Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

ABISSI

Di Agapi

 

 

Non sai mai dove ti porterà la marea…

 

“E’ ancora dietro il suo veliero?”chiese stancamente il re degli abissi…

“Si…”

La voce di sua moglie era un sussurro ,esanime ,incolore.

“Quando la smetterà?Non capisce che si rende ridicola agli occhi di tutto il regno…perché mi sta facendo questo?”si era portato le mani alle tempie ,la testa gli scoppiava e non voleva più sentire giustificazioni per i gesti folli di una figlia perduta dietro la scia di una barca…

“Lo sai che non riesce a controllarsi,non lo fa contro di te ,agisce solo contro se stessa…ho paura Gilys, paura che la perderemo per sempre…”la regina dei mari piangeva senza ritegno tutte le lacrime che aveva in corpo per la sua creatura stregata dall’amore…

‘solo sua moglie lo chiamava Gilys,quel nome umano che tanto gli piaceva…’si voltò e l’abbracciò tentando di rassicurare qualcuno che già sapeva di aver perso il bene più prezioso…

“Johyssen ,vedrai ,si stancherà prima o poi di rincorrerlo ,è una cotta da ragazzina… rinsavirà presto tesoro ,te lo prometto”

“Gilys,lei lo ama…” …parole che suonarono come una condanna a morte

 

La notte.

Quello era il momento in cui lui era suo.

Lei lo aspettava paziente ,attimo dopo attimo ,il momento in cui lui si sarebbe affacciato dal ponte del Cristys ,avrebbe aperto le braccia ,si sarebbe fatto accarezzare dalla luna e dal vento ,avrebbe fatto un balzo librandosi nell’aria come il più elegante degli uccelli e sarebbe entrato in acqua…il mare avrebbe sfiorato il suo corpo perfetto e avrebbe tentato di tenerselo per sé ma lui si sarebbe opposto e sarebbe riaffiorato per riempirsi i polmoni della brezza della sera…

Era gelosa degli elementi che avevano qualcosa che lei poteva solo guardare…possedevano la sua anima.

Lei avrebbe nuotato vicino a lui e come sempre con la complicità della notte lui non se ne sarebbe accorto ,avrebbe danzato con lui la danza dell’amore tra i flutti ,e come musica solo le onde e le bollicine che lui creava muovendosi e aprendo l’acqua con le braccia e con le gambe,lei ci si sarebbe immersa come ogni notte per l’eternità…

 

La prima volta era stata la dannazione della sua anima.

Lui era finito in mare per sbaglio ,era veramente piccolo e a mala pena riusciva a stare a galla,aveva sentito la sua paura dal profondo dell’oceano e si era precipitata a salvarlo,non da se stesso e dalla sua inesperienza con l’acqua ma da Mefisto il terrore dei sette mari che aveva spalancato le sue fauci e le stava calando inesorabilmente sulla pancia di quella testa buffa piena di riccioli biondi…

 

Un attimo e Mefìsto dovette fermarsi con i denti piantati in quel tenero boccone da cui il sangue stava iniziando a fluire e lo stava inebriando ma lo sguardo della sua principessa non ammetteva repliche e dovette abbandonare il delizioso pasto tra le braccia di lei.

 

L’ultima cosa che vide l’allora seienne Spike prima di svenire furono due occhi verdi profondi come quelli della luna che gli sorridevano…

 

Ogni notte lo stesso tuffo…

Verso gli abissi ,verso la morte ,verso l’oblio per il suo cuore stregato.

Non sapeva cosa lo spingesse a buttarsi in mare e rischiare di rincontrare i denti di quel terribile nemico di cui portava una lieve cicatrice come ricordo…

Nessuno si era mai spiegato come fosse riuscito a sopravivere ,si era sparsa la leggenda che il suo sangue fosse stato la causa del miracolo ,nessuno poteva ucciderlo se nemmeno il più temibile degli abitanti del mare era riuscito in quell’intento…era invincibile,il suo sangue era un arma ,un veleno,…

Crescere con questo dubbio gli aveva mortificato l’esistenza,al inizio ne aveva sofferto moltissimo perché pensava di essere spregevole persino per uno squalo,i suoi genitori lo avevano spedito in Francia con la scusa di fargli frequentare le migliori scuole ma lui sapeva che lo volevano lontano quando sarebbe nata la sorellina che tanto desideravano ,lui era di troppo.

Durante il viaggio si era sentito chiamare dal mare ,lo attraeva ,lo voleva per sé e lui si era buttato ,voleva appartenere a qualcosa e a qualcuno come non era mai appartenuto ai suoi che non avevano mai una parola d’amore verso quel figlio indesiderato…

 

Si era buttato…mentre cercava disperatamente di riemergere, la fitta nella pancia era stata fortissima e lui non aveva capito più niente, un solo ricordo ,due occhi verdi profondi come quelli della luna…

 

Non aveva mai raggiunto la Francia .

Il miracolo lo aveva reso celebre ,era diventato parte dell’equipaggio che lo considerava il suo portafortuna,era cresciuto tra i marinai e i porti,la sua nuova famiglia era l’oceano.

Il filo sottile che separa il bene dal male è veramente molto debole …lui ,negli anni ,aveva dimenticato l’esistenza di quel filo ed era diventato una leggenda…non c’era traccia del bimbetto solo e spaurito che attraversava l’oceano ,adesso ne era il re ,lui era William il Sanguinario…

 

Stava ballando di fianco a lui ,attorno a lui ,sotto di lui e rideva felice mentre i suoi lunghi capelli biondi lo accarezzavano confondendosi con la carezza dell’acqua e non facendogli percepire la loro presenza .

Erano anni che quel gioco aveva inizio tutte le notti anche quando qualcun’altra lo stringeva a se durante il giorno ,e capitava spesso ,troppo spesso per il debole cuore di Buffilys .

Le vedeva salire a bordo del Cristys ,avvinghiarsi a lui ed emettere strani gridolini di piacere ,le vedeva baciarlo aggrappate a lui come se stessero soffocando, sparire nella sua cabina… ma la notte lui tornava da lei…le lasciava da sole nel suo letto e trascorreva il momento più bello della giornata immerso nel loro eterno incantesimo…anche se William ne era ignaro…

 

Non era importante che fuori piovesse o nevicasse lui doveva andare la calar delle tenebre, incontro al suo destino ,nessuna donna o supplica dei suoi marinai lo aveva mai fermato,lui andava spavaldo verso la morte… finendo inconsapevole tra le braccia dell’amore…

 

Le prime luci dell’alba la trovarono ebra di felicità…

 

Non era cambiato niente ,nulla di nuovo era successo ma il solo averlo vicino le dava alla testa come il più potente dei gorghi.

Non che ci finisse spesso dentro ,non le era permesso giocare con il pericolo mortale ma qualche volta si era spinta oltre…quando l’amore che soffocava il suo petto aveva bisogno di sfogo ,vi si era lanciata sperando di smetterla di soffrire di desiderare qualcuno che non poteva toccare…ma l’unica cosa che aveva ottenuto erano bei capogiri e i capelli ridotti ad un unico nodo…erano serviti chili di impacchi di alghe e la pazienza delle meduse per districarglieli…

Per non parlare della punizione che ricevette :una settimana senza salire in superficie…aveva dovuto limitarsi a guardarlo mentre nuotava da solo da lontano…

Era difficile essere qualcuno che tutti conoscono ,non si hanno segreti e non si sfugge al padre padrone re degli abissi.

Nessuno capiva la sua follia…i cavallucci marini reali la seguivano sempre.

una guardia di sicurezza per eventuali fughe.

Una volta aveva tentato di salire sul veliero ma la sua coda liscia scivolava inesorabilmente facendola ricadere in mare.

Ma lei aveva pazienza ,prima o poi ci sarebbe riuscita,avrebbe capito come funzionava la trasformazione di cui sua madre e tutte le donne della sua razza prima di lei erano state capaci e sarebbe andata da lui:come donna e non più come sirena.

 

Esausto dopo l’ennesima nuotata William crollava a letto ,consapevole che qualcosa sotto il manto stellato accadeva solo per lui:un canto che lo cullava da quando aveva sei anni,accompagnando i suoi sogni di cui nessuno sapeva nulla.

Una melodia che raggiungeva lieve e dolce le sue orecchie ,gli sussurrava parole d’amore e lo lasciava soltanto quando il sonno diventava tanto profondo da non sentirla più…

Da piccolo pensava fosse un dono della fata dei sogni che voleva coccolarlo ,ma divenendo via via più grande quella voce riecheggiava dentro la sua testa diventando una presenza costante e mai fastidiosa ma di sicuro fu inquietante lo scoprire che era l’unico dell’equipaggio a sentirla.

Dentro di lui sapeva che finchè avrebbe sentito quella voce nessuno e niente potevano fargli del male.

 

Buffilys cantava sotto la sua finestra ,gli augurava buonanotte con l’unico modo che era capace ,con una musica diretta solo a lui nessun altro orecchio riusciva a percepirla ,solo gli abitanti del mare ,che si struggevano per la loro perduta principessa .

 

Lei non vedeva la crudeltà di cui William era capace ,quando assaltava altri velieri e depredava senza vergogna qualsiasi cosa gli attraversasse la rotta.

Non sentiva le grida di pietà della persone che erano finite nelle sue mani ree di un qualche crimine a tutti ignoto.

Perfido come solo un angelo scacciato dal cielo sa essere…

Lui era giudice e anche carnefice.

L’antica dolcezza non era del suo volto.

Usava e buttava tutto e tutti ,ad eccezione del suo equipaggio ,la sua famiglia.

Gli unici che potevano stargli accanto ma senza toccare le corde della sua anima.

Un’anima che era andata persa un giorno in mare tra i denti di uno squalo.

 

“Xander!”

“Si ,mio sire!”

“Vai a prendere la principessa e portala qui ,anche se dovrai lottare con le erinni ,scilla e cariddi ,portala da me.Tutto questo deve finire.”

“Si ,mio signore!”

“Cos’hai in mente Gilys?”

“Un ultimatum!”

“Non hanno mai funzionato con lei,lo sai ,rischiamo di perderla per sempre!”

“Meglio perderla che vederla squamarsi dietro la scia di una barchetta…Si è resa ridicola in tutto il reame. Dovrà scegliere o noi o lui.!”

“Vado a prepararle le sue cose…”

“Johyssen ,che stai tentando di dirmi,sceglierebbe il peggiore degli uomini alla sua famiglia?”

“Conosci tua figlia.”la regina si voltò abbandonando la sala e lasciando il marito solo con la sua frustrazione.

‘Dannazione ,conosco mia figlia!’

 

“Xander perché sei qui?”sapeva che se arrivava il capo della guardia reale la situazione doveva essere molto grave.

 

“Devo portarvi al cospetto di vostro padre ,mia regina”

 

“Smettila Xander io non sono la tua regina ,mia madre lo è ,rivolgi a lei la tua bava!”

 

Erano anni che lui le moriva dietro e lei dietro ad un altro un continuo rincorrere la felicità senza sfiorarla mai…

 

“Buffilys ,dovrete venire con me con le buone o con le cattiva ,ho l’appoggio di vostro padre a convincervi con qualsiasi mezzo!”

 

Queste parole le provocarono un brivido …un potere tanto grande nelle mani di quel sirenide era molto pericoloso ,non aveva scampo.

Lasciò andare il veliero salutandolo con gli occhi e si avvicinò verso il suo carnefice.

 

Gli si offriva senza combattere???Non era possibile ,aveva finalmente compreso che lui era più forte e non c’era scampo per lei???Si era arresa a lui???

 

Gli sfiorò il braccio ,con gli occhi enormi lo lasciò perdersi dentro di lei e avvicinando le labbra alle sue orecchie gli urlò dentro con tutto il fiato che aveva in corpo cogliendo l’attimo di smarrimento di Xander scappò come un fulmine con codate più possenti di un’orca.

 

“Mangiati le mie bolle Xander”gli urlò piena di rabbia mentre si dirigeva al castello.

‘A noi due padre…’

 

Arrivò all’ingresso della sala del trono come una furia ,gli squali alla porta si fecero da parte temendo le ire di quella piccola creatura …

“Perché padre”

“E me lo chiedi?Ti sei vista ultimamente riflessa nelle acque ,sei magra come un alga e quasi dello stesso colore ,la tua coda che dovrebbe essere al massimo del suo splendore è tutta squamata per la fatica di stare dietro quella stramaledetta bagnarola,sotto gli occhi hai delle borse che tua madre potrebbe farci un intero set di valige…sei l’ombra di te stessa …e io non posso permetterti di lasciarti morire per colpa di un umano ,della specie di William poi…”

“Specie che specie???”urlò furiosa,nulla del resto l’aveva scalfita solo le critiche verso il suo amore sembravano ferirla.

“Buffilys o ti rimetti in carreggiata e ti comporti come una seria principessa o io lo faccio affondare e annegare come vero che sono il dio del mare!”

Questa non era una minaccia da prendere alla leggera,sapeva che se lo avesse ignorato la sua furia sarebbe stata devastante…

“Padre me ne vado.”

“E dove sua signoria…”

“ Qualche giorno nell’oscuro per riprendermi un po’,al mio ritorno parleremo con calma!”

“Mi sembra una decisione ragionevole!”non credeva alle sue orecchie ,l’aveva convinta senza doverla legare alle rocce della pubblica piazza…

“Addio padre!”

 

Un sorriso aveva fatto capolino dalle labbra del re ma c’era qualcosa che non andava in quel quadro…ne avrebbe parlato con la moglie più tardi.

Lei avrebbe capito e lo avrebbe rassicurato dopo essersi congratulata con lui per le sue capacità di persuasione.

Lui conosceva sua figlia.

 

“Disgraziato di un delinquente farabutto !!!”sbraitava Johyssen mentre gli tirava addosso tutto quello che le capitava a tiro…

 

“no amore ,quello no,è il premio per il tiro del tritone ,sai quanto io ci tenga…”ma ormai lo aveva colpito in piena fronte e tanti piccoli tritoni volteggiavano davanti a lui…

 

“Maledetto bastardo egoista”

 

“Ma tesoro,non ti si addice questo linguaggio”e si abbassava mentre una medusa grande come una palla da bowling gli finiva spiaccicata in faccia….

 

“Amore parliamone ,non può essere andata lontana!”

 

“Parliamone un paio di palle ,rozzo ,bigotto ,tiranno dei miei stivali a forza di stare nell’acqua ti sei annacquato il cervello!!!”

 

“Luce dei miei occhi come facevo a sapere che sarebbe scappata?”

 

“Conosci tua figlia razza di stoccafisso impanato…”

 

“No ,stoccafisso impanato ,no!”

 

C’è chi giura che siano andati avanti così per ore…

 

 

“Capitano c’è una strana cozza nella rete stamattina vieni a vedere!”

L’intero equipaggio si stava sganasciando dalle risate e un orribile tanfo aleggiava insopportabile nell’aria.

 

“Cosa sarebbe quello???”

 

“Non ne ho idea signore ma dalla puzza che emana direi un pesce andato a male …”

 

Buffilys stava morendo di vergogna,un sentimento mai provato prima ,lo stomaco era bloccato come un’ostrica ,le gambe le tremavano e gli occhi si stavano riempiendo di uno strano liquido che non conosceva.

 

“Qualcuno mi sa spiegare cos’è quella roba che ha addosso??”

 

“Sembra nero di seppia e alghe mio capitano con un tocco di viscidume di interiora a giudicare dal l’olezzo”

 

Lui la stava guardando ,il suo sogno diventava realtà ma prendeva le dimensioni di un incubo.

Era disgusto quello che gli leggeva in faccia.

 

“Ragazzi qualsiasi cosa sia ,tenetela lontano da me ,tra un’ora sbarcheremo sull’isola magari qualche disperato ci offre qualcosa per togliercela dai piedi ,che ne dite di ‘ Jack lo sdentato ’ magari lui si accontenta delle cozze…e forse è l’unico che non dovremmo pagare noi per portarcela via!!!”e ridendo sparì nella sua cabina lasciandola sola in mezzo a un branco di uomini che si prendevano gioco di lei ben presto dimenticandosi della sua esistenza al suono della parola terra.

 

 

La tratta degli schiavi non era cosa per lui ,non ne aveva mai fatti ma questa era un’altra storia ,un essere dal sesso non ben identificato tutto nero e puzzolente avvolto come una mummia dei libri sui faraoni era finito nella sua nave e doveva sbarazzarsene al più presto.

Odiava le strane creature del mare e non avrebbe avuto nessuna pietà ad uccidere quella se il troppo tanfo non gli avesse impedito di avvicinarsi.Oltretutto non stava nemmeno in piedi ,era come infierire sul cadavere di un pesce marcio.

Non c’era curiosità nel suo animo e nemmeno compassione,si sarebbe volentieri sbarazzato di quell’essere, donna o uomo che fosse.

Non l’aveva degnata che di uno sguardo veloce,freddo e vuoto.

 

La principessa degli abissi quel giorno era morta.

Il suo cuore si era infranto, come una madreperla delicata , finito in mille piccoli frantumi colorati.

Non sarebbe mai stata la stessa.

Lui non l’aveva riconosciuta.

Non sapeva camminare ,non l’aveva mai fatto prima e si trovò ad essere trascinata dentro una rete in mezzo a tanti suoi amici morti …come se fosse morta anche lei.

 

 

 

“Cosa avete pescato di bello ragazzi?il nostro capitano si è dato alla traina piuttosto che ai tesori? ”

 

“Angel ,lo sai che se ti sente finite col fare a botte,questo è un regalo del mare di cui vorremmo sbarazzarci …lo metteremo all’asta per divertirci un po’”

 

Angel guardò il fagotto nero e verde e vide qualcosa che nessuno fino a quel istante non aveva notato ,gli occhi più belli del creato…due stelle rubate al cielo…qualsiasi cosa fosse sarebbe stato suo.

Se William voleva rinunciare a due smeraldi così ,lui non si sarebbe fatto sfuggire l’occasione…

 

La piazzetta era gremita di gente chiassosa ,tutti adoravano il gioco dell’asta tanto più che si era sparsa la voce dello strano essere puzzolente venuto dal mare.

 

Spike iniziava a sentirsi divertito dal gioco ,e non vedeva l’ora di vedere cosa gli avrebbe fruttato ,un birra ,un dente di pescecane ,un pomodoro marcio…

Non dava valore all’involucro inerme abbandonato su una specie di grande tavolone di legno massiccio agli occhi di tutti.

 

Buffilys si era chiusa in se stessa in una posizione che aveva visto assumere solo a pochi animali del suo mondo ,si arrotolavano su se stessi per essere meno esposti ,più protetti e solo Dio sa quanto avesse bisogno di protezione adesso.Aveva rinunciato a tutto per raggiungere l’uomo che amava e lui la stava vendendo ,non sapeva il significato del termine ma niente intorno a lei presagiva a qualcosa di bello.

 

“Ecco il nostro dono dei mari e noi lo vendiamo a voi uomini e donne di Cartica ,cosa offrite per questa strana creatura che il dio del mare ci ha inviato?” la voce dell’uomo era ironica e sprezzante ,e lei nel sentire le sue parole iniziò silenziosamente a piangere al pensiero di suo padre e sua madre che ormai l’avrebbero dato per dispersa.

Nessuno si accorse delle sue lacrime mentre le offerte piovevano come un temporale estivo.

 

“una cipolla marcia”

“Un carciofo ammuffito”

“un guanto rotto”

“Un coltello a serramanico”

“Il mostro marino va ad Angel che ci ha gentilmente offerto un coltello a serramanico.”

 

‘Uau sulla terra vale proprio poco la vita di una principessa…’pensò Buffilys

 

Quando una mano le strappò di dosso una gran manciata di alghe mostrando un seno nudo ammutolirono tutti…chi aveva fatto il gesto le voltava le spalle e ridendo guardava le facce improvvisamente sconvolte dei presenti…

 

“Che avete visto ragazzi ,cosa nascondeva lì sotto ,un tentacolo???”

 

La folla era completamente incantata.

Un seno perfettamente tondo dal capezzolo che sfidava qualsiasi legge di gravità rivolto verso il cielo di un colore roseo si faceva beffe di tutti loro ,su una pelle tanto liscia da sembrare seta pura.

Si voltò verso quello che era lo spettacolo dell’anno e si zittì.

 

Era una donna quella che si nascondeva dietro quello strano involucro maleodorante.

 

Lei non fece niente per nascondere la sua improvvisa nudità ,non era consapevole del significato degli sguardi dei presenti che in quel momento avrebbero sparato cifre da capogiro per averla.

 

William per la prima volta la guardò negli occhi e un gemito gli sfuggì dalle labbra ,dietro all’inchiostro nero e alla mucillagine c’erano due occhi verdi profondi come quelli della luna.

 

“William ,che ti prende ,l’asta deve continuare ?” lo strattonò il vecchio Jack senza avere risposta.

 

“Bene ,bene caro William guarda cosa ti sei giocato oggi!quando scopro il resto ti avviso ,tieni il tuo coltello” gli disse Angel con una voce tagliente che gli era entrata dritta al cuore.

 

William solo allora capì di aver perso qualcosa di prezioso anche se ancora non sapeva bene cosa .

 

Vide Angel prendere in braccio la creatura con una delicatezza che non gli conosceva ,sembrava che nemmeno la sua puzza lo toccasse ,era rapito dai suoi occhi. Come biasimarlo ,da quando gli aveva incrociati esploravano vagando nella sua mente .

Sperò con tutto se stesso che fosse un mostro orrendo … ma nel suo cuore sapeva che non poteva essere così.

 

Angel stava stringendo quel maleodorante fagotto e si sforzava di non correre verso casa .

Una strana euforia lo stava pervadendo.

Era leggera come una piuma e i suoi occhi non si staccavano mai da lui ,li sentiva bruciargli la pelle…

Entrò in casa e adagiò per terra la strana creatura e con una mossa veloce le strappò di dosso quella specie di baco da seta fatto di alghe puzzolenti in cui era avvolta.

Tremò alla vista del corpo perfetto di una donna che ancora non si distingueva bene per l’inchiostro secco che la copriva e altro materiale viscido che ancora nascondeva quello che lui bramava conoscere.

“Cordelia,Dru,prendetevi cura di lei ,lavatela e profumatela ,fatemi vedere chi si nasconde dietro il luridume.”

Il mare gliene aveva fatti di scherzi strani nella sua vita prima di marinaio e poi di capitano del suo splendido Veliero Anny ma questo era il più particolare di tutti .

Voleva conoscere ogni segreto di quella strana donna comprata all’asta più fortunata della sua vita.

Dopo interminabili ore di via vai e rumori continui l’improvviso silenzio in cui era piombata la casa non presagiva a niente di buono.

Corse nella stanza da bagno in cui aveva lasciato le tre donne e spalancò la porta senza tanti complimenti.

Era pronto a tutto ma non a quello che si trovò di fronte.

Le sue gambe tremarono ,il suo sangue fluì in un punto ben preciso del suo corpo e il respiro si fermò da qualche parte a mezza via tra il diaframma e la sua trachea.

 

Lo spettacolo che gli si offriva dinanzi era oltre qualsiasi immaginazione terrena.

Se fosse stato credente avrebbe giurato che fosse lei la venere degli innumerevoli ritratti trovati nei vascelli da lui saccheggiati ,quadri a olio ,a tempera ,a carboncino,in cui lei si ergeva in tutto il suo splendore dentro una conchiglia sopra le onde del mare…

Era lei senza ombra di dubbio.

Il corpo perfetto era nascosto da un gioco di trasparenze fatto da una chioma fluente dal colore del sole che scendeva e le accarezzava tutta la pelle ,che per uno strano motivo splendeva di luce propria,

Sfiorando i suoi seni ,sodi e tondi da dove due capezzoli turgidi come il marmo facevano impunemente mostra di sé.

I capelli scendevano sui fianchi fino a coprirle il pube e lui si trovò a fantasticare a come sarebbero stati soffici sulla sua pelle ,scompigliati tra le sue mani ,dovete alzare lo sguardo per riprendersi e trovarsi davanti il vero miracolo della natura,un viso d’angelo dai lineamenti dolci come il miele ,sapientemente dipinti dalla maestria di una mano divina .

Gli occhi di lei gli procurarono lo strazio finale ,un misto di curiosità ,melanconia e sofferenza…ma chi diavolo era questa donna che lo eccitava al solo guardarla e gli faceva sentire in colpa per ogni crimine commesso in tutta la sua vita.

Uscì dalla stanza prima di commettere qualche atto di cui si sarebbe sicuramente pentito in seguito.

Doveva prendere aria.

 

“Angel ,allora com’è il mostro!”

“Che ci fai qui William?”

“Amico sono mosso da tanta preoccupazione per te ,sembra che tu abbia visto un fantasma!”

“Onorato!”

“Dai ,non fare il prezioso e dimmi come è?orribile ,pauroso,pericoloso?”

“Pericoloso quanto non immagini!”se sapesse cosa si era lasciato sfuggire dalle mani l’idiota ,si mangerebbe il fegato,aveva il più bello dei tesori e me lo ha dato per un coltello arrugginito. pensò Angel.

“Dimmi qualcosa in più ,me lo devi…”sperava che Angel non notasse l’ansia nella sua voce,doveva vederla ,capire,scoprire chi era ,improvvisamente voleva sapere tutto di quell’essere ,avrebbe dato qualsiasi cosa per potersela riprendere …

 

In quell’istante due donne uscirono piangendo e imprecando contro la malasorte .

“Che tu sia maledetto William,chi mai ci degnerà di uno sguardo su tutta l’isola?”

 

William era sempre più confuso .

Angel nel vedere le sue due donne tanto sconvolte capì che la gelosia doveva averle sconfitte ,loro avevano portato alla luce per prime la bellezza della sconosciuta e si erano immobilizzate prima di lui davanti a lei senza parole ,probabilmente la odiavano per la sua perfezione ,consce di aver perso il potere che avevano fino ad allora esercitato sui maschi del villaggio.

Nessuna era pari a lei.

 

“Ci vediamo più tardi William.”lo mollò come un parente indesiderato fuori dalla porta dopo avergliela sbattuta in faccia.

 

“Dannazione…”

Furioso si avviò verso il Cristys ,non aveva voglia di andare a casa ,il calore del suo vascello lo avrebbe calmato .

 

Si era aperto un vuoto dentro di lui e non capiva da dove venisse.

Aveva la sgradevole sensazione di aver perso qualcosa di veramente importante che per un attimo era stato tra le sue mani.

Per la prima volta dopo tanti anni non sentì l’impulso di buttarsi in mare benchè la notte fosse ormai fonda, aveva voglia di stendersi a letto e farsi cullare dalla dolce melodia che di solito gli cancellava ogni sconforto e fatica,ma che quella sera non arrivò.

 

Si addormentò esausto e sognò …sognò due occhi verdi e profondi come quelli della luna che gli ridevano e mentre si avvicinava per vederli meglio diventavano di ghiaccio ,crudeli ,mentre dei denti affilati gli serravano la pancia lacerando e squartandogli il corpo .

Si svegliò in un bagno di sudore urlando ,con il sapore del suo stesso sangue in bocca…

Dov ’era la sua musica …

Erano anni che non aveva incubi a tormentarlo ,la melodia che fino alla notte prima riempiva la sua stanza li aveva sempre tenuti lontani…

 

Si alzò di scatto e uscì sul ponte andando a sbattere contro i suoi uomini armati fino ai denti…

 

“Che succede ragazzi a chi volete fare la festa!”

 

“Capitano hai urlato e noi pensavamo ci fosse qualcuno a bordo…”

 

“Era una prova per vedere se i miei uomini sono sempre all’erta…egregiamente superata ,andiamo a bere adesso!”si era salvato per un pelo con una scusa idiota,non poteva dire che William il Sanguinario aveva appena avuto il più tremendo degli incubi…era ancora sudato e stanco ma per niente al mondo sarebbe tornato in cabina.

Doveva uscire e prendersi una sbornia colossale per scordare quello sguardo che gli bruciava l’anima .

L’antico taglio si era fatto sentire.

Una cicatrice ben rimarginata che però quella sera voleva che lui la ricordasse,aveva mancato il suo appuntamento con la morte e lei lo puniva.

Per una ragione ignota quella notte il mare non aveva niente che lo chiamasse a lui,non capiva cosa fosse cambiato .

Sapeva solo che non voleva pensare.

E tanto meno che i suoi uomini pensassero.

Doveva fargli scordare l’accaduto,un capitano non urla nel cuore della notte come una donnetta isterica.

Doveva vedere la creatura che aveva perduto per togliersi quel dubbio che gli attanagliava le membra.

 

 

 

 

Spalancò con un gran calcio il portone di legno della locanda e vi entrò con tutta la sua corte al seguito ,erano le quattro della mattina ma nessuno gli avrebbe negato compagnia fosse anche per seguirlo all’inferno.

I suoi uomini erano preoccupati per lui,non aveva fatto la sua nuotata notturna e aveva urlato come un folle, avevano creduto che lo stessero scuoiando in quella maledetta cabina…

 

William salutò tutti di gran carriera e le donne gli caddero praticamente ai piedi e non solo per la stanchezza vista l’ora ma perché lui era il più bello degli uomini ,anche se stanco e con i capelli arruffati ,la camicia spiegazzata e mezza aperta sul torace muscoloso ,lui era il loro sole ,sempre di tutte mai di nessuna.

Angel era l’unico all’altezza del suo fascino ,anche se il suo era il mistero della tenebra e dell’eterna melanconia stampata negli occhi.

“Angel ,tanta paura del mostro che non rientri nella tana?”lo sbeffeggiò William

“Ridi sbruffone ,quando saprai cosa hai perso non riderai più.”era ubriaco ma le sue parole furono una scudisciata nella pelle del rivale,se Angel fosse stato lucido avrebbe visto la goccia di sudore che scendeva dalla sua fronte …

“Vado a prendermi ciò che mi spetta,intanto tu gioca col serramanico, allenati per quando diventerai grande…”

William era ormai fuori di sé che accidenti stava dicendo Capitan Tristezza? Era ubriaco questo era il motivo per cui straparlava. E se non fosse stato così?

 

Buffilys sentiva la mancanza del mare.

Doveva entrare in acqua, cantare al suo amore…no,non c’era più nessun amore per cui cantare ma solo l’abisso dove tornare…

Si mise faticosamente in piedi e tentò di camminare ma cadde rovinosamente a terra…strisciò fino alla porta ed uscì in un lungo corridoio …si trascinò con le braccia finchè non raggiunse la porta che la separava dal mare ,alzò la mano per aprire la maniglia ma qualcuno la stava aprendo dalla parte opposta…Due pozzi neri la fulminarono nelle tenebre e per la prima volta ebbe paura.

 

“Dove credevi di andare?Tu sei mia ,ho pagato per averti e ancora non so il vero prezzo che mi costerai ma sei mia,capito?”Urlava e non capiva perché,cosa aveva quella femmina da farlo uscire di senno ,strisciava sul pavimento come una biscia ,cosa ci trovava di tanto regale in questo…non sapeva darsi spiegazioni ,la voleva e non solo per toglierla a William ma la voleva per sé.

“Tu mi amerai e mi vorrai come nessuno al mondo!”

La tirò su e le strappò la camicia da notte in una sola mossa ,le cingeva la vita e si beava della sua nudità ,era pronto a dare battaglia ,a picchiarla e ad insultarla se fosse stato necessario ma non resse il suo impenentrabile mutismo.

“Cos’hai donna ,perché non strilli ,non sbraiti ,non chiedi aiuto,sei stupida o cosa?non vedi l‘ora di scoprire cosa ho in mente per te”

Lei non aveva mai proferito parola,non aveva tremato ,solo il suo sguardo gli parlava e gli urlava il suo disprezzo…ma lui era troppo ubriaco per leggerlo.

 

La toccò con l’avidità di un uomo affamato …voleva possederne ogni millimetro ,sentire la pelle liscia sotto le mani gli aveva fatto perdere il lume della ragione ,lume che già era molto fievole.

La stese per terra ,sulla pietra fredda ,si strappò di dosso la camicia ,si tolse la cintura con il fodero della spada e si abbassò con rabbia i pantaloni…non c’era amore nei suoi gesti solo bisogno di possesso.

Si avventò sul seno e ne mordicchiò i capezzoli che risposero al suo tocco diventando duri,la sua pelle profumava di fiori in modo talmente intenso che benchè ubriaco riusciva a stordirlo,le spalancò le gambe con violenza ,voleva entrare in lei e farla sua ,non le guardava il volto aveva paura di quello che avrebbe visto,non aveva mai preso una donna con la violenza non ne aveva mai avuto bisogno,ma aveva bisogno di lei…se l’avesse guardata era certo che si sarebbe fermato. Angel cercò con un dito il punto dove avrebbe fatto sprofondare il suo pene e si lanciò in un affondo che avrebbe lacerato Buffilys in due se in quel momento Angel non avesse perso i sensi cadendole addosso di peso.

 

Sotto il suo corpo lei tremava ,le pietre erano dure ed ogni mossa e parola di quel uomo l’avevano terrorizzata,non sapeva cosa le stesse facendo ,ma tutto sembrava orribile.

 

Mentre le mani di lui avevano vagato pesanti sul suo corpo lei aveva provato solo disgusto per se stessa,per essere caduta così in basso,non era questo l’amore che sognava.

Lui l’avrebbe fatta sua le diceva ma lei non lo sarebbe mai stata,il suo corpo magari ma non il suo cuore.

Angel era immobile su di lei ,nudo e pesante la stava facendo soffocare ,tentò di spingerlo via ma improvvisamente vide il corpo esanime venir sollevato da qualcuno e spedito su un divano a pochi metri di distanza.

 

William aveva ancora la rivoltella in mano ,gli aveva dato una bella botta in testa ma niente che con una bella dormita non si sarebbe risolto,solo allora la vide…

 

Aveva seguito Angel a debita distanza, logorato dalla necessità di sapere …

Quando lo aveva sentito gridare come un folle aveva capito che qualcosa non andava e si era lanciato dentro la casa per trovarsi davanti Angel nudo su qualcuno che non sembrava gradisse…non che a lui importasse qualcosa ma se quel qualcuno fosse il suo mostro non gli andava a genio che Angel gli facesse la festa prima di averlo visto…

 

Non era pronto per quello che aveva di fronte.

Tutta la sua vita ,le precedenti donne ,i saccheggi non bastavano…

Rimase a fissare il corpo nudo come ipnotizzato ,risalì lentamente con lo sguardo dai piedi alle caviglie ,ai morbidi polpacci le cosce affusolate al sesso color del grano di lei ,ai suoi fianchi ,la pancia piatta e levigata ,ai seni che riconobbe e il respiro gli mancò mentre gli occhi ancora desiderosi di scoprire di più salivano lungo le braccia fino alle spalle per finire in un collo perfetto da cigno che sosteneva il viso più bello che avesse mai immaginato in vita sua …incorniciato da boccoli biondi che cadevano fluenti su tutto il corpo di lei .

L ’istante in cui i loro occhi si incontrarono lui si perse nei grandi occhi verdi profondi come quelli della luna.

 

Un attimo prima che l’oscurità cadesse implacabile anche su di lui…

 

 

 

“Tra i due litiganti il terzo gode…mia regina”

 

 

 

 

Una secchiata d’acqua gelata lo aveva ridestato da uno strano torpore simile al sonno…

Non sapeva dove fosse ma la sua testa gli ronzava pericolosamente…‘che male…’

 

“William che tu sia maledetto ,dov’è?”la voce di Angel era decisamente un urlo di battaglia.

 

“Angel di chi parli?”prendere tempo è sempre l’arma migliore ,anche se per la verità credeva di aver sognato tutto…

 

“Non fare il tonto con me ,di lei ,sbruffone,la venere bionda…”

 

La Venere bionda…allora era reale!”

 

“Ti sei bevuto il cervello ieri in taverna o te lo hanno spappolato con la botta razza di idiota?”

“Ma di che accidenti stai parlando?”sentì il mega bernoccolo che aveva sulla nuca e capì ,gli era stato dato pan per focaccia…

 

“Lei dov’è?”William era ormai totalmente in sé.

“Che fai ,sfotti pure?”

“Devo trovarla,devo parlarle ,lei è…”un bel gancio in piena faccia gli fece morire le parole in gola.

 

Un’ora dopo, mezza isola si azzuffava ,finiva sempre così e poi tutti amici di nuovo ,a bere in taverna dopo che gli ormoni si erano calmati e i lividi si erano ben formati…

Questa volta due uomini non festeggiarono ma presero ciascuno la propria ciurma e si divisero a cercare un tesoro di inestimabile valore.

 

 

Una secchiata d’acqua gelata lo aveva ridestato da uno strano torpore simile al sonno…

Non sapeva dove fosse ma la sua testa gli ronzava pericolosamente…‘che male…’

 

“William che tu sia maledetto ,dov’è?”la voce di Angel era decisamente un urlo di battaglia.

 

“Angel di chi parli?”prendere tempo è sempre l’arma migliore ,anche se per la verità credeva di aver sognato tutto…

 

“Non fare il tonto con me ,di lei ,sbruffone,la Venere bionda…”

 

La Venere bionda…allora era reale!”

 

“Ti sei bevuto il cervello ieri in taverna o te lo hanno spappolato con la botta razza di idiota?”

“Ma di che accidenti stai parlando?”sentì il mega bernoccolo che aveva sulla nuca e capì ,gli era stato dato pan per focaccia…

 

“Lei dov’è?”William era ormai totalmente in sé.

“Che fai ,sfotti pure?”chiese Angel moderatamente incazzato.

“Devo trovarla,devo parlarle ,lei è…”un bel gancio in piena faccia gli fece morire le parole in gola.

 

Un’ora dopo, mezza isola si azzuffava ,finiva sempre così e poi tutti amici di nuovo ,a bere in taverna dopo che gli ormoni si erano calmati e i lividi si erano ben formati…

Questa volta due uomini non festeggiarono ma presero ciascuno la propria ciurma e si divisero a cercare un tesoro di inestimabile valore.

 

“William,dobbiamo dirti una cosa” il suo nostromo era stranamente impacciato e si rotolava il berretto tra le mani…

“Che c’è mastro Flinn?”

“C’è un tuo vecchio amico che si aggira nella baia da stanotte ,lo squalo con la pinna bianca…sono anni che non ne vediamo uno ma questo sembra davvero lui ed è furioso…”

 

Prima lo guardò con il viso leggermente piegato da un lato e la fronte appena corrucciata e poi esplose in una fragorosa risata…

“E’ uno stramaledettissimo scherzo per farmi ridere eh ciurma…”

Nessuno di loro rideva.

Corse sul molo e lo vide ,circuiva il suo vascello con movenze furiose ,sembrava pronto a sbranare il legno stagionato come se fosse burro…

Si era radunata l’intera isola per guardare quell’insolito spettacolo:uno squalo gigante attorno una nave in una baia poco profonda, era quasi un suicidio per un animale così immenso…

 

Mefisto era furioso,avrebbe addentato pezzo per pezzo quel trabiccolo a remi finchè non gli avessero restituito la sua principessa…lo sapeva che quel insipido biondino le avrebbe fatto commettere qualche pazzia ma non avrebbe mai immaginato quale.

L’aveva persa di vista per poco ,giusto quando era scesa nell’oscuro dove non poteva seguirla ma era rimasto nei paraggi …non si dava pace,ancora non capiva come avesse fatto a sfuggirgli.

“Vieni in acqua biondino che ti do un bel morsino…”

 

Nessuno prima aveva sentito gli strani versi che quello squalo stava emettendo …la baia rabbrividì

E William sentì una fitta alla pancia…

 

“Lasciami ,maledetto elefante marino…”

“Io sarò anche un elefante ma tu adesso sei mia…”

“Xander ,ti ordino di lasciarmi”

“Credi di avere qualche potere conciata così?”,indicando le sue gambe,

“hai rinunciato al trono ,sei una donna adesso e pagherai le conseguenze ,ti tratterò come tale!”

“Ma tu come fai a camminare?”era davvero molto abile in quello che a lei sembrava ancora un’ impresa.

“Ho molte qualità nascoste che non vedo l’ora di mostrarti mia regina”

Sentì la nota ironica della sua voce e si arrese all’inevitabilità del fato.

Un altro uomo stava per abusare di lei…

‘Buffilys ma stai scherzando? ‘si chiese infuriandosi come un’erinni ,‘tu sei una forza e lui è un organismo mono cellulare a confronto a te…per tutte le balene del mare ,ricordati chi sei!!!’si disse con un moto di orgoglio che finalmente si risvegliava.

Mentre Xander stava per allungare le sue viscide mani su di lei ,Buffilys lo ringraziò per la sua stupidità e iniziò a cantare una melodia capace di uccidere un uomo nel raggio di un chilometro.

Anche se lui non era proprio un uomo l’effetto che ebbe su di lui fu ugualmente devastante,iniziò a correre via dalla caverna dove l’aveva portata ,lontano da quella voce che gli stava trapassando i timpani e solo allora si rese conto di chi veramente avesse sfidato.

 

Fiera di sé si erse in piedi,e questa volta camminò .

 

Altri tre sentirono quel canto di donna :Mefisto riconobbe le voce della sua padrona,William sentì un tonfo al petto ed Angel si straziò il cuore conscio di aver ferito qualcuno di meraviglioso.

In quella melodia c’erano note per ognuno di loro.

 

 

Buffilys ,fiera di sé, si erse in piedi,e questa volta camminò .

 

Altri tre sentirono quel canto di donna :Mefisto riconobbe le voce della sua padrona,William sentì un tonfo al petto ed Angel si straziò il cuore conscio di aver ferito qualcuno di meraviglioso.

In quel canto c’erano note per ognuno di loro.

 

Trovò il mare seguendone il profumo ,i suoi piedi toccarono la spiaggia e le lacrime che non sapeva cosa fossero fino al giorno prima uscirono copiose e libere sulle sue guance.

Aveva perso,sconfitta nel cuore e nell’anima sarebbe andata a morire nell’oscuro.

Un passo avanti e i piedi sfiorarono la schiuma delle onde che esplodevano a riva ,un altro passo e l’acqua ,il suo elemento stava salendo piano piano lungo il suo corpo.

“NO!”gridò William con quanto fiato avesse in corpo.

Davanti a lei Mefisto l’attendeva con ansia…

 

Buffilys era ormai immersa completamente e non sentì la voce del suo amato mentre il suo corpo si sforzava disperatamente di nuotare…era assurdo ,una sirena che non riusciva a nuotare con le gambe,l’ultimo pensiero prima di finire sott’acqua .

 

Si era buttato in acqua liberandosi durante la corsa dei suoi indumenti ,vederla andare a fondo o in bocca ad uno squalo era ben peggio che restituirla ad Angel.

Già, lei apparteneva a lui…

 

Raggiunse il punto in cui si era inabissata con forti bracciate, si immerse in una lunga apnea per cercarla e riportarla a galla prima che lo squalo l’attaccasse …

La trovò seduta sulla sabbia del fondale ,con gli occhi tristi ,i capelli che formavano una nuvola d’oro intorno a lei ,come la più perfetta delle visioni ,stava accarezzando un anemone di mare…sott’acqua….le cinse la vita e la trascinò in superficie con se.

 

“Ma sei impazzita,cosa credevi di fare la sotto?vuoi annegare ?andiamo via di qui ,c’è uno squalo che ci sta puntando.”

 

Non se n’era accorta ,non l’aveva sentito arrivare ,stava ascoltando le parole del mare per ritrovare la via di casa e aveva chiuso i suoi sensi al resto ,trovarsi tra le sue braccia era un sogno che si avverava …

 

Mefisto felice stava andando incontro alla sua dea quando una testa riccia emerse con lei tra le braccia.

“Stavolta ,giuro che ti mangio!”ringhiò furioso

 

 

“No,Mefisto!Fermati .Lasciala andare.Lei ha scelto il suo destino.”

 

Era nuda tra le braccia del uomo che aveva sempre amato…lo guardò negli occhi e vi trovò il suo oceano ,allungò le mani e per la prima volta dopo tanto tempo lo toccò.

Gli sfiorò il viso ,seguendo i contorni con i polpastrelli,voleva sentire tutto di lui ,i suoi occhi ,il suo naso le sue labbra,come se fosse cieca voleva imprimersi nella memoria i suoi lineamenti perché anche il suo tatto non solo la sua vista doveva essere pronto a ricordare ogni dettaglio.

Avvicinò il naso al suo torace scolpito come le statue che trovava nei fondali ,abbandonate nei relitti e che il mare custodiva profondamente,e aspirò il profumo della sua pelle ,aprì timidamente le labbra fece uscire la lingua e lo assaggiò …un gesto normale per una donna che voleva che ogni suo senso avesse qualcosa da ricordarsi fino alla morte …

 

William non era mai stato uno stinco di santo ma questo era veramente troppo anche per la sua enorme forza di volontà …quella donna lo stava facendo impazzire…

La stese sulla sabbia calda senza allontanarla da se ,tenendole le mani salde in vita e cercò i suoi occhi per una conferma che non tardò ad arrivare.

Lei lo guardò con tutto l’amore che aveva in corpo e lui in tutta risposta le prese il viso tra le mani e serrò la sua bocca con il primo bacio della sua vita.

Le labbra si cercarono,mordicchiarono ,assaporando uno la morbidezza dell’altro ,la lingua di William iniziò a disegnare i contorni della bocca della sconosciuta prima di entrare gentilmente dentro alla ricerca di quella morbida e calda di lei ,diventando lentamente ,carezza dopo carezza una cosa sola.

