QUESTO PAZZO SENTIMENTO CHIAMATO AMORE
AUTRICE:PSIKE
Quella
sera Buffy si era preparata con grande cura, voleva che il suo ragazzo la
trovasse irresistibile, e che non fosse in grado di resisterle dato che negli
ultimi tempi era stato un po freddino. Non ne conosceva la causa e lui
apparentemente era premuroso e dolce come al solito ma gli era sembrato
piuttosto assente in quelle ultime settimane. Ma questa sera era decisa a farlo
cadere ai suoi piedi. Aveva indossato un tubino nera che gli aderiva come una
seconda pelle mettendone in risalto il fisico minuto ma ben fatto, si era
truccata con cura e ora si stava spazzolando i lunghi capelli che quella sera
sembravano decisi a non voler restare in piega. Quando suonò il campanello
diede un veloce sguardo all'orologio, erano le sette precise, sicuramente era Riley
che era passato a prenderla, come al solito puntuale come un orologio svizzero.
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La cena era stata deliziosa, avevano parlato un po
di tutto e come al solito lui era stato un perfetto cavaliere, eppure sembrava
essere ansioso per qualcosa. Dopo cena come al solito lui la stava
riaccompagnando a casa, quando ad un tratto fermò la macchina e si voltò a
guardarla.
"Ascoltami Buffy, come sai ormai ho raggiunto
il mio scopo e sono riuscito a farmi assumere in pianta stabile come
pilota."
Buffy lo guardava interrogativa, che cosa voleva
dirgli con quel discorso?
"Guadagno bene e ora come ora credo che sia
arrivato il momento di pensare al mio futuro, al nostro futuro"
Non riusciva a credere alle sue orecchie, possibile
che Riley le stesse dicendo quello che credeva?
" Buffy, vuoi sposarmi?"
Senza rispondergli gli getto le braccia al collo
baciandolo.
" Lo considero un si?"
" Certo che è un si."
Improvvisamente Buffy si rattristò, sul suo volto
era apparsa una certa preoccupazione.
"Buffy,amore che c'è?"
" Sono preoccupata per loro, lo sai che non
riescono a incontrarsi senza litigare, l'ultima volta sono quasi arrivati alle
mani!"
" Buffy, i tuoi genitori sono degli adulti e
sono sicuro che per farti felice troveranno un accordo!"
" Speriamo"
Buffy non era molto convinta, Joyce e Rupert si
erano sposati dopo che suo padre era morto, all'epoca Buffy era poco più che
una bambina, poi però le cose non erano andate nel verso giusto e i due si erano
separati. Ogni volta che si incontravano non riuscivano a non litigare, e poco
importava l'occasione del loro incontro, fosse anche stato il suo matrimonio.
Non che non le volessero bene, solo che certe volte erano proprio dei
ragazzini.
L'indomani Buffy era al centro commerciale con la
madre e cercava disperatamente di convincerla a controllarsi in occasione del
suo matrimonio.
"Non vedo perchè tu debba invitare lui e
quella, infondo non è neanche il tuo vero padre!"
" Mamma lui mi deve accompagnare all'altare, ti
prego, cercate di raggiungere un accordo!"
" No, non ci penso nemmeno, non dopo quello che
mi ha fatto"
"Ti prego, ti prego, ti prego!"
" Va bene, verrò a questa stupida riunione di
riconciliazione, ma ti giuro che se quella si azzarda a fare anche solo una
battuta io la strangolo!"
Buffy rassegnata decise di cambiare argomento, in
fondo il fatto che fosse riuscita a ottenere una momentanea e fragile tregua
tra i due era gia una vittoria.
"Secondo me dovresti comprare un paio di queste
e poi vedi che il caro Riley non aspetta neanche fino a stasera prima di
saltarti addosso!"
Buffy volse la sua attenzione al completo intimo
formato da un body nero con tanto di giarrettiere che la madre le stava
indicando e si sentì arrossire fino alla radice dei capelli.
"Mamma, non posso comprare una cosa del
genere!"
"Perchè no? Se avessi il tuo fisico non
indosserei altro!"
CLIC CLIC
Al rumore sospetto le due si voltarono di colpo, era
ancora lui!
Quel maledetto paparazzo da strapazzo che non si sa
come riusciva sempre a rintracciare sua madre. Dio solo sa come faceva! Ovunque
si trovasse sua madre lui c'era. Ma ormai Joyce si era abituata alla sua
fastidiosa presenza, in fondo gli era pure simpatico, forse perchè era l'unico
che ancora non si era arreso e continuava a seguirla, ma oggi aveva commesso un
grosso errore!
"Quell'idiota mi ha fotografata dal lato
sinistro! E' il mio lato peggiore! Se lo prendo gliela faccio ingoiare quella
sua stupida macchina fotografica!"
Detto fatto si era lanciata come una furia al suo
inseguimento, ma non si sa come lui si era dileguato.
"Mi è scappato un altra volta!"
" Mamma calma, tanto metà delle foto che ti
scatta non vengono pubblicate!"
" Gia, ma c'è sempre quella metà che lo è! In
più lo sai che il lato sinistro è il mio lato peggiore, sembro una botte!"
Alzando gli occhi Buffy decise di lasciar perdere,
quando sua madre decideva di lamentarsi era praticamente impossibile riuscire a
farla smettere. E in fondo aveva ragione, erano circa quattro anni che la
seguiva, cioè da quando aveva riacquistato una certa popolarità nel mondo dello
spettacolo. Buffy doveva ammettere che sua madre era nata per quel lavoro,
simpatica sempre allegra, molto pratica e con una buona dose di faccia tosta
era stata al centro della popolarità fin dalla sua prima apparizione in TV. Poi
il lutto il matrimonio fallito e un lunga serie di imprevisti l'avevano tenuta
lontana dal suo lavoro per un bel pezzo, poi quattro anni fa ecco che come se
niente fosse si ributta nella mischia pronta a riacquistare la popolarità
perduta e cosa alquanto lodevole c'era riuscita.
" Comunque ritornando a quel
completino...."
"Mamma ti ho gia detto che non è il mio
genere!"
"Buffy cara, ti è mai passato per la mente che
possa essere questo tuo rifiuto per la seduzione il motivo per cui tu e Riley
non avete ancora..."
"Mamma! Lui mi rispetta e ha voluto
aspettare"
" Si certo."
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Due giorni dopo ecco che Buffy si prepara al tanto
temuto incontro.
Aveva un brutto presentimento e di solito non si
sbagliava... Infatti, ecco che incomincia lo spettacolo.
"Così L'hai portata con te!"
"Joyce, lei è mia moglie vedi di portarle
rispetto!"
"Una come lei di sicuro non ne merita!"
"Vi prego calmatevi i genitori di Riley saranno
qui a momenti, non voglio che vi vedano litigare!"
"Buffy mi spiace per te! Povera cara dover
presentare ai genitori del tuo ragazzo una simile piaga!"
Buffy era esasperata, voleva bene a Rupert come
fosse suo padre ma non poteva dare torto a sua madre. Drusilla quando si
impegnava era una vera arpia. Non la odiava per essere stata la causa del
divorzio dei suoi genitori, aveva superato da tempo quella fase, ma non poteva
certo permettere che si picchiassero proprio quel giorno!
"Ti vedo in forma sai, Dalle tue ultime foto
non si sarebbe detto!"
Un sorriso perverso affiorò sulle labbra di Drusilla
mentre sdrotolava una rivista con in prima pagina una delle foto che gli erano
state scattate un paio di giorni prima con un grosso titolo a caratteri
cubitali che diceva: "MA CREDE DAVVERO DI POTER INDOSSARE QUALCOSA DEL
GENERE?" Sicuramente un allusione al completino intimo che la madre teneva
in mano.
Non fece neanche in tempo a trattenerla che gia si
era scagliata contro Drusilla, mentre Rupert cercava di dividerle e veniva
immischiato anche lui nella lotta. Il lampeggiare di un flash la distrasse dal
piccolo mach che si stava svolgendo nel suo salotto, e le fece notare il solito
paparazzo che non si era lasciato sfuggire l'occasione. Chiamò i due buttafuori
che sua madre si era portata dietro e dette l'ordine di allontanarlo, dopo
avergli distrutto il rullino. Mentre questi eseguivano si era riconcentrata
sullo scontro che ora vedeva come protagonisti solo sua madre e Rupert.
_Possibile che debbano comportarsi come bambini!
Daccordo ora basta, se vogliono le maniere forti li accontenterò!
