Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

 

 

WRITING DREAMS

di LadyDarkne§

 

 

 

 

Era incantata da 5 minuti con la penna a mezz'aria, eppure le sembrava un'eternità. Il foglio sotto il suo naso era impaziente di ricevere il bacio della sua penna, ma la sua mente, a quanto pareva, non aveva intenzione di prender parte alla nascita di quell'idillio. "MA cosa sto facendo? Dovrei prepararmi per gli esami e invece me ne sto imbambolata come una bella statuina ad aspettare l'ispirazione per buttare giù l'ennesima fanfiction che nessuno oltre me leggerà mai!!!"

Era troppo insicura per esporsi al giudizio degli altri..lo era sempre stata. Senza contare che si sentiva una pazza a dire ad amici e parenti che scriveva fanfiction su un telefilm!!! Ma allora perchè continuare a farlo? Aveva sempre amato scrivere, e la scelta del soggetto era probabilmente dettata dalla profonda assenza di scosse e di forti emozioni in quel periodo della sua vita. Da un pò di tempo a quella parte, c'era ben poco in grado di farla sognare, e quel mondo così artificialmente assurdo era perfetto per tagliare i ponti con la realtà e trascinarla verso i confini della follia!

Eppure quando scriveva si sentiva bene, soprattutto quando scriveva di lui. E questo, più di tutto il resto, la faceva sentire davvero una perfetta cretina "Per la miseria, è solo un personaggio! Non puoi fissarti con un personaggio inesistente...non potrai mai trovare una persona reale come lui, non potrebbe mai reggere il confronto con la tua maledetta fantasia!!!" Se lo ripeteva ossessivamente ogni volta che le capitava di pensarlo, o sognarlo, o scrivere di lui..e la cosa accadeva meno raramente di quanto avrebbe voluto. Aveva preso a ciondolare per casa come una pazza, con la musica a palla, come faceva sempre quando cercava di accendere quella scintilla. Ok, il modo migliore per far accendere quella fiamma era iniziare a stronfinare i legnetti. Si sedette davanti al pc e cercò di lasciare che fossero le note che winamp le lanciava addosso a scrivere per lei, e così fu. Era sempre così. Sentiva qualcosa dentro, non sapeva cosa fosse, ma era come un avviso di chiamata "Fra poco ti sommergerò come un fiume in piena quindi mettiti comoda e preparati a scrivere!" Iniziò a scrivere senza sapere dove sarebbe andata a parare. Le sue storie si facevano da sè, sotto il suo sguardo spesso confuso. Non esisteva un inizio nè una fine. Scriveva e basta. E quel giorno sembrava davvero che le sua dita vivessero di vita propria. Picchiettavano delicatamente sui tasti ad una velocità che non credeva di aver mai raggiunto digitando. Ma non era tanto la velocità di digitazione a spaventarla, quanto la velocità con la quale si creavano nella sua mente i pensieri che le sue dita inviavano a quel piccolo schermo.

Continuava a scrivere..era inarrestabile. All'improvviso si bloccò. "Ma che cavolo..." e un fastidioso trillo attirò la sua attenzione "Maledizione! Devo ricordarmi di toglier i segnali acustici dei messenger!" Quel povero computer era una specie di rifugio per tutti i programmi di messaggeria istantanea esistenti in rete, ma non ce n'era nessuno sul quale risultasse disponibile. Era sempre invisibile o 'indaffarata'. Che si fosse dimenticata di mettersi invisibile? No, era tutto a posto..e i segnali acustici erano tutti disattivati. "Ma...quel trillo?.." C'era qualcosa di strano. Decise di leggere il messaggio evaso dalle sue attente mura anti-rottura, quella cosa la incuriosiva troppo. Non aveva mai creduto nel caso e se quel messaggio era sfuggito al suo controllo è perchè *doveva* leggerlo.

"Ferisce più la penna della spada...e cosa accade con una penna a forma di spada?" Il messaggio terminava con uno smile sorridente. "Mamma che soggetti che circolano per la rete" Pensò fra se e sè. Ma in fondo si divertiva quando incontrava tipi strani. Le era sempre piaciuta la gente 'fuori dal comune' e se si dimostrava qualche imbecille perverso..beh se non altro aveva la scusa per cacciare fuori un pò di quell'acidità che nella vita non riusciva a scagliare contro chi avrebbe voluto. Rispose al messaggio "..che se la impugni al contrario firmi col sangue, suppongo!!!" ma quando fece per inviare si aprì un messaggio di notifica che la informava dell'inesistenza dell'utente al quale voleva inviare il messaggio

"Ma che sei scemo? Come fa a non esistere se non ho fatto altro che rispondere ad un messaggio che LUI mi ha mandato? Hhhh stupido computer...dovrò iniziare a spegnerti almeno di notte...non ti fa bene lavorare 24 ore su 24 a quanto pare!!!"

Tornò al suo pad..eppure quella cosa l'aveva stranita "Ma tu guarda, pure il pc neuropatico..non basta la padrona stressata!!! Dopo riprovo a cercare il tipo...come si chiamava?" Si accorse solo in quel momento di non aver letto nomi nello spazio del destinatario..era vuoto? Forse l'aveva inviato da internet e non con il messenger? No, sarebbe stato diverso..."Ma che caspita...Bah!" Non aveva voglia di sguinzagliare la sua fervida immaginazione solo per colpa di una disfunzione informatica. Allungò una mano verso il suo pacchetto di sigarette e dopo averne estratta ed accesa una, lo rimese a posto senza mai staccare gli occhi dal monitor, ma il rumore di qualcosa che cadeva in terra la costrinse a distogliere lo sguardo. Non c'era nulla in terra. "Sarà caduto qualcosa al piano di sopra" pensò..ma stava per tornare a guardare lo schermo quando notò con la coda dell'occhio un luccichio proveniente la sotto il mobiletto della tv. Il sole lo stava colpendo in pieno e riluceva come una lastra d'argento. Si chinò a raccoglierlo e si accorse che si trattava proprio di una lama d'argento. Un tagliacarte, una piccola spada in miniatura. Chissà da dove saltava fuori. Suo nonno aveva sempre adorato spade, pugnali, ne aveva due stupende appese su una parete del salone. Lei stessa usava una sua spada in miniatura come tagliacarte. Aveva sempre apprezzato i gusti particolari di suo nonno, ed aveva sempre adorato lui. Cielo quanto le mancava. Quella casa non era più la stessa senza lui. Erano ormai due anni che si era trasferita in casa di sua nonna per motivi di studio, eppure quella casa in cui era praticamente cresciuta, le sembrava così diversa..vuota. Ricordava quando giocava con quello che sarebbe divenuto il suo tagliacarte fingendosi una piccola Lady Oscar dopo che suo nonno le aveva accuratamente acconciato i lunghi capelli biondi in una morbida treccia, legata in fondo da un nastro di velluto nero. E quanto le piaceva giocare con le sue cianfrusaglie accumulate da tutta la vita, o osservarlo lavorare con tanta minuziosa precisione. Un artista instancabile. Una cosa ereditaria forse. Entrambe i suoi figli possedevano quella stessa caratteristica, e a quanto pareva l'aveva trasmessa anche a lei. Adorava i suoi modellini, le sue creazioni, le sue piccole collezioni...ma era certa di non aver mai visto quello strano tagliacarte. Poi quella ormai era la sua stanza. Da dove saltava fuori? Iniziò a studiarlo accuratamente. Sembrava più antico degli altri, eppure...era così splendente, così..abbagliante! Sulla piccola lama, subito prima dell'impugnatura sembrava esserci scritto qualcosa..come un'incisione. Ma era troppo piccola, illeggibile ad occhio nudo. Corse a frugare nel cassetto degli attrezzi del nonno e ne estrasse una vecchia gigante lente d'ingrandimento, compagna inseparabile di mille costruzioni composte per lo più da pezzi minuscoli. Con tutto l'effetto della lente la scritta appariva piccolissima, ma se non altro era comprensibile. Lesse a voce alta "ferisce più la penna della spada.." a quelle parole l'estremità della lama produsse un suono secco e lasciò fuoriuscire la punta di una penna. La ragazza saltò in piedi facendo cadere la sedia sulla quale si trovava e scagliando istintivamente il tagliacarte lontano da lei.

