Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove
in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.
KAGOME
THE DEMON SLAYER
Di Serena
Genere: Crossover, AU, WIP
Fandom
Inuyasha/BTVS/ATS
Rating:PG
Personaggi: Kagome,
Ayumy, Faith, Kate, Doyle, Angel, Buffy
Nota: il Prologo è ambientato dopo la
puntata “Sanctuary”. Fans
di Faith, perdono! Inoltre, io sono una grande
ammiratrice di Doyle (che mito d’uomo!), quindi fate
conto che i PTB non siano bastardi (ops!) come sono e
l’abbiano riportato in vita.
Prologo
Quella che viene prima…
“In ogni generazione c’è una
Prescelta, che si erge contro i vampiri, i demoni e le forze delle tenebre… lei
è
Il grosso pulmino procedeva traballando
per la stradina che lo avrebbe condotto alla sua meta. Al suo interno, tre uomini e una donna. Uno degli uomini aveva un
aspetto anonimo, era alla guida del mezzo e fumava come una ciminiera da quando
avevano lasciato il porto di Dover. Oltre al posto di guida, dietro, c’era una
grande cella dalle sbarre di ferro.
Un uomo corpulento e muscoloso, con
vistose cicatrici lungo le braccia, stringeva un grosso fucile come se fosse il
suo tesoro più prezioso.
Un ragazzo dai capelli biondo paglia corti e gli occhi fissi sul pavimento stava al suo
fianco, e dava l’impressione d’essere molto timido. Infatti, al contrario del
compagno, che scrutava la ragazza mora davanti a loro con disprezzo e
superiorità impressi chiaramente sui rozzi lineamenti, il ragazzo teneva lo
sguardo basso. Solo qualche volta aveva timidamente alzato gli occhi per
incrociare quelli duri ed espressivi di lei, ma aveva subito abbassato lo
sguardo, come se si fosse scottato.
La ragazza rideva internamente per la
sua timidezza… evidentemente aveva paura di lei. Faceva bene!
Non aveva accettato di essere
giudicata dal Consiglio, quello mai, solo dalla legge. La legge aveva deciso
che sarebbe dovuta rimanere in carcere? Lo avrebbe fatto, si era costituita lei
in fin dei conti! Ma il Consiglio… quello mai! Nessuno di quei vecchi noiosi le
avrebbe detto cosa fare, né lei avrebbe accettato un qualunque tipo di condanna
da loro, quanto era vero che lei era
Osservò i due uomini di fronte a lei,
appoggiati con le spalle alle pareti. Si erano addormentati. Fece scivolare
lentamente fuori del suo stivaletto di pelle una limetta, e molto cautamente
cominciò a forzare la serratura. Dopo poco questa scattò, e lei spalancò la
portiera della sua prigione. Saltò giù dal camion con agilità. I suoi due
carcerieri si svegliarono di colpo, gettandosi giù dal camion in corsa dietro
di lei.
- Non lasciarla scappare! – esclamò
quello muscoloso. Prese la mira con la sua pistola, incurante delle urla
dell’altro.
- Greg! Lascia sparare a me, io ho il
sonnifero! Così la ucciderai! Greg! – l’uomo non attese, e sparò. La ragazza,
che stava cercando di fuggire, cadde al suolo, mentre una macchia rossa
dilagava dal suo petto.
Il ragazzo le corse
incontro.
- Cosa hai fatto! – esclamò sollevando
delicatamente
- Ehi? Stai bene? Sei ancora viva? –
chiese adagiando la testa di lei sulle sue gambe.
Lei fece un mezzo sorriso storto.
- N-non ti
preoccupare… - disse con voce flebile. – Io non sono la prima né l’ultima
Cacciatrice che muore giovane… -
- No! Cosa dici?!
Ti porteremo in ospedale e… -
- No, ragazzo… io non sono una buona
Cacciatrice… ed è meglio che io muoia così, adesso, invece che morire ogni
giorno in balia del Consiglio… solo… solo una cosa… questo è l’ultimo desiderio
di una Cacciatrice… -
- Tutto quello che vuoi! – disse il
ragazzo di getto.
