Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

 

L'ISOLA DELL'AMORE

di Misskitty

 

 

Tutti i diritti appartengono al grande Joss Whedon e agli altri eventuali legittimi

proprietari: di certo non a me che ne scrivo una fanfiction senza scopo di lucro solo per diffondere ancora di più la fama di “Buffy the vampire slayer”….etc etc..

I testi delle canzoni sono riportati con i medesimi intenti e tutti i diritti appartengono ai “GHOST OF THE ROBOT”.

 

PARTE PRIMA. –“ L’isola dell’amore.”-

 

 

Affacciata alla balaustra,Buffy si perdeva nei riflessi del sole sull’acqua e pensava a quanto fosse meravigliosa l’ Europa . L’avevano girata a lungo negli ultimi anni e ne era semplicemente estasiata.

-Buffy,andiamo,stiamo per entrare in porto e nessun pittore biondo è salito sulla nave…è inutile che speri!- Dawn si morse le labbra,temendo di avere inserito un aggettivo di troppo in quella frase,detta con infantile entusiasmo e restò a spiare timorosa gli occhi di Buffy.

Nessuna reazione visibile con Buffy che si sporgeva ancora dal parapetto.

- E tu guardi troppa tv!- disse voltandosi verso la sorella che fremeva,carica di valigie, per scendere dal traghetto e rivedere Faith.

La cacciatrice dalla chioma color ebano li aspettava al porto, al volante di un lussuoso fuoristrada nero senza cappotta le cui cromature scintillanti irretirono Xander,se possibile,più del bikini nero della proprietaria.

L’amica era rimasta tale e quale, il look da dark lady e la voce sempre una nota più alta di quella degli altri, lo sguardo indagatore e la linguaccia più irriverente dell’emisfero boreale.

Quel suo modo di andare dritta al punto della situazione,senza allusioni e mezze parole,inimicandosi da sempre chiunque fosse oggetto delle sue considerazioni ad alta voce… caratteristiche assai rare,che a Buffy ricordavano quelle di un’altra persona che viveva molto lontano da lei da vari anni,oramai….dall’altra parte del mondo. Un velo di tristezza le oscurò un attimo il sorriso mentre era intenta,insieme a Willow,Xander e soprattutto Dawn,ad ascoltare le storie dell’amica.

Dopo un sunto della nuova vita che Faith aveva preparato appositamente per loro in Italia,raccontato velocemente durante il tragitto pieno di curve,dossi e tornanti da nausea collettiva ,scesi dall’auto,lei sparì senza troppi misteri con Xander,per riapparire con estrema disinvoltura e con solo le mutandine indosso,un’ora dopo.

 

Erano arrivati su quella piccola isola del Mediterraneo,nel complesso non più grande di Sunnydale,nel mese di Maggio,con l’estate alle porte e tanto lavoro da sbrigare. Faith viveva in una palazzina bianca,poco fuori da una pineta,con le tipiche persiane italiane in legno,dipinte di azzurro, con molte stanze e un piccolo giardino con tanto di fontanella e ombrellone colorato;la casa era abbastanza grande per ospitarli tutti,così leziosa nei particolari che pareva strano potesse essere opera di Faith.

Evidentemente il locale che aveva aperto l’anno precedente sulla spiaggia doveva renderle molto bene,come tutti ebbero modo di osservare.

Quando le ragazze finirono di litigare per la camera da letto con il balcone,Buffy entrò in quella assegnatale da un salomonico sorteggio e la porta si richiuse rumorosa dietro di lei con Willow e Faith dentro.

-…uh? Cos’è un’imboscata?-esordì Buffy ridendo e posando finalmente a terra le valigie.

-Dobbiamo parlarti,Buffy. Ti prego,è meglio che ti sieda.- propose Willow con voce gentile ma decisa.

-Faith,lascia parlare m…-si raccomandò subito Willow.

-Spike è in Italia con Oz. Anzi,veramente sono qui sull’isola. Sai da quando Spike è ..come dire…”tornato”in vita,prima e “ritornato” in carne,poi …. Lui e Oz si sono messi a suonare insieme,per vivere,tu mi capisci.…- Faith parlava a ruota libera come stesse leggendo il menu a un cliente.

Willow aveva gli occhi fuori dalle orbite e non smettevano di diventare sempre più grandi,man mano che la lingua di Faith insisteva nell’agitarsi senza freno.

-Spike… Spike…- Buffy si alzò e nascose la testa dietro le tende della finestra con le imposte che non aveva fatto in tempo ad aprire:avevano voluto prenderla alla sprovvista,quando non sarebbe potuta scappare per tornare in Inghilterra da Giles.

Si sentiva in trappola e certamente si sarebbe imbarcata sulla prima nave,se avesse avuto una casa sua in cui tornare.

-Eh,bello,no? ….Spike canta,con Oz al basso,come al solito….Ah,ma di tanto in tanto Spike suona pure la chitarra e sono bravi,sai?…pensa che una volta a Los Angeles ero..-

-Che ?- trasalì Buffy girandosi con gli occhi che parevano iniettati di sangue – Dove eri?-

Willow si affrettò a spingere Faith fuori dalla porta,temendo che le cacciatrici stessero per picchiarsi come era nelle loro abitudini,dopo poche ore trascorse vicine.

-Senti,Buffy….- cominciò timida- ….io lo sapevo.D’accordo. E puoi odiarmi indisturbata. Ma prima o poi dovevi immaginare che sarebbe accaduto! Che vi sareste rivisti. ..Anzi,magari lo hai perfino desiderato…-

Buffy le lanciò un’occhiata minacciosa che preludeva al pestaggio risparmiato prima a Faith.

-No. No. Tu di certo non lo desideravi. Mai desiderato Spike in vita tua.-

Quelle ultime parole,farfugliate prima di uscire dalla camera,lasciarono Buffy sola con la sua stupidità.

Era arrabbiata con i suoi amici che si erano coalizzati contro di lei,mettendola di fronte alla realtà della sua immaturità cronicizzata dai tempi di Angel e costringendola ad affrontare una situazione che avrebbe voluto rimandare all’infinito.

 

Buffy portava nel cuore tanto dolore,lo trascinava a fatica,da anni con sé,ogni singolo giorno, accompagnando ogni gesto della giornata al rimorso lacerante di quell’amore senza riserve che Spike le aveva offerto, e che lei aveva soffocato proprio quando,invece,avrebbe potuto riempire tutta la sua vita.

Certi giorni le pareva di esserci riuscita e di essersi abituata a convivere con la tristezza e con i rimpianti ma poi,la notte,gli incubi la svegliavano nell’eco di quelle parole inutili e dette troppo tardi.

E il volto di lui,immerso nelle fiamme, impresso nella mente, che la guardava e non capiva.

Aveva avuto l’amore tra le mani,lei,consapevole che ci sono persone che non hanno la medesima fortuna nell’arco di una vita intera:pensava a quelle donne e a quegli uomini che muoiono senza aver mai conosciuto l’amore, quello vero,quello che illumina gli occhi di chi ami e che,senza parole, si getta fiducioso nei tuoi,per irradiarti della sua luce ….anche quando non vuoi.

Sapeva quanto il suo comportamento nei confronti di Spike fosse stato incoerente,a tratti crudele e comunque,certamente imperdonabile.

Per queste ragioni era rimasta in Inghilterra con Giles,anni prima, quando Willow,Xander e Dawn erano voluti andare a trovarlo a Los Angeles in segno di gratitudine e,finalmente,anche in segno di amicizia.

Rifiutandosi di partire,Buffy sapeva di essersi definitivamente allontanata da lui. Era al corrente che Willow gli scrivesse delle e.mail di tanto in tanto e che lui e Dawn si dessero periodicamente appuntamento in chat e che perfino Xander gli telefonasse per dei consigli “da uomo a uomo”,come diceva,borioso,appartandosi allo squillare del cellulare.

E adesso,Spike si trovava,per strane coincidenze che Buffy non era sicura di voler appurare, così tanto vicino a lei.

Nessuno provò a sfiorare di nuovo l’argomento.

Solo Oz,già ospite di Faith prima che loro arrivassero da Londra,quando la vide scendere al mattino seguente,senza guardarla in viso le disse queste precise parole: “Non hai ancora ucciso i tuo demoni,eh,Buffy?.”

-Vai al diavolo,Oz. Metterò il veleno nella tua ciotola,alla prossima luna piena.- gli aveva risposto Buffy,senza degnarlo di uno sguardo e,sbattendo la porta alle sue spalle,era uscita per raggiungere la spiaggia.

 

Il lavoro cominciò subito facendo scorrere le giornate veloci e allegre, con tanta gente che affollava “la deliziosa baita delle Dolomiti con le fondamenta nella sabbia”,come Dawn la descriveva ai bagnanti distribuendone i volanti su e giù per la spiaggia.

