Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di
riuscire a rintracciare l'autrice.
UN
VIAGGIO
di Psike
"Mi dispiace William." Ecco,
l'aveva detto. Aveva fatto la cosa giusta. Quella relazione era sbagliata e lei
aveva fatto bene a interromperla. Ma allora perchè si sentiva vuota in questo
momento. Infondo lui era solo sesso. Un modo per sentire, per sentirsi ancora
viva. E glielo aveva detto. Gli aveva sbattuto in faccia la realtà, dopo averlo
usato.
"Non mi sembra di essermi mai
lamentato." Era vero, lui non l'aveva mai fatto. Si era sempre
accontentato delle briciole di tempo che lei gli dava. No, non si era mai
lamentato, neanche quando lo trattava male, quando sfogava su di lui tutta la
sua rabbia. Aveva accettato tutto, ridandole solo amore. Gia, non aveva chiesto
niente, gli aveva solo dato. E lei aveva preso tutto, senza dare, senza che lui
si lamentasse. Ma quella storia era un errore, solo un errore. Ora era finita.
Stesa sul letto della sua stanza Buffy pensava a quello che era successo una
settimana prima. Quella sera la ronda era stata più lunga del previsto
e...anche puù solitaria. Scosse energicamente la testa, doveva scacciare quei
pensieri. Erano pericolosi, pericolosi come l'mmagine di lui mentre lei lo
lasciava, come era pericolosa limmagine dei suoi occhi infinitamente tristi.
Immagini che continuavano ad affollare la sua mente insieme a tutti gli altri
ricordi. Ricordi di lui naturalmente, di lui e di tutti gli attimi vissuti in
sieme. Le lotte, le liti, le alleanze, le sue carezze, i suoi baci,, il suo
amore...stop. Doveva smettre di pensare. Scese e si sedette sul divano. Forse
un po di televisione era quello che gli serviva. D'un tratto la televisione si
spense e una luce accecante invase il soggiorno.
"Chi sei fatti vedere!"
Lentamente la luce si dissolse
permettendole di vedere chi era apparso. Sul suo volto si dipinse la sorpresa e
le lacrime minacciarono di scenderle dagli occhi.
"M-mamma."
"Buffy tesoro, non ho molto
tempo. Sono venuta a prepararti a quello che avverrà stanotte."
"Cosa deve accadere?"chiese
allarmata.
"Calma Buffy, stà tranquilla. Non
c'è nessuna nuova minaccia da affrontare."
"Ma allora cosa..."
"Buffy, hai chiuso il tuo cuore,
hai permesso che diventasse arido. Ma io so che sei capace di amare, so che c'è
tanto amore dentro di te, e lo sanno anche lassù. Per questo hanno deciso di
darti una possibilità. Questa sera verranno a farti visita tre spiriti. Seguili
senza timore. Ognuno di loro ti accompagnerà lungo un viaggio."
"ma a che scopo tutto
questo?"
"Te l'ho detto Buffy, devi
ritrovare l'amore che c'è in te. Si è fatto tardi piccola mia, ora devo andare.
Ricorda, ti voglio bene."
La luce di prima avvolse nuovamente la
figura di Joyce e questa scomparì nel nulla.
_Riscoprire l'amore che c'è in me. Che
avrà voluto dire. Mi sono sacrificata per proteggere Down....
Ma i suoi pensieri furono nuovamente
interrotti dalla comparsa del primo spirito.
Ma i suoi pensieri furono nuovamente
interrotti dalla comparsa del primo spirito.
"Willo?!"chiese stupita.
"No, sono lo spirito del passato,
ho assunto le somiglianze della tua amica solo per non spaventarti."
"Ow"
"Sai il motivo della mia
visita?"
"Si, anche se..."
"Bene"la interruppe
bruscamente lo spirito"Allora andiamo, abbiaqmo poco tempo a disposizione.
Prendi la mia mano."
Buffy afferrò la mano di Willow e si
sentì improvvisamente leggera, poi uno strappo all'altezza dello stomaco, tipo
quando sei sulle montagne russe, la fece sobbalzare. Quando riaprì gli occhi lo
spirito le sorrideva.
"Dimmi Buffy, riconosci questo
posto?"gli chiese.
"Si, è la casa dove abitavo
quando ero bambina."
"Guarda, riconosci quella
bimbetta che gioca in giardino?"
