Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

 

LA SCELTA

Di Ginny

 

 

Autrice: ginny

timeline: 6 serie, dopo afterlife

disclaimer: i personaggi della serie BTVS e A appartengono a joss whedon ecc…

rating: sono stata un po' pesante vietato ai minori di 17 anni… (sorry!)

feedback: si, si , si!!!! Ginevra.tosti@libero.it

Shipper: Buffy/Angel ma soprattutto Buffy/Spike!!!!!!!!!

 

 

Mentre guidava l’auto prestatale da Giles lungo la buia strada di campagna non le sembrava vero. Angel, il suo Angel l’aveva chiamata, le aveva detto di correre da lui, e lei aveva ubbidito. Non era sicura di ciò che provava, erano accadute tante cose, e lui non era mai stato lì affianco a lei, ma in fondo sapeva di amarlo, di averlo sempre amato… guardò il nome sulla cassetta delle lettere appena illuminata dai fari e inchiodò: quella era la casa in cui avevano appuntamento. Lasciò l’auto lì davanti e percorse lentamente il vialetto a piedi. Di colpo sentì la ghiaia scricchiolare dietro di lei. si voltò, e lui era lì, nell’ombra. Poteva sentirsi i suoi occhi addosso, poteva percepire il suo sorriso. Lei rimase immobile, il cuore le batteva all’impazzata. Angel lentamente si avvicinò, la fissò coi suoi occhi profondi colmi di gioia, ma non la sfiorò, come avesse paura di romperla, come temesse che lei si sarebbe dissolta tra le sue braccia. Per l’emozione Buffy si mise a piangere, il suo amato le asciugò le guance e con tutta la dolcezza di questo mondo la baciò. Era un bacio dolce, romantico, non sensuale, e la ragazza si sentì sciogliere il cuore. Questo era un buon motivo per essere tornata…

 

Erano seduti a terra davanti al camino acceso, due bicchieri colmi di diversi liquidi rossi ai loro piedi. Lui le aveva posto mille domande e lei aveva risposto quasi a tutte, ma non aveva specificato quale fosse il luogo in cui era stata, non voleva dirglielo, temeva di turbarlo. Lui aveva passato un sacco di tempo all’inferno, lei invece… questo avrebbe potuto allontanarli ancora di più… avrebbe potuto perderlo..no, questo non era possibile, perché lei non lo aveva mai veramente avuto. Il mondo lo aveva avuto, il bene dell’umanità, forse tanti innocenti, ma non lei… lei aveva il suo cuore freddo e non pulsante, ma non avrebbe mai potuto averlo totalmente. Entrambi avevano troppa paura di quel che sarebbe successo…

A. “Buffy, non mi sembra che tu mi stia dicendo tutto. Non stai soffrendo per dove sei stata… parla” lei scosse la testa nervosa si voltò e rovesciò i due bicchieri. Guardò i due liquidi mescolarsi a terra e senza controllo le sue lacrime cominciarono a sgorgare.

B. “mi dispiace io…” lui le voltò il viso, e ancora una volta gliel’asciugò

A. “shhh, piccola, non è successo nulla.. se non ne vuoi parlare è lo stesso” lei annuì sorridendo timidamente. Lui fece per poggiarle un bacio sulla fronte, ma inavvertitamente le loro labbra si sfiorarono. Restarono immobili, con le labbra poggiate l’uno all’altra, gli occhi spalancati fissi in quelli del partner. Buffy avrebbe voluto fare qualcosa, approfondire il bacio o interromperlo, ma non ci riusciva, le sue facoltà mentali erano scomparse…un brivido caldo lungo tutto il corpo era tutto ciò che riusciva a provare.

Angel si chiese cosa dovesse fare. Aveva le labbra su quelle della donna che amava, si sentiva pervaso dal desiderio, ma sapeva di non poter fare l’amore con lei. avrebbe potuto iniziare, certo, ma poi non avrebbe potuto finire, e non era sicuro che avrebbe saputo smettere. Ma non era questo il suo problema. Ciò che lo preoccupava era che un suo gesto sbagliato avrebbe potuto ferirla,e lui non voleva. Ma le sue labbra così calde…

Istintivamente il vampiro socchiuse le labbra serrate e accarezzò dolcemente quelle di lei. Buffy, con le labbra ancora strette sentì il cuore come fermarsi. La passione le bruciava dentro, mista a qualcosa che assomigliava incredibilmente al terrore. Emise un gemito di frustrazione, poi aprì le labbra a quelle di lui. Le loro lingue si intrecciarono e cominciarono dolcemente a giocare nella bocca di lei, ma di colpo Buffy si ritrasse. Angel fece per dire qualcosa, ma lei lo fermò. Si alzò e andò in cucina.

Passarono diversi minuti prima che lui la raggiungesse. Cercò il suo sguardo, ma la ragazza imbarazzata abbassò gli occhi

A. “che succede?” disse dolcemente “so che non avrei dovuto, ma…”

B. “è stato meraviglioso, ma io… io ho…” voltò il viso, lui si avvicinò e le prese la mano, incoraggiandola a parlare “io ho paura. Ecco si, l’ho detto. Ho paura di quello che provo per te, della passione che mi brucia dentro, di ciò che può accadere!”

A. “di cos’altro?” lei scosse la testa

B. “nient’altro”

A. “Buffy” disse in tono riprovevole “lo sai che non mi puoi mentire”

B. “beh, io insomma… dov’ero io il tempo era diverso e… in pratica non provo certe cose da secoli e…” lei arrossì, il ragazzo comprensivo l’abbracciò. Quel brivido la percorse di nuovo, e alzò le labbra in cerca delle sue. Il contatto con la sua bocca fredda la fece dolcemente trasalire. Lentamente il bacio si fece sempre più intenso. Stranamente Buffy si rendeva conto che, se il suo corpo e la sua mente erano del tutto immersi in ciò che accadeva, una parte del suo cuore ne restava fuori. Era come se da qualche parte lì in fondo lei sapesse che…

Angel le accarezzò dolcemente la schiena, lei si strinse ancora di più in quel bacio appassionato, poi lui staccò le labbra. Buffy ansimò, si rendeva conto solo ora di aver bisogno d’aria. Lui la prese per mano e lentamente camminò verso la camera da letto. Si fermò sulla porta

A. “te la senti?” chiese premuroso. Lei sorrise tristemente

B. “lo sai che non possiamo…” Angel alzò un sopracciglio e un’espressione maliziosa comparì sul suo volto

A. “beh, un modo ci sarebbe.. certo, non è il massimo, ma sicuramente è meno frustrante del ‘guardare e non toccare’…” Buffy fece cenno con la testa di proseguire “beh, io non posso raggiungere la felicità assoluta con te, non è che non posso essere felice in parte con te…”

B. “scusa, temo di essermi persa” rispose pensierosa

A. “se prima che… insomma se raggiungo l’orgasmo fuori da te, beh non dovrebbe succedere nulla”

B. “dovrebbe?”

A: “ok, non succede nulla” lei sorrise e si sporse verso di lui per baciarlo, Angel la tirò su e la portò verso il letto “onestamente non mi interessa, se non faccio l’amore con te impazzisco..” e cominciò a slacciarle la camicetta.

In piedi davanti al letto cominciò a spogliarla lentamente, finché lei fu completamente nuda. Lui la osservò, e Buffy ancora un volta si rese conto di essere imbarazzata sotto il suo sguardo. Portò le mani alla sua maglia per toglierla, ma lui glielo impedì, poi dolcemente la spinse sul letto. Si stese accanto a lei, poggiato su un gomito, e la osservò. Era così maledettamente bella, così attraente mentre lo guardava vogliosa, eppure quel giorno in lei c’era qualcosa di diverso… quel giorno sembrava che una parte di lei fosse altrove… a causa della sua morte e del suo ritorno? Forse, ma…

Lei sussurrò il suo nome e il ragazzo obbedì alla sua richiesta. Sporse la mano libera verso di lei e cominciò ad accarezzarle il viso, poi scese con la mano fredda su un seno, e cominciò a giocherellare col capezzolo. Guardò la donna mordersi il labbro per trattenere un gemito. Sorrise compiaciuto, e continuò a far scivolare in giù la mano, guardando le espressioni del suo viso. Insinuò la mano tra le cosce che lei teneva strette e le sfiorò il punto più sensibile, lei gemette e sorrise, ma non aprì le gambe. Angel non mosse la mano

A. “è tutto a posto?” ritrasse la mano e la riportò sul suo addome “se vuoi smetto, se non te la senti…” lei gli prese la mano e se la fece scivolare nuovamente in mezzo alle gambe. Lui riprese ad accarezzarla in modo esperto e ben presto lei fu vicino all’apice. C’era quasi, lingue di fuoco l’attraversavano… lui si fermò

B. “no!” gemette al mancato piacere

A. “shhh” lo sentì spostarsi, lo sentì aprirle le gambe, piegargliele e poi le sue labbra le sfiorarono il clitoride. Dopo pochi secondi raggiunse il suo picco. Angel era quasi più eccitato di lei. Appena si fu ripresa la ragazza gli fece cenno di stendersi, gli andò sopra e lo fissò negli occhi. Quegli occhi caldi, profondi, appassionati, intensi… gli occhi dell’uomo che aveva rappresentato tutto per lei.. aveva? Si chiese perché avesse usato questa parola nel formulare il pensiero, ma la sua domanda si interruppe quando sentì l’eccitazione di lui contro la sua coscia. Lei emise un gemito di eccitazione, e cominciò a spogliarlo.

