Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

L’ANGELO DELLA CITTA’ DEGLI ANGELI

Di Frankie

 

Autrice: Frankie

Fandom:BTVS

Genere: Real Person Story, AU

Pairing: James masters/OFC; OMC

Rating:NC17

 

PROLOGO

 

Seminari, meeting, convention ... non ne poteva davvero più … era stato un anno massacrante, finalmente era finita da domani vacanze… non sarebbe neanche dovuta tornare a casa, partiva direttamente da lì… per tornare in un posto che lei adorava… ‘la città degli angeli’

A volte pensava seriamente di trasferirsi a Los Angeles… tutto sommato in Italia aveva ormai pochi legami e anche il suo lavoro non ne avrebbe affatto risentito… Mah! L’eterno dubbio, in fondo sapeva che come al solito non lo avrebbe fatto…

 

Si trovava in Germania ormai da quasi una settimana, i tedeschi erano grandi lavoratori e i suoi colleghi fantastici, ma ogni volta che il suo lavoro la portava lì, non vedeva l’ora di finire per andare in qualsiasi altro posto, decisamente in quella nazione non si sarebbe mai trovata a suo agio.

 

Erano quasi le 7 di sera, finalmente avevano finito, era impaziente di tornare in albergo… l’agognata doccia… poi cena in camera… preparare la sua roba per l’indomani… magari qualcosa in TV, era mercoledì chissà cosa avrebbe trovato! Sperava non uno schifo come in Italia…

 

Erano quasi le 20 stava ancora facendo zapping senza trovare niente di interessante, quando vide la sigla di “Buffy the vampire stayer”, le era sempre piaciuto quel telefilm anche se non era più una ragazzina e non poteva definirsi certo una fan sfegatata… a intervalli più o meno regolari aveva visto tutte le serie trasmesse in Italia, a dire la verità ne possedeva anche alcune in DVD.

 

Si fece più attenta cercando di capire quale puntata fosse… soprattutto di quale serie… controllò la programmazione della serata (sceglieva sempre degli alberghi dove ci fosse la tv satellitare, con quei menu pieni di opzioni che la intrigavano da morire, chissà forse era deformazione professionale… più tecnologici sono… più sono divertenti!!!), scoprì che era la settima stagione e più precisamente l’episodio 7.08 “Sleeper”, sicuramente non ci avrebbe capito una mazza… ma tanto valeva… scelse la lingua (rigorosamente in originale, basta con gli strafalcioni di doppiaggio, ne aveva avuto abbastanza nella sesta stagione!!!) e cominciò a guardarsi la puntata…

 

Come aveva previsto ci capì poco o niente… non sapeva cosa era successo nelle puntate precedenti… ma riconobbe che l’episodio era stato notevole, anche se molto strano… aveva fatto fatica a mettere a fuoco… Spike di nuovo cattivo???… poi bene o male la mattassa si era un po’ districata…

Comunque Spike era sempre più interessante, lo trovò decisamente meglio rispetto alla sesta serie, anche se piuttosto incasinato… ma decisamente molto più appetibile!!! Aveva sempre avuto un debole per quel personaggio, fin da quando l’aveva visto la prima volta… le venne da ridere… da quando in qua si ricordava di un personaggio di una fiction… è vero che aveva un’ottima memoria, ma questo le sembrò decisamente ridicolo!

 

Lasciò il televisore acceso e cominciò a preparare le valige… ad un certo punto la sua attenzione fu catturata dal video, trasmettevano una puntata di “Angel”, guardò per un po’ le immagini… non ci capiva niente… annoiata spense la tv e continuò il suo lavoro…

Eh sì… Angel non le era proprio mai piaciuto neanche in Buffy, figuriamoci adesso… nel bel mezzo di una storia di cui non sapeva assolutamente nulla!

 

Finì di fare le valige con l’intenzione di andare a letto presto, l’indomani sarebbe stata una lunga giornata… tutte quelle ore di volo… tutto quel tempo per pensare…

 

Stava preparandosi per la notte, quando lo squillo del cellulare la fece sobbalzare… Guardò il display… vide il nome ed esclamò: “ci siamo… altre rogne!!!”

 

S: “Ciao Giulia, scusa… so che è tardi ma… “

G: “Vieni al dunque Sergio, non girarci intorno come tuo solito!” Interruppe prontamente il suo capo, altrimenti avrebbero tirato mattina prima di sapere qualcosa, Sergio Valenti era l’essere più logorroico che conosceva!

S: “So che domani parti per le vacanze… ma ho un piacere da chiederti…”

G: “Scordatelo!!! Sono in ferie…”

S: “Beh! Veramente sei in ferie da domani…”

G: Che stronzo!!! Qualcosa mi dice che vuole incastrarmi “Ok! Finiamola subito… dimmi qual è il problema…”

S: “Nella nuova sede di Londra sono nella merda, quei coglioni non riescono a far funzionare come si deve la rete di comunicazione con le altre sedi, non riescono nemmeno ad allineare correttamente i satelliti…sono completamente tagliati fuori…”

G: “E perché devo andarci io?”

S: “Perché per risolvere sti casini sei la migliore…nessuno ci sa fare come te… e poi sei anche la più vicina…”

G: “Piantala di leccare!!! Ho capito, ma appena ho finito io parto… quindi per un mese, crollasse il mondo, non esisto per nessuno!”

S: “Grazie Giu! Sapevo di poter contare su di te”

G: “Non commento, non mi va di essere volgare… ma scommetto che hai capito!!!”

 

Si fermò a Londra per una settimana, riuscì finalmente a partire il giovedì successivo a quello che aveva previsto…

Non poteva certo immaginare quanto le avrebbe cambiato la vita il fermarsi quella settimana in più…

 

 

 

1. IL VOLO

 

Aveva appena finito di fare il check-in e adesso se ne stava spaparanzata a bere una schifezza di caffè in attesa che chiamassero il suo volo. Certo che Heathrow era davvero uno degli aeroporti più incasinati che avesse mai visto, guardò distrattamente tutta quella gente che andava e veniva intorno a lei… osservò senza prestare molta attenzione le persone lì vicino… probabilmente erano i suoi compagni di viaggio… la sua attenzione venne attirata da un gruppo di ragazzi che parlavano animatamente… cercò di capire cosa dicessero… le sembrava che parlassero di una serie di concerti andati particolarmente bene… pensò che si trattasse di una band che aveva appena finito un tour… prese il cellulare e telefonò alla sua amica di L.A.

 

G: “Ciao Bree, stavolta parto davvero, fra meno di un’ora ho il volo” Adorava quella ragazza… quando il suo collega americano preferito Paul, anni prima gli aveva detto che si sposava, ne era stata quasi gelosa… ma poi aveva conosciuto Sabrina e fra di loro era nata subito una simpatia istintiva, cresciuta poi in un’amicizia stupenda… in fondo se si trovava così bene a Los Angeles era soprattutto grazie a loro.

B: “Ok! Avvisami quando arrivi, così Paul viene a prenderti”

G: “Non preoccuparti, prenderò un taxi, sai con questi voli internazionali non si mai quando si arriva…”

B: “Come preferisci, tanto lo so che farai comunque di testa tua!”

G: “Ciao Bree, ci vediamo domani, salutami anche Paul e Ben non vedo l’ora di riabbracciarli!”

B: “Potrei essere gelosa… AhAhAhAh! Lo sai che scherzo! Ci vediamo domani Genio!”

 

Come al solito aveva prenotato un posto vicino al ‘finestrino’, sul lato sinistro… a volte si chiedeva il perché di quella scelta… evidentemente a furia di prendere aerei era diventata un’abitudinaria. Comunque le piaceva guardare fuori durante il volo, era un modo per aiutarla a far vagare i suoi pensieri.

Come sempre quando viaggiava l’avvolse quella sensazione stranissima di essere in un luogo senza tempo, come su di un ponte sospeso tra passato e futuro, senza neanche rendersi conto la sua mente cominciò a vagare senza soffermarsi su nessun pensiero in particolare…

 

Venne richiamata bruscamente alla realtà dalla hostess che avvisava di allacciare le cinture di sicurezza.

 

Osservò distrattamente il ragazzo di fianco a lei, stava parlando con la persona seduta davanti… sembravano i componenti della band che aveva già notato prima… tornò a posare lo sguardo sul suo vicino, era biondo con dei lineamenti molto marcati e degli occhiali da sole che gli nascondevano gli occhi… sembrava molto interessato alla conversazione con il suo amico e non si accorse del suo sguardo… se ne avessero avuto voglia avrebbero avuto tutto il tempo per fare conoscenza… si girò e ricominciò a pensare ai fatti suoi.

 

Dopo un po’ qualcosa la spinse a guardare di nuovo il suo vicino, aveva qualcosa di familiare, sicuramente l’aveva già visto… ma maledizione non riusciva a ricordasi dove… non a Londra, prima… ma dove? Lo osservava sempre più intensamente…percorse la sua figura dai piedi fino alla testa lentamente osservando ogni particolare… poi ad un certo punto si riscosse…

Giu, ma sei scema, piantala di mangiarlo con gli occhi, se si gira ci fai una figura di merda, meno male che non se ne accorto!!! Eppure l’ho già visto…

 

Lui stava leggendo qualcosa e non si accorse dello sguardo insistente della ragazza… ad un certo punto la sentì parlare e si girò con un’espressione interrogativa…

 

Non poteva fare a meno di guardarlo, l’aveva già visto… non riuscire a mettere a fuoco dove, le dava sui nervi… ad un certo punto focalizzò e la cosa le fece quasi venire un’accidenti… fisico mozzafiato… capelli biondissimi… lineamenti decisi… cicatrice sul sopracciglio sinistro… non poteva essere… aveva le traveggole… “Ma certo! Che stupida…” aveva parlato, non se n’era neanche accorta…

 

J: “Scusi, ha detto qualcosa?”

Si era girato verso di lei togliendosi gli occhiali… adesso ogni dubbio era sparito… quegli occhi… inconfondibili… era davvero lui!!!

G: “Mi scusi lei, non era mia intenzione essere invadente… ma non riuscivo a capire perché la sua fisionomia mi sembrasse così familiare… adesso ci sono arrivata!” Gli disse sorridendo apertamente

J: “E cioè? Vuoi far capire anche a me?…” Era passato al tu e stava sorridendo anche lui, sembrava molto incuriosito…

G: Cavolo che sorriso che ha… fra un po’ mi sciolgo! Ma che pensi scema! Rispondigli! “Beh! Siccome mi sembra improbabile di avere davanti Spike… felice di fare la sua conoscenza signor James Marsters” Fantastico! Mi sono ricordata anche il nome… la mia memoria ricomincia a funzionare come si deve…

J: “Per Spike sarebbe un po’ difficile come situazione… a meno che tu non voglia come vicino un mucchietto di cenere!” Nel dire queste parole aveva inclinato la testa e assunto l’espressione strafottente tipica del vampiro… Dio quanto era bello!!! Mi limitai a sorridere anch’io, senza dire niente…

J: “Beh! Ti sei incantata? Hai intenzione di dirmi il tuo nome? visto che tu sai il mio…”

G: “Scusa… Martini… Giulia Martini” Merda! Sembra tanto Bond… James Bond!!! Non è possibile… sto tipo mi sta mandando in palla!!!!!!

J: “E da dove viene signora Giulia Martini? Cosa ci fa su un volo diretto a Los Angeles?” Divertiamoci un po’…vediamo di che pasta sei fatta… adesso o ti arrabbi o stai al gioco…

G: Cosa fa??? Mi prende per il culo??? Ma tu guarda questo!!! Calma Giu… “Ok! James ricevuto il messaggio… sono italiana e vado a Los Angeles in vacanza…” Tiè… vediamo che ti inventi adesso!!!

J: Strafottente la tipa, però è anche molto carina… il viaggio si preannuncia meno noioso del previsto “Telegrafica… dai raccontami un po’ di te, così mi rimetto in pari… tu probabilmente qualcosa di me la sai già”

G: “Veramente non so moltissimo di te, non sono una tua accanita fan, fra l’altro penso di non avere né il tempo né l’età per queste cose…sono un po’ troppo cresciuta, direi… “

J: “E allora, come hai fatto a riconoscermi?”

G: “Beh! Qualche puntata di BTVS l’ ho vista anch’ io… e anche piuttosto recentemente… questo mi ha aiutato, credo!”

J: “Sono curioso… dai racconta …”

G: “Ok! Da dove comincio? Dall’inizio direi… se divento noiosa avvisami… così la pianto… giuro che non mi offendo!!!” Come mi piace sta situazione… è fantastico parlare con lui… ma se continua a guardarmi così fra un po’ avrò seri problemi di concentrazione!!!… sono contenta di non essere partita la settimana scorsa!

J: “Dai comincia… se mi viene sonno te lo dico, giuro!”

G: Sorrido e scherzosamente gli mollo un pugno per finta…lui mi sorride complice… ma che mi prende?? non sono mai stata così espansiva verso un estraneo… non riesco quasi a riconoscermi… erano anni che un uomo non mi faceva questo effetto… mi sta davvero rincoglionendo! Sveglia Giu! Datti na’ calmata… se no va a finire che gli salti addosso!!! Faccio un respiro profondo e comincio a parlare. “mi chiamo Giulia, vengo dall’Italia e più precisamente da Milano, padre italiano… madre americana, ecco spiegato il mio inglese quasi perfetto e la mia passione per la California… lavoro per una multinazionale che si occupa di tecnologia ai massimi livelli e… anche se non si direbbe, sono un ingegnere informatico, mi occupo prevalentemente di reti al alto livello e… a detta degli altri sono anche piuttosto brava… Fanatica!!!! Adoro il mio lavoro anche perché mi permette di viaggiare molto facendo pagare gli altri…” Mi interrompo un attimo e sorrido divertita guardando la sua espressione… è molto attendo e non perde una mia parola… è un ascoltatore fantastico… mi viene improvvisamente una voglia matta di toccarlo…

J: “Continua…raccontami qualcosa di personale” Ti prego non dirmi che sei sposata…è fantastico sentirla parlare… non si perde in frasi inutili ed è molto ironica… è bellissima e ho una voglia matta di toccarla… ehi??? ma che c***o vado a pensare!!!