Le serate terminavano con le ragazze esauste ,sedute sui gradini a bere quello che restava nella macchina delle granite e a chiacchierare, guardando l’orizzonte fino alle prime stelle.

Willow dirigeva dei corsi estivi a liceo dell’isola,ma la sera raggiungeva sempre le amiche per la chiusura del bar.

Una sera di fine giugno, chiese Buffy ,a testa bassa, a Willow che le porgeva la solita granita,venendo a sedersi tra lei e Faith:

-Dove?……-

-Nella discoteca in fondo alla spiaggia,cominceranno il primo luglio.- Faith sarà anche stata priva di tatto ma compensava bene la mancanza di delicatezza con acume formidabile.

-Beh,tutto sommato puoi continuare a non vederlo,Buffy,la discoteca è in dalla parte opposta della spiaggia …e poi noi a quest’ora chiudiamo- Willow era come sempre indaffarata ad addolcire la pillola alla rabbia di Buffy.

-Mmmh.- annuì Buffy ,già pentita per aver fatto quella domanda, riprese:

–Faith…-indicando con l’indice della mano che reggeva il bicchiere ghiacciato -…chi abita in quella villa enorme sulla scogliera?-

-Ho sentito dire da alcuni miei alunni del corso di informatica che appartenga ad una nobildonna irlandese o scozzese…. Ma non viene più qui da molti anni,dicono…-spiegò Willow incantata dalla terrazza a vetri costruita a strapiombo sul mare –pensate che bello deve essere svegliarsi là all’alba,oppure godersi il tramonto o il mare in tempesta…-

-La nobildonna non viene più qui da moltissimi anni….-continuò Faith, alzandosi -…e poi è Inglese..-mormorò tra sé e sé,chiudendo il bar.

 

Buffy aveva smesso di uccidere vampiri e demoni da quando avevano lasciato Sunnydale,ma la ronda era un rito a cui non riusciva proprio a rinunciare.Camminava ascoltando i rumori dei piccoli animali notturni, inventandosi figure disegnate dal luccichio dei lampioni accesi e adesso, assaporando la solitudine più profonda che solo il nero del mare calmo sa trasmettere,quando scaccia da sé anche le luci delle stelle che vorrebbero annegarvi,illuminando di bianche sfumature le creature della notte.

Uscita da casa senza far rumore,dalla cima della discesa che conduceva dritta alla spiaggia,vide una luce accesa nel bar di Faith e sagome furtive muoversi sulla terrazza di legno dove si trovavano i tavoli. Il suo istinto di cacciatrice si risvegliò immediatamente facendola arrivare silenziosa nell’ombra a pochi metri dai gradini d’ingresso.

Dapprima riconobbe Faith,poi la voce agitatissima di Dawn,forse Xander…

-Avanti,non farti pregare! Oz!? Dove hai messo la chitarra?-

-Ecco le birre!-

-Dawn,tu no.-

-Oh,Spike non rompere ! Io sono maggiorenne,ora,sai?-

Nessun dubbio. Buffy si sentì avvampare,ingoiando più volte il cuore che le batteva come un tamburo in gola; fermò anche il respiro pur di non esser sentita,ma un piccolo passo indietro,mosso involontariamente dalle sue paure,urtò il rastrello con cui Dawn ripuliva la sabbia intorno al locale,che urtò uno dei tavoli,da cui caddero,una dopo l’altra,le quattro sedie riposte sopra.

-Chi c’è?- Faith era pronta alla guerra per tutelare la sua preziosa proprietà-

-Ehm…- Buffy fece capolino da dietro l’angolo.

Teneva la testa bassa e gli occhi,in moto perpetuo,in modo da guardare tutti senza fermarsi sullo sguardo di nessuno,con le gambe unite con i piedi puntati ad insabbiarsi uno contro l’altro,cercando insistentemente le tasche degli shorts per nascondere almeno le mani.

-Ciao,Buffy.- solo risentire il suono della sua voce era un’emozione immensa,non osava immaginare cosa avrebbe provato se avesse solo incrociato un attimo i suoi occhi.

Eppure quella sera anche la voce del suo campione tremò. Tremò impercettibilmente e nessuno se ne accorse, ma per lei vibrò di tenerezza e di timore,come quella di un ragazzino innamorato.

Invece era Spike. Il vampiro più crudele che i libri di Giles ricordassero mai,il vampiro che aveva salvato il mondo senza che nessuno si fosse accorto di lui. Spike era appoggiato alla ringhiera di legno,circondato da tutti gli amici di Buffy,indossava jeans neri e una camicia leggera aperta sul petto,dove un girocollo riluceva ai raggi della luna, era scalzo. Mise la birra in mano a Xander e fece per avvicinarsi a lei,forse per salutarla.

-Ciao,Spike.-rispose Buffy con un filo di fiato.

L’attimo dopo lei correva su per la salita.

-Oh,mica siamo venuti qui da Londra per un “ciao”! Spike,muoviti!-urlò Xander a chi,in ogni caso,le era già dietro.

-Beh,se sei venuto solo per loro, tornate pure a Londra,bastardo! –gridò Faith. Evidentemente a quelle parole qualcuno si era offeso tantissimo…

Willow scosse il capo,prendendo Dawn sotto braccio:

-Andiamocene a letto,noi che possiamo,stanotte hanno previsto burrasca sull’isola….-

“mmmh,a letto?” rimuginò Oz strimpellando la sua chitarra e uno strano lampo accese in lui gli occhi del lupo,mentre i tre camminavano lenti verso casa.

 

PARTE SECONDA. –“L’isola dell’amore.”-

 

 

Spike l’afferrò per un polso,subito cingendola da dietro; la teneva stretta come volesse racchiuderla dentro di lui,con il mento appoggiato sulla sua spalla,respirando di nuovo il profumo dei suoi capelli.

-Li hai lasciati crescere,amore…-

-Non li ho più tagliati da quando……beh,solo un pochino ogni tanto.-annuì Buffy,con gli occhi lucidi e tirando in su con il naso. Poi si girò nella dolce morsa del suo abbraccio: Spike aveva ancora i capelli biondissimi,pettinati indietro,con pochi ciuffi ribelli sulla fronte e gli occhi più belli di come lei li ricordasse. Azzurri molto più del mare e pieni di desiderio.

-Sapessi quanto mi sei mancata…non riuscirei a spiegartelo neppure se volessi..- disse,giocando con due ciocche di capelli tra le dita.

La baciò con passione,cercando ogni angolo della sua bocca,stringendola al petto con più forza per sentire i suoi seni premuti addosso.

Buffy non era più avvezza a quei baci ma non li aveva mai dimenticati,come era vivo e pulsante il ricordo delle volte in cui avevano fatto l’amore. Adesso,con Spike vicino,stretto a sé,Buffy sentiva di nuovo che erano una persona sola e le sue mani,che pochi minuti prima ,timide, cercavano invano delle tasche in cui nascondersi,osarono invece le prime carezze lungo il collo di lui,scivolando sensuali lungo la schiena,sollevandogli la camicia.

A quel tocco malizioso, Spike prese a baciarle le labbra e gli occhi,come a volersi separare da lei,ritraendosi da quello stato di grazia con tristezza e pudore insieme.

La prese per mano:- Vieni,Buffy, voglio farti vedere una cosa.- invitandola a seguirlo di nuovo sulla spiaggia.

Camminavano sulla sabbia nera venata dai riflessi della luna, in silenzio, solo il rumore dell’acqua ai passi di Spike.

-Dove mi porti?-domandò lei.

-Aspetta.-

Arrivarono dove la sabbia diventava graniglia rotonda,per far posto ai primi scogli,che si arrampicavano per la rupe scoscesa. Spike le indicò dei gradini informi scavati nella roccia che si inerpicavano dritti alla villa.

-Mi spiace per te,Buffy,nessun cancello o porta da sfondare! Tutto in regola,ho le chiavi:sono il custode.-

-..Oh. E da quando TU lavori? Già hai una band che fatico concepire….-replicò colta in fallo a pensar male delle intenzioni di lui.

-Molte cose sono cambiate da quando te ne sei andata da Sunnydale. Questa è una.-

La risposta di Spike,per qualche ragione,turbò Buffy che durante la passeggiata fino alla scogliera,aveva incredibilmente rimosso il passato, immersa nella tranquillità che la vicinanza del vampiro le trasmetteva.

Le scalette conducevano alla terrazza esterna,anch’essa scavata nella roccia,con aiuole fiorite di giallo e di rosa,di lì Spike aprì la porta seminascosta nella vetrata immensa che i bagnanti tanto ammiravano dalla spiaggia.

-Prego,milady.- disse inchinandosi al passaggio incerto di una Buffy sempre più incuriosita.

-Ehi,era un sorriso quello che mi hai fatto?-chiese Spike lasciandosi ammirare in una seducente smorfia delle labbra.

-Smettila! Stupido!-

-Di fare cosa?-rispose con falsa ingenuità,felice che Buffy fosse ancora sensibile a certe sue espressioni.

