Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di
riuscire a rintracciare l'autrice.
di
L.A. Woman
PRECISAZIONI:
E'Ambientata a fine quinta serie di Angel e all' inizio di un' ipotetica ottava
di Buffy.L'unica coppia certa :Buffy e Spike, naturalmente. Grazie Lella84 per
il suggerimento.Scusate se nn mi sono fatta sentire prima,ma ho avuto problemi
con L'ADSL. Vi posto i capitoli dall'1 al 8. B. Natale a tutti!!!
-INCROCI-
"Tutti
hanno un paio di ali, ma solo chi sogna impara a volare.”Jim Morrison.
1.
La
ragazza, attraversò il marciapiede . Svoltò l’angolo. Diede un occhiata all’
orologio . Accidenti, era in ritardo come al solito.
Roma
. Quella città nonostante fosse la capitale, appariva incommensurabilmente
ristretta, rispetto a Sunnydale.
Doveva
smetterla di pensare a quella maledetta città, ormai era un anno che non esisteva
più .
Un
anno che non era più La Cacciatrice, unica e sola contro le tenebre,nelle
tenebre.
Ora
erano attive in tutto il mondo *Le* Cacciatrici che svolgevano la maggior parte
del lavoro.
Sbuffò,
attendendo che il semaforo divenisse verde.
Il
suo unico lavoro ora era quello di consulente, presso il Liceo Torquato Tasso.
Dopo
il disastro, aveva preferito mantenere l’ impiego . Le piaceva stare a contatto
con i ragazzi e aiutarli nei loro problemi. Robin Wood, le aveva garantito
ottime referenze prima di partire con Faith per un viaggio in Tibet, molto
spirituale. Sorrise, avvicinando Faith al concetto di spiritualità .Beh, lei
era più Rock ‘en Roll .
Salì
velocemente i gradini d’entrata. Salutò rapidamente Maria,l’addetta alla
segreteria.
-
Buffy, sei fortunata . Il Signor D’Amico non ha ancora fatto il giro di
perlustrazione.- Le annunciò allegra.
Il
preside D’amico,appariva degno di un sergente nazista, peggio di Snyder.
Si
intrufolò velocemente nel suo ufficio, riacquistando un po’ di calma.
Si
lasciò andare contro la sedia girevole di fronte al computer, ultimo modello.
Svolgere
l’attività di Consulente, l’aiutava a non pensare al passato, a sopprimere quel
richiamo che ogni Cacciatrice percepisce .Il Richiamo della Notte, della
Battaglia.
Ovviamente
questa riflessione si basava su una verità parzialmente vera.
Si
stupiva delle enormi quantità di elucubrazioni mentali che il suo cervello
elaborava a quell’ ora del mattino . Unicamente per nascondere la cruda realtà.
Lui
gli mancava. Più di ogni altra cosa. Più di chiunque altro .Ogni giorno . Ogni
notte. Ogni maledettissimo secondo.
Cambiare
città, stato o nazione non era servito a molto .Le vacanze estive si
avvicinavano e presto avrebbe avuto del tempo libero . Del tempo per pensare.
Maledizione.
Odiava pensare. Una Cacciatrice è dedita all’ azione .
Allontanò,
almeno per il momento, quei pensieri non proprio piacevoli.
Concentrò
la sua attenzione sulle schede da sistemare e catalogare.
Al
Lavoro, Buffy!
La
giovane donna dai dolci lineamenti, ignorava quanto stava per accadere .
Il
Destino da cui era fuggita stava per bussare nuovamente alla sua porta
incurante di ogni possibile città, stato o nazione.
2.
Oscurità.
Tutto era diventato buio. Sentiva il sapore della terra sulle sue
labbra,insieme alla pioggia che batteva impietosamente sul asfalto scrostato.
Riconobbe
l’odore acre del suo sangue, scivolava lentamente lungo il suo mento.
Morti.
Tutti. Gunn, Wesley ,Anche Illyria non era riuscita a sopravvivere dopo aver
lungamente pianto sul corpo esanime di Wesley.
Angel
. Lui combatteva ancora, affrontando uno dopo l’altro i mostri provenienti dai
meandri più oscuri della Wolfram & Hart. Quanto ancora avrebbe
resistito?Quanto ancora…
Lui
era Angel non si arrendeva mai, non poteva permetterselo. Era L’eroe.
Spike,
quasi sorrise contro la polvere.
La
sera prima aveva dato finalmente voce ai suoi pensieri . Ai suoi sentimenti.
Recitare
poesie. Le *sue* poesie in pubblico , senza essere deriso.Era stato un sogno
pieno di applausi e commozione.
Tutti.
Tutti i suoi versi erano per Lei. Su di Lei. Se solo avesse potuto sentirle.
Avrebbe pianto. Forse sorriso .L’avrebbe amato?
Non
immaginava nemmeno che fosse ritornato in vita da un posto che forse un giorno
le avrebbe raccontato . Forse.
Libera.
Doveva essere libera da lui ,dalle tenebre . Ora che non era più la sola in
tutto il mondo e poteva finalmente stringerlo con entrambe le mani quel mondo
per cui si era sacrificata, per cui era morta.
L’idea
di lasciarsi morire,lo seduceva . Ma la speranza in lui continuava a vibrare
forte, espandendosi nel suo cuore morto.
Strinse
nelle tasche dei Jeans stracciati l’amuleto, che aveva sottratto agilmente
dall’ ufficio di Angel durante le sue prime settimane alla Wolfram & Hart.
Se
aveva funzionato una volta poteva funzionare ancora. Il meccanismo era lo
stesso no?Desiderare la sua salvezza. Perché un uomo fa ciò che non deve per la
donna che ama, anche morire di nuovo. Per sempre.
Angel,parò
prontamente un colpo indirizzato al suo cuore,quel essere immondo l’avrebbe
strappato senza esitare .
Improvvisamente,
le bestie immonde vennero incenerite lentamente ad una ad una . Il cielo si
illuminava di sprazzi azzurri da una luce accecante.
I
suoi occhi nocciola , profondi e dolci verso coloro che amava si spalancarono.
-Spike.
Non può averlo fatto !No.-
Si
voltò lentamente, cercando di ignorare la sensazione d’angoscia alla bocca
dello stomaco.
Spike,
sorrise in tralice nella sua direzione, rimettendosi in piedi mentre la polvere
scivolava silenziosa dai suoi vestititi stracciati e dai suoi capelli
leggermente spettinati.
Il
suo sguardo determinato, fulminò Angel . Conosceva quello sguardo. Stampato con
il sangue nella sua memoria. Quell ‘Espressione definita e limpida apparteneva
a Wiliam Il Sanguinario . Un giovane ragazzo dell’ alta borghesia inglese,
impaurito e deluso dalla vita .Nei suoi confronti aveva percepito insieme a
Drusilla quell’ aura rifulgente che lo differenziava da gli altri e da lui.
-Spike,
non farlo!-
La
sua voce gli sembrò lontana mille miglia e profondamente disperata, mentre si
dirigeva nella sua direzione, evitando i fasci di luce d’orata che si
propagavano con maggiore velocità, con un’ intensità sempre più potente.
-
Angel, devo farlo. E’ l’unico modo, lo sai.-
I
suoi occhi blu fissarono l’orda di mostruose creature disintegrarsi.
Angel,
strinse i pugni nervosamente. Maledetto testardo, esibizionista!
-
Ok. Hai fatto la tua parte. Ora Basta!- Questo suonava come un ordine.
Spike,
rise sommessamente. Lo divertiva osservarlo mentre si preoccupava per lui. Il
petto gli bruciava come nella caverna infernale di un anno fa. Presto sarebbe
accaduto. Di nuovo. L’unica differenza : Lei, non ci sarebbe stata per
alleviare quell’ incendio che divampava nel suo corpo.
-Angel,
hai un figlio che conta su di te, l’hai visto. Và da lui. Io non ho nessuno a
cui spezzerei il cuore. Io sono il male minore. Vai!-Aveva alzato la voce,
cercando di sedare il dolore e il rammarico per non averla rivista, nel corso
di quell’ ultimo anno. A parte, a Roma . In quella discoteca.
-A
Lei non ci pensi Spike? Le spezzeresti il cuore!Lei ha solo te, Spike!- Il
vampiro dagli occhi scuri come l’ebano non riusciva a capacitarsi di aver
pronunciato quelle parole.Ma era giusto. Assurdo, ma giusto. In questi ultimi
cinque anni aveva visto morire le persone che più amava : Doyle, Darla,
Cordelia. Non aveva bisogno di incrementare la lista.
L’altro
cominciava a sentire un calore fastidioso lacerargli la t-shirt . Angel ,
l’aveva colpito al cuore.
-
No, non è vero , per lei sono già morto .La Cacciatrice ha te –
Chiuse
gli occhi, sorridendo . Addio . Addio a tutti voi , Addio Amore mio.
Un
ondata di luce più intensa delle precedenti. Il cielo si aprì .Le gocce di
pioggia smisero di cadere.
-No!-
Angel,si
gettò sull’ amico, intenzionato a salvarlo. Strinse le sue mani intorno all’
amuleto incandescente, ignorando il bruciore, fu sommerso dalla luce d’orata.
Stacco
sul bianco.
3.
Roma.
23.45 P.M.
-Secondo
te, cosa c’è nella botola?-Andrew, si dondolava sul divano, osservando i titoli
di coda, che lentamente si susseguivano sul teleschermo.
Down
sbadigliò, lievemente infastidita dalle continue delucidazioni del ragazzo.
-Non
ne ho idea. “Lost” è una serie TV,vedrai che lo scopriremo nella prossima
stagione.- Rispose secca, lasciandosi andare contro lo schienale.
-
Uff. Non capisci. E’ interessante congetturare cosa accadrà o quant’ altro e
confrontarti con gli altri fan, nei forum telematici.-
L’Ex
Chiave, alzò gli occhi al cielo. Quel ragazzo l’avrebbe esasperata .
Per
fortuna non aveva tirato in ballo la sua nuova storia a fumetti per il giornale
a cui lavorava con discreto successo. In inventiva, ne era certa, non lo
batteva nessuno.
-No,
non ti capirò mai. Ma la tua aria da aria da sognatore ingenuo continua a
piacermi sempre più.- Soffiò dolcemente. Il ragazzo si lasciò cadere sulle
ginocchia di lei.
-E
a me continua a piacermi il tuo dolcissimo sorriso e la tua aria
contraddittoria, verso di me. Ovviamente.-
Down,affondò
una mano tra i suoi capelli biondi, specchiandosi nei suoi occhi da scoiattolo.
-Sei
più bella di Padmè.- Mormorò delicatamente , guardandola.
Down,
arricciò la fronte, pensierosa.
-Aspetta
la so. Si tratta di “Star Wars”.-
-Si!
Esatto. Allora la maratona notturna dedicata a George Lucas ha dato i suoi
frutti…-
Il
giovane fumettista, sembrava entusiasta.
-Padmè,
è la ragazza di Anakin Skywalker .Madre di Luke e Leila.-
Assentì
soddisfatta,doveva ammettere che “Star Wars “ Le piaceva.
Condividere
gli interessi del suo nuovo ragazzo, non era poi cosi male.
-Se
continui cosi mi supererai, piccola Downie .-
-Non
credi che meriti un bel bacio, mio valoroso Jedi .-
Un
sorriso furbo,salì sulle sue labbra.
-Sith.
Preferisco essere un Sith .Che vuoi che ti dica?Sono sempre stato Cattivo .-
Precisò, ironicamente con enfasi.
Down,
scoppiò in una risata divertita. Non c’erano parole. Lo adorava.
Non
aspettò. Non riuscì ad aspettare. Si chinò su di lui .
Andrew,perduto
di Down, completamente. In attesa delle sue labbra le sfiorò i capelli . Gli
solleticavano il viso. Non importava. Si baciarono . Entrambi felici.
Dimentichi del passato, del *loro* passato.
Down
gli scivolò accanto, avvolgendogli la vita con un braccio.
Percepì
le labbra fresche di Andrew sulla fronte. Sorrise, per lui.
-Dovremo
dirlo a Buffy.- Sospirò, osservando le piccole crepe sul soffitto.
Andrew,
intrecciò le sue dita tra le sue.
-Ma
sei matta! Se scoprirebbe di noi, mi caccerebbe dalla vostra casa e io non
voglio. Vi adoro, tutti voi- Affermò allarmato, sollevandosi lievemente per
guardarla meglio.
Down,
lo colpì lievemente su di una spalla .
-Sciocchino,
non di noi . Almeno non per ora. Tu lo sai a chi mi riferisco.-
Andrew,
massaggiò nervosamente la sua nuca . Ormai un mese era trascorso dall’ ultima
visita a L.A. . Tutti avevano saputo . Tutti tranne Lei. Ovviamente.
Mantenere
un segreto . Difficile per uno come lui, ma aveva fatto un’ eccezione per lui.
Diavolo! Era il suo idolo.
-Piccoletto,Lei
non deve sapere . Deve essere libera e…felice.-
Quelle
parole, traboccavano di dolore . Andrew odiava vederlo in quello stato.
Durante
il viaggio in moto un anno prima,non avevano parlato solo di cucina.
L’argomento
principale : La Cacciatrice e Spike, che ama la Cacciatrice che non sa se ama
Spike.
Il
suo cuore romantico si era stretto in una morsa . Incassato il colpo, lo aveva
assorbito . Più o meno.
-Spike,
è stato chiaro al riguardo .Triste,ma chiaro.- Si era alzato per spegnere il
televisore.
Down,
si mise a sedere, incrociando le braccia.
-
Conosci il detto”Tutti i nodi vengono al pettine”?Ti assicuro che se Buffy
scoprirà di Spike, la nostra vita può considerarsi conclusa.-
Andrew,
si avvicinò a Down poggiandole le mani sulle spalle.
-Tesoro,
potrebbe sentirti. E’ nell’ altra camera . Il sonno delle Cacciatrici è sempre
vigile, dovresti saperlo..-
Arrrgh!
Un
urlo . Buffy . Un incubo .
I
due ragazzi si precipitarono nella camera adiacente.
Buffy,
si sollevò dalla posizione supina. Riprese fiato.
Le
lenzuola, sature di sudore fungevano da seconda pelle sul suo corpo sottile.
Quella
non era la sua vera camera, come quello non era il *suo* letto, vuoto senza di
Lui.
Una
mano tiepida le sfiorava il volto, riportando la sua attenzione a focalizzarsi
sulla realtà.
-
Buff, tutto ok?- La sua voce nascondeva una certa agitazione.
L’Ex
Cacciatrice non più in carica, alzò lo sguardo disorientato,trovando gli occhi
affettuosi di Andrew .
-Spike.
Ho sognato Spike.-
Avrebbe
voluto che la sua voce risultasse meno vacillante. Ritornò a fissare le sue
mani strette sulle lenzuola bianche.
I
due ragazzi al suono di quel nome si irrigidirono. Si guardarono.
Down,
ferma sulla soglia distolse lo sguardo, impegnata a mordersi il labbro
inferiore .
-E’
inutile fingere che vada tutto bene. Il passato torna sempre a tormentarti.Ti
va una pizza Briciola?-Le aveva suggerito Spike, durante quell’ Estate senza
Buffy.
Trascorrevano
le serate a guardare le vecchie repliche di “Beverly Hills 90210” .Alla fine
quell’ irrimediabile ossigenato dispettoso, la rincorreva con le labbra
macchiate di salsa, fingendosi un terribile vampiro assetato di sangue. Quei
ricordi riscaldavano il suo cuore e rendevano più sopportabile la sua mancanza.
Spike,
possedeva l’innata capacità di togliere il velo dei Maya e di mettere a nudo la
realtà,senza timore .Questo, la sorprendeva. Ma la spiazzava la facilità con
cui tornasse ad trasformarsi nel solito burlone.
Si
diresse verso la sorella e Andrew.
Presto,la
diretta interessata avrebbe dovuto sapere la verità.
-Cosa
hai sognato esattamente? Era uno dei tuoi sogni premonitori?-
L’Ex
Chiave,vide Andrew trattenere il respiro. Cercò le mani di sua sorella,strette
tra le lenzuola . La sua agitazione le fu maggiormente chiara.
Conosceva
Buffy. Aveva imparato a farlo soprattutto attraverso i piccoli gesti che la
caratterizzavano.
-Non
lo so. C’era Spike. Quell’ maledetto amuleto e dei mostri, ma non erano
vampiri, credo. Angel, c’era anche lui. E’ tutto cosi confuso ! Ho un terribile
mal di testa! - Si lamentò, massaggiandosi le tempie.
Down,
le accarezzò le mani delicatamente, prima di lasciarla.
-E’
stato solo un sogno .Cerca di riposare. Notte Buffy-
Uscì,
seguita da Andrew.
Ricadde
tra i cuscini, pensierosa. Il suo istinto di Cacciatrice tornava alla ribalta.
Le suggeriva di indagare . Di telefonare ad Angel .
Ogni
giorno si rimproverava. Gli aveva permesso di indossare l’amuleto.
La
notte prima della battaglia finale lo aveva chiamato *Campione*. Non lo era mai
stato. No. Lui era molto di più. Spike, era l’uomo che amava. Follemente,
completamente tanto da sentirsi perduta in un immenso oceano senza possibilità
di ritorno.
Schiacciò
il viso sul guanciale per imprigionare le lacrime che minacciavano di scendere
per rendere tangibile la realtà, che ogni giorno fuggiva.
Desiderò
rifugiarsi tra le braccia profumate di sua madre,dove nulla sembrava difficile,
come quando era piccola e i mostri e i momenti dolorosi scomparivano in un
abbraccio della dolce Joice Summers.
Allungò
una mano sul comodino affianco. Afferrò il Cordless.
Willow.
Sentiva la sua mancanza.
Al
liceo avevano trascorso ore al telefono. Fino a tarda notte a parlare di Angel
oppure del nuovo colore dei capelli di Oz o dell’ irrimediabile sfortuna di
Xander con le ragazze.
Digitò
il numero. Quanto le sarebbe costata una telefonata a Londra?
Decise
che non era importante.
Tuc.Tuc.
Tuc.
Nessuna
risposta. Riagganciò subito.
Non
voleva risvegliare in lei ricordi dolorosi. Si era ripresa da poco,grazie alla
presenza di Kennedy,Non voleva addolorarla con i suoi problemi.
Forse,
dopotutto,la sua sorellina aveva ragione.Si trattava di un sogno dettato dal
suo subconscio.
-E’
Solo un sogno.-Ripetè, fino ad addormentarsi,allontanando la sensazione
d’inquietudine che avvolgeva il suo cuore.
Down
in cucina tamburellava le dita sul bagnasciuga .
Andrew,
trangugiò una soda fresca, gettò un’ occhiata alla sua ragazza. Il suo
nervosismo era evidente.
-Piccola,calmati
.Si è trattato solo di uno stupido sogno.-Cercò di rassicurarla, poggiandosi
sul bordo dell’ isola.
Down,
incrociò le braccia al petto, fulminandolo con lo sguardo.
-Io
non ne sarei cosi sicura.- Sbottò,odiava avere segreti con Buffy.
-Se
sta succedendo qualcosa, come dire, di infernale il Sig.Giles e la Rossa ci
avvertiranno.- La strinse tra le braccia, poggiando il mento sul capo di lei.
Down,si
calmò, aspirando il profumo di Andrew, vicina al suo cuore . A volte la
dolcezza di quel ragazzo le ricordava quella di sua madre.
4.
In
un monumento sepolcrale nel cimitero di Sunnydale . Angel e Caleb, combattono
ferocemente, sotto gli occhi attenti della Cacciatrice.
Il
vampiro assesta una serie di colpi,ne para altri .
Non
vuole che la dolce ragazza abbia su di se altre cicatrici.
L’avversario
che ha di fronte è potente .Egli si è congiunto con il vero autentico male..
Caleb,
sorride. Decide che è giunta l’ora di interrompere i giochi.
Angel,
riconosce il dolore avvolgergli il corpo, un pugno ben piazzato lo spinge tra
la polvere .Vede il suo sangue schizzare sul volto e sui vestiti del prete
rinnegato.
La
sua bocca e piena di sangue. Perde i sensi.
Ci
penserà la piccoletta a finirlo.
Il
vampiro e la Cacciatrice escono dopo qualche tempo. Intorno al cimitero ritorna
il silenzio e la cenere. Non sapeva perché vedesse ancora quel posto.
Il
corpo di Caleb è a pezzi .Chiazze di sangue nero dovunque .
Un’
ombra si avvicina al corpo del prete maledetto e preleva del sangue
probabilmente il suo o quello del vampiro, non ne è sicura .
Lo
segue in un cunicolo attiguo . E’ di spalle. I suoi capelli sono bianchii e
brizzolati. Dice qualcosa, sembrerebbe un’ antica litania in una lingua ancora
più antica, a lei sconosciuta Si accende un fuoco .Sulla parete affianco ci
sono due ombre, ma nella stanza umida è presente solo una persona. Il fuoco
divampa. Ha l’impressione di bruciare, di essere legata..sul rogo!Londra.
00.30-P.M.
Willow,aprì
di scatto gli occhi nocciola, spaventati. Kennedy, non era accanto a lei.
Doveva essere fuori per la ronda .Ebbe l’impressione che il telefono avesse
squillato qualche minuto prima.
Gocce
di sudore colavano dalla fronte. Respirò lentamente . Lo sapeva, quel sogno non
era casuale . La sensazione d’angoscia le stringeva lo stomaco.
Doveva
parlarne a Giles, ma non ora, temeva di disturbare . Pareva che fosse impegnato
in un addestramento speciale con delle nuove Cacciatrici, ancora in erba.
Quando
c’era di mezzo del sangue e dei rituali la situazione non era mai delle
migliori.
E
domani il suo capo contava su di lei per la messa appunto di un potente
antivirus per computer.
-Col
cavolo che riuscirò a concentrarmi!- Imprecò a bassa voce .
Buffy,
doveva essere informata. Non solo su quanto aveva sognato.
Riecccoci
al punto di partenza. E’ proprio vero che la vita è un circolo.
Si
alzò, dirigendosi nella camera di Xander.
Il
suo migliore amico russava davvero in modo insopportabile .Gli tirò via le
lenzuola. Il ragazzo ruzzolò sul pavimento freddo.
Willow,
lo osservava impenetrabile,incrociando le braccia al petto.
Lui
si stropicciò l’occhio sano,appoggiandosi al letto.
-
Che cosa c’è Willow?Sei tornata di nuovo malvagia per caso?-
Di
certo non si aspettava un trattamento del genere a notte inoltrata e nemmeno
quel terrore che ora scorgeva nei suoi occhi.
-Xan,abbiamo
un’ emergenza!-
5.
Telegraf
square possedeva un suo fascino nelle prime ore del mattino, senza il solito
tram – tram giornaliero. La vecchia statua dell’ ammiraglio Nelson, si ergeva
elegante, con lo sguardo fiero .Sicura che un nuovo giorno sorgerà sempre. Per
sempre.
Xander,
svoltò ad un incrocio. La sua Berlina grigia, sfrecciava silenziosa tra le
strade semi deserte .
Londra
dormiva. Loro erano già svegli. Ancora una volta all’ opera per questo mondo
marcio.
Gettò
un’ occhiata alla sua migliore amica assorta tra i suoi pensieri.
Lievi
occhiaie le incrociavano i vispi occhi nocciola. Non doveva essere stato
divertente, assistere alla dipartita di Caleb . Di solito le scene più
raccapriccianti le lasciavano a Buffy.
Sbirciò
il contachilometri. Di questo passo non sarebbero mai arrivati al Consiglio
degli Osservatori. Accelerò dolcemente.
Willow
era una dea ora. Il sogno della notte scorsa nascondeva un significato preciso.
Sicuramente nulla di buono .
Riconobbe
la mano di Willow posarsi sulla sua, poggiata sul freno. Un lieve sorriso la
illuminò per un momento.
Erano
quasi arrivati a destinazione.
Aveva
cominciato sul serio a credere di poter ricominciare a vivere dopo la morte di
Anya. Niente più lotte, niente più uccisioni . Niente di Niente, ma avrebbe
dovuto immaginarlo . Le uniche donne che amava erano destinate ad un disegno
più grande e cosi addio tranquillità.
In
realtà, Anya gli mancava. Con lei vicino era tutto divertente, ironico,
esasperante, ma mai troppo triste.
Parcheggiò
l’auto nello spiazzale riservato al pubblico. Uscirono.
Ai
lati dell’ enorme cancello in ferro battuto, due guardie alle strette
dipendenze del Consiglio.
Dopo
l’attentato dell’ anno scorso, Il *caro Sig.Traves*, scampato miracolosamente
al disastro, si era largamente adoperato per garantire la massima sicurezza al
suo ordine.
Willow,
si tolse i Ray Ban rosa scuro,spesso dimenticava di non trovarsi più nell’
assolata California.
-Dovremo
urgentemente contattare Rupert Giles.-La Rossa, cercò di mostrarsi gentile
anche se odiava quei burocrati osservatori, a cominciare da presunti bodyguards
.
I
due uomini si scambiarono un’ occhiata di intesa Si lisciarono la giacca scura
e cravatta, fissando i nuovi arrivati.
-Temo
che non sia possibile. Il Signor Traves non ha elargito nessun ordine a
riguardo. Insomma, circa voi due o Rupert Giles.- Spiegò il più anziano tra i
due.
-Quello
sporco pinguino inglese sta cominciando a darsi troppe arie!Crede di trovarsi a
Buckingham Palace per caso?-Scoppiò Xander, sporgendosi verso la guardia.
Si
calmò al tocco della mano di Willow sulla spalla.
-Ci
penso io Xan.Avvertite il Sig. Traves che Willow Rosemberg,la *dea* distruggerà
la sede storica del Consiglio Degli Osservatori entro 50 secondi, se non
esaudirà la nostra gentile richiesta!-
Per
un attimo Willow, mostrò le pupille scure ai due uomini,sbalorditi dalla
poderosa tempra caratteriale di quella timida ragazza dai capelli rossi.
Attivarono le radiotrasmittenti.
-Sei
fantastica Will ! Hai imparato a colorarti gli occhi! Grande!-Replicò Xander,
entusiasta .
Willow,
scrollò le spalle, sorridendo furba.
-Con
un po’ di allenamento, visto che i poteri oscuri non hanno più alcun effetto
collaterale su di me. E’ più D’effetto la “Willow Oscura” vero?-Ora sorrideva
divertita. Cominciava a parlare come Andrew.
-E’
me lo chiedi?Con tutte quelle vene e i lampi..-Xander ridacchiò, Finalmente un
po’ di sana ironia riscalda cuori.