G: “Ma come siamo curiosi!!! Ho 32 anni e vivo da sola, ho un appartamentino a Milano e una casetta sul lago di Como… il mio rifugio dal mondo…, ho pochi amici ma buoni…per il momento nessun legame sentimentale…

J: “Come mai nessun legame? Anima libera come me? “ perché tutto questo mi fa un piacere immenso? E perché le ho fatto sapere che anch’io sono libero? Mi sto lasciando prendere troppo!!! E’ meglio se mi do una calmata!!!!

G: “Adesso tocchiamo le note dolenti… Non ho un legame perché per il momento non mi va, mi sono lasciata alle spalle un quasi matrimonio… e un paio di storie serie… forse troppo o forse troppo poco… vallo a capire… sta di fatto che improvvisamente mi sono accorta che i miei compagni non mi davano quello che cercavo… o forse sono io che non so esattamente cosa voglio… non l’ ho ancora capito…” cos’è quello che vedo nei tuoi occhi? Comprensione… possibile che mi capisci davvero? In fondo non ci conosciamo nemmeno…

J: “Forse hai trovato solo persone sbagliate… ti capisco sai… è un po’ quello che è successo a me…”

 

Mentre diceva queste parole aveva alzato una mano e con la punta delle dita le stava accarezzando una guancia dolcemente. Lei non si era scostata, anzi aveva preso la sua mano e se l’era appoggiata sul viso, sorridendogli per farli capire quanto avesse apprezzato quel gesto spontaneo… lui rispose al sorriso e lentamente avvicinò il viso al suo… le loro labbra si unirono in un dolcissimo bacio… era stato solo un leggero sfiorarsi… ma entrambi si separarono di colpo come se una scarica elettrica avesse attraversato i loro corpi!!!

 

Rimasero a fissarsi… più stupiti che imbarazzati… stavano riavvicinando i loro visi… quando il ragazzo seduto davanti lo chiamò…

 

S: “James, tutto ok ?”

J: “Si Steve, perché ?”

S: “Niente, è che mi stavo preoccupando… non è da te startene così tranquillo…”

J: “Stavo parlando con Giulia, la mia vicina di posto…è molto simpatica… dai che ve la presento!…” Si girò verso la ragazza al suo fianco e si alzò per permetterle di uscire.

J: “Come avrai capito lui è Steve… il bello addormentato di fianco è Kevin… mentre i due davanti sono Charlie e Aaron…” Poi rivolto ai ragazzi “ Lei è Giulia… anche lei va a Los Angeles…”

G: “Piacere ragazzi…”

 

Passarono un po’ di tempo a chiacchiere… le chiesero da dove venisse… che aveva un bellissimo nome… che adoravano l’Italia e prima o poi ci sarebbero andati… Erano stupendi… e lei si scoprì a ridere alle loro battute, era evidente che erano molto affiatati… era la prima volta che le capitavano dei compagni di viaggio così speciali… si lasciò coinvolgere anche lei…lasciando emergere quel lato estroverso che troppo spesso era costretta a nascondere.

 

Vennero richiamati all’ordine dalla hostess che li pregò di riaccomodarsi ai loro posti.

 

Una volta seduti ricominciarono a parlare fitto fitto… lui le raccontava dei concerti… di BTVS che ormai era finito… della sua partecipazione in ATS… che gli avrebbe consentito di essere ancora Spike… di quanto amasse quel personaggio… lei gli parlò ancora un po’ della sua vita… della tragica morte dei suoi genitori e di suo fratello… del suo lavoro… degli amici di L.A. … del fatto che anche a lei piaceva Spike, anche se lo preferiva cattivo… di quanto non sopportasse Angel, con la sua aria sempre da cane bastonato…

 

Intanto le ore volavano… erano ormai prossimi all’arrivo.

 

J: “Senti… m-mi farebbe p-piacere risentirti mentre sei a L.A. …” Cosa fai cretino! Ti metti anche a balbettare adesso! c***o!!!… mi sento come un ragazzino al primo appuntamento!

G: Non può essere! Guarda com’ è imbarazzato! …non ci posso credere vuole rivedermi… e io? Cosa voglio? Meglio se non ci penso… se no finisco per farmi arrestare!!! “ Dipende da te Jimmy… come ti ho detto sono in vacanza… non ho grossi impegni…ma non voglio che tu ti senta obbligato… anche se mi piacerebbe stare ancora un po’ con te…”

J: “E’ un si ?”

G: “E come potrei dirti di no James Marsters… ti sei guardato allo specchio recentemente?” meglio buttarla sul ridere… sono così contenta che gli salterei addosso! non possibile!!! ma sempre lì penso!!!!! il mio è un chiodo fisso ormai!!! No…meglio lasciar stare i chiodi… se no è ancora peggio!!! “facciamo così… ti lascio il mio numero di cellulare… quando ti va… fatti sentire… ti prometto che ci sarò”

 

Rimasi quasi abbagliata dal suo sorriso… era contento e si vedeva… possibile che gli piacessi… stentavo ancora a crederci… lui mi faceva impazzire… ma non potevo dirglielo così… mi avrebbe preso per matta!!

 

L’avrebbe chiamata sicuramente… voleva rivederla in una situazione diversa… senza tutto quel casino… quella ragazza gli piaceva da morire… tutte quelle ore a parlare… gli sembrava di conoscerla da una vita… era molto tempo che non si trovava così bene con qualcuno…

 

Si salutarono con un abbraccio, baciandosi sulle guance… come se fossero vecchi amici… entrambi speravano che la loro storia non finisse lì…

 

Telefonò a Bree per informarla dell’arrivo…chiamò un taxi e diede l’indirizzo… finalmente era arrivata… Los Angeles… quanto le era mancata!!!

 

2. LA CITTA’ DEGLI ANGELI

 

Trovò Bree ad aspettarla…aveva visto arrivare il taxi e si era precipitata per darle una mano con i bagagli… mollò tutto e corse ad abbracciare l’amica… erano parecchi mesi che non si vedevano.

 

B: “Ciao Genio! Come stai? Come è andato il viaggio? …”

G: Era un fiume in piena come al solito “Piantala di chiamarmi genio! Sto bene… anche se sull’orlo della pazzia! …e Il viaggio è andato divinamente… “ Le ultime parole le aveva dette con un sorriso che andava da un orecchio all’altro… tanto che l’amica la guardò in modo sospettoso…

B: “Divinamente… in che senso?”

G: “Bree… ho passato ore su un aereo… possiamo entrare in casa? Vorrei farmi una doccia e cambiarmi… Prometto che dopo ti racconto tutto…”

 

Portarono le valige nella sua camera… ne aprì una e prese un cambio di biancheria, paio di pantaloncini e una maglietta… poi si avviò verso il bagno… la sua amica era sempre lì con un’espressione che per poco non la fece morire dal ridere…la curiosità è una brutta bestia… sorridendo entrò in bagno…

 

B: “Allora???”

G: “Bree, ma sei impazzita? Mi hai fatto venire un colpo!!!” Non aveva neanche fatto in tempo a mettere un piede in cucina, che la sua amica tornò subito all’attacco…

B: “Allora? Vuoi raccontarmi tutto sì o no??? … sto morendo di curiosità!”

G: “Non ti facevo così assillante…” Sorrise e con fare indifferente si avvicinò al frigorifero per prendersi qualcosa da bere… Guarda che faccia che ha… va a finire che fra un po’ mi tira qualcosa addosso…

B: Guardala come si sta divertendo… io sto morendo di curiosità… e lei si diverte a tenermi sulle spine… “Certo che sei proprio stronza!!! L’hai detto tu che mi avresti raccontato tutto…”

G: “Va bene… se ci tieni proprio a saperlo… te lo dico… in aereo ho incontrato Spike” Ma che fa sviene??? Oddio… adesso muoio! cominciò a ridere senza riuscire a trattenersi.

B: “Giu… sei sicura di sentirti bene??? Il viaggio così lungo… la stanchezza… Ma che cavolo di aereo hai preso?” Si era avvicinata per metterle una mano sulla fronte, come a voler controllare che non avesse la febbre.

G: “sto divinamente bene… te l’ho già detto. Ho preso un volo della British e ho passato tutto il tempo a chiacchierare con Spike”

B: “Spike? Non lo stesso Spike che penso io spero! Mi stai prendendo per il culo!!!” se continua con da storia mi fa davvero inc*****e!

G: “In effetti… è vero… ti sto prendendo in giro… “

B: “Grazie! E me lo vieni anche a dire…”

G: “Hai ragione… scusa… comunque non ti ho detto una bugia… ho davvero incontrato James Marsters… e abbiamo davvero parlato per tutto il tempo”

B: “E …”

G: “E… è molto simpatico… divertente… ironico… carino… bello da mozzare il fiato… “ E… avevo una voglia matta di saltargli addosso! Ma questo all’amica non l’avrebbe detto.

B: “E… “

G: “E… basta! Abbiamo solo parlato… è stato fantastico, ma la cosa è finita lì…”

B: “Quando lo rivedrai?”

G: “Chi ti dice che lo rivedrò?” dall’espressione scettica… era evidente che l’amica non ci credeva “…non so se e quando lo rivedrò… questo dipende da lui…”

B: “Perché… non sai come rintracciarlo?”

G: “No… gli ho lasciato il mio numero di cellulare… se ne avrà voglia si farà sentire… altrimenti è stato bello lo stesso” Mentre diceva queste parole, avvertì una fitta allo stomaco… lei voleva rivederlo…eccome se voleva rivederlo!

B: “E se lui non si fa sentire? Tu cosa farai?”

G: “Niente… te l’ho già detto… dipende da lui”

 

G: “A proposito… dov’è Ben?” Aveva cambiato discorso… non voleva pensare a James… era vero se lui non si fosse fatto sentire… lei non avrebbe fatto niente per rintracciarlo… e questo chissà perché le faceva un male tremendo.

B: “E’ a casa di un suo amico a studiare… Lo passerà a prendere Paul quando rientra dal lavoro”

 

Cominciarono a parlare del marito… dell’andamento scolastico del figlio… di come stava crescendo… e di tutto ciò che era successo in quei mesi in cui lei era stata assente…

B: “Sai, Paul mi ha detto che il grande capo vorrebbe parlarti uno di questi giorni…”

G: “A proposito di cosa?”

B: “Non lo so di preciso… penso che riguardi quella proposta di un tuo trasferimento qui a Los Angeles…comunque sarà lui a dirtelo”

G: “Ok! …A proposito… domani mattina andiamo a fare la spesa… non avrai intenzione di farmi mangiare per tutto il mese le vostre schifezze… “ disse sghignazzando, ricevendo in cambio una linguaccia.

 

Verso sera arrivarono Paul e Ben che si precipitò subito a salutarla, saltandole addosso…dopo aver stampato un sonoro bacione sulla guancia del ragazzino… si avvicinò per abbracciare l’amico… che sicurezza che le davano quelle forti braccia… ma, ogni volta che lo vedeva non poteva fare a meno di pensare a suo fratello e a quanto le mancasse…

 

P: “Ciao Giu, ben tornata a casa”

G: “Ciao ragazzone, ma tu non invecchi mai?” Si sorrisero complici… come sempre bastavano poche parole, un semplice scambio di battute, per riallacciare quell’intesa meravigliosa che c’era fra loro…

 

Mentre i due uomini andavano a darsi una ‘rinfrescata’, raggiunse Bree in cucina…

A cena parlarono molto raccontandosi quello che era successo mentre erano stati lontani… la conversazione continuò per un po’ anche dopo… Paul le disse che Gerald Harris voleva fissare un appuntamento con lei per discutere personalmente un suo eventuale trasferimento… gli rispose che ci avrebbe pensato… poi si ritirò nella sua stanza per cominciare a disfare le valige.

 

Aveva ormai finito di mettere a posto la sua roba… si preparò per andare a letto… era davvero stanca… il viaggio… il cambiamento di fuso… pensò a quello che le aveva detto Paul, il Presiedente… il Grande Capo, voleva chiederle personalmente di trasferirsi a Los Angeles… Perché non accettava? In fondo cosa la tratteneva?… Stava quasi per addormentarsi quando un altro pensiero si fece largo nella sua mente… lui non si è fatto sentire…

 

La mattina dopo venne svegliata da Ben… l’avrebbe strozzato volentieri… stava facendo un chiasso infernale… aveva ancora sonno, risentiva ancora del cambiamento di orario…

 

Ben: “La mamma mi ha detto di svegliarti, perché dobbiamo andare a fare la spesa se no diventa tardi…”

G: “Ok!… Ok!... ho capito mi alzo, datemi il tempo di fare una doccia e arrivo!”

 

Scese dopo una ventina di minuti, era rimasta più del solito sotto il getto dell’acqua… aveva bisogno di svegliarsi… prese il cellulare e controllò se ci fossero chiamate… niente… non l’aveva cercata nessuno.

 

Dopo aver fatto colazione, andarono al centro commerciale… fecero la spesa e poi finalmente si decisero a tornare a casa… era ormai quasi ora di pranzo…

 

Nel pomeriggio aiutò Ben a ripassare matematica… aveva un po’ di problemi con quella materia… poi raggiunse l’amica in giardino…

 

Visto che quella sera toccava a lei cucinare… chiese cosa volessero mangiare e madre e figlio gli risposero in coro la pasta con il bacon… le venne da ridere mentre pensava alla ‘carbonara’ ridotta a ‘pasta col bacon’…

 

Dopo cena si ritirò abbastanza presto in camera sua… accese il portatile… controllò la posta… bighellonò un po’ in giro per la rete… poi si stese sul letto a leggere.