Rimase per qualche istante inebetita a fissare la penna-spada in terra. "e cosa accade con una penna a forma di spada? Che si vivono 5 minuti di panico, ecco cosa!!!" Era sconvolta. "Cosa...cosa significa...cosa è successo? Cosa STA succedendo???" Lo urlò quasi sperando che qualcuno sciogliesse quel dubbio inquietante. Lentamente alzò la sedia da terra e si incamminò verso il presunto tagliacarte. Aveva paura a prenderlo in mano, temeva potesse accadere qualcos'altro di assurdo, così prese il bastone di una tenda caduta la sera prima e cercò di muoverlo con la punta. Sembrava si stesse accertando della morte di un animale pericoloso che aveva cercato di ucciderla. Ma la spada ovviamente non 'reagì'. Si fece coraggio e la prese in mano. Per fortuna non accadde niente di strano. "Uff, ma cosa pensavi che ti avrebbe morso una mano? Beh non si sa mai..in fin dei conti si è aperta così senza che io facessi niente..che sia quella frase?" Decise che avrebbe capito cosa diamine era accaduto..o almeno ci avrebbe provato. Tornò a sedersi alla scrivania e riprese ad esaminare lo strano oggetto con la lente. Sull'altro lato della spada c'era un'altra scritta, sempre minuscola, ma questa seconda diceva "La spada ferisce meno di una penna" E la penna nel sentire quelle parole, ritrasse la punta della penna esattamente come era accaduto prima, con un rumore secco, come quello di un martello che batte su un'incudine. Rimase di nuovo inebetita ad osservare lo strano fenomeno che si stava verificando sotto i suoi occhi allibiti. Ok...una spada-penna con comando vocale. Com'è possibile? Tentò nuovamente "Ferisce più la penna della spada" Et voilà..penna! "La spada ferisce meno di una penna" Spada di nuovo. La situazione era decisamente inquietante ma...per la miseria, ci stava prendendo gusto!!! Insomma si era o no sempre lamentata del grigiume della sua vita? Ora finalmente stava vivendo un'esperienza assurda si, ma se non altro diversa. Spaventosa per alcuni aspetti ed eccitante per altri.

 

***2***

 

 

“E se provassi a scriverci? Chissà se ancora funziona…” Tirò fuori un vecchio quaderno da un cassetto. “Ferisce più la penna della spada” La punta scattò fuori regolarmente. Iniziò muoverla circolarmente sul foglio ma sembrava non esserci inchiostro. “Certo scema che pretendevi?” Però le dispiaceva. E non aveva la più pallida idea di come avrebbe potuto fare per ‘ricaricarla’. Insomma, non era una stilo. Non sembrava essere una biro. Era tutto così pazzesco. Teneva ancora la penna in mano quando iniziò a pensare al suo telefilm preferito. Le sembrava proprio di esser finita in un’assurda puntata di quello show! Uno strano oggetto che sembra posseduto, stregato, maledetto, chissà. Ma certo, se così fosse dovrebbe avere un qualche ‘potere’ oltre ad aprirsi e chiudersi a comando. “Oddio ma cosa sto pensando!!! Ci mancano solo le penne magiche ora…ti fa male quel telefilm. E’ proprio giunto il momento di darci un taglio” Ma subito dopo averlo pensato, iniziarono a venirle in mente tutte le risate, le lacrime, ed i sogni che le aveva regalato quel programma, e non poteva pensare di smettere di guardarlo. In fondo cosa c’era di male nel sognare un po’? I suoi pensieri rapirono la sua attenzione e iniziò a fluttuare fra i toni spesso cupi di quei paesaggi, fra i demoni, le magie, le maledizioni e vedeva i personaggi, vedeva la sua adorata-detestabile eroina, la fragile potentissima strega, l’ex demonessa che riusciva nella sua ingenuità a dire sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato..quante risate le aveva strappato quel personaggio…

Alla fine, dulcis in fundo, vide lui. Non aveva mai capito cosa l’avesse tanto colpita di quel personaggio, fin dalla sua prima apparizione nella serie. Forse il sarcasmo, una dote che apprezzava particolarmente nelle persone…Poi quell’angelo intrappolato in un demone…una sintesi degli opposti…eh si ce n’erano di motivi per amare quel personaggio. Riusciva a vederli uno per uno, le giravano intorno, le sembrava di trovarsi nella centrifuga di una lavatrice, e al di là del vetro loro che, come li aveva visti fare molte altre volte, si stringevano insieme presumibilmente davanti ad un nuovo possibile problema.

Quella sensazione di esser centrifugata da una lavatrice iniziava a procurarle fastidio, così spalancò gli occhi all’improvviso e vide i suoi pensieri allontanarsi di scatto spaventati. In quel momento si rese conto di trovarsi in terra. Lo stordimento doveva averle fatto perdere l’equilibrio. Si doveva esser caduta, altrimenti come spiegarsi l’indolenzimento che aveva per tutto il corpo?

Fece per alzarsi quando sentì alle sue spalle qualcuno dire

Voce: Si sta svegliando!...

Era la voce di un ragazzo. Una voce familiare. Annunciò il suo risveglio con un misto di sollievo e preoccupazione nella voce. Si sollevò a sedere ma un dannato lampione, che sembrava aver deciso di spararle tutta la sua luce negli occhi, non le permetteva di vedere altro che sei sagome in piedi davanti a lei. Lo stesso ragazzo di prima disse piano

Ragazzo: Credete che ci sia da preoccuparsi?

Diavolo quanto era familiare quella voce…Alla sua domanda rispose la voce di una giovane ragazza, anche questa molto familiare

Ragazza 1: Io non penso, insomma non sembra pericolosa…ma è anche vero che qui non sempre quello che sembra è…quello che sembra!!!

Si aggiunse la voce di una seconda ragazza, ancora più familiare delle altre due

Ragazza 2: No, nemmeno io penso sia pericolosa…ma per sicurezza voi state indietro

Detto questo si avvicinò alla spaesata ragazza e si accucciò davanti a lei per farsi vedere, o forse per osservarla da vicino. La ragazza in terra, sfuggita alla fastidiosa luce del lampione, riuscì a vedere il volto della coraggiosa sagoma che si era chinata davanti a lei, saltò in piedi noncurante dei dolori che le riempivano il corpo. La guardò con aria sconvolta e puntando un dito tremante verso di lei esclamò esterrefatta

Ragazza: Non…non è…non è possibile…Tu…tu…tu…

Ragazzo: E’ occupato?

Cercò di sdrammatizzare il ragazzo di prima

Ragazza 2: Shhh

Lo zittì la ragazza coraggiosa che era saltata in piedi insieme alla sconosciuta della quale non sapeva ancora se aver timore o…’compassione’. Aveva fatto un passo indietro ma era sempre ferma in piedi di fronte alla stralunata balbuziente.

