici hanno urgente
bisogno di me… non ti dispiace, vero Buffy?-
-Ehm, aspettami, vengo con te… sono molto stanca…-
Riley salutò gli altri due, e si avviò verso
l’uscita.
Buffy disse un frettoloso –Ciao, Harmony!-, poi
guardò per un breve attimo Spike, si voltò, e raggiunse il suo ragazzo.
~ * ~ * ~
14. TELEFONATE
-Qui Angel Investigations. Chi parla?-
-A-Angel?-
-Buffy?-
B: -Si, sono io-
A: -Cos’è successo?-
B: -Niente, deve per forza essere successo qualcosa?-
A: -Buffy, non mi chiami mai due volte nella stessa
settimana, se non è successo qualcosa di veramente grave!-
B: -Uhm… se ti dicessi che volevo soltanto sentire la
tua voce?-
A: -Non attacca!-
B: -Già!-
A: -Come va con Riley?-
B: -Tutto… bene! Lo sai, lo adoro!-
A: -E con Spike? Immagino che sia lui la causa di
questa telefonata!-
B: -Angel! Come ti viene in mente che io ti chiami
per quello stupido idiota egoista…-
A: -Vi siete incontrati un’altra volta?-
B: -Beh… sì…-
A: -Quando?-
B: -Mhm… stasera…-
A: -Ora capisco… voglio che tu mi racconti tutto nei
minimi particolari!-
B: -Va bene. Questa sera, Riley mi aveva promesso di
portarmi ad un ristorante che ha aperto da poco, ma la nostra prenotazione è
saltata… così siamo andati, come al solito, al Bronze. Mentre Riley prendeva da
bere, ho fatto un giro nella sala, in cerca dei miei amici… a proposito, chissà
dove si erano cacciati… e mentre tornavo al mio tavolo, ho spinto per caso una
ragazza, che altri non era che Harmony!-
A: -Harmony? Questo nome non mi dice niente?-
B: -Ma sì, la copia esatta di Cordelia, se non fosse
che lei è bionda… frequentava il nostro stesso corso…-
A: -Ah, credo di aver capito… un’oca giuliva, in
pratica?-
B: -Colto nel segno! Mi ha praticamente trascinato a
forza verso il bancone, convinta che volessi vedere il suo NUOVO ragazzo… e
devo ammettere che è riuscita a sorprendermi… Angel, il nuovo ragazzo di
Harmony era Spike!-
A: -Cosa?-
B: -Già, non dirlo a me! Ci sono rimasta stecchita! E
non era finita lì! Pare che Spike avesse fatto amicizia con Riley, e il mio
ragazzo li ha invitati entrambi al nostro tavolo!-
A: -Oh, come sarei voluto essere lì… una scena del
genere non me la sarei persa per niente al mondo…-
B: -Mi dispiace, può sembrare divertente, ma non lo è
stato! Anzi, è stato un disastro! Riley ha voluto che Spike gli raccontasse di
te e me…-
A: -Ah, fammi indovinare… io e te eravamo fatti per
stare insieme, niente e nessuno avrebbe potuto dividerci…-
B: -Già, li conosci i discorsi “alla Spike”! Quando è
così convinto di una cosa finisce, nel 90% dei casi, col sbagliarla!-
A: -Non sapevo che anche tu conoscessi Spike così a
fondo…-
B (ringraziò il cielo che Angel non potesse vederla
in quel momento, perché era visibilmente arrossita): -Ehm, nel periodo della
nostra alleanza, ricordi?-
A: -Come potrei scordarlo?-
B: -Già… mi dispiace…-
A: -Buffy, me l’avrai detto un centinaio di volte,
che ti dispiace… non devi preoccuparti, è tutto a posto…-
B: -Sarà, ma ho come il sospetto che tu ce l’abbia
ancora con me…-
A: -Non posso negare di essermi sentito molto ferito…
io ti amavo Buffy, credo… di amarti ancora oggi, ma rispetto i tuoi sentimenti,
e se non è con me che vuoi stare, io ti lascio libera per la tua strada…-
Silenzio.
Poi B: - Angel, credo che sia meglio smettere di
chiamarci, cioè… se per te le nostre telefonate riaprono una vecchia ferita…
vedi, io pensavo che ormai fossimo solo amici…-
A: -Buffy, amicizia è quella che tu provi per me,
adesso, ma… riusciresti a dire la stessa cosa per Spike? Sinceramente…-
Silenzio.
A: -Lo immaginavo… e non ti porto rancore per questo,
stai tranquilla…-
B: -Angel?-
A: -Sì?-
B: -Ti voglio bene!-
A: -Anch’io… ma ora sbrigati a raccontarmi, non sto
più nella pelle…-
Buffy, sollevata, continuò: -Spike ha continuato
dicendo che io continuai ad amarti, anche quando tu mi tradisti con Drusilla…-
A: -Ma non ero in me! Lo sapeva lui, come lo sai
anche tu…!-
B: -Infatti! Sono andata in tua difesa, Spike mi ha
rimbeccato dicendo che pensavo ancora a te, e io gli ho risposto dicendo che
non c’era bisogno di difenderti, perché lui conosceva la situazione, sapeva che
ti stavo dimenticando… sapeva che mi stavo innamorando di lui… ma ha voluto far
finta di niente, troppo vigliacco per accettare cose più grandi di lui…-
A: -Uao! Che discorso!-
B: -Già… naturalmente, non ho accennato al fatto
della mia cotta per lui… ho creduto che Riley non avrebbe avuto una reazione troppo
felice…-
A: -Lo credo anch’io…-
B: -A quel punto, siamo rimasti in silenzio per un
tempo interminabile… poi io e Riley siamo andati via… lui doveva sbrigare non
so quale faccenda con i suoi amici, e io… ero troppo stanca per continuare quella conversazione…-
A: -E Drusilla? Che fine ha fatto?-
Buffy rise: -Come siamo premurosi, nei riguardi della
tua semi-figlia…-
A: -Aspetta, non equivocare… la mia era una semplice
domanda, e poi, conosci lo stretto legame tra sire e discepolo, no?-
B: -Sai, non così tanto come vorrei…-
A: -Ehi, non scherzare su queste cose…-
B: -Certo, certo, scusa, non scaldarti!… Spike ha
detto che si erano lasciati da poco… e che probabilmente ora è a Los Angeles…-
A: -Qui?-
B: -Già, Spike pensa sia lì…-
A: -Beh, spero di non incontrarla troppo presto… non
voglio essere costretto ad ucciderla…-
-Buffy! Buffy!-
A: -… ehi, mi sa che Willow ti vuole a rapporto da te
subito…-
B: -Già… come sai, si è trasferita qui quando la
mamma…-
A: -Ehm, Buffy, credo di non avertelo mai detto
apertamente, ma…sono rimasto molto dispiaciuto per tua madre, cioè… non riesco
a trovare le parole adatte… era una persona così speciale, così forte… ed è
stata una morte così orribile… quel maledetto demone… ricordati sempre che se hai
bisogno di conforto, io sono qui… mi sembra di ripetertela ogni volta questa
frase, vero?-
B: -Grazie, Angel… non so come farei senza di voi!
Sapere che posso contare su di te è una gran consolazione… allora, ci sentiamo
presto?-
A: -Certo! Ciao, Buffy!-
B: -Ciao, Angel!-
La Cacciatrice abbassò la cornetta. Parlare con Angel
le faceva sempre bene. Riusciva sempre a tirarla su di morale.
“Bene” pensò, “Ora andiamo a vedere cosa bolle in
pentola di là” e si avviò verso la cucina.
~ * ~ * ~
15. DI ILLUSIONI E INGANNI
Con calma maniacale, Buffy si diresse verso la
cucina.
Solitamente, Willow non la disturbava mai nelle sue
settimanali telefonate ad Angel.
Incuriosita, si domandò mentalmente che cosa fosse
successo di così grave.
Aveva a che fare con la loro scomparsa improvvisa al
Bronze?
Il Bronze… le tornò in mente prepotente la serata
appena passata.
“Un disastro!” l’aveva definita con Angel.
Ma in un certo qual modo era stato un bene chiarirsi.
Anche se quasi sicuramente i chiarimenti non erano
finiti lì.
Non POTEVANO essersi conclusi già.
Varcò la soglia della cucina.
Willow era sola, e le dava le spalle, pensierosa.
La Cacciatrice le arrivò dietro e le appoggiò una
mano sulla spalla.
La rossa sussultò visibilmente, poi si girò.
-Ah, B-Buffy… non ti avevo s-sentita arrivare…-
La sua voce tremava.
Strano, molto strano tutto ciò da parte di Willow!
-Mi hai chiamato, no? Eccomi qui?-
Buffy sperava che nella sua voce non si avvertisse
tutta la sua curiosità.
-Già… c’è una cosa che devo dirti… riguardo una
persona…-
Buffy era sempre più interessata.
-Beh, ecco… Spike è tornato qui a Sunnydale!- disse
tutto d’un fiato.
La curiosità svanì all’istante dal volto della
Cacciatrice, lasciando il posto alla delusione.
Si era aspettata l’arrivo di qualcosa o qualcuno di
importante, ma Spike…
E poi, come se già non sapesse, dell’arrivo di Spike…
-Will, so già che è qui…-
-Cosa?- la domanda era uscita spontanea e insieme
incredula.
-Beh, l’ho incontrato un paio di volte… ed era lui,
già…-
-Ah, perfetto, non mi piaceva fossi io a doverti dare
la notizia…-
-Perché dici così, Will?-
-Beh, perché pensavo… non che ne fossi convinta,
naturalmente, ma poteva essere…-
-Cosa?- la voce di Buffy ora era spazientita.
-Beh, avevo il timore che tu provassi ancora qualcosa
per lui…-
La rossa fissò in volto l’amica, per cercare di
notare delle possibili reazioni a quella rivelazione.
Ma non vi lesse niente.
Solo assoluto distacco e freddezza.
-No che non provo più niente per lui, Will… è,
passato così tanto tempo, e lui… si comportò così da egoista… e non devi
preoccuparti per me!-
-E poi tu hai Riley, vero?-
Buffo, come anche Angel, qualche giorno prima le
avesse fatto la stessa domanda.
“Tu ami Riley, giusto?”
La risposta, meccanica, quasi programmata, per
nascondere ogni più piccola emozione.
-Certo, adesso Riley è il mio ragazzo!-
E continuare a guardarla negli occhi, come per
confermare quelle parole.
Ma era tutta una maschera, solo una maschera per
nascondere le sue più profonde paure.
Per nascondere la sua confusione.
Per nascondere la sua indecisione.
Per fortuna, Willow sembrava averla bevuta.
“Molto più facile del previsto” pensò tra sé la
Cacciatrice.
Will si era girata, come per andarsene.
Poi ci aveva ripensato.
-Buffy, lo ucciderai?-
Strana domanda, chiedere ad una Cacciatrice se non
farà fuori un vampiro.
Ma non si trattava di un vampiro qualunque.
E stavolta non se la sentiva di mentire.
Almeno, non completamente.
-Credo che per il momento non lo farò, cioè… non ho
ancora letto di stragi, uccisioni, o quant’altro che portino la sua firma…
finchè se ne starà buono, non mi porrò questo problema… sarebbe, inutile!-
La rossa la prese per un braccio.
-E se… non potesse…-
Ma non finì la frase.
Abbassò lo sguardo e la lasciò andare.
-Niente, lascia perdere…-
Silenzio.
A volte può essere molto confortante, il silenzio.
Altre volte, il silenzio può uccidere.
-Buffy, io… devo andare da Tara… ci vediamo più
tardi, ok?-
Ed era letteralmente corsa fuori, come se fosse stata
inseguita da una decina di demoni.
La Cacciatrice confermò la sua tesi iniziale.
“C’è qualcosa che brucia, qualcosa che non mi ha
voluto dire…”
Non si spiegava, altrimenti, il comportamento
dell’amica.
Strano, non tanto quando le aveva chiesto se provava
ancora qualcosa per Spike.
No, forse, si aspettava una risposta del genere.
Strana, molto più strana, era stata quella ingenua
domanda di poco prima.
“Buffy, lo ucciderai?”
Lei, che era sempre stata espressamente contraria ad
una relazione con Spike.
Avrebbe dovuto semplicemente dire “Lo ucciderai,
vero?”
Perché quella, sarebbe suonata più come
un’affermazione.
Dunque, ciò voleva dire che Willow sapeva qualcosa
più di lei.
Si sentì improvvisamente stanca.
Come se soltanto parlare di Spike fosse come avere un’accesa
discussione con lui.
Si trascinò fino in soggiorno.
Poi si stese su un divano e chiuse gli occhi.
Pregò che al suo risveglio quell’incubo fosse finito,
che tutto fosse tornato alla normalità.
Si addormentò, esausta.
Fuori, le tenebre stavano lasciando il posto
all’alba.
…Un sogno…
Era passato molto, moltissimo tempo dall’ultima
volta.
Le sembravano quasi, anni…
…Immagini, immagini di ogni tipo e di forma svariata
le trapassavano la mente.
Erano tutte scene confuse, poco nitide, dai contorni sfumati.
“Willow? Cosa stai facendo?”
La rossa aveva davanti a sé due sfere luminose.
“Due sfere, due sfere… che significa?
Cosa stai dicendo? Non, riesco a sentirti… Will!”
E poi tutto era sfumato.
E si era materializzata una scena, che Buffy
conosceva a memoria.
In ogni suo più piccolo particolare.
E ogni volta, cercava di carpirne qualche significato
nascosto, ma… invano.
“Spike, e Angelus… cosa vi è successo…Angel?
Angel, sei proprio tu…?”
