Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di
riuscire a rintracciare l'autrice.
WRITING
DREAMS
di LadyDarkne§
Era incantata da 5 minuti con la penna
a mezz'aria, eppure le sembrava un'eternità. Il foglio sotto il suo naso era
impaziente di ricevere il bacio della sua penna, ma la sua mente, a quanto
pareva, non aveva intenzione di prender parte alla nascita di quell'idillio.
"MA cosa sto facendo? Dovrei prepararmi per gli esami e invece me ne sto
imbambolata come una bella statuina ad aspettare l'ispirazione per buttare giù
l'ennesima fanfiction che nessuno oltre me leggerà mai!!!"
Era troppo insicura per esporsi al
giudizio degli altri..lo era sempre stata. Senza contare che si sentiva una
pazza a dire ad amici e parenti che scriveva fanfiction su un telefilm!!! Ma
allora perchè continuare a farlo? Aveva sempre amato scrivere, e la scelta del
soggetto era probabilmente dettata dalla profonda assenza di scosse e di forti
emozioni in quel periodo della sua vita. Da un pò di tempo a quella parte,
c'era ben poco in grado di farla sognare, e quel mondo così artificialmente
assurdo era perfetto per tagliare i ponti con la realtà e trascinarla verso i
confini della follia!
Eppure quando scriveva si sentiva
bene, soprattutto quando scriveva di lui. E questo, più di tutto il resto, la
faceva sentire davvero una perfetta cretina "Per la miseria, è solo un
personaggio! Non puoi fissarti con un personaggio inesistente...non potrai mai
trovare una persona reale come lui, non potrebbe mai reggere il confronto con
la tua maledetta fantasia!!!" Se lo ripeteva ossessivamente ogni volta che
le capitava di pensarlo, o sognarlo, o scrivere di lui..e la cosa accadeva meno
raramente di quanto avrebbe voluto. Aveva preso a ciondolare per casa come una
pazza, con la musica a palla, come faceva sempre quando cercava di accendere
quella scintilla. Ok, il modo migliore per far accendere quella fiamma era
iniziare a stronfinare i legnetti. Si sedette davanti al pc e cercò di lasciare
che fossero le note che winamp le lanciava addosso a scrivere per lei, e così
fu. Era sempre così. Sentiva qualcosa dentro, non sapeva cosa fosse, ma era
come un avviso di chiamata "Fra poco ti sommergerò come un fiume in piena
quindi mettiti comoda e preparati a scrivere!" Iniziò a scrivere senza
sapere dove sarebbe andata a parare. Le sue storie si facevano da sè, sotto il
suo sguardo spesso confuso. Non esisteva un inizio nè una fine. Scriveva e
basta. E quel giorno sembrava davvero che le sua dita vivessero di vita
propria. Picchiettavano delicatamente sui tasti ad una velocità che non credeva
di aver mai raggiunto digitando. Ma non era tanto la velocità di digitazione a
spaventarla, quanto la velocità con la quale si creavano nella sua mente i
pensieri che le sue dita inviavano a quel piccolo schermo.
Continuava a scrivere..era
inarrestabile. All'improvviso si bloccò. "Ma che cavolo..." e un
fastidioso trillo attirò la sua attenzione "Maledizione! Devo ricordarmi
di toglier i segnali acustici dei messenger!" Quel povero computer era una
specie di rifugio per tutti i programmi di messaggeria istantanea esistenti in
rete, ma non ce n'era nessuno sul quale risultasse disponibile. Era sempre
invisibile o 'indaffarata'. Che si fosse dimenticata di mettersi invisibile?
No, era tutto a posto..e i segnali acustici erano tutti disattivati.
"Ma...quel trillo?.." C'era qualcosa di strano. Decise di leggere il
messaggio evaso dalle sue attente mura anti-rottura, quella cosa la incuriosiva
troppo. Non aveva mai creduto nel caso e se quel messaggio era sfuggito al suo
controllo è perchè *doveva* leggerlo.
"Ferisce più la penna della
spada...e cosa accade con una penna a forma di spada?" Il messaggio
terminava con uno smile sorridente. "Mamma che soggetti che circolano per
la rete" Pensò fra se e sè. Ma in fondo si divertiva quando incontrava
tipi strani. Le era sempre piaciuta la gente 'fuori dal comune' e se si
dimostrava qualche imbecille perverso..beh se non altro aveva la scusa per
cacciare fuori un pò di quell'acidità che nella vita non riusciva a scagliare
contro chi avrebbe voluto. Rispose al messaggio "..che se la impugni al
contrario firmi col sangue, suppongo!!!" ma quando fece per inviare si
aprì un messaggio di notifica che la informava dell'inesistenza dell'utente al
quale voleva inviare il messaggio
"Ma che sei scemo? Come fa a non
esistere se non ho fatto altro che rispondere ad un messaggio che LUI mi ha
mandato? Hhhh stupido computer...dovrò iniziare a spegnerti almeno di
notte...non ti fa bene lavorare 24 ore su
Tornò al suo pad..eppure quella cosa
l'aveva stranita "Ma tu guarda, pure il pc neuropatico..non basta la
padrona stressata!!! Dopo riprovo a cercare il tipo...come si chiamava?"
Si accorse solo in quel momento di non aver letto nomi nello spazio del
destinatario..era vuoto? Forse l'aveva inviato da internet e non con il messenger?
No, sarebbe stato diverso..."Ma che caspita...Bah!" Non aveva voglia
di sguinzagliare la sua fervida immaginazione solo per colpa di una disfunzione
informatica. Allungò una mano verso il suo pacchetto di sigarette e dopo averne
estratta ed accesa una, lo rimese a posto senza mai staccare gli occhi dal
monitor, ma il rumore di qualcosa che cadeva in terra la costrinse a
distogliere lo sguardo. Non c'era nulla in terra. "Sarà caduto qualcosa al
piano di sopra" pensò..ma stava per tornare a guardare lo schermo quando
notò con la coda dell'occhio un luccichio proveniente la sotto il mobiletto
della tv. Il sole lo stava colpendo in pieno e riluceva come una lastra
d'argento. Si chinò a raccoglierlo e si accorse che si trattava proprio di una
lama d'argento. Un tagliacarte, una piccola spada in miniatura. Chissà da dove
saltava fuori. Suo nonno aveva sempre adorato spade, pugnali, ne aveva due
stupende appese su una parete del salone. Lei stessa usava una sua spada in
miniatura come tagliacarte. Aveva sempre apprezzato i gusti particolari di suo
nonno, ed aveva sempre adorato lui. Cielo quanto le mancava. Quella casa non
era più la stessa senza lui. Erano ormai due anni che si era trasferita in casa
di sua nonna per motivi di studio, eppure quella casa in cui era praticamente
cresciuta, le sembrava così diversa..vuota. Ricordava quando giocava con quello
che sarebbe divenuto il suo tagliacarte fingendosi una piccola Lady Oscar dopo
che suo nonno le aveva accuratamente acconciato i lunghi capelli biondi in una
morbida treccia, legata in fondo da un nastro di velluto nero. E quanto le
piaceva giocare con le sue cianfrusaglie accumulate da tutta la vita, o
osservarlo lavorare con tanta minuziosa precisione. Un artista instancabile.
Una cosa ereditaria forse. Entrambe i suoi figli possedevano quella stessa
caratteristica, e a quanto pareva l'aveva trasmessa anche a lei. Adorava i suoi
modellini, le sue creazioni, le sue piccole collezioni...ma era certa di non
aver mai visto quello strano tagliacarte. Poi quella ormai era la sua stanza.