Ragazza: No, non può essere…dev’essere un sogno…un incubo…cosa diavolo sta succedendo? Cosa ci faccio qui? Devo aver davvero esagerato stavolta…ma a fare cosa? E poi non ricordo di essermi addormentata!!!...

Era chiaramente sconvolta. Non poteva essere un pericolo pensò la soccorritrice, doveva esserle accaduto qualcosa di terribile…probabilmente qualcosa di cui si sarebbe potuta occupare con i suoi amici

Ragazza 2: Ok, non so cosa ti sia accaduto, ma è chiaro che sei sconvolta. Cerca di calmarti e dirci cosa ti è accaduto. Potremmo aiutarti!

La ragazza sempre più smarrita stava osservando la giovane donna che cercava di calmarla, di aiutarla, ma il suo sguardo era assente…si voltò come ipnotizzata per cercare la conferma dei suoi sospetti e guardando le altre sagome che erano rimaste in piedi prudentemente lontana da lei, poté riconoscerle, finalmente libera dalla cecità che il lampione le aveva imposto fino a pochi attimi prima. I suoi dubbi erano confermati.

Ragazza: Oh diavolo! Non è possibile…tutto questo non ha senso…

Provò a darsi un violento pizzico su un braccio e…

Ragazza: Accidenti che maleee!!!

Gli altri la guardavano sempre più intimoriti…ma c’era qualcosa di buffo in quella situazione, se anche quella ragazza fosse stata pericolosa, non riuscivano ad essere completamente spaventati…

Ragazza: Ok. Non sto sognando.

Continuò parlando da sola…sembrava davvero spaesata. Stava chiaramente cercando di fare il punto della situazione.

Ragazza: E allora come caspita è possibile tutto questo?

Ragazza 2: Ascolta, prova a dirci cosa ti è accaduto. Cercheremo di aiutarti, perché sinceramente tutto mi sembri fuorché un pericolo…Tanto per cominciare, quando sei saltata in piedi ed hai iniziato a balbettare puntando il dito contro di me, cosa stavi per dire prima di esser interrotta?

Ragazza: Ecco io…tu…cioè…

Si interruppe bruscamente quando sentì un fruscio alle sue spalle. Si voltò verso il cespuglio dal quale era provenuto il suono che l’aveva distratta e ne uscì una figura alta, slanciata…un uomo vestito di nero…sapeva chi fosse, non aveva bisogno di vederlo. Lo stupore si condì di gioia

Ragazza: SPIKE?!?!

Il ragazzo si avvicinò alla giovane che aveva appena urlato felice il suo nome

S: Ci conosciamo?

Chiese inclinando la testa interrogativamente e aggrottanto le sopracciglia come gli aveva visto fare milioni di volte in tv e, ovviamente, nei suoi sogni…

Ragazza: Non proprio…o meglio, io conosco te…so praticamente tutto di te…

“Ecco brava scema, e ora questo come glielo spieghi??? Uff”

S: Tu mi conosci?

Ragazza: Si vedi…accidenti, è una storia così lunga. Non so da dove iniziare…

S: Sembri stanca.

Ragazza: No, non sono stanca. Sono esausta, stremata, a pezzi…

S: Ok, afferrato il messaggio.

Ragazza 2: Forse sarebbe il caso di portarla a casa, che ne pensate ragazzi? Ok, siamo tutti d’accordo. Tu vieni con noi!

Ragazza: Grazie Buffy! Grazie davvero!

B: Ehy un attimo…conosci anche me?

Ragazza: Beh…in effetti conosco tutti voi!

W: Sei una specie di strega o qualcosa del genere?

Ragazza: No Will, niente stregoneria…o forse si? Oddio a questo punto non so più niente

B: Beh questo cambia le cose!

Esclamò buffy guardandola grave…la ragazza deglutì rumorosamente, sapeva quanto fosse sconsigliabile far arrabbiare la cacciatrice…

Ragazza: ???

B: Hai detto di conoscerci…di sapere tutto di noi…quindi capirai che non posso lasciar cadere la cosa così? E mi dispiace ma credo proprio che il minimo sia

La ragazza strizzò gli occhi come se il lampione fosse tornato a colpirla, ma in effetti era timore quello che si andava dipingendo sul suo viso…

B: che tu ci dica il tuo nome!

Esclamò in fine Buffy con un sorrisino di scherno dovuto probabilmente all’angoscia che aveva letto sul viso terrorizzato della giovane smarrita

Ragazza: Oddio credevo davvero che mi avresti impalettata!!!

B: Oh cielo…mi conosci come una così spietata?

Ragazza: No, ma so quanto tu sia prudente e diffidente verso le novità…specialmente quando non si sa chi siano o da dove vengano e sanno tutto di voi…

B: Beh allora dovresti anche sapere che metto sentimenti, emozioni e sensazioni al primo posto, sono piuttosto impulsiva…e in questo caso le mie sensazioni non stanno suonando la sirena dell’”allarme pericolo”

Questo la rasserenava molto. Per diana aveva la fiducia della cacciatrice…o meglio non aveva la sua sfiducia, non era decisamente da tutti!!!

B: Allora ce lo dici il tuo nome?

Ragazza: Oh scusa, hai ragione. Mi chiamo Eleonora.

B: Beh El…benvenuta all’inferno!

La prese sotto braccio e si incamminarono verso casa seguite dal resto della squadra che si manteneva prudentemente a debita distanza…non si poteva mai sapere.

 

 

 

***3***

 

“Perbacco!!!” Pensò appena entrata in casa Summers…la casa in tv sembrava decisamente più piccola. Oddio non che prestasse poi troppa attenzione alla casa, ma se la ricordava un po’ meno...un po’ meno…enorme, ecco! Non poteva ancora crederci…era in una puntata di Buffy…si ma quale? A che punto della storia si trovava? Ma c’era una storia? O forse era in una realtà parallela. Magari in questa o in qualche altra realtà la sua vita è un telefilm, e non quella di Buffy e del resto della gang…

Era ancora stordita ed indolenzita…”Poveri jeans nuovi!” pensò guardando il lungo squarcio sulla coscia destra. Eppure non era ferita…come diamine si era fatta quel taglio sui pantaloni? Mah…

Buffy notò lo sguardo pensieroso perso sullo strappo nei pantaloni

B: Non preoccuparti, io e te dovremmo portare la stessa taglia

E: Cosa? Ah no scusa, non ero preoccupata per lo strappo, in fondo è andato di moda per un sacco di anni lo stile ‘lacerato’…solo non riesco a ricordare o a capire come posso essermelo fatto, non ho nemmeno un graffio!

Iniziò a toccarsi le gambe per controllare se, indolenzimento a parte, fosse ferita…ma niente!

E: Strano…

B: Già…beh ora però credo sia il caso di andare a dormire. Vieni con me ti preparo il letto nella stanza degli ospiti e ti do un pigiama.

E: Ti ringrazio

Disse la ragazza sorridendo timidamente. Si sentiva sempre in imbarazzo quando dormiva in casa di estranei…e anche se conosceva la vita dei suoi ospiti meglio di loro stessi, rimanevano di fatto degli estranei, e si sentiva un po’ spaesata.

Buffy le preparò il letto e le consegnò una camicia da notte con dei simpatici coniglietti “Speriamo di non incontrare Anya con questa in dosso” pensò ridacchiando fra se. Appena Buffy fu uscita indossò il pigiama che sarebbe stato in grado di traumatizzare le notti dell’ex demone più deliziosamente svampito che avesse mai visto sul piccolo schermo.