Non aveva voglia di uscire… né di vedere gente, in quegli ultimi tempi ne aveva vista anche troppa… aveva bisogno di disintossicarsi.

 

Non si è fatto sentire neanche oggi…

 

 

3. L’ANGELO

 

Sabato mattina... venne svegliata di nuovo da Ben che voleva salutarla… erano venuti i nonni a prenderlo, avrebbe passato il week-end con loro… si vestì velocemente e scese anche lei… voleva salutare i genitori di Paul, erano stati carissimi amici di sua madre ed era molto tempo che non li vedeva…

 

Dopo che Ben fu andato via, diede una mano alla coppia che stava lavorando in giardino… era un bel pezzo che non faceva lavori manuali e verso mezzogiorno si sentiva distrutta… stavano rientrando in casa, quando sentì il cellulare suonare…

 

G: “Pronto…”

J: “Ciao, sono James… ti ricordi di me?”

G: “Certo che mi ricordo di te! E come potrei scordare il mio vampiro preferito!” Quanto ti adoro!!! …non ti sei dimenticato! Rispose con un cenno affermativo alla domanda silenziosa dell’amica, che aveva già intuito dalla sua espressione felice chi ci fosse dall’altra parte…

J: “Scusa se non mi sono fatto sentire prima, ma sono davvero incasinato… Hai impegni per stasera?”

G: “No! Nessun impegno… perché dove mi porti???” Calmatiiiii!!! Se no chissà cosa pensa! E’ na parola… sono così contenta che mi metterei a saltare!

J: “A cena e poi un po’ in giro… “ sembra contenta di sentirmi… meno male… ho fatto bene a chiamarla…

G: “Ti piace la cucina italiana?”

J: “Sì… perché… vuoi andare in un ristorante italiano?” mah!… che strana domanda…

G: “Beh… veramente la mia idea era un’altra… se ti piace mangiare italiano… e ti fidi delle mie doti di cuoca…” ihihihihihih “potresti venire qui… ceniamo e poi andiamo dove vuoi” C***o! l’ho invitato senza chiedere il permesso a Bree e Paul, porcaccia… mi sono dimenticata che non sono a casa mia…

J: “A casa dei tuoi amici… va bene, se non ci sono problemi…”

G: “Figurati… nessun problema!” spero! “sono simpatici… anche se Bree è la curiosità fatta persona… quindi preparati ad un terzo grado in piana regola!” Che dici, cretina! Così lo spaventi!

J: “Ahahahah… Ok!… dammi l’indirizzo… per le 7 va bene?” speriamo bene...

Gli diede l’indirizzo di casa Sutter e si salutarono… non stava più nella pelle dalla gioia… entrò in cucina per dirlo anche ai suoi amici…

 

G: “Bree… Paul, devo dirvi una cosa… “ si sentiva molto imbarazzata… aveva appena invitato qualcuno a casa loro, senza chiedere il permesso!

B/P: “Cosa c’è, Giu…” risposero un po’ preoccupati, vista l’espressione dell’amica…

G: “Ecco… io… scusatemi ma… ho… invitato James a cena qui… senza chiedervi niente…”

B: “Non preoccuparti! Hai fatto bene” disse Bree, mentre lanciava un’occhiata maliziosa all’amica.

P: “Davvero Giu, nessun problema… lo sai che questa è come se fosse casa tua… e poi hai invitato un attore, non un serial killer…”

G: “Grazie… siete due tesori “ li abbracciò tirando un sospiro di sollievo…e se non fossero stati d’accordo? …non ci voleva neanche pensare!

 

Mentre pranzavano, decise insieme a Bree il menù della serata…

G: “Come primo ci vedrei bene delle lasagne… così può mangiarle con forchetta e coltello come fa Paul, senza sentirsi in imbarazzo…” sorrise all’amico.

B: “Whao!... lasagne! E come secondo?” aveva già l’acquolina in bocca, l’amica faceva delle lasagne fantastiche!

G: “Avevo pensato ad un arrosto al cartoccio… ma ci sono i funghi e non so se gli piacciono… quindi opterei per un arrosto normale, solo con gli aromi. Come contorno non saprei… patate al forno? Insalata verde? Non so… scegliete voi…”

B: “Patate… e da bere?”

G: “Qui sta il vero problema… se fossimo in Italia sarebbe facile… un lambrusco di buona qualità, si sposa sia con le lasagne che con l’arrosto… ma qui sinceramente non saprei cosa scegliere… Fra l’altro non so neanche se beve vino…” Si ricordava di aver letto da qualche parte che non beveva alcolici… ma non ne era molto sicura.

P: “Che tipo di vino è questo lambrusco? Magari si può trovare qualcosa di simile”

G: “Ce ne sono due tipi… uno un po’ più secco, l’altro più dolce… comunque è un vino rosso amabile, frizzante all’inizio, con retrogusto fruttato…”

P: “Non ti facevo così esperta… vedrò cosa riesco a trovare… con la tua descrizione non dovrebbe essere molto difficile”

B: “Comunque se non beve vino… c’è sempre della birra” sorrise allo sguardo inorridito dell’amica “e in alternativa… acqua”

G: “Il dolce sceglietelo voi… mi raccomando niente di pesante… altrimenti non ci alziamo più dalla sedia!”

B: “Bene! Allora dividiamoci i compiti… Giu cucina… io l’aiuto e tu Paul procuri il vino e il dolce!” Battè le mani estasiata… come le piaceva quella situazione… adorava guardare la sua amica cucinare, ogni volta imparava qualcosa… e poi avrebbe avuto ospite a casa sua un attore famoso… non era mica una cosa da poco!

 

Erano le 7 meno cinque… bene! era stato puntuale… parcheggiò nel vialetto di accesso… prese i due mazzi di fiori, uno per Giulia e l’altro per la padrona di casa e si diresse verso l’ingresso. Era nervoso… voleva rivedere quella ragazza fantastica… ma avrebbe preferito farlo in un posto più anonimo, non a casa dei suoi amici… gli sembrava un po’ troppo ‘ufficiale’…

 

Non fece in tempo a suonare il campanello che la porta si aprì… si trovò davanti un uomo più alto di lui, ben piantato, sulla quarantina che gli sorrideva e gli porgeva la mano.

 

P: “Ciao, tu devi essere James. Io sono Paul... accomodati”

J: “Ciao, Paul… felice di conoscerti” sorrise stringendogli la mano

 

Appena entrato, gli venne incontro una donna bionda, di qualche anno più grande di Giulia, che lo squadrò senza imbarazzo dalla testa ai piedi… facendolo quasi arrossire.

 

B: “Ciao, James… benvenuto, io sono Sabrina… ma puoi chiamarmi Bree come fanno tutti”

J: “Felicissimo di conoscerti, Bree” le rispose porgendole uno dei due mazzi di fiori

B: “Grazie. Sono bellissimi!” gli sorrise estasiata… ha ragione Giu… è stupendo… mamma che occhi che ha… “Giuuuu… ti sei persa???” Urlò per chiamare l’amica ancora in cucina

 

Uscì dalla cucina… come lo vide si fermò un attimo… era rimasta senza fiato… indossava dei jeans scuri e una camicia chiara fuori dai pantaloni… la stava guardando con un’espressione indecifrabile… un mezzo sorriso… e la testa leggermente inclinata… se non fosse stato per il colore della camicia… avrebbe giurato di trovarsi davanti Spike!

 

La vide uscire dalla cucina e fermarsi un attimo a guardarlo… indossava dei jeans a vita bassa e una corta maglietta bianca che le lasciava scoperto l’ombellico… era bellissima…

 

G: “Ciao…” Madonna… è sempre più bello… chissà se si rende conto dell’effetto che mi fa!!! Piantala… con sti pensieri scema, se no ricominci con la mania di saltargli addosso!!!!!!!!

J: “Sei splendida…” le rispose mentre le porgeva con un mezzo inchino il mazzo di fiori.

G: “Grazie. Sei stato molto carino…” gli disse prima di dargli un bacio sulla guancia…

 

Intanto Bree guardò Paul con uno sguardo complice… stavano pensando più o meno la stessa cosa… quei due erano innamorati pazzi… anche se non se ne erano ancora accorti… a loro la cosa sembrava talmente evidente che per poco non scoppiarono a ridere.

 

La cena procedeva in modo splendido, fecero onore a tutto quello che aveva preparato e come aveva pensato James non bevve alcolici, non lo fece neanche lei… in compenso Bree e Paul si scolarono una bottiglia di vino…

 

J: “Complimenti Giu… sei una cuoca fantastica! Dove hai imparato?”

G: “Da mio padre, a lui piaceva moltissimo cucinare e ha trasmesso questa passione a me”

B: “Le lasagne erano buonissime… prima o poi dovrai insegnare anche a me come si fanno!”

G: “Sei una testona Bree… quante volte te l’ho fatto vedere… è che tu non vuoi mai provare!”

B: “Va bene, la prossima volta le faccio io… ma se poi non sono buone non ammazzatemi!!!”

 

Paul li osservava senza dire molto… interveniva solo ogni tanto per dire la sua… c’era un’atmosfera fantastica quella sera e James gli piaceva tantissimo… a dire la verità all’inizio era stato un po’ prevenuto… pensava che fosse il solito divo pieno di sé… ma aveva dovuto ricredersi era molto simpatico ed era facile trovarsi bene con lui… si trovò a sperare che nascesse davvero qualcosa tra lui e Giulia… quei due si completavano a vicenda… anche se ancora non se ne rendevano conto… Si riscosse dai suoi pensieri… c’era qualcosa che doveva chiederle… era un po’ titubante, non voleva farla arrabbiare!

 

P: “Scusate… c’è una cosa che devo chiederti Giu… ieri ho parlato con Gerald a proposito di quell’appuntamento… lui sarebbe disponibile lunedì pomeriggio o giovedì… io ti consiglierei giovedì, sarebbe più comodo…” l’aveva detto tutto di un fiato e adesso aspettava imbarazzato la risposta dell’amica.

G: “Perché sarebbe più comodo giovedì” E’ troppo imbarazzato… qui c’è sotto una fregatura… oppure qualcosa che non ha il coraggio di chiedermi…

P: “Beh! Ecco… vedi… per giovedì è stato organizzato un seminario con gli studenti vincitori delle borse di studio e…” perché non ho il coraggio di chiederle se le va di fare da relatore? perché sono così sicuro che mi dirà di no?

G: “Seminario? Su che tema?” dai Paul sii uomo e chiedimelo!!!

P: “l’ hacking…”

G: “Cosa????? Fate un seminario sugli hacker??? Non è possibile!!!” cominciò a ridere come una matta.

P: “Mi piacerebbe molto che tu intervenissi… ti interessa?” si sentì sollevato… era allettata dalla cosa e si vedeva…

G: “Paul! Adorabile bastardo! certo che mi interessa… ma tu questo lo sapevi fin dall’inizio vero? basta che mi garantisci che non mi arrestano dopo…”

 

James non aveva capito molto quello scambio di battute… sapeva poco del lavoro di lei… ma cosa c’entrava il seminario con gli hacker? era un po’ sconcertato…

 

G: “Jimmy… c’è qualcosa che non va? Hai una faccia che è tutto un programma” gli disse continuando a ridere

J: “Niente… è che mi stavo chiedendo cosa c’entrasse il seminario con gli hacker… bah!”

 

Scoppiarono a ridere tutti… evidentemente non aveva capito…

 

G: “Seminario, nel senso di riunione di studio… non di scuola per preti…” gli sorrise dolcemente per fargli capire che non voleva prenderlo in giro… ma solamente spiegargli la cosa. “la società per cui lavoriamo Paul ed io, finanzia delle borse di studio in diverse università… periodicamente vengono organizzati dei seminari per fare il punto della situazione… cioè controllare se le borse di studio sono state assegnate correttamente… e se fra gli studenti c’è qualche elemento da seguire in modo particolare…si sceglie un argomento abbastanza provocatorio e si osserva come i partecipanti si relazionano con esso… tutto qui”

J: “Sei un tesoro!” le lanciò un bacio per ringraziarla… “c’è un’altra cosa che non capisco… perché dovrebbero arrestarti dopo?”

P: “Perché lei è stata un hacker in passato. Scommetto che il nostro amico Bill ha ancora un ottimo ricordo di te… vero Giu?”

J: “Un hacker? davvero???” quante altre sorprese hai in serbo per me tesoro?

G: “Quella dell’arresto era una battuta… ho già saldato il mio debito con la società… però l’argomento mi interessa sempre… soprattutto mi incuriosisce il parere delle nuove generazioni”

 

Aveva notato l’espressione incuriosita di James… ma non voleva continuare sull’argomento… almeno non lì… voleva stare un po’ da sola con lui… voleva toccarlo… baciarlo… fare l’amore con lui… era arrivato il momento di uscire… aveva bisogno di aria… forse così tutto quel casino che aveva in testa si sarebbe un po’ calmato!

 

J: perché mi guardi così?… è come se mi stessi accarezzando con lo sguardo… cosa stai pensando?…Oddio!!!…mi manca l’aria… devo uscire di qui!!!

 

Aiutò Bree a sparecchiare, mentre i due uomini erano usciti in giardino a fumarsi una sigaretta. La cena era stata perfetta… la compagnia eccezionale… James era entrato subito in sintonia con i suoi due amici… avevano idee simili su molti argomenti e perciò la conversazione era stata molto gradevole… ma adesso voleva uscire… voleva stare da sola con lui…

 

B: “Avevi ragione su tutto! è simpatico… carino… bellissimo!!!”

G: “Sì è… decisamente affascinante! ho visto sai le occhiatine che gli lanciavi ogni tanto… pensavi che non me ne fossi accorta?”

