Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di
riuscire a rintracciare l'autrice.
ALLEANZE
di Psike
Non sapeva perchè aveva accettato
quell'invito che decisamente celava qualcosa di strano. Non erano mai andati
daccordo, e ora lui lo aveva fatto chiamare. Si diresse nel luogo indicato.Un
sorriso ironico gli increspò le labbra.Aveva scelto una villa di lusso, tipico
del suo Sirre. Notò con una certa sorpresa le due guardie all'entrata.Se
Angelus si era preso un disturbo simile significava che c'era qualcosa di
grosso sotto.
_Altolà. chi sei?
_Vi conviene spostarvi e accompagnarmi
da Angelus se non volete diventare mucchietti di polvere.- La freddezza del suo
tono di voce e il suo sguardo gelido furono sufficenti perchè i due gli
facessero largo. Mentre entrava nell'edificio, quello che tra i due sembrava
essere il capo, lo scortò lungo i corridoi della villa, fino alla inmensa sala
dove si trovava Angelus.Individuarlo in mezzo allo stuolo di servi che si era
creato non fu difficile, dato che sedeva su una spece di trono al centro della
stanza.
"Il solito megalomane!"
Pensò.
_Finalmente sei arrivato.Credevo di
doverti venire a prendere dal buco in cui vivi.- La sua voce si levò nella
stanza non appena si accorse della presenza di Spike.
_Sai com'è, ho quella piccola allergia
al sole che mi impedisce di girare liberamente.- gli disse con tono ironico ma
distaccato.-Allora perchè mi hai fatto chiamare?
_Mi serve il tuo aiuto.
Spike scoppiò in una risata
sprezzante.
_Non mi dire che in questi secoli di
lontananza ti sei rammollito!?
_Bada a come parli!- disse alzandosi
in piedi. Spike aveva sempre avuto la capacità di fargli saltare i nervi.-Mi
servi perchè devo affrontare i 'tre'.
_Cosa?! E per quale maledetto motivo
dovresti affrontarli?
_Perchè hanno il dominio su questa
città, e io voglio inpossessarmene.
_Tu sei pazzo! Sprecare tante energie
per un buco simile!
_Stammi bene a sentire Spike, questo
'buco', come lo chiami tu, è un centro di energia mistica, e io voglio
inpossessarmene.
_E nell'aiutarti io cosa ci guadagno?
Il vampiro più anziano sorrise.
_Tutto quello che desideri.
_Qualsiasi cosa?
_Si.
In quell'istante da una camera in fondo
al corridoio si senti il rumore di un mobile che cadeva e di diversi cocci che
si frantumavano, oltre a delle grida furiose.
_Bene, bene. Pare che il mio cucciolo
si sia svegliato.Credevo ci avrebbe messo di più questa volta.- Angelus si
diresse verso la stanza dalla quale provenivano i rumori seguito da uno Spike
leggermente confuso. Non era da Angelus fare prigionieri. Ma la sua sorpresa
aumentò quando entrato nella stanza vide la causa di tutto quel trambusto. Una
furia bionda stava tirando calci con una forza inaudita a quelli che lui
riconobbe come i due più vecchi e forti servi di Angelus. Un tavolino era
caduto a terra rovesciando diversi soprammobili, ora in frantumi. I due servi
stavano ancora tentando di tenere ferma la ragazza che benchè ferita molto
gravemente non dava cenni di resa e continuava a colpirli e a strattonare
contemporaneamente, con tutta la forza che aveva le catene che le legavano le
braccia al muro.
_Ora basta,-tuonò Angelus-me ne occupo
io.
I due servi si allontanarono continuando
a imprecare contro di lei, mentre il loro capo si avvicinava e le bloccava il
volto con una mano.
_Non dovresti agitarti tanto
piccola.Lo sai che ti fa male e tu non vuoi farti male, vero?-le chiese con un
sarcasmo esasperante.
La ragazza non rispose, ma sotto i
capelli sporchi e scompogliati, tra le varie ferite sanguinanti che le
ricoprivano il volto, Spike notò lo sguardo carico di disprezzo e rabbia che la
ragazza stava lanciando ad Angelus. Tuttavia aveva smesso di dimenarsi, e
Angelus, interpretando questo come un segno di rassegnazione, la stava per
baciare, quando la ragazza lo colpì con tutta la sua forza tra le gambe. Il
vampiro la lasciò di botto, poi ripresosi dal dolore la schiaffeggiò con tutta
la forza di cui era capace. Lei andò a sbattere contro lo spigolodi un mobile e
perse i sensi.
_Piccola cagna, ti insegnerò io
l'educazione.- lo sentì bisbigliare mentre la guardava svenuta.
_Chi è?- gli chiese appena furono
usciti dalla stanza.
_La cacciatrice.
_E si può sapere perchè la tieni prigioniera?
_Semplice, è il mio giocattolo.- Gli
rispose guardandolo ironico.- Se capisci cosa intendo.Spike si fermò nel centro
del corridoio e lo guardò.
_Bene, se vuoi che io ti aiuti voglio
lei.
_Se ci tieni puoi prendertela, tanto
non credo che vivrà ancora a lungo.- Gli disse con freddezza.
Tornato nella stanzadove si trovava la
cacciatrice, la slegò e la prese trà le braccia, mentre lei era ancora svenuta.
Molto probbabilmente Angelus aveva ragione,era ridotta davvero molto male, e
senza dubbio la colpa era di Angelus, che come dimostravano i vari 'giocattoli'
sparsi per la stanza, non si era certo risparmiato. Tuttavia era convinto di
avere ancora una possibilità che si riprendesse, almeno a giudicare dalla forza
che la ragazza aveva dimostrato di possedere qualche attimo prima.
_Da quanto tempo è quì?-chiese hai due
servi che l'avevano seguito.
_Circa un paio di mesi.-gli risposero
guardandola con un espressione alquanto indecifrabile.-Se vuoi un consilio
Spike,ti suggerisco di legarla il più forte che puoi.-continuò con quella che
il vampiro riconobbe come terrore puro nella voce. Sapeva che avevano ragione,
sicuramente se si fosse ripresa gli avrebbe dato filo da torcere.Ma, nel
guardarla così inerme e indifesa tra le sue braccia, credette che in fondo si
dovevano sbagliare.
_Non crederete che abbia paura di una
cacciatrice, e per di più moribonda?-disse distogliendo lo sguardo dalla
ragazza e posandolo sui due, che gli rivolsero un sorriso sarcastico.
_Tu credi che non ti darà problemi?Il
mese scorso era ridotta molto peggio, ed è riuscita a rompere le catene e a
scatenare l'inferno nella villa. Senza contare che era quasi riuscita a
scappare.
_Se è cosi forte, come diavolo ha
fatto a catturarla?
_Diciamo che non ha molta fortuna con
i ragazzi.
_Spiegati meglio.
_Il tizzio con cui usciva, credo si
chiamasse Riley, è stato più che felice di aiutarci a catturarla in cambio
della sua vita.
_Li guardò un altra volta, poi si
diresse verso l'uscita,doveva fare in fretta, mancavano solo un paio di ore
all'alba.Arrivato nella sua cripta la stese sul letto,e le legò le mani,forse
dopo tutto, non era una cattiva ideaascoltare quel suggerimento. Riprese a
guardarla, il viso sporco era ricoperto dai capelli scompigliati e anch'essi
sporchi, era convinto che sotto tutta quella sporcizia fossero biondi.L'abito,
ormai logoro rivelava profonde ferite, molte delle quali ancora aperte. Passò
il tempo che lo separava dal sorgere del sole a pulire quelle che sembravano
essere le più gravi,infine, si sedette su una poltrona e rimase ad osservarla
finchè non sprofondò nel sonno. Era primo pomeriggio quando dei lamenti lo
costrinsero a svegliarsi. Si avvicinò al letto dove la ragazza stava ancora
dormendo. Aveva il viso sudato e arrossato, le toccò la fronte, doveva avere la
febbre molto alta. Mentre le metteva sulla fronte un panno bagnato per cercare
di farla scendere, lei mormorava parole sconnesse, che attribuì al delirio.Era
il tramonto quando finalmente si calmò e sprofondò nuovamente in un sonno
profondo. Dormì circa un paio di ore, prima di svegliarsi per andare a caccia.
