Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di
riuscire a rintracciare l'autrice.
NO
TITLE
di dru87
La ragazza vagava senza meta lungo le
strade della città vuota; troppo sconvolta per capire dove andava, troppo
stanca per scegliere la giusta direzione, troppo triste per fermarsi a pensare.
Quasi non si accorse dei due vampiri che in pochi secondi le furono addosso,
ebbe solo il tempo di urlare prima che uno dei due affondasse le zanne nella
tenera carne del suo collo. In quel momento passava di lì una figura alta,
bionda, vestita di pelle che, afferrata la situazione, fu addosso agli
assalitori, polverizzandoli. La vittima dei due, cadde, priva di sensi, ai
piedi del biondo; egli si chinò e poggiò la testa sul suo petto constatando che
il cuore batteva ancora, debole ma batteva. Rimase per un momento a guardarla:
i lunghi capelli scuri, la pelle chiara, la bocca socchiusa. Doveva avere si e no, l’età della cacciatrice pensò il vampiro, ma non
era mai stato bravo a identificare l’età della gente. –Su, bimba, su!- disse
prendendola in braccio. La testa le si riversò all’indietro e lui notò la
ferita, dai bordi slabbrati –Maledetti!- ringhiò. Quando poteva ancora mordere,
almeno lo faceva con cura, lo si sarebbe potuto definire un morso da manuale il
suo. Ma ora c’era il chip a fermarlo, era proprio un cagnolino costretto al
guinzaglio, ma aspettava con ansia di potersi sbarazzare dell’artificio che
teneva in catene il demone dentro sé. La portò nella
cripta e l’adagiò sul divano, poi prese la bottiglia del vecchio Jack, si
sedette in poltrona e, sigaretta tra le dita e bicchiere in mano, attese il suo
risveglio. Dopo un po’, lei aprì gli occhi e si guardò intorno, non
riconoscendo il luogo in cui si trovava. Si voltò verso il vampiro e chiese –
Chi sei? E cosa mi è successo?- -Sei stata attaccata da due vampiri, per
fortuna il sottoscritto passava di lì e ti ha portata via appena in tempo-.
-Non è possibile!- esclamò mettendosi a sedere. –Ma cosa diavolo ci facevi in
giro da sola in piena notte? Te la sei proprio cercata!- -Io… non mi ricordo bene, posso?- disse, indicando il bicchiere,
pieno a metà del liquido ambrato. –Non sarebbe meglio un bel bicchiere di latte
caldo?- chiese, stupito per la richiesta –Oh, io non credo, un po’ di alcool in
corpo non ha mai fatto male a nessuno, anzi! E poi chi sei per dirmi quello che
devo fare?- ribatté. Le passò il bicchiere leggermente irritato –Non scherzare
col fuoco, ragazzina!- la ammonì. Per tutta risposta, lei, in un sorso vuotò
quasi del tutto il contenuto del bicchiere, subito sentì la gola e il petto
infiammarsi. Resa audace dall’alcool disse in direzione del vampiro –Altrimenti
che fai? Mordi? Come i tuoi amichetti là fuori?-. Sentendosi apostrofato, il
vampiro si voltò, nei suoi occhi si poteva leggere l’odio, per quella sfida,
lanciata così apertamente e ingenuamente, alla quale sapeva di non poter tenere
testa, almeno finché aveva quel chip nel cervello. –Maledetta impertinente!
Forse era meglio se non ti salvavo e ti lasciavo là a crepare dissanguata!!!-.-Non lo faresti mai!-…
Mentre parlava, la ragazza s’alzò e
s’avvicinò al vampiro e, seria, gli disse sottovoce –Non lo faresti mai, e sai
perché? Perché tu non sei come gli altri-. –Sei ubriaca tesoro!- rispose lui,
togliendole di mano il bicchiere, ma sapeva che stava dicendo la verità: era
diverso dagli altri vampiri, aveva uno stramaledetto chip nel cervello che gli
impediva di uccidere. Ma era veramente solo quello che gli impediva di
ammazzare? O stava cambiando veramente? Decise di non dare peso alle parole
della ragazza e la rimise a sedere sul divano –Ora te ne stai qua tranquilla,
riposa e poi decideremo cosa fare, dovrai tornare a casa prima o poi?- e uscì
dalla stanza. –Io… io non sono sicura di volerci tornare- la sentì dire, e
s’affacciò nel “salotto”-E perché mai?- -Ricordi- -Di
che genere?- -Crisi amorose, quelle di cui tutti prima o poi siamo vittime,
sai: amori non corrisposti, cose così. Pensavo di avercela fatta, di averla
superata e invece guarda dove sono: a piangermi addosso dentro una tomba! Con
uno che probabilmente non gliene frega niente delle mie farneticazioni-
Silenzio.
