Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di
riuscire a rintracciare l'autrice.
ABISSI
Di Agapi
Non sai mai dove ti porterà la marea…
“E’ ancora dietro il suo
veliero?”chiese stancamente il re degli abissi…
“Si…”
La voce di sua moglie era un sussurro
,esanime ,incolore.
“Quando la smetterà?Non capisce che si
rende ridicola agli occhi di tutto il regno…perché mi sta facendo questo?”si
era portato le mani alle tempie ,la testa gli scoppiava e non voleva più
sentire giustificazioni per i gesti folli di una figlia perduta dietro la scia
di una barca…
“Lo sai che non riesce a
controllarsi,non lo fa contro di te ,agisce solo contro se stessa…ho paura
Gilys, paura che la perderemo per sempre…”la regina dei mari piangeva senza
ritegno tutte le lacrime che aveva in corpo per la sua creatura stregata
dall’amore…
‘solo sua moglie lo chiamava
Gilys,quel nome umano che tanto gli piaceva…’si voltò e l’abbracciò tentando di
rassicurare qualcuno che già sapeva di aver perso il bene più prezioso…
“Johyssen ,vedrai ,si stancherà prima
o poi di rincorrerlo ,è una cotta da ragazzina… rinsavirà presto tesoro ,te lo
prometto”
“Gilys,lei lo ama…” …parole che
suonarono come una condanna a morte
La notte.
Quello era il momento in cui lui era
suo.
Lei lo aspettava paziente ,attimo dopo
attimo ,il momento in cui lui si sarebbe affacciato dal ponte del Cristys
,avrebbe aperto le braccia ,si sarebbe fatto accarezzare dalla luna e dal vento
,avrebbe fatto un balzo librandosi nell’aria come il più elegante degli uccelli
e sarebbe entrato in acqua…il mare avrebbe sfiorato il suo corpo perfetto e
avrebbe tentato di tenerselo per sé ma lui si sarebbe opposto e sarebbe
riaffiorato per riempirsi i polmoni della brezza della sera…
Era gelosa degli elementi che avevano
qualcosa che lei poteva solo guardare…possedevano la sua anima.
Lei avrebbe nuotato vicino a lui e
come sempre con la complicità della notte lui non se ne sarebbe accorto
,avrebbe danzato con lui la danza dell’amore tra i flutti ,e come musica solo
le onde e le bollicine che lui creava muovendosi e aprendo l’acqua con le
braccia e con le gambe,lei ci si sarebbe immersa come ogni notte per
l’eternità…
La prima volta era stata la dannazione
della sua anima.
Lui era finito in mare per sbaglio
,era veramente piccolo e a mala pena riusciva a stare a galla,aveva sentito la
sua paura dal profondo dell’oceano e si era precipitata a salvarlo,non da se
stesso e dalla sua inesperienza con l’acqua ma da Mefisto il terrore dei sette
mari che aveva spalancato le sue fauci e le stava calando inesorabilmente sulla
pancia di quella testa buffa piena di riccioli biondi…
Un attimo e Mefìsto dovette fermarsi
con i denti piantati in quel tenero boccone da cui il sangue stava iniziando a
fluire e lo stava inebriando ma lo sguardo della sua principessa non ammetteva
repliche e dovette abbandonare il delizioso pasto tra le braccia di lei.
L’ultima cosa che vide l’allora
seienne Spike prima di svenire furono due occhi verdi profondi come quelli
della luna che gli sorridevano…
Ogni notte lo stesso tuffo…
Verso gli abissi ,verso la morte
,verso l’oblio per il suo cuore stregato.
Non sapeva cosa lo spingesse a
buttarsi in mare e rischiare di rincontrare i denti di quel terribile nemico di
cui portava una lieve cicatrice come ricordo…
Nessuno si era mai spiegato come fosse
riuscito a sopravivere ,si era sparsa la leggenda che il suo sangue fosse stato
la causa del miracolo ,nessuno poteva ucciderlo se nemmeno il più temibile
degli abitanti del mare era riuscito in quell’intento…era invincibile,il suo
sangue era un arma ,un veleno,…
Crescere con questo dubbio gli aveva
mortificato l’esistenza,al inizio ne aveva sofferto moltissimo perché pensava
di essere spregevole persino per uno squalo,i suoi genitori lo avevano spedito
in Francia con la scusa di fargli frequentare le migliori scuole ma lui sapeva
che lo volevano lontano quando sarebbe nata la sorellina che tanto desideravano
,lui era di troppo.
Durante il viaggio si era sentito
chiamare dal mare ,lo attraeva ,lo voleva per sé e lui si era buttato ,voleva
appartenere a qualcosa e a qualcuno come non era mai appartenuto ai suoi che
non avevano mai una parola d’amore verso quel figlio indesiderato…
Si era buttato…mentre cercava
disperatamente di riemergere, la fitta nella pancia era stata fortissima e lui
non aveva capito più niente, un solo ricordo ,due occhi verdi profondi come
quelli della luna…
Non aveva mai raggiunto
Il miracolo lo aveva reso celebre ,era
diventato parte dell’equipaggio che lo considerava il suo portafortuna,era
cresciuto tra i marinai e i porti,la sua nuova famiglia era l’oceano.
Il filo sottile che separa il bene dal
male è veramente molto debole …lui ,negli anni ,aveva dimenticato l’esistenza
di quel filo ed era diventato una leggenda…non c’era traccia del bimbetto solo
e spaurito che attraversava l’oceano ,adesso ne era il re ,lui era William il
Sanguinario…
Stava ballando di fianco a lui
,attorno a lui ,sotto di lui e rideva felice mentre i suoi lunghi capelli
biondi lo accarezzavano confondendosi con la carezza dell’acqua e non
facendogli percepire la loro presenza .
Erano anni che quel gioco aveva inizio
tutte le notti anche quando qualcun’altra lo stringeva a se durante il giorno
,e capitava spesso ,troppo spesso per il debole cuore di Buffilys .
Le vedeva salire a bordo del Cristys
,avvinghiarsi a lui ed emettere strani gridolini di piacere ,le vedeva baciarlo
aggrappate a lui come se stessero soffocando, sparire nella sua cabina… ma la
notte lui tornava da lei…le lasciava da sole nel suo letto e trascorreva il
momento più bello della giornata immerso nel loro eterno incantesimo…anche se
William ne era ignaro…
Non era importante che fuori piovesse
o nevicasse lui doveva andare la calar delle tenebre, incontro al suo destino
,nessuna donna o supplica dei suoi marinai lo aveva mai fermato,lui andava
spavaldo verso la morte… finendo inconsapevole tra le braccia dell’amore…
Le prime luci dell’alba la trovarono
ebra di felicità…
Non era cambiato niente ,nulla di
nuovo era successo ma il solo averlo vicino le dava alla testa come il più
potente dei gorghi.
Non che ci finisse spesso dentro ,non
le era permesso giocare con il pericolo mortale ma qualche volta si era spinta
oltre…quando l’amore che soffocava il suo petto aveva bisogno di sfogo ,vi si
era lanciata sperando di smetterla di soffrire di desiderare qualcuno che non
poteva toccare…ma l’unica cosa che aveva ottenuto erano bei capogiri e i
capelli ridotti ad un unico nodo…erano serviti chili di impacchi di alghe e la
pazienza delle meduse per districarglieli…
Per non parlare della punizione che
ricevette :una settimana senza salire in superficie…aveva dovuto limitarsi a
guardarlo mentre nuotava da solo da lontano…
Era difficile essere qualcuno che tutti
conoscono ,non si hanno segreti e non si sfugge al padre padrone re degli
abissi.
Nessuno capiva la sua follia…i
cavallucci marini reali la seguivano sempre.
una guardia di sicurezza per eventuali
fughe.
Una volta aveva tentato di salire sul
veliero ma la sua coda liscia scivolava inesorabilmente facendola ricadere in
mare.
Ma lei aveva pazienza ,prima o poi ci
sarebbe riuscita,avrebbe capito come funzionava la trasformazione di cui sua
madre e tutte le donne della sua razza prima di lei erano state capaci e
sarebbe andata da lui:come donna e non più come sirena.
Esausto dopo l’ennesima nuotata
William crollava a letto ,consapevole che qualcosa sotto il manto stellato
accadeva solo per lui:un canto che lo cullava da quando aveva sei
anni,accompagnando i suoi sogni di cui nessuno sapeva nulla.
Una melodia che raggiungeva lieve e
dolce le sue orecchie ,gli sussurrava parole d’amore e lo lasciava soltanto
quando il sonno diventava tanto profondo da non sentirla più…
Da piccolo pensava fosse un dono della
fata dei sogni che voleva coccolarlo ,ma divenendo via via più grande quella
voce riecheggiava dentro la sua testa diventando una presenza costante e mai
fastidiosa ma di sicuro fu inquietante lo scoprire che era l’unico
dell’equipaggio a sentirla.
Dentro di lui sapeva che finchè
avrebbe sentito quella voce nessuno e niente potevano fargli del male.
Buffilys cantava sotto la sua finestra
,gli augurava buonanotte con l’unico modo che era capace ,con una musica
diretta solo a lui nessun altro orecchio riusciva a percepirla ,solo gli
abitanti del mare ,che si struggevano per la loro perduta principessa .
Lei non vedeva la crudeltà di cui
William era capace ,quando assaltava altri velieri e depredava senza vergogna
qualsiasi cosa gli attraversasse la rotta.
Non sentiva le grida di pietà della
persone che erano finite nelle sue mani ree di un qualche crimine a tutti
ignoto.
Perfido come solo un angelo scacciato
dal cielo sa essere…
Lui era giudice e anche carnefice.
L’antica dolcezza non era del suo
volto.
Usava e buttava tutto e tutti ,ad
eccezione del suo equipaggio ,la sua famiglia.
Gli unici che potevano stargli accanto
ma senza toccare le corde della sua anima.
Un’anima che era andata persa un
giorno in mare tra i denti di uno squalo.
“Xander!”
“Si ,mio sire!”
“Vai a prendere la principessa e
portala qui ,anche se dovrai lottare con le erinni ,scilla e cariddi ,portala
da me.Tutto questo deve finire.”
“Si ,mio signore!”
“Cos’hai in mente Gilys?”
“Un ultimatum!”
“Non hanno mai funzionato con lei,lo
sai ,rischiamo di perderla per sempre!”
“Meglio perderla che vederla squamarsi
dietro la scia di una barchetta…Si è resa ridicola in tutto il reame. Dovrà
scegliere o noi o lui.!”
“Vado a prepararle le sue cose…”
“Johyssen ,che stai tentando di
dirmi,sceglierebbe il peggiore degli uomini alla sua famiglia?”
“Conosci tua figlia.”la regina si
voltò abbandonando la sala e lasciando il marito solo con la sua frustrazione.
‘Dannazione ,conosco mia figlia!’
“Xander perché sei qui?”sapeva che se
arrivava il capo della guardia reale la situazione doveva essere molto grave.
“Devo portarvi al cospetto di vostro
padre ,mia regina”
“Smettila Xander io non sono la tua
regina ,mia madre lo è ,rivolgi a lei la tua bava!”
Erano anni che lui le moriva dietro e
lei dietro ad un altro un continuo rincorrere la felicità senza sfiorarla mai…
“Buffilys ,dovrete venire con me con
le buone o con le cattiva ,ho l’appoggio di vostro padre a convincervi con
qualsiasi mezzo!”
Queste parole le provocarono un
brivido …un potere tanto grande nelle mani di quel sirenide era molto
pericoloso ,non aveva scampo.
Lasciò andare il veliero salutandolo
con gli occhi e si avvicinò verso il suo carnefice.
Gli si offriva senza combattere???Non
era possibile ,aveva finalmente compreso che lui era più forte e non c’era
scampo per lei???Si era arresa a lui???
Gli sfiorò il braccio ,con gli occhi
enormi lo lasciò perdersi dentro di lei e avvicinando le labbra alle sue
orecchie gli urlò dentro con tutto il fiato che aveva in corpo cogliendo
l’attimo di smarrimento di Xander scappò come un fulmine con codate più
possenti di un’orca.
“Mangiati le mie bolle Xander”gli urlò
piena di rabbia mentre si dirigeva al castello.
‘A noi due padre…’
Arrivò all’ingresso della sala del
trono come una furia ,gli squali alla porta si fecero da parte temendo le ire
di quella piccola creatura …
“Perché padre”
“E me lo chiedi?Ti sei vista
ultimamente riflessa nelle acque ,sei magra come un alga e quasi dello stesso
colore ,la tua coda che dovrebbe essere al massimo del suo splendore è tutta
squamata per la fatica di stare dietro quella stramaledetta bagnarola,sotto gli
occhi hai delle borse che tua madre potrebbe farci un intero set di valige…sei
l’ombra di te stessa …e io non posso permetterti di lasciarti morire per colpa
di un umano ,della specie di William poi…”
“Specie che specie???”urlò
furiosa,nulla del resto l’aveva scalfita solo le critiche verso il suo amore
sembravano ferirla.
“Buffilys o ti rimetti in carreggiata
e ti comporti come una seria principessa o io lo faccio affondare e annegare
come vero che sono il dio del mare!”
Questa non era una minaccia da
prendere alla leggera,sapeva che se lo avesse ignorato la sua furia sarebbe
stata devastante…
“Padre me ne vado.”
“E dove sua signoria…”
“ Qualche giorno nell’oscuro per riprendermi
un po’,al mio ritorno parleremo con calma!”
“Mi sembra una decisione
ragionevole!”non credeva alle sue orecchie ,l’aveva convinta senza doverla
legare alle rocce della pubblica piazza…
“Addio padre!”
Un sorriso aveva fatto capolino dalle
labbra del re ma c’era qualcosa che non andava in quel quadro…ne avrebbe
parlato con la moglie più tardi.
Lei avrebbe capito e lo avrebbe
rassicurato dopo essersi congratulata con lui per le sue capacità di
persuasione.
Lui conosceva sua figlia.
“Disgraziato di un delinquente
farabutto !!!”sbraitava Johyssen mentre gli tirava addosso tutto quello che le
capitava a tiro…
“no amore ,quello no,è il premio per
il tiro del tritone ,sai quanto io ci tenga…”ma ormai lo aveva colpito in piena
fronte e tanti piccoli tritoni volteggiavano davanti a lui…
“Maledetto bastardo egoista”
“Ma tesoro,non ti si addice questo
linguaggio”e si abbassava mentre una medusa grande come una palla da bowling
gli finiva spiaccicata in faccia….
“Amore parliamone ,non può essere
andata lontana!”
“Parliamone un paio di palle ,rozzo
,bigotto ,tiranno dei miei stivali a forza di stare nell’acqua ti sei
annacquato il cervello!!!”
“Luce dei miei occhi come facevo a
sapere che sarebbe scappata?”
“Conosci tua figlia razza di
stoccafisso impanato…”
“No ,stoccafisso impanato ,no!”
C’è chi giura che siano andati avanti
così per ore…
“Capitano c’è una strana cozza nella
rete stamattina vieni a vedere!”
L’intero equipaggio si stava
sganasciando dalle risate e un orribile tanfo aleggiava insopportabile
nell’aria.
“Cosa sarebbe quello???”
“Non ne ho idea signore ma dalla puzza
che emana direi un pesce andato a male …”
Buffilys stava morendo di vergogna,un
sentimento mai provato prima ,lo stomaco era bloccato come un’ostrica ,le gambe
le tremavano e gli occhi si stavano riempiendo di uno strano liquido che non
conosceva.
“Qualcuno mi sa spiegare cos’è quella
roba che ha addosso??”
“Sembra nero di seppia e alghe mio
capitano con un tocco di viscidume di interiora a giudicare dal l’olezzo”
Lui la stava guardando ,il suo sogno
diventava realtà ma prendeva le dimensioni di un incubo.
Era disgusto quello che gli leggeva in
faccia.
“Ragazzi qualsiasi cosa sia ,tenetela
lontano da me ,tra un’ora sbarcheremo sull’isola magari qualche disperato ci
offre qualcosa per togliercela dai piedi ,che ne dite di ‘ Jack lo sdentato ’
magari lui si accontenta delle cozze…e forse è l’unico che non dovremmo pagare
noi per portarcela via!!!”e ridendo sparì nella sua cabina lasciandola sola in
mezzo a un branco di uomini che si prendevano gioco di lei ben presto
dimenticandosi della sua esistenza al suono della parola terra.
La tratta degli schiavi non era cosa
per lui ,non ne aveva mai fatti ma questa era un’altra storia ,un essere dal
sesso non ben identificato tutto nero e puzzolente avvolto come una mummia dei
libri sui faraoni era finito nella sua nave e doveva sbarazzarsene al più
presto.
Odiava le strane creature del mare e
non avrebbe avuto nessuna pietà ad uccidere quella se il troppo tanfo non gli
avesse impedito di avvicinarsi.Oltretutto non stava nemmeno in piedi ,era come
infierire sul cadavere di un pesce marcio.
Non c’era curiosità nel suo animo e
nemmeno compassione,si sarebbe volentieri sbarazzato di quell’essere, donna o
uomo che fosse.
Non l’aveva degnata che di uno sguardo
veloce,freddo e vuoto.
La principessa degli abissi quel
giorno era morta.
Il suo cuore si era infranto, come una
madreperla delicata , finito in mille piccoli frantumi colorati.
Non sarebbe mai stata la stessa.
Lui non l’aveva riconosciuta.
Non sapeva camminare ,non l’aveva mai
fatto prima e si trovò ad essere trascinata dentro una rete in mezzo a tanti
suoi amici morti …come se fosse morta anche lei.
“Cosa avete pescato di bello
ragazzi?il nostro capitano si è dato alla traina piuttosto che ai tesori? ”
“Angel ,lo sai che se ti sente finite
col fare a botte,questo è un regalo del mare di cui vorremmo sbarazzarci …lo
metteremo all’asta per divertirci un po’”
Angel guardò il fagotto nero e verde e
vide qualcosa che nessuno fino a quel istante non aveva notato ,gli occhi più
belli del creato…due stelle rubate al cielo…qualsiasi cosa fosse sarebbe stato
suo.
Se William voleva rinunciare a due
smeraldi così ,lui non si sarebbe fatto sfuggire l’occasione…
La piazzetta era gremita di gente
chiassosa ,tutti adoravano il gioco dell’asta tanto più che si era sparsa la
voce dello strano essere puzzolente venuto dal mare.
Spike iniziava a sentirsi divertito
dal gioco ,e non vedeva l’ora di vedere cosa gli avrebbe fruttato ,un birra ,un
dente di pescecane ,un pomodoro marcio…
Non dava valore all’involucro inerme
abbandonato su una specie di grande tavolone di legno massiccio agli occhi di
tutti.
Buffilys si era chiusa in se stessa in
una posizione che aveva visto assumere solo a pochi animali del suo mondo ,si
arrotolavano su se stessi per essere meno esposti ,più protetti e solo Dio sa
quanto avesse bisogno di protezione adesso.Aveva rinunciato a tutto per
raggiungere l’uomo che amava e lui la stava vendendo ,non sapeva il significato
del termine ma niente intorno a lei presagiva a qualcosa di bello.
“Ecco il nostro dono dei mari e noi lo
vendiamo a voi uomini e donne di Cartica ,cosa offrite per questa strana
creatura che il dio del mare ci ha inviato?” la voce dell’uomo era ironica e
sprezzante ,e lei nel sentire le sue parole iniziò silenziosamente a piangere
al pensiero di suo padre e sua madre che ormai l’avrebbero dato per dispersa.
Nessuno si accorse delle sue lacrime
mentre le offerte piovevano come un temporale estivo.
“una cipolla marcia”
“Un carciofo ammuffito”
“un guanto rotto”
“Un coltello a serramanico”
“Il mostro marino va ad Angel che ci
ha gentilmente offerto un coltello a serramanico.”
‘Uau sulla terra vale proprio poco la
vita di una principessa…’pensò Buffilys
Quando una mano le strappò di dosso
una gran manciata di alghe mostrando un seno nudo ammutolirono tutti…chi aveva
fatto il gesto le voltava le spalle e ridendo guardava le facce improvvisamente
sconvolte dei presenti…
“Che avete visto ragazzi ,cosa
nascondeva lì sotto ,un tentacolo???”
La folla era completamente incantata.
Un seno perfettamente tondo dal
capezzolo che sfidava qualsiasi legge di gravità rivolto verso il cielo di un
colore roseo si faceva beffe di tutti loro ,su una pelle tanto liscia da
sembrare seta pura.
Si voltò verso quello che era lo
spettacolo dell’anno e si zittì.
Era una donna quella che si nascondeva
dietro quello strano involucro maleodorante.
Lei non fece niente per nascondere la
sua improvvisa nudità ,non era consapevole del significato degli sguardi dei
presenti che in quel momento avrebbero sparato cifre da capogiro per averla.
William per la prima volta la guardò
negli occhi e un gemito gli sfuggì dalle labbra ,dietro all’inchiostro nero e
alla mucillagine c’erano due occhi verdi profondi come quelli della luna.
“William ,che ti prende ,l’asta deve
continuare ?” lo strattonò il vecchio Jack senza avere risposta.
“Bene ,bene caro William guarda cosa
ti sei giocato oggi!quando scopro il resto ti avviso ,tieni il tuo coltello”
gli disse Angel con una voce tagliente che gli era entrata dritta al cuore.
William solo allora capì di aver perso
qualcosa di prezioso anche se ancora non sapeva bene cosa .
Vide Angel prendere in braccio la
creatura con una delicatezza che non gli conosceva ,sembrava che nemmeno la sua
puzza lo toccasse ,era rapito dai suoi occhi. Come biasimarlo ,da quando gli
aveva incrociati esploravano vagando nella sua mente .
Sperò con tutto se stesso che fosse un
mostro orrendo … ma nel suo cuore sapeva che non poteva essere così.
Angel stava stringendo quel
maleodorante fagotto e si sforzava di non correre verso casa .
Una strana euforia lo stava
pervadendo.
Era leggera come una piuma e i suoi
occhi non si staccavano mai da lui ,li sentiva bruciargli la pelle…
Entrò in casa e adagiò per terra la
strana creatura e con una mossa veloce le strappò di dosso quella specie di
baco da seta fatto di alghe puzzolenti in cui era avvolta.
Tremò alla vista del corpo perfetto di
una donna che ancora non si distingueva bene per l’inchiostro secco che la
copriva e altro materiale viscido che ancora nascondeva quello che lui bramava
conoscere.
“Cordelia,Dru,prendetevi cura di lei
,lavatela e profumatela ,fatemi vedere chi si nasconde dietro il luridume.”
Il mare gliene aveva fatti di scherzi
strani nella sua vita prima di marinaio e poi di capitano del suo splendido
Veliero Anny ma questo era il più particolare di tutti .
Voleva conoscere ogni segreto di
quella strana donna comprata all’asta più fortunata della sua vita.
Dopo interminabili ore di via vai e
rumori continui l’improvviso silenzio in cui era piombata la casa non presagiva
a niente di buono.
Corse nella stanza da bagno in cui
aveva lasciato le tre donne e spalancò la porta senza tanti complimenti.
Era pronto a tutto ma non a quello che
si trovò di fronte.
Le sue gambe tremarono ,il suo sangue
fluì in un punto ben preciso del suo corpo e il respiro si fermò da qualche
parte a mezza via tra il diaframma e la sua trachea.
Lo spettacolo che gli si offriva
dinanzi era oltre qualsiasi immaginazione terrena.
Se fosse stato credente avrebbe
giurato che fosse lei la venere degli innumerevoli ritratti trovati nei
vascelli da lui saccheggiati ,quadri a olio ,a tempera ,a carboncino,in cui lei
si ergeva in tutto il suo splendore dentro una conchiglia sopra le onde del
mare…
Era lei senza ombra di dubbio.
Il corpo perfetto era nascosto da un
gioco di trasparenze fatto da una chioma fluente dal colore del sole che
scendeva e le accarezzava tutta la pelle ,che per uno strano motivo splendeva di
luce propria,
Sfiorando i suoi seni ,sodi e tondi da
dove due capezzoli turgidi come il marmo facevano impunemente mostra di sé.
I capelli scendevano sui fianchi fino
a coprirle il pube e lui si trovò a fantasticare a come sarebbero stati soffici
sulla sua pelle ,scompigliati tra le sue mani ,dovete alzare lo sguardo per
riprendersi e trovarsi davanti il vero miracolo della natura,un viso d’angelo
dai lineamenti dolci come il miele ,sapientemente dipinti dalla maestria di una
mano divina .
Gli occhi di lei gli procurarono lo
strazio finale ,un misto di curiosità ,melanconia e sofferenza…ma chi diavolo
era questa donna che lo eccitava al solo guardarla e gli faceva sentire in
colpa per ogni crimine commesso in tutta la sua vita.
Uscì dalla stanza prima di commettere
qualche atto di cui si sarebbe sicuramente pentito in seguito.
Doveva prendere aria.
“Angel ,allora com’è il mostro!”
“Che ci fai qui William?”
“Amico sono mosso da tanta
preoccupazione per te ,sembra che tu abbia visto un fantasma!”
“Onorato!”
“Dai ,non fare il prezioso e dimmi
come è?orribile ,pauroso,pericoloso?”
“Pericoloso quanto non immagini!”se
sapesse cosa si era lasciato sfuggire dalle mani l’idiota ,si mangerebbe il
fegato,aveva il più bello dei tesori e me lo ha dato per un coltello arrugginito.
pensò Angel.
“Dimmi qualcosa in più ,me lo
devi…”sperava che Angel non notasse l’ansia nella sua voce,doveva vederla
,capire,scoprire chi era ,improvvisamente voleva sapere tutto di quell’essere
,avrebbe dato qualsiasi cosa per potersela riprendere …
In quell’istante due donne uscirono
piangendo e imprecando contro la malasorte .
“Che tu sia maledetto William,chi mai
ci degnerà di uno sguardo su tutta l’isola?”
William era sempre più confuso .
Angel nel vedere le sue due donne
tanto sconvolte capì che la gelosia doveva averle sconfitte ,loro avevano
portato alla luce per prime la bellezza della sconosciuta e si erano
immobilizzate prima di lui davanti a lei senza parole ,probabilmente la
odiavano per la sua perfezione ,consce di aver perso il potere che avevano fino
ad allora esercitato sui maschi del villaggio.
Nessuna era pari a lei.
“Ci vediamo più tardi William.”lo
mollò come un parente indesiderato fuori dalla porta dopo avergliela sbattuta
in faccia.
“Dannazione…”
Furioso si avviò verso il Cristys ,non
aveva voglia di andare a casa ,il calore del suo vascello lo avrebbe calmato .
Si era aperto un vuoto dentro di lui e
non capiva da dove venisse.
Aveva la sgradevole sensazione di aver
perso qualcosa di veramente importante che per un attimo era stato tra le sue
mani.
Per la prima volta dopo tanti anni non
sentì l’impulso di buttarsi in mare benchè la notte fosse ormai fonda, aveva
voglia di stendersi a letto e farsi cullare dalla dolce melodia che di solito
gli cancellava ogni sconforto e fatica,ma che quella sera non arrivò.
Si addormentò esausto e sognò …sognò
due occhi verdi e profondi come quelli della luna che gli ridevano e mentre si
avvicinava per vederli meglio diventavano di ghiaccio ,crudeli ,mentre dei
denti affilati gli serravano la pancia lacerando e squartandogli il corpo .
Si svegliò in un bagno di sudore
urlando ,con il sapore del suo stesso sangue in bocca…
Dov ’era la sua musica …
Erano anni che non aveva incubi a
tormentarlo ,la melodia che fino alla notte prima riempiva la sua stanza li
aveva sempre tenuti lontani…
Si alzò di scatto e uscì sul ponte
andando a sbattere contro i suoi uomini armati fino ai denti…
“Che succede ragazzi a chi volete fare
la festa!”
“Capitano hai urlato e noi pensavamo
ci fosse qualcuno a bordo…”
“Era una prova per vedere se i miei
uomini sono sempre all’erta…egregiamente superata ,andiamo a bere adesso!”si
era salvato per un pelo con una scusa idiota,non poteva dire che William il
Sanguinario aveva appena avuto il più tremendo degli incubi…era ancora sudato e
stanco ma per niente al mondo sarebbe tornato in cabina.
Doveva uscire e prendersi una sbornia
colossale per scordare quello sguardo che gli bruciava l’anima .
L’antico taglio si era fatto sentire.
Una cicatrice ben rimarginata che però
quella sera voleva che lui la ricordasse,aveva mancato il suo appuntamento con
la morte e lei lo puniva.
Per una ragione ignota quella notte il
mare non aveva niente che lo chiamasse a lui,non capiva cosa fosse cambiato .
Sapeva solo che non voleva pensare.
E tanto meno che i suoi uomini
pensassero.
Doveva fargli scordare l’accaduto,un
capitano non urla nel cuore della notte come una donnetta isterica.
Doveva vedere la creatura che aveva
perduto per togliersi quel dubbio che gli attanagliava le membra.
Spalancò con un gran calcio il portone
di legno della locanda e vi entrò con tutta la sua corte al seguito ,erano le
quattro della mattina ma nessuno gli avrebbe negato compagnia fosse anche per
seguirlo all’inferno.
I suoi uomini erano preoccupati per
lui,non aveva fatto la sua nuotata notturna e aveva urlato come un folle,
avevano creduto che lo stessero scuoiando in quella maledetta cabina…
William salutò tutti di gran carriera
e le donne gli caddero praticamente ai piedi e non solo per la stanchezza vista
l’ora ma perché lui era il più bello degli uomini ,anche se stanco e con i
capelli arruffati ,la camicia spiegazzata e mezza aperta sul torace muscoloso
,lui era il loro sole ,sempre di tutte mai di nessuna.
Angel era l’unico all’altezza del suo
fascino ,anche se il suo era il mistero della tenebra e dell’eterna melanconia
stampata negli occhi.
“Angel ,tanta paura del mostro che non
rientri nella tana?”lo sbeffeggiò William
“Ridi sbruffone ,quando saprai cosa
hai perso non riderai più.”era ubriaco ma le sue parole furono una scudisciata
nella pelle del rivale,se Angel fosse stato lucido avrebbe visto la goccia di
sudore che scendeva dalla sua fronte …
“Vado a prendermi ciò che mi
spetta,intanto tu gioca col serramanico, allenati per quando diventerai grande…”
William era ormai fuori di sé che
accidenti stava dicendo Capitan Tristezza? Era ubriaco questo era il motivo per
cui straparlava. E se non fosse stato così?
Buffilys sentiva la mancanza del mare.
Doveva entrare in acqua, cantare al
suo amore…no,non c’era più nessun amore per cui cantare ma solo l’abisso dove
tornare…
Si mise faticosamente in piedi e tentò
di camminare ma cadde rovinosamente a terra…strisciò fino alla porta ed uscì in
un lungo corridoio …si trascinò con le braccia finchè non raggiunse la porta
che la separava dal mare ,alzò la mano per aprire la maniglia ma qualcuno la
stava aprendo dalla parte opposta…Due pozzi neri la fulminarono nelle tenebre e
per la prima volta ebbe paura.
“Dove credevi di andare?Tu sei mia ,ho
pagato per averti e ancora non so il vero prezzo che mi costerai ma sei
mia,capito?”Urlava e non capiva perché,cosa aveva quella femmina da farlo
uscire di senno ,strisciava sul pavimento come una biscia ,cosa ci trovava di
tanto regale in questo…non sapeva darsi spiegazioni ,la voleva e non solo per
toglierla a William ma la voleva per sé.
“Tu mi amerai e mi vorrai come nessuno
al mondo!”
La tirò su e le strappò la camicia da
notte in una sola mossa ,le cingeva la vita e si beava della sua nudità ,era
pronto a dare battaglia ,a picchiarla e ad insultarla se fosse stato necessario
ma non resse il suo impenentrabile mutismo.
“Cos’hai donna ,perché non strilli
,non sbraiti ,non chiedi aiuto,sei stupida o cosa?non vedi l‘ora di scoprire
cosa ho in mente per te”
Lei non aveva mai proferito parola,non
aveva tremato ,solo il suo sguardo gli parlava e gli urlava il suo disprezzo…ma
lui era troppo ubriaco per leggerlo.
La toccò con l’avidità di un uomo
affamato …voleva possederne ogni millimetro ,sentire la pelle liscia sotto le
mani gli aveva fatto perdere il lume della ragione ,lume che già era molto
fievole.
La stese per terra ,sulla pietra
fredda ,si strappò di dosso la camicia ,si tolse la cintura con il fodero della
spada e si abbassò con rabbia i pantaloni…non c’era amore nei suoi gesti solo
bisogno di possesso.
Si avventò sul seno e ne mordicchiò i
capezzoli che risposero al suo tocco diventando duri,la sua pelle profumava di
fiori in modo talmente intenso che benchè ubriaco riusciva a stordirlo,le
spalancò le gambe con violenza ,voleva entrare in lei e farla sua ,non le
guardava il volto aveva paura di quello che avrebbe visto,non aveva mai preso
una donna con la violenza non ne aveva mai avuto bisogno,ma aveva bisogno di
lei…se l’avesse guardata era certo che si sarebbe fermato. Angel cercò con un
dito il punto dove avrebbe fatto sprofondare il suo pene e si lanciò in un
affondo che avrebbe lacerato Buffilys in due se in quel momento Angel non
avesse perso i sensi cadendole addosso di peso.
Sotto il suo corpo lei tremava ,le pietre
erano dure ed ogni mossa e parola di quel uomo l’avevano terrorizzata,non
sapeva cosa le stesse facendo ,ma tutto sembrava orribile.
Mentre le mani di lui avevano vagato
pesanti sul suo corpo lei aveva provato solo disgusto per se stessa,per essere caduta
così in basso,non era questo l’amore che sognava.
Lui l’avrebbe fatta sua le diceva ma
lei non lo sarebbe mai stata,il suo corpo magari ma non il suo cuore.
Angel era immobile su di lei ,nudo e
pesante la stava facendo soffocare ,tentò di spingerlo via ma improvvisamente
vide il corpo esanime venir sollevato da qualcuno e spedito su un divano a
pochi metri di distanza.
William aveva ancora la rivoltella in
mano ,gli aveva dato una bella botta in testa ma niente che con una bella
dormita non si sarebbe risolto,solo allora la vide…
Aveva seguito Angel a debita distanza,
logorato dalla necessità di sapere …
Quando lo aveva sentito gridare come
un folle aveva capito che qualcosa non andava e si era lanciato dentro la casa
per trovarsi davanti Angel nudo su qualcuno che non sembrava gradisse…non che a
lui importasse qualcosa ma se quel qualcuno fosse il suo mostro non gli andava
a genio che Angel gli facesse la festa prima di averlo visto…
Non era pronto per quello che aveva di
fronte.
Tutta la sua vita ,le precedenti donne
,i saccheggi non bastavano…
Rimase a fissare il corpo nudo come
ipnotizzato ,risalì lentamente con lo sguardo dai piedi alle caviglie ,ai
morbidi polpacci le cosce affusolate al sesso color del grano di lei ,ai suoi
fianchi ,la pancia piatta e levigata ,ai seni che riconobbe e il respiro gli
mancò mentre gli occhi ancora desiderosi di scoprire di più salivano lungo le
braccia fino alle spalle per finire in un collo perfetto da cigno che sosteneva
il viso più bello che avesse mai immaginato in vita sua …incorniciato da
boccoli biondi che cadevano fluenti su tutto il corpo di lei .
L ’istante in cui i loro occhi si
incontrarono lui si perse nei grandi occhi verdi profondi come quelli della
luna.
Un attimo prima che l’oscurità cadesse
implacabile anche su di lui…
“Tra i due litiganti il terzo gode…mia
regina”
Una secchiata d’acqua gelata lo aveva
ridestato da uno strano torpore simile al sonno…
Non sapeva dove fosse ma la sua testa
gli ronzava pericolosamente…‘che male…’
“William che tu sia maledetto
,dov’è?”la voce di Angel era decisamente un urlo di battaglia.
“Angel di chi parli?”prendere tempo è
sempre l’arma migliore ,anche se per la verità credeva di aver sognato tutto…
“Non fare il tonto con me ,di lei
,sbruffone,la venere bionda…”
“
“Ti sei bevuto il cervello ieri in
taverna o te lo hanno spappolato con la botta razza di idiota?”
“Ma di che accidenti stai
parlando?”sentì il mega bernoccolo che aveva sulla nuca e capì ,gli era stato
dato pan per focaccia…
“Lei dov’è?”William era ormai
totalmente in sé.
“Che fai ,sfotti pure?”
“Devo trovarla,devo parlarle ,lei
è…”un bel gancio in piena faccia gli fece morire le parole in gola.
Un’ora dopo, mezza isola si azzuffava
,finiva sempre così e poi tutti amici di nuovo ,a bere in taverna dopo che gli
ormoni si erano calmati e i lividi si erano ben formati…
Questa volta due uomini non
festeggiarono ma presero ciascuno la propria ciurma e si divisero a cercare un
tesoro di inestimabile valore.
Una secchiata d’acqua gelata lo aveva
ridestato da uno strano torpore simile al sonno…
Non sapeva dove fosse ma la sua testa
gli ronzava pericolosamente…‘che male…’
“William che tu sia maledetto
,dov’è?”la voce di Angel era decisamente un urlo di battaglia.
“Angel di chi parli?”prendere tempo è
sempre l’arma migliore ,anche se per la verità credeva di aver sognato tutto…
“Non fare il tonto con me ,di lei
,sbruffone,
“
“Ti sei bevuto il cervello ieri in taverna
o te lo hanno spappolato con la botta razza di idiota?”
“Ma di che accidenti stai
parlando?”sentì il mega bernoccolo che aveva sulla nuca e capì ,gli era stato
dato pan per focaccia…
“Lei dov’è?”William era ormai
totalmente in sé.
“Che fai ,sfotti pure?”chiese Angel
moderatamente incazzato.
“Devo trovarla,devo parlarle ,lei
è…”un bel gancio in piena faccia gli fece morire le parole in gola.
Un’ora dopo, mezza isola si azzuffava
,finiva sempre così e poi tutti amici di nuovo ,a bere in taverna dopo che gli
ormoni si erano calmati e i lividi si erano ben formati…
Questa volta due uomini non
festeggiarono ma presero ciascuno la propria ciurma e si divisero a cercare un
tesoro di inestimabile valore.
“William,dobbiamo dirti una cosa” il
suo nostromo era stranamente impacciato e si rotolava il berretto tra le mani…
“Che c’è mastro Flinn?”
“C’è un tuo vecchio amico che si
aggira nella baia da stanotte ,lo squalo con la pinna bianca…sono anni che non
ne vediamo uno ma questo sembra davvero lui ed è furioso…”
Prima lo guardò con il viso
leggermente piegato da un lato e la fronte appena corrucciata e poi esplose in
una fragorosa risata…
“E’ uno stramaledettissimo scherzo per
farmi ridere eh ciurma…”
Nessuno di loro rideva.
Corse sul molo e lo vide ,circuiva il
suo vascello con movenze furiose ,sembrava pronto a sbranare il legno
stagionato come se fosse burro…
Si era radunata l’intera isola per
guardare quell’insolito spettacolo:uno squalo gigante attorno una nave in una
baia poco profonda, era quasi un suicidio per un animale così immenso…
Mefisto era furioso,avrebbe addentato
pezzo per pezzo quel trabiccolo a remi finchè non gli avessero restituito la
sua principessa…lo sapeva che quel insipido biondino le avrebbe fatto
commettere qualche pazzia ma non avrebbe mai immaginato quale.
L’aveva persa di vista per poco
,giusto quando era scesa nell’oscuro dove non poteva seguirla ma era rimasto
nei paraggi …non si dava pace,ancora non capiva come avesse fatto a sfuggirgli.
“Vieni in acqua biondino che ti do un
bel morsino…”
Nessuno prima aveva sentito gli strani
versi che quello squalo stava emettendo …la baia rabbrividì
E William sentì una fitta alla pancia…
“Lasciami ,maledetto elefante marino…”
“Io sarò anche un elefante ma tu
adesso sei mia…”
“Xander ,ti ordino di lasciarmi”
“Credi di avere qualche potere
conciata così?”,indicando le sue gambe,
“hai rinunciato al trono ,sei una
donna adesso e pagherai le conseguenze ,ti tratterò come tale!”
“Ma tu come fai a camminare?”era
davvero molto abile in quello che a lei sembrava ancora un’ impresa.
“Ho molte qualità nascoste che non
vedo l’ora di mostrarti mia regina”
Sentì la nota ironica della sua voce e
si arrese all’inevitabilità del fato.
Un altro uomo stava per abusare di
lei…
‘Buffilys ma stai scherzando? ‘si chiese
infuriandosi come un’erinni ,‘tu sei una forza e lui è un organismo mono
cellulare a confronto a te…per tutte le balene del mare ,ricordati chi
sei!!!’si disse con un moto di orgoglio che finalmente si risvegliava.
Mentre Xander stava per allungare le sue
viscide mani su di lei ,Buffilys lo ringraziò per la sua stupidità e iniziò a
cantare una melodia capace di uccidere un uomo nel raggio di un chilometro.
Anche se lui non era proprio un uomo
l’effetto che ebbe su di lui fu ugualmente devastante,iniziò a correre via
dalla caverna dove l’aveva portata ,lontano da quella voce che gli stava
trapassando i timpani e solo allora si rese conto di chi veramente avesse
sfidato.
Fiera di sé si erse in piedi,e questa
volta camminò .
Altri tre sentirono quel canto di
donna :Mefisto riconobbe le voce della sua padrona,William sentì un tonfo al
petto ed Angel si straziò il cuore conscio di aver ferito qualcuno di
meraviglioso.
In quella melodia c’erano note per
ognuno di loro.
Buffilys ,fiera di sé, si erse in piedi,e
questa volta camminò .
Altri tre sentirono quel canto di
donna :Mefisto riconobbe le voce della sua padrona,William sentì un tonfo al
petto ed Angel si straziò il cuore conscio di aver ferito qualcuno di
meraviglioso.
In quel canto c’erano note per ognuno
di loro.
Trovò il mare seguendone il profumo ,i
suoi piedi toccarono la spiaggia e le lacrime che non sapeva cosa fossero fino
al giorno prima uscirono copiose e libere sulle sue guance.
Aveva perso,sconfitta nel cuore e
nell’anima sarebbe andata a morire nell’oscuro.
Un passo avanti e i piedi sfiorarono
la schiuma delle onde che esplodevano a riva ,un altro passo e l’acqua ,il suo
elemento stava salendo piano piano lungo il suo corpo.
“NO!”gridò William con quanto fiato
avesse in corpo.
Davanti a lei Mefisto l’attendeva con
ansia…
Buffilys era ormai immersa
completamente e non sentì la voce del suo amato mentre il suo corpo si sforzava
disperatamente di nuotare…era assurdo ,una sirena che non riusciva a nuotare
con le gambe,l’ultimo pensiero prima di finire sott’acqua .
Si era buttato in acqua liberandosi
durante la corsa dei suoi indumenti ,vederla andare a fondo o in bocca ad uno
squalo era ben peggio che restituirla ad Angel.
Già, lei apparteneva a lui…
Raggiunse il punto in cui si era
inabissata con forti bracciate, si immerse in una lunga apnea per cercarla e
riportarla a galla prima che lo squalo l’attaccasse …
La trovò seduta sulla sabbia del
fondale ,con gli occhi tristi ,i capelli che formavano una nuvola d’oro intorno
a lei ,come la più perfetta delle visioni ,stava accarezzando un anemone di
mare…sott’acqua….le cinse la vita e la trascinò in superficie con se.
“Ma sei impazzita,cosa credevi di fare
la sotto?vuoi annegare ?andiamo via di qui ,c’è uno squalo che ci sta
puntando.”
Non se n’era accorta ,non l’aveva
sentito arrivare ,stava ascoltando le parole del mare per ritrovare la via di
casa e aveva chiuso i suoi sensi al resto ,trovarsi tra le sue braccia era un
sogno che si avverava …
Mefisto felice stava andando incontro
alla sua dea quando una testa riccia emerse con lei tra le braccia.
“Stavolta ,giuro che ti
mangio!”ringhiò furioso
“No,Mefisto!Fermati .Lasciala
andare.Lei ha scelto il suo destino.”
Era nuda tra le braccia del uomo che
aveva sempre amato…lo guardò negli occhi e vi trovò il suo oceano ,allungò le
mani e per la prima volta dopo tanto tempo lo toccò.
Gli sfiorò il viso ,seguendo i
contorni con i polpastrelli,voleva sentire tutto di lui ,i suoi occhi ,il suo
naso le sue labbra,come se fosse cieca voleva imprimersi nella memoria i suoi
lineamenti perché anche il suo tatto non solo la sua vista doveva essere pronto
a ricordare ogni dettaglio.
Avvicinò il naso al suo torace
scolpito come le statue che trovava nei fondali ,abbandonate nei relitti e che
il mare custodiva profondamente,e aspirò il profumo della sua pelle ,aprì
timidamente le labbra fece uscire la lingua e lo assaggiò …un gesto normale per
una donna che voleva che ogni suo senso avesse qualcosa da ricordarsi fino alla
morte …
William non era mai stato uno stinco
di santo ma questo era veramente troppo anche per la sua enorme forza di
volontà …quella donna lo stava facendo impazzire…
La stese sulla sabbia calda senza
allontanarla da se ,tenendole le mani salde in vita e cercò i suoi occhi per
una conferma che non tardò ad arrivare.
Lei lo guardò con tutto l’amore che
aveva in corpo e lui in tutta risposta le prese il viso tra le mani e serrò la
sua bocca con il primo bacio della sua vita.
Le labbra si cercarono,mordicchiarono
,assaporando uno la morbidezza dell’altro ,la lingua di William iniziò a
disegnare i contorni della bocca della sconosciuta prima di entrare gentilmente
dentro alla ricerca di quella morbida e calda di lei ,diventando lentamente
,carezza dopo carezza una cosa sola.
Le loro mani erano perse alla
conquista dei loro corpi ,volevano sentirsi senza lasciarsi mai.