Le sue mani si muovevano agili sul corpo del partner. Certo non esperte come quelle di lui, ma ci sapeva fare. Mentre tratteneva un gemito di piacere Angel non poté fare a meno di pensare che certe cose gliele aveva insegnate Riley, quello stupido ed insignificante bastardo, ma al momento poco gli importava dove avesse imparato certe cose, ora c’era lui e avrebbe potuto insegnargliene mille altre… la spinse stesa, le andò sopra, con una mano tastò la sua femminilità, poi avvicinò il suo membro

A. “posso?” chiese più per formalità che per convinzione, quasi in un gemito

B. “immediatamente” disse lei determinata…

 

Probabilmente era già l’alba, ma ovviamente dalle finestre sprangate non filtrava un solo raggio di sole, non poteva saperlo per certo. Il ragazzo dormiva accanto a lei, poteva sentire il corpo freddo contro il suo, ma stranamente questa volta era diverso… averlo accanto le trasmetteva qualcosa di differente dalle altre volte… non era per il sesso, quello era stato grandioso, anche se aveva temuto che ancora una volta la sua anima sparisse, era qualcosa di indecifrabile, ma forse non del tutto… era come se troppo spesso pensasse a…

Angel si svegliò, si girò nel letto e cercò il calore di lei, con una mano le cinse la vita e la tirò a se, baciandola dolcemente.

A. “ehy”

B. “ehy” dissero sorridendo

A. “dovremmo incontrarci più spesso nelle casupole di campagna, o sbaglio?”

B. “tutti i giorni?” disse lei sorridendo, ma Angel si accorse che qualcosa non andava

A. “Buffy, c’è qualcuno nella tua vita? È per caso tornato quel fantoccio di riley?” lei scattò seduta

B. “no! Ma come fai a pensare certe cose! Lo sai che solo… insomma, ti amo” disse quasi nervosamente. Lui notò che non aveva detto ‘amo solo te’ ma semplicemente ‘ti amo’. Cambiava qualcosa? Probabilmente si… qualcosa in lei stava cambiando, e lui lo sapeva… Buffy forse non ancora. Si impose di non pensarci.

 

Buffy era in cucina, aveva trovato ben poco per fare colazione, ma stranamente non aveva fame, piuttosto cominciava ad essere preoccupata per sua sorella. Era mancata per tanto tempo ok, ma ora che era tornata, anche se a malincuore, le spiaceva lasciarla sola così a lungo. E poi sentiva di voler tornare a casa… era la prima volta che le accadeva da quando era resuscitata, ma ora voleva tornare a Sunnydale…

Angel le arrivò da dietro, le diede un bacio sulla guancia e andò verso il frigo. Lei guardò le sue spalle possenti, quanto era bello… poi lui si sedette sul tavolo e le fece cenno di avvicinarsi. Le prese le mani

A. “ascolta, c’è un motivo per cui ti ho voluta vedere, e non è solo il fatto che tu sei tornata” lei annuì, aveva l’aria preoccupata “sai che questa mia…natura… mi crea dei problemi… beh, forse con l’aiuto di un mio amico demone ho trovato una soluzione…”

B. “Angel, cosa stai cercando di dirmi? Cosa hai intenzione di fare?”

A. “purtroppo non posso dirti altro, ti metterei in pericolo, ma volevo che in caso mi succedesse qualcosa tu sapessi che..insomma, lo sai… che ti amo”

B. “cosa rischi?”

A. “non lo so di preciso, ma come ben sai quando si tratta di magia e altre pratiche sovrannaturali i rischi sono alti, soprattutto se entrano in gioco le forze del male…”

B. “quando?” era seriamente preoccupata, teneva a lui, non voleva perderlo, per nulla al mondo.

A. “oggi pomeriggio alle sei. Per questo voglio che tu te ne vada ora. Non voglio che vedi le persone che verranno”

B. “voglio esserci anch’io”

A. “Buffy, vattene IMMEDIATAMENTE!” disse alzando il tono della voce

 

 

Lungo la strada semideserta il sole le rifletteva in faccia e la infastidiva, ma era nulla in confronto a quegli strani sentimenti che provava. Continuava a pensare ad Angel, al loro amore, a quella notte… eppure quella sensazione non l’abbandonava: c’era qualcosa che la separava da lui…

Arrivò a Sunnydale che era notte fonda, la sera precedente aveva saltato la caccia, e ora sapeva di non avere il tempo per riposarsi. Parcheggiò e si diresse verso il cimitero. Uccise con noncuranza un paio di vampiri, poi svogliatamente si fermò appoggiata ad una lapide ad ammirare le stelle, assorta nei suoi mille dubbi. Chissà cosa era successo ad Angel, se tutto era andato bene… la sera dopo l’avrebbe chiamato…

S. “ehy cacciatrice! Già stanca?”

B. “spike… no pensierosa…”

S. “ieri sera non sei venuta ad uccidere i miei parenti”

B. “ero fuori città”

S. “ehy piccola, telegrafica eh! Con chi eri?”

B. “spike! Lasciami in pace! Ma sei solo in grado di rompere? Sei un vampiro e io sono la cacciatrice, dovresti girarmi al largo, per istinto! Fallo!” lui abbassò lo sguardo e senza aggiungere altro si allontanò, sapeva che non era un buon periodo per lei e non voleva infastidirla.

B. “spike, aspetta. Non mi va di restare sola” lui sorrise senza che la ragazza se n’accorgesse, poi si avvicinò a lei

S. “tutto bene con Angel?” lei annuì poco convinta “non sembrerebbe. Vi siete rimessi insieme, insomma avete…”

B. “si, abbiamo fatto l’amore, ma non ti preoccupare, lui ha ancora la sua anima”

S. “è strano, dopo una notte di passione con l’uomo che ami avrei detto che saresti stata più di buon umore…”

B. “lo sono, sono felice, vabbè, per quanto posso esserlo visto quello che sto affrontando, ma mentre ero con lui c’era qualcosa di… ma perché ti sto dicendo queste cose?” si alzò cercando di evitare lo sguardo di Spike

S. “perché sai che sono tuo amico e sai anche che sono l’unico con cui ti puoi sfogare”

B. “ora andiamo, devo spargere ancora un po' di polvere…” fece un paio di passi e il suo telefonino squillò. Buffy rispose, disse qualche monosillabo, poi riappese.

B. “ascolta, devo assentarmi per qualche giorno, per favore vai da Willow e dille di occuparsi di mia sorella, che tornerò appena possibile”

S. “è tutto a posto?”

B. “no, Angel ha dei gravi problemi”

S. “se vuoi posso venire con te, certe volte serve qualcuno accanto, anche se è qualcuno che detesti, come me” Buffy sentì una strana sensazione e si avvicinò dandogli un lieve bacio sulla guancia

B. “io non ti detesto affatto, non più almeno. Ma posso cavarmela” si allontanò. Spike era ancora sconvolto per il gesto d’affetto e quando le urlò di stare attenta lei era ormai troppo distante. Però aveva una brutta sensazione… doveva fare qualcosa. Si incamminò verso casa Summers…

 

Non riusciva a vedere la strada, gli occhi lucidi e il magone le impedivano di guidare, il terrore le scorreva nelle vene. Angel non le aveva detto molto, solo che era successo qualcosa di grave, di correre da lui, che poteva essere l’ultima volta che si sarebbero incontrati. Aveva un tono diverso dal suo, agghiacciante. Forse le aveva addirittura fatto più paura la sua voce delle sue parole.

Arrivò alla villa del giorno prima, il sole stava già tramontando, aveva guidato tutto il giorno e la testa le faceva un male terribile. Lungo il vialetto delle candele. Arrivò alla porta d’ingresso, era socchiusa, la aprì lentamente, entrò di un passo e invocò il nome del suo amato. Poi il dolore alla testa aumentò inspiegabilmente.

 

Buffy aprì gli occhi, tentò di muovere un braccio e si rese conto di essere legata. Con la coda dell’occhio vide una figura accanto a lei: Angel col volto demoniaco. Il cuore le arrivò in gola. No, non era possibile. Non voleva neppure credere che quel che temeva fosse vero.

B. “Angel?” sussurrò debolmente, terrorizzata. Lui scosse la testa

A. “quasi, Buff’, quasi… Angelus”

B. “no!non tu! Non di nuovo! Non puoi aver di nuovo ucciso Angel!” lui rise e le voltò la testa dall’altro lato. Lei aveva gli occhi chiusi

A.us. “non l’ho ucciso, è lì” la cacciatrice aprì gli occhi. Angel era legato davanti al caminetto acceso, mezzo nudo, il viso pesto, le labbra carnose sanguinanti. Buffy sentì una fitta al cuore.

