Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di
riuscire a rintracciare l'autrice.
FANFIC
Di Bianze89
Coppia principale: Buffy/Spike
Ambientazione: L.A., In un ipotetica ottava serie, cioè dopo la distruzione di
Sunnydale e la morte di Spike.
Riassunto: Dopo essere fuggiti da
Sunnydale, Buffy, Willow, Xander, Faith e Kennedy vanno a vivere insieme in un
appartamento di L.A.. Dawn invece va a vivere con suo
padre, ma ciò non basta a tenerla lontana dal mondo della magia; infatti con
l’aiuto di Andrew continua a esercitare i suoi poteri sempre in aumento. Angel
informato del ritorno di Buffy, la tiene d’occhio, ma lei è ancora troppo
sconvolta dalla morte di Spike per accorgersene.
Capitolo 1
Ore 02:00
Buffy smise di respirare per cogliere
anche il più impercettibile rumore. Crack. Riprese a respirare e si voltò di
scatto, iniziava a intravedere una massiccia ombra in fondo al vicolo. Ripose
il paletto nella tasca interna della giacca e avanzò verso il vampiro, i cui
occhi demoniaci brillavano mentre anch’esso avanzava. Erano giunti a poco più
di 2m di distanza l’uno dall’altra, quando lui si
gettò di scattò su di lei. Buffy si gettò a terra e lo catapultò con i piedi
verso il muro. Alzatasi gli si avventò contro e inizio a colpirlo con tutta la
forza che aveva. Questo è perché sei un vampiro, questo perché stavi per
uccidere la cacciatrice e questo perché Spike è morto… Lentamente le lacrime
iniziarono a sgorgarle dagli occhi, non aveva ancora accettato la morte di
Spike e viveva ancora nella speranza che prima o poi lui sarebbe ritornato, in
un modo o nell’altro. Ormai la vista le si era appannata, riusciva appena a
scorgere i lineamenti dell’ormai massacrato vampiro, lo prese per la gola con
una mano e lo guardò negli occhi; con la mano libera prese il paletto di legno
e quasi meccanicamente lo conficco nel torace del redivivo.
Era il quarto della notte e Buffy si
convinse a tornare a casa, l’indomani si sarebbe dovuta alzare presto per
andare all’università, era il primo giorno e non voleva certamente riprendere
gli studi con le occhiaie…
Dall’alto del tetto di una casa Angel
la osservava perplesso riprendere la via di casa. Cosa crede di fare? Non le
bastava più eliminare vampiri, li picchiava per sfogarsi e questo, lui lo
sapeva, era sbagliato. La guardò ancora una volta, prima di voltarsi e tornare
alle sue faccende. Ha ancora bisogno di me.
- Dawn, questa è l’ultima v-volta che
ti aiuto negli incantesimi di l-levitazione – balbettò spaventato Andrew dopo aver
evitato un pugnale sfrecciatogli a pochi centimetri dall’occhio, - il titolo di
Capitan Uncino c’è l’ha già Xander! -.
- Scusami, non l’ho fatto apposta! –
rispose un po’ imbarazzata la ragazza mentre estraeva il pugnale dal divanetto
dove si era conficcato e constatava l’entità del danno. Papà mi ucciderà! Coprì
lo squarcio con un cuscino, così va meglio! – E comunque non parlare così ad
alta voce… - continuò, indicando prima la sveglia, che segnava la tre di notte,
e poi il corridoio che dava sulla camera del padre – se ti becca qui avviserà
Buffy, Buffy scoprirà che continuo a usare la magia e… -.
- …e se la prenderà con me. – terminò
il ragazzo, - è meglio che vada, ora… -.
- umh? Ah, ok – rispose soprappensiero
Dawn, mentre cercava di levitare un altro oggetto, questa volta meno
contundente.
- Dawn? –
- Sì? – l’oggetto cadde a terra con un
tonfo.
- Dormi. – disse Andrew con voce
apprensiva.
- Ok, stai tranquillo, ‘notte –
- ‘notte –
rispose lui avviandosi verso la finestra, fortunatamente erano solo al primo
piano, altrimenti non avrebbero potuto continuare a vedersi regolarmente.
- Aspetta! – la ragazza si diresse
verso di lui e lo baciò sulla guancia – grazie – disse arrossendo.
- Di niente, bella – le sorrise e si
calò giù tenendosi alla grondaia.
