Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

 

UNA NUOVA VITA... UN VECCHIO AMORE

di Pegy72

 

 

 

Parte prima:

 

La vita a volte può essere strana e imprevedibile.Fino a pochi mesi prima non avrebbe mai immaginato di avere una parvenza di vita normale;ed invece nel giro di alcuni mesi era successo di tutto.Si,tutto fino alla conclusione finale e tragica della storia.Ricordava ancora molto bene quello che era successo,e soprattutto la notte riviveva gli ultimi istanti della vicenda nei suoi incubi:lui che la guardava mentre tutto intorno a loro tremava;lei che gli diceva che lo amava e poi lui che le urlava di andare via.

Ed ogni volta si svegliava urlando e con il pensiero che forse avrebbe potuto fare qualcosa di diverso,qualcosa che in qualche modo l'avrebbe ppotuto salvare.

Si,era successo di tutto;dopo il crollo tutti i suoi amici erano andati via seguendo la loro vita,ma lei era voluta restare lì a Sunnydale e così era andata avanti.

Quella mattina si stava preparando per andare al lavoro,quando d'un tratto squillò il telefono e guardando l'orologio pensò che forse era sua sorella che la chiamava dall'Inghilterra.

"Pronto?"

".........."

"Pronto?Ma chi è?"

"...........",e poi il suono del telefono libero.

Lei rimase stupita e poi scuotendo la testa pensò che forse la linea era caduta e decise che nella pausa pranzo l'avrebbe chiamata ,ma qualcosa le diceva di chiamarla subito.Sentiva che doveva togliersi subito il dubbio se era stata sua sorella a chiamarla.Così senza pensarci troppo sù la chiamò:

"Pronto,Dawn?Sono buffy"

"Ciao sorellona.Come stai?"

"Bene,e tu e gli altri come state?"

"Bene,solo Giles ha preso l'influenza,ma ora sta bene."

"Senti ho chiamato per chiederti se per caso poco fà mi avessi chiamato.Non ho fatto in tempo a rispondere."

"No,ma di sicuro sarà qualcuno che ha sbagliato numero"

"Già,probabile."

"Buffy..."

"Dimmi,cosa c'è?"

"Oggi è l'anniversario"

"Si,lo sò.Non ti preoccupare piuttardi vado al cimitero",disse lei sapendo bene a cosa si riferiva sua sorella.

"Salutala da parte mia"

"Certo sorellina.Ciao ci sentiamo un'altra volta."

"Ciao",e riattaccò il telefono.

Allora non era stata lei,ma che poteva essere stato.Forse aveva ragione Dawn,probabilmente qualcuno che aveva sbagliato numero.Guardò l'orolofio,vide che era tardi e in fretta si sbrigò di finire di vestirsi.

 

Parte seconda:

 

Era da molto che non ci andava,ma ora che si trovava davanti alla lapide di sua madre si sentiva più serena.Stare lì la faceva sentire bene.Quel giorno in particolare si sentiva strana fin da quando si era alzata;poi quella telefonata muta l'aveva messa in agitazione.S'inginocchiò sull'erba e disse:"Mi manchi mamma.Sono sicura che mi avresti consigliato di agire diversamente.Lui ti era simpatico e rammento le volte che vi vedevo parlare;era bello vederlo sorridere.Sai lui non è mai stato molto felice.Solo all'ultimo istante gli ho detto che lo amavo,ma lui non mi ha creduto nemmeno allora.Del resto come dargli torto,lo sempre trattato male.",e si portò una mano al volto per asciugare le lacrime."Non ho nemmeno una tomba su cui piangere per lui.Mamma vorrei poter tornare indietro e rimediare in qualche maniera,ma lo sò che è impossibile tutto ciò.",si alzò e disse:"Ti voglio bene,mamma.",e si voltò.

Si diresse verso la lapide della sua amica Tara,e giuntavi posò una rosa bianca sull'erba e poi si voltò per dirigersi verso l'uscita.Fù allora che si bloccò:davanti a lei,appoggiato a un albero c'era un ragazzo identico a lui,ma non poteva essere lui.E' vero che non l'aveva visto bruciarsi e dissolversi in cenere,ma ....eppure pareva lui.

Perchè non le si avvicinava.Un momento,era uno sbaglio non poteva essere lui e poi anche se per un caso fortuito si fosse salvato,non poteva stare lì sotto alla luce del sole.Eppure era lui,continuava a dirle una voce dentro;quegli occhi ,quei capelli,forse un po' più lunghi.Con le gambe che le tremavano si avvicinò,poi corse e lo abbracciò forte:"Spike!Sie tu",e fece per baciarlo,ma il giovane si scostò allontanandola da se.

"Signorina,si sta sbagliando.Non sono chi lei dice."

"No,tu sei Spike",e fece per abbracciarlo ancora.

