Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

 

SENSAZIONI

Di Ginny

 

 

Autrice: ginny

Timeline: 6 serie, prima di smashed

Disclaimer: i personaggi appartengono a joss whedon e a chiunque altro li abbia acquistati ecc…

Rating: V.M. 17 (anche stavolta non mi sono trattenuta!)

Feedback: si! Siate sinceri! Scrivetemi pure a ginevra.tosti@libero.it

Shipper: Buffy/spike of course!

 

Quella sera il vento era gelido, ma la cosa non sembrava importare a Buffy avvolta in un minuscolo top nero. Era uscita con la scusa della caccia, ma in realtà non si era neppure guardata intorno, non gliene importava nulla, solamente non poteva restare un istante di più in casa coi suoi amici. Sapeva di non essere ancora in piena forma, e soprattutto sapeva che non sarebbe riuscita ad affrontare da sola più di un avversario, ma in confronto allo stare in casa a sorridere a quelle persone che, seppur in buona fede, le avevano fatto tanto male, il prezzo le appariva fin troppo basso. Sentiva che il luogo freddo e lugubre, e questo la faceva stare ancora peggio. Passò davanti a quella che sapeva essere la cripta di Spike ma accelerò il passo per non incontrarlo. Aveva uno strano vuoto dentro ed odiava con tutta se stessa il fatto di essere di nuovo in vita, di nuovo lì a pattugliare un cimitero nel freddo della notte. Un fruscio alle sue spalle la strappò via dai suoi pensieri. Strinse il paletto tra le dita e si voltò di scatto. Il vampiro si fermò a qualche passo da lei e la fissò. I due si studiarono per un paio di secondi, poi il mostro si scagliò su di lei. Buffy si spostò prontamente e tentò di colpirlo, ma lui le bloccò il polso storcendoglielo dietro la schiena. La cacciatrice lo colpì con un calcio, il vampiro barcollò ma non mollò la presa. Buffy tentò di divincolarsi ma il nemico le piegò ulteriormente il braccio. Solo ora si rendeva conto di quanto fosse effettivamente debole. Da un cespuglio sbucarono altri due vampiri. Uno rimase in disparte, l’altro si diresse verso di loro. Appena fu alla sua portata Buffy lo colpì con un calcio allo stomaco, questo si piegò. La ragazza approfittò dell’occasione per colpire nuovamente quello che la immobilizzava e riuscì a divincolarsi. Si gettò sul paletto, lo raccolse e corse verso il vampiro ancora dolorante, ma questo con un solo gesto riuscì a spingerla a terra. Le si gettò sopra, e la colpì al volto. La cacciatrice lo spinse via e si rialzò, ma qualcuno alle sue spalle la bloccò. Era più forte di lei e con le braccia totalmente immobilizzate non poteva divincolarsi. Il nemico che si era tenuto in disparte si avvicinò. Buffy tentò la tecnica usata poco prima, ma questo parò il colpo. Le tirò un pugno nello stomaco, poi la colpì al viso. Era così stanca, non poteva lottare oltre. Forse se fosse morta così sarebbe tornata dove era prima… incassò ancora un paio di colpi, poi sentì che le gambe cedettero. Stava per finire. Di colpo il vampiro la lasciò cadere. La cacciatrice si accasciò a terra mentre sentiva che intorno a lei si combatteva, ma era troppo debole per rendersi conto di cosa stesse accadendo. Vide passare accanto a lei un paletto che si conficcò nel petto di uno dei suoi aggressori. Qualcuno la sollevò da sotto le braccia, si voltò per vedere chi fosse, ma svenne.

Si svegliò tutta dolorante, era stesa su un letto dal materasso decisamente consunto, però le lenzuola avevano un odore piacevole… la stanza era buia, le tenebre regnavano.si fregò gli occhi ma non riuscì a vedere nulla comunque. Tossì debolmente e pochi secondi dopo si accese una lampada alle sue spalle. Si voltò. C’era Spike semi sdraiato su una poltrona.