Il
Cancello si aprì lentamente, tramite un sofisticato comando a raggi infrarossi.
Superarono
le guardie,senza nuovo ordine.Willow, riacquistò la sua inconfondibile
espressione risoluta.
Entrarono
nell’ edificio, doveva risalire al periodo vittoriano. Si mescolarono all’
andirivieni di osservatori in Tweed .
-Sono
tutti degli Giles qui.- Osservò Xander mentre dava un’ occhiata in giro.
-Ti
sbagli . Ci sono anche *Le* Giles. Carine per di più..- Aggiunse la Rossa,
notando una giovane donna dai penetranti occhi neri con un dizionario in lingua
greca tra le braccia.
L’osservatrice
in questione dall’ aria intelligente e sensuale,catturò lo sguardo di Willow,
sorridendo lievemente. La superò, sfiorandole la spalla.
-Perfetto
! La mia migliore amica rimorchia ragazze da sballo e io come al solito resto a
bocca asciutta. Comincio a credere sul serio che solo le Donne Demoni mi
trovino attraente sai?- Xander, scosse la testa quasi rassegnato all’
eventualità .
Superano
un ampia collezione di ritratti. L’ultimo raffigurava lo scialbo direttore
dell’edificio e del rinomato ordine degli osservatori alias Quentin Traves.
Willow,scrollò
le spalle. Rallegrata dalla reazione dell’ amico.
-
Io ti trovo attraente.- Lo rassicurò, mentre si dirigeva presso L’ufficio
Informazioni.
Xander,
alzò gli occhi al cielo. Si seccò.- Grazie Mille! Ora la mia autostima non e
sotto terra. No. E all’ Inferno, visto che siamo in argomento ultimamente.
Will, tu sei Gay!-
La
ragazza lo invitò a tacere per qualche istante.
-Cerchiamo
Rupert Giles,per favore .- La voce della strega, giunse cordiale al diretto
interessato: Un uomo sulla quarantina dagli occhi azzurro ghiaccio e una barba
perfettamente curata.
-Si
trova al terzo piano, nella sala da tea . E’ stato informato del vostro arrivo
pochi minuti fa. Non abbiamo ascensori,non siamo grandi estimatori della
tecnologia.-
Rupert
Giles, terminò di sorseggiare il suo tea mattutino . La sua attenzione era
totalmente rivolta all’ articolo in prima pagina dell’ Sunday Times :
Wolfram
& Hart:Distrutta da un terremoto improvviso l’antica sede del celebre
studio legale.
NOTTE
DI TERRORE NELLA PARTE EST DI L.A.
I
sismologhi :Sisma non rilevato. Avvistate propagazioni di luce non
identificate.
L’Inglese
si aggiustò gli occhiali sul naso. Doveva contattare Angel e saperne di più.
Distruggere la Wolfram & Hart non doveva essere stata una passeggiata.
Fortunatamente aveva Spike da spalla.
-
Interessante vero?-
Conosceva
quella voce, meglio di chiunque, apparteneva alla sua apprendista più valente
nelle arti occulte.
-
Direi di si, pare che Angel abbia distrutto una delle sedi demoniache più
antiche al mondo. Cosa vi porta qui, a quest’ ora del mattino?Se riguarda
l’appuntamento da voi, questa sera per la maratona di “Friends”, state
tranquilli. Non l’ho dimenticato.- Precisò, ma i visi mortalmente seri dei suoi
ragazzi, lo indussero a rinunciare alla precedente supposizione.
-
Sig. Giles,Willow questa notte ha sognato Caleb ed Angel,durante lo scontro al
cimitero, un anno fa. Pare che qualcuno o qualcosa,abbia prelevato del sangue
dal corpo morto di Caleb..-
L’ex
bibliotecario si alzò in piedi, ponderando le parole di Xander.
La
distruzione della Wolfram & Hart e lo strano sogno di Willow. Possibile che
fossero solo coincidenze?La sua vasta esperienza gli suggeriva di non fidarsi.
-
Non è quello che sembra Giles. Anch’io sembro un Gran Cattivane, ma in realtà
non lo sono. Se riferisce questa conversazione, giuro che l’azzannerò…-Spike,
si riferiva a “Beautiful” durante la convivenza forzata a Sunnydale.
Doveva
ammettere che la sua saggezza calzava a pennello in questo caso più che in
quella noiosissima soap. Ma il dubbio che lo assaliva era un altro.
-
Il sangue. A chi apparteneva?- Chiese, soppesando il valore di quella domanda.
Temeva la risposta.
Willow,
smise di fregarsi le mani e fissare il legno ciliegio del tavolino.
-
Probabilmente ad Angel. Ma non ne ho la certezza assoluta…-
Il
suo dubbio divenne realtà . Si materializzò sottoforma di pugno metaforico allo
stomaco
Questa
situazione lo inquietava . Il Sangue e i Rituali non rappresentavano di certo
un binomio perfetto specie se c’era Angel nel mezzo.
-
Sig. Giles Lei crede che…-Xander guardò Willow prima, poi il Sig. Giles.
Le
parole non erano di alcuna utilità in questo frangente.
-Si
Xander. Dobbiamo avvertire Buffy e andare quanto prima a L.A. Ho paura che
qualcosa di molto brutto e tremendamente inaspettato stia per accadere..-
Gli
occhi malinconici del Sig.Giles , indugiavano fuori, alla finestra.
Detestava
il suono della sua voce,in situazioni poco felici,acquistava il classico tono
solenne, lievemente rassegnato. Al di là della finestra,un sole tiepido e
luminoso illuminò la grigia mattinata Londinese.
-Andrà
su tutte le furie quando saprà di Spike.- Ammise Xander, seguendo Giles nel suo
ufficio.
Sprofondarono
nel divanetto in velluto verde scuro, leggermente consumato nel corso degli
anni. Giles, distolse lo sguardo dall’ ottima riproduzione in scala della
Gioconda di D’Avinci, di rimpetto alla scrivania.
-Soprattutto
nei suoi confronti. Sign.Giles. Lei è stato il primo a saperlo. -Aggiunse
Willow, mordicchiandosi il labbro inferiore. Forse aveva parlato troppo. Come
al solito.
Rupert
Giles, pulì impeccabilmente i suoi occhialetti rotondi, come ogni volta che
l’imbarazzo lo assaliva o peggio nel preludio di un’ Apocalisse.
I
sensi di colpa lo tormentavano ogni notte.
Il
rapporto speciale tra lui e la sua Cacciatrice si era deteriorato nel corso
degli ultimi due anni.
L’invidia
e il senso di protezione si amplificavano a mille quando c’era di mezzo Spike.
Nell’
ultimo anno la sua pupilla si era affidata completamente a quel vampiro, quasi
senza accorgersene. Ignorando volutamente le complicazioni e il dolore. Anzi,
la natura mostruosa del suo amante non sembrava turbarla affatto. A differenza
di quanto accadeva con Angel.
La
rimozione sconsiderata del chip. Aveva rappresentato il campanello d’allarme
più insistente. Proprio quella sconsideratezza dettata da un sentimento
pericoloso e potente, troppo potente,lo aveva indotto ad ordire la sua morte
con la complicità di Robin.
Tutto
che ciò aveva ottenuto era stata una porta in faccia, più dolorosa di qualsiasi
lama.
-
Continuo a credere che la presenza di Spike sia dannosa per Buffy, mi affido
solo al suo buon senso. In ogni caso, partiremo entro domani stesso. Volo
diretto Londra- Roma-10.30/A.M.-
Quentin
Traves, poggiò le cuffie sulla scrivania, sorridendo soddisfatto. Annotò sul
notes l’orario della partenza. Dopotutto Rupert Giles non era cosi furbo come
credeva. Aveva dimenticato l’ultima e introvabile cimice piazzata nel
ufficio:Negli occhi sereni e scaltri della Mona Lisa.
6.
-Rallenti
Sig. Giles. Cosi ci ucciderà !- Xander,si allacciò la cintura di sicurezza sul
sedile posteriore.
Willow,
gettò un’ occhiata preoccupata all’ uomo inglese. Rupert, stringeva
freneticamente il volante,fissando la strada.
-Ti
informo, Xander, che ci troviamo in questa situazione a causa tua e sarà Buffy
ad ucciderci, quando saprà che abbiamo perso l’aereo..-
L’osservatore.
si girò lievemente nella direzione del ragazzo. Lo vide sbuffare.
Quei
ragazzi, non sarebbero mai cambiati. Mai. Ma li amava . Pacchetto completo.
-Non
è colpa mia, Giles! Vorrei vedere lei. Esci la mattina presto per gettare la
spazzatura e incontri il vicino. Appassionato a Wonder Woman. Presto la
conversazione non è più una conversazione . No. Il caro vicino, comincia a fare
delle avance non corrisposte, ovviamente. La cosa lo fa incavolare e presto
scopro che vuole mangiarmi per colazione. Capisce?!Un demone gay attratto da
me!Non bastavano solo le donne!-Sbraitò animato, gesticolando ampiamente.
Superarono:
Una – Due- Tre, auto.
-Sono
arrivata giusto in tempo per sentire “Come sei sexy con la benda sull’ occhio,
Xander”. Da vomito. Per fortuna è stato facile ucciderlo.- Precisò la strega,divertita
dall’espressione imbronciata dell’ amico.
-Questo,
non dovevi dirlo. Ora lo dirà a Buffy, che lo dirà a Spike . Mi prenderanno in
giro in eterno!- Xander, scosse la testa infastidito.
Giles,
intraprese la M23,rallentando per un attimo, in curva. Riprese la sua folle
corsa.
-Io,
non sono uno spione!-Si difese l’ex bibliotecario .
Xander
e Willow, lo guardarono allusivamente.
-Ok,
lo ammetto . A volte .Scusa Xan, non volevo dire a Joice della tua avventura
con Faith, al liceo.-
-Cosa?Lei
ha detto questo alla povera Joice!- Si portò una mano alla fronte. La sfortuna
lo perseguitava costantemente. Senza tregua.
-Fortuna
che non abbia saputo dei tuoi sogni, ehm,un tantino proibiti su di lei..-
Willow
si portò una mano alla bocca, sbarrando gli occhi. Ops.
-Willow!-Xander,
si prese il capo tra le mani. Esasperato.
Giles,
si voltò completamente verso il ragazzo.
-
Tu sognavi Joice?!- L’espressione sorpresa dell’ Inglese. Nascondeva una risata
impellente.
-Si.
E allora?Vogliamo parlare delle *sue *scappatelle, Giles?!-
Improvvisamente,sul
viso del giovane carpentiere si dipinse un’ espressione di puro terrore.
-
Sig.Giles! Faccia attenzione!-
Willow,
si aggrappò al cruscotto.
L’uomo,
riacquistò, in tempo, il controllo del volante, evitando un grosso camion dei
trasporti.
-
Fiuu- Si asciugò il sudore dalla fronte.
I
cuori dei due ragazzi, ripresero a battere normalmente.
-E’
tutto Ok, ragazzi. Ehy, ho eluso disastri peggiori quando mi chiamavano
“Squartatore”…-Minimizzò, sorridendo lievemente. Uscirono dallo svincolo 9.
-E’
proprio questo che mi preoccupa.. -Mormorò Willow,guardando dal finestrino,
mancava poco. Il London Gatwick, era vicino.
Parcheggiarono
la CHEVROLET CAMARO LT,1977 del sig. Giles.
Corsero
nel terminal.
Londra
– Roma : 10.30 avevano solo 5 minuti.
-
Dobbiamo ancora effettuare il CHECK-IN..- Puntualizzò, Xander. Non avrebbero
mai preso quel dannato aereo.
La
Rossa, lo superò, disinvolta.
-Lasciate
fare a me.-
Si
diresse verso l’addetto al Check- in. Parlarono sottovoce per qualche minuto.
Willow, frugò nella borsetta retrò. L’uomo sorrise, soddisfatto.
-
E’ tutto Ok. Possiamo procedere all’ imbarco.-
Indossò
i suoi Ray Ban fermi sulla fronte,imboccando la gradinata.
I
Due uomini, la seguirono sconcertati, trascinando i loro bagagli.
-Will,
non dirmi che hai pagato l’adetto al Check- in.-
Xander
le scivolò al fianco, correndo lievemente. I suoi occhi colmi di sorpresa non
lasciarono quelli furbi dell’ amica.
-Non
sono affari tuoi – 500 dollari. Le era andata meglio di quanto avesse supposto.
-Questa
è corruzione !-Giles, si pulì gli occhiali, abbassando la voce mentre
superavano due poliziotti.
-
Io lo chiamerei semplicemente: Accordo. – Preciso la dea, sventolando i
biglietti.
Ecco
la Hostess, in attesa dei biglietti, nella zona d’imbarco.
-
Vi consiglio caldamente di non salire su quell’ aereo-
Il
Sig. Giles, lasciò cadere il borsone in pelle con un tonfo sul pavimento
lucido. Si voltò implacabile, incrociando le braccia.
Quentin
Traves, si lisciò la cravatta Valentino, ostentando un’ altera sicurezza. Tre
tirapiedi lo affiancavano, scortati da sei bodyguards.
-
Quentin, che spiacevole sorpresa.- Mormorò Giles, facendo un passo avanti.
-“Tradimento
piace assai. Traditor , non piace mai”. Rupert, abbiamo sbagliato a fidarci
nuovamente di te –
Quentin
,accese tranquillamente il suo sigaro alla vaniglia. I suoi occhietti azzurri
sfidavano il vecchio inglese.
Giles,
scrollò le spalle,impassibile . Il suo sguardo indagatore, vagava dall’ anziano
e viscido direttore del Consiglio ai Bodyguards impettiti. Pronti all’ azione.
-
Beh, tecnicamente non vi siete mai fidati. Visto che ho scovato microchip
ovunque, nel mio ufficio.-
Traves,
rise soddisfatto,calpestando il sigaro con la scarpa nera, tirata a lucido.
-
Hai dimenticato La Gioconda. Avresti dovuto immaginarlo, Rupert. D’Avinci, è un
artista insidioso.-
Willow,
strinse i pugni, mentre si avvicinava pericolosamente all’ uomo.
-
Cosa vuole? Noi, non abbiamo tempo da perdere!-
-Plachi
la sua ira, signorina Rosemberg. I nostri collaboratori , hanno rilevato una
smisurata ascendenza di energia mistica nei pressi dell’ Ave, Hyperion Los
Angeles, California 900261481 .
Temo
che stia per accadere una qualche catastrofe ..-
Quentin,
assunse il solito tono subdolo, mentre osservava ogni espressione del sig.
Giles, cercando di carpine i segreti.
-Grazie
per l’informazione. Ma,Il Consiglio non si intrometterà in questa faccenda, non
abbiamo bisogno di pedine che confondano la partita in atto. State lontani!-
Intimò minaccioso Rupert Giles,mentre lustrava i suoi preziosi occhiali .
-Beh,
in questo caso…Prendeteli!- Ordinò il burocrate.
Rupert
Giles parò immediatamente un colpo allo stomaco , restituendolo .
-Fuori
uno !- Sorrise soddisfatto. Dopotutto lo “Squartatore “ In lui, non si era mai
assopito del tutto.
Xander,
colpì altre due Bodyguards con le sue valigie, caddero come birilli.
-Strike!Ho
sempre desiderato farlo.- Gettò uno sguardo all’ orologio, mancavano tre minuti
alla partenza.
-Will,finisci
il lavoro. Non abbiamo tempo per divertirci. Sarà per un’ altra volta..-
La
strega annui, smettendo di tirare senza sosta i capelli di un’ arcigna
osservatrice.
-Agli
ordini,capitano Troop! Pietriphicus totalius!-
Osservatori
e Bodyguard, si ritrovarono immobilizzati al suolo, completamente disorientati.
Si
avviarono verso l’entrata dell’ aereo di linea .
-Deve
esserci un errore. Possedete un biglietto di troppo . Voi, siete in due.
-Costatò L’ Hostess, perplessa.
Si
voltarono. Nessuna traccia del Sig. Giles .Avevano dimenticato Giles!
-Potrebbe
scusarmi un istante –
Xander,
percorse la passerella alla velocità della luce.
Lo
vide assestare un pugno ben concentrato sul povero naso di Quentin Traves,
immobilizzato, cadde come un pezzo di legno.
-Sayonara,
Quentin!- Replicò soddisfatto, sistemandosi gli occhiali e
lisciandosi
la giacca di Tweed.
Riconobbe
la mano di Xander, trascinarlo via di lì.
Sprofondarono,
finalmente tra i morbidi sediolini , nel momento in cui l’aereo si impegnava
nella manovra di decollo.
Willow,
notò l’espressione seria e pensierosa del suo mentore .Non aveva nemmeno
richiesto il suo tea mattutino. Qualcosa non andava .
-Sign.
Giles sta bene?-
Giles,
respirò affondo. Si tolse la giacca. Cominciava ad avvertire i primi sentori
del caldo estivo .Quattro paia d’ occhi lo scrutavano .
-
Ave, Hyperion Los Angeles, California 900261481 . E’ l’indirizzo dell’,
Hyperion Hotel, la vecchia sede operativa di Angel e la sua squadra. Comincio a
pensare che gli avvenimenti di questi ultimi giorni non siano semplici
coincidenze..-
Inquietudine.
7.
Si
aggrappò con prontezza alla parete rocciosa,mentre la polvere gli finiva negli
occhi, stretti in due fessure .Le dita arrossate,strinsero tenacemente la
prominenza rocciosa. Serrò le labbra sottili. Rivoli di sudore, scorrevano
lungo la sua schiena tatuata.
L’altro
braccio,tratteneva Spike, La sua mano pallida e salda si era chiusa sul suo
polso .Gli occhi blu dell’altro,lo fissavano sorpresi e stranamente
riconoscenti. Si aspettava di morire, il piccoletto.
Angel,
riconobbe la mano di Spike avvolgere fermamente il suo polso.
Ciottoli
e polvere scivolarono via dalla parete rocciosa,per toccare una terra
sconosciuta e forse incredibilmente lontana.
-
Oh merda!Proprio sulla cima di una montagna dovevamo finire?!Tutta colpa del
tuo maledettissimo amuleto!-Sbraitò Spike, sarcastico. Cercava di trovare un
appiglio. Diede un’ occhiata veloce verso il basso. Buio. Fu tutto quello che
vide. Rabbrividì per qualche istante.
-Cosa?!Ti
sto salvando la vita, idiota!Se non avessi avuto la brillante idea di rubarlo
ed indossarlo,ora non ci troveremo aggrappati a questa montagna, in una
dimensione ignota tra la vita e la morte..- Desiderava ardentemente piantargli
un bel destro sul naso . Detestava la sua insolenza.
-
Se non avessi avuto *la* brillante idea, tu saresti morto. Più morto di come
sei. Dovevo farlo, Angel.-Mormorò a denti stretti, ignorando le ustioni che lo
straziavano. Osservò il cielo. Nero e grigio, in quella dimensione. Sempre.
Angel
strinse la mascella, nervoso. Doveva ammettetelo. Quel pazzo ossigenato, non
aveva tutti i torti. Tutto questo altruismo, però,non lo convinceva. Spike, era
il re degli egocentrici.
-
Dovevi farlo, lodevole da parte tua . Davvero!Ma io ti conosco, forse meglio di
chiunque altro . Tu l’hai fatto per Buffy. Ci sei riuscito, l’hai salvata.-
Spike,
soffocò una risata divertita. Funzionava sempre cosi tra loro.
Non
era mai riuscito a nascondergli niente. Lui era sempre un passo avanti. Sarebbe
stato cosi per sempre?Decise di avvalersi del diritto di non rispondere.
-Dovremo
tentare la discesa..- Constatò secco, deviando l’argomento.
Angel,
osservò rapidamente la parete rocciosa. Avrebbero potuto farcela.
Se
solo avessero saputo il livello d’altitudine e se Spike non fosse stato ridotto
cosi male. In ogni caso, dovevano tentare.
-Bene
Wiliam. Reggiti. Ah, un’ ultima cosa. Tu ami troppo quella ragazza..-
Avviarono
la scalata verso il basso. Spike,cercava di bilanciare il suo peso.
Non
voleva essere di intralcio. Angel, appariva stanco e provato, ma resisteva. La
tenacia . Angel poteva essere riassunto in questo aggettivo . la sua voglia di
arrivare dovunque e con qualsiasi mezzo. Lo aveva portato ad essere un buon
uomo. A giungere ad un passo dalla ricompensa e a rinunciarvi. Quel padre che
odiava, ora l’avrebbe guardato con fierezza e commozione.
Iniziò
a piovere. Gocce pesanti e sabbiose cadevano da un cielo oscuro e minaccioso.
La
pioggia rendeva ulteriormente insidiosa la discesa. Angel, non si arrese.
Gocce
di cristallo scuro ricoprivano i corpi stanchi dei due amici di sangue.
Il
Vampiro bruno, rallentò per riprendere fiato.
La
roccia sottostante crollò sotto l’effetto della pioggia. Un combattente ha
sempre i riflessi pronti. Una piccola cavità. Si aggrappò ancora a quella
montagna. Alla vita. Disperatamente. Doveva rivederlo. Suo figlio, Connor.
Percepì
la mano di Spike scivolare volutamente via. L’afferrò . La chiuse nella sua,
stretta.
-
Che diavolo fai Spike! Vuoi Ucciderti?!-Replicò duramente,mentre i suoi occhi
neri come la notte che lo aveva visto nascere nel lontano 1753, lo scrutavano
in collera.
Spike
rivolse lo sguardo altrove. Giù. Nelle tenebre.
-Lasciami.
Lasciami andare Angel. Sono ridotto male . Non arriveremo mai di questo passo.
La pioggia è sempre più insistente . Senza di me acquisteresti maggiore
velocità. Nessuno piangerà per me!-Lo sguardo blu di Spike ritornò in quello
dolce di Angel.
-
Io Spike. Piangerò io. Non può piovere per sempre..- Il Corvo. Quel film lo
aveva visto e rivisto insieme a Connor. Era il suo film preferito.
Spike,
spalancò gli occhi limpidi,inclinando lievemente il capo. Un sorriso affettuoso
salì sulle sue labbra. Strinse la sua mano tra la sua. Cominciava a comprendere
l’assurdo motivo per cui Cordelia, Wesley, Gunn e Fred non avevano esitato a
sacrificare le loro vite .Angel rideva, piangeva, lottava, per tutti. Era cosi.
Speciale. Peccato che avesse gia deciso.
-Io
non torno indietro!-
Lasciò
la sua mano, precipitando nell’ oscurità.
Un
passo avanti.
Un
urlo, interruppe il regolare battito della pioggia sulle rocce bagnate.
Gli
occhi spalancati del ragazzo bruno vagavano sconvolti dalla sua mano,
improvvisamente vuota, alla sagoma che precipitava sempre più affondo
scomparendo.
-Io
non torno indietro!-
Si
lasciò cadere nell’ oscurità.
Un
passo indietro.
8.
-Ci
siamo. Vedo la terra polverosa.-
Spike,
sorrise mentre il vento gli tagliava il viso durante la discesa nel vuoto.
Come
un figlio che ritorna dalla propria madre.
La
terra l’aveva visto nascere e ora lo avrebbe accolto, quando sarebbe morto.
L’impatto
arrivò veloce. Chiuse gli occhi.
Gocce
d’acqua salmastra e putrida irruppero, fendendo l’aria.
Sollievo.
Che cos’ era quel sollievo? Le ferite, respiravano. Ogni bruciore cessava.
C’era
un'altra persona al suo fianco. Avevano camminato insieme per oltre mezzo
secolo. Lungo sentieri solitari,intrisi di sangue. Vide i suoi occhi profondi e
scuri, sorridergli sofferenti. Angel lo aveva inseguito,ancora una volta.
Chiusero
gli occhi, stremati.
Un’
ombra sovrastò i due corpi inermi, immersi nelle pozze d’acqua.
I
suoi occhi verde smeraldo. Si soffermarono lungamente su Spike.
Vagarono,
infine, su Angel,strinse le labbra nere. Trascinò via i due vampiri.
Il
corpo possente e nero del demone fu illuminato dalla luce diafana delle due
lune .
Qor-toth,
rappresentava la dimensione più terrificante tra tutte. Un luogo di dolore
eterno,pieno di insidie.
---------------------------------
L’odore
lancinante d’acqua putrida,lo costrinse a svegliarsi. Delle gocce scure
piombavano giù,dalla volta irregolare delle caverna, in cui erano stati
trasportati, quando avevano perso i sensi.
Angel
vide Spike, svenuto e legato alla parete di fronte. Il fango gli insudiciava il
viso e i capelli.
Quel
ragazzo impertinente, doveva smetterla di rincorrere la Morte!
Sembrava
che ballasse con lei. La sfiorava,era seducente per lui, ma gli sfuggiva,
continuando la sua eterna danza, ridendo di Lei.
Un
giorno, però, se non avesse fatto attenzione, nessun ballo ci sarebbe stato.
Mai più. La Morte è sempre un passo avanti .
La
cicatrice sul suo torace, sanguinava leggermente. Quello era il segno. La sua
anima si celava dietro tutta quella pelle tesa. No. ancora più in profondità.
Nel suo cuore.
Pazzo.
Solo un folle, poteva riprendersi l’anima . In effetti aveva sempre dubitato
della sanità mentale di Spike. Lo invidiava. Spike era arrivato dove lui si era
fermato, superando ogni limite umano e oltre umano. Per cosa?L’amore.
-
L’amore,Wiliam. Sarà la tua rovina.-
Il
calore del camino acceso, riscaldava i loro corpi senza vita,nel gelido Inverno
di Praga.
Wiliam,distolse
il suo sguardo caldo da Drusilla,intenta a pettinare una bambola cieca.
-Se
tu non me lo strapperai prima,Angelus.- Aveva replicato duramente,mentre si
alzava per dirigersi dalla sua regina nera.
Le
avvolse i fianchi,mentre il suo mento scivolò sulla spalla sottile di lei.
Risero.
Lui cantò per lei, piano .Una canzone piena d’amore e di ricordi di una vita.
Una vita umana.
-Early
one morning, Just as the sun was rising, I heard a maid sing, In the valley
below. O, don't deceive me, O, never leave me…-Non aveva saputo resistere
.Aveva strappato Drusilla via da lui. Sempre.
Il
principale responsabile della sua crudeltà? Lui. A causa sua Wiliam,il vampiro
sentimentale divenne Spike, sorto dall’ odio.
