Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

SEARCHING OZ

Di Siranna

 

Buffy Summers camminava decisa verso Rovello(grazie Lu) Drive, stava tornando a casa dopo aver passato un pomeriggio in compagnia di Willow, pomeriggio che avrebbe dovuto essere divertente e allinsegna del relax post-scuola ma che si era rivelato tuttaltro.

Certo voleva un gran bene a Willow, sin dal suo primo giorno alla Sunnydale Hig School quando aveva dovuto assistere allumiliazione della rossa da parte di Cordelia aveva pensato che sarebbero state amiche. E quando quel pomeriggio aveva trovato la sua camera invasa da fazzoletti usati, si era convinta che occorresse un intervento drastico per risvegliare lamica dallo stato di torpore e depressione. Era entrata tutta sorridente e, dopo aver spostato una ragguardevole quantità di moccichini dal letto, si era seduta accanto alla ragazza.

-Che succede Will? È esplosa la scatola dei clinex?- lei si era voltata e per poco a Buffy non era preso un colpo, la sua faccia assomigliava a uno di quei quadri di Kandisky anzi, a uno dei primi schizzi mal riusciti. Era evidente che aveva tentato in qualche modo di truccarsi ma la mano mal ferma non era lideale per quellattività. La matita nera, una così pesante laveva vista solo addosso a qualche dark nel giorno di carnevale, formava delle strane linee discontinue simili a quelle di un elettrocardiogramma. Un mascara rigorosamente nero colava dagli occhi come pioggia a causa delle lacrime, poteva sembrare che avesse ricevuto un paio di pugni in pieno viso. La tonalità di rossetto era quanto più simile al nero ci potesse essere e sarebbe stata anche graziosa se non fosse sbavato tutto intorno alle labbra, come se si fosse abbuffata di cioccolato.

Si trattenne dallo scoppiare a ridere ma sgranò gli occhi e accarezzò una guancia dellamica, le faceva una tale tenerezza con quegli occhioni stanchi e rossi di pianto

-Wills ma che cosa hai combinato?- chiese premurosa, cercando un fazzoletto pulito. Lei glielo porse non curante e con voce rotta di pianto rispose.

-I-io mi sono truccataagli uomini piacciono le dark? B-bè ecco fatto! Così non sarò più guardata come la povera sfigata secchiona Willow! Da oggi in poi basta vestiti che mi fanno sembrare una torta alla pannas-solo r-roba s-scura- ricominciò a piangere disperata e tutto il lavoro che Buffy aveva fatto fino a quel momento andò a farsi benedire, mentre fiumi di inchiostro nero incrostavano le guance. Capì da cosa era dipeso il gesto sconsiderato dellamica: Veruca. La ragazza licantropo che le aveva portato via Oz, lei era molto il tipo dark e si ricordava che lamica aveva già tentato di imitarla. Il dolore per il ragazzo era ancora decisamente vivo, basti pensare a cosa aveva fatto qualche giorno primarabbrividì al pensiero e tornò a ripulire Willow. Cercò un nuovo fazzoletto che le fu fornito dallamica, sembrava che sgorgassero dalle sue mani come i conigli dal cappello dei prestigiatori, che il corpo si fosse adattato alla nuova condizione lacrima-permanente e avesse instaurato una produzione costante di clinex per arginare le perdite?

-Will ma che dici? Guarda che non è assolutamente vero! Xander ad esempio sta con Anya e lei è la persona più colorata e stravagante che- sinterruppe notando locchiataccia dellamica. ok pessimo esempio Buf, Anya è un demone, è normale che sia un po matta e io lho paragonata a lei! si disse tra sé.

-Insommasenti andiamo di là e ci puliamo ok? Poi mi racconti tutto se ti fa sentire meglio.- era consapevole che una frase del genere poteva risultare molto pericolosa, ormai conosceva il ritornello a memoria: Buffy e se fosse colpa mia? Insomma magari non lho mai capitosono così depressasono una stupida! Avrei dovuto fermarlo e parlargliperò magari sarebbe stato peggio! E se lui si aspettava che io lo facessi e siccome non lho fatto è rimasto deluso e se nè andato? Avrà pensato che non tenevo a luima non è vero! Io lo amo! E se vuole che io lo chiami per dirgli di tornare e io non lo faccio e pensa che non mi mancase nè andato via da talmente tanti giorni…” il tutto arricchito da pianti e lacrime grandi come prugne. Però le voleva talmente bene che non riusciva a non farsi raccontare tutto unaltra volta, in fin dei conti lei laveva ascoltata moltissimo a causa di Angel! Era un sacco di tempo che non pensava più a lui, a volte le capitava di sognarlo ma per pochi istanti e anche così non era che un viso sbiadito. Certo avrebbe avuto sempre un posto speciale nel suo cuore, lo amava ancora tantissimo e non dubitava che se fosse tornato non avrebbe esitato a rimettersi con lui. Questo però era meglio non farlo sapere a Riley, già aveva avuto qualche problema con la storia di Spikese solo pensava a quello le venivano i brividi ma la cosa peggiore era che non era certa di che cosa glieli provocasse

