Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di
riuscire a rintracciare l'autrice.
IL
MATRIMONIO DEI NOSTRI MIGLIORI AMICI
di Luvi
“L’unica cosa che so è di non sapere”
concluse Elizabeth con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
L’espressione del suo compagno non era
altrettanto positiva.
“è Socrate” disse cercando di farlo
reagire in qualche modo, ma i brutti occhi azzurrognoli di lui continuarono a
guardarla stupidamente.
“non mi interessano molto questi
filosofi New Age” disse infine Rey, lo sguardo vacuo fisso sull’insalata nel
piatto.
Elizabeth arricciò le labbra e si
deprimette: perché si ostinava a voler parlare di filosofia con tutti quelli
che la circondavano? Non poteva aspettarsi che la gente sapesse tutto, ma
infondo Socrate era davvero importante…
“e che interessi hai?” cercò di
informarsi gentilmente, desiderando che la serata finisse al più presto.
“ gioco a Hockey. Sono molto bravo.
Vuoi venire alla partita sabato?”
“Sa-sabato?” lavora cervello,
inventati qualche scusa decente “il mio co-inquilino ha invitato i suoi
genitori e mi ha chiesto di rimanere ad aiutarlo”
“Ah, voi siete fidanzati?”
“no, no lui è gay”
Rey rise stupidamente mostrando una
grossa foglia di insalata incastrata tra i denti ed Elizabeth si ficcò le
unghie nei palmi delle mani per non schiaffeggiarlo.
Nonostante fosse minuta e sotto il
metro e sessanta era dotata di una forza particolare, sia fisica che
caratteriale, che traspariva dagli intensi occhi verdi.
La cena finì con grande gioia di
Elizabeth, che si alzò in fretta dal tavolo desiderosa di tornare a casa e
basta. Si mise la leggera giacca azzurra addosso e prese la borsetta, uscendo
velocemente dal locale seguita a ruota dal bellimbusto.
“Vuoi che…”
“no grazie torno a casa da sola”
Si allontanò sospirando e sorridendo
al contempo, appuntandosi mentalmente di non uscire mai più con uno che aveva
degli occhi così vuoti ed insignificanti, mai più.
“Wes, sei in casa?”
Elizabeth lanciò la borsa sul divano e
si tolse le scarpe.
“Weeees?”
“Ciao Buff, sono in bagno”
La ragazza appoggiò il cappotto su una
sedia e si diresse verso il bagno, incuriosita.
Era ormai un anno che viveva con
Wesley, tre che si conoscevano, ed erano in perfetta sintonia. Lui prima
condivideva l’appartamento con la sua migliore amica, che una volta
trasferitasi a San Francisco le aveva lasciato metà dell’appartamento. Aprì la
porta lentamente e scoppiò a ridere senza ritegno.
“Wes, cosa…cosa diavolo stai facendo?”
”mi sembra abbastanza chiaro, no?”
disse lui aggiustandosi gli occhiali sul naso.
“mi sto depilando”
Lei non riuscì a trattenere un altro
scoppio di risa attirandosi lo sguardo contrariato di lui.
“Perché?” chiese asciugandosi una
lacrima e riprendendo a ridere.
“ho conosciuto un ragazzo” disse
uscendo dalla vasca da bagno e asciugandosi le gambe mezze depilate.
“ha detto che gli piacciono le gambe
lisce, così ho voluto provarci.”
“se me l’avessi chiesto ti avrei
aiutato”
“Ma passiamo alle cose importanti”
riprese lui con voce inquisitoria “come è andato il tuo appuntamento?”
“penso che male non sia un termine
abbaztanza forte per descriverlo”
“cosa è successo Buff? Non sapeva la
differenza tra Aristofane e Aristotele? Pensava che Platone fosse un nuovo
piatto della mensa dell’università?”
“oh, molto peggio, credeva che Socrate
fosse un filosofo new age”
Wesley storse il naso e prese uno dei
suoi enormi libri impolverati da vicino al lavello.
“ancora” esclamò arrabbiata lei “non è
possibile. Perché non posso avere un co-inquilino come tutti gli altri. Tutte
le persone portano in bagno topolino o giornaletti insulsi. Tu no. Tu devi
portarti dei tomi giganteschi che parlano di…”
lanciò un’occhiata alla copertina di
pelle del libro.
“incantesimi e ricette d’amore?
Incantesimi? E ricette d’amore?” scandì una seconda volta alzando la voce “Tu
sei pazzo. E scommetto che hai pure pagato una fortuna per questo libro.”
“è-è molto interessante” disse
stringendoselo al petto “e poi sono fatti miei”
Buffy si sedette sul water togliendo
gli occhiali a Wes.
“Perché hai smesso di portare le lenti
a contatto? Hai degli occhi molto belli”
“quando mi guardo senza gli occhiali
mi ricordo…”
“Lindsey?” continuò lei per lui.
Le si era spezzato il cuore quando si
erano lasciati. Che lei sapesse si erano messi insieme tre mesi prima che loro
avevano iniziato a coabitare. Avevano un carattere completamente diverso, Wes
era molto pacato e dolce, mentre Lindsey era più focoso e aveva intrapreso
un’ottima carriera da avvocato, ma Buffy aveva sempre creduto che fossero fatti
l’uno per l’altro. Erano passati più di due mesi da quando Linds aveva
preferito un posto di lavoro a Los Angeles che una tranquilla vita a Sunnydale.
Wes non voleva andarsene dalla cittadina, aveva un comodo lavoro come guida
turistica e si divertiva davvero molto a raccontare le storie mitologiche
riguardanti SunnyD.
Buffy raccolse il rasoio e lo guardò
pensierosa: lei non aveva ancora trovato il vero amore, aveva avuto diverse
storie in passato, ma non aveva mai sentito niente di più profondo che sincero
affetto.
E infondo le piaceva identificarsi
nella bella principessa che dall’alto della torre aspetta il suo principe
azzurro.
“ok, ho un’idea” esclamò
risvegliandosi dalle sue riflessioni “perché non proviamo con la ceretta?”
“scordatelo”
“va bene, vuoi che ti aiuti con questo
allora?”
“no ho deciso di lasciar perdere.
Togliermi i peli mi toglie sicurezza. E io non sono la persona più estroversa
del mondo, quindi penso che smetterò qui questo esperimento e andrò a dormire”
Si infilò la casacca del pigiama ed
uscì dal bagno dicendo qualche parola in latino che Buffy non riuscì a capire.
Una maniaca di filosofi greci e un
uomo che parlava correntemente latino, decisamente un bel team.
Iniziò a struccarsi e a lavarsi i
denti quando Wesley riapparve sulla porta.
“mi stavo dimenticando di dirti che
viene mio fratello qui a Sunnydale questo weekend”
“starà da noi?”
“no viene per il matrimonio di Liam,
starà con una sua nuova fiamma che abita qui, forse tu la conosci, si chiama
Harmony Kendall”
“si eravamo al liceo insieme. Non mi è
mai piaciuta molto. Una classica oca senza cervello”
“tipico di mio fratello”
Il ragazzo tornò a dormire e Buffy si
guardò nello specchio: Wes non parlava quasi mai della sua famiglia, sapeva
solo che il fratello in questione si chiamava William ed era una specie di
playboy incallito, pecora nera della famiglia.
Classico, pensò tra se e se, il solito
ragazzo un po’ attraente che si monta la testa e che è l’incarnazione
dell’ignoranza, la quintessenza della stupidità.