Tenendola lontana,lui disse:"No,il mio nome non è spike.Mi chiamo William",e senza attendere oltre si allontanò zoppicando scuotendo la testa.

 

*******

 

Certo che s'incontrano persone strane,pensò lui mentre guidava la sua auto.non sapeva spiegarsi per quale assurda ed immotivata ragione si era diretto in quella cittadina dimenticata da dio.appena era giunto aveva visto l'enorme cratere dove una volta c'era l'entrata della città e ciò che rimaneva della vecchia Sunnydale.Si era poi diretto verso quella città che era stata da poco iniziata ad essere ricostruita.Pareva un contro senso,ma l'unico luogo che pareva essersi salvato della vecchia cittadina era stato il cimitero.

Anche questo non riusciva a spiegarsi,perchè la prima cosa che aveva dopo aver trovato alloggio in un motel era stata quella di dirigersi al cimitero?

E poi lì,in quel luogo di pace e di silenzio aveva visto quella giovane donna;senza volerlo aveva ascoltato una parte del suo discorso e così era rimasto lì vicino per vedere dove sarebbe andata.

Non voleva restare,ma qualcosa l'aveva bloccato quando aveva visto le lacrime bagnare quelle guance rosee.Erano state quelle lacrime a fargli venire un flash di una visione di una giovane che si gettava dall'alto di una torre in una luce argentea di energia.

e stava proprio cercando di dare un senso a quell'immagine che era passata nella sua mente,quando quella giovane donna l'aveva abbracciato e chiamato in quel modo.

Come lo aveva chiamato?Ah si!Spike,ma che razza di nome era Spike.Eppure, pensò passandosi una mano sulla fronte,aveva qualcosa di famigliare.Ed ora che ci ripensava anche quella giovane donna non gli sembrava completamente sconosciuta.Si fermò davanti al motel e poi piegando la testa all'indietro si massaggiò le tempie.

 

Parte terza:

 

Perchè non l'aveva abbracciata?Perchè si era allontanato in quel modo?E poi che strano:zoppicava.Come poteva essere lui?Quando era tornata sulla bocca dell'Inferno non aveva trovato altro che macerie;aveva vagato fino a vedere in lontananza il cimitero.Vi si era diretta con la speranza di trovarlo,ma si era subito resa conto che era impossibile.

Ma allora come si spiegava tutto ciò?Trovarselo davanti,dopo quasi un anno era strano e la gioia di rivederlo l'aveva resa talmente sciocca che sola ora,ripensandoci col senno di poi,si rese conto che c'era qualcosa di diverso.Quel ragazzo,che lei era convinta fosse lui,era caldo.Ora lo rammentava:quando l'aveva abbracciato non se n'era resa conto,ma ora si.Da lui si propagava uno strano calore corporeo.

Non sapeva come spiegarsi la faccenda:se non era lui,di sicuro era qualcuno che in qualche modo discendeva da lui,oppure era un suo sosia.Eppure il suo cuore le diceva che quello incontrato al cimitero quella mattina era proprio l'uomo che aveva creduto di aver perso per sempre.

 

*********

 

Passarono alcuni giorni da quell'incontro senza che lei rincontrasse ancora quel misterioso giovane.Ormai si era quasi convinta che la sua immaginazione le avesse giocato un brutto scherzo e che quel ragazzo incontrato fosse solo qualcuno che assomigliava in modo impressionante a lui.Stava ritirando i vassoi da un tavolo quando muovendosi lo vide entrare e sedersi a un tavolo.Facendo un profondo respiro decise che se voleva veramente scoprire se lui fosse uno qualsiasi o Spike doveva comportarsi in modo diverso e doveva iniziare innanzittutto con lo scusarsi.

Si avvicinò e disse:"Ciao",e lo guardò sorridendo.

Lui la guardò con un espressione tra lo stupito e quello che significava"Ecco di nuovo la pazza del cimitero",ma si rese conto anche che ra più solare.

"Guarda non voglio saltarti addosso,pure perchè se no mi licenziano in tronco.Mettiamo una pietra sopra al nostro incontro e ricominciamo.Mi presento,sono Buffy",e gli tese la mano.

Lui senza esitazione gliela strinse:"Piacere william"

"Posso portarti qualcosa?"

"Una coca e un chiccken burge"

"Va bene.Arriva subito",e si allontanò.

 

********

 

Mentre aspettava la sua ordinazione pensò a quanto strano fosse il destino;non si sarebbe mai aspettato di ritrovare quella strana ragazza proprio lì.E così lavorava in quel fast-food,che doveva aver visto momenti migliori.Guardò fuori dalla vetrata e all'improvviso nella sua mente scattò l'immagine di quella ragazza che faceva 'qualcosa' con un uomo che assomigliava a lui.Scosse la testa per snebbiarsi la vista e come era arrivato così svanì il flash.

