Fanfiction ospitata
per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare
l'autrice.
VAMPIRES&CUPID
Di Serena & Ginny
Genere:Slash, Romance, Comedy,Humor WIP
Fandom
ATS
Timeline:
PostChosen
Rating:
PG13
Dolore…
Era stato dolore, forte, bruciante
dolore la prima sensazione che aveva provato. Bruciante come le fiamme che lo
stavano divorando… bruciante con la passione che aveva provato per quella donna
che ora poteva vedere scappare via, subito dopo avergli confessato di amarlo,
per mettersi in salvo lo vita.
Poteva crederle?? Doveva crederle??
Se l’era già data una risposta…
“Non posso crederti. Mi dispiace… Buffy”
Solo quando le fiamme dell’Inferno l’avvolsero
si era reso conto di quello.
Tante belle illusione, la speranza di
essere all’altezza, la speranza che l’amasse… ma non poteva.
Non sarebbe riuscita a capirlo.
Perché? Perché lei era
Lui l’amava. Oh, se l’amava… lei era
stata la luce della sua redenzione.
No.
Il suo amore per lei era stato la luce
della sua redenzione.
Ma ora… ora stava morendo. A cosa
serviva ora la scintillante anima che gli ardeva nel petto??
Solo una cosa in più da bruciare. Solo
qualcosa in più per cui soffrire…
Ma era comunque lì, e lui non voleva
che se ne andasse…
“Forse mi ci sono affezionato a questa
vecchia stupida anima…”
No, non voleva che se ne andasse.
Voleva solo qualcuno che lo comprendesse.
E desiderava che fosse Buffy, perché amava Buffy.
Ma non poteva essere lei…
…semplicemente perché lei non era un
vampiro con l’anima…
Ma perché farsi queste domande?
Stava morendo.
“Ma secondo voi… che caspita c’ha
Angel?”
Tre teste fecero discretamente
capolino sbirciando nell’ufficio del vampiro.
“Ma boh, non parla, non piange, non si
dispera, non fa niente…” si lagnò l’unica ragazza dei tre.
Un uomo si aggiustò discretamente gli
occhiali da vista.
“Ho paura che soffra di una leggera forma
di afasia…” mormorò in tono saccente.
“Afa-che?”
balbettò la ragazza. L’ultimo dei tre, di colore, sospirò esasperato.
“Certo, e fra un po’ gli cresceranno
pure le tette e comincerà ad ubriacarsi di birra!”
La ragazza gli lanciò uno sguardo
perplesso.
“Che??” domandò sbattendo gli occhioni, sinceramente perplessa.
“Sono della mia opinione:
EVA_FA_MALE!” insistette il ragazzo di colore.
“Che centra Eve?”
domandò quello con gli occhiali.
“Non Eve, Wes, Eva!” precisò l’altro.
“Sì, sì, è lo stesso” fece spiccio
lui. “Quindi, che facciamo??”
“Lo volete rendere allegro??
Facciamogli una festa!!” propose entusiasta la ragazza.
“Una festa??” chiesero gli altri in
coro.
“Sì, sì!” insistette lei,
elettrizzata. “Con i palloncini colorati e gli striscioni e…”
I due uomini si lanciarono un’occhiata
complice, mentre un solo pensiero balenava nelle loro menti.
“Se ci proviamo ci ammazza!”
Una ragazza di media statura, dalla
corporatura minuta entrò nella stanza. Aveva un viso dolce, ma l’espressione
decisa. I suoi occhi azzurri sembravano vivaci, ma trasmettevano in quel
momento una freddezza incredibile. Lunghi capelli nero corvino le scendevano
morbidamente sulle spalle, incorniciando il viso.
“Angel… devo parlarti!” esclamò
entrando nell’ufficio, stringendo al petto un fascicolo voluminoso.
Il vampiro alzò lo sguardo per
fissarlo in quello di lei.
“Cosa vuoi?” domandò senza
convenevoli.
“Sei poco gentile!” osservò lei in
tono neutro. “Comunque, il capo voleva ti informassi di una cosa”
Lo sguardo di Angel rimase il medesimo,
ma non disse nulla in contrario, cosa che incitò la donna a continuare.
“Il tuo childe…
è morto!”