Da dove saltava fuori? Iniziò a studiarlo accuratamente. Sembrava più antico
degli altri, eppure...era così splendente, così..abbagliante! Sulla piccola
lama, subito prima dell'impugnatura sembrava esserci scritto qualcosa..come
un'incisione. Ma era troppo piccola, illeggibile ad occhio nudo. Corse a
frugare nel cassetto degli attrezzi del nonno e ne estrasse una vecchia gigante
lente d'ingrandimento, compagna inseparabile di mille costruzioni composte per
lo più da pezzi minuscoli. Con tutto l'effetto della lente la scritta appariva
piccolissima, ma se non altro era comprensibile. Lesse a voce alta
"ferisce più la penna della spada.." a quelle parole l'estremità
della lama produsse un suono secco e lasciò fuoriuscire la punta di una penna.
La ragazza saltò in piedi facendo cadere la sedia sulla quale si trovava e
scagliando istintivamente il tagliacarte lontano da lei.
Rimase per qualche istante inebetita a
fissare la penna-spada in terra. "e cosa accade con una penna a forma di
spada? Che si vivono 5 minuti di panico, ecco cosa!!!" Era sconvolta.
"Cosa...cosa significa...cosa è successo? Cosa STA succedendo???" Lo
urlò quasi sperando che qualcuno sciogliesse quel dubbio inquietante.
Lentamente alzò la sedia da terra e si incamminò verso il presunto tagliacarte.
Aveva paura a prenderlo in mano, temeva potesse accadere qualcos'altro di
assurdo, così prese il bastone di una tenda caduta la sera prima e cercò di
muoverlo con la punta. Sembrava si stesse accertando della morte di un animale
pericoloso che aveva cercato di ucciderla. Ma la spada ovviamente non 'reagì'.
Si fece coraggio e la prese in mano. Per fortuna non accadde niente di strano.
"Uff, ma cosa pensavi che ti avrebbe morso una mano? Beh non si sa mai..in
fin dei conti si è aperta così senza che io facessi niente..che sia quella
frase?" Decise che avrebbe capito cosa diamine era accaduto..o almeno ci
avrebbe provato. Tornò a sedersi alla scrivania e riprese ad esaminare lo
strano oggetto con la lente. Sull'altro lato della spada c'era un'altra
scritta, sempre minuscola, ma questa seconda diceva "La spada ferisce meno
di una penna" E la penna nel sentire quelle parole, ritrasse la punta
della penna esattamente come era accaduto prima, con un rumore secco, come
quello di un martello che batte su un'incudine. Rimase di nuovo inebetita ad
osservare lo strano fenomeno che si stava verificando sotto i suoi occhi
allibiti. Ok...una spada-penna con comando vocale. Com'è possibile? Tentò
nuovamente "Ferisce più la penna della spada" Et voilà..penna!
"La spada ferisce meno di una penna" Spada di nuovo. La situazione
era decisamente inquietante ma...per la miseria, ci stava prendendo gusto!!!
Insomma si era o no sempre lamentata del grigiume della sua vita? Ora
finalmente stava vivendo un'esperienza assurda si, ma se non altro diversa.
Spaventosa per alcuni aspetti ed eccitante per altri.
***2***
“E se provassi a scriverci? Chissà se
ancora funziona…” Tirò fuori un vecchio quaderno da un cassetto. “Ferisce più
la penna della spada” La punta scattò fuori regolarmente. Iniziò muoverla
circolarmente sul foglio ma sembrava non esserci inchiostro. “Certo scema che
pretendevi?” Però le dispiaceva. E non aveva la più pallida idea di come
avrebbe potuto fare per ‘ricaricarla’. Insomma, non era una stilo. Non sembrava
essere una biro. Era tutto così pazzesco. Teneva ancora la penna in mano quando
iniziò a pensare al suo telefilm preferito. Le sembrava proprio di esser finita
in un’assurda puntata di quello show! Uno strano oggetto che sembra posseduto,
stregato, maledetto, chissà. Ma certo, se così fosse dovrebbe avere un qualche
‘potere’ oltre ad aprirsi e chiudersi a comando. “Oddio ma cosa sto pensando!!!
Ci mancano solo le penne magiche ora…ti fa male quel telefilm. E’ proprio
giunto il momento di darci un taglio” Ma subito dopo averlo pensato, iniziarono
a venirle in mente tutte le risate, le lacrime, ed i sogni che le aveva
regalato quel programma, e non poteva pensare di smettere di guardarlo. In
fondo cosa c’era di male nel sognare un po’? I suoi pensieri rapirono la sua
attenzione e iniziò a fluttuare fra i toni spesso cupi di quei paesaggi, fra i
demoni, le magie, le maledizioni e vedeva i personaggi, vedeva la sua
adorata-detestabile eroina, la fragile potentissima strega, l’ex demonessa che
riusciva nella sua ingenuità a dire sempre la cosa sbagliata al momento
sbagliato..quante risate le aveva strappato quel personaggio…
Alla fine, dulcis in fundo, vide lui.
Non aveva mai capito cosa l’avesse tanto colpita di quel personaggio, fin dalla
sua prima apparizione nella serie. Forse il sarcasmo, una dote che apprezzava
particolarmente nelle persone…Poi quell’angelo intrappolato in un demone…una
sintesi degli opposti…eh si ce n’erano di motivi per amare quel personaggio.
Riusciva a vederli uno per uno, le giravano intorno, le sembrava di trovarsi
nella centrifuga di una lavatrice, e al di là del vetro loro che, come li aveva
visti fare molte altre volte, si stringevano insieme presumibilmente davanti ad
un nuovo possibile problema.
Quella sensazione di esser centrifugata
da una lavatrice iniziava a procurarle fastidio, così spalancò gli occhi
all’improvviso e vide i suoi pensieri allontanarsi di scatto spaventati. In
quel momento si rese conto di trovarsi in terra. Lo stordimento doveva averle
fatto perdere l’equilibrio. Si doveva esser caduta, altrimenti come spiegarsi
l’indolenzimento che aveva per tutto il corpo?
Fece per alzarsi quando sentì alle sue
spalle qualcuno dire
Voce: Si sta svegliando!...
Era la voce di un ragazzo. Una voce familiare.
Annunciò il suo risveglio con un misto di sollievo e preoccupazione nella voce.
Si sollevò a sedere ma un dannato lampione, che sembrava aver deciso di
spararle tutta la sua luce negli occhi, non le permetteva di vedere altro che
sei sagome in piedi davanti a lei. Lo stesso ragazzo di prima disse piano
Ragazzo: Credete che ci sia da
preoccuparsi?
Diavolo quanto era familiare quella
voce…Alla sua domanda rispose la voce di una giovane ragazza, anche questa
molto familiare
Ragazza 1: Io non penso, insomma non
sembra pericolosa…ma è anche vero che qui non sempre quello che sembra è…quello
che sembra!!!
Si aggiunse la voce di una seconda
ragazza, ancora più familiare delle altre due
Ragazza 2: No, nemmeno io penso sia
pericolosa…ma per sicurezza voi state indietro
Detto questo si avvicinò alla spaesata
ragazza e si accucciò davanti a lei per farsi vedere, o forse per osservarla da
vicino. La ragazza in terra, sfuggita alla fastidiosa luce del lampione, riuscì
a vedere il volto della coraggiosa sagoma che si era chinata davanti a lei,
saltò in piedi noncurante dei dolori che le riempivano il corpo. La guardò con
aria sconvolta e puntando un dito tremante verso di lei esclamò esterrefatta
Ragazza: Non…non è…non è
possibile…Tu…tu…tu…
Ragazzo: E’ occupato?
Cercò di sdrammatizzare il ragazzo di
prima
Ragazza 2: Shhh
Lo zittì la ragazza coraggiosa che era
saltata in piedi insieme alla sconosciuta della quale non sapeva ancora se aver
timore o…’compassione’. Aveva fatto un passo indietro ma era sempre ferma in piedi
di fronte alla stralunata balbuziente.