Come se niente fosse chiamò i due buttafuori e fece
separare i suoi genitori, poi dopo un breve sguardo di rimprovero li fece
rinchiudere entrambi nella stanza accanto.
"Buffy, non puoi rinchiuderci, sono tua madre
ti ordino di aprirci!"
"Resterete li dentro finche non avrete trovato
un accordo!"
"Buffy apri immediatamente"
"No!"
Detto questo si preparò ad accogliere i genitori di
Riley.
Intanto nella stanza al piano di sopra Joyce e
Rupert ormai rassegnati a essere segregati li dentro avevano trovato una specie
di accordo. Complice un bicchiere di vino, e vecchi ricordi si erano ritrovati
a letto insieme.
"E ora che facciamo Rupert?"
" Io direi di riprovarci."
Detto fatto, i due approfittando che tutti si
trovassero al primo piano scavalcarono la finestra e scapparono, non prima però
di aver lasciato un piccolo biglietto per rassicurare Buffy.
Qualche ora dopo Buffy andava a controllare che non
si fossero scannati a vicenda, trovando invece la piccola sorpresa che qli
avevano riservato.
"E ora cosa faccio?"
"Buffy tutto bene?"
"Tutto bene. TUTTO BENE!? SONO SCAPPATI
INSIEME!"
"Cosa?"
"VEDRò DI SPIEGARMI MEGLIO, A QUANTO PARE I
MIEI CARI GENITORI ANNO DECISO DIGIOCARE AROMEO E GIULIETTA!"
"Buffy calma li ritroveremo,. chiamo subito la
polizia:"
" E' inutile, bisogna aspettare almeno
ventiquattro ore dalla scomparsa perchè la polizia faccia qualcosa."
" E allora come..."
" Lo so io come. Conosco qualcuno che sarabbe
capace di ritrovare mia madre persino all'inferno!"
"Non starai parlando di chi credo, vero?"
"Non c'è altra soluzione!"
" E dove credi di trovarlo?"
" Nel mio giardino!"
"????"
Detto questo Buffy usci e si diresse verso dove
pochi attimi prima avena visto muoversi delle foglie.
"Ti avviso che mia madre non è in casa!"
_Bloody hell, Beccato!
" Oh, non stavo cercando tua madre, passerotto!
"???"
"Ecco vedi si da il caso che abbia perso il mio
accendino"
"Sulla mia grondaia?"
"OK,ok stai calma. Non chiamare quei due
mastini ora levo le tende."
"Ti propongo un affare."
"Di che di tratta?"
" Tu mi aiuti a ritrovare mia madre e io 6ti
pago quanto un intero servizio fotografico."
"Perchè dovrei accettare?"
"Perchè non hai mai venduto un intero servizio
fotografico, ma se non ti interessa..."
Si voltò fingendo di andarsene.
"No aspetta, accetto."
_Fregato, sapevo che l'avrei convinto.
"Bene, ci vediamo qui domani!"
Lanciò un ultimo sguardo al ragazzo che si stava
accendendo una sigaretta,non l'aveva mai visto cosi da vicino. Era piutosto
alto e attraente, indossava un paio di jeans neri e una maglietta nera anchessa
cosi aderente da far risaltare i muscoli del petto, per concludere uno
spolverino in pelle nero, ma la cosa più sconvolgente erano i capelli, di un
biondo così chiaro da non sembrare naturali neanche al buio.
_Ma che capelli assurdi, non lo sa che il look alla
Billy Idol è fuori moda da un pezzo?
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Era
circa un ora che erano partiti e Spike non sembrava avere intenzione di dirle
dove erano diretti, cosa che la stava facendo innervosire non poco, oltre al
fatto che da quando erano partiti era calato un silenzio piuttosto
imbarazzante.
"Allora, mi vuoi dire dove stiamo
andando?"
" A cercare tua madre, ricordi
passerotto?"
"Non è Quello che intendevo, e non chiamarmi
passerotto!"
"OK, calma. Stiamo andando da una mia amica che
ci aiuterà a scoprire dove si trova Joyce."
" E come fa ad aiutarci?"
"Fidati, so quello che faccio."
Poco dopo parcheggiarono l'auto vicino a un grande
edificio che aveva tutta l'aria di essere il centro amministrativo di qualche
giornale.
Spike la guidò lungo gli interminabili corridoi che
si diramavano in tutte le direzioni, fino ad arrivare a una stanza strapiena di
impiegati super impegnati con la pubblicazione di qualche articolo. Senza farci
molto caso continuò a guidarla tra le varie scrivanie salutando distrattamente
questo o quell'impiegato. Era assurdo sembrava conoscere davvero tutti li
dentro. Arrivato vicino a una scrivania si fermò di botto e sfoderando il più
seducente dei suoi sorrisi salutò l'impiegata.
"Ciao Anya, è un sacco che non ci vediamo! Come
te la passi?"
"Spike non attacca con me, e comunque la
risposta è no"
"La risposta a cosa?! Chiese con la faccia più
innocentemente falsa che Buffy ricordasse di aver mai visto.
"No non ho denaro da prestarti." Rispose
la ragazza per nulla incanta.
" Oh, ma che brutta opinione che hai di me!-
Disse con aria fintamente offesa- Cosa ti fa pensare che non sia passato solo
per salutarti?"
"Spike ti conosco! Avanti cosa ti serve?"
"Solo un piccolo favore, niente di
difficile:"
" Di cosa si tratta?"
" Devi dirmi dove è stata usata l'ultima volta
questa carta di credito."
" Ok, Farò in un attimo."
"Spike, sei sicuro che così li troveremo?"
"Non ho dubbi"
" E se non avessero usato la carta?"
"Passerotto, a tua madre piace spendere, e
parecchio anche, quindi ha per forza utilizzato la carta di credito. Fidati
sono anni che la rintraccio in questo modo!"
_Ecco svelato il mistero! E' così che la trovi, bene
quando questa storia sarà finita troverò un modo per impedirgli di rifarlo, ma
fino ad allora....
"Ecco fatto!- esclamo Anya- Si trova a New
York, in un hotel vicino Central Park."
" Grazie Anya ti devo un favore!"
" Si un favore e un centinaio di dollari"
Salutata Anya si diressero all'aereoporto. Due ore
dopo erano sul volo per New York.
"Rilassati passerotto non arriveremo prima di
domattina"
"Toglimi una curiosità Spike, perchè sei così
fissato con mia madre?"
Spike sembrò un po sorpreso per la domanda ma no lo
dette a vedere.
" Vedi tua madre è una star, una vera stella.
Non una di quelle oche che fanno cariera per il loro fisico e poi non hanno un
briciolo di cervello. Tua madre ha classe e stile, di donne come lei c'è ne
sono poche e di artiste anche meno,. Per questo la seguo, e un giorno riuscirò
a farmi concedere persino un intervista. Certo devo prima diventarle abbastanza
simpatico perchè la smetta di farmi distruggere il rullino. Non ti immagini
quante volte mi sono quasi rotto qualcosa per cercare di sfuggire alle sue
guardie del corpo:"
" Tu le sei simpatico, solo che sei troppo
invadente."
" Ah si, e da quando gi sarei simpatico?"
"Non ne ho la più pallida idea, ma inizio a
comprenderne il motivo."
" Ma davvero, e quale sarebbe?"
" Sei simpatico, e un po fuori di testa, il tuo
look è assurdo,sei molto ostinato senza dubbio, ma sei una brava persona. E'
per questo che le piaci."
"Ei che hai contro il mio stile?"
" Ti sei visto allo specchio ultimamente? Sai
di che colore assurdo sono i tuoi capelli?"
"Il mio è stile!"
"Se lo dici tu!"
dopo questa breve conversazione i due si concesero
un meritato riposo in attesa che il viaggio finisse.
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Quando
arrivarono a New York si diressero velocemente verso l'hotel dove alloggiavano i
due fuggitivi. Alla Reseption gli fu detto che i due erano fuori e che non
sarebbero tornati prima della sera.
"Fantastico! E ora dove li cerchiamo!"
"Calma passerotto, devono tornare prima o
poi."
"Speriamo."
"Non mi hai ancora detto perchè sono scappati."
"Niente di particolare, e che sono due immaturi
e hanno deciso di giocare a Romeo e Giulietta!"
"Io lo trovo stupendo."
"???"
"Riscoprirsi innamorati alla loro età. E'
meraviglioso, io sono felice per loro e non capisco perchè tu voglia
dividerli."
"Io non voglio dividerli, solo farli tornare a
casa. Questa fuga è assurda e insensata. Siamo tutti adulti. Se volevano stare
insieme che bisogno c'era di scappare?!"
"Così è più romantico."
