Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di
riuscire a rintracciare l'autrice.
L'ISOLA
DELL'AMORE
di Misskitty
Tutti i diritti appartengono al grande Joss Whedon e
agli altri eventuali legittimi
proprietari: di certo non a me che ne scrivo una
fanfiction senza scopo di lucro solo per diffondere ancora di più la fama di
“Buffy the vampire slayer”….etc etc..
I testi delle canzoni sono riportati con i medesimi
intenti e tutti i diritti appartengono ai “GHOST OF THE ROBOT”.
PARTE PRIMA. –“ L’isola dell’amore.”-
Affacciata alla balaustra,Buffy si perdeva nei
riflessi del sole sull’acqua e pensava a quanto fosse meravigliosa l’ Europa .
L’avevano girata a lungo negli ultimi anni e ne era semplicemente estasiata.
-Buffy,andiamo,stiamo per entrare in porto e nessun
pittore biondo è salito sulla nave…è inutile che speri!- Dawn si morse le
labbra,temendo di avere inserito un aggettivo di troppo in quella frase,detta
con infantile entusiasmo e restò a spiare timorosa gli occhi di Buffy.
Nessuna reazione visibile con Buffy che si sporgeva
ancora dal parapetto.
- E tu guardi troppa tv!- disse voltandosi verso la
sorella che fremeva,carica di valigie, per scendere dal traghetto e rivedere
Faith.
La cacciatrice dalla chioma color ebano li aspettava
al porto, al volante di un lussuoso fuoristrada nero senza cappotta le cui
cromature scintillanti irretirono Xander,se possibile,più del bikini nero della
proprietaria.
L’amica era rimasta tale e quale, il look da dark
lady e la voce sempre una nota più alta di quella degli altri, lo sguardo
indagatore e la linguaccia più irriverente dell’emisfero boreale.
Quel suo modo di andare dritta al punto della
situazione,senza allusioni e mezze parole,inimicandosi da sempre chiunque fosse
oggetto delle sue considerazioni ad alta voce… caratteristiche assai rare,che a
Buffy ricordavano quelle di un’altra persona che viveva molto lontano da lei da
vari anni,oramai….dall’altra parte del mondo. Un velo di tristezza le oscurò un
attimo il sorriso mentre era intenta,insieme a Willow,Xander e soprattutto
Dawn,ad ascoltare le storie dell’amica.
Dopo un sunto della nuova vita che Faith aveva
preparato appositamente per loro in Italia,raccontato velocemente durante il
tragitto pieno di curve,dossi e tornanti da nausea collettiva ,scesi
dall’auto,lei sparì senza troppi misteri con Xander,per riapparire con estrema
disinvoltura e con solo le mutandine indosso,un’ora dopo.
Erano arrivati su quella piccola isola del
Mediterraneo,nel complesso non più grande di Sunnydale,nel mese di Maggio,con
l’estate alle porte e tanto lavoro da sbrigare. Faith viveva in una palazzina
bianca,poco fuori da una pineta,con le tipiche persiane italiane in
legno,dipinte di azzurro, con molte stanze e un piccolo giardino con tanto di
fontanella e ombrellone colorato;la casa era abbastanza grande per ospitarli
tutti,così leziosa nei particolari che pareva strano potesse essere opera di Faith.
Evidentemente il locale che aveva aperto l’anno
precedente sulla spiaggia doveva renderle molto bene,come tutti ebbero modo di
osservare.
Quando le ragazze finirono di litigare per la camera
da letto con il balcone,Buffy entrò in quella assegnatale da un salomonico
sorteggio e la porta si richiuse rumorosa dietro di lei con Willow e Faith
dentro.
-…uh? Cos’è un’imboscata?-esordì Buffy ridendo e
posando finalmente a terra le valigie.
-Dobbiamo parlarti,Buffy. Ti prego,è meglio che ti
sieda.- propose Willow con voce gentile ma decisa.
-Faith,lascia parlare m…-si raccomandò subito Willow.
-Spike è in Italia con Oz. Anzi,veramente sono qui
sull’isola. Sai da quando Spike è ..come dire…”tornato”in vita,prima e
“ritornato” in carne,poi …. Lui e Oz si sono messi a suonare insieme,per
vivere,tu mi capisci.…- Faith parlava a ruota libera come stesse leggendo il
menu a un cliente.
Willow aveva gli occhi fuori dalle orbite e non
smettevano di diventare sempre più grandi,man mano che la lingua di Faith
insisteva nell’agitarsi senza freno.
-Spike… Spike…- Buffy si alzò e nascose la testa
dietro le tende della finestra con le imposte che non aveva fatto in tempo ad
aprire:avevano voluto prenderla alla sprovvista,quando non sarebbe potuta
scappare per tornare in Inghilterra da Giles.
Si sentiva in trappola e certamente si sarebbe
imbarcata sulla prima nave,se avesse avuto una casa sua in cui tornare.
-Eh,bello,no? ….Spike canta,con Oz al basso,come al
solito….Ah,ma di tanto in tanto Spike suona pure la chitarra e sono
bravi,sai?…pensa che una volta a Los Angeles ero..-
-Che ?- trasalì Buffy girandosi con gli occhi che
parevano iniettati di sangue – Dove eri?-
Willow si affrettò a spingere Faith fuori dalla
porta,temendo che le cacciatrici stessero per picchiarsi come era nelle loro
abitudini,dopo poche ore trascorse vicine.
-Senti,Buffy….- cominciò timida- ….io lo
sapevo.D’accordo. E puoi odiarmi indisturbata. Ma prima o poi dovevi immaginare
che sarebbe accaduto! Che vi sareste rivisti. ..Anzi,magari lo hai perfino desiderato…-
Buffy le lanciò un’occhiata minacciosa che preludeva
al pestaggio risparmiato prima a Faith.
-No. No. Tu di certo non lo desideravi. Mai
desiderato Spike in vita tua.-
Quelle ultime parole,farfugliate prima di uscire
dalla camera,lasciarono Buffy sola con la sua stupidità.
Era arrabbiata con i suoi amici che si erano
coalizzati contro di lei,mettendola di fronte alla realtà della sua immaturità
cronicizzata dai tempi di Angel e costringendola ad affrontare una situazione
che avrebbe voluto rimandare all’infinito.
Buffy portava nel cuore tanto dolore,lo trascinava a
fatica,da anni con sé,ogni singolo giorno, accompagnando ogni gesto della
giornata al rimorso lacerante di quell’amore senza riserve che Spike le aveva
offerto, e che lei aveva soffocato proprio quando,invece,avrebbe potuto
riempire tutta la sua vita.
Certi giorni le pareva di esserci riuscita e di
essersi abituata a convivere con la tristezza e con i rimpianti ma poi,la
notte,gli incubi la svegliavano nell’eco di quelle parole inutili e dette
troppo tardi.
E il volto di lui,immerso nelle fiamme, impresso
nella mente, che la guardava e non capiva.
Aveva avuto l’amore tra le mani,lei,consapevole che
ci sono persone che non hanno la medesima fortuna nell’arco di una vita
intera:pensava a quelle donne e a quegli uomini che muoiono senza aver mai
conosciuto l’amore, quello vero,quello che illumina gli occhi di chi ami e
che,senza parole, si getta fiducioso nei tuoi,per irradiarti della sua luce
….anche quando non vuoi.
Sapeva quanto il suo comportamento nei confronti di
Spike fosse stato incoerente,a tratti crudele e comunque,certamente
imperdonabile.
Per queste ragioni era rimasta in Inghilterra con
Giles,anni prima, quando Willow,Xander e Dawn erano voluti andare a trovarlo a
Los Angeles in segno di gratitudine e,finalmente,anche in segno di amicizia.
Rifiutandosi di partire,Buffy sapeva di essersi
definitivamente allontanata da lui. Era al corrente che Willow gli scrivesse
delle e.mail di tanto in tanto e che lui e Dawn si dessero periodicamente
appuntamento in chat e che perfino Xander gli telefonasse per dei consigli “da
uomo a uomo”,come diceva,borioso,appartandosi allo squillare del cellulare.
E adesso,Spike si trovava,per strane coincidenze che
Buffy non era sicura di voler appurare, così tanto vicino a lei.
Nessuno provò a sfiorare di nuovo l’argomento.
Solo Oz,già ospite di Faith prima che loro
arrivassero da Londra,quando la vide scendere al mattino seguente,senza
guardarla in viso le disse queste precise parole: “Non hai ancora ucciso i tuo
demoni,eh,Buffy?.”
-Vai al diavolo,Oz. Metterò il veleno nella tua
ciotola,alla prossima luna piena.- gli aveva risposto Buffy,senza degnarlo di
uno sguardo e,sbattendo la porta alle sue spalle,era uscita per raggiungere la
spiaggia.
Il lavoro cominciò subito facendo scorrere le
giornate veloci e allegre, con tanta gente che affollava “la deliziosa baita
delle Dolomiti con le fondamenta nella sabbia”,come Dawn la descriveva ai
bagnanti distribuendone i volanti su e giù per la spiaggia.