-Il fatto è che mi è entrato nella mente, nel cuore, che
senza pietà, ha dilaniato, tra i suoi rifiuti e i suoi silenzi, eppure non mi
sono ancora arresa; ma è sempre peggio, ogni nuova speranza … spazzata via in
un attimo-. “Mi sembra di conoscerla, questa storia” pensò il vampiro
avvicinandosi nuovamente. –Non è vero che non me ne frega niente! So come ci si sente-. –Si, dicono tutti così-; e così le raccontò la
sua storia, raccontò di Cecily, della poesia, di Drusilla, di Harmony e infine
anche di Buffy e del suo ennesimo rifiuto. –Siamo messi proprio male, eh? E io
che pensavo di aver toccato il fondo, non c’è proprio mai fine al peggio-. –Ma
grazie! Io cerco un po’ di sostegno e tu sfotti?- -Dai che
scherzo! Scusa!- .
A questo punto era fin troppo facile
non resistere all’impulso di cercare riparo, uno tra le braccia dell’altra.
Troppo facile perdersi nel calore di un bacio, di un abbraccio, di una carezza.
Cercare in qualche modo di sanare almeno parte di quelle ferite provocate da
orgoglio, testardaggine, follia, amore.
Il vampiro sentì il cuore di lei accelerare
quando il suo abbraccio si fece più audace –No- gli disse, respingendolo –Non
voglio essere un rimpiazzo, e non voglio considerarti tale-. –Cosa stai
dicendo?- le chiese incontrando il suo sguardo deciso. –La ami?- -E tu?-
-So di non essere la persona più
fedele di questo mondo, però non credo di essere in
errore dicendo che non stiamo facendo la cosa giusta, le nostre strade si sono
incontrate perché il fato ha deciso così, ma non è destino che succeda! Certo,
l’idea non mi dispiacerebbe ma…-.-Ma?....- -Oh,
insomma! Tu vorresti che ci fosse la cacciatrice al mio posto e…e non si può e
basta!- e così liquidò la conversazione, si sistemò sul divano e si addormentò.
“In bianco anche stasera, eh, Spike!” pensò il vampiro accendendosi un’altra
sigaretta “Cosa faccio io alle donne, che mi evitano o mi abbandonano tutte?”
Durante la notte il
sonno leggero della ragazza fu interrotto da una terribile imprecazione e da un
tonfo, incuriosita e allarmata, si alzò a controllare: il vampiro, avvilito,
stanco e sbronzo, si era accasciato sul sarcofago in mezzo all’ingresso, lei
sentì che inveiva contro le sue precedenti frequentazioni: Cecily, che l’aveva
denigrato davanti a tutta la sua famiglia, Drusilla, che l’aveva fatto
rinascere, Harmony, con la quale aveva avuto una breve storia di sesso e Buffy,
la sua mortale nemica, della quale si era inspiegabilmente innamorato e dalla
quale era puntualmente stato respinto.
Si avvicinò a lui e gli si inginocchiò
accanto -Ti ha preso proprio male! Eh?- -Lasciami in
pace, ragazzina!- lei non l’ascoltò, gli asciugò una lacrima che, malgrado le proteste, stava rotolandogli lungo il viso. –Non
fare così…- -Siete tutte contro di me!... Cosa vi ho
fatto?... prima o poi mi mollate tutte, quando te ne andrai sarò di nuovo solo,
proprio come un cane…- -Guardami!- gli disse, prendendogli il viso fra le mani
–Se tu non lo vorrai, io non me ne andrò… rimango qui, va bene? Fino a che non
ti sarà passata, o ti sarai stancato di avermi tra i piedi-
-Anche se ho tentato di saltarti addosso?- chiese tirandosi un po’ su di
morale. Lei annuì, sorridendo. Poi le sue labbra pronunciarono una parola, che,
in tutti quegli anni di vampiro, non aveva mai sentito il bisogno di usare
–Grazie-. Poi, come due bambini, si addormentarono. Il vampiro, finalmente
tranquillo, poggiò la testa sulla spalla di lei, che gli prese una mano nelle
sue, riscaldandola. All’alba si risvegliarono, -Posso farti una domanda?- gli
chiese lei stirandosi –Spara!- -Ok, che mi hai salvato la pelle, che mi ospiti
nella tua “casa”, ma come ti chiami?- -Oh, cavolo, hai ragione, nelle foga non ci siamo neanche presentati- poi si diedero
la mano ridendo –Piacere, Spike!- -Haziel!- il vampiro rifletté un istante
–Haziel? Ma che razza di nome è?- -Proprio tu parli….Spike!-
-Haziel è l’angelo della misericordia,
che perdona tutti gli errori e le dimenticanze- gli spiegò. –Senti, ma ieri
sera mi dicesti che sono diverso, eri ubriaca e basta o sapevi cosa stavi
dicendo?- -Non sono mai stata più seria-.