Si infilò il pigiama decisa a chieder
di più riguardo al famigerato fratello il mattino seguente.
Buffy si stiracchiò, svegliata
dall’inconfondibile profumo di pancake firmati Wes. Si alzò sbadigliando con
gli occhi ancora appiccicaticci per il sonno.
“ ‘giorno”
“bensvegliata Buff, tondo o forma
strana?”
“forma strana. Approposito di Pancake,
come sta Tara?”
“Molto bene, l’ho sentita ieri e ha
detto che l’università di San Francisco è fantastica, c’è un gruppo wicca molto
bello e…”
“un gruppo che?”
“Wicca, streghe, cose così insomma”
Tara era la migliore amica di Wesley e
quasi una sorella maggiore per Buffy, le aveva infatti lasciato la sua metà di
appartamento.
“ha detto di aver incontrato una
ragazza molto simpatica, una certa Willow, molto interessata alla magia come
lei.”
“semplice amicizia o qualcosa di più?”
“ lei è etero convinta. E poi Tara si
è appena fidanzata con un certo Gunn.”
“non mi aveva detto niente” Si
imbronciò Buffy “e come è lui? Carino?”
“non so, ma settimana prossima vado a
trovarla e ad indagare. Vuoi venire?”
“no, devo dare un esame importante,
non mi posso muovere da qui”
Buffy bevve un po’ di succo
all’arancia direttamente dal cartone.
“raccontami qualcosa di tuo fratello”
Wesley si bloccò con il cucchiaio a
mezz’aria per poi riprendere a cucinare facendo finta di niente.
“Allora?”
“Perché ti interessa?”
“così, semplice curiosità”
“ha due anni più di te, suona in un
gruppo, ha i capelli di un colore assurdo, è arrogante, schietto, a volte fin
troppo, irritante e molto furbo ”
“gli vuoi bene?”
“abbastanza, è sempre stato fastidioso
come tutti i fratelli minori sanno essere.”
Le servì un pancakes a forma di fiore
e si sedette di fronte a lei guardandola seriamente.
“preferirei che non lo frequentassi”
“Cosa? Perché?”
“ lui è… pericoloso”
Buffy corrugò la fronte “in che
senso?”
“è molto bravo ad infrangere i cuori
delle ragazze, è un ribelle e non voglio che tu rimanga ferita”
“Wes ho 24 anni, so badare a me
stessa, non sono una ragazza facile e i ribelli non mi interessano.”
“meglio così allora. Io vado a
cambiarmi”
Buffy finì di fare colazione immersa
nei suoi pensieri: il divieto di Wesley le aveva fatto venire voglia di incontrare
William, solo dargli un’occhiata per constatare di persona la sua pericolosità.
Si alzò mettendo il piatto in
lavastoviglie, era sempre stata molto curiosa, e quando si metteva in testa una
cosa nessuno era capace di fermarla.
Il campanello suonò insistentemente
per ben tre volte.
“Arrivo, un attimo” esclamò Buffy
mentre cercava di infilarsi un sandalo color ciliegia.
Aprì la porta e Cordy ed Anya
entrarono salutandola calorosamente.
“Beth, quelle scarpe sono favolose, ma
si intonano poco al rossetto”
“Cordy, perché insisti col chiamarmi
Beth? È Buffy, e poi le mie scarpe stanno benissimo con questo rossetto.”
Anya sorrise alla compare e le due si
sedettero mollemente sul divano.
Buffy si mise di fronte a loro sulla
larga poltrona rossa, la sua preferita, e le guardò un attimo mentre si
aggiustavano il trucco.
Erano sempre state bellissime, le due
reginette della scuola, un anno per una, cinque anni di fila, Cordy l’aveva
vinto tre volte. La mora accavallò le lunghe gambe e si aggiustò l’ampia scollatura,
due cosa che Buffy le aveva sempre invidiato. Qualsiasi vestito indossasse
riusciva sempre ad essere elegante e a guardar dall’alto in basso i comuni
mortali. E questo grazie al suo carattere, forte come una leonessa: al liceo
era la cacciatrice di uomini, soprannome quanto mai appropriato.
Aprì una delle numerose riviste che
aveva portato con sé ed iniziò a sfogliarla attentamente.
“Cordy” disse Anya prendendo un altro
giornale “quanti diavolo di settimanali sul matrimonio hai comprato?”
“lo so sono molti, ma devo essere
sicura di avere il meglio.” Porse una rivista a Buffy e continuò a guardare la
sua.
“Allora dovete aiutarmi a scegliere i
vestiti delle damigelle, che poi saranno i vostri, pensavo a qualcosa color
pastello, non so rosa chiaro, o verdino, anche lilla non mi spiacerebbe”
“Forse potremmo fare due vestiti di
colore diverso, non so uno azzurro e uno giallino” propose Anya con aria
casuale
“Anya tesoro, lascia stare, non hai
mai avuto gusto per i colori, ho ancora terrificanti incubi sui vestiti da
damigella che avevi scelto per il tuo matrimonio, per fortuna hai lasciato in
tempo quell’idiota di cui non ricordo nemmeno il nome, non avrei mai indossato
un abito verde radioattivo, mi fa sembrare la pelle gialla”
Anya alzò gli occhi al cielo e sbuffò
offesa, da parte sua Buffy si trattenne a malapena dallo scoppiare a ridere.
“Scommetto che ad Elizabeth piacevano
moltissimo i vestiti che avevo scelto”
Alzò lo sguardo terrorizzata “io…”
Il telefono squillò salvandola appena
in tempo.
“Pronto?”
“ehi Buff, sono Liam. Cordy è li?”
“Si, te la passo subito”
Porse la cornetta all’amica e si
rimise a sfogliare giornali.
Liam, il ragazzo dalla faccia d’angelo
per questo soprannominato Angel. Il suo comportamento invece non aveva niente
di angelico. Un ribelle come William. I due infatti erano grandi amici, si
erano conosciuti ad Oxford dove ne avevano combinata una più dal diavolo a
sentir Wesley.
Si era poi trasferito lì a Sunnydale
per lavorare per un’importante compagnia di telefonia mobile ed aveva
conosciuto Cordy. Non che non fosse stato con quasi tutte le altre ragazze
della città nel frattempo, ma quando i due si erano incontrati era scoppiata
una scintilla, ben presto diventata un fuoco indomabile.
Buffy, da romantica incurabile quale
era, aveva seguito la storia con il fiato sospeso come se stesse leggendo un
romanzo rosa di quelli che le piacevano tanto. I due avevano giocato molto al
voglio-non voglio, si stuzzicavano, si avvicinavano senza mai toccarsi
veramente. Liam era un po’ più grande di Cordelia, ma nessuno dei due se ne era
mai fatto un problema. Ed ora stavano per sposarsi.
“piantala, non ho nessuna intenzione
di andare in un sex shop a comprare delle…no, scordatelo, se fai un addio al
celibato io ti mollo sull’altare.”
Anya sospirò guardando un vestito
giallo limone completo di scarpe verniciate in tinta “io desideravo tanto un
addio al nubilato”
“Liam, ascoltami, se indossi un
cravattino arancione io non risponderò delle mie azioni e… sei un porco ma ti
amo anche per questo, no non soprattutto. Ci vediamo dopo. Ti amo.”
Cordelia attaccò il telefono ed
incrociò le braccia.
“è ora di scendere sul campo di
battaglia: andiamo a cercare i vestiti.”