Eppure amava ancora Angel, più di ogni altra cosa ma non lavrebbe mai confidato che a sé stessa, o forse anche a Willow. Era sicura che lei sapesse, era la sua migliore amica e confidente dai tempi del liceo! A Xander sicuramente avrebbe taciuto tutto, lui adorava il suo nuovo ragazzo mentre Angel non laveva mai sopportato. A volte la faceva così infuriare! Ma che se lo sposasse lui se tanto lo apprezzava, non poteva sopportare quando criticava il suo vampiro e se Riley rideva delle mediocri battute era ancora più propensa ad uccidere. Anche se se la prendeva con Spike le dispiaceva, sole lei aveva il diritto di criticarlo, era proprietà privata! ma che sto dicendo? No, non lo sto difendendo, era solo una considerazione sbagliataun postumo della magia di Willow, ecco certo Buffy, era così. Disse tra sé. tanto più che con la sua lingua sa difendersi da solo! A proposito della suaNO! Buffy riprenditi! È solo colpa della magia, solo della magia! si costrinse a tornare con i piedi per terra e la mente allopzione Brava Ragazza.

Naturalmente il pomeriggio era trascorso come da copione, tra lacrime versate alla velocità della luce e inesauribili sproloqui. Buffy si chiedeva come mai casa Rosemberg non fosse allagata e non vi crescesse muffa sui muri, vista la quantità di acqua che la sua amica vi riversava.

Una volta rassicurata Willow di chiamarla non appena giunta a casa per sentire come stava riuscì ad andare a casa.

Ora stava camminando ma era completamente sopra pensiero, più volte centrò delle buche ma non ci fece caso. Per la prima volta dopo diciotto anni non inveì contro i costruttori incompetenti delle strade americane. La cosa che distraeva Buffy era, come logico, il problema Oz-Willow. Voleva assolutamente trovare una soluzione sia perché non poteva sopportare la sua amica che piangeva giorno e notte e anche per un fattore personale. Non per essere cattivi certo ma da quando Willow soffriva non cera più stato un attimo di pace per nessuno della Scooby Gang. Oltre alle varie chiamate nel cuore della notte seguite da lacrimanti lamenti cera tutto il bagaglio soprannaturale, la ragazza si sfogava con la magia e questo creava una serie di problemini di natura poco piacevole.

Lultimo era stato il peggiore, Xander si era ritrovato assediato dai demoni che uscivano da ogni nascondiglio solo per trovarlo, Giles era diventato improvvisamente cieco e lei e Spikesi erano innamorati perdutamente luno dellaltra e stavano per sposarsi. Stava per andare allaltare con un anello di fidanzamento a forma di teschio!! Inoltre, a causa dei continui demoni che volevano agguantare Xander, avevano dovuto rifugiarsi in una cripta e lì lei e il vampiro si eranodati molto da fare.

Dopo essere guarita dallincantesimo aveva passato una settimana a fare sciacqui col collutorio finché non aveva finito la bottiglietta e la sua bocca era diventata un ambiente letale per qualsiasi sfortunato germe vi si fosse introdotto.

Sia lei che Spike avevano giurato di non rivangare più la cosa perché per entrambi era imbarazzante, soprattutto per il fatto che almeno a Buffy era un po piaciutoma questo non doveva uscire dalla sua mente.

 

 

Giunse a casa completamente soprapensiero, aprendo la porta gridò automaticamente alla cucina: -Ciao mamma, stasera non ceno, devo riflettere.- ed era corsa in camera sua con il cervello che già fumava.

Joyce non replicò nulla ma osservò stranita la figlia. Era da quando andava alla Emery che non saltava un pasto perché doveva pensare! Solo lidea di associare le parole Buffy e Pensare poteva risultare ironico, voleva tanto bene alla sua bambina però non si poteva dire che usasse troppo la materia grigia, era più che altro una persona impulsiva che agiva in modo spiccio usando cazzotti e calci in bocca. Fortunatamente cera Willow che possedeva un po di sale in zucca e nonostante praticasse magia le piaceva, riusciva ad infondere nella figlia quella dose minima di buon senso. Cera poi quelluomo, il signor Giles, che le faceva da osservatore e che era inglese, un tipo strano e un po bizzarro che però sembrava degno di fiducia e con criterio e poi aveva certi occhi ah Joycedovresti conoscerlo più approfonditamentenon si sa mai…” fu risvegliata da questi pensieri appena in tempo prima che degenerassero dalla spia del fornello. Caspiterina le patatine!- disse mentre si affrettava a spegnere il fuoco prima che la cena si trasformasse in una poltiglia bruciacchiata.