" E' strano sentirlo dire da uno come te, non
sembri un tipo molto romantico."
" Ci sono un mucchio di cose che non sai di
me."
Continuarono a chiacchierare fin quasi all'ora di
pranzo quando i morsi della fame iniziarono a sentirsi. Spike l'accompagnò
lungo gli innumerevoli sentieri di Central Park fino ad un angolino appartato
dove pranzarono.
"E' un bel posto questo."
"Sapevo ti sarebbe piaciuto."
"E come?"
"Io so tutto di te."
"Che cosa intendi dire?"
"Essere un paparazzo ha i suoi vantaggi, e uno
di questi è il poter conoscere un sacco di gente utile che ti rivela tutto su
chiunque tu voglia."
"E perchè avresti raccolto informazioni su di
me?"chiese, si stava alterando, come le succedeva sempre quando non aveva
il controllo della situazione.
Spike la guardò per un istante poi con naturalezza
rispose
"Perchè mi sei piaciuta dal primo momento che
ti ho vista."
Buffy era scioccata da quell'affermazione. Non
riusciva a credere che un uomo come Spike le avesse detto una cosa del genere.
Lo guardo attentamente mentre cercava di mettere ordine ai pensieri che le
affollavano la mente. Aveva poggiato la schiena al tronco di una quercia, si
era tolto lo spolverino, aveva sbottonato ampiamente la camicia sul petto e
aveva arrotolato le maniche. I capelli di solito perfettamente ingellati erano
scompigliati e nel complesso aveva un aria terribilmente sensuale e disinvolta.
Senza accorgersene si ritrovò a fissare le sue labbra. Spike la guardò con
attenzione, si era accorta che lo stava fissando e ne fu soddisfatto. si
avvicinò lentamente finche non fu a un passo da lei. Poteva sentire il suo
profumo che lo stava facendo impazzire. Le accarezzo il volto e fu felice che
lei non evitasse quel contatto. Scese ad accarezzarle il collo con tocco lento
e sensuale. Buffy non capiva più niente da quando lui l'aveva toccata. Mai si
era sentita in quel modo, neanche quando l'accarezzava Riley. Appena lei
inconsciamente inclinò la testa Spike abbassò lentamente la bocca sulla sua e
la baciò con dolcezza, cercando di incoraggiare la sua risposta che non tardò
ad arrivare. Il bacio si fece più intenso, la lingua di Spike si muoveva con
dolce invadenza nella sua bocca. Buffy gemette e cercò di tirarsi indietro
finche era ancora in grado di farlo.
"Non cercare di resistere" gli sussurro a
fior di labbra e la strinse in un abbraccio mozzafiato.
"Spike..."gemette lei debolmente, cercando
di respingerlo con non troppa convinzione.
"Nella mia vita c'e... Riley"
"Al diavolo Riley" replicò lui ansando.
La stese sull'erba. Buffy senti su di se il peso del
suo corpo caldo e fremente. Adorava i suoi baci, cosi pieni di desiderio e
passione, cosi diversi da quelli di Riley. Le sue mani la accarezzavano come se
ne avessero tutto il diritto, avide ed esperte, si posarono sui suoi seni e
cominciavano a stuzzicarne i capezzoli. Buffy mandò un gemito di piacere. Spike
la guardò negli occhi mentre co una mano scendeva ad accarezzarle il centro del
suo piacere. Buffy si irrigidì e riacquistò un briciolo di lucidità, rendendosi
conto di ciò che stava per succedere. Lo allontano da se non troppo gentilmente
e si allontanò da lui. Spike scosse le testa, ora avrebbe dovuto farsi
perdonare. Un sorriso diabolico spunto sulle sua labbra, conosceva un gran bel
modo per far pace.
Buffy si allontanò da Spike, non credeva a quello
che stava per fare. Aveva quasi tradito Riley e con un uomo che conosceva
appena eppure le era sembrato tutto così naturale. I suoi baci, la risposta del
sua corpo alle sue carezze...
<< Basta Buffy, questi sono pensieri
pericolosi.>>
Si diresse all'albergo e si rinchiuse nella sua
stanza. Dopo una veloce doccia decise di dormire un po prima di affrontare i
suoi genitori. Erano le 8 e Joyce e Rupert erano tornati. Spike sapeva di dover
andare a chiamare Buffy, ma decise di l'asciarla dormire. La mattina dopo
decise di andarla a chiamare di buon ora. Buffy gli aprì la porta ancora
assonnata, talmente assonnata che non si accorse che l'impalpabile camicia da
notte che portava rivelasse assai più del dovuto. Con i capelli sciolti sulle
spalle e il viso ancora arrossato dal sonno forniva uno spettacolo tale da eccitare
persino una statua. Figurarsi Spike che di certo non lo era. Quando Buffy si
rese conto di ciò che stava involontariamente provocando in lui era troppo
tardi. Spike fece un passo avanti con aria decisa. Buffy afferrò una sedia e la
collocò tra loro bloccandogli il passo.
"Dai, Spike" disse con una risatina
nervosa.
"Cerca di ricordarti che sono fidanzata. Forza,
ripetilo parecchie volte, tanto per rinfrescarti la memoria."
"L'ho gia fatto ma non serva. Sposta la sedia,
Buffy."repplicò lui con voce roca. Aveva l'aria maliziosa e gli occhi
accesi di desiderio.
"Spike sono fidanzata con Riley, presto ci
sposermo."
Spike chiuse leggermente gli occhi."Tu non ami
Riley."
"Lo stimo e lo rispetto" replicò
lei."Della passione posso fare benissimo a meno. E' una fiamma che si
accende in fretta e altrettanto in fretta si spegne."
"Mi stai dicendo che quello che hai provato tra
le mie braccia ieri era solo una fiamma gia estinta?"
"Proprio così" Buffy si schiarì la gola,
imbarazzata. "Spike, adesso devo andare a vestirmi" Spike gli lanciò
una lunga provocante occhiata. Si chiedeva come fossero i suoi seni sotto la
camiciola. Ricordava di averli sentiti caldi e sodi sotto le sue dita.
"Togliti la camicia e lasciati guardare"
sussurrò"Non so cosa darei per vederti nuda, Buffy"
"Togliti la camicia da notte e lasciati
guardare"sussurrò."Non so cosa darei per vederti nuda, Buffy."La
sua voce era seducente e carezzevole, come il suo sguardo.Ma Buffy non aveva
intenzione di cedere.
"Chissà a quante donne Hai detto la stessa
cosa, Spike"replicò."Scusami tanto, ma di mestiere non faccio la
spogliarellista."Mentre gli parlava, lui le aveva rapidamente strappato la
sedia dalle mani. Nel giro di pochi secondi si ritrovò distesa sul letto, con
Spike sopra che la baciava. In quella posizione, lottare per respingerlo le era
impossibile. E così, non le restò che abbandonarsi al suo violento ma
piacevolissimo abbraccio, detestandolo con tutta se stessa per la facilità con
cui sapeva conquistarla. La mano di Spike afferrò l'orlo della sua camicia da
notte e cominciò a sollevarla piano piano. Buffy ebbe un fremito di pudore, ben
sapendo che sotto era completamente nuda. Ma il bacio di Spike l'aveva come
inebriata, togliendole ogni forza di volontà. Le dita di Spike si insinuavano
con dolcezza su per le sue cosce lisce e sode. Buffy trattenne il fiato e
rabbrividì. Eppure sapeva che avrebbe dovuto fermargli la mano. O protestare.
E, invece, riusciva solo a restare immobile, alla sua mercè. Spike alzò il viso
e puntò gli occhi chiari verso l'orlo della camicia da notte, sotto la quale la
sua mano aveva gia trovato la morbida meta verso la quale puntava. A Buffy
parve che quell'intima carezza le riverberasse tutti i pori del corpo. Aveva le
gambe molli, il cuore in tumulto. Dischiuse le labbra, ebra di piacere.
"Non porti le mutandine"Sussurrò
lui."Dormi sempre così?"
"Si..."
"E sempre da sola?"
"Sempre."
La mano di Spike premeva contro di lei, calda e
possessiva. Se si fosse fatta ancora un poco più audace, le avrebbe fatto
provare un contatto intimo che non aveva mai sperimentato prima. Una parte di
lei ardeva dalla voglia di conoscere la vera passione. Spike spostò la mano e
la fece risalire lentamente fino ad arrestarla sul seno. Cominciò ad
accarezzarla teneramente, e la sentì trattenere il respiro. Con l'indice e col
pollice tracciava cerchi sensualissimi attorno al suo capezzolo facendola
fremere.