L’automobile rossa era parcheggiata
maldestramente su un lato della strada, la targa “Queen C” che risplendeva
sotto il sole. Le tre salirono in macchina. Nonostante Buffy fosse più bassa
delle altre due di dieci centimetri buoni, la sua personalità l’aveva sempre
fatta spiccare, la sua curiosità per la vita e quella luce che ardeva nei suoi
occhi l’avevano resa unica.
Salì al posto del passeggero,
allacciandosi la cintura, sapeva fin troppo bene come guidava Queen C, e lei
voleva arrivare viva ai trent’anni.
“allora, ci sarà anche Darla?”
Cordelia infilò bruscamente le chiavi
nel quadro e mise in moto “purtroppo si, Liam ha insistito, ha detto che è una
sua cara amica e vuole che ci sia.”
Buffy si stupì che Cordy si fosse
fatta convincere tanto facilmente ad invitare la ragazza che era stata il primo
vero amore del suo futuro marito.
La mora al volante si aggiustò gli
occhiali da sole firmati D&G e sbuffò.
“ovviamente ho accettato di invitarla
solo perché viene accompagnata dal suo nuovo fidanzato”
Buffy rise ed accese la radio.
“tappa obbligatoria, il negozio vicino
al parco. Hanno un sacco di accessori per i matrimoni” ricordò Anya masticando
una cicca e facendo gigantesche bolle.
“ah Cordy, cosa ha detto tuo fratello
dell’altra sera?”
“niente, sai come è lui no? O mangia,
o nuota o fa finta che migliaia di ragazze gli muoiano dietro”
Buffy si girò sconcertata e guardò
Anya “tu e Xander…”
“abbiamo fatto sesso? Si, mi aspettavo
di più sinceramente, ha un bel fisico ma…”
“tutte le qualità sono rimaste a me in
famiglia” esclamò Cordy con un finto sospiro dispiaciuto.
“non ci posso credere. Nessuno mi dice
mai niente in questo posto. Ma non stavi con quel ragazzo , quello che ha il
negozio di cd”
Anya sbuffò e alzò gli occhi al cielo
“lui si che sapeva farmi provare degli orgasmi”
“Anya!” esclamarono in coro Cordelia e
Buffy.
“ehi, non c’è bisogno di urlarmi
contro. È la pura verità. È dovuto tornare in canada per sistemare alcune
pratiche e probabilmente rimarrà la per i prossimi due o tre anni. Fermati,
quello è il negozio!”
Cordelia frenò bruscamente facendo
sudare le mani a Buffy.
“Cordy, come diavolo hai fatto a
passare l’esame di guida?”
“so usare le mie armi segrete”
Anya buttò la cicca in un cestino “ma
approposito Elizabeth, raccontaci come va tra te e quel bel ragazzo con cui
dovevi uscire”
“Chi, Rey?”
“lui esatto. Ha un fisico da far
risvegliare i morti”
“purtoppo in quanto a conversazione è
solo buono a far cadere in coma un vivo”
“bhè, per una serata di sesso non mi
sembra importante quanto sappia parlare.”
“è diverso Anya, io non sto cercando
un’avventura e basta”
“non eri dello stesso parere l’altra
settimana”
Buffy guardò truce Cordelia “è vero,
ma se voglio passare una notte indimenticabile, voglio che scoppi una
scintilla, che al solo vederlo mi senta bruciare dentro”
“con Angel mi era successo così, e tu
guarda, sono passati tre anni ed ancora lo facciamo come se fosse la prima
volta.”
Entrarono nel negozio, cominciarono a
guardarsi intorno e Anya si comprò un paio di scarpe arancioni con grande
disappunto di Cordelia.
“se hai intenzione di indossare quelle
al mio matrimonio sappi che sei fuori dalla lista degli invitati”
Flirtarono un po’ col giovane
commesso, subito esaltato per l’attenzione delle tre belle ragazze.
Uscirono ridendo, come ai bei vecchi
tempi, quando andavano a fare shopping quasi quotidianamente.
“non ci posso credere, e hai visto la
sua faccia quando Anya gli ha regalato il profilattico?”
“oddio non ridevo così tanto da quando
Jenny Jhonson era caduta in quel tombino alla festa di Mike”
“era caduta? Quella smorfiosa era una
vipera e Buff l’ha fatta inciampare, facendola finire a faccia in giù in quella
fogna. È stato decisamente il suo momento di gloria”
Continuarono a ridere senza riuscire a
fermarsi, al liceo erano state delle specie di esseri superiori, o così si
erano ritenute, la maggior parte delle ragazze le evitava, la maggior parte dei
ragazzi sbavava per loro. Erano state invidiate, e, a volerla dire tutta un po’
cattive durante quei cinque anni. Ma chi le aveva conosciute davvero sapeva che
non avevano un carattere superficiale, non si divertivano alle spalle della
gente.
Entrarono nel primo dei venti negozi
di vestiti da sposa che visitarono.
“Cordy” iniziò Buffy guardando l’amica
negli occhi “qualsiasi cosa indosserai sarai bellissima. Lo sei sempre stata.”
Alla bella mora si riempirono gli
occhi di lacrime e le due si abbracciarono dolcemente.
La ragazza provò tutti i vestiti di
quel negozio, di quello dopo ancora e così via. Sembrava che non esistesse un
abito sulla faccia della terra adatto a Cordelia Chase.
“è troppo vaporoso, sembro una
meringa. Guarda che maniche ha questo. Solo Anya potrebbe metterlo. No è troppo
color panna, lo voglio candido come la neve. Figurati non mi sposerei in
tailleur neanche tra mille anni.”
Buffy e Anya si guardarono disperate
mentre Cordy provava il centesimo vestito.
“ma secondo voi c’è qualcuno che si
mette davvero un vestito rosa per sposarsi? No, andiamo a vedere il prossimo
negozio, qua non c’è niente che mi piaccia.”
Mezzogiorno arrivò e passò indisturbato,
mentre la futura sposa provava scarpe, vestiti e veli.
“ se andassimo a mangiare e
continuassimo dopo a cercare il vestito?”
“no Buff, se mangio mi si gonfia lo
stomaco e rischio di comprare un abito troppo largo”
“se andiamo avanti così non lo
comprerai mai”
“se non fossi così esigente non
otterei sempre il meglio.”
Fece una giravolta con un vestito a
tubino, strettissimo e molto scollato.
“non so…”
“Guarda, guarda, la mia deliziosa
sposina, pura come un fiorellino nel suo vestitino bianco”
“Angel” esclamò lei con gli occhi
pieni di felicità “non potresti vedere la sposa prima del matrimonio”
“tanto non indosserai quel vestito al
matrimonio”
“Ah no?”
“ah no?” fece eco Anya “bene ho
sprecato tre ore della mia vita”
Liam si girò a guardarla sorpreso
“ciao ragazze non vi avevo visto”
Buffy sorrise “oramai siamo una cosa
sola con la tapezzeria”
Ma nessuno dei due li ascoltava più,
troppo impegnati a baciarsi con una passione che era rimasta la stessa dal
primo giorno che si erano incontrati.
Buffy sospirò con un sorriso ebete: li
invidiava un po’, si amavano così tanto e non erano mai stanchi di
dimostrarselo.
Anya come al solito non tenne i suoi
pensieri per sé “gurdali, così alti, mori e belli: sembrano stati fatti apposta
per stare insieme”
“tesoro, ho un favore da chiederti”
“dimmi Liam” disse sedendoglisi in
braccio e lisciandogli la bella camicia color antracite.
