Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di
riuscire a rintracciare l'autrice.
IO
VIVRO' PER TE
di Puffetta
AU
Pairing: Spuffy
NC-17
Dedicata a Spuffy, Sara e Flo..le persone che mi hanno fatto venire voglia di scrivere..
Per Buffy si prospettava una giornata
d’inferno, oggi avrebbe detto addio alla persona che più aveva amato nella sua
vita: Joyce Summers, sua madre!
Il campanello suonò tre volte prima
che si decidesse ad andare ad aprire.
Di fronte a lei stavano le persone che
facevano parte della sua vita da sempre: Willow, la sua migliore amica dalla
prima elementare, Xander, il suo primo ragazzo e infine Angel, il suo ex marito
l’unica persona che non l’aveva mai giudicata, l’unica persona che era riuscita
a starle vicino quando lei aveva deciso di chiudere fuori dalla sua vita le
persone che ne avevano sempre fatto parte.
Li fece accomodare in salotto,
restarono mezz’ora seduti col capo chino, nessuno aveva il coraggio di parlare,
ma soprattutto, nessuno aveva più voglia di parlare.
Joyce era stata una mamma per tutti,
la mamma che tutti volevano, che tutti desideravano.
Aveva avuto Buffy all’età di quindici
anni, cacciata di casa si era trasferita in un monolocale senza riscaldamento e
aveva iniziato a lavorare anche di notte fino a quando non era riuscita a
comprare quel appartamentino dove adesso tutti piangevano per la sua morte.
Nessuno era riuscito ad accettare
quello che le aveva detto solo otto mesi prima il dottore..
*** FLASHBACK
- Mi dispiace Joyce, ma dalla tac é
risultato che hai un carcinoma alla mammella e purtroppo ormai é troppo tardi
per intervenire, dall’espansione del tumore penso che non ti rimanga neanche un
anno di vita..
- ……..
- Joyce ti prego dimmi
qualcosa…piangi, urla, ridi ma per la miseria parla!!!!
- ………………Chi penserà alla mia bambina
adesso?? Chi le preparerà la colazione alla mattina,
chi la porterà a lezione di danza??
Oddio..oddio..Rupert
ti prego, te lo chiedo come ultimo favore, non dire niente a Buffy, non voglio
che stia male prima del tempo, quando sentirò che é il momento giusto glielo
dirò io stessa ma per adesso lei non deve sapere niente..
- Ma Joyce Buffy ha….
- No! Lei non deve sapere niente, lei deve
continuare a vivere la sua vita soprattutto adesso che si é appena sposata..
- Come vuoi tu ma sappi che io non
sono per niente d’accordo!
- Lo so ma questo non toglie che lei
fino a quando non lo deciderò io ne resterà all’oscuro.
- Ok..
*** FINE FLASHBACK
Alla fine fu Buffy a interrompere il
silenzio:
- Beh io vado a finire di prepararmi..
- Buffy aspetta c’é ancora tempo – le
disse Willow con le lacrime agli occhi
- No, mamma diceva sempre che mai una
volta nella mia vita sarei riuscita ad essere in orario e questa volta voglio
dimostrarle che per gli appuntamenti speciali riesco ad essere in perfetto
orario..glielo devo! – e sparì nella sua stanza.
Arrivarono in chiesa con mezz’ora
d’anticipo e Buffy si fermò in mezzo alla navata appena vide la bara di sua
madre e senza cercarle le lacrime iniziarono a scendere accarezzando
delicatamente le pallide guance.
La forza di continuare la giornata le
venne meno ed inaspettatamente cadde in ginocchio singhiozzando rumorosamente.
Angel le fu accanto stringendosela al
petto, cercando di trovare parole per confortarla, per farla stare meglio ma
non trovandole si mise a piangere anche lui senza vergognarsi, in fin dei conti
Joyce era stata per Angel la madre che non aveva mai avuto, era stato grazie a
lei che aveva conosciuto quella ragazza con i capelli color del grano che dopo
due anni di corteggiamento assiduo era diventata sua moglie, era grazie a lei
che aveva acquistato fiducia in se stesso.