“Ho un sacco di childe
sparsi per il mondo” mormorò lui, nonostante sapesse, con una certezza che
stupiva anche lui, di chi si trattasse. In realtà lo sapeva da molto prima…
aveva sentito un brivido, e in un attimo il legame che aveva con lui – a volte
era flebile, ma c’era sempre – si era spezzato. Era successo che si incrinasse,
a volte, che diventasse più debole… ma mai che si spezzasse, così, di netto. E
la cosa più terribile era… che questo fatto l’aveva sconvolto.
“E così… il vecchio Spike…” sussurrò
tra sé e sé…
“È bruciato per salvare Sunnydale” continuò la donna.
Angel la fissò per la prima volta
veramente da quando era entrata nella stanza.
“…perché mi stai dicendo queste cose?”
“Pensavo lo volessi sapere”
“…”
“In realtà mi è stato ordinato di
riferirtelo”
“Immaginavo. Spike è morto. Come
dovrei reagire io? Come dovrei sentirmi?”
La donna non rispose. Si voltò, e uscì
dalla stanza. Angel poté sentire ancora per molto il rumore dei suoi tacchi sul
pavimento di marmo della Wolfram&Hart.
“Voi tre. Com’è possibile che abbiate
l’inquietante abitudine di discutere delle cose più idiote dell’intero
universo?”
I tre, colti sul fatto, si girarono di
scatto.
“E-Eve!”
esclamò Wesley, riconoscendola.
Eve gli rivolse un sorriso striminzito, ignorando gli
altri.
“Windham
Price. Ho bisogno di te. Seguimi”
Eve cominciò ad incamminarsi, senza attendere una
risposta. Wesley, dopo un istante di perplessità, la seguì, seppure un poco
esitante.
Eve lo condusse in un ufficio simile a quello di Angel,
tranne per il particolare che le finestre erano normali, e non schermate come
quelle dell’ufficio del vampiro, e inondavano la stanza di luce.
La donna posizionò i fascicoli che
aveva in mano sopra alle altre pile di scartoffie ammucchiate sulla scrivania.
Avevano un aspetto vecchio, antico. Alcuno sembravano pergamene.
“Di cosa avevi bisogno?” domandò
l’uomo.
“Di aiuto. Per una resurrezione” rispose
impassibile lei.
“Pe-per cosa
scusa?!” esclamò Wes esterrefatto. Lei sospirò,
stanca.
“Non alletta neanche me. Tanto più che
dovremmo pure fare tutto in segreto – quel deficiente di Mulder
è pure capace di trovare il modo di guadagnarci soldi sopra, garantito – perché
non voglio che diventi un evento come l’ultima volta, e-”
“Mulder??
Come quello di X-Files??”
“Fa domande pertinenti, per piacere”
“Oh, già. Scusa” mormorò Wesley
assumendo un’interessante sfumatura color pomodoro.
“Comunque, come dicevo, l’ultima volta
che hanno resuscitato qualcuno – quella Cacciatrice un po’ scema lì alla Bocca
dell’Inferno – è diventato un evento di portata eccezionale. Vanno ancora in
onda i filmati amatoriali che quel demente di Mulder
è riuscito a girare sulla televisione dei demoni…”
“I demoni hanno una televisione??”
“…”
“Domande pertinenti. Scusa”
“Dicevo, questa volta sarebbe carino
mantenere un tantino più l’anonimato, perché non sono telegenica, non per
altro” la donna sospirò. “e dovremmo evocare uno spirito della vendetta, che
come ben saprai non amano molto flash e aggeggi moderni in generale, quindi
sarebbe carino non farlo infuriare”
“Uno spirito della vendetta??” domandò
Wes incuriosito. Eve diede
una sbirciatina alle sue carte.
“Sì, uno spiritello della vendetta,
uno particolarmente stupido, e-”
“Particolarmente stupido??”
“Certo, ci vuole una buona dose di
stupidità per cascare nel nostro tranello, se ne sceglievamo uno intelligente mica
ci aiutava. E comunque quelli stupidi sono i più potenti, e i più facili da
trovare. Giri lo sguardo e te lo trovi davanti, anche magari quando non
vorresti” puntualizzo Eve.
