Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove
in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.
IL SOGNO PIÙ DOLCE
Di Sabry/Will
Fandom:BTVS
Pairing:Spike/Willow
Rating:PG
Genere: Romance, Time Travel,Action WIP
Prima parte
Disclaimer: I personaggi non sono i miei, ma di Joss W. Fox e tutti coloro che hanno dei diritti da rivendicare
Sommario: Willow
e Spike finiscono nel passato a causa di uno strano libro ed una strana
signora, insomma è tutto strano. Willow non è lesbica
e…Spike neanche! ^_^
Spoilers: Non ce ne sono
Rating: Assolutamente per tutti…almeno
fino ad ora ^^
Shipper: Ebbene si, assolutamente
Spike Willow
Aveva sempre sognato di indossare uno
di quei sfarzosi vestiti, danzare in quelle grandissime stanze, dagli alti
soffitti e lampadari di cristallo, si, sarebbe stata
davvero una bellissima dama ottocentesca, peccato fosse nata alla fine del 900.
Willow fantasticava mentre nella vecchia biblioteca
comunale sfogliava un vecchio libro illustrato. Le era cascato sopra mentre
cercava un saggio di filosofia…chissà che ci faceva in quella parte della
biblioteca. Si diresse verso la bibliotecaria, un’anziana e simpatica signora,
che come lei amava quei libri e quel posto.
“Signorina Bloom?”
“Cosa c’è? Vuoi qualche consiglio?
Beh, se vuoi un libro ne è arrivato uno che fa per te”
“No, per oggi basta questo” disse
mostrando il pesante volume che aveva sotto il braccio “Volevo solo dirle che è
caduto questo…non penso che quello sia il suo posto” le mostro il piccolo libro
dalla consumata copertina di pelle “Oh, allora era quello che guardavi con
quell’aria sognante, quello è un libro speciale, portalo a casa, e poi dimmi
che ne pensi, io l’adoro”
“Ma ho già preso questo!” “non
preoccuparti, per te farò un’eccezione, so che lo tratterai bene!” “Grazie
mille signorina Bloom”
Will si avviò verso l’uscita
impaziente di sfogliare di nuovo quel libro, e sognare un po’, dopotutto anche
lei aveva bisogno di svagarsi un po’, anche solo con la fantasia. Arrivò a casa
Summers, ancora non era rientrato nessuno.
Salì in camera sua, si tolse la borsa
e si sistemo sul letto, prese il piccolo librò e l’aprì, Nella prima pagina
c’era un bigliettino, Willow lo lesse, prima non ci
aveva fatto caso. La calligrafia era quella della signorina Bloom “Vivi i tuoi sogni piccola Willow, non
fare il mio sbaglio, questo libro ti aiuterà a farlo”
Willow guardò il bigliettino perplessa,
chissà cosa intendeva dire quella simpatica vecchietta. Guardò l’orologio,
erano le 7 e 30, quella sera toccava a lei preparare
la cena, ma aveva davvero troppo sonno e si addormentò.
Spike guardò l’orologio, erano le 7 e
30, il sole era ormai calato, doveva assolutamente parlare con Buffy, uscì dalla cripta e si diresse verso casa Summers.
Sembrava non ci fosse nessuno, provò
ad aprire, la porta era aperta. Al piano terra non c'era nessuno, forse erano
di sopra. Salì le scale, tutte le stanze erano deserte, ne era rimasta solo una, la vecchia camera di Joyce, ora di Willow.
Mise la mano sulla maniglia.
Willow si risvegliò di soprassalto, ma non era nella sua
camera, almeno non esattamente. Si guardò intorno, sembrava tutto così diverso.
Il suo letto a baldacchino era così comodo e caldo…ma lei non aveva mai avuto
il letto a baldacchino. Senti bussare alla porta
“Signorina Willow,
la colazione è pronta, volete che gliela porti a letto?”
Willow continuava a non capire, dove diavolo era finita, e
soprattutto chi diavolo era alla porta. Decise di non rispondere.
Bussarono di nuovo
“Signorina Willow
vi sentite male? Sono Gerald posso entrare?”