Lui faceva scivolare le sue mani dal
collo di lei ai seni ,stringendoli con passione mentre i capezzoli si
inturgidivano nei suoi palmi ,provocandogli un piacevole solletico…la pelle di
lei era la seta d’oriente che aveva trafugato da un veliero conquistato .
La sua mano scese ancora avida di fare
nuove scoperte ,scivolando lungo il ventre di lei assaporava il suo respiro
affannoso ,scendeva fino ai piccoli riccioli biondi dove infilava le dita
perdendosi nella loro morbidezza alla ricerca del centro del suo piacere già
gonfio dalle carezze che tutto il suo corpo stava subendo.
Quando le sue dita arrivarono al
tesoro, lei ebbe un fremito ,inarcò la schiena per offrirsi meglio alla mano di
lui ,non vi era nessun falso pudore in quella femmina che gli si donava
totalmente .
Era bagnata e pronta a qualsiasi cosa,
lui conosceva quel momento in cui ogni donna avrebbe fatto qualsiasi cosa per
averlo dentro ,ma lei non chiedeva niente sembrava persa nei suoi occhi
,drogata dalle sue mani come se ogni sua carezza fosse l’ultima ,infilò un dito
dentro la sua calda femminilità e rimase sconvolto,lei era vergine…niente
avrebbe fatto supporre qualcosa del genere,non il suo comportamento almeno,era
così libera e felice tra le sue mani…
Eppure nemmeno i suoi baci erano da
esperta sembrava che non ne avesse mai dato uno anche se si era lasciata
travolgere e adesso lo stava travolgendo lei baciandogli la bocca con un ardore
mai provato…
Voleva vederla godere e accelerò il
movimento sul clitoride con il pollice mentre il medio continuava la sua danza
lenta e inesorabile dentro di lei,le sue labbra le succhiavano i capezzoli con
lo stesso ritmo delle sue mani e lei era perduta nell’estasi…
Il suo respiro accelerò finchè non
rimase completamente soffocato in lei mentre il piacere la pervadeva per la
prima volta come il più potente dei gorghi…
Nel vederle il viso trasformato dal
piacere decise che era arrivato il suo momento ed entrò in lei ,lentamente ,non
voleva farle troppo male ,scrutava ogni suo cambiamento d’espressione per
capire cosa stesse provando mentre lui affondava in lei con tutto se stesso e
per la prima volta in vita sua anima compresa.
“Dimmi che ti piace piccola…dimmi che
non ti sto facendo male…ti prego dimmi qualcosa…”
La supplicò con la voce roca per il
piacere immenso che provava ad essere dentro di lei…ma non parlava ,lo guardava
con occhi pieni di desiderio, gli baciava la bocca per fargli sentire tutto il
fuoco che ardeva in lei e che lui aveva acceso ma non parlava…
Di nuovo il suo respiro accelerato ,il
suo corpo che iniziava a tremare ,le sue mani aggrappate alle sue spalle che
diventavano due morse mentre l’orgasmo la travolgeva ancora ,il corpo di lei
gli diceva quello che la sua voce non poteva ,stava venendo e lui accelerò i
colpi spingendosi completamente in lei per sommergerla di sé ,venendo con lei
,in lei …
Quando il suo corpo smise di tremare
sotto di lui le prese il volto tra le mani e la voltò verso di lui.
Le lacrime che le stavano rigando il
volto furono un dolore lancinante per William…
“Guardami ,tu mi capisci vero?dimmi se
ti ho fatto male…ti prego ,credevo mi volessi anche tu…”
Non rispose a parole ma gli dono il
suo più bel sorriso mentre le mani gli accarezzavano i capelli e si perdevano
in loro.
“Quanto sei bella…così inesperta e
così sfacciata allo stesso tempo,tanto diversa dalle altre donne o forse no ,la
tua è una tattica per rendermi pazzo di te… non voglio pensarci adesso ,voglio
vivere il momento prima di consegnarti ad Angel .Io ho avuto il mio diritto
alla prima notte ,adesso potrai essere sua… ”
‘Come ,come?Era solo questo?Un
maledetto giocatolo per maschi ?’
Lo fulminò con lo sguardo e non era
quello di una donna offesa ma di una vera regina .
Lo scacciò da sé con tutta la forza
che aveva in corpo e si buttò in mare non riemergendo più.
“Dove sei ?vieni fuori.Lo so che hai
un’apnea portentosa ma non vorrai annegare solo per farmi dispetto.”Adesso si
stava veramente preoccupando ,l’ultima cosa che aveva visto erano i suoi
capelli che si erano aperti nel vento mentre i raggi li accarezzavano uno ad
uno e sprofondavano come milioni di fili d’oro nel mare.Lei non comparve più.
“William
dov’è lei?”
“Angel sei monotematico,ormai !”
“WILLIAM”
“Credo sia morta …!”
“Cosa stai dicendo?”gli gridava in
faccia tutto il suo odio ma questa non era una novità,l’eccezione erano gli
occhi vuoti di William,il corpo quasi inerme che si lasciava stratonare come un
ragazzino,era stravolto…era serio
“Credo sia morta …!” ripetè più a se
stesso che al rivale…
Angel vide il sangue nei suoi
pantaloni e capì che un fondo di verità ci doveva essere,la rabbia come una
furia devastatrice lo pervase e iniziò a colpirlo con calci e pugni che l’altro
incassava in silenzio.
“Cosa le hai fatto ?e’ il suo sangue
quello ,bene adesso si mescolerà col tuo!”
William si guardò i pantaloni e lo
vide ,era il sangue di lei ma di quello che lei gli aveva regalato in un gesto
d’amore ,ora ne era consapevole…mentre Angel lo stava massacrando riusciva a
pensare solo ad una cosa profondi …come quelli della luna.
Se i suoi uomini non lo avessero
fermato Angel lo avrebbe ucciso,ne era certo,lui non aveva saputo riconoscere
l’amore neanche quando lo aveva avuto stretto tra le braccia…
Lei gli si era donata completamente in
tutta la sua purezza ed inesperienza e lui l’aveva offesa e ferita
allontanandola da se…non era più comparsa e non c’era più l’ombra dello squalo
malefico che probabilmente si era nutrito di lei.
Non aveva nulla per ricordarla,non un
nome da invocare e nemmeno il diritto di piangerla…l’aveva spinta lui tra le
braccia della morte.
“Buffilys,non farlo ti prego…le
lacrime di una sirena ne uccidono lo
spirito mia signora…vieni con me ,ti
porterò lontano,ti farò vedere nuove terre che non conosci e lo dimenticherai…”
“Mio dolce Mefisto ,sono una donna
senza pudore e senza vergogna parole che per una sirena non hanno senso ma che
per un uomo sembrerebbe proprio di sì.Era pronto a passarmi al suo amico ,mi ha
solo usata …”
“Nessuno può usare la mia principessa
e passarla liscia ,raduno i ragazzi e prima gli affondiamo la bagnarola e poi
finisco finalmente quel discorsino che avevo iniziato qualche anno fa…come
sapore non era male ,certo adesso con l’età anche la carne peggiora ma con un
buon digestivo va giù tutto.”
La sua risata lo raggiunse come il
suono più melodioso che avesse mai sentito c’era riuscito ,finalmente non
piangeva più,a cavallo della sua schiena.Già ,aveva ancora le gambe…
“Non hai più l’età Mefisto per questi
truculenti discorsi ,ormai dovresti pensare ad accasarti da bravo pensionato
degli oceani piuttosto che a movimentar le mascelle…”
“Io ,pensionato …io il terrore dei
sette mari…lo squalo più temuto della storia acasarmi?Sei pazza parola
mia.”tutto pur di sentirla ridere ancora e farle dimenticare l’affronto di non
essere tornata sirena .
“Oh per tutte le balene”il suo radar
aveva percepito i movimenti in arrivo che lui riconosceva benissimo,le guardie
reali.
“Senti Buffilys ,lo so che sto per
proporti qualcosa che ti sembrerà insensato ma che ne diresti di tornare a
terra per un po’ ,magari in un altro posto ,adesso dobbiamo scappare perché c’è
un grosso pericolo in agguato e lì sono sicuro che loro non potranno farti del
male ,conosco qualcuno sulla terra che può aiutarti a nasconderti per un po’
finchè non risolviamo il problema delle gambe.”
“Mefisto ma cosa stai dicendo!”
“Non c’è più tempo ,Xander sta venendo
a prenderti e per quel che ne so ,non per portarti da tuo padre.Fidati di me.”
Mefisto la accompagnò su una bellissima
spiaggia di sabbia dorata dove era attesa da uno stallone puro sangue nero come
la notte…
“Dove siamo Mefisto,cosa ci dovrei
fare con quel cavallo?”
“Siamo su un’isola che in pochi
conoscono mia signora e quel cavallo ti porterà dall’unica persona che può
salvarti in questo momento dalle grinfie degli uomini e dalle pene d’amore.”
“Io,non ho mai cavalcato …”
“ma se hai domato tutti i cavallucci
marini della guardia reale ,e me dove mi metti?”
Questo era vero ,lei aveva domato i
più temibili cavalli di suo padre e in assoluto il meno addomesticabile squalo
della terra.
“Vai adesso, Bucefalo non ti aspetterà
in eterno…!”
“Il cavallo di Alessandro il grande?”
“Poche domande ,non abbiamo tempo,devi
nasconderti stanno arrivando.”così dicendo girò su se stesso lentamente
facendola scivolare in acqua…se uno squalo avesse potuto piangere lui lo
avrebbe fatto,lasciarla era un dolore troppo grande.
Gli diede un bacio e nuotò verso il
nuovo amico che doveva portarla al sicuro.
Nuda e bagnata si issò in groppa al
cavallo tenendosi per la splendida criniera di quest’ultimo sperando che
Bucefalo accettasse la sua presenza.
Per un secondo sembrò che il cavallo
stesse per imbizzarrirsi invece stava salutando Mefisto voltandosi e sparendo
dentro la fitta boscaglia e lasciando il mare alle loro spalle.
Il tragitto sembrò eterno ma i suoi
sensi erano grati per le numerose nuove sensazioni che il paesaggio in cui era
immersa le regalava.
Non si era mai addentrata tanto sulla
terra e non aveva mai potuto aspirare il soave profumo dei fiori ,ascoltare il
dolce canto degli uccelli e il sommesso sospirare degli alberi.
Erano sensazioni nuove per lei e
sebbene la sua vita fosse al limite della disperazione, il creato che la
circondava le leniva ogni dolore.
Più entravano nel cuore della foresta
e più il suo cuore si quietava.
L’andatura lenta e costante di
Bucefalo la stava cullando ,la stanchezza ebbe il sopravvento e Buffilys crollò
esausta sul collo del animale.
I suoi capelli biondi si intrecciarono
con la criniera color della notte del cavallo ,il suo candido corpo giaceva
abbandonato mollemente sull’animale che rallentò ulteriormente l’andatura per
lasciarla riposare.
Due braccia forti la stavano cingendo
e sollevando ,non sentiva più il profumo di bucefalo nelle narici ma era leggera
e tanto stanca ,i suoi occhi si rifiutarono di aprirsi e si lasciò trasportare
ovunque lo sconosciuto che la stava tenendo volesse … voleva solo dormire.
Le lenzuola di seta le solleticarono
la pelle e lei ridendo si svegliò,con un moto di paura quando si accorse di non
sapere assolutamente dove fosse…e soprattutto con chi…
“William,ma come diavolo sei
conciato?Non posso credere ai miei occhi ,tu ,nero pesto da Angel e lui nemmeno
un graffio,vuoi parlarne ragazzo?”
Conosceva Mamma Willow da quando era
bambino ,la considerava la madre che non aveva mai avuto ,era dolce e premurosa
come la sua vera madre non era mai stata,e cosa più grave lo conosceva come le
tasche del suo inseparabile grembiule azzurro.
Gli aveva curato ginocchia sbucciate
,occhi neri ,tagli più o meno profondi ma più di tutto lei sapeva curargli
l’anima per riuscire a non far perdere completamente la parte buona di lui.
Mamma Willow era convinta che ci fosse
e si dannava sempre per farla emergere.
“Hai una faccia da :-Ho perso il
tesoro più grande dei sette mari…non sarò più il più grande pirata del mondo…”
“Non ne avevo mai avuta una così…”la
sua voce era talmente bassa che mamma Willow dovette leggergli le labbra.Aveva
lo sguardo perso nel vuoto,era tutto insanguinato e livido e sembrava sul punto
di piangere da un momento all’altro…e questo solo Nettuno sa quanto fosse
impensabile…nemmeno quando gli aveva ricucito la pancia a sei anni aveva
vacillato …per chi erano le lacrime sul suo viso?
“William di cosa stiamo parlando?o
farei meglio a chiedere di chi?”
“Basta donna ,finisci il tuo lavoro e
vattene .”
“Piccolo testardo di un bifolco,e così
che ti ho insegnato a rivolgerti alle signore???”benchè la voce fosse furiosa e
offesa lo sguardo era pieno di apprensione ,William doveva essere più grave di
quanto pensasse.
“Lasciami solo mamma Willow…ti prego!”
Lo sguardo della donna era il più
sconvolto che avesse mai avuto nel suo repertorio di ‘espressioni affronta
William‘….‘ti prego ’ era qualcosa di mai sentito da quella bocca…uscì dalla
sua cabina in punta di piedi ,trattenendo le lacrime a fatica …il suo bambino
era davvero a pezzi.
Il timore di mamma Willow :che si
chiudesse in sé stesso buttando per sempre la chiave del suo cuore nel profondo
degli abissi.
Doveva tornare al villaggio e
approfondire il discorso con l’unico che forse poteva chiarirle le idee.
Ma non aveva ancora messo il piede sul
molo che sentì il rumori di vetri in frantumi e oggetti che finivano contro le
pareti della nave:William sbolliva la sua rabbia.
“Non provarci mamma Willow!”
“Buongiorno anche a te Angel!
Per mille Barbablù che diavoli
dell’inferno vi prende oggi voi ragazzi?”
“Non ti si addicono le parolacce mia
dolce mamy.“e facendole le fuse da ruffiano le mollò un bacio sulla guancia e
fece per sgattaiolare via ma una mano rapida lo afferrò per un orecchio e lo
costrinse a fermarsi.
“Non mi incanti farabutto dagli occhi
melensi ,quello sguardo ammollalo alle donne della taverna ma non a chi ti ha
allattato…e adesso :risposte.”il suo tono non ammetteva repliche.
Angel alzò gli occhi al cielo e si
abbandonò al suo destino .
Anche il più crudele degli uomini
aveva almeno un punto debole e per tutti loro il tallone d’Achille aveva i
capelli rossi e le guanciotte paffute di una signora di mezza età.
Alla fine della loro chiacchierata
Willow non aveva le idee molto chiare :
una cozza pescata da William e messa
all’asta si era trasformata in Venere a casa di Angel .
Quest ’ultimo in un momento di follia
l’aveva quasi violentata ma una gran botta lo aveva steso . Quando si era
risvegliato si era trovato William al posto della donna …e infine dopo una
ricerca inutile aveva trovato il suo rivale insanguinato che dulcis in fundo
gli aveva detto di averla uccisa…
Sapeva che quei due non concorrevano
per il titolo di Santi dell’anno ma uno violentatore e l’altro assassino era
veramente troppo…
Mollò un ceffone ad Angel e furibonda
se ne andò in cerca di qualcuno più serio con cui discutere.
“Mefisto mi ha sempre decantato la tua
bellezza ma non avrei mai pensato che andasse tanto oltre le sue parole.”
“A me di te non ha mai detto
nulla!”disse in lei con le guance rosse per la vergogna…l’uomo davanti a lei
era incantevole e aveva qualcosa di famigliare .
La pelle bianchissima faceva un forte
contrasto con i capelli neri cortissimi e aveva degli occhi profondi che la
guardavano con tanta dolcezza quanta tristezza.
Era alto e muscoloso e aveva indosso
solo un paio di pantaloni di tela color sabbia il suo addome era scolpito come
quello di una statua ,le spalle erano larghe e forti ,tutta la sua corporatura
dava un senso di forza e agilità ,era bellissimo ma non suscitava in lei il
fremito che la faceva tremare solo al pensiero di William.
“Baffilys,qui sei al sicuro ,se tu non
vuoi, in questo posto nessuno può trovarti…quando e se lo vorrai potrai
affrontare quello che ti è successo e magari trovare le soluzioni ma per adesso
goditi questa vacanza forzata ”
“Sembri sapere molte cosa di me
,Mefisto deve essere un gran chiacchierone ,ma tu chi sei e perché fai questo per
me ?”
“Il mio nome è Keanu, e sto facendo un
piacere ad un amico.Fatti bastare questo per adesso ,il resto col tempo.”e così
dicendo salì su Bucefalo e sparì nella foresta.
“Keanu ,maledizione dov’eri finito?è
ora di salpare.”
“Dov’è il capitano, mastro Flynn?”
“Lassù!”
Keanu seguì il dito del vecchio per
scoprire che il suo capitano era sull’albero maestro ,nella cima più alta
,vestito di nero con il lungo mantello , il capellaccio e la spada che non
usava da anni ,sembrava sul piede di guerra,con lo sguardo stava dando
battaglia all’intera flotta inglese .
“Lascialo stare ragazzo,sembra un
uragano…”
Ma Keanu non lo ascoltò.
“Capitano ,scendi o salgo?”
Non ricevendo risposta iniziò a salire
con l’agilità di un felino fino a trovarsi di fianco a lui.
“Io non vengo ,ho qualcuno di cui
prendermi cura adesso…”
Non fece nemmeno un movimento col
capo…era lontano ,perso nell’orizzonte.
“Capitano spero che tu possa ritrovare
quello che stai cercando ,sai a volte è di fianco a noi e non lo vediamo finchè
non lo abbiamo perduto per sempre.”
“Vattene …”
La mascella era serrata e la voce uscì
come un ringhio.
“Torna presto capitano.Le ferite si
rimarginano e guariscono se scoprirà la strada se ne andrà per sempre questa
volta, ricordatelo.”
Ma l’altro era ormai irraggiungibile.
Keanu scese con movimenti così fluidi
da far sembrare i pali la cosa più facile del mondo .
Sarebbe andato da lei e le avrebbe
dato il suo cuore per lenirle il dolore sperando di non perderla,adesso che
l’aveva ritrovata.
Era di nuovo pronto a mettersi in
gioco sapendo di perdere .
Il suo rivale aveva ingabbiato il suo
amore e lo teneva nascosto dove lui non sarebbe mai riuscito ad arrivare per
liberarlo ,non avrebbe mai vinto contro di lui e anche questo ormai era in
conto.
Keanu non voleva vivere di rimorsi
,avrebbe tentato ,avrebbe incassato la sua cocente delusione
E si sarebbe messo il cuore in pace
per l’eternità ma se ci fosse stata una possibilità lui l’avrebbe sfruttata.
Non aveva mai smesso nemmeno per un
minuto di amarla.
“Angel eri appena ritornato mio
signore e già te ne vai???”
“Si Cordelia.Ho bisogno di prendere il
mare…”
“e’ per lei vero…ti ha stregato lo
vedo. Drusilla sono giorni che piange perché non le degni nemmeno una carezza…e
adesso nemmeno mi guardi mio signore mentre mi abbandoni di nuovo…”
“Cordelia ritornerò,vedrai…”
“Ti prego capitano portami con
te…amami ancora.”
“Cordy,tu mi piaci per il tuo
caratteraccio non vorrai trasformati in una lacrimevole Dru?”
“Mi trasformerei in qualsiasi cosa per
allontanare quel fantasma dai tuoi occhi!“gli disse mentre una mano vagava in
cerca della fibbia dei suoi pantaloni,gliela slacciava e si infilava dentro in
cerca del suo pene che iniziò ad accarezzare vogliosa .
Su e giù in una danza che conosceva
bene fino a renderlo duro e pronto per il servizio finale.
Si inginocchiò davanti a lui e iniziò
a leccarlo lentamente lungo tutto il membro ,succhiò avidamente il glande e lo
fece sprofondare nella sua bocca calda ,mentre con le labbra lo costringeva in
un lento movimento carezzevole.
Con una mano palpeggiava dolcemente i
suoi testicoli facendolo vibrare,lei sapeva come far godere il suo uomo .
Tirò fuori il suo seno e imprigionò il
pene tra le tette facendole scorrere su e giù attorno alla mascolinità fiera ed
eretta mentre con la lingua dava leggeri colpetti nelle parti che riemergevano
fuori dall’abbraccio soffocante ,provocandogli lussuria pura.
Era bagnata ,sentiva le cosce
inumidirsi del suo stesso liquido caldo ,abbassò una mano in mezzo alle sue
gambe cercando il suo clitoride e soffocò un gemito mentre nella bocca
continuava ad avere il pene duro del suo amore.
Con le dita si penetrò per provocarsi
il piacere che lei stava regalando a lui ,quando sentì che l’orgasmo del suo
amato era prossimo portò le dita bagnate sul clitoride di nuovo e se lo
massaggiò lentamente finchè non venne insieme a lui.
“Cordy,tu mi ami?”
“E me lo chiedi Angel?”la speranza si
era accesa nella donna.
“Io No.Lo sai ,lo hai sempre saputo e
accettato .Ora lasciami e prenditi cura di Dru.
Trovatevi un uomo per soddisfarvi e
non assillatemi più con le vostre lagne.
Al mio ritorno vi voglio fuori da casa
mia.”
“No ,non puoi parlare sul serio ,tu
non puoi davvero voler questo!”era ormai in preda ad una crisi isterica.
“Ah no?rimanete lì allora e vedrete
che bella sorpresa che avrete al mio ritorno.”non ne poteva più di loro e delle
loro continue richieste di attenzioni ,quello che lei gli aveva appena fatto lo
aveva completamente svuotato e schifato di se stesso,lui era sconfitto dietro
ad una chimera ormai e loro erano insopportabilmente vere.
Cordelia trasalì quando lo guardò in
faccia e vide il demone della rabbia…
Si scostò e lasciò che l’uomo che
aveva amato per gran parte della sua vita le desse il ben servito sul sudicio
molo di Cartica…
Angel salì sulla Annie e sparì nella
sua cabina.
Aveva troppe cose da scordare in quel
viaggio.
Tante navi da saccheggiare e tesori da
conquistare.
Ci sarebbe riuscito,non avrebbe più
pensato alla giovane bionda vinta in un’ asta solo qualche giorno prima.
“No ,la prego non mi faccia del male
…”la ragazza piangeva e implorava per la sua vita un uomo che sembrava senza
anima…
“Keanu ma tu ed io parliamo ,tu mi
capisci…”dichiarò una Baffilys stupita per la sorpresa…
“Spogliati!”
“La prego,lo so che lei è una brava
persone e non farebbe mai del male ad una fanciulla indifesa…”
“Tu non sai niente di me bambina.
Spogliati.”
“Certo che ti capisco,che discorsi
fai”le disse ridendo vedendo il viso infarinato di lei …
“Abbia pietà di me signore,mio padre
pagherà qualsiasi riscatto per riavermi…”
“Non farmelo ripetere passerotto o
rischi che io diventi violento e tu non vuoi che William diventi violento
vero?”
“Baffilys se ti vedesse tuo padre gli
verrebbe un infarto ,la principessa dei mari che tenta di fare il pane ,sei
proprio incompetente tesoro in questa materia…”e si piegò prima che un impasto
colante gli finisse addosso.
“Ecco ,così ,brava,lentamente!”
La ragazza davanti a lui era rimasta
in mutandoni e bustino dopo essersi tolta tra le lacrime tutto il resto.
“Vieni qui!In ginocchio briciola!”
“Ma che faccia tosta,io tento di
rendermi utile e tu mi sfotti????”ma rideva a crepa pelle anche lei consapevole
di aver rovesciato e sparso più farina per il resto della casa che nella
ciotola del pane…
“Xander entra!”
“Si Capitano…”
“Che ne dici di questa bella
bambolina…”
“Molto carina signore!”
“E cosa ci faresti se l’avessi tra le
mani?”
“Non credo di aver compreso Capitano.”
“Come te la scoperesti una contessina
Xander?”
“Smettila Keanu ti prego ,ho l’impasto
tra i capelli e la farina persino nelle mutande che ti ostini a farmi portare!”
“Ma Maestà un po’ di contegno…”mentre
un altro pugno di impasto le finiva addosso.
“Beh ,qualche idea ce l’avrei
capitano.”
“Mostramela”
Le loro risate riecheggiavano per tutta
la foresta ,erano due giovani felici che si stavano divertendo come due bambini
a farsi i dispetti …
“Baffilys ,sei bellissima anche
vestita ,sulla terra se vai in giro sempre nuda è ovvio che gli uomini vogliano
saltarti addosso ,tesoro sei una visione agli occhi di qualsiasi essere di
sesso maschile…”
“Keanu mi fai arrossire “
“Sotto tutta quella farina …fammi
vedere fece lui alzando un sopraciglio in un ghigno assassino pronto a colpire
con qualsiasi mezzo…”
“Spogliala ,Xander!”
La ragazza era perduta nelle mani di
due esseri senza l’ombra di umanità.
Xander non se lo fece ripetere
,l’attirò a sé e le strappò i mutandoni mentre con il coltello che portava in
vita tagliò in un solo colpo i lacci del corsetto.
“Bella ,vero Xander…”
L’acqua gelata la raggiunse in piena
faccia lasciandola muta…
Il sopraciglio alzato le aveva
violentemente ricordato William e non si era accorta che Keanu aveva raggiunto
la brocca con l’acqua del pozzo facendole un doccia fredda più che mai
inattesa.
“Se ti prendo sei un uomo morto,hai
presente gli eunuchi di mille e una notte?”
“Mia signora non sono letture per i
suoi teneri occhi e …No.no …Buffy…no”
La ragazza era nuda davanti ai due
uomini e piangeva scossa dai singhiozzi più violenti che avesse mai avuto,una
nobildonna finita nelle mani dei pirati ,sarebbe stato meglio morire che
perdere le sue virtù così…Xander la stava toccando avidamente.
“Come ti chiami bambolina?”le chiese
William,mentre si gustava il quadretto .
“Dawn Spencer signore”i singhiozzi
erano fortissimi e capire le parole della donna era stato veramente
difficile,ma le capì…
Era seduta a cavalcioni su di lui e
gli sventolava un coltello lungo venti centimetri sotto il naso ,abbassando la
mano raggiunse la cintura dei pantaloni dell’uomo e con un gesto deciso la
recise in due …lasciando Keanu senza fiato.
“Maledizione,fermati Xander!”
“Vuoi giocarci tu capitano adesso che
te l’ho scaldata?”la sua mano era tra le cosce della donna e si muoveva dentro
e fuori di lei facendole male…
“Nessuno giocherà più con lei,vattene
Xander!”i suoi occhi erano pieni di rabbia e Xander dovette ingoiarsi tutta la
sua eccitazione e farsi indietro,ma pretendeva una spiegazione ,quello stronzo
gli aveva portato via il cuore di Buffilys e quando si era liberato un posto
sul Cristys per la partenza di un membro ,lui si era fatto avanti sperando di
riuscire a ritrovarla ,per quanto la tenesse nascosta Mefisto lei prima o poi
avrebbe ceduto e avrebbe cercato William e allora sarebbe venuto il suo
momento….
“Perché Capitano ,cos’ha di speciale
improvvisamente questa ragazzetta?”
“E’ mia sorella!”
“Buffy stai facendo qualcosa di molto
brutto…bambina!”
“Keanu ,adesso questa bambina ti farà
sudare freddo…!”
“Tesoro lo stai già facendo…”
Lui era bellissimo ,dolce e divertente
e lei si chinò per dargli un innocente bacio per fare la pace e rassicurarlo
sulle sue intenzioni riguardo il suo pene ma come si avvicinò lui la scaraventò
a terra fraintendendo le sue mosse.
“Non posso”
“Far chè?”gli chiese parecchio
sconcertata
“Questa cosa tra noi non può
accadere…”e così dicendo fuggì di corsa fuori di casa saltò su Bucefalo e si
perse nei sentieri degli alberi.
“Keanu,io non volevo…”ma lui ormai era
lontano.
Pensò a come si stessero divertendo e
non capì cosa avesse fatto di tanto sbagliato per farlo andare via così…
L’aveva chiamata Buffy,nessuno l’aveva
chiamata così prima di allora ma perché allora non le era suonato nuovo quel
nomignolo…qualcuno forse l’aveva già chiamata così…
“Ho bisogno di risposte Keanu!perché
hai mollato William nel peggiore dei momenti ,cosa sai della Venere misteriosa
che ha distrutto i miei due figliocci e tu che diavolo di fine hai fatto in
queste settimane?”mamma Willow stavolta era furiosa.
Dawn si trovò
da sola in una cabina che doveva fungere da tesoriere ,era imballata di ogni
ben di Dio ,frutto dei saccheggi di quegli uomini,ancora non riusciva a capire
cosa fosse successo ,il suo cervello non riusciva a decodificare la frase del
capitano che un momento prima avrebbe voluto vedere morto dopo innumerevoli
torture e un attimo dopo le diceva di essere suo fratello.
Se questo era lo humor Inglese a lei
non piaceva proprio.
Trovò il suo guardaroba in un angolo
si vede che volevano portare i suoi vestiti alle loro donne perché era una
delle poche cose che avevano preso quando avevano assaltato il battello in cui
viaggiava ma fu felice di poter entrare in qualcosa che conosceva bene ed era
ancora immacolato,cosa che non si poteva più dire di lei.
Sentiva la battaglia crescere sul
ponte ,rumori di spade che si incrociavano ,baionette che sparavano e cannoni
che tuonavano e lei era terrorizzata nell’angolo più nascosto stringendosi le
ginocchia tra le braccia versando tutte le sue lacrime .
Un calcione e la porta venne aperta.
“Abbiamo lasciato un discorsetto a
metà noi due passerotto…e adesso che il tuo fratellino è tanto impegnato che ne
diresti di riprenderlo?”
Uno Xander pieno di lussuria e rabbia
si stava avventando su una innocente fanciulla per sfogare la frustrazione
repressa dall’essere sempre stato respinto da colei che doveva essere nata per
lui.
Doveva farla pagare all’intero creato
per avergli rovinato i piani e quella creaturina lo avrebbe aiutato a prendersi
la sua dose di vendetta.
“Grida piccolina ,urla quanto vuoi “le
sussurrava mentre le alzava la veste e con un gesto violento le strappava le
mutande mentre con la bocca le mordicchiava quello che la scollatura castigata
di lei faceva intravedere dei suoi seni .
La prese con tutta la forza che aveva
in corpo ,entrò in lei ,cieco alle lacrime ,sordo alle urla di dolore mentre
lui infrangeva la barriera della sua verginità senza la minima
considerazione,alla disperazione dei suoi occhi …
“Buffilys…”gridò lui mentre godeva
selvaggiamente dentro Dawn…
“Ricomponiti e non una parola al
Capitano ,perché se adesso ti ho fatto male immagina quello che potrei farti se
mi arrabbiassi davvero!”il suo viso era il disprezzo in persona …
Lei gli credete,quell’uomo sarebbe
stato capace di tutto…persino violentarla pensando ad un’altra.
Non c’era l’amore dei libri che aveva letto
nei suoi pensieri rivolti verso quell’uomo ma solo l’orrore per il male
subìto…le aveva portato via ogni più piccola speranza di salvezza.
Le urla di giubilo erano esplose sul
ponte ,la battaglia era stata vinta ,era ora per lui di tornare tra la ciurma e
recitare la sua parte.
“ A presto …”
“Dawn si chiese quando sarebbe giunta
la morte…e l’attese silenziosa.
Lei non era cosciente dello
struggimento che poteva provocare in un uomo,ogni suo gesto era carico di
sessualità ,passione, fuoco vero …
Era seriamente preoccupato.
Avrebbe dovuto mandarla via ,lui che
le aveva promesso di prendersi cura di lei,che sarebbe stata al sicuro ma non
c’è posto dove nascondersi dalla verità e la sua era che l’avrebbe ferita non
meno degli altri che avevano travolto la sua vita.
La fissava mentre giocava con l’acqua
della cascata , le scivolava addosso come il vento sui petali di una rosa,i
suoi capelli bagnati erano una lunga veste che le si accollava alla schiena,il
suo viso godeva della potenza dei raggi del sole e con gli occhi chiusi
accettava i loro baci…
“Mia piccola Buffy…”sospirò.
Nel cuore di Keanu la vecchia ferita
riprese a sanguinare,doveva lasciarla di nuovo e questa volta per sempre.
Mamma Willow si sarebbe prese cura di
lei.
Aveva pensato a tutto ,tranne come
affrontarla.
“Keanu sei tornato “ gli gridò
raggiante…
‘Oh Dio Buffy non rendere tutto più
difficile ‘ pensò lui
Nuda e felice gli correva incontro con
le braccia aperte,aveva già visto quella scena,come anche i suoi occhi pieni di
lacrime e la sua voce rotta dal pianto mentre urlava il suo nome e gli correva
dietro…era stato difficile allora ,adesso sarebbe stato straziante.
“Ragazzaccio!perché sei scappato
così!”gli si era gettata addosso e lo stringeva infradiciandolo.
Lui rimase impassibile ,non mosse
nemmeno un muscolo e lei alzò lo sguardo per incrociare quello vuoto di lui…
“Buffilys ti ho trovato una nuova
sistemazione,oggi te ne andrai da qui!”
C’era riuscito.
L ’aveva fatto di nuovo : l’
allontanava.
“Perché ,cosa ti ho fatto,perché mi
mandi via,è per qualcosa che ho detto,non volevo perdonami ,non lasciarmi…”le
lacrime uscivano senza freni sulle sue guance come la parole dalle labbra
tremolanti,non voleva che quel dolce amico l’abbandonasse e non capiva bene il
perché ma sapeva che se fosse accaduto anche questo si sarebbe spezzata.
Lui aveva acceso il sole di nuovo su
di lei e adesso glielo spegneva …
Perché gli uomini erano tanto crudeli
con lei?
Era la seconda cosa più difficile che
avesse mai fatto in vita sua ,ma se avesse ceduto sarebbe stata la fine per
entrambi.
“Buffilys ,ho preparato la tua roba e
Bucefalo conosce la strada per la tua nuova residenza ,ti accompagnerà lui ,non
piangere ,vai a stare meglio di qui te lo assicuro.”non aveva resistito dal
accarezzarle i capelli per tentare di lenire il dolore di entrambi .
“Io sto bene con te,non voglio andare
da qualcun altro.ho fatto tutto quello che volevi,mi sono vestita con quelle
cose che ti sei ostinato a farmi mettere ,tutti i giorni ,compresi quei
ridicoli mutandoni e il fustino che fa un male scorfano…perché adesso mi mandi
via,se vuoi che faccia qualcos‘altro dimmelo e lo farò ma non allontanarmi da
te,ti prego!!!”
“non fustino tesoro,bustino…Buffy non
hai fatto niente per dispiacermi e tu non immagini quanto sia più doloroso per
me che per te questo addio ma devi prendere le distanze da me e subito.”e la
staccò dal suo corpo con forza,non avrebbe resistito con lei avvinghiata a
lungo.
Come sarebbe stato facile amarla
,stringerla ,baciarla e dimenticarsi di tutto…
“Ma perché tutti mi rifiutano?è uno
nuovo sport facciamoci amare da Buffilys e quando si è attaccata per bene
scarichiamola come guscio d’ostrica vuoto ma cosa sono diventata una
indesiderabile medusa ,uomini attenti prima mi attacco e poi vi brucio?”
“Buffy,tu non mi ami,e non potrai mai
amarmi,‘per quanto io lo desideri da sempre ‘,il tuo cuore è di un
altro,smettila di auto commiserarti,una principessa non si comporta così
.Vestiti e vattene senza voltarti indietro.”
“TI ODIO!”gli urlò mentre scappava
via…
“Bucefalo, seguila ,fa in modo che si
vesta e vada da mamma Willow,è questione di vita o di morte,la mia.”
“Johissen,sei sicura che fosse la cosa
giusta…non che io voglia mettere in dubbio le tue decisioni mia adorata“il
bernoccolo in fronte lo rendeva totalmente succube e molto attento nel
soppesare ogni parola ,“tu conosci nostra figlia meglio di chiunque altro ma
Keanu…se non dovesse farcela?”
“Ci riuscirà!in un modo o in un
altro.”
“Tesoro ma Buffilys ha frantumato il
cuore di quel ragazzo già una volta non credo che ad oggi abbia ritrovato tutti
i pezzi sparpagliati nel oceano,immaginati cosa può fargli adesso che non è più
una bambina…ed è bella come una dea,come sua madre del resto…”
“Keanu si è dimostrato più forte di un
guerriero quando era solo un bambino ,figurati ora che è un uomo!”
“Amore stai sottovalutando il potere
di Buffilys nel distruggere i maschi di ogni genere…hai presente i pretendenti
che ha mandato al diavolo?credo che l’oceano non sia abbastanza grande per
contenerli tutti,qualcuno si è trasferito nei poli per raffreddarsi i bollenti
spiriti,persino Mefisto le corre dietro come un polipo alla tana,hai presente
il nostro più perfido squalo ridotto ad alga da tua figlia?”
“Keanu è più forte di qualsiasi altro
uomo o pesce !”
“E lei invece ha passato la sua
esistenza correndo dietro a quel biondino che si crede un marinaio…tsè ,ma non
potevi lasciare che Mefisto se lo pappasse,finalmente saremmo stati liberi???”
Johissen guardava altrove e non lo
ascoltava più.
“Keanu è più forte di qualsiasi altro
uomo o pesce !” ripete’ tra se e se.
“Mia regina non è che credi ci sia
ancora speranza per quei due?”
La regina rimase in silenzio.
Da qualche parte del suo cuore sognava
il lieto fine.
“Capitano sei
ferito!CAPITANO!WILLIAM…”
Lui non sentiva più ,vedeva gli occhi
più profondi di quelli della luna che gli sorridevano,le accarezzava i capelli
,le baciava le rosee guance ed era felice,stava ballando con lei sott’acqua una
danza d’amore mentre una dolce musica riempiva il mare intorno a loro ,la
ferita non faceva male ,gli occhi di quella donna mentre le diceva che
l’avrebbe restituita ad Angel sì.
L’avrebbe raggiunta e sarebbero stati
insieme per l’eternità …
“Non mollare Capitano ,è solo un
graffio!ma le lacrime di mastro Flynn svelavano la bugia che tutti temevano.
“Si torna a terra ciurma ,muovetevi!”
Erano tutti senza parole William era
esanime tra le braccia di mastro Flynn,si era fatto trafiggere ,lui ,il
migliore dei spadaccini…e sul volto aveva un sorriso felice di pace…
Lo sollevò come un fuscello tra le
braccia e lo portò in cabina .
Doveva tamponargli la ferita,doveva
vivere e conoscere la felicità , non gli avrebbe permesso di andarsene.
Una volta a terra la sua Willow
avrebbe saputo cosa fare.
“Maledizione Willow perché non sei qui
con me quando mi servi.”
Se fosse successo qualcosa a William
,lui sarebbe morto ma Willow avrebbe fatto in modo che accadesse lentamente e
con le peggiori torture del mondo,era un diavolo di donna la sua Willow.
“La mia Willow ti salverà
piccolo,resisti,non fare scherzi!”gli sembrava di essere tornato in dietro nel
tempo ,stesse scena solo che William non era un uomo di 28 anni ma un
bellissimo e tristissimo bambino miracolosamente salvato dai denti di uno
squalo che tutti temevano da sempre.Non era riuscito ad afferrarlo in tempo
mentre si lanciava come una stella cadente nel mare ,erano giorni che stava sul
ciglio del ponte a fissare l’acqua con lo sguardo più infelice del creato,un
ingiustizia per una creatura così giovane,lo aveva sempre tenuto d’occhio per
paura che facesse qualche stupidaggine e l’unico momento in cui si era
distratto in settimane di navigazione il piccolo l’aveva colto e si era
lanciato nel vuoto.
Le urla di Flynn avevano fatto fermare
il Cristys e stava per lanciarsi in mare a prenderlo quando vide la pinna
bianca che lo circuiva ,e lo faceva sparire sott’acqua mentre una chiazza di
sangue si allargava minacciosa sulla superficie.Maledisse il cielo ,il mare e
l’intero universo ma fu allora che accade il miracolo:lo squalo se ne andò e William
riemerse svenuto con un sorriso sulle labbra e il pancino sforacchiato ma
niente che qualche punto della sua Willow che quel giorno era sulla nave, non
potè risolvere
“Fammi vedere che sei capace di
ripetere il miracolo William,riprenditi ragazzo!”
Sul ponte nessuno fiatava .
Ognuno aveva raggiunto la sua
postazione e facevano solcare al Cristys il mare ad una velocità mai raggiunta
prima ,avrebbero remato a mani nude se fosse stato necessario per salvare la
vita al loro Capitano.
‘Era il suo giorno fortunato’ ,gongolò
Xander facendo attenzione a non farsi vedere da nessuno.
Finalmente le sue preghiere venivano
esaudite.
Il ricciolino scava crepando .
Quello era il momento della riscossa.
Soffocò l’urlo di giubilo che aveva
serbato in corpo da tanti anni attendendo questo momento, perché i marinai di
quel fantoccio l’avrebbero linciato di sicuro.
Ancora un po’ di pazienza e avrebbe
danzato sulle sue ceneri.
Sentiva gli zoccoli del cavallo alle
sue spalle erano ore che la seguiva silenzioso e paziente.
Si meritava un po’ di considerazione
di fatto era l’unico ad essere ancora al suo fianco.
Lo accarezzò prese gli indumenti che
Keanu aveva riposto nelle due borse che pendevano pigramente su Bucefalo e si
vestì.
Una cosa l’aveva capita della sua vita
sulla terra:si girava vestiti.
Sconsolata e stanca salì in groppa
alla bellissima bestia e si fece portare di nuovo verso il destino.
Davanti ad una piccola casetta con un
enorme giardino pieno di rose rosse e candide gardenie Bucefalo si fermò e fece
scendere Buffilys estasiata dalla bellezza e dal profumo inebriante dei fiori.
La porta si aprì e fece capolino una
donna dal viso più dolce che avesse mai visto e dai capelli color stella
marina…comprese di essere finalmente al sicuro.
Mamma Willow in un solo colpo comprese
i tormenti dei suoi tre ragazzi.
Angel il più grande che lei stessa
aveva allattato quando sua madre era morta di parto e la sua unica figlia non
aveva retto il travaglio,un destino incrociato che a lui tolse la madre e a lei
la figlia facendoli diventare uno parte dell’altra.
William ,gli occhi più tristi e soli
dell’universo ,stretto nei suoi pantaloni di fustagno era entrato nella sua
vita quando Angel aveva già preso la via del mare per la sua prima navigazione
a soli 12 anni ,e quel piccoletto dalla testa piena di riccioli aveva fatto
breccia nel suo cuore straziato di mamma appena abbandonata che viaggiava col
marito per lenire la pena.In quel viaggio si salvarono reciprocamente la vita
legandosi insolubilmente .
Keanu,il più giovane dei tre ,lo aveva
fatto entrare nella sua vita quasi a forza e non se ne era mai pentita.
Passeggiando all’alba una mattina vide
un ragazzetto dai capelli col del mare in burrasca riverso sul bagnasciuga che
piangeva tutte le lacrime del cielo ,se lo prese tra le braccia e lo consolò
finchè anche l’ultima gocciolina salmastra non aveva smesso di scendere
impunemente sul suo viso.Il bambino aveva 10 anni
Eccola lì ,davanti a lei
Non c’era malizia nei suoi occhi
,alterigia o vanità ,sembrava la creatura più indifesa del pianeta e di sicuro
a giudicare dai suoi occhi anche la più ferita.
Lei conosceva l’animo umano e quello
della donna davanti a lei era puro e cristallino come l’acqua del suo ruscello
,capì il dolore dei suoi ragazzi e decise che quella era tra tutti loro la vera
creatura da proteggere,camminava mostrando il suo cuore nella mano in modo che
tutti potessero ferirlo.
Chiunque di loro fosse riuscito ad
averla lei gli si sarebbe donata per l’eternità.
Ironia della sorte, i suoi ragazzi
avevano 6 anni di differenza tra di loro dal più piccolo al più grande…che
significasse qualcosa???ma questo pensiero come venne se ne era anche già
andato…
“Vieni dentro piccola mia e chiamami
Mamma Willow come fanno tutti i miei bambini!”
Buffilys la seguì per la prima volta
serena ,quella donna le ispirava fiducia.
La giornata era trascorsa nel migliore
dei modi ,Mamma Willow era deliziosa e piena di attenzioni,anche se Buffilys
non parlava lei riusciva a comprenderla benissimo,uno sguardo valeva più di
mille parole tra di loro.
Keanu l’aveva avvisata ,gli umani non
potevano sentire la sua voce ,era stata la sua rinuncia per poter camminare
sulla terra ed era solo una delle tante.
Quella rossa signora era l’unica a
conoscenza dei segreti di Keanu anche perché quando lo aveva trovato sulla
spiaggia non era propriamente umano ma lei non si era fatta nessun problema
davanti a quella coda da sirenide multicolore.
Se l’era portato in casa ,aveva
guarito tutte le sue ferite e atteso insieme a lui che l’incantesimo avesse
inizio.
Sapeva esattamente chi era la creatura
che stava accogliendo in casa allora come adesso , conosceva il dolore di
entrambi e l’intreccio della loro giovane vita,si chiese se Buffilys si sarebbe
mai ricordata delle rinunce che il suo più piccolo figlio aveva fatto per lei.
Avrebbe avuto tutto il tempo di
conoscerla e capire i sentimenti di questa splendida sirena diventata donna per
amore.
Questo era l’ultimo pensiero coerente
di mamma Willow prima che suo marito spalancasse la porta di casa con un calcio
nel cuore della notte.
“Willow,muoviti donna ,William sta
male!”