Le loro mani erano perse alla conquista dei loro corpi ,volevano sentirsi senza lasciarsi mai.

Lui faceva scivolare le sue mani dal collo di lei ai seni ,stringendoli con passione mentre i capezzoli si inturgidivano nei suoi palmi ,provocandogli un piacevole solletico…la pelle di lei era la seta d’oriente che aveva trafugato da un veliero conquistato .

La sua mano scese ancora avida di fare nuove scoperte ,scivolando lungo il ventre di lei assaporava il suo respiro affannoso ,scendeva fino ai piccoli riccioli biondi dove infilava le dita perdendosi nella loro morbidezza alla ricerca del centro del suo piacere già gonfio dalle carezze che tutto il suo corpo stava subendo.

Quando le sue dita arrivarono al tesoro, lei ebbe un fremito ,inarcò la schiena per offrirsi meglio alla mano di lui ,non vi era nessun falso pudore in quella femmina che gli si donava totalmente .

Era bagnata e pronta a qualsiasi cosa, lui conosceva quel momento in cui ogni donna avrebbe fatto qualsiasi cosa per averlo dentro ,ma lei non chiedeva niente sembrava persa nei suoi occhi ,drogata dalle sue mani come se ogni sua carezza fosse l’ultima ,infilò un dito dentro la sua calda femminilità e rimase sconvolto,lei era vergine…niente avrebbe fatto supporre qualcosa del genere,non il suo comportamento almeno,era così libera e felice tra le sue mani…

Eppure nemmeno i suoi baci erano da esperta sembrava che non ne avesse mai dato uno anche se si era lasciata travolgere e adesso lo stava travolgendo lei baciandogli la bocca con un ardore mai provato…

Voleva vederla godere e accelerò il movimento sul clitoride con il pollice mentre il medio continuava la sua danza lenta e inesorabile dentro di lei,le sue labbra le succhiavano i capezzoli con lo stesso ritmo delle sue mani e lei era perduta nell’estasi…

Il suo respiro accelerò finchè non rimase completamente soffocato in lei mentre il piacere la pervadeva per la prima volta come il più potente dei gorghi…

Nel vederle il viso trasformato dal piacere decise che era arrivato il suo momento ed entrò in lei ,lentamente ,non voleva farle troppo male ,scrutava ogni suo cambiamento d’espressione per capire cosa stesse provando mentre lui affondava in lei con tutto se stesso e per la prima volta in vita sua anima compresa.

“Dimmi che ti piace piccola…dimmi che non ti sto facendo male…ti prego dimmi qualcosa…”

La supplicò con la voce roca per il piacere immenso che provava ad essere dentro di lei…ma non parlava ,lo guardava con occhi pieni di desiderio, gli baciava la bocca per fargli sentire tutto il fuoco che ardeva in lei e che lui aveva acceso ma non parlava…

Di nuovo il suo respiro accelerato ,il suo corpo che iniziava a tremare ,le sue mani aggrappate alle sue spalle che diventavano due morse mentre l’orgasmo la travolgeva ancora ,il corpo di lei gli diceva quello che la sua voce non poteva ,stava venendo e lui accelerò i colpi spingendosi completamente in lei per sommergerla di sé ,venendo con lei ,in lei …

Quando il suo corpo smise di tremare sotto di lui le prese il volto tra le mani e la voltò verso di lui.

Le lacrime che le stavano rigando il volto furono un dolore lancinante per William…

“Guardami ,tu mi capisci vero?dimmi se ti ho fatto male…ti prego ,credevo mi volessi anche tu…”

Non rispose a parole ma gli dono il suo più bel sorriso mentre le mani gli accarezzavano i capelli e si perdevano in loro.

“Quanto sei bella…così inesperta e così sfacciata allo stesso tempo,tanto diversa dalle altre donne o forse no ,la tua è una tattica per rendermi pazzo di te… non voglio pensarci adesso ,voglio vivere il momento prima di consegnarti ad Angel .Io ho avuto il mio diritto alla prima notte ,adesso potrai essere sua… ”

 

‘Come ,come?Era solo questo?Un maledetto giocatolo per maschi ?’

Lo fulminò con lo sguardo e non era quello di una donna offesa ma di una vera regina .

Lo scacciò da sé con tutta la forza che aveva in corpo e si buttò in mare non riemergendo più.

 

“Dove sei ?vieni fuori.Lo so che hai un’apnea portentosa ma non vorrai annegare solo per farmi dispetto.”Adesso si stava veramente preoccupando ,l’ultima cosa che aveva visto erano i suoi capelli che si erano aperti nel vento mentre i raggi li accarezzavano uno ad uno e sprofondavano come milioni di fili d’oro nel mare.Lei non comparve più.

 

“William dov’è lei?”

 

“Angel sei monotematico,ormai !”

 

“WILLIAM”

 

“Credo sia morta …!”

 

“Cosa stai dicendo?”gli gridava in faccia tutto il suo odio ma questa non era una novità,l’eccezione erano gli occhi vuoti di William,il corpo quasi inerme che si lasciava stratonare come un ragazzino,era stravolto…era serio

 

“Credo sia morta …!” ripetè più a se stesso che al rivale…

 

Angel vide il sangue nei suoi pantaloni e capì che un fondo di verità ci doveva essere,la rabbia come una furia devastatrice lo pervase e iniziò a colpirlo con calci e pugni che l’altro incassava in silenzio.

 

“Cosa le hai fatto ?e’ il suo sangue quello ,bene adesso si mescolerà col tuo!”

William si guardò i pantaloni e lo vide ,era il sangue di lei ma di quello che lei gli aveva regalato in un gesto d’amore ,ora ne era consapevole…mentre Angel lo stava massacrando riusciva a pensare solo ad una cosa profondi …come quelli della luna.

 

Se i suoi uomini non lo avessero fermato Angel lo avrebbe ucciso,ne era certo,lui non aveva saputo riconoscere l’amore neanche quando lo aveva avuto stretto tra le braccia…

 

Lei gli si era donata completamente in tutta la sua purezza ed inesperienza e lui l’aveva offesa e ferita allontanandola da se…non era più comparsa e non c’era più l’ombra dello squalo malefico che probabilmente si era nutrito di lei.

Non aveva nulla per ricordarla,non un nome da invocare e nemmeno il diritto di piangerla…l’aveva spinta lui tra le braccia della morte.

 

 

 

“Buffilys,non farlo ti prego…le lacrime di una sirena ne uccidono lo

spirito mia signora…vieni con me ,ti porterò lontano,ti farò vedere nuove terre che non conosci e lo dimenticherai…”

“Mio dolce Mefisto ,sono una donna senza pudore e senza vergogna parole che per una sirena non hanno senso ma che per un uomo sembrerebbe proprio di sì.Era pronto a passarmi al suo amico ,mi ha solo usata …”

“Nessuno può usare la mia principessa e passarla liscia ,raduno i ragazzi e prima gli affondiamo la bagnarola e poi finisco finalmente quel discorsino che avevo iniziato qualche anno fa…come sapore non era male ,certo adesso con l’età anche la carne peggiora ma con un buon digestivo va giù tutto.”

La sua risata lo raggiunse come il suono più melodioso che avesse mai sentito c’era riuscito ,finalmente non piangeva più,a cavallo della sua schiena.Già ,aveva ancora le gambe…

“Non hai più l’età Mefisto per questi truculenti discorsi ,ormai dovresti pensare ad accasarti da bravo pensionato degli oceani piuttosto che a movimentar le mascelle…”

“Io ,pensionato …io il terrore dei sette mari…lo squalo più temuto della storia acasarmi?Sei pazza parola mia.”tutto pur di sentirla ridere ancora e farle dimenticare l’affronto di non essere tornata sirena .

“Oh per tutte le balene”il suo radar aveva percepito i movimenti in arrivo che lui riconosceva benissimo,le guardie reali.

“Senti Buffilys ,lo so che sto per proporti qualcosa che ti sembrerà insensato ma che ne diresti di tornare a terra per un po’ ,magari in un altro posto ,adesso dobbiamo scappare perché c’è un grosso pericolo in agguato e lì sono sicuro che loro non potranno farti del male ,conosco qualcuno sulla terra che può aiutarti a nasconderti per un po’ finchè non risolviamo il problema delle gambe.”

“Mefisto ma cosa stai dicendo!”

“Non c’è più tempo ,Xander sta venendo a prenderti e per quel che ne so ,non per portarti da tuo padre.Fidati di me.”

 

 

Mefisto la accompagnò su una bellissima spiaggia di sabbia dorata dove era attesa da uno stallone puro sangue nero come la notte…

“Dove siamo Mefisto,cosa ci dovrei fare con quel cavallo?”

“Siamo su un’isola che in pochi conoscono mia signora e quel cavallo ti porterà dall’unica persona che può salvarti in questo momento dalle grinfie degli uomini e dalle pene d’amore.”

“Io,non ho mai cavalcato …”

“ma se hai domato tutti i cavallucci marini della guardia reale ,e me dove mi metti?”

Questo era vero ,lei aveva domato i più temibili cavalli di suo padre e in assoluto il meno addomesticabile squalo della terra.

“Vai adesso, Bucefalo non ti aspetterà in eterno…!”

“Il cavallo di Alessandro il grande?”

“Poche domande ,non abbiamo tempo,devi nasconderti stanno arrivando.”così dicendo girò su se stesso lentamente facendola scivolare in acqua…se uno squalo avesse potuto piangere lui lo avrebbe fatto,lasciarla era un dolore troppo grande.

Gli diede un bacio e nuotò verso il nuovo amico che doveva portarla al sicuro.

Nuda e bagnata si issò in groppa al cavallo tenendosi per la splendida criniera di quest’ultimo sperando che Bucefalo accettasse la sua presenza.

Per un secondo sembrò che il cavallo stesse per imbizzarrirsi invece stava salutando Mefisto voltandosi e sparendo dentro la fitta boscaglia e lasciando il mare alle loro spalle.

 

Il tragitto sembrò eterno ma i suoi sensi erano grati per le numerose nuove sensazioni che il paesaggio in cui era immersa le regalava.

Non si era mai addentrata tanto sulla terra e non aveva mai potuto aspirare il soave profumo dei fiori ,ascoltare il dolce canto degli uccelli e il sommesso sospirare degli alberi.

Erano sensazioni nuove per lei e sebbene la sua vita fosse al limite della disperazione, il creato che la circondava le leniva ogni dolore.

Più entravano nel cuore della foresta e più il suo cuore si quietava.

L’andatura lenta e costante di Bucefalo la stava cullando ,la stanchezza ebbe il sopravvento e Buffilys crollò esausta sul collo del animale.

I suoi capelli biondi si intrecciarono con la criniera color della notte del cavallo ,il suo candido corpo giaceva abbandonato mollemente sull’animale che rallentò ulteriormente l’andatura per lasciarla riposare.

Due braccia forti la stavano cingendo e sollevando ,non sentiva più il profumo di bucefalo nelle narici ma era leggera e tanto stanca ,i suoi occhi si rifiutarono di aprirsi e si lasciò trasportare ovunque lo sconosciuto che la stava tenendo volesse … voleva solo dormire.

Le lenzuola di seta le solleticarono la pelle e lei ridendo si svegliò,con un moto di paura quando si accorse di non sapere assolutamente dove fosse…e soprattutto con chi…


 

 

 

“William,ma come diavolo sei conciato?Non posso credere ai miei occhi ,tu ,nero pesto da Angel e lui nemmeno un graffio,vuoi parlarne ragazzo?”

 

Conosceva Mamma Willow da quando era bambino ,la considerava la madre che non aveva mai avuto ,era dolce e premurosa come la sua vera madre non era mai stata,e cosa più grave lo conosceva come le tasche del suo inseparabile grembiule azzurro.

Gli aveva curato ginocchia sbucciate ,occhi neri ,tagli più o meno profondi ma più di tutto lei sapeva curargli l’anima per riuscire a non far perdere completamente la parte buona di lui.

Mamma Willow era convinta che ci fosse e si dannava sempre per farla emergere.

 

“Hai una faccia da :-Ho perso il tesoro più grande dei sette mari…non sarò più il più grande pirata del mondo…”

“Non ne avevo mai avuta una così…”la sua voce era talmente bassa che mamma Willow dovette leggergli le labbra.Aveva lo sguardo perso nel vuoto,era tutto insanguinato e livido e sembrava sul punto di piangere da un momento all’altro…e questo solo Nettuno sa quanto fosse impensabile…nemmeno quando gli aveva ricucito la pancia a sei anni aveva vacillato …per chi erano le lacrime sul suo viso?

“William di cosa stiamo parlando?o farei meglio a chiedere di chi?”

“Basta donna ,finisci il tuo lavoro e vattene .”

“Piccolo testardo di un bifolco,e così che ti ho insegnato a rivolgerti alle signore???”benchè la voce fosse furiosa e offesa lo sguardo era pieno di apprensione ,William doveva essere più grave di quanto pensasse.

“Lasciami solo mamma Willow…ti prego!”

 

Lo sguardo della donna era il più sconvolto che avesse mai avuto nel suo repertorio di ‘espressioni affronta William‘….‘ti prego ’ era qualcosa di mai sentito da quella bocca…uscì dalla sua cabina in punta di piedi ,trattenendo le lacrime a fatica …il suo bambino era davvero a pezzi.

Il timore di mamma Willow :che si chiudesse in sé stesso buttando per sempre la chiave del suo cuore nel profondo degli abissi.

Doveva tornare al villaggio e approfondire il discorso con l’unico che forse poteva chiarirle le idee.

Ma non aveva ancora messo il piede sul molo che sentì il rumori di vetri in frantumi e oggetti che finivano contro le pareti della nave:William sbolliva la sua rabbia.

 

 

“Non provarci mamma Willow!”

 

“Buongiorno anche a te Angel!

Per mille Barbablù che diavoli dell’inferno vi prende oggi voi ragazzi?”

 

“Non ti si addicono le parolacce mia dolce mamy.“e facendole le fuse da ruffiano le mollò un bacio sulla guancia e fece per sgattaiolare via ma una mano rapida lo afferrò per un orecchio e lo costrinse a fermarsi.

 

“Non mi incanti farabutto dagli occhi melensi ,quello sguardo ammollalo alle donne della taverna ma non a chi ti ha allattato…e adesso :risposte.”il suo tono non ammetteva repliche.

 

Angel alzò gli occhi al cielo e si abbandonò al suo destino .

Anche il più crudele degli uomini aveva almeno un punto debole e per tutti loro il tallone d’Achille aveva i capelli rossi e le guanciotte paffute di una signora di mezza età.

 

Alla fine della loro chiacchierata Willow non aveva le idee molto chiare :

una cozza pescata da William e messa all’asta si era trasformata in Venere a casa di Angel .

Quest ’ultimo in un momento di follia l’aveva quasi violentata ma una gran botta lo aveva steso . Quando si era risvegliato si era trovato William al posto della donna …e infine dopo una ricerca inutile aveva trovato il suo rivale insanguinato che dulcis in fundo gli aveva detto di averla uccisa…

Sapeva che quei due non concorrevano per il titolo di Santi dell’anno ma uno violentatore e l’altro assassino era veramente troppo…

Mollò un ceffone ad Angel e furibonda se ne andò in cerca di qualcuno più serio con cui discutere.

 

 

 

 

“Mefisto mi ha sempre decantato la tua bellezza ma non avrei mai pensato che andasse tanto oltre le sue parole.”

“A me di te non ha mai detto nulla!”disse in lei con le guance rosse per la vergogna…l’uomo davanti a lei era incantevole e aveva qualcosa di famigliare .

La pelle bianchissima faceva un forte contrasto con i capelli neri cortissimi e aveva degli occhi profondi che la guardavano con tanta dolcezza quanta tristezza.

Era alto e muscoloso e aveva indosso solo un paio di pantaloni di tela color sabbia il suo addome era scolpito come quello di una statua ,le spalle erano larghe e forti ,tutta la sua corporatura dava un senso di forza e agilità ,era bellissimo ma non suscitava in lei il fremito che la faceva tremare solo al pensiero di William.

“Baffilys,qui sei al sicuro ,se tu non vuoi, in questo posto nessuno può trovarti…quando e se lo vorrai potrai affrontare quello che ti è successo e magari trovare le soluzioni ma per adesso goditi questa vacanza forzata ”

“Sembri sapere molte cosa di me ,Mefisto deve essere un gran chiacchierone ,ma tu chi sei e perché fai questo per me ?”

“Il mio nome è Keanu, e sto facendo un piacere ad un amico.Fatti bastare questo per adesso ,il resto col tempo.”e così dicendo salì su Bucefalo e sparì nella foresta.

 

 

“Keanu ,maledizione dov’eri finito?è ora di salpare.”

“Dov’è il capitano, mastro Flynn?”

“Lassù!”

Keanu seguì il dito del vecchio per scoprire che il suo capitano era sull’albero maestro ,nella cima più alta ,vestito di nero con il lungo mantello , il capellaccio e la spada che non usava da anni ,sembrava sul piede di guerra,con lo sguardo stava dando battaglia all’intera flotta inglese .

“Lascialo stare ragazzo,sembra un uragano…”

Ma Keanu non lo ascoltò.

 

“Capitano ,scendi o salgo?”

 

Non ricevendo risposta iniziò a salire con l’agilità di un felino fino a trovarsi di fianco a lui.

 

“Io non vengo ,ho qualcuno di cui prendermi cura adesso…”

 

Non fece nemmeno un movimento col capo…era lontano ,perso nell’orizzonte.

 

“Capitano spero che tu possa ritrovare quello che stai cercando ,sai a volte è di fianco a noi e non lo vediamo finchè non lo abbiamo perduto per sempre.”

 

“Vattene …”

 

La mascella era serrata e la voce uscì come un ringhio.

 

“Torna presto capitano.Le ferite si rimarginano e guariscono se scoprirà la strada se ne andrà per sempre questa volta, ricordatelo.”

 

Ma l’altro era ormai irraggiungibile.

 

Keanu scese con movimenti così fluidi da far sembrare i pali la cosa più facile del mondo .

 

Sarebbe andato da lei e le avrebbe dato il suo cuore per lenirle il dolore sperando di non perderla,adesso che l’aveva ritrovata.

Era di nuovo pronto a mettersi in gioco sapendo di perdere .

Il suo rivale aveva ingabbiato il suo amore e lo teneva nascosto dove lui non sarebbe mai riuscito ad arrivare per liberarlo ,non avrebbe mai vinto contro di lui e anche questo ormai era in conto.

Keanu non voleva vivere di rimorsi ,avrebbe tentato ,avrebbe incassato la sua cocente delusione

E si sarebbe messo il cuore in pace per l’eternità ma se ci fosse stata una possibilità lui l’avrebbe sfruttata.

Non aveva mai smesso nemmeno per un minuto di amarla.

 

 

 


 

 

“Angel eri appena ritornato mio signore e già te ne vai???”

“Si Cordelia.Ho bisogno di prendere il mare…”

“e’ per lei vero…ti ha stregato lo vedo. Drusilla sono giorni che piange perché non le degni nemmeno una carezza…e adesso nemmeno mi guardi mio signore mentre mi abbandoni di nuovo…”

“Cordelia ritornerò,vedrai…”

“Ti prego capitano portami con te…amami ancora.”

“Cordy,tu mi piaci per il tuo caratteraccio non vorrai trasformati in una lacrimevole Dru?”

“Mi trasformerei in qualsiasi cosa per allontanare quel fantasma dai tuoi occhi!“gli disse mentre una mano vagava in cerca della fibbia dei suoi pantaloni,gliela slacciava e si infilava dentro in cerca del suo pene che iniziò ad accarezzare vogliosa .

Su e giù in una danza che conosceva bene fino a renderlo duro e pronto per il servizio finale.

Si inginocchiò davanti a lui e iniziò a leccarlo lentamente lungo tutto il membro ,succhiò avidamente il glande e lo fece sprofondare nella sua bocca calda ,mentre con le labbra lo costringeva in un lento movimento carezzevole.

Con una mano palpeggiava dolcemente i suoi testicoli facendolo vibrare,lei sapeva come far godere il suo uomo .

Tirò fuori il suo seno e imprigionò il pene tra le tette facendole scorrere su e giù attorno alla mascolinità fiera ed eretta mentre con la lingua dava leggeri colpetti nelle parti che riemergevano fuori dall’abbraccio soffocante ,provocandogli lussuria pura.

Era bagnata ,sentiva le cosce inumidirsi del suo stesso liquido caldo ,abbassò una mano in mezzo alle sue gambe cercando il suo clitoride e soffocò un gemito mentre nella bocca continuava ad avere il pene duro del suo amore.

Con le dita si penetrò per provocarsi il piacere che lei stava regalando a lui ,quando sentì che l’orgasmo del suo amato era prossimo portò le dita bagnate sul clitoride di nuovo e se lo massaggiò lentamente finchè non venne insieme a lui.

 

“Cordy,tu mi ami?”

“E me lo chiedi Angel?”la speranza si era accesa nella donna.

“Io No.Lo sai ,lo hai sempre saputo e accettato .Ora lasciami e prenditi cura di Dru.

Trovatevi un uomo per soddisfarvi e non assillatemi più con le vostre lagne.

Al mio ritorno vi voglio fuori da casa mia.”

“No ,non puoi parlare sul serio ,tu non puoi davvero voler questo!”era ormai in preda ad una crisi isterica.

“Ah no?rimanete lì allora e vedrete che bella sorpresa che avrete al mio ritorno.”non ne poteva più di loro e delle loro continue richieste di attenzioni ,quello che lei gli aveva appena fatto lo aveva completamente svuotato e schifato di se stesso,lui era sconfitto dietro ad una chimera ormai e loro erano insopportabilmente vere.

Cordelia trasalì quando lo guardò in faccia e vide il demone della rabbia…

Si scostò e lasciò che l’uomo che aveva amato per gran parte della sua vita le desse il ben servito sul sudicio molo di Cartica…

 

Angel salì sulla Annie e sparì nella sua cabina.

Aveva troppe cose da scordare in quel viaggio.

Tante navi da saccheggiare e tesori da conquistare.

Ci sarebbe riuscito,non avrebbe più pensato alla giovane bionda vinta in un’ asta solo qualche giorno prima.

 

“No ,la prego non mi faccia del male …”la ragazza piangeva e implorava per la sua vita un uomo che sembrava senza anima…

 

“Keanu ma tu ed io parliamo ,tu mi capisci…”dichiarò una Baffilys stupita per la sorpresa…

 

“Spogliati!”

“La prego,lo so che lei è una brava persone e non farebbe mai del male ad una fanciulla indifesa…”

“Tu non sai niente di me bambina. Spogliati.”

 

“Certo che ti capisco,che discorsi fai”le disse ridendo vedendo il viso infarinato di lei …

 

“Abbia pietà di me signore,mio padre pagherà qualsiasi riscatto per riavermi…”

“Non farmelo ripetere passerotto o rischi che io diventi violento e tu non vuoi che William diventi violento vero?”

 

“Baffilys se ti vedesse tuo padre gli verrebbe un infarto ,la principessa dei mari che tenta di fare il pane ,sei proprio incompetente tesoro in questa materia…”e si piegò prima che un impasto colante gli finisse addosso.

 

“Ecco ,così ,brava,lentamente!”

La ragazza davanti a lui era rimasta in mutandoni e bustino dopo essersi tolta tra le lacrime tutto il resto.

“Vieni qui!In ginocchio briciola!”

 

“Ma che faccia tosta,io tento di rendermi utile e tu mi sfotti????”ma rideva a crepa pelle anche lei consapevole di aver rovesciato e sparso più farina per il resto della casa che nella ciotola del pane…

 

“Xander entra!”

“Si Capitano…”

“Che ne dici di questa bella bambolina…”

“Molto carina signore!”

“E cosa ci faresti se l’avessi tra le mani?”

“Non credo di aver compreso Capitano.”

“Come te la scoperesti una contessina Xander?”

 

“Smettila Keanu ti prego ,ho l’impasto tra i capelli e la farina persino nelle mutande che ti ostini a farmi portare!”

“Ma Maestà un po’ di contegno…”mentre un altro pugno di impasto le finiva addosso.

 

“Beh ,qualche idea ce l’avrei capitano.”

“Mostramela”

 

Le loro risate riecheggiavano per tutta la foresta ,erano due giovani felici che si stavano divertendo come due bambini a farsi i dispetti …

“Baffilys ,sei bellissima anche vestita ,sulla terra se vai in giro sempre nuda è ovvio che gli uomini vogliano saltarti addosso ,tesoro sei una visione agli occhi di qualsiasi essere di sesso maschile…”

“Keanu mi fai arrossire “

“Sotto tutta quella farina …fammi vedere fece lui alzando un sopraciglio in un ghigno assassino pronto a colpire con qualsiasi mezzo…”

 

“Spogliala ,Xander!”

La ragazza era perduta nelle mani di due esseri senza l’ombra di umanità.

Xander non se lo fece ripetere ,l’attirò a sé e le strappò i mutandoni mentre con il coltello che portava in vita tagliò in un solo colpo i lacci del corsetto.

“Bella ,vero Xander…”

 

L’acqua gelata la raggiunse in piena faccia lasciandola muta…

Il sopraciglio alzato le aveva violentemente ricordato William e non si era accorta che Keanu aveva raggiunto la brocca con l’acqua del pozzo facendole un doccia fredda più che mai inattesa.

“Se ti prendo sei un uomo morto,hai presente gli eunuchi di mille e una notte?”

“Mia signora non sono letture per i suoi teneri occhi e …No.no …Buffy…no”

 

La ragazza era nuda davanti ai due uomini e piangeva scossa dai singhiozzi più violenti che avesse mai avuto,una nobildonna finita nelle mani dei pirati ,sarebbe stato meglio morire che perdere le sue virtù così…Xander la stava toccando avidamente.

“Come ti chiami bambolina?”le chiese William,mentre si gustava il quadretto .

“Dawn Spencer signore”i singhiozzi erano fortissimi e capire le parole della donna era stato veramente difficile,ma le capì…

 

Era seduta a cavalcioni su di lui e gli sventolava un coltello lungo venti centimetri sotto il naso ,abbassando la mano raggiunse la cintura dei pantaloni dell’uomo e con un gesto deciso la recise in due …lasciando Keanu senza fiato.

 

“Maledizione,fermati Xander!”

“Vuoi giocarci tu capitano adesso che te l’ho scaldata?”la sua mano era tra le cosce della donna e si muoveva dentro e fuori di lei facendole male…

“Nessuno giocherà più con lei,vattene Xander!”i suoi occhi erano pieni di rabbia e Xander dovette ingoiarsi tutta la sua eccitazione e farsi indietro,ma pretendeva una spiegazione ,quello stronzo gli aveva portato via il cuore di Buffilys e quando si era liberato un posto sul Cristys per la partenza di un membro ,lui si era fatto avanti sperando di riuscire a ritrovarla ,per quanto la tenesse nascosta Mefisto lei prima o poi avrebbe ceduto e avrebbe cercato William e allora sarebbe venuto il suo momento….

“Perché Capitano ,cos’ha di speciale improvvisamente questa ragazzetta?”

“E’ mia sorella!”

 

“Buffy stai facendo qualcosa di molto brutto…bambina!”

“Keanu ,adesso questa bambina ti farà sudare freddo…!”

“Tesoro lo stai già facendo…”

Lui era bellissimo ,dolce e divertente e lei si chinò per dargli un innocente bacio per fare la pace e rassicurarlo sulle sue intenzioni riguardo il suo pene ma come si avvicinò lui la scaraventò a terra fraintendendo le sue mosse.

“Non posso”

“Far chè?”gli chiese parecchio sconcertata

“Questa cosa tra noi non può accadere…”e così dicendo fuggì di corsa fuori di casa saltò su Bucefalo e si perse nei sentieri degli alberi.

“Keanu,io non volevo…”ma lui ormai era lontano.

Pensò a come si stessero divertendo e non capì cosa avesse fatto di tanto sbagliato per farlo andare via così…

L’aveva chiamata Buffy,nessuno l’aveva chiamata così prima di allora ma perché allora non le era suonato nuovo quel nomignolo…qualcuno forse l’aveva già chiamata così…

 

“Ho bisogno di risposte Keanu!perché hai mollato William nel peggiore dei momenti ,cosa sai della Venere misteriosa che ha distrutto i miei due figliocci e tu che diavolo di fine hai fatto in queste settimane?”mamma Willow stavolta era furiosa.

 

Dawn si trovò da sola in una cabina che doveva fungere da tesoriere ,era imballata di ogni ben di Dio ,frutto dei saccheggi di quegli uomini,ancora non riusciva a capire cosa fosse successo ,il suo cervello non riusciva a decodificare la frase del capitano che un momento prima avrebbe voluto vedere morto dopo innumerevoli torture e un attimo dopo le diceva di essere suo fratello.

Se questo era lo humor Inglese a lei non piaceva proprio.

 

Trovò il suo guardaroba in un angolo si vede che volevano portare i suoi vestiti alle loro donne perché era una delle poche cose che avevano preso quando avevano assaltato il battello in cui viaggiava ma fu felice di poter entrare in qualcosa che conosceva bene ed era ancora immacolato,cosa che non si poteva più dire di lei.

 

 

Sentiva la battaglia crescere sul ponte ,rumori di spade che si incrociavano ,baionette che sparavano e cannoni che tuonavano e lei era terrorizzata nell’angolo più nascosto stringendosi le ginocchia tra le braccia versando tutte le sue lacrime .

Un calcione e la porta venne aperta.

“Abbiamo lasciato un discorsetto a metà noi due passerotto…e adesso che il tuo fratellino è tanto impegnato che ne diresti di riprenderlo?”

Uno Xander pieno di lussuria e rabbia si stava avventando su una innocente fanciulla per sfogare la frustrazione repressa dall’essere sempre stato respinto da colei che doveva essere nata per lui.

Doveva farla pagare all’intero creato per avergli rovinato i piani e quella creaturina lo avrebbe aiutato a prendersi la sua dose di vendetta.

“Grida piccolina ,urla quanto vuoi “le sussurrava mentre le alzava la veste e con un gesto violento le strappava le mutande mentre con la bocca le mordicchiava quello che la scollatura castigata di lei faceva intravedere dei suoi seni .

La prese con tutta la forza che aveva in corpo ,entrò in lei ,cieco alle lacrime ,sordo alle urla di dolore mentre lui infrangeva la barriera della sua verginità senza la minima considerazione,alla disperazione dei suoi occhi …

“Buffilys…”gridò lui mentre godeva selvaggiamente dentro Dawn…

 

“Ricomponiti e non una parola al Capitano ,perché se adesso ti ho fatto male immagina quello che potrei farti se mi arrabbiassi davvero!”il suo viso era il disprezzo in persona …

Lei gli credete,quell’uomo sarebbe stato capace di tutto…persino violentarla pensando ad un’altra.

Non c’era l’amore dei libri che aveva letto nei suoi pensieri rivolti verso quell’uomo ma solo l’orrore per il male subìto…le aveva portato via ogni più piccola speranza di salvezza.

Le urla di giubilo erano esplose sul ponte ,la battaglia era stata vinta ,era ora per lui di tornare tra la ciurma e recitare la sua parte.

“ A presto …”

“Dawn si chiese quando sarebbe giunta la morte…e l’attese silenziosa.

 

 

Lei non era cosciente dello struggimento che poteva provocare in un uomo,ogni suo gesto era carico di sessualità ,passione, fuoco vero …

Era seriamente preoccupato.

Avrebbe dovuto mandarla via ,lui che le aveva promesso di prendersi cura di lei,che sarebbe stata al sicuro ma non c’è posto dove nascondersi dalla verità e la sua era che l’avrebbe ferita non meno degli altri che avevano travolto la sua vita.

La fissava mentre giocava con l’acqua della cascata , le scivolava addosso come il vento sui petali di una rosa,i suoi capelli bagnati erano una lunga veste che le si accollava alla schiena,il suo viso godeva della potenza dei raggi del sole e con gli occhi chiusi accettava i loro baci…

“Mia piccola Buffy…”sospirò.

Nel cuore di Keanu la vecchia ferita riprese a sanguinare,doveva lasciarla di nuovo e questa volta per sempre.

Mamma Willow si sarebbe prese cura di lei.

Aveva pensato a tutto ,tranne come affrontarla.

 

“Keanu sei tornato “ gli gridò raggiante…

‘Oh Dio Buffy non rendere tutto più difficile ‘ pensò lui

Nuda e felice gli correva incontro con le braccia aperte,aveva già visto quella scena,come anche i suoi occhi pieni di lacrime e la sua voce rotta dal pianto mentre urlava il suo nome e gli correva dietro…era stato difficile allora ,adesso sarebbe stato straziante.

“Ragazzaccio!perché sei scappato così!”gli si era gettata addosso e lo stringeva infradiciandolo.

Lui rimase impassibile ,non mosse nemmeno un muscolo e lei alzò lo sguardo per incrociare quello vuoto di lui…

“Buffilys ti ho trovato una nuova sistemazione,oggi te ne andrai da qui!”

C’era riuscito.

L ’aveva fatto di nuovo : l’ allontanava.

“Perché ,cosa ti ho fatto,perché mi mandi via,è per qualcosa che ho detto,non volevo perdonami ,non lasciarmi…”le lacrime uscivano senza freni sulle sue guance come la parole dalle labbra tremolanti,non voleva che quel dolce amico l’abbandonasse e non capiva bene il perché ma sapeva che se fosse accaduto anche questo si sarebbe spezzata.

Lui aveva acceso il sole di nuovo su di lei e adesso glielo spegneva …

Perché gli uomini erano tanto crudeli con lei?

 

Era la seconda cosa più difficile che avesse mai fatto in vita sua ,ma se avesse ceduto sarebbe stata la fine per entrambi.

“Buffilys ,ho preparato la tua roba e Bucefalo conosce la strada per la tua nuova residenza ,ti accompagnerà lui ,non piangere ,vai a stare meglio di qui te lo assicuro.”non aveva resistito dal accarezzarle i capelli per tentare di lenire il dolore di entrambi .

“Io sto bene con te,non voglio andare da qualcun altro.ho fatto tutto quello che volevi,mi sono vestita con quelle cose che ti sei ostinato a farmi mettere ,tutti i giorni ,compresi quei ridicoli mutandoni e il fustino che fa un male scorfano…perché adesso mi mandi via,se vuoi che faccia qualcos‘altro dimmelo e lo farò ma non allontanarmi da te,ti prego!!!”

“non fustino tesoro,bustino…Buffy non hai fatto niente per dispiacermi e tu non immagini quanto sia più doloroso per me che per te questo addio ma devi prendere le distanze da me e subito.”e la staccò dal suo corpo con forza,non avrebbe resistito con lei avvinghiata a lungo.

Come sarebbe stato facile amarla ,stringerla ,baciarla e dimenticarsi di tutto…

“Ma perché tutti mi rifiutano?è uno nuovo sport facciamoci amare da Buffilys e quando si è attaccata per bene scarichiamola come guscio d’ostrica vuoto ma cosa sono diventata una indesiderabile medusa ,uomini attenti prima mi attacco e poi vi brucio?”

“Buffy,tu non mi ami,e non potrai mai amarmi,‘per quanto io lo desideri da sempre ‘,il tuo cuore è di un altro,smettila di auto commiserarti,una principessa non si comporta così .Vestiti e vattene senza voltarti indietro.”

“TI ODIO!”gli urlò mentre scappava via…

“Bucefalo, seguila ,fa in modo che si vesta e vada da mamma Willow,è questione di vita o di morte,la mia.”

 

 

“Johissen,sei sicura che fosse la cosa giusta…non che io voglia mettere in dubbio le tue decisioni mia adorata“il bernoccolo in fronte lo rendeva totalmente succube e molto attento nel soppesare ogni parola ,“tu conosci nostra figlia meglio di chiunque altro ma Keanu…se non dovesse farcela?”

 

“Ci riuscirà!in un modo o in un altro.”

 

“Tesoro ma Buffilys ha frantumato il cuore di quel ragazzo già una volta non credo che ad oggi abbia ritrovato tutti i pezzi sparpagliati nel oceano,immaginati cosa può fargli adesso che non è più una bambina…ed è bella come una dea,come sua madre del resto…”

 

“Keanu si è dimostrato più forte di un guerriero quando era solo un bambino ,figurati ora che è un uomo!”

 

“Amore stai sottovalutando il potere di Buffilys nel distruggere i maschi di ogni genere…hai presente i pretendenti che ha mandato al diavolo?credo che l’oceano non sia abbastanza grande per contenerli tutti,qualcuno si è trasferito nei poli per raffreddarsi i bollenti spiriti,persino Mefisto le corre dietro come un polipo alla tana,hai presente il nostro più perfido squalo ridotto ad alga da tua figlia?”

 

“Keanu è più forte di qualsiasi altro uomo o pesce !”

 

“E lei invece ha passato la sua esistenza correndo dietro a quel biondino che si crede un marinaio…tsè ,ma non potevi lasciare che Mefisto se lo pappasse,finalmente saremmo stati liberi???”

 

Johissen guardava altrove e non lo ascoltava più.

 

“Keanu è più forte di qualsiasi altro uomo o pesce !” ripete’ tra se e se.

 

“Mia regina non è che credi ci sia ancora speranza per quei due?”

 

La regina rimase in silenzio.

Da qualche parte del suo cuore sognava il lieto fine.

 


 

 

“Capitano sei ferito!CAPITANO!WILLIAM…”

Lui non sentiva più ,vedeva gli occhi più profondi di quelli della luna che gli sorridevano,le accarezzava i capelli ,le baciava le rosee guance ed era felice,stava ballando con lei sott’acqua una danza d’amore mentre una dolce musica riempiva il mare intorno a loro ,la ferita non faceva male ,gli occhi di quella donna mentre le diceva che l’avrebbe restituita ad Angel sì.

L’avrebbe raggiunta e sarebbero stati insieme per l’eternità …

“Non mollare Capitano ,è solo un graffio!ma le lacrime di mastro Flynn svelavano la bugia che tutti temevano.

“Si torna a terra ciurma ,muovetevi!”

Erano tutti senza parole William era esanime tra le braccia di mastro Flynn,si era fatto trafiggere ,lui ,il migliore dei spadaccini…e sul volto aveva un sorriso felice di pace…

Lo sollevò come un fuscello tra le braccia e lo portò in cabina .

Doveva tamponargli la ferita,doveva vivere e conoscere la felicità , non gli avrebbe permesso di andarsene.

Una volta a terra la sua Willow avrebbe saputo cosa fare.

“Maledizione Willow perché non sei qui con me quando mi servi.”

Se fosse successo qualcosa a William ,lui sarebbe morto ma Willow avrebbe fatto in modo che accadesse lentamente e con le peggiori torture del mondo,era un diavolo di donna la sua Willow.

“La mia Willow ti salverà piccolo,resisti,non fare scherzi!”gli sembrava di essere tornato in dietro nel tempo ,stesse scena solo che William non era un uomo di 28 anni ma un bellissimo e tristissimo bambino miracolosamente salvato dai denti di uno squalo che tutti temevano da sempre.Non era riuscito ad afferrarlo in tempo mentre si lanciava come una stella cadente nel mare ,erano giorni che stava sul ciglio del ponte a fissare l’acqua con lo sguardo più infelice del creato,un ingiustizia per una creatura così giovane,lo aveva sempre tenuto d’occhio per paura che facesse qualche stupidaggine e l’unico momento in cui si era distratto in settimane di navigazione il piccolo l’aveva colto e si era lanciato nel vuoto.

Le urla di Flynn avevano fatto fermare il Cristys e stava per lanciarsi in mare a prenderlo quando vide la pinna bianca che lo circuiva ,e lo faceva sparire sott’acqua mentre una chiazza di sangue si allargava minacciosa sulla superficie.Maledisse il cielo ,il mare e l’intero universo ma fu allora che accade il miracolo:lo squalo se ne andò e William riemerse svenuto con un sorriso sulle labbra e il pancino sforacchiato ma niente che qualche punto della sua Willow che quel giorno era sulla nave, non potè risolvere

“Fammi vedere che sei capace di ripetere il miracolo William,riprenditi ragazzo!”

 

Sul ponte nessuno fiatava .

Ognuno aveva raggiunto la sua postazione e facevano solcare al Cristys il mare ad una velocità mai raggiunta prima ,avrebbero remato a mani nude se fosse stato necessario per salvare la vita al loro Capitano.

‘Era il suo giorno fortunato’ ,gongolò Xander facendo attenzione a non farsi vedere da nessuno.

Finalmente le sue preghiere venivano esaudite.

Il ricciolino scava crepando .

Quello era il momento della riscossa.

Soffocò l’urlo di giubilo che aveva serbato in corpo da tanti anni attendendo questo momento, perché i marinai di quel fantoccio l’avrebbero linciato di sicuro.

Ancora un po’ di pazienza e avrebbe danzato sulle sue ceneri.

 

 

 

Sentiva gli zoccoli del cavallo alle sue spalle erano ore che la seguiva silenzioso e paziente.

 

Si meritava un po’ di considerazione di fatto era l’unico ad essere ancora al suo fianco.

Lo accarezzò prese gli indumenti che Keanu aveva riposto nelle due borse che pendevano pigramente su Bucefalo e si vestì.

Una cosa l’aveva capita della sua vita sulla terra:si girava vestiti.

Sconsolata e stanca salì in groppa alla bellissima bestia e si fece portare di nuovo verso il destino.

 

Davanti ad una piccola casetta con un enorme giardino pieno di rose rosse e candide gardenie Bucefalo si fermò e fece scendere Buffilys estasiata dalla bellezza e dal profumo inebriante dei fiori.

La porta si aprì e fece capolino una donna dal viso più dolce che avesse mai visto e dai capelli color stella marina…comprese di essere finalmente al sicuro.

 

Mamma Willow in un solo colpo comprese i tormenti dei suoi tre ragazzi.

 

Angel il più grande che lei stessa aveva allattato quando sua madre era morta di parto e la sua unica figlia non aveva retto il travaglio,un destino incrociato che a lui tolse la madre e a lei la figlia facendoli diventare uno parte dell’altra.

 

William ,gli occhi più tristi e soli dell’universo ,stretto nei suoi pantaloni di fustagno era entrato nella sua vita quando Angel aveva già preso la via del mare per la sua prima navigazione a soli 12 anni ,e quel piccoletto dalla testa piena di riccioli aveva fatto breccia nel suo cuore straziato di mamma appena abbandonata che viaggiava col marito per lenire la pena.In quel viaggio si salvarono reciprocamente la vita legandosi insolubilmente .

 

Keanu,il più giovane dei tre ,lo aveva fatto entrare nella sua vita quasi a forza e non se ne era mai pentita.

Passeggiando all’alba una mattina vide un ragazzetto dai capelli col del mare in burrasca riverso sul bagnasciuga che piangeva tutte le lacrime del cielo ,se lo prese tra le braccia e lo consolò finchè anche l’ultima gocciolina salmastra non aveva smesso di scendere impunemente sul suo viso.Il bambino aveva 10 anni ,6 in meno di William che era già capitano del Cristys ,e lei aveva di nuovo qualcuno di cui preoccuparsi.

 

Eccola lì ,davanti a lei la Venere che aveva scalfito i tre cuori dei suoi ragazzi.

Non c’era malizia nei suoi occhi ,alterigia o vanità ,sembrava la creatura più indifesa del pianeta e di sicuro a giudicare dai suoi occhi anche la più ferita.

Lei conosceva l’animo umano e quello della donna davanti a lei era puro e cristallino come l’acqua del suo ruscello ,capì il dolore dei suoi ragazzi e decise che quella era tra tutti loro la vera creatura da proteggere,camminava mostrando il suo cuore nella mano in modo che tutti potessero ferirlo.

Chiunque di loro fosse riuscito ad averla lei gli si sarebbe donata per l’eternità.

 

Ironia della sorte, i suoi ragazzi avevano 6 anni di differenza tra di loro dal più piccolo al più grande…che significasse qualcosa???ma questo pensiero come venne se ne era anche già andato…

 

“Vieni dentro piccola mia e chiamami Mamma Willow come fanno tutti i miei bambini!”

Buffilys la seguì per la prima volta serena ,quella donna le ispirava fiducia.

 

La giornata era trascorsa nel migliore dei modi ,Mamma Willow era deliziosa e piena di attenzioni,anche se Buffilys non parlava lei riusciva a comprenderla benissimo,uno sguardo valeva più di mille parole tra di loro.

Keanu l’aveva avvisata ,gli umani non potevano sentire la sua voce ,era stata la sua rinuncia per poter camminare sulla terra ed era solo una delle tante.

Quella rossa signora era l’unica a conoscenza dei segreti di Keanu anche perché quando lo aveva trovato sulla spiaggia non era propriamente umano ma lei non si era fatta nessun problema davanti a quella coda da sirenide multicolore.

Se l’era portato in casa ,aveva guarito tutte le sue ferite e atteso insieme a lui che l’incantesimo avesse inizio.

Sapeva esattamente chi era la creatura che stava accogliendo in casa allora come adesso , conosceva il dolore di entrambi e l’intreccio della loro giovane vita,si chiese se Buffilys si sarebbe mai ricordata delle rinunce che il suo più piccolo figlio aveva fatto per lei.

Avrebbe avuto tutto il tempo di conoscerla e capire i sentimenti di questa splendida sirena diventata donna per amore.