-Lo sai.-

-Ahaaaahh! Un altro!-continuò Spike,scanzonato e dispettoso, aggirandola per precederla nell’immenso salone ad accendere i candelabri d’argento in bella mostra su un antico tavolo di noce.

Il salone era finemente arredato con ricercati mobili di antiquariato,solo pochi pezzi che non stonassero con la modernità della lunghissima parete di vetro affacciata,al centro era sistemato un divano nero in pelle,di gusto maschile,un camino in pietra,sulla parete opposta al mare,rendeva l’atmosfera calda e accogliente,insieme ad un sorprendente numero di tappeti persiani di ogni dimensione che coprivano quasi per intero il marmo dei pavimenti.

-Dio mio ,quanti tappeti!- pensò Buffy ad alta voce.

-Sapevo che ti sarebbero piaciuti….-

Un imbarazzante silenziò calò nel salone alle parole di Spike e soprattutto al tono volutamente ambiguo con cui le pronunciò.

-Beh,ti va un po’ di musica?- le chiese,per rimetterla a suo agio.

-Si. Grazie- rispose sollevata,avvicinandosi alla pila di CD allineati sulla austera libreria accanto al camino.

-Quanti ce ne sono… cosa preferisci? Io direi ..-Buffy si perse per alcuni minuti tra gruppi famosissimi e cantanti del tutto sconosciuti,quando,con sua grande sorpresa, le prime note di chitarra la raggiunsero… e poi una voce triste :

 

 

 

She comes home to me after a hard night's work

Falls in my arms and sleeps like a bird

Startle, wakes up, like she don't know me

Cocks back her fist like she's going to slug me

Like, who are you anyway

And what are you doing to me?

 

She's an angel

But she can't see it

She's got wings,

But she can't feel 'em

She's an angel

But she can't see it

But she's flying above me every day

Every day of my life

 

 

 

Spike,suonava la chitarra seduto sul muretto della terrazza,la teneva tra le mani con delicatezza,come coccolasse una bambina, sfiorando le corde come fossero preziosi fili di perle e una canzone dolcissima arrivò al cuore di Buffy.

 

 

 

 

Bright diamond eyes with daggers beneath them

She carries the chains of a million decisions

That weren't even hers to begin with anyway

But she carries them all

All the people around her

Never even notice that she's very very tired

 

She's an angel

But she can't see it

She's got wings

But she can't feel 'em

She's an angel

But she can't see it

But she's rising above me every day

Every day of my life

(Angel-da "Mad Brillant"-Ghost of the Robot)

 

 

Cantava e teneva la testa bassa ,incantato forse dai giochi di luce sulle corde al vibrare delle note,solo alla fine alzò il viso a guardare lei,rimasta tutto il tempo immobile ad ascoltarlo. E a guardarlo per imprimersi quella scena nella mente. Lui si era isolato dal mondo,perso nella musica commovente di quella canzone:il vero angelo della canzone era certamente lui,sospeso tra la notte e il mare calmo, con la chitarra sulle ginocchia. Anche la luna,solitamente algida ai piccoli fatti degli uomini, si era fatta più grande al suono di quella voce,come si fosse avvicinata chiamata da quell’angelo triste.

Il cuore di Buffy batteva all’impazzata,senza che lei sapesse cosa dire quando lo sguardo tenebroso del vampiro tornò a posarsi su di lei.

-Non trovo niente da dire. Solo che non credevo,non sapevo…non so.- si giustificò inspiegabilmente lei.

-Beviamo qualcosa,vuoi?Così mi racconti di Londra. Niente Bourbon,però, con questo caldo…-disse sorridendo,mentre si toglieva con naturalezza la camicia –Meglio un vino bianco,che dici?- e in un attimo sparì per portare subito dopo due affusolati tulipani di cristallo e un cestello (anche questo in argento) da cui una bottiglia appannata faceva capolino.

-Grazie,Spike.Sei gentile-

-Io sono sempre gentile con gli amici.- rispose ; i suoi incredibili occhi blu tornarono a brillare diabolici,spiando la sua reazione.

-..amici?- bisbigliò lei senza volerlo.

Spike versò il vino senza far caso ai calici,guardando oltre gli occhi di lei e spogliando la sua anima,velo dopo velo….

Le porse il bicchiere sfiorandole volutamente la punta delle dita:

-A te,Buffy…-disse alzando leggermente il calice.

Buffy ricambiò il gesto arrossendo .

Lui sembrava molto sicuro di sé,quasi non fosse più attratto da lei come lo era in passato e potesse tenere del tutto sotto controllo l’alchimia travolgente che li aveva legati e…distrutti,anche.

 

Buffy,tornando a casa,tremava all’idea che lui non fosse più innamorato di lei. Avevano trascorso la serata parlando dell’Europa e della loro vita in quegli ultimi anni,come avrebbero fatto Willlow e Xander che non si fossero visti da tempo. Quelle considerazioni raggelavano il sangue nella notte umida e afosa dell’isola.

Ma allora perché l’avrebbe chiamata “amore” o perché quel bacio?

Pensò a quando aveva baciato Angel l’ultima volta. LEI poteva! Lo aveva fatto senza QUEL tipo di malizia… forse anche Spike lo aveva fatto adesso preso dall’emozione..senza voler attribuire altro significato….

Ma allora perché le aveva dedicato quella canzone romantica?

Si fermò di scatto.Un attimo:perché aveva pensato che la stesse cantando per lei? Mentre suonava neppure l’aveva degnata di uno sguardo…

Così era arrivata davanti alla porta di casa ,sperando fino all’ultimo che lui l’avesse seguita;si voltò un’ultima volta prima di entrare, ma era sola e stava albeggiando.

 

-Amore,sei fuori allenamento!- bisbigliò Spike nascosto appena fuori il cancello azzurro.

Ed era ancora come allora:ad aspettarla sotto le finestre di lei,come Romeo che,pazzo d’amore per la proibita Giulietta,le dedicava le melodiose parole d’amore di Shakespeare, così lui immaginava,attraverso le tende, di posare di nuovo il suo cuore sul seno di Buffy.

Le mandò un bacio e tornò veloce alla villa. E mentre il cielo colorava il mare di rosa un vecchio motivo gli tornò alla mente:

 

I died

So many years ago

But you can make me feel

Like it isn't so

And why you come to be with me

I think I finally know

Mmmm, rnmm

You're scared

Ashamed of what you feel

And you can tell the ones you love

You know they couldn’t deal

Whisper in a dead man's ear,

It doesn't make it real

That's great - -

But I don't want to play

'Cuz being with you touches me

More than I can say

But since I’m only dead to you

I’m saying stay away

And let me rest in peace

Let me rest in peace

Let me get some sleep

Let me take my love and bury it

In a hole six foot deep

I can lay my body down

But I can't find my sweet release

So, let me rest in peace

You know, you've got a willing slave

And you just play the part like you might misbehave

But until you do

Stop visiting my grave

And let me rest in peace

I know I should go

But I follow you like a man possessed

There's a traitor here beneath my breast

And it hurts me more than you've ever guessed

If my heart could beat, it would break my chest

But I can see you're unimpressed

So, leave me be

And let me rest in peace

Let me get some sleep

Let me take my love and bury it

In a hole six foot deep

I can lay my body down

But I can't find my sweet release

Let me rest in peace

Why won't you let me rest in peace?

 

PARTE TERZA. –“L’isola dell’amore”-

 

Buffy aveva solo qualche ora per dormire prima che Faith riaprisse il bar per le colazioni e comunque non riposò affatto.

Corse per il corridoio e spalancò la porta della camera di Willow:

-Willow?..- chiamò,piombando rovinosamente sul letto dell’amica- ..Dormi?-

-No. Non dorme. E comunque l’avresti svegliata..- la testa di Oz spuntò dalle lenzuola fiorite,Willow anche fece capolino….solo che era ai piedi del letto.

-……- Buffy era attonita.

Schizzò giù dal letto e fuggi via.

 

La giornata sembrava non finire mai,forse perché Buffy alzava continuamente gli occhi alla villa in cerca di un qualche segnale per lei, credendo di vedere la sagoma di Spike muoversi dietro alla vetrata scura.

Quando arrivò la sera, Willow raggiunse le ragazze al bar prima del solito:

-Buffy ,ti va di fare una passeggiata?-

-Se Faith non ha nulla in contrario…-

-Per me va bene:chiudiamo Dawn ed io.- rispose Faith sorniona.

Solo pochi passi dai gradini del locale e Will:

-Allora?…-

-Allora?? “Allora” lo dico io a te? Che facevi con Oz?..Cioè,che facevi lo so anche io,ma perché lo stavi facendo?-

-Beh,non so esattamente…. So che ho amato moltissimo Tara e che vorrei fosse ancora con me….Adesso però ho ritrovato Oz,gli ho voluto bene sul serio al liceo,sai?-

-Certo che lo so…- Buffy continuava a non capire.