Mentre piegava accuratamente i suoi vestiti per riporli su una poltrona accanto al grande e apparentemente comodo letto, ripensava alla serata appena trascorsa…probabilmente si sarebbe risvegliata nel suo letto la mattina seguente, ma in fondo sogno o non sogno non voleva perdersi un solo istante. E si scoprì a rimpiangere la velocità con la quale si erano svolti gli eventi. Non aveva avuto nemmeno modo di parlare con quegli squinternati personaggi. Ed era a malapena riuscita a scambiare un paio di parole confuse con il tormento dei suo sogni…Per poco non le prendeva un colpo quando se l’era trovato davanti. Santo cielo, era proprio come lo aveva sempre visto, immaginato e sognato… “Hhhhh perché non sei reale dannazione?” I suoi pensieri furono interrotti dallo strappo sui suoi jeans. Iniziò ad esaminarlo attentamente e partiva dalla tasca…sembrava quasi che qualcosa avesse lacerato la tasca dall’interno e poi avesse strappato i jeans uscendo. Come quando un pezzo di vetro lacera la busta dell’immondizia…

E: Oddio…la spada!!!!!

Possibile che fosse colpa di quel bizzarro oggetto se ora si trovava con una camicia da notte di Buffy nella camera degli ospiti di casa Summers??? “Maddai è pazzesco…e dimmi cosa non lo è di tutta questa situazione” Doveva averlo perso durante…durante…il viaggio, se così si poteva chiamare. O forse all’atterraggio…ammesso e non concesso che fosse ‘atterrata’, ma considerando i dolori che aveva sparsi per il corpo non era così assurdo supporre un atterraggio un po’ brusco…E poi in fin dei conti l’ultima cosa che ricordava era che stava giocando con quel ‘coso’ e poi ha iniziato a pensare a buffy e company e si era trovata lì. Non capiva cosa stava accadendo, non sapeva cosa fare, non sapeva niente di niente…ma aveva una strana sensazione, come se qualcosa dentro le stesse consigliando di tornare a cercare quel tagliacarte prima che lo trovasse qualcuno. Si, doveva trovarlo subito! Avrebbe dovuto chiamare Buffy. Ma era troppo complicato spiegarle tutta la faccenda. L’avrebbe certamente presa per pazza se le avesse detto che doveva tornare indietro a cercare un tagliacarte presumibilmente scivolato via dalle sue tasche non si sa bene quando! E poi in fondo non desiderava altro che assaggiare quel mondo che tanto l’aveva aiutata ad evadere dalla sua noiosa routine, anche se solo per una o due ore!!!

Si rivestì frettolosamente e attenta a non fare rumore, uscì dalla porta della cucina, quella stessa porta dove più volte aveva visto uno Spike fumante entrare avvolto in una coperta.

Si trovò in strada…

“Ora…da che parte per il cimitero? Ci fan vedere i luoghi in tv, non le strade che li collegano, accidenti!” Radunò tutte le briciole di senso d’orientamento che poteva trovare in sé e cercò di ricostruire il percorso fatto all’andata. Iniziò a camminare nella notte. Dio che bello essere lì. Era terrorizzata ma non avrebbe scambiato quei momenti con niente al mondo!

Fu completamente risucchiata dall’oscurità, solo il pallore della luna e lo splendore dei mille occhi del cielo ad illuminarle la strada. Una serata semplicemente magica, l’aria era limpida e frizzante, non c’era un’anima, una quiete irreale…e questo la agitò un po’, in fin dei conti si trovava proprio sulla bocca dell’inferno, non sapeva quanto potesse esser un bene non trovare un’anima in giro. Senza contare che non era affatto sicura di riuscire a tornare indietro una volta trovato…ehy, un attimo, chi le dava la certezza che avrebbe trovato il tagliacarte? “Oh santo Dio, ma che razza di idea mi è venuta? Sono una pazza! Uscire di notte da sola a SunnyDale…insomma un luogo ribattezzato da un vampiro come SunnyHell, a prescindere dai motivi, non dev’essere uno dei luoghi più consoni ad una passeggiata notturna! Dio che stupidata ho fatto!!!” Ma a quel punto non poteva tornare indietro a mani vuote. Sentiva che doveva trovare quel maledetto aggeggio il prima possibile.

Era un bel po’ che camminava, e di cimiteri ancora nemmeno l’ombra. Iniziava a sentirsi stanca e spaventata. Il cielo si stava annuvolando e non aveva nemmeno più la luna e le stelle a farle luce e compagnia…Continuava a maledirsi per la grandiosa idea quando sentì dei rumori alle sue spalle. Non ebbe coraggio di voltarsi, così affrettò il passo. I rumori alle sue spalle si fecero più nitidi, poteva chiaramente riconoscervi dei passi. E tanto più lei affrettava la sua andatura, tanto più il rumore di passi la seguiva. Ecco, ora era davvero terrorizzata. Iniziò a correre senza nemmeno sapere dove stesse andando. Pensò di bussare a qualche casa, ma chi avrebbe lasciato entrare una pazza che vagava da sola per le buie strade di SunnyDale? Sebbene facessero finta di non sapere, tutti conoscevano gli strani fatti che si verificavano in quella cittadina con scadenza quasi quotidiana! “Vigliacchi” pensò con rabbia! Continuava a correre e continuava a sentire dei passi che le correvano dietro. L’inseguitore accellerò ulteriormente la sua andatura. Era sempre più vicino, e lei era troppo stanca e dolorante per dargli filo da torcere…non sapeva cosa fare. Chiuse gli occhi e con uno sforzo cercò di correre più velocemente, ma non vedendo la radice di una albero che aveva deciso di non soffocare sotto l’asfalto, cadde violentemente in terra. Stava per voltarsi ma aveva troppa paura di scoprire chi, dopo averla seguita a lungo, era fermo in piedi dietro di lei. Non fece in tempo ad alzarsi che si sentì afferrare per le spalle. Era pietrificata, non riusciva ad aprire gli occhi…insomma in tv i mostri possono anche sembrar buffi o ridicoli ma…trovarseli davanti…

L’inseguitore ora la stava voltando verso di lui. La ragazza con fece in tempo a pensare a null’altro che sferrare una ginocchiata ben piazzata in quello che, sperava, fosse un punto debole anche per i demoni.

Il demone ruggì e mollò la presa per piegarsi in due dal dolore. Soddisfatta per il risultato ottenuto, stava per riprendere a correre quando

S: El ma che diavolo…

E: SPIKE?!?! Oh mio dio…mi dispiace…ma perché cavolo mi stavi seguendo???

Uno Spike ancora dolorante rispose alla legittima domanda

S: Secondo te? Arriva una ragazza apparentemente carina e simpatica che dice di sapere tutto di noi, e in effetti conosce i nostri nomi. La cacciatrice la porta a casa e dopo averle augurato buonanotte la ragazza sgattaiola fuori dalla porta della cucina…sola…nella notte…senza dire niente a nessuno

E: Wow, vedo che non hai perso il vizio!

S: Quale vizio?

E: Quello di spiare Buffy!

Se non avesse saputo che era impossibile…avrebbe giurato di averlo visto arrossire di botto

S: Non la spio. Io veglio su di lei. E’ diverso

E: Certo…

Rispose con una puntina di sarcasmo che non stizzì il vampiro, ma anzi gli strappò un sorrisino complice.

S: Insomma si può sapere dove stavi andando?

E: Al cimitero, dove mi avete trovata, anche se non ho la minima idea di dove si trovi!

S: L’hai superato da un pezzo tesoro! Vieni, ti ci accompagno io. Così nel frattempo mi racconti la tua storia, che ne dici?

E: Vedo che anche questo di vizio non ti è passato…

S: ?

