Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

 

THE GIFT

di pegy72

 

Premessa:come dice il titolo è un racconto che riguarda la puntata 100 di Buffy, solo con la differenza che è come avremmo voluto che finisse.La storia inizia da quando Buffy e Spike lasciano il negozio di magia per andare a casa di lei per prendere le armi.

Abbiate pietà di me, perchè questa è la prima volta che scrivo sul sito bloody love.Ho già scritto alcune cose sotto vari pseudomini nel sito foreverbuffy.

 

 

THE GIFT

 

Erano restati in silenzio lungo tutta la strada che dal negozio di magia conduceva alla casa di Revello Drive, persi nei loro pensieri. Soprattutto lui non riusciva a togliersi dalla mente le immagini dell'incubo che lo aveva tormentato quella mattina mentre si riposava un po' per essere pronto alla battaglia.

Se chiudeva gli occhi rivedeva ancora tutto l'incubo scorrere davanti a sé: l'alta torre di metallo dove in cima era legata Dawn; lui che correva a perdifiato le scale e arrivato in cima lottava contro Doc; lui lo colpiva a tradimento e lo scaraventava di sotto, poi feriva Dawn per aprire con il suo sangue il portone interdimensionale; poi Buffy, la sua Buffy raggiungeva la cima e per chiudere il portale vi si gettava dentro. Era a questo punto che lui si era svegliato sconvolto, pensò mentre seguiva Buffy sul viale di casa.

Giunti davanti alla porta lui si bloccò e lei allora lo guardò e forse per la prima volta notò lo sguardo serio e triste di lui.

"Cosa c'è Spike?"

"Ti aspetto qui fuori"

"Vieni avanti, Spike"

Lui fece un passo esitante in avanti e allungò la mano convinto che ci fosse la barriera che lo avrebbe bloccato. Ma niente si frappose e lui mormorò piano:"Presto...nessuna barriera."

Mentre raccoglievano le armi, lei lo guardò e gli disse che sarebbe stata dura quella battaglia, e lui disse:"Ti starò vicino e ti aiuterò sempre. Fino alla fine del mondo anche se dovesse essere stanotte."

Poi senza perdere altro tempo rifecero la strada, ma questa volta Buffy si rese conto di quanto poteva essere vulnerabile anche uno come Spike. Ripensò a quella mattina quando era andata nel retro del negozio e lo aveva trovato in piedi ed era come se stesse rtiflettendo su qualcosa.

"C'è qualcosa che ti preoccupa, Spike?Anche stamattina eri pensieroso?"

"No. stamani ero solo un po' stanco; tutto qui. non ti devi preoccupare, ti prometto che non ti deluderò, Buffy."

"Lo so. Non mi hai mai deluso", disse lei accarezzandogli il volto con dolcezza.

Questo succedeva solo un'ora prima; ora erano ai piedi della torre e si trovavano davanti agli aiutanti di Gory, mentre la piccola Dawn era legata in cima e stava per essere uccisa in modo che il suo sangue aprisse il portale.

Spike sollevò lo sguardo verso la vetta della torre e vide che c'era qualcuno lì in cima insieme a Dawn.

Doveva fare qualcosa e subito; mentre gli tornavano in mente le immagini del suo incubo. Poi sentì la voce di Willow telepaticamente che gli diceva che c'era qualcuno lassù e che lo spronava ad agire.

Nel giro di pochi minuti si trovò in cima alla torre; Dawn era spaventata e urlò:"Spike,aiuto!!!"

"Oh!Chi abbiamo qui?Il servo della Cacciatrice. Che cosa vuoi?"

"Niente doc.Solo che quando uno viene ucciso di solito ci resta. Non si ripresenta così."

"Cosa vuoi, Spike?"

"Ho fatto una promessa a una signora.", disse lui preparandosi a parare il suo attacco.

Se le cose si fossero svolte come nel suo incubo, ora doc avrebbe tirato fuori un pugnale e lo avrebbe colpito alla schiena e poi lo avrebbe gettato giù dalla torre.No, non doveva finire così, pensò mentre doc estraeva infatti un pugnale.

"Non mi fermerai, Spike.Ho un compito da svolgere e lo farò", disse dirigendosi verso Dawn, che ra terrorizzata dalla paura.

Spike si lanciò di scatto e nel momento in cui la lama stava per colpire la tenera carne di Dawn, lui si mise in mezzo.Un dolore lancinante lo percorse mentre la carne si lacerava e il sangue fluiva copioso da essa.

"Spike!"urlò Dawn vedendo lo sguardo di dolore negli occhi del vampiro.

"Ah!Qunto sei idiota.Sacrificarsi per una cosa che è solo energia mistica", disse doc estraendo il pugnale dal corpo di Spike. Poi prese spike al braccio e lo trasportò verso sull'orlo della torre.