B: “Beh... l’importante è che non se ne accorto lui! ma come avrebbe potuto... aveva occhi solo per te!” disse ridendo

G: “Vado a chiedergli dove vuole portarmi... così vedo cosa mettermi... speriamo non in un posto affollato...”

B: “Secondo me no... avrà voglia di stare un po’ da solo con te... dopo che ha dovuto sorbirsi noi per tutta la serata!”

G: guardò la sua amica che le sorrideva maliziosa “Spero proprio che tu abbia ragione... anch’io voglio stare un po’ da sola con lui” Ecco! l’aveva ammesso... adesso non poteva più tornare indietro! Si avviò verso l’esterno...

B: “Giuu” la chiamò prima che uscisse “prenditi un mazzo di chiavi... e se stasera non dovessi rientrare... non preoccuparti... non c’è problema” non potè fare a meno di sorridere alla faccia sbalordita dell’amica.

 

G: “James... noi abbiamo finito... se vuoi possiamo anche andare... se mi dici dove mi porti... vado a cambiarmi” gli chiese posandogli una mano sulla spalla

J: si girò e le sorrise, guardando malizioso il suo abbigliamento le disse “stai benissimo così... al massimo prendi un cardigan... non si sa mai ti venisse freddo dopo...”

G: “freddo? James Marsters dove vuoi portarmi al polo nord???” si era abbassata e gli aveva cinto le spalle sussurrandogli quelle parole... prima di rialzarsi gli mordicchiò per un attimo il lobo dell’orecchio... non aveva resistito la tentazione era troppo forte!

 

Lui si alzò subito dopo... fece un respiro profondo... dovevano andare via di lì... non voleva baciarla davanti ai suoi amici... e non avrebbe resistito ancora molto.

 

Prese il cardigan e le chiavi e lo raggiunse vicino alla sua macchina... salutarono con un cenno i due amici e salirono in macchina... erano finalmente soli...

4. IL DEMONE IN ME

 

Era la prima volta che erano da soli... e per giunta in uno spazio ristretto come l’abitacolo di un auto... la tensione era altissima... restava solo da vedere chi dei due avrebbe avuto il coraggio di fare il primo passo...

 

J: Aveva preso la sua mano e se l’era appoggiata sulla gamba... stava giocando da un po’ con le sue dita quando le chiese “Ti piace il mare di notte?” Aveva quasi sussurrato quelle parole... non voleva spezzare quell’atmosfera fantastica che si era creata...

G: “Sì... molto... mi da un infinito senso di pace... ma purtroppo non mi capita spesso di vederlo” si girò a guardarlo... stava sorridendo... intrecciò le dita con le sue... lo sentì stringere... “Stiamo andando al mare Jimmy?”

J: “Sì... “

G: Sembrava esitante, come se temesse che non approvasse la sua scelta... “Dove?”

J: “A casa mia... abito vicinissimo al mare... a dire la verità ce l’ho proprio davanti...” Cosa penserà adesso, che la sto portando lì perché voglio fare l’amore con lei? ... e perché non dovrebbe pensarlo... visto che è esattamente ciò che voglio... e lei?... lo vorrà anche lei?... il mio istinto mi dice di sì... devo stare calmo... non devo affrettare le cose...

G: “Perché?” Voglio sentirtelo dire... così saprò che non mi sono sbagliata... lo so che lo vuoi anche tu... lo sento...

J: “Perché... ho voglia di passare un po’ di tempo da solo con te ... e voglio farlo in un posto e in una situazione che mi piace tantissimo” aveva risposto in modo tranquillo...

G: Non si è sbilanciato troppo... forse teme la mia reazione...ok... facciamo come vuoi tu tesoro... non affrettiamo la cosa... “Ecco il perché del cardigan...” rispose con lo stesso tono...

 

Erano arrivati… o non abitava molto lontano… o lei non si era resa conto del tempo che passava…

Mise la macchina in garage… le si avvicinò e mano nella mano si avviarono verso la spiaggia… era davvero vicinissima…

 

Una volta in spiaggia, guardarono l’oceano… le onde si infrangevano a riva, ma se allungavano lo sguardo vedevano solo una enorme massa scura… non riuscivano a vederlo… però lo sentivano… sembrava il respiro di un gigante addormentato…

 

Si sedette sulla sabbia… lui era ancora in piedi… chissà a cosa stava pensando… lo sentì muoversi… si girò per guardarlo e si accorse che non si stava sedendo di fianco a lei ma dietro… mise le mani sulle gambe affianco alle sue e appoggiò la schiena sul suo petto… lui la strinse ancora di più…

 

Silenzio… solo il rumore del mare… stavano assaporando entrambi la sensazione di quel caldo abbraccio e non servivano parole…

 

Dopo un tempo che le parve infinito… lui appoggiò il mento sulla sua spalla… il viso vicinissimo al suo… riusciva a sentire il suo profumo…

J: “E’ vera quella storia dell’hacker? era curioso e non riusciva a nasconderlo…

G: “Sì… è vera…”

J: “Hai detto che hai già pagato il tuo debito… ti hanno presa?”

G: “No… mi sono costituita… se era per loro mi stavano cercando ancora adesso…” quella cosa la faceva ancora sorridere…

J: “Perché…”

G: “Perché i miei erano solo atti dimostrativi… e dopo l’ultima eclatante intrusione non aveva più senso continuare… ormai avevo dimostrato ciò che volevo…”

J: “E cioè…”

G: “Che non esistono sistemi inviolabili… è solo questione di tempo… per alcuni ne basta poco… per altri ce ne vuole di più… ma alla fine cedono tutti…” si era alzata… e stava sorridendo… si sedette sulle sue gambe incrociandogli le proprie dietro la schiena… avvicinò il viso e lo baciò…

 

Finalmente!… all’inizio fu dolce… delicato… sensuale… poi man mano si fece più intimo… più profondo… gli prese il viso fra le mani… era come se volesse divorarlo… aveva fame di lui… e lui si lasciava divorare… rispondendo con la stessa passione…

 

J: “Andiamo in casa… “ le sussurrò appena si staccarono per riprendere fiato…

G: “Sì… forse è meglio “ gli disse lei prima di riprendere a baciarlo… dopo un po’ si alzarono e ancora abbracciati, si diressero verso la casa…

 

Non fece in tempo a chiudere la porta, che lei riprese a baciarlo… lui le mise le mani sui fianchi e l’attirò contro di sé… il contatto con il suo corpo lo elettrizzava…

 

G: Gli aveva sbottonato la camicia e stava facendo scivolare le mani sul suo torace liscio “sbaglio o abbiamo messo su pancetta signor Masters? Dove sono finiti gli addominali scolpiti di Spike? “ Non potè fare a meno di prenderlo in giro… in effetti qualche chilo in più c’era…

J: “Hai ragione!… mi sa che dovrò fare un po’ di palestra… te lo immagini Spike con la pancetta? Non me lo perdonerebbe nessuno… è la sua croce è essere attraente ed atletico!!! [I don't wanna be this good looking and athletic. We all have crosses to bear. (Spike – 7.20 – Touched)]

 

La prese per mano e la condusse di sopra… una volta in camera riprese a baciarla… le sfilò la maglietta e le slacciò il reggiseno… poi la fece stendere sul letto… lei nel frattempo gli aveva tolto la camicia… era bellissimo…

 

Non riusciva a pensare a niente… solo a lui… alle sue mani che l’accarezzavano… alla sua bocca che esplorava la sua pelle… a quegli occhi che diventavano sempre più scuri…

 

Non riusciva a pensare a niente… solo a lei… alla sua pelle sotto le sue labbra… al desiderio che cresceva sempre di più…

 

Le sfilò i jeans… gli slip… mentre le sue carezze si facevano sempre più insistenti… la sentì gemere al suo tocco…

 

La stava facendo impazzire… le sue mani… la sua bocca… se le sentiva dappertutto…

 

Si finì di spogliare anche lui… poi riprese a baciarla sul seno mordicchiandola e giocando con la lingua sui suoi capezzoli… poi lentamente cominciò a scendere…

 

La sua era una dolce tortura… la sua lingua giocava col bocciolo del suo piacere… gli mise le mani fra i capelli e inarcò i fianchi per attirarlo verso di sé… quasi urlò quando lui infilò due dita dentro di lei…

 

Lo staccò di colpo… doveva fermarlo… lo voleva sentire dentro di sé…

 

Si era irrigidita… lo staccò violentemente da lei… si sollevò e riprese a baciarla… poi si staccandosi allungò la mano verso il cassetto del comodino…

 

G: quando vide cosa aveva preso, sorrise… “Non ce ne bisogno… ho già preso le mie precauzioni… ma se ti fa sentire più sicuro… usalo pure…”

 

Rimise il profilattico nel cassetto e riprese a baciarla… entrò in lei con un’unica spinta… la sensazione fu bellissima… si sentiva come un naufrago che riusciva a raggiungere la riva…

 

Lo sentì entrare in lei… ad ogni spinta si immergeva più a fondo… ondate di piacere puro la sommergevano… gli accarezzò la schiena, stando attenta a non graffiarlo… lo afferrò stringendolo per i fianchi… raggiunse l’apice urlando il suo nome… lo vide sorridere e poco dopo sentì venire anche lui…

 

Non si staccò subito… voleva assaporare quella sensazione fino in fondo… appoggiò i gomiti di fianco alla sua testa e la guardò negli occhi sorridendole… ogni tanto si muoveva ancora dentro di lei… lentamente… con dolcezza… fino in fondo…

 

Anche lei gli sorrise… gli mise le mani sulla nuca e l’attirò verso di se… fu un bacio tenerissimo… come a volerlo ringraziare per quella fantastica prima volta…

 

…era sveglia… il chiarore dell’alba entrava dalla finestra… si girò lentamente a guardarlo… era bellissimo… un leggero sorriso sulle labbra… sembrava un angelo… aveva voglia di toccarlo… di sentire la sua pelle sotto le dita… lentamente cominciò ad accarezzargli il torace… doveva fare piano… non voleva svegliarlo… incapace di resistere sostituì la bocca alle mani… tracciò una linea con la lingua, fino all’ombellico… lo sentì gemere e si fermò di colpo… Bene! non si è svegliato… riprese la sua esplorazione… senza fretta, voleva assaporare quelle sensazioni il più a lungo possibile… sapeva che appena le sue carezze si fossero fatte più insistenti… si sarebbe svegliato…

 

Era ancora addormentato… ma il suo corpo cominciava a reagire… era eccitato… lo sentì gemere di nuovo… un lungo gemito di piacere… mentre le sue labbra lo avvolgevano sentì la sua mano posarsi sulla spalla e fermare il suo movimento… si è svegliato…

 

La fece sdraiare sotto di sé… cominciò a baciarla selvaggiamente… entrò in lei con violenza… e con brutale tenerezza continuò ad affondare in lei…

 

G: Oddio! Non può essere… se non sapessi che è impossibile… direi che sto facendo l’amore con Spike!… si lasciò andare a quella passione animale che li aveva invasi…

 

L’orgasmo… violento e devastante… li lasciò senza fiato… erano entrambi stesi sul letto, sudati e col respiro affannato… quando lui sorridendole spalancò le braccia… lei appoggiò la testa al suo petto rannicchiandosi nel suo abbraccio… sentiva il suo cuore, batteva furiosamente… sorrise… non era la sola ad essere rimastra stravolta da quello che era appena successo…

5. IL GIORNO DOPO

 

Provava una meravigliosa sensazione di calore… si sentiva divinamente… appagata ed in pace con se stessa… era molto tempo che non provava qualcosa di simile… aprì gli occhi e si trovò davanti il volto sorridente di James… era già sveglio e la stava guardando…

 

Si svegliò con la sensazione di qualcosa appoggiato sul petto… aprì gli occhi e la vide… dormiva tranquillamente… un braccio intorno al suo torace, per tenerlo stretto… le accarezzò i capelli, poi la strinse fra le braccia e le diede un tenero bacio sulla fronte… era parecchio tempo che non si sentiva così bene con qualcuno… si sta svegliando…

 

J: “Buon giorno!”

G: “Ciao… che ore sono?” gli sorrise e si stiracchiò come una gatta soddisfatta…

J: “Le 8.10…” si abbassò a baciarla… “Vuoi fare prima tu la doccia?” … altro bacio…

G: “No… vai pure…” l’aveva baciata di nuovo… gli accarezzò il viso… sentendo sotto le dita la ruvidezza della barba… le venne da ridere…

J: “Perché ridi?”

G: “Niente… solo che è la prima volta che vedo l’ombra della barba sul tuo viso…” Lui strofinò la guancia sulla sua e poi la baciò ancora… lei si spostò per lasciarlo alzare… se continuavano così la doccia non l’avrebbe fatta nessuno dei due…

 

Si alzò e si diresse verso il bagno… aprì l’acqua nella doccia… mentre il getto gli sferzava la pelle, pensava alla ragazza sdraiata nel suo letto… la conosceva da pochi giorni, eppure raramente si era trovato così subito in sintonia con qualcuno… avevano parlato molto scoprendo di avere tante cose in comune ma anche punti di vista diversi… voleva conoscerla meglio… lei non parlava molto di se stessa e lui voleva sapere tutto… non solo per curiosità… e che non riusciva a capirla… a volte era tenera e dolce, altre passionale e selvaggia, altre ancora la sentiva distante, come se non fosse lì… era un mistero, ma l’affascinava molto e non voleva lasciarla andare…

 

Mentre lui faceva la doccia, sdraiata sul letto pensava alla notte appena trascorsa… lui era stato una piacevole sorpresa… tenero… sensuale… passionale… selvaggio… era come se le leggesse dentro… difficilmente le era capitato di avere un’intesa simile con un uomo… almeno, mai così presto!

