Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

 

L'ULTIMA GOCCIA DI SANGUE

di MissKitty

 

 

 

PRIMA PARTE.

Si erano diretti a casa a prendere le armi, avevano lasciato Willow tra i libri di magia nera ,Xander e Anya a cercare un’improbabile sfera magica nello scantinato del negozio, mentre Giles cercava di carpire ai lamenti di Tara qualche piccolo tassello del delirio di Glory. Ancora 48 ore e poi ella sarebbe tornata nella sua dimensione, da sola ovvero portando con sè tutto ciò che il portale demoniaco fosse stato capace si inghiottire. Del loro nemico stavolta conoscevano poco più che il nome : non avevano armi per combatterlo né ancora erano stati scritti incantesimi per contrastare una potenza più antica della scrittura stessa.

Erano usciti dal negozio correndo ma ,piano piano ,il loro passo si era fatto pesante e stanco , nel momento in cui la casa era apparsa in fondo alla via , i due avevano smesso di correre come non volessero vederla avvicinare.

Sembrava una notte identica a tante precedenti. Buffy camminava verso casa e Spike dietro la seguiva stizzito … ma stavolta niente battutacce o sarcastici screzi che orchestrassero la lotta contro qualche malcapitato vampiro uscito per la caccia. Solo uno scomodo silenzio : non si avvertivano i rumori quieti della sera ,nessun grillo che cantasse nel giardino dei vicini o un barbagianni che li osservasse da un albero scotendo le ali. Non tirava un soffio di vento… l’aria ferma , il cielo senza stelle … probabilmente nuvole nere gonfie di pioggia si addensavano inquietanti e non viste sopra le loro teste .

Buffy aveva aperto velocemente la porta di casa ed aveva già salito un paio dei gradini delle scale: - “Ehm….” - “scusa,Buffy… ti aspetto qui ,passami le armi…”- Spike era rimasto sulla soglia.

Buffy si girò e sorrise “ Entra Spike.” - Era passato diverso tempo dall’ultima delle loro furibonde liti che era costata a Spike un bello smacco per il suo ego.

“ Devo salire di sopra a prendere delle asce,tu apri il baule in salotto e vedi cosa c’è di meno ridicolo possibile per darlo in testa a un Dio”.

In un'altra occasione, vedendosi di nuovo benvenuto in casa Summer ,Spike avrebbe cominciato a pavoneggiarsi con lei, insistendo sul loro rapporto e tirandone fuori chissà quali mai possibili risvolti, sentimentali e non solo. Invece si sentiva soltanto triste. La morte non lo spaventava più e del resto, i vampiri non si preoccupano di morire ma solo di sopravvivere non morti , tuttavia, al pensiero della battaglia ,non poteva fare a meno di provare una grande inspiegabile angoscia.

Lei ,imperturbabile e fiera, era salita velocemente al piano di sopra lasciandolo ancora nell’ingresso . Spike sospirò così profondamente che se Dawn fosse stata in cucina con la radio accesa e i rubinetti aperti lo avrebbe sentito comunque. Prese una specie di martello dal baule ,poi un coltello, un’ascia enorme e poi di nuovo il martello di prima…. “ ..mmh, tanto che differenza fa?” - . Dunque attese. In piedi alla porta,poi seduto sul divano,di nuovo in piedi, alla finestra del salone,scostando le tende e fissando il cielo come se dovesse scorgervi qualcosa,eventualità impossibile dato il buio completo. Era passata quasi un’ora…

“Buffy,accidenti a te! Giles non aveva detto che ti rivoleva lì nel giro di mezz’ora? Che stai facendo? Maledizione,muoviti!” strillò all’improvviso rivolto verso le scale.

Dal di sopra non arrivò né una risposta, né un altro rumore. Spike girò intorno al tavolo un paio di volte,tra l’impazienza e la preoccupazione poi ,a grandi balzi, tornò nell’ingresso e saltò sul terzo gradino . In un attimo fu in cima alle scale.

“Buffy,non è che non apprezzi le donne che tengono al loro aspetto in ogni occasione, ma non credo che Glory voglia sfidarti in un concorso di bellezza… Buffy? Allora?” . Nessuna risposta.

Si fece avanti piano ,gettando uno sguardo rapido in ogni stanza fino in fondo al corridoio dove sapeva essere la camera di lei. Non avvertiva la presenza di demoni o di qualche pericolo ultraterreno eppure la casa vuota gli aveva messo addosso una sensazione di disagio ,un’ansia irrazionale che non riusciva a ricondurre direttamente alla situazione di pericolo in cui versavano loro ,per primi , Sunnydale e l’umanità tutta.

 

Spike si fermò un solo minuscolo passo immediatamente prima della porta della stanza di lei. Si rifiutava anche solo di affacciarvisi; in quell’esitazione c’era uno strano imbarazzo,un ingenuo e inspiegabile imbarazzo, forse retaggio della sua lontana educazione inglese e comunque questa giustificazione gli permise di non porsi ulteriori fastidiosi interrogativi .Tuttavia qualcosa lo sorprese nell’incertezza di quel momento . Un insieme di impercettibili profumi proveniva dalla camera da letto. Erano essenze dolcissime e fresche ma tanto sottili e delicate che persino il suo olfatto di vampiro distingueva a fatica . Attese. Inspirando a lungo e profondamente, lentamente. Come se stesse bevendo a grandi sorsi . L’aria ,adesso, era traboccante di lei ,i cosmetici e le creme sulla specchiera… l’accappatoio ,gettato nella fretta sulla poltrona di vimini, doveva essere umido e la spugna ancora intrisa dell’intensità del bagno schiuma; le bambole sulle mensole trattenevano il profumo tenero di borotalco della bambina che giocava con loro tanti anni fa e che adesso Spike poteva sentire. E poi … le coperte che l’avevano scaldata da quando il bellimbusto l’aveva lasciata dormire da sola …. fino all’odore delle lenzuola che avevano avvolto il suo corpo -seminudo?- poche ore prima. Percepiva il profumo dei suoi vestiti riposti nell’armadio e di chissà quali altri piccolissimi e inconfessabili indumenti… A Spike dovette sembrare di arrossire a causa dei pensieri e degli odori che invadevano e confondevano i suoi sensi : si toccò rabbiosamente le guance - “Feticista” - mormorò nervosamente.

“Buffy, adesso è veramente tardi …Giles ha dett..” - con una mano ferma sul telaio (mai il telaio di una porta era stato così profondamente rassicurante per lui !) Spike si affacciò, trattenendo involontariamente il respiro, tra le pareti più gelose di una cacciatrice.

Non la vide subito, gli occhi dovettero cercare più in basso: Buffy stava seduta sul tappeto , appoggiata al letto con la schiena trattenendo le ginocchia tra le braccia e con la testa nascosta nel mezzo. La coperta ricamata a mano da Joyce rifletteva una luce vagamente verdastra .

Spike credette di sentire anche l’odore delle lacrime di lei e quando Buffy alzò lo sguardo verso di lui,qualcosa nella gola gli strinse le viscere fino allo stomaco .

Gli occhi non erano lucidi ma il volto era cupo e la piccola ruga tra le sopracciglia era comparsa puntuale come prima di ogni altra battaglia .

Restarono a fissarsi senza dire una parola senza sapere per quanto tempo.

Iniziò a piovere. Poche gocce sul vetro che riecheggiarono nella stanza come fossero pietre. Lo scroscio dell’acqua improvvisamente divenne violento; così il silenzio era stato interrotto, finalmente, anche se non da parole. Un lampo accese per un attimo le pareti della stanza seguito da un tuono che fece tremare la casa fino alle fondamenta.