"Ti ho sempre vista nei miei
sogni"Sussurrò."Ma adesso, i sogni diventeranno realtà."
Le sollevò la camicia da notte fino al mento, poi
rimase a contemplare il suo corpo nudo, inebriato dalla sua bellezza.
"Sei splendida, Buffy!"
Buffy fece in tempo a vedere i suoi occhi carichi di
ammirazione, prima che lui abbassasse il capo per baciarle un capezzolo dopo
l'altro. Buffy si inarcò contro di lui, in preda ad emozioni mai provate. D'un
tratto il telefono cominciò a squillare. Spike smise di baciarla e la guardo
con aria trasognata.
"il telefono"mormorò.
"Gia, e continua a suonare
incessantemente" replicò Buffy, confusa. Spike contemplò ancora una volta
il suo corpo nudo, poi la accarezzò possessivamente, lasciando scie di fuoco
sulla sua pelle. Le baciò nuovamente i capezzoli.
"Voglio fare l'amore con te. Voglio
possederti."
"Oh, Spike!"gemette lei.
Il telefono continuava a squillare. Spike si alzò di
colpo, con gli occhi offuscati di desiderio allo stato puro, poi l'aiutò ad
alzarsi dal letto e a coprirsi.
" E' meglio che tu vada a rispondere"
disse in tono brusco.
Buffy si avvicinò al telefono e sollevò la cornetta
con mani tremanti. Dall'altra parte del ricevitore era la Reseption che la
informava che i suoi genitori erano appena usciti. Buffy riattaccò e si ravviò
i capelli scompigliati.
"L'ascia perdere i tuoi genitori e vieni a
letto con me"mormorò Spike, ancora vibrante di desiderio.
"Non posso"sussurrò lei."Non potrei
neanche se non dovessi cercarli! Spike, devi smetterla di trattarmi così. Non
posso più tollerare oltre questa situazione."
"Per forza. Anche tu mi desideri."
"D'accordo, ti desidero. Ma si tratta di una
follia. Sono fidanzata, come te lo devo dire?"
"Si, sei fidanzata con un imbecille che ti stà
solo usando."
"Non è vero. Per favore, Spike, vorrei che te
ne andassi, mi devo vestire."
"Non lo vuoi veramente" ribattè lui,
fissandole i seni i cui capezzoli ancora inturgiditi premevano contro la
camicia da notte."Stai bruciando di desiderio, proprio come me."
"Ma adesso, per fortuna, ho ritrovato il senno.
Ti prego, va."
" Visto che proprio insisti!"e si avviò di
malavoglia verso la porta. Appena fuori dalla stanza si passò una mano trà i
capelli. Dio quella donna lo stava facendo impazzire, di solito non perdeva il
controllo in quel modo.Andò in camera sua, gli serviva una doccia fredda.
Era quasi ora di pranzo quando Buffy sentì bussare
alla porta, andò ad aprire convinta che fosse il fattorino del servizio in
camera. Invece si trovò d'avanti Riley.
"Sorpresa!"
"Oh Riley!" Vederlo gli sembrò una
benedizione del cielo, così gli buttò le braccia al collo. Almeno con lui nei
paraggi Spike non avrebbe tentato di sedurla.In quel momento Spike stava
andando a chiamarla per il pranzo, ma ne lei ne Riley lo videro. Rimase come
impietrito dalla vista di Buffy tra le braccia di Riley. Un moto di rabbia e
gelosia lo riempì dalla testa ai piedi, come una furia si diresse in camera sua
e stappò una bottiglia di whisky. D'avanti a se vedeva ancora la scena di loro
due abbracciati. No, non poteva sopportarlo, lei era SUA. Avrebbe volentieri
spaccato la faccia a quella sotto specie di soldatino anche solo per averla
sfiorata.
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Riley l'aveva invitata a pranzo in un grazioso
ristorante. Mentre parlava la mente di Buffy era molto distante da lui e dalla
torta di fragole che stava mangiando. Pensava a Spike e alle sensazioni che aveva
provato tra le sue braccia.
"Buffy. siete riusciti a trovarli?"
La voce di Riley la strappo dai suoi pensieri.
"Si. Sono nel nostro albergo, ma non sono
ancora riuscita a parlargli."
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"Maledizione, questa non ci voleva!"
"Cosa è successo?"
"Riley è qui, questo potrebbe complicare le
cose!"
"Cosa proponi di fare?"
Joyce lo guardò con un perfido sorriso, mentre gli
spiegava il nuovo piano.
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Aspettò fino alla sera, ma Buffy non sembrava voler
scendere. L'immagine di lei tra le braccia di Riley non lo aveva ancora
abbandonato. Doveva fare qualcosa, qualsiasi cosa. Si stava per dirigere verso
il bar quando lo vide. Sembrava avere parecchia fretta, chissà cosa era
successo. Riley stava parlando al telefono della Hall e sembrava nervoso.
"Si, hop capito. Parto subito. No, non si
preoccupi nessun problema. Arrivederci."
Mise giu il ricevitore e si diresse verso l'uscita.
Bene il soldatino era fuori gioco, ora non gli
restava che convincere Buffy.
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In una stanza all'ultimo piano intanto Joyce e
Rupert brindavano alla riuscita del l'oro piano.
"Non ho ancora capito come tu ci sia
riuscita?"
"Ho parecchi amici che mi devono un
favore."
"Sei perfida e ti adoro"
"Ora dobbiamo dare il via alla fase B"
"Non ti sembra di esagerare?"
"Esagerare?! No, esagererò alla fase C se mi
costringeranno ad usarla!".
Aveva
deciso e niente l'avrebbe fermata! Quei due si sarebbero messi insieme a costo
di doverli obbligare. Chiuse gli occhi e ricordò la prima volta che quell'idea
le aveva accarezzato il cervello. Era a una festa e si stava annoiando a morte,
quando sentì il rumore di una macchina che scattava foto. Ci avrebbe scommesso
la testa che era lui. Non si era mai fatto vedere, le scattava delle foto e poi
scompariva nel nulla. Si girò distrattamente, fingendo di raccogliere qualcosa.
Chiunque fosse lo voleva sapere. E lo vide. In un anglo della sala, nascosto
dietro una pianta dalle dimensioni enormi che le scattava foto. Da lontano
sembrava un bel ragazzo. La mattina dopo cercò informazioni su di lui, e le
ottenne facilmente. Era davvero un bel ragazzo, si ritrovò a pensare che se
avesse avuto l'età di sua figlia gli si sarebbe buttata tra le braccia e
probabilmente lo avrebbe rinchiuso in una stanza da letto! Altro che Riley! Fu
allora che le venne l'idea. Sua figlia lo doveva conoscere in un modo o
nell'altro! Era perfetto per lei. Poi lei gli aveva detto che si sarebbe
sposata e aveva dovuto accelerare (per non dire forzare)le cose. Ora non le
restava che dargli l'ultima spinta nella giusta direzione.
"Joyce, ho fatto come hai detto. Sei sicura
funzionerà?"
"Si Rupert, e se non dovesse lo sai, c'è sempre
il piano C. E quello non può fallire!"
"Joyce, il piano C non ti sembra troppo?"
"Per niente!"
.....................................................................
"Allora ci sono novità?" Era agitata,
stare sola non la rassicurava per niente.
"Si, questa sera vanno a un ballo."
"COSA?! E dove?"
"Al Moonlightin restaurant. Pare sia una cosa
di lusso."
"Non ci resta che seguirli. Cercherò di
parlargli li. Non credo cercherà di scappare in un posto come quello."
"Ok, qual'è il piano?"
"Semplice. Andiamo li, li fermiamo e ci
parlo."
"Che significa andiamo. Io non metto piede in
quel posto!"
"Perchè??"
"Non si può entrare se non si è in smoking, e
io non ho nessuna intenzione di metterlo!"
*****
Erano passate tre ore e si stava ancora chiedendo
come avesse fatto a convincerlo. Si guardò allo specchi e scosse la testa. Non
c'era niente da fare. Quello non era il suo stile. Ma quando lo guardava non
riusciva a negargli niente. Gli avrebbe preso la luna se l'avesse chiesta. La
vide scendere e si girò. Il suo cuore mancò un battito. ERa stupenda. Indossava
un abito nero, sobri ed elegante. Beh, non tanto sobrio. La profonda scollatura
mostrava molto più del dovuto. Le maniche in pizzo, praticamente non
nascondevano nulla e la lunga gonna le fasciava perfettamente i fianchi
permettendo di lavorare molto di fantasia. Lei lo guardò. Doveva ammettere che
stava davvero bene. Lo smoking che indossava sembrava fatto su misura per lui.