"Si, sono io. Ma tutto questo
cosa centra con il motivo della tua visita?"
"Guarda e caporai."
E Buffy osservò la scena. Davanti a
lei se stessa quando aveva circa sei anni che giocava felicemente con sua
madre. Quel tempo le mancava da morire. La sua infanzia, forse l'unico periodo
in cui era stata felice.
"Dimmi Buffy, hai capito?"
lo spirito la distolse dai suoi pensieri.
"No. Continuo a non capire."
"Vedi Buffy, un tempo tu spevi
quello che volevi. Era tutto semplice vero? Per essere felice ti bastave che
tua madre giocasse con te, o come in questo momento che ti comprasse un
gelato."Disse lo sporito sorridendo verso la bambina che aveva puntato i
piedi finchè la madre non aveva ceduto.
"Vedi Buffy, quando si è piccolo
si ha smpre il coraggio di pretendere quello che si vuole. Crescendo lasciamo
che gli altri ci influenzino.Se conservassimo un minimo dell'egoismo dei
bambini forse otterremmo ciò che vogliamo. Seguimi."
La prese per mano e dinuovo lo strappo
allo stomaco le fece capire che stavano viaggiando.
"Dimmi ora sai dove siamo?"
"E' la mia vecchia scuola. Perchè
siamo qui?"
"Vedi Buffy, li ci sei tu. Tu che
gestisci la tua vita. Dimmi Buffy ricordi quando hai smessso di farlo?"
"Non ho mai smesso."
"Buffy." Lo spirito la
richiamò con voce leggermente contrariata.
"Ok, non lo so, non ricordo
quando è successo."
"E' successo quando hai creduto
di avere bisogno di protezione, quando ti sei convinta di essere in un certo
senso indifesa, fragile. Vieni."
Si spostarono dinuovo. Quasta volta Buffy
conosceva la scena. Come non avrebbe potuto. Angel lui era li che le confessava
il suo amore.
"Io ti ho vista da quando eri a
LA, tenevi il tuo cuore in mano perchè la gente lo vedesse. E io ho desiderato
di proteggerti fin da allora." Come scordare quelle parole.
"Cosa centra questo!"
"E' qui che tutto ha avuto
inizio, Buffy. Lui ti ha fatto credere che avessi bisogno di protezione. E ne
avevi, ma non così. Non in modo da impedirti di scegliere. Dimmi Buffy, quante
volte ha scelto lui per te, per il tuo bene?"
Buffy non trovò le risposte a quella
domanda. Era ver, Ange aveva sempre deciso per lei, per il suo bene. E lei,
quando aveva scelto lei? Aveva accettato che se ne andasse, senza poter fare
niente. Cinò il capo e seguì lo spirito fino a ritrovarsi nuovamente nella sua
stanza.
"Bene, ora ci dobbiamo salutare
Buffy. Il mio tempo è scaduto."
Fu un istante e gia non c'era più. Si
sedette sul letto e attese che arrivasse il secondo spirito. Circa un ora dopo
apparve.
"Eccomi qua finalmente, non
immagini il casino che mi è successo..."
"Anya?"
"No sono lo spotito del presente,
e ora è megli che ci muoviamo il tempo è denaro!"
_Sarà ma assomiglia davvero un sacco
ad Anya.
"Eccoci arrivati. Buffy, pensi
che i tuoi amici siano felici?"
"Si, credo di si."
"Bene allora guarda"
Si ritrovo nel Magic box, sembrava che
nessuno potesse vederla. Era un po come quando era diventata invisibile per
colpa di Worren.
"Secondo voi Buffy stà
bene?" Willow sembrava preoccupata.
"Non lo so. Da quando è tornata è
piuttosto strana. Negli ultimi due giorni poi è ancora più
depressa."Rispose Down.
"Non so, forse ho fatto male a
riportarla in vita."
"Forse, ma ormai quello che è
fatto è fatto, non si può cambiare. dobbiamo avere pazienza." Intervenne
Tara.
Buffy non sapeva cosa dire, sapeva che
i suoi amici si preoccupavano per lei, ma sentirlo così...
"Vieni dobbiamo visitare un altro
posto prima che il mio tempo finisca"
La seguì per il cimitero, fino alla
cripta di Spike. Aveva paura, non voleva entrare. E se lui si fosse accorto
della sua presenza?