"Ci vediamo presto, Spike", disse lui facendo il movimento per spingerlo di sotto, ma Spike racimolando le ultime energie girò su se stesso e facendo volare il pugnale dalla mano dell'uomo-demone lo spinse oltre il baratro.

Il grido dell'uomo-demone fu terrificante mentre volava e si andava a schiantare su un pilastro appuntito che lo sventrò letteralmente.

 

 

Parte seconda:

 

Buffy si era bloccata a metà della scala vedendo quell'individuo volare di sotto, poi di scatto continuò a salire fino ad arrivare in cima. La scena che le si presentò davanti fu sconvolgente: Dawn era stretta tra le braccia di Spike e piangeva reaggendo così al terribile spavento provato.

Dawn sollevò lo sguardo e vide sua sorella; si staccò da Spike e corse ad abbracciarla. Le due ragazze si abbracciarono strette sollevate che erano riuscite a riunirsi dopo tutte quella storia.

"Stai bene, piccola?"

"Si, sto bene, Buffy. Ma credo che Spike..."

Buffy solevò lo sguardo verso il vampiro. Lo vide che si appoggiava contro una colonna con gli occhi chiusi. Lasciando sua sorella si diresse verso di lui.

"Spike che cos'hai? Stai male?"

Lui aprì debolmente gli occhi e la guardò:"Buffy", disse cercando di sembrare sereno, ma il suo tentativo fallì miseramente quando una fitta lo scosse facendolo accasciare a terra.

"Spike! Dio mio, che hai?"

"La schiena, Buffy....la schiena," disse lui appoggiando la fronte sulla spalla di lei.

Buffy appoggiò piano la mano sulla schiena e sentì lo spolverino umido; la ritirò sporca di sangue fresco. Dio mio, era ferito e doveva essere anche molto seria visto la quantità di sangue che impregnava lo spolverino.

"Dawn, presto! Vieni qui. Ho bisogno del tuo aiuto"

Dawn corse accanto a Buffy e poi aiutò la sorella a sorreggere Spike e lentamente scesero le scale pericolanti della torre.

 

**********

 

Quanto tempo era trascorso da quando Giles le aveva detto che Spike si sarebbe ripreso e che doveva solo riposare, pensò lei mentre guardava il volto del vampiro serenamente addormentato.Sollevò una mano e con dolcezza accarezzò i capelli di lui e mormorò:"Che cosa ti spinge ad agire così?Perchè fai tutto questo per me e mia sorella?", e inclinandosi in avanti posò le labbra sulla fronte per un lieve casto bacio.

Lui, lentamente tornò coscente delle cose che lo circondavano; del lieve respiro sulla sua fronte mentre due labbra morbide vi posavano un bacio, delle dita che accarezzavano i suoi capelli e del suono di quella inconfondibile voce.

Aprì gli occhi e sbattè le palpebre un paio di volte per snebbiarsi la vista e guardò lei, che resasi conto che lui si stava svegliando, si era scansata e lo fissava teneramente.

"Ciao,"disse lui con voce roca.

"Ciao.Come ti senti?"

"Meglio. Anche se mi fa male la schiena.", poi la guardò e disse:"Dawn sta bene?"

"Si.Era stanca ed è andata a dormire.Willo le ha fatto una tisana per farla riposare tranquillamente.", e si sollevò per prendere una tazza appoggiata sul comodino. Poi lo aiutò a sollevarsi per bere il contenuto della tazza.

Appena il liquido scese lungo la gola secca, lui riconobbe subito il sapore; era l'ambrosia dei vampiri: il sangue della Cacciatrice. Buffy gli stava dando il suo sangue. Perchè stava facendo una cosa così per lui?

Finito il liquido, Buffy posò la tazza sul comò e poi guardò Spike, notando segni di stanchezza sul suo volto.

"Buffy, io..."

"Shh! Chiudi gli occhi e riposa.Ne hai bisogno.", disse lei e senza riflettere troppo gli baciò la fronte.Poi lo guardò e sorrise.

Lui guardò gli occhi della donna che amava e vi lesse qualcosa che non si sarebbe mai aspettato di leggere. Le restituì il sorriso e poi si lasciò afferrare dalle braccia di Morfeo.

 

PARTE TERZA

 

Quando ore dopo aprì gli occhi vide che al posto di Buffy c'era Dawn, la quale appena si rese conto che lui si era svegliato gli sorrise.

"Ciao piccola."

"Ciao,"disse lei, poi lo abbracciò forte piangendo sul suo petto.

Spike trasalì lievemente per il dolore alla schiena, ma abbracciò la piccola perchè anche lui aveva bisogno di quell'abbraccio. Accarezzò i capelli della ragazzina a cui aveva voluto bene fin dall'inizio; chiuse gli occhi cercando di frenare le lacrime che minacciavano di cadere.