“La finestra.” – “Buffy, sta piovendo dentro.”

“..già…” rispose lei,continuando a fissarlo ,senza scomporsi. Spike lasciò allora il rassicurante telaio ed entrò per chiuderla, chiedendosi cosa importasse mai a lui della moquette bagnata .

“La lasci aperta ancora per Angel,immagino…ma l’unica cosa che entra da qui è la pioggia .” – suonò molto più cattivo di quello che Spike avrebbe voluto.

“ E tu lasci aperta la bocca solo per ferirmi ” – lo gelò lei ,mettendoci ancora più malignità del vampiro.

“Sei una stupida e cosa vuoi che mi importi di un vampiro che mette i tacchi! Perché tu sai che Angel porta il rialzo sotto le scarpe,no?Sono cento anni che lui …” – Spike stava cominciando una delle sue invettive , quando lei si alzò di scatto .

“Dai,Buffy ,sarebbe da idioti sprecare energie in questo momento”- disse Spike indietreggiando prudentemente – “..ma ti prometto che potrai massacrarmi di botte se eviteremo l’Apocalisse,sei contenta?” - .

“Fammi vedere,Spike.”-

“…uh?” –

“Voglio vederti,Spike!”-

“…cosa è che vorresti vedere esattamente ,scusa?”- Spike iniziava ad essere disturbato da quel suo atteggiamento .

“Lascia perdere.Come non detto. Era una pretesa assurda.”- Buffy si girò e prima che Spike potesse trovare qualcosa da risponderle se ne stava nuovamente seduta sul tappeto. La pioggia cadeva fragorosamente sulla città, mentre il cielo tuonava sinistro e fulmini invadenti illuminavano continuamente ciò che Buffy avrebbe voluto restasse nascosto agli occhi di Spike.

“E’ meglio che ti lasci sola,ho capito. Torno dagli altri, dirò loro che vuoi un po’ di tempo per prepararti… e comunque mi inventerò una scusa. Una qualunque.”- staccando finalmente le spalle dal vetro della finestra ,si avviò sicuro verso la porta quando la lunga giacca di pelle nera rimase impigliata nelle sporgenze in ferro battuto del letto . Si voltò seccato per tirarla via .

La mano di Buffy che stringeva timidamente un lembo dello spolverino.

“Siediti qui,per piacere,Spike. Vuoi?” – il tono solitamente irritante e capriccioso con cui lei di solito gli parlava era sorprendentemente insicuro e vagamente infantile.

E lui non avrebbe mai detto no ad una domanda tanto dolce. No. Lui non avrebbe mai detto di no a nessuna domanda di lei.

Si lasciò cadere lentamente ai piedi del letto .

“No,non lì. Qui . Sul tappeto.” – a Buffy parve di averlo detto tremando. A Spike,invece,non parve possibile affatto che Buffy lo avesse detto.

E comunque, si spostò e sedette accanto a lei. Come lei: con la schiena sostenuta dal letto e le gambe dimenticate distese lungo il tappeto . Le braccia furono un problema.Non riusciva a trovar loro una posizione che fosse comoda , rigorosamente non equivoca e soprattutto virile insieme. Armeggiò per qualche secondo … Buffy cercava di nascondere il sorriso che quei movimenti goffi inevitabilmente suscitavano in lei.

Prima che Spike fosse soddisfatto della sistemazione , lei si sollevò leggermente da terra e lo abbracciò. Repentina e furtiva come una gatto , infilando le braccia nude sotto la giacca di pelle e nascondendo il viso tra la camicia e la sua maglia nera. La stretta quasi gli impediva ogni movimento ,affondando sempre più la testa nel petto per non vedere il volto di lui e in modo che lui non riuscisse a vedere quello di lei. Spike dovette essere incredibilmente sorpreso perché ricambiò l’abbraccio molto lentamente, al punto che ,per un attimo, Buffy ebbe persino paura che il suo gesto non gli avesse fatto piacere. Ma quando il corpo della cacciatrice gli fu completamente addosso , Spike ricordò che esitazione, imbarazzo, incertezza e quant’altro ,certamente non gli appartenevano e felice la strinse a sé ancora più forte. Buffy adesso stava in ginocchio, con le gambe divaricate sopra quelle di lui, avvinghiata in un abbraccio che pareva aver smorzato anche lo scroscio dell’acqua sul tetto. Spike sapeva di buono: non era un profumo artefatto di chissà quale stilista : erano,tuttavia, delle note sconosciute al naso di Buffy , eppure tanto sfumate da sembrarle quasi naturali. La sua pelle era fresca e ciò nonostante l’abbraccio di lui la coccolava in un tepore mai provato.

Spike le accarezzava la vita affusolata, mentre con l’altra mano le teneva la testa ferma sul petto, insegnandole che non avrebbe dovuto continuare a nasconderla sotto la sua camicia.

Le spalle di Spike erano sempre state tanto larghe? La cacciatrice non trovò risposta perché le mani si persero subito lungo la schiena di lui, toccandone avidamente ogni parte, profondamente e ripetutamente, in un involontario massaggio che stordiva il vampiro ad ogni inconsapevole tocco.

Molti erano i pensieri che attraversavano le loro menti e ancora di più le parole che avrebbero voluto dirsi ma, per due come loro, era troppo difficile trovare un modo per parlare in quel momento.

Mentre entrambi erano intenti a godere di quell’attimo ,incerti se prolungarlo quanto più possibile o interromperlo con una frase qualsiasi che riuscisse miracolosamente a sollevarli dall’impaccio…. i pantaloni di Spike decisero al posto dei diretti interessati, gonfiandosi sfrontatamente giusto all’altezza della cintura di Buffy.

“…Uh?…” – Buffy inclinò la testa verso l’alto corrugando le sopracciglia e fissando Spike …

“No,non adesso,maledizione!”- “Buffy, scusa, sono mortificato, io ..”- Spike fece per alzarsi scostando Buffy di peso .

“Non,importa, Spike”- rispose lei, accennando un sorriso , il sorriso più dolce che Spike avesse visto mai sul suo viso da quando Angel era partito.

“….mmh” – “Te lo giuro io non stavo pensando a quello che stai pensando che io pensassi mentre tu -ovviamente - non pensavi a pensarlo..”- farneticò lui ,con la bocca impastata e rimpiangendo il telaio della porta.

“Eh?” – lei rideva di nuovo e non accennava a voler scendere dalle gambe di lui.

“Mi sto rendendo ridicolo.” – ammise rassegnato.

“Shhh…” – fece lei toccandogli con l’indice le labbra -“ lascia parlare me.” – “ Ho voglia di stare con te,Spike. Semplicemente questo. Forse sarà la paura per quello che sta per accadere,la consapevolezza che non ce la faremo tutti. Tu questo lo sai,vero,Spike?”-

“Lo so,Buffy.” –

“La tua presenza mi rende tranquilla, il tuo abbraccio mi spegne e mi lascia riposare serena, riparandomi da tutto quello che ne resta al di fuori. Sei la mia energia e tu,di sicuro, questo non lo sai . A dire il vero, neppure io l’avevo compreso prima che il terrore mi prendesse tanto forte come stasera,mentre venivamo qui. Al magic box,Giles non ha parlato per mezzi termini… Per la strada ,ho capito che Glory con ogni probabilità ci ucciderà tutti … ho capito che noi ,ciò nonostante, dobbiamo ritenerci anche fortunati ,perché abbiamo il grande privilegio di scegliere come -e con chi - trascorrere questi ultime ore prima della morte. Bene,mi sono detta, cosa ne vuoi fare,Buffy, del tempo che ti rimane? Allora, ho pensato che se fosse stata viva mia madre sarei corsa a casa per starle vicino, se ci fosse stata Dawn, avrei cercato di rassicurarla… ma dopo ? Non mi sarebbe bastato. Cosa avrei voluto per me? ….Sarei anche corsa, comunque, nella tua Cripta per stare con te.” - “Magari anche solo per fare a pugni.” –

Adesso gli occhi di Buffy erano lucidi e nell’ombra Spike poteva vedere quelle lacrime mal celate dal pudore, meravigliosamente brillare nel riflesso veloce dei lampi del temporale.