Le prese il braccio e la scortò verso l'uscita.
Il Moonlightin era davvero un posto di lusso e...
molto romantico. Sembrava uno di quei locali che si vedevano nelle pubblicità
di S. Valentino, uno di quei posti adatti per una proposta di matrimonio. Buffy
si ritrovò a pensare a quanto in realtà fosse stata squallida e senza dubbio
poco romantica la proposta di Riley. Certo non che si aspettasse che gli e lo
chiedesse in un posto come questo, ma chiederglielo in macchina... non era
proprio il massimo del romanticismo. Finalmente si decise a guardare veramente
quel posto e rimase incantata. Era arredato in stile Luigi XIV, l'enorme
lampadario al cento della volta splendidamente decorata, illuminava con mille
bagliori dorati l'enorme salone, dove piccoli tavoli posti a distanza
strategica tra di loro offrivano alle coppie una certa intimità. Era estasiata
da tanto splendore, e quasi intontita dalla musica di sottofondo. Spike la
condusse al loro tavolo. Era incantato, mai come quella sera Buffy gli era
parsa stupenda.
"Tu li hai visti?"
"No, ma sta tranquilla passerotto. Arriveranno.
Ho controllato le prenotazioni. Per ora pensa a divertirti."
In quel locale l'atmosfera era davvero magica. Senza
che nessuno dei due se ne accorgesse il tempo volò, mentre loro intenti a
chiacchierare non si ricordavano neanche più il motivo per cui si trovavano in
quel posto. Quanto l'orchestra attaccò con dei ballabili molte coppie si
diressero sulla pista.
"Ti va di ballare?"
"Si, perchè no"
Si ritrovo tra le sue braccia, avvolta dalla musica
e dal tepore di lui che la stringeva a se, inebriandola. Leggermente stordita,
Buffy si abbandonò a quell'atmosfera languida e sensuale e quando Spike accostò
la guancia alla sua non si ritrasse. Cullata dalla voce singhiozzante del
sassofono , dimenticò il mondo intero. Quando il motivo finì accennò a
scostarsi, ma Spike non la lasciò andare. Buffy non seppe, più tardi, quanto
avessero ballato e si riscosse solo nel momento in cui la musica tacque. Il suo
sguardo incontrò quello di Spike, non più insolente, ma dolcissimo. Si
diressero verso l'uscita del ristorante. Più tardi in albergo, sulla veranda
della sua camera, quella specie di incantesimo non si era ancora sciolto. I
loro sguardi si incontrarono di nuovo e una scintilla passò dall'uno all'altra,
turbandoli. Buffy rabbrividì.
"Andiamo dentro."
All'interno Spike accese lo stereo e si avvicinò a
lei stringendola a se. Senza ascoltare le sue deboli proteste iniziò a muoversi
pigramente al ritmo della musica. Le sue labbra scesero fino a congiungersi con
quelle di lei, in un bacio da prima dolce, poi sempre più appassionato,
stringendola contro di se. Da prima Buffy oppose resistenza, ma bastarono pochi
attimi perchè si arrendesse. Spike percepì subito il suo abbandono e le sue
labbra si fecero più ardirte e esigenti. A Buffy sfuggirono gemiti incontrollabili
di piacere. Lo abbracciò forte. A Spike vennero le vertigini. Buffy era sua.
Non era in grado di resistergli. Buffy aveva ormai il fiato corto. Spike
insinuò una mano tra i loro corpi allacciati e le accarezzò i seni con
frenetica passione. Buffy si rese conto che stava slacciando bottoni e ganci,
ma non se ne curò. L'unica cosa che desiderava era sentirlo più vicino. Quando
la mano di Spike arrivò alla pelle, Buffy inarcò il corpo per lasciarsi
accarezzare meglio. Alle carezze seguirono ben presto i baci audaci, che la
lasciarono tremante di desiderio. Era troppo tardi per tirarsi indietro, ormai.
Si sentì deporre sul letto, poi sentì le mani di Spike che la spogliavano a
poco a poco, con amore e delicatezza, seducenti e sensuali. Le stava sussurrando
parole tenere e audaci, la accarezzava dappertutto. La portava a livelli
parossistici di eccitazione e poi la stringeva a sè, rabbrividendo insieme a
lei, finche non si calmava. Infine ricominciava di nuovo a colmarla di carezze
lievissime e baci arroventati che andavano a posarsi in ogni punto del suo
corpo arso di piacere, fino a condurla nuovamente a uno stato folle di
desiderio. Le luci erano spente e a causa del buio Buffy non potè vedere
l'espressione del viso di Spike mentre si allungava su di lei e la penetrava
lentamente. Buffy si strinse a lui con un gridolino, inarcandosi in modo da
accoglierlo dentro di se come meglio poteva. Spike si fermò respirando appena.
Aveva la sensazione di possederla con ogni cellula del proprio corpo. Buffy si
mosse, lanciò un grido, lo implorò perchè riprendesse a muoversi, ma lui le
bloccò i fianchi imprimendovi le mani.
"No" sussurrò con voce roca. "No, sta
ferma"
"Ti prego."
"Ascoltami, fa come ti dico"trovò la forza
di bisbigliarle. "Buffy, sta ferma e dammi il tempo di...calmarmi. Voglio
che duri tutta la notte, Tesoro."
"Ascoltami, fa come ti dico" Trovò la
forza di bisbigliarle."Buffy, sta ferma e dammi il tempo di... calmarmi.
Voglio che duri tutta la notte."Le sussurrò a fior di labbra."Voglio
darti tanto di quel piacere da farti impazzire, e poi voglio esplodere insieme
a te in una miriade di di luci. Aiutami, piccola mia. Sta ferma. Si,
ferma."
Riuscì a calmarla. Buffy mandò un gemito di
frustrazione, ma seguì il suo suggerimento. A poco a poco, sentì che la
tensione evaporava dal corpo di Spike. Poi lui cominciò a toccarla e
coccolarla, riportandola gradualmente verso l'estasi a forza di semplici
carezze. Restava però immobile, senza imprimere slanci al suo corpo. Buffy si
sentì posseduta a tal punto da cominciare a provare spavento per il potere che
Spike aveva su di lei. E, tra un gemito e l'altro, gli sussurrò le sue paure.
"No, non temere"Replicò lui con
dolcezza."Sei al sicuro. Non ti farei mai del male, tesoro!"
Cominciò a muoversi dentro di lei con infinita
dolcezza, seguendo il ritmo delle lunghe carezze e dei teneri baci che non
smetteva di darle. La portò ben presto ai vertici del piacere, molto prima che
anche lui fosse pronto per raggiungerli. La sentì fermere e contorcersi,
gridare e gemere, ma era ancora troppo presto per lui. Lasciò che lei si
calmasse, poi riprese a eccitarla fino a condurla dinuovo al punto di non
ritorno. Passò parecchio tempo prima che i movimenti di Spike si facessero
urgenti e incontrollabili. Buffy lo sentì vibrare sotto di se, alla ricerca del
massimo abbandono, sentì che il suo respiro si faceva affrettato e, infine, nel
momento dell'estasi, lo vide rovesciare all'indietro il capo in un ultimo,
lunghissimo sussulto di passione.Mentre cominciava a essere scosso da inarrestabili
contrazioni, Spike gridò più volte il nome di Buffy. Poi vennero entrambi. Poi
mentre aspettavano che i loro respiri tornassero normali, si addormentarono
abbracciati, esausti per il piacere.
......................................................................
"Allora ha funzionato?" Chiese Rupert
mentre si puliva gli occhiali.
"Sembra di si. Ho fatto chiamare e in camera
sua non c'è"
"Ma sei sicura?"
"Rupert, quei due sono fatti per stare insieme.
Hai visto come ballavano?! Ti assicuro che non ho mai visto Buffy guardare
Riley in quel modo e inoltre non credo che in questo momento stiano giocando a
briscola" Aggiunse con tono malizioso.
"Ahem, a proposito di Riley- disse, giusto per
cambiare a argomento. Infondo Baffy era sua figlia e non gli piaceva sapere
certi lati della sua vita che preferiva ignorare.- Si può sapere dove l'hai
spedito. Quando è partito aveva una faccia piuttosto strana."
"Semplice, lo mandato a portare un carico di
ghiaccio agli eschimesi!"