Fu così che Buffy li vide dal vano della porta; non voleva interrompere quel momento. Sapeva che quello che univa sua sorella a Spike era un amore del tipo che esiste tra due buoni amici o tra una sorella per il suo fratello maggiore.

Spike percepì la presenza di Buffy e sollevando il volto, allungò una mano verso di lei. Voleva che li raggiungesse. Buffy si avvicinò, prese nella sua mano quella di lui e gliela strinse.

Dopo qualche secondo, Dawn si sollevò e asciugandosi gli occhi disse:"Spike io..."

"Lo sò piccola.",e le acarezzò il volto."Ti voglio bene anch'io."

Dawnsorrise ed uscì dalla stanza, lasciando soli sua sorella e Spike e sperando per il meglio.

Buffy attese che Dawn avesse chiuso la porta dietro di se, poi si girò verso l'uomo che aveva messo a repentaglio la sua esistenza per aiutarla.

"Cosa c'è, Buffy? Hai la faccia tipica di chi vuole chiedere qualcosa, ma non sa come"

"Bè, veramente io... Oh al diavolo! Perchè?"

A Spike non fu necessario chiederle a cosa si stesse riferendo, e così disse:"Lo sai il motivo. E poi non potevo permettere che ti succedesse qualcosa."

Lei gli si sedette accanto e disse:"Hai rischiato grosso, Spike.Solo pochi centimetri più sù e il pugnale ti avrebbe trapassato il cuore."Gli scostò un ciuffo di capelli dalla fronte e con la scusa sentì se scottava."Dimmi perchè hai messo a repentaglio la tua vita."

"Buffy, la mia non è una vita. Sono un vampiro e quindi....comunque se lo vuoi sapere è che l'altra mattina, quando mi raggiungesti nel retro del negozio, mi ero appena ripreso da un incubo. Ecco perchè ti sembrai strano." Si mosse per mettersi meglio, ma trasalì alla fitta che gli dette la schiena.

"Fa piano,"disse lei aiutandolo a sistemarsi meglio. "Che genere di incubo hai avuto?"

Lui abbassò lo sguardo alle loro mani unite e disse piano:"Ho sognato quello che è accaduto alla torre solo che andava diversamente. Io non riuscivo a impedire che doc ferisse Dawn e tu eri costretta a sacrificarti per chiudere il portale dimensionale."

Lei restò muta, non sapeva cosa dire o fare. Poi senza rifletterci molto posò le sue labbra sulla guancia di lui.

Lui trasalì stupito dal gesto, poi la guardò come se la vedesse per la prima volta.Possibile che Buffy, la sua Cacciatrice, la donna di cui era innamorato provasse qualcosa per lui.

"Buffy, io..."

"Shh.", disse lei e poi accarezzando il volto di lui proseguì:"Sei un vampiro, ma sei soprattutto un uomo. Un uomo con dei sentimenti molto forti e questo ti fà fare delle scelte.", respirò e poi aggiunse:"Dopo la partenza di Riley ero convinta che non ero fatta per provare amore verso qualcuno ed avere amore da qualcuno, ma tu, standomi vicino, aiutandomi e qualche volta anche rendendomi nervosa e stando..."

"Buffy cosa stai cercando di dire?"

"Che con la tua insistenza, con la tua perseveranza hai fatto incrinare le alte barriere che mi ero costruita attorno al mio cuore. Ora se ripetessi le parole che mi hai detto nella tua cripta quando Drusilla venne in città, la risposta potrebbe stupirti."

Lui sollevò una mano, le scostò alcune ciocche dal volto e disse:"IO TI AMO,BUFFY."

"Ti amo anch'io,Spike.Tanto",e senza indugiare lo baciò sulle labbra lasciando che fosse la sua bocca a esprimere meglio quello che provava.

 

*************

 

Due ore dopo, Dawn disse da dietro la porta:"Io esco; vado da Janice e poi al centro commerciale.Ciaooo!", e scese le scale.

All'interno della stanza loro si guardarono negli occhi e si sorriserono, poi lei si sollevò appoggiandosi su un gomito:"A quanto pare siamo rimasti da soli.",e sfiorò con la punta del dito il profilo del suo naso per scendere giù fino alle labbra.

"Che intenzioni hai?"chiese lui baciando il suo dito.

"Niente di troppo faticoso per te. Non voglio cero che la tua ferita ti faccia ancora male", e lo baciò, poi poggiò il capo sul suo petto e disse:"Voglio solo stare così con te per tutto il resto del nostro tempo insieme."

Lui l'abbracciò forte e posò un bacio sulla sua testolina. Quella era la sua donna ed ora lo sarebbe stata per tutto il tempo che Dio, quel Dio in cui aveva smesso di credere quasi 120 anni prima, gli avrebbe concesso.

 

 

FINE