Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

 

THE VAMPIRE IN QUESTION

di Lilith76

 

Cap 1

 

Burning Memory

 

Era stato solo un flash eppure....non poteva essersi sbagliata. Quella corporatura e quel modo di muoversi come se volesse inglobare ogni cosa dentro di sé, in un'ombra di pensosa tristezza...la testa sempre un po' china in avanti in una posa di malinconica riflessione, i capelli scuri, Angel. Ma in contrasto col suo tipico modo di fare anche una certa irrequietezza nei gesti. Tra le luci del neon, in quel variopinto mondo alterato di colori e musica non era facile riuscire ad individuare qualcuno. Da quella distanza poi. Lei era al centro della pista e lui era dall'altra parte della sala al bancone del bar. Era stato solo un attimo, poi lo aveva visto correre fuori come in preda alla furia. Ma forse si era sbagliata. Non poteva essere lui, non aveva motivo di trovarsi lì a Roma....oppure si. Il suo corpo continuava a seguire le note scatenate, il suo cervello però aveva preso una pausa, era come un automa senza coscienza in quel momento. Il dubbio....

Il suo affascinante accompagnatore, un uomo alto dagli occhi grigi la strinse a sé come per colmare quell'improvviso vuoto che si era creato far di loro seppur vicini in quella calca di corpi che si agitavano al ritmo della musica.

Lo sguardo verde di lei, in quel momento inespressivo e distante, fissò Markus. Oh certo era l'uomo di cui si era innamorata, dopo tutto quello che era successo quasi un anno prima. Viveva serena, più o meno, punzecchiata solo ogni tanto da qualche incubo notturno scivolato via dalle piaghe purulente dell'inferno per turbare la sua vita ancora una volta. E allora erano voci che urlavano, corpi che si incendiavano....tutto crollava, la fine di Sunnydale. La morte di Spike.

Scosse la testa sgranando leggermente gli occhi, come punta da uno spillone infuocato. Cosa c'entrava lui ora?

"Scusami....ho bisogno di andare in bagno...."farfugliò improvvisamente preda di uno stato confusionale evidente. Doveva uscire di lì subito. L’urgenza era arrivata improrogabile insieme a quell’immagine che ardeva.

Markus la guardò con occhi consapevoli. Una scusa, chiarissimo. Glielo leggeva in faccia. Ma cosa era accaduto in una frazione di secondo? Non si era mai permesso di leggere nella sua mente nonostante i suoi poteri glielo consentissero. Lui era l'immortale, era potente ma soprattutto era innamorato. Lei era la sua donna e la rispettava. Per lei voleva essere migliore, cercare di amarla come meritava, cercare di essere un uomo da stimare. Ma Buffy aveva ancora troppi ricordi dolorosi incatenati infondo al cuore. Un pesante fardello che nonostante tutto ancora si trascinava dietro, forse consapevolmente, come per non voler dimenticare mai. Qualcosa che ostinato, giorno dopo giorno, si frapponeva alla resa totale del suo cuore.

Rammenta.... perché l'oblio è peggio della morte.

Le sorrise condiscendente. Anche lei lo amava, doveva solo darle tempo.

Buffy arricciò il naso in una di quelle smorfie che gli piacevano tanto e poi sparì tra la folla.

Sembrava una vendita ai saldi. Tutti accroccati l'uno addosso all'altro, come in una viscosa palude dalla quale era quasi impossibile uscirne. Un mix di profumi e odori. In quel momento era l'ultimo posto dove avrebbe voluto essere, aveva un improvviso bisogno di ossigeno. Una sensazione di mancanza d'aria la stava opprimendo.

Ricorda.... non mi dimenticare.... io ti amerò fino alla fine del mondo.... Una litania nella sua testa....qualcosa di sonnolento ma vibrante..... a rallentatore si mosse verso l'uscita.

Stanca....si sentiva improvvisamente le ginocchia molli.

La gravità l’attirava ancora di più a terra invitante.

Un rumore metallico, lo scricchiolare fastidioso dei cardini mentre la maniglia girava.

L'aria fresca della notte l'investì in pieno volto come uno schiaffo e la destò del tutto.

 

 

"Sei sempre il solito idiota!!!" le labbra di Angel si arricciarono in una smorfia di rabbia.

"Ehi fai meno lo splendido orsacchiotto!!Eravamo in due sul quel motorino!"

"Però guidavi tu pezzo di cretino!"ruggì il bruno vampiro.

Spike alzò le spalle in un gesto di noncuranza. Tanto ormai era andato. Tanto ormai *tutto* era andato, via con lei. Che incredibile sensazione di deja-vù. Quasi straziante.

Aveva ancora il corpo scosso dai brividi. L'aveva rivista.... lontana eppure così vicina. Buffy non si era accorta di nulla ma lui si era di nuovo perso nella sua visione danzante....come la prima volta. Quanti anni erano passati? Sette, otto, tanti....un'eternità scandita ogni secondo dalla sua crescente passione per la cacciatrice. Dal nascere del suo amore per lei, impossibile da arrestare. E quella maledetta anima...che gli bruciava ancora in corpo...ma che lo aveva reso giusto ai suoi occhi. La scintilla. Ma Buffy ora non era più con lui. Bella e libera in mezzo agli altri, sembrava serena. Felice. Innamorata.

- Idiota d'un vampiro!!Non ti basta questo? Lei è andata avanti proprio come volevi tu di cosa ti lamenti?- gli picchiò in testa la coscienza.

Alzò gli occhi su Angel ancora col volto contrito in un'espressione indecisa sul da farsi. Spaccarsi la faccia a vicenda? Poteva essere uno sfogo come un altro. Si erano fatti soffiare la valigia con la testa del demone da sotto il naso perché entrambi erano troppo occupati a litigare su chi dovesse andare a sconvolgere ancora una volta la vita di Buffy. Stupidi, egoisti vampiri.... E accidenti alle luci stroboscopiche, gli avevano fatto venire anche il mal di testa. Perfetto.

Contrasse la mascella tremando. Mentre gli occhi compivano una parabola all'insù scoprendo il bianco in maniera inquietante.

"Angel....non rompere.... altrimenti io rompo te..." sibilò provocandolo.

Il vampiro moro lo fulminò con lo sguardo assottigliando gli occhi a due fessure minacciose.

Non aspettava altro.

 

 

"Allora va un po' meglio?" Buffy sorrise. Era rientrata nel locale. Adesso la musica sembrava meno forte di prima. Ma forse era solo una sua impressione. Erano solo visioni...scherzi della mente.

"Si grazie Markus....va meglio, è stato solo un...attimo."

Si, solo un momento....i ricordi sono delle brutte bestie alle volte, e la vista gioca strani scherzi.

Gli accarezzò il viso con dolcezza. Anche se quel chiodo insistente e arroventato ancora le faceva sanguinare il cuore. Persecutore e Killer non aveva mai smesso da quel giorno in cui la sua città era sprofondata nella bocca dell’inferno. Ma Buffy lo aveva sempre ostinatamente zittito ogni volta che cercava di nuovo di fare capolino e di increspare quella perfetta parvenza di felicità di cui si era circondata. In cui quasi affogava. Questa volta però non era riuscita a contenerlo. E l’eco della sua detonazione aveva creato una frattura insanabile.

 

 

Che razza di idioti....eccoli lì, mezzi pesti, su quella strada del centro storico di Roma che trasudava antichità ovunque ti voltassi a guardare. E con essa ricordi ancora brucianti. Su quei sampietrini che ti facevano dolorosamente venire il culo a quadri. Quanto li odiava!

Angel con un grosso livido in fronte, un taglio sullo zigomo destro e un occhio pesto. Spike con il naso sanguinante e probabilmente qualche costola rotta. Seduti a terra, appoggiati di spalle l'uno a l'altro a fissare la luna come due ebeti ubriachi. Ci mancavano solo un paio di sigari e una canzone inneggiante alla notte e all'amore perduto e il patetico quadretto sarebbe stato perfetto.Oh yes!

"Accidenti a te....se continuo così mi dovrò fare la rinoplastica....dove si è mai visto un vampiro che si rifà il naso?"

Il moro ridacchiò tossendo.

"Ti dirò....potrebbe donare un nasino alla francese su quella faccia da checca che ti ritrovi biondo..." mormorò poi sarcastico.

Spike grugnì. E se gli avesse fatto pesto anche l'altro occhio? Un bel paio di occhiali viola... andavano anche di moda. Un figurone... sai che successo con le ragazze....

Arricciò il labbro superiore profondamente infastidito. Idiota, idiota, idiota!!!!

Se le erano date di santa ragione perché poi? Per aver perso la valigia? No, sapevano entrambi che non era quello il motivo, era stata la gelosia folle che li aveva investiti e li aveva portati ancora una volta a scontrarsi per lei. Che neanche li aveva visti, che cosa ridicola. Penosa.

"Senti Spike...." Angel sospirò. Ogni volta finiva così. E lui che avrebbe dovuto dare il buon esempio....ma quando c'era di mezzo Buffy non capiva più nulla. E sapeva che l'altro vampiro era nelle sue stesse condizioni. D'altronde il loro arrivo nella città eterna era stato scandito da una interminabile serie di recriminazioni a vicenda su Buffy durante le lunghe ore d'aereo. Un ricamo a punto e croce da emicrania fulminante. Uno strazio assurdo....come poteva Buffy aver amato davvero Spike? Il solo pensiero lo mandava ai matti.

"Dobbiamo recuperare la testa..." borbottò incupito alla fine.

Già...in tutti i sensi, rifletté tristemente il biondo.

Aveva urgente bisogno di una cesta visto che quella continuava a rotolare lontano dal corpo nonostante la mannaia fosse calata da un pezzo...maledetto boia!!!Maledette donne!!!

 

 

 

"Eccoci arrivati..."Buffy si accorse che erano giunti sotto casa sua solo quando la voce sfocata di Markus le era giunta alle orecchie come un richiamo lontano da una landa deserta... ma ancora non capiva...

Angel.... possibile che fosse davvero lui? A Roma? Perché il suo pensiero si incatenava al passato, ad una medaglione scintillante di vita e di dolore e la trascinava a forza verso la bocca dell'inferno in quella giornata da non dimenticare? Perché al solo ricordo le sue mani bruciavano ancora? Era tutto finito ormai. Niente le avrebbe restituito ciò che quel giorno aveva perso. Anche se il drammatico schianto del tempo che si spezzava e li divideva per sempre rimbombava ancora nelle sue orecchie.

"Ti ringrazio.... "sussurrò tornando al tempo presente. Aveva caldo… sentiva delle impudenti goccioline di sudore scivolare lungo la sua schiena. Guardò l'orologio.

Era molto tardi ma non era importante. Si passò una mano sulla fronte. Non era quella la sua vita ora? La sua meravigliosa esistenza lontana dalle apocalissi a scadenza bimestrale? Certo andava ancora a caccia... non ci avrebbe mai rinunciato... era pur sempre quello che era. Una cacciatrice. Capitava addirittura alle volte che si incontrasse con alte durante le ronde....e allora era un vero divertimento. Una cosa di gruppo, una uscita tra amiche avrebbe quasi potuto dire.

Uno sfogo per la rabbia repressa e il dolore avrebbe invece risposto la sua coscienza.

Ma Buffy era sempre stata una testona senza speranza.

Per il resto.... vita normale, divertimento, amici, lavoro e Markus. Il suo sguardo l'aveva colpita da subito...qualcosa di indefinito in lui...un colore che tendeva all'azzurro ma che non lo era... due occhi che le ricordavano dolorosamente quelli di qualcun'altro. Una maniera di accarezzarla.... seta su seta.... un fruscio di eleganza.

"Di cosa?" la voce di Markus la riscosse dai propri pensieri ingarbugliati.

"Di essermi accanto, di amarmi..."