 

G: “E adesso? Cosa faccio? Sto giocando con il fuoco…” aveva parlato, ogni tanto le capitava di esprimere a voce alta i suoi pensieri, meno male che lui non era lì a sentirla!… Sei sempre la solita Giu! … prima non vedi l’ora di saltargli addosso… adesso ti fai le paranoie perché l’hai fatto… vedi di piantarla e goditi quest’uomo fantastico… poi si vedrà!…

 

J: Uscì dal bagno con un asciugamano intorno ai fianchi, aveva i capelli ancora umidi e si era fatto la barba… “la doccia è tutta tua… per colazione vanno bene caffè, succo di arancia e frittelle? o preferisci i biscotti?”

Le chiese… gli venne da sorridere mentre osservava l’espressione con cui lo stava guardando…

 

G: “Caffè e biscotti… niente frittelle, grazie” quasi si strozzò nel rispondergli… si sentiva un nodo in gola… deglutì… cercando di calmare i pensieri che l’avevano assalita nel vederselo davanti così…

 

Fece una rapida doccia, senza lavarsi i capelli, ci avrebbe messo troppo ad asciugarli… entrò in camera, si rimise gli abiti della sera prima e uscì per raggiungerlo… mentre scendeva si guardò un po’ intorno… sul pianerottolo c’erano altre due porte… probabilmente un’altra camera ed un bagno… al pian terreno un grande salone, una porta finestra che probabilmente dava su terrazzo, una porta chiusa, un’altra porta… sicuramente quella della cucina, si sentivano dei rumori che provenivano da lì…

 

Si fermò sulla soglia ad osservarlo… stava mettendo in tavola delle frittelle… le aveva fatte lo stesso… evidentemente aveva fame… la sua espressione era seria mentre lo guardava… era fantastico… aveva addosso solo un paio di jeans… il sole che entrava dalla finestra lo inondava di luce… era talmente bello da farle male…

 

Ancora prima di girarsi capì che lo stava fissando… sentiva il suo sguardo sulla pelle con una intensità tale da dargli i brividi… incrociò i suoi occhi, non stava sorridendo… chissà cosa stava pensando… mise con calma le frittelle nel piatto… e si girò per prendere i biscotti e il caffè…

 

Gli si avvicinò alle spalle… lo abbraccio cingendogli la vita e gli diede un bacio in mezzo alle scapole… sapeva di buono… lo strinse ancora di più… non riusciva a smettere di toccarlo…

 

Posò la caffettiera e la scatola dei biscotti… le prese le mani e allentò la sua stretta… poi si girò e cominciò a baciarla… lei rispose al bacio… era lento… molto lento… quasi esasperante… si stavano dicendo più con quel bacio di quanto si sarebbero mai detti a parole… conteneva anche la domanda che nessuno dei due aveva il coraggio di fare: …e adesso …cosa facciamo?

 

J: “Che programmi hai per oggi?” le chiese mentre la teneva ancora stretta per la vita…

G: “Spiaggia con Paul e Bree… accidenti! sarà il caso di avvisarli, si sta facendo tardi… si chiederanno dove sono finita!!!”

J: “Secondo me lo immaginano benissimo…” sorrise malizioso…

G: ma guardalo… sorrisino ironico… faccia compiaciuta… “ma va…come sei perspicace!” gli rispose sorridendo anche lei… “e tu? cosa fai di bello oggi? ti va di venire con noi?”

 

La lasciò… si girò a prendere i biscotti e il caffè… le disse dove trovare le tazze e si sedettero cominciando a fare colazione… dopo un po’ le rispose…

J: “verrei volentieri… ma non posso”

G: “ok!… hai già altri impegni” … si sforzò di non fargli vedere che era dispiaciuta…

J: “No… non è per quello… è che non posso prendere sole… fra circa un mese cominciano le riprese… poi come lo spiego Spike abbronzato? difficile vero? Quindi me ne starò tranquillo… magari mi metto a lavorare alla nuova canzone…oggi mi sento decisamente ispirato!”

G: “Se vuoi rimango… “

J: “Mi piacerebbe molto… ma se tu rimani qui, va a finire che non combiniamo niente nessuno dei due…”

G: “Hai ragione… meglio fare una pausa… mi telefoni tu?” si sentiva un macigno sullo stomaco mentre diceva queste parole… ti prego… non dirmi che è già finita… che è stato solo un magnifico sogno!

J: “Si… ti telefono io… così mi dici a che ora vengo a prenderti stasera…” non ti libererai così facilmente di me tesoro… mi piace troppo la tua compagnia per rinunciarci così presto… le rispose serio…

 

Finirono di fare colazione… e dopo aver messo in ordine uscirono… la stava riaccompagnando a casa… nel frattempo lei avvisò i suoi amici che stava arrivando.

 

L’impressione della sera precedente non era non era stata sbagliata… abitava nella stessa zona, un po’ fuori Los Angeles… solo che la casa dei suoi amici era molto più all’interno mentre la sua era praticamente sul mare… si salutarono con la promessa di risentirsi più tardi.

6. CHI SEI TU?

 

Stava per aprire la porta, quando questa si spalancò e comparve Bree...

B: "Muoviti!!! che è già tardi... certo che te la sei presa comoda... come è andata?"

G: Come al solito non le lasciava nemmeno il tempo di respirare "Calma! dammi il tempo di mettermi il costume e arrivo subito! quanto al resto... non ti dirò niente... quindi non insistere!"

B: "Niente... niente?"

G: "No!"

B: "Dai... solo una domanda... lui com'è"

G: "F.A.N.T.A.S.T.I.C.O... posso andare a cambiarmi adesso?" aveva risposto con un sorriso, ma non intendeva aggiungere altro!

 

Paul stava mettendo le ultime cose in macchina... lei salì di in camera sua... indossò un bikini nero... pantaloncini e maglietta... prese ciabatte e asciugamano e scese di corsa... si stava facendo davvero tardi...

 

Arrivarono in spiaggia... sistemarono le loro cose... poi lei si diresse verso l'acqua... voleva fare una nuotata... immergersi in quella immensità liquida e lasciarsi cullare, come fra le braccia di un tenero amante… il suo pensiero andò a James e alla notte passata insieme… si riscosse e comincio a nuotare vigorosamente…

 

Dopo un po' raggiunse i suoi amici che erano rimasti sulla riva... si frizionò i capelli e si stese sull'asciugamano... non amava molto lettini e sdraio... preferiva il contatto con la sabbia...

 

P: "Giu... devo confermare l'appuntamento con Gerald per giovedì? e per la tua partecipazione al seminario?"

G: "Sì... confermali entrambi. Sono curiosa di sentire cosa mi offrirà stavolta Harris per convincermi ad accettare... per il seminario, fammi avere la scaletta, così da potermi inserire senza stravolgere tutto..."

P: "Ok!... pensi di fare un intervento lungo?"

G: "No... una mezz'oretta... poi dipende dalle domande... ma comunque non andrei molto oltre... altrimenti divento il relatore principale e non un ospite!"

 

L'amico le sorrise soddisfatto... era contento e si vedeva... ci teneva alla sua partecipazione... sapeva di essere una relatrice molto ricercata... i suoi successi negli ultimi anni lo dimostravano... se avesse dovuto accettare tutto quello che le veniva proposto, non avrebbe avuto più nemmeno il tempo per respirare...

Guardò di sottecchi Bree, lei invece le sembrava piuttosto risentita... la sua decisione di non raccontarle nulla della notte appena trascorsa, l'aveva irritata... ma su questo era irremovibile... era troppo personale e poi sarebbe stato scorretto nei confronti di James... si augurò che le passasse presto...

 

Ogni tanto guardava l'orologio... era ansiosa di rivedere James... ma anche se si stava divertendo... il tempo sembrava non passare mai...

 

Si era fatto tardi… dovevano rientrare… fra un po’ i genitori di Paul avrebbero riaccompagnato Ben… e se non si sbrigavano non avrebbero trovato nessuno a casa!

 

Quando arrivarono diede una mano a scaricare la macchina poi salì in camera sua… si fece una doccia e indossò un paio di pantaloncini e un top… si sarebbe cambiata dopo… dipendeva da cosa avrebbe voluto fare lui…

 

Appena scesa le venne subito incontro Ben… sua madre gli aveva detto di James e adesso non la piantava più di bersagliarla di domande… accidenti! quel ragazzino era tutto sua madre! Mentre cercava di arginare quel fiume di parole… il cellulare cominciò a suonare…

 

G: “Pronto…” era lui… aveva riconosciuto il numero…

J: ”Ciao… tesoro, come è andata oggi?”

G: ho sentito bene? mi ha chiamata tesoro??? “bene… adoro il mare… acqua e sole non potrei chiedere di meglio… e tu?”

J: “Annoiato… ho cercato di lavorare un po’ alla nuova canzone… ma non sono riuscito a concentrarmi molto… mi veniva sempre in mente qualcuno e addio ispirazione… ho lasciato perdere, se no scrivevo una canzone su di te…”

G: Quelle parole le diedero un tuffo al cuore… “verso che ora vieni a prendermi?” gli chiese cambiando argomento…

J: “Anche adesso… se vuoi! Cosa stai facendo?”

G: “Ho appena finito di rispondere alle domande di un ragazzino curioso… e sto andando in cucina a preparare la cena…”

J: “Ma cucini sempre tu?” le chiese ridendo…

G: “Quasi… se non voglio intossicarmi!” rise... “ho fatto un accordo con Bree… quando non sono impegnata, le cene sono compito mio… e tu hai già mangiato?”

J: “No, mi autoinviterei… ma poi rischio di diventare invadente!” stava ridendo ancora…

G: “Se ti fa piacere fallo… io ne sarei contenta... per Paul e Bree non ci sono problemi e poi ci sarebbe qualcuno addirittura felice… non vede l’ora di conoscere Spike… ma ti avviso, è peggio di sua madre… quindi preparati!”

J: “Ah! quasi… quasi allora cambio idea!” rise... “ … davvero saresti contenta?” piacerebbe molto anche a me tesoro… mi sembra quasi che tu lo faccia per me… mi fai sentire a casa…

G: “Si… ma stasera dovrai accontentarti… non c’è tempo per le lasagne…” mi fa davvero piacere... averlo vicino così… in un ambiente familiare, senza doversi preoccupare degli altri, è fantastico…

J: “Mi fido di te dolcezza, qualsiasi cosa decidi di preparare... per me va bene!”

G: “Tesoro… fossi in te ci andrei cauto… potrei avvelenarti… a proposito ti piace il piccante?”

J: “Avvelenarmi… nah… non lo faresti… almeno non prima di esserti stancata di me… e per adesso mi vuoi troppo per farmi fuori… il piccante mi piace, basta che non mi dai fuoco!”

G: “Certo che sei proprio un bel tipo! …muoviti dai, che ti aspettiamo!” non sai quanto hai ragione… non mi sono ancora levata la voglia che ho di te… mi chiedo se e quando ci riuscirò …

 

Avvisò gli altri dell'arrivo di James... e chiese se per loro andavano bene penne all'arrabbiata e scaloppine al vino bianco... non c'era tempo per preparare qualcosa di più eleborato...

Erano tutti d’accordo con la sua scelta, l'importante era che non esagerasse con il piccante...

 

G: "Paul, prendi una bottiglia di vino bianco? Mi raccomando non frizzante e secco. Bree mi daresti una mano? Ben, quando arriva James aprigli tu per piacere!" Con un sorriso aveva dato disposizioni a tutti...

Ben: "Lo devo invitare?" le chiese preoccupato...

G: "Cosa?" Ah! giusto! vampiro... "no, l'invito ce l'ha già... però per sicurezza, tu fallo lo stesso..." gli rispose lei ridendo

 

Andò in cucina con l'amica e cominciò a preparare l'occorrente per la pasta e per la carne...

 

Ben sentì suonare il campanello e si precipitò ad aprire la porta... fissava ammutolito la persona che aveva davanti... non sapeva cosa dirgli... era davvero Spike!

 

Anche Giulia aveva sentito suonare... uscì dalla cucina e si avviò verso l'ingresso... le venne da ridere quando vide l'espressione di Ben... stava guardando James con gli occhi sbarrati e la bocca aperta... si avvicinò e mise una mano sulla spalla del bambino...

 

Ben a quel contatto si riscosse e balbettando invitò l'ospite ad accomodarsi... correndo subito dopo a cercare il padre...

 

G: "Mi sa che gli ci vorrà un po' per riprendersi... certo che anche tu non gli hai facilitato la cosa... ti manca solo lo spolverino..." gli disse sorridendo, mentre faceva scorrere lo sguardo sul suo corpo con evidente apprezzamento... era vestito esattamente come il vampiro...

J: "Stai vedendo qualcosa che ti piace, dolcezza?" testa inclinata... sorrisino strafottente... occhi maliziosi...

G: "Si... molto!" lo baciò, scompigliandogli i capelli "ma ti preferisco così..." altro bacio...

J: "Anch'io ti preferisco così..." le disse mentre guardava il suo abbigliamento succinto... le aveva posato le labbra sul collo e le mani sui fianchi per attirarla contro si se... "non vedo l'ora di assaggiarti..." le sussurrò all'orecchio.

G: Sorrise... "forse è meglio se andiamo di là..." ... si staccò dal suo abbraccio e gli fece strada in salotto dove lo lasciò in compagnia di Paul e Ben, mentre lei ritornava in cucina...

 

P: "Buona sera... signor William the Bloody..." gli disse facendogli l'occhiolino e girandosi verso Ben...

J: "Buona sera a voi... così tu sei Ben... Giulia mi ha parlato di te..." gli disse sorridendo...

B: "Si... e tu sei davvero Spike!" rispose ancora incredulo...

J: "Diciamo che gli ho prestato la faccia... e si può dire che sono quello che lo conosce meglio..." gli sorrise ancora... ebbe l'impressione che fosse un po' impaurito... mah! forse la sua era solo sorpresa... certo che gli faceva uno strano effetto essere guardato in quel modo da un bambino!