“vorrei che andassi insieme a mia
sorella a comprare il vestito”
“no, non puoi chiedermi questo.
Drusilla mi odia, lo sai che ha sempre preferito Darla a me, non sopporterà
l’idea di passare un’intera giornata da sola con me”
“infatti non sarete sole”
I grandi occhi verdi di Buffy si
dilatarono presagendo la notizia che Angel stava per dare.
“Anya, forse ci conviene uscire”
“no perché? Mi piace vedere Cordelia
che si arrabbia”
“Con voi verrà anche Darla”
in quel momento nel negozio cadde un
silenzio surreale. Cordelia si alzò dalle gambe di Liam come se avesse preso la
scossa, Buffy giurò di averle visto uscire il fumo dalle orecchie.
“Darla? DARLAAAAA?” un urlo che scosse
le fondamenta dell’inferno “scordatelo, io non ho nessuna intenzione di….”
“tesoro, lei è una…”
“NON MI INTERESSA. POTREBBE ESSERE
ANCHE
“Cordy, ti prego, smettila di urlare”
La ragazza inspirò profondamente “Bene
Liam, vorrà dire che mi sposerò in costume da bagno, e sai che ne sarei capace”
Lui si alzò a fronteggiarla “ti sto
chiedendo un piacere, gentilmente”
“e io ti sto dicendo di no, non
altettanto gentilmente.”
“perché no?”
“mi odiano, sono due vipere con me,
non mi sopportano.”
“come se tu non sapessi difenderti”
Lei incrociò le braccia sul petto.
“sono irremovibile”
“Anch’io”
“bene, vorrà dire che non ci
sposeremo”
una commessa arrivò timidamente dietro
ai due che si guardavano con aria di sfida.
“scu-scusatemi, potreste gentilmente
uscire o abbassare un po’ la voce, ve ne sarei grata”
Cordelia si tolse il vestito rimanendo
solo con la biancheria intima in mezzo al negozio, attirando lo sguardo di
tutti gli acquirenti.
“Ecco il vestito. Probabilmente non mi
servirà più”
“mi stai sfidando?”
La ragazza non rispose girandosi ed
avviandosi in camerino.
Liam si lasciò cadere su una poltrona
e Buffy lo guardò impensierita mentre Anya cercava di non ridere.
“non ti dirà mai di si”
“lo so Buff, sto per sposarla anche
per questo.”
“prova a trovare un compromesso”
“odio i compromessi” si mise gli
occhiali da sole e ravviò i capelli.
Buffy si alzò per andare fuori quando
Cordelia uscì dal camerino col suo vestito di Gucci e l’aria di una che si è
appena spezzata un unghia.
“facciamo una cosa Cordy, fai venire
Buffy ed Anya con te”
Anya saltellò dalla felicità: non si
sarebbe persa lo scontro tra le tre neanche per tutto l’oro del mondo. Buffy si
sentì morire, non sarebbe sopravvissuta ad un’altra giornata così.
“io non…”
“Va bene” disse la mora “ma non
venirti a lamentare se tua sorella non si è trovata bene. E ricordati, mi devi
un enorme favore.”
“sarai piacevolmente sorpresa, tra
meno di un mese sarà la nostra prima notte di nozze, sai cosa vuol dire vero?”
“Si, perfettamente. Fino ad allora
puoi scordarti di far sesso con me”
Liam rimase a guardare sconcertato la
sua futura sposa allontanarsi nel vestitino lilla che le calzava a pennello,
mentre Anya era piegata in due dal ridere.
Buffy si sdraiò esausta sul letto,
chiudendo gli occhi e pensando alla giornata che l’aspettava: una specie di
ventiquattrore all’inferno, eppure era curiosa di vedere il confronto tra Darla
e Cordy.
Si stava per laureare in psicologia e
voleva che la sua tesi fosse spettacolare. Quello che le serviva era veder
quanta più gente possibile e poi decidere la cosa più interessante.
“Buffy?”
“Ciao Wes, sono in camera. Come mai
sei tornato così presto?”
“mi hanno sostituito all’ultimo turno,
non mi sento molto bene. Piuttosto come è andata la giornata di shopping
prematrimoniale?”
“ho i piedi che assomigliano a delle
salsicce, ma il peggio deve ancora venire”
“Ah si?”
“dopodomani dobbiamo riprendere la
ricerca del vestito perfetto per Cordelia, insieme a Darla e Drusilla. Le
conosci?”
“si, Dru è stata fidanzata con mio
fratello per tre anni, poi si sono lasciati per non so quale motivo. A dir la
verità credo che la loro relazione fosse abbastanza libera, non seguiva degli
standard convenzionali insomma, insieme a Liam e Darla organizzavano dei
festini molto particolari. Non so, nessuna delle due mi è mai piaciuta molto,
non sono il mio tipo di ragazza”
“perché hai un tipo di ragazza?”
“no, ma loro non mi piacciono neanche
come persone.”
“è un giudizio un po’ severo, no?”
“forse lo è piccola psicologa, potrai
dirmelo tu stessa tra due giorni”
E così la misteriosa Drusilla era
stata fidanzata con William per ben tre anni, dovevano essersi amati davvero
molto, era veramente curiosa di vedere che tipo di donna piacesse al fratello
di Wesley.
Il fatidico venerdì arrivò, Buffy era
a casa di Anya mangiando biscotti e aspettando la futura sposa.
Darla e Dru le attendevano vicino ad
uno dei più costosi negozi di Sunnydale, pronte ad iniziare la giornata che si
prospettava la più lunga della loro vita.
La laureanda in psicologia aveva con
se un block notes e una penna, pronta ad annotarsi tutti i comportamenti
interessanti e che potevano offrirsi come tesi, una piccola scienziata che
osservava gli altri e assorbiva tutto.
Cordelia entrò sbattendo la porta con
stizza.
“ehi entra pure, come se la padrona di
casa non ci fosse”
“piantala, hai visto che capelli ho?
Sembra che abbia infilato un dito nella presa di corrente.”
Buffy sorrise e scosse la testa
divertita “Queen C. calmati, non stiamo andando ad una sfilata o al ballo
studentesco è solo una giornata di shopping con le due persone con cui non
vorresti mai avere a che fare e che saranno pronte a criticarti anche per un’
unghia fuori…. Ok, Anya prepare la piastra, questa è un’emergenza.”
Si chiusero in bagno per venti minuti
buoni sistemandosi al meglio, pronte ad affrontare la loro sfida. Uscirono in
strada decidendo di andare a piedi, i capelli perfetti, occhiali da sole
all’ultima moda e un sorriso che avrebbe accecato il mondo. Cordy indossava dei
pantaloni di pelle rossi accostati ad una canottiera gialla senza maniche, i
lucenti capelli castani che ondeggiavano ad ogni passo; Anya aveva una stretta
maglietta di pizzo blu e una gonna a mezzagamba che sottolineava la sua
bellezza; Buffy, in testa alle tre camminava col suo passo sicuro e i bei
capelli biondi che sembravano emanare luce, portava un paio di jeans e una
maglia azzurro scuro .
Tutti si giravano a guardarle,
sembravano tre guerriere pronte a combattere per la vita o la morte.
“allora ragazze” cominciò Cordy
“nessuna pietà, ogni mossa è lecita, Anya conto molto sulla tua acidità”
“dico solo la verità!”
“si ma a volte sai essere davvero
fastidiosa. Buff punto sulla tua psicologia, quelle battutine ironiche che
fanno andare in bestia tutti”
“oh sono brava in quello. Ma forse
dovremmo dar loro la possibilità di sembrarci simpatiche…”
Le altre due la guardarono come se
avesse detto la più grande stupidaggine mai sentita.