“Okay, okay, okay… e chi dobbiamo
resuscitare??”
“…William the Bloody…”
Tentativo di resurrezione.
Ovvero: quello che può fare il meglio
della Wolfram&Hart.
“Mm… cosa devo fare?”
La domanda di Wesley rimase senza
risposta per diversi minuti. Eve, a cui era rivolto
il quesito, era impegnata a sistemare delle candele e degli incensi su un
piccolo altare. Quando ebbe finito si pulì le mani sul tailleur color panna,
rivolgendogli infine la propria attenzione.
“Niente. Reggimi il gioco. Hai un
accendino…?”
Wesley scosse la testa, contrariato.
“Il fumo fa male”
Eve gli lanciò un’occhiataccia spazientita.
“Non mi serve per fumare. Idiota”
Con passo deciso si diresse fuori
dalla stanza, per rientrare con un accendino colorato in mano.
“Te l’ha dato Gunn,
vero?” chiese Wes divertito. Eve
lo guardò male, come se fosse colpa sua.
“È degradante eseguire un rito di
questa portata con un accendino raffigurante Pikachu”
dichiarò disgustata.
“Perché stiamo riportando in vita
Spike?” chiese Wesley con una nota di speranza nella voce. Eve
cominciò ad accendere le candele.
“Credo che sia… sì, circa l’ottava
volta che me lo chiedi”
“Non mi hai mai dato una risposta”
protestò l’uomo. Eve alzò lo sguardo a fissarlo negli
occhi.
“No, è errato. Ti ho dato una
risposta. Sono…”
“…informazioni riservate” completò
lui. “Non è una risposta”
“È l’unica cosa che posso dirti. Ora
fa silenzio”
Wesley indietreggiò di un passo mentre
Eve si inginocchiava vicino alle candele.
“Per qualsiasi cosa, ricorda: reggimi
il gioco”
Wesley annuì. Pochi secondo dopo Eve cominciò a recitare una litania in una lingua che Wes riconobbe come latino, e l’Osservatore non poté fare
altro che fissarla incantato.
Pochi minuti dopo la ragazza si alzò
di scatto dalla sua posizione, afferrandogli un braccio. Gli lanciò un’occhiata
significativa e lui la seguì senza aggiungere niente.
“Certo che…” cominciò la ragazza in
tono casuale. “è un peccato non essere riusciti ad invocare quello spirito così
interessante…”
Sotto gli occhi stupiti
dell’Osservatore, dietro alle spalle della ragazza il sottile filo di fumo che
usciva dalla candela più grande tra quelle accese da Eve
cominciò a prendere una forma, seppur ancora indistinta.
“Ma veramente…” cominciò cercando di
farla voltare per farglielo notare, ma grazie all’occhiataccia che lei gli
lanciò poté scorgere le parole *Reggimi il gioco* nei suoi occhi. Quindi, si
limitò ad annuire, e a mormorare un vago: “Ehm, sì…”
“Comunque credo che questi spiriti
siano del genere più interessante… alla faccia di Angel, che dice che sono
incredibilmente stupidi…”
Wesley cercò di concentrare
l’attenzione sulle parole della ragazza.
*Ignoralospettroignoralospettroignoralospettro*
“I-infatti…”
“Vorrei proprio esserci riuscita, per
fargli vedere che ho ragione io, a quell’insopportabile vampiro! Uhm, mi
piacerebbe proprio dargli una lezione… secondo te qual è la cosa che detesta di
più?” chiese lei con finto tono interessato. Era inquietante il modo perfetto
in cui fingeva…
“Ma, veramente…” balbettò Wesley.
“Sì, hai ragione: Spike. Loro proprio
non si sopportano… Angel ha più volte detto che è la sua maledizione, altre che
l’anima!”
“S-Spike…”
balbettò Wesley. Dietro alla spalle di Eve poté
chiaramente vedere lo spettro – che ora aveva una forma più o meno umana –
stringere gli occhi assorbendo ogni singola parola.
“Forse ho capito a cosa voleva
arrivare…” pensò l’Osservatore, mentre Eve
concludeva, con la stoccata finale.
“Peccato che sia morto: era un così
bravo vampiro!” prendendolo infine per un braccio e trascinandolo fuori dalla
stanza.