Dawn guardò la discesa con aria
critica, prima o poi quella grondaia cederà, poi chiuse la finestra e una volta
in pigiama si infilò nel letto. Andrew non era mai stato un ragazzo troppo
sveglio e, a dir la verità alcune volte si era ritrovato ad essere il cattivo
della situazione. Ma ora era tutto diverso, Andrew era diventato per lei come
un fratello negli ultimi tempi, o forse di più. Buffy, invece, non si faceva
vedere troppo spesso, ma la capiva, la perdita di Spike era stata un duro colpo
per lei. Comunque, era meglio così, se fosse stata troppo presente si sarebbe
certamente accorta dei suoi incredibili progressi con la magia, il mondo da cui
da tempo cercava di tenerla più lontano possibile.
Ripensò ancora una volta ad Andrew, ma
il sonno ebbe la meglio su di lei.
Capitolo 2
Suonarono alla porta. Faith si alzò di
malavoglia dal divano – Arrivo! – urlò sopra l’intenso scampanellare – Buffy,
Willow!... potevate usare le chiavi! – commentò
scocciata dopo aver aperto a porta.
– Dimenticate… - commentò allegramente
Willow ormai abituata al caratteraccio di Faith.
- Bentornata, signorina Summers, com’è
stato il rientro scolastico? – chiese Xander accorrendo dal bagno ancora in
accappatoio.
- Splendido, ma per recuperare il
tempo perso mi dovrò dare da fare… - rispose la ragazza restando sulla porta.
- Ma che fai non entri? Kennedy ha
preparato un pranzetto coi fiocchi! – chiese Xander, mentre si strofinava
energicamente i capelli bagnati.
- No, mi dispiace, avevo promesso a
mia sorella di pranzare a casa di papà –.
- Ah, Buffy… - la interruppe Willow
abbassando la voce fino a non farsi sentire dagli altri – ti va se ci vediamo
questo pomeriggio nella biblioteca di Giles? …sai, per quella cosa… Non sarà
facile ma possiamo cercare tra i libri di incantesimi… -.
- Non credo sia una buona idea, Giles
non approverebbe – rispose la bionda nervosamente.
- Giles è fuori città, e io passerò da
lì verso le 17:00 – disse Willow porgendogli un piccolo mazzo di chiavi – spero
di trovare aperto. -. Ma lo sperava davvero? Da un po’ di tempo Buffy era
strana e quest’ultima richiesta… beh, la spaventava. Buffy si congedò con un
debole sorriso mentre Willow richiudeva lentamente la porta dietro di sé. Ci
mancava solo questa, Buffy che si interessa alle resurrezioni di vampiri! E’
chiaro che sta pensando di resuscitare Spike, sarà meglio fare attenzione..
– Beh, che ne dici di andare a
mangiare? O preferisci restare qui tutto il giorno? – Era talmente immersa nei
suoi pensieri che nemmeno si era accorta di Kennedy vicino a lei.
- Certo! – rispose la rossa
prendendole la mano e dirigendosi in cucina.
- Papà, togli la carne dal microonde! – gridò Dawn attraverso il corridoio. Stava
ispezionando un ultima volta la sua stanza prima dell’imminente arrivo di
Buffy, niente libri sospetti, amuleti, pietre magiche… aveva perfino coperto il
divanetto con una buffa coperta verde pistacchio, …tutto a posto! Si decise a
scendere in cucina, - E’ già arrivata Buffy? – chiese.
- Ha telefonato stamattina per
avvisare che avrebbe tardato una decina di minuti, voleva passare prima da casa
– rispose Hank Summers mentre apparecchiava la tavola.
Il campanello suonò, la ragazza si
precipitò ad aprire, ma una volta davanti alla porta si bloccò vedendo la sua
immagine riflessa sulla vetrata, accidenti l’amuleto! Velocemente infilò il
ciondolo sotto la maglietta, se Buffy l’avesse visto si sarebbe insospettita.
Aprì la porta.
- Ciao, Dawn – salutò la sorella
entrando – sarei passata già ieri, ma ho avuto un contrattempo… ciao pa’ –
- Ciao, finalmente sei arrivata!
Sbrigatevi, altrimenti di là si fredda -.
Alla fine del pranzo si alzarono e
mentre Hank sparecchiava Buffy seguì Dawn nella sua camera; le piaceva molto
stare lì, le ricordava la sua infanzia a L.A.
- Dawnie… quel divanetto è un pugno in
un occhio! – commentò con una smorfia mentre osservava il mobile.
Dawn si sedette sul letto – Che mi
racconti? -.
- Beh, cosa vuoi che ti dica che già
non sai?! – replicò sconcertata Buffy.
- Intendevo “come stai?” – chiese
dolcemente.
- Per quanto mi manchi… devo pur
andare avanti, no? – ripose poco convinta accarezzando la testa alla sorella –
Ma!?... – si bloccò sentendo qualcosa sul collo – oh,
è solo una collanina…
o no? – chiese vedendo Dawn pallida
premere la mano al petto.
