QUESTIONE DI CUORE


CAPITOLO 1


Il campanello della libreria suonò come al solito per annunciare l'ingresso di un cliente. Ma Quel suono non preparò Elizabeth Baxter al fatto che l'uomo appena entrato fosse William Sinclair <<Buffy, è un vero piacere rivederti! Sono passato di qui per........Santo cielo, donna che cosa hai fatto?>> le chiese accigliandosi <<Angel è morto da quasi un anno e tu sei ancora vestita a lutto!>> Istintivamente Elizabeth s'irrigidì. Aveva sempre trovato irritante la franchezza di William, il fratello minore del suo defunto fidanzato. E malgrado non si fossero più rivisti dal giorno del funerale, avvenuto circa dieci mesi prima, lui non sembrava cambiato <<Buffy, ti senti bene?>> domandò scrutandola attentamente <<Il mio nome è Elizabeth>> replicò lei con freddezza alzandosi dallo sgabello sistemato dietro il banco e cercando di riprendersi dalla sorpresa per quella visita inaspettata <<Preferisco il diminutivo>> Sorrise, evidentemente soddisfatto di essere riuscito a ottenere una risposta da parte di lei. William Sinclair appariva del tutto fuori posto nell'ambiente tranquillo della libreria, riflettè Buffy. Alto, biondo, occhi blu, il bel viso virile perennemente abbronzato per i continui viaggi di lavoro in paesi esotici, indossava un paio di jeans sbiaditi, una maglietta nera e una giacca di pelle. In quel momento le stava ancora sorridendo e Elizabeth provò uno strano senso di disagio sotto l'attento esame di quegli occhi dall'espressione ironica. Lui, infatti aveva sempre l'aria decisa che ricordava. Particolare, quello che anche in passato le aveva reso difficile credere che fosse il fratello minore di Angel <<Ciò che preferisci non ha alcuna importanza per me, William>> gli ribattè <<non che Elizabeth sia un brutto nome>> continuò lui imperterrito <<Anzi, mi piace molto. E' solo Beth che non sopporto........Mi ricorda un'eroina di altri tempi>> Per qualche istante William si guardò intorno con interesse osservando gli scaffali sui quali erano in bella mostra i classici della letteratura. poi il suo sguardo tornò a posarsi sugli abiti scuri che lei indossava. Buffy immaginò ciò che lui stava pensando. E cioè che la felpa oversize e i pantaloni poco attillati sembravano fatti apposta per mortificare la figura. Solo il biondo dei capelli, trattenuti da un nastro, conferiva un pò di vivacità al suo aspetto <<Elizabeth è un nome molto femminile, elegante>> Proseguì William fissando gli splendidi occhi grigi di lei <<Ma Buffy.......Buffy ha un suono sbarazzino>> concluse. Quel commento la fece leggermente arrossire <<Credevo che avessimo deciso di non ricordare più quell'episodio passato........>> <<Questo prima della morte di Angel. Adesso è diverso>> affermò lui <<Non per me>> replicò Buffy in tono tagliente. Lo sguardo di lui la percorse ancora da capo a piedi <<ovviamente no>> ammise scuotendo il capo <<Angel era mio fratello, Buffy, e il fatto che gli volessi bene non significa che ignorassi i suoi difetti. Di una cosa sopratutto sono sicuro....Non era il tipo di uomo che potesse ispirare amore eterno in una donna>> Buffy sussultò <<Sei davvero........>> <<Per l'amor del cielo, risparmiami la scena madre della virtù offesa>> Le sorrise <<Persino mia madre si è ripresa dal brutto colpo della morte di Angel e sta ricominciando a fare piani per la gloria della famiglia Sinclair. Tutti sanno quanto desiderava che Angel facesse un buon matrimonio, in modo da seguire le orme dei nostri antenati alla Camera dei Pari>> aggiunse con ironia. Buffy non fece commenti. Non era un mistero per nessuno nel raggio di cento miglia che lady Margareth Sinclair avesse nutrito grandi ambizioni per il figlio maggiore. La politica era una tradizione di famiglia e anche il suo defunto marito, lord Henry Sinclair, si era fatto onore in quell'arena ventanni prima. E lei, Elizabeth figlia di sir Thomas Baxter, uno dei più illustri docenti universitari di Oxford, doveva esserle parsa la persona appropriata per diventare moglie di un politico giovane e ambizioso. Sfortunatamente Angel Sinclair era rimasto vittima di un incidente stradale dieci mesi prima e con lui erano perite tutte le speranze di margareth. Anchè perchè William, il secondogenito, non sembrava nutrire alcun interesse per la politica. Inoltre, all'età di trentaquattro anni e con una personalità molto spiccata, non era certo un uomo disposto a lasciarsi manovrare per soddisfare le ambizioni altrui, tantomeno quelle di sua madre <<E di un'altra cosa sono sicuro>> continuò lui <<Se nell'incidente fossi morta tu, invece che Angel, a quest'ora mio fratello non porterebbe ancora il lutto per te. ti avrebbe gia rimpiazzata con qualcun'altra, previa approvazione di mia madre, s'intende>> concluse con sarcasmo. Buffy sapeva che lui aveva ragione, tuttavia quelle parole così sincere la rattristarono <<Che cosa mi dici di te?>> s'informò William <<Tuo padre ha gia trovato un altro candidato al ruolo di marito modello per la figlia e di genero perfetto?