Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

 

LO SCAMBIO

Di Ginny

 

 

Autrice: ginny

Timeline: 6 stagione, As You Were

Disclaimer: i personaggi appartengono a joss whedon e a chiunque altro li abbia acquistati ecc…

Rating: Per tutti

Feedback: si! Siate sinceri! Scrivetemi pure a ginevra.tosti@libero.it

 

Cosa succederebbe se spike, il vampiro, e james, l’attore, si vedessero improvvisamente scambiati i ruoli?

 

Era una notte come mille altre per chiunque a Sunnydale. Per chiunque, tranne che per Buffy. Era seduta sul divano, le ginocchia strette al petto, lo sguardo fisso a terra. Davanti a lei Willow, pallida e con la faccia stralunata.

 

W. “allora tu…tu…quando sparivi…insomma…non cacciavi demoni ma….eri…”

 

B. “si, te l’ho già detto. Nessun demone o vampiro particolare o ronde speciali. Andavo a letto con Spike.”

 

W. “e…vi vedete ancora” lei scosse la testa, sembrava triste nell’ammetterlo “c’è una cosa che non mi hai detto, provi qualcosa per lui?”

 

B. “no… si….forse….non lo so! Ho paura che poi finisca come con Angel… e in più qui c’è l’incognita del suo amore”

 

W. “Buffy, ma lui è cotto di te! Te lo dice da mesi, te l’ha dimostrato quando si è preso cura di Dawn e…”

 

B. “quello è diverso, è affezionato alla piccola. Ma a me? Se fosse solo una fissazione? Non posso rischiare!”

 

W. “è meglio pentirsi che vivere di rimpianti”

 

B. “no will, ti prego niente frasi fatte” l’amica sorrise in segno di scusa “quanto vorrei avere una prova certa ed inequivocabile del suo amore… un segno del destino! Sarebbe tutto così semplice!”

 

Spike era seduto su una lapide, la solita sigaretta tra le labbra e lo spolverino nero illuminato dalla pallida luce della luna. Erano passati due giorni dall’ultima volta che aveva visto Buffy. Se n’era andata così, senza una parola, era semplicemente scivolata via dal suo letto mentre lui ancora dormiva, e al risveglio al posto del corpo caldo dell’amata un bigliettino “addio. Non cercarmi. Considerami morta”. Erano le ultime due parole a ripetersi nella sua mente all’infinito. Come poteva considerarla morta, come poteva, ora che lei era di nuovo viva? Sapeva cosa voleva dire saperla due metri sotto terra. Non se ne era fatto una ragione, ma lo accettava, soffriva, ma era rassegnato. Ma ora che lei era viva come poteva essere così crudele con lui? Aspirò un po' di fumo e lo sputò fuori. Era inutile, non poteva non cercarla. La amava. Era l’unica certezza della sua non-vita. Ma lei cosa provava nei suoi confronti? Beh, gli aveva sempre detto di non amarlo, ma quella notte l’aveva sentita poggiata dall’altra parte della porta, aveva sentito il suo cuore battere per lui…non poteva più negare di provare qualcosa dopo quella notte…magari solo affetto, ma qualcosa c’era…di colpo un atroce mal di testa lo tirò via dai suoi pensieri. Era un dolore lancinante, insopportabile.

 

James rileggeva il copione. Pochi minuti dopo doveva girare una scena di lotta al cimitero, contro due vampiri. Si stava ancora chiedendo il perché della decisione di girare di notte. Dovevano essere circa le undici e mezza… Sarah era poggiata al muro che si sbaciucchiava col marito, doveva essere il loro anniversario, o qualcosa di simile…a dire la verità non lo aveva mai sopportato…niente di particolare, solo gli sarebbe piaciuto vedere insieme a lei qualcuno di diverso, di più simile a…. il regista richiamò la sua attenzione. I due colleghi perfettamente truccati erano già sul set. Raccolse lo spolverino nero, lo infilò e si diresse verso gli altri. Si fermò di scatto. Un mal di testa tremendo gli offuscava la vista. Si portò una mano alla tempia, facendo una smorfia, poi le forze gli mancarono…

 

Il mal di testa scomparve di colpo. Stupito Spike aprì gli occhi. Era seduto a terra, davanti ad una lapide. C’era un gran rumore intorno a lui, voci. Qualcuno gli toccò una mano. Lui si voltò. Buffy.

 

Sa. “james, tutto a posto ? sei gelato”

 

S. “James? Chi è James? Comunque si grazie, tutto a posto” lei gli poggiò una mano sulla fronte

 

Sa. “non mi sembra il momento di scherzare, sei pallidissimo, ghiacciato e sei quasi svenuto. Forse è meglio chiamare un medico”

 

S. “un medico perché sono pallido e freddo? Guarda Buffy che qui sei tu quella che non sta bene!”

 

Sa. “james! Non sei l’unico qui ad essere scocciato di dover lavorare anche di sera, ma smettila di fare l’ironico! Mi da ai nervi!” Spike alzò un sopraciglio come al suo solito. Si guardò intorno. Qualcosa non quadrava. Era il suo cimitero, ma c’erano telecamere e persone dappertutto. Truccatori, attori, regista… era un set cinematografico! Sbucato dal nulla! Doveva esserci sotto qualche demone…

 

Jw. “james, tutto a posto? Te la senti di girare? Non hai una bella cera, se vuoi rimandiamo a domani”

 

Sa. “vabbè, con sta faccia risparmiamo sul trucco!” sorrise

 

S. “ho le idee un po' confuse…io mi chiamo james, giusto? E tu non sei Buffy…”

 

Sa. “James mi stai preoccupando sul serio! Tu sei James Marsters, io sono Sarah. Siamo qui per girare una scena di lotta, ricordi?”

 

S. “se devo essere sincero…no!”

 

Jw. “ascolta, ti conosco, so che non ti droghi, non bevi e simili, ma se ti sei fatto qualcosa prima di venire qui dimmelo, ti prometto che me ne dimenticherò…”

 

S. “solita tazza di sangue e un paio di sigarette…” rispose pensieroso

 

Sa. “james, non so cosa succeda, ma forse è meglio chiamare davvero un medico…” si avvicinò Xander e li guardò, ma era Xander? Spike lo studiò un attimo: si, sembrava lui.

 

N. “ragazzi, tutto a posto? Mi hanno detto che james non sta bene!”

 

Sa. “nicholas! Non so, è come se pensasse di essere dentro il telefilm, credo! Mi chiama Buffy, non si ricorda il suo nome, e probabilmente crede di chiamarsi realmente Spike…mi preoccupa!”

 

Dunque se aveva capito bene in quella realtà lui, Buffy e tutti gli altri erano degli attori che impersonavano quelli della sua realtà… ma qui i vampiri esistevano?

 

S. “solo una domanda: quei due sono vampiri veri?”

 

N. “certo! E io nel tempo libero faccio la controfigura di kim bassinger!”

 

S. “spiritoso, molto spiritoso!”

 

Allora, in questa realtà i vampiri non esistevano…ma lui lo era comunque? Beh, il cuore non batteva, non respirava…si, era lui. Ma se avessero pensato che non stesse bene e avessero chiamato un medico sarebbero stati guai. Meglio stare al gioco.

 

S. “vabbè ragazzi, basta con gli scherzi! Volevo solo vedere come la prendevate!” il gruppetto lo guardò malissimo. Lui si voltò verso joss “però scusa, non mi sento affatto bene, possiamo continuare domani?”

 

Quando james riaprì gli occhi il mal di testa era del tutto passato. Era seduto su una lapide…strano, era sicuro di essersi alzato. E poi perché quel buio e quel silenzio? Si guardò intorno: deserto. Com’era possibile? Dove si trovava? Urlò il nome dei suoi colleghi, ma nessuno rispose. E poi quello era un cimitero vero, non un set! Mise le mani in tasca. Sigarette? Lui non ci aveva messo sigarette, forse erano dell’ultima volta che avevano girato… si alzò, i pantaloni gli davano un fastidio tremendo: eppure era sicuro di esserseli messo i boxer… odiava stare senza! Fece qualche passo. Sembrava di essere dentro al telefilm! Che strana sensazione! Doveva essere sicuramente uno scherzo…complimenti, ben architettato! Prima di ucciderli gli avrebbe fatto i complimenti ai suoi amici! Beh, visto che era lì tanto valeva vedere fin dove si erano spinti…. Per la casa di Buffy Summers doveva essere verso destra…si, destra.

 

Camminava lentamente. All’improvviso due vampiri con la maschera della caccia gli si pararono davanti.

 

J. “uh! Che paura! Vampiri!” disse ridacchiando. I due gli si scagliarono contro e lo atterrarono. Erano gelidi! Non come i suoi colleghi abituali! Uno avvicinò i denti al suo collo scoperto…

 

J. ragazzi, direi che ci siamo spinti abbastanza oltre… ma ti sei infilato in frigo pria di farmi sto stupido scherzo?

 

V. “non ho idea di cosa stai parlando… facciamo così, prima ti mangio e poi te lo chiedo.”

 

B. “mi spiace, ma per stasera niente cena” il vampiro si polverizzò. James guardò la ragazza e il mucchietto di cenere, sconvolto

 

J. “sarah, cosa sta succedendo? Queste cose si possono fare solo col computer…” lei lo guardò stranita

 

B. “Spike, che diavolo stai dicendo? È un trucco per farmi vedere che sei un cucciolo spaurito e portarmi ancora a letto?”

 

J. “Spike? a letto?” ok, per essere uno scherzo era troppo reale, aveva visto un…vampiro(???) polverizzarsi su di lui, però non poteva neppure essere entrato dentro un… telefilm! Certe cose accadevano solo in tv! Ripensandoci: non aveva fumato roba strana, non aveva bevuto ed era ben sveglio…. Che fosse veramente avvenuto uno scambio? Beh, in ogni caso scherzo o meno doveva stare al gioco “ok Sa…Buffy. Se io ti dicessi che non sono Spike o meglio sono lui ma non sono un vampiro”

 

B. “ok” annuì “e io non sono la cacciatrice, sono qui per raccogliere due o tre fiorellini da mettere sul tavolo della colazione e tengo in mano un paletto per…giocare col cane! Ovvio no!” lui sospirò

 

J. “ok, forse è meglio se andiamo in un posto più tranquillo e parliamo”

 

B. “scordatelo! Non mi porterai nella tua cripta con uno stupido inganno per poi convincermi a fare chissà quale giochetto perverso con te” james inarcò un sopracciglio… lui di solito non lo faceva, se non nei panni di Spike, ma stavolta era diverso…

 

J. “ok, andiamo a casa tua… immagino che lì ci saranno Will, Down e gli altri e starai tranquilla…però è meglio se parliamo in privato”

 

B. “d’accordo, andiamo a casa mia!” come è strano stasera…eppure sento che c’è qualcosa di positivo, di diverso…e al contempo c’è qualcosa che mi attrae di meno…ma guardalo con quella maglietta aderente…avrei voglia di strappargliela e…basta Buffy!ma che stai pensando! L’hai scaricato, non ricordi!?

 

Spike era in auto con Nicholas, gli aveva chiesto un passaggio e lui aveva subito accettato. Certo, avrebbe preferito andare da solo, fare un giro a piedi, magari vedere se in questa dimensione il suo chip funzionava o meno (non era vero, non avrebbe mai morso nessuno, non lo faceva più, ma doveva raccontarsela per mantenere il suo orgoglio di vampiro…) ma non aveva la più vaga idea di dove fosse casa di quel certo james o come diavolo si chiamava, e tra poco sarebbe arrivata l’alba…

 

Appena arrivarono anche l’altro scese dall’auto, Spike capì subito che era intenzionato ad entrare. Che in questa dimensione lui e quell’idiota di Xander fossero amici?

 

S. “vuoi entrare?” ti prego, dì di no così tra mezz’ora sono sul letto attaccato ad una bottiglia di qualunque cosa ‘sto james tenga in casa a cercare di capire come tornare alla mia Sunnydale

 

N. “si, volentieri!” Spike sorrise, eh si, sempre tra i piedi come nella sua dimensione…. Quanto avrebbe voluto morderlo solo per toglierselo dai piedi! Lui e il suo protezionismo verso la cacciatrice…. Un giorno avrebbe dovuto raccontargli di tutte le notti di passione con Buffy solo per vedere la sua faccia….,ma ora aveva cose più serie a cui pensare.

 

Appena aprì un gattone gli andò incontro, lo annusò e poi cominciò a soffiare

 

S. “ecco, ci mancava anche questa!”

 

N. “ah, hai preso un altro gatto…credevo che dopo la morte di Zachary, si chiamava così? Non ne volessi più…”

 

S. “si ma….ho cambiato idea”

 

N. “ma è già grande, chi te l’ha dato?”

 

S. maledizione, ma doveva per forza farmi domande su quel gattaccio? Idiota… “mmm….una cugina, non poteva più tenerlo…allergia. Senti un po' piuttosto, Buffy e quel tipo che la stava baciando come vanno insieme?” ti prego rispondi che non stanno più assieme, che era una cosa così…già sono in questa dimensione, se poi lei sta pure con quello lì faccio prima ad andare sulla spiaggia ad abbronzarmi

 

N. “chi? Sarah e Freddie? Tutto bene perché?”

 

S. ‘azz…”così…sai a volte qualche litigio…”

 

N. “ah, ho capito, l’altro giorno li hai sentiti litigare in camerino…niente di serio, ne ho già parlato con Sarah…ma da quando ti interessi alla loro vita coniugale?”

 

S. ah, sposati….impalettatemi vi prego…non sopporterò mai l’idea di immaginarmela con quel tipo… “no, niente, così per sapere! Sai che io e lei siamo amici!”

 

N. “già! E pensare che quando c’era ancora nel cast David non la sopportavi…ma eri geloso di lui?”

 

S. e ora chi è ‘sto David? Angel? Riley?potrebbe essere chiunque! “geloso io? Di Sarah? Figurati! È che mi dava fastidio come stavano appiccicati!” ti prego, fa che non mi stia tradendo!

 

N. “vabbè, vedo che stai meglio perciò vado che domani ho un provino per un progetto molto importante… e poi ora che non si sa se Buffy l’ammazza vampiri continuerà…”

 

S. come sarebbe a dire non continuerà? E di noi che ne sarà? Smetteremo di esistere? “già, dovrei dare un’occhiata in giro anch’io…”

 

N. “e quel provino per Star Wars”

 

S. “non l’ho ancora fatto. Scusa, sono molto stanco…”

 

N. “hai ragione scusa. Buonanotte!”

 

S. “buonanotte!” finalmente se n’è andato e posso togliermi dalla faccia sto stupido sorriso…infame la vita del mio alter ego! Chissà come se la cava a donne… a proposito, come ho fatto ad entrare in casa senza essere invitato? Boh! Devo trovare il modo di tornare nella mia dimensione…. Se io sono qui James potrebbe essere là…chissà che casini mi combina con Buffy! Giuro che se prova a toccarla me o non me lo ammazzo! Chissà se ha il computer… forse in internet trovo qualcosa…intanto comincio a cercare qualcosa riguardo al telefilm e agli attori….

 

Bene…so quasi tutto sugli attori….però il telefilm non mi quadra….comunque io suono e canto…. A donne dovrei essere messo bene…cerchiamo ancora qualche curiosità sul mio mondo…ehy, cos’è questo? FANFIC proviamo…<attenzione, le fanfic di questa pagina hanno contenuti altamente erotici, se avete meno di 18 anni per favore non cliccate!> mmm, la cosa si fa interessante…se ho ben capito sono i fans del telefilm che scrivono su di noi…quello che vorrebbero vedere…. <cliccate sulla coppia desiderata per accedere all’archivio….> Buffy e Angel? Buffy e Riley? Come fa ad esserci gente che vuole vedere la MIA Buffy a letto con quelli? No, mi rifiuto di leggere! Ehy…questo si che sembra interessante! Buffy e spike! Vediamo se c’è qualche spunto per cosa farle quando torno…tanto ormai è l’alba, e per ora non ho idea di come risolvere il problema…forse è una di quelle cose a tempo…boh! Intanto divertiamoci a vedere cosa immaginano le donne su di me!

 

B. “dunque, fammi capire, mi stai dicendo che tu sei James Marsters, che nel tuo mondo noi siamo un telefilm e tu interpeti la parte di Spike e che chissà come sei finito qui…e io perché ti dovrei credere?”

 

J. “perché è la verità! Senti il mio cuore, batte! Sono vivo e voglio tornare a casa!”

 

B. “ok….io sono qui con te, ma in realtà non sei te….va bene, vado a chiamare Will o impazzisco!” Dio, tutto questo è perfetto! È Spike ma non è un demone! Posso amarlo e avere una vita normale….ma chi se ne frega! Io non amo Spike! Mai amato! Credo. Chissà se a letto è come lui…mmm…Buffy! Ancora certi pensieri!? Basta!!! Devo rimettere le cose a posto…però perdermi un’occasione simile….ma se non lo amo che mi importa? Perché io SO di NON amarlo! Io non posso amare Spike! Eppure è come se in questo James ci fosse qualcosa di diverso…nonostante quel corpo perfetto, come il suo, quegli occhi incredibili, come i suoi, non mi attrae ugualmente….eh si, son porpio tornata sbagliata…o forse lo ero già quando mi sono innamorata di Angel…ma lui aveva l’anima, e Spike ha un chip….boh! “will! Corri! C’è bisogno di te!”