Lanciò unocchiata al frigo e vi lesse un promemoria che si era fatta nel pomeriggio, interruppe il salvataggio dei tuberi e si avviò verso la camera della figlia.

Buffy aveva il cervello che macinava idee sempre più assurde e contorte su come aiutare Willow, aveva già elaborato una ventina di idee non troppo impossibili e le valutava con occhio critico. Il punto principale non era distogliere il pensiero dellamica da Oz, questo era escluso anche perché non ci sarebbe riuscito nessuno. Era giunta alla conclusione che si dovevano riunire e per fare questo aveva bisogno di scovare il musicista, fin qui tutto facile ma come mettere in atto il piano?

-Buffy? Puoi aprire un secondo?- sua madre stava bussando togliendole la miracolosa concentrazione. prima si lamentano che non rifletti mai e quando finalmente lo fai vengono a rompere ogni cinque minutiche ci sia un manuale che lo prevede? sorrise quando le venne in mente che due o tre anni prima sua madre lo aveva consultato per crescerla in modo adeguatoconsiderato che era andata a letto con un vampiro e gli aveva fatto perdere lanima, che aveva sventato tre apocalissi e che era scappata di casa cambiando nome, quei volumetti non dovevano essere molto utilio forse cera il problema Buffy uguale Cacciatrice che non era preso in considerazione dagli psicologi moderni.

Aprì la porta e sorrise alla donna di mezza età un po trasandata che aveva bussato, ma la sua mente era ancora in piena attività.

-Amore mi sono ricordata che oggi pomeriggio ha telefonato Riley, gli ho detto che lo avresti richiamato.- le mise in mano il telefono in modo da non farla fuggire dallimminente promessa fatta a suo discapito. Sospirò rassegnata, convinta che il mondo intero stesse cospirando contro la sanità mentale di Willow e la sua beneamata tranquillità.

-Grazie mamma, lo chiamo da qui.- Joyce annuì e ritornò in cucina, sperando ardentemente che la sua cena non si fosse tramutata in una poltiglia appiccicosa color marrone.

La ragazza sollevò il ricevitore portandoselo distrattamente allorecchio e compose il numero del Campus. Una voce monotona da centralino le rispose destandola dalle macchinazioni in cui era ricaduta.

-Riley Finn per piacere- attese che le passassero la sua stanza e il bofonchiare tipico del ragazzo la raggiunse a volte si chiedeva cosa trovava in lui, poi ovviamente le venivano in mente una serie di circostanze piacevoli che continuavano a farle dire ti amo al soldato e si sentì sicura, perché lei le provava quelle parole

-Ciao Riley sono io.- disse, mentre la sua mente vagava già via.

“…dovrei solo riuscire a trovarlo e per farlo ci vorrebbe qualcuno che seguisse delleemh per così dire tracce ma dubito che Oz semini volantini ogni volta che attraversa un luogo…”

-E quindi ti dicevo che io e i ragazzi avevamo pensato- “…eppure ci deve essere un modo per rintracciarlo! Non mi arrenderò così presto. E continuò a macinare ipotesi ignorando lo scroscio di parole dallaltro capo del filo.

-Buffy? Mi stai ascoltando?- lei scosse un secondo la testa e si guardò intorno nella camera per vedere chi la chiamava ma nulla.

-Buffy! Ci sei!?- si rese conto di tenere in mano un telefono e dedusse che dallaltra parte ci fosse qualcuno, poi collegò e si ricordò di Riley. Battendosi una mano sulla testa e facendosi un appunto mentale di richiedere la garanzia del cervello rispose:

-Riley, scusa era caduta un attimo la linea- qui cade qualcosaltro se questo non la smette di parlare, meno male che sono femmina.

-Ah mi ero preoccupato. Dicevo che io e i ragazzi avevamo pensato di fare una serata tra di noi, andare al Bronze magari e-

-Si certo-

potrei chiedere al signor Giles se è in grado diWillow non ci riuscirebbe mai, è troppo sconvolta. Cè solo quel rompipalle di quel vampiro che potrebbe disturbare il ritohey! Lui sente gli odori!