“…Gerald” sussurrò Willow
“no, non preoccuparti, sto bene, fra un po’ scendo, mi sto preparando”
“Va bene signorina, fate con comodo”
Willow si alzò sconvolta dal letto, ma che fine aveva
fatto? Poi ricordò…quel libro, forse era stato quel libro a spedirla in quel
posto, forse quello intendeva la signorina Bloom dicendo che quel libro era
speciale. Si guardò intorno, ispezionando la stanza, poi sbadatamente si guardò
in uno specchio. I suoi capelli erano raccolti in una strana acconciatura, e i
suoi vestiti…indossava una lavorata camicia da notte bianca e rosa. Cercò con
lo sguardo un armadio, o almeno qualche cosa da mettersi, Vide su una
poltroncina di velluto rosso un bel vestito rosa e violetto, si tolse la
camicia da notte e lo indossò. Era proprio come quello del libro, il corpetto
aveva una scollatura squadrata ed era allacciato sul davanti con un filo di
raso viola che andava ad incrociare, la gonna era lunga ed ampia, si, ora poteva andare a vedere dove era finita, Si guardò
allo specchio per un’ultima occhiata, si fece coraggio ed uscì dalla sua
stanza.
Spike Girò la maniglia ed entro nella
vecchia camera di Joyce, la luce era accesa, il letto disfatto, ma non c’era
nessuno.
Si avvicinò al letto e vide un piccolo
libro aperto poggiato sul cuscino, si sedette sul letto e lo aprì, lesse il
biglietto che la signora Bloom aveva lasciato a Willow
“Ma che diavolo vuol dire!” Poi improvvisamente
si addormentò
Willow sentì un rumore provenire dalla stanza accanto alla
sua, si avvicinò silenziosamente alla porta, chissà chi c’era li dentro, forse prima di entrare era meglio bussare
Spike si svegliò di soprassalto, qualcuno
stava bussando alla porta, senza rendersi conto di niente si alzò e andò verso
la porta della sua cripta…ma un attimo, quella non era la sua cripta, quel
posto non era niente che avesse mai visto, ma era così familiare.
“Oh porca miseria, ma dove diavolo
sono finito?”
Senti bussare di nuovo
“Chi è?”
Una voce rispose timidamente “Sono Willow”
Spike si avvicinò alla porta e l’aprì,
tirando dentro la rossa, senza guardarla neanche
“Dovevo immaginare
che dietro c’eri tu! Che strano
incantesimo hai fatto stavolta?” Era visibilmente irritato, poi si girò di
scatto verso la ragazza
“Oh cavolo…ehi Rossa sei…insomma…wow”
Willow arrossì abbassando lo sguardo… “ehm Spike…tu
invece…” Spike si guardò, indossava solamente un paio di “boxer” poi guardò Willow “Non dirmi che non hai mai visto un uomo in mutande”
disse con il suo solito tono di strafottenza “Certo che l’ho visto…ed anche senz…” Spike la guardò di traverso
inarcando il sopracciglio con un detestabile sorriso sulle labbra “Insomma si,
l’ho visto, ma ora vestiti”
Willow si girò e Spike iniziò a vestirsi
“Allora rossa, come hai fatto?”
“Questa volta credimi, io non c’entro,
ho preso quel libro in biblioteca ed eccomi…eccoci qua…ma tu come hai fatto ad
arrivare qui?”
“Sono entrato in camera tua, pensavo
che Buffy fosse lì, ma come puoi capire non c’era, ho
preso il libro per dare un’occhiata e…mi sono addormentato! Ora puoi girarti”
Willow si girò Spike era davvero elegantissimo nel suo
completo azzurro che riprendeva il colore dei suoi occhi…ma c’era qualche cosa
di diverso “Oh mio dio Spike, i tuoi capelli!!”
“cos’hanno i miei capelli?” “Bhe, sono…normali!”
“Spiegati strega, sai che non posso specchiarmi…cosa vuol dire normali?” “Scusa
hai ragione, sono castani, ed un po’ lunghi” “Capisco…stanno bene?” “Benissimo!”
Si senti bussare alla porta “Signorino
William venite a fare colazione, sta per scendere anche la signorina Willow” “Ehi rossa, sai chi è?” chiese sussurrando “Se non
sbaglio si chiama Gerald…non so nient’altro…e non capisco perché ci da del voi!” “Stai a sentire come ci si comporta” Poi ad
alta voce “Gerald amico mio, ora scendo”
“Va bene signorino”
“sai sono contenti quando gli dici
amico mio” “E tu che ne sai?” “Io ci sono nato in quest’epoca, non
dimenticarlo!” Dicendo così la prese per mano “Ora scendiamo my lady…e non dimenticare le buone maniere, fai finta che
sia tutto normale, al resto ci penso io!”
continua…