 

I due informarono velocemente l’amica

 

W. “ok, mi stai dicendo che non esistiamo…che siamo solo un telefilm?”

 

J.” Beh, non mi intendo di queste cose, siete voi gli esperti, credo…però…beh, voi esistete anche nella mia dimensione…voi siete noi…e noi non esistiamo nella vostra perché noi siamo voi…va bene, mi arrendo, non riesco a spiegarlo!”

 

W. “nn ti preoccupare, più o meno ho capito ciò che vuoi dire…ma allora ciò che voi recitate influenza la nostra esistenza? Non posso pensare che tutto tra me e Tara sia finito perché…”

 

J. “non credo sia così…insomma, da quanto mi ha detto Buffy ha scaricato Spike con un bigliettino sul cuscino, mentre da noi lo lascia dopo aver parlato con Riley e aver scoperto che lui è sposato e…”

 

B. “COOOOOOSA???? Riley è sposato? Con chi? Da quanto?”

 

W. “calma Buffy, questo avviene nella fiction dell’altra realtà…”

 

B. e chi se ne frega! Come possono dirmi che il mio ex è sposato ma che non devo farci caso perché è in un’altra realtà? Vabbè, bufffy, calma…. “dicci qualcos’altro”

 

J. “beh, nella nostra realtà nessuno sa di noi, cioè, di te e Spike lo sapranno tutti solo quando lui cercherà di violentarti…prima di partire per l’Africa dove riprenderà l’anima ops, non dovevo dirlo!”

 

B. “ok James, sono calma…farò finta che tu non mi abbia detto che Spike mi violenterà e poi riprenderà l’anima… ti prego, dimmi qualcosa non inerente a me! Ti supplico!”

 

J. “beh….nel mio mondo cioè, nella nostra fiction, Dawn non sarebbe mai poggiata ad un albero a baciarsi con un ragazzo come qui…”

 

B. “ma neanche qui Dawn può essere dietro ad un albero con un ragazzo! io li ammazzo!” Buffy si diresse verso la porta, ma James la fermò per un polso

 

J. “aspetta. Non sta facendo niente di male…tu alla sua età stavi già con Angel da parecchio, anzi c’eri già andata a letto e lui aveva perso l’anima…se anche qui è così…lasciala in pace, è una brava ragazza, intelligente, non farebbe idiozie!”

 

B. “la storia tra ma e Angel non c’entra! Anzi si! Abbiamo visto tutti cosa è successo! Se me lo avessero impedito io e lui non…”

 

J. “ma lo sai che per lei è diverso…lasciala fare le sue esperienze. Ti prometto che se accadrà qualcosa di spiacevole potrai picchiarmi!”

 

B. “ma che è? Tutti quelli con quella faccia, quel corpo e quei capelli devono prendere le parti di mia sorella! Va bene…ma ora tu esci, ti piazzi da qualche parte e la controlli”

 

J. “Buffy…” lei sospirò

 

B. “ok, ok… ma se lui allunga una sola mano lo ammazzo!” lui sorrise, quel suo soriso così sexy… quanto vorrei baciarlo! No! Buffy! Ancora?? Mettiti in testa che primo lui non è Spike e secondo se anche lo fosse non potresti, l’hai scaricato!

 

Si organizzarono per quel poco che restava della notte, a james andarono le lenzuola che aveva avuto Giles appena tornato dall’inghilterra e il divano. Il mattino dopo si sarebbero visti con tutti gli altri al magic box per cercare una soluzione. Alle tre andarono tutti a letto. Ma quella notte Buffy non dormì. Era così strano avere Spike sotto al suo stesso tetto, ma non lo Spike vampiro che le creava tanti problemi, uno Spike uomo con cui avrebbe potuto coronare il suo sogno d’amore, se solo l’avesse voluto. E per un istante, il tempo di un sospiro, fu certa di volerlo… ma questo era lo Spike sbagliato…mentre si rigirava nel letto sperando di addormentarsi se ne rendeva conto. Non lo avrebbe mai ammesso, neppure a se stessa, ma c’era qualcosa più del sesso che la legava a Spike. Provava qualcosa per quel vampiro biondo che andava ben oltre l’aspetto fisico… e quel qualcosa che la attraeva in james non c’era. Forse col tempo l’avrebbe trovato….Forse.

 

Erano le quattro passate, james si era svegliato da pochi minuti. Nonostante la stanchezza la situazione era troppo strana per permettergli di dormire. Quasi gli veniva da ridere, era entrato in un telefilm! Anche se sapeva che non era proprio così…non era la fiction che conosceva a memoria, in cui recitava, era una vera e propria realtà parallela in cui tutto si staccava da ciò che scriveva la mente, a volte apparentemente perversa, di Joss. Qui i suoi personaggi erano veri, avevano una vita propria, emozioni… si era sempre chiesto come sarebbe stato vivere un po' lì dentro, e ora che c’era, nonostante gli mancasse già la sua realtà, era curioso di scoprirlo. Sentì il rumore di una finestra. Strano, erano tutti a letto da un po'…anche se sembrava inverosimile che in un mondo così “strano” un ladro entrasse in casa della cacciatrice si alzò. Raccolse la maglietta che era scivolata a terra e la mise velocemente, poi in silenzio aprì la porta di casa ed uscì. Era la finestra di Dawn. Un ragazzo si stava allontanando di fretta, e lei era poggiata al davanzale che piangeva.

 

E ora che faccio? Non posso certo far finta di non aver visto niente e andarmene come nulla fosse! Potrebbe essere qualcosa di grave…potrebbe averla…no, questo no, avrebbe chiesto aiuto…chissà quando l’ha fatto entrare…devo andare a vedere se va tutto bene. Certo che arrivare lì e dirle “ciao, non sono Spike, sono un attore e voi in realtà siete un telefilm…” no, non posso…ok, lei ha bisogno di un amico, Spike è un amico e io sono l’attore che lo impersona, posso farcela…speriamo solo che non mi voglia abbracciare o è la fine!

 

James si arrampicò sull’albero davanti alla finestra della ragazza sperando di non essere visto. Non lo ricordava così faticoso, era una vita che non si arrampicava su un albero per entrare di nascosto in camera di una ragazza…dal liceo se non ricordava male…lei si chiamava Mary, Marilyn…

 

D. “chi è?” chiese lei allarmata sentendo il rumore

 

J. “chi vuoi che sia in piena notte su un albero davnti a casa tua?”

 

D. “Spike…lasciami in pace, vattene!”

 

J. “ma allora voi Summers ce l’avete nei geni di scacciare e maltrattare questo povero vampiro!” però, non sono male ad inventare le battute, devo dirlo a Joss…magari mi prende ad aiutarlo…

 

D. “scusa. È solo che…ho sonno!”

 

J. “tanto sonno da piangere?” lei nervosamente si asciugò gli occhi col polso

 

D. “non è vero, va tutto bene. Ora vai”

 

J. “spostati e lasciami entrare prima che mi congeli”

 

D. “Spike!sei un vampiro, non soffri il freddo!”

 

J. già, peccato che io sia un uomo in mezze maniche, su un albero con un freddo polare! È gennaio! Vabbè che siamo in california… “fammi entrare lo stesso, che se mi vede tua sorella mi ammazza!” il ragazzo entrò nella stanza “ok, ho visto quel ragazzo scappare, che è successo?”

 

D. “ora che fai, mi spii anche? Comunque non è successo nulla, te l’ho detto”

 

J. “dai! Non dico niente a tua sorella…” tanto lo sa già benissimo, ma se scopre che quello lì è entrato in camera e io non gliel’ho detto come minimo prova se i paletti funzionano anche sugli attori

 

D. “ok. Beh, ci conosciamo da poco…stasera non so come ci siamo ritrovati a baciarci e poi mi ha chiesto di venire in camera mia, così quando tutti dormivano l’ho fatto salire” la ragazza tratteneva a fatica le lacrime “dopo un po' che era qui mi ha detto che voleva…” james sgranò gli occhi. Piccolo bastardo! “no, stai tranquillo, l’ho mandato a quel paese, ma lui ha iniziato a dirmi che ero un idiota, una bambina, che non vuole più vedermi” la ragazzina si mise a piangere, senza essere visto james sorrise

 

Brava piccola, hai fatto la cosa giusta… sei molto meglio della Dawn della mia fiction, sei molto meglio di mille altre ragazze

 

J. “ehy briciola, piantala di piangere per quell’idiota!”

 

D. “sono stata una stupida, non avrei dovuto farlo entrare!” piagnucolò

 

J. “non dire così, tutti sbagliamo, l’importante è che alla fine tu abbia preso la decisione giusta!” non come tua sorella che se ho ben capito anche qui si fa quel poveretto di Spike solo per sport “sono fiero di te!” lei abbozzò un sorriso

 

D. “che ne dici di ripetermelo domani, quando mi sentirò ancora più stupida” lui inclinò la testa e sorrise. Neppure Dawn poteva resistergli quando faceva così

 

J. “tu non sarai mai stupida! Ora vado, un vampiro non è fatto per stare in casa la notte… e poi tra poco è l’alba..” si diresse verso la finestra ma lei gli andò dietro

 

D. “grazie Spike” sussurrò, e l’abbracciò. Lui esitò un attimo, poi sentendo la ragazzina singhiozzare contro il suo petto ricambiò il gesto. Lei sembrava non essersi accorta di niente

Ok, non se n’è accorta. Ora scappo e aspetto un momento migliore per dirglielo...

 

Lei si scostò, gli occhi spalancati, ancora lucidi, la bocca semiaperta per lo stupore

 

D. “Spike, che…che significa? Il tuo cuore…”

 

J. “ok, siediti, è molto meglio”

 

Era già l’alba da un pezzo, aveva chiuso tutte le persiane e ora era sdraiato sul divano. Il gatto aveva preso confidenza e gli stava acciambellato in braccio. Era sfinito, ma non riusciva ad addormentarsi, non riusciva a smettere di pensare, alla sua realtà, a lei…

 

Ok, da quanto ho capito io non provengo dalla realtà della fiction, ma da un’altra realtà parallela…da noi Riley sposato non esiste e io non cercherei mai di fare certe cose a Buffy…ora il problema è capire come tornarci là. Qui non esiste magia, quindi nessun incantesimo che mi possa riportare a casa, e se tutto è cominciato da là è da là che devono concludere. Ma cosa mi illudo a fare, Buffy neppure si accorgerà della mia mancanza, almeno fino a quando riuscirà a tenere a bada i suoi ormoni. Già, quando le verrà voglia di un po' di sesso con quella cosa senza anima mi verrà a cercare, non mi troverà e mi sostituirà con qualcun altro, magari umano, magari uno tipo quel bamboccio di Riley…no, non si preoccuperà mai di cercarmi, di riportarmi nella mia realtà…non lo sa ancora, ma presto si renderà conto di essersi liberata di un peso. Oh Buffy, quanto ti amo! Ma come posso vivere qui, con Buffy, o il suo alter-ego, sposata con un altro, con un idiota come quello di ieri sera (N.d.A. scusa freddie!) forza Spike, pensa, pensa un modo per tornare a casa! Chissà sequel James è là al posto mio…perché se fosse così allora lei saprebbe dello scambio e ci sarebbero delle possibilità…oh-oh! Se lui è là, lui è umano, è come me…Buffy ci avrebbe guadagnato spudoratamente nello scambio e allora addio Sunnyhell! Ma allora in questo momento loro due potrebbero anche essere insieme e…no!no!no! Spike, smetti di pensare che quei due stanno facendo quella cosa lì! Ecco, lo sapevo, non dovevo leggere quelle cose in internet, ora mi immagino quei due nelle situazioni più assurde, e la cosa è tutt’altro che eccitante!

 

A strapparlo dai suoi pensieri fu il campanello. Per i primi due minuti lo ignorò, ma la persona insistette. Maledicendo chiunque ci fosse fuori da quella porta si alzò ed andò ad aprire, stando attento a non venir colpito dai raggi del sole. Solo quando richiuse la porta potè vedere la donna, che era entrata senza fiatare. Era incredibilmente bella, lunghi capelli neri le scendevano fino ai fianchi snelli e sotto ad una graziosa frangia spuntavano due enormi occhi verdi. Per un attimo le sembrò la donna più bella del mondo, poi gli comparve davanti il volto di Buffy. No, era sempre la sua cacciatrice la più bella, di qualsiasi mondo. La fissò un attimo senza sapere cosa dire.

 

M. “ciao james, sono venuta a portarti quei copioni”

 

S. “eh? Ah, si, si i copioni! Vieni accomodati” e le sfiorò un braccio nudo per farla andare verso il divano

 

M. “va tutto bene?”

 

S. *maledizione ha capito qualcosa* “si tutto perfettamente perché?”

 

M. “perché più che il tuo solito appartamento sembra una tomba, tutte le tende tirate, solo qualche candela accesa…e poi tu sei gelato e pallidissimo!”

 

S. * Mxxxa! Questa oltre che incredibilmente bella è pure sveglia!* “no, è che non stavo tanto bene…non so, forse un virus…”

 

M. “oppure sei un vampiro e non me lo vuoi dire!” rise lei, se possibile Spike sbiancò ulteriormente, si mise a ridere cercando di dissimulare “beh, allora se accendi un po' di luci leggiamo due o tre copioni” lui annuì e premette l’interruttore, la stanza fu invasa da una pallida luce dorata, calda ed accogliente. Rapido come un lampo gli passò davanti agli occhi il viso di Buffy,che immediatamente scomparì. Si sedette accantoa alla ragazza.

 

*ha un odore stupendo…certo, non è la mia Buffy, però ha qualcosa…chissà cosa c’è tra lei e James. Non credo stiano insieme…magari è il suo manager o una collaboratrice…come vorrei sapere almeno il suo nome* Spike non si rese conto che stava fissando la ragazza

 

M.” james,ma oggi che diavolo hai? Se non te ne fossi accorto ti sto parlando! E poi pianatal di fissarmi come se non mi avessi mai vista!”

 

S. “scusa, è solo che oggi sei più bella del solito, è come se ti vedessi per la prima volta”

 

M. “ok, cosa ti hanno dato ieri sul set? Fidati, sei completamente fatto. A proposito, dovresti dare un’occhiata al mio contratto prima che lo firmi”

 

S. * perfetto, è un’ottima occasione per scoprire in che rapporti sono con lei * “si, dammelo subito prima che mi dimentichi”

 

M. “certo che sei veramente strano…due giorni fa sostenevi che non servisse un contratto…vabbè, tieni…” gli porse tre fogli pinzati insieme e Spike cominciò a leggere velocemente

 

* Marta…bel nome…Pesce…italiana, bel posto l’italia se non vi avessi commesso tutti quegli orribili delitti… a pensarci bene è stato lì che per la prima volta ho risparmiato una vita. La città era….Genova!quei capelli castani e quei grandi occhi scuri…era solo una ragazzina e non so proprio perché l’ho risparmiata…vabbè, torniamo al contratto. Dunque….lei sarebbe la mia collaboratrice, una specie di manager quindi*

 

M. “allora James, posso firmarlo, ti va bene come l’ho steso?”

 

J. “beh, non ci hai messo quali sono i tuoi doveri nei miei confronti”

 

M. “beh, se non sbaglio finora ho fatto qualunque cosa per te” lui sorrise malizioso

 

J. “qualunque?”

 

M. “piantala! Te l’ho già detto che non riuscirai mai a portarmi a letto!”

 

S. “ehy, chi ha detto che volevo farlo?” era vero, non aveva alcuna intenzione di farlo, era stupenda, ma vedeva in lei qualcosa di puro, qualcosa di bello, che non avrebbe mai sciupato con una semplice notte di sesso. Neppure se non fosse esistita Buffy.

 

M. “dai, lo sappiamo tutti che negli ultimi mesi, da quando Helena (N.d.A. grazie a Selene, lucia e raffa dal cui articolo ho preso la notizia e il nome della ragazza! Quello che sto per dire invece l’ho beatamente inventato!) ti ha lasciato un po' troppo spesso hai cambiato letto!”

 

S. * dunque anche qui sfortunato in amore… te pareva!* “si, ma con te è diverso, non farei nente per ferirti…”

 

M. “l’altra notte mi hai infilato la lingua in gola prima che potessi impedirtelo!”

 

S. “ero…ero ubriaco!”

 

M. “non avevi bevuto niente! Lasciamo stare, abbiamo troppo lavoro per battibeccare” lui annuì e ripresero a leggere i copioni. Ma Spike non riusciva a smettere di guardarla. Aveva qualcosa di magnetico. Sentiva una parte fino ad allora sconosciuta di se setsso muoveri verso lei….

 

Lessero almeno tre copioni di seguito, senza fermarsi neppure un minuto. Non che a Spike ne importasse qualcosa, ma lei sembrava così impegnata, e non voleva deluderla. E poi stare in sua compagnia leniva un po' il dolore per la mancanza di Buffy. Una mancanza che avrebbe provato anche a Sunnydale. Buffy non era più sua, anzi, non lo era mai stata.