Lui la guardò intensamente. Poi le si avvicinò col viso. Pochi centimetri tra le loro bocche. I lunghi capelli castani appena ondulati ricaddero in avanti frusciando contro la stoffa della camicia. Era bello come un Dio greco. Un sogno.... Il colore chiaro dei suoi occhi trapassò il verde di quelli di lei in una muta richiesta d'amore.

"Non posso farne a meno passerotto."

La baciò con passione ma non si accorse dell'improvvisa rigidità che per un istante aveva contratto i muscoli del corpo di Buffy.

Sei il mio raggio di sole....

 

 

"Ancora..." grugnì Spike con la testa ciondolante sul bancone di quel bar. Gli fece eco Angel con la medesima richiesta.

Che tipi strani, pensò il barista squadrandoli. Era da un'ora che se ne stavano lì a trangugiare alcool e ancora reggevano. Roba da guinnes dei primati. Due stranieri con in testa chissà quali follie....poi quello biondo....ma non lo sapeva che l'era dei punk era passata da un pezzo?

"Guarda cosa mi hai fatto fare...ridurmi così per colpa tua..." mugugnò Angel con la bocca impastata.

"No...non mia....sua...."cantilenò Spike. L'alcool aveva avuto il disastrante effetto di fargliela vedere quadrupla nella sua testa.... Buffy...maledizione....che situazione di merda.

Angel sbuffò nervoso e mandò giù l'ennesimo bicchiere di birra. Che cosa stupida poi...neanche gli piaceva!!

Ma ecco che il mondo assunse d'improvviso un tono diverso....una danza in circolo. Com'era? Alice nel paese delle meraviglie.....una maratonda!!!

"La testa...."

"Ohhh che lagna....domani la riprendiamo adesso non ho voglia di pensarci....non mi scocciare Winnie Pooh..." rispose il biondo portandosi il boccale alle labbra. Ancora perché no?? Quadrupla? Non bastava....meglio quintupla...o peggio.... ma si, a farsi sadicamente del male, tanto che cambiava?

"No...la mia testa....gira...."

Spike lo guardò sorpreso abbassando il bicchiere. Ne vedeva solo uno di Angel per fortuna, bastava e avanzava. Due sarebbero stati decisamente troppi da sopportare anche per la sua anima. Eh si...era sbronzo a quanto pareva...mai visto così prima d'ora... quasi quasi gli piantava un paletto nel cuore e se lo toglieva dalla scatole per sempre. L'odioso sire di Drusilla, quante umiliazioni aveva subito da lui? Troppe. E non aveva mai dimenticato. Già, il vecchio Spike lo avrebbe fatto.... lo avrebbe polverizzato all’istante incurante e anche se la tentazione alle volte era forte adesso non avrebbe mai potuto. Aveva un'anima, una dannatissima coscienza, un dannatissimo cuore infranto. E dulcis in fundo un dannatissimo bicchiere di birra davanti al muso come unica consolazione mentre gli ologrammi danzanti della cacciatrice si moltiplicavano giocondi e colorati davanti ai suoi occhi. Una testa di demone dentro una valigia smarrita e la sua che rotolava giù dalla punta del monte Everest. E quando avrebbe toccato terra? Bella storia.

 

 

"Buffy....amore...."

"Sono qui Markus..." Lui le accarezzò le lunghe gambe affusolate, scorrendo sulla pelle liscia lieve come il battito d'ali di una colomba. Stregato da lei....centinaia di anni di vita e poi? In un'abbagliante giorno di sole, mentre l'eternità scorreva fluida al suo fianco, era stato catturato a tradimento nelle maglie d'acciaio di quel sentimento così forte. Come un pesce nella rete. Non aveva tentato di difendersi perché quando l'aveva guardata negli occhi vi si era smarrito e aveva capito che sarebbe stato tutto inutile. Sconfitto in un certo senso. Deciso a mostrarle solo quanto di meglio aveva....mai Buffy avrebbe dovuto sapere quanta oscurità si celava nel suo passato...troppa. Conosceva la sua storia, fatta di morte e sangue, lacrime e dolore ma forse non aveva mai ben realizzato quanto terrificante fosse l'uomo che le stava accanto. Sotto una bellezza quasi sovrannaturale, sotto la sua innata capacità d'incantare.... solo che questa volta era caduto preda della sua stessa malia. E si era innamorato. Mai avrebbe permesso che qualcuno gliela portasse via. Lei era la sua regina dai capelli color del miele.

La notte inoltrata continuava la sua silenziosa danza con le stelle nel cielo, fuori di lì ogni cosa era sospesa. Il vento giocava con i loro sospiri portandoli in alto.

Buffy lo abbracciò posandogli un bacio sulla bocca.

"Ti voglio..."

Lui sorrise. Eccoli quegli occhi verdi che lo cercavano ancora. Ecco la sua bocca di rosa dalla quale ogni volta traeva vita e amore. Qualcosa che aveva cercato per secoli l’aveva finalmente trovato. Intenso, folgorante.

Le si adagiò sopra e scese con le labbra sul collo seguendone il contorno con la lingua. Le sue mani scivolavano sul corpo di lei febbrili ma dolci.

Era una serata strana quella..... Buffy per un attimo era fuggita via lontano. Dove era andata? In un luogo dove non poteva raggiungerla. Da qualche parte nelle misteriose ondulazioni del tempo in cui a lui l'accesso era ancora precluso nonostante tutto. Pazienza.... ci voleva calma. E lui non aveva fretta.

Le sfilò il top mentre Buffy improvvisamente sembrava essere stata presa da un desiderio incontenibile e armeggiava con i suoi pantaloni inquieta. Desiderio...passione....amore.... tutto quello che lui le aveva dato dal primo momento e ancora continuava a darle. Ne aveva un gran bisogno. Quella sera....dopo quella fugace visione di quell'uomo che pareva Angel...la sua testa aveva corso come impazzita nel collegare tutti i pezzi e alla fine dell'allucinato viaggio...lui.

"Piccola....non scappo tranquilla..."

Buffy aggrottò la fronte.

"Lo so...lo so..." rispose con voce drammaticamente cantilenante.

Un'esplosione dentro di lei.... un grido strozzato piegato dal tempo.

Non è vero!!!Sei andato via...hai voluto che vivessi senza di te....mi hai dato la vita e la morte con le stesse mani ardenti, ti odiooo!!

Socchiuse gli occhi mandando il capo indietro e gemendo in una richiesta di calore.

"Non te ne andare ti prego...non lasciarmi sola... non un'altra volta...."

Occhi verdi spalancati su di lui. Buffy lo guardò attonita. Si ipnotizzò davanti a quelle pozze azzurre. Al suo sorriso insolente eppure capace di scioglierle il cuore....la sua bocca impudica... le sue mani su di lei.... il suo corpo... il suo sguardo dolcissimo e innamorato.

In quelle notti solitarie....in quegli urli silenziosi della sua anima, struggenti melodie del suo cuore tormentato che tessevano con grande maestria sofferenza e solitudine.... arrivava sempre lui a mondare le ferite....a prenderla per mano...ma ora dov'era? Non più corpo, non più labbra da baciare....solo ombra e polvere... mi manchi da morire Spike....

Il suo nome risalì prepotentemente i gradini del tempio dei ricordi e si affacciò disubbidiente alla finestra della sua mente confusa. Un terremoto sottomarino del decimo grado della scala Mercalli.

"Tesoro cosa dici? Io non ti ho mai lasciato sola..." Markus la fissò perplesso. Cosa diceva? Le accarezzò una guancia teneramente. Ancora viaggi astrali.....dove era finita di nuovo?

Ma Buffy era impietrita. Si morse quasi a sangue un labbro. Cosa diavolo faceva? Aveva visto un altro mente faceva l'amore con Markus? Era impazzita? E non un altro qualsiasi. Lui. E le fiamme dell'inferno si alzarono ancora roventi sospinte dal vento di quel ricordo...

La sua vita era andata avanti bene fino a quella sera....cosa stava succedendo? Possibile che una impressione fugace e ingannevole del suo passato le aveva provocato un simile sconvolgimento? Cosa non andava? Qual'era il problema? Dove stavano le impietose crepe che non aveva visto fino ad allora? Quel cristallo puro non era dunque perfetto? Quale altra illusione ancora?

Si aggrappò con forza a Markus.

"Scusa amore....non so perché l'ho detto...è una strana notte questa..."

Un'ombra sulla parete guizzò improvvisa. E le sorrise tristemente. Buffy sbatté le palpebre più volte.

E la chiara bolla di sapone esplose...l'eden si oscurò mentre nuvole cariche di lacrime di sangue si profilavano all'orizzonte.

Non dimenticare...

L'amore....la luce e l'ombra, l'altra metà del suo cielo tempestoso, il vampiro in questione.

 

Cap 2

 

Masquerade

 

 

Non aveva abbassato le persiane e così la luce l’aveva svegliata all’alba. Per quello che aveva dormito poi. Non ricordava cosa avesse sognato…nulla forse, solo un lungo pesante oblio oscuro. Si mosse nel letto inquieta. Markus non c’era. Come al solito era scivolato via nella notte. L’aveva stretta tra le braccia, l’aveva amata senza domandarle cosa accadeva e poi era fuggito. Ed era stata quasi una fortuna in un certo senso. Come avrebbe potuto spiegargli? Non ci sarebbe riuscita. Era un muto patto tra di loro, stipulato nell'istante stesso in cui si erano incontrati…il passato di Buffy era parte di un’altra vita. Lei non voleva più parlarne, voleva dimenticare e andare avanti e Markus aveva accettato consapevole che nel passato della sua donna si celava molto dolore ma che lei non lo avrebbe riversato sul loro futuro. E consapevole anche purtroppo che il dimenticare non coincideva con la mancanza di importanza di quel fardello di memorie perse nel tempo. Quando si erano conosciuti entrambi erano davanti ad un nuovo inizio e avevano percorso quella strada insieme in silenzio, forse per paura: temendo che se si fossero voltati indietro, come Orfeo e la sua Euridice, sarebbero caduti ancora preda di quella pesante oscurità che cercavano di scrollarsi di dosso. Buffy adesso voleva guardare solo avanti a sé. Anche se, novella Sisifo, si trascinava dietro ancora quel dolore straziante. Quella scintilla ardente che le aveva illuminato l'anima e poi si era spenta. Che le aveva ridato un sole che non aveva più abbastanza calore per scaldarle la pelle. E una prigione di sfavillante libertà solitaria. Ma prima o poi sarebbe riuscita a spezzare quelle catene. E a dare a Markus tutto quello che si meritava. Si scostò i capelli dalla faccia e si voltò verso il comodino. Una rosa bianca brillava sotto i primi raggi del sole. Un omaggio…lo faceva spesso. Buffy la prese e ne aspirò il profumo. Era sempre così dolce. Abbassò le palpebre sorridendo lievemente. Poi si stese nuovamente scacciando le lenzuola dal suo corpo con un calcio. Era una bella giornata eppure lei si sentiva strana. Una morsa fastidiosa le aveva afferrato lo stomaco appena aveva aperto gli occhi. Dolorosi crampi di una coscienza ribelle. E di nuovo le immagini della sera precedente si erano affollate nella sua mente. Come lance infuocate erano tornate a bussare prepotentemente alla porta della sua anima cercando di vanificare ogni suo sforzo. Un suono ovattato e rimbombante. Buffy ma che combini? Cosa sono queste fantasie distorte? Non si torna indietro…il passato non si cambia. In quella luce intensa d’amore, esso era bruciato per lei. Già…cenere.... l’aveva pianto? Si, molte volte in silenzio, di nascosto. Da sola, come a custodire tutto ciò che le rimaneva di quel sentimento in quei singhiozzi di memorie liquefatte. Poi però era arrivato Markus a sostenerla. In uno scintillante giorno di primavera. E la sua immagine aveva oscurato per un attimo il sole tiepido. Sapeva chi fosse ma si era fidata seguendo quel disperato bisogno di qualcuno che la potesse sostenere davvero. Perché da sola quella libertà da vivere era insopportabile. Markus l'aveva sostenuta e lei se ne era innamorata. Sempre che il suo cuore fosse ancora in grado di capire cosa volesse dire il significato di quella parola troppe volte abusata. In ogni caso tutto si era fatto più facile. Lei gli aveva permesso di sfiorare di nuovo il suo cuore ferito, quei petali così delicati e lui come un vetraio aveva plasmato magicamente la possibilità di una nuova vita. Avanti Buffy… si prosegue,e saltando da un picco all’altro come sempre sarebbe rimasta in equilibrio seppur precario. Era esperta ormai. Eppure….alle volte quella maschera che cercava disperatamente di incollare alla sua faccia era quasi soffocante. Come l'innaturale caldo che sentiva in quel momento.

