Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

HORROR SHOW

 

di Evelyse

 

 

 

 

 

Il cerchio si stringeva lentamente su di lui, imponendo la sua massa strisciante e orrendamente grumosa. Il denso fluido scuro, nel avvicinarsi, s’innalzava e rigonfiava assumendo profili e volumi mobili di cui non riusciva a distinguere i particolari.

Le cinghie che gli incollavano busto, fianchi e cosce alla sconfortabile sedia di ferro non gli permettevano il minimo tremolio. Intorno alle gambe, una spirale di filo di ferro lo saldava ai piedi della sedia. Le sue mani erano state legate dietro l’imponente schienale e le sue dita strettamente avvolte a carciofo nel nastro adesivo da pacchi. Una larga striscia di corda gli stringeva la fronte immobilizzandogli il capo lievemente all’ indietro. L’insopportabile dolore cervicale conseguente lo costringeva a contrarre mascella e mandibola in avanti.

Per completare l’opera e fare di lui la perfetta effigie dell’impotenza, la sua bocca era tenuta aperta da una pallina formato pingpong, e imbavagliata rigidamente, e le sue palpebre divaricate da resistenti cerotti che gli strappavano le ciglia.

 

La ciambella guadagnava spessore chiudendosi, tetra e minacciosa, e malgrado l’annebbiamento lacrimoso, scorse i primi assalitore con un'unica reazione possibile : uno spasmo fulmineo allo stomaco.

Le sagome umane dai lividi volti scavati dall’ assenza di flusso vitale lo sovrastavano a centinai colpendo il suo petto nudo con le loro mani ghiacciate. Il coro ossessivo del loro mormorio confuso si faceva man mano più precisi fino a raggiungere un perfetto e violento unisono : “restituiscici il nostro futuro” !

Gli osservava, costretto a farlo dalla sua fissità, e da uno straccio di voglia di capire.

Capì, e sprofondò nel panico. Li conosceva, anzi, li riconosceva tutti, uno per uno… quasi da ricordare il loro sapore individuale… li aveva fatti suoi, a traverso un secolo e più; erano tutti qua, addosso alla sua claustrofobia.

Le grida tornarono ad essere un infernale bisbiglio che si protraeva infinitamente, provocando la nauseante e dolorosa giravolta delle sue viscere… non poté urlare quanto avrebbe dato per accontentarli. Non possedeva una vita da mettere in palio, e dubitava che la situazione presente o perpetua che fosse, avrebbe rimediato in quel senso.

I dolori al collo, le tensioni articolari e il bruciore agli occhi competevano blandamente con le contorsioni dell’anima ancorata in lui con forza distruttiva.

Un ombra gigantesca e mostruosa si fece avanti. Ne distinse prima l’enorme mano bruna, provvista da artigli che gli lacerarono una spalla. Il faccione peloso si avvicinò e l’immensa bocca si allargò spargendo un alitata vomitevole. Tra i denti a pala, residui immondi di carne cruda putrefatta vibravano sotto la spinta di un grugnito disarticolato.

Non capiva, ma l’indice del gigante risalì verso la testa scura indicandone la fronte. Una cavità oculare, una sola in mezzo… vuota….

?? Non amico, con questo io non c’entro…la tua sofferenza non mi riguarda, è tutt’ altra storia.

Protestava con tutti i suoi pori, inutilmente, e mentre l’abominevole si accaniva sulla ferita, venne distratto da un concreto e persistente formicolio intorno alle caviglie.

Il ciclope era sparito, lasciando libero assedio a un’armata di ragni rossi e pelosi dal corpo dalle dimensioni di una moneta di un dollaro, e le zampe adunche e telescopiche, spesse come denti da forchetta. Si arrampicavano velocemente, e mentre la massa rossa ondeggiava su petto e gambe della preda, mordendo e graffiando, alcune di loro si azzardavano fino alla giugulare per succhiarne la linfa, e altre ancora si soffermavano sul labbro superiore, infilando i loro artigli nelle narici fino a raggiungere le ghiande lacrimali del boccone indifeso.

 

Il bruciore era totale e intollerabile. Se non fosse stato imbavagliato, non avrebbe comunque articolato altro che un “basta” in uno spossato soffio.

Ma non bastava…

I ragni avevano fatto il pieno e lo abbandonavano trascinando addomi rigonfi.

Lì, sopra di lui, a portata di inesistente mani, dondolavano due piedi nudi…

Un corpo scendevano lentamente, alimentando il terribile suspens…fino ad immobilizzarsi a qualche centimetri del suolo. La zucca con orecchie, e lingua penzolone ancora collegata alla gola da una terrificante catena di organi apparteneva a un essere da lui detestato ma non meritevole di una fine simile.

Il testone si offriva piegato di lato, il collo roto dal nodo ancora stretto sotto la corda tesa.

L’impiccato sbuffò ruotando i globuli gialli fino a riposizionare disordinatamente le iridi scure per fissare il suo strabismo su di lui con odio, e, dopo un rumoroso risucchio della lingua e il resto proferì masticando le sue carni.