Proprio in quel momento la ragazza di pirma tornò e posò quello che lui aveva chiesto."spero che ti piaccia",e sorridendo si allontanò.

 

 

***********

 

anche se voleva far finta di niente;ogni tanto i suoi occhi si posavano sul giovane che stava vicino alla vetrata.Si girò per servire un cliente,e quando andò verso la cassa vide che il giovane era lì davanti.

"Quant'è?"

"Niente.Te lo offro io;diciamo che è un modo per scusarmi per l'altro giorno",e gli sorrise.

"Va bene.Grazie...Buffy"

"Ciao."

 

********

 

Finalmente era rrivata la fine del turno,pensò mentre si dirigeva nella sala del personale.Si tolse la blusa e stava per finire di allacciare la camicetta quando entrò il suo principale.

"Ciao.hai finito il turno?"

"Ciao,Tom.Vuoi qualcosa?"

"Volevo dirti che da domani inizi il turno pomeridiano"

"Che bello!Così potrò avere un po' di vita serale anche."

"Ah proposito.Oggi ho visto che parlavi con quel cliente",e vedendo lo sguardo interrogativo di lei proseguì:"lo conosci?2

"No,in verità.Ma perchè?"

"Così.Sai non vorrei che...bè lo sai?"

"Tom ti prego.Non rimorchio durante il turno di lavoro",e poi lo salutò.

 

Parte quarta:

 

La notte era bella e le era sempre piaciuta e poi le ricordava molte cose;cose tutte legate all'unica persona che le era sempre stata vicina senza chiedere nient'altro che un po' d'amore da parte sua.Era così persa nei suoi pemsieri che si accorse solo dopo diversi minuti che un'auto le si era fermata accanto.Ci mancava il classico tipo che vuole passare una serata diversa.Stava per prepararsi a rispondere in malo modo quando si accorse di chi si trattava.

"Ciao Buffy,vuoi un passaggio?"

"non vorrei disturbarti e poi ti fidi di me?"

"Non mi disturbi,e poi non è certo consigliabile che una ragazza vada in giro da sola.E si mi fido di te.",e aprendole lo sportello dall'interno disse:"Sali!"

"Grazie",disse lei e gli dette l'indirizzo.

Rimasero per un po' in silenzio,poi lui disse:"Posso chiederti una cosa?",e vedendo il cenno affermativo proseguì:"E' una pura curiosità,ma vorrei sapere chi è il tizio per cui mi hai scambiato al cimitero?"

"E' un carissimo amico;mi ha aiutato moltissimo in varie occasionie non chiedeva niente da parte mia che un po' di affetto",e guardandolo proseguì:"Da me non ha ottenuto nient'altro che delusioni,ma nonostante tutto mi è sempre stato accanto.Mi sono accorta di provare qualcosa per lui quando è stato troppo tardi"

"Allora è più di un semplice amico.",e vedendola un po' triste proseguì:"Che cosa gli è successo?E' partito?Se vuoi dirmelo"

"Magari fosse partito,almeno avrei una possibilità di poter un giorno rivederlo e rimediare ai miei errori.L'ho perso per sempre"

"Buffy...vuoi dire?"

"Si,è morto.C'è stato uno spaventoso crollo e sono morte molte persone e lui era tra queste2,e lei si portò le mani al volto cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di fuoriuscire.

Lui fermò l'auto all'angolo della strada e le mise un braccio intorno alle spalle."Mi dispiace di averti procurato questa tristezza",e la strinse un po' per rincuorarla percependo che lo guidava il bisogno di tenerla vicina.

Dopo che si fu calmata;lui rimise in moto l'auto e mentre stavano per giungere a casa di lei tutti e due erano persi nei loro pensieri più intimi.

Arrivati alla casa di Revello Drive,lei si voltò e con un sorriso lieve sulle labbra disse:"Grazie di avermi accompagnata e scusa per il mio crollo emotivo.Forse avevo solo bisogno di sfogarmi."

"sono contento di esserti stato d'aiuto.Comunque sei più bella quando sorridi."

"Vuoi venire dentro per un caffè?"

"No,grazie buffy.Sarà per un'altra volta ",e dopo che fu scesa partì dopo averla salutata.

 

*********

 

La luna illuminava le buie stradine della cittadina e vegliava sul sonno delle persone.tutti dormivano tranne due persone per motivi diversi,ma anche in un certo qual modo legati.

Lei,dopo essere rincasata,si era fatta una doccia e mentre l'acqua tiepida toglieva via tutta la stanchezza dal suo corpo aveva rivissutonella sua mente tutti i momenti che aveva passato con Spike e cercava dei punt in comune con quel ragazzo gentile che aveva incontrato.Era stato strano sentirsi bene in sua compagnia anche per poco,ma raccontargli qualcosa di lei l'aveva stare bene.