 

*Buffy ti odio! Giuro che prima o poi troverò il coraggio di ucciderti, e all’inferno il chip! Sono qui con una donna fanatastica a cinque centimetri da me, bella e dolce, potrebbe persino amarmi magari e invece no! Penso a te stupida cacciatrice! A te e alle te semplici scopate con me! Che stupido che sono stato a pensare anche solo per un attimo che potesse provare qualcosa! Lei voleva solo sesso! In fondo dopo Angel è quello che ha voluto da tutti…non che la mia Buffy sia una pxxxxxa…ehy, ma ora che faccio, la difendo anche quando penso? Ehy! Dov’è finito William the bloody? Lo spietato assassino? Incredibile, uno pensa di essere uno spietato vampiro immortale e poi quel bastardo di cupido gli pianata una freccia nel sedere e zac che si rammollisce! * “IO SONO CATTIVO!”

 

M. “eh? Ma guarda che veramente sei drogato!”

 

S. “ooops! Ho detto qualcosa a voce alta? Ero soprapensiero, scusa”

 

M. “senti, lasciamo stare, sono le otto di sera, sono ore che non facciamo una pausa è meglio che me ne vada a casa. Ripasso la settimana prossima quando avrai dato un’occhiata ai nuovi copioni, così decidiamo”

 

S. * maledizione, tra una settimana potrei essere tornato nella mia dimensione, non posso pensare di non rivederla più, voglio almeno farci due chiacchiere! * “è ora di cena, che ne dici di ordinare un paio di pizze? Poi ti accompagno a casa”

 

M. “ma tu stasera non dovevi suonare in quel locale…come si chiama?”

 

S. * suonare, io? Come no! Al massimo il campanello della porta!* “no, non stasera, domani” *spero neppure domani o son guai! * “allora, questa pizza?”

 

M. “non mi va la pizza, se hai qualcosa cucino io!”

 

S. “non so, è un po' che no mangio qui, vieni, andiamo a vedere” andarono in cucina.

 

* dunque, dove terrò la roba? Le posate nei cassetti, nella credenza, in basso avrò le pentole e nelle mensole? Boh, io apro e poi semmai invento qualcosa *

 

Fu fortunato, appena aprì trovò una scatola di pasta vuota a metà, una bottiglia di conserva di pomodoro, due scatolette di tonno e un tubetto di maionese. Intanto marta tirò fuori dal frigo alcuni pomodori, una lattuga, della mozzarella che doveva avere almeno un paio di mesi, poggiata su un piattino a fiori, e due budini pronti.

 

M. “pasta al pomodoro, insalata e budini credo scaduti?”

 

S. “io ci sto! Butta la pasta, io apro il vino”

 

I due si misero a cucinare, mentre l’acqua della pasta bolliva marta affettava i pomodori e Spike lavava l’insalata. Sembravano una vecchia coppia sposata. Una coppia felice. Ed era così che Spike si sentiva, ma non del tutto. Era felice per quella serenità, era felice per quella dolce compagnia e per il clima che si respirava in quella stanza, era felice perché sentiva che se le cose fossero andate male avrebbe potuto trovare un’amica fidata in quella raagzza dagli occhi misteriosi, ma era incredibilmente infelice per la mancanza di Buffy.

 

Erano seduti a tavola. Accasciati sulla sedia, i piatti sporchi sul tavolo, le confezioni vuote dei budini mezze rovesciate

 

M. “credo di aver bevuto troppo!” ridacchiò lei senza neppure accorgersene

 

S. “e io non mangiavo così da un secolo, letteralmente!” e risero. Ripresero a chiacchierare, di cose senza senso, di pubblicità, di quale marca di latte fosse migliore… senza rendersene conto si ritrovarono sul divano, abbracciati, a parlare sottovoce…della marca di cibo per gatti più economica (di cui peraltro Spike non sapeva niente e inventava sul momento!) ma in fondo poco importava, era la situazione quella che contava. Di colpo lei si voltò e lo fissò negli occhi

 

M. “sai, ho visto tante volte i tuoi occhi, ma oggi sono diversi…non gli ho mai visti così profondi, è come se ci si potessero leggere secoli di vita e…di sofferenza”

 

S. * veramente sveglia la ragazza nonostante sia ubriaca persa! Non che io sia lucido…siamo riusciti a svuotare quattro bottiglie in due ore…però a quanto pare mi legge dentro * “ragazza mia, tu sei ubriaca!”

 

M. “non sono ubriaca è che…james, baciami!” e si avvicinò inesorabilmente alle sue labbra…

 

D. “va bene. Io sono una specie di personaggio tv e tu sei un attore che impersona Spike… se considero che non troppo tempo fa ho scoperto di essere la chiave beh, non sono sconvolta più di tanto. Però mi devi giurare una cosa”

 

J. “dimmi”

 

D. “non dire niente a mia sorella di stanotte. Se scopre che l’ho fatto venire in camera mi ammazza!”

 

J. “perché? È venuto qualcuno qui? Io non ho visto nessuno!” ammiccò

 

D. “ grazie spi… James…sei sempre il migliore” gli diede un dolce bacio sulla guancia e james si sentì siogliere. Quella ragazzina era adorabile. Si diresse verso la finestra per uscire ma lei lo richiamò “James…non so perché, ma ho una brutta sensazione…”

 

J. “di che genere?” lei scosse la testa

 

D. “non so, probabilmente è solo colpa della giornata massacrante…so che tu non hai i tuoi poteri e che ti sembrerò maledettamente infantile, ma staresti un po' qui, finchè non mi addormento?” la ragazza era visibilmente imbarazzata, le sue guance erano rosse. Lui le sorrise dolcemente, si avvicinò al letto e sollevò le coperte

 

J. “forza, a nanna! Però se domani ho delle occhiaie che sembro morto lo spieghi tu eh!” i due risero e la ragazza andò a letto. Si addormentò quasi subito. Anche james era sfinito, ma aveva paura di sottovalutare le sensazioni della chiave. Si accomodò sul letto accanto a lei e le accarezzò la fronte

 

* dormi piccola mia, te lo meriti. Ultimamente hai dovuto affrontare ben più di quanto una comune della ragazza della tua età possa sopportare. Si, capisco sempre più perché il mio alter-ego abbia una passione per te, briciola. Ti proteggerò sempre, da tutti. Te lo giuro* le baciò la fronte e si addormentò. Fu svegliato poco dopo dai primi raggi del sole, quegli stessi raggi che il suo alter-ego non avrebbe mai più potuto vedere pensò mentre si alzava. Decise che con una scusa avrebbe convinto Buffy a lasciare dormire Dawn e non farla andare a scuola.

 

Fece una rapida doccia, rimise gli abiti della sera prima in attesa di andare alla cripta a prenderne di puliti, e scese in cucina, ancora mezzo baganato. Preparò il caffè, di lì a poco Buffy, Willow e Tara si sarebbero svegliate e almeno avrebbe fatto qualcosa per loro. In effetti pochi secondi dopo Buffy era sulla porta della cucina.

 

Lo osservò senza che lui lo sapesse mentre cercava di capire dove stessero le tazze. Era incredibilmente…indefinibile. La camicia semi-slacciata sul petto ancora umido, i capelli bagnati più spettinati del solito, quell’aria stanca e assonnata che mai gli aveva visto, e, soprattutto, i raggi del sole che lo accarezzavano. Era quello che aveva sempre desiderato. Gli si avvicinò e gli abbracciò la vita, poggiandoli il viso tra le scapole. La sensazione del cuore che batteva fu incredibile. E finalmente non avrebbe più dovuto architettare mille sotterfugi per andare a letto con lui.

 

James rimase sconvolto, ma non si mosse

 

J. “Buffy, tutto bene?” lei si scostò di scatto

 

B. “si, scusa! Io non so che mi è preso! Dev’essere il sonno o…”

 

J. “o?” la incalzò lui voltandosi e prendendole le mani. Era incredibilmente bella, più di quanto ricordasse. Aveva avuto una cotta per Sarah, ma questa non lo aveva mai degnato, non come possibile fidanzato almeno, e poi si era sposata con quell’altro…ma Buffy era diversa… era una stronza, quello si, ma una stronza incredibilmente affascinante!

 

B. “beh, o il fatto di averti visto così umano…”

 

J. “dimmi una cosa, ma tu lo ami?” lei abbassò lo sguardo

 

B. “credevo che si fosse già capito. Io me lo scopo. Mi faccio schifo per questo, ma è così” lui scosse la testa

 

J. “primo non devi odiarti per qualcosa che hai deciso di fare, ogni tua decisione è una parte di te e secondo non ti ho chiesto che relazione hai con lui, ma cosa provi” sospirò

 

B. “lui ora non è qui, chissà se mai tornerà…non ha importanza” rialzò lo sguardo e incrociò gli occhi del ragazzo. Entrambi provarono un forte impulso di baciarsi, si avvicinarono, ma all’ultimo momento lei si tirò indietro.

 

B. * maledetta me! Ma cosa ho che non va? Sono davvero così masochista? Ho passato mesi a desiderare che lui diventasse una persona, un uomo normale come tutti gli altri, e ora che lo è mi tiro indietro invece di baciarlo! Mi meritavo veramente Angel e la sua anima incerta! Sono un’idiota!* “scusa james, io non so cosa mi sia preso, non è il caso…”

 

J. “scusami tu, ero io che dovevo evitare…allora, il caffè è pronto, se mi dici dove trovo la farina faccio due frittelle…”

 

B. “siediti, sei l’ospite e poi non hai l’aria molto riposata, a proposito devo svegliare Dawn”

 

J. “no, stanotte l’ho vista ed è stato inevitabile raccontarle tutto… siamo andati a letto un’ora e mezza fa, non credo sia in grado di alzarsi!” i due continuarono a parlare, poco dopo li raggiunse Willow.

 

Quando lo videro entrare al magic box, in pieno giorno e senza coperta, nonostante Buffy avesse già raccontato la storia al telefono, rimasero tutti a bocca aperta. Lui esitò un attimo sulla porta, intimorito dalla strana situazione. Buffy se ne accorse e, come amica, gli prese dolcemente la mano. Lui le sorrise ed avanzò. Il gesto non sfuggì ad Anya che per una volta, stranamente, stette zitta. Si sedettero tutti al solito tavolo ed iniziarono la “riunione”. Giles aveva già fatto alcune ricerche, e sembrava preoccupato.

 

B. “allora signor Giles, la sua faccia mi dice che non ha buone notizie!”

 

G. “beh, ho cercato ovunque, visto l’emergenza ho anche chiesto informazioni al consiglio ma…” fece una pausa

 

J. “ma?”

 

G: “beh, la causa non è un demone ne una maledizione, altrimenti o james o spike sarebbero finiti nell’altra dimensione, ma l’altro non sarebbe andato al posto suo. Non ci sarebbe stato scambio di ruoli…”

 

B. “e cosa sarebbe allora?” Giles si pulì gli occhiali nervosamente

 

G. “Buffy, forse ti arrabbierai perché non te l’ho detto…non credevo che avrebbe creato problemi il mio silenzio, e avevo promesso al consiglio…”

 

B. “tagli corto, che diavolo è successo?”

 

G. “ogni mille e sette anni, a mezzanotte e tre minuti, si verifica un particolare allineamento di stelle e un desiderio della cacciatrice, qualunque sia, si può avverare…” Buffy si alzò di scatto

 

B. “coooosa? Mi vuol dire che uno dei miei desideri si sarebbe potuto avverare e lei non me l’ha detto!?”

 

G. “beh, l’ultima volta la cacciatrice ha desiderato abbandonare il suo ruolo, ma non essendo morta non ne arrivarono altre e per poco il mondo non finì nelle mani del male… vista la tua situazione…”

 

B. “non posso crederci! Lei non può avermi fatto questo!!! Avrebbe almeno dovuto avvertirmi!! Ma si rende conto! Avrei accettato di non rinunciare ai miei poteri ma avrei espresso qualche desiderio importante! E se invece in quel momento fossi stata arrabbiata e avessi mandato un accidenti a qualcuno! Io avrei potuto desiderare la gioia” gli occhi le si riempirono di lacrime “avrei potuto riportare in vita mia madre o mettere Dawn al sicuro per sempre e…”ormai le lacrime di rabbia e disperazione le rigavano le guance. Stava veramente male, e james se ne accorse. Si alzò e le passò una mano intorno alle spalle, attirandola a se. Buffy si voltò e gli poggiò il viso sul petto, dando sfogo al suo dolore. Era così caldo, rassicurante, e il suo cuore batteva così velocemente…le fu facile abbandonarsi contro di lui…ma una vocina in fondo al suo cuore le diceva che le mancavano tutti i battibecchi e i combattimenti con il vero Spike. Le mancavano i suoi sguardi apparentemente innamorati, le mancava il freddo del suo corpo e la totale assenza di battiti. Le mancavano le sue mani addosso e le sue labbra sulle sue…insomma le mancava lui. Ma non avrebbe mai ascoltato quella vocina, si disse prima di ricacciarla nel suo profondo.

 

J. “shhh, Buffy, piccola, calmati. È inutile che fai così” ma i mesi di stress e frustrazione avevano iniziato ad essere scaricati tra le lacrime, e poche parole non avrebbero fermato il suo sfogo. Mentre erano rimasti soli in cucina, Willow gli aveva spiegato che, proprio come nel telefilm, la prima volta la frustrazione di Buffy aveva avuto sfogo quando questa, dopo il rapimento di Dawn da parte di Glory, era caduta in uno stato catatonico. Ora non ci voleva molto a james per capire che stava succedendo lo stesso, però con una crisi di pianto. Si guardò intorno

 

J.* cxxxo! Ma c’è Buffy distrutta e ‘sti qui non riescono a fare di meglio che guardarla con aria sbalordita!? È inutile che facciano le facce preoccupate, si capisce benissimo che hanno paura di perdere l’aiuto della cacciatrice nella lotta contro il male! Qui dentro l’unica a cui importa veramente di lei e Dawn…e anche a Spike probabilmente! Quanto vorrei fosse qui al posto mio! Sicuramente lui saprebbe cosa dirle per consolarla!* “vieni Buffy, forse è meglio che andiamo un po' di là a parlare” la ragazza, sempre col volto affondato nel suo petto, annuì. I due si diressero, ancora abbracciati e con Buffy che cercava di nascondere il volto col trucco sfatto agli amici, verso il magazzino.

 

A. “ehy ragazzi, se vi trovate a fare sesso sugli scatoloni cercate di non rompere niente, quella roba costa!” james si voltò e fulminò l’ex-demone. Come nella fiction era decisamente la più irritante di tutti.

 

Andarono nella palestra, e lì finalmente Buffy si scostò dal ragazzo, sedendosi sulla panca e nascondendo il volto con le mani.

 

B. “scusa, sono un’idiota” sussurrò ancora tra i singhiozzi poi fece una specie di macabra risata “ma non so perché non riesco a smettere” lui si avvicinò e le prese le mani, la guardò negli occhi

 

j. “non ho pensato neppure per un istante che tu lo fossi. Cavoli, io al tuo posto gli avrei messo le mani addosso a Giles” lei fece un timido sorriso

 

B: “l’ha fatto per il bene del mondo…l’umanità viene prima di me, anche se per me lui è come un padre…”

 

J. “avrebbe dovuto dirtelo, non ci sono scuse. Ha sbagliato, ma non credo sia stato questo a farti male…”

 

B. “beh, non riesco a sopportare l’idea di quello che ho perso…avrei potuto desiderare mia madre o la salvezza di Dawn o…” si bloccò e abbassò lo sguardo

 

J. “o?”

 

B. “..o l’amore…una persona che mi ami con tutto se stesso…forse il ritorno di Angel… “

 

J. * idiota, ma se da quanto capito hai Spike che muore d’amore per te mentre quell’imbecille ti ha lasciato per andare a LA! Perché non te ne rendi conto! E perché sei così maledettamente bella? Capisco come fa il mio doppio ad amarti… * “sei sicura di non averlo già?” disse solamente

 

B. “no, non ne sono sicura…cioè, c’è Angel ma se n’è andato…io ho bisogno di qualcuno che mi sia accanto nel bene e nel male, che mi aiuti e talvolta mi protegga, che si prenda cura di me e mia sorella, pronto a sacrificare la sua stessa vita per me” James dovette trattenere una risata. Possibile che non si accorgesse che la sua descrizione coincideva con spike?

 

J. “va bene, ora però devi dirmi esattamente cosa hai desiderato”

 

B. “ni-niente. Nessun desiderio…” lui inclinò la testa, guardandola compensivo. Proprio come avrebbe fatto Spike. Il cuore di Buffy fece un balzo “ho desiderato una prova di vero amore da parte di Spike” lui annuì pensieroso

 

J. “ok, allora andiamo di là e chiediamo a Giles come tornare alla normalità”

 

B. “no, non voglio che sappiano del mio desiderio…”

 

J. “e allora noi non glielo diremo! Vieni” le prese la mano e la fece alzare. Lei col volto ormai asciutto sorrise. James ricambiò il gesto e delicatamente le pulì il trucco colato. La sua mano era così calda… seguendo il suo istinto Buffy si gettò contro le sue labbra. Fu un bacio abbastanza casto, un bacio bellissimo, ma con poca emozione. E questo Buffy non se lo spiegava. Imbarazzati allontanarono le labbra e si fissarono per qualche secondo negli occhi. Entrambi senza parole. Poi, senza aggiungere altro Buffy riprese a baciarlo ( N.d.A. lo so, non c’entra niente, perdonatemi, ma devo dirlo… anch’io voglio baciare james/Spike! a scelta, non c’è problema… )

 

J . forse non aveva sentito quella sensazione dentro la prima volta, ma aveva bisogno di lui, un disperato bisogno delle sue labbra…no, non delle sue, di quelle del vero Spike. Ma ancora non voleva ammetterlo

 

J. * è sbagliato, quello che sto facendo. Dannatamente sbagliato. E dannatamente bello*

 

Ancora una volta si allontanarono. Entrambi ansimanti e con le labbra gonfie. Si guardarono e provarono un’incontenibile voglia di ridere

 

B: “ siamo più banali di Passions! Ci manca solo che tu mi confessi di essere mio padre” tra le risate james annuì, felice per averle strappato un sorriso.