-hai scopato la mia donna… avevi scopato anche quella che ho desiderato a lungo e invano … raddoppio improprio per un essere ignobile e sottostante al niente.

L’umiliazione mi uccide ogni giorno.

Il tuo pentimento non mi serve. Devi solo ammirare il mio disgusto e farlo tuo.

Detto questo, srotolò nuovamente il suo apparato digerente eruttando rumorosamente

 

Lo spettacolo era insieme ridicolo e nauseante. Ebbe un attimo di lucidità, abbastanza per che la sua coscienza già stracciata lo punzecchiasse su malefatte fuori luogo ma pur sempre cause di dolore altrui.

 

Il corpo massiccio s’innalzò lasciano spazio a una fila di uomini dai giubbotti chiodati, collari da mastini e stivaletti a punta metallica. La prima e violente frustata partì dal più grosso e gli sferzò la faccia.

Non riusciva più a valutare il dolore:

Dall’assoluta immobilità soffocante e castrante, muscoli e articolazioni tirati, al ricordo dei poveretti a chi aveva rubato la vita e i cui lamenti riempivano ossessivamente lo spazio come un’ infernale filodiffusione.

Dalla bocca del figlio di Urano convinto, in un certo senso giustamente, di avere trovato un Nessuno da punire impregnando l’atmosfera dall’ inconfondibile e rivoltante odore di morte decomposta, ai ragni che gli avevano staccato la pelle dalle carni, infliggendogli il dolore del fuoco eterno.

Il gioco di frattaglie del demente non aveva fatto altro che riesumare altri fatti tortuosi e la sue mente colpita dal raccapriccio frullava verso l’annientamento.

 

I suoi occhi prosciugati cercavano sollievo nel abbeverarsi dal filo di sangue che scendeva leggero dal taglio appena provocato dal Hell’s Angel eretto davanti a lui che riprese a parlare ghignando.

-guardaci, amico, siamo il tuo riflesso. .

E via tutti con la smorfia …. Vampiri… certo !

-infame traditore…. Guardaci, non come demoni abietti, ma come i tuoi simili. Colpevoli di essere stati intrappolati in una razza di predatori.

-assassino sei stato, assassino rimani, chiunque tu scelga di fare fuori.

Il tuo desiderio di ripulire il mondo ti ha portato alla sublime coerenza del suicidio. E da lì che dovevi incominciare, vampiro!

Incassò le frustate seguenti la testa rimbombante di parole… tutto vero almeno cosi sembrava, ma non si riconosceva in loro - mai si era riconosciuto in loro…. in chi o che cosa poteva riconoscersi, lui, Spike, castigato in blocco per i suoi peccati e la sua redenzione………….. suicidio ? non ricordava nulla…

 

 

Sfilarono altre vittime della storia del mondo con cui non aveva niente a che fare:

Indiani d’america, perseguitati dell’inquisizione, martiri del olocausto, tutti orribilmente menomati, tutti presenti per indirizzargli qualche insulto, sputo, o più semplicemente sguardi accusatori.

Il tempo si spendeva senza cadenza e non avrebbe avuto fine.

Cercò di ricordare un inizio…. Com’era capitato qua ? La sua mente svagava tra visioni e sensazioni dolorose…. non riusciva a ricordare ….. suicidio ?

Sentì una presenza viva alle sue spalle… Lei, elegante e sorridente, si fece avanti a mani tese.

Si spaventò, la pausa concessa contrastava in modo eccessivo… ma se almeno lei avesse messo fine all’incubo infilzandolo da specialista… ma non vide nessun paletto…

 

 

B:-povero cucciolo mio !

Lo guardava con una tenerezza bizzarra, inquietante , lasciando spuntare la lingua rosa tra i denti con uno squallore da porno star, poi si piegò in avanti e si mise a succhiagli rumorosamente il lobo dell’orecchio, per poi esplorarne il padiglione con una volgarità abbondante di saliva, mentre appoggiava con fermezza una mano sulla spalla ferita e l’altra …. sulla sua…umana virilità come per verificare il proprio ascendente sul burattino.

Malgrado la tragicità della situazione e la concentrazione assoluta che rivolgeva ai suoi ridicoli istinti, si sottomise al boia che accolse la sua vittoria con i squittii di gioia di una ragazzina viziata.

Incredibilmente, provò sollievo per il semplice fatto che i suoi occhi si erano bagnati, ..insospettabili lacrime inconsciamente tenute in serbo in caso di crollo totale….

 

Cercò di esiliare la sua mente dalla pietosa esibizione … ricordare…. Si, adesso… qualche deboli segni di luce…. Di più, il fuoco… intorno a lui, in lui…. il tuffo si, il volo nella bocca dell’inferno… un gesto dovuto per aver tentato di amare la vita da morto.

E adesso ?… il purgatorio? l’inferno?... un giudizio universale esclusivo … in cui tutti mali gli venivano attribuiti ?… c’era sicuramente una logica… doveva pensare e pensare ancora…

Lo poteva fare, era solo… la ressa accusatrice era svanita… solo?…. fu invaso da una sensazione d’infinita liberta.

Riusciva a muovere la testa; mani delicate stavano slegando il bavaglio e mentre sputava la pallina e faceva roteare il collo, qualcuno si operava a svincolare mani e braccia.