Nella sua camicia da notte rosa con i
bordini di pizzo e i capelli raccolti in un morbido chignon Willow si precipitò
scossa già da singhiozzi che da tanto erano in fondo al suo cuore pronti a
venire a galla,si chiedeva ogni volta che prendevano il mare ,chi sarebbe stato
il primo…
“No,Flinn dimmi che è ancora vivo!”
“Willow ,ti prego,salvalo”
Suo marito aveva gli occhi rossi per
le notti insonni e solchi neri e profondi segnavano il suo sguardo carico di
disperazione ,questa volta doveva essere davvero grave.
Mentre lo stendeva sul grande letto
lei non pote’ far a meno di notare il suo pallore ormai lunare ,il viso
sembrava aver perduto ogni segno di vita ,non c’era nemmeno l’ombra di forza
nelle membra che si abbandonavano come pesi morti sul materasso,poi c’era quel
terribile sorriso sulle sue labbra che faceva precipitare ogni speranza : lui
non voleva combattere ,si era arreso ,voleva morire.
Willow inizio’ a piangere e a
imprecare contro tutti ,la sorte ,il marito che non era stato abbastanza
attento,William che era un codardo che non affrontava come doveva la vita.
Nel trambusto nessuno si accorse della
ragazza esile mora che era sulla porta .
Dawn per quanto lo avesse temuto e
odiato ,quando mastro Flinn le aveva chiesto il suo aiuto per salvare
William,il fratello che nemmeno sapeva di avere,lei non si era tirata
indietro,se tanti uomini come quelli ,lo amavano e pregavano per lui non doveva
essere una persona così meschina in fondo.
Aveva tenuto la fronte di William
sempre fresca con un panno imbibito nell’acqua fredda e aceto sperando che la
febbre calasse,e aveva aiutato e ascoltato la storia di quel ragazzo dalle
labbra del suo padre putativo e aveva provato pena e rimorso per lui.
Pena per l’abbandono da parte dei loro
genitori ,rimorso perché non avrebbe mai potuto amarlo come fratello dopo
quello che stava per farle fare dal suo lacchè.
Ma se si fosse salvato avrebbero avuto
una seconda possibilità e magari il reciproco perdono.
Adesso in quella casa ,con il pianto
di quella donna nelle orecchie capì che William doveva essere speciale.
Dalla cameretta dove dormiva aveva
sentito tutto ma non voleva crederci ,
‘forse non era il suo William…‘pensava
mentre stringeva il cuscino facendosi diventare le mani bianche dalla morsa.
Se gli fosse successo qualcosa lei sarebbe
andata per sempre all’oscuro .
L ’oscuro ,luogo ameno e buio dove le
sirene andavano a riprendersi da dolori troppo forti e il più delle volte non
tornavano indietro.
Una specie di girone dell’inferno per
sirene depresse ,dove era tutto talmente buio e profondo che nessun pesce vi si
avventurava ,era lì che le sirene andavano a morire e non tornavano più ,come
una delle più belle, Anniaide ,che vi era finita dopo che il suo cuore si era
spezzato.
A lei aveva chiesto aiuto Buffilys per
salire sulla terra.
E da lei sarebbe tornata per morire se
il William di cui stavano parlando fosse stato il suo…
“Come è successo?parla dannato
marito”intanto che lo medicava e disinfettava Willow fulminava l’uomo che le
piangeva sommessamente alle spalle.
L’intero villaggio era fuori dalla
loro porta .
“Eravamo in piena battaglia ,avevamo
saccheggiato un bel veliero portoghese ed eravamo felici ,il “Cristys”si era
comportato bene come sempre ,quella vecchia carcassa regge più di qualsiasi
altra le …”
“COME ,maledizione”
“Non lo so,mi sono voltato e ho visto
il sangue che colava dalla sua camicia…”
“Il “Cristys “…”saltò giù dal letto e
in un battito di ciglia era di fianco a Mamma Willow ,con gli occhi sbarrati la
bocca spalancata in un urlo che non voleva uscire…
“Vieni Buffily,prendigli la mano,forse
può ancora sentirti…”il suo bambino stava morendo e lei non poteva farci più
niente,forse l’amore lo avrebbe condotto in un luogo di pace.
Flinn vide l’esile figura che si
accasciava ai piedi del letto aggrappandosi al braccio di William,una cascata
di capelli color del sole e non capì molto tranne che era ora di uscire da
lì,girò sui suoi tacchi e torno in cucina dove trovò Dawn che attendeva
silenziosa.
La donna anziana si chinò sul volto
freddo e gli schiocco un bacio sulla guancia ,il suo cuore si era lacerato e
adesso avrebbe dovuto lasciare quei due da soli,per darsi l’ultimo addio.
“Buffilys,io aspetto di là, se succede
qualcosa …” ma le parole erano ormai singhiozzi soffocati .
“Flinn Qualcuno ha avvisato Angel e Keanu?”
“Si tesoro,Angel era dietro di noi di
cinque ore di navigazione e ci raggiungerà ,l’ho avvisato con il piccione
Randy,sai quello che hai addestrato tu…a Keanu ,ho mandato uno dei ragazzi tra
qualche ora sarà qui anche lui…”
“Bene ,speriamo che William non abbia
fretta…”
“Sei così bello amore mio…la mia
stella bionda caduta dal cielo…
ti amo da sempre ,da quando a mi sei
finito tra le braccia la prima volta ,ricordi ?
Mefisto voleva mangiarti ma non ce
l’aveva con te ,aveva fame e tu eri talmente bello che nemmeno lui seppe
resisterti .
Voleva possederti per aumentare la sua
bellezza con la tua,ma non gliel’ ho permesso ,ricordi amore?
Giocasti con i miei capelli mentre mi
sorridevi e chiudevi i tuoi magnifici occhi blu come l’oceano svenuto tra le mie
braccia.
È da allora che ti amo ,di giorno e di
notte,ti inseguo e ti sogno.
La mia vita non esiste senza di te
…adesso tu non puoi udirmi ma senti le mie lacrime che scaldano il tuo
viso,sono calde le mie lacrime amore .
Non sapevo di saper piangere ma tu me
lo hai insegnato ,come anche far l’amore ti ricordi com‘è stato bello tesoro
,eravamo una parte dell‘altro ,una cosa sola.
Tu sei e resterai l’unico per me
,qualsiasi cosa accada,da domani tu sarai sempre dentro di me .
Non scordarti le mie lacrime amore
mio,sono l’unica cosa che posso donarti.
Il mio cuore, il mio corpo il mio
canto di sirena ,ti appartengono ,adesso hai anche queste,le mie lacrime di
donna.
Portale con te ,per non scordarmi
,ovunque tu adesso sia diretto ,non permettere che si perdano nella brina
dell’alba.
Ti mostreranno la via del ritorno
amore.
La tua Buffilys sarà in te per
sempre.”
Parlava al suo cuore e piangeva tutte
le lacrime del suo corpo per tutta la notte.
“Dov’è?”Angel con il volto sconvolto
entrò nella casa silenziosa che ormai il sole si stava stiracchiando per
alzarsi nel cielo.
Nessuna delle persone sedute intorno
al tavolo ebbe la forza di alzare gli occhi o aprire la bocca erano tutti in
attesa dell’inevitabile.
Con passi svelti entrò in quella che
era stata la stanza di ciascuno di loro giovani puledri che galoppavano
incontro alla vita ,pronto a prendere a pugni la stessa Morte pur di riportarlo
indietro,era suo fratello anche se non di sangue ,e non gli avrebbe permesso di
abbandonarli.
Si bloccò sulla porta,poteva lottare
con tutto e tutti ma lei No.
Era coricata di fianco a lui ,i suoi
capelli avvolgevano i loro corpi ,la sua mano diafana era appoggiata al viso di
William e il suo meraviglioso volto era appoggiato al suo petto.
Una visione celestiale ,la coppia
perfetta che dormiva dopo una notte d’amore,intrecciati l’un l’altra …per
l’eternità…
Il viso di lei seguiva il movimento
del respiro regolare di William,era vivo ma lei era così pallida…
“Dov’è Buffilys?”urlò Keanu entrando e
nessuno comprese il suo strano interesse…
William era mezzo morto e lui cercava
disperato la bionda anziché il fratello ferito?
Keanu vide Angel davanti alla porta
che conosceva bene e corse pregando di essere ancora in tempo…
“Buffy…”La vide ,l’oceano non era
abbastanza grande per contenere i pezzi del suo cuore.
“No Buffy,No..”Urlò facendo tremare la
casa e accorrere tutti.
La prese tra le braccia e la sollevò
dal letto delicatamente,le sue guance erano ancora bagnate dalle lacrime,si
portò il viso di lei alle labbra e lo baciò disperato,sperando che lei aprisse
gli occhi.
“Apri gli occhi amore mio ,apri i tuoi
meravigliosi occhi…non puoi avermi fatto questo piccola …non puoi”
“Keanu che succede ?”la voce di Angel
era un debole sussurro al quale non ci fu nessuna risposta.
“Io so cosa devo fare,ti riporto a
casa tesoro loro dovranno salvarti…ma come faranno a salvarti se tu gli hai
donato le tue lacrime e la tua vita ,stupida donna innamorata,lo sapevo che lui
sarebbe stato la nostra rovina amore mio …”la sollevò e corse fuori ,nessuno
tentò di fermarlo ,i suoi occhi profondi e neri come le tenebre lanciavano
fiamme a chiunque alzasse lo sguardo su di loro,ad eccezione di lei ,la sua
mamma ,che si alzò in punta di piedi e diede un bacio d’addio a quelle due
creature del mare sperando di poterle un giorno riabbracciare.
Salì su Bucefalo e si diresse verso la
spiaggia,salutò l’amico ed entrò in mare.
Avrebbe camminato nelle viscere del
profondo blu ma alla fine sarebbe arrivato a casa.
In quello stesso istante William
apriva gli occhi.
“Angel che ci fai qui ,il Cristys è
ancora la mia nave bello!ai piedi del mio letto poi,ti sarai mica innamorato di
me???”
“Bentornato fratello …”rispose Angel
con la voce strozzata dall’emozione.
William si guardò intorno e riconobbe
la stanza della sua infanzia ,gli occhi delle persone che amava erano pieni di
lacrime ,gioia e tristezza.
“Cosa diavolo è successo qui?”con un
agile scatto si mise in piedi per fronteggiare qualcosa di terribile che stava
per abbattersi su di lui .
“La tua ferita ,si è rimarginata
…”Angel era sconvolto e disperato.
Non aveva capito niente della scena a
cui aveva assistito alcuni minuti prima in quella stanza,aveva visto la donna
che amava di fianco a William , poi tra le braccia di un Keanu straziato dal
dolore ,sembrava che la conoscesse e la amasse da tutta la vita , lei doveva
aver fatto qualcosa che aveva riportato indietro William dagli inferi,le sue
lacrime… ripeteva Keanu…ma cos’era successo davvero lì dentro non avrebbe
potuto dirlo.
Mamma Willow strinse il suo ragazzo e
ringraziò la generosità di quella fanciulla che gli aveva reso la vita
,perdendo forse la sua.
Piangeva di gioia ma anche di
dolore,per quanto amore e sofferenza impregnavano l’aria.
William si toccò la camicia ancora
umida dalle lacrime di Buffilys e ricordò.
Le parole di lei che mai le sue
orecchie avevano sentito ma il suo avido cuore aveva catturato ogni sillaba e
adesso gliela suggeriva…gli occhi più profondi di quelli della luna, i bagni al
calar delle tenebre dove non si era mai sentito solo ,il canto che di notte lo
cullava e le lacrime che gli avevano salvato la vita erano …gli aveva
volteggiato intorno come una delicata farfalla per tutta la vita…
“Dov’è lei?”ringhiò William fuori di
sé…
“Non lo sappiamo,Keanu ha detto che
avrebbe tentato di salvarle la vita ma non ho capito come…”la voce di Angel
giungeva da molto lontano ,un posto chiamato anima che nessuno di loro credeva
di avere.
“Salvarla ,da cosa?”
“Non lo so William,quando sono entrato
lei sembrava morta al tuo fianco…!”
“NO!Dov’è,Keanu ,dove l’ha portata?”
“Io lo so.”la vocina tremante che
aveva parlato era nascosta in un angolo buio della stanza.
Nessuno si ricordava di lei da ore.
“Keanu ,perché non sento le sue
vibrazioni,perché non sento il suo respiro,perché non sento il battito del suo
cuore?”Mefisto era davanti a lui e non voleva accettare la realtà.
“Ho fallito amico mio.Mi hai chiesto
di proteggerla e io non ci sono riuscito!”
“Le sue lacrime…”sussurrò lo squalo
,sapendo che solo quelle erano in grado di uccidere lo spirito di una sirena…
“Aiutami a portarla al palazzo ,io
posso sempre respirare sott’acqua ,posso camminare ma ogni minuto che passa
potrebbe essere l’ultimo per lei …!”
“Sali”
“Chiamate Anniaide ,muovete quelle
pinne maledetti cetrioli di mare andate nel oscuro e trascinatela quì…è tutta
colpa di quella maledetta strega pazza ”urlava il re del mare alle sue guardie
.
Il corpo esanime di sua figlia tra le
braccia di quello che sarebbe dovuto diventare suo genero era stato un dolore
lancinante per lui.
Gli abitanti di Cartica si riunirono
come ipnotizzati a vedere il mare.
Nero, furioso con onde altissime che
si infrangevano contro tutto quello che incontravano sul loro passaggio.
La natura si stava ribellando agli
uomini ,gridava il suo disprezzo e sputava su di loro le sue sentenze di morte.
Il mare voleva inghiottirli
,eliminarli ,cancellarli dalla faccia della terra e loro erano lì immobili
,coscienti di aver commesso il più grande dei crimini ma ignari di quale.
Il mare gridava vendetta.
Il re degli abissi gridava vendetta .
Il padre di Buffilys gridava vendetta.
“No!Fermati!“Johyssen era davanti a
lui e bloccava la sua rabbia e il colpo finale che avrebbe sommerso l’isola con
tutti gli abitanti.
“Se fai questo lei non te lo
perdonerà.Ha dato la vita per loro.
Il suo sacrificio sarebbe stato
inutile…”
“Loro hanno ucciso nostra figlia.”
“Nostra figlia si è sacrificata per
amore,possibile che non riesci a capirlo?”
“Come faremo senza di lei,Johyssen?”
“La faremo tornare amore,ovunque sia
finito il suo spirito ,lo cercheremo e lo obbligheremo a tornare:”
“Ma lei non ricorderà più niente…il
più totale oblio”
“Meglio una figlia smemorata che una
vita senza mia figlia.”
Il mare si calmò all’improvviso .
Una quiete talmente totale da sembrare
il preludio ad una catastrofe .
Il paesaggio era inquietante .
Non si sentiva nemmeno un alito di
vento ,non il battito di ali di una farfalla .
La natura era immobile.
Il tempo si era fermato.
Il grido di dolore di William squarciò
il silenzio.
“Buffilys!”era la prima volta che
pronunciava il suo nome e lo faceva con tutta la disperazione che aveva in
corpo.
Tutto riprese a muoversi intorno a lui
che era riverso nella battigia e piangeva.
“Tre uomini dovranno piangere!”
Piangeva per se stesso e il suo cuore
di pietra che non si era fatto scalfire dalla dolcezza dello sguardo di lei
,per la sua incapacità di fidarsi di qualcuno come invece si era fidata lei di
lui donandogli l’intero suo essere,per la sua non conoscenza dell’amore…
L’unico amore che avesse mai assaporato
era tra le braccia di mamma Willow e tra i baci di quell’esile creatura non lo
aveva saputo riconoscere.
Genitori che ti abbandonato al tuo
destino non ti insegnano ad amare,ti insegnano a chiuderti in te stesso e a non
permettere a nessuno di abbattere il muro di indifferenza affettiva che innalzi
davanti a te ma lei lo aveva sciolto con il calore delle sue lacrime.
Gli aveva donato se stessa e lui ora
era più solo che mai con le braccia vuote dove prima c’era lei.
la loro prima notte d’amore insieme
dove uno aveva donato la vita all’altro…
“Tre uomini dovranno chiedere
perdono!”
William gridava il suo nome al mare,al
cielo e alla terra…
Pregava che qualcuno o qualcosa gli
mandasse un segnale che lei fosse ancora viva ,che la sua intera esistenza non
fosse una mera illusione.
“Tre uomini dovranno piegarsi!”
“Io so dove sono andati!”aveva detto
la piccola Dawn mostrandogli il mare …ironia della sorte ,quello era l’unico
posto dove non avrebbe potuto seguirla.
“Del sangue verrà versato e pulirà
l’onta!”
Buffilys era distesa su un letto a
baldacchino in un enorme sala piena di fiori marini e coralli ,la vita fremeva
intorno a lei che era sospesa in un limbo fatto di sonno e di morte.
Sul suo candido vestito di seta bianca
erano sparsi i biondi capelli come filigrane d’oro ,che scendevano liberi
ricoprendola come per proteggerla da occhi indiscreti
Sembrava una bellissima sposa
agghindata per il suo matrimonio …
A nessuno era permesso entrare lì
dentro…
Nessuno poteva vederla o toccarla.
Nessuno doveva rovinare il suo riposo.
Xander era in ginocchio di fianco al
suo letto ,la fissava e piangeva.
“Anniaide,chi sono i tre uomini e di
chi il sangue che verrà versato?”chiese il re pronto a sbudellare chiunque
fosse necessario.
“Mio signore,io posso solo dare le
chiavi ma le porte non le conosco!”
“Che tu sia maledetta ,la colpa è solo
tua se lei ora è…”non riusciva a dire quella parola,il suo cervello la
rifiutava.
“Io ho fatto solo quello che il suo
cuore mi ha chiesto.
Le ho dato la prima chiave lei ha
perso la strada,ma accadrà Signore,lo so. Presto!Forse sta già accadendo.
In mare il tempo scorre più lentamente
ma dovrà avere pazienza, Buffilys non l‘ha avuta.”
“In questo stesso momento sono quattro
gli uomini che stanno piangendo chiedendole perdono per averla ferita ,Willaim
riverso sulla spiaggia,Angel in piedi qualche metro dietro di lui,Keanu qui
dentro la sala del trono,e Xander ai piedi di lei.Ma non è così che deve andare
e finchè i tasselli non andranno al loro posto dovremmo tutti attendere il
momento in cui risorgerà e ci perdonerà.”
Adesso anche Anniaide la sensitiva
piangeva.
Una voce dentro di lui lo spingeva a
vergognarsi delle azioni schifose che aveva commesso e a cercare di chiedere
perdono a chi avesse fatto del male ma era come paralizzato di fianco a lei che
era così bella e serena.
non riusciva a tenere lo sguardo sul
suo viso a lungo ,sapeva di essere colpevole e indegno di fissare una creatura
tanto pura …doveva fare ammenda per poter tornare pulito da lei.
Sapeva che lo stavano già cercando ,li
sentiva arrivare da lontano,si inchinò alla sua regina e se ne andò volgendole
un ultimo sguardo d’addio.
Aveva ancora la facoltà di desiderare
e questo sperava gli avrebbe permesso di fare per una volta dopo tanto tempo la
cosa giusta.
I desideri erano quelli che rendevano
i sogni realtà.
Tutte le sirene potevano esprimere i
loro desideri e farli avverare a patto che ad ogni desiderio espresso loro
rinunciassero a qualcosa di davvero importante.
Buffilis aveva rinunciato a farsi comprendere
a parole per poter avere le gambe,e per far sì che l’incantesimo si portasse a
compimento in fretta si era dovuta cospargere di tutte le porcherie del mare e
fasciarsi con le alghe dell’oscuro per poter rinascere a nuova vita. e arrivò
avvolta come una mummia nelle reti del Cristys.
Era stata avvisata che una volta che
tutto avrebbe avuto inizio non sarebbe potuta tornare indietro senza rinunciare
di nuovo a qualcosa o senza aver fatto qualcosa di importante.ma non avrebbe
mai dovuto versare lacrime.quella erano preziose,gocce di vita ,nettare degli
dei ,erano la sua anima.
Ogni lacrima perduta era un ricordo
che svaniva.
Ecco perché tanti anni prima aveva
dimenticato il suo amichetto d’infanzia che le raccontava le storie sulle
statue in fondo al mare.
L’unico che la chiamasse Buffy.
Xander tornò sulla terra,sfuggendo
alle guardie del re,i suoi subalterni fino a qualche ora prima.
Aveva svolto un doppio gioco da
campione per giorni, fingendosi leale con i regnanti e preoccupato come un
sincero amico e così con la loro fiducia e la più totale libertà d’azione era
andato dietro a Buffilys per i suoi viscidi scopi personali per i quali adesso
si detestava,il resto del suo comportamento è storia…
Sapeva da chi doveva cominciare ed era
cosciente che sarebbe stata dura ma avrebbe tentato fosse l’ultima cosa che
faceva in vita.
Keanu doveva ritornare sulla terra,la
sua autonomia sott’acqua stava scadendo,anche lui aveva espresso i suoi
desideri e ormai aveva dei doveri verso di loro.
Aveva dieci anni e l’amava dalla prima
volta che l’aveva vista ma lei era ormai di un altro.
Avevano passato anni a giocare insieme
,a raccontarsi storie e a proteggersi ma quando lei salì in superficie per la
prima volta per il suo seiesimo compleanno incontrò colui che le avrebbe rubato
il cuore per sempre e il loro tempo era finito.
Per lei Keanu,era solo un amico che le
raccontava le storie sulle statue dei relitti che amava tanto,più di tutte la
storia che non si stancava mai di ascoltare era quella di Bucefalo ,il cavallo
di Alessandro Magno,la gigantesca copia equestre di bronzo che visitava tutti i
giorni. Un potente cavallo indomabile domato solo da un essere ingovernabile e
irraggiungibile come lui.
Keanu non avrebbe mai dimenticato
l’amore negli occhi di quella bambina che per sfida era salita in superficie e
al suo ritorno era una donna.
L’istante in cui lui era diventato
solo un amico d’infanzia niente altro.
Non poteva reggere …vederla nuotare
felice verso quel veliero,quell’amore tanto giovane quanto profondo,per lui
erano una lenta agonia.
Aveva desiderato andarsene lontano e
scordarla non soffrire più per quella che avrebbe dovuto un giorno diventare
sua moglie ma che non lo avrebbe mai amato,il suo amore era ormai di un altro.
Fu quella la strada che seguì per
fuggire lontano da lei ,la terra.Era solo un bambino ci aveva messo 6 mesi per
perfezionare il suo piano ma quando dovette dirle addio fu la prima volta che
capì che sarebbe rimasta in lui per tutto il resto della sua esistenza.
Lei che non accettava di perdere il
suo miglior amico e piangeva e tra le braccia di sua madre mentre gridava il
suo nome e lo pregava di restare con lei e ad ogni lacrima che versava un
ricordo della loro infanzia insieme si cancellava come le tracce sulla sabbia
finchè lui non era sparito dai suoi occhi e cancellato dalla memoria del suo
cuore.
Sulla terra quei sei mesi erano stati
10 anni.
Quando era finito tra le braccia della
dolce signora ,ignorava che il suo destino si sarebbe presto incrociato con
quello del giovane che gli aveva involontariamente rubato i sogni.
William aveva 16 anni ed era un
valoroso pirata,Capitano del Cristys.
Ogni volta che tornava a Cartica la
prima tappa era da Mamma Willow,così si erano conosciuti ,studiati e pian piano
apprezzati ,tanto che Keanu aveva deciso di prendere servizio sul Cristys per
stare di nuovo sul mare ma anche perché così ogni notte avrebbe rivisto lei .
Si era rifatto una vita ,una casa
dall’altra parte dell’isola in mezzo al bosco dove non si inoltrava mai nessuno
e con il tempo la notte non si sporgeva più per guardarla danzare
nell’acqua,mentre William si lanciava a braccia aperte inconsapevole verso di
lei.
Aveva smesso di farsi male .
Si era fatto qualche storia da poco ma
il suo cuore era rimasto intoccabile .
Nel compenso l’amicizia con William ed
Angel si era consolidata molto tanto da considerarli due fratelli accantonando
la gelosia e la rivalità.
Rivederla e doverla aiutare aveva
riacceso tutto l’antico ardore assopito sotto la cenere del suo povero cuore
bruciato.
E ora doveva tornare a casa.
Aveva il potere di tornare in mare e
rimanerci per un pò ma la sua coda non sarebbe mai ritornata perché lui vi
aveva rinunciato completamente per una vita da umano per essere sicuro di non
far mai marcia indietro.
“Perdonami per non averti saputo
salvare quando serviva amore mio”la baciò e se ne andò verso la sua dolorosa
strada.
Iniziò a tremare ,era in quella casa
da sola e l’uomo che aveva appena aperto l’uscio aveva visitato ogni notte i
suoi incubi.
“Ti prego non farmi del male …”lo
supplicò certa dell’inutilità delle sue parole.
Lui le si mise davanti e crollò in
ginocchio ai suoi piedi .
“Ti prego se puoi ,perdonami ,lo so di
essere stato ignobile e non merito di essere qui a chiedertelo ma non posso
vivere oltre pensando a quello che ti ho fatto.”
“E’ una nuova tortura?”
“No mia signora ,sono solo un uomo
diverso ,ho perso quello che amavo di più al mondo e sono diventato
pazzo,credevo lei mi appartenesse e non accettavo di dividerla con nessuno ma
lei non mi guardava nemmeno e ho commesso gli atti più atroci .Dentro i quali
ci sei tu Dawn.
Perdonami per averti costretto a fare
qualcosa che non volevi…”Xander piangeva ai suoi piedi ma le sue lacrime non
avrebbero cancellato i suoi ricordi o lavato via il dolore di Dawn.
“Ti prego vattene.”gli disse la
giovane con gli occhi sbarrati dall’orrore e dalla paura.
“Ti giuro non voglio farti male solo
chiederti scusa!”
“Vattene”urlò Dawn preda di una crisi
isterica,tutto il suo dolore ,la rabbia e il disgusto per quello che le aveva fatto
presero il sopravento delle sue emozioni.
“No ,tu devi ascoltarmi…”nella voce di
Xander c’era ancora quella antica arroganza che non riusciva a nascondere .
Le prese i polsi e tentò di fermarla
mentre lei lo spingeva fuori dalla casa.
Quel gesto la terrorizzò ,si sentì
braccata ,riuscì a liberarsi e afferrò il coltellaccio che stava usando per
pelare le patate e con un gesto di rabbia glielo conficcò nella pancia.
“OH DIO,NO!”gridò Dawn sconvolta dalla
sua stessa azione.
“Va bene così…forse se muoio ti sarà
più facile perdonarmi…”Xander si tolse il coltello dalle carni mentre il sangue
schizzava da per tutto ,le baciò una mano con reverenza e se ne andò verso il
mare .
Doveva rivederla per un’ultima volta.
Dawn rimase ferma immobile mentre lo
vedeva uscire dalla sua vita e lo perdonò.
Colui che l’aveva violentata non
esisteva più ,era stato solo reso pazzo dall’amore,adesso vedeva l’uomo morente
che le chiedeva perdono.
Xander perse sangue a fiumi mentre
nuotava per raggiungerla e quando arrivò alla sala dovette combattere con le
guardie per poter entrare dove lei era custodita ma la forza della disperazione
rende l’uomo invincibile e così senza più forze morì ai suoi piedi donandole un
ultimo sguardo ,un’ ultima lacrima e l’ ultima goccia del suo sangue.
Un uomo aveva pianto
Un uomo aveva chiesto perdono
Un uomo si era piegato
Del sangue era stato versato.
Keanu seguì le tracce di liquido rosso
e vischioso , che dal portico finivano in casa e con il cuore ormai in gola
entrò.
Una giovane donna con le mani
insanguinare era nel mezzo della stanza ,immobile che fissava nel vuoto.
“Cos’è successo ?Stai bene?”le si era
avvicinato e tentava di capire da dove provenisse quel sangue ma lei non
sembrava ferita.
Lei si destò dalla catatonia in cui
era finita ,gli si gettò tra le braccia ed iniziò a piangere.
Il suo corpo era caldo e profumato ,i
suoi lunghi capelli neri gli solleticarono il viso e la sua stretta lo
sconvolse.
“Piccola sfogati,va tutto bene!”
Dawn aspirava l’odore della sua pelle
,stringeva i muscoli della sua schiena assaporava la forza delle sue braccia e
finalmente si sentiva protetta.Adesso era al sicuro.
Lui era tornato.
Non le importava se era innamorato di
un’altra lei lo aveva amato dal primo momento che lo aveva visto.
Era entrato sconvolto e furente ed era
uscito piegato e distrutto ma lei aveva visto la sua vita nei suoi occhi ,era
l’uomo a cui avrebbe donato se stessa se avesse avuto la fortuna di rivederlo.
E adesso era lì tra le sue braccia.
Le sue mani le accarezzavano la
schiena e le sue labbra le sussurravano parole dolci per tranquillizzarla.
Lei tra le lacrime alzò il viso ,si
allungò sulla punta dei piedi e timidamente appoggiò le labbra contro quelle
morbide e grosse di lui,un bacio tenero che pian piano si fece più avido ed
esigente.
Lo smarrimento di Keanu durò parecchio
ma la fanciulla non gli permetteva di pensare.
La sua dolcezza e inesperienza quanto
la passione che metteva in quel bacio lo rapirono e rispondere divenne naturale
.
Le prese il viso tra le mani
affondando le dita nei soffici capelli neri e iniziò a torturarle le labbra con
le sue ,le lingue si cercarono in un avido gioco di sfioramenti delicati fino
all’esigenza di possedersi completamente di entrare uno nella bocca dell’altro
,perdersi e dimenticarsi di tutto.
I loro corpi rispondevano a quei baci
come tasselli perfettamente incastonati ,gemevano uno perso nell’altro ,mentre
il loro respiro si faceva sempre più corto…
“EHMM, buongiorno ragazzi sono
tornata…avete sgozzato il gallo matto che canta alle due di notte e state
festeggiando ???”
I due si staccarono a fatica
perdendosi uno negli occhi dell’altra e molto imbarazzati si voltarono verso
Mamma Willow che li guardava con un ghigno diabolico in volto.
“Che ne dite di pulire e di pulirvi
ragazzi???”
Dawn si accorse solo allora e con
orrore che aveva imbrattato la camicia di Keanu di sangue.
“Oh, scusami ,te la lavo subito se te
la togli!”arrossì violentemente perché niente della sua educazione c’era in
quello che aveva appena fatto e detto,ma con lui tutto era stato talmente
naturale .
“Io sono Keanu ,tu come ti chiami?”
“Dawn”
“Cominciamo bene,adesso prima le loro
bocche si scontrano, per sbaglio si avvinghiano come anguille e poi si
ricordano di presentarsi!Keanu togliti quello schifo e raccontami tutto. Buffilys?”la
sua voce si era rotta nel pronunciare quel nome.
“E’ sospesa tra la vita e la morte,
Non è ancora tornata .”credeva che sarebbe morto quando avesse detto quelle
parole ma erano solo dolorose non mortali e si voltò verso la fanciulla che lo
stava guardando con ansia.
‘Qualcosa sta cambiando,qualcuno e’
finalmente libero dai ricordi!’pensò mamma Willow .
Anniaide era cosciente che anche lei
faceva parte dell’ingranaggio.
Lei era la seconda donna che doveva
perdonare ma non credeva di poter rivivere tutto di nuovo.
Buffilys sembrava dormisse.
Perdonami piccola ma non posso
affrontarlo mi fa ancora troppo male.
Il cadavere di Xander era stato
seppellito negli abissi e una parte dell’onta era stata lavata.
'Tre erano le donne che avrebbero
dovuto perdonare.'
Questo non aveva il coraggio di dirlo
al suo re.
'Lei era la seconda ,maledizione. '
Erano anni che si era seppellita
nell’oscuro e adesso il passato le cadeva sulle spalle con tutto il suo peso
opprimente.
“Puoi farcela ,non per me ma per te stessa…”
Le aveva detto Buffilys mentre le
chiedeva di diventare donna per seguire il suo amore quando Anniade le aveva
dato della stupida ragazzina che non sapeva ancora cosa fosse la sofferenza
”…puoi farcela ad essere migliore ,a perdonare e a vivere di nuovo e non per me
che te lo chiedo ma per te che te lo meriti…sei meglio di così Annie” nessuno
la chiamava così da tanto tempo…
Uscì dalla stanza decisa,avrebbe
affrontato i fantasmi e li avrebbe sconfitti perché quella ragazza doveva
vivere.
Salì in superficie ,camminò sulla
spiaggia bagnata ed era tutto come allora…niente attorno a lei era cambiato,le
case dal villaggio erano solo più scolorite dal sole ,si avviò verso la dimora
del suo passato.
Era di nuovo donna ,il desiderio era
incompiuto quindi poteva riprenderlo da dove lo aveva lasciato fuggendo nella
notte anni prima.
Era entrata con il cuore in gola ,le
pietre fredde le fecero venire i brividi le sentì ancora …stavano ridendo nel
piano di sopra…
Salì le scale ,gridolini e ansimi
sempre più forti…
Aprì la porta e vide …
Due donne stavano rivolgendo le loro
attenzioni a quello che riteneva essere il suo uomo,per colui che lei aveva
rinunciato a tutto.
I loro corpi sudati erano nudi e
intrecciati in modo da non essere chiaro dove finisse una e iniziasse l’altra.
“Unisciti a noi piccola…”la sua voce
era roca e rotta dal desiderio ,una delle due aveva il suo pene in bocca e lo
stava portando al culmine del piacere mentre l’altra era in mezzo ai due e
leccava ogni minuscolo anfratto di pelle libero tra loro.
“Ti piace quello che vedi ,guarda come
Dru sta facendo godere il suo padrone ,Oh siii, piccola così,brava…”urlava
mentre godeva tra la bocca della mora.
“Adesso voglio vederla scaldare
ragazze…fatemi vedere come riuscite a far sciogliere quel bel cubetto di
ghiaccio…”
E in men che non si dica le erano
saltate addosso,non sapeva se soffriva di più per la sua incapacità di scappare
o perché lui l’avesse ritenuta gelida…
“Cordelia spogliala!”lui dettava le
regole del gioco e loro ubbidivano.
Cordelia le portò le mani sul corpetto
e lo slacciò regalandole lo sguardo più languido che avesse mai visto e questo
la fece arrossire.ogni laccio che sfilava le dita le sfioravano le pelle e
questo le procurava piccoli brividi anche perché gli occhi della donna non
lasciavano mai i suoi.
Portò le mani sulle spalle e
accarezzandole le fece scivolare l’abito ai piedi lasciandola completamente
nuda.
“Come sei bella,che bella pelle liscia
che hai …”le sussurrava Dru alle orecchie mentre con le mani le accarezzava il
collo e le labbra sfioravano i suoi lobi succhiandoli delicatamente.
“E guarda che belle tette Dru ,sono
sode come il marmo…”, intanto Cordelia le palpeggiava il seno ,
“le si sono inturgiditi i capezzoli
,cattiva ragazza ,non si fa,se no Cordelia dovrà punirti…”
Mentre le diceva questo le sue labbra
avevano serrato un capezzolo e lo stavano succhiando ritmicamente fino a farla
gemere dal piacere.
La donna alle sue spalle aveva portato
la sua attenzione al suo sedere e lo stava massaggiando con voluta’ salendo e
scendendo fino a costringerla ad aprire leggermente le gambe per far scivolare
la mano in mezzo alle sue cosce.
I suoi capezzoli erano ormai tesi fino
all’inverosimile ,ansimava e gemeva tra le mani di quelle due donne mentre il
suo uomo la guardava con soddisfazione.
Cordelia iniziò a scendere con la
lingua abbandonando i seni lungo la pancia in cerca del suo basso ventre mentre
Dru le allargava le gambe da dietro,contemporaneamente una affondò le dita
nella sua femminilità bagnata mentre l’altra con la lingua disegnava cerchietti
sul suo clitoride senza mai toccarne la punta,facendola impazzire e perdere
completamente il controllo di sé , mani serravano il suo seno di nuovo .
Dru la stava penetrando con una
candela e la usava come se fosse un pene mentre Cordelia aveva una lingua
satanica che le faceva perdere ogni briciolo di razionalità...non aveva il
tempo di pensare stava godendo come non aveva mai fatto in vita sua e non era
in grado di vergognarsene.
Dru aveva avvicinato i seni tra di
loro imprigionato i suoi capezzoli con la bocca e li succhiava con passione
mentre aveva lasciato la candela nelle mani di Cordelia che le imponeva nuovi
ritmi succhiando a sua volta il clitoride di Anniaide che era duro come un
piccolo pene pronto ad esplodere …
“Godi piccola ,lo so che lo vuoi ,vedo
come ti stanno facendo impazzire le mie donne …godi passerotto…”le sussurrava
Angel portatosi al posto lasciato da Dru alle sue spalle mentre il respivo si
faceva sempre più corto e le gambe stavano per piegarsi dagli spasmi
dell’orgasmo che esplodeva in lei ,lui la sollevò e la penetrò senza tanti
riguardi da dietro ,nell’unico posto ancora inesplorato.
Il dolore fu forte ma il piacere prese
il sopravento , esplodeva dentro di lei portandola di nuovo sull’orlo del
precipizio e”Siiiiiiiii,godoooo “aveva urlato,e venne tra le lacrime ,quella
notte aveva venduto e perduto la sua anima .
All’alba era scappata da quella stanza
non sapendo più chi fosse diventata.
Si faceva schifo e pensava solo a come
punirsi .
Sulla sua pelle l’odore dei loro
corpi.
Si sentiva sporca e lercia dentro ,non
riusciva a lavare con l’acqua quello che le aveva marchiato l’anima.
Si perse nell’oscuro per non vedersi
più per dimenticare di essersi venduta per soddisfare il capriccio di un uomo
,perché lei avrebbe fatto di tutto per soddisfare Angel e non voleva scoprire
quanto più in basso sarebbe potuta scendere .
La stanza davanti a lei era vuota e
l’immagine che torturava i suoi ricordi svanì.
Era tutto al suo posto e non c’era
niente che la minacciasse questa volta ,lei era diversa.
"Tu…”la sua voce calda le
accarezzò le spalle.
“Angel …”la sua voce era profonda come
l’oscuro che l’aveva per tanto ospitata,e si voltò a fronteggiarlo.
“Ti ho cercata tanto…”
“Chissà perché faccio fatica a
crederti.”
“Sei ingiusta.”
“Oh povera bestia,ho ferito i tuoi
sentimenti?”
“Mi sei mancata.”
“Hai fatto ridere.”
“Perché sei scappata?”
“Ah ,te ne sei accorto?”
“Certo vivevamo insieme ricordi?”
“Si! erano comprese anche quelle due
nella nostra convivenza?”
“Credevo ti fossi divertita!”
“Molto!Una serata indimenticabile!Mi
ci sono voluti anni per potermi guardare riflessa da qualche parte per lo
schifo che ho avuto di me stessa…”
“Ma di che parli?era solo un gioco!”
“Un gioco.Certo ,che pretendo da un
essere vuoto come te?ma cosa ti avevo trovato di così irresistibile da
permetterti di usarmi a tuo piacimento?”
“Ehi bambina io non ti ho costretto
,tu eri libera di dire di No.”
“Io ti amavo.Avrei dato la vita se me
lo avessi chiesto.”
“Io non ti ho chiesto niente.”
“Nemmeno io purtroppo.”
“Perché sei qui ,per sputarmi addosso
veleno e andartene di nuovo?”
“Perché No.E’ un’idea.”
“Annie ,mi sei mancata e non sto
scherzando.”
“Angel mi hai cambiata e non sto
scherzando!”
“Ti prego parliamo civilmente,non
essere così acida,è passato tanto tempo e c’è tanto dolore attorno a noi…”
“Io acida e tu sentimentale ,devo
andarla a vedere questa commedia ,chi è l’autore?”
“Perché fai così?in fondo sei tu che
mi hai lasciato!”
“In dolce compagnia però!”le bruciava
ancora tanto ,il suo sguardo profondo era sale sulle ferite che non si
rimarginano mai…
“Basta dannazione ,non ci porta da
nessuna parte questo discorso.perché sei qui,sei tornata per me?”C’era una nota
di speranza nella sua voce ma lei non la percepì.era sorda al suo richiamo.
“NO. Sono qui per un’amica.Glielo
devo.”
“Ah. E cosa c’è in questa casa che può
servire alla tua amica.”
“Ormai niente.”c’era rassegnazione
nella sua voce e questa lo ferì più di mille parole.
“Annie ,ti prego rimani non c’è più nessuno
nella mia vita e adesso sono pronto per quello che chiedevi tu.”
“Certo,sei solo ,e sei pronto e io mi
dovrei inchinare a leccare il pavimento dove cammini solo perché tu me lo stai
chiedendo …”
“Non intendevo questo e tu lo
sai.Quando sei capitata nella mia vita ero solo un ragazzo pieno di me e sono
stato un uomo pieno di me ,adesso ti chiedo di aiutarmi ad essere qualcuno di
cui tu potresti essere fiera di aver affianco.”
Lei aveva le lacrime che le premevano
pronte ad uscire …lo odiava perché nonostante tutto non aveva mai smesso un
solo istante di amarlo.
“Tu sei l’essere più ignobile che io
conosca,hai distrutto la mia vita e adesso vorresti farmi credere che vuoi
essere migliore per me?A cosa devo questo cambiamento?”
Non gli credeva ,lui era abile a
manipolare la gente nessuno lo sapeva meglio di lei.
“Chiedimi di Connor…”gli buttò in
faccia con un sorriso sardonico
“Chi è Connor ,il tuo nuovo stallone
,senti la necessità di parlarmi di chi ti scopi?”
“E’ tuo figlio!”
Questo è il momento in cui una roccia
si sgretola e si frantuma in mille piccolissimi pezzi.
Lei aveva preso la mira e aveva
sparato con il cannone : colpito e affondato
“Noi abbiamo un figlio?”non sapeva se
essere felice o disperato aveva perso tanti anni dell’esistenza di suo figlio
,come avrebbe recuperato,cosa gli aveva detto la madre,forse lo odiava…
“Si.”
“E dov’è ,vorrei vederlo.”
“Davvero ci tieni?”
“E me lo chiedi ,oggi dovrebbe avere 6
anni…deve essere un ometto ,mi somiglia o ha preso la tua bellezza…?”
“Ma guardati ti pavoneggi come un
padre …peccato che non lo vedrai mai.”
“Perché mi fai questo?”
“Ti racconto una storia,narra di una
ragazza che aveva rinunciato alla sua vita per seguire un uomo che credeva
l’amasse.
Per un po’ erano stati felici finchè
lui non aveva iniziato a cercare altrove quello che lei non riusciva a
dargli,eppure lei si impegnava eh.
Una sera lei andò oltre ogni suo
limite vergognandosi di se stessa e dovette scappare lontano da lui per poter
tornare a vivere .
Lui l’aveva legata per sempre a se con
un dono inaspettato ,le aveva donato un figlio.
Lei però era pazza dal dolore e si era
rifugiata nell’unico posto dove i bambini non nascono e così il piccolo Connor
non ha mai visto la luce ,perché all’oscuro non esiste ne luce ,ne speranza ,ne
domani.
L ’oscuro è l’oblio.
E ’ lì nostro figlio vuoi andarci
Angel?”
Lui era un marinaio e conosceva le
leggende sull’oscuro,il posto dove le sirene innamorate degli uomini andavano a
morire…
“Annie…tu…io….”
“Non mi chiamo Annie ma Anniaide e sì
ero una sirena prima di vedere te e perdere per sempre la mia identità e ho
rinunciato a nostro figlio quando mi sono nascosta nell‘oscuro ma non lo sapevo
che una volta varcato quel limite lui sarebbe morto dentro di me ...”
“Anniaide perdonami,amore mio sono
stato un pazzo ,ti prego perdonami, dammi un’altra possibilità.Tu sei l’unica
cosa bella di tutta la mia vita ed io ti ho ti ho fatto questo …ho fatto questo
a nostro figlio…”Angel era piegato in due dal dolore ,avrebbe avuto un figlio
di sei anni dall’unica donna che gli avesse mai donato qualcosa di vero e lui
aveva distrutto le loro tre vite per la paura di accettare il sentimento che
stava nascendo in lui.Questa era stata allora la ragione che lo aveva spinto ad
umiliarla e a farla scappare via ,inaridendo la vita di entrambi e spegnendo la
vita della loro creatura.
Angel piangeva …per se stesso,per la
donna che amava e per il figlio che non avrebbe mai conosciuto…
Un altro uomo stava piangendo
Un altro uomo stava chiedendo perdono
Un altro uomo si stava piegando
“Il mio lavoro qui è terminato ora
posso andare…”
“Dov’è William mamma Willow?”
“Non lo sappiamo Keanu, è scomparso
nella foresta lo stesso giorno che tu sei sparito in acqua con lei.Credo che si
sia spazzato qualcosa dentro di lui ...lo abbiamo cercato ma lui non vuole
farsi trovare.Ti prego dimmi che non lo odi!”
“Come potrei… io non ho diritto di
odiarlo perché lei lo ama più di se stessa.”
“Credo che lui si odi anche per questo
adesso.spero solo che non impazzisca ,è tanto duro fuori quanto fragile
dentro.”
Dawn li ascoltava stando in disparte
rossa in viso al pensiero di quello che era accaduto poco prima.
“Devo trovarlo,so come ci si sente a
ferirla ,ti sembra di aver ucciso la parte migliore di te.
Lo riporterò a casa mamma Willow se
sarà necessario lo picchierò ,lo legherò e lo costringerò a seguirmi.Non posso
perdere anche un fratello.”
Lei si stava asciugando le lacrime con
il suo grembiulino azzurro ,sperava che Keanu fosse l’unico al mondo in grado
di far ragionare William.
Il suo ragazzo la rendeva così fiera
di lui,adesso era un uomo ,finalmente libero dal passato ma con una missione
ancora da compiere,magari c’era ancora speranza per tutti.
“Portami con te!”Dawn non riconobbe la
sua stessa voce,le parole erano uscite da sole direttamente dal suo cuore.