 

J. “no, sono tuo fratello” ridacchiando Buffy fece l’espressione sconvolta. Entrambi ridevano per nascondere l’imbarazzo. Entrambi si sentivano in colpa verso Spike. E nessuno dei due ne sapeva il motivo.

 

Tornarono nell’altra stanza. Tutti li aspettavano davanti alla porta. I due sorrisero imbarazzati

 

Spike afferrò la ragazza per le spalle e l’allontanò da se. Lei lo guardò sconvolta. Non si sarebbe mai aspettata un rifiuto.

 

S. “scusa. Non è per te, tu sei semplicemente stupenda, ma la mia vita è più incasinata di quanto tu possa immaginare. Ci sono cose di me che…vabbè, lasciamo stare…”

 

M. “cosa mi vuoi dire?”

 

S. * che sono un vampiro!* “è che nella mia vita…credo ci sia un’altra”

 

M. “credo?”

 

S. “beh, non è così semplice…insomma io e lei non stiamo proprio insieme…solo sesso ma…”

 

M. “quando imparerai a tenere i pantaloni chiusi?” disse in tono scocciato prima di alzarsi e prendere di corsa la giacca poggiata sulla poltrona. Anche Spike si alzò

 

S. “marta, che succede? Non volevo dire niente di male…se ti sei offesa”

 

M. “buonanotte james! Passo domani a prendere i copioni” e se ne andò sbattendo la porta

 

S. *decisamente un secolo e mezzo non basta a capire le donne…non basta neppure un’eternità. Tanto a me le donne portano solo guai, senza via di scampo! Ehy, ma è notte! Vediamo un po' cosa può offrire ad un vampiro questa città * ed uscì.

 

Le strade erano semideserte, e una fitta di rimorso per aver lasciato marta andare a casa da sola gli prese la gola. Non sapeva che pericoli ci fossero in quella città, sicuramente meno che a Sunnyhell, ma non doveva essere il massimo per una ragazza bella e sola girare in piena notte, e per di più mezza ubriaca! Tornò in fretta a casa e tra le carte sparse ai piedi del divano cercò il contratto. Lì c’era l’indirizzo della ragazza. Prese lo stradario e guardò dove abitasse. Tre isolati più avanti. Sarebbe andato a controllare che fosse arrivata sana e salva. Altrimenti l’avrebbe cercata e difesa da chiunque. In fondo era pur sempre un vampiro!

 

Dopo pochi minuti, correndo, fu davanti a casa della ragazza. Unaa graziosa villetta. Si avvicinò alle finestre. Non c’erano segni di vita ed era passato troppo poco tempo perché potesse essere già a letto. Conoscendo quanto erano lente le donne a prepararsi! Ricominciò a percorrere la strada che probabilmente aveva preso lei. era decisamente preoccupato per lei. avrebbe potuto aver incontrato qualche maniaco. Di colpo sentì un debole rumore in un vicolo davanti a se. Si avvicinò e da bravo vampiro non ebbe problemi a scrutare nel buio. E marta era lì, poggiata ad un bidone, con l’aria decisamente sconvolta. Si avvicinò lentamente, per non farla spaventare. Lei si voltò e nonostante il buio lo riconobbe. Tentò di abbozzare un sorriso, ma tutto ciò che comparve sulle sue labbra fu una smorfia. Lui si avvicinò. Aveva un’aria strana

 

S. “marta, tutto bene?” chiese dolcemente, inarcando un sopraciglio come suo solito

 

M. “due tipi…mi hanno rubato la borsa e poi volevano…”lui spalancò gli occhi e per la rabbia quasi si trasformò, ma riuscì a trattenersi “non preoccuparti, un rumore li ha fatti scappare” si avvicinò ulteriormente e le tese una mano “oh james, ho avuto tanta paura” e lo abbracciò. Era talmente sconvolta che non si accorse che sotto al pesante maglione il cuore del ragazzo non batteva. Mentre la stringeva forte a sé per rassicurarla il vampiro aveva la sensazione di stringere la sua adorata cacciatrice. Aveva voglia di lei, da morire. Aveva voglia di vederla muoversi, di sentire la sua voce. Di baciarla ancora una volta, una soltanto.

 

S. “vieni, ti porto a casa mia, non è il caso che stanotte resti sola” le due figure si allontanarono abbracciate nella notte.

 

B. “sia ben chiaro che sono furiosa con Giles e col consiglio, però voglio riportare James nella sua realtà” * e possibilmente Spike nel mio letto! No! Buffy ma devi sempre pensare queste cose? È sbagliato! Tu non vai più a letto con lui! * “perciò ora cercate immediatamente una formula per rimettere le cose a posto. Anche a costo di far usare i suoi poteri a Will!” Giles iniziò a pulire gli occhiali, James e Buffy si scambiarono un’occhiata preoccupata

 

G. “non posso portarlo indietro, l’incantesimo si spezzerà solo quando avverrà ciò che hai desiderato”

 

B. “cioè?”

 

G. “beh, non conosco il tuo desiderio, ma se hai portato qui uno Spike umano presumo sia legato a lui…magari hai desiderato sapere se sarebbe stato comunque un nostro alleato o…”

 

A. “magari voleva sapere come era a letto ma aveva paura perdesse l’anima come Angel così ha desiderato che fosse umano!”

 

B. & J. “Anya!”

 

B. “e se fosse qualcosa di diverso?”

 

G. “Buffy, se non mi dici il tuo desiderio io non posso aiutarvi!”

 

B. “mi spiace, ma non sono pronta a dirlo a tutti” si voltò verso Willow, che già da un pezzo aveva capito come stavano le cose

 

W. “io credo…credo che tu dovresti dirlo. Se non altro per aiutare James…” james si avvicinò a Buffy, osservata da tutti, e le mise una mano sulla spalla

 

J. “non preoccuparti per me, prendi tutto il tempo che vuoi…so che non è facile” la cacciatrice gli sorrise

 

B. “grazie, ma più aspetto più difficile sarà. Ragazzi, signor Giles, è meglio che vi sediate”

 

La cacciatrice raccontò, tralasciando i dettagli più sconvolgenti, tutta la relazione tra lei e il vampiro biondo. Il gruppo, a parte Will e James che conoscevano fin troppo bene la storia, la fissava con gli occhi sgranati. Nello sguardo di Dawn insieme allo shock si leggeva chiaramente una dose di invidia, in fondo aveva una cotta per Spike praticamente da sempre, mentre Giles sembrava vicino ad un infarto.

 

X. “vi rendete conto che Buffy, la nostra Buffy, andava a letto con quel demone sotto ai nostri occhi! E non ce ne siamo mai accorti!” trattenendo un sorriso James si chiese se anche in quella realtà Spike e Buffy avessero fatto l’amore al bronze

 

G. “beh, io penso che sia normale…cioè, ha sempre manifestato una certa attrazione per i vampiri, e dopo la delusione di Angel forse ha voluto…”

 

X. “signor Giles, riesce a togliersi dalla mente le sue spiegazioni razionali e a immaginare la scena raccapricciante di quel coso che si fa Buffy?” Giles sbiancò e socchiuse la bocca per parlare, senza però proferire parola. La sua pupilla a letto con un demone senz’anima, inconcepibile!

 

A. “beh, considerate che un vampiro come Spike ha un bel po' di esperienza…qualunque donna vorrebbe farselo! Senza offesa amore!”

 

B. “basta! Non so se ve ne siete accorti, ma sono qui! Potreste parlarmi dietro quando me ne vado e preoccuparvi dell’incantesimo?”

 

G. “non hai ancora detto il tuo desiderio” disse Giles cercando di togliersi dalla mente quell’immagine che Xander vi aveva inculcato. Per una volta odiava qualcuno…e questo era Xander.

 

B. “beh, dopo che l’ho lasciato mi macnava, avevo le idee confuse….ho desiderato una prova d’amore da lui. È stato l’unico desiderio di quella sera…”

 

G. “ok, coincidono tutte le tessere”

 

J. “ ma se lei voleva una prova d’amore perché è stato mandato in un’altra dimensione?”

 

G. “onestamente non lo so, dovrei fare delle ricerche… ci saranno delle dinamiche che al momento mi sfuggono”

 

B: “perfetto, siamo al punto di partenza! Xander, piantala di immaginarti le scene!” l’amico abbozzò un sorriso imbarazzato, mentre James, senza saperne la causa, lo fulminava.

 

J. “beh, forse essendo io l’attore che lo impersona, essendo io a creare i suoi sentimenti sono stato mandato qui per confermarti ciò che prova” trattenendosi Buffy lo guardò, gli occhi ansiosi

 

B. “ed è così? Insomma Spike mi ama?” lei trattenne il fiato

 

J. “più della sua stessa non-vita”

 

A. “ma questo succede nella fiction della vostra realtà”

 

J. “sono sicuro che è così… è come se avvertissi parte dei suoi pensieri e sentimenti. Posso assicurarti che il suo è un sentimento profondo”

 

B. * perché cavolo i miei occhi si sono riempiti di lacrime e perché sono così felice? Non ne sono comunque sicura, e poi io non provo niente per lui! È una specie di amico…un amico con cui fare sesso…un amico con cui confidarsi…un appoggio sicuro… diavolo, mi manca da morire! Non so perché! E contrariamente a quanto possa sembrare la presenza di James peggiora la situazione… *

 

J. “Buffy, tutto a posto? Sei ancora tra noi?”

 

B. “S-si. James usciamo, in questo posto mi manca l’aria…” lui annuì, capendo che qualcosa dentro di lei si stava svegliando, che nuovi sentimenti, anzi, vecchi sentimenti sepolti, stavano venendo a galla… le mise un braccio intorno alle spalle e la guidò verso l’uscita. Appena furono fuori Buffy si guardò intorno pensierosa. Poi diede un’occhiata a james. Non si sarebbe mai abituata a vedere quel corpo illuminato dal sole. Per la prima volta notò quanto fosse bello, più di quanto avesse mai notato. Eppure sotto ai raggi del sole perdeva parte del suo fascino. Era certa che se l’avesse visto così non sarebbe mai stata spinta ad iniziare quella perversa e malata relazione. Non si sarebbe mai innamorata di James…e di Spike?

 

B. “hai bisogno di vestiti puliti, andiamo alla tua…ehm alla cripta di Spike” e senza aggiungere altro cominciò ad incamminarsi. Stava un paio di passi avanti a lui, assorta nei suoi pensieri. James la guardava con attenzione

 

J. * diavolo, per forza Spike è innamorato di lei! è qualcosa di indefinibile! Affascinante, bella, sensuale…e poi così decisa…fosse così anche Sarah il suo maritino lo manderei a fare un bel giretto! Purtroppo però lei è unica…forse neppure esiste ed io sto sognando, forse esiste veramente ma tanto è di un’altra dimensione…e nonostante tutto io voglio tornare nel mio mondo, alla realtà. Voglio cantare coi miei amici, voglio leggere i copioni per ATS…*

 

B. “james, tutto bene? Ti sei fermato di colpo…” il ragazzo si scosse dai suoi pensieri

 

j. “si,si. Stavo solo pensando a…a casa mia..” lei sorrise

 

B. “ti prometto che presto ci tornerai. Può sembrare che a volte come amici facciano un po' schifo, ma nel mettere a posto i casini che la magia combina sono i migliori!” ripresero il loro cammino verso la cripta.

 

Mentre James tirava fuori alla rinfusa abiti dall’armadio Buffy si guardò intorno. Era così strano essere in quella solita cripta, davanti a quel letto, ma con qualcuno che, nonostante fosse identico a lui, non era lui. Qualcuno che aveva un cuore che batteva e soprattutto un’anima. Qualcuno che la conosceva da meno di ventiquattro ore ma che le leggeva dentro. Come solo LUI sapeva fare. Si sedette sul letto e chiuse un attimo gli occhi. Quella notte aveva dormito pochissimo, e un mal di testa tremendo la stava perseguitando. Quando sentì muoversi il ragazzo davanti a lei aprì gli occhi. Si era cambiato. Indossava un maglione col collo un po' alto bianco e i jeans aderenti neri. Si era tolto il classico spolverino di Spike. Buffy lo guardò come estasiata. Neanche immaginava che Spike tenesse nell’armadio un maglione così. Beh, se fosse tornato l’avrebbe costretto a metterlo più spesso, perché gli stava incredibilmente bene. Notò che quei due magnifici occhi blu la fissavano e sorrise.

 

B. “beh, dovrò dire a Spike di mettere più spesso quel maglione. Visto come ti sta, strano che non lo metta mai” Buffy si morse la lingua * bene, un commento più idiota non potevo proprio trovarlo! * la tensione era salita

 

J. “beh, immagino che togliere il sangue da un maglione di lana bianco sia più difficile che da un cappotto in pelle” rispose tentando di smorzare la tensione. Lei sorrise nuovamente. * Dio è così bella. Ogni attimo che passa sempre di più. Non posso trattenermi…lo so che non è giusto, ma non posso…* Buffy era ormai in piedi vicinissima a lui

 

B. * e allora cosa aspetta questo deficiente a baciarmi? Almeno Spike sa prendersi ciò che vuole quando vuole. Lui invece è così dolce e non…* il suo pensiero fu interrotto dalle labbra calde di lui sulle sue. Ancora una volta. Ma questa in questa occasione la passione era molto più forte. Prima che entrambi potessero formulare un pensiero razionale si trovarono stesi sul letto, le mani di lui che esploravano il corpo della cacciatrice.

 

J.*scusami Spike, so che capiresti… * fu l’ultimo pensiero razionale del ragazzo. ma questa volta il suo intuito fallì. Non si rese conto che Buffy stava facendo l’amore con il vampiro, non con lui. Almeno fino a quando, al culmine del piacere, lei sussurrò il nome di Spike.

 

Spike aveva prestato dei pantaloni di una tuta e una t-shirt a Marta, e poi, per sua richiesta, si era steso accanto a lei. La ragazza dormiva già da un po', si era calmata, col viso appoggiato alla sua spalla nuda. Spike invece, terrorizzato che lei si accorgesse che era un vampiro e ancora arrabbiato con se stesso per il rischio che le aveva fatto correre, fissava il soffitto. Ma ciò che più lo faceva star male era la mancanza di Buffy, il fatto che il corpo caldo che gli premeva contro non fosse quello della sua cacciatrice, il fatto che in quella realtà la SUA cacciatrice fosse a letto con un altro. Alla fine, sfinito dalle mille emozioni, si addormentò.

 

Si svegliò diverse ore dopo quando una mano calda gli accarezzò il petto

 

s. “Buffy, che bello che tu sia rimasta” sussurrò mezzo addormentato seguendo il sogno appena interrotto

 

M. “james, che dici? Stai sognando di essere sul set?” lui aprì gli occhi di colpo e vide Marta con le sopracciglia aggrottate che lo fissava. Un po' deluso, anzi tanto, si tirò seduto. Senza dire nulla guardò la ragazza. Quel mattino il suo istinto di vampiro gli diceva di stare attento a quella creatura apparentemente così fragile… prima che lei si rendesse conto dell’assoluta calma che c’era nel suo petto si alzò e andò in cucina preparare qualcosa per la colazione della ragazza.

 

S. *un giorno amore preparerò la colazione anche per te * pensò davanti al pentolino col latte vedendosi scorrere davanti le scene di passione e di tenerezza tra lui e la cacciatrice. Quando Marta arrivò in cucina gli servì il latte e le porse dei biscotti che aveva trovato casualmente in una mensola, ma non disse una parola. Neppure lei parlò. Il silenzio fu rotto dal campanello.

 

Quando Spike, attento a non farsi sfiorare dal sole, aprì la porta, gli apparì davanti un ragazzo, che senza chiedere permesso entrò.

 

R. “james, perché ancora in boxer? Ti ricordi che tra dieci minuti dobbiamo essere in sala d’incisione, vero?”

 

S. * bene, questo deve essere uno della mia band. E ora come diavolo faccio? Se non vado capiscono qualcosa, se vado mi polverizzo… * “si, scusa è che…” dalla porta della cucina fece capolino Marta, ancora col fortuito pigiama addosso.

 

M. “james chi….ops, scusate! È meglio che mi vada a vestire. Ciao comunque!” e sparì nuovamente. Il ragazzo fece un sorrisino malizioso

 

R. “va bene james. Ora si capisce perché sei in mutande, in ritardo e soprattutto con l’aria così sconvolta da sembrare morto! Non che non ti capisca, è un gram bel pezzo di ragazza, però poi lo spieghi tu agli altri perché abbiamo fatto tardi!”