Le serate terminavano con le ragazze esauste ,sedute
sui gradini a bere quello che restava nella macchina delle granite e a
chiacchierare, guardando l’orizzonte fino alle prime stelle.
Willow dirigeva dei corsi estivi a liceo
dell’isola,ma la sera raggiungeva sempre le amiche per la chiusura del bar.
Una sera di fine giugno, chiese Buffy ,a testa bassa,
a Willow che le porgeva la solita granita,venendo a sedersi tra lei e Faith:
-Dove?……-
-Nella discoteca in fondo alla spiaggia,cominceranno il
primo luglio.- Faith sarà anche stata priva di tatto ma compensava bene la
mancanza di delicatezza con acume formidabile.
-Beh,tutto sommato puoi continuare a non
vederlo,Buffy,la discoteca è in dalla parte opposta della spiaggia …e poi noi a
quest’ora chiudiamo- Willow era come sempre indaffarata ad addolcire la pillola
alla rabbia di Buffy.
-Mmmh.- annuì Buffy ,già pentita per aver fatto
quella domanda, riprese:
–Faith…-indicando con l’indice della mano che reggeva
il bicchiere ghiacciato -…chi abita in quella villa enorme sulla scogliera?-
-Ho sentito dire da alcuni miei alunni del corso di
informatica che appartenga ad una nobildonna irlandese o scozzese…. Ma non
viene più qui da molti anni,dicono…-spiegò Willow incantata dalla terrazza a
vetri costruita a strapiombo sul mare –pensate che bello deve essere svegliarsi
là all’alba,oppure godersi il tramonto o il mare in tempesta…-
-La nobildonna non viene più qui da moltissimi
anni….-continuò Faith, alzandosi -…e poi è Inglese..-mormorò tra sé e sé,chiudendo
il bar.
Buffy aveva smesso di uccidere vampiri e demoni da
quando avevano lasciato Sunnydale,ma la ronda era un rito a cui non riusciva
proprio a rinunciare.Camminava ascoltando i rumori dei piccoli animali
notturni, inventandosi figure disegnate dal luccichio dei lampioni accesi e
adesso, assaporando la solitudine più profonda che solo il nero del mare calmo
sa trasmettere,quando scaccia da sé anche le luci delle stelle che vorrebbero
annegarvi,illuminando di bianche sfumature le creature della notte.
Uscita da casa senza far rumore,dalla cima della
discesa che conduceva dritta alla spiaggia,vide una luce accesa nel bar di
Faith e sagome furtive muoversi sulla terrazza di legno dove si trovavano i
tavoli. Il suo istinto di cacciatrice si risvegliò immediatamente facendola
arrivare silenziosa nell’ombra a pochi metri dai gradini d’ingresso.
Dapprima riconobbe Faith,poi la voce agitatissima di
Dawn,forse Xander…
-Avanti,non farti pregare! Oz!? Dove hai messo la
chitarra?-
-Ecco le birre!-
-Dawn,tu no.-
-Oh,Spike non rompere ! Io sono maggiorenne,ora,sai?-
Nessun dubbio. Buffy si sentì avvampare,ingoiando più
volte il cuore che le batteva come un tamburo in gola; fermò anche il respiro
pur di non esser sentita,ma un piccolo passo indietro,mosso involontariamente
dalle sue paure,urtò il rastrello con cui Dawn ripuliva la sabbia intorno al
locale,che urtò uno dei tavoli,da cui caddero,una dopo l’altra,le quattro sedie
riposte sopra.
-Chi c’è?- Faith era pronta alla guerra per tutelare
la sua preziosa proprietà-
-Ehm…- Buffy fece capolino da dietro l’angolo.
Teneva la testa bassa e gli occhi,in moto perpetuo,in
modo da guardare tutti senza fermarsi sullo sguardo di nessuno,con le gambe
unite con i piedi puntati ad insabbiarsi uno contro l’altro,cercando insistentemente
le tasche degli shorts per nascondere almeno le mani.
-Ciao,Buffy.- solo risentire il suono della sua voce
era un’emozione immensa,non osava immaginare cosa avrebbe provato se avesse
solo incrociato un attimo i suoi occhi.
Eppure quella sera anche la voce del suo campione
tremò. Tremò impercettibilmente e nessuno se ne accorse, ma per lei vibrò di
tenerezza e di timore,come quella di un ragazzino innamorato.
Invece era Spike. Il vampiro più crudele che i libri
di Giles ricordassero mai,il vampiro che aveva salvato il mondo senza che
nessuno si fosse accorto di lui. Spike era appoggiato alla ringhiera di
legno,circondato da tutti gli amici di Buffy,indossava jeans neri e una camicia
leggera aperta sul petto,dove un girocollo riluceva ai raggi della luna, era
scalzo. Mise la birra in mano a Xander e fece per avvicinarsi a lei,forse per
salutarla.
-Ciao,Spike.-rispose Buffy con un filo di fiato.
L’attimo dopo lei correva su per la salita.
-Oh,mica siamo venuti qui da Londra per un “ciao”!
Spike,muoviti!-urlò Xander a chi,in ogni caso,le era già dietro.
-Beh,se sei venuto solo per loro, tornate pure a
Londra,bastardo! –gridò Faith. Evidentemente a quelle parole qualcuno si era
offeso tantissimo…
Willow scosse il capo,prendendo Dawn sotto braccio:
-Andiamocene a letto,noi che possiamo,stanotte hanno
previsto burrasca sull’isola….-
“mmmh,a letto?” rimuginò Oz strimpellando la sua
chitarra e uno strano lampo accese in lui gli occhi del lupo,mentre i tre
camminavano lenti verso casa.
PARTE SECONDA. –“L’isola dell’amore.”-
Spike l’afferrò per un polso,subito cingendola da
dietro; la teneva stretta come volesse racchiuderla dentro di lui,con il mento
appoggiato sulla sua spalla,respirando di nuovo il profumo dei suoi capelli.
-Li hai lasciati crescere,amore…-
-Non li ho più tagliati da quando……beh,solo un
pochino ogni tanto.-annuì Buffy,con gli occhi lucidi e tirando in su con il
naso. Poi si girò nella dolce morsa del suo abbraccio: Spike aveva ancora i
capelli biondissimi,pettinati indietro,con pochi ciuffi ribelli sulla fronte e
gli occhi più belli di come lei li ricordasse. Azzurri molto più del mare e
pieni di desiderio.
-Sapessi quanto mi sei mancata…non riuscirei a
spiegartelo neppure se volessi..- disse,giocando con due ciocche di capelli tra
le dita.
La baciò con passione,cercando ogni angolo della sua
bocca,stringendola al petto con più forza per sentire i suoi seni premuti
addosso.
Buffy non era più avvezza a quei baci ma non li aveva
mai dimenticati,come era vivo e pulsante il ricordo delle volte in cui avevano
fatto l’amore. Adesso,con Spike vicino,stretto a sé,Buffy sentiva di nuovo che
erano una persona sola e le sue mani,che pochi minuti prima ,timide, cercavano
invano delle tasche in cui nascondersi,osarono invece le prime carezze lungo il
collo di lui,scivolando sensuali lungo la schiena,sollevandogli la camicia.
A quel tocco malizioso, Spike prese a baciarle le
labbra e gli occhi,come a volersi separare da lei,ritraendosi da quello stato
di grazia con tristezza e pudore insieme.
La prese per mano:- Vieni,Buffy, voglio farti vedere
una cosa.- invitandola a seguirlo di nuovo sulla spiaggia.
Camminavano sulla sabbia nera venata dai riflessi
della luna, in silenzio, solo il rumore dell’acqua ai passi di Spike.
-Dove mi porti?-domandò lei.
-Aspetta.-
Arrivarono dove la sabbia diventava graniglia
rotonda,per far posto ai primi scogli,che si arrampicavano per la rupe
scoscesa. Spike le indicò dei gradini informi scavati nella roccia che si
inerpicavano dritti alla villa.
-Mi spiace per te,Buffy,nessun cancello o porta da
sfondare! Tutto in regola,ho le chiavi:sono il custode.-
-..Oh. E da quando TU lavori? Già hai una band che
fatico concepire….-replicò colta in fallo a pensar male delle intenzioni di
lui.
-Molte cose sono cambiate da quando te ne sei andata
da Sunnydale. Questa è una.-
La risposta di Spike,per qualche ragione,turbò Buffy
che durante la passeggiata fino alla scogliera,aveva incredibilmente rimosso il
passato, immersa nella tranquillità che la vicinanza del vampiro le
trasmetteva.
Le scalette conducevano alla terrazza
esterna,anch’essa scavata nella roccia,con aiuole fiorite di giallo e di
rosa,di lì Spike aprì la porta seminascosta nella vetrata immensa che i
bagnanti tanto ammiravano dalla spiaggia.
-Prego,milady.- disse inchinandosi al passaggio
incerto di una Buffy sempre più incuriosita.
-Ehi,era un sorriso quello che mi hai fatto?-chiese
Spike lasciandosi ammirare in una seducente smorfia delle labbra.