Lanciò un ultimo sguardo alla ragazza che giaceva ancora addormentata nel suo
letto, poi uscì.
Quando si svegliò , ancora prima di
riprendersi del tutto fu avvolta da un dolore lancinante alla testa,poi, quando
i suoi sensi si attivarono,si accorse di trovarsi su qualcosa di caldo, soffice
e confortevole. Si chiese se per caso, mentre era svenuta qualcuno non l'avesse
liberata, ma la presenza delle catene che le legavano i polsi cancellò
quest'ipotesi. Anche se, doveva ammetterlo, le catene che la imprigionavano ora
erano più lunghe e le permettevano di stendere le braccia lungo i fianchi.
Aprì gli occhi e le palpebre le
sembrarono pesantissime. Quando fu finalmente in grado di mettere a fuoco la stanza,
si sorprese di vedere che non era la stessa dove era stata prigioniera in quei
due mesi. Era più piccola e non aveva finestre, ma contrariamente a
quell'altra, più grande e lussuosa, questa era arredata in modo....
confortevole e le trasmetteva un senso di pace che non provava più da tanto
tempo. Era quasi come sentirsi a casa, benchè ciò fosse assurdo. Continuò a
guardarsi in torno, finchè non sentì la presenza di qualcuno che si avvicinava,
decise che era meglio fingere di stare ancora dormendo. In fondo si sentiva
troppo debole per attaccare un possibile avversario di cui non conosceva la
forza. Con i servi di Angelus era facile, erano vampiri di bassa lega per lo
più novellini, e i più 'vecchi' non erano comunque particolarmente forti.Ma
chiunque si stesse avvicinando, sentiva che era molto forte, e di sicuro in
quello stato non avrebbe avuto la meglio. Si girò su un lato e chiuse gli
occhi,poi sentì una mano fredda toccarle la fronte,con una gentilezza che non
avrebbe certo attribuito ad un vampiro, perchè lei lo sapeva che quello
sconosciuto era un vampiro.
_Stai meglio, la febbre è scesa.
Si sorprese della gentilezza di quella
voce e del brivido che le fece correre lungo la schiena. Si girò nella
direzione dalla quale veniva e rimase incantata da due splendidi occhi di un
azzurro intenso, e da una figura imponente e aggraziata, avvolta in un lungo
spolverino di pelle nero.Cercò di parlare, ma le parole le morirono in gola. Le
sue labbra erano troppo secche e non riusciva ad aprirle. Come intuendo il
problema lo chonosciuto prese un bicchiere di acqua fresca e dopo averle
inumidito le labbra la aiutò ad alzarsi e a bere.
_Chi sei? -chiese e la voce le tremava
leggermente.
_Mi chiamo Spike.
_Perchè mi hai portato qui? Che cosa
vuoi da me?-chiese improvvisamente sospettosa. Angelus probabilmente si era
stancato e ora l'aveva ceduta come un qualsiasi oggetto a un suo servo per
finirla?
_Datti una calmata passerotto, ti ho
salvato, è questa la tua riconoscienza?
_Mi scuserai se non mi fido di un
vampiro che mi tiene incatenata ad un letto? Sai com'è, Angelus è un esperienza
che ti segna...in più non ho motivo di credere che tu non abbia intenzione di
divertirti come il tuo capo e poi uccidermi.
_Mettiamo le cose in chiaro baby, io
non sono Angelus! E non sono un suo servo!
_Allora come hai fatto a portarmi qui?
_Diciamo che c'è stato uno scambio
equo. Come ti chiami?
_Buffy.
_Bene Buffy, ora è meglio che tu mangi
qualcosa e poi torni a dormire. Quando starai meglio ti spiegherò tutto.- disse
porgendole un sacchetto del fast food.Lei lo accettò divorandone letteralmente
il contenuto. Erano due mesi che andava avanti a pane e acqua e stava
letteralmente morendo di fame. Spike la osservò per tutto il tempo, non c'erano
dubbi, era davvero la ragazza più bella che avesse mai visto, e presto forse
sarebbe stata ola sua migliore alleata. Quando ebbe finito si distese
tranquillamente sotto le coperte, i suoi sensi non gli davano segnali di
pericolo. Per qualche assurda ragione sapeva di potersi fidare di Spike.
La vide stendersi e addormentarsi
tranquillamente, era un buon segno, forse in qualche modo lei si fidava di lui.
Cosa che sapeva doveva costarle un certo sforzo. A giudicare da quello che
aveva scoperto su di lei, non si sarebbe stupito se avesse attaccato ancora
prima di sapere chi fosse.Sicuramente ne aveva passate troppe e non era stata
solamente colpa di Angelus, più che altro lui era stato il tocco finale. Eppure
non sembrava temerlo, sentiva i suoi sensi completamente rilassati mentre il
sonno si impossessava del suo corpo stanco. Si chiese se la sua non fosse
semplicemente incoscienza. In fondo lui era un vampiro, e dei più forti. Forse
si era sbagliato a vedere in lei l'alleata che cercava, eppure la sua forza era
sconvolgente. Conosceva demoni millenari e potentissimi che non avrebbero retto
una settimana ai sadici giochini di Angelus, ne tanto meno avrebbero trovato la
forza di ribbellarsi e addirittura tentare di scappare. No, Buffy o era
completamente folle, o estremamente potente e sinceramente non escludeva che
potesse essere entrambe le cose.
_Sono così interessante mentre dormo?
_Cosa!?- la sua voce lo ridestò dai
suoi pensieri .
_Sono così interessante mentre dormo?
_Cosa?!- la sua voce lo ridestò dai
suoi pensieri.
_So che mi stai osservando, quindi o
sono diventata talmente brutta che neanche un vampiro, che deve aver visto i
demoni più repellenti dell'inferno, riesce a capacitarsene, oppure ti sei
innamorato di me!
Spike sobbalzò a quell'affermazione,
senza saperne il motivo si sentiva colto sul fatto, il che era assurdo a lui
serviva solo un alleata.
_Puoi stare tranquilla,non sei
diventata un mostro, anche se sei conciata piuttosto male.E mi dispiace per
te,ma non nutro nessun interesse nei tuoi confronti.
_Bene, allora dimmi perchè mi fissi.
_Controllavo solo che non ti agitassi
di nuovo nel sonno per via della febbre.
_Puoi stare tranquillo, sono quasi
guarita.
Senza risponderle si andò a sistemare
sulla sua poltrona. Aveva smesso di osservarla, ma tutti i suoi sensi erano
puntati su di lei e ripensava a poco prima. Non l'aveva vista muoversi, non
aveva aperto gli occhi, ed era sicuro che nella roba che le aveva fatto
mangiare ci fosse pozione sufficente a stendere un dinosauro. Niente di
pericoloso, solo una piccola pozione che annullasse i suoi sensi da
cacciatrice, niente che influenzasse la sua forza o altro, e comunque era una
cosa temporanea. Solo una piccola assicurazione per evitare che una sera lei si
svegliasse con la voglia di infilzare qualcuno. Ma se quella roba aveva fatto
effetto lei non doveva neanche percepire il suo sguardo.Come aveva
fatto?Sorrise tra se e se, aveva decisamente fatto la scelta giusta.
Lo aveva sentito osservarla, non erano
i suoi sensi da cacciatrice, no quelli sembravano averla abbandonata, cosa che attribuì
alla stanchezza. No, in lei c'era una spece di sesto senso che autonomamente
gli si attivava per avvisarla di qualcosa. E il più delle volte non si
sbagliava. Se mai era lei che doveva fidarsi un po di più di quelle sensazioni,
forse se lo avesse fatto quella sera Riley non l'avrebbe ingannata. Gia, il suo
ragazzo, l'aveva venduta pur di salvare la sua inutile vita. Si sentiva
ribollire il sangue nelle vene se ci ripensava. Ma si sarebbe vendicata, avesse
dovuto andare a cercarlo in un altra vita sia lui che Angelus l'avrebbero
pagata cara. Riportò la sua attenzione sul vampiro biondo che dormiva nella sua
stessa stanza. Per qualche assurdo motivo l'aveva salvata da Angelus, o così
sembrava, si era preso cura di lei mentre delirava per la febbre e le aveva
medicato la maggior parte delle ferite. Perchè? Perchè prendersi tanta cura del
proprio nemico mortale? In un primo momento aveva pensato a un nuovo modo di
giocare con lei, qualcosa del genere facciamole credere di essere al sicuro e
poi tutto riprende peggio di prima.Ma sempre quel senso nascosto le aveva detto
di fidarsi di lui e questa volta lo avrebbe ascoltato. In fondo lui dormiva su
una scomodissima poltrona mentre a lei aveva ceduto il suo letto.