“ok facciamo finta che io non abbia
detto niente”
Presto arrivarono davanti al negozio
ma Dru e Darla non c’erano ancora.
Cordelia si tolse gli occhiali ed
imprecò “naturalmente, dovevo pensarci io. Arriveranno con mezz’ora di ritardo,
come le star. Ci scommetto quello che vuoi”
E così fu. La bella mora aveva un
diavolo per capello quando le due si presentarono e nonostante fosse una giornata
calda il clima che subito si instaurò fu di profondo gelo.
Buffy si stupì dell’incredibile
bellezza di Darla: fisico perfetto, bionda, due occhi maliziosi come quelli di
un gatto selvatico. Completamente diversa da Cordelia, eppure così uguale. Non
riuscì a spiegarselo tuttavia qualcosa a pelle le accomunava nella loro altera
bellezza.
Drusilla era altissima, gli occhi
violetti che la scrutavano incuriosita, i lunghi capelli scuri che ricadevano
morbidi sulle spalle. Indossava un lungo abito di velluto rosso che la faceva
sembrare una dama dell’ottocento. Era bella ma non una bellezza classica come
quella dell’amica, aveva qualcosa di particolare, qualcosa che risplendeva nel
fondo degli occhi magnetici.
Si tesero la mano presentandosi, per
poi entrare nel negozio.
Darla fu la prima a rompere il
silenzio pesante che si era creato.
“Cordy, adoro i tuoi pantaloni. Il
sadomaso non passa mai di moda e poi Liam era un po’ perverso a volte, anche
con te?”
“lo abbiamo fatto in talmente tanti
modi che faccio fatica a ricordarmi ogni volta che Liam è stato perverso”
Darla accusò il colpo girandosi a
guardare alcuni vestiti.
La commessa si avvicinò sorridente e
servizievole “ha già in mente qualcosa in particolare per il vestitio,
signorina Chase?”
“lo vorrei sbracciato, di seta, bianco
come la neve”
Buffy si sedette e tirò fuori il block
notes, mentre Drusilla continuava a fissarla con quel suo sguardo enigmatico.
Cordelia l’aveva avvisata “quella ragazza è davvero strana” aveva detto “Liam
mi ha raccontato che fin da piccola diceva di vedere cose, prevedeva il futuro.
Un giorno mi ha detto che avrei incatenato il suo Angelo con un velo.
All’inizio non capivo cosa stesse dicendo, pensavo stesse farneticando per
spaventarmi, ma ora comprendo. Io e Liam ci stiamo sposando”
La laureanda rabbrividì
impercettibilmente, la spaventava un po’ sentirsi osservata da quella strana
donna.
Si alzò infastidita andando a vedere i
vestiti da damigella. Sapeva che Liam voleva davvero bene a sua sorella e che
questo aveva comportato a Cordy molti problemi, tra cui la sgradevole presenza
di Darla.
“senza offesa Cordy” sentì la voce
della bionda esclamare “ma sembri una grossa meringa. Se ti vesti così farai
venire il colesterolo a mille agli invitati”
“Darla, posso chiederti una cosa?” si
intromise Anya “te li sei lisciati con la piastra a freddo i capelli?”
“Si, perché?”
“sembra che tu sia stata investita da
un tosaerba”
Buffy trattenne a malapena una risata
e si inoltrò tra i vestiti. Non era realmente interessata, voleva solo allontanarsi
da quell’inferno per cinque minuti, smettere di essere fissata da Drusilla.
Spostò un abito annoiata e la donna le apparve all’improvviso davanti,
facendola sussultare.
“scusa non volevo spaventarti”
“no, non mi hai spaventato, non
troppo.”
Iniziò a dondolare con il pesante
vestito rosso. Ok ora la stava terrorizzando.
“di là si stanno mangiando vive. Darla
odia Cordelia, le ha rubato il suo angelo, ed anche a me”
“lei non l’ha rubato. Loro si amano.
Davvero.”
“sei forte. Mi piaci. Vorrei diventare
tua amica, ma non posso.”
Rise come una bambina per poi tornare
subito seria.
“riesco a vederlo, risplende nei tuoi
occhi e nel tuo cuore”
“cosa?”
“ti circonda, è fuso dentro di te.
Siete indissolubili. Ti odio per questo”
Buffy iniziò a preoccuparsi
seriamente, cercando di ritornare verso le sue amiche.
“non andartene, non sei curiosa?”
“Io penso che…”
“oh, già lo vedo.” Si prese la testa
tra le mani piagnucolando “sprofonderai nel blu, il blu più profondo e
cristallino che tu abbia mai visto, annegherai mille volte e non ne sarai mai
stanca. Io non lo sono mai stata. Amerai affondare in lui, tanto quanto lui
amerà farlo con te”
“lui chi?” Ora si stava davvero
incuriosendo.
“Buffyyy, vieni di qui. Forse Cordelia
ha trovato il vestito.”
“dammi solo un secondo” si rigirò per
chiedere di più a Drusilla ma la ragazza era sparita.
La ritrovò seduta vicino a Darla,
perfettamente normale mentre si aggiustava i capelli e sorrideva alle battute
dell’amica.
Si accomodò vicino ad Anya nel momento
stesso in cui Cordelia uscì dal camerino.
Darla stava già per sparare una delle
sue battutine velenose, ma la mora era talmente bella che le parole le morirono
in gola.
Il vestito era estremamente semplice,
ma riusciva a mettere in risalto ogni curva della ragazza, facendola
risplendere come il sole.
Fece una giravolta facendo ruotare
leggermente l’ampia gonna, le spalline sottilissime reggevano il corpetto che
si stringeva sottolineando la sottile vita.
“Allora? Come sto?”
“Cordy, sei la sposa più bella che io
abbia mai visto” singhiozzò Anya. Buffy l’abbracciò stupita, non si ricordava
di aver mai visto l’amica piangere, tranne quella volta che Jhon Hanson le
aveva detto che assomigliava a Cher.
“Cordelia, io non ho parole. Ti sta
d’incanto” ammise sinceramente Darla.
Cordelia sorrise a trentadue denti
“Grazie”
Dieci minuti dopo uscirono sorridendo
dal negozio, come cinque buone amiche che si incontrano dopo tanto tempo. Ma il
felice idillio durò non più di dieci minuti.
“Anya, dove l’hai comprato quel
corpetto?”
“non mi ricordo”
“sicura di non averlo ricavato da dei
centrini fatti dalla nonna?”
Darla e Dru entrarono ridendo a
crepapelle nella macchina sportiva della bionda, salutandole con la mano mentre
metteva in moto.
“Ci vediamo al matrimonio” urlò Dru
quando l’automobile era ormai lontana.
“spero proprio di no” disse tra se e
se Anya.
“bhè dai la giornata è andata bene
tutto sommato”
“ho trovato il vestito perfetto. Non
potrei essere più felice. Ah ho ordinato i vostri abiti in quel negozio sulla
sesta, potete andare a provarli settimana prossima.”
Le due annuirono e poi si diressero
felici a casa. Un piccolo passo per una donna, un grande passo per il
matrimonio. La prova più difficile era superata, il vestito era stato trovato,
ora era tutto in discesa.
“Allora Buff, ricordati sempre di
chiudere il gas”
“userò il microonde”
“non accendere inutilmente luci, se
poi suonano alla porta controlla…”
“Wes non ho quattro anni e tu stai via
solo sei giorni. Sabato prossimo sarai di nuovo qui a farmi la paternale e la
casa sarà ancora intera.”