-Smettila! Stupido!-
-Di fare cosa?-rispose con falsa ingenuità,felice che
Buffy fosse ancora sensibile a certe sue espressioni.
-Lo sai.-
-Ahaaaahh! Un altro!-continuò Spike,scanzonato e
dispettoso, aggirandola per precederla nell’immenso salone ad accendere i
candelabri d’argento in bella mostra su un antico tavolo di noce.
Il salone era finemente arredato con ricercati mobili
di antiquariato,solo pochi pezzi che non stonassero con la modernità della
lunghissima parete di vetro affacciata,al centro era sistemato un divano nero
in pelle,di gusto maschile,un camino in pietra,sulla parete opposta al
mare,rendeva l’atmosfera calda e accogliente,insieme ad un sorprendente numero
di tappeti persiani di ogni dimensione che coprivano quasi per intero il marmo
dei pavimenti.
-Dio mio ,quanti tappeti!- pensò Buffy ad alta voce.
-Sapevo che ti sarebbero piaciuti….-
Un imbarazzante silenziò calò nel salone alle parole
di Spike e soprattutto al tono volutamente ambiguo con cui le pronunciò.
-Beh,ti va un po’ di musica?- le chiese,per
rimetterla a suo agio.
-Si. Grazie- rispose sollevata,avvicinandosi alla
pila di CD allineati sulla austera libreria accanto al camino.
-Quanti ce ne sono… cosa preferisci? Io direi
..-Buffy si perse per alcuni minuti tra gruppi famosissimi e cantanti del tutto
sconosciuti,quando,con sua grande sorpresa, le prime note di chitarra la
raggiunsero… e poi una voce triste :
She comes home to
me after a hard night's work
Falls in my arms
and sleeps like a bird
Startle, wakes up,
like she don't know me
Cocks back her
fist like she's going to slug me
Like, who are you
anyway
And what are you
doing to me?
She's an angel
But she can't see
it
She's got wings,
But she can't feel
'em
She's an angel
But she can't see
it
But she's flying
above me every day
Every day of my life
Spike,suonava la chitarra seduto sul muretto della
terrazza,la teneva tra le mani con delicatezza,come coccolasse una bambina,
sfiorando le corde come fossero preziosi fili di perle e una canzone dolcissima
arrivò al cuore di Buffy.
Bright diamond
eyes with daggers beneath them
She carries the
chains of a million decisions
That weren't even
hers to begin with anyway
But she carries
them all
All the people
around her
Never even notice
that she's very very tired
She's an angel
But she can't see
it
She's got wings
But she can't feel
'em
She's an angel
But she can't see
it
But she's rising
above me every day
Every day of my
life
(Angel-da
"Mad Brillant"-Ghost of the Robot)
Cantava e teneva la testa bassa ,incantato forse dai
giochi di luce sulle corde al vibrare delle note,solo alla fine alzò il viso a
guardare lei,rimasta tutto il tempo immobile ad ascoltarlo. E a guardarlo per
imprimersi quella scena nella mente. Lui si era isolato dal mondo,perso nella
musica commovente di quella canzone:il vero angelo della canzone era certamente
lui,sospeso tra la notte e il mare calmo, con la chitarra sulle ginocchia.
Anche la luna,solitamente algida ai piccoli fatti degli uomini, si era fatta
più grande al suono di quella voce,come si fosse avvicinata chiamata da
quell’angelo triste.
Il cuore di Buffy batteva all’impazzata,senza che lei
sapesse cosa dire quando lo sguardo tenebroso del vampiro tornò a posarsi su di
lei.
-Non trovo niente da dire. Solo che non credevo,non
sapevo…non so.- si giustificò inspiegabilmente lei.
-Beviamo qualcosa,vuoi?Così mi racconti di Londra.
Niente Bourbon,però, con questo caldo…-disse sorridendo,mentre si toglieva con
naturalezza la camicia –Meglio un vino bianco,che dici?- e in un attimo sparì
per portare subito dopo due affusolati tulipani di cristallo e un cestello
(anche questo in argento) da cui una bottiglia appannata faceva capolino.
-Grazie,Spike.Sei gentile-
-Io sono sempre gentile con gli amici.- rispose ; i
suoi incredibili occhi blu tornarono a brillare diabolici,spiando la sua
reazione.
-..amici?- bisbigliò lei senza volerlo.
Spike versò il vino senza far caso ai
calici,guardando oltre gli occhi di lei e spogliando la sua anima,velo dopo
velo….
Le porse il bicchiere sfiorandole volutamente la
punta delle dita:
-A te,Buffy…-disse alzando leggermente il calice.
Buffy ricambiò il gesto arrossendo .
Lui sembrava molto sicuro di sé,quasi non fosse più
attratto da lei come lo era in passato e potesse tenere del tutto sotto controllo
l’alchimia travolgente che li aveva legati e…distrutti,anche.
Buffy,tornando a casa,tremava all’idea che lui non
fosse più innamorato di lei. Avevano trascorso la serata parlando dell’Europa e
della loro vita in quegli ultimi anni,come avrebbero fatto Willlow e Xander che
non si fossero visti da tempo. Quelle considerazioni raggelavano il sangue
nella notte umida e afosa dell’isola.
Ma allora perché l’avrebbe chiamata “amore” o perché
quel bacio?
Pensò a quando aveva baciato Angel l’ultima volta.
LEI poteva! Lo aveva fatto senza QUEL tipo di malizia… forse anche Spike lo
aveva fatto adesso preso dall’emozione..senza voler attribuire altro
significato….
Ma allora perché le aveva dedicato quella canzone
romantica?
Si fermò di scatto.Un attimo:perché aveva pensato che
la stesse cantando per lei? Mentre suonava neppure l’aveva degnata di uno
sguardo…
Così era arrivata davanti alla porta di casa
,sperando fino all’ultimo che lui l’avesse seguita;si voltò un’ultima volta
prima di entrare, ma era sola e stava albeggiando.
-Amore,sei fuori allenamento!- bisbigliò Spike
nascosto appena fuori il cancello azzurro.
Ed era ancora come allora:ad aspettarla sotto le
finestre di lei,come Romeo che,pazzo d’amore per la proibita Giulietta,le
dedicava le melodiose parole d’amore di Shakespeare, così lui
immaginava,attraverso le tende, di posare di nuovo il suo cuore sul seno di
Buffy.
Le mandò un bacio e tornò veloce alla villa. E mentre
il cielo colorava il mare di rosa un vecchio motivo gli tornò alla mente:
I died
So many years ago
But you can make
me feel
Like it isn't so
And why you come
to be with me
I think I finally
know
Mmmm, rnmm
You're scared
Ashamed of what
you feel
And you can tell
the ones you love
You know they
couldn’t deal
Whisper in a dead
man's ear,
It doesn't make it
real
That's great - -
But I don't want
to play
'Cuz being with
you touches me
More than I can
say
But since I’m only
dead to you
I’m saying stay
away
And let me rest in
peace
Let me rest in
peace
Let me get some
sleep
Let me take my
love and bury it
In a hole six foot
deep
I can lay my body
down
But I can't find
my sweet release
So, let me rest in
peace
You know, you've
got a willing slave
And you just play
the part like you might misbehave
But until you do
Stop visiting my
grave
And let me rest in
peace
I know I should go
But I follow you
like a man possessed
There's a traitor
here beneath my breast
And it hurts me
more than you've ever guessed
If my heart could
beat, it would break my chest
But I can see
you're unimpressed
So, leave me be
And let me rest in
peace
Let me get some
sleep
Let me take my
love and bury it
In a hole six foot
deep
I can lay my body
down
But I can't find
my sweet release
Let me rest in
peace
Why won't you let
me rest in peace?
PARTE TERZA. –“L’isola dell’amore”-
Buffy aveva solo qualche ora per dormire prima che
Faith riaprisse il bar per le colazioni e comunque non riposò affatto.
Corse per il corridoio e spalancò la porta della
camera di Willow:
-Willow?..- chiamò,piombando rovinosamente sul letto
dell’amica- ..Dormi?-
-No. Non dorme. E comunque l’avresti svegliata..- la
testa di Oz spuntò dalle lenzuola fiorite,Willow anche fece capolino….solo che
era ai piedi del letto.
-……- Buffy era attonita.
Schizzò giù dal letto e fuggi via.
La giornata sembrava non finire mai,forse perché
Buffy alzava continuamente gli occhi alla villa in cerca di un qualche segnale
per lei, credendo di vedere la sagoma di Spike muoversi dietro alla vetrata
scura.
Quando arrivò la sera, Willow raggiunse le ragazze al
bar prima del solito:
-Buffy ,ti va di fare una passeggiata?-
-Se Faith non ha nulla in contrario…-
-Per me va bene:chiudiamo Dawn ed io.- rispose Faith
sorniona.
Solo pochi passi dai gradini del locale e Will:
-Allora?…-
-Allora?? “Allora” lo dico io a te? Che facevi con
Oz?..Cioè,che facevi lo so anche io,ma perché lo stavi facendo?-
-Beh,non so esattamente…. So che ho amato moltissimo
Tara e che vorrei fosse ancora con me….Adesso però ho ritrovato Oz,gli ho
voluto bene sul serio al liceo,sai?-
-Certo che lo so…- Buffy continuava a non capire.