Poi,
c’era Lei. Buffy. La ferita sul suo cuore sanguinante. La sua anima non era una
scintilla o un soffio delicato come si è soliti credere. No. L’anima di Spike
aveva un nome:Buffy Summers,dolce ragazza,non tanto sveglia. Poteva vederla nei
suoi respiri. Nei suoi occhi fieri .Ovunque intorno a lui. Drusilla aveva visto
giusto.
Questo
lo faceva impazzire. Odiarlo?Ci aveva provato,invano. La verità?Era legato a
lui,in modo speciale . Nel bene e nel male.
Per
questo motivo, si alzò. Per salvarlo e scioglierlo dalle sue catene.
Non
poteva. Anche lui incatenato. Possenti catene gli immobilizzavano i polsi.
-Spike!-
Urlò,dibattendosi contro le catene.
-Calmati!
Vampiro.-
Angel,
si voltò in direzione della voce. Dalla profondità della caverna,si mostrò
l’antico demone africano.
Il
vampiro bruno strattonò le catene forgiate con un metallo sconosciuto alla sua
dimensione.
-
Chi sei?-
La
sua voce aveva assunto un timbro eccessivamente ansioso. Gli occhi verdi di
quel demone oscuro lo inquietavano. Gli leggevano l’anima . Lui odiava questo.
Le
sue paure . La paura di se stesso per essere precisi, preferiva nasconderla nel
profondo del suo cuore,come una malattia sconosciuta che lentamente si
impadronisce del tuo essere.
-Io
non ho nome . Risiedo nel cuore della terra. Viaggio attraverso le dimensioni-
I suoi occhi scintillarono, costringendo Angel a distogliere lo sguardo.
-Dove
mi trovo?-
Il
suo sguardo da vampiro, svolse una rapida analisi Della caverna.
Topi
ovunque. Le sue orecchie si riempirono di squittii sinistri.
-Come
hai fatto a trovare l’uscita?-
Non
aveva smesso di guardare suo figlio nemmeno per un istante,Cercando di
riconoscere quei lineamenti dolci e rotondi,propri di un bambino . Il suo
bambino. Quei lineamenti innocenti non esistevano più, sostituti dalle fattezze
dure e spigolose di un uomo.
-
I topi . Ho seguito i topi. Qor-toth ne è piena..-
La
sua voce. Per qualche secondo aveva smesso di essere colma d’ira. Era diventata
stanca e rassegnata. Suo figlio era tornato da lui, sfidando pericoli orribili
oltre ogni immaginazione.
Si
voltò nuovamente nella direzione del Demone Nero . Gli sembrò che stesse
sorridendo sotto quella pelle scura.
-Qor-toth-
Sibilò atterrito.
-
Mi meraviglia che tu ci abbia messo cosi tanto a capirlo. Sono stato io a
guidare tuo figlio da te,perché il destino si compisse e lui avesse una
possibilità,dopo tutto quanto.-
Angel
posò ancora il suo sguardo su Spike,privo di sensi.
-Sveglialo!-Ordinò
il demone indicando, Spike con un
cenno
del capo.
-S-Spike,
coraggio svegliati.Spike!!-Angel alzò maggiormente il tono di voce,lo vide
muoversi e mugugnare qualcosa.
-
Oh, Joice. Lei è un tesoro . I suoi biscotti sono meravigliosi…-
Mormorò
l’inglese, grattandosi il naso mentre sorrideva stupidamente.
Se
non si fosse trovato in quella situazione, Angel avrebbe riso apertamente.
Colpito
e affondato. Innegabile il rapporto speciale che legava Spike all’ ormai
defunta Miss Summers. Un altro dei tanti punti dove lui si era fermato.
Chi
ha dichiarato che il detto”Volere è Potere” è una fandonia?
Lentamente,
aprì gli occhi. La vista offuscata divenne maggiormente chiara.
Angel.
Trattenuto da pesanti catene, imperlato da gocce d’acqua sudicia.
Si
spinse verso di lui per liberarlo.
Si
accorse che anche lui era trattenuto dalle stesse pesanti catene .
-Angel,cosa
sta succedendo?Chi ci ha portati in questa maledetta grotta!-
Il
suo sguardo furioso,analizzava il luogo, mentre la mascella restava
prepotentemente serrata. Lottò contro le catene tenacemente,ignorando il dolore
ai polsi scavati dal metallo sconosciuto.
-Wiliam,l’anima
non ha mutato il tuo temperamento temerario-
Il
vampiro biondo smise di sradicare le catene dalla roccia .Lo sguardo fortemente
sorpreso di Spike,colpì Angel. Dunque conosceva quel demone!
Spike
si voltò in direzione della voce profonda e rauca. Quella voce ancora lo
tormentava. A volte.
Spontaneamente
la associava ad una sensazione di dolore acuto presente in ogni parte di se
tanto da spingerlo alla follia.
-Cosa
diavolo vuoi!?-
Mormorò
tra i denti mentre i suoi occhi scuri dalla rabbia lampeggiavano.
Il
Demone Nero lo fronteggiò,penetrandolo con gli occhi verdi della Speranza.
-
Sono qui per offrirvi un’ occasione unica : L’umanità, ma l’offerta è valida
solo per uno di voi-
-
A quale prezzo?! Non credo a tanta generosità!-
Angel
si sporse minacciosamente verso il demone, tendendo al massimo le catene.
-
Due prove .Nell’ ultima,lo scontro sarà mortale . Uno di voi due dovrà uccidere
l’altro. Colui che vincerà lo scontro diverrà umano a tutti gli effetti.
Questo
vuol dire una vita con tuo figlio, Connor per te, Angel.
Invece
Spike avrebbe l’opportunità di vivere con la sua Cacciatrice..-
I
due vampiri si guardarono seri per istanti infiniti . I loro rapporti si erano
distesi nell’ ultimo anno questo era evidente, ma l’odio e la rivalità tra loro
esisteva ancora nel profondo dell’ loro anime tormentate e non aspettava altro
che uscire per manifestarsi.
Di
questo Angel e Spike ne avevano la matematica certezza.
-Accettiamo!-
Comunicò
impassibile, Spike.
9.
Bussò
al campanello con una certa esitazione. Scambiò un’ occhiata apprensiva ai suoi
accompagnatori . Riconobbero passi familiari affrettarsi alla porta d’ingresso.
Preparò
il più felice dei sorrisi sulle sue labbra, con un gesto nervoso scostò i suoi
capelli lisci e rossi dalle spalle.
Non
rivedeva la sua migliore amica da circa sei mesi. Esattamente dal momento in
cui, il Sig .Giles l’aveva informata del ritorno inaspettato di Spike dal regno
dei morti. Si sentivano telefonicamente . Di Rado. Decisamente non era brava a
nasconderle la verità,soprattutto riguardo il suo ex ragazzo .
La
porta di aprì. Le sue mani smisero di sudare.
-
Willow!-
Buffy,l’abbraccio,
seppellendo la commozione sull’ ennesimo golf multicolore della sua migliore
amica.
Anche
Xander si unì alle sue donne, avvolgendole tra le sue braccia.
Sorrisi
sereni si dipinsero sulle labbra dei tre ragazzi . Non possedevano alcuna
ragion d’essere l’uno senza l’altra. Forza,Spirito,Cuore. Uniti. Di nuovo.
Una
fitta dolorosa colpì il cuore di Giles . Buffy, non gli avrebbe riservato lo
stesso trattamento. Doveva accettare tristemente le conseguenze delle sue
azioni.
-C-Ciao
Buffy.- Mormorò,lievemente a disagio. Non aveva più ricevuto una telefonata
dalla sua Cacciatrice dopo il crollo di Sunnydale.
Buffy
si disciolse dall’ abbraccio fraterno dei suoi amici. Il suo sguardo addolcito
divenne di ghiaccio. Serrò i pugni nervosamente.
-
Presunti assassini, non sono graditi in casa mia.-
Una
morsa allo stomaco,la costrinse a respirare lentamente. Non riusciva a
sostenere lo sguardo profondamente ferito dell’ uomo di fronte a lei. L’uomo
che per lungo tempo aveva raffigurato un padre amorevole e comprensivo .
Non
riusciva a perdonarlo.
Abbandonarla
poco dopo il suo ritorno dalla morte aveva rappresentato solo una delle tante
crepe nel loro rapporto “speciale”. Ordire la morte di Spike, traendola in un
tranello, quella era stata la fine . Poteva aspettarselo da Xander o Willow, ma
da lui..mai.
Xander,le
circondò le spalle, distraendola dalle sue riflessioni.
-Buff,
dai, non esagerare …-
La
Cacciatrice non abbassò lo sguardo di fronte al suo osservatore.
-No.
Ha ragione Xander .Buffy, io vorrei che tu comprendessi le mie ragioni . Spike,
offuscava il tuo giudizio. Tutti sapevamo che la battaglia non sarebbe stata
semplice e…-
Fu
interrotto bruscamente dalla ragazza che sentiva crescere dentro di se una
rabbia cieca. Incrociò le braccia al petto . Il suo sguardo era in fiamme.
-
Non osi nominarlo. Non osi nominare Spike! Piuttosto,ammetta che i suoi
maledetti pregiudizi si siano rivelati inesatti. L’uomo accusato di offuscare
il mio giudizio, ha salvato il mondo. Ha salvato voi. ha salvato me!Rupert.-
La
determinazione che Buffy, portava nella voce smentiva quello che portava ora
negli occhi. Lacrime dolorose di un amore mai nato.
Rupert
Giles, strofinò i suoi occhi stanchi, lasciandosi cadere sul divano.
Rupert.
Il suo nome, cosi freddo sulle labbra di quella dolce ragazzina che considerava
sua figlia. Solo il tempo avrebbe risanato quel terribile abisso incolmabile
tra loro. Questa dolorosa sensazione di freddo lacerante che provava nel
cuore,sortiva il giusto prezzo da pagare per i suoi insulsi errori.
-
Immagino che sia questa la sensazione che si prova quando si perde un figlio-
Replicò con aria assente. Troppo addolorato per manifestare una qualsiasi
sensazione.
Buffy,spalancò
gli occhi verdi, colpita da quella rivelazione.
Strinse
le mani in un pugno. Forse un domani sarebbero ritornati ad essere quelli di
una volta. Un padre e una figlia che si amano. Un domani.
-
Allora,qual’ è l’apocalisse all’ ordine del giorno?-
Ne
seguì uno scambio di occhiate .
Conosceva
quelle occhiate. Significavano un imminente pericolo o che le stavano
nascondendo qualcosa . Nel caso peggiore, entrambe le cose.
-Ecco,
I-io ho sognato Angel, Buffy.-
Ok.Forse
avrebbe dovuto cominciare con il discorso che aveva provato dinnanzi lo
specchio.
-
Non sapevo che fossi tornata ad essere etero…- Replicò,scrollando le
spalle,mentre ostentava una certa sorpresa.
-
Oh, no. Non ho sognato Angel in quel senso, anche se in passato mi è capitato…-
Xander,
scosse la testa.Willow e Angel. Rabbrividì.
-Will,
per favore sorvoliamo. Concentrati sul sogno.-
-
Ok. Angel e Caleb, combattono sotto il tuo sguardo, al cimitero . Angel,cade.
Sangue dovunque. Anche sui vestiti e sul viso di quel maledetto prete. Tu, lo
finisci. Due colpi secchi. Lo dividi in quattro.
Questa
parte la conosci gia. Qualcuno, Buffy, ha prelevato il sangue di Angel dal
corpo morto di Caleb. Non è tutto . Ha dato luogo ad un rituale…-
Buffy,
si lasciò cadere sulla poltrona, trangugiando il succo d’ananas che aveva
preparato per Xander,lasciandolo a bocca asciutta.
Qualcuno,giocava
con il sangue di Angel. Qualcuno, che agiva quando il Male Primordiale aveva a
disposizione un armata di non morti. Qualcuno. Un’ ombra senza nome, al
momento.
-
Angel . Si. Lui è informato?-
La
ragazza bionda,riconobbe il tocco delicato del sig. Giles sulla sua spalla.
Si
irrigidii. L’uomo lo percepì. Distolse la propria mano. Dalla sua giacca
estrasse una copia sgualcita del Sunday Times. Lo porse alla diretta
interessata.
-Leggi.-Disse
solo,in tono greve
Buffy,
lesse . Dopo qualche secondo il giornale scivolò con un fruscio sul pavimento
verde acqua .Nei suoi occhi c’erano delle lacrime di fuoco.
-
E’ morto . Vi prego ditemi che non lo è?-
Willow,strinse
le strinse la mano.Evitò di dirle che Angel non rispondeva al cellulare da
giorni e nemmeno alla vecchia sede operativa, L’Hyperion Hotel.
-
No. Abbiamo motivo di credere che non lo sia.-
Buffy,osservò
la sua mano stretta in quella dell’ amica. Cercò il suo sguardo dolce e
rassicurante. Lo trovò . Trasse un sospiro di sollievo.
-
Già, perché dovrebbe. Voglio dire,Era provvisto di ottimi combattenti.
–Puntualizzò Xander, ingozzandosi di Mash Mellos.
-
Non è tutto. Il Consiglio Degli osservatori, ha rilevato un’ingente flusso di
energia mistica addensarsi all’Hyperion hotel.-Comunicò L’ex bibliotecario,
mentre si appoggiava al tavolo di fronte.
Buffy,
percorreva ansiosa l’intero soggiorno .
Qualcuno,
aveva utilizzato il sangue di Angel .
Angel,aveva
ridotto in poltiglia la W&H.
Uno
strano flusso di energia si concentrava all’Hyperion hotel.
Una
triade di coincidenze contingenti?
Qualcosa.
Qualcosa non quadrava a cominciare da quegli strani fasci di luce, di cui i
sismologhi avevano dichiarato nell’ articolo.Quell’ odioso istinto da
Cacciatrice in pensione, doveva smetterla di tormentarla.
Era
giunto il momento. A questo punto,si stavano verificando troppe strane
coincidenze. Troppe per essere tali. Respirò a fondo prima di parlare.
-
Di recente, ho sognato …Spike.-
Si
era ripromessa non di nominarlo mai più . Lui era suo, è non intendeva
condividere nulla che lo riguardasse, nemmeno il suo prezioso ricordo.
Ma
il suo istinto, le suggeriva che in questo assurdo quadro incomprensibile,Spike
centrasse qualcosa.
Ulteriori
riflessioni,furono interrotte dall’ infrangersi di un bicchiere,ricolmo di
succo d’ananas, sul pavimento. Xander, le rivolse un’ occhiata colpevole. Il
solito pasticcione!
-Ehm,
scusami Buffy,Deve essere colpa di questo maledetto occhio!Ho perso la
profondità…-
Xanman,
non era mai stato bravo ad inventare scuse. Questa era a prova di bomba.In
realtà, cercava di nascondere la tensione che lo attraversava ogni qualvolta
sentiva pronunciare il nome di quel dannato vampiro ossigenato!
-Sarà
meglio trasferirci in cucina.-
Replicò,La
Cacciatrice,precedendoli. Sembrava averla bevuta.
Willow,lo
guardò sollevata insieme al Sig. Giles.
-
Ehy, ma dov’ è Down? E Andrew?-Domandò Willow per allentare l’ agitazione.
Si
sedettero attorno al tavolo, mentre Buffy preparava un nuovo succo d’ananas per
Xander.
-Credo
siano di sopra,sono rientrata da poco. Sapete, i ragazzi, a scuola non mi danno
tregua..- Asserì, prendendo posto intorno al tavolo come in un tempo lontano,
in una biblioteca polverosa di un liceo pericoloso.
-------------------------------------
Un
penetrante rumore di vetri infranti la costrinse ad aprire gli occhi. Il sonno
le annebbiava la mente. Pian piano cominciava a ricordare. Quella non era la
sua camera da letto. No . Si trovava nella camera del suo ragazzo, che giaceva
piacevolmente al suo fianco addormentato. Le lenzuola accarezzavano dolcemente
i loro corpi allacciati. La ragazza,percorreva i lineamenti delicati del suo
giovane innamorato.
Andrew,aprì
lentamente gli occhi trovando quelli grandi e dolci di Down. Le sorrise,
stringendo la mano di lei sul suo viso.
“Buffy,
ti sottovaluta. Ma io ti vedo,Andrew. Vedo quello che fai per noi, per questa
famiglia. Vedo l’uomo migliore che stai tentando di diventare ..”
Si
era fermato, smettendo di armeggiare con quel maledetto microonde. Alzando lo
sguardo su quella ragazzina intelligente fin troppo. Perdendosi nella sua
luminosità. Qualcuno, forse Anya,gli aveva raccontato che la Chiave in realtà,
racchiudeva in se un’enorme essenza luminosa. Beh,fu quello che vide. Senza
essere pazzo . O meglio, impazzi d’amore per lei, Down. La Chiave o qualunque
altra cosa fosse. Non aveva nessuna importanza.
-Beh,non
esageriamo. Cerco solo di far funzionare questo microonde..-Aveva
risposto,grattandosi la nuca per nascondere l’imbarazzo. Che idiota! Non aveva
trovato nulla di intelligente da dire.
-Sei
proprio strano…-La Ragazza Luminosa,aveva sorriso ancora,scuotendo la testa
rassegnata mentre posava una mano sul viso stupefatto del ragazzo che la
fronteggiava.
La
vide,andar via. La Cacciatrice la reclamava. Reclamava tutti per la sua
missione .
Ora,
quegli occhi erano tutti per lui. Si spinse verso di lei per baciarla, senza
abbandonare la sua mano. L’avvolse con il suo corpo.
Down,gli
scompigliò allegramente i capelli mentre le sue mani,scivolavano leggere dietro
la sua schiena.
-Ti
sei svegliata, tesoro.- Respirò contro la sua spalla, mentre con le labbra le
sfiorava il collo.
-
Mi hanno svegliata. Buffy, deve essere tornata.-Andrew, si sollevò
immediatamente.
Buffy,
tornata dal lavoro . Oggi doveva arrivare il resto della banda. Loro, nudi di
sopra. Buffy di sotto. Pericolo di*morte*.
-
Che ore sono. Che ore sono!- Le 15.00 A.M. Il tempo. Avevano perso la
cognizione del tempo.
La
studentessa,saltò giù dal letto, stringendo le lenzuola attorno al suo corpo,
mentre Andrew,saltellando su di una gamba infilava i boxer,finiti sul
pavimento. Avvicinò l’orecchio alla porta socchiusa. Sbiancò.
-
Che è successo. Che è successo!- Replicò,la ragazza notando il cambiamento di
colore del suo ragazzo. Si infilò velocemente i Levi’s chiari.
-Buffy,
sta venendo qui. Parlava con Willow. Credo che sappia ogni cosa!-
Andrew,
si rivestì velocemente,riordinando il letto sfatto.
-
La nostra vita è finita. Siamo morti. Siamo morti!- Sentenziò Down,
allarmata,appallottolando uno schizzo venuto male di Wolverine, sulla
scrivania.
-
Perché ripeti due volte la stessa frase?- Chiese Andrew, mentre si affannava a
cercare La Converse destra. La trovò incastrata in una borsa da viaggio.
-
No lo so. Non lo so.- Ripete la giovane donna ancora,sempre più in ansia.
I
Passi si avvicinavano. Down,aprì il libro di matematica di riserva che
possedeva nella libreria di Andrew,tra l’immensità di fumetti, in ordine
alfabetico. Si ha sempre un libro di matematica in più, nella camera del
proprio ragazzo.
La
porta si aprì.
-
Ah. Siete qui.-
La
Cacciatrice, scrutò i suoi ragazzi. Down,non smetteva di mollare quel libro di
matematica, mentre Andrew controllava i suo compiti,grattandosi la nuca. Quella
fastidiosa sensazione di tensione l’avvertiva nell’ aria, eppure si trovava tra
i suoi amici. Il suo guardo attento, attraversò la camera: Letto sgualcito, i
capelli di Down erano spettinati,la maglietta di Spiderman di Andrew a
rovescio. Un momento!I suoi occhi si spalancarono, posandosi nuovamente sui
diretti interessati.
-
Lo Sapevo! Perché, me l’avete tenuto nascosto!-Tuonò la Cacciatrice, mentre
assumeva il suo solito cipiglio severo. Incrociò le braccia al petto.
Andrew,scattò
in piedi, deglutendo. Lanciò uno sguardo alla Rossa, che invece di apparire
colpevole di aver contribuito a mantenere lo sporco segreto,accennava ad un
sorriso divertito. Trovò il coraggio di guardare Buffy.
-
Volevamo dirtelo,ma …- Farfugliò,non riuscendo a trovare le parole adatte alla
circostanza.
Anche
Down,raggiunse la sorella.
-Andrew,
ha ragione. Vero Willow?-
L’amica,corrugò
la fronte, cercando di capire a quale argomento in particolare si stesse
riferendo. I suoi occhi limpidi si spalancarono. I due ragazzi credevano che
Buffy,alludesse a Spike!
Cercò
di indurli a rimandare. Scosse la testa,mentre Buffy,si trovava di spalle.
Fece
scorrere,allusivamente, il dito indice intorno alla sua gola,sperando che
tacessero.
Anche
il Sig. Giles,cominciava a gesticolare e a dimenarsi. In particolare,
sventolava i propri occhiali e il fazzoletto di seta che, solitamente,manteneva
ripiegato nella giacca .
Xander,
osservava stranito i suoi amici,ritenendo opportuno prenotare un’ ulteriore vista
oculistica indirizzata all’ occhio sano. Oppure, semplicemente, si trovava in
una gabbia di matti,d’altronde non era una novità.
-Però,Il
Sig.Giles avrebbe un ottima carriera come torero. Guarda come sventola quel
fazzoletto rosso…- Domò una risata,immaginandolo impegnato nell’ arena tra tori
e rose.
Willow,invece,
lo guardava in tralice. ll ragazzo fece spallucce,La strega scosse il capo
rassegnata.
Down
e Andrew li guardavano tentando di comprendere i messaggi subliminali che gli
stavano inviando gli altri.
Tutto
ciò che compresero : -Abbiamo avuto la nostra parte di guai-
Buffy,
si volto verso Willow,prontamente,finse di fregarsi il collo,mentre Giles
suppose di lustrare gli occhiali.
-Willow!Voi
ne eravate già a conoscenza!Perchè non me ne avete parlato?-
Buffy,non
riusciva a nascondere la sua sorpresa. Stava cercando di non essere
eccessivamente rigida con sua sorella, calandosi nel ruolo di “Madre
Comprensiva”
Del
resto,meritava L’oscar per le storie d’amore a sfondo grottesco.
La
Rossa boccheggiò -S-Si ecco..-
Andrew.
Le tolse la parola,impegnato a giustificarsi,Temeva che ci andasse mezzo la sua
relazione con Down.
-Il
Sig.Giles,è stato il primo a saperlo,telefonicamente..-
Lo
sguardo sorpreso di Buffy, si allargò mentre si posava sul sig. Giles.
-Dunque
ora si intende di queste frivolezze, Giles?!-
Il
vecchio inglese, inforcò gli occhiali,passandosi nervosamente una mano tra i
capelli ingrigiti dal tempo.
-Ascoltami.
Posso spigarti ogni cosa..- Replicò,stringendola per le spalle. La Cacciatrice,
si allontanò bruscamente,schivando lo sguardo amareggiato dell’ uomo.
La
ragazzina bionda non troppo alta, avvertì la mano calda della sua sorellina
infilarsi tra la sua, allo stesso modo in cui faceva quando era piccola.
Automaticamente, la sua irritazione si placò. Si voltò,trovando i suoi occhi
stranamente lucidi e affettuosi,quasi colpevoli,di una colpa che non riusciva a
comprendere.
Down,trasse
un lungo sospiro . Gli occhi dolci e sereni di Andrew la convinsero a non
indugiare oltre.
-Buffy.
Ascolta. Ascoltami. Mi dispiace che tu abbia saputo di Spike da Giles,visto che
i vostri rapporti non sono proprio *idilliaci*…-
La
Ragazzina Luminosa attese. Tutti Attesero, confidando in un domani sereno alla
volta della Città Degli Angeli.
-Spike?Cosa
centra Spike?!-
Le
occhiate colpevoli che si scambiavano i suoi amici, la convinsero a spiegarsi
il motivo dell’ atmosfera elettrica che aveva avvertito sin dal loro arrivo. La
rabbia comincio a tornare,più potente di prima.
-S-Si,Down,
voleva dirtelo che Spike, E’ vivo. Lavora con Angel, a LA…-
Terminò
Andrew, ignorando il terribile equivoco, abbattendo una tempesta gelata nell’
animo della Cacciatrice.
Willow,titubante
avanzò verso Buffy,le carezzò un braccio ciondolante.Buffy, sembrava non
curarsi di lei,il suo viso non tradiva nessun genere di emozione.
Si
limitava a fissare la parete di fronte, come pietrificata. Nei suoi occhi
c’erano altre immagini. Si sovrapponevano l’una all’ altra affamate.
-Quando
Angel, mi ha telefonato per informarmi,beh del suo ritorno dal …beh non si sa
bene cosa.Spike,non ha mai voluto parlarne, nemmeno con Angel,non sapevamo chi
ci trovavamo di fronte…-
A
quelle parole gli occhi di Buffy,ritornarono coscienti, ma dalle sue labbra non
volò alcun suono.
-Buffy,Spike,
ci ha pregato di mantenere il segreto. Non voleva più sconvolgerti la vita,ora
che non sei più La Cacciatrice, unica e sola..-
La
voce carezzevole di Xander,le diede la forza di parlare.
-Deve
piacervi molto prendere decisioni alle mie spalle ultimamente, vero?!-Sbraitò,mentre
i suoi occhi verdi diventavano più scuri a causa della rabbia crescente.
-Un
anno. Non un giorno, non un mese. Un anno. Sig. Giles!Continua a
sorprendermi!Immagino che per voi sia stato facile rispettare le nobili parole
di Spike. Lo consideravate il peggiore della sua specie! Se solo penso che a
causa dei vostri pregiudizi mi sono vergognata di..amarlo. Si . Io lo amavo con
o senza l’anima e non ho più paura di ammetterlo!Io sono una semplice ragazza
che ama un ragazzo . Non mi ha nemmeno creduta mentre glielo sussurravo il
giorno della battaglia! Cristo, stavamo andando a fuoco!..-
Xander,
alzò timorosamente la mano.-In che senso, stavate andando a fuoco?-Le
occhiatacce di Giles e Willow, lo zittirono.
Buffy,
si massaggiò le tempie spossata da quella rivelazione. Doveva andarsene .
Traditori. Tutti.
Strinse
la maniglia della porta di ingresso, gli altri colpevoli,la seguirono,tentando
invano di giustificarsi.