“va bene, hai ragione è che sono un
po’ apprensivo”
“Solo un po’?”
“ci vediamo tra una settimana.
Ricordati di preparare i letti per Tara, Gunn e Willow.”
“ viene anche lei?”
“si, Tara ha insistito molto e
Cordelia le ha detto che non ci sono problemi.”
“sono curiosa di conoscerla, deve
essere una ragazza particolare.”
Si baciarono brevemente sulla guancia.
“ah Wes” urlò Buffy dalla porta,
mentre l’amico era già lontano “ricordati di dire al pilota dell’aereo di
guidare con prudenza”
Il ragazzo arrossì e la salutò con la
mano.
“no Cordy, non mi sembra una buona
idea e lo trovo di pessimo gusto. Si lo so che Anya lo desidera, ma è il tuo
matrimonio non il suo. Non ti ho mai sentito così indecisa, mancano ancora
diciotto giorni al tuo matrimonio, hai tempo per decidere.” Buffy sbuffò
cercando di asciugarsi i capelli con l’asciugamano fradicio “vuoi smettere di
agitarti? Hai sempre preso le decisioni giuste, bhè apparte quella volta che
hai sei uscita con quel ragazzo del brasile che si è rivelato essere un malato
mentale, ma per il resto…. Senti, se hai voglia di farlo fallo e togliti lo
sfizio. No, non ti sto abbandonando a te stessa. Lo sai che ti voglio bene, non
sarei la tua damigella d’onore se nò. Facciamo così, domani sera riunione a
casa mia e ne discutiamo, ok? Ti devo lasciare, ho un’altra chiamata. Ciao.”
Si strofinò velocemente i capelli e
riprese il telefono tenendolo schiacciato tra la testa e la spalla.
“Ciao An, cosa? Mi ero completamente
dimenticata, no domani non posso, però se la sera vuoi venire a casa mia, Wes
non c’è.” Ascoltò l’amica per qualche secondo “no non ho nessuna intenzione di
invitare uno spogliarellista, perché dovrei farlo? Ti va bene se andiamo
venerdì a provare i vestiti?”
uscì dalla sua stanza ed iniziò ad
asciugarsi i capelli col phon.
“a me va bene qualsiasi ora,
preferirei in mattinata però, così poi andiamo a mangiare insieme.”
Si sistemò l’ampia gonna rosa che
indossava “no Cordy non viene, sta seguendo una dieta ferrea, mangia
pochissimo. Aspetta un secondo che mi devo mettere la maglietta.” Appoggiò il
telefono e si infilò una semplice canottiera bianca: era una giornata
bellissima, sarebbe uscita a camminare un po’ “ok allora è deciso, ci vediamo
venerdì.” Chiuse la comunicazione e spense il phon, staccandolo dalla corrente.
Si diresse in salotto per spegnere la tivù che non si ricordava di aver acceso.
Prese il telecomando dal tavolino e si
girò per spegnere l’elettrodomestico, ma si accorse che qualcuno era seduto
sulla sua poltrona preferita. Si allontanò di scatto facendo girare lo
sconosciuto e rimanendo letteralmente senza fiato.
Doveva avere circa 27 anni, bello più
di chiunque altro Buffy avesse mai visto in vita sua. Era la quintessenza del
sesso formato persona. Il fisico perfetto si riusciva facilmente a dedurre data
la stretta maglietta nera, indossava dei jeans anch’essi scuri infilati in
particolari anfibi, che avevano l’aria di essere stati usati per troppo tempo.
La ragazza tentò di deglutire, ma si accorse di far fatica anche a respirare.
Due occhi magnetici la incatenavano allo sconosiuto, di un blu che non avrebbe
creduto possibile esistere; le labbra piene e sensuali incurvate in un sorriso
divertito e due zigomi…oddio i suoi zigomi pensò in preda al panico, immagini
precise di come quegli zigomi si muovessero, di come lei avrebbe potuto farli
tendere con un semplice… no era troppo per i suoi fragili nervi. Vide i capelli
platinati, chiaramente dovevano essere ricci ma il proprietario faceva di tutto
per tenerli a bada, con risultati scarsi, ma ottenendo l’effetto di un mare
biondo dannatamente voluttuoso.
Sapeva perfettamente chi si trovava
davanti e questo la rese ancora più nervosa.
“William” disse cercando di contenersi
e non saltargli addosso.
“in persona tesoro, e tu sei…?”
Buffy si sciolse: aveva la voce più
sensuale che avesse mai sentito, quell’accento inglese che la faceva
letteralmente impazzire…
“Elizabeth, la-la concubi…la coinquilina
di tuo fratello.”
Lui allargò il suo sorriso provocante
e le tese una mano “piacere Elizabeth”
Lei la strinse con forza, segnando un
punto di non ritorno. “piacere mio, William”
Una scossa la percorse facendole
ritrarre istintivamente la mano che usò per aggiustarsi i capelli.
La sua immaginazione troppo fervida
era già partita: quelle braccia così forti, le dita lunghe che percorrevano
lentamente il suo corpo, dio chissà cosa era capace di fare con quelle mani.
Lui la guardò incuriosito, inclinando
leggermente la testa di lato e facendola arrosire come mai le era successo.
“tu e mio fratello state insieme?”
“no, no lui è gay. Credevo tu lo
sapessi”
“credevo avesse cambiato idea.”
“non sono cose su cui uno cambia idea
da un giorno all’altro”
William alzò le spalle “come sta?”
“bene è- è andato a San Francisco”
Le si avvicinò lentamente con fare da
gatto. Buffy incrociò le braccia al petto, le parole di Wes le risuonarono
prepotentemente in testa: PERICOLOSO.
“come hai fatto ad entrare?”
“diciamo che ho imparato alcune cose
che aprono molte porte.”
“avresti potuto suonare, non so come
funzioni in Inghilterra, ma qui la gente bussa prima di entrare in una casa non
sua”
“oh le cose funzionano più o meno allo
stesso modo. Sono le persone che mi interessano”
Buffy era ormai schiacciata contro il
muro con gli ormoni a mille e il cervello che non rispondeva più.
Lui si avvicinò pericolosamente “vorrà
dire che verrò a trovare mio fratello quando sarà tornato”
La guardò un’ultima volta facendola
affogare in quel blu impossibile e si voltò per andarsene.
“stammi bene riccioli d’oro. Magari la
prossima volta che ci incontriamo potremmo fare qualcosa, e potremmo farlo
insieme.” Uscì sbattendo la porta alle spalle.
Buffy si lasciò cadere sul divano,
cercando di riprendere un ritmo di respirazione normale. Non era più una
ragazzina, era stupido perdere il controllo a quel modo, soprattutto per lei
che doveva essere quasi una psicologa. “potremmo fare qualcosa, e potremmo
farlo insieme” quelle parole così deliziosamente ambigue continuarono a girarle
in testa per il resto della giornata, non lasciandole pace.
“…allora io gli ho detto: hai voluto
che facessi shopping con la tua ex, ora mi permetterai di fare un addio al
nubilato.”
Anya saltò felice sulla sua sedia “ho
già i numeri da contattare.”
Buffy non seguiva il discorso, si
limitava a portare la forchetta dalla bocca al piatto e viceversa, pensando
all’incontro con William. Non voleva ammetterlo, ma l’aveva turbata nel profondo,
con una sola stretta di mano ed un’occhiata era riuscito a far vibrare ogni
corda del suo essere.