Un abbraccio.
Finalmente, di nuovo, tra le sue braccia, tra le braccia
del suo grande amore.
Ma non era stato come se lo aspettava.
Sciogliersi da quell’abbraccio, per cercare conforto
in quello di un altro vampiro.
Che è cambiato anche lui.
“Spike… ti prego, Spike… cos’hai? Cos’hanno i tuoi
occhi?
Spike, non mi lasciare… io ti amo…”
Cercare di capire cosa, avesse cambiato quello
sguardo…
Di solito, così freddo e arrogante… e ora…
… triste, quasi inconsolabile…
Un ultimo bacio, strappato al destino…
E poi, vederlo andare via… chissà per quanto… forse
per sempre…
“Non lasciarmi, ti prego, non lasciarmi…”
Lacrime, stupide lacrime inutili…
Che almeno lo riportiate da me…
Ma è inutile, è tutto inutile…
Un altro ricordo…
Questo, è più vicino, più fresco nella sua memoria
degli altri…
Aspettare Willow, nella sua stanza.
Intanto, aggirarsi, cercare, curiosare tra gli
oggetti della sua amica.
E poi, trovare… che cosa?
Due sfere… che non luccicano più, strano…
Oggetti affascinanti…
Buffy li prende in mano per osservarli meglio e li
avvicina al viso…
E si aggiungono altri ricordi…
Ricordi non suoi…
I ricordi di Angel…
… Romania, 1898…
Correre, scappare da un destino ormai inequivocabile…
E poi fermarsi, sconfitti, in silenzio, lacrime amare
che solcano il viso…
E sentire dentro una nuova forza, diversa, accecante,
incombente, dolorosa…
E un rimorso che mai avrebbe potuto immaginare,
eccolo…
In quel momento i ricordi si annebbiano, Buffy lascia
cadere le due sfere, corre via…
La Cacciatrice si alzò improvvisamente, gli occhi
aperti e bagnati di lacrime.
Il trillo inconfondibile del telefono l’aveva
svegliata.
In altre circostanze, l’avrebbe mandato al diavolo,
ma ora…
Quel sogno, così tremendo, terribile, premonitore…
Quelle due sfere… erano…
No, non poteva essere così, Willow non le avrebbe
tenuto nascosto una cosa del genere…
-Pronto?- la voce era ancora spaventata.
-Buffy? Stai bene?-
Angel, caro Angel, l’unico che adesso avrebbe voluto
veramente sentire.
Per avere delle risposte.
-Sì, sto… bene. E’ successo qualcosa?-
E senza chiedere niente, aveva ottenuto ugualmente le
sue risposte.
Drusilla aveva parlato con Angel, quella notte, poco
prima…
E Angel, si era sentito in dovere, il cuore in una
morsa, di riferirle tutto…
Ma non sapeva che Buffy ormai ne era già a
conoscenza.
I suoi sogni, mai le avevano mentito. Mai.
Bisognava soltanto saperli interpretare.
~ * ~ * ~
16. LA VERA STORIA
Abbassò la cornetta, di nuovo senza forze.
Ne aveva parlato anche con Angel, che aveva convenuto
con lei.
Andare a Los Angeles, ora, sarebbe stata la cosa
migliore.
Si infilò un attimo in bagno, per bagnarsi il viso.
Che strano, improvvisamente non sembrava più quello
di una ventenne.
Era il volto di una donna, adulta, piena di
responsabilità e doveri.
Matura. Capace di decidere.
Se lo fosse stata anche tanti anni prima…
Ma era inutile rimuginare sul passato.
Si accorse con dispiacere che stava calando la notte.
Evidentemente, aveva dormito un bel po’.
Salì in camera sua.
Radunò alcuni vestiti, oggetti, accessori, i paletti,
immancabili paletti.
La valigia era quasi pronta.
Ricordava che da piccola aveva sempre odiato
preparare la sua roba.
Metteva il broncio, e correva da sua madre.
E lei, coccolandola, la viziava continuamente.
Questo naturalmente, prima che la madre morisse.
E soprattutto, prima che Buffy diventasse Cacciatrice.
Chiuse la valigia, e sentì la porta di casa aprirsi.
“Peccato!” pensò, “avrei preferito scomparire senza
nessuno tra i piedi!”
Prese la sua giacca nera, il primo regalo che Angel
le aveva fatto, e scese le scale.
Era Willow.
Sembrava piuttosto serena e allegra, molto diversa
dalla ragazza del giorno prima.
La rossa si voltò e la vide.
Sbarrò gli occhi, assunse un’espressione severa, e
aspettò che scendesse.
-Stai partendo?-
Non c’era stato bisogno di parole.
Will aveva capito dal volto dell’amica quello che era
successo.
E si sentiva profondamente in colpa.
-Già, vado da Angel…-
Buffy cercava di mantenere un tono distaccato, ma era
difficile.
Quella era la sua migliore amica.
E per tre lunghi anni le aveva nascosto tutto.
Non la odiava, certo, ma per il momento voleva essere
lasciata sola.
-Ti fermerai a Los Angeles per molto?-
La Cacciatrice ficcò nella borsa un altro maglione.
-Credo di sì… un mese, se non di più… il tempo
necessario per pensare…-
Will annuì lievemente.
La bionda imboccò la porta.
Non voleva scene lacrimose.
Non ne aveva la forza.
Aprì la porta, e stava per uscire, quando la sentì.
-Mi dispiace!-
Poi un singhiozzo, seguito da un lungo silenzio.
No, non poteva odiarla.
Probabilmente, aveva taciuto unicamente per il suo
bene.
Ci pensò e rise.
Avrebbe voluto urlare al mondo: “Devo capire IO, da
sola, cosa è per il mio bene, e cosa no!”
Voltò semplicemente la testa.
Sorrideva ancora, un sorriso forzato.
-Lascia perdere… non voglio spiegazioni…-
Poi chiuse la porta e si avviò verso il cimitero.
C’era un’ultima persona che doveva salutare prima di
andar via.
Almeno questo glielo doveva.
I lampioni illuminavano già tutte le strade di
Sunnydale.
Segno che i vampiri non avrebbero tardato molto a
farsi vedere.
“Beh, per stasera, e per le prossime, ve la caverete
senza di me!”
Si fermò davanti alla tomba di sua madre, e lasciò
cadere a terra le borse.
Poi si inginocchiò vicino alla lapide.
Da quando non c’era più, era questo il modo per
sentirla più vicina.
Sussurrò: -So che comprendi che per me è necessario
partire… devo stare lontana da questa cittadina per un po’ di tempo… o sarà la
volta buona che riesco ad ammazzarmi…-
Accarezzò il freddo marmo col dorso della mano.
Poi si alzò, ripulendosi della fanghiglia, e
sorridendo.
E poi si bloccò di colpo al suono di quella voce.
-Sai, dopotutto, non era male, tua madre… anzi, mi
era simpatica…-
Spike, sbucato dal nulla, le andò vicino, e le
appoggiò una mano sulla spalla.
La classica goccia che fa traboccare il vaso.
Buffy lo scagliò lontano, mostrando la sua forza
sovrumana.
Sperava che l’avvertimento fosse chiaro.
“Non. Avvicinarti. Più. A. Me.”
Ma a quanto pare il vampiro non era della stessa
opinione.
-Che c’è, tesoro, stasera hai voglia di giocare?-
Iniziò a combattere con lui, quasi senza
accorgersene.
Quasi senza rendersi conto che era lui, dopo
tantissimo tempo di nuovo, il suo avversario.
Meccanica, ogni azione di lei era meccanica.
Ma alzò gli occhi.
E incrociò lo sguardo di Spike.
E ritornò l’angoscia e lo sgomento di poche ore
prima.
Lo prese per un braccio, e lo mandò contro un albero
lontano.
Velocemente, raccolse la sua roba, e corse verso la
fermata dell’autobus.
Non si girò a vedere se il vampiro la stesse
inseguendo o meno.
Salita sull’autobus chiuse gli occhi, ed ebbe la
forza di aprirli solo quando fu sicura di essere partita.
Spike vide, impotente, l’autobus allontanarsi.
Alzandosi, si diede dello stupido.
Come aveva fatto a non capire che c’era qualcosa di
diverso in lei?
Si avvicinò alla pensilina.
Vi era una donna.
-Mi scusi, non vorrei importunarla… potrebbe dirmi
dov’era diretto quell’autobus?-
La donna era piuttosto scortese.
Non gli rivolse uno sguardo.
Sbuffò e guardò il suo orologetto da polso.
-A Los Angeles!-
Il vampiro ringraziò e si allontanò.
Los Angeles… Los Angeles…
Los Angeles significava Drusilla.
E se si fossero incontrate, e Buffy avesse saputo
tutto?
Deciso, si avviò verso casa di Buffy.
E, sull’uscio di ingresso, vi trovò Willow.
Era seduta sui gradini, la testa tra le mani, e singhiozzava.
Era successo veramente qualcosa di grave!
Mormorò appena: -Ehi!-
La ragazza alzò il viso e lo vide.
Ma non disse una parola.
-Ehm- continuò il vampiro, -dov’è Buffy?-
La rossa non alzò la testa.
La sua voce, era simile a un sussurro.
-A Los Angeles! Da Angel!-
Per la seconda volta nella stessa sera, Spike si
maledisse.
Ma certo, dove mai poteva andare se non da Angel?
Una rabbia crescente lo invase, ma cercò di
trattenerla.
-Perché è andata da Angel?-
Lo chiese con il tono di voce più normale possibile.
La ragazza alzò di nuovo il viso, e lo guardò negli
occhi, a lungo.
Poi abbassò la testa, e mormorò: -Non posso crederci…
dopo tutto questo tempo provi ancora qualcosa per lei…-
Il vampiro non ribatté, ne aggiunse niente.
Voleva soltanto sapere ciò che era successo.
-Sei tu la causa, come sempre… prima la fai dannare,
poi la fai innamorare, poi te ne vai e sembra averti dimenticato, e poi torni,
e ti aspetti che sia tutto come prima!-
Aveva parlato senza prendere fiato.
Era stanca, stanca di tutta quella situazione.
Una situazione che era iniziata tre anni prima.
Una situazione in cui avrebbe fatto meglio a non
immischiarsi.
-L’ha scoperto, Spike- disse solamente, -L’ho capito da
come mi guardava… e non sono stata io a dirglielo… ha scoperto che tre anni fa
praticai su di te un incantesimo per ridarti l’anima, ed andò a buon esito…-
E all’improvviso i pezzi del puzzle si unirono, e il
sanguinario ricompose il quadro.
Ma certo, la valigia, e quel combattimento che non
aveva alcun senso.
E la sua fuga.
Era fuggita lei, adesso.
La rabbia lo accecò.
Afferrò Willow per il collo, ringhiando.
-Non venirmi a dire che è colpa mia! Non osare dirlo…
non sono stato io a fare quell’incantesimo… non sono stato io a volere indietro
una stupida anima petulante…-
-M-Ma… tu… s-sei… st-stato un vigliacco…- la rossa
cercava di parlare, -…se t-tu quella n-notte fossi rimasto con lei…-
Spike la lasciò, e la ragazza continuò: -Posso far
finta di non capire, sai, posso, come dire, fare la parte della stupida, ma
vedo, capisco, e deduco! E ho capito che quella di Buffy non era una semplice
infatuazione, ma sai, mi ero illusa che con il mio sostegno, con il sostegno
dei suoi amici, e soprattutto, con il sostegno di Angel, avrebbe dimenticato
quella maledetta meteora che eri stato… contavo su di Angel, ma neanche il suo
amore, è stato abbastanza…-
Era sfinita. Fisicamente e moralmente.
Era sicura che di lì a qualche minuto sarebbe
svenuta.
Ma continuò, imperterrita.
-Non mi fidavo di te… l’avevo capito subito che eri
un vigliacco, che l’avresti fatta soffrire… ma non potevo cancellare il suo
amore per te… quello, purtroppo, era già ben radicato… così mi limitai ad
aiutarlo, a dare fiducia a te e alla vostra relazione, che credevo più che mai
impossibile… donarti un’anima… Angel, era completamente un’altra persona con
l’anima, perché non saresti potuto esserlo anche tu? Non calcolai, però, che
eri troppo stupido, troppo vigliacco, per accorgerti di quello che stavi
perdendo… o forse semplicemente non l’amavi davvero…-
-Io la amo… la amo come tre anni fa… per me non è
cambiato niente…- esclamò irato il vampiro, ringhiando. –E anch’io, non sono
cambiato… non potevi pretendere che riuscissi ad orientarmi, dopo l’anima… ero
sfiduciato, arrabbiato, e avevo un senso di colpa permanente… e ce l’ho
tutt’ora… e ogni giorno che passava mi maledivo… perché dopo tutti i miei
sforzi, mi ero ridotto allo stesso stato di Angel… l’ombra di me stesso… e
perché avevo abbandonato Buffy… ogni giorno, è stato un tormento anche
peggiore…-
Calò il silenzio tra i due.
Si erano sfogati, avevano ascoltato.
E si erano calmati.
Willow si alzò, decisa a rientrare in casa.
Sembrò ripensarci, ed esclamò: -Lasciala in pace!
Non, farla soffrire più… non lo merita!-
Rientrò in casa, e sbatté la porta alle sue spalle.
Il vampiro fissò un’ultima volta l’uscio, poi si
allontanò lentamente.
Cominciò a scendere una fitta pioggerellina, ma non
vi fece caso.
Assorto nei suoi pensieri, senza accorgersene arrivò
alla tomba di Joyce.
E, incredibilmente, lui, che non credeva in Dio,
mormorò a bassa voce una preghiera per quella donna.