Erano passati alcuni giorni da quando
la ragazza si era fermata dal vampiro e tra loro era nata una forte amicizia; siccome la cacciatrice veniva aiutata dall’organizzazione,
nella lotta contro i demoni, il vampiro aveva molto più tempo libero, per
uscire, per parlare, leggere, per pensare a lei. Una sera tornò alla cripta con
l’idea che doveva riuscire a conquistarla, ma prima avrebbe chiesto consiglio
alla sua nuova amica. –Haziel! Ho bisogno di un consiglio-
-Pronti!- -Come faccio con Buffy?- -Cosa vuoi dire?- -Beh, io insomma….
Vorrei provare a conquistarla in qualche modo- -Ma ti sei già dichiarato, no?-
-Si ma lei ha risposto con un cazzotto!- -Mh, non è un buon inizio- -Direi
proprio di no- -Vediamo… fiori? Cioccolatini? Solite cose insomma, già
provato?- -Ma è proprio quello il punto. Le solite cose! Non è una ragazza
normale, non posso usare questi mezzi, dovrei trovare qualcosa di speciale-
-Secondo me non sei tu che non vai, è lei che non ti apprezza: già il fatto che
tu sia riuscito a dirle che l’ami è un grande passo!
Altrimenti proverei con la tecnica inversa- -Cioè?- -Fatti desiderare, Spike!
Falla ingelosire, falle capire che ha bisogno di te! Deve essere lei a fare il
primo passo, altrimenti sarà sempre daccapo- -C’è solo un piccolo problemino:
ora sta con quell’idiota di Riley!- -Optional!- lui guardò la ragazza con uno
sguardo molto più che interessato –A cosa stai pensando? Non penserai mica di
coinvolgermi? Oh, no! No!- lui, con l’aria più innocente che riuscì a
esprimere, rispose –Sto solo seguendo i tuoi consigli, e tu mi aiuterai!!!- così decise che la sera dopo sarebbero andati al Bronze.
-Ma quanto ci metti? Muoviti!-
-Arrivo, arrivo!- lei uscì dal bagno –Guardami! Sono semplicemente ridicola!-
-Secondo me stai benissimo! Giuro!- non era abituata a
vestirsi bene, le piaceva di più sentirsi comoda piuttosto che bella. Però
guardandosi allo specchio, dette ragione al vampiro, il nero era decisamente il
suo colore, e la camicetta viola faceva risaltare la sua pelle chiara.
Quando arrivarono nel locale, videro
che la cacciatrice e i suoi compagni erano già arrivati, il vampiro ricordò
alla compagna –Mi raccomando, sorridi! Nel caso dovessi allungare le mani, beh…
fai un po’ tu- lei lo guardò, imbronciata –Dai! E’ per una buona causa- lo
seguì all’interno del locale, quando ebbero individuato il tavolo al quale
sedeva, lei diede una gomitata al vampiro –Potevi dirmi che era bionda! Io odio
le bionde!!!- sussurrò…
–Ma è per una buona causa…- sospirò, e
si rassegnò, andando dietro al vampiro, verso il tavolo. La cacciatrice si accorse
della presenza dei due e salutò il vampiro, seguita dagli altri. –Non ci
presenti la tua amica, Spike?- gli chiese la cacciatrice, poi sottovoce,
rivolta alla rossa al suo fianco –Scommetto che ha raccattato la prima che ha
trovato- -Buffy, non essere così acida- la apostrofò la rossa –Ecco, ti ha
sentito!- disse, notando lo sguardo inceneritore della ragazza nella loro
direzione.