Doveva scendere dal letto e darsi una smossa. Forse chissà una doccia l’avrebbe svegliata. Forse l’acqua fresca avrebbe lavato via quel pensiero…sarebbe scivolato lungo il suo corpo permettendole di continuare nella sua perfetta vita incrinata in quella città che in ogni dove beffardamente inneggiava al ricordo.

Non ti dimentico.

 

 

“Dawn!!!”

“Si lo so, sono in ritardooo!!!”Buffy la guardò di sbiego. Ma era mai possibile? Mai una volta che arrivasse in orario a scuola. Si portò le mani ai fianchi.

Sua sorella sorrise in imbarazzo e acchiappando una ciambella al volo scappò di corsa lasciando dietro di sé una scia di profumo di fiori. Stava crescendo. E sembrava serena. Per davvero. Un sollievo dopo tutto quello che aveva vissuto. E Andrew invece dove era? Ancora a letto? Probabile visto gli orari che faceva praticamente ogni sera. Entrò nella sua camera, le persiane abbassate, un silenzio stagnante e lui profondamente addormentato. Che tipo… ma non lo aspettava…come si chiamava? Claudia? Una ragazza algida e magra dagli occhi color cielo di primavera. Con un caratterino niente male davvero. Se ritardava quella lo uccideva di sicuro.

“Ehi sveglia…Andrew, forza su…devi alzarti se ci tieni alla vita…”

Lui socchiuse gli occhi gonfi di sonno. Gli pareva di avere due pesi attaccati alle palpebre.

“Chi…? Cosa?”mugugnò. Ci mise un poco a mettere a fuoco l’immagine del volto di Buffy.

“Oh buongiorno…” disse flebilmente poggiandosi maldestramente su un gomito.

Buffy sorrise e lui sbadigliò senza ritegno.

“…ho incontrato Markus che usciva saranno state le….mhhh…bò…le sei del mattino? Forse…più o meno….”

“Si lo immagino, l’uomo della notte… che avrà mai sempre così da fare ad ogni ora...”

Andrew si stiracchiò come un gatto un po’ incriccato e allungò un braccio tra le scartoffie sul comò. Un libro cadde seguito da un vasetto di Yogurt vuoto. Urgeva una disinfestazione in quella stanza.... prima di perire sotto strati multiformi di sporcizia e disordine.

“Mhh….” Sbuffò.

“Mi ha detto di darti questo…..”le porse un bigliettino.

“Cos’è?” domandò lei prendendolo.

“Non ne ho idea…è per te” e si ributtò supino sul letto. Claudia... dove dovevano incontrarsi? Avanti cervello ingrana la prima....

Buffy guardò quella piccola bustina color avorio incuriosita.

Era un invito ad una festa in maschera alla sua villa quella sera.

“Uao…. Immagino sarà una cosa in grande tipico del suo stile… “

“Si probabile.” rispose l'altro ritornando con i piedi e la testa sulla terra. Girò il capo e la fissò. Sembrava perplessa. Una festa da Markus...l'ennesima, ma perchè improvvisamente non pareva più tanto entusiasta all'idea? Di solito faceva i salti di gioia...

Ripensò alla sera prima. Allo stupore provato nell'aprire la porta di casa.....

Ehilà salve l'inferno mi ha rivomitato per l'ennesima volta!!Anche per lui sono una spina nel fianco.

E lei non sapeva nulla ignara a causa di un silenzio imposto con occhi vibranti d'amore. Non poteva parlare, Spike era stato chiaro. Non voleva che sapesse che era vivo. Ma perché poi? Gli sembrava una cosa terribilmente stupida eppure era ciò che il vampiro voleva. Valli a capire gli innamorati! Si corrono dietro senza mai fermarsi…all’infinito in un gioco a volte assurdo. Certo che era stata una sorpresa da niente trovarselo davanti all’improvviso in quel modo. Vivo e non mucchietto di cenere. Con gli stessi capelli da pazzo. Ora lavorava per Angel, i casi assurdi della vita!

“Buffy…”

“Si?”

La domanda fuggì dalle sue labbra di getto.

“Sei felice con Markus? Cioè lui è….bè lo sai…” si grattò la testa, i capelli tutti dritti pareva che un fulmine lo avesse preso in pieno.

“Si....so cosa intendi, ma adesso è un uomo buono e con lui ho ritrovato la serenità… sono felice, va bene così… cosa posso voler di più?”

Una inopportuna fitta allo stomaco in quel momento reclamò la verità. Come un’antibiotico per guarire da una lunga e sfibrante malattia. Ma niente, la sua richiesta si perse nel vuoto oscuro della paura che si addensava nel cuore di Buffy senza che lei potesse porvi un freno. Senza che lei realmente se ne rendesse conto. Nascosta dietro alla maschera della sua perfetta vita quasi normale. A parte i vampiri e il fidanzato immortale ovvio.

Andrew sbuffò piano. Già….Markus un uomo buono…strano e non proprio facile a credersi ma in tanti mesi che stava con Buffy non aveva mai fatto nulla di storto. Almeno per quanto ne sapeva. E lei sembrava davvero felice con lui.

Sembrava...

Ma d'altronde era bello da far girare la testa, ricco, potente, sempre comprensivo, simpatico….praticamente odioso.

Bé forse la sua era solo invidia. Buffy diceva di amarlo… perché mentire? Eppure perché alle volte gli sembrava di scorgere il riflesso di gocce di memorie passate dolorose nei suoi occhi brillanti? Era solo una sua illusione?

 

 

Qualcosa di duro e freddo contro la mascella. Spike tossì. Dove cavolo stava? Alzò la testa…ah giusto per terra, ottimo!! Trattamento a cinque stelle. Il pavimento, che dolce risveglio… Alzò uno sguardo furente su colui che dormiva invece beato sul letto. Angel......Lo aveva buttato giù!! E si era preso tutto lo spazio. Maledetto ingordo. Era la volta buona che lo impalettava sul serio…non che ci tenesse tanto a dividere il materasso con lui certo però.... Si mise in piedi e ancora barcollante si avvicinò alla finestra aprendo le persiane. Il sole era tramontato. La notte scendeva ancora…. e lui era sempre lì, così vicino a lei eppure distante anni luce.

Buffy…ti ricordi ancora di me? Di quel pazzo vampiro innamorato che è bruciato per un’umanità di cui non fa più neanche parte? Poggiò il palmo delle mani contro il vetro gelido. La mia anima brucia ancora per te…. la sento ogni giorno divampare e spegnere la sua furia nel vento e poi ricominciare indomita. In un turbinio selvaggio di ricordi chiusi nel cuore. Ma per quanto essa gridi, la mia vita è fredda come questo inanimato pezzo di vetro senza di te. Il mio volto una maschera inespressiva per trattenere la rabbia contro questo mondo ingiusto. Contro ciò che mi fa vivere e morire nel ricordo del tuo ultimo bacio. Quanto ti vorrei…. Ma non posso, non potrò mai. Sono dannato.

Chinò la testa sconsolato ascoltando quel sordo richiamo d’amore sperduto dentro di sé.

Mentre Angel russava alla grande. La sbornia l’aveva messo KO per davvero.

 

 

“Accidenti…mai più!!” protestò Angel mentre la macchina li portava alla villa. La testa gli rimbombava in preda ad un furioso concerto rock a suon di piatti della batteria scassati. Che schianti…. L’effetto post alcool.

“Sempre a protestare…per una sbornia sei davvero palloso…” Spike aspirò una boccata di fumo.

La sigaretta penzolava pericolosamente tra le sue labbra.

“E mi intossichi con quella robaccia…”

“Ahhhhh non morirai di cancro stai tranquillo! Ma io potrei morire di esaurimento nervoso a starti sempre a sentire…e inoltre rischi che ti molli in mezzo alla strada se non ti tappi subito quella bocca spara lamenti a raffica…”

“Ma davvero? Provaci…e poi vedrai se non ti viene anche a te il mal di testa...e senza bisogno di chip...” Angel lo guardò torvo. Ma perché se lo era portato dietro?

Spike inspirò ancora fumo dalla sigaretta. E pensò a Bambi che correva sul ghiaccio con l'amico coniglietto. Tutto pur di non esplodere. La follia era davvero dietro l'angolo ammiccante come un porto sicuro. Accogliente come la braccia voluttuose di una puttana senz'anima.

“Pensi che non lo farei? Vuoi mettermi alla prova?” rispose poi a denti stretti. Già l’umore era pessimo senza che Angel ci mettesse il suo carico da undici di depressive lamentele. E fatti un endovena di psicofarmaci una buona volta!!!

 

 

Già dall’ingresso la musica arrivava forte, suoni di violini dal tocco aristocratico. I due vampiri si guardarono perplessi. Forse erano capitati nel momento sbagliato.

Poi la videro, la donna demone fasciata in un lungo abito rosso scintillante di lustrini. La riconobbero nonostante la vistosa maschera ricamata sugli occhi. Aveva consegnato loro la testa il giorno prima.

Lei li guardò entrambi avvicinandosi lentamente.

“Suppongo siate qui per il mal tolto…”

“Ma come…” disse a mezza bocca Spike. Le notizie volavano....

“Il mio signore già sa…il colpevole è stato punito…” disse sfoderando un gelido sorriso perfetto.

“Cose che capitano…non voleva lasciarlo andare…era stato un suo adepto…ora invece non è più nulla.” Mormorò con voce sensuale. Dava quasi l’impressione di volerli sedurre. Alzò un braccio e indicò loro il grande portone spalancato.

“Come vedete, c’è una festa, ma il mio padrone sarà lieto di concludere l’affare con voi….”

Angel atteggiò le labbra in un’espressione dubbiosa. Non aveva voglia di entrare nella villa durante quella che aveva tutta l’aria di una festa alla cenerentola oltretutto in maschera a quanto pareva. Il suo umore era già abbastanza nero senza che tutta quella gente felice gli facesse sentire ancora più pesante la propria frustrazione. Si chiese che razza di tipo era il padrone di casa. Non si era mai fatto vedere, non sapevano neanche chi fosse, ma certo se aveva una demone come sottoposta… doveva esserlo anche lui probabilmente.

Spike era rimasto in silenzio scrutando la donna nei profondi occhi scuri. Balli in maschera…quanti ne aveva vissuto nella sua vita mortale?E nessuno di essi era un bel ricordo. Solo lacrime di umiliazione che erano penetrate nel suo cuore ingenuo quando ancora esso batteva. E lo avevano fatto marcire come un legno troppo pregno di acqua acida.

Ancora travestimenti… Quanti ne doveva continuamente sovrapporre in quell’assurdo gioco a chi fuggiva più veloce, l’amore o lui? Il fantasma…il vampiro, l’uomo, la maschera.

