Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di
riuscire a rintracciare l'autrice.
IMMORTAL
LOVE
Di Dada89
timeline: Ats 5° stagione durante "the girl in
question"
shipper: B/S
rating: per il momento va bene per tutti, poi più avanti si
vedrà......
riassunto: cosa sarebbe successo se Spike, dopo aver parlato
con Andrew, se ne fosse andato in un pub ad affogare i suoi dispiaceri nell'alcool
e avesse incontrato per sbaglio la sua amata Cacciatrice? Come avrebbe reagito?
E come avrebbe reagito Buffy?
CAPITOLO 1:
"Maledetto stupido dannato...... demone!!" urlò Spike, calciando il palo di un
segnale stradale facendolo scricchiolare "Come ci riesce? Perché si prende sempre tutto quello che è mio?" altro urlo.
Altro calcio. Altro scricchiolìo.
"Buffy non è
tua Spike. Non lo è mai stata. E
mai lo sarà" sbuffò Angel al suo fianco, camminando lentamente lungo un
viottolo stretto e buio nel centro di Roma
"Stai zitto!" Spike si voltò
di scatto verso il vampiro bruno. Gli occhi fiammeggianti di rabbia.... e di dolore. "Tu non sai niente di me e Buffy!
Niente!"
Angel sospirò pesantemente, cercando
di ignorare una coppietta di ragazzi che, spaventata dalle urla di quello che
doveva sembrargli un pazzo, li stava fissando ad occhi sgranati.
Il rintocco di una campana risunonò in
lontananza. Angel fissò il suo Rolex: mezzanotte. Quella notte sembrava non
finire mai. Era stanco di camminare, stanco di combattere. Lui e Spike non
erano riusciti a riprendersi la testa del Capo di Famiglia e il
rituale ora, non sarebbe stato portato a termine. Anche se, ora come
ora, questo era l'ultimo dei suoi pensieri. Tornare a casa, sdraiarsi su di un
bel letto morbido e dormire per almeno cent'anni, erano le uniche cose a cui il
vampiro riusciva a pensare mentre cercava, nel buio di quella notte romana, di
ritrovare la strada per la sede della Wolfram & Hart.
Si, tornare a casa, farsi una lunga doccia calda.... e
dormire...... Senza interruzioni, senza Wesley, o Gunn che lo consultavano in
cerca di consigli; senza preoccuparsi della depressione di Illiria..... senza
sentire le imprecazioni che Spike stava urlando a squarciagola.
Ormai Angel ci si era abituato, se
n'era fatto una ragione; aveva accettato ormai tante di quelle volte la verità.
Buffy non era più sua. Non lo era più da molto tempo; la sua Cacciatrice si era
rifatta una vita, era andata avanti senza di lui, senza il suo appoggio.
Ma Spike, purtroppo, non era come lui.
Spike non riusciva ad accettarlo; non
riusciva a mandar giù quel boccone così amaro.
Non riusciva a capire che, la sua
Buffy ormai, apparteneva ad un altro. Apparteneva all'Immortale. E non c'era
niente che, né lui né Angel avessero potuto fare. Lei era felice, era solo
questo l'importante.
Era stato abbastanza duro per Angel da
accettare, ma sarebbe stato ancora più duro e difficile farlo accettare a
Spike.
"Spike....."
cominciò il vampiro bruno
"No! Non voglio sentire la tua maledette paternale! Non me ne starò qui a sentirti
dire che lei è felice e che io devo andare avanti! Me
lo hanno già detto amico! Quindi risparmia il fiato!"
Ok. Sarebbe stato più che difficile.
Scuotendo la testa Angel svoltò a
sinistra, cominciando a camminare a passo più spedito quando riconobbe in
lontananza l'imponente insegna della Wolfram & Hart.
"Oh finalmente!" Angel
lasciò uscire un sospiro liberatorio mentre saliva le scale che portavano al
portone d'ingresso. "Non voglio restare in questo posto più del necessario
quindi andiamo dentro, diciamo che il negoziato non è andato come ci
aspettavamo e...." si voltò per guardare Spike in
volto, ma dietro di lui, niente.