 

Intanto che aspettavano, cominciarono a parlare... inevitabilmente il discorso cadde su Giulia... se voleva sapere qualcosa di lei... Paul gli sembrava la persona adatta...

 

J: "Da quanto tempo conosci Giulia?"

P: "Più o meno vent'anni... sua madre era molto amica dei miei genitori... l'estate dopo che ho finito il college, mi hanno invitato in Italia e lì ho conosciuto sia lei che Sandro..." capiva la sua curiosità... sapeva che l'amica non parlava molto di se stessa...

J: "Sandro?"

P: "Suo fratello... quell'anno aveva finito il liceo e si era iscritto all'università, lei era ancora una ragazzina... pestifera e dispettosa..." disse ridendo... se mi sente come minimo mi ammazza!

J: "Giulia mi ha detto che è morto in un incidente..."

P: "Si... sette anni fa... stavano rientrando a Milano, quando un camion sbandando ha travolto la loro automobile... c'erano anche i genitori, sono morti tutti... Ero molto affezionato a tutti loro... mi hanno sempre fatto sentire in famiglia. Giorgio Martini era docente di filosofia all'università Statale di Milano, sua moglie Susan lavorava presso il Consolato americano, era originaria di San Francisco, come me... le volevo bene come a mia madre... erano tutti persone stupende...

 

James lo fissava sbalordito... non sapeva cosa dire... pensava a Giulia, perdere così tutta la famiglia... a Paul e a quanto fosse ancora evidente il suo dolore... si riscosse... aveva ricominciato a parlare...

 

P: "Doveva esserci anche lei in quell'auto... ma, era dovuta rientrare un paio di giorni prima... Ci ha messo parecchio a superare la cosa... non riusciva a perdonarsi di essere sopravvissuta..." mentre parlava aveva gli occhi lucidi...

 

Continuava a guardarlo senza dire una parola... si sentiva un nodo allo stomaco...

 

P: "Quando mi informò della cosa, mi precipitai in Italia... voleva venire anche Bree, ma con Ben ancora piccolo, era difficile... dopo aver sistemato tutto, compreso la vendita della casa... ritornò con me negli Stati Uniti..."

 

J: "Come mai ha venduto la casa?" chiese con la voce un po' incrinata...

 

P: "Non lo so di preciso... disse solo che non riusciva più a viverci..." guardalo... non si perde una parola... mi sa che la stai prendendo brutta amico... "Quando arrivò qui si iscrisse all'università... voleva specializzarsi... poi, dopo circa sei mesi venne arrestata..."

 

J: "Ah! la storia dell'hacker... ma non si era costituita?" chiese perplesso...

 

P: "Sì... ai Federali... in un primo momento non le credettero... ma lei aveva documentato tutto... fu condannata a un anno di carcere... non c'era neanche bisogno dell'estradizione, perché Giulia ha doppia cittadinanza sia italiana che statunitense... poi la pena venne commutata, 5.000 dollari di cauzione e l'impegno a collaborare con gli esperti FBI alla configurazione del sistema di protezione di Quantico"

 

J: "Cosa???" era sbalordito!

 

P: Sorrise guardando la sua espressione... "Ci rimase tre mesi... le proposero di entrare in accademia e rimanere con loro, ma lei rifiutò, anche se ogni tanto fa ancora da consulente... dopo venne a Los Angeles e cominciò a lavorare con noi... e circa un anno dopo chiese il trasferimento nella sede italiana... ora stiamo cercando di convincerla a ritornare qui..."

 

Vennero interrotti da Bree... la cena era pronta.

 

Presero posto a tavola, lei si sedette di fronte a James...

 

G: Perché mi guardi cosi? E' come se mi vedessi per la prima volta... "c'è qualcosa che non va? non ti piacciono le penne all'arrabbiata?" gli chiese preoccupata...

 

J: "No, è tutto a posto..." le sorrise e assaggiò la pasta... "Whao!!!... buona... ce l'avete un estintore? penso che fra un po' ne avrò bisogno!" disse scherzando...

 

Anche gli altri assaggiarono, pensando che avesse asagerato come al solito... tirarono un sospiro di sollievo quando si accorsero che la pasta era piccante al punto giusto...

 

 

7. SCOPERTE...

 

Ben: "James... ma secondo te Spike vuole più bene a Drusilla o a Buffy?"

J: Quella domanda improvvisa lo aveva spiazzato... "a... Buffy, però ha amato molto anche Dru, è ancora molto legato a lei..."

Ben: "Per forza! è il suo Sire!"

J: "Non solo per quello... però negli ultimi tempi si è avvicinato sempre di più a Buffy... e per lei è cambiato molto, rinunciando alla sua natura di signore delle tenebre, fino a sacrificarsi per tutti..."

 

Paul, Bree e Giulia ascoltavano senza interrompere... era evidente che non si aspettava quelle domande da un bambino di dieci anni, però James rispondeva lo stesso, senza trattarlo con sufficienza...

 

Ben: "Un'altra cosa che non ho capito... ma perchè se è tanto innamorato di Buffy, Spike non le chiede di sposarlo?"

J: "Perché è un vampiro, e non può sposarsi..." sorrise all'idea...

Ben: "Tu non sei un vampiro... vero?"

J: "No, non sono un vampiro... prova a toccarmi e vedrai che sono caldo..."

Ben: posandogli una mano sul braccio "Ah! meno male..." disse tutto contento...

 

Gli adulti si guardarono perplessi... non avevano capito molto bene l'ultima considerazione del ragazzo...

 

G: Ma cos'hai? perché mi guardi così? è come se volessi leggermi dentro... gli accarezzò con un piede un polpaccio... lo vide alzare di scatto la testa... sorriderle... e allungare la gamba in modo da facilitarle il contatto... gli sorrise anche lei, mentre il suo movimento diventava sempre più sensuale...

 

Appena ebbero finito la pasta si alzò per sparecchiare...

G: "Lascia, Bree... faccio io" aveva ritirato tutti i piatti... "James, vieni a darmi una mano?" gli chiese mentre si avviava verso la cucina...

 

Si alzò e la seguì, chiedendosi in cosa doveva aiutarla...

 

Appoggiò i piatti sul ripiano vicino al lavello, li avrebbe messi in lavastoviglie dopo... prese la casseruola con le scaloppine e l'appoggiò sul tavolo, poi si girò per prendere i piatti puliti...

 

J: Stava seguendo i suoi movimenti... quando la vide posare i piatti sul tavolo, le si avvicinò alle spalle... "Cosa devo fare?" le chiese in un orecchio mentre l'attirava contro si sé... la sentì lasciarsi andare contro di lui... la strinse abbracciandola...

G: "Mi devi dire cosa c'è che non va?" si era girata... e lo fissava aspettando una risposta... mamma, che occhi!!!... non mi abituerò mai... ogni volta mi sento annegare in quel blu...

J: "Non c'è niente che non va... te l'ho già detto prima..."

G: "Signor Marsters lei non me la racconta giusta!"... "cosa ti ha detto Paul?"

J: "Hai paura che mi abbia detto qualcosa che non dovevo sapere? Sei arrabbiata perché ho parlato con lui?" non voglio farti arrabbiare... però voglio conoscerti meglio e tu non dici mai molto di te!

G: "Non ho paura e... non sono arrabbiata... però vorrei sapere lo stesso cosa ti ha detto!" era vero... non aveva niente da nascondere, non si pentiva di niente di ciò che aveva fatto... ho voglia di baciarlo...

J: "Ne parliamo dopo..." si era accorto del suo desiderio... si chinò a baciarla...

G: Gli mise le mani dietro la testa per attirarlo di più verso di sé, inarcando il corpo per aderire di più al suo... sentì le sue mani accarezzarle la schiena e fermarsi sui fianchi... "... E' meglio se ci sbrighiamo... altrimenti ci danno per dispersi..." gli disse sorridendo... si staccò e cominciò a mettere la carne nei piatti...

 

Finirono di cenare, lei e Bree rimisero in ordine lasciando i tre uomini a chiacchierare...

 

Ben, superato l'imbarazzo iniziale, bombardava James di domande su Spike e gli altri personaggi della Serie, Paul li osservava divertito...

 

Poco dopo Bree raggiunse gli altri e lei uscì a fumarsi una sigaretta, si girò quando vide Paul sedersi affianco a lei...

 

P: "Ho parlato un po' con James, prima... "

G: "L'avevo capito..." lo guardò con un sorrisino ironico...

P: "Vuole sapere qualcosa di te... non posso dargli torto... conoscendoti..." le sorrise apertamente

G: "Cosa gli hai detto..."

P: "Abbiamo parlato un po' di quando ci siamo conosciuti, della tua famiglia, dell'incidente e della storia di Quantico..."

G: "...e poi? non ti facevo così chiacchierone... meno male che siete stati da soli solo pochi minuti..." non ci posso credere! Paul normalmente è così riservato!... James deve piacergli davvero molto...

P: "Giu... ti voglio molto bene, lo sai! ma, porca miseria, sei davvero impossibile... non permetti a nessuno di avvicinarti, a volte faccio fatica persino io... sul fatto che ti piace, non ci sono dubbi... e allora perché?"

G: "Perché?... bella domanda!!!" gli sorrise tristemente... "perché ho paura... non voglio innamorarmi di lui, potrei farmi molto male... allora preferisco mantenere la cosa sul piano fisico... è meno pericoloso!"

P: "Sì... raccontatela!" le rispose secco... "Fammi capire... ti piace, quindi te lo scopi... e quando ti sarai stufata? ...dirai basta e amici come prima? ... ma chi vuoi prendere in giro? lui... o te stessa?"

G: "Hai ragione... chi voglio prendere in giro?... già adesso, solo all'idea di lasciarlo mi sento morire, come ci riuscirò dopo?" la conosceva troppo bene... poteva mentire a chiunque ma non a lui...

P: "Chi ti dice che devi per forza lasciarlo! Puoi sempre considerare seriamente la proposta di Gerald e trasferirti qui..."

G: "... e se lui non volesse? ... forse gli va bene così!"

P: "secondo me no... però se non gli dai la possibilità di avvicinarsi, non lo saprai mai!"

G: Aveva ragione... come al solito le sbatteva in faccia quello che pensava... "Cosa faccio Paul? dimmelo tu... io non lo so proprio! ... mi sta travolgendo... se sono con lui, non riesco a stargli lontano, devo toccarlo... se non sono con lui, mi manca da morire... è come se l'aria che respiro si dimezzasse... fare l'amore con lui è fantastico... non si tira indietro se sono io a prendere l'iniziativa... sa essere dolce e tenero, ma anche appassionato e selvaggio... è come se sapesse ciò che voglio... " disse sospirando... non si vergognava a parlare così con lui... era per lei più di un fratello...

P: "Giu... ti rendi conto di quello che stai dicendo? ... da quanto lo conosci?... quattro giorni?... se questo non è un colpo di fulmine, allora cos'è?... lasciati andare, bambina... goditi ogni attimo, non porti il problema del dopo... vivi appieno ogni istante e fottitene di tutto e di tutti... pensa solo a lui, a te e a quello che provate insieme... il resto... beh!... il resto si vedrà" le disse sorridendo... era molto tempo che non la vedeva così felice... se tutto questo era merito di James, allora era contento per lei...

G: Lo abbracciò con infinito affetto... come sempre sapeva aiutarla a leggersi dentro... "Cosa dici... andiamo a salvare il nostro eroe?" gli chiese ridendo...

P: "Sarà meglio... poveraccio... Bree e Ben messi insieme... come non lo invidio..." rise anche lui

 

Entrarono ridendo come matti... gli altri tre si girarono a guardarli pensando che fossero impazziti...

 

B: "Cosa avete da ridere voi due?..."

P: "Niente... stavo dicendo a Giulia come non invidio James alle prese con voi due..." stava ancora ridendo...

 

G: rideva ancora... si sedette sulle ginocchia di James... appoggiandogli un braccio sulla schiena e accarezzandogli con la mano la nuca... "...allora Ben? ...è stato bravo? ...ha risposto a tutto?" si era rivolta al bambino... ma i suoi sensi era puntati sull'uomo, che le aveva messo un braccio intorno alla vita e la stringeva leggermente...

Ben: "Si... e la prossima volta che viene, mi ha promesso che giocherà alla Play con me..." rispose contento...

G: "Davvero?" lo guardò sopresa... mentre con la mano continuava a giocare con i capelli sulla sua nuca...

J: "Si... mi piace molto giocare con la Play Station, fra l'altro Ben ha una serie di giochi fantastici che non vedo l'ora di provare..." le rispose sorridendo...

B: "La prossima volta... per adesso a letto signorino!" disse rivolta al figlio, che protestando salutò tutti e si diresse verso la sua camera

P: Guardando moglie e figlio che andavano di sopra "ce le hai le chiavi Giu?"

G: "Si... perchè me lo chiedi?"

P: "Indovina?... comunque portatele, perchè domani mattina rischi di non trovare nessuno a casa..." li guardò in modo malizioso...

G: Guardò James, sembrava piuttosto imbarazzato... si chinò per dargli un leggero bacio, poi girandosi verso l'amico "va bene.." gli rispose sorridendo

 

J: Dopo che Paul fu uscito dalla stanza... l'attirò verso di sé e la baciò appassionatamente... "andiamo da qualche parte? o andiamo direttamente da me?"

G: "Da te... abbiamo un discorso da finire... " gli sorrise maliziosa, accarezzandolo con lo sguardo... ho una voglia matta di fare l'amore con te... ma cosa c***o mi prende! ...è la prima volta che un uomo mi fa quest'effetto!!! mi devo dare una calmata... non posso continuare così...

