QUESTO PAZZO SENTIMENTO CHIAMATO AMORE

AUTRICE:PSIKE

 

Quella sera Buffy si era preparata con grande cura, voleva che il suo ragazzo la trovasse irresistibile, e che non fosse in grado di resisterle dato che negli ultimi tempi era stato un po freddino. Non ne conosceva la causa e lui apparentemente era premuroso e dolce come al solito ma gli era sembrato piuttosto assente in quelle ultime settimane. Ma questa sera era decisa a farlo cadere ai suoi piedi. Aveva indossato un tubino nera che gli aderiva come una seconda pelle mettendone in risalto il fisico minuto ma ben fatto, si era truccata con cura e ora si stava spazzolando i lunghi capelli che quella sera sembravano decisi a non voler restare in piega. Quando suonò il campanello diede un veloce sguardo all'orologio, erano le sette precise, sicuramente era Riley che era passato a prenderla, come al solito puntuale come un orologio svizzero.
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La cena era stata deliziosa, avevano parlato un po di tutto e come al solito lui era stato un perfetto cavaliere, eppure sembrava essere ansioso per qualcosa. Dopo cena come al solito lui la stava riaccompagnando a casa, quando ad un tratto fermò la macchina e si voltò a guardarla.
"Ascoltami Buffy, come sai ormai ho raggiunto il mio scopo e sono riuscito a farmi assumere in pianta stabile come pilota."
Buffy lo guardava interrogativa, che cosa voleva dirgli con quel discorso?
"Guadagno bene e ora come ora credo che sia arrivato il momento di pensare al mio futuro, al nostro futuro"
Non riusciva a credere alle sue orecchie, possibile che Riley le stesse dicendo quello che credeva?
" Buffy, vuoi sposarmi?"
Senza rispondergli gli getto le braccia al collo baciandolo.
" Lo considero un si?"
" Certo che è un si."
Improvvisamente Buffy si rattristò, sul suo volto era apparsa una certa preoccupazione.
"Buffy,amore che c'è?"
" Sono preoccupata per loro, lo sai che non riescono a incontrarsi senza litigare, l'ultima volta sono quasi arrivati alle mani!"
" Buffy, i tuoi genitori sono degli adulti e sono sicuro che per farti felice troveranno un accordo!"
" Speriamo"
Buffy non era molto convinta, Joyce e Rupert si erano sposati dopo che suo padre era morto, all'epoca Buffy era poco più che una bambina, poi però le cose non erano andate nel verso giusto e i due si erano separati. Ogni volta che si incontravano non riuscivano a non litigare, e poco importava l'occasione del loro incontro, fosse anche stato il suo matrimonio. Non che non le volessero bene, solo che certe volte erano proprio dei ragazzini.



L'indomani Buffy era al centro commerciale con la madre e cercava disperatamente di convincerla a controllarsi in occasione del suo matrimonio.
"Non vedo perchè tu debba invitare lui e quella, infondo non è neanche il tuo vero padre!"
" Mamma lui mi deve accompagnare all'altare, ti prego, cercate di raggiungere un accordo!"
" No, non ci penso nemmeno, non dopo quello che mi ha fatto"
"Ti prego, ti prego, ti prego!"
" Va bene, verrò a questa stupida riunione di riconciliazione, ma ti giuro che se quella si azzarda a fare anche solo una battuta io la strangolo!"
Buffy rassegnata decise di cambiare argomento, in fondo il fatto che fosse riuscita a ottenere una momentanea e fragile tregua tra i due era gia una vittoria.
"Secondo me dovresti comprare un paio di queste e poi vedi che il caro Riley non aspetta neanche fino a stasera prima di saltarti addosso!"
Buffy volse la sua attenzione al completo intimo formato da un body nero con tanto di giarrettiere che la madre le stava indicando e si sentì arrossire fino alla radice dei capelli.
"Mamma, non posso comprare una cosa del genere!"
"Perchè no? Se avessi il tuo fisico non indosserei altro!"
CLIC CLIC
Al rumore sospetto le due si voltarono di colpo, era ancora lui!
Quel maledetto paparazzo da strapazzo che non si sa come riusciva sempre a rintracciare sua madre. Dio solo sa come faceva! Ovunque si trovasse sua madre lui c'era. Ma ormai Joyce si era abituata alla sua fastidiosa presenza, in fondo gli era pure simpatico, forse perchè era l'unico che ancora non si era arreso e continuava a seguirla, ma oggi aveva commesso un grosso errore!
"Quell'idiota mi ha fotografata dal lato sinistro! E' il mio lato peggiore! Se lo prendo gliela faccio ingoiare quella sua stupida macchina fotografica!"
Detto fatto si era lanciata come una furia al suo inseguimento, ma non si sa come lui si era dileguato.
"Mi è scappato un altra volta!"
" Mamma calma, tanto metà delle foto che ti scatta non vengono pubblicate!"
" Gia, ma c'è sempre quella metà che lo è! In più lo sai che il lato sinistro è il mio lato peggiore, sembro una botte!"
Alzando gli occhi Buffy decise di lasciar perdere, quando sua madre decideva di lamentarsi era praticamente impossibile riuscire a farla smettere. E in fondo aveva ragione, erano circa quattro anni che la seguiva, cioè da quando aveva riacquistato una certa popolarità nel mondo dello spettacolo. Buffy doveva ammettere che sua madre era nata per quel lavoro, simpatica sempre allegra, molto pratica e con una buona dose di faccia tosta era stata al centro della popolarità fin dalla sua prima apparizione in TV. Poi il lutto il matrimonio fallito e un lunga serie di imprevisti l'avevano tenuta lontana dal suo lavoro per un bel pezzo, poi quattro anni fa ecco che come se niente fosse si ributta nella mischia pronta a riacquistare la popolarità perduta e cosa alquanto lodevole c'era riuscita.
" Comunque ritornando a quel completino...."
"Mamma ti ho gia detto che non è il mio genere!"
"Buffy cara, ti è mai passato per la mente che possa essere questo tuo rifiuto per la seduzione il motivo per cui tu e Riley non avete ancora..."
"Mamma! Lui mi rispetta e ha voluto aspettare"
" Si certo."
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Due giorni dopo ecco che Buffy si prepara al tanto temuto incontro.
Aveva un brutto presentimento e di solito non si sbagliava... Infatti, ecco che incomincia lo spettacolo.
"Così L'hai portata con te!"
"Joyce, lei è mia moglie vedi di portarle rispetto!"
"Una come lei di sicuro non ne merita!"
"Vi prego calmatevi i genitori di Riley saranno qui a momenti, non voglio che vi vedano litigare!"
"Buffy mi spiace per te! Povera cara dover presentare ai genitori del tuo ragazzo una simile piaga!"
Buffy era esasperata, voleva bene a Rupert come fosse suo padre ma non poteva dare torto a sua madre. Drusilla quando si impegnava era una vera arpia. Non la odiava per essere stata la causa del divorzio dei suoi genitori, aveva superato da tempo quella fase, ma non poteva certo permettere che si picchiassero proprio quel giorno!
"Ti vedo in forma sai, Dalle tue ultime foto non si sarebbe detto!"
Un sorriso perverso affiorò sulle labbra di Drusilla mentre sdrotolava una rivista con in prima pagina una delle foto che gli erano state scattate un paio di giorni prima con un grosso titolo a caratteri cubitali che diceva: "MA CREDE DAVVERO DI POTER INDOSSARE QUALCOSA DEL GENERE?" Sicuramente un allusione al completino intimo che la madre teneva in mano.
Non fece neanche in tempo a trattenerla che gia si era scagliata contro Drusilla, mentre Rupert cercava di dividerle e veniva immischiato anche lui nella lotta. Il lampeggiare di un flash la distrasse dal piccolo mach che si stava svolgendo nel suo salotto, e le fece notare il solito paparazzo che non si era lasciato sfuggire l'occasione. Chiamò i due buttafuori che sua madre si era portata dietro e dette l'ordine di allontanarlo, dopo avergli distrutto il rullino. Mentre questi eseguivano si era riconcentrata sullo scontro che ora vedeva come protagonisti solo sua madre e Rupert.
_Possibile che debbano comportarsi come bambini! Daccordo ora basta, se vogliono le maniere forti li accontenterò!
Come se niente fosse chiamò i due buttafuori e fece separare i suoi genitori, poi dopo un breve sguardo di rimprovero li fece rinchiudere entrambi nella stanza accanto.
"Buffy, non puoi rinchiuderci, sono tua madre ti ordino di aprirci!"
"Resterete li dentro finche non avrete trovato un accordo!"
"Buffy apri immediatamente"
"No!"
Detto questo si preparò ad accogliere i genitori di Riley.
Intanto nella stanza al piano di sopra Joyce e Rupert ormai rassegnati a essere segregati li dentro avevano trovato una specie di accordo. Complice un bicchiere di vino, e vecchi ricordi si erano ritrovati a letto insieme.
"E ora che facciamo Rupert?"
" Io direi di riprovarci."
Detto fatto, i due approfittando che tutti si trovassero al primo piano scavalcarono la finestra e scapparono, non prima però di aver lasciato un piccolo biglietto per rassicurare Buffy.
Qualche ora dopo Buffy andava a controllare che non si fossero scannati a vicenda, trovando invece la piccola sorpresa che qli avevano riservato.
"E ora cosa faccio?"
"Buffy tutto bene?"
"Tutto bene. TUTTO BENE!? SONO SCAPPATI INSIEME!"
"Cosa?"
"VEDRò DI SPIEGARMI MEGLIO, A QUANTO PARE I MIEI CARI GENITORI ANNO DECISO DIGIOCARE AROMEO E GIULIETTA!"
"Buffy calma li ritroveremo,. chiamo subito la polizia:"
" E' inutile, bisogna aspettare almeno ventiquattro ore dalla scomparsa perchè la polizia faccia qualcosa."
" E allora come..."
" Lo so io come. Conosco qualcuno che sarabbe capace di ritrovare mia madre persino all'inferno!"
"Non starai parlando di chi credo, vero?"
"Non c'è altra soluzione!"
" E dove credi di trovarlo?"
" Nel mio giardino!"
"????"
Detto questo Buffy usci e si diresse verso dove pochi attimi prima avena visto muoversi delle foglie.
"Ti avviso che mia madre non è in casa!"
_Bloody hell, Beccato!
" Oh, non stavo cercando tua madre, passerotto!
"???"
"Ecco vedi si da il caso che abbia perso il mio accendino"
"Sulla mia grondaia?"
"OK,ok stai calma. Non chiamare quei due mastini ora levo le tende."
"Ti propongo un affare."
"Di che di tratta?"
" Tu mi aiuti a ritrovare mia madre e io 6ti pago quanto un intero servizio fotografico."
"Perchè dovrei accettare?"
"Perchè non hai mai venduto un intero servizio fotografico, ma se non ti interessa..."
Si voltò fingendo di andarsene.
"No aspetta, accetto."
_Fregato, sapevo che l'avrei convinto.
"Bene, ci vediamo qui domani!"
Lanciò un ultimo sguardo al ragazzo che si stava accendendo una sigaretta,non l'aveva mai visto cosi da vicino. Era piutosto alto e attraente, indossava un paio di jeans neri e una maglietta nera anchessa cosi aderente da far risaltare i muscoli del petto, per concludere uno spolverino in pelle nero, ma la cosa più sconvolgente erano i capelli, di un biondo così chiaro da non sembrare naturali neanche al buio.
_Ma che capelli assurdi, non lo sa che il look alla Billy Idol è fuori moda da un pezzo?