Ragazza: No, non può essere…dev’essere
un sogno…un incubo…cosa diavolo sta succedendo? Cosa ci faccio qui? Devo aver
davvero esagerato stavolta…ma a fare cosa? E poi non ricordo di essermi
addormentata!!!...
Era chiaramente sconvolta. Non poteva
essere un pericolo pensò la soccorritrice, doveva esserle accaduto qualcosa di
terribile…probabilmente qualcosa di cui si sarebbe potuta occupare con i suoi
amici
Ragazza 2: Ok, non so cosa ti sia
accaduto, ma è chiaro che sei sconvolta. Cerca di calmarti e dirci cosa ti è
accaduto. Potremmo aiutarti!
La ragazza sempre più smarrita stava
osservando la giovane donna che cercava di calmarla, di aiutarla, ma il suo
sguardo era assente…si voltò come ipnotizzata per cercare la conferma dei suoi
sospetti e guardando le altre sagome che erano rimaste in piedi prudentemente
lontana da lei, poté riconoscerle, finalmente libera dalla cecità che il
lampione le aveva imposto fino a pochi attimi prima. I suoi dubbi erano
confermati.
Ragazza: Oh diavolo! Non è
possibile…tutto questo non ha senso…
Provò a darsi un violento pizzico su
un braccio e…
Ragazza: Accidenti che maleee!!!
Gli altri la guardavano sempre più
intimoriti…ma c’era qualcosa di buffo in quella situazione, se anche quella ragazza
fosse stata pericolosa, non riuscivano ad essere completamente spaventati…
Ragazza: Ok. Non sto sognando.
Continuò parlando da sola…sembrava
davvero spaesata. Stava chiaramente cercando di fare il punto della situazione.
Ragazza: E allora come caspita è
possibile tutto questo?
Ragazza 2: Ascolta, prova a dirci cosa
ti è accaduto. Cercheremo di aiutarti, perché sinceramente tutto mi sembri
fuorché un pericolo…Tanto per cominciare, quando sei saltata in piedi ed hai
iniziato a balbettare puntando il dito contro di me, cosa stavi per dire prima
di esser interrotta?
Ragazza: Ecco io…tu…cioè…
Si interruppe bruscamente quando sentì
un fruscio alle sue spalle. Si voltò verso il cespuglio dal quale era provenuto
il suono che l’aveva distratta e ne uscì una figura alta, slanciata…un uomo
vestito di nero…sapeva chi fosse, non aveva bisogno di vederlo. Lo stupore si
condì di gioia
Ragazza: SPIKE?!?!
Il ragazzo si avvicinò alla giovane
che aveva appena urlato felice il suo nome
S: Ci conosciamo?
Chiese inclinando la testa
interrogativamente e aggrottanto le sopracciglia come gli aveva visto fare
milioni di volte in tv e, ovviamente, nei suoi sogni…
Ragazza: Non proprio…o meglio, io
conosco te…so praticamente tutto di te…
“Ecco brava scema, e ora questo come
glielo spieghi??? Uff”
S: Tu mi conosci?
Ragazza: Si vedi…accidenti, è una
storia così lunga. Non so da dove iniziare…
S: Sembri stanca.
Ragazza: No, non sono stanca. Sono
esausta, stremata, a pezzi…
S: Ok, afferrato il messaggio.
Ragazza 2: Forse sarebbe il caso di
portarla a casa, che ne pensate ragazzi? Ok, siamo tutti d’accordo. Tu vieni
con noi!
Ragazza: Grazie Buffy! Grazie davvero!
B: Ehy un attimo…conosci anche me?
Ragazza: Beh…in effetti conosco tutti
voi!
W: Sei una specie di strega o qualcosa
del genere?
Ragazza: No Will, niente stregoneria…o
forse si? Oddio a questo punto non so più niente
B: Beh questo cambia le cose!
Esclamò buffy guardandola grave…la
ragazza deglutì rumorosamente, sapeva quanto fosse sconsigliabile far
arrabbiare la cacciatrice…
Ragazza: ???
B: Hai detto di conoscerci…di sapere
tutto di noi…quindi capirai che non posso lasciar cadere la cosa così? E mi
dispiace ma credo proprio che il minimo sia
La ragazza strizzò gli occhi come se
il lampione fosse tornato a colpirla, ma in effetti era timore quello che si
andava dipingendo sul suo viso…
B: che tu ci dica il tuo nome!
Esclamò in fine Buffy con un sorrisino
di scherno dovuto probabilmente all’angoscia che aveva letto sul viso
terrorizzato della giovane smarrita
Ragazza: Oddio credevo davvero che mi
avresti impalettata!!!
B: Oh cielo…mi conosci come una così
spietata?
Ragazza: No, ma so quanto tu sia
prudente e diffidente verso le novità…specialmente quando non si sa chi siano o
da dove vengano e sanno tutto di voi…
B: Beh allora dovresti anche sapere
che metto sentimenti, emozioni e sensazioni al primo posto, sono piuttosto
impulsiva…e in questo caso le mie sensazioni non stanno suonando la sirena
dell’”allarme pericolo”
Questo la rasserenava molto. Per diana
aveva la fiducia della cacciatrice…o meglio non aveva la sua sfiducia, non era
decisamente da tutti!!!
B: Allora ce lo dici il tuo nome?
Ragazza: Oh scusa, hai ragione. Mi
chiamo Eleonora.
B: Beh El…benvenuta all’inferno!
La prese sotto braccio e si incamminarono
verso casa seguite dal resto della squadra che si manteneva prudentemente a
debita distanza…non si poteva mai sapere.
***3***
“Perbacco!!!” Pensò appena entrata in
casa Summers…la casa in tv sembrava decisamente più piccola. Oddio non che
prestasse poi troppa attenzione alla casa, ma se la ricordava un po’ meno...un
po’ meno…enorme, ecco! Non poteva ancora crederci…era in una puntata di
Buffy…si ma quale? A che punto della storia si trovava? Ma c’era una storia? O
forse era in una realtà parallela. Magari in questa o in qualche altra realtà
la sua vita è un telefilm, e non quella di Buffy e del resto della gang…
Era ancora stordita ed
indolenzita…”Poveri jeans nuovi!” pensò guardando il lungo squarcio sulla
coscia destra. Eppure non era ferita…come diamine si era fatta quel taglio sui
pantaloni? Mah…
Buffy notò lo sguardo pensieroso perso
sullo strappo nei pantaloni
B: Non preoccuparti, io e te dovremmo
portare la stessa taglia
E: Cosa? Ah no scusa, non ero
preoccupata per lo strappo, in fondo è andato di moda per un sacco di anni lo
stile ‘lacerato’…solo non riesco a ricordare o a capire come posso essermelo
fatto, non ho nemmeno un graffio!
Iniziò a toccarsi le gambe per
controllare se, indolenzimento a parte, fosse ferita…ma niente!
E: Strano…
B: Già…beh ora però credo sia il caso
di andare a dormire. Vieni con me ti preparo il letto nella stanza degli ospiti
e ti do un pigiama.
E: Ti ringrazio
Disse la ragazza sorridendo
timidamente. Si sentiva sempre in imbarazzo quando dormiva in casa di estranei…e
anche se conosceva la vita dei suoi ospiti meglio di loro stessi, rimanevano di
fatto degli estranei, e si sentiva un po’ spaesata.
Buffy le preparò il letto e le
consegnò una camicia da notte con dei simpatici coniglietti “Speriamo di non
incontrare Anya con questa in dosso” pensò ridacchiando fra se. Appena Buffy fu
uscita indossò il pigiama che sarebbe stato in grado di traumatizzare le notti
dell’ex demone più deliziosamente svampito che avesse mai visto sul piccolo
schermo.