- Qual è il tuo nome? -
- Io… mi chiamo Vincent… -
- Allora… Vincent… - la ragazza
strinse i denti per il dolore. – Dì… dì ad Angel… - il ragazzo sussultò a quel
nome. Lei allora si alzò, con un’energia incredibile per una moribonda, e gli
afferrò saldamente il braccio. – Promettimelo… prometti di dire ad Angel che
gli voglio bene, e che gli sono infinitamente grata, e che gli chiedo perdono…
perché lui è stato l’unico a credere in me… digli di seguire quella che verrà
dopo di me… dovunque essa sia… chiedigli di assicurare alla Cacciatrice che
verrà dopo di me una vita felice, lunga e felice, voglio che lui la segua… come
ha fatto con Buffy, per farne una Cacciatrice potente
come Buffy… perché lei sarà la mia diretta
discendente, e io le voglio già un po’ di bene… che non faccia il mio stesso
errore… mai… - la ragazza si accasciò a terra, e sputò sangue. – E ricordagli
che per quanto mi riguarda… lui è la persona migliore che abbia incontrato… -
- Ma io… non so se… -
- Fa in modo che queste parole gli
arrivino… con una lettera se non hai il coraggio di farlo di persona… e, ti
prego… non dirgli che te l’ha detto
Il ragazzo la guardò in modo strano.
- Digli solo che te l’ha detto Faith… -
“Forse, in quel momento, avrei dovuto
aggiungere qualcosa… magari avrei dovuto fare in modo che Angel sapesse quanto
l’amavo… ma sapevo che non sarebbe stato né contento, né lusingato di ciò…
forse, in un modo o nell’altro, avrebbe trovato un motivo per darsi la colpa
anche di quello… come se fosse colpa sua… no, era solo tremendamente facile da
amare… anche per me, e io non avevo amato molte persone nella mia vita…
veramente amato… solo lui… ma, anche in quello, Buffy
mi aveva battuto… e ora volevo che quella che sarebbe venuta dopo di me… fosse
amata da lui, perché lei era una parte di me…”
Il campanello suonò tre volte con
impazienza.
- Arrivo, arrivo… - sbuffò la donna
dai capelli mori. Aprì seccata la porta e si trovò di fronte una donna bionda
dall’aria agitata.
- Kate! Angel sta dormendo, non è
ancora il tramonto, tu lo sai benissimo quindi… cos’è successo?! -
- Ecco… io… potresti dare questa ad
Angel? È arrivata alla centrale di polizia, per lui… Le ultime parole di una
certa Faith… -
- Faith?! Che le è successo? -
- È morta – fu la voce di un uomo
dietro di loro a rispondere. La donna mora si girò, incontrando le iridi
azzurre dell’uomo con uno sguardo furente.
- Tu lo sapevi e non l’hai detto? L’ha
uccisa qualche demone? -
- Sì… il peggiore di tutti principessa… - sussurrò prendendo la busta dalle mani
di Kate. – La darò io ad Angel… grazie Kate…-
- Oh… di niente… e… - la donna abbassò
lo sguardo.
- Cosa? – fece la mora.
- Niente… cioè… augurategli buon
risveglio da parte mia… - disse prima di girarsi e andarsene in tutta fretta.
La mora alzò le mani e indicò l’uomo.
- Ora lo dici tu ad Angel… -
- Cosa? Buon risveglio? -
- Doyle! -
- Va bene va bene… vado a svegliarlo…
- guardò fuori della finestra il sole rosso fuoco del tramonto. – E, Cordelia, se non vuoi che ci ritroviamo a dover raccattare
il capo in un aspirapolvere… -
- Cosa? -
- Chiudi le tapparelle… -
- Capitolo 1 -
“Quando ne morirà una ne sarà
prescelta un’altra… e poi ancora, e ancora… sempre, finché il mondo esisterà,
finché le tenebre continueranno a distendere la loro nera ala sulla Terra, una
fanciulla eletta tra milioni di fanciulle combatterà e sacrificherà la vita per
l’umanità… lei sarà
- Kagome! –
una voce allegra la costrinse a distogliere gli occhi dal libro sulla
scrivania. La porta della sua camera si spalancò di colpo mostrando il viso
sorridente della sua migliore amica, parzialmente illuminato dalla fioca luce
della lampada che usava per illuminare il suo libro.
- Salve, Ayumi
– disse sorridendo appena, e voltando la sedia con le rotelle, sulla quale era
seduta, verso la porta, alla sua destra.
- Ehi, Kagome
– fece lei allegra avvicinandosi alla sua scrivania. – stai ancora studiando
per il test di geog… eh?! – Ayumi aveva sollevato appena il libro per scorgerne la
copertina. – I demoni dell’Apocalisse?! Non ti sembra
di essere un po’ catastrofica, Kagome?! – chiese.
- Non lo leggo certo per divertirmi… -
fece, cercando una debole scusa.
- Altroché! Tu ti diverti da matti!
Probabilmente non aspetti altro che l’occasione propizia per sventare
l’Apocalisse, o qualcosa del genere… -
- Oh, ma è interessante… ogni volta
che leggo qualcosa di questo libro, sento un brivido
di paura ed emozione salirmi su dalla schiena… capisci quello che voglio dire…?