J: "Ok... come vuoi tu..." la baciò di nuovo... ti capisco... anch'io voglio stare da solo con te... baciarti... accarezzarti... fare l'amore fino a sfinirci... svegliarmi e trovarti accanto a me...

 

8. IL SOGNO...

 

Erano andati direttamente da James... avevano parlato un po'... lei gli aveva raccontato più dettagliatamente quanto accennatogli da Paul... Lui le aveva raccontato quella parte di se stesso che non era di dominio pubblico... dei suoi sogni... della sua vita privata... lei capì il perché dell'intesa con Ben, aveva un figlio più o meno della stessa età...

 

Avevano fatto l'amore... e adesso stavano dormendo abbracciati... neanche nel sonno volevano interrompere quel contatto fisico ormai indispensabile ad entrambi...

 

Stava facendo l'amore con James... era bellissimo... sentirlo dentro di lei... il suo ritmico affondare... sempre più profondo... ma ad un certo punto si rese conto che qualcosa era cambiato... il movimento di James era cambiato di intensità... sembrava più brutale... più appassionato...

 

G: "James??? Ma cosa ti prende??? Mi stai facendo male!!!" mentre pronunciava quelle parole si sentì invadere dal gelo... lo sentiva dentro di sé... gelo... gelo bruciante più del fuoco... che la stava facendo impazzire...

 

Aprì gli occhi e guardò il suo amante... lui la stava osservando con una espressione che non riusciva a capire... non glie l'aveva mai vista... come al solito si perse nel blu dei suoi occhi... ma chissà perché... stavolta le sembrarono diversi... in quegli occhi lesse una passione istintiva... animale... selvaggia... lesse orgoglio... dolore... disperazione... morte...

 

G: improvvisamente capì "Oddio!!! ... Spike! ..."

S: "Perchè?... Chi ti aspettavi... dolcezza???" le rispose sorridendo

G: Quel sorriso... era davvero lui... non c'erano dubbi... "Non è possibile! ...sto impazzendo!" sussurrò quelle parole mentre ricambiava il suo sorriso, attirandolo verso di se...

 

Doveva essere un sogno... non c'era altra spiegazione... non voleva svegliarsi e soprattutto non voleva che lui si fermasse... quel corpo... che avrebbe dovuto essere freddo... stava facendo bruciare il suo essere fin nel profondo... stava per raggiungere l'orgasmo e mentre lo guardava si rese conto che lo sapeva anche lui... riusciva a leggerle dentro... lo vide sorridere di nuovo... un sorriso soddisfatto... compiaciuto... poi lo vide abbassarsi verso il suo collo...

 

Sentì un dolore sordo... improvviso... non è possibile! mi ha morso! ... urlò... non per il dolore... ma per la sensazione di piacere puro che l'aveva invasa... estasi... come definirla altrimenti...

 

S: "Sei mia... dolcezza. Adesso lo capiranno tutti!"

 

Si svegliò di colpo, mentre sentiva rimbombare nelle testa ancora le sue parole... aprì gli occhi... e mentre cercava di calmare il respiro, posò istintivamente una mano sul collo... niente... non c'era niente... era stato davvero solo un sogno... però curiosamente... toccando il collo, nel punto in cui lui l'aveva morsa, provava ancora dolore...

 

J: l'aveva svegliato il suo urlo... chissà cosa aveva sognato... "Tesoro... calmati... va tutto bene... era solo un sogno!" le disse con dolcezza e fece per abbracciarla... ma lei si tirò indietro con un movimento brusco...

 

G: Si girò... James le stava parlando... lo guardò confusa... lui stava per abbracciarla... "No!!!" si scostò bruscamente... era ancora stravolta e non voleva essere toccata... "Scusa..." c'era rimasto male... si alzò dal letto avvicinandosi alla finestra...

 

J: Si tirò su appoggiandosi con la schiena al muro... "Cerca di calmarti... è stato solo un brutto sogno..."

G: "Brutto??? Hai ragione era solo un sogno... ma è stato tutt'altro che brutto... " stava respirando profondamente per riprendere il controllo... C***o!!! ...e adesso cosa gli dico? ... sai ho sognato di fare sesso con Spike e... non ci crederai... mi è piaciuto da morire... Merda! che situazione...

J: "Non era un incubo? allora perchè ti sei svegliata urlando?" si stava incuriosendo...

G: "Ho sognato Spike... e ho urlato quando lui mi ha morso..." C***o... cosa faccio... glie lo racconto? e se si arrabbia?

J: "Spike??? Davvero??? ...e come mai ti ha morso?"

G: facendo un respiro profondo... "Nel sogno... stavo facendo l'amore con te... poi improvvisamente mi sono resa conto che non eri tu... era Spike... e mentre raggiungevo l'orgasmo... mi ha morso... e mi sono svegliata... la cosa strana è che se tocco il collo... sento ancora il dolore... " Ecco... te l'ho detto... che strana espressione che hai... dimmi qualcosa... dimmi che non sei arrabbiato... ti prego...

J: E' imbarazzata... non mi ha detto tutto... "... e ... ti è piaciuto?"

G: "Si..." rispose con un sussurro...

J: "Sicuro... e come potrebbe essere altrimenti!... Spike è sempre il migliore! Tranquilla... non voleva farti male quando ti ha morso... voleva farti provare l'appagamento totale che solo il morso di un vampiro può dare e poi ti ha marchiato... così tutti sapranno che sei sua!" Se non sapessi che è assurdo... mi incazzerei sul serio... io geloso di Spike? sarebbe pazzesco...

G: "Strana la cosa del marchio... l'ha detto anche lui... < Sei mia... dolcezza. >…" Sorrise un po' forzatamente "Non sei arrabbiato?" trattenne il respiro...

J: "No... dai vieni a letto che prendi freddo!" le disse sorridendo...

G: Tornò a respirare sollevata dalla sua risposta "James Marsters... ti ho mai detto che sei un uomo fantastico?" gli chiese con un sorriso radioso mentre gli saltava letteralmente addosso...

 

Per quella notte non ci furono più sogni solo tenerezza e passione... e lei finalmente ammise con se stessa di essersi perdutamente innamorata di lui... di quell'uomo meraviglioso...

 

 

9. PROPOSTE...

 

Erano tre giorni che non vedeva James... non si erano più incontrati dalla notte in cui aveva sognato Spike... lui era molto preso dal lavoro... gli impegni per la presentazione della nuova serie di Angel e quelli con la band non gli davano un attimo di tregua... lei alternava momenti di ozio puro alla preparazione del suo intervento al seminario del giovedì...

 

Era preoccupata... non aveva ancora deciso come affrontare la cosa... per il seminario non c'erano problemi, era nel suo elemento... ma l'incontro con Gerald le metteva una strana agitazione... una parte di lei voleva accettare... trasferirsi a Los Angeles voleva dire approfondire la sua storia con James... e lei lo voleva con tutta se stessa... ma il non riuscire a capire cosa volesse lui, le metteva un freno... capiva che il problema era soprattutto con se stessa... James gli aveva chiesto di andare con lui in un paio di occasioni... questo voleva dire ufficializzare il loro rapporto... ma lei aveva sempre risposto di no... per paura... aveva una paura folle di sbagliare anche con lui...

 

P: "Pronto..."

J: "Ciao Paul, sono James... Giulia c'è?"

P: "No... è fuori con Bree, chiamala sul cellulare"

J: "L'ho già fatto... ma deve essere spento..."

P: "Strano... dovrebbero rientrare fra un po'... perchè non fai un salto qui stasera, la trovi sicuramente..."

J: "Mi dispiace ma ho un impegno che non posso rimandare... Provo a telefonarle più tardi... magari passo domani"

P: "Domani è un casino James... è giovedì... Giulia viene in ufficio con me... il seminario, ricordi?"

J: "Ah... già... l'avevo dimenticato... ma non era di pomeriggio?"

P: "Si... lei ha inserito il suo intervento alle 16.00... però prima ha una riunione e l'appuntamento con il mio capo..."

J: "Ah... giornata piena..." C***o non riusciamo a incontrarci neanche domani... ho voglia di vederla... mi manca da morire...

P: "E se venissi tu? Hai impegni per domani pomeriggio?"

J: "Vengo io? ...dove scusa?"

P: "Al seminario... non sarebbe un problema... avvisami quando arrivi che ti vengo a prendere io... così appena lei finisce potete andare via insieme"

J: "Potrei liberarmi... ma sei sicuro che non ci sarebbero problemi?" Interessante... vederla nel suo ambiente mi aiuterebbe a capirla meglio... si... mi piacerebbe...

P: "Nessuno fidati... ti lascio il mio numero..."

J: "Ok! Ci sentiamo domani..." Ti farò una bella sorpresa tesoro...

 

Giovedì mattina... Il momento era arrivato... doveva una prendere una decisione, stavolta non poteva rimandare... c'era troppo in gioco.

 

Si vestì con cura... scelse un tailleur chiaro con la gonna piuttosto corta, gli abbinò un paio di sandali a tacco alto e raccolse i capelli in modo da lasciare il collo scoperto... così avrebbe messo in risalto l'abbronzatura e slanciato la sua figura. Non era altissima... ma aveva un fisico asciutto e ben proporzionato, perchè non sfruttarlo? Aveva intenzione di giocare al meglio le sue carte...

 

P: "Hai intenzione di stenderli tutti Giu? Sei bellissima!" La stava guardando mentre scendeva le scale... era davvero molto bella, anche se a volte faceva di tutto per nasconderlo...

 

G: "Grazie... " Gli rispose con un mezzo sorriso... era nervosa...

 

Arrivarono un po' in anticipo... le vennero incontro alcuni colleghi con cui aveva già lavorato, salutandola calorosamente. Le altre persone la guardavano con curiosità... alcuni chiedendosi chi fosse... altri riconoscendola dalle foto pubblicate dalle varie riviste... Non ci fece molto caso, era abituata ad avere molti occhi puntati su di sé.

 

Ore 10.00 appuntamento con Gerald Harris. Si presentò puntualissima nell'ufficio della segretaria del capo e attese che la facesse accomodare...

 

G: "Permesso?... "

H: "Entra pure Giulia... sono felice che tu abbia accettato di incontrarmi anche se sei in ferie" disse sorridendole calorosamente ed alzandosi per stringerle la mano

G: "Paul ha insistito così tanto che alla fine ho dovuto accettare... " rispose ricambiando sia il sorriso che la stretta di mano... Ammirava quell'uomo... era una persona dalle capacità davvero notevoli...

H: Quanto le piaceva quella ragazza, dietro un comportamento affabile e cordiale, nascondeva un cervello davvero eccezionale... "Accomodati... come vanno le vacanze? Ho saputo dell'inconveniente a Londra... e poi Paul è riuscito ad incastrarti per oggi pomeriggio!"

G: "Vedo che è bene informato... a Londra la cosa si è rivelata più difficile del previsto, infatti ci ho impiegato una settimana per sistemare le cose... per oggi pomeriggio non ci sono problemi... un diversivo mi farà bene... " sta sondando il terreno... su coraggio Harris… sono curiosa di sentire cosa mi offrirai stavolta...

H: "Bene... bene davvero!... Cosa ti ha detto Paul in proposito?"

G: "Non molto... solo che lei ha intenzione di offrirmi un incarico qui a Los Angeles... " rispose tranquillamente... non amava molto le parole inutili, come il suo interlocutore del resto... era meglio arrivare subito al punto...

H: "Quindi non ti ha anticipato che tipo di incarico... meglio così..."

G: Non disse niente e aspettò che lui continuasse...

H: "Sappiamo entrambi che è un po' di tempo che cerco di convincerti a ritornare qui da noi... Questa volta penso di poter offrire qualcosa di veramente allettante... non conosco nessuno più indicato di te per ricoprire quel ruolo... " era serio, non la stava adulando, pensava davvero quello che stava dicendo...

G: "Gerald non mi tenga sulle spine... veniamo al dunque... di cosa si tratta?"

H: "La Presidenza della Sezione Sicurezza" sputò quelle parole come se fossero una sentenza... lasciandola allibita...

G: Era senza parole... non sapeva cosa dire... si aspettava qualcosa di grosso... ma non così grosso! C***o! La presidenza della sezione sicurezza a Los Angeles! E' impazzito! Non può offrirmi davvero questo! "Sta scherzando... vero?" rispose incredula...

 

H: "No... sono serissimo... saresti il più giovane presidente di questa sezione in tutta la storia della nostra azienda... ti interessa? " era soddisfatto della sua reazione... stavolta ce l'avrebbe fatta... la voleva a Los Angeles a tutti i costi... sapeva riconoscere una persona veramente capace... e Giulia Martini lo era davvero... erano anni che la teneva d'occhio... non se la sarebbe lasciata scappare... non questa volta!

G: Calma Giu! Respira…da brava lentamente... "Se mi interessa? ... e me lo chiede? ... certo che mi interessa!" rispose con un sorriso... ancora frastornata...

H: "Sono contento... Ma ti avverto, ci sarà da lavorare molto!" sorrideva soddisfatto...

G: "Il lavoro non mi ha mai spaventato... chi è il presidente uscente?"

H: Fantastico... diretta al centro del problema... si è già ripresa dalla sorpresa... "John Beckett..."

G: "Ok!... Ha ragione... ci sarà da lavorare molto! ... e… chi è il vicepresidente?" Beckett è un emerito imbecille, ancora convinto che i virus sono solo quelli dell'influenza... figuriamoci per il resto!

H: allargando il sorriso come se avesse sentito il suo pensiero... "Nessuno... il posto è vacante... se ne sta occupando provvisoriamente Paul... ma sarai tu a decidere, hai carta bianca sulla scelta dei tuoi collaboratori"

G: "Grazie... lo farò senz'altro... e, se per lei non ci sono problemi, confermerei Paul alla vicepresidenza... occupare quel posto avendo Beckett come capo, non è da tutti... quindi deve essere stato bravo!" il suo non era favoritismo verso un amico, ma il riconoscimento di un lavoro ben fatto...