Mentre piegava accuratamente i suoi
vestiti per riporli su una poltrona accanto al grande e apparentemente comodo
letto, ripensava alla serata appena trascorsa…probabilmente si sarebbe
risvegliata nel suo letto la mattina seguente, ma in fondo sogno o non sogno
non voleva perdersi un solo istante. E si scoprì a rimpiangere la velocità con
la quale si erano svolti gli eventi. Non aveva avuto nemmeno modo di parlare
con quegli squinternati personaggi. Ed era a malapena riuscita a scambiare un
paio di parole confuse con il tormento dei suo sogni…Per poco non le prendeva
un colpo quando se l’era trovato davanti. Santo cielo, era proprio come lo
aveva sempre visto, immaginato e sognato… “Hhhhh perché non sei reale
dannazione?” I suoi pensieri furono interrotti dallo strappo sui suoi jeans.
Iniziò ad esaminarlo attentamente e partiva dalla tasca…sembrava quasi che
qualcosa avesse lacerato la tasca dall’interno e poi avesse strappato i jeans
uscendo. Come quando un pezzo di vetro lacera la busta dell’immondizia…
E: Oddio…la spada!!!!!
Possibile che fosse colpa di quel
bizzarro oggetto se ora si trovava con una camicia da notte di Buffy nella
camera degli ospiti di casa Summers??? “Maddai è pazzesco…e dimmi cosa non lo è
di tutta questa situazione” Doveva averlo perso durante…durante…il viaggio, se
così si poteva chiamare. O forse all’atterraggio…ammesso e non concesso che
fosse ‘atterrata’, ma considerando i dolori che aveva sparsi per il corpo non
era così assurdo supporre un atterraggio un po’ brusco…E poi in fin dei conti
l’ultima cosa che ricordava era che stava giocando con quel ‘coso’ e poi ha
iniziato a pensare a buffy e company e si era trovata lì. Non capiva cosa stava
accadendo, non sapeva cosa fare, non sapeva niente di niente…ma aveva una
strana sensazione, come se qualcosa dentro le stesse consigliando di tornare a
cercare quel tagliacarte prima che lo trovasse qualcuno. Si, doveva trovarlo
subito! Avrebbe dovuto chiamare Buffy. Ma era troppo complicato spiegarle tutta
la faccenda. L’avrebbe certamente presa per pazza se le avesse detto che doveva
tornare indietro a cercare un tagliacarte presumibilmente scivolato via dalle
sue tasche non si sa bene quando! E poi in fondo non desiderava altro che
assaggiare quel mondo che tanto l’aveva aiutata ad evadere dalla sua noiosa
routine, anche se solo per una o due ore!!!
Si rivestì frettolosamente e attenta a
non fare rumore, uscì dalla porta della cucina, quella stessa porta dove più
volte aveva visto uno Spike fumante entrare avvolto in una coperta.
Si trovò in strada…
“Ora…da che parte per il cimitero? Ci
fan vedere i luoghi in tv, non le strade che li collegano, accidenti!” Radunò
tutte le briciole di senso d’orientamento che poteva trovare in sé e cercò di
ricostruire il percorso fatto all’andata. Iniziò a camminare nella notte. Dio che
bello essere lì. Era terrorizzata ma non avrebbe scambiato quei momenti con
niente al mondo!
Fu completamente risucchiata
dall’oscurità, solo il pallore della luna e lo splendore dei mille occhi del
cielo ad illuminarle la strada. Una serata semplicemente magica, l’aria era
limpida e frizzante, non c’era un’anima, una quiete irreale…e questo la agitò
un po’, in fin dei conti si trovava proprio sulla bocca dell’inferno, non
sapeva quanto potesse esser un bene non trovare un’anima in giro. Senza contare
che non era affatto sicura di riuscire a tornare indietro una volta
trovato…ehy, un attimo, chi le dava la certezza che avrebbe trovato il
tagliacarte? “Oh santo Dio, ma che razza di idea mi è venuta? Sono una pazza!
Uscire di notte da sola a SunnyDale…insomma un luogo ribattezzato da un vampiro
come SunnyHell, a prescindere dai motivi, non dev’essere uno dei luoghi più
consoni ad una passeggiata notturna! Dio che stupidata ho fatto!!!” Ma a quel
punto non poteva tornare indietro a mani vuote. Sentiva che doveva trovare quel
maledetto aggeggio il prima possibile.
Era un bel po’ che camminava, e di
cimiteri ancora nemmeno l’ombra. Iniziava a sentirsi stanca e spaventata. Il
cielo si stava annuvolando e non aveva nemmeno più la luna e le stelle a farle luce
e compagnia…Continuava a maledirsi per la grandiosa idea quando sentì dei
rumori alle sue spalle. Non ebbe coraggio di voltarsi, così affrettò il passo.
I rumori alle sue spalle si fecero più nitidi, poteva chiaramente riconoscervi
dei passi. E tanto più lei affrettava la sua andatura, tanto più il rumore di
passi la seguiva. Ecco, ora era davvero terrorizzata. Iniziò a correre senza
nemmeno sapere dove stesse andando. Pensò di bussare a qualche casa, ma chi
avrebbe lasciato entrare una pazza che vagava da sola per le buie strade di
SunnyDale? Sebbene facessero finta di non sapere, tutti conoscevano gli strani
fatti che si verificavano in quella cittadina con scadenza quasi quotidiana!
“Vigliacchi” pensò con rabbia! Continuava a correre e continuava a sentire dei
passi che le correvano dietro. L’inseguitore accellerò ulteriormente la sua
andatura. Era sempre più vicino, e lei era troppo stanca e dolorante per dargli
filo da torcere…non sapeva cosa fare. Chiuse gli occhi e con uno sforzo cercò
di correre più velocemente, ma non vedendo la radice di una albero che aveva
deciso di non soffocare sotto l’asfalto, cadde violentemente in terra. Stava
per voltarsi ma aveva troppa paura di scoprire chi, dopo averla seguita a
lungo, era fermo in piedi dietro di lei. Non fece in tempo ad alzarsi che si
sentì afferrare per le spalle. Era pietrificata, non riusciva ad aprire gli
occhi…insomma in tv i mostri possono anche sembrar buffi o ridicoli
ma…trovarseli davanti…
L’inseguitore ora la stava voltando
verso di lui. La ragazza con fece in tempo a pensare a null’altro che sferrare
una ginocchiata ben piazzata in quello che, sperava, fosse un punto debole
anche per i demoni.
Il demone ruggì e mollò la presa per
piegarsi in due dal dolore. Soddisfatta per il risultato ottenuto, stava per
riprendere a correre quando
S: El ma che diavolo…
E: SPIKE?!?! Oh mio dio…mi dispiace…ma
perché cavolo mi stavi seguendo???
Uno Spike ancora dolorante rispose
alla legittima domanda
S: Secondo te? Arriva una ragazza
apparentemente carina e simpatica che dice di sapere tutto di noi, e in effetti
conosce i nostri nomi. La cacciatrice la porta a casa e dopo averle augurato
buonanotte la ragazza sgattaiola fuori dalla porta della cucina…sola…nella
notte…senza dire niente a nessuno
E: Wow, vedo che non hai perso il
vizio!
S: Quale vizio?
E: Quello di spiare Buffy!
Se non avesse saputo che era
impossibile…avrebbe giurato di averlo visto arrossire di botto
S: Non la spio. Io veglio su di lei.
E’ diverso
E: Certo…
Rispose con una puntina di sarcasmo
che non stizzì il vampiro, ma anzi gli strappò un sorrisino complice.
S: Insomma si può sapere dove stavi
andando?
E: Al cimitero, dove mi avete trovata,
anche se non ho la minima idea di dove si trovi!
S: L’hai superato da un pezzo tesoro!
Vieni, ti ci accompagno io. Così nel frattempo mi racconti la tua storia, che
ne dici?
E: Vedo che anche questo di vizio non
ti è passato…
S: ?