-Oz è l’unica persona che abbia suscitato in me
qualcosa….dopo Tara. Sentimenti intendo. Oh,beh, c’è stata Kennedy..ma non si
può dire che l’amassi…. Voglio dire….vorrei solo dare una possibilità a me e ad
Oz..Voglio scoprire se abbiamo ancora da darci qualcosa. Mi capisci?-
-Oh,Willow,certo che capisco. Tu hai diritto alla
felicità più di chiunque altro!-sospirò Buffy con aria sinceramente affranta.
-Falla finita,Buffy. Non provarci con me. Fallo con la
tua coscienza,ma non con me!-la voce di Willow era insolitamente fredda.
-…Uh?-
-Questa è la tua solita fissa di non meritare la
felicità!E’ un po’ ammuffita come scusa…-
-Ma adesso parlavamo di te! Che c’entro IO?- Chiese
Buffy,senza sostenere lo sguardo cristallino di chi la conosceva come le
proprie tasche.
-Lo sai di che parlo.Dì la verità!-
-Lo amo tanto ,Willow…-si concesse Buffy,finalmente.
-Io lo so. Ne sono convinta. Ma a lui l’hai detto?-
-No.-
-E P.E.R.C.H.E’,di grazia?- scandì Willow,quasi esasperata.
-Perché non ne ho avuto il coraggio.E poi perché
forse lui non mi ama più….
Almeno così sembra da certi suoi atteggiamenti.-
-MMhh. Stasera andiamo a sentirli suonare. Staremo a
vedere.-
-..dici che è il caso ?…-osò Buffy.
-Dai,cammina! Andiamo a farci belle.-concluse Willow
tirandola via per un lembo del pareo.
La discoteca era gremita di gente quando Buffy e
Willow raggiunsero gli altri al tavolo.
Sul palco,di foggia circolare,già erano sistemati Oz
e altri due musicisti,sopra le loro teste troneggiava un’insegna anni 60,con
tante lampadina bianche che accendevano la scritta “GHOST OF THE LOVE”.
-Che nome …suggestivo….-bisbigliò Buffy tra sé e sé.
-Oh ,ecco Spike!!!- Dawn era raggiante e saltellava
sotto il palco per farsi notare dal suo idolo di sempre.
All’ingresso di lui sul palco,accadde qualcosa che
Buffy non aveva neppure immaginato negli incubi peggiori:lo scroscio di
applausi copriva la voce di Oz che tentava di annunciare la canzone,mentre un
centinaio di ragazze scatenate urlava a squarciagola “WILLIAM!” “WILLIAM!”.
Lo stomaco di Buffy si rivoltò all’indietro mentre
tutto il corpo si irrigidiva sotto il suo abitino più bello.
-Come sarebbe “William”? Come sanno il suo nome?-urlò
nell’orecchio di Faith.
-Volevi si facesse chiamare Spike? B.,ma ti pareva
adatto per il leader di un gruppo rock?-
-….ma io credevo che William……solo io…-per Buffy la
serata era cominciata male e nel giro di poco proseguì anche peggio.
Spike indossava dei pantaloni di pelle nera e una
maglietta viola con le maniche arrotolate quanto basta per mostrare i muscoli
con finta indifferenza,ai piedi scarpe da ginnastica alla moda,argentate e
nere,con i capelli sapientemente scompigliati da chili di gel e vari ciondoli
che rimbalzavano sul petto a tempo di musica.
Era la prima volta che lei lo vedeva così,come fosse
un ragazzo qualunque.
Una sensazione di calore le strinse d’improvviso il
cuore :
”No,lui non è un ragazzo qualunque. E’ la persona più
speciale del mondo. Anzi,di tutti i mondi e le dimensioni,solo che non sa di
esserlo.”concluse compiaciuta. Le prime ammissioni di quei giorni cominciavano
a farla stare bene, a rendere meno dolorosa la convivenza con la sua stessa
anima.
Il sollievo durò un attimo perché le ragazze ,sotto
il palco, erano in visibilio e continuavano ad urlare,fino a quando un
reggiseno solcò l’aria per finire proprio ai piedi di Spike che,
sorridendo,ringraziò del pensiero e cominciò a cantare.
I don't think you
know my name
I think you'd
leave me standing in the rain
You're a pretty
little girl, got a thing for me
But you'd cut me
open and let me bleed
But I'll be
lookin' at you
With your long
brown hair
Pretty little feet
Sparkling
everywhere
You look so good
When you come my
way
But I have to look
down
When you talk to
me
'Cause you're
dangerous
Dangerous
Dangerous
And you don't even
know it
One baby, two,
maybe three more years
You'll be a full
hot baby, have all your curves
And here's a
little taste of irony
You'll be a
too-hot baby, too good for me
But I'll be looking
at you
With your long
brown hair
Pretty little feet
Sparkling
everywhere
You look so good
When you come my
way
But I have to look
down
When you talk to
me
'Cause you're
dangerous
Dangerous
Dangerous
And you don't even
know it
So little baby,
you better stay set
Play with fire
when you get too wet
So set me down and
leave me be
You'll get a devil
when you unchain me
But I'll be
looking at you
With your long
brown hair
Pretty little feet
Sparkling
everywhere
You look so good
When you come my
way
But I have to look
down
When you talk to
me
'Cause you're
dangerous
Dangerous
Dangerous
And you don't even
know it
( Dangerous-da”MAD
BRILLANT”-Ghost of the Robot)
Buffy era verde dalla rabbia,ma confidava che le luci
della discoteca dissimulassero lo stato di isteria da donnetta-gelosa
..invece..
-Ehi,B. ho un’idea:scuoiamole!… queste insulse
puttanelle in calore!- gridò Faith mentre il suo pugno per poco non apriva in
due il tavolo!
-FAITH!!!- in
coro,Willow e Xander .
-Oh,ma una volta che sono solidale con Buffy!!-sbuffò
scolandosi la quinta birra e rubando la sesta dalle mani di Dawn,la quale,a sua
volta,concluse:
-Per me ha ragione Faith! Io ci sto!-
Per una volta Buffy era d’accordo con Faith,cosa che
in genere,avveniva in prossimità di apocalissi e ascensioni varie.
Spike saltò dal palco sopra il bancone del bar,con un
balzo impossibile a un uomo,eccitando ancora di più le sue disinibite
ammiratrici alla vista di tale inconsueta prestanza atletica.
Cantava e si muoveva al ritmo incalzante della musica
senza dimenticare,di tanto in tanto,qualche giravolta che mostrasse la sua
schiena perfetta. Terminò la performance scendendo dietro il bancone ad
abbracciare la giunonica barista in bikini e finire con lei le ultime parole
della canzone.
-Sembra uscita da Baywatch!-ringhiò Buffy a Willow
-Dai,Buffy,che vuoi che sia! Spike LO FA CON TUTTE..-
-Xander,così non la aiuti..-suggerì Dawn
-..e rischi pure la vita!-concluse,saggia, Faith.
Sulle ultime note che scemavano,la “Pamela”della
situazione scoccò un sonoro bacio a Spike che si voltò appena in tempo per
porgerle la guancia,salvando la bile di Buffy da implosione certa.
La seconda canzone ripartì al cenno di Oz,mentre
Spike ,anzi “William”, camminando per la discoteca in un lungo giro prima di
risalire sul palco,si avvicinava al tavolo degli amici.
Girò più volte intorno a Buffy, con aria
mefistofelica, cantava e non smetteva di guardarla quasi potesse vedere sotto
il vestitino di raso bianco quando, con gesto fulmineo, le infilò due cubetti
di ghiaccio nella scollatura:
-Giusto per freddarti i bollenti spiriti…-le sussurò
divertito.
-AAAhh…Spike! Accidenti a te!- Buffy si piegò
d’istinto stringendosi nelle braccia, ma la voce sensuale di “William” ormai
proveniva dal palco e là restò il resto della serata,cercando di tanto in tanto
gli occhi verdissimi di lei e trovandoli ……sempre.
Suonavano l’ultima canzone,quando Buffy esordì:
-Ci vediamo a casa,vado via.-
-No,aspetta!Dopo,beviamo qualcosa insieme a
loro,no?-Willow parlò ben sapendo che Buffy aveva già deciso.
Si stava facendo a fatica largo tra la folla
quando,di nuovo,la stretta sul suo polso.
-..Uh?-
-Dove te ne vai?- Spike la fissava con rimprovero
-A casa-
-..Oh..-
-OH.. COSA? Tu non devi andare da “Pamela”?-
-Chi?-
-…….-Buffy non aveva intenzione di dargli altre
spiegazioni.
-..oh,la barista!….Ahahahaa..siamo gelosine,vedo!-
Spike sfoderò il più irritante dei sorrisi per farla arrabbiare.
-Tsè! Fossi matta!-
Ecco che lui continuava a prenderla in giro pur senza
proferir parola,con la testa inclinata di fianco,fissandola dritta negli occhi
per renderla ancora più nervosa.