 

 


 




Buffy tornò da Riley e da Drusilla che ancora sconvolti erano rimasti in casa. Appena varcata la soglia di casa le urla dei due giunsero alle sue orecchie. Era incredibile,si era appena liberata di due attacca brighe che ne comparivano altri due!
_Adesso basta, ora vado di la e li picchio, possibile che viva circondata da immaturi complessati e con una certa tendenza alla violenza?
Entrò come una furia nel salotto dove erano rimasti ad aspettarla i due, anche se non gli era chiaro dove lei fosse andata.
"Buffy, finalmente sei tornata! Si può sapere dove sei andata così di fretta?"
" Se vi calmate e la smettete di litigare ve lo dico!"
Detto fatto, i due si sedettero e attesero in silenzio che lei gli desse delle spiegazioni, continuando a guardarsi storto.
" Allora, come vi ho detto la mamma e Rupert sono scappati insieme. Pare che abbiano trovato un accordo mentre erano rinchiusi in camera e secondo il biglietto che mi hanno lasciato hanno deciso di vedere se tra loro c'è ancora qualcosa e se la loro relazione può funzionare."
"Mi stai dicendo che MIO marito è scappato con la sua ex!?"
"Si."
" Buffy, ma allora perchè non hai voluto chiamare la polizia?"
"Riley, come ti ho gia detto la polizia non inizia le ricerche se non dopo 24ore dalla scomparsa, e noi non abbiamo tutto questo tempo. Per questo ho ingaggiato il paparazzo di prima per trovarli."
"COSA?! Ma perchè lui!?"
"Riley, è sempre riuscito a trovare mia madre ovunque lei fosse, sono sicura che ci riuscirà anche questa volta."
"E quando inizia le ricerche?"
"Partiamo domattina all'alba."
"Partiamo?! Buffy non vorrai andare con lui?"
"Certo che vado con lui, se mia madre lo vede scappa, ma se vede me può darsi che riesco a parlarci e a farli ragionare."
" Buffy io non ti permetto di partire da sole con quel tipo!"
"Riley mettiamo in chiaro una cosa, io non ho bisogno del tuo permesso. Domani partirò con lui, che ti piaccia o no! E ora è meglio che vada a preparare le valigie."
Detto questo uscì dalla stanza lasciando i due, e in particolar modo Riley, sconvolti.
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L'indomani all'alba Buffy era pronta a partire. Indossava un paio di jeans alla pescatora e un top bianco leggermente corto sull'ombellico, i capelli sciolti sulle spalle.
_Maledetto idiota è in ritardo gia di 10minuti! Io lo strozzo!
Aveva appena finito di formulare questo pensiero che il clacson di una grossa auto la costrinse a voltarsi. Guardò Sciokata la Desoto parcheggiata con il motore acceso a pochi centimetri da lei. Non ebbe neanche il tempo di riprendersi che Spike scesa dall'auto.Alla luce del sole i suoi capelli erano più luminosi che mai, facevano quasi male alla vista, ma per la prima volta notò un paio di occhi di uno stupendo quanto indecifrabile azzurro. Rimase quasi impnotizzata a guardare quegli occhi.
"Allora passerotto, pronta per partire?" disse alzando il solito sopracciglio con aria provocante.
"Si, e non chiamarmi passerotto!"
" E come ti dovrei chiamare? Hai intenzione di dirmi il tuo nome o posso decidere io; perchè in questo caso puoi scegliere tra passerotto, riccioli d'oro, amore..."
"Buffy, mi chiamo Buffy!"
"Bene Buffy, io mi chiamo Spike. Ora andiamo."
_Spike, che razza di nome è Spike? E che ha da guardare in quel modo?
" Allora Buffy, mi vuoi spiegare perchè hai assunto proprio me?"
" Perchè non so come ma sei sempre riuscito a trovare mia madre a tempo record, e a me serve ritrovarla il prima possibile!"
"E sentiamo il soldatino che ti porti sempre dietro che ne pensa del fatto che tu parta con me?"
" Il mio FIDANZATO si fida di me e comunque decido da sola cosa fare!"
Detto questo partirono.
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Nel frattempo Joyce e Rupert si trovavano in un fantastico Hotel.
" Secondo te ha funzionato?"
" certo, se conosco mia figlia a quest' ora è gia sulle nostre tracce, lontana da Riley e soprattutto con Spike!"
" Joyce, sai che Riley non mi piace e che farei tutto per Buffy, ma Spike..."
"Spike è quello giusto, ci scommetto!"
"Se lo dici tu!"

Era circa un ora che erano partiti e Spike non sembrava avere intenzione di dirle dove erano diretti, cosa che la stava facendo innervosire non poco, oltre al fatto che da quando erano partiti era calato un silenzio piuttosto imbarazzante.
"Allora, mi vuoi dire dove stiamo andando?"
" A cercare tua madre, ricordi passerotto?"
"Non è Quello che intendevo, e non chiamarmi passerotto!"
"OK, calma. Stiamo andando da una mia amica che ci aiuterà a scoprire dove si trova Joyce."
" E come fa ad aiutarci?"
"Fidati, so quello che faccio."
Poco dopo parcheggiarono l'auto vicino a un grande edificio che aveva tutta l'aria di essere il centro amministrativo di qualche giornale.
Spike la guidò lungo gli interminabili corridoi che si diramavano in tutte le direzioni, fino ad arrivare a una stanza strapiena di impiegati super impegnati con la pubblicazione di qualche articolo. Senza farci molto caso continuò a guidarla tra le varie scrivanie salutando distrattamente questo o quell'impiegato. Era assurdo sembrava conoscere davvero tutti li dentro. Arrivato vicino a una scrivania si fermò di botto e sfoderando il più seducente dei suoi sorrisi salutò l'impiegata.
"Ciao Anya, è un sacco che non ci vediamo! Come te la passi?"
"Spike non attacca con me, e comunque la risposta è no"
"La risposta a cosa?! Chiese con la faccia più innocentemente falsa che Buffy ricordasse di aver mai visto.
"No non ho denaro da prestarti." Rispose la ragazza per nulla incanta.
" Oh, ma che brutta opinione che hai di me!- Disse con aria fintamente offesa- Cosa ti fa pensare che non sia passato solo per salutarti?"
"Spike ti conosco! Avanti cosa ti serve?"
"Solo un piccolo favore, niente di difficile:"
" Di cosa si tratta?"
" Devi dirmi dove è stata usata l'ultima volta questa carta di credito."
" Ok, Farò in un attimo."
"Spike, sei sicuro che così li troveremo?"
"Non ho dubbi"
" E se non avessero usato la carta?"
"Passerotto, a tua madre piace spendere, e parecchio anche, quindi ha per forza utilizzato la carta di credito. Fidati sono anni che la rintraccio in questo modo!"
_Ecco svelato il mistero! E' così che la trovi, bene quando questa storia sarà finita troverò un modo per impedirgli di rifarlo, ma fino ad allora....
"Ecco fatto!- esclamo Anya- Si trova a New York, in un hotel vicino Central Park."
" Grazie Anya ti devo un favore!"
" Si un favore e un centinaio di dollari"
Salutata Anya si diressero all'aereoporto. Due ore dopo erano sul volo per New York.
"Rilassati passerotto non arriveremo prima di domattina"
"Toglimi una curiosità Spike, perchè sei così fissato con mia madre?"
Spike sembrò un po sorpreso per la domanda ma no lo dette a vedere.
" Vedi tua madre è una star, una vera stella. Non una di quelle oche che fanno cariera per il loro fisico e poi non hanno un briciolo di cervello. Tua madre ha classe e stile, di donne come lei c'è ne sono poche e di artiste anche meno,. Per questo la seguo, e un giorno riuscirò a farmi concedere persino un intervista. Certo devo prima diventarle abbastanza simpatico perchè la smetta di farmi distruggere il rullino. Non ti immagini quante volte mi sono quasi rotto qualcosa per cercare di sfuggire alle sue guardie del corpo:"
" Tu le sei simpatico, solo che sei troppo invadente."
" Ah si, e da quando gi sarei simpatico?"
"Non ne ho la più pallida idea, ma inizio a comprenderne il motivo."
" Ma davvero, e quale sarebbe?"
" Sei simpatico, e un po fuori di testa, il tuo look è assurdo,sei molto ostinato senza dubbio, ma sei una brava persona. E' per questo che le piaci."
"Ei che hai contro il mio stile?"
" Ti sei visto allo specchio ultimamente? Sai di che colore assurdo sono i tuoi capelli?"
"Il mio è stile!"
"Se lo dici tu!"
dopo questa breve conversazione i due si concesero un meritato riposo in attesa che il viaggio finisse.