>> Buffy pensò a Sam, il giovane medico con cui era uscita qualche volta negli ultimi tempi, e si rese conto che non corrispondeva affatto a quella descrizione. Sam era un tipo in gamba, ma non le ispirava niente di più di una fraterna amicizia. anche suo padre, quando glielo aveva presentato, non le era sembrato particolarmente impressionato <<Sai>> aggiunse William in tono disgustato <<mi è capitato spesso di pensare che i nostri genitori, entrambi vedovi, dovrebbero sposarsi. insieme farebbero davvero una bella coppia, tutti e due calcolatori, ambiziosi ed egoisti.......>> <<Mio padre è morto la settimana scorsa, William>> lo interruppe Buffy in tono piatto <<Questo è il motivo per cui porto il lutto>> lui tacque per un istante sorpreso. Ma si riprese in fretta e abbozzò un sorriso <<Sei sicura che sia davvero morto? Voglio dire, hai controllato che non si tratti di una messinscena?>> <<William!>> esclamò Buffy, scandalizzata dalla sua irriverenza. durante il breve periodo in cui si erano frequentati William l'aveva colpita per molti aspetti, ma non per mancanza di sensibilità <<Certi personaggi sono duri a morire, Buffy>> asserì lui cupamente <<Lui non era un personaggio della mia vita. Lui era mio padre>> <<So perfettamente chi era>> le rispose con una punta di amrezza nella voce che la sorprese. Buffy scosse il capo <<Non ho mai capito perchè mio padre ti fosse tanto antipatico>> Che cosa aveva fatto a William? Nulla, eccetto che disapprovare lo stile di vita del fratello minore di Angel, naturalmente. William era tutto quanto Thomas Baxter aveva disapprovato in un uomo: anticonformista, giramondo, insofferente nei riguardi di tradizioni e legami. Ma lei capiva ancor meno l'avversione che William aveva nutrito per suo padre.......Forse semplicemente per l'esatto contrario. William, cioè, aveva disprezzato il conformismo, l'attaccamento alle tradizioni e alle proprie radici dell'illustre professore. Comunque fosse, i due uomini si erano cordialmente detestati a vicenda dal momento in cui si erano conosciuti <<Me ne rendo conto>> disse lui <<e non sarò io a toglierti le illusioni sul caro estinto>> concluse con pungente ironia. Buffy sospirò posando su uno scaffale alcuni libri che aveva appena finito di etchettare <<William, quando sei entrato hai accennato al fatto che eri venuto qui per un motivo preciso>> gli rammentò <<Ti spiacerebbe dirmi di che cosa si tratta e poi andartene? Non so tu, ma io non ho tempo da perdere>> <<Non mi sembra che qui dentro ci sia molta folla>> osservò lui accennando al negozio vuoto <<Che cosa hai intenzione di di fare di questo posto ora che tuo padre è morto? Venderlo, suppongo>> <<Non ho alcuna intenzione di vendere il negozio>> dichiarò Buffy con fermezza <<Io.......ho dei progetti>> aggiunse cauta. Per qualche oscura ragione, a una settimana di distanza dalla morte del padre le sembrava irrispettoso parlare di cambiamenti da apportare al negozio in cui lui aveva lavorato per dieci anni dopo aver smesso di insegnare. Thomas Baxter non aveva certo avuto un carattere facile, Buffy non aveva difficoltà a riconoscerlo. Da quando sua madre era morta, dieci anni prima lei aveva appena quindici anni, erano rimasti solo loro due nella grande casa sopra al negozio. Terminato il liceo, aveva completato gli studi a Oxford e poi, due anni prima, in attesa di decidere se dedicarsi a sua volta all'insegnamento o scegliere un'altra attività, aveva cominciato ad aiutare il genitore a dirigere la libreria antiquaria che lui aveva inaugurato poco tempo dopo il ritiro dalla cattedra universitaria. le settimane erano diventate mesi e a poco a poco si era appassionata a quell'attività tranquilla eppure ricca di soddisfazioni <<Che genere di progetti?>> s'informò William <<Non dirmi che hai intenzione di modernizzare questo mausoleo>> Poteva prenderla in giro quanto voleva, ma quello che aveva intenzione di fare del Classic Bookshop erano affari suoi, pensò Buffy non provando alcun desiderio di confidargli i propri piani <<So che ti riuscirà difficile crederlo>> gli disse <<Ma non a tutti piace non avere casa e lavoro fisso e vivere fra terminal e valigie>> Lui si accigliò, cime se quelle critiche avessero colto nel segno. A dire il vero non era proprio così, ammise Buffy tra se. Poco tempo prima Dawn, la minore dei fratelli Sinclair e sua buona amica, le aveva rivelato che William aveva un appartamento a Londra in cui risiedeva tra un viaggio di lavoro e l'altro. E quando era all'estero per conto delle riviste di viaggi con le quali collaborava, alloggiava solo in hotel di lusso. i libri di viaggio che lui aveva scritto erano stati tutti successi, divertenti e istruttivi. Non che ci fossero copie di quei volumi nel Classic Bookshop.......Suo padre aveva considerato gli scritti di William troppo frivoli per i suoi gusti e non gli aveva concesso nessuno spazio sugli scaffali. Ma lei non si era fatta scrupolo di acquistarli

e leggerli. La personalità di William vi era impressa in ogni parola: concisa, brillante, piena di umorismo, ma in una misura che lei aveva trovato assolutamente affascinante, irresistibile. <<A proposito, poco tempo fa ho letto sul Times che saresti rimasto tutto l'autunno in India. Ci deve essere una ragione importante per farti rientrare in Inghilterra con tanto anticipo>> osservò <<Crisi di famiglia>> la illuminò William <<E questo mi porta al motivo per cui.......>> Il campanello d'ingresso suonò in quel momento annunciando un altro visitatore <<Non ti preoccupare>> continuò lui <<Darò un'occhiata ai libri mentre ti occupi di quella signora>>