La guardò ,le sorrise e le allungò la
mano in un tacito invito.
La gioia negli occhi della fanciulla
era il dono più bello che avesse mai ricevuto da tanto tempo .
Keanu la cinse i fianchi ,la sollevò e
la fece adagiare su Bucefalo salendo dietro di lei.
Non c’erano bisogno di parole ,tra i
due ragazzi stava nascendo l’amore.
Willow li guardò cavalcare insieme
,due solitudini che si erano trovate,due destini che si stavano fondendo,due
giovani che stavano finalmente vivendo.
Anniaide stava passeggiando lungo il
molo.
Si era lasciata alle spalle Angel e
tutta la sozzura della sua precedente esistenza quando si ritrovò davanti ad un
veliero bellissimo.
Non era il Crystis ,che conosceva bene
,questo era di fattura spagnola ,e fu certa di non averlo mai visto prima.
Accarezzò il legno stagionato ,sfiorò
le corde che lo tenevano legato al molo con reverenza sapendo quante mani le
avevano tirate con forza per assicurarne le cime ,
alzò lo sguardo verso prua , vide la
sirena che vi era intagliata ,e il fiato le si mozzò in gola.
Bellissima ,con i capelli lunghi che
scendevano lungo il busto per velare i seni tondi si aggrappava con le braccia
sopra la testa allo sperone di prora mentre la sua coda abbracciava la parte
anteriore del veliero.
Il viso fu quello che sconvolse
Anniaide perché vi riconobbe il suo.
“Annie”lesse sulla fiancata in alto
del veliero inciso su una targa di ottone e le lacrime scesero finalmente
libere sulle sue guance.
“L’ho fatta fare quando te ne andasti.
Volevo qualcosa che mi ricordasse
te,per averti al mio fianco.Ti ho sempre amata Anniaide .
Ti ho fatta ritrarre come sirena senza
sapere che quella era la tua vera natura .
Io ti amo chiunque tu sia.”
La sua voce profonda le giunse alle
spalle ,l’aveva seguita ,non voleva perderla…
Le lacrime di una sirena uccidono i
ricordi ma leniscono il dolore e se sono di gioia spazzano via il dubbio ,
l’incertezza e l’amarezza.
Si girò lentamente ,si lasciò
avvolgere dal suo sguardo pieno d’amore e pentimento e l’abbracciò.
Adesso il suo desiderio era compiuto.
“Vuoi fermarti un momento?”erano le
prime parole che le rivolgeva in quella interminabile cavalcata.Avevano una
missione da compiere ma si sentivano in colpa perché la vicinanza dei loro
corpi li rendeva tacitamente e inspiegabilmente felici.
“Si,ti prego!”il corpo di Dawn era
allo stremo.
Sentiva il suo corpo muscoloso
scivolarle addosso ritmicamente seguendo i movimenti del cavallo e non
resisteva più.
Provava nuove sensazioni sconosciute,
un mondo misterioso le si stava rivelando ,brividi e calori di cui non
comprendeva la ragione,capogiri e affanni ingiustificati se non fosse scesa al
più presto sarebbe svenuta.
Keanu scese e la aiutò prendendola in
braccio in quel momento si accorse che lei non stava proprio benissimo,era
rossa con gli occhi lucidi e il fiato corto…
“Dawn perdonami ,sono stato uno
stupido ,ti ho costretta a montare per ore e tu magari non sei abituata ,temo
ti sia venuta la febbre ,fammi sentire…”e appoggiò la mano sulla fronte di lei
che scottava.
“Non ti preoccupare sto bene ,fammi
rinfrescare un momento al ruscello e poi sarò come nuova per riprendere la
ricerca.”non poteva dirgli che in verità lei era un’amazzone che cavalcava per
ore vincendo ogni torneo d’Inghilterra …e che i suoi malesseri erano dovuti al
solo averlo al suo fianco.
Lui si tolse la camicia bianca e la
bagnò nell’acqua fresca .
dopo averla strizzata per bene gliela
mise in fronte …legandola sulla nuca.
“Questo dovrebbe darti un pò di
refrigerio”
“uhm,grazie…”IL SUO TORACE NUDO REFRIGERIO???
Ma si era mai visto quell’uomo?Aveva le spalle larghe e muscolose con i
bicipiti più definiti della terra che ad ogni movimento delle braccia questi si
muovevano in una danza mistica di vene color del mare ,per non parlare dei suoi
pettorali e della sua pancia,avrebbe potuto giocare a scacchi su quella
perfetta scacchiera per ore interminabili…un torneo con 300 avversari …facciamo
mille…si rese conto che quando le aveva voltato le terga per immergere la
camicia aveva soffocato un gemito che se le fosse sfuggito sarebbe sembrato il
richiamo della foresta…dovette abbassare lo sguardo e concentrarsi su
un’operosissima famiglia di formiche per riuscire a formulare un pensiero
coerente.
Unica conclusione
plausibile:quell’uomo la stava stregando,non c’era ombra dell’innocente
fanciulla partita da Londra in lei…doveva essere morta da qualche parte in
mare…la sua camicia premuta sulla fronte e la sua pelle ambrata sotto gli
occhi…come avrebbe potuto riprendersi…
“Down ,mi stai preoccupando ,qui
vicino c’è la mia casa forse è meglio se per oggi sospendiamo le ricerche e ti
riposi per bene.Non ti preoccupare sarò un perfetto gentiluomo non mi
approfitterei mai di te,che ne dici?”il suo volto paonazzo e le goccioline di
sudore che apparivano sulla sua pelle gli stavano facendo temere che la giovane
donna si fosse presa un’insolazione .
“Si,sarà meglio se ci riposiamo …!”gli
disse e aveva il fiatone,il problema era se lei si sarebbe comportata da gentil
donna…
“Keanu…Buffilis…”la voce di William
arrivò inattesa come un temporale d’agosto.
“William sono giorni che tutti ti
cercano…”
“Buffilys…”ripetè con un filo di voce
,temendo che la speranza appesa ad un sottile filo di seta si spezzate per
sempre.
“E’ in un limbo ,tra la vita e la
morte ma stanno facendo di tutto per riportarla indietro e forse potresti
aiutare anche tu…”vedere William in quelle condizioni ,lacero, pieno di graffi
insanguinanti ,sporco…un animale che aveva corso disperatamente per giorni
nella foresta incurante di qualsiasi ostacolo gli si parasse di fronte,lividi
ed escoriazioni ne facevano da padroni sulla sua pelle.
“Perché sei qui?”chiese incredulo a
Dawn
“Uccidimi,dopo quello che stavo per
farti non meriterei altro.”
Dawn lo guardava come se lo vedesse
per la prima volta,la sua fragilità era emersa in superficie ,una parola e lui
sarebbe perito davvero.
“William ,scordiamoci il passato ,ti
prego lasciamocelo alle spalle ,cominciamo da capo come fratello e sorella .Io
voglio darti l’amore di cui la nostra famiglia ti ha privato...”
Lui rimase in silenzio guardandola con
il capo reclinato da un lato come per capire se si stesse burlando di lui…
Keanu non ci stava capendo dentro
niente ma vedendo l’espressione sofferta di entrambi e finalmente un colore
normale sulle gote di Dawn decise di rimandare i chiarimenti.
“Perché vuoi perdonarmi?Io non lo
merito.Io faccio quasi violentare mia sorella ,uccido chi mi ama,sacrifico
tutti e tutto per me stesso…io non merito la tua pietà.”
Dawn gli si avvicinò gli mollò un
sonoro schiaffone e lo cinse in un abbraccio fortissimo.
“Smettila adesso.Qualsiasi cosa dirai
o farai non mi allontanerai da te.Tu sei l’unico fratello che ho e se una donna
ha deciso di donarti il suo cuore e la sua vita è perché ha visto la luce in te
,il bello e il dolce che vedono tutti gli altri che ti stanno cercando che ti
amano e hanno vegliato sul tuo capezzale quando stavi morendo e remavano di
giorno e di notte pregando di rivedere il tuo sorriso.io voglio conoscere
questo fratello di cui i nostri genitori mi hanno derubato e privato.il mio
cuore ha scelto te William Shelby con tutti i tuoi difetti.”
William non sentiva il suo nome
associato a quel cognome da una vita ,questa fu la goccia che frantumò il vaso.
Si piegò su se stesso crollandole
davanti e lei lo seguì tenendolo stretto tra le braccia nella discesa verso la
terra,iniziò a piangere senza vergogna singhiozzando come un bambino anzi come
non aveva mai fatto nemmeno da bambino ,e le chiedeva perdono con la voce della
sua anima finalmente emersa dagli abissi.
Il suo sangue si mescolava alle
lacrime che scorrevano calde .
“Io ti ho già perdonato William
,adesso devi perdonarti tu e farti perdonare da lei.”
Il terzo uomo stava piangendo
Il terzo uomo stava chiedendo perdono
Il terzo uomo si stava piegando.
Altro sangue era stato versato e
l’onta era stata lavata.
Buffilys aprì lentamente gli occhi.
Intorno a lei un profumo di gardenie e
rose …
Non sapeva dove fosse e tanto meno chi
fosse…
Si alzò dal letto e i petali di rose e
gardenie scivolarono a terra.
L ’aveva cosparsa un Xander morente
,li aveva rubati al giardino di mamma Willow prima dell’ incontro con Down ,in
un estremo gesto di amore sperando che il loro profumo le facesse ricordare
colui che amava e la riportasse indietro .
L’amore vero profondo che ti lacera
l’anima è fatto di piccoli gesti che lo rendono indimenticabile e capace del
più grande dei perdoni,per questo nessuno ebbe il coraggio di togliere quei
fiori dal suo corpo,non si poteva non esaudire il desiderio di un amante
condannato a morte.
I suoi piedi nudi toccarono il
pavimento di marmo freddo e calpestarono i petali rossi e bianchi ,amore e
sangue,purezza e speranza.
Uscì dalla grande stanza non
riconoscendo niente di quello che la circondava.
La sua memoria era svanita.
Lei non era più .
Le guardie urlarono di gioia e lei
spaventata scappò a nascondersi ma quando non sai ne chi sei ne dove sei le
cose sono oltremodo complicate:finì dritta nella sala del trono facendo
ammutolire tutti i presenti.
“Gilys ,la nostra bambina è
tornata!”disse con un filo di voce Johyssen
Buffilys aprì lentamente gli occhi.
Intorno a lei un profumo di gardenie e
rose …
Non sapeva dove fosse e tanto meno chi
fosse…
Si alzò dal letto e i petali di rose e
gardenie scivolarono a terra.
L ’aveva cosparsa un Xander morente
,li aveva rubati al giardino di mamma Willow prima dell’ incontro con Down ,in
un estremo gesto di amore sperando che il loro profumo le facesse ricordare
colui che amava e la riportasse indietro .
L’amore vero profondo che ti lacera
l’anima è fatto di piccoli gesti che lo rendono indimenticabile e capace del
più grande dei perdoni,per questo nessuno ebbe il coraggio di togliere quei
fiori dal suo corpo,non si poteva non esaudire il desiderio di un amante
condannato a morte.
I suoi piedi nudi toccarono il
pavimento di marmo freddo e calpestavano i petali rossi e bianchi ,amore e
sangue,purezza e speranza.
Uscì dalla grande stanza non
riconoscendo niente di quello che la circondava.
La sua memoria era svanita.
Lei non era più .
Le guardie urlarono di gioia e lei
spaventata scappò a nascondersi ma quando non sai ne chi sei ne dove sei le
cose sono oltremodo complicate. finì dritta nella sala del trono facendo
ammutolire tutti i presenti.
“Gilys ,la nostra bambina è
tornata!”disse con un filo di voce Johyssen
“Buffilys,tesoro…”ma le parole
morirono in bocca al re mentre sua figlia usciva fuori di corsa dopo aver
guardato tutti come se fossero mostri.
“Piccola fermati!”le urlò il padre ma
lei ormai stava correndo fuori dal castello di cristallo.
Una sensazione terribile la avvolgeva
e la soffocava ,sentiva di aver subito una perdita dolorosa e non trovava pace.
I ricordi della sua esistenza vagavano
perduti tra i flutti marini e lei con loro.
“William,devi andare da lei!Tu sei
l’unico che può riportarla indietro.”
“Keanu sei per caso impazzito?di cosa
stai parlando?”
Erano a casa di Keanu ,dopo l’intenso
chiarimento avevano bisogno tutti e tre di un po’ di riposo.
William si era lavato e si era messo
una maglietta blu elettrico di Keanu e un paio di jeans chiari sempre di
quest’ultimo che per fortuna aveva la sua stessa corporatura ed era riuscito a
fargli togliere quello che fino a qualche giorno prima si potevano definire
vestiti:stracci intrisi di terra e sangue.
Un nuovo William era di fronte a loro
pronto a ricominciare da capo anche se non avesse idea di come fare.
“Keanu ma Buffilys hai detto che è nel
suo castello no?SOTT’ACQUA?”chiese una Dawn con ancora non poche difficoltà a
accettare l’intera storia ,compresa la parte che era innamorata di un sirenide
che era promesso sposo di un’altra.
“Appunto:sott’acqua …la mia portentosa
apnea potrebbe aiutarmi per
“William il tuo ingegno mi
stordisce:canne di bambù???tu non dovrai respirare!”
“AH adesso sì ,che va meglio…ci arrivo
da morto!la raggiungo come fantasma e tutti i nostri problemi sono risolti!”
“Smettila di fare il cretino”
“Forse non ti sei accorto che io devo
respirare per vivere mio bel pesciolino!”
“Il tuo sarcasmo è fuori luogo.”
“Quanto la tua stupidità!”
“Adesso basta!Tenete a bada i vostri
ormoni ragazzi o vi lascio senza cena!”Dawn stava cucinando delle patate lesse
unica risorsa commestibile in casa.‘Strano destino il mio ,pensò mi ritrovo
sempre a pelar patate oggi!’
“oh questo sì che sarebbe un guaio
…”disse Keanu e scoppiarono tutti e tre a ridere .
Quella era la prima volta dopo tanto
tempo per tutti.
“William,io dicevo sul serio.Veramente
ci sarebbe un modo.
Io ha ancora qualcosa a cui rinunciare
e mi è concesso esprimere un desiderio,ma dovrai averne molta cura perché un
desiderio donato è fragile e se si spezza entrambi moriamo.
Io vorrei che tu avessi il mio potere
di respirare e vivere sott’acqua e in cambio io vi rinuncerò per sempre. Vivrò
il resto dei miei giorni come un vero mortale (si voltò verso Dawn)ma tu così
potrai raggiungerla e magari guarire le sue ferite.”
Quello era il più grande dono che gli
avrebbe mai potuto fare,gli regalava di nuovo la speranza.
Lacrime scesero sulle gote di William
e di Dawn,entrambi sapevano a cosa il moro stava rinunciando:all’ultimo
appiglio della sua identità ,rinunciava per sempre al mondo sommerso.
“Credi che funzionerà?e che non mi
odierai per questo un domani ?”
“Lei ha scelto te talmente tanto tempo
fa che non potrei far altro che sperarvi finalmente felici.Credimi adesso
voglio gustarmi la vita e vedere cosa mi sono perso in tutto questo tempo.”
Lo sguardo che aveva posato su Dawn
chiarì ogni dubbio a William.Il cuore di Keanu non era più di Buffilys…
La ragazza stava impegnandosi al massimo
ai fornelli per rendere saporite delle misere patate con spezie ed erbe e non
si accorse degli occhi di Keanu che la stavano ammirando soffermandosi sulle
curve del suo bellissimo corpo.
“Sarà un onore per me ,allora
,accettare il tuo dono.Grazie fratello non lo dimenticherò!”gli si lanciò
addosso e lo soffocò in ‘un abbraccio da uomini ’.
“Quando si parte?”
“Domattina .Stanotte ti riposerai ,il
viaggio sarà lungo e faticoso perché dovrai percorrere parecchie miglia prima
di incontrare il castello di cristallo e anche qualche pericolo ma sono sicuro
che ci riuscirai,per Dio ,tu sei William il Sanguinario!”
La speranza è una fuoco che arde
,brucia e riscalda cuori che fino ad allora erano assopiti nel ghiaccio delle
tenebre.
E William adesso ardeva.
“Anniaide, secondo te funzionerà, o
Keanu è un folle?”
“Angel questo è il piano più pazzo che
io abbia mai sentito e per questo potrebbe anche andare bene!”
“Non è una gran risposta amore mio…”
“Non ne ho altre.Taci e prega!”
“Questa è la mia donna ,decisa e
prepotente!”
Ma nessuno lo stava considerando.
William stava entrando in acqua,dopo
che gli erano stati spiegati tutti gli accorgimenti e le strade da percorrere
,le tappe che avrebbe dovuto fare ,i velieri affondati che avrebbe incontrato…e
altre mille raccomandazioni che non ricordava già più.vedeva solo gli occhi più
profondi di quelli della luna che lo stavano aspettando e lui bramava di
raggiungerli.
L’acqua gli arrivò alla bocca e lui
d’istinto nuotò.
“Accidenti NO ,quante volte te lo devo
dire,cammina!”
Keanu urlava dalla spiaggia.
“Cammina dice lui ma io non tocco come
faccio a camminare?”
“Accidenti a te,vai sott’acqua e
respira ti ho detto!”
Lui ci andò ma emerse pochi istanti
dopo avendo bevuto metà oceano.
“Non ce la farà mai!”sentenziò Angel alquanto
divertito e nello stesso preoccupato ,sapeva quanto tutto ciò fosse
dannatamente importante.
“Ci riuscirà!”disse Dawn,convinta che
il fratello si sarebbe dimostrato un eroe.
“Sarebbe un miracolo!”sentenziò
Anniaide.
“Sforzati di stare sotto e respira
,vedrai che ci riuscirai …dannato imbecille scordati di essere un uomo ,non
puoi più annegare metti da parte quel cazzo di istinto!!!”
Rimasero tutti basiti,quello che aveva
urlato e imprecato era Keanu ,il perfetto gentiluomo che non perde mai la calma???
“William ci devi riuscire.La sua vita
dipende da te.”e su questo si trovarono tutti d’accordo.
La nota giusta nello spartito ,quella
che crea la melodia perfetta.
William si buttò di nuovo sott’acqua e
si fece forza con le parole di Keanu “…La sua vita dipende da te!”si ancorò con
le mani ad una roccia e ci rimase finchè non sentì i polmoni pronti ad
esplodere ,non avevano più ossigeno e non ci sarebbe stato tempo a sufficienza
per tornare in superficie ,quello era il momento della verità,o sarebbe annegato
o sarebbe riuscito a respirare.
Chiuse gli occhi e pensò a Buffilis,a
i suoi baci ,le sue labbra carnose ,la sua dolcissima lingua,il profumo fiorito
della sua pelle e stava ansimando in preda ad un bisogno impellente di lei
,ansimava sott’acqua…ci era riuscito.
Urlò di gioia ma nessuno lo senti.
“E’ troppo tempo che è la sotto!”
“Già!”
“Già!”
“E’ annegato!”
“Anniaide sei veramente poco
fiduciosa,vabbè che hai perso i tuoi poteri amore ma almeno la speranza potevi
tenerla!”Angel era veramente scocciato,lei non aveva fiducia nel loro
William,come darle torto…erano lì a provare da cinque ore.
“Ci è riuscito!”disse Keanu con un
sorriso largo come il sole sulle labbra.
“Credo anch’io!”sospirò speranzosa
Dawn
“E’ annegato!”sentenziò terrorizzata
Anniaide.
William correva verso un sogno ,verso
una nuova vita,verso l’altra metà di sé.
A fatica erano riusciti ad avvicinarla
, farle accettare la loro presenza e a convincerla che erano i suoi genitori e
che non volevano farle male.
Buffilys era talmente distante che li
faceva tremare tanto sembrava irraggiungibile.
Decisero di non forzarle la mano di
partire con racconti belli della sua infanzia , uno al giorno non di più in
modo che lo assimilasse .e poi la lasciavano girare libera nella segreta
illusione che qualcosa catturasse la sua attenzione e la facesse ritornare
indietro nel tempo ,alla sirena spensierata di una volta,anche se adesso aveva
due bellissime gambe.
I pretendenti arrivarono da ogni parte
del grande oceano .Si era sparsa la voce che Buffilys era tornata incapace di
ricordare il passato e tutti si erano lanciati alla carica.
La principessa aveva sempre fatto gola
a molti ,tanti quanti i suoi storici rifiuti quando il suo cuore era di William
,ma adesso che lui non ne era più il re ,i maschi avevano ripreso a sperare
.Keanu e William erano fuori gara e i giochi si erano finalmente riaperti.
Praticamente assediarono il castello
,con i loro doni e la loro boria.
Tutti i giovani rampolli dei migliori
casati del mare,belli da mozzare il fiato che non avevano e tutti convinti di
essere quello giusto per lei.
Johyssen e Gilys decisero che farle
prendere marito sarebbe stato il modo migliore per dare un senso alla sua vita
e così acconsentirono a udienze e appuntamenti giornalieri in cui la
principessa avrebbe dovuto conoscere i predatori del suo cuore e lasciarsi
conquistare.
Peccato che dopo estenuanti
tentativi,nemmeno da smemorata si convinceva a sposarsi.
Non ne salvava mai uno.
Sembravano essere pieni di difetti,lei
anche quelli meglio celati riusciva a portarli a galla .
Non sapeva chi fosse ma capiva
benissimo chi fossero gli altri.
William stava camminando da ore e
ormai la luce del sole era parecchio lontana .
Amava il mare da sempre ,lo aveva
navigato in lungo e in largo ma mai lo aveva emozionato come adesso.
Non lo stava solo solcando lo stava
vivendo,era parte di lui.
La vita che lo circondava lo lasciava
esterrefatto ,colori ,animali che mai avrebbe immaginato ,gli passavano accanto
con una serenità che lui non aveva mai conosciuto.
Ad ogni passo in avanti approfondiva
l’animo di Buffilys ,il suo comportamento la sua totale serenità benchè
inesperta la loro prima volta derivavano da qui,lei era libera e senza falsi
pudori come tutto quello che lo circondava.Anche per questo lui la amò ancora
di più.
Davanti a lui la fine del suo
viaggio:la morte.
Gli si gelò il sangue nelle vene e un
brivido scese lungo la schiena.
Era finita.
Non l’avrebbe mai raggiunta.
Era stato tutto inutile.
Non era destino che fossero felici.
Si preparò a morire …
Mefisto lo percepì da miglia di
distanza ma aveva rallentato per non arrivargli davanti troppo presto.
Assaporava il momento ad ogni passo
del piccolo uomo,pregustava l’attimo ed ogni suo pensiero adesso erano uno
davanti all’altro e si stavano misurando.
Gli girò intorno tre volte.
Gli fece vedere quanto fosse maestoso
,gigantesco e malignamente bello.
Gli si parò di fronte e spalancò le
fauci.
“Sono stanca.Possiamo smettere per
oggi per favore???”Buffilys sembrava esaurita da quelle continue attenzioni di
esseri di cui non le importava assolutamente niente.Voleva stare da sola e
tentare di ricordare chi fosse.Le stavano tutti facendo perdere tempo.
“Riposati cara,ne riparleremo domani,i
tuoi pretendenti vorranno vederti in tutto il tuo splendore e non stanca e
provata.Vai pure tesoro!”le disse la madre che ogni giorno percepiva il
malessere crescente della figlia.Non aveva trovato ancora una collocazione ,un
ruolo in quel mondo che da quando era partita per correre dietro al suo grande
amore non le apparteneva più.
Forse quel uomo avrebbe potuto aiutare
sua figlia ? Domanda inutile tanto lui non avrebbe mai potuto raggiungerla e
suo marito non le avrebbe mai permesso di tornare in superficie.
Si sarebbe dovuta accontentare del
involucro di sua figlia per il resto dei suoi giorni.
“Sali”
William spalancò gli occhi e pensò di
avere le allucinazioni.
“Sei anche sordo oltre che stupido,ho
detto s a l i.Di quel passo la raggiungerai quando sarai vecchio.”
“Ma tu parli!”
“E tu ascolti!”
“E dopo tutta questa filosofia pensi
di muovere le chiappe o ti devo fare un disegnino sulla sabbia?”
“Hai anche il senso
dell’umorismo!”disse William saltandogli in groppa.
“Più veloce della luce mio prode
Ronzinante!”lo schernì William ormai rilassato sulla schiena del suo mortale nemico.
“Mò ti senti DonChisciotte
adesso?Guarda che Buffilys non ha niente a che vedere con l’insipida Dulcinea!”
“E tu come fai a saperlo?”
“Me la sono magnata!”disse ridendo
Mefisto.
“Forse era meglio se non te lo avessi
chiesto,visto che stavi per papparti anche me…”
“Già ma lei non me lo ha permesso e se
lo facessi adesso la perderemmo tutti per sempre,quindi combatti contro i
mulini a vento DonChisciotte ma riportala a casa.Non sopporto di vivere in un
mare dove lei sopravvive ,lei deve tornare a vivere.”
William annuì.Uno squalo che parla e
ha dei sentimenti ,questa sì che era una bella favola,un giorno avrebbe potuto
raccontarla ai loro figli. Figli ? Una cosa alla volta William,una alla
volta.si ripetè.
Ma il sorriso era già sulle sue
labbra.
“Speranza,tu che degli uomini sei il
cammino
Mostra la via a questo cretino”
a perditempo, Mefisto componeva versi…
“Io dovrei tornare a casa …”disse
Keanu.
“Ti prego portami con te.”Down aveva
deciso di non perdere più tempo inutilmente.Voleva essere
Sua :ora e per sempre ma era pronta ad
accontentarsi anche di un solo momento e custodirlo per sempre nel suo cuore.
“Sei sicura?“
“Mai stata tanto in vita mia !”gli
confermò radiosa.”
“Ehi voi due,che credete di fare?”
“Angel non fare l’idiota …sono due
adulti e tu non sei il padre di nessuno di loro.Ragazzi andate e divertitevi ce
lo meritiamo tutti un po’ di divertimento qui.”disse Anniaide sorridendo verso
il suo uomo.
Forse la felicità poteva essere
contagiosa e portare fortuna ad una coppia che ancora non si era riunita.
“Dawn,a proposito di ieri notte…”
“Avevamo tutti altro per la testa,e
chiederti di dormire con me non deve essere stato il massimo del tempismo.
“Ricordati :se la ferirai diventerai
il mio pasto e io ti masticherò lentamente ,pezzettino dopo pezzettino.ci siamo
intesi?”
Erano davanti al castello e lui era
rimasto a fissarlo incantato,un castello medioevale interamente costruito in
cristallo diafano.era la cosa più bella e strana che avesse mai visto dopo
Buffilys.
“Lei non è lì dentro ora. E’ nel
veliero.fa che io non mi debba pentire per averti aiutato,uomo.”
“Io la amo ,squalo!”
“Mefisto.”
“William.Grazie”
“Se la riporterai a noi sarò io a
doverti ringraziare.”e così dicendo ,lo squalo più vecchio del mondo se ne
andò.
Si avviò verso il veliero indicatogli
da Mefisto.
Sembrava il Cristys in piccolo e
questo lo fece trasalire:cercava pace nell’unico posto che poteva ricordargli
lui.
La vide seduta in prua ad ammirare il
vuoto nella ricerca di se stessa o forse della vita.
I suoi capelli fluttuavano liberi
nell’acqua e lui avrebbe voluto avvolgersi dentro,il suo abito bianco era lungo
fino ai piedi e le si incollava addosso non lasciando nulla alla fantasia ,il
suo corpo era un completamente alla mercè dei suoi occhi ,e lui ne amava ogni cellula..
Fece un passo verso di lei ma il legno
scricchiolò sotto i suoi piedi e lei si voltò di scatto spaventata per
incontrare i suoi occhi…blu come il mare …
“Buffily…”mise tutto il suo amore nel
pronunciarne il nome.
“Lei mi conosce signore?”
Non esistono parole per descrivere il
dolore al petto provato da William ,una mano gli aveva stritolato il cuore
infilandoci le unghie dentro facendolo sanguinare…Buffilys non si ricordava di
lui…
“Si ,anche se non quanto vorrei…”
“Sarebbe così gentile da raccontarmi
qualcosa di me?Io ho perduto i miei ricordi …”e i suoi occhi divennero tristi e
supplichevoli.
“Vorrei fare di più:crearne dei nuovi
insieme a te!”
“Come si permette?La sua audacia è
imbarazzante,se vorrà di nuovo parlare con me dovrà farlo in udienza al
castello di fronte ad altri.Non so chi sia ma non le permetto di mancarmi di
rispetto.
Arrivederci.” Furiosa si voltò pronta
ad andarsene.
Quel estraneo le aveva sfacciatamente
fatto una proposta indecente e lei si era vergognata fino al midollo…
Solo a guardarlo rischiava di perdere
il controllo di ogni sua facoltà,era bello più di chiunque altro dei suoi
pretendenti ,e quegli occhi le promettevano l’intero universo ,la fiamma che
ardeva in loro l’avrebbe bruciata se li avesse guardati ancora…doveva scappare
lontana da lui ma i suoi piedi non volevano darle ascolto.
William si stava maledicendo per
essersi spinto troppo,aveva sprecato un occasione unica trovandola da sola
…però lei non se ne stava andando .
Gli voltava le spalle ma non se ne
andava.Rimaneva bloccata davanti a lui .Imprigionata forse dal suo stesso
dimenticato amore.
Le si avvicinò ,le appoggiò
delicatamente le mani sulle spalle e la fece girare verso di lui ,trovandosi
uno di fronte all’altra ,i loro corpi si sfiorarono e i loro occhi cercarono le
loro reciproche anime ,scrutandole accarezzandole ,amandole.
“Io vorrei andarmene ma non ci
riesco…”un sussurro le sue parole sulle labbra tremanti,lo sguardo caldo di lui
la stava bruciando…
“Questo è il tuo posto Buffilys,tra le
mie braccia .non lo ricordi adesso ma col tempo saprai che è la verità .Ti
prego rimani ancora un po’, guardami e dimmi quello che provi.”
“Sono confusa…devo andarmene ma i miei
piedi non rispondono…”
“Cosa vedi in me Buffilys?”stava
pregando che l’amore che esprimeva l’intero suo essere la toccasse e ridestasse
i suoi ricordi.
“Non lo so…Io vedo…”
“Mia signora la stanno importunando
,vuole che allontani quel losco individuo da lei?”una guardia reale non
vedendola rientrare si era precipitata per vedere che stesse bene e trovarla
tra le braccia di un umano non era proprio quel che un sirenide potesse
definire stare bene.
“No ,adesso rientro ,il signore mi
stava…aiutando”si sentiva come se fosse in balia del più potente dei gorghi
persa in lui e il verbo aiutare non si addiceva alla situazione ma non avrebbe
mai voluto che qualcuno facesse del male a quell’uomo .si staccò a malincuore
da lui .
“Le udienze inizieranno tra poco ,sarò
felice di incontrarla al palazzo!”gli fece un profondo inchino degno della più
regale delle principesse e si allontanò.
“Buffilys…”la fermò.
Le prese la mano e fece una cosa che
non faceva più da una vita…un baciamano da perfetto gentiluomo e un inchino di
totale rispetto e dedizione.
“Ci sarò mia Regina.”
Buffilys per la prima volta da quando
si era risvegliata ,sorrise felice e si allontanò.
Si erano trovati e per nulla al mondo
l’avrebbe perduta di nuovo e con questa certezza si avviò verso il castello.
Una coda lunghissima di esseri di
sesso maschile erano in attesa del proprio turno.
Carichi di doni ,referenze e
l’illusione di fare breccia nel cuore della bella principessa.
William non aveva niente da donarle ma
in lui bruciava la speranza ,era stato scelto da lei già una volta ,adesso
doveva solo ripetersi il miracolo.
Il tempo non passava mai e lui odiava
le code…
Iniziò a giocare sporco!!!
“Ehi ,ho sentito dire che la
principessa sia davvero bella ma che non ami assolutamente i fiori la frase
‘fiori per un fiore’ con lei non funziona:ne è allergica ,diventa furiosa se
gliene regalano ,ha sentito di certe scenate…”fece roteando gli occhi e alzando
le braccia i in cielo.
In un solo colpo dieci uomini con la
coda colorata e le braccia piene di ogni meraviglia della che la natura potesse
creare scapparono alla ricerca di un regalo diverso da portarle.
E lui avanzò…
Pronto a sferzare il prossimo colpo.
“Ah e poi dicono che odi ricevere doni
commestibili ,lo trova assolutamente poco romantico e non fa nemmeno presentare
il pretendente che le offra un simile dono…”
E tiè che con un altro colpetto ne
scapparono una ventina …
E lui avanzò.
“Poi è totalmente astemia e non
sopporta nemmeno la vista dell’alcool non parliamo dell’odore .”
Aveva notato che qualcuno per farsi
coraggio si era scolato qualche goccio proibito per superare la timidezza e il
nervosismo e adesso si malediceva e scappava per lavarsi i denti.
“Odia terribilmente chiunque le regali
dei preziosi:pietre ,ori ,tutto.Dicono che si senta offesa perché lei non è una
donna da “comprare” con cose di valore o con la seta d’oriente…”
Questo fu un duro colpo per i
pretendenti,tutti avevano qualcosa di prezioso per Buffilys e improvvisamente
si trovavano con in mano delle bombe ad orologeria e corsero via disperati.
William il Sanguinario aveva colpito e
affondato.
Una strage.
Erano rimasti solo due sirenidi
davanti a lui.
E lo guardavano torvo.
Qualsiasi cosa si fosse inventato
questi non si sarebbero mossi da lì.
Lo fissarono con aria di sfida.
Lui non si rassegnò.
Sapeva che lei non lo avrebbe tradito.
La sua certezza vacillò quando sentì
la voce melodiosa del primo pretendente che cantava ,nella grande sala, per lei
una canzone d’amore.
Vide dalla porta le lacrime di
emozione di Buffilys e credete di morire.
Non poteva piangere per un altro.
Forse stava davvero rischiando di perderla.
Lei era talmente presa dalla voce di
quell’essere che ne sembrava rapita..
William tremò all’idea di lasciarsela
rubare dalle mani da un cantante caudato.
Le parole della canzone erano quelle
che facevano muovere le corde dell’anima di della donna.
Parlavano di un amore impossibile ,di
due esseri sempre insieme ma eternamente divisi …travolti da un destino crudele
che separava le loro strade per poi riunirle ,unica certezza :un amore
travolgente impossibile da dimenticare…
William era talmente concentrato a
leggere l’espressioni del volto di Buffilys che non si accorse che la canzone
sembrasse scritta per loro due.
Vedeva solo che stava smarrendo il suo
sogno.
Lei andò incontro al sirenide e gli
prese le mani nelle sue ,avvicinando il viso a quello del giovane,le gambe di
William divennero deboli…il silenzio scese nel salone,i suoi genitori saltarono
di gioia pensando che lei avesse finalmente scelto.
Lei gli baciò una guancia e lo
ringraziò per il bel dono.
“La donna che riceverà il vostro cuore
Messere sarà davvero fortunata ,mi dispiace non poter esser io vedete il mio
cuore ,benchè si trovi nel mio petto,non mi appartiene,è indomabile ,pensa di
battere al di là di ogni ragione per chi vorrà lui…non ascolta la mia testa.
Il mio cuore non sta battendo per voi
anche se la mia testa lo vorrebbe!Grazie per le emozioni che mi avete donato.”
Il re e la regina sprofondarono
depressi nei loro troni.
Non c’era speranza.
William ritrovò il respiro perduto…
.
L’ultimo pretendente prima di lui…
Si era messo a ritrarla e ne era
uscito un capolavoro,bello da mozzare il fiato ,se non fosse stata sua di sua
spontanea volontà si sarebbe caricato sulle spalle lei e poi anche il quadro…
Lei lo ringraziò ma gentilmente gli
confidò che nemmeno questa volta il suo cuore ne voleva sapere.
E così adesso toccava lui.
Entrò con tutta la spavalderia e forza
di cui era famoso :il pirata più temuto dei 7 mari.
Quando attaccava un veliero ci metteva
tutta la sua potenza carismatica da vero lottatore pronto a tutto per la
vittoria.
Arrivò ai piedi del trono e si inchinò
davanti ai regnanti improvvisamente muti e sconvolti alla vista dell’umano che
li aveva privati del loro unico bene :la loro bambina.
La rabbia stava montando sul volto del
re ,era furioso,si chiedeva come osasse quell’uomo essere tanto sfrontato da
presentarsi lì.stava per tuonare le peggiori minacce quando la moglie lo
bloccò,fermandogli la mano e indicandogli la figlia.
Buffilys splendeva di gioia.
Il suo corpo tremava ,i suoi occhi
brillavano dilatati dalla felicità e le sue labbra delicate erano incurvate nel
più dolce dei sorrisi.
“Sei così bella amore mio…la mia
stella bionda venuta dal mare…
ti amo da sempre ,da quando a ti sono
finito tra le braccia la prima volta ,ricordi ?
Mefisto voleva mangiarmi ma non ce
l’aveva con me ,aveva fame e tu glielo hai impedito .
non glielo hai permesso ,ricordi
amore?
Giocai con i tuoi capelli mentre ti
sorridevo e chiudevo gli occhi con l’immagine dei tuoi per sempre impressa
nella mente :magnifici , verdi come la foresta, svenuto tra le tue braccia.
È da allora che ti amo ,di giorno e di
notte,ti inseguo e ti sogno.
La mia vita non esiste senza di te
…adesso tu non puoi ricordarti di me ma senti le mie parole che scaldano il tuo
cuore ,sono calde le mie parole amore .
Non sapevo di saper piangere , tu me
lo hai insegnato ,come anche far l’amore ti ricordi com‘è stato bello tesoro
,eravamo uno parte dell‘altra ,una cosa sola,non sesso ,ma amore …
Tu sei e resterai l’unica per me
,qualsiasi cosa accada,da domani tu sarai sempre dentro di me .
Non scordarti le mie parole amore
mio,sono l’unica cosa che posso donarti.
Il mio cuore, il mio corpo il mio
essere ,ti appartengono ,adesso hai anche queste,le mie parole di uomo
innamorato.
Ascoltale dentro di te ,per non scordarmi
,ovunque tu adesso sia diretta ,non permettere che si perdano nella brina
dell’alba.
Ti mostreranno la via del ritorno
amore.
Il tuo William sarà in te per sempre.”
Quelle parole …a Buffilys scoppiarono
in testa come coriandoli colorati…
“Ti amo da quando i miei occhi si sono
persi nei tuoi due smeraldi rubati al cielo ,profondi come quelli della luna
…mi hai donato il tuo amore ma io ero troppo cieco per vederlo ,mi hai donato
la vita ed io non scorderò più il sapore delle tue lacrime ,il calore delle tue
parole ,perdonami Buffilys e amami ancora…amore mio.”
“La mia ragione mi dice di starti
lontana,il fuoco dei tuoi occhi mi brucia ma il mio cuore non sente ragioni.
So che se gli andrò contro ne
morirò.io devo conoscerti e darti e darmi una possibilità.!”
“Non se ne parla !”il re era fuori di
sé ,”lui no!Ti ha quasi uccisa l’ultima volta ,hai già rinunciato a tutto per
lui ,non ti merita non è nemmeno di sangue blu ,è solo un arrogante umano
pronto a distruggerti ed io no glielo permetterò.Portatelo via!!!”
“Mi dispiace contraddirla,non ci
conosciamo nemmeno ma non è vero che io non sia di sangue blu… ”
“PRENDETELO!”
“Keanu io…”aveva di nuovo quel rossore
sulle sue guance che tanto lo eccitava,finalmente aveva capito a cosa fosse
dovuto e non le lasciò il tempo di perdersi in inutili e superflue spiegazioni.
Quando gli aveva chiesto di dormire
con lui erano in una situazione imbarazzante con William che dormiva nella
stanza di fianco e lui non se la sentiva di iniziare qualcosa di così bello in
un modo che li avrebbe costretti a non lasciarsi andare ma a trattenersi in un
silenzio forzato…il loro momento sarebbe dovuto essere totalmente meraviglioso
e libero da ogni inibizione appagante e completo per entrambi,voleva amarla e
donarle tutto se stesso.
Lei aveva liberato il suo cuore da una
prigionia durata anni.
Le si avvicinò lentamente assaporando
i profumo del suo corpo ,il calore che irradiava e lo accarezzava più le si
accostava ,il battito del suo cuore che accelerava sempre di più,i suoi occhi
che si spalancavano per la meraviglia …
Non ebbe il tempo di connettere ,le
labbra morbide di Keanu stavano esplorando le sue e lei credete
Di morire.
Un bacio dolce ,una danza leggera di
labbra che si cercano nel desiderio di fondersi e perdersi per sempre.erano
solo loro due finalmente,il passato non esisteva più,volevano essere parte uno
dell’altra senza fantasmi alle spalle.
Le affondò la mano dei morbidi capelli
neri e la strinse ancora più a se mentre il bacio perdeva ogni pudore e castità
e si faceva passione pura ,desiderio implacabile.
Le gambe di Dawn tremarono
pericolosamente ,quello era troppo per loro ,emozioni mai provate si facevano
beffe di lei lasciandola senza fiato e forze.gli circondò il collo con le
braccia e si aggrappò a lui eliminando ogni distanza tra i loro corpi.si
premette a lui completamente ,voleva sentire il suo corpo muscoloso e fresco
contro il suo,aveva bisogno di toccare la sua pelle ,assaporarla perdersi nel
suo profumo…
Dawn era stordita ,il suo corpo
desiderava quel uomo e lo stava gridando a gran voce.
Keanu non si fece attendere e risposo
al richiamo di lei con tutto il suo essere.
La sollevò tra le braccia e la mise in
groppa a Bucefalo ,salì dietro di lei cingendola col le braccia e continuando a
torturarle il collo con baci ardenti mentre faceva correre al galoppo il nero
purosangue ,verso il loro angolo d’amore.
Lei aveva perso ogni freno inibitore e
ansimava sotto i suoi baci e le sue carezze audaci .
Mentre cavalcavano ,le mani di lui si
erano fatte strada sui suoi fianchi ed erano saliti fino alla curva dei seni
per chiudersi su di loro in una languida carezza che le aveva mozzato il fiato.
I suoi capezzoli erano fuori controllo
e supplicavano l’attenzione delle dita di Keanu che li solleticarono e
strinsero e accarezzarono finchè lei cedette al impulso di voltarsi e di
mettersi a cavallo di lui ,da vera amazzone si voltò con eleganza e si trovò a
circondarlo con le cosce ,alzò la gonna e fece qualcosa di impensabile per la
sua rigida educazione ,gli mise una mano nei pantaloni e accarezzò il suo
membro marmoreo sotto le sue dita morbide,Keanu rimase talmente sconvolto da
quello che stava accadendo tra le sue gambe che si dimenticò completamente di
essere in groppa al povero Bucefalo,la sollevò e la penetrò dolcemente
,perdendosi dentro la femminilità calda e bagnata ,lasciandosi avvolgere da lei
anima e corpo,cercò le sue labbra e i suoi occhi ,vi lesse paura del suo
giudizio e tanto ,infinito amore e desiderio ,le sussurrò sulle labbra “ti amo
“mentre la sue spinte la stavano facendo morire e lo stavano portando alla
perdizione ,finalmente lacrime di gioia scendevano sulle loro guance e vennero
insieme stringendosi disperatamente con il muto terrore di essere in un sogno .
In quel favoloso quanto incredibile
amplesso si erano smarriti per sempre.
Le gambe di Keanu avevano stretto
talmente forte il povero Bucefalo per tenersi legati a lui che se non fosse
stato nero si sarebbero mostrati dei chiari segni di rossore.
Le sue gambe erano muscolose e
allenate come quelle di un grande atleta ma lo sforzo era stato tanto quanto il
piacere raggiunto con l’imprevedibile fanciulla che aveva rapito il suo cuore.
Scesero da cavallo con non pochi sensi
di colpa nei confronti di quest’ultimo che nitrì parecchio divertito e scappò
al galoppo dalla sua bella,ne aveva di cose da raccontarle…
Dawn tremava per le emozioni che
scuotevano tutto il suo essere ,le aveva detto che l’amava e lei smaniava in
attesa del momento in cui la sua calda voce glielo avrebbe ripetuto.
Keanu si fermò davanti alla porta ,si
voltò lentamente verso di lei e quasi leggendole nella mente sorrise ,la
sollevò tra le braccia e le sussurrò il più bello dei ’ ti amo ‘che un orecchio
avesse mai udito.
Emise un gemito di soddisfazione
mentre annegava nei pozzi profondi e senza fine che erano i suoi occhi.
“Ti amo Keanu e non riesco a
immaginare la mia vita senza di te,non esistevo prima di conoscerti,non
esisterò se non mi vorrai più ma adesso rendimi tua e fammi dimenticare tutto
il resto del mondo.Per me ora ci siamo io e te…ti voglio ,ho sete e fame di
te…voglio sentire il tuo corpo sul mio ,la tua pelle e le tue labbra,voglio
marchiarmi con il tuo ricordo per il resto dei miei giorni,durasse anche solo
una notte “
Aveva parlato tutto d’un fiato senza
pensare a nulla e questo lo emozionò ,la donna che stringeva a se gli stava
offrendo l’ anima e lui non vedeva l’ora di donarle la sua,in quell’istante
comprese che lei era l’unica per lui …e le sigillò la bocca con un bacio .
“Non dovrai scoprire mai cos’è la vita
senza di me perché non ho intenzione di lasciarti fuggire adesso che ti ho
trovata.Tu sei la mia metà ,quella che mi completa eppure ti conosco da poco ma
è come se fossi la parte che mi mancava per essere totale.voglio morire in te
,addormentarmi e risvegliarmi trovando davanti agli occhi solo la tua immagine
,la mia piccola amazzone…”
Non terminò la frase perché Dawn lo
stava mangiando di baci…
Si strapparono con foga gli indumenti
a vicenda le mani erano perse alla scoperta dei loro corpi,volevano il massimo
e per la prima volta lo avevano raggiunto.