Questo era l’ultimo pensiero coerente di mamma Willow prima che suo marito spalancasse la porta di casa con un calcio nel cuore della notte.

“Willow,muoviti donna ,William sta male!”

Nella sua camicia da notte rosa con i bordini di pizzo e i capelli raccolti in un morbido chignon Willow si precipitò scossa già da singhiozzi che da tanto erano in fondo al suo cuore pronti a venire a galla,si chiedeva ogni volta che prendevano il mare ,chi sarebbe stato il primo…

“No,Flinn dimmi che è ancora vivo!”

“Willow ,ti prego,salvalo”

Suo marito aveva gli occhi rossi per le notti insonni e solchi neri e profondi segnavano il suo sguardo carico di disperazione ,questa volta doveva essere davvero grave.

Mentre lo stendeva sul grande letto lei non pote’ far a meno di notare il suo pallore ormai lunare ,il viso sembrava aver perduto ogni segno di vita ,non c’era nemmeno l’ombra di forza nelle membra che si abbandonavano come pesi morti sul materasso,poi c’era quel terribile sorriso sulle sue labbra che faceva precipitare ogni speranza : lui non voleva combattere ,si era arreso ,voleva morire.

Willow inizio’ a piangere e a imprecare contro tutti ,la sorte ,il marito che non era stato abbastanza attento,William che era un codardo che non affrontava come doveva la vita.

Nel trambusto nessuno si accorse della ragazza esile mora che era sulla porta .

 

Dawn per quanto lo avesse temuto e odiato ,quando mastro Flinn le aveva chiesto il suo aiuto per salvare William,il fratello che nemmeno sapeva di avere,lei non si era tirata indietro,se tanti uomini come quelli ,lo amavano e pregavano per lui non doveva essere una persona così meschina in fondo.

Aveva tenuto la fronte di William sempre fresca con un panno imbibito nell’acqua fredda e aceto sperando che la febbre calasse,e aveva aiutato e ascoltato la storia di quel ragazzo dalle labbra del suo padre putativo e aveva provato pena e rimorso per lui.

Pena per l’abbandono da parte dei loro genitori ,rimorso perché non avrebbe mai potuto amarlo come fratello dopo quello che stava per farle fare dal suo lacchè.

Ma se si fosse salvato avrebbero avuto una seconda possibilità e magari il reciproco perdono.

Adesso in quella casa ,con il pianto di quella donna nelle orecchie capì che William doveva essere speciale.

 

 

 

Dalla cameretta dove dormiva aveva sentito tutto ma non voleva crederci ,

‘forse non era il suo William…‘pensava mentre stringeva il cuscino facendosi diventare le mani bianche dalla morsa.

Se gli fosse successo qualcosa lei sarebbe andata per sempre all’oscuro .

L ’oscuro ,luogo ameno e buio dove le sirene andavano a riprendersi da dolori troppo forti e il più delle volte non tornavano indietro.

Una specie di girone dell’inferno per sirene depresse ,dove era tutto talmente buio e profondo che nessun pesce vi si avventurava ,era lì che le sirene andavano a morire e non tornavano più ,come una delle più belle, Anniaide ,che vi era finita dopo che il suo cuore si era spezzato.

A lei aveva chiesto aiuto Buffilys per salire sulla terra.

E da lei sarebbe tornata per morire se il William di cui stavano parlando fosse stato il suo…

 

“Come è successo?parla dannato marito”intanto che lo medicava e disinfettava Willow fulminava l’uomo che le piangeva sommessamente alle spalle.

L’intero villaggio era fuori dalla loro porta .

“Eravamo in piena battaglia ,avevamo saccheggiato un bel veliero portoghese ed eravamo felici ,il “Cristys”si era comportato bene come sempre ,quella vecchia carcassa regge più di qualsiasi altra le …”

“COME ,maledizione”

“Non lo so,mi sono voltato e ho visto il sangue che colava dalla sua camicia…”

 

“Il “Cristys “…”saltò giù dal letto e in un battito di ciglia era di fianco a Mamma Willow ,con gli occhi sbarrati la bocca spalancata in un urlo che non voleva uscire…

 

“Vieni Buffily,prendigli la mano,forse può ancora sentirti…”il suo bambino stava morendo e lei non poteva farci più niente,forse l’amore lo avrebbe condotto in un luogo di pace.

 

Flinn vide l’esile figura che si accasciava ai piedi del letto aggrappandosi al braccio di William,una cascata di capelli color del sole e non capì molto tranne che era ora di uscire da lì,girò sui suoi tacchi e torno in cucina dove trovò Dawn che attendeva silenziosa.

 

La donna anziana si chinò sul volto freddo e gli schiocco un bacio sulla guancia ,il suo cuore si era lacerato e adesso avrebbe dovuto lasciare quei due da soli,per darsi l’ultimo addio.

“Buffilys,io aspetto di là, se succede qualcosa …” ma le parole erano ormai singhiozzi soffocati .

“Flinn Qualcuno ha avvisato Angel e Keanu?”

“Si tesoro,Angel era dietro di noi di cinque ore di navigazione e ci raggiungerà ,l’ho avvisato con il piccione Randy,sai quello che hai addestrato tu…a Keanu ,ho mandato uno dei ragazzi tra qualche ora sarà qui anche lui…”

“Bene ,speriamo che William non abbia fretta…”

 

 

“Sei così bello amore mio…la mia stella bionda caduta dal cielo…

ti amo da sempre ,da quando a mi sei finito tra le braccia la prima volta ,ricordi ?

Mefisto voleva mangiarti ma non ce l’aveva con te ,aveva fame e tu eri talmente bello che nemmeno lui seppe resisterti .

Voleva possederti per aumentare la sua bellezza con la tua,ma non gliel’ ho permesso ,ricordi amore?

Giocasti con i miei capelli mentre mi sorridevi e chiudevi i tuoi magnifici occhi blu come l’oceano svenuto tra le mie braccia.

È da allora che ti amo ,di giorno e di notte,ti inseguo e ti sogno.

La mia vita non esiste senza di te …adesso tu non puoi udirmi ma senti le mie lacrime che scaldano il tuo viso,sono calde le mie lacrime amore .

Non sapevo di saper piangere ma tu me lo hai insegnato ,come anche far l’amore ti ricordi com‘è stato bello tesoro ,eravamo una parte dell‘altro ,una cosa sola.

Tu sei e resterai l’unico per me ,qualsiasi cosa accada,da domani tu sarai sempre dentro di me .

Non scordarti le mie lacrime amore mio,sono l’unica cosa che posso donarti.

Il mio cuore, il mio corpo il mio canto di sirena ,ti appartengono ,adesso hai anche queste,le mie lacrime di donna.

Portale con te ,per non scordarmi ,ovunque tu adesso sia diretto ,non permettere che si perdano nella brina dell’alba.

Ti mostreranno la via del ritorno amore.

La tua Buffilys sarà in te per sempre.”

 

Parlava al suo cuore e piangeva tutte le lacrime del suo corpo per tutta la notte.


 

“Dov’è?”Angel con il volto sconvolto entrò nella casa silenziosa che ormai il sole si stava stiracchiando per alzarsi nel cielo.

Nessuna delle persone sedute intorno al tavolo ebbe la forza di alzare gli occhi o aprire la bocca erano tutti in attesa dell’inevitabile.

Con passi svelti entrò in quella che era stata la stanza di ciascuno di loro giovani puledri che galoppavano incontro alla vita ,pronto a prendere a pugni la stessa Morte pur di riportarlo indietro,era suo fratello anche se non di sangue ,e non gli avrebbe permesso di abbandonarli.

Si bloccò sulla porta,poteva lottare con tutto e tutti ma lei No.

 

Era coricata di fianco a lui ,i suoi capelli avvolgevano i loro corpi ,la sua mano diafana era appoggiata al viso di William e il suo meraviglioso volto era appoggiato al suo petto.

Una visione celestiale ,la coppia perfetta che dormiva dopo una notte d’amore,intrecciati l’un l’altra …per l’eternità…

Il viso di lei seguiva il movimento del respiro regolare di William,era vivo ma lei era così pallida…

 

“Dov’è Buffilys?”urlò Keanu entrando e nessuno comprese il suo strano interesse…

William era mezzo morto e lui cercava disperato la bionda anziché il fratello ferito?

Keanu vide Angel davanti alla porta che conosceva bene e corse pregando di essere ancora in tempo…

“Buffy…”La vide ,l’oceano non era abbastanza grande per contenere i pezzi del suo cuore.

“No Buffy,No..”Urlò facendo tremare la casa e accorrere tutti.

 

La prese tra le braccia e la sollevò dal letto delicatamente,le sue guance erano ancora bagnate dalle lacrime,si portò il viso di lei alle labbra e lo baciò disperato,sperando che lei aprisse gli occhi.

“Apri gli occhi amore mio ,apri i tuoi meravigliosi occhi…non puoi avermi fatto questo piccola …non puoi”

 

“Keanu che succede ?”la voce di Angel era un debole sussurro al quale non ci fu nessuna risposta.

 

“Io so cosa devo fare,ti riporto a casa tesoro loro dovranno salvarti…ma come faranno a salvarti se tu gli hai donato le tue lacrime e la tua vita ,stupida donna innamorata,lo sapevo che lui sarebbe stato la nostra rovina amore mio …”la sollevò e corse fuori ,nessuno tentò di fermarlo ,i suoi occhi profondi e neri come le tenebre lanciavano fiamme a chiunque alzasse lo sguardo su di loro,ad eccezione di lei ,la sua mamma ,che si alzò in punta di piedi e diede un bacio d’addio a quelle due creature del mare sperando di poterle un giorno riabbracciare.

 

Salì su Bucefalo e si diresse verso la spiaggia,salutò l’amico ed entrò in mare.

Avrebbe camminato nelle viscere del profondo blu ma alla fine sarebbe arrivato a casa.

 

In quello stesso istante William apriva gli occhi.

“Angel che ci fai qui ,il Cristys è ancora la mia nave bello!ai piedi del mio letto poi,ti sarai mica innamorato di me???”

“Bentornato fratello …”rispose Angel con la voce strozzata dall’emozione.

 

William si guardò intorno e riconobbe la stanza della sua infanzia ,gli occhi delle persone che amava erano pieni di lacrime ,gioia e tristezza.

 

“Cosa diavolo è successo qui?”con un agile scatto si mise in piedi per fronteggiare qualcosa di terribile che stava per abbattersi su di lui .

“La tua ferita ,si è rimarginata …”Angel era sconvolto e disperato.

Non aveva capito niente della scena a cui aveva assistito alcuni minuti prima in quella stanza,aveva visto la donna che amava di fianco a William , poi tra le braccia di un Keanu straziato dal dolore ,sembrava che la conoscesse e la amasse da tutta la vita , lei doveva aver fatto qualcosa che aveva riportato indietro William dagli inferi,le sue lacrime… ripeteva Keanu…ma cos’era successo davvero lì dentro non avrebbe potuto dirlo.

Mamma Willow strinse il suo ragazzo e ringraziò la generosità di quella fanciulla che gli aveva reso la vita ,perdendo forse la sua.

Piangeva di gioia ma anche di dolore,per quanto amore e sofferenza impregnavano l’aria.

 

William si toccò la camicia ancora umida dalle lacrime di Buffilys e ricordò.

Le parole di lei che mai le sue orecchie avevano sentito ma il suo avido cuore aveva catturato ogni sillaba e adesso gliela suggeriva…gli occhi più profondi di quelli della luna, i bagni al calar delle tenebre dove non si era mai sentito solo ,il canto che di notte lo cullava e le lacrime che gli avevano salvato la vita erano …gli aveva volteggiato intorno come una delicata farfalla per tutta la vita…

 

“Dov’è lei?”ringhiò William fuori di sé…

 

“Non lo sappiamo,Keanu ha detto che avrebbe tentato di salvarle la vita ma non ho capito come…”la voce di Angel giungeva da molto lontano ,un posto chiamato anima che nessuno di loro credeva di avere.

“Salvarla ,da cosa?”

“Non lo so William,quando sono entrato lei sembrava morta al tuo fianco…!”

“NO!Dov’è,Keanu ,dove l’ha portata?”

“Io lo so.”la vocina tremante che aveva parlato era nascosta in un angolo buio della stanza.

Nessuno si ricordava di lei da ore.

 

 

 

 

“Keanu ,perché non sento le sue vibrazioni,perché non sento il suo respiro,perché non sento il battito del suo cuore?”Mefisto era davanti a lui e non voleva accettare la realtà.

“Ho fallito amico mio.Mi hai chiesto di proteggerla e io non ci sono riuscito!”

“Le sue lacrime…”sussurrò lo squalo ,sapendo che solo quelle erano in grado di uccidere lo spirito di una sirena…

“Aiutami a portarla al palazzo ,io posso sempre respirare sott’acqua ,posso camminare ma ogni minuto che passa potrebbe essere l’ultimo per lei …!”

“Sali”

 

“Chiamate Anniaide ,muovete quelle pinne maledetti cetrioli di mare andate nel oscuro e trascinatela quì…è tutta colpa di quella maledetta strega pazza ”urlava il re del mare alle sue guardie .

Il corpo esanime di sua figlia tra le braccia di quello che sarebbe dovuto diventare suo genero era stato un dolore lancinante per lui.

 


 

 

 

Gli abitanti di Cartica si riunirono come ipnotizzati a vedere il mare.

Nero, furioso con onde altissime che si infrangevano contro tutto quello che incontravano sul loro passaggio.

La natura si stava ribellando agli uomini ,gridava il suo disprezzo e sputava su di loro le sue sentenze di morte.

Il mare voleva inghiottirli ,eliminarli ,cancellarli dalla faccia della terra e loro erano lì immobili ,coscienti di aver commesso il più grande dei crimini ma ignari di quale.

 

Il mare gridava vendetta.

Il re degli abissi gridava vendetta .

Il padre di Buffilys gridava vendetta.

 

“No!Fermati!“Johyssen era davanti a lui e bloccava la sua rabbia e il colpo finale che avrebbe sommerso l’isola con tutti gli abitanti.

“Se fai questo lei non te lo perdonerà.Ha dato la vita per loro.

Il suo sacrificio sarebbe stato inutile…”

 

“Loro hanno ucciso nostra figlia.”

 

“Nostra figlia si è sacrificata per amore,possibile che non riesci a capirlo?”

 

“Come faremo senza di lei,Johyssen?”

 

“La faremo tornare amore,ovunque sia finito il suo spirito ,lo cercheremo e lo obbligheremo a tornare:”

 

“Ma lei non ricorderà più niente…il più totale oblio”

 

“Meglio una figlia smemorata che una vita senza mia figlia.”

 

Il mare si calmò all’improvviso .

Una quiete talmente totale da sembrare il preludio ad una catastrofe .

Il paesaggio era inquietante .

Non si sentiva nemmeno un alito di vento ,non il battito di ali di una farfalla .

La natura era immobile.

Il tempo si era fermato.

Il grido di dolore di William squarciò il silenzio.

“Buffilys!”era la prima volta che pronunciava il suo nome e lo faceva con tutta la disperazione che aveva in corpo.

Tutto riprese a muoversi intorno a lui che era riverso nella battigia e piangeva.

 

“Tre uomini dovranno piangere!”

 

Piangeva per se stesso e il suo cuore di pietra che non si era fatto scalfire dalla dolcezza dello sguardo di lei ,per la sua incapacità di fidarsi di qualcuno come invece si era fidata lei di lui donandogli l’intero suo essere,per la sua non conoscenza dell’amore…

L’unico amore che avesse mai assaporato era tra le braccia di mamma Willow e tra i baci di quell’esile creatura non lo aveva saputo riconoscere.

 

Genitori che ti abbandonato al tuo destino non ti insegnano ad amare,ti insegnano a chiuderti in te stesso e a non permettere a nessuno di abbattere il muro di indifferenza affettiva che innalzi davanti a te ma lei lo aveva sciolto con il calore delle sue lacrime.

Gli aveva donato se stessa e lui ora era più solo che mai con le braccia vuote dove prima c’era lei.

la loro prima notte d’amore insieme dove uno aveva donato la vita all’altro…

 

“Tre uomini dovranno chiedere perdono!”

 

William gridava il suo nome al mare,al cielo e alla terra…

Pregava che qualcuno o qualcosa gli mandasse un segnale che lei fosse ancora viva ,che la sua intera esistenza non fosse una mera illusione.

 

“Tre uomini dovranno piegarsi!”

 

“Io so dove sono andati!”aveva detto la piccola Dawn mostrandogli il mare …ironia della sorte ,quello era l’unico posto dove non avrebbe potuto seguirla.

 

“Del sangue verrà versato e pulirà l’onta!”

 

Buffilys era distesa su un letto a baldacchino in un enorme sala piena di fiori marini e coralli ,la vita fremeva intorno a lei che era sospesa in un limbo fatto di sonno e di morte.

Sul suo candido vestito di seta bianca erano sparsi i biondi capelli come filigrane d’oro ,che scendevano liberi ricoprendola come per proteggerla da occhi indiscreti

Sembrava una bellissima sposa agghindata per il suo matrimonio …

A nessuno era permesso entrare lì dentro…

Nessuno poteva vederla o toccarla.

Nessuno doveva rovinare il suo riposo.

 

Xander era in ginocchio di fianco al suo letto ,la fissava e piangeva.

 

“Anniaide,chi sono i tre uomini e di chi il sangue che verrà versato?”chiese il re pronto a sbudellare chiunque fosse necessario.

“Mio signore,io posso solo dare le chiavi ma le porte non le conosco!”

“Che tu sia maledetta ,la colpa è solo tua se lei ora è…”non riusciva a dire quella parola,il suo cervello la rifiutava.

“Io ho fatto solo quello che il suo cuore mi ha chiesto.

Le ho dato la prima chiave lei ha perso la strada,ma accadrà Signore,lo so. Presto!Forse sta già accadendo.

In mare il tempo scorre più lentamente ma dovrà avere pazienza, Buffilys non l‘ha avuta.”

 

“In questo stesso momento sono quattro gli uomini che stanno piangendo chiedendole perdono per averla ferita ,Willaim riverso sulla spiaggia,Angel in piedi qualche metro dietro di lui,Keanu qui dentro la sala del trono,e Xander ai piedi di lei.Ma non è così che deve andare e finchè i tasselli non andranno al loro posto dovremmo tutti attendere il momento in cui risorgerà e ci perdonerà.”

Adesso anche Anniaide la sensitiva piangeva.

 

 

 

Una voce dentro di lui lo spingeva a vergognarsi delle azioni schifose che aveva commesso e a cercare di chiedere perdono a chi avesse fatto del male ma era come paralizzato di fianco a lei che era così bella e serena.

non riusciva a tenere lo sguardo sul suo viso a lungo ,sapeva di essere colpevole e indegno di fissare una creatura tanto pura …doveva fare ammenda per poter tornare pulito da lei.

Sapeva che lo stavano già cercando ,li sentiva arrivare da lontano,si inchinò alla sua regina e se ne andò volgendole un ultimo sguardo d’addio.

Aveva ancora la facoltà di desiderare e questo sperava gli avrebbe permesso di fare per una volta dopo tanto tempo la cosa giusta.

 

 

I desideri erano quelli che rendevano i sogni realtà.

Tutte le sirene potevano esprimere i loro desideri e farli avverare a patto che ad ogni desiderio espresso loro rinunciassero a qualcosa di davvero importante.

Buffilis aveva rinunciato a farsi comprendere a parole per poter avere le gambe,e per far sì che l’incantesimo si portasse a compimento in fretta si era dovuta cospargere di tutte le porcherie del mare e fasciarsi con le alghe dell’oscuro per poter rinascere a nuova vita. e arrivò avvolta come una mummia nelle reti del Cristys.

Era stata avvisata che una volta che tutto avrebbe avuto inizio non sarebbe potuta tornare indietro senza rinunciare di nuovo a qualcosa o senza aver fatto qualcosa di importante.ma non avrebbe mai dovuto versare lacrime.quella erano preziose,gocce di vita ,nettare degli dei ,erano la sua anima.

Ogni lacrima perduta era un ricordo che svaniva.

 

Ecco perché tanti anni prima aveva dimenticato il suo amichetto d’infanzia che le raccontava le storie sulle statue in fondo al mare.

L’unico che la chiamasse Buffy.

 

Xander tornò sulla terra,sfuggendo alle guardie del re,i suoi subalterni fino a qualche ora prima.

Aveva svolto un doppio gioco da campione per giorni, fingendosi leale con i regnanti e preoccupato come un sincero amico e così con la loro fiducia e la più totale libertà d’azione era andato dietro a Buffilys per i suoi viscidi scopi personali per i quali adesso si detestava,il resto del suo comportamento è storia…

Sapeva da chi doveva cominciare ed era cosciente che sarebbe stata dura ma avrebbe tentato fosse l’ultima cosa che faceva in vita.

 

Keanu doveva ritornare sulla terra,la sua autonomia sott’acqua stava scadendo,anche lui aveva espresso i suoi desideri e ormai aveva dei doveri verso di loro.

 

Aveva dieci anni e l’amava dalla prima volta che l’aveva vista ma lei era ormai di un altro.

Avevano passato anni a giocare insieme ,a raccontarsi storie e a proteggersi ma quando lei salì in superficie per la prima volta per il suo seiesimo compleanno incontrò colui che le avrebbe rubato il cuore per sempre e il loro tempo era finito.

 

Per lei Keanu,era solo un amico che le raccontava le storie sulle statue dei relitti che amava tanto,più di tutte la storia che non si stancava mai di ascoltare era quella di Bucefalo ,il cavallo di Alessandro Magno,la gigantesca copia equestre di bronzo che visitava tutti i giorni. Un potente cavallo indomabile domato solo da un essere ingovernabile e irraggiungibile come lui.

 

Keanu non avrebbe mai dimenticato l’amore negli occhi di quella bambina che per sfida era salita in superficie e al suo ritorno era una donna.

L’istante in cui lui era diventato solo un amico d’infanzia niente altro.

Non poteva reggere …vederla nuotare felice verso quel veliero,quell’amore tanto giovane quanto profondo,per lui erano una lenta agonia.

Aveva desiderato andarsene lontano e scordarla non soffrire più per quella che avrebbe dovuto un giorno diventare sua moglie ma che non lo avrebbe mai amato,il suo amore era ormai di un altro.

Fu quella la strada che seguì per fuggire lontano da lei ,la terra.Era solo un bambino ci aveva messo 6 mesi per perfezionare il suo piano ma quando dovette dirle addio fu la prima volta che capì che sarebbe rimasta in lui per tutto il resto della sua esistenza.

Lei che non accettava di perdere il suo miglior amico e piangeva e tra le braccia di sua madre mentre gridava il suo nome e lo pregava di restare con lei e ad ogni lacrima che versava un ricordo della loro infanzia insieme si cancellava come le tracce sulla sabbia finchè lui non era sparito dai suoi occhi e cancellato dalla memoria del suo cuore.

Sulla terra quei sei mesi erano stati 10 anni.

Quando era finito tra le braccia della dolce signora ,ignorava che il suo destino si sarebbe presto incrociato con quello del giovane che gli aveva involontariamente rubato i sogni.

William aveva 16 anni ed era un valoroso pirata,Capitano del Cristys.

Ogni volta che tornava a Cartica la prima tappa era da Mamma Willow,così si erano conosciuti ,studiati e pian piano apprezzati ,tanto che Keanu aveva deciso di prendere servizio sul Cristys per stare di nuovo sul mare ma anche perché così ogni notte avrebbe rivisto lei .

Si era rifatto una vita ,una casa dall’altra parte dell’isola in mezzo al bosco dove non si inoltrava mai nessuno e con il tempo la notte non si sporgeva più per guardarla danzare nell’acqua,mentre William si lanciava a braccia aperte inconsapevole verso di lei.

Aveva smesso di farsi male .

Si era fatto qualche storia da poco ma il suo cuore era rimasto intoccabile .

Nel compenso l’amicizia con William ed Angel si era consolidata molto tanto da considerarli due fratelli accantonando la gelosia e la rivalità.

Rivederla e doverla aiutare aveva riacceso tutto l’antico ardore assopito sotto la cenere del suo povero cuore bruciato.

E ora doveva tornare a casa.

Aveva il potere di tornare in mare e rimanerci per un pò ma la sua coda non sarebbe mai ritornata perché lui vi aveva rinunciato completamente per una vita da umano per essere sicuro di non far mai marcia indietro.

“Perdonami per non averti saputo salvare quando serviva amore mio”la baciò e se ne andò verso la sua dolorosa strada.

 

 

Iniziò a tremare ,era in quella casa da sola e l’uomo che aveva appena aperto l’uscio aveva visitato ogni notte i suoi incubi.

“Ti prego non farmi del male …”lo supplicò certa dell’inutilità delle sue parole.

Lui le si mise davanti e crollò in ginocchio ai suoi piedi .

“Ti prego se puoi ,perdonami ,lo so di essere stato ignobile e non merito di essere qui a chiedertelo ma non posso vivere oltre pensando a quello che ti ho fatto.”

“E’ una nuova tortura?”

“No mia signora ,sono solo un uomo diverso ,ho perso quello che amavo di più al mondo e sono diventato pazzo,credevo lei mi appartenesse e non accettavo di dividerla con nessuno ma lei non mi guardava nemmeno e ho commesso gli atti più atroci .Dentro i quali ci sei tu Dawn.

Perdonami per averti costretto a fare qualcosa che non volevi…”Xander piangeva ai suoi piedi ma le sue lacrime non avrebbero cancellato i suoi ricordi o lavato via il dolore di Dawn.

“Ti prego vattene.”gli disse la giovane con gli occhi sbarrati dall’orrore e dalla paura.

“Ti giuro non voglio farti male solo chiederti scusa!”

“Vattene”urlò Dawn preda di una crisi isterica,tutto il suo dolore ,la rabbia e il disgusto per quello che le aveva fatto presero il sopravento delle sue emozioni.

“No ,tu devi ascoltarmi…”nella voce di Xander c’era ancora quella antica arroganza che non riusciva a nascondere .

Le prese i polsi e tentò di fermarla mentre lei lo spingeva fuori dalla casa.

Quel gesto la terrorizzò ,si sentì braccata ,riuscì a liberarsi e afferrò il coltellaccio che stava usando per pelare le patate e con un gesto di rabbia glielo conficcò nella pancia.

“OH DIO,NO!”gridò Dawn sconvolta dalla sua stessa azione.

“Va bene così…forse se muoio ti sarà più facile perdonarmi…”Xander si tolse il coltello dalle carni mentre il sangue schizzava da per tutto ,le baciò una mano con reverenza e se ne andò verso il mare .

Doveva rivederla per un’ultima volta.

Dawn rimase ferma immobile mentre lo vedeva uscire dalla sua vita e lo perdonò.

Colui che l’aveva violentata non esisteva più ,era stato solo reso pazzo dall’amore,adesso vedeva l’uomo morente che le chiedeva perdono.

Xander perse sangue a fiumi mentre nuotava per raggiungerla e quando arrivò alla sala dovette combattere con le guardie per poter entrare dove lei era custodita ma la forza della disperazione rende l’uomo invincibile e così senza più forze morì ai suoi piedi donandole un ultimo sguardo ,un’ ultima lacrima e l’ ultima goccia del suo sangue.

 

Un uomo aveva pianto

Un uomo aveva chiesto perdono

Un uomo si era piegato

Del sangue era stato versato.

 

 

 

Keanu seguì le tracce di liquido rosso e vischioso , che dal portico finivano in casa e con il cuore ormai in gola entrò.

Una giovane donna con le mani insanguinare era nel mezzo della stanza ,immobile che fissava nel vuoto.

“Cos’è successo ?Stai bene?”le si era avvicinato e tentava di capire da dove provenisse quel sangue ma lei non sembrava ferita.

Lei si destò dalla catatonia in cui era finita ,gli si gettò tra le braccia ed iniziò a piangere.

Il suo corpo era caldo e profumato ,i suoi lunghi capelli neri gli solleticarono il viso e la sua stretta lo sconvolse.

“Piccola sfogati,va tutto bene!”

Dawn aspirava l’odore della sua pelle ,stringeva i muscoli della sua schiena assaporava la forza delle sue braccia e finalmente si sentiva protetta.Adesso era al sicuro.

Lui era tornato.

Non le importava se era innamorato di un’altra lei lo aveva amato dal primo momento che lo aveva visto.

Era entrato sconvolto e furente ed era uscito piegato e distrutto ma lei aveva visto la sua vita nei suoi occhi ,era l’uomo a cui avrebbe donato se stessa se avesse avuto la fortuna di rivederlo.

E adesso era lì tra le sue braccia.

Le sue mani le accarezzavano la schiena e le sue labbra le sussurravano parole dolci per tranquillizzarla.

Lei tra le lacrime alzò il viso ,si allungò sulla punta dei piedi e timidamente appoggiò le labbra contro quelle morbide e grosse di lui,un bacio tenero che pian piano si fece più avido ed esigente.

Lo smarrimento di Keanu durò parecchio ma la fanciulla non gli permetteva di pensare.

La sua dolcezza e inesperienza quanto la passione che metteva in quel bacio lo rapirono e rispondere divenne naturale .

Le prese il viso tra le mani affondando le dita nei soffici capelli neri e iniziò a torturarle le labbra con le sue ,le lingue si cercarono in un avido gioco di sfioramenti delicati fino all’esigenza di possedersi completamente di entrare uno nella bocca dell’altro ,perdersi e dimenticarsi di tutto.

I loro corpi rispondevano a quei baci come tasselli perfettamente incastonati ,gemevano uno perso nell’altro ,mentre il loro respiro si faceva sempre più corto…

 

“EHMM, buongiorno ragazzi sono tornata…avete sgozzato il gallo matto che canta alle due di notte e state festeggiando ???”

I due si staccarono a fatica perdendosi uno negli occhi dell’altra e molto imbarazzati si voltarono verso Mamma Willow che li guardava con un ghigno diabolico in volto.

“Che ne dite di pulire e di pulirvi ragazzi???”

Dawn si accorse solo allora e con orrore che aveva imbrattato la camicia di Keanu di sangue.

“Oh, scusami ,te la lavo subito se te la togli!”arrossì violentemente perché niente della sua educazione c’era in quello che aveva appena fatto e detto,ma con lui tutto era stato talmente naturale .

“Io sono Keanu ,tu come ti chiami?”

“Dawn”

“Cominciamo bene,adesso prima le loro bocche si scontrano, per sbaglio si avvinghiano come anguille e poi si ricordano di presentarsi!Keanu togliti quello schifo e raccontami tutto. Buffilys?”la sua voce si era rotta nel pronunciare quel nome.

“E’ sospesa tra la vita e la morte, Non è ancora tornata .”credeva che sarebbe morto quando avesse detto quelle parole ma erano solo dolorose non mortali e si voltò verso la fanciulla che lo stava guardando con ansia.

‘Qualcosa sta cambiando,qualcuno e’ finalmente libero dai ricordi!’pensò mamma Willow .

 

 

 

Anniaide era cosciente che anche lei faceva parte dell’ingranaggio.

Lei era la seconda donna che doveva perdonare ma non credeva di poter rivivere tutto di nuovo.

Buffilys sembrava dormisse.

Perdonami piccola ma non posso affrontarlo mi fa ancora troppo male.

 

Il cadavere di Xander era stato seppellito negli abissi e una parte dell’onta era stata lavata.

 

'Tre erano le donne che avrebbero dovuto perdonare.'

 

Questo non aveva il coraggio di dirlo al suo re.

 

'Lei era la seconda ,maledizione. '

Erano anni che si era seppellita nell’oscuro e adesso il passato le cadeva sulle spalle con tutto il suo peso opprimente.

 

“Puoi farcela ,non per me ma per te stessa…”

Le aveva detto Buffilys mentre le chiedeva di diventare donna per seguire il suo amore quando Anniade le aveva dato della stupida ragazzina che non sapeva ancora cosa fosse la sofferenza ”…puoi farcela ad essere migliore ,a perdonare e a vivere di nuovo e non per me che te lo chiedo ma per te che te lo meriti…sei meglio di così Annie” nessuno la chiamava così da tanto tempo…

Uscì dalla stanza decisa,avrebbe affrontato i fantasmi e li avrebbe sconfitti perché quella ragazza doveva vivere.

 

Salì in superficie ,camminò sulla spiaggia bagnata ed era tutto come allora…niente attorno a lei era cambiato,le case dal villaggio erano solo più scolorite dal sole ,si avviò verso la dimora del suo passato.

 

Era di nuovo donna ,il desiderio era incompiuto quindi poteva riprenderlo da dove lo aveva lasciato fuggendo nella notte anni prima.

 

Era entrata con il cuore in gola ,le pietre fredde le fecero venire i brividi le sentì ancora …stavano ridendo nel piano di sopra…

 

Salì le scale ,gridolini e ansimi sempre più forti…

 

Aprì la porta e vide …

 

Due donne stavano rivolgendo le loro attenzioni a quello che riteneva essere il suo uomo,per colui che lei aveva rinunciato a tutto.

 

I loro corpi sudati erano nudi e intrecciati in modo da non essere chiaro dove finisse una e iniziasse l’altra.

 

“Unisciti a noi piccola…”la sua voce era roca e rotta dal desiderio ,una delle due aveva il suo pene in bocca e lo stava portando al culmine del piacere mentre l’altra era in mezzo ai due e leccava ogni minuscolo anfratto di pelle libero tra loro.

 

“Ti piace quello che vedi ,guarda come Dru sta facendo godere il suo padrone ,Oh siii, piccola così,brava…”urlava mentre godeva tra la bocca della mora.

 

“Adesso voglio vederla scaldare ragazze…fatemi vedere come riuscite a far sciogliere quel bel cubetto di ghiaccio…”

 

E in men che non si dica le erano saltate addosso,non sapeva se soffriva di più per la sua incapacità di scappare o perché lui l’avesse ritenuta gelida…

 

“Cordelia spogliala!”lui dettava le regole del gioco e loro ubbidivano.

 

Cordelia le portò le mani sul corpetto e lo slacciò regalandole lo sguardo più languido che avesse mai visto e questo la fece arrossire.ogni laccio che sfilava le dita le sfioravano le pelle e questo le procurava piccoli brividi anche perché gli occhi della donna non lasciavano mai i suoi.

Portò le mani sulle spalle e accarezzandole le fece scivolare l’abito ai piedi lasciandola completamente nuda.

“Come sei bella,che bella pelle liscia che hai …”le sussurrava Dru alle orecchie mentre con le mani le accarezzava il collo e le labbra sfioravano i suoi lobi succhiandoli delicatamente.

“E guarda che belle tette Dru ,sono sode come il marmo…”, intanto Cordelia le palpeggiava il seno ,

“le si sono inturgiditi i capezzoli ,cattiva ragazza ,non si fa,se no Cordelia dovrà punirti…”

Mentre le diceva questo le sue labbra avevano serrato un capezzolo e lo stavano succhiando ritmicamente fino a farla gemere dal piacere.

 

La donna alle sue spalle aveva portato la sua attenzione al suo sedere e lo stava massaggiando con voluta’ salendo e scendendo fino a costringerla ad aprire leggermente le gambe per far scivolare la mano in mezzo alle sue cosce.

 

I suoi capezzoli erano ormai tesi fino all’inverosimile ,ansimava e gemeva tra le mani di quelle due donne mentre il suo uomo la guardava con soddisfazione.

 

Cordelia iniziò a scendere con la lingua abbandonando i seni lungo la pancia in cerca del suo basso ventre mentre Dru le allargava le gambe da dietro,contemporaneamente una affondò le dita nella sua femminilità bagnata mentre l’altra con la lingua disegnava cerchietti sul suo clitoride senza mai toccarne la punta,facendola impazzire e perdere completamente il controllo di sé , mani serravano il suo seno di nuovo .

Dru la stava penetrando con una candela e la usava come se fosse un pene mentre Cordelia aveva una lingua satanica che le faceva perdere ogni briciolo di razionalità...non aveva il tempo di pensare stava godendo come non aveva mai fatto in vita sua e non era in grado di vergognarsene.

 

Dru aveva avvicinato i seni tra di loro imprigionato i suoi capezzoli con la bocca e li succhiava con passione mentre aveva lasciato la candela nelle mani di Cordelia che le imponeva nuovi ritmi succhiando a sua volta il clitoride di Anniaide che era duro come un piccolo pene pronto ad esplodere …

 

“Godi piccola ,lo so che lo vuoi ,vedo come ti stanno facendo impazzire le mie donne …godi passerotto…”le sussurrava Angel portatosi al posto lasciato da Dru alle sue spalle mentre il respivo si faceva sempre più corto e le gambe stavano per piegarsi dagli spasmi dell’orgasmo che esplodeva in lei ,lui la sollevò e la penetrò senza tanti riguardi da dietro ,nell’unico posto ancora inesplorato.

 

Il dolore fu forte ma il piacere prese il sopravento , esplodeva dentro di lei portandola di nuovo sull’orlo del precipizio e”Siiiiiiiii,godoooo “aveva urlato,e venne tra le lacrime ,quella notte aveva venduto e perduto la sua anima .

 

All’alba era scappata da quella stanza non sapendo più chi fosse diventata.

 

Si faceva schifo e pensava solo a come punirsi .

 

Sulla sua pelle l’odore dei loro corpi.

 

Si sentiva sporca e lercia dentro ,non riusciva a lavare con l’acqua quello che le aveva marchiato l’anima.

 

Si perse nell’oscuro per non vedersi più per dimenticare di essersi venduta per soddisfare il capriccio di un uomo ,perché lei avrebbe fatto di tutto per soddisfare Angel e non voleva scoprire quanto più in basso sarebbe potuta scendere .

 

La stanza davanti a lei era vuota e l’immagine che torturava i suoi ricordi svanì.

 

Era tutto al suo posto e non c’era niente che la minacciasse questa volta ,lei era diversa.

 

 

"Tu…”la sua voce calda le accarezzò le spalle.

 

“Angel …”la sua voce era profonda come l’oscuro che l’aveva per tanto ospitata,e si voltò a fronteggiarlo.

“Ti ho cercata tanto…”

“Chissà perché faccio fatica a crederti.”

“Sei ingiusta.”

“Oh povera bestia,ho ferito i tuoi sentimenti?”

“Mi sei mancata.”

“Hai fatto ridere.”

“Perché sei scappata?”

“Ah ,te ne sei accorto?”

“Certo vivevamo insieme ricordi?”

“Si! erano comprese anche quelle due nella nostra convivenza?”

“Credevo ti fossi divertita!”

“Molto!Una serata indimenticabile!Mi ci sono voluti anni per potermi guardare riflessa da qualche parte per lo schifo che ho avuto di me stessa…”

“Ma di che parli?era solo un gioco!”

“Un gioco.Certo ,che pretendo da un essere vuoto come te?ma cosa ti avevo trovato di così irresistibile da permetterti di usarmi a tuo piacimento?”

“Ehi bambina io non ti ho costretto ,tu eri libera di dire di No.”

“Io ti amavo.Avrei dato la vita se me lo avessi chiesto.”

“Io non ti ho chiesto niente.”

“Nemmeno io purtroppo.”

“Perché sei qui ,per sputarmi addosso veleno e andartene di nuovo?”

“Perché No.E’ un’idea.”

“Annie ,mi sei mancata e non sto scherzando.”

“Angel mi hai cambiata e non sto scherzando!”

“Ti prego parliamo civilmente,non essere così acida,è passato tanto tempo e c’è tanto dolore attorno a noi…”

“Io acida e tu sentimentale ,devo andarla a vedere questa commedia ,chi è l’autore?”

“Perché fai così?in fondo sei tu che mi hai lasciato!”

“In dolce compagnia però!”le bruciava ancora tanto ,il suo sguardo profondo era sale sulle ferite che non si rimarginano mai…

“Basta dannazione ,non ci porta da nessuna parte questo discorso.perché sei qui,sei tornata per me?”C’era una nota di speranza nella sua voce ma lei non la percepì.era sorda al suo richiamo.

“NO. Sono qui per un’amica.Glielo devo.”

“Ah. E cosa c’è in questa casa che può servire alla tua amica.”

“Ormai niente.”c’era rassegnazione nella sua voce e questa lo ferì più di mille parole.

“Annie ,ti prego rimani non c’è più nessuno nella mia vita e adesso sono pronto per quello che chiedevi tu.”

“Certo,sei solo ,e sei pronto e io mi dovrei inchinare a leccare il pavimento dove cammini solo perché tu me lo stai chiedendo …”

“Non intendevo questo e tu lo sai.Quando sei capitata nella mia vita ero solo un ragazzo pieno di me e sono stato un uomo pieno di me ,adesso ti chiedo di aiutarmi ad essere qualcuno di cui tu potresti essere fiera di aver affianco.”

Lei aveva le lacrime che le premevano pronte ad uscire …lo odiava perché nonostante tutto non aveva mai smesso un solo istante di amarlo.

“Tu sei l’essere più ignobile che io conosca,hai distrutto la mia vita e adesso vorresti farmi credere che vuoi essere migliore per me?A cosa devo questo cambiamento?”

Non gli credeva ,lui era abile a manipolare la gente nessuno lo sapeva meglio di lei.

“Chiedimi di Connor…”gli buttò in faccia con un sorriso sardonico

“Chi è Connor ,il tuo nuovo stallone ,senti la necessità di parlarmi di chi ti scopi?”

“E’ tuo figlio!”

Questo è il momento in cui una roccia si sgretola e si frantuma in mille piccolissimi pezzi.

Lei aveva preso la mira e aveva sparato con il cannone : colpito e affondato

“Noi abbiamo un figlio?”non sapeva se essere felice o disperato aveva perso tanti anni dell’esistenza di suo figlio ,come avrebbe recuperato,cosa gli aveva detto la madre,forse lo odiava…

“Si.”

“E dov’è ,vorrei vederlo.”

“Davvero ci tieni?”

“E me lo chiedi ,oggi dovrebbe avere 6 anni…deve essere un ometto ,mi somiglia o ha preso la tua bellezza…?”

“Ma guardati ti pavoneggi come un padre …peccato che non lo vedrai mai.”

“Perché mi fai questo?”

“Ti racconto una storia,narra di una ragazza che aveva rinunciato alla sua vita per seguire un uomo che credeva l’amasse.

Per un po’ erano stati felici finchè lui non aveva iniziato a cercare altrove quello che lei non riusciva a dargli,eppure lei si impegnava eh.

Una sera lei andò oltre ogni suo limite vergognandosi di se stessa e dovette scappare lontano da lui per poter tornare a vivere .

Lui l’aveva legata per sempre a se con un dono inaspettato ,le aveva donato un figlio.

Lei però era pazza dal dolore e si era rifugiata nell’unico posto dove i bambini non nascono e così il piccolo Connor non ha mai visto la luce ,perché all’oscuro non esiste ne luce ,ne speranza ,ne domani.

L ’oscuro è l’oblio.

E ’ lì nostro figlio vuoi andarci Angel?”

Lui era un marinaio e conosceva le leggende sull’oscuro,il posto dove le sirene innamorate degli uomini andavano a morire…

“Annie…tu…io….”

“Non mi chiamo Annie ma Anniaide e sì ero una sirena prima di vedere te e perdere per sempre la mia identità e ho rinunciato a nostro figlio quando mi sono nascosta nell‘oscuro ma non lo sapevo che una volta varcato quel limite lui sarebbe morto dentro di me ...”

“Anniaide perdonami,amore mio sono stato un pazzo ,ti prego perdonami, dammi un’altra possibilità.Tu sei l’unica cosa bella di tutta la mia vita ed io ti ho ti ho fatto questo …ho fatto questo a nostro figlio…”Angel era piegato in due dal dolore ,avrebbe avuto un figlio di sei anni dall’unica donna che gli avesse mai donato qualcosa di vero e lui aveva distrutto le loro tre vite per la paura di accettare il sentimento che stava nascendo in lui.Questa era stata allora la ragione che lo aveva spinto ad umiliarla e a farla scappare via ,inaridendo la vita di entrambi e spegnendo la vita della loro creatura.

Angel piangeva …per se stesso,per la donna che amava e per il figlio che non avrebbe mai conosciuto…

 

Un altro uomo stava piangendo

Un altro uomo stava chiedendo perdono

Un altro uomo si stava piegando

 

“Il mio lavoro qui è terminato ora posso andare…”

 

“Dov’è William mamma Willow?”

 

“Non lo sappiamo Keanu, è scomparso nella foresta lo stesso giorno che tu sei sparito in acqua con lei.Credo che si sia spazzato qualcosa dentro di lui ...lo abbiamo cercato ma lui non vuole farsi trovare.Ti prego dimmi che non lo odi!”

 

“Come potrei… io non ho diritto di odiarlo perché lei lo ama più di se stessa.”

 

“Credo che lui si odi anche per questo adesso.spero solo che non impazzisca ,è tanto duro fuori quanto fragile dentro.”

 

Dawn li ascoltava stando in disparte rossa in viso al pensiero di quello che era accaduto poco prima.

 

“Devo trovarlo,so come ci si sente a ferirla ,ti sembra di aver ucciso la parte migliore di te.

 

Lo riporterò a casa mamma Willow se sarà necessario lo picchierò ,lo legherò e lo costringerò a seguirmi.Non posso perdere anche un fratello.”

 

Lei si stava asciugando le lacrime con il suo grembiulino azzurro ,sperava che Keanu fosse l’unico al mondo in grado di far ragionare William.