B. “cosa mi è successo?”

S. “le hai prese da tre vampiri che ora sono mangime per pesci, io ti ho trovata e portata qui..

B. “perché non a casa mia?”

S. “perché se eri al cimitero da sola nello stato in cui sei beh, ho pensato non ti andasse di stare coi tuoi amici” lei annuì mestamente poi si toccò la guancia e trasalì. Aveva un occhio nero e faceva maledettamente male “mi spiace, non ho né ghiaccio né bistecche… un sacchetto di sangue non credo possa servire

B. “non preoccuparti, va tutto bene. Forse è il caso che me ne vada…” il vampiro non disse nulla. La cacciatrice barcollante si alzò e si diresse verso la scala che portava alla cripta. Fece uno scalino poi si voltò “Spike… grazie… se non ci fossi stato tu probabilmente mi avrebbero…

S. “mi odi per questo, vero?”

B. “ti son grata per il gesto…”

S. “credo che tu abbia bisogno di parlare…” la ragazza non rispose, restò immobile sul gradino, fissando Spike senza neppure vederlo. Portò lo sguardo a terra e lentamente tornò verso il letto. Si sedette sul bordo rivolta verso l’amico, senza però guardarlo in faccia. Non sapeva neanche lei se parlargli o meno, però lui era l’unico a sapere del suo atroce segreto, l’unico che almeno in parte avesse vissuto esperienze come le sue. Si rese conto che forse sfogarsi le avrebbe fatto bene.

B. “non posso vivere qui, è peggio dell’inferno…” sospirò “ come posso guardare in faccia, ringraziare ed amare chi mi ha strappato dalla felicità estrema per portarmi in un mondo di odio e violenza, dove devo lottare quotidianamente contro esseri demoniaci per proteggere qualcuno che non sono neppure io! Come posso fare finta d’essere felice di essere tornata! Io desidero solo morire! Aveva ragione la prima cacciatrice la morte è il mio dono! Per te era diverso, per Angel quando è stato all’inferno era diverso ma per me…” Buffy si mise sommessamente a singhiozzare. Per Spike era atroce vederla così, non riusciva ad immaginare quanto potesse soffrire la ragazza, e soffriva immensamente a non poter aiutarla. La amava, forse non glielo avrebbe mai detto, forse sembrava impossibile per un vampiro senza anima, eppure era così: la amava più di ogni altra cosa al mondo e avrebbe fatto qualunque cosa pur di poterle donare un po' di serenità. Con gli occhi lucidi le si inginocchiò davanti e le tirò la testa sulla sua spalla. Istintivamente la ragazza si abbandonò sulla sua spalla. Per un istante si sentì completamente al sicuro, sapeva che lui la avrebbe protetta, ma subito dopo l’angoscia tornò ad assalirla.

B. “tornerà mai tutto come prima, riuscirò mai a dimenticare?” Spike le accarezzò i capelli

S. “questo non lo so, ma giuro che farò qualunque cosa per vederti sorridere” lei sorrise tra se e se intenerita. Per tutto quel tempo aveva mal giudicato Spike forse avrebbero potuto…

Il vampiro le sfiorò una mano, Buffy trasalì e la ritrasse. Si tirò indietro di scatto, si guardò la mano e se l’avvicinò alle labbra. Spike gliela prese, le passò un dito intorno alle ferite ancora aperte e la fissò negli occhi

S. “parlamene” lei scosse la testa “invece si” aveva mantenuto il suo tono dolce e tranquillo

B. “io ho sentito come se qualcuno mi prendesse di peso, mi trascinasse via da dove ero e quando ho riaperto gli occhi era tutto buio. Non potevo vedere niente, non potevo muovermi, mi mancava l’aria. Si mise nuovamente a piangere “ho capito di essere in una bara, ho cercato di rompere il coperchio, ma non ci riuscivo…l’aria, mancava l’aria, mi facevano male i polmoni. Poi quando il legno si è rotto è cominciata a cadermi addosso la terra. Sentivo il fango negli occhi, mi riempiva la bocca e il naso, e non potevo respirare. Scavavo convulsamente, le mani mi facevano un male atroce, ma non potevo fermarmi! Quando sono uscita non sapevo cosa fare, ero sola, avevo tanta paura…” i singhiozzi si impadronirono di lei. Abbassò il volto, Spike con un dito sotto il mento glielo fece sollevare, poi col dito le asciugò le lacrime. Buffy si accorse che anche li stava piangendo

S. “mi dispiace, io avrei dovuto capire cosa avevano in mente, avrei dovuto impedirglielo, o almeno essere lì a tirarti fuori da… dalla tua tomba. Invece no, ero troppo occupato a crogiolarmi nel mio dolore, troppo fissato a pensare all’ultima promessa che ti avevo fatto: difendere Dawn. Dovevo capire cosa stava per succedere, non dovevo permettere che ti accadesse questo! Non a te, non alla donna che amo!” non poteva avere sentito sul serio quelle parole… sapeva che Spike provava qualcosa per lei, aveva pensato che fosse quasi affetto, ma ora stava piangendo e dicendo che la amava…non aveva senso…