-Oh..Vai al diavolo,Spike!-
-Già fatto. Due volte,amore.-
-E non chiamarmi amore.-
-Come vuoi.-disse alzando le mani sopra la testa con
aria innocente.
-Tutte quelle teenagers assatanate ,mezze nude e con
i denti di latte!-
-AAAAhh,ho caaapiiitooooo…. La cacciatrice è
diventata una donna esperta in questi anni..-
-Smetti. Cretino. Io in questi anni… ……beh,non sono
affari tuoi. E poi quella lì,con due cose grandi ciascuna come la mia
testa,appoggiate sul bancone come fossero aperitivi!…Ti ha B:A:C:I:A:T:O:!-
-Eheheheh..in effetti erano un po’ fuori misura…-
sghignazzò l’altro compiaciuto.
-Io non ci parlo con te.- concluse e uscì in spiaggia
seguita,con pazienza infinita,da Spike.
-Dai,togliti i sandali adesso.- le sussurrò con un
filo di voce in un orecchio.
-..Uh? Che?- lei lo guardava e non capiva.
-Togliti i sandali…altrimenti come fai a correre?-
-Perché dovrei correre?-tutte quelle domande cominciavano
a farla sentire noiosa.
-Perché ti sto per mordere!….per aver detto tante
idiozie in una notte… CORRI!!! !- finì la frase con il volto del vampiro mentre
Buffy ,stando al gioco,con uno scatto all’indietro lo distanziò e iniziò la
corsa lungo il bagnasciuga.
La notte improvvisamente si era animata di risa e di
affanni e delle sarcastiche battute della cacciatrice . Buffy correva a
perdifiato affondando goffamente nella sabbia bagnata ,girandosi spesso
indietro convinta di averlo distanziato ma Spike era ancora a pochi passi da
lei e con un elegante balzo le saltò addosso,facendola cadere.
-Ahahaaahh! Basta,Spike, ti prego – farfugliava Buffy
,con il fiato rotto in gola - ….ehi,mi sa che sono fuori allenamento….non ce la
faccio più:deve essere la sabbia…- rideva e cercava di tenere lontane le mani
di lui che la stringevano facendole il solletico .
-Non è la sabbia è che sono più veloce io! Lo sono
sempre stato!-concluse trionfante lasciandola stesa sulla riva a respirare a
pieni polmoni la salsedine.
-Fa caldo,eh?-
-Vorresti ancora un po’ di ghiaccio?-rise lui ,con lo
sguardo del complice diabolico di sempre.
-No.Grazie.-rispose composta lei.
-Facciamo il bagno?- lui per un attimo la fissò serio
-…ma io non ho il cos…-balbettò pudicamente Buffy
-..ooohh..già. Peccato per te.-si alzò e cominciò a
togliersi la t.shirt….le scarpe da ginnastica e ….
Buffy non si accorgeva di continuare a fissarlo “Dio
mio,fa che là sotto non sia..” e,al solo il pensiero di vederlo nudo,un lungo brivido
freddo corse su per la sua schiena tanto accaldata per la corsa.
Spike rimase con indosso dei boxer neri cortissimi e
aderenti,al che Buffy,ancora seduta in terra,pietrificata dal timore di perdere
il controllo e la faccia, riconobbe nello sguardo di lui il diabolico compagno
di giochi che sapeva stordirla anche senza sfiorarla.
-..uuhh,,menomale..- non fece in tempo a finire di
pensarlo che Spike , volatandole le spalle,da vero gentiluomo, impedendole così
di vedere ben due cose (di cui -la seconda- era il sorriso beffardo che aveva
sul viso), lasciò cadere sulla sabbia anche l’ultimo indumento per tuffarsi e
sparire sottacqua turbando –anche!- il riflesso delle stelle sulla superficie
del mare.
PARTE QUARTA – “L’Isola dell’amore”-
L’aveva lasciata a bocca aperta. Come al solito.
Buffy si alzò e si mise ad aspettarlo giocando con i piedi nell’acqua.
Spike tornò in superficie fragorosamente,schizzando
tutto intorno con le braccia tese verso il cielo, la sua carnagione pallida
brillava bagnata sotto il cielo stellato dell’isola e Buffy ne era ammaliata.
-Vieni?- l’invito la risvegliò dall’incantesimo della
pelle di lui.
-Io non voglio fare il bagno nuda!- gli gridò ridendo
dalla riva.
Ma lui si avvicinava con le buone intenzioni di uno
squalo a digiuno,senza togliere gli occhi dal suo bellissimo vestitino leggero.
-Nooo…Noooo NO! Non vorrai….- Buffy iniziava ad
indietreggiare ma Spike,evidentemente,era sul serio il più veloce dei due
perché le saltò addosso, tirandosela sulla spalla come fosse un cuscino di
piume,mentre lei cercava di divincolarsi picchiandolo sulla schiena.
-Noooo…-oramai Buffy piagnucolava con rassegnazione e
senza dibattersi.
La tuffò in acqua senza esitazione aspettandosi che
ne uscisse infuriata come Godzilla dall’oceano.
-Buffy sei …..- Spike rideva senza ritegno ed era
pronto a farla arrabbiare di nuovo ma quando lei riemerse,se ne dimenticò.
I capelli tirati indietro dall’acqua le scoprivano il
viso e il collo in un modo che lui non aveva visto mai….. tante ammiccanti
goccioline le scendevano per tutto il volto e si fermavano ad aspettare sulle
labbra rosse e carnose …. il raso bianco l’avvolgeva in una guaina
trasparente,senza lasciare niente all’immaginazione.
-Ora cosa ti devo fare io?-provò a dire Buffy in modo
scherzoso-…mi costringi a farti molto male,Spike…-così dicendo,intanto avanzava
verso di lui,rimasto immobile a poca distanza.
Non la lasciò avvicinare: si gettò sulle labbra di
lei quasi con disperazione, stringendola in ogni parte del corpo con le mani,il
mare parve scaldarsi attorno a quei corpi avvinghiati e subito il respiro di
Buffy si fece più intenso al contatto con lui.
Ora era certa che la volesse:poteva sentirlo nelle
mani che la toccavano dappertutto e nei baci convulsi che le dava sul collo e
sui seni,attraverso il vestito fradicio,mentre le mordeva delicatamente i
capezzoli stringendo tra i denti anche il raso dell’abito bagnato.
Le dita sottili di lei scivolarono a memoria sul suo
torace,inghiottite,da ultimo, dal buio dell’acqua. Spike tremò di piacere e chiuse
gli occhi per un attimo poi prese quella mano dolce tra le sue e ne baciò le
dita.
-No. Sarebbe sbagliato per tutti e due.-
Buffy non capiva. Sentiva solo tanto male dentro e
non riusciva a parlare.
Uscito dall’acqua,infilò i boxer,raccolse nervosamente
i suoi vestiti per metterli tra le docili mani di Buffy.
-Scusami.- e si allontanò verso la villa.
A Buffy sembrò che le impronte dei passi si
scavassero da sole nella sabbia e che restassero sul bagnasciuga nonostante
l’incessante tornare delle onde. Le lacrime le riempivano gli occhi e le
impedivano di vederlo andar via.
Scaraventò i vestiti Spike sulla sabbia. Il sole
stava sorgendo. Quanto tempo era rimasta a guardare quelle orme indelebili?
L’alba portò sull’isola un pianto liberatorio di
verità,mentre Buffy si infilava la maglietta asciutta e i pantaloni di lui per
tornare a casa.
Era la seconda notte che non dormiva.
Quando si presentò al bar,qualche ora dopo,persino
Faith provò compassione. Era evidente che stesse soffrendo moltissimo.
Non troppa compassione,tuttavia:
-Bene bene…- e le girò intorno –allora hai capito che
si prova!-
-Non so a cosa ti riferisci,Faith-
-..oooohhh….come non detto. Comunque c’è un biglietto
per te. E ora smetti di infierire con il cucchiaino sul gelato del tavolo 5 e
portaglielo. - concluse bonariamente.
Buffy strappò dalle mani dell’amica la piccola busta
bianca: “Sushi? Stasera, per farmi perdonare? PS. Porta il costume. Spike.”
-Sushi? Perdonare? Spike io ti detesto e non ci
vengo. –gridò in faccia a due clienti al banco e i mille pezzettini del
biglietto volarono sulla schiuma dei cappuccini dei due malcapitati.
- Oddio,che costume metto,però?-
La sera arrivò velocemente. Niente granite e
chiacchiere però: Luna piena. Willow doveva badare ad Oz che,pur avendo
imparato in quegli anni a controllare i suoi istinti da lupo mannaro, ancora
non resisteva al miagolare dei gattini della vicina.
Buffy scelse un bikini rosso,non troppo discinto né
troppo castigato, nonostante Faith le avesse appositamente lasciato sulla
specchiera un brasiliano maculato talmente minuscolo da far arrossire anche una
Barbie. Indossò un copricostume in tinta e un paio di deliziosi sandali a
schiava che intrecciò fin sotto le ginocchia. Un ultimo sguardo allo specchio,
gettato con la più falsa noncuranza della sua vita.