E: Favori dietro compenso

Rispose ridacchiando. Spike non si offese ma sorrise con lei della provocazione.

“Non posso crederci…sto passeggiando con Spike per le strade buie di SunnyHell…Dio ti prego, se è un sogno non svegliarmi finchè…non svegliarmi troppo presto!!!”

 

 

 

***4***

 

Erano finalmente arrivati al cimitero. Doveva esserci passata davanti mentre scappava da Spike. Durante il tragitto gli aveva raccontato la sua storia. O almeno quello che riteneva importante per cercare di spiegare la sua presenza lì.

S: E così nel tuo mondo Buffy the Vampire Stayer è un telefilm. Ma è famoso almeno?

Mi chiese sghignazzando divertito. “Meno male, avevo paura che la cosa potesse sconvolgerlo”

E: Ma scherzi? E’ famosissimo!

S: Eheh chissà quando lo saprà Buffy

Ecco, di Buffy temeva la reazione a quella scoperta. L’avrebbe presa bene come Spike?

E: Speriamo non la sconvolga

S: Perché dovrebbe sconvolgerla?

E: Beh, se mi piovesse dal cielo una persona venuta da una dimensione nella quale la mia vita è un telefilm probabilmente rimarrei scioccata…ma è anche vero che stiamo parlando di una cacciatrice di vampiri che ha fra i suoi cari una chiave, due streghe, una ex demone e un vampiro con un chip

Non sapeva a che punto era della storia, non avrebbe potuto dire ‘con l’anima’, temeva che spike potesse pensare si riferisse ad Angel, e non voleva assolutamente fargli male…non più di quanto avesse già fatto almeno! Voleva nascondersi solo una pietra per la ginocchiata che gli aveva dato…povero angelo, sempre botte ci prendi!!!

S: Staremo a vedere…Ma dimmi un po’…il mio ‘personaggio’?

E: Vuoi sapere se piace?

Chiese divertita dall’espressione maliziosa del vampiro che in quel momento doveva sentirsi una specie di stella del cinema.

S: aHa

E: Beh, ha un discreto seguito…Si piace, non c’è che dire. E c’è anche un nome con il quale si chiamano le fans di Spike

S: E cioè?

Non lo aveva mai visto così divertito…stava sorridendo…Dio stava sorridendo! Era un vero spettacolo vederlo sorridere compiaciuto, ed era così dannatamente raro…

E: Spikettes!

S: Spikettes? Davvero? Oh mio Dio…portami nella tua realtà ti prego

Disse scoppiando a ridere! La sua risata era contagiosa. Forse anche perché non ricordava di averlo mai visto ridere così di gusto! Ridevano come due pazzi in un buio cimitero deserto. E presa dall’euforia della situazione, senza pensare aggiunse

E: E ti dirò di più…sono una Spikette anche io…o forse dovrei dire ero? Mmm…

S: Sei una…davvero?

Eccolo lì quel malizioso sguardo di sfida che la appiccicava alla tv per ore intere a sognare su quello strampalato mostro umano!!!

E: Già…ma questo forse non avrei dovuto dirlo…tornando al discorso, anche l’attore che interpreta il tuo “personaggio” sta raggiungendo un livello di notorietà non indifferente. Chiaramente come attore e da un po’ di tempo a questa parte anche come cantante.

S: Musicista?

E: Suona in una band rock

S: Nome?

E: Ghost of the Robot

S:...pertinente, non c’è che dire!

Sorrise nuovamente divertito.

S: A questo punto credo sia il caso di darci una mossa e cercare quello per cui siam venuti fin qui. Se n’è andata buona parte della nottata.

E: Accipicchia è così tardi? Com’è passato tutto questo tempo?

S: Beh fra salvare una spikette…

El arrossì divertita nel sentirsi chiamare così

S: …inseguirla correndo per mezza sunnyhell, prendermi una ginocchiata dove non batte…ehm…la luna, farmi raccontare la sua storia e perdermi in lontani sogni di gloria su una realtà parallela dove sono una specie di star. Credo di aver fatto un riassunto abbastanza completo su come sia trascorso così tanto tempo

Disse facendo l’occhiolino a quella strana ragazza che non solo lo incuriosiva come solo Buffy era riuscita a fare, ma in più lo divertiva. Ritrovava in lei quella vena di simpatica pazzia che tanto gli piaceva in Dru. El dal canto suo era completamente persa. In estati. Lo aveva fatto ridere. Sembrava una bambina che si attaccava alle cose più sciocche ma…diamine quell’uomo era il suo sogno ricorrente. Già sentirsi chiamare da lui Spikette conferiva a quella parola che non aveva mai trovato particolarmente gradevole, un fascino spettacolare…no no, quale fascino, AMAVA quella parola. Anche perché conosceva la tendenza di Spike a fissarsi sui nomignoli e qualcosa le diceva che lo avrebbe sentito chiamarla di nuovo in quel modo…e l’idea le piaceva da matti. In fondo era vero. Lei era la sua Spikette!

 

 

 

***5***

 

Iniziarono a cercare fra le lapidi, dove Spike confermò che la piccola El era stata trovata poche ore prima.

S: Cosa stiamo cercando esattamente?

E: E’ un tagliacarte a forma di piccola spada. Argentato. Semplice.

Guardarono fra i cespugli, tastarono tutto il terreno circostante ma niente. Finché, come era già accaduto, un raggio di luna, che nel frattempo era riuscita a liberarsi delle fastidiose nuvole che cercavano di oscurarla, fece scintillare un oggetto in lontananza. El andò verso il punto in cui aveva percepito il bagliore ed eccolo lì. Incastrato fra il marmo di una lapide e il vetro del vaso di fiori ormai secchi che troppo tempo fa era stato posto in onore dell’ospite di quel giaciglio eterno.

E: Trovato!

Esclamò felice. Spike la raggiunse e senza che le chiedesse nulla avvertita la profonda curiosità del vampiro, gli mostrò come aveva ‘trasformato’ con il solo ausilio della sua voce quella piccola spada in una penna e viceversa.

S: Wow! Credo che la nostra Will troverà questo giocattolino molto interessante!

E: Si, lo credo anche io!!!

S: E credo anche che se non ti riporto subito a casa domani ad assistere alla tua ‘confessione’ con la gang ci sarà un mucchietto di cenere!

El ricambiò distrattamente il sorriso. Stava ricordando quella divertentissima puntata della quarta seria, Something Blue, quando per un incantesimo di Will Spike e Buffy bisticciavano per l’organizzazione dell’utopico matrimonio che la cacciatrice voleva celebrare di giorno. Spike le aveva detto che se l’avessero fatto lei avrebbe registrato i loro nomi come il signor e la signora mucchietto di cenere…quanto le piaceva il modo in cui Spike diceva “Mr and Mrs Big-Pile-of-Dust”…che buffo personaggio…lo adorava!!!

E: Non preoccuparti per me, vai pure o rischi di non fare in tempo a tornare nella tua cripta prima che sorga il sole.

S: Tu devi aver voglia di scherzare

Era tornato serio. Lo Spike di sempre…le dispiaceva aver smorzato quel sorriso radioso, ma tutto voleva fuorché trasformare il suo idolo in un ‘Big-Pile-of-Dust’!!! Spike doveva aver notato quando El fosse mortificata per averlo…contrariato forse…Era stato un po’ secco, così

S: Ascolta, non ti faccio andare proprio da nessuna parte di notte da sola. Se dovessi capire di non fare in tempo a tornare nella mia cripta prima del sorgere del sole vorrà dire che rimarrò a casa di Buffy. Non dimenticare che ha un seminterrato ben protetto dai raggi del sole lì!