-Scommetto che l’ha fatto apposta,
prima o poi lo uccido, quel maledetto!- disse all’amica uscendo dal locale –Hai
visto? Ci ha provato tutta la sera, e ha anche avuto il coraggio di baciarla
davanti al mio naso!!!- -Non mi dirai che sei gelosa?
Con tutte quelle volte che l’hai respinto… e poi devo dirtelo io, che adesso il
ragazzo “normale” che tanto desideravi, ce l’hai?- -Cosa ti fa pensare che sia
gelosa?- -Ah, non lo so, ma dovevi vedere la tua faccia quando si sono baciati,
era semplicemente esilarante!- -Ok, ho recepito il messaggio, basta parlare di
Spike e andiamo a uccidere un po’ di vampiri!- così dicendo, la cacciatrice si
avviò verso il cimitero.
-Non è andata male, tutto sommato!-
asserì il vampiro rientrando nella cripta –Non è andata male? Non è andata
male? Hai sentito che cosa ha detto quella… ahrg! Quella… finta bionda! Non so
se te ne sei accorto che mi ha, allegramente dato della poco di buono?!!! E’ andata, non male, malissimo! E non credo ci sarà una
seconda volta!- -Non fare così! Mi dispiace!- fu quello che riuscì a dire,
abbracciandola.
–Ehm, puoi anche lasciarmi adesso-
-Eh? Ah, si…scusa- disse sciogliendosi dall’abbraccio; si accorse di pensare a
lei, alla sua nuova “amica”, come a un qualcosa di più, ma non riusciva a dare
un nome al sentimento che provava: amore? No, lui amava Buffy. Amicizia? No, lo
erano stati fino a che, quella sera non l’aveva baciata. Affetto? Mh, non era convinto di questa definizione, e allora cosa?
Attaccamento? Non riuscì a darsi una risposta e decise di non pensarci più.
Lei intanto era uscita a prendere un
po’ d’aria, e a riordinare i pensieri che le affollavano la mente. Tentava di
convincersi che quello che era successo quella sera, anche se si trattava solo
di un bacio, sincero,… coinvolgente,… maledettamente
bello,… ma solo un semplice bacio, non fosse l’inizio di qualcosa di più, solo
un gioco, un compromesso, sperava che fosse così, almeno non avrebbe sofferto
quando la cacciatrice sarebbe venuta a portarle via l’unica persona che, finora
aveva saputo ascoltarla e capirla veramente, sperava che almeno il loro
rapporto non cambiasse una volta che quei due fossero riusciti a spianare le
loro divergenze e magari anche a stare assieme. Poi, improvvisamente sentì
qualcosa caderle addosso –Ma sei impazzita!?- esclamò
quando si accorse che la cosa che le era caduta addosso era la cacciatrice, che
la minacciava spianando un paletto –Ah, sei tu! Ma cosa ci fai fuori dalla
cripta di Spike?- -Forse, ci vivo?- ribatté la mora, ironicamente,
spolverandosi i pantaloni –Ah,…si! Mi sembra giusto!
Chi non vorrebbe vivere con il Sanguinario?- il vampiro sentì le loro voci e
uscì all’aperto; guardò prima l’una, poi l’altra, incredulo. –Da quanto non ci
vediamo!- -Che cosa ci fai qui, cacciatrice?- -Mi era parso di vedere un ombra e speravo ci fosse qualcosa da uccidere!- -E invece
ha trovato me e stava cercando di impalettarmi!!!- -Stai bene?- si assicurò il
vampiro –Si, tutto ok!- gli rispose rientrando nella cripta –Non voglio aver
niente a che fare con questa assassina!-lanciando alla bionda uno sguardo che
parlava da solo –Assassina- mormorò tra sé; il vampiro e la cacciatrice
rimasero a guardarsi, non sapendo cosa dirsi, fu lei a parlare –Mi hai proprio
giocato un brutto tiro stasera…- -Cosa vuoi dire?- le chiese, accendendosi una
sigaretta –Lo sai- -No, non lo so, dimmelo tu!- -Ma cosa credi di fare? Arrivi
tutto contento, con quella a fianco… ma se fino all’altro giorno, ancora un po’
e mi strisciavi ai piedi?- -Forse le cose stanno cambiando- concluse, poco
convinto, poi rientrò nella cripta, lasciando sola la cacciatrice, a chiedersi
cosa stesse facendo lì fuori, da sola, assieme alle sue idee e al suo orgoglio,
forse era come diceva Willow, era gelosa di quella ragazza, ma quale era il
motivo? Spike? No, non poteva essere lui, era un assassino senz’anima, cosa
poteva saperne dell’amore? E poi lei ora aveva un ragazzo che l’amava veramente,
con il suo cuore che batteva, con il suo corpo, con la sua vita. Sconsolata e
confusa se ne tornò a casa.