Il suo ragazzo la rendeva così fiera di lui,adesso era un uomo ,finalmente libero dal passato ma con una missione ancora da compiere,magari c’era ancora speranza per tutti.

 

“Portami con te!”Dawn non riconobbe la sua stessa voce,le parole erano uscite da sole direttamente dal suo cuore.

 

La guardò ,le sorrise e le allungò la mano in un tacito invito.

La gioia negli occhi della fanciulla era il dono più bello che avesse mai ricevuto da tanto tempo .

Keanu la cinse i fianchi ,la sollevò e la fece adagiare su Bucefalo salendo dietro di lei.

Non c’erano bisogno di parole ,tra i due ragazzi stava nascendo l’amore.

Willow li guardò cavalcare insieme ,due solitudini che si erano trovate,due destini che si stavano fondendo,due giovani che stavano finalmente vivendo.

 

 

Anniaide stava passeggiando lungo il molo.

Si era lasciata alle spalle Angel e tutta la sozzura della sua precedente esistenza quando si ritrovò davanti ad un veliero bellissimo.

Non era il Crystis ,che conosceva bene ,questo era di fattura spagnola ,e fu certa di non averlo mai visto prima.

Accarezzò il legno stagionato ,sfiorò le corde che lo tenevano legato al molo con reverenza sapendo quante mani le avevano tirate con forza per assicurarne le cime ,

alzò lo sguardo verso prua , vide la sirena che vi era intagliata ,e il fiato le si mozzò in gola.

Bellissima ,con i capelli lunghi che scendevano lungo il busto per velare i seni tondi si aggrappava con le braccia sopra la testa allo sperone di prora mentre la sua coda abbracciava la parte anteriore del veliero.

Il viso fu quello che sconvolse Anniaide perché vi riconobbe il suo.

“Annie”lesse sulla fiancata in alto del veliero inciso su una targa di ottone e le lacrime scesero finalmente libere sulle sue guance.

 

“L’ho fatta fare quando te ne andasti.

Volevo qualcosa che mi ricordasse te,per averti al mio fianco.Ti ho sempre amata Anniaide .

Ti ho fatta ritrarre come sirena senza sapere che quella era la tua vera natura .

Io ti amo chiunque tu sia.”

La sua voce profonda le giunse alle spalle ,l’aveva seguita ,non voleva perderla…

Le lacrime di una sirena uccidono i ricordi ma leniscono il dolore e se sono di gioia spazzano via il dubbio , l’incertezza e l’amarezza.

Si girò lentamente ,si lasciò avvolgere dal suo sguardo pieno d’amore e pentimento e l’abbracciò.

 

Adesso il suo desiderio era compiuto.

 

 

 

 

“Vuoi fermarti un momento?”erano le prime parole che le rivolgeva in quella interminabile cavalcata.Avevano una missione da compiere ma si sentivano in colpa perché la vicinanza dei loro corpi li rendeva tacitamente e inspiegabilmente felici.

 

“Si,ti prego!”il corpo di Dawn era allo stremo.

Sentiva il suo corpo muscoloso scivolarle addosso ritmicamente seguendo i movimenti del cavallo e non resisteva più.

Provava nuove sensazioni sconosciute, un mondo misterioso le si stava rivelando ,brividi e calori di cui non comprendeva la ragione,capogiri e affanni ingiustificati se non fosse scesa al più presto sarebbe svenuta.

Keanu scese e la aiutò prendendola in braccio in quel momento si accorse che lei non stava proprio benissimo,era rossa con gli occhi lucidi e il fiato corto…

“Dawn perdonami ,sono stato uno stupido ,ti ho costretta a montare per ore e tu magari non sei abituata ,temo ti sia venuta la febbre ,fammi sentire…”e appoggiò la mano sulla fronte di lei che scottava.

“Non ti preoccupare sto bene ,fammi rinfrescare un momento al ruscello e poi sarò come nuova per riprendere la ricerca.”non poteva dirgli che in verità lei era un’amazzone che cavalcava per ore vincendo ogni torneo d’Inghilterra …e che i suoi malesseri erano dovuti al solo averlo al suo fianco.

Lui si tolse la camicia bianca e la bagnò nell’acqua fresca .

dopo averla strizzata per bene gliela mise in fronte …legandola sulla nuca.

“Questo dovrebbe darti un pò di refrigerio”

“uhm,grazie…”IL SUO TORACE NUDO REFRIGERIO??? Ma si era mai visto quell’uomo?Aveva le spalle larghe e muscolose con i bicipiti più definiti della terra che ad ogni movimento delle braccia questi si muovevano in una danza mistica di vene color del mare ,per non parlare dei suoi pettorali e della sua pancia,avrebbe potuto giocare a scacchi su quella perfetta scacchiera per ore interminabili…un torneo con 300 avversari …facciamo mille…si rese conto che quando le aveva voltato le terga per immergere la camicia aveva soffocato un gemito che se le fosse sfuggito sarebbe sembrato il richiamo della foresta…dovette abbassare lo sguardo e concentrarsi su un’operosissima famiglia di formiche per riuscire a formulare un pensiero coerente.

 

Unica conclusione plausibile:quell’uomo la stava stregando,non c’era ombra dell’innocente fanciulla partita da Londra in lei…doveva essere morta da qualche parte in mare…la sua camicia premuta sulla fronte e la sua pelle ambrata sotto gli occhi…come avrebbe potuto riprendersi…

 

“Down ,mi stai preoccupando ,qui vicino c’è la mia casa forse è meglio se per oggi sospendiamo le ricerche e ti riposi per bene.Non ti preoccupare sarò un perfetto gentiluomo non mi approfitterei mai di te,che ne dici?”il suo volto paonazzo e le goccioline di sudore che apparivano sulla sua pelle gli stavano facendo temere che la giovane donna si fosse presa un’insolazione .

“Si,sarà meglio se ci riposiamo …!”gli disse e aveva il fiatone,il problema era se lei si sarebbe comportata da gentil donna…

 

 

“Keanu…Buffilis…”la voce di William arrivò inattesa come un temporale d’agosto.

“William sono giorni che tutti ti cercano…”

“Buffilys…”ripetè con un filo di voce ,temendo che la speranza appesa ad un sottile filo di seta si spezzate per sempre.

“E’ in un limbo ,tra la vita e la morte ma stanno facendo di tutto per riportarla indietro e forse potresti aiutare anche tu…”vedere William in quelle condizioni ,lacero, pieno di graffi insanguinanti ,sporco…un animale che aveva corso disperatamente per giorni nella foresta incurante di qualsiasi ostacolo gli si parasse di fronte,lividi ed escoriazioni ne facevano da padroni sulla sua pelle.

“Perché sei qui?”chiese incredulo a Dawn

“Uccidimi,dopo quello che stavo per farti non meriterei altro.”

Dawn lo guardava come se lo vedesse per la prima volta,la sua fragilità era emersa in superficie ,una parola e lui sarebbe perito davvero.

“William ,scordiamoci il passato ,ti prego lasciamocelo alle spalle ,cominciamo da capo come fratello e sorella .Io voglio darti l’amore di cui la nostra famiglia ti ha privato...”

Lui rimase in silenzio guardandola con il capo reclinato da un lato come per capire se si stesse burlando di lui…

Keanu non ci stava capendo dentro niente ma vedendo l’espressione sofferta di entrambi e finalmente un colore normale sulle gote di Dawn decise di rimandare i chiarimenti.

“Perché vuoi perdonarmi?Io non lo merito.Io faccio quasi violentare mia sorella ,uccido chi mi ama,sacrifico tutti e tutto per me stesso…io non merito la tua pietà.”

Dawn gli si avvicinò gli mollò un sonoro schiaffone e lo cinse in un abbraccio fortissimo.

“Smettila adesso.Qualsiasi cosa dirai o farai non mi allontanerai da te.Tu sei l’unico fratello che ho e se una donna ha deciso di donarti il suo cuore e la sua vita è perché ha visto la luce in te ,il bello e il dolce che vedono tutti gli altri che ti stanno cercando che ti amano e hanno vegliato sul tuo capezzale quando stavi morendo e remavano di giorno e di notte pregando di rivedere il tuo sorriso.io voglio conoscere questo fratello di cui i nostri genitori mi hanno derubato e privato.il mio cuore ha scelto te William Shelby con tutti i tuoi difetti.”

William non sentiva il suo nome associato a quel cognome da una vita ,questa fu la goccia che frantumò il vaso.

Si piegò su se stesso crollandole davanti e lei lo seguì tenendolo stretto tra le braccia nella discesa verso la terra,iniziò a piangere senza vergogna singhiozzando come un bambino anzi come non aveva mai fatto nemmeno da bambino ,e le chiedeva perdono con la voce della sua anima finalmente emersa dagli abissi.

Il suo sangue si mescolava alle lacrime che scorrevano calde .

 

“Io ti ho già perdonato William ,adesso devi perdonarti tu e farti perdonare da lei.”

 

 

Il terzo uomo stava piangendo

Il terzo uomo stava chiedendo perdono

Il terzo uomo si stava piegando.

 

Altro sangue era stato versato e l’onta era stata lavata.

 

 

 

Buffilys aprì lentamente gli occhi.

Intorno a lei un profumo di gardenie e rose …

 

Non sapeva dove fosse e tanto meno chi fosse…

 

Si alzò dal letto e i petali di rose e gardenie scivolarono a terra.

L ’aveva cosparsa un Xander morente ,li aveva rubati al giardino di mamma Willow prima dell’ incontro con Down ,in un estremo gesto di amore sperando che il loro profumo le facesse ricordare colui che amava e la riportasse indietro .

L’amore vero profondo che ti lacera l’anima è fatto di piccoli gesti che lo rendono indimenticabile e capace del più grande dei perdoni,per questo nessuno ebbe il coraggio di togliere quei fiori dal suo corpo,non si poteva non esaudire il desiderio di un amante condannato a morte.

I suoi piedi nudi toccarono il pavimento di marmo freddo e calpestarono i petali rossi e bianchi ,amore e sangue,purezza e speranza.

Uscì dalla grande stanza non riconoscendo niente di quello che la circondava.

La sua memoria era svanita.

Lei non era più .

Le guardie urlarono di gioia e lei spaventata scappò a nascondersi ma quando non sai ne chi sei ne dove sei le cose sono oltremodo complicate:finì dritta nella sala del trono facendo ammutolire tutti i presenti.

“Gilys ,la nostra bambina è tornata!”disse con un filo di voce Johyssen

 

Buffilys aprì lentamente gli occhi.

Intorno a lei un profumo di gardenie e rose …

 

Non sapeva dove fosse e tanto meno chi fosse…

 

Si alzò dal letto e i petali di rose e gardenie scivolarono a terra.

L ’aveva cosparsa un Xander morente ,li aveva rubati al giardino di mamma Willow prima dell’ incontro con Down ,in un estremo gesto di amore sperando che il loro profumo le facesse ricordare colui che amava e la riportasse indietro .

L’amore vero profondo che ti lacera l’anima è fatto di piccoli gesti che lo rendono indimenticabile e capace del più grande dei perdoni,per questo nessuno ebbe il coraggio di togliere quei fiori dal suo corpo,non si poteva non esaudire il desiderio di un amante condannato a morte.

I suoi piedi nudi toccarono il pavimento di marmo freddo e calpestavano i petali rossi e bianchi ,amore e sangue,purezza e speranza.

Uscì dalla grande stanza non riconoscendo niente di quello che la circondava.

La sua memoria era svanita.

Lei non era più .

Le guardie urlarono di gioia e lei spaventata scappò a nascondersi ma quando non sai ne chi sei ne dove sei le cose sono oltremodo complicate. finì dritta nella sala del trono facendo ammutolire tutti i presenti.

“Gilys ,la nostra bambina è tornata!”disse con un filo di voce Johyssen

 

“Buffilys,tesoro…”ma le parole morirono in bocca al re mentre sua figlia usciva fuori di corsa dopo aver guardato tutti come se fossero mostri.

“Piccola fermati!”le urlò il padre ma lei ormai stava correndo fuori dal castello di cristallo.

Una sensazione terribile la avvolgeva e la soffocava ,sentiva di aver subito una perdita dolorosa e non trovava pace.

I ricordi della sua esistenza vagavano perduti tra i flutti marini e lei con loro.

 

 

 

“William,devi andare da lei!Tu sei l’unico che può riportarla indietro.”

“Keanu sei per caso impazzito?di cosa stai parlando?”

Erano a casa di Keanu ,dopo l’intenso chiarimento avevano bisogno tutti e tre di un po’ di riposo.

William si era lavato e si era messo una maglietta blu elettrico di Keanu e un paio di jeans chiari sempre di quest’ultimo che per fortuna aveva la sua stessa corporatura ed era riuscito a fargli togliere quello che fino a qualche giorno prima si potevano definire vestiti:stracci intrisi di terra e sangue.

Un nuovo William era di fronte a loro pronto a ricominciare da capo anche se non avesse idea di come fare.

“Keanu ma Buffilys hai detto che è nel suo castello no?SOTT’ACQUA?”chiese una Dawn con ancora non poche difficoltà a accettare l’intera storia ,compresa la parte che era innamorata di un sirenide che era promesso sposo di un’altra.

“Appunto:sott’acqua …la mia portentosa apnea potrebbe aiutarmi per 20 metri e poi…il castello è a 100,mi spieghi gli altri 80 come li faccio?e ammettendo che con un tubo fatto con le canne di bambù per qualche strano miracolo io ci arrivi ,ammiro la struttura del castello e poi muoio sfracellato per la pressione…beh non male come premessa per raggiungere il mio perduto amore.”

 

“William il tuo ingegno mi stordisce:canne di bambù???tu non dovrai respirare!”

“AH adesso sì ,che va meglio…ci arrivo da morto!la raggiungo come fantasma e tutti i nostri problemi sono risolti!”

“Smettila di fare il cretino”

“Forse non ti sei accorto che io devo respirare per vivere mio bel pesciolino!”

“Il tuo sarcasmo è fuori luogo.”

“Quanto la tua stupidità!”

“Adesso basta!Tenete a bada i vostri ormoni ragazzi o vi lascio senza cena!”Dawn stava cucinando delle patate lesse unica risorsa commestibile in casa.‘Strano destino il mio ,pensò mi ritrovo sempre a pelar patate oggi!’

“oh questo sì che sarebbe un guaio …”disse Keanu e scoppiarono tutti e tre a ridere .

Quella era la prima volta dopo tanto tempo per tutti.

 

“William,io dicevo sul serio.Veramente ci sarebbe un modo.

Io ha ancora qualcosa a cui rinunciare e mi è concesso esprimere un desiderio,ma dovrai averne molta cura perché un desiderio donato è fragile e se si spezza entrambi moriamo.

Io vorrei che tu avessi il mio potere di respirare e vivere sott’acqua e in cambio io vi rinuncerò per sempre. Vivrò il resto dei miei giorni come un vero mortale (si voltò verso Dawn)ma tu così potrai raggiungerla e magari guarire le sue ferite.”

Quello era il più grande dono che gli avrebbe mai potuto fare,gli regalava di nuovo la speranza.

Lacrime scesero sulle gote di William e di Dawn,entrambi sapevano a cosa il moro stava rinunciando:all’ultimo appiglio della sua identità ,rinunciava per sempre al mondo sommerso.

“Credi che funzionerà?e che non mi odierai per questo un domani ?”

“Lei ha scelto te talmente tanto tempo fa che non potrei far altro che sperarvi finalmente felici.Credimi adesso voglio gustarmi la vita e vedere cosa mi sono perso in tutto questo tempo.”

Lo sguardo che aveva posato su Dawn chiarì ogni dubbio a William.Il cuore di Keanu non era più di Buffilys…

La ragazza stava impegnandosi al massimo ai fornelli per rendere saporite delle misere patate con spezie ed erbe e non si accorse degli occhi di Keanu che la stavano ammirando soffermandosi sulle curve del suo bellissimo corpo.

“Sarà un onore per me ,allora ,accettare il tuo dono.Grazie fratello non lo dimenticherò!”gli si lanciò addosso e lo soffocò in ‘un abbraccio da uomini ’.

“Quando si parte?”

“Domattina .Stanotte ti riposerai ,il viaggio sarà lungo e faticoso perché dovrai percorrere parecchie miglia prima di incontrare il castello di cristallo e anche qualche pericolo ma sono sicuro che ci riuscirai,per Dio ,tu sei William il Sanguinario!”

La speranza è una fuoco che arde ,brucia e riscalda cuori che fino ad allora erano assopiti nel ghiaccio delle tenebre.

E William adesso ardeva.

 

“Anniaide, secondo te funzionerà, o Keanu è un folle?”

“Angel questo è il piano più pazzo che io abbia mai sentito e per questo potrebbe anche andare bene!”

“Non è una gran risposta amore mio…”

“Non ne ho altre.Taci e prega!”

“Questa è la mia donna ,decisa e prepotente!”

Ma nessuno lo stava considerando.

William stava entrando in acqua,dopo che gli erano stati spiegati tutti gli accorgimenti e le strade da percorrere ,le tappe che avrebbe dovuto fare ,i velieri affondati che avrebbe incontrato…e altre mille raccomandazioni che non ricordava già più.vedeva solo gli occhi più profondi di quelli della luna che lo stavano aspettando e lui bramava di raggiungerli.

L’acqua gli arrivò alla bocca e lui d’istinto nuotò.

“Accidenti NO ,quante volte te lo devo dire,cammina!”

Keanu urlava dalla spiaggia.

“Cammina dice lui ma io non tocco come faccio a camminare?”

“Accidenti a te,vai sott’acqua e respira ti ho detto!”

Lui ci andò ma emerse pochi istanti dopo avendo bevuto metà oceano.

“Non ce la farà mai!”sentenziò Angel alquanto divertito e nello stesso preoccupato ,sapeva quanto tutto ciò fosse dannatamente importante.

“Ci riuscirà!”disse Dawn,convinta che il fratello si sarebbe dimostrato un eroe.

“Sarebbe un miracolo!”sentenziò Anniaide.

“Sforzati di stare sotto e respira ,vedrai che ci riuscirai …dannato imbecille scordati di essere un uomo ,non puoi più annegare metti da parte quel cazzo di istinto!!!”

Rimasero tutti basiti,quello che aveva urlato e imprecato era Keanu ,il perfetto gentiluomo che non perde mai la calma???

“William ci devi riuscire.La sua vita dipende da te.”e su questo si trovarono tutti d’accordo.

La nota giusta nello spartito ,quella che crea la melodia perfetta.

William si buttò di nuovo sott’acqua e si fece forza con le parole di Keanu “…La sua vita dipende da te!”si ancorò con le mani ad una roccia e ci rimase finchè non sentì i polmoni pronti ad esplodere ,non avevano più ossigeno e non ci sarebbe stato tempo a sufficienza per tornare in superficie ,quello era il momento della verità,o sarebbe annegato o sarebbe riuscito a respirare.

Chiuse gli occhi e pensò a Buffilis,a i suoi baci ,le sue labbra carnose ,la sua dolcissima lingua,il profumo fiorito della sua pelle e stava ansimando in preda ad un bisogno impellente di lei ,ansimava sott’acqua…ci era riuscito.

Urlò di gioia ma nessuno lo senti.

 

“E’ troppo tempo che è la sotto!”

“Già!”

“Già!”

“E’ annegato!”

 

“Anniaide sei veramente poco fiduciosa,vabbè che hai perso i tuoi poteri amore ma almeno la speranza potevi tenerla!”Angel era veramente scocciato,lei non aveva fiducia nel loro William,come darle torto…erano lì a provare da cinque ore.

“Ci è riuscito!”disse Keanu con un sorriso largo come il sole sulle labbra.

“Credo anch’io!”sospirò speranzosa Dawn

“E’ annegato!”sentenziò terrorizzata Anniaide.

 

William correva verso un sogno ,verso una nuova vita,verso l’altra metà di sé.

 

A fatica erano riusciti ad avvicinarla , farle accettare la loro presenza e a convincerla che erano i suoi genitori e che non volevano farle male.

Buffilys era talmente distante che li faceva tremare tanto sembrava irraggiungibile.

Decisero di non forzarle la mano di partire con racconti belli della sua infanzia , uno al giorno non di più in modo che lo assimilasse .e poi la lasciavano girare libera nella segreta illusione che qualcosa catturasse la sua attenzione e la facesse ritornare indietro nel tempo ,alla sirena spensierata di una volta,anche se adesso aveva due bellissime gambe.

 

I pretendenti arrivarono da ogni parte del grande oceano .Si era sparsa la voce che Buffilys era tornata incapace di ricordare il passato e tutti si erano lanciati alla carica.

La principessa aveva sempre fatto gola a molti ,tanti quanti i suoi storici rifiuti quando il suo cuore era di William ,ma adesso che lui non ne era più il re ,i maschi avevano ripreso a sperare .Keanu e William erano fuori gara e i giochi si erano finalmente riaperti.

Praticamente assediarono il castello ,con i loro doni e la loro boria.

Tutti i giovani rampolli dei migliori casati del mare,belli da mozzare il fiato che non avevano e tutti convinti di essere quello giusto per lei.

 

Johyssen e Gilys decisero che farle prendere marito sarebbe stato il modo migliore per dare un senso alla sua vita e così acconsentirono a udienze e appuntamenti giornalieri in cui la principessa avrebbe dovuto conoscere i predatori del suo cuore e lasciarsi conquistare.

Peccato che dopo estenuanti tentativi,nemmeno da smemorata si convinceva a sposarsi.

Non ne salvava mai uno.

Sembravano essere pieni di difetti,lei anche quelli meglio celati riusciva a portarli a galla .

Non sapeva chi fosse ma capiva benissimo chi fossero gli altri.

 

William stava camminando da ore e ormai la luce del sole era parecchio lontana .

Amava il mare da sempre ,lo aveva navigato in lungo e in largo ma mai lo aveva emozionato come adesso.

Non lo stava solo solcando lo stava vivendo,era parte di lui.

La vita che lo circondava lo lasciava esterrefatto ,colori ,animali che mai avrebbe immaginato ,gli passavano accanto con una serenità che lui non aveva mai conosciuto.

Ad ogni passo in avanti approfondiva l’animo di Buffilys ,il suo comportamento la sua totale serenità benchè inesperta la loro prima volta derivavano da qui,lei era libera e senza falsi pudori come tutto quello che lo circondava.Anche per questo lui la amò ancora di più.

Davanti a lui la fine del suo viaggio:la morte.

Gli si gelò il sangue nelle vene e un brivido scese lungo la schiena.

Era finita.

Non l’avrebbe mai raggiunta.

Era stato tutto inutile.

Non era destino che fossero felici.

Si preparò a morire …

Mefisto lo percepì da miglia di distanza ma aveva rallentato per non arrivargli davanti troppo presto.

Assaporava il momento ad ogni passo del piccolo uomo,pregustava l’attimo ed ogni suo pensiero adesso erano uno davanti all’altro e si stavano misurando.

Gli girò intorno tre volte.

Gli fece vedere quanto fosse maestoso ,gigantesco e malignamente bello.

Gli si parò di fronte e spalancò le fauci.

 

 

“Sono stanca.Possiamo smettere per oggi per favore???”Buffilys sembrava esaurita da quelle continue attenzioni di esseri di cui non le importava assolutamente niente.Voleva stare da sola e tentare di ricordare chi fosse.Le stavano tutti facendo perdere tempo.

“Riposati cara,ne riparleremo domani,i tuoi pretendenti vorranno vederti in tutto il tuo splendore e non stanca e provata.Vai pure tesoro!”le disse la madre che ogni giorno percepiva il malessere crescente della figlia.Non aveva trovato ancora una collocazione ,un ruolo in quel mondo che da quando era partita per correre dietro al suo grande amore non le apparteneva più.

Forse quel uomo avrebbe potuto aiutare sua figlia ? Domanda inutile tanto lui non avrebbe mai potuto raggiungerla e suo marito non le avrebbe mai permesso di tornare in superficie.

Si sarebbe dovuta accontentare del involucro di sua figlia per il resto dei suoi giorni.

 

“Sali”

William spalancò gli occhi e pensò di avere le allucinazioni.

“Sei anche sordo oltre che stupido,ho detto s a l i.Di quel passo la raggiungerai quando sarai vecchio.”

“Ma tu parli!”

“E tu ascolti!”

“E dopo tutta questa filosofia pensi di muovere le chiappe o ti devo fare un disegnino sulla sabbia?”

“Hai anche il senso dell’umorismo!”disse William saltandogli in groppa.

“Più veloce della luce mio prode Ronzinante!”lo schernì William ormai rilassato sulla schiena del suo mortale nemico.

“Mò ti senti DonChisciotte adesso?Guarda che Buffilys non ha niente a che vedere con l’insipida Dulcinea!”

“E tu come fai a saperlo?”

“Me la sono magnata!”disse ridendo Mefisto.

“Forse era meglio se non te lo avessi chiesto,visto che stavi per papparti anche me…”

“Già ma lei non me lo ha permesso e se lo facessi adesso la perderemmo tutti per sempre,quindi combatti contro i mulini a vento DonChisciotte ma riportala a casa.Non sopporto di vivere in un mare dove lei sopravvive ,lei deve tornare a vivere.”

William annuì.Uno squalo che parla e ha dei sentimenti ,questa sì che era una bella favola,un giorno avrebbe potuto raccontarla ai loro figli. Figli ? Una cosa alla volta William,una alla volta.si ripetè.

Ma il sorriso era già sulle sue labbra.

“Speranza,tu che degli uomini sei il cammino

Mostra la via a questo cretino”

 

a perditempo, Mefisto componeva versi…

 

 

“Io dovrei tornare a casa …”disse Keanu.

“Ti prego portami con te.”Down aveva deciso di non perdere più tempo inutilmente.Voleva essere

Sua :ora e per sempre ma era pronta ad accontentarsi anche di un solo momento e custodirlo per sempre nel suo cuore.

“Sei sicura?“

“Mai stata tanto in vita mia !”gli confermò radiosa.”

 

“Ehi voi due,che credete di fare?”

“Angel non fare l’idiota …sono due adulti e tu non sei il padre di nessuno di loro.Ragazzi andate e divertitevi ce lo meritiamo tutti un po’ di divertimento qui.”disse Anniaide sorridendo verso il suo uomo.

Forse la felicità poteva essere contagiosa e portare fortuna ad una coppia che ancora non si era riunita.

 

“Dawn,a proposito di ieri notte…”

“Avevamo tutti altro per la testa,e chiederti di dormire con me non deve essere stato il massimo del tempismo.

 

 

 

“Ricordati :se la ferirai diventerai il mio pasto e io ti masticherò lentamente ,pezzettino dopo pezzettino.ci siamo intesi?”

Erano davanti al castello e lui era rimasto a fissarlo incantato,un castello medioevale interamente costruito in cristallo diafano.era la cosa più bella e strana che avesse mai visto dopo Buffilys.

“Lei non è lì dentro ora. E’ nel veliero.fa che io non mi debba pentire per averti aiutato,uomo.”

“Io la amo ,squalo!”

“Mefisto.”

“William.Grazie”

“Se la riporterai a noi sarò io a doverti ringraziare.”e così dicendo ,lo squalo più vecchio del mondo se ne andò.

 

Si avviò verso il veliero indicatogli da Mefisto.

Sembrava il Cristys in piccolo e questo lo fece trasalire:cercava pace nell’unico posto che poteva ricordargli lui.

 

La vide seduta in prua ad ammirare il vuoto nella ricerca di se stessa o forse della vita.

I suoi capelli fluttuavano liberi nell’acqua e lui avrebbe voluto avvolgersi dentro,il suo abito bianco era lungo fino ai piedi e le si incollava addosso non lasciando nulla alla fantasia ,il suo corpo era un completamente alla mercè dei suoi occhi ,e lui ne amava ogni cellula..

 

Fece un passo verso di lei ma il legno scricchiolò sotto i suoi piedi e lei si voltò di scatto spaventata per incontrare i suoi occhi…blu come il mare …

“Buffily…”mise tutto il suo amore nel pronunciarne il nome.

“Lei mi conosce signore?”

Non esistono parole per descrivere il dolore al petto provato da William ,una mano gli aveva stritolato il cuore infilandoci le unghie dentro facendolo sanguinare…Buffilys non si ricordava di lui…

“Si ,anche se non quanto vorrei…”

“Sarebbe così gentile da raccontarmi qualcosa di me?Io ho perduto i miei ricordi …”e i suoi occhi divennero tristi e supplichevoli.

“Vorrei fare di più:crearne dei nuovi insieme a te!”

“Come si permette?La sua audacia è imbarazzante,se vorrà di nuovo parlare con me dovrà farlo in udienza al castello di fronte ad altri.Non so chi sia ma non le permetto di mancarmi di rispetto.

Arrivederci.” Furiosa si voltò pronta ad andarsene.

Quel estraneo le aveva sfacciatamente fatto una proposta indecente e lei si era vergognata fino al midollo…

Solo a guardarlo rischiava di perdere il controllo di ogni sua facoltà,era bello più di chiunque altro dei suoi pretendenti ,e quegli occhi le promettevano l’intero universo ,la fiamma che ardeva in loro l’avrebbe bruciata se li avesse guardati ancora…doveva scappare lontana da lui ma i suoi piedi non volevano darle ascolto.

 

William si stava maledicendo per essersi spinto troppo,aveva sprecato un occasione unica trovandola da sola …però lei non se ne stava andando .

Gli voltava le spalle ma non se ne andava.Rimaneva bloccata davanti a lui .Imprigionata forse dal suo stesso dimenticato amore.

 

Le si avvicinò ,le appoggiò delicatamente le mani sulle spalle e la fece girare verso di lui ,trovandosi uno di fronte all’altra ,i loro corpi si sfiorarono e i loro occhi cercarono le loro reciproche anime ,scrutandole accarezzandole ,amandole.

“Io vorrei andarmene ma non ci riesco…”un sussurro le sue parole sulle labbra tremanti,lo sguardo caldo di lui la stava bruciando…

“Questo è il tuo posto Buffilys,tra le mie braccia .non lo ricordi adesso ma col tempo saprai che è la verità .Ti prego rimani ancora un po’, guardami e dimmi quello che provi.”

“Sono confusa…devo andarmene ma i miei piedi non rispondono…”

“Cosa vedi in me Buffilys?”stava pregando che l’amore che esprimeva l’intero suo essere la toccasse e ridestasse i suoi ricordi.

“Non lo so…Io vedo…”

“Mia signora la stanno importunando ,vuole che allontani quel losco individuo da lei?”una guardia reale non vedendola rientrare si era precipitata per vedere che stesse bene e trovarla tra le braccia di un umano non era proprio quel che un sirenide potesse definire stare bene.

“No ,adesso rientro ,il signore mi stava…aiutando”si sentiva come se fosse in balia del più potente dei gorghi persa in lui e il verbo aiutare non si addiceva alla situazione ma non avrebbe mai voluto che qualcuno facesse del male a quell’uomo .si staccò a malincuore da lui .

“Le udienze inizieranno tra poco ,sarò felice di incontrarla al palazzo!”gli fece un profondo inchino degno della più regale delle principesse e si allontanò.

“Buffilys…”la fermò.

Le prese la mano e fece una cosa che non faceva più da una vita…un baciamano da perfetto gentiluomo e un inchino di totale rispetto e dedizione.

“Ci sarò mia Regina.”

Buffilys per la prima volta da quando si era risvegliata ,sorrise felice e si allontanò.

 

 

 

 

 

Si erano trovati e per nulla al mondo l’avrebbe perduta di nuovo e con questa certezza si avviò verso il castello.

Una coda lunghissima di esseri di sesso maschile erano in attesa del proprio turno.

Carichi di doni ,referenze e l’illusione di fare breccia nel cuore della bella principessa.

William non aveva niente da donarle ma in lui bruciava la speranza ,era stato scelto da lei già una volta ,adesso doveva solo ripetersi il miracolo.

Il tempo non passava mai e lui odiava le code…

 

Iniziò a giocare sporco!!!

 

“Ehi ,ho sentito dire che la principessa sia davvero bella ma che non ami assolutamente i fiori la frase ‘fiori per un fiore’ con lei non funziona:ne è allergica ,diventa furiosa se gliene regalano ,ha sentito di certe scenate…”fece roteando gli occhi e alzando le braccia i in cielo.

In un solo colpo dieci uomini con la coda colorata e le braccia piene di ogni meraviglia della che la natura potesse creare scapparono alla ricerca di un regalo diverso da portarle.

 

E lui avanzò…

 

Pronto a sferzare il prossimo colpo.

 

“Ah e poi dicono che odi ricevere doni commestibili ,lo trova assolutamente poco romantico e non fa nemmeno presentare il pretendente che le offra un simile dono…”

 

E tiè che con un altro colpetto ne scapparono una ventina …

 

E lui avanzò.

 

“Poi è totalmente astemia e non sopporta nemmeno la vista dell’alcool non parliamo dell’odore .”

Aveva notato che qualcuno per farsi coraggio si era scolato qualche goccio proibito per superare la timidezza e il nervosismo e adesso si malediceva e scappava per lavarsi i denti.

 

“Odia terribilmente chiunque le regali dei preziosi:pietre ,ori ,tutto.Dicono che si senta offesa perché lei non è una donna da “comprare” con cose di valore o con la seta d’oriente…”

Questo fu un duro colpo per i pretendenti,tutti avevano qualcosa di prezioso per Buffilys e improvvisamente si trovavano con in mano delle bombe ad orologeria e corsero via disperati.

 

William il Sanguinario aveva colpito e affondato.

 

Una strage.

 

Erano rimasti solo due sirenidi davanti a lui.

E lo guardavano torvo.

Qualsiasi cosa si fosse inventato questi non si sarebbero mossi da lì.

 

Lo fissarono con aria di sfida.

Lui non si rassegnò.

Sapeva che lei non lo avrebbe tradito.

 

 

La sua certezza vacillò quando sentì la voce melodiosa del primo pretendente che cantava ,nella grande sala, per lei una canzone d’amore.

Vide dalla porta le lacrime di emozione di Buffilys e credete di morire.

Non poteva piangere per un altro.

Forse stava davvero rischiando di perderla.

Lei era talmente presa dalla voce di quell’essere che ne sembrava rapita..

William tremò all’idea di lasciarsela rubare dalle mani da un cantante caudato.

Le parole della canzone erano quelle che facevano muovere le corde dell’anima di della donna.

Parlavano di un amore impossibile ,di due esseri sempre insieme ma eternamente divisi …travolti da un destino crudele che separava le loro strade per poi riunirle ,unica certezza :un amore travolgente impossibile da dimenticare…

William era talmente concentrato a leggere l’espressioni del volto di Buffilys che non si accorse che la canzone sembrasse scritta per loro due.

Vedeva solo che stava smarrendo il suo sogno.

Lei andò incontro al sirenide e gli prese le mani nelle sue ,avvicinando il viso a quello del giovane,le gambe di William divennero deboli…il silenzio scese nel salone,i suoi genitori saltarono di gioia pensando che lei avesse finalmente scelto.

Lei gli baciò una guancia e lo ringraziò per il bel dono.

 

“La donna che riceverà il vostro cuore Messere sarà davvero fortunata ,mi dispiace non poter esser io vedete il mio cuore ,benchè si trovi nel mio petto,non mi appartiene,è indomabile ,pensa di battere al di là di ogni ragione per chi vorrà lui…non ascolta la mia testa.

Il mio cuore non sta battendo per voi anche se la mia testa lo vorrebbe!Grazie per le emozioni che mi avete donato.”

 

Il re e la regina sprofondarono depressi nei loro troni.

Non c’era speranza.

 

 

William ritrovò il respiro perduto…

 

 

.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ultimo pretendente prima di lui…

 

Si era messo a ritrarla e ne era uscito un capolavoro,bello da mozzare il fiato ,se non fosse stata sua di sua spontanea volontà si sarebbe caricato sulle spalle lei e poi anche il quadro…

Lei lo ringraziò ma gentilmente gli confidò che nemmeno questa volta il suo cuore ne voleva sapere.

 

E così adesso toccava lui.

Entrò con tutta la spavalderia e forza di cui era famoso :il pirata più temuto dei 7 mari.

Quando attaccava un veliero ci metteva tutta la sua potenza carismatica da vero lottatore pronto a tutto per la vittoria.

Arrivò ai piedi del trono e si inchinò davanti ai regnanti improvvisamente muti e sconvolti alla vista dell’umano che li aveva privati del loro unico bene :la loro bambina.

La rabbia stava montando sul volto del re ,era furioso,si chiedeva come osasse quell’uomo essere tanto sfrontato da presentarsi lì.stava per tuonare le peggiori minacce quando la moglie lo bloccò,fermandogli la mano e indicandogli la figlia.

Buffilys splendeva di gioia.

Il suo corpo tremava ,i suoi occhi brillavano dilatati dalla felicità e le sue labbra delicate erano incurvate nel più dolce dei sorrisi.

 

“Sei così bella amore mio…la mia stella bionda venuta dal mare…

ti amo da sempre ,da quando a ti sono finito tra le braccia la prima volta ,ricordi ?

Mefisto voleva mangiarmi ma non ce l’aveva con me ,aveva fame e tu glielo hai impedito .

non glielo hai permesso ,ricordi amore?

Giocai con i tuoi capelli mentre ti sorridevo e chiudevo gli occhi con l’immagine dei tuoi per sempre impressa nella mente :magnifici , verdi come la foresta, svenuto tra le tue braccia.

È da allora che ti amo ,di giorno e di notte,ti inseguo e ti sogno.

La mia vita non esiste senza di te …adesso tu non puoi ricordarti di me ma senti le mie parole che scaldano il tuo cuore ,sono calde le mie parole amore .

Non sapevo di saper piangere , tu me lo hai insegnato ,come anche far l’amore ti ricordi com‘è stato bello tesoro ,eravamo uno parte dell‘altra ,una cosa sola,non sesso ,ma amore …

Tu sei e resterai l’unica per me ,qualsiasi cosa accada,da domani tu sarai sempre dentro di me .

Non scordarti le mie parole amore mio,sono l’unica cosa che posso donarti.

Il mio cuore, il mio corpo il mio essere ,ti appartengono ,adesso hai anche queste,le mie parole di uomo innamorato.

Ascoltale dentro di te ,per non scordarmi ,ovunque tu adesso sia diretta ,non permettere che si perdano nella brina dell’alba.

Ti mostreranno la via del ritorno amore.

Il tuo William sarà in te per sempre.”

 

Quelle parole …a Buffilys scoppiarono in testa come coriandoli colorati…

 

“Ti amo da quando i miei occhi si sono persi nei tuoi due smeraldi rubati al cielo ,profondi come quelli della luna …mi hai donato il tuo amore ma io ero troppo cieco per vederlo ,mi hai donato la vita ed io non scorderò più il sapore delle tue lacrime ,il calore delle tue parole ,perdonami Buffilys e amami ancora…amore mio.”

 

“La mia ragione mi dice di starti lontana,il fuoco dei tuoi occhi mi brucia ma il mio cuore non sente ragioni.

So che se gli andrò contro ne morirò.io devo conoscerti e darti e darmi una possibilità.!”

“Non se ne parla !”il re era fuori di sé ,”lui no!Ti ha quasi uccisa l’ultima volta ,hai già rinunciato a tutto per lui ,non ti merita non è nemmeno di sangue blu ,è solo un arrogante umano pronto a distruggerti ed io no glielo permetterò.Portatelo via!!!”

“Mi dispiace contraddirla,non ci conosciamo nemmeno ma non è vero che io non sia di sangue blu… ”

“PRENDETELO!”

 

 

 

 

 

“Keanu io…”aveva di nuovo quel rossore sulle sue guance che tanto lo eccitava,finalmente aveva capito a cosa fosse dovuto e non le lasciò il tempo di perdersi in inutili e superflue spiegazioni.

Quando gli aveva chiesto di dormire con lui erano in una situazione imbarazzante con William che dormiva nella stanza di fianco e lui non se la sentiva di iniziare qualcosa di così bello in un modo che li avrebbe costretti a non lasciarsi andare ma a trattenersi in un silenzio forzato…il loro momento sarebbe dovuto essere totalmente meraviglioso e libero da ogni inibizione appagante e completo per entrambi,voleva amarla e donarle tutto se stesso.

Lei aveva liberato il suo cuore da una prigionia durata anni.

Le si avvicinò lentamente assaporando i profumo del suo corpo ,il calore che irradiava e lo accarezzava più le si accostava ,il battito del suo cuore che accelerava sempre di più,i suoi occhi che si spalancavano per la meraviglia …

Non ebbe il tempo di connettere ,le labbra morbide di Keanu stavano esplorando le sue e lei credete

Di morire.

Un bacio dolce ,una danza leggera di labbra che si cercano nel desiderio di fondersi e perdersi per sempre.erano solo loro due finalmente,il passato non esisteva più,volevano essere parte uno dell’altra senza fantasmi alle spalle.

Le affondò la mano dei morbidi capelli neri e la strinse ancora più a se mentre il bacio perdeva ogni pudore e castità e si faceva passione pura ,desiderio implacabile.

Le gambe di Dawn tremarono pericolosamente ,quello era troppo per loro ,emozioni mai provate si facevano beffe di lei lasciandola senza fiato e forze.gli circondò il collo con le braccia e si aggrappò a lui eliminando ogni distanza tra i loro corpi.si premette a lui completamente ,voleva sentire il suo corpo muscoloso e fresco contro il suo,aveva bisogno di toccare la sua pelle ,assaporarla perdersi nel suo profumo…

Dawn era stordita ,il suo corpo desiderava quel uomo e lo stava gridando a gran voce.

Keanu non si fece attendere e risposo al richiamo di lei con tutto il suo essere.

La sollevò tra le braccia e la mise in groppa a Bucefalo ,salì dietro di lei cingendola col le braccia e continuando a torturarle il collo con baci ardenti mentre faceva correre al galoppo il nero purosangue ,verso il loro angolo d’amore.

Lei aveva perso ogni freno inibitore e ansimava sotto i suoi baci e le sue carezze audaci .

Mentre cavalcavano ,le mani di lui si erano fatte strada sui suoi fianchi ed erano saliti fino alla curva dei seni per chiudersi su di loro in una languida carezza che le aveva mozzato il fiato.

I suoi capezzoli erano fuori controllo e supplicavano l’attenzione delle dita di Keanu che li solleticarono e strinsero e accarezzarono finchè lei cedette al impulso di voltarsi e di mettersi a cavallo di lui ,da vera amazzone si voltò con eleganza e si trovò a circondarlo con le cosce ,alzò la gonna e fece qualcosa di impensabile per la sua rigida educazione ,gli mise una mano nei pantaloni e accarezzò il suo membro marmoreo sotto le sue dita morbide,Keanu rimase talmente sconvolto da quello che stava accadendo tra le sue gambe che si dimenticò completamente di essere in groppa al povero Bucefalo,la sollevò e la penetrò dolcemente ,perdendosi dentro la femminilità calda e bagnata ,lasciandosi avvolgere da lei anima e corpo,cercò le sue labbra e i suoi occhi ,vi lesse paura del suo giudizio e tanto ,infinito amore e desiderio ,le sussurrò sulle labbra “ti amo “mentre la sue spinte la stavano facendo morire e lo stavano portando alla perdizione ,finalmente lacrime di gioia scendevano sulle loro guance e vennero insieme stringendosi disperatamente con il muto terrore di essere in un sogno .

 

 

 

 

In quel favoloso quanto incredibile amplesso si erano smarriti per sempre.

Le gambe di Keanu avevano stretto talmente forte il povero Bucefalo per tenersi legati a lui che se non fosse stato nero si sarebbero mostrati dei chiari segni di rossore.

Le sue gambe erano muscolose e allenate come quelle di un grande atleta ma lo sforzo era stato tanto quanto il piacere raggiunto con l’imprevedibile fanciulla che aveva rapito il suo cuore.

Scesero da cavallo con non pochi sensi di colpa nei confronti di quest’ultimo che nitrì parecchio divertito e scappò al galoppo dalla sua bella,ne aveva di cose da raccontarle…

Dawn tremava per le emozioni che scuotevano tutto il suo essere ,le aveva detto che l’amava e lei smaniava in attesa del momento in cui la sua calda voce glielo avrebbe ripetuto.

Keanu si fermò davanti alla porta ,si voltò lentamente verso di lei e quasi leggendole nella mente sorrise ,la sollevò tra le braccia e le sussurrò il più bello dei ’ ti amo ‘che un orecchio avesse mai udito.

Emise un gemito di soddisfazione mentre annegava nei pozzi profondi e senza fine che erano i suoi occhi.

“Ti amo Keanu e non riesco a immaginare la mia vita senza di te,non esistevo prima di conoscerti,non esisterò se non mi vorrai più ma adesso rendimi tua e fammi dimenticare tutto il resto del mondo.Per me ora ci siamo io e te…ti voglio ,ho sete e fame di te…voglio sentire il tuo corpo sul mio ,la tua pelle e le tue labbra,voglio marchiarmi con il tuo ricordo per il resto dei miei giorni,durasse anche solo una notte “

Aveva parlato tutto d’un fiato senza pensare a nulla e questo lo emozionò ,la donna che stringeva a se gli stava offrendo l’ anima e lui non vedeva l’ora di donarle la sua,in quell’istante comprese che lei era l’unica per lui …e le sigillò la bocca con un bacio .