-Non
voglio udire una sola parola. Andate all’ Inferno!-
Non
avrebbe mai pensato che La Cacciatrice dentro di lei, un giorno si sarebbe
abbattuta contro le persone che più amava al mondo. Spietata. In tutta la sua
primordiale disumana collera .
Avvertì
il rumore sordo della porta chiudersi e la vetrata colorata infrangersi in
mille pezzettini.
10.
Cominciò
a correre. Veloce. Sempre più veloce. Le piccole strade, si susseguivano l’una
dopo l’altra,come le sue lacrime, che si disperdevano nell’ aria, come stelle
luminose nella vastità della volta celeste.
La
ragazza,si fermò per riprendere fiato. Sulle sue labbra nacque un sorriso
bagnato di gioia. Il primo vero sorriso dopo un anno.
Ritornava
a respirare.Quella sensazione claustrofobica di cui era preda verso…il mondo,
stava scomparendo di nuovo .
Spike
. Vita. Amore. Respiri.
Spike,
era tornato . Senza avvertirla. Non riusciva ad essere infuriata,non ora. Aveva
pregato perché questo avvenisse. Tutte le notti. Fino al sorgere del sole.
Riprese
a camminare, attraversando”Piazza del Popolo.” Si strinse, nel giubbotto
leggero.
Osservò,L’obelisco
Flaminio, stagliarsi verso il cielo per immergersi nel sole, ormai rosso.
Spike
come un chiodo aveva trapassato il suo cuore, poco alla volta .Se ne era
impossessato avidamente per proteggerlo,con le sue mani pallide e sottili,
sporche di sangue.
Sentirsi
amata da lui, era come … essere avvolta da un calore travolgente e sicuro,come
in Paradiso.
Lei
sapeva, letteralmente cosa significasse. C’era stata,una volta.
Al
suo passaggio,uno stormo di piccioni si sollevò in alto.
Lui,era
diverso. Diverso dagli altri.
Non
la trattava come una ragazzina e nemmeno si sentiva inferiore a lei, tanto da
non sentirsi meritevole del suo amore.
Buffy,
sapeva di non essere molto sveglia, ma Spike l’aveva amata
completamente,adorando i suoi difetti, più che i suoi pregi. Questo l’aveva
capito. L’aveva percepito. Tardi, purtroppo.
Spesso,dopo
la sua morte si era chiesta il motivo per cui, senza accorgersene la sua natura
non avesse costituito un problema come invece lo era stato per Angel..
La
risposta che si era affacciata prepotentemente nel suo cuore,bussava più
semplice di quanto avesse immaginato: Non le importava un fico secco dello
Spike vampiro. Lei amava Spike. Aveva cominciato a crederci sul serio dal
momento in cui aveva fatto rimuovere il chip difettoso dal suo cervello.
In
un ristorantino, ai bordi della piazza due innamorati ballavano accompagnati
dalla dolce melodia del loro amore.
La
mente della ragazza fu inondata dalla luce accecante dei ricordi.
Un
uomo e una donna tagliavano l’ oscurità in uno scantinato umido.
-
Ho paura-
L’aveva
guardato in quegli occhi blu. Lo vide mettere via l’amuleto che fino a qualche
minuto primo fissava,smarrito nei suoi pensieri.
Ricordo
di essersi mossa dalle scale,lentamente per contemplarlo ancora un po’..
-
Anch’ io, ma ho te. L’hai detto tu..- La sua mano era scivolata nella sua,ferma
sulla coperta azzurra. Spike, i suoi occhi blu erano pieni di dolcezza.
Ricordò,
la sensazione di pace che le aveva suscitato quel semplice contatto.
-
Non dovresti averne, sai, tesoro…- Gli aveva sorriso con dolcezza accarezzando
il viso spigoloso dell’ uomo di fronte.
In
un istante ritornò al presente, soffocando una risatina,mentre ricordava il suo
sopragiglio alzato nel suo specialissimo modo, sentendosi chiamato *tesoro* da
lei.
Ancora
parole. Sguardi. Gesti.
-Non
so dove mi porterà questo. Domani, in battaglia.-
L’amuleto
penzolava silenzioso d’avanti ai loro occhi . Buffy lo chiuse nelle sue mani,
lasciandolo scivolare tra le lenzuola profumate di vampiro.
-
L’affronteremo Spike. Insieme possiamo farcela . Non ci sarà solo un domani ma
tanti altri, te lo prometto..-
Di
nuovo quello sguardo su di lei. Aperto. Puro. Pieno d’amore incondizionato.
Il
respirò le si mozzò per un attimo al pensiero di non essere riuscita a
mantenere quella promessa.
-Conosco
un metodo infallibile contro la paura..-
Si
era alzata. Lo stereo polveroso. Sembrava in buone condizioni. Del resto Spike
faceva ripartire a palla i CD dei Ramones. Trovò qualcosa . Gli Aereosmith-“I
Want Don’t To Miss a Thing”. Perfetto.
-Amore,
cosa stai facendo? Non credevo ti piacessero i Ramones o I Sex Pistols..-
La
voce calda di Steven Tyler,risuonò calda, nello scantinato semi illuminato.
Spike,la
osservava inclinando lievemente il capo, come faceva solo per lei.
Un
sorriso sorpreso salì a fior di labbra.
-Allora
Spike, ti va di ballare con me?-Ripensò a come il suo sguardo si riempì di lui.
Solo lui. Soprattutto non avrebbe,mai potuto dimenticare la tremarella alla
gambe.
Si
era alzato dalla vecchia branda, dirigendosi verso di lei. Pieno di passione.
Senza
alcuna esitazione l’aveva stretta a se.
-Cacciatrice,
io ho sempre ballato con te. Lo Sai-
La
sua voce calda e profonda l’aveva accarezzata. Dolcemente. Lentamente.
Si
era lasciata avvolgere dalle sue braccia, respirando il suo profumo.
La
paura scivolò silenziosa da quel abbraccio. Da quel ballo infinito che
portavano avanti sin dall’ inizio. Il sole era sorto .Ma loro ballavano ancora.
Buffy,
ritornò al cielo stellato di Roma. Presto non avrebbe più dovuto vivere di soli
ricordi.
Ricominciò
a correre,verso casa.
Le
luci dei lampioni si susseguivano l’una dopo l’altra.
Le
famiglie si ricomponevano per la cena.
La
piccola ragazza squarciava il buio della sera,sorridendo.
Ti
amo Spike. Stupido. Vengo da te.Una luce accesa in veranda. Willow.
Aprì
la porta d’ingresso.
Gli
occhi della sua migliore amica la raggiunsero, addolorati.
-Buffy..-
La
biondina l’avvolse tra le braccia.
-
Non importa Will,Ti voglio bene.-
Due
lacrime argentee solcarono il volto candido della rossa,riscaldata nel cuore da
quell’ abbraccio.
-
Domani partiremo per L.A.-
Si
specchiò negli occhi lucidi della strega, che annui decisa.
-
Ti va una cioccolata calda?-
Buffy,
finse di pensarci su.
-
Come ai vecchi tempi?Ok ci sto!-
Xander,
entrò in cucina sbadigliando in cerca di altri Mash Mellos.Sorrise notando le
sue amiche più care con le labbra sporche di cioccolata, impegnate a
spettegolare.
-Tesori
miei, vi siete ricordate della cioccolata, ma avete dimenticato il vecchio
Xanman e …“Apocalaypse Now”.-
Le
sue braccia,si riempirono delle uniche due persone che più amava al mondo.
Per
la prima volta dalla morte di Anya, si sentì bene.
11
Le
catene,scivolarono ai loro piedi con un tonfo secco.
I
due vampiri non smettevano di guardarsi.
La
caverna fu illuminata dalla luce tremolate delle fiaccole,affisse alla pareti.
Gli
occhi tempestosi di Spike,finivano in quelli oscuri di Angel,mescolandosi.
Confondendosi.
Angel,si
avvicinò,stringendo il braccio di Spike. Un lieve sorriso si dipinse sulle
labbra sottili del vampiro bruno.
-
Fallo in fretta se toccherà a me.-
Era
sincero. Se doveva morire preferiva che avvenisse di gran lunga per mano di
Spike.
Spike
rispose al sorriso, ricambiando la stretta.
-
Anche tu. Colpisci diritto al cuore, amico..-
Angel
si allontanò in attesa del Demone Oscuro.
Infilò
le mani nei Jeans logori,fissando i suoi piedi graffiati lungo la discesa dalla
montagna per salvare Spike.
Alzò
lo sguardo intenso verso di lui.
-
Non siamo mai stati amici, Spike.-
Il
vampiro biondo nascose il dolore di quella risposta dietro il suo sguardo
strafottente e fiero.
-
Già,e per questo che ti ucciderò.-
Il
suo guardo era diventato di ghiaccio. La sua voce, atona.
Le
fiamme rossastre sulle pareti si intensificarono, proiettando pallidi riflessi
suoi volti dei due vampiri.
Il
Demone Oscuro, si manifestò loro.
Puntò
i suoi occhi acuti sui due avversari.
-
Che le prove abbiano inizio!-La voce profonda e decisa perforò le orecchie dei
due vampiri con l’anima .
Improvvisamente
Spike, si ritrovò nuovamente contro la parete ruvida, impossibilitato a
compiere qualsiasi movimento.
-
Ma che Diavolo..-Ringhiò tra i denti cercando di liberarsi, invano.
Angel,fece
appena in tempo ad assistere a quella scena. Fu teletrasportato in una stanza
buia e stretta, topi da occhi fiammeggianti, lo osservavano affamati. Non era
il loro turno, non ancora.
Un’
ombra familiare avanzava verso Angel, circondato dall’ oscurità della piccola
stanza .
-
Casa sta accadendo?!-
Spike,
fissava le braccia lungo la parete ai lati della sua testa.
Il
Demone lo fissò a lungo prima di rispondere.
-
Presto lo saprai, Prezioso..- Scomparve.
La
Caverna,sprofondò nuovamente nell’ oscurità.
Spike.
Solo. Nelle tenebre.
I
suoi occhi si muovevano frenetici.
Due
occhi verdi. Spietati .Li conosceva .Li amava.
La
figura minuta della Cacciatrice, si mostrò al vampiro.
-Buffy..-
Mormorò mentre il suo volto si mostrava.
Diverso
dalla donna che amava .
Il
suo volto portava i segni di un tempo remoto. Nessuna luce in lei . Nessuna
fiamma animava il suo guardo.
Sola.
Con
il demone assassino che si portava dentro, sotto quella pelle segnata da
simboli antichi e primitivi.
Quello
sguardo, che conosceva più di chiunque altro,di fronte al quale non si era mai
tirato indietro , lo aveva sconfitto con l’amore.
Quello
sguardo apparteneva alla Cacciatrice . La Prima, che viveva in lei.
Capì,
cosa rappresentasse per lei in quel istante : Un Vampiro da uccidere. Senza
nessuna pietà.
-
Tu, non sei Lei-
Non
abbassò lo sguardo intenso dal viso della Cacciatrice.
-Ti
sbagli vampiro. I sono Lei. Sono parte di lei.-
Lo
stava studiando. I suoi movimenti seguivano il ritmo di una danza primitiva.
I
suoi occhi ,lo trascinavano in un abisso tenebroso e soffocante .
Vittima
dell’ oscuro potere di un killer.
-Una
parte di te, è piena D’amore . Io l’ho visto.-
Il
suo sguardo,si legò al suo, caldo come il deserto popolato da esseri mostruosi
che scorgeva nei suoi occhi.
-
Io dormo su un letto d’ossa –
Si
era avvicinata al viso del vampiro,scrutandone ogni particolare.
-Tu
non profumi di morte, eppure vivi nel suo nome-
Le
fiaccole riarsero,illuminando gli stracci che coprivano il corpo agile di
Buffy.
Gli
occhi della Cacciatrice, cercavano volutamente quelli del suo nemico mortale.
-
Io devo ucciderti,vampiro!-
La
sua voce,fredda gli gelò il cuore e l’anima.
Un
dolore lancinante alla mano destra, lo costrinse a gridare spezzando il
silenzio di quel luogo di morte.
Vide
il suo sangue scorrere lungo il braccio e la spalla.
La
Cacciatrice spinse il lungo chiodo d’argento più affondo nelle sue carni.
-
Tu inchiodavi le tue vittime. Donne e bambini indistintamente. Ti sei mai
chiesto cosa provassero?Il dolore che infliggevi loro, ora lo proverai tu.-
Il
vampiro serrò la macella per ingoiando le grida di dolore che gli riempivano la
bocca. Quei chiodi laceravano la sua carne,bagnati di acqua santa.
-
I- io lo so,invece Cacciatrice . E’ per questo che sono impazzito. Io ho visto
bambini con la speranza negli occhi,morire sotto i miei chiodi..- Rispose a
fatica, mentre un altro chiodo gli veniva impiantato nella mano sinistra,cominciava
a fumare. La carne del Diavolo, fumava disgustata.
Sangue
schizzò sul volto dipinto della Cacciatrice.
-Non
significa che hai potuto comprendere completamente. Senti la vita che scorre
via?Lentamente. Dolorosamente.-
Con
le mani, cosparse il sangue di Spike sul suo viso di guerriera.
Il
Vampiro e La Cacciatrice erano divisi dal sangue.
L’uno,
lo cercava disperatamente. Desiderava vederlo scorrere .
L’altra,
combatteva per fermalo. Combatteva per custodirlo.
Entrambi,però,
sapevano che la sottile linea rossa che li separava spesso si confondeva.
Il
Vampiro alzò il capo,la fronte appariva imperlata di sudore. Sopportava a
malapena quello sguardo pieno d’odio.
Riconobbe
le mani di lei sul suo viso tracciare delle line rosse ,in modo quasi impercettibile.
Spike,cominciò
a sentire freddo.Il suo respiro diventava sempre più debole. Il dolore, sempre
più forte.
Non
riusciva a tenere gli occhi aperti.
New
York,1970.Central Park.
-Perché
hai quegli strani capelli?-L’odore del sangue gli perforò violentemente le
narici.
Si
fermò, smise di cercare Nikky Wood,ci sarebbero state altre notti.
Posò
il suo sguardo di ghiaccio sulla graziosa bambina dai capelli biondi, che lo
fissava dal basso.
-Come
ti chiami, piccola?-
Il
respirò gli si fermò in gola. Gli occhi verdi di quella bambina sembravano
leggere la sua anima sporca e inesistente.
-
Joan. Perché inseguivi la Donna Cioccolatino?Queste sono cose per uomini
cattivi. Tu sei buono. Lo vedo dai tuoi occhi.-
Un
sorriso incerto si dipinse sulle sue labbra. Dolcezza. Aveva dimenticato quanto
potesse essere inebriante,Ma lui non poteva permetterselo. Non era un
sentimentale, come si ostinava a credere Angelus.
-
Non dovresti essere sola a quest’ ora di notte. Vieni ti accompagno dalla
mamma, Joan.-La sua mano era scivolata nella sua calda e piena di vita. Poteva
percepire il suo sangue pulsare prepotentemente nelle piccole vene.
Accarezzò
il chiodo acuminato,fermo nella sua cintura borchiata.
Quella
bambina non avrebbe mai più rivisto sua madre. Mai più.
Aprì
gli occhi, non riuscendo a sopportare il ricordo delle urla strazianti di
quella piccola anima. Una vita spezzata, ancor prima di sbocciare.
Questo,
lo aveva rimosso dalla sua mente. Fino a ora. Fu colpito da un conato di
vomito, ritrovando altri occhi verdi, simili a quelli di Joan.
Altro
sangue scorreva dai suoi pedi, lentamente, increspandosi tra la terra.
-
E’ Dolore quello che vedo nei tuoi occhi. Più potente di quello che senti
adesso-
Le
Mani della Cacciatrice si posarono sul suo petto,sporche di sangue.
-Buffy,
ti prego..- Biascicò allo stremo delle forze,stava perdendo troppo sangue.
-
Buffy? Io non ho nome,sono la distruzione assoluta . L’hai visto.-
Con
la punta dell’ ennesimo chiodo gli ferì la guancia sinistra . Sangue vermiglio
si aggrondò tra le sue labbra secche.
-Ho
capito di essere stato un essere abominevole, forse ancora lo sono. Desidererei
morire per tutto ciò che ho commesso. Per le vite che ho spezzato, per il
sangue versato. Ti amo. E’ per questo che non posso farla finita! -
Urlò
mentre il sangue si confondeva con le lacrime e la disperazione.
Sentì
il chiodo acuminato cadere con un tintinnio. Posò nuovamente lo sguardo sulla
donna.
Lo
guardava sconcertata,fissando le sue piccole mani sporche di sangue di vampiro.
Alzò
lo sguardo. Trovò un sorriso .Il fuoco ritornava ad ardere in quegli occhi
verdi.
-Spike..-
Si
chinò verso di lui .Le sue labbra toccarono quelle di lui, dischiudendosi in un
bacio delicato,al sangue. Quando Aprì gli occhi, Lei non c’era più. Altri occhi
verdi.
-Hai
superato la prima prova.-
Scivolò
stremato contro la parete, mentre i chiodi impiantati nelle sua carne cadevano
ai suoi piedi.
Gli
occhi di Angel, si abituarono all’ oscurità nera,che regnava nella camera.
-
Hai paura,Liam ?- La voce era un sussurro sinistro.
Angel
puntò lo sguardo sull’ ombra, avvertendo un roditore leccare il sangue secco
dai piedi escoriati.Lo scacciò via con un calcio.
-
Come fai a sapere il mio nome ? Chi sei?- Si sentiva nervoso. Eppure non era la
prima volta che si trovava in situazioni spiacevoli.
-Sono
solo topi . Sta Tranquillo.- La voce stava diventando più definita.
Una
goccia di sudore si increspò tra le labbra sottili del vampiro.
Non
poteva essere lui. Aprì e chiuse gli occhi, una,due, tre volte.
Vecchia
Fabbrica, 1998.Sunnydale.
-I
Fantasmi,ballano con te,Angelo mio.-Drusilla si muoveva sinuosa contro di
lui,in attesa dell’ inizio dei festeggiamenti in onore della ricomposizione del
Giudice.
Le
aveva offerto il suo sorriso obliquo,mentre la stringeva a se,accarezzando la
sua pelle diafana.
-
Io non vedo fantasmi che ballano, Dru. Ci siamo solo noi e Spike, che come al
solito ci spia, imprecando.-
Le
mani sottili della vampira,risalirono dal petto del suo cavaliere, si fermarono
sul suo viso.
Drusilla,la
sua principessa voleva il suo sguardo.
Gli
occhi scuri di Drusilla, cosi profondi e puri come un diamanti d’oscurità,
erano capaci di incutergli una leggera scossa d’orrore,ma allo stesso tempo lo
avvolgevano come lui voleva.
-
Uno in particolare, hai tuoi occhi,rivive in te..-
Afferrò
saldamente la mano di Drusilla ferma sul suo viso,senza smettere di
guardarla,poteva sfiorare le sue labbra avide di sangue e dei suoi baci.
-Quel
fantasma non esiste, l’ ho sconfitto molto tempo fa.-La sua voce si era
indurita,quasi inconsapevolmente.
La
risata argentina di Drusilla risuonò nella sala ancora vuota degli
invitati,riempì le sue orecchie,ferì quelle di Spike,nell’ ombra.
La
creatura tenebrosa ritornò a perdersi nei suoi occhi,il lungo abito nero
frusciava quasi impercettibile al contatto con i suoi pantaloni di pelle.
-La
vendetta è differente dalla sconfitta. Non temere mio tesoro. Le stelle mi
sussurrano che ti sarà concessa un ‘ altra occasione..-
Drusilla
aveva rivolto lo sguardo verso il cielo,trovando solo un soffitto ingrigito dall’
umidità.
Quelle
parole inizialmente lo avevano turbato , ma la sua Drusilla per quanto potesse
presagire il futuro, non sempre aveva offerto visioni attendibili.
-
Ti diverti a giocare con il mio cervello eh?Piccola ingrata- Aveva catturando
le sue labbra in un bacio possessivo.
Drusilla
leccò del sangue dalle sue labbra , che Angel le aveva volutamente ferito.
-
Non è un gioco, mio Angelo nero. Io, Vedo.- Si era sciolta dalle sue braccia,
allontanandosi impercettibilmente con l’eleganza di una pantera.
Stavano
arrivando gli invitati.
Ritornò
alla camera buia.
-Padre-
Una parola dolce,arida sulle labbra.
L’uomo
si mostrò,austero al figlio rinnegato.
Imponente
e pieno di se .I suoi occhi uguali a quelli del vampiro di fronte erano vuoti.
-
Figlio-
Nessuna
emozione.
-
Tu non esisti, non sei qui. Un fantasma, ecco cosa sei!-
La
sua voce,tradì una certa agitazione.
-A
volte ritornano –Replicò,l’uomo sarcasticamente.
Fu
assalito da una sensazione d’angoscia che lentamente si stava impossessando del
suo essere.
Fu
tentato dall’ irrefrenabile voglia di fuggire.I Ratti cominciavano a stringersi
intorno,ammassandosi come un’ enorme lava infernale,translucida.
-
Tenti di fuggire. Lo immaginavo. Del resto anche sei una fattispecie di
supereroe,resti sempre lo stesso,un vigliacco!-L’ira dell’ uomo si contenne in
un sorriso soddisfatto.
Angel,strinse
i pugni fissando le bestie infernali ai suoi piedi, sentendosi un ragazzino
incapace,sentendosi un insulso umano.
Ricordò,
dopo mezzo secolo di ammenda il motivo per cui, in una fredda notte
irlandese,aveva deciso di intraprendere l’allietante sentiero oscuro che Darla
gli aveva offerto col sangue.
I
suoi occhi mutarono, riempiendosi di un giallo d’orato mentre il suo sorriso si
incrinava crudelmente.
Respirò,
dopotutto ,non doveva fare altro che essere se stesso.
-Ora
vediamo che è il vigliacco tra noi due -
Suo
padre si avvicinò, specchiandosi negli occhi ferini del figlio.
-
Non mi spaventi. Del resto quello che sei ha rappresentato una via d’uscita per
fuggire da te stesso,l’uomo che è peggiore della bestia che serpeggia nel tuo
corpo. Nel profondo della tua anima sporca l’hai sempre saputo.-
Il
volto di Angel riacquistò le sembianze umane, trovò il coraggio di alzare lo
sguardo addolorato, trovando gli occhi nocciola di suo padre.
C’era
stato un momento in cui quegli occhi lo avevano amato?
Non
riusciva a ricordare un solo momento.
-Ho
commesso molti errori, ma sto cercando di diventare un uomo migliore come tu
avresti voluto,ma non attraverso i tuoi rigidi insegnamenti. No . Attraverso
l’amore di coloro che mi amano.-
Vide
suo padre infilare le mani tozze nei pentoloni di velluto.
-
Non mi sembra che tu sia andato molto innanzi. Andiamo,non dirmi che non l’hai
notato?L’oscurità impregna la tua anima per quanto tu possa sfuggirle, è sempre
lì. Non c’è, ne ci sarà mai redenzione per te. Le tue scelte prevedevano scopi
che un eroe non avrebbe dovuto avere. Sino al patto col demonio . Come vedi sei
rimasto l’egoista puttaniere d’un tempo.
Mi
meraviglio che un inetto come te abbia potuto generare un figlio.-
Quelle
parole lo investirono inaspettate come tante piccole schegge di vetro nel
cuore. Lo sbalordimento e il dispiacere lasciarono posto alla belva nera dell’
odio.
-
Me lo sono chiesto anch’ io quando progettavo di ucciderti in mille modi
diversi. Non osare nominare Connor, giuro che ti ammazzo altrimenti.-
Avvertì
le mani di suo padre serrarsi sulle sue spalle.
Questa
volta non distolse lo sguardo colmo d’odio.
-Dopo
tutto non siamo cosi diversi, anche tuo figlio ti odia. Odia quello che sei. –
-
Almeno io non l’ho spinto a farlo, prendendolo a bastonate. Ho seguito un'altra
strada e non importa dove mi condurrà,ne mi importa se rimarrò deluso, come è
già successo. Io lo amerò sempre, anche nell’ ombra.
Dio,incredibile,
il mio odio per te è spropositato!-
Si
ritrovò sul pavimento freddo della stanza. Il verso sinistro dei topi si levò
più alto.
Il
suo sguardo si fermò negli occhi di una di quelle bestie infernali. Il suo
sguardo non era cosi diverso da quel animale. Doveva imparare ad accettarlo,
senza nascondersi chi lo amava lo avrebbe continuato ad amarlo e lui avrebbe
amato.
Il
dolore sordo di una sbarra metallica sulla sua schiena distolse la sua
attenzione dal roditore, rifugiatosi in fondo alla sala.
-
Sta Zitto!Non ho mai potuto soffrire questa tua presunzione nata solo per
nascondere quello che sei. un lurido animale!- Un altro colpo, più violento.
Le
unghie di Angel graffiarono il pavimento logoro . Non avrebbe urlato sotto le
sue percosse. Non l’aveva mai fatto.
-
Tu non hai cuore, non sai amare. Ecco il motivo per il quale tuo figlio ti
odia.-
Cercò
di alzarsi, colpito nell’ animo da quelle parole cosi infamanti.
Sostenne
il peso del suo corpo sulle braccia .Un altro colpo giunse sul suo viso.
Del
sangue schizzò dalle labbra ormai rotte.
Finalmente,intuì
la ragione di quella prova . Deva liberare la sua anima dal suo più grande
fantasma. La strada da seguire era una sola. Era stato proprio l’uomo che ora
lo stava percuotendo ad indicargliela.
-
Ti voglio bene, papà-Sussurrò a fatica portandosi in ginocchio.
Lo
sguardo sorpreso dell’ uomo rallentò la scarica di colpi.
-
Sei un bugiardo, stai tentando di impietosirmi!-
Un
bastonata allo stomaco, lo costrinse a boccheggiare.
-Ti
v-voglio bene anche se non sono stato il migliore dei figli. Anche se non lo
sono. -
Riuscì
a rimettersi in piedi, stringendo la spranga di ferro tra le mani,legando il
suo sguardo a quello di suo padre in attesa di sentirsi amato.
-
Io non ti odio. Avrei voluto che tu mi amassi, che mi avessi abbracciato, forse
non sarei quello che sono se tu l’avessi fatto, ma tu non mi hai capito, non è
colpa tua. Siamo uomini.-
L’espressione
di suo padre appariva imperturbabile,Angel ignorava che qualcosa di simile all’
amore stava scatenando l’inferno nel cuore dell’ uomo.