-Hai visto,
Spike? Funziona! E’ venuta lei da te!- vedendo che non era convinto, rincarò
–Dovresti essere contento, cosa c’è che non va?- -Niente, va tutto benissimo-
lei vide che i suoi occhi erano tristi e così rinunciò ad andare oltre. –Buona
notte- lo salutò quando fu sulla porta della sua stanza –Haziel?- sentendosi
richiamata, si voltò in direzione della voce –Eh?- -Sei stata brava, stasera,
l’ho apprezzato molto, sul serio- lui vide, nella penombra, brillare il suo
sorriso –Era per una buona causa- gli ricordò.
Durante i giorni che seguirono, il
vampiro attraversò un periodo di crisi: non usciva più, non andava a caccia,
non parlava più. Non sapeva più quello che voleva: da una
parte voleva la cacciatrice, il suo amore, il suo rispetto, il suo corpo;
dall’altro, voleva approfondire il rapporto che si era creato con la compagna,
dopo quel bacio, dato per gioco, recitando una parte che non era la loro… ma
ora non stava recitando, si era accorto, infatti, che il suo malessere non
stava giovando al rapporto che aveva instaurato con la compagna, anzi, si
stavano allontanando ogni giorno di più, e alle sue domande “come stai? E’ colpa mia?” lui rispondeva sempre che non era colpa sua e
l’unica cosa che non andava era lui. Lentamente,
giorno dopo giorno, si riprese: -Cosa dici se ci riprovo con Buffy?- lei si
stupì moltissimo della domanda, ma ne fu anche molto contenta, era il segnale
che era tornato quello che era –Allora era come dicevo io, eri contento che
fosse venuta- -Si, ci ho pensato molto, ho deciso che mi farò avanti e se mi
rifiuterà, ci proverò di nuovo- -Bene, così mi piaci: sicuro, deciso! deve essere cieca per dirti di no, sei un ragazzo d’oro, e
poi,… caspita, chi non vorrebbe avere un ragazzo come te? Alto, magro, biondo-occhi-azzurri, un po’ morto, forse, ma quello è un
dettaglio trascurabile- asserì sorridendo dolcemente -Allora non ti dispiace?-
-Perché dovrebbe dispiacermi? Se tu sai che quella è la donna della tua vita,
perché non dovresti stare con lei? Hai la mia benedizione!-concluse,
carezzandogli il viso con la mano; il vampiro si sentì rincuorato da quelle
parole e, il giorno dopo andò dalla cacciatrice, si fece avanti e lei accettò
la sua corte.
Qualche giorno dopo successe il
fattaccio: una sera, quando la ragazza tornò alla cripta, ne trovò la porta
aperta e si insospettì. Entrò e posò la borsa, chiamando il compagno –Spike!-
non sentendo risposta, sollevò la botola e scese le scale che conducevano nel
sotterraneo-camera da letto che ormai condividevano, quando arrivò in fondo
richiamò il vampiro –Spike! Sei in ca…- ma le parole le morirono in gola
vedendo la scena che si trovò davanti, e le sfuggì un
–Oh, mio dio,… non è possibile!-
Certo, lui le aveva accennato al fatto
che la cacciatrice si era arresa alle sue avances, ma non pensava fossero già a
quel punto. Lui si voltò, la vide –Oh, cazz…!- esclamò mentre lei correva di
corsa su per le scale. Mollò tutto lì per correrle dietro. –Haziel!- si voltò
verso di lui, furiosa –E questo come me lo spieghi?- -Ma io pensavo non ti
dispiacesse, avevi detto che non ti importava…- -Ascoltami bene- cominciò, con
gli occhi già umidi –Quando dissi che non mi importava, lo pensavo veramente e
non devi preoccuparti di questo, il fatto è che…proprio qui la dovevi portare…?