E: Giusto, non ci pensavo.

S: Ok perfetto. Allora cosa ne dice di incamminarci signorina Spikette

E: Ti diverte proprio sta cosa eh?

Era bello esser tornati a sorridere insieme…

S: Non sai quanto…non capita tutti i giorni di incontrare una fan

E: E non capita tutti i giorni di incontrare un ‘idolo’

La guardò con riconoscenza. Non era abituato a piacere a qualcuno. L’idea di avere dei sostenitori, anche se in un’altra dimensione, lo faceva sentire dannatamente leggero!

Fra una battutina e una risata complice arrivarono nuovamente a casa Summers

E: Possiamo non dire niente a Buffy di stanotte?

S: Di cosa hai paura?

E: Non vorrei che si arrabbiasse con me per esser uscita da sola di notte…e per non averla nemmeno avvisata.

B: Troppo tardi per questo

Esclamò una voce piuttosto alterata alle sue spalle, ora capiva le strane espressioni con le quali evidentemente Spike stava cercando di comunicarle la presenza della Cacciatrice dietro di lei.

B: E’ il momento delle spiegazioni!!!

 

 

 

***6***

 

S: Tranquilla Buff, è tutto ok

Cercò di intercedere per lei, doveva aver notato quanto El fosse mortificata…tanto da non riuscire a rispondere all’infuriata Buffy che la guardava fissa negli occhi, rigida come sempre quando qualcosa la contrariava, le braccia incrociate e lo sguardo fiammeggiante.

B: Spike…cuccia!

Spike non riusciva a superare lo shock. Non era in grado di arrabbiarsi. Nella sua testa solo “Spike…cuccia!” “Spike cuccia???” Pensò sconvolto…”cuccia???” Le rivolse uno sguardo indecifrabile

S: Spike cuccia??????

Buffy capì di aver esagerato e cercò di giustificarsi ovviamente senza dare a vedere che, fra le righe, stava chiedendo scusa.

B: Possibile mai che tu abbia questo spiccatissimo senso di complicità con chiunque ti capiti sotto il naso?

S: Che vuoi, sono socievole

Rispose secco il vampiro ancora visibilmente infastidito dall’infelice uscita della cacciatrice. Buffy cercò di calmarsi e chiese alla ragazza, stavolta più gentilmente, di darle le spiegazioni che sperava di ricevere da lei e che, se conosceva bene Spike, il vampiro era sicuramente riuscito a strapparle prima di lei. El rispose però che avrebbe preferito raccontare la sua storia davanti a tutta la gang onde evitare di doverla ripetere altre volte.

B: Ok, andata. E poi devi essere piuttosto stanca eh? Ma una curiosità me la togli?

La ragazza annuì in silenzio

B: Cosa diavolo eri andata a fare da sola in giro di notte?

E: Dovevo recuperare questo

E mostrò il tagliacarte alla confusa Buffy che decise di non chiedere oltre. In fondo era una cacciatrice di vampiri con una chiave di energia per sorella ed un gruppo di amici dove forse si salvava solo Xander in quanto a ‘normalità’…come poteva permettersi di giudicare le stranezze altrui?

Accompagnò nuovamente El nella sua stanza, e successivamente scortò Spike nel seminterrato dal quale la ragazza li sentì litigare…tanto per cambiare. Se Buffy non l’avesse scoperta mentre rientrava in casa, probabilmente Spike avrebbe fatto in tempo a tornare alla sua cripta prima che sorgesse il sole e risparmiarsi quell’ennesima seccante discussione. Ma un velo di rosso ed argento incorniciava ormai il cielo all’orizzonte “No, probabilmente non avrebbe fatto in tempo a tornarsene nella sua cripta in ogni caso…” Si disse cercando di sentirsi meno in colpa per la lite cui sentiva di averlo condannato.

A quel punto avrebbe dovuto dormire ma…non riusciva a farsi venire sonno. Era esausta, eppure non aveva sonno. Si sdraiò su quell’enorme comodissimo letto e decise di riposarsi un po’ abbracciata al cuscino. Se non altro avrebbe lenito un po’ l’indolenzimento generale se anche non poteva dormire!

Non vedeva l’ora che Buffy e Dawn uscissero per iniziare la loro giornata lavorativa e scolastica. Finchè c’erano loro in casa non poteva scendere nel seminterrato in cui si trovava Spike. Non poteva spiegare loro che non dormiva perchè preferiva passare i pochi preziosi istanti di quel sogno stando con Spike piuttosto che tentando di recuperare le forze con un bel sonno restauratore. Proprio come non poteva confessar loro il suo timore che se si fosse addormentata il sogno sarebbe finito…o almeno, non ancora.

Per quel pomeriggio per fortuna Buffy aveva indetto una ‘riunione’ così avrebbe spiegato la situazione una volta per tutte e avrebbe anche cercato di capire come uscirne. “Uscirne…oddio no” Non voleva uscirne. Non voleva che finisse per niente al mondo! Forse la gang poteva anche scoprire un modo per trattenerla lì con loro. Un nuovo personaggio in Buffy the Vampire Slayer…poteva esser un ‘finale’ interessante per quella sua piccola strana avventura. E pensando al telefilm “Opperbacco…chissà se ora nella mia realtà in BtVS ci sono anche io?” E una valanga di pensieri iniziarono a franarle nella testa ancora pesante e dolente per la nottata appena trascorsa. Che avrebbe dato per avere con sé il suo diario! Quelli non erano decisamente avvenimenti da lasciar cadere nel ‘dimenticatoio’. Voleva immortalarli in qualche modo. Si alzò dal letto ed iniziò a guardarsi intorno. Quella stanza non credeva di averla mai vista prima. C’era un tavolino con dei cassetti accanto alla porta. Magari lì avrebbe trovato qualche foglio! Non le importava dove, ma doveva scrivere. Le era capitato in passato di non aver altro che carta igienica su cui scrivere, e non si era mai formalizzata. La sua scrivania sembrava un murales più che un piano di legno! In uno dei cassetti trovò un quaderno ancora immacolato. “Accidenti che fortuna!” Buffy non era ancora uscita. Si affacciò alla porta della sua camera

E: Buff?

B: Sono qui!

La voce proveniva da una camera due porte più in là di quella in cui si trovava El. Si avvicinò. Bussò con discrezione

B: Vieni El

E: Scusami. Ti stai preparando per andare a lavoro?

B: Si. Non preoccuparti. Ma tu come mai non stai dormendo?

E: Non riesco. Credo che questa notte sia stata un po’ troppo piena per consentirmi di dormire.

B: Capisco

Ma la sua espressione non era molto d’accordo con quanto affermato poc’anzi

E: Beh capirai tutto meglio questo pomeriggio, dopo il mio racconto.

B: Bene

Rispose sollevata. Non era lei a non capire…le mancavano dei tasselli del puzzle. Era tutto chiaro. Tranne il motivo per il quale la ragazza era andata a cercarla.

B: Dovevi dirmi qualcosa?

E: Ah si scusa. Vedi non riuscivo a dormire ed ho iniziato a cercare un pezzo di carta su cui scrivere

B: Tu scrivi?

E: Sempre

Rispose sorridendo

E: Ed ho trovato questo quaderno nuovo in un cassetto della scrivania. Non volevo frugare, ma ho creduto che in uno scrittoio avrei potuto trovare un foglio.

B: Non c’è problema.

E: Beh ecco, volevo chiederti il permesso di usare questo quaderno

B: Oh certo, fai pure. Probabilmente è qualche vecchio quaderno che avevo comprato quando ancora seguivo le lezioni al college, ma a quanto pare non ho mai avuto modo di usarlo…E' tuo!