-
Non ho paura di essere quello che sono, mio figlio stava imparando ad amarmi,
mi sono tirato indietro.-
Si
voltò verso la massa affusolata di roditori alle sue spalle. i loro occhi
iniettarti di sangue brillarono nei suoi. Sorrise al padre percependo la sua
agitazione.
-Credo
che la prova sia finita. Vattene, con l’amore che ti ho donato-
Lasciò
che i roditori assalissero il corpo inerme del padre in un vortice oscuro.
Chiuse
gli occhi troppo diusgustat0 e amareggiato dalla scena che si mostrava ai suoi
occhi.
Non
era stato amato come un Figlio lo è dal Padre. Non avrebbe fatto lo stesso con
Connor.
Riaprì
gli occhi di scatto, bagnati di lacrime . La mano di suo padre riempi la sua,
stringendola con forza, nonostante i topi lo stessero divorando.
-
Perdonami, figlio mio.-
Angel
fissò la sua mano ora vuota, con la mente piene di quelle poche parole a
riscaldargli l’anima tormentata.
Si
ritrovò nuovamente nella caverna umida.
Il
suo sguardo corse immediatamente a Spike rannicchiato in se stesso contro la
parete opposta.
-
Spike!-Gli si inginocchiò di fronte .
L’altro
vampiro rise sommessamente. lasciandosi cadere sulla spalla suo sire.
Angel,
dimenticò l’angoscia di poche ore fa, sentendosi al sicuro con Spike, suo
fratello.
-
Dovevo immaginarlo che non ti saresti tolto dai piedi tanto facilmente.-
Mormorò l’ossigenato,rimettendosi in piedi con l’aiuto di Angel.
-
Scommetto che ridurti in questo stato è stata una donna..-
Spike
lo guardò di sbieco.
-
Questi anni da detective ti hanno reso molto simile a quell’ impiccione di
Holmes. Ehi, ma dov’ è la pipa? Staresti d’incanto. Davvero!-Il suo sarcasmo
superava davvero ogni limite. Angel,sospirò rassegnato .
-Si
tratta della biondina vero?Ce andata giù pesante,mm?-Rispose, dando una rapida
occhiata alle sue ferite.
-
E’ stata più gentile del solito, in realtà.Non temere, è il suo modo di dirmi
che mi ama ..-Sdrammatizzò, sorridendo all’ amico.
-
Ti prego risparmiami, non sono pronto a conoscere una Buffy diversa dai mie
ricordi..-
Spike,
non rispose. Il suo sguardo si posava sul demone oscuro. Lì osservava severo e
pieno di se.
-
Preparatevi. L’ultima prova vi attende.- Echeggiò . Scomparve nuovamente.
Un
vento gelido pervase la caverna , forse nel tentativo di gelare l’intricato
cumulo di sentimenti che legava quei due uomini perduti in un credule destino.
12.
Il
Figlio Del Miracolo,camminava tra la cenere che lentamente si posava sulla
strada scrostata .
Intorno,solo
macerie e desolazione . La sede centrale della più antica società demonica
esistente al mondo era stata distrutta. Il mondo era salvo, ancora una volta.
Un prezzo molto alto era stato pagato. Suo padre era morto.
Due
giorni interi trascorsi a cercarlo tra le macerie. Giorno e notte a graffiarsi
le mani. A nulla era servito, del suo corpo nessuna traccia.
Connor,
era ancora lì, in attesa di una speranza.
Si
strinse nella giacca scura . Nessun soccorso si era interessato a probabili
feriti, quel posto sembrava totalmente dimenticato nella cenere,come se tutti
sapessero, ma fingessero di non sapere.
Un
lieve venticello rinfrescò i suoi pensieri.
-
Parteciperò alla battaglia,spalla a spalla come in quella discoteca. Sono tuo,
papà .-Le parole erano scivolate dalle sue labbra come un fiume in piena mentre
lo osservava allontanarsi, ammettendo di aver recuperato la memoria.
Voleva
fermarlo .Nel disperato tentativo di godere di quelle poche briciole di tempo
che gli restavano insieme al suo unico vero padre.
Lo
vide fermarsi e voltarsi lentamente verso di lui. Ebbe l’impressione che con il
suo sguardo lo stesse abbracciando in una tacita d’dichiarazione d’affetto.
Sedò
i batti furiosi del suo cuore mentre avanzava verso di lui senza smettere di
guardarlo.
Un
sorriso affettuoso. Suo padre. Un Vampiro. Suo padre. Un uomo. Suo padre .
-
No. Ma sarà una lunga notte, Connor ..cioè Steven – Suo padre, aveva alzato una
mano nel gesto di abbracciarlo per poi rinunciarvi, chiudendo quella stessa
mano in un pugno serrato. Il suo sguardo fissava le scarpe lucide.
-Connor,
il mio nome è Connor. Rispetto la tua decisione, ma devi promettermi che ne
uscirai vivo. Tu, sei tutto ciò che ho di vero, sei la mia famiglia.-Parole
sussurrate a fior di labbra, contro il tempo .Rapidamente, si gettò
tra
le sue braccia riassaporando quel suo particolare profumo di muschio. Percepì
la sua esitazione,Sperò che trovasse il coraggio di stringerlo e cosi fu.
Ora
lo guardava negli occhi, sentendosi un ragazzino. Gli sorrise con affetto.
-Ora
basta, siamo uomini ..-Ammise imbarazzato,incrociando le braccia allo stesso
modo familiare di suo padre.
Ricordò
che Angel gli aveva stretto affettuosamente una spalla e guardato con un cuore
che non possedeva più,nello sguardo nocciola.
-Te
lo prometto, oltre la morte -
Si
era aggrappato a quella promessa e aveva deciso di crederci , prestandovi una
fede assoluta . Fissò un pezzo dell’ imponente palazzina ridotto in pezzi.
Questa
volta sua madre sarebbe stata fiera di lui, ne era sicuro.
-Io
lo so che è vivo, lo sento, mamma aiutami a sperare ancora !- Gridò contro
l’azzurro del cielo mentre il sole si faceva più alto.
La
sua attenzione fu catturata da un cumulo di macerie che veniva mosso quasi
impercettibilmente .
Si
precipitò immediatamente accanto alla macerie, cominciando a togliere a mani
nude pietra dopo pietra con un unico desiderio nel cuore : Ritrovare Lui.
Un
corpo . Il suo sguardo limpido si dilatò per la sorpresa . Fred, completamente
nuda e ricoperta di profonde ferite, ovunque.
La
vide sorridere sollevata alla sua vista.
-
Angel. Angel , sapevo che saresti venuto a salvarmi.-
La
mano della dolce ragazza si posò sul suo viso,tiepida.
Il
cuore di Connor, si riscaldò piacevolmente,finalmente una persona amica lungo
la sua strada solitaria .
Doveva
averlo scambiato per suo padre con la luce solare negli occhi ombrati. Notò che
aveva le labbra secche, doveva portarla via di lì.
Non
prima di essersi accertato che quella giovane donna apparentemente cosi
indifesa non fosse ancora abitata dalla potente Illyria .
-Dimmi
chi sei, in realtà .Sono stanco dei tuoi giochetti-Replicò duramente.
Vide
scendere delle lacrime sul volto pallido della ragazza. Una morsa gli strinse
il cuore . Illyria,non avrebbe pianto in quel modo, umano. Troppo umano.
-Lei,
si, mi ha lasciata libera. E’ morta. Sono davvero io .Sono sempre io.La ragazza
che credeva tu fossi il suo principe azzurro. – Sospirò sfinita con un sorriso
al sapore di ricordi.
Connor,
rispose al sorriso, scostandole alcune ciocche di capelli scarmigliati dal
volto.
Si
tolse la giacca verde scuro,avvolgendola suo interno .La sollevò tra le sue
braccia, lasciando che si appoggiasse sul suo torace .
Sapeva
dove andare . La sua casa lo attendeva vuota .Si diresse verso L’Hiperion
Hotel.
-Profumi
di buono. Profumi di vita –La voce flebile della piccola donna tra le sue
braccia giunse calda contro il suo collo.
La
strinse con protezione mentre quest’ ultima si addormentava.
Anche
il suo compito era chiaro:
Ritrovare
suo padre e continuare ciò che lui aveva lasciato interrotto: La lotta contro
il Male .
Non
immaginava che una Forza Oscura e primordiale stava ribollendo nei meandri più
neri della terra stessa.
13.
-Accidenti!
– Imprecò a denti stretti mentre armeggiava con il generatore di corrente
elettrica da troppo tempo fuori uso.
Peccato
che suo padre non avesse fatto in tempo ad insegnargli lavori di questo genere.
In
ogni caso,Connor era intenzionato a riportare L’Hiperion Hotel al suo antico
splendore,una sede investigativa perfettamente funzionante o quasi.
Collegò
due cavi elettrici di colore differente.
Titubante,raggiunse
un interruttore della luce. All’ accensione, ottenne un leggero botto sordo, ma
nessuna corrente elettrica . Seccato, con un calcio gettò la cassetta degli
attrezzi contro la parete opposta della hall.
Si
mise alla ricerca di qualche candela per poter illuminare al meglio
l’abitazione visto che la sera non attardava a scendere.
Nell’
ex camera di suo padre dovevano essercene in gran quantità, visto che non era
un gran estimatore della luce artificiale.
Salì
di corsa le scale e con una certa agitazione si introdusse nella stanza di
Angel.
Niente
di lui vi era restato. Solo la vecchia scrivania e una branda.
Senza
pensarci aprì il primo cassetto della scrivania trovandovi una confezione da
venti di candele profumate al muschio bianco. Sicuramente un’ idea di Cordelia.
Scosse il capo, sorridendo, immaginando suo padre contrariato da quelle candele
e Cordelia che ne accendeva in continuazione per poi rivolgergli un gran
sorriso affettuoso e improvvisamente la fragranza che emanavano le candele
diventava bellissima. Gli parve di vederli,lì intorno.
Fantasmi,
sorridenti e stupendi che gli tenevano compagnia.
Stava
per richiudere il cassetto,quando si accorse che il tiretto possedeva un doppio
fondo.
Delle
fotografie raccolte da un nastro rosso. Si lasciò cadere sulla branda traballante.
Accese
una delle vecchie candele profumate sulla scrivania.
In
una c’erano Angel e Cordy sorridenti . Suo Padre indossava un foulard da donna
intorno al collo. In un'altra ballava con Wesley a casa di Cordelia.
Altre
sembravano più recenti,c’era anche Fred, tutti in smoking e abiti da sera da
sera, dedusse che andassero a teatro o qualcosa del genere. Una lo fece ridere:
Suo padre in camicia Hawaiana e occhiali da sole.
Il
suo sguardo si concentrò maggiormente sulla foto che ritraeva Angel sua madre addormentati
sul divano nella hall. Darla evidentemente non era ancora incita di lui. I loro
volti apparivano sereni.
Accecato
dall’ odio non si era mai preso la briga di domandare a suo padre se avesse
realmente amato sua madre. In allegato alla foto, un ritratto di sua madre
firmato Angel. Forse, non avrebbe avuto bisogno di domandarglielo.
Quel
ritratto valeva più di mille istantanee,ricco di particolari impercettibili.
Altre
immagini, altri pezzettini di vita che ignorava. Sua madre distesa nell’
appartamento di Lorne, incinta di lui, devastata dal parto imminente, al suo
fianco Angel le stringeva la mano poggiata sul ventre. Finalmente giunse il suo
turno tra le braccia di suo padre insieme ad un orsacchiotto, in un'altra si
rivedeva sorridere alla vista del suo volto ferino . Sulle sue labbra salì un
lieve sorriso,infondo non aveva mai temuto la sua vera natura,nemmeno quando
Holtz lo aveva spinto contro di lui. Non esistevano foto della sua infanzia. La
sua infanzia era stata derubata dalla vendetta fredda e insidiosa come la
morte.
Un'unica
fotografia, lo ritraeva da adulto insieme ad Angel. Entrambi fermi e
imbarazzati con le braccia conserte all’ entrata dell’ Hiperion.
Rilegò
le fotografie con accuratezza e le ripose nuovamente nella scrivania.
Conservò
quella di Darla ed Angel abbracciati sul divano e quella di lui da adulto .
Procedette
alla disposizione delle candele, nelle altre camere.
-------
La
fragranza profumata delle candele si disperse in tutto l’albergo in breve
tempo.
Connor,
vide Fred aprire gli occhi lentamente. Si alzò dalla sedia affianco al letto.
Si accomodò al suo fianco . Le strinse la mano sottile, notò che le sue unghie
erano sporche di terra,le dita di lei lentamente si strinsero intorno alle sue
riacquistando sensibilità.
-Tu
non sei Angel- Sussurrò tranquilla a bassa voce.
Il
neo21enne, scrollò le spalle,senza lasciare la sua mano.
-Dovrai
accontentarti del figlio che non è proprio un principe, mi dispiace-
Replicò
ironicamente, sollevato dal sorriso sulle labbra di lei.
-Ho
sete – Disse lei indicando con lo sguardo il bicchiere colmo d’acqua sul
comodino,strinse la mano di Connor con forza.
-
Tranquilla,ci penso io-
Si
sporse verso di lei per aiutarla a bere.
-Hai
la barba- Osservò la ragazza incuriosita.
Solo
allora Connor si ricordò di non essersi rasato per 4 interminabili giorni,
troppo preso dalla folle ricerca di Angel.
-Oh,
già, risalta di più i miei occhi, sai li ho ereditati da mia madre.. -Ammise
toccandosi la barba mediamente lunga .
-
Sono nuda – Constatò quest ultima, sollevandosi leggermente tra i cuscini.
Il
ragazzo parve imbarazzato , fu preso dall’ irrefrenabile voglia di incrociare
le braccia ma Fred,non era minimamente intenzionata a mollare la sua mano.
-Beh,
è cosi che ti ho trovata, sepolta da un cumulo di macerie cosparsa di
ferite,che naturalmente ti ho disinfettato senza soffermarmi, ehm, sul fatto
che fossi nuda, anche se è stato difficile ..-
Fred,
alla luce delle candele, notò il rossore avvampare sul viso del ragazzo e
scoppiò in una risata. La prima da quando Illyria aveva abbandonato il suo
corpo.
-
Non sei cosi diverso da Angel- Fred, gli sorrise cordiale, scuotendo la testa.
Lo
sguardo azzurro di Connor , si posò in quello nocciola di Fred, con un'unica
domanda nel cuore, che giunse chiara alla scienziata .
-
Non ho visto morire tuo padre, se è questo che vuoi chiedermi, stava ancora
combattendo, non credo nemmeno che sia morto,Connor-
Questa
volta fu Connor a stringere la sua mano mentre il suo volto tornava a
rilassarsi.
-
Allora siamo in due a sperare – Fu il suo turno di sorridere,ora.
La
vide impensierirsi, i suoi occhi stavano diventando lucidi. Esitò prima di
parlare .
-E-
E del C-Corpo di Wesley nessuna traccia?-Nei momenti cruciali della sua vita,
ritornava ad essere la ragazzina smarrita di ritorno da Pylea.
Connor,la
guardò intensamente, istintivamente accarezzò il dorso della mano chiusa nella
sua con l’altra.
-Sono
stato io a trovarlo e a consegnarlo alle autorità . E’ sepolto dignitosamente a
un isolato da qui.-
La
dolce ragazza seppellì le lacrime tra i cuscini, piangendo il suo amore
perduto.
-
Non ho fatto nemmeno in tempo a dirgli che lo amavo- Singhiozzò sommessamente
mentre le lacrime bagnavano le sue labbra rosee.
Il
Figlio di Angel,si alzò lasciando che la mano di Fred stringesse desolata le
lenzuola fresche. Accese un'altra candela sul comodino accanto al letto.
-
Nemmeno io ho fatto in tempo a dire a mio padre che gli volevo bene. Ora è
meglio che vada. Ti lascio sola.- Le rivolse uno sguardo colmo di tristezza e
affetto, si passò nervosamente una mano tra i capelli, prima di incamminarsi
verso l’uscio.
La
ragazza, lasciò che le lenzuola accogliessero le sue lacrime e accarezzassero
il suo corpo confortandola.
-
Resta con me. Non voglio essere lasciata sola. Lo sono stata troppo a lungo a
Pylea.-
Connor,
si voltò lasciando la maniglia della porta, incrociò le braccia, puntando il
suo sguardo sul letto, trovando una ragazza dolcissima che chiedeva il suo
aiuto. Per la prima volta nella sua vita avrebbe aiutato e protetto qualcuno.
Non sentiva più tanto freddo nel cuore, adesso.
-Lo
dici a uno che ha trascorso 18 anni della sua vita a Qor-toth in compagnia di
un pazzo, fissato con la religione.- Replicò con un sorriso sincero. Si distese
accanto a lei avvolta tra le lenzuola candide .
Ancora
leggermente a disagio, si portò una mano dietro la nuca, contemplando le ombre
delle candele sul soffitto.
Riconobbe
Fred appoggiarsi al suo torace,trattene il respiro.
Troppe
emozioni in cosi pochi giorni.
La
mano sottile di lei si fermò sul suo cuore,al disopra del cardigan blu notte.
Fred,avverti
i battiti furiosi del suo cuore. Quando riconobbe le braccia del ragazzo
avvolgergli titubanti la schiena, sospirò rilassata.
-
mm, che buon profumo.. – Esalò, gettando un’ occhiata fugace a Connor, più rilassato
tracciava dei piccoli cerchi sulla sua schiena seminuda .
-
Sono le candele profumate al muschio bianco, un’ idea di Cordy,immagino.
-Rispose quest’ ultimo, inspirando l’aroma.
Fred,
ridacchiò quel ragazzo la faceva stare bene, ma la confondeva stava provando
delle emozioni che non riusciva a definire in contesto alquanto complicato.
-
Cosa hai da ridere? –Chiese incuriosito.
Fred,
riuscì a sedere le risate. Il battito del cuore di Connor era ritornato
normale.
-
Non le candele,tu. Hai lo stesso piacevole odore di tuo padre..-La sua voce si
era addolcita.
-Riposiamo
ora. – Sussurrò Connor stringendola a se, riflettendo su quanto fosse assurda
quella situazione, oltre ogni immaginazione.
Fred,
spense la candela accesa sul comò con un soffio delicato.
Protetta
dal mantello della notte, ritornò ad accoccolarsi tra le sue braccia.
Il
fumo della candela profumata,si disperse nell’oscurità.
14.
Le
parole del demone, volarono via come un soffio gelido.
Un
odore di sabbia calda e libertà pervase i due “prescelti” .
Aprirono
gli occhi. Erano stati teletrasportati in un altro luogo.
Un
enorme distesa sabbiosa riempì infinita i loro sguardi scintillanti .
Un
sole caldo e abbagliante arrovellava la sabbia di un colore quasi argenteo.
Granelli
d’orati si sollevarono al lieve soffio del vento.
L’uno
di fronte a l’altro, pronti a battersi e a uccidersi sino all’ ultimo respiro.
Lo
sguardo fiero di Spike, terminava in quello distinto di Angel.
Finalmente
la *vera* resa dei conti era giunta.
Il
Demone Nero,si frappose tra loro mentre li scrutava impassibili.
I
Suoi occhi vagavano da Angel a Spike e viceversa.
Ai
piedi dei due guerrieri comparvero due spade, che affondavano nella sabbia.
Il
demone fecce loro cenno di impugnarle, possedevano else d’argento , le stesse lame
erano intarsiate d’oro e d’argento, notevolmente affiliate. I granelli di
sabbia scivolarono via da esse come spaventati.
-Ricordate,
il combattimento avrà termine con la morte di uno di voi. Io vi seguirò in ogni
vostro passo, un ultima cosa :Lasciate emergere la belva assetata di sangue che
in voi giace scalpitante.- Scomparve,misteriosamente.
I
due vampiri rimasero soli con la loro battaglia da portare a termine per
l’unica cosa che desideravano : L’umanità, sospinta dal live soffio dell’ amore
che invadeva ogni fibra del loro essere.
Strinsero
la spada,determinati.
La
Brezza del deserto fu rotta dal taglio delle lame che si
incrociavano,serrandosi l’una contro l’altra.
I
corpi dei due vampiri si allontanavano e avvicinavano al ritmo delle loro lame.
-
Avanti Spike, è tutto qui quello che sai fare?!-Lo provocò, Angel a denti
stretti mentre incrociava senza alcun esito la spada lucente dell’ avversario.
Non
avrebbe mai immaginato di lottare per L’umanità contro Spike,Mai.
Non
si stupì del sorriso strafottente che comparve sul suo viso alla sua
provocazione.
-
Attento sire,sono io quello che si getta nelle risse, non tu..-
Fece
notare,mentre ruotava con agilità l’arma tagliente tra le mani.
Da
quanto aspettava questo momento?Anni.Forse, da sempre.
E
non intendeva lasciarselo sfuggire anche se l’affetto che nutriva verso di lui
gli riempiva il cuore e l’anima. D’altronde Angel era stato chiaro..
-
Non siamo mai stati amici Spike..-Perciò..Strinse con prontezza l’elsa nella
mano destra,smettendo di divertirsi.
Angel,
parò prontamente il colpo,perdendo l’equilibrio per qualche istante.
-Fa
sul serio il piccoletto..-Un rivolo di sudore gli scivolò lungo la schiena.
-Wiliam!
Non puoi vincere contro di me,conosco ogni tua mossa sono stato io il tuo
Maestro,ricordi?Non hai speranze!- Con un colpo allentò il rivale da se.
Spike,
si asciugò il sudore dalla fronte, puntando gli occhi blu sul viso sicuro di
Angel.
-
Che cos’è quella determinazione..-Il vampiro bruno serrò le labbra, resistendo
alla voglia di abbassare lo sguardo di fronte a quegli occhi di fronte ai quali
si sentiva annientato.
-
E’ vero, sei stato il mio Maestro, colui che mi ha insegnato a torturare e
uccidere nei modi più atroci e per questo non ti perdonerò mai..ma siamo stati
lontani per molto tempo Angel, e non sempre le cose sono come ce le
ricordiamo!-
Angel,
si preparò a ricevere un altro attacco.Vide Spike correre verso di lui.
Durante
la sua corsa,lo vide lanciare la spada nel vento e balzare verso di lui a mani
nude.
-Cosa…-
Fu
preso alla sprovvista,percepì il peso dell’ avversario su di se e la sabbia
dietro la sua schiena. Un destro in pieno volto gli rabbuiò la vista per
qualche secondo. Sentì il sapore del sangue.
-
Te l’ho detto, sono un tipo da risse, io…-Mormorò a denti stretti, mentre
continuava a colpirlo.
Angel,
cercò di recuperare la spada vicina, mentre Spike era impegnato a
ferirlo,riuscì a stringere l’elsa,quasi sorrise furbo, ignorando il dolore che
gli stava procurando.
Il
Biondo, notò appena in tempo la spada del nemico puntare alla sua
schiena,istintivamente l’afferrò con entrambe le mani. La lama si bagnò di
sangue e il silenzio del deserto fu rotto da un grido di dolore .
Angel,
guardava Spike rannicchiato su se stesso indifeso tra la sabbia. La tentazione
di prenderlo alle spalle, lo assalì. Inconsciamente strinse l’impugnatura,
avvicinandosi al corpo sussultante del vecchio complice.
Notò
il viso contratto dal dolore, le mani strette al petto.
Sollevò
lievemente la spada…
-Mi
dispiace, Spike…- Chiuse gli occhi, mirando al collo.
Non
ci furono grida e nemmeno cenere.
Aprì
gli occhi .
In
ginocchio, Spike,tratteneva la lama mentre le ferite si ampliavano e il sangue
vermiglio scorreva sempre più velocemente.
Angel,spalancò
gli occhi allo vista del fumo che circondava le ferite dell’ altro.
Ora
capiva la reazione estremamente dolorosa di Spike.
Le
spade erano consacrate!
-
Io non mi arrendo tanto facilmente”Dear Boy”-Esalò, rivelando un sorriso
sarcastico. Spinse l’elsa della spada contro il mento dell’
avversario,facendolo ruzzolare sulla sabbia.
-
Dannazione! Questo è opera di Buffy. E’ Decisamente nel suo stile.-
Spike,
nel frattempo,raccolse una manciata di sabbia che sfrecò contro i palmi feriti
per fermare il sangue.
-Alzati
e combatti!- La voce dell’ altro in piedi, risuonò imperiosa nel deserto.
Gli
lanciò la propria spada,in attesa di riprendere la lotta.
Angel,
non si fece attendere, le due lame lucenti si legarono possenti l’una
all’altra,tagliando il cielo rosso.
Si
contrastavano,ma nessuno riusciva a prevalere sull’ altro.
L’odio.
Il vero odio si nascondeva fremendo nelle loro respiri stanchi dal duello.
-Non
stai dando il peggio di te.. Flaggello !-
La
l’arma di Spike sfiorò,il viso dell’ avversario.
Angel,schivò
la lama acuminata,ricambiando il colpo.
-Se
è per questo tu non hai mai dato il peggio di te. Tu segui solo l’istinto.
Segui solo il sangue..-
Spike,sorrise
divertito- Il mio istinto, mi ha permesso di restare accanto alla Cacciatrice,
senza mai abbandonarla, sfidando ogni legge naturale..-
Angel
si avvicinò a lui, senza mai slegarsi da quello sguardo inesorabilmente
blu,stringendo la sua spada con quella di Spike,vicina al suo viso spigoloso.
-
Mio Dio,non sei cambiato di una virgola. Credi, che solo l’amore possa
bastare?Sei solo un illuso !-
Spike,
lo allontanò da se-Ti sbagli,E’ un bene che te ne sia andato. Tutti quelli che
ti amano sono destinati a morire. Prima Darla,poi la deliziosa “Queen C”.
Nemmeno la Cacciatrice si fida più di te. Ti sei venduto Al demonio, Angelus-
L’odio
sopito esplose, inaspettato.
Odiava
quella sua umanità a tratti egoista,quel suo credere nel amore,quel suo
mostrargli la sua inettitudine per certi versi.
La
preziosa elsa scivolò dalle sue dita, atterrando tra la sabbia.
I
pugni si serrarono lungo i fianchi. Il suo sguardo si fece più profondo.
-
Mi sono venduto al demonio…E’ Sia!-
Si
preparò a scivolare nel suo*vero*volto. Un sorriso obliquo salì sulle sue
labbra sottili.
-Fra
poco la smetterai di ricordarmi i mie fallimenti!-
Spike,arretrò
istintivamente. Conosceva quel sorriso inquietante. Non conduceva a nulla di
buono.