 



 




Contemporaneamente a casa Summers Riley era perso nei suoi pensieri. Ricordava senza riuscire a trattenere un moto di rabbia le parole di Buffy. Ma chi si credeva di essere quella ragazzina per trattarlo in quel modo! Era stato paziente con lei, fin troppo. Aveva aspettato e accettato la sua decisione di non lasciarsi andare fino in fondo, aveva sopportato con pazienza i suoi cambi di umore e ora lei gli diceva che faceva tutto quello che voleva! Non riusciva ad accettarlo. Si prese un altra birra e iniziò a berla quando vide Drusilla entrare in soggiorno. Un sorriso gli affiorò sulle labbra. Se lei poteva fare quello che voleva lo avrebbe fatto anche lui, e la cosa non sarebbe stata neanche difficile. Dru più di una volta aveva mostrato un certo interesse per lui. Perchè non accontentarla. Lasciò la birra e si diresse verso il soggiorno.
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Buffy Summers era seduta accanto a lui sul sedile dell'aereo e aveva bisogno del suo aiuto. Un sogno che si avverava! Fece scorrere lo sguardo sul suo corpo apprezzando non poco la visuale del suo seno che il top scollato e la sua attuale posizione gli offrivano. Un lampo di desiderio gli si accese nello sguardo. Ripensò alla prima volta che l'aveva vista in compagnia della madre, sempre troppo esuberante considerando che non era più una ragazzina, e lei dietro che cercava di convincerla a non comprare della biancheria così sexy. Immaginò come sarebbe stata con addosso uno di quei completini. Decisamente un bello spettacolo. Poi lei si era messa con quell'idiota di un soldatino. Che cosa ci aveva visto pio non lo capiva. E ora eccola li sola con lui diretta in una città a lei sconosciuta. Qualcosa gli diceva che il destino era contrario a quel matrimonio, soprattutto perchè il destino portava il suo nome. Buffy si mosse leggermente nel sonno, temette che si stesse svegliando e spostò subito lo sguardo. Fortunatamente lei dormiva ancora. Gettò un altra occhiata al suo seno. Gli idioti del suo corso di laurea dovevano essere cechi per dire che era piatta. Sicuramente era una falsa magra ma di sicuro non piatta. Tornò a concentrarsi sul suo lavoro, in fondo l'aveva assunto per rintracciare sua madre, perchè pio? Cosa rea successo? Non gli aveva accennato niente e la curiosità lo stava divorando.