E: Grande! Ti ringrazio. Allora ti lascio vestire in pace. Buona giornata Buf!

B: Grazie. Buona giornata anche a te…e se ci riesci

Aggiunse buffy richiamando l’attenzione della ragazza che stava già uscendo dalla stanza. El si voltò a guardarla

B: vedi di evitare di metterti nei guai

Sorrisero complici. Poi El chiuse la porta alle sue spalle. Era strano vedere la cacciatrice così serena, così gentile, comprensiva, complice…ma in fondo lei era così. El era talmente seccata dal comportamento che aveva con Spike da non ricordare più come fosse in effetti Buffy. Una perfetta eroina. Le tornò in mente la puntata della settima seria “Beneath you”, una della sue preferite, quando aiutò la ragazza inseguita dal demone Sluggoth…poverina, non aveva idea che la ragazza con la quale stava sfogando le sue pene d’amore fosse un demone della vendetta. Anya aveva creato davvero un bel mostro quella volta. Ma approposito di episodi…chissà a che punto della storia si trovava! Chiaramente non era nella settima seri. Tara era ancora fra loro, e la casa non era stata ancora devastata dall’orda di disordinate, rumorose, insopportabili sit!!! Probabilmente non c’era nemmeno stato il non-matrimonio fra anya e xander ancora…chissà la storia fra spike e buffy a che punto era. Già finita? Non avrebbe potuto sapere a che punto era finchè non trovava il modo di parlare un po’ con gli scoobies.

Tornò nella stanza che le era stata ‘assegnata’ e, posato il suo nuovo diario sulla scrivania, iniziò a cercare una penna. Riaprì il cassetto in cui aveva trovato il quaderno e fra scartoffie varie, trovò il suo tagliacarte/penna. “E tu che ci fai qui? Non mi ricordo di averti messo in questo cassetto…Bah!” Si era stancata di cercare risposte. “Da ora in poi prendo quel che viene, senza più domande alle quali non potrò comunque dare risposte!!!”

Prese il tagliacarte e pronunciò la frase che l’avrebbe trasformato in penna. Ci aveva preso gusto ormai. L’aveva fatto più per gioco che per altro. Sapeva benissimo che la penna non funzionava. Ma fu sorpresa quando la punta della penna, dopo esser scattata fuori, le schizzò alcune gocce d’inchiostro azzurro sulle dita. “Wow funziona!!!” Perfetto, aveva una penna. Aveva un quaderno. Era al completo.

 

***7***

 

“Non so che giorno sia. Non so nemmeno se quanto scriverò tornerà con me nella mia realtà (qualora riesca a tornarci) o rimarrà solo il patetico tentativo di immortalare un sogno durante il suo stesso svolgimento. Sta di fatto che sento il bisogno di rivivere tutto questo. Non posso ancora credere che stia accadendo a me. E ormai ho smesso di cercare di capire di cosa si tratti. Voglio credere che non sia solo un sogno. E voglio credere che non mi sveglierò piangendo nel mio letto. Quindi mi ripropongo di vivere quello che mi aspetta così come capiterà. E’ la mia avventura. Il mio sogno lucido. Mi sento in una sorta di realtà virtuale. Certo, già che c’ero potevo sognare di essere direttamente Buffy, se non altro avrei avuto modo di cambiare qualche dettaglio che Joss ha inserito nello show non incontrando il mio consenso. Sarebbe stato divertente sognare di essere Buffy. Quante volte ho desiderato esser lei.”

Mentre scriveva queste parole, si sentì nuovamente risucchiata in un vortice…lo stesso senso di ‘centrifuga’ che aveva avuto prima di svegliarsi nel cimitero circondata dagli scoobies.

Se non altro stavolta era rimasta in piedi. Forse la stanchezza iniziava a farsi sentire. Ma si, era stato solo un banalissimo capogiro!!! Aprì gli occhi e si trovò davanti ad uno specchio. L’immagine che vide riflessa le strappò un urlo che allarmò Dawn precipitandola nella stanza dal quale era partito il grido.

D: Cosa succede?

E: Dawn…non lo so, non capisco io…io…ero in camera mia, stavo scrivendo poi…oddio

D: Ti senti bene? Questa *E’* la tua camera. Credo sia meglio se oggi te ne resti a casa.

E: Ma..

D: Niente ma. Hai una faccia che non mi piace nemmeno un po’. Andrò a scuola da sola, non preoccuparti.

E: Dawn

La richiamò prima che uscisse dalla porta

D: Si?

E: Dov’è El?

D: El? Buffy ma di cosa stai parlando?

“Oh mio Dio…ma cosa sta succedendo?” Era nel corpo di Buffy. Ehy un attimo. Non era nel corpo di Buffy…ERA BUFFY!!! Sentiva i suoi pensieri, aveva i suoi ricordi…Quel sogno si faceva sempre più strano!!! Quindi nel momento in cui era diventata Buffy, El e il suo ricordo erano scomparsi. Non esisteva nemmeno nei pensieri di Buffy. Cercava di trovarsi nei ricordi del corpo che ora possedeva ma…niente. La sua esistenza era stata cancellata con un colpo di spugna. E ora si trovava con due teste! La sua, cosciente di quanto successo e di quanto sarebbe accaduto nelle ‘puntate seguenti’, e quella di Buffy, angustiata da mille preoccupazioni. Se non altro ora sapeva a che punto della storia era arrivata. Come aveva immaginato Anya e Xander non si erano ancora non-sposati, i preparativi erano ancora in corso. E Buffy era ancora lievemente turbata dalla rottura con Spike. Oh cielo, sarebbe rimasta Buffy così a lungo da poter parlare con lui durante la dolcissima scena del non-matrimonio dei due scoobies? La scena in cui buffy confessa a Spike che, sebbene non sia cambiato nulla e fra loro sia sempre improponibile, vederlo con un’altra le fa male. Adorava quella conversazione, la conosceva a memoria. E ora l’idea di poterla vivere in prima persona…wow…”Potevo capitare in Smashed?!?” Pensò maliziosamente sghignazzando fra sé e sé. Sentì uno sguardo inquisitore pesare su di lei, e fu in quel momento che si rese conto di essersi abbandonata ai suoi pensieri senza aver ‘liquidato’ la sorella.

E/B: Scusami Dawn…nottataccia. Sarà meglio che oggi rimanga a casa, hai ragione. Ma tu corri a finirti di preparare, Xander sarà qui a momenti!

D: Ok…

Rispose poco convinta. La lasciò sola a studiare attraverso lo specchio quel nuovo corpo. Si sentiva molto Faith in quel momento. Da una parte la situazione la divertiva “Accipicchia, sono la cacciatrice!!!” Ma dall’altra si sentiva come una profanatrice. “Sto usando il suo corpo…sento i suoi pensieri…”

Il clacson dell’auto di Xander la distrasse dai suoi pensieri. “E Dawn è andata!” Pensò sollevata. Era troppo confusa per sostenere una conversazione che non insospettisse i membri della gang!

Buffy doveva aver saltato la cena la sera prima, perché il suo stomaco iniziò a brontolare ferocemente. Uscì dalla camera per andare a rimediare qualcosa da metter sotto i denti. Nel corridoio incontrò Tara e Willow che uscivano di fretta dalla loro camera, quella che poco tempo prima era la stanza da letto di Joyce…quanto le sarebbe piaciuto arrivare a sunnyhell mentre c’era ancora lei! La cara, dolce, saggia Joyce…

W: Buongiorno Buf! Te la prendi comoda oggi eh?