Provò a cercare delle risposte a quelle parole. Dovevano pur esserci in tutti i libri di letteratura e poesia che aveva letto nell’ultimo secolo… eppure ,davanti alle lacrime di lei, i versi dei più alti poeti di mezza Inghilterra gli apparivano ben poca cosa.

Allora glielo disse.

Con un bacio.

Tutta la passione , in un lungo bacio.

Possedendo,per la prima volta,la sua Buffy , eppure in un innocente abbraccio. Ma lei era sua. Come non era stata mai di nessun altro. Sentiva il cuore di lei battere contro il petto o era, forse, nuovamente il suo a battere? Avrebbe voluto prenderla in braccio , allora, adagiarla sul letto e baciarla ancora e ancora, certo di sapere come arrivare a farsi strappare la maglietta di dosso …..

Buffy non smetteva di cercare la sua bocca, aveva immaginato molte volte quel momento, ogni volta che stava per entrare nella sua cripta ma ,mentre lo sognava ,lottava nella contraddizione dei pensieri contro i suoi stessi sogni, in nome di una morale travisata in cui non poteva più riconoscersi. Ed entrava nella cripta sfasciandone la porta e gridandogli in faccia tutto il suo disprezzo,cercando informazioni e confidando,sempre,in cuor suo, nell’aiuto di lui. E niente mai più di questo. Ma la morte ti cambia e la prospettiva della sua imminente certezza ti libera da false morali gettando finalmente luce sui desideri autentici delle persone e - a Buffy sembrava incredibile, date le circostanze in cui si sarebbero trovati di lì a poco lei e i sui amici - mettendo fine agli infidi timori che corrodono le anime degli uomini nella vita di tutti i giorni.

Mentre lo baciava sentiva le guance accaldarsi e i nervi delle gambe cominciare a tendersi e a tremare. Il cuore pulsava ,disperato e liberato , di ritmi a lei sconosciuti quando, nuovamente, una decisa pressione all’altezza della sua cintura la fece sobbalzare.

Cominciò a muoversi dolcemente sopra di lui,scompigliandogli i capelli biondi e scendendo con le mani per accarezzargli le tempie,il viso e il collo, sfiorando più volte con le labbra la cicatrice sul sopracciglio sinistro. Poi si fermò, improvvisamente, riuscendo a rubare un’espressione sul volto di Spike che non avrebbe più voluto cancellare dalla mente. L’espressione beata e appagata di lui che,non visto,con le labbra a malapena dischiuse, godeva del sapore dei baci di lei…

“Buffy,cosa…” –

“Spike, fammi vedere, adesso,per favore.”-

“Non credo di aver capito bene cosa vuoi vedere…”- si affrettò a scusarsi lui ,sperando in una conferma che lo eccitasse ulteriormente…

“Vorrei vedere il volto del vampiro”-

Spike rimase in silenzio. Cominciava a capire.

Acconsentì senza riserve, ma con tristezza, immaginando come sarebbe finita .

Buffy ferma ,ancora sopra di lui,lo guardava .

Riprese a baciarlo, con semplicità,come se avesse dimenticato la sua richiesta di un attimo prima, accarezzandogli ancora le tempie, sfiorandogli le orecchie con la punta delle dita e le guance. Gli baciava gli occhi e la fronte che ben presto tornarono quelli di un uomo, dato lo stato di assoluta felicità ,non era pensabile che Spike restasse a lungo in quelle condizioni. Buffy riprese a muoversi sul suo corpo, ansiosa di conoscerne ogni segreto almeno quanto era ansioso Spike di mostrarglielo.

La coccolava e la eccitava insieme,la prendeva in giro e la provocava in un gioco dolce e terribilmente malizioso ….

Buffy gli aveva tolto giù dalle spalle la giacca e la camicia viola insieme, liberandogli poi subito le braccia , per infilargli le mani ,finalmente, sotto la maglietta . Fu in quel momento che dovette aprire un occhio per slacciarsi,il più rapidamente possibile, la graziosa cintura di strass che aveva scelto quella mattina per la sua gonna lunga e che adesso,ad averlo saputo avrebbe decisamente fatto a meno di indossare…anzi,ad averlo saputo ,avrebbe fatto a meno di indossare qualsiasi cosa che le impedisse il contatto con il corpo di Spike. E fu in quel momento che li vide.

Le facce di Giles, Willow e Xander ,tra i rami dell’albero, erano appiccicate sul vetro dell’altra finestra.

 

 

Si risvegliò nel suo letto, doveva aver dormito moltissimo tanto le sue membra erano a pezzi. Il temporale era cessato. La stanza era illuminata da raggi di sole soffusi che attraversavano le tende prudentemente chiuse. Le scoppiava la testa e anche le ossa erano doloranti.

Tara era seduta accanto a lei e le teneva la mano .

“ Ho sognato ancora,lo sapevo…”- balbettò sofferente –per il dolore?- con gli occhi di nuovo chiusi.

“Buffy, tesoro,riposa … puoi riposare ancora quanto vuoi,sai?”- Tara le parlava con la solita voce soave e affettuosa – “ Posso lasciarti la mano un attimo? Devo subito andare a dirlo a Dawn e agli altri. La stai stringendo ancora così forte…” –

Tara si alzò leggiadra ,lasciando la stanza senza fare il minimo rumore.

Da sotto arrivò un eco di urla gioiose e di bonarie liti per accaparrarsi i primi gradini delle scale. In un attimo erano tutti schierati al suo capezzale..

Le voci le rimbombavano nelle orecchie come il suono inquietante e greve di campane di bronzo , sebbene a stento Buffy riconoscesse le sagome dei suoi amici.

Dawn piangeva,stretta a Willow ,in prima fila ; il signor Giles ,Anya, Xander e infine Tara.

 

 

 

Parte seconda.

 

 

Con il passare delle ore , il dolore alla testa forse stava diminuendo ma ,di certo , Buffy non poteva dire altrettanto dello stato confusionale. Adesso era sveglia, aveva preso una tazza di brodo caldo e Tara l’aveva aiutata ad andare in bagno.

Si lavò abbondantemente il viso,lo asciugò con cura con gli asciugamani puliti che trovò sulla mensola ordinati per colore… ma con tutto quello che sarebbe dovuto accadere quella notte, chi aveva avuto il tempo per curare la casa? Buffy si voltò di scatto verso lo specchio e scrutò i suoi occhi .

Gonfi e cerchiati di pesanti occhiaie innaturali e violacee, le pupille dilatate e i bulbi oculari ingialliti in modo sinistro… malato.

“Quella notte” era già trascorsa!

E ne dovevano essere trascorse anche altre.

Si ricordò di aver visto Dawn ai piedi del letto ,sorretta da Willow,ma se Dawn era sana e salva , se gli asciugamani in bagno erano ordinati –per colore!-al loro posto… quanto tempo era passato? Un giramento di testa la fece inginocchiare sul pavimento con un tonfo sordo. Tara si precipitò per aiutarla a tornare a letto ma Buffy reagì malamente ,respingendola: forse cominciava a venirle in mente quanto accaduto.