"Cosaaaaaa!?" Si svegliò che erano le
prime luci dell'alba, non riusciva a credere a quello che era successo. Lei,
Buffy, la ragazza che tutti consideravano frigida, si era concessa a qualcuno
che conosceva solo da pochi giorni, e le era piaciuto. Ora stesa nel letto,
mentre lui le circondava la vita con un braccio, il volto sprofondato
nell'incavo del suo collo, il resporo caldo sulla sua pelle, tutto quello che
voleva era ricominciare dacapo, ma non poteva. Era fidanzata. Riprnsò a Riley,
con lui non aveva mai voluto, non gli si era mai concessa, non che quella con
Spike fosse la sua prima volta, solo che si era ripromessa di non cascarci più
da quando Angel l'avava usata. Gia, si era fidata di lui, e lui dopo che lei
aveva ceduto ecco che era sparito e era corso dietro un altra. Ci era stata
male, lo amava e si era ripromessa che la prossima volta non sarebbe stata così
facile. Invece era accaduto di nuovo. Aveva ceduto alla passione, alle emozioni
che i suoi baci, le sue carezza avevano acceso in lei. Sapeva cosa sarebbe
presto successo. Lui l'avrebbe aiutata a riportare indietro i suoi genitori,
forse l'avrebbe corteggiata ancora un po e poi le avrebbe spezzato il cuore
abbandonandola non appena il suo ingaggio fosse terminato. No, no lo avrebbe
permesso. Certo di sicuro dopo quella notte non avrebbe più sposato Riley, come
poteva dopo aver provato sensazioni così devastanti con un altro. No, non
l'avrebbe sposato, Riley meritava una donna in grado di dargli tutta se stessa,
e lei non era di sicuro quella donna. Lentamente si alzò dal letto e iniziò a
vestirsi, mentre si chiedeva se avrebbe mai provato per qualcun altro quello
che provava per Spike. Scacciò quei pensieri e silenziosa si diresse nella sua
stanza. Aveva bisogno di una doccia prima della battaglia.
Quando si svegliò era convinto che fosse ancora con
lui, poteva ancora sentire il suo profumo, ma appena aprì gli occhi gli fu
chiaro che si sbagliava. Dove poteva essere andata, perchè non era rimasta, che
si fosse pentita di quello che era successo quella notte. Quei dubbi lo stavano
divorando. Si alzò e si diresse in bagno. Presto l'avrebbe rivista e avrebbe
chiarito tutto.
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TOC TOC
Il rumore di qualcuno che bussava alla porta la
costrinse ad alzarsi, guardò la sveglia sul suo comodino.
<< Le 7.30! Chi diavole è a quest'ora? Giuro
che se non è importante lo ammazzo!>> così pensando andò ad aprire la
porta, trovandosi davanti una Buffy molto determinata.
"Buffy ma cosa ci fai qui?"disse fingendo
di essere sorpresa.
"Sono venuta a riportarvi a casa."
"Ma cara noi stiamo bene così, non vogliamo
tornare per ora. Comunque non ti preoccupare ci saremo per il tuo
matrimonio."
"Non ci sarà nessun matrimonio."
"Cosa?! E Perchè?" Chiese fingendosi
sorpresa._Bene a quanto pare il mio piano ha funzionato.
"Ecco... io e Riley abbiamo litigato" Non
voleva certo dire alla madre il vero motivo, e poi era una bugia solo a metà,
dato che sapeva che Riley sarebbe stato a dir poco furioso quando lei averbbe
rotto il fidanzamento.
"O beh mi dispiace, comunque ne io ne Rupert
abbiamo intenzione di andarcene."
"Ma mamma..."
"Niente ma. Ho deciso, e ora scusa Buffy, ma è
terribilmente presto è ho molto sonno." Disse chiudendo la porta. Buffy
restò sorpresa, poi si diresse verso la sua stanza.
La sua valigia era quasi pronta, non le restava che
avvisare Spike che il suo lavoro era concluso e andarsene. Sentì bussare alla
porta e andò ad aprire, ritrovandosi davanti uno Spike più bello che mai.
"Ciao amore, mi stavo chiedendo che fine avessi
fatto."
"Spike, entra dobbiamo parlare."
Riluttante lui la seguì nella stanza.
"Spike, quello che è successo stanotte è stato
un errore. Non sarebbe mai dovuto succedere. Ti prego dimentica tutto, ti
prego."
"Cosa!? Io non ci penso proprio Buffy. Non
voglio dimenticare un bel niente! Ieri sera noi..."
"Ho detto basta Spike. Il tuo lavoro è finito.
Ho parlato con mia madre questa mattina, non intende tornare per ora, quindi è
meglio che torni a casa."
"Certo corri tra le braccia di quell'idiota che
continui a chiamare fidanzato!" era furioso,non ci poteva credere, dopo
quella notte lei voleva tornare da Big Jim.
"Non che siano affari tuoi,ma non torno da
Riley. E comunque non capisco perchè ti scaldi tanto, hai avuto quello che
volevi, ora puoi correre dietro a qualche altra gonna. Ti addebiterò quanto ti
devo sul tuo conto appena arrivo a casa. Addio."
Detto questo lo accompagnò alla porta senza che lui
potesse ribattere. Un paio di ore dopo era diretta a Sunnydale.
Tornata a Sunnydale Buffy decise di parlare con
Rilry e quella sera avrebbe sistemato tutto.
" Così non vuoi più sposarmi." Il suo tono
era stranamente calmo, lei si era aspettata un scenata e invece...
" Si, non credo che potremmo avere un futuro
insieme, Riley."
"Ne sei sicura? Sei così diversa questa sera.
Non so, sembri più affascinante. Non mi dispiacerebbe se cambiassi idea."
Si chinò e le diede un bacino sulla bocca. Buffy sorrise e gli mise le mani
sulle spalle per respingerlo. Ma il suo gesto non parve affatto in questa luce
all'uomo arrabbiatissimo che aveva appena aperto la porta d'ingresso senza
bussare, gia inferocito nel vedere la macchina di Riley davanti a casa di
Buffy. Buffy e Riley sentirono la porta che si apriva e si voltarono a guardare
nel medesimo istante. Spike era quasi tremante di rabbia. I suoi occhi
mandavano lampi. Strinse la maniglia della porta finche le nocche della mano
non gli diventarono bianche per lo sforzo.
"Traditrice!" esclamò all'indirizzo di
Buffy. "Allora per te non conta niente ciò che è accaduto?"
Riley non capì cosa intendesse dire, ma Buffy
afferrò il senso delle sue parole. Si drizzò immediatamente arrossendo.
"Spike..."
"Bè, non preoccuparti per me" continuò lui
con freddezza. " e' stato divertente , ma un po troppo sdolcinato per i
miei gusti. Forse questo sempliciotto è più adatto a te. Auguro a entrambi ogni
felicità."
"Cosa intendi dire?" Chiese Riley, punto
sul più vivo, alzandosi in piedi.
"Tu cosa pensi?" replicò Spike degnandolo
di un mezzo sguardo. Poi lanciò un occhiata accusatrice a Buffy. "Non
pensavo tu fossi il tipo di donna che passa da un uomo all'altro nel giro di
due giorni. Che ingenuo sono stato!"
"Ma io non ho fatto niente, Spike!" gridò
lei rendendosi conto all'improvviso, e con enorme stupore, che era geloso.
Allora forse gli importava di loro."Ascoltami, ti prego!"
"Mi basta ciò che ho visto"replicò lui
implacabile."Addio, Buffy."
Uscì sbattendo la porta. Terrorizzata all'idea di
aver commesso l'errore più grosso della sua vita, Buffy lo rincorse. Aprì la
porta e si diresse rapidamente verso la sua auto.
"Spike, aspetta!"gridò disperatamente.
"Lasciami in pace!"urlò lui.
Nei giardini delle altre case, le persone erano
sedute a chiacchierare al fresco o a innaffiare l'erba. Buffy, non si curò
degli sguardi dei curiosi.
"Spike, ti amo!" urlò.
"Non è vero, ami quel fantoccio di
Riley!"sbraitò lui."Di me ti sei servita solo per fare del
sesso!"
"Come osi!" replicò Buffy con rabbia.
Spike si fermò prima di aprire la portiera dell'auto e si voltò a guardarla con
occhi che mandavano fiamme.
"Torna da quella testa d'uovo che hai in
salotto e vedi se riesce a farti urlare di piacere come ho fatto io!"
Buffy si coprì il volto con le mani per la
vergogna."Non ti perdonerò mai per questo!"gemette.
Spike si guardò attorno, vide che molti vicini
assistevano alla scena con curiosità e sorrise. "Ho rovinato la tua
immaccolata reputazione?"Le chiese con freddezza."Ben ti sta, così
imparerai a smettere di sedurre gli uomini innocenti per piantarli non appena
all'orizzonte ti si presenta un partito migliore."