H: "Per me va benissimo... quando pensi di iniziare?"

G: "Dunque!... sono in ferie fino alla fine di luglio... poi ho alcune cose da sistemare in Italia... direi che per la seconda metà di agosto dovrei essere pronta..."

H: "Ottimo... prima è meglio è..." sorrise soddisfatto... non perdeva tempo, quella ragazza gli piaceva sempre di più... "E adesso... parliamo di cose serie..." il suo sorriso si allargò ulteriormente "Ti interessa sapere quanto ci guadagni? ... per iniziare 4.500 mensili più una serie di benefit, tra cui appartamento e auto a tua scelta... mi sembra un'offerta equa, non ti pare?"

G: fece un rapido calcolo... adesso prendeva 3.000 euro mensili più l'auto... si poteva andare, con quello che costavano gli appartamenti a Los Angeles! "Direi più che equa... i dettagli li definiremo alla stesura del contratto... ovviamente" rispose con un sorriso smagliante...

H: "Ovviamente... "

 

Salutò Harris e si avviò a cercare Paul... era soddisfatta... la cosa si era rivelata più interessante del previsto... trasferirsi a Los Angeles... finalmente... quanto aveva influito la sua storia con James in questa decisione? Sorrise... moltissimo, era stato determinante... chissà come l'avrebbe presa...

 

G: “Paul, adorabile bastardo… tu lo sapevi!” disse all’amico mentre lo abbracciava stampandogli un bacio sulla guancia…

P: “L’avevo intuito dopo la richiesta di pensionamento presentata da Beckett… ma volevo che fosse lui a dirtelo… come è andata?” le chiese anche se l’aveva già capito…

G: “Cosa me lo chiedi a fare? Tanto lo sai già, vero?”

P: Sorrise “Sono contento… benvenuta a bordo!”

G: “Fossi in te non sarei così felice! Ti ho confermato alla vicepresidenza… e come sai, posso essere un capo insopportabile” rispose con un sorriso diabolico…

P: “Davvero mi vuoi come vicepresidente? O è solo per farmi un favore?” le chiese serio…

G: “Paul!... Così mi offendi!!! Dovresti conoscermi abbastanza per sapere che odio i favoritismi… se l’ho fatto è perché ti ritengo adatto a quel compito… non ci sono altre ragioni!” rispose ancora più seria… quasi gelida… le dava fastidio che l’amico avesse anche solo potuto pensare una cosa di quel genere…

P: ”Ok… scusa… sono uno stupido!”

G: “Scuse accettate! E adesso fammi da accompagnatore… voglio guardarmi un po’ in giro!”

 

Passarono l’ora successiva girovagando e ficcando il naso un po’ dappertutto. Poi alle 11.30 si recarono entrambi alla riunione di preparazione del seminario, che sarebbe iniziato alle 14.30. Decisero in modo definitivo la scaletta degli interventi e gli argomenti da trattare… Giulia confermò il suo per le 16.00, avvisando gli altri relatori che aveva intenzione di fare un intervento piuttosto provocatorio… voleva vedere come reagiva la platea…

 

Alle 12.30 si recò a pranzo con Paul… si misero subito a parlare del nuovo incarico e di come affrontare la mole di lavoro che li attendeva nei mesi successivi… lui non le disse che al seminario ci sarebbe stato anche James… voleva che fosse una sorpresa…

 

 

 

10. IL LEGAME

 

Al rientro dal pranzo notarono che l'andirivieni di persone era molto aumentato, i partecipanti al seminario si affrettavano a raggiungere la sala conferenze... loro se la presero con più calma... avrebbe seguito in video la prima parte, non intendeva arrivare all'inizio... lei era solo un ospite e non voleva imporre la sua presenza.

 

Erano le 15.30 quando insieme a Paul si recò alla sala conferenze... stavano per entrare quando il cellulare dell'amico cominciò a suonare...

 

P: "Scusa, Giu... devo assentarmi un attimo... è arrivata una persona che stavo aspettando... ti raggiungo dopo"

G: "Va bene... io comincio ad entrare, così mi rendo conto dell'atmosfera" gli rispose con un sorriso

 

Entrò nella sala gremita di gente... i partecipanti dovevano essere circa 250, mentre i relatori, lei esclusa erano quattro... scese lungo la scala laterale e si sedette in posto libero in prima fila...

 

G: Stava ascoltando da circa 10 minuti... guardò il relatore e scosse la testa... Ehi! Amico... se continui così li addormenti tutti! Non ti stanno più seguendo! a conferma di questo pensiero bastò una rapida occhiata alla platea... erano annoiati, si vedeva dalle loro espressioni. Ad un certo punto si riscosse... sentiva la presenza di James nella sala... no... non di James... di Spike! Giu? ma sei scema? guarda che non sei Buffy che può sentire la sua presenza! vedi di darti una calmata che fra un po' tocca a te!

 

Il collega stava concludendo il suo intervento... prima di abbandonare il podio fece il suo annuncio.

 

C: "La prossima discussione sarà tenuta da un ospite d'eccezione, che ci ha concesso l'onore di partecipare... signori e signore < Hacking tra mito e realtà > relatore Giulia Martini..."

 

G: Dalla platea si levò un brusio sorpreso... evidentemente non avevano rivelato prima la sua partecipazione... si alzò e salì sul palco... mentre saliva la scaletta... venne assalita di nuovo dalla sensazione provata prima... sentiva la sua presenza... solo che stavolta era molto più forte... si sentiva i suoi occhi addosso... lui era lì nella sala e la stava guardando... ne era sicura... qualcosa dentro di lei glie lo urlava...

 

J: Seppe subito che lei era già nella sala... anche se non riusciva a vederla, sentiva la sua presenza... fece scorrere rapidamente lo sguardo sulle persone sedute, fermandolo in un punto ben preciso... lei era lì... Quando si alzò la vide subito... trattenne per un attimo il respiro... E' bellissima! non potè fare a meno di pensare...

 

G: Stava parlando da qualche minuto... i presenti in sala si erano fatti improvvisamente più attenti... il suo era un relazionare discorsivo... parlava con il pubblico, non si limitava semplicemente ad esporre l'argomento o a porre domande... il suo sguardo vagava per la sala... cercava una testa bionda... ad un certo punto seppe esattamente dove si trovava... di nuovo quella sensazione... come un richiamo che le scorreva nelle vene...

 

J: Non riusciva a staccarle gli occhi di dosso... era abbagliato... non usava il podio... mentre parlava la vedeva muoversi come un felino sul palco... gli sembrava quasi che stesse flirtando con il pubblico... era talmente assorto nell'osservare tutto questo, da non riuscire a seguire quanto veniva detto... scosse la testa per riportare la sua attenzione sulla discussione...

 

R: "... ogni programma ha regole che possono essere aggirate o infrante..."

G: Sorrise... la citazione era quasi esatta... "...regole simili a quelle di un sistema di elaborazione dati, alcune possono essere eluse, altre infrante... " (Morpheus - The Matrix) corresse automaticamente... sorridendo al ragazzo che l'aveva fatta... "Bene... questo nel nostro caso cosa significa?" lo invitò a continuare...

R: "Che non esistono sistemi inviolabili... anche quello più complesso è soggetto a regole... quindi come è tale è vulnerabile."

G: "Esatto! la vulnerabilità di un sistema è nelle sue regole... l'abilità dell'hacker sta nell'individuare quelle che possono essere eluse o infrante!" concluse allargando ulteriormente il suo sorriso...

 

J: Aveva ascoltato quel brandello di conversazione... era più interessato alle espressioni dei volti che al contenuto... Vacci piano, dolcezza... se gli sorridi così lo stendi!... aveva usato, senza rendersene conto, un'espressione tipica di Spike...

 

Aveva concluso il suo intervento tra gli applausi... dopo aver salutato cortesemente tutti i partecipanti, scese dal palco e si diresse verso uscita... aveva una voglia matta di riabbracciare James...

 

Lo trovò ad aspettarla fuori... stava parlando con Paul... le vennero incontro... si avvicinò e gli diede un baciò leggero sulla bocca...

 

G: "E' più di mezz'ora che voglio farlo!" gli sussurrò in modo che l'amico non potesse sentirla...

J: Le sorrise... mentre le metteva un braccio intorno alla vita...

 

P: "Sei stata fantastica! se non era per te rischiavamo di morire dalla noia..." le disse l'amico

G: "Grazie! Ma il tuo è un giudizio di parte..." gli rispose sorridendo

P: "Hai notato qualche elemento interessante?"

G: "Si... ce ne sono quattro o cinque da tenere d'occhio... il ragazzo che ha fatto la citazione da Matrix convocalo al più presto, fagli fare un test di terzo livello... e fammi sapere... "

P: "Terzo livello? Giu... non è un po' troppo?" rispose incredulo...

G: "Secondo me no... è bravo il ragazzino!" commentò sorridendo...

P: "Ok! Sei tu l'esperta..."

G: "Noi ce ne andiamo, Paul... sinceramente per oggi ne ho abbastanza... e poi, ho qualcosa da dire al mio affascinante accompagnatore!" sorrise nel vedere la sua l'espressione interrogativa... lo baciò di nuovo... più appassionatamente questa volta...

 

Si stavano baciando in pubblico per la prima volta... le persone intorno si giravano a guardarli... ma a loro sembrava non interessare... si staccarono di colpo quando videro il flash di una macchina fotografica... si girarono e videro un reporter che li guardava sorridendo...

 

G: "Stavolta l'abbiamo fatta grossa! ...signor James Marsters, ho l'impressione che domani tutti i giornali di gossip, riporteranno la notizia che lei ha una nuova fiamma!" disse scoppiando a ridere...

J: "Neanche lei è messa molto meglio signora Giulia Martini!" rispose unendosi alla sua risata...

 

Uscirono dal palazzo tenendosi per mano ancora ridendo a crepapelle... a nessuno dei due importava quello che avrebbero detto o scritto su di loro...

 

G: “Accompagnami a casa Jimmy…ho bisogno di farmi una doccia e cambiarmi…” C***o! non ho voglia di lasciarlo! Ho voglia di stare con lui...

J: “Giu? … e se prendi i vestiti e la doccia la vieni a fare da me? Così mi cambio anch’io…” le chiese sorridendo…neanche lui aveva voglia di lasciarla… voleva stare con lei… gli era mancata da morire in quei tre giorni…

G: “Concordo! … come sempre mi leggi nel pensiero! “ rispose… prima di baciarlo con desiderio…

 

Fecero l’amore sotto la doccia… il loro desiderio era talmente pressante che non ebbero né la pazienza né la voglia di aspettare... la loro intesa era sempre più perfetta... ogni volta si scoprivano di più… ma stavolta c’era qualcosa di diverso… che rendeva il loro rapporto ancora più completo… c’era la consapevolezza, da parte di entrambi, di un legame che andava al di là di ogni ragione… un legame viscerale… istintivo… forte... che li aveva fatti perdutamente innamorare in pochi giorni...

 

...

 

Era seduta sul bordo della vasca e lo guardava attraverso lo specchio... Spike... lui non l'avrebbe visto... non aveva riflesso... sorrise...

 

J: la vide sorridere attraverso lo specchio... "A cosa stai pensando per sorridere a quel modo?"

G: "A Spike... mentre guardavo il tuo riflesso mi è venuto in mente lui..."

J: "Ma la tua è una fissazione! di questo passo potrei diventare geloso!"

G: "E perché dovresti... sei sempre tu!"

J: "No... non sono lui... non potrò mai esserlo... sono solo un uomo, con i suoi limiti... insicurezze... paure... che cerca di vivere appieno la sua vita... cercando di commettere meno errori possibili... " disse queste parole quasi sussurrando... la testa leggermente inclinata...

G: "Hai ragione... non sei lui... ma lui è comunque una parte di te... sei tu che hai dato vita al suo personaggio... senza di te cos'è? è una descrizione su un foglio di carta! ha il tuo volto, il tuo corpo, le tue movenze, le tue espressioni..."

J: "Sai... a volte ho paura che tu preferisca lui... e questo mi fa sentire inadeguato... non all'altezza... " aggiunse quasi con tristezza...

G: Si avvicinò alle spalle abbracciandolo... lui la vedeva nello specchio... "In effetti non sei altissimo..." disse sorridendo... poi facendosi seria e girandolo dolcemente verso di sé... "James Marsters... io mi sono innamorata di te... non di Spike!" mentre diceva queste parole lo guardava fisso negli occhi... voleva scacciare ogni suo dubbio...

J: A quelle parole sentì il suo cuore cominciare a battere furiosamente... l'abbracciò con forza... stringendola a sé come se avesse paura di perderla...

 

 

EPILOGO

 

Era su un aereo diretta a Los Angeles... seduta in un posto vicino al ‘finestrino’, sul lato sinistro…un sorriso sul volto mentre guardava la persona seduta di fianco a lei... una signora di mezz'età, piuttosto corpulenta... si girò a guardare il cielo... i ricordi di un altro viaggio, fatto quasi due mesi prima, riaffiorarono nella sua mente... riviveva ogni istante... risentiva ogni parola... rivedeva ogni immagine... il suo volto che le sorrideva... quanto le era mancato quel sorriso... non vedeva l'ora di riabbracciarlo...

 

Mancava poco all'arrivo... la sua voglia di rivederlo si faceva sempre più pressante... sapeva che l'avrebbe trovato ad aspettarla all'aeroporto...

 

Lo vide subito... i suoi capelli di nuovo biondissimi la guidarono come un faro nel buio... trattenne a stento la voglia di saltargli in braccio...

 

G: "Ciao... mi sei mancato da morire!..." disse mentre lo abbracciava...

J: "Anche tu amore..." rispose mentre si chinava per baciarla...

 

FINE