Glory aveva sospeso Dawn nel vuoto ,tagliandole i polsi e le caviglie e aprendo il portale dimensionale…. Qualcosa doveva essere andato storto,evidentemente. Forse un incantesimo di Willow li aveva tolti dai guai ? Sì,doveva essere così.

Tara la sosteneva a fatica, mentre barcollante e debole andava a sedersi sul letto.

Tra le immagini raccapriccianti degli schiavi di Glory che scavavano e morivano per difendere il portale, quelle della lotta contro la Dea e quelle drammatiche dei suoi amici che si difendevano, come meglio potevano, dai viscidi servi con il truculento saio, a Buffy apparve il volto etereo e sognante di Spike: lui aveva un’espressione beata e stordita insieme, le sue labbra, umide e dischiuse lasciavano intravedere la morbida e irriverente lingua e ,per un brevissimo istante, Buffy ne sentì di nuovo il sapore.

- “ Per piacere,Tara,aiutami a sedermi sul letto”-

Tara obbedì intimidita e cominciò ,ancor prima che Buffy glielo chiedesse, a cercare le parole giuste ….

“Dove è Dawn?” – domandò seccamente Buffy.

“Adesso starà per tornare da scuola,immagino,Xander è andato a prenderla con Anya.”- rispose ,senza aggiungere altri particolari e guardando nervosamente la porta ,nella speranza che Willow , sentendole parlare, si materializzasse all’istante in suo aiuto sulla soglia.

“ Tara, chi ha chiuso il portale dimensionale? Eh? Chi è stato? Stavo per farlo io. Questo me lo ricordo. Ma se io sono qui con te,evidentemente,non mi ci sono buttata dentro .”

“…. Glory non rappresenta più una minaccia per nessuno,puoi esserne sicura. Will ed io abbiamo fatto un controincantesimo per sigillare il portale;adesso non potrà più essere riaperto da niente e da nessuno,neppure da una nuova chiave.” – Tara era visibilmente a disagio, balbettò quelle parole evitando lo sguardo di Buffy .

“Insomma, tu e Willow avete messo un secondo lucchetto alla porta. Ho capito. Ma CHI ha chiuso quella maledettissima porta!” – “Non far finta di non capire. Chi è stato?” – Buffy si contorceva dal dolore che la rabbia e la paura di quelle domande le provocavano;gocce di sudore strisciavano sulla fronte corrugata e scivolavano ,gelide,giù per il viso.

Willow apparve sulla porta.

“E’ stato Spike.”- la freddò ,con gli occhi lucidi.

 

 

Le sue condizioni di salute erano migliorate in pochi giorni,il fisico aveva reagito piuttosto bene,come era prevedibile ,alle molte ferite lasciatele da Glory e le tracce si erano già rimarginate per lo meno superficialmente ma,soprattutto,si era ripresa dal collasso che aveva avuto immediatamente prima che il portale venisse sigillato.

Da Spike.

Non ricordava cosa fosse accaduto “dopo”, ma sapeva di aver salvato Dawn, di aver deciso di saltare nel portale al posto della sorella,per chiuderlo con il suo sangue . Poi ricordava di aver intravisto un’ombra risalire dall’impalcatura di ferro ma di non aver fatto in tempo a voltarsi per rendersi conto di chi fosse ,ricordava di essere stata afferrata per le spalle e di una stretta decisa sulle sue braccia…

Fu allora che aveva sentito di nuovo il suo profumo. Solo Spike sapeva “di buono”….

 

La nebbia stava diradandosi tra i pensieri, sorprendendo Buffy nel terrore di una prossima certezza cui non era preparata.

Fissava il tappeto, immobile sulla sponda del letto, irrigidita come una delle sue bambole , con lo sguardo perso nel vuoto e gli occhi gonfi di pianto. Tara temette che cadesse di nuovo in una specie di trance,come era accaduto pochi giorni prima, quando Glory aveva portato via Dawn.

Buffy accostò le dita al collo,frugandone ogni angolo con la mano tremante fino a che la fermò appena dietro l’orecchio destro. I due segni c’erano ancora.

 

Allora comprese la sensazione di bruciore sul collo e lo strano e perverso piacere che aveva invaso dapprima la sua mente e poi il suo corpo,quando stava tentando inutilmente di consolare Dawn prima di gettarsi nel portale demoniaco…..

Quella sensazione di piacere carnale che la prese sempre più profondamente e intensamente, senza che fosse riuscita ad opporgli la benché minima resistenza. Le membra si erano distese lente ,la vista si era offuscata , mentre Dawn urlava e piangeva e , invano, cercava di liberarla dal suo aggressore.

 

Willow le raccontò con calma tutta la storia mentre Tara ,singhiozzando, abbracciò istintivamente Buffy come per proteggerla dalla memoria che crudele riaffiorò ad illustrare le parole dell’amica, con macabre immagini e con sconosciute emozioni che il cuore, forse per pietà ,aveva rimosso.

Spike doveva aver intuito le sue intenzioni e non le avrebbe mai permesso di versare il suo sangue al posto di quello di Dawn. Non avrebbe mai permesso nemmeno a Dawn di morire: quei due erano da sempre molto affezionati l’uno all’altra e né ,tanto meno, avrebbe mai voluto vedere Buffy tormentata dal dolore per la morte della sorella. Allora aveva avuto quell’ idea , folle e imprevedibile esattamente come lui.

Il sangue delle Summer era la chiave? Bene. Poteva prenderla lui la chiave e infilarla in quella dannatissima serratura infernale al posto di Buffy. Ecco perché la morse. Dawn raccontò di averlo visto piangere mentre lui la stringeva a sé, un ‘ultima volta, per succhiarle il sangue. La dissanguò quasi completamente, lasciandone solo poche gocce in modo che il sangue potesse rigenerarsi nel giro di alcune settimane. Farlo a Dawn o comunque farlo a qualunque altra persona, avrebbe voluto dire ucciderla. Ma si sa,il fisico di una cacciatrice è sensibilmente più forte di quello dei comuni individui,per cui sapeva di lasciarla con buone possibilità di riprendersi .

 

A quel punto Spike era saltato ….

 

…aveva sorretto dolcemente Buffy qualche istante, prima di adagiarla con delicatezza sul gelido ferro dell’impalcatura maledetta , cercando invano la luce nei suoi occhi, sfiorandole i capelli con un gesto impercettibile come per la paura di svegliarla, scendendo silenzioso con la mano fino quella di lei e toccandola con amore ,con tutto l’amore che provava ….

…poi Spike era saltato.

Senza esitazione. Gettandosi nell’energia infernale al posto di Buffy.

Giles e gli altri alzarono lo sguardo al cielo alle urla più forti di Dawn .

Willow raccontò di aver visto la sagoma di uno splendente uccello nero , avvolto luci ancestrali ,stagliarsi maestosa e nitida nel temporale.

Forse era la giacca di pelle nera di Spike.

 

I giorni passavano tutti uguali, Buffy veniva coccolata e sommersa da attenzioni e da frullati-centrifugati-frappè multivitaminici e iperproteici che digeriva a distanza di settimane da quando li aveva bevuti. Erano la portata principale di una dieta accuratissima che il signor Giles le aveva preparato e che –parole sue- l’avrebbe fatta tornare come nuova. Disturbi gastrici a parte,la dieta funzionò.