Inoltre si era resa conto che anche se voleva tenerlo celato,lui aveva provato qualcosa tanto da spingerlo a fermare l'auto e abbracciarla.Uscì dalla doccia e dopo essersi infilata la maglietta lunga che usava come pigiama,aprì un cassetto e tirò fuori un piccolo cofanetto di velluto.lo aprì ed estrasse un anello doppio in argento brunito;era uno di quelli che aveva visto a Spike una delle ultime volte che avevano passato del tempo insieme prima dello scontro finale.

Dopo lo scontro era andata nella sua cripta e lì,in mezzo a molta della sua roba aveva trovato quell'anello.Quel gioiello le ricordava diverse cose;pure quella volta che lui l'aveva raggiunta in bagno e al limite della sopportazione e dall'esser sempre trattato male aveva cercato di violentarla.anche quella volta lui portava quell'anello.Sospirando dopo averlo messo al dito s'infilò nel letto e cercò di dormire.

 

**********

 

Buffy però non era l'unica che faticava a prendere sonno; anche lui,dopo essere rincasato,si era rimesso a riflettere su tuta la vicenda e a come in realtà quella ragazza fosse diversa dalla prima impressione che aveva avuto.

Guardò il caminetto acceso del suo appartamento in cui si era trasferito tre giorni prima,e fece un breve riassunto mentale su quello che la ragazza gli aveva raccontato.Mentre lei gli parlava di questo suo amico,dei sentimenti che li univano e di come era venuto a mancare,si era sentito come se la cosa lo riguardasse da vicino.

Perchè sentiva che quella ragazza faceva inspiegabilmente parte della sua esistenza anche se la conosceva da pochi giorni?

Quando poi l'aveva abbracciata per consolarla aveva sentito come se non fosse stata la prima volta che faceva quel gesto.

 

Parte quinta:

 

I giorni passarono tranquilli e un pomeriggio Buffy stava tornando a casa con le borse delle spesa quando un clacson suonò attirando la sua attenzione.

"Ciao,vuoi un passaggio?"

"Grazie.Lo accetto molto volentieri",e dopo che lui ebbe aperto lo sportello le prese le buste della spesa e le posò sul sedile di dietro.Dopo essere saliti in auto,s'immerse nel traffico.

"E' da qualche giorno che non ti vedo,credevo che avessi lasciato la città?"

"No.E' che..non sono stato molto bene",disse divenendo serio.

"Scusa,a volte parlo senza riflettere."

"No,non devi scusarti",poi la guardò e proseguì,mentre guidava l'auto verso casa di lei:"Fino a sette mesi fà ero in coma"

"In coma?Come?"

"Ebbi un incidente in una gara di moto due anni prima;avevo riportato un grave trauma cranico e una frattura scomposta.Quasi subito finìì in coma e i medici dell'ospedale centrale di New York ormai erano convinti che non avrei superato il mese successivo",e fermò l'auto davanti alla casa di lei.

Lei non seppe cosa la spingesse,ma invece di aprire lo sportello e scendere dall'auto,posò la mano su quella di lui.Egli la guardò e sentì che poteva dirgli tutto:

"Sette mesi fà,all'improvviso mentre i medici stavano per staccare il respiro,mi sono svegliato.Ero confuso e non sapevo ne come ne perchè mi trovassi lì."

"Avevi subito un forte shock",disse lei,ma lui la interruppe dicendo:

"No,ero convinto che non dovevo stare assolutamente all'ospedale;non mi rendevo nemmeno conto che stavo male e che era un miracolo che mi fossi svegliato",poi guardandola aggiunse:"Scusa se mi sono sfogato con te."

"Non ti preoccupare.Ora stai meglio?",chiese riferendosi alla sua salute.

"Si,mi capita solamente di avere forti emicranie",e si fermò.non era il caso di dire a una quasi perfetta sconosciuta che le emicrenie erano successive a dei flash in cui vedeva delle persone che non conosceva o che vedeva delle azioni che riguardavano una persona identica a lui.Fù riportato alla realtà dalle parole di lei:

"Grazie del passaggio",e scese dall'auto.Lui la raggiunse e prese le buste della spesa e l'accompagnò alla porta.Poi,dopo che lei aveva aperto la porta e lui posato le buste sul dondolo del portico si guardarono.

Lui le scostò una ciocca dagli occhi e dolcemente si avvicinò al suo orecchio:"E' stato un piacere",e le sfiorò la guancia con le labbra in un lieve e quasi immaginario bacio.Poi le sorrise e tornò all'auto,ripartendo poco dopo.

 

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I giorni passarono e Buffy si sentiva bene mentre frequentava quel giovane così identico e nello stesso tempo così diverso da Spike.Passavano la maggior parte del tempo a parlare e spesso lei si scopriva a guardarlo come se fosse un ragazzo qualsiasi e non uno che in qualche modo le ricordava in modo sorprendente Spike.

ormai era convinta di ciò,ma non poteva sospettare che sarebbe successo qualcosa che all'improvviso le avrebbe fatto venire i dubbi di nuovo.