Wesley si lasciò trascinare, ancora
sconvolto.
“Eve…”
cominciò sospirando. “…posso dire una cosa…?”
“Sì?” fece quella distrattamente,
guardandosi intorno.
“Era davvero un piano stupido.”
“Ehi!” esclamò quella, offesa. “Come
ti permetti di criticare il mio piano geniale!”
“Non dirmi che è stato il famigerato
capo della Wolfram&Hart di cui nessuno sa niente
e di cui tutti hanno paura a suggerirti di far credere allo spettro che Angel
l’avesse insultato, dirgli che Angel detesta Spike e fare in modo che quello
per vendicarsi lo portasse in vita!”
“Prima di tutto” fece la ragazza in
tono casuale. “non so ancora se ha funzionato. E poi… no. Non è stato il capo.
O i capi, per meglio dire”
“E allora chi è stato?!”
“Harmony”
“Chi?!” Wesley quasi sputò quella
domanda. Eve si guardò intorno, a disagio.
“Harmony”
ripeté. “La segretaria dei capi”
“So chi è Harmony!”
esclamò Wesley. “Quello che non so è quale processo mentale ti abbia portato a
darle retta!”
“Ecco… in realtà… era l’unica che
abbia avuto un idea” confessò Eve imbarazzata.
“E i tuoi preziosi capi, che hanno
detto?”
“Ecco…” Eve
si morse il labbro. “…hanno detto che potevo fare quello che mi pareva, purché
non gli sgualcissi i vampiri”
Wesley si appoggiò con tutte e due le
mani al tavolo, probabilmente vittima di un principio d’infarto.
“Comunque se ha funzionato avremmo presto
una bella cosa bionda in più, qui! E se non ha funzionato…”
“…se non ha funzionato…?” la incitò a
continuare Wes.
“…devo a Mulder
una cena, cavolo”
“Angel oggi sembra più euforico del
solito” constatò Fred sorridendo entusiasta. “Ehi, cosa fai?”
Gunn, a cui era rivolta la domanda, alzò lo sguardo da
una scatola che teneva sulle ginocchia e dentro cui stavo sbirciando.
“Niente. Mi sembrava solo che mancasse
un accendino…”
“Oddio! Quello di Chii?!”
domandò terrorizzata la ragazza. L’altro sollevò qualcosa dalla scatola,
mostrandogliela. “No. Ecco, vedi, è qui”
La ragazza sospirò sollevata.
Pochi secondi dopo riprese la parola.
“Stavo pensando…”
“Davvero?!” l’interruppe lui con uno
sguardo sinceramente stupito. Lei gli lanciò un’occhiataccia.
“Stavo pensando…” riprese. “che cavolo
di schifosa vita sociale abbiamo noi, se stiamo sempre qui ad occuparci degli
affari – e degli umori degli altri! Anche Wes – Wes! – si è trovato qualcosa da fare...“
“E dov’è ora?” domandò Gunn con interesse.
“Boh: da qualche parte, con Eve…”
“Comunque hai ragione: non dovremmo
star qui ad impicciarci sempre di come si sente Angel, dei pettegolezzi… con Eve, hai detto? Secondo te fra loro c’è del tenero?!”
Una mano chiuse velocemente una
tapparella, lasciando la stanza al buio.
“Va tutto come speravamo” disse una
voce.
“Certo. Va sempre tutto come speriamo”
ribatté una seconda voce, con un tono divertito. “La novità sarebbe che
succedesse qualcosa di contrario ai nostri piani…”
“Non ti sembra di esagerare?”
“No, non credo. Non hai notato come li
abbiamo infinocchiati bene?”
“In effetti…” la voce si lasciò
scappare una risatina. “La cosa inquietante è che probabilmente non siamo noi
che siamo dei geni…”
“…”
“… sono loro che sono degli idioti!”