-Il
Demone sta logorando la sua anima. Non c’è più luce,non percepisco nessun
contatto…solo oscurità proviene da lui.--Rivelati!-
Il
vampiro riconobbe il suo corpo mutare.Le ossa si ingrandivano,provocandogli
fitte dolorose. Cadde in ginocchio.
Il
calore della sabbia lo pervase. I muscoli si tendevano. Il suo corpo fu scosso
da spasmi violenti. L’epidermide si tendeva sempre più.Una nuova pelle andò a
sostituirsi a quella diafana del suo corpo morto.
Letteralmente
scorticato vivo. Affondò le unghie nella sabbia tentando di concentrarsi e
resistere al dolore. Ma il demone in lui voleva emergere un tutta la sua
crudeltà.
Un
grido.
Un
annuncio.
Angel,
sollevò il volto verso il suo peggior nemico.
Spike,
aveva il fiato mozzo. Quel viso non aveva niente di umano.
Niente
di Angel e nemmeno di Angelus.
La
sua bocca,circondata da zanne acuminate restava curvata in quel sorriso più
sinistro che mai.
La
sua trasformazione poteva dirsi completa.Il Demone Primordiale di pailya era
risorto da un odio devastante.
-Ma
che Diavolo..- Spike,sconcertato avvicinò a se la spada,una goccia di sudore si
aggrondò tra i suoi capelli ormai lunghi.
-Sento
odore di paura,Spikey!- Non era la sua voce,quel suono gutturale,inumano
apparteneva al demone.
-
Non,non puoi essere tu!-
Sibilò,
mentre lo osservava,cercando di intuire quale potesse essere la prossima mossa.
Morte.
Lo sguardo di quella *cosa* ribolliva di morte .
-Piacere,
ti presento il vero me stesso!-Confessò rabbioso,balzando verso la sua preda.
In
un istante la spada d’orata di Spike,affondò nella sabbia.
L’ombra
della croce,proiettata dalla spada, fu ciò che Spike vide, prima che Angel,
affondasse le unghie taglienti nel suo torace.
-E’
qui la tua scintilla rifulgente William?!-Grugnì , soffermandosi sulla
cicatrice accanto al suo cuore.
-
Cicatrice dell’ anima!- Affondò con crudeltà le sue unghie in quel dato punto.
Wiliam
gridò, il dolore era atroce. Angel,risalì ferocemente fino al mento.Lo lasciò
cadere ai suoi piedi. Ammirò il suo operato.
-L’omicidio
è un ‘ opera d’arte, ma deve essere lento,tremendamente lento e agonizzante!-
Spike,tentava
invano di rialzarsi ma la vista annebbiata e le ferite profonde glielo
impedivano.
-
Io n-non posso morire. Buffy,lei..- biascicò,mentre lacrime disperate si
fermavano nei suoi occhi.
Il
Demone, serrò le mani fredde e pelose intorno alle caviglie del vampiro biondo.
Scosse la testa-Stai morendo.. una volta ottenuta l’umanità penserò io a
lei,muori in pace .Non preoccuparti, saprò consolarla a dovere nelle fredde
notti invernali. Il nostro cucciolo,lo chiameremo Spike. E’ un ottimo nome per
un cane…-Cominciò a trascinarlo attraverso la distesa sabbiosa ad una velocità
sempre più pressante .
-
Che tu sia maledetto!-Esalò Spike, reprimendo il dolore che gli procurava
quella sevizia,l’avrebbe ridotto a brandelli se non avesse escogitato qualcosa.
-Era
inevitabile che arrivassimo a questo punto.Noi due non possiamo coesistere!E
non sarò io a morire, ma tu!- Lo scaraventò contro una duna sabbiosa,piuttosto
lontana.
La
sabbia d’argento lo accolse nelle sue profondità in una sepoltura naturale.
Intravide
l’ ultimo raggio di sole.
Buffy,
bellissima che lo guardava con occhi diversi, colmi di rispetto, fiducia e
forse, d’amore,nel seminterrato di casa sua, ignorando il fatto che fosse
incatenato e pericoloso,vicina al suo viso con respiro lento e dolce gli aveva
donato la sua fiducia. In quell’ istante si era sentito suo, davvero . Si era
trasformato nell’ eroe romantico delle sue soap.
Inaspettatamente,la
scintilla continuava faticosamente a brillare.
Doveva
combattere e vivere.
-Vivere
per lei..-Angel, si avvicinava a grandi passi,pregustando la vittoria e la
sensazione di onnipotenza che lo avrebbe invaso infliggere il colpo di grazia a
quel cherubino d’orato.
Boccheggiò.
Vide del sangue scorre sulla sabbia. Sui suoi piedi.
Un
dolore lancinante al torace. Una lama argentata, lo aveva trapassato da parte a
parte.
Spike,
irruppe attraverso la montagna sabbiosa,illuminato dalla luce solare.
Con
assoluta freddezza ritirò la lama insanguinata dalla corpo di Angel.
Il
Demone precipitò al suolo con un tonfo mentre gli occhi portavano dentro ancora
la a sorpresa e lo smarrimento.
-
Qualche volta ho anch’ io ho il mio asso nella manica, oltre all’istinto. Sei
un mostro schifoso, Angel!-Replicò duramente, mentre analizzava il corpo ferito
del demone.
Lentamente
stava riacquistando le fattezze umane. Spike, puntò la lama alla sua gola.
Il
Suo sire respira affannosamente,il suo viso, ora, era tornato del tutto
normale.
-S-Spike,Dì
ha mio figlio che lo amo..-Esalò con una punta di disperazione nella voce.I
suoi occhi risplendevano di nuovo d dolcezza,umidi come sempre di malinconia.
Gli
occhi di Spike si fecero più intensi,senza smettere di fissare quelli di Angel.
Quante
volte, aveva sentito quell’ ultimo desiderio?Sempre. A cominciare da quella
Cacciatrice cinese,durante la rivolta dei Boxer o a New York,prima di spezzare
il collo delicato della dolce Nikky Wood,privando un figlio della propria
madre..
Angel,
vide la spada cadere a terra, sollevando una lieve nuvola di polvere. Spostò lo
sguardo stupito sull’ antico rivale,la mano aperta verso di lui lo esortava a
rialzarsi. Quelle due mani che si unirono,sortirono finalmente un’ alleanza
indissolubile.
-L’umanità
non giustifica un prezzo cosi alto.. -Ammise, in un sussurro scrollando le
spalle graffiate.
Angel,annuì
– Io,non …Grazie Wilam. Non lo dimenticherò.-
Una
folata di vento rinfrescò le loro ferite,rianimando un lieve sorriso sulle
labbra di entrambi.
-
Dobbiamo andarcene al più presto qui- Constatò Angel, mentre infilava la spada
perduta nella cintura dei pantaloni.
-
Non andrete da nessuna parte!- Il Demone Africano,si manifestò alle loro
spalle.
I
due Vampiri,si voltarono,stringendo l’elsa delle proprie spade.
-Ehy,
sottospecie di scarafaggio,faresti meglio a lasciarci andare!- Gli occhi blu di
Spike,si fermarono determinati in quelli del demone.
-Non
avete rispettato le regole che vi ho imposto. Tu per primo,Wiliam.
Avrai
quello che ti meriti!- Tuonò solenne,mentre i suoi occhi lampeggiavano.
Con
un solo gesto della mano,scaraventò Angel lontano, immobilizzando ogni suo
possibile movimento.
-
No! Brutto Figlio Di Puttana!-Imprecò Spike,mentre sconvolto vedeva Angel,
sempre più lontano e impotente di fronte ad un potere incredibilmente
smisurato.Sfoderò la spada dalla cintura.
-
Preparati,vampiro stai per avere …L’umanità!.-
-Cosa!-Non
ebbe il tempo di formulare altri pensieri.Come già successo in passato,
Spike,riconobbe la mano nera del demone posarsi sul suo petto. Diversamente
dall’ ultimo incontro ,si ritrovò imprigionato inesorabilmente negli occhi
della speranza.
Ne
era certo,non si trovava impiantato a terra. Il Suo corpo lo percepiva
incredibilmente leggero,poteva quasi sfiorare il sole sopra di lui, impetuoso lo
guardava,senza esiliarlo dai suoi raggi.
Nei
grandi occhi del demone si risvegliarono antichi ricordi che bruciavano quelli
blu dell’ altro.
Ci
fu un tempo in cui vide se tesso da bambino, correre tra i prati della
brughiera nello Yorkshire, Cantava felice con sua madre, Ann.
-
Tu sei splendente,mio piccolo Will-
Ci
fu un tempo in cui morì a causa di due occhi scuri come la pece pieni di
visioni antiche .
-
So a cosa aspiri..a qualcosa di rifulgente..-
Ci
fu un tempo in cui rinacque attraverso due occhi verdi pieni di passione accesa
da un amore selvaggio.
-Ti
Amo..-
I
fiori sbocciarono testimoni della sua rinascita. Morirono di nuovo.
Il
Cielo si tinse di blu e rosso contemporaneamente,mente le nuvole correvano via
veloci nel loro tipico candore.
Angel,
distante osservava l’ampio fascio di luce avvolgere il compagno di sventura e i
mutamenti circostanti. Il Deserto si ricoprì di rose rosse e bianche che
sbocciarono rapidamente impregnando l’aria della loro essenza.
Tutto
fini.
Tutto
stava per iniziare.
Percepì
nuovamente la sabbia calda solleticargli i piedi.
I
polmoni si riempirono d’aria e l’ultima scintilla fu imprigionata nei suoi
occhi blu.
Si
accasciò al suolo mentre cercava di regolarizzare il respiro.
Ogni
boccata d’aria rappresentava una ferita nei suoi polmoni non ancora abituati.
Alzò
gli occhi blu velati dalle lacrime verso il Demone.
-Perché?!-Mormorò
con voce soffocata.
Il
Demone si avvicinò al vampiro.
-
E’ Stato L’Amore per una vita e per un amicizia-
Spike,si
tirò in piedi fronteggiando il demone.
-La
mia forza è ancora dentro di me,la percepisco.-
Si
toccò il petto, gioendo del battito prepotente del suo cuore.
-Dal
sottosuolo Divora!-Tuonò.
Gli
occhi dell’uomo si spalancarono alla rivelazione,poi,tutto cambiò,diventò buio.
-Dal
sottosuolo Divora!-Quelle parole giunsero sussurrate e angoscianti all’ udito
sovrannaturale di Angel,prima che venisse inghiottito anche lui dalle tenebre.
15.
La
berlina noleggiata dal Sig. Giles, percorreva morbida La Freeway piena di fari
abbaglianti in movimento, il viaggio in aereo era scivolato silenzioso,almeno
per quanto riguardava Buffy, persa nei suoi pensieri. Durante l’intero volo,non
si era nemmeno occupata di rimproverare Andrew e Down, per la loro relazione un
tantino “clandestina”. L’uomo in Tweed, gettò loro uno sguardo attraverso lo
specchietto retrovisore,si erano addormentati abbracciati sul sedile posteriore
insieme a Xander che sbavava vistosamente sulla spalla del ragazzo. In aereo,
lo avevano esasperato litigando sulla reale età di “Spiderman”provocando l’
ilarità di Willow, assorta a contemplare le auto in corsa.
-Quanto
manca, Sig. Giles?-Buffy,non si era voltata a guardarlo mentre si reggeva al
cruscotto. La mascella tesa e l’agitazione nella voce non sfuggirono ad un
osservatore attento come lui.
-
Tra 15 minuti saremo alla sede centrale della W.& H. o di quello che ne
resta per essere più precisi. Secondo i rapporti del consiglio, ci sono solo
macerie e nient’ altro . Angel, deve essersi impegnato molto..-
Pigiò
l’acceleratore, cercando di accorciare l’angoscia che avvolgeva il cuore della
sua protetta.
-
Non c’era solo Angel a svolgere il lavoro. Nessuna notizia in proposito ?-
Questa
volta si era voltata a guardarlo per un attimo, prima di ritornare alla strada
aperta di fronte.
L’Ex
squartatore, passò una mano tra i suoi capelli ingrigiti , ritornando a
stringere il volante . Quanto desiderava regalarle certezze, invece al momento
a sua disposizione c’erano solo false promesse.
-
Willow, ha provato più volte a rintracciare Angel telepaticamente, anche con
quegli orribili aggeggi ultramoderni, nessuna risposta . Sembra essere
scomparso da questo mondo e con lui anche Spike.-
Il
sole pomeridiano, riscaldava i loro volti donandogli un piacevole torpore.
L’occhio
vigile della Cacciatrice scorse in lontananza una nube di cenere, che
contrastava con la limpidezza del cielo azzurro. Il luogo dove Spike, aveva
combattuto doveva essere quello.
-
E se fosse cosi. Voglio dire, se si trovassero in una dimensione alternativa?
Non posso credere che siano morti. Esseri dotati di una forza sovrannaturale,
non crollano certo sotto il preso di qualche pietra un po’ più grossa del
solito..- Constatò la giovane donna, fissando lo smalto perlato sulle sue
unghie.
Rupert,
cominciò seriamente a prendere in considerazione la supposizione di Buffy. Del
resto nessuno sapeva cose fosse realmente successo in battaglia.
Decise,in
ogni caso,di non fomentare false speranze.
-
Sai, bene quanto me che non si trattava solo di stupide pietre , c’erano
orribili esseri infernali ad attentare alla loro vita, di cui ignoriamo le
origini.
Ti
ricordo a malincuore che Wesley ci ha lasciati.-
Odiava
doverla riportare dolorosamente con piedi per terra,ma era necessario.
Dovevano
concentrasi a trovare Angel e avvertirlo che campioni del suo sangue non si
trovavano esattamente in mani affidabili. Dubitava fortemente che questo
sopralluogo avrebbe fornito esiti positivi al mistero di cui erano i tasselli
principali. Senz’ altro all’ L’ Hiperion, avrebbero trovato per lo meno qualche
piccola risposta. Sempre, se non ci avessero rimesso la pelle, travolti da un’
ondata di energia mistica.
Frenò
bruscamente, costringendo Xander ed Andrew a svegliarsi. Erano arrivati.
-
Siamo gia arrivati?- Mormorò Xander stropicciandosi l’occhio e alzandosi la
benda, fingendo di guardare con più attenzione. Improvvisamente si ritrovò con
il viso schiacciato sul sedile di fronte .Down, lo aveva schiaffeggiato dietro
la nuca.
-
Ouch! Che ti ho fatto!?-Si lamentò massaggiandosi la nuca arrossata.
Down,
lo guardava con gli occhi ridotti in due fessure.
-
Che *cosa* hai fatto vorresti dire! Hai sbavato sulla t-shirt del mio ragazzo!
Non farlo mai più! Solo io posso sbavare sul mio ragazzo, ci siamo intesi
Harris?!-
Il
Sig. Giles, si era tolto gli occhiali, immaginando un improvviso aumento di
miopia, malauguratamente si sbagliava.
L’espressione
compiaciuta di Andrew,irritò Xander, che si calmò notando l’altrettanta
espressione risoluta di Down, decise di lasciar perdere, resistendo alla
terribile voglia di raccontare che il maialino rosa che di tanto in tanto
scorazzava nei sotterranei de liceo c’è lo aveva portato Andrew, sminuendolo,
cosi, agli occhi di Down, ma c’era una cosa che aveva imparato in questi anni:
Mai mettersi contro le sorelle Summers.
-
Ok . Non sbaverò più sul tuo ragazzo.-
La
vide assentire soddisfatta mentre usciva seguita da Andrew .
-
Non l’avevo mai vista uscire fuori dai gangheri per della bava su una tshirt…-
Confessò a Willow, mentre chiudeva la portiera dell’ auto grigia.
-
Non è per la tua bava, sciocco, quella t-shirt l’ ha pagata 300 dollari!-
Xander,
si grattò la nuca, ora era tutto chiaro, senza dubbio doveva aver passato
troppo tempo con Anya a lavorare al negozio di arti magiche.
Lo
scenario che si proponeva ai loro occhi era a dir poco devastante.
Solo
la cenere sembrava voler ricoprire quel luogo di eterne battaglie.
Buffy,
ricacciando le lacrime avanzò tra le macerie, prima tra tutti. In cerca di
qualcosa. Qualunque cosa che riaccendesse la speranza di ritrovarlo.
L’Estate
si avvicinava eppure Buffy, si strinse come infreddolita nel soprabito in
pelle.
Pezzi
dell’ edificio intralciavano il suo cammino, la cenere continuava ad imbrattare
i suoi vestiti, sembrava non vi fosse altro. Probabilmente anche Spike, era
diventato cenere e ora lentamente si posava su di lei,donandole l’ultimo
saluto.
Alzò
lo sguardo verso il sole, aprendo i palmi lasciando che la cenere si
depositasse tra le sue dita.
Il
Sig. Giles si aggiustò gli occhiali, dopo aver dato un rapido excursus al
territorio.
-
Willow, potresti verificare se vi sono fonti di energia tra le macerie?-
La
strega, annuì mentre si sollevava su un cumulo di macerie cosi da avere una
visuale più ampia.
-Ci
sono molte presenze qui,malvagie..- Ammise osservando presenze che gli altri
non potevano vedere.
-
Il Male non smette mai di alimentarsi Will, Meglio cosi. Non saprei proprio
cosa fare. Aspetta, potrei cercare inutilmente di far funzionare il mio occhio,
che ne dite?-Scherzò Xander con una scrollata di spalle. Gli altri lo
guardarono male, prima di ritornare a concentrarsi su Willow.
La
strega,chiuse gli occhi cercando di concentrasi sui suoi poteri mettendosi in
contatto con la terra stessa.
Quando
li riaprì, individuò un’ intensa fonte di energia provenire sotto un cumulo di
detriti poco innanzi. Il punto in questione si illuminò di una luce d’orata.
-
Sig. Giles, è li –Li informò mantenendo il contatto con la fonte .
-Spike!-La
speranza,esplose nel cuore della Cacciatrice, cominciò immediatamente a
togliere pietra dopo pietra nella speranza di poter rivedere quegli occhi blu
che l’avevano sempre amata senza bisogno di parole.
I
suoi gesti sempre più veloci apparivano disperati più di quanto immaginassero
agli occhi dei suoi amici.
Buffy,
riconobbe la mano gentile di Willow posarsi sulla sua spalla.
In
quell’ istante comprese come dovesse sembrare penosa al resto della Banda.
-
Buffy, lascia fare a me-
Buffy
assentì, mentre imbarazzata scacciò via la polvere dai suoi Jeans scuri.
Willow,
fissò a lungo il cumulo di pietre primo di spostarlo con la sola forza del
pensiero, senza ricorrere a stupidi incantesimi in rima.
Furono
investiti da una luce d’orata,L’amuleto di Spike, lievitò nell’ aria prima di
depositarsi tra le mani di Buffy, che ebbe l’impressione di dilaniarsi a
contatto con la profonda energia che scaturiva dal ciondolo.
-
Buffy! Lascialo andare. Lascia che l’energia si riassorba! Buffy!-
La
voce del Sig. Giles gli sembrò tremendamente lontana. I volti dei suoi amici
sfumarono in immagini sconosciute.
La
battagli imperversa Angel combatte, instancabile. Alle sue spalle,Spike riverso
sul suolo nella polvere. Si rialza.
Questo
lo aveva visto nel sogno di qualche notte fa. Ora, tutto, appariva più
nitido,altri particolari si affacciarono nella sua mente.
Ha
qualcosa che luccica tra mani. L’amuleto. Angel, spalanca gli occhi.Una
violenta ondata di energia travolge i suoi nemici. Corre verso Spike,lui ride.
Un fascio di energia più potente fa tremare la terra.Angel, cerca di
dissuaderlo, Spike cerca di allontanarlo. Angel, stringe velocemente l’amuleto
tra le mani nel tentativo di strapparlo via dal collo di Spike.
Un
altro fascio di luce ancora più intenso. Di Angel e Spike,nessuna
traccia.Amore, Ti amo..
La
voce di Spike la riportò al mondo reale, lasciandola senza fiato. Priva di forza
si ritrovò accasciata al suolo, mentre l’energia che scaturiva dall’ amuleto si
riassorbiva visibilmente.
Xander
la aiutò a rialzarsi.
-
Buffy, stai bene?- Chiese preoccupato, scambiando un ‘ occhiata apprensiva a
Willow.
La
giovane donna, spossata, si appoggiò al suo migliore amico.
-So
cos è successo!- Esalò a fatica con un mezzo sorriso bagnato di lacrime
trattenute. Una nuova luce,illuminò il suo volto.
16
Ripristinò
al computer i vecchi volantini della Angel Investigation’s. Sostituì il numero di
cellulare di Angel con il suo è quello di Fred.
Nel
pomeriggio avrebbe provveduto a distribuirli. Anche se in realtà,Fred si era
liberata degli vecchi in mattinata.
Sorrise,
percependo la fragranza al pino che si diffondeva nell’ edificio.
La
giovane donna, si era ripresa velocemente ,almeno apparentemente. MaConnor
tutte le notti, l’accoglieva tra le sue braccia insieme alle sue lacrime
versate per Wesley.
-
Presto sarà un dolce ricordo, amerai di nuovo e sarai felice-
Le
bisbigliava, ogni volta mentre l’avvolgeva nel suo abbraccio sicuro.
Lei
lo guardava asciugandosi gli occhi,facendosi piccola tra le sue braccia.
-Lo
credi davvero?-
Il
Ragazzo in risposta si limitava a sorriderle e a cullarla affinché riuscisse a
trovare un po’ di pace.
Si
stava dando un gran daffare per ripulire l’albergo mentre lui si occupava di
faccende tipicamente burocratiche e si disperava segretamente per la mancanza
di soldi. Cominciava più che mai a capire suo padre. Sperò che i vecchi
volantini distribuiti da Fred, avessero attirato qualche cliente, se non altro
si sarebbe dedicato più serenamente alle ricerche riguardo la scomparsa di
Angel.
Si
stropicciò gli occhi stanchi, questa volta rise apertamente sentendo Fred
cantare insieme alla voce vellutata di James Blunt.
She
said to me, "Go steady on me.
Won't
you tell me what the Wise Men said?
When
they came down from Heaven,
Smoked
nine 'til seven,
All
the shit that they could find,
But
they couldn't escape from you,
Couldn't
be free of you,
And
now they know there's no way out,
And
they're really sorry now for what they've done,
They
were three Wise Men just trying to have some fun…."
La
sua voce era un tantino stonata. Connor,si appoggiò contro lo schienale della
poltrona, nonostante l’intonazione non fosse perfetta, colse un infinita
dolcezza in quella voce e fu lieto che la sua compagnia gli trasmettesse
serenità in quei tempi difficili.
Fu
distratto dal suono del telefono. Lo fissò per qualche istante,sorpreso.
-Chi
poteva essere?-
I’
apparecchio continuava a squillare insistentemente.
Afferrò
il ricevitore.
-
Salve, qui è la Angel investigazioni. Aiutiamo i disperati, gli oppressi e..-
Fu
interrotto, bruscamente da una donna in lacrime.
-Lei
è Angel? Ho ricevuto il suo biglietto da visita questa mattina, se non sbaglio la
sua agenzia si occupa di casi inspiegabili..-
Connor,
scattò in piedi, eccitato. Stava per concludere un affare.
-No.
Sono Connor, suo figlio,Angel è lontano per..un viaggio d’affari.Dica pure,
siamo qui per aiutarla!-Cercò di adottare un tono altamente persuasivo.
-Mi
chiamo Helen Smith! Mia figlia. Si, da tre giorni ormai sta cercando di
uccidere me e suo padre,abbiamo dovuto legarla per trattenerla, Non parla
nemmeno più. Se non per dire che è il Demonio che le ha ordinato di farlo!La
prego mi aiuti ! Amo mio figlia e non voglio perderla!-Frignò la signora Smith,
presa da una crescente agitazione.
Connor,
strinse la cornetta tra le mani, annotando freneticamente il “Caso Smith” su un
Block Notes, rimpiangendo Wesley e il suo contributo in casi che non presupponessero
la sola forza fisica.
-
Si calmi. Risolveremo il problema, L’Aspettiamo con sua figlia all’ Ave,
Hyperion Los Angeles 900261481, alle 19 di oggi pomeriggio-
Per
fortuna in passato aveva osservato spesso Cordelia . Senz’ altro aveva appreso le
tattiche migliori nell’ adescare i clienti.
La
donna sospirò di sollievo. Era il momento di agire!
-Naturalmente
il servizio avrà un acconto di 200 dollari e altri 200 al termine del servizio.
Tutti rimborsabili se l’esito del caso si rivelerà negativo. A noi non piace
speculare sulle vite umane, Sig. Smith…-
La
donna esitò per qualche istante – Oh, bene. Lei è molto gentile Sig. Connor.Ci
saremo questa sera. Arrivederci.-
Plik.
Osservò
il telefono ancora per qualche istante poi corse ad avvisare Fred.
La
scienziata esaminò il pavimento appena lucidato. Lei e Connor, stavano facendo
un ottimo lavoro per rimettere in sesto l’hotel e poi tutto questo lavoro le
impediva di pensare alla morte dei suoi amici.
Stava
tentando di riappropriarsi della sua vita, soprattutto di se stessa dopo che
Illirya si era impossessata lungamente del suo corpo.
Tutto
questo lo doveva a Connor che l’aveva tirata fuori dalle macerie e dalla
polvere da cui era stata seppellita.
-Se
solo Angel potesse vederlo ora, sarebbe fiero di lui, dell’ uono che è
diventato senza nessuna macchia e senza nessun rancore vendicativo.
Sotto
quella rabbia c’era una persona buona..-
Intanto
strizzò con veemenza il panno umido con cui stava ripulendo i quadri d’epoca
nell’ ufficio di Wesley.
Si
voltò, quando sentì la porta aprirsi all’ improvviso. Connor irruppe nella
camera, facendo una piroetta con il mogio da pavimento. Intonò persino il
ritornello di James Blunt sotto gli occhi attoniti e divertiti di Fred.
Look
who's alone now,
It's
not me. It's not me.
Those
three Wise Men,
They've
got a semi by the sea.
Got
to ask yourself the question,
Where
are you now?
(…)
Lasciò
andare l’elettrodomestico sul pavimento,sorridendo a Fred.
-
Che cos’ hai? sei sotto l’incantesimo del Demone Della Musica?-
Chiese
quest’ ultima lievemente imbarazzata da tanta euforia e soprattutto non aveva
mai visto un sorriso più bello e sincero di quello.
-
No- Disse, mentre la sollevava tra le braccia facendola volteggiare leggera
nell’ aria.