B. “co-come?”

A.us. “io demone, lui uomo. Io immortale, lui mortale. Io ora vivo, lui tra poco sottoterra… semplice come concetto, no?” le lacrime cominciarono a scenderle rapide lungo le guance, la testa le faceva male dove l’aveva colpita e le catene le segavano i polsi.. ma l’unica cosa che riusciva a sentire era il respiro dell’uomo. Il respiro…allora lui era vivo, era un uomo vero!

B. “perché?”

A.us. “beh, diciamo che è un effetto collaterale, o meglio, io lo sono. Ha fatto un incantesimo per tornare umano, ma non ha calcolato che il demone, uscendo da lui avrebbe potuto manifestarsi anche sotto forme concrete… in pratica oltre che dividere il lato umano da quello oscuro ha anche scisso in due il suo corpo. Così ora siamo due. Ma non ti preoccupare, sarà così ancora per poco”

B. “infatti, fino a quando non ti conficcherò un paletto nel cuore!” sibilò lei a denti stretti, lui scosse la testa col suo solito sorriso malefico stampato sulle labbra

A.us. “non puoi farlo, lo sai. Uccideresti anche Angel, e tu non ne hai il coraggio…”

B. “ma tu non sei Angel!”

A.us. “beh, tu hai conosciuto il vampiro ti sei innamorata del vampiro, ed è quello che sono io. Lui è un uomo, con praticamente nessuna delle qualità che ti hanno fatto innamorare. Se tu uccidi me uccidi la parte di lui che hai amato”

La cacciatrice avrebbe voluto rispondere, ma si rese drammaticamente conto che le parole del demone avevano un senso. Era vero, lei amava Angel proprio per quel suo lato oscuro, per com’era, per ciò che non sapeva di lui, per ciò che temeva in lui… avrebbe amato l’uomo allo stesso modo? Avrebbe amato Liam allo stesso modo?

Angelus si sedette sul letto accanto a lei e fece per toccarle una guancia, ma lei si voltò di scatto.

B. “fammelo toccare, voglio vedere se quel che dici è vero” lui annuì serio

A.us. “va bene, ma se provi a fare qualche scherzetto dei tuoi, beh, inutile dire che morirà prima del dovuto” lei fece cenno di sì con la testa. Il vampiro le liberò le mani, e lei subito si alzò. La testa le girava, e si avvicinò al ragazzo barcollando. Lui era ancora svenuto, segni di tortura su tutto il corpo. Avrebbe voluto fare qualcosa, ma sapeva che in quel momento sarebbe stato inutilmente rischioso, doveva stare al gioco di Angelus, almeno fino a quando non le fossero tornate le forze. Quando fu davanti ad Angel quasi tremante allungò una mano. Gli sfiorò il petto. Era caldo, e il cuore batteva! Il sogno di una vita si era realizzato! Eppure non era felice come avrebbe dovuto, e sapeva che non era solo a causa della situazione. C’era qualcosa dentro di lei che non capiva… accarezzò il volto tiepido, e lui aprì gli occhi

A. “bu- Buffy”

B. “shhh, non ti sforzare, va tutto bene. Ora trovo il modo di aggiustare le cose”

A. “ascolta, qualcosa è andato storto, è più potente di quanto tu possa immaginare, almeno il doppio di quanto lo fosse prima…non hai alcuna possibilità di batterlo, assecondalo, qualunque cosa ti dica tu falla. Non agire senza un buon piano. Io non ho alcun controllo su di lui, ti ammazzerebbe, e non voglio che ciò accada. Non tentare di salvarmi”

B. “ascolta, nessuno di noi due morirà, andrà tutto a posto. Ce ne andremo noi due, ci ameremo per sempre” la ragazza si avvicinò e gli baciò le labbra per la prima volta calde. Era una sensazione stupenda. Nonostante la situazione di pericolo sembrò che i loro sensi avessero il sopravvento, e il bacio si fece più appassionato. Ma una mano gelida l’afferrò per un braccio e la strattonò via.

A.us. “bambini cattivi, certe cose non si fanno. Lei è solo mia, solo io posso baciarla. Hai capito mortale?” colpì Angel allo stomaco con un violento pugno, questo si piegò in avanti con un gemito, Buffy fece per andare verso di lui ma il vampiro la trattenne “dove pensi di andare? Se non sbaglio pochi secondi fa avevi una gran voglia di…” Buffy sgranò gli occhi. Temeva di aver capito cosa aveva intenzione di farle

B. “non ci pensare nemmeno bastardo!” urlò, ma la sua voce uscì piuttosto come una supplica. Lui rise, con quella risata agghiacciante, e la spinse sul letto. Facilmente le bloccò i polsi sopra la testa

A.us. “sai, il tuo Angel ha retto bene alle torture fisiche nonostante tutto, chissà come reggerà all’assistere alla sua donna che fa l’amore con me!”

B. “io non farò mai l’amore con te! Mai! Preferisco morire!”

A.us. “oh, non ti preoccupare, a tempo debito avrai anche quello, ma se ora stai buonina sono sicuro che ti piacerà quasi quanto a me… ieri notte sembrava piacerti quello che io e lui ti facevamo!”

B. “ammazzami subito, perché non farò mai una cosa simile al mio amore!”

A. “Buffy, piccola, accetta, non lasciare che ti uccida! Io posso farcela” sussurrò Angel dall’altro lato della stanza. Gli occhi della cacciatrice si riempirono di lacrime e scosse debolmente la testa. Non poteva. Forse avrebbe potuto lasciare che quel mostro la violentasse, forse chiudendo gli occhi e immaginando che fosse Angel ce l’avrebbe fatta, ma non avrebbe potuto sopportare l’idea che il vero Angel assistesse alla scena, sarebbe stata una sofferenza troppo grande per lui. Preferiva la morte.

B. “mi dispiace amore, non posso” sussurrò tra le lacrime prima di colpire con una ginocchiata il vampiro. Angelus barcollò e lei riuscì a scattare in piedi. Erano di fronte. Lei sferrò un calcio, ma lui le afferrò la gamba e la colpì al ginocchio. Alla ragazza sfuggì un gemito di dolore, ma tentò ugualmente di colpirlo al viso con un pugno. La bloccò, e la respinse sul letto. Angel aveva ragione, era molto più forte di prima, e lei era debole per la botta in testa. Con la violenza non sarebbe mai riuscita a risparmiare il supplizio al suo amato. Cosa poteva fare? Mentre pensava Angelus, col volto trasformato, le andò sopra, e la bloccò sul materasso col peso del suo corpo. Mentre lei spalancava gli occhi terrorizzata lui le strappò via la camicetta. Sotto non portava nulla. Il vampiro poggiò la bocca sul suo seno, e una piccola goccia di sangue scese sulla sua pelle candida fino alla schiena. Dal camino si levò un urlò.

Non riusciva a pensare al suo dolore, ma solo a quello che provava Angel nel vedere la scena. No, non poteva permetterlo

B. “ascolta” implorò con la voce rotta dal pianto. Angelus sollevò il voltò, che subito riacquistò i suoi lineamenti perfetti, ma le labbra erano ancora sporche di sangue “se tu fai in modo che Angel non assista alla scena io… io collaborerò” disse tutto d’un fiato. Il vampiro sembrò pensarci, poi sorrise compiaciuto, si sollevò e chiuse la tenda del letto a baldacchino. Almeno in parte aveva ottenuto quello che voleva, ma adesso avrebbe dovuto… ancora una volta i suoi pensieri furono interrotti dal vampiro. Con un gesto rapido Angelus le afferrò insieme il bordo dei pantaloni e degli slip e glieli tirò giù. Buffy strinse le cosce più che poteva per impedirgli di insinuarci la mano, lui si avvicinò all’orecchio

A.us. “i patti non erano questi. Vuoi che riapra la tenda e che il tuo Angel assista a tutta la scena?” lei scosse la testa ed aprì le gambe. Sentì il tocco freddo sul ginocchio, poi sulla coscia, la mano salì lentamente…

Un forte colpo distrasse Angelus. Istintivamente Buffy lo colpì allo stomaco, ma lui, quasi distrattamente, la colpì violentemente al volto. La ragazza fece appena in tempo a vedere la tenda davanti a lei aprirsi, poi svenne.