 

 

La luce dei lampadari sembrava voler rivaleggiare con il brillio del giorno. Così forte. Troppo. Spike si guardò intorno socchiudendo gli occhi. Angel non pareva più a suo agio di lui. Tutti quegli sconosciuti. Nessuno si era degnato di rivolgere loro uno sguardo. La musica andava sinuosa scaturendo dagli strumenti di quell’orchestra che pareva dipinta sullo sfondo. Poteva trovare da bere, almeno quello…

Il vampiro moro invece sembrava essersi perso con lo sguardo nella sinfonia di eleganti balletti che gli invitati cucivano con maestria scivolando sul pavimento senza sforzo. Sembrava tutto così irreale…. patinato, scintillante, finto. Ma dove accidenti era il padrone di casa? Spike voleva andarsene di lì al più presto.

Si sentiva irrequieto, c’era qualcosa che gli metteva tutti i sensi in allerta. E non era mai buon segno.

 

Quel vestito le era stato recapitato direttamente sotto casa. Lo aveva scelto lui. Un elegante abito bianco che le lasciava sensualmente le spalle scoperte. Leggero come il fruscio delle ali di una farfalla nel vento d’estate. I capelli tirati su in un’elegante crocchia. Le faceva tornare in mente il suo primo ballo a Sunnydale, la sua prima apocalisse, la sua prima morte.....cavolo....che pessimi ricordi. Scosse leggermente il capo e il pensiero si diradò nell' aria come soffici nuvole dopo un temporale. Adesso però in quella sala si sentiva improvvisamente a disagio. Dov’era Markus? E quella festa sfarzosa per cosa era? Così d’improvviso…

Buffy guardò giù nell’imponente arena da ballo, come una spettatrice al Colosseo…quante gente… come riusciva ad organizzare cose simili in così poco tempo? Si appoggiò alla balconata vagando inquieta con lo sguardo. Tanti volti nascosti che ballavano e sembravano felici. Si toccò il pizzo dorato sul viso.

Le dava un po’ fastidio alla pelle. Pizzicava.

Ad ognuno di loro la propria oscurità celata dietro gli occhi vuoti del travestimento.

Ed eccolo tentatore ancora un flash....un'ennesima visione...lo svolazzare di qualcosa di nero e lungo...un abito forse...? Uno spostamento d'aria imponente.....freddo sul volto e caldo sulle mani....ancora una volta il respiro le si fermò a metà strada tra l'esofago e i polmoni. Incastrato.

Quell'aria familiare.... strinse le palpebre per capire meglio...che cosa...non poteva essere....sognava ancora ad occhi aperti? Una vibrazione elettrica zigzagante sotto la pelle....oddio che le stava succedendo? Stava diventando matta?

Ma poi un tocco appena accennato sulle sue spalle la fece sussultare manco avesse avuto una bomba sotto i piedi. E le idee si confusero nuovamente. Come nel rimestolare un sugo con troppi ingredienti diversi. Sfrigolava indefinito. Deglutì a vuoto.

"Markus..."

"Benvenuta mia regina...sono secoli che ti aspetto..."le sfiorò il volto in una carezza. Bellissima con quella maschera di pizzo sul volto, affascinate come non mai.... sirena ammaliatrice del suo cuore.

Buffy lo guardò per un attimo in imbarazzo, indecisa se domandare non sapeva bene cosa oppure ingoiarsi la lingua. Strinse le labbra fissandolo negli occhi grigi senza accorgersi che proprio in quel fatale istante una dolorosamente nota testa platinata transitava vagamente barcollante sotto il balcone con lo sguardo un po' perso nel vuoto e un bicchiere di bourbon in mano prima di svanire nuovamente nella calca. Inseguendo le farfalle dei propri pensieri caleiodoscopici. Inghiottita dall'incessante avanzare delle maschere.

 

Cap 3

 

The girl in question

 

 

D'improvviso la musica cessò. Ogni testa si volse in direzione del centro dell'enorme sala. Spike, inquieto, appoggiato ad una colonna in disparte voltò lentamente lo sguardo. Quasi intuendo e temendo quello che avrebbe visto in una premonizione guizzante. Senza neanche riuscire a spiegarsi perchè avesse quella sensazione. L'imponente calca di maschere si diradò ritirandosi come le onde sulla risacca mentre al centro si apriva uno spazio vuoto.

Solo i rintocchi pesanti di un orologio a pendolo scandivano l'attesa che si era creata. L'aria stessa pareva essersi fermata. Angel si alzò in piedi dalla poltrona in cui si era letteralmente stravaccato ancora preda del mal di testa. Cercò il biondo con lo sguardo e lo vide intento a fissare quel cerchio di persone immobili. L'espressione strana, nervosa. Socchiuse le palpebre confuso. Che succedeva? E poi due figure attraversarono elegantemente l'atrio. Facendo il loro ingresso sotto gli occhi stupiti ed incantati di tutti. Una alta dalla classe e fascino innati, vestita con un smoking nero reggeva per mano l'altra bionda e minuta fasciata di bianco. Il cuore gli balzò in gola scandendo un immaginario ma straziante tonfo.

Lei era lì. Un'apparizione translucida. Bella come una sposa il giorno delle nozze.

Quando si dice avere gli occhi fuori dalle orbite. Letteralmente. Spike sentì le pupille dilatarglisi all'inverosimile. Mentre la mano stringeva il bicchiere vuoto così forte da poterlo quasi spezzare.

Markus prese delicatamente Buffy per la vita e restò per un istante immobile attorniato da tutti gli invitati.

Poi ad un suo impercettibile cenno del capo la musica riprese sinuosa e melodica mentre le sua labbra perfette si atteggiavano ad un sorriso soddisfatto.

Buffy lo fissò per un attimo rapita. E si lasciò condurre nella danza. L'immortale la guidò con maestria e delicatezza perso nel colore smeraldino dei suoi occhi. E lei sentì come se il tempo avesse preso a seguirli invece che il contrario...uno dei tanti effetti mirabolanti che le riempivano la mente e le turbavano i sensi quando stava con Markus... che le facevano dimenticare tutto il resto....che fosse magia?Non se lo era mai chiesto ma in quella giornata strana rincorsa a rotta di collo dalla serata precedente altrettanto inquieta e allucinante qualcosa era cambiato. Le fondamenta erano state scosse.... l'eden di plastica turbato, l'inclinazione dell'asse di quella vita spostata irrecuperabilmente, le nuvole oscure sul suo cuore sempre più pesanti. La mano di lui premette leggermente sulla sua vita mentre la musica sfumava. E tutti gli occhi erano ipnotizzati su di loro. Markus si fermò e chinando il capo le sfiorò il dorso della piccola mano con un fugace bacio. Allora l'incantesimo si spezzò. Gli altri invitati ripresero le danze sulle note di un'altra partitura. Buffy sbattè le palpebre come al risveglio di un sogno. Fissò per un attimo il pavimento. Tracce segnate dai loro passi fluidi..... la storia scritta mentre si cammina e si balla leggiadri.... E di nuovo intorno a lei le maschere si richiusero danzanti nascondendoli alla vista. Sparendo dalla visuale di uno sguardo dolorosamente sgomento e disperatamente innamorato. Lasciandoli soli, mano nella mano, in mezzo a tanta gente.

Da qualche parte nella mente di Buffy il cervello le diede nuovi comandi. Sorrise a Markus stupita e confusa. Con la verità ad un passo dal suo cuore.

 

 

Spike aveva seguito tutta la scena in un ostinato silenzio per impedirsi di urlare. La mascella contratta dolorosamente. Un fiotto di sangue amaro e corrosivo dentro il suo cuore. Eccolo finalmente davanti ai suoi occhi il padrone di casa....al suo incedere sicuro ogni cosa si era messa in pausa per non rischiare di rubargli l'attenzione. Adesso sapeva chi fosse. La maschera non poteva celare quei lineamenti perfetti così inconfondibili attraverso i secoli. Maledetto bastardo......

Era sconcertante.... e Buffy era innamorata di lui, chiaro. L'aveva capito subito. Mentre danzavano sembravano esserci solo loro. Sospesi nel tempo. Il fidanzato misterioso..... mai avrebbe immaginato un epilogo simile. Nemmeno nei suoi incubi peggiori. Il ricordo bruciante di Drusilla, che ne lodava le doti amatorie insieme a Darla mentre loro erano prigionieri, riecheggiava ancora nelle sue orecchie....li aveva umiliati, derisi e ora si era preso quanto di più prezioso ci fosse in tutto l'Universo, in ogni sua possibile dimensione, per lui. La sua cacciatrice. Aveva fatto uno strike pressochè perfetto. La sua Buffy...sembrava davvero felice...possibile mai? I suoi indimenticati occhi verdi sotto quella maschera dorata, agognati nelle notti solitarie e nei giorni di sole troppo forte la cui luce gli era preclusa per l'eternità. Perchè il destino si accaniva in quel modo contro di lui? La sua anima non era stata già abbastanza martoriata? Allo scempio anche la beffa....una burla straziante che faceva il giro e come un boomerang tornava a colpire duramente dopo quasi un secolo. Senza sbagliare mira. Più precisa di un cecchino in guerra.

Angel si avvicinò a Spike posandogli una mano su una spalla. Il mal di testa improvvisamente guarito sostituito da un dolore antico al centro del suo essere. In sincronia perfetta per una volta con i pensieri dell'altro vampiro.

Spike tremò visibilmente chiudendo gli occhi.

Perchè quel giorno, in cui l'ingresso all'inferno gli era stato interdetto ancora una volta, quella voce gli aveva sussurrato ingannevole di proseguire nella sua non-vita e di guardare ciò che amava di più scivolargli come sabbia tra le dita alla fine del rogo del sacrificio? Quanto ancora avrebbe dovuto scontare? Perchè il cielo era ancora sopra la sua testa a ricordargli che lei era di un altro ormai?

E che sua, forse, non lo era mai stata.

 

.............

"Io ti amo...."

"No, non è vero...."

...............

 

Eppure per un folle istante ci aveva creduto....quel giorno, in quell'attimo di eternità sospesa in cui ogni cosa sembrava possibile. Mentre il suo corpo bruciava. Mentre le loro mani erano strette e le loro dita intrecciate in un abbraccio d'amore che più avvolgente non avrebbe potuto essere.

Ma ora ogni cosa era perduta. E la cosa più pazzesca era che forse era giusto così. Ma ugualmente troppo difficile da accettare.....

"E' tutto così assurdo....non sta accadendo davvero....sto sognando....."mormorò tra i denti. Un' improvvisa voglia di azzannare quell' odiato immortale al collo. Con tutta la violenza possibile. Lui e la sua dannata perfezione secolare. Per cambiare ciò che non poteva più esserlo, inghiottito dallo scorrere impietoso del tempo dietro di sè.

Il moro accanto a lui scosse flebilmente il capo che pareva essergli diventato di piombo. Martoriato da quella visione di sofferenza e memorie sgangherate.

 

 

"Temevamo aveste cambiato idea...."la voce vellutata e sinuosa come le spire di un serpente arrivò alle loro spalle improvvisa.

Angel si voltò e fissò la donna. Lei gli sorrise di rimando.

"Concludiamo l'affare?" domandò la demone gravando col peso del corpo su un fianco. Sensuale nel movimento del capo a cui seguiva l'ondeggiare lieve dei capelli corvini.

Spike chiuse gli occhi sospirando rumorosamente. Se un attimo prima era stato curioso di sapere chi fosse il padrone di casa...adesso l'ultima cosa che voleva era trovarselo davanti. Ancora una volta vittorioso.

I due vampiri si guardarono consci. Ma che altro dovevano fare? Buffy era sparita nella calca e inoltre Spike non voleva correre il rischio di ritrovarsela davanti....non doveva succedere. La felicità della donna che amava veniva prima di tutto. Non poteva riapparire davanti ai suoi occhi in quel modo....dopo un anno intero....non era assolutamente possibile. Lei era volata altrove col cuore e i pensieri lasciandogli solo il ricordo di ciò che avrebbe potuto essere.