E: Favori dietro compenso
Rispose ridacchiando. Spike non si
offese ma sorrise con lei della provocazione.
“Non posso crederci…sto passeggiando
con Spike per le strade buie di SunnyHell…Dio ti prego, se è un sogno non
svegliarmi finchè…non svegliarmi troppo presto!!!”
***4***
Erano finalmente arrivati al cimitero.
Doveva esserci passata davanti mentre scappava da Spike. Durante il tragitto
gli aveva raccontato la sua storia. O almeno quello che riteneva importante per
cercare di spiegare la sua presenza lì.
S: E così nel tuo mondo Buffy the
Vampire Stayer è un telefilm. Ma è famoso almeno?
Mi chiese sghignazzando divertito. “Meno
male, avevo paura che la cosa potesse sconvolgerlo”
E: Ma scherzi? E’ famosissimo!
S: Eheh chissà quando lo saprà Buffy
Ecco, di Buffy temeva la reazione a
quella scoperta. L’avrebbe presa bene come Spike?
E: Speriamo non la sconvolga
S: Perché dovrebbe sconvolgerla?
E: Beh, se mi piovesse dal cielo una
persona venuta da una dimensione nella quale la mia vita è un telefilm
probabilmente rimarrei scioccata…ma è anche vero che stiamo parlando di una
cacciatrice di vampiri che ha fra i suoi cari una chiave, due streghe, una ex
demone e un vampiro con un chip
Non sapeva a che punto era della
storia, non avrebbe potuto dire ‘con l’anima’, temeva che spike potesse pensare
si riferisse ad Angel, e non voleva assolutamente fargli male…non più di quanto
avesse già fatto almeno! Voleva nascondersi solo una pietra per la ginocchiata
che gli aveva dato…povero angelo, sempre botte ci prendi!!!
S: Staremo a vedere…Ma dimmi un po’…il
mio ‘personaggio’?
E: Vuoi sapere se piace?
Chiese divertita dall’espressione
maliziosa del vampiro che in quel momento doveva sentirsi una specie di stella
del cinema.
S: aHa
E: Beh, ha un discreto seguito…Si
piace, non c’è che dire. E c’è anche un nome con il quale si chiamano le fans
di Spike
S: E cioè?
Non lo aveva mai visto così divertito…stava
sorridendo…Dio stava sorridendo! Era un vero spettacolo vederlo sorridere
compiaciuto, ed era così dannatamente raro…
E: Spikettes!
S: Spikettes? Davvero? Oh mio
Dio…portami nella tua realtà ti prego
Disse scoppiando a ridere! La sua
risata era contagiosa. Forse anche perché non ricordava di averlo mai visto
ridere così di gusto! Ridevano come due pazzi in un buio cimitero deserto. E
presa dall’euforia della situazione, senza pensare aggiunse
E: E ti dirò di più…sono una Spikette
anche io…o forse dovrei dire ero? Mmm…
S: Sei una…davvero?
Eccolo lì quel malizioso sguardo di
sfida che la appiccicava alla tv per ore intere a sognare su quello strampalato
mostro umano!!!
E: Già…ma questo forse non avrei
dovuto dirlo…tornando al discorso, anche l’attore che interpreta il tuo
“personaggio” sta raggiungendo un livello di notorietà non indifferente.
Chiaramente come attore e da un po’ di tempo a questa parte anche come
cantante.
S: Musicista?
E: Suona in una band rock
S: Nome?
E: Ghost of the Robot
S:...pertinente, non c’è che dire!
Sorrise nuovamente divertito.
S: A questo punto credo sia il caso di
darci una mossa e cercare quello per cui siam venuti fin qui. Se n’è andata
buona parte della nottata.
E: Accipicchia è così tardi? Com’è passato
tutto questo tempo?
S: Beh fra salvare una spikette…
El arrossì divertita nel sentirsi
chiamare così
S: …inseguirla correndo per mezza
sunnyhell, prendermi una ginocchiata dove non batte…ehm…la luna, farmi
raccontare la sua storia e perdermi in lontani sogni di gloria su una realtà
parallela dove sono una specie di star. Credo di aver fatto un riassunto
abbastanza completo su come sia trascorso così tanto tempo
Disse facendo l’occhiolino a quella
strana ragazza che non solo lo incuriosiva come solo Buffy era riuscita a fare,
ma in più lo divertiva. Ritrovava in lei quella vena di simpatica pazzia che
tanto gli piaceva in Dru. El dal canto suo era completamente persa. In estati.
Lo aveva fatto ridere. Sembrava una bambina che si attaccava alle cose più
sciocche ma…diamine quell’uomo era il suo sogno ricorrente. Già sentirsi
chiamare da lui Spikette conferiva a quella parola che non aveva mai trovato
particolarmente gradevole, un fascino spettacolare…no no, quale fascino, AMAVA
quella parola. Anche perché conosceva la tendenza di Spike a fissarsi sui
nomignoli e qualcosa le diceva che lo avrebbe sentito chiamarla di nuovo in
quel modo…e l’idea le piaceva da matti. In fondo era vero. Lei era la sua
Spikette!
***5***
Iniziarono a cercare fra le lapidi,
dove Spike confermò che la piccola El era stata trovata poche ore prima.
S: Cosa stiamo cercando esattamente?
E: E’ un tagliacarte a forma di
piccola spada. Argentato. Semplice.
Guardarono fra i cespugli, tastarono
tutto il terreno circostante ma niente. Finché, come era già accaduto, un
raggio di luna, che nel frattempo era riuscita a liberarsi delle fastidiose
nuvole che cercavano di oscurarla, fece scintillare un oggetto in lontananza.
El andò verso il punto in cui aveva percepito il bagliore ed eccolo lì.
Incastrato fra il marmo di una lapide e il vetro del vaso di fiori ormai secchi
che troppo tempo fa era stato posto in onore dell’ospite di quel giaciglio
eterno.
E: Trovato!
Esclamò felice. Spike la raggiunse e
senza che le chiedesse nulla avvertita la profonda curiosità del vampiro, gli
mostrò come aveva ‘trasformato’ con il solo ausilio della sua voce quella
piccola spada in una penna e viceversa.
S: Wow! Credo che la nostra Will
troverà questo giocattolino molto interessante!
E: Si, lo credo anche io!!!
S: E credo anche che se non ti riporto
subito a casa domani ad assistere alla tua ‘confessione’ con la gang ci sarà un
mucchietto di cenere!
El ricambiò distrattamente il sorriso.
Stava ricordando quella divertentissima puntata della quarta seria, Something
Blue, quando per un incantesimo di Will Spike e Buffy bisticciavano per
l’organizzazione dell’utopico matrimonio che la cacciatrice voleva celebrare di
giorno. Spike le aveva detto che se l’avessero fatto lei avrebbe registrato i
loro nomi come il signor e la signora mucchietto di cenere…quanto le piaceva il
modo in cui Spike diceva “Mr and Mrs Big-Pile-of-Dust”…che buffo personaggio…lo
adorava!!!
E: Non preoccuparti per me, vai pure o
rischi di non fare in tempo a tornare nella tua cripta prima che sorga il sole.
S: Tu devi aver voglia di scherzare
Era tornato serio. Lo Spike di
sempre…le dispiaceva aver smorzato quel sorriso radioso, ma tutto voleva
fuorché trasformare il suo idolo in un ‘Big-Pile-of-Dust’!!! Spike doveva aver
notato quando El fosse mortificata per averlo…contrariato forse…Era stato un
po’ secco, così
S: Ascolta, non ti faccio andare
proprio da nessuna parte di notte da sola. Se dovessi capire di non fare in
tempo a tornare nella mia cripta prima del sorgere del sole vorrà dire che rimarrò
a casa di Buffy. Non dimenticare che ha un seminterrato ben protetto dai raggi
del sole lì!