"Spike?" chiamò Angel
scrutando nel buio alla ricerca del biondo. "Spike!" urlò più forte.
Nessuna risposta.
"Maledetto idiota....."
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"Un altro giro di bourbon
bello?"
Spike alzò lo sguardo dal bicchiere
vuoto poggiato sul tavolino. Una ragazza alta, con una cascata di capelli mori lo
stava fissando con un block notes in mano ed una penna, aspettando
pazientemente una risposta.
Per un attimo il vampiro si sentì
spaesato. Dove diavolo era finito?
Poi si guardò intorno, vide la gente
dimenarsi sulla pista da ballo li a due passi da lui e
sentì quella maledetta musica assordante rimbombargli nelle orecchie.
Era finito in un dannato pub a bere
quello che, a giudicare dalla quantità di bicchieri vuoti sul suo tavolino,
doveva essere stato almeno mezzo litro di liquore.
Sentì la testa girargli vorticosamente
mentre alzava lo sguardo sulla cameriera in piedi davanti a lui, ancora in
attesa di una risposta.
"Non siamo a Los Angeles
vero?"
la mora lo fissò stranita per un attimo. 'Alcolisti,
che gente' pensò mentre scuoteva la testa in segno di diniego
"Spiacente di deluderti tesoro ma
no. Siamo a Roma. Leggermente lontani dagli Stati Uniti....
Allora, vuoi che ti porti qualcos'altro?"
Ora ricordava tutto. il negoziato per riprendere la testa del defunto Capo di
Famiglia. Lo scoppio della bomba e..... Buffy. Buffy e
l'Immortale. Insieme.
Tornando alla realtà
guardò la ragazza distrattamente "Si portamene un altro. E fallo doppio."
Non sapeva quanto tempo fosse passato
da quando aveva lasciato Angel davanti alla Wolfram & Hart; forse due ore.
Forse di più. Ma a Spike non interessava. In questo momento, sdraiato sulla
sedia, con l'ennesimo bicchiere di bourbon in mano, Spike pensava ad una sola
cosa; una cosa che aveva lunghi capelli biondi ed enormi occhi verdi.......
Sospirando per la milionesima volta,
svuotò il bicchiere e lo poggiò con un tonfo sordo sul tavolino; forse sarebbe
stato meglio tornare alla "base" o la checca si sarebbe innervosita e
l'ultima cosa di cui Spike aveva bisogno ora era sorbirsi un'altra sfuriata di
Angel.
"Fottuto.....
finocchio..." borbottò Spike mentre, barcollando, cercava di mettersi in
piedi. Subito una fitta di dolore lo investì costringendolo a portarsi un mano alla tempia.
"Maledizione ci mancava la sbornia
per rendere perfetta questa stupenda vacanza
romana!" grugnì il vampiro, girandosi di scatto e dirigendosi alla meglio
verso l'uscita del locale.
Nonostante l'ora il pub era stracolmo
di gente.
I tavolini erano occupati da gruppi di
ragazzi che bevevano e scherzavano tra di loro, mentre le coppiette di
innamorati, desiderose di un po' di privacy, occupavano la maggior parte delle
poltroncine semi nascoste nell'ombra.
Ragazzine di tutte le età si
dimenavano sulla pista da ballo, circondate da ragazzi evidentemente in cerca
di una conquista. La musica assordante rimbombava tra le pareti del locale,
rendendo impossibile sentire qualsiasi altra cosa, o rumore.
Spike, una mano alla testa, cercava di
farsi largo tra la folla, imprecando e spintonando chiunque si trovasse sul suo
cammino.
Nonostante fosse un vampiro si sentiva
mancare l'aria. Quella massa di gente lo stava opprimendo sempre di più; doveva
uscire al più presto o avrebbe fatto una strage.
Passando accanto alla pista da ballo
Spike scansò bruscamente una ragazzina che, involontariamente gli aveva pestato
un piede, e continuò a camminare finchè non venne urtato nuovamente da un'altra
persona.