“oh non indovinerete mai chi è venuto
a trovarci ieri sera. William, il fratello di Wes.”
Buffy sussultò facendo cadere il riso
sul vestito e facendosi andar di traverso quello che aveva in bocca.
“ehi Buff, tutto bene? Ho bisogno di
una damigella viva e sana per le nozze.”
L’altra bevve un sorso d’acqua e
riprese il controllo sul suo corpo.
“sto bene, grazie”
“e com’è?” chiese interessata Anya.
Bello come un dio
“è simpaticissimo” rispose invece la
mora “lui e Liam sono vecchi amici, devi vedere come scherzano e ridono
insieme, sembrano fratelli, anche se sono molto diversi”
“io intendevo di aspetto fisico”
Cervello a corpo di Buffy, chiamata
urgente, cerca di mantenere gli ormoni ad un livello accettabile.
“è molto carino, non so come dirti, ha
un qualcosa che…”
“sembra che traspiri sesso da ogni
poro” esclamò a sorpresa Buffy, le amiche la guardarono incuriosite.
“lo conosci?”
“no è che Cordy aveva un’espressione
molto chiara, e io sto per laurearmi in psicologia, poi Wes, si insomma,
qualcosa mi ha raccontato e poi…. Ho visto una sua foto”
Alla fine era riuscita a trovare una
scusa decente.
“allora devo assolutamente vederlo.”
“certo che ne dite, sabato sera al
bronze?”
“è un’idea fantastica Cordy, Buffy
vuoi venire?”
“io…” è pericoloso, arrogante, la voce
della sua coscienza, Wes.
Potremmo farlo insieme. Rabbrividì,
immaginava fin troppo bene i muscoli della schiena di William che si tendevano
possenti sotto le sue mani, il suo sorriso sensuale mentre l’accarezzava
intimamente…
è molto bravo ad infrangere i cuori
delle ragazze, è un ribelle e non voglio che tu rimanga ferita
Doveva stargli lontano, seguire i
consigli di Wesley, richiamare la sua razionalità all’ordine.
Era sempre stata logica e attenta in
certe cose, bhè quasi sempre, non poteva cambiare adesso.
“sabato sera tornano Wes, con Tara
e..”
“perfetto, una bella rimpatriata serve
proprio”
Gli ultimi bricioli di coerenza
abbandonarono Buffy, aveva capito dalla prima volta che aveva guardato quegli
occhi che tutta la sua bella logica sarebbe andata a farsi friggere.
“va bene, sono sicura che ci
divertiremo, come ai bei vecchi tempi.”
“è questo il negozio An?”
“si, l’ho consigliato io a Cordy”
Buffy iniziò a preoccuparsi,
ricordando il verde radioattivo dei vestiti che aveva scelto Anya.
“bene, allora entriamo” e speriamo in
bene, aggiunse tra se e se.
Dentro era pieno di sposine
dell’ultimo minuto, alcune delle quali in stato interessante, diversi uomini
vagavano con lo sguardo vacuo per il negozio, annoiati a morte. Le commesse
correvano di qua e di la portando veli, stoffe e vestiti che dovevano pesare
diversi chili.
Anya si avvicinò al bancone ,
“siamo qui per i vestiti da damigella
di Cordelia Chase”
“oh si, la signora Chase, così fine e
simpatica, si si. Ora ve li prendo” scomparì per alcuni minuti nel retro.
“Ok eccoli qua, decisamente un’ottima
scelta, si vede che la signora ha davvero gusto per la moda. Molte persone non
ne hanno, sapete? Due anni fa una pazza aveva ordinato dei vestiti verde
brillante con delle maniche…”
“quegli abiti erano fantastici,
possibile che nessuno capisca la bellezza di certe cose!” Anya si allontanò
arrabbiata.
Buffy prese i vestiti: non vedeva bene
la forma, ma la stoffa era una delicata seta rosa chiaro.
“la sua amica si è offesa?”
“no fa sempre così, e poi quei vestiti
facevano davvero schifo”
Il negozio si era svuotato un po’
quando Anya uscì dal camerino.
“Allora com’è? I miei erano di sicuro
più eleganti ma…”
“ti sta benissimo” disse
semplicemente, Cordelia aveva il buon gusto di sempre. “forse è un po’
scollato”
L’amica si guardò nello specchio a
lungo, da ogni angolazione possibile e con pettinature diverse, mentre la sarta
infilava degli spilli per le piccole modifiche.
“signorina lei suggerisce di diminuire
la scollatura?”
“non so, infondo è una cerimonia nel
parco quindi… no va bene così”
Buffy entrò in camerino a provare il
suo vestito.
“Ti discpiace se vado a prendere un
caffè? Sono stanca morta”
“no vai pure Anya, qui è solo
questione di minuti”
Si guardò allo specchio e sorrise
soddisfatta, le stava proprio bene.
Uscì e, non vedendo la sarta nei
paraggi, ne approfittò per guardarsi ulteriormente: sembrava che il vestito
fosse stato cucito su misura. Fece due passi in punta di piedi ed una
giravolta, si girò a guardare se Anya fosse tornata e cascò negli occhi blu di
chi non si aspettava di trovare.
Era seduto in un angolo del negozio e
la guardava come se fosse stata la persona più bella che avesse mai visto. Gli
occhi di Buffy rimasero incatenati a quelli di William, non riusciva, non
voleva interrompere quel contatto così immenso, sprofonderai nel blu, il blu
più profondo e cristallino che tu abbia mai visto, annegherai mille volte e non
ne sarai mai stanca.
Le parole di Drusilla si adattavano
stranamente alla situazione e la spaventavano un po’.
Andò incontro all’uomo, alzando
leggermente il vestito per non farlo strisciare per terra.
“William cosa ci fai qui?”
“avevo voglia di vederti”
“e come facevi a sapere che io ero
qui?”
“ho un paio di orecchie funzionanti e
un amico che sta per sposare la donna che ha scelto questi vestiti”
Lui osservò la snella figura di Buffy
avvolta nella morbida seta, con una lunga occhiata valutatrice che le fece
trattenere il respiro.
“sei bellissima” disse sinceramente,
sfiorandole i lunghi capelli biondi con una delicatezza immensa, come se avesse
avuto paura di farle del male.
Il cervello le andò completamente in
tilt. Non riusciva a smettere di fissargli le labbra, così provocatorie e
sensuali, troppo vicine per poter anche solo pensare di resistere. Si avvicinò
impercettibilmente.
“Buffyyyyy? Dove diavolo sei?” la voce
di Anya la riportò bruscamente alla realtà, si allontanò di scatto e tornò
trafelata verso l’amica. Una volta vicino ai camerini si girò per guardare se
William fosse ancora li, ma non lo vide più.
“perché mi hai lasciato?”
“Dru, tesoro, sei tu che hai lasciato
me.”
“hai smesso di amarmi per un’altra”
“non abbiamo neanche mai cominciato ad
amarci, ma soprattutto non ho un’altra. Forse mi confondi con te stessa.”
“tu non capisci. Ma fra poco lo farai.
Sei mai caduto in un prato verde, inondato da un dolce sole mattutino?”
“Dru, piantala con le tue profezie, se
vuoi far davvero qualcosa di utile vai a far le previsioni del tempo”
“quando vedrai capirai, arriverai
nella città del sole e ci sarà una brezza estiva, dolce, calma che ti investirà
come un tifone; ti entrerà nella pelle e non ne potrai più fare a meno”
William spense la sigaretta nel
costoso portacenere dell’ufficio di Angel. Non aveva mai ascoltato i
farneticamenti di Dru, sapeva che era un po’ pazza e gli andava bene così.