“Non dovrai scoprire mai cos’è la vita senza di me perché non ho intenzione di lasciarti fuggire adesso che ti ho trovata.Tu sei la mia metà ,quella che mi completa eppure ti conosco da poco ma è come se fossi la parte che mi mancava per essere totale.voglio morire in te ,addormentarmi e risvegliarmi trovando davanti agli occhi solo la tua immagine ,la mia piccola amazzone…”

Non terminò la frase perché Dawn lo stava mangiando di baci…

Si strapparono con foga gli indumenti a vicenda le mani erano perse alla scoperta dei loro corpi,volevano il massimo e per la prima volta lo avevano raggiunto.

Stavano sfiorando il cielo e sprofondando negli abissi ,volavano senza paracadute e annegavano senza salvagente ma era la morte più bella che due amanti potessero trovare.

 

 

 

 

 

 

 

“PRENDETELO!”

 

 

“No!William!”la voce di Buffilys ,gelò tutti.

 

“Padre se vuoi che io sia felice ,lasciami scegliere per la mia vita e per chi voglio amare.!”

 

“Lui non è alla tua altezza.”

 

“Questo è vero mia amata.Io non sono degno del tuo amore.Tu sei pura come un diamante , ed io mi vergogno solo a starti di fronte per tutti i crimini che ho commesso e di cui mi sono macchiato ,è vero mio amore io non ti merito ma per una strana ragione tanti la pensano diversamente da noi ,mi hanno donato speranza per arrivare fino a qui a pregarti e a piegarmi rinnegando chiunque sia stato prima per diventare quello che tu vorrai .La tua felicità è l’unica cosa che conta ormai per me.”

 

“Tu non sei degno di lei e questa è l’unica cosa vera uscita dalla tua bocca.lei è una principessa e tu sei un lurido bastardo pirata.Non vali nemmeno un quarto di lei …TE NE VAI DA SOLO O TI FACCIO ACCOMPAGNARE A MODO MIO???”urlava ormai come un ossesso…

 

“Non son solo un pirata ,sarei anche un Lord se questo per lei è così importante .Posseggo un titolo nobiliare .non ne vado fiero ma sono l’unico figlio maschio di una maledetta famiglia nobile della vecchia Inghilterra,ma con una sorella deliziosa che non vedo l’ora di farti conoscere Buffy e tanti amici generosi che mi hanno permesso di arrivare fin qui.Un paio di loro li conoscete anche voi ,Keanu ha rinunciato a questo mondo per permettermi di arrivare qui,lui crede in me ,in noi (rivolgendosi a Buffy)e Mefisto ha rinunciato di nuovo ad un delizioso pasto facendomi da mezzo di trasporto.

La prego mi permetta almeno di provarci .”

 

“Keanu ha rinunciato al suo mondo per te?generoso da parte sua !Avrai incantato un ragazzo dal cuore spezzato ed uno squalo vecchio e romantico ma mia figlia non l’avrai mai .UCCIDETELO!”il re era ormai fuori da ogni grazia divina …

 

“No!”Buffilys gli si era buttata addosso

“No William non mi lasciare ti prego!Io non voglio perderti ! Abbracciami, stringimi, amami William.”

 

Sorpreso per l’inaspettata fortuna , la strinse convulsamente a se ,con ogni atomo del suo corpo e della sua anima.piangeva di felicità mentre le stringeva il viso tra le mani e baciava la sua fronte ,i suoi occhi ,il suo naso ,il suo mento ,le sue guance ,per finire ad appoggiarsi sulle sue labbra ,in un bacio dolce pieno di speranze e promesse.

Lei alzò lo sguardo su di lui era tornata dall’oblio degli abissi ,aveva ritrovato se stessa e il suo amore .La paura di perderlo per sempre e le sue lacrime avevano fatto alzare la coltre di nebbia che aveva offuscato i suoi ricordi.

 

“Buffilys ,ti ordino di lasciare quell’uomo in modo che le mie guardie lo portino fuori di qui e dalle nostre vite per sempre.!ORA!”

 

“Nemmeno da morta padre!”e lo guardò in una tacita minaccia.

 

“Gilys lei è tornata!”

 

“Certo che è tornata ,è qui da un pezzo ,lo so bene.”

 

“ Gilys nostra figlia è tornata”

 

“Johissen lo so!LA VEDO!E’ da settimane che è qui ormai…”

 

Johissen roteò gli occhi stanca.suo marito sapeva essere più cieco di una talpa!!!

 

“Marito!Davanti a te c’è Buffilys con tutti i suoi ricordi .quell’uomo l’ha riportata a noi !”

Così dicendo si era alzata dal trono e si era avvicinata alla coppia che non smetteva di abbracciarsi felice,in attesa del loro destino.

Alzò la mano ed accarezzò la guancia del giovane uomo asciugandogli una lacrima.

 

“Troppi pianti ,troppo dolore,lei ti ama e questo amore l’ha riportata a casa e noi non ci opporremo alla vostra unione.Che l’amore che vi ha uniti non si estingua mai…”

 

“Johinsen…”

 

“Stai zitto Gilys!”

 

“Grazie madre!”Buffilys era felice come mai ,stringeva l’uomo che adorava minimamente intenzionata ad allentare la presa.

 

“La mia bambina è tornata “disse Gilys con i lacrimoni agli occhi tirando su con il naso !Non gli importava se sua moglie lo aveva appena ripreso davanti a tutti come se fosse un bambino dispettoso ,lui aveva finalmente visto la verità,la luce dei suoi occhi era tornata e quel biondo aveva compiuto l’insperato miracolo.

Gli toccava accettarlo in famiglia ma non sarebbe stata un impresa facile .

Aveva rapito il cuore di suo figlia ma per averla avrebbe dovuto farne di strada ancora,la sua mente diabolica stava macinando come grano idee perverse per fagli sudare l’entrata nelle sue grazie.

 

 

 

 

 

“Dammi la mano,vorrei porgervi giardini immensi illuminati dai raggi del sole per riscaldarti e riempirti il cuore…”William le prese la delicata mano e iniziò a farla danzare in mezzo alla grande sala sulle note di una musica suonata soltanto per loro che arrivava dai loro cuori che archeggiavano le più dolci melodie…

Johyssen fece un cenno con la mano e i musicisti iniziarono a suonare riempiendo la sala di note meravigliose che incoronavano il loro momento magico.

Gli occhi dei presenti erano fissi sulla coppia ,felice ,serena, appagata…finalmente unita.

Johyssen prese la mano del marito e lo pregò di farla ballare in segno della sua tacita accettazione .

Gilys non si mosse stava ancora pesando le parole di quel uomo,voleva farlo soffrire ma era molto combattuto …si alzò guardando con amore la figlia che rifulgeva di gioia …prese la moglie stretta tra le braccia e iniziò a danzare con lei …tutti i presenti sospirarono finalmente rilassati.

“Amore,nulla è come appare ,non lasciarti ingannare ,guarda dentro le persone e non fuori perché se non lo farai vivrai in un mondo di illusioni da cui terrai noi esclusi…guardali amore ,quei due sono una cosa sola,si appartengono..guarda le loro anime come si stanno amando…come ci siamo amati e ci amiamo noi…per l’eternità!”strinse a se il marito che era rigido come un baccalà gli accarezzò dolcemente la schiena e massaggiò teneramente i muscoli tesi delle sue spalle ,lui la guardò finalmente libero dalla rabbia e la baciò…

Johyssen che non era abituata alle effusioni in pubblico del marito si dovette aggrappare a lui per non cadere e lui rise a pieni polmoni per la faccia sconvolta della moglie.

Dopo tanti anni riusciva ancora a stupirla.

“Piccola strega,vorrei penetrare nella tua mente ,spogliare la tua anima,scoprire i tuoi sogni e sentimenti e farti mia per sempre…”William era perduto in lei mentre la cingeva con le braccia e la faceva volteggiare leggera come una nuvola…

“Amore mio,come l’oscurità della notte è illuminata da una sola candela ,la mia tristezza è illuminata da un tuo sorriso .

Guardami negli occhi e capirai ciò che provo per te.Non fermarti non smettere mai di amarmi.

Come la luna non abbandonerà mai il cielo ,tu non abbandonarmi …amami.Ho bisogno del tuo amore come un assetato dell’acqua ,ho bisogno del tuo cuore come un affamato del pane ,ho bisogno del tuo corpo per sentirmi protetta come un cucciolo tra le zampe calorose della madre ,ho bisogno di te come non ne ho mai avuto di nessuno …ho bisogno di te perché ti amo William.” Buffilys era perduta stretta tra le braccia che la facevano sentire leggera come una nuvola…

Le loro labbra si cercarono e fusero in un bacio fuori dal tempo e dal luogo ,il resto attorno a loro non esisteva più.

“Mi concedi questo ballo Baffilys?”suo padre li stava riportando alla realtà.

“Johyssen sarà felice di farti da dama William“,gli disse con un sorriso a denti stretti…

E così i due amanti si staccarono sperando nel momento in cui avrebbero potuto stare di nuovo insieme …

“Buffilys sei sicura che lui sia tutto quello che brami dalla vita?Potresti avere chiunque tu voglia ,perché ti accontenti di un debole essere umano e per di più mortale?Pensaci figlia mia io voglio solo che tu sia felice.”

“Padre William è tutto quello che desidero dalla vita.io sono sua da sempre non ostacolare la nostra unione ma benedicila e lasciaci andare liberi incontro al nostro destino.”

“E così sia Buffylis.Se le sue intenzioni sono serie dovrà dimostrarlo!”

“Padre ma cosa deve fare più di così?Ha attraversato l’oceano per arrivare qui ,non si è fermato davanti agli ostacoli mi ha fatto ritornare la memoria,cos’altro deve dimostrarti,a me non serve altro.”

“A me si. Dovrà portarmi le prove del suo essere nobile ,non mi accontento della parola di un pirata.”

Buffylis era fuori di testa dalla rabbia…

“Ma se sei un Dio, ti basta alzare gli occhi e vedere quello che ti pare nell’animo di chiunque,questa è una manovra per allontanarci.”Aveva smesso di ballare e se avesse potuto avrebbe fulminato l’uomo di fronte a lei con lo sguardo.

“Non sono io che devo essere rassicurato ma l’intero tuo popolo,tu sai chi sei e anche lui è cosciente su chi ha masso addosso i suoi occhi.Questa è la mia ultima parola ,dopo sarete liberi di scegliere se vorrete stare ancora insieme.”La battaglia era stata vinta ma la guerra era ancora molto lunga pensò a giudicare dallo sguardo risoluto della figlia.

“Bene .Se William dovrà andare alla ricerca di prove io non resterò un minuto di più qui ,se lui sale in superficie io andrò sulla terra con lui. E se nella tua mente contorta hai aggiunto la clausola che io non debba andare con lui allora resterò a Cartica ad attenderlo,ma fino al suo ritorno non voglio vedere nessuno di tutti voi.Questa è la mia ultima parola.”

La sala era ammutolita di nuovo.Non era ancora finita.

William comprese che questa sarebbe stata la sua impresa più ardua:tornare a casa dai suoi .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nulla aveva fatto cambiare idea al re dei mari,ne la rabbia di sua figlia ne le urla della moglie .

Solo quando quest’ultima lo minacciò di astinenza a vita ebbe un leggere cedimento ma pur nel panico mantenne saldi i suoi propositi.

 

William era sul orlo della depressione ma non faceva trapelare la sua disperazione davanti al suo amore già parecchio provato.

Le cinse la vita e la rassicurò .

 

“Non ti preoccupare ,abbiamo superato tanto vedrai che questo non ci fermerà.Noi staremo insieme Buffilys te lo prometto dovessi andare pure dalla altra parte del mondo io tornei sempre da te .”

 

“Andiamocene William ,qui non c’è più niente che ci trattenga ,quando avremo ciò che vogliono ci dovranno dare il maledetto permesso ,fino ad allora sono un’ orfana…ricordatevelo!”

L ’ultima parola uscì come una stilettata e andò dritta nei cuori dei suoi genitori.

 

Johyssen capiva l’odio della figlia e pensava a quali torture poteva infliggere al marito appena fossero rimasti soli,questa l’avrebbe pagata cara.

 

Buffilys prese William per mano e lo trascinò via da quello che era sempre stato il suo mondo.

 

Fischiò con due dita tra le labbra ed arrivò un Mefisto felice come un piccolo squalo davanti alla mamma.

 

Quante cose non sapeva della sua Buffilys pensò ridendo tra se e se William vedendola fischiare come un marinaio.

 

“Mio caro Mefisto quanto mi sei mancato!”gli disse lei ,mentre lo accarezzava come se fosse il suo cucciolo e lui sorniore faceva le fusa che in verità era un attimino stridenti ma pur sempre fusa …

 

“Portaci a Cartica mio prode destriero,ho sconfitto i mulini a vento ma devo pagare un prezzo per averlo fatto!”

William non voleva essere tagliato fuori dal quadro e faceva chiaramente sentire la sua presenza.

 

“Sono in debito con te Donchisciotte ,hai riportato da noi la mia regina ,quindi salta su e andiamo ma se provi a chiamarmi Ronzinante ti faccio fare la fine di Dulcinea!!!”

 

“Ehi voi due da quando siete così intimi???”Buffilys non sapeva come reagire di fronte ai loro divertenti scontri verbali ,fino a poco tempo prima erano mortali nemici!!!

 

“e’ una lunga storia mia adorata ,adesso muoviamoci ,voglio che tu sia mia per sempre e non intendo perdere un secondo in più dalla realizzazione del mio desiderio.”

 

E Mefisto li riportò a Cartica dove un nuovo capitolo della loro vita stava per essere scritto.

 

Una giornata di sole splendente li accolse .

 

Scesero sulla sabbia calda e camminarono verso la casa di mamma Willow tenendosi per mano .

Non si erano rivolti la parola durante il tragitto ,avevano lasciato parlare i loro corpi .

Si erano appoggiati una all’altro ,e avevano lasciato che i loro respiri si fondessero ,che i loro cuori battessero in sincrono che le loro mani si intrecciassero perdendosi in queste emozioni ogni parola sarebbe stata inutile.

 

Mamma Willow stava curando le sue rose ma percepì la presenza dei suoi ‘bambini’ prima che arrivassero davanti ai suoi piccoli occhi.

Con il suo grembiule azzurro in vita iniziò a correre sprofondando nella sabbia finchè le gambette la portarono innanzi alla coppia di innamorati.

Rossa in viso per lo sforzo e emozionata come una bambina li soffocò nel suo abbraccio materno mentre i singhiozzi di gioia scuotevano il suo corpo.

 

“Siete tornati e state bene !?!Dobbiamo dirlo agli altri ,sono tutti in ansia di avere vostre notizie ,mando Finn da Angel e Anniaide e da Keanu e Down ,impazziranno quando lo sapranno!”

 

I due rimasero per un momento in silenzio ad assimilare le notizie che gli erano appena arrivate .

 

“Mamma Willow che ci fa mia sorella da KEANU?”

 

“Mamma Willow che ci fa Anniaide da ANGEL?”

 

Avevano parlato insieme e le loro facce sconvolte erano davvero buffissime.

 

“Si amano ,no!Non vorrete mica avere l’esclusiva sull’amore!”certo che la donna sapeva zittire chiunque ,forse avrebbe dovuto parlare lei con il re degli abissi,lei sì che aveva argomenti da vendere per ammutolirti .

I due ragazzi rimasero scioccati per un po’ ma ci pensò lei a farli tornare con i piedi per terra.

 

“Bene adesso abbiamo tre matrimoni da organizzare ,dovrò convincere gli altri quattro anche se non credo che farò fatica sembrano tutti incollati come le api al miele ma voi avete intenzione di sposarvi vero ?”e fulminò il povero William come se fosse sempre colpa sua …

 

“Ci sarebbe un piccolo insignificante problema da risolvere prima.Devo tornare in Inghilterra dai miei e certificare le mie nobili origini ,solo allora avrò il diritto di chiedere la mano della mia Buffilys ,così ha deciso suo padre…”disse tutto in un solo fiato ,come se il peso di queste parole potesse schiacciarlo.Odiava i suoi genitori e adesso avrebbe dovuto elemosinare un titolo che aveva rinnegato tanti anni prima.

 

La rossa signora comprese la pena del suo ragazzo ma non si scoraggiò:”Bene vorrà dire che noi penseremo ai preparativi e voi uomini andrete a prendere quello che dovete!Vieni mia cara , hai tante cose da raccontarmi”e prendendo Buffilys sotto braccio se la trascinò in casa,lasciando William con i suoi pensieri.

 

 

 

 

Erano tutti attorno ad un tavolo ,il loro incontro era stato struggente ,ridevano e piangevano si abbracciavano e spingevano via come bambini.

I tre bambini di mamma Willow.

Rivedere Buffilys li aveva lasciati senza parole ma non c’era più nessuna traccia del fuoco che li aveva bruciati entrambi,Keanu ed Angel ,mentre il primo l’aveva stretta a se come un fratello che ritrova la sorella perduta il seconda stava in disparte decisamente imbarazzato visto che il loro rapporto non poteva averle lasciato dei bei ricordi ,aveva tentato di violentarla ubriaco fradicio ma questa non poteva essere una giustificazione…

Fu Buffilys a toglierlo dall’imbarazzo augurandogli ogni gioia con Anniaide, con uno dei suoi sorrisi più sinceri.

Dawn la strinse a sé e le diede il benvenuto in famiglia .adesso tutti erano un’unica grande e meravigliosa famiglia ma avrebbero dovuto lasciarsi per un po’ e le spiegazioni di William non lasciavano spazio a vie di fuga.

Era pronto ad affrontare il suo destino da solo ma le persone sedute intorno a lui non glielo avrebbero mai permesso.

“William tu non andrai a Londra da solo ,non affronterai quelle Arpie dei nostri genitori senza di me ,loro dovranno farsi perdonare per averti abbandonato e darci delle spiegazioni plausibili!”

La voce di Dawn era sicura e tagliente come un fendente.

“Si William ed io ti scorterò con la mia nave ,in questi tempi un vascello da solo è facile preda dei pirati e potresti essere rallentato da qualche mal intenzionato ,io sono tuo fratello maggiore ho il dovere di difenderti.”A queste parole tutti risero a crepapelle ,i due più temuti pirati dei sette mari che si facevano da scorta contro se stessi ma tutti sapevano che Angel lo avrebbe accompagnato anche all’inferno pur di non lasciargli affrontare i suoi genitori da solo e anche l’infinita lista di gente che voleva la sua testa. Quest’ultimi li avrebbe sconfitti tranquillamente ma per i fantasmi del passato serviva una spalla del presente e che fosse bella possente.

Keanu era pronto ad offrirsi quando William lo frenò.

“No Keanu,se noi andremo a Londra qualcuno dovrà vegliare su Buffilys ed Anniaide ed io ed Angel saremo più tranquilli pensandole con te.Io mi prenderò cura della mia sorellina ma tu abbi cura del mio cuore.”

“Va bene ,ma tornate presto!Abbiamo troppe cose da festeggiare per cui essere felici.”

Così dicendo Keanu strinse la mano di Down e le rivolse lo sguardo più innamorato della terra .

Lei che fino a qualche istante prima aveva tremato all’idea di lasciarlo da solo con Buffilys si quietò e ricambiò lo sguardo dell’amato.

“Andrà tutto bene,lo so,me lo sento!”disse Anniaide e nessuno osò contraddirla per una volta che non portava notizie funeste!

Tutto era ormai deciso sarebbero partiti l’indomani mattina , avevano ancora un’ultima notte.

Si salutarono ed ogni coppia si incamminò verso la sua dimora per passare l’ultimo momento d’amore prima della lunga separazione.

 

Keanu e Dawn tornarono nella loro casetta nel bosco .

“Io non so come farò a sopravivere standoti lontana tanto tempo ma non potevo lasciare mio fratello da solo,dovrà rivedere i suoi genitori dopo tanti anni sarà davvero dura,loro sanno essere crudeli sai…avevano persino tolto il suo ritratto da casa perché io facevo troppe domande sul bambino biondo che non avevo mai visto.Non so perché ma loro lo odiano…adesso mi dovranno dare delle spiegazioni,mi hanno privata di lui…ma a pensarci bene tutto questo mi ha portata da te!Forse gliene dovrei essere grata che dici?”

“Io non smetterò di ringraziare la mia buona stella che ti ha fatto arrivare qui e ti ha portata dritta tra le mie braccia. Dawn io ti amo.Questa avventura non cambierà i miei sentimenti per te.Io ti voglio con tutto me stesso come non ho mai desiderato nessuna altra.Restare qui con Buffy non sarà un problema ,non sono innamorato di lei e non dovrai temere niente. ”aveva visto le espressioni di terrore disegnate sul suo volto quando si era presa la decisione che lui sarebbe rimasto con le due donne ,sapeva che Buffilys agli occhi della sua piccola era la donna che lui aveva sempre amato e mai avuto.Ora non era più così.Non l’amava come una donna ma come una piccola sorella da proteggere ,Dawn era la donna del suo destino e quella notte avrebbe fatto di tutto per renderne certa.

 

 

Angel ed Anniaide passeggiavano lungo la spiaggia al chiaro di luna.

“E’ luna piena…”

“Si amore,e non è minimamente all’altezza della tua bellezza,lei impallidisce davanti a te lo sai vero?”

“Smettila Angel.Dobbiamo parlare.Io credo che sarà un’impresa difficile la vostra ma so che tornerai da me ,ti prego però stai attento.Ci saranno molte trappole lungo il cammino stai in guardia a non perdere la via ,ci vorranno nove lune prima che io possa rivederti e già mi manchi.”

“La mia Cassandra preferita…non fare il broncio tesoro io tornerò dovessi farmi a nuoto la traversata oceanica ma tu adesso smettila di fare della preveggenza che mi terrorizzi.

Tesoro non è che hai altri doti nascoste di cui mi tieni all’oscuro???”

“Certo mio Angelo nero e te le mostrerò solo quando tu non farai il bravo!”

“E’ una minaccia o una promessa?”

Il suo sguardo languido le sciolse le ginocchia .

Angel la sollevò tra le braccia e corse veloce verso la loro casetta con intenti tutt’altro che biblici.

 

 

“Rossa ,è deciso:domani parto con loro.E’ arrivato il momento di far prendere aria alle vele.”

“Si mio guerriero da domani la Vecchia Signora rivedrà la luce ed io sarò lì a godermi la scena!”

“Allora così sia.Sai sono emozionato come un ragazzino .Ricordo ancora la prima volta che la vidi,il suo profumo ,la sua forza,non c’è mai stata un’altra come lei…”

“Lo so Rilley ,e non ci sarà mai tesoro un capitano come te ,i nostri ragazzi si sanno fare onore ma non sanno chi è stato alla loro ombra fino ad oggi.E’ arrivato il momento di alzare bandiera e questa volta sarà per una buona causa.Sembri un bravo vecchietto dall’aria mite ma domani sapranno chi è il ragazzo che ho sposato e di cui vado fiera ogni giorno della mia esistenza.Hai mollato tutto per me e per loro. hai preferito vivere nell’anonimato piuttosto che esporci a inutili pericoli ma adesso si tratta della felicità dei nostri ragazzi e so che il tuo cuore di padre è più forte e non si fermerà davanti a nessun pericolo.”

“Io non permetterò che qualcuno faccia loro del male dovessi finire sulla forca per essermi fatto riconoscere ,domani la Vecchia Signora sarà di nuovo al mio fianco ed io tornerò quello che ero.”

 

 

William stava scrivendo sulla sabbia con un ramo ,erano entrambi seduti per terra e aspiravano l’odore della notte persi nei loro tormenti …

La luna era bellissima davanti a loro e stava sorridendo con quella testolina inclinata da un lato ,gli occhietti grandi e profondi sembrava desse loro la sua personale benedizione.

E questa a lei bastò!

Buffilys si alzò in piedi ed iniziò a spogliarsi ,lentamente si fece scivolare l’abito lungo il corpo e rimase nuda davanti a lui che sembrava rapito e incapace di proferir verbo.

“C’è una cosa che mi manca moltissimo e vorrei fare stanotte con te…è da tanto che non lo facciamo insieme e vorrei che portassi il ricordo di questa notte con te nel cuore per tutte quelle che verranno ed io non sarò con te”era rossa per l’imbarazzo perché lui la stava divorando con tutta la fame che aveva in corpo ,un desiderio che aveva lasciato da parte per tanto tempo.

“William nuota con me…”

Lui deglutì a fatica ma si tolse gli indumenti alla velocità della luce finchè non si accorse di qualcosa che cozzava con quella richiesta romantica:il suo desiderio di lei si ergeva fiero e puntava in direzione del cielo senza nessun accenno di abbassare il tiro…per la prima volta in vita sua arrossì davanti ad una donna …

“Mi dispiace io non vorrei ,cioè altro che se vorrei ma non possiamo ,non dobbiamo ,o possiamo ,non dobbiamo,io…”

“Amore smettila di essere così confuso e vieni da me ,certo che dobbiamo io non ti lascio andare senza aver danzato tutta la notte con te tra le onde!”da dove le veniva tutta questa sfacciataggine ??? si chiese ma capì che non era il momento di perdersi in inutili pensieri e gli corse incontro lo prese per mano e lo trascinò nell’acqua resa tiepida dallo sguardo amorevole della luna.

Una notte per danzare.

 

 

 

 

“Johyssen sai che giorno è oggi tesoro?” tutto dolce e carino le si avvicinò con fare ammiccante.

“UHM?”

“Oggi è il nostro anniversario tatina, guarda che cosa ti ha regalato il tuo maritino!!!”e allungò la mano verso di lei mostrandole un anello con un diamante enorme ,un solitario magnifico degno di una dea…lui era raggiante ,convinto di aver fatto centro e sperando di non dover dormire ancora sul pavimento gelido dalla loro stanza da letto…

“Sai dove puoi metterti quel anello ???Al naso come i tori .Credi davvero che basti così poco per addolcirmi dopo quello che hai fatto a nostra figlia ?Bene ,vuol dire che sono stata troppo clemente con te concedendoti di stare nella stessa camera con me ,stanotte dormirai nella vasca da bagno se non vuoi che i tuoi sudditi sappiano che io ti ho sbattuto fuori dal mio letto.”

Gli occhi da cerbiatto ferito non toccarono minimamente il cuore della regina e ancor meno le lacrime da coccodrillo che si formarono negli occhi del suo sire.

“Smettila di fare il melodrammatico che non ci casco più.”

“Ma amore è il nostro anniversario!La nostra notte d’amore io dovrei passarla dentro una gelida vaschetta senza di te a scaldarmi?”

“Abbraccia la tua paperetta di plastica ,ti scalderà lei.”gli consegnò il cuscino e lo sbattè letteralmente nel bagno degli ospiti...e la vasca lì era davvero piccola!!!

 

 

Il riflesso argenteo della luna che si specchiava nel mare inondava di luce due amanti che stavano imparando il gioco dell’amore.

William si lasciava avvolgere dai raggi dorati di quella creatura sopranaturale che gli nuotava attorno ,lo accarezzavano sfiorandolo dolcemente e in quella rete di capelli biondi si lasciò catturare per sempre.

Buffilys rideva e cantava per lui ,per la prima volta stavano danzando insieme nell’acqua consapevoli del loro amore,era felice e non avrebbe permesso che lui si tirasse indietro per i stupidi capricci di suo padre.Si era accorta che faceva di tutto per controllarsi e non saltarle addosso come invece lei sperava …

“Bene amore ,se vuoi la guerra l’avrai!”gli sussurrò in un orecchio mentre gli scivolò lentamente alle spalle ,sfiorò delicatamente i muscoli della sua schiena con i capezzoli inturgiditi dal bisogno di lui ,e fece in modo che i riccioli del suo pube solleticassero le natiche perfette del suo uomo.

Quel contatto appena percettibile per chiunque per lui fu una tortura…

Sentirla strusciarsi delicatamente sul suo corpo gli fece tendere ogni muscolo esistente…il suo fiato sul collo lo fece scuotere dai brividi ,e quei dannati cappelli lo stavano portando alla follia.

Si accorse che era giunto al limite massimo e lei non lo aveva nemmeno toccato!Bramava sentire le sue mani delicate sulla pelle .

“Buffilys io non ho il controllo più delle mie azioni…”e la prese per un braccio e la trascinò davanti a sé per stringerla con tutto il suo essere e renderla finalmente sua.

“Cedi facilmente mio piccolo guerriero…”gli sussurrò sulle labbra mentre i baci si facevano di fuoco.

“Hai argomenti ai quali non so resistere mia piccola demone!”

Le strinse la testa tra le mani affondando le dita tra la selva dei sui capelli di seta e morì sulle sue labbra ,le succhiava ,le leccava ,le mordeva ,voleva conoscerne i segreti e quando ne fu sazio si inebriò della sua lingua ,gemendo e facendola gemere le fece scoprire come un bacio possa essere un amplesso totale senza che il resto del corpo partecipi ma rendendo quelt'ultimo schiavo di tutte le emozioni che solo la bocca privilegiata poteva assaporare .

I loro corpi desideravano unirsi e perdersi come le loro bocche .

Baffilys lo cinse con le braccia e cedette al desiderio che ormai la stava consumando ,lo circondò con le gambe e lo strinse portandosi esattamente sopra di lui e fece scorrere una mano tra i loro corpi fino a sfiorare il pene ormai impazzito dalla frustrazione che implorava più attenzioni ,solido e fiero come un re.

Quando la sua sottile mano lo avvolse William aprì gli occhi sgomento ma lei non gli diede il tempo di pensare ed iniziò ad accarezzarlo con un ritmo delicato che gli fece perdere il poco controllo rimastogli ,i suoni gutturali che uscivano dalla sua bocca si perdevano in quella di lei che non gli dava tregua ,mentre lui le accarezzava la schiena liscia come il velluto ,le stringeva i glutei sodi e pieni fino a raggiungere la sua femminilità dove iniziò a far scorrere le sue dita fino a raggiungere il suo monte di venere e farle provare qualcosa che nemmeno nei suoi sogni più audaci aveva mai immaginato …le fece quello che lei stava facendo a lui solo con una delicatezza e un attenzione dovute alla diversità delle dimensioni e della delicatezza del oggetto di desiderio.faceva scorrere le sue due dita sul suo clitoride come lei scorreva la mano sul suo pene ,l’intensità di quelle carezze la sconvolse ed iniziò a godere urlando il suo nome …

“William io….io….”

“Si …amore fammi sentire la tua voce ,dimmi che ti piace quello che il tuo William ti sta facendo…”

“Siiiiii,William io….”e poi solo il respiro di lei che si bloccò ,si strinse a lui ed iniziò a tremare come un’alga in fondo al mare ,brividi di piacere la stavano percorrendo e l’unico pensiero coerente era il corpo meraviglioso del suo amante che la stringeva a sé ,nell’istante in cui lei aprì gli occhi tentando di ritrovare un barlume di lucidità lui affondò in lei ,lentamente,facendole sentire ogni millimetro del suo passaggio e assaporando il cambiamento di espressioni di lei ,che dal essere stupita passò di nuovo al piacere puro e intenso.

Lui si mordeva le labbra per non perdere il controllo ,voleva che lei ricordasse ogni istante ,ogni momento ,ogni attimo.La voleva con ogni fibra e cellula del suo corpo e questo non sarebbe mai cambiato…nemmeno tra un milione di anni,ma desiderava lasciarle un ricordo tale da non poter non pensare a lui ,perché era certo che dal primo secondo che aveva posato lo sguardo su di lei non era esistita nessun’ altra e lui doveva essere l'unico per lei.

Mentre le sue spinte si facevano sempre più veloci e stavano per annegare in un oceano di piacere la strinse a sé e tra le lacrime l' amò finchè l’orgasmo non li travolse .

“Ti amo Buffy,non lo dimenticare mai.”

 

 

 

 

 

 

 

 

I primi raggi del sole trovarono copie di amanti abbracciati che si scambiavano promesse d’amore.

Tutti con la stessa pena nel cuore ,il tempo che li avrebbe tenuti divisi.

Il momento del distacco era in agguato ed era veramente doloroso.

 

Due velieri erano fieri nel porto di Cartica, pronti a salpare con i loro equipaggi ,solo i due capitani non si decidevano a lasciare il molo e con esso le donne della loro vita mentre la piccola ed unica passeggera piangeva avvinghiata al suo bellissimo moro .

 

Nessuno pareva intenzionato a muoversi per primo ma un rumore di nave che squarciava le onde li fece voltare di scatto pronti a lanciarsi in difesa del loro mondo.

 

Fiera come nessuna fece il suo ingresso trionfale la leggenda dei sette mari.

 

La sua carena in radica risplendeva sotto il sole ,le candide vele di lino pregiato erano spianate e si facevano dondolare dolcemente dal lieve alito di vento del mattino.

 

In cima all’albero maestro la bandiera sventolava minacciosa :una spada e una rosa incrociate con sopra un teschio,tutto ricamato di nero su un drappo rosso fiammeggiante.

 

Era un mito di cui si sussurrava ma che nessuno aveva mai veduto ,il veliero più grande e possente che fosse mai esistito ,aveva sfidato tutti i mari e tempeste e vinto innumerevoli battaglie riducendo le altre navi a relitti da collezione sul fondale dell’oceano.

 

Era doppia delle due navi attraccate ma era più agile e più veloce ,scivolava sull’acqua sfiorandola delicatamente ,sembrava quasi sospesa.

 

Si chiesero se fosse un miraggio ,un’illusione ,una nave fantasma …troppo bella per essere vera ,il suo mito esisteva da tantissimi anni ma erano altrettanti quelli in cui nessuno l’aveva incrociata che ormai era diventata una favola tra marinai o così credevano fino a quella mattina in cui “La Rossa”aveva preso vita davanti ai loro increduli occhi.

 

Si narra che l’incredibile veliero fosse stato il regalo di nozze di una famiglia nobile veneziana alla loro unica figlia .

 

La ragazza pare fosse di una rara bellezza , tale da far perdere la testa ad un principe Norvegese che era stato invitato per i festeggiamenti del carnevale .

 

Il destino aveva preteso che egli rientrasse in patria a causa della precoce dipartita del padre ma prima siglò l’accordo di matrimonio con la famiglia in questione e il patto che la fanciulla lo raggiungesse per convogliare a nozze.

 

Pare però che costei non ne fosse particolarmente colpita e che non ne volesse sapere di girare il mondo al solo scopo di raggiungerlo.

 

Fu così che ebbe inizio la battaglia per costruire il veliero che il padre le aveva promesso per farle accettare l’ormai stabilito matrimonio .

 

Una lotta che costò denari e tempo poiché la caparbia fanciulla aveva ottenuto di poter decidere su tutto ciò che riguardava il suo dono affinché fosse perfetto e riuscì nell’intento.

 

Nacque così la settima meraviglia dei mari:“LA ROSSA”

 

L’ultima cosa che i Veneziani videro mentre si librava sulle onde lasciandoli attoniti ,furono i rossi come il fuoco capelli della fanciulla che volavano liberi nel vento.

 

Il promesso sposo attese invano .

 

La nave venne assalita dai pirati e la sua pacifica ciurma non fu in grado di reggere all’attacco .

 

Da allora “La Rossa” cambiò proprietario e della giovane promessa sposa si persero le tracce .

 

Di lei rimaneva quella fiera creatura di radica e rame che non invecchiava mai …e che niente avrebbe mai scalfito.

 

 

Ma se il veliero e la sua dama erano leggenda il suo capitano ne era l’indiscusso eroe ,temuto tanto da non venir nemmeno nominato …

 

 

 

 

Ma se il veliero e la sua dama erano leggenda il suo capitano ne era l’indiscusso eroe ,temuto tanto da non venir nemmeno nominato …

 

Capitan Inferno .

Nessuno sapeva chi fosse o come fosse diventato pirata ma tutti lo temevano al punto da scordarne per sempre il nome.

Chi aveva incrociato il suo sguardo non lo aveva più potuto riferire ,aveva fatto delle vere stragi per anni finchè all’improvviso come era comparso scomparve.

Molti dissero che Ade in persona lo volle al suo fianco negli inferi.

Altri che fosse finito tra le fauci di qualche squalo.

Altri ancora che si fosse proclamato re di qualche paese sconosciuto …

Su una cosa erano tutti concordi ,quel bastardo più stava lontano dal mare e più ogni essere umano e non ,era al sicuro.

La rabbia e l’odio che lo muoveva non avevano origini conosciute ma di sicuro negli anni che aveva arato il mare lo aveva seminato con il suo livore ,un vero contadino dell’acqua.

Quando una nave incrociava La Rossa l’equipaggio si lanciava sulle scialuppe ,se le aveva ,oppure direttamente in mare ,meglio i denti degli squali che benchè famelici erano di sicuro più pietosi di quel essere disumano…

E adesso stava entrando nel porto di Cartica.

I tre uomini sul molo si prepararono a combattere fino alla morte per salvare le loro donne dalla furia omicida di quella bestia.

Sguainarono le spade mentre le ragazze incredule e totalmente ignare li guardarono come se fossero impazziti .

 

 

 

 

“Buongiorno bambini ,mettete vie quelle spadacce prima che vi facciate male e muovetevi c’è un certificato di nobiltà da andare a prendere.Dobbiamo preparare tre matrimoni ed io non voglio che quelle donne stupende cambino idea e vi mollino come tre mammalucchi.

Forza ,salite sulle vostre bagnarole e seguiteci.”

Il faccione rassicurante di mamma Willow si era affacciato esattamente sopra la targa dorata dove era inciso :LA ROSSA…

Improvvisamente le certezze di una vita crollarono come castelli di sabbia e tre uomini tornarono bambini e percorsero con la memoria la loro infanzia nel vano tentativo di ricordare qualcosa che spiegasse lo strano miraggio che avevano davanti agli occhi…

 

 

 

“Dawn cara ,tu vieni con noi ,non ti lascio nelle mani di quei due maschiacci,tra donne ci passerà più in fretta il viaggio.”mentre continuava a parlare stava scendendo dal veliero ormai ormeggiato. Lo stupore crescente dei presentiera dato dallo scoprire che i marinai erano tutti vecchi pescatori che vivevano nella parte sud dell’isola.

 

“Su tesoro bacia il mio Keanu che forse riuscirà a chiudere la mascella ,così mentre voi due ragazze ,(rivolgendosi ad Anniaide e a Buffilys )dovrete fare miracoli per cambiare quelle due espressioni da stoccafissi sotto sale che hanno i vostri amori.Io ho cresciuto degli uomini mica dei baccalà.

Su che prima si parte prima si ritorna.”

Quella donna era implacabile ,non dava loro modo di ragionare o porre domande a cui ci sarebbe voluto troppo tempo per le risposte.

“Io non farò salire Dawn su quella nave se chi la governa è Capitan Inferno!”Keanu ,ritrovata la parola ,fu categorico.

“Sono felice che tu sia tornato in mezzo a noi certo che se avessi evitato le stupidaggini ne saremmo stati tutti più contenti.Vuoi conoscere il capitano della Rossa?presto fatto:AMORE,SCENDI CHE I RAGAZZI TI VOGLIONO CONOSCERE!!!”

 

“Eccomi ,come mi vogliono conoscere ,non fare la sciocca ,sanno benissimo chi sono!!!”

 

“Si tesoro ,conoscono ‘Capitan Inferno‘!”fece lei ironica.

 

“Capitan Inferno???Oh Signor ,ancora con quella storia ma c’è qualcuno che se la ricorda ?è vecchia come me ormai,perché tutti sono così tradizionalisti e pettegoli ???”sbuffò quello che fino a cinque minuti prima consideravano come il dolce padre che li aveva cresciuti ,insegnato loro l’arte di navigare,ascoltare la voce del vento e la musica del mare , assaporare un tramonto e deliziarsi di una tempesta.

“Possiamo fare cose più utili che parlare del passato come costruire il vostro futuro per esempio, che non credo sia sul molo di Cartica,quindi si salpa marinai!”

“Mi perdoni Mastro Flinn se lei è Capitan Inferno, anche se credo sia meglio esserle amica che nemica contrariandola ,se non le dispiace io preferirei salire sul Cristys con mio fratello,sa ,abbiamo ancora tanto da raccontarci…”era rossa come un pomodoro ,incapace di dire le bugie venne colta in flagrante come una ragazzina alla sua prima marachella .

 

“Dawn tesoro,lui non è pericoloso è lo stesso uomo che hai conosciuto e che ha cresciuto i mie ragazzi seguendoli ad ogni passo ,non farti impressionare da stupide leggende che si sono alimentate da sole ,di quello che avete sentito quasi niente è reale!Vieni con me piccola ,LA ROSSA è una nave confortevole per un lungo viaggio è stata studiata nei minimi particolari per far star bene una donna ,te ne accorgerai ,a bordo e avremmo tutto il tempo per chiarire l’equivoco.”

 

“Dawn lui ha salvato William ,io gli affiderei serena la mia vita!”disse Buffilys con un sorriso pieno di ammirazione e affetto.

 

“E poi se questi mascalzoni sono quello che sono lo dobbiamo a loro due !”le fece eco Anniaide con uno sguardo malizioso.

 

“Perdonatemi ma il mito ha avuto il sopravvento sulla realtà!Certo che accetto ,quando mi ricapita di salire su una meraviglia così…”e sembrava finalmente serena.

 

“William ,Angel ,qualcosa in contrario?”

 

“Mamma Willow ,quando mai abbiamo potuto dirti di no a qualcosa,a patto che al più presto ci racconterete la vostra storia ,imbroglioni che non siete altro!Due tranquilli vecchietti eh ?”

 

“Lascia perdere William ,li conosci ,cioè… adesso si fa per dire,ma se non vogliono parlare di qualcosa ,nemmeno sotto tortura glielo cavi fuori.”

 

“ Angel ,per una volta hai ragione!Questo si che è un miracolo”

 

 

 

 

 

“Non perdere mai la speranza in noi.Ricorda che io ti amo Buffilys e tornerò da te!”

“Ci sarà un noi…lo so!”ma le lacrime solitarie che rigavano il suo viso palesavano l’incertezza delle sue parole.

Lui baciò quelle due gocce di rugiada e salì sul Cristys con il sapore di lei tra le labbra.Se avesse atteso ancora un solo secondo non lo avrebbe più fatto.

L’avrebbe stretta a sé e avrebbe atteso sereno la morte.

 

 

“Piccola mia ,ti ho appena ritrovata e già ti devo lasciare!”Angel aveva gli occhi lucidi.

“Baciami e vattene!Non voltarti.Io non starò qui a vederti svanire all’orizzonte facendo scuotere il mio candido fazzoletto.Io ho tanto da fare e ne avrò sempre di più finchè non tornerai .Non avrò tempo per pensare a te,non avrò tempo per soffrire,perché se adesso io mi fermassi a pensare non ti farei mai salire su quella barca!”stava morendo negli abissi profondi dei suoi occhi non avrebbe retto ancora per molto…lo baciò e corse via lasciandolo senza parole.

 

“Buffilys ti prego prenditi cura di Anniaide,è fragile come un fiore di vetro ,non farti ingannare dalla sua apparente scorza dura,se la superi scopri una donna indifesa :la mia!”

Angel era un uomo perdutamente innamorato per la prima volta nella sua vita.

 

“Parti tranquillo Angel .Io e Keanu non la perderemo mai d’occhio.”

Rassicurato la ringraziò con un leggero inchino della testa e salì sull’Annie,

Improvvisamente un lampo attraversò i suoi pensieri.

 

“Buffilys ,Keanu attenti a Cordelia e a Dru,loro possono farle del male!”

“Ci penserò io a quelle due fratellone!”

 

Keanu si sbracciò verso la Rossa dove il suo cuore stava prendendo il mare…

Dawn gli mando un bacio prima di sparire completamente dalla sua vista.

 

William lanciò il suo cappello nero alla sua bionda sul molo e le regalò il più significante dei sorrisi carico di promesse e amore.

Lei lo colse e lo tenne stretto al petto aspirandone il profumo di lui.

 

Quella fu l’ultima immagine che ebbe di lui per molto tempo nella sua mente.

 

Il lungo viaggio aveva inizio.

 

Tre velieri stavano tagliando le onde .

Le candide vele spiegate dal vento .

I raggi del sole che accarezzavano il legno indurito dal tempo e dalla salsedine.

Il mare che era stranamente docile e calmo.

Tutto faceva presagire un viaggio tranquillo.

La tempesta era nei cuori di chi viaggiava.

La speranza li spronava a proseguire ,a non mollare.

La Rossa era davanti alle altre e apriva le acque ,il Cristys in mezzo protetto dall’Annie che lo seguiva a tiro.

Per chiunque avesse incocciato i magnifici tre velieri sarebbe stata la morte .

Erano un’unica micidiale arma da guerra.

I giorni passavano lenti e la navigazione era serena,sembrava che nessuna nave volesse sfidare il suo destino in quei giorni affrontando la loro rotta.

Le notti erano interminabili…

Anche se non si fermavano mai ,nessuna tregua o sosta ,sembrava che l’Inghilterra fosse IRRAGGIUNGIBILE.

La strada da percorrere era tanta ma non infinita.

 

Cartica non era nemmeno segnata sulle cartine nautiche.Sconosciuta da ogni rotta se ne stava appollaiata tra le acque dell’oceano atlantico all’altezza del tropico del cancro …

 

William ogni notte controllava il cielo, ammirava le costellazioni e ad ogni stella cadente esprimeva lo stesso ossessivo desiderio

“Fa che vada tutto bene affinchè io possa tornare da lei ,fammi tornare ti prego!”