La presenza amica… cosi doveva essere, si manifestò imprecando.

-Maledetti porci… non credo che troverò del alcool per levarti la colla dalle mani…

 

 

SPIKE

 

 

 

-Maledetti!!! Ma guarda che casino !

 

Mai poesia aveva regalato una tale liricità, mai voce aveva cosi generosamente accarezzato il suoi sensi .

 

La ragazza era reale… davanti a lui e la sua bellezza rifulgeva oltre l'immaginabile !

Se non era il sogno più bello della sua complicata esistenza, se la visione non era frutto della pazzia, se le invettive erano concrete quanto alla libertà di movimento che gli restituiva il suo corpo, era di fronte all’unica creatura ad avere condiviso il suo copione.

 

 

L’angelo suo salvatore gli strappò d’un gesto brusco i cerotti dalla fronte e i zigomi, con espressione dispiaciuta. Buttò cinghie e legacci con un gesto rabbioso e lo aiutò ad alzarsi e a fare qualche passi.

 

Il torace e la spalla non gli dolevano più. il tocco della sua mano sul petto non rivelò nessuna escoriazione … controllò a vista… niente.

Di concreto, solo una sedia, e frammenti di stringhe disseminati nella polvere colore antracite su quale stava strisciando scalzo. I fastidi corporei rimasti corrispondevano alle parti che erano state costrette dai legacci e allo strazio muscolari provocato dalla scomoda posizione.

 

S-se ne sono andati tutti ?

A:- tutti chi?

S:- ???-da quando sei qua ?

A:-baciandolo sulla guancia con fare materno- :- Qui, il tempo non esiste , Spike.

Lo invitò a sedersi su un sporgenza rocciosa, e a guardarsi intorno : il fondo di qualcosa esistente in fondo al fondo del nulla; questa definizione era la più precisa che gli veniva in mente. Questo niente poteva essere tutto, perfino lo stomaco del pesce cane Attila. …

 

S:- dove siamo ?

 

 

A-Questo… mmm …“posto”, anche se il termine è improprio, viene chiamato “secondo regno”.

-rifletté, cercando di ordinare le parole- :

-Più che un luogo è una congiuntura. Sono stata autorizzata a starti vicino perché conosco le entità giuste.. anzi, conosco quasi tutti qua, ma non per questo ho potuto evitarti il supplizio.

 

S -indicando la sedia- :-ci sei passata ?

A. scrollò la testa :

Qua, vengono considerate e ben distinte tre categorie di ospiti:

-gli umani

-i demoni

-e quelli che sono stati l’uno poi l’altro .

Io sono uno dei rari casi di umano diventato demone di professione, come gran parte dei nostri osti e, come ognuno di loro, collaboro agli adempimenti della congiuntura. Non è sempre divertente, ma non c’è da annoiarsi.

Non ho purgato i miei peccati, perché non vengono considerati come tali, ma non tornerò neanche su…non lo vorrei e comunque, non mi è stato prospettato.

Tu, invece, sei stato uomo, poi vampiro, poi un non so cosa che ti ha permesso quello che hai appena vissuto.

“un non so cosa” ! Anya tornava ad essere semplicemente Anya, e l’espressione da “luminare” della ragazza più immediata che ricordava di conoscere riuscì a estorcergli un sorriso. Era proprio quanto di più vicino a lui si potesse trovare, e non solo in questo inferno. Non era stata pecora nera quanto a lui, ma non si poteva dire che aveva beneficiato della considerazione che meritava. Come lui, si era dimostrata insistente, aveva cambiato strada e ottenuto una parte di quello che si era guadagnato. Una parte…

Sorrise anche lei. Aveva percepito il suo pensiero ? Forse no; ma ce n’era bisogno ?

Riprese a parlare con la stessa sapienza :- la "congiuntura” nel tuo caso si riepiloga in questo modo :

Sei stato immobilizzato fisicamente, gli occhi spalancato non per vedere ma per proiettare immagini tutte tue. Cose forti che erano in te… ti hanno fatto soffrire, ma è il prezzo. C’è del buono se te lo hanno permesso. Questo favore viene concesso a pochi….

Forse non ti meritavi proprio il paradiso, ma chi se lo merita veramente ?

 

L’emozione e la stanchezza tornavano ad avere la meglio su di lui. Pianse forte e a viso scoperto e se non riusciva a smettere, come credere all’assenza dello scorrere del tempo! Quest’approfondimento inutile lo rimise in carreggiata:

-Anya, ho visto sfilare tutte le mie vittime…. Mi hanno colpito corpo e anima. È stato più violento ancora di quando …

A:- di quando hai recuperato l’anima ? questo dimostra che il tuo subconscio non si è mai liberato; te l’ho detto, ti è stato permesso di auto-purificarti .. è un privilegio.

S:- un privilegio ? purificato ?… e il reste delle mie… visioni ?

A:- puoi raccontarmele ?