Erano passati tre giorni da quando si
era svegliata nella cripta di Spike, e in quei tre giorni lui si era preso cura
di lei come come non le capitava più da quando sua madre era morta, ma in quei
tre giorni non gli aveva rivelato niente sul perchè l'avesse aiutata e lei
iniziava a perdere la pazienza. Non le piacevano i segreti e il suo osservatore
l'aveva imparato a sue spese. Le venne da ridere al ricordo della faccia del
Sig. Giles mentre lei lo minacciava di darlo in pasto a un branco di lupi
mannari affamati se non avesse smesso di nasconderle le cose 'per il suo bene'.
Improvvisamente si rattristò, in quei mesi sicuramente Giles l'aveva cercata e
non trovandola l'avrebbe sicuramente data per morta. Doveva parlare con lui.
Gli era affezzionata, era quanto di più simile a un padre avesse avuto. Attese
pazientemente che spike tornasse dalla caccia.Sapeva quello che faceva, ma la
cosa non la infastidiva, era nella sua natura dopotutto. Dopo pochi minuti lui
rientrò.
_Finalmente sei tornato!
_Scusa tanto passerotto, ma ho avuto
un piccolo contrattempo. Un idiota era convinto di riuscire a uccidermi.
_Spike, era sui 50anni e aveva
l'accento inglese?
_Si. Perchè?
_Non l'avrai ucciso vero?
_No, anche se quando si sveglierà avrà
un gran bel mal di testa.
Buffy sospirò di solievo.
_Allora chi era il nonnino?
_Il mio osservatore.
_Uh?!e' il primo che vedo che non sia
rinchiuso in uno studio dietro polverosi manuali.
_Diciamo che è un tipo diverso.
_Capisco.
_Spike, cosa vuoi da me? Perchè mi hai
salvata?
La osservò a lungo, era davvero
bellissima, e quell'aria combattiva la rendeva ancora più affascinante. Ma ora
doveva dirle tutto, aspettò un attimo e prese fiato prima di parlare.
_Mi serve il tuo aiuto.
_Cosa?!
_Sai perchè Angelus è qui?
_Per rendermi la vita un inferno?!
_Gia, a te e all'intero pianeta.
_Spiegati.
_Angelus mi ha chiamato perchè
l'aiutassi a sconfiggere i 'tre' e a impossessarsi di questa città. Ora se
conosco Angelus come lo conosco , Sunnyhell non è che la punta dell'iceberg.
_Non capisco.
_Vedi , all'inizio del secolo, io e
Angelus diciamo che eravamo una famiglia. In quegli anni lui decise che
cacciare lo stancava troppo, e che questo scifo di mondo non gli piaceva. La
soluzione ai suoi problemi era un antico rituale, che avrebbe reso ogni umano
una specie di zombie desiderosi di diventare cibo per vampiri. Io non ero
daccordo e cercai di fermarlo, ma fallì. Ero ancora troppo inesperto.
Fortunatamente anche il suo piano andò storto. Il rituale chiedeva una grande
quantità di energia mistica, e il luogo che aveva scelto non ne aveva abbastanza.
_Così ha deciso di farlo sulla bocca
dell'inferno per non rischiare.- concluse lei.
_Gia. Ma vedi il suo piano ha un unica
pecca,deve sottrarre la città ai 'tre', immagino tu sappia chi sono.
_Sinceramente non ne ho la più pallida
idea. Non sono granchè per lo studio.
_Ok, vedi passerotto, quando Caino fu
esiliato nelle terre del Nord, di cui non si conosce l'esatta ubicazione, vagò
a lungo, finchè...
_Tutto questo che centra?
_A capire meglio. Stavo dicendo:Finchè
non incontrò una donna di nome Lilith. Visse con lei per lungo tempo,e durante
questo periodo tre arcangeli, Uriel, Raffaele e Michele, vennero a fargli
visita,dicendogli che se avesse chiesto perdono, Dio lo avrebbe perdonato.
Caino rifiutò e fu dannato per sempre. Lasciò Lilith e riprese a vagare per le
terre del nord, finchè non giunse a quella che noi chiamiamo
_Quindi se non ho capito male i 'tre'
sono i figli di Caino?
_Esatto.
_Ma se sono così potenti sarà lui a
perdere.
_Ti sbagli, i 'tre' sono vecchi e
stanchi. Forse da solo avrebbe perso,ma con il mio aiuto è impossibile.
_E perchè diavolo hai accettato?
_Contavo di distruggerlo prima della
battaglia, ma mi serviva un alleato. Poi ti ho vista, per questo ti ho aiutato.
Chi più di te può desiderare la morte di Angelus?
_Ci stò, ti aiuterò, ma poi tu aiuti
me.
_Spiegati.
_Riley. Suppongo tu sappia chi sia.
_Si, mi sono informato.
_Bene, allora mi aiuterai a
vendicarmi?
_Si.- E senza aggiungere altro si
diresse nuovamente fuori, mancava ancora parecchio all'alba.
Doveva pensare, erano tre giorni che
Buffy era con lui, e per tre goirni lui non aveva fatto altro che osservarla
nel sonno e di una cosa era ormai sicuro. La voleva, era ettratto da lei come
la falena al fuoco.E lei per lui rappresentava lo stesso mortale e eccitante
pericolo.Scosse la testa, quei pensieri erano pericolosi, rischiavano di
mandare a monte la loro alleanza e il piano che aveva progettato. Ma come
faceva a non pensate a lei se da tre giorni giaceva seminuda nel suo letto. Si
bloccò di colpo, un pensiero improvviso gli attraversò la mente. Buffy era
seminuda nel suo letto perchè da più di due mesi non indossava che quello
straccio logoro. Doveva procurarle degli abiti. Un sorriso diabolico si stese
sulle sue labbra, non ci sarebbe stato niente di più facile che procurargli dei
vestiti, infondo lui aveva le chiavi della città. Irruppe in uno dei tanti
negozi del centro commerciale e scelse quelli, che a suo parere, erano gli
abiti che meglio sarebbero stati addosso alla cacciatrice, poi lo sguardo gli
cadde sul settore biancheria.
_Senza dubbio avrà bisogno anche di
quella.
"Mmmm, interessante questo
reparto, chissà come starebbe con questo addosso, con solo questo
addosso." Pensò in tono malizzioso prendendo un completino intimo in pizzo
nero praticamente microscopico.
Quando ebbe finito i suoi 'acquisti'
ritornò alla cripta dove una Buffy molto più che sveglia si rigirava nel letto
cercando inutilmente di addormentarsi, cosa alquanto difficile se, quello che
hai fatto tutto il giorno è dormire.
_Passerotto, ho una sorpresa per te!
_Spike, ma cosa...
_Solo un piccolo pensierino, non
vorrai restare per sempre con quella roba addosso?!
_No, grazie.-disse lei alquanto
stupita, ancora di più quando vide che cosa le aveva portato. Senza dubbio
Spike avava buon gusto, e la mini nera abbinata a quel top allacciato sulle
spalle che ora teneva in mano, ne erano senza dubbio la prova.
_E questo?!- disse tenendo tra le mani
il completo intimo che lui aveva scelto.
_Bè, ho pensato che ti avrebbe donato.-
Le rispose con una sfumatura leggermente meliziosa nella voce.
_Oh.
_Bene, ora è meglio che io mi metta a
dormire così tu puoi cambiarti.
_Credo sarà un po difficile.- disse
mostrando le catene che ancora la legavano al letto.
_Oh, hai ragione te le tolgo subito,
ma niente scerzi.
_Tranquillo ti ho dato la mia parola.