'ok questo è troppo.'
pensò il vampiro voltandosi di scatto, pronto ad aggredire chiunque l'avesse
spinto
"Ehy amico non so che problema tu
abbia, ma io mi sono abbastanaza rotto le pa..."
Fu questione di un attimo. Tutto si
immobilizzò. La musica smise di rimbombargli nelle orecchie. La gente attorno a
lui si dissolse. Le fitte di dolore abbandonarono la sua testa.
Spike era paralizzato; incapace di
muovere un solo muscolo. Mille e più pensieri gli attraversavano la mente.
In bocca, una sola parola, un unico,
flebile sussurro.....
"Buffy...."
Ecco......
Era passato quasi un anno dall'ultima volta che l'aveva vista. Un anno passato
a chiedersi come sarebbe stato poterla rivedere, come fosse diventata, cosa le
avrebbe detto se se la fosse trovata davanti. Intere
giornate passate davanti allo specchio(per modo di
dire s'intende...) a provare maree di discorsi degni di credibiltà in cui lui
le spiegava il suo ritorno dall'inferno, in cui le diceva quanto era bella e
qunato era cambiata, in cui le diceva che era l'unica donna per lui e le
ribadiva il suo amore infinito.... E in cui le spiegava il perché non aveva mai
provato a cercarla.....
Ed ora, che se la trovava davanti,
vestita di un sottile abito nero nonostante non fosse ancora primavera, Spike
non riusciva a pensare ad altro che era sempre la donna più bella che ci fosse.
E che, nonostante i buoni propositi di dimenticarla, l'amava più che mai....
"Spike?" la voce tremante ed
incredula di Buffy raggiunse le sue orecchie distogliendolo dai suoi pensieri.
Spike non rispose.
"Spike?" ripeté Buffy
sbattendo gli occhi gonfi di lacrime trattenute "Sei... sei proprio
tu?"
Non appena Spike annuì
impercettibilmente, Buffy gli si avvicinò piano e alzò una mano tremolante che
andò a posarsi sul viso spigoloso di lui per accertarsi di non stare sognando.
Quando capì che l'uomo davanti a lei era davvero il suo Spike, gli gettò le
braccia al collo stringendolo stretto e scoppiò finalmente in un pianto liberatorio
Il vampiro, ancora incredulo, circondò
la sua Cacciatrice con le braccia stringendola amorevolmente a se; nascose il
viso nei suoi capelli per inalare quel profumo che solo lei aveva. Dio quanto
le era mancata, le era mancata così tanto da far male, ma ora erano di nuovo
insieme, stretti l'uno all'altro come mai era successo in passato.
"Spike... Spike... Sei vivo.... com'è possibile?" chiese Buffy tra un singhiozzo e
l'altro, sempre tenendo la testa sulla spalla di lui
"E'....E'
una lunga storia passerotto...." riuscì ad articolare lui, accarezzandole
la schiena con dei movimenti rotatori per cercare di calmarla
"Ma io ti ho visto morire!"
urlò lei attirando l'attenzione di alcuni ragazzi attorno a loro. A quel punto
Spike la scostò delicatamente da sé, quel poco che gli bastava per poterla
guardare negli occhi. Occhi che in quel momento, erano rossi e gonfi di pianto;
il mascara le era colato tutto, ma per Spike, Buffy
era comunque la donna più bella che avesse mai visto.
Buffy guardò per un attimo dentro quei
due oceani blu che erano i suoi occhi e si lasciò sfuggire un
minuscolo sorriso.
"Sei veramente tu..."
"Il solo ed unico
passerotto" sorrise Spike contento che avesse smesso di piangere "Ti
sono mancato?"
"Da morire Spike" ammise
Buffy sorridendo e lasciando che Spike le accarezzasse il viso con una mano
"Come hai fatto? Cioè, come sei tornato? Che cosa ti è
successo?" chiese dopo un po', stavolta con un'espressione leggermente più
seria e preoccupata
"Come ho già detto Buffy, è una
lunga storia... Ti va qualcosa da bere?" propose lui, ammiccando ad un
tavolino appartato poco distante da loro
Buffy seguì lo sguardo di lui ed annuì
"Certo.... Ma niente bourbon stavolta sia
chiaro" Spike ghignò e, prendendola per mano la condusse a sedere.