E: Giusto, non ci pensavo.
S: Ok perfetto. Allora cosa ne dice di
incamminarci signorina Spikette
E: Ti diverte proprio sta cosa eh?
Era bello esser tornati a sorridere
insieme…
S: Non sai quanto…non capita tutti i
giorni di incontrare una fan
E: E non capita tutti i giorni di
incontrare un ‘idolo’
La guardò con riconoscenza. Non era
abituato a piacere a qualcuno. L’idea di avere dei sostenitori, anche se in
un’altra dimensione, lo faceva sentire dannatamente leggero!
Fra una battutina e una risata
complice arrivarono nuovamente a casa Summers
E: Possiamo non dire niente a Buffy di
stanotte?
S: Di cosa hai paura?
E: Non vorrei che si arrabbiasse con
me per esser uscita da sola di notte…e per non averla nemmeno avvisata.
B: Troppo tardi per questo
Esclamò una voce piuttosto alterata
alle sue spalle, ora capiva le strane espressioni con le quali evidentemente
Spike stava cercando di comunicarle la presenza della Cacciatrice dietro di
lei.
B: E’ il momento delle spiegazioni!!!
***6***
S: Tranquilla Buff, è tutto ok
Cercò di intercedere per lei, doveva
aver notato quanto El fosse mortificata…tanto da non riuscire a rispondere
all’infuriata Buffy che la guardava fissa negli occhi, rigida come sempre
quando qualcosa la contrariava, le braccia incrociate e lo sguardo
fiammeggiante.
B: Spike…cuccia!
Spike non riusciva a superare lo
shock. Non era in grado di arrabbiarsi. Nella sua testa solo “Spike…cuccia!”
“Spike cuccia???” Pensò sconvolto…”cuccia???” Le rivolse uno sguardo
indecifrabile
S: Spike cuccia??????
Buffy capì di aver esagerato e cercò
di giustificarsi ovviamente senza dare a vedere che, fra le righe, stava
chiedendo scusa.
B: Possibile mai che tu abbia questo
spiccatissimo senso di complicità con chiunque ti capiti sotto il naso?
S: Che vuoi, sono socievole
Rispose secco il vampiro ancora
visibilmente infastidito dall’infelice uscita della cacciatrice. Buffy cercò di
calmarsi e chiese alla ragazza, stavolta più gentilmente, di darle le
spiegazioni che sperava di ricevere da lei e che, se conosceva bene Spike, il
vampiro era sicuramente riuscito a strapparle prima di lei. El rispose però che
avrebbe preferito raccontare la sua storia davanti a tutta la gang onde evitare
di doverla ripetere altre volte.
B: Ok, andata. E poi devi essere
piuttosto stanca eh? Ma una curiosità me la togli?
La ragazza annuì in silenzio
B: Cosa diavolo eri andata a fare da
sola in giro di notte?
E: Dovevo recuperare questo
E mostrò il tagliacarte alla confusa
Buffy che decise di non chiedere oltre. In fondo era una cacciatrice di vampiri
con una chiave di energia per sorella ed un gruppo di amici dove forse si
salvava solo Xander in quanto a ‘normalità’…come poteva permettersi di
giudicare le stranezze altrui?
Accompagnò nuovamente El nella sua
stanza, e successivamente scortò Spike nel seminterrato dal quale la ragazza li
sentì litigare…tanto per cambiare. Se Buffy non l’avesse scoperta mentre rientrava
in casa, probabilmente Spike avrebbe fatto in tempo a tornare alla sua cripta
prima che sorgesse il sole e risparmiarsi quell’ennesima seccante discussione.
Ma un velo di rosso ed argento incorniciava ormai il cielo all’orizzonte “No,
probabilmente non avrebbe fatto in tempo a tornarsene nella sua cripta in ogni
caso…” Si disse cercando di sentirsi meno in colpa per la lite cui sentiva di
averlo condannato.
A quel punto avrebbe dovuto dormire
ma…non riusciva a farsi venire sonno. Era esausta, eppure non aveva sonno. Si
sdraiò su quell’enorme comodissimo letto e decise di riposarsi un po’
abbracciata al cuscino. Se non altro avrebbe lenito un po’ l’indolenzimento
generale se anche non poteva dormire!
Non vedeva l’ora che Buffy e Dawn
uscissero per iniziare la loro giornata lavorativa e scolastica. Finchè c’erano
loro in casa non poteva scendere nel seminterrato in cui si trovava Spike. Non
poteva spiegare loro che non dormiva perchè preferiva passare i pochi preziosi
istanti di quel sogno stando con Spike piuttosto che tentando di recuperare le
forze con un bel sonno restauratore. Proprio come non poteva confessar loro il
suo timore che se si fosse addormentata il sogno sarebbe finito…o almeno, non
ancora.
Per quel pomeriggio per fortuna Buffy
aveva indetto una ‘riunione’ così avrebbe spiegato la situazione una volta per
tutte e avrebbe anche cercato di capire come uscirne. “Uscirne…oddio no” Non
voleva uscirne. Non voleva che finisse per niente al mondo! Forse la gang
poteva anche scoprire un modo per trattenerla lì con loro. Un nuovo personaggio
in Buffy the Vampire Slayer…poteva esser un ‘finale’ interessante per quella
sua piccola strana avventura. E pensando al telefilm “Opperbacco…chissà se ora
nella mia realtà in BtVS ci sono anche io?” E una valanga di pensieri
iniziarono a franarle nella testa ancora pesante e dolente per la nottata
appena trascorsa. Che avrebbe dato per avere con sé il suo diario! Quelli non
erano decisamente avvenimenti da lasciar cadere nel ‘dimenticatoio’. Voleva
immortalarli in qualche modo. Si alzò dal letto ed iniziò a guardarsi intorno.
Quella stanza non credeva di averla mai vista prima. C’era un tavolino con dei
cassetti accanto alla porta. Magari lì avrebbe trovato qualche foglio! Non le
importava dove, ma doveva scrivere. Le era capitato in passato di non aver
altro che carta igienica su cui scrivere, e non si era mai formalizzata. La sua
scrivania sembrava un murales più che un piano di legno! In uno dei cassetti
trovò un quaderno ancora immacolato. “Accidenti che fortuna!” Buffy non era
ancora uscita. Si affacciò alla porta della sua camera
E: Buff?
B: Sono qui!
La voce proveniva da una camera due
porte più in là di quella in cui si trovava El. Si avvicinò. Bussò con
discrezione
B: Vieni El
E: Scusami. Ti stai preparando per
andare a lavoro?
B: Si. Non preoccuparti. Ma tu come
mai non stai dormendo?
E: Non riesco. Credo che questa notte
sia stata un po’ troppo piena per consentirmi di dormire.
B: Capisco
Ma la sua espressione non era molto
d’accordo con quanto affermato poc’anzi
E: Beh capirai tutto meglio questo
pomeriggio, dopo il mio racconto.
B: Bene
Rispose sollevata. Non era lei a non
capire…le mancavano dei tasselli del puzzle. Era tutto chiaro. Tranne il motivo
per il quale la ragazza era andata a cercarla.
B: Dovevi dirmi qualcosa?
E: Ah si scusa. Vedi non riuscivo a
dormire ed ho iniziato a cercare un pezzo di carta su cui scrivere
B: Tu scrivi?
E: Sempre
Rispose sorridendo
E: Ed ho trovato questo quaderno nuovo
in un cassetto della scrivania. Non volevo frugare, ma ho creduto che in uno
scrittoio avrei potuto trovare un foglio.
B: Non c’è problema.
E: Beh ecco, volevo chiederti il
permesso di usare questo quaderno
B: Oh certo, fai pure. Probabilmente è
qualche vecchio quaderno che avevo comprato quando ancora seguivo le lezioni al
college, ma a quanto pare non ho mai avuto modo di usarlo…E' tuo!