Spike raccontò, senza omettere una forma, un colore, una sensazione…

Anya ascoltava con interesso a occhi semi chiusi. Lo fermava tra una descrizione e l’altra, arricciando il naso, gli occhi puntati verso l’alto con cenni di approvazione verso le proprie conclusioni poi lo incitava a continuare.

A:- è tutto?

S:- tutto lì, ma si è trascinato per ore e ore

A:-ti ho già detto che il tempo non esiste qua. Ma posso aiutarti a capire :

- il resto, caro mio protetto, il resto era delirio.

-sembrava divertita, come se fosse il caso-:

- per quanto riguarda Polifemo, la proiezione essendo tua, contiene ovviamente te stesso e il tuo inflessibile senso del umorismo brandito come uno scudo a difesa del senno … niente altro.

-I ragni sono sicuramente stati incubi ricorrente quando eri ancora umano. Le tue paura e la tua impotenza li hanno richiamati. Le sofferenze nuove calamitano le vecchie come per rassicurarci ricordando che non è la prima volta cosi come non sarà l’ultima, e che un incubo non è che un incubo !

- Xander ! è stato una semplice manifestazione di odio. Non sei un santo e nessuno di chiede di esserlo; Ma ti sei sentito in colpa vendendolo cosi ridotto. Hai giocato di superficialità per toglierti una soddisfazione non creando altro che confusione.

Comunque , sappi che Xander sta bene….

-I vampiri ! : disordine di coscienza. L’analista direbbe che sei troppo stanco di uccidere per riconoscerti in una parte o nell’altra

-Gli oppressi: perché l’oppressore pentito tende ad addossarsi l’oppressione universale.

Si fermò per riprendere fiato, gustandosi con finta modestia lo sguardo riconoscente del amico silenziosamente attento.

-Buffy ?Non preoccuparti per lei, ce l’ha fatta .

-gli accarezzò la fronte con il rovescio della mano-:- il suo intervento a conclusione della parata ? Ho capito, ma non so spiegartelo bene. Dopo tutto, qualcosa di lei c’era….

Di lei nei tuoi riguardi.

Non è lei che hai odiato, ma te-stesso. Una parte di te si sente ancora il suo giocattolo.

Questo è il meno e non lo risolverai qui, se non lo hai già fatto. Comunque te la vedrai tornando su…

S:-tornare? chi l’ha detto?

A:- la “congiuntura” Spike, questa situazione è quella imposta a chi torna….

S:- e se non volesse tornare?

A:- non puoi non volerlo … sei pronto! Fidati, sei troppo diverso da tutto e tutti per trovare una sistemazione qua. Comunque, le Forze del Essere, hanno deciso cosi…

S:-e tu ?

-non dispiacerti per me, Spike, va bene cosi. Sono in buona compagnia…. Mi sono fatto un… amico. Vorrei presentartelo… era anche lui un incaricato… come me, ma niente a che fare con le vendette, un semplice messaggero. Si è fatto strada, un po’ come te; ha ormai un peso notevole sul piatto buono della bilancia, qui.

La decisa maschera da saccente lasciò spazio a un espressione d’infinita dolcezza:- credo che sia possibile essere felice anche in quel…modo, qui. Mi capisci ?

S:- amore ?

A:- direi proprio di si ….. aspetta. –si guardò intorno- Francis ??? fatti vedere.

Ecco, Francis - Spike. Vi siete già incontrati ….

Lo spasimante si presentò quasi timidamente, la mano tesa. Spike era troppo disfatto per notare i capelli scuri scompigliati, il fisico esile e l’aria distratta, ma quello sguardo chiaro che rifletteva onestà e coraggio, lo aveva già incrociato. Sunnydale? Non ne era sicuro. Le venne in mente Cordelia, perciò un periodo lontano e buio !

S:- Francis…, si, ti ho già visto ma non so….

F:- Los Angeles, Angel… c’era di mezzo l’anello… la gemma di amara. Mi rimetti ?

S:- si, ... adesso ricordo ,….anche questo !!!

F:- non ha più importanza, amico, hai fatto i tuoi passi d’allora.

 

Passi? Unità debole per valutare lo sconvolgimento della sua esistenza… un’eternità votata all’eternità. Tutto il tempo del mondo per scegliere senza uscire dei binari. Lui, creatura solitaria ma più di chiunque incapace di esistere da solo. Questo grande bisogno di una donna per sempre, limitato dall’eternità . Il “fianco a fianco” più che desiderato e sospirato, quello scelto a misura di cuore, si era rivelato brutalmente altrove, nel mondo della morale e la mortalità.

Off-limits !

Ma lui aveva sconfinato e lo rifarebbe. Non erano stati passi ma un balzo di cuore poi di testa tanto da cascare nel contro-natura senza rimpianti, da avere desiderato una anima con la forza e la convinzione di chi non ha mai del tutto perso la Consapevolezza

Sofferenze e umiliazioni, si, ma non ricordava di essersi sentito parte di qualcosa prima del grande vortice ! poteva dirlo a se-stesso: si, tutto questo lo aveva reso fiero di se e delle sue capacità di opporsi al destino ! non era un essere inferiore…, non lo era, e anche se era l’unico a convenirne, era più che abbastanza per andare avanti.