 

Quando cominciò a riprendere i sensi e si rese conto di essere ancora stesa sul letto non poté fare a meno di emettere un lamento disperato. Non sapeva cosa fosse successo, ma non aveva il coraggio di guardare la stanza. Non poteva vedere il corpo senza vita di Angel. Involontariamente una lacrima le rigò una guancia, una mano gelida gliela asciugò. Buffy sentì ancora una volta il suo cuore fermarsi, avrebbe voluto morire in quell’istante, non poteva affrontare Angelus. Non ora. Una voce famigliare sussurrò il suo nome, e lei si rese conto che non era Angelus. Voltò la testa e aprì gli occhi

B. “Spike?”

S. “si cacciatrice, sono io, va tutto bene” le sussurrò accarezzandole la fronte

B. “cos’è successo? Dove sono?” fece per sedersi ma lui la trattenne sdraiata

S. “sei molto debole, non muoverti. Dopo che sei partita sono andato da Willow e poi ti ho seguita. Ero in pensiero per te. Sono arrivato giusto un attimo prima che lui ti… beh, lo sai, e sono riuscito non so come a portarti via. Siamo in una vecchia casa abbandonata”

B. “e Angel?” chiese quasi certa di non volerlo sapere. Lui scosse la testa

S. “non ce l’ho fatta, mi dispiace. Già è un miracolo che abbia tirato fuori te. È molto forte…” ma lei non l’ascoltava più, i suoi pensieri erano tutti rivolti ad Angel, che nel migliore dei casi ora era sotto tortura.

Spike la osservò. Avrebbe voluto consolarla, ma sapeva che non era possibile. Quanto era bella. Le aveva messo addosso il suo cappotto perché non patisse il freddo, e questo si era aperto leggermente a scoprire in parte i seni perfetti. La ragazza tentò di mettersi seduta e lui l’aiutò. Per un istante si fissarono negli occhi.

Per un istante, guardando gli occhi color del mare di Spike, si sentì completamente sicura. Ovviamente la sensazione non poté durare, ma la lasciò stordita. Perché aveva provato quella sensazione? Perché lui le aveva salvato la vita? No, l’aveva già fatto decine di volte e… già, proprio quella era la chiave: l’aveva già fatto decine di volte. Era sempre stato lì in caso di bisogno. Si era fatto torturare da Glory, aveva aiutato sua sorella, le aveva protette entrambe… più di quanto Angel si sarebbe mai immaginato di fare. Al contrario del suo amore lui era sempre lì, per lei. E lei non aveva mai realizzato…

Per qualche secondo spike si perse completamente negli occhi della cacciatrice. Il corpo gli doleva ovunque per il violento combattimento, doveva avere un paio di ossa rotte, e sapeva che se non fosse stato per Angel, che aveva distratto Angelus per permettere il salvataggio di Buffy, e decidendo così il suo suicidio, a quest’ora lui sarebbe stato solo un mucchietto di cenere e la donna che amava un semplice gioco erotico per quel pervertito. Ma non era andata così. Buffy era salva. Forse un po' ammaccata, anche nell’orgoglio, ma salva. Ed era ancora con lui. Non sapeva come annunciarle che probabilmente aveva perso per sempre Angel, ma sapeva che lei lo aveva già capito. Le sorrise lievemente, ma lei non ricambiò. Non ne restò deluso, era comprensibile.

S. “ehm… prima ho notato che hai un paio di brutte ferite… insomma, se vuoi te le medico” Buffy lo guardò perplessa. In effetti sia il seno, che il volto che le gambe le facevano un male tremendo, ma non sapeva se farsi medicare da Spike fosse l’idea migliore “stai tranquilla, giuro che non ti farò niente di male…” si, poteva fidarsi. Glielo diceva il suo istinto. Annuì con la testa “beh, allora dovresti toglierti il cappotto” se non avesse saputo che era impossibile Spike avrebbe detto che si sentiva le guance arrossire. Stava per avere il corpo nudo della cacciatrice sotto le sue mani, ma in modo del tutto innocente. Lei era sotto shock. Doveva mantenere il controllo. Lei esitò, poi senza imbarazzo apparente si spogliò. Spike tirò fuori da un sacchetto crema, disinfettante e garze. Si rese conto che la stava fissando.

Anche Buffy si era accorta che il vampiro la fissava, che studiava il suo corpo, imbarazzato ed eccitato al contempo, ma stranamente questo non la metteva a disagio. Eppure soltanto la sera prima con Angel….

Il contatto della garza con le due piccole ferite sul seno la fecero trasalire. Spike tirò lievemente indietro la mano. Aveva del sangue subito sotto al capezzolo, ma non sapeva come pulirla. Avrebbe dovuto toccarla e…

B. “so quello, che stai pensando. Fai pure dottor spike” disse con un tono forzatamente scherzoso, che apparì quasi lugubre. Lui cominciò a medicarla meglio, e si rese conto di essere tremendamente eccitato. Chiuse un istante gli occhi e si maledisse. Non c’era nulla di erotico in quella situazione, la donna che amava era distrutta dal dolore e lui le stava medicando delle brutte ferite… se lei si fosse accorta della sua erezione la situazione sarebbe degenerata, lei avrebbe sofferto, forse lui l’avrebbe persa… nella semioscurità, sollevò leggermente una gamba, poggiandola al bordo del letto, per far si che lei non potesse vedere quello che stava succedendo in lui. Inaspettatamente lei gli poggiò una mano sulla gamba, molto vicino all’inguine, lui si lasciò sfuggire un gemito quasi impercettibile

B. “non preoccuparti, è normale. È tutto a posto. A parte la situazione è naturale che tu… beh, mi hai capito” stupito e imbarazzato spike annuì, e riprese a medicarla.

Quando posò la garza sull’ultima ferita, quella sulla guancia, Buffy si lamentò

S. “shhh, cacciatrice, un po' di coraggio!”

B. “e tu tenta di essere più delicato!” il tono era decisamente più disteso. L’imbarazzo era calato quando lui le aveva medicato due profondi graffi fattagli da Angelus nell’interno coscia mentre lei si opponeva, e ora entrambi erano rilassati.

Buffy non pensava. Si imponeva di tenere gli occhi fissi su spike, e concentrarsi sui loro gesti. Non poteva pensare ad Angel, non ci riusciva. Non ora.

B. “allora? Finalmente hai finito?” lui annuì, ma prima di mettere via la garza umida si fermò

S. “aspetta, hai un po’ di sangue sul labbro” le mise una mano sotto il mento e con l’altra le strofinò dolcemente la bocca. Buffy sentì uno strano brivido, e prima ancora che potesse realizzare si trovò le labbra di Spike sulle sue. D’impulso le aprì, per far si che dolcemente la lingua di lui irrompesse nella sua bocca.

Non si ricordava che fosse così fantastico baciare la cacciatrice. Non era come con Dru, con Harmony o con tutte le altre, era qualcosa di più intenso, di più puro… cosa? Stava baciando la cacciatrice? Si staccò di colpo da lei e spalancò gli occhi. Lei li tenne chiusi

S. “oh mio Dio, Buffy, mi spiace…non so come sia potuto accadere…io”

B. “rifallo” sussurrò

S. “no, non sai quello che stai dicendo. Sei sotto shock!”

B. “lo so benissimo invece”

S. “no, se lo facessi mi odieresti… di là devono esserci dei vecchi abiti, vado a cercarti qualcosa”

Spike uscì dalla stanza e si appoggiò al muro, sconvolto. Era stato uno stupido, come aveva potuto rischiare con un’idiozia simile, come aveva potuto profittare così della donna che amava! Doveva fare finta di niente, dimenticare sperando che lo facesse anche lei. e trovare il modo di dirle di Angel.

Buffy restò immobile sul letto, senza neppure coprirsi. Le era piaciuto, aveva trovato maledettamente bello quel bacio. E la sua coscienza si stava ribellando per questo. Come aveva potuto! Angel era prigioniero di un demone spietato che probabilmente lo stava torturando e lei baciava Spike, uno dei suoi peggiori nemici! I sensi di colpa urlavano dentro di lei, ma sapeva che ciò che più graffiava era l’inspiegabile fatto che le fosse piaciuto. Che le avesse fatto provare anche quel qualcosa che Angel, la sera prima, non le aveva dato. In quel bacio c’era tutto, anche ciò che nella precedente notte di passione mancava, anche quel ‘ma’, e questo le appariva inspiegabile.

Spike rientrò nella stanza e gettò sul letto alcuni indumenti, poi si voltò. Non poteva guardare la cacciatrice, e non perché lo eccitasse, ma perché si vergognava per come si era comportato nei suoi confronti. Sapeva che ciò che aveva fatto in qualche modo l’avrebbe ferita dentro, avrebbe complicato le cose per entrambi, e si odiava per questo

B. “quando mi hai portata via Angel era ancora vivo?”

S. “si… anche se Angelus era parecchio arrabbiato e si è scagliato contro di lui…”

B. “allora preparati, lo andiamo a liberare” spike le andò davanti, lei era in piedi, vestita

S. “e come pensi di affrontarlo? Tu sei ancora debole, hai preso una violenta botta in testa, e la sua forza è raddoppiata. Inoltre non sappiamo come eliminarlo”

B. “è un vampiro, un paletto nel cuore va più che bene!”

S. “no. Mentre eri svenuta ho parlato con un paio di miei amici: lui è ancora legato ad Angel, se muore lui muoiono entrambi.” Buffy sospirò e chiuse gli occhi. No, non poteva più piangere, ora doveva riprendere in mano le redini della situazione. Era la cacciatrice, non una ragazzina spaurita, e la vita del suo primo amore dipendeva da lei. doveva studiare qualcosa

B. “tutto questo è accaduto per un incantesimo, se lo invertissimo? Potremmo chiamare Willow…”

S. “no, non è invertibile. Buffy, non so come dirtelo ma… non c’è nulla da fare, hai solo due scelte: o lasci Angelus libero di massacrare o perdi anche Angel.” Lei abbassò lo sguardo. Sapeva qual’era l’unica scelta che le era concessa, ma non voleva ammetterlo. Non poteva. L’aveva già ucciso una volta, e sapeva che non l’avrebbe fatto una seconda.

