Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di
riuscire a rintracciare l'autrice.
UN
RAGGIO DI SOLE
Di Mel
Pioveva
Non aveva mai visto così tanta pioggia
tutta insieme…
Pioveva da 14 giorni
Ininterrottamente…
Le strade erano inagibili, sembrava di
stare a Venezia…
Invece era solamente a Los Angeles…
Voleva andarsene da quella città…
Troppi ricordi…
Ma suo padre aveva insistito tanto…
Voleva passare del tempo con lei e con
sua sorella…
Ipocrita…
Non si era mai curato di loro…
Dov’era lui quando la mamma moriva,
dov’era lui quando aveva bisogno del
sostegno di un padre…
Era in Spagna con la sua segretaria,
o magari con la sua assistente, o con
una sua cliente…
o magari con entrambe…
Era rimasta solo per Down…
Aveva insistito tanto…
Per lei era sempre suo padre, e
dopotutto gli voleva bene..
E così erano rimaste…
Si erano trasferite nella sua villa in
riva al mare…
Anche se la parola trasferite non è
esatta…
Quando sono arrivate a LA non avevano
assolutamente nulla…
Solo loro stesse e tanto dolore…
….
Erano passati già 14 giorni dalla
battaglia finale…
14 giorni di lacrime
14 giorni di sospiri e silenzi
14 giorni di rimpianti…
Anche il cielo sembrava provare ciò
che provava lei…
Anche il cielo piangeva…
Da 14 giorni riversava sulla città
degli angeli il suo dolore…
Pioveva da 14 giorni…
Piangeva da 14 giorni…
Spike.
Spike e il suo sacrificio…
Spike era….
No, non ce la faceva..
Non riusciva a dire quella parola…
Perché avrebbe significato accettarlo…
E lei non voleva..
Non poteva…
Non riusciva ad accettare il suo
gesto…
Non riusciva ad accettare la realtà…
Per lei lui era rimasto a Sunnydale…
Aspettava solo il momento giusto per
raggiungerla…
Lui l’avrebbe raggiunta…
Ne era certa…
…
“Allora, andiamo?? Faremo tardi!!!”
La voce della sorella che la chiamava
la riportò bruscamente alla realtà, troppo bruscamente.
Avevano un appuntamento quella sera…
Loro padre le portava fuori a cena,
“vorrei poter passare un po’ di tempo con le mie figlie preferite” aveva detto…
E così lei e Down avevano passato il
pomeriggio a fare shopping con la carta di credito del loro “affettuosissimo”
padre…
Ne era uscito qualcosa di buono, in
fin dei conti…
Si erano rifatte il guardaroba nuovo e
avevano comprato un elegantissimo vestito per l’occasione… “tanto paga papà”…..
- Arrivo! Solo un momento-
Era ora…
Lo spettacolo stava per iniziare…
…
- Down sei fantastica…-
- Anche tu sorellona… Che dici,
andiamo?-
- Sì, prendo l’ombrello e arrivo-
Si diresse verso il portaombrelli e ne
prese due, uno per lei e uno per sua sorella.
- Sai Buffy – le disse la sorella
mentre erano in macchina – oggi mentre ti provavi il vestito nella boutique
all’angolo tra
- Beh, non sono mai stata simpatica a
Cordelia, magari vedermi non era nei suoi piani…-
- Lo so, ma mi è sembrata strana, più
del solito intendo dire… Conosco Cordelia e sono quasi sicura che sia
preoccupata del nostro arrivo in città, come se ci volesse tenere all’oscuro di
qualcosa…-
- Sarà, ma ora non ci pensare, non
vorrai mica rovinarti la serata con questi pensieri…-
- Hai ragione, la parola d’ordine di
questa sera sarà: divertimento!!-
- Ne dubito, ma apprezzo l’impegno…-
Arrivarono al ristorante, il più
lussuoso della città.
Videro loro padre che le aspettava al
tavolo e lo raggiunsero
- Ciao papino, scusa il ritardo, ma lo
sai come è fatta Buffy, quando deve uscire è una lumaca a prepararsi…-
- Senti chi parla!!! Se io sono una
lumaca tu cosa saresti??!- rispose Buffy fingendosi offesa
- Su ragazze, fate le persone serie… E
poi fra tutte e due…-
- Papà!!- esclamarono insieme le
giovani Summers, per poi scoppiare in una risata sincera….
Forse sua sorella aveva ragione, forse
per quella sera sarebbe riuscita a mettere da parte i suoi pensieri.. Forse…
La cena trascorse nel migliore dei modi,
sembravano una famigliola felice, ma la felicità era lontana, soprattutto dal
cuore di Buffy!
Ce l’aveva messa tutta, ma i suoi
tormenti non l’abbandonarono mai, nemmeno per quella sera…
…
Tornarono a casa insieme e, dopo aver
salutato tutti,
Buio.
Era avvolta dal nulla più totale:
niente luce, niente rumori, niente odori: niente di niente…
Poi, all’improvviso un urlo. Un urlo
agghiacciante, carico di dolore e sofferenza e di terrore.
Ne aveva sentite molte di urla nella
sua vita, ma quello era diverso: metteva i brividi…
E poi un lampo.
Una stanza, illuminata. Sembrava
esserci il sole all’interno. La luce era fortissima, quasi fastidiosa.
Fece per spostarsi, sentiva il suo
corpo leggero, quasi fosse una piuma…
Delle voci. Si concentrò nella loro
direzione e in attimo si ritrovò in un’altra stanza, la stessa da dove venivano
quelle voci. Sembravano preoccupate, tese. Cercò di capire cosa si stavano
dicendo “Questa non ci voleva, se lo viene a sapere saranno guai seri”
“Forse dovremmo informarla degli
ultimi sviluppi, ne ha il diritto”
“E' fuori discussione: non voglio che
lei entri in questa storia, è troppo pericoloso, non posso permetterlo”…
Quella voce, le sembrava di averla già
sentita…
Era sicura di conoscerla ma non
ricordava a chi…Non poteva essere..
Quella voce, quella voce apparteneva
ad Angel! E Cordelia! Che diavolo stava succedendo, ma soprattutto di chi
diamine stavano parlando?
“Spike non deve sapere nulla di Buffy
e del suo arrivo a LA, deve riuscire a dimenticarla. Le loro strade si sono
divise con la sua morte”
“Ma lui non è morto! Maledizione Angel
come fai a parlare in questo modo: non riuscirà mai a dimenticare Buffy, quella
ragazza gli è entrate nel cuore, nel sangue, nel cervello ovunque!”
“Cordelia tu non puoi capire..”
“Sei tu che non vuoi capire: quando
due anime gemelle si incontrano e si riconoscono niente e nessuno potrà
dividerle! E loro due sono anime gemelle Angel e se tu cercherai di dividerle
commetteresti il più grande errore della tua vita perché renderesti infelici
entranbe”
Anime gemelle, ecco cos’erano lei e
Spike
“Io… “
“Ascoltami, se non vuoi far incontrare
Buffy e Spike perché sei geloso allora..”
“Non sono geloso, lei sarà sempre
parte di me, ma non provo più i sentimenti di una volta”
“E allora mi spieghi perché non vuoi
che di vedano”
“Perché Spike non è pronto, e nemmeno
Buffy. Perché ho paura che il loro amore sia troppo grande anche per loro e
perché non è detto che Spike ritorni e io non voglio illudere Buffy”
“Ma lei potrebbe aiutarci a farlo
tornare”
“Non ne sono convinto”
“Mettiti in contatto con lui e
lasciagli decidere”
“E' proprio di questo che non sono
convinto”
“Angel”
“Cordelia”
“Fallo, è la cosa migliore e tu di
solito fai sempre la cosa migliore”
“No,non è vero, ma grazie per averlo
detto”
Quella frase…
E improvvisamente si ritrovò nella
Bocca dell’Inferno
La battaglia..
“Ti amo”
“No,non è vero. Ma grazie per averlo
detto”
Il suo incubo, il suo rimpianto…
Lui non aveva creduto alle sue parole
ed era morto senza sapere…
Senza sapere quanto lo amasse…
E il fuoco… sentiva il fuoco che le
bruciava il corpo, fino a consumarlo…
Era questo quello che aveva provato
lui mentre si sacrificava per salvare il mondo!?
E poi una voce dal nulla… “Aiutami”
-Spike no!!!!!!!!!!!!!-
Si svegliò in preda al panico. Un sogno,
era soltanto un sogno…
O forse no…
Era tutto così reale: Angel e
Cordelia.
Era come se in qualche modo fosse
riuscita ad ascoltare una loro conversazione, ma non riusciva a capire se era
avvenuta realmente o era solo frutto della sua fantasia.
E c’era un solo modo per saperlo…
Cap. II
- Avanti-
- Ti disturbo?-
- Buffy?-
- Ciao Angel-
I due rimasero a fissarsi negli occhi
per qualche istante e lei capì che ciò che aveva sognato era più reale di
quanto immaginasse.
- accomodati- la voce del vampiro la
riportò alla realtà
- Grazie-
- Come stai?-
- Magnificamente! La mia città è stata
distrutta, sono costretta a vivere con mio padre, non ho uno straccio di vita e
l’unica persona che dovrebbe essere al mio fianco ha pensato bene di salvare il
mondo anziché passare la sua non – vita con me! E tu? Come stai Angel?!- Ora il
suo tono di voce era alterato
- Mi dispiace Buffy, sai che vederti
soffrire è l’ultima cosa che vorrei vedere-
- Ah sì? E allora perché non mi hai
detto che Spike è vivo?
Angel sbiancò, cosa che credeva
impossibile.
- di cosa stai parlando?-
- non fare la commedia con me, sai che
non funziona. Stanotte ho fatto un sogno incredibile e veramente strano. Ho
sognato una tua conversazione con Cordelia dove parlavate di Spike. Sono venuta
qui per sapere se era reale o solo frutto della mia pazzia post-traumatica e,
indovina: mi è bastato guardarti negli occhi per capirlo. Te lo ripeto, perché
non mi hai detto che Spike è ancora vivo?-
- Perché non lo è- si arrese il
vampiro
- Che significa: Cordelia aveva detto
che non era morto e io…-
- E infatti non è morto, o meglio non
più di quanto lo fosse prima. Ma non è nemmeno vivo- concluse
- Perdona la mia ignoranza, ma temo di
non capire-
- Le cose Buffy sono più complicate di
quanto tu creda. Spike è imprigionato in una sorta di limbo, in attesa di
giudizio-
- In attesa del giudizio di chi?
Maledizione non è bastato il suo gesto a fargli guadagnare il paradiso?-
- Io questo non lo so, so solo che si è
messo in contatto con me un paio di volta e ha cercato di spiegarmi la
situazione-
- E la situazione com’è?-
- Non bella. Da quello che ho capito
lui ha a disposizione un tempo limite entro il quale può cercare di tornare in
vita. Superato questo tempo resterà nell’aldilà per sempre, se in paradiso o
all’inferno lo potranno decidere solo i “poterei dell’essere”-
- Maledetti powers to be! Sempre a
rovinarmi la vita! Non gli è bastato una volta…-
- Cos’hai detto?- Angel era scioccato.
Probabilmente la cacciatrice non si era resa conto di aver parlato ad alta
voce…
- Ho detto che gli piace rovinarmi la
vita! Sembra diventato uno sport comune: rovinare la vita a Buffy!-
- Buffy, come fai a conoscere i poteri
dell’essere?-
- Come Angel, tu dovresti ricordare! Sono
io quella che doveva dimenticare… Il demone, tu che diventi umano e che alla
fine decidi di rinunciare alla tua umanità per tornare a fare l’eroe solitario
e infelice…- c’era del risentimento nella sua voce. Non ne avevano mai parlato,
ma quel ricordo le bruciava ancora, non perché provasse gli stessi sentimenti
di allora per lui, ma per il semplice fatto che, come sempre, aveva deciso
senza interpellarla.
- Tu non dovresti ricordare- riuscì a
dire il vampiro
- E tu dovresti imparare a chiedere
l’opinione altrui prima di decidere della sua vita!-
- Mi dispiace-
- Anche a me… ma non è per questo che
sono qui. Voglio sapere di Spike.-
- Cosa vuoi che ti dica- la sua voce
era triste. La sua risposta gli aveva fatto chiaramente capire che tra loro due
era realmente finita La vecchia Buffy gli avrebbe di certo fatto una scenata
degna da oscar, mentre ora la sua unica preoccupazione era Spike…
- Hai fatto delle ricerche: dove si
trova esattamente, se c’ è un modo per riportarlo in vita, quanto tempo
abbiamo…
- Si trova in luogo chiamato Latemal:
una specie di piano dimensionale tra la terra è l’aldilà. Possiamo metterci in
contatto con lui attraverso un semplice rituale: basta avere un legame profondo
con lui e recitare due brevi formule. Se i calcoli di Wesley sono giusti
abbiamo ancora 10 giorni per cercare di riportarlo in vita, ma non ho la più
pallida idea di come fare. Stiamo facendo delle ricerche, ma le informazioni
che abbiamo sono pochissime e i casi di vampiri morti e risorti sono ancora
meno… come ti ho già detto la situazione è complicata…-
- Ho affrontato di peggio, credimi-
- Buffy, so quanto tieni a Spike, ma
devi tenere presente che c’è la possibilità di fallire. E’ per questo che non
volevo metterti al corrente di questa storia: non volevo illuderti per poi
farti soffrire ancora di più-
- Grazie per il pensiero Angel, ma non
preoccuparti per me. Chiamerò gli altri, più siamo meglio è. Posso usare il
telefono?-
- Certo, ti lascio sola. Io ho alcune
cose da sbrigare. Quando hai finito raggiungimi nella sala riunioni: 5° piano,
seconda porta a sinistra-
- Ok, ci vediamo fra 10 minuti-
Angel uscì dalla stanza con passo
spedito e andò chiamare tutta la sua “squadra”.
Buffy era rimasta sola con il
telefono.
Chiamare i suoi amici, i suoi
compagni, la sua famiglia.
Non sarebbe stato facile, lo sapeva.
Ma doveva farlo.
Sollevò la cornetta e fece il numero
del cellulare di Willow.