Stavano sfiorando il cielo e
sprofondando negli abissi ,volavano senza paracadute e annegavano senza
salvagente ma era la morte più bella che due amanti potessero trovare.
“PRENDETELO!”
“No!William!”la voce di Buffilys ,gelò
tutti.
“Padre se vuoi che io sia felice
,lasciami scegliere per la mia vita e per chi voglio amare.!”
“Lui non è alla tua altezza.”
“Questo è vero mia amata.Io non sono
degno del tuo amore.Tu sei pura come un diamante , ed io mi vergogno solo a
starti di fronte per tutti i crimini che ho commesso e di cui mi sono macchiato
,è vero mio amore io non ti merito ma per una strana ragione tanti la pensano
diversamente da noi ,mi hanno donato speranza per arrivare fino a qui a pregarti
e a piegarmi rinnegando chiunque sia stato prima per diventare quello che tu
vorrai .La tua felicità è l’unica cosa che conta ormai per me.”
“Tu non sei degno di lei e questa è
l’unica cosa vera uscita dalla tua bocca.lei è una principessa e tu sei un
lurido bastardo pirata.Non vali nemmeno un quarto di lei …TE NE VAI DA SOLO O
TI FACCIO ACCOMPAGNARE A MODO MIO???”urlava ormai come un ossesso…
“Non son solo un pirata ,sarei anche
un Lord se questo per lei è così importante .Posseggo un titolo nobiliare .non
ne vado fiero ma sono l’unico figlio maschio di una maledetta famiglia nobile
della vecchia Inghilterra,ma con una sorella deliziosa che non vedo l’ora di
farti conoscere Buffy e tanti amici generosi che mi hanno permesso di arrivare
fin qui.Un paio di loro li conoscete anche voi ,Keanu ha rinunciato a questo
mondo per permettermi di arrivare qui,lui crede in me ,in noi (rivolgendosi a
Buffy)e Mefisto ha rinunciato di nuovo ad un delizioso pasto facendomi da mezzo
di trasporto.
La prego mi permetta almeno di
provarci .”
“Keanu ha rinunciato al suo mondo per
te?generoso da parte sua !Avrai incantato un ragazzo dal cuore spezzato ed uno
squalo vecchio e romantico ma mia figlia non l’avrai mai .UCCIDETELO!”il re era
ormai fuori da ogni grazia divina …
“No!”Buffilys gli si era buttata
addosso
“No William non mi lasciare ti
prego!Io non voglio perderti ! Abbracciami, stringimi, amami William.”
Sorpreso per l’inaspettata fortuna ,
la strinse convulsamente a se ,con ogni atomo del suo corpo e della sua anima.piangeva
di felicità mentre le stringeva il viso tra le mani e baciava la sua fronte ,i
suoi occhi ,il suo naso ,il suo mento ,le sue guance ,per finire ad appoggiarsi
sulle sue labbra ,in un bacio dolce pieno di speranze e promesse.
Lei alzò lo sguardo su di lui era
tornata dall’oblio degli abissi ,aveva ritrovato se stessa e il suo amore .La
paura di perderlo per sempre e le sue lacrime avevano fatto alzare la coltre di
nebbia che aveva offuscato i suoi ricordi.
“Buffilys ,ti ordino di lasciare quell’uomo
in modo che le mie guardie lo portino fuori di qui e dalle nostre vite per
sempre.!ORA!”
“Nemmeno da morta padre!”e lo guardò
in una tacita minaccia.
“Gilys lei è tornata!”
“Certo che è tornata ,è qui da un
pezzo ,lo so bene.”
“ Gilys nostra figlia è tornata”
“Johissen lo so!LA VEDO!E’ da
settimane che è qui ormai…”
Johissen roteò gli occhi stanca.suo
marito sapeva essere più cieco di una talpa!!!
“Marito!Davanti a te c’è Buffilys con
tutti i suoi ricordi .quell’uomo l’ha riportata a noi !”
Così dicendo si era alzata dal trono e
si era avvicinata alla coppia che non smetteva di abbracciarsi felice,in attesa
del loro destino.
Alzò la mano ed accarezzò la guancia
del giovane uomo asciugandogli una lacrima.
“Troppi pianti ,troppo dolore,lei ti
ama e questo amore l’ha riportata a casa e noi non ci opporremo alla vostra
unione.Che l’amore che vi ha uniti non si estingua mai…”
“Johinsen…”
“Stai zitto Gilys!”
“Grazie madre!”Buffilys era felice
come mai ,stringeva l’uomo che adorava minimamente intenzionata ad allentare la
presa.
“La mia bambina è tornata “disse Gilys
con i lacrimoni agli occhi tirando su con il naso !Non gli importava se sua
moglie lo aveva appena ripreso davanti a tutti come se fosse un bambino
dispettoso ,lui aveva finalmente visto la verità,la luce dei suoi occhi era
tornata e quel biondo aveva compiuto l’insperato miracolo.
Gli toccava accettarlo in famiglia ma
non sarebbe stata un impresa facile .
Aveva rapito il cuore di suo figlia ma
per averla avrebbe dovuto farne di strada ancora,la sua mente diabolica stava
macinando come grano idee perverse per fagli sudare l’entrata nelle sue grazie.
“Dammi la mano,vorrei porgervi
giardini immensi illuminati dai raggi del sole per riscaldarti e riempirti il
cuore…”William le prese la delicata mano e iniziò a farla danzare in mezzo alla
grande sala sulle note di una musica suonata soltanto per loro che arrivava dai
loro cuori che archeggiavano le più dolci melodie…
Johyssen fece un cenno con la mano e i
musicisti iniziarono a suonare riempiendo la sala di note meravigliose che
incoronavano il loro momento magico.
Gli occhi dei presenti erano fissi
sulla coppia ,felice ,serena, appagata…finalmente unita.
Johyssen prese la mano del marito e lo
pregò di farla ballare in segno della sua tacita accettazione .
Gilys non si mosse stava ancora
pesando le parole di quel uomo,voleva farlo soffrire ma era molto combattuto
…si alzò guardando con amore la figlia che rifulgeva di gioia …prese la moglie
stretta tra le braccia e iniziò a danzare con lei …tutti i presenti sospirarono
finalmente rilassati.
“Amore,nulla è come appare ,non
lasciarti ingannare ,guarda dentro le persone e non fuori perché se non lo
farai vivrai in un mondo di illusioni da cui terrai noi esclusi…guardali amore
,quei due sono una cosa sola,si appartengono..guarda le loro anime come si
stanno amando…come ci siamo amati e ci amiamo noi…per l’eternità!”strinse a se
il marito che era rigido come un baccalà gli accarezzò dolcemente la schiena e
massaggiò teneramente i muscoli tesi delle sue spalle ,lui la guardò finalmente
libero dalla rabbia e la baciò…
Johyssen che non era abituata alle
effusioni in pubblico del marito si dovette aggrappare a lui per non cadere e
lui rise a pieni polmoni per la faccia sconvolta della moglie.
Dopo tanti anni riusciva ancora a
stupirla.
“Piccola strega,vorrei penetrare nella
tua mente ,spogliare la tua anima,scoprire i tuoi sogni e sentimenti e farti
mia per sempre…”William era perduto in lei mentre la cingeva con le braccia e
la faceva volteggiare leggera come una nuvola…
“Amore mio,come l’oscurità della notte
è illuminata da una sola candela ,la mia tristezza è illuminata da un tuo
sorriso .
Guardami negli occhi e capirai ciò che
provo per te.Non fermarti non smettere mai di amarmi.
Come la luna non abbandonerà mai il
cielo ,tu non abbandonarmi …amami.Ho bisogno del tuo amore come un assetato
dell’acqua ,ho bisogno del tuo cuore come un affamato del pane ,ho bisogno del
tuo corpo per sentirmi protetta come un cucciolo tra le zampe calorose della
madre ,ho bisogno di te come non ne ho mai avuto di nessuno …ho bisogno di te
perché ti amo William.” Buffilys era perduta stretta tra le braccia che la
facevano sentire leggera come una nuvola…
Le loro labbra si cercarono e fusero
in un bacio fuori dal tempo e dal luogo ,il resto attorno a loro non esisteva
più.
“Mi concedi questo ballo Baffilys?”suo
padre li stava riportando alla realtà.
“Johyssen sarà felice di farti da dama
William“,gli disse con un sorriso a denti stretti…
E così i due amanti si staccarono sperando
nel momento in cui avrebbero potuto stare di nuovo insieme …
“Buffilys sei sicura che lui sia tutto
quello che brami dalla vita?Potresti avere chiunque tu voglia ,perché ti
accontenti di un debole essere umano e per di più mortale?Pensaci figlia mia io
voglio solo che tu sia felice.”
“Padre William è tutto quello che
desidero dalla vita.io sono sua da sempre non ostacolare la nostra unione ma
benedicila e lasciaci andare liberi incontro al nostro destino.”
“E così sia Buffylis.Se le sue
intenzioni sono serie dovrà dimostrarlo!”
“Padre ma cosa deve fare più di
così?Ha attraversato l’oceano per arrivare qui ,non si è fermato davanti agli
ostacoli mi ha fatto ritornare la memoria,cos’altro deve dimostrarti,a me non
serve altro.”
“A me si. Dovrà portarmi le prove del
suo essere nobile ,non mi accontento della parola di un pirata.”
Buffylis era fuori di testa dalla
rabbia…
“Ma se sei un Dio, ti basta alzare gli
occhi e vedere quello che ti pare nell’animo di chiunque,questa è una manovra
per allontanarci.”Aveva smesso di ballare e se avesse potuto avrebbe fulminato
l’uomo di fronte a lei con lo sguardo.
“Non sono io che devo essere
rassicurato ma l’intero tuo popolo,tu sai chi sei e anche lui è cosciente su
chi ha masso addosso i suoi occhi.Questa è la mia ultima parola ,dopo sarete
liberi di scegliere se vorrete stare ancora insieme.”La battaglia era stata
vinta ma la guerra era ancora molto lunga pensò a giudicare dallo sguardo
risoluto della figlia.
“Bene .Se William dovrà andare alla
ricerca di prove io non resterò un minuto di più qui ,se lui sale in superficie
io andrò sulla terra con lui. E se nella tua mente contorta hai aggiunto la
clausola che io non debba andare con lui allora resterò a Cartica ad
attenderlo,ma fino al suo ritorno non voglio vedere nessuno di tutti voi.Questa
è la mia ultima parola.”
La sala era ammutolita di nuovo.Non
era ancora finita.
William comprese che questa sarebbe
stata la sua impresa più ardua:tornare a casa dai suoi .
Nulla aveva fatto cambiare idea al re
dei mari,ne la rabbia di sua figlia ne le urla della moglie .
Solo quando quest’ultima lo minacciò
di astinenza a vita ebbe un leggere cedimento ma pur nel panico mantenne saldi
i suoi propositi.
William era sul orlo della depressione
ma non faceva trapelare la sua disperazione davanti al suo amore già parecchio
provato.
Le cinse la vita e la rassicurò .
“Non ti preoccupare ,abbiamo superato
tanto vedrai che questo non ci fermerà.Noi staremo insieme Buffilys te lo
prometto dovessi andare pure dalla altra parte del mondo io tornei sempre da te
.”
“Andiamocene William ,qui non c’è più
niente che ci trattenga ,quando avremo ciò che vogliono ci dovranno dare il
maledetto permesso ,fino ad allora sono un’ orfana…ricordatevelo!”
L ’ultima parola uscì come una
stilettata e andò dritta nei cuori dei suoi genitori.
Johyssen capiva l’odio della figlia e
pensava a quali torture poteva infliggere al marito appena fossero rimasti
soli,questa l’avrebbe pagata cara.
Buffilys prese William per mano e lo
trascinò via da quello che era sempre stato il suo mondo.
Fischiò con due dita tra le labbra ed
arrivò un Mefisto felice come un piccolo squalo davanti alla mamma.
Quante cose non sapeva della sua
Buffilys pensò ridendo tra se e se William vedendola fischiare come un
marinaio.
“Mio caro Mefisto quanto mi sei
mancato!”gli disse lei ,mentre lo accarezzava come se fosse il suo cucciolo e
lui sorniore faceva le fusa che in verità era un attimino stridenti ma pur
sempre fusa …
“Portaci a Cartica mio prode
destriero,ho sconfitto i mulini a vento ma devo pagare un prezzo per averlo
fatto!”
William non voleva essere tagliato
fuori dal quadro e faceva chiaramente sentire la sua presenza.
“Sono in debito con te Donchisciotte
,hai riportato da noi la mia regina ,quindi salta su e andiamo ma se provi a
chiamarmi Ronzinante ti faccio fare la fine di Dulcinea!!!”
“Ehi voi due da quando siete così
intimi???”Buffilys non sapeva come reagire di fronte ai loro divertenti scontri
verbali ,fino a poco tempo prima erano mortali nemici!!!
“e’ una lunga storia mia adorata
,adesso muoviamoci ,voglio che tu sia mia per sempre e non intendo perdere un
secondo in più dalla realizzazione del mio desiderio.”
E Mefisto li riportò a Cartica dove un
nuovo capitolo della loro vita stava per essere scritto.
Una giornata di sole splendente li
accolse .
Scesero sulla sabbia calda e
camminarono verso la casa di mamma Willow tenendosi per mano .
Non si erano rivolti la parola durante
il tragitto ,avevano lasciato parlare i loro corpi .
Si erano appoggiati una all’altro ,e
avevano lasciato che i loro respiri si fondessero ,che i loro cuori battessero
in sincrono che le loro mani si intrecciassero perdendosi in queste emozioni
ogni parola sarebbe stata inutile.
Mamma Willow stava curando le sue rose
ma percepì la presenza dei suoi ‘bambini’ prima che arrivassero davanti ai suoi
piccoli occhi.
Con il suo grembiule azzurro in vita
iniziò a correre sprofondando nella sabbia finchè le gambette la portarono
innanzi alla coppia di innamorati.
Rossa in viso per lo sforzo e
emozionata come una bambina li soffocò nel suo abbraccio materno mentre i
singhiozzi di gioia scuotevano il suo corpo.
“Siete tornati e state bene
!?!Dobbiamo dirlo agli altri ,sono tutti in ansia di avere vostre notizie
,mando Finn da Angel e Anniaide e da Keanu e Down ,impazziranno quando lo
sapranno!”
I due rimasero per un momento in
silenzio ad assimilare le notizie che gli erano appena arrivate .
“Mamma Willow che ci fa mia sorella da
KEANU?”
“Mamma Willow che ci fa Anniaide da
ANGEL?”
Avevano parlato insieme e le loro
facce sconvolte erano davvero buffissime.
“Si amano ,no!Non vorrete mica avere
l’esclusiva sull’amore!”certo che la donna sapeva zittire chiunque ,forse
avrebbe dovuto parlare lei con il re degli abissi,lei sì che aveva argomenti da
vendere per ammutolirti .
I due ragazzi rimasero scioccati per
un po’ ma ci pensò lei a farli tornare con i piedi per terra.
“Bene adesso abbiamo tre matrimoni da
organizzare ,dovrò convincere gli altri quattro anche se non credo che farò
fatica sembrano tutti incollati come le api al miele ma voi avete intenzione di
sposarvi vero ?”e fulminò il povero William come se fosse sempre colpa sua …
“Ci sarebbe un piccolo insignificante
problema da risolvere prima.Devo tornare in Inghilterra dai miei e certificare
le mie nobili origini ,solo allora avrò il diritto di chiedere la mano della
mia Buffilys ,così ha deciso suo padre…”disse tutto in un solo fiato ,come se
il peso di queste parole potesse schiacciarlo.Odiava i suoi genitori e adesso
avrebbe dovuto elemosinare un titolo che aveva rinnegato tanti anni prima.
La rossa signora comprese la pena del
suo ragazzo ma non si scoraggiò:”Bene vorrà dire che noi penseremo ai
preparativi e voi uomini andrete a prendere quello che dovete!Vieni mia cara ,
hai tante cose da raccontarmi”e prendendo Buffilys sotto braccio se la trascinò
in casa,lasciando William con i suoi pensieri.
Erano tutti attorno ad un tavolo ,il
loro incontro era stato struggente ,ridevano e piangevano si abbracciavano e
spingevano via come bambini.
I tre bambini di mamma Willow.
Rivedere Buffilys li aveva lasciati
senza parole ma non c’era più nessuna traccia del fuoco che li aveva bruciati
entrambi,Keanu ed Angel ,mentre il primo l’aveva stretta a se come un fratello
che ritrova la sorella perduta il seconda stava in disparte decisamente
imbarazzato visto che il loro rapporto non poteva averle lasciato dei bei
ricordi ,aveva tentato di violentarla ubriaco fradicio ma questa non poteva
essere una giustificazione…
Fu Buffilys a toglierlo dall’imbarazzo
augurandogli ogni gioia con Anniaide, con uno dei suoi sorrisi più sinceri.
Dawn la strinse a sé e le diede il
benvenuto in famiglia .adesso tutti erano un’unica grande e meravigliosa
famiglia ma avrebbero dovuto lasciarsi per un po’ e le spiegazioni di William
non lasciavano spazio a vie di fuga.
Era pronto ad affrontare il suo
destino da solo ma le persone sedute intorno a lui non glielo avrebbero mai
permesso.
“William tu non andrai a Londra da
solo ,non affronterai quelle Arpie dei nostri genitori senza di me ,loro
dovranno farsi perdonare per averti abbandonato e darci delle spiegazioni
plausibili!”
La voce di Dawn era sicura e tagliente
come un fendente.
“Si William ed io ti scorterò con la
mia nave ,in questi tempi un vascello da solo è facile preda dei pirati e
potresti essere rallentato da qualche mal intenzionato ,io sono tuo fratello
maggiore ho il dovere di difenderti.”A queste parole tutti risero a crepapelle
,i due più temuti pirati dei sette mari che si facevano da scorta contro se stessi
ma tutti sapevano che Angel lo avrebbe accompagnato anche all’inferno pur di
non lasciargli affrontare i suoi genitori da solo e anche l’infinita lista di
gente che voleva la sua testa. Quest’ultimi li avrebbe sconfitti
tranquillamente ma per i fantasmi del passato serviva una spalla del presente e
che fosse bella possente.
Keanu era pronto ad offrirsi quando
William lo frenò.
“No Keanu,se noi andremo a Londra
qualcuno dovrà vegliare su Buffilys ed Anniaide ed io ed Angel saremo più
tranquilli pensandole con te.Io mi prenderò cura della mia sorellina ma tu abbi
cura del mio cuore.”
“Va bene ,ma tornate presto!Abbiamo
troppe cose da festeggiare per cui essere felici.”
Così dicendo Keanu strinse la mano di
Down e le rivolse lo sguardo più innamorato della terra .
Lei che fino a qualche istante prima
aveva tremato all’idea di lasciarlo da solo con Buffilys si quietò e ricambiò
lo sguardo dell’amato.
“Andrà tutto bene,lo so,me lo
sento!”disse Anniaide e nessuno osò contraddirla per una volta che non portava
notizie funeste!
Tutto era ormai deciso sarebbero
partiti l’indomani mattina , avevano ancora un’ultima notte.
Si salutarono ed ogni coppia si
incamminò verso la sua dimora per passare l’ultimo momento d’amore prima della
lunga separazione.
Keanu e Dawn tornarono nella loro
casetta nel bosco .
“Io non so come farò a sopravivere
standoti lontana tanto tempo ma non potevo lasciare mio fratello da solo,dovrà
rivedere i suoi genitori dopo tanti anni sarà davvero dura,loro sanno essere
crudeli sai…avevano persino tolto il suo ritratto da casa perché io facevo
troppe domande sul bambino biondo che non avevo mai visto.Non so perché ma loro
lo odiano…adesso mi dovranno dare delle spiegazioni,mi hanno privata di lui…ma
a pensarci bene tutto questo mi ha portata da te!Forse gliene dovrei essere
grata che dici?”
“Io non smetterò di ringraziare la mia
buona stella che ti ha fatto arrivare qui e ti ha portata dritta tra le mie
braccia. Dawn io ti amo.Questa avventura non cambierà i miei sentimenti per
te.Io ti voglio con tutto me stesso come non ho mai desiderato nessuna
altra.Restare qui con Buffy non sarà un problema ,non sono innamorato di lei e
non dovrai temere niente. ”aveva visto le espressioni di terrore disegnate sul
suo volto quando si era presa la decisione che lui sarebbe rimasto con le due
donne ,sapeva che Buffilys agli occhi della sua piccola era la donna che lui
aveva sempre amato e mai avuto.Ora non era più così.Non l’amava come una donna
ma come una piccola sorella da proteggere ,Dawn era la donna del suo destino e
quella notte avrebbe fatto di tutto per renderne certa.
Angel ed Anniaide passeggiavano lungo
la spiaggia al chiaro di luna.
“E’ luna piena…”
“Si amore,e non è minimamente
all’altezza della tua bellezza,lei impallidisce davanti a te lo sai vero?”
“Smettila Angel.Dobbiamo parlare.Io
credo che sarà un’impresa difficile la vostra ma so che tornerai da me ,ti
prego però stai attento.Ci saranno molte trappole lungo il cammino stai in
guardia a non perdere la via ,ci vorranno nove lune prima che io possa
rivederti e già mi manchi.”
“La mia Cassandra preferita…non fare
il broncio tesoro io tornerò dovessi farmi a nuoto la traversata oceanica ma tu
adesso smettila di fare della preveggenza che mi terrorizzi.
Tesoro non è che hai altri doti
nascoste di cui mi tieni all’oscuro???”
“Certo mio Angelo nero e te le
mostrerò solo quando tu non farai il bravo!”
“E’ una minaccia o una promessa?”
Il suo sguardo languido le sciolse le
ginocchia .
Angel la sollevò tra le braccia e
corse veloce verso la loro casetta con intenti tutt’altro che biblici.
“Rossa ,è deciso:domani parto con
loro.E’ arrivato il momento di far prendere aria alle vele.”
“Si mio guerriero da domani la Vecchia
Signora rivedrà la luce ed io sarò lì a godermi la scena!”
“Allora così sia.Sai sono emozionato
come un ragazzino .Ricordo ancora la prima volta che la vidi,il suo profumo ,la
sua forza,non c’è mai stata un’altra come lei…”
“Lo so Rilley ,e non ci sarà mai
tesoro un capitano come te ,i nostri ragazzi si sanno fare onore ma non sanno
chi è stato alla loro ombra fino ad oggi.E’ arrivato il momento di alzare
bandiera e questa volta sarà per una buona causa.Sembri un bravo vecchietto
dall’aria mite ma domani sapranno chi è il ragazzo che ho sposato e di cui vado
fiera ogni giorno della mia esistenza.Hai mollato tutto per me e per loro. hai
preferito vivere nell’anonimato piuttosto che esporci a inutili pericoli ma
adesso si tratta della felicità dei nostri ragazzi e so che il tuo cuore di
padre è più forte e non si fermerà davanti a nessun pericolo.”
“Io non permetterò che qualcuno faccia
loro del male dovessi finire sulla forca per essermi fatto riconoscere ,domani
la Vecchia Signora sarà di nuovo al mio fianco ed io tornerò quello che ero.”
William stava scrivendo sulla sabbia
con un ramo ,erano entrambi seduti per terra e aspiravano l’odore della notte
persi nei loro tormenti …
La luna era bellissima davanti a loro
e stava sorridendo con quella testolina inclinata da un lato ,gli occhietti
grandi e profondi sembrava desse loro la sua personale benedizione.
E questa a lei bastò!
Buffilys si alzò in piedi ed iniziò a
spogliarsi ,lentamente si fece scivolare l’abito lungo il corpo e rimase nuda
davanti a lui che sembrava rapito e incapace di proferir verbo.
“C’è una cosa che mi manca moltissimo
e vorrei fare stanotte con te…è da tanto che non lo facciamo insieme e vorrei
che portassi il ricordo di questa notte con te nel cuore per tutte quelle che
verranno ed io non sarò con te”era rossa per l’imbarazzo perché lui la stava
divorando con tutta la fame che aveva in corpo ,un desiderio che aveva lasciato
da parte per tanto tempo.
“William nuota con me…”
Lui deglutì a fatica ma si tolse gli
indumenti alla velocità della luce finchè non si accorse di qualcosa che
cozzava con quella richiesta romantica:il suo desiderio di lei si ergeva fiero
e puntava in direzione del cielo senza nessun accenno di abbassare il tiro…per
la prima volta in vita sua arrossì davanti ad una donna …
“Mi dispiace io non vorrei ,cioè altro
che se vorrei ma non possiamo ,non dobbiamo ,o possiamo ,non dobbiamo,io…”
“Amore smettila di essere così confuso
e vieni da me ,certo che dobbiamo io non ti lascio andare senza aver danzato
tutta la notte con te tra le onde!”da dove le veniva tutta questa
sfacciataggine ??? si chiese ma capì che non era il momento di perdersi in
inutili pensieri e gli corse incontro lo prese per mano e lo trascinò
nell’acqua resa tiepida dallo sguardo amorevole della luna.
Una notte per danzare.
“Johyssen sai che giorno è oggi
tesoro?” tutto dolce e carino le si avvicinò con fare ammiccante.
“UHM?”
“Oggi è il nostro anniversario tatina,
guarda che cosa ti ha regalato il tuo maritino!!!”e allungò la mano verso di
lei mostrandole un anello con un diamante enorme ,un solitario magnifico degno
di una dea…lui era raggiante ,convinto di aver fatto centro e sperando di non
dover dormire ancora sul pavimento gelido dalla loro stanza da letto…
“Sai dove puoi metterti quel anello
???Al naso come i tori .Credi davvero che basti così poco per addolcirmi dopo
quello che hai fatto a nostra figlia ?Bene ,vuol dire che sono stata troppo
clemente con te concedendoti di stare nella stessa camera con me ,stanotte
dormirai nella vasca da bagno se non vuoi che i tuoi sudditi sappiano che io ti
ho sbattuto fuori dal mio letto.”
Gli occhi da cerbiatto ferito non
toccarono minimamente il cuore della regina e ancor meno le lacrime da
coccodrillo che si formarono negli occhi del suo sire.
“Smettila di fare il melodrammatico
che non ci casco più.”
“Ma amore è il nostro anniversario!La
nostra notte d’amore io dovrei passarla dentro una gelida vaschetta senza di te
a scaldarmi?”
“Abbraccia la tua paperetta di
plastica ,ti scalderà lei.”gli consegnò il cuscino e lo sbattè letteralmente
nel bagno degli ospiti...e la vasca lì era davvero piccola!!!
Il riflesso argenteo della luna che si
specchiava nel mare inondava di luce due amanti che stavano imparando il gioco
dell’amore.
William si lasciava avvolgere dai
raggi dorati di quella creatura sopranaturale che gli nuotava attorno ,lo
accarezzavano sfiorandolo dolcemente e in quella rete di capelli biondi si
lasciò catturare per sempre.
Buffilys rideva e cantava per lui ,per
la prima volta stavano danzando insieme nell’acqua consapevoli del loro
amore,era felice e non avrebbe permesso che lui si tirasse indietro per i
stupidi capricci di suo padre.Si era accorta che faceva di tutto per
controllarsi e non saltarle addosso come invece lei sperava …
“Bene amore ,se vuoi la guerra
l’avrai!”gli sussurrò in un orecchio mentre gli scivolò lentamente alle spalle
,sfiorò delicatamente i muscoli della sua schiena con i capezzoli inturgiditi
dal bisogno di lui ,e fece in modo che i riccioli del suo pube solleticassero
le natiche perfette del suo uomo.
Quel contatto appena percettibile per
chiunque per lui fu una tortura…
Sentirla strusciarsi delicatamente sul
suo corpo gli fece tendere ogni muscolo esistente…il suo fiato sul collo lo
fece scuotere dai brividi ,e quei dannati cappelli lo stavano portando alla
follia.
Si accorse che era giunto al limite
massimo e lei non lo aveva nemmeno toccato!Bramava sentire le sue mani delicate
sulla pelle .
“Buffilys io non ho il controllo più
delle mie azioni…”e la prese per un braccio e la trascinò davanti a sé per
stringerla con tutto il suo essere e renderla finalmente sua.
“Cedi facilmente mio piccolo
guerriero…”gli sussurrò sulle labbra mentre i baci si facevano di fuoco.
“Hai argomenti ai quali non so
resistere mia piccola demone!”
Le strinse la testa tra le mani
affondando le dita tra la selva dei sui capelli di seta e morì sulle sue labbra
,le succhiava ,le leccava ,le mordeva ,voleva conoscerne i segreti e quando ne
fu sazio si inebriò della sua lingua ,gemendo e facendola gemere le fece
scoprire come un bacio possa essere un amplesso totale senza che il resto del
corpo partecipi ma rendendo quelt'ultimo schiavo di tutte le emozioni che solo
la bocca privilegiata poteva assaporare .
I loro corpi desideravano unirsi e
perdersi come le loro bocche .
Baffilys lo cinse con le braccia e
cedette al desiderio che ormai la stava consumando ,lo circondò con le gambe e
lo strinse portandosi esattamente sopra di lui e fece scorrere una mano tra i
loro corpi fino a sfiorare il pene ormai impazzito dalla frustrazione che
implorava più attenzioni ,solido e fiero come un re.
Quando la sua sottile mano lo avvolse
William aprì gli occhi sgomento ma lei non gli diede il tempo di pensare ed
iniziò ad accarezzarlo con un ritmo delicato che gli fece perdere il poco
controllo rimastogli ,i suoni gutturali che uscivano dalla sua bocca si perdevano
in quella di lei che non gli dava tregua ,mentre lui le accarezzava la schiena
liscia come il velluto ,le stringeva i glutei sodi e pieni fino a raggiungere
la sua femminilità dove iniziò a far scorrere le sue dita fino a raggiungere il
suo monte di venere e farle provare qualcosa che nemmeno nei suoi sogni più
audaci aveva mai immaginato …le fece quello che lei stava facendo a lui solo
con una delicatezza e un attenzione dovute alla diversità delle dimensioni e
della delicatezza del oggetto di desiderio.faceva scorrere le sue due dita sul
suo clitoride come lei scorreva la mano sul suo pene ,l’intensità di quelle
carezze la sconvolse ed iniziò a godere urlando il suo nome …
“William io….io….”
“Si …amore fammi sentire la tua voce
,dimmi che ti piace quello che il tuo William ti sta facendo…”
“Siiiiii,William io….”e poi solo il
respiro di lei che si bloccò ,si strinse a lui ed iniziò a tremare come un’alga
in fondo al mare ,brividi di piacere la stavano percorrendo e l’unico pensiero
coerente era il corpo meraviglioso del suo amante che la stringeva a sé
,nell’istante in cui lei aprì gli occhi tentando di ritrovare un barlume di
lucidità lui affondò in lei ,lentamente,facendole sentire ogni millimetro del
suo passaggio e assaporando il cambiamento di espressioni di lei ,che dal
essere stupita passò di nuovo al piacere puro e intenso.
Lui si mordeva le labbra per non
perdere il controllo ,voleva che lei ricordasse ogni istante ,ogni momento
,ogni attimo.La voleva con ogni fibra e cellula del suo corpo e questo non
sarebbe mai cambiato…nemmeno tra un milione di anni,ma desiderava lasciarle un
ricordo tale da non poter non pensare a lui ,perché era certo che dal primo
secondo che aveva posato lo sguardo su di lei non era esistita nessun’ altra e
lui doveva essere l'unico per lei.
Mentre le sue spinte si facevano
sempre più veloci e stavano per annegare in un oceano di piacere la strinse a
sé e tra le lacrime l' amò finchè l’orgasmo non li travolse .
“Ti amo Buffy,non lo dimenticare mai.”
I primi raggi del sole trovarono copie
di amanti abbracciati che si scambiavano promesse d’amore.
Tutti con la stessa pena nel cuore ,il
tempo che li avrebbe tenuti divisi.
Il momento del distacco era in agguato
ed era veramente doloroso.
Due velieri erano fieri nel porto di
Cartica, pronti a salpare con i loro equipaggi ,solo i due capitani non si
decidevano a lasciare il molo e con esso le donne della loro vita mentre la
piccola ed unica passeggera piangeva avvinghiata al suo bellissimo moro .
Nessuno pareva intenzionato a muoversi
per primo ma un rumore di nave che squarciava le onde li fece voltare di scatto
pronti a lanciarsi in difesa del loro mondo.
Fiera come nessuna fece il suo
ingresso trionfale la leggenda dei sette mari.
La sua carena in radica risplendeva sotto
il sole ,le candide vele di lino pregiato erano spianate e si facevano
dondolare dolcemente dal lieve alito di vento del mattino.
In cima all’albero maestro la bandiera
sventolava minacciosa :una spada e una rosa incrociate con sopra un
teschio,tutto ricamato di nero su un drappo rosso fiammeggiante.
Era un mito di cui si sussurrava ma
che nessuno aveva mai veduto ,il veliero più grande e possente che fosse mai
esistito ,aveva sfidato tutti i mari e tempeste e vinto innumerevoli battaglie
riducendo le altre navi a relitti da collezione sul fondale dell’oceano.
Era doppia delle due navi attraccate
ma era più agile e più veloce ,scivolava sull’acqua sfiorandola delicatamente
,sembrava quasi sospesa.
Si chiesero se fosse un miraggio
,un’illusione ,una nave fantasma …troppo bella per essere vera ,il suo mito
esisteva da tantissimi anni ma erano altrettanti quelli in cui nessuno l’aveva
incrociata che ormai era diventata una favola tra marinai o così credevano fino
a quella mattina in cui “La Rossa”aveva preso vita davanti ai loro increduli
occhi.
Si narra che l’incredibile veliero
fosse stato il regalo di nozze di una famiglia nobile veneziana alla loro unica
figlia .
La ragazza pare fosse di una rara
bellezza , tale da far perdere la testa ad un principe Norvegese che era stato
invitato per i festeggiamenti del carnevale .
Il destino aveva preteso che egli
rientrasse in patria a causa della precoce dipartita del padre ma prima siglò
l’accordo di matrimonio con la famiglia in questione e il patto che la fanciulla
lo raggiungesse per convogliare a nozze.
Pare però che costei non ne fosse
particolarmente colpita e che non ne volesse sapere di girare il mondo al solo
scopo di raggiungerlo.
Fu così che ebbe inizio la battaglia
per costruire il veliero che il padre le aveva promesso per farle accettare
l’ormai stabilito matrimonio .
Una lotta che costò denari e tempo
poiché la caparbia fanciulla aveva ottenuto di poter decidere su tutto ciò che
riguardava il suo dono affinché fosse perfetto e riuscì nell’intento.
Nacque così la settima meraviglia dei
mari:“LA ROSSA”
L’ultima cosa che i Veneziani videro
mentre si librava sulle onde lasciandoli attoniti ,furono i rossi come il fuoco
capelli della fanciulla che volavano liberi nel vento.
Il promesso sposo attese invano .
La nave venne assalita dai pirati e la
sua pacifica ciurma non fu in grado di reggere all’attacco .
Da allora “La Rossa” cambiò
proprietario e della giovane promessa sposa si persero le tracce .
Di lei rimaneva quella fiera creatura
di radica e rame che non invecchiava mai …e che niente avrebbe mai scalfito.
Ma se il veliero e la sua dama erano
leggenda il suo capitano ne era l’indiscusso eroe ,temuto tanto da non venir
nemmeno nominato …
Ma se il veliero e la sua dama erano
leggenda il suo capitano ne era l’indiscusso eroe ,temuto tanto da non venir
nemmeno nominato …
Capitan Inferno .
Nessuno sapeva chi fosse o come fosse
diventato pirata ma tutti lo temevano al punto da scordarne per sempre il nome.
Chi aveva incrociato il suo sguardo
non lo aveva più potuto riferire ,aveva fatto delle vere stragi per anni finchè
all’improvviso come era comparso scomparve.
Molti dissero che Ade in persona lo
volle al suo fianco negli inferi.
Altri che fosse finito tra le fauci di
qualche squalo.
Altri ancora che si fosse proclamato
re di qualche paese sconosciuto …
Su una cosa erano tutti concordi ,quel
bastardo più stava lontano dal mare e più ogni essere umano e non ,era al
sicuro.
La rabbia e l’odio che lo muoveva non
avevano origini conosciute ma di sicuro negli anni che aveva arato il mare lo
aveva seminato con il suo livore ,un vero contadino dell’acqua.
Quando una nave incrociava La Rossa
l’equipaggio si lanciava sulle scialuppe ,se le aveva ,oppure direttamente in
mare ,meglio i denti degli squali che benchè famelici erano di sicuro più
pietosi di quel essere disumano…
E adesso stava entrando nel porto di
Cartica.
I tre uomini sul molo si prepararono a
combattere fino alla morte per salvare le loro donne dalla furia omicida di
quella bestia.
Sguainarono le spade mentre le ragazze
incredule e totalmente ignare li guardarono come se fossero impazziti .
“Buongiorno bambini ,mettete vie
quelle spadacce prima che vi facciate male e muovetevi c’è un certificato di
nobiltà da andare a prendere.Dobbiamo preparare tre matrimoni ed io non voglio
che quelle donne stupende cambino idea e vi mollino come tre mammalucchi.
Forza ,salite sulle vostre bagnarole e
seguiteci.”
Il faccione rassicurante di mamma
Willow si era affacciato esattamente sopra la targa dorata dove era inciso :LA
ROSSA…
Improvvisamente le certezze di una
vita crollarono come castelli di sabbia e tre uomini tornarono bambini e
percorsero con la memoria la loro infanzia nel vano tentativo di ricordare
qualcosa che spiegasse lo strano miraggio che avevano davanti agli occhi…
“Dawn cara ,tu vieni con noi ,non ti
lascio nelle mani di quei due maschiacci,tra donne ci passerà più in fretta il
viaggio.”mentre continuava a parlare stava scendendo dal veliero ormai
ormeggiato. Lo stupore crescente dei presentiera dato dallo scoprire che i
marinai erano tutti vecchi pescatori che vivevano nella parte sud dell’isola.
“Su tesoro bacia il mio Keanu che
forse riuscirà a chiudere la mascella ,così mentre voi due ragazze
,(rivolgendosi ad Anniaide e a Buffilys )dovrete fare miracoli per cambiare
quelle due espressioni da stoccafissi sotto sale che hanno i vostri amori.Io ho
cresciuto degli uomini mica dei baccalà.
Su che prima si parte prima si
ritorna.”
Quella donna era implacabile ,non dava
loro modo di ragionare o porre domande a cui ci sarebbe voluto troppo tempo per
le risposte.
“Io non farò salire Dawn su quella
nave se chi la governa è Capitan Inferno!”Keanu ,ritrovata la parola ,fu
categorico.
“Sono felice che tu sia tornato in
mezzo a noi certo che se avessi evitato le stupidaggini ne saremmo stati tutti
più contenti.Vuoi conoscere il capitano della Rossa?presto fatto:AMORE,SCENDI
CHE I RAGAZZI TI VOGLIONO CONOSCERE!!!”
“Eccomi ,come mi vogliono conoscere
,non fare la sciocca ,sanno benissimo chi sono!!!”
“Si tesoro ,conoscono ‘Capitan
Inferno‘!”fece lei ironica.
“Capitan Inferno???Oh Signor ,ancora
con quella storia ma c’è qualcuno che se la ricorda ?è vecchia come me
ormai,perché tutti sono così tradizionalisti e pettegoli ???”sbuffò quello che
fino a cinque minuti prima consideravano come il dolce padre che li aveva
cresciuti ,insegnato loro l’arte di navigare,ascoltare la voce del vento e la
musica del mare , assaporare un tramonto e deliziarsi di una tempesta.
“Possiamo fare cose più utili che
parlare del passato come costruire il vostro futuro per esempio, che non credo
sia sul molo di Cartica,quindi si salpa marinai!”
“Mi perdoni Mastro Flinn se lei è
Capitan Inferno, anche se credo sia meglio esserle amica che nemica
contrariandola ,se non le dispiace io preferirei salire sul Cristys con mio
fratello,sa ,abbiamo ancora tanto da raccontarci…”era rossa come un pomodoro
,incapace di dire le bugie venne colta in flagrante come una ragazzina alla sua
prima marachella .
“Dawn tesoro,lui non è pericoloso è lo
stesso uomo che hai conosciuto e che ha cresciuto i mie ragazzi seguendoli ad
ogni passo ,non farti impressionare da stupide leggende che si sono alimentate
da sole ,di quello che avete sentito quasi niente è reale!Vieni con me piccola
,LA ROSSA è una nave confortevole per un lungo viaggio è stata studiata nei
minimi particolari per far star bene una donna ,te ne accorgerai ,a bordo e
avremmo tutto il tempo per chiarire l’equivoco.”
“Dawn lui ha salvato William ,io gli
affiderei serena la mia vita!”disse Buffilys con un sorriso pieno di
ammirazione e affetto.
“E poi se questi mascalzoni sono
quello che sono lo dobbiamo a loro due !”le fece eco Anniaide con uno sguardo
malizioso.
“Perdonatemi ma il mito ha avuto il
sopravvento sulla realtà!Certo che accetto ,quando mi ricapita di salire su una
meraviglia così…”e sembrava finalmente serena.
“William ,Angel ,qualcosa in
contrario?”
“Mamma Willow ,quando mai abbiamo
potuto dirti di no a qualcosa,a patto che al più presto ci racconterete la vostra
storia ,imbroglioni che non siete altro!Due tranquilli vecchietti eh ?”
“Lascia perdere William ,li conosci
,cioè… adesso si fa per dire,ma se non vogliono parlare di qualcosa ,nemmeno
sotto tortura glielo cavi fuori.”
“ Angel ,per una volta hai ragione!Questo
si che è un miracolo”
“Non perdere mai la speranza in
noi.Ricorda che io ti amo Buffilys e tornerò da te!”
“Ci sarà un noi…lo so!”ma le lacrime
solitarie che rigavano il suo viso palesavano l’incertezza delle sue parole.
Lui baciò quelle due gocce di rugiada
e salì sul Cristys con il sapore di lei tra le labbra.Se avesse atteso ancora
un solo secondo non lo avrebbe più fatto.
L’avrebbe stretta a sé e avrebbe
atteso sereno la morte.
“Piccola mia ,ti ho appena ritrovata e
già ti devo lasciare!”Angel aveva gli occhi lucidi.
“Baciami e vattene!Non voltarti.Io non
starò qui a vederti svanire all’orizzonte facendo scuotere il mio candido
fazzoletto.Io ho tanto da fare e ne avrò sempre di più finchè non tornerai .Non
avrò tempo per pensare a te,non avrò tempo per soffrire,perché se adesso io mi
fermassi a pensare non ti farei mai salire su quella barca!”stava morendo negli
abissi profondi dei suoi occhi non avrebbe retto ancora per molto…lo baciò e
corse via lasciandolo senza parole.
“Buffilys ti prego prenditi cura di
Anniaide,è fragile come un fiore di vetro ,non farti ingannare dalla sua
apparente scorza dura,se la superi scopri una donna indifesa :la mia!”
Angel era un uomo perdutamente
innamorato per la prima volta nella sua vita.
“Parti tranquillo Angel .Io e Keanu
non la perderemo mai d’occhio.”
Rassicurato la ringraziò con un
leggero inchino della testa e salì sull’Annie,
Improvvisamente un lampo attraversò i
suoi pensieri.
“Buffilys ,Keanu attenti a Cordelia e
a Dru,loro possono farle del male!”
“Ci penserò io a quelle due
fratellone!”
Keanu si sbracciò verso la Rossa dove
il suo cuore stava prendendo il mare…
Dawn gli mando un bacio prima di
sparire completamente dalla sua vista.
William lanciò il suo cappello nero
alla sua bionda sul molo e le regalò il più significante dei sorrisi carico di
promesse e amore.
Lei lo colse e lo tenne stretto al
petto aspirandone il profumo di lui.
Quella fu l’ultima immagine che ebbe
di lui per molto tempo nella sua mente.
Il lungo viaggio aveva inizio.
Tre velieri stavano tagliando le onde
.
Le candide vele spiegate dal vento .
I raggi del sole che accarezzavano il
legno indurito dal tempo e dalla salsedine.
Il mare che era stranamente docile e
calmo.
Tutto faceva presagire un viaggio
tranquillo.
La tempesta era nei cuori di chi
viaggiava.
La speranza li spronava a proseguire
,a non mollare.
La Rossa era davanti alle altre e
apriva le acque ,il Cristys in mezzo protetto dall’Annie che lo seguiva a tiro.
Per chiunque avesse incocciato i
magnifici tre velieri sarebbe stata la morte .
Erano un’unica micidiale arma da
guerra.
I giorni passavano lenti e la
navigazione era serena,sembrava che nessuna nave volesse sfidare il suo destino
in quei giorni affrontando la loro rotta.
Le notti erano interminabili…
Anche se non si fermavano mai ,nessuna
tregua o sosta ,sembrava che l’Inghilterra fosse IRRAGGIUNGIBILE.
La strada da percorrere era tanta ma
non infinita.
Cartica non era nemmeno segnata sulle
cartine nautiche.Sconosciuta da ogni rotta se ne stava appollaiata tra le acque
dell’oceano atlantico all’altezza del tropico del cancro …
William ogni notte controllava il
cielo, ammirava le costellazioni e ad ogni stella cadente esprimeva lo stesso
ossessivo desiderio
“Fa che vada tutto bene affinchè io
possa tornare da lei ,fammi tornare ti prego!”
A Cartica qualcuno guardava le stesse
stelle ed esprimeva la stessa speranza :
”Fallo tornare da me!”
I tre amici ormai vivevano insieme per
combattere la solitudine ,nella casa di Keanu.
La camera più grande era stata destinata
alle due donne che lavoravano alacremente per darle un tocco femminile.
Keanu venne relegato in quello che
fino a poco tempo prima era stato uno sgabuzzino!
Lì il suo tocco maschile non era
proprio necessario.