Si sistemò lo spolverino sulle spalle con un gesto nervoso e poi seguì la donna sparendo insieme ad Angel in un lungo corridoio dalle pareti color porpora.

 

 

Buffy sorseggio quel drink fruttato. Scivolava lungo la gola con semplicità rinfrescandola. Era uscita all'aperto, sotto un cielo stranamente pieno di stelle quella sera. Dentro la festa proseguiva ma Markus si era dovuto assentare per concludere non sapeva bene quale affare con dei clienti venuti apposta dall'America. Si sedette su una panchina. L'aria era piacevole eppure.....adesso che la mente era più sciolta stava ripensando a quello che aveva visto dal balcone prima che arrivasse Markus. Una immagine indefinita. Angel....ripensò alla sera precedente. All'uomo che aveva visto scambiandolo per lui e che le aveva provocato un inopportuno e amaro balzo indietro coi ricordi..... possibile che avesse iniziato ad avere le visioni? Nella sua vita aveva provato di tutto ma la poltrona dell'analista ancora no. Ci mancava solo quella davvero.

 

 

Spike si strinse le braccia intorno al torace. In quel suo gesto tipico che lo faceva somigliare davvero ad un pipistrello. Fremeva di rabbia mal celata. Angel dal canto suo sembrava pronto a commettere un omicidio. Bella coppia di svitati per amore. Stavano persi come due tossici nei fumi nebbiosi dei propri rancorosi e ribollenti ricordi. Ancora increduli di fronte alle nuove e sconcertanti verità appena apprese quando Markus entrò nella stanza. Non si curò nemmeno di guardarli. Voleva togliersi quella scocciatura in fretta. Buffy era rimasta da sola. E lui voleva solo raggiungerla. Poggiò dei fogli e la borsa con la testa del demone su un tavolo.

"Buonasera...spero si possa concludere rapidamente, ho la casa piena di ospiti come avete potuto constatare...." commentò tranquillamente con voce atona.

"Davvero... proprio tipico tuo tutto questo circo Markus..." sibilò in risposta il vampiro biondo restando di spalle accanto ad una finestra.

L'immortale alzò improvvisamente lo sguardo verso la vetrata. Metà della stanza era in ombra. E in quell'oscurità due presenze stavano in attesa.

Quella voce...gli era familiare.

Si eresse in tutta la sua presenza assumendo un'aria vagamente inquietante. "Mostratevi...chi siete?"ordinò perentorio.

Spike uscì dall'ombra lasciando il riflesso splendente delle stelle alle sue spalle. Avanzò di qualche passo e accanto a lui apparve Angel. I cui occhi sembravo più oscuri del solito.

Markus li guardò interdetto. E sommessamente rise tra sè e sè. Così erano loro i rappresentanti della società di Los Angeles, la Wolfram & Hart, ma guarda che strani i casi della vita.

"Non posso crederci... Angelus..." fissò il moro negli occhi. Che gli rimandò indietro uno sguardo sprezzante.

Poi si rivolse all'altro.

"....e tu....com'è che ti fai chiamare da un po' di tempo?"si portò una mano alla bocca riflettendo."Ah si...!William il sanguinario..... Spike." lo squadrò sicuro passandosi una mano tra i lunghi capelli castani. Gli occhi grigi guizzanti di divertimento. Che incontro bizzarro, pensò schiudendo in un sorriso sinistro le labbra vermiglie e mostrando una fila perfetta di denti candidi.

"Ma che bella pettinatura....complimenti, un po' punk ma se piace a te..."ironizzò alzando un sopracciglio.

Spike strinse la mascella. Arrogante e presuntuoso come sempre. Identico....cosa diavolo aveva affascinato tanto Buffy? Cosa le aveva fatto? Forse era sotto una magia...un controllo mentale....doveva esserci una spiegazione....

"E tu sei sempre il solito bambolotto effeminato... bella chioma. Dovresti fare l'attore.... ci hai mai pensato?"lo derise rabbiosamente Spike. Quella faccia bronzea dai tratti finemente cesellati che pareva aver preso i propri lineamenti direttamente dalle statue greche.... quanto lo detestava. Gli avrebbe volentieri cambiato i connotati. In senso letterale.

Markus lo fulminò con lo sguardo. E negli occhi profondamente blu del vampiro lesse un fuoco inconsueto e sospetto. Per quell'avvenimento accaduto quasi un secolo prima.... ancora così tanto rancore? Drusilla, un dolce ricordo pieno di passione oscura. Ma poi era tornata da lui ... che cosa voleva di più? No, c'era dell'altro.... si voltò verso Angel. E vi trovò la stessa identica espressione furente. Non gli piaceva per niente l'aria che si respirava dentro quella stanza. La tensione si tagliava col coltello. E quella furia che entrambi mostravano verso di lui sembrava terribilmente recente. Non che li temesse, erano solo moscerini inermi, però la cosa gli procurava una strana inquietudine interna. Aveva il fastidioso e oltraggioso potere di turbarlo. Qualcosa non quadrava e c'era solo una maniera di scoprire cosa. Aggrottò la fronte assumendo un'espressione seria.

"Vi vedo nervosetti... non ne conosco ancora la ragione ma posso rimediare in fretta..." disse con voce sprezzante.

Improvvisamente i suoi occhi si fecero di fuoco, il colore virò in un violetto incandescente mentre la sua pelle sembrò illuminarsi per un attimo. L'aria si caricò di elettricità. E i due vampiri non poterono opporsi al suo travolgente potere mistico. Era troppo forte per loro. Spike avvertì una fitta lancinante alla testa al cui confronto i dolori del chip, che aveva portato nel cranio per 4 anni, erano stati una passeggiata di salute.

Si portò le mani alla testa gemendo, nell'assoluta certezza che quella stesse per scoppiargli. Angel emise un grido soffocato di dolore stringendo le palpebre. E si poggiò contro il muro. Mentre l'altro cadde pesantemente sulle ginocchia. E senza chiedere permesso Markus entrò nelle loro menti, nei recessi più nascosti dei loro pensieri, e vi scandagliò alla ricerca di qualcosa che potesse giustificare quella sensazione. Senza delicatezza, sfogliò i loro ricordi bistrattandoli come pagine di un libro di seconda mano, velocemente, togliendo loro il respiro e ogni capacità di reagire a quell'assalto. Conosceva metodi più delicati di leggere il pensiero, che neanche te ne accorgevi ma quello era un caso diverso. Quei due vampiri, tornati dal passato, gli avevano fatto andare di traverso la serata e lui doveva capire perchè. Doveva sapere cos'era quel fuoco che aveva visto bruciare nei loro sguardi cupi e ardenti, soprattutto riguardo a Spike. L'intuito lo portava, senza che ancora ne sapesse il motivo, più verso di lui. E lentamente, come un'epifania, la verità gli si rivelò. Sotto la forma di un corpo di donna dai grandi occhi verdi bagnati di pianto che bene conosceva. E vide morte, dolore e fiamme dell'inferno e...Buffy. Tutto quello che non gli aveva mai raccontato. Lo vide attraverso i ricordi di coloro che con lei avevano condiviso quel passato accecante.

Stordito e interdetto da quella rivelazione barcollò un attimo prima di riprendere il controllo di se stesso.

Le parole che lei non gli aveva mai rivolto..... le aveva sussurrate ad entrambi. In luoghi e situazioni diverse... ad Angel ormai quasi perduto nel tempo, racchiuso nel ricordo indimenticabile di una amore dolcissimo e quasi puro e a Spike....recente, violento e vibrante di passione, terribilmente luminoso. Abbagliante. Fissò il biondo interrompendo la connessione. E questo tornò a respirare. Per modo di dire.

Markus corrugò la fronte pensieroso. Lui, quella testa ossigenata....era pericoloso. Aveva riavuto l'anima...era ritornato dall'inferno nonostante fosse incenerito il giorno in cui avevano sconfitto il Primo. E il suo legame con la cacciatrice era stato incredibilmente forte, profondo, oscuro come gli abissi del mare. Lo guardò avvertendo la minaccia della sua presenza pesargli addosso infida ma non si scompose.

"Ora capisco. Adesso mi è chiaro qual'è la questione...o meglio, la ragazza in questione." sottolineò con voce dura. Camminò lentamente davanti a loro con fare inquieto e minaccioso. Lo avevano visto insieme a Buffy... e avevano capito. D'altronde il loro era un legame unico e speciale, saltava agli occhi immediatamente. E la gelosia li aveva travolti. Erano entrambi ancora innamorati di lei.

Spike schiuse le palpebre. La vista era ancora offuscata dal dolore. Ombre in controluce danzavano davanti ai suoi occhi. Poggiò i palmi delle mani per terra tentando di rimettere a fuoco la stanza. Aveva davvero visto le stelle. La forza di Markus era ogni volta sorprendente. E assolutamente impossibile da controbattere.

Sul viso gli scorrevano minuscole goccioline di sudore per lo sforzo sopportato. Gli aveva preso il cervello facendogli fare un giro sull'ottovolante alla velocità massima. E poi aveva frenato bruscamente e la testa per poco non gli era partita.

Angel non stava meglio di lui. Il mondo intorno girava come una trottola impazzita e il mal di testa era riesploso in tutta la sua variopinta coloritura floreale dopo una simile centrifuga mentale.

"Come hai osato...." ringhiò il vampiro biondo a denti stretti cercando di rimettersi in piedi. "Hai violato le nostre menti bastardo...."

Markus arricciò il naso.

"Scusate, forse sono stato un po' troppo irruento..." cantilenò ironico."... ma voi ancora non avete capito con chi avete a che fare e vi comportate come due idioti ogni volta, logico che finisce sempre così...."

Angel si drizzò sulla schiena. Sul viso rabbia allo stato puro. Mentre il suo cervello era impegnato nel concerto rock parte seconda.

"Perchè lo hai fatto!?!?" urlò alzando i pugni. Quanto avrebbe voluto spaccargli la faccia e cancellare per sempre quel sorriso di scherno dal suo perfetto viso.

"Per proteggere i miei interessi, non che voi due rappresentiate una minaccia per me ovvio, ma non mi piacciono le situazioni indefinite..." Si scostò una ciocca castana dal volto e li osservò. Niente più che vampiri alla fine. Un paletto nel cuore e ogni cosa sarebbe finita. Oppure una doccia solare. Come preferivano.

Deboli esseri di fronte alla sua possente energia. Sorrise in modo vagamente amaro.

In realtà non aveva intenzione di fare loro del male, non ne aveva motivo e soprattutto non voleva, perchè poi non sarebbe più riuscito a guardare Buffy nello stesso modo. Per lei era migliorato, aveva rispolverato quella coscienza un po' arrugginita e non voleva risporcarla ancora.

Quando Spike finalmente smise di osservare le esplosioni di supernove nel suo cervello, la marea salì di botto travolgendo la razionalità. Il suo voltò mutò in quello della bestia assetata di sangue e si avventò senza rifletterci troppo contro Markus. Con la voglia di piantargli due aguzzi e scintillanti canini appuntiti nel collo e dissanguarlo fino alla morte.

Ma l'immortale alzò fulmineo un braccio descrivendo un arco nell'aria e il vampiro andò ad urtare dolorosamente contro un apparente nulla dalla consistenza elettrica. Finendo nuovamente a terra. Troppo forte. Maledizione a lui. Era praticamente intoccabile. Ringhiò scoprendo le zanne come un lupo idorofobo.

Perchè, perchè!!!

Markus riprese il controllo della situazione per niente stupito dall'attacco di Spike.

"Uhhh che brutta faccia Willy...... non ti dona sai?" Alzò le spalle sospirando con l'aria di chi la sa lunga. Bisognava sistemare quell'incidente di percorso.