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"E questo è quanto passerotto..." concluse Spike, finendo lentamente l'ultimo sorso
di birra rimasto nel suo bicchiere. Davanti a lui, una Buffy stupita ed
incredula lo fissava senza battere ciglio.
"Allora? Piaciuta la storia?"
aggiunse fissandola, aspettando una risposta.
Buffy abbassò la testa, alcune ciocche
di capelli le si spostarono davanti al volto impedendo
al vampiro di vedere i suoi occhi; solo quando notò che le sue spalle si
stavano scuotendo leggermente, capì che la sua cacciatrice stava nuovamente
piangendo.
"Oh no amore per favore..." borbottò Spike avvicinandosi e circondandola con
un braccio per tenerla stretta "Non piangere dai... Non lo sopporto"
"Spike mi dispiace, mi dispiace
così tanto" sussurrò lei tra i singhiozzi, nascondendo il viso nel torace
di lui "Se non ti avessi dato quel maledetto medaglione tu non avresti
passato tutto questo..."
Spike prese un
respiro profondo, cercando le parole adatte "Ehy, non scusarti al riguardo. Sapevamo entrambi che era pericoloso." le
ricordò lui "E sapevamo pure che io ero l'unico che avrebbe potuto usarlo.
Quindi non c'è niente di cui tu debba scusarti"
Silenziosamente Buffy annuì con la
testa e Spike sorrise quando la sentì tirare su col naso come una bambina. Calmatasi un po', la ragazza sollevò la testa per guardarlo negli
occhi, forzando un sorriso "Sono contenta che tu sia tornato Spike.
E lo sono ancora di più sapendo che la prima cosa che hai fatto dopo il tuo
ritorno è stata venire qui a Roma per me!"
A quell'ultima frase, il sorriso che
stava sul viso del vampiro, scomparve. Buffy notò il suo cambiamernto
d'espressione e si accigliò
"Perché venire qui
è stata la prima cosa che hai fatto.... vero?"
"Buffy....
C'è una cosa che non ti ho detto" sospirò pesantemente lui "A
proposito del mio ritorno."
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"Cosa?!?!"
"Shh... Buffy non urlare così..." Spike cercò di riavvicinarsi alla ragazza, ma
quella si scansava un po' di più ogni volta che lui avanzava
"Tu sei tornato da quasi un anno
ed io non ho saputo niente fino ad oggi?"
Ecco, sapevo che non l'avrebbe presa bene.... Pensò Spike passandosi una mano tra i capelli
"Buffy io... posso spiegarti..." azzardò lui
"Spiegarmi cosa?!?
Se c'è un valido motivo per cui tu mi hai tenuto all'oscuro del tuo ritorno per
tutto questo tempo, se c'è un motivo per il quale hai deciso di tagliarmi furoi
dalla tua vita nonostante tutto quello che abbiamo passato e condiviso in tutti
questi anni bene! Spiega allora! Io ti ascolto!"
Buffy si sedette pesantemente a debita
distanza dal vampiro, le braccia strettamente incrociate al petto e
un'espressione dura e risoluta sul viso. Il piglio della Cacciatrice che, anche
dopo un anno, era sempre forte e vivo in lei.
"Quando sono tornato... Non ero
propriamente io...." cominciò a raccontare Spike
"Che vuoi dire 'non eri
propriamente tu'?" lo schernì Buffy
"Vuol dire che quel dannato
aggeggio mi ha riportato su questa maledetta terra sottoforma di
ectoplasma!" sbuffò Spike abbassando gli occhi. Il ricordo di quei mesi
passati senza poter essere visto da nessuno che ancora lo tormentava.
"Spike..."
"No fammi finire. Il motivo per
cui non ti ho cercato è stato prorio questo. Che cosa sarebbe successo se ci
fossimo incontrati di nuovo, ma io fossi stato costretto a passare tutta la mia
esistenza sottoforma di fantasma? Non avrei mai potuto tenerti legata solo ad
un pallido ricordo di quello che ero Buffy! Ti avrei ferito
per l'ennesima volta!"