Uno squillo. Due squilli. Tre squilli
- Pronto?-
- Willow, sei tu?-
- Buffy?-
- Sono io. Come stai?-
- Sei veramente tu! Credevo non ti
avrei più sentita… comunque sto abbastanza bene grazie. Tu?-
- Tiro avanti. Ti disturbo?-
- Mai-
- Grazie. Will abbiamo un problema. E’
una cosa abbastanza urgente, come direbbe Giles “della massima priorità”- fece
la cacciatrice imitando la voce del suo osservatore e facendo ridere la strega
– in ogni caso avrei bisogno del tuo aiuto-
- Dove ci vediamo?-
- Sono da Angel ora, alla W&H.
potresti raggiungerci appena puoi?-
- Tra 10 minuti sono da te-
- Grazie Will!-
- E’ un piacere… A dopo-
- Ciao-
Bene, una era fatta. Ora era la volta
di Xander, anche se dubitava che sarebbe venuto, dopo tutto quello che era
successo. E infatti le sue previsioni si rivelarono più giuste del previsto:
non aveva voluto saperne, non per il fatto che si trattasse di Spike, ma per il
semplice fatto che ne aveva passate troppe e la morte di Anya gli bruciava
ancora troppo per poter ritornare a quella vita.
Per il sig. Giles non ci furono
problemi invece. Era molto interessato alla faccenda e aveva dato subito la sua
disponibilità.
Stava per chiamare sua sorella, quando
se la trovò sulla porta che la fissava in modo stano
- stavo per chiamarti!-
- Lo spero bene! Sai che quando si
tratta di Spike io sono sempre disponibile a dare una mano!-
- Lo so, è per questo che ti stavo
chiamando! Ma tu che ci fai qui?-
- Stavo indagando! Oggi ho ripensato
al mio incontro con Cordy e così ho pensato di venire a vedere se stava
succedendo qualcosa di stano, e a quanto pare avevo ragione! Ho visto Angel e
lui mi ha raccontato a grandi linee cosa sta succedendo-
- Non ti facevo così piena di spirito
di iniziativa sorellina-
- Ho imparato dalla migliore-
Le due si fissarono: quel complimento
detto con tanta sincerità aveva quasi commosso Buffy.
- Bene, che ne dici se andiamo dagli
altri? Altrimenti verranno a cercarci-
- Agli ordini cacciatrice!-
E detto questo di diressero nella sala
riunioni, insieme.
Cap. III
Quando arrivarono c’erano tutti.
Le sorelle Summers presero posto
attorno al tavolo.
“Come ai vecchi tempi” pensò Buffy,
anche se sapeva bene che le cose erano cambiate. Eppure, eccetto Xander,
c’erano tutti, come all’inizio lei, Willow, il sig. Giles, Angel, Cordelia,
Wesley e sua sorella.
- Bene- fece il vampiro – visto che ci
siamo tutti possiamo iniziare. Spike si è messo in contatto con me. Si trova
intrappolato in un limbo chiamato Latemal ed ha a disposizione 10 giorni per
poter tornare sulla terra, dopo di ché sarà perduto per sempre- fece un attimo
di pausa. Aveva visto le facce sconvolte di Willow e di Giles e stava dando
loro il tempo di assimilare la cosa.
- Sappiamo altro?- chiese poi la
strega
- Al momento no, la situazione è molto
complicata e, come ho già detto a Buffy, c’è il rischio di non riusc…-
- Ora basta. Non voglio sentire più
quella frase! C’è una possibilità su 100 di riuscire nell’impresa, lo so bene,
ma giuro che lo riporterò in vita! Fosse l’ultima cosa che faccio: Spike
tornerà a camminare su questa terra! Quindi basta con questi atteggiamenti
pessimistici che non aiutano a risolvere la situazione, mi sono spiegata?-
esplose la cacciatrice
- Buffy io…-
- Lo so, non volevi ferirmi. Solo ti
prego, potresti per una volta nella tua vita guardare il lato positivo di
questa faccenda?- chiese implorante al vampiro
- Farò il possibile, te lo prometto-
- Grazie-
- Scusate se interrompo i vostri
entusiasmanti discorsi- si intromise il sig. Giles – ma abbiamo almeno un’idea
su come farlo tornare?-
- E’ questo il problema Rupert- gli
rispose l’altro osservatore- non ne abbiamo la più pallida idea! Ma su una cosa
non ci sono dubbi: non può tornare da solo. Qualcuno deve andarlo a prendere-
- Traduzione?- chiese Buffy
- Significa che qualcuno dovrà andare
nel limbo, riprendere Spike e riportarlo sulla terra-
- Ah-
- E come funziona?- domandò Down in
preda alla curiosità
- Il rituale è molto semplice in sé-
continuò Wesley- il problema di fondo è che per andare nel Latemal una persona
deve morire, quindi capirete anche voi che la cosa si fa complicata…-
- Potrebbe andare Angel- disse la
sorella della Cacciatrice – più morto di così….senza offesa Angel-
- Magari fosse così semplice. Ci avevo
pensato anch’io, ma lui è, come dire, troppo morto. Il fatto è che una persona
deve morire in quell’istante per poter raggiungere il limbo-
- Wes, ci stai dicendo che l’unico
modo per raggiungere Spike è… morire?-
- Esattamente Rupert. E come
concorderai anche tu, abbiamo un problema-
- Già, a quanto pare- sussurrò
sconsolato l’osservatore.
“Per salvare Spike qualcuno deve
morire… no, non “qualcuno”. Io, io devo morire. Per salvarlo”
- Lo farò io-
- Come?-
- Cosa?-
- Buffy sei impazzita?-
- Non ti permetterò di fare una simile
pazzia!-
Chi stava parlando? Non riusciva a
distinguere le voci dei suoi amici, la sua mente era troppo concentrata a realizzare
ciò che aveva appena detto.
- Buffy!? Buffy, ci sei? Hai sentito
quello che ti abbiamo detto- chiese Willow
- Veramente io…-
- Buffy, capisco che sei legata a
Spike, ma morire per lui non mi sembra il caso: lui si è sacrificato per
salvarci, e se tu ora decidessi…-
- Ed ha fatto la cosa più stupida che
potesse mai fare! Maledizione Giles. Lui è morto per questo stupidissimo mondo,
per salvare noi… e cosa ha avuto in cambio odio, disprezzo, ingratitudine,
crudeltà ,dolore, sofferenza. E sa qual è la cosa peggiore: è che sono stata io
a dargli tutto questo! Lui mi ha salvato, ogni singola notte dopo il mio
ritorno. Mi ha ridato la voglia di vivere che avevo perso, mi ha aperto gli
occhi sulla mia natura e mi ha fatto accettare il lato oscuro che ho dentro. E
mi ha amato, più di chiunque altro: mi ha amato per quella che ero e mi ha
accetta, con tutti i miei pregi e difetti. E non chiedeva altro se non un
briciolo di affetto e di rispetto… e cosa ho fatto io: l’ho usato. Fino ai
limiti dell’umana concezione. L’ho usato, l’ho picchiato, l’ho insultato… ma
nonostante tutto sono sempre tornata da lui…. E invece di picchiarmi a sua
volta e uccidermi lui mi ha sempre accolta a braccia aperte, pronto ad
accettare qualunque cosa io gli dessi. E’ stato l’unico che mi è stato sempre
accanto, che mi ha sempre sostenuto e difeso, contro tutti e tutto. Quindi ora
non mi venga a dire che sarebbe stupido da parte mia cercare di salvarlo-
- Non ti lascerò morire per lui –
disse Angel
- Forse non vi è chiara una cosa: io
lo salverò! Che voi siate con me o contro di me non ha importanza. Nessuno di
voi è disposto ad aiutarmi: bene! Me la caverò da sola, come ho sempre fatto.
Non sto chiedendo la vostra approvazione: io ho già scelto, ed è Spike la mia
scelta-
Non credeva nemmeno lei a ciò che
aveva appena detto: finalmente aveva ammesso di fronte ai suoi amici ciò che
realmente sentiva per quel vampiro, ed ora si sentiva più leggera, e
soprattutto… più forte.
- Io sono con te- disse Willow – di
qualunque cosa tu abbia bisogno, sono a tua disposizione-
- Anch’io. Non ti lascerò da sola in
questa battaglia, non questa volta- continuò Down
- Non approvo la tua decisione, ma un
buon osservatore non abbandona mai la sua Cacciatrice quindi…-
- Grazie Giles, grazie a tutti…- disse
commossa – so che vi sembra stupido e avventato… e in effetti lo è… ma io devo
salvare Spike, ho bisogno di lui per continuare a vivere-
- Non ti aiuterò a morire, quindi non
chiedermelo ok. Non posso accettare che tu voglia rischiare la tua vita per William
il Sanguinario, colui che ha ucciso due Cacciatrici e che si divertiva ad
inchiodare le sue vittime!!-
- Ed infatti io non sto salvando lui.
Io sto salvando Spike, il vampiro che mi ha aiutato negli ultimi tre anni a
combattere i demoni, che si è fatto torturare da un dio infernale per
proteggere Down e che si è preso cura di lei dopo la mia morte. Non voglio
salvare la sua parte malvagia, voglio salvare la sua parte umana, quella che è
sempre appartenuta a William, il poeta innamorato…-
- Non cambierò idea!-
- Qual è il tuo problema Angel: il
fatto che Buffy rischi la vita per salvare Spike o il fatto che lei ora ama
lui. No perché credo che questa situazione vada chiarita, una volta per tutte-
sbottò Cordelia, sorprendendo i presenti
- Cordelia ascolta…-
- Niente scuse Angel, ho il diritto di
saperlo: sei geloso di Spike perché ora il cuore della tua Cacciatrice gli
appartiene oppure sei solo preoccupato per la vita di una tua carissima amica?-
- Cordelia…-
- Rispondi!- urlò la ragazza. Il
panico nei suoi occhi era chiaramente leggibile anche per i presenti. Aveva
paura, una paura matta che Angel l’abbandonasse, o peggio ancora che non
l’avesse mai amata.
Anche Angel ora aveva paura, non
voleva perdere Cordelia. Era sicuro dei suoi sentimenti per lei, ma una cosa
era sapere cosa provava, un’altra era ammetterlo davanti a tutti. E questo non
era mai stato il suo forte. Nessuno sapeva cosa c’era tra loro due. Wesley non
aveva mai notato nulla di particolare ed era stupito, come tutti del resto.
Solo Buffy sembrava serena. Non si era scomposta per l’improvviso “scoppio” di
Cordelia ed ora fissava il vampiro con interesse e divertimento.
“Lo sapevo che quei due stavano
insieme! Conosco bene il terrore dei suoi occhi… la paura che ha di perderlo è
così grande. Ed ora capisco anche l’occhiataccia che mi ha tirato prima…”
- Sto aspettando…-
- Non potremmo continuare questa
conversazione dopo, magari in privato?-
- No Angel, se non mi rispondi ora non
ci sarà niente di cui discutere in privato…-
Quella sua frase lo sorprese. Non
stava scherzando, voleva sapere cosa provava nei suoi confronti e lo voleva
sapere adesso…
- Voglio bene a Buffy, e non sono
geloso di Spike. E non sarà mai solo una carissima amica. Sarà sempre qualcosa
di più per me… ma ora ci sei tu nella mia vita, e non ho nessuna intenzione di
lasciarti andare-
Doccia fredda. Quelle parole ebbero
l’effetto di una doccia fredda, per tutti. Perché nessuno di loro si sarebbe
mai aspettato una simile confessione da Angel, non in pubblico.
Aveva stupito tutti, soprattutto
Cordelia. Aveva sempre sognato che il suo vampiro ammettesse davanti a tutti i
suoi sentimenti, ma sapeva bene come era fatto e non credeva la cosa
realizzabile. Ma lui, come al solito, l’aveva stupita. Non solo aveva ammesso i
suoi sentimenti, ma lo aveva fatto davanti a Buffy!! La sua unica “rivale”.
Era sempre stata gelosa di quella
ragazzina trasferitasi a Sunnydale per motivi “misteriosi”. Aveva imparato a
conoscerla e a rispettarla, ma era sempre rimasta una certa invidia nei suoi
confronti; perché lei aveva sempre avuto dalla vita quello che lei invece aveva
sempre e solo sognato: una madre che l’amasse, degli amici veri su cui poter
contare, una vita piena di avventure e soddisfazioni, ma soprattutto un ragazzo
che sapesse amarla incondizionatamente.
E finalmente i suoi sogni si erano
trasformati in realtà.
- Cosa hai detto?- la sua voce era
incredula
- Ho detto che non voglio perderti
Cordelia, e non voglio farlo perché ti amo-
Il vampiro non fece in tempo a finire
la frase che se la ritrovò tra le sue braccia.
- Ti prego, se è un sogno non mi
svegliare… Voglio godermi questi momenti il più a lungo possibile-
- Non è un sogno. E mi dispiace averci
messo tanto per dirlo…-
- Va beh, visto che sono buona per
questa volta ti perdono… ma dovrai recuperare….-
- Non vedo l’ora- le rispose, prima di
attirarla a se e baciarla con passione; e tutto sotto lo sguardo attonito dei
presenti….
- Ehehm… non per interrompervi,
credetemi sono molto felice per voi, ma potremmo tornare al problema Spike?-
fece Buffy, un po’ imbarazzata
- Oh scusami… e’ solo che ho aspettato
così tanto questo momento che non ho saputo resistere…-
- Ti capisco- le rispose, e un velo di
malinconia le attraversò il volto – Eccome se ti capisco-
Ripensò a tutte le volte che anche lei
aveva atteso Spike, impaziente di vederlo e di abbracciarlo… anche se
ovviamente non lo aveva mai dato a vedere… “che stupida che sono stata!” pensò
.
- Scusami Buffy, non volevo
rattristarti…-
- Nessun problema Cordelia. Ti meriti
tutto questo, e credimi, sono davvero molto felice per voi. Vorrei augurarvi
tanta felicità, ma visti i precedenti…- disse, rivolgendosi a Angel
- Non è più un problema. Vedi in
qualche modo Willow è riuscita ad annullare la clausola della felicità quando è
venuta a LA per ridare l’anima ad Angel…-
- E l’hai scoperto per esperienza
personale?- fece
Angel era sconvolto: dov’era la
ragazzina che aveva lasciato a Sunnydale? Era sempre stata gelosa di lui e ora
invece stava parlando con la sua ragazza di… sesso???
- E che esperienza…- rincarò la dose
Cordelia. Le due sembravano estremamente divertite dalla reazione del vampiro
- Oh mio Dio… Angel sei
incorreggibile!!!!! Pensavo non volessi ammettere i tuoi sentimenti per
Cordelia perché non volevi farla soffrire, ma diamine! Tu ora sei libero!!