Dopo averla liberata andò a sedersi
sulla sua poltrona e si addormentò come un sasso. Era mattina inoltrata quando
un tenue profumo di rosa gli stuzzicò l'olfatto. Lentamente aprì gli occhi e si
ritrovò davanti Buffy completamente nuda sotto la sua doccia. Deglutì un paio
di volte cercando di ricacciare l'impulso di saltarle addosso e prenderla li
sotto la doccia. Poi quando fu sicuro di aver riacquistato un briciolo del suo
controllo si alzò e fece notare a Buffy la sua presenza. Lei da canto sue era
sconvolta, represse a stento l'impulso di urlare come una matta e di tirargli
addosso tutto quello che trovava a portata di mano e afferrò di scatto il primo
asciugamano che trovò.
_S-Spike- balbettò- g-girati
immediatamente!
Spike era rimasto a guardarla
incantato, nonostante i suoi buoni propositi.Appena lei ebbe parlato si girò di
scatto come morso da una tarantola.
_F-forse è meglio che io esca.V-vado a
fare un giro.- gli rispose ancora confuso.
_Spike è...è giorno.
_Ow. Bè, salgo di sopra, chiamami
q-quando hai finito.E senza darle il tempo di risponderle si dileguò.
Lasciò passare un ora prima che
finalmente si decidesse a scendere da capo. Nella sua mente ancora l'immagine
di lei nuda sotto la doccia.
_Passerotto stò scendendo. Ti
consiglio di coprirti se sei ancora sotto la doccia.
Ma quando finalmente arrivò di sotto
lei era gia vestita da un pezzo, mentalmente si maledisse per aver sperato che
lei fosse ancora nuda.Senza dubbio la vicinanza di lei gli stava dando alla
testa.
_Ti ho rifatto il letto, così puoi
dormirci.Io intanto vado da Giles.
_Da chi?
_Dal mio osservatore. Può esserci
utile,senza contare che ormai mi darà per morta.
_Non se ne parla dolcezza, tu resti
qui.
_Perchè?
_Potrebbero vederti, ricorda che
Angelus e i suoi tirapiedi pensano che abbia gia uccisa o che mi stia
divertendo con te.
_Ti ricordo che è giorno, e anche
Angelus è allergico al sole.
_Non crederai che un tipo come lui
abbia a suo seguito solo vampiri? Bè ti sbagli! Se vuole questa città senza
dubbio si è alleato con più di un demone, anche di quelli resistenti alla
luce.Perciò scordati di uscire da qui!
_Non crederai di riuscire a fermarmi?
_Bè se mi costringerai posso sempre
ricorrere alle cattive maniere.- disse mettendosi in posizione di attacco.
_Come vuoi,ma non dire che non ti
avevo avvertito.
La loro lotta durò una buona
mezzoretta. Entrambi erano stremati, benchè nel combattimento nessuno dei due
avesse dato il meglio di se, per non rischiare di far molto male all'altro. Ora
entrambi si erano fermati per riprendere fiato.
_Allora ti arrendi?- chiese lei.
_Non esattamente, ma di questo passo
di sicuro non troveremo una soluzione.
_Cosa proponi?
_Vengo con te.
_Spike, ti ho forse colpito troppo
forte! E' giorno, come credi di uscire?
_E' nuvoloso, non c'è un solo raggio
di sole. Se prendiamo la mia macchina non avremmo problemi.
_Daccordo, ma niente casini. A Giles i
vampiri non stanno molto simpatici. - così dicendo si incamminarono verso la
casa di Giles e dopo una decina di minuti Buffy ne suonava il campanello.
_Arrivo, arrivo. Quanta fretta!-
Appena aprì la porta si trovò d'avanti una Buffy raggiante. Le lacrime
minacciarono di scendere a entrambi, ma dopo un affettuoso abbraccio,
finalmente Giles fece entrare Buffy, che invitò spike.
_Lui chi è?- Chiese mentre solo
allora, si accorgeva della presenza del vampiro.
_Lui è Spike, è lui che mi ha salvata.
_Spike, ho gia sentito questo nome.
_Provi sotto William il
sanguinario,magari le ritorna in mente.
_Tu! Non può essere, perchè avresti
aiutato Buffy?
_Questo glielo spiego io. Ecco vede...
Dopo le dovute spiegazioni.
_Capisco. Devo dire che come
situazione è un pochino insolita. Un vampiro che aiuta la cacciatrice. Comunque
farò il possibile per aiutarvi. Buffy, ci servirà aiuto, chiama Willow e Tara,
loro ci serviranno.
_Subito.- E si diresse nella stanza
accanto, mentre Spike continuava a seguirla con lo sguardo.
_Non ci pensare nemmeno.
_A cosa?- Chiese il vampiro con tono
sorpreso.
_Ho visto come la guardi, ma tieni a
mente che lei è la cacciatrice. Quando finirà questa storia tornerete ad essere
nemici. E non pensare nemmeno di poterla trasformare nella tua regina. Ti
assicuro che saresti polvere prima di riuscirci.
_La cacciatrice non li interessa.
Comunque se volessi farla diventare la mia regina chi me lo impedirebbe, tu?
_ Si, io. Buffy è come una figlia per
me, non permetterò a nessuno di farle del male.
_Allora deduco che lei non sappia che
a consegnarla ad Angelus, sia stato il suo ex ragazzo?
_Lo so perfettamente, ma quel
vigliacco ha lasciato la città prima che potessi fargli pentire di essere nato.
"E così il soldatino è scappato.
Bene, bene. Prevedo un eccitante caccia all'uomo." Pensò.
Dopo un paio di ore finalmente
uscirono da casa di Giles.Erano in macchina diretti verso il cimitero quando...
_Lo attaccheremo dopodomani mattina.
_Passerotto,v credo sia un po presto.-
disse lui voltandosi di scatto.- In più lo sai che non posso uscire di giorno.
Lei anui energicamente.- Ne ho parlato
con Willow, preparerà una pozione che ti renda temporaneamente resistente alla
luce del sole.
_E se non funzionasse?
_La proveremo prima, trovare una cavia
non sarà un problema.
_Il tuo osservatore cosa ne pensa?
_Giles capirà. Sono disposta a tutto
pur di fermarlo, dovessi allearmi col diavolo in persona. Quindi non mi farò
problemi a far rivedere la luce del sole a uno dei vampiri più pericolosi che
abbia mai incontrato.
_Daccordo passerotto, ci sto.
_Spike, lo voglio vivo!- disse lei
improvvisamente.
_Cosa?!
_Non ucciderlo per nessun motivo.
Voglio prima divertirmi. Poi potrai fargli quello che vuoi.
_Pure ucciderlo.
_Se ci tieni, potrai farlo tu.
Due giorni dopo....
_Buffy sei sicura?- chiese ansiosamente
la ragazza.
_Si Will. Angelus me la pagherà cara.
_Daccordo, ma Giles non sarà molto
contento che tu non l'abbia avvertito.
_Se lo avessi vatto avrebbe insistito
per venire con noi. Non posso permettere che rischi la vita.
Salutata la sua mica rientrò nella
cripta dove Spike la stava attendendo.
_Sei sicura che funzioni?
_Si.
_Bloody hell, ha un sapore terribile!-
disse mandandola giu con un solo sorso.
_Andiamo.
Poco dopo erano davanti alla casa di
Angelus, pronti a coglierli di sorpresa.
_Ricorda, lo voglio vivo!
_Tranquilla. Andiamo.
Silenziosamente come due letali
predatori si introdusero nell'edificio, dove tutti stavano dormendo. Spike la
guidava lungo i corridoi di quella villa, dato che lei ne conosceva solo una
stanza.
_Cerca di calmarti dolcezza, tra poco
ti potrai sfogare con tutti i vampiri che vuoi.
Non finì di pronunciare quella frase
che un paio di vampiri fecero la loro comparsa attaccandoli.
_Inizia il divertimanto!- disse lei
estraendo Mr. Punta.
In breve la maggior parte dei servi di
Angelus fu polverizzata, ma erano solo i più deboli. Entrambi sapevano che
quelli più forti erano con Angelus per difenderlo.
Entrarono nella sala grande dopo che
Buffy con un potente calcio ne ebbe buttato giu la porta.
_Bell'entrata ad effetto piccola.-
ghignò Angelus.
_Che vuoi che ti dica, è una dote
naturale!- disse ingaggiando una feroce lotta contro i primi dei servi che gli
si scagliarono contro. Spike intanto aveva iniziato a combattere contro
Angelus, cercando di non ucciderlo.