Quando arrivarono a New York si diressero velocemente verso l'hotel dove alloggiavano i due fuggitivi. Alla Reseption gli fu detto che i due erano fuori e che non sarebbero tornati prima della sera.
"Fantastico! E ora dove li cerchiamo!"
"Calma passerotto, devono tornare prima o poi."
"Speriamo."
"Non mi hai ancora detto perchè sono scappati."
"Niente di particolare, e che sono due immaturi e hanno deciso di giocare a Romeo e Giulietta!"
"Io lo trovo stupendo."
"???"
"Riscoprirsi innamorati alla loro età. E' meraviglioso, io sono felice per loro e non capisco perchè tu voglia dividerli."
"Io non voglio dividerli, solo farli tornare a casa. Questa fuga è assurda e insensata. Siamo tutti adulti. Se volevano stare insieme che bisogno c'era di scappare?!"
"Così è più romantico."
" E' strano sentirlo dire da uno come te, non sembri un tipo molto romantico."
" Ci sono un mucchio di cose che non sai di me."
Continuarono a chiacchierare fin quasi all'ora di pranzo quando i morsi della fame iniziarono a sentirsi. Spike l'accompagnò lungo gli innumerevoli sentieri di Central Park fino ad un angolino appartato dove pranzarono.
"E' un bel posto questo."
"Sapevo ti sarebbe piaciuto."
"E come?"
"Io so tutto di te."
"Che cosa intendi dire?"
"Essere un paparazzo ha i suoi vantaggi, e uno di questi è il poter conoscere un sacco di gente utile che ti rivela tutto su chiunque tu voglia."
"E perchè avresti raccolto informazioni su di me?"chiese, si stava alterando, come le succedeva sempre quando non aveva il controllo della situazione.
Spike la guardò per un istante poi con naturalezza rispose
"Perchè mi sei piaciuta dal primo momento che ti ho vista."
Buffy era scioccata da quell'affermazione. Non riusciva a credere che un uomo come Spike le avesse detto una cosa del genere. Lo guardo attentamente mentre cercava di mettere ordine ai pensieri che le affollavano la mente. Aveva poggiato la schiena al tronco di una quercia, si era tolto lo spolverino, aveva sbottonato ampiamente la camicia sul petto e aveva arrotolato le maniche. I capelli di solito perfettamente ingellati erano scompigliati e nel complesso aveva un aria terribilmente sensuale e disinvolta. Senza accorgersene si ritrovò a fissare le sue labbra. Spike la guardò con attenzione, si era accorta che lo stava fissando e ne fu soddisfatto. si avvicinò lentamente finche non fu a un passo da lei. Poteva sentire il suo profumo che lo stava facendo impazzire. Le accarezzo il volto e fu felice che lei non evitasse quel contatto. Scese ad accarezzarle il collo con tocco lento e sensuale. Buffy non capiva più niente da quando lui l'aveva toccata. Mai si era sentita in quel modo, neanche quando l'accarezzava Riley. Appena lei inconsciamente inclinò la testa Spike abbassò lentamente la bocca sulla sua e la baciò con dolcezza, cercando di incoraggiare la sua risposta che non tardò ad arrivare. Il bacio si fece più intenso, la lingua di Spike si muoveva con dolce invadenza nella sua bocca. Buffy gemette e cercò di tirarsi indietro finche era ancora in grado di farlo.
"Non cercare di resistere" gli sussurro a fior di labbra e la strinse in un abbraccio mozzafiato.
"Spike..."gemette lei debolmente, cercando di respingerlo con non troppa convinzione.
"Nella mia vita c'e... Riley"
"Al diavolo Riley" replicò lui ansando.
La stese sull'erba. Buffy senti su di se il peso del suo corpo caldo e fremente. Adorava i suoi baci, cosi pieni di desiderio e passione, cosi diversi da quelli di Riley. Le sue mani la accarezzavano come se ne avessero tutto il diritto, avide ed esperte, si posarono sui suoi seni e cominciavano a stuzzicarne i capezzoli. Buffy mandò un gemito di piacere. Spike la guardò negli occhi mentre co una mano scendeva ad accarezzarle il centro del suo piacere. Buffy si irrigidì e riacquistò un briciolo di lucidità, rendendosi conto di ciò che stava per succedere. Lo allontano da se non troppo gentilmente e si allontanò da lui. Spike scosse le testa, ora avrebbe dovuto farsi perdonare. Un sorriso diabolico spunto sulle sua labbra, conosceva un gran bel modo per far pace.
Buffy si allontanò da Spike, non credeva a quello che stava per fare. Aveva quasi tradito Riley e con un uomo che conosceva appena eppure le era sembrato tutto così naturale. I suoi baci, la risposta del sua corpo alle sue carezze...
<< Basta Buffy, questi sono pensieri pericolosi.>>
Si diresse all'albergo e si rinchiuse nella sua stanza. Dopo una veloce doccia decise di dormire un po prima di affrontare i suoi genitori. Erano le 8 e Joyce e Rupert erano tornati. Spike sapeva di dover andare a chiamare Buffy, ma decise di l'asciarla dormire. La mattina dopo decise di andarla a chiamare di buon ora. Buffy gli aprì la porta ancora assonnata, talmente assonnata che non si accorse che l'impalpabile camicia da notte che portava rivelasse assai più del dovuto. Con i capelli sciolti sulle spalle e il viso ancora arrossato dal sonno forniva uno spettacolo tale da eccitare persino una statua. Figurarsi Spike che di certo non lo era. Quando Buffy si rese conto di ciò che stava involontariamente provocando in lui era troppo tardi. Spike fece un passo avanti con aria decisa. Buffy afferrò una sedia e la collocò tra loro bloccandogli il passo.
"Dai, Spike" disse con una risatina nervosa.
"Cerca di ricordarti che sono fidanzata. Forza, ripetilo parecchie volte, tanto per rinfrescarti la memoria."
"L'ho gia fatto ma non serva. Sposta la sedia, Buffy."repplicò lui con voce roca. Aveva l'aria maliziosa e gli occhi accesi di desiderio.
"Spike sono fidanzata con Riley, presto ci sposermo."
Spike chiuse leggermente gli occhi."Tu non ami Riley."
"Lo stimo e lo rispetto" replicò lei."Della passione posso fare benissimo a meno. E' una fiamma che si accende in fretta e altrettanto in fretta si spegne."
"Mi stai dicendo che quello che hai provato tra le mie braccia ieri era solo una fiamma gia estinta?"
"Proprio così" Buffy si schiarì la gola, imbarazzata. "Spike, adesso devo andare a vestirmi" Spike gli lanciò una lunga provocante occhiata. Si chiedeva come fossero i suoi seni sotto la camiciola. Ricordava di averli sentiti caldi e sodi sotto le sue dita.
"Togliti la camicia e lasciati guardare" sussurrò"Non so cosa darei per vederti nuda, Buffy"
"Togliti la camicia da notte e lasciati guardare"sussurrò."Non so cosa darei per vederti nuda, Buffy."La sua voce era seducente e carezzevole, come il suo sguardo.Ma Buffy non aveva intenzione di cedere.
"Chissà a quante donne Hai detto la stessa cosa, Spike"replicò."Scusami tanto, ma di mestiere non faccio la spogliarellista."Mentre gli parlava, lui le aveva rapidamente strappato la sedia dalle mani. Nel giro di pochi secondi si ritrovò distesa sul letto, con Spike sopra che la baciava. In quella posizione, lottare per respingerlo le era impossibile. E così, non le restò che abbandonarsi al suo violento ma piacevolissimo abbraccio, detestandolo con tutta se stessa per la facilità con cui sapeva conquistarla. La mano di Spike afferrò l'orlo della sua camicia da notte e cominciò a sollevarla piano piano. Buffy ebbe un fremito di pudore, ben sapendo che sotto era completamente nuda. Ma il bacio di Spike l'aveva come inebriata, togliendole ogni forza di volontà. Le dita di Spike si insinuavano con dolcezza su per le sue cosce lisce e sode. Buffy trattenne il fiato e rabbrividì. Eppure sapeva che avrebbe dovuto fermargli la mano. O protestare. E, invece, riusciva solo a restare immobile, alla sua mercè. Spike alzò il viso e puntò gli occhi chiari verso l'orlo della camicia da notte, sotto la quale la sua mano aveva gia trovato la morbida meta verso la quale puntava. A Buffy parve che quell'intima carezza le riverberasse tutti i pori del corpo. Aveva le gambe molli, il cuore in tumulto. Dischiuse le labbra, ebra di piacere.
"Non porti le mutandine"Sussurrò lui."Dormi sempre così?"
"Si..."
"E sempre da sola?"
"Sempre."
La mano di Spike premeva contro di lei, calda e possessiva. Se si fosse fatta ancora un poco più audace, le avrebbe fatto provare un contatto intimo che non aveva mai sperimentato prima. Una parte di lei ardeva dalla voglia di conoscere la vera passione. Spike spostò la mano e la fece risalire lentamente fino ad arrestarla sul seno. Cominciò ad accarezzarla teneramente, e la sentì trattenere il respiro. Con l'indice e col pollice tracciava cerchi sensualissimi attorno al suo capezzolo facendola fremere.
"Ti ho sempre vista nei miei sogni"Sussurrò."Ma adesso, i sogni diventeranno realtà."
Le sollevò la camicia da notte fino al mento, poi rimase a contemplare il suo corpo nudo, inebriato dalla sua bellezza.
"Sei splendida, Buffy!"
Buffy fece in tempo a vedere i suoi occhi carichi di ammirazione, prima che lui abbassasse il capo per baciarle un capezzolo dopo l'altro. Buffy si inarcò contro di lui, in preda ad emozioni mai provate. D'un tratto il telefono cominciò a squillare. Spike smise di baciarla e la guardo con aria trasognata.
"il telefono"mormorò.
"Gia, e continua a suonare incessantemente" replicò Buffy, confusa. Spike contemplò ancora una volta il suo corpo nudo, poi la accarezzò possessivamente, lasciando scie di fuoco sulla sua pelle. Le baciò nuovamente i capezzoli.
"Voglio fare l'amore con te. Voglio possederti."
"Oh, Spike!"gemette lei.
Il telefono continuava a squillare. Spike si alzò di colpo, con gli occhi offuscati di desiderio allo stato puro, poi l'aiutò ad alzarsi dal letto e a coprirsi.
" E' meglio che tu vada a rispondere" disse in tono brusco.
Buffy si avvicinò al telefono e sollevò la cornetta con mani tremanti. Dall'altra parte del ricevitore era la Reseption che la informava che i suoi genitori erano appena usciti. Buffy riattaccò e si ravviò i capelli scompigliati.
"L'ascia perdere i tuoi genitori e vieni a letto con me"mormorò Spike, ancora vibrante di desiderio.
"Non posso"sussurrò lei."Non potrei neanche se non dovessi cercarli! Spike, devi smetterla di trattarmi così. Non posso più tollerare oltre questa situazione."
"Per forza. Anche tu mi desideri."
"D'accordo, ti desidero. Ma si tratta di una follia. Sono fidanzata, come te lo devo dire?"
"Si, sei fidanzata con un imbecille che ti stà solo usando."
"Non è vero. Per favore, Spike, vorrei che te ne andassi, mi devo vestire."
"Non lo vuoi veramente" ribattè lui, fissandole i seni i cui capezzoli ancora inturgiditi premevano contro la camicia da notte."Stai bruciando di desiderio, proprio come me."
"Ma adesso, per fortuna, ho ritrovato il senno. Ti prego, va."
" Visto che proprio insisti!"e si avviò di malavoglia verso la porta. Appena fuori dalla stanza si passò una mano trà i capelli. Dio quella donna lo stava facendo impazzire, di solito non perdeva il controllo in quel modo.Andò in camera sua, gli serviva una doccia fredda.
Era quasi ora di pranzo quando Buffy sentì bussare alla porta, andò ad aprire convinta che fosse il fattorino del servizio in camera. Invece si trovò d'avanti Riley.
"Sorpresa!"
"Oh Riley!" Vederlo gli sembrò una benedizione del cielo, così gli buttò le braccia al collo. Almeno con lui nei paraggi Spike non avrebbe tentato di sedurla.In quel momento Spike stava andando a chiamarla per il pranzo, ma ne lei ne Riley lo videro. Rimase come impietrito dalla vista di Buffy tra le braccia di Riley. Un moto di rabbia e gelosia lo riempì dalla testa ai piedi, come una furia si diresse in camera sua e stappò una bottiglia di whisky. D'avanti a se vedeva ancora la scena di loro due abbracciati. No, non poteva sopportarlo, lei era SUA. Avrebbe volentieri spaccato la faccia a quella sotto specie di soldatino anche solo per averla sfiorata.
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Riley l'aveva invitata a pranzo in un grazioso ristorante. Mentre parlava la mente di Buffy era molto distante da lui e dalla torta di fragole che stava mangiando. Pensava a Spike e alle sensazioni che aveva provato tra le sue braccia.
"Buffy. siete riusciti a trovarli?"
La voce di Riley la strappo dai suoi pensieri.
"Si. Sono nel nostro albergo, ma non sono ancora riuscita a parlargli."
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"Maledizione, questa non ci voleva!"
"Cosa è successo?"
"Riley è qui, questo potrebbe complicare le cose!"
"Cosa proponi di fare?"
Joyce lo guardò con un perfido sorriso, mentre gli spiegava il nuovo piano.
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Aspettò fino alla sera, ma Buffy non sembrava voler scendere. L'immagine di lei tra le braccia di Riley non lo aveva ancora abbandonato. Doveva fare qualcosa, qualsiasi cosa. Si stava per dirigere verso il bar quando lo vide. Sembrava avere parecchia fretta, chissà cosa era successo. Riley stava parlando al telefono della Hall e sembrava nervoso.
"Si, hop capito. Parto subito. No, non si preoccupi nessun problema. Arrivederci."
Mise giu il ricevitore e si diresse verso l'uscita.
Bene il soldatino era fuori gioco, ora non gli restava che convincere Buffy.
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In una stanza all'ultimo piano intanto Joyce e Rupert brindavano alla riuscita del l'oro piano.
"Non ho ancora capito come tu ci sia riuscita?"
"Ho parecchi amici che mi devono un favore."
"Sei perfida e ti adoro"
"Ora dobbiamo dare il via alla fase B"
"Non ti sembra di esagerare?"
"Esagerare?! No, esagererò alla fase C se mi costringeranno ad usarla!".