Si sentiva tranquilla come una che va in mutande al
primo appuntamento. Per tutto il tragitto non fece che litigare con le sue
stesse mani che si rifiutavano di smettere di sudare.
Comunque l’ultima l’alba da sola sul mare le aveva
fatto bene. Era decisa a non vederne più senza il “SUO” Spike -così lo aveva
chiamato, finalmente,pur quando nessuno poteva sentirla, in mezzo ai
singhiozzi- .
-Spike?…-
-Ti stavo aspettando!-la accolse con semplicità,come
niente fosse accaduto la sera prima. Buffy ne fu sollevata e tornò a sentirsi a
suo agio. Vederlo sulla terrazza,con jeans blu e camicia bianca, senza i panni
del nero vampiro,sulle prime,la mise in difficoltà. Ma bastò guardarlo in
quegli occhi blu,occhi che facevano arrabbiare il mare,per ritrovare se stessa
e l’amore che vi era riflesso.
E poi l’atmosfera era così rilassante in quel
salone……la vetrata semiaperta e la sua chitarra abbandonata sulla soglia ….le
luci degli yacht in rada e le prime stelle della sera….
-Non vedo una tavola,però,dove mangeremo? –
-Di là. -le prese la mano e la portò con sé.
Un arco divideva il salone da un ampio ingresso,su
cui si affacciavano quello che doveva essere il portone principale della villa
e altre porte poco più piccole ,oltre ad una rampa di scale che saliva al piano
superiore.
-Caspita…ma la casa è enorme …e che scala imponente!
Non ho mai visto un tappeto lungo per così tanti gradini…- Buffy si morse il
labbro inferiore e sbirciò la faccia di lui.
Spike non rispose e continuò a farle strada.
Buffy,pertanto,non potè vedere il sorriso malizioso dei ricordi suscitati da
tali parole.
Ancora pochi metri e …
-Non credo ai miei occhi….-
-Ti piace?- domando lui,lasciandole la mano.
Il corridoio finiva in una stanza circolare
illuminata dalle luci provenienti dai bordi di una piccola piscina scavata nel
centro.
Le pareti erano affrescate da paesaggi fiabeschi e
decorate da broccato blu e oro.
-A ..a….a questo serve il costume?….domanda idiota.
….è che non immaginavo …..-balbettava frasi assai poco connesse,mentre Spike la
guardava divertito e tremendamente compiaciuto.
-Dai spogliati. –
-Eh?- Buffy trasalì e un unico pensiero occupò la sua
mente.
-Di là c’è la stanza da bagno.Vai pure.-
-Ehm, sì..-
-“Sto diventando come Xander! Penso subito a quello!
Però lui potrebbe essere meno diretto ,no?” -borbottava Buffy,tra sé e
sé,mentre toglieva il copricostume.
Un respiro profondo prima di uscire allo scoperto non
la liberò dall’atroce dubbio che fosse deluso dal vederla in bikini.
Spike l’aspettava in acqua,con la testa appoggiata al
bordo della piscina e le braccia distese sopra, a mo’ di divano. Lei notò
subito che aveva messo gli slip del costume e ne fu sollevata.
Due vassoi ricolmi di sushi e altri invitanti assaggi
colorati erano ad aspettarli sul bordo della vasca,con due bicchieri,il
cestello con il vino e…..il ghiaccio.
Spike la squadrò estasiato e senza far nulla per
nasconderlo.
-Non si guarda così una signora! – lo riprese lei e
si infilò in acqua per sottrarsi a quello sguardo perverso che avrebbe potuto
mandarla su di giri a suo piacimento.
La piscina non era molto grande e Buffy si destreggiò
in abili manovre per non sfiorare i piedi di lui con i suoi.
-La villa è tua,non è vero?-
-Come lo sai? Te lo ha detto Oz? O Faith?-
-Nessuno..ma ho riconosciuto…il tuo stile e..ehm.i
tappeti. Non sono così svampita e oramai è un bel po’ che ti conosco.-
-Sì.E’ mia. Un ricordo di mia madre. Si imparano
moltissime cose lavorando fianco a fianco con degli avvocati,sai?-disse
sorridendo malinconico.
-Alla Wolfram&hart,dici?-
-Già. Con Angel…-aggiunse,tornando a guardarla negli
occhi.
Spike,nel pronunciare quel nome, le sembrò un
cucciolo abbandonato lungo il ciglio sperduto di una strada polverosa e sentì
un incontrollabile bisogno di abbracciarlo e dirgli tutto.
E lo avrebbe anche fatto,se solo lui non avesse
immediatamente immerso la testa nell’acqua per bagnarsi i capelli.
Riemerse.
-Sono stato a Los Angeles quasi quattro anni. Non era
male e mi pagavano bene. Certo tutto il lavoro sporco toccava a
me…-continuò,forte di nuovo della sua boria, passandosi le mani sui ciuffi
ribelli –..poi Oz ha avuto questa idea della band….allora io ho pensato di
produrre un cd…-
-Produrre un cd? Ma ci vogliono milioni di dollari
per produrre cd,Spike!-
-Eeeehhh… non esagerare! E poi mia madre non mi ha
lasciato solo la villa su quest’isola! Pensa un po’ :l’ignoranza! ..E io che ho
vissuto di espedienti e furti e avevo un’eredità che mi aspettava nelle casse
della Regina! Beh,per poco non me la portano via…se avessi aspettato ancora….-
Buffy sorrideva e scuoteva la testa,era sempre più
allibita:
-Sei sorprendente!-
-Non te eri accorta,cacciatrice?-
-Senti Spike,a proposito di Sunnydale….-ecco che
tentava di toccare l’argomento più difficile della sua vita.
-Hai saputo? Stanno ricostruendo la città….. avranno
un bel da fare…-
-Spike?…-
-Strade,scuole,ospedale e aeroporto…quanto credi ci
vorrà?…-
-Spike….io…-
-Modestamente…l’ho distrutta io..credi metteranno la mia
statua nella piazza del municipio?-
-SPIKE!!!!- strillò,mettendolo a tacere.
-Perché non vuoi farmi parlare? Mi hai cercata tu …mi
hai baciata tu..no,beh,ti ho baciato anche io….ad ogni modo,non è questo il
punto. Voglio fare l’amore con te e tu mi respingi. Infine,adesso che vorrei
spiegarti… ti metti a parlare come un candidato alle amministrative di
Sunnydale.-
Spike allora rimase in silenzio.
-Tu non mi hai creduto. Hai pensato che lo dicessi
perché stavi morendo e non avrei potuto assumermi la responsabilità delle mie
parole… Avevi ragione.Come sempre. Sulla responsabilità,intendo! Ma non sul
resto. Lo so bene: parole inutili e dette troppo tardi. Non potevo perdonare il
mio comportamento,capisci? Quando ho saputo che eri “tornato” e che stavi bene ,sono
stata la persona più felice del mondo. Più i giorni passavano e più era
difficile spiegare…..Non sai quante volte ho fatto e disfatto la valigia per
venire da te….-.
-Allora perché non sei mai venuta?Hai idea di tutto
quello che mi è passato per la testa in questi anni?-
-…lo so…le stesse cose che io mi ripetevo ogni minuto
del giorno e della notte.-
Il tono delle loro voci cominciava a vacillare. Le
prime lacrime inumidivano le gote di Buffy che cercava di asciugarle con le
mani bagnate.
-Non piangere.Lo sai che non lo sopporto.- Spike
distolse lo sguardo e uscì dalla vasca infilando la testa in un provvidenziale
asciugamano.
-Come posso fare? –gli gridò disperata e lo raggiunse
in piedi sul bordo della vasca.
-Ti prego….Spike guardami….-gli disse dolcemente e
scostò la spugna dal suo viso. Il volto di lui continuava a bagnarsi...
l’asciugamano non era servito poi a molto.
-Anche io non sopporto di vederti piangere. Tienimi
con te,vuoi?-
-….non so….-distolse ritroso lo sguardo da lei.
-Amore mio ,ti amo più della mia vita e tu non
riuscirai ad allontanarmi da te adesso.-
Buffy gli teneva delicatamente il viso tra le
mani,costringendolo a guardarla negli occhi affinché parlassero loro per lei.
Spike non potè resistere a lungo.L’aveva sempre amata. Aveva amato solo lei.
Sempre e incondizionatamente.
-Credimi,ti prego…non mi mandare via. Non devi
credermi adesso….piano piano… te lo dimostrerò. Ma dammi una possibilità! O
impazzirò! E’ un miracolo che non sia accaduto in questi anni di assurda
quotidianità forzata. –
-..Buffy…non lo so..non sopporterei che tu
mentissi….-
-Spike..ti prego…. Facciamo l’amore,adesso. Per
cominciare….-
Lo abbracciò contro la sua volontà,coccolandolo
teneramente perché si calmasse solo un pochino…
-Facciamo l’amore,Spike…ti prego …ho bisogno di
sentirti di nuovo dentro me….-
Spike la prese in braccio e scese lentamente le
scalette della piscina.