Nelle ultime settimane Willow e Tara erano particolarmente sfuggenti, quando si chiudevano in camera,la sera, nessuno osava andare a bussare alla loro porta ma adesso accadeva la stessa cosa anche durante le ore del giorno il che, se poteva apparire inizialmente romantico, infastidiva Xander,che desiderava essere partecipe -pur senza chiarire mai definitivamente in che cosa esattamente volesse dare il suo contributo a Will e Tara- e soprattutto innervosiva Anya, la quale avrebbe voluto fare altrettanto con Xander, anziché stare tutto il tempo dietro agli impegni scolastici ed extra-scolastici di Dawn.

Buffy ricominciò ad uscire di ronda dopo un paio di mesi, adesso la vita era veramente tornata alla normalità.

Non era ,invece, affatto normale il modo in cui affrontava i vampiri : non girava più per il cimitero,esplorandolo in lungo e in largo ,instancabile,più volte in una stessa notte,bensì sceglieva una tomba e si sedeva sulla lapide ad aspettare con il paletto in mano. Poteva stare ore ferma ad attendere,senza che nessun demone passasse di là. Ma non aveva scelta:sarebbe stato troppo pretendere che passasse davanti alla cripta di Spike due o tre volte ogni notte. Invero,non osava neppure avvicinarsi alla cripta. Sentiva il pianto salirle in gola anche solo al pensiero. Cosa avrebbe dovuto fare? Passarvi davanti come se nulla fosse? Impossibile. Entrare? E piangere disperata ,gridando e rompendo tutto quello che si frapponeva tra lei e la sua stessa rabbia ? Inveire contro Spike che l’aveva lasciata da sola? Urlare alla pietra il suo odio verso l’ex inquilino che l’aveva tradita salvandole la vita? E sprofondare nel letto di lui a piangere e confessare al silenzio i suoi sentimenti…. No. Troppo dolore.

E questo Willow lo sapeva.

Ecco perché decise di seppellire lì il corpo di Spike.

 

Che ci fosse un corpo da seppellire nessuno poteva crederlo. Quella notte,dopo aver strangolato Ben, Giles portò via Buffy priva di sensi , incerta tra la vita e la morte, e si avviò prima degli altri verso casa per prestarle immediatamente le cure necessarie,seguito da Dawn .

Willow ,Tara e Xander erano rimasti indietro per aiutare Anya, ferita più gravemente degli altri : fu così che trovarono il corpo.

Niente polvere di vampiro o magari ceneri di abiti bruciati .. Spike era riverso su un fianco ,sopra resti di mattoni e acciaio, nessuna ferita addosso , solo tanto sangue tutto intorno . Era il sangue di Buffy .

Willow capì immediatamente che ancora qualcosa lei avrebbe potuto fare e ,a quel punto,se qualcuno avesse anche solo vagamente proferito parola in merito alle sue intenzioni, avrebbe utilizzato le interiora dell’interlocutore per rafforzare l’incantesimo.

Lei e Tara si erano messe subito al lavoro. Trascorrendo la maggior parte del tempo a consultare libri ,files e trattati esoterici sullo stato post-mortem dei non-morti, arrivando alla conclusione che il sangue della cacciatrice avesse in qualche modo preservato il corpo del vampiro all’interno del vortice di energia il quale ,una frazione di secondo prima di essere sigillato,aveva espulso la chiave e ciò che ad essa era legato. Willow e Tara avevano colto completamente il legame indissolubile tra il sangue di Buffy e il corpo di Spike: non era solo il sangue di una cacciatrice che aveva dissetato un vampiro ,c’era qualcosa che andava oltre le nozioni esoteriche ,ben oltre la magia nera o l’occultismo .

Spike si era nutrito per amore del sangue di Buffy e quello stesso sangue, come un essere pensante, nell’inspiegabile condizione di onnipotente purissima energia , gli donò una ultima disperata possibilità,proteggendone il corpo da fine certa.

Seppellirlo nella sua cripta era la cosa la più logica: “Buffy è la persona più vile e codarda nei sentimenti e nelle emozioni che io abbia mai conosciuto….”- aveva iniziato Willow,mentre lei e Xander trascinavano il corpo di Spike verso il cimitero- “non metterà più piede nella sua cripta,né si avvicinerà al più piccolo oggetto che possa ricordargli di lui… beh,ammesso che serva a tenerla lontana anche dai suoi stessi pensieri! Ad ogni modo,di certo,la terrà lontano dal mio piano”-

Xander rispose che non era cosa da farsi,che non era normale che un vampiro non venisse polverizzato e trovò una lunga serie –lunga fino alla soglia della porta della cripta- di valide ragioni per convincere Willow a lasciar perdere il suo macabro rituale e qualunque altra cosa le venisse in mente.

“Adesso basta. Xander mi hai stufato. Se fosse rimasta uccisa Anya -e c’è mancato poco,ora che ci penso- avresti snocciolato tutte queste perle di saggezza ? Pensaci bene. E poi li hai visti anche tu ieri notte! Ma che diavolo stavi guardando tu? Io ho visto Buffy come non era da anni: felice e serena,coccolata da un uomo innamorato.” – poi aggiunse: “Beh,se anche quell’uomo è un vampiro che importa? Io ,in fondo, vado a letto a con una donna e tu con un demone. Ah,vuoi che ti ricordi le tue precedenti vicissitudini amorose?”- così cominciò:-“Una professoressa-mantide… una mummia …. Cordelia Chaese…. Non c’è tutta questa differenza.”-

Xander rimase zitto a fissarla e pensò ad Anya. Poi stesero il corpo di Spike nel sarcofago di marmo al centro della cripta.

Il giorno seguente tornarono per sistemarlo decorosamente, tra lenzuola di seta azzurre conservate da Joyce e trafugate da Willow dal prezioso e poco credibile corredo di Buffy.

Da quel giorno, non si avvicinarono più alla cripta,lasciandola protetta da un incantesimo che la rendesse invisibile agli altri vampiri, lasciando il corpo di Spike al sicuro per mesi. Fino alla notte fissata per il rito.

 

Un’altra notte di caccia stava per iniziare e Buffy uscì per combattere, ammesso che fosse riuscita a trovare una lapide, un po’ meno scomoda di quella della notte precedente, su cui sedersi .

Dawn la spiò da dietro le tende allontanarsi ,quindi dette il via libera agli altri.

Quella era la terza notte senza luna dalla morte del vampiro e tutto era pronto per il saggio di magia nera che attendeva Willow. Tara controllò varie volte le congiunzioni astrali e l’allineamento del pianeta di fuoco rispetto all’orbita lunare, calcolò il moto delle maree e il ciclo mestruale di Willow –in quei giorni ad una strega niente riesce come si deve-. Inutile tergiversare: era il momento di aiutare Spike. Di aiutare Buffy, soprattutto. Perché erano i ringraziamenti della cacciatrice quelli che tutti attendevano: non avrebbe più dovuto negare l’evidenza.

Magari davanti al signor Giles,sì. Almeno per qualche anno,in modo che si abituasse all’idea…

Dawn,rassegnatasi al ruolo di “palo” ufficiale della banda,restò controvoglia nascosta tra le siepi ai lati della porta d’ingresso,nel caso in cui al signor Giles fosse venuto in mente di seguirli,cosa assai improbabile perché Xander sfoderò i suoi migliori numeri di playboy per l’occasione, infilandoli tra i libri oggetto degli attuali interessi del sobrio osservatore.

Il rituale stranamente ebbe il suo corso senza interruzioni e riuscì. Willow era ancora in piedi sul sarcofago,tra le candele e una pozione blu maleodorante cosparsa intorno ,quando si sentirono dei rumori convulsi provenire dall’interno. Xander fece appena in tempo a tirarla giù ,quando il coperchio si sollevò con fare alquanto sinistro spezzando il respiro di tutti i presenti.