"Allora amici miei.... ci sono alcuni punti da chiarire."

Spike si rialzò ancora barcollante da terra indietreggiando di qualche passo. Sul volto sempre la maschera del demone.

"Adesso vi prendete la testa come da me promesso e sparite senza farvi più rivedere...."

"Ma davvero...? E altrimenti che succede?"domandò Angel sul sentiero di guerra.

"Non ti auguro di scoprirlo vampiro." lo minacciò Markus riducendo gli occhi a due fessure taglienti.

Angel sbuffò al limite della sopportazione. Avevano dovuto subire una violenza mentale in piena regola senza potere fare nulla. Non lo sopportava. E ora si metteva pure a dettare ordini.

"Dovete togliervela dalla testa e dal cuore." sentenziò perentorio.

"Cosa?"la domanda volò sul filo incerto di un respiro inesistente.

"Hai capito sanguinario....la cacciatrice, Buffy."

L'immortale lo guardò in faccia.

Spike sgranò gli occhi gialli arricciando le labbra e scoprendo ancora di più i denti affilati.

Ecco cosa aveva visto....ma certo!!Il perchè di quel trip mentale nella sua testa...

I suoi sentimenti....la sua storia con lei. E lo stesso per Angel. Aveva rivissuto tutti quegli anni in un flash allucinato e velocissimo trovandola ancora padrona incontrastata dei loro cuori. E la cosa non gli era piaciuta ovviamente.

"Chi sei tu per dirci questo?"domandò Angel con la voce che gli tremava.

"Sono l'uomo che ama, la persona che l'ha restituita alla vita dopo tante sofferenze." fece una pausa osservandoli serio

"D'altronde lo avete constatato coi vostri occhi... io le ho dato una nuova vita.... io la amo."

Spike improvvisamente sudò freddo. E la verità di quelle parole lo investirono come un fiume in piena. E lo travolsero crudeli e spietate. Aveva ragione.... l'aveva vista. Felice, innamorata con Markus. Danzare con lui persa tra le sue braccia. Scrutò i profondi occhi grigi dell'avversario. Luminosi e tempestosi. E vi ritrovò dentro incredibilmente lo stesso amore per la cacciatrice. Non mentiva. Nonostante tutto quello che sapeva di lui, era innamorato sul serio. Cosa doveva pensare? Cos'altro c'era da fare? Poteva davvero fidarsi di lui? Eppure Buffy sembrava serena...e questo voleva dire che sul serio Markus era stato capace di darle ciò che nè Angel nè lui stesso avevano potuto.

Quanta amarezza nel sentire scivolare quelle parole dentro di sè.....

E poi, in ogni caso lui non aveva nessuna speranza. Aveva imposto il veto ad Andrew per permettere a Buffy di continuare la sua vita. Adesso non l'avrebbe certo sconvolta perchè aveva scoperto di chi era innamorata. Se Buffy voleva quello, se amava Markus, era giusto così. Lui se ne sarebbe stato a distanza, come un angelo caduto, nell'ombra, l'avrebbe protetta da se stesso e da tutta la sofferenza che le aveva procurato. Lei non avrebbe più pianto per lui. Si sarebbe liberata di quelle memorie zoppe e sofferenti. Avrebbe dischiuso le sue ali per volare in alto senza più correre il rischio di bruciarsi.

"Sono tutte stronzate!!!"esclamò Angel d'improvviso avanzando verso Markus il quale rimase immobile, chiuso nella sicurezza delle sue affermazioni, almeno davanti a loro. Mentre qualcosa dentro il suo cuore tremava. Come la fiamma quando spira il vento...ondeggia incerta.

"Tu.... sei un essere malvagio... pericoloso... spregevole..."

"Ma senti questa!!E tu caro Angelus? Pazzo, psicotico, con manie di grandezza che perde l'anima ogni qual volta nel suo cuore suonano i violini col pieno d'orchestra? Tu saresti l'uomo per lei? Se non erro, da quanto ho visto, una volta ti ha anche ucciso e poi l'hai abbandonata... anche se a vederti ora mi sembri più depresso che matto... davvero un fidanzato perfetto..."

Angel strinse la mascella. La sua maledizione....non se ne sarebbe mai liberato? L'immortale gli girò intorno sorridendo. Sapeva che le sue parole trovavano terreno fertile....Angelus aveva perso gran parte del suo potere da quando aveva riavuto l'anima.

"Oppure tu!" continuò poi volgendo gli occhi fulmineo su Spike che sembrava improvvisamente aver preso la lingua. Il volto di nuovo umano. Pietrificato in una smorfia di dolore cosciente. Gli puntò contro l'indice accusatore.

"Tu... Il sanguinario....quante stragi sulla tua lunga lista? Hai anche ucciso, non una, ma ben due cacciatrici...non male per uno con i capelli come quelli che ti ritrovi..."gli mormorò accanto all'orecchio. Instillando ancora veleno su un cuore già sufficientemente provato.

"E l'anima che vedo chiaramente in te, che hai rivoluto...non ti rende un dono di Dio ma solo un incrocio sbagliato tra un mostro e un uomo morto. Come il tuo amico vampiro qui presente."

Spike chiuse gli occhi alzando il volto. E la sua anima si spezzò in due.

Buffy...devo davvero lasciarti andare.... ha ragione lui. Ho rivisto un sorriso sereno sul tuo volto questa sera. Dopo tanto male. E' stato il colpo di grazia. Tutto ciò di cui avevo bisogno per andare avanti. O per morire sotto i raggi di un sole maledetto.

"Questo non vuol dire niente.... tu non sei migliore di noi..." continuò protestando Angel. Senza sapere neanche lui dove voleva andare a parare.

Markus scrollò le spalle con noncuranza. Mentre William non ascoltava più. Basta con quello scempio delle carni della sua anima, basta farla a brandelli. La corte aveva sentenziato.

"E smettila una buona volta!!" gridò con voce rotta da un pianto represso a fatica.

Angel e Markus lo guardarono voltandosi verso di lui nello stesso istante.

Sul viso dell'immortale un sorriso soddisfatto.

"Ma cosa dici sei impazzito?"il moro sgranò gli occhi incredulo.

"Basta...non lo capisci che è finita? Non c'è più spazio nè per te nè tanto meno per me nella vita di Buffy, lei ora è serena, con quale diritto pretendiamo di sconvolgerla ancora?"

Angel corrugò la fronte in un espressione di dolorosa consapevolezza guardando l'altro che con il capo chino fissava il nulla.

E la furia svanì.

Come in un turbinio di gelidi venti del nord, i loro ricordi si eclissarono e svanirono sul filo dell'orizzonte.

Lasciando le foglie morte a cadere lentamente fino a terra. Carcasse in decomposizione. Non c'era più tempo, non c'era più nulla ormai.

Buffy sii felice e non piangere ti prego, mai più.

Le tue lacrime potrebbero corrodere il mio cuore.

Spike si mosse veloce prendendo la borsa dal tavolo e poi svanì nel corridoio senza aggiungere altro. Angel ci mise qualche secondo ancora prima di decidersi a mollare quella fune che gli faceva sanguinare le mani.

Poi però, lanciando un ultimo sguardo ammonitore a colui che si era preso tutto, lo seguì nell'oscurità avanzando lentamente con quel suo tipico modo di camminare che sembrava lasciare una scia di tristezza dietro di sè.

Markus respirò profondamente. Se ne erano andati, avevano capito alla fine. Ora non restava che scrollarsi di dosso quella sensazione fastidiosa e poi sarebbe tornato dalla sua Buffy. Non doveva temere quell'amore... la dedizione completa di William per Buffy. Era morto e sepolto ormai. Lei era sua.

 

 

 

La festa proseguiva imperterrita ma Markus...ci stava impiegando più del previsto... Buffy sbuffò dondolando le gambe. Da dove era seduta poteva vedere bene la sala da ballo. Che armonie musicali....ti cullavano dolcemente in una notte dove il cielo era più luminoso del solito. C'era un concerto sinfonico anche lassù. Con la luna a fare da esperta direttrice d'orchestra. Tutto invocava ad abbandonarsi alla sensualità dell'amore, alla tenerezza di un bacio eppure lei non riusciva a sentirsi come avrebbe dovuto. Perchè quel chiodo fisso non la abbandonava nonostante tutto. E ancora erano i suoi occhi blu a tornarle in mente spadroneggiando tra i fili tesi delle sue memorie. Sempre in quell'ultimo istante in cui bruciava per amore suo. Così chiari nel bagliore di quelle fiamme. Così intensi e struggenti nel dirle addio. Abbassò il volto fissando l'erba sotto i suoi piedi.

Poi d'improvviso qualcosa di luminoso e fulmineo le svolazzò accanto al viso, un puntino brillante. Buffy alzò lo sguardo e seguì quel movimento guizzante. Una lucciola... come un fuoco fatuo nella notte... un'anima perduta che vaga.... racchiusa in uno scrigno ovattato, prigioniera di qualche dimensione lontana che urla al vento chiedendo aiuto ma che non viene udita. Che per risposta ottiene solo un silenzio pesante come piombo. Da quanto tempo era lì ad aspettare?

Tanto, troppo.

Furtiva e bruciante una lacrima le scivolò maldestra lungo la guancia.

Vai avanti....sei libera amore mio.... corri incontro al sole....

Quanto vorrei estinguermi tra le sue fiamme per ardere ancora.....

Si portò una mano al volto raccogliendo la preziosa goccia con le dita. E tra le scie luminose della lucciola e il tremolio delle lacrime scorse Markus venire verso di lei. La sua figura possente accorciare la distanza tra di loro con pochi passi. I capelli sciolti sulle spalle lievemente svolazzanti nella fresca brezza notturna. Di un colore strano sotto la luce della luna. Quasi biondi per il riflesso. Gli occhi ardenti sotto le ciglia scure.

Si asciugò il volto sorridendogli senza troppa convinzione.

Aiutami, sento che sto lentamente sprofondando....

Lui le si sedette accanto notando un repentino cambio nel suo stato d'animo.

Ed ebbe l'impressione che avesse pianto. Che in quel momento anche se gli era vicino, col cuore era distante anni luce.

"Tesoro...va tutto bene?"

Buffy tirò su col naso.

"Si, solo che mi sento un po' stanca, forse ho un po' di febbre.... ti dispiace se torno a casa....?"

Lui la fissò in silenzio soppesando il significato recondito di quella richiesta. Era turbata. Perchè? Davanti agli occhi tornarono le immagini di Angel ma ancor di più di Spike.... di quell'amore disperato e a lungo rifiutato da parte della cacciatrice. Fino a quel giorno. Buffy lo aveva amato davvero? Era ancora nei suoi pensieri?Aveva nostalgia di lui? No, non era possibile...

Le sfiorò la fronte con le labbra. Era calda in effetti. Sorrise condiscendente ma intimamente contrariato.

"Ogni tuo desiderio per me è un ordine mia regina... chiamo subito Jean e ti faccio riportare a casa."

L'accarezzò sul viso. La sua pelle era morbida. Delicata come il suo cuore che si sforzava imperterrito di celare le proprie debolezze agli occhi del mondo.

"Grazie..."

Buffy poggiò il capo delicatamente sul suo petto e per un momento ritornò lì con lui. Cercando il calore di quel solido corpo immortale. Alla ricerca di un fuoco che sentiva estinguersi dentro di sè lentamente giorno dopo giorno nonostante tutti i suoi sforzi.

Una scintilla ancora ti supplico.

 

 

 

Si poteva restare anche tutta la notte a fissare fuori della finestra sperando che il sonno venisse a spegnere momentaneamente i pensieri oscurandoli in un dolce e caldo oblio. Ma non c'era davvero verso. Buffy contemplò i puntini luminosi su in cielo. Tanti, milioni, miliardi di stelle. Galassie lontane... sogni irraggiungibili. Un'altra vita forse...