Si rivolse all'anziana donna che era appena entrata e notò che William aveva cominciato a prendere libri dagli scaffali. Libri che di sicuro aveva scelto a caso, senza alcuna reale intenzione di acquistarli. Quel giorno, però, l'attenzione della signora Burrows, cliente affezionata del suo negozio, sembrava solo per metà rivolta ai volumi esposti. In realtà lanciava continue occhiate in direzione di William il quale, assorto com'era a selezionare libri, appariva completamente ignaro dell'interesse che suscitava <<Signorina, mi scusi>> disse infine la signora Burrows rivolgendosi a Buffy <<Conosce per caso quel giovanotto?>> <<Giovanotto?>> ripetè Buffy. All'età di trentaquattro anni, il termine non le pareva per nulla adtto a descrivere William. Ma dato che non c'era nessun altro nelle immediate vicinanze.........<<Si, proprio quello>> mormorò la signora Burrows <<Assomiglia in modo incredibile a William Sinclair........Il giornalista che presenta quei programmi di viaggi in televisione>> precisò notando l'espressione perplessa della sua interlocutrice <<Crede che sia lui?>> aggiunse in tono eccitato. Era in grado di confermarglielo, pensò Buffy. anche se era la prima volta che sentiva parlare del lavoro di William anche per la BBC. Quella lacuna d'altra parte non la sorprese, dato che non possedeva un televisore. Suo padre, infatti, si era sempre rifiutato di acquistarne uno sostenendo che preferiva i programmi radiofonici <<Perchè non glielo chiede?>> suggerì Buffy guardando William in modo diverso. Di sicuro lui aveva molto successo in televisione. Era di bell'aspetto e disinvolto, qualità essenziali per il piccolo schermo. E se la reazione dell'anziana signora Burrows era così entusiasta, si poteva solo immaginare quale fosse quella del pubblico femminile più giovane <<Pensa che dovrei?>> esitò l'anziana signora lanciando un'occhiata nervosa degna di un quindicenne in direzione di William <<Credo che non ci sia nulla di male>> la incoraggiò Buffy <<Ma se non è lui........>> <<Sono sicura di si>> Lei sorrise <<Un tipo del genere non è possibile confonderlo con nessun altro>> aggiunse poi con una punta di malizia <<Sono d'accordo.....E' un uomo che visto una volta non si dimentica più>> assentì la signora Burrows con un sospiro romantico. C'era del vero in quell'affermazione, riconobbe Buffy, anche se non era disposta ad ammetterlo <<Proprio così>> si limitò a replicare <<Mi prenderà per una sciocca.....Mio marito non esiterebbe a dirmelo>> mormorò l'anziana donna <<La verità è che adoro i libri di William Sinclair. Sono così istruttivi e divertenti!>> <<E' quello che penso anch'io>> rispose Buffy <<Venga>> aggiunse prendendola sottobraccio. era sicura che William si fosse accorto che gli si stavano avvicinando, tuttavia lui continuò a osservare con interesse alcuni libri su uno scaffale <<William?>> lo chiamò Buffy <<Questa signora è una tua ammiratrice e vorrebbe salutarti>> Lui si voltò e, messi da parte i libri, tese la mano alla signora Burrows sorridendole con una cordialità che Buffy non aveva mai visto prima. Evidentemente non era uno snob e, a quanto pareva, sapeva come affascinare signore di ogni età, osservò notando l'espressione timida e compiasciuta della sua attempata cliente. Vedendo che la signora Burrows era in buone mani, Buffy si allontanò per dare modo ai due si parlare un pò da soli <<E' stato davvero molto gentile da parte sua, signor Sinclair>> disse poco dopo l'anziana donna con espressione raggiante. Fra le mani stringeva un volume che William aveva insistito a regalarle e sul quale le aveva scritto una breve dedica. Quella gentilezza sorprese Buffy <<perchè mi guardi cos', Buffy?>> chiese William dopo che la signopra Burrows se ne fu andata <<Così come?>> <<Non so.........Come se avessi due teste o un occhio solo>> <<In quel caso non ti guarderei affatto.....per non metterti in imbarazzo>> ribattè lei <<Non credevi che mi sarei comportato gentilmente con una delle mie ammiratrici?>> <<Non con una di quell'età>> ammise Buffy con ironia. Lui sorrise <<Scommetto che è la prima volta che vendi un romanzo di Eliot con un autografo di William Sinclair sul frontespizio>> <<Dubito che questo aumenterà il valore di quella copia>> ribattè Buffy <<touchè!>> William si mise a ridere <<Mi fa piacere che ne Angel ne tuo padre sono riusciti a privarti del senso dell'umorismo>> <<Nessuno dei due ha mai cercato di fare una cosa del genere!