"Tranquilla non può"Anya
sembrava averle letto nel pensiero. Quando entrò era tutto come quando ci era
stata l'ultima volta. Spike non aveva rimesso nulla a posto. Lo cercò con lo
sguardo e lo vide in un angolo, seduto su la sua poltrona preferita. Piangeva.
Quella vista le straziò il cuore. Sapeva che era lei la causa delle sue
lacrime, ma non aveva potuto fare niente per evitarlo.
"Ne sei sicura?" Le chiese
lo spirito. Sembrava davvero che le leggesse nel pensiero.
"Si."Rispose semplicemente.
"Vabene, andiamo il mio tempo è
scaduto."
La lasciò nel cimitero, senza dirle
quanto avrebbe dovuto aspettare.
Erano passati circa dieci miuti quando
Buffy sentì dinuovo l'ormai famigliare strappo allo stomaco. Si guardò in torno,
era ancora nel cimitero e non c'era nessuno con lei. Per un istante credette di
essersi immaginata la sensazione di poco prima, quando dietro di lei si
materializzò una figura incappucciata.
"Tu devi essere lo spirito del
futuro."disse
Lo spirito fece segno di si con la
testa. Poi la scena cambiò, si trovava in casa sua. C'erano tutti e sembravano
felici. Si guardò in torno, c'era qualcosa che non quadrava in quella scena,
lei non c'era. Sembrava come se non fosse mai esistita. Le foto che la ritraevano
erano scomparse. Salì in camera sua e vi trovò uno sgabuzzino.
"Spirito, che significa questo?
Dove sono io?"
Lo sporito non le rispose. lei
continuò a guardarsi in torno. Niente, era come se non fosse mai esistita.
Aspettò per quelle che sembrarono ore, nessuno dei suoi amici l'aveva nominata
anche solo una volta.
"Adesso basta spirito! Mostrami
il mio futuro!"
Senza sapere come si ritrovò nel
cimitero. Si guardò in torno come aspettandosi di vedersi comparire se stessa
da un istante all'altro, mentre combatteva contro qualche vampiro. La sua
attenzione fu attratta da una macchia bianca qualche metro più in la. Spinta da
una forza misteriosa si avvicinò a quella che scoprì essere una lapide
completamente ricoperta di margherite.
"Non ho mai visto una tomba così
bella."
Si sentì invadere da una strana
curiosità, voleva sapere a chi apparteneva quella lapide. Scostò delicatamente
qualche fiore e la sua sorpresa aumentò. Quella tomba apparteneva a lei. La
data di decesso indicava che sarebbe morta circa due anni dopo.
"Allora è per questo che non
hanno parlato per niente di me. Ma chi ha portato tutti questi fiori?"
Si allontanò di qualche passo cercando
un qualche indizio le rivelasse l'artefice di quel gesto. Non trovò gnente.
Eppure era strano, i fiori erano freschi, segno che era passato meno di un
giono da quando erano stati portati, doveva per forza essere rimasto qualcosa.
Stava per allontanarsi quando lo vide. Era gia lontana quando sentì una voce
fin troppo famigliare provenire da vicino alla sua tomba. Spike stava
sostituendo tutti i fiori che si trovavano su di essa, con altre margherite.
"Mi spiace passerotto, non sono
riuscito a trovare 1095 margherite, ma ti ho portato una sorpresa. Guarda ti
piacciono?"
In un primo momento non riuscì a
vedere di cosa il vampiro stesse parlando, ma appena si spostò potè ammirare
due splendide rose, una di un rosso cosi intenso e scuro da sembrare essere
stata tinta col sangue, e l'altra completamente nera. Senza che potesse
impedirlo una lacrima le rigò il viso. Era Spike che le portava i fiori, tutti
i giorni, aggiungendone uno per ogni giorno dalla sua morte. Si chiese cosa
avesse fatto per meritarsi tanta devozione da parte sua. Possibile che dopo il
modo orribile in cui lo avesse trattato, le parole che gli aveva detto, lui
continuasse ad amarla in quel modo?Senza rendersene conto lo seguì non appena
lui si allontanò dalla tomba, fino a ritrovarsi in un piccolo appartamento.
_Da quando vive qui? Perchè non è
nella sua cripta?
"Joyce tesoro, dove sei?" Lo
sentì esclamare.