 

Francis Doyle accarezzava distrattamente i capelli di Anya.

Qua il tempo non contava… ? l’amore si però !

 

L’amore…. se aveva amato per più di un secolo una donna che non aveva esattamente scelto, cosa avrebbe potuto dare a quella che aveva voluto disperatamente.

Si, malgrado tutto, ringraziava Buffy, solo per il fatto di avere inconsapevolmente aperto le danze. Da quando aveva scelto lei, non aveva più smesso di decidere per se-stesso. Era cosi… Più che per lei, era cambiato per se-stesso!

 

A:-ehi Spike, ti sei perso ?

S:-tutt’altro, Anya, tutt’altro. – scosse leggermente il capo per tornare al non-tempo - :

Come pensate di rimettermi in ciclo ?

A:-noi ? noi, non decidiamo di niente. Le Forze del Essere non hanno dato nessuna direttiva al destino, non ti affidano nessuno incarico, perciò sei libero di ricominciare.

Dormi adesso. La tua coscienza è affrancata . Farne buone uso mi sembra la cosa migliore…

 

 

Non c’è fine all’orrore

 

 

Los Angeles novembre 2003

 

K- Non sarò l’unica ad essermi rappresentato l’ufficio di un detective come un stanzino fumoso dietro una porta vetrata, sgorgante di pratiche accatastate sui cassetti aperti dei classificatori con, come vis a vis, dietro una scrivania di legno ingombrata di cartacce, di bottiglie vuote e portacenere pieni, l’espressione di disincanto del uomo vissuto, maestro dei luoghi.

 

Angel, le rivolse un sguardo sorpreso, poi si guardò intorno preoccupato; allungò un braccio verso sinistra per spingere dalla punta del indice un libro leggermente sporgente da uno scaffale.

La donna sorrise.

Non, qua è tutto impeccabilmente ordinato…. Più insolito ancora è il ns. Marlow. !….

Ma come si spiega il tuo crescente bisogno di collaboratori ! ??? gli affari sono cosi fiorenti, e i casi cosi numerosi e complicati da circondarti da…. specialisti a tutto campo ?

Non c’è una volta che ti vengo a trovare senza sbattere il muso su qualche faccia nuova ?

A. infastidito:- non si tratta di business, ma di efficienza!

K:- Ok, ok… mmm. ,ma il nuovo arrivato? si, quello che ho sorpreso con te, e dico bene sorpreso visto il modo in cui se l’è filata quando mi ha vista.

Dimmi che faccio male a preoccuparmi?

Mi da tanto l’idea del clandestino e non solo. sento che i qualche modo l’atmosfera è cambiata…. chi è e cosa sta succedendo qua ? di che… categoria è il fuggiasco ?

 

A. fecce per replicare, ma ci ripensò sostituendo l’accenno di risposta con un espressione contrariata. – ma quando la smetterai di sospettare di tutto e di tutti. Sia sincera, cosa vieni a fare qua? Controllare? Indagare? Non riesci proprio a fidarti?

 

K:- dico solo che il biondo che mi evita accuratamente, non è solo di passaggio. Mi puzza di pericoloso e ho la sensazione che lo tieni qui per proteggerlo da se stesso.

Angel, quel tizio, rappresenta una minaccia per te o peggio ? non sarà un altro dei tuoi pupili ? c’è un oscuro legame tra di voi, lo sento.

Si chiuse la bocca colla punta delle dita :- Scusami, non volevo rinvangare. Voglio fidarmi, credimi, ma per quanto mi sforza, non posso fare ameno di preoccuparmi.

 

-Angel poteva capire. In poco tempo e grazie o causa sua, le convinzioni di Kate erano state spazzate. Lui non aveva cambiato i scenari, le aveva solo aperto gli occhi e la mente su un'altra realtà, e lei aveva accettato, anche se gradualmente, l’inaccettabile, compreso lui.

Le doveva delle spiegazioni perché meritava di essere rassicurata .-

Riprese toni più concilianti: -pupilo ? non del tutto, ma ci sei vicino. Voi saper se è un vampiro anche lui? ti accontento.

Si, lo è ! diciamo che lo è stato e che lo stiamo aiutando a scoprire cos’è diventato …..

Pericoloso ? non, almeno no come lo intendi tu. È solo un po’… diciamo caratteriale…lo conosco da tanto tanto tempo e non mi è mai andato a genio, ma, e mi dispiace quasi riconoscerlo, è un essere d’eccezione. Ha dimostrato a tutti e più che altro a me, una capacita di evoluzione insospettabile.

Un legame tra di noi ? beh diciamo che se potesse fuggire via di qua, lo farebbe volentieri ma per il momento, non può spostarsi se non insieme a me, e il dispiacere è reciproco.

Ci accomuna anche il possesso dell’anima, ma se la mia è stato un castigo che chiameremo dono, la sua è assolutamente frutto della sua volontà. Qualunque fossero le sue ragioni, ha agito coscientemente per ottenerla e non si è fermato li.

È stato lui, ad opporsi all’inferno di Sunnydale sacrificando la sua eternità….non sappiamo, e lui meno di noi, perché sia tornato, ma le Forze dell’Essere che vegliano sugli equilibri potrebbero aver deciso per lui di un destino diverso… forse!…. non lo so.