Aveva deciso e niente l'avrebbe fermata! Quei due si sarebbero messi insieme a costo di doverli obbligare. Chiuse gli occhi e ricordò la prima volta che quell'idea le aveva accarezzato il cervello. Era a una festa e si stava annoiando a morte, quando sentì il rumore di una macchina che scattava foto. Ci avrebbe scommesso la testa che era lui. Non si era mai fatto vedere, le scattava delle foto e poi scompariva nel nulla. Si girò distrattamente, fingendo di raccogliere qualcosa. Chiunque fosse lo voleva sapere. E lo vide. In un anglo della sala, nascosto dietro una pianta dalle dimensioni enormi che le scattava foto. Da lontano sembrava un bel ragazzo. La mattina dopo cercò informazioni su di lui, e le ottenne facilmente. Era davvero un bel ragazzo, si ritrovò a pensare che se avesse avuto l'età di sua figlia gli si sarebbe buttata tra le braccia e probabilmente lo avrebbe rinchiuso in una stanza da letto! Altro che Riley! Fu allora che le venne l'idea. Sua figlia lo doveva conoscere in un modo o nell'altro! Era perfetto per lei. Poi lei gli aveva detto che si sarebbe sposata e aveva dovuto accelerare (per non dire forzare)le cose. Ora non le restava che dargli l'ultima spinta nella giusta direzione.
"Joyce, ho fatto come hai detto. Sei sicura funzionerà?"
"Si Rupert, e se non dovesse lo sai, c'è sempre il piano C. E quello non può fallire!"
"Joyce, il piano C non ti sembra troppo?"
"Per niente!"
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"Allora ci sono novità?" Era agitata, stare sola non la rassicurava per niente.
"Si, questa sera vanno a un ballo."
"COSA?! E dove?"
"Al Moonlightin restaurant. Pare sia una cosa di lusso."
"Non ci resta che seguirli. Cercherò di parlargli li. Non credo cercherà di scappare in un posto come quello."
"Ok, qual'è il piano?"
"Semplice. Andiamo li, li fermiamo e ci parlo."
"Che significa andiamo. Io non metto piede in quel posto!"
"Perchè??"
"Non si può entrare se non si è in smoking, e io non ho nessuna intenzione di metterlo!"
*****
Erano passate tre ore e si stava ancora chiedendo come avesse fatto a convincerlo. Si guardò allo specchi e scosse la testa. Non c'era niente da fare. Quello non era il suo stile. Ma quando lo guardava non riusciva a negargli niente. Gli avrebbe preso la luna se l'avesse chiesta. La vide scendere e si girò. Il suo cuore mancò un battito. ERa stupenda. Indossava un abito nero, sobri ed elegante. Beh, non tanto sobrio. La profonda scollatura mostrava molto più del dovuto. Le maniche in pizzo, praticamente non nascondevano nulla e la lunga gonna le fasciava perfettamente i fianchi permettendo di lavorare molto di fantasia. Lei lo guardò. Doveva ammettere che stava davvero bene. Lo smoking che indossava sembrava fatto su misura per lui. Le prese il braccio e la scortò verso l'uscita.
Il Moonlightin era davvero un posto di lusso e... molto romantico. Sembrava uno di quei locali che si vedevano nelle pubblicità di S. Valentino, uno di quei posti adatti per una proposta di matrimonio. Buffy si ritrovò a pensare a quanto in realtà fosse stata squallida e senza dubbio poco romantica la proposta di Riley. Certo non che si aspettasse che gli e lo chiedesse in un posto come questo, ma chiederglielo in macchina... non era proprio il massimo del romanticismo. Finalmente si decise a guardare veramente quel posto e rimase incantata. Era arredato in stile Luigi XIV, l'enorme lampadario al cento della volta splendidamente decorata, illuminava con mille bagliori dorati l'enorme salone, dove piccoli tavoli posti a distanza strategica tra di loro offrivano alle coppie una certa intimità. Era estasiata da tanto splendore, e quasi intontita dalla musica di sottofondo. Spike la condusse al loro tavolo. Era incantato, mai come quella sera Buffy gli era parsa stupenda.
"Tu li hai visti?"
"No, ma sta tranquilla passerotto. Arriveranno. Ho controllato le prenotazioni. Per ora pensa a divertirti."
In quel locale l'atmosfera era davvero magica. Senza che nessuno dei due se ne accorgesse il tempo volò, mentre loro intenti a chiacchierare non si ricordavano neanche più il motivo per cui si trovavano in quel posto. Quanto l'orchestra attaccò con dei ballabili molte coppie si diressero sulla pista.
"Ti va di ballare?"
"Si, perchè no"
Si ritrovo tra le sue braccia, avvolta dalla musica e dal tepore di lui che la stringeva a se, inebriandola. Leggermente stordita, Buffy si abbandonò a quell'atmosfera languida e sensuale e quando Spike accostò la guancia alla sua non si ritrasse. Cullata dalla voce singhiozzante del sassofono , dimenticò il mondo intero. Quando il motivo finì accennò a scostarsi, ma Spike non la lasciò andare. Buffy non seppe, più tardi, quanto avessero ballato e si riscosse solo nel momento in cui la musica tacque. Il suo sguardo incontrò quello di Spike, non più insolente, ma dolcissimo. Si diressero verso l'uscita del ristorante. Più tardi in albergo, sulla veranda della sua camera, quella specie di incantesimo non si era ancora sciolto. I loro sguardi si incontrarono di nuovo e una scintilla passò dall'uno all'altra, turbandoli. Buffy rabbrividì.
"Andiamo dentro."
All'interno Spike accese lo stereo e si avvicinò a lei stringendola a se. Senza ascoltare le sue deboli proteste iniziò a muoversi pigramente al ritmo della musica. Le sue labbra scesero fino a congiungersi con quelle di lei, in un bacio da prima dolce, poi sempre più appassionato, stringendola contro di se. Da prima Buffy oppose resistenza, ma bastarono pochi attimi perchè si arrendesse. Spike percepì subito il suo abbandono e le sue labbra si fecero più ardirte e esigenti. A Buffy sfuggirono gemiti incontrollabili di piacere. Lo abbracciò forte. A Spike vennero le vertigini. Buffy era sua. Non era in grado di resistergli. Buffy aveva ormai il fiato corto. Spike insinuò una mano tra i loro corpi allacciati e le accarezzò i seni con frenetica passione. Buffy si rese conto che stava slacciando bottoni e ganci, ma non se ne curò. L'unica cosa che desiderava era sentirlo più vicino. Quando la mano di Spike arrivò alla pelle, Buffy inarcò il corpo per lasciarsi accarezzare meglio. Alle carezze seguirono ben presto i baci audaci, che la lasciarono tremante di desiderio. Era troppo tardi per tirarsi indietro, ormai. Si sentì deporre sul letto, poi sentì le mani di Spike che la spogliavano a poco a poco, con amore e delicatezza, seducenti e sensuali. Le stava sussurrando parole tenere e audaci, la accarezzava dappertutto. La portava a livelli parossistici di eccitazione e poi la stringeva a sè, rabbrividendo insieme a lei, finche non si calmava. Infine ricominciava di nuovo a colmarla di carezze lievissime e baci arroventati che andavano a posarsi in ogni punto del suo corpo arso di piacere, fino a condurla nuovamente a uno stato folle di desiderio. Le luci erano spente e a causa del buio Buffy non potè vedere l'espressione del viso di Spike mentre si allungava su di lei e la penetrava lentamente. Buffy si strinse a lui con un gridolino, inarcandosi in modo da accoglierlo dentro di se come meglio poteva. Spike si fermò respirando appena. Aveva la sensazione di possederla con ogni cellula del proprio corpo. Buffy si mosse, lanciò un grido, lo implorò perchè riprendesse a muoversi, ma lui le bloccò i fianchi imprimendovi le mani.
"No" sussurrò con voce roca. "No, sta ferma"
"Ti prego."
"Ascoltami, fa come ti dico"trovò la forza di bisbigliarle. "Buffy, sta ferma e dammi il tempo di...calmarmi. Voglio che duri tutta la notte, Tesoro."
"Ascoltami, fa come ti dico" Trovò la forza di bisbigliarle."Buffy, sta ferma e dammi il tempo di... calmarmi. Voglio che duri tutta la notte."Le sussurrò a fior di labbra."Voglio darti tanto di quel piacere da farti impazzire, e poi voglio esplodere insieme a te in una miriade di di luci. Aiutami, piccola mia. Sta ferma. Si, ferma."
Riuscì a calmarla. Buffy mandò un gemito di frustrazione, ma seguì il suo suggerimento. A poco a poco, sentì che la tensione evaporava dal corpo di Spike. Poi lui cominciò a toccarla e coccolarla, riportandola gradualmente verso l'estasi a forza di semplici carezze. Restava però immobile, senza imprimere slanci al suo corpo. Buffy si sentì posseduta a tal punto da cominciare a provare spavento per il potere che Spike aveva su di lei. E, tra un gemito e l'altro, gli sussurrò le sue paure.
"No, non temere"Replicò lui con dolcezza."Sei al sicuro. Non ti farei mai del male, tesoro!"
Cominciò a muoversi dentro di lei con infinita dolcezza, seguendo il ritmo delle lunghe carezze e dei teneri baci che non smetteva di darle. La portò ben presto ai vertici del piacere, molto prima che anche lui fosse pronto per raggiungerli. La sentì fermere e contorcersi, gridare e gemere, ma era ancora troppo presto per lui. Lasciò che lei si calmasse, poi riprese a eccitarla fino a condurla dinuovo al punto di non ritorno. Passò parecchio tempo prima che i movimenti di Spike si facessero urgenti e incontrollabili. Buffy lo sentì vibrare sotto di se, alla ricerca del massimo abbandono, sentì che il suo respiro si faceva affrettato e, infine, nel momento dell'estasi, lo vide rovesciare all'indietro il capo in un ultimo, lunghissimo sussulto di passione.Mentre cominciava a essere scosso da inarrestabili contrazioni, Spike gridò più volte il nome di Buffy. Poi vennero entrambi. Poi mentre aspettavano che i loro respiri tornassero normali, si addormentarono abbracciati, esausti per il piacere.
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"Allora ha funzionato?" Chiese Rupert mentre si puliva gli occhiali.
"Sembra di si. Ho fatto chiamare e in camera sua non c'è"
"Ma sei sicura?"
"Rupert, quei due sono fatti per stare insieme. Hai visto come ballavano?! Ti assicuro che non ho mai visto Buffy guardare Riley in quel modo e inoltre non credo che in questo momento stiano giocando a briscola" Aggiunse con tono malizioso.
"Ahem, a proposito di Riley- disse, giusto per cambiare a argomento. Infondo Baffy era sua figlia e non gli piaceva sapere certi lati della sua vita che preferiva ignorare.- Si può sapere dove l'hai spedito. Quando è partito aveva una faccia piuttosto strana."
"Semplice, lo mandato a portare un carico di ghiaccio agli eschimesi!"
"Cosaaaaaa!?" Si svegliò che erano le prime luci dell'alba, non riusciva a credere a quello che era successo. Lei, Buffy, la ragazza che tutti consideravano frigida, si era concessa a qualcuno che conosceva solo da pochi giorni, e le era piaciuto. Ora stesa nel letto, mentre lui le circondava la vita con un braccio, il volto sprofondato nell'incavo del suo collo, il resporo caldo sulla sua pelle, tutto quello che voleva era ricominciare dacapo, ma non poteva. Era fidanzata. Riprnsò a Riley, con lui non aveva mai voluto, non gli si era mai concessa, non che quella con Spike fosse la sua prima volta, solo che si era ripromessa di non cascarci più da quando Angel l'avava usata. Gia, si era fidata di lui, e lui dopo che lei aveva ceduto ecco che era sparito e era corso dietro un altra. Ci era stata male, lo amava e si era ripromessa che la prossima volta non sarebbe stata così facile. Invece era accaduto di nuovo. Aveva ceduto alla passione, alle emozioni che i suoi baci, le sue carezza avevano acceso in lei. Sapeva cosa sarebbe presto successo. Lui l'avrebbe aiutata a riportare indietro i suoi genitori, forse l'avrebbe corteggiata ancora un po e poi le avrebbe spezzato il cuore abbandonandola non appena il suo ingaggio fosse terminato. No, no lo avrebbe permesso. Certo di sicuro dopo quella notte non avrebbe più sposato Riley, come poteva dopo aver provato sensazioni così devastanti con un altro. No, non l'avrebbe sposato, Riley meritava una donna in grado di dargli tutta se stessa, e lei non era di sicuro quella donna. Lentamente si alzò dal letto e iniziò a vestirsi, mentre si chiedeva se avrebbe mai provato per qualcun altro quello che provava per Spike. Scacciò quei pensieri e silenziosa si diresse nella sua stanza. Aveva bisogno di una doccia prima della battaglia.