E: Grande! Ti ringrazio. Allora ti
lascio vestire in pace. Buona giornata Buf!
B: Grazie. Buona giornata anche a te…e
se ci riesci
Aggiunse buffy richiamando l’attenzione
della ragazza che stava già uscendo dalla stanza. El si voltò a guardarla
B: vedi di evitare di metterti nei
guai
Sorrisero complici. Poi El chiuse la
porta alle sue spalle. Era strano vedere la cacciatrice così serena, così
gentile, comprensiva, complice…ma in fondo lei era così. El era talmente
seccata dal comportamento che aveva con Spike da non ricordare più come fosse
in effetti Buffy. Una perfetta eroina. Le tornò in mente la puntata della
settima seria “Beneath you”, una della sue preferite, quando aiutò la ragazza
inseguita dal demone Sluggoth…poverina, non aveva idea che la ragazza con la
quale stava sfogando le sue pene d’amore fosse un demone della vendetta. Anya
aveva creato davvero un bel mostro quella volta. Ma approposito di episodi…chissà
a che punto della storia si trovava! Chiaramente non era nella settima seri.
Tara era ancora fra loro, e la casa non era stata ancora devastata dall’orda di
disordinate, rumorose, insopportabili sit!!! Probabilmente non c’era nemmeno
stato il non-matrimonio fra anya e xander ancora…chissà la storia fra spike e
buffy a che punto era. Già finita? Non avrebbe potuto sapere a che punto era
finchè non trovava il modo di parlare un po’ con gli scoobies.
Tornò nella stanza che le era stata
‘assegnata’ e, posato il suo nuovo diario sulla scrivania, iniziò a cercare una
penna. Riaprì il cassetto in cui aveva trovato il quaderno e fra scartoffie
varie, trovò il suo tagliacarte/penna. “E tu che ci fai qui? Non mi ricordo di
averti messo in questo cassetto…Bah!” Si era stancata di cercare risposte. “Da
ora in poi prendo quel che viene, senza più domande alle quali non potrò
comunque dare risposte!!!”
Prese il tagliacarte e pronunciò la
frase che l’avrebbe trasformato in penna. Ci aveva preso gusto ormai. L’aveva
fatto più per gioco che per altro. Sapeva benissimo che la penna non
funzionava. Ma fu sorpresa quando la punta della penna, dopo esser scattata
fuori, le schizzò alcune gocce d’inchiostro azzurro sulle dita. “Wow
funziona!!!” Perfetto, aveva una penna. Aveva un quaderno. Era al completo.
***7***
“Non so che giorno sia. Non so nemmeno
se quanto scriverò tornerà con me nella mia realtà (qualora riesca a tornarci)
o rimarrà solo il patetico tentativo di immortalare un sogno durante il suo
stesso svolgimento. Sta di fatto che sento il bisogno di rivivere tutto questo.
Non posso ancora credere che stia accadendo a me. E ormai ho smesso di cercare
di capire di cosa si tratti. Voglio credere che non sia solo un sogno. E voglio
credere che non mi sveglierò piangendo nel mio letto. Quindi mi ripropongo di
vivere quello che mi aspetta così come capiterà. E’ la mia avventura. Il mio
sogno lucido. Mi sento in una sorta di realtà virtuale. Certo, già che c’ero
potevo sognare di essere direttamente Buffy, se non altro avrei avuto modo di
cambiare qualche dettaglio che Joss ha inserito nello show non incontrando il
mio consenso. Sarebbe stato divertente sognare di essere Buffy. Quante volte ho
desiderato esser lei.”
Mentre scriveva queste parole, si
sentì nuovamente risucchiata in un vortice…lo stesso senso di ‘centrifuga’ che
aveva avuto prima di svegliarsi nel cimitero circondata dagli scoobies.
Se non altro stavolta era rimasta in
piedi. Forse la stanchezza iniziava a farsi sentire. Ma si, era stato solo un
banalissimo capogiro!!! Aprì gli occhi e si trovò davanti ad uno specchio.
L’immagine che vide riflessa le strappò un urlo che allarmò Dawn precipitandola
nella stanza dal quale era partito il grido.
D: Cosa succede?
E: Dawn…non lo so, non capisco
io…io…ero in camera mia, stavo scrivendo poi…oddio
D: Ti senti bene? Questa *E’* la tua
camera. Credo sia meglio se oggi te ne resti a casa.
E: Ma..
D: Niente ma. Hai una faccia che non
mi piace nemmeno un po’. Andrò a scuola da sola, non preoccuparti.
E: Dawn
La richiamò prima che uscisse dalla
porta
D: Si?
E: Dov’è El?
D: El? Buffy ma di cosa stai parlando?
“Oh mio Dio…ma cosa sta succedendo?”
Era nel corpo di Buffy. Ehy un attimo. Non era nel corpo di Buffy…ERA BUFFY!!!
Sentiva i suoi pensieri, aveva i suoi ricordi…Quel sogno si faceva sempre più
strano!!! Quindi nel momento in cui era diventata Buffy, El e il suo ricordo
erano scomparsi. Non esisteva nemmeno nei pensieri di Buffy. Cercava di
trovarsi nei ricordi del corpo che ora possedeva ma…niente. La sua esistenza era
stata cancellata con un colpo di spugna. E ora si trovava con due teste! La
sua, cosciente di quanto successo e di quanto sarebbe accaduto nelle ‘puntate
seguenti’, e quella di Buffy, angustiata da mille preoccupazioni. Se non altro
ora sapeva a che punto della storia era arrivata. Come aveva immaginato Anya e
Xander non si erano ancora non-sposati, i preparativi erano ancora in corso. E
Buffy era ancora lievemente turbata dalla rottura con Spike. Oh cielo, sarebbe
rimasta Buffy così a lungo da poter parlare con lui durante la dolcissima scena
del non-matrimonio dei due scoobies? La scena in cui buffy confessa a Spike
che, sebbene non sia cambiato nulla e fra loro sia sempre improponibile,
vederlo con un’altra le fa male. Adorava quella conversazione, la conosceva a
memoria. E ora l’idea di poterla vivere in prima persona…wow…”Potevo capitare
in Smashed?!?” Pensò maliziosamente sghignazzando fra sé e sé. Sentì uno
sguardo inquisitore pesare su di lei, e fu in quel momento che si rese conto di
essersi abbandonata ai suoi pensieri senza aver ‘liquidato’ la sorella.
E/B: Scusami Dawn…nottataccia. Sarà
meglio che oggi rimanga a casa, hai ragione. Ma tu corri a finirti di
preparare, Xander sarà qui a momenti!
D: Ok…
Rispose poco convinta. La lasciò sola
a studiare attraverso lo specchio quel nuovo corpo. Si sentiva molto Faith in
quel momento. Da una parte la situazione la divertiva “Accipicchia, sono la
cacciatrice!!!” Ma dall’altra si sentiva come una profanatrice. “Sto usando il
suo corpo…sento i suoi pensieri…”
Il clacson dell’auto di Xander la
distrasse dai suoi pensieri. “E Dawn è andata!” Pensò sollevata. Era troppo
confusa per sostenere una conversazione che non insospettisse i membri della
gang!
Buffy doveva aver saltato la cena la sera
prima, perché il suo stomaco iniziò a brontolare ferocemente. Uscì dalla camera
per andare a rimediare qualcosa da metter sotto i denti. Nel corridoio incontrò
Tara e Willow che uscivano di fretta dalla loro camera, quella che poco tempo
prima era la stanza da letto di Joyce…quanto le sarebbe piaciuto arrivare a
sunnyhell mentre c’era ancora lei! La cara, dolce, saggia Joyce…
W: Buongiorno Buf! Te la prendi comoda
oggi eh?