La casa si stava trasformando davanti
ai suoi occhi , adesso sembrava più grande e più luminosa sotto le cure delle
due regine del focolare che avevano incanalato ogni loro sforzo nell’impresa di
renderla perfetta per la futura coppia che ci avrebbe vissuto.
Stavano allestendo il nido d’amore per
Keanu e Down ,un modo per tenere occupata la mente e affaticare il corpo.
Da quando l’uomo aveva confidato loro
che avrebbe voluto trascorrere il resto della sua esistenza con lei ,le due
avevano concentrato le loro forze e di quello che era la casina all’origine
erano rimasti giusto i muri e le fondamenta,per il resto l’avevano rivoltata da
cima a fondo,imbiancando ,lavando ,eliminando tutto quello che ai loro occhi
risultasse superfluo o semplicemente brutto.
Riempirono le pareti di composizioni
floreali fatte con rami ,fiori secchi e conchiglie.
Intrecciarono tenere frasche di salice
e crearono cornici per specchi e ritratti.
E così Buffilys ricordò un suo
pretendente :l’artista.
Lo fece cercare da Mefisto e gli
commissionò il ritratto di Dawn fatto attraverso le descrizioni di loro tre:un
vero incubo per il povero Ozyz che per la principessa avrebbe nuotato anche tra
i carboni ardenti.
Le descrizioni delle due donne erano
minuziose e attente il vero dramma erano quelle di Keanu che sembrava parlasse
di una poesia più che di una donna e poi di certo al mondo non esisteva critico
peggiore di lui.
“Lei è brutta,la mia Down è più
bella.Ha i capelli più morbidi ,gli occhi più profondi ,le labbra più
desiderabili,le ciglia più ammiccanti ,la fossetta della guancia è più
smorfiosetta…”
“Ma…la fossetta più smorfiosetta???ma
di che parla sto matto???”
Ozyz dopo ore di critiche inutili
aveva finalmente compreso che l’unico modo per uscire indenne da quell’opera
d’arte era non dar retta a Keanu anzi non considerarlo proprio ,onde evitare
che anche la sua mente vacillasse grazie ai commenti assurdi di quel uomo ma
assimilò tutte le sensazioni e le emozioni che egli emanava ben attento a non
ascoltarlo mai!
Fu così che nacque il primo ritratto
di qualcuno mai veduto ma solo descritto e se l’originale assomigliava anche
vagamente alla donna dipinta, allora il completo smarrimento del giovane era da
ritenersi comprensibile ,concluse fissando ed ammirando la fanciulla nel quadro
il suo artefice.
Vedendolo rapito dall’immagine della
sua amata Keanu si infuriò e gli fece una vera scenata di gelosia.
“Nessuno ti dà il diritto di guardarla
così”
“Tesoro è solo un ritratto ,non è
lei!”cercò di tranquillizzarlo Buffilys sempre più preoccupata per la salute
mentale del amico.
“Lui la sta desiderando !Lei è mia e
tu non devi permetterti di avere quello sguardo lì…lo vedi c’ha scritto ‘ti
voglio’ in faccia il porco!!!”
Il povero Ozyz alzò le braccia al
cielo ….
“I o vado ,lontano da questo povero
pazzo,non resto qui a farmi insultare da un amante ingrato e geloso!Mia
principessa io sarò sempre a tua disposizione ma tieni lontano da me
quell’Otello furioso.”
“Grazie Ozyz ci hai fatto un magnifico
regalo.”
“Buffilys io avrei un regalo per
te!Quel giorno nel palazzo dopo il tuo rifiuto sono rimasto nei paraggi e ho
assistito alla scena tra te e quell’umano. Il vostro amore mi ha commosso nel
profondo e ho compreso che devo cercare qualcuna che mi guardi come tu hai
fissato lui.
Io non ho mai dimenticato quello
sguardo,me lo sono portato dentro finchè è nato questo.”
Una tela arrotolata venne fuori dalla
sua giacca ,la mise nelle mani della fata bionda ,le fece un inchino di
commiato e si tuffò in mare senza attendere che lei la aprisse.
La morbida tela scivolò tra le sue
dita mentre la srotolava e un gemito venne soffocato mentre si illuminava di
gioia pura.
“Grazie Ozyz !La troverai un giorno
anche tu la tua dolce metà !ne sono sicura!”urlò con tutta la voce che aveva in
corpo verso il mare…
Guardò la tela e la strinse al cuore,
adesso William le sarebbe sembrato meno lontano.
“Buffilys che cosa stai stringendo
fammi vedere!”
La sua espressione era un arcobaleno
di emozioni ,gioia ,malinconia ,ansia,amore….
Lei voltò la tela e Anniaide rimase a
bocca aperta.
William e Buffilys stavano ballando
nella sala del trono ,si fissavano con talmente tanto amore che traspariva dal
quadro e scaldava il cuore di chiunque li guardasse anche attraverso la tela.
Era talmente reale quell’immagine che
Aniaide credete di averla vissuta.
“Piccola ,adesso hai anche tu il tuo
regalo speciale!”la abbracciò e le baciò la testa come una sorella maggiore,le
accarezzò i capelli e prima che le emozioni facessero capolino :
“Buffilys dobbiamo fare un’altra bella
cornice forza ,ricordi :solo i rami migliori!”e ridendo andarono in cerca della
perfezione per incorniciare un sogno.
Keanu aveva abbellito il suo
sgabuzzino con il ritratto della sua amata e adesso era come se avesse
rinchiuso l’intero cielo in una stanza.
‘Mio piccolo amore, ogni soffio di
vento che mi porta lontano da te è come una frustata per la mia anima.
Mi manca la tua pelle vellutata, il
tuo profumo di fiori di primavera, la tua voce dolce e forte allo stesso tempo,
mi manca ogni cosa di te.
Conto i giorni che ci separano e già
mi sembrano eterni.
Tra qualche giorno arriveremo in
Inghilterra, spero che quest’avventura finisca in fretta e che il vento mi
riporti da te.
Amandoti mi sento un uomo vivo per la
prima volta! Tuo sempre
Angel’
Anniaide stava stringendo il piccione
viaggiatore troppo forte per l’inaspettata sorpresa e questo iniziò a scuotere
le ali indispettito.
“Oh scusami caro, adesso ti libero,
vai vola…grazie piccolo amico!”gli baciò la testolina e lo liberò verso il
cielo …
“Oggi anch’io ho ricevuto il mio dono
speciale…”
Nella cabina principale della Rossa il
passato riemergeva lento e inesorabile.
“Willow ,quando racconteremo loro la
verità?”
“Solo quando sarà necessario amore.
C’è un tempo per ogni cosa e questo
non è ancora il nostro.
Dobbiamo solo sperare di non dover mai
dire certe cose a William ma prima o poi saremo liberi di raccontargli la
nostra storia.
Non temere Capitano ,guarda cosa hanno
fatto loro per amore,perdoneranno anche noi ,almeno lo spero.”
“Sai Contessa Rosemberghi ,ricordo
ancora la prima volta che ti vidi :in un epoca in cui nessuna donna osava farsi
vedere in pubblico con i capelli sciolti i tuoi capelli rossi erano liberi
nell’aria come le fiamme dell‘inferno ,e vogliamo parlare del tuo
abbigliamento?avevi un guardaroba fatto di pantaloni e camicie degno di
uomo,quando ti vidi così agghindata mi mancò la sicurezza e il conforto della
terra sotto i piedi .Mio DIO quanto eri bella.
I tuoi occhi lanciavano fiamme e
bruciavano tutto quello che capitava loro sotto tiro .
Gli uomini erano completamente soggiogati
da te ,pendevano dalle tue labbra rosa, avrebbero fatto qualsiasi cosa tu
avessi chiesto e così fecero…
Li capisco ,avrei preferito la morte
che vivere una vita dove tu non fossi la protagonista assoluta del mio cuore.
Ancora non so come faremo a dire loro
tutto,perché una volta aperto il varco non si può tornare indietro e anche se
sono passati tanti anni ancora tremo all‘idea degli effetti che quei ricordi
hanno su di me ,figurati quello che potranno fare a William.
Spero e prego che non venga mai a
conoscenza del suo passato da altri se non da noi ,perché di certo questo non
sarebbe in grado di superarlo.
Willow se dovessi finire sulla
forca,promettimi che gli dirai tutto… ”
“Non finirai sulla forca,ricordati chi
sei,loro non hanno mai visto Capitan Inferno ,tornerai ad essere quello che eri
prima di partire dall’Inghilterra,e se avrai pazienza potrai riprenderti quello
che era tuo e dare a William il posto che gli spetta.”
“Se qualcuno ci riconoscesse?”
“Nessuno sa di noi,e poi io non sono
più la ragazzina di un tempo ,ti pare che potrebbero riconoscere in questa
anziana signora ,Willow Rosemberghi ,contessa Veneziana ,tragicamente
inghiottita dalle gelide acque dell’oceano?”
“Amore chi ti ha incontrato anche se
solo per una volta nella vita non può essersi scordato di te…e se la tua ciurma
ci avesse tradito?”
“Non ci resta che augurarci che non
sia stato così!”
La luce tremolante della lampada a
petrolio venne spenta e il peso dei ricordi affiorò e li avvolse come una calda
e soffocante coperta.
Abbassarono le bandiere dei tre
velieri e le cambiarono quasi contemporaneamente con quella di sua
maestà…tenevano di scorta la bandiera accuratamente predata ad ogni caravella
,vascello ,veliero che avevano sconfitto di ogni paese ,tanto per non farsi
notare…
Evitarono i porti principali e si
avviarono verso lo sconosciuto porticciolo di Keyhole ,dove nessuno avrebbe
fatto domande e tanto meno si sarebbe interessato a loro e alle loro barche.
Il vero problema era La Rossa ,perché
non la si poteva definire ne barca ne bagnarola ma se c’era un luogo ameno dove
sbarcare era proprio quello.
La gente che vi abitava era talmente
povera che non aveva nemmeno lacrime da piangere se le era vendute insieme
all’anima per un pezzo di pane.
Era un posto dove si mangiava se si
riusciva a pescare qualcosa ma con quei miserabili pure il mare era infame.
Tutti lavoravano alla grande novità
,le miniere di carbone di lì a breve sarebbero comparsi i primi motori a vapore
e anche i pirati e i loro velieri sarebbero stati solo un vago ricordo della
storia :uomini,donne ,bambini,chi aveva l’età per camminare svolgeva un compito
ingrato,trascorreva la giornata nel buio più nero del cuore della terra alla
ricerca di minerali preziosi e respirava i suoi maleodoranti e malsani gas fino
a saturarsi i polmoni ,chi era costretto a scavare con le mani o con ferri
improvvisati perché si era dovuto vendere gli attrezzi per non vedere i figli
morire di fame,chi senza potersi più permettere il lusso delle scarpe restava
scalzo in mezzo alle pozzanghere di acqua putrida per ore per estrarre più
carbone possibile per poi morire di un semplice raffreddore mai curato e
degenerato in polmonite quando non si beccava qualcosa di molto peggio.
Bambini luridi e rachitici camminavano
stanchi ,senza emozioni senza sogni e senza più la voglia di giocare.
Si era spenta la gioia in questo pezzo
di mondo sperduto e dimenticato da Dio.
Solo Rilley se lo ricordava ancora
bene.Era stato la goccia che aveva fatto traboccare il suo vaso ,non poteva
vivere in una terra dove i maltrattamenti venivano fatti in nome del benessere
di pochi ,li aveva combattuti ,si era ribellato ed aveva perduto ,se ne era
andato per dimenticare la sua impotenza ,aveva preferito credere negli Dei
della mitologia classica ,capricciosi e peccaminosi che in un unico Dio che si
era dimenticato di loro…
E visto come erano andate le cose non
doveva avere tutti i torti dato che un re del mare esisteva davvero e che con
un discreto sforzo stava per diventarne parente…
Lui era scappato anche da questi:i
parenti e la loro arroganza ,la loro cecità e sordità davanti a un popolo che
soffriva.
A quel piccolo villaggio aveva donato
tutti i suoi averi ma come si rese subito conto appena sbarcato dovevano essere
finiti da un pezzo.
Si avviò verso l’osteria se così si
poteva definire uno stanzino sovraffollato senza nemmeno un tavolo o una sedia
.
La gente quì stava in piedi , beveva
la sua birra o se proprio non poteva permettersi nemmeno quella aspirava
l’aroma nell’aria impregnata di odori della peggiore specie.
Le cose erano precipitate e questo gli
riaprì uno squarcio nel petto.
Dietro di lui William ed Angel lo
seguivano silenziosi,niente di quello a cui stavano assistendo era mai passato
dalla loro immaginazione.
“Oste della malora ,saluta un vecchio
amico!”gridò Riley ad un uomo anziano dallo sguardo assente.
“Riley ,sei tu,che mi venga un colpo
ma dove sei stato tutti questi anni ragazzo?Ti credevamo morto.”lacrime di
sincera commozione rigarono il viso scarno e sporco del uomo.
Alle sue parole l’intera osteria smise
di fiatare .Si voltarono tutti verso la porta e scoppiò una gioia che non si
vedeva da anni da quelle parti.Nessuno si credeva capace di emozionarsi ancora
ma la vista dell’unico uomo che li avesse mai difesi ed aiutati riempi il loro calice
della vita del sapore della speranza.
“Ti sembro un ragazzo, vecchio?Questi
sono i miei ragazzi ,loro sì che sono giovani noi abbiamo percorso il nostro
cammino ed è ora di fermarci a coglierne i frutti e vedo che qui non sapete più
nemmeno cosa siano…gente cos’è successo a Keyhole ,con quello che vi ho
lasciato avreste dovuto costruire e sfamare una città e invece torno e vi trovo
a crogiolarvi negli stenti di nuovo?”
“Le tasse mio signore ci hanno
mangiato tutto!Sir Ethan ci ha tolto tutto. L’intera contea è ancora sotto il
suo dominio la moglie è molto bella e costosa e con quello che ci prende
settimanalmente con le tasse ci lascia praticamente in mutande.”
“Parlate di Sir Ethan Shelby
signore?”chiese William con un filo di voce,non pronunciava il nome di suo
padre da ben ventidue anni e la fatica che fece a farlo uscire dalla bocca gli
fece venire i brividi lungo la schiena ,sembrava un insulto tra le sue labbra .
“Si signore ,proprio lui!”
La temuta conferma era arrivata e lui
imprecò contro se stesso e la sua curiosità:adesso aveva un ulteriore motivo
per odiarlo :il malessere di quella gente.
Impazzì di dolore ma si contenne,
erano anni che aveva imparato a mascherare i suoi sentimenti.
Angel dietro di lui percepì ogni
muscolo del corpo di William irrigidirsi per solo qualche secondo e comprese .
Quello che nessuno dei due capiva era
cosa c’entrasse Riley Finn con questo posto.
Per ogni domanda c’è una risposta ma
sapevano che ancora non ne avrebbero ricevute.
La Rossa era stata categorica prima che
i tre uomini scendessero a terra :”Una cosa alla volta!”
Pagarono da bere ai presenti e senza
che i suoi due figli se ne accorgessero Riley mise nelle tasche dell’oste un
lingotto d’oro.
“Non possiamo accettarlo,tu hai fatto
già troppo per noi!”
“Fallo fondere e fanne l’uso migliore
che credi per tutti ,mi sono sempre fidato di te ,sei un uomo giusto ed equo e
questo nemmeno la fame lo cambia,dovrai sfamare tutti ma non sarà per molto ,le
cosa cambieranno qui,è una promessa.”
“Riley stai attento,tu sei un generoso
ma lui e l’arpia ,No.Hai sempre avuto una visione romantica del mondo loro
invece sono profondamente radicalmente cinici e crudeli.Solo la perdita della
figlia aveva cambiato per un pò le cose, sembravano quasi umani ma adesso sono
peggio di prima.
Ti faranno del male di nuovo.”
“Non possono più toccarmi Oste,hanno
ucciso l’unica cosa preziosa con la quale mi tenevano in pugno adesso li ho nel
palmo della mano ,una loro mossa sbagliata e li stritolerò come insetti.
Il sognatore che conoscevi è morto
quando sono partito da Keyhole.
Loro lo hanno ucciso.”
“Noi siamo sempre stati amici,dimmi la
verità,il ragazzo è figlio di…”
“Si…”
“Hai i suoi stessi occhi profondi,ci
puoi leggere l’anima dentro ma lui lo sa?”
“No,non ancora!”
“Non vorrei essere al suo posto.”
“Nessuno vorrebbe…ma pagheranno anche
per questo.”
“Proteggilo,se sanno che è qui faranno
di tutto per ucciderlo.”
“Non sanno con chi avranno a che fare
.”
“Che quella bisbetica della Fortuna vi
guardi.”
“A presto amico”
La notte intorno a lui lo stava
fagocitando,le tenebre stavano impossessandosi del suo corpo.
Era stato difficile attendere
l’oscurità per scendere a terra e ora desiderava non averlo mai fatto.
Quello che vedeva intorno a lui erano
solo macerie e devastazione ,sporcizia e degrado e di questo l’unico colpevole
pareva essere suo padre,lo stesso che lo aveva mandato lontano quando aveva
solo sei anni e non era mai andato a cercarlo sapendo che non era giunto a
destinazione.
Un uomo crudele e senza cuore , questo
era suo padre.
Avrebbe rinnegato volentieri un
genitore così ma adesso non poteva ,aveva bisogno di lui ,una sola volta ,per
essere felice.
“William ,dobbiamo prepararci per
domani.Si va al castello dei Shelby.”
“Mastro Riley ma tu come fai a
conoscerlo?Chi sei ?”
“Domani dovrai essere pronto per la
più dura delle battaglie,non scordati chi sei stato fino ad oggi,ti servirà!”
Vide le grandi spalle di quel uomo
gigante che salivano stanche sul veliero,mentre lo salutava con un cenno della
testa.
Non ammetteva repliche.
Angel percepiva il pericolo nell’aria.
In ogni gesto di suo padre si mal
celava una preoccupazione profonda e lui non riusciva a capirne le ragioni.
Rilley era stato un genitore perfetto
per tutti e tre ,che avesse paura di perdere l’affetto di William per qualche
strano motivo era certo,trapelava da ogni suo sguardo carico di timore.
Aspettò che il fratello lo salutasse
mentre fingeva di andare sull’Annie e quando si sincerò che l’altro fosse al
sicuro in cabina ,corse sulla Rossa per avere spiegazioni.
“Vieni Angel ,ti stavamo aspettando!”
Non aveva fatto in tempo a bussare
alla sua cabina che Mamma Willow si ergeva fiera davanti a lui.
‘Aveva sempre avuto quell’aria
determinata e dura?’ si chiese Angel non riconoscendo i lineamenti tesi della
madre.
“Sto invecchiando se sono prevedibile
persino per voi!”
“Soltanto per noi Angel…nessuno ti
conosce meglio di chi ti ha amato e cresciuto piccolo cialtrone.Vieni dentro
dobbiamo parlare.”
“Dovrai essere in guardia come non mai
domani.Loro sapranno già che siamo qui e tenteranno di non farci arrivare al
castello,cercheranno di uccidere William e noi glielo impediremo.Forse Dawn
sarà la nostra assicurazione sulla vita,se vogliono rivedere loro figlia
dovranno accogliervi.
Io e Willow entreremo dai sotterranei
,con me sareste doppiamente in pericolo ,io sono l’asso nella manica per
costringerli a dare a William quello che gli spetta.
Non bevete e non mangiate niente se
mai vi dovessero offrire qualcosa,tenterebbero di avvelenarvi rischiando la
vita del loro stesso sangue.Fate in modo di entrare nella sala ottagonale ,noi
saremo pronti lì ad aspettarvi,sperando di non dover mai venir fuori.Nel caso
sii pronto ad uccidere,non ferire ,mira al cuore.Loro non avrebbero pietà per
nessuno di noi.”
“Ma di cosa stiamo parlando?perché i
suoi genitori lo dovrebbero voler morto,e tu come diavolo fai a sapere tutte
queste cose?”
“Angel ,fidati di me e non fare
domande a cui non posso risponderti.Se dovrà venir fuori la verità William
dovrà saperla per primo.Figliolo tu sai quanto vi vogliamo bene,e solo per
questo che vorrei proteggervi dagli antichi veleni e se saranno furbi lo
faranno anche loro .
Solo nel caso che così non fosse
allora la verità dovrà venire a galla e sommergere definitivamente quelli
esseri spregevoli.Stai vicino a Dawn,tra lei e William non so chi potrà uscirne
peggio.”
“Non vuoi proprio chiarirmi le idee
vecchio testardo?”
“Meno cose sai e meno in pericolo
sei!La tua vita mi è cara ragazzo mio.
Adesso vai a dormire .
Agli incubi penseremo domani.”
Mamma Willow sedeva in disparte ,non
alzava lo sguardo da terra e questo solo il cielo sapeva se non era un cattivo
segnale…
Cinque splendidi cavalli neri erano in
attesa ,le briglie in mano ad una giovane donna dalla pelle di alabastro e dai
lineamenti esotici .
“Mio signore sono qui per servirvi,mio
padre mi ha inviato a voi con questo dono che vi porterà a destinazione.Sono a
vostra disposizione .”Si era rivolta a Riley con gli occhi bassi in
atteggiamento di profondo rispetto.
“Piccola Kendra,ringrazia tuo padre
per il prezioso e utile regalo che accettiamo volentieri e riferisci a Sir Adam
che se questa storia andrà a buon fine avremo di che brindare di nuovo insieme.
Il mio migliore amico sa sempre come stupirmi:sa quello che mi serve senza che
io chieda!”
“Signore mi ha detto anche di
riferirvi le seguenti parole :“mandalo all’inferno una volta per tutte!”la
ragazza visibilmente in imbarazzo aveva pronunciato la frase del padre
arrossendo fino alle orecchie.
“Ah ,cara ,è proprio il solito
mascalzone ,mettere in difficoltà una così bella signorina,qualcuno dovrebbe
insegnare a lui le buone maniere. Adam con il detto la classe non è acqua si è
sempre sciacquato i piedi…”E scoppiò in una fragorosa risata che coinvolse
tutti i presenti.
Mamma Willow era al suo fianco ,in una
tenuta da amazzone che non le avevano mai vista ,pantaloni neri fino ai
polpacci e una camicia bianca con le maniche arrotolate su ,le mancava solo la
benda su un occhio e poi sarebbe stata l’incarnazione del perfetto pirata.
Dawn alla sua destra aveva indossato
l’abito con il quale era partita da casa un anno prima come per riallacciarsi
con la realtà perduta.
I tre uomini neanche si fossero messi
d’accordo erano vestiti di nero come la morte.
Mentre cavalcavano verso il castello
la giovane donna continuava a domandarsi ossessivamente dove fosse,nulla di
quello che aveva intorno le ricordava nemmeno lontanamente il suo paese.
Quella miseria nei volti delle persone
che incontrava ,il grigiume nel quale soffocava via via si avvicinava alla
meta,un’inquietudine e un senso di totale smarrimento la accompagnava ad ogni
galoppo
Solo davanti al cancello della sua
casa ritrovò la pace perduta mentre qualcuno di fianco a lei la perdeva
completamente.
William venne soprafatto dai ricordi.
L ’enorme cancello di ferro battuto
che chiudeva la cinta muraria lo portò indietro nel tempo,quando sognava di
oltrepassarlo e fuggire lontano per non sentirsi più
inadeguato,indegno,indesiderato.
Ci era riuscito e adesso si trovava
nella difficile situazione di doverlo varcare di nuovo.
Era andato tutto troppo bene ,questo
era un guaio.
Il viaggio era stato tranquillo e
nessuno aveva ancora attentato alla vita di William ma in molti sapevano che
nell’istante in cui avessero abbassato la guardia sarebbe stata la sua fine.
Dawn prese la mano fredda e tremolante
del fratello e lo condusse all’ingresso.
Attraverso gli arabeschi del ferro
poteva distinguere l’immenso giardino fiorito ,odorarne i profumi…
“Ricordati chi sei William,non
abbassare mai la guardia.”mastro Finn tentava di scuoterlo dal torpore delle
sensazioni che lo investivano come frustate.
“Entra e vai in scena!”
William si girò e gli sorrise
grato,era un gioco tra loro all’inizio di una battaglia sin da quando era
ragazzo,lui gli si affiancava e lo incitava con quella frase …‘noi siamo solo
attori nel copione del destino ,si entra in scena…’
Come i due fratelli seguiti da Angel
varcarono la soglia, Dawn si sentì a casa.
Quello era il luogo che racchiudeva
l’intera sua esistenza ,una vocina dentro di lei però faceva incrinare la
certezza che fosse tutto bello e amorevole come se lo ricordava,non c’era
niente di casuale o naturale nel paesaggio davanti a lei ,tutto era di una
perfezione che per la prima volta in vita sua le diede il voltastomaco,pensò
alla natura selvaggia di Cartica e all’intensità dei suoi profumi e il giardino
intorno a lei perse ogni magia. Mentì a se stessa giustificando tutto con il
turbamento e l’ansia per il fratello.
I camerieri le andarono incontro
ossequiandola come una regina ,mancava da un anno e per loro era sempre stata
l’unico raggio di sole in quella famiglia.
L’anziano maggiordomo che la strinse
con le lacrime agli occhi vide William e si bloccò come paralizzato dalle sue
stesse emozioni.
“Signorino William…siete vivo…”e non
ci furono più regole e buone maniere ,lo abbracciò con tutta la forza che aveva
nel suo vecchio corpo e pianse tutte le lacrime della sua esistenza.
“Bentornato a casa Principe”
Il suo sopracciglio alzato e la testa
inclinata in quella dolce smorfia di incredulità con le labbra che si
stringevano in una linea sottile lasciò spazio ai ricordi…quello era l’uomo da
cui correva quando il suo piccolo mondo andava a pezzi ,colui che gli donava
l’affetto che gli mancava nelle mura domestiche ,Clemente che asciugava le sue lacrime
e gli raccontava le favole della buonanotte .
L’unico bel ricordo del suo passato.
Il volto era segnato dal tempo e i
capelli erano diventati candidi come la neve ma lo avrebbe riconosciuto tra
mille ,gli si gettò di nuovo tra le braccia e lo strinse con immutato affetto.
“Mio Dio ,Signorino siete diventato un
uomo e siete uguale a lei…”si pentì nello stesso istante in cui aveva proferito
quelle parole ma ormai nessuno sarebbe potuto tornare indietro.Sentiva che era
giunta la resa dei conti.
“Avete conosciuto la nostra piccola
Dawn e l’avete riportata a casa?”
“E’ una lunga storia Clemente quando
avremo tempo te la racconterò,mi sei mancato…”
“Anche voi Signorino…”
“Bambina mia sei a casa!”
Una voce alle loro spalle richiamò la
loro attenzione alla dura realtà,era arrivato il momento della verità.
Dawn corse tra le braccia della madre
che nel suo abito regale era apparsa alle loro spalle …
Una bellissima mora dai lineamenti
marcati ,labbra carnose e occhi neri come la notte ,dalle curve generose e spudoratamente
esposte in una scollatura che lasciava ben poco all’immaginario maschile :Lady
Faith ,che accarezzò i lunghi capelli della figlia e le baciò la fronte senza
mai staccare gli occhi da William mentre Dawn si lasciava andare in un pianto
liberatorio .
“Su cara una signora non singhiozza
così,contegno figliola.Bentornato a casa William ,noto che ti sei finalmente
degnato di ricordati della tua famiglia.”
La frase fredda e impersonale che sua
madre gli rivolse ghiacciò il sangue a tutti i presenti.
“Madre sapevate che mio fratello era
vivo?”
“Certo cara ,vivo e senza la minima
intenzione di diventare un uomo d’onore ma un reietto della società ,un pirata
di cui è solo possibile vergognarsi,meglio darlo per morto che ammettere di
aver qualcosa a che fare con lui.”
“Signora quando sono scomparso non ero
un pirata ma un bambino di sei anni e nessuno ha mai dato segno di avermi
cercato,quello che sono diventato col tempo non è affare vostro,vi siete lavata
le mani di me molto prima che ciò avesse inizio.”William era furioso,dov’era
l’amore materno in quella donna se nemmeno con sua figlia era stata capace di
mostrarsi affettuosa…e l’ odio nei suoi confronti era talmente palese da
lasciarlo stordito.
Cosa le aveva fatto di tanto male per
essere odiato così?
“Le vostre parole non sono di una
madre addolorata che non vede il figlio da più di vent’anni,perché tutto questo
veleno madre? Lui è mio fratello ,vostro figlio!”si era staccata da lei e la
guardava piena di sdegno …
“Lui non…
“William mio adorato figliolo,ben
tornato a casa!”la voce profonda di un uomo tagliò la frase della donna sul
nascere.
L’uomo alto davanti a lui era sulla
cinquantina ben portata ,un fisico curato da allenamenti continui,un viso
scarno e mascolino ,capelli tagliati all’ultima moda come pure i suoi
abiti,tutto curato nel minimo dettaglio:Ethan Shelby suo padre gli stava
andando incontro a braccia aperte ma nei suoi occhi non trapelava nessuna
emozione.
Angel ebbe un brivido lungo la
schiena.
Era la scena di ritrovamento di una
famiglia più agghiacciante che avesse mai visto.
Si scopri a sperare che gli dessero un
misero pretesto per trapassarli da parte a parte con la sua spada.
Wiliam sentì il vuoto in quel
abbraccio di circostanza.
Il suo essere si ribellò a quella
farsa ma un barlume di lucidità lo tenne incatenato lì,aveva uno scopo da
portare a termine.
“Non ruberò tempo a nessuno in inutili
convenevoli che non servono ,ho bisogno del mio certificato di nobiltà e poi
sparirò di nuovo dalla vostra esistenza.”
Ethan a quelle parole non mosse un
muscolo ,nessun cambio di espressione solo una piccola vena che pulsò più
velocemente del solito lo tradì.
Angel era lì per notarla.
“Figlio mio abbiamo così tanto tempo
da recuperare ,tante cose da raccontarci e da chiarirci sei appena tornato
vieni dentro e mettiamoci comodi.Ho ritrovato i miei due ragazzi sani e salvi
,mi dovrete spiegare come vi siete conosciuti e presentarmi il vostro amico con
le armi in bella vista. Dawn non hai spiegato al tuo ospite che nella mia
dimora non vi sono pericoli di alcun genere?”
“Messere i pericoli sono in agguato
dove meno ce li si aspetta.”le prime parole di Angel avevano colpito il
bersaglio come solo la sua stessa lama avrebbe potuto fare,implacabilmente.
“Non dubito che vivendo sempre pericolosamente
abbiate sviluppato una certa diffidenza nei confronti del mondo ma qui siamo
tra persone per bene,signore e in casa mia le armi non sono le benvenute!”
“Ho incontrato tante persone perbene
tra ladri e prostitute e tanti esseri meschini tra cosi detti nobiluomini che
se ve lo raccontassi vi tedierei ,quindi vogliate lasciarmi la tranquillità
dalla mia compagna senza che la vostra venga intaccata o offesa.”
“Se davvero vi sentite tanto
minacciato Messere allora non potrò che accogliervi con ogni riguardo e
chiudere un occhio sulla vostra ‘necessità’ ,solo così potrò dimostrarvi quanto
vi stiate sbagliando nel sentirvi minacciato.”
“Chissà potrei anche salvarvi la
vita…”
“Non credo mio caro ,solo se qualche
fagiano volesse attentarvi,quelle sono le uniche minacce nel mio piccolo
reame.”
Continuava a far notare che tutto
intorno a loro era suo e c’era qualcosa che non andava in questo,Angel era
sempre più sospettoso,perché insistere sul quel punto ,cosa aveva da perdere?
“Vorrà dire mio Signore che in quel
caso avremo fagiano per cena.”
“Hahaahah,davvero divertente!”ma la
sua risata non era per niente divertita.
“Beh vogliamo fare notte qui
fuori?”Faith era impaziente di farla finita una volta per tutte.
“Hai ragione mia cara ,entriamo.”
Li fecero accomodare in una sala molto
grande affrescata di paesaggi agresti ma che non davano la minima serenità
avevano un che di sinistro non ebbero il tempo di approfondire l’indagine che
Angel esordì lasciandoli ammutoliti.
“William mi ha sempre parlato di una
famosa sala ottagonale che amava particolarmente e in tutti questi anni ha
continuato a descrivermela tanto minuziosamente che sarei curioso di vederla se
non fosse troppo disturbo.”
William si chiese di cosa stesse
parlando il fratello perché in tanti anni non gli aveva mai raccontato nulla
della sua precedente esistenza ma non lo smascherò ,gli resse il gioco ben
sapendo che qualsiasi cosa avesse in mente era per il suo bene.
“Non se ne parla!”gridò quasi Faith
rossa in viso.
“Mi dispiace per la mia Signora ma è
l’imbarazzo di non poter esaudire il desiderio del nostro amato figlio che la
fa sragionare ed essere così categorica ,vero cara?Basta spiegare a questi
gentiluomini che la stiamo ristrutturando e non è accessibile finchè non sarà
finita tra un paio di mesi.”
“Peccato perché noi non resteremo che
un paio di ore e anche se non restaurata potreste essere tanto cortesi da
fargliela rivedere , credo che sarebbe un bel ricordo da portarsi indietro una
volta lontano da qui.”
“Oh ma voi dovrete restare molto di
più che poche ore ,non potrete andare via così presto ,un certificato necessita
di tempo per essere stilato e noi abbiamo il desiderio di stare con nostro
figlio.
Una stanza vale l’altra ,perché
conservare memoria di una vista nel disordine e nel caos quando può avere a
disposizione l’intero castello ?”
“Padre io non ho mai visto quella sala
,è sempre stata chiusa da quello che mi ricordo e adesso vorrei vederla
anch’io!”Dawn finalmente capì che c’era qualcosa che non andava,i pezzi non si incastravano
…
“Ti ci metti anche tu a fare i
capricci?E’ solo una sala per Dio!”
Aveva perso il controllo e questo non
avrebbe dovuto succedere.
“Se ci tenete così tanto andiamoci,ci
faremo servire lì dentro il tè”
“Clemente hai sentito vero?Riferisci a
Tara che saremo nella sala ottagonale!”
“Si ,Signore sarà fatto!”
Ethan aveva dovuto cedere e sperava di
non doversi pentire di questo, faceva leva sul tempo trascorso.
La memoria di William non poteva
essere così forte da ricordarsi eventi accaduti decenni addietro.
Avrebbe rischiato il tutto e per tutto
e poi sarebbe arrivata Tara a toglierlo per sempre di mezzo con un delizioso
quanto letale tè.
Fath stava ribollendo di rabbia ma
aveva il buon gusto di non farlo notare
.
Dawn stava imparando nuovi aspetti mai
conosciuti dei suoi genitori ,una freddezza ed un distacco mai sentito prima
,si accorse di non sapere più chi fossero ,le sue certezze si infransero come
onde contro gli scogli e la mente per un istante cercò appiglio al ricordo
dell’unica cosa pulita e vera della sua vita:Keanu.
William aveva perso il comando della
situazione mentre Angel teneva ben strette le redini del carro c’era solo da
vedere dove li avrebbe condotti.
Clemente stava facendo girare la
chiave nella serratura:una ,due ,tre ,quattro,cinque,sei volte.
Una sala senza nulla di importane
veniva serrata così bene,totalmente,completamente innacessibile.
Ogni giro echeggiò nella memoria di
William,nella sua testa sentiva amplificarsi il suono del mazzo delle chiavi
che sbattevano tra di loro e quel rumore sordo che si ripeteva senza fine
,uno,due ,tre…sei.
Clemente sbirciò di sottecchi il suo
principe con il cuore insanguinato ,davanti a lui c’era ancora la stessa
espressione impaurita e stupita di allora.Avrebbe voluto stringerlo e
rassicurarlo ma come quel giorno non riuscì a farlo ,loro non glielo avrebbero
mai permesso. Osservò bene di nuovo il suo volto e si trovò di fronte l’uomo,si
era trasformato in una macchina risoluta de guerra,un ariete da sfondamento
,fissava quella porta con il sopraciglio alzato ,la cicatrice che lo squarciava
sembrava volesse farsi notare in cerca di vendetta,i pugni serrati e il corpo
proteso alla carica.
La porta si spalancò e William
trattenne inconsapevolmente il fiato.
Il profumo di gelsomino che investì le
loro narici fu fortissimo e avvolgente.
Quattro delle otto pareti erano di
vetro e davano su un gigantesco giardino di rose rosse e gardenie.
Ad Angel arrivò come un pugno nello
stomaco ma non fu l’unico a notare questo particolare floreale.
La stanza era talmente luminosa e
accogliente che faceva notare l’enorme discrepanza tra lei e il resto del
castello.
Gli occhi vagarono estasiati sui
mobili di legno massiccio finemente intagliati ,gli affreschi alle pareti…e qui
i tre giovani si bloccarono quasi contemporaneamente.la parete del muro che
dava a ovest raffigurava qualcuno che li lasciò muti:i biondi capelli cadevano
fluenti sulle spalle ,gli occhi di un blu intenso stranamente famigliari quanto
inusuali li stavano fissando con amore sconfinato,la bocca immortalata in un
sorriso felice ,la pelle candida che si pavoneggiava nel vestito rosso come il
fuoco e le braccia allacciate intorno a un piccolissimo bambino sereno che la
fissava in estasi.
“William quella donna ti assomiglia
incredibilmente!”disse la piccola Dawn che aveva ritrovato per prima la parola.
“E’ una nostra lontana antenata.Si
vagamente ,c‘è una leggera somiglianza!”
“Leggera?Diciamo che sembrano
maledetti gemelli,o madre e figlio.”
“Ma che dice Angel,quella donna è
vissuta quasi due secoli fa…”
L’incrinazione della sua voce tradì il
nervosismo e l’ansia di cambiare argomento.
“Basta parlare del passato ,parliamo
del futuro adesso ma prima facciamoci servire il tè.TARA!”
Urlò il nome della donna e face senso
sentire la differenza di intonazioni nella frase che partì pacata e divenne un
grido di rabbia.”
“Caro vado a controllare che sia tutto
a posto con il tè…”aggiunse la signora del castello come a lasciar intendere
che ci avrebbe pensato lei a dare il colpo finale se fosse stato necessario.
“Grazie cara ,te ne sarei grato!”
“Sono curioso ,da dove viene questo
profumo e perché una sala bellissima come questa viene tenuta chiusa a chiave
peggio di un forziere?”Angel non mollava l’osso.
“Perché non appagare la curiosità del
nostro ospite…vede c’è una maledetta pianta che cresce da qualche parte e
infesta la stanza e noi non riusciamo a trovarla quindi pensiamo che da lì
possa entrare di tutto e per sicurezza teniamo serrato tutto e poi come le ho
già detto siamo in fase di ristrutturazione …”
“L’affresco della donna guarda ad est
,al sorgere del sole e se non ricordo male anche i gelsomini adorano l’alba e
la luce ,quindi…”
“Ah ,allora non è solo un temuto
pirata ma si intende anche di botanica”lo sbeffeggiò Ethan.
“Basta!non siamo qui per gelsomini o
per donne morte in chissà quale secolo,datemi quel dannato certificato e non
perdiamo altro tempo.”William voleva evitare l’argomento quadro ,quel volto lo
faceva soffrire come niente al mondo e non ne capiva il motivo,doveva uscire da
quel posto il più presto possibile.
“Giusto il tempo del tè”sorrise
diabolicamente Ethan vedendo la moglie entrare seguita dalla giovane cameriera
dall’incedere incerto.
“Tara,amica mia!”gridò Dawn
fregandosene delle convenzioni e le andò incontro per abbracciarla ma quando
quest’ultima la vide il suo sguardo di sgomento passò dal tè al viso della sua
ritrovata signorina e la paura fece capolino dal suo volto.
Questa volta William non potè fingere
di non notarlo e non potè zittire oltre il bisogno di sapere perché quella
stanza lo stesse soffocando …
“Basta giochetti,o mi date quello che
voglio e subito o me lo prendo!”
“E’ una minaccia William the
Bloody?Perché io nel mio castello non permetto nessuno di minacciarmi e tanto
meno a te…”Ethan stava perdendo il suo self control inglese.
“Perfetto!Credi che io mi sia bevuto
la storia di te felice di avermi rivisto,o che io non immagini cosa ci sia in
quello stradannato tè che vuoi farci bere da più di un’ora?Voglio solo sapere
perché per eliminare me uccideresti anche tua figlia ?Cosa ti abbiamo fatto per
odiarci così?”
“Come osi piccolo bastardo a parlarmi
in quel modo?”ormai la rabbia si era impadronita del suo essere e non si
accorse della parola di troppo che era sfuggita dalle sue labbra ma gli altri
sì.
“Bene allora questo è il problema non
sono tuo figlio ,ed è per questo che hai voluto cancellare le tracce della mia
esistenza.Avanti ,la verità.”
“Esci da questa casa e non tornarci
mai più,io non ti devo niente.NIENTE!”gridava fuori da ogni controllo.
“Avrei qualcosa da ridire a questo
proposito !”la voce alle sue spalle dalla parete a est da dove sorge il sole
,lo fece precipitare nelle tenebre.
“TU…”Ethan Shelby aveva appena visto
un fantasma del passato.
Il pallore si impossessò del suo volto
e gli occhi si spalancarono sconvolti.
Fath iniziò a tremare scioccata
dall’apparizione davanti a lei.
“Allora ,come sta il mio
stalliere?Vedo che ti trovi bene nei miei panni.Che dire sorellina tu li sai
scegliere gli uomini.”
“Noi ci siamo presi cura di tutto
quando te ne sei andato non essere ingrato Riley,sei scappato come un pazzo
lasciandoci il moccioso ,cosa dovevamo fare?”
“Già ,cosa potevate fare?Io ero il
pazzo.Avrei dovuto sgozzare come un maiale mia sorella che nella sua immensa
bontà aveva ucciso mia moglie perché secondo lei mi tradiva,piuttosto che
fuggire lontano per capire come stavano davvero le cose.”
“Smettila Riley ,quella donna era solo
una sgualdrina,non poteva far parte della nostra famiglia .
Ti aveva ingannato ,lui -indicando
William- era il frutto del suo peccato con qualcuno che tu conoscevi bene e non
lo hai più voluto vedere.
Il suo bastardo e lei si meritavano
tutto quello che hanno avuto.”
Non vide la mano della figlia partire
e arrivarle sulla guancia con tutta la forza che aveva in corpo lasciandovi le
cinque dita ben disegnate in volto ma le sentì bruciare come lava.
“Mi fai schifo.Spero di essere una
bastarda anch’io perché se sono davvero figlia vostra è meglio che mi ammazzi
piuttosto che avere il tuo e il suo -additando il padre- sangue nelle vene.”e
Dawn fece qualcosa di ulteriormente inaspettato:sputò ai piedi dei suoi
genitori e disgustata si voltò e andò ad abbracciare William.
“Dawn ,cosa sei diventata?A stare con
questi animali hai disimparato anni di buona educazione!”strillò suo padre.
“No ,questa è una cosa che ho imparato
oggi da voi:LA MESCHINITA’.”
“Maledizione ,qualcuno vuole darmi una
spiegazione prima che io commetta una strage?”William stava per esplodere.
“William ,io sono Rilley Shelby ,tuo
padre.Non ti chiedo di perdonarmi per non avertelo mai detto ma la situazione
era davvero complicata.In questa stanza è successa una tragedia ed io non avrei
mai voluto che tu la ricordassi …”
Come destato da un incubo dimenticato,
la porta dei ricordi si spalancò …e lui iniziò a parlare come in trance:
“Lei …-sussurrò William guardando il
quadro- ero nascosto nel giardino dei gelsomini là dietro -indicò la parete ad
est dove non c’era nessuna porta- era il nostro gioco segreto io mi nascondevo
e lei doveva far finta di avermi perso ,lei stava venendo a cercarmi quando una
donna dai capelli neri entrò ed iniziò ad urlare…io mi spaventai e sbirciai dal
buco di una serratura che dal esterno non è visibile …lei gridava parole che
non capivo ma la signora del quadro divenne rossa, la pregava di calmarsi e le
diceva che non era vero.
Io cercai di entrare ma il meccanismo
si era bloccato e lottai con tutte le mie forze per aprire la porta nascosta
nella parete… adesso ricordo.
Eri tu Faith che le gridavi della
puttana ,che ti aveva portato via prima Rilley e poi Adam…e ci aveva pur fatto
un bastardo insieme :me.”
William era immerso nel doloroso
ricordo annegato nelle piaghe della memoria fino a quel momento.
“Lei piangeva e diceva che non era
vero che lei amava suo marito e non lo aveva mai tradito…ma tu non le davi
tregua ,la schiaffeggiasti le intimasti di andarsene con me al più presto ma
lei continuava a supplicarti di crederle,diceva di volerti bene e che non
avrebbe mai fatto niente per farti del male e tu …“gli occhi di William si spalancarono
al ricordo e all’angoscia che lo pervase di nuovo ,era tornato il bambino
indifeso di quel momento che non riusciva ad aiutare la madre e la fissava
soffrire senza poter fare niente.
“La lama del coltello brillò ,un
raggio la investi mentre la tirasti fuori dalla gonna e come se quel raggio
cercasse un posto bello dove finire …lo conficcasti nel petto di mia madre.
Urlai ma da lì non eri in grado di
sentirmi ,forse avresti ucciso anche me.
Te ne andasti senza voltarti mentre
lei si accasciava sul pavimento nel suo stesso sangue.
Riuscì finalmente a sbloccare il
meccanismo che mi aveva tenuto lontano da lei e la raggiunsi ,ricordo solo i
suoi occhi profondi come quelli della luna che mi dicevano che mi amava e poi
niente!TU HAI UCCISO MIA MADRE”
“Clemente ti ha trovato esattamente
dove sei un questo momento ,inginocchiato nel suo sangue che la tenevi e la
cullavi come una bambina tra le braccia mentre il bambino eri tu,non una
lacrima non un suono…le accarezzavi i capelli e la dondolavi dolcemente.