Quando si svegliò era convinto che fosse ancora con lui, poteva ancora sentire il suo profumo, ma appena aprì gli occhi gli fu chiaro che si sbagliava. Dove poteva essere andata, perchè non era rimasta, che si fosse pentita di quello che era successo quella notte. Quei dubbi lo stavano divorando. Si alzò e si diresse in bagno. Presto l'avrebbe rivista e avrebbe chiarito tutto.
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TOC TOC
Il rumore di qualcuno che bussava alla porta la costrinse ad alzarsi, guardò la sveglia sul suo comodino.
<< Le 7.30! Chi diavole è a quest'ora? Giuro che se non è importante lo ammazzo!>> così pensando andò ad aprire la porta, trovandosi davanti una Buffy molto determinata.
"Buffy ma cosa ci fai qui?"disse fingendo di essere sorpresa.
"Sono venuta a riportarvi a casa."
"Ma cara noi stiamo bene così, non vogliamo tornare per ora. Comunque non ti preoccupare ci saremo per il tuo matrimonio."
"Non ci sarà nessun matrimonio."
"Cosa?! E Perchè?" Chiese fingendosi sorpresa._Bene a quanto pare il mio piano ha funzionato.
"Ecco... io e Riley abbiamo litigato" Non voleva certo dire alla madre il vero motivo, e poi era una bugia solo a metà, dato che sapeva che Riley sarebbe stato a dir poco furioso quando lei averbbe rotto il fidanzamento.
"O beh mi dispiace, comunque ne io ne Rupert abbiamo intenzione di andarcene."
"Ma mamma..."
"Niente ma. Ho deciso, e ora scusa Buffy, ma è terribilmente presto è ho molto sonno." Disse chiudendo la porta. Buffy restò sorpresa, poi si diresse verso la sua stanza.