Un moto di rabbia l'assalì a quelle
parole. Lui si era rifatto una vita, con un altra. Poi vide entrare Clam in
soggiorno.
"Clam, dov'è Joyce?"
"Indovina." Disse il demone
con un sorriso triste. Spike si passò una mano tra i capelli.
"Ho capito, vado a
prenderla."Si diresse verso una stanza in fondo al corridoio e Buffy,
senza rendersene conto lo stava ancora seguendo.
"Joyce amore, sei qui?"
Silenziosamente entrò nella stanza avvolta dalla penombra.
"Papà, sei tornato!"
Buffy non credeva ai suoi occhi, una
bambina bionda di circa quattro anni era corsa inconto al vampiro chiamandolo
papà.
"Che cosa stai facendo,
piccola?"
"Aspetto la mamma"Rispose
con naturalezza la bambina inclinando la testa di lato proprio come lui.
"Tesoro, lo sai, la mamma non
tornerà..."
"No, io so che
tornerà."insistette la piccola.
"Va bene, hai vinto.
Andiamo."Disse prendendole la mano per farla uscire.
"Posso dormire qui
stanotte?" Chiese la bambina quasi implorante.
Lui la guardò per un attimo e non riuscì
a dirgli di no.
"E vabene, ma solo per
stanotte."
"Evviva! Resti con me?"
"Lui strinse gli occhi come
colpito da un forte dolore. Poi gli riaprì e sorridendole fece segno di si con
la testa.
"Aspettami qui, vado a salutare
lo zio Clam."
Appena uscito dalla stanza, il vampiro
poggiò stancamente la testa contro la parete.
"Spike, va tutto bene?"
Chiese Clam.
"Le assomigli così tanto. Ha il
suo stesso odore. Prima quando sono entrato nella sua stanza ho creduto che
fosse davvero tornata." Sorrise stancamente.
"Spike, non puoi continuare così.
Sono tre anni che è..."
"Lo so, ma non riesco ancora a
credere che non tornerà più."
Buffy era sconvolta, così era quello
il suo futuro. Non riusciva a crederci,poi la sua attenzione fu attirata da un
altro pezzo della conversazione che si stava tenendo a pochi passi da lei.
"Se solo non l'avessero
abbandonata, sarebbe ancora qui. E' colpa loro. Lei viveva per loro, gli ha
smpre dato tutto."
"Spike..."
"Io l'aveva avvertita. Glielo
aveva detto che non l'avrebbero capita. Ma lei è stata così maledettamente
testarda. Se solo mi avesse avvertito prima forse..."
Buffy non ci stava capendo più niente
ma sapeva come fare chiarezza.
"Spirito, so che mi senti, fammi
vedere che cosa è successo!"
Presto sentì il familiare strappo allo
stomaco.
Si ritrovò nella cripta di Spike. Era
calda e accogliente, proprio come la ricordava. Lui era seduto sulla sua solita
poltrona, ma c'era qualcosa di diverso in lui. Non aveva la sua solita aria
arrogante e sicura. Sul suo volto sembravano essere apparse delle rughe, si
disse che era impossibile. Lui era un vampiro, e i vampiri non invecchiano. Udì
il rumore dei tuoni fuori dalla cripta, stava piovendo furiosamente. Ad un
tratto il bussare violento di qualcuno riecheggiò nel silenzio della cripta.
Spike andò ad aprire trovandosi davanti Tara.
"Strega che ci fai qui?"
"Spike fammi entrare, è
importante."
Lui si spostò per farla passare.
"Sentiamo, cosa è successo?
"E' meglio che ti siedi Spike,
non ti piacerà quello che stò per dirti." La voce della ragazza era
incrinata, sembrava si stesse trattenendo dal piangere. Si sedette e lei fece
altrettanto.
"Spike, buffy è..." La voce
gli si spezzò in gola.
"Che cosa è successo?"
Chiese il vampiro allarmato, mentre un atroce dubbio prendeva forma nella sua
nìmente e nel suo cuore.
"Lei è.... morta" fu un
sussurro appena percettibile quello che uscì dalle sue labbra.
"Come? Quando?" Sembrava in
trans.
"Ieri notte, durante l'ultima
battaglia. E'andata da sola... e il nemico era... troppo forte."
balbettava, la voce sembrava non volerle uscire.