Perché c’ hai messo così maledettamente tanto? E’ proprio vero che le brutte
abitudini sono dure a morire- proferì seria Buffy, prima di lasciarsi andare in
una fragorosa risata. Vedere la faccia del vampiro durante il suo discorso
aveva messo a dura prova la sua capacità di contegno. L’allegria prese il
sopravvento, e per un attimo tutti i problemi furono dimenticati, ma solo per
un attimo…
“Aiutami Buffy…”
- L’avete sentito anche voi?-
- Quella voce era di…-
- Spike!-
- Angel!?- alle grida di Cordelia si
voltarono tutti verso il vampiro –Angel cosa ti succede?-
- E’ Spike. Lui sta soffrendo. Sta
combattendo ma non riesce a... Ed è ferito, c’è sangue ovunque… E’ tutto così
confuso… Io…-
- Sta tranquillo amore. Buffy mi aiuti
a portarlo in camera sua?-
- Certo. Voi intanto ragazzi cercate
qualunque cosa su Latemal. Willow, ti potresti occupare del rituale che…-
- Ok, sta tranquilla-
Le due ragazze lasciarono la stanza
con Angel e gli altri si misero al lavoro.
Cap. IV
Dopo un po’ Buffy tornò da loro.
- Cordelia è rimasta con lui. Posso
aiutarvi?-
- No Buffy, vai a riposare. Ti aspetta
una lunga battaglia da affrontare e appena Angel si sarà rimesso inizieremo con
il rituale…-
- Ma io…-
- Niente ma. Devi mantenere le tue
forze per riportare Spike sulla terra, e ti assicuro che te ne serviranno
molte-
- Come vuoi…-
Lasciò i suoi amici e si diresse nella
sala accanto. Si stese sul divano e attese… finché il sonno prese il
sopravvento….
Rose.
Sentiva odore di rose.
Si guardò attorno e si rese conto di
essere in un immenso giardino in cui crescevano solo rose.
Di tutti i colori: rosse, bianche,
rosa, gialle, blu, viola, verdi… Sembrava di essere nell’arcobaleno…
< Ma le rose verdi non esistono >
si disse.
Non le importava. In quel posto si
sentiva bene, al sicuro…
“Dai papà più in alto… voglio volare!”
Era la voce di una bambina. Iniziò a
camminare verso quella voce…. Poi vide in mezzo ad una pianura un grande albero
a cui era stata legata un’altalena.
E su quella altalena c’era una bimba.
Avrà avuto circa 6 anni e sembrava così felice…
Dietro di lei un uomo la stava
spingendo “Non troppo forte piccola, altrimenti starai male” “Ma papà! Io
voglio volare… fino alle nuvole…”
Quella bambina, aveva un aspetto così
familiare… Capelli castani, occhi chiari… Assomigliava a…
“Piccola mia dove sei?”
Cosa stava succedendo? Si riscosse dai
suoi pensieri, era stranamente agitata. La bambina era sparita. Si avvicinò
all’uomo “Posso fare qualcosa per aiutarti a ritrovare tua figlia?” gli chiese.
“Tu l’ hai già trovata. Devi solo riconoscerla…” disse lui.
“Io non ti capisco. Cosa vuoi dire? Ci
conosciamo?”
“Capirai, tutto a suo tempo. E per
quanto riguarda la tua seconda domanda… sì, ci conosciamo… ci conosciamo da
tutta una vita”
Non riusciva a vederlo in faccia, il
suo volto era coperto da un ombra, ma i suoi occhi…
Così profondi, così limpidi, così
azzurri…
Quegli occhi li avrebbe riconosciuti
tra mille…
Erano i suoi occhi…
Quelli di…
- Buffy. Buffy. Buffy!!!?? Ehi
svegliati! Buffy, mi senti?-
- Willow? Sei tu?!-
- Va tutto bene Buffy, sei così
strana…-
- Tutto bene. E’ solo che ho fatto un
sogno così...-
- Me ne vuoi parlare?-
- No. Cioè... non è che non te ne
voglia parlare, è solo che ora non c’è tempo. Devo pensare a Spike e a come
riportarlo indietro e non ho tempo per decifrare i miei strani sogni… Ma ti
prometto che quando tutto sarà finito te ne parlerò, ok?-
- Come vuoi. E a proposito di Spike,
noi siamo pronti. Angel si è ripreso e se vuoi possiamo iniziare subito il
rituale-
- In cosa consiste esattamente? Sai
solo ora mi sono resa conto che non so come mi farete morire…- disse con ironia
- Beh, è molto semplice. Ho preparato
una pozione che arresterà le tue funzioni vitali. Mentre tu la berrai io e
Angel reciteremo una formula che ti spedirà nel Latemal. Saremo in costante
contatto telepatico e sapremo esattamente cosa ti accadrà. Lì il tempo scorre
in modo diverso e, secondo i calcoli di Giles un minuto terrestre corrisponde a
un anno nel limbo. Ora, il cervello può restare senza ossigeno per un massimo
di 5 minuti, dopo di che più il tempo passa più la cosa si fa rischiosa.
Considerando il fatto che tu sei
- A volte essere Cacciatrice aiuta…-
- Già. Ascoltami bene Buffy, finito o
non finito, dopo 10 minuti dalla tua morte noi inizieremo la rianimazione. Ti
daremo un’altra pozione che ripristinerà le tue funzioni vitali-
- E se non dovessi farcela? Non sono
mai stata brava in matematica, ma se non ho capito male ho 10 anni per
riportare in vita Spike…-
- Pensi non siano abbastanza?-
- Non lo so Will. Non so cosa mi aspetta
e non so quali prove dovrò affrontare. Ho solo una certezza. Non tornerò senza
Spike.
- Ma Buffy…-
- No Will. Non accetto nessun ma. Non
tornerò senza Spike. Preferisco morire piuttosto che vivere la mia vita senza
di lui. Io non ce la faccio capisci? Non riesco ad andare avanti se lui non è
con me. Mi sento soffocare…-
- Non puoi chiedermi di lasciarti
morire-
- Non ti sto chiedendo questo. Solo
non riportarmi in vita senza di lui. Hai detto che saremo in contatto vero?-
- Sì-
- Allora promettimi che non mi
riporterai in dietro finché non ti darò il segnale. Promettimelo-
- Buffy, ti prego…-
- Promettimelo Will!- le chiese tra le
lacrime. Sapeva che la sua richiesta era assurda, ma non poteva accettare di
essere riportata in vita senza il suo cuore, la sua anima.
- Te lo prometto Buffy-
- Grazie Willow- e l’abbracciò.
Versarono calde lacrime una tra le braccia dell’altra, finché
- Dobbiamo andare…-
- Lo so. Solo ti prego stai attenta.
Quello che è successo prima ad Angel non mi ispira nulla di buono…-
- Neanche a me… Ma devo farlo-
Si guardarono, ben consapevoli di ciò
che stavano per affrontare. Poi si alzarono e si raggiunsero gli altri.
Avevano cambiato stanza, sembrava una
sorta di ex- ufficio. I vetri erano oscurati ma si vedeva benissimo
all’esterno: le nuvole ricoprivano il cielo e la pioggia non accennava a
smettere di cadere, anzi, se possibile, era diventata ancora più intensa.
“Tra poco smetterai anche tu di
piangere” pensò Buffy guardando il cielo.
Intanto nella sala Willow ed Angel si
erano sistemati uno di fronte all’altra. Si trovavano in all’interno di un
cerchio formato da candele bianche e nere e ne tenevano una blu in mano.
Dawn si avvicinò alla sorella.
- Sei sicura di quello che stai per
fare… Non voglio perderti Buffy, non posso sopportarlo di nuovo. Senza contare
che questa volta non ci sarebbe nemmeno lui a confortarmi…-
- Lo riporterò in dietro-
- Promettimi che tornerai da me-
- Dawn…-
- Non ti lascerò andare se non me lo
prometterai-
- Te lo prometto. Tornerò da te,
torneremo da te, insieme…- le disse e una lacrima solcò il suo viso. Le
accarezzo la guancia. Quando era cresciuta così? Ricordava come fosse ieri il
giorno in cui i suoi genitori l’avevano portata a casa. Quante cose erano
successe da allora… “Non sono successe… sono ricordi costruiti, lo sai bene… i
monaci te l’ hanno mandata…” scacciò quei pensieri. Perché le erano ritornati
in mente proprio ora? Era dalla battaglia con Glory che non ne faceva più.
- Vorrei poter volare sai…- la voce di
sua sorella la riscosse dai suoi pensieri – vorrei tanto poter volare fino alle
nuvole… Per rivedere il sole…-
- Cosa stai dicendo Dawn?-
- Non lo so. E’ solo un pensiero che
mi è venuto in mente ora e ho voluto tu lo sapessi… non so perché te l’ ho
detto-
“Io voglio volare… fino alle nuvole…”
quella frase…come quella del suo sogno…
- Va tutto bene? Buffy, sei sicura di
star bene?-
- Io, non lo so…-
- Siamo pronti, quando vuoi Buffy…- le
interruppe la strega
- Arrivo… Ti voglio bene Dawn…-
- Anch’io Buffy… Ci vediamo tra 10
minuti, promesso?- le disse sua sorella, che ora stava piangendo…
- Non piangere piccola, questo non è
un addio. Sta’ tranquilla ok?-
- Ti voglio così tanto bene Buffy…-
- Lo so, e anch’io te ne voglio- le
disse prima di sciogliere l’abbraccio che le univa.
Poi il suo sguardo cadde su Cordelia.
Anche lei era preoccupata, forse più per Angel che per lei…
Si fissarono per pochi istanti e si
scambiarono un sorriso. In fin dei conti, anche se non erano mai state grandi
amiche, si volevano bene…
- Entra nel cerchio e mettiti fra noi
due- le disse la strega quando la raggiunse. Seguì le sue istruzioni. Si
sedette ed Angel le sistemò alcuni cuscini attorno.
- Questa è la pozione – continuò-
quando sarai pronta dovrai berla tutta. La cosa sarà indolore, non ti
accorgerai nemmeno di…-
- Morire. Will puoi dirlo, non mi
offendo…-
- Lo so, ma è così difficile… In ogni
caso… Ti ho spiegato prima cosa succederà. Tu non dovrai preoccuparti di nulla.
Cerca di stare rilassata-
- Ci proverò…-
- Buffy…-
- Niente frasi tristi Angel-
- Stai attenta ok? Io non so cosa ti
troverai di fronte, ma so che non sarà una passeggiata. Quasi sicuramente
dovrai combattere e affrontare delle prove… Ed è possibile che Spike non sia al
massimo della forma…-
- Lo so bene, grazie per
l’avvertimento. Will, ricordati la promessa che mi hai fatto prima. Mi fido di
te…-
- Non preoccuparti-
Detto questo il silenzio calò nella
stanza.
Cordelia, Wesley e Giles si erano
seduti vicino alla porta mentre Dawn dava le spalle a tutti e scrutava il cielo
che le appariva più grigio che mai fuori dalla finestra…
Willow diede la pozione a Buffy, che
la guardò con circospezione.
La concentrazione era al massimo e la
tensione era alta.
Nessuno si muoveva, nessuno parlava…
il silenzio più totale era calato tra i presenti: sembrava quasi che nessuno
respirasse…
I rumori che fece Buffy furono
amplificati dalla situazione che si era creata: l’apertura dell’ampolla, il
liquido che lentamente andava dal contenitore alla bocca della Cacciatrice e il
sospiro che fece, subito dopo aver ingerito la pozione.
Buffy era morta.
Per la terza volta.
Una lacrima attraversò il volto di
Dawn, che ancora scrutava il cielo.
Willow ed Angel iniziarono a recitare
un’antica forma.
Cap. V
Dove si trovava? Cosa stava
succedendo?
Non ricordava, perché era in quel
posto?
Le faceva male la testa, come dopo la
sua sbronza con Spike…
Spike!
Ma certo, ora era tutto chiaro!
Doveva trovarlo!! E soprattutto doveva
riportarlo a casa, sano e salvo…
Si guardò attorno…
Il paesaggio era alquanto…non trovava
la parola giusta per descriverlo…
… Freddo.
Ecco com’era: freddo.
Il paesaggio era freddo, anonimo,
privo di qualunque colorazione…
E non poté non pensare al suo sogno
“sembrava di stare nell’arcobaleno”
Già, il suo sogno…
No, non doveva distrarsi. Aveva i
minuti contati, letteralmente…
Iniziò a camminare, non stava seguendo
una logica precisa, solo il suo cuore e il suo istinto.
Era tutto così strano.
La terra su cui stava camminando era
ricoperta da uno strato erboso, ma il suo colore non era un verde brillante:
sembrava spento, asciutto…
Anche il cielo era diverso: nonostante
splendesse il sole appariva grigio piuttosto che azzurro “non come i suoi
occhi” si ritrovò a pensare malinconicamente.
Tutto aveva un carattere vecchio,
polveroso, sbiadito!
Le cose sembrassero assorbire i colori
per poi rimandarli privi di vita, di brillantezza, di luce.
Non sapeva da quanto stava camminando,
ma le facevano male le gambe. Il suo cervello le gridava di fermarsi, ma era il
suo cuore a guidarla, e questa volta lo avrebbe ascoltato.
Poi, all’improvviso si ritrovò di
fronte ad una porta.
Era in mezzo al giardino, ed era
talmente alta che non riusciva a vedere la fine.
Due colonne di pietra delimitavano lo
spazio.
Non sapeva cosa fare, quella
situazione la metteva in ansia.
Cercò di scorgere cosa c’era al di là
della porta, ma l’unica cosa che si vedeva era il buio più totale…
Nero…
C’erano delle iscrizioni sulle colonne
ma erano scritte in una lingua a lei sconosciuta, probabilmente latino…
Ma nonostante non riuscisse a
decifrarle era sicura che fossero un avvertimento… “Già, ma avvertimento di
cosa?”
Poi delle urla…
Provenivano dalla porta…
Ancora… “Noooooooo….”
- Spike!!!-
E, senza aspettare che il suo cervello
trasmettesse il comando alle sue gambe, si gettò all’interno dell’oscurità.
…
Fissava ancora il cielo plumbeo di LA.
Pioveva, ancora…
“Lacrime degli angeli”
Down si ritrovò a pensare che quella
non fosse vera pioggia ma solo la manifestazione del dolore che gli angeli del
cielo provavano per la morte di Spike.. ed ora anche per quella di Buffy.