Non fu capace di staccarti da lei
,nemmeno con la forza.Solo quando sono arrivato io l’hai messa tra le mie
braccia e te ne sei andato nel giardino qui fuori a cogliere rose e gardenie
con le tue piccole mani insanguinate poi sei rientrato e gliele hai poste in
grembo .
Sembravi sereno .
Mi hai guardato e mi hai detto :“dorme
adesso vattene ,non servi più a nessuno.”
Ho provato ad abbracciarti a piangere
con te a chiederti perdono per non aver potuto difendervi ma tu girasti i
tacchi e andasti di nuovo in giardino dove di solito stavi con tua madre e ti
rannicchiasti in te stesso chiuso in un mutismo assoluto dove nessuno poteva
entrare …avevi tre anni.
Eri poco più di uno scricciolo e
portavi addosso il peso del mondo.
Non ho avuto abbastanza lacrime per
Darla ,non ne ho avute nemmeno per te…
Sono fuggito in preda ad un dolore
troppo forte per poter ragionare sulle conseguenze.
Mia sorella aveva ucciso mia moglie ed
io se fossi rimasto avrei ucciso lei e forse nella mia completa follia non
avrei saputo smettere la carneficina.
Lei e Adam si volevano bene ,erano
sempre stati come fratelli e tu maledetta nella tua folle gelosia hai
instillato in me il seme del dubbio…e quel giorno ero andato a chiedere
spiegazioni al mio migliore amico pronto ad ucciderlo,mentre tu uccidevi lei..
Adam mi accolse a braccia aperte come
sempre ,era raggiante perché Harmony sua moglie gli aveva appena regalato una
bellissima bambina .Capì dal mio volto che qualcosa non andava e mi raccontò di
come tu avevi tentato disperatamente di sedurlo per tutta la vita e anche
adesso che era felicemente sposato.Non avei mai accettato che lui avesse scelto
Harmony a te .L’unica colpa di Darla era di essergli molto amica.Con lei si
confidava e le esprimeva le sue paure per la difficile gravidanza della moglie
e tu eri gelosa di quelle chiacchiere in giardino ,di quello che si scambiavano
tenendoti esclusa e ti sei vendicata.”
“Darla era solo una sgualdrina,tu
credi ancora alla storiella dell’ amicizia???povero illuso.”
“Dopo tutti questi anni non ne hai
avuto abbastanza?Mi sono chiesto come avesse fatto Dawn ad essere così speciale
essendo tua ,adesso lo so :ha preso quel poco di buono che c’era in te e lo ha
centuplicato e solo dio sa quanto voi due non la meritiate. William ,Down non è
tua sorella ma tua cugina anche se credo che questo per voi due non cambi le
cose.
Quando ho saputo che volevano mandarti
in collegio da solo a sei anni ho reso il Cristys una nave da trasporto per
venirti a riprendere ,ero sicuro che loro non ti avrebbero nemmeno accompagnato
in porto infatti fu Clemente che ti consegnò a me.Ci tenevamo in costante
contatto con ogni mezzo possibile ,nei suoi giorni di ferie mi raggiungeva in
qualche porto sperduto oppure mi inviava lettere con tue notizie nei modi più
disparati ,io così ho saputo che tu avevi rimosso tutto.
Trattavi Fath come una madre perché
lei te lo fece credere per ottenere quello che più di ogni cosa voleva :il mio
e il tuo titolo ,come madre ne avrebbe avuto diritto e così si è sposata lo
stalliere che soddisfaceva i suoi pruriti notturni più di chiunque altro e
insieme ti hanno predato del titolo di lord dandoti per morto una volta che sei
scomparso in mare .
Il resto lo sai.Adesso sta a te farti
giustizia .
Ti lascio decidere della loro sorte e
anche della mia ma voglio che tu sappia che non ho mai smesso nemmeno per un
secondo di essere tuo padre e di esserne orgoglioso.”
“Si,puoi proprio essere orgoglioso di
lui ,un rifiuto della società come te,un bastardo figlio di non si sa chi e di
una puttana che non sapeva tenere su le mutande…un pirata maledetto da dio e
dagli uomini ,proprio un gran bel figlio il tuo!”
Il dolore arrivò inatteso quanto
lancinante ,sentì la mascella pronta a frantumarsi ,i denti che ballarono
pericolosamente in bocca e il sapore amaro del suo stesso sangue la disgustò.
Le gambe persero l’equilibrio e cadde
a terra come un sacco di patate sbattendo il corpo pesantemente ed aumentando
la quantità di dolore in maniera esponenziale.
Si voltò verso il suo aggressore
pronta a sputare sangue e veleno sul quanto fossero caduti in basso gli uomini
quando incrociò lo sguardo furente di due occhi verdi che sembravano pronti a
sbranarla ,i capelli rossi della donna sembravano serpenti pronti a morderla
,la dea medusa doveva essere così pensò prima di svenire per lo spavento.
Willow aveva ancora il pugno chiuso e
li gomito piegato pronto alla carica.
Mai un cazzotto era stato assestato
meglio.
Non credeva possibile che un giorno
avrebbe picchiato con tanto gusto una donna anche se quella non era affatto
tale ,denigrava l’intero genere femminile con la sua esistenza.
Aveva detto qualche parola di troppo e
prima che decidesse di continuare il lavoro spelandola e cospargendola di sale
grosso e fine per poi buttarla giù da una rupe e lasciarla essiccare al sole
,Angel la allontanò dal corpo esanime della donna mentre Dawn urlava: “Uno a
zero per mamma Willow!Suonale a quella stronza!”
Quella scena fece sbollire gli animi
parecchio surriscaldati nella sala.
Giles teneva Dawn per il vestito
perché era pronta ad andare a tirare calci contro la madre .
Angel bloccava le braccia di Willow e
per la prima volta ringraziò di non aver mai provato il suo micidiale destro.
Ethan stava tentando di dileguarsi
quando inciampò su qualcosa che non seppe identificare e andò a sbattere il
muso contro la porta della sala rompendosi il naso!
“Oh come mi dispiace signore ,volevo
solo raddrizzare il tappeto,non avevo visto il suo piede!”la voce ironica di
Clemente fece ridere a crepa pelle Angel che contagiò pian piano anche gli
altri.
In quella sala erano decenni che non
si sentiva ridere.
La donna nella parete ovest sembrò
sorridere felice,aveva finalmente trovato la pace.
Willaim stava ancora ridendo , la
tragedia aveva preso i colori della commedia ,in fondo questa era la sua vita
.Lui guardò la donna bionda che abbracciava il suo bambino e sorrise perché
quel bimbo felice era lui.Aveva amato sua madre e lei lo aveva adorato adesso
ne era sicuro.
Ricordò il profumo della sua pelle ,
il suono dolce della sua risata e la ninna nanna che gli cantava di notte per
addormentarlo ,quante cose in comune con la sua amata anche lei aveva passato
la vita a cantare per lui…Il pensiero a Buffilys gli fece ricordare lo scopo
del suo viaggio.
“Riley perché non mi hai detto prima
la verità,ci saremmo risparmiati tempo e viaggio .Accidenti a te perché non hai
usato il cervello ,se lo avessi fatto tu il maledetto certificato adesso
Buffilys sarebbe mia moglie ed io sarei felice anziché in una vale di lacrime
con ricordi soffocanti e Dawn non avrebbe mai dovuto vedere tutto questo ,Angel
sarebbe tra le braccia di Anniaide ma la tua vendetta personale valeva il
prezzo che ci stai facendo pagare?”
“William se lo avessi potuto fare lo
avrei scritto pure con il mio sangue,credi davvero che mi importi di vendicarmi
di loro o che io possa volere il vostro male…ma in questa storia tutti abbiamo
una parte e dobbiamo viverla fino alla fine.Se non fossimo tornati non sapremmo
del dolore che questi due sciagurati hanno provocato a Keyhole e al quale dobbiamo
porre rimedio.
Quando me ne sono andato ho lasciato
il mio titolo al mio unico erede :te ,adesso dovrai entrarne in possesso
,reclamandolo come tuo diritto direttamente dalla regina.
Adam ha già provveduto a preparare le
carte e credo che a questo punto né Ethan né Faith avranno alcun problema a
firmarle.
Una volta che avremmo la liberatoria
dalla regina ,potrai avere di nuovo ciò che ti spetta per nascita.Allora non
sarà necessario niente altro che la tua parola .
Ma conoscendo il re degli abissi
accompagnata dal sigillo della regina.
E’ quello il vero regalo che mi ha
portato la nostra piccola Kendra,le lettere da far firmare a questi sciocchi di
rinuncia al patrimonio e ad ogni riconoscimento nobiliare ,Ethan tornerà uno
stalliere e Dawn la gran poco di buono che è sempre stata.ci serve solo il
tempo di ricevere la risposta e poi tutto questo sarà solo un brutto ricordo
per te.”
“Perché non lo fai restituire a te ?in
fondo io sono tuo figlio…!”era difficile prendere coscienza di quelle parole ma
erano finalmente uscite.Non avrebbe mai potuto odiare l’unico padre che avesse
mai avuto,anche se lo aveva abbandonato per un po’ della sua vita si era fatto
perdonare centinaia di volte salvandogli la vita ,curandolo ,educandolo e
dandogli tutto l’amore del mondo.
Era stato suo padre quando lo credeva
soltanto un estraneo e sarebbe stato suo padre adesso che lo era per davvero.
“William io non posso .C’è un seguito
in questa storia che non mi permette di essere ancora un Lord .Potrei perdere
Willow per sempre e ti prego non chiedermi questo,chiedimi di penzolare da una
forca ma non di rinunciare a lei sarebbe la peggiore delle torture .
Lei è stata la mia redenzione.Il mio
ritorno alla vita.Se la trovassero io la perderei per sempre.”
Il sacco venne calato sulla sua testa
e venne avvolto attorno al suo collo .
Il buio era angosciante e incominciava
a mancarle l’aria .
Il terrore si fece strada nelle sue
vene.
Tentò di liberasi ,tirò calci e pugni
ma andavano a vuoto finchè cadde svenuta per mancanza d’ossigeno .
Aprì gli occhi ma non vide niente.
Tentò di ricordarsi dove fosse ma non
ci riuscì.
L’ultima cosa che stava facendo …stava
raccogliendo rami di salice nel bosco,da sola .
Buffilys stava di nuovo male e lei
aveva già raccolto il necessario per una tisana calmante .
Stava rientrando quando si chinò per
raccogliere un bel ramo spezzato e poi il buio.
Si concentrò per riconoscere il luogo
dove fosse tenuta prigioniera.le sue mani erano legate insieme sopra la sua
testa su un bastone di legno fissato ad una parete.
La stanza dove intorno a lei profumava
di pulito ma non si sentiva nessun rumore provenire dal esterno ,nemmeno la
voce del mare.Questo non era un bel segno.
O la casa era di solida pietra o era
lontana da tutto.
Annusò l’aria e la nota di un profumo
conosciuto la fece sobbalzare.
“Cagne maledette,slegatemi,tanto lo so
che siete voi.se riesco a mettervi le mani addosso vi rovino.”urlò con tutta la
voce che aveva nei polmoni ma nessuno la udì.
“Cordy sei sicura che sia stata una
bella idea?Angel si arrabbierà moltissimo al suo ritorno!”
“Gli diremo che è scappata di nuovo e
lui tornerà da noi.Adesso marcirà lentamente come un pesce vecchio e finalmente
la nostra vendetta sarà compiuta.Adesso pensiamo all’altra.Non voglio lasciargli
nessuna alternativa.”
“Paparino si arrabbierà ,Cordy lo
sento!”
“Smettila di portare male Dru,andrà
tutto come previsto.”
“Lascia parlare me ora tesoro ,i
nostri ragazzi meritano il pacchetto con della verità al completo,lasciami
Angel ,non infierirò oltre sulla SIGNORA. Clemente legali per favore e portali
fuori da qui hanno insozzato abbastanza l’aria sacra di questa stanza.”
Clemente eseguì senza battere ciglio
mentre la rossa si avviava ad aprire una delle porte che apriva sul giardino.
“La prima volta che sono venuta qui ci
sono entrata dalla porta di ingresso e non dal passaggio sotterraneo come oggi
.Avevo sedici anni ed era il matrimonio di mia cugina ,l’amavo come una sorella
e non me lo sarei perso per nulla al mondo.In verità i miei sapevano che ero in
collegio a Malta in quei mesi ,non hanno mai saputo della mia piccola fuga
grazie ad un’ingente somma che ho versato alle suore che poverine si sonno
fatte corrompere per ristrutturare la loro vecchia chiesa.
Non ero proprio una gran brava
ragazza,lo ammetto.
Quando mi imbarcai ero consapevole che
sarebbe stata una follia e che l’avrei pagata cara ma ancora non sapevo quanto.
Arrivai a Keyhole dove ero attesa da
un giovane bellissimo che si presentò come amico dello sposo ,Adam , incaricato
di farmi da cicerone e guardia personale finchè non fossi arrivata sana e salva
al castello.
I suoi modi erano raffinati e dolci ed
io pensai di perdermi per sempre nelle sensazioni che mi regalava ,un leggero
nodo allo stomaco ,un rossore che bruciava le mie guance quando i nostri
sguardi si incontravano…mi sentii perduta.
Arrivammo al castello dove i
preparativi fervevano ,sapevo che non sarei passata inosservata con i miei
capelli colore del fuoco ma era anche vero che i genitori di mia cugina non
sarebbero venuti dall’Italia a causa di un grave malessere che affliggeva la
loro figlia più piccola:Kenedia.
La sua malattia era stata la mia
libertà e dannazione.
Entrai sempre scortata dal mio
bellissimo e avvenente cavaliere che mi portò fino a qui in questa magnifica
sala .
Era primavera inoltrata e le vetrate
erano tutte aperte ,il ritratto di Darla non esisteva ancora ma vi era una
dolcissima scena campestre che associata all’inebriante fragranza che proveniva
dal esterno mi fece pensare al paradiso.
E fu quello il momento che lo
incontrai :il paradiso .
Entrò ed era raggiante,mi guardò ed io
per la prima volta mi sentì nuda anche se sommersa in pizzi e crinoline .Non
c’era niente di lascivo in quello sguardo ma il calore che sprigionava mi scioglieva
gli indumenti ,mi attraversava la pelle e faceva perdere il controllo alla mia
stessa anima.
Mi sovrastò in tutta la sua statura ed
io mi sentì terribilmente piccola e inadatta di fianco a lui.
Ogni cosa era perfetta nella sua
persona:il viso ,i capelli, le mani …non mi sarei mai scordata quelle mani che
si posarono sulla mia schiena e mi invitarono con una carezza a seguirlo.
Mi portò da mia cugina e lì il mio
cuore di adolescente pieno di sogni si spezzò.
L’uomo della mia vita ,quello che aveva
acceso ogni particella del mio essere sarebbe diventato suo marito.Mentre mi
rallegravo con loro dentro di me volevo morire.
Sono stati i sei giorni più difficili
della mia esistenza.Essere accanto a lei ,bellissima e felice e per la prima
volta provare un sentimento di enorme vergogna perché invidiavo l’unica persona
che ritenessi veramente amica.Io la stavo tradendo e lei lo sapeva.Amavo suo
marito e lei lo sospettava ma non mi ha mai fatto sentire colpevole anzi.
Il giorno prima della mia partenza mi
disse:
”Piccola mia ,ti innamori la prima
volta nella tua vita e anche se è l’uomo perfetto non puoi averlo perché il
destino lo ha donato a me.La tua infelicità mi rende infelice ,la tua
sofferenza mi fa soffrire ,no , non incolparti ,hai fatto di tutto per
nasconderlo ma io lo vedo nei tuoi occhi quando si avvicina che lo ami come lo
amo io. Mi dispiace Willow se potessi fare qualcosa per farti smettere di
penare lo farei.”
Ho pianto tra le sue braccia
chiedendole un perdono che non serviva ,lei mi comprendeva meglio di chiunque
altro al mondo persino di me . Darla era così,generosa d’ animo.
Alla mia partenza chiese a Riley di
accompagnarmi al porto.
Era il suo regalo di
addio,all’orecchio mentre mi baciava mi sussurrò :
”Se mi dovesse accadere qualcosa
prenditi cura di lui…fallo per me!”
Non so se lei presagisse il destino
crudele che incombeva sulla sua testa ma di sicuro quel giorno io pregai perché
non le accadesse mai niente di male con tutta me stessa.
Non guardai mai Riley negli occhi ,non
gli rivolsi quasi la parola se non un freddo “Addio” mentre salivo di corsa
sulla passerella del Cristys e mi fiondavo come una furia in cabina
,consapevole che gli sarei appartenuta per l’eternità ma che non avrei mai
voluto averlo se il prezzo da pagare fosse stato la vita della mia amata
migliore amica.
Tre anni dopo ad una festa di
carnevale arrivò un principe norvegese a Venezia ,ospite dei miei genitori che
perse la testa per me .
Mi chiese in moglie quando tutto
quello che desideravo io era scappare da Venezia anche a nuoto se fosse stato
necessario per andare lontano da lui.
Per fortuna dovette rientrare in
patria ed io ebbi modo di giocarmi l’unica carta in mio potere ,l’amore dei
miei.
Gli estorsi con l’inganno la creazione
del mio veliero giurando che con quello avrei raggiunto il mio promesso sposo,
ma quando mai…
La costruzione della Rossa necessitò
di quasi due anni di duri lavori e quando finalmente ebbe il suo battesimo del
mare io fui libera.In quei due anni prima di salpare scelsi il mio equipaggio
tra i peggiori truffatori e ladri del paese ,gente che aveva necessità di
scomparire dalla faccia della terra e che pur di non attraversare il Ponte dei
Sospiri avrebbe venduto l’anima al diavolo, ed io ero lì pronta ad accoglierla.
Li addestrai nei modi e li ripulii da
capo a piedi ,il giorno del varo nessuno li avrebbe mai riconosciuti e così fu.
Mi giurarono eterna fedeltà e
mantennero quel giuramento.
Non arrivammo mai a destinazione .
Io come sono salita in cabina ho
bruciato gli abiti da donna e l’intero corredo ,salvai solo il mio grembiule
azzurro perché regalo di mia nonna e mi vesti da uomo .
Sciolsi i lunghi capelli al vento e
cambiai la bandiera .
Quella che issai è quella che
volteggia ancora oggi nel vento.
Mi trasformai in un pirata e i miei
uomini alimentavano la mia leggenda nelle osterie.
La piccola Willow era morta .
Fino al giorno in cui la Rossa non
incontrò il Chistys.
E fu battaglia, di spade e di cannoni
ma le due signore molte elegantemente rimanevano in piedi senza voler cedere né
l’una né l’altra.
La svolta è stata quando all’assalto
finale Capitan Inferno e i suoi salirono a diedero inizio al corpo a
corpo.Avevo i capelli raccolti in un capello e un fazzoletto mi copriva mezza
faccia,restavano fuori soltanto gli occhi e quelli bastarono per vederlo
arrivare come una furia con la rabbia nello sguardo ,con i movimenti da
predatore ,lui voleva la mia nave e se la sarebbe presa.
Lo riconobbi all’istante e la spada
divenne pesante tra le mie mani ,le gambe tremarono e lo stomaco si contorse ma
mai e poi mai avrei mollato senza dare battaglia anche al unico uomo che avessi
mai amato.
Iniziamo a batterci ,io ,la metà di
lui ,ero veloce e agile come una gatta ,lui era incredibilmente abile come
spadaccino , era una danza la nostra ed io l’avrei ballata in eterno.Andammo
avanti per ore ,interminabili ,anche quando i rumori attorno a noi si spensero
e le nostre ciurme esauste si sedettero amabilmente sul ponte a godersi lo
spettacolo.
Stavamo facendo l’amore e non lo sapevamo.
Quelli attorno a noi si.
A qualcuno cadde una bottiglia di mano
ed io vi inciampai e mentre cadevo all’indietro mi scivolò il cappello facendo
sciogliere i miei capelli al vento .
Lo sguardo di Rilley da furioso
divenne incredulo mentre stava per affondare la lama nella mia carne si bloccò
.Mi guardò e strappò il fazzoletto dal mio volto. L’ultima cosa che vidi prima
di svenire per la botta alla testa contro il duro ponte furono le sue labbra
che pronunciavano il mio nome :“Willow”!
“Tua madre era morta da due anni
William ed io in quel periodo avevo seminato il mare di morti,avevo assaltato
ogni veliero che mi fosse capitato a tiro e non ho mai fatto prigionieri ,tanto
che per un po’ non ne incontrammo più.le navi non attraversavano più la nostra
rotta da mesi quando incontrammo la Rossa e la mia furia esplose di nuovo
,finalmente avrei annientato un altro capitano ,gli avrei predato e
saccheggiato la nave e forse l’avrei bruciata e affondata negli abissi come
tutte le altre.
Vedendola da vicino quella nave mi
conquistò ed il suo nome mi incuriosì.
L’unica rossa che avessi mai visto era
stata una ragazzina Italiana dolce come una fragola ma che non faceva parte del
mio destino.
Desiderai possedere quel veliero con
tutte le mie forze e quando mi trovai a combattere con quel mezzo uomo
mascherato mi venne da ridere pensando a quanto io fossi stato fortunato .Gli
avrei fatto incontrare la morte da li a poco.
Il problema fu che il mezzo uomo non
era dello stesso parere ,si batteva meglio di ogni altro da me incontrato prima
,non solo per se stesso ma per il suo intero equipaggio glielo leggevo negli
occhi.
Il dramma è che mi ci perdevo dentro e
questo mi faceva infuriare ancora di più.
L’assenza di una donna e i mesi in
mare mi stavano facendo diventare pazzo.
Desideravo uccidere quel uomo come
forse non ho desiderato farlo mai .Accendeva in me qualcosa che non volevo
nemmeno sentire.
Era esausto ma la sua agilità lo
rendevano davvero incantevole e furbo nello schivare i colpi.
Era troppo aggraziato nei movimenti e
questo me lo faceva odiare ancora di più.
Un effeminato con un veliero così ,non
se ne parlava.
Quando inciampò vidi la vittoria
finalmente nelle mie mani ,quando i suoi capelli si mossero nel vento vidi la
mia sconfitta nei suoi occhi.
Le strappai il fazzoletto anche se
ormai sapevo cosa nascondeva.
La mia piccola Willow,un vero diavolo
di donna.
Lei colpì violentemente la testa ,
crollò esanime e allora mi scordai di tutto:della battaglia che attorno a noi
non c’era più da tempo,dei velieri ,del mondo intero …la presi tra le braccia e
urlai degli ordini agli uomini mentre correvo nella sua cabina per curarle la
ferita.
Ma in verità fu lei al suo risveglio a
curare me .Capitan Inferno da quella notte non è più esistito e la Rossa venne
messa a riposo per le situazioni di emergenza anche perché il fidanzato
Norvegese la cercava ancora dopo ben nove anni come un ossesso e sinceramente
ucciderlo sarebbe stata veramente una perdita ormai inutile.Con quello che
avevamo racimolato in due potevamo sfamare un’isola per decenni.Ed è quello che
abbiamo fatto .
Da allora siamo una cosa sola .”
Mamma Willow riprese a parlare e
questa volta con gli occhi lucidi da ricordi dolorosi.
“Il fidanzato Norvegese aveva preteso
di passare la notte con me prima di partire , ovviamente senza che nessuno se
ne accorgesse venne nella mia stanza e reclamò quello che considerava già suo .
Non seppe mia di avermi lasciata
incinta.
Riuscì a nascondere la gravidanza
dentro assurdi vestiti che aiutavano moltissimo ma quando la mia bimba nacque
morta il mio cuore smise di battere.
Tu mio dolce Angel eri il figlio di un
uomo perduto come quelli che reclutavo di nascosto in giro per bettole e
stamberghe .
Era un medico caduto in disgrazia che
si aggirava per la laguna con te in braccio e con lo sguardo più disperato che
io avessi mai visto.
Non ho avuto la fortuna di conoscere
tua madre ma tuo padre la amava come la luce del sole è amata dai fiori e credo
che separarsi da te sia stata per lui una prova difficile ma sapeva che io ti
avrei amato e curato come se fossi mio.
Lui non poteva provvedere a te perché
non riusciva ad uscire dal tunnel del dolore nel quale si era smarrito.
La perdita di tua madre lo aveva
svuotato di ogni sentimento e perciò vedendomi capì che in me c’era la sua
stessa disperazione ma al contrario di lui avevo troppo amore da donare e mi
diede te ,facendomi giurare di amarti e proteggerti per il resto dei miei
giorni.
Così è stato, avevo perso una bambina
ma avevo trovato uno splendido maschietto.
Ti allattai a Venezia e ti tenni
nascosto per bene agli occhi di tutti .
Sono fuggita anche per te ,per darti
un futuro migliore di qualsiasi altro.
Quando abbiamo incontrato Riley tu
avevi già nove anni ricordi?
Non ti ho cresciuto sulla Rossa ma a
Cartica lasciandoti solo quando era strettamente necessario,quando il mare
reclamava .
Ecco perché non hai riconosciuto il
veliero eri troppo piccolo per ricordartelo ,e sinceramente poco interessato.
Quando hai incontrato Riley vi siete
adottati subito ,è stato lui che ti ha insegnato tutto sul mare e tu pendevi
dalle sue labbra non lo lasciavi mai ,sembravi la sua ombra e a dire il vero
lui la tua.
Devo dire che anche il vostro è stato
amore a prima vista.
Tre anni dopo eri già Capitano
dell’Annie e noi siamo andati a riprenderci il nostro piccolo William.”
Per Angel erano stati talmente intensi
gli anni trascorsi al suo fianco da fargli pensare che fosse sempre stato il
timone della sua giovane vita.Non ricordava un solo giorno senza quello che
riteneva senza ombra di dubbio il suo unico padre.
‘Ho freddo ,ho paura…perché mi tengono
legata qui…cosa vogliono ancora da me?’pensava mentre il suo corpo era scosso
da brividi e da una crescente sensazione di debolezza.
Non percepiva la vita intorno a se e
questo le faceva venire i brividi.
Sentì l’odore dolciastro della morte.
Si .
La morte ha un suo profumo.
Ti entra nelle narici e si diffonde
nel tuo cervello e per un breve istante ,un battere d’ali ,ti fa ricordare le
numerose volte che l’hai incontrata in ogni tua precedente esistenza.
E’ un attimo in cui lei desidera non
essere sola ,desidera essere ricordata,desidera non essere odiata e così lascia
quell’ indelebile traccia nella tua memoria.
Girò la testa da un lato e poi da un
altro.Cercandola.
Sapeva che se avesse avuto gli occhi
sbendati l’avrebbe vista in volto.
La stava fissando.
Si stava cibando del suo terrore e
godendo del suo sconforto.
“Perché sei qui?Non è il mio
momento.Ti sei già presa mio figlio non ne hai avuto abbastanza ?vuoi solo spaventarmi
non è vero?Bastarda.Chi ti ha chiamato ?Loro?Cosa ti hanno detto ,che mi sarei
donata a te pur di non soffrire ?Avete tutte fatto male i conti,io lotterò
finchè avrò forza e quando non ne avrò più lotterò ancora…Non avrai la mia
carcassa facilmente.Dovrai impegnarti molto per possederla…”
Un soffio gelido le sfiorò la guancia
,come una dolce carezza .
Non voleva spaventarla .
Solo tenerle compagnia.
Anniaide abbasso’ la guardia e pianse.
La morte aveva pietà di lei.
Angel improvvisamente cambiò colore.
Divenne pallido come un
cadavere,boccheggiò nel disperato tentativo di respirare ma non ci riuscì.
Un brivido gli scese lungo la schiena
per finire alle ginocchia che cedettero.
Il suo corpo cadde per terra senza
controllo in un solo secondo.
Crollò come se le sue ossa e i suoi
possenti muscoli non fossero altro che foglie al vento.
Una sensazione di freddo e paura lo
avvolse.
Sensazioni che non aveva mai
sperimentato tranne quando si era trattato di lei…
Spalancò gli occhi e contorse il viso
in una smorfia di tensione.
“Angel ,cosa diamine ti prende…”chiese
William visibilmente preoccupato mentre gli altri intorno a suo fratello
tentavano di capire cosa stesse succedendo.
Era un uomo d’acciaio ,non potevano le
sole parole di mamma Willow averlo ridotto così.
“Anniaide è in pericolo…”disse in un
soffio.
“Ma che stai dicendo?non è
possibile!senti solo la sua mancanza e hai avuto troppe emozioni come tutti
noi, questo è il problema,lei è con Keanu e Buffilys ,non può succederle
niente”tentò di rassicurarlo una Down ,ben poco convincente.
“È in pericolo,lo so ,lo sento.Oh Dio
NO …”urlò e incominciò a piangere come un bambino.
William lo prese tra le braccia ed
iniziò a rassicurarlo.
“Va tutto bene Angel,torniamo a casa
adesso.Qualsiasi cosa tu stia sentendo ti giuro che svanirà ,troveremo il modo
per farla smettere di farti male.”
“Non capisci .E’ lei che soffre
William ed io la sento!”farfugliò tra un singhiozzo ed un altro.
“Dobbiamo sapere cosa sta accadendo
,trovare un modo per comunicare con loro. Angel credo di sapere come fare ,abbi
fiducia in me .”così dicendo uscì di corsa dal castello verso le scuderie ,si
fece dare il cavallo più veloce e si lanciò ad un galoppo sfrenato verso
Keyhole pregando che il suo piano avesse un senso.
“Buffy,tesoro ,dov’è Anniaide?
“Grazie al cielo sei tornato Keanu…non
ne ho la più pallida idea.E’ fuori da ore ed io non so più cosa pensare.Doveva
solo raccogliere delle erbe per una tisana per me ma nemmeno se avesse
setacciato l’intera isola per trovarle avrebbe dovuto metterci così tanto.Le è
successo qualcosa ,me lo sento ed è solo colpa mia.”
“Su Buffy non piangere ,non è colpa
tua ,adesso esco e la vado a cercare ,te la senti di rimanere da sola?”
“Certo che me la sento ma tu vai ti
prego non perdere altro tempo.TROVALA!”
Keanu le diede un bacio in fronte e
corse fuori.
In cuor suo anche lui temeva il
peggio.
Cercò tutta la notte .
Non si fece fermare nemmeno dal
temporale primaverile che lo investì in pieno bagnandolo completamente fino al
midollo.
Aveva giurato di proteggerla.
Non volle ascoltare la vocina che da
dentro gli sussurrava di fermarsi anche solo per un momento a riposare.
Aveva promesso di difenderla.
Non diede retta al suo intero corpo
che gridava vendetta per essere sotto sforzo da interminabili ore.
Aveva dato la sua parola al fratello e
aveva fallito.
Non aveva percepito il pericolo e
l’aveva perduta.
Vagò angosciato in ogni dove.
Non la trovò.
Sconfitto tornò da Buffilys.
Sentì il profumo del mare e iniziò a
pregare.
Arrivò sulla piccolissima spiaggia
adiacente il porto ,si tolse i vestiti e si tuffò in mare.
L’istinto di respirare era ancora
forte ma lui sapeva di poterlo vincere e ci riuscì.
Al primo pesce che incontrò chiese di
chiamargli Mefisto,l’unico in grado di arrivare ovunque in pochissimo tempo
battendo pure Randy il piccione viaggiatore in velocità.
Non avrebbe mai immaginato che Vederlo
comparire davanti a sé un giorno lo avrebbe reso felice.
“William non darmi brutte notizie se
no ti mordo!”
“Ho bisogno di una mano e solo tu puoi
aiutarmi.”
“Cosa hai fatto a Buffilys?”
“Dannazione Squalo perché pensi sempre
a lei ,dovrò mica diventare geloso?non è per lei è per Anniaide che siamo
preoccupati. Angel è convinto che le sia successo qualcosa e noi non sappiamo
come faccia a dire una cosa simile visto che siamo decisamente lontani ma la
cosa più strana amico mio è che lui la sente.Dice di provare le sue emozioni e
il suo dolore.Aiutaci ,sei l’unico che può raggiungere Cartica in un tempo
ragionevole e trovare delle risposte.
Devi provare a capire cos’è
successo.Intanto noi tenteremo di partire al più presto.”
“Se lui sente il dolore di Anniaide
vuol dire che è qualcosa che li lega che lo provoca.Qualcuno si sta vendicando
di entrambi.So a chi devo rivolgermi.Tu fai quello che devi per la felicità di
Buffilys che ad Anniaide ci penso io.”
“La tua è un’ ossessione bella e
buona.ti sono grado per l’aiuto che puoi darci ma smettila di pensare a
Buffilys se no mi farò delle belle bistecche di squalo al nostro prossimo
incontro.
A lei ci penso abbastanza io per tutti
e due.”
William aveva le mani ai fianchi e lo
sguardo decisamente imbronciato.
“Ma guardati uomo ,sei geloso di un
vecchio squalo ,ma come sei messo?e poi tu che ti cibi di me ,questa e‘ una
gran bella barzelletta mio dolce bocconcino!!!”
“Ho sentito abbastanza. I vostri
ormoni stanno facendo bollire il mare ! Smettetela subito.
Mefisto ,vai a Cartica ,c’è bisogno di
te.Io ti raggiungerò appena ho finito di fare due chiacchiere con quest’ altro
tonno.”
“Agli ordini mia regina.”e senza aggiungere
altro diede uno sguardo divertito al povero William e se ne andò lasciandosi
dietro una scia di bollicine tale da sommergerli.
“Salve Signora…Io vorrei..”
“William cosa ci fai ancora qui?Mia
figlia ha bisogno di te.Datti da fare per risolvere il problema che ti ha
creato quel cocciuto di mio marito e vola da lei .”
“Si signora ,vado.”imbarazzato come
mai girò i tacchi e nuotò verso la superficie.
‘Ci si mette pure la suocera…’
bofonchiò tra se e se mentre il ricordo caldo della sua amata si faceva largo
prepotentemente nelle sue viscere.
Non vedeva l’ora di stringerla tra le
braccia e soffocare nella sua bocca…
“Muoviti ,William ,NUOTA e pensa ad
Angel se no qui rischi di non arrivare più…”si impose con una fatica disumana…
Qualcuno le stava accarezzando il viso
…una mano calda di donna.
L’essenza di patsuli la stordì e nello
stesso istante ne riconobbe la proprietaria .
“Dru …ti prego liberami e non ti farò
del male!”
“Non posso,io non dovrei nemmeno
essere qui ma volevo vederti.
Non voglio che tu muoia ,sei così
bella ,morbida,dolce…”
Mentre parlava le sue mani scorrevano
dal viso lungo il collo della donna legata per scendere ancora più giù sulla
scollatura del suo vestito.
“Dru ,cosa diavolo stai facendo?”non
le piaceva la piega che stava prendendo quel contatto con la sua sequestratrice
.
“Gioco,vuoi giocare con me?Mi sei
mancata tanto.Cordelia non è mai dolce con me come lo eri tu.”
“Io non sono mai stata dolce con
nessuna di voi due.Ti prego smettila ,toglimi le mani di dosso e lasciami andare.”
Le lunghe e affusolate dita della
donna scorrevano sul morbido seno di Anniaide accarezzandolo
dolcemente,gustandosi la morbidezza della pelle e divertendosi della pelle
d’oca che creavano al loro passaggio.
“Cattiva,lo dici solo per ferirmi.Tu
mi amavi come io amavo te.Cordelia ed Angel sono sempre stati solo un
fastidioso ingombro tra noi.Adesso che siamo finalmente sole puoi
ammetterlo.Dillo alla tua bambina che la ami…”
“Dru ,l’ho sempre saputo che ti
mancasse qualche Venerdì ma adesso credo che ti manchi l’intera
settimana!!!Falla finita con questo incubo ,liberami e sparisci dalla mia vita
,insieme a quell’ altra pazza della tua compare!”
“E’ inutile che neghi l’evidenza.Tu mi
ami.”
“Ma va al diavolo!”
Un sonoro ceffone le fece sbattere il
viso da un lato all’altro.
Il dolore fu intenso e il bruciore che
lasciarono le dita dietro il loro passaggio sarebbe durato poca cosa rispetto
all’umiliazione di essere ancora alla mercè di quella folle.
Anniaide pensò che la compagnia della
morte era sicuramente più apprezzabile.Almeno lei taceva.
“Ora dimmi che mi ami ed io non
permetterò a Cordelia di farti morire qui dentro finchè non arriva il tuo
padrone.”
“Primo :IO NON TI AMO
Secondo :MEGLIO MORIRE DI FAME CHE
ASCOLTARE LE TUE LAGNE
Terzo :IO NON HO NESSUN PADRONE”
“Certo che ce l’hai,Cordy ti ha
venduto ,a poco prezzo in realtà ,ad uno straniero di mezza età…poco
attraente…sarà meglio che ti affretti ad essere onesta con te stessa e ad
ammettere come stanno le cose tra noi ,perché tra poco saranno qui e lui ti
porterà via e poi dovrai scordarti di me e delle mie carezze…”
“Molla l’osso Dru,io non voglio niente
da te ,e non andrò proprio da nessuna parte ,voi siete completamente pazze.Non
potete vendermi a nessuno razza di cretine senza cervello,liberatemi e vi farò
vedere io di cosa sono capace…”
“Si,sono proprio curiosa di
vederlo.Come le avevo detto Signor Parker:una cavalla indomabile .”
La voce di Cordelia fredda come il
ghiaccio la paralizzò:esisteva davvero un fantomatico acquirente!
“Cordelia sai che non puoi farlo
questo …Angel ti ucciderà!”
“Non si ricorderà nemmeno della tua
esistenza e tornerà da me e questa volta per sempre!Non ti preoccupare ,ti
piacerà la Finlanda….”
“Keanu portami fuori .”
“Sei troppo debole ,cosa credi di
fare?”
“Quello che avrei dovuto fare da
subito ,la chiamerò …”
“Buffilys, puoi solo farti del male e
non mi sembra la soluzione migliore nelle tue condizioni,potresti peggiorare…”
“Smettila e mettimi fuori ho detto,lei
mi sentirà e risponderà ,così potrai trovarla.”
“Va bene ma poi a William glielo dici
tu quando torna!”
“FOTTITI KEANU E AGISCI !”
Il ragazzo accettò silenziosamente
l’insulto e la prese in braccio trasportandola delicatamente sulla veranda.
Lei si fece forza ,sapeva che stava
rischiando la sua vita e quella di qualcun altro ma non avrebbe permesso a
nessuno di fare del male ad Anniaide e così cantò.
Prima piano,scaldando le corde vocali
per poi alzare il volume sempre di più ,finchè l’intera isola la sentì come
pure le orecchie della persona che stava chiamando.
Anniaide riconobbe la voce e pianse in
silenzio sapendo i rischi che l’amica stava correndo per lei e tentò di fare lo
stesso per farsi trovare mentre veniva trasportata come un sacco di patate su
due spalle larghe e possenti che però non riusciva a vedere perché ancora
bendata .
A nulla era valso scalciare e
dimenarsi ,l’uomo le aveva tirato un cazzotto in pieno viso e lei con le labbra
tumefatte adesso stava cantando una litania piena di dolore ad un volume così
basso che nessun orecchio umano sarebbe stato in grado di sentire ma qualcuno
non tanto distante da lì era in agguato ,pronto a cogliere il più piccolo
bisbiglio pur di trovarla e così fu.
“Non risponde…Keanu cosa facciamo
adesso?”Buffilys stava piangendo,stremata dallo sforzo e dalla frustrazione ,il
suo piano aveva fallito.
“Angel sta finalmente dormendo.Le
gocce che gli ha sciolto Tara nel tè hanno fatto effetto e pare si sia
calmato.Si agita nel sonno povero ragazzo.Speriamo che William torni presto e
con buone notizie .Questa volta non saprei proprio cosa fare se no.”
“Non preoccuparti Willow ,vedrai che
ce la caveremo amore.
Anche Down è crollata .
Povera ragazza ,solo brutte notizie
per lei oggi. Chissà cosa ne vorrà fare dei suoi genitori,come si comporterà,se
vorrà tornare a Cartica o rimanere qui?”
“Non resterebbe qui nemmeno per tutto
l’oro del mondo,ha lasciato il suo cuore là e tornerà a riprenderselo.”
“Ho notato che le donne di oggi non
lasciano niente di intentato quando vogliono un uomo,mi sa che i nostri ragazzi
non hanno via di scampo,spero solo che ad Anniaide non sia successo nulla di
grave. Quella ragazza ha il tuo stesso temperamento ,no,forse non riesce a
raggiungerti…nessuna ha il tuo temperamento amore il tuo calore ,la tua
forza.Il ricordo di te tra le mie braccia quel giorno svenuta e impossibilmente
inerme mi ha fatto tornare indietro a quella notte…la nostra.
Ricordi?
Ti ho portato in cabina e ti ho lavato
la ferita dietro la testa, non era grave ma io temevo di perderti così tra le
mie mani che ti avevano appena trovata.
Eri così bella che mi toglievi il
fiato.
Tremavo come non mi accadeva da tempo
.
I tuoi capelli di fuoco si stavano
attorcigliando tra le mia dita e le imprigionavano nelle loro trame,seta e
nuvole ,questo erano per me.
Ti fissai a lungo in uno stato
ipnotico.
Mi sorpresi a ricordare ogni minimo e
più insignificante particolare della prima volta che posai i miei occhi su di
te:eri inafferrabile e maledettamente desiderabile,così piena di vita e di
passione.
Stupefatto dall’onda dei ricordi che
mi travolse ti scostai i riccioli ribelli che ti accarezzavano il viso ,sfiorai
la tua pelle calda una scarica elettrica mi attraversò ,il solo toccarti mi
stava riportando alla vita.
Erano stati interminabili i giorni
dalla morte di Darla e improvvisamente il tempo non aveva più significato.
Avrei passato la vita a guardare il
tremolio delle tue lunghe ciglia nella speranza di vederle sollevare …
Il leggero movimento delle tue labbra
rosee che mi invitavano a succhiarle per inebriarmi del loro nettare …
Le tue guance ricchiamavano le mie
mani ordinando loro di accarezzarle.
Ero solo un soldato pronto ad eseguire
ogni comando il tuo corpo volesse impartirmi.
Tu eri svenuta ma il debole ed inerme
ero io,travolto da emozioni che non provavo da tempo.
Abbassai il viso verso il tuo solo per
sentire se il tuo respiro si fosse ripreso ma non riuscì a resistere a lungo
senza sfiorare le invitanti e dolci labbra che si sporgevano verso di me
,offrendomi la loro dolcezza,restituendomi la vita.
In quel momento le tue ciglia
lottarono per dischiudersi e lentamente far entrare la luce nei tuoi
meravigliosi paradisi verdi .
Io annegai in te.
Colto in fallo non potei tirarmi
indietro ,se non ti avessi assaggiata sarei morto di nuovo.
Appoggiai le mie labbra alle tue e
ritrovai l’estasi,il sapore della vita.
Sentì le tue mani cingermi la testa ed
affondare nei miei capelli mentre con la foga di una guerriera mi stringevi a
te chiedendomi di più,volevi tutto me stesso ed io ero pronto a dartelo.
I tuoi occhi mi stavano dicendo più di
mille discorsi ,non riuscivano a soffocare le emozioni che li stavano
sommergendo.
La tua bocca divenne esigente ed io
persi ogni contatto con la realtà.
Il tuo corpo si modellò contro il mio
e avendoti liberata dalla giacca pesante che prima aveva celato la tua natura
di donna ,attraverso la stoffa sottile della tua camicia ,sentì le punte dei
tuoi capezzoli che pretendevano attenzioni.
Le tue gambe si attorcigliarono alla
mia vita e il tuo bacino si incollò al mio facendomi gemere come non sapevo di
essere capace di fare.
Ti ho desiderata come un’oasi del
deserto.
Eri piena di passione che stava
esplodendo sotto di me ed io non volevo far altro che accogliere tutto quello
che mi avresti regalato e lasciarmi travolgere.
Ti strappai la camicia e baciai il tuo
collo da cigno fino a farti gemere dai piccoli brividi che seppi provocare al
mio passaggio.
Ritornai su e assaporai con la lingua
i tuo teneri lobi e li succhiai come piccoli dolci frutti mentre ti sussurravo
parole senza senso.
Le tue mani su di me cercavano di
scoprire ogni più piccolo muscolo e avvallamento,correvano sulla mia schiena e
la imploravano di dare loro di più.
Non mi sono mai sentito tanto
desiderato in vita mia.
Sembrava che ogni fibra del tuo essere
volesse essere posseduta da me.
Mi bramasse per poter sopravivere.
Ed era quello che gridava anche il mio
io.
Il tuo ansimare mi portò allo stremo ,
cercai i tuoi seni e li chiusi nelle mie mani godendo della loro morbidezza li
palpai finchè le mie mani non ne furono completamente sazie.
Abbassai il viso e succhiai avidamente
i tuoi capezzoli scuri,erano così belli che lo avrei fatto in eterno.
La mia lingua seguiva un suo percorso
sulla tua aureola e le mie labbra si schiudevano su quelle dolci cime che
diventavano sempre più dure.
La mia mano scivolò nei tuoi pantaloni
mentre con l’altra ti stringevo la vita per paura che tu potessi sfuggirmi ,le
mie dita cercarono il tuo tesoro nascosto e ti sentì sussurrare il mio nome
mentre scendevano sicure attraverso un percorso che sembravano conoscere da
sempre.
Rilley ,tra le tue labbra aveva un
effetto afrodisiaco .
Il contatto dei mie polpastrelli con
la tua femminilità umida e calda mi fece impazzire.
Tu eri pronta ad accogliermi,il tuo
corpo mi voleva.
Sfiorai le tue altre labbra con la
punta delle dita ,feci conoscenza con ogni loro angolo più remoto finchè non
approdai in quello che era il bersaglio del mio percorso.UN piccolo cuore
pulsante ,il centro del tuo piacere che iniziai ad accarezzare delicatamente
con le dita umide dal tuo stesso amore ,lentamente ,ritmicamente ,un gioco che
presto ti avrebbe portata al culmine perché il tuo respiro divenne corto e i
tuoi occhi si chiusero incapaci di rimanere aperti un solo istante in più.