 

S. * gran bel pezzo di ragazza dillo a tua sorella brutto porco! * invece abbozzò un sorriso “hai ragione, mi vesto in un attimo. A proposito, com’ è il tempo?”

 

R: “brutto…tra un po' si mette a diluviare…neanche l’ombra di un raggio di sole!” Spike sorrise. Almeno uno dei suoi problemi era risolto. Il fatto che non sapesse cantare, che ignorasse tutti i testi delle canzoni e che al massimo una chitarra la sapesse usare come arma, beh, ci avrebbe pensato dopo… “a proposito, hanno detto che ci vogliono fare un paio di foto mentre siamo in sala registrazione, perciò mettiti il maglione azzurro, quello che a quanto pare è uguale ai tuoi occhi” disse sarcastico

 

S. * lo metterei anche, se solo sapessi quale è e, soprattutto, dove è! *

 

Nonostante tutto trovò quasi subito il maglione, e grazie alle dense nuvole poté arrivare alla sala d’incisione senza problemi. Riuscì anche a cavarsela col resto del gruppo e tutti gli altri, cercando di mantenere le conversazioni sul vago, ma il problema cominciò quando fu il momento di cantare. Fortunatamente aveva il testo davanti, ma non le aveva mai sentite, e soprattutto era stonato. Mentre i compagni lo guardavano allucinati dovette pensare qualcosa

 

S.* bloody hell! Ma guarda se un vampiro più che centenario, assassino di due cacciatrici deve ridursi così! E ora che mi invento? *

 

Sperando che le sue doti da attore fossero migliori di quelle da cantante iniziò a tossire. Subito tutti gli corsero intorno preoccupati. Spike dovette trattenersi dal ridere mentre continuava a tossire. L’addetto ai microfoni capì qualcosa

 

A.m. “ james, lei ha fumato, si sente benissimo”

 

S. “ e allora –colpo di tosse- cosa c’è di così strano? –altri colpi di tosse”

 

A.m. “se non sbaglio l’accordo è che finché siete sotto contratto con noi”

 

S. “lo so –colpo di tosse- ma ieri sera ero nervoso –colpo di tosse- e poi stanotte devo anche –altri colpi di tosse –aver preso piuttosto freddo…” il ragazzo che lo era andato a prendere a casa gli lanciò un’occhiata complice. Si avvicinò un uomo che doveva essere piuttosto importante e lo squadrò. Spike avrebbe dato qualunque cosa pur di potergli far perdere, a modo suo, quell’aria saccente. Ma non poteva.

 

U. “va bene, tornate la settimana prossima. Ma un altro scherzo così e il vostro contratto finisce nel cesso” Spike dovette far ricorso a tutta la sua buona volontà per continuare a fingere di aver la tosse e non sbranarlo. Mentre uscivano tutti dalla stanza, non avevano idea che dall’altro lato dello specchio, che era in realtà un vetro, marta li spiava di nascosto, e che aveva capito molto più di tutti gli altri.

 

Quando si svegliò si accorse subito che james la fissava. Gli sorrise imbarazzatissima. Lui ricambiò il gesto, senza sapere cosa dire. Si fissarono per alcuni istanti

 

B: “credo che…credo che dovremmo andare…gli altri ci staranno cercando…”

 

J. “certo, come si cerca l’influenza” lei sorrise arrossendo

 

B. “cercavo un modo per tirarmi fuori dalla situazione…”

 

J: “beh, almeno questa volta sei stata sincera “ Buffy capì a quando poche ore prima gli aveva fatto credere di voler fare l’amore con lui, mentre in realtà la sua mente lo stava facendo con Spike. Lei voleva Spike, ma non l’avrebbe mai ammesso neppure a se stessa. Mai.

 

B. “e ora che si fa?” il suo viso assunse un’aria pensierosa

 

J. “finta di niente? In fondo sei andata a letto per mesi con Spike facendo finta di niente…”

 

B. “ma con lui era diverso…”

 

J. “perché? Perché lo amavi?” Buffy si tirò di scatto seduta

 

B. “no! Io non l’ho mai amato!” james non potè fare a meno di guardare, ancora una volta, il corpo nudo della ragazza davanti a lui. Quando la cacciatrice se ne accorse imbarazzata si coprì.

 

J. “comunque non c’è scelta. A meno che tu non voglia raccontare anche questo ai tuoi amici dovremo fare finta di niente”

 

B: “ma come possiamo vivere sotto lo stesso tetto e fare finta che questo non sia mai successo?”

 

J. “semplicemente perché NON è mai successo. Io ho fatto sesso con te, te hai fatto l’amore con Spike! E quando ti deciderai ad ammettere con te stessa di amarlo sarà sempre troppo tardi!”

 

B. “dev’essere questa cripta che fa diventare scemi gli esseri di sesso maschile! Perché non la pianti di pensare che io provi qualcosa per quel…quel….quella cosa senz’anima! Possibile che non capiate che per me era solo un po' di buon sesso! Esse e esse esse o! piacere fisico….spasso…. ero disperata e lui mi ha aiutato a tirarmi su. Stop!”

 

J. “basta, mi rassegno! E io che pensavo fosse testarda Sarah!”

 

B. “per favore, se ti giri dovrei rivestirmi!”

 

Arrivarono al magic box senza scambiarsi una sola parola, entrambi imbarazzati ed arrabbiati per la testardaggine dell’altro. Erano ancora tutti lì.

 

D. “james! Sorellina! Vi avevamo dati per dispersi !”

 

B. “noi siamo…eravamo…” Buffy era vistosamente imbarazzata. Suo malgrado james accorse in suo aiuto

 

J. “non si vede? Sono andato nella cripta di spike a prendere qualche abito pulito!”

 

X. “quattro, no cinque, ore fa?” james e la cacciatrice si guardarono

 

B. “c’era un demone….l’abbiamo combattuto”

 

G. “un demone? Interessante, potrebbe essere l’inizio di qualche nuova sciagura…com’era?”

 

B. “signor Giles sempre pessimista! Era un demonuccio…è normale per la bocca dell’inferno!”

 

A: “ e com’era? Magari lo conoscevo!”

 

J. “era grosso! E tutto…”

 

B: “verde con delle bolle! Uno schifo! Comunque non c’è da preoccuparsi, ormai è cenere!”

 

G: “cenere? E da quando i demoni si inceneriscono?!”

 

B. “ehm…non lo so! Ma questo l’ha fatto! Parliamo di cose serie, avete scoperto qualcosa?” *dai, forse se la sono bevuta! Ma guarda che sorrisetto odioso che ha james! È quasi peggio di spike! *

 

W. “beh, abbiamo scoperto di un antichissimo rituale. Se la cacciatrice desidera ardentemente rimediare al suo desiderio questo viene annullato…”

 

B. “e cosa dovrei fare?”

 

W: “ beh, di tutta la parte magica ci occuperemo io e Tara…la preparazione della pozione, disegnare i simboli…tu dovrai solo imparare una formula in un’antica lingua e poi dire a voce alta il desiderio che hai espresso l’altra sera e puf! Tutto a posto!”

 

B. “sempre antiche lingue! Mai che ci sia un testo di britney da canticchiare…”

 

J. “ascolti quella spazzatura?”

 

B. “non mi dirai che tu senti quella specie di rumore che fa tremare i muri della cripta di Spike!”

 

J. “fa parte delle cose che apprezzo in lui!”

 

B: “preferisco non risponderti!”

 

A. “scusate, invece di battibeccare che ne direste di metterci all’opera? Tutta questa confusione mi sta facendo perdere un sacco di clienti! Il mio portafogli piange!”

 

Quando Spike si svegliò era sdraiato su un letto, i polsi serrati in qualcosa di metallico, manette probabilmente. La posizione era scomoda, ma ciò che più preoccupava Spike era il buio. Lui era un vampiro, al buio vedeva benissimo, ma quella era un’oscurità densa, impenetrabile anche dal potente sguardo del demone. Con tutta la sua forza vampiresca tentò di strappare le manette, ma ottenne solo che si serrassero ulteriormente intorno ai suoi polsi, ferendolo. Fece un profondo respiro, di cui non aveva bisogno, e si calmò. Doveva pensarea cosa gli era successo.

 

S. * dunque. Dopo la sala di registrazione sono tornato a casa, c’era Xander vabbè, Nic, abbiamo provato una delle ultime scene della puntata di chiusura della serie, abbiamo bevuto un paio di birre e se n’è andato. Poi è arrivata Sarah preoccupata per la mia salute perché non le avevo telefonato. Bella come sempre, anche se la mia Buffy è tutta un’altra cosa. Abbiamo parlato anche di quell’idiota del suo ragazzo e lei ha mangiato un pezzo di pizza che era in surgelatore. Quando se n’è andata ho dormito un po' al tramonto sono uscito e poi…e poi? Mi sono svegliato qui! Non credo di avere bernoccoli…Ma come diavolo ci sono finito? Bloody hell! Devo andarmene! Devo tornare alla mia realtà, almeno lì so come affrontare i vari misteri! *

 

Un rumore interruppe i suoi pensieri. Si guardò intorno cercando di vedre qualcosa, ma senza risultati. Una mano calda gli sfiorò i muscoli tesi del braccio. Sussultò e la donna accanto a lui ridacchiò. Non riuscì a riconoscerla. Poi uno schiocco di dita e due strane candele si accesero al di là del letto. Si voltò, accanto a lui Marta. Era avvolta in un abito molto sensuale rosso, era anche più incredibilmente bella del solito… ma negli occhi aveva qualcosa di sadico.

 

S. “marta…che succede?”

 

M. “per essere un vampiro della tua età ed esperienza sei poco perspicace! Sei mio prigioniero?”

 

S. “vampiro? Prigioniero? Sei impazzita?”

 

M. “ piantala! Abbiamo dormito abbracciati, come avrei potuto non accorgermi che il tuo cuore non batte? E poi in quanto strega l’avevo capito ben prima!”

 

S. “ma in questa realtà la magia non esiste!”

 

M. “corretto…più o meno! Sono l’unica a possedere poteri. Io e le mie antenate e le mie discendenti!”

 

S. “perché?”

 

M. “non ti ho incatenato ad un letto per parlare della mia famiglia!” sorrise maliziosa e sadica

 

S.” e cosa vorresti farmi? Anche se nel mio cuore c’è qualcun’altra per del sesso non servivano questi metodi così violenti… se mi vuoi torturare…beh, le donne mi torturano da secoli! Sai che novità! Qualche livido neppure lo sento!”

 

M. “no. Voglio che tu mi aiuti a conquistare il mondo!”

 

S. * perfetto, mi sono beccato la versione femminile di Angelus! * “conquistare il mondo? Troppo stress!” lei cominciò a passargli una mano sul torace nudo. un tocco caldo, sensuale, nonostante la situazione. Spike si lasciò cullare dalla sensazione, non preoccupato più di tanto. Ma di colpo lei gli affondò le unghie nella pelle e gli fece un lungo e profondo graffio. Lui sussultò per il dolore. Ma Marta sapeva che la sua parte di vampiro trovava eccitante anche quello.

 

M. “piantala di fare battute! Pensa: io e te a conquistare il mondo! Potere! Tutto ciò che desidereremo sarà nostro! Tu, il vampiro e io, la strega, conquisteremo il mondo! Pensaci! Potrai avere qualunque cosa…” disse con voce sensuale

 

S. “morte, terrore e distruzione…mi dispiace, non so per quale ragione ma ho abbandonato il mio lato oscuro. Sei solo una pazza megalomane!” la ragazza lo colpì violentemente aal viso, le lunghe e curate unghie gli provocarono tre ferite proprio sullo zigomo. Spike strinse le labbra per trattenere un urlo spontaneo

 

M. “ti farò cambiare idea presto!”

 

S. “è una minaccia?”

 

M. “no, è una promessa!” la donna sparì e la stanza ripiombò nel buio. Erano tenebre di magia, tenebre in cui lui non poteva scrutare. Non sapeva dove fosse, ma sicuramente non a casa di james. I graffi bruciavano, nonostante avesse sopportato di peggio, e la sua mente elaborava decine di piani, tutti irrealizzabili. Per la prima volta nella sua vita di vampiro si sentiva veramente in pericolo. Aveva sempre avuto qualcuno a coprirgli le spalle. Prima il trio di vampiri, poi solo Dru e il loro esercito di vampiri. Quando tutto era degenerato era arrivato quel dannato chip e quindi “l’amicizia” con Buffy. Ma ora era solo. Solo in una dimensione sconosciuto in cui il lato oscuro che lo caratterizzava non aveva eguali. Una dimensione in cui una folle strega. Probabilmente molto potente, lo voleva assoggettato alle sue volontà. L’avrebbe anche torturato fino alla morte se necessario. Tanto se si fosse ostinato a rifiutare non le sarebbe servito a nulla. Se avesse accettato…no. Non poteva rischiare di tornare il demone malvagio di una volta. Non aveva un’anima, e non era il chip… era qualcosa dentro di lui. Il demone non era più un demone. Era più umano di tanti uomini “veri”. Era mille volte più umano di Xander. Era mille volte più in grado di amare di Angel e la sua patetica anima ( N. d. A. non l’ho detto io, l’ha detto Spike! Nn picchiatemi! Io ho ancora un 20% angeliano, quindi…). No. Era meglio morire che portare il male in quella dimensione. Perlomeno il male demoniaco, magico.

 

Il tempo passò mentre era perso nelle sue elucubrazioni, e all’improvviso le candele si accesero nuovamente. Marta si avvicinò al letto. Questa volta indossava uan specie di tunica bianca. Quasi trasparente. Gli sorrise, ma Spike non ricambiò il gesto.

 

M. “allora? Hai deciso?”

 

S. “scordatelo”

 

M. “ok. Allora, posso convincerti con le buone o con le cattive…cosa preferisci?”

 

S. “scegli tu…a me diverte praticamente qualsiasi cosa!” lei sbuffò

 

M. “non ho capito perché ma mi vuoi far perdere la pazienza…non so cosa ci sia in quella tua testolina bionda, ma non ti darò questa soddisfazione! Avevo portato tanti bei giochini: acqua santa, croci, aglio… ma forse i metodi gentili funzionano meglio!”

 

S. “te l’ho detto, va bene tutto!” lei sussurrò qualcosa e schioccò le dita, e subito una tazza fu tra le sue mani

 

M. “tieni, l’ho scaldato. È sangue, l’ho preso dal macellaio. Hai bisogno di energie per conquistare il mondo!”

 

S. “ok, io sto al tuo gioco, ma tu mi spieghi come è arrivata qui la magia” lei annuì

 

M. “dunque…circa due secoli fa, un po' meno…197 anni fa, un vampiro fu mandato qui per sbaglio, proprio dalla tua dimensione. Credo che una strega avesse pasticciato con la magia…beh, quando arrivò qui fece una strage, come nella sua natura, ma una sera incontrò una mia ava. Bella, molto bella. Pare che assomigliasse a Sarah. Cominciò a giocare al gatto e al topo con lei, finchè una sera riuscì a portarsela a letto, ma prima che la vampirizzasse per farne la sua compagna per l’eternità, questa lo convinse a risparmiarla e ad insegnarle la magia. Lui in quanto vampiro non ne sapeva molto, ma scoprì che da qualche parte c’era un portale che comunicava tra le nostre dimensioni. Così rapì una strega del vostro mondoe fece insegnare l’arte magica alla mia ava. Lei se n’era innamorata, ed era pronta a conquistare il mondo con lui. Ma un giorno la cacciatrice del vostro mondo chiuse per sempre il portale. Lui non tornò mai più, ma la mia famiglia continuò il culto della magia, promettendo solennemente che se fosse arrivato un altro vampiro avremmo conquistato il mondo. E ora tu sei qui”

 

S. “chi era sto vampiro? Dev’essere potente….” Marta tirò fuori un foglio dalla tasca e glielo aprì davanti agli occhi * Angel! Ma possibile che anche qui debba complicarmi la vita! Ok! Se lui era un pazzo fanatico queste non sono da meno…* “mi spiace, non mi convincerai mai! Se non altro perché conosco bene quel maledetto vampiro, e non finirei mai qualcosa iniziato da lui” * se non far felice Buffy, ammesso che lui l’abbia mai resa realmente felice…e poi se lo sapesse soffrirebbe come un cane e questo mi fa stare troppo bene *

 

M. “perfetto…ho migliaia di giochini divertenti da farti provare. Ah, e urla pure, tanto qui nessuno ti sentirà!”

 

Buffy era seduta al centro di un cerchio, sui cui bordi erano disegnati strani simboli. Nell’aria c’era ancora l’odore acre delle varie erbe bruciate, e le due streghe più il signor Giles stringevano ancora tra le mani le antiche pergamene su cui erano scritte le formule. Davanti a loro c’era James. La cacciatrice alzò gli occhi, lucidi, ad incontrare quelli del ragazzo. aveva una gran voglia di piangere per la frustrazione, ma cercò di trattenersi. Non aveva l’energia di alzarsi, certo, il tentato incantesimo l’aveva indebolita, ma la delusione le aveva levato le ultime forze. Mentre tutti si guardavano, chiedendosi cosa fosse andato storto, james si avvicinò a lei e le porse la mano, lei l’accettò e si alzò, col ragazzo che la sorreggeva.