 

A Cartica qualcuno guardava le stesse stelle ed esprimeva la stessa speranza :

”Fallo tornare da me!”

 

I tre amici ormai vivevano insieme per combattere la solitudine ,nella casa di Keanu.

La camera più grande era stata destinata alle due donne che lavoravano alacremente per darle un tocco femminile.

Keanu venne relegato in quello che fino a poco tempo prima era stato uno sgabuzzino!

Lì il suo tocco maschile non era proprio necessario.

La casa si stava trasformando davanti ai suoi occhi , adesso sembrava più grande e più luminosa sotto le cure delle due regine del focolare che avevano incanalato ogni loro sforzo nell’impresa di renderla perfetta per la futura coppia che ci avrebbe vissuto.

Stavano allestendo il nido d’amore per Keanu e Down ,un modo per tenere occupata la mente e affaticare il corpo.

Da quando l’uomo aveva confidato loro che avrebbe voluto trascorrere il resto della sua esistenza con lei ,le due avevano concentrato le loro forze e di quello che era la casina all’origine erano rimasti giusto i muri e le fondamenta,per il resto l’avevano rivoltata da cima a fondo,imbiancando ,lavando ,eliminando tutto quello che ai loro occhi risultasse superfluo o semplicemente brutto.

Riempirono le pareti di composizioni floreali fatte con rami ,fiori secchi e conchiglie.

Intrecciarono tenere frasche di salice e crearono cornici per specchi e ritratti.

E così Buffilys ricordò un suo pretendente :l’artista.

Lo fece cercare da Mefisto e gli commissionò il ritratto di Dawn fatto attraverso le descrizioni di loro tre:un vero incubo per il povero Ozyz che per la principessa avrebbe nuotato anche tra i carboni ardenti.

Le descrizioni delle due donne erano minuziose e attente il vero dramma erano quelle di Keanu che sembrava parlasse di una poesia più che di una donna e poi di certo al mondo non esisteva critico peggiore di lui.

“Lei è brutta,la mia Down è più bella.Ha i capelli più morbidi ,gli occhi più profondi ,le labbra più desiderabili,le ciglia più ammiccanti ,la fossetta della guancia è più smorfiosetta…”

“Ma…la fossetta più smorfiosetta???ma di che parla sto matto???”

Ozyz dopo ore di critiche inutili aveva finalmente compreso che l’unico modo per uscire indenne da quell’opera d’arte era non dar retta a Keanu anzi non considerarlo proprio ,onde evitare che anche la sua mente vacillasse grazie ai commenti assurdi di quel uomo ma assimilò tutte le sensazioni e le emozioni che egli emanava ben attento a non ascoltarlo mai!

Fu così che nacque il primo ritratto di qualcuno mai veduto ma solo descritto e se l’originale assomigliava anche vagamente alla donna dipinta, allora il completo smarrimento del giovane era da ritenersi comprensibile ,concluse fissando ed ammirando la fanciulla nel quadro il suo artefice.

Vedendolo rapito dall’immagine della sua amata Keanu si infuriò e gli fece una vera scenata di gelosia.

“Nessuno ti dà il diritto di guardarla così”

“Tesoro è solo un ritratto ,non è lei!”cercò di tranquillizzarlo Buffilys sempre più preoccupata per la salute mentale del amico.

“Lui la sta desiderando !Lei è mia e tu non devi permetterti di avere quello sguardo lì…lo vedi c’ha scritto ‘ti voglio’ in faccia il porco!!!”

Il povero Ozyz alzò le braccia al cielo ….

“I o vado ,lontano da questo povero pazzo,non resto qui a farmi insultare da un amante ingrato e geloso!Mia principessa io sarò sempre a tua disposizione ma tieni lontano da me quell’Otello furioso.”

“Grazie Ozyz ci hai fatto un magnifico regalo.”

“Buffilys io avrei un regalo per te!Quel giorno nel palazzo dopo il tuo rifiuto sono rimasto nei paraggi e ho assistito alla scena tra te e quell’umano. Il vostro amore mi ha commosso nel profondo e ho compreso che devo cercare qualcuna che mi guardi come tu hai fissato lui.

Io non ho mai dimenticato quello sguardo,me lo sono portato dentro finchè è nato questo.”

Una tela arrotolata venne fuori dalla sua giacca ,la mise nelle mani della fata bionda ,le fece un inchino di commiato e si tuffò in mare senza attendere che lei la aprisse.

La morbida tela scivolò tra le sue dita mentre la srotolava e un gemito venne soffocato mentre si illuminava di gioia pura.

“Grazie Ozyz !La troverai un giorno anche tu la tua dolce metà !ne sono sicura!”urlò con tutta la voce che aveva in corpo verso il mare…

Guardò la tela e la strinse al cuore, adesso William le sarebbe sembrato meno lontano.

 

“Buffilys che cosa stai stringendo fammi vedere!”

La sua espressione era un arcobaleno di emozioni ,gioia ,malinconia ,ansia,amore….

Lei voltò la tela e Anniaide rimase a bocca aperta.

William e Buffilys stavano ballando nella sala del trono ,si fissavano con talmente tanto amore che traspariva dal quadro e scaldava il cuore di chiunque li guardasse anche attraverso la tela.

Era talmente reale quell’immagine che Aniaide credete di averla vissuta.

“Piccola ,adesso hai anche tu il tuo regalo speciale!”la abbracciò e le baciò la testa come una sorella maggiore,le accarezzò i capelli e prima che le emozioni facessero capolino :

“Buffilys dobbiamo fare un’altra bella cornice forza ,ricordi :solo i rami migliori!”e ridendo andarono in cerca della perfezione per incorniciare un sogno.

 

 

Keanu aveva abbellito il suo sgabuzzino con il ritratto della sua amata e adesso era come se avesse rinchiuso l’intero cielo in una stanza.

 

 

‘Mio piccolo amore, ogni soffio di vento che mi porta lontano da te è come una frustata per la mia anima.

Mi manca la tua pelle vellutata, il tuo profumo di fiori di primavera, la tua voce dolce e forte allo stesso tempo, mi manca ogni cosa di te.

Conto i giorni che ci separano e già mi sembrano eterni.

Tra qualche giorno arriveremo in Inghilterra, spero che quest’avventura finisca in fretta e che il vento mi riporti da te.

Amandoti mi sento un uomo vivo per la prima volta! Tuo sempre

Angel’

 

 

Anniaide stava stringendo il piccione viaggiatore troppo forte per l’inaspettata sorpresa e questo iniziò a scuotere le ali indispettito.

“Oh scusami caro, adesso ti libero, vai vola…grazie piccolo amico!”gli baciò la testolina e lo liberò verso il cielo …

“Oggi anch’io ho ricevuto il mio dono speciale…”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella cabina principale della Rossa il passato riemergeva lento e inesorabile.

 

“Willow ,quando racconteremo loro la verità?”

“Solo quando sarà necessario amore.

C’è un tempo per ogni cosa e questo non è ancora il nostro.

Dobbiamo solo sperare di non dover mai dire certe cose a William ma prima o poi saremo liberi di raccontargli la nostra storia.

Non temere Capitano ,guarda cosa hanno fatto loro per amore,perdoneranno anche noi ,almeno lo spero.”

 

“Sai Contessa Rosemberghi ,ricordo ancora la prima volta che ti vidi :in un epoca in cui nessuna donna osava farsi vedere in pubblico con i capelli sciolti i tuoi capelli rossi erano liberi nell’aria come le fiamme dell‘inferno ,e vogliamo parlare del tuo abbigliamento?avevi un guardaroba fatto di pantaloni e camicie degno di uomo,quando ti vidi così agghindata mi mancò la sicurezza e il conforto della terra sotto i piedi .Mio DIO quanto eri bella.

I tuoi occhi lanciavano fiamme e bruciavano tutto quello che capitava loro sotto tiro .

Gli uomini erano completamente soggiogati da te ,pendevano dalle tue labbra rosa, avrebbero fatto qualsiasi cosa tu avessi chiesto e così fecero…

Li capisco ,avrei preferito la morte che vivere una vita dove tu non fossi la protagonista assoluta del mio cuore.

Ancora non so come faremo a dire loro tutto,perché una volta aperto il varco non si può tornare indietro e anche se sono passati tanti anni ancora tremo all‘idea degli effetti che quei ricordi hanno su di me ,figurati quello che potranno fare a William.

Spero e prego che non venga mai a conoscenza del suo passato da altri se non da noi ,perché di certo questo non sarebbe in grado di superarlo.

Willow se dovessi finire sulla forca,promettimi che gli dirai tutto… ”

 

“Non finirai sulla forca,ricordati chi sei,loro non hanno mai visto Capitan Inferno ,tornerai ad essere quello che eri prima di partire dall’Inghilterra,e se avrai pazienza potrai riprenderti quello che era tuo e dare a William il posto che gli spetta.”

“Se qualcuno ci riconoscesse?”

“Nessuno sa di noi,e poi io non sono più la ragazzina di un tempo ,ti pare che potrebbero riconoscere in questa anziana signora ,Willow Rosemberghi ,contessa Veneziana ,tragicamente inghiottita dalle gelide acque dell’oceano?”

“Amore chi ti ha incontrato anche se solo per una volta nella vita non può essersi scordato di te…e se la tua ciurma ci avesse tradito?”

“Non ci resta che augurarci che non sia stato così!”

La luce tremolante della lampada a petrolio venne spenta e il peso dei ricordi affiorò e li avvolse come una calda e soffocante coperta.

 

 

 

Abbassarono le bandiere dei tre velieri e le cambiarono quasi contemporaneamente con quella di sua maestà…tenevano di scorta la bandiera accuratamente predata ad ogni caravella ,vascello ,veliero che avevano sconfitto di ogni paese ,tanto per non farsi notare…

Evitarono i porti principali e si avviarono verso lo sconosciuto porticciolo di Keyhole ,dove nessuno avrebbe fatto domande e tanto meno si sarebbe interessato a loro e alle loro barche.

Il vero problema era La Rossa ,perché non la si poteva definire ne barca ne bagnarola ma se c’era un luogo ameno dove sbarcare era proprio quello.

La gente che vi abitava era talmente povera che non aveva nemmeno lacrime da piangere se le era vendute insieme all’anima per un pezzo di pane.

Era un posto dove si mangiava se si riusciva a pescare qualcosa ma con quei miserabili pure il mare era infame.

Tutti lavoravano alla grande novità ,le miniere di carbone di lì a breve sarebbero comparsi i primi motori a vapore e anche i pirati e i loro velieri sarebbero stati solo un vago ricordo della storia :uomini,donne ,bambini,chi aveva l’età per camminare svolgeva un compito ingrato,trascorreva la giornata nel buio più nero del cuore della terra alla ricerca di minerali preziosi e respirava i suoi maleodoranti e malsani gas fino a saturarsi i polmoni ,chi era costretto a scavare con le mani o con ferri improvvisati perché si era dovuto vendere gli attrezzi per non vedere i figli morire di fame,chi senza potersi più permettere il lusso delle scarpe restava scalzo in mezzo alle pozzanghere di acqua putrida per ore per estrarre più carbone possibile per poi morire di un semplice raffreddore mai curato e degenerato in polmonite quando non si beccava qualcosa di molto peggio.

Bambini luridi e rachitici camminavano stanchi ,senza emozioni senza sogni e senza più la voglia di giocare.

Si era spenta la gioia in questo pezzo di mondo sperduto e dimenticato da Dio.

Solo Rilley se lo ricordava ancora bene.Era stato la goccia che aveva fatto traboccare il suo vaso ,non poteva vivere in una terra dove i maltrattamenti venivano fatti in nome del benessere di pochi ,li aveva combattuti ,si era ribellato ed aveva perduto ,se ne era andato per dimenticare la sua impotenza ,aveva preferito credere negli Dei della mitologia classica ,capricciosi e peccaminosi che in un unico Dio che si era dimenticato di loro…

E visto come erano andate le cose non doveva avere tutti i torti dato che un re del mare esisteva davvero e che con un discreto sforzo stava per diventarne parente…

Lui era scappato anche da questi:i parenti e la loro arroganza ,la loro cecità e sordità davanti a un popolo che soffriva.

A quel piccolo villaggio aveva donato tutti i suoi averi ma come si rese subito conto appena sbarcato dovevano essere finiti da un pezzo.

Si avviò verso l’osteria se così si poteva definire uno stanzino sovraffollato senza nemmeno un tavolo o una sedia .

La gente quì stava in piedi , beveva la sua birra o se proprio non poteva permettersi nemmeno quella aspirava l’aroma nell’aria impregnata di odori della peggiore specie.

Le cose erano precipitate e questo gli riaprì uno squarcio nel petto.

Dietro di lui William ed Angel lo seguivano silenziosi,niente di quello a cui stavano assistendo era mai passato dalla loro immaginazione.

“Oste della malora ,saluta un vecchio amico!”gridò Riley ad un uomo anziano dallo sguardo assente.

“Riley ,sei tu,che mi venga un colpo ma dove sei stato tutti questi anni ragazzo?Ti credevamo morto.”lacrime di sincera commozione rigarono il viso scarno e sporco del uomo.

Alle sue parole l’intera osteria smise di fiatare .Si voltarono tutti verso la porta e scoppiò una gioia che non si vedeva da anni da quelle parti.Nessuno si credeva capace di emozionarsi ancora ma la vista dell’unico uomo che li avesse mai difesi ed aiutati riempi il loro calice della vita del sapore della speranza.

“Ti sembro un ragazzo, vecchio?Questi sono i miei ragazzi ,loro sì che sono giovani noi abbiamo percorso il nostro cammino ed è ora di fermarci a coglierne i frutti e vedo che qui non sapete più nemmeno cosa siano…gente cos’è successo a Keyhole ,con quello che vi ho lasciato avreste dovuto costruire e sfamare una città e invece torno e vi trovo a crogiolarvi negli stenti di nuovo?”

“Le tasse mio signore ci hanno mangiato tutto!Sir Ethan ci ha tolto tutto. L’intera contea è ancora sotto il suo dominio la moglie è molto bella e costosa e con quello che ci prende settimanalmente con le tasse ci lascia praticamente in mutande.”

“Parlate di Sir Ethan Shelby signore?”chiese William con un filo di voce,non pronunciava il nome di suo padre da ben ventidue anni e la fatica che fece a farlo uscire dalla bocca gli fece venire i brividi lungo la schiena ,sembrava un insulto tra le sue labbra .

“Si signore ,proprio lui!”

La temuta conferma era arrivata e lui imprecò contro se stesso e la sua curiosità:adesso aveva un ulteriore motivo per odiarlo :il malessere di quella gente.

Impazzì di dolore ma si contenne, erano anni che aveva imparato a mascherare i suoi sentimenti.

Angel dietro di lui percepì ogni muscolo del corpo di William irrigidirsi per solo qualche secondo e comprese .

Quello che nessuno dei due capiva era cosa c’entrasse Riley Finn con questo posto.

Per ogni domanda c’è una risposta ma sapevano che ancora non ne avrebbero ricevute.

La Rossa era stata categorica prima che i tre uomini scendessero a terra :”Una cosa alla volta!”

 

Pagarono da bere ai presenti e senza che i suoi due figli se ne accorgessero Riley mise nelle tasche dell’oste un lingotto d’oro.

“Non possiamo accettarlo,tu hai fatto già troppo per noi!”

“Fallo fondere e fanne l’uso migliore che credi per tutti ,mi sono sempre fidato di te ,sei un uomo giusto ed equo e questo nemmeno la fame lo cambia,dovrai sfamare tutti ma non sarà per molto ,le cosa cambieranno qui,è una promessa.”

“Riley stai attento,tu sei un generoso ma lui e l’arpia ,No.Hai sempre avuto una visione romantica del mondo loro invece sono profondamente radicalmente cinici e crudeli.Solo la perdita della figlia aveva cambiato per un pò le cose, sembravano quasi umani ma adesso sono peggio di prima.

Ti faranno del male di nuovo.”

“Non possono più toccarmi Oste,hanno ucciso l’unica cosa preziosa con la quale mi tenevano in pugno adesso li ho nel palmo della mano ,una loro mossa sbagliata e li stritolerò come insetti.

Il sognatore che conoscevi è morto quando sono partito da Keyhole.

Loro lo hanno ucciso.”

“Noi siamo sempre stati amici,dimmi la verità,il ragazzo è figlio di…”

“Si…”

“Hai i suoi stessi occhi profondi,ci puoi leggere l’anima dentro ma lui lo sa?”

“No,non ancora!”

“Non vorrei essere al suo posto.”

“Nessuno vorrebbe…ma pagheranno anche per questo.”

“Proteggilo,se sanno che è qui faranno di tutto per ucciderlo.”

“Non sanno con chi avranno a che fare .”

“Che quella bisbetica della Fortuna vi guardi.”

“A presto amico”

 

 

La notte intorno a lui lo stava fagocitando,le tenebre stavano impossessandosi del suo corpo.

Era stato difficile attendere l’oscurità per scendere a terra e ora desiderava non averlo mai fatto.

Quello che vedeva intorno a lui erano solo macerie e devastazione ,sporcizia e degrado e di questo l’unico colpevole pareva essere suo padre,lo stesso che lo aveva mandato lontano quando aveva solo sei anni e non era mai andato a cercarlo sapendo che non era giunto a destinazione.

Un uomo crudele e senza cuore , questo era suo padre.

Avrebbe rinnegato volentieri un genitore così ma adesso non poteva ,aveva bisogno di lui ,una sola volta ,per essere felice.

“William ,dobbiamo prepararci per domani.Si va al castello dei Shelby.”

“Mastro Riley ma tu come fai a conoscerlo?Chi sei ?”

“Domani dovrai essere pronto per la più dura delle battaglie,non scordati chi sei stato fino ad oggi,ti servirà!”

Vide le grandi spalle di quel uomo gigante che salivano stanche sul veliero,mentre lo salutava con un cenno della testa.

Non ammetteva repliche.

Angel percepiva il pericolo nell’aria.

In ogni gesto di suo padre si mal celava una preoccupazione profonda e lui non riusciva a capirne le ragioni.

Rilley era stato un genitore perfetto per tutti e tre ,che avesse paura di perdere l’affetto di William per qualche strano motivo era certo,trapelava da ogni suo sguardo carico di timore.

Aspettò che il fratello lo salutasse mentre fingeva di andare sull’Annie e quando si sincerò che l’altro fosse al sicuro in cabina ,corse sulla Rossa per avere spiegazioni.

 

“Vieni Angel ,ti stavamo aspettando!”

 

Non aveva fatto in tempo a bussare alla sua cabina che Mamma Willow si ergeva fiera davanti a lui.

‘Aveva sempre avuto quell’aria determinata e dura?’ si chiese Angel non riconoscendo i lineamenti tesi della madre.

 

“Sto invecchiando se sono prevedibile persino per voi!”

“Soltanto per noi Angel…nessuno ti conosce meglio di chi ti ha amato e cresciuto piccolo cialtrone.Vieni dentro dobbiamo parlare.”

“Dovrai essere in guardia come non mai domani.Loro sapranno già che siamo qui e tenteranno di non farci arrivare al castello,cercheranno di uccidere William e noi glielo impediremo.Forse Dawn sarà la nostra assicurazione sulla vita,se vogliono rivedere loro figlia dovranno accogliervi.

Io e Willow entreremo dai sotterranei ,con me sareste doppiamente in pericolo ,io sono l’asso nella manica per costringerli a dare a William quello che gli spetta.

Non bevete e non mangiate niente se mai vi dovessero offrire qualcosa,tenterebbero di avvelenarvi rischiando la vita del loro stesso sangue.Fate in modo di entrare nella sala ottagonale ,noi saremo pronti lì ad aspettarvi,sperando di non dover mai venir fuori.Nel caso sii pronto ad uccidere,non ferire ,mira al cuore.Loro non avrebbero pietà per nessuno di noi.”

 

“Ma di cosa stiamo parlando?perché i suoi genitori lo dovrebbero voler morto,e tu come diavolo fai a sapere tutte queste cose?”

 

“Angel ,fidati di me e non fare domande a cui non posso risponderti.Se dovrà venir fuori la verità William dovrà saperla per primo.Figliolo tu sai quanto vi vogliamo bene,e solo per questo che vorrei proteggervi dagli antichi veleni e se saranno furbi lo faranno anche loro .

Solo nel caso che così non fosse allora la verità dovrà venire a galla e sommergere definitivamente quelli esseri spregevoli.Stai vicino a Dawn,tra lei e William non so chi potrà uscirne peggio.”

 

“Non vuoi proprio chiarirmi le idee vecchio testardo?”

 

“Meno cose sai e meno in pericolo sei!La tua vita mi è cara ragazzo mio.

Adesso vai a dormire .

Agli incubi penseremo domani.”

Mamma Willow sedeva in disparte ,non alzava lo sguardo da terra e questo solo il cielo sapeva se non era un cattivo segnale…

 

 

Cinque splendidi cavalli neri erano in attesa ,le briglie in mano ad una giovane donna dalla pelle di alabastro e dai lineamenti esotici .

“Mio signore sono qui per servirvi,mio padre mi ha inviato a voi con questo dono che vi porterà a destinazione.Sono a vostra disposizione .”Si era rivolta a Riley con gli occhi bassi in atteggiamento di profondo rispetto.

“Piccola Kendra,ringrazia tuo padre per il prezioso e utile regalo che accettiamo volentieri e riferisci a Sir Adam che se questa storia andrà a buon fine avremo di che brindare di nuovo insieme. Il mio migliore amico sa sempre come stupirmi:sa quello che mi serve senza che io chieda!”

“Signore mi ha detto anche di riferirvi le seguenti parole :“mandalo all’inferno una volta per tutte!”la ragazza visibilmente in imbarazzo aveva pronunciato la frase del padre arrossendo fino alle orecchie.

“Ah ,cara ,è proprio il solito mascalzone ,mettere in difficoltà una così bella signorina,qualcuno dovrebbe insegnare a lui le buone maniere. Adam con il detto la classe non è acqua si è sempre sciacquato i piedi…”E scoppiò in una fragorosa risata che coinvolse tutti i presenti.

Mamma Willow era al suo fianco ,in una tenuta da amazzone che non le avevano mai vista ,pantaloni neri fino ai polpacci e una camicia bianca con le maniche arrotolate su ,le mancava solo la benda su un occhio e poi sarebbe stata l’incarnazione del perfetto pirata.

Dawn alla sua destra aveva indossato l’abito con il quale era partita da casa un anno prima come per riallacciarsi con la realtà perduta.

I tre uomini neanche si fossero messi d’accordo erano vestiti di nero come la morte.

Mentre cavalcavano verso il castello la giovane donna continuava a domandarsi ossessivamente dove fosse,nulla di quello che aveva intorno le ricordava nemmeno lontanamente il suo paese.

Quella miseria nei volti delle persone che incontrava ,il grigiume nel quale soffocava via via si avvicinava alla meta,un’inquietudine e un senso di totale smarrimento la accompagnava ad ogni galoppo

Solo davanti al cancello della sua casa ritrovò la pace perduta mentre qualcuno di fianco a lei la perdeva completamente.

William venne soprafatto dai ricordi.

L ’enorme cancello di ferro battuto che chiudeva la cinta muraria lo portò indietro nel tempo,quando sognava di oltrepassarlo e fuggire lontano per non sentirsi più inadeguato,indegno,indesiderato.

Ci era riuscito e adesso si trovava nella difficile situazione di doverlo varcare di nuovo.

Era andato tutto troppo bene ,questo era un guaio.

Il viaggio era stato tranquillo e nessuno aveva ancora attentato alla vita di William ma in molti sapevano che nell’istante in cui avessero abbassato la guardia sarebbe stata la sua fine.

Dawn prese la mano fredda e tremolante del fratello e lo condusse all’ingresso.

Attraverso gli arabeschi del ferro poteva distinguere l’immenso giardino fiorito ,odorarne i profumi…

“Ricordati chi sei William,non abbassare mai la guardia.”mastro Finn tentava di scuoterlo dal torpore delle sensazioni che lo investivano come frustate.

“Entra e vai in scena!”

William si girò e gli sorrise grato,era un gioco tra loro all’inizio di una battaglia sin da quando era ragazzo,lui gli si affiancava e lo incitava con quella frase …‘noi siamo solo attori nel copione del destino ,si entra in scena…’

 

Come i due fratelli seguiti da Angel varcarono la soglia, Dawn si sentì a casa.

Quello era il luogo che racchiudeva l’intera sua esistenza ,una vocina dentro di lei però faceva incrinare la certezza che fosse tutto bello e amorevole come se lo ricordava,non c’era niente di casuale o naturale nel paesaggio davanti a lei ,tutto era di una perfezione che per la prima volta in vita sua le diede il voltastomaco,pensò alla natura selvaggia di Cartica e all’intensità dei suoi profumi e il giardino intorno a lei perse ogni magia. Mentì a se stessa giustificando tutto con il turbamento e l’ansia per il fratello.

I camerieri le andarono incontro ossequiandola come una regina ,mancava da un anno e per loro era sempre stata l’unico raggio di sole in quella famiglia.

L’anziano maggiordomo che la strinse con le lacrime agli occhi vide William e si bloccò come paralizzato dalle sue stesse emozioni.

“Signorino William…siete vivo…”e non ci furono più regole e buone maniere ,lo abbracciò con tutta la forza che aveva nel suo vecchio corpo e pianse tutte le lacrime della sua esistenza.

“Bentornato a casa Principe”

Il suo sopracciglio alzato e la testa inclinata in quella dolce smorfia di incredulità con le labbra che si stringevano in una linea sottile lasciò spazio ai ricordi…quello era l’uomo da cui correva quando il suo piccolo mondo andava a pezzi ,colui che gli donava l’affetto che gli mancava nelle mura domestiche ,Clemente che asciugava le sue lacrime e gli raccontava le favole della buonanotte .

L’unico bel ricordo del suo passato.

Il volto era segnato dal tempo e i capelli erano diventati candidi come la neve ma lo avrebbe riconosciuto tra mille ,gli si gettò di nuovo tra le braccia e lo strinse con immutato affetto.

“Mio Dio ,Signorino siete diventato un uomo e siete uguale a lei…”si pentì nello stesso istante in cui aveva proferito quelle parole ma ormai nessuno sarebbe potuto tornare indietro.Sentiva che era giunta la resa dei conti.

“Avete conosciuto la nostra piccola Dawn e l’avete riportata a casa?”

“E’ una lunga storia Clemente quando avremo tempo te la racconterò,mi sei mancato…”

“Anche voi Signorino…”

“Bambina mia sei a casa!”

Una voce alle loro spalle richiamò la loro attenzione alla dura realtà,era arrivato il momento della verità.

 

Dawn corse tra le braccia della madre che nel suo abito regale era apparsa alle loro spalle …

Una bellissima mora dai lineamenti marcati ,labbra carnose e occhi neri come la notte ,dalle curve generose e spudoratamente esposte in una scollatura che lasciava ben poco all’immaginario maschile :Lady Faith ,che accarezzò i lunghi capelli della figlia e le baciò la fronte senza mai staccare gli occhi da William mentre Dawn si lasciava andare in un pianto liberatorio .

 

“Su cara una signora non singhiozza così,contegno figliola.Bentornato a casa William ,noto che ti sei finalmente degnato di ricordati della tua famiglia.”

La frase fredda e impersonale che sua madre gli rivolse ghiacciò il sangue a tutti i presenti.

 

“Madre sapevate che mio fratello era vivo?”

 

“Certo cara ,vivo e senza la minima intenzione di diventare un uomo d’onore ma un reietto della società ,un pirata di cui è solo possibile vergognarsi,meglio darlo per morto che ammettere di aver qualcosa a che fare con lui.”

 

“Signora quando sono scomparso non ero un pirata ma un bambino di sei anni e nessuno ha mai dato segno di avermi cercato,quello che sono diventato col tempo non è affare vostro,vi siete lavata le mani di me molto prima che ciò avesse inizio.”William era furioso,dov’era l’amore materno in quella donna se nemmeno con sua figlia era stata capace di mostrarsi affettuosa…e l’ odio nei suoi confronti era talmente palese da lasciarlo stordito.

Cosa le aveva fatto di tanto male per essere odiato così?

 

“Le vostre parole non sono di una madre addolorata che non vede il figlio da più di vent’anni,perché tutto questo veleno madre? Lui è mio fratello ,vostro figlio!”si era staccata da lei e la guardava piena di sdegno …

 

“Lui non…

 

“William mio adorato figliolo,ben tornato a casa!”la voce profonda di un uomo tagliò la frase della donna sul nascere.

L’uomo alto davanti a lui era sulla cinquantina ben portata ,un fisico curato da allenamenti continui,un viso scarno e mascolino ,capelli tagliati all’ultima moda come pure i suoi abiti,tutto curato nel minimo dettaglio:Ethan Shelby suo padre gli stava andando incontro a braccia aperte ma nei suoi occhi non trapelava nessuna emozione.

 

Angel ebbe un brivido lungo la schiena.

Era la scena di ritrovamento di una famiglia più agghiacciante che avesse mai visto.

Si scopri a sperare che gli dessero un misero pretesto per trapassarli da parte a parte con la sua spada.

 

Wiliam sentì il vuoto in quel abbraccio di circostanza.

Il suo essere si ribellò a quella farsa ma un barlume di lucidità lo tenne incatenato lì,aveva uno scopo da portare a termine.

 

“Non ruberò tempo a nessuno in inutili convenevoli che non servono ,ho bisogno del mio certificato di nobiltà e poi sparirò di nuovo dalla vostra esistenza.”

 

Ethan a quelle parole non mosse un muscolo ,nessun cambio di espressione solo una piccola vena che pulsò più velocemente del solito lo tradì.

Angel era lì per notarla.

 

“Figlio mio abbiamo così tanto tempo da recuperare ,tante cose da raccontarci e da chiarirci sei appena tornato vieni dentro e mettiamoci comodi.Ho ritrovato i miei due ragazzi sani e salvi ,mi dovrete spiegare come vi siete conosciuti e presentarmi il vostro amico con le armi in bella vista. Dawn non hai spiegato al tuo ospite che nella mia dimora non vi sono pericoli di alcun genere?”

 

“Messere i pericoli sono in agguato dove meno ce li si aspetta.”le prime parole di Angel avevano colpito il bersaglio come solo la sua stessa lama avrebbe potuto fare,implacabilmente.

 

“Non dubito che vivendo sempre pericolosamente abbiate sviluppato una certa diffidenza nei confronti del mondo ma qui siamo tra persone per bene,signore e in casa mia le armi non sono le benvenute!”

 

“Ho incontrato tante persone perbene tra ladri e prostitute e tanti esseri meschini tra cosi detti nobiluomini che se ve lo raccontassi vi tedierei ,quindi vogliate lasciarmi la tranquillità dalla mia compagna senza che la vostra venga intaccata o offesa.”

 

“Se davvero vi sentite tanto minacciato Messere allora non potrò che accogliervi con ogni riguardo e chiudere un occhio sulla vostra ‘necessità’ ,solo così potrò dimostrarvi quanto vi stiate sbagliando nel sentirvi minacciato.”

 

“Chissà potrei anche salvarvi la vita…”

 

“Non credo mio caro ,solo se qualche fagiano volesse attentarvi,quelle sono le uniche minacce nel mio piccolo reame.”

 

Continuava a far notare che tutto intorno a loro era suo e c’era qualcosa che non andava in questo,Angel era sempre più sospettoso,perché insistere sul quel punto ,cosa aveva da perdere?

 

“Vorrà dire mio Signore che in quel caso avremo fagiano per cena.”

 

“Hahaahah,davvero divertente!”ma la sua risata non era per niente divertita.

 

“Beh vogliamo fare notte qui fuori?”Faith era impaziente di farla finita una volta per tutte.

 

“Hai ragione mia cara ,entriamo.”

 

Li fecero accomodare in una sala molto grande affrescata di paesaggi agresti ma che non davano la minima serenità avevano un che di sinistro non ebbero il tempo di approfondire l’indagine che Angel esordì lasciandoli ammutoliti.

“William mi ha sempre parlato di una famosa sala ottagonale che amava particolarmente e in tutti questi anni ha continuato a descrivermela tanto minuziosamente che sarei curioso di vederla se non fosse troppo disturbo.”

William si chiese di cosa stesse parlando il fratello perché in tanti anni non gli aveva mai raccontato nulla della sua precedente esistenza ma non lo smascherò ,gli resse il gioco ben sapendo che qualsiasi cosa avesse in mente era per il suo bene.

 

“Non se ne parla!”gridò quasi Faith rossa in viso.

 

“Mi dispiace per la mia Signora ma è l’imbarazzo di non poter esaudire il desiderio del nostro amato figlio che la fa sragionare ed essere così categorica ,vero cara?Basta spiegare a questi gentiluomini che la stiamo ristrutturando e non è accessibile finchè non sarà finita tra un paio di mesi.”

 

“Peccato perché noi non resteremo che un paio di ore e anche se non restaurata potreste essere tanto cortesi da fargliela rivedere , credo che sarebbe un bel ricordo da portarsi indietro una volta lontano da qui.”

 

“Oh ma voi dovrete restare molto di più che poche ore ,non potrete andare via così presto ,un certificato necessita di tempo per essere stilato e noi abbiamo il desiderio di stare con nostro figlio.

Una stanza vale l’altra ,perché conservare memoria di una vista nel disordine e nel caos quando può avere a disposizione l’intero castello ?”

 

“Padre io non ho mai visto quella sala ,è sempre stata chiusa da quello che mi ricordo e adesso vorrei vederla anch’io!”Dawn finalmente capì che c’era qualcosa che non andava,i pezzi non si incastravano …

 

“Ti ci metti anche tu a fare i capricci?E’ solo una sala per Dio!”

Aveva perso il controllo e questo non avrebbe dovuto succedere.

 

“Se ci tenete così tanto andiamoci,ci faremo servire lì dentro il tè”

 

“Clemente hai sentito vero?Riferisci a Tara che saremo nella sala ottagonale!”

 

“Si ,Signore sarà fatto!”

 

Ethan aveva dovuto cedere e sperava di non doversi pentire di questo, faceva leva sul tempo trascorso.

La memoria di William non poteva essere così forte da ricordarsi eventi accaduti decenni addietro.

Avrebbe rischiato il tutto e per tutto e poi sarebbe arrivata Tara a toglierlo per sempre di mezzo con un delizioso quanto letale tè.

 

Fath stava ribollendo di rabbia ma aveva il buon gusto di non farlo notare

.

Dawn stava imparando nuovi aspetti mai conosciuti dei suoi genitori ,una freddezza ed un distacco mai sentito prima ,si accorse di non sapere più chi fossero ,le sue certezze si infransero come onde contro gli scogli e la mente per un istante cercò appiglio al ricordo dell’unica cosa pulita e vera della sua vita:Keanu.

 

William aveva perso il comando della situazione mentre Angel teneva ben strette le redini del carro c’era solo da vedere dove li avrebbe condotti.

 

 

Clemente stava facendo girare la chiave nella serratura:una ,due ,tre ,quattro,cinque,sei volte.

Una sala senza nulla di importane veniva serrata così bene,totalmente,completamente innacessibile.

Ogni giro echeggiò nella memoria di William,nella sua testa sentiva amplificarsi il suono del mazzo delle chiavi che sbattevano tra di loro e quel rumore sordo che si ripeteva senza fine ,uno,due ,tre…sei.

Clemente sbirciò di sottecchi il suo principe con il cuore insanguinato ,davanti a lui c’era ancora la stessa espressione impaurita e stupita di allora.Avrebbe voluto stringerlo e rassicurarlo ma come quel giorno non riuscì a farlo ,loro non glielo avrebbero mai permesso. Osservò bene di nuovo il suo volto e si trovò di fronte l’uomo,si era trasformato in una macchina risoluta de guerra,un ariete da sfondamento ,fissava quella porta con il sopraciglio alzato ,la cicatrice che lo squarciava sembrava volesse farsi notare in cerca di vendetta,i pugni serrati e il corpo proteso alla carica.

La porta si spalancò e William trattenne inconsapevolmente il fiato.

Il profumo di gelsomino che investì le loro narici fu fortissimo e avvolgente.

Quattro delle otto pareti erano di vetro e davano su un gigantesco giardino di rose rosse e gardenie.

Ad Angel arrivò come un pugno nello stomaco ma non fu l’unico a notare questo particolare floreale.

La stanza era talmente luminosa e accogliente che faceva notare l’enorme discrepanza tra lei e il resto del castello.

Gli occhi vagarono estasiati sui mobili di legno massiccio finemente intagliati ,gli affreschi alle pareti…e qui i tre giovani si bloccarono quasi contemporaneamente.la parete del muro che dava a ovest raffigurava qualcuno che li lasciò muti:i biondi capelli cadevano fluenti sulle spalle ,gli occhi di un blu intenso stranamente famigliari quanto inusuali li stavano fissando con amore sconfinato,la bocca immortalata in un sorriso felice ,la pelle candida che si pavoneggiava nel vestito rosso come il fuoco e le braccia allacciate intorno a un piccolissimo bambino sereno che la fissava in estasi.

“William quella donna ti assomiglia incredibilmente!”disse la piccola Dawn che aveva ritrovato per prima la parola.

“E’ una nostra lontana antenata.Si vagamente ,c‘è una leggera somiglianza!”

“Leggera?Diciamo che sembrano maledetti gemelli,o madre e figlio.”

“Ma che dice Angel,quella donna è vissuta quasi due secoli fa…”

L’incrinazione della sua voce tradì il nervosismo e l’ansia di cambiare argomento.

“Basta parlare del passato ,parliamo del futuro adesso ma prima facciamoci servire il tè.TARA!”

Urlò il nome della donna e face senso sentire la differenza di intonazioni nella frase che partì pacata e divenne un grido di rabbia.”

“Caro vado a controllare che sia tutto a posto con il tè…”aggiunse la signora del castello come a lasciar intendere che ci avrebbe pensato lei a dare il colpo finale se fosse stato necessario.

“Grazie cara ,te ne sarei grato!”

“Sono curioso ,da dove viene questo profumo e perché una sala bellissima come questa viene tenuta chiusa a chiave peggio di un forziere?”Angel non mollava l’osso.

“Perché non appagare la curiosità del nostro ospite…vede c’è una maledetta pianta che cresce da qualche parte e infesta la stanza e noi non riusciamo a trovarla quindi pensiamo che da lì possa entrare di tutto e per sicurezza teniamo serrato tutto e poi come le ho già detto siamo in fase di ristrutturazione …”

“L’affresco della donna guarda ad est ,al sorgere del sole e se non ricordo male anche i gelsomini adorano l’alba e la luce ,quindi…”

“Ah ,allora non è solo un temuto pirata ma si intende anche di botanica”lo sbeffeggiò Ethan.

“Basta!non siamo qui per gelsomini o per donne morte in chissà quale secolo,datemi quel dannato certificato e non perdiamo altro tempo.”William voleva evitare l’argomento quadro ,quel volto lo faceva soffrire come niente al mondo e non ne capiva il motivo,doveva uscire da quel posto il più presto possibile.

“Giusto il tempo del tè”sorrise diabolicamente Ethan vedendo la moglie entrare seguita dalla giovane cameriera dall’incedere incerto.

“Tara,amica mia!”gridò Dawn fregandosene delle convenzioni e le andò incontro per abbracciarla ma quando quest’ultima la vide il suo sguardo di sgomento passò dal tè al viso della sua ritrovata signorina e la paura fece capolino dal suo volto.

Questa volta William non potè fingere di non notarlo e non potè zittire oltre il bisogno di sapere perché quella stanza lo stesse soffocando …

“Basta giochetti,o mi date quello che voglio e subito o me lo prendo!”

“E’ una minaccia William the Bloody?Perché io nel mio castello non permetto nessuno di minacciarmi e tanto meno a te…”Ethan stava perdendo il suo self control inglese.

“Perfetto!Credi che io mi sia bevuto la storia di te felice di avermi rivisto,o che io non immagini cosa ci sia in quello stradannato tè che vuoi farci bere da più di un’ora?Voglio solo sapere perché per eliminare me uccideresti anche tua figlia ?Cosa ti abbiamo fatto per odiarci così?”

“Come osi piccolo bastardo a parlarmi in quel modo?”ormai la rabbia si era impadronita del suo essere e non si accorse della parola di troppo che era sfuggita dalle sue labbra ma gli altri sì.

“Bene allora questo è il problema non sono tuo figlio ,ed è per questo che hai voluto cancellare le tracce della mia esistenza.Avanti ,la verità.”

“Esci da questa casa e non tornarci mai più,io non ti devo niente.NIENTE!”gridava fuori da ogni controllo.

“Avrei qualcosa da ridire a questo proposito !”la voce alle sue spalle dalla parete a est da dove sorge il sole ,lo fece precipitare nelle tenebre.

 

 

“TU…”Ethan Shelby aveva appena visto un fantasma del passato.

Il pallore si impossessò del suo volto e gli occhi si spalancarono sconvolti.

Fath iniziò a tremare scioccata dall’apparizione davanti a lei.

“Allora ,come sta il mio stalliere?Vedo che ti trovi bene nei miei panni.Che dire sorellina tu li sai scegliere gli uomini.”

“Noi ci siamo presi cura di tutto quando te ne sei andato non essere ingrato Riley,sei scappato come un pazzo lasciandoci il moccioso ,cosa dovevamo fare?”

“Già ,cosa potevate fare?Io ero il pazzo.Avrei dovuto sgozzare come un maiale mia sorella che nella sua immensa bontà aveva ucciso mia moglie perché secondo lei mi tradiva,piuttosto che fuggire lontano per capire come stavano davvero le cose.”

“Smettila Riley ,quella donna era solo una sgualdrina,non poteva far parte della nostra famiglia .

Ti aveva ingannato ,lui -indicando William- era il frutto del suo peccato con qualcuno che tu conoscevi bene e non lo hai più voluto vedere.

Il suo bastardo e lei si meritavano tutto quello che hanno avuto.”

 

Non vide la mano della figlia partire e arrivarle sulla guancia con tutta la forza che aveva in corpo lasciandovi le cinque dita ben disegnate in volto ma le sentì bruciare come lava.

 

“Mi fai schifo.Spero di essere una bastarda anch’io perché se sono davvero figlia vostra è meglio che mi ammazzi piuttosto che avere il tuo e il suo -additando il padre- sangue nelle vene.”e Dawn fece qualcosa di ulteriormente inaspettato:sputò ai piedi dei suoi genitori e disgustata si voltò e andò ad abbracciare William.

“Dawn ,cosa sei diventata?A stare con questi animali hai disimparato anni di buona educazione!”strillò suo padre.

“No ,questa è una cosa che ho imparato oggi da voi:LA MESCHINITA’.”

“Maledizione ,qualcuno vuole darmi una spiegazione prima che io commetta una strage?”William stava per esplodere.

“William ,io sono Rilley Shelby ,tuo padre.Non ti chiedo di perdonarmi per non avertelo mai detto ma la situazione era davvero complicata.In questa stanza è successa una tragedia ed io non avrei mai voluto che tu la ricordassi …”

Come destato da un incubo dimenticato, la porta dei ricordi si spalancò …e lui iniziò a parlare come in trance:

“Lei …-sussurrò William guardando il quadro- ero nascosto nel giardino dei gelsomini là dietro -indicò la parete ad est dove non c’era nessuna porta- era il nostro gioco segreto io mi nascondevo e lei doveva far finta di avermi perso ,lei stava venendo a cercarmi quando una donna dai capelli neri entrò ed iniziò ad urlare…io mi spaventai e sbirciai dal buco di una serratura che dal esterno non è visibile …lei gridava parole che non capivo ma la signora del quadro divenne rossa, la pregava di calmarsi e le diceva che non era vero.

Io cercai di entrare ma il meccanismo si era bloccato e lottai con tutte le mie forze per aprire la porta nascosta nella parete… adesso ricordo.

Eri tu Faith che le gridavi della puttana ,che ti aveva portato via prima Rilley e poi Adam…e ci aveva pur fatto un bastardo insieme :me.”

William era immerso nel doloroso ricordo annegato nelle piaghe della memoria fino a quel momento.

“Lei piangeva e diceva che non era vero che lei amava suo marito e non lo aveva mai tradito…ma tu non le davi tregua ,la schiaffeggiasti le intimasti di andarsene con me al più presto ma lei continuava a supplicarti di crederle,diceva di volerti bene e che non avrebbe mai fatto niente per farti del male e tu …“gli occhi di William si spalancarono al ricordo e all’angoscia che lo pervase di nuovo ,era tornato il bambino indifeso di quel momento che non riusciva ad aiutare la madre e la fissava soffrire senza poter fare niente.

“La lama del coltello brillò ,un raggio la investi mentre la tirasti fuori dalla gonna e come se quel raggio cercasse un posto bello dove finire …lo conficcasti nel petto di mia madre.

Urlai ma da lì non eri in grado di sentirmi ,forse avresti ucciso anche me.

Te ne andasti senza voltarti mentre lei si accasciava sul pavimento nel suo stesso sangue.

Riuscì finalmente a sbloccare il meccanismo che mi aveva tenuto lontano da lei e la raggiunsi ,ricordo solo i suoi occhi profondi come quelli della luna che mi dicevano che mi amava e poi niente!TU HAI UCCISO MIA MADRE”

“Clemente ti ha trovato esattamente dove sei un questo momento ,inginocchiato nel suo sangue che la tenevi e la cullavi come una bambina tra le braccia mentre il bambino eri tu,non una lacrima non un suono…le accarezzavi i capelli e la dondolavi dolcemente.