-Oz è l’unica persona che abbia suscitato in me qualcosa….dopo Tara. Sentimenti intendo. Oh,beh, c’è stata Kennedy..ma non si può dire che l’amassi…. Voglio dire….vorrei solo dare una possibilità a me e ad Oz..Voglio scoprire se abbiamo ancora da darci qualcosa. Mi capisci?-

-Oh,Willow,certo che capisco. Tu hai diritto alla felicità più di chiunque altro!-sospirò Buffy con aria sinceramente affranta.

-Falla finita,Buffy. Non provarci con me. Fallo con la tua coscienza,ma non con me!-la voce di Willow era insolitamente fredda.

-…Uh?-

-Questa è la tua solita fissa di non meritare la felicità!E’ un po’ ammuffita come scusa…-

-Ma adesso parlavamo di te! Che c’entro IO?- Chiese Buffy,senza sostenere lo sguardo cristallino di chi la conosceva come le proprie tasche.

-Lo sai di che parlo.Dì la verità!-

-Lo amo tanto ,Willow…-si concesse Buffy,finalmente.

-Io lo so. Ne sono convinta. Ma a lui l’hai detto?-

-No.-

-E P.E.R.C.H.E’,di grazia?- scandì Willow,quasi esasperata.

-Perché non ne ho avuto il coraggio.E poi perché forse lui non mi ama più….

Almeno così sembra da certi suoi atteggiamenti.-

-MMhh. Stasera andiamo a sentirli suonare. Staremo a vedere.-

-..dici che è il caso ?…-osò Buffy.

-Dai,cammina! Andiamo a farci belle.-concluse Willow tirandola via per un lembo del pareo.

 

La discoteca era gremita di gente quando Buffy e Willow raggiunsero gli altri al tavolo.

Sul palco,di foggia circolare,già erano sistemati Oz e altri due musicisti,sopra le loro teste troneggiava un’insegna anni 60,con tante lampadina bianche che accendevano la scritta “GHOST OF THE LOVE”.

-Che nome …suggestivo….-bisbigliò Buffy tra sé e sé.

-Oh ,ecco Spike!!!- Dawn era raggiante e saltellava sotto il palco per farsi notare dal suo idolo di sempre.

All’ingresso di lui sul palco,accadde qualcosa che Buffy non aveva neppure immaginato negli incubi peggiori:lo scroscio di applausi copriva la voce di Oz che tentava di annunciare la canzone,mentre un centinaio di ragazze scatenate urlava a squarciagola “WILLIAM!” “WILLIAM!”.

Lo stomaco di Buffy si rivoltò all’indietro mentre tutto il corpo si irrigidiva sotto il suo abitino più bello.

-Come sarebbe “William”? Come sanno il suo nome?-urlò nell’orecchio di Faith.

-Volevi si facesse chiamare Spike? B.,ma ti pareva adatto per il leader di un gruppo rock?-

-….ma io credevo che William……solo io…-per Buffy la serata era cominciata male e nel giro di poco proseguì anche peggio.

Spike indossava dei pantaloni di pelle nera e una maglietta viola con le maniche arrotolate quanto basta per mostrare i muscoli con finta indifferenza,ai piedi scarpe da ginnastica alla moda,argentate e nere,con i capelli sapientemente scompigliati da chili di gel e vari ciondoli che rimbalzavano sul petto a tempo di musica.

 

Era la prima volta che lei lo vedeva così,come fosse un ragazzo qualunque.

Una sensazione di calore le strinse d’improvviso il cuore :

”No,lui non è un ragazzo qualunque. E’ la persona più speciale del mondo. Anzi,di tutti i mondi e le dimensioni,solo che non sa di esserlo.”concluse compiaciuta. Le prime ammissioni di quei giorni cominciavano a farla stare bene, a rendere meno dolorosa la convivenza con la sua stessa anima.

Il sollievo durò un attimo perché le ragazze ,sotto il palco, erano in visibilio e continuavano ad urlare,fino a quando un reggiseno solcò l’aria per finire proprio ai piedi di Spike che, sorridendo,ringraziò del pensiero e cominciò a cantare.

 

 

I don't think you know my name

I think you'd leave me standing in the rain

You're a pretty little girl, got a thing for me

But you'd cut me open and let me bleed

But I'll be lookin' at you

With your long brown hair

Pretty little feet

Sparkling everywhere

 

You look so good

When you come my way

But I have to look down

When you talk to me

 

'Cause you're dangerous

Dangerous

Dangerous

And you don't even know it

 

One baby, two, maybe three more years

You'll be a full hot baby, have all your curves

And here's a little taste of irony

You'll be a too-hot baby, too good for me

 

But I'll be looking at you

With your long brown hair

Pretty little feet

Sparkling everywhere

 

You look so good

When you come my way

But I have to look down

When you talk to me

 

'Cause you're dangerous

Dangerous

Dangerous

And you don't even know it

 

So little baby, you better stay set

Play with fire when you get too wet

So set me down and leave me be

You'll get a devil when you unchain me

 

But I'll be looking at you

With your long brown hair

Pretty little feet

Sparkling everywhere

 

You look so good

When you come my way

But I have to look down

When you talk to me

 

'Cause you're dangerous

Dangerous

Dangerous

And you don't even know it

( Dangerous-da”MAD BRILLANT”-Ghost of the Robot)

 

 

Buffy era verde dalla rabbia,ma confidava che le luci della discoteca dissimulassero lo stato di isteria da donnetta-gelosa ..invece..

-Ehi,B. ho un’idea:scuoiamole!… queste insulse puttanelle in calore!- gridò Faith mentre il suo pugno per poco non apriva in due il tavolo!

-FAITH!!!- in coro,Willow e Xander .

-Oh,ma una volta che sono solidale con Buffy!!-sbuffò scolandosi la quinta birra e rubando la sesta dalle mani di Dawn,la quale,a sua volta,concluse:

-Per me ha ragione Faith! Io ci sto!-

Per una volta Buffy era d’accordo con Faith,cosa che in genere,avveniva in prossimità di apocalissi e ascensioni varie.

Spike saltò dal palco sopra il bancone del bar,con un balzo impossibile a un uomo,eccitando ancora di più le sue disinibite ammiratrici alla vista di tale inconsueta prestanza atletica.

Cantava e si muoveva al ritmo incalzante della musica senza dimenticare,di tanto in tanto,qualche giravolta che mostrasse la sua schiena perfetta. Terminò la performance scendendo dietro il bancone ad abbracciare la giunonica barista in bikini e finire con lei le ultime parole della canzone.

-Sembra uscita da Baywatch!-ringhiò Buffy a Willow

-Dai,Buffy,che vuoi che sia! Spike LO FA CON TUTTE..-

-Xander,così non la aiuti..-suggerì Dawn

-..e rischi pure la vita!-concluse,saggia, Faith.

Sulle ultime note che scemavano,la “Pamela”della situazione scoccò un sonoro bacio a Spike che si voltò appena in tempo per porgerle la guancia,salvando la bile di Buffy da implosione certa.

La seconda canzone ripartì al cenno di Oz,mentre Spike ,anzi “William”, camminando per la discoteca in un lungo giro prima di risalire sul palco,si avvicinava al tavolo degli amici.

Girò più volte intorno a Buffy, con aria mefistofelica, cantava e non smetteva di guardarla quasi potesse vedere sotto il vestitino di raso bianco quando, con gesto fulmineo, le infilò due cubetti di ghiaccio nella scollatura:

-Giusto per freddarti i bollenti spiriti…-le sussurò divertito.

-AAAhh…Spike! Accidenti a te!- Buffy si piegò d’istinto stringendosi nelle braccia, ma la voce sensuale di “William” ormai proveniva dal palco e là restò il resto della serata,cercando di tanto in tanto gli occhi verdissimi di lei e trovandoli ……sempre.

 

Suonavano l’ultima canzone,quando Buffy esordì:

-Ci vediamo a casa,vado via.-

-No,aspetta!Dopo,beviamo qualcosa insieme a loro,no?-Willow parlò ben sapendo che Buffy aveva già deciso.

Si stava facendo a fatica largo tra la folla quando,di nuovo,la stretta sul suo polso.

-..Uh?-

-Dove te ne vai?- Spike la fissava con rimprovero

-A casa-

-..Oh..-

-OH.. COSA? Tu non devi andare da “Pamela”?-

-Chi?-

-…….-Buffy non aveva intenzione di dargli altre spiegazioni.

-..oh,la barista!….Ahahahaa..siamo gelosine,vedo!- Spike sfoderò il più irritante dei sorrisi per farla arrabbiare.

-Tsè! Fossi matta!-

Ecco che lui continuava a prenderla in giro pur senza proferir parola,con la testa inclinata di fianco,fissandola dritta negli occhi per renderla ancora più nervosa.