"Ma io non ti ho sedotto!"
"Balle!"Spike aprì la portiera.
"Vuoi ascoltarmi. Per favore?"
"tu mi hai ascoltato ieri?"E Chiuse la
portiera.
"Accidenti a te, Spike!"Gridò Buffy, con
gli occhi pieni di lacrime di rabbia."Non ti vorrei neanche se tu fossi
milionario e volessi ricoprirmi di gioielli!"
Il finestrino si abbassò di scatto
"Non voglio le sgualdrine"La informò lui
in tono glaciale. Lanciò un occhiata a Riley che era uscito in giardino e
osservava la scena alibito."Sposa lui, io non ti voglio!"
"Però mi hai voluta!"
"Si, ma solo per una notte" replicò lui
godendo nel vederla arrossire. "E' stato carino, ma ho avuto esperienze
migliori e altre ne avrò. Tornatene a casa!"
Richiuse il finestrino e partì. Buffy si lanciò in
una serie di imprecazioni, cosa che non aveva mai fatto in vita sua. Lanciò
all'indirizzo di Spike gli epiteti più volgari che conosceva finchè non ebbe
più voce. Soltanto allora tornò in casa, esausta, ma ancora inferocita.
"Emh...Buffy...forse non è il caso che
resti."Mormorò Riley. Non sembrava ne arrabbiato ne ferito, solo impaurito
dal suo attacco d'ira. Buffy lo guardò con disprezzo. Ma si, Spike aveva
ragione. Era solo un fantoccio.
"Infatti non è il caso."
Salutò Riley e si disse che il giorno dopo avrebbe
tentato di ricontattare Spike. Se come aveva creduto gli importava qualcosa di
lei l'avrebbe ascoltata.
"Abbiamo un problema!" Joyce entrò come
una furia nella sua stanza.
"Quale?" Rupert era seduto e si puliva
tranquillamente gli occhiali.
"Quella scellerata di mia figlia ha lasciato
l'albergo! Ma che le è preso? Io non la capisco, ha passato la notte con un
uomo come quello e che fa?"
"Che fa?"
"Scappa! Ti giuro Rupert certe volte ho seri
dubbi che sia figlia mia! E' inconcepibile, io al suo posto starei ancora in
quel letto!"
"Tesoro, Buffy non è come te."
"Questa volta ha esagerato, è ora di passare al
piano C!"
"No, tu ora non fai un bel niente!"
"Cosaaaa?! Ma ti sei ammattito?"
"No, solo voglio che sistemi le cose a modo
suo, se non dovesse funzionare, potrai intervenire."
"Vabbene, ma se non...."
"Si, si lo so."
Il mattino successivo, Buffy cercò di mettersi in
contatto con Spike, ma non ebbe nessuna risposta.Con un sospiro, andò al
lavoro, ripromettendosi di riprovare a contattare Spike nel pomeriggio. Quando
tornò a casa quella sera, era piena di buoni propositi. Aveva una gran voglia
di vederlo e di parlargli, in modo che potessero chiarire ogni equivoco. Ma
l'aspettava una brutta sorpresa. Quando telefonò all'agenzia dove lavorava.
Anya gli disse che era partito.
Solo dopo che ebbe riagganciato il ricevitore Buffy
capì che Spike, se ne era andato, senza neanche salutarla... Era sparito nel
nulla, lasciandola, più sola che mai. Cercarlo sarebbe stato inutile. Ormai era
finita, infondo lui gliel'aveva detto chiaro e tondo la sera prima. Nei giorni
seguenti Buffy, si sforzò di non pensare a Spike, al fatto di essere ormai
relegata nella sterminata lista di ragazze che l'avevano preceduta. Ma col
passare del temo, il suo viso cominciò a dere a vedere i segni delle nottate
tormentate ed insonni. Divenne pallida, smunta e perennemente deconcentrata sul
lavoro. Trascorreva le giornate come un automa, compiendo meccanicamente le
azioni che doveva fare.
Spike, nel frattempo si era buttato nel lavoro con
un accanimento che rassettava la disperazione. Lassiter, il suo capo, si era
subito accorto del suo stato e gli aveva affidato uno scandalo molto
importante. Spike vi si era buttato anima e corpo. Era disposto a qualunque
fatica pur di togliersi dalla mente il pensiero di Buffy. Spike finalmente
aveva concluso le ricerche sullo scandalo e ora si sentiva più solo che mai.
Quella sera nel suo appartamento, si ritrovò a fumare una sigaretta dopo
l'altra, mentre pensava a Buffy, finche non gli venne la nausea, Gettò a terra
il pacchetto di sigarette, lo calpestò e finalmente trovò il coraggio di
sollevare la cornetta e chiamare Sunnydale. Buffy era tornata a casa da appena
un quarto d'ora. Stava ancora cercando di riprendersi dalla dura giornata di
lavoro, quando sentì il telefono squillare. Pensò immediatamente che fosse la
sua amica Willow, che voleva invitarla a passare una serata con lei.
"Pronto?"
Il suono della sua voce diede a Spike un tuffo al
cuore.
"Ciao, Buffy." disse piano.
Buffy fu tentata di interrompere subito la
comunicazione.
"No, non riattaccare." La implorò lui con
dolcezza.
"Non voglio darti fastidio, volevo solo sapere
come stai?"
"Molto bene, grazie."
"Vuoi sapere come stò io?"
"Solo se per caso ti anno tagliato la testa o
il tuo cuore e stato trafitto da un picchetto di legno." rispose lei in
tono glaciale.
"Quanto sei divertente!"
"Gia. Bè adesso sai come sto. Cos'altro
c'è?"
"Perchè non prendi il primo treno e vieni
qui?"
"A far che?"
Spike si guardò in torno e notò per la prima volta
quanto apparisse freddo il suo appartamento.
"Potresti rallegrare un po la mia casa."
"La prima cosa che farei sarebbe scavare una
fossa e riempirla di coccodrilli..."
"Quanta acredine!" Si lamentò Spike.
"Del resto non posso darti torto. Mi sono comportato malissimo con te. Se
può servire a qualcosa sappi che quella sera mi sono sentito tradito. Dopo aver
lasciato Sunnydale ho cercato di dimenticarti, ma non ci sono riuscito."
"Sta tranquillo,io non ti rincorro
più."Buffy cominciava a sentire una pena profonda. Perchè l'aveva
chiamata? Perchè voleva distruggere la tranquillità che almeno in parte aveva
riguadagnato?
"Quando chiudo gli occhi, ti vedo,
Buffy."aggiunse in un sussurro. "Ti sento, ti tocco."
"Non funzionerebbe, Spike" Mormorò lei con
la morte nel cuore. "Non ti voglio. Ho deciso di..."Cercò una bugia
che potesse sembrare credibile." Ho deciso di sposare Riley. Ora scusa
devo andare stanno suonando alla porta. mentì. Riattaccò il ricevitore e lo
sganciò in modo da non ricevere altre chiamate.
Spike non credeva a quello che gli aveva detto, ma
se anche fosse stato vero lui era deciso a riconquistarla.
Doveva riconquistarla a tutti i costi. Provò ancora
a chiamarla, ma il telefono suonava sempre occupato. Dopo la mezzanotte smise
di provare e decise che l'unica soluzione era parlarle personalmente, anche se
non sapeva cosa le avrebbe detto. Arrivò a Sunnydale in mattinata inoltrata e
si diresse subito verso casa di Buffy. Contava sul fatto di trovarla sola,
senza quell'imbecille di Riley tra i piedi. Aveva bisogno di parlarle in
privato, lontano da occhi indiscreti. Sperava fosse possibile, soprattutto dopo
lo spettacolo che avevano dato a beneficio del vicinato. Non sarebbe stato
facile affrontarla, e lo sapeva. L'aveva ferita nell'orgoglio, l'aveva trattata
malissimo lanciandole accuse irripetibili. E tuttavia non voleva neanche
considerare l'ipotesi che lei non intendesse perdonarlo, perchè sarebbe stato
per lui un colpo troppo duro. Parcheggiò di fronte al cancello, scese dall'auto
e si avviò verso il portone. Poi, seguendo un impulso improvviso, girò attorno
alla casa puntando verso il giardino sul retro. Buffy era distesa su una
poltroncina a sdraio a prendere il sole, con in dosso un micro costume molto
sgambato. Aveva gli occhi chiusi. Spike la fissò con desiderio, rammentando
tutte le dolcissime emozioni che aveva provato facendo l'amore con lei. Fu
immediatamente assalito da una corrente di eccitazione. Forse, pensò, il
fattore sorpresa l'avrebbe aiutato. Doveva giocare il tutto e per tutto. Si
avvicinò piano piano alla poltroncina a sdraio e vi si sedette a cavalcioni con
movimento rapido e preciso. Buffy aprì gli occhi immediatamente e li sgranò per
la sorpresa.