Non fu capace di staccarti da lei ,nemmeno con la forza.Solo quando sono arrivato io l’hai messa tra le mie braccia e te ne sei andato nel giardino qui fuori a cogliere rose e gardenie con le tue piccole mani insanguinate poi sei rientrato e gliele hai poste in grembo .

Sembravi sereno .

Mi hai guardato e mi hai detto :“dorme adesso vattene ,non servi più a nessuno.”

Ho provato ad abbracciarti a piangere con te a chiederti perdono per non aver potuto difendervi ma tu girasti i tacchi e andasti di nuovo in giardino dove di solito stavi con tua madre e ti rannicchiasti in te stesso chiuso in un mutismo assoluto dove nessuno poteva entrare …avevi tre anni.

Eri poco più di uno scricciolo e portavi addosso il peso del mondo.

Non ho avuto abbastanza lacrime per Darla ,non ne ho avute nemmeno per te…

Sono fuggito in preda ad un dolore troppo forte per poter ragionare sulle conseguenze.

Mia sorella aveva ucciso mia moglie ed io se fossi rimasto avrei ucciso lei e forse nella mia completa follia non avrei saputo smettere la carneficina.

Lei e Adam si volevano bene ,erano sempre stati come fratelli e tu maledetta nella tua folle gelosia hai instillato in me il seme del dubbio…e quel giorno ero andato a chiedere spiegazioni al mio migliore amico pronto ad ucciderlo,mentre tu uccidevi lei..

Adam mi accolse a braccia aperte come sempre ,era raggiante perché Harmony sua moglie gli aveva appena regalato una bellissima bambina .Capì dal mio volto che qualcosa non andava e mi raccontò di come tu avevi tentato disperatamente di sedurlo per tutta la vita e anche adesso che era felicemente sposato.Non avei mai accettato che lui avesse scelto Harmony a te .L’unica colpa di Darla era di essergli molto amica.Con lei si confidava e le esprimeva le sue paure per la difficile gravidanza della moglie e tu eri gelosa di quelle chiacchiere in giardino ,di quello che si scambiavano tenendoti esclusa e ti sei vendicata.”

“Darla era solo una sgualdrina,tu credi ancora alla storiella dell’ amicizia???povero illuso.”

“Dopo tutti questi anni non ne hai avuto abbastanza?Mi sono chiesto come avesse fatto Dawn ad essere così speciale essendo tua ,adesso lo so :ha preso quel poco di buono che c’era in te e lo ha centuplicato e solo dio sa quanto voi due non la meritiate. William ,Down non è tua sorella ma tua cugina anche se credo che questo per voi due non cambi le cose.

Quando ho saputo che volevano mandarti in collegio da solo a sei anni ho reso il Cristys una nave da trasporto per venirti a riprendere ,ero sicuro che loro non ti avrebbero nemmeno accompagnato in porto infatti fu Clemente che ti consegnò a me.Ci tenevamo in costante contatto con ogni mezzo possibile ,nei suoi giorni di ferie mi raggiungeva in qualche porto sperduto oppure mi inviava lettere con tue notizie nei modi più disparati ,io così ho saputo che tu avevi rimosso tutto.

Trattavi Fath come una madre perché lei te lo fece credere per ottenere quello che più di ogni cosa voleva :il mio e il tuo titolo ,come madre ne avrebbe avuto diritto e così si è sposata lo stalliere che soddisfaceva i suoi pruriti notturni più di chiunque altro e insieme ti hanno predato del titolo di lord dandoti per morto una volta che sei scomparso in mare .

Il resto lo sai.Adesso sta a te farti giustizia .

Ti lascio decidere della loro sorte e anche della mia ma voglio che tu sappia che non ho mai smesso nemmeno per un secondo di essere tuo padre e di esserne orgoglioso.”

 

“Si,puoi proprio essere orgoglioso di lui ,un rifiuto della società come te,un bastardo figlio di non si sa chi e di una puttana che non sapeva tenere su le mutande…un pirata maledetto da dio e dagli uomini ,proprio un gran bel figlio il tuo!”

Il dolore arrivò inatteso quanto lancinante ,sentì la mascella pronta a frantumarsi ,i denti che ballarono pericolosamente in bocca e il sapore amaro del suo stesso sangue la disgustò.

 

Le gambe persero l’equilibrio e cadde a terra come un sacco di patate sbattendo il corpo pesantemente ed aumentando la quantità di dolore in maniera esponenziale.

 

Si voltò verso il suo aggressore pronta a sputare sangue e veleno sul quanto fossero caduti in basso gli uomini quando incrociò lo sguardo furente di due occhi verdi che sembravano pronti a sbranarla ,i capelli rossi della donna sembravano serpenti pronti a morderla ,la dea medusa doveva essere così pensò prima di svenire per lo spavento.

 

Willow aveva ancora il pugno chiuso e li gomito piegato pronto alla carica.

 

Mai un cazzotto era stato assestato meglio.

 

Non credeva possibile che un giorno avrebbe picchiato con tanto gusto una donna anche se quella non era affatto tale ,denigrava l’intero genere femminile con la sua esistenza.

 

Aveva detto qualche parola di troppo e prima che decidesse di continuare il lavoro spelandola e cospargendola di sale grosso e fine per poi buttarla giù da una rupe e lasciarla essiccare al sole ,Angel la allontanò dal corpo esanime della donna mentre Dawn urlava: “Uno a zero per mamma Willow!Suonale a quella stronza!”

 

Quella scena fece sbollire gli animi parecchio surriscaldati nella sala.

 

Giles teneva Dawn per il vestito perché era pronta ad andare a tirare calci contro la madre .

 

Angel bloccava le braccia di Willow e per la prima volta ringraziò di non aver mai provato il suo micidiale destro.

 

Ethan stava tentando di dileguarsi quando inciampò su qualcosa che non seppe identificare e andò a sbattere il muso contro la porta della sala rompendosi il naso!

“Oh come mi dispiace signore ,volevo solo raddrizzare il tappeto,non avevo visto il suo piede!”la voce ironica di Clemente fece ridere a crepa pelle Angel che contagiò pian piano anche gli altri.

 

In quella sala erano decenni che non si sentiva ridere.

 

La donna nella parete ovest sembrò sorridere felice,aveva finalmente trovato la pace.

 

Willaim stava ancora ridendo , la tragedia aveva preso i colori della commedia ,in fondo questa era la sua vita .Lui guardò la donna bionda che abbracciava il suo bambino e sorrise perché quel bimbo felice era lui.Aveva amato sua madre e lei lo aveva adorato adesso ne era sicuro.

 

Ricordò il profumo della sua pelle , il suono dolce della sua risata e la ninna nanna che gli cantava di notte per addormentarlo ,quante cose in comune con la sua amata anche lei aveva passato la vita a cantare per lui…Il pensiero a Buffilys gli fece ricordare lo scopo del suo viaggio.

 

“Riley perché non mi hai detto prima la verità,ci saremmo risparmiati tempo e viaggio .Accidenti a te perché non hai usato il cervello ,se lo avessi fatto tu il maledetto certificato adesso Buffilys sarebbe mia moglie ed io sarei felice anziché in una vale di lacrime con ricordi soffocanti e Dawn non avrebbe mai dovuto vedere tutto questo ,Angel sarebbe tra le braccia di Anniaide ma la tua vendetta personale valeva il prezzo che ci stai facendo pagare?”

 

“William se lo avessi potuto fare lo avrei scritto pure con il mio sangue,credi davvero che mi importi di vendicarmi di loro o che io possa volere il vostro male…ma in questa storia tutti abbiamo una parte e dobbiamo viverla fino alla fine.Se non fossimo tornati non sapremmo del dolore che questi due sciagurati hanno provocato a Keyhole e al quale dobbiamo porre rimedio.

 

Quando me ne sono andato ho lasciato il mio titolo al mio unico erede :te ,adesso dovrai entrarne in possesso ,reclamandolo come tuo diritto direttamente dalla regina.

 

Adam ha già provveduto a preparare le carte e credo che a questo punto né Ethan né Faith avranno alcun problema a firmarle.

 

Una volta che avremmo la liberatoria dalla regina ,potrai avere di nuovo ciò che ti spetta per nascita.Allora non sarà necessario niente altro che la tua parola .

 

Ma conoscendo il re degli abissi accompagnata dal sigillo della regina.

 

E’ quello il vero regalo che mi ha portato la nostra piccola Kendra,le lettere da far firmare a questi sciocchi di rinuncia al patrimonio e ad ogni riconoscimento nobiliare ,Ethan tornerà uno stalliere e Dawn la gran poco di buono che è sempre stata.ci serve solo il tempo di ricevere la risposta e poi tutto questo sarà solo un brutto ricordo per te.”

 

“Perché non lo fai restituire a te ?in fondo io sono tuo figlio…!”era difficile prendere coscienza di quelle parole ma erano finalmente uscite.Non avrebbe mai potuto odiare l’unico padre che avesse mai avuto,anche se lo aveva abbandonato per un po’ della sua vita si era fatto perdonare centinaia di volte salvandogli la vita ,curandolo ,educandolo e dandogli tutto l’amore del mondo.

 

Era stato suo padre quando lo credeva soltanto un estraneo e sarebbe stato suo padre adesso che lo era per davvero.

 

“William io non posso .C’è un seguito in questa storia che non mi permette di essere ancora un Lord .Potrei perdere Willow per sempre e ti prego non chiedermi questo,chiedimi di penzolare da una forca ma non di rinunciare a lei sarebbe la peggiore delle torture .

 

Lei è stata la mia redenzione.Il mio ritorno alla vita.Se la trovassero io la perderei per sempre.”

 

 

 

Il sacco venne calato sulla sua testa e venne avvolto attorno al suo collo .

 

Il buio era angosciante e incominciava a mancarle l’aria .

 

Il terrore si fece strada nelle sue vene.

 

Tentò di liberasi ,tirò calci e pugni ma andavano a vuoto finchè cadde svenuta per mancanza d’ossigeno .

 

Aprì gli occhi ma non vide niente.

 

Tentò di ricordarsi dove fosse ma non ci riuscì.

 

L’ultima cosa che stava facendo …stava raccogliendo rami di salice nel bosco,da sola .

 

Buffilys stava di nuovo male e lei aveva già raccolto il necessario per una tisana calmante .

 

Stava rientrando quando si chinò per raccogliere un bel ramo spezzato e poi il buio.

 

Si concentrò per riconoscere il luogo dove fosse tenuta prigioniera.le sue mani erano legate insieme sopra la sua testa su un bastone di legno fissato ad una parete.

 

La stanza dove intorno a lei profumava di pulito ma non si sentiva nessun rumore provenire dal esterno ,nemmeno la voce del mare.Questo non era un bel segno.

 

O la casa era di solida pietra o era lontana da tutto.

 

Annusò l’aria e la nota di un profumo conosciuto la fece sobbalzare.

 

“Cagne maledette,slegatemi,tanto lo so che siete voi.se riesco a mettervi le mani addosso vi rovino.”urlò con tutta la voce che aveva nei polmoni ma nessuno la udì.

 

“Cordy sei sicura che sia stata una bella idea?Angel si arrabbierà moltissimo al suo ritorno!”

“Gli diremo che è scappata di nuovo e lui tornerà da noi.Adesso marcirà lentamente come un pesce vecchio e finalmente la nostra vendetta sarà compiuta.Adesso pensiamo all’altra.Non voglio lasciargli nessuna alternativa.”

 

“Paparino si arrabbierà ,Cordy lo sento!”

 

“Smettila di portare male Dru,andrà tutto come previsto.”

 

 

 

“Lascia parlare me ora tesoro ,i nostri ragazzi meritano il pacchetto con della verità al completo,lasciami Angel ,non infierirò oltre sulla SIGNORA. Clemente legali per favore e portali fuori da qui hanno insozzato abbastanza l’aria sacra di questa stanza.”

 

Clemente eseguì senza battere ciglio mentre la rossa si avviava ad aprire una delle porte che apriva sul giardino.

 

“La prima volta che sono venuta qui ci sono entrata dalla porta di ingresso e non dal passaggio sotterraneo come oggi .Avevo sedici anni ed era il matrimonio di mia cugina ,l’amavo come una sorella e non me lo sarei perso per nulla al mondo.In verità i miei sapevano che ero in collegio a Malta in quei mesi ,non hanno mai saputo della mia piccola fuga grazie ad un’ingente somma che ho versato alle suore che poverine si sonno fatte corrompere per ristrutturare la loro vecchia chiesa.

 

Non ero proprio una gran brava ragazza,lo ammetto.

 

Quando mi imbarcai ero consapevole che sarebbe stata una follia e che l’avrei pagata cara ma ancora non sapevo quanto.

 

Arrivai a Keyhole dove ero attesa da un giovane bellissimo che si presentò come amico dello sposo ,Adam , incaricato di farmi da cicerone e guardia personale finchè non fossi arrivata sana e salva al castello.

 

I suoi modi erano raffinati e dolci ed io pensai di perdermi per sempre nelle sensazioni che mi regalava ,un leggero nodo allo stomaco ,un rossore che bruciava le mie guance quando i nostri sguardi si incontravano…mi sentii perduta.

 

Arrivammo al castello dove i preparativi fervevano ,sapevo che non sarei passata inosservata con i miei capelli colore del fuoco ma era anche vero che i genitori di mia cugina non sarebbero venuti dall’Italia a causa di un grave malessere che affliggeva la loro figlia più piccola:Kenedia.

 

La sua malattia era stata la mia libertà e dannazione.

 

Entrai sempre scortata dal mio bellissimo e avvenente cavaliere che mi portò fino a qui in questa magnifica sala .

 

Era primavera inoltrata e le vetrate erano tutte aperte ,il ritratto di Darla non esisteva ancora ma vi era una dolcissima scena campestre che associata all’inebriante fragranza che proveniva dal esterno mi fece pensare al paradiso.

 

E fu quello il momento che lo incontrai :il paradiso .

 

Entrò ed era raggiante,mi guardò ed io per la prima volta mi sentì nuda anche se sommersa in pizzi e crinoline .Non c’era niente di lascivo in quello sguardo ma il calore che sprigionava mi scioglieva gli indumenti ,mi attraversava la pelle e faceva perdere il controllo alla mia stessa anima.

 

Mi sovrastò in tutta la sua statura ed io mi sentì terribilmente piccola e inadatta di fianco a lui.

 

Ogni cosa era perfetta nella sua persona:il viso ,i capelli, le mani …non mi sarei mai scordata quelle mani che si posarono sulla mia schiena e mi invitarono con una carezza a seguirlo.

 

Mi portò da mia cugina e lì il mio cuore di adolescente pieno di sogni si spezzò.

 

L’uomo della mia vita ,quello che aveva acceso ogni particella del mio essere sarebbe diventato suo marito.Mentre mi rallegravo con loro dentro di me volevo morire.

 

Sono stati i sei giorni più difficili della mia esistenza.Essere accanto a lei ,bellissima e felice e per la prima volta provare un sentimento di enorme vergogna perché invidiavo l’unica persona che ritenessi veramente amica.Io la stavo tradendo e lei lo sapeva.Amavo suo marito e lei lo sospettava ma non mi ha mai fatto sentire colpevole anzi.

 

Il giorno prima della mia partenza mi disse:

 

”Piccola mia ,ti innamori la prima volta nella tua vita e anche se è l’uomo perfetto non puoi averlo perché il destino lo ha donato a me.La tua infelicità mi rende infelice ,la tua sofferenza mi fa soffrire ,no , non incolparti ,hai fatto di tutto per nasconderlo ma io lo vedo nei tuoi occhi quando si avvicina che lo ami come lo amo io. Mi dispiace Willow se potessi fare qualcosa per farti smettere di penare lo farei.”

 

Ho pianto tra le sue braccia chiedendole un perdono che non serviva ,lei mi comprendeva meglio di chiunque altro al mondo persino di me . Darla era così,generosa d’ animo.

 

Alla mia partenza chiese a Riley di accompagnarmi al porto.

 

Era il suo regalo di addio,all’orecchio mentre mi baciava mi sussurrò :

 

”Se mi dovesse accadere qualcosa prenditi cura di lui…fallo per me!”

 

Non so se lei presagisse il destino crudele che incombeva sulla sua testa ma di sicuro quel giorno io pregai perché non le accadesse mai niente di male con tutta me stessa.

 

Non guardai mai Riley negli occhi ,non gli rivolsi quasi la parola se non un freddo “Addio” mentre salivo di corsa sulla passerella del Cristys e mi fiondavo come una furia in cabina ,consapevole che gli sarei appartenuta per l’eternità ma che non avrei mai voluto averlo se il prezzo da pagare fosse stato la vita della mia amata migliore amica.

 

Tre anni dopo ad una festa di carnevale arrivò un principe norvegese a Venezia ,ospite dei miei genitori che perse la testa per me .

 

Mi chiese in moglie quando tutto quello che desideravo io era scappare da Venezia anche a nuoto se fosse stato necessario per andare lontano da lui.

 

Per fortuna dovette rientrare in patria ed io ebbi modo di giocarmi l’unica carta in mio potere ,l’amore dei miei.

 

Gli estorsi con l’inganno la creazione del mio veliero giurando che con quello avrei raggiunto il mio promesso sposo, ma quando mai…

 

La costruzione della Rossa necessitò di quasi due anni di duri lavori e quando finalmente ebbe il suo battesimo del mare io fui libera.In quei due anni prima di salpare scelsi il mio equipaggio tra i peggiori truffatori e ladri del paese ,gente che aveva necessità di scomparire dalla faccia della terra e che pur di non attraversare il Ponte dei Sospiri avrebbe venduto l’anima al diavolo, ed io ero lì pronta ad accoglierla.

 

Li addestrai nei modi e li ripulii da capo a piedi ,il giorno del varo nessuno li avrebbe mai riconosciuti e così fu.

 

Mi giurarono eterna fedeltà e mantennero quel giuramento.

 

Non arrivammo mai a destinazione .

 

Io come sono salita in cabina ho bruciato gli abiti da donna e l’intero corredo ,salvai solo il mio grembiule azzurro perché regalo di mia nonna e mi vesti da uomo .

 

Sciolsi i lunghi capelli al vento e cambiai la bandiera .

 

Quella che issai è quella che volteggia ancora oggi nel vento.

 

Mi trasformai in un pirata e i miei uomini alimentavano la mia leggenda nelle osterie.

 

La piccola Willow era morta .

 

Fino al giorno in cui la Rossa non incontrò il Chistys.

 

E fu battaglia, di spade e di cannoni ma le due signore molte elegantemente rimanevano in piedi senza voler cedere né l’una né l’altra.

 

La svolta è stata quando all’assalto finale Capitan Inferno e i suoi salirono a diedero inizio al corpo a corpo.Avevo i capelli raccolti in un capello e un fazzoletto mi copriva mezza faccia,restavano fuori soltanto gli occhi e quelli bastarono per vederlo arrivare come una furia con la rabbia nello sguardo ,con i movimenti da predatore ,lui voleva la mia nave e se la sarebbe presa.

 

Lo riconobbi all’istante e la spada divenne pesante tra le mie mani ,le gambe tremarono e lo stomaco si contorse ma mai e poi mai avrei mollato senza dare battaglia anche al unico uomo che avessi mai amato.

 

Iniziamo a batterci ,io ,la metà di lui ,ero veloce e agile come una gatta ,lui era incredibilmente abile come spadaccino , era una danza la nostra ed io l’avrei ballata in eterno.Andammo avanti per ore ,interminabili ,anche quando i rumori attorno a noi si spensero e le nostre ciurme esauste si sedettero amabilmente sul ponte a godersi lo spettacolo.

 

Stavamo facendo l’amore e non lo sapevamo.

 

Quelli attorno a noi si.

 

A qualcuno cadde una bottiglia di mano ed io vi inciampai e mentre cadevo all’indietro mi scivolò il cappello facendo sciogliere i miei capelli al vento .

 

Lo sguardo di Rilley da furioso divenne incredulo mentre stava per affondare la lama nella mia carne si bloccò .Mi guardò e strappò il fazzoletto dal mio volto. L’ultima cosa che vidi prima di svenire per la botta alla testa contro il duro ponte furono le sue labbra che pronunciavano il mio nome :“Willow”!

 

“Tua madre era morta da due anni William ed io in quel periodo avevo seminato il mare di morti,avevo assaltato ogni veliero che mi fosse capitato a tiro e non ho mai fatto prigionieri ,tanto che per un po’ non ne incontrammo più.le navi non attraversavano più la nostra rotta da mesi quando incontrammo la Rossa e la mia furia esplose di nuovo ,finalmente avrei annientato un altro capitano ,gli avrei predato e saccheggiato la nave e forse l’avrei bruciata e affondata negli abissi come tutte le altre.

 

Vedendola da vicino quella nave mi conquistò ed il suo nome mi incuriosì.

 

L’unica rossa che avessi mai visto era stata una ragazzina Italiana dolce come una fragola ma che non faceva parte del mio destino.

 

Desiderai possedere quel veliero con tutte le mie forze e quando mi trovai a combattere con quel mezzo uomo mascherato mi venne da ridere pensando a quanto io fossi stato fortunato .Gli avrei fatto incontrare la morte da li a poco.

 

Il problema fu che il mezzo uomo non era dello stesso parere ,si batteva meglio di ogni altro da me incontrato prima ,non solo per se stesso ma per il suo intero equipaggio glielo leggevo negli occhi.

 

Il dramma è che mi ci perdevo dentro e questo mi faceva infuriare ancora di più.

 

L’assenza di una donna e i mesi in mare mi stavano facendo diventare pazzo.

 

Desideravo uccidere quel uomo come forse non ho desiderato farlo mai .Accendeva in me qualcosa che non volevo nemmeno sentire.

 

Era esausto ma la sua agilità lo rendevano davvero incantevole e furbo nello schivare i colpi.

 

Era troppo aggraziato nei movimenti e questo me lo faceva odiare ancora di più.

 

Un effeminato con un veliero così ,non se ne parlava.

 

Quando inciampò vidi la vittoria finalmente nelle mie mani ,quando i suoi capelli si mossero nel vento vidi la mia sconfitta nei suoi occhi.

 

Le strappai il fazzoletto anche se ormai sapevo cosa nascondeva.

 

La mia piccola Willow,un vero diavolo di donna.

 

Lei colpì violentemente la testa , crollò esanime e allora mi scordai di tutto:della battaglia che attorno a noi non c’era più da tempo,dei velieri ,del mondo intero …la presi tra le braccia e urlai degli ordini agli uomini mentre correvo nella sua cabina per curarle la ferita.

 

Ma in verità fu lei al suo risveglio a curare me .Capitan Inferno da quella notte non è più esistito e la Rossa venne messa a riposo per le situazioni di emergenza anche perché il fidanzato Norvegese la cercava ancora dopo ben nove anni come un ossesso e sinceramente ucciderlo sarebbe stata veramente una perdita ormai inutile.Con quello che avevamo racimolato in due potevamo sfamare un’isola per decenni.Ed è quello che abbiamo fatto .

 

Da allora siamo una cosa sola .”

 

Mamma Willow riprese a parlare e questa volta con gli occhi lucidi da ricordi dolorosi.

 

“Il fidanzato Norvegese aveva preteso di passare la notte con me prima di partire , ovviamente senza che nessuno se ne accorgesse venne nella mia stanza e reclamò quello che considerava già suo .

Non seppe mia di avermi lasciata incinta.

Riuscì a nascondere la gravidanza dentro assurdi vestiti che aiutavano moltissimo ma quando la mia bimba nacque morta il mio cuore smise di battere.

Tu mio dolce Angel eri il figlio di un uomo perduto come quelli che reclutavo di nascosto in giro per bettole e stamberghe .

Era un medico caduto in disgrazia che si aggirava per la laguna con te in braccio e con lo sguardo più disperato che io avessi mai visto.

Non ho avuto la fortuna di conoscere tua madre ma tuo padre la amava come la luce del sole è amata dai fiori e credo che separarsi da te sia stata per lui una prova difficile ma sapeva che io ti avrei amato e curato come se fossi mio.

Lui non poteva provvedere a te perché non riusciva ad uscire dal tunnel del dolore nel quale si era smarrito.

La perdita di tua madre lo aveva svuotato di ogni sentimento e perciò vedendomi capì che in me c’era la sua stessa disperazione ma al contrario di lui avevo troppo amore da donare e mi diede te ,facendomi giurare di amarti e proteggerti per il resto dei miei giorni.

Così è stato, avevo perso una bambina ma avevo trovato uno splendido maschietto.

Ti allattai a Venezia e ti tenni nascosto per bene agli occhi di tutti .

Sono fuggita anche per te ,per darti un futuro migliore di qualsiasi altro.

Quando abbiamo incontrato Riley tu avevi già nove anni ricordi?

Non ti ho cresciuto sulla Rossa ma a Cartica lasciandoti solo quando era strettamente necessario,quando il mare reclamava .

Ecco perché non hai riconosciuto il veliero eri troppo piccolo per ricordartelo ,e sinceramente poco interessato.

Quando hai incontrato Riley vi siete adottati subito ,è stato lui che ti ha insegnato tutto sul mare e tu pendevi dalle sue labbra non lo lasciavi mai ,sembravi la sua ombra e a dire il vero lui la tua.

Devo dire che anche il vostro è stato amore a prima vista.

Tre anni dopo eri già Capitano dell’Annie e noi siamo andati a riprenderci il nostro piccolo William.”

 

Per Angel erano stati talmente intensi gli anni trascorsi al suo fianco da fargli pensare che fosse sempre stato il timone della sua giovane vita.Non ricordava un solo giorno senza quello che riteneva senza ombra di dubbio il suo unico padre.

 

 

 

 

 

‘Ho freddo ,ho paura…perché mi tengono legata qui…cosa vogliono ancora da me?’pensava mentre il suo corpo era scosso da brividi e da una crescente sensazione di debolezza.

Non percepiva la vita intorno a se e questo le faceva venire i brividi.

 

Sentì l’odore dolciastro della morte.

 

Si .

La morte ha un suo profumo.

Ti entra nelle narici e si diffonde nel tuo cervello e per un breve istante ,un battere d’ali ,ti fa ricordare le numerose volte che l’hai incontrata in ogni tua precedente esistenza.

E’ un attimo in cui lei desidera non essere sola ,desidera essere ricordata,desidera non essere odiata e così lascia quell’ indelebile traccia nella tua memoria.

 

Girò la testa da un lato e poi da un altro.Cercandola.

Sapeva che se avesse avuto gli occhi sbendati l’avrebbe vista in volto.

La stava fissando.

Si stava cibando del suo terrore e godendo del suo sconforto.

 

“Perché sei qui?Non è il mio momento.Ti sei già presa mio figlio non ne hai avuto abbastanza ?vuoi solo spaventarmi non è vero?Bastarda.Chi ti ha chiamato ?Loro?Cosa ti hanno detto ,che mi sarei donata a te pur di non soffrire ?Avete tutte fatto male i conti,io lotterò finchè avrò forza e quando non ne avrò più lotterò ancora…Non avrai la mia carcassa facilmente.Dovrai impegnarti molto per possederla…”

Un soffio gelido le sfiorò la guancia ,come una dolce carezza .

 

Non voleva spaventarla .

 

Solo tenerle compagnia.

 

Anniaide abbasso’ la guardia e pianse.

 

La morte aveva pietà di lei.

 

 

 

 

 

Angel improvvisamente cambiò colore.

Divenne pallido come un cadavere,boccheggiò nel disperato tentativo di respirare ma non ci riuscì.

Un brivido gli scese lungo la schiena per finire alle ginocchia che cedettero.

Il suo corpo cadde per terra senza controllo in un solo secondo.

Crollò come se le sue ossa e i suoi possenti muscoli non fossero altro che foglie al vento.

Una sensazione di freddo e paura lo avvolse.

Sensazioni che non aveva mai sperimentato tranne quando si era trattato di lei…

Spalancò gli occhi e contorse il viso in una smorfia di tensione.

 

“Angel ,cosa diamine ti prende…”chiese William visibilmente preoccupato mentre gli altri intorno a suo fratello tentavano di capire cosa stesse succedendo.

Era un uomo d’acciaio ,non potevano le sole parole di mamma Willow averlo ridotto così.

 

“Anniaide è in pericolo…”disse in un soffio.

“Ma che stai dicendo?non è possibile!senti solo la sua mancanza e hai avuto troppe emozioni come tutti noi, questo è il problema,lei è con Keanu e Buffilys ,non può succederle niente”tentò di rassicurarlo una Down ,ben poco convincente.

“È in pericolo,lo so ,lo sento.Oh Dio NO …”urlò e incominciò a piangere come un bambino.

William lo prese tra le braccia ed iniziò a rassicurarlo.

“Va tutto bene Angel,torniamo a casa adesso.Qualsiasi cosa tu stia sentendo ti giuro che svanirà ,troveremo il modo per farla smettere di farti male.”

“Non capisci .E’ lei che soffre William ed io la sento!”farfugliò tra un singhiozzo ed un altro.

“Dobbiamo sapere cosa sta accadendo ,trovare un modo per comunicare con loro. Angel credo di sapere come fare ,abbi fiducia in me .”così dicendo uscì di corsa dal castello verso le scuderie ,si fece dare il cavallo più veloce e si lanciò ad un galoppo sfrenato verso Keyhole pregando che il suo piano avesse un senso.

 

“Buffy,tesoro ,dov’è Anniaide?

“Grazie al cielo sei tornato Keanu…non ne ho la più pallida idea.E’ fuori da ore ed io non so più cosa pensare.Doveva solo raccogliere delle erbe per una tisana per me ma nemmeno se avesse setacciato l’intera isola per trovarle avrebbe dovuto metterci così tanto.Le è successo qualcosa ,me lo sento ed è solo colpa mia.”

“Su Buffy non piangere ,non è colpa tua ,adesso esco e la vado a cercare ,te la senti di rimanere da sola?”

“Certo che me la sento ma tu vai ti prego non perdere altro tempo.TROVALA!”

Keanu le diede un bacio in fronte e corse fuori.

In cuor suo anche lui temeva il peggio.

Cercò tutta la notte .

Non si fece fermare nemmeno dal temporale primaverile che lo investì in pieno bagnandolo completamente fino al midollo.

Aveva giurato di proteggerla.

Non volle ascoltare la vocina che da dentro gli sussurrava di fermarsi anche solo per un momento a riposare.

Aveva promesso di difenderla.

Non diede retta al suo intero corpo che gridava vendetta per essere sotto sforzo da interminabili ore.

Aveva dato la sua parola al fratello e aveva fallito.

Non aveva percepito il pericolo e l’aveva perduta.

Vagò angosciato in ogni dove.

Non la trovò.

Sconfitto tornò da Buffilys.

 

Sentì il profumo del mare e iniziò a pregare.

Arrivò sulla piccolissima spiaggia adiacente il porto ,si tolse i vestiti e si tuffò in mare.

L’istinto di respirare era ancora forte ma lui sapeva di poterlo vincere e ci riuscì.

Al primo pesce che incontrò chiese di chiamargli Mefisto,l’unico in grado di arrivare ovunque in pochissimo tempo battendo pure Randy il piccione viaggiatore in velocità.

Non avrebbe mai immaginato che Vederlo comparire davanti a sé un giorno lo avrebbe reso felice.

“William non darmi brutte notizie se no ti mordo!”

“Ho bisogno di una mano e solo tu puoi aiutarmi.”

“Cosa hai fatto a Buffilys?”

“Dannazione Squalo perché pensi sempre a lei ,dovrò mica diventare geloso?non è per lei è per Anniaide che siamo preoccupati. Angel è convinto che le sia successo qualcosa e noi non sappiamo come faccia a dire una cosa simile visto che siamo decisamente lontani ma la cosa più strana amico mio è che lui la sente.Dice di provare le sue emozioni e il suo dolore.Aiutaci ,sei l’unico che può raggiungere Cartica in un tempo ragionevole e trovare delle risposte.

Devi provare a capire cos’è successo.Intanto noi tenteremo di partire al più presto.”

“Se lui sente il dolore di Anniaide vuol dire che è qualcosa che li lega che lo provoca.Qualcuno si sta vendicando di entrambi.So a chi devo rivolgermi.Tu fai quello che devi per la felicità di Buffilys che ad Anniaide ci penso io.”

“La tua è un’ ossessione bella e buona.ti sono grado per l’aiuto che puoi darci ma smettila di pensare a Buffilys se no mi farò delle belle bistecche di squalo al nostro prossimo incontro.

A lei ci penso abbastanza io per tutti e due.”

William aveva le mani ai fianchi e lo sguardo decisamente imbronciato.

“Ma guardati uomo ,sei geloso di un vecchio squalo ,ma come sei messo?e poi tu che ti cibi di me ,questa e‘ una gran bella barzelletta mio dolce bocconcino!!!”

“Ho sentito abbastanza. I vostri ormoni stanno facendo bollire il mare ! Smettetela subito.

Mefisto ,vai a Cartica ,c’è bisogno di te.Io ti raggiungerò appena ho finito di fare due chiacchiere con quest’ altro tonno.”

“Agli ordini mia regina.”e senza aggiungere altro diede uno sguardo divertito al povero William e se ne andò lasciandosi dietro una scia di bollicine tale da sommergerli.

“Salve Signora…Io vorrei..”

“William cosa ci fai ancora qui?Mia figlia ha bisogno di te.Datti da fare per risolvere il problema che ti ha creato quel cocciuto di mio marito e vola da lei .”

“Si signora ,vado.”imbarazzato come mai girò i tacchi e nuotò verso la superficie.

‘Ci si mette pure la suocera…’ bofonchiò tra se e se mentre il ricordo caldo della sua amata si faceva largo prepotentemente nelle sue viscere.

Non vedeva l’ora di stringerla tra le braccia e soffocare nella sua bocca…

“Muoviti ,William ,NUOTA e pensa ad Angel se no qui rischi di non arrivare più…”si impose con una fatica disumana…

 

 

 

Qualcuno le stava accarezzando il viso …una mano calda di donna.

L’essenza di patsuli la stordì e nello stesso istante ne riconobbe la proprietaria .

“Dru …ti prego liberami e non ti farò del male!”

“Non posso,io non dovrei nemmeno essere qui ma volevo vederti.

Non voglio che tu muoia ,sei così bella ,morbida,dolce…”

Mentre parlava le sue mani scorrevano dal viso lungo il collo della donna legata per scendere ancora più giù sulla scollatura del suo vestito.

“Dru ,cosa diavolo stai facendo?”non le piaceva la piega che stava prendendo quel contatto con la sua sequestratrice .

“Gioco,vuoi giocare con me?Mi sei mancata tanto.Cordelia non è mai dolce con me come lo eri tu.”

“Io non sono mai stata dolce con nessuna di voi due.Ti prego smettila ,toglimi le mani di dosso e lasciami andare.”

Le lunghe e affusolate dita della donna scorrevano sul morbido seno di Anniaide accarezzandolo dolcemente,gustandosi la morbidezza della pelle e divertendosi della pelle d’oca che creavano al loro passaggio.

“Cattiva,lo dici solo per ferirmi.Tu mi amavi come io amavo te.Cordelia ed Angel sono sempre stati solo un fastidioso ingombro tra noi.Adesso che siamo finalmente sole puoi ammetterlo.Dillo alla tua bambina che la ami…”

“Dru ,l’ho sempre saputo che ti mancasse qualche Venerdì ma adesso credo che ti manchi l’intera settimana!!!Falla finita con questo incubo ,liberami e sparisci dalla mia vita ,insieme a quell’ altra pazza della tua compare!”

“E’ inutile che neghi l’evidenza.Tu mi ami.”

“Ma va al diavolo!”

Un sonoro ceffone le fece sbattere il viso da un lato all’altro.

Il dolore fu intenso e il bruciore che lasciarono le dita dietro il loro passaggio sarebbe durato poca cosa rispetto all’umiliazione di essere ancora alla mercè di quella folle.

Anniaide pensò che la compagnia della morte era sicuramente più apprezzabile.Almeno lei taceva.

“Ora dimmi che mi ami ed io non permetterò a Cordelia di farti morire qui dentro finchè non arriva il tuo padrone.”

“Primo :IO NON TI AMO

Secondo :MEGLIO MORIRE DI FAME CHE ASCOLTARE LE TUE LAGNE

Terzo :IO NON HO NESSUN PADRONE”

“Certo che ce l’hai,Cordy ti ha venduto ,a poco prezzo in realtà ,ad uno straniero di mezza età…poco attraente…sarà meglio che ti affretti ad essere onesta con te stessa e ad ammettere come stanno le cose tra noi ,perché tra poco saranno qui e lui ti porterà via e poi dovrai scordarti di me e delle mie carezze…”

“Molla l’osso Dru,io non voglio niente da te ,e non andrò proprio da nessuna parte ,voi siete completamente pazze.Non potete vendermi a nessuno razza di cretine senza cervello,liberatemi e vi farò vedere io di cosa sono capace…”

“Si,sono proprio curiosa di vederlo.Come le avevo detto Signor Parker:una cavalla indomabile .”

La voce di Cordelia fredda come il ghiaccio la paralizzò:esisteva davvero un fantomatico acquirente!

“Cordelia sai che non puoi farlo questo …Angel ti ucciderà!”

“Non si ricorderà nemmeno della tua esistenza e tornerà da me e questa volta per sempre!Non ti preoccupare ,ti piacerà la Finlanda….”

 

 

“Keanu portami fuori .”

“Sei troppo debole ,cosa credi di fare?”

“Quello che avrei dovuto fare da subito ,la chiamerò …”

“Buffilys, puoi solo farti del male e non mi sembra la soluzione migliore nelle tue condizioni,potresti peggiorare…”

“Smettila e mettimi fuori ho detto,lei mi sentirà e risponderà ,così potrai trovarla.”

“Va bene ma poi a William glielo dici tu quando torna!”

“FOTTITI KEANU E AGISCI !”

Il ragazzo accettò silenziosamente l’insulto e la prese in braccio trasportandola delicatamente sulla veranda.

Lei si fece forza ,sapeva che stava rischiando la sua vita e quella di qualcun altro ma non avrebbe permesso a nessuno di fare del male ad Anniaide e così cantò.

Prima piano,scaldando le corde vocali per poi alzare il volume sempre di più ,finchè l’intera isola la sentì come pure le orecchie della persona che stava chiamando.

Anniaide riconobbe la voce e pianse in silenzio sapendo i rischi che l’amica stava correndo per lei e tentò di fare lo stesso per farsi trovare mentre veniva trasportata come un sacco di patate su due spalle larghe e possenti che però non riusciva a vedere perché ancora bendata .

A nulla era valso scalciare e dimenarsi ,l’uomo le aveva tirato un cazzotto in pieno viso e lei con le labbra tumefatte adesso stava cantando una litania piena di dolore ad un volume così basso che nessun orecchio umano sarebbe stato in grado di sentire ma qualcuno non tanto distante da lì era in agguato ,pronto a cogliere il più piccolo bisbiglio pur di trovarla e così fu.

 

“Non risponde…Keanu cosa facciamo adesso?”Buffilys stava piangendo,stremata dallo sforzo e dalla frustrazione ,il suo piano aveva fallito.

 

“Angel sta finalmente dormendo.Le gocce che gli ha sciolto Tara nel tè hanno fatto effetto e pare si sia calmato.Si agita nel sonno povero ragazzo.Speriamo che William torni presto e con buone notizie .Questa volta non saprei proprio cosa fare se no.”

 

“Non preoccuparti Willow ,vedrai che ce la caveremo amore.

Anche Down è crollata .

Povera ragazza ,solo brutte notizie per lei oggi. Chissà cosa ne vorrà fare dei suoi genitori,come si comporterà,se vorrà tornare a Cartica o rimanere qui?”

 

“Non resterebbe qui nemmeno per tutto l’oro del mondo,ha lasciato il suo cuore là e tornerà a riprenderselo.”

 

“Ho notato che le donne di oggi non lasciano niente di intentato quando vogliono un uomo,mi sa che i nostri ragazzi non hanno via di scampo,spero solo che ad Anniaide non sia successo nulla di grave. Quella ragazza ha il tuo stesso temperamento ,no,forse non riesce a raggiungerti…nessuna ha il tuo temperamento amore il tuo calore ,la tua forza.Il ricordo di te tra le mie braccia quel giorno svenuta e impossibilmente inerme mi ha fatto tornare indietro a quella notte…la nostra.

Ricordi?

Ti ho portato in cabina e ti ho lavato la ferita dietro la testa, non era grave ma io temevo di perderti così tra le mie mani che ti avevano appena trovata.

Eri così bella che mi toglievi il fiato.

Tremavo come non mi accadeva da tempo .

I tuoi capelli di fuoco si stavano attorcigliando tra le mia dita e le imprigionavano nelle loro trame,seta e nuvole ,questo erano per me.

Ti fissai a lungo in uno stato ipnotico.

Mi sorpresi a ricordare ogni minimo e più insignificante particolare della prima volta che posai i miei occhi su di te:eri inafferrabile e maledettamente desiderabile,così piena di vita e di passione.

Stupefatto dall’onda dei ricordi che mi travolse ti scostai i riccioli ribelli che ti accarezzavano il viso ,sfiorai la tua pelle calda una scarica elettrica mi attraversò ,il solo toccarti mi stava riportando alla vita.

Erano stati interminabili i giorni dalla morte di Darla e improvvisamente il tempo non aveva più significato.

Avrei passato la vita a guardare il tremolio delle tue lunghe ciglia nella speranza di vederle sollevare …

Il leggero movimento delle tue labbra rosee che mi invitavano a succhiarle per inebriarmi del loro nettare …

Le tue guance ricchiamavano le mie mani ordinando loro di accarezzarle.

Ero solo un soldato pronto ad eseguire ogni comando il tuo corpo volesse impartirmi.

Tu eri svenuta ma il debole ed inerme ero io,travolto da emozioni che non provavo da tempo.

Abbassai il viso verso il tuo solo per sentire se il tuo respiro si fosse ripreso ma non riuscì a resistere a lungo senza sfiorare le invitanti e dolci labbra che si sporgevano verso di me ,offrendomi la loro dolcezza,restituendomi la vita.

In quel momento le tue ciglia lottarono per dischiudersi e lentamente far entrare la luce nei tuoi meravigliosi paradisi verdi .

Io annegai in te.

Colto in fallo non potei tirarmi indietro ,se non ti avessi assaggiata sarei morto di nuovo.

Appoggiai le mie labbra alle tue e ritrovai l’estasi,il sapore della vita.

Sentì le tue mani cingermi la testa ed affondare nei miei capelli mentre con la foga di una guerriera mi stringevi a te chiedendomi di più,volevi tutto me stesso ed io ero pronto a dartelo.

I tuoi occhi mi stavano dicendo più di mille discorsi ,non riuscivano a soffocare le emozioni che li stavano sommergendo.

La tua bocca divenne esigente ed io persi ogni contatto con la realtà.

Il tuo corpo si modellò contro il mio e avendoti liberata dalla giacca pesante che prima aveva celato la tua natura di donna ,attraverso la stoffa sottile della tua camicia ,sentì le punte dei tuoi capezzoli che pretendevano attenzioni.

Le tue gambe si attorcigliarono alla mia vita e il tuo bacino si incollò al mio facendomi gemere come non sapevo di essere capace di fare.

Ti ho desiderata come un’oasi del deserto.

Eri piena di passione che stava esplodendo sotto di me ed io non volevo far altro che accogliere tutto quello che mi avresti regalato e lasciarmi travolgere.

Ti strappai la camicia e baciai il tuo collo da cigno fino a farti gemere dai piccoli brividi che seppi provocare al mio passaggio.

Ritornai su e assaporai con la lingua i tuo teneri lobi e li succhiai come piccoli dolci frutti mentre ti sussurravo parole senza senso.

Le tue mani su di me cercavano di scoprire ogni più piccolo muscolo e avvallamento,correvano sulla mia schiena e la imploravano di dare loro di più.

Non mi sono mai sentito tanto desiderato in vita mia.

Sembrava che ogni fibra del tuo essere volesse essere posseduta da me.

Mi bramasse per poter sopravivere.

Ed era quello che gridava anche il mio io.

Il tuo ansimare mi portò allo stremo , cercai i tuoi seni e li chiusi nelle mie mani godendo della loro morbidezza li palpai finchè le mie mani non ne furono completamente sazie.

Abbassai il viso e succhiai avidamente i tuoi capezzoli scuri,erano così belli che lo avrei fatto in eterno.

La mia lingua seguiva un suo percorso sulla tua aureola e le mie labbra si schiudevano su quelle dolci cime che diventavano sempre più dure.

La mia mano scivolò nei tuoi pantaloni mentre con l’altra ti stringevo la vita per paura che tu potessi sfuggirmi ,le mie dita cercarono il tuo tesoro nascosto e ti sentì sussurrare il mio nome mentre scendevano sicure attraverso un percorso che sembravano conoscere da sempre.

Rilley ,tra le tue labbra aveva un effetto afrodisiaco .

Il contatto dei mie polpastrelli con la tua femminilità umida e calda mi fece impazzire.

Tu eri pronta ad accogliermi,il tuo corpo mi voleva.