Era un pomeriggio come tanti e lei era andata al cimitero per portare i fiori freschi sulle tombe di sua madre e dell'amica Tara.Stava camminando verso l'uscita quando si fermò:davanti alla cripta di Spike c'era William.Lei gli si avvicinò e si rese conto che pareva perso nei suoi pensieri.Gli posò piano la mano sul braccio facendolo lievemente trasalire:

"Ciao Buffy"

"Ciao.Come mai da queste parti?"

"A dirti il vero non lo sò;qualcosa mi ha spinto a venire qui e quando sono arrivato qui davanti mi sono sentito come se questo posto facesse parte di me."

Lei lo guardò e mormorò:"Cosa vuoi dire?",mentre la sua mente si metteva già in moto.

"Non lo sò;nonm prendermi per matto",disse guardandola e poi continuò:"Mi sento come se ci fossi vissuto in questo posto",e fissò la cripta.

A sentire ciò Buffy venne improvvisamente colta da un follee quanto inspiegabile idea,ma cercando di sdrammatizzare sorrise e disse:"Non sarebbe poi tanto male;non si deve manco pagare l'affitto."

Lui la guardò e poi sorridendo disse:"Su questo hai ragione",poi prendendola per mano aggiunse:"Che ne dici di andare da qualche parte a mangiare?"

"Dico che è un ottima idea,andiamo",mentre la sua testa continuava ad elaborare la sua folle idea.

 

Parte sesta:

 

Giunti fuori,si fermarono vicino all'auto di lui che guardandola disse:"Cosa ti piacerebbe mangiare?"

Buffy lo guardò e riflettendoci un attimo si rocordo di quella volta che Spike stava mangiando le alette di pollo piccanti e così disse:"Non prendermi per folle,ma mi andrebbero le alette di pollo"

"Non male.Potremmo andare al "Chicken's House".Lì le fanno ottime",disse senza pensarci su un attimo e le aprì lo sportello.

Mentre saliva in auto Buffy si chiese se fosse solo un caso che lui aveva detto il nome di quel locale senza pensarci su troppo,o se invece...no,non doveva fantasticare.Prima doveva assolutamente parlare con Willow e chiederle se fosse possibile il trasferimento di identità da un corpo ad un altro.Perchè era quasi convinta che fosse successo questo nel momento in cui Spike moriva e il ragazzo di New York decedeva.

 

///////

 

La giornata passò serena e Buffy si divertì,anche se cercava di osservarlo per trovare punti in comune con Spike.Da quando qualche ora prima lui le aveva detto quella cosa di come si sentisse davanti alla cripta,il suo cervellino aveva elaborato un'idea che di regola sarebbe stata folle e impossibile da attuare,ma visto che si trovava sulla ex-bocca dell'inferno tutto poteva essere possibile.Anche questa folle idea.

Mentre si faceva la doccia riandò a quel pomeriggio appena trascorso e al fatto che un semplice salto al Chicken's House si era trasformato in qualcosa di più.Si erano seduti e mentre aspettavano l'oridinazione,dalla quale lei aveva scoperto che anche a lui piacevano le alette di pollo piccanti con doppio aglio proprio come a Spike(mi pare che ci fosse un riferimento in una qualche puntata della quinta stagione),si erano messi a parlare e si erano fatti delle confidenze.

"Senti,so che non dovrei,ma dimmi come mai t'incontro sempre al cimitero?"

"Vedi,lì ho sepolti mia madre e la mia amica e poi....",ma s'interruppe,non poteva certo dirgli che andava al cimitero perchè solo lì si sentiva al sicuro e viva e perchè poteva stare vicino a tutto ciò che amava.

"E poi cosa?"

"Niente,non ci fare caso",e gesticolò come per scacciare l'argomento.

Dopo questo breve attimo di imbarazzo,il pomeriggio era proseguito tranquillo e Williaw le aveva detto che gli piacevano le moto e la auto.

"Allora sei uno scavezzacolo?"

"Una volta lo ero,di sicuro.Ma dopo l'incidente e poi,dopo il risveglio sono cambiato.Mi piacciono ancora,ma ora guido solo quell'auto lì fuori",ed indicò un'auto che quasi sicuramente sarebbe piaciuta anche a Spike visto che era della stessa marca di quella sua.

"E' una De Soto,o sbaglio?"

"T'intendi di auto?"

"Non proprio",e prese un'aletta di pollo dal piatto e proseguì:"Vedi quel mio amico di cui ti ho parlato ne possedeva una.Gli piaceva molto guidarla"

"Avrei voluto conoscerlo questo tuo amico",disse,ma Buffy si rese conto che lui era leggermente irritato e questo l'aveva fatta pensare.