CAPITOLO 2 – DUBBI E MISTERI
Angel uscì dal suo ufficio, evitando
accuratamente la luce del sole che filtrava dalla finestra aperta. C’era
qualcosa che non andava da un paio di giorni. Aveva la netta sensazione che i
capi tramassero qualcosa che non gli sarebbe piaciuto, e probabilmente c’era lo
zampino di Eve in tutto questo. E poi c’era
quell’altra cosa che non capiva… quella strana sensazione su Spike. Sapeva che
era morto, che ormai poteva essere usato come mangime per i pesci, ma era come
se qualcosa lo tenesse ancora legato a lui. Forse il fatto che fosse
all’inferno dove lui stesso aveva trascorso un bel po' di tempo? Eppure c’era
qualcosa di più…qualcosa che per un po' aveva perso ma che poi era tornato…
Scosse la testa, di sicuro non era il
momento di pensarci, con Eve che combinava qualche
casino dei suoi. Ormai era deciso, l’avrebbe seguita, avrebbe scoperto cosa
stava combinando. Fra l’altro anche Wes sembrava
strano negli ultimi giorni…
Silenzioso, come solo un vampiro può
essere, andò verso l’ufficio di Eve…
Wesley afferrò Eve
per un braccio e la trascinò in una stanza buia, sembrava molto nervoso
“ehi, sei impazzito? Mollami subito il
braccio” gli intimò lei stizzosa, liberando il polso
“c’è qualcosa che non mi piace” lei
alzò gli occhi al cielo
“oh, sai che novità! Allora, che
succede?”
“non mi va come ci stanno usando.
Perché rivogliono Spike? Potrebbe tornare cattivo, più cattivo di
prima..potrebbe essere pericoloso…e potrebbero usarlo per qualcosa che non sono
sicuro mi piacerebbe…”
“wes frena.
Non posso dirti nulla, ma stai tranquillo che non avrai problemi. Non credo che
rivogliano Spike per qualcosa di preciso… ora però vedi di sparire. Non mi va
che ci vedano insieme. Potrebbero sospettare qualcosa”
“si ma…”
“wesley,
ricorda che noi con questa resurrezione non c’entriamo nulla. Dovremo apparire
stupiti come gli altri… E comunque non sappiamo se il demone della vendetta è
ancora in giro…e non sarebbe carino fargli scoprire i nostri piani” lui annuì e
si voltò, poi però tornò a guardarla un po' pensieroso
“siamo sicuri che il nostro piano
abbia funzionato? Insomma a quest’ora Spike non avrebbe già dovuto essere qui?”
lei alzò le spalle
“sarà un demone con una bella
fidanzata demonessa e se la starà prendendo comoda…ma
che diavolo ne so! se non ha funzionato studieremo qualcosa di nuovo…”
“ancora una cosa, dove dovrebbe
tornare Spike?” lei si incupì un attimo
“in effetti questo è un problema…boh,
“invece credo che dovremmo…”
“wes il ‘se
vuoi scusarmi’ era un semplice modo di dire” rispose
secca ed uscì. L’uomo la guardò allontanarsi e poi sospirò poggiandosi al muro.
Questa storia non lo convinceva… e poi che effetto avrebbe avuto su Angel? Lui
non aveva mai sopportato la presenza di Spike, e non era sicuro sarebbe stato
felice di averlo alla Wolfram&Hart. Ma ora era
meglio tornare al lavoro, non avrebbe sopportato a lungo i pettegolezzi che
sapeva già facevano fred e gunn…
lui ed Eve! Che idee!
Ancora una volta una mano fece in modo
che la luce sparisse dall’ufficio, poi la persona si sedette dietro la
scrivania. Dopo pochi secondi entrò anche la seconda figura.
“come procede il piano?”
“per ora non ci sono novità…nessun
vampiro biondo è piovuto dal cielo”
“in teoria dovrebbe essere già qui…”
l’altra persona annuì “questa storia comincia a preoccuparmi. Comunque secondo
quanto ne so sui demoni della vendetta dovrebbe arrivare nell’ufficio di Angel.
È per lui che tornerà…”
“d’accordo, manderò qualcuno a tenerlo
d’occhio. Per ora è meglio che il vampiro e quella banda di ficcanaso che lo
circondano non sappiano nulla…non ho ancora deciso che ruolo avranno in tutto
questo…” la persona in piedi si sedette
“non mi interessa. A me basta riavere
il mio Spikey. Questa volta voglio fargliela pagare
per come mi ha sempre trattata”
“secondo me ti pianterà un paletto nel
cuore prima ancora che tu lo possa salutare”
“il mio spikey
non lo farebbe mai. Comunque tu manda a controllare l’ufficio. Se il mio piano
ha funzionato dovrebbe tornare da un momento all’altro…”
“va bene. Ora vai, siamo già rimasti
insieme anche troppo” la bionda annuì e lasciò l’ufficio.