Sfiorai le tue altre labbra con la punta delle dita ,feci conoscenza con ogni loro angolo più remoto finchè non approdai in quello che era il bersaglio del mio percorso.UN piccolo cuore pulsante ,il centro del tuo piacere che iniziai ad accarezzare delicatamente con le dita umide dal tuo stesso amore ,lentamente ,ritmicamente ,un gioco che presto ti avrebbe portata al culmine perché il tuo respiro divenne corto e i tuoi occhi si chiusero incapaci di rimanere aperti un solo istante in più.

Ammiravo ogni smorfia di piacere che le mie mani ti stavano dando e godevo come se quelle carezze le stessi ricevendo io .

Entrai in te con un dito e ti sentì morire in un momento,il tuo corpo si contorse tra le mie braccia e il mio nome echeggiò tra le mura della cabina :fu l’estasi.

Tremavi ancora sotto di me quando in un lampo ti privai degli indumenti e mi spoglia davanti a te per appagare il nostro bisogno di divenire uno.

Entrai con tutta la delicatezza di cui ero capace,pazzo dal bisogno di sentirmi stringere dentro di te.

Ti modellasti come il mio perfetto pezzo mancante ed iniziamo il nostro primo amplesso d’amore che ci fece perdere per sempre uno nell’altra.

Entravo e uscivo da te che mi stringevi e piangevi di piacere e gioia e mi rassicuravi pregandomi di continuare ,di darti di più ,di donarti l’eterno.

L’ho fatto da allora per ogni giorno della mia vita.

Sono stato tuo e lo sarò per sempre qualsiasi cosa succeda io ti amerò per ogni giorno della mia esistenza e di tutte quelle che verranno e se nelle prossime non dovessi trovarti non perderti d’animo io ti cercherò finchè non saremo di nuovo insieme.

Solo in te io ho un senso.”

Asciugò un piccola lacrima che stava scendendo solitaria lungo la guancia della sua donna e la baciò sigillando con le labbra il loro patto d'amore.

 

 

 

 

 

Sollevò con fatica le palpebre,erano davvero pesanti mentre la luce fioca di candele tremolanti ballò tra le ciglia.

Sentì il sapore del suo sangue scivolarle in gola ed ebbe un moto di disgusto.

Si guardò intorno tentando di mettere a fuoco quello che la circondava.

L’odore del legno invecchiato dalla salsedine le fece capire che il suo destino era compiuto.

Era prigioniera in una nave che navigava verso l’ignoto.

Eppure era serena.

La sua tranquillità svanì quando si accorse che le pareti erano tappezzate di quadri e ritratti di un’unica giovane donna.

Ogni cosa nella stanza portava i suoi monogrammi.Lei non potè non riconoscere la W.

Gli occhi di lei la scrutavano da ogni dove.

I suoi vestiti probabilmente ,erano stipati nel armadio.

Oggetti personali di una giovane facevano bella mostra di se ,posizionati con cura e mestizia.

Riconobbe la donna nel quadro ,adesso aveva parecchi anni di più ma la sua bellezza e la sua freschezza erano immutate e magnifiche come chi l’aveva ritratta si ricordava.

Sentì urla fuori dalla cabina e un pesante passo svelto che si avvicinava.

Chiunque fosse era furibondo.

“Sposta il tuo grosso culo da qui.Chiunque ti abbia lasciata in questa stanza pagherà con la vita.Tu muoviti e vai nella cabina affianco.”

Lei guardò l’uomo con attenzione e una nota di pietà .

Era innamorato della stessa donna da un vita tanto da renderla un ossessione e lei ci era finita nel bel mezzo.

‘Chi è ossessionato da qualcosa e’ anche pericoloso ,calma Anniaide,attenta…lui potrebbe essere la tua morte…’pensò mentre passava accanto al piccolo uomo moro che era rimasto sulla porta quasi temendo di entrare.

Lei si fece coraggio respirò a fondo e quando gli fu vicino gli domando con un filo di voce:

“la più bella delle donne .Sarebbe felice di vedere che bella cabina le avete preparato.E’ vostra figlia messere?”

“No.E’ solo un sogno che rincorro e non afferro.”lo aveva stupito con una domanda posta senza malizia ne cattiveria e lui si era trovato suo malgrado felice di risponderle.Erano anni che non parlava di lei…e gli mancava così tanto.

“Sono anni che la cerco .Mi hanno detto che è morta mentre mi stava raggiungendo per diventare la mia sposa ma io non ho mai creduto a questa storia.Sono tornato in Italia e mi sono fatto dare tutti i suoi averi ne avevo ogni diritto e ho creato questa cabina così quando l’avessi trovata sarebbe stata circondata solo dalle cose che ha amato nella sua giovane vita.Qualcuno l’ha portata via da me ed io inseguo le sue tracce da anni ,deboli ,inesistenti quasi ,ma pur sempre piccoli indelebili segni del suo passaggio.

Quando lo troverò godrò nel torturarlo per tutti gli anni e le gioie di cui mi ha privato .

Quello sarà il mio grande momento di gloria.“parlava come se fosse da solo ,non ricordandosi della donna che lo guardava attonita al suo fianco.

Il luccichio folle nel suo sguardo lo rese ancora più incredibilmente pazzo di quanto Anniaide non credesse possibile.

“Io riavrò la mia Willow!”

“Ma se fosse vecchia e brutta la rivorreste ancora?”si maledì per averlo detto appena le sue labbra si chiusero.

Attese il castigo che quel essere le avrebbe inflitto.

“Lei brutta?Chi sei piccola sgualdrina per permetterti anche solo di pensare una cosa del genere ?Lei non invecchierà mai anche se arrivasse a cent’anni.

La sua bellezza è pari a quella delle dee ,tu non potresti nemmeno farle da ombra,piccola lurida impertinente.Ogni puttana come te cerca di scaldare il mio letto per farmela scordare ma lei e’ unica ,nessuna la eguaglierà mai nemmeno in quello.

Lei sarà sempre il sole e tu nemmeno un suo raggio.”e scoppiò in una fragorosa risata mentre la prendeva per i capelli e la trascinava verso la sua nuova stanza.

Pensò a Riley ,il gigante buono e al suo sconfinato amore per la medesima donna…

mamma Willow che soffocava a sua insaputa i pensieri coerenti del uomo che la stava in quel momento maltrattando.

‘Una donna due uomini …così diversi …anni di rincorse …nulla di buono…’questo fu il suo ultimo pensiero coerente prima di sbattere con la testa contro il bordo del letto dove era stata lanciata perdendo i sensi.

“Piccola lurida impertinente.Ti farò vedere io se mancherai di rispetto ancora alla mia Willow.”le gridò l’uomo prima di chiudere la porta a chiave dietro di sé.

 

Mefisto era praticamente attaccato al veliero .

Se non fosse stata notte fonda lo avrebbero visto benissimo e sarebbe stata la fine dei suoi piani.

Adesso era pronto ad agire.

 

La Rossa stava prendendo il largo.

 

Era passata una settimana dal primo incontro tra William e Mefisto e quest’ ultimo oltre che un informatore impagabile si era rivelato una guida unica.

William lo aveva atteso sul Cristys , ormeggiato a Keyhole ,per due notti e lui aveva mantenuto la sua promessa ,Mefisto era stato un vero amico.

Aveva dato loro tutte le informazioni necessarie per raggiungere Anniaide e il suo sequestratore .

Le rimanenti quattro notti erano servite per organizzarsi.

 

Convincere Angel era stata la cosa più difficile.

 

La Rossa era il loro veliero più veloce e Riley e Willow conoscendo il loro figlio maggiore si erano da subito offerti di accompagnarlo ,in verità di precederlo per evitare che nel offuscamento celebrale commettesse qualche irrimediabile follia.

Tra il convincerlo e organizzare la partenza dei due velieri i giorni erano volati ,tutti loro avevano lavorato alacremente giorno e notte per preparare tutto.

 

William e Dawn con riluttanza accettarono il fatto di rimanere ancora lì in attesa della missiva della regina che avrebbe permesso loro di partire per Cartica :il loro ritrovo finale ,quando finalmente tutto si fosse risolto.

La loro piccola isola dove avrebbero potuto un giorno vivere felici.

 

Era l’alba del settimo giorno e una coppia di giovani guardava anche il secondo veliero allontanarsi verso il sorgere del sole .

 

L ’Annie andava a prendere la sua regina.

Angel rivoleva il capitano del suo cuore,senza di lei era solo una nave senza comando.

Anniaide doveva tornare da lui.

Lei tracciava la rotta della sua vita.

 

 

Cartica era l’inferno per coloro che erano rimasti .

Keanu vedeva Buffilys peggiorare sempre di più.

Il dolore per la perdita della amica l’aveva ridotta all’ombra di se stessa.

Keanu aveva sensi di colpa da vendere :non aveva mantenuto la promessa al fratello e non riusciva a lenire il dolore di Buffilys che peggiorava di giorno in giorno.

Era pieno di rabbia e frustrazione .

‘Questo non era il momento giusto per incontrarlo e vantarsi del proprio operato’ pensò Drusilla mentre vedeva Cordelia cadere rumorosamente a terra con il labbro sanguinante.

 

 

 

 

“Nave in vistaaaa!”urlo’ l’uomo di vedetta dall’albero maestro.

 

Riley aveva fatto volare la Rossa sulle onde per avere più vantaggio su Angel.

Aveva un brutto presentimento e lo voleva il più lontano possibile.

 

Due braccia forti gli cinsero la vita e il suo meraviglioso profumo lo avvolse.

Lei posò il viso nella schiena muscolosa del suo magnifico uomo ,ne aspirò il profumo che dopo una vita insieme ancora la stordiva .

Riley era stato il suo mondo .

Lo strinse in un abbraccio di possesso e promesse che entrambi sapevano che avrebbero mantenuto.

 

“Willow ,qualsiasi cosa accada ,io ti amo.”le disse mentre la nave davanti a loro prendeva via via sempre più forma.

 

“Da sempre e fino all’eterno!”fu la risposta sussurrata al suo orecchio che gli scaldò il cuore mentre i suoi occhi vedevano quello che il suo animo aveva presagito.

 

Bandiera Norvegese.

 

 

Avrebbe riconosciuto quella nave ormai anche ad occhi chiusi.

Innumerevoli erano le volte che l’aveva incontrata in giro per i mari alla ricerca della sua Willow.

Ne conosceva il capitano,Parker il Norvegese .

La prima volta che si era imbattuto il lui era in una bettola da quattro soldi :lui aveva appena perso sua moglie e affogava la sua disperazione nell’alcool e Parker chiedeva informazioni su una nave chiamata La Rossa e della sua bellissima passeggera.

La disperazione che lesse negli occhi dell’allora poco più che ragazzo gli fece sperare per lui e gli augurò di coronare il suo sogno trovando la donna amata.

 

Quando poco tempo dopo scoprì chi fosse in realtà l’oggetto del desiderio tentò in ogni modo di proteggerla da lui facendo sparire le tracce della sua esistenza maledicendosi continuamente per l’augurio fattogli.

Era di fianco a lei nelle notti in cui urlava e piangeva nel sonno tentando di liberarsi da un amante immaginario che pretendeva le sue grazie.

Una donna di ferro che crollava sotto il peso dei ricordi che la rincorrevano di notte sotto forma di incubi.

Non gli era mai stato di aiuto sapere tutto di lui e quello che le aveva fatto e non poterlo eliminare.

Parker aveva stipulato un patto con i pirati :lui non avrebbe disturbato loro e avrebbe versato annualmente una quota di transito che gli avrebbe garantito l’immunità ,ognuno quindi libero per la sua strada .

Senza intralciarsi.

E sfortunatamente per Riley senza potersi combattere.

Se avesse rivelato l’esistenza di Willow avrebbe dovuto cedergliela secondo le leggi sia degli uomini in terra che in mare.

Non era ammissibile rubare la donna di un altro.

Solo uno sgarbo fatto personalmente da una delle due parti avrebbe rotto quel patto e finalmente Parker l’integerrimo aveva compiuto un errore:AVEVA PRESO LA DONNA DI UN PIRATA

Ora era di nuovo davanti a lui e questa sarebbe stata la loro ultima volta.

 

Parker vide il veliero avvicinarsi minacciosamente .

Procedeva inesorabile con il sole alle spalle e puntava dritto addosso a loro.

Non conosceva quella creatura meravigliosa.

In una vita spesa nel mare non l’aveva mai incontrata.

Sembrava una nave fantasma.

Un fantasma del passato.

“La Rossa…”sussurrò quel nome tra le labbra tremanti con l’emozione dell’uomo sconfitto.

La cercava da decenni e adesso si ergeva fiera di fronte a lui in tutta la sua maestosità con le candide vele spiegate al vento.

Un sogno …o forse semplicemente l’inevitabile fine.

 

Willow sapeva che avrebbe dovuto affrontare il suo passato prima o poi.

Sperava in cuor suo di essere diventata brutta agli occhi di quel pazzo che dopo tutto questo tempo ancora la rincorreva per il globo.

Temeva però che lui l’avrebbe voluta indietro anche se fosse stata gobba storpia e cieca.

Non era più lei che desiderava ma l’idea che si era costruito giorno dopo giorno nella sua mente.

La avrebbe pretesa come un trofeo per il traguardo raggiunto.

Chi fosse o cosa fosse diventata non avrebbe mai avuto importanza…come quella notte quando lei lo implorava di lasciarla andare e lui le rideva in faccia dicendo che era sua e poteva farne ciò che voleva.

Adesso avrebbe dovuto affrontare il passato con tutte le sozzure che per il suo cuore avevano un solo nome :Parker.

 

Prese il binocolo dalle mani del uomo che era di fronte a lui e gli stava blaterando parole incomprensibili e la cercò.

“Signore…….inferno sin….!siam ….SPACCIATI!”

Spacciato!Si ,lui si sentì spacciato quando vide la chioma rossa volteggiare nel vento ,i riccioli che per anni aveva sognato di afferrare con le mani e intrappolarci le dita dentro.

Il viso perfetto e candido di lei ,segnato da segni d’età che la rendevano se poteva essere possibile ancora più bella di quanto si ricordasse.

I suoi occhi lo stavano fissando ed ogni giorno della sua vita non ebbe più senso.

“Signore ,quello è il veliero di Capitan Inferno !Siamo Spacciati Capitano!”

“Più di quanto immagini…!”disse Parker sentendosi improvvisamente vecchio.

 

Lei era viva e aveva scelto un altro.

 

 

 

 

I due velieri si affiancarono nessuno dei due capitani voleva fare la prima mossa .

Parker stava ancora ammirando Willow .

“Sapiamo che hai preso qualcuno che non ti appartiene e dovrai restituircela se non vuoi essere spedito all’inferno da cui sei venuto Parker.”

“Che tu sia maledetto Riley sei tu quello che ha qualcosa di mio da anni …e adesso vengo a riprendermelo!”Ringhiò Parker mentre allacciava una fune delle vele ,intorno al suo polso e la usava come liana per lanciarsi colmo di rabbia verso la Rossa .

Il suo nostromo lo afferrò .

“Capitano è un suicidio ,falli avvicinare così possiamo annientarli!non andare da solo!”

Parker non ragionava più ma il suo braccio destro aveva ragione ,ordinò di arpionare la nave e di avvicinarla alla loro in modo che l’attacco fosse massiccio.

Riley non si fece trovare impreparato .

“ALL’ARREMBAGGIO CIURMA!”

Uomini e spade divennero un’unica danza di sangue e sudore.

 

Una mano fredda sfiorò la guancia di Anniaide in segno di saluto.

La Morte aveva del lavoro da svolgere.

Anniaide pianse tutte le sue lacrime.

 

Carne ferita ,lacerata ,corpi inermi , urla di dolore e di rabbia .

All’improvviso il silenzio.

Inumano .

Totale.

Due uomini si erano affrontati.

Si erano odiati e colpiti con tutta la rabbia repressa per anni.

E uno di loro ora giaceva a terra trafitto da una lama affilata.

 

Willow appena scoppiata la battaglia aveva il compito di cercare e liberare Anniaide,doveva portarla a loro figlio a costo della sua vita.

Lottò come una tigre contro chiunque le si parasse di fronte e osasse intralciarne il cammino ,tagliò gole e affondò nei cuori,la dolce mamma Willow non esisteva più.

Raggiunta le cabine iniziò a urlare il nome della ragazza e quest’ultima batte contro la porta in sua risposta:imbavagliata non riusciva a proferire verbo.

Abbatte la porta con un calcio e si trovò Anniaide davanti che singhiozzava .

“Willow slegami e corri di sopra ti prego…”

Le aveva appena tolto il bavaglio e le sorrideva felice ma alle sue parole ogni segno di gioia scomparve. Sapeva cosa significava lo sguardo che aveva negli occhi:la fine.

“Corri…”

Non se lo fece ripetere ancora.

Uno scatto felino ed era oltre la porta ,lungo il corridoio su per le scale…

Un solo pensiero nella testa:Riley

 

Il silenzio sul ponte fu assordante.

Willow correva verso l’inevitabile.

Da lontano scorse la figura ben conosciuta di un uomo e il suo cuore riprese a battere.

Lo abbracciò di slancio e lui si voltò lentamente verso di lei.

“E’ finita amore siamo liberi.”

Parker giaceva per terra immobile, .

Avevano lottato fino allo stremo,ognuno spinto dalla forza del proprio amore ,finchè uno non ebbe la meglio sul altro.

A quel punto anche la battaglia intorno a loro era cessata.

Riley non era felice di come fossero andate le cose,per quanto quel uomo avesse condizionato la loro vita non meritava di morire :era solo il disperato schiavo di una passione di cui non aveva mai gioito.

Un’intera esistenza sprecata dietro una chimera e adesso nemmeno un ultimo sguardo alla donna che aveva tanto agognato.

Ebbe pietà di lui e del suo cuore infranto e rispetto per la sua caparbietà e fierezza .

Era caduto gridando il nome di lei che non lo aveva mai voluto e questo aveva spazzato via l’odio di Riley,l’ unica certezza che restava era che l’amavano entrambi con tutta l’anima.

Si voltò e la guardò:era bella come la prima volta che si erano incontrati ,le guance erano rosse per la corsa e per le troppe emozioni e gli occhi le brillavano di lacrime non piante.

Era il suo universo.

Allungò una mano per accarezzarla ma un improvviso dolore al petto gli fece mancare la forza.

Con orrore vide la sua mano cadere in basso senza raggiungere la pelle del viso bramato,i suoi occhi si spalancarono interrogativi verso quelli di Willow mentre i muscoli tesi della sua schiena venivano perforati ,trafitti come se la loro marmorea durezza fosse nient’altro che morbido burro.

Sentì la lama fredda percorrere l’intero suo corpo ,affondare nelle carni e squarciagli le viscere mentre con un ultimo affondo gli spaccava il cuore e fuoriusciva dal suo petto.

Il sapore del suo stesso sangue gli salì in gola e l’ultimo pensiero fu quanto gli sarebbe mancata la sua amata che lo stava fissando incredula.

“Ti amo Willow…”le disse in un ultimo sospiro.

Parker dietro di lui con la sola forza dell’odio si era alzato in piedi e lo aveva trapassato da parte a parte sprofondando con la sua spada fino al manico nelle carni del suo avversario gridandogli:

“Se non posso averla io allora nemmeno tu l’avrai più!”

Willow sorrise a quelle parole …

“Ti sbagli !Lui mi avrà sempre ,da qui all’eterno!”

E così dicendo abbraccio il suo unico vero amore prima che questi cadesse a terra in modo che la lama che fuoriusciva dal suo torace si conficcasse nel suo attraverso la tenera carne del seno ,trovando ultimo rifugio nel suo cuore.

“Ti amo anch’io Riley…”gli sussurrò sulle labbra con un bacio…mentre entrambi cadevano esanimi sul duro legno del ponte,abbracciati come due immortali amanti.

Parker l’aveva persa di nuovo.

Ne aveva ucciso l’amante e lei non aveva esitato a seguirlo.

I loro cuori avevano cessato di battere all’unisono come avevano battuto l’intera loro vita dal attimo in cui si erano promessi amore.

Aveva perso .

Lei anche nella morte aveva scelto l’altro.

Giacevano immobili con i corpi allacciati in un apparente dolce sonno dal quale non ci sarebbe più stato risveglio .

Il norvegese ,fradicio del suo stesso sangue ,sfilò la spada dai due corpi ,ne rivolse la punta verso il proprio cuore ed affondò la lama scegliendo un viaggio senza ritorno.

La nera signora aveva portato a termine il proprio lavoro.

La sua falce aveva posto la parola fine ma nemmeno lei riuscì a trattenere le lacrime di fronte alla grandezza di questo amore.

 

Angel vide i due velieri affiancati ma non udì nessun rumore di battaglia solo un innaturale quiete.

Il gelo gli attraversò le viscere ,ebbe la certezza che una enorme tragedia era stata compiuta.

Profumo di morte nell’aria.

Accostò l’Annie e saltò nel veliero dove gli uomini restavano immobili e silenziosi rivolti con lo sguardo verso uno spettacolo che ancora non riusciva a distinguere.

Il tempo sembrava fermo.

Si aprì un varco a spintoni e vide…

Anniaide abbracciava i suoi genitori e piangeva ,loro sembravano sereni e felici ,ovunque fossero erano di nuovo insieme.

Le due persone più importanti della sua vita, prima di lei , non c’erano più.

Cadde in ginocchio e strinse Anniaide a se perdendosi uno nella disperazione dell’altra.

Nuvole nere offuscarono il cielo .

Una pioggia leggera lavò via il sangue e lo disperse nel mare.

 

Cordelia si stava massaggiando la guancia tumefatta.

Poteva aspettarsi una reazione così da chiunque ma non da lui,il dolce Keanu …

Il suo ego si frantumò come le onde del mare sulle scogliere.

Il disprezzo che lesse nei suoi occhi fu la punizione peggiore che le si potesse infliggere.

Quello era l’unico uomo che non avrebbe mai alzato le mani su una donna e invece lei era riuscita nell’intento di farlo uscire da ogni grazia divina ,portandolo al baratro ultimo ,quello contro se stesso.

Solo adesso Cordelia comprese quanto in basso fosse caduta.

Se lui l’aveva considerata una creatura talmente inferiore da metterle le mani addosso voleva dire che non vi era più speranza per lei.

Nessuno sull’isola l’avrebbe spalleggiata ,non uno l’avrebbe sostenuta…si sarebbero rivolti tutti contro di lei e l’avrebbero abbandonata al suo destino.

La guardava sprezzante e per la prima volta in vita sua si sentì perduta.

“Lasciale perdere Keanu.Non vale la pena sporcarsi le mani con loro.”

Ironia della sorte ,quella che aveva parlato era la cozza che loro stesse avevano ripulito dalla melma maleodorante non pochi mesi prima trasformandola nella dea che le guardava dall’alto al basso adesso.

“Sparite.Tra due ore ci sarà una partenza dal porto e vi voglio su quel veliero.Non voglio rivedere le vostre facce a Cartica finchè campo.Se non obbedirete farete la fine che meritate.”

Il timbro della sua voce maschia e profonda non ammetteva repliche.

Sapevano entrambe sia Cordy che Dru che l’uomo che si innalzava in tutta la sua statura di fronte a loro non stava scherzando e non avrebbe perso nemmeno un attimo di tempo per mettere a frutto le sue minacce.

Le odiava.

Riuscivano a sentivano nelle loro viscere.

Dru abbracciò l’amica e corsero via da quello che un giorno non tanto lontano era stato un compagno di giochi,oggi se fossero rimaste, si sarebbe trasformato nel loro aguzzino.

Destinazione ignota ma ormai nulla aveva importanza .

 

 

Vele nere.

Non credeva che un giorno le avrebbe viste gonfiarsi al vento sul Cristys.

Questo era l’unico nero che non avrebbe mai amato,quello del lutto.

Down era stretta a lui,ogni tanto i suoi singhiozzi malamente soffocati lo riportavano alla realtà:aveva fallito.

Al arrivo del piccione sul suo braccio qualche giorno o forse solo poche ore prima non aveva più pensato alle conseguenze ma aveva agito,calmo ,controllato , semplicemente in maniera meccanica.

Randy il piccione viaggiatore di mamma Willow aveva percorso il suo ultimo viaggio raggiungendo William con la sua fatale missiva,quella che nessun figlio vorrebbe mai leggere.

“William ,Mastro Flynn e Mamma Willow ,come amavamo chiamarli ,sono stati convocati dalle nuvole .

Ora sona parte attiva del firmamento.

Stelle che guardano a noi.

Li stiamo riportando a Cartica dove li lasceremo liberi di veleggiare sulla Rossa finchè il mare non decreterà anche la sua fine.

Ti prego raggiungici mai come adesso ho bisogno di te.

Angel “

Da bambini ,in una sequenza cronologica dettata dall’età ,tutti e tre ,Angel,William ed infine Keanu avevamo chiesto loro della morte e la visuale romantica della fine del viaggio era stata talmente poetica e assolutamente non discutibile che nessuno dei tre aveva potuto controbatterla .

Adesso erano stelle che non li avrebbero mai abbandonati ,anche dall’alto avrebbero vegliato su di loro.

Aveva stretto il foglio sul cuore conscio della difficoltà della scelta , non era mai stato famoso come pensatore e così adesso era di nuovo sul Cristys con rotta verso Cartica.

Avrebbe dato l’ addio agli unici genitori mai avuti e rivisto il suo amore .

Era partito con uno scopo preciso e tornava a mani vuote.

Aveva la verità nel cuore ma le tasche vuote e niente che la provasse.

Quel viaggio era stato una sciagura per tutti.

A cosa era valso tanto dolore se non si intravedeva un momento di gioia…

 

“Andrà tutto bene William ,starete di nuovo insieme ,questo conta. Buffilys sarà al tuo fianco qualsiasi cosa accada.Se basterà io sarò la tua testimone davanti al re degli abissi.La mia parola varrà qualcosa alle sue orecchie.

Hai fatto la scelta giusta.”

Non gli disse che prima di partire aveva chiesto ad Adam e ad Harmony di raggiungerli non appena fosse arrivata la lettera dalla regina .

Doveva essere un momento speciale,solo pregava il cielo che avvenisse al più presto.

Avevano tutti bisogno di un pò di felicità.

 

 

Johyssen decise che ora di agire.

Non avrebbe permesso che qualcun altro soffrisse di nuovo.

Raccolse lo stretto necessario e si preparò per raggiungere sua figlia.

A nulla valsero le suppliche del marito che , benchè avesse ogni tipo di acciacco possibile immaginabile a causa della sua permanenza notturna nella vasca da bagno ,non sapeva sopravivere senza la moglie la quale invece restava ferma sulla sua posizione.

“Se fai il bravo con William e Bufillys allora resto con te!”

“Ho fatto un patto tesoro …”

“Allora stringi il tuo maledetto patto le prossime notti ,vediamo se ti scalda ,perché io non resterò qui dentro un secondo di più.”

“Farò quello che vuoi fiorellino ma non andartene…”

“Lasciali vivere in pace il loro amore!”

“Certo ,non appena avrà il certificato…”

“Gilys vai all’inferno e cuociti quelle chiappe che a forza di stare a mollo pare siano diventate il centro da cui partono i tuoi pensieri ,tu e i tuoi certificati della malora!

Io vado da mia figlia e tornerò solo quando William sarà di nuovo al suo fianco !

I tuoi figli del mare piangono Gilys ,non senti le loro grida?”

Il re del mare capì di aver tirato troppo la corda ,ormai sua moglie era sorda ad ogni supplica.

Valigie alla mano e Mefisto alla porta Johissen era pronta a mollarlo dietro di sé come uno scomodo sopramobile .

Era l’unico responsabile di tante lacrime e detestava ammetterlo .

La coppia dei ‘non più giovani amanti’ gli ricordava lui e sua moglie e la loro morte non lo aveva lasciato insensibile come aveva palesato.

Quella non faceva parte dei suoi piani .

Peccato che lui non avesse nessun potere sulla Nera Signora.

Poteva però fare ancora qualcosa per i vivi…

 

 

 

Buffilys rimase incantata ad ammirare la donna bionda che tanto bene conosceva che fieramente procedeva verso di lei carica di una bagaglio enorme.

“Mamma ma tu che ci fai qui?”

“Non potevo lasciare sola la mia bambina adesso che lui sta per arrivare.”

“E’ ancora troppo presto mamma ,ma sono felice che tu sia qui.”le disse mentre si lasciava stringere nel più dolce degli abbracci materni.

“Papà che ne pensa di questa tua decisione?”

“Ho lasciato il mollusco invertebrato da solo a meditare sulle sue malefatte ,figurati se ha osato contraddirmi,e ancora lì che tenta di rispondermi secondo me!Gli ho detto che non tornerò da lui finche tu non sarai più sola e aggiungo solo quando tu non avrai più bisogno di me.”

“Oh mamma io avrò sempre bisogno di te!”

 

“Capitano,c’e qualcosa che non va ,signore.Il vento è fermo e noi navighiamo ad una velocità mai raggiunta prima.Che sta succedendo?”

L’uomo che aveva parlato era profondamente scosso da quello che stava vivendo,un che di magico faceva muovere la nave senza comando.

I pirati non credono alle storie ,loro le creano per gli altri quindi quello che stava accadendo attorno a loro li lasciava sgomenti.

“Che significa Capitano?”

“Che qualcuno ci sta aiutando.”

Il Cristys stava praticamente volando sulle acque .

“Di questo passo sarò da te in un batter d’ali amore…”sussurrò William al vento.

 

La notte aveva calato il suo manto su Cartica ma l’odore della sua terra ,il profumo dei suoi fiori ,William li avrebbe riconosciuti ovunque.

Non c’era la luna nel cielo e l’isola era completamente buia ,non un lume nelle strade ,in segno di lutto profondo.

La Rossa e L’Annie erano ormeggiate nel porto.

Il suo cuore aveva bisogno del dolce conforto di Buffilys prima di guardare in faccia quella dura realtà.

Stanotte voleva rinascere tra le sue braccia ,per le lacrime e i pentimenti ci sarebbe stato tempo domani.Aveva fallito su tutta la linea ,tornava con tante certezze in più ma con le tasche vuote di carte.

Il viaggio era stato veramente strano tanto che tutti dormivano di un sonno profondo compresa Dawn.

non si accorsero di essere giunti a destinazione ,solo lui non era in grado di chiudere occhio.

Troppe cose lo attendevano ma prima di qualsiasi cosa lei ,la sua metà ,colei che lo rendeva speciale.

Saltò sul molo , prese il primo cavallo disponibile e lo spronò ad un folle galoppo attraverso il bosco in direzione della casa di Keanu.

Sapeva che sarebbe stati lì per tutto il periodo che fosse stato lontano.

La aveva affidata alle sue cure,ed era certo che il fratellino non avrebbe fallito.

Con lei vicino affrontare la tragedia sarebbe stato più facile .

Quando finalmente giunse davanti alla porta aveva il fiato corto per l’emozione e le mani tremanti.

Afferrò la maniglia e la girò lentamente ,come un ladro per non disturbare il sonno degli abitanti della casa ,anche perché temeva di ritrovarsi con un coltello alla gola da un Keanu poco ragionevole con gli intrusi.

Aprì la porta e i suoi occhi si adattarono lentamente al dolce riflesso delle candele ,per spalancarsi angosciati mentre la bocca si contorceva in un grido che la gola si rifiutava di emettere.

Rabbia cieca divampò in lui e lo travolse .

Chiuse la porta dietro di se ,risalì sul cavallo e finalmente le lacrime uscirono libere sul suo viso mentre singhiozzi incontrollati scuotevano il suo corpo.

Cavalcava ad occhi chiusi e l’immagine alla quale aveva assistito ossessionava i suoi pensieri.

La sala di fronte a lui era piena di candele che circondavano un grande letto posizionato nel cuore della stanza.

Le lenzuola di lino spiegazzate accarezzavano due corpi intrecciati .

La nudità delle gambe di lei si distingueva benissimo sotto la diafana stoffa.

In un attimo con lo sguardo risalì verso il resto del corpo sperando di essersi sbagliato ma non vi era ombra di abbigliamento su quelle dolci curve che tanto aveva agognato di toccare.

I seni rigonfi con i capezzoli turgidi si delineavano nettamente senza nessuna sottile protezione .

La pelle di lei era arrossata e sudata come dopo i loro amplessi ,i capelli scompigliati ,le labbra gonfie dai baci di un altro erano piegate in un dolce sorriso,il viso era stanco ,affaticato ma sereno ,in pace.

La sua Buffilys stava dormendo felice sul torso nudo di Keanu ,che la stringeva a se in un abbraccio pieno di possesso come solo gli amanti sanno scambiarsi.

Anche sul suo volto le stesse tracce ,stanchezza ,sudore e profondo appagamento.

Le aveva creduto,si era fidato di lei e invece eccola lì pronta a tradirlo come la peggiore delle donne ,la più debole.

Tradito dalla donna che amava e da quello che considerava un fratello…

Piangeva e imprecava contro la sorte .

Tornò sul suo veliero pronto a partire di nuovo ,scappare lontano da quella visione così dolorosa nulla più lo teneva a Cartica se non un ultimo saluto ai suoi e ad Angel.

Quel maledetto viaggio era stato intrapreso per lei e forse se non fossero mai partiti oggi i suoi genitori sarebbero ancora vivi…

Questo era un ulteriore motivo per odiarla ,ne avrebbe trovati altri ,ci si sarebbe aggrappato anima e corpo e sarebbe riuscito a sopravivere .

Il dolore prima o poi sarebbe passato.

Adesso sembrava in procinto di ucciderlo ma sapeva che prima o poi se fosse stato davvero fortunato ,sarebbe passato.

 

 

“Keanu ,ho fatto un sogno strano stanotte.Ho sognato William.Mi sembrava tutto così reale.Era qui con me ,ho sentito il suo profumo ,i suoi occhi addosso a me ,il suo amore e poi il suo odio…

Ho paura ,cos‘era quell‘incubo?”

“Buffilys arriverà vedrai,saranno qui presto lui e la mia Down ,anche se non tanto quanto vorremo noi. Si tesoro, presto starete insieme di nuovo e questa volta sarà per sempre.”

“Ho un brutto presentimento…”

“Buffilys ,adesso basta con le lacrime ,è arrivato il momento di essere felici. Meritiamo la nostra fetta di gioia e lui non vorrebbe mai vederti così ,tanto meno adesso.Dovrai essere forte per entrambi.”

“C’è qualcosa che non va ,me lo sento…”altrimenti non si giustificava il peso che le opprimeva il petto…

 

 

Il Crystis lo attendeva nel suo più totale silenzio.

 

Dentro di lui la tempesta e fuori la quiete ,questa era la sua vita e lo sarebbe stata da oggi fino al suo ultimo respiro.

 

Era quasi l’alba.

 

Aveva vagato per ore nel bosco senza meta,lanciando il cavallo oltre ogni limite sopportabile,adesso erano stremati entrambi.

 

Salì sul ponte di comando.

 

Odore di legno e salsedine gli riempirono le narici,un profumo famigliare.

 

Forse l’unico rimasto gli fedele.

 

Non l’ombra di un marinaio.

 

Sembrava che improvvisamente fosse calato l’oblio sull’intero equipaggio.

 

“Ciao William.Non ti aspettavo così presto.”

La voce roca e profonda ,di un uomo che sapeva il fatto suo,lo destò come una doccia gelata dalle sue disgrazie.

Si voltò e l’ira si impossessò dell’intero suo essere.

“Tu…che tu sia maledetto,è per questo che mi hai fatto arrivare così in fretta?per trovarli insieme?per allontanarmi per sempre da lei?Bene ci sei riuscito.Hai vinto.Puoi tenertela la tua adorata figliola ,io non la voglio più rivedere finche campo.Godi della tua vittoria,vero?

Beati di questa ,perché da me è l’ultima che avrai.Non voglio più avere a che fare né con te né con la tua stramaledetta famiglia.Siete tutti uno degno dell’altro.!”

 

Il re degli abissi per la prima volta in vita sua rimase interdetto.

 

“William che hai bevuto ragazzo???”

“Ah fai anche lo spiritoso adesso,hai avuto quello che volevi:me fuori dalla sua vita.

Adesso mi prendi anche in giro.Cosa hai fatto ai miei uomini ?

Un incantesimo perché non si svegliassero eh? Bene ,prenditi pure anche quelli e lasciami crepare in pace.”

“Io sono venuto per fare una tregua con te ,so come sono andate le cose nella vecchia Inghilterra e per come sono andate le cose a Cartica ultimamente ,mi sono trovato a voler chiudere un occhio sull’intera faccenda della nobiltà e ho deciso di darti una possibilità.

Sai che ti dico:non la meriti!Mia figlia si merita qualcuno che la ami davvero non un voltagabbana come te.Ti credevo migliore!”

“Aha,tu mi credevi migliore ed io sarei un voltagabbana ma ti senti???si ,su una cosa hai di nuovo ragione ,io non merito Buffilys ma non per i motivi che pensi tu ma perché io merito di meglio!”

Gilys non riusciva a comprendere il dolore e l’odio che leggeva negli occhi del uomo di fronte a lui.

E in fine stava pur sempre parlando male di sua figlia,lo avrebbe incenerito con lo sguardo se non avesse avuto qualche rimorso di coscienza nel uccidere uomini.

Forse per quel arrogante e presuntuoso poteva fare un eccezione.

“Sai William ,credo che tu adesso stia sfidando la tua buona stella una volta di troppo.”

Dentro di sé l’uomo piegato dal dolore stava pregando che fosse vero.Meglio la nera Signora con la falce che un aurora senza Buffilys.

“Ero venuto qui per festeggiare con te,da uomini e da padri ma tu non meriti nulla di quello che il fato ti ha concesso.Sei solo un miserabile che ha avuto la fortuna di essere baciato dall’amore di un angelo…”

“Festeggiare con me ,di grazia???da uomini e da padri….che razza di battuta è mai questa?”

La faccia completamente stupita di William non lasciò dubbi alcuni a Gilys.

“Ma William dove sei stato?”domandò sperando di venire a capo di un gran dilemma.

“Non me lo chiedere.Non voglio pensarci!”L’orrore per quello che aveva visto e provato stava montando su ,ne sentiva il sapore in bocca.

La rabbia nelle sue parole ,ora ne era certo:lui non sapeva e qualsiasi cosa avesse visto gli aveva confuso dannatamente le idee.

Davanti a lui vi era un uomo ferito.

“Credo tu debba tornare da mia figlia e chiarire con lei,qualsiasi cosa sia successa adesso avete entrambi dei doveri ,il mio compito sarà quello di vederveli portare a compimento.Hai delle responsabilità William ed è ora che tu scopra quali.”

“Apri gli occhi gran re ,lei ha scelto il tuo pupillo Keanu che razza di responsabilità avrei io in tutto questo?”urlò le parole con quanto fiato avesse in gola in netto contrasto con l’improvvisa voce pacata dell’uomo che gli sedeva di fronte.

E d’un tratto la nebbia si diradò dalla mente di Gilys .

“Prendi un cavallo,possibilmente veloce ,vola da lei e rendila felice perché lei ha riempito di vita la tua esistenza .Ti assicuro che hai interpretato male quello che hai visto e solo parlando con lei capirai quanto.Fidati di me ragazzo,ora voglio solo il vostro bene.”

“Tu non li hai visti.Non puoi comprendermi ma potresti lasciarmi in pace però,una volta per tutte.”

“Con calma ragazzo ,concentrati e dimmi cosa hai visto.Ripensa alla scena e prova a ricordarti cosa c’era che non andava.”

“Maledizione ,lei nuda tra le braccia di Keanu ,ecco cosa non andava.”

“E cosa altro?Concentrati puoi fare di meglio.Hai visto qualcosa di insolito,magari vicino a loro?”

Gilys non credeva di possedere tanta pazienza ma per riavere sua moglie c’era un solo modo :rendere felice sua figlia .

La chiave di tutto era un uomo cocciuto come un mulo e disperatamente innamorato della sua Buffilys da non accorgersi dell’ovvio.

“OH si certo che mi ricordo ,tante belle candele ad illuminare gli amanti ,nudi, sudati e felici.”

“Sforzati ,prima che ti prenda a capocciate.”

“C’erano un gran disordine ,deplorevole per un perfettino come Keanu , che accidenti vuoi che mi ricordi ?non sono andato a cercare l’ago nel pagliaio,stracci da per tutto e …sangue…adesso che ci penso …c’erano stracci macchiati di sangue…le ha fatto del male?Oh signore ,sono un deficiente,lui le ha fatto del male ed io non me ne sono accorto tanto ero accecato dalla gelosia ,devo andare la ,devo salvarla,e se fosse troppo tardi…

“NO !SEI FUORI STRADA…Vai a constatare con i tuoi occhi che è meglio.Lui l’ha solo aiutata.”

“Aiutata …per che cosa ???Aspetta ,perché hai detto che eri venuto qui…per festeggiare con me da uomini e da ……”improvvisamente si illuminò ed un sorriso fece capolino insicuro tra le sue labbra…

“Corri William.La tua famiglia ti sta aspettando!”

 

“Il mio piccolo angelo biondo.”disse Buffilys annegando negli occhi blu di suo figlio.

“Non so come ce la saremo cavati noi due, senza di te Keanu,ieri notte.”

“Pensa a rimetterti in sesto,è andato tutto bene ,no?Adesso abbiamo il nostro personale cherubino con noi che ha solo avuto una gran fretta di venire al mondo.”

“Dove sono mia madre e Anniaide?Non le ho più viste da quando sono corse ad immergere il mio tesoro in mare.”

“Stavi dormendo quando sono tornate.Hanno detto che è stato incredibile ,si è comportato con una naturalezza fenomenale.Ha aperto gli occhi sotto acqua ed ha iniziato ad emettere tutti i suoni che conosceva.Il suo primo saluto al mare è stato memorabile .Anniaide per tutto il tempo ha dovuto tranquillizzare Angel che terrorizzato minacciava di ucciderle se fosse accaduto qualcosa al suo nipotino.Te lo immagini che urla contro tua madre che è un’incosciente senza cuore e alla sua fidanzata una arpia che traumatizza le povere creature indifese?Credo che le donne non si siano mai divertite tanto ,con un Angel fuori di se che sbraitava correndo avanti indietro per il bagnasciuga con i suoi stivaloni neri immersi nell’acqua. Anniaide è stata grandiosa nel riuscire a convincerlo a stare lontano da loro ,credo lo tenesse a bada con minacce di astinenza forzata per mesi.Mi sa che adesso lo stia premiando.Tua madre invece si sta prendendo cura dell’equipaggio della Rossa.”

Le parole finali erano uscite in un bisbiglio.

Gli eventi delle ultime ore avevano fatto mettere da parte il dolore ma la realtà bussava alla porta e si presentava a loro in tutta la sua grandezza.

Il piccolo aveva avuto fretta di nascere forse per salutare anche lui i nonni che non avrebbe mai potuto conoscere .

“Mamma Willow lo avrebbe adorato…”

“Ne sono certo .Non piangere piccola .Ovunque siano ,sono insieme,ricordatelo e nessuno dei due avrebbe voluto che in un giorno di gioia si versassero lacrime di tristezza per loro.”

Solo lui sapeva quanto fosse difficile non crollare a piangere con tutta l’anima e ricacciare continuamente il nodo che gli soffocava la gola…

“Piccola ho bisogno di rinfrescarmi ,te la senti di rimanere da sola per un po’ ?Farò prestissimo non te ne accorgerai nemmeno.”

“Keanu va tutto bene.Fai con comodo ,il signorino deve far conoscenza con i baci della sua mamma e vogliamo la nostra intimità,vero amore?Davvero non stare in ansia per noi ,ce la caveremo benissimo.”

Con un ultimo sguardo alla coppia che si stringeva felice ,l’uomo uscì di casa e finalmente diede libero sfogo alle sue lacrime.

Appena avevano appreso la notizia della morte dei suoi , a Buffilys erano esplose le contrazioni come la miccia consunta dal fuoco che fa esplodere il cannone .

Le sue urla di dolore avevano riempito la foresta e non c’era più stato tempo per altro.

Combatteva tra la vita e la morte per portare alla luce suo figlio e lui doveva aiutarla a vincere la battaglia.

Questo però era il suo momento privato per far i conti col dolore.

 

Buffilys cantava canzoni piene d’amore a suo figlio .

Venne interrotta da un leggero ,timido bussare alla porta.

 

 

“Baciami Angel,fammi dimenticare quanto è vuota questa giornata senza di loro .Voglio pensare solo alle cose belle :al bambino dei ragazzi e a noi!”

Le labbra di lui scesero ad imprigionarle la bocca in un bacio famelico pieno di travolgente passione e disperato bisogno a suggellare il suo immenso amore per lei.

 

 

“Amore posso darti una mano?”

La stava ammirando mentre riempiva la Rossa con i fiori del giardino di Willow.

In una vita lontana anni luce erano state amiche ,prima che lei scegliesse di seguire il suo cuore nelle profondità del mare e facesse dimenticare a tutti la sua vita mortale.

“Gilys…”gli corse incontro e si abbandonò nel abbraccio sicuro di colui che con tutti i suoi difetti , avrebbe seguito sempre comunque e ovunque:la sua metà del cielo.

 

 

Due braccia esili gli ci cinsero le grandi spalle .

Capelli lunghi e neri gli accarezzarono la schiena.

Un dolce indimenticabile profumo lo avvolse e la sua anima si ribellò alla sofferenza esplodendo di gioia.

La sua farfalla piena di vita stava avvolgendolo nelle sue ali delicate.

Il mondo riprese colore.