B. “Spike, cosa hai detto?”

S. “io…io ho detto che…insomma, io ti amo! Non so come sia possibile, dovrei essere un vampiro, non avere l’anima, non avere sentimenti, e invece ti amo e soffro per questo… provo sensazioni proprio come quando ero un uomo… sentimenti, dolore, pietà… non so perché…io

D’istinto Buffy lo baciò lievemente sulle labbra. L’aveva già fatto una volta, dopo che lui era stato rapito e torturato da Glory, ma ora aveva provato qualcosa di diverso. Spike la guardò perplesso. Cosa voleva dire? Perché l’aveva fatto? Mentre si poneva queste domande si sporse leggermente verso di lei. avrebbe voluto dire qualcosa, ma non sapeva cosa. Vedeva che lei era ugualmente confusa. Anche la ragazza si sporse verso di lui. Le loro labbra erano a pochi millimetri di distanza, poteva sentire il fiato caldo della donna che amava sulla pelle. Non poteva trattenersi. La baciò dolcemente. Buffy si chiese cosa stesse accadendo per meno di un istante, poi aprì la bocca per far si che quel bacio si facesse più appassionato.

Era così strana la sensazione. Era la cosa più intensa e piacevole che avesse provato in tutta la sua esistenza. Un solo bacio aveva uguagliato e superato in piacere ed intensità tutti gli amplessi della sua esistenza. Non capiva come fosse possibile per lui provare quel genere di sentimenti, non aveva un’anima, aveva un cuore che non batteva da secoli… ma se doveva essere sincero non gliene importava assolutamente nulla.

Quando le loro labbra si allontanarono Buffy si portò una mano alle labbra. Spike si accorse che era sconvolta

S. “io…non so cosa… come stai?”

Bella domanda, come stava? Non lo sapeva. In quei giorni aveva provato tante cose strane, tutte negative, ora invece c’era solo qualcosa di positivo… non aveva nessun senso, lui era sempre stato il suo peggior nemico, non la uccideva solo per via di un chip in testa e ora si stavano baciando. Anche lei lo aveva sempre odiato… ma in fondo era stato l’unico che si era sempre dimostrato pronto a morire pur di non sacrificare la vita di Dawn. Aveva fatto di tutto per mantenere quella promessa, e sapeva che non era solo per questo “amore” che provava nei suoi confronti, ma anche perché voleva veramente bene a Dawn. Anima o non anima era sincero, e se quello che stava accadendo non aveva senso, beh, in quei giorni poche cose l’avevano…

B. “Spike…non fermarti” lui la guardò, con un lieve sorriso

S. “sei sicura che sia il caso?”

B. “non sono sicura di niente ormai, ma so che voglio che tu continui a baciarmi” lui sorrise, poi quasi timidamente riportò le labbra su quelle della ragazza. Il bacio si fece sempre più appassionato e a quello ne seguirono tanti altri. Timide ma avide le mani di Spike scivolarono lentamente dal viso al collo alla spalla nuda della ragazza. Per un attimo si aspettò che lei lo fermasse, ma non fu così. Buffy lo prese per la maglietta, si stese sul letto e lo tirò su di lei. lui con la mano si insinuò sotto al top, non portava reggiseno, e cercò il suo seno. La ragazza trasalì, aveva quasi scordato certe sensazioni. Prese tra le dita il capezzolo turgido e fece una leggera pressione, lei gemette debolmente.

No. Non poteva. Era come se si stesse approfittando di lei in un momento di vulnerabilità. Era ancora sotto shock, sarebbe stato come violentarla

B. “so bene quello che sta per accadere, lo voglio. Voglio far l’amore con te” a quelle parole Spike sentì un brivido corrergli lungo la schiena. Ma era possibile che un vampiro avesse brividi? Beh, stava per fare l’amore con Buffy, evidentemente tutto era possibile.

Ripresero a baciarsi, freneticamente Spike le tolse il top e poi si levò la maglia. Al contatto col suo petto freddo Buffy sentì come un malessere dentro. Angel. Stava per fare l’amore con un vampiro che non era lui, anzi, che era un suo nemico! Il suo Amore l’aveva lasciata per far si che lei avesse una vita normale, cosa avrebbe detto a saperla a letto con… Spike?! Non importava. Ogni sua cellula voleva finire quello che aveva iniziato, Angel aveva già rovinato il suo rapporto con Riley, non avrebbe rovinato le cose anche ora. Spike che n quel momento le stava baciando i seni perfetti sembrò capire

S. “Angel?” chiese mestamente lei scosse la testa

B. “fantasmi, solo fantasmi…” lui sorrise, pur sapendo che la ragazza stava effettivamente pensando a lui, e riprese a baciarla.