-Così poi passavamo da me e potevamo stare un po insieme tu e-

-SPIKE!!- urlò tutta contenta e in preda alleccitazione! sono un genio! Lui riuscirà a fiutarlo e…”

-Buffy ma che sta succedendo? Che centra lostile 17!?- si maledì per aver parlato ad alta voce e di apprestò a riparare il danno.

-No niente è chenon ho tempo per parlare ora, devo chiamare Willow, è questione di vita o di morte, scusa Riley.- attaccò il telefono piuttosto non curante delle proteste e si buttò sul letto cominciando a saltellare tutta felice e con il sorriso da un orecchio allaltro.

Dalla porta semi chiusa arrivò la voce preoccupata della madre che le chiedeva se andava tutto bene. Mai stata meglio mamma!!- urlò agguantando il telefono.

non ci credo! È un piano stupendo che è venuto in mente tutto a me!!! Così la smetteranno di considerarmi male!! Cè solo un problema ho bisogno di parlare con Angel…”

 

 

si calmò di colpo e riappese il ricevitore. Questo era il vero problema, se non lavesse chiamato il piano sarebbe andato a rotoli ma farlo aveva come conseguenza udire la sua voce e quindi rivedere il suo viso dallespressione agrodolce e i suoi occhi profondi ed enigmatici. Però si parlava di Willow! La sua migliore amica che aveva fatto di tutto per lei e che stava male come un cane, non si doveva nemmeno porre problemi di quel genere! Avrebbe affrontato Angel e tutto quello che comportava pur di renderla felice.

Chiamò lamica e le espose tutto il suo piano con il maggior tatto possibile e la migliore voce sicura ed allegra. Non fu affatto facile convincerla a provare, sia per la naturale timidezza che la caratterizzava sia perché era piuttosto scettica, il maggiore problema era il vampiro, per un fatto dimbarazzo e di incertezza. Le aveva detto: e-e tu credi d-davvero che ci aiuterà? Ma lui mi odia e…” non laveva lasciata terminare per impedire che un groviglio di dubbi assalisse anche sé stessa. Dopo molti pianti e promesse era riuscita a convincerla a fare una prova anche perché, come giustamente le aveva ricordato, ci avrebbe pensato lei a convincere Spikeforse non necessariamente a pugni...

Dopo aver concluso con Willow erano le undici, il tempo era volato e anche i soldi della bolletta ma era unemergenza e si sa che per le emergenze non ci sono bollette vhe tengano!

Ora veniva il difficile, però era fondamentale. Tanto più che a quellora doveva essere reperibile, si fece coraggio e si pettinò un poco, sentendosi decisamente idiota dato che nessuno lavrebbe vista. Respirò a fondo auto convincendosi che sarebbe andato tutto bene e che ne sarebbe uscita nel migliore dei modi, senza che la sua mente ordinasse alle ghiandole lacrimali di azionarsi alla fine della chiacchierata e alla voce di apparire adorante e in attesa di un cenno daffetto.

Compose il prefisso di Los Angeles e poi il numero della Angel Investigations(oddio, dubbio atroce, si chiama così?nn sn pratica di Ats..), attendendo mentre il noioso e snervante tu-tuut le faceva saltare i nervi. In quei brevi secondi lagitazione era salita talmente tanto da rendere la gola secca e gonfia e la fronte imperlata di sudore...

 

 

-Pronto qui è la Angel Investigations cosa desidera?- rispose una voce di giovane donna ricca di finta cortesia ma dal timbro squillante e sensuale. Deglutì e provò a parlare:

-Corduffygnoangelortante- farfugliò mentre il cervello inviava la frase giusta ma la bocca e la lingua bisticciavano, rifiutandosi di pronunciarla. Sospirò sconsolata.

-Doyle!! Puoi venire un secondo? Demone al telefono, ho bisogno di un interprete e anche di andare a dormirepuoi occupartene tu per cortesia?- urlò la donna stordendo la cacciatrice che riacquistò luso della parola.

-Cordelia sono Buffy, scusa ma mi è andata la saliva di traverso- silenzio un secondo poi ci fu una lunga cristallina risata.

-Buffy? Ciao! Avrei dovuto capire subito che eri tu.- esclamò canzonatoria la voce. ah-ah molto simpatica miss vestiti e carta di credito-dipendente.

-Sì emhnon ho molto tempo, ho bisogno di parlare con Angel.- ci fu unespressione di stupore soffocata che non tranquillizzò per nulla la ragazza.

-Buffy sai che non tornerà vero?- Stong! Mazzata in testa in arrivo da Los Angeles!