17. THE CITY OF ANGELS…
Buffy spalancò la porta dell’appartamento.
C’era già stata un paio di volte, e ormai le era familiare.
In silenzio, richiuse l’uscio e in punta di piedi
entrò nella camera di Angel.
Apparentemente, il vampiro sembrava stesse riposando.
Gli si sedette vicino, per guardarlo.
Il suo angelo custode.
Con la mano, gli accarezzò il viso.
Finalmente il vampiro si svegliò.
Sorpreso da quel contatto improvviso, scattò subito
in piedi.
Gli bastarono solo pochi secondi per abituarsi
all’oscurità.
E poi la vide davanti a sé.
Buffy.
Bella come sempre.
Con un’espressione di amarezza e tristezza negli
occhi.
Lentamente, le si avvicinò.
Senza fermarsi a riflettere, la ragazza lo abbracciò.
E cominciò a piangere.
A versare ancora lacrime, e lacrime.
Angel la strinse tra le sue braccia forti.
Adorava il suo profumo, e la morbidezza dei suoi
capelli.
Cercava di consolarla, di calmarla.
Poi, con un enorme sforzo di volontà, si separò da
lei.
La prese per mano e la portò in soggiorno.
Mise su una caffettiera in cucina, e quando il caffè
fu pronto, tornò da lei.
Buffy si era raggomitolata sul divano.
Sembrava un pulcino bagnato, ora.
Un moto di tenerezza gli strinse il cuore.
Le si sedette accanto, porgendole la tazza calda.
-Va bene. Ora raccontami tutto-
E come un torrente in piena, la Cacciatrice raccontò
per filo e per segno gli avvenimenti delle ultime 24 ore.
Delle strane domande di Willow a proposito di Spike.
Di quel sogno, che le era sembrato così stranamente
reale.
Di come si fosse sentita sconvolta dopo la sua
telefonata.
Del breve addio con Willow.
E dell’incontro con Spike.
E Angel era rimasto ad ascoltare in silenzio.
Era sempre stato un attento ascoltatore.
Buffy sospirò per l’ennesima volta.
Si accorse, finalmente, di non aver più voglia di
piangere.
Si era sfogata. Con Angel ci riusciva sempre.
Gli strinse la mano e gli sussurrò: -Grazie. Per
tutto quello che hai fatto in questi anni, per quello che stai facendo ora, per
esserti offerto di ospitarmi… mi dispiace, cercherò di essere un perfetto
ospite!-
Il vampiro non poté evitare di sorridere.
La sua dolce, piccola Buffy.
La abbracciò di nuovo.
Avrebbe tanto voluto non lasciarla più andare…
I suoi pensieri furono dissolti dal campanello.
Staccandosi dalla ragazza, andò ad aprire.
Buffy, seduta ancora in soggiorno, sentì
distintamente una voce femminile.
La riconobbe immediatamente.
-Appena ho sentito che Buffy sarebbe venuta qui, mi
sono preoccupata… è successo qualcosa? Dov’è, di là?…-
-Cordy, aspetta…-
Cordelia si era catapultata nella stanza.
La Cacciatrice sorrise.
A parte il taglio dei capelli, non era cambiata di
una virgola.
Soprattutto caratterialmente. Sempre testarda e
impulsiva.
Le due ragazze si abbracciarono.
Anche se al liceo non erano state proprio ottime
amiche, provavano ugualmente grande affetto l’una per l’altra.
La mora sussurrò qualcosa all’orecchio dell’altra, ed
entrambe scoppiarono a ridere.
“Incredibile” pensò Angel, “quanto la lontananza
possa averle unite!”.
Tutti e tre si sedettero sul divano.
Ora sembravano un po’ più imbarazzati.
Fu Cordelia a rompere il ghiaccio.
-So che forse non sono la persona più indicata a cui
raccontare quello che è successo, ma se avessi bisogno di me…-
-E’ una storia molto, molto lunga… sei pronta a
sentirla?- la interruppe Buffy.
Cordy annuì, e la Cacciatrice iniziò la sua storia.
L’auto sfrecciava veloce lungo l’autostrada.
A Buffy venne da pensare: “Certo che non è da Angel
una guida così spericolata!”.
Il vampiro, al volante, sembrava apparentemente non
curante del fatto che anche le altre autovetture avessero diritto a passare.
Guardò fuori del finestrino.
Los Angeles era lontana, stavano viaggiando già da
una mezz’ora.
Era felice. Si sentiva felice.
Aveva passato un mese spensierato, lontana da tutte
le preoccupazioni di Sunnydayle.
Lontana dai vampiri di Sunnydayle, dai suoi amici,
dal ricordo di sua madre, e… lontana da Spike.
I suoi unici problemi, erano stati scegliere quale
vestito indossare per una festa, o per un’altra.
O decidere se avesse avuto abbastanza soldi per un
abito stupendo.
Era andata spesso a fare shopping con Cordelia.
Aveva discusso in modo civile con Wesley, che non era
poi così noioso.
Spesso era andata a caccia con Angel, ma anche solo
passare dei momenti con lui l’aveva fatta sentire bene.
E, qualche volta, aveva preferito estraniarsi, e
stare un po’ da sola.
In quei momenti, faceva lunghe passeggiate in riva al
mare.
L’acqua salmastra aveva il potere di calmarla.
E quel suo continuo rullare, le onde che
s’infrangevano contro la riva… era come se il mare le stesse dicendo che non
era sola, che c’era qualcuno con lei.
Soprattutto, aveva chiarito i suoi sentimenti.
Era finalmente riuscita a sciogliere la sua personale
matassa intricata.
Ed ora, che Sunnydayle non distava che un’altra ora
di viaggio, continuava a ripetere nella mente ciò che avrebbe fatto non appena
fosse arrivata.
Voltò il capo, e sorrise ad Angel.
-L’ho sempre saputo che sei un ottimo angelo
custode!- gli disse dolcemente.
Il vampiro si voltò a guardarla.
Così felice e sorridente, sembrava essere tornata la
Buffy di tanti anni prima…
Quanto, avrebbe voluto che quegli anni tornassero,
anni preziosi…
Gli anni in cui si amavano ancora teneramente, e il
futuro sembrava incerto, sì, ma pieno di aspettative…
Spike era appena uscito a caccia.
Da quando Buffy era andata a L. A., il compito di
cacciare era stato affidato a lui.
Non che si lamentasse.
Eliminando demoni e vampiri, poteva sfogare tutta la
sua rabbia repressa.
Un paio di volte aveva spiato dalla finestra della
casa di Buffy, per sapere quando fosse tornata.
E così, aveva assistito alla scena in cui Willow
cercava di convincere Riley che Buffy non era scappata a Los Angeles per colpa
sua.
Oppure, a quella volta che Xander aveva parlato a
telefono con Buffy, e aveva saputo tutto.
La cosa più divertente, era la sua faccia ogni volta
che lo incontrava.
Xander lo guardava come fosse un fantasma.
E spesso aveva seguito Riley.
Solo per accertarsi che, in mancanza di Buffy, non la
rimpiazzasse con altre.
Non che gli importasse, ma al momento opportuno
avrebbe potuto rinfacciarlo alla Cacciatrice.
Ma quel ragazzo era completamente cotto, non
l’avrebbe tradita neanche se l’avesse voluto.
Si fermò un attimo ad accendersi una sigaretta, poi
riprese a camminare.
Ripensò ad Harmony.
Chissà perché, dopo quella sera, aveva deciso di
continuare ad uscire con lei.
In fondo, era una ragazza carina, a volte divertente
e buffa.
Certo, dava l’impressione di essere un’oca giuliva,
ma Spike non la pensava in questo modo.
Era convinto che fosse solo una copertura per
mascherare la sua fragilità interiore.
“Che pensieri profondi, stasera!” pensò, e rise.
Spense la sigaretta sotto la scarpa.
Poi la sua attenzione fu attirata dallo stridio di un
auto che frenava rumorosamente.
Gli sportelli venivano aperti e richiusi.
E poi… delle voci, familiari, forse anche troppo…
Incuriosito, si avvicinò, mantenendosi nell’ombra.
Ora poteva vedere bene le due figure accanto
all’auto, ferme sotto il lampione.
Non si era sbagliato. Buffy. Angel.
Era così strano rivederli ancora insieme dopo tanto
tempo.
A prima vista, sembravano sul serio la stessa coppia
di tanti anni prima.
E per l’ennesima volta, Spike sentì invadersi dalla
gelosia.
Titubante, rimase ad ascoltare la conversazione dei
due.
-Grazie Angel, sei stato un tesoro…- (era Buffy a
parlare).
-Oh, sai che puoi contare su di me, qualsiasi
problema tu abbia…- (mentre Angel parlava, il biondo sottovoce lo malediceva).
Poi erano rimasti a fissarsi le scarpe, quasi
imbarazzati.
“Oh, che bella scenetta! Che teneri!” pensò Spike con
rabbia crescente.
Poi li vide abbracciarsi.
Buffy, ancora nelle braccia di Angel.
Era sicuro, che da un momento all’altro non avrebbe
retto più, e sarebbe uscito allo scoperto.
Per fortuna, i due si separarono.
Si scambiarono dei baci sulle guance, poi Angel
risalì in macchina e ripartì.
Buffy lo seguì con lo sguardo finché le fu possibile.
Poi si girò, e incominciò ad incamminarsi nella
direzione di Spike.
“Maledizione!” pensò il vampiro, “Che diavolo sta
facendo?”
Ma la Cacciatrice superò il nascondiglio del biondo e
continuò a camminare.
Di soppiatto, come un gatto, il sanguinario la seguì.
Era tornata alla tomba di sua madre.
La ragazza aveva lasciato dei fiori sulla lapide, e
poi si era allontanata con lunghi passi decisi.
Spike uscì dall’ombra, e si avvicinò alla tomba di
Joyce.
Buffy vi aveva sistemato con cura grandi gigli
bianchi.
Il vampiro rivolse un ultimo sguardo, poi si
allontanò anch’egli nella notte.
~ * ~ * ~
18. ANIME DANNATE
Buffy era immobile, appoggiata ad una lapide, persa
nei suoi pensieri.
Eppure, avvertì ugualmente la sua presenza.
Si avvicinava con lunghe falcate decise.
Adesso li separava soltanto la lapide.
Passò qualche minuto.
La Cacciatrice sentiva il rumore di una fiammella, il
suo accendino.
Probabilmente si era seduto.
Inspirò profondamente, pronta a cominciare una
conversazione, ma Spike fu più veloce.
-Mi mancava la tua presenza qui. Girare tra le tombe,
da solo, non è molto divertente-
Aveva spento la sigaretta che teneva in bocca.
-Non potevo restare-
-Non potevi, o… non volevi?-
-Ti ho ripagato con la tua stessa moneta. Me ne sono
andata. Solo che tu sei stato via molto di più-
-Oh, tesoro, non puoi credere quanto sia stato lungo,
questo mese! Molto più lungo dei miei tre anni, quasi!-
Si era fermato, come per trovare le parole giuste.
-Ah, tesoro, c’è una cosa per la quale sto
impazzendo. E’ da molto che volevo chiedertelo. Ma non voglio bugie,
d’accordo?-
La Cacciatrice annuì.
-Perché tu e Angel vi siete lasciati?-
Buffy gli lanciò un’occhiata al tempo stesso
eloquente e dolorosa.
Si decise a rispondere subito.
-E’ stato poco dopo che tu te ne sei andato. Io… ho
creduto, ho voluto, inconsciamente, credere di amare ancora Angel, ma non è
stato così. E subito dopo è nata la storia del “voler pensare al mio futuro”!
Beh, ho sempre saputo di essere una grande attrice…-
Spike non disse niente.
Quelle parole, le sue parole, al solito lo avevano
acceso di speranza e insieme rimpianto.
-…Ho incontrato Drusilla!- aggiunse poi Buffy.
-Lo immaginavo-
-Mi ha detto la verità… dove sei stato dopo che vi
siete separati?-
-Beh, un po’ qui, un po’ lì… Londra, Bucarest,
Parigi, Roma… Non puoi immaginare quante cose ci siano ancora da vedere!-
-Sei fortunato!-
-Lo so-
-Perché sei libero, libero da obblighi morali e…
sentimentali!-
-No, bellezza, quelli li avevo… avevo te, qui, in
questa maledetta cittadina. TU, eri il mio obbligo!-
-Cosa, Spike, venire qui di nuovo, e spezzarmi il
cuore? Credevo che avere un’anima ti rendesse diverso…-
-Buffy, niente potrebbe cambiarmi… perché io ero già
cambiato… conoscendoti, innamorandomi di te… quel qualcosa che teneva a freno
il mio istinto eri tu, il mio amore… per te…-
-Saresti… pronto a giurarmi che non hai ucciso
nessuno?-
-Tesoro, non giurerò, non credo nei giuramenti. Se
credi alla mia parola, beh, non ho ucciso nessuno da quando ho lasciato
Sunnydayle…-
Pausa. E silenzio. Nessun suono che potesse rovinare
quello stato di pace.
-Anche tu sei fortunata-
-Perché?-
-Hai tante persone intorno a te che ti amano… prendi
Willow, Xander, Giles, Tara, Anya… e ci sono Angel e Riley, che ti amano e
farebbero di tutto per te… e sai bene, che hai anche me…-
Buffy ebbe un fremito, un lungo brivido che le
attraversò la spina dorsale.
Improvvisamente, le si era seccata la gola.
Si fece forza, e disse: -Tu… non fai parte della mia
vita…-
Spike si alzò di scatto.
Anche la Cacciatrice si alzò in piedi, in posizione
di difesa.