Se ne era andata.
Di nuovo. L’aveva abbandonata ancora
una volta.
Ma sapeva che era giusto così.
Doveva salvarlo… per salvarsi.
Sapeva che non sarebbe sopravvissuta
senza di lui.
Finalmente anche Buffy si era resa
conto di quello che realmente provava e ne era estremamente felice.
Un velo di malinconia le passò sul
volto.
Era giunto il momento.
E in cuor suo lei sperava non sarebbe
mai arrivato.
Perché non voleva lasciarla.
Perché non voleva lasciarli.
Non più.
Tornare e vivere senza di lei, di
nuovo.
Sapeva sarebbe stata dura, non voleva
affrontare la realtà: era troppo doloroso, anche per lei.
Dopo tutto quello che aveva passato,
dopo tutte le prove che la vita, suo malgrado, l’aveva costretta ad affrontare,
dopo tutto il dolore e la sofferenza che aveva provato…
No, non voleva tornare…
Lì era felice, ora.
Ma sapeva che questa non era una
scelta consentitale.
Lei aveva portato a termine la sua
missione. Il suo compito era terminato.
Cap. VI
Non capiva: come poteva vedere?
Tutto era avvolto dalle tenebre ma,
nonostante questo, riusciva a vedere…
“Non sarò mica diventata un vampiro,
non di nuovo” si disse Buffy, ricordando la sua precedente esperienza….
Era così strano. Il posto le sembrava
sempre lo stesso, solo che era tutto più “putrido”
Si guardò attorno: l’erba si era
trasformata in fango, le colline avevano cime spigolose e il cielo era
ricoperto da enormi nuvole nere…
E l’aria… era irrespirabile: c’era
odore di morte ovunque.
Era ancora intenta ad osservare il
paesaggio quando sentì di nuovo le urla…
Doveva sbrigarsi, aveva un brutto
presentimento.
Iniziò a correre in direzione della
voce e quando la raggiunse lo spettacolo che le si mostrò davanti agli occhi la
fece rabbrividire.
Spike era ripiegato a terra in una
pozza di sangue e stava piangendo. Singhiozzava e non sembrava voler smettere.
- Spike… Spike, mi senti – gli disse
la cacciatrice mentre si avvicinava – Spike, riesci a sentirmi?-
Finalmente lo raggiunse, ma la felicità
nel vederlo si tramutò improvvisamente in terrore: il suo corpo era martoriato,
il sangue usciva copioso da numerose ferite e il suo sguardo era fisso,
immobile, assente: sembrava un corpo senza anima.
- Per l’amor di Dio Spike, ti prego
svegliati…- disse in preda all’angoscia più nera – ti prego amore, ritorna da
me…-
Nessun cenno.
Buffy iniziò a piangere. Come avrebbe
fatto a riportarlo in vita? E soprattutto come poteva aiutarlo?
Si sedette di fianco a lui e
delicatamente prese la sua testa tra le mani e se la portò sulle gambe.
Stettero in quella posizione per molto tempo, all’ascolto del silenzio che li
circondava.
Poi una voce….
- Cacciatrice… Quale onore…-
- Chi sei, fatti vedere –
- Ma come siamo impertinenti! Nessuno
ti ha insegnato cos’è il rispetto, ragazzina?-
- Io non rispetto i demoni-
- Hai ragione, infatti non hai mai
rispettato Spike, non è così-
“Già” le disse un’altra vocina che
però conosceva bene: era la sua fastidiosa coscienza.
- Questi non sono affari che ti
riguardano… E cmq, signor “bisogna rispettare le persone” non hai ancora
risposto alla mia domanda-
- A dir la verità le domande erano
due… in ogni caso: mi chiamo Surof e sono il guardiano di questo incantevole
posto –
- Incantevole non direi… in ogni caso:
cosa hai fatto a Spike?- gli disse con fare minaccioso
- Ehi ragazzina, vedi di darti una
calmata perché, al momento, sono l’unica speranza che hai per riportare il tuo
amato nel mondo dei vivi-
- Cosa gli hai fatto?- ripeté la
cacciatrice seccata
- Io, niente…- fece il Surof con fare
innocente.
- Già… Senti guardiano dei miei
stivali non ho tempo da perdere e…-
- Oh lo so bene cacciatrice, hai i
minuti contati… Quindi sarò buono e ti dirò cosa voglio: te. Voglio sfidarti:
se vincerai potrai portare a casa il tuo amato vampiro…. Ma se vincerò io… beh,
nè tu nè lui rivedrete mai più la luce del sole… ops, forse ho fatto un
paragone infelice… perché lui non la rivedrà in ogni caso…- proferì il demone.
- Non hai ancora risposto alla mia
domanda- gli disse Buffy dopo un momento di silenzio; non si era mossa dalla
sua posizione e continuava ad accarezzare il viso di Spike con delicatezza,
quasi temesse di fargli male
- Hai ragione, ragazzina… Chiedo
perdono-
- Non voglio le tue scuse-
- Come vuoi. Spike, o meglio, l’anima
di Spike, si trova nel limbo dell’eterno tormento. Sta rivivendo tutta la sua
vita, mortale e immortale… Tutte le lotte, le battaglie, le vittime, le
sconfitte, i tradimenti, le umiliazioni…. Tutto ciò che ha fatto-
- Mio Dio…- esclamò esterrefatta la
cacciatrice e una lacrima le solcò il viso al solo pensiero di ciò che il
vampiro stava passando
- Che cosa vedono i miei occhi: una
lacrima? Oh mia povera piccola… ma sai qual è la cosa buffa: è che i peggiori
tormenti glieli hai dati tu! Tutti i tuoi rifiuti, tutti i tuoi veleni, tutte
le tue botte… Lui sta rivivendo tutto ciò che gli hai dato in questi ultimi
anni e ti assicuro che gli hai dato veramente poco di cui poter gioire…-
“Ha ragione, io non gli ho mai dato
niente di buono in cambio. Lui mi ha amato con tutto se stesso e io cosa ho
fatto? L’ho portato all’ esasperazione, l’ho picchiato, l’ho usato… E non gli
ho mai detto nemmeno un grazie per tutto quello che ha fatto per me. Stupida
stupidissima Buffy!”
- Hai ragione, ma ti assicuro che ho imparato
la lezione. Allora, cosa vuoi in cambio della sua vita?-
- Te l’ho già detto ragazzina, voglio
solo battermi con te. Niente di più-
- E io dovrei fidarmi? Insomma se
volevi un po’ di combattimento perché non hai usato lui?-
- Perché io voglio combattere con TE.
Tu sei una leggenda da queste parti. La cacciatrice più forte e più bella di
tutti i tempi che è riuscita a farsi amare dai due vampiri più potenti del
mondo. Beh, capirai quale onore per me sarà batterti…- le rispose Surof con
fare altezzoso
- Non cantar vittoria troppo presto.
Non mi conosci affatto-
- Hai perfettamente ragione…-
- Che ne dici se ti fai vedere? Sai
credo sia giunta l’ora di mostrarti a me… Come faremo altrimenti a combattere?-
- Come desideri, riccioli d’oro- disse
il demone prima di mostrarsi.
- Oh mio Dio- fece la cacciatrice
stupita. “Ti prego, fà che non sia vero” pensò “non posso combattere contro di
lui, non di nuovo”
- Allora, dov’è finita tutta la tua
parlantina insolente?-
Era ipnotizzata. Non riusciva a
staccargli gli occhi di dosso. Spike. Quel dannato demone era Spike, o meglio,
aveva le sembianze di Spike.
Abbassò gli occhi e vide il volto
assente del vampiro tra le sue braccia.
- Beh, che intendi fare? Rimani a
guardare il tuo ragazzo o vieni a combattere?-
- Io…-
- Tu cosa? C’ hai ripensato?! Sai mi
dispiace deluderti ma non puoi tirarti indietro, a meno che tu non voglia darmi
partita vinta…-
I suoi occhi erano ancora fissi su
Spike. “Non posso combattere contro quel demone. Non voglio più combattere
contro di te. Ti prego Spike aiutami”
- Cacciatriceeeee… allora, che
vogliamo fare? La prossima mossa spetta a te…-
Non sapeva cosa fare. Sapeva che
doveva combattere, era la sua unica possibilità. Ma quel viso. No, non poteva
picchiare ancora quel viso. L’aveva già fatto troppe volte…
“Combatti, devi combattere, per lui”
Quella voce…
Da dove proveniva?
Guardò il demone. Era in attesa della
sua risposta, sembrava non avesse sentito nulla.
Ma allora…
“Devi combattere, sconfiggi il demone
e torna a casa, con lui”
Un momento…
La conosceva…
Conosceva quella voce…
La bambina del suo sogno…
“Ma papà! Io voglio volare… fino alle
nuvole…”Era lei, era la sua voce…
Ma non capiva, perché quella voce… e
soprattutto perché solo lei era in grado di sentirla?
“Forza, vai a combattere… per lui”
Non capiva, ma si fidava.
Quella voce… le dava sicurezza e
conforto…
“Sto diventando matta” si disse
- Bene, sono pronta-
- Finalmente ragazzina, pensavo non ti
decidessi più!-
- Beh, che vuoi che ti dica: ti è
andata male, ora dovrai morire-
- Provaci-
- Con molto piacere-
Cap. VII
Tornare a casa…
Alla sua vita…
Erano passati… 3 anni.
Tre magnifici, dolcissimi e
difficilissimi anni.
Non pensava ci volesse così tanto
tempo per portare a termine la missione…
Di certo non aveva calcolato che lei
sarebbe stata così cocciuta.
“Ricordati tesoro. Nella realtà in cui
stai per andare le cose sono molto diverse… potresti incontrare qualche
resistenza…"
E come sempre suo padre aveva avuto
ragione…
Suo padre.. le mancava così tanto.
Così diverso da quello che aveva in
questa dimensione.
Lui era… favoloso. Era gentile, buono,
paziente. Si era sempre preso cura di lei. Era molto protettivo, ma non si
lamentava. Le diceva sempre “Sei la mia donna preferita… però non dirlo alla
mamma ok?”…
E poi lei era morta.
L’aveva abbandonata, aveva abbandonato
entrambi…
E se possibile si erano avvicinati
ancora di più.
Erano inseparabili, facevano tutto
insieme…
La loro vita era bella, nonostante
tutto…
Poi la scoperta.
…
Toc toc…
- Tesoro vai tu ad aprire?-
- Sììììì- urlò la ragazza
- Buongiorno, è la casa di William
Barker?-
- Chi è lei?-
- Mi chiamo Inim e avrei bisogno di
parlare con il tuo papà-
- Io non le ho detto che William è mio
padre, e ora che ci penso non le ho nemmeno detto se questa è la sua casa-
- Non devi aver paura di me piccola,
non voglio farvi del male… al contrario. Voglio solo proteggervi-
La bambina lo guardò attentamente:
aveva un aspetto strano, indossava un saio marrone ed una cintura in corda gli
cingeva la vita. Per essere un prete non aveva un aspetto molto rassicurante,
ma i suoi occhi… Sentiva che si poteva fidare dei suoi occhi, dentro vi leggeva
sincerità.
- Si accomodi- disse solo, prima di
spostarsi dalla porta per farlo entrare
- Grazie- fece il monaco
Si ritrovarono nel salone e rimasero a
fissarsi per qualche istante, finché William non li raggiunse
- Abbiamo visite?-
- Buongiorno sig. Barker –
- Buongiorno a lei. Posso sapere il
suo nome?-
- Inim, il mio nome è Inim e sono qui
per proteggervi-
L’uomo guardò il suo ospite in modo
strano, non sapeva se essere preoccupato o sorpreso
- Temo di non capire, signore-
- Comprendo bene la sua situazione, ma
deve fidarsi di me… sua moglie l’ ha fatto…-
Dopo quella frase calò il silenzio… Dunque
quell’uomo conosceva Elizabeth? Ma chi diavolo era?
- Come fa a conoscere mia mamma? Chi è
lei?-
- Piccola Dawn, non ti agitare… Bene
credo sia giunto il momento di raccontarvi la verità. Prima però credo sia
meglio sedersi… la storia potrebbe essere più lunga del previsto…-
- Co.. co…come vuole- riuscì
miracolosamente a dire William. Il nodo alla gola era talmente grande che non
credeva sarebbe riuscito a parlare.