"Ve bene questo
posso anche accettarlo! Ma il
modo per tornare corporeo l'hai trovato mi sembra! E a quanto mi pare di aver
capito neanche dopo questo hai deciso di tornare da me
vero Spike?" disse Buffy con espressione ferita
"Hai ragione, non sono venuto a
cercarti..... Potevo farlo, ma non l'ho fatto e per
questo mi maledico da solo." ammise il vampiro, alzando la testa per
affrontare lo sguardo infuocato e al tempo stesso triste della sua Cacciatrice.
"Ma per dirla tutta, non sapevo
dov'eri. Mi avevano detto qualcosa riguardo a Cleveland, ma dopo non ho più
avuto tue notizie.. Fino a ieri"
"Ma come non sapevi dov'ero??" chiese lei, l'isteria che era evidente nel tono
della sua voce "Tutti voi sapevate benissimo dov'ero! E' da quando è
crollata Sunnydale che mi tengo in contatto con...."
Buffy smise di urlare non appena un pensiero si fece strada nella sua mente
"Angel...."
*************
"Angel...."
ripeté Spike realizzando la verità. Angel, gli aveva
mentito. Gli aveva tenuto all'oscuro che si stava tenendo in contatto con
Buffy. Per tutto questo tempo gli aveva negato la possibilità di potersi
riconginugere con la sua Cacciatrice. Tutte le volte che aveva provato a
chiedergli di lei, Angel lo aveva guardato dritto in fondo agli occhi e,
spudoratamente, gli aveva mentito. Tutte le volte. Sporco bugiardo. Ma questa
volta, pensò Spike, non la passerà liscia.....
"Quel brutto vigliacco impiccione!"
sbuffò Buffy stringendo i pugni finoi a far diventare bianche le nocche.
"Sempre a impicciarsi di cose che non lo riguardano! Ma come si permette!
Questa volta ha superato il limite! Gliela farò pagare è una
promessa!"
Spike ghignò mentre osservava Buffy
abraitare contro il suo, una volta tanto amato, Angel.
Finalmente il biondo si stava prendendo la sua rivincita.
"Si amore hai
ragione, Angel è un maledetto impiccione. Fortunatamente l'hai capito" sghignazzò lui,
prendendole una mano nelle sue.
Buffy sorrise a quel gesto e poggiò la
mano libera sopra quelle del vampiro, gustandosi quel
contatto che tanto agognava.
"Beh, com'è che
si dice? Meglio
tardi che mai!" rise Buffy fissandolo negli occhi sorridenti. Poco
dopo però, quegli occhi, si scurirono fino a diventare due pozzi blu notte che
bruciavano Buffy da dentro. Lentamente Spike si avvicinò alla ragazza, mai
distogliendolo sguardo dal suo, finchè poté il suo battito cardiaco aumentare
di colpo.
Buffy respirava affannosamente mentre
osservava il viso di Spike avvicinarsi sempre di più a lei, quando sentì il
respiro caldo di lui, chiuse gli occhi tremando e aspettando un bacio che non
tardò ad arrivare.
Spike osservò Buffy abbassare le
palpebre e sorrise, sfiorandole le labbra morbide con le proprie, riscoprendo
il loro sapore e la loro consistenza dopo anni Dopo qualche secondo il vampiro
cercò di approfondire il bacio e Buffy non oppose certo resistenza.
La ragazza aprì la bocca premettendo
alla lingua di lui di intrecciarsi con la propria cominciando una dolce
battaglia desiderata da troppo tempo. Sospirando di felicità Buffy lasciò che
lui esplorasse la soffice caverna che era la sua bocca, posandogli
delicatamente una mano su una guancia, accarezzando e ritrovando quegli zigomi
così affilati ed al tempo stesso capaci di conferirgli un'espressione morbida e
dolce.
Spike fece passare un braccio dietro
la schiena di lei per attirarla più vicino, stringendola così forte da fale
quasi male.