-Oh..Vai al diavolo,Spike!-

-Già fatto. Due volte,amore.-

-E non chiamarmi amore.-

-Come vuoi.-disse alzando le mani sopra la testa con aria innocente.

-Tutte quelle teenagers assatanate ,mezze nude e con i denti di latte!-

-AAAAhh,ho caaapiiitooooo…. La cacciatrice è diventata una donna esperta in questi anni..-

-Smetti. Cretino. Io in questi anni… ……beh,non sono affari tuoi. E poi quella lì,con due cose grandi ciascuna come la mia testa,appoggiate sul bancone come fossero aperitivi!…Ti ha B:A:C:I:A:T:O:!-

-Eheheheh..in effetti erano un po’ fuori misura…- sghignazzò l’altro compiaciuto.

-Io non ci parlo con te.- concluse e uscì in spiaggia seguita,con pazienza infinita,da Spike.

 

-Dai,togliti i sandali adesso.- le sussurrò con un filo di voce in un orecchio.

-..Uh? Che?- lei lo guardava e non capiva.

-Togliti i sandali…altrimenti come fai a correre?-

-Perché dovrei correre?-tutte quelle domande cominciavano a farla sentire noiosa.

-Perché ti sto per mordere!….per aver detto tante idiozie in una notte… CORRI!!! !- finì la frase con il volto del vampiro mentre Buffy ,stando al gioco,con uno scatto all’indietro lo distanziò e iniziò la corsa lungo il bagnasciuga.

La notte improvvisamente si era animata di risa e di affanni e delle sarcastiche battute della cacciatrice . Buffy correva a perdifiato affondando goffamente nella sabbia bagnata ,girandosi spesso indietro convinta di averlo distanziato ma Spike era ancora a pochi passi da lei e con un elegante balzo le saltò addosso,facendola cadere.

-Ahahaaahh! Basta,Spike, ti prego – farfugliava Buffy ,con il fiato rotto in gola - ….ehi,mi sa che sono fuori allenamento….non ce la faccio più:deve essere la sabbia…- rideva e cercava di tenere lontane le mani di lui che la stringevano facendole il solletico .

-Non è la sabbia è che sono più veloce io! Lo sono sempre stato!-concluse trionfante lasciandola stesa sulla riva a respirare a pieni polmoni la salsedine.

-Fa caldo,eh?-

-Vorresti ancora un po’ di ghiaccio?-rise lui ,con lo sguardo del complice diabolico di sempre.

-No.Grazie.-rispose composta lei.

-Facciamo il bagno?- lui per un attimo la fissò serio

-…ma io non ho il cos…-balbettò pudicamente Buffy

-..ooohh..già. Peccato per te.-si alzò e cominciò a togliersi la t.shirt….le scarpe da ginnastica e ….

Buffy non si accorgeva di continuare a fissarlo “Dio mio,fa che là sotto non sia..” e,al solo il pensiero di vederlo nudo,un lungo brivido freddo corse su per la sua schiena tanto accaldata per la corsa.

Spike rimase con indosso dei boxer neri cortissimi e aderenti,al che Buffy,ancora seduta in terra,pietrificata dal timore di perdere il controllo e la faccia, riconobbe nello sguardo di lui il diabolico compagno di giochi che sapeva stordirla anche senza sfiorarla.

-..uuhh,,menomale..- non fece in tempo a finire di pensarlo che Spike , volatandole le spalle,da vero gentiluomo, impedendole così di vedere ben due cose (di cui -la seconda- era il sorriso beffardo che aveva sul viso), lasciò cadere sulla sabbia anche l’ultimo indumento per tuffarsi e sparire sottacqua turbando –anche!- il riflesso delle stelle sulla superficie del mare.

 

PARTE QUARTA – “L’Isola dell’amore”-

 

L’aveva lasciata a bocca aperta. Come al solito. Buffy si alzò e si mise ad aspettarlo giocando con i piedi nell’acqua.

Spike tornò in superficie fragorosamente,schizzando tutto intorno con le braccia tese verso il cielo, la sua carnagione pallida brillava bagnata sotto il cielo stellato dell’isola e Buffy ne era ammaliata.

-Vieni?- l’invito la risvegliò dall’incantesimo della pelle di lui.

-Io non voglio fare il bagno nuda!- gli gridò ridendo dalla riva.

Ma lui si avvicinava con le buone intenzioni di uno squalo a digiuno,senza togliere gli occhi dal suo bellissimo vestitino leggero.

-Nooo…Noooo NO! Non vorrai….- Buffy iniziava ad indietreggiare ma Spike,evidentemente,era sul serio il più veloce dei due perché le saltò addosso, tirandosela sulla spalla come fosse un cuscino di piume,mentre lei cercava di divincolarsi picchiandolo sulla schiena.

-Noooo…-oramai Buffy piagnucolava con rassegnazione e senza dibattersi.

La tuffò in acqua senza esitazione aspettandosi che ne uscisse infuriata come Godzilla dall’oceano.

-Buffy sei …..- Spike rideva senza ritegno ed era pronto a farla arrabbiare di nuovo ma quando lei riemerse,se ne dimenticò.

I capelli tirati indietro dall’acqua le scoprivano il viso e il collo in un modo che lui non aveva visto mai….. tante ammiccanti goccioline le scendevano per tutto il volto e si fermavano ad aspettare sulle labbra rosse e carnose …. il raso bianco l’avvolgeva in una guaina trasparente,senza lasciare niente all’immaginazione.

-Ora cosa ti devo fare io?-provò a dire Buffy in modo scherzoso-…mi costringi a farti molto male,Spike…-così dicendo,intanto avanzava verso di lui,rimasto immobile a poca distanza.

Non la lasciò avvicinare: si gettò sulle labbra di lei quasi con disperazione, stringendola in ogni parte del corpo con le mani,il mare parve scaldarsi attorno a quei corpi avvinghiati e subito il respiro di Buffy si fece più intenso al contatto con lui.

Ora era certa che la volesse:poteva sentirlo nelle mani che la toccavano dappertutto e nei baci convulsi che le dava sul collo e sui seni,attraverso il vestito fradicio,mentre le mordeva delicatamente i capezzoli stringendo tra i denti anche il raso dell’abito bagnato.

Le dita sottili di lei scivolarono a memoria sul suo torace,inghiottite,da ultimo, dal buio dell’acqua. Spike tremò di piacere e chiuse gli occhi per un attimo poi prese quella mano dolce tra le sue e ne baciò le dita.

-No. Sarebbe sbagliato per tutti e due.-

Buffy non capiva. Sentiva solo tanto male dentro e non riusciva a parlare.

Uscito dall’acqua,infilò i boxer,raccolse nervosamente i suoi vestiti per metterli tra le docili mani di Buffy.

-Scusami.- e si allontanò verso la villa.

A Buffy sembrò che le impronte dei passi si scavassero da sole nella sabbia e che restassero sul bagnasciuga nonostante l’incessante tornare delle onde. Le lacrime le riempivano gli occhi e le impedivano di vederlo andar via.

Scaraventò i vestiti Spike sulla sabbia. Il sole stava sorgendo. Quanto tempo era rimasta a guardare quelle orme indelebili?

L’alba portò sull’isola un pianto liberatorio di verità,mentre Buffy si infilava la maglietta asciutta e i pantaloni di lui per tornare a casa.

Era la seconda notte che non dormiva.

 

Quando si presentò al bar,qualche ora dopo,persino Faith provò compassione. Era evidente che stesse soffrendo moltissimo.

Non troppa compassione,tuttavia:

-Bene bene…- e le girò intorno –allora hai capito che si prova!-

-Non so a cosa ti riferisci,Faith-

-..oooohhh….come non detto. Comunque c’è un biglietto per te. E ora smetti di infierire con il cucchiaino sul gelato del tavolo 5 e portaglielo. - concluse bonariamente.

Buffy strappò dalle mani dell’amica la piccola busta bianca: “Sushi? Stasera, per farmi perdonare? PS. Porta il costume. Spike.”

-Sushi? Perdonare? Spike io ti detesto e non ci vengo. –gridò in faccia a due clienti al banco e i mille pezzettini del biglietto volarono sulla schiuma dei cappuccini dei due malcapitati.

- Oddio,che costume metto,però?-

La sera arrivò velocemente. Niente granite e chiacchiere però: Luna piena. Willow doveva badare ad Oz che,pur avendo imparato in quegli anni a controllare i suoi istinti da lupo mannaro, ancora non resisteva al miagolare dei gattini della vicina.

 

Buffy scelse un bikini rosso,non troppo discinto né troppo castigato, nonostante Faith le avesse appositamente lasciato sulla specchiera un brasiliano maculato talmente minuscolo da far arrossire anche una Barbie. Indossò un copricostume in tinta e un paio di deliziosi sandali a schiava che intrecciò fin sotto le ginocchia. Un ultimo sguardo allo specchio, gettato con la più falsa noncuranza della sua vita.