E/B: Buongiorno ragazze. No, oggi vacanza. Ho avuto una nottata un po’ più movimentata del solito e credo proprio che me ne resterò a casa.

W: Brava! Un po’ di riposo non può che farti bene. Ora scusaci, dobbiamo scappare o faremo tardi a lezione!

E/B: Ok, buona giornata!!!

W/T: Grazie, anche a te

Risposero le streghe all’unisono

T: Se vuoi mangiare qualcosa giù in cucina ci sono le frittelle ancora calde. E cerca di riguardarti, hai una faccia…

W: Già, non hai un bell’aspetto…provati la febbre

E/B: Ok, grazie. Lo farò.

La prossima persona che le diceva che aveva una brutta cera la spediva in orbita per due settimane!!! Cavolo, voleva vedere loro dopo esser catapultati in un telefilm per poi trovarsi nel corpo della protagonista!!!

Iniziò a scendere le scale per dirigersi in cucina quando vide Spike che camminava attaccato al muro stile “pantera rosa” per schivare i raggi del sole che entravano dalle finestre spalancate.

E/B: Cosa diavolo stai facendo?

S: Stavo morendo di sete…

E/B: Si, l’espressione “morire di sete” la trovo particolarmente appropriata visto che stai rischiando di arrivare al frigo incenerito!!!

Lo oltrepassò e andò a chiudere le tende.

E/B: Meglio?

S: Si grazie…

Rispose con un sorriso di gratitudine. “Strano che non sia sorpreso” Pensò fra se, in fondo non era da Buffy compiere azioni ‘gentili’ nei confronti di Spike.

El/Buffy si diresse verso la cucina seguita da Spike, che aprì il frigo e ne estrasse una bottiglia

S: Vuoi?

Chiese alla ragazza mostrandole la bottiglia di succo d’arancia. Lei annuì. Che cosa simpatica. Sembrava una normalissima coppia che faceva colazione insieme la mattina. Mentre lei poggiava in tavola le frittelle preparate presumibilmente da Tara, Spike aveva messo bicchieri e succo d’arancia.

S: Tu invece cosa ci fai qui?

E/B: Beh ho deciso di restarmene a casa oggi…ho avuto una nottata un bel po’ movimentata

Odiava dovergli mentire, ma El per loro non esisteva. L’unica cosa che poteva fare era tenere in piedi il gioco.

S: Un bel po’ movimentata a dir poco!!!

“Bene, a quanto pare Buffy ha davvero avuto una nottataccia…” Ma allora come mai non riusciva a ricordarsene? Nei ricordi di Buffy la notte precedente non aveva avuto niente di ‘insolito’. Vampiri, ronda, niente di particolarmente movimentato. E non riusciva nemmeno a trovare un ricordo della cacciatrice che motivasse la presenza di Spike in casa Summers.

E/B: Ma tu…come mai sei qui?

S: Te l’ho detto, avevo sete!

La guardava confuso e un po’ preoccupato…c’era chiaramente qualcosa che non andava! Possibile che non ricordasse…

E/B: Non intendo qui in cucina intendo…in casa!

S: Ti ho riaccompagnata a casa dopo la passeggiata al cimitero, non ricordi?

Strano che Buffy si fosse lasciata accompagnare…e ancor più strano che avesse permesso a Spike di rimanere! “Mmm mesà che ho sbagliato puntata!!!” Doveva aver sbagliato la collocazione temporale nello svolgimento della storia. Eppure per quanto scorresse l’album ‘Buffy’ avanti e indietro nella sua testa, non riusciva a trovare periodi dello show in cui buffy e spike andavano così d’accordo da permetter loro di tornare in casa summers insieme dopo la ronda. Decise di approfondire l’argomento. La incuriosiva non riuscire a trovare nella mente di buffy il ricordo della sera precendente… “Ok Spike, investighiamo! Vediamo cosa riesci a farmi capire di ieri notte!”

E/B: Dopo la ronda?

S: La ronda??? Non credo sia il termine più appropriato, ma se ti piace…chiamala pure ronda!

Cosa c’era di poco appropriato nel termine ronda? Cosa diamine era successo la notte prima? Doveva cercare di capire senza che Spike si accorgesse della sua ‘amnesia’ parziale.

E/B: Uhm, che ore erano quando siamo rientrati?

S: Non saprei…non sono solito portare orologi. Dovresti saperlo

Disse con aria di sfida mentre addentava una frittella. Un vampiro mangione…quanto la faceva ridere sta cosa! Se lo vedeva davanti in quella stessa cucina mentre confessava a Joyce le sue pene d’amore fra una tazza di cioccolata calda e un biscotto fatto in casa…che tenerezza!

El/Buffy non era però riuscita a capire la malizia nella battuta che Spike le aveva appena rivolto…’dovresti saperlo’…Si sentiva come la nuova arrivata in un gruppo dove tutti ridono per una battuta legata ad un qualche episodio vissuto dai presenti, mentre lei li guarda con un sorriso scemo e smarrito dipinto sul volto, cercando di capire di cosa stiano parlando o almeno cosa ci sia da ridere…finchè non arriva il buon samaritano che spiega il collegamento mancante!

Non sapeva a cosa alludesse Spike così cercò di rispondere rimanendo il più possibile sul vago.

E/B: Uh…si…giusto…

S: Però era molto tardi…o molto presto dipende dai punti di vista!

E/B: Hm…

S: Tu piuttosto non hai dormito per niente? Dovresti…

E/B: Se stai per dire che ho una brutta cera ti prego risparmiami…credo che solo le pareti non me lo abbiano ancora detto!

S: No, volevo solo dire che dopo la nottata che hai passato dovresti riposarti un po’

“Ancora con questa nottata…dannazione, perché non riesco a ricordarmene! Devo assolutamente scoprire cosa è successo!”

E/B: Beh, sono rimasta a casa apposta per recuperare un po’ di energie.

S: Bene!

Disse il vampiro iniziando ad eliminare i residui della colazione che, fra una cosa e l’altra, avevano divorato insieme. El/Buffy lavò i bicchieri che Spike asciugò e rimise a posto. Era così strano vederlo comportarsi così…non era decisamente da lui. Forse stava solo cercando di far colpo su Buffy. L’unica volta che lo aveva visto avvicinarsi al lavandino era stato quando aveva chiamato Buffy riccioli d’oro, appellativo che la ragazza sembrò non gradire molto. Sorrise ripensando a quella scena…nel corso dello stesso episodio Buffy era corsa a tagliarsi i capelli. Bastava che il vampiro le dicesse di amare i suoi capelli per portarla a tagliarseli subito…cos’avrebbe fatto se le avesse detto che amava i suoi occhi? Li avrebbe cavati dalle orbite? Mah. Certe volte non la capiva.

Sistemata la cucina, Spike si incamminò verso il seminterrato. Anche per lui era il caso di riposarsi un po’ o non sarebbe stato in forma per affrontare le immancabili puntuali minacce che avrebbero dovuto affrontare la notte successiva. Si fermò davanti la porta della cucina, si voltò verso El

S: Grazie per la simpatica colazione, non è una cosa che mi capita spesso

Disse sorridendo

S: Ora è meglio se tutti e due andiamo a riposarci un po’.

El/Buffy annuì. Spike riprese a camminare verso le scale che portavano nella stanza meglio riparata dai raggi del sole. La stanza in cui avrebbe dormito per tutto il giorno…la stanza alla quale El avrebbe sicuramente pensato per tutto il tempo! Prima di sparire inghiottito dalla rampa delle scale, il vampiro le rivolse un ultimo saluto

S: Notte Spikette!!!

 

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