-Cordy non ho chiamato per questo, voglio solo che mi faccia un favore.- precisò sconsolata, chiedendosi come mai tutti la ritenevano disperata a tal punto da umiliarsi così. devono conoscermi veramente bene…”

-Ah, scusa è solo che non volevo dover passare la notte a consolarti al telefono.- che faccio la insulto oppure le urlo di colpo nellorecchio?

-Va bene, me lo passi?- chiese cercando di mantenere la calma il più possibile.

-Certo, aspetta un secondo.- una stupida musichetta dattesa le trapanò le orecchie, una vecchia canzone degli anni cinquanta che probabilmente il vampiro considerava graziosa. Lagitazione saliva a dismisura mentre quellodioso motivetto le risuonava in testa avendo leffetto di un pungolo sulla carne. sto per parlare con Angel, sto per parlare con Angel e questo non mi crea problemi, è una questione di lavoro. Si! Convinciti ragazza.

La odiosa musica finì e le mancò un battito mentre la voce infelice del suo ragazzo ex ragazzo, lapsus freudiano le giungeva alle orecchie e le infondeva un calore ovattato e piacevole, le mancava così tanto

-Ciao Angel- si bloccò per deglutire e lui le rispose domandandole cosa desiderava. oh un sacco di cose amoreda te un saccocalma Buf, respira.

-Ehme- si bloccò di nuovo. respira ragazza, ricorda: un dialogo è botta e risposta, parole e frasi, frasi e periodi…”

-Vo-volevo chiederti una cosa- si interruppe di nuovo, inutile non riusciva a parlare per più di due secondi.

-Buffylo sai vero che io non posso tornarene abbiamo già parlato.- un lieve rancore le si insinuò dentro, lui era già pronto a sputare sentenze, proprio come al ballo di fine anno. Decisioni prese solo da lui per il bene di tutte e duesenza chiederle cosa ne pensava. E ora aveva larroganza di credere che lo chiamasse per implorarlo di ritornare da lei, pensò godesse nel negarglielo. Aveva la presunzione di credere che pensasse solo a lui e a come riconquistarlo. Strinse il ricevitore con forza fino a farlo scricchiolare e decise di non dargli la soddisfazione di sentirla sbavare.

-Angel non ho tempo per queste cose, voglio un favore.- vai così Buf! Fagliela vedere

-Ahcapisco, di che si tratta?- gongolò nel sentirlo deluso dalla sua voce fredda, adesso lo avrebbe ripagato per lumiliazione ricevuta un anno prima. vediamo chi è la ragazzina ora.

-Mi occorre la gemma di Amara…”rincariamo la dose ragazza.”…per Spike- intrecciò il dito nella cornetta con fare lezioso, rallegrandosi ancora di più di aver avuto la brillante idea di menzionare laltro idiota, senza nemmeno riflettere su quale conseguenza potessero avere le sue parole. Soprattutto su sé stessa.

-Spike!?! Buffy ti senti bene? Se me lhai mandata proprio perché- era geloso, oh se lo era! E lei ci godeva un mondo.

-Angel, che stress! Non è per lui-lui! Devo aiutare Willow e lo devo fare trovando Oz, per trovarlo mi occorre Spike e il suo fiuto prendi e porta a casa! Non voglio te!si raccontatela Buf”… e lui ha il cip quindi è facilmente controllabile, per usarlo ho bisogno di averlo con me ventiquattrore su ventiquattro incassa Angel! Rimpiangi di avermi lasciato per il mio bene! Avevi solo paura! e per fare questo mi occorre la gemma. È un circolo vizioso, mi sono spiegata abbastanza bene oppure ripeto?- sogghignò tra se per limprovviso silenzio che era caduto a Los Angeles.

-Angel? Ci sei ancora?- domandò innocentemente ma abbastanza in tono risoluto. mi dispiace tesoroma lo devi capire come si soffre…”

-Sima amore ah-ah siamo tornati a questi appellativi è? Tanto non attacca sei sicura che la gemma non lo renderà di nuovo invincibile?- Buffy soffocò uno sbadiglio mettendoci un po più entusiasmo del necessario.

-Ne ho già parlato col signor Giles non è vero ma mi serve per convincerlo. Ed è tutto a posto, manchi solo tu per il contributonon mi dirai che non vuoi aiutare Will? Ha espressamente riposto la sua fiducia in te- uno a zero palla al centro. Sogghignò diabolicamente ed attese.

-No certoallora quanto starai conSpike?- era geloso e lo sapeva, non vedeva lora di sganciare la prossima bomba.