Si sentiva tranquilla come una che va in mutande al primo appuntamento. Per tutto il tragitto non fece che litigare con le sue stesse mani che si rifiutavano di smettere di sudare.

Comunque l’ultima l’alba da sola sul mare le aveva fatto bene. Era decisa a non vederne più senza il “SUO” Spike -così lo aveva chiamato, finalmente,pur quando nessuno poteva sentirla, in mezzo ai singhiozzi- .

 

-Spike?…-

-Ti stavo aspettando!-la accolse con semplicità,come niente fosse accaduto la sera prima. Buffy ne fu sollevata e tornò a sentirsi a suo agio. Vederlo sulla terrazza,con jeans blu e camicia bianca, senza i panni del nero vampiro,sulle prime,la mise in difficoltà. Ma bastò guardarlo in quegli occhi blu,occhi che facevano arrabbiare il mare,per ritrovare se stessa e l’amore che vi era riflesso.

E poi l’atmosfera era così rilassante in quel salone……la vetrata semiaperta e la sua chitarra abbandonata sulla soglia ….le luci degli yacht in rada e le prime stelle della sera….

-Non vedo una tavola,però,dove mangeremo? –

-Di là. -le prese la mano e la portò con sé.

Un arco divideva il salone da un ampio ingresso,su cui si affacciavano quello che doveva essere il portone principale della villa e altre porte poco più piccole ,oltre ad una rampa di scale che saliva al piano superiore.

-Caspita…ma la casa è enorme …e che scala imponente! Non ho mai visto un tappeto lungo per così tanti gradini…- Buffy si morse il labbro inferiore e sbirciò la faccia di lui.

Spike non rispose e continuò a farle strada. Buffy,pertanto,non potè vedere il sorriso malizioso dei ricordi suscitati da tali parole.

Ancora pochi metri e …

-Non credo ai miei occhi….-

-Ti piace?- domando lui,lasciandole la mano.

Il corridoio finiva in una stanza circolare illuminata dalle luci provenienti dai bordi di una piccola piscina scavata nel centro.

Le pareti erano affrescate da paesaggi fiabeschi e decorate da broccato blu e oro.

-A ..a….a questo serve il costume?….domanda idiota. ….è che non immaginavo …..-balbettava frasi assai poco connesse,mentre Spike la guardava divertito e tremendamente compiaciuto.

-Dai spogliati. –

-Eh?- Buffy trasalì e un unico pensiero occupò la sua mente.

-Di là c’è la stanza da bagno.Vai pure.-

-Ehm, sì..-

-“Sto diventando come Xander! Penso subito a quello! Però lui potrebbe essere meno diretto ,no?” -borbottava Buffy,tra sé e sé,mentre toglieva il copricostume.

 

Un respiro profondo prima di uscire allo scoperto non la liberò dall’atroce dubbio che fosse deluso dal vederla in bikini.

Spike l’aspettava in acqua,con la testa appoggiata al bordo della piscina e le braccia distese sopra, a mo’ di divano. Lei notò subito che aveva messo gli slip del costume e ne fu sollevata.

Due vassoi ricolmi di sushi e altri invitanti assaggi colorati erano ad aspettarli sul bordo della vasca,con due bicchieri,il cestello con il vino e…..il ghiaccio.

Spike la squadrò estasiato e senza far nulla per nasconderlo.

-Non si guarda così una signora! – lo riprese lei e si infilò in acqua per sottrarsi a quello sguardo perverso che avrebbe potuto mandarla su di giri a suo piacimento.

La piscina non era molto grande e Buffy si destreggiò in abili manovre per non sfiorare i piedi di lui con i suoi.

-La villa è tua,non è vero?-

-Come lo sai? Te lo ha detto Oz? O Faith?-

-Nessuno..ma ho riconosciuto…il tuo stile e..ehm.i tappeti. Non sono così svampita e oramai è un bel po’ che ti conosco.-

-Sì.E’ mia. Un ricordo di mia madre. Si imparano moltissime cose lavorando fianco a fianco con degli avvocati,sai?-disse sorridendo malinconico.

-Alla Wolfram&hart,dici?-

-Già. Con Angel…-aggiunse,tornando a guardarla negli occhi.

Spike,nel pronunciare quel nome, le sembrò un cucciolo abbandonato lungo il ciglio sperduto di una strada polverosa e sentì un incontrollabile bisogno di abbracciarlo e dirgli tutto.

E lo avrebbe anche fatto,se solo lui non avesse immediatamente immerso la testa nell’acqua per bagnarsi i capelli.

Riemerse.

-Sono stato a Los Angeles quasi quattro anni. Non era male e mi pagavano bene. Certo tutto il lavoro sporco toccava a me…-continuò,forte di nuovo della sua boria, passandosi le mani sui ciuffi ribelli –..poi Oz ha avuto questa idea della band….allora io ho pensato di produrre un cd…-

-Produrre un cd? Ma ci vogliono milioni di dollari per produrre cd,Spike!-

-Eeeehhh… non esagerare! E poi mia madre non mi ha lasciato solo la villa su quest’isola! Pensa un po’ :l’ignoranza! ..E io che ho vissuto di espedienti e furti e avevo un’eredità che mi aspettava nelle casse della Regina! Beh,per poco non me la portano via…se avessi aspettato ancora….-

Buffy sorrideva e scuoteva la testa,era sempre più allibita:

-Sei sorprendente!-

-Non te eri accorta,cacciatrice?-

-Senti Spike,a proposito di Sunnydale….-ecco che tentava di toccare l’argomento più difficile della sua vita.

-Hai saputo? Stanno ricostruendo la città….. avranno un bel da fare…-

-Spike?…-

-Strade,scuole,ospedale e aeroporto…quanto credi ci vorrà?…-

-Spike….io…-

-Modestamente…l’ho distrutta io..credi metteranno la mia statua nella piazza del municipio?-

-SPIKE!!!!- strillò,mettendolo a tacere.

-Perché non vuoi farmi parlare? Mi hai cercata tu …mi hai baciata tu..no,beh,ti ho baciato anche io….ad ogni modo,non è questo il punto. Voglio fare l’amore con te e tu mi respingi. Infine,adesso che vorrei spiegarti… ti metti a parlare come un candidato alle amministrative di Sunnydale.-

Spike allora rimase in silenzio.

-Tu non mi hai creduto. Hai pensato che lo dicessi perché stavi morendo e non avrei potuto assumermi la responsabilità delle mie parole… Avevi ragione.Come sempre. Sulla responsabilità,intendo! Ma non sul resto. Lo so bene: parole inutili e dette troppo tardi. Non potevo perdonare il mio comportamento,capisci? Quando ho saputo che eri “tornato” e che stavi bene ,sono stata la persona più felice del mondo. Più i giorni passavano e più era difficile spiegare…..Non sai quante volte ho fatto e disfatto la valigia per venire da te….-.

-Allora perché non sei mai venuta?Hai idea di tutto quello che mi è passato per la testa in questi anni?-

-…lo so…le stesse cose che io mi ripetevo ogni minuto del giorno e della notte.-

Il tono delle loro voci cominciava a vacillare. Le prime lacrime inumidivano le gote di Buffy che cercava di asciugarle con le mani bagnate.

-Non piangere.Lo sai che non lo sopporto.- Spike distolse lo sguardo e uscì dalla vasca infilando la testa in un provvidenziale asciugamano.

-Come posso fare? –gli gridò disperata e lo raggiunse in piedi sul bordo della vasca.

-Ti prego….Spike guardami….-gli disse dolcemente e scostò la spugna dal suo viso. Il volto di lui continuava a bagnarsi... l’asciugamano non era servito poi a molto.

-Anche io non sopporto di vederti piangere. Tienimi con te,vuoi?-

-….non so….-distolse ritroso lo sguardo da lei.

-Amore mio ,ti amo più della mia vita e tu non riuscirai ad allontanarmi da te adesso.-

Buffy gli teneva delicatamente il viso tra le mani,costringendolo a guardarla negli occhi affinché parlassero loro per lei. Spike non potè resistere a lungo.L’aveva sempre amata. Aveva amato solo lei. Sempre e incondizionatamente.

-Credimi,ti prego…non mi mandare via. Non devi credermi adesso….piano piano… te lo dimostrerò. Ma dammi una possibilità! O impazzirò! E’ un miracolo che non sia accaduto in questi anni di assurda quotidianità forzata. –

-..Buffy…non lo so..non sopporterei che tu mentissi….-

-Spike..ti prego…. Facciamo l’amore,adesso. Per cominciare….-

Lo abbracciò contro la sua volontà,coccolandolo teneramente perché si calmasse solo un pochino…

-Facciamo l’amore,Spike…ti prego …ho bisogno di sentirti di nuovo dentro me….-

Spike la prese in braccio e scese lentamente le scalette della piscina.

La luce pura dei suoi occhi la attraversò e si fermò al cuore,colmo di felicità.