E/B: Buongiorno ragazze. No, oggi
vacanza. Ho avuto una nottata un po’ più movimentata del solito e credo proprio
che me ne resterò a casa.
W: Brava! Un po’ di riposo non può che
farti bene. Ora scusaci, dobbiamo scappare o faremo tardi a lezione!
E/B: Ok, buona giornata!!!
W/T: Grazie, anche a te
Risposero le streghe all’unisono
T: Se vuoi mangiare qualcosa giù in
cucina ci sono le frittelle ancora calde. E cerca di riguardarti, hai una
faccia…
W: Già, non hai un
bell’aspetto…provati la febbre
E/B: Ok, grazie. Lo farò.
La prossima persona che le diceva che
aveva una brutta cera la spediva in orbita per due settimane!!! Cavolo, voleva
vedere loro dopo esser catapultati in un telefilm per poi trovarsi nel corpo
della protagonista!!!
Iniziò a scendere le scale per
dirigersi in cucina quando vide Spike che camminava attaccato al muro stile
“pantera rosa” per schivare i raggi del sole che entravano dalle finestre
spalancate.
E/B: Cosa diavolo stai facendo?
S: Stavo morendo di sete…
E/B: Si, l’espressione “morire di
sete” la trovo particolarmente appropriata visto che stai rischiando di arrivare
al frigo incenerito!!!
Lo oltrepassò e andò a chiudere le
tende.
E/B: Meglio?
S: Si grazie…
Rispose con un sorriso di gratitudine.
“Strano che non sia sorpreso” Pensò fra se, in fondo non era da Buffy compiere
azioni ‘gentili’ nei confronti di Spike.
El/Buffy si diresse verso la cucina
seguita da Spike, che aprì il frigo e ne estrasse una bottiglia
S: Vuoi?
Chiese alla ragazza mostrandole la
bottiglia di succo d’arancia. Lei annuì. Che cosa simpatica. Sembrava una
normalissima coppia che faceva colazione insieme la mattina. Mentre lei
poggiava in tavola le frittelle preparate presumibilmente da Tara, Spike aveva
messo bicchieri e succo d’arancia.
S: Tu invece cosa ci fai qui?
E/B: Beh ho deciso di restarmene a
casa oggi…ho avuto una nottata un bel po’ movimentata
Odiava dovergli mentire, ma El per
loro non esisteva. L’unica cosa che poteva fare era tenere in piedi il gioco.
S: Un bel po’ movimentata a dir
poco!!!
“Bene, a quanto pare Buffy ha davvero
avuto una nottataccia…” Ma allora come mai non riusciva a ricordarsene? Nei
ricordi di Buffy la notte precedente non aveva avuto niente di ‘insolito’.
Vampiri, ronda, niente di particolarmente movimentato. E non riusciva nemmeno a
trovare un ricordo della cacciatrice che motivasse la presenza di Spike in casa
Summers.
E/B: Ma tu…come mai sei qui?
S: Te l’ho detto, avevo sete!
La guardava confuso e un po’
preoccupato…c’era chiaramente qualcosa che non andava! Possibile che non
ricordasse…
E/B: Non intendo qui in cucina
intendo…in casa!
S: Ti ho riaccompagnata a casa dopo la
passeggiata al cimitero, non ricordi?
Strano che Buffy si fosse lasciata
accompagnare…e ancor più strano che avesse permesso a Spike di rimanere! “Mmm
mesà che ho sbagliato puntata!!!” Doveva aver sbagliato la collocazione
temporale nello svolgimento della storia. Eppure per quanto scorresse l’album
‘Buffy’ avanti e indietro nella sua testa, non riusciva a trovare periodi dello
show in cui buffy e spike andavano così d’accordo da permetter loro di tornare
in casa summers insieme dopo la ronda. Decise di approfondire l’argomento. La
incuriosiva non riuscire a trovare nella mente di buffy il ricordo della sera
precendente… “Ok Spike, investighiamo! Vediamo cosa riesci a farmi capire di
ieri notte!”
E/B: Dopo la ronda?
S: La ronda??? Non credo sia il
termine più appropriato, ma se ti piace…chiamala pure ronda!
Cosa c’era di poco appropriato nel
termine ronda? Cosa diamine era successo la notte prima? Doveva cercare di
capire senza che Spike si accorgesse della sua ‘amnesia’ parziale.
E/B: Uhm, che ore erano quando siamo
rientrati?
S: Non saprei…non sono solito portare
orologi. Dovresti saperlo
Disse con aria di sfida mentre
addentava una frittella. Un vampiro mangione…quanto la faceva ridere sta cosa!
Se lo vedeva davanti in quella stessa cucina mentre confessava a Joyce le sue
pene d’amore fra una tazza di cioccolata calda e un biscotto fatto in casa…che
tenerezza!
El/Buffy non era però riuscita a
capire la malizia nella battuta che Spike le aveva appena rivolto…’dovresti saperlo’…Si
sentiva come la nuova arrivata in un gruppo dove tutti ridono per una battuta
legata ad un qualche episodio vissuto dai presenti, mentre lei li guarda con un
sorriso scemo e smarrito dipinto sul volto, cercando di capire di cosa stiano
parlando o almeno cosa ci sia da ridere…finchè non arriva il buon samaritano
che spiega il collegamento mancante!
Non sapeva a cosa alludesse Spike così
cercò di rispondere rimanendo il più possibile sul vago.
E/B: Uh…si…giusto…
S: Però era molto tardi…o molto presto
dipende dai punti di vista!
E/B: Hm…
S: Tu piuttosto non hai dormito per
niente? Dovresti…
E/B: Se stai per dire che ho una
brutta cera ti prego risparmiami…credo che solo le pareti non me lo abbiano
ancora detto!
S: No, volevo solo dire che dopo la
nottata che hai passato dovresti riposarti un po’
“Ancora con questa nottata…dannazione,
perché non riesco a ricordarmene! Devo assolutamente scoprire cosa è successo!”
E/B: Beh, sono rimasta a casa apposta
per recuperare un po’ di energie.
S: Bene!
Disse il vampiro iniziando ad
eliminare i residui della colazione che, fra una cosa e l’altra, avevano
divorato insieme. El/Buffy lavò i bicchieri che Spike asciugò e rimise a posto.
Era così strano vederlo comportarsi così…non era decisamente da lui. Forse
stava solo cercando di far colpo su Buffy. L’unica volta che lo aveva visto
avvicinarsi al lavandino era stato quando aveva chiamato Buffy riccioli d’oro,
appellativo che la ragazza sembrò non gradire molto. Sorrise ripensando a
quella scena…nel corso dello stesso episodio Buffy era corsa a tagliarsi i
capelli. Bastava che il vampiro le dicesse di amare i suoi capelli per portarla
a tagliarseli subito…cos’avrebbe fatto se le avesse detto che amava i suoi
occhi? Li avrebbe cavati dalle orbite? Mah. Certe volte non la capiva.
Sistemata la cucina, Spike si
incamminò verso il seminterrato. Anche per lui era il caso di riposarsi un po’
o non sarebbe stato in forma per affrontare le immancabili puntuali minacce che
avrebbero dovuto affrontare la notte successiva. Si fermò davanti la porta
della cucina, si voltò verso El
S: Grazie per la simpatica colazione,
non è una cosa che mi capita spesso
Disse sorridendo
S: Ora è meglio se tutti e due andiamo
a riposarci un po’.
El/Buffy annuì. Spike riprese a
camminare verso le scale che portavano nella stanza meglio riparata dai raggi
del sole. La stanza in cui avrebbe dormito per tutto il giorno…la stanza alla
quale El avrebbe sicuramente pensato per tutto il tempo! Prima di sparire
inghiottito dalla rampa delle scale, il vampiro le rivolse un ultimo saluto
S: Notte Spikette!!!
[WIP]