E dalla mia parte di letto!!! Ho una dignità, io! Non
potrò dirti quello che devi fare però vorrei un pò di rispetto- ormai le
lacrime avevano cominciato a rigarle il volto. La cacciatrice salì le scale,
trovandosi faccia a faccia con la mora, sconvolta e in lacrime, che disse
velocemente, come per togliersi un peso –Me ne vado, non ho più niente da fare
qui, avete raggiunto il vostro scopo, siate felici, addio Spike- -No, rimani!-
la fermò la cacciatrice –Sono io che me ne devo andare, Spike, io non so e te
ne sei reso conto, ma …hai fatto il suo nome…- il vampiro, imbarazzatissimo,
guardò le due ragazze, si rese conto di aver pensato alla mora, rendendosi
conto che era lei quella che voleva, ma non pensava di averne pronunciato il
nome –Ho sbagliato fin dall’inizio, non ho saputo distinguere tra quello di cui
mi importava veramente e ciò che facevo per capriccio- si rivolse poi alla
ragazza che la fissava incredula -Capisco- -Io no!- le due, lo fulminarono con
lo sguardo –Cose da donne!- il vampiro sembrò arrivarci, perché la sua
espressione si tramutò, da confusa, a stupita e
insieme imbarazzata –Cacciatrice!- -Si, Spike, ti ho usato, mi dispiace, ho
approfittato dei tuoi sentimenti, che non merito… e ora levo le tende!- detto
questo uscì dalla cripta lasciandoli soli, a riflettere su quella strana
serata. Tra i due piombò un imbarazzante silenzio, che lei ruppe dicendo –Mi
sento così stupida, chissà cosa avrà pensato sentendo la scenata!-
-Sinceramente non m’interessa, piuttosto, chi avrebbe mai immaginato che quella
voleva solo una cosa…- un timido sorriso illuminò il viso della ragazza che
parve scrollarsi di dosso l’umiliazione ricevuta e il successivo sollievo, una
cosa, le rimaneva da chiarire col vampiro –Tu hai davvero fatto il mio nome
mentre… beh, hai capito?!- -Ero finalmente arrivato ad
una conclusione, e probabilmente ho reso partecipe dei miei pensieri anche la
persona che meno avrei voluto ne prendesse parte, non so più che pensare, mi
sento così imbarazzato, se potessi, penso che sarei tipo color peperone- i due
si abbracciarono, forte, quasi come non si dovessero più lasciare -Penso che
dovrò lavare quelle lenzuola, non le brucio solo perché sono tue- -Non ti piace
proprio, eh?- -No, penso che stanotte dormirò sul divano- -Beh, allora penso
che starai un po’ scomoda perché non ho nessuna intenzione di lasciarti andare,
ne stasera ne mai, e se non parlassi da solo, probabilmente ora non saresti
qui! Mi perdoni?- -Certo che ti perdono!-
-Sono o no la tua migliore amica?-
-Come sarebbe, la mia migliore amica?- -E cosa se no?- -Ma… io pensavo che… -
-Cosa pensavi? Che fosse così facile? Ne molli una e ne trovi subito un’altra?
Mi dispiace, ma non è così che gira- -No, lo so, però… - -Però cosa?- -Ho
rinunciato alla cacciatrice, per te- -Non te l’ho chiesto, lo sai come la penso
su questo argomento- -E allora perché non possiamo stare insieme? Io ti amo
Haziel!- lei lo guardò con aria interrogativa, non sapeva cosa pensare: doveva
dirgli di si, o doveva rimanere fedele al ragazzo che
amava che però non la considerava? –Devo riflettere, Spike… ci penserò- così
dicendo, si ritirò.
Il vampiro cominciò a trattarla
freddamente, in fondo si era avverato quello che aveva detto: che l’avrebbe
lasciato solo. –Non puoi vivere per sempre con i fantasmi del passato, Haziel!-
le gridò un giorno, vedendola più triste del solito –Dammi almeno una
possibilità- -Io ho paura, Spike!- -E di cosa?- -Io… ho paura di non poterti
dare ciò che desideri, e allora sarai tu a lasciarmi!- -Non mi importa se non
mi ami, ma almeno rimani qui, con me- -Non voglio più soffrire, Spike… non
lasciarmi mai…- sussurrò all’orecchio del vampiro mentre l’accoglieva fra le
braccia.
Lei aprì gli occhi, si voltò verso il
vampiro, sistemandosi sul cuscino, tirò un sospiro e gli
sorrise. –Te l’avevo detto che prima o poi…- -Shh…- gli disse
poggiandogli un dito sulle labbra –Vuoi rovinare tutto?-.
