CATENE

 

 

 

Author: Anyanka72

Pairing: Spike/buffy

Rating: PG-13

Summary: La Prima Volta. Vista da Lei. Vista da Lui.

Genere: Angst, Romance.

Timeline: Post BTVS 6x09 Smashed

 

 

 

Si era risvegliata. E non le era piaciuto quello che aveva visto.

'Mio dio no, pensava, non di nuovo… Non tu, non adesso… Perché queste catene?'

 

Stupida, mille volte stupida. Aveva ingoiato le lacrime. Ma non per la paura del momento. Era per il terrore, terrore puro, che aveva provato allora.

 

Forse era stato in quel momento, che l’amore era morto per sempre? E se ne rendeva conto solo adesso? Era morta la fiducia. No, non era esatto… era svanita l’illusione.

Quanto ad ora, era solo una sensazione di già visto, già provato, pallida sensazione. “Ci sono già passata, Spike…” pensava.

 

Perché, lei voleva credere che ci fosse davvero del bene, in lui, come le aveva detto. Detto, non era preciso. Come le aveva urlato in faccia, afferrandola per le braccia, davanti a quella che credeva un'amica... ma che aveva scelto diversamente. Scelte, stramaledette scelte. O le fai, o subisci quelle degli altri. Almeno, voleva scegliere da chi, farsi imporre delle scelte. E di certo, non sarebbe stata Faith. E di certo, non sarebbe stato Angel.

 

E non sarebbe stato neppure Spike. Anche se, se avesse giocato meglio le sue carte, l’avrebbe potuto dire con certezza, fino a quel momento? Peccato.

 

Le lacrime non scendevano. Bene. Avrebbe pianto dopo. E forse, non l’avrebbe nemmeno fatto. Continuava a parlare a se stessa.

 

‘Sei sopravvissuta. Sei stata incatenata altre volte, e maledizione, questa non sarà l’ultima volta. Non morirai incatenata. Per quanto pazzo sia, e non lo è, anche se adesso… cosa diavolo sta dicendo? Parla di speranze. LUI, a ME. Adesso rido. Il rischio può essere alto, ma io non starò zitta. Ho finito, di stare zitta. Uccidimi, se ne hai il coraggio. Tanto, non mi ucciderai. Io lo so, quando sono in pericolo di vita. Accidenti, quanto stupida credi che io sia? Mi hai salvato la vita tutte quelle volte, per uccidermi qui, adesso? Mio dio, sei così debole, che ti è bastato rivedere la fedele Drusilla per ricordarti chi sei? Ehy, potrei essere gelosa. Io te lo ricordo tutti i giorni. E perdonami, ma mi devo sfogare. Scusa se le cose che ti dirò adesso non sono esattamente quelle che vuoi sentire. Ci sarai già passato, anche tu, come me. Sopravviverai.

Vedi, Spike, dovevo fare una scelta. Per quanto patetica possa sembrare, ho scelto di

essere la paladina della giustizia. Ho scelto il bene. E questo mi porta all’equazione, cripta più vampiro uguale male. Però… peccato. Davvero, peccato.’

 

…Almeno, aveva avuto il riguardo di incatenarla, Drusilla.

‘Cosa hai in mente di fare? Andiamo, Spike, ti conosco! Tu non la ucciderai mai… L’hai amata troppo…

 

Poi, le era venuto un groppo alla gola. Angel, Darla, l’aveva amata. E l'aveva uccisa.

‘D’accordo, non prenderò le difese di Spike proprio adesso. Concentriamoci sulle catene.’

 

“Uccidila, che me ne importa?”

“E’ Drusilla, accidenti a te! Hai la minima idea di che cosa significa per me? E’ l’essenza della mia salvezza!”

 

Sì, ne aveva una vaga idea. Ci aveva pensato, e molto, a essere precisi. Era un amore che avrebbe quasi, potuto ammirare. Come la guardava… E anche lei, quante cose, dicevano i suoi occhi…

“Cento anni, e non hai mai smesso di sorprendermi…

 

Non era facile, mantenere un’espressione annoiata. Erano parole che avrebbe voluto sentirsi rivolgere. Ma in effetti, a guardare la realtà, lei smetteva in fretta di sorprendere gli uomini. Era stata usata come giocattolo sessuale, o peggio, come metodo per soffrire loro stessi. Come se bramassero, più di ogni altra cosa, soffrire. Più di quanto dicessero di amare lei. Angel che non l’avrebbe mai potuta avere. Riley, con il suo eterno complesso di inferiorità. E Spike, che a quanto sembrava, si era scelto lei, per accentuare ancora di più la disperazione degli ultimi tempi. In cosa era diverso da Angel? Era un vampiro. Immortale. Con cui non avrebbe mai potuto vivere, invecchiare. Spike non faceva eccezione. Andate tutti all’inferno. E quando ci siete… rimaneteci.