_Traditore! Ti sei schierato con la
cacciatrice!
_Taci.- disse colpendolo con un
energico calcio allo stomaco. Angelus si piegò in due per il dolore, ma non
fece in tempo ad alzarsi che qualcosa lo colpì alla testa facendogli perdere i
sensi.
_Bloody hell, c'è l'avevo in pugno,
passerotto!
_Spike, vado di fretta, ti divertirai
dopo. Aiutami a portarlo alla vecchia fabbrica!
_Ai tuoi ordini dolcezza.
Erano passate due ore da quando lo
avevano portato alla fabbrica e ancora non accennava a svegliarsi.
_Dolcezza, credo che tu l'abbia
colpito con troppa forza!
Lei alzò le spalle indifferente e uscì
dalla stanza senza una parola. Tornò pochi minuti dopo con un secchio pieno di
acqua gelata e lo svuotò addosso ad Angelus.
_E' l'ora della sveglia, dormiglione!-
disse con voce quasi melensa.
_Che ca...- Disse aprendo gli occhi e
scrollando la testa.- Cacciatrice tu! dovevo aspettarmelo!
_Vedo che ti sei ripreso in fretta.
_Aspetta che mi liberi e ti faccio
vedere come mi sono ripreso! Piccola cagn...- Fu interrotto da un potente
calcio che gli colpì la mascella.
_No, non ci siamo proprio. Dove sono
finiti i tuoi modi da gentiluomo.- disse lei ironica, squotendo la testa.
Spike la guardava affascinato. Poteva
percepire la sua rabbia, e sporattutto la sua oscurità. Buffy in quel momento
non era la cacciatrice, ma solo una creatura della notte che si gustava la sua
vendetta. Non ci sarebbe stata nessuna pietà per Angelus, e non solo perchè era
un vempiro. Probabilmente la sua sorte sarebbe stata solo l'antipasto di quello
che Buffy avrebbe fatto a Riley. Gia si gustava la scena.
_Perchè non mi hai ucciso
cacciatrice?- continuò Angelus.
Un sorriso crudele le si dipinse sulle
labbra prima di rispondere.
_La morte è una ricompensa, una liberazione.
Tu non hai sofferto abbastanza per meritare una ricompensa. Perchè avrei dovuto
darti il più ambito dei premi?
_Credi davvero che voglia morire?
_Oh, certo che no! Tu sei troppo
felice per voler morire, ma ti assicuro che tra qualche ora mi supplicherai di
piantarti un paletto nel cuore.
_Illusa!- disse sicuro.
Lei non lo ascoltò nemmeno e si
rivolse a Spike.
_Spike, tira quella catena.- e ne
indicò una non molto distante da lui.
Appena l'ebbe tirata una grossa cassa
di legno si sollevò rivelando il suo contenuto.
_Sai mi è sempre piaciuto giocare. Ma
per te- disse accarezzandogli lascivamente una guancia- mi sono fatta costruire
un giocattolo speciale.- e indicò la macchina che si trovava sotto la cassa.
_Spike, aiutami a portarlo li.
_Come vuoi passerotto!- disse
avvicinandosi divertito a Angelus, che lo guardava con odio.- Niente di
personale, si tratta solo di giocare!- gli disse mentre lo portava verso
quell'oggeto infernale.
Era costituito da un grosso tavolo in
ferro, completamente ricoperto di grossi chiodi appuntiti, salvo nella parte
del cuore e della testa. Ricordava molto il letto di un fachiro. Ai quattro
angoli c'erano delle spesse catene per tenerlo legato, e il tutto era
sormontato da una pressa chiodata come il tavolo di sotto, collegata a una
grossa ruota tipo quella che si usava per calare l'ancora.
Non appena ebbe legato Angelus, la
cacciatrice si posizionò vicino alla grossa ruota, incurande delle grida di
dolore del vampiro, nella cui pelle avevano gia iniziato a conficcarsi i grossi
chiodi.
_Maleddetta, aspetta che mi liberi!
_Sai non dovresti agitarti tanto, ti
fa male alla salute!- E fece girare con un colpo secco la ruota. La pressa
iniziò una discesa precipitosa, per poi fermarsi a pochi centimetri dal
vampiro.- Non avrai creduto che fosse gia finita?- aggiunse innocentemente.
Riportò la pressa alla posizione di
partenza iniziò a calarla lentamente. Spike guardava attentamente l'operazione,
cercando di capire cosa facesse urlare dal dolore Angelus. Non era per i
chiodi, a quelli si sarebbe gia dovuto essere abituato. Guardò più
attentamente, e solo allora notò le piccole bruciature sparse sul corpo del
vampiro. Inizialmente non capì cosa le avesse provocate, poi si accorse che
qualcosa colava a goccia a goccia dai chiodi della pressa sul vampiro. Era
acqua santa! Un ghigno divertito gli si formò sulle labbra. La cacciatrice
sapeva giocare davvero bene. Ed era maledettamente eccitante mentre torturava
il suo Sirre. Sentiva il suo corpo reagire a quella vista e gli ci volle tutta
la volontà di cui era capace per no prenderla in quel momento, sotto gli occhi
di Angelus.
Buffy continuò a calare la pressa
molto lentamente e ogni volta che era quasi giunta al termine, la ritirava su
per riprendere dacapo. Angelus ormai era quasi allo stremo.
_Credo che per il momento possa
bastare.- e iniziò a slegarlo.
_Passerotto stà attenta, potrebbe....-
non riuscì nemmeno a finire la frase che Angelus con uno sacatto improvviso si
liberò dalla stretta di Buffy e la spinse sul tavolo dove fino a pochi attimi
prima si era trovato lui. Uno dei chiodi trapassò una delle spalle di Buffy che
urlò di dolore.
_Te l'avevo detto che me l'avresti
pagata!- ghignò Angelus, ma il suo momento di gloria fu interrotto da Spike che
ringhiando lo afferrò per le spalle scaraventandolo lontano dalla cacciatrice.
La stava aiutando a rialzarsi quando la fredda risata di Angelus dall'altro
lato della stanza lo fece voltare. Si stava rialzando e rideva di cuore, Spike
non capive cosa vedesse di tanto divertente.
_Oh, non ci posso credere!- continuava
a ripetere mentre rideva.
_Che cosa stai blaterando!- disse
Spike.
_Ragazzo, questa è la cosa più stupida
che tu abbia fatto.- rispose alzandosi del tutto.- E di cose stupide ne hai
fatte parecchie!
Spike lo guardò torvo ma non disse
nulla, ancora non riusciva a capire a cosa si riferisse.
_Non capisci non è vero? Bè ti do un
cosiglio uccidila come hai fatto con le altre e levati certe idee dalla testa.
Improvvisamente si rese conto delle
parole di Angelus, possibile che fosse così evidente . Come era possibile che
se ne fosse accorto? Guardò verso Buffy che era intenta a scrutare
interrogativamente Angelus mentre si tamponava la spalla ferita. No, lei
sembrava non aver capito.
_Chiudi il becco, Angelus!
_Se no che mi fai? Non hai possibilità
contro di me! Non ne hai mai avute!
_Staremo a vedere!- e gli si scagliò
contro colpandolo con un potente calcio che fece ricadere atterra il vampiro
moro che si rialzò quasi subito rispondendo all'attacco.
Il combattimento iniziò feroce. La
loro forza si equivaleva, poi Spike lo colpì tra le gambe. Lo vide accasciarsi
al suolo. Senza pensarci ruppe una cassa e ne fece un paletto che usò per
colpire Angelus al cuore. Quanndo si fu dissolto si diresse verso di Buffy.
_Andiamo a casa passerotto, hai
bisogno di cure.
_Spike....-era imbarazzata.- grazie.
Arrivarono alla cripta di spike il
prima possibile, la sua spalla sanguinava parecchio.
_Aspettami qui, vedo se ho qualcosa
per medicarti.
Pochi minuti dopo e era seduto dietro
di lei e le medicava la ferita. Il suo odore, misto a quello del sangue gli
stavano facendo perdere il controllo. Non si accorse di quello che stava
facendo, il suo corpo si muoveva da solo. Chinò le labbra sulla ferita che
ormai aveva quasi smesso di sanguinare e la leccò delicatamente.
_Spike, cosa....-deglutì nervosamente.
