Author: Anyanka72
Pairing: Spike
Buffy
Genere: Drama/Horror
Rating: PG-13
Timeline: Post
BTVS 7x02
Summary: “Non c’è peggior folle di chi spera” (Proverbio
Spagnolo)
“La
pazzia… La pazzia è una cosa strana, Buffy…”
Si
abbandonò a un risolino.
“Ma
certo che è strana, è… pazzia…” Non ti fa ridere questo, tesoro? Le carezzò i
capelli sussurrandole all’orecchio.
“Sento
delle voci.... Corde che vibrano –hai mai studiato
dizione? No? Ti… ti insegnano un sacco di cose interessanti, sai… Le corde
vocali… come si… muovono… Prendi la parola… slayer, slayer: la senti, la esse, come le fa vibrare?"
Si
accorgeva di parlare come un folle. Lui stesso. Non va bene non va bene...
…Uhm?
Puoi… sentirle solleticarti la gola? E-e pensa invece
al mio nome… Spike… la esse non vibra…”
Le
accarezzava il mento, poi il collo, mentre le parlava.
Sentì
una lacrima scorrergli lungo una guancia. Non aveva più remore nel piangere
davanti a lei, anche se Buffy restava
impassibile. Tanto lei non...se
ne accorgeva. In passato come ora. Tutto uguale. Non diceva mai niente.
“…Vuoi… provare? Prova a-a dire…”
Poi
davanti al suo ostinato mutismo la sua espressione cambiò, la rabbia prese il
sopravvento, la guardò con odio e le tirò uno schiaffo, urlando per la
frustrazione. La fece cadere a terra.
“..Maledetta! Sì, non sei cambiata! Mai, non faresti MAI una
cosa se sono io a chiedertela, vero cacciatrice? Ed
eccolo, il risultato! Hai… avuto quello che ti
meritavi!"
Solo
che...
Si
piegò per il dolore, si prese la testa tra le mani, le voci, le voci… Che
ridevano, che lo schernivano, che gli dicevano cosa fare.
Erano
scomparse.
Un
brivido di paura lo scosse.
Si
riavvicinò al suo corpo, le scostò una ciocca di capelli dal viso.
“Non…
non le sento più, Buffy… Prima c’era un tale… rumore
e stavo impazzendo… O-o sono sempre stato pazzo… O il
rumore eri soltanto tu nella mia mente… Quante volte ho sognato di ucciderti e
le voci mi dicevano che si sarebbe preparato un piano, l’Apocalisse, la bocca
dell’inferno che si riapriva e io-e io avrei avuto un ruolo e i-io non ho mai
voluto ucciderti altro che nei miei sogni ma le voci le voci… E ogni volta che
ti uccidevo nei miei sogni tu tornavi più bella e reale di prima-e
allora perché adesso non parli? Perché non rispondi? Non hai proprio davvero
niente… da dirmi?”
Si
chinò sul suo corpo, la gola tagliata, il sangue ancora caldo, e le baciò la
ferita. Non particolarmente scosso, da quello che vedeva.
Le
sorrise debolmente.
“Oh,
ecco perché non mi rispondevi… Immagino che per vibrare, loro debbano..."
Gli
sfuggì un singhiozzo. Barlumi di realtà, dal sapore
sgradevole in bocca.
"Non... doveva andare in questo modo piccola…
Come...come potevo sapere che questa volta non eri… un sogno? Ma... non sei, un sogno, Buffy?
Come potevo pensare che saresti venuta a cercarmi ...davvero?
Non
lo hai fatto mai... Non... ero preparato, non mi hai dato abbastanza tempo… E
PERCHE' c’è tutto questo silenzio qui adesso?" Gridò al nulla, poi tornò a
mormorarle piano, "E-e hai notato come le corde
vocali non vibrano sulla parola 'silenzio'?... Non
lasciarmi per favore… Mi dispiace… Farò… farò quello che vuoi e-e- sarò un po’
meno pazzo e…”
Si
accovacciò accanto a lei, guardava i suoi occhi sbarrati e una sola lacrima che
si era fermata prima di cadere.
Poi
rise istericamente.
“Non
c’è gusto a vivere sulla bocca dell’inferno se non ci sarà mai più
un’apocalisse! E lo sai?" disse, sogghignando, portandosi un dito alla
bocca, come a dirle di mantenere un segreto, "Credo…credo di aver rovinato
tutti i loro piani perché tu eri il piano… Ecco perché non c’è più nessuno a
parlarmi e… Ecco perché sono qui da solo e ecco perché…”
“Shhh…”
Alle
sue spalle, una voce familiare. Posò a terra il cadavere con delicatezza, e si
alzò in piedi, voltandosi.
“Sei…
sei tornata...”
“...Io torno sempre, Spike. Lo sai, che
torno sempre.”
Si
avvicinò e gli passò una mano sul viso, dolcemente.
“Credevo
che non saresti più… venuta, non dopo… dopo stasera e… E sei in ritardo, lo sai vero?”
Vide
che lo guardava senza capire.
“…Sei
triste?”
Le
sorrise, prendendole la mano e portandosela alle labbra.
“…No,
non ora, tesoro… Non ora che ti vedo e che sei così… così luminosa…”
Ma
certo, era solo un pazzo. Doveva capirlo, che quella, quella di prima, non
poteva essere lei. Non era… così splendente, come nei suoi sogni...
Si
lasciò condurre fuori, via da lì, fin dove lei avesse voluto. Pregando soltanto
di riuscire ad aggrapparsi ai brandelli di pazzia che ancora gli rimanevano.
Perché, perché altrimenti, qual era la ragione di quella improvvisa
disperazione?
“Spike, che cos’hai? E’ successo qualcosa?” Gli chiese
dolcemente.
E
adesso forse no, ma ...dopo?
“I-io… io non me lo ricordo, Buffy.”
FINE.