-Ohnon lo so, penso per molti giorni. Ma non ho problemi, siamo diventati un poco amici ok, non è vero ma dopo essere stati sul punto di sposarci direi che siamo un po più intimiBuffy smettila! e andiamo daccordo, Willow sarà con noi comunque.- lo sentì deglutire con molta difficoltà e respirare affannosamente, nonostante non occorresse per nulla e questo la mandò in brodo di giuggiole. Si stava prendendo una di quelle rivincite!

-Va-va bene, te la mando per domani con la posta ebè buona fortuna. Buffy io non so se sia una-

-Si va bene Angel grazie mille, buona notte- attaccò di colpo, non avrebbe retto più. Stava per scoppiare a ridere e a piangere, sia perché era felice di averlo fatto ingelosire sia perché le dispiaceva molto di ferirloinfondo lo amavaforse.

Ora rimaneva giusto il tempo per schiacciare un pisolino prima di passare allazione, la fase uno aspettava sia lei che lamica.

Si mise il pigiama e si infilò sotto le coperte, pregustando quello che la mattina dopo laspettava, ancora su di giri per averla fatta pagare al vampiro e per aver trovato un piano a prova di bomba.

 

 

La sveglia suonò assassina alle sette e mezza, la prima mattina di vacanza dopo che il college era finito. Buffy allungò una mano e diede un gran colpo alloggetto maledetto riducendolo in pezzi. -Ben ti sta brutta carogna- biascicò piena di sonno, mentre si avvolgeva nelle coperte come un bruco nel suo bozzolo. Sentì di nuovo le palpebre farsi pesanti e si abbandonò felice al meritato riposo, sperando di tornare al sogno che stava facendo prima su qualcosa di giallo ma mortalmente bello

-Buffy!!! Io vado al lavoro! Vuoi che stacchi il telefono?- la ragazza aprì gli occhi maledicendo chiunque avesse permesso che luomo parlasse già alle sette di mattina. Spostò le lenzuola che le coprivano interamente la testa e prima che la madre emettesse un altro strillo stile benshii le disse:-Sìva-UAH!-va bene- ma non riuscì a finire la frase che fu soffocata da un eccezionale sbadiglio. Si lasciò ricadere sul letto pronta ad andare in coma per circa quattro ore

-Buffy stavi dormendo?!?- gridò innocente la donna sempre più vicina a camera sua, tanto che lurlo risultò più possente. La cacciatrice strinse i pugni e si conficcò le unghie nella carne, producendo dei notevoli buchi attraverso le lenzuola. Imprecò silenziosamente contro quelle domande idiote che servivano solo a far arrabbiare maggiormente le persone. Ripetendosi mentalmente che quella era sua madre e non uno stupido vampiro da polverizzare cercò di mantenere un tono calmo e rilassato da brava bambina.

-No mamma, ero sveglia. Buon lavoro mamma, ci vediamo oggi mamma.- Joyce le mandò un bacio e un saluto dalle scale e se ne andò. Solamente quando sentì la porta sbattere e le chiavi girare nella serratura si permise di lasciarsi andare in un grido liberatorio.

-Finalmente! Casa vuota e silenziosa tutta per me- ricadde pesantemente sul cuscino abbracciandolo teneramente e allargando la bocca in un sorriso rilassato, avvolgendosi nelle morbide coperte che la proteggevano dal brutto mondo rumoroso, perdendosi nelloscurità soffusa della stanza e nel regolare suono del proprio respiro. Tornò in uno stato di torpore riposante, quanto di più simile al sonno ci fosse e gioì nel capire che presto avrebbe varcato anche quello stadio. Era così meraviglioso sapere di stare per dormire profondamente dopo tanto tempo, senza avere pensieri o preoccupazioni per la testa, con la sicurezza di aver fatto la cosa più giusta. In effetti compiere buone azioni alleggeriva parecchio lanimo e rendeva spensierati, sapere che presto avrebbe reso la sua migliore amica la più felice di tutte le persone su questa terra era così appagante! Senza contare che finalmente, dopo molto tempo si sentiva completa e libera! Libera dal pensiero di Angel che lassillava continuamente, o certo gli sbavava ancora dietro peròun po menodiciamo che ora quando ripensava a lui intensamente le bastava un secchio solo per raccogliere la bava e un pacchetto di fazzoletti in cui riversare le lacrimucce. Ma si stava lentamente perdendo nel corso dei ragionamenti e sopraggiungeva improvviso il tanto agognato sonno, portava con sé il sogno che lavviluppava e la stregava come una dolce melodia suonata dalla stanchezza. Ecco ritornare quella meravigliosa figuraaveva un viso così bello e dolce, laria intrigante e quel giallo color del sole che

Driiiiiiiin Driiiiin

Buffy imprecò molto violentemente e con un entusiasmo tale da essere paragonata al più efficiente scaricatore di porto. I frammenti di sogno che si stavano riformando si infransero inesorabilmente, come i vetri di una finestra colpiti da una palla da baseball. Si aggrappò a quegli ultimi istanti di sonno che disperatamente mente e corpo esigevano ma non riuscì a tenerli, scivolarono via veloci come lolio e con loro la sua pazienza.