La luce pura dei suoi occhi la attraversò e si fermò
al cuore,colmo di felicità.
Sentì l’acqua inumidirle dapprima le dita dei
piedi,poi le caviglie e le natiche nello stesso momento,per salirle,tra i
brividi,lungo le cosce ,le ginocchia e i fianchi.
A mano a mano che Spike si immergeva nella vasca,era
come se l’acqua entrasse dentro di lei,con il suo ondeggiare e il continuo suo
fluire.
Spike la lasciò in piedi,di fronte a lui e le
sorrise. Il sorriso più dolce tenuto in serbo per lei da una vita.
Buffy gli gettò le braccia al collo come una bambina
e ricambiò quel sorriso stupendo baciandogli le labbra.
-…..Ma…. io ti piaccio almeno?-gli domandò incerta
Spike si ricordò nuovamente dei tappeti.
-Quando avrai visto cosa sto per farti non me lo
chiederai più.-
La mise a tacere prendendosi la sua lingua in un
morbido gioco perché lei potesse abbandonarsi fiduciosa tra le sue mani .
Buffy avvertì la punta delle sue dita dapprima
aprirsi sicure un varco nelle mutandine rosse,facendola gemere alle più intime
e sfacciate carezze….e poi ritrarsi,immediatamente,per tirarle via il piccolo
fiocco che le legava sul fianco.
Era l’acqua della piscina o era lei?….o era lui? Era
un sogno meraviglioso.
La schiena liscia e fresca di Spike si muoveva sotto
le sue piccole mani,in onde sinuose e decise, mentre un mondo di fiabe girava
vorticosamente intorno a lei.
-Amore…-le sussurrò tra i capelli bagnati-adesso puoi
lasciarmi…-
-….eh?- cercava faticosamente di leggergli sulle
labbra le parole,dato che la voce non riusciva a raggiungerla nell’estasi in
cui era annegata.
-Buffy,metti giù la gamba altrimenti non posso usc..-
Spike la guardava divertito e capì di dover far a meno della sua
collaborazione.
La prese di nuovo in braccio e uscì fuori dalla vasca
per avvolgerla in un soffice accappatoio nero.
La portò cosi com’era su per la scalinata,per
distenderla sul suo letto.
-Allora questa è la tua cripta,amore….-
-Già.Un pochino più confortevole di quella di
Sunnydale,vero?-
-…non saprei…. A me piaceva la tua cripta. -disse
sedendosi –oh,le gambe erano entrate in sciopero..ma adesso hanno ripreso a
funzionare…-
-Buffy….-
-..cosa?..-
Lei conosceva bene quel “Buffy”……e Spike conosceva
ancora meglio il suo “cosa”.
Stavano di nuovo facendo l’amore.
Qualche ora dopo,quando si erano appena addormenti
,l’uno nelle braccia dell’altra,freddi squilli di un telefono svegliarono
Spike.
Bastò una mano per fermarlo,quando Buffy stava già
corrugando la fronte agitandosi sul suo petto.
Tirò via con rabbia la spina ai piedi del comodino.
Spike,tuttavia,non riuscì ad addormentarsi.
ULTIMA PARTE- “L’Isola dell’Amore”-
Buffy si svegliò nel letto e si tirò su di scatto.
-..Spike?-
Trovandosi,sola,avvolta nella seta nera delle
lenzuola pensò subito che lui fosse andato via ,chissà dove,deluso o arrabbiato
o comunque pentito per quello che era accaduto.
L’eco della sua voce la rassicurò immediatamente e alzandosi
dal letto,la segui in un’altra stanza,simile ad uno studio o ad una biblioteca;
si fermò sulla soglia istintivamente ,senza voler spiare od origliare:
-….ho capito. Ti ho detto che verrò. Da solo! Certo!
Non preoccuparti, Fred,non mi occorre niente. Grazie. Ci vediamo là.-
Il tono di Spike era alterato e preoccupato. Dopo
aver riattaccato,Buffy aveva sentito battere i pugni sul tavolo più volte.
-Maledizione! Proprio adesso?! Maledizione!-
-…Spike?…posso entrare?-
La sua voce si fece subito dolce per lei.
-Buffy..ti sei svegliata. Entra .-
-Che succede? Dove devi andare?- di nuovo la
sensazione di abbandono che l’aveva colta appena sveglia.
-..Niente di importante. Non preoccuparti,amore.Torna
a letto,ti va di mangiare qualcosa?-
-…..non ho fame.-Spike le stava mentendo: le poche
parole udite e i colpi sul tavolo dicevano tutta un’altra verità.
Buffy abbassò lo sguardo e tornò in camera .
-Ehi,Buffy,che hai?-
-Chi era al telefono?- ora lei lo fissava e fu lui a
guardare altrove, avvicinandosi con evidente imbarazzo ai vetri scuri della
terrazza.
-Fred.-
-Chi era “costui” ?-domandò Buffy sarcastica
–Spike,lo so che hai una tua vita fuori da quest’isola che io ancora non
conosco,di cui mi hai parlato pochissimo e mi sta bene. Però io vorrei pian
piano farne parte e vorrei tu facessi parte della mia. Di questi anni vissuti
in Inghilterra…. Certo,se vuoi… io non voglio essere invadente..-
-Ehi..- Spike tornò a stringerla con tenerezza-…non
devi preoccuparti,non c’è nessun problema: Fred è un amicO di Los Angeles. Mi
chiamava solo per aggiornarmi sul lavoro di Angel.-
-..mmmh.Ok. Scusa. Ma ho avuto un brutto
presentimento…-Buffy si intrufolava sempre più nel suo abbraccio,cercando
protezione e attenzioni.
-Adesso che ne dici se andiamo in cucina e prepari la
colazione?-
-IO? E perché IO?-
-Beh,perché è giusto che tu MI SERVA,amore!-disse
ridendo e parandosi il viso con le mani-..AHI! AHIII! Mi fai male!!!-
Buffy lo stava colpendo : ridevano e gridavano come
due bambini!
La lotta finì sul pavimento. Poi di nuovo l’amore.
I seguenti tre giorni non furono molto diversi: Buffy
non vide più l’alba da sola,come si era ripromessa. Durante il giorno il lavoro
sembrava stancarla molto ma la sera rifioriva meravigliosamente in abiti ed
acconciature sempre diversi per restare in discoteca,fino a notte fonda,ad
ascoltare “William”.
Quella mattina Buffy preparò un vassoio luculliano di
brioches,spremute e caffè e chiese il permesso a Faith per portarlo alla
villa,dove immaginava Spike certamente nel suo letto,tutto solo,in trepida
attesa del tramonto per rivederla. Dalla prima notte trascorsa insieme,Buffy
era sempre rimasta a dormire alla villa con lui,del resto,anche volendo,le sue
gambe non sarebbero state in grado di riportarla a casa dell’amica.
Solo quella notte aveva preferito fare compagnia a
Dawn,a letto con i postumi di un brutto incontro con una medusa.
Salì le scalette rocciose con la giocosità che ti
mette addosso l’amore ricambiato,fiera dell’allestimento sul vassoio,avrebbe
viziato un po’ il suo vampiro assonnato facendosi perdonare l’assenza della
notte precedente.
La grande vetrata era aperta.
-Devo fare piano…altrimenti addio sorpresa…-
Il vassoio cadde sul tappeto più grande.
-Ehi,ma io non ho ordinato la colazione….. Spike? Sei
stato tu?-
Una giovane donna stava sorseggiando del caffè seduta
sul divano.
-Oh, scusami tanto- si alzò immediatamente-Tu devi
essere Buffy,non è così?-
-…..- Buffy non aveva nessuna voglia di ricordare le
buone maniere. La ragazza che aveva di fronte era in casa di Spike la mattina
alle otto, a piedi nudi e in camicia da notte. La rabbia fu ancora più
impietosa con Buffy perché non servì ad impedirle di notare dei lunghissimi
capelli castani sciolti sulle spalle nude e occhi verdi come quelli di un
gatto. Anzi di una gatta. Morta. Come l’avrebbe voluta Buffy.
-Sei Buffy,no? O sei una cameriera? Capisci la mia
lingua?-il tono della voce era mellifluo e parlava in modo fin troppo
raffinato.
-Si. Lei ..invece..- Buffy ritrovò un po’ di coraggio
-Fred. Mi chiamo Fred. Sono una ex…- Buffy ,in
quell’istante, fu certa che le ginocchia non avrebbero retto ,per quanto lei si
sforzasse di mantenere un’espressione dignitosa e soprattutto rilassata-
..collega di Los Angeles, lavoravo con Spike e Angel.-
-…mmh, Fred.- Buffy fermò il pianto in gola:dopo si
sarebbe disperata, avrebbe urlato e preso a calci alberi e case ma non
adesso.Non davanti a quella donna bellissima.Non nel salotto pieno di tappeti .
-Piacere,Fred.-il pianto doveva restare in gola. Le
lacrime non dovevano arrivare agli occhi e le sue ginocchia dovevano
reggerla.Ancora un attimo.