In quel momento entrò Hank – Avete
finito o no di chiacchierare? A me servirebbe una mano per lavare i piatti… -.
- Io devo uscire – rispose Buffy
facendo la lingua e allontanandosi lungo il corridoio – ciao! -.
- Vorrà dire che ti aiuterò io –
rispose Dawn con un sospiro di sollievo.
Willow si diresse verso casa di Giles,
sapeva che avrebbe trovato Buffy già lì. Risalì il grande cortile fino a
ritrovarsi di fronte all’ingresso. Il campanello riportava i nomi del signor
Giles e Andrew. Chissà poi perché lo teneva a vivere con sé? Premette il
pulsante; dopo poco le fu aperto – Entra, non c’è
nessuno in casa. – la esortò Buffy.
- E’ fuori anche Andrew? – chiese la
rossa.
- Così pare… andiamo -.
Scoprirono che si sbagliavano entrando
in biblioteca, dove trovarono Andrew indaffarato a rimettere a posto alcuni
libri – Ciao, non pensavamo di trovarti qui… -.
- Oh! Ciao, ero passato a posare
alcuni libri, sai leggo molto… mi diverto a provare alcuni semplici incantesimi
– rispose un po’ imbarazzato.
- Semplici? Non direi, è già magia di
un certo livello – commentò Willow dando una rapida occhiata alle copertine, -
sai veramente fare questi incantesimi? -.
- Ne dubito – ribattè brusca Buffy
infastidita dall’inaspettata presenza del ragazzo.
- Beh, forse è meglio che vada… bye –
salutò brevemente Andrew dopo aver riposto l’ultimo libro.
- “Bye” – rispose stranita Willow
guardando lo strano ragazzo tornare nell’appartamento di Giles; - ora pensiamo
a noi… però prima devo sapere una cosa -.
Buffy annuì conoscendo già la domanda.
Willow respirò profondamente prima di
continuare – Vuoi resuscitare Spike, non è così? -.
Ce l’aveva fatta, glielo aveva
chiesto. La guardò negli occhi, erano lucidi, era la sua risposta.
Tre ore dopo si congedarono, non
avevano trovato un granché. Willow era tornata a casa, ma senza Buffy. Non
aveva fame e il sole era ormai tramontato. Era ora di andare a caccia.
Capitolo 3
- Non hai proprio di meglio da fare?
-.
Angel sussultò, - Cosa ci fai qui, Drusilla? -.
- Piuttosto cosa ci fai tu, mio caro…
Non è bello spiare la gente, sbaglio o è da un po’ che pedini la tua bella
cacciatrice? – chiese maliziosamente la vampira.
- Buffy ha bisogno di aiuto, e tu non
ti devi immischiare -.
- Certamente ne avrà bisogno se
continua così – ribattè indicandola mentre faceva fuori il terzo vampiro della
sera due strade più avanti – è a caccia di guai… -.
- Quando i guai verranno sarò con lei
-.
- Cosa ti fa credere che accetterà il
tuo aiuto? – continuò Drusilla con cattiveria mentre si allontanava. Angel la
guardò, ha ragione. Sussultò per la seconda volta.
- Guarda un po’ chi c’è! Un altro
vampiro immagino… Angel!?! – si stupì Buffy quando lui
si voltò. Rimase lì, paralizzata, col paletto in aria.
- Be’… ciao – rispose Angel
imbarazzato.
- Cosa ci fai qui? Ti credevo
dall’altra parte di L.A.! – chiese lei, rilassandosi, colpita dallo strano
comportamento.
- Che c’è non sei
contenta di vedermi? -
- Non mi stavi seguendo, vero? -
- No, sono qui per proteggere una
persona – rispose lui serio.
- Oh!...
Vampiri? -
- Sì -
- Be’, dato che sono qui, se ti
servisse una mano… -
- Una cosa la puoi fare, andare a casa
e stare lontano dai guai! – disse il vampiro più duramente di quanto non avesse
voluto.
- Tu pensi che non sia capace a badare
a me stessa?– Buffy poteva sentire la rabbia montare dentro di lei –Mi hai
lasciata per anni da sola a Sunnydale e ora inizi a pensare che io abbia
bisogno di protezione?! Dove sei stato fino ad adesso?!- sapeva che doveva smetterla ma non riusciva, non voleva
–Dov’eri quando ho perso tutte le persone che amavo, eh?- chiuse gli occhi, il
volto di Spike vi si impresse come una fotografia e se ne andò solamente con le
lacrime che lentamente iniziarono a scivolarle sulle guance quando li riaprì.