Ecco, perché gli aveva detto quello che gli aveva detto, quando l’aveva implorata di dargli una speranza. Nessuna speranza, Spike. Nessuna più di quelle che avrei mai io con te.

 

“Spike…” Accidenti, sembrava davvero, innamorato, Spike, in quel momento. Ma non era mai stata molto brava, a capire se mentivano. …Lo facevano sempre.

 

… “l’unica speranza che hai avuto con me, è stata quando ero svenuta.”

 

‘…E forse anche un paio di altre volte, solo che eri troppo occupato a piangerti addosso per la perdita della tua capacità di uccidere, per accorgertene. …Sono l’unica a vedere l’ironia di tutto questo?

 

Poi però, quando Harmony era arrivata se possibile a complicare la situazione ancora un po’… mio dio l’aveva colpito… bene, non era il cuore.

 

‘Ho notato, Spike, come sei accorso a liberarmi dalle catene, ma cerca di capire… non potevo dirti grazie. Ma in cuor mio l’ho fatto…E puoi credermi, ho apprezzato, non sai quanto, che tu mi abbia rincorso, fino a casa mia, anche dopo tutto quello che ti ho detto. Pensavo, che strano, perché si ostina così tanto? Quello mi è sembrato un fatto nuovo. Pensavo a Riley, in quel momento. E al fatto che continuava a scappare via da me, e quando c’era, mi faceva notare quanto dovessi essergli grata per la sua presenza. Ho apprezzato le frasi che continuavi a dirmi, nonostante io non ti abbia degnato di una sola risposta. La tua espressione, alla porta di casa mia. Per un attimo, avrei voluto non aver detto niente a Willow, o che lei non l’avesse fatto. E per un secondo, sono stata sul punto di farti entrare comunque. Beh, ti farò entrare un’altra volta, ho pensato. Stasera, recito la parte dell’ottusa bionda idiota, seccata per come è andata la serata. Perchè sarebbe bello, mi sono detta, assurdamente, che la prima volta che rientrerai di nuovo a casa mia, sia… un momento felice. Che pensiero strano.

 

E che serata pazzesca. Era ancora appoggiata alla porta, ma le lacrime non scendevano. Almeno, Spike non se ne era ancora andato. E non l’aveva fatta piangere.

 

 

 

  Respond to this message   

 

Author Reply

Anyanka72

(Login Anyanka72) Riflessioni September 26 2001, 11:57 AM 

 

Si era acceso una sigaretta, al buio. Ripensava, alle parole che si erano detti, non molto tempo prima.

… “E’ quello che abbiamo sempre fatto”…

 

*Quante volte ci siamo detti e ripetuti questa frase?

E’ vero, non abbiamo mai fatto altro. Perché non c’era nient’altro da fare, con te. Odiarti, volerti morta. Per mano mia. E, maledizione, eri come scivolarmi tra le mani.

 

E’ successo così tante volte, che non ricordo nemmeno più quando è successo, il… momento esatto in cui ho iniziato io, a lasciarti scivolare via.

Dev’essere stato prima, delle mie fughe e immancabili ritorni qui da te.

 

Quando ti ho…retrocesso, da avversario, a mia ragione di vita. Perché… non potrei dire 'promosso', vero Buffy? Non è... possibile che essere la mia, ragione di vita, sia un miglioramento, vero? Chissà cosa ne diresti, tu, adesso… Mi hai stupito così tante volte...

 

E se non ho mai ucciso nessuno, che tu avessi davvero amato... non l’ho fatto per te. Non è mai successo, ma è stato casuale, io… non ho mai fatto caso ai dettagli.

 

E quando ti ho legata quella sera, volevo provare più, di quello che ti ho detto. Volevo guardarti. Non importa quello che mi hai detto. O il veleno, di cui erano piene le tue parole.

Ho avuto la mia risposta. Dovevi vederli, i tuoi occhi…

…La speranza l’ho avuta solo allora. Quante cose che non sai di te.

Io lo sapevo, invece. Non è stato leale, ma io lo sapevo. E a me i discorsi lunghi non piacciono… Preferisco riflettere. Io, che non ho riflettuto quasi mai, fino adesso.*

 

Le aveva sorriso.

 

*E con te distesa accanto a me, quì… beh è molto più semplice.*

 

Poi le aveva dato un bacio leggero, e l’aveva seguita nel sonno.

 

-Fine