Dopo un tempo che sembrava non finire
mai si rialzarono restando aggrappati l’un l’altra e
lentamente raggiunsero i loro posti.
La messa iniziò e il reverendo Fynn
pronunciò parole bellissime ricordando quanto quella donna fosse stata
importante per tutti, ricordando tutte le volte che non si era voluta arrendere
di fronte alle più intollerabili difficoltà.
Buffy non ascoltava le parole del
reverendo, riusciva solamente a pensare ai bei momenti passati con lei, alle
parole che si erano dette prima di darsi il saluto definitivo..
Riscossasi dai suoi pensieri notò che
tutti la stavano osservando e comprese che era arrivato il momento tanto
temuto: avrebbe dovuto leggere l’elogio funebre che segnava l’addio della
figlia per la madre.
Fissando continuamente la bara, Buffy
salì mestamente sull’altare e iniziò, con voce tremante, a leggere quelle poche
parole che era riuscita a buttar giù durante la notte.
- Innanzitutto – disse Buffy – voglio
ringraziarvi per essere qui con me in questo momento.
Come molti sapranno mia madre é sempre
stata l’unico punto di riferimento che ho avuto nella mia vita e sono certa di
non sbagliarmi quando dico che non é stata importante solo per me.
Lei c’é sempre stata per tutti, non ha
mai fatto differenze per nessuno, ha donato amore anche a chi non lo meritava,
anche alle persone che volevano solo approfittarsi di lei.
Il destino ha deciso di portarmela via
troppo presto, aveva solo 37 anni e qualcuno ha deciso che aveva vissuto
abbastanza, che per lei era giunta l’ora di lasciare le persone che amava e che
l’amavano.
…che dire di più – disse mentre si
avvicinava alla bara – grazie mamma..grazie di avermi
messa al mondo, grazie di avermi insegnato a camminare e a parlare.
Grazie di esserci stata la prima volta
che sono caduta e la prima volta che ho pianto per amore.
Dovrei dirti altri mille grazie, lo
so, ma adesso non hanno più importanza, avrei dovuto dirteli prima non ora che
non li puoi più ascoltare – e dopo aver sussurrato un leggero – Mi dispiace –
verso i suoi amici Buffy uscì dalla chiesa.
Nei mesi successivi Buffy allontanò gli
amici dalla sua vita, smise di uscire con loro e poco a poco smise persino di
ballare che fino ad allora era stata l’unica cosa che
la faceva sentire viva.
In poco tempo arrivò il secondo
anniversario della morte di Joyce e per la prima volta Buffy decise di andare
al cimitero a trovarla..dal giorno del funerale non
aveva più parlato di sua madre, aveva tolto tutte le sue foto, messo in uno
scatolone tutti i suoi ricordi e aveva iniziato una nuova vita dove lei non
aveva mai avuto una madre, una vita dove lei era sola con il suo dolore.
Ma quella mattina Buffy si svegliò con
una nuova certezza: quella che stava vivendo non si poteva definire vita!
Le mancavano i suoi amici, i sorrisi
di Willow, le battute infelici di Xander e la voce stonata di Angel quando
cantava preparando la colazione.
Decise che era giunto il momento di
affrontare il dolore e dopo essersi vestita si diresse verso il cimitero ancora
incerta sul fatto di star facendo la cosa giusta, ma appena vide i suoi amici
davanti alla tomba di sua madre ritrovò tutta la forza persa in quei due anni e
con coraggio avanzò verso di loro fino a trovarsi dietro alla schiena di
Willow.
- Ciao lentigginosa
– la salutò scherzosamente Buffy cercando di celare la voce tremante
- Ciao Buffy..Buffy??!
– rispose stupefatta Willow
Buffy non sapeva che cosa dire, più
osservava i suoi amici e più si malediceva..erano
tutti cambiati, sembravano più maturi.