 

B. “will, cosa non ha funzionato?”

 

W. “beh, non era una formula sicura…”

 

B: “significa che potrebbe non tornare mai più tutto come prima?”

 

T: “magari abbiamo fatto qualche errore nell’interpretare il rito… ricontrolleremo…forse è meglio che tu vada a riposare, hai perso molte energie…”

 

G. “già, e poi sai che c’è il rischio che domani si svegli quel demone Groth… è meglio che dormi. Non ci pensare”

 

B. “ma perché mi trattate tutti come una bambina! Vi rendete conto del casino che ho combinato!? Questo ragazzo è sulla bocca dell’inferno per colpa mia! E onestamente il vostro demone Groth potete mettervelo…”

 

J. “Buffy, forse è meglio che ti accompagni a casa…”

 

B. “no james, non ti ci mettere anche tu a farmi da balia! Sono la cacciatrice, non una bambina e devo assumermi le mie responsabilità!” tutti la guardarono con quell’odiosa aria di compatimento, la cacciatrice afferrò la giacca di pelle ed uscì. Nessuno della scooby gang si mosse

 

J. “ragazzi, ma fate qualcosa, siete suoi amici!”

 

D. “lascia stare, a volte mia sorella sparisce perché vuole stare sola…”

 

J. “ma come fate ad essere così ingenui! Non vuole stare sola, vuole che qualcuno le corra dietro e l’ascolti! Scappava per correre da Spike che era l’unico, nonostante sia un demone senza anima, che l’ascoltava, che le stava accanto! Voi non c’eravate, lui si! Lo capite che non era solo sesso dovuto alla disperazione?! Era amore! Amore per l’unica persona che l’abbia mai capita veramente, fino in fondo! E ora l’ha perso!”

 

X. “beh, ma ci sei tu…. Sei un uomo, niente ostacola una storia tra voi!”

 

J. “Xander! Ma come fai ad essere così idiota! Io ho solo il corpo del vostro vampiro! Io non ho il suo spirito, non capisco come si sente, non so dire le parole giuste al momento giusto, non sono in grado di stringerla fra le braccia e farle dimenticare tutto il male!”

 

X. “beh, ma potresti imparare…”

 

T: “no, perché lui e Buffy non sono legati nell’anima come con Spike. C’è qualcosa di profondo tra loro. Anche se lei non lo ammette io posso avvertirlo benissimo…essere strega serve anche a questo, no?”

 

W: “Tara, anch’io sono una strega, ma non avverto nulla”

 

T. “le nostre sono magie diverse…” imbarazzata la ragazza lasciò cadere il discorso. Non voleva ricordare a will della sua dipendenza “james, cercala, parlale” il ragazzo annuì ed uscì di corsa dal magic box. Non sapeva dove cercarla, avrebbe dovuto girare tutta la città, ma l’avrebbe trovata.

 

Buffy era al magic box, poggiata alla ringhiera. Qualcuno le si avvicinò da dietro, le sfiorò il braccio attraverso la maglietta. Sussultò.

 

B. “Spike!”

 

J: “no, sono solo james” lei sorrise tristemente e si voltò.

 

B: “scusa, ero assorta nei miei pensieri…”

 

J. “è qui che…”

 

B. “si, è qui che mentre facevamo l’amore Spike mi ha fatto capire per la prima volta quanto siamo diversi io ed i miei amici…”

 

J. “non conta l’essere diversi, l’importante è volersi bene”

 

B. “in questo c’è un’allusione?” lui inclinò la testa e sorrise. Come Spike aveva fatto migliaia di volte. E lei avrebbe dato qualunque cosa pur di vederlo ancora una volta fatto da Spike “tu sei un cantante giusto?” lui la guardò perplesso “giù c’è la serata del karaoke…”

 

J. “non ci sperare!”

 

B: “scommettiamo?”

 

James era sul palco, gli occhi fissi su Buffy, aveva chiesto di poter cantare una sua canzone, e dalle sue labbra uscivano le parole di “ANGEL”: “….falls in my arms and sleeps like a bird startle wakes up like she doesn't know me….” Tutte le ragazze del locale lo guardavano adoranti, chiedendosi perché non avessero notato prima quel ragazzo così carino e con l’aria così dolce. Quel ragazzo che aveva occhi solo per lei, quella lei che lo guardava con lo sguardo perso nel vuoto. Quella lei che mentre lo osservava vedeva in realtà qualcun altro. Mille e mille volte aveva cercato in giro il volto di Angel, lo aveva riconosciuto in quello di altri, e li aveva osservati per capire quanto gli somigliassero. Ma ora guardava la copia di Spike e non voleva vederci somiglianza, non voleva affievolire così quel fuoco9 doloroso che le bruciava dentro, e non voleva neppure dimenticare il suo vampiro con qualcun altro. Non avrebbe trovato un Parker o un Riley con cui andare a letto per avere una vita normale e per dimenticare….voleva ricordare tutto. Ogni istante. E lottare per averlo. Fino allo stremo.

 

La canzone finì, e tra le urla delle ragazze James scese dal palco. Buffy lo seguì con lo sguardo. Il ragazzo l’abbracciò. Gli occhi della cacciatrice continuarono a perdersi nel nulla. Uno strano vuoto dentro, che la vicinanza di james allargava ancora di più.

 

J. “non abbiamo ancora parlato…”

 

B: “e non lo faremo. Non c’è niente da dire”

 

J. “ok. Almeno beviamo qualcosa?” lei annuì.

 

I bicchieri di birra si alternarono veloci sul tavolo dei due ragazzi, che speravano così di lenire le proprie sofferenze, ma con l’unico risultato di fargli guadagnare punti in loquacità

 

B. “…è per questo che lo odio! Non può guardarmi negli occhi e riuscire a leggermi dentro! E quando facciamo l’amore è anche peggio! È come se capisse ciò che penso! È l’unico che ha capito l’abisso che c’è tra me e i miei amici…”

 

J. “beh, non per sminuirlo, ma per questo non è che ci voglia un genio… piuttosto, perché non ammetti di amarlo?”

 

B: “perché non è così! Al massimo posso dirti che gli voglio bene…. Tu piuttosto? Il tuo cuore?”

 

J. “è in sciopero…. Troppi cerotti per tenerlo insieme… Lei mi ha lasciato nove mesi fa…”

 

B: “hai tentato di riprendertela?” il ragazzo buttò giù tutto d’un fiato mezzo boccale piccolo di birra

 

J. “sarebbe inutile…”

 

B. “la ami?” lui annuì “allora nulla è inutile! E poi devi almeno provarci! Guarda Spike che non si è ancora arreso…”

 

J. “ma lui sa di avere qualche possibilità”

 

B. “certo! Gliel’ho fatto capire spesso! Per esempio quando l’ho pestato a sangue e l’ho lasciato quasi all’alba in mezzo ad una strada! O tutte quelle volte che gli ho detto che è una stupida cosa senz’anima…”

 

J. “…o quando gli hai aperto il tuo cuore, o tutte le volte che ti sei arresa vulnerabile tra le sue braccia…”

 

B. “era sesso! Qualche semplice scxxxxa! Come devo dirlo!”

 

J. “ok, era solo sesso, ma ti fidavi di lui! Nuda, tra le sue braccia e assorta nel piacere eri completamente vulnerabile! Avrebbe potuto farti qualsiasi cosa, ma tu sapevi che non era così! E non è stato forse un gesto d’affetto quando avete praticamente fatto l’amore attraverso la porta della sua cripta!? Ti sei aperta a lui come con Angel non ti saresti neppure sognata!” la cacciatrice saltò in piedi, la sedia si abbatté. Tutta la sala li stava fissando, ma a loro non importava

 

B: “non osare neppure nominare il nome del MIO Angel accanto a quello di Spike! Io amavo Angel!”

 

J. “già, ma forse non quanto ami Spike!”

 

Buffy si voltò e se ne andò, troppo furiosa anche per litigare. Ma perché non la piantava con questa storia! Non amava Spike! Se lo avesse amato ora avrebbe sentito un dolore sordo alla base dello stomaco * ehy, ma io HO un dolore alla base dello stomaco…ma no, che dico, quella è la birra! * avrebbe avuto un’immensa voglia di piangere, sedersi a terra e lasciarsi morire così * basta, non ce la faccio più. Non ho ragione di andare avanti così…l’unico che mi capiva se n’è andato, forse per sempre, ok, era un bastardo, non era neppure un amico, era solo un amante passionale e bravo a letto, non aveva neppure un’anima…però senza il suo appoggio…ok, mi siedo qui e aspetto la fine del mondo…tanto a Sunnydale è più frequente quella che l’autobus per casa mia…oh, ma quell’idiota come fa a pensare che io lo ami! * lei non lo amava. Era chiaro!

 

Infilò la mano in tasca e strinse tra le lunghe dita il paletto. Quante volte aveva lottato con Spike stringendo quel pezzo di legno tra le mani. Quanti ricordi…

 

J. “è libera quella piastrella?”

 

B. “james. Lasciami in pace!”

 

J. “io mi voglio scusare, ma tu rendimi un po' più facili le cose!”

 

B: “e perché mai? Mica può essere un casino solo la mia di vita!”

 

J. “ok, hai ragione, però ascoltami” si inginocchiò davanti a lei e le prese le mani “so di non avere il diritto di cercare di convincerti che ami Spike. So di non aver alcun diritto, su niente, ma sono qui. Non so per quale motivo, non lo so io, non lo sai tu e non lo sa nessun altro, ma visto che ci sono voglio aiutarti. Non posso combattere i demoni, non saprei neppure da dove iniziare, non posso sostituire Spike, ne come amante ne come amico o confidente, ma posso aiutarti a metterti d’accordo col tuo cuore. Perché, negalo finché vuoi, ma cuore, istinto e ragione sono in netto disaccordo. E questo lo capirebbe chiunque. Perciò ti prego, almeno fai finta di ascoltarmi!” lei sorrise, annuì e lo abbracciò. Si sentiva sicura tra le sue braccia, in modo diverso che tra quelle di Angel, e ancora diverso che tra quelle di Spike, ma sicura. Era una sensazione piacevole. Però quel dolore, ovviamente causato dalla birra, in fondo allo stomaco, e forse anche un po’ vicino al cuore * maledette bollicine! Poi non digerisco mai! * non accennava ad andarsene… Buffy aprì un istante gli occhi, giusto in tempo per vedere un immenso demone armato di scure avvicinarsi a loro. Spinse il ragazzo da un lato e si gettò a terra a sua volta. L’ascia si piantò esattamente dove erano i due un istante prima.

 

J. “ ma che diavolo…”

 

B: “james…corri! Credo che Giles abbia sbagliato l’orario su cui era puntata la sveglia del nostro amichetto!” la cacciatrice cominciò a combattere, ma il demone era decisamente più forte e veloce di lei. quando la ragazza cadde a terra james l’afferrò per la vita ed iniziò a correre.

 

B. “ehy, stavo combattendo!”

 

J. “si, ma io non ho il tempo di andare ad un funerale! Devo già scoprire come tornare a casa!” i due corsero fino a casa Summers, entrarono, si chiusero la porta alle spalle e si sedettero appoggiati a questa. Poi si guardarono negli occhi. Non riuscirono più a trattenere tutto ciò che provavano….scoppiarono a ridere

 

B: “penso che nessuna cacciatrice abbia mai fatto una fuga più ignobile di questa!”

 

J. “e io penso di non fare abbastanza Jogging!”

 

B: “ok…mia sorella è fuori, la tv è guasta, coi libri ho un brutto rapporto…siamo in casa soli io e te… un’idea su cosa fare ce l’avrei…”

 

J. “anch’io, ma non so se è il caso….”

 

B: “si….per una sera….cioccolato o crema??”

 

I due erano sul divano, ognuno un barattolo di gelato in mano. E ridevano. Erano mesi e mesi che quelle mura non vedevano Buffy ridere. Erano mesi e mesi che Buffy non rideva. Né lì Né altrove…. Ma quella sera, nonostante quelle strane sensazioni, nonostante un enorme e viscido demone che voleva ucciderla, si sentiva bene. Come se qualcosa dentro di lei si stesse accordando. Una sorta di serenità. A cui però mancava qualcosa… qualcosa a cui non sapeva dare un nome…ma in cui intravedeva una punta di biondo…* no-o! quella è la solita birra che non digerisco! Non può essere Spike!*

 

Spike era ancora legato al letto, l’acqua santa gli scivolava lenta sul petto perfetto, lasciandogli dolorose ustioni. Il segno di una croce impresso a fuoco sulla pelle faceva bella mostra di se appena sotto l’ombelico, spuntando attraverso i pantaloni slacciati. Sui polsi i segni delle manette sempre più strette, e un filo di sangue che colava dal bordo del labbro e dal naso. Ma quel suo sorrisetto ironico e canzonatorio ancora sulle labbra.

 

S. “sai, ancora non ho ben capito quali sono le opzioni”

 

M. “ok…uno torni al male e ti allei con me nella conquista del mondo” goccia di acqua santa sui pettorali scolpiti “ due rifiuti ancora e decidi di morire tra atroci sofferenze…” la ragazza prese una goccia del liquido benedetto sul dito e glielo passò sulle labbra. Il vampiro sussultò, ma lottò per non perdere la sua espressione.

 

S. “tre tu muori e io vivo in pace…”

 

M. “non è così semplice uccidermi…” lui sorrise

 

S. “beh, potrei provarci, ma perché sprecare l’occasione di conquistare un mondo innocente e pulito?”

 

M. “è un si?”

 

S. “ solo se farai l’amore con me” * scusami Buffy, non ho altra scelta. So che mi capirai… *

 

M. “beh, come potrei rifiutartelo?” la ragazza cominciò a baciare le labbra martoriate. Spike chiuse gli occhi e immaginò che fosse la sua cacciatrice a farlo. Ma la dolcezza del suo angelo biondo non era presente neppure lontanamente nella strega.

 

J. “aspetta, sono sicuro che ti divertirai molto di più se mi liberi le mani…”

 

M. “perché mi dovrei fidare?”

 

J. “beh, lasciami fare per qualche minuto e capirai…” lui sorrise malizioso, la strega gli liberò una mano. Mentre i loro corpi si univano Spike poteva sentire sempre più chiaramente che in lei non c’era più niente di umano, più niente che non fosse completamente malvagio. La ragazza era quasi al culmine dell’estasi, quando con uno schiocco delle dita fece liberare anche l’altro polso a Spike. Era completamente abbandonata. Non avrebbe mai pensato che un secolo di esperienza con le donne, che gli insegnamenti di Angelus, Darla e Dru un giorno gli avrebbero salvato la vita. Con pazienza le fece raggiungere il culmine, poi afferrò il sottile collo tra le mani, come aveva fatto decine di volte, sentendosi però un verme. “scusami Marta” sussurrò mentre il debole osso si spezzava sotto le sue dita. Una strana luce scura avvolse il corpo della ragazza. Un vento freddo sferzò il corpo martoriato del vampiro. Le candele si spensero e voci sinistre invasero la stanza. Spike si guardò attorno allarmato, completamente vulnerabile. I suoi sensi da vampiro erano annullati, il corpo gli doleva troppo per farlo reagire. Poi tornò la calma. Le tenebre magiche iniziarono a diradarsi lasciando intravedere le sagome dei mobili della stanza della strega. Tutto tornava alla normalità. Spike stremato svenne.

 

Quando si risvegliò la stanza era pervasa da una luce dorata che filtrava attraverso le tende, era l’alba, ma il vampiro non avrebbe saputo dire di che giorno. Si voltò a guardare il corpo della giovane. I capelli non erano più lunghi e scuri, ma corti e biondi, i tratti del viso erano rilassati e negli occhi non vi era più quel velo d’odio. Gentilmente il ragazzo glieli chiuse. Per la prima volta stava male per un omicidio. Non aveva avuto altra scelta, lo sapeva, ma aveva appena ucciso un essere umano, cosa che aveva giurato non fare mai più. E poi l’aveva uccisa in un modo così meschino… accarezzò la fronte della donna. * scusami Marta. Ma non avevo scelta, lo sai. Non potevo rischiare la mia vita, e neppure di contaminare con la magia questo mondo. *

 

Il problema principale era, a questo punto, far sparire il cadavere. Nel suo mondo non sarebbe stato difficile, ma qui non esistevano vampiri e demoni, e i cadaveri morti di morte violenta non erano all’ordine del giorno… la sua mente di vampiro cominciò ad elaborare teorie sempre più complesse per inscenare un incidente, ma intanto le varie ferite dolevano sempre di più. Quelle non erano sparite assieme alle altre magie. Scese da letto ed urlò quando per sbaglio poggiò il piede su una piccola pozza di acqua santa che colava dalla boccetta rovesciata. Era forse una maledizione della defunta Marta? Andò verso il bagno, avrebbe tanto voluto vedersi allo specchio per riuscire a medicarsi al meglio le ferite, ma sapeva che la sua parte demoniaca e sovrannaturale gli avrebbe permesso di guarire in fretta. Raccolse i suoi indumenti e capì che erano ormai inutilizzabili. Frugò rapidamente nell’armadio e trovò qualcosa che doveva più o meno entrargli, poi tornò a studiare la situazione. Doveva stare attento, non gli importava nulla se avessero trovato le sue impronte, se lo avessero incastrato, ma se James fosse tornato lì avrebbero trovato lui, e per qualche oscura ragione non voleva rovinargli la vita. Qualcosa dentro di se gli diceva che stava in qualche modo aiutando la SUA Buffy. E solo per questo gli voleva bene. Studiò la stanza. A parte l’acqua santa e la croce non c’era nulla di strano, solo un letto sfatto. Aveva probabilmente lasciato tracce di lui ovunque, avrebbe dovuto pulire.