Angel era immobile, i suoi occhi
lucidi. Buffy glieli fissava da alcuni secondi e ci si stava perdendo quando la
voce di lui la riportò alla realtà – Sono stato avvisato che i vampiri di
questa zona ce l’hanno con te- esitò un attimo -semplicemente volevo che lo
sapessi -.
Buffy si odiò vedendo come Angel
soffriva – G-grazie… starò in guardia – attese un attimo – tu non sei di questa
zona, perché sei venuto fin qui?- chiese con calma.
- Non volevo lasciarti sola proprio adesso, io ti amo ancora; lo so che dirtelo
adesso che lui non c’è più non è giusto, ma questo lo devi sapere: io ti
aspetterò per tutta la vita – e poi aggiunse con un sorriso – pensami -.
Buffy lo vide girare su se stesso e
andarsene senza aggiungere altro. Era troppo sconvolta per parlare, o pensare.
Ma ancora una volta non lo era per uccidere.
Willow aprì il pesante libro, dopo
aver salutato Buffy era tornata sui propri passi e aveva raggiunto il libro di cui
si era già servita per combattere Glory: Darkest Magics. Si ricordava che
allora aveva letto qualcosa a proposito di resurrezioni di vampiri, ma il suo
buonsenso le aveva suggerito di consultarlo senza Buffy. Fece scorrere
velocemente il dito lungo l’interminabile indice. …vampire’s arson, vampire’s
explosion, vampire’s resurrection. Trovato!
Aprì il libro al capitolo
corrispondente. L’incantesimo di per sé non sembrava troppo complicato, la
pagina riportava solo una breve descrizione e l’incantesimo in lingua rumena.
Prese carta e penna e andò a prendere
un dizionario fra i molti che Giles teneva ordinatamente in un apposito
scaffale.
Dopo una ventina di minuti era
riuscita ad ottenere la versione inglese dell’incantesimo, rilesse il tutto
un’altra volta e storse il naso, le traduzioni non erano mai state il suo
forte.
Oh potenti forze oscure
Io invoco il vostro aiuto
Resuscitate questo vampiro
Dalle tenebre in cui è rinchiuso
Non svegliate la sua anima
Non vogliate che sia vivo
Vogliate solo il suo corpo,
la sua mente, la sua morte.
Offro in cambio a voi questa anima
Potente e magica
Oh potenti forze oscure
Io invoco il vostro aiuto
Per quanto ne poteva capire Willow,
l’incantesimo era suddiviso in tre parti di cui le prime due invocavano le
forze oscure e chiedevano di resuscitare il vampiro. Ad attirare la sua
attenzione fu però l’ultima parte, Offro in cambio a voi questa anima potente e
magica.
Era ovvio che serviva
un’anima da sacrificare, potente e magica. Ed era ancora più ovvio che Buffy avrebbe dato la sua pur di ridare la vita a Spike.
Andrew era appena rientrato, anche
quel giorno aveva passato la serata ad aiutare Dawn con i suoi incantesimi. Era
quasi ottobre e fuori iniziava a fare freddo, decise allora di bere una tazza
di tè ma appena entrato in cucina notò attraverso la porta a vetri che le luci
della biblioteca di Giles erano accese. Possibile che siano ancora qui?
Raggiunse la porta e una volta aperta chiese – C’è qualcuno? – nessuna
risposta. In quel momento si accorse di avere ancora in mano i libri che Dawn
gli aveva restituito. Si incamminò verso uno scaffale e lo ripose con
delicatezza, poi tornò indietro, spense la luce e chiuse a chiave la porta.
Willow stava pensando al fatto che
sarebbe stato meglio non dire niente a Buffy dell’incantesimo quando dalla
porta d’entrata la voce di Andrew chiese se c’era qualcuno. Decise di tacere e
vedere se almeno riusciva a scoprire cosa stava architettando il ragazzo, non
che fosse cattivo, ma già una volta si era dimostrato pericoloso se lasciato a
padroneggiare la magia. Si nascose meglio dietro la fila di scaffali e lo sentì
riporre un libro, fortunatamente lontano da lei, e uscire chiudendola dentro a
chiave. Willow aspettò che lui lasciasse la cucina e salisse in camera, poi
riaccese la luce e si diresse verso il libro posato da Andrew. Era un libro che
trattava magie come far scomparire gli oggetti o evocarli. E’ praticamente
impossibile che Andrew li sappia usare! Si mise a sfogliare il libro mentre con
una mano alzata sbloccò la serratura magicamente. Stava per chiuderlo quando
notò degli appunti a matita in fondo ad una pagina, era la scrittura di Dawn.