Aveva un’immensa paura di essere
rifiutata da quelle splendide persone ma con immensa felicità senza neanche accorgersene
si ritrovò tra le loro braccia e finalmente dopo due anni il suo cuore
ricominciò a battere.
***
Si salutarono dandosi appuntamento per
le
Le sette e mezza arrivarono presto e
Buffy si accorse che non era ancora pronta, velocemente corse a prepararsi
continuandosi a ripetere che averli ritrovati fosse la cosa giusta, sicuramente
avrebbe impiegato un po’ a far ritornare le cose come prima ma l’importante era
essere di nuovo tutti assieme.
Arrivò a casa di Xander che erano
ormai passate le 20.00
- Mai una volta in orario vero Buff?? – le disse Angel cercando di rimanere serio.
- Se fossi in orario non sarei la
vostra Buffy! – gli rispose sorridendo
- ..Sei
proprio così sicura di essere ancora la nostra Buffy?? – ribatté Angel
- Come?? Che
stai dicendo? – rispose preoccupata
- Eddai che scherzo, é possibile che ci
caschi sempre? Non sei proprio cambiata, vieni qua – le disse attirandosela a
sé e baciandole i capelli.
- Buffy!!!
Finalmente – la salutarono Willow e Xander – Come al solito in ritardo –
continuò Willow
- Se arrivavi con qualche minuto di
ritardo in più ci ritrovavi tutti con i capelli bianchi – cercò di fare una
battuta Xander
- Xan non fanno ridere le tue battute
te l’ho già ripetuto mille volte – replicò una voce a lei sconosciuta – Waw
Rossa, ti ho già detto quanto trovo grazioso il vestitino che ti sei messa?! –
- Lo so che non ti piace Spike, non
c’é bisogno di fare dell’inutile sarcasmo – disse facendogli una linguaccia.
Buffy si girò per salutarlo ma le
parole le morirono in gola nel preciso istante in cui i suoi occhi incrociarono
quelli azzurro intensi di lui.
- Ciao – le disse il ragazzo – Tu devi
essere l’amica di questi pazzi, piacere io sono
William, e tu? –
- Io?? Io
sono..sono Buffy, si il mio nome é Buffy, ne sono
certa – gli rispose e subito si maledì per la figura appena fatta ma
soprattutto per essere diventata rossa come un gambero di fronte a quel
perfetto sconosciuto.
Nel frattempo in un angolo Xander
gongolava dalla gioia, come aveva previsto quei due si erano subito piaciuti e
in cuor suo sperò di non dover intervenire per farli mettere assieme perché
sennò avrebbe perso quel amico speciale che era stato Angel negli ultimi 4
anni.
La cena proseguì senza intoppi, Spike
scherzava con tutti e senza farsi notare guardava spesso Buffy sorridendole
sensualmente quando la scopriva a guardarlo a sua volta.
Sulla metropolitana Buffy sedeva
sorridendo in continuazione non notando le persone che la osservavano.
Si sentiva eccitata per gli sguardi
che si era scambiata con Spike, non riusciva a smettere di pensare ai suoi
occhi, alla sua bocca, alle sue dita così affusolate e perfette..e poi la cicatrice..si ridestò dai suoi pensieri solo
quando l’altoparlante comunicò il nome della sua fermata.
Arrivò davanti casa sua quando si
accorse di aver dimenticato la borsetta a casa di Xander, si domandò come mai
non se ne fosse accorta prima ma capì immediatamente che la risposta era Spike,
sulla metro non aveva fatto altro che pensare a lui e di malavoglia si diresse
alla metropolitana desiderando di arrivare in fretta, si sentiva stanca e aveva
bisogno di una doccia.
Dopo circa mezz’ora stava bussando
alla porta sperando che non stessero ancora dormendo.
Quando sentì la chiave girare nella
serratura iniziò a preparare mille scuse per averli disturbati ma la visione di
Spike in pantaloni bianchi, dai quali si intravedevano i boxer, e a torso nudo
le fece perdere ogni parola che si era preparata.