La sua valigia era quasi pronta, non le restava che avvisare Spike che il suo lavoro era concluso e andarsene. Sentì bussare alla porta e andò ad aprire, ritrovandosi davanti uno Spike più bello che mai.
"Ciao amore, mi stavo chiedendo che fine avessi fatto."
"Spike, entra dobbiamo parlare."
Riluttante lui la seguì nella stanza.
"Spike, quello che è successo stanotte è stato un errore. Non sarebbe mai dovuto succedere. Ti prego dimentica tutto, ti prego."
"Cosa!? Io non ci penso proprio Buffy. Non voglio dimenticare un bel niente! Ieri sera noi..."
"Ho detto basta Spike. Il tuo lavoro è finito. Ho parlato con mia madre questa mattina, non intende tornare per ora, quindi è meglio che torni a casa."
"Certo corri tra le braccia di quell'idiota che continui a chiamare fidanzato!" era furioso,non ci poteva credere, dopo quella notte lei voleva tornare da Big Jim.
"Non che siano affari tuoi,ma non torno da Riley. E comunque non capisco perchè ti scaldi tanto, hai avuto quello che volevi, ora puoi correre dietro a qualche altra gonna. Ti addebiterò quanto ti devo sul tuo conto appena arrivo a casa. Addio."
Detto questo lo accompagnò alla porta senza che lui potesse ribattere. Un paio di ore dopo era diretta a Sunnydale.
Tornata a Sunnydale Buffy decise di parlare con Rilry e quella sera avrebbe sistemato tutto.
" Così non vuoi più sposarmi." Il suo tono era stranamente calmo, lei si era aspettata un scenata e invece...
" Si, non credo che potremmo avere un futuro insieme, Riley."
"Ne sei sicura? Sei così diversa questa sera. Non so, sembri più affascinante. Non mi dispiacerebbe se cambiassi idea." Si chinò e le diede un bacino sulla bocca. Buffy sorrise e gli mise le mani sulle spalle per respingerlo. Ma il suo gesto non parve affatto in questa luce all'uomo arrabbiatissimo che aveva appena aperto la porta d'ingresso senza bussare, gia inferocito nel vedere la macchina di Riley davanti a casa di Buffy. Buffy e Riley sentirono la porta che si apriva e si voltarono a guardare nel medesimo istante. Spike era quasi tremante di rabbia. I suoi occhi mandavano lampi. Strinse la maniglia della porta finche le nocche della mano non gli diventarono bianche per lo sforzo.
"Traditrice!" esclamò all'indirizzo di Buffy. "Allora per te non conta niente ciò che è accaduto?"
Riley non capì cosa intendesse dire, ma Buffy afferrò il senso delle sue parole. Si drizzò immediatamente arrossendo.
"Spike..."
"Bè, non preoccuparti per me" continuò lui con freddezza. " e' stato divertente , ma un po troppo sdolcinato per i miei gusti. Forse questo sempliciotto è più adatto a te. Auguro a entrambi ogni felicità."
"Cosa intendi dire?" Chiese Riley, punto sul più vivo, alzandosi in piedi.
"Tu cosa pensi?" replicò Spike degnandolo di un mezzo sguardo. Poi lanciò un occhiata accusatrice a Buffy. "Non pensavo tu fossi il tipo di donna che passa da un uomo all'altro nel giro di due giorni. Che ingenuo sono stato!"
"Ma io non ho fatto niente, Spike!" gridò lei rendendosi conto all'improvviso, e con enorme stupore, che era geloso. Allora forse gli importava di loro."Ascoltami, ti prego!"
"Mi basta ciò che ho visto"replicò lui implacabile."Addio, Buffy."
Uscì sbattendo la porta. Terrorizzata all'idea di aver commesso l'errore più grosso della sua vita, Buffy lo rincorse. Aprì la porta e si diresse rapidamente verso la sua auto.
"Spike, aspetta!"gridò disperatamente.
"Lasciami in pace!"urlò lui.
Nei giardini delle altre case, le persone erano sedute a chiacchierare al fresco o a innaffiare l'erba. Buffy, non si curò degli sguardi dei curiosi.
"Spike, ti amo!" urlò.
"Non è vero, ami quel fantoccio di Riley!"sbraitò lui."Di me ti sei servita solo per fare del sesso!"
"Come osi!" replicò Buffy con rabbia. Spike si fermò prima di aprire la portiera dell'auto e si voltò a guardarla con occhi che mandavano fiamme.
"Torna da quella testa d'uovo che hai in salotto e vedi se riesce a farti urlare di piacere come ho fatto io!"
Buffy si coprì il volto con le mani per la vergogna."Non ti perdonerò mai per questo!"gemette.
Spike si guardò attorno, vide che molti vicini assistevano alla scena con curiosità e sorrise. "Ho rovinato la tua immaccolata reputazione?"Le chiese con freddezza."Ben ti sta, così imparerai a smettere di sedurre gli uomini innocenti per piantarli non appena all'orizzonte ti si presenta un partito migliore."
"Ma io non ti ho sedotto!"
"Balle!"Spike aprì la portiera.
"Vuoi ascoltarmi. Per favore?"
"tu mi hai ascoltato ieri?"E Chiuse la portiera.
"Accidenti a te, Spike!"Gridò Buffy, con gli occhi pieni di lacrime di rabbia."Non ti vorrei neanche se tu fossi milionario e volessi ricoprirmi di gioielli!"
Il finestrino si abbassò di scatto
"Non voglio le sgualdrine"La informò lui in tono glaciale. Lanciò un occhiata a Riley che era uscito in giardino e osservava la scena alibito."Sposa lui, io non ti voglio!"
"Però mi hai voluta!"
"Si, ma solo per una notte" replicò lui godendo nel vederla arrossire. "E' stato carino, ma ho avuto esperienze migliori e altre ne avrò. Tornatene a casa!"
Richiuse il finestrino e partì. Buffy si lanciò in una serie di imprecazioni, cosa che non aveva mai fatto in vita sua. Lanciò all'indirizzo di Spike gli epiteti più volgari che conosceva finchè non ebbe più voce. Soltanto allora tornò in casa, esausta, ma ancora inferocita.
"Emh...Buffy...forse non è il caso che resti."Mormorò Riley. Non sembrava ne arrabbiato ne ferito, solo impaurito dal suo attacco d'ira. Buffy lo guardò con disprezzo. Ma si, Spike aveva ragione. Era solo un fantoccio.
"Infatti non è il caso."
Salutò Riley e si disse che il giorno dopo avrebbe tentato di ricontattare Spike. Se come aveva creduto gli importava qualcosa di lei l'avrebbe ascoltata.
"Abbiamo un problema!" Joyce entrò come una furia nella sua stanza.
"Quale?" Rupert era seduto e si puliva tranquillamente gli occhiali.
"Quella scellerata di mia figlia ha lasciato l'albergo! Ma che le è preso? Io non la capisco, ha passato la notte con un uomo come quello e che fa?"
"Che fa?"
"Scappa! Ti giuro Rupert certe volte ho seri dubbi che sia figlia mia! E' inconcepibile, io al suo posto starei ancora in quel letto!"
"Tesoro, Buffy non è come te."
"Questa volta ha esagerato, è ora di passare al piano C!"
"No, tu ora non fai un bel niente!"
"Cosaaaa?! Ma ti sei ammattito?"
"No, solo voglio che sistemi le cose a modo suo, se non dovesse funzionare, potrai intervenire."
"Vabbene, ma se non...."
"Si, si lo so."




Il mattino successivo, Buffy cercò di mettersi in contatto con Spike, ma non ebbe nessuna risposta.Con un sospiro, andò al lavoro, ripromettendosi di riprovare a contattare Spike nel pomeriggio. Quando tornò a casa quella sera, era piena di buoni propositi. Aveva una gran voglia di vederlo e di parlargli, in modo che potessero chiarire ogni equivoco. Ma l'aspettava una brutta sorpresa. Quando telefonò all'agenzia dove lavorava. Anya gli disse che era partito.
Solo dopo che ebbe riagganciato il ricevitore Buffy capì che Spike, se ne era andato, senza neanche salutarla... Era sparito nel nulla, lasciandola, più sola che mai. Cercarlo sarebbe stato inutile. Ormai era finita, infondo lui gliel'aveva detto chiaro e tondo la sera prima. Nei giorni seguenti Buffy, si sforzò di non pensare a Spike, al fatto di essere ormai relegata nella sterminata lista di ragazze che l'avevano preceduta. Ma col passare del temo, il suo viso cominciò a dere a vedere i segni delle nottate tormentate ed insonni. Divenne pallida, smunta e perennemente deconcentrata sul lavoro. Trascorreva le giornate come un automa, compiendo meccanicamente le azioni che doveva fare.