>> <<Forse non consapevolmente>> ammise lui <<Ma ci sono mezzi più subdoli per rovinare il carattere di una persona>> Per un attimo Buffy lo fissò in silenzio, stupita da quella ennesima insinuazione velenosa <<Stai vaneggiando, William>> <<Può darsi. Il mio hobby preferito è fare perdere le staffe alla gente>> replicò lui in tono divertito <<vedo>> assentì Buffy <<Adesso ti spiacerebbe dirmi il motivo per cui sei venuto? Tanto per cominciare, sono sicura che tua madre non approverebbe questa visita all'ex fidanzata di tuo fratello>> non riuscì poi a trattenersi dall'aggiungere. Lady Margareth Sinclair aveva sempre disapprovato qualsiasi famigliarità fra lei e William e non c'era motivo di ritenere che avesse cambiato opinione, nche se Angel era morto. lui non parve turbato da quella domanda <<Le opinioni di mia madre non rivestono per me il minimo interesse>> In effetti, era un altro particolare di William che aveva sempre suscitato stupore in Buffy. Margareth era una donna alta, dall'espressione severa e dai modi aristocratici quanto tirannici. Rimasta vedova con tre figli ancora piccoli, non si era persa d'animo pur ostentando un perpetuo cordoglio per la prematura scomparsa del marito. Angel, il figlio maggiore, era stato educato per rimpiazzare il padre nell'arena politica per la quale sua madre aveva una predilezione. Dawn, la minore e unica figlia, era stata allevata per diventare moglie e madre, sebbene, per quanto ne sapeva Buffy, non fosse ancora ne l'uno nell'altra. William, il secondogenito, era diverso dai fratelli. Diverso non solo fisicamente, lui così biondo mentre loro erano entrambi bruni, ma anche e sopratutto nel carattere. Era un ribelle, assolutamente refrattario ai tentativi di Margareth d'indirizzarlo verso le carriere di prestigio a lei gradite. Il ruolo della pecora nera era l'unico che William sembrava trovare di suo gradimento. Buffy abbozzò un sorriso <<Come ha preso margareth la tua carriera televisiva?>> <<Tu che cosa dici?>> ribattè lui <<Immagino che non ne sia entusiasta>> <<E' scandalizzata>> le confidò William con evidente soddisfazione <<E' talmente arrabbiata con me che quando la BBC ha messo in onda il mio primo reportage di viaggio non mi ha parlato per un mese........il mese più piacevole di tutta la mia vita>> Buffy rise e si stupì. Dopo tanto tempo, quella era la prima volta che rideva. Si sforzò di assumere di nuovo un'espressione seria e si sentì in colpa per essersi lasciata andare all'allegria a pochi giorni dalla morte del padre <<E' questa la crisi di famiglia per cui sei rientrato in Inghilterra prima del previsto?>> domandò <<Mia madre e io siamo perennemente in rotta di collisione.........Il problema questa volta riguarda Dawn>> <<Dawn?>> Lui assentì <<Immagino che ti ricordi di Stuart, il fidanzato di mia sorella.......La multinazionale per cui lavora gli ha offerto un'opportunità di carriera negli stati uniti. Dawn, naturalmente vuole andare con lui>> <<E tua madre non è affatto dell'idea che vadano a vivere insieme>> concluse Buffy <<Personalmente ritengo che Dawn, a ventotto anni, sia in grado di decidere da sola quello che vuole fare della sua vita. Ma mia madre non è d'accordo naturalmente. ritiene che Dawn e Stuart debbano sposarsi prima di partire. E' stata la data che mia sorella ha scelto per le nozze a causare il disastro. esattamente fra quindici giorni. Così lei e stuart faranno in tempo ad andare in luna di miele prima di trasferirsi a Boston>> Ma per quella data sarebbero trascorsi solo undici mesi dalla morte di Angel, riflettè Buffy <<Ho capito>> mormorò <<Tua madre ritiene che, a causa del lutto per tuo fratello, sia troppo presto per celebrare le nozze di Dawn>> <<Non dirmi che sei d’accordo con lei>> <<No, naturalmente. Sai, William, credo proprio che tu abbia una strana opinione di me>> si accigliò ricordando i commenti che poco prima aveva fatto nei confronti di suo padre e di Angel <<Sono molto felice per Dawn e Stuart>> Era affezionata ad entrambi. Dawn, in particolare, era l’unico membro della famiglia Sinclair che lei avesse continuato a frequentare anche dopo la scomparsa di Angel <<Perché si sposano o perché andando negli Stati Uniti sfuggiranno alle grinfie di mia madre?>> le chiese lui in tono malizioso <<Entrambe le cose>> rispose Buffy. Durante il suo breve fidanzamento con Angel Sinclair era stata perfettamente consapevole che Margareth sarebbe diventata una suocera formidabile. William sorrise <<Lo stesso vale per me. Comunque, grazie al mio aiuto Dawn è riuscita a spuntarla. Si sposerà fra due settimane>> <<Come hai fatto a convincere tua madre?>> <<Promesse e corruzione>> confessò William cupamente senza scendere nei particolari <<Ma ormai è fatta…….E oggi sono venuto per questo>> Dalla tasca della giacca estrasse una busta che porse a Buffy <<Per consegnarti personalmente l’invito delle nozze di mia sorella>> Buffy fissò per qualche istante la busta prima di aprirla <<Guarda che non morde>> la canzonò William <<Lo so, ma……..>> <<Ma?>> <<Non posso accettare l’invito>> mormorò Buffy <<Perché? Mi risulta che tu e Dawn siate amiche>> <<Non è per questo……..>> <<E allora che cosa, Buffy? <<Prova a pensarci..Tua madre non approva la data scelta da Dawn. Ne deduco che io sono l’ultima persona che si aspetti di vedere a queste nozze>> <<Di che cosa hai paura?>> <<Non ho paura di niente>> ribattè Buffy <<Sto solo cercando di tenere conto dei…….dei sentimenti di tua madre>> <<Dato che lei non