- Immagino che sei venuta per la
borsetta..- le disse lui guardandola fissa negli occhi
- Si, infatti
– gli disse sorridendo – anzi scusami per il disturbo ma senza le chiavi non
posso entrare in casa –
- Che peccato, e io che speravo fossi
venuta per me –
- Beh chi lo puo’ mai dire.. forse ho fatto apposta a dimenticarmela! – gli disse
sorridendogli in modo suadente
- Se lo hai fatto apposta allora accomodati,
tanto Xander é andato ad accompagnare Willow e poi io ho tanta paura a rimanere
solo.. –
- Tu hai paura a rimanere solo?! –
- Certo, io sono un piccolo bambino
indifeso, non lo sapevi? – le disse cercando di imitare una voce infantile
- No, non lo sapevo – gli disse -
allora se sei un bambino indifeso é meglio che rimango a farti compagnia fino a
quando torna Xander – e mentre si stava sedendo vide Spike sorridere
furbescamente e con immenso piacere pensò di essere finita nelle mani del
diavolo.
***
Passarono due ore a parlare di tutto,
dei loro lavori (lui il cantante e lei una semplice commessa), delle loro
passioni, di Xander e Willow ed ora erano arrivati ad Angel.
- Io non riesco a capirlo – le disse
Spike – a volte ride come un pazzo mentre altre volte non proferisce parola
neanche a pagarlo..boh.. –
- Lui é fatto così, per lui o è tutto
bianco o è tutto nero, non proverà mai a mischiare le due tonalità, o ride o
piange, o è felice o non lo é..non lo vedrai mai prima
triste e poi felice..per lui é una cosa intollerabile! – cercò di spiegargli
lei.
- Ma come si puo’ vivere così
rigidamente? Io non riuscirei ad essere o sempre triste o sempre felice.. –
- E’ troppo difficile da spiegare, o
meglio, é troppo difficile da capire! –
- Non sono né stupido né insensibile,
so quello che avete passato voi due, lui il carcere, tu tua madre e.. –
- Fermo, fermati un secondo..come sarebbe a dire che tu sai quello che abbiamo passato
noi? – gli chiese iniziando a sentire la rabbia crescerle dentro
- Me lo hanno detto Xander e Willow.
Poco tempo dopo il mio trasferimento qua notai che erano tutte e due molto
tristi e sentivo che dovevano sfogarsi e così..
- E così..? –
- E così dato che non si decidevano a
parlarmene loro li ho fatti bere un pochettino e mi hanno detto tutto..semplice! –
- Semplice??
Ma come ti sei permesso?? –
- Loro avevano bisogno di parlarne! Tu
non c’eri, tu non hai visto come erano ridotti, sempre tristi, silenziosi..li ho solamente aiutati! –
- Bel modo di aiutarli.. –
- Senti non pretendo che tu mi capisca
ma vorrei solo che cercassi di comprendere la situazione, smettila di pensare
solo a quello che provi tu..loro sono stati malissimo!
–
- Anch’io sono stata malissimo, a
volte credevo di non riuscire ad arrivare alla fine della giornata, altre volte
volevo smettere di vivere..più di una volta ho
desiderato chiamarli ma non mi sembrava corretto.. –
- Avresti dovuto far decidere a loro
quello che era o non era corretto –
- Hai perfettamente ragione..lo sai benissimo di averla!–
- Si lo so, so di aver ragione..
- Bene, ma questo non toglie che
avresti potuto dire certe cose con meno rabbia.. –
- Ok ok scusami –
- …No scusami tu, mi dispiace, non
volevo attaccarti in questi modo… - gli disse lei con
un debole sorriso sulle labbra – forse adesso è meglio che vado..sennò chissà a
che ora arrivo a casa –
- Senti facciamo una cosa, se mi dai
il tempo di mettermi una maglietta e di lasciare un messaggio a Xander ti
accompagno io con la macchina, anche perché se non sbaglio tu devi prendere la
metropolitana per tornare a casa e adesso essendo tardi non é più molto sicura
così mi faccio anche perdonare..cosa ne dici? –
- Dico che accetto molto volentieri,
grazie –
E detto questo Spike sparì in camera
sua.