- abbassando la voce- Di una cosa pero sono sicuro, è che quel dannato ribello sfrontato e indisciplinato merita rispetto e ammirazione, e spero solo che non ci stia ascoltando.

Si fermò stanco di tanta insolita eloquenza, augurandosi che la tirata avesse placcata la curiosità e l’inquietudine dell’interlocutrice.

 

K. Sunnydale…. Dove vigilava la tua…amica , la cacciatrice …

Collaboravano ?

A:- fissò la donna con la voglia di sbatterle in face un “ma non ti basta mai”, ma rispose velando la sua esasperazione : - si .

K:- un’altra cosa che avete in comune ? si tappò di nuovo la bocca .

intendevo la collaborazione, non la ragazza!

 

A:- lascia stare, ho capito. Comunque si, Spike è molto….affezionato a lei….. molto. Non è stato ricambiato, almeno credo, ma sono certo che non c’è stato nessuno ad esserle vicino come lui. Come vedi, sa anche amare!

 

K:- noto una punta d’invidia ?

 

A:- una punta, si.

 

K:- lei sa che è qua?

 

A:- non sa nemmeno che esiste ancora. Sta bene adesso ed è inutile crearle altri turbamenti. La sua voglia di normalità è legittima. In fondo sono felice per lei che si sia innamorata con tanta convinzione da essersi sposata cosi speditamente !

 

K:-non ne soffrì per niente ?

A:- scosse la testa:- è passato tanto tempo, ormai. Meglio per lei, anche se la sua scelta mi ha profondamente sorpreso. Ma Giles dice che è stato una rivelazione per tutti e che Buffy non riesce a stare senza il suo lui neanche per un attimo.

Meglio cosi !

K:- è un amico tuo, questo lui, da quanto ne so. Perché tanta sorpresa. Cos’è che non va?

A:- andrebbe tutto bene. Un bravissimo ragazzo ! quello che non capisco è che dopo anni di amicizia, sia sbocciato questa passione fulminante.

K:-il biondo sa?

A:- ho dovuto dirglielo !

K:-come l’ha presa ?

A:-lunghi minuti di riso convulso, poi l’apatia, poi più niente. Non ne parla, non ne parlo.

 

Buffy Summers e Alexander Harris erano convolati a nozze esattamente due settimane prima, dopo un fidanzamento durato un mesetto. Uniti da cosa ? da un inspiegabile amore, almeno per quanto riguardava lei, ma totale e in grado di cancellare un passato comune doloroso. Si dice che la disperazione unisce ! beh ecco ne una dimostrazione estrema…

 

 

 

Una squadra

 

 

……

 

domenica 16 novembre, sera

 

L’ufficio “Angel investigations” era vuoto. Angel and C° partecipavano (obblighi diplomatici) a un ricevimento presso la W&H.

Vuoto? non del tutto. Spike fluttuava da una postazione all’altra, contando su qualche singhiozzi di fisicità tangibile per ispezionare in libertà libri e pratiche. Il suo ritorno non era stato cosi concreto come le lo avevano prospettato Anya e Francis, ma era certo che il suo stato indefinito era provvisorio. Cercava solo di accelerare i tempi. Qui, si davano tutti un gran da fare per tirarlo fuori del inghippo, ma certi atteggiamenti gli erano ancora poco chiari.

Trovò un dossier dove erano raggruppati tutti risultati delle ricerche che lo riguardavano. Angel l’aveva ironicamente intitolato “come sbarazzarsene”!

Stava leggendo quasi commosso dal impegno prodigato dai i suoi protettori. Era arrivato alla relazione di Fred. Questa bella ragazza aveva preso a cuore il suo caso e si stava proprio chiedendo come avrebbe potuto ringraziarla ad opera compiuta quando sentì una presenza alle sue spalle.

-il gatto è fuori quindi il topo balla ! Cosa fai qua? Come ti permetti di frugare ?

Si voltò lentamente, la voce era femminile e sconosciuta . La ragazza ? l’aveva vista un paio di volte con Angel.

S:- io sono di casa, bella. Tu piuttosto ?

K:-polizia, ecco. Tirò fuori il distintivo di riflesso pur sapendo quanto poco contava nel contesto.

Il biondo abbozzò un sorriso strafottente e alzò le mani supplicando :-non farmi del male, starò buono… fin quando starò ! però ti avverto, potrei essere un po’… intermittente. E si… sono il cugino biondo di Coperfield ma sono caduto nel calderone da piccolo. Non mi so controllare !

K. non capiva, e per tanto si sentiva presa in giro: -stai abusando della fiducia del capo e della mia pazienza.

S:-senti, bionda, dimmi cosa vuoi, ho da fare. Come vedi, mi hanno lasciato solo e non hanno chiuso i cassetti. Ciò significa che sono libero di vedere e guardare.

K:- Angel è una brava…persona.

Considerando che non ti affiderei il mio cane, vorrei capire perché sei qua e che tipo di rapporto ti lega a lui. che cosa lo obbliga a tenerti con se….. cosa lo costringe a nascondere un fuggiasco.