 

Dopo aver pulito tutto e aver indossato dei guanti esaminò il cadavere. La frattura avrebbe potuto essere accidentale, nessun segno di strangolamento, solo i segni di una notte di passione * ancora scusa Marta * che sarebbero spariti con un bagno.

 

Quando ebbe fatto anche questo la rivestì, sperando di azzeccarci con gli abbinamenti che avrebbe fatto una donna, mise la scala trovata in cantina davanti alla libreria e il cadavere subito sotto.

 

Era impossibile pensare ad un delitto. O perlomeno era impossibile collegarlo a lui che, colpito da bronchite, aveva passato tutto il tempo a letto. Sperando che nessuno dei suoi amici lo avesse cercato.

 

Dopo aver preso una coperta corse verso casa sua, maledicendo la sabbia chiara che rifletteva il sole.

 

Sulla segreteria non c’era nessun messaggio, e questa era una cosa positiva. Restava solo da scoprire se qualcuno fosse andato a trovarlo.

 

Fece giusto in tempo a cambiarsi d’abiti, un paio di jeans chiari e un maglione a collo alto nero, che suonarono alla porta. Sperando che risaltasse il suo pallore, in modo da sembrare veramente molto malato, andò ad aprire. Era il ragazzo dell’altra mattina, Steve.

 

St. “ ciao James! Lo so, siamo stati imperdonabili io e gli altri a non venire, a non chiamarti…ma abbiamo avuto tutti un sacco di casini…”

 

S. * tu non sai quanto sono felice di questo! * “non preoccuparti, vi capisco. E tanto stavo troppo male anche per parlare!”

 

St, “ti ha proprio distrutto quella ragazza eh! Ma come ha fatto a prendere la bronchite?”

 

S. “mi spiace…segreto professionale! E poi non vorrei scandalizzarti! Comunque perché sei venuto?”

 

St. “ abbiamo buttato giù qualche nuova canzone e speravo ci dessi un’occhiata! Sai che l’ulitma parola spetta sempre a te!”

 

S. “certo!” * spero che almeno sul set James si diverta di più, perché altrimenti è proprio mal messo! * “ a proposito, mentre do un’occhiata, dimmi un po' cosa ne pensi della mia vita sentimentale…”

 

St. “ti prego James, non mi dire che stai ancora male per quella là! Credevo ne fossi uscito… e poi l’altra mattina sembravi diverso dal solito…credevo che quella ragazza avesse fatto il miracolo! Insomma, capisco che tu amassi Helena, ma da quando vi siete lasciato ti sei buttato a capofitto su sesso e lavoro!”

 

S. “amo il mio lavoro…” *…credo! *

 

St. “lo capisco capisco anche quanto è stato importante per tutti noi il tour in Europa e quanto lo saranno i successivi, ma dovresti pensare un po' di più a te stesso! Come cantante sei stupendo, come attore riesci a commuovere persino me…rilassati!”

 

S. “forse hai ragione, ci proverò…ora guardiamo i testi, non mi va di trascurare la musica”

 

St. “si, appunto…”

 

Erano passati almeno sei giorni dalla morte di Marta. L’avevano annunciato su tutti i tg, e la polizia aveva fatto mille indagini, che si erano finalmente concluse: era stato un tragico incidente. Spike era pienamente soddisfatto della cosa, ma era troppo teso per quel pomeriggio per riuscire a godersi il suo successo a fondo. Alle tre e mezza doveva essere sul set per girare alcune nuove scene da inserire nelle ventidue puntate dell’ultima serie. Non avrebbe dovuto essere difficile interpretare il ruolo di se stesso, ma cosa gli avrebbero fatto fare? Non avrebbe sopportato un’altra aggressione a Buffy o qualche crudeltà. Come non avrebbe sopportato vedersi respingere per la millesima volta da lei. anche se solo “per finta”. Un per finta che però per lui era maledettamente reale.

 

Sbuffò come per scacciare i pensieri e prese dal frigo un sacchetto di sangue, che infilò nel microonde. Avrebbe dato qualsiasi cosa per tornare alla sua realtà… avrebbe persino rinunciato alla sua immortalità… chissà in quel momento la sua Buffy cosa stava facendo…

 

Buffy e james ansimando chiusero la pesante porta della cripta, sperando che il demone non li avesse visti. Quel Groth era più difficile dl previsto da sconfiggere.

 

J. “ ma una volta i demoni non si facevano vedere solo di notte?”

 

B. “a quanto pare questo preferisce il sole! L’aveva detto il signor Giles che mi avrebbe creato dei problemi, ma lui lo dice sempre….”

 

J. “già! Solo che finchè questo ci crea problemi non possiamo concentrarci su come fare tornare le cose a posto! Io tra una settimana inizio un nuovo tour e non credo che Spike sarà felice di farlo al posto mio!”

 

B. “come tu non sei felice di essere inseguito da un grosso e puzzolente demone, immagino! Comunque non so proprio come sconfiggerlo. Ho provato ad infilzarlo: niente, l’ho decapitato: niente. Anzi sembra che ogni volta si rialzi più potente di prima!”

 

J. “e Giles non ha nessuna idea?”

 

B. “sta sfogliando i suoi polverosi libri…”

 

La porta tremò sotto a un potente colpo. I due vi si buttarono contro, sperando di trattenerla, ma james era troppo debole in confronto al demone, e la porta gli crollò addosso.

 

B. “allora ci avevi visto! Però non è valido, hai barato nel contare! Dovevi contare fino a trecentodieci!” il demone ruggì ferocemente, prima di scagliare una poltrona contro Buffy “ok, ho capito, non sopporti che ti diano del baro!” la cacciatrice scansò una bottiglia “ehy, se distruggi casa di Spike poi lo sopporti tu quando torna!!” il demone si scagliò su Buffy, lei lo colpì con un calcio, ma questo neppure barcollò. Con un altro possente ruggito spinse la cacciatrice, che volò attraverso la stanza e finì contro il frigo. Ancora stordita aprì gli occhi giusto in tempo per vedere il demone tirare un destro. Scansò e il pugno del mostro sfondò il frigo, facendo scoppiare le sacche di sangue, che schizzò ovunque, anche addosso a Buffy

 

B. “che schifo! Non lo sai che il sangue non viene via dai tessuti sintetici? E questa maglietta in lycra l’ho comprata ieri! Ora dovrò ucciderti!” con tutta la forza della cacciatrice si lanciò contro il demone e lo colpì al muso con un pugno, questo cadde a terra, ma prima che lei potesse nuovamente infierire si rialzò e ancora una volta la fece volare. Buffy atterrò proprio sulla porta sotto cui era ancora James svenuto. Questo svegliò il ragazzo, che gemette debolmente. La cacciatrice se ne accorse, si alò prontamente e gettò la porta contro il demone. Fece appena in tempo a lanciare un’occhiata al ragazzo che l’avversario le fu di nuovo addosso. Lei era sdraiata, quella montagna di muscoli peli e cattiveria sopra a cavalcioni e le grosse mani pelose e verdastre che si avvicinavano inesorabili alla sua gola. E la sua forza di cacciatrice sembrava non bastarle a difendersi. Le mani si strinsero attorno al collo bianco di Buffy, l’adrenalina scorreva a fiumi nelle sue vene. Le piccole mani afferrarono quelle del demone, in una disperata lotta, ma le allentarono solo di pochi millimetri. Faceva fatica a respirare e le forze cominciavano a mancarle. Una sola cosa apparì chiara nella sua mente: Spike. Vide davanti a se ogni istante passato con lui e desiderò ardentemente sentire lastretta sicura delle sue braccia. Desiderava Spike. Ma non lo amava. Neppure in quel momento drammatico ammise a se stessa di amarlo. Ma il suo cuore lo urlava. La prolungata apnea le aveva tolto ogni forza, non poteva più opporsi, era finita. Ma di colpo il demone lasciò la presa. Qualcosa lo aveva spinto via da lei. Buffy alzò lo sguardo: Spike!

 

B: “sei…sei tornato!” sussurrò debolmente. Poi svenne.

 

Quando si risvegliò era da qualche parte tra le braccia di qualcuno che le accarezzava il viso. Aprì gli occhi. Spike! Sorrise con le poche forze rimastele.

 

B: “quando sei tornato?”

 

J. “sono james…” le morì il sorriso sulle labbra

 

B. “ah” disse delusa “ma allora come hai fatto col demone?”

 

J. “la forza della disperazione…e poi ho corso con te in braccio. Tutto qui.”

 

B: “come ti senti?”

 

J. “con qualche costola sbriciolata. Pensavo di fare un salto al pronto soccorso…” lei annuì delusa e pensierosa

 

B. * come ho fatto ad essere così idiota!? Era chiaro che non poteva essere Spike! E poi il desiderare il vampiro come ultima cosa! Quel vampiro non è mai stato altro che un gioco erotico! Devo piantarla di considerarlo sotto questa luce!! Se non altro perché, sempre che torni, rischio di ferirlo ancora di più! Gli ho già fatto fin troppo male, e non so perché non mi piace vederlo soffrire… *

 

Buffy era abbandonata sulla poltrona di Giles, ancora dolorante. Tara medicava parte delle numerose ferite di James che giaceva steso sul divano e il resto del gruppo faceva ricerche sul demone.

 

W. “ho trovato!” urlò entusiasta la strega “uffa, forse era meglio di no…”

 

B. “forza, ormai sono brava con le brutte notizie!”

 

W. “beh, è un demone fatto apposta per uccidere le cacciatrici…e quando queste lo cercano di uccidere aumenta il suo potere. È molto più potente di loro e può essere sconfitto solamente strappandogli il medaglione che ha sotto al…pelo durante un combattimento corpo a corpo mentre lui è steso a terra…”

 

B. “ma perché non me l’avete detto prima! Tra un po' mi uccideva!”

 

G. “mi era sfuggito”

 

B. “le era sfuggito! Quello per poco ammazza me e James e lei mi dice “mi era sfuggito”!?”

 

G. “sapevo che avrebbe cercato di distruggere il bene sulla terra, ma tutti i demoni lo fanno… non pensavo che potesse diventare così potente da batterti!”

 

B. “ok, lasciamo perdere questi piccoli dettagli… come pensiamo di combatterlo? Willow tu potrsesti…”

 

W. “ti prego, non chiedermelo. Lo sai che non uso la magia, e poi sei tu a dovergli strappare il medaglione”

 

B. “ma io non avrò mai tutta quella forza!”

 

J. “ce l’hai”

 

B. « james ! ti sei svegliato ! »

 

J. “ ce l’hai la forza, è dentro di te. Tutta la forza del bene. Tu sei la cacciatrice. Ma qualcosa di buio, di negativo, dentro di te le impedisce di uscire. Prova a capire cos’è che ti impedisce di raggiungere la felicità, prenditi ciò che ti renderà felice, e vedrai che avrai anche la forza per batterlo!”

 

B. * ma non c’è nulla che possa rendermi felice! Io sono infelice! Da quando sono resuscitata sono stata bene solo quando ero con… niente può rendermi felice. * “mi spiace, io non posso batterlo” la cacciatrice si alzò ed andò sul piccolo terrazzino. James la raggiunse.

 

J. “Buffy, c’è una luce dentro di te. Lo so. Cercala. Forse è più ovvia di quanto tu creda. Hai la felicità a portata di mano!”

 

B. “no! Ma quale felicità! Mia sorella è la chiave che apre l’inferno, i miei amici mi hanno strappato dal paradiso per egoismo e lavoro in un fast food! Dove vedi la felicità?!”

 

J. “ma la felicità c’è! C’è qualcosa che per un attimo ti fa stare a posto col mondo! Pensaci! È dentro al tuo cuore. La felicità consiste nel tuo più grande desiderio. Se avveri quello tutto il resto passa in secondo piano…”

 

B. “sono la cacciatrice. Non ho desideri.”

 

Spike era sul set. Era così strano vedere il suo mondo come un set cinematografico! La piccola Dawn gli andò incontro, quant’era che non la vedeva! Spike la raggiunse sorridendo. Doveva stare attento, non ricordava il suo nome.

 

s. “ allora, come va?”

 

D. “scusa, ho fretta, mi aspettano al trucco per girare la scena dopo il combattimento! Guarda che se ritardi ti uccidono!” e sparì

 

S. *però! Almeno nel mio mondo fa tutto con calma! Chissà dov’è Sarah!? *

 

Il vampiro fece un rapido giro per il capannone, in cerca di un viso noto. Conosceva quasi tutti, comparse vestite da vampiri, comparse varie, e naturalmente i protagonisti principali. Ma in realtà non conosceva nessuno. Incrociò Tara nel corridoio dei camerini, lei gli sorrise e gli fece l’occhiolino. Evidentemente lo conosceva molto bene. Passando di corsa una costumista gli mise in mano il suo spolverino, aveva già indosso una camicia lucida bordeaux e i soliti jeans neri, e questa volta sotto portava i boxer. Passò davanti ad un camerino socchiuso e vide Sarah alle prese con un bustino rosa pieno di lacci. Sotto aveva un paio di jeans. Bussò lievemente e la ragazza lo invitò ad entrare

 

S. “bisogno d’aiuto?”

 

Sarah “ non capirò mai perché i costumisti ci godono così a farmi soffrire! Una semplice T-shirt o un corpetto con gli automatici come tutte no?”

 

S. “beh, Spike ne sarebbe felice, sembri più della sua epoca!”

 

Sarah “già, ma con tutto il tempo che ci metterebbe a toglierlo non credo che farebbe i salti di gioia!”

 

S. “visto come ti sta penso che accetterebbe questa piccola sofferenza”

 

Sarah “grazie per il complimento! Piuttosto, sei pronto per la scena?”

 

S. “quale di preciso?”

 

Sarah “non scherzare, quella del bacio d’addio!”

 

S. “d’addio? Non mi ricordavo questo finale…”

 

Sarah “è uno dei possibili. Stringi di più, non mi va di rimanere in topless sul set, Freddie non gradirebbe!”

 

S. “ma gli altri decisamente si! Piuttosto, una domanda un po' bizzarra, cosa ne pensi di Spike? Insomma, secondo te Buffy dovrebbe innamorarsene sul serio? Ovviamente ignorando le decisioni di quel folle di Josh…”

 

Sarah “beh, penso che sia difficile non innamorarsi di lui. È bello, è dolce ma duro, affascinante, sensuale e passionale. E poi quando ne ha bisogno è sempre lì per lei…”

 

S. “praticamente perfetto!”

 

Sarah “beh, però ha anche tentato di violentarla… penso che sia più facile innamorarsi di te!” Spike sorrise deluso, sperando però che non si notasse

 

s. “grazie per il complimento. Quindi pensi che se al posto di Spike nella vita di Buffy arrivasse James lei se ne innamorerebbe…”

 

Sarah “indubbiamente! Nessuno è come james! Ora vieni dobbiamo girare!” e prendendolo per mano lo trascinò lungo il corridoio. Spike non aveva mai sofferto così. Qualcuno aveva scambiato lui e l’abitante di quella dimensione, e ora probabilmente Buffy era innamorata di quel cantante! Lo odiava, con tutto se stesso. Mas e questo avesse reso veramente felice Buffy allora era disposto ad accettarlo.

 

Le luci erano pronte, i tecnici tutti al loro posto, il regista pronto a correggere gli errori e Sarah e Spike posizionati davanti alla finta cripta fatta di cartongesso posta al centro di quell’enorme capannone. Un ragazzo sui vent’anni gli si parò davanti con un ciak davanti. Il regista chiese silenzio. Da un lato dell’immenso stanzone Josh sorrise.

 

R. “chosen scena 27 ripresa 9! Ciak, azione!”

 

Sarah/Buffy “Spike lo sai benissimo come stanno le cose tra noi!” sussurrò

 

S. “”no, non lo so! Io ti amo, lo sai, voglio passare ogni mio momento con te e tu non mi puoi dire di sacrificare tutto per la salvezza del mondo!”

 

Sarah /Buffy “sono la cacciatrice, è il mio destino sacrificare tutto per il bene del mondo!”

 

S. “no! No! No! Piantala di giustificare sempre così la tua volontà di non fare scelte! Tu hai una dannata paura di vivere! Di fare scelte! Perciò giustifichi tutto con la scusa della cacciatrice! Inizia a vivere! Mi ami? Dimmelo! Non mi ami ma vuoi scopare? E allora fallo! Piantala di temere te stessa! Ti stai solo ferendo da sola!”