Una goffa figura informe ne usci ondeggiando :

“ …maledizione! Che diavolo mi avete messo addosso! Maledizione”-

Un sospiro generale riempì la cripta. Spike non riusciva a liberarsi dalle lenzuola di Joyce, ma era di nuovo in vita. Se ne avesse avuta una prima,cioè,lo sarebbe stato. Comunque era lì con loro,diceva parolacce,imprecava e si agitava ancora mezzo imballato nella seta azzurra ma con la testa fuori e i biondissimi capelli spettinati.

Quando avevano permesso a Dawn di entrare,lei gli era saltata addosso, strapazzandolo a piacimento: finché fosse stato immobilizzato dalle lenzuola non avrebbe potuto sottrarsi alle manifestazioni di affetto della ragazza.

Poi però,Dawn,si fece seria: “Adesso dobbiamo dirlo a Buffy, avete pensato come fare?”.

“Ah,perché Buffy non sa niente dello scherzetto della strega?”- domandò sorpreso.

Anya,con proverbiale tatto secolare ,squillò: “Sei ancora morto o sei solo cretino? Buffy non avrebbe mai permesso a Willow di giocare a Harry Potter con te! Troppo inesperta lei e troppo rischio per te:con tutti i demoni che girellano nelle altre dimensioni chissà quale poteva infilarsi nel tuo corpo. …nel tuo bellissimo e provocante corpo….nel tuo muscoloso e sexi….”- calcio di Xander sullo stinco di Anya : “ Ahi,ma che …” –

“Anya andiamo. Sei stata troppo tempo dietro a Dawn in questi mesi. Ho trascurato i tuoi bisogni …”-la tirò per un braccio e li sentirono litigare fino in fondo al muro di cinta del cimitero.

“Bene, dobbiamo andare anche noi”- sospirò soddisfatta Willow con un sorriso birichino: “Spike, Tara ed io fin qui ci siamo arrivate. Ora sbrigatela da solo.”-

Dawn saltellò fuori dalla cripta per ultima,giuliva come la mattina di Natale quando tutti i pacchi più grandi sotto l’albero sono per lei: “Spike, ti do una dritta, mia sorella dovrebbe essere seduta qui in giro. Magari se ti sbrighi…. il sole sta per sorgere.”

Spike rimase solo,in piedi al centro della cripta.

Quando la porta si richiuse dietro a Dawn, chiuse gli occhi in una smorfia di dolore ,stringendosi le spalle con le mani tremanti e si accasciò a terra.

 

ULTIMA PARTE.

 

Buffy era tornata a casa una mezz’ora prima dell’alba. Entrando in punta di piedi per non svegliare nessuno si era infilata subito a letto così non ebbe modo di accorgersi di essere sola. Poteva rigirarsi ore tra le coperte senza riuscire a prendere sonno,tormentata dallo stillicidio dei “e se” e dei “forse” e dei “no”, finendo per raggomitolarsi in se stessa a soffocare il pianto. La consueta agonia era appena cominciata quando udì la chiave girare nella serratura ,la porta aprirsi veloce e passi agitati muoversi confusamente in sala da pranzo.

Willow stava ancora gongolandosi per la sua bravura con Dawn, che sottolineava rumorosamente il suo determinante ruolo nella vicenda, e Tara che rideva alle loro spalle .

-“Ma ci pensate?… Ora Buffy dovrà per forza lasciarsi andare quando si ritroverà Spike vivo e bellissimo davanti! “-

-“Ehi,vivo e ..BELLISSIMO,hai detto,Dawn?”- intervenì Tara preoccupata- “Oh,Dio,Willow! Abbiamo lasciato troppo tempo la piccola con Anya!!”-

-“Un’altra come Anya negli scoobies e io mi ritiro!”-concluse sorniona Willow tra risate generali che stavano svegliando tutto il quartiere.

“Andiamocene a letto,prima che Buf…”- le voci erano diventate lontane e confuse alle orecchie di Buffy.

Lei era sulle scale,appoggiata al muro,con la testa all’indietro a fissare il soffitto,con gli occhi chiusi e stringendo quelli ben più forte pugni. Scivolò lungo la parete e sedette sui gradini. Con la maglia del pigiama e i calzettoni morbidi ai piedi. Ora piangeva a dirotto,inghiottendo i singulti per non farsi sentire,asciugandosi continuamente le guance con le maniche del pigiama. Ascoltò tutti i particolari del rituale da Willow, tormentata da Dawn perché non tralasciasse nessun dettaglio,specie i più disgustosi. Avrebbe voluto alzarsi subito,senza indugiare sul racconto di Willow ma le gambe non erano in grado di reggerla in una corsa senza fiato fino al cimitero. E poi cosa gli avrebbe detto? E soprattutto come avrebbe fatto a NON dire! Eppure la vita le dava un’altra possibilità , magari la vita si era anche stufata di dargliele,le possibilità, …. Avrebbe dovuto abbracciarlo e trovare il coraggio che aveva avuto la notte prima di affrontare Glory….ma quella non contava: era la paura della morte che parlava per lei..

Tormentata da questi ragionamenti che dentro la sua testa si avvolgevano su stessi come serpenti avvinghiati nella lotta, schiacciata sui gradini dal suo stesso corpo che si faceva sempre più pesante, pensò ad Angel.

Angel era stato nelle dimensioni infernali:venne inghiottito dal vortice aperto dal demone Akatlha e quando da lì era tornato ….

Il signor Giles raccontò di quei mondi paralleli dove il fluire del tempo prescinde dalle sensazioni umane e dove esistono solo demoniache torture e truci sevizie mentali che neppure i libri di magia osano riportare.

Buffy si alzò di scatto e uscì correndo di casa. Lasciando le ragazze con l’aria fredda che entrava dalla porta aperta.

-“ E adesso?”- l’entusiasmo nella voce di Dawn era cessato ,Tara e Willow rimasero impietrite a cercare giustificazioni per la loro leggerezza .

 

Entrò nella Cripta sfasciandone la porta.

Spike era in terra svenuto,con le braccia allargate sopra la testa.

Buffy si fermò sugli scalini di pietra portando le mani alla bocca, non aveva smesso di piangere da quando era uscita da casa.

Le gambe tremanti, nude e accaldate, era un miracolo l’avessero retta fino al cimitero. Si lasciò cadere sulla soglia;le lacrime quasi le impedivano di vedere. Si trascinò carponi sul ruvido pavimento di pietra fino a lui.

-“ Spike… Spike…. Oddio…”- allungò una mano e a stento toccò la sua schiena. Sentì un gonfiore sotto la maglietta e Spike sussultare a quel lieve contatto.

-“..Spike cos’hai? Devi svegliarti…”- lo girò supino e finalmente lo sollevò per stenderlo sul letto.

Scendendo nella grotta comprese subito che non era il posto più adatto . Spike aveva bisogno di cure e quello non era un luogo attrezzato e pulito dove farlo riposare. Per mesi nessuno vi aveva vissuto! Soddisfatta delle inconfutabili argomentazioni che ,ancora una estenuante volta, il suo prodigo cervellino le aveva prontamente sfornato, portò Spike a casa sua.

Lo distese sul letto e rimase a guardarlo. Come poteva essere così ? Era ritornato da chissà dove e chissà come, eppure era sempre la creatura più affascinante che lei avesse mai visto. Si perse nei lineamenti del suo viso, spiandolo lungo tutto il corpo abbandonato e teneramente indifeso sul letto. Aveva delle mani incredibili ,forti e morbide allo stesso tempo. Chissà cosa sapeva fare con quelle mani…

Buffy scosse la testa e distolse lo sguardo imbarazzata. Non era per quello che lo aveva portato in camera sua.