Spike, nel frattempo si era buttato nel lavoro con un accanimento che rassettava la disperazione. Lassiter, il suo capo, si era subito accorto del suo stato e gli aveva affidato uno scandalo molto importante. Spike vi si era buttato anima e corpo. Era disposto a qualunque fatica pur di togliersi dalla mente il pensiero di Buffy. Spike finalmente aveva concluso le ricerche sullo scandalo e ora si sentiva più solo che mai. Quella sera nel suo appartamento, si ritrovò a fumare una sigaretta dopo l'altra, mentre pensava a Buffy, finche non gli venne la nausea, Gettò a terra il pacchetto di sigarette, lo calpestò e finalmente trovò il coraggio di sollevare la cornetta e chiamare Sunnydale. Buffy era tornata a casa da appena un quarto d'ora. Stava ancora cercando di riprendersi dalla dura giornata di lavoro, quando sentì il telefono squillare. Pensò immediatamente che fosse la sua amica Willow, che voleva invitarla a passare una serata con lei.
"Pronto?"
Il suono della sua voce diede a Spike un tuffo al cuore.
"Ciao, Buffy." disse piano.
Buffy fu tentata di interrompere subito la comunicazione.
"No, non riattaccare." La implorò lui con dolcezza.
"Non voglio darti fastidio, volevo solo sapere come stai?"
"Molto bene, grazie."
"Vuoi sapere come stò io?"
"Solo se per caso ti anno tagliato la testa o il tuo cuore e stato trafitto da un picchetto di legno." rispose lei in tono glaciale.
"Quanto sei divertente!"
"Gia. Bè adesso sai come sto. Cos'altro c'è?"
"Perchè non prendi il primo treno e vieni qui?"
"A far che?"
Spike si guardò in torno e notò per la prima volta quanto apparisse freddo il suo appartamento.
"Potresti rallegrare un po la mia casa."
"La prima cosa che farei sarebbe scavare una fossa e riempirla di coccodrilli..."
"Quanta acredine!" Si lamentò Spike. "Del resto non posso darti torto. Mi sono comportato malissimo con te. Se può servire a qualcosa sappi che quella sera mi sono sentito tradito. Dopo aver lasciato Sunnydale ho cercato di dimenticarti, ma non ci sono riuscito."
"Sta tranquillo,io non ti rincorro più."Buffy cominciava a sentire una pena profonda. Perchè l'aveva chiamata? Perchè voleva distruggere la tranquillità che almeno in parte aveva riguadagnato?
"Quando chiudo gli occhi, ti vedo, Buffy."aggiunse in un sussurro. "Ti sento, ti tocco."
"Non funzionerebbe, Spike" Mormorò lei con la morte nel cuore. "Non ti voglio. Ho deciso di..."Cercò una bugia che potesse sembrare credibile." Ho deciso di sposare Riley. Ora scusa devo andare stanno suonando alla porta. mentì. Riattaccò il ricevitore e lo sganciò in modo da non ricevere altre chiamate.
Spike non credeva a quello che gli aveva detto, ma se anche fosse stato vero lui era deciso a riconquistarla.
Doveva riconquistarla a tutti i costi. Provò ancora a chiamarla, ma il telefono suonava sempre occupato. Dopo la mezzanotte smise di provare e decise che l'unica soluzione era parlarle personalmente, anche se non sapeva cosa le avrebbe detto. Arrivò a Sunnydale in mattinata inoltrata e si diresse subito verso casa di Buffy. Contava sul fatto di trovarla sola, senza quell'imbecille di Riley tra i piedi. Aveva bisogno di parlarle in privato, lontano da occhi indiscreti. Sperava fosse possibile, soprattutto dopo lo spettacolo che avevano dato a beneficio del vicinato. Non sarebbe stato facile affrontarla, e lo sapeva. L'aveva ferita nell'orgoglio, l'aveva trattata malissimo lanciandole accuse irripetibili. E tuttavia non voleva neanche considerare l'ipotesi che lei non intendesse perdonarlo, perchè sarebbe stato per lui un colpo troppo duro. Parcheggiò di fronte al cancello, scese dall'auto e si avviò verso il portone. Poi, seguendo un impulso improvviso, girò attorno alla casa puntando verso il giardino sul retro. Buffy era distesa su una poltroncina a sdraio a prendere il sole, con in dosso un micro costume molto sgambato. Aveva gli occhi chiusi. Spike la fissò con desiderio, rammentando tutte le dolcissime emozioni che aveva provato facendo l'amore con lei. Fu immediatamente assalito da una corrente di eccitazione. Forse, pensò, il fattore sorpresa l'avrebbe aiutato. Doveva giocare il tutto e per tutto. Si avvicinò piano piano alla poltroncina a sdraio e vi si sedette a cavalcioni con movimento rapido e preciso. Buffy aprì gli occhi immediatamente e li sgranò per la sorpresa.
"Indovina chi c'è" sussurrò Spike allungandosi quasi completamente su di lei. Buffy sussultò.
"Spike!"
Lui sorrise mentre Buffy cercava inutilmente di respingerlo. Poi intrecciò le gambe alle sue e cominciò a baciarla teneramente sulla bocca.
"Ma siamo in piena luce del giorno!" protestò debolmente Buffy, quando infine lui si interruppe per prendere una boccata d'aria. L'ardore di Spike e il bisogno insopprimibile che aveva di lui l'avevano gia sopraffatta, togliendole la forza di resistere. Era passato così tanto tempo dall'ultima volta! Aveva sentito la sua mancanza in modo intollerabile. Suo malgrado si ritrovò a guardarlo con aria adorante. A Spike non sfuggì il calore del suo sguardo.
"Si, è vero ma che male c'è?" Ti ha mai detto nessuno che sei bellissima?"sorrise e si chinò a baciarla ancora."Ricordami di farlo non appena ti avrò assaporata a sufficienza. Mettimi le mani sui fianchi e stringimi a te, Buffy. Muoio dalla voglia di sentirti."
"I vicini..."protestò lei.
"Sono tutti in casa, e qui non ci possono vedere" bisbigliò Spike incuneandosi tra le sue gambe.
"E' bello, non è vero?" premette l'inguine contro di lei facendola sussultare e arrossire. L'intimità di quel contatto era sconvolgente per entrambi. Spike alzò il capo e la guardò negli occhi contemplando il suo abbandono.
"Spike, smettila!2 esclamò Buffy, quando si fu ripresa almeno in parte."Oh, perchè sei tornato?"gemette."Stavo appena iniziando a dimenticarti."
"non è vero"replicò lui con aria saputa. "Non sei riuscita a dimenticarti di me, proprio come io non sono riuscito a dimenticarmi di te."
"ma quando sei partito, non mi hai neanche ascoltato."bisbigliò.
"Tu hai fatto lo stesso ieri sera, no? Sono dovuto venire fino qui per farmi ascoltare. Ma mi stai ascoltando?" la provocò gentilmente."Ti voglio per sempre. Mi è bastato vederti tra le braccia di Riley per capire di non poter fare a meno di te."
Quella sera le cose non sono andate come credi. E' stato lui a baciarmi, e non viceversa."
"E chi potrebbe dargli torto?" Commentò Spike con un sospiro, guardando il bel corpo con occhi carichi di possesività."So cosa si prova a tenerti tra le braccia. Ma non devi dimenticare che d'ora in poi appartieni solo a me. Ti amo."le sussurrò prima di baciarla ancora.

EPILOGO
Soltanto un mese dopo- ma a Spike e Buffy parve un secolo- si sposarono in una piccola chiesa di campagna con una cerimonia intima e raccolta. Tra gli invitati c'erano Willow e Tara, Anya e Xander e gli altri membri del giornale. buffy era bellissima nel suo abito bianco perla con le maniche a palloncino e la scollatura bordata di pizzo. Dopo lo scambio degli anelli, quando Spike le sollevò il velo dal viso per darle un bacio, gli tremarono le mani per l'emozione. Alla cerimonia seguì un pranzo in un lussuoso ristorante della città.
"Sei bellissima" le sussurrò Spike almeno per la ventesima volta." Ma adesso andiamocene! Non ce la faccio più a resistere!"
"E' rimasta della torta. Ne vuoi ancora una fetta?"
"Oh, no! Mi ci vuole qualcosa di molto più dolce... Credi di essere all'altezza del compito?"
Buffy dischiuse le labbra, gia eccitata."Non so" sussurrò,"ma l'idea di provarci mi attira moltissimo."
"Andiamo via, amore. Ti voglio tutta per me, ora."
Salutarono gli invitati e se ne andarono tenendosi per mano. Avrebbero trascorso la luna di miele in Europa, ma la prima notte di nozze l'avrebbero passata nella suite di un prestigioso albergo del centr. Ci arrivarono nel giro di pochi minuti, e salirono subito nella stanza senza curarsi dei bagagli.
"Ma ho lasciato tutte le mie cose in valigia." protestò debolmente Buffy, quando Spike ebbe chiuso la porta.
" Ci penseremo più tardi" sussurrò lui abbracciandola. "Molto, molto più tardi. In questo preciso momento, non hai alcun bisogno dei vestiti, e ora te lo dimostrerò."
La liberò con delicatezza dell'abito nunziale, sussurrandole in continuazione che era bellissima e che la desiderava da impazzire. Buffy lasciò che lui la guidasse e le insegnasse nuovi modi per accarezzarlo e aumentare così il suo desiderio. Pochi minuti più tardi, nudi e distesi sul grande letto matrimoniale, si agitavano freneticamente l'uno sull'altro, ansiosi di appagare la loro reciproca passione. Quando Spike si mosse lentamente su di lei e, senza smettere di guardarla negli occhi, la possedette completamente in un unico, fluido movimento, lei provò una sensazione indescrivibile"Ti amo, Buffy " disse lui in tono malfermo." Ti amo di una amore più profondo degli oceani più profondi, più alto delle montagne più alte. Me ne sono accorto solo in quelle tremende settimane senza di te. Senti" bisbigliò, muovendosi lentamente dentro di lei, "senti come ti desidero?"
La voce gli si ruppe in gola. Premette le labbra sulle sue e mandò un gemito soffocato, accarezzandola avidamente. Cominciò a muoversi lentamente, mente Buffy assecondava i suoi slanci con abbandono. Nel giro di poco si trovarono avvinti in una morsa di piacere intollerabilmente dolce e intenso. Buffy gemette e si strinse a lui, mentre salivano in sieme verso vertici mai toccati prima. Spike l'abbracciò con forza e gridò il suo nome mentre i loro corpi venivano scossi dagli ultimi, frenetici spasmi di piacere. Restarono abbracciati a lungo, stremati e appagati. Buffy non voleva più staccarsi da lui, aveva un irresistibile bisogno di sentire il calore e il peso del suo corpo. Lentamente entrambi sprofondarono tra le braccia di morfeo.

...... due anni dopo......

"Eccomi. Sono tornato, amore."
Spike salì a due a due le scale, lasciò la valigia e corse ad abbracciarla.
"Ti sono mancato?"
"Sei stato via due interi giorni" sorrise Buffy felice. "ma pensavo saresti tornato domani. Non avevi un servizio da consegnare?"
"L'ho rimandato."
"Perchè?"
"Hai dimenticato, oggi è il nostro anniversario" rispose Spike"E volevo darti questo."
Dalla tasca tirò fuori una scatola di cuoio bianco e gliela mise in mano.
"Buon anniversario, amore."
"Ma mi hai gia fatto il regalo" protestò Buffy.
"E con questo?"sorrise lui." Dai aprilo."
Una collana di opali gocciolò tra le mani di Buffy come un lungo filo di pallido fuoco.
"Oh Spike! E' magnifica. Grazie amore."
"Sono pazzo di te, lo sai questo?" mormorò Spike contro il palmo della sua mano." Perciò non potevo più starti lontano."
Buffy gli lanciò un occhiatina maliziosa.
"Sei sicuro che è da me che non riuscivi a stare lontano?
"Bè...io... veramente"
Spike si passò le mani tra i capelli con aria colpevole.
"Andiamo" sorrise lei."Forse è ancora sveglio. Ho appena finito di dargli da mangiare."
Nella stanza fresca, con le imposte chiuse, Spike si chinò sulla culla a deporre un bacio sulla fronte del figlio.
"Dorme" disse piano con un tenero sorriso. Buffy si avvicinò e abbracciò il marito attorno alla vita. Restarono così un attimo a guardare il bambino, poi uscirono senza fare rumore. Fuori dalla porta Spike si girò verso di lei.
"Sei sicura di essere felice del mio ritorno?"
"Certissima."
"Allora vuoi darmi il bentornato come si deve?" E, passandole un braccio attorno alle spalle, la condusse nella loro camera da letto.


FINE