Sentì l’acqua inumidirle dapprima le dita dei piedi,poi le caviglie e le natiche nello stesso momento,per salirle,tra i brividi,lungo le cosce ,le ginocchia e i fianchi.

A mano a mano che Spike si immergeva nella vasca,era come se l’acqua entrasse dentro di lei,con il suo ondeggiare e il continuo suo fluire.

Spike la lasciò in piedi,di fronte a lui e le sorrise. Il sorriso più dolce tenuto in serbo per lei da una vita.

Buffy gli gettò le braccia al collo come una bambina e ricambiò quel sorriso stupendo baciandogli le labbra.

-…..Ma…. io ti piaccio almeno?-gli domandò incerta

Spike si ricordò nuovamente dei tappeti.

-Quando avrai visto cosa sto per farti non me lo chiederai più.-

La mise a tacere prendendosi la sua lingua in un morbido gioco perché lei potesse abbandonarsi fiduciosa tra le sue mani .

Buffy avvertì la punta delle sue dita dapprima aprirsi sicure un varco nelle mutandine rosse,facendola gemere alle più intime e sfacciate carezze….e poi ritrarsi,immediatamente,per tirarle via il piccolo fiocco che le legava sul fianco.

Era l’acqua della piscina o era lei?….o era lui? Era un sogno meraviglioso.

La schiena liscia e fresca di Spike si muoveva sotto le sue piccole mani,in onde sinuose e decise, mentre un mondo di fiabe girava vorticosamente intorno a lei.

-Amore…-le sussurrò tra i capelli bagnati-adesso puoi lasciarmi…-

-….eh?- cercava faticosamente di leggergli sulle labbra le parole,dato che la voce non riusciva a raggiungerla nell’estasi in cui era annegata.

-Buffy,metti giù la gamba altrimenti non posso usc..- Spike la guardava divertito e capì di dover far a meno della sua collaborazione.

La prese di nuovo in braccio e uscì fuori dalla vasca per avvolgerla in un soffice accappatoio nero.

La portò cosi com’era su per la scalinata,per distenderla sul suo letto.

-Allora questa è la tua cripta,amore….-

-Già.Un pochino più confortevole di quella di Sunnydale,vero?-

-…non saprei…. A me piaceva la tua cripta. -disse sedendosi –oh,le gambe erano entrate in sciopero..ma adesso hanno ripreso a funzionare…-

-Buffy….-

-..cosa?..-

Lei conosceva bene quel “Buffy”……e Spike conosceva ancora meglio il suo “cosa”.

Stavano di nuovo facendo l’amore.

 

Qualche ora dopo,quando si erano appena addormenti ,l’uno nelle braccia dell’altra,freddi squilli di un telefono svegliarono Spike.

Bastò una mano per fermarlo,quando Buffy stava già corrugando la fronte agitandosi sul suo petto.

Tirò via con rabbia la spina ai piedi del comodino.

Spike,tuttavia,non riuscì ad addormentarsi.

 

ULTIMA PARTE- “L’Isola dell’Amore”-

 

Buffy si svegliò nel letto e si tirò su di scatto.

-..Spike?-

Trovandosi,sola,avvolta nella seta nera delle lenzuola pensò subito che lui fosse andato via ,chissà dove,deluso o arrabbiato o comunque pentito per quello che era accaduto.

L’eco della sua voce la rassicurò immediatamente e alzandosi dal letto,la segui in un’altra stanza,simile ad uno studio o ad una biblioteca; si fermò sulla soglia istintivamente ,senza voler spiare od origliare:

-….ho capito. Ti ho detto che verrò. Da solo! Certo! Non preoccuparti, Fred,non mi occorre niente. Grazie. Ci vediamo là.-

Il tono di Spike era alterato e preoccupato. Dopo aver riattaccato,Buffy aveva sentito battere i pugni sul tavolo più volte.

-Maledizione! Proprio adesso?! Maledizione!-

-…Spike?…posso entrare?-

La sua voce si fece subito dolce per lei.

-Buffy..ti sei svegliata. Entra .-

-Che succede? Dove devi andare?- di nuovo la sensazione di abbandono che l’aveva colta appena sveglia.

-..Niente di importante. Non preoccuparti,amore.Torna a letto,ti va di mangiare qualcosa?-

-…..non ho fame.-Spike le stava mentendo: le poche parole udite e i colpi sul tavolo dicevano tutta un’altra verità.

Buffy abbassò lo sguardo e tornò in camera .

-Ehi,Buffy,che hai?-

-Chi era al telefono?- ora lei lo fissava e fu lui a guardare altrove, avvicinandosi con evidente imbarazzo ai vetri scuri della terrazza.

-Fred.-

-Chi era “costui” ?-domandò Buffy sarcastica –Spike,lo so che hai una tua vita fuori da quest’isola che io ancora non conosco,di cui mi hai parlato pochissimo e mi sta bene. Però io vorrei pian piano farne parte e vorrei tu facessi parte della mia. Di questi anni vissuti in Inghilterra…. Certo,se vuoi… io non voglio essere invadente..-

-Ehi..- Spike tornò a stringerla con tenerezza-…non devi preoccuparti,non c’è nessun problema: Fred è un amicO di Los Angeles. Mi chiamava solo per aggiornarmi sul lavoro di Angel.-

-..mmmh.Ok. Scusa. Ma ho avuto un brutto presentimento…-Buffy si intrufolava sempre più nel suo abbraccio,cercando protezione e attenzioni.

-Adesso che ne dici se andiamo in cucina e prepari la colazione?-

-IO? E perché IO?-

-Beh,perché è giusto che tu MI SERVA,amore!-disse ridendo e parandosi il viso con le mani-..AHI! AHIII! Mi fai male!!!-

Buffy lo stava colpendo : ridevano e gridavano come due bambini!

La lotta finì sul pavimento. Poi di nuovo l’amore.

 

I seguenti tre giorni non furono molto diversi: Buffy non vide più l’alba da sola,come si era ripromessa. Durante il giorno il lavoro sembrava stancarla molto ma la sera rifioriva meravigliosamente in abiti ed acconciature sempre diversi per restare in discoteca,fino a notte fonda,ad ascoltare “William”.

 

Quella mattina Buffy preparò un vassoio luculliano di brioches,spremute e caffè e chiese il permesso a Faith per portarlo alla villa,dove immaginava Spike certamente nel suo letto,tutto solo,in trepida attesa del tramonto per rivederla. Dalla prima notte trascorsa insieme,Buffy era sempre rimasta a dormire alla villa con lui,del resto,anche volendo,le sue gambe non sarebbero state in grado di riportarla a casa dell’amica.

Solo quella notte aveva preferito fare compagnia a Dawn,a letto con i postumi di un brutto incontro con una medusa.

Salì le scalette rocciose con la giocosità che ti mette addosso l’amore ricambiato,fiera dell’allestimento sul vassoio,avrebbe viziato un po’ il suo vampiro assonnato facendosi perdonare l’assenza della notte precedente.

La grande vetrata era aperta.

 

-Devo fare piano…altrimenti addio sorpresa…-

Il vassoio cadde sul tappeto più grande.

-Ehi,ma io non ho ordinato la colazione….. Spike? Sei stato tu?-

Una giovane donna stava sorseggiando del caffè seduta sul divano.

 

-Oh, scusami tanto- si alzò immediatamente-Tu devi essere Buffy,non è così?-

-…..- Buffy non aveva nessuna voglia di ricordare le buone maniere. La ragazza che aveva di fronte era in casa di Spike la mattina alle otto, a piedi nudi e in camicia da notte. La rabbia fu ancora più impietosa con Buffy perché non servì ad impedirle di notare dei lunghissimi capelli castani sciolti sulle spalle nude e occhi verdi come quelli di un gatto. Anzi di una gatta. Morta. Come l’avrebbe voluta Buffy.

-Sei Buffy,no? O sei una cameriera? Capisci la mia lingua?-il tono della voce era mellifluo e parlava in modo fin troppo raffinato.

-Si. Lei ..invece..- Buffy ritrovò un po’ di coraggio

-Fred. Mi chiamo Fred. Sono una ex…- Buffy ,in quell’istante, fu certa che le ginocchia non avrebbero retto ,per quanto lei si sforzasse di mantenere un’espressione dignitosa e soprattutto rilassata- ..collega di Los Angeles, lavoravo con Spike e Angel.-

-…mmh, Fred.- Buffy fermò il pianto in gola:dopo si sarebbe disperata, avrebbe urlato e preso a calci alberi e case ma non adesso.Non davanti a quella donna bellissima.Non nel salotto pieno di tappeti .

-Piacere,Fred.-il pianto doveva restare in gola. Le lacrime non dovevano arrivare agli occhi e le sue ginocchia dovevano reggerla.Ancora un attimo.