I tre si accomodarono su uno dei
divani presenti nel salone. Padre e figlia si sistemarono vicini, si tenevano
la mano e aspettavano che il loro ospite iniziasse il racconto
- Bene, so che siete interessati,
cercherò di riassumervi la storia perché non abbiamo molto tempo a
disposizione. Appartengo ad un antico ordine di monaci creato con il solo
compito di proteggere
- Chiave di che cosa?- interruppe il
discorso Dawn
-
- Perché ci sta dicendo queste cose?-
- Perché sua moglie, sig. Barker, era
una Chiave-
- Questo lo sapevo già. La mia
Elizabeth me lo aveva confessato prima di sposarci: non aveva segreti per me…
Oh mio Dio, aspetti un momento.. Elizabeth è morta, questo significa che ora
- Sua figlia. Dawn è
- Un momento. Io sono
- Il tuo sangue. Nel tuo sangue scorre
un potere immenso che dovrai imparare a conoscere e ad usare, ne va della tua
vita e di quella di tuo padre. Ci sono uomini e demoni che farebbero qualunque
cosa pur di averti. Tua madre è stata eccezionale, è riuscita a sfuggire a
coloro che hanno tentato di farle del male e si è costruita un’esistenza
pressoché normale. Tu sei sua figlia e sei ugualmente forte. Devi imparare ad
usare i tuoi poteri e lo devi fare al più presto-
- Ancora non capisco…-
- Sto cercando di dirti che devi
fuggire. Un potente demone ti sta dando la caccia per aprire le porte
dell’inferno e distruggere la terra. Devi metterti in salvo, ora-
- Ma fuggire dove? Se quel demone è
così temibile come sostiene, dove potrebbe nascondersi la mia bambina?- chiese
William preoccupato per le sorti di sua figlia
- Deve andare in un’altra dimensione-
- Che cosa? E’ impazzito?? Come pensa
che farò ad andare in un’altra dimensione??-
- Con i tuoi poteri. E’ per questo che
devi imparare a conoscerli. Noi monaci ti aiuteremo, ma per il tuo ritorno non
potremo fare nulla. Abbiamo potere solo nella nostra realtà. Questo significa
che dovrai imparare ad usare i tuoi poteri per tornare-
- Io non credo di poterlo fare…-
- Devi farlo. E’ l’unico modo che hai
per salvarti. Tu sei energia pura. Esisti da milioni di anni. La tua essenza,
la tua anima è immortale. Noi monaci, molti anni fa, ti trovammo e decidemmo di
renderti umana. Ti demmo un corpo e da quel giorno la tua anima vaga, di
generazione in generazione. Puoi cambiare corpo o realtà, ma tu rimarrai sempre
la stessa-
- Papà, io non voglio lasciarti… ti
prego non la sciarmi andare. E se quel demone nel frattempo arrivasse e ti… no,
non posso farlo, non posso abbandonarti-
- Oh piccola mia…- le disse mentre
l’abbracciava – non preoccuparti per me-
- Tuo padre ha ragione- li interruppe
Inim – non devi preoccuparti per lui. Dal momento della tua partenza il tempo
da noi si fermerà e resterà “congelato” sino al tuo ritorno-
- Ma io… insomma.. dove andrò, con chi
sarò…-
- Ti manderemo dalla Cacciatrice, lei
saprà come proteggerti-
-
- Di vampiri… Lei si prenderà cura di
te-
- Come fate a dirlo?-
- Ti invieremo da lei sottoforma di
sua sorella, distorceremo la realtà e i ricordi suoi e dei suoi amici… sarai
per tutti la sorellina della Cacciatrice… e sarai al sicurio-
- Non lo so, questa cosa non mi
convince… io ho paura…-
- Non devi averne figliola-
- Ma papà, io non voglio lasciarti…
come farò a vivere senza di te? E soprattutto per quanto tempo dovrò rimanere
là?- fece Dawn preoccupata
- Rimarrai là finché i tuoi poteri non
saranno abbastanza forti da poterti permettere di tornare. Devi avere fiducia
in te stessa-
- Ricorderò?-
- Come?-
- Mi ricorderò della mia realtà, di
mio padre, di mia madre?-
- Non lo so, dipenderà tutto da te. Ma
è probabile che all’inizio non ricorderai nulla, l’incantesimo sarà molto
potente e ci vorrà del tempo…-
- Non voglio dimenticare tutto… La
vita è fatta di ricordi… sono la prova della nostra esistenza e io non voglio
rinunciarci…-
- Non dovrai farlo… te lo prometto-
- Quando vuole farla partire?- chiese
William all’improvviso
- Stasera stessa… credetemi quel
demone è più vicino di quanto pensiate e più aspettiamo, più sarà pericoloso
per tutti noi…-
- Così presto?-
- Piccola non c’è altra scelta…-
- Papà… Ti voglio tanto bene… lo sai
vero?-
- Lo so… e anch’io te ne voglio… Oh
piccola mia… fatti abbracciare- e così dicendo prese la ragazza tra le braccia
– sei così simile a tua madre: la stessa forza, la stessa determinazione, la
stessa bellezza. Impara a conoscere i tuoi poteri piccola e fanne buon uso… e
quando tutto sarà finito promettimi che tornerai da me… me lo prometti?
- Oh papà…-
- Non ti lascerò andare se prima non
me lo prometterai!-
- Te lo prometto papà. Tornerò da te…-
- Bene… e ora va’ piccola mia… va’… e
ricorda: ovunque andrai io e la mamma veglieremo sempre su di te…-
- Ti voglio bene papà-
- Ti voglio bene anch’io-
- Dobbiamo andare…- li interruppe il
monaco.
I due finalmente sciolsero l’abbraccio
che li aveva tenuti uniti e la ragazza seguì il monaco.
…
Ma le cose non erano andate proprio
come aveva sperato…
Quel demone, che poi si scoprì essere un
dio, l’aveva seguita durante il viaggio interdimensionale.
Ed aveva rischiato grosso.
Ma
E aveva ricordato, finalmente.
Vedere Buffy che giaceva a terra... Il
volto disperato di Spike che piangeva la sua morte…
Improvvisamente tutto si era schiarito
nella sua mente…
Ricordò la morte di sua madre… il
volto di suo padre solcato dalle lacrime…
E la realtà la colpì come un fulmine a
ciel sereno: Buffy e Spike erano le reincarnazioni di sua madre e suo padre!
All’inizio nemmeno lei voleva
crederci.
Era tutto così assurdo, irreale…
Ma con il tempo tutto si era fatto più
chiaro…
E poi Buffy era tornata…
E lei si sentiva felice.
Poteva finalmente stare con sua madre
e suo padre… proprio come quando era piccola…
Ma non aveva dimenticato la promessa
fatta…
Così aveva tentato di tornare, da lui,
da suo padre…
E l’avrebbe fatto, se non fosse stato
per sua madre, la sua vera madre…
Le era apparsa in sogno, qualche mese
dopo il ritorno di Buffy
Dawn stava già mettendo appunto il
rituale per tornare alla sua realtà quando una sera…
“Piccola mia… sei così cresciuta…”
“Mamma, sei tu?”
“Sì, sono io… non aver paura… “
“Sto sognando?”
“Non proprio Sono entrata nel tuo
sogno perché devo dirti una cosa di vitale importanza. Ascoltami bene tesoro.
So della promessa che hai fatto a tuo padre, ma non puoi tornare da lui, non
ora. Devi prima portare a termine una missione”
“ Che missione?”
“Sai bene che in questa realtà esistono
le nostre reincarnazioni… Bene, devi aiutarle ad essere felici, devi far loro
comprendere che sono fatte per stare insieme, che sono anime gemelle e che
possono trovare la felicità solo stando uniti… devi farlo piccola… solo se
porterai a termine questo compito potrai tornare a casa, alla tua vera casa”
“Perché? Perché io?”
“Perché tu, in fondo, sei loro figlia…
perché nel tuo sangue scorre il loro sangue…. Perché tu sei
“Cosa c’entra il fatto che io sono
“Cosa ti ha detto il monaco sulla tua
natura?”
“Non molto direi… Solo che potevo
aprire portali interdimensionali e che ero molto potente”
“Ed è tutto vero… Ma non ti ha detto
la parte più importante: tu sei energia positiva. Sei frutto dell’amore più
puro… e, nella realtà in cui ti trovi ora, tu non esisti. Devi ancora nascere.”
“Mamma non riesco a seguirti…”
“Io e tuo padre siamo anime gemelle.
In ogni realtà, in ogni dimensione siamo destinati a stare insieme… A volte
però il destino si prende gioco di noi e così ci impedisce di incontrarci…
purtroppo quando questo accade il male è destinato a vincere sul bene… Perché
sono io che mantengo l’equilibrio fra le due forze… e lo posso fare perché sono
“Quindi nella mia realtà c’è ancora
equilibrio perché quando sei morta hai potuto trasmettere il tuo potere a me?”
“Esatto. Qui però le cose sono molto
più complicate ed io, o meglio la mia reincarnazione, non riesce ad accettare
il fatto di essersi innamorata nuovamente di un vampiro perché ha troppa paura di
soffrire. Devi aiutarla Dawn, aiutala ad aprire il suo cuore all’amore… chi
meglio di te può farlo?”
“E se non riuscissi? Sai mamma, sei
molto testarda in questa dimensione..”
“Lo so…” le disse la donna sorridendo
“ma devi provarci. Sta per accadere qualcosa di brutto… e se uno dei due
dovesse morire…per il mondo sarebbe la fine…”
“Ho capito…”
“Sapevo l’avresti fatto. Devo andare
ora…Ti voglio bene figliola…”
“Ti voglio bene anch’io mamma… mi
manchi così tanto…”
“Mamma aspetta io…”
Ma lei era già scomparsa…
…
E così era rimasta…
Ma non era stato per nulla facile…
Quella testarda di sua madre aveva
impiegato due anni per capire ed ammettere i suoi sentimenti per suo padre…
Ed ora era morta, per salvarlo…
Quante volte aveva visto morire sua
madre?
Pensandoci bene… tre..
Aveva visto morire sua madre per tre
volte…
“Speriamo solo che torni anche questa
volta… e possibilmente con lui… “ pensò Dawn, mentre ancora scrutava il cielo
fuori dalla finestra…
Cap. VIII
Quella situazione non le piaceva
affatto, ma doveva battersi con lui, o Spike sarebbe stato perduto…
“Non ti lascerò qui” pensò
- Sei morta ragazzina- le urlò il
demone prima di scagliarsi contro di lei con una velocità inaudita. Cercò di
parare i colpi che le sferrava, ma sembrava tutto inutile.
Non pensava fosse così forte, non
riusciva ad attaccare e il massimo che riusciva a fare era parare i suoi
attacchi, ma anche quello sembrava farlo male.
Non sapeva da quanto stavano
combattendo, ma si sentiva tutta indolenzita. Probabilmente aveva un paio di
costole rotte perché le faceva male a respirare. Sapeva che in quelle
condizioni non sarebbe mai riuscita a sconfiggerlo…
Doveva fare qualcosa, ma cosa?
“Avanti Buffy pensa… ci sarà pure un
punto debole da colpire… nessuno è invincibile…”
Iniziò a scrutare meglio il mostro che
le si parava davanti minaccioso: si sentiva morire solamente a guardarlo.
Era come Spike: lo stesso sorriso
strafottente, la stessa espressione, la stessa cicatrice sul sopracciglio…
Aveva persino il suo spolverino!
“Spike ti prego aiutami, non posso,
non riesco a combattere contro di te… Maledizione! Guardiano da strapazzo: è
questo il tuo piano vero? Sai benissimo che non voglio combattere contro Spike
e hai pensato bene di assumere le sue sembianze per avvantaggiarti!! Beh… visto
che tu giochi sporco… lo farò anch’io”
- Allora ragazzina, vuoi che ti porti
anche una tazza di the oppure riprendiamo il combattimento?-
- Posso farti una domanda?- fece lei
stupendo il demone
- Dipende…- le fece Surof con fare
sorpreso ma sicuro. Sapeva di essere più forte di lei in quelle particolari
condizioni e qualunque cosa lei facesse o dicesse non lo preoccupava
- Hai preferenze particolari per
morire?-
- Come…- rispose shockato – come osi
insulso essere umano. Pagherai anche per questo!- le urlò contro.
Buffy sentì il sapore metallico del
sangue invadere la sua bocca, doveva averla colpita al viso “E anche bene”
pensò subito dopo, sentendo una fitta alla guancia…
Ma ora non era questo il suo problema.
Doveva mettersi in contatto con Willow e doveva concentrarsi
<< Will, mi senti. Riesci a
sentirmi? Ho bisogno di te…>>
<< Buffy…>>
<< Oh grazie a Dio. Will devi
aiutarmi. A quanto pare questo demone non ha nessunissima intenzione di morire…
e io non riesco a combattere come vorrei contro di lui>>
<< So quello che stai per
chiedermi. Vuoi che ti faccia vedere il suo vero aspetto…>>
<< Puoi farlo?>>
<< L’ho già fatto… Apri gli
occhi Buffy e combatti…>>
“Era meglio prima: facevi bene a
cambiare aspetto, sei veramente orribile” pensò e un sorriso maligno le spuntò
sulle labbra…
“Ora si cambia musica… ho già perso
fin troppo tempo con te…”
Lo fissò: non era molto alto, era
tutto verde ed aveva delle macchie rosse su tutto il corpo… i suoi occhi orano
gialli, simili a quelli di un vampiro e dalle sue mani si prolungavano lunghi
artigli… non aveva certo un aspetto rassicurante, ma non importava: non lo
vedeva più come Spike e finalmente avrebbe potuto dare sfogo a tutta la sua
rabbia.
Al demone non sfuggì il sorriso che
era spuntato sulla bocca della ragazza
- Ehi che ti prende? Cos’è che ti fa
tanto ridere?-
- Tu- disse solamente, prima di
sferrare un potente calcio che andò a segno. Ne seguirono altri, ancora più
potenti. Un pugno in bocca, uno nello stomaco.
Ora il demone era in difficoltà.
Era steso a terra, immobile. Per un
momento pensò che fosse morto. Stava correndo verso Spike quando la sua voce la
fermò
- Sei veramente forte, ti meriti la
fama che hai… Ma non sono morto, io non posso morire. Ma non voglio prenderne
ancora… sai tengo alla mia pelle-
- Significa che ti ritiri- chiese lei,
gli dava le spalle
- Sì, mi ritiro-
- Allora Spike viene con me, erano
questi i patti…-
- So quali erano i patti. Sei libera
di portarti via il vampiro se vuoi, ma dovrà essere lui a volerlo…-
- Che significa! Non vale rimangiarsi
la parola! Io ti ho battuto e i patti sono patti…- si fermò un secondo. Era
esausta e il solo parlare le metteva il fiatone…
- Non mi sto rimangiando la parola,
credimi. Ma per uscire dal limbo Spike deve essere cosciente, queste sono le
regole…-
- Beh, allora fallo svegliare!- urlò
- Questo non dipende da me. Deve
essere lui a farlo. Deve riuscire a tornare alla realtà, con le sue forze…-
- Senti guardiano non so quello che
stai dicendo e non mi interessa: voglio solo…-
- Ma allora non mi ascolti! I-O N-O-N
P-O-S-S-O F-A-R-E N-I-E-N-T-E!!!-
- Allora dimmi come posso farlo
tornare! Maledizione non ho tutta la vita! Mi restano poco tempo!-
- Non sono un demone malvagio. Io sono
semplicemente un guardiano: non sto né dalla parte del bene né dalla parte del
male… E credimi non ho nessun interesse a tenere qui quel vampiro… Io non mi
sono mai trovato in una situazione del genere e non so come aiutarti… Però una
cosa la so: lui ti può sentire-
- Mi può sentire?-
- Sì, voi umani lo chiamate “coma”…
beh Spike è in coma… Sì è “perso” nei suoi pensieri ma i suoi sensi sono ancora
attivi… quindi lui ti può sentire… non posso assicurarti che voglia ascoltare,
ma sicuramente ti può sentire…-
- E questo come potrebbe aiutarmi?-
- Devi parlargli! Convincerlo a
tornare… Non posso dirti altro… solo tu sai come fare, dopotutto è il tuo
ragazzo, non il mio…-
- Lui non è…- si bloccò di colpo. E un
sorriso malinconico fece capolino sul suo volto. “L’abitudine” si disse “sono
talmente abituata a negarlo che mi viene automatico dirlo… ma giuro che da oggi
in poi le cose cambieranno…”
- Grazie…-
- Non ringraziarmi Cacciatrice… ti
avrei volentieri ucciso ma tu sei più forte di me, e ti rispetto… quindi ora
vai da lui e non perdere altro tempo prezioso. Buona fortuna, ragazza- e detto
questo scomparve nel nulla. Rimase qualche secondo ad osservare il punto in cui
Surof era scomparso…
“Parlare con lui… devo convincerlo a
tornare, ma come?”