– la prese in giro Kagome.
- Per niente! Adesso ti dico io cosa
veramente mi fa venire un brivido su dalla schiena: io, te
e la discoteca dove va sempre Hojo! Lui sì che è da
brivido! -
Kagome rise. Solo Ayumi riusciva
a farla ridere, solo lei, e nessun altro. Ayumi riusciva a farla ridere di gusto, con le sue buffe
storie, anche quando le parlava d’argomenti che non voleva trattare. Come i
ragazzi ad esempio… Ayumi sapeva fin troppo bene il
motivo della sua ritrosia verso gli uomini, il motivo per il quale aveva
nascosto il suo cuore a tutti, tutti tranne che a lei. Per questo forse ogni
settimana nominava un nuovo ragazzo “da brivido” che sarebbe stato perfetto per
lei. Ma non ci sarebbe cascata. Una volta c’era cascata, lui l’aveva lasciata,
e lei aveva sofferto. Un’altra volta c’era cascata, lui l’aveva ignorata, e a
lei non era importato assolutamente nulla. Ayumi lo
sapeva. Lei era l’unica con cui si confidava. Non che lo facesse poi così spesso,
non valeva caricare Ayumi dei suoi problemi, e il suo
problema più grande era l’incapacità di dimenticare… lei che lo faceva ogni
giorno, tutti i giorni quando il sole brillava nel cielo dimenticava chi era,
fino a quando la luna non fosse di nuovo sorta, e lei, con il favore delle
tenebre, poteva essere se stessa… lei che non riusciva a dimenticare l’unica
persona ad eccezione di Ayumi e dell’uomo che, in
fondo, nel suo cuore era un padre, cui aveva aperto il cuore, cui aveva dato la
sua gioventù, gli anni migliori della sua vita, e che se n’era andata, e lei
aveva dovuto saperlo nel modo più doloroso… da nessuno, ma semplicemente
sapendolo dal dolore che aveva provato, come se qualcosa dentro di lei si fosse
rotto, e da un anello dello stesso colore della luna che aveva smesso di
brillare. E la cosa peggiore era che avrebbe dovuto
essere infuriata: lui non l’aveva nemmeno salutata, se n’era andato così, senza
un ciao o una spiegazione e, peggio ancora, senza dire dove andava… ma niente,
non ci riusciva e poteva solo essere infinitamente triste. E allora Ayumi lo capiva, e cominciava a gesticolare buffamente e
lei riusciva a sorridere di nuovo con il cuore e non solamente con le labbra.
A lui aveva dato la sua purezza, ma
sembrava che se ne fosse dimenticato trascinato dal flusso terribile e doloroso
degli avvenimenti che erano seguiti a quella notte… e quel che era peggio lui
sembrava avere ancora quel catastrofico potere di scombussolarla e farla
piangere, lei, che non piangeva mai… e ora, se non avesse riportato di nuovo la
sua attenzione ad Ayumi, avrebbe pianto di nuovo.
- Mi piacerebbe, sai… ma è già notte…
- lo sguardo di Kagome si posò fuori della finestra
aperta, dove poteva vedere l’imponente albero sacro che troneggiava nel mezzo
del suo giardino. Quanti ricordi, quell’albero… - …e io devo fare la ronda! -
- Tu devi sempre fare la ronda! E poi,
mi chiedo: perché tutte le fortune a quell’altra?!
Come si chiama? Biffy, Beffy…
-
- Buffy… -
- Ecco! Lo stavo per dire! Perché
quell’altra deve essere quella dei vampiri, che magari alcuni sono anche
carini, che ne sai, è possibile eh, e tu devi essere quella dei demoni? Che
sono tutti brutti, verdi e… -
La ragazza sorrise.
- Non sono così tutti i demoni… - non
digrignò i denti mostrando una furia che non provava alla parola “demoni”. Con Ayumi… non doveva farlo, poteva anche essere neutrale. Ma
lei non era neutrale… no, affatto… - e poi il Consiglio ha deciso così… lei
deve affrontare soprattutto vampiri perché dove abita ci sono soprattutto
vampiri, mentre il Giappone pullula di oni, youkai e demoni di ogni tipo… per questo, nonostante anche
qui ci sia un discreto numero di vampiri, il Consiglio ha deciso che lei si
specializza in vampiri, io in demoni… -
- Giusto! Allora perché devi andare a
fare la ronda nei cimiteri? – chiese, mentre la ragazza immergeva le mani in
una bacinella, posta sotto al letto, piena d’acqua.
- Perché, come ti ho detto, se c’è
qualcosa che manca qui, non sono i vampiri… -
- Ehi, ma se devi lavarti le mani
perché non vai in bagno? – chiese Ayumi indicandole
la porta che dalla sua stanza portava alla toilette.