"Da sola? Ma perchè? dov'erano i
suoi amici?"
"Spike, tieni. Lei mi ha chiesto
di dartela se fosse..."disse consegnandoli una lettera. La prese e l'aprì
lentamente. La carta era impregniata del suo profumo. Iniziò a leggerla.
William, se stai leggendo questa
lettera significa che non c'e l'ho fatta. Che sono cduta e non ho più avuto la
forza di rialzarmi. Non ti chiedo nulla, solo ti prego, leggila fino in fondo,
poi sarai libero di decidere come meglio credi. So di essermi comportata in
modo orribile con te, di averti ferito in mille modi, ma aveva paura. Paura del
potere che hai su di me, quella tua capacità di donarmi il paradiso con un solo
sguardo o di scaraventarmi all'inferno altrettanto velocemente. La verità è che
quando si cade troppe volte si ha paura di rialzarsi. Si impara a conoscere il
dolore e si è terrorizzati di poterne provare altro a cui non si è preparati.
Sono cduta troppe volte Spike e ho avuto paura, così sono fuggita. Perchè tu
non ti arrendevi, continuavi a tornare e io sapevo che mi avresti uccisa. Ma tu
l'hai fatto comunque. Quando ti ho detto che era finita, nel preciso istante
che ho pronunciato quelle parole, ti ho lasciato il mio cuore. ho lasciato
Sunnydale perchè tu non sapessi, perchè nessuno sapesse, che mi avevi fatto il
dono più bello che potessi desiderare. Quando lo capito credevo fosse troppo
tardi, non potevo sbatterti una notizia del genere in faccia, non dopo il mio
comportamento. Ho sperato nel sostegno dei miei amici, ma come al solito avevi
ragione tu, e loro non anno capito. Ora è tardi per tutto William, ti prego
prenditi cura di lei.
Ti amo
Buffy
Ripiegò la lettera e guardò la ragazza
di fronte a lei interrogativo. Le parole di Buffy lo avevano lasciato
sconvolto. Lei lo amava, e ora era morta. Sntì il bisogno di urlare, spaccare
tutto, ma prima doveva capire a cosa si riferiva Buffy. Quando un pianto da
prima sommesso poi sempre più forte si alzò nella cripta interrompendo quel
silenzio. Alzò la testa verso tarea e la vide cullare una bambina di non più di
un anno. Si sentì istintivamente legato a quel fagottino rosa.
"Tara ma..."
"Buffy mi ha chiesto di
affidartela." Mentre lo diceva gli aveva messo in braccio la piccola che
subito aveva iniziato a calmarsi e che lo guardava con due immensi occhi
azzurri, un azzurro identico a quello dei suoi.
"Ma come...."
"Non lo so come sia possibile.
Buffy ha deciso che si trattava di un miracolo e io non ho trovato un altra
spiegazione."
"Ma perchè ora?"
"Perchè sei l'unico che può
difenderla"
"Da cosa?"
" Dagli altri."
"Intendi dire..."
"Si"
"Tara spiegami cosa è accaduto
perfavore"
" Loro non l'anno accettata,
all'inizio, quando l'anno scoperto hanno detto che non avrebbe dovuto portare a
termine la gravidanza, ma dato che ormai era troppo tardi e la bambina era gia
nata volevano tenerla sotto controllo. Buffy era furiosa,non l'ho mai vista
così, ha lasciatto la citta il giorno dopo. L'ho ritrovata a LA e quando potevo
gli ho fatto da baby sitter mentre era di ronda o al lavoro."
"E tu non eri daccordi con i tuoi
amici?" Chiese dubbioso.
"So cosa significa crescere
venendo considerati un mostro, non potevo permettere che trattassero Joyce allo
stesso modo e poi lo dovevo sia a Buffy che a te."