Eppure doveva trovare il coraggio almeno di togliergli gli stivali e i calzini,se voleva metterlo a letto. Quel pensiero le suonò dolce come non mai. Slacciare i suoi anfibi però non fu cosa da poco: Buffy sollevò la gamba di lui per riuscire a sfilargli il primo senza troppi scossoni e i pantaloni,leggermente sospinti all’indietro, lasciarono intravedere uno strano taglio.

Buffy capì. Strappò la sua camicia . Il rituale di Willow era riuscito,ma a che prezzo? Il corpo di Spike era pieno di tagli infetti e di putride incisioni che portavano ancora al loro interno schegge di leghe metalliche sconosciute. Le gambe e la schiena erano gonfie di punture di insetti o ragni,forse,Willow non seppe riconoscerle. Erano comparse quando era stato richiamato dall’altra dimensione.

Buffy gli lavò le ferite,mentre Willow seguiva i suoi movimenti cospargendo i tagli di una mistura color ocra che riempì la camera dell’odore di agrumi acerbi. Dalla punta delle dita,Tara liberava intorno a Spike un irreale nebbia luminosa,venata appena di rosso,che avrebbe dovuto aiutare la pelle del vampiro a risanarsi più in fretta e meno dolorosamente. Buffy non permise a nessuno di fare il resto: seguendo alla lettera le parole di Willow, estrasse con mano ferma le punte di metallo che tagliavano in profondità i tendini di Spike e ricucì le lacerazioni.Willow era esterrefatta.Tara,al contrario,per niente sorpresa, mise una mano sulla spalla di Will e insieme lasciarono educatamente la stanza.

Buffy si sedette sulla poltrona di vimini, vicino alla finestra. Lo guardava riposare ,non sembrava più sofferente: Spike addormentato la rendeva insolitamente protettiva –solo Dawn le faceva quell’effetto-. Trascorse quelle prime ore attenta ad ascoltare ogni suo più flebile respiro.

Nella notte Spike cominciò a muoversi ma non con sussulti agitati, erano piuttosto tentavi di mettersi comodo per godersi un sonno profondo. Buffy finalmente sorrideva, sollevata da quella agitazione di coperte e di lenzuola. Dalla poltrona quasi rotolò sul tappeto,silenziosa, seduta su fianco,con le ginocchia piegate e le braccia incrociate sul letto,si addormentò anche lei ,tenendogli la mano.

La mattina si svegliò esausta ma felice. Spike dormiva ancora, sereno,rannicchiato nel suo letto. Stiracchiandosi scese per una lauta colazione pregustando il piacere di un bagno caldo ristoratore.

Usò il bagno di Dawn,ovviamente,anziché quello grande comunicante con la camera,temendo che i rubinetti aperti turbassero i sogni del vampiro che ancora giaceva tranquillo e ignaro nel letto di lei. Questo,quando la sorella glielo permise, uscendo,come sempre,solo all’ultimo minuto per prendere l’autobus.

L’acqua scorreva nella vasca, la schiuma traboccante la ricopriva fin sopra il naso e la piccola stanza da bagno era piena di vapori di rosa e fiori d’arancio.

-“ Accidenti! La biancheria!… No! ..E adesso?”- il panico si impadronì di lei quando frugando tra i vestiti puliti un pezzo insostituibile era mancante.

Si infilò gli slip alla velocità della luce e coprì quel che rimaneva con il pigiama. I demoni in piena notte,nel cimitero più frequentato d’America, non le facevano tanta paura come la situazione che la sua distrazione aveva creato.

Controllò prudentemente che Spike dormisse in un sonno profondo, facendo di proposito cadere quasi tutti gli oggetti che arredavano il corridoio:ingenuo e inconsapevole il vampiro era ancora tra le braccia di Morfeo e le coperte in disordine lo avvolgevano fino ai capelli.

Scivolò in punta di piedi alla specchiera,con indosso solo le mutandine,con la piccola canottiera del pigiama buttata sbadatamente sulle spalle, per aprirne velocemente i cassetti. Avrebbe fatto meglio a tenerli più in ordine:forse allora non le avrebbero dato tanto da fare. Ma si sa:la casa nasconde e non ruba ma,quando nasconde,quello che cerchi lo ritrovi solo se oramai non serve più. Gettò stizzita il pigiama sopra il piano del mobile,facendo cadere rossetti,pennelli e spazzole in un frastuono stridente e allegro.

Il cuore in gola. Si voltò di scatto: nessun movimento. Spike, incurante del suo spettacolo sexy, si godeva il sonno della vita ritrovata.

-“…uhhh…salva. C’è mancato poco.”-con tono consolatorio,continuò ad aprire tutti i cassetti cercando quel comodo reggiseno che le piaceva indossare quando rimaneva a casa. Attardandosi,da ultimo,chinata a rovistare nel cassetto in basso .

Un disagio improvviso. La pelle d’oca e il cuore che batteva all’impazzata.

Rialzandosi non respirò neppure,con in mano il primo reggiseno a cui si era aggrappata.

Spike era in piedi sulla porta e la guardava estasiato ,con il solito compiaciuto e diabolico sorriso e le sopracciglia lievemente inarcate che le urlavano : -“Ora sei mia!”- .

Spike era in piedi sulla porta …..ed era ……nudo.

Tutto bagnato ,avvolto in un pezzettino minuscolo di soffice spugna bianca, teneva le braccia incrociate sul petto e con la testa reclinata da un lato andava cercando l’angolazione migliore per non perdersi i particolari dello spettacolo improvvisato -ma non per questo meno ben riuscito- da Buffy.

L’uno di fronte all’altra, quasi completamente nudi. Il letto già disfatto,evidentemente sotto le coperte dovevano essere rimasti i cuscini, un insolito riflesso blu donato per l’occasione dai raggi del sole che attraversavano,quasi divertiti,le tende chiuse per allungarsi sulla carta da parati.

-“ ..C..co..come sei nudo…. “- “…Come stai!”- si affrettò a correggersi Buffy, del tutto fuori controllo.

-“Grazie per averlo notato.”-rispose sarcastico e per niente a disagio- “Sto bene,grazie a te,immagino.”-

-“…….”- Buffy decise che era meglio tacere e senza nemmeno respirare aspettò, furente,che Spike si decidesse a voltarsi.

No. Voltandosi le avrebbe mostrato qualcosa che ancora lei ignorava, nel caso in cui l’asciugamano fosse disastrosamente legato a mo’ di grembiule. Allora doveva girarsi lei. Neppure questo. Stesso problema con il tulle delle mutandine ricamato con troppa parsimonia e solo dove il ricamo non serviva. Intanto Spike si avvicinò garbatamente,incedendo con passo elegante e sicuro,movendo le spalle in quel modo sensuale di cui solo lui era capace; vedendolo penetrare sempre più nel riflesso grigioblu della stanza, Buffy si sentì avvampare. Ipnotizzata dalle voluttuose goccioline d’acqua che si dondolavano sinuose lungo le ferite di lui che, con quelle cicatrici le pareva più attraente perfino di quella volta in cui lo aveva raggiunto nella cripta fingendosi un robot. Anche allora il suo corpo ma,soprattutto,il suo bel viso,erano pieni di ferite sexy. Fu la prima volta in cui posò le labbra su quelle di lui: sempre mentendo al suo cuore,mettendolo a tacere con la gratitudine e la generosità di quella sua buona azione. “Bugiarda” disse a se stessa voltandogli le spalle per uscire dalla cripta.