- È acqua santa, me l’ha portata papà
– sorrise con un po’ di auto ironia - da Roma… -
- Addirittura? Però, gira il mondo,
quell’uomo! -
- Sì, sai, lui è… un gran viaggiatore…
ma mi è stato di grande aiuto… -
Ayumi si avvicinò a Kagome e
immerse le mani nella stessa bacinella.
- Cosa fai?!
– fece la ragazza scandalizzata.
- Beh, se Maometto non va alla
montagna, la montagna va da Maometto… ovvero, se
- Cosa? Scordatelo! –
- Ah-ha –
fece Ayumi aggiustandosi con l’acqua un ciuffo biondo
sfuggito alla riccia acconciatura ribelle tenuta a bada da una
fascia viola elettrico, dello stesso colore della sua maglietta
semi-trasparente e della sua lunga gonna. – Ho deciso ormai… è poi è acqua
santa, no? Sono protetta… ormai ho deciso, mi dispiace –
- Sei insopportabile! E poi ti sembra
questo l’abbigliamento per venire a caccia? – uno sguardo di Ayumi la fece desistere dal commentare ancora… se c’era una
cosa che Ayumi non sopportava, era il disprezzo
altrui verso il suo vestiario. – E va bene… tanto non riuscirei a convincerti…
ma dovrai portarti dietro un paletto e una croce… anzi, due croci… uhm… - pensò
Kagome ad alta voce, estraendo da un cassetto che
prima era chiuso a chiave due paletti, una collana con due ciondoli, uno a
forma di croce e uno a forma di cuore, e una croce di legno. Porse ad Ayumi un paletto, la collana con i due ciondoli e la croce
di legno, e prese un paletto per sé.
- Tu non hai qualcosa che ti difenda?
– chiese Ayumi mettendosi la collana e stringendo
croce e paletto.
- Sì… qualcosa… - fece Kagome evasiva. Non questo! Pregò il suo cuore ti prego Ayumi, chiedimi tutto ma non questo! – ora ascoltami
attentamente. So che non è la prima volta che vieni a caccia con me, ma lo
stesso ascoltami: quel ciondolo a cuore viene dalla Romania, me l’ha portato… -
- Tuo padre, lo so… -
- Giusto. C’è un bottoncino così lo
puoi staccare facilmente: tienilo premuto e farà luce, molta luce, ed anche se
è artificiale riuscirà a bruciare il vampiro che ti troverai davanti.
Naturalmente non lo brucerà tutto, al massimo sarà una piccola bruciacchiatura,
che però ti darà il tempo di scappare. Secondo: premilo due volte, e produrrà
un forte suono, così se ci siamo perse ti troverò. Tutto chiaro? -
- Chiarissimo capo! E la sai una cosa?
-
- Cosa? -
- Mi piace il tuo vestito! -
- Ma Ayumi…
io mi vesto sempre così… -
- Lo so lo so… ma di solito lo fai di
giorno… nel senso, la pelle è okay, mi piace wow, ma fa tutto un altro effetto
addosso alla Cacciatrice… sei vestita proprio come mi immagino debba essere
vestita una Cacciatrice… caspita, fai scena: pantaloni di pelle nera, maglietta
bianca e giacca di pelle nera… poi un paletto e ta-dah!
Kagome l’ammazzademoni! –
- Si dice ammazzavampiri…
-
- Ehi, ma non dicevi tu che sei
specializzata in demoni? Allora ammazzademoni, no? –
- Senti, è colpa mia se si dice ammazzavampiri? E ora muoviti, e nascondi quello che ti ho
dato, che se ti vede la mia Osservatrice vorrà venire anche lei… e Kaede è una buona Osservatrice, paziente e tutto il resto,
ma non ha come dire… l’agilità necessaria per uccidere un vampiro –
Kagome si avvicinò alla finestra.
- Ehi, dove vai? – le chiese Ayumi.
- Uhm? – fece Kagome
stupita.
- Cioè, vuoi uscire dalla finestra? -
- Sì certo… perché? -
- Ma io non ci riesco… - piagnucolò Ayumi.
- Logico che non ci riesci: per questo
tu scendi come hai sempre fatto, sorridi a Kaede, fai
ciao ciao e le assicuri che
sto ancora studiando per geografia e di non disturbarmi… poi te ne vai e ci
incontriamo sotto l’albero di Inmph… l’albero sacro…
-
- Yu-uhh! Yuppi! Si va a caccia! Wo-haha! –
esultò Ayumi ridacchiando e dirigendosi verso la
porta.
- Non sarà così divertente… - mormorò Kagome saltando dalla finestra.
TBC………