tiene mai conto di quelli degli altri, se fossi in te non mi preoccuperei>> William si avvicinò al banco e lei ebbe l’impressione che le dimensioni del negozio si fossero improvvisamente ridotte <<Inoltre, adesso che Dawn e io siamo riusciti a convincerla a collaborare, nostra madre si è buttata a capofitto nei preparativi per le nozze con una specie di furore vendicativo>> continuò lui <<La cerimonia tranquilla che desiderava mia sorella si sta trasformando in un fenomeno da circo>> aggiunse disgustato. Un motivo in più per declinare l’invito, pensò Buffy. L’idea di partecipare alla cerimonia come l’ex fidanzata del povero Angel, oggetto di commiserazione da parte dei presenti, non le sorrideva affatto. Tantomeno rivedere Margareth Sinclair in un’occasione che chiaramente disapprovava. Inoltre, la recente scomparsa di suo padre le forniva il pretesto per declinare l’invito <<Considerato il fatto che nessun menbro della famiglia Sinclair era al corrente della morte di tuo padre, mia sorella aveva incluso anche lui nell’invito>> le spiegò William che sembrava averle letto nel pensiero <<Per cui sarò lieto di essere il tuo accompagnatore per l’occasione>> Buffy non riuscì a nascondere la sorpresa. Lui il suo accompagnatore? <<William, non credo che sia una buona idea>> <<Io invece si>> le ribattè in un tono che non ammetteva repliche <<Adesso ti spiacerebbe calcolare il totale e farmi lo scontrino?>> chiese indicando i volumi che aveva posato sul banco <<Ho un altro impegno fra un ora>> Buffy si accigliò <<Non vorrai comprare sul serio tutti questi libri……..>> <<Mentre ero in India, mia madre ne ha approffittato per ripulire la mia stanza a Sinclair Hall. Il riordino ha incluso anche la sparizione della collezione di classici che possedevo da quando ero un bambino>> Le spiegò seccato <<Adesso sto cercando pazientemente di rimpiazzare tutti i volumi>> Buffy sapeva che William e sua madre non erano mai andati d’accordo, ma non fino a quel punto, pensò scuotendo il capo <<Se mi compilerai una lista di quelli che ancora ti mancano, ci penserò io a procurarteli>> si offrì. I libri avevano sempre occupato un posto importante nella sua vita e non riusciva a immaginare niente di peggio che perdere la collezione degli autori preferiti che aveva accumulato nel corso degli anni <<Grazie. Farò una lista e poi te la darò>> Buffy avrebbe preferito che William non la osservasse con tanta attenzione mentre premeva i tasti della cassa. Il suo sguardo la rendeva nervosa e le impediva di concentrarsi <<Spero che tu abbia un mobile libreria piuttosto capiente>> gli disse sistemando i libri che William aveva acquistato in un paio di ampie borse di carta e notando che lei stessa possedeva alcune copie dello stesso autore e titolo. Ivanhoe, per esempio. E poi: La fiera dele vanita, La tempesta e il mercante di Venezia <<Occupa una parete intera, e fra poco temo che ne occorrerà un’altra>> <<Per metterci i libri che scrivi?>> <<Anche>> William si guardò intorno con aria divertita <<Scommetto che qui non ce né neanche uno>> Buffy s’irrigidì a quel tono canzonatorio <<Abbiamo parecchi libri di viaggi…….>> <<Oh, immagino di si. Diari di viaggio di De brazza, Amundesen e altre vecchie cariatidi……..Ma neanche uno di William Sinclair>> concluse lui ridendo. Aveva ragione, naturalmente, pensò Buffy. Suo padre non aveva certo fatto mistero di disapprovare i modi e le abitudine giramondo del fratello di Angel. Eppure lei dubitava che quella svista fosse stata deliberata.

Semplicemente, i libri di William non erano un genere adatto alla sua antiquata libreria <<Credo di averti gia detto che in un prossimo0 futuro ho intenzione di apportare vari cambiamenti>> replicò bruscamente <<In genere i libri scitti da......celebrità televisive si vendono molto bene>> aggiunse con una punta di malizia <<Ben detto!>> Lui sorrise sollevando le due borse di carta <<Ci vediamo fra quindici giorni, Buffy. La cerimonia è fissata per sabato alle quattro. Pertanto passerò a prenderti un'ora prima>> Questo significava che lui aveva parlato sul serio quando si era offerto di farle da accompagnatore per tutta la giornata <<William.....>> <<Niente ma, Buffy>> la interruppe sorridendo <<Fatti trovare pronta, possibilmente non vestita di nero. Non è un colore adatto a partecipare a una cerimonia nuziale>> Un attimo dopo se n'era andato <<Che faccia tosta>> mormorò Buffy, seccata dopo che lui fu uscito dal suo negozio. E William, in un modo o nell'altro, riusciva sempre a farla infuriare. E se non fosse stato per timore di dispiacere a Dawn, di lì a due settimane si sarebbe fatta trovare fasciata di nero. Anzi non si sarebbe fatta trovare affatto!


Quella sera Buffy chiuse il negozio dieci minuti prima del solito. Da mezz'ora era cominciato a diluviare, era ormai buio e con quel tempo era scontato che per quel giorno non ci sarebbero stati altri clienti in libreria. Dopo aver abbassato la saracinesca della vetrina e inserito il sistema d'allarme, percorse la scala a chiocciola che portava nell'appartamento sovrastante. Il gradevole tepore che regnava in casa le diede il benvenuto. Il piccolo palazzo a due piani nel centro storico di Oxford era costato a Thomas Baxter una fortuna. Ma era in momenti come quelli che Buffy apprezzava la comodità di abitare dove lavorava. Orari flessibili, niente tragitti stressanti in auto negli orari di punta........Il suono della pioggia che batteva contro le persiane chiuse le fece ricordare che era proprio in una giornata uggiosa com quella che un anno e mezzo prima, a Londra aveva conosciuto William Sinclair.....