-Ero passata a lasciare la colazione a Spike, non mi
aspettavo di trovare “ospiti” qui. Mi dispiace ero troppo assorta nei miei
pensieri,così mi sono spaventata. –
-Non ti ha detto che arrivavo?-
-No. Non vedo quasi mai Spike. Ero solo passata a
lasciare questo.- Buffy mentiva senza rendersi conto che le scuse erano
semplicemente ridicole. Aveva davanti qualcuno che la conosceva bene,tanto da
riconoscerla senza averla vista mai… mentre lei ignorava del tutto chi fosse il
suo interlocutore. Continuava a mentire pur con la certezza che quella donna
capisse benissimo che si trattava di menzogne.
-…strano…non te lo abbia detto. Domani comunque
riparto. Ci aspettano a Los Angeles,come saprai?-
Doveva uscire da quella casa immediatamente.
-Bene. Arrivederci.-
-Vai via di già?-quasi quasi pareva seriamente
dispiaciuta-Avrei avuto piacere di parlare con te e di conoscere un po’ meglio
la grande cacciatrice..-
Nel grande salone non c’era più nessuno.
Fred si affacciò sulla terrazza e la vide correr via
,lungo la spiaggia che si stava lentamente popolando di ombrelloni.
-Chi era al telefono,Fred?-
-No.Che telefono. E’ venuta Buffy ma è scappata via
di corsa. Spike,ma tu le hai detto che andiamo via?-
-Maledizione,Fred! Glielo hai detto tu? Che diavolo
ti è preso? –Spike fece per correre giù dalle scale ma il sole lo bruciò prima
ancora di oltrepassare la porta.
-Mi dispiace! Io credevo…. Ma perché non gli hai
detto nulla?-
-Non sono affari tuoi. E poi non dovevi venirmi a
prendere.-
-Beh….io pensavo…-
-Che pensavi? Ci abbiamo provato. Non ha funzionato.-
-Non ha funzionato per colpa tua. E di Buffy…ma che
ci trovi,poi?-
-E’ inutile tornare sopra all’argomento.-
-..lo so bene, anche se mi dispiace….”il fantasma
dell’amore”,giusto?-
-Esatto.-
Spike non aggiunse altro e si chinò per raccogliere
la colazione che Buffy gli aveva preparato con tanto amore.
Al bar Faith restò sola tutto il giorno. Alla
sera,quando Willow arrivò Buffy non era ancora tornata .
-Faith? Che fai sola? Dawn sta male,ma Buffy ?-
-Willow c’è un problema. Fred è qui.-
-Oh. E che cavolo è venuta a fare qui?Non è finita
con Spike?-
-Non è praticamente neppure mai iniziata.-
-Solo che Buffy non lo sa..-
-Non mi importa. –la voce di Buffy era fredda e
distaccata,era apparsa dal nulla,con gli occhi gonfi e le nocche delle mani
insanguinate.
Faith prese del ghiaccio senza fare domande:anche lei
si sfogava così.
-Buffy,forse dovresti andare a parlargli..per
chiarirvi….-
-No. Non occorre. Ho tutto chiarissimo-
Willow e Faith dovettero arrendersi alla
testardaggine dell’amica e lasciarla sola.
Seduta sui gradini di legno,rannicchiata per
rassicurarsi ,graffiava la sabbia con le dita sotterrando le sue lacrime che
continuavano a cadere.
Si era fatto buio,poche stelle in cielo e molti
nuvoloni di mezza estate. Anche la luna quella sera sembrava impigrita nel suo
timido quarto.
-Vattene.-
-Amore…-
-Non ti azzardare mai più a chiamarmi così.-
Il vampiro era scivolato nelle tenebre fino alle sue
spalle,curve a proteggere se stessa ,la cacciatrice lo aveva sentito arrivare e
lo aveva atteso inerme, in un ultimo prezioso agguato da cui era inutile
fuggire.
Spike sedette sulla ringhiera in legno.
-Buffy….sai cos’è il fantasma dell’amore?- cercare lo
sguardo di lei era del tutto inutile.
-Non so se piango perché mi hai scopato…o perché mi
hai tradito subito dopo…-
-Guarda che io non ti ho mai tradito. E IO posso dire
di non averti nemmeno mai scopato! Cosa che non puoi dirmi tu…-
Buffy non badava a lui:
-…non so se piango perché Fred mi ha umiliata in modo
orribile… non so se piango perché lei sa di te molte più cose di quante tu ne
abbia dette a me…. Forse piango per tutte le cose che sono cambiate in questi anni….dovevo
capirlo….lo hai ripetuto più volte….-
Buffy tratteneva i singhiozzi mentre le lacrime le
rigavano il volto continuando a bagnare la sabbia ai suoi piedi e continuava a
non badare a lui.
-Ascoltami. Angel mi ha fatto chiamare. Sarei
comunque dovuto tornare a Los Angeles:Fred è venuta a prendermi,d’accordo.Non
so perché lo abbia fatto, esattamente… ma credo volesse conoscerti. Lei mi
ama.-
Buffy si voltò con disprezzo a guardarlo.
-Lo avevo capito. Adesso vattene via! Vai da lei!
Andatevene al diavolo insieme!Ma lasciami sola!!-
-Angel vuole che torni a Sunnydale. La stanno
ricostruendo…e anche l’attività demoniaca si sta agitando a tutto quel nuovo
movimento.La bocca dell’inferno è chiusa. Io devo fare in modo che resti tale.
Devo fare quello che hai fatto tu per tanti anni. Ecco perché me ne devo
andare.-
Spike saltò la staccionata e andò a chinarsi davanti
a lei,abbassando la testa fino alle ginocchia di lei per trovare i suoi occhi.
-Amore…io non ti ho tradita.Mai. Neppure quando non
c’eri. –
Buffy non sembrava affatto convinta.
-Lo sai cosa è “the ghost of the love”?-
-Non mi importa della tua stupida band. Portatela al
diavolo con Fred…e Angel ….e chiunque altro..- si asciugò le
lacrime,allontanando Spike con una spinta da cacciatrice.
Spike riprese:
-Il fantasma dell’amore è quello che ti resta quando
la persona che ami se ne va. Quando muore o quando ti lascia…quando non puoi
stare con lei, semplicemente. E’ quello con cui era rimasto Oz,senza
Willow…quello con cui è rimasta Willow senza Tara….quello con cui era rimasta
Anya …
….e con cui hai lasciato Angel.
E quello che tu hai lasciato a me.
Puoi avere altre storie e voler bene ad altre
persone,voler loro tutto il bene che ti riesce….puoi impegnarti ,sforzarti di
amarle e credere persino di riuscirci. Ma non sarà mai lo stesso.
Ho provato ad amare Fred. Non era giusto.Lei merita
certamente di più di un uomo a metà. Tutti meriterebbero più di un amore a
metà,non credi?-
Buffy camminava verso la riva ,senza voltarsi,mentre
lui continuava nel disperato tentativo di scalfire la impenetrabile corazza che
lei aveva ritrovato.
-…Amore…ti cercavo negli occhi di ogni donna,pensavo
a te ogni vestito nelle vetrine dei negozi e ti ritrovavo in ogni nota della
mia chitarra…credevo di impazzire…. con qualunque altra persona vicino sarebbe
stato solo il fantasma di un amore. Ecco perché ho fatto in modo di incontrarti
qui in Italia. Grazie a Faith e Oz.-
-Allora perché non mi hai detto la verità subito?-
-Perché ho avuto paura che quello che avevamo in quel
momento non lo avrebbe sopportato….Buffy,ci eravamo appena riavvicinati…dopo
quattro anni in cui ho pensato di non significare nulla per te…-
-No,Spike. Non “ci eravamo “… ma “mi ero io”
riavvicinata. Tu non mi hai creduto,altrimenti ti saresti aperto con me e ti
saresti fidato.-
-Vabbene,hai ragione tu. Ma adesso me lo dai un
bacio?-
-No.-
-Non ti fidi? E’ solo questo il tuo stupido problema…
…e io vengo con te.
A Los Angeles. A Sunnydale… Al diavolo. Vengo con te,ovunque.
Sono pronta a lasciare i miei amici e mia sorella per dimostrarti che ti amo.-
-..Buffy…io non posso chiederti questo…-
-Non me lo stai chiedendo tu. Tu devi solo dirmi che
mi vuoi…..e che posso prendere Fred a calci nel suo bel didietro.-
Buffy accennò un sorriso e lo guardò con occhi
colpevoli per aver parlato male di Fred.
-….io non so se è giusto….-
-Ehi! Spike,è sempre giusto uccidere i nostri
demoni.Ad ognuno i suoi,no?-
Prima che lui trovasse qualche altro demone recondito
nella sua anima di uomo,Buffy lo baciò teneramente tirandolo per la mano verso
il mare.
-Vuoi fare il bagno? Amore,mai hai il costume sotto?-
Spike era sicuro di aver ormai capito i gusti di lei….. ma Buffy era fermamente
intenzionata a stupirlo per molto molto tempo ancora.
-No. Non che non ce l’ho…- e maliziosamente cominciò
a slacciarsi la minigonna.
FINE.