Lo guardò negli occhi. Aveva uno sguardo sprezzante e
rassegnato.
-Mi piacerebbe, mi piacerebbe molto… ma io ne sono già
dentro fino al collo… ci vediamo, Cacciatrice!-
Si girò e si incamminò.
Chissà per dove, Buffy non lo sapeva.
Ma rimase a guardarlo.
Conosceva a memoria quella camminata, e conosceva
anche le sensazioni che le procurava vederla.
Non c’era più tempo, però, di pensare.
Si avviò nella direzione opposta.
-Buffy!-
La ragazza era ferma sulla porta d’ingresso, uno
sguardo sorridente.
Riley fu sollevato. Ormai era un mese che era via.
-Posso entrare?- chiese lei timidamente.
Il ragazzo annuì, e la fece passare.
La osservò di nascosto.
Non sembrava cambiata. Beh, portava i capelli più
corti, ma era sempre la solita Buffy.
Si sedettero entrambi sul letto.
Riley le prese una mano tra le sue.
-Non mi aspetto che tu mi dica dove sia stata. Non
importa. L’importante è che tu ora sia qui-
La ragazza era tranquilla, e stringeva la mano del
fidanzato.
-Voglio che tu lo sappia, perché non c’è niente di
male in quello che ho fatto. Tu… ricordi cosa mi dicesti, quando morì mia
madre?-
Riley la guardò confuso.
-Certo! Pensavo che ti avrebbe fatto bene una
vacanza, per rilassarti un po’…-
-Già, e, beh, è quello che ho fatto. Mi sono presa
una vacanza. Sono andata a Los Angeles, da Angel…-
Un’ombra sembrò attraversare il volto di Riley.
-…e non voglio che tu ne sia geloso. Angel è solo un
amico. Nient’altro. Un amico che mi è stato vicino per molto tempo, che
conosceva bene mia madre… e poi ho trascorso qualche giornata con Cordelia, col
mio vecchio amico Wesley…-
Riley ora era più sereno. Le sue certezze non si
erano insabbiate.
-…e credo che fosse la cosa più giusta da fare…
voglio dire, tu hai molti esami da fare, e… lo so, avrei dovuto avvisare, ma
Angel mi ha proposto questo viaggio all’improvviso, e non ho avuto il tempo… mi
dispiace…-
La ragazza aveva abbassato lo sguardo, come una
bambina trovata a rubare la marmellata.
-Sono perdonata?-
Riley le prese delicatamente il volto con le dita, e
la guardò negli occhi.
-Non avevo bisogno di ulteriori informazioni… mi fido
di te, e so che il tuo amore è sincero… certo che ti perdono…-
E la baciò.
Lentamente il bacio divenne più appassionato.
Buffy baciava il fidanzato con rabbia e forza
crescente.
Perché era tutta una menzogna.
Perché le parole di Riley l’avevano fatta sentire in
colpa ancora di più.
Spike aveva ragione.
Riley l’amava, e avrebbe fatto qualsiasi cosa per
lei.
Ma… viceversa? Anche lei avrebbe fatto qualsiasi cosa
per Riley?
Il suo era davvero un amore “sincero”?
E le comparve nella mente un’immagine, così nitida
eppure così sfuocata.
E la rabbia crebbe, crebbe ancora di più.
“Una bambina. Una innocente, piccola, bambina.
Un essere umano. Come te, Buffy.
Oh, lo scordavo. Tu non sei un essere umano.
Guardala. Che cosa sta facendo?
Gioca con delle sfere, la vedi?
Lo so che la vedi. Lo so che ti fa paura.
Non puoi attaccarla, Buffy. E’ solo una bambina
indifesa.
Le si sta avvicinando qualcuno.
E’ un ragazzo, dai capelli castani e gli occhi
intensamente blu.
Lo conosci, Buffy. Tu sai chi è.
Non avere paura, Buffy, non avere paura di lui.
Guarda, ora la bambina dà al ragazzo una sfera.
La sfera più luminosa. Le altre sono messe da parte,
in un angolo.
Ad aspettare un destino che non arriverà mai.
Le vedi, Buffy? Vedi quelle sfere?
Sai perché la sfera che quel ragazzo tiene in mano brilla
più delle altre?
Sì, tu lo sai, Buffy.
Confidati, puoi fidarti di me. Non ti sei fidata più
di nessuno, da un giorno di molto tempo fa.
E’ sbagliato, Buffy. Bisogna sempre, fidarsi di
qualcuno.
Oh, vedi? La sfera… non è più così luminosa…
La sua luce… la vedi, Buffy, quella sfera non brilla
più.
Tu lo sai, Buffy, perché non brilla più.
Guarda, guarda in lontananza.
Lo senti, si sta avvicinando qualcuno.
No, non è un essere umano. E’ un’anima vagante.
Chissà, Buffy, forse tra poco anche lei vorrà aggiungersi
alle altre.
Guarda, guarda quella piccola anima.
Cerca di tornare indietro, di sfuggire al suo
destino.
Ma non può, Buffy, non può. Tu lo sai.
Ed è colpa tua. E’ tua la colpa, se lei ora si trova
qui.
Vedi quell’anima dannata?
Tu farai la stessa fine… la stessa fine…”
-Eh!-
Buffy si svegliò, ansimante, nel letto di Riley.
Il ragazzo riposava placidamente accanto a lei.
Aveva sognato. Di nuovo.
E i suoi sogni si rivelavano sempre premonitori.
I suoi sogni non l’avevano mai tradita.
Ma c’era in lei il desiderio che, per una volta,
anche i suoi sogni si sbagliassero.
~ * ~ * ~
19. PASSIONI
Com’era rilassante camminare tra le lapidi, a tarda
notte.
Non una voce, non una persona, non un’anima.
Immerso in un silenzio quasi surreale.
Un silenzio palpabile, che può tagliarsi col
coltello.
E pace, un infinito, immenso e meraviglioso senso di
pace.
Come se nulla potesse più ferirti.
La pace…
Una risata, una risata femminile.
Buffy si girò di scatto.
Era fin troppo facile sentire anche il minimo rumore,
in quel silenzio.
Guardinga, si avvicinò a passi veloci e silenziosi
verso la ragazza.
Altre risate.
Adesso non più solo femminili.
C’era anche, una risata maschile.
E la Cacciatrice si ritrovò a pensare che era raro
sentire quella risata.
Si avvicinò ancor di più.
Sì, ora li vedeva.
Erano fermi sotto un albero, a chiacchierare.
Spike teneva una mano tra i capelli di Harmony.
La ragazza, evidentemente, aveva detto qualcosa di
davvero buffo.
Buffy si sistemò tra gli alberi, in modo da non farsi
vedere.
E poi sentì Harmony dire: -Allora, cosa ne pensi
della mia proposta?-
“Una, proposta?…” pensò la Cacciatrice. “Di che
proposta si tratta?”
Il vampiro aveva sollevato lo sguardo, perso nei suoi
pensieri.
-Ragazzina, non credi di star correndo troppo… potrei
spaventarmi…-
-Oh, non fare lo stupido… è un’idea come un’altra!-
-Mhm, partire per andare chissà dove sarebbe un’idea
come un’altra?-
La guardò con uno sguardo di rimprovero.
-Che vuoi farci… mi hai stregato… lo sai che sono,
cotta di te…-
“Certo, come no!” pensò Buffy. “Lo diceva anche a
tutti i ragazzi al liceo. Tempo dieci secondi e Spike le risponderà che…”
-Beh, non è una cattiva idea!-
La Cacciatrice dovette farsi forza per non urlare dalla
sorpresa.
Cosa? Spike e Harmony?
Cos’era quella storia?
E perché si sentiva tremendamente tradita e messa da
parte?
-Vorrei un po’ di tempo per pensarci… e in ogni caso
avrei ancora delle faccende da sbrigare qui!-
Mentre continuava a spiarli di nascosto, la vista le
si appannò.
Frettolosamente, si disse che qualche stupido insetto
doveva esserle entrato nell’occhio.
Certo, era solo questo.
Lei, non stava piangendo.
No, errato, uno sbaglio madornale.
Prima di andare via, li vide che si stavano baciando.
Una morsa le strinse lo stomaco, e si sentì
improvvisamente incapace di intendere e di agire.
Spike… non poteva essere innamorato di Harmony.
Nel loro ultimo incontro, lui le aveva detto di
amarla ancora.
Le stava, mentendo?
Sembrava impossibile.
E così tragicamente incredibile, e doloroso.
Già, la cosa più orrenda, era che non le sarebbe
dovuto interessare.
E invece, se ne sentiva coinvolta in prima persona.
Ripensando alle parole di Harmony, Spike non poté far
altro che ridere.
Com’era semplice e ingenua, quella ragazzina.
Così innocente, ignara della sua vera natura, eppure
inconsapevolmente attratta da essa.
E così dolce, e divertente.
Buffy non gli avrebbe rivolto più parole dolci.
Anche solo per orgoglio, avrebbe preferito mordersi
la lingua.
Stupida Cacciatrice orgogliosa!
Com’era arrivato a torturarsi con Buffy?
Ah, già, Harmony.
E la sua proposta di andare via da Sunnydayle.
“Una bella idea, tesoro, se non fossi costretto a
rimanere qui.”
Da cosa, poi, costretto, in questa cittadina dimenticata
da Dio, non lo sapeva neanche.
Che motivo aveva, di restare, se Buffy era fermamente
intenzionata nel rifiutarlo?
Si sarebbe arreso, di nuovo, senza combattere?
In fondo, era stanco di combattere.
Ma era pur vero, che sarebbe comunque tornato a Sunnydayle.
Già, in un modo o nell’altro, era convinto che
sarebbe tornato.
“Per spezzarmi il cuore…” aveva detto Buffy.
“Beh, Cacciatrice, se tu non fossi innamorata di me,
il tuo cuore non si spezzerebbe così facilmente.”
Sorrise. In fondo sapeva che sarebbe restato.
Si incamminò verso il suo vecchio palazzo.
Una bella dormita gli avrebbe schiarito le idee.
Non importava che la notte era appena scesa.
Avrebbe affrontato la situazione l’indomani.
Si affrettò, e in breve tempo giunse a quella che ormai
definiva la sua “dimora”.
Si stupì molto, nel trovare la porta spalancata,
all’ingresso.
Prima di andar via, la sprangava sempre.
Per un essere umano sarebbe stato impossibile
scassinarla.
Che si trattasse di vampiri?
La sua curiosità si placò una volta arrivato in
soggiorno.
Certo, come aveva fatto a non pensarci!
C’era anche qualcun altro che aveva la forza per
aprire quella porta.
Buffy era seduta di spalle davanti al caminetto
acceso.
Solo quando le si avvicinò, il vampiro notò accanto
alla ragazza alcune sue bottiglie di whisky.
Che adesso erano vuote, ripulite fino all’ultima
goccia.
Sconcertato, le andò di fronte e la guardò in viso.
E trovò che i suoi sospetti erano fondati.
La Cacciatrice era ubriaca.
Iniziò a parlare, senza dire nulla in realtà, di
concreto: -… le ho trovate subito… le bottiglie… è buono… il whisky…-
Il biondo le si sedette accanto, e preoccupato, le
prese una mano.
-…ho visto… anche quelle sfere… una brillava di più…
e c’eri… c’eri anche tu…-
-Buffy… cosa stai farneticando?-
-…e ho visto… dell’altro… e non voglio… devo
vomitare…-
-Aspetta, ti porto una bacinella…-
Spike corse in bagno, prese una bacinella e vari
asciugamani.
La Cacciatrice rimesse anche l’anima.
Dopo si stese, e Spike, sempre vicino, le tamponava
il viso con un asciugamano imbevuto d’acqua.
-Ora mi spieghi perché ti sei ridotta così? Caspita,
non ti ho mai visto in questo stato…-
La ragazza chiuse gli occhi, e tacque.
-E’ colpa di Riley? Ha fatto qualcosa che…-
Buffy alzò un dito, e glielo mise sulle labbra per
zittirlo.
-No, non è colpa di Riley…-
La Cacciatrice aprì gli occhi.
-Hai intenzione di andartene?-
-Cosa?- domandò lui stupito.
-Sì, Harmony… io vi ho sentito… per caso…-
Allora, era solo questo.
Era… gelosa.
Beh, avrebbe usato questa gelosia a suo vantaggio.
-Sì, è molto probabile che parta… in fondo, mi
dicevo, cosa mi trattiene qui?-
La guardò fisso negli occhi.
Buffy fu costretta a distogliere lo sguardo.
Il vampiro le prese le mani, costringendola a guardarlo
in viso.
-Se tu vuoi che io resti, devi solo chiedermelo-
Già, chiederlo.
Facile, per lui.
Molto, molto più difficile per Buffy.
Vincere l’orgoglio, e urlare al mondo i suoi veri
sentimenti.
Ma no, non poteva.
-Tu… sei libero di fare quello che vuoi…-
Spike si alzò di scatto.
-Certo che sei proprio testarda, Cacciatrice!-
cominciò a girare intorno nella stanza –Quando ti deciderai ad ammetterlo?
Quando ti deciderai ad ammettere che mi ami?-
La ragazza fece appello alle sue ultime forze, per
cercare di mostrarsi indifferente.
-Da quando… sei così presuntuoso, Spike? Io… amarti?-
-Benissimo!- esclamò il biondo –Se è questo che vuoi…
credo che inizierò a preparare la mia roba da subito… sei pregata di uscire da
qui, Cacciatrice!- sibilò a denti stretti.
Tremante, Buffy si alzò in piedi.
-A-Aspetta…-
Non poteva, farlo andare via un’altra volta.