B. “bene, pensi di potermi fare un favore?”

S. “qualunque cosa per te”

B. “ammazza quel bastardo di Angelus”

S. “Buffy, sei sicura di quello che stai dicendo? Pensi di potercela fare a sopportare la perdita ancora una volta?”

B. “l’ho già perso tanto tempo fa, quando è andato a LA, era solo questione di ammetterlo. E poi sono la cacciatrice, non ho il privilegio di poter scegliere, posso solo accettare il mio destino. Andiamo, faremo un piano d’attacco strada facendo.”

 

Angel era ancora legato davanti al camino, sentiva il sangue colargli dal naso e finirgli in bocca, ovunque gli doleva per i colpi ricevuti, alcune brutte ferite bruciavano. Ma il cuore non gli faceva male. Quello era sereno: Buffy era al sicuro, lontano, almeno per il momento, dalle grinfie del suo alter-ego malvagio.

Angelus si avvicinò nuovamente a lui, teneva tra le labbra una sigaretta.

A.us. “beh, potrei dirti che non mi fa piacere torturare una parte di me, ma non è così. Però se mi dici quel bamboccio color platino dove ha nascosto la cacciatrice la tua morte potrebbe essere meno dolorosa. Che ne pensi?”

A. “non ne ho idea, ma se anche lo sapessi non te lo direi mai!” disse in tono di sfida. Angelus si sfilò la sigaretta dalle labbra e gliela poggiò subito sotto l’ombelico. Angel non emise alcun suono e continuò a fissarlo in segno di sfida. Faceva un male tremendo e il vampiro non dava segno di voler smettere, ma lui non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di un segno di sottomissione. Di colpo la sigaretta finì a terra, Angel ebbe giusto il tempo di un profondo respiro prima di veder comparire da una tasca uno stiletto. Cercò di nascondere la paura. Era strano sentirsi spaventato per la propria vita, non gli capitava da un po', ma ora non poteva farne a meno. Quando la lama fredda gli sfiorò il petto si rese conto che la morte era la cosa migliore che potesse capitargli…

 

La porta si aprì con un colpo, Angel avrebbe voluto voltarsi, ma non ne aveva l’energia.

A.us. “bentornata cacciatrice, sei venuta ad assistere alla morte di Angel o ero io che ti mancavo troppo?”

B. “metti giù quell’affare, sottospecie di pipistrello” disse a voce alta ma in tono tranquillo

A.us. “uh, la ragazza non sa come difendersi e comincia ad offendere?” senza dire altro Buffy si voltò verso Spike che annuì e si scagliò contro il nemico. Lei corse verso Angel. Gli accarezzò il viso

B. “non ti preoccupare, adesso sono qui, ti porterò via”

A. “no, non puoi sconfiggerlo, ne tu ne Spike. Vattene finché sei in tempo, non sopporterei che lui ti…”

B. “shhh, non dire stupidaggini. Mentre ero in macchina ho sentito Willow, mi ha dato questa formula, in qualunque modo vadano le cose non potrà più torcerti un capello, questa ti proteggerà” cominciò a recitare una formula in latino.

 

Spike non ce la faceva più. Il suo combattere contro Angelus purtroppo non consisteva in nient’altro che farsi pestare e scaraventare da un lato all’altro della sala. Non riusciva quasi più a reggersi in piedi, ma continuava a provocare il vampiro sapendo che era l’unico modo per tenerlo lontano da Buffy. Sapeva che non sarebbe mai riuscito ad ucciderlo, e stranamente questo lo faceva star male per il semplice fatto che se non l’avesse fatto lui l’avrebbe dovuto fare Buffy, ed avrebbe sofferto per questo.

Raccolse le sue ultime forze, prese il paletto dalla tasca e si scagliò contro Angelus. Questo gli bloccò la mano e lo sbatté violentemente contro il muro. Spike picchiò la testa e perse i sensi.

 

Quando Buffy si vide il vampiro volare davanti si rese conto della gravità della situazione. Sapeva che non l’avrebbe mai battuto, ma sentiva come un fuoco arderle dentro, qualcosa che le diceva di reagire. Quel mostro aveva fatto del male a due tra le persone più importanti della sua vita… si rese conto di cosa aveva appena pensato a proposito di Spike e questo fomentò la sua ira. Si scagliò contro Angelus e cominciò a lottare.

 

Angel si accorse quasi subito che il vampiro avrebbe avuto la meglio. Se solo Buffy invece che fare quello stupido incantesimo lo avesse liberato… ma era incatenato ad un muro, troppo debole anche per respirare, sapeva di non poter in alcun modo aiutare la cacciatrice. Poi il suo sguardo cadde su Spike svenuto. Se fosse riuscito a fargli riprendere i sensi…

 

La cacciatrice assestò un colpo ai genitali, Angelus indietreggiò ruggendo di dolore, i suoi occhi gialli si fecero ancora più spaventosi. Barcollò qualche istante, poi andò verso la ragazza, l’afferrò per le spalle e la gettò sul letto. Le andò sopra a cavalcioni e cominciò a prenderla a schiaffi. Buffy lo colpì con un pugno al viso, e appena questo sembrò distrarsi lo spinse a terra e gli andò sopra, ma prima ancora che potesse colpirlo lui si rialzòe la scagliò contro il muro. Un dolore lancinante le trafisse la spalla. Provò ad alzarsi, e si rese conto di non poter muovere il braccio. Il vampiro si avvicinò e la colpì con un calcio al ginocchio. La gamba le si piegò, e lei cadde a terra… l’unica cosa che c’era negli occhi del nemico era morte. In quel preciso istante capì che sarebbe morta… beh, era quello che desiderava, si disse, ma poi si voltò verso il corpo esanime di Spike e si ritrovò a pregare per la sua vita.

 

Angel allungò il più possibile una gamba e sfiorò con la punta del piede il fianco di Spike. Lui si mosse, ma non si svegliò. L’uomo stette attento a non far rumore, per non attirare l’attenzione di Angelus, e lo sfiorò nuovamente. Il vampiro si girò e lo guardò stordito

A. “Spike, sveglia, sta per ammazzarla, corri, portala via!” sussurrò. Spike rimase intontito ancora un secondo, ma appena si rese conto di ciò che accadeva scattò in piedi. Si guardò intorno. Poteva piantare un paletto nella schiena di Angelus…no, era troppo distante e l’avrebbe visto raccoglierlo. Poteva aggredirlo, ma non avrebbe retto un nuovo combattimento…poteva semplicemente spingerlo, prendere Buffy e cominciare a correre… si, era l’idea migliore.

Si lanciò contro Angelus, questo barcollò e cadde a terra. Senza sprecare neppure un secondo Spike prese in braccio la cacciatrice ed iniziò a correre. Salì in auto e accelerò a tavoletta…non gli importava dove sarebbe arrivato… si voltò e notò che Buffy era svenuta. La spalla era visibilmente fuori posto.

 

S. “cacciatrice, è arrivata l’ora di svegliarsi!” le disse all’orecchio accarezzandole la guancia, lei aprì gli occhi

B. “spike…allora sono viva. Grazie”

S. “non ringraziarmi, prima dobbiamo mettere a posto la tua spalla”

B. “farà male?”

S. “sarà la cosa più dolorosa di tutta la tua vita” lei annuì e chiuse gli occhi, mentre lui iniziava a tirarle il braccio…

La ragazza continuava a massaggiarsi la spalla che le faceva un male atroce. Spike era accanto all’auto, poggiato al cofano, immobile. Non aveva detto altro, non si era lasciato guardare… lei gli andò vicino e gli posò una mano sulla spalla

B. “ehy, tutto a posto? Sono in debito con te ancora una volta, mi hai salvato la vita”

S. “non l’ho fatto per te, l’ho fatto per me stesso…lo sai, sono innamorato e non voglio soffrire” disse con un tono incredibilmente triste. Lei gli accarezzò i capelli. Era una strana sensazione…

B. “so che non è così” Spike si voltò e le prese il polso. Era arrabbiato e depresso

S. “ti rendi conto che quasi ho lasciato che ti ammazzassero per seguire una tua stupida idea e non darti torto? Ti rendi conto che ora il tuo grande amore è morto perché non so neppure più fare quello per cui sono stato creato: uccidere? Sono solo un fallito! E tu devi odiarmi, non ringraziarmi!” il tono alto iniziale si spense lentamente fino a divenire un sussurro. Lei liberò la mano, si sentiva toccata dentro da ciò che le aveva detto

B. “come puoi dire certe cose, come puoi anche solo pensarle?”

S. “smettila di trattarmi come uno stupido, smettila di compatirmi!” urlò. Istintivamente Buffy lo colpì con uno schiaffo. Il colpo, su una ferita fresca fatta da Angelus gli diede una fitta atroce, ma dentro di se sentì qualcosa di positivo, come se quel gesto fosse un segno d’amore.