Buffy era sconvolta da tutte quelle
rivelazioni. Non riusciva a capacitarsi del fatto che i suoi amici non avessero
accettato sua figlia. Istintivamente si toccò il ventre, se i suoi calcoli erano
esatti, lei era già incinta. Non riuscì a vedere altro di quella scena che si
ritrovò in un altro luogo. Era nel cimitero, vide Tara allontanarsi e guardò
nella direzione da dove la ragazza stava venendo. Era il suo funerale. Non
c'era nessuno. Solo lei, la piccola Joyce e lui. Nessun altro. Si avvicinò a
quella che sarebbe stata la sua lapide. Per terra in ginocchio che piangeva
disperatamente c'era Spike. Nel vederlo in quello stato le sembrò che le
stessero strappando il cuore. Non riusciva a respirare. Si chiese per
l'ennesima volta cosa avesse fatto per meritarsi tanto amore. Le lacrime le
rigarono le guance e desiderò di poter porre fine al dolore di lui. Di poterlo
consolare, essergli vicino e fargli sentire tutto il suo amore. Non si accorse
nemmeno di averlo abbracciato e di stargli sussurrando parole di conforto,
parole che oviamente lui non poteva sentire. C'ercò di riprendersi, doveva
cambiare il suo destino.
"Spirito, ti prego ho capito. Ti
scongiuro riportami a casa."
Fu un attimo una forte folata di vento
l'avvolse e si ritrovò a casa sua. Senza mettersi la giacca uscì diretta al
cimitero. Doveva vederlo, parlargli, supplicarlo di perdonarla. Non sapeva
ancora cosa gli avrebbe detto, ma non gli avrebbe più mentito. Quando arrivò
alla sua cripta la trovò vuota. Decise che era meglio aspettarlo fuori, così si
sedette a terra davanti alla sua porta. Passò qualche ora, era quasi l'alba e
non era ancora rientrato. Buffy seduta a terra tutta ranicchiata tremava per il
freddo. La vide e non credette ai suoi occhi.
"Cacciatrice, che cose fai qui
fuori?"
"Spike, ti stavo
aspettando." Disse in un sussurro.
Non sapeva cosa fare, in quel momento
gli sembrava così piccola e indifesa, così diversa dalla Buffy che conosceva.
Tremava e sembrava molto stanca. La prese in braccio temendo una sua reazione
di protesta, e si stupì quando la sentì rilassarsi tra le sue braccia,
stringergli le proprie in torno al suo collo e accoccolarsi maggiormente contro
il suo corpo. La depose sul letto stendendosi accanto senza toccarla. Ancora
una volta lei si avvicinò a lui appoggiando il volto sul suo petto. Il cuore le
batteva all'impazzata, tanto che per un momento credette che anche no quello di
lui battesse. Doveva dirglielo, a qualsiasi costo, non avrebbe avuto un altra
occasione. Era confuso, dov'era
"Io.... mi dispiace.... Non
merito... "
"Calma passerotto, va tutto
bene." Cercò di tranquillizzzarla e la strinse maggiormente a se.
Lentamente la sentì calmarsi, ma non allentò la stretta, era così bello
sentirla così vicina, come non gli era mai stato. Desiderò che quel momento non
avesse mai fine poi...
"Ti amo." La sentì
sussurrare a voce così bassa che credette fosse frutto della sua fantasia. La
guardò negli occhi, aveva uno sguardo così dolce, implorante, spaventato e...
innamorato. Tutto quello che aveva sempre voluto si era avverato, dolcemente
posò le sue labbra su quelle di lei in un bacio dolce e casto, ma carico di
tutto l'amore del mondo, carico di tutto il suo amore per lei.
"Amore non sai quanto ho
aspettato questo momento."le sussurrò in un orecchio prima che entrambi si
addormentassero abbracciati.
Si svegliò che era tardo pomeriggio
convinto che avesse sognato tutto e sicuro di essere solo nel suo letto. Quando
i suoi sensi si attivarono del tutto potè percepire il corpo di Buffy ancora
ranicchiato contro il suo. Mai come in quel momento gli sembrò la creatura più
bella che avesse visto. Il volto disteso e privo di ogni traccia di
preoccupazione, le labbra dischiuse in un dolce dorriso e i capelli sparsi sul
cuscino. Restò a contemplarla per un tempo che gli sembrò eterno, poi
lentemente la sentì svegliarsi. Quello sarebbe stato il momento della verità.
Temeva che svegliandosi lei lo allontanasse nuovamente e era sicuro che questa
volta non avrebbe retto. Ma tutti i suoi dubbi furono spazzati via appena lei
aprì gli occhi e gli regalò il più dolce dei sorrisi.
"Ben svegliata amore, dormito
bene?" le chiese con voce suadente.
"Meravigliosamente." Gli
sussurrò prima di posargli un lieve bacio sulle labbra. Bacio che ben presto di
casto non ebbe più nulla.