No, non di nuovo.
-Io, non voglio che tu…-
-Che cosa, Cacciatrice?-
E all’improvviso le gambe di Buffy cedettero, e la ragazza
sarebbe certamente caduta a terra, se non si fosse ritrovata tra le braccia
forti e protettive di Spike.
Alzò il capo.
E si accorse, per l’ennesima volta, di essere troppo
vicina al suo viso, davvero troppo, stavolta.
E Spike, continuava a fissarle le labbra.
Lentamente, avvicinò il suo viso a quello della
ragazza.
Inutilmente lei sussurrò: -No, io…-
Ma Spike le mormorò sulle labbra –Ti prego…-
E finalmente le chiuse la bocca con un bacio.
Dapprima dolce, quasi timoroso.
Poi, sempre più appassionato, più forte.
Con una mano tra i corti capelli biondi, Buffy
cercava di avvicinarlo di più.
Si spostarono nella camera da letto.
Il vampiro prese a baciarle il collo.
All’improvviso, però, la ragazza fu assalita dai
rimorsi.
Riuscì a dire: -Spike, ti prego, smettila…-
Il biondo alzò il viso per guardarla.
-Vuoi veramente che io smetta?-
No, non era questo che voleva.
Senza rispondere, riprese a baciarlo, abbandonandosi
completamente.
I suoi sensi di colpa sarebbero stati messi a tacere,
per una volta.
Non le importava di fare qualcosa che non fosse
corretto.
Perché era una Cacciatrice, o perché stava con Riley.
Era davvero quello che voleva da tanto tempo.
(“…Tu, fuoco che brucia, l’anima smania, tentazione
pura…”
“R4” Raf )
-Cosa…?-
Willow sobbalzò.
Un bagliore improvviso l’aveva sottratta dai suoi
sogni.
Controvoglia, si alzò per controllare la fonte della
luce.
Entrò nella camera dove conservava tutti i libri di
magia e gli ingredienti.
E restò a bocca aperta, spaventata.
Senza perdere neanche un minuto, corse al telefono.
-Pronto?-
-Angel?-
-Willow! Come mai mi chiami a quest’ora di notte?
Problemi con demoni o altro?-
-Ehm, sei Angel, vero? Non, non sei Angelus?-
-Willow, cosa stai dicendo? Va tutto bene, la mia
anima è al suo posto…-
Nella mente della rossa passò un pensiero, fulmineo
ma fondamentale.
-Maledizione! Ma allora… Angel, ho bisogno che tu
venga a Sunnydale. Subito! Ed è ora di avvertire anche Buffy!-
~ * ~ * ~
20. LIBERI
… piacevoli carezze su tutto il corpo…
Lentamente, aprì gli occhi.
E sorrise al suo compagno, steso su un fianco, uno
sguardo tenero negli occhi.
Ancora non si capacitava, Buffy, di quello che era
successo…
Tante volte, nei suoi sogni, aveva immaginato…
Ma era stato… perfetto.
E ora, il loro reciproco attirarsi, e poi
respingersi, non le sembrava altro che un ballo…
… o una lotta, già, una lotta senza fine…
In cui non vi erano vincitori, nessuno dei due
predominava sull’altro.
Era stato uno scambio equo…
L’amore, la passione, l’odio… sentimenti
contrastanti…
Troppi sentimenti, per una notte sola…
Fusi in un unico momento sublime...
Quel, momento di puro piacere, a cui non avrebbero
mai potuto rinunciare…
E ancora… amarsi, senza sosta, e finire, esausti,
l’uno tra le braccia dell’altro…
Come se al mondo non vi fosse più nessuno, o
nient’altro, di così importante…
Come se il tempo, in quella stanza, si fosse fermato,
mentre fuori tutto procedeva senza intoppi…
Un intoppo, un errore di valutazione.
Già, si sarebbero potute dare molti significati
quella notte…
Ma, mai, un errore, mai, qualcosa di sbagliato.
Almeno, non per i due amanti.
I ricordi di quella notte.
Bastavano solo quei ricordi, per farlo sorridere.
Eppure, lui ne aveva visto, di male nel mondo, di
tragedie orribili…
Lui stesso, ne era stato spesso la causa…
…quando era senz’anima…
Pazzesco, come ti possa far sentire la persona che
ami.
Finalmente felice, soddisfatto di una vita
insoddisfacente…
Soprattutto, finalmente libero.
Libero da catene che lo tenevano imprigionato da
quasi quattro anni.
Finalmente assaporare la libertà, senza rimorsi.
Se l’era dimenticata, la libertà.
E poi… come si poteva non sorridere, davanti a quello
sguardo così innocente e disarmante?
Lo guardava spaventata, quasi timorosa, in attesa di qualcosa,
un segno.
La strinse ancora tra le sue braccia, cercando
avidamente le sue labbra.
Poi le loro labbra si separarono di nuovo, ancora
abbracciati.
All’improvviso, la ragazza sussultò.
-Che ore sono?-
Il biondo si mise seduto anche lui.
-Mhm… dovrebbero essere le nove…-
-Le nove?-
Buffy si era alzata, e in un attimo si stava
rivestendo.
-Devo andare all’Università… mi dispiace…-
Si sporse verso di lui, cercando di strappargli un
ultimo bacio.
Ma il vampiro non era di questa intenzione.
-Perché non resti ancora un po’? Cosa perderesti se
oggi mancassi?- la guardò maliziosamente –Ci sono tante cose che potremmo
fare…-
-Mi dispiace…-
Lo baciò a lungo, poi, divincolandosi dal suo
abbraccio, prese velocemente la porta, uscendo senza voltarsi.
“Ci vediamo più tardi, Cacciatrice!” pensò Spike,
chiudendo gli occhi e assaporando ogni attimo, nella sua mente, della notte
appena trascorsa.
La porta sbattè rumorosamente. Buffy era tornata.
Entrò nella stanza come un fulmine.
Willow si soffermò con attenzione a guardarla.
Aveva le gote arrossate, e un’espressione felice
negli occhi…
Sembrava quasi una violenza distruggere, per
l’ennesima volta, quell’attimo di felicità…
-Buffy!-
La Cacciatrice si voltò verso di lei, con un’aria
così ingenuamente colpevole.
La rossa l’aveva chiamata con tono deciso, ma non
duro.
-Ciao, Will!-
-Dove sei stata, stanotte?-
Buffy rimase in silenzio.
-Per favore, Buffy, devi dircelo…-
La ragazza alzò lo sguardo immediatamente, sentendo
la voce di Angel.
Willow gli lanciò uno sguardo di disapprovazione.
Gli aveva ripetuto più volte che sarebbe stato meglio
che lui rimanesse nascosto.
Testardo, cocciuto vampiro con l’anima!
-Angel… che ci fai qui? E’ successo qualcosa…
Cordelia… Wesley…-
-No, non preoccuparti, stanno tutti bene…-
-E allora cosa…?-
-Perché non sei tornata a casa? Ti abbiamo cercata…
avevamo bisogno di te…-
-Beh, io…-
Una quarta figura entrò nella stanza.
-Sì, Buffy, anch’io sarei molto curioso di sapere
dove sei stata stanotte… Ti ho cercata, da Willow, da Xander… ma non c’eri… Ho
provato a chiamare anche al Campus, ma non eri neanche lì…-
-Riley, io… ero… beh, non credo sia questo il momento
di parlarne…-
-Oh, io invece credo che sia proprio il momento
giusto… e per favore, vorrei tutta la verità!-
Buffy abbassò lo sguardo.
Rassegnata, mormorò –Will, Angel, lasciateci soli. Ne
riparleremo dopo…-
La rossa guardò il vampiro, e insieme uscirono.
-Ora, quello che saprai… beh, potresti anche non
crederci, ma, purtroppo, è tutto vero…-
Riley annuì. Era da tempo che voleva sapere qualcosa
di più sul passato della sua ragazza.
-Tu, credi all’esistenza dei vampiri, Riley?-
Il ragazzo la guardò, canzonatorio.
-Perché, dovrei?-
La ragazza lo fissò negli occhi.
-Sì… i vampiri esistono… come i demoni e tutti i
mostri orribili e disgustosi delle favole… Esistono, nella realtà di tutti i
giorni, nella realtà che ci circonda, ed io… sono la Cacciatrice… una ragazza
prescelta per combatterli e, distruggerli…-
Riley aveva assunto un’aria sconvolta.
Adesso, avrebbe preferito non sapere più nulla.
Restare all’oscuro di tutto sarebbe stato molto,
molto più rassicurante.
Buffy continuò, incurante dei suoi sguardi
supplichevoli.
-… e tutte le notti che non ero con te, che ti
dicevo, passavo con Willow, o dovevo studiare… io, beh, ero in uno dei tanti
cimiteri di questa dannata cittadina, a farmi massacrare da qualche demonio… a
salvare il mondo da terribili minacce, e quant’altro… mentre il resto del
pianeta dormiva sonni tranquilli, incurante di tutto ciò che si muoveva
nell’ombra…-
Una pausa, per riprender fiato, perché questo era un
discorso che avrebbe dovuto fargli molto, molto tempo fa, prima che lui si
innamorasse di lei, e le donasse il suo cuore…
-…e Angel… anche Angel è un vampiro… è un vampiro buono,
però, con l’anima, e io l’ho amato… molto… fino a che, un giorno, Angel ha
perso la sua anima, la sua preziosa anima… per causa mia… e, come dire, è
passato dalla parte dei cattivi…i cattivi che io combattevo ogni giorno, ogni
notte… un buffo vampiro inglese e la sua donna vampira, la folle Drusilla… e
quel buffo vampiro inglese, sai, chiese il mio aiuto… per allontanare Angel
dalla sua amata Drusilla…mi propose un’alleanza… è strano come spesso il
destino faccia incrociare le vite delle persone… accettai… non chiedermi
perché… non ti saprei rispondere… forse era proprio volere del destino… e
riuscimmo a sconfiggere Angel, o più che altro… Willow provò su di lui una
magia… un’antica formula della Romania… che andò a buon esito… e Angel riebbe
la sua anima… e quel buffo vampiro inglese era andato via, insieme a Drusilla…
e tutto sarebbe potuto tornare alla normalità, o almeno, nei miei limiti di
normalità…-
-Ma…- aggiunse Riley.
-Già, ma… mi ero innamorata… di quel buffo vampiro
inglese… e sembra ridicolo, o impossibile… ma, proprio io, la Cacciatrice, mi
ero innamorato non di un vampiro qualunque, ma di un assassino incallito,
soprattutto, sprovvisto di un’anima…e poi, sai, possedeva più umanità
di molta gente che conosco… anche lui mi amava,
credo… ma, qualcosa andò storto… non può mai andare tutto nel verso giusto…
anche lui riebbe la sua anima… e, quella notte stessa, spaventato, o pentito,
fuggì, andò via da Sunnydale… lasciandomi il cuore in pezzi… tanto in pezzi
che, sembra strano, ma ho provato più volte a rimetterlo insieme, ma, è stato
tutto inutile… anche con Angel, è finita presto, e lui è andato a Los Angeles…
rimanendomi sempre accanto, consolandomi, offrendomi l’appoggio di cui avevo
costantemente bisogno… in questi tre anni, le sue telefonate sono state le mie
uniche consolazioni…-
All’improvviso, le venne un giramento.
Strano, l’effetto che a volte può fare un semplice
racconto, anche se non era poi così semplice.
-Poi ho conosciuto te… e sembrava che tutto potesse
ritornare a splendere di nuova luce… ma quel vampiro inglese, il mio amore
segreto, è tornato… proprio qualche tempo dopo che ci eravamo incontrati…
pronto a sconvolgere nuovamente la mia esistenza… e la cosa più ridicola sai
qual è? Tu l’hai conosciuto, l’hai invitato a passare una serata con noi…
ricordi quella sera, in cui mi avevi promesso che mi avresti portato in un
ristorantino, a festeggiare? Fu tutto rimandato, e noi andammo al Bronze… e lì
trascorremmo la serata con la mia amica Harmony, la biondina, e il suo, beh,
ragazzo… Spike… il mio buffo vampiro inglese…-
Riley quasi non cadde dalla sedia.
-Sp-Spike? Quel… ragazzo con i capelli ossigenati?-
Buffy annuì. - …e il mese che sono stata a L. A., da
Angel… non ero sconvolta per mia madre… credo che quella sia una ferita che non
sanerò mai… ma perché avevo scoperto che Spike… anche lui aveva un’anima… e
Will, me lo aveva nascosto, per tre, lunghi anni… mi sentivo tradita, così ho
preferito andarmene… come aveva fatto lui… e ho messo ordine nei miei pensieri…
e ho capito tante cose, che non ti piaceranno… Riley, io ti voglio molto bene…
davvero, pensavo che finalmente tu mi avresti reso felice, ma…-
-Non è così…?-
La Cacciatrice abbassò lo sguardo.
-No. Io non ti amo, come tu ami me, e restarmi
accanto ti farebbe solo soffrire…-
-E, perché hai aspettato così tanto, a dirmelo?-
-Mi, dispiace… ogni volta ne avevo l’intenzione, ma
tu sembravi così indifeso… non avevo il coraggio…-
Silenzio. Un pesante silenzio.
L’aria si era rarefatta. Ogni suono sembrava
attutito.
-Ora, rispondimi sinceramente… dove sei stata,
stanotte?-
La ragazza abbassò lo sguardo, senza rispondere.
Non fu necessario. Riley aveva capito.
-Sei stata con lui, vero? Sei solo una p…-
Improvvisamente Angel irruppe nella stanza,
scaraventando Riley contro la parete opposta.