- E così sei un cantante –
- Si, un
bravissimo e bellissimo cantante –
- E anche modesto direi.. –
- Non sono modesto, solo realista, ho
molte fan, tutte mi amano.. –
- Si e tutte
ti vogliono! Ti prego Spike sii serio.. –
- Io sono serio, quando mi esibisco al
Manjusang ricevo molti consensi, le ragazze mi sbavano dietro, nel vero senso
della parola, e questo mi permette di fare molti soldi! –
- Molti soldi? E dimmi, come riescono
le tue fan a farti fare molti soldi? Ti lanciano soldi sul palco come si fa con
gli spogliarellisti?? –
- No tesorino bello, guadagno molti
soldi perché quando mi esibisco il locale fa il pieno, questo vuol dire molte
ordinazioni e perciò il proprietario o meglio la moglie del proprietario mi
chiede spesso di fare serate… –
- Ok ok capito, riesci a fare soldi perché
la proprietaria ti chiede di esibirti per il semplice fatto che adora vederti
sculettare sul palco! –
- Signorina stai per caso mettendo in
dubbio le mie capacità vocali?? –
- Non mi permetterei mai, anche perché
non ti ho mai sentito cantare.. –
- Vero – le disse accostando la
macchina e inclinandosi verso di lei per cercare qualcosa dentro al cruscotto –
aspetta che ti accontento subito –
Buffy rimase ipnotizzata dal profilo
del suo viso, non aveva mai visto un ragazzo più bello di lui e poi le sue
labbra erano perfette..<<chissà come
bacia>> pensò
- Che cosa stai guardando? –
- Perché? –
- Sei diventata tutta rossa –
- Io rossa? Ma che dici,
non é vero –
- Se lo dici tu..
– le disse rimettendosi al suo posto – comunque questo é un cd con le mie canzoni,
ascoltalo e se proprio non ti piacerà… -
- E se proprio non mi piacerà – ripeté
lei continuando a fissare le sue labbra
- Se proprio non troverai la mia voce
interessante verrò ad esibirmi nel tuo salotto sculettando solo per te fino a
quando non cambierai idea!- le disse lui avvicinandosi e posando infine le sue
labbra su quelle di Buffy.
***
Nel frattempo Xander era tornato a
casa e posando la giacca notò un biglietto sul tavolo, lo prese e lesse:
"Xander, Buffy é venuta a
prendere la borsetta, ho deciso di accompagnarla a casa con la macchina..a dopo
SPIKE
P.S. grazie per il
tuo intervento, sei un amico!"
- Eheh, lo sapevo io che nasconderle
la borsetta sarebbe stata una grande idea! – e con un sorriso compiaciuto sulla
faccia si diresse a letto.
***
Buffy e Spike si stavano baciando
sempre più appassionatamente, lei gli si era quasi seduta in braccio mentre lui
continuava ad accarezzarle ininterrottamente la schiena e il collo, nessuno dei
due voleva che il bacio terminasse ma d’improvviso Spike si staccò e
guardandola negli occhi le disse:
- Voglio amarti per tutta la notte
Buffy, ma non in una macchina, andiamo a casa tua – e mentre si stava
riavvicinando lei lo spostò bruscamente rimettendosi a posto
- Spike non posso, mi dispiace lo
vorrei tanto ma non posso farmi amare da te, non adesso, non così…ti prego
portami a casa –
- Si che puoi, fidati puoi.. –
- Ti ho detto di portarmi a casa
Spike, adesso, immediatamente! –
Spike la guardò perplessamente, non riusciva
a capire il cambiamento d’umore improvviso di Buffy ma preferì non insistere
troppo, anche perché avrebbe rischiato di perderla per sempre e così
guardandola tristemente riaccese la macchina e la portò davanti casa sua.
Buffy non sapeva che cosa dirgli,
voleva chiedergli scusa, spiegargli il motivo della sua
reazioni ma alla fine decise di restare in silenzio ed appena la
macchina si fermò lo salutò velocemente e si diresse a casa.