"Mmm vacci piano passerotto,
potrei abbituarmi molto facilmente a risvegli di questo tipo."
"Buono a sapersi, perchè non ho
intenzione di passare più neanche un giorno senza di te al mio fianco."
"E' una proposta?"
"Si. accetti?" Chiese lei
temendo un suo rifiuto.
"Amore non ti libererai più di
me." disse baciandola nuovamente.
"Lo prendo per un si?" ogni
timore si era dissolto in quel bacio.
"Ci puoi scommettere."
Ripresero a baciarsi con sempre
amggiore trasporto.
"Aspetta, Spike. Devo dirti un
altra cosa, ma non so come la prenderai, dato che non so spiegarti come è
successo"
"Di che si tratta?" Chiese
leggermente allarmato.
"Ecco vedi, c'è un piccolo
particolare che..."
"Buffy se si tratta dei tuoi
amici sono disposto pure a non dirglielo se..."
No, no, loro non centrano anzi, non
vedo l'ora di dirglielo."
"Ma allora cosa..."
"Sono incinta!"
"Cosaaa?!" Buffy sai che è
impossibile io sono un vampiro.
"Spike, non so come sia possibile
ma ecco è successo e io..."
non la fece finire, che le sue labbra erano
di nuovo contro quelle di lei.
"Buffy, è magnifico. Non mi
interessa come dimmi solo che è tutto vero."
"E' vero."Si guardarono
negli occhi per un tempo infinito poi ripresero a baciarsi con sempre più
urgenza.
......................................................................
Intanto in un luogo senza tempo
qualcuno osservava la scena piuttosto compiaciuta.
"Non capisco perchè tu lo abbia
aiutato a mettersi con tua figlia. Infondo è pur sampre un vampiro."
"Kendra, so che saranno felici in
sieme e che lui la ama con tutto se stesso. Non importa quello che è stato in
passato. Ora è cambiato e solo per amore di Buffy. Merita di essere
felice."
"Io continuo a non capire.
Comunque mi vuoi spiegare che bisogno c'era di farlo ritornare umano?"
"Lo è solo in parte, e comunque
io voglio dei nipoti! Dato che mia figlia si è innamorata di un vampiro sono
dovuta correre ai ripari. E poi guardali, non sono dolcissimi?"
"Hai ragione. ok, mi arrendo hai
vinto tu. Quei due sono fatti per stare insieme." mentre diceva questo la
giovane cacciatrica si allontqanava, lasciando Joyce sola ad ammirare il suo
lavoro.
"Buona fortuna piccola mia, sii
felice!" Disse prima di andarsene anche lei.
FINE
EPILIGO
Passarono tutto il resto del giorno
nella cripta del vampiro, sempre abbracciati, senza l'asciarsi un attimo.
Appena uno dei due si allontanava un attimo, l'altro lo raggiungeva. Sembravano
non essere mai sazi di baci e carezze. Spike era più dolce che mai,
infinitamente attento a non farle male con la sua irruenza, per paura di
danneggiare la piccola vita che stava crescendo dentro la sua Buffy. Perchè ora
era sua, e avrebbe affrontato fino alla morte chiunque avesse tentato di
portargliela via. Buffy si sentiva felice come mai in vita sua. Ora aveva tutto
quello che avrebbe mai potuto desiderare. Non pensò per niente al giudizio dei
suoi 'amici' se non quando fu ormai tardo pomeriggio e il cielo iniziava a
tingersi del rosso del tramonto.
"Spike, ora devo andare. Down
sarà preoccupata." disse, anche se nella sua voce non c'era molta
convinzione.
"Daccordo, amore. Ti raggiungo
appena il dannato sole sarà sceso del tutto." disse dandole un ultimo
bacio prima di farla andare.
Lungo la via di ritorno Buffy pensava
a quali sarebbero state le parole migliori da utilizzare per comunicare la
notizia agli altri. Stando a quello che aveva visto nel suo breve viaggio, non
l'avrebbero presa molto bene. Di una cosa era sicura però, la prima a saperlo
sarebbe stata Tara, gli e lo doveva. Le dette appuntamento in un piccolo bar, lontano
dal magic box. Come si aspettava la ragazza la raggiunse quasi subito, temendo
per lei.