Col volto trasfigurato, il vampiro ringhiò: -Mai.
Offendere. Buffy.-
Terrorizzato, il ragazzo si allontanò il più
velocemente possibile.
Il vampiro aveva ancora il suo aspetto demoniaco.
Guardò Buffy.
La Cacciatrice era immobile, con lo sguardo perso nel
vuoto.
Will entrò anche lei nella stanza, mentre Angel aveva
ripreso il suo solito aspetto.
-So che questo non è il momento migliore per darti
una notizia del genere, ma ritengo sia una cosa che devi sapere, e subito… non
voglio che sorgano altri malintesi…-
La voce della rossa era bassa e grave.
Buffy si sforzò per dedicarle tutta l’attenzione che
meritava.
-Sei stata con Spike stanotte, giusto?-
La Cacciatrice annuì soltanto.
-Beh, lo avevo immaginato… so che può sembrare, una
maledizione, però… Spike non ha più la sua anima…-
-Cosa…- riuscì a pronunciare la bionda.
-Sì, beh, ho controllato… ho fatto venire qui Angel,
e lui è a posto, quindi…-
-…Quindi, questa è una faccenda che devo sbrigare da
sola…-
Come una furia, la ragazza si alzò dalla sedia e
prese l’uscita.
21. …VIA…
Entrò come una furia nell’edificio.
Era davvero arrabbiata. E si sentiva tradita.
Come aveva potuto credergli, per l’ennesima volta?
Come?
Era stata una stupida, e il suo comportamento…
Credeva di essere maturata, dopo tre anni, e invece…
era rimasta la stessa…
…stupida, ragazzina, immatura e senza cervello.
Lo trovò nella camera da letto, dove l’aveva
lasciato.
Stava dormendo.
E quanto più sembrava avere le fattezze di un angelo,
tanto più Buffy cominciava a sentirsi venir meno coraggio per quello che stava
per fare.
Sarebbe rimasta lì, ad osservarlo per ore, mentre
lui, tranquillo, si sarebbe riposato prima di…
…tornare ad uccidere di nuovo, chissà, forse anche i
suoi cari…
No, non poteva permetterglielo.
Senza pensarci su due volte, lo stordì con un
bastone.
Un atto di vigliaccheria, colpirlo mentre dormiva, ma
non voleva avere spiacevoli sorprese.
Presa una coperta di lana, lo coprì con attenzione,
stando attenta a che neanche un raggio potesse bruciarlo.
Lo portò fuori della casa, e lo caricò sulla sua
auto.
Aprì gli occhi lentamente, la testa che pulsava in un
punto imprecisato sulla nuca.
Dovette aspettare qualche attimo per riuscire a
vedere qualcosa.
Si trovava in un luogo ben illuminato.
Non ricordava come fosse finito lì.
L’aria era umida. Probabilmente si trattava di una
cantina.
Cercò di muovere gli arti, ma si accorse di essere
legato mani e piedi alla sedia su cui era seduto.
Finalmente sentì dei passi che scendevano.
Tirò un sospiro di sollievo quando la vide, ferma
alla fine della scalinata.
Buffy.
Sembrava… strana, però.
Prima di tutto, il paletto. A cosa serviva quel
paletto?
E poi, lo guardava in modo diverso… con uno sguardo,
quasi, ostile.
-Buffy…- chiamò.
La ragazza si avvicinò lentamente. Non sembrava
intenzionata a slegarlo.
-Perché, Spike? Perché di nuovo a me?-
La Cacciatrice aveva urlato quelle parole, e il
vampiro vi aveva letto un dolore, che aveva tenuto nascosto per tanto tempo.
-Cosa ti tormenta, Buffy?-
La ragazza alzò il viso, per guardarlo fisso negli
occhi.
-Tu, Spike, sei sempre tu che mi tormenti…-
Lui non capì.
-Buffy, se è per stanotte…-
-Già, vogliamo parlare di stanotte? Ok…- prese un’altra
sedia, e vi si sistemò a cavalcioni, proprio davanti a lui. -…Perché, sai, sono
stanca, di persone che mentono…-
Il vampiro continuava ad avere un’espressione vacua.
-Non ci arrivi, eh? O forse ti starai domandando:
“Come ha fatto lei a sapere che… poof!… la mia anima non è più al suo posto?”-
Spike abbassò il capo.
La ragazza lo guardò.
Aveva un’espressione profondamente triste.
Non più adirata, adesso.
Delusa.
Perché nel profondo del suo cuore sperava che i suoi
amici si fossero sbagliati.
Ma come potevano sbagliarsi…
…con un assassino di professione come lui?
-Bene, a quanto pare non c’è voluto molto per farti
tornare la memoria…- esclamò lei, alzandosi.
Il vampiro alzò lo sguardo, guardandola nelle iridi
verdi.
-Vuoi uccidermi?-
L’aveva appena mormorato, un filo di voce, la
disperazione negli occhi.
Buffy gli diede le spalle.
Non sopportava essere proprio lei a farlo.
Odiava, vederlo in quello stato.
-Non lo farò… ma dovrai andartene… dovrai
allontanarti da Sunnydayle, dai miei amici… e da me…-
Il vampiro diede uno strattone, cercando di liberarsi
dalle corde.
-Non puoi costringermi…-
La Cacciatrice si girò verso di lui.
Aveva le guance rigate di lacrime.
Desiderava sempre la morte, piuttosto che vederla
piangere.
-Ti ucciderò… se non andrai via… ti ucciderò…-
Prese un coltello, e tagliò le funi.
Spike si massaggiò lentamente i polsi.
Non poteva finire così. Non poteva.
-Tu sai, che non potrei uccidere nessuno, anche
senz’anima… io ti amo, non potrei mai farlo…-
-Non mi importa!- urlò lei –Sono io che non ti amo…
la tua presenza qui, non fa altro che infastidirmi… stanotte, è stato solo un
errore, e ora ne pagheremo le conseguenze…-
Di lì a poco avrebbe iniziato a singhiozzare, e non
poteva farlo, non davanti a lui.
-Sparisci, sparisci dalla mia vita…-
Il vampiro le rivolse uno sguardo pieno d’amore.
Salì le scale della cantina, e scomparve oltre la
porta.
Buffy crollò.
Le gambe le cedettero, e si ritrovò in ginocchio per
terra.
Scoppiò a piangere come una bambina.
Non era cambiata, da tre anni prima.
Ma neanche il suo destino, era cambiato.
L’unica persona che amava, continuava ad uscire dalla
sua vita.
E stavolta, avrebbe davvero fatto meglio a non
tornarci.
~ * ~ * ~
22. TRA FINZIONE E REALTA’
Bussò alla porta senza indugi.
Anche se era passata una settimana da quel giorno…
Non poteva arrendersi.
Non senza aver combattuto.
E per lei… avrebbe combattuto fino alla morte.
Bussò un’altra volta.
Forse Buffy non era in casa.
Forse era uscita con Tara, o era a casa di Willow…
Finalmente sentì dei rumori.
Passi che si avvicinavano.
La porta si aprì lentamente.
Un auto passò proprio in quel momento, illuminando
l’uscio.
La Cacciatrice lo guardava meravigliata.
La porta era ancora semichiusa.
Aveva un’espressione… quasi imbarazzata.
Qualche attimo dopo, capì il perché.
Un ragazzo comparve dietro di lei, cingendole la
schiena.
… Angel...
A dorso nudo, che sembrava avere molta, molta
intimità con lei…
-Chi è, tesoro…-
E poi anche Angel si era accorto di lui.
Si erano scambiati uno sguardo di fuoco.
Degno di quelli che si vedono nei vecchi film sugli
indiani prima di un duello.
Poi aveva solo avuto il coraggio di esclamare: -…Si
vede che ho interrotto qualcosa… sarà meglio che torni più tardi…-
Di solito, nelle sue telenovelas, a questo punto la
ragazza spiegava la situazione, confessando che non c’era stato niente tra lei
e l’“altro”, che lei amava solo lui.
Maledetta finzione televisiva…
Buffy se ne stava lì impalata, senza rispondere.
Era stato Angel a parlare.
O per meglio dire a sibilare.
-Vedi di toglierti dai piedi, sotto specie di
impiastro… e non farti trovare più da queste parti…-
Poi aveva messo un braccio intorno alle spalle di
Buffy, spingendola gentilmente ad entrare.
E gli aveva chiuso la porta in faccia.
E Buffy… era rimasta tutto il tempo con lo sguardo
basso…
…era colpevole…
…era tutto vero…
Non era solo un’invenzione di Angel.
Restò a fissare per qualche attimo ancora la porta.
Dove prima c’era la donna che amava.
Non avvertiva più niente, dentro di sé…
Sapeva solo, che sarebbe stato meglio allontanarsi…
Aveva aspettato che andasse via, per andare a
sedersi.
Aveva visto, quello sguardo…
Il “suo” sguardo…
Due occhi di ghiaccio, pieni di amore, eppure capaci
di perforarti l’anima…
Avrebbe dovuto dirgli qualcosa, magari spiegargli.
Ma non poteva raccontargli la verità.
Quella recita, altrimenti, sarebbe stata del tutto
inutile.
Angel le ordinò: -Vieni a sederti-
La Cacciatrice si sentiva senza forze.
Come un’automa, raggiunse il vampiro.
Non disse niente, ma lo guardò a lungo negli occhi.
Fino a che lo costrinse ad abbassare lo sguardo.
-Non fissarmi a quel modo… non è colpa mia…-
Cercava di consolarla, rasserenarla.
Ma non ci riusciva più tanto bene.
-Buffy, devi fartene una ragione… se vuoi
dimenticarlo, questa è la tattica migliore… se gli farai credere di non pensare
più a lui, prima o poi si arrenderà…-
-No, Angel, sei tu che non capisci… quanto durerà
questo prima o poi? Giorni, settimane, mesi… Non voglio continuare a soffrire…
non è giusto…-
Il vampiro la abbracciò.
-Lo sai che ci sono io qui, se hai bisogno di me…-
Buffy si sciolse dall’abbraccio, alzandosi.
Angel aveva un’espressione corrucciata in viso.
-Sono stanca, vado a dormire… Buonanotte!…-
~ * ~ * ~
23. PENSIERI
…Dolore…
L’unica sensazione che provava, in quel momento, era
un’acuta fitta di dolore.
Che dal petto si estendeva in tutto il corpo.
Senza tregua.
Mozzandogli il respiro.
Facendogli girare la testa.
Come se stesse per disintegrarsi…
Solo che non aveva paletti, nel cuore.
Solo dolore.
Un continuo, lancinante dolore.
Il momento giusto, perfetto, per riprendere qualche
vecchia abitudine.
Abbandonata, accantonata in un angolo…
…Perché a lei non sarebbe piaciuto.
E ora cosa, gli aveva detto?
Che era stato un errore, certo, e che lo voleva
lontana da sé.
Che ironia!
Quanto lontano…
Chilometri, città, uno stato, un continente…
Non avrebbe fatto nessuna differenza.
Non era successo in tre anni.
Perché sarebbe cambiato ora?
Solo perché ora lui era… senz’anima.
Già, maledetta anima.
Apparsa, scomparsa…
L’aveva fatta avvicinare a lui, per poi allontanarla
di nuovo.
Stupida anima inutile…
Che dava rimpianti, e pene atroci, sì, ma che in
definitiva…
Non avrebbe riportato in vita tutte quelle persone.
Il suo redimersi… nessuno se ne sarebbe rallegrato, o
rattristato.
Perché a nessuno importava.
…Meglio, affogare i dispiaceri nell’alcool.
La sua, vecchia abitudine.
“Maniera alla Spike”.
Se hai problemi apparentemente insormontabili, beh,
amico, la medicina migliore è una bella sbornia.
…Ma il dolore non passa…
E’ sempre lì, come un cane fedele.
Come la peste.
Quando sei triste, il tuo malumore si trasmette agli
altri.
Loro sanno, che c’è qualcosa che non va.
Ma la loro, tristezza, nasce da altro.
Sapere che, in ogni caso, non riusciranno a
consolarti.
Perché quello che hai dentro, non è un dolore che
scompare subito.
No, si protrae nella tua anima, e ti lacera
lentamente…
…Fino a che sei tu stessa, che cominci a pensare che…
Ma no, non puoi, non la Cacciatrice, non colei che ha
il sacro dovere.
No, per colei che ogni giorno deve salvare l’umanità.
…Ma la sua salvezza…
…Arriverà un giorno, per lei, la vera salvezza…?
Qualcosa di così intoccabile e profondo, a temporale,
privo di riferimenti spaziali…
Un posto, dove poter essere in pace con sé stessa e
col mondo.
Chissà, poi, se esisterà veramente, un luogo del
genere.
Si potrebbe stentare, a crederlo.
Ma forse… è necessario farlo, sperare che esista.
Perché… altrimenti non vi sarebbe più alcuna
speranza, per lei.
Per lei, che il suo paradiso personale, sulla Terra,
non potrà mai averlo.
…E adesso il meritato stato di euforia.
Perché, in fondo, è solo questo che importa.
Riuscire a sentirsi felici, anche se è un’illusione,
anche se per poco…
Un attimo di felicità… ed era andata via.
Che strano…
La città, sembrava ancora più vuota del solito…
O forse è il suo cuore, che è vuoto…
La sua mente, i suoi pensieri…
Perché non gli appartengono più.
Per amore, si rinuncia ad ogni cosa, giusto?
Camminare per schiarirsi le idee.
I consigli…
A cosa serviranno, poi, i consigli.
Tanto, nella maggior parte dei casi, si fa di testa
propria…
…Un miraggio…
Non può, essere lei.
Che viene verso di lui, con il suo sorriso sulle
labbra.