Con queste domande si avvicinò al
corpo del vampiro.
Si sedette di fianco a lui, gli prese
la testa tra le mani e se la portò sulle gambe, proprio come aveva fatto prima
della lotta…
Iniziò ad accarezzargli il viso, era
distrutta e anche quel piccolo gesto le costava una fatica enorme…
- Spike ti prego, torna da me… non
puoi lasciarmi. Ho bisogno, di te per vivere…-
... Nella mente di Spike intanto…
La musica assordante…
Si trovava in una qualche discoteca…
Un momento, quella non era una
discoteca qualunque… Era il Bronze…
Cosa ci faceva lì?
Spike si stava guardando attorno, un
po’ spaesato…
Non capiva il senso di tutto ciò
Poi la vide.
Buffy
Stava ballando con i suoi amichetti…
Willow e Xander….
Ma erano strani, diversi… Erano più
giovani! Erano liceali!!!
Cosa diavolo stava succedendo?
Era alquanto stupito, ma le sorprese
sembravano essere solo all’inizio…
Cercò invano di avvicinarsi ai
ragazzi, ma nessuno sembrava notarlo
Sembrava invisibile…
… “Invisibile… naaaaa, impossibile”
disse fra sé e sé il vampiro mentre dava un’altra occhiata al locale…
“Oh Bloody Hell!!!! E ora cos’altro
succede?” urlò.
Dal lato opposto della sala aveva
appena fatto la sua comparsa… LUI!?
“Come diavolo è possibile? Come posso
essere là se sono qua?” si chiese il vampiro stupito, non capendo nemmeno lui
la sua domanda…
Dall’altra parte della stanza intanto
uno Spike dallo sguardo agghiacciante e penetrante stava facendo il suo
ingresso.
Si portò vicino alla pista da ballo e
iniziò ad osservare
Poco dopo…
<< Dov’è il telefono? Ho bisogno
di chiamare la polizia. C’è un grosso individuo qua fuori che sta cercando di
mordere qualcuno>>
Buffy si precipitò fuori dal locale.
Sapeva bene cosa stava succedendo,
come sapeva che la polizia non avrebbe potuto fare nulla. Doveva pensarci lei,
e così fece: uccise “il grosso individuo” senza troppe difficoltà; poi un
applauso…
<< Ottimo lavoro amore >>
<< Chi sei? >>
<< Lo scoprirai sabato >>
<< Cosa accadrà sabato? >>
<< Ti ucciderò >>
“Deve essere un dannato incubo” pensò
“oppure devo essere finito all’inferno”
Spike era incredulo.
Stava rivivendo il suo passato, il suo
passato con lei… “Non credo possa esserci tortura peggiore”
Improvvisamente tutto si fece buio e,
nonostante le sue capacità vampiresche, non riuscì a vedere nulla…
All’improvviso si ritrovò nel salotto
di casa Summers, con Joyce che lo scrutava dalla testa ai piedi…
Rivide la battaglia contro Angelus,
gli occhi della Cacciatrice che lo guardavano con odio e con desiderio…
Una fitta al cuore lo colpì
all’improvviso, vedere Buffy guardare in quel modo l’altro vampiro… non era uno
spettacolo che amava rivedere.
Ma lui aveva continuato la sua
non-vita con Drusilla.
Si erano trasferiti il più lontano
possibile da Sunnyhell ma non era servito a nulla…
Quella ragazzina gli era entrata nel
sangue.
E così era tornato e aveva conosciuto
Harmony… una storia di sesso, certo, niente di serio… ma nonostante tutto
l’aveva aiutato molto a superare i suoi problemi, soprattutto l’abbandono di
Dru.
E poi
“Dio com’era bella. I suoi capelli
risplendevano alla luce del sole ed i suoi occhi si illuminavano di un colore
indefinibile”
Rivide tutto, nei minimi particolari,
ogni dialogo, ogni oggetto, ogni profumo…
E l’incubo doveva ancora venire…
Perché a quel tempo le sue cattiverie
non facevano male…
Perché lui ancora non si era preso una
cotta per lei: il suo unico desiderio era quello di ucciderla, niente di più,
niente di meno…
Poi tutto cambiò…
L’Iniziativa e il chip…
“Dannato ammasso di ferraglia.. se non
fosse stato per te a quest’ora starei banchettando con il sangue della
Cacciatrice” si disse senza troppa convinzione…
I ricordi sembravano non voler finire,
ogni momento stava lentamente e dolorosamente venendo a galla…
L’incantesimo di Willow…
Un sorriso gli apparve sul volto. Era
iniziato tutto da lì. Da quel maledettissimo incantesimo. Perché l’aveva tenuta
tra le braccia, perché aveva conosciuto il sapore della sua bocca… e queste
sono cose che non si dimenticano…
<< Cosa stai guardando?>>
<< L’uomo che amo>>
L’aveva chiamato uomo. E per lui
questo era ancora più importante del fatto che l’amasse… essere considerato
uomo, dopo tutto quello che aveva commesso…
Quel giorno era stato felice, dopo
molto tempo, e sapeva che anche per lei era lo stesso. Aveva visto nei suoi
occhi quella scintilla che aveva perso da quando quello stupidissimo
malinconico vampiro l’aveva lasciata.
Sapeva perfettamente che era tutto
merito della magia, ma ne era comunque felice.
E poi era arrivato il Soldatino.
“Il ragazzo perfettamente normale che
ogni ragazza sogna di incontrare, tutte tranne lei”
Perché lei non era fatta per storie
normali. Lei era
Era di nuovo al Bronze ora.
Stava giocando a biliardo e nel mentre
parlava con Buffy…
“Ma certo, questo deve essere il
ricordo più bello di tutta la mia non – vita” disse ironicamente mentre con gli
occhi seguiva ogni maledettissimo movimento…
Sembravano aver finito, si stavano
dirigendo all’esterno…
Li seguì, anche se avrebbe preferito
farne a meno: rivedersi piangere non era proprio il suo passatempo preferito!
<<La lezione è finita, chissà se
ti è piaciuta quanto è piaciuta a me.>>
<< Togliti dalla mia vista,
Spike. Adesso.>>
<< Oh, ti ho spaventata. La
cacciatrice! Fa qualcosa, colpiscimi. Un bel cazzotto, so che ne hai
voglia.>>
<< Vorrei farlo.>>
<< Anch'io. Fammi divertire un
po' Buffy, fallo.>>
<< Spike!>>
(Spike si avvicina per baciarla)
<<Che diavolo stai
facendo?!>>
<<Coraggio, lo so che lo vuoi.
So che vuoi ballare con me.>>
<<Ne sei proprio sicuro? Non metterci
la mano sul fuoco. (lo spinge a terra) Non vorrei essere come te, Spike. Non
vorrei mai diventare come te. Tu sei un essere inferiore.>>
Essere inferiore, l’aveva definito
essere inferiore…
Un’altra fitta lo colpì
“Non credevo facesse così male” disse,
e non riuscì a trattenere un urlo…
La disperazione stava prendendo il
sopravvento…
“Spike… Spike, mi senti Spike, riesci
a sentirmi? Per l’amor di Dio Spike, ti prego svegliati…ti prego amore, ritorna
da me…”
Da dove veniva quella voce? Non
riusciva a spiegarselo, non riusciva a credere che fosse Buffy, non poteva, non
voleva illudersi ancora, stava già soffrendo abbastanza senza che le sue
stupide illusioni infierissero… “Perfetto, ora sento anche la sua voce nella
mia testa… sono completamente pazzo..” si disse, mentre una lacrima gli rigava
il volto…
Ma non c’era tempo di piangere, la
tortura non era ancora finita… anzi stava decisamente per peggiorare.
Cap. IX
Non ne poteva più.
I ricordi lo stavano lentamente
consumando e non sapeva quanto ancora poteva resistere…
Provò a concentrarsi… Voleva smettere
di ricordare, perché sapeva bene quale scena lo aspettava ora e non aveva
nessunissima voglia di rivederla
Ma a quanto pare non gli era concesso
nemmeno un attimo di riposo…
Improvvisamente si ritrovò davanti
Riley che si stava facendo dissanguare da una vampira
“Stamaledettissimo umano, come hai
osato farla soffrire? * Non posso essere più debole di una donna, cosa c’è che
non va in me?* ” scimmiottò Spike “Stupidissimo essere, ti sei lasciato sfuggire
la cosa più bella che esiste al mondo… l’ho sempre detto che non capivi nulla”
La corsa a casa Summers per avvisare
Buffy “Non volevo farti soffrire piccola, non è mai stata mia intenzione” le
chiese scusa senza accorgersene.
All’improvviso si materializzarono
Joyce e le sua Briciola.
Ricordava bene quella chiacchierata.
Si era sentito accettato, per la prima volta.
La sua Briciola. Al solo pensiero il
suo cuore sembrò trovare un po’ di conforto “Chissà perché mi sento così legato
a te?” si domandò…
Ma il momento di “pace” durò poco…
Buffy aveva appena fatto il suo ingresso in cucina e ciò significava che il
momento stava per arrivare…
Ed infatti…
<< Ma che fai? >>
<< Volevo solo essere un
po'...lascia perdere! >>
<< Che ti succede?>>
<< Smettila, non farla tanto
lunga, volevo solo...>>
<< Che significato ha tutto
questo? L'appostamento a tarda notte, i falsi sospetti, il barbour... E' un
incontro galante?>>
<< Un... ma fammi il piacere! Un
incontro galante... Ma cosa ti salta in mente, sei completamente fuori di
testa... Ma perché, vorresti che lo fosse?>>
<< Oh mio Dio… Oh ... oh no.. Tu
sei completamente fuori di testa>>
<< Non è così insolito… due
persone… il posto di lavoro … il sentimento aumenta >>
<< No! No, no, il sentimento non
cresce! Nessun sentimento! >>
<< Non puoi negarlo, c'è
qualcosa fra noi...>>
<< Disprezzo, disgusto.>>
<< Calore, desiderio.>>
<< Ti prego Spike, tu sei un
vampiro!>>
<< Anche Angel era un
vampiro.>>
<< Angel era buono.>>
<< E posso esserlo anche io,
sono cambiato, Buffy.>>
<< Per quel chip che hai nella
testa! Non vuol dire niente, serve solo a trattenerti, tu rimani comunque un
assassino in letargo!>>
<< Sapessi quante donne se li
sposano!… Ma io ti giuro che non sono più così, mi sta succedendo qualcosa, non
faccio altro che pensare a te, e se questo comporta dover voltare le spalle al
male...>>
<< Tu non sai cosa sono i
sentimenti, non ne hai la minima idea!>>
<< Lo so benissimo cosa sono
invece. Sto sveglio tutte le notti!>>
<< Perché dormi durante il giorno!>>
<< Si ma... non è questo il
punto, quello che sento è vero, io ti a->>
<<No, non dirlo, ti prego. Io me
ne vado>>
E lei se ne era andata, lasciandolo da
solo… con il tempo poi ci avrebbe fatto l’abitudine…
Ma non era quella la parte più
dolorosa… quella, purtroppo, doveva ancora arrivare…
Si trovava al Bronze con la sua
Drusilla, si era appena nutrito… era strano, ma non aveva provato nessun
piacere nel bere di nuovo sangue umano…
Erano appena tornati alla sua cripta quando
incontrarono Buffy e aveva deciso di fare ciò che mai avrebbe immaginato di
dover fare: incatenare
Ma le cose non erano andate secondo i
suoi piani…
<< Tu sei tutto quello a cui
penso, quello che sogno. Sei nelle mie viscere, nella mia gola. Vorrei annegare
in te, affogare nel tuo corpo.>>
(Drusilla ride)
<< Non c'è niente da ridere,
idiota!>>
<<Ma è così divertente... lo
sapevo da prima di te, sapevo che amavi la cacciatrice. Voci maligne me lo
avevano bisbigliato.>>
<< Non puoi dirmi che non c'è
niente fra me e te, lo so che provi qualcosa!>>
<< Si chiama repulsione.
Qualunque cosa tu credi di provare non è amore, non si può amare senza
un'anima!>>
<< Noi possiamo invece, possiamo
amare benissimo. Strano ma è così.>> concluse Drusilla prima che le cose
precipitassero.
Si era improvvisamente trovato con tre
donne contro e nemmeno il Diavolo in persona sarebbe riuscito ad uscirne sano e
salvo…
Non gli importava niente di Drusilla,
né tanto meno di Harmony…
Lui voleva solo Buffy…
Ma lei invece era di tutt’altro
parere…
<< D'ora in poi deve cambiare
tutto! Voglio che te ne vai, che abbandoni questa città, che abbandoni questo
pianeta! Non ti avvicinare a me, ai miei amici, o alla mia famiglia mai più,
MAI, hai capito?>>
<<No, non è così facile. Fra di
noi c'è qualcosa, Buffy, e nessuno dei due può farci niente. Che ti piaccia o
no sono parte della tua vita, non puoi sbattermi la porta in faccia->>
Ma si sbagliava…
Lei gli aveva chiuso la porta in
faccia, letteralmente…
Il momento peggiore della sua vita…
Lo aveva escluso dalla sua vita, nel
peggior modo possibile…
Non gli bruciava il fatto che lei non
avesse creduto alle sue parole o che non ricambiasse i suoi sentimenti…
Quello che gli faceva male era che lo
considerasse un nemico, un nemico da tenere lontano dalla sua vita…
“Ti prego basta… a cosa serve tutto
questo? Sono stato un essere spregevole per secoli, ma nemmeno io merito tutto
ciò…” disse tra le lacrime. Non riusciva più a sopportare quelle immagini…
Tutte le cattiverie che gli aveva
detto…
<< Un uomo può cambiare.>>
<< Tu non sei un uomo, sei una
cosa. [...] Sei solo un cosa, una cosa disgustosa e cattiva.>>
<< Devo raccontare cos'è
successo. Lasciami andare, ti prego!>>
<< Non posso. Io ti amo.>>
<< No, tu non mi ami.>>
<< Si, anche se ho provato a non
farlo.>>
<<Provaci ancora.>>
<< Non ti permetterò di buttare
la tua vita così.>>
<< Non decidi tu della mia
vita.>>
<< Perché vuoi rovinarti con le
tue stesse mani?>>
<< Stanotte una ragazza è morta a
causa mia!>>
<< Ma lo sai quanti hai salvato?