-Ero passata a lasciare la colazione a Spike, non mi aspettavo di trovare “ospiti” qui. Mi dispiace ero troppo assorta nei miei pensieri,così mi sono spaventata. –

-Non ti ha detto che arrivavo?-

-No. Non vedo quasi mai Spike. Ero solo passata a lasciare questo.- Buffy mentiva senza rendersi conto che le scuse erano semplicemente ridicole. Aveva davanti qualcuno che la conosceva bene,tanto da riconoscerla senza averla vista mai… mentre lei ignorava del tutto chi fosse il suo interlocutore. Continuava a mentire pur con la certezza che quella donna capisse benissimo che si trattava di menzogne.

-…strano…non te lo abbia detto. Domani comunque riparto. Ci aspettano a Los Angeles,come saprai?-

Doveva uscire da quella casa immediatamente.

-Bene. Arrivederci.-

-Vai via di già?-quasi quasi pareva seriamente dispiaciuta-Avrei avuto piacere di parlare con te e di conoscere un po’ meglio la grande cacciatrice..-

Nel grande salone non c’era più nessuno.

Fred si affacciò sulla terrazza e la vide correr via ,lungo la spiaggia che si stava lentamente popolando di ombrelloni.

-Chi era al telefono,Fred?-

-No.Che telefono. E’ venuta Buffy ma è scappata via di corsa. Spike,ma tu le hai detto che andiamo via?-

-Maledizione,Fred! Glielo hai detto tu? Che diavolo ti è preso? –Spike fece per correre giù dalle scale ma il sole lo bruciò prima ancora di oltrepassare la porta.

-Mi dispiace! Io credevo…. Ma perché non gli hai detto nulla?-

-Non sono affari tuoi. E poi non dovevi venirmi a prendere.-

-Beh….io pensavo…-

-Che pensavi? Ci abbiamo provato. Non ha funzionato.-

-Non ha funzionato per colpa tua. E di Buffy…ma che ci trovi,poi?-

-E’ inutile tornare sopra all’argomento.-

-..lo so bene, anche se mi dispiace….”il fantasma dell’amore”,giusto?-

-Esatto.-

Spike non aggiunse altro e si chinò per raccogliere la colazione che Buffy gli aveva preparato con tanto amore.

 

Al bar Faith restò sola tutto il giorno. Alla sera,quando Willow arrivò Buffy non era ancora tornata .

-Faith? Che fai sola? Dawn sta male,ma Buffy ?-

-Willow c’è un problema. Fred è qui.-

-Oh. E che cavolo è venuta a fare qui?Non è finita con Spike?-

-Non è praticamente neppure mai iniziata.-

-Solo che Buffy non lo sa..-

-Non mi importa. –la voce di Buffy era fredda e distaccata,era apparsa dal nulla,con gli occhi gonfi e le nocche delle mani insanguinate.

Faith prese del ghiaccio senza fare domande:anche lei si sfogava così.

-Buffy,forse dovresti andare a parlargli..per chiarirvi….-

-No. Non occorre. Ho tutto chiarissimo-

 

Willow e Faith dovettero arrendersi alla testardaggine dell’amica e lasciarla sola.

 

Seduta sui gradini di legno,rannicchiata per rassicurarsi ,graffiava la sabbia con le dita sotterrando le sue lacrime che continuavano a cadere.

Si era fatto buio,poche stelle in cielo e molti nuvoloni di mezza estate. Anche la luna quella sera sembrava impigrita nel suo timido quarto.

-Vattene.-

-Amore…-

-Non ti azzardare mai più a chiamarmi così.-

Il vampiro era scivolato nelle tenebre fino alle sue spalle,curve a proteggere se stessa ,la cacciatrice lo aveva sentito arrivare e lo aveva atteso inerme, in un ultimo prezioso agguato da cui era inutile fuggire.

Spike sedette sulla ringhiera in legno.

-Buffy….sai cos’è il fantasma dell’amore?- cercare lo sguardo di lei era del tutto inutile.

-Non so se piango perché mi hai scopato…o perché mi hai tradito subito dopo…-

-Guarda che io non ti ho mai tradito. E IO posso dire di non averti nemmeno mai scopato! Cosa che non puoi dirmi tu…-

Buffy non badava a lui:

-…non so se piango perché Fred mi ha umiliata in modo orribile… non so se piango perché lei sa di te molte più cose di quante tu ne abbia dette a me…. Forse piango per tutte le cose che sono cambiate in questi anni….dovevo capirlo….lo hai ripetuto più volte….-

Buffy tratteneva i singhiozzi mentre le lacrime le rigavano il volto continuando a bagnare la sabbia ai suoi piedi e continuava a non badare a lui.

-Ascoltami. Angel mi ha fatto chiamare. Sarei comunque dovuto tornare a Los Angeles:Fred è venuta a prendermi,d’accordo.Non so perché lo abbia fatto, esattamente… ma credo volesse conoscerti. Lei mi ama.-

Buffy si voltò con disprezzo a guardarlo.

-Lo avevo capito. Adesso vattene via! Vai da lei! Andatevene al diavolo insieme!Ma lasciami sola!!-

-Angel vuole che torni a Sunnydale. La stanno ricostruendo…e anche l’attività demoniaca si sta agitando a tutto quel nuovo movimento.La bocca dell’inferno è chiusa. Io devo fare in modo che resti tale. Devo fare quello che hai fatto tu per tanti anni. Ecco perché me ne devo andare.-

Spike saltò la staccionata e andò a chinarsi davanti a lei,abbassando la testa fino alle ginocchia di lei per trovare i suoi occhi.

-Amore…io non ti ho tradita.Mai. Neppure quando non c’eri. –

Buffy non sembrava affatto convinta.

-Lo sai cosa è “the ghost of the love”?-

-Non mi importa della tua stupida band. Portatela al diavolo con Fred…e Angel ….e chiunque altro..- si asciugò le lacrime,allontanando Spike con una spinta da cacciatrice.

Spike riprese:

-Il fantasma dell’amore è quello che ti resta quando la persona che ami se ne va. Quando muore o quando ti lascia…quando non puoi stare con lei, semplicemente. E’ quello con cui era rimasto Oz,senza Willow…quello con cui è rimasta Willow senza Tara….quello con cui era rimasta Anya …

….e con cui hai lasciato Angel.

E quello che tu hai lasciato a me.

Puoi avere altre storie e voler bene ad altre persone,voler loro tutto il bene che ti riesce….puoi impegnarti ,sforzarti di amarle e credere persino di riuscirci. Ma non sarà mai lo stesso.

Ho provato ad amare Fred. Non era giusto.Lei merita certamente di più di un uomo a metà. Tutti meriterebbero più di un amore a metà,non credi?-

 

Buffy camminava verso la riva ,senza voltarsi,mentre lui continuava nel disperato tentativo di scalfire la impenetrabile corazza che lei aveva ritrovato.

 

-…Amore…ti cercavo negli occhi di ogni donna,pensavo a te ogni vestito nelle vetrine dei negozi e ti ritrovavo in ogni nota della mia chitarra…credevo di impazzire…. con qualunque altra persona vicino sarebbe stato solo il fantasma di un amore. Ecco perché ho fatto in modo di incontrarti qui in Italia. Grazie a Faith e Oz.-

-Allora perché non mi hai detto la verità subito?-

-Perché ho avuto paura che quello che avevamo in quel momento non lo avrebbe sopportato….Buffy,ci eravamo appena riavvicinati…dopo quattro anni in cui ho pensato di non significare nulla per te…-

-No,Spike. Non “ci eravamo “… ma “mi ero io” riavvicinata. Tu non mi hai creduto,altrimenti ti saresti aperto con me e ti saresti fidato.-

-Vabbene,hai ragione tu. Ma adesso me lo dai un bacio?-

-No.-

 

 

-Non ti fidi? E’ solo questo il tuo stupido problema…

…e io vengo con te.

A Los Angeles. A Sunnydale… Al diavolo. Vengo con te,ovunque. Sono pronta a lasciare i miei amici e mia sorella per dimostrarti che ti amo.-

-..Buffy…io non posso chiederti questo…-

-Non me lo stai chiedendo tu. Tu devi solo dirmi che mi vuoi…..e che posso prendere Fred a calci nel suo bel didietro.-

Buffy accennò un sorriso e lo guardò con occhi colpevoli per aver parlato male di Fred.

-….io non so se è giusto….-

-Ehi! Spike,è sempre giusto uccidere i nostri demoni.Ad ognuno i suoi,no?-

Prima che lui trovasse qualche altro demone recondito nella sua anima di uomo,Buffy lo baciò teneramente tirandolo per la mano verso il mare.

 

-Vuoi fare il bagno? Amore,mai hai il costume sotto?- Spike era sicuro di aver ormai capito i gusti di lei….. ma Buffy era fermamente intenzionata a stupirlo per molto molto tempo ancora.

-No. Non che non ce l’ho…- e maliziosamente cominciò a slacciarsi la minigonna.

 

FINE.