E sembra, felice di vederlo.
-Spike… ti ho cercato dappertutto… non c’eri…-
Dolci parole, pronunciate dalla sua voce melodiosa.
-Ero un po’ in giro, dolcezza…-
Stringerla tra le braccia, per sentirla di nuovo sua…
-Ma… sei ubriaco…-
-E’ solo alcool, non preoccuparti…-
-Cos’hai, Spike…-
-Niente, principessa, niente… solo, banali pene
d’amore…-
-Di chi sei innamorato?…-
-Non far finta di non saperlo… io, amo solo te…-
Un bacio, finalmente.
-Anch’io ti amo…-
Un altro bacio, più profondo, però.
-Ti va di fare un viaggio con me, tesoro?-
-Certo, Spike, dovunque tu vorrai…-
E l’ingenuità, di quelle parole.
Un viaggio… che parola ambigua.
Colma di significati.
Non avresti dovuto accettare, tesoro, ma ora è tardi…
Verrai con me…
~ * ~ * ~
24. TORNANDO ALLA REALTA’
Aprì gli occhi di scatto, alzandosi.
Non, non poteva essere…
Sicuramente, aveva immaginato tutto… sognato tutto…
Non voleva crederci…
Semplicemente, non poteva essere così e basta.
…o meglio, non voleva credere di averlo fatto.
Cautamente, girò il volto.
E tutte le sue peggiori paure furono svelate.
Harmony…
Era davvero lì, al suo fianco.
I morsi sul collo ancora ben visibili…
Maledizione, era ubriaco…
E nella confusione del momento, aveva finito per
scambiare le due ragazze…
L’aveva, uccisa…
Peggio… l’aveva fatta diventare…
Un mostro… come lui.
Con addosso soltanto i pantaloni, uscì dal palazzo.
Era giorno, ma pioveva senza sosta…
Cominciò a correre senza fiato, seguendo il sentiero
verso una radura…
La radura dava direttamente su Sunnydale…
Un paesaggio, non indifferente.
Era completamente bagnato fradicio.
Ed ora, non distingueva neanche tanto bene le figure…
I suoi occhi, erano troppo offuscati dalle lacrime,
per riuscire a distinguere qualcosa…
Il dolore, il senso di colpa, e tutti i rimorsi che
lo avevano attanagliato in quei tre anni…
Erano come tornati al loro posto…
Ma non aveva più un’anima.
No, il cambiamento era stato più radicale.
Non, aveva bisogno di un’anima per provare disgusto…
Verso sé stesso…
Verso ciò che aveva fatto solo qualche ora prima…
Verso ciò che avrebbe potuto fare a Buffy…
Gli salì un conato di vomito alla bocca dello
stomaco.
Pensare… che credeva non si potesse stare peggio del
giorno prima…
Ricacciò indietro le lacrime.
Ormai non poteva più fare niente.
Non poteva, correggere il corso degli eventi.
Era, successo.
Ora se ne sarebbe preso la responsabilità.
Ma non doveva piangere.
Almeno non per Buffy.
Lei aveva scelto… di nuovo…
E aveva scelto Angel.
E lui avrebbe dovuto dimenticare… di nuovo…
Cercare, di dimenticare…
Perché non avrebbe potuto continuare a vivere col suo
ricordo…
Eternamente presente tra i suoi pensieri…
E poi… adesso aveva qualcosa di più importante di cui
occuparsi…
Aveva un childe a cui badare…
L’avrebbe fatto…
Fosse solo per il profondo senso di colpa che ancora
lo stordiva, imperterrito.
L’avrebbe fatto…
Qualsiasi cosa ciò sarebbe significato.
Si svegliò sudata e ansimante.
L’aveva visto… e l’aveva sentito…
Non precisamente, certo, poteva sbagliarsi…
Ma era accaduto, qualcosa…
Qualcosa di inevitabile…
E qualcosa di sbagliato, che non sarebbe dovuto
accadere.
Si concentrò completamente per cercare di ricordare
ogni particolare…
Quel palazzo…
Quel dannato palazzo era sempre sede dei suoi sogni peggiori…
Ecco, ora ricordava meglio…
La stanza da letto…
Dove avevano dormito lei e Spike…
Solo che nel sogno…
Mio Dio, Harmony…
Non riusciva a vederla bene…
L’immagine era sfocata…
Stava, dormendo.
…allora perché sentiva che non si sarebbe più
svegliata da quel sonno?
E poi un’altra immagina fugace…
Il promontorio accanto al palazzo…
E una figura si stagliava imponente, incurante della
pioggia…
Spike…
Avrebbe dovuto raggiungerlo!
Immediatamente!
Era arrivata giusto in tempo per ascoltare.
Avrebbe fatto meglio, però, a non farlo…
-Mi dispiace, Harmony… mi dispiace così tanto…-
La ragazza bionda era calma, più calma del solito.
E aveva assunto una strana espressione seria.
Sembrava… inquietante…
-Non devi dispiacerti, Spike… Io, non ho mai assaporato
una tale potenza…-
Istantaneamente, il suo volto perfetto si deformò.
Buffy credette di svenire.
Allora, aveva visto giusto!
Spike si voltò ancora a guardare il paesaggio.
-Anche se ora ti senti inebriata dall’oscurità che è
in te, verrà un giorno in cui mi odierai…-
Nella sua voce non c’era più malinconia, o rammarico.
Solo, rassegnazione.
-No, se mi aiuterai ad amare la mia nuova natura…-
Il vampiro biondo si girò di scatto, afferrandola per
le braccia.
-Cosa vuoi che faccia…? Cosa credi che cambierebbe…?-
-Vieni con me…-
Spike aveva uno sguardo completamente sorpreso.
-Partiamo… Andiamo via da Sunnydale… qui ci aspettano
solo dolori e sofferenze… andremo in Europa… ho sempre desiderato, andare in
Europa…-
Incredibile, come Harmony fosse cambiata.
Dov’era, la stupida ragazzina senza cervello, che
cambiava ragazzi come le scarpe?
E chi era, ora, questa vampira, ansiosa di accedere
al suo illimitato potere?
Spike non poté far altro che annuire.
-Ti seguirò… dovunque tu voglia andare…-
Gli occhi di Harmony si illuminarono di gioia…
Come quando, solo poco tempo prima, riusciva ad
ottenere la carta di credito da suo padre.
Gli buttò le braccia al collo, sorridendo felice.
Il vampiro biondo aveva un’espressione svanita…
Sembrava assente, non partecipe…
Buffy si accorse, con timore, che il suo sguardo,
improvvisamente, si era fermato proprio vicino ai cespugli dove si era
nascosta.
Che l’avesse vista?
Forse sì…
-Verrò via con te… Non ho più legami con questa
città…-
Buffy deglutì nervosamente.
Spike abbassò lo sguardo, la voce ora più triste.
-…Né voglio più averne…-
~ * ~ * ~
25. GUARDARE AVANTI
Aveva saputo tutti i particolari della partenza da
Willy.
Conosceva a memoria il dove e il quando…
Ma non sarebbe andata a salutarlo.
Era passato un mese, dall’ultima volta che lo aveva
visto…
Lo aveva incontrato al cimitero…
Sulla tomba di sua madre…
Aveva in mano dei fiori bianchi, il volto teso e
intensamente serio…
Lui l’aveva sentita arrivare.
Le aveva rivolto solo uno sguardo, senza parlare.
Poi era andato via, il lungo spolverino nero agitato
dal vento…
Allora avrebbe voluto fermarlo.
Parlargli.
Dirgli tutto quello che pensava.
…Che non le importava veramente che lui avesse perso
l’anima…
…Che avrebbe potuto dimenticare quello che aveva
fatto ad Harmony…
…Che tra lei e Angel non c’era più niente, da tanto
tempo…
…Che lo amava ancora, irrazionalmente…
Ma non ebbe la forza di dichiararsi…
E quando cercò la sua figura nella notte, lui era già
sparito…
E il giorno dopo sarebbe partito.
E stavolta, non sarebbe stato come prima.
Lo avvertiva chiaramente.
E ne soffriva in silenzio.
Non poteva far altro.
Non poteva più fare nient’altro…
-Sei pronto, Spike?-
“Torna sul promontorio… devo parlarti…”
Il vampiro biondo si fermò.
Era… era la voce di Buffy quella nella sua testa?
Mio Dio, stava dando di matto…
-Sì, Harm, metto le ultime cose in macchina…-
“Per favore, Spike…”
Era proprio Buffy.
Come diavolo…
-Scusa, Harm, ma voglio dare un ultimo addio a questa
città… ti raggiungo tra poco…-
La bionda annuì, salendo nell’auto.
Intanto Spike si allontanò velocemente, e in un
attimo si ritrovò sulla cima del promontorio, solo.
Cominciò a spazientirsi.
Non aveva la forza, di iniziare un’altra
conversazione sfiancante con lei.
“Stai partendo…”
La voce risuonò ancora nella sua testa.
Confuso, Spike rimase immobile.
-Dove sei?- esclamò.
“Non sono accanto a te… sono lontana… è un altro dei
trucchetti magici di Willow…”
-Ah, capisco…-
Si accese una sigaretta.
-Sai, Cacciatrice, non ho mai capito una cosa… cos’ha
di tanto speciale, Angel?… ah, sì, forse la sua preziosa anima…-
La voce di Buffy era seccata.
“Non voglio parlare di Angel…”
-Cos’è, ha deciso di nuovo che Sunnydale era troppo
piccola per voi?-
Irritante, doveva sembrare irritante.
E distaccato, freddo.
Come se la cosa non gli importasse.
“Io non amo Angel… sono quattro anni, che ho smesso
di amarlo… e tu lo sai, dannazione…”
Spense la sigaretta sotto i suoi piedi.
Voleva sentire tutta la verità?
Sarebbe stata accontentata.
-Non potevo saperlo, tesoro… tu, non me lo hai mai
dimostrato…-
“Maledizione, Spike, lo sapevi benissimo… è solo che avevi
ancora troppa paura di ammetterlo… pensavi… temevi di, non meritare una ragazza
che ti amasse…”
-Non avresti dovuto allontanarmi da te…-
“Lo so… mi dispiace… è stata, colpa mia…”
Rimasero in silenzio.
Spike fissò per un attimo il paesaggio sottostante,
per l’ultima volta.
Inspirò profondamente l’aria pulita.
-Ti amerò per sempre, lo sai…-
“Non farlo… dovrò dimenticarti…”
-Non mi dimenticherai…-
“Dovrò farlo…”
Ora, la sua voce era rotta dai singhiozzi.
Era davvero, il momento degli addii.
-Sei stata… l’unica cosa meravigliosa in questa vita
infernale, Cacciatrice!-
“Spike, io…”
-E so che mi odierai, ma…-
“Non potrei mai odiarti… non ho mai smesso, nemmeno
per un secondo, di amarti…”
Ancora silenzio.
Il vento gentile scompigliava i suoi corti capelli.
Stava per piovere.
L’aria era intrisa di quel particolare odore, che
precede la pioggia.
-Potrei restare…-
“Non farlo… lasciami vivere la vita normale che ho
sempre desiderato…”
-Una vita senza amore?-
La voce di lui era sarcastica.
E incredula.
Lo stava allontanando, per l’ennesima volta.
“Una vita, senza amore… L’amore, non è necessario…”
-Lo è…-
“Ne farò a meno… e cambierò… e ora, credo sia il caso
di dirti…”
-No, Cacciatrice, sarebbe inutile dirsi addio…-
“Non tornerai più… promettimi che non tornerai…”
-Non sono bravo, a mantenere le promesse…-
“Allora, ci vediamo, Spike…”
Il vampiro biondo si girò, diretto verso la sua
DeSoto nera.
-Ci vediamo, Cacciatrice…-
Una sola lacrima rigava il suo viso perfetto…
O forse, era soltanto la prima goccia di pioggia…
26. EPILOGO
Spalancò la porta del locale.
Bastò uno sguardo, e tutti i clienti uscirono
frettolosamente.
Soddisfatto della sua entrata teatrale, si avviò
verso l’unico rimasto nella sala.
Era seduto ad un tavolino, da solo.
Ubriaco, come al solito.
Rigirava quel dannato bicchiere di Bourbon tra le
mani, fissandolo ossessivamente.
Prese una sedia e gli si sedette di fronte.
Spike non parve nemmeno accorgersi della sua
presenza.
Era ipnotizzato.
Guardava in modo maniacale la superficie liscia del bicchiere,
nella quale non poteva specchiarsi.
-Sapevo di trovarti qui!-
Spike appoggiò il bicchiere sul tavolo, guardandolo
con sfida.
-Tu sai sempre tutto di tutti, vero?-
Angel abbassò lo sguardo.
Erano giorni che lo cercava, senza sosta.
Non avrebbe neanche potuto chiedere l’aiuto di
qualcuno.
Non avrebbero, potuto aiutarlo.
-A dirti tutta la verità, non pensavo che ti saresti
ridotto a bere giorno e notte in una squallida bettola!-
Il vampiro biondo sorrise, ironico.
-Beh, che vuoi che ti dica… ne basta uno di vampiro
dedito alla redenzione dei suoi peccati…-
Anche Angel ordinò qualcosa da bere.
Rimasero seduti per molto tempo, in silenzio.
Non erano mai andati d’accordo.
Mai.
C’era sempre stata, una sorta di rivalità tra i due.
Ora più che mai.
Ma entrambi, erano stanchi di farsi la guerra.
Non erano più giovani come un tempo…
Che ironia della sorte!
-Non ti interessa sapere perché sono qui?-
Spike non rispose.