-cosa... stai facendo?
_Shhh.- le sue labbra iniziarono a
salire lungo la spalla fino all'attaccatura del collo dove si soffermò. Buffy
era incapace di reagire, ogni più piccolo bacio che le dava era come impnotico,
e risvegliava in lei sensazioni che non aveva mai provato. Istintivamente
reclinò la testa per lasciargli maggiore accesso, cosa che lui fece subito.
Proseguì lungo il collo mordicchiandolo leggermente. Poi la fece voltare,
lentamente, quasi avesse paura di romperla. Occhi negli occhi, si guardarono
solo un istante prima che lui la baciasse. Da prima lentamente, scoprendo a
poco a poco le sue labbra. Poi un po più profondamente, mordicchiandogli il
labbro inferiore, finchè lei non le dischiuse lasciandolo libero di assaporare
la sua bocca e far diventare il bacio più profondo e intenso. Passò un eternità
prima che si staccassero e lei potesse prendere fiato. Gli bastò guardarla un
istante negli occhi per leggervi lo stesso desideri che c'era nei suoi, ma
anche un po di sorpresa e paura. Le accarezzò lentamente una guancia e l'attirò
nuovamente verso di se, baciandola ancora, questa volta più brevemente.
_Spike io...- lei era spaventata, già
troppe volte era stata ferita da coloro di cui si fidava.
_Shh, non dire niente.- e l'abbracciò
facendole poggiare la testa sul suo petto.- Aspetterò tutto il tempo che
vorrai. Non ho fretta, ma fidati di me. Io non ti ferirò.
Come in un tacito accordo restarono
così, l'uno nelle braccia dell'altro, assaporando quellìattimo magico.
Restarono così a lungo finchè Spike
non si accorse che Buffy si era addormenteta, stremata dall'intensa giornata
appena trascorsa. La sollevò tra le braccia e la depose sul letto sedendogli
accanto. Gli piaceva guardarla dormire, sembrava così serena, mentre appena si
svegliava la sua realtà prendeva forma marcandole il viso con i segni di un
destino forzato e di tutte le rinunce fatte per restare fedeli alla 'missione'.
Chissà se credeva realmente nella causa per la quale combatteva, e chissà se il
suo osservatore era a conoscenza del suo 'lato oscuro'. No, probabilmente lui
non riusciva a leggere le zone dombra della vita della sua cacciatrice. Era
tutto o bianco o nero. E a Buffy non era concesso di stare nel mezzo. Sorrise
ironico. Possibile che Giles e tutti gli altri osservatori, con i loro
noiosissimi libri e diari, le loso maledettissime ricerche non si fossero mai
accorti che una cacciatrice è una zona d'ombra. Si, perchè era quella la
verità, lui ne era sempre stato convinto. Sospirò benchè non ne avesse bisogno
e guardò la sua poltrona. Era meglio se anche lui fosse andato a dormire. Fece
per allontanarsi, quando si accorse che lei lo tratteneva mantenendolo per la
manica del suo spolverino. Sorrise senza accorgersene mentre se lo toglieve e
si stendeva al fianco della cacciatrice. Coprì i loro corpi con le lenzuola di
seta giusto un attimo perima che lei gli si facesse più vicina, poggiando la
testa sul suo petto e abbracciandolo.La strinse a se godendo del caldo e
piacevole contatto del corpo di lei con il suo, poi sprofondò nel sonno.
Si svegliò non ricordando esattamente
cosa era successo, si trovava al caldo abbracciata a qualcuno, e questo le
dette la certezza di non essere morta. Le ci volle qualche attimo prima che si
chiedesse a chi fosse abbracciata, troppo impegnata a registrare quanto bene si
trovasse tra quelle braccia. Lentamente i ricordi di quello che era avvenuto le
si fecero nitidi nella mente e solo allora si accorse che era abbracciata a
Spike. Si allontanò di scatto arrossendo furiosamente al ricordo del loro
bacio. Senza accorgersene si ritrovò a fissarlo mentre dormiva. Il volto
rilassato e così innocente mentre dormiva. Angelo ribbelle e rinnegato,
relegato per sempre trà le tenebre, si era portato dietro nel suo eterno
inferno l'ingannevole bellezza delle più belle statue ellenistiche, nascondendo
così la sua reale natura. Ma era davvero quella la sua natura, si chiese. Il
modo in cui si era preso cura di lei e l'infinita dolcezza nei suoi occhi
mentre le diceva di credere in lui l'inducevano a pensare che lui fosse
diverso. Passò leggremente le dita trà i suoi capelli sistemando le ciocche
ribbelli che gli ricadevano sulla fronte. Poi si ridistese al suo fianco
ritornando ad abbracciarlo. Non sapeva cosa pensare, per il momento non era
sicura di volerlo fare. Avvolta dal calora delle braccia di lui tutti i suoi
dubbi sembravano placarsi, e le mille voci che la mettevano in guardia contro
il mondo zittirsi, lasciandola in pace con l'innaturale silenzio della sua
mente scandito dal rapido battere del suo cuore, conducendola in un sonno
profondo e per la prima volta da tanto tempo non tormentato da spaventosi
incubi.
Si svegliarono che mancavano poche ore
al tramonto. Lei avava ancora la testa poggiata sul suo petto. Si spostò
lentamente non volendosi far trovare in quella posizione da lui.
_Se vuoi puoi restare passerotto. A me
non dispiace!
Si voltò verso di lui sorpresa pre
essere stata colta in flaglante.
_Io.... Non è come pensi...
Io...-balbettò inbarazzata.
Spike sorrise nel vederla così
inbarazzata. Non sembrava neanche la cacciatrice che qualche ora prima aveva
torturato Angelus. Con gli occhi spalancati per lo stupore, resi lucidi dal
sonno, i capelli scompigliati che le ricadevano sul viso arrossato. Era
incredibilmente eccitante e lui non sapeva se avrebbe resistito. No,
ripensandoci non aveva nessuna ragione e nessuna intenzione di resistere.
Sorrise inarcando il suo sopracciglio
e la guardò sensualmente, mentre le accarezzava un braccio.
Era a pochi centimetri da lui, che se
ne stava steso sul letto con le braccia incrociate dietro la tesa e la guardava
con quel suo maledetto sopracciglio alzato.
Dio che voglia che aveva di prenderlo
a pugni e levargli quel sorrisetto dalle labbra, prima di perdere del tutto il
controllo del suo corpo e di buttarglisi tra le braccia.
Poi lui aveva iniziato ad accarezzarle
un braccio, lentamente, molto gentilmente. Provocandole brividi lungo la
schiena.
_Spike..smettila..
_Non ne ho nessuna maledetta intenzione,
amore.- e la tirò a se.
Il movimento brusco le fece perdere
l'equilibrio così che cadde su di lui.
_Mmm vedo che neanche tu puoi
aspettare.
_Spike!- lo avvertì lei.
Fu un attimo. I loro occhi si
incontrarono, poi la bocca di Spike scese sulla sua e lui la baciò con un
intensità che la sconvolse. Istintivamente, Buffy gli allacciò le braccia
attorno al collo e restituì il bacio con altrettanta passione.
_Voglio fare l'amore con te, Buffy.-
sussurrò lui con voce roca.- Qui, adesso...- E le sue mani si insinuarono sotto
il top di lei e salirono ad accarezzarle i seni.
Buffy sentì i capezzoli inturgidirsi
sotto il suo tocco, e per un attimo ritornò lucida. Quella era l'ultima
occasione per tirarsi indietro. Lui continuò a baciarla avidamente. Poi, dolcemente,
guidò la mano di lei verso il basso.
_Toccami, Buffy.-sussurrò.-Senti
quanto ti desidero.
Lei ormai era persa, ogni suo pensiero
di fuga cancellato.
La spogliò lentamente.
_Lo sai che sei bellissima?- domandò
facendola risdraiare accanto a se.
Con l'indice prese a tracciarle una
linea tra i seni , intanto la tempestava di piccoli
baci la sua gola e la morbida curva
dei seni. Poi abbassò la testa e prese tra le labbra uno dei capezzoli,
stuzzicandolo dolcemente. Buffy sospirò di piacere e si offrì a lui inarcandosi
all'indietro. La mano di lui scese a accarezzarla tra le gambe, mentre la sua
bocca tornava a baciarla. Infine Spike entrò in lei, muovendosi a un ritmo
sempre più intenso finchè non giunsero entrambi al vertice del piacere. Infine,
lui giacque sopra di lei, con il capo affondato tra i suoi seni, mentre Buffy
gli accarezzava i capelli. Stanchi infine si riadormentarono.