Si alzò dal letto sbattendo in un angolo le coperte, agguantò la vestaglia che si strinse con rabbia alla vita e inforcò le ciabatte di peluche con la faccia da maialino che non si addicevano per nulla al suo umore. Inciampò in una scarpa che finì direttamente fuori dalla finestra e spalancò la porta di camera sua con un impeto tale da scardinarla. Si apprestò a scendere per le scale in assetto di guerra stile Rambo, ciabattando rumorosamente sui gradini che pestava come se volesse ridurli in cenere, perdendo ogni briciola di grazia che una diciannovenne dovrebbe avere e ripetendosi come un rosario: se suona unaltra volta lo uccido.

Il postino che attendeva pazientemente di svolgere il suo lavoro fu tentato di suonare unaltra volta, certo che però erano appena le sette e trenta di mattinamagari era ancora a letto. Era un ragazzo di ventanni che ammirava segretamente la bionda di quella casa, aveva potuto vederla poche volte e quindi cercava di recapitare qualunque cosa fosse destinata al numero 1630 di quella via. Purtroppo per lui erano solo riviste darte per la madre che, seppur fosse tanto gentile, non gli interessava minimamente. La ragazza poi non era quasi mai a casa perché molto impegnata con i suoi amici eil suo ragazzo, soffriva quando la vedeva in giro a braccetto con lui.

Soffermò il dito per un secondo ancora sul campanello, indeciso se premere oppure no. Udì dei rumori strani ed inquietanti arrivare da dietro luscio e si allarmò, qualcosa di sicuramente poco umano si stava facendo strada in quella casa e sembrava venire verso di lui. Si guardò intorno in cerca di qualcuno a cui chiedere aiuto in caso di bisogno ma si scoprì tragicamente solo. Fu tentato di scappare via ma non fece in tempo. La porta si aprì o per meglio dire, si scardinò e sulla soglia apparve una figura dal viso assonnato e cerchiato da occhiaie, la cui espressione era tuttaltro che amichevole, i capelli biondi e spettinati allinverosimile aleggiavano ad unaria di morte e gli occhi erano lancia razzi impazziti. Solo attraverso un rapidissimo e profondo esame poté riconoscere in quella furia la sua adorata dea che venerava da lontano e si complimentò con sé stesso per aver continuato a farlo in quel modo.

Locchiata omicida e di rabbiosa attesa che gli rivolse lo fece indietreggiare di un passo. Con voce tremante disse:-La si-signorina Buffy S-summers?- lei annuì e con tono assassino ed impastato di sonno rispose:-Che vuole!?- lui deglutì rumorosamente e le indicò una busta di cartone marroncino che teneva in mano.

-Una raccomandata per leise fosse così gentile da firmare.- le porse un foglio e una penna, lei lagguantò con mal garbo e scarabocchiò il nome nellapposito spazio, strappandogli di mano il pacchetto.

-Grazie, bu-buona giornata- sussurrò il ragazzo stando molto attento alle unghie smaltate di bianco che erano pericolosamente vicino al suo collo. Lei lo fissò con cattiveria.

-Dite, voi delle poste vi fabbricano così idioti da venire a questora a suonare a casa della gente oppure vi selezionano tra gli individui più stupidi della terra?- chiese acida. Lui la fissò, perplesso se rispondere o no, optò per il classico: -Come?- lei stralunò gli occhi e gli sbatté la porta in faccia.

Entrò in cucina e prese il taglierino che sua madre usava per aprire le consegne della galleria darte. Osservò la scatola, con una grafia aggraziata e femminile era scritto: Buffy Summers, Rovello Drive Sunnydale. California. Girò il pacchetto e sullaltro lato era stampato chiaramente Los Angeles, attenzione fragile.

Sorrise per la prima volta e ringraziò mentalmente Angel, prese il taglierino e con un movimento che avrebbe fatto invidia ad un ninja aperse la scatola, con un taglio alla chirurgo. Ne rotolò fuori un piccolo anello dorato con una pietra verde incastonata allinterno, la ragazza storse il naso, decisamente non era il suo genere di gingillo. Si beò della faccia che Spike avrebbe fatto a doverlo portare tutto il giorno. Frugò nella scatola alla ricerca speranzosa di un biglietto e rimase male quando non ne trovò, immaginò fosse una conseguenza del suo comportamento al telefono la sera prima.