-E’ per Buffy-
Il vampiro biondo rimase immobile.
Nessun movimento nel suo viso, certo.
Ma Angel, riusciva a scrutare i movimenti agitati
della sua anima scomparsa…
-Quello, è un capitolo chiuso della mia vita…
Ricordi? Ho vampirizzato Harmony, sono andato via con lei un anno fa, e ora-
bevve una lunga sorsata dal bicchiere –ora sono qui-
-Buffy sta per sposarsi-
Ora aveva attirato la sua attenzione.
Lo guardava sorpreso, aveva abbandonato la maschera
di disinteresse che portava normalmente.
Si rigirava nervosamente le mani.
-Si sta… sposando?-
Il vampiro bruno annuì.
-Quando?- riuscì solo a pronunciare.
-Oggi… esattamente tra due ore…-
-Cosa?-
Ora sembrava preoccupato, non più sconvolto.
-E perché diavolo sei venuto a dirmelo solo ora,
maledizione!-
Si alzò bruscamente, gettando la sedia all’indietro.
Cautamente, anche Angel si alzò.
Adesso, doveva cercare di calmarlo.
-Ti ho cercato in questi giorni… tu non eri da
nessuna parte… Alla fine, sono arrivato qui, e sorpresa… tu sei davvero in
questo squallido locale di L.A.!-
Spike si morse le labbra.
-Dannazione, non importa… Andiamo, muoviti!-
Lasciarono dei soldi sul tavolo, poi uscirono di
corsa.
Erano arrivati, troppo tardi.
La cerimonia in chiesa, era finita, chissà da quanto.
Spike abbassò lo sguardo.
Come… aveva potuto sposarsi, Buffy?
Soprattutto, chi, aveva sposato?
Chi, aveva amato così tanto da decidere di fare il
grande passo?
…Naturalmente, non che avesse mai pensato di
sposarla.
Sarebbe stato, tecnicamente impossibile.
E non solo, tecnicamente
Ma, al diavolo, quella era la sua Buffy!
…Erano fuori casa sua.
Dall’interno, si sentiva la musica ad alto volume.
Angel era appena dietro di lui.
Sembrava, malinconico.
Ma non, dispiaciuto.
Come se, non gli importasse del tutto.
E forse perché, lui era andato avanti.
…Ma erano solo supposizioni.
Entrarono dalla porta principale, l’invito ancora
aperto a entrambi.
Il vampiro biondo si stupì nel trovare la casa
alquanto cambiata.
Non erano, enormi cambiamenti, ma rilevanti.
Soprattutto, non erano cambiamenti da Buffy.
O forse lo erano, solo che lui non lo aveva mai
scoperto.
Facendosi largo tra la folla, raggiunsero il
soggiorno.
Angel gli fece cenno in una direzione.
Spike si voltò, lentamente…
E come in un video al rallentatore, la vide…
Bellissima, nel suo semplice abito bianco…
Raggiante, la felicità che la rendeva ancora più
bella…
Anche lei lo aveva visto.
Gli aveva fatto l’occhiolino, i suoi occhi che si
illuminavano come al solito quando lo guardavano.
Poi era andata a salutare altri invitati.
Si rivolse ad Angel, sottovoce.
-Dov’è lo… sposo?-
Non ci fu bisogno che glielo dicesse.
Lo vide entrare dalla porta, nel suo smoking nero.
Quasi cadde.
-Oh mio Dio…- mormorò.
Spaventato, si ritrasse, quasi fosse stato colpito da
un raggio di sole, e scomparve nella mischia.
Angel lo ritrovò poco dopo, in giardino, che fumava.
Lo faceva ancora, e lo faceva sempre, quando era
nervoso.
E ora lo era davvero.
Ai suoi piedi c’erano almeno una decina di mozziconi.
-Ora! Puoi spiegarmi cosa diavolo sta succedendo là
dentro…-
Il vampiro bruno non riuscì a trattenere una risata.
Quella, situazione, era davvero ridicola.
Davvero.
E tragica.
Beh, era sempre stato un tipo tragicomico, Spike, no?
-Beh, quello che hai appena visto… è James… il,
marito di Buffy!-
-Questo, lo avevo capito già da solo-
Si girò a guardarlo.
Voleva spiegazioni, e spiegazioni chiare.
-Dannazione, Angel, quel, quel tipo… James…
assomiglia in maniera spiaccicata a me…-
Sul volto di Angel comparve un piccolo sorriso
ironico.
-Sbagliato… quello, sei proprio tu… versione con
l’anima… versione, umano!-
Spike era sempre più incredulo.
Possibile che quella giornata gli riservasse così
tante sorprese tutte insieme?
-Ora ti spiego… vediamo, diciamo che ognuno di noi ha
un clone, nel mondo, un tizio che gli assomiglia in modo spaventoso, anche a
livello caratteriale… Non può succedere, naturalmente, che qualcuno di questi
cloni si scontri con il suo gemello, o con, gli amici, del suo gemello,
altrimenti accadrebbe una catastrofe… sai, il destino, e roba varia…-
Il vampiro biondo ascoltava con attenzione, e
cominciava a capire.
-Buffy ha incontrato il tuo clone umano, James, circa
due mesi dopo la tua partenza…-
-Ma tu… hai detto che i cloni non possono incontrarsi
con gli amici del suo gemello…-
Angel annuì.
-Già, ma ci sono alcune condizioni… ad esempio, se
uno dei due muore…-
-Stupendo! Sono due secoli, quasi, che sono morto, e
all’improvviso spunta un mio gemello… fantastico! Ancora non capisco, come
Buffy abbia potuto innamorarsi di lui…-
-Lui è identico a te, Spike, il ragazzo normale che
Buffy non ha mai avuto… e poi, qualche giorno prima di incontrarlo, le, avevo
accennato che tu eri… morto…-
-Cosa? Io, morto? Ma se, se… sono qui con te…-
-No, Spike… tu, sei davvero morto… è davvero
così…Non, te lo ricordi, vero? E’ accaduto, due mesi dopo la tua partenza… me
lo hanno raccontato… ti hanno visto combattere, combattere contro qualcosa di
invisibile… e poi, sei caduto su un paletto… dritto nel cuore…-
Ora il vampiro biondo aveva lo sguardo nel vuoto,
sembrava assente.
Era, tutta una menzogna…
Non, poteva essere vero…
-Ma, io…-
-Cielo, non ti sei mai accorto della completa
indifferenza degli altri verso di te, come se tu non esistessi?-
-Beh, sono un tipo… mhm… silenzioso…-
-Sì, certo, raccontala a qualcuno che non ti conosce
da più di cento anni… sei morto, Spike, mi dispiace…-
Avevano entrambi abbassato lo sguardo.
Quella conversazione non stava avendo luogo.
Non vicino a quella casa.
Non quel giorno.
Non con quella persona.
-E dunque… cosa sarei, adesso?-
-Uhm… secondo i libri di Wesley, la definizione più
giusta sarebbe ‘ectoplasma’… o se vuoi, un fantasma, che ha ancora delle
faccende in sospeso su questa terra…-
-Wow… faccende in sospeso… è un classico…-
Rimasero un momento in silenzio.
I sensi dei due demoni tesi al massimo.
Per ubriacarsi di quella musica assordante, e
dimenticare tutto il resto.
-Ho, capito… e so, qual è questa faccenda… almeno
credo… e ora… voglio solo guardarla… un’ultima volta…-
Entrarono di nuovo.
Ma ora, sembrava esserci meno gente.
Spike scorse in un angolo Willow, da sola.
Anche lei aveva uno sguardo triste.
Non vedeva Tara.
Chissà, forse tra loro le cose non erano andate così
bene…
Un po’ più in là, c’era Xander, che ballava con una
giovane ragazza mora.
…E vicino alla porta d’ingresso, Anya e Giles
ridevano e scherzavano.
Guardandosi in modo, beh, un po’ troppo complice.
-Angel… una sola curiosità prima di morire… cosa
diavolo è successo da quando sono andato via?-
Il vampiro bruno diede una rapida occhiata a quelli che,
una volta, erano anche ‘suoi’, amici.
-Sono cambiati, Spike… tutti cambiano… Tara, è morta…
qualche mese fa… e Xander e Anya, hanno rotto, e credo tu abbia capito chi
siano i nuovi rispettivi compagni…-
E proprio in quel momento, mentre li guardava, apparve
di nuovo Buffy, accanto a Willow.
…E Spike si fermò.
Mise bene a fuoco la scena…
Cercando di stampare quella foto, quelle persone,
nella sua mente…
E sembrava tutto così strano e irreale…
Sembrava, tutto un incubo.
O un sogno.
Già, si sentiva…
… come in un sogno…
Solo che stavolta non si sarebbe svegliato…
Aveva aspettato che si allontanasse, da solo.
Doveva, stare da solo.
…Perché nessuno, avrebbe potuto capirlo.
Solo allora, le si avvicinò.
Senza dire una parola, la abbracciò.
Era tanto tempo, che non lo faceva, troppo.
E ora, chissà quanto altro tempo sarebbe passato…
Quando si staccarono, la guardò negli occhi commosso.
-Sono tanto felice che tu sia qui, Angel!-
Gli occhi di Angel emanavano letteralmente lampi di
gioia.
-Complimenti, Buffy… spero che ti renda felice…-
-Lo farà, non temere…-
Prese al volo due bicchieri di champagne.
Ne porse uno al vampiro.
-Ti va di brindare?-
I due bicchieri si sfiorarono lievemente, producendo
un acuto trillo.
-Ora che ci penso… dov’è Spike? Prima era vicino a te…
Non dirmi che è già andato via…-
Angel la guardò stralunato.
-S-Spike?- sussurrò, visibilmente preoccupato.
-Sì, Angel, Spike, il vampiro che credevo morto…-
sorrideva appena, la Cacciatrice -…E’ davvero,
immortale…-
-Buffy… cosa… tu, hai visto Spike?-
Lei sbuffò, spazientita.
-Certo che l’ho visto! Guarda che ci vedo ancora
bene, Angel!-
Senza dir nulla, il vampiro bruno si voltò, uscendo
di corsa in strada.
Continuava a imprecare.
-Maledizione… maledizione… maledizione…-
Perché ad un tratto tutto era stato chiaro.
Perché Buffy aveva visto veramente Spike.
Perché Buffy riusciva a vederlo perché lo amava
ancora così tanto…
E Spike meritava di parlarle, prima di scomparire…
Doveva trovarlo…
Doveva trovarlo assolutamente…
E pensando questo, era arrivato inconsapevolmente al
cimitero.
(“Che strano! Cercarlo proprio qui!”)
E naturalmente Spike era lì.
Chino sulla tomba della madre di Buffy, Joyce.
Per dare un ultimo saluto a lei almeno.
Per far sì che Joyce vegliasse su Buffy in sua
assenza.
E allora… cambiò idea.
Non lo interruppe.
Non doveva farlo.
Quello era… l’ultimo momento di solitudine.
E sapeva che Spike, almeno allora, non era solo.
Il vampiro biondo continuò a fissare la fredda lapide
ancora e ancora…
Come se stesse davvero parlando con Joyce, nella sua
mente…
Quando ebbe preso commiato da lei, si girò verso
Angel.
-Sai cosa pensavo?-
Angel lo guardò incuriosito.
-Non riesco ad immaginarlo-
-Beh, pensavo… mentre guardavo quel gruppo di persone
felici, che nonostante tutto, nonostante le difficoltà, le sofferenze, le
perdite…- guardò ancora la tomba -… sono andate avanti, senza fermarsi mai a
compatirsi, beh, pensavo… che sono davvero fortunato-
Angel annuì.
-Intendo, sono stato fortunato ad averli conosciuti…
Perché, sai, non si incontrano tutti i giorni ‘supereroi’ del loro calibro.
Già, dei supereroi… Credi che si ricorderanno di me, un giorno?…-
Era celata una speranza, in quella ingenua domanda.
-Spike, lei ti ama ancora… ti ha visto… prima…
accanto a me… e solo un amore così grande le ha permesso ciò…-
Tremava, parlando.
Forse perché lui stesso, Angel, era spaventato da
quel sentimento.
Il sentimento di una strana ragazzina, forte e
fragile nello stesso tempo.
Un sentimento che andava oltre la morte, ma che era
pieno di vita…
-… Credo che dovresti parlarle… un’ultima volta…-
Spike era rimasto in silenzio.
Non sembrava essere tanto sorpreso.
Forse, sapeva già, che sarebbe stato così.
Beh, Spike era andato sempre oltre le apparenze.
Spike scavava nell’essenza delle cose.
Probabilmente, l’aveva fatto anche stavolta.
-Non occorre, Angel. Quel sorriso… quel piccolo
timido sorriso che mi ha lanciato attraverso quella stanza straripante di
gente… lo ricorderò per sempre… Non rimpiangerò niente…-
Incredibilmente, il suo corpo stava iniziando a
scomparire.
A poco a poco, diveniva sempre più inconsistente.
Adesso, che aveva smesso di parlare, solo il suo viso
appariva ancora.
Un volto senza corpo, che brillava quasi nel buio
della notte.
-Goditi la libertà, Spike-
Era il suo ultimo saluto.
Lo sapevano entrambi.
Spike mormorò soltanto, guardandolo negli occhi
nocciola –Lo farò…-
E poi scomparve completamente.
E nell’aria rimanevano dei frammenti di luce.
Segno che era successo qualcosa di stupefacente.
Davvero.
Un vampiro fantasma…
Non si era mai visto.
Ma Spike non era mai stato un tipo comune.
Anche dopo la morte.
Angel abbassò la testa, con fare ossequioso.
Poi si voltò, diretto a casa Summers.
FINE