Arrivato a casa Spike si diresse
velocemente in camera sua, voleva evitare a tutti i costi l’interrogatorio di
Xander anche perché che cosa gli avrebbe detto??
“- vedi amico la tua dolce amichetta
si è fatta baciare da me in modo molto appassionato ma poi al momento di
concludere mi ha mandato in bianco..capisci?? Mi ha mandato
in bianco..-“
No, sicuramente non avrebbe potuto
dirgli così, doveva trovare una scusa, una bugia, non poteva ammettere che il
loro piano per far capitolare Buffy tra le sue braccia era fallito nel peggiore
dei modi, ma soprattutto non poteva credere che fosse successo di nuovo, nella
sua vita oltre a Buffy era stato rifiutato solamente da una persona: Drusilla,
la maledetta e bellissima Drusilla Tails.
L’aveva conosciuta grazie a un suo
compagno di classe che l’aveva invitato a casa sua a Miami per passare
l’estate, lui aveva accettato malvolentieri, tutti lo consideravano il tipico
ragazzetto sfigato con occhiali, capelli lunghetti, cattivo gusto nel vestire e
una passione enorme per la scuola, e perciò credeva che Miami non fosse il
posto adatto a lui, ma piuttosto che passare l’estate a casa con i suo genitori sarebbe andato da qualsiasi parte.
Era venuta lei a prenderlo
all’aereoporto con suo fratello Andrew, indossava un vestitino corto e leggero
di un impalpabile tessuto rosso fuoco, portava capelli raccolti in una morbida
treccia e dei sandali alti rossi.
Se ne era innamorato subito, appena
l’aveva vista aveva deciso che doveva essere sua, e così ogni volta che era con
lei cercava di apparire il meno goffo possibile, ma purtroppo lei continuava a
non considerarlo e così quell’estate si era tagliato i capelli, aveva iniziato
a fare palestra e si era rifatto tutto il guardaroba sperando di conquistarla
ma lei continuava a considerarlo un fratello e così il giorno prima di partire
si era dichiarato, poteva ancora ricordare perfettamente le loro parole:
- Dru senti ti devo parlare –
- Si Spike dimmi pure –
- Ecco io..io..io
credo di essermi innamorato di te, dal primo momento che ti ho vista in
aeroporto ho desiderato essere tuo, io..io ti amo Drusilla –
- No no Spike, dimmi che è uno
scherzo, dimmi che mi stai prendendo in giro –
- No, non ti sto prendendo in giro, io sono innamorato di te –
- Mi dispiace Spike ma tu per me tu
sei solamente un amico, un fratello quasi, solo questo, niente di più. Non sei
il ragazzo giusto per me –
- Dammi il tempo di dimostrarti che
con me saresti felice, io sono sicuro di essere l’uomo della tua vita, non mi
sono mai innamorato prima di adesso e se è successo con te vuol dire che era
destino –
- Io non so se è stato il destino a
farti innamorare di me, ma se è stato lui non ringraziarlo perché per colpa sua
adesso dovrei soffrire –
E così senza dir niente a nessuno
quella notte aveva fatto i bagagli e se ne era andato, giurando che mai più
nessuna l’avrebbe rifiutato e così era stato fino a quando non aveva incontrato
quella Dea bionda che portava il nome di Buffy.
Quella mattina Buffy non se la sentiva
di andare a lavorare, per tutta la notte aveva ascoltato il cd di Spike e
adesso aveva solo voglia di stare tra le sue braccia, grazie alle sue canzoni
aveva conosciuto uno Spike diverso, uno Spike che odiava la sua famiglia e
amava una donna che gli aveva spezzato il cuore quando era ancora ragazzo.
Immersa nella vasca, dopo aver
telefonato per avvisare che non sarebbe andata a lavorare, Buffy pensava a
quello che avrebbe dovuto fare, non era convinta che chiamare Spike per dirgli
di raggiungerla fosse la cosa giusta.