Buffy si svegliò. Il sole era
tramontato da un pezzo. Girò la testa: sul cuscino accanto al suo, Spike
dormiva. Buffy rimase immobile, ripensando a quel che era accaduto tra loro.
Fare l'amore con lui era stato bellissimo. Anche adesso, lo desiderava ancora.
Spike si stiracchiò, si volse verso di lei e aprì gli occhi con un sorriso.
_Credevo che fossi sgusciata via e
fossi tornata dal tuo osservatore.-disse accarezzandola su una guancia.-E
pensavo di doverti venire a cercare.
_E lo avresti fatto?
_Puoi scommetterci. D'ora in poi ti
voglio qui con me, ogni giorno. Hai dei rimpianti?
Lei scosse il capo.-Nessuno.
_Ne sono felice. Dio, quanto ti
desidero! Credo di averti desiderata fin dal primo momento che ti ho vista.
_E io che pensavo che tu volessi solo
una complice...
Spike l'attirò nuovamente a se.
_E infatti è così. Voglio che tu sia
mia complice in tutti i modi possibili.
Riprese a baciarla, e tra un bacio e
l'altro fecero dinuovo l'amore.
I giorni che seguirono furono tra i
migliori che Buffy ricordasse di aver mai trascorso. Spike era estremamente
gentile anche durante le loro estenuanti ricerche per rintracciare Riley.
Tuttavia a letto era sempre più possessivo. Era comprensibile, si diceva: il
loro rapporto non era basato sull'amore, ma sulla passione fisica, pensava,
mentre era intenta ad aspettare che lui tornasse dalla caccia. All'improvviso
un idea le attraversò la mente. Riley non poteva avere abbandonato anche la
base, loro dovevano sapere dove si trovava. Finalmente dopo un altro paio di
ore Spike finalmente arrivò.
_Finalmente, le ore non passa vano
mai!
_Deduco di esserti mancato, passerotto!-
disse cingendogli la vita con un bracco e baciandola.
_Si, ma ho anche una notizia da darti!
_Sarebbe.
_So come rintracciare Riley! Basta
introdursi nella sua base!
_Bene, finalmente abbiamo un indizio.-
ma stranamente non era entusiasta come avrebbe voluto. L'idea che presto la
loro alleanza sarebbe finita non gli piaceva per niente. Ricacciò quei
pensieri, si era gia spinto troppo oltre con lei.
_Quando andriamo a fare una visitina
agli amici del soldatino?
_Presto, il prima possibile!
........................................................................................................................
Entrambi in equilibrio su uno dei rami
più alti di un albero che si affacciava sul muro di cinta della base militare
attendevano che il soldato di guardia terminasse il suo giro. Spike avrebbe
potuto eliminarlo ma Buffy gli aveva fatto chiaramente capire che quello non
era nei suoi piani. Quando finalmente fu passato fecero un salto e si
ritrovarono all'interno della recinsione. Entrarono senza troppi problemi nella
stanza dove erano custoditi tutti i fascicoli riguardanti i diversi soldati e
trovarono quello che cercavano.
_New York... è li che si è nascosto!
_Bene passerotto. Ora che sappiamo
dove andare, non sarà un problema il resto.
_Si, andiamo.
........................................................................................................................
Buffy era seduta sul bordo del letto,
pensava a come era la sua vita fino a pochi mesi prima.Si volse a guardare il
suo compagno che dormiva. L'dea di perderlo tra breve la rattristava
moltissimo, e sapeva che avrebbe sentito terribilmente la mancanza del suo
buonumore, della sua ironia... del loro rapporto fisico così appagante. Si
stava forse innamorando di lui, o la loro era soltanto la fotrte complicità che
li aveva uniti in quel periodo?
Spike si mosse, si girò su un fianco e
aprì gli occhi.
_Buffy, dove sei?-chiamò
_Sono qui. Non riuscivo a dormire e mi
sono alzata per non svegliarti.
Lui tese una mano verso di lei.
_Vieni qui.-disse in tono
suggestivo-visto che adesso sono sveglio....
_Ma non ne hai mai abbastanza?
_E' come chiedere a un bambino se è
stufo di caramelle.-ridacchiò lui e l'attirò a se.
Buffy camminava per le strade di NY
immersa nei suoi pensieri. Quella sera avrebbe affrontato Riley. Le tornarono
in mente le parole che Spike le aveva detto durante il viaggio verso NY....
_Buffy so che muori dalla voglia di
massacrare quel bastardo, ma tieni a mente che è un essere umano, non un
vamoiro o un demone. Se lo elimini lo avrai sulla coscienza per il resto della
tua vita, e lui non si merita di essere nei tuoi pensieri per così tanto tempo.
_Che cosa proponi Spike?
_Ho un piano, ma è indispensabile che tu
ti fidi totalmente di me e non abbia ripensamenti.Buffy ti fidi di me?
_Si.
Era vero si fidava di lui ma il suo
piano gli sembrava assurdo, neanche in un milione di anni lei ne sarebbe stata
capace.
Quella sera Spike l'aiutò con il suo
travestimento e poi iniziò a cambiarsi anche lui. Sarebbero andati a un ballo
in uno dei più prestigiosi locali di NY dove si teneva la festa per il
pensionamento di uno dei superiori di Riley. Inutile dire che lui sarebbe stato
li. Per l'occasione Bufy indossò una parrucca di lunghi capelli corvini e un
lungo abito in seta nero assimetrico che le arrivava appena sopra le ginocchia,
per completare l'opera un paio di lenti a contatto azzurre un trucco più
marcato e dei tacchi vertiginosi. Forse non lo avrebbe ingannato a lungo ma
sperava di confonderlo abbastanza da attirarlo nella loro trappola. Spike
invece indossò un semplice smoking neto e lasciò i capelli liberi dal gel. Non
c'era pericolo che Riley lo riconoscesse dato che non si erano mai incontrati.
_Rilassati sei bellissima, nessuno ti
riconoscerà.-sussurrò Spike mentre entravano nella hall del ristorante.
Buffy si chinò verso di lui.
_Mi sento come se mi si vedesse la
sottoveste.-sussurrò.
_Ma se non la porti1- fece lui con un
sorrisetto malizioso.
Furono condotti al loro tavolo e si
sedettero, quando furono sicuri che tutti gli ospiti erano presenti si
diressero sulla pista da ballo per dare un occhiata in giro senza essere
notati.Una volta sulla pista iniziarono a ballare lentamente metre Buffy
cercava Riley con lo sguardo.
_Eccolo!- sussurrò.
_Bene sorridigli, fagli capire di
averlo notato, al resto penserà lui.-gli rispose Spike.
Baffy fece come lui gli aveva detto e
i risultati non tardarono ad arrivare, appena tornarono al loro tavolo Riley si
avvicinò e chiese a Buffy di ballare.
Buffy accettò e si lasciò condurre
sulla pista. Spike la seguì con lo sguardo e fu sorpreso dalla propria reazione
quando l'uomo la prese tra le braccia.Sembrava un vero e proprio attacco di
gelosia!
_E' pazzesco-si disse.- Lei non ti appartiene,
e tra qualche ora uscirà dalla tua esistenza per sempre!
Nonostante tutti i suoi raggionamenti
non sopportava il modo in cui Riley la stringeva. come concordato dopo un po
fece un cenno a Buffy senza farsi notare e uscì dal locale.
_Che ne dici se andiamo in un posto un
po più intimo?-sussurrò Buffy a Riley nello stesso momento, camuffando
leggermente la voce.
_Ottima idea, ti seguo.
Cinque minuti dopo erano anche loro
fuori dal locale e Buffy lo conduceva verso il vicolo del retro.
_Ecco quì è perfetto.- disse.
_Si penso che possa andare.-
acconsentì loi mentre l'abbracciava più stertta e cercava di baciarla.
Ma con sua enorme sorpresa si trovò
scaraventato dall'altro lato del vicolo da un forte pugno della ragazza.