Fred da dietro lo stipite ridacchiò, indicando
l’uomo che con l’aria assorta tornava al suo lavoro. Gunn
le tirò una gomitata
“shhh non
vorrai mica farti sentire! Ricordati che dobbiamo mantenere un certo contegno!”
la ragazza rise
“si come no! Comunque è troppo assorto
a pensare alla sua bella Eve per accorgersi di
qualcosa!” Gunn scosse la testa
“per me c’è qualcosa di più…secondo me
tramano qualcosa…”
“wesley? Al
massimo potrebbe pensare come riordinare la libreria… secondo me si è preso una
cotta per la bella misteriosa… piuttosto hai notato quanto era strano oggi
Angel?”
“intendi quando osservava sconvolto un
posacenere?” lei scosse la testa
“anche, ma in particolare quando è
sgattaiolato fuori dall’ufficio senza farsi vedere”lui annuì “secondo me ci
stanno nascondendo qualcosa. Dovevamo seguirlo”
“Fred! Dai, non si segue il proprio
capo! Però forse lo si può raggiungere senza farsi vedere. Secondo te dov’è
andato?” lei allargò le braccia sorridendo, poi si diressero verso il corridoio
da dov’era sparito lui.
Angel cercò per un po' Eve nei corridoi, senza trovarla. Aveva guardato anche nel
suo ufficio, ma non c’era. A dire il vero aveva avuto come la sensazione di
sentire la sua voce e quella di Wes in uno
sgabuzzino, ma non poteva essere. Perché mai si sarebbero rinchiusi lì?
Potevano andare benissimo in un ufficio…o forse in uno sgabuzzino per non
essere disturbati…ma perché non avrebbero voluto essere disturbati? Wes non avrebbe mai tramato alle spalle di qualcuno, per
lui i segreti non esistevano, quindi l’unica ragione per cui potevano essere lì
era che… Angel fece una smorfia. L’idea di Wes ed Eve insieme era atroce. E poi c’erano più possibilità che
lui tramasse qualche strano rito piuttosto che si mettesse con Eve! Doveva essere stata semplicemente un’impressione.
Quello sgabuzzino era vuoto, punto. Ma per sicurezza non lo aprì. Non avrebbe
mai retto alla scena.
Continuò per i corridoi ancora un po',
poi decise di tornare all’ufficio di lei ed attendere il suo ritorno. Doveva
parlarle.
Bussò delicatamente ma non ricevette
risposta, così entrò. Stranamente la persiana era aperta solo a metà, e le
tende erano ancora tirate. Sembrava che ci fosse stato da poco un vampiro e che
poi nessuno si fosse scomodato più di tanto a far luce. Comunque quel buio gli
bastava per muoversi senza problemi. Rapidamente diede un’occhiata ai fogli
sulla scrivania. Strano, erano antichi riti nelle più disparate lingue, ma
sembravano tutti invocare demoni, la maggior parte dei quali con grossi poteri.
Se già di per se questa non era una cosa positiva figuriamoci fatta da Eve e dalla Wolfram&Hart!
Stava cercando di tradurre un’antica
pergamena greca quando un rumore in un angolo buio e nascosto da alcune sedie
attirò la sua attenzione. Era un lieve scricchiolio. Ma lì non c’erano topi, e
se anche c’erano erano di origine demoniaca. Cautamente si avvicinò, un colpo
alle sue spalle lo fece sussultare. Si voltò di scatto, la persiana era
crollata giù. Abituando i suoi occhi da vampiro al buio sempre più intenso si
avvicinò all’angolo, avvertendo come una presenza dietro di se. Poi una risata
macabra lo fece voltare, ma era sempre solo nella stanza. Quando finalmente fu
davanti all’angolo e vide cosa aveva davanti non poté fare a meno di sgranare
gli occhi. Non era possibile che….
TBC:…………