Tu sei diverso da lui… lo sento, è tutto cosi complicato per lui, non cercare di traviarlo.

S:-Non sai di cosa parli… non rappresento nessun pericolo per chicchessia… fati bastare questo. La mia storia, non te la racconterò…. Se ti piace Angel, diglielo.. ha qualche problema con le donne, ma chi sa mai se prima o poi….

K:-ehi! Non ti permetto…- arrossì e si fermò realizzando che se le capitava di rado di bussare alla porta sbagliata, questa volta l’aveva fatto.

Rifletté sul seguito da dare a questa amabile conversazione, ma il vampiro nuovo prese l’iniziativa addolcendo i toni :

-Sei Kate, è cosi ? ti ho sentito nominare. Scusami e pace. Degli nemici, ne ho avuto abbastanza. Possiamo parlare civilmente. A dire il vero, la tua visita mi fa piacere. Mi potrei anche confidare ma devo informarti del mio stato onde evitarti uno svenimento o perlomeno uno choc !

K:- grazie, ma non svengo cosi facilmente, e si alludi a quello che sei, vampiro, sappi che il vostro mondo non è più un mistero per me. so di Angel e so di te.

S:- questo lo sospettavo. Kate, ma vedi, non sono solo un vampiro, anzi non sono un gran ché di niente. Spike è morto ancora e non è che uno spettro. Per il momento, e per quanto durerà, mi puoi vedere, ma posso sparire nel senso che pure rimanendo qua di fronte a te, non mi vedrai più. La durata delle mie assenze fisiche è ancora variabile, ma sto progredendo.

Chinò leggermente il capo stringendo le labbra. - Come stai, Kate ?

K. articolò solo un “mi dispiace”. Le tornava in mente l’allusione di Angel “lo aiutiamo a capire cos’è diventato”.

Credeva a quello che aveva appena sentito. Una stramberia in più ! Da queste parti, la morte assumeva sfumature stravaganti e presenziava spudoratamente.

Si accorse di guardarlo con più attenzione. Forse perché voleva fissarsi la sua immagine in mente per tenersela presente, se si fosse dileguato.

Forse cercava un perché alla propria arrendevolezza.

Un pensiero malsano la fecce rabbrividire. Ma sta cacciatrice, era davvero sfortunata in amore? due vampiri ai suoi piedi! Detto cosi faceva senso, ma si trattava di Angel e Spike!

 

S:- ti ho detto che non ti avrei raccontato la mia storia , ma ho bisogno del tuo aiuto, perciò se ci stai, vorrei confidarti quello che nessun’altro sa, qui.

K. si sistemò per bene nella poltroncina solitamente riservata ai clienti dell’agenzia, in segno di approvazione.

S: apprezzò, ma non perse tempo a dirglielo -qualche tempo fa, l’ho fatta finita con l’esistenza terrena. Passo sui dettagli…

Una fine fine, hai presente? Sono stato fuoco poi cenere in un attimo.

Te la faccio breve: c’era di mezzo un medaglione appartenente a Angel ed eccomi qua, ectoplasma al servizio di sua maestà. Questo è quello che sano tutti. Ma ho vissuto, si fa per dire, tutto il viaggio di ritorno, e sono stato rimandato su dopo qualche prove sgradevole largamente compensate da un incontro piacevole con una mia vecchia amica e un vecchio amico di Angel: Doyle.

K.- aspetta, Doyle? Amico e collaboratore di Angel!, l’ho conosciuto, ma è morto !

S:- appunto. Adesso regola il traffico in purgatorio, ma sembra felice. Se non altro, ha una posizione e fa sesso con una bella ragazza !

Non dovevo parlare di loro con nessuno prima di risentirne il bisogno; questi erano i patti.

Con te, ne ho parlato per cementare una piccola alleanza. Fiducia reciproca. Ho bisogno di un amica che non decida per me come lo stanno facendo tutti qua. Credo che sia possibile, e tu ?

Kate avrebbe voluto pensarci su, ma sorrise quasi lusingata dalla richiesta ! perciò non disse di non ma solo : dipende !

S. ne fu felice, sorrise anche lui. La trasparenza delle sue mani lo riportò alla realtà :

-chiudi gli occhi e ascolta :

K. era pronta. Si erano capiti senza grandi preamboli. Spike le piaceva, e se avesse potuto aiutarlo, a patto di non recare danni a Angel, lo avrebbe fatto.

Buffy- sai chi è Buffy, immagino ? bene. Buffy sta agendo in modo strano. Saprai che ha posto un punto finale alle sue aspirazioni, qualunque fossero, in modo a dire poco assurdo! Lo so io, lo sa Angel, ma lui pensa che tutto bene quel che finisce bene.

No, non sta finendo affatto bene.

Anche se non tornerò corporeo, anche se non potrò mai più starle vicino, non per questo devo abbandonarla a quell’ immensa farsa che è diventata la sua vita. C’è qualcosa sotto. Ci ho pensato molto. c’è qualcosa sotto e lei subisce. La conosco più di chiunque, credimi. Se si fosse buttata nelle braccia di Angel, avrei sofferto ma era… ipotizzabile; ma credimi, Buffy e Xander, non. Ne ho viste delle cose strambi, a volte orribili, ma questa le supera di gran lunga.