-Abbiamo
il nostro primo caso e 400 dollari in entrata !- Le confessò euforico,
lasciandola andare.
-
Ma è magnifico!-Lo abbracciò forte, mentre si lasciava andare a un sorriso
felice dopo tanto tempo. Di nuovo quel profumo di muschio selvaggio riempì i
sensi della giovane donna che rimaneva chiusa in quel abbraccio.
-
E’ Tutto merito tuo. Sei stata tu a distribuire i vecchi volantini-Le mormorò
mentre le accarezzava una guancia senza smettere di fissare quegli occhi cosi
dolci e vispi allo stesso tempo.
Fred,
chiuse gli occhi mentre si concertava sul gesto di lui, lasciandosi avvolgere
da quello sguardo cosi limpido e triste impresso nella sua mente.
-
Cosa mi sta succedendo? –
Connor,percepì
il suo cuore battere furiosamente come la prima volta che si era innamorato di
quella ragazza morta per overdose, Sunny. In mezzo al delirio si era
innamorato, come ora tra cenere e macerie, sentiva nell’ anima di poter rendere
felice quella ragazza che di fronte a lui teneva gli occhi chiusi.
-
Cosa mi sta succedendo? –
I
pensieri correvano via veloci mentre si avvicinava al viso di lei .
Persi
nell’ respiro sottile l’uno dell’ altra . Totalmente sconvolti da quel
sentimento nuovo e potente più di quanto avessero immaginato.
Drriin.
Driin.
Qualcuno
li reclamava alla porta, slegandoli dai loro respiri che prepotentemente
cercavano di fondersi.
Fred,aprì
gli occhi, trovando quelli azzurri di Connor, sorpresi e intensi.
-
Dobbiamo andare.. -Sperò che la sua voce, avesse un’ intonazione determinata,
ma, al contrariò, le sembrò imbarazzata.
Poggiò
una mano sul suo viso,raccogliendone il torpore prima di scivolare dalle sue
braccia per dirigersi nella hall .
Connor,
restò a fissare per qualche istante la soglia vuota della camera, prima di
seguirla.
Fred,
inforcò i suoi occhiali, le donavano un aria professionale, ma non sfioravano
la sua bellezza fine e pura. Squadrava ad uno ad uno i visi pieni di domande
dei suoi nuovi ospiti . Alcuni li conosceva, altri no.
La
piccola ragazza bionda,portava i segni della battaglia nello sguardo fiero,
senz’ altro doveva essere Lei.
Connor,
poggiò una spalla sulla mano di Fred, accorgendosi che non aveva minimamente
parlato.
-
Chi siete? Se cercate mio padre, Angel, Beh probabilmente è morto! Se invece
cercate guai, siete nel posto sbagliato!-
Questa
volta fu il turno di Fred.
-
Calmati Connor!Questa è la squadra della più potente Cacciatrice di tutti i
tempi, Buffy Summers!-
Connor,
puntò lo sguardo negli occhi verdi della guerriera bionda.
-
Buffy Summers..-
17.
Respirò
di nuovo dopo quasi un secolo, riconobbe la piacevole sensazione dell’ aria
fresca riempigli i polmoni. La fame lo divorava, ma non gli importava .
L’importante era ritornare indietro a qualsiasi prezzo.
-Da
Lei!-
Improvvisamente,
quel luogo dannato, dimenticato dalle più orribili dimensioni Infernali gli apparve
sotto una luce diversa. Non aveva trovato la morte come si era aspettato sin
dall’ inizio, ma il dono più prezioso¬: La vita.
-Angel,dobbiamo
svignarcela da qui, ho fretta di tornare a casa!- Mormorò più a se stesso che
al suo compagno di viaggio.
Nessuna
risposta. Smise di fissare la pozzanghera melmosa in cui era precipitato un
paio di giorni prima,concentrando la sua attenzione sul suo Sire, troppo
silenzioso,addirittura più del solito.
Angel,se
ne stava appoggiato ad un vecchio tronco d’albero con le mani chiuse con
prepotenza nelle tasche, portando sul volto i segni di una profonda amarezza e
delusione.
Spike,
si rimproverò ancora una volta per il suo egoismo irrimediabilmente saccente,
ogni parte di lui soffriva lontano da Buffy Summers , l’unico pensiero che lo
animava era raggiungerla, sfidando mille volte ancora la morte se necessario,
ma non poteva ignorare colui che in quest’ ultimo anno più volte gli aveva reso
salva la vita. Non voleva.
Quando
Angel, riconobbe la presenza di Spike al suo fianco, trovò il coraggio di
alzare gli occhi, riconoscendo nello sguardo scintillante di vita della sua
creatura, la più incommensurabile sconfitta e la sua felicità completamente
frantumata in un soffio durato un’eternità.
-
Io non vengo, Spike – Disse passivo, mentre ritornava a fissare la sabbia
sporca intrufolarsi tra le dita dei piedi. Non riusciva a sopportare la luce
che inondava la figura che lo fronteggiava ora più che mai.
-
Che tu sia dannato,Spike-
Diede
un calcio ad un sasso poco distante, finì nella pozza d’acqua putrida poco
d’istante.
Spike
incrociò le braccia contrariato. Aveva la metà dei suoi anni eppure i capricci
come nel caso di Angel non li aveva mai fatti.
-
Bene, vuol dire che resteremo qui, per sempre . Io non me ne vado senza di te!-
La
voce di Spike giunse all’ orecchio dell’ altro fortemente determinata. Tutta
quella situazione lo innervosiva, lo incupiva, ma allo stesso tempo aveva
voglia di ridere fino a non avere più fiato nei polmoni.
Una
risata ruppe il silenzio mortale di quel luogo,sorprendendo Spike che osservava
il suo Maestro con occhi sgranati. Non lo aveva mai visto ridere cosi
apertamente. In realtà,non lo aveva mai visto ridere affatto in un secolo di
convivenza, mai.
-
Spike,vuoi sapere perché rido? Obbiettivamente, mi hai battuto sotto tutti gli
aspetti. Gesù, Ti sei ripreso l’anima per la donna che amavi, mentre io? Cosa
ho fatto io? Me ne sono andato! Aspetta, non è tutto .Il pezzo forte è un altro
. Hai salvato il Mondo senza nessun fine lucroso, l’ha detto anche quella
specie di Darth Vader Preistorico. E’ l’avresti fatto di nuovo se io non te
l’avessi impedito…-
Lo
stringeva per le spalle mentre cercava di sedare le risate che lo assalivano di
continuo, Spike non ci vide nulla di divertente, tutt’ altro.
Il
vampiro smise di ridere, fissando l’umano negli occhi in modo imperturbabile.
Spike,
fu scosso da un brivido mentre un gelo improvviso si impadroniva del suo corpo
mortale dimentico di trovarsi di fronte ad un essere sovrannaturale.
-Anni
di espiazione Will…Anni di sofferenze, di rinunce, gettate nella polvere per
scoprire di essere sempre stato intimamente corrotto dal male che avvolge la
mia anima maledetta senza tregua fino a soffocarmi fino a vincermi. Sconfitto
da un poeta sentimentale,innamorato solo dell’ Amore…
Non
fu Drusilla a sceglierti quella maledetta notte, ma io! Avrei dovuto immaginare
che le scelte hanno sempre delle conseguenze inaspettate!-
La
sua voce divenne concitata velata di rancore, carica di rabbia, disperata.
-
Angel…- Tentò di fermare quell’ interminabile fiume di parole .Voleva spiegare,
ma il suo compagno di sangue non era della medesima opinione.
Percepì
la presa serrarsi sulle sue spalle.
-
Non chiamarmi cosi. Il mio nome è Angelus!-
Identificò
il sapore del sangue sgorgare dalle labbra mentre cercava di rialzarsi e
respirare normalmente dopo quel pugno potente e inaspettato che lo aveva
scaraventato tra la terra umida.
-
Fa male vero?Ora che sei umano nonostante conservi la tua antica forza le
sensazioni sono comunque più dolorose…Perché tu è non io? Perché?!-
Spike,
si asciugò il sangue represso dal volto che ancora portava i segni del
combattimento precedente.
-Lo
sai il perché. Mi avresti ucciso! Non hai misericordia, il tuo demone non ne
ha! Devi fermarti! Prima che la tua anima infelice scivoli via dal tuo corpo
disgustata dal male che ti sta divorando…-
Scattò
verso di lui, spingendolo contro la terra,inchiodandolo con le spalle al suolo.
-Fermati
!Dobbiamo tornare indietro ! Hai sentito?Dal sottosuolo Divora,ti assicuro che
non è un maledetto jingle .A tuo figlio pensi? Vi eravate appena ritrovati! E
al Sacrificio di Gunn, Wesley, Fred, Cordelia…-
Ammise
Spike, nella speranza di essere ascoltato, nella speranza di guardare di nuovo
quegli occhi riempirsi di luce .Luce che buca le tenebre.
Angel,
registrò attentamente quelle parole nel suo cervello, mentre ancora tentava di
liberarsi dalla morsa dell’ avversario.
-
Già, Cordelia..-
-
Non devi arrenderti, tu hai l’amore di tuo figlio, hai avuto il cuore della
Cacciatrice, io l’ho solo sfiorato non so nemmeno se le importa ancora di me!
Ho ricevuto il “Dono Sacro” ma non ho niente ..-
Il
volto di Angel, riprese le fattezze umane scacciando la maschera demoniaca che
temporaneamente si era alimentata avidamente del suo odio.
Spike,
sospirò di sollievo. Le sue parole non erano passate inascoltate, rotolò
disteso affianco all’ amico, osservando nel cielo grigio le due lune Qor-toth.
-
Tu sei l’unico che parla davvero con Lei-Esalò Angel,rilassandosi mentre si
voltava a guardarlo per un istante.
Spike,
guardò il profilo pensieroso del suo sire,colpito dalla sicurezza con cui aveva
pronunciato quelle parole .
-
Non capisco? Che vuoi dire? Lei chi?-
Angel
si rialzò, liberandosi dalla polvere che imbrattava i suoi pantaloni.
-
Un giorno lo capirai. Ora Dobbiamo andare via di qui.-
Finalmente,
i suoi occhi, risplendevano dell’ antica determinazione.
Si
fermarono ai piedi della montagna, lo sguardo si perdeva nella ricerca della
vetta.
Il
Demone fissava la parete rocciosa, Spike colto da un atroce dubbio, spostò il
suo sguardo da Angel al monte, sperando che non gli dicesse quello che lui
pensava gli avrebbe detto. Si morse la lingua reprimendo la voglia sempre più
insistente di urlargli contro,riservandola ad un altro momento.
-
Dobbiamo scalare,la montagna e raggiungere la vetta. Solo cosi troveremo un
*punto caldo* che ci ricondurrà nella nostra dimensione, naturalmente non ho la
certezza matematica di quanto ho appena detto, e nemmeno dei termini che ho
usato, ho sentito spesso parlare Fred, su argomenti del genere…-
Spike,respirò
profondamente,decise di contare fino a dieci..1-2-3..
-Al
Diavolo!-
-
Tu sei pazzo! Hai idea a quanta altitudine si trovi quella dannata
vetta?!-Sbraitò,riprendendo fiato. L’umanità, aveva pur sempre i suoi limiti.
Angel,
non battè ciglio si limitò a guardarlo impenetrabile.
-
Abbiamo scelta?-
Spike,non
rispose, ma cominciò a scalare la montagna.
-
Dovevo ucciderti…-Imprecò a denti stretti.
----------
-
Vedi la vetta,dolce orsacchiotto?- Lo canzonò Spike,sotto di lui di qualche
spanna,lungo la parte rocciosa.
Angel,sospirò
seccato,evitando di concentrasi sul bruciore che ossessionava le sue mani,ormai
da un tempo indefinito.
-
No. No. No. Ti mordo se lo domandi ancora,Will.-
Lo
senti sbuffare impaziente.
-Cosa
farai quando la rivedrai?-Domandò,mentre si agganciava ad una sporgenza.
Già,cosa
avrebbe fatto?
Beh,
il suo animo poetico gli aveva suggerito danze e baci,ma del resto Andrew, non
aveva forse detto che si era innamorata di quell’ tipo per cui erano impazzite
anche Darla e Drusilla,L’immortale..
Un
alito di vento rinfrescò i loro corpi, tesi dalle lunghe fatiche.
-
Credo che andrò a cercarla e tu, cosa farai?-
L’attenzione
di Angel,sembrava concentrata verso il cielo.
“Precisamente
su un oggetto volante non identificato”in perfetto stile Mulder.
-Guarda,
Spike!- Rispose in un soffio,sperando che non fosse un qualche demone
sconosciuto e letale,appartenente a quella dimensione.
Sinceramente,ne
aveva avuto abbastanza di scontri.L’unica cosa che desiderava ardentemente era
poter fare un bel bagno caldo.
Aveva
quasi dimenticato il significato di acqua pulita..
-
Non possiamo morire ora,maledizione! Ci siamo quasi!-Sbraitò seccato
l’ossigenato,mentre picchiava un pugno nella roccia.
Distrattamente,il
piede destro scivolò su una pietra al muschio.
-
Morte Da Stupido- fu l’ultimò pensiero che attraversò la sua mente prima di
percepire il vuoto sotto di se.
Aprì
un occhio e poi l’altro,sentendosi ancora integro.
-Niente
carne da macello, come direbbe Anya.-Chissà perché poi in un momento simile
l’Ex Demone Della Vendetta gli si affacciava alla mente.
Angel,
ancora una volta lo tratteneva per il polso.
Questa
volta la situazione era leggermente più complicata della precedente.
Si
sentiva tremendamente stanco e le ferite più profonde,faticavano a chiudersi.
-Questa
cosa di salvaci a vicenda è esasperante,sai?!-Disse tra i denti,mentre cercava
di trattenersi avvinghiato alla parete e contemporaneamente di trattenere
l’altro.
Sentì
le dita di Spike,serrarsi intorno al suo polso.
-Ti
prego Angel,non lasciarmi andare proprio ora ..-Esalò L’inglese, cercando
rassicurazioni .
-Dov’
è finita la tua vena da aspirante martire Spike?No, Non ti lascio. Tengo troppo
alla tua testolina ossigenata..-Lo prese in giro per allentare lo stato di tensione
e soprattutto per non pensare alla roccia che stava franando rovinosamente.
-Ehm,non
vorrei peggiorare la situazione critica in cui ci troviamo,ma quella specie di
macchia scura volante si sta avvicinando sempre più velocemente. -Constatò
Spike,dimenticando per un attimo di essere sospeso nel vuoto.
La
visuale di Angel si riempì dell’ imminente pericolo.
Si
trovavano praticamente ad un punto di non ritorno .
Ad
un *Aut –Aut* bello e buono.
Addio
pensieri su Nietzsche. La roccia aveva ceduto.
Stavano
entrambi precipitando nel vuoto.
Di
nuovo.
-
Sei un imbecille,come hai potuto lasciarti franare la roccia tra le mani!?-Gli
urlò spazientito Spike, mentre precipitavano.
-Io
ho appeso il mantello al chiodo. E’ evidente che l’eroe oggetto di vittorie,
profezie e tutto il resto sei tu, idiota è tutta colpa tua!- Ribattè,evitando
di dargliela vinta.
-
Incredibile, sto morendo mentre litigo con te.Tutto questo è maledettamente
assurdo!-Si lamentò,nella speranza di un miracolo. Ormai potevano scorgere il
fondo, pieno di rocce acuminate pronte a trafiggerli,bagnandosi di sangue.
Niente
pozze d’acqua putrida ad accoglierli. Stavano precipitando dal lato opposto
della montagna. Quello meno rassicurante,per intenderci.
-Ehy,
ma io non sto più cadendo nel vuoto-
Angel,
come del resto anche Spike, percepirono qualcosa di soffice e profumato
accarezzare la loro pelle.
Non
osarono ancora aprire gli occhi nel timore di andare incontro a brutte
sorprese.
-Ehy,Uomo-
Quella
voce.
Quell’
appellativo affettuoso,indimenticato ,nonostante fossero trascorsi 5 anni..
Quella
voce, apparteneva alla prima persona a cui si era affidato appena arrivato a
L.A.
Alla
persona che nei suoi confronti si era dimostrato sincero e.. divertente.
Facevano
una bella coppia loro due . Amici.
Qualcuno
aveva detto “Chi trova un amico trova un tesoro”.
Lui,l’aveva
trovato. Aveva trovato qualcuno che non vedesse in lui solo l’eroe,ma l’uomo.
Peccato, che questo tesoro fosse andato perduto.
O
forse no?
Senza
timore apri gli occhi. Trovando quell’ azzurro verde incastonato nei suoi occhi
sorridenti e tristi allo stesso tempo. Come li ricordava.
Istintivamente,
un sorriso si dipinse sulle sue labbra sottili.
-Doyle!
Ma come..-Si spinse verso di lui per abbracciarlo,ma l’amico bloccò ogni suo
gesto con un movimento della mano.
-Non
è il caso,Irlandese, prova a guardarti intorno..-
Lo
sguardo dei due vampiri si riempi solo del cielo grigio di Qor-toth.
Angel,
spalancò lievemente la bocca, meravigliato.
-Stiamo
volando.. -Mormorò,mentre la stessa espressione stupefatta si dipingeva sul
volto spigoloso di Spike,che invece aveva notato anche dell’ altro,un
particolare imprescindibile.
-In
groppa ad un unicorno alato!-
I
loro sguardi si spostarono sull’ ampie ali piumate che si dispiegavano maestose
e delicate nell’ aria fredda.
Notando
gli sguardi stupefatti dei due guerrieri, Doyle, scrollò le spalle.
-Vi
presento Angelus,più nero della notte stessa ma incommensurabilmente buono,come
te Angel..-Esordì con un sorriso divertito,senza mai perdere il suo tipico
umorismo sottile.
Angel,accarezzò
il pelo scuro e lucido dell’ animale ancora preso dall’ incredulità.
-Perché?
Come..-
Prima
di rispondere,Doyle esortò Angelus a risalire adagio la montagna,
costeggiandola in volo.
-Te
la stavi passando piuttosto male e cosi.. Diamine!Non potevo starmene con le
mani in mano mentre il mio Migliore Amico Dallo Spolverino Svolazzante,ci stava
rimettendo la pelle!-
A
quelle parole il cuore del vampiro con l’anima per eccellenza,si riempì
d’affetto e gratitudine,ma l’esperienza gli suggeriva che le cose non potevano
apparire cosi semplici,se si trattava di lui e questo, di certo, non lo
considerava motivo di vanto.
-Scommetto
che c’è dell’ altro..-
Vide
lo sguardo dell’ ex mezzo demone ombrarsi.
-I
Poteri Che Sono, mi hanno ordinato di condurvi al famoso *punto caldo* che vi
permetterà di ritornare nella vostra dimensione,sopra la cima di questa
montagna..
Le
ultime due apocalissi hanno logorato il tessuto logico delle cose,sfuggite al
loro controllo..-
Spike,
si passò nervosamente un mano tra capelli arruffati dal vento.
-Da
Sottosuolo Divora.. ancora. Si tratta del Male Primordiale?-
Gli
occhi blu di Spike si soffermarono in quelli di quel piccolo uomo.
-
Non lo sappiamo con sicurezza. L’unica certezza, è il vostro immediato ritorno
nel vostro mondo. In modo da agire per il meglio, nella più assoluta
libertà,dipende da voi, dalla Squadra.-
-La
squadra non esiste più, amico mio- Il volto di Angel, fu attraversato da un
lampo di tristezza,preferì conservare quel pensiero per se,concentrandosi sul
resto del discorso.
-Niente
più legami-Osservò Angel, fissando intensamente Doyle,che sembrò intuire i suoi
pensieri.
-I
Poteri Che sono,non influenzeranno mai più il tuo cammino.-Non era una semplice
ovvietà, ma una promessa.
Le
promesse tra amici sono per sempre.
Erano
giunti nei pressi della vetta.
-
Appena toccherete terra,sarete catapultati nella vostra dimensione..-
Non
aggiunse altro. Non potè più farlo.Angel, lo teneva stretto in un breve
abbraccio fraterno pieno di sentimenti mai confessati.
Doyle,
sorrise sotto lo sguardo sarcastico di Spike.
Diede
una pacca amichevole sulla spalla del vampiro.
-
Ehy uomo, ti sei addolcito negli negli anni..-
Scherzò
l’uomo per allentare il peso dell’ ennesimo addio che gravava su di loro.
Ottenne
un sorriso e una domanda preziosa che si aspettava dovesse arrivare prima o
poi..
-Dimmi..Doyle,
Dimmi di Lei.- La sua voce aveva assunto una tonalità agrodolce, quasi
incerta,mai i suoi occhi lasciavano trapelare l’enorme vuoto che aveva lasciato
“Il Cuore” della Squadra.
-
La nostra principessa sta svolgendo un ottimo ruolo da segretaria nei piani
alti..- Il viso di Angel, traduceva un espressione indecifrabile.
Non
si aspettava una risposta del genere. Ma lui, Doyle, l’eroe che aveva
combattuto per salvare “Gli Atri” sacrificando la sua stessa vita, si divertiva
da matti a prenderlo affettuosamente in giro anche nei momenti meno opportuni.
-Sto
scherzando,rilassati. Sono geloso, lo sai. Lei mi ha detto testualmente”Digli
che lo aspetterò e non dimenticarti altrimenti ti costringerò a sopportare il
mio petulante chiacchiericcio per tutta l’eternità..”-
Angel
rise divertito, disimparando ogni dolore .Riassaporò la sensazione.
Perchè
questa era lei. La sola in grado di elevarlo in un'altra dimensione, dove lui
non era un vampiro schiacciato da una profezia e da una maledizione, ma un uomo
irrimediabilmente innamorato.
-
Non dovrà aspettarmi invano, Doyle ,baciala da parte mia- Asserì con calore,con
gli occhi nocciola ancora luminosi d’amore.
Il
suo migliore amico, stava gia preparando Angelus ad imboccare una nuova
direzione.
-
Agli ordini capo!-Esordì come ai vecchi tempi.
Angel,
trascinò Spike per un braccio.
Un
ultimo sguardo prima di scendere.
-
Grazie. Sei un vero amico e riguardo il bacio..Non sulle labbra!-
Questa
volta fu Doyle a ridere apertamente.
-
Almeno avevo un pretesto..Ehy Uomo, un amico è per sempre intesi?-
Strattonò
l’unicorno lasciando cadere Angel e Spike tra la terra sulla vetta.
-
Addio Angel.-
-Addio
Doyle.-
E
Luce fu.
18.
Salì
i gradini d’entrata del Hotel, osservando la Cacciatrice Leggendaria che per
lungo tempo aveva posseduto l’anima di suo padre.
Finalmente
guardò nei suoi occhi, scorgendovi la gloria che precedeva la sua fama. Il
Tempo gli aveva dimostrato che non è tutto oro quello che luccica, dietro
quella gloria d’orata si nascondeva una profonda tristezza.
Non
fu difficile per Connor,intuire che il suo piccolo cuore implorava di essere
protetto e amato.
Era
un eroina certo, ma non era invulnerabile .
I
Loro occhi, si incontrarono ,in una mescolanza azzurro-verde, pieni di
interrogativi dall’ altra e rispetto dall’ altro.
Buffy,non
aveva mai avuto l’occasione di conoscere il figlio di Angel e Darla.
Innegabile
la somiglianza fisica con quest’ ultima,ma lo stile, lo sguardo,riconducevano senza
dubbio ad Angel.
Il
suo sguardo fiero,si portava dentro una costante malinconia bagnata di dolcezza
che da sempre caratterizzava l’espressione nocciola del suo primo amore.
La
stava studiando,senza dubbio. Si chiese quanto in realtà sapesse circa la sua
ex relazione con Angel..
Si
sorprese non poco, quando dietro quello sguardo si manifestò un sorriso che
risalì le sue labbra.
Connor,
tese una mano verso di lei, risalendo l’ennesimo gradino, accorciando ancor più
le distanze.
Infine
diede voce ai suoi pensieri.
-
Buffy Summers, sei la benvenuta!-
La
ragazza,udì il Sig. Giles,borbottare qualcosa riguardo la buona educazione
ancora presente nonostante questi tempacci moderni.
Strinse
la sua mano, ricambiando il sorriso,forse commossa, del resto non avrebbe mai
immaginato di conoscere il figlio dell’ uomo a cui aveva affidato tutta se
stessa.
Aveva
trascorso delle ore ad immaginare un improbabile famiglia con Angel, a
discapito di tutte le missioni e i compiti da svolgere.
-
Per me è un onore averti qui , insieme ai tuoi collaboratori. Non sono tempi
facili questi.. -Cominciò a dire, senza lasciare la sua mano. La esortò a
sedersi sul divano nella Hall.
-
Non so se conoscete Fred..-
La
giovane scienziata salutò tutti gli altri con un gesto della mano, accompagnato
da un sorriso imbarazzato,che nascose mentre correva ad abbracciare Willow.
-
E io che pensavo che Angel, avesse assunto un trans..invece Fred, è una donna è
anche molto carina tipo ..- Andrew, evitò di aggiungere altro,visto che Down
oltre che un calcio negli stinchi,gli lanciava orribili occhiate assassine.
Connor,
osservava i presenti ormai a proprio agio. Lo fissavano quasi fosse un miracolo
divino, forse lo era..
Si
sentiva imbarazzato. Punto.
Levò
il suo sguardo su Buffy chiedendole implicitamente di parlare. Incrociò le
braccia impaziente di sapere il motivo della loro visita.
Buffy
fece penzolare il medaglione tra le mani.
-
Angel e Spike,credo si trovino in un'altra dimensione. Non sappiamo esattamente
quale,ma sicuramente è stato questo gingillo a portarceli.. -Li
informò,fissando incantata i bagliori luminescenti dell’ amuleto.
-
Insomma, stai dicendo che Angel e Will sono persi tra le dimensioni, potrebbe
risultare impossibile recuperarli!- Esclamò agitata Fred.
Buffy,non
badò molto alle sue parole, o meglio il fatto che chiamasse Spike Wiliam le
suscitò un ondata di gelosia che riuscì a stento a trattenere,ricordandosi che
nella maggior parte dei libri e diari degli osservatori Spike,era citato come
Wiliam Il Sanguinario.
Il
Sig. Giles,camminava avanti e indietro nella Hall,fissando distrattamente il
pavimento,mentre cercava di dare un senso agli ultimi avvenimenti.
La
figura di una stella a sei punte sbiadita sulla pavimentazione,però,attirò la
sua attenzione,sciogliendolo dalle sue supposizioni.