Molti ti devono la vita! A volte capita di commettere un errore!>>
<< Allora un delitto lo
consideri un errore e basta? [...] Non hai un'anima, non hai un cuore, non hai
coscienza, non hai pietà. Sei arido dentro, sei incapace di provare qualsiasi
sentimento. Non sono né sarò mai la tua ragazza.>>
<<Fai del male sempre a chi vuoi
bene.>>
Un momento, cosa stava succedendo…
sentiva il sapore del sangue in bocca… si tocco il viso e notò che presentava i
segni della lotta, come allora… ma non erano quelli a far male.
<< Allora è molto peggio, stai
per dirmi che->>
<< -è finita.>>
<<Conosco a memoria questo
ritornello, penso di avere anche la musica. Ma non cambia quello che
vuoi.>>
<< Questo lo so. E' vero, ti voglio.
stare con te rende le cose più facili. Per un po'.>>
<< Cinque ore di fila non le
definirei "un po'".>>
<< Ti sto usando. Non posso
amarti. Sono debole, sono egoista.>>
<< Mi sono mai
lamentato?>>
<< E mi fa male. Devo essere
forte in questo. Mi dispiace, William.>>
Come era dolce sentire il suo nome
pronunciato dalle sue labbra… se non fosse stato per la frase precedente
sarebbe stato il vampiro più felice della terra…
<< Perché non hai lasciato che
mi uccidesse?>>
<< Non avrei potuto.>>
<< Perché mi ami?>>
<< No, non è vero.>>
<< Perché continui a mentire a
te stessa?>>
<< Quante volte ti devo dire...
Provo qualcosa, è vero, ma non è amore. Perché non mi ispiri la fiducia che
serve per amarti.>>
<< La fiducia è un contorno per
amori consumati. L'amore vero è selvaggio, appassionato, è pericoloso. Brucia,
consuma.>>
<< Quella specie di amore ti
travolge e alla fine si consuma nel nulla.>>
“Ti prego basta, ti prego” disse Spike
scoppiando in lacrime, di nuovo… non ci riusciva, non avrebbe sopportato un
minuto di più quella tortura “Ma dove diavolo sei Angel? Non dovevi venire ad
aiutarmi?”
Fu in quel momento che sentì di nuovo
quella voce…
Spike ti prego, torna da me… non puoi
lasciarmi. Ho bisogno, di te per vivere…
- Buffy? Sei tu?-
Cap. X
Erano in pericolo.
Lo sentiva.
Il volto di Dawn era rigato dalle
lacrime: sapeva cosa stava passando Spike, sentiva esattamente ciò che provava…
quanto dolore…
"Devo aiutarli. Spike riesce a
sentire Buffy ma lei non può comunicare con lui…"
Si concentrò: come poteva farli
mettere in contato?
…
- Spike, ti prego svegliati! Non c'è
più tempo, devi tornare ora… dobbiamo andare a casa, ma devi essere tu a
volerlo… amore ti prego, torna da me- sussurrò Buffy al vampiro - torna da me-
….
"BUFFY!!!! Ti prego, aiutami?!"
urlò il vampiro., ma nessuno sembrava sentirlo…
….
"Cosa aveva detto Angel? Che per
mettersi in contatto con Spike bisognava avere un legame profondo con lui… Beh,
in fin dei conti io sono sua figlia… ma sì, potrebbe anche funzionare…"
- Willow fammi entrare nel cerchio!
Ora!-
Tutti i presenti si voltarono. Nella
stanza regnava il silenzio e quella voce aveva spaventato tutti
- Dawn che ti prende?-
- Will devi fidarti, Buffy non ce la
farà mai a riportare indietro Spike da sola, ha bisogno del mio aiuto. Fammi
entrare nel cerchio-
- Entra-
Dawn si sedette di fianco alla
Cacciatrice, le prese la mano e se la portò sul suo cuore…
"Avanti mamma… lasciami
entrare…"
….
- Spike, cosa devo fare per farti
tornare…-
"Buffy? Buffy mi senti?"
- Dawn?-
"Buffy ascoltami, non c'è più
tempo! Richiama Spike, fallo tornare, ora!"
- Come? Non so come fare!!-
"Digli la verità! So cosa gli hai
detto durante la battaglia. E' stato il tuo gesto a tenere ancorata la sua
anima. Rivelagli i tuoi sentimenti Buffy: gli hanno già salvato la vita una
volta, lo faranno anche ora!"
- Ma io…-
"Fallo! Perché è cosi
maledettamente difficile per te? Il tempo scorre…"
Silenzio… Per un istante nella mente
della Cacciatrice regnò il più completo, assoluto silenzio
- Ho capito…- riuscì infine a dire -
Spike, ti prego ascoltami… Io…-
…
"Spike? Riesci a sentirmi?"
- Briciola? -
"Spike ascoltami, so che è
difficile ma devi farti coraggio! Buffy è in pericolo. Lei è morta per venire a
salvarti e se non ritorni da lei in tempo non ci sarà più speranza, per nessuno
dei due!"
- Che diavolo stai dicendo Dawn?! Devo
essere impazzito…- si disse il vampiro
"Non sei impazzito! Sono io! Ti
prego Spike devi fidarti, ascolta Buffy… torna da lei!"
- Perché diavolo dovrei farlo? Per
soffrire ancora come prima? Per essere usato e picchiato e umiliato da lei? No
grazie…-
"Non fare il bambino! Le cose
sono cambiate! Lo sai anche tu! Maledizione te l'ha detto lei che ti ama!"
- Me l'ha detto solo per pietà! Sapeva
che stavo per morire e che il suo gesto non avrebbe portato nessuna
conseguenza. Io me ne sarei andato e lei non avrebbe dovuto spiegare a nessuno
ciò che stava per fare! E' solo per questo che mi ha detto che mi amava- le
disse, e a Dawn non sfuggì la delusione e l'amarezza che involontariamente il
vampiro si era lasciato sfuggire
"Non è così! Ma da quando sei
diventato così cocciuto?"
- La morte ti cambia…-
"Spike per l'amor del cielo lei
non tornerà senza di te… non puoi farla morire! Ne va della salvezza
dell'umanità!"
- Ma sei impazzita? E poi io ho già
dato! Come puoi vedere sono morto per salvare il culo di voi umani!-
"Spike, ti prego,
ascoltala…"
- Ascoltare cosa? Io non…-
Spike ti prego ascoltami… Io …
….
- … Io…ti amo! Non ti lascerò morire,
questa volta non me ne andrò senza di te…-
- Buffy -
…
Io…ti amo! Non ti lascerò morire,
questa volta non me ne andrò senza di te…
Improvvisamente i ricordi terminarono,
davanti ai suoi occhi comparve il suo volto, e finalmente la vide: era seduta a
terra e gli teneva la testa…
Una gioia immensa invase il suo cuore…
- Lei mi ama! Ora lo so… Voglio tornare a casa, ora-
…
- Buffy-
- Spike! Sei tu?-
- Sono io-
- Grazie a Dio!- disse mentre si chinava
per posare un lieve bacio sulla nuca del vampiro, che era sempre rimasta sulle
gambe.
- Riesci ad alzarti?- gli chiese poi
- Se non ci provo non potrò mai
saperlo…- e così dicendo si alzò lentamente.
Gli faceva male la testa ed aveva il
viso gonfio e tumefatto, ma per il resto era ok.
- Chi ti ha ridotto così?- chiese
- Tu- rispose il vampiro, ed un velo
di malinconia attraversò i suoi occhi. I ricordi bruciavano ancora
- Mi dispiace Spike, io…-
- Non dire niente- la interruppe il
vampiro, mentre le offriva la sua mano per alzarsi. Accettò il suo aiuto, gli
prese la mano e si lasciò tirare su. Si ritrovò a pochi centimetri dalla sua
bocca, poteva sentire il suo respiro farsi accelerato: si soffermò ad osservare
le sue labbra, le erano mancate così tanto.
Entrambi non desideravano altro, se
non quello di riscoprire il sapore delle loro bocche e nessuno dei due aveva
intenzione di resistere a quella tentazione.
Questa volta fu lei a fare la prima
mossa: avvicinò il suo viso a quello di lui, in una muta richiesta di perdono e
lui, come sempre, non le rifiutò nulla.
Un brivido di piacere attraversò i
loro corpi quando finalmente le loro labbra si unirono e in pochi secondi
sensazioni mai dimenticate riaffiorarono con prepotenza…
Fu un bacio dolcissimo, carico d'amore
e di speranza, speranza per il futuro che doveva venire e che restava
un'incognita; ma di una cosa erano assolutamente certi: quel futuro sarebbe
stato insieme.
A malincuore si staccarono, ma nessuno
dei due sembrava volersi allontanare dall'altro…
Rimasero a fissarsi negli occhi, in un
dialogo tutto particolare che suggellava una tacita promessa: quella di vivere.
- Devo dare il segnale a Willow per
riportarmi in vita…-
- Lo so, me lo ha detto Dawn!-
- Dawn? Ma come diavolo…-
- Ne discutiamo a casa ok, non vorrai
mica morire proprio ora?-
- Certo che no, non voglio più morire,
ora che ti ho ritrovato. Torniamo a casa Spike-
- Con molto piacere… Buffy?-
- Sì?-
- Ti amo-
- Ti amo anch'io-
Ma nel momento in cui le loro labbra
si unirono di nuovo una luce avvolse i loro corpi…
E la voce di Dawn fece eco nella loro
mente "Finalmente"
Cap. XI
"Portateli in camera mia…"
"Fate piano!" "Qualcuno vada a prendere delle bende e del
disinfettante, dobbiamo medicarli…"
Quelle voci… Da dove provenivano?
"Si sta svegliando…"
Buffy aprì lentamente gli occhi ma un
dolore insopportabile le attraversò la testa facendole sfuggire un lamento… -
Spike…-
- Buffy, Buffy riesci a sentirmi?
Buffy sono Dawn riesci a sentirmi?-
- Dawn? Spike, do.. dov'è Spike?-
- Ora non preoccuparti per lui…-
- Sta bene?-
- Buffy…-
- Sta bene? Dov'è?- chiese
- Buffy devi calmarti- le disse la
sorella posandole un panno bagnato sulla fronte, nel tentativo di abbassare la
febbre - non so cosa sia successo nel posto in cui sei stata ma sei conciata
male. Hai un paio di costole fratturare e la febbre altissima. Quindi vedi di
calmarti ok?-
- Voglio solo sapere dov'è, perché non
vuoi dirmelo… è successo qualcosa?- fece preoccupata
- Lui… non lo sappiamo - concluse
tristemente Dawn
- Che significa? Dawn parla… io…- non
ce la faceva. Le era difficile parlare, il dolore che provava era insopportabile,
tanto che non riuscì a trattenere le lacrime
- All'improvviso nella stanza è
comparsa una luce accecante e quando è scomparsa vi abbiamo trovato distesi a
terra, mano nella mano, svenuti-
- Quindi sta bene? E' tornato…-
- Sì, è tornato. Ma se sta bene, beh
non lo sappiamo. Non si è ancora ripreso ed è malconcio. Buffy c'è la
possibilità che lui…-
- No! Sta' zitta! Non voglio sentire
altro!- urlò
- Buffy torna qui! Non puoi alzarti!-
ma ormai le urla di Dawn erano lontane. Percorse il lungo corridoio, aprendo
ogni porta in cerca del suo vampiro.
Un passo, un altro ancora. Aveva il
fiatone, ma non per la corsa. Non riusciva a respirare, ogni volta che i
polmoni inspiravano ed espiravano il cuore le sembrava scoppiare nel petto…
Si trovava alla fine del corridoio,
una sola porta davanti a sé. Stava per aprirla quando le gambe cedettero e si
ritrovo all'interno della stanza, riversa sul pavimento.
- Oh mio Dio Buffy!- urlò Willow
vedendo l'amica a terra- che ci fai qui!-
Ma lei non la stava ascoltando.
"Spike"
Alzò la testa e lo vide.
Disteso sul letto, immobile.
- Spike!!-
- Buffy, calmati- le disse la strega -
non devi agitarti si rimetterà, lui è forte e…-
- Portami da lui-
- Cosa?-
- Ti prego Will portami vicino a lui-
le chiese
L'amica l'accontentò, l'aiutò ad
alzarsi e lentamente l'accostò al letto del vampiro.
- Spike, avanti svegliati. Non puoi
abbandonarmi proprio ora…- gli disse, mentre faticosamente si sistemava al suo
fianco.
- Buffy, sei qui! Maledizione non
dovevi alzarti! Sei …- improvvisamente si bloccò
- Dawn, credo sia meglio lasciarla
riposare- le disse la rossa, poggiandole una mano sulla spalla.
Ma la piccola Summers sembrava
incantata.
Aveva gli occhi fissi sulle due figure
che aveva davanti.
Spike e Buffy. Il vampiro e
Dormivano, stretti l'uno all'altra.
E sembravano felici. Anzi, lo erano.
Avevano un'espressione rilassata sul
viso, beata.
Un paradosso, se si consideravano le
ferite che entrambi avevano.
Erano entrambi ricoperti di ematomi,
lividi, ferite… ma nonostante tutto felici.
Una lacrima solitaria fece capolino
sul viso di Dawn "Finalmente"
Uscirono dalla stanza silenziosamente,
per lasciarli riposare, e si diressero verso al stanza di Angel.
Erano tutti lì.
- Come stai?- chiese Dawn al vampiro
moro
- Meglio, e tua sorella?-
- Non lo so. Ora è con Spike-
- Con Spike? Come ha fatto ad andare
da Spike in quelle condizioni?- fece Giles sorpreso
- Non possono stare lontani…-
intervenne Cordelia, seduta tra le braccia del suo ragazzo - è più forte di
qualsiasi dolore…-
La verità.
Eccola. La pura e semplice verità. La frase
di Cordelia, detta quasi con noncuranza, aveva sbattuto in faccia a tutti i
presenti la verità.
Quella verità tanto cercata ma mai
veramente accettata, voluta ma non capita.