"Buffy, dimmi è successo
qualcosa?" Chiese leggermente allarmata soprattutto considerando che la
cacciatrice era scomparsa per tutto il giorno.
"No. Cioè si, ma niente di cui
preoccuparsi."
"Buffy, non capisco.
Spiegati."
"Ecco vedi Spike..."
"Non avrà tentato di farti del
male?" Chiese leggermente preoccupata, anche se lei per prima non credeva possibile
una cosa del genere. Era convinta che Spike amasse veramente Buffy, e che per
nulla al mondo le avrebbe fatto del male. Ma rimaneva sempre un vampiro, e per
dipiù piuttosto imprevedibile.
"No, Tara. Quello che volevo
dirti e che lui..."ma fu nuovamente interrotta da un voce ormai tanto
famigliare.
"Eccoti qui amore, ti ho cercata
dappertutto." Disse abbracciandola da dierto e baciandole una guancia, per
poi passare alle sue labbra.
Tara guardava la scena con un misto di
stupore e gioia, dato che a giudicare da quel che vedeva Buffy non era per
nulla dispiacuita delle attenzioni del vampiro.Quando finalmente i due si
separarono Buffy la guardò raggiante.
"Ecco Tara, quello che volevo
dirti, prima che venissi interrotta- disse guardando Spike con finto
rimprovero- e che io e Spike stiamo insieme."
"Baffy, somo molto felice per
voi." disse la ragazza sinceramente sollevata che la sua amica avesse
finalmente accettato i suoi sentimenti."Ora la parte più difficile sarà
dirlo agli altri."aggiunse quasi con tristezza.
"Non mi interessa Tara. Dicano
quello che vogliono. Questa volta decido da sola." e si strinse
ulteriormente nell'abbraccio di Spike, che stava ancora cercando di capire come
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Più tardi erano tutti riuniti a casa
di Buffy, che aspettavano di sapere cosa la loro amica volesse dirgli.
"Ok, ragazzi so che sarà
difficile da accettare ma voglio che sappiate che non cambierò idea qualsiasi
cosa diciate."
"Buffy, così ci preoccupi. Che
cosa è successo e perchè capelli d'oro è qui?" disse Xander.
"Xander, Spike sta qui finchè gli
pare, soprattutto dato che ora stiamo insieme!"
"Cosaaa?!"dissero tutti
insieme, tranne Tara.
"Buffy, tu non puoi stare con...
con lui!- disse indicandolo- è...è Spike! Ricordi? E' cattivo!"
"Buffy ragiona, questa volta
Xander ha ragione." aggiunse Giles pulendosi gli occhiali.
Spike che aveva ascoltato dutto da
prima in disparte, si era avvicinato a Buffy non appena lei aveva dato la
notizia ai suoi amici, tenendole la mano per farle sentire che le era vicino,
come sempre. Buffy stava per esplodere. Non li sopportava più, ma prima che
potesse fare qualcosa e prima che loro potessero aggiungere qualcosa una
piccola, ma abbastanza forte scarica elettrica colpì sia Xander che Giles.
Tutti li guardarono stupefatti mantre la sagoma di Joyce appariva nella stanza.
"Mamma!" disse Buffy.
"Statemi bene a sentire- iniziò
Joyce- se Buffy ha intenzoine di stare con Spike, voi non potete impedirglielo,
o vi assicuro che la scossa che avete avuto è solo l'inizio di quello che vi
farò passare!"
Tutti ammutolirono, mentre Joyce si
voltava verso sua figlia e Spike e gli rivolgeva un radioso sorriso. Poi si
avvicinò al vampiro e abbracciandolo affettuosamente gli sussurrò"Prenditi
cura di mia figlia, falla felice!"
"Ci conti."
Dopo abbracciò Buffy"Mi
raccomando, si felice."
Si allontanò da entrambi ritornando
nel punto dove era apparsa e dopo un ultimo sguardo di avvertimento salutò
tutti. Prima di scomparire aggiunse"Spike, dimenticavo di dirti che sei in
parte dinuovo umano." poi scomparì del titto lasciando tutti sconvolti.
Nessuno osò più protestare sulla scelta di Buffy e presto li lasciarono soli.
Quando tutti se ne furono andati i due
si sorrisero dolcemente prima di baciarsi nuovamente, con tenerezza. Appena si
separarono cosero in camera di Buffy ridendo felici. Ora erano insieme per
sempre.