"Indovina chi c'è" sussurrò Spike
allungandosi quasi completamente su di lei. Buffy sussultò.
"Spike!"
Lui sorrise mentre Buffy cercava inutilmente di
respingerlo. Poi intrecciò le gambe alle sue e cominciò a baciarla teneramente
sulla bocca.
"Ma siamo in piena luce del giorno!"
protestò debolmente Buffy, quando infine lui si interruppe per prendere una
boccata d'aria. L'ardore di Spike e il bisogno insopprimibile che aveva di lui
l'avevano gia sopraffatta, togliendole la forza di resistere. Era passato così
tanto tempo dall'ultima volta! Aveva sentito la sua mancanza in modo
intollerabile. Suo malgrado si ritrovò a guardarlo con aria adorante. A Spike
non sfuggì il calore del suo sguardo.
"Si, è vero ma che male c'è?" Ti ha mai
detto nessuno che sei bellissima?"sorrise e si chinò a baciarla
ancora."Ricordami di farlo non appena ti avrò assaporata a sufficienza.
Mettimi le mani sui fianchi e stringimi a te, Buffy. Muoio dalla voglia di
sentirti."
"I vicini..."protestò lei.
"Sono tutti in casa, e qui non ci possono
vedere" bisbigliò Spike incuneandosi tra le sue gambe.
"E' bello, non è vero?" premette l'inguine
contro di lei facendola sussultare e arrossire. L'intimità di quel contatto era
sconvolgente per entrambi. Spike alzò il capo e la guardò negli occhi
contemplando il suo abbandono.
"Spike, smettila!2 esclamò Buffy, quando si fu
ripresa almeno in parte."Oh, perchè sei tornato?"gemette."Stavo
appena iniziando a dimenticarti."
"non è vero"replicò lui con aria saputa.
"Non sei riuscita a dimenticarti di me, proprio come io non sono riuscito
a dimenticarmi di te."
"ma quando sei partito, non mi hai neanche
ascoltato."bisbigliò.
"Tu hai fatto lo stesso ieri sera, no? Sono
dovuto venire fino qui per farmi ascoltare. Ma mi stai ascoltando?" la
provocò gentilmente."Ti voglio per sempre. Mi è bastato vederti tra le
braccia di Riley per capire di non poter fare a meno di te."
Quella sera le cose non sono andate come credi. E'
stato lui a baciarmi, e non viceversa."
"E chi potrebbe dargli torto?" Commentò
Spike con un sospiro, guardando il bel corpo con occhi carichi di
possesività."So cosa si prova a tenerti tra le braccia. Ma non devi
dimenticare che d'ora in poi appartieni solo a me. Ti amo."le sussurrò
prima di baciarla ancora.
EPILOGO
Soltanto un mese dopo- ma a Spike e Buffy parve un
secolo- si sposarono in una piccola chiesa di campagna con una cerimonia intima
e raccolta. Tra gli invitati c'erano Willow e Tara, Anya e Xander e gli altri
membri del giornale. buffy era bellissima nel suo abito bianco perla con le
maniche a palloncino e la scollatura bordata di pizzo. Dopo lo scambio degli
anelli, quando Spike le sollevò il velo dal viso per darle un bacio, gli
tremarono le mani per l'emozione. Alla cerimonia seguì un pranzo in un lussuoso
ristorante della città.
"Sei bellissima" le sussurrò Spike almeno
per la ventesima volta." Ma adesso andiamocene! Non ce la faccio più a
resistere!"
"E' rimasta della torta. Ne vuoi ancora una
fetta?"
"Oh, no! Mi ci vuole qualcosa di molto più
dolce... Credi di essere all'altezza del compito?"
Buffy dischiuse le labbra, gia eccitata."Non
so" sussurrò,"ma l'idea di provarci mi attira moltissimo."
"Andiamo via, amore. Ti voglio tutta per me,
ora."
Salutarono gli invitati e se ne andarono tenendosi
per mano. Avrebbero trascorso la luna di miele in Europa, ma la prima notte di
nozze l'avrebbero passata nella suite di un prestigioso albergo del centr. Ci
arrivarono nel giro di pochi minuti, e salirono subito nella stanza senza
curarsi dei bagagli.
"Ma ho lasciato tutte le mie cose in
valigia." protestò debolmente Buffy, quando Spike ebbe chiuso la porta.
" Ci penseremo più tardi" sussurrò lui
abbracciandola. "Molto, molto più tardi. In questo preciso momento, non
hai alcun bisogno dei vestiti, e ora te lo dimostrerò."
La liberò con delicatezza dell'abito nunziale,
sussurrandole in continuazione che era bellissima e che la desiderava da
impazzire. Buffy lasciò che lui la guidasse e le insegnasse nuovi modi per
accarezzarlo e aumentare così il suo desiderio. Pochi minuti più tardi, nudi e
distesi sul grande letto matrimoniale, si agitavano freneticamente l'uno
sull'altro, ansiosi di appagare la loro reciproca passione. Quando Spike si
mosse lentamente su di lei e, senza smettere di guardarla negli occhi, la
possedette completamente in un unico, fluido movimento, lei provò una
sensazione indescrivibile"Ti amo, Buffy " disse lui in tono
malfermo." Ti amo di una amore più profondo degli oceani più profondi, più
alto delle montagne più alte. Me ne sono accorto solo in quelle tremende
settimane senza di te. Senti" bisbigliò, muovendosi lentamente dentro di
lei, "senti come ti desidero?"
La voce gli si ruppe in gola. Premette le labbra
sulle sue e mandò un gemito soffocato, accarezzandola avidamente. Cominciò a
muoversi lentamente, mente Buffy assecondava i suoi slanci con abbandono. Nel
giro di poco si trovarono avvinti in una morsa di piacere intollerabilmente
dolce e intenso. Buffy gemette e si strinse a lui, mentre salivano in sieme
verso vertici mai toccati prima. Spike l'abbracciò con forza e gridò il suo
nome mentre i loro corpi venivano scossi dagli ultimi, frenetici spasmi di
piacere. Restarono abbracciati a lungo, stremati e appagati. Buffy non voleva
più staccarsi da lui, aveva un irresistibile bisogno di sentire il calore e il
peso del suo corpo. Lentamente entrambi sprofondarono tra le braccia di morfeo.
...... due anni dopo......
"Eccomi. Sono tornato, amore."
Spike salì a due a due le scale, lasciò la valigia e
corse ad abbracciarla.
"Ti sono mancato?"
"Sei stato via due interi giorni" sorrise
Buffy felice. "ma pensavo saresti tornato domani. Non avevi un servizio da
consegnare?"
"L'ho rimandato."
"Perchè?"
"Hai dimenticato, oggi è il nostro
anniversario" rispose Spike"E volevo darti questo."
Dalla tasca tirò fuori una scatola di cuoio bianco e
gliela mise in mano.
"Buon anniversario, amore."
"Ma mi hai gia fatto il regalo" protestò
Buffy.
"E con questo?"sorrise lui." Dai
aprilo."
Una collana di opali gocciolò tra le mani di Buffy
come un lungo filo di pallido fuoco.
"Oh Spike! E' magnifica. Grazie amore."
"Sono pazzo di te, lo sai questo?" mormorò
Spike contro il palmo della sua mano." Perciò non potevo più starti
lontano."
Buffy gli lanciò un occhiatina maliziosa.
"Sei sicuro che è da me che non riuscivi a
stare lontano?
"Bè...io... veramente"
Spike si passò le mani tra i capelli con aria
colpevole.
"Andiamo" sorrise lei."Forse è ancora
sveglio. Ho appena finito di dargli da mangiare."
Nella stanza fresca, con le imposte chiuse, Spike si
chinò sulla culla a deporre un bacio sulla fronte del figlio.
"Dorme" disse piano con un tenero sorriso.
Buffy si avvicinò e abbracciò il marito attorno alla vita. Restarono così un
attimo a guardare il bambino, poi uscirono senza fare rumore. Fuori dalla porta
Spike si girò verso di lei.
"Sei sicura di essere felice del mio
ritorno?"
"Certissima."
"Allora vuoi darmi il bentornato come si
deve?" E, passandole un braccio attorno alle spalle, la condusse nella
loro camera da letto.
FINE