Camminando a testa bassa sotto la pioggia battente nell'elegante quartiere londinese di Mayfair, Buffy non udì il suono della portiera del taxi che si chiudeva. Tantomeno si accorse dell'uomo che le tagliò la strada di corsa per entrare nella hall dello Sheraton Hotel. L'impatto improvviso con un corpo alto e forte le mozzò il respiro. Nello stesso istante perse l'equilibrio e sarebbe caduta sull'asfalto bagnato se il braccio di lui non glielo avesse prontamente impedito. Quella stretta rapida e decisa le provocò uno strano brivido <<Mi.........mi scusi,io........Camminavo senza guardare dove andavo>> balbettò Buffy alzando lo sguardo <<Allora siamo in due>> rispose lui abbozzando un sorriso. Aveva un bel viso virile dall'espressione vivace. Sotto quella specie di diluvio primaverile, i suoi capelli biondi stavano cominciando a scurirsi mano a mano che s'infradiciavano. Indossava un impermeabile leggero che gli metteva in risalto le spalle larghe e il fisico asciutto e scattante. un aspetto davvero notevole, pensò Buffy, seccata da quella indìsolita reazione nei confronti di un perfetto estraneo. Non aveva fatto il minimo tentativo per scostarsi da lui e, accorgendosi che lo stava fissando, arrossì leggermente <<Sei bagnata come un pulcino>> continuò l'uomo guidandola sotto l'ampio tendone a striscie verdi e oro che copriva l'ingresso dell'hotel <<Ti ho fatto male?>> <<N........no>> gli assicurò Buffy <<Anzi, grazie di avermi impedito di cadere>> Si sentiva confusa. Non a livello fisico, ma emotivo. Come se l'impatto con quello sconosciuto continuasse a riverberarle nella testa <<A dire il vero non mi aspettavo ringraziamenti, ma una serie di insulti>> replicò lui sorridendo di nuovo <<Insulti? E' colpa mia se ti ho urtato. Ero distratta>> <<Davvero?>> la fissò intensamente. Buffy annuì, imbarazzata dall'espressione di ammirazione che gli lesse nello sguardo. Tanto più che in quel momento non si sentiva ne attraente ne elegante. Almeno, non per un incontro con quella specie di arcangelo biondo. Quella mattina, per recarsi a un'asta di libri di antiquariato per conto di suo padre si era applicata appena un filo di trucco e aveva indossato un tailleur grigio, scarpe con il tacco basso e un impermeabile color crema. Niente, insomma, che potesse attirare l'attenzione. Soprattutto di un uomo come quello, il classico tipo su cui si buttavano le ragazze, anche se non proprio letteralmente come aveva fatto lei. Sarebbe quindi rimasta sorpresa se avesse saputo quello che lui stava pensando. Ovvero che l'impermeabile, ben stretto in vita dalla cintura, le metteva in risalto la vita sottile. E che il viso di lei, dalla carnagione lattea, incorniciato da una splendida massa di capelli biondi e spruzzato di pioggia, era bellissimo. Buffy invece stava considerando che, per qualche oscuro motivo avrebbe voluto fare una buona impressione a quello sconosciuto. peccato che dovesse essere spettinata e in disordine.........<<Be sarà meglio che vada>> mormorò ansiosa di sottrarsi all'esame attento di quegli occhi azzurri <<Dove?>> La domanda la stupì. Nello stesso tempo si sentì come percorrere da una corrente elettrica. Fra lei e quello sconosciuto era accaduto qualcosa d'inspiegabile e d'indefinibile, eppure d'innegabile. Qualunque cosa fosse, però, era assurda e andava troncata immediatamente, decise Buffy con prudenza. Si era recata a Londra per affari, non per lasciarsi adescaren dal primo fusto che incontrava <<Questi sono affari miei>> replicò il più freddamente possibile. Quel tono, anzichè scoraggiarlo, sembrò divertirlo <<Vieni entriamo. Invitarti a pranzo è il meno che possa fare dopo averti travolto per strada>> <<Grazie, ma ti assicuro che non devi affatto sentirti obbligato a.........>> <<hai appuntamento con qualcuno?>> <<Non ora, ma.........>> <<coraggio di che cosa hai paura? Pranzeremo in un luogo pubblico. Sappi che io sono un giornalista, non un maniaco>> <<Ma io non ti conosco e.......>> <<William Sinclair>> si presentò tendendole la mano. Dopo un attimo di esitazione lei vi mise la propria. Il contatto con quella di William le provocò un altro brivido <<Elizabeth Summers>> si presentò <<a tutti mi chiamano........>> <<Buffy, immagino>> concluse lui <<Mi piace. Ti si adatta>> Approffitando del fatto che la teneva per mano, la guidò all'interno della hall e poi verso un'elegante sala da pranzo. Era quasi l'una e a quell'ora i tavoli erano quasi tutti occupati. C'erano uomini d'affari, professionisti, turisti stranieri di passaggio a Londra, insomma il classico insieme etereogeneo degli hotel di lusso. Guardandosi intorno, Buffy esitò di nuovo sentendosi di colpo fuori posto e malvestita in quell'ambiente raffinato <<Non ti preoccupare, nemmeno io sono in smoking>> le disse William sottovoce interpretando di nuovo correttamente i suoi pensieri. Un cameriere fece loro cenno di seguirlo precludendo così a Buffy la possibilità di una rapida ritirata. probabilmente William Sinclair aveva contato sulla sua timidezza per non incappare in un rifiuto, riflettè lei, e quel pensiero la irritò <<Non ricordo di aver accettato il tuo invito a pranzo>> affermò <<Gia. Ma io ho giocato d'anticipo>> ammise William tranquillamente <<Ero terrorizzato>> <<Terrorizzato?