-
Perché avete un pentagono tracciato sul pavimento?-Chiese interrompendo la
conversazione. Alzò lo sguardo su Connor,lo vide mentre si infilava le mani
nelle tasche imbarazzato. Continuò ad analizzare la figura.
-Sembrerebbe
disegnato per sancire un punto mistico,un valico tra le dimensioni o in
riferimento ad un’ ascendenza mistica..-
-Vuole
dire che da un momento all’ altro saremo travolti da un’ ascendenza mistica?-
L’
Arguzia di Down,rese terribilmente reale l’analisi dell’ Osservatore.
-Non
ne sapevamo nulla.. -Esclamò Fred, raggiungendo il vecchio inglese all’ interno
del disegno rosso.
-
Credevamo di trovare Angel e avvertirlo..-Ammise Buffy,rivolta a Connor.
-Perché
tutto questo?Insomma,mio padre ha annientato la W&H …Le forze del male
dovrebbero ritrarsi a leccarsi le ferite..-
Le
parole di Connor, risultarono più accorate di quanto avrebbe voluto.
-
Non è solo questo. Comunque un’ ascendenza mistica non è sempre negativa, ma è
fuori dalla normalità delle cose maturali,è preceduta da un motivo a noi
oscuro- Chiarì Willow,nel tentativo di rassicurare il ragazzo.
Connor,
fissava la stella a sei punte, dove un tempo aveva desiderato veder scorrere il
sangue impuro di suo padre,Si passò una mano tra i capelli,cercando di sedare
la paura e il nervosismo.
Almeno
l’Hotel,ora era davvero una sede operativa a tutti gli effetti e lui ne era a
capo. Dettaglio imprescindibile.
Osservò
i presenti,era giunto il momento di dare una svolta a quelle chiacchiere.
-Dobbiamo
trovare Angel!-La sua non risultò una semplice constatazione ma un imperativo
nel quale risuonava la presenza di suo padre che non sfuggì al resto della
Squadra,Cacciatrice compresa.
19.
I
caldi raggi del sole accarezzavano la sua pelle pallida,fungendo da antidoto
per le sue ferite .
Era
tornato . Lo sentiva . Respirava quell’ aria pungente cosi tipica dell’
atmosfera terrestre. Le sue dita si mossero piano, assaggiando la terra calda.
Preferì
non aprire gli occhi,voleva ancora godere della piacevole sensazione in
qualunque parte del globo si trovasse, soprattutto per evitare che una
insopportabile sensazione di angoscia si impossessasse di lui.
Naturalmente
riguardava la sua Cacciatrice Preferita. A nulla valeva la sua ritrovata
umanità se lei lo avesse rifiutato nuovamente.
Fu
questo pensiero a smuoverlo. Doveva correre a cercarla e strapparla dalle
grinfie di quel pallone gonfiato dell’ Immortale.
Aprì
di scatto gli occhi blu verso il sole.
Dov’era
finito Angel?
Non
ebbe il tempo di formulare altri pensieri.
-Spike!
Aiutami!-
Il
Biondino balzò in piedi in direzione della voce.
Angel,
stava rischiando di finire abbrustolito nel tentativo di raggiungere un luogo
d’ombra poco distante.
Spike
, lo trascinò velocemente sotto uno dei tanti costoni fatiscenti della ex
W&H.
-Appena
in tempo- Mormorò mentre osservava la carne di Angel fumare dolorosamente.
Angel,asserì
con una smorfia di dolore.-Dove ci troviamo?-
Spike,
non ebbe bisogno di guardarsi intorno.
-Dove
tutto è iniziato.-
Angel,
fece vagare lo sguardo al di la della zona d’ombra.
Avevano
combinato proprio un bel macello.
Sembrava
World Trade Center,anche peggio.
-Almeno
il Drago non avuto modo di uscire..-Consatò il vampiro bruno.
L’altro
scrollò le spalle- Cosi pare, ma io non mi fiderei troppo. Dobbiamo andarcene
ora, diritti diritti per L’ Hiperion Hotel , io partirò per L’Europa. La
Cacciatrice deve essere informata.-
Angel,
lo guardò allusivo – Andrai in Europa solo per informarla?-
Spike
sorrise sarcastico i suoi occhi pungenti dicevano tutt’ altro. – Ovviamente no,
volevo solo essere professionale come te , ma ho appena scoperto che non mi
piace.-
Angel,
alzò gli occhi al cielo. Ora avrebbe dovuto ricominciare a sopportare il suo
irritante sarcasmo.
-
Comunque io non posso lasciare questo posto non prima che il sole sia calato..-
La
mano calda di Spike stringeva la sua spalla.- Aspettami qui, tornerò presto.-
Non
ebbe il tempo di replicare .
Spike,
correva verso il mondo luminoso, verso una L.A. diversa da quella che lui era
abituato a vedere di notte.
Sospirò
mentre si lasciava cadere.
---------
Un
rombo di motori. Una figura sempre più vicina, sempre più scintillante.
Spike,
frenò bruscamente accanto a Angel che lo guardava confuso e sorpreso allo
stesso tempo.
Spike,
sorrise divertito dai sentimenti contrastanti che attraversavano il volto del
suo ex sire.
-
Bella vero?E’ Una vecchia Harley Davidson, compatta e prestante-
Angel,
fissava ammirato la moto d’epoca,infine alzò uno sguardo perplesso sul suo
improbabile proprietario.
-
L’hai rubata?!-La sua voce assunse il tipico tono paternale.
Spike
scrollò le spalle strafottente.
-Il
termine giusto è presa in prestito. Andiamo, dovevo correre a salvarti e poi
questo gioiellino non poteva appartenere ad un vecchio grassone che pretendeva
di rimorchiare giovani donzelle sparandosi la posa! Indossa questo…-Angel,
afferrò una pesante coperta rosso scuro. La indossò prima di montare in sella.
Spike, indossò il casco integrale tirato a lucido. Diede gas ai motori.
-
Sei pronto Superman?- Lo prese in giro,voltandosi lievemente verso di lui.
Angel
,questa volta divertito assentì- Prontissimo …Lois!- Lo sentì ridere nascosto
dal casco nero.
Si
allontanarono a tutta velocità, verso il passato, verso il futuro.Lontani
sempre più da quell’ incrocio, dove bene e male si erano scontrati. Lontani da
quell’ incrocio di vite destinate a sfiorarsi.
2o.
Willow,smise
di sfogliare nervosamente un vecchio libro di magia polveroso e ingiallito,
doveva essere di Wesley, dato che si trovavano nella sua ex biblioteca.
La
Strega, sapeva che nessun libro sarebbe valso ad individuare la dimensione in
cui erano stati spediti Angel e Spike da quell’ insidioso medaglione, la cui
natura risultava oscura non solo a Fred, ma agli stessi esponenti della W&H
.
Incontrò
gli occhi attenti di Buffy e Connor che tacitamente la supplicavano di non
smettere di cercare.
Purtroppo
per loro, non li percepiva in nessuna delle dimensioni positive.
Non
fu difficile per lei dedurre che si trovassero in una dimensione negativa e
critica da individuare attraverso la magia bianca.
Lungo
questo percorso di antitesi si ritrovò in faccia la sintesi : Usare la magia
nera, che nel suo lobo occipitale aveva assunto l’immagine onirica di un
nefasto mostro a tre teste controllabile certo, ma si trattava pur sempre di un
mostro.
La
voce pungente di Dawn la ricosse dai suoi pensieri caotici.
L’
ormai quasi 18enne, sembrava visibilmente seccata da quelle spossanti ricerche
che si protendevano ormai da due ore.
-
E’ evidente che Spike e Angel siano volati in chissà quale dimensione, mentre
noi probabilmente potremmo essere travolti da un turbine di energia e finiremo
peggio delle mie frittelle alla banana. La mia domanda è semplice:Perché non ci
concentriamo su questo ?Invece di cercare gli uomini di Buffy…-
Lo
sproloquio di Dawn non trovò obiezioni che razionalmente potessero screditarlo,
ma in genere erano sempre coinvolti in situazioni un *tantino* irrazionali.
Le
parole di sua sorella giunsero come doccia fredda alle orecchie della
Cacciatrice che condivideva il suo pensiero ma allo stesso tempo il suo cuore
non smetteva di trepidare per Spike.
Non
poteva abbandonarlo ora che aveva saputo del suo ritorno, aveva gia perso un
anno senza il suo irritante umorismo. Non voleva e non poteva rassegnarsi.
-
Io non smetterò di cercare e nemmeno voi ! Non mi importa quante apocalissi
passeranno sulle nostre teste! -
Si
era alzata dalla sedia in modo brusco e il suo tono era quello del Comandante.
Il
Sig. Giles poggiò una mano sulla spalla della sua protetta nel tentativo di
tranquillizzarla.
-
Buffy, tua sorella non ha tutti i torti. Al momento la nostra priorità ..-
La
ragazza si liberò in malo modo dell’ osservatore, non voleva più sentire. Non
Voleva più ascoltarlo.
-
Non intendo sacrificare Spike, ne tanto meno Angel . Io ho sempre messo la
Missione al primo posto. Avete idea di cosa significhi lasciar morire l’uomo
che ami per il buon esito della mia sacrosanta missione? Veder sfumare il sogno
di una vita, di una famiglia? Io non credo!-
Si
morse la lingua quando incrociò lo sguardo melanconico di Xander.
Ok.
Forse aveva dato eccessivamente sfogo ai suoi pensieri. E poi da quando aveva
cominciato a pensare di poter avere una famiglia con Spike, un vampiro? Più o
meno quando aveva confessato ad Angel di non vedere grassi nipotini con Spike o
nel momento esatto in cui aveva stretto la mano calda di Connor? Troppo
occupata a riflettere, non si accorse che un silenzio bruciante di rivelazioni
era calato in sala.
Fu
di nuovo Giles a prendersi l’onore di rispondere mentre tutti sembravano
isolati in un silenzio forzato.
-Ti
rendi conto che stai fantasticando Buffy? Spike non può mettere al mondo
un'altra vita. I vampiri sono morti. Morti che camminano.-
L’osservatore
cercò di sostenere lo sguardo lampeggiante della sua Cacciatrice. Odiava
riportarla con i piedi per terra, ma non poteva rischiare di credere in un
Miracolo. D’altro canto non riteneva Spike idoneo a costruire la sua felicità.
-
Mi dispiace Giles che lei odi tanto l’uomo che amo . Mi dispiace che Spike
l’abbia sostituito nel suo ruolo di Osservatore mettendomi al corrente dei
segreti più intimi di una Cacciatrice e del suo Vampiro. Mi Dispiace che
l’abbia messo di fronte alla mia forza e alla sua inettitudine!-
Il
rumore di uno schiaffo pronto a partire si fermò nell’ aria. Trattenuto da
Connor che strinse nella sua,la mano orgogliosa di un padre ferito di fronte ad
una verità ineluttabile di una figlia presuntuosa e forse troppo sincera.
-
Tutti noi siamo morti che camminano Signor Rupert Giles. Io sono frutto di un
Vampiro con L’anima. Di un vampiro che vive e muore. Io sono qualcosa su cui
fantasticare. Io Sono Un Miracolo…-Il Vecchio inglese fu costretto a d
abbassare lo sguardo di fronte a quegli occhi colmi di una convinzione
assoluta.
Willow,
decise di porre fine alla discussione con qualcosa di veramente autorevole :Un
agile colpetto di tosse. Finalmente, si guadagnò l’attenzione dei presenti.
-
Angel e Spike non si trovano in nessuna delle dimensioni positive e di nostra
conoscenza ..-
Andrew,
roteò gli occhi preoccupato – Quindi Angel e Super Spike si trovano in una
dimensione terribile e Willow la dea, dovrebbe far ricorso alla magia
nera?Wow!-Si rese conto di aver dato sbocco ai suoi pensieri ad alta voce, ma
in sostanza riassunse quanto Willow avrebbe voluto dire con maggiore
delicatezza. Pazienza. Questo era Andrew.
La
mano aggraziata di Fred scivolò in quella di Connor che le offrì uno sguardo
colmo di apprensione. Un orribile pensiero lo turbava.
In
realtà non era tanto sicuro che fosse un pensiero, ma bensì una certezza.
-Quasi
certamente mio padre si trova in una dimensione chiamata Qor-toth.-
Il
Sig. Giles si tolse gli occhiali – Non puoi esserne sicuro-
Lo
sguardo di Connor si velò ricordando. Si concentrò sull’ Osservatore.
-
E’ da lì che sono ritornato, Rupert.-
L’ennesimo
silenzio calò nel vecchio studio di Wesley mentre Andrew guardava con crescente
ammirazione Connor Il Distruttore.
Non
ci fu più tempo per altre domande,ipotesi o per del semplice sarcasmo perché la
terra si mosse e L’Hiperion Hotel tremò.
L’ascesa
di energia si stava preparando ad esplodere .
Mentre
raggiungevano la Hall la porta di ingresso si spalancò e non fu per il tremore
delle pareti.
-
Sbrigati! non voglio finire arrostito ne tanto meno finire schiacciato da un
palazzo sul punto di crollare, ne ho abbastanza!-
L’uomo
avvolto dal mantello rosso si rivolse al suo interlocutore, strafottente del
terremoto troppo avido dei raggi del sole. Angel, non immaginava che dietro le
sue spalle c’era tutto il suo passato e il suo futuro, increduli dinnanzi al
suo ritorno.
Spike,
dopo essersi rilassato abbastanza decise che per quel giorno non avrebbe fatto
arrabbiare il Dolce Orsacchiotto cosi lasciò l’andatura rilassata e varcò
deciso la soglia d’entrata dell’ edificio, rimanendo però immobilizzato da due
occhi verdi e scintillanti alle spalle del suo ex Sire.
Angel,
dal canto suo, continuava guardarlo spazientito sempre più.
-
Insomma Spike, ti decidi ad entrare sembra che tu abbia visto un fantasma o
peggio Buffy, si, perché conosco quella tipica espressione cosi “ Oh Mio Dio Ho
Rivisto Buffy!”-
Colto
da un atroce dubbio trovò il coraggio di voltarsi sperando di essersi
momentaneamente sbagliato sul fatto dell’ “Espressione Buffy”.
Un'altra
scossa fece tremare la terra e gli animi di quegli uomini.
La
porta si richiuse.
Il
mantello rosso scivolò ai piedi del Superuomo come fosse stato partecipe della
sorpresa impressa nello sguardo del proprietario.
-
Buffy!-
Un’
ondata di energia portò via le sue parole come un’ onda di un mare in tempesta.
21.1
Una
luce evanescente inondò l’albergo.
Spike,
inchiodato sull’ uscio di un albergo cadente da due occhi verdi impenetrabili
velati da un sottile stupore nel rivederlo.
In
quegli occhi verdi come le sterminate vallate della sua Inghilterra,riconobbe
due anime perdute. Sole. Scintillanti nell’ oscurità che li avviluppava
impietosa.La vide stringere i pugni insieme alle sue labbra.
Evitò
un fascio di luce,si voltò.L’energia si stava coagulando interno al vecchio
pentagono rosso sbiadito.
Fu
preoccupazione quella che ritrovò nei suoi occhi quando Angel gli sfiorò un
braccio mentre tentava di proteggere Connor e la dolce Fred?
Perché
quella piccola ragazza restava immobile mentre i suoi amici cercavano di
salvarsi l’un l’altro?
Un’
altra scossa la fece perdere temporaneamente l’equilibrio e Spike si ritrovò un
anno indietro nella Bocca Dell’Inferno dove la sue guerriera bionda mormorava
al suo piccolo cuore di non avere paura.
Un
lampo d’energia incontrollabile sembrava dirigersi in quella direzione in quel
momento Wiliam Il Sanguinario smise di pensare alle sue poesie.
Si
mosse.
Le
sue gambe superano tutti: amici, nemici,ipocriti, assassini, fino a giungere a
Lei. La Cacciatrice.
-
Cacciatrice!-
Istintivamente
l’avvolse stretta tra le sue braccia scorticate slanciandosi contro la parete
opposta nel frattempo il raggio d’energia blu danneggiò parte della reception.
Gli
occhi della giovane donna rispecchiavano l’ incredulità che ancora regnava
incontrastata nel suo animo inquieto, sentiva il respiro di Spike profumale il
collo mentre le sue mani restano strette intorno al suo corpo delicato.
Oltre
le spalle del suo uomo quello che accadeva aveva tutta l’aria di una tragica,
lenta rappresentazione teatrale in cui i suo cari incarnavano i protagonisti
principali, nella quale per assurdo Andrew vestiva i panni dell’ eroe
incontrastato pronto a sacrificare la vita per sua sorella.
Si
accorse che i suoi riccioli avevano leggermente perso il loro leggendario
colore platinato mostrando il castano che un tempo apparteneva al dolce Wiliam.
I suoi capelli erano cresciuti.
Chiuse
gli occhi . Stranamente non le importava di morire .
Almeno
questa volta sarebbe avvenuto tra le braccia del suo vampiro.
Istintivamente
avvolse le braccia intorno alle sue,si lasciò andare contro di lui. Lo sentì
sussultare mentre scopriva nuove cicatrici,ancora fresche,ancora umane.
Percepì
le sue labbra sfiorarle il collo, si chiese se fosse stato un gesto casuale o
fin troppo abituale..
Miliardi
di domande affollavano la sua mente. Dove era stato? Perché le aveva mentito
per oltre un anno? Perché non era corso a cercarla?
Eppure
Lui sapeva. Sapeva che non era pronta a stare senza di lui.
Una
rabbia cieca cominciò ad impossessarsi a poco a poco di lei.
Tipico
di Spike. Un attimo prima sapeva farsi amare e l’attimo dopo era in grado di
suscitarti persino sentimenti omicidi.
Dunque
quel –Ti Amo – sussurrato all’ Inferno era volato via tra la fiamma divampata
tra le loro mani?
Cominciava
a girarle la testa . Troppe domande senza risposta.
La
terra smise di tremare e l’energia diminuiva sempre più forse Willow aveva
creato una barriera protettiva oppure si trattava semplicemente della sua
fervida immaginazione, forse anche ora stava immaginando Spike .
Il
suddetto biondino l’ osservava intensamente ora che tutto si era acquietato.
Buffy,
si sentì mancare il respiro quando capì che quegli occhi blu non erano
illusione ma realtà. Avevano assunto il loro tipico colore blu scuro riservato
solo a lei.
Stranamente
ebbe la sensazione di trovarsi di fronte uno Spike diverso. La luce nei suoi
occhi era diversa. Non diversa come con l’anima, diversa come qualcos’ altro.
L’idea
che lui potesse essere cambiato la infastidì. Il pensiero che la sua vita da
oltre un anno fosse per lei un profondo buco nero la irritò.
Inoltre
non aveva tentato minimamente di contattarla, probabilmente consolandosi tra le
braccia di quella svampita di Harmony o peggio ancora con quella pazza
visionaria di Drusilla. Ok . Ora stava per esplodere .
Si
accorse solo più tardi che quello che considerava da oltre un anno il suo
“Quasi ragazzo morto” stava muovendo le labbra comunicandole una lingua
temporaneamente a lei sconosciuta ottenebrata dalla rabbia crescente.
-
Buffy, come va? Stai bene?-
Senza
sapere come, si trovò in piedi di fronte a lui,percepiva ancora le mani di lui
attorno alla sua vita.
-
Buffy?Da quando conosce il mio nome?! Dove sono finite tutte le dolcezze?!Non
ho bisogno di un altro Angel!-
Si
morse il labbro inferiore mentre con un gesto stizzito lo allontanava da se.
Notò
la sua espressione confusa, delusa .
-Cosa
Spike?!-
Avrebbe
voluto urlargli contro, pestarlo a sangue, ma avrebbe dato troppo spettacolo e
i suoi amici Angel compreso, non avevano la minima idea di come si svolgessero
queste cose tra lei e Spike.
-
Buffy?-
Di
nuovo la sua voce. L’ultima goccia.
Spike
riconobbe un dolore lancinante alla mascella destra.
-La
sua guancia preferita-pensò mentre la guardava aggiustarsi la giacca in pelle e
massaggiarsi lievemente la mano con la quale lo aveva colpito a
sangue,apparentemente senza motivo.
I
suoi occhi verdi non era più caldi come pochi istanti fa.
Osservò
le sue labbra aprirsi.
-Pronto
per gli insulti morali, avanti Spike!-
-
Sei un arrogante bastardo!-Ringhiò a denti stretti prima di fulminarlo un’
ultima volta e voltarsi in cerca di Down per appurarsi delle sue condizioni.
Combatté
contro l’stinto terribilmente irrazionale di voltarsi e baciarlo fino allo
sfinimento.
Sul
viso del ragazzo biondo salì un sorriso colmo di amarezza mentre scrutava la
piccola elegante figura allontanarsi.
Parole
profumate di ricordi rinfrescarono la sua mente illuminati dalla tenue luce dei
raggi solari in un vecchio palazzo fatiscente.
-
Cosa ti aspettavi Spike? Che avremo letto il giornale insieme sussurrandoci
dolci parole?-Chiuse gli occhi scacciando via quei tristi, dolci, momenti. Il
suo sguardo ancora pieno di lei.
-Certe
cose non cambiano mai..-
Frugò
tra le tasche in cerca di una sigaretta. Doveva, aveva bisogno di riscaldarsi
un po’ l’anima.
Dopotutto
anche lui aveva i suoi motivi per infuriarsi.
-Per
L’inferno! Ha avuto il respiro dell’ ’Immortale-
Smise
di massaggiarsi la mascella colpita.
Dunque
non aveva torto a pensare che lo avesse dimenticato.
Quelle
due paroline disperatamente dolci,soffiate in quella maledetta
caverna,rappresentavano l’ennesima illusione. Il premio per il suo sacrificio.
Eppure
lo stupido poeta in lui continuava a sussurrargli di crederci.
Questa
volta,era il suo turno di sentirsi stanco di segnali confusi.
I
suoi occhi verdi cosi sorpresi,cosi caldi,cosi.. dolci alla sua vista.
Poteva
percepire ancora il calore delle sue braccia intorno al suo corpo.
Ne
era certo,le sue mani si erano mosse per accarezzarlo,per proteggerlo.
Scosse
il capo,confuso.
Stava
per cascarci di nuovo. Stava. Forse il First non aveva torto.
Era
solo una sgualdrina.
-
Si tesoro,sono un arrogante bastardo e te lo proverò.-
Si
voltò, guardandosi in giro. La situazione non sembrava cosi disastrosa almeno
non c’erano stati i soliti spargimenti di sangue.
Riconobbe
la mano che si intrufolò gentilmente nella sua.
Non
c’era stato tempo per salutarla. Per chiarirsi. Chiedere scusa.
Ridere.
Dawn
Summers .La sua Briciola. Stentò a riconoscerla. Splendida nel suo sguardo
cristallino da donna e i suoi lunghi capelli castani dai riflessi d’oro.
Gli
sorrideva con gioia, affetto.
Le
strinse la mano, troppo commosso per aggiungere altro.
Quel
gesto spinse la giovane Summers a spingersi tra le braccia del suo amore
adolescenziale, si strinse al suo migliore amico, lasciando scorrere le lacrime
cancellando, cosi, i vecchi rancori.
La
mano di Spike si posò incerta tra i suoi capelli lucenti . I suoi occhi si
velarono di lacrime invisibili.
Dawn,
sollevò lo sguardo sbalordito verso Spike. Il suo cuore batteva.
Spike
le rivolse un sorriso affettuoso, intuendo i suoi pensieri. Non si meravigliò
affatto che Buffy non si fosse accorta di nulla, troppo turbata o forse troppo
presa da se stessa.
Non
si meravigliò nemmeno che fosse stata Dawn ad accorgersene
Tra
loro c’era stato sempre un feeling particolare. Un contatto luminoso come le
loro anime.
-Sono
contento di vederti. Sai Quando ho mandato all’ Inferno Sunnyhell non sono
riuscito a salutarti a..- Ora stava per cominciare a balbettare.
-
Dannate Summers!- Inveì mentalmente,troppo suscettibile nei loro confronti.
Dawn,
scosse il capo con veemenza.
-
Will, non importa è tutto passato. E’ tutto perdonato. Piuttosto tu sei..sei
Uma..-Fu interrotta bruscamente da Spike, le tappò la bocca con una
mano,guardandosi intorno circospetto.
Bene
.Buffy stava aiutando il Bamboccio e la Rossa a riprendersi insieme all’
Osservatore zoppicante, probabilmente una contusione.
Lasciò
andare l’ex Chiave che si rilassò.
-Si
Briciola. Sono Umano, sai con tutte le battaglie necessarie con spade ed
effetti speciali. Non mi sono fatto mancare niente. -Ammise come se la cosa non
lo riguardasse. Si passò una mano tra i capelli scompigliati. Colse un velo di
ammirazione negli occhi della giovane ragazza.
Sapeva
di essere un dannato esibizionista bellissimo egocentrico ma che poteva farci?
Ognuno ha la sua croce.
-
Buffy lo sa?- Mormorò a bassa voce gettando un’ occhiata furtiva alla sorella.
-
No. Non ancora almeno. Non è il momento. E’ complicato.-Replicò
malinconicamente,ammirando la dolce spontaneità di quella acuta ragazzina che
amava osservare e scrivere.
Dawn
sospirò, le parole di Spike le suonarono come un vecchio ritornello di una
canzone dimenticata.
-
Conosco questo ritornello. Sta tranquillo non dirò nulla a quell’ imbecille di
mia sorella- Concluse seccamente,prima di tornare a regalargli un sorriso.
Poteva
fidarsi di lei.
Questa
volta,fu lui ad accoglierla tra le sue braccia calde,lasciando scivolare
segretamente la commozione di Dawn sulla sua pelle calda.
-Grazie
piccola- Sussurrò,con l’anima un pochino più leggera.
Sentì
una mano sudaticcia sfioragli la spalla,aprì un occhio blu ancora concentrato
sulla Summer Jr.
Andrew.
Sorrise
divertito tra i capelli profumati della sua amica. Oggi il “Big Bad” si sarebbe
preso una piccola vacanza.
-Ehy
moccioso! Vieni qui!-
Cosi,
Andrew, felice ed emozionato si unì al loro abbraccio.
-Finalmente
potremo di nuovo parlare di cucina. Di fiori di cipolla fritti. E’ fantastico!-
Spike,
roteò gli occhi, non era trascorso nemmeno un minuto e si sentiva già
esasperato. Felicemente esasperato.
-
Vuoi un morso sul naso ragazzo?!-
Lì
senti ridere.
Fine
I Parte.
[WIP]
Probabilmente
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