 

R. “stop! Stop! Stop! James ma che diavolo ti prende! Dovevi solo afferrarla e baciarla con passione!”

 

J. “no, mi piace questa scena! La teniamo! Non ho mai visto qualcuno improvvisare una scena in modo così naturale, sembra che ci fosse il vero Spike! Era come se il personaggio mi si fosse ribellato! Era qualcosa di semplicemente fantastico!”

 

s. * non immagini neppure quanto è vero * “allora adesso che si fa?”

 

J. “non so. Buffy cosa potrebbe fare a questo punto? Vediamo potrebbe…”

 

Sarah “onestamente se fossi io al suo posto e se il tuo personaggio ha un minimo di buon senso beh, dovrebbe baciarlo” Spike sorrise, ma subito la sua disperazione tornò viva. No, Buffy non l’avrebbe mai baciato. Se ne sarebbe andata, quello si, ma baciato mai. E poi quella era una scena d’addio strappalacrime. No, non gli avrebbe mai dimostrato di amarlo. Mai.

 

Era il quarto giorno consecutivo che Buffy tentava un corpo a corpo col demone per strappargli il medaglione, e l’unica cosa che aveva ottenuto erano una dozzina di lividi abbastanza grossi da farla assomigliare ad un dalmata. I suoi amici si erano sempre dimostrati disponibili a distrarre il demone e a portarla via un momento prima che il demone avesse la meglio. Ma quella sera Buffy era sola al cimitero. Il fatto che ci fosse un brutto e grosso demone che la voleva morta non la esonerava dal dare la caccia ai vampiri. Stringendo convulsamente il paletto tra le dita per scaricare la tensione iniziò ad aggirarsi tra le lapidi. Quanti ricordi! La maggior parte degli avvenimenti importanti della sua vita avevano avuto come sfondo il cimitero. Era lì che aveva trascorso la sua adolescenza, spesso con Angel e con gli amici. I ragazzi normali andavano nei pub, lei al cimitero. Era lì che aveva sepolto sua madre e si era presa a carico sua sorella. Era lì che girava la notte con Riley. Era lì che aveva capito di non amare più Angel, non come prima almeno. Proprio la sera dopo il funerale della madre, proprio con quel bacio. Quando l’aveva rivisto dopo il suo “ritorno” non era più come prima. Gli voleva sempre bene, ovviamente, ma in modo diverso. Era amore fraterno, non passionale. Ma soprattutto era lì che aveva trascorso gli ultimi mesi insieme a Spike. Ancora una volta si ritrovò davanti alla SUA cripta. La porta sfondata appoggiata alla meglio, come l’aveva lasciata lei, per impedire che qualcuno distruggesse del tutto la casa del vampiro. Quella porta che così tante volte aveva sfondato, spalancato e poi si era chiusa alle spalle, spesso odiandosi per ciò che aveva fatto. La porta che spesso aveva odiato e talvolta amato. La porta che aveva sempre delimitato il confine tra la presenza di Spike o meno nella sua vita. Ma ora non era così. Ora lui non c’era più. C’era un corpo simile al suo che mangiava pop corn e vedeva un film con bruce willis sul suo divano, assieme a Dawn. C’era un amico, un ragazzo adorabile, che cercava sempre di farla sorridere. Sarebbe stata la soluzione perfetta ai suoi problemi, un uomo al posto del vampiro. Ma non era così. Con Spike era diverso. Con Spike si sentiva diversa. Frustrata tirò un pugno contro la porta, che si abbatté. Davanti a lei la SUA poltrona, il SUO spolverino sotto le macerie di un muro che il demone aveva sfondato. Si avvicinò, il paletto le cadde a terra con un secco “toc”. Scostò rapidamente le macerie e tirò su l’indumento impolverato. Senza pensarci lo avvicinò al volto. C’era il SUO odore. Un odore di buono. Un odore di casa. In lontananza sentì dei pesanti passi. Il Groth. Poteva scappare, poteva nascondersi, da sola non ce l’avrebbe mai fatta. Ma non riusciva a smettere di stringere a se il cappotto. Non poteva. Aprì gli occhi. Lei era la cacciatrice, ed era giunto il momento di fare qualcosa. Ora c’era una cosa in più che conosceva di se stessa. Come se a tacere qualcosa la ferisse si mise a parlare a voce alta con se stessa.

 

B. “basta. Posso mentire a James, a Spike a Giles o a chiunque altro, ma non posso più mentire a me stessa. Io so benissimo dove sta la mia forza, la stessa che mi ha fatto andare avanti per tutti questi mesi. So benissimo per quale motivo stringevo i denti e continuavo a lottare. E so anche per quale motivo andavo a letto con Spike. Semplicemente perché lo amo! Non me ne frega niente se è irrazionale, se Angel non approverebbe o se mi farà soffrire. Io amo Spike. Punto e basta. E ora che sento il demone che si avvicina e so che lui non è qui, che forse non lo rivedrò mai più, so anche perché non ho le energie necessarie a batterlo. Preferisco morire di nuovo, piuttosto che affrontare l’inferno della vita senza Spike al mio fianco, il mio unico supporto. Oh Spike, quanto desidererei che tu fossi qui, in questo punto, in questo istante per dirti ciò che ho paura di rimangiarmi. Oh Spike quanto ti amo!”

 

Mentre le guance della cacciatrice venivano solcate da dolci lacrime i passi del demone, con la solita ascia in mano, si avvicinavano inesorabili. La fine era vicina.

 

James era semisteso sul divano, accanto a lui Dawn. I popcorn si erano sparsi quasi tutti sul pavimento quando, durante una sparatoria mozzafiato, la ragazzina era saltata seduta di scatto. Buffo per un’adolescente cresciuta in mezzo a mostri e vampiri. James indossava una t-shirt bianca e dei pantaloni beige. Era così strano vederlo vestito di chiaro! Di colpo si portò una mano alla tempia, la ragazzina se ne accorse

 

D. “james, tutto bene?”

 

J. “si, si tutto a posto, solo un po' di emicrania” Dawn spalancò gli occhi preoccupata

 

D. “james e allora perché sei circondato da una strana luce azzurra?” lui si guardò sbalordito, poi sorrise

 

J. “si torna a casa! Ciao pic…” scomparve.

 

Spike era seduto sulla sabbia davanti a casa sua. Da quando viveva in quello strano mondo aveva preso l’abitudine di osservare il mare. In fondo era un po' come lui. Solo. C’erano navi che lo attraversavano, pesci che lo abitavano e perfino chi lo amava. Ma alla fine nessuno lo conosceva veramente. In fondo il grande e vecchio mare era solo una cosa certa per tutti, per alcune forme di vita era indispensabile, ma nessuno lo amava veramente. Qualcuno amava l’acqua fresca, qualcuno la vista, qualcuno le onde…ma nessuno amava la vera essenza del mare. Nessuno sapeva perché lui era lì. Il mare era solo proprio come lui. Per Buffy era importante come amante, per non penare ai suoi problemi, Dawn gli era affezionata come ad un dolce babysitter, a Tara stava simpatico e gli altri vampiri lo temevano. Ma oltre a questo? Nulla. Ed in più adesso era in un altro mondo a vivere la vita di un altro. Un altro che probabilmente aveva fatto innamorare la sua Buffy. Un altro la cui vita sembrava perfetta ed invidiabile ma che alla fine aveva una vita come tutti gli altri…

 

Un mal di testa terribile, peggio di quello portato dal Chip lo strappò via dai suoi tristi pensieri. Si portò entrambe le mani alle tempie e strinse gli occhi. Non si accorse della strana luce che lo avvolgeva lentamente.

 

Affondando le dita sottili nello spolverino Buffy si voltò a vedere il demone che avanzava tra le lapidi. Aveva paura, si. Poteva ammetterlo. Ma non poteva fare niente. Non riusciva a staccare gli occhi dal mostro. Dopo l’ultimo combattimento aveva acquistato maggiori forze. E lei si sentiva così debole! La figura si muoveva sicura, era quasi ipnotica. Quasi non sentì quel debole rumore alle sue spalle. La cripta stava praticamente crollando, erano semplici rumori di assestamento. Ma poi una specie di gemito la fece voltare di scatto. Spalancò gli occhi e sobbalzò emettendo un verso soffocato. Avrebbe voluto fare qualcosa, qualsiasi cosa, ma non ci riusciva. La figura si voltò e si mise seduta. Guardandola. La cacciatrice incredula si portò entrambe le mani sulla bocca, ma l’ombra di un sorriso si poteva vedere chiaramente. La figura non sorrideva.

 

B. “sei…sei tu?”

 

S. “bu-Buffy?” lei annuì prima di gettarsi in avanti ed abbracciarlo.

 

B. “Spike! Io credevo che non ti avrei mai più rivisto. Io non…” ma il vampiro sgranò gli occhi

 

S. “scusa cacciatrice, quella cosa grossa e pelosa l’hai invitata tu al party di bentornato?” la ragazza si voltò come se solo in quel momento si fosse ricordata del demone

 

B. “scusa un attimo Spike, mi libero di lui in un attimo e sono da te!”

 

S. “hai bisogno d’aiuto?”

 

B. “solo se vedi che mi sto spettinando troppo!” la cacciatrice saltò in piedi e dopo una brevissima corsa fu davanti al demone”ok amico, un bel gioco dura poco e io ora ho altre cose per la testa. Vediamo di sbrigarci a chiudere il combattimento, ok?” il Groth rispose con un ruggito. La cacciatrice gli si gettò contro ed iniziò un furioso corpo a corpo. Per la prima volta oltre che a prenderle la cacciatrice riusciva anche a dargliele. Alla seconda volta che la cacciatrice finiva contro al muro, spike si gettò contro al demone. Ma anche lui era più debole, e ben presto si trovò sdraiato a terra.

 

S. “non me l’avevi detto che il tuo amico prende le vitamine ogni mattina!”

 

B: “già, scusa! Ma ora mi sono stufata!” mentre il demone andava verso il vampiro, ancora steso, la cacciatrice gli saltò sulla schiena. Il Groth barcollò ed andò a sbattere la testa contro il muro. Approfittando dell’attimo di stordimento del demone la cacciatrice, facendo una smorfia di disgusto, infilò la mano tra il pelo e strappò il medaglione. Una luce dorata circondò i due, il demone iniziò a contorcesi e fece volare via Buffy, che atterrò proprio sopra al vampiro. I due videro il Groth scomparire sotto ai loro occhi. La cacciatrice sorrise, poi si voltò verso al vampiro, i visi a pochi centimetri di distanza.

 

S. “devo ammettere che come festa di benvenuto era molto originale!” lei sorrise. Poi calò il silenzio. La tensione era alta

 

B. “mi sei mancato…”sussurrò lei. poi lo baciò. Ma il vampiro serrò le labbra e afferrandola per le spalle la scostò.

 

S. “no Buffy. Mi sei mancata da morire anche tu, ma non sopporterei di riprendere la nostra relazione malata. Lo sai, ti amo e questo mi fa male…”

 

B. “Spike anche io ti amo” ancora una volta con un filo di voce

 

S. “no Buffy! Non puoi giocare così coi miei sentimenti! Non puoi dirmi di amarmi solo per fare sesso! Non è giusto!” la ragazza sorrise

 

B. “è buffo che la prima volta che lo ammetto tu non lo creda! Spike l’unica cosa di cui sono sicura è che io TI AMO!” il vampiro sorrise incredulo

 

S. “ è anche questa una dimensione parallela?”

 

B: “no. Spike sono stata un’idiota, ti amavo e non volevo ammetterlo. Ti prego, perdonami. Dimmi che passeremo il resto della nostra vita insieme!”

 

S. “Buffy io non so cosa risponderti…”

 

B. “ e allora non rispondermi e baciami!” i due si baciarono con passione.

 

Non videro la ragazza trafelata che entrava nella cripta e che appena vide la scena, capendo tutto, si diresse nuovamente verso casa.

 

James si ritrovò steso sulla spiaggia. Si voltò verso il mare, la luna si rifletteva donando mille riflessi argentati all’acqua. Si sedette, affondando le mani tra la sabbia. Era a casa. Avrebbe dovuto entrare di corsa in casa a vagliare le nuove proposte di lavoro, sentire i vari membri del suo gruppo per scoprire le nuove date e fare mille altre cose. E poi? E poi sarebbe andato a letto. Solo. O forse avrebbe incontrato in un bar qualche fan e si sarebbe portato a letto lei. no. Se era accaduto tutto quello c’era un motivo. Qualcosa in più che un desiderio sbagliato della cacciatrice. C’era un motivo anche per lui. In quei giorni aveva imparato a stimare Spike, per come lottava per ciò che desiderava, per come non si arrendeva. Forse aveva sofferto, ma sapeva che alla fine sarebbe stato premiato. Per una volta doveva ascoltare solo il suo cuore. Probabilmente l’aveva fatto Buffy, poteva riuscirci anche lui.

 

La decappottabile nera volava sull’asfalto, ma gli sembrava andare comunque troppo lenta. Poi finalmente arrivò davanti alla graziosa casetta rosa. Le imposte verdi erano tutte chiuse, e non filtrava luce. Diede un’occhiata all’orologio del cruscotto. 4:32 A.m. sorrise e senza esitazione scese.

 

Dovette bussare diverse volte prima che un’assonnata ragazza stretta in una vestaglia corta, di seta, color perla.

 

H. “james! Hai idea di che ora è?”

 

J. “si lo so, scusami”

 

H. “si, ti scuso. Ora vorrei tornare a letto”

 

J. “devo parlarti”

 

H. “no. Abbiamo finito di parlare nove mesi fa” fece per chiudere la porta, ma lui la bloccò col piede

 

J. “io non credo”

 

H. “james piantala! È tutto finito, lo sai” lui scosse la testa. Non poteva arrendersi proprio ora.

 

J. “e allora perché un paio di settimane fa eri seduta nell’ombra, all’ultimo tavolino del locale in cui suonavo e quando hai sentito ‘smile’ ti sei messa a piangere?”

 

H. “james, sai che è finita. Fattene una ragione. Si, forse provo qualcosa per te, ma…”

 

J. “shhh! Ascolta, so che sono stato un’idiota, so che pensavo un po' troppo al lavoro e…”

 

H. “pensavi un po' troppo al lavoro eh? Tu eri sposato col lavoro! Dedicavi ogni attimo libero al lavoro e…”

 

J. “Helena quello che sto cercando di dirti è che ti amo. Sarei pronto a rinunciare al cinema, alla musica, a tutto pur di riaverti. Tieni” le mise in mano un foglio “questo è il mio contratto per la serie di Angel. Brucialo, fanne quello che vuoi, non me ne frega niente se non ho te! Non mi interessa lavorare tutto il giorno, avere soldi fama e fans devote se poi torno a casa e non trovo te. Helena ti prego, io…” lei scosse la testa

 

H. “e sta’ un po' zitto!” gli si gettò al collo e lo baciò. Con passione. Con amore. James chiuse gli occhi e ringraziò Buffy. E Spike. Non sapeva se tutto quello che gli era accaduto era stato un sogno, certo era difficile da credere come vero, ma non gli importava. Ora, finalmente, era felice. E, ovunque fossero, sperava che lo fossero anche loro.

 

I due interruppero il bacio, Buffy si spostò e si mise seduta, accanto a lui. Si guardarono intorno

 

S. “uno non può lasciare casa per un paio di giorni in mano a qualcun altro che la trova distrutta! Tu e i tuoi festini coi demoni! Beh, tra poco è l’alba, è meglio che rimetta insieme almeno un materasso e qualche lenzuolo”

 

B. “non credo proprio. Ora tu stai con me, e il minimo che io possa fare dopo averti distrutto casa è offrirti la mia ospitalità…”

 

S. “ma guai a te se sul divano mi metti il lenzuolo con le paperelle!”

 

B. “beh, io pensavo più ad una comoda camera al secondo piano per due…” sorrise, lui la baciò

 

S. “e allora che aspettiamo ad andare a casa!?”

 

Appena la cacciatrice infilò la chiave nella toppa la porta si spalancò ed una ragazzina di corsa saltò al collo del vampiro.

 

D. “Spike! È stupendo riaverti qui!”

 

S. “briciola, anche tu mi sei mancata! Ehy, ma sei sola in casa?”

 

D. “no, tranquillo, c’è Tara” la ragazza andò alla porta e sorrise al vampiro, poi fece l’occhiolino a Buffy

 

T. “ce n’hai messo eh a capire!”

 

B: “a capire? Cosa?”

 

T. “che il desiderio che valeva non era quello espresso dalle tue labbra, ma dal tuo cuore?”

 

B: “continuo a non capire”

 

T. “tu non hai desiderato realmente una prova d’amore, perché sapevi benissimo che era così, tu desideravi essere sicura di amarlo, di poter rischiare tutto per lui” Buffy non rispose. Non aveva niente da dire. Era la verità.

 

S. “scusate ragazze, i vostri discorseti li potreste fare domani mentre fate la calza? Io e Buffy avremmo un impegno di sopra…” la cacciatrice gli tirò una lieve gomitata nelle costole

 

B. “Spike! In effetti però sono un po stanca… ci vediamo domani…ah, penso che resterò a letto fino a tardi!”

 

I due salirono le scale abbracciati. Entrambi, finalmente, sorridenti e felici. Non immaginavano che anche james in quel momento era finalmente felice, abbracciato alla sua Helena…

 

FINE (??)