Guardò lorologio e notò che erano già le otto e mezza, fece una breve colazione e poi decise di andare a prendere Willow per mettere in atto la prima parte del piano: informazioni.

Nonostante fosse molto presto non si fece scrupoli, un po malignamente pensò che se era sveglia lei poteva ben esserlo anche la ragazza. In pochi minuti era pronta, indossava una gonna morbida da tennis bianca, con la maglietta coordinata e un paio di infradito del medesimo colore. Per smorzare leffetto gelataio annodò un foulard nero sul collo che abbinò con una borsa. Dopo essersi data un ultima pettinata allo specchio prese le chiavi ed uscì, era una bellissima giornata di metà giugno e decise di fare una camminata che avrebbe anche calmato il nervoso per le ripetute sveglie.

Quando arrivò a casa Rosemberg trovò lamica ad aspettarla sulle scale, seduta con le gambe abbracciate e limmancabile fazzoletto. Aveva uno dei suoi completi stile meringa e ne fu felice, lo stile dark non si addiceva per niente al carattere timido ed angelico.

-Ciao Willow, come stai?- chiese con cautela, nonostante lassenza delle lacrime e dei cerchi rossi intorno agli occhi non credeva che si fosse arresa allevidenza e avesse smesso di piangere.

-Bene Buffysono agitataho paura che non accetterà mai- eccolo lo spirito pessimista! Volevo ben dire io!. La cacciatrice le sorrise dolcemente e le mise un braccio intorno alle spalle. Non ti preoccupare, Spike èbè non ti detesta come fa con me che cosè questa? Una nota di tristezza!? e poi ci penso io a convincerlo!- disse immaginandosi lei con in mano un paletto e il vampiro supplicante che le prometteva tutto quello che voleva. ecco questa è limmagine che il mio cuore vuole vedere! sorrise malignamente mentre, solo per un centesimo di secondo, unaltra visione le affollava le meningi.

-Signori e signore, lo show di prendiamo a calci nel sedere il vampiro sta per iniziare- era la prima battuta che faceva daBuffy non lo ricordava nemmeno più. Labbracciò forte.

-Eccola la mia Willow!-

Si incamminarono insieme verso la casa dellosservatore, mentre entrambe congetturavano sulle reazioni di Spike e mettevano a punto il piano definitivo da esporre in modo chiaro e con belle parole al signor Giles, entrambe sapevano che la sua considerazione ad una loro idea si otteneva comunicandogliela in modo impeccabile. Lavrebbe fatto Willow che quanto a parole era molto più in gamba della cacciatrice, a volte si sentiva così incapace! Per gli altri sapeva dare bene i pugni e ammazzare qualche vampiro saltellante.

Quando giunsero davanti alla porta della casa la strega stava letteralmente fremendo deccitazione e di inquietudine, allamica ricordava molto la ragazzina del liceo che aveva conosciuto qualche anno prima, così insicura su tutto eppure così brillante. Dolce e dal visino innocente, che era capace di uscite fulminanti. In effetti nemmeno lei era molto tranquilla, soprattutto allidea di rivedere il vampiro per la prima volta dopo lincrescioso fatto di qualche giorno prima. Respirò a fondo e guardò il campanello antiquato del suo osservatore, come un insetto pronto a saltarle addosso era improvvisamente diventato repellente e difficile da toccare. forza Buf, non succederà nulla! Fai vedere a quel punk che non ti ricordi nemmeno di lui. Con un altro respiro profondo schiacciò il bottoncino e accolse il suono cantilenante con una smorfia, come se si fosse trattato di unghie su una lavagna. Dopo nemmeno cinque secondi risuonò una voce alterata ed irriverente dal marcato accento inglese:-Ruuupeeert!! Hanno suonato vai ad aprire dannazione prima che strimpellino ancora! Stavo cercando di dormire!! Ci andrei io se solo non fossi legato a questa stramaledetta sedia! Di che hai paura? Che tramortisca una venditrice ambulante con il mio fascino!?!!?- Willow soffocò una risata e Buffy fece una smorfia di compatimento. La porta le venne aperta da un uomo sulla cinquantina con gli occhiali, perfettamente vestito con un abito di tweed e con un papillon, la sua espressione sconsolata e di muta scusa testimoniava lagonia che soffriva a convivere con il non-morto. ancora per poco Giles, ancora per poco…” Buffy entrò e squadrò il vampiro.

-