>> Lui annuì spostandole la sedia per farla accomodare <<Si, all'idea che tu potessi svanire nel nulla e io non avessi mai più l'occasione di rivederti>> <<Stai scherzando.....>> <<Niente affatto>> la assicurò aprendo il menu. Buffy non rispose. Seduto di fronte a lei, William Sinclair aveva l'aria di essere uno di quelli che ottengono sempre quello che vogliono. Un salvagente durante il naufragio del Titanic, un bicchiere d'acqua nel deserto, una donna diversa tutte le sere.........O un tavolo d'angolo a quell'ora, allo Sheraton. Da quel punto, vicino a una vetrata, si godeva una splendida vista dei dintorni sotto la pioggia. Lei scosse il capo. Si sentiva a disagio. Che cosa ci faceva in un ambiente così raffinato con un uomo di cui conosceva soltanto il nome? A quell'ora sarebbe dovuta essere in un fast food, con un paio di toast nel piatto, in attesa di prendere un taxi e raggiungere la sede Christie's <<Ancora dubbi Liz?>> <<Elizabeth>> <<Meglio Buffy. Sicura di essere inglese?>> <<Mia madre era irlandese>> <<Eccoti spiegata>> <<Che cosa vuoi dire?>> gli domandò suo malgrado incuriosita <<Il temperamento vivace>> la illuminò William <<Non sono affatto vivace>> obiettò Buffy <<E allora come ti definisci?>> <<Calma, posata, assennata>> <<Che lavoro fai?>> <<Dirigo una libreria antiquaria>> <<Qui a Londra?>> <<No, a Oxford. Insomma, il classico topo di biblioteca>> Lui sorrise scuotendo il capo <<Il fuoco cova sotto la cenere........Ho una fame da lupo, e tu?>> <<Anch'io>> ammise lei <<Conosci il francese?>> <<Abbastanza per evitarti la noia di tradurmi i nomi delle pietanze>> gli assicurò dando un'occhiata al menu. Sfogliò le pagine decorate in stile liberty dando un'occhiata ai prezzi, che le prvero a dir poco esorbitanti. Il sommelier si avvicinò e William ordinò champagne. Buffy si morse le labbra nervosamente chiedendosi se non facesse meglio a impedirglielo. Si stava comportando in modo sventato e questo non era assolutamente da lei.......Quella follia improvvisa era dovuta alla presenza di William Sinclair, riconobbe rendendosi conto che stava subendo il suo fascino virile e magnetico come una ragazzina. Intanto ricevuta l'ordinazione, il sommelier si era allontanato <<Ti consiglio il filetto in crema di asparagi e la bavarese alle fragole>> disse William. Lei assentì <<Hai gia pranzato altre volte qui?>> <<Risiedo qui quando sono di passaggio a Londra. Per il momento non ho ancora trovato un appartamento di mio gusto>> Posò il menu e un cameriere prese le ordinazioni <<Hai detto che sei un giornalista. Per qule giornale lavori?>> gli chiese Buffy <<Per la Travel press e la BBC. Scrivo libri di viaggi ed ora sto per realizzare una serie di telefilm sugli ultimi paradisi naturali>> <<Questo significa che viaggi in continuazione>> <<Più o meno>> <<Dev'essere bello.......Voglio dire, girare il mondo, vedere sempre cose nuove>> <<Ai primi tempi era divertente. Adesso, dopo anni passati in giro per il mondo, qualche volta mi scopro a desiderare di vivere in un cottage in campagna, a pescare e coltivare mele>> <<Stai scherzando!>> gli sorrise e assaggiò lo champagne. Era deliziosamente fresco e frizzante <<Niente affatto. Viaggiare è piacevole, ma farlo spesso ha i suoi lati negativi........Cambi di fusorario, vaccinazioni, imprevisti........Sei costretto continuamente ad adattarti>> <<In compenso, però vedi sempre cose nuove, luoghi bellissimi...Insomma, non hai il tempo di annoiarti>> <<E tu ti annoi parecchio fra i libri a Oxford, vero Buffy?>> replicò William guardandola negli occhi <<Non ho detto questo>> mormorò lei arrossendo <<E' solo che..........bè ogni tanto mi piacerebbe viaggiare>> <<Non sei mai stata all'estero?>> <<Una volta sola, a parigi. Visita d'istruzione con i compagni di scuola>> <<Che cosa ti piacerebbe visitare?>> <<L'Italia>> rispose Buffy senza esitazioni <<Venezia, Firenze, Roma........Sono appassionata di arte antica>> <<Non è un sogno difficile da realizzare>> <<Forse per te. Per me attualmente è impossibile>> <<perché? Non ti concedi mai un periodo di vacanza?>> <<D’estate a Oxford è piena di turisti e per me rappresenta il momento di maggiore lavoro>> <<Capisco. Adesso svelami il mistero>> <<Quale mistero?>> <<Per quale ragione sei a londra?>> <<Nessun mistero. Devo solo partecipare a un’asta da Christie’s. Verranno messi in vendita alcuni volumi antichi molto interessanti. Sono partita presto da Oxford e ne ho approffittato per fare un giro in città e visitare una mostra>> <<Quella su Monet?>> Lei scosse il capo <<Gioielli dell’epoca imperiale romana>> <<Sono sicuro che ti piacerebbe anche quella su Monet. Se vuoi, posso accompagnarti>>