Dopo qualche minuto i due dovettero
staccarsi per permettere alla ragazza di respirare. Appoggiando la fronte a
quella di lui, Buffy sorrise, accarezzando il viso del suo vampiro, mentre lui
la guardava intensamente negli occhi.
"Mi sei mancato
così tanto. Baciarti,
accarezzarti mi è mancato così tanto..." sussurrò
Buffy, mentre una singola lacrima le scivolava lungo la guancia. Spike la
intercettò e se la portò alla bocca assaporandola.
"Anche a me è mancato tutto
questo Buffy.... Dio solo sa quanto..."
Stettero in quella posizione,
fissandosi e accarezzandosi per un'eternità, finché un ragazzo, che doveva
essere il proprietario del locale venne verso di loro, interrompendoli con un
leggero sbuffo
"Scusate ragazzi, ma temo che
dobbiate andarvene. E' ora di chiudere."
Senza interrompere il contatto visivo,
i due annuirono alzandosi e dirigendosi verso l'uscita.
"Hai voglia di fare una
passeggiata?" propose Buffy arrossendo leggermente.
"Certo
passerotto. Fammi da
cicerone" ghignò Spike, passandole un braccio attorno alle spalle e
incamminandosi nella calda notte romana con la sua Cacciatrice
CAPITOLO 2- RISVOLTI INATTESI
Un'ora dopo essere usciti dal locale,
Spike e Buffy stavano ancora passegiando per le vie illuminate di Roma. Avevano
girato il centro in lungo e in largo; il tempo sembrava essersi fermato per i
due ragazzi che continuavano imperterriti a parlare, ridere e a scmbiarsi
tenere effusioni senza lasciarsi mai la mano.
Finalmente arrivarono davanti ad un
imponente portone in legno dall'aria antica e Buffy si fermò, rovistando nella
borsetta alla ricerca di qualcosa
"Dove siamo passerotto?"
"A casa mia" rispose Buffy,
trovando finalmente quello che cercava: le chiavi.
"Wow" esclamò il vampiro
guardandosi intorno "Bel posticino"
"Beh si,
l'appartamento non è molto grande, ma è in centro quindi.. non mi
lamento!" sorrise lei aprendo il portone ed entrando, seguita a ruota dal
vampiro.
Spike le prese nuovamente la mano,
facendo sorridere la ragazza, ed insieme cominciarono a salire le scale fino al
terzo piano, dove si fermarono davanti ad una porta alla loro sinistra.
Buffy aprì ed entrò
allargando le braccia "Eccoci qui! Questa è casa mia, ti piace?"
Spike osservò la stanza per un po'.
Non era una casa moderna, ma a lui le cose antiche piacevano e poi vi poteva
riconoscere quel tocco femminile che apparteneva alla sua cacciatrice.
"E' molto carina
amore" annuì Spike prendendo la ragazza tra le sue braccia e
stringendola a sé "A dire la verità sono già stato qui" ghignò lui
alla vista dell'espressione sorpresa di lei
"Ah si? E quando?"
"Beh qualche ora fa, io ed Angel
siamo venuti a cercarti, ma tu non c'eri. Ci ha risposto Andrew. E beh, ero
talmente ansioso di vederti che non ho dato molta importanza all'arredamento,
ma devo dire che è vermante un bell'appartamento passerotto"
Buffy sorrise, ora come ora non aveva
voglia di affrontare un'altra discussione sul fatto che i due vampiri avessero
parlato con Andrew. Adesso, aveva voglia di un po' di coccole.....
Prese Spike per mano, conducendolo
vicino al divano, ma mentre stavano per sedersi, il vampiro notò alcune foto
poste su di un moblie lì accanto e si mise ad osservarle; ce n'era una di Dawn
con delle amiche, un'altra delle due sorelle ed Andrew, ma l'ultima colpì Spike
peggio di un pugno nello stomaco.
Buffy, sentendolo irrigidirsi si
voltò, per trovarne il motivo; spalancando gli occhi capì il perché di tale
irrigidimento.... Spike stava osservando la foto di
lei ed il suo attuale fidanzato.........
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