Ora avvolta in un telo di spugna ripensandoci la reazione di Williaw si poteva spiegare in un solo modo:gelosia.Certo sarebbe stato divertente se la sua folle idea fosse stata vera e lui fosse geloso di se stesso.Doveva mettersi in contatto con Willow e raccontarle tutto e sentire cosa pensava di tutta questa assurda situazione.Infilandosi nel letto chiuse gli occhi promettendosi che sarebbe stata la prima cosa che avrebbe fatto l'indomani.

 

Parte settima:

 

Da un'altra parte della nuova Sunnydale,un ragazzo stava ripensando a quel pomeriggio.Era stato bene con lei,e si sentiva a proprio agio o almeno lo era stato fino a quando lei aveva accennato al suo amico.Non sapeva cosa,ma all'improvviso si era sentito rodere di gelosia.Era da folli essere gelosi di un morto;eppure era così che si sentiva.Il motivo era semplice si stava innamorando di Buffy e cominciava a provare emozioni guidate dall'amore.Si sedette domandandosi cosa stesse facendo a quell'ora della notte,e si portò il bicchiere di scotch alle labbra.Guardò il liquido e pensò che era veramente cambiato da dopo l'incidente.Una volta non avrebbe bevuto liquori,invece da quando si era risvegliato dal coma aveva cominciato ad apprezzarli.Si diresse in camera e dopo essersi tolto i vestiti s'infilò sotto le lenzuola e chiuse gli occhi sperando di passare una notte senza incubi.

 

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Dove si trovava;non sapeva che posto fosse,ma sentiva che in qualche maniera gli apperteneva.Era un luogo buio ed aveva visto momenti migliori.Pareva che fosse passato un tornado,o meglio che fosse esplosa una bomba all'interno.Si guardò in giro e notò che alle pareti era appiccicata una cosa viscida e scivolasa.All'improvviso udì il rumore di alcuni passi che provenivano dal piano di sopra e che scendevano la ripida scala.Si voltò e vide una giovane scendere quelle scale e dirigersi verso di lui.Quando fu a pochi passi da lui,la riconobbe.Ma che ci faceva lei qui;un momento era lei,ma i suoi capelli erano diversi,più corti.Lui la guardò e all'inizio parve non capire di cosa lei stesse parlando poi udì chiare le sue parole:

"Non posso andare avanti così;non ti amo e mai riuscirò a farlo;non...mi fa male e ti stò solo usando per stare meglio.Mi dispiace...William",e si girò andandosene.

Lui fece un passo per fermarla,ma all'improvviso una luce accecante lo avvolse e lui si trovò all'interno di un bagno e teneva stretta tra le braccia Buffy che lo stava pregando di lasciarla,ma lui non voleva.

Caddero a terra e lui cercò di costringerla con la forza;lei lo spinse via con un calcio e con le lacrime agli occhi disse:"Chiedimi ancora perchè non posso amarti;sei solo un mostro disgustoso,senz'anima.Non cambierai mai,Vattene!!"

Lui rimase impietrito,con gli occhi spalancati e nel momento in cui udiva l'urlo di Buffy anche lui urlò svegliandosi dal suo sonno agitato.

"Dio!Cosa significa tutto questo?Sto forse impazzendo?",si passò una mano tra i capelli poi ricordò qualcosa dell'incubo."Chi era quello che assomigliava a me e poi perchè lei lo aveva chiamato William.Chi era?",e accendendo la luce sul comò proseguì:"Non posso continuare così,devo assolutamente capire cosa significano questi incubi",poi fece una smorfia e si massaggiò le tempie."Ecco ci mancava solo la solita emicrania",e strinse gli occhi alle fitte che sentiva.

Si alzò e si diresse in soggiorno infilandosi una camicia e lasciandola slacciata sopra i boxer;poi si distese sul divano dopo aver preso un paio di pillole di quelle che il dottore gli aveva dato quando era stato dimesso dall'ospedale.

 

Parte ottava:

 

Dopo vari tentativi finalmente ebbe la comunicazione con l'Inghilterra e soprattutto con Willow,la quale appena sentì la voce della sua amica capì che c'era qualcosa di diverso.

Così dopo i soliti saluti di rito ed altri convenevoli,Willow disse:"Che cosa c'è,Buffy?Ti sento strana."

"E' vero;è successa una cosa strana",e poi dopo aver fatto un profondo respiro continuò:"ho incontrato un ragazzo identico a Spike."

"eh!Cosa?A Spike?Spiegati meglio,non capisco.",fece Willow tra lo sorpreso e lo sconvolto.

"La prima volta che l'ho incontrato è stato circa un mesetto fà al cimitero;lui però non ha dato segni di avermi riconosciuta,quindi decisi che alla prima occasione avrei cercato di conoscerlo meglio e così è stato."

"Va avanti."

"dopo che l'ho conosciuto ho cominciato a frequentarlo e per molti versi ha degli atteggiamenti di Spike o per meglio dire gli piacciono delle cose che piacevano anche a Spike."