Commento dell’autrice:
-Beh, spero vi sia piaciuta, l’avrò
riletta 150 volte prima di darmi l’ok- -Ma non dire cavolate, se l’hai buttata
giù in 5 minuti!!!- -Zitto Sanguinario! Non si svelano
i segreti dei maghi- -Comunque a me piace!- -Ah, bè, ci credo, sei il
protagonista- -Però avrei evitato tutte le mie disgrazie amorose…- -Ma se è il
punto di partenza della nostra storia, come potevo evitarlo?- -Semplicemente
arrivando subito al sodo, cioè alle ultime 3 righe…- -E comunque sono anche le
mie disgrazie amorose, per inciso, maniaco di un vampiro! E piantala di fare gestacci-
-Mi stai forse minacciando?- -Si, e adesso ti licenzio!- -Potrei morderti per
questo!- -Ah, si? E come? Con quell’affare in testa?- -Si da
il caso che non ho più, ”quell’affare in testa”, come lo chiami tu- -Ah,
no?- -No! E ora scappa!- -Aiuto! Sono inseguita da un vampiro in astinenza da
morso! Meglio che mi metta in salvo!.... Già, ma
dove?-
… (inseguimento)
-Ah! Ti ho preso finalmente, e adesso
mi farai finire la storia- -shlkjhf @@ ksjdhfwe***djhb @@@mmiod@.....- (trad:Ahrg!, serviva che mi imbavagliassi? Lascia
subito il mio computer, è la mia storia, non la tua!)
-Si si, va
bene! Come no! Bene, dove eravamo rimasti? Ah, ok, allora… tutto cominciò
quando questa testolina bacata si mise in testa di scrivere una fan fiction,
perché è così che si chiama, no? Ou! È così che si dice?- -Mh- (trad: si)
–Chiusa questa parentesi di cultura generale: ecco, il mio personaggio è venuto
su un po’ maluccio, per non dire che è uno sfigato- -Kjadhoig-( trad: ma è vero!) –Taci tu! E poi mi chiedi perché ti
imbavaglio… Oh, porca! È riuscita a liberarsi, e quello cos’è?
Un paletto? Oh, no, non bastava Buffy! Aiuto!- -Sono tornata tra voi,
finalmente! Sanguinario, se parli sai dove va a finire questo paletto!- -…-
-Non pensare male! Te lo conficcavo nel cuore! Sarà anche vero che sei un po’
sfigato ma il tuo, è uno dei personaggi più belli della serie!- -Dì piuttosto
che sei cotta di me!!!- -Va bè, passiamo oltre- -Ma
allora è vero! Sei tutta rossa!- -Taci, disgraziato… Ehm, stavamo dicendo?
Allora ringrazio i miei che mi sopportano, il cervello di Joss che ha partorito
i personaggi, a parte Haziel, che è mio personale! E la mamma di James\Spike,
che ha fatto proprio un buon lavoro!- -Passiamo alle cose serie!- -Serie? Detto
da te poi…- -Si da il caso che devo fare delle
osservazioni: avevamo pensato di mettere, come colonna sonora della ff, La
volta buona di Max Pezzali, ma, con tutte le volte che me l’ha fatta ascoltare,
non ne sono più tanto convinto…- -E’ bellissima quella canzone e adattissima
alla situazione- -Nessuno ha chiesto il tuo parere- -Ma io sono l’autrice!- -E
allora? Io sono il protagonista!- -Dai vai avanti, se proprio devi!- -Le altre opzioni erano: Dance of death, dei Maiden, Loud
dei Kiss, e Bitch della Brooks- -Non ne hai azzeccata una, sono: I was made for
lovin’you dei Kiss, Io voglio vivere dei Nomadi, e poi per la scena del bar
pensavamo a qualcosa dei Queen… mh, forse Bitch ci stava!- -Vedi!!!- -Ok, vada
per
-E ora? Non si può finire così- -E se
finissimo con la tua morte? - -Ma te le cerchi proprio!- -Aiuto! Mi insegue di
nuovo!- -E se finissimo con: e vissero per sempre felici e contenti?- -Che
orrore!- -Beh, allora proponi una fine intelligente e veloce: il commento sta
diventando più lungo della storia- -E chissà di chi è la colpa, se non mi
avessi imbavagliato, l’avrei già finito… FINE!- -Eh, no, cavoli, se la mia fine
era un orrore, questa cos’è?-
FINE…. O no?