K. ma Buffy e Xander sono due…umani. Non è più strambe pensarla con Angel o con te ?

S. se Buffy avesse decisa da sola di una sistemazione ordinaria….. Xander non; non avrebbe scelto lui anche se fosse stato l’ultimo maschio della terra.

K: lo odiava a questo punto?

S: no, questo non, gli voleva bene, ma non da dormirci insieme, da farsi baciare e toccare.

Pouah… disgustoso, una specie di incesto. Quel idiota era per lei un amico, ma comunque un idiota. Non me l’ha mai detto, ma lo sapeva anche lei.

K: non capisco in cosa posso esserti utile.

S: Kate, ascoltami. So cosa pensi. Questa sera eri venuta qua perché la mia presenza t’intrigava. Per me, è stata un caso provvidenziale che sto cogliendo con precipitazione, ma te lo giuro, non mi fiderei di chiunque anche se il bisogno è ormai impellente. Sono prigioniero del mio stato e di questo posto e mi serve la tua libertà di movimento e il tuo coraggio. Sono stato fortunato, ma devi decidere tu se darmi una mano o non.

Devo entrare in contato con i miei “angeli custodi” e non lo posso fare da solo.

La prima cosa che ti chiedo è di aiutarmi subito. Per rivolgersi ai morti, occorre fare una seduta spiritica e per questo, bisogna essere almeno in due. Se riuscirò a materializzarmi di nuovo, dovremmo provvedere questa notte stessa. Non credo che avremo altre occasioni di vedersi da soli. Poi, sempre se lo vuoi, ti chiedo di incontrare Buffy, vedere, ascoltare e tirarne le tue conclusioni.

K., mentre diceva che da quanto ne sapeva Buffy era nella lontana Inghilterra e che la distanza non era un ostacolo da poco, pensava che aveva ancora dei parenti in scozia e un cumulo infinito di ferie non godute. Per quanto riguardava la seduta spiritica, era spaventa a morte, ma troppo incuriosita per confessarlo.

S.:In attesa del mio “ritorno”, vuoi sapere altro ?

K. disse di no, poi ci ripensò :-perché i vampiri sono cosi calamitati da Buffy ?

S:- bella domanda ma sbagliata. I vampiri sono tutt’altro che attratta dalla cacciatrice !

Emise un suono che poteva essere una risatina amare…

L’Angel che amava era quello che è adesso, anima compresa. Lo consideri un vampiro qualunque ?

Io, -ghigno nuovamente-, uomo poi vampiro, sono sempre stato incompiuto. In fondo, sono adesso quello che di più si addice alla mia personalità.

Detto questo, riapparve di botto, e, contemporaneamente, Kate riaprì gli occhi. Lui le tese una mano, ansioso. Lei non strinse il vuoto ma una mano vera. Era pronto e non c’era tempo da perdere.

S. si guardò intorno, un tavolino tondo per fare ché? erano solo in due ! si sedette di nuovo alla scrivania e interrogò dallo sguardo la donna.

K. si sistemò di fronte e prese le mani di Spike, incoraggiandolo a proseguire con un cenno di capo. Era troppo spaventata per parlare. Intendeva collaborare ma voleva fare presto. Presto per uscirne presto. Presto per non farsi scoprire da Angel.

Come avrebbe reagito vedendo lei, la quasi amica, reticente e diffidente, in atteggiamento complici e confidenziali con Spike ?

 

Beh, Spike se ne intendeva poco di rituali spiritici ! avrebbe fatto meglio anche lei.

“Spiriti dei morti, mmmm, spiriti dei morti che…. che vegliano su di me…Vi invoco, pregandovi di fare presto….

Kate si sentì dolcemente avvolta da un tepore rasserenante; funzionava, e si aspettava l’intervento di una voce d’oltre-tomba. La voce fu, ma giovanile e quasi allegra !

“ciao Spike, so tutto, un bel casino dalle tue parti. Sei stato bravo, hai trovato un alleata; non posso parlare a lungo, ci sono interferenze. Manda la tua amica subito dalle Forze del Essere. Subito !”

S-:Anya, ma dove la devo mandare, dov’è questo posto ?

“mandala, non preoccuparti, troverà la strada. Mandala ti dico ! ciao tesoro!”

 

Niente di più di una semplice comunicazione telefonica in viva voce con l’aldilà ! ed era finita…

S. si alzò, aveva l’aria depressa.

K cercò di rincuorarlo:- simpatico e affettuoso il tuo guardiano!

S. :- si…. Hai sentito e immagino che non sai dove si trova la sede delle Forze del Essere!

K.: mi dispiace… devo scappare. È tardi, potrebbero scoprirci e addio amicizia clandestina.

La seduta non è servita ma ti prometto che farò il possibile per vedere Buffy.

K. uscì lasciando Spike deluso dalla sconfitta ma rincuorato dalle ultime parole della donne. Aveva accettato la sua amicizia e offerta la propria.

 

[WIP]