"E cioè?Cosa vuoi dire?",fece Willow sempre più incuriosita.

"Gli piacciono le moto,le auto e pensa che possiede una De Soto nera ed inoltre va pazzo per il cibo piccante e con molto aglio."

"Buffy,sono cose comuni;sarà solo una coincidenza."

"No,Willow.Ti darei anche ragione se non avessi sentito la frase che mi ha detto l'altro giorno.L'ho incontrato per caso al cimitero davanti alla cripta di Spike e lui mi ha detto che provava la forte sensazione di averci vissuto lì dentro",e sospirò.

Willow rimase in silenzio per alcuni istanti e poi disse:"Con tutto questo dove caspiterina vuoi andare a parare?Perchè hai in mente qualcosa,vero Buffy?"

"In effetti si;sò che può sembrare folle,ma non potrebbe darsi che ci sia stato un qualche tipo di trasmigrazione corporea?"

"Fammi capire bene:stai forse supponendo che l'anima di Spike sia in qualche modo andata nel corpo del ragazzo e che quella di questo giovane sia andata nel corpo di Spike durate tutto il putiferio che si era creato sulla bocca dell'inferno?"

"si,è quello che pensavo;potrebbe essere possibile una cosa del genere?"domandò Buffy con l'ansia nella voce.

"Potrebbe esserlo visto che in quel preciso momento c'era una gran dose di energia mistica e la bocca dell'inferno era quasi completamente aperta",disse Willow e sentì chiaro un sospiro di sollievo dall'altra linea.

"Come devo comportarmi con lui,ora?Secondo te dovrei dirgli dei miei sospetti o continuo a trattarlo come un ragazzo qualsiasi."

"Non lo sò,ma in fin dei conti il destino ti sta dando una seconda possibilità con lui.Se fossi in te cercherei di fare in modo che lo Spike che è al suo interno esca allo scoperto."

"Va bene,farò come hai detto.Non sò ancora come,ma m'inventerò qualcosa di certo."

"In bocca al lupo o meglio in 'culo'alla balena"

"Willow!Mi stupisco di te.Da quando hai sposato Xander usi un linguaggio da scaricatore di porto."

"Pensa al nostro primo genito quando saprà parlare",disse Willow con un accenno di riso nella voce.

"Willow!Stai forse dicendo che sei incinta?"

"Eh si.Xander è divenuto pazzo appena lo ha saputo."

"Me lo posso immaginare.Sono molto contenta per voi",in quel momento udì un bussare alla porta."Willow mi dispiace devo lasciarti.Hanno bussato alla porta"

"Ok ci sentiamo un altra volta.Fammi sapere come va?"

"Certo e grazie",e riattaccò il telefono dirigendosi verso la porta.

 

Parte Nona

 

Erano passati alcuni giorni dalla conversazione telefonica con la sua amica Willow e ormai si sentiva quasi pronta per affrontare William,ma stranamente non lo aveva più visto in giro e la cosa cominciava ad essere preoccupante.

Per l'ennesima volta si stava domandando che fine avesse fatto,quando uscendo dal lavoro dopo il suo turno al Fast-food se lo ritrovò davanti appoggiato all'auto.Appena incrociò lo sguardo,si rese conto che c'era qualcosa che lo turbava e così con un po' di timore gli si avvicinò:

"Ciao William.E' bello rivederti."

"Buffy,dimmi la verità.Noi ci siamo già incontrati prima."

"prima quando.scusa?"

"Prima del nostro incontro al cimitero."

Buffy lo guardò e si chiese cosa dovesse fare adesso,poi capì che doveva essere sincera e così disse:"Si,ma non ti chiamavi William;eri conosciuto come..."

"...Spike!Ho indovinato,vero Buffy?",disse lui precedendola nel finire la frase e la fissa come in cerca di una sua negazione.

Sotto quello sguardo pieno di domande Buffy rimase muta,non sapeva cosa dire.

"Allora buffy non sai che dire.Sei rimasta senza parole",e la guardò.

In quegli occhi lei lesse la paura di non sapere più chi fosse e così disse:"Si,hai ragione".

Lui la fissò,poi rammentò i sogni che lo aveva perseguitato negli ultimi giorni con volti di persone che credeva di non aver mai visto, ma che sentiva facevano parte del suo passato.

Vedendolo così silenzioso,gli si avvicinò e gli posò una mano sul braccio preoccupata;lui la guardò e poi con la voce rotta dall'emozione mormorò:"Ti prego,aiutami a ricordare chi sono in realtà.Ho bisogno di saperlo altrimenti diverrò matto."

Lei stringendogli il braccio disse:"Va bene.Vediamoci questa sera vicino al cratere che c'è fuori città.Ti spiegherò tutto lì"

"Va bene,Buffy."