Eppure quella volta l’aveva colpito con le sue affermazioni, e adesso che si
trovava nella città del sole quelle parole continuavano a tormentarlo.
“Spike, scusami se ti ho fatto
aspettare ma quel cliente non mi mollava più. Allora dimmi, sei ancora a fare
la bella vita senza lavorare?”
“no, sto scrivendo”
“ah già, e che differenza c’è tra lo
scrivere e il dolce far niente?”
“ce ne è, solo perché non guadagno
soldi non vuol dire che io non faccia niente.”
“ok, passiamo oltre. Cosa ne pensi di
Cordy?”
“mi piace, ha classe, ha carattere, ti
da del filo da torcere, assomiglia molto a Darla, tranne per il fatto che ti
ama sinceramente”
“già. Ed è strano sai? Non mi sono mai
sentito così. Piuttosto, Dru è disperata per te.”
“è lei che mi ha lasciato”
“lo so, quello che non so è perché. Mi
ha detto che avevi un’altra.”
“no, nessuna in particolare. Sai
com’era il nostro rapporto, no? Lei andava a letto con chi voleva e io pure, la
sera ci trovavamo e stavamo insieme. Uscivamo, nelle occasioni come balli
scolastici o feste ci presentavmo come coppia, ma non lo siamo mai stati
realmente. ”
“e quella ragazza da cui dormi?”
“Chi Harmony? Un’oca senza cervello,
non vale neanche la metà di Dru.”
William rise scuotendo la testa “solo
tre anni fa ti saresti immaginato una cosa del genere? io che sto nel tuo
megagalattico ufficio da superdirigente e tu che stai per sposarti”
“è assurdo”
stettero un po’ in silenzio, pensando
agli avvenimenti passati, agli anni trascorsi al college, in cui avevano
dominato la scuola indisturbati.
“l’altro giorno… ho chiamato a casa di
Wes” mentì spudoratamente.
“è a San Francisco”
“lo so, me l’ha detto la sua
co-inquilina”
“Elizabeth Summers?”
Spike lo guardò sgomento: Summers, la
sua brezza estiva, i suoi occhi verdi come un prato illuminato dal sole, tutto
era stranamente come Dru aveva predetto.
“è una ragazza in gamba, è molto amica
di Cordy e le farà da damigella al matrimonio. Si sta per laureare in
psicologia”
Ma ormai non lo ascoltava più, si alzò
come un automa e si diresse verso l’uscita.
“Grazie Liam, ci vediamo domani sera
al Bronze.”
Camminò a lungo, senza una meta
precisa. L’aveva vista così bella con quel leggero vestito rosa e non aveva
capito più niente. Non gli era mai successo prima. Lui faceva perdere la testa
alle donne, non il contrario. Gli piaceva essere il cacciatore, quello che
dominava il gioco, innamorarsi avrebbe voluto dire abbassare le difese e
rendersi vulnerabile, la sua precedente dichiarazione a Cecily gliel’aveva
insegnato dolorosamente bene.
Perfetto, avrebbe giocato anche questa
volta, la bravura stava nel riuscire ad avvicinarsi tanto alla fiamma da
scaldarsi ma non scottarsi.
“Buffy, siamo tornati”
la dolce voce di Tara risuonò
nell’atrio e Buffy si catapultò fuori dalla sua stanza per abbracciarla.
“Tara, non sai come sono felice di
vederti. Come stai?”
“benissimo grazie, ho trovato un
appartamento enorme a San Francisco, un giorno devi venire a vederlo.”
“gli altri dove li hai lasciati?”
“oh stanno arrivando, si sono fermati
a comprare del gelato.”
si sedettero sul divano.
“allora, raccontami qualcosa di questo
Gunn”
“come hai fatto a saperlo?”
“Wes non è mai stato bravo a tenersi
certe cose per se.”
“ A proposito di Wes, tu sai se verrà
anche Lindsey al matrimonio?”
“credo di si, è un vecchio amico di
famiglia Chase, quindi Cordy l’ha invitato”
“come sta la futura sposina?
Emozionata per il grande passo?”
“abbastanza, ma per lo più è la solita
vecchia Cordelia. Ma tu stai cercando di evitare la mia domanda su Gunn, guarda
che non cado in questi trucchetti, sto per laurearmi in psicologia, so come
funziona il cervello delle persone”
la porta si aprì lentamente rivelando
i tre ragazzi.
“Wes dove sei andato a comprare il
gelato? Al polo nord?”
Buffy lo abbracciò brevemente.
“Buffy questo è Gunn, Gunn lei è
Buffy”
Si strinsero la mano e lei rimase
impressionata dall’altezza di lui, era molto carino ed aveva un sorriso
decisamente dolce. Si, era proprio adatto a Tara.
“lei è willow” una ragazza dai capelli
color del fuoco le strinse piano una mano.
“mi dispiace crearvi disturbo ma…”
“figurati, mi casa es su casa. Ci
divertiremo un sacco.”
Il telefono squillò e Wes andò a
rispondere.
“si, un secondo ora te la passo
subito. Buff è Rey”
La ragazza sbuffò contrariata, le
sembrava di essere stata abbastanza chiara l’ultima volta che si erano visti.
“Ciao Elizabeth sono Rey”
“l’avevo intuito”
dall’altro capo del telefono il
ragazzo rise stupidamente “sei così simpatica. Sai l’altra sera quando mi hai
parlato dei cosi, lì quelli antichi, i filantropi”
“filosofi”
“ecco quelli. Mia mamma ha dei
biglietti per una commedia greca scritta dai filosofi…”
Buffy si guardò le unghie annoiata: le
pareva un po’ difficile che un filosofo avesse scritto delle commedie.
“non so un certo Aristofane”
la ragazza si illuminò “hai i
biglietti per “le rane” di Aristofane?”
“si, e volevo invitarti con me a
vederlo”
Accettare sarebbe stato meschino e
contro tutti i suoi principi. Ma era la prima e i biglietti erano praticamente
introvabili.
“grazie sei molto gentile. Che
giorno?”
“martedì alle otto davanti al teatro.”
“ok allora ci vediamo”
chiuse la comunicazione vergognandosi
infinitamente di se stessa.
“allora?” chiese Wes “miss è stata la
serata più brutta della mia vita ha improvvisamente cambiato idea?”
“è una situazione complicata”
“approfittatrice”
“rompipalle”
Si risedettero sul divano guardandosi
in cagnesco.
“allora cosa vogliamo fare stasera per
festeggiare la riunione?”
“cordy ci ha invitatato tutti al
Bronze. Ci sarà anche William” disse distrattamente Buffy
“l’hai conosciuto?”
Il cervello della ragazza iniziò a
lavorare velocemente e a collegare le cose: Wes, fratello, William, pericolo,
avvertimento, sexy…
“Buff, hai incontrato mio fratello?”
“Io?no, cioè si, un pochino. Sai è
molto amico di Liam, così si sono parlati e anche Cordy l’ha conosciuto, poi
l’ha invitato stasera. E lei mi ha raccontato qualcosa, di molto vago”
Wesley annuì preoccupato: non credeva
ad una parola di quello che aveva detto. La tenera Buffy era caduta nella
trappola di William, sapeva già come sarebbe andata a finire.
[WIP]