Quasi tremante le sfilò i pantaloni neri, Buffy stava sdraiata, immobile, a godersi ogni minima fitta di piacere. Spike le accarezzò le cosce, le sfilò gli slip e le appoggiò le labbra sull’ombelico, giocando con la lingua. Poi scese… avvolta da un piacere intenso Buffy gli intrecciò le dita dietro la nuca e lo spinse più contro di se, inarcando i fianchi. Il vampiro lentamente fece scorrere verso l’alto la lingua, soffermandosi sul seno, per poi tornare alla sua bocca. Rapidamente Buffy gli slacciò i soliti pantaloni scuri e glieli tirò giù, restando piacevolmente sorpresa vedendo che sotto non portava nulla. Lui si fermò un attimo, si tirò sulle braccia e la guardò. Avvolta dagli spasmi del piacere era ancora più bella. Lei aprì gli occhi e lo guardò. In quel momento ebbe la conferma che ciò che stava facendo era giusto. Entrambi sorrisero. Lui tornò a stendersi, riprendendo a baciarla. Portò una mano in mezzo alle sue gambe, lei gemette debolmente e si arcuò sotto di lui per avere un maggior contatto. Spike capì che era il momento giusto per unirsi a lei. si mise su di lei. mentre entrava nel suo corpo Buffy lo fissava negli occhi. Le sensazioni erano intensissime, entrambi avrebbero voluto pensare a ciò che stavano provando, ma i loro sensi, le loro menti, erano ottenebrati dal piacere. L’orgasmo li travolse entrambi come un’onda anomala.

Appena si fu ripreso Spike si stese accanto a lei ed accese una sigaretta, lei gliela strappò di mano.

S. “non possono uccidermi, sono già morto”

B. “ma io no. Mi da fastidio il fumo,lo sai” lui annuì, riprese la sigaretta e la spense sul pavimento.

S. “hai ancora un po' di tempo?”

B. “forse” entrambi si addormentarono.

Spike si svegliò, allungò la mano verso l’altro lato del letto e lo trovò vuoto. Era già freddo, Buffy se n’era già andata da un po'. Mestamente si alzò e mise i pantaloni. Cosa sarebbe accaduto ora? Non avrebbe più voluto vederlo? Gli avrebbe portato via anche Dawn? E la cosa peggiore era che sapeva che qualunque cosa lei avesse deciso l’avrebbe accettato, l’avrebbe perdonata. In fondo lei aveva ragione se non voleva più vederlo. In fondo lei era scioccata… si rivestì ed andò di sopra. Pioveva a dirotto, dovevano essere più o meno le tre del pomeriggio. Uscì.

Buffy camminava mesta per il vicolo. Teneva in mano l’ombrello, ma poco le importava di bagnarsi. Non sapeva se era giusto quello che era accaduto quella notte, però le era piaciuto, non solo fisicamente, e questo a terrorizzava. Non sapeva perché era fuggita però… un’ombra attirò la sua attenzione. Si infilò in un vicolo, la figura era ad una decina di metri da lei. Si avvicinò. Nessuno dei due disse nulla. Si fissarono.

S. “volevo solo farti sapere che per me non è cambiato nulla, che se possibile ti amo più di prima, e se ti ho fatto del male mi dispiace”

B. “è giorno…” disse lei per cambiare discorso

S. “ma piove e mi sembrava un buon motivo per rischiare. Ovviamente non dirò niente a nessuno, devo anche sparire dalla tua vita. No, ti prego, se è così non dire nulla, e io me ne andrò…” Buffy lo fissò negli occhi, entrambi piangevano, ma non disse una parola. Lui annuì, abbassò la testa e si allontanò. Lei esitò.

B. “Spike, aspetta” lui si voltò “stasera sarei in giro per il cimitero da sola… e poi stanotte a casa mia non ci sarà nessuno da proteggere, Dawn sarà da Willow… tu che fai?”

S. “beh, quanto durerà la tua caccia?”

B. “credo che stanotte non ci saranno vampiri in giro, e poi fa freddo… si starebbe meglio in una cripta… sotto un piumone…”

S. “non ho piumoni, ti accontenti di una coperta?” risero…