Buffy si guardò la mano sporca del sangue di lui. Come aveva potuto colpirlo in un momento simile, dopo tutto quello che aveva fatto per lei… sentì un moto d’orrore verso se stessa salirle dallo stomaco

B. “io…scusa…non volevo, non so come sia successo…” balbettò, e si rese conto di avere una voglia atroce di baciarlo. Spike non rispose, scosse la testa come per far capire che andava tutto bene e salì in auto. Tornarono al rudere.

Appena entrati Buffy accese alcune candele, e solo in quel momento si rese conto delle brutte ferite dell’amico. Senza dire niente andò a prendere il materiale avanzato dalla sua medicazione e gli andò di fronte.

B. “togliti quella maglia tutta stracciata che ti medico” disse in tono perentorio. Lui esitò “coraggio! Se non sbaglio oggi mi sono lasciata curare da te, no?” lui annuì perplesso e si tolse la maglietta. Come aveva fatto lui qualche ora prima la cacciatrice osservò per un attimo il corpo perfetto, e si rese conto di provare esattamente gli stessi impulsi che aveva provato lui. Scosse la testa per scacciare l’idea e gli si avvicinò. Esitò un istante prima di medicargli l’abrasione sul torace, che dalla forma si doveva essere fatto contro il letto. Che sensazioni le avrebbe trasmesso? Cosa avrebbe provato lui? Ma non poteva pensare a questo, doveva aiutarlo. Iniziò a disinfettarlo. La tensione era alta, entrambi sentivano un forte impulso, ma dissimulavano, lui cercò di spezzare il nervosismo

S. “certo che se ogni volta che rimaniamo soli uno dei due è ridotto così ci conviene non vederci più o non viviamo a lungo” lei sorrise, e lo guardò in volto, cercando però di evitare il suo sguardo. Si perse a guardargli le labbra

B. “ti fa male quella ferita?” fece un cenno con la testa, Spike tese il bordo della bocca con la lingua e poi si sfiorò col dito.

S. “un po'…” rispose perplesso

B. “vediamo se così passa” sussurrò, poi si chinò verso di lui e lo baciò dolcemente sulle labbra.

La ferita gli causò un lieve dolore, il dolore più dolce della sua vita.

Fu un bacio breve e dolcissimo, poi lei si scostò e poggiò la fronte alla sua.

S. “non avresti dovuto, è la situazione che ti fa agire così…”

B. “dovevo. Lo volevo” lui le accarezzò una guancia livida

S. “cosa provi?”

B. “non lo so… paura per quello che ci accadrà, per quello che accadrà ad Angel. Confusione per questa strana attrazione nei tuoi confronti… è come se ciò che l’altra notte mancava tra me e lui lo avessi trovato ora, con te… non so cosa voglia dire, ho la coscienza che strilla e…” stette zitta

S. “e?”

B. “un’insensata, irrazionale, atroce voglia di fare l’amore con te”

S. “oh Buffy…” sussurrò prima di cominciare a baciarla con passione.

Sempre baciandosi si spostarono verso il letto, lui freneticamente le tolse la maglia e il reggiseno e cominciò a toccarla con passione. Il corpo della ragazza reagiva sotto al suo tocco desideroso e dopo pochi secondi si rese conto di ambire che scoprisse altre parti di lei. Mentre le labbra di lui scesero a succhiarle dolcemente un capezzolo lei si affrettò a slacciarsi e togliersi i jeans. Subito Spike portò una mano ad accarezzare il liscio tessuto delle mutandine di seta e si poté rendere conto dell’eccitazione della ragazza. Scostò il bordo e si insinuò sotto al sottile indumento, lei gemette.

Non gli sembrava vero, stava facendo quello che desiderava da mesi. Non si stava approfittando di lei, lo sapeva, era stata lei stessa a volersi dare a lui…

Le sfilò gli slip, Buffy alzò i fianchi per agevolargli la cosa, abbassò la bocca ed andò in cerca dei punti più sensibili.

Era incredibile, stava facendo l’amore con Spike! Per anni lo aveva odiato e combattuto, e ora nel momento peggiore della sua vita ci stava andando a letto! Ed era incredibilmente bello! Sentì la sua lingua sfiorarle il clitoride e istintivamente alzò i fianchi e gli premette di più la testa contro di lei.

Spike sentì la sua eccitazione crescere, sentiva il sapore della donna che amava nella sua bocca, sentiva la passione aumentare… poi gli apparve davanti Angel. Si, l’aveva sempre odiato, gli aveva portato via Dru e gli avrebbe portato via anche Buffy, ma non poteva fargli questo. Lui stava soffrendo le pene dell’inferno per far si che loro due si salvassero, lui aveva rischiato tutto per amore di Buffy, lui aveva già capito quello che Buffy provava per Spike… e ancora una volta aveva scelto di sacrificare se stesso per il bene di lei… si lo odiava, era vero, ma capiva bene come si sentiva, sapeva cosa significasse soffrire per amore, o immaginare la propria donna a letto con un altro. No. Non poteva fargli questo.

Si fermò di colpo e si mise a sedere. Buffy gemette frustrata e rimase immobile per quasi un minuto, poi aprì gli occhi e gli si sedette davanti

B. “che succede?”

S. “non posso farlo, non è giusto”

B. “Spike, te l’ho detto, so cosa sto facendo, sono nel pieno delle mie facoltà mentali e anche se sono confusa lo desidero con tutta me stessa! Per favore!”

S. “non posso farlo ad Angel”

Non disse altro, si alzò e lasciò la stanza. Si odiava. Erano mesi che ambiva di poter fare l’amore con la cacciatrice, e ora che ne aveva l’occasione si rifiutava perché la coscienza che non possedeva si era messa a difendere colui che da più di un secolo si divertiva a tormentarlo. Era semplicemente assurdo! Eppure non poteva farci nulla. Non avrebbe fatto l’amore con lei, perché sapeva che si sarebbe odiato per quegli attimi di piacere, e più ci pensava più stava male…

 

Buffy lo guardò lasciare la stanza. Era irrazionale! Spike che si rifiutava di fare l’amore con lei perché ingiusto nei confronti di Angel…. Doveva essere un effetto collaterale della botta in testa!

In fondo gli era grata. Oh lo voleva, eccome se desiderava fare l’amore con lui. Ogni centimetro del suo corpo fremeva per il desiderio del suo gelido tocco, ma si rese conto che se fosse andata fino in fondo avrebbe passato il resto dei suoi giorni a sentirsi in colpa verso Angel…. La prima volta che era andata a letto con riley aveva passato settimane a convincere se stessa che non era scorretto nei confronti del suo ex, e ora sarebbe stato peggio… sorrise tristemente e cominciò a rivestirsi. Nonostante tutto non era giusto che Angel la tenesse così legata a lui… Angel…chissà a quest’ora come se la stava cavando, chissà se la formula aveva funzionato o se Angelus lo stava torturando…chissà se lo avrebbe mai più rivisto… si alzò ed andò nell’altra stanza.

 

Spike era poggiato al muro, tentava di non pensare a Buffy e di far calare la sua eccitazione, ma era un’operazione più ardua del previsto. Se solo non ci fosse stato quello stupido senso di colpa sarebbe corso di là e avrebbe soddisfatto i sensi di entrambi…ma non poteva.

Sentì dei passi avvicinarsi, ma non si voltò. Poi una mano calda gli si poggiò sulla spalla sfiorandogli il viso.

B. “grazie Spike”

S. “fai anche la sarcastica adesso?” rispose in tono offeso

B. “no, è la verità. Non me lo sarei mai perdonata… grazie per aver pensato per entrambi” lui le poggiò una mano sulla sua e si voltò

S. “oh Buffy, io…” fece per baciarla, ma lei si tirò indietro

B. “no, se ora ci baciassimo non torneremmo più indietro… vieni, in cucina deve esserci ancora un po' di sangue” senza aggiungere altro liberò la mano e se ne andò, subito lui la seguì. Ma perché lei era sempre così maledettamente bella e saggia!?

 

Erano seduti al vecchio tavolo di legno, Spike beveva da una tazza sbrecciata, lei rovistava con una forchetta in una scatoletta di carne. Entrambi muti. Poi gli occhi di Buffy si illuminarono ed irruppe in un gemito di orrore. Il vampiro alzò gli occhi e si rese conto che era spaventata.