Era già un'ora che se ne stava sul letto con la testa sprofondata nel cuscino. Si sentiva così stanca quando Jean l'aveva lasciata sotto casa, convinta che sarebbe crollata appena distesa sul letto ma adesso invece non riusciva a fare altro che rigirarsi tra le lenzuola assomigliando sempre più ad un panno strizzato. Un involtino di cotone in preda ad una nevrosi ansiosa.

"Accidenti... ci voleva anche l'insonnia....."

L'inquilino del piano attico protestò vibratamente.

No!L'analista no!Mai!Basta coi manicomi.....

Guardò il comodino. Il suo amico testa a punta era sempre lì in attesa di battute di caccia selvagge.

Sorrise. Ecco la soluzione. Una ronda. L'avrebbe di certo scaricata. C'era sempre qualche vampiro da polverizzare.....già....pensò scacciando quell'immagine dolorosa da davanti agli occhi con un gesto stizzoso della mano, come fosse stata una zanzara.

Lasciami riposare.... non mi tormentare ancora.

Polvere alla polvere.

 

 

 

Ti prego scappa lontana.... non ne posso più di averti così vicina e di non poterti sfiorare ancora. Mio sogno spezzato e perduto... miei occhi rifulgenti.

Spike si accese quella che era, ad occhio e croce, la trentesima sigaretta quella sera. Angel accanto a lui reggeva la borsa. Camminavano apparentemente tranquilli, in realtà sconvolti.

La volta celeste quella notte, col suo carico iridescente di stelle infuocate, era troppo pesante da sorreggere. Stava lì seduta, con nonchalance, sui loro cuori schiacciandoli nell'amaro sapore dell'addio.

"Quando parte l'aereo?"domandò Spike sbuffando.

Ho voglia di volare in alto senza meta per dimenticare ogni cosa...

"Domai sera..." mormorò svogliato Angel.

Ho voglia di sprofondare fino al centro della terra.

Bene, lo attendeva un'altra nottata sul pavimento gelido come minimo per concludere quella trasferta romana in bellezza. Figurati se depression man gli avrebbe lasciato la sua parte di materasso.

Pessima idea quella di seguire Angel....o forse ottima dipendeva dai punti di vista. Almeno adesso il quadro era chiaro, Buffy era felice. Ne era davvero convinto.

Ma se solo avesse saputo....

 

 

Ecco, l'ennesima sigaretta era finita e il pacchetto era ormai vuoto.

Per l'inferno maledetto!!E ora?

Si guardò intorno e scorse ad una cinquantina di metri un distributore automatico. Almeno quello in una serata dove tutto era andato tragicamente storto. Accellerò il passo lasciando Angel dietro di sè. Tanto era in uno stato comatoso. Praticamente un elettroencefalogramma piatto. E non faceva niente per nasconderlo curvo con la schiena e il muso ciondolante, il broncio perenne sulle sue labbra. Al contrario di lui che si ostinava a trascinarsi avanti coi denti. Per cosa poi non lo sapeva. Forse per ubriacarsi di amarezza e vivere solo di un ricordo, tutto ciò che gli restava. Per sognare ancora la pelle nuda di lei fremere sotto il tocco delle sue dita.

Per illudersi nell'eco di un ti amo bruciato nelle fiamme.

Sopportando quella bile amara senza sputarla, lasciando quel rimpianto dai capelli biondi in circolo ad avvelenargli la sua maledetta anima. In compagnia dei serpenti sul capo della gorgone a mordergli la ritrovata coscienza. Offrendosi al suo sguardo letale per pietrificare un istante d'amore eterno in un flusso di tempo spezzato.

Goodbye my lover.

L'amore....la luce e l'ombra, l'altra metà del suo cielo tempestoso. Buffy, la ragazza in questione.

 

Cap 4

 

Suddenly in a Dark Night

 

Angel non sollevò neanche lo sguardo incapace di reagire perchè troppo perso nel suo macerato tormento, troppo occupato ad autoflagellarsi per aver perso definitivamente Buffy, quando qualcosa di veloce e letale calò su di lui dal nulla improvvisamente in quella notte, luminosa, ma oscura nel suo cuore. E come un pupazzo di stoffa svuotato, si afflosciò ritrovandosi a terra con un paletto pericolosamente puntato al cuore e due occhi verdi che lo fissavano più che stupiti.

Istantaneo lo accompagnò un rumoroso trambusto, un secchione dell'immondizia volò da un lato stridendo fastidiosamente contro i sampietrini mentre rotolava su se stesso, sparpagliando tutto il suo disdicevole contenuto per la via.

Il vampiro cadde a terra, con un pesante tonfo, accanto alla valigia che scivolò qualche metro distante da lui mentre nello stesso istante gli occhi azzurri di Spike, pochi metri più avanti, compirono un innaturale giro di quasi 180 gradi talmente veloce da rischiare di staccarsi dai nervi ottici.

Il biondo, sgomento, si voltò di scatto, con tutti i muscoli tesi, pronto a schizzare via mentre il suo lungo spolverino nero intorno al corpo emise uno stridulo fastidioso facendo attrito contro i pantaloni.

Restò un attimo inebetito dalla scena. Angel atterrato da Buffy.

Ancora? Ma cos'era una persecuzione? Cosa diavolo ci faceva lì? Non era alla festa? Più tentava di allontanarsi da lei e più le circostanze gliela mettevano in mezzo di continuo. Arricciò le labbra in un misto di sensazioni contrastanti.

Paralizzato sul palcoscenico artificiale che era la sua vita. Smarrito nell'istante della verità. Che aveva il colore dei suoi occhi.

Afferrò al volo il pacchetto di sigarette appena sputato fuori dal distributore automatico, senza resto ovviamente, e fulmineo si nascose nel buio di una viuzza lì accanto. Chiuse gli occhi cercando di placare un batticuore che in realtà aveva solo nella testa.

 

 

"Angel....?" La cacciatrice sgranò gli occhi sorpresa. Allora non lo aveva sognato alla discoteca....era davvero lì.

"Ehm...ciao Buffy" farfugliò a mezza bocca il bruno scioccato dal quella ben nota apparizione in blu.

"... se non ti dispiace..." disse poi guardando il paletto ancora in bilico sul suo petto. Cavolo.... adesso ci mancava pure che lei lo polverizzasse così lo sfacelo sarebbe stato completo.

"Oh scusa!!" la ragazza a cavalcioni su di lui abbassò l'arma e poi sistemandosi il giacchetto Jeans, si rialzò lasciando Angel a terra ancora tramortito con un'espressione da trota fulminata in faccia ma felice di finire in padella.

Il vampiro si toccò la testa dolorante, non c'era verso davvero di sperare che il cervello smettesse di sbattacchiarsi allegramente contro le pareti del cranio, doveva essere diventato un passatempo ormai. Le sorrise. Era felice di rivederla, immensamente, lei non immaginava quanto... soprattutto dopo quel terrificante incontro-scontro all'ultimo pensiero grigliato con Markus.

Ah già la testa!!Non fosse stato mai che la riperdevano, per carità!! Si rimise in piedi cercando con lo sguardo la borsa.

"Un attimo solo..."le fece cenno con il palmo della mano aperto e rivolto verso di lei.

Buffy aggrottò leggermente le sopracciglia. Era rimasta senza parole a guardarlo.

Non era pazza evviva!!!! Analista alla faccia tua!!!Non mi avrai!! Sentiva il cuore battere più forte emozionato. Era davvero lui.

Angel scrutò nella penombra, aiutandosi con la debole luce di un lampione e la vide. Eccola per fortuna.... fece qualche passo e l'afferrò ma nell'istante in cui rialzò il capo si ricordò di Spike. Se ne era del tutto dimenticato dopo quella bizzarra e inaspettata rappresaglia appena subita. Puntò con lo sguardo in direzione del distributore automatico ma l'altro si era come smolecolarizzato. Almeno alla vista. Me percepiva la sua presenza. Come il sole dietro la luna durante un'eclissi. Era sempre lì. Cosa doveva fare? Come si doveva comportare? Cosa raccontava a Buffy? Decine di domande si affastellarono nella sua testa come pile di fogli di un quiz universitario.

Tornò da lei indeciso sul da farsi. Lievemente barcollante nella sua andatura sempre un po' pesante.

Buffy gli elargì generosamente un grande sorriso. Quella sorpresa imprevista....le aveva messo il buon umore addosso. E per un attimo aveva spazzato via i brutti pensieri

"Non ci posso credere, non me lo ero sognato...."

"Cosa?" domandò cadendo letteralmente dal pero lui. Troppo preso a capire dove doveva mettere la X su quel test a domande multiple. E se aveva visto il biondo?

Spike gli andava sempre di traverso in una maniera o nell'altra. Sia che cercasse di portargli via Buffy, sia che fuggisse da lei come un aquilone nel vento.

"Ieri sera, ero in discoteca, e ti ho visto uscire di fretta, eri proprio tu...pensavo di avere le allucinazioni ma invece..."

Accidentaccio!!Vero...l'avevano cercata in quel locale...e lei lo aveva visto in mezzo a tutta quella calca infernale..... però... occhio di falco la sua piccola goccia di rugiada.

Ma ecco che il suo cervello fece un'improvvisa fermata sgommando pericolosamente sui neuroni già messi a dura prova quella notte.

Alt!!! fermi tutti un momento!!Eccola la risposta alla domanda. Quindi aveva visto solo lui, perché se si fosse accorta anche di Spike la sua reazione avrebbe dovuto essere un po' diversa.

Aspetta, ma che pensava? Spike....da quand'è che gli dava tanta importanza? Rifletté ingelosito. Ancora incapace di accettare che Buffy avesse davvero amato capitan peroxido.

Corrugò la fronte accigliandosi per un attimo. Bé, il platinato non voleva farsi vedere comunque quindi non c'era problema....

"Già.... ero io...." da dove iniziava....? "Vedi sono a Roma per affari... "

"Ah si?"lei incuriosita fece una smorfia con le labbra.

Angel si grattò la fronte. Non poteva dirle che era in affari con Markus... lo avrebbe impalettato seduta stante, sapendo che per tutto il tempo l'aveva evitata come la peste andando contro però a tutto quello che realmente desiderava. E poi....ripensò alle parole di Spike, non era più il loro tempo.... non doveva turbarla ancora....per una volta tanto doveva ingoiarsi l'egoismo e pensare solo al bene della ragazza che ancora tanto amava. Ma come diavolo faceva? La guardò in volto.

Come sei bella cacciatrice...

Era felice di averla incontrata ancora.... perché doveva lasciarla andare....? Sbuffò cupo. Impuntandosi su quel pensiero. Non voleva....

Strinse i denti e li sentì sfregare gli uni contro gli altri. Doveva si. Per una volta il suo insopportabile compagno di viaggio aveva ragione. Da quand'è che era diventato così saggio? Ma questo non gli impediva di parlarle che cavolo! E di trascorrere quei momenti riempiendosi gli occhi della sua immagine.

"Un tale ci aveva promesso che ci avrebbe consegnato la testa di un antico demone per impedire che rinascesse.... e così siamo venuti a Roma a prenderla..."

Buffy assunse un'espressione interrogativa. E guardò alle sue spalle.

Ombre? Sguardi dal buio?

Chi va là?!?

"Venuti? Non sei da solo? Io non vedo altri...." domandò alzando le sopracciglia.

Angel fece una smorfia strana. E si morse la lingua. Doveva stare attento a quello che diceva. "Cioè volevo dire *venuto* certo..... scusa, la tua improvvisa apparizione mi ha un po' scombussolato..."

"Ahhh....." commentò lei un po' incerta e non del tutto convinta. Angel sembrava a disagio, perché? O forse era solo una sua impressione.