Era davanti a lei. Un irrispettoso centimetro a dividerli.

Lo sguardo dolce di Spike disegnava il suo viso soffermandosi su ogni particolare, come vedesse Buffy per la prima volta. La fronte delicata di lei incorniciata da ciocche di capelli che,incuranti del fermaglio, scendevano qua e là a solleticare le spalle; le labbra umide di saliva in procinto di schiudersi obbedienti ad un accenno di quelle di lui. Buffy lo vide abbassarsi piano e scivolare flessuoso, incantato per un attimo dai seni incapaci -quelli almeno- di celare le sue emozioni e inginocchiarsi davanti a lei. Buffy credette di morire: Spike si fermò stregato dalla indicibile vicinanza delle sue labbra al pube,alzando improvvisamente gli occhi a quelli di lei e rivolgendole un lungo sguardo colmo di desiderio,per allungare,infine,la mano a terra,sfiorandole di proposito le dita dei piedi.

Le raccolse il pigiama e tornò a guardarla negli occhi. Prima che Buffy potesse ribellarsi,Spike infilò il naso sotto la testa di lei,tra l’orecchio destro e il collo come volesse morderla di nuovo, inspirando avidamente, fino a solleticare con la bocca il punto in cui ,mesi fa,le lasciò i due piccoli segni. Buffy non si mosse e attese nuovamente che il tepore maledetto del suo morso seguisse ai brividi che le labbra di Spike avevano subito acceso in lei, dalle guance fino alle ginocchia. Buffy stava tremando e i seni continuavano a chiamare lui,ignorando il bene o il male delle loro voci. Le dita delle mani si mossero sospinte dai battiti del cuore e tentarono di allungarsi per toccare quelle Spike.

-“Allora è il bagnoschiuma quello che sento almeno dieci minuti prima di vederti arrivare!”- Spike la coprì con naturalezza con la minuscola canottiera –“ ….anche se io ti preferisco senza…”- disse pacato.

Buffy deglutì tutt’altro che educatamente.

-“Buffy,se non ti dispiace,rivorrei almeno i pantaloni. E una coperta per uscire.”-

La bocca di Buffy si aprì e così rimase.

-“ Non puoi farlo.”- bisbigliò, sperando di non essere sentita e temendo di essere ignorata.

-“..Uh?..’”- Spike aveva ritrovato i suoi pantaloni neri piegati sul comodino.

-“ Tu non vai da nessuna parte e,se ci vuoi andare,ci vai senza coperta!”- Buffy piangeva, finalmente, senza ritegno.

-“ Io sapevo che eri morto e che io ero rimasta qui con i baci di quella notte!”- continuava a gridare.

 

Al piano di sotto, Willow e Tara avevano acceso la tv e non avrebbero permesso nemmeno alla cacciatrice di mettersi tra una delle tre protagoniste della loro serie preferita e l’affascinante procuratore-demone che stava per rivelare all’amata la vera identità. Si scambiarono uno sguardo che riassumeva gli ultimi quattro anni di vita di Buffy e alzarono il volume.

L’ultima battaglia era cominciata.

 

-“Spike, per me è difficile accettare e capire certe cose. Rifiutarle è così comodo e indolore,invece. Misurare l’amore che vuoi dare è un modo per prevenire e prevedere quanto potrai soffrire. E io non voglio soffrire.Ho paura . Vebbene? Ho paura! L’ho detto . Ho paura di tutte quelle lacrime che hanno inzuppato le federe del cuscino in queste 76 maledette notti! Cerca di capirmi,ti prego.”- la sua voce quasi lo implorava.

-“76 notti,hai detto?…. “-

-“Beh,si. Sarebbero 75 se escludi l’ultima trascorsa.. ma io ho dormito sul pavimento e anche se non ho pianto ero in pensiero per te…quindi conta anche questa.”-strillò di nuovo lei.

-“Oh…. Capisco. E adesso cosa vorresti da me? Una poetica dichiarazione che consolasse il tuo ridicolo piccolo ego ammaccato? Scordatelo,Buffy.

Sai cosa sono ,invece,76? Sono i tromboni della banda che risarà quando avrai deciso cosa vuoi veramente! Ecco.

Sono stanco di umiliarmi per una donna che non mi ama e che mi chiude a piacimento fuori di casa con il pensiero. Ti ringrazio per l’ospitalità. E ringrazierò i tuoi amici quando li vedrò.”-

-“Tu non puoi fare così.. io …io ….io ti amo .Ti amo tanto Spike. E non devo morire domani! ”- Buffy lo gridò tanto forte stavolta da spezzarle ,da ultimo,la voce in gola.

Spike non fu sorpreso. Sorrise. –“Visto?”- il tono della voce si era fatto sereno e vagamente compiaciuto.

-“ Ti amo”- ripetè imbronciata,con una ultima piccolissima lacrima che attraversava solitaria la gota arrossata –“Ti amo,accidenti a te. Non so quando è successo,però ormai è successo,in un momento che non ricordo di questi ultimi quattro anni. E amo proprio ogni cosa di te. Volevo dirtelo prima di affrontare Glory, ma non trovavo le parole..tu mi baciavi e mi accarezzavi… ti ho chiesto di fammi vedere il volto del vampiro…credevo che bastasse…”-

-“Si,infatti,avevo capito. Un modo insolitamente ermetico per dire ti amo, ma poteva andarmi peggio..pensa se mi avessi detto “idem”…”-si strinse nelle spalle,con le labbra in una smorfia rassegnata e irritante,infilandosi l’ultimo stivale.

-“Ah. Avevi capito.”- brontolò Buffy mentre ricominciava a cercare una scusa credibile per fermarlo.

Spike tirò via la coperta dal letto e la girò intorno alle spalle come fosse un mantello: -“Bene. Ciao.”-

Girò le spalle e raggiunse il corridoio.

Buffy,assai più che incavolata,si infilò a letto,aggrappandosi al cuscino per affondare la testa nella solita federa. Solo che stavolta stringere il cuscino era come stringere Spike, il suo profumo era ovunque intorno a lei.

Si mise a pensare all’espressione più colorita che conosceva per descrivere il suo stato d’animo.

Spike tolse i vestiti senza muovere neppure l’aria e si infilò a letto con lei.

Buffy piangeva ancora. Di felicità però,stavolta. Spike era tornato,anzi non se ne era mai andato via. Gli voltava le spalle raggomitolata piccola piccola in uno sperduto e freddo angolo del letto. Spike su un fianco,con la mano sotto la testa attese per qualche minuto che lei si calmasse. Solo quando senti il respiro tornare normale, sollevò abilmente la sottile canottiera nera del pigiama e le accarezzandole la schiena le intimò dolcemente di voltarsi .

Spike avrebbe voluto parlarle con lo sguardo,perdersi ancora un po’ in quello spaventato e arrabbiato di lei e poi,naturalmente,farle conoscere l’amore come solo lui poteva insegnarle. Prese a darle tanti piccoli baci sulle spalle e sul collo accompagnando a quelle tenerezze frasi irripetibili che sortirono immediatamente effetti inaspettati nel corpo di entrambi.

Buffy non lasciò le labbra di Spike per tutta la notte

 

FINE.

 

Epilogo:

Willow e Tara dovettero tenere la tv a tutto volume per tutto il giorno…e per tutti gli altri giorni -e notti- in cui Spike si fermava a dormire.

Xander non riebbe mai più i suoi giornalini.