- Che cosa voglio veramente? – si
domandò e senza darsi una risposta uscì dalla vasca ed ancora nuda e bagnata si
buttò sul letto componendo velocemente il suo numero.
Al terzo squillo una voce assonnata
rispose dicendo – Dannazione ma chi è a quest’ora del mattino? –
- Spike sei tu? – chiese Buffy
- Buffy??
Come mai telefoni a quest’ora? È successo qualcosa? – rispose lui con voce
preoccupata
- Non è successo niente di grave
tranquillo, solo che ieri notte ho ascoltato il tuo cd e non mi è per niente
piaciuto, hai una voce orrenda – mentì Buffy – allora fra quanto
arrivi?
- Che stronza che sei! Sei una grandissima
…fra quanto arrivo?? –
- Si, non
avevi detto che se non mi saresti piaciuto mi avresti fatto cambiare idea
cantando e sculettando solo per me nel mio salotto? –
- Certo che l’ho detto –
- Bene, allora ti aspetto fra un’ora a
casa mia – e con un sorriso malizioso chiuse la conversazione dirigendosi a
passo deciso verso l’armadio.
***
Xander trovò Spike con la cornetta
appoggiata all’orecchio, la bocca aperta e gli occhi che gli brillavano.
- Ehy amico che ti succede? Chi era al
telefono? – domandò, ma Spike continuava a non rispondere, fissava un punto
imprecisato del muro di fronte e sorrideva.
- Xander mi serve il bagno, ho un
appuntamento perciò la permanente giornaliera ai tuoi peli dovrà aspettare –
gli disse mettendo giù la cornetta e dirigendosi velocemente in bagno.
- No no amico, tu non vai da nessuna
parte se prima non mi spieghi quello che è successo! –
- È semplicissimo, vado a concludere
una cosa che ho dovuto interrompere ieri sera – e facendogli l’occhiolino
chiuse la porta del bagno dietro di sé.
***
Dopo venti minuti Spike uscì dal bagno
con indosso solamente un asciugamano legato in vita
- Xander vieni in camera mia, ho
bisogno di un cons… - ma si interruppe vedendolo vicino all’armadio mentre
tirava fuori i suoi vestiti
- Beh non guardami così, ero sicuro
che ti sarebbe servito il mio aiuto riguardo a cosa
indossare e così mi sono portato avanti –
- È vero – disse Spike – tu sai sempre
tutto di me! Allora stilista dimmi che cosa devo indossare –
- Innanzitutto dovremo andare a fare
shopping, non è possibile che hai tutti i jeans neri e
le magliette o sono rosse o sono nere e lo stesso vale per le camicie, è troppo
lugubre il tuo look! –
- Non ti ho chiesto di giudicare i
miei vestiti, ti ho solo chiesto di consigliarmi su cosa è meglio che mi metto
–
- Ok, vediamo, da quanto mi ricordo
Buffy ama il nero, perciò direi jeans neri e maglietta nera – gli disse
porgendoglieli- c’è solo un problema, non ho trovato biancheria intima, o
meglio hai della biancheria intima se così possiamo definirla in base a quei
due perizoma di pelle rossa e nera che hai nel cassetto! – gli disse facendo
una faccia disgustata
- Io non porto l’intimo e quei due
perizomi li uso per le occasioni speciali come questa –
- Tu vuoi metterti il perizoma per
andare da Buffy?? Dimmi che stai scherzando! –
- No, non sto scherzando, io indosserò
il perizoma per Buffy e adesso vattene che mi devo vestire – gli disse
spingendolo fuori dalla stanza
- Aspetta, aspetta voglio farti una
domanda prima di andarmene. Ci sta il tuo coso dentro al perizoma? Sai una
volta l’ho intravisto e non mi è sembrato molto piccolo, anzi… -
- Xander se vuoi ti dimostro che in un
altro posto di tua proprietà ci sta tutto!! –
- Sai che ti dico amico? Non sono
curioso di sapere un bel niente, ciao ciao – e in meno
di un secondo era sparito lasciando nella stanza uno Spike piegato in due dalle
risate.
[WIP]