Ammiravo ogni smorfia di piacere che
le mie mani ti stavano dando e godevo come se quelle carezze le stessi
ricevendo io .
Entrai in te con un dito e ti sentì
morire in un momento,il tuo corpo si contorse tra le mie braccia e il mio nome
echeggiò tra le mura della cabina :fu l’estasi.
Tremavi ancora sotto di me quando in
un lampo ti privai degli indumenti e mi spoglia davanti a te per appagare il
nostro bisogno di divenire uno.
Entrai con tutta la delicatezza di cui
ero capace,pazzo dal bisogno di sentirmi stringere dentro di te.
Ti modellasti come il mio perfetto pezzo
mancante ed iniziamo il nostro primo amplesso d’amore che ci fece perdere per
sempre uno nell’altra.
Entravo e uscivo da te che mi
stringevi e piangevi di piacere e gioia e mi rassicuravi pregandomi di
continuare ,di darti di più ,di donarti l’eterno.
L’ho fatto da allora per ogni giorno
della mia vita.
Sono stato tuo e lo sarò per sempre
qualsiasi cosa succeda io ti amerò per ogni giorno della mia esistenza e di
tutte quelle che verranno e se nelle prossime non dovessi trovarti non perderti
d’animo io ti cercherò finchè non saremo di nuovo insieme.
Solo in te io ho un senso.”
Asciugò un piccola lacrima che stava
scendendo solitaria lungo la guancia della sua donna e la baciò sigillando con
le labbra il loro patto d'amore.
Sollevò con fatica le palpebre,erano
davvero pesanti mentre la luce fioca di candele tremolanti ballò tra le ciglia.
Sentì il sapore del suo sangue
scivolarle in gola ed ebbe un moto di disgusto.
Si guardò intorno tentando di mettere
a fuoco quello che la circondava.
L’odore del legno invecchiato dalla
salsedine le fece capire che il suo destino era compiuto.
Era prigioniera in una nave che
navigava verso l’ignoto.
Eppure era serena.
La sua tranquillità svanì quando si
accorse che le pareti erano tappezzate di quadri e ritratti di un’unica giovane
donna.
Ogni cosa nella stanza portava i suoi
monogrammi.Lei non potè non riconoscere la W.
Gli occhi di lei la scrutavano da ogni
dove.
I suoi vestiti probabilmente ,erano
stipati nel armadio.
Oggetti personali di una giovane
facevano bella mostra di se ,posizionati con cura e mestizia.
Riconobbe la donna nel quadro ,adesso
aveva parecchi anni di più ma la sua bellezza e la sua freschezza erano
immutate e magnifiche come chi l’aveva ritratta si ricordava.
Sentì urla fuori dalla cabina e un pesante
passo svelto che si avvicinava.
Chiunque fosse era furibondo.
“Sposta il tuo grosso culo da
qui.Chiunque ti abbia lasciata in questa stanza pagherà con la vita.Tu muoviti
e vai nella cabina affianco.”
Lei guardò l’uomo con attenzione e una
nota di pietà .
Era innamorato della stessa donna da
un vita tanto da renderla un ossessione e lei ci era finita nel bel mezzo.
‘Chi è ossessionato da qualcosa e’
anche pericoloso ,calma Anniaide,attenta…lui potrebbe essere la tua
morte…’pensò mentre passava accanto al piccolo uomo moro che era rimasto sulla
porta quasi temendo di entrare.
Lei si fece coraggio respirò a fondo e
quando gli fu vicino gli domando con un filo di voce:
“la più bella delle donne .Sarebbe
felice di vedere che bella cabina le avete preparato.E’ vostra figlia messere?”
“No.E’ solo un sogno che rincorro e
non afferro.”lo aveva stupito con una domanda posta senza malizia ne cattiveria
e lui si era trovato suo malgrado felice di risponderle.Erano anni che non
parlava di lei…e gli mancava così tanto.
“Sono anni che la cerco .Mi hanno
detto che è morta mentre mi stava raggiungendo per diventare la mia sposa ma io
non ho mai creduto a questa storia.Sono tornato in Italia e mi sono fatto dare
tutti i suoi averi ne avevo ogni diritto e ho creato questa cabina così quando
l’avessi trovata sarebbe stata circondata solo dalle cose che ha amato nella
sua giovane vita.Qualcuno l’ha portata via da me ed io inseguo le sue tracce da
anni ,deboli ,inesistenti quasi ,ma pur sempre piccoli indelebili segni del suo
passaggio.
Quando lo troverò godrò nel torturarlo
per tutti gli anni e le gioie di cui mi ha privato .
Quello sarà il mio grande momento di
gloria.“parlava come se fosse da solo ,non ricordandosi della donna che lo
guardava attonita al suo fianco.
Il luccichio folle nel suo sguardo lo
rese ancora più incredibilmente pazzo di quanto Anniaide non credesse
possibile.
“Io riavrò la mia Willow!”
“Ma se fosse vecchia e brutta la
rivorreste ancora?”si maledì per averlo detto appena le sue labbra si chiusero.
Attese il castigo che quel essere le
avrebbe inflitto.
“Lei brutta?Chi sei piccola sgualdrina
per permetterti anche solo di pensare una cosa del genere ?Lei non invecchierà
mai anche se arrivasse a cent’anni.
La sua bellezza è pari a quella delle
dee ,tu non potresti nemmeno farle da ombra,piccola lurida impertinente.Ogni
puttana come te cerca di scaldare il mio letto per farmela scordare ma lei e’
unica ,nessuna la eguaglierà mai nemmeno in quello.
Lei sarà sempre il sole e tu nemmeno
un suo raggio.”e scoppiò in una fragorosa risata mentre la prendeva per i
capelli e la trascinava verso la sua nuova stanza.
Pensò a Riley ,il gigante buono e al
suo sconfinato amore per la medesima donna…
mamma Willow che soffocava a sua
insaputa i pensieri coerenti del uomo che la stava in quel momento
maltrattando.
‘Una donna due uomini …così diversi
…anni di rincorse …nulla di buono…’questo fu il suo ultimo pensiero coerente
prima di sbattere con la testa contro il bordo del letto dove era stata
lanciata perdendo i sensi.
“Piccola lurida impertinente.Ti farò
vedere io se mancherai di rispetto ancora alla mia Willow.”le gridò l’uomo
prima di chiudere la porta a chiave dietro di sé.
Mefisto era praticamente attaccato al
veliero .
Se non fosse stata notte fonda lo
avrebbero visto benissimo e sarebbe stata la fine dei suoi piani.
Adesso era pronto ad agire.
La Rossa stava prendendo il largo.
Era passata una settimana dal primo
incontro tra William e Mefisto e quest’ ultimo oltre che un informatore
impagabile si era rivelato una guida unica.
William lo aveva atteso sul Cristys ,
ormeggiato a Keyhole ,per due notti e lui aveva mantenuto la sua promessa
,Mefisto era stato un vero amico.
Aveva dato loro tutte le informazioni
necessarie per raggiungere Anniaide e il suo sequestratore .
Le rimanenti quattro notti erano
servite per organizzarsi.
Convincere Angel era stata la cosa più
difficile.
La Rossa era il loro veliero più
veloce e Riley e Willow conoscendo il loro figlio maggiore si erano da subito
offerti di accompagnarlo ,in verità di precederlo per evitare che nel
offuscamento celebrale commettesse qualche irrimediabile follia.
Tra il convincerlo e organizzare la
partenza dei due velieri i giorni erano volati ,tutti loro avevano lavorato
alacremente giorno e notte per preparare tutto.
William e Dawn con riluttanza
accettarono il fatto di rimanere ancora lì in attesa della missiva della regina
che avrebbe permesso loro di partire per Cartica :il loro ritrovo finale
,quando finalmente tutto si fosse risolto.
La loro piccola isola dove avrebbero
potuto un giorno vivere felici.
Era l’alba del settimo giorno e una
coppia di giovani guardava anche il secondo veliero allontanarsi verso il
sorgere del sole .
L ’Annie andava a prendere la sua
regina.
Angel rivoleva il capitano del suo cuore,senza
di lei era solo una nave senza comando.
Anniaide doveva tornare da lui.
Lei tracciava la rotta della sua vita.
Cartica era l’inferno per coloro che
erano rimasti .
Keanu vedeva Buffilys peggiorare
sempre di più.
Il dolore per la perdita della amica
l’aveva ridotta all’ombra di se stessa.
Keanu aveva sensi di colpa da vendere
:non aveva mantenuto la promessa al fratello e non riusciva a lenire il dolore
di Buffilys che peggiorava di giorno in giorno.
Era pieno di rabbia e frustrazione .
‘Questo non era il momento giusto per
incontrarlo e vantarsi del proprio operato’ pensò Drusilla mentre vedeva
Cordelia cadere rumorosamente a terra con il labbro sanguinante.
“Nave in vistaaaa!”urlo’ l’uomo di
vedetta dall’albero maestro.
Riley aveva fatto volare la Rossa
sulle onde per avere più vantaggio su Angel.
Aveva un brutto presentimento e lo
voleva il più lontano possibile.
Due braccia forti gli cinsero la vita
e il suo meraviglioso profumo lo avvolse.
Lei posò il viso nella schiena
muscolosa del suo magnifico uomo ,ne aspirò il profumo che dopo una vita
insieme ancora la stordiva .
Riley era stato il suo mondo .
Lo strinse in un abbraccio di possesso
e promesse che entrambi sapevano che avrebbero mantenuto.
“Willow ,qualsiasi cosa accada ,io ti
amo.”le disse mentre la nave davanti a loro prendeva via via sempre più forma.
“Da sempre e fino all’eterno!”fu la
risposta sussurrata al suo orecchio che gli scaldò il cuore mentre i suoi occhi
vedevano quello che il suo animo aveva presagito.
Bandiera Norvegese.
Avrebbe riconosciuto quella nave ormai
anche ad occhi chiusi.
Innumerevoli erano le volte che
l’aveva incontrata in giro per i mari alla ricerca della sua Willow.
Ne conosceva il capitano,Parker il
Norvegese .
La prima volta che si era imbattuto il
lui era in una bettola da quattro soldi :lui aveva appena perso sua moglie e
affogava la sua disperazione nell’alcool e Parker chiedeva informazioni su una
nave chiamata La Rossa e della sua bellissima passeggera.
La disperazione che lesse negli occhi
dell’allora poco più che ragazzo gli fece sperare per lui e gli augurò di
coronare il suo sogno trovando la donna amata.
Quando poco tempo dopo scoprì chi
fosse in realtà l’oggetto del desiderio tentò in ogni modo di proteggerla da
lui facendo sparire le tracce della sua esistenza maledicendosi continuamente
per l’augurio fattogli.
Era di fianco a lei nelle notti in cui
urlava e piangeva nel sonno tentando di liberarsi da un amante immaginario che
pretendeva le sue grazie.
Una donna di ferro che crollava sotto
il peso dei ricordi che la rincorrevano di notte sotto forma di incubi.
Non gli era mai stato di aiuto sapere
tutto di lui e quello che le aveva fatto e non poterlo eliminare.
Parker aveva stipulato un patto con i
pirati :lui non avrebbe disturbato loro e avrebbe versato annualmente una quota
di transito che gli avrebbe garantito l’immunità ,ognuno quindi libero per la
sua strada .
Senza intralciarsi.
E sfortunatamente per Riley senza
potersi combattere.
Se avesse rivelato l’esistenza di
Willow avrebbe dovuto cedergliela secondo le leggi sia degli uomini in terra
che in mare.
Non era ammissibile rubare la donna di
un altro.
Solo uno sgarbo fatto personalmente da
una delle due parti avrebbe rotto quel patto e finalmente Parker l’integerrimo
aveva compiuto un errore:AVEVA PRESO LA DONNA DI UN PIRATA
Ora era di nuovo davanti a lui e
questa sarebbe stata la loro ultima volta.
Parker vide il veliero avvicinarsi
minacciosamente .
Procedeva inesorabile con il sole alle
spalle e puntava dritto addosso a loro.
Non conosceva quella creatura
meravigliosa.
In una vita spesa nel mare non l’aveva
mai incontrata.
Sembrava una nave fantasma.
Un fantasma del passato.
“La Rossa…”sussurrò quel nome tra le
labbra tremanti con l’emozione dell’uomo sconfitto.
La cercava da decenni e adesso si
ergeva fiera di fronte a lui in tutta la sua maestosità con le candide vele
spiegate al vento.
Un sogno …o forse semplicemente
l’inevitabile fine.
Willow sapeva che avrebbe dovuto
affrontare il suo passato prima o poi.
Sperava in cuor suo di essere
diventata brutta agli occhi di quel pazzo che dopo tutto questo tempo ancora la
rincorreva per il globo.
Temeva però che lui l’avrebbe voluta
indietro anche se fosse stata gobba storpia e cieca.
Non era più lei che desiderava ma
l’idea che si era costruito giorno dopo giorno nella sua mente.
La avrebbe pretesa come un trofeo per
il traguardo raggiunto.
Chi fosse o cosa fosse diventata non
avrebbe mai avuto importanza…come quella notte quando lei lo implorava di
lasciarla andare e lui le rideva in faccia dicendo che era sua e poteva farne
ciò che voleva.
Adesso avrebbe dovuto affrontare il
passato con tutte le sozzure che per il suo cuore avevano un solo nome :Parker.
Prese il binocolo dalle mani del uomo
che era di fronte a lui e gli stava blaterando parole incomprensibili e la
cercò.
“Signore…….inferno sin….!siam
….SPACCIATI!”
Spacciato!Si ,lui si sentì spacciato
quando vide la chioma rossa volteggiare nel vento ,i riccioli che per anni
aveva sognato di afferrare con le mani e intrappolarci le dita dentro.
Il viso perfetto e candido di lei
,segnato da segni d’età che la rendevano se poteva essere possibile ancora più
bella di quanto si ricordasse.
I suoi occhi lo stavano fissando ed
ogni giorno della sua vita non ebbe più senso.
“Signore ,quello è il veliero di
Capitan Inferno !Siamo Spacciati Capitano!”
“Più di quanto immagini…!”disse Parker
sentendosi improvvisamente vecchio.
Lei era viva e aveva scelto un altro.
I due velieri si affiancarono nessuno
dei due capitani voleva fare la prima mossa .
Parker stava ancora ammirando Willow .
“Sapiamo che hai preso qualcuno che
non ti appartiene e dovrai restituircela se non vuoi essere spedito all’inferno
da cui sei venuto Parker.”
“Che tu sia maledetto Riley sei tu
quello che ha qualcosa di mio da anni …e adesso vengo a riprendermelo!”Ringhiò
Parker mentre allacciava una fune delle vele ,intorno al suo polso e la usava
come liana per lanciarsi colmo di rabbia verso la Rossa .
Il suo nostromo lo afferrò .
“Capitano è un suicidio ,falli
avvicinare così possiamo annientarli!non andare da solo!”
Parker non ragionava più ma il suo
braccio destro aveva ragione ,ordinò di arpionare la nave e di avvicinarla alla
loro in modo che l’attacco fosse massiccio.
Riley non si fece trovare impreparato
.
“ALL’ARREMBAGGIO CIURMA!”
Uomini e spade divennero un’unica
danza di sangue e sudore.
Una mano fredda sfiorò la guancia di
Anniaide in segno di saluto.
La Morte aveva del lavoro da svolgere.
Anniaide pianse tutte le sue lacrime.
Carne ferita ,lacerata ,corpi inermi ,
urla di dolore e di rabbia .
All’improvviso il silenzio.
Inumano .
Totale.
Due uomini si erano affrontati.
Si erano odiati e colpiti con tutta la
rabbia repressa per anni.
E uno di loro ora giaceva a terra
trafitto da una lama affilata.
Willow appena scoppiata la battaglia
aveva il compito di cercare e liberare Anniaide,doveva portarla a loro figlio a
costo della sua vita.
Lottò come una tigre contro chiunque
le si parasse di fronte e osasse intralciarne il cammino ,tagliò gole e affondò
nei cuori,la dolce mamma Willow non esisteva più.
Raggiunta le cabine iniziò a urlare il
nome della ragazza e quest’ultima batte contro la porta in sua
risposta:imbavagliata non riusciva a proferire verbo.
Abbatte la porta con un calcio e si
trovò Anniaide davanti che singhiozzava .
“Willow slegami e corri di sopra ti
prego…”
Le aveva appena tolto il bavaglio e le
sorrideva felice ma alle sue parole ogni segno di gioia scomparve. Sapeva cosa
significava lo sguardo che aveva negli occhi:la fine.
“Corri…”
Non se lo fece ripetere ancora.
Uno scatto felino ed era oltre la
porta ,lungo il corridoio su per le scale…
Un solo pensiero nella testa:Riley
Il silenzio sul ponte fu assordante.
Willow correva verso l’inevitabile.
Da lontano scorse la figura ben
conosciuta di un uomo e il suo cuore riprese a battere.
Lo abbracciò di slancio e lui si voltò
lentamente verso di lei.
“E’ finita amore siamo liberi.”
Parker giaceva per terra immobile, .
Avevano lottato fino allo
stremo,ognuno spinto dalla forza del proprio amore ,finchè uno non ebbe la
meglio sul altro.
A quel punto anche la battaglia
intorno a loro era cessata.
Riley non era felice di come fossero
andate le cose,per quanto quel uomo avesse condizionato la loro vita non
meritava di morire :era solo il disperato schiavo di una passione di cui non
aveva mai gioito.
Un’intera esistenza sprecata dietro
una chimera e adesso nemmeno un ultimo sguardo alla donna che aveva tanto
agognato.
Ebbe pietà di lui e del suo cuore
infranto e rispetto per la sua caparbietà e fierezza .
Era caduto gridando il nome di lei che
non lo aveva mai voluto e questo aveva spazzato via l’odio di Riley,l’ unica
certezza che restava era che l’amavano entrambi con tutta l’anima.
Si voltò e la guardò:era bella come la
prima volta che si erano incontrati ,le guance erano rosse per la corsa e per
le troppe emozioni e gli occhi le brillavano di lacrime non piante.
Era il suo universo.
Allungò una mano per accarezzarla ma
un improvviso dolore al petto gli fece mancare la forza.
Con orrore vide la sua mano cadere in
basso senza raggiungere la pelle del viso bramato,i suoi occhi si spalancarono
interrogativi verso quelli di Willow mentre i muscoli tesi della sua schiena
venivano perforati ,trafitti come se la loro marmorea durezza fosse nient’altro
che morbido burro.
Sentì la lama fredda percorrere
l’intero suo corpo ,affondare nelle carni e squarciagli le viscere mentre con
un ultimo affondo gli spaccava il cuore e fuoriusciva dal suo petto.
Il sapore del suo stesso sangue gli
salì in gola e l’ultimo pensiero fu quanto gli sarebbe mancata la sua amata che
lo stava fissando incredula.
“Ti amo Willow…”le disse in un ultimo
sospiro.
Parker dietro di lui con la sola forza
dell’odio si era alzato in piedi e lo aveva trapassato da parte a parte
sprofondando con la sua spada fino al manico nelle carni del suo avversario
gridandogli:
“Se non posso averla io allora nemmeno
tu l’avrai più!”
Willow sorrise a quelle parole …
“Ti sbagli !Lui mi avrà sempre ,da qui
all’eterno!”
E così dicendo abbraccio il suo unico
vero amore prima che questi cadesse a terra in modo che la lama che fuoriusciva
dal suo torace si conficcasse nel suo attraverso la tenera carne del seno
,trovando ultimo rifugio nel suo cuore.
“Ti amo anch’io Riley…”gli sussurrò
sulle labbra con un bacio…mentre entrambi cadevano esanimi sul duro legno del
ponte,abbracciati come due immortali amanti.
Parker l’aveva persa di nuovo.
Ne aveva ucciso l’amante e lei non
aveva esitato a seguirlo.
I loro cuori avevano cessato di
battere all’unisono come avevano battuto l’intera loro vita dal attimo in cui
si erano promessi amore.
Aveva perso .
Lei anche nella morte aveva scelto
l’altro.
Giacevano immobili con i corpi
allacciati in un apparente dolce sonno dal quale non ci sarebbe più stato
risveglio .
Il norvegese ,fradicio del suo stesso
sangue ,sfilò la spada dai due corpi ,ne rivolse la punta verso il proprio
cuore ed affondò la lama scegliendo un viaggio senza ritorno.
La nera signora aveva portato a
termine il proprio lavoro.
La sua falce aveva posto la parola
fine ma nemmeno lei riuscì a trattenere le lacrime di fronte alla grandezza di
questo amore.
Angel vide i due velieri affiancati ma
non udì nessun rumore di battaglia solo un innaturale quiete.
Il gelo gli attraversò le viscere
,ebbe la certezza che una enorme tragedia era stata compiuta.
Profumo di morte nell’aria.
Accostò l’Annie e saltò nel veliero
dove gli uomini restavano immobili e silenziosi rivolti con lo sguardo verso
uno spettacolo che ancora non riusciva a distinguere.
Il tempo sembrava fermo.
Si aprì un varco a spintoni e vide…
Anniaide abbracciava i suoi genitori e
piangeva ,loro sembravano sereni e felici ,ovunque fossero erano di nuovo
insieme.
Le due persone più importanti della
sua vita, prima di lei , non c’erano più.
Cadde in ginocchio e strinse Anniaide
a se perdendosi uno nella disperazione dell’altra.
Nuvole nere offuscarono il cielo .
Una pioggia leggera lavò via il sangue
e lo disperse nel mare.
Cordelia si stava massaggiando la
guancia tumefatta.
Poteva aspettarsi una reazione così da
chiunque ma non da lui,il dolce Keanu …
Il suo ego si frantumò come le onde
del mare sulle scogliere.
Il disprezzo che lesse nei suoi occhi
fu la punizione peggiore che le si potesse infliggere.
Quello era l’unico uomo che non
avrebbe mai alzato le mani su una donna e invece lei era riuscita nell’intento
di farlo uscire da ogni grazia divina ,portandolo al baratro ultimo ,quello
contro se stesso.
Solo adesso Cordelia comprese quanto
in basso fosse caduta.
Se lui l’aveva considerata una
creatura talmente inferiore da metterle le mani addosso voleva dire che non vi
era più speranza per lei.
Nessuno sull’isola l’avrebbe
spalleggiata ,non uno l’avrebbe sostenuta…si sarebbero rivolti tutti contro di
lei e l’avrebbero abbandonata al suo destino.
La guardava sprezzante e per la prima
volta in vita sua si sentì perduta.
“Lasciale perdere Keanu.Non vale la
pena sporcarsi le mani con loro.”
Ironia della sorte ,quella che aveva
parlato era la cozza che loro stesse avevano ripulito dalla melma maleodorante
non pochi mesi prima trasformandola nella dea che le guardava dall’alto al
basso adesso.
“Sparite.Tra due ore ci sarà una
partenza dal porto e vi voglio su quel veliero.Non voglio rivedere le vostre
facce a Cartica finchè campo.Se non obbedirete farete la fine che meritate.”
Il timbro della sua voce maschia e
profonda non ammetteva repliche.
Sapevano entrambe sia Cordy che Dru
che l’uomo che si innalzava in tutta la sua statura di fronte a loro non stava
scherzando e non avrebbe perso nemmeno un attimo di tempo per mettere a frutto
le sue minacce.
Le odiava.
Riuscivano a sentivano nelle loro
viscere.
Dru abbracciò l’amica e corsero via da
quello che un giorno non tanto lontano era stato un compagno di giochi,oggi se
fossero rimaste, si sarebbe trasformato nel loro aguzzino.
Destinazione ignota ma ormai nulla
aveva importanza .
Vele nere.
Non credeva che un giorno le avrebbe
viste gonfiarsi al vento sul Cristys.
Questo era l’unico nero che non
avrebbe mai amato,quello del lutto.
Down era stretta a lui,ogni tanto i
suoi singhiozzi malamente soffocati lo riportavano alla realtà:aveva fallito.
Al arrivo del piccione sul suo braccio
qualche giorno o forse solo poche ore prima non aveva più pensato alle
conseguenze ma aveva agito,calmo ,controllato , semplicemente in maniera
meccanica.
Randy il piccione viaggiatore di mamma
Willow aveva percorso il suo ultimo viaggio raggiungendo William con la sua
fatale missiva,quella che nessun figlio vorrebbe mai leggere.
“William ,Mastro Flynn e Mamma Willow
,come amavamo chiamarli ,sono stati convocati dalle nuvole .
Ora sona parte attiva del firmamento.
Stelle che guardano a noi.
Li stiamo riportando a Cartica dove li
lasceremo liberi di veleggiare sulla Rossa finchè il mare non decreterà anche
la sua fine.
Ti prego raggiungici mai come adesso
ho bisogno di te.
Angel “
Da bambini ,in una sequenza
cronologica dettata dall’età ,tutti e tre ,Angel,William ed infine Keanu
avevamo chiesto loro della morte e la visuale romantica della fine del viaggio
era stata talmente poetica e assolutamente non discutibile che nessuno dei tre
aveva potuto controbatterla .
Adesso erano stelle che non li
avrebbero mai abbandonati ,anche dall’alto avrebbero vegliato su di loro.
Aveva stretto il foglio sul cuore
conscio della difficoltà della scelta , non era mai stato famoso come pensatore
e così adesso era di nuovo sul Cristys con rotta verso Cartica.
Avrebbe dato l’ addio agli unici
genitori mai avuti e rivisto il suo amore .
Era partito con uno scopo preciso e
tornava a mani vuote.
Aveva la verità nel cuore ma le tasche
vuote e niente che la provasse.
Quel viaggio era stato una sciagura
per tutti.
A cosa era valso tanto dolore se non
si intravedeva un momento di gioia…
“Andrà tutto bene William ,starete di
nuovo insieme ,questo conta. Buffilys sarà al tuo fianco qualsiasi cosa accada.Se
basterà io sarò la tua testimone davanti al re degli abissi.La mia parola varrà
qualcosa alle sue orecchie.
Hai fatto la scelta giusta.”
Non gli disse che prima di partire
aveva chiesto ad Adam e ad Harmony di raggiungerli non appena fosse arrivata la
lettera dalla regina .
Doveva essere un momento speciale,solo
pregava il cielo che avvenisse al più presto.
Avevano tutti bisogno di un pò di
felicità.
Johyssen decise che ora di agire.
Non avrebbe permesso che qualcun altro
soffrisse di nuovo.
Raccolse lo stretto necessario e si
preparò per raggiungere sua figlia.
A nulla valsero le suppliche del
marito che , benchè avesse ogni tipo di acciacco possibile immaginabile a causa
della sua permanenza notturna nella vasca da bagno ,non sapeva sopravivere senza
la moglie la quale invece restava ferma sulla sua posizione.
“Se fai il bravo con William e
Bufillys allora resto con te!”
“Ho fatto un patto tesoro …”
“Allora stringi il tuo maledetto patto
le prossime notti ,vediamo se ti scalda ,perché io non resterò qui dentro un
secondo di più.”
“Farò quello che vuoi fiorellino ma
non andartene…”
“Lasciali vivere in pace il loro
amore!”
“Certo ,non appena avrà il
certificato…”
“Gilys vai all’inferno e cuociti
quelle chiappe che a forza di stare a mollo pare siano diventate il centro da
cui partono i tuoi pensieri ,tu e i tuoi certificati della malora!
Io vado da mia figlia e tornerò solo
quando William sarà di nuovo al suo fianco !
I tuoi figli del mare piangono Gilys
,non senti le loro grida?”
Il re del mare capì di aver tirato
troppo la corda ,ormai sua moglie era sorda ad ogni supplica.
Valigie alla mano e Mefisto alla porta
Johissen era pronta a mollarlo dietro di sé come uno scomodo sopramobile .
Era l’unico responsabile di tante
lacrime e detestava ammetterlo .
La coppia dei ‘non più giovani amanti’
gli ricordava lui e sua moglie e la loro morte non lo aveva lasciato
insensibile come aveva palesato.
Quella non faceva parte dei suoi piani
.
Peccato che lui non avesse nessun
potere sulla Nera Signora.
Poteva però fare ancora qualcosa per i
vivi…
Buffilys rimase incantata ad ammirare
la donna bionda che tanto bene conosceva che fieramente procedeva verso di lei
carica di una bagaglio enorme.
“Mamma ma tu che ci fai qui?”
“Non potevo lasciare sola la mia
bambina adesso che lui sta per arrivare.”
“E’ ancora troppo presto mamma ,ma
sono felice che tu sia qui.”le disse mentre si lasciava stringere nel più dolce
degli abbracci materni.
“Papà che ne pensa di questa tua
decisione?”
“Ho lasciato il mollusco invertebrato
da solo a meditare sulle sue malefatte ,figurati se ha osato contraddirmi,e
ancora lì che tenta di rispondermi secondo me!Gli ho detto che non tornerò da
lui finche tu non sarai più sola e aggiungo solo quando tu non avrai più
bisogno di me.”
“Oh mamma io avrò sempre bisogno di
te!”
“Capitano,c’e qualcosa che non va
,signore.Il vento è fermo e noi navighiamo ad una velocità mai raggiunta
prima.Che sta succedendo?”
L’uomo che aveva parlato era
profondamente scosso da quello che stava vivendo,un che di magico faceva
muovere la nave senza comando.
I pirati non credono alle storie ,loro
le creano per gli altri quindi quello che stava accadendo attorno a loro li
lasciava sgomenti.
“Che significa Capitano?”
“Che qualcuno ci sta aiutando.”
Il Cristys stava praticamente volando
sulle acque .
“Di questo passo sarò da te in un
batter d’ali amore…”sussurrò William al vento.
La notte aveva calato il suo manto su
Cartica ma l’odore della sua terra ,il profumo dei suoi fiori ,William li
avrebbe riconosciuti ovunque.
Non c’era la luna nel cielo e l’isola
era completamente buia ,non un lume nelle strade ,in segno di lutto profondo.
La Rossa e L’Annie erano ormeggiate
nel porto.
Il suo cuore aveva bisogno del dolce
conforto di Buffilys prima di guardare in faccia quella dura realtà.
Stanotte voleva rinascere tra le sue
braccia ,per le lacrime e i pentimenti ci sarebbe stato tempo domani.Aveva
fallito su tutta la linea ,tornava con tante certezze in più ma con le tasche
vuote di carte.
Il viaggio era stato veramente strano
tanto che tutti dormivano di un sonno profondo compresa Dawn.
non si accorsero di essere giunti a
destinazione ,solo lui non era in grado di chiudere occhio.
Troppe cose lo attendevano ma prima di
qualsiasi cosa lei ,la sua metà ,colei che lo rendeva speciale.
Saltò sul molo , prese il primo
cavallo disponibile e lo spronò ad un folle galoppo attraverso il bosco in
direzione della casa di Keanu.
Sapeva che sarebbe stati lì per tutto
il periodo che fosse stato lontano.
La aveva affidata alle sue cure,ed era
certo che il fratellino non avrebbe fallito.
Con lei vicino affrontare la tragedia
sarebbe stato più facile .
Quando finalmente giunse davanti alla
porta aveva il fiato corto per l’emozione e le mani tremanti.
Afferrò la maniglia e la girò
lentamente ,come un ladro per non disturbare il sonno degli abitanti della casa
,anche perché temeva di ritrovarsi con un coltello alla gola da un Keanu poco
ragionevole con gli intrusi.
Aprì la porta e i suoi occhi si
adattarono lentamente al dolce riflesso delle candele ,per spalancarsi
angosciati mentre la bocca si contorceva in un grido che la gola si rifiutava
di emettere.
Rabbia cieca divampò in lui e lo
travolse .
Chiuse la porta dietro di se ,risalì
sul cavallo e finalmente le lacrime uscirono libere sul suo viso mentre singhiozzi
incontrollati scuotevano il suo corpo.
Cavalcava ad occhi chiusi e l’immagine
alla quale aveva assistito ossessionava i suoi pensieri.
La sala di fronte a lui era piena di
candele che circondavano un grande letto posizionato nel cuore della stanza.
Le lenzuola di lino spiegazzate
accarezzavano due corpi intrecciati .
La nudità delle gambe di lei si
distingueva benissimo sotto la diafana stoffa.
In un attimo con lo sguardo risalì
verso il resto del corpo sperando di essersi sbagliato ma non vi era ombra di
abbigliamento su quelle dolci curve che tanto aveva agognato di toccare.
I seni rigonfi con i capezzoli turgidi
si delineavano nettamente senza nessuna sottile protezione .
La pelle di lei era arrossata e sudata
come dopo i loro amplessi ,i capelli scompigliati ,le labbra gonfie dai baci di
un altro erano piegate in un dolce sorriso,il viso era stanco ,affaticato ma
sereno ,in pace.
La sua Buffilys stava dormendo felice
sul torso nudo di Keanu ,che la stringeva a se in un abbraccio pieno di possesso
come solo gli amanti sanno scambiarsi.
Anche sul suo volto le stesse tracce
,stanchezza ,sudore e profondo appagamento.
Le aveva creduto,si era fidato di lei
e invece eccola lì pronta a tradirlo come la peggiore delle donne ,la più
debole.
Tradito dalla donna che amava e da
quello che considerava un fratello…
Piangeva e imprecava contro la sorte .
Tornò sul suo veliero pronto a partire
di nuovo ,scappare lontano da quella visione così dolorosa nulla più lo teneva
a Cartica se non un ultimo saluto ai suoi e ad Angel.
Quel maledetto viaggio era stato
intrapreso per lei e forse se non fossero mai partiti oggi i suoi genitori
sarebbero ancora vivi…
Questo era un ulteriore motivo per
odiarla ,ne avrebbe trovati altri ,ci si sarebbe aggrappato anima e corpo e sarebbe
riuscito a sopravivere .
Il dolore prima o poi sarebbe passato.
Adesso sembrava in procinto di
ucciderlo ma sapeva che prima o poi se fosse stato davvero fortunato ,sarebbe
passato.
“Keanu ,ho fatto un sogno strano
stanotte.Ho sognato William.Mi sembrava tutto così reale.Era qui con me ,ho
sentito il suo profumo ,i suoi occhi addosso a me ,il suo amore e poi il suo
odio…
Ho paura ,cos‘era quell‘incubo?”
“Buffilys arriverà vedrai,saranno qui
presto lui e la mia Down ,anche se non tanto quanto vorremo noi. Si tesoro,
presto starete insieme di nuovo e questa volta sarà per sempre.”
“Ho un brutto presentimento…”
“Buffilys ,adesso basta con le lacrime
,è arrivato il momento di essere felici. Meritiamo la nostra fetta di gioia e
lui non vorrebbe mai vederti così ,tanto meno adesso.Dovrai essere forte per
entrambi.”
“C’è qualcosa che non va ,me lo
sento…”altrimenti non si giustificava il peso che le opprimeva il petto…
Il Crystis lo attendeva nel suo più
totale silenzio.
Dentro di lui la tempesta e fuori la
quiete ,questa era la sua vita e lo sarebbe stata da oggi fino al suo ultimo
respiro.
Era quasi l’alba.
Aveva vagato per ore nel bosco senza
meta,lanciando il cavallo oltre ogni limite sopportabile,adesso erano stremati
entrambi.
Salì sul ponte di comando.
Odore di legno e salsedine gli
riempirono le narici,un profumo famigliare.
Forse l’unico rimasto gli fedele.
Non l’ombra di un marinaio.
Sembrava che improvvisamente fosse
calato l’oblio sull’intero equipaggio.
“Ciao William.Non ti aspettavo così
presto.”
La voce roca e profonda ,di un uomo
che sapeva il fatto suo,lo destò come una doccia gelata dalle sue disgrazie.
Si voltò e l’ira si impossessò
dell’intero suo essere.
“Tu…che tu sia maledetto,è per questo
che mi hai fatto arrivare così in fretta?per trovarli insieme?per allontanarmi
per sempre da lei?Bene ci sei riuscito.Hai vinto.Puoi tenertela la tua adorata
figliola ,io non la voglio più rivedere finche campo.Godi della tua
vittoria,vero?
Beati di questa ,perché da me è
l’ultima che avrai.Non voglio più avere a che fare né con te né con la tua
stramaledetta famiglia.Siete tutti uno degno dell’altro.!”
Il re degli abissi per la prima volta
in vita sua rimase interdetto.
“William che hai bevuto ragazzo???”
“Ah fai anche lo spiritoso adesso,hai
avuto quello che volevi:me fuori dalla sua vita.
Adesso mi prendi anche in giro.Cosa
hai fatto ai miei uomini ?
Un incantesimo perché non si
svegliassero eh? Bene ,prenditi pure anche quelli e lasciami crepare in pace.”
“Io sono venuto per fare una tregua
con te ,so come sono andate le cose nella vecchia Inghilterra e per come sono
andate le cose a Cartica ultimamente ,mi sono trovato a voler chiudere un
occhio sull’intera faccenda della nobiltà e ho deciso di darti una possibilità.
Sai che ti dico:non la meriti!Mia
figlia si merita qualcuno che la ami davvero non un voltagabbana come te.Ti
credevo migliore!”
“Aha,tu mi credevi migliore ed io
sarei un voltagabbana ma ti senti???si ,su una cosa hai di nuovo ragione ,io
non merito Buffilys ma non per i motivi che pensi tu ma perché io merito di
meglio!”
Gilys non riusciva a comprendere il
dolore e l’odio che leggeva negli occhi del uomo di fronte a lui.
E in fine stava pur sempre parlando
male di sua figlia,lo avrebbe incenerito con lo sguardo se non avesse avuto
qualche rimorso di coscienza nel uccidere uomini.
Forse per quel arrogante e presuntuoso
poteva fare un eccezione.
“Sai William ,credo che tu adesso stia
sfidando la tua buona stella una volta di troppo.”
Dentro di sé l’uomo piegato dal dolore
stava pregando che fosse vero.Meglio la nera Signora con la falce che un aurora
senza Buffilys.
“Ero venuto qui per festeggiare con
te,da uomini e da padri ma tu non meriti nulla di quello che il fato ti ha
concesso.Sei solo un miserabile che ha avuto la fortuna di essere baciato
dall’amore di un angelo…”
“Festeggiare con me ,di grazia???da
uomini e da padri….che razza di battuta è mai questa?”
La faccia completamente stupita di
William non lasciò dubbi alcuni a Gilys.
“Ma William dove sei stato?”domandò
sperando di venire a capo di un gran dilemma.
“Non me lo chiedere.Non voglio
pensarci!”L’orrore per quello che aveva visto e provato stava montando su ,ne
sentiva il sapore in bocca.
La rabbia nelle sue parole ,ora ne era
certo:lui non sapeva e qualsiasi cosa avesse visto gli aveva confuso
dannatamente le idee.
Davanti a lui vi era un uomo ferito.
“Credo tu debba tornare da mia figlia
e chiarire con lei,qualsiasi cosa sia successa adesso avete entrambi dei doveri
,il mio compito sarà quello di vederveli portare a compimento.Hai delle
responsabilità William ed è ora che tu scopra quali.”
“Apri gli occhi gran re ,lei ha scelto
il tuo pupillo Keanu che razza di responsabilità avrei io in tutto questo?”urlò
le parole con quanto fiato avesse in gola in netto contrasto con l’improvvisa
voce pacata dell’uomo che gli sedeva di fronte.
E d’un tratto la nebbia si diradò
dalla mente di Gilys .
“Prendi un cavallo,possibilmente
veloce ,vola da lei e rendila felice perché lei ha riempito di vita la tua
esistenza .Ti assicuro che hai interpretato male quello che hai visto e solo
parlando con lei capirai quanto.Fidati di me ragazzo,ora voglio solo il vostro
bene.”
“Tu non li hai visti.Non puoi
comprendermi ma potresti lasciarmi in pace però,una volta per tutte.”
“Con calma ragazzo ,concentrati e
dimmi cosa hai visto.Ripensa alla scena e prova a ricordarti cosa c’era che non
andava.”
“Maledizione ,lei nuda tra le braccia
di Keanu ,ecco cosa non andava.”
“E cosa altro?Concentrati puoi fare di
meglio.Hai visto qualcosa di insolito,magari vicino a loro?”
Gilys non credeva di possedere tanta
pazienza ma per riavere sua moglie c’era un solo modo :rendere felice sua
figlia .
La chiave di tutto era un uomo
cocciuto come un mulo e disperatamente innamorato della sua Buffilys da non
accorgersi dell’ovvio.
“OH si certo che mi ricordo ,tante
belle candele ad illuminare gli amanti ,nudi, sudati e felici.”
“Sforzati ,prima che ti prenda a
capocciate.”
“C’erano un gran disordine
,deplorevole per un perfettino come Keanu , che accidenti vuoi che mi ricordi
?non sono andato a cercare l’ago nel pagliaio,stracci da per tutto e
…sangue…adesso che ci penso …c’erano stracci macchiati di sangue…le ha fatto
del male?Oh signore ,sono un deficiente,lui le ha fatto del male ed io non me
ne sono accorto tanto ero accecato dalla gelosia ,devo andare la ,devo
salvarla,e se fosse troppo tardi…
“NO !SEI FUORI STRADA…Vai a constatare
con i tuoi occhi che è meglio.Lui l’ha solo aiutata.”
“Aiutata …per che cosa ???Aspetta
,perché hai detto che eri venuto qui…per festeggiare con me da uomini e da
……”improvvisamente si illuminò ed un sorriso fece capolino insicuro tra le sue
labbra…
“Corri William.La tua famiglia ti sta
aspettando!”
“Il mio piccolo angelo biondo.”disse
Buffilys annegando negli occhi blu di suo figlio.
“Non so come ce la saremo cavati noi
due, senza di te Keanu,ieri notte.”
“Pensa a rimetterti in sesto,è andato
tutto bene ,no?Adesso abbiamo il nostro personale cherubino con noi che ha solo
avuto una gran fretta di venire al mondo.”
“Dove sono mia madre e Anniaide?Non le
ho più viste da quando sono corse ad immergere il mio tesoro in mare.”
“Stavi dormendo quando sono
tornate.Hanno detto che è stato incredibile ,si è comportato con una
naturalezza fenomenale.Ha aperto gli occhi sotto acqua ed ha iniziato ad emettere
tutti i suoni che conosceva.Il suo primo saluto al mare è stato memorabile
.Anniaide per tutto il tempo ha dovuto tranquillizzare Angel che terrorizzato
minacciava di ucciderle se fosse accaduto qualcosa al suo nipotino.Te lo
immagini che urla contro tua madre che è un’incosciente senza cuore e alla sua
fidanzata una arpia che traumatizza le povere creature indifese?Credo che le
donne non si siano mai divertite tanto ,con un Angel fuori di se che sbraitava
correndo avanti indietro per il bagnasciuga con i suoi stivaloni neri immersi
nell’acqua. Anniaide è stata grandiosa nel riuscire a convincerlo a stare
lontano da loro ,credo lo tenesse a bada con minacce di astinenza forzata per
mesi.Mi sa che adesso lo stia premiando.Tua madre invece si sta prendendo cura
dell’equipaggio della Rossa.”
Le parole finali erano uscite in un
bisbiglio.
Gli eventi delle ultime ore avevano
fatto mettere da parte il dolore ma la realtà bussava alla porta e si
presentava a loro in tutta la sua grandezza.
Il piccolo aveva avuto fretta di
nascere forse per salutare anche lui i nonni che non avrebbe mai potuto
conoscere .
“Mamma Willow lo avrebbe adorato…”
“Ne sono certo .Non piangere piccola
.Ovunque siano ,sono insieme,ricordatelo e nessuno dei due avrebbe voluto che
in un giorno di gioia si versassero lacrime di tristezza per loro.”
Solo lui sapeva quanto fosse difficile
non crollare a piangere con tutta l’anima e ricacciare continuamente il nodo
che gli soffocava la gola…
“Piccola ho bisogno di rinfrescarmi
,te la senti di rimanere da sola per un po’ ?Farò prestissimo non te ne
accorgerai nemmeno.”
“Keanu va tutto bene.Fai con comodo
,il signorino deve far conoscenza con i baci della sua mamma e vogliamo la
nostra intimità,vero amore?Davvero non stare in ansia per noi ,ce la caveremo
benissimo.”
Con un ultimo sguardo alla coppia che
si stringeva felice ,l’uomo uscì di casa e finalmente diede libero sfogo alle
sue lacrime.
Appena avevano appreso la notizia
della morte dei suoi , a Buffilys erano esplose le contrazioni come la miccia
consunta dal fuoco che fa esplodere il cannone .
Le sue urla di dolore avevano riempito
la foresta e non c’era più stato tempo per altro.
Combatteva tra la vita e la morte per
portare alla luce suo figlio e lui doveva aiutarla a vincere la battaglia.
Questo però era il suo momento privato
per far i conti col dolore.
Buffilys cantava canzoni piene d’amore
a suo figlio .
Venne interrotta da un leggero ,timido
bussare alla porta.
“Baciami Angel,fammi dimenticare
quanto è vuota questa giornata senza di loro .Voglio pensare solo alle cose
belle :al bambino dei ragazzi e a noi!”
Le labbra di lui scesero ad
imprigionarle la bocca in un bacio famelico pieno di travolgente passione e
disperato bisogno a suggellare il suo immenso amore per lei.
“Amore posso darti una mano?”
La stava ammirando mentre riempiva la
Rossa con i fiori del giardino di Willow.
In una vita lontana anni luce erano
state amiche ,prima che lei scegliesse di seguire il suo cuore nelle profondità
del mare e facesse dimenticare a tutti la sua vita mortale.
“Gilys…”gli corse incontro e si
abbandonò nel abbraccio sicuro di colui che con tutti i suoi difetti , avrebbe
seguito sempre comunque e ovunque:la sua metà del cielo.
Due braccia esili gli ci cinsero le
grandi spalle .
Capelli lunghi e neri gli
accarezzarono la schiena.
Un dolce indimenticabile profumo lo
avvolse e la sua anima si ribellò alla sofferenza esplodendo di gioia.
La sua farfalla piena di vita stava
avvolgendolo nelle sue ali delicate.
Il mondo riprese colore.