"In ogni caso sono felice di rivederti..." sussurrò abbassando un poco lo sguardo.

Era la verità.

 

 

In quegli stessi istanti nel buio di un vicolo apparentemente deserto un altro essere fremeva nervoso preda di uno stato d'animo ostile verso se stesso e verso tutto il resto del mondo, eccetto lei ovviamente.

Ma certo, logico, Angel era da solo!!! In compagnia di ehilà-non-sono morto. Strinse i pugni rabbioso ma poi allentò la pressione delle dita. Ma che cosa pretendeva che dicesse? Non era stato proprio lui a sentenziare che dovevano lasciarla libera? Che non desiderava che sapesse che era ancora tutto intero e perfettamente deambulante e cosciente? Che preferiva che Buffy lo ricordasse come un eroe morto per salvare l'umanità. Che in effetti era quello che aveva fatto. Solo che era tornato indietro.

Inconvenienti dell'immortalità. Capita.

Mosse il collo e quello emise dei sinistri scricchiolii.

Si era ripetuto dall'inizio di quella trasferta che in quella maniera lei avrebbe potuto rifarsi una vita, quello che le spettava di diritto. Per quello scopo si era trasformato nel maestro dei travestimenti. Il fantasma di Roma. Che fuggiva più veloce della luce.

Abbassò la testa. Eppure.... nonostante quello che era accaduto alla villa, nonostante l'immortale gli avesse mostrato quel volto sorridente di Buffy... non poteva impedirsi di sognarla. Sopratutto in quelle circostanze pazzesche, dove lei spuntava da ogni angolo neanche avesse addosso un inconscio Spike-detector.

Ascoltò il suono della sua voce, parlava piano, sembrava serena. Come diceva Markus. Era fastidioso riflettere sul fatto che alle volte le situazioni si ripresentavano simili... anche stavolta era nascosto nel buio mentre lei sorrideva ad Angel. Peccato però che dopo non sarebbe tornata da lui.

Quante cose avrebbe voluto dirle.

Dammi solo un minuto... un attimo ancora...

L'amore chiamava all'amore. E protendeva le braccia, le mani deboli, il corpo stanco verso di lei. Rumore di vetri che si infrangono. Schianti assordanti contro un muro.

Ma il cuore palpitava ancora. Indomabile.

Vorrei correre da te e stringerti tra le mie braccia, dammi la vita e userò l'eternità per amarti con tutto il fiato in corpo che non ho. Lo creerò dal nulla per te.

Dammi la morte e io l'accetterò come gradita consolazione e nera compagna se elargita dalle tue labbra conturbanti. Se potrò fissare i tuoi occhi fino alla fine.

Per poterci smarrire la mia coscienza per sempre.

Perdonami passerotto.

Socchiuse gli occhi. Scappo perché sono un vigliacco. Ti prego di comprendermi, fuggo per portare con me ogni amarezza, catturandola nella mia scia fumosa e buia per sgombrarti il cammino.

Ricordati del mio amore. Sono un vampiro a metà, né uomo né mostro. Sono solo tuo. Ancora. E sono qui. Anche se non lo saprai mai.

 

 

 

"Sei a caccia..."Angel sorrise perso in un momentaneo e brevissimo de-javù.

Come quando ci andavano insieme. Pareva fosse accaduto un'eternità prima.

"Si, è vero, ma non pensavo proprio di acchiappare te..." farfugliò lei. Era una situazione irreale.

"Ci è mancato tanto così che mi riducessi ad un mucchietto di cenere lo sai...?"fece un gesto con le dita che la fece arrossire e ridere insieme. Tanto così davvero, un centimetro tra la punta di legno e il suo petto.

La ragazza rise sommessamente. Come ai vecchi tempi. Quanto le mancava tutto quello.... quanto le mancava la sua inseparabile ombra protettrice dallo sguardo inopportunamente seducente....

Si infilò il paletto tra la cinta e i pantaloni. Non pensarci, si ripeté come il ritornello saltellante di una vecchia ballata popolare.

"E' una notte molto luminosa non trovi?"disse poi alzando lo sguardo sulla volta celeste. Una trapunta di stelle.

"Già..." pensò lui ricordando le combustioni nucleari dell' idrogeno viste dopo la simpatica escursione cerebrale di Markus nella sua testa. Stronzo.

Si incamminarono lungo la strada e Angel gettò uno sguardo nel vicolo buio. Nell'oscurità gli occhi dell'altro vampiro brillarono.

Erano problemi suoi se non voleva farsi vedere. Non era affar suo dopotutto. Buffy adesso era in sua compagnia e lui voleva godersela fino alla fine.

 

 

Spike li osservò cupamente svanire in fondo alla via e poi uscì dal nascondiglio.

Ancora una volta gli era stata ad un soffio.

Cercò nervosamente lo zippo in tasca ma non lo trovò.

Adesso ci voleva solo che non riuscisse neanche a fumare. Correva il serio rischio di azzannare qualcuno quella notte, William il sanguinario.

Datemi una lametta che mi taglio le vene!!Come quella canzone italiana....

Ma ecco che sull'asfalto qualcosa baluginò luminoso. Spike si avvicinò e lo vide. Gli era caduto nella fretta di nascondersi....

Accidentaccio... sarebbe stato così facile correre dietro a quei due e rivedere Buffy. Dirle che era ancora vivo, per modo di dire. Poterla fissare negli occhi di nuovo. Avrebbe sorriso come con Angel? Non ci contava troppo ma forse chissà.

 

 

Il lungo Tevere era insolitamente deserto quella sera. Anche se era venerdì.

Buffy ed Angel camminavano vicini come due innamorati alla prima uscita. Solo che non lo erano. O meglio.... lei non lo era.

"E così parti domani sera?"

"Si... a dir la verità sarei dovuto partire questa sera ma purtroppo ho avuto un contrattempo... un ex adepto del demone ha rubato la borsa."

Buffy guardò quella valigia dall'aria lugubre. Li dentro c'era una testa mozzata...bleah! Nonostante tutto quello che aveva visto nella sua vita quelle cose le facevano ancora un certo schifo.

"Davvero? E come l'hai ripresa....?"

"Ehm... sono tornato da colui che me l'aveva data, il ladro era un suo servo ma appena giunto a casa sua ho scoperto che aveva già sistemato ogni cosa..."

"Però...un tipo veloce? Già sapeva del furto... uno a cui non sfugge nulla!"

Già, nulla, soprattutto te Buffy. Ma pare che tu sia felice così.

"Ben organizzato... ma non molto simpatico..." mormorò a denti stretti Angel.

Decisamente non il suo genere.

E se Spike non avesse fatto quell'incidente col motorino? Avrebbe evitato di rivedere Markus e di venire a conoscenza di tutti quei fatti che lo avevano reso ancora più infelice.... quel cretino!!Era sempre colpa sua!!Lui e le sue maledette sigarette puzzolenti!!!

"Avrei evitato di andare a casa sua se solo quell'idiota di un ossigenato avesse guidato meglio!" esclamò in un attimo di rabbia mentale contro Spike.

"Chi? Ossigenato?" Buffy sentì qualcosa scattarle dentro come una molla a quell'aggettivo. Di chi parlava? Avvertì una fitta sospetta alla bocca dello stomaco.

Mentre Angel si rese subito conto di cosa aveva appena detto e corresse la versione dei fatti. O almeno tentò.

"Si... cioè...un tale biondo, sconosciuto, che mi è venuto addosso con la macchina mentre inseguivo il ladro.."disse sorridendo come un ebete nel disperato tentativo di confondere le acque.

La cacciatrice lo guardò stranita. Qualcosa non le quadrava.... la maniera in cui lo aveva detto... sembrava quasi parlasse.... di Spike!

Ascolta l'intuito... segui la sua scia.... la nebbia è pesante, il sole malato...riesci a vedere l'azzurro del cielo di primavera? Puoi farlo.

Laggiù.... dove ogni giorno il mare si incontra col cielo e come due amanti privi di vergogna si fondono nel rosso sanguigno del tramonto.

Il vento porta con sé mille parole, un gorgoglio di verità.

Tendi l’orecchio.

Buffy abbassò lo sguardo. Non poteva essere, perché lui non esisteva più. Che razza di pensieri assurdi. Che finzione la fantasia.... ingannevole borbottio di desideri che ti fa spingere oltre l'inimmaginabile e poi ti scarica senza preavviso, a metà corsa lungo una strada troppo polverosa e buia perché tu possa trovare facilmente polaris.

Angel la squadrò di sottecchi. Sembrava pensierosa, tutto ad un tratto era calato un velo di tristezza sul suo sguardo. Perché Buffy?

A cosa pensi? A Markus?O a qualcun'altro?

Quel dubbio lo colse improvviso e maligno. Sforzarsi di esserle solo amico... non ci sarebbe riuscito mai.

Ma lo vedeva... lei era distante.... come un pianeta esterno.... e tra di loro una impenetrabile cintura di asteroidi. Era felice di rivederlo, di stare con lui ma il suo cuore... affossava in altri luoghi i propri inconfessabili segreti.

Amava Markus.... avrebbe dovuto essere felice. Da quello che aveva visto quella sera almeno gli era parso così. Eppure era strana. Si muoveva come arrugginita sotto il continuo ripetersi di gesti sempre uguali. Un passo dopo l'altro. Su un teatrino di marionette.

Il vampiro alzò lo sguardo. Gli alberi incombevano su di loro, con lunghe braccia scheletriche ricoperte di foglie dal colore indefinito sotto l'innaturale luce dei lampioni, mentre placido il fiume Tevere sussurrava antiche storie, perdute nel flusso del tempo, alle loro orecchie. E rifletteva, nelle sue torbide acque, immagini rotte di un passato liquefatto. Quanti ricordi di quei giorni divenuti ora così miserabili.

"E così domani vai via..."disse lei in un soffio. La voce tendente ad estinguersi. Ma non era uscita per cacciare? Per dare sfogo alla rabbia che sentiva premere nella sua testa? Alle urla strazianti di quel cuore in catene?

Angel era con lei, la sua presenza così dolcemente rassicurante accanto. Perché non aveva funzionato? Perché nel suo destino c'era scritta a caratteri cubitali la parola morte. Il suo dono, per se stessa e per colui che tanto aveva amato.

Compagna oscura dai passi silenziosi. Le aveva strappato senza pietà la sua pelle ardente da sotto le dita. Così innaturalmente calda per lui. Bollente se solo la sfiorava.

 

 

E così le due anime inquiete passeggiarono ancora a lungo finché giunsero sotto una elegante palazzina vicino al centro storico.

"Eccoci giunti, io sto al penultimo piano..."lei alzò un dito indicando.

Angel guardò in sù. E così viveva lì adesso. Com'era diverso quel posto da casa Summers a Sunnydale.

D'un tratto Buffy gli prese una mano. Facendo scivolare le sue dita sottili nel suo palmo.

"Io... sono stata davvero felice di rivederti... è stato bello"

Lui sorrise facendole un cenno affermativo col capo. E gli occhi gli brillarono per un brevissimo istante. Non l'avrebbe dimenticata mai. Era nel suo cuore come nessun'altra.

Non trovò parole da dirle.

Perché ogni cosa che non fosse stata un *ti amo* sarebbe risuonata falsa.

Preferì ammantarsi di quell'aria impenetrabile e sicura che celava una realtà ben diversa. Le sfiorò il dorso della mano con il pollice e poi la lasciò andare. Perché a starle accanto senza poterla più avere sarebbe ammattito. Non più sua... mai dell'altro vampiro, pensò ancora profondamente geloso del biondo.

E ancora più affranto nei confronti di Markus. Il cuore di Buffy apparteneva a lui.

Comprendendo Spike alla perfezione, realizzò, all'improvviso in quella notte oscura, che doveva scappare lontano da lei.

 

[WIP]