 

Parte decima

 

Quella stessa sera Buffy si recò all'appuntamento e quando arrivò al cratere lo vide già lì.Gli si avvicinò e dopo lo prese per mano e lo portò vicino ad una zona dell'enorme cratere dove una volta era situato il bronze,il locale dove era solita trascorrere le serate con gli amici.Si voltò verso di lui e disse:

"La prima volta che ci siamo incontrati fu fuori dal locale che sorgeva qui;ero uscita per aiutare una ragazza dalle attenzioni un po'pesanti di un tizio.Poi dopo che questi aveva avuto la peggio sei comparso tu facendomi i complimenti.Ti chiesi chi fossi e tu ni rispondesti che l'avrei scoperto quel sabato.Allora ti chiesi cosa sarebbe accaduto sabato e tu mi dicesti che..."

"...che ti avrei ucciso,Cacciatrice",disse lui poi la guardò confuso e disse:"Cacciatrice?ma come?"Poi portandosi le mani alle tempie che pulsavano dolorosamente disse:"Tu eri la cacciatrice,ed io ero,a quell'epoca un vampiro.come può essere possibile tutto ciò?!"

"Bravo,stai cominciando a ricordare.Sarà dura,William ma ti aiuterò come posso",e gli pose un braccio attorno alle spalle facendogli appoggiare la fronte sulla propria spalla.

 

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Era molto emozionante ritrovare i suoi amici tutti riuniti insieme per un'occasione speciale come il battesimo della piccola della loro amica Willow.Si guardò intorno,facendo cenni di saluto con il capo,fino ad incrociare gli occhi blu di suo marito.Dio,se solo pensava che era stata vicina a perderlo per sempre.

Le bastava chiudere gli occhi e rivedeva tutto come se fosse un film scorrere nella sua mente.Erano accadute diverse cose successive a quella sera sul bordo del cratere,e lei gli era rimasta accanto cercando in tutti i modi di aiutarlo.

Poi all'improvviso,una sera lo aveva visto seduto sul patio perso nei suoi pensieri,e allora avvicinandosi gli aveba chiesto cosa lo turbava e lui,un po' imbarazzato.le aveva detto che aveva bisogno di tempo per mettere ordine nella sua vita e che doveva allontanarsi da Sunnydale e cercare il vero se stesso.

alla notizia che lui voleva partire lei si era sentita persa,ma non poteva lasciargli vedere quanto ciò la feriva e così lo aveva spronato a seguire il suo proposito di partire.

Però,quando poi lui era salito in auto allontanandosi per tornare a casa propria,lei era crollata e con mani tremanti aveva chiamato Willow.Doveva averla fatta preoccupare perchè la sua amica si era precipita da lei e quando se l'era ritrovata davanti era scoppiata in un pianto.

Con la voce incrinata e le lacrime che scendevano copiose sul volto le aveva detto tutto ciò che era accaduto dopo la loro prima telefonata in quelle settimane.

"Bene,ora sa chi è.Dovresti essere contenta di ciò.non capisco perchè."

"Willow lui vuole andarsene,vuole lasciare la città.dice che è confuso e forse se io mi trovassi nella sua stessa situazione forse partirei anch'io,ma non riesco a pensare a nient'altro che lo sto perdendo di nuovo."

Ricordava benissimo cosa la sua amica aveva detto a questo punto."Ma gli hai detto che lo ami?"

"no,non glielo ho detto.Ho creduto che lui potesse pensare che lo facevo solo perchè lui era Spike,ma la verità è che io lo amo perchè è lui.William.In questo periodo che l'ho frequentato è stato come scoprire chi fosse spike prima di divenire vampiro.Io lo amo Willow.Già una volta ho aspettato troppo per dirglielo.Perchè devo sempre fare gli stessi errori?"

"Calmati buffy",disse Willow,poi alzando lo sguardo lo aveva visto vicino alla staccionata,e aveva continuato:"Stavolta non farai gli stessi sbagli",e l'aveva fatta voltare.

Sorrise al pensiero quando lo aveva visto.si erano guardati e lei gli era corsa incontro,e lui aprendo le braccia l'aveva accolta stringendola forte.

Fu riportata al presente dalla pressione del braccio rassicurante di lui sulle spalle;lei gli sorrise e lui le sfiorò la fronte con un bacio, poi disse:"Ti ho vista assorta.a cosa pensavi?"

"A come sono stata vicina a non avere questa felicità",disse circondandogli il collo con le braccia.

"Non devi pensare a quello.Ora staimo insieme e niente ci dividerà,o almeno niente che noi non vorremmo.",e le sfiorò il ventre lievemente arrontondato a testimonianza che presto sarebbero stati una famiglia completa.

"Già,amore mio.Ti amo William", elo baciò.

A volte la vita può essere ostile,altre volte può riservare sorprese e concedrti la felicità nei momenti più impensabili.

 

Fine