Perché nessuno aveva mai capito quanto
profondi e reali fossero i sentimenti di Spike per
Perché nessuno aveva mai accettato e
compreso quanto importante fosse quel vampiro per Buffy.
Ma ora… ora quella verità non appariva
poi così dura da accettare.
Per qualche stana ragione quella
verità ora sembrava… normale.
Rimasero lì, fermi. Ognuno con i
propri pensieri, ognuno con la propria coscienza…
…
Erano trascorsi tre giorni dal ritorno
di Spike e Buffy.
Non erano successe grandi cose, tutto
sembrava tranquillo, sereno: Angel e Cordelia avevano passato la maggior parete
del loro tempo insieme, Giles e Wesley avevano intrapreso la traduzione di un
testo scritto in aramaico antico mentre Willow si era riposata, l'incantesimo
l'aveva indebolita molto.
Dawn, invece, era rimasta a vegliare i
suoi genitori, o meglio, le loro incarnazioni.
Avevano dormito per tutto il tempo,
stretti l'uno tra le braccia dell'altra.
Sembravano così sereni…
"Come posso lasciarvi? Io… io non
credo di poterlo fare, non ora. Sarebbe stato tutto più semplice prima, ma
adesso...
Perché? Perché devo lasciarvi? Ora che
finalmente ho una famiglia, che vantaggio ho ad andarmene?
Mamma…" pensò la piccola Summers,
mentre con una mano accarezzava delicatamente il viso di Buffy
- Solo una famiglia, non chiedo
altro…- disse a bassa voce, prima di scoppiare a piangere
- Dawn? Perché piangi?- le chiese
- Mam… Buffy! Oh finalmente ti sei
svegliata…- le disse abbracciandola - sapessi com'eravamo in pensiero…-
- Non dovevate preoccuparvi, sono o
non sono
- Hai ragione…- sussurrò - vado ad
avvisare gli altri, vorranno vederti…-
- No, vengo io. Non voglio che
sveglino Spike… Ha bisogno di riposare, non sai quello che ha passato e…-
- Lo so eccome- disse piano Dawn
- Cosa hai detto?- sembrava stupita…
- Non ho detto nulla Buffy -
"Speriamo mi creda…"
- Ah… ok, allora andiamo-
E silenziosamente uscirono dalla
stanza.
…
Willow fu la prima ad accorgersi che
Buffy era entrata nella stanza e, senza pensarci due volte, era corsa ad
abbracciare la sua amica di sempre…
- Finalmente, pensavo fossi andata in
letargo…-
- Non sono mica un orso… avevo solo
bisogno di riposare- le rispose Buffy
A quel punto tutti si voltarono verso
la porta per vedere cosa stava succedendo e un sorriso si stampò sul volto dei
presenti: finalmente era tornata tra loro…
Passarono il resto della giornata a
parlare: i due osservatori fecero il terzo grado alla ragazza per sapere nei
minimi particolari cos'era accaduto nel limbo e come era riuscita a riportare
in vita Spike.
Ovviamente
Ma sembrava tutto inutile, i due
inglesi sembravano non capire il disagio della loro protetta… solo un miracolo
avrebbe potuto salvarla da quell'imbarazzante situazione
"Spike ti prego aiutami"
pensò
- Siete veramente insensibili sapete?
E poi se non la smettete subito di farle tutte queste domande penso che sarà
lei a farvi fare un giro in quel maledetto limbo...-
- Spike nessuno ha chiesto la tua
opinio... Spike!!- esclamò l'Osservatore
-Rupert, felice di vedere che le
vecchie abitudini non cambiano mai- disse divertito il vampiro, notando che si
stava pulendo gli occhiali
In poco tempo tutti manifestarono la
loro gioia nel vedere che anche Spike si era svegliato, specie Dawn che, appena
lo vide, gli saltò al collo
-Ora puoi anche lasciarmi Briciola,
giuro che non me ne vado…-
-Me lo prometti?-
-Promesso- le disse e, per confermare
le sue parole, si fece la croce sul cuore, il che fece ridere la piccola
Summers - Certo che è proprio buffo sai… un vampiro che si fa una croce sul
cuore… solo tu puoi fare queste cose!-
Ma lui non la stava più ascoltando, i
suoi occhi erano puntati su di lei…
-Buffy-
Non si era mossa da quando lui aveva
messo piede nella stanza. Tutti, anche Angel, si erano alzati per andarlo a
salutare… e ringraziare.
Ma lei era rimasta seduta sulla sua
sedia, come se una forza oscura la trattenesse.
No, non una forza oscura… la paura.
Era quella a trattenerla.
Poi quel nome, il suo nome… sussurrato
da quelle labbra, quasi con timore "Buffy" e all'mprovviso le tornò
in mente una frase che sua madre le aveva detto, tanto tanto tempo fa
"Quando qualcuno ci ama il modo
che ha di dire il nostro nome è diverso: sappiamo che il nostro nome è al
sicuro in quelle labbra"
Lentamente si voltò, un solo pensiero
in testa "Fa' che sia reale, fa' che sai reale"
E incontrò i suoi occhi.
Quei magnifici e profondi occhi blu.
La prima cosa che aveva visto di lui,
dopo i suoi capelli ovviamente.
Un altro vampiro finito in polvere...
E poi un applauso...
Si era voltata istintivamente... e li
aveva visti.
I suoi occhi.
Quei suoi magnifici occhi.
Poteva vederli risplendere nonostante
fosse lontano da lui.
Brillavano in quella notte senza luna,
brillavano d'odio... e di desiderio. Ma questo ancora lei non lo sapeva.
- Ottimo lavoro amore-
- Chi sei?-
- Lo scoprirai sabato-
- Cosa accadrà sabato?-
- Ti ucciderò-
E lei aveva sentito il sangue gelarsi
nelle vene.
Aveva paura, paura di quegli occhi.
Perchè l'avevano già rapita.
Avevano rapito Buffy Summers, la
ragazzina innocente.
La cacciatrice stava già pensando a
come ucciderlo...ma lei no.
E mentre una parte di lei desiderava
rivederlo per soddisfare il suo innato bisogno di caccia, l'altra parte non
desiderava altro che rivedere i suoi occhi occhi.
E una domanda nacque spontanea, nella
sua mente... e nel suo cuore "Come può un demone avere gli occhi di un
angelo?"
Il suo cuore perse un battito quando
lo rivide.
Rimasero a fissarsi, il mondo attorno
a loro scomparve lentamente...
E si ritrovarono soli, occhi negli
occhi, con mille parole non dette e un amore, forse troppo grande anche per
loro.
Nessuno parlava, nessuno osava
interrompere quel momento...
E poi fu un attimo.
Non videro i movimenti della
Cacciatrice e del Vampiro, era avvenuto tutto troppo in fretta.
Un momento prima erano distanti,
mentre un minuto dopo erano stretti l'uno nelle braccia dell'altro.
A formare un unico corpo.
Nessuno dei presenti era in grado di
dire dove finisse l'uno ed iniziasse l'altra.
E piansero.
Tutta la paura, la tensione, il
dolore...
Piansero insieme, restando abbracciati...
incuranti degli sguardi dei loro amici.
Esistevano solo loro.
Tutto il resto non aveva importanza.
Finalmente erano insieme, e questa
volta sarebbe stato per sempre.
Cap XII
La routine si era nuovamente
impossessata di loro.
Erano passati solo due giorni dal
"risveglio" di Spike, ma la vita non aspettava.
Il tempo aveva ripreso a scorrere, e
con lui anche il mondo.
Il confronto con la realtà non era
stato facile.
Soprattutto per Spike.
Ora era tutto diverso.
Poteva stare alla luce del sole e
aveva riscoperto le bellezze del giorno, anche se continuava a preferire la
notte e le sue piacevoli conseguenze.
Tutto sembrava tornato alla
"normalità"
Buffy e Spike si erano trasferiti in
un appartamento che dava sul mare con Dawn, Willow e Giles avevano affittato
una piccola casa, tipicamente londinese, vicino alla W&H ed Angel e
Cordelia mandavano avanti la "baracca", insieme.
Poi un giorno...
- Willow ti disturbo?-
- Buffy! Che sorpresa!-
- Ciao- e l'abbracciò - posso rubarti
due minuti?-
- Anche tre... Allora dimmi come vanno
le cose con Spike?-
- Bene, benissimo direi. E' tutto
perfetto, però...-
- Oh oh... non mi piace quel però-
disse la strega con fare preoccupato
- Ricordi il mio sogno?-
- No...-
- Prima del rituale, ti dissi che avevo
fatto un sogno strano e che te ne avrei parlato al mio ritorno...-
- Ma certo! Il sogno... Dimmi-
- L'ho rifatto Will, stanotte. Io me
ne ero completamente dimenticata, con tutto quello che era successo non c'avevo
più pensato ma poi...-
- Buffy ma che ti prende? Sembri
terrorizzata! Hai sognato una nuova apocalisse?- le chiese la rossa con fare
preoccupato.
- No, nessuna apocalisse, nessun
demone. Credo riguardi me-
- Te? Ok, ammetto che la cosa è molto
strana...-
- Me, Spike e...- fece un respiro - ...
e Dawn-
- Dawn?!- ripetè l'altra sorpresa -
che centra Dawn?-
- Nel mio sogno Spike è con una
bambina e quella bambina credo sia Dawn, le assomiglia tantissimo e...-
- Scusami un secondo, ma perchè questo
ti preoccupa? Temo di non capire-
- Will ti sei mai chiesta come abbia
fatto Dawn a mettersi in contatto con me mentre ero nel limbo?-
La ragazza rimase spiazzata da quella
domanda. In effetti non c'aveva mai pensato.
Restò in silenzio, mentre il suo
cervellino elaborava le informazioni e cercava di mettere insieme una risposta
logica e di senso compiuto.
Miliardi di cellule impazzite
iniziarono a correre dal lobo destro a quello sinistro, per poi passare al
cervelletto e ricominciare la corsa: era allarme rosso!
Le sirene iniziarono a suonare
ininterrottaamente: il cervello di Willow non sapeva rispondere a una
domanda!!!
La fine del mondo era vicina.
Fortunatamente una cellula nervosa,
molto simile ad Einstein, salvò la situazione e nei padiglioni auricolari della
rossa rimbombò il suo grido... "IO LO SO!!
- Perchè avete lo stesso sangue! Angel
ha detto che per mettersi in contatto con una persona nel limbo bisognava avere
un legame profondo, cioè di sangue... Tu e Dawn siete sorelle e quindi...-
- Hai ragione Will, ed è per questo
che non c'avevo mai riflettuto. Poi però, parlando con Spike, ho scoperto che
si è messa in contatto anche con lui!!-
- Come!!?- "Allarme rosso,
allarme rosso..." - Buffy credo che tu ti stia sbagliando. Magari Spike ha
creduto di parlare con Dawn mentre...-
- Lui ha parlato con lei, di questo ne
sono più che sicura, credimi...-
- Ma quello che mi stai dicendo è
impossibile! Spike non ha nessun legame di sangue con Dawn!!-
- E' quello che ho pensato anch'io!
Poi però mi sono ricordata del sogno?-
- Quello di cui parlavamo prima?-
- Già! Nel mio sogno Spike era con
questa bambina e lei lo chiamava papà! Ora se quella bambina in realtà è Dawn,
significa che...-
- Che Spike è il padre di Dawn!-
terminò la frase Willow, rimandendo shockata dalle sue stesse parole - Buffy è
impossibile! Insomma noi stiamo parlando di Spike, un vampiro!! E i vampiri non
possono avere figli!!- cercò di razionalizzare la rossa
- Lo so! Ed è per questo che è tutto
così assurdo! Però... in questo caso tutto avrebbe senso, non credi?-
- Non so più cosa credere Buffy!!!!-
fece un respiro profondo "Avanti Will camlmati" - Senti Buffy,
fermati un secondo e ragiona... anzi RAGIONIAMO!! Spike è un vampiro, capisci?
V-A-M-P-I-R-O! Vampiri. quelle simpatiche creature con identi aguzzi che si
divertono a cenare con il nostro sangue-
Improvvisamente Buffy scoppiò a
ridere: la faccia della sua amica era qualcosa di indescrivibile e
spassosissimo
- E ora che ti prende!!!- le chiese
Willow con fare isterico
- Scusami Will ma eri troppo buffa- le
rispose lei cercando di ripendere il controllo - ad ogni modo hai ragione. I
vampiri non possono avere figli quindi...-
-Quindi Dawn non può essere figlia di
Spike-
-Già- sospirò Buffy con una punta di
rammarico, che non sfuggì alla rossa
- Ti dispiace?- le chiese infatti
- Uhm?- si riscosse la cacciatrice -
Hai detto qualcosa?-
- Ho chiesto se ti dispiace...-
- Io, no... cioè non lo so! Il fatto è
che è tutto così strano. Non avevo mai penssato a una cosa del genere e...-
Ad un tratto una strana musicheta
invase la stanza
- Che diavolo è?!-
- Oh scusa Will, è il mio cellulare-
- E da quando hai un cellurare?-
chiese la ragazza sbigottita
- Da quando Spike è diventato
iperprotettivo e da quando Dawn è diventata una superimpicciona...-
- Allora ce l'hai da un casino di
tempo! Mi chiedo solo perchè io non me ne sia mai accorta..- esclamò la strega
facendole l'occhiolino
- Hai ragione... Pronto? Sì, ora? Ma è
così urgente? Ok ok arrivo. Ciao... UFFA!!-
- Cosa c'è di così urgente? Un'altra
apocalisse?-
- Peggio! Era Dawn!- le rispose
- Su non essere cattiva...-
- Io non sono cattiva!! E' la verità.
Quando sta con me non fa altro che parlare di moda, di ragazzi, di cinema e poi
ancora di ragazzi... insomma mettiti nei miei panni!-
- Già, deve essere orribibile
rivedersi...- le disse Willow con fare allusivo
- Ehi! Io non ero così! Noi non
parlavamo solo di ragazzi, parlavamo anche di... ecco noi parlavamo di...
demoni?- cercò di salvarsi
-Hai ragione! Come ho fatto a
dimenticarli... scusami Buff non so proprio dove ho la testa-
- Ok ok... ho capito, non c'è bisogno
di fare del sarcasmo-
- Dai non te la prendere, in fondo
Dawn ha preso molto da te...-
E senza che potesse fare niente per
impedirlo nella mente della cacciatrice prese forma un pensiero... "Tale
madre, tale figlia"
[WIP]