_Cosa ti è preso?- domandò reggendosi
lo stomaco dolorante.
Per tutta risposta Buffy si tolse la
parrucca e lo fissò freddamente.
_B-Baffy sei v-viva, sono così felice.
_Risparmia il fiato verme!- gli
rispose fredda- Meriteresti che ti strappassi il cuore con le mie stesse mani.
Ma io non merito di averti sulla coscienza per la vita.
Riley che aveva iniziato a sudare
freddo si rilassò leggermente alle sue ultime parole.
_Ma vedi soldatino, i miei amici una
coscienza non c'è l'hanno. Quindi si sono offerti di aiutare la cacciatrice per
il lavoro sporco.- Disse Spike uscendo dall'ombra seguito da tre vampiri che un
tempo erano stati suoi servi.
Riley diventò se posossibile più
bianco di Spike e indietreggiò lentamente. In un batter d'occhio i tre vampiri
gli furono addosso divorandolo. Spike strinse Buffy a se.
_E' finita amore. Possiamo andare.
Si diressero lenti e silenziosi verso
l'albergo nel quale alloggiavano, ognuno immerso nei suoi pensieri. Entrambi
sapevano che quella era l'ultima notte che avrebbero passato insieme, poi il
giorno dopo Buffy sarebbe ripartita per Sunnydale e lui sarebbe rimasto a NY
per un altro po. La cosa in realtà non piaceva a nessuno dei due, ma non
potendo fare altro avevano deciso che quella notte sarebbe stata
indimenticabile. Appena arrivati nella loro stanza Spike chiuse la porta e la
prese tra le braccia e la sua bocca coprì quella di lei. Buffy ricambiò
avidamente il bacio, mentre lui le faceva scorrere la lampo del vestito e
glielo sfilava dalle spalle, rivelando i due magnifici seni. Le mani di Spike
presero a carezzarla, finchè i rosei capezzoli non s'inturgidirono. Poi Spike
si inginocchiò e le abbassò il vestito fino alle caviglie. Spike cominciò a
baciarla e mordicchiarla mentre lei gemeva e premeva la bocca di lui contro di
se. Infine, poco prima che arrivasse all'orgasmo, si ritrasse bruscamente.
_Non fermarti...-ansimò lei.
_Sii paziente, amore.- sorrise lui. La
sollevò tra le braccia e la depose sul letto, senza abbandonarla con lo sguardo
mentre si spogliava rapidamente e si sdraiava accanto a lei. La baciò di nuovo
sulla bocca, facendo scorrere le mani sul suo splendido corpo nudo, poi la sua
bocca scese sulle spalle, sulla gola, sui seni. Prese tra le labbra un
capezzolo, lo succhiò avidamente, e Buffy cominciò a contorcesi sotto di lui,
gemendo di desiderio. La bocca di Spike andò da un seno all'altro, succhiandoli
entrambi fino a portarla dinuovo all'apice del piacere; e poi scese ancora, si
fermò tra le gambe di lei e riprese quello che aveva lasciato in sospeso poco
prima. Baciò, carezzò, finchè lei non gridò supplicandolo di smettere. Allora
si ritrasse di nuovo.
_Dio, non fermarti!- gridò lei con
voce roca.-Non adesso!
Lui sorrise ma non disse nulla. Si
chinò e la sfiorò ancora una volta con la lingua, evitando deliberatamente il
punto più sensibile... Lei ansimava, gemeva, lo pregava di andare fino in
fondo, ma Spike sembrava deciso a farla soffrire ancora a lungo. Finalmente,
quando ormai lei era quasi fuori di se, la sua bocca raggiunse di nuovo il
centro della sua femminilità. Buffy esplose in un orgasmo violento, fremendo e
tremando sotto di lui. Spike soffocò con un bacio le sue grida di estasi, poi
sorrise di nuovo.
_Adesso tocca a me.- Mormorò.
Lei anuì, cercando di riprendere
fiato, e Spike si distese in attesa. Buffy si chinò su di lui e le sue mani
scesero ad accarezzarlo, daprima con delicatezza, poi con mosse sempre più
insistenti ed esperte. Quando l'eccitazione di lui era ormai giunta al massimo,
dischiuse le labbra per baciarlo. Spike giaceva con le braccia incrociate dietro
la testa, tendendosi al massimo per controllarsi. Prese la testa di lei e la
tenne ferma su di se, travolto da un ondata di eccitazione; infine l'afferrò
brutalmente, la fece girare e affondò in lei un attimo prima di esplodere
nell'orgasmo. Seppellì il volto nei seni di lei, e quando infine ebbe ripreso
fiato si sollevò e le sorrise.
_Valeva la pena di aspettare, non è
vero, amore.
fecero di nuovo l'amore innumerevoli
volte, finchè non arrivò l'alba e li trovò esausti uno nelle braccia
dell'altro.
Quando fu mattina inoltrata si
prepararono entrambi per il viaggio verso l'areoporto. Spike l'avrebbe
accompagnata grazie a quello che era rimasto della pozione di Willow. Per tutto
il tragitto fu stranamente silenzioso, l'idea di non vederla più gli procurava
un dolore straziante, non voleva l'asciarla andare, forse avrebbe potuto
fermarla, forse...
Arrivarono all'areoporto e lui l'aiutò
a scendere dalla macchina, si guardarono negli occhi per un istante. Poi lei si
voltò per andarsene.
_Buffy, rimani.
_Spike cosa...
_Non voglio che te ne vada, non
sopporto l'idea di perderti, di non vederti più. Ti amo. Resta.
_Spike, non posso.- Sussurrò.
_Si che puoi, ti prego.- La pena che
Buffy lesse nei suoi occhi le fece fermare il cuore, ma tutto quello era
sbagliato, lui era un vampiro. Chiuse gli occhi e scosse la testa in segno di
negazione prima di voltarsi e dirigersi verso l'entrata dell'areoporto.
_Buffy...- sussurrò ancora lui, ma lei
non si voltò.
Attese che fosse completamente sparita
dalla sua vista e si rimise in macchina, doveva essere in albergo prima che
l'effetto della pozione finisse, anche se non gli importava poi molto se fosse
bruciato, senza Buffy niente aveva senso, e lei se ne era andata.
In coda allo sportello per l'inbarco
Buffy era assorta nei suoi pensieri, cercando di ricacciare indietro le
lacrime. La fila procedeva a rilento il che non l'aiutava a distrarsi. Aveva
rinunciato alla cosa più bella della sua vita per cosa? Perchè era una
cacciatrice, perchè era sbagliato o per paura? Aveva il terrore che lui la
lasciasse che si stancasse di lei, che la tradisse. Da lui non lo avrebbe
sopportato. Riley l'aveva tradita per salvarsi la vita, ma in fondo l'unica
cosa che l'aveva spinta a odiarlo era la sete di vendetta per tutto quello che
aveva passato a causa sua. Non l'aveva mai amato, ma Spike, se lo avesse fatto
lui, non sarebbe sopravvissuta. Ma in fondo non aveva molta importanza, senza
di lui in mondo non aveva colore, perchè sopravvivere se hai allontanato
l'unico uomo che hai mai amato?
Ricacciò indierto le lacrime e alzò la
testa, uscì dalla fila di gente ammassata vicino allo sportello e corse verso
l'uscita, forse aveva ancora un opportunità. Si infilò nel primo taxi che gli
si parò davanti e si diresse all'albergo. Corse su per le scae, non aveva tempo
di aspettare l'ascensore e appena giunta davanti alla porta della loro stanza
iniziò a bussare fossennatamente, come se volesse buttarla giu. Appena lui apri
la posta non ebbe il tempo di vedere chi fosse che se la ritrovò tra le braccia
che lo baciava. La strinse a se chiudendo la porta alle loro spalle, non gli
importava niente in quel momento solo che lei era ancora con lui. Si separarono
dopo molto tempo per riprendere fiato, Buffy aveva le guance arrossate e il
fiato corto e lo guardave con gli occhi più luminosi che lui avesse visto.
_Sei tornata- Fu l'unica cosa che
riusci a dire.
_Si, e non me ne andrò più... se tu mi
vuoi ancora.
_Certo che ti voglio.- E la strinse a
se.
_Ti amo, Buffy.
_Anch'io ti amo, Spike.
FINE