<<No, grazie>> rispose Buffy <<Non vorrei fare tardi all’asta>> <<Più tardi, allora>> Lei scosse il capo <<Il mio treno per Oxford parte alle sei>> <<In altre parole, Buffy, mi stai dicendo che una volta terminato il pranzo le nostre strade si divideranno>> commentò William, che sembrava più divertito che offeso dal rifiuto di lei <<Esatto>> mormorò Buffy chiedendosi perché la prospettiva di non rivedere mai più William Sinclair la turbasse tanto. Doveva smetterla di fantasticare…….Probabilmente lui si comportava così con ogni bella donna che incontrava. Doveva essere il suo modo di fare: deciso, disinvolto, brillante. Di sicuro tutto quello che cercava era un’avventura per trascorrere piacevolmente il soggiorno a Londra in attesa di ripartire per chi sa dove <<Come preferisci>> affermò William <<Ma lascia almeno che ti accompagni da Christie’s>> <<d’accordo>> concesse lei. Mezz’ora dopo lasciarono la sala da pranzo dello Sheraton e raggiunsero il parcheggio sotterraneo dove William aveva lasciato il giorno prima la sua auto. La pioggia battente si era traformata in un vero e proprio diluvio e proprio per quel motivo William aveva insistito per prendere l’auto anziché raggiungere a piedi la stazione della metropolitana. <<E’ in momenti come questi che sogno di essere ai Caraibi>> sospirò Buffy guardando fuori dal finestrino della Jaguar la cortina d’acqua creata dall’acquazzone primaverile <<In questo periodo il tempo non è un granchè nemmeno laggiù. Durante la stagione delle piogge ai Tropici è peggio che a Londra>> la consolò William guidando nel traffico della capitale <<Ti riferisci ai cicloni?>> <<Gia. Una volta mi trovavo a Key West, in Florida, quando ne è arrivato uno…Ti assicuro che non è stata un’esperienza piacevole. In quel momento ho desiderato più che mai il cottage e le mele>> Buffy sorrise. Il suono della pioggia contro i vetri, l’intimità dell’abitacolo, la vicinanza di lui, tutto contribuiva ad aumentare il senso d’irrealtà che provava <<Grazie per il passaggio>> disse, quando l’auto si fermò davanti all’entrata della famosa casa d’aste <<E’ stato un piacere>> le assicurò William, lo sguardo focalizzato sulle labbra di lei. Sorrise sfiorandogliele con l’indice. Buffy non rispose, come ipnotizzata da quel gesto innocente e allo stesso tempo audace <<Mi chiedo se questo sia un arrivederci o un addio>> aggiunse William <<Un addio>> mormorò Buffy. Lui scosse il capo <<Ti sbagli>> le sussurrò attirandola a se. Assorbita dalle proprie intense emozioni, Buffy rimase immobile <<William…….>> <<Buffy>> mormorò lui, prima di chinarsi a baciarla. Le sue labbra s’impadronirono della bocca di Buffy con una dolcezza e una passione che lei trovò meravigliosamente elettrizzanti. Mai prima di allora aveva sperimentato un vortice di sensazioni così deliziose. Fu proprio l’intensità dei sentimenti che provava per quello sconosciuto a spaventarla <<William>> implorò scostandosi da lui <<Lasciami andare ti prego……..>> <<Abbiamo appena cominciato Buffy>> le sussurrò con voce roca <<Ti sbagli. Abbiamo finito>> <<So che sta succedendo tutto così in fretta…..Neanche a me è mai capitata una cosa simile>> <<A quante altre lo hai gia detto?>> <<Che tu ci creda o no, a nessuna>> rispose William con espressione seria <<Dal momento in cui ti ho incontrato non ho pensato ad altro che a tenerti di nuovo fra le braccia>> <<Sarà meglio salutarci e dimenticare quanto è successo……..>> <<Niente affatto. Ci siamo incontrati per caso e adesso siamo diventati parte l’uno dell’altro>> <<Non è vero>> tentò di negare Buffy. Ma allora perché provava tanta riluttanza a scendere dall’auto e non rivedere mai più William? Eppure doveva. Quella situazione era ridicola. Assurda. Com’era possibile provare un’attrazione così intensa per uno sconosciuto? <<Di che cosa hai paura Buffy? Per caso c’è un altro uomo nella tua vita?>> <<Si>> rispose lei d’impulso, senza aggiungere che non si trattava ne di un marito ne di un fidanzato <<Come sono certa che ci siano dozzine di donne nella tua>> <<Non stavamo parlando di me>> <<Naturalmente no!>> ribattè lei rifugiandosi nel risentimento come estrema difesa. Era furiosa con se stessa per avere permesso a un estraneo di baciarla. Senza dubbio, in meno di ventiquattro ore lui si sarebbe dimenticato perfino il suo nome. Mentre lei non era certa che sarebbe riuscita a fare altrettanto…….D’altra parte non poteva biasimare che se stessa. Non avrebbe dovuto accettare l’invito a pranzo e nemmeno l’offerta di un passaggio. In quel modo doveva aver dato a William Sinclair l’impressione di essere più che disponibile a un’avventura con un perfetto sconosciuto <<Sarà meglio che adesso me ne vada>> dichiarò <<Devi proprio?>> lei assentì dando un’occhiata nervosa all’orologio <<Sono gia in ritardo>> <<Non ti trattengo oltre, allora>> disse lui rialzandole con un sorriso il bavero dell’impermeabile. Quel gesto tranquillo, che suggeriva la confidenza e la tenerezza di un innamorato, le mozzò il respiro. Un innamorato..Buffy si stupì della piega che avevano preso i suoi pensieri, mentre rabbrividiva al tocco di lui <<Ci rivedremo>> le promise William. Mentre scendeva dall’auto, Buffy non rispose. Aprì l’ombrello e si limitò a rivolgergli un cenno di saluto. Poi rimase qualche istante ferma sul marciapiede a guardare la Jaguar che si allontanava con un unico pensiero nella mente: quella era la prima e unica volta che aveva visto William Sinclair. A quell’epoca non aveva certo immaginato che sei mesi dopo la sua visita a londra avrebbe incontrato Angel. Ripensandoci a distanza di tempo, il loro incontro non era stato un colpo di fulmine, ma lui l’aveva corteggiata e poi le aveva chiesto di sposarlo, di essere la madre dei suoi figli. E lei aveva accettato di diventare la moglie del fratello di William Sinclair!


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