S. “cacciatrice, cosa c’è?”

B. “Angel! Se adesso lui è un uomo avrà bisogno di mangiare e di bere! Soprattutto nello stato in cui è!” Spike annuì “ma Angelus non si può avvicinare, quindi non può dargli nulla! Inoltre prima ho notato un paio di lividi sul suo braccio diversi dagli altri, e lui mi ha spiegato che ogni tanto gli faceva un’iniezione di morfina, altrimenti il dolore sarebbe stato troppo da sopportare… Spike se non lo liberiamo subito morirà”

S. “Buffy, per liberarlo bisognerebbe uccidere Angelus, e lui morirebbe comunque…”

B. “non se Willow ha trovato la formula che cercava! Il mio telefonino è sul tavolino in sala, valla a chiamare, io metto un po' di roba in auto” Spike ubbidì.

 

Percorsero il vialetto passando sull’erba per non farsi sentire, il piano era che Spike avrebbe ancora una volta lottato col vampiro, fino a che Willow da Sunnydale, alla quale avrebbero fatto uno squillo col telefonino prima di entrare in azione, non avesse terminato l’incantesimo. A quel punto Angelus sarebbe scomparso. Nel frattempo Buffy avrebbe dato acqua, cibo e morfina ad Angel per il caso in cui le cose andassero male. Sbirciarono da una piccola fessura di un pannello di legno davanti ad una finestra: Angel era privo di sensi, ed Angelus era sdraiato sul letto. Bene, lo avrebbero colto di sorpresa. Entrarono in casa ed andarono silenziosamente fino alla camera da letto. Aprirono silenziosamente la porta, Spike entrò per primo, ma subito Angelus gli saltò addosso. I suoi sensi erano attenti come sempre. Buffy non fece caso a loro due e corse verso l’uomo incatenato. Lo colpì dolcemente al viso, ma lui non si mosse, provò con un po' più di energia, ma il risultato fu lo stesso. Eppure il battito ed il respiro, seppur deboli, c’erano… avvicinò il volto al suo

B. “ti prego Angel, non mi lasciare proprio ora… ti prego!” sussurrò trattenendo a stento le lacrime, e gli poggiò un lieve bacio sulle labbra. Passarono dei lunghissimi secondi, ma poi lui aprì gli occhi, era troppo debole anche per parlare “ ascolta tesoro, ora cercherò di farti star meglio, ma tu devi dirmi dov’è la morfina,ce la fai?” lui si sforzò ed indicò con la testa una busta di carta poggiata sul comò. Buffy lanciò una rapida occhiata ai due vampiri che lottavano dall’altra parte della stanza, poi corse verso la busta e la prese. In fretta tornò da Angel, preparò la siringa e gliela piantò nel braccio. Gli accarezzò il volto, sudava ma era ghiacciato, sapeva che avrebbe dovuto portarlo subito in ospedale, ma sapeva che finché Angelus era in vita avrebbe significato mettere in pericolo decine di persone. prese dalla borsa una bottiglia d’acqua e gliela avvicinò alla bocca. Nonostante la debolezza il ragazzo cominciò a bere avidamente. Buffy si rese conto che sembrava riprendersi e sorrise. Lanciò un’occhiata all’orologio, quanto ci metteva Willow, Spike cominciava ad essere in difficoltà…

 

Appena entrato Spike si vide Angelus saltargli addosso. Restò in piedi con un grande sforzo, e cogliendo al volo questa debolezza Angelus lo colpì violentemente al viso. Spinto dal dolore Spike passò al contrattacco, colpì il nemico con un calcio nello stomaco e lo spinse indietro. Questo cadde a terra, e con un balzo Spike gli fu sopra colpendolo al viso. Approfittando della sua maggior forza Angelus spinse via il suo aggressore facendolo volare dall’altra parte della stanza. Si accorse che Buffy stava prendendo il sacchetto della morfina, e questo lo distrasse giusto il tempo per cui Spike riuscisse ad invertire i ruoli e a colpirlo violentemente alla gamba, facendolo cadere su di se. Gli tirò una ginocchiata tra le gambe, Angelus gemette, l’altro ne profittò, gli andò sopra a cavalcioni e tirò fuori il paletto dallo spolverino nero. Angelus gli bloccò il polso storcendoglielo, Spike per un attimo fu tentato di mollare la presa, ma si rese conto che avrebbe significato la sua fine. Afferrò il polso di Angelus e cercò di liberarsi, ma l’altro fece la stessa cosa. Da sotto il vampiro colpì con una ginocchiata alla schiena Spike, questo gemette e si distrasse per un istante. Angelus ne approfittò per scagliarlo lontano con una spinta. Il vampiro biondo non mollò la presa del paletto, era l’unica sua speranza. Si, aveva promesso a Buffy di non ucciderlo, ma non poteva rischiare, era la volta di eliminare definitivamente questa minaccia per il mondo.

Appena atterrò si rese conto che Angelus era già sopra di lui. Gli pestò con forza il polso, e Spike fu costretto a mollare la presa. Afferrò il braccio del nemico per impedire che raccogliesse il paletto e resistettero per un paio di minuti in questo braccio di ferro. Ma Angelus era troppo più forte di lui in quel momento. Spike alzò la testa, l’altro lo colpì con una testata alla fronte, e lui perse energia. Angelus si liberò il braccio e raccolse il paletto. Glielo poggiò sul petto, contro al cuore

S. “Willow, maledetta!” sibilò tra I denti

A.us. “allora Spike, siamo alla resa dei conti. Non ti ho mai sopportato, ma quasi mi dispiace doverti uccidere… certo che un vampiro che muore per amore della cacciatrice non lascia un bel ricordo tra i suoi simili… dimmi solo una cosa, almeno sei riuscito a fartela quella sgualdrinella?”

S. “non osare parlare così di lei mai più!”

A. us. “ uh, che paura! Altrimenti cosa mi fai, mi mandi la tua polvere negli occhi? Beh, addio Spike” Spike vide il paletto sollevarsi su di lui, vide il ghigno malefico di Angelus…chiuse gli occhi. Forse sarebbe morto da codardo, ma non riusciva a vedere la sua distruzione…

 

Buffy assistette a qualche scena del combattimento, l’alter-ego malvagio del suo ex stava avendo la meglio, guardò l’orologio e sussurrò un’invocazione a Willow. Si voltò verso Angel, gli accarezzò il volto e gli sussurrò che sarebbe andato tutto bene, che presto tutto sarebbe finito. Poi si rivoltò verso il combattimento. Angelus aveva un paletto in mano. Avrebbe ucciso Spike. Il suo cuore accelerò, sentì le forze mancarle e i pensieri si bloccarono. Cosa doveva fare: decretare la fine per l’uomo che amava uccidendo uno spietato assassino o sacrificare chi le aveva più di una volta salvato la vita e stava combattendo per una giusta causa? Respirò a fondo, e purtroppo il suo cuore le diede la risposta. Si voltò verso il prigioniero e inconsapevolmente si mise a piangere

B. “Angel, io ti amo, ti ho sempre amato e ti amerò sempre! Sarai nel mio cuore per tutta l’eternità”

A. “anch’io ti amo” lo baciò con passione, poi si voltò verso i due. Angelus stava per affondare il paletto. La vista le si annebbiò per via delle lacrime.

 

Spike attese il colpo fatale, che sembrava tardare a sopraggiungere. Poi sentì qualcosa di pesante colassargli addosso. Qualcosa di caldo, scosso dai singhiozzi. Aprì gli occhi: era Buffy. Subito capì tutto: aveva ucciso Angelus ed Angel per salvare lui. Il vampiro non disse nulla e la circondò col suo abbraccio. I secondi passavano rapidi ma lei non dava cenno di smettere. Spike si tirò a sedere, col corpo abbandonato della ragazza su di lui. La prese in braccio, come una bambina, abbracciandola

S. “shhh, Buffy, è tutto finito, è tutto a posto”

B. “io l’ho ucciso, ancora una volta. È morto per sempre! Non posso perdonarmelo…”

S. “tu mi hai salvato la vita, a me e ad altre migliaia di persone. tu eri l’unica in grado di batterlo. Angel lo sa e sono sicuro che ti ha perdonata”

B. “ma lui ora è polvere!” urlò istericamente. Spike venne illuminato da un’idea

S. “aspetta un attimo, su di noi e sul pavimento cenere non ce n’è… com’è possibile?” Buffy smise di respirare e guardò verso il camino. Il corpo di Angel era ancora lì incatenato

B. “pensi che?”

S. “beh, se Willow avesse terminato la formula una frazione di secondo prima che tu lo colpissi…forse lì c’è solo l’uomo o forse le due parti si sono riunite”

Buffy annuì, sentiva il cuore scoppiargli dall’ansia, dalla paura, dall’emozione. Si alzò ed andò verso il corpo privo di sensi. Con un dito gli sfiorò il petto: era gelido. Poggiò il palmo aperto: niente battito, niente respiro. Gli occhi le si riempirono nuovamente di lacrime. Si voltò verso spike, e scosse la testa. Lui si alzò e la raggiunse. Studiò un attimo il corpo, poi colpì il volto perfetto con un pugno. Passarono alcuni secondi, Buffy affondò il volto nel cappotto di Spike e riprese a piangere, ma poi sentì un debole gemito. Si voltò, Angel era vivo! Si gettò verso di lui e l’abbracciò, il ragazzo aveva nuovamente riperso i sensi. Fece per staccare le catene, ma Spike la fermò

S. “no. Non sappiamo se lui sia Angel o …Angelus. Aspettiamo che si riprenda”

B. “ma così ridotto non possiamo lasciarlo lì legato! Neppure se lui è Angelus!” lui scosse la testa

S. “non ti capirò mai cacciatrice! Quello ti vuole torturare e uccidere e tu hai paura che soffra!”

B. “beh, lui fa comunque parte di colui che… amavo” sorrise debolmente. Chissà come spike avrebbe interpretato quella frase, chissà se aveva capito il cambiamento che le stava avvenendo dentro…

 

“che amava? Allora qualcosa è cambiato! L’ha ucciso per salvarmi, usa il passato…se uno più uno fa ancora due vuol dire che ho qualche possibilità con la cacciatrice…ok, ora però devo far finta di niente ed aiutarla con quello lì, prima che si svegli cattivo e ricominci tutto daccapo…”

 

 

erano passati tre giorni, Buffy e Spike erano rimasti nella vecchia casa in attesa che Angel riacquistasse le forze, e questo aveva fatto prima del previsto. Quel pomeriggio ognuno sarebbe tornato alla sua vita di sempre.

Spike e la cacciatrice avevano evitato accuratamente di rimanere soli o di dover parlare dell’accaduto. Sapevano che sarebbe stato meglio dimenticare… ma era così difficile!

Buffy era in sala che raccoglieva le ultime cose. Angel e Spike erano in camera.

A. “spike, vieni qui” lui si avvicinò, e rimase in piedi a fissarlo “tu sai bene quello che provo per Buffy, sai che ciò che ho fatto è stato solo per poter vivere accanto a lei…e sai perché ho rischiato?”

S. “per farla felice? Per darle una vita normale…”

A. “no, per egoismo. Perché la stavo perdendo”

S. “non mi far ridere! Quella lì è innamorata persa di te!”

A. “sbagliato! Anche se forse non se n’è ancora accorta lei ama…te! C’è un legame di sangue tra noi, so cosa prova”

S. “mi fai paura, cosa cerchi di dirmi?” Angel si alzò e gli andò a pochi centimetri

A: “ ascoltami bene. Le ho impedito di stare con Riley, e lei ha sofferto per questo. Ora lei vuole te, ed io ho giurato di non rifare lo stesso errore. Ma tu falla soffrire solo tanto così, falla piangere una sola volta e ti assicuro che rimpiangerai di non essere dentro un aspirapolvere!”

S. “vuoi dirmi che…”

A. “è tua. Siate felici, se lo merita” uscì, lasciando Spike sconvolto e felice.

 

Buffy stava raccogliendo un top dal divano, quando qualcuno le afferrò la vita. Lei si voltò di scatto, vide Angel e sorrise. Ma lui era serio. In modo preoccupante

B. “amore, che c’è?”

A. “non chiamarmi così. So di te e Spike”

B. “guarda che tra noi non è successo nulla!”

A. “ma lo desideravi! Non ce l’ho per questo… non sei più mia, me ne sono reso conto già l’altra notte mentre facevamo l’amore. Forse non l’hai ancora ammesso a te stessa, ma ormai il tuo cuore appartiene ad un altro”

B. “Angel io…”

A. “shhh! Voglio solo che tu sia felice, e per questo me ne devo andare. Sii felice con Spike, ti lascio nelle sue mani” non aggiunse altro e si allontanò

B. “Angel! Ti telefono al tuo ufficio…”

A. “non mi troverai”

B. “allora dimmi dove…”

A. “Buffy, non mi troverai. Partirò stanotte, tornerò nella mia vecchia europa. Non c’è più nulla che mi trattenga qui. Nulla” si allontanò. A causa della forte pioggia fuori era buio pesto, niente sole. Uscì dalla casa. Buffy gli corse dietro. La pioggia si mischiava alle lacrime. Qualcuno le bloccò un polso. Spike.

S. “seguilo solo se lo ami a tal punto da sacrificare tutto per lui” lei scosse la testa disperata

B. “non posso lasciarlo andare!” urlò. Angel si fermò, senza però voltarsi. Lei fece un passo verso di lui, ma non proseguì.

S. “abbiamo parlato. A questo punto devi decidere se provi qualcosa per me e vuoi restare o se ami solo lui e vuoi partire”

B. “non posso perderlo! Non posso!” urlò voltandosi verso Spike. Lui la strattonò, fissandola dritta negli occhi

S. “devi scegliere! Scegli!” urlò. Era terrorizzato dalla sua risposta. Si divincolò dalla presa e guardò il vampiro ancora immobile sotto la pioggia. Come potevano chiederle di fare una scelta simile così, su due piedi! Non poteva pe0rdere Angel, non l’avrebbe sopportato, ma non poteva neppure abbandonare Spike… doveva pensarci, decidere razionalmente…no! Era per questo che l’avevano messa davanti a questa scelta improvvisa: perché per una volta era solo il suo cuore a dover decidere. Guardò prima uno poi l’altro. Chiuse gli occhi.

B. “addio….Angel” guardò la figura scura riprendere a camminare col suo passo deciso. Si rese conto di avergli spezzato il cuore, si rese conto di averlo perso per sempre. Si accasciò a terra disperata. Spike si chinò accanto a lei e l’abbracciò.

Era comprensibile che lei stesse così, non poteva biasimarla, non era arrabbiato, ne ferito. Lei stava piangendo per la perdita di Angel, ma questo perché per la seconda volta in pochi giorni aveva scelto lui. Ed era infinitamente felice per questo.

 

Angel a quel debole sussurro sentì il cuore spezzarsi, l’anima lacerarsi. Aveva scelto di perderlo per sempre per un altro. Certo, l’aveva costretta lui stesso alla scelta, sapeva già quale sarebbe stata la decisione, ma sentirla dalle sue labbra era tutta un’altra cosa. Aveva preso la decisione giusta, lui l’aveva già fatta soffrire e messa in pericolo troppe volte, sapeva che Spike sarebbe stato migliore di lui. Strinse i pugni sempre più convulsamente mentre con passo deciso si allontanava. Avrebbe voluto voltarsi, vederla ancora una volta. Ma non poteva. Il loro intimo legame gli faceva provare le sue stesse emozioni, e sapeva che lei stava soffrendo per la decisione, per la perdita, ma che in fondo era felice della nuova vita che le spettava. Con la lontananza anche quell’ultimo legame si sarebbe sciolto. Mentre combatteva per non voltarsi si rese conto che non avrebbe mai più visto il suo volto, il suo sorriso, i suoi capelli. Che non l’avrebbe mai più baciata, sfiorata. Aveva perso l’amore per l’eternità. Proprio quello era stato il suo gesto d’affetto più grande. Le lacrime venivano portate via dall’acqua, mentre dal suo pugno sempre più debole l’anello che avevano in comune finiva nel fango. Appena fu certo di non essere visto iniziò a correre. Forse sarebbe corso incontro al sole, forse no. Non aveva più importanza….

 

Stretta nell’abbraccio di Spike la cacciatrice guardò il suo grande amore sparire nell’oscurità. Ancora una volta. Per sempre. Ma questa volta aveva scelto lei di perderlo per sempre. L’aveva mandato via. I singhiozzi si impadronirono di lei.

Spike la strinse ancora più a se. Si sentiva in colpa per la sua felicità. Buffy si voltò e poggiò il volto sulla sua spalla

S. “andrà tutto bene. Ora ci sono io con te. Non ti lascerò mai più”

B. “l’ho perso per sempre”

S. “lo so” stava per cambiare idea e correre da lui? La paura lo trafisse

B. “Spike io…” si scostò, si asciugò il volto con la mano e forzò un sorriso “io ti amo” riprese a piangere. Non avrebbe voluto, era felice di essere tra le braccia di Spike, ma il dolore della perdita era comunque troppo forte. Non amava più Angel, era vero, ma era stato indubbiamente la persona più importante della sua vita. E Spike lo sapeva. Non era arrabbiato per quelle lacrime. E per questo lo amava ancora di più.

S. “anch’io ti amo, e ti giuro che tutto questo dolore passerà” Buffy lo baciò e senza neppure accorgersene si trovarono a fare l’amore sotto la pioggia. Il sesso più dolce e doloroso della sua vita. La fine di una vita e l’inizio di un’altra. Con quella passione tutto nella sua esistenza sarebbe cambiato…

 

Angel sentì la passione scorrere nelle vene della ragazza, sentì il dolore affievolirsi, sentì la gioia crescere. Era di Spike. Per sempre. Alzò gli occhi al cielo. Il sole stava sorgendo. Erano ore che camminava, era sfinito. Accanto a se una casa abbandonata. Davanti a se solo il deserto. Si fermò, chiuse gli occhi sussurrò il nome dell’amata e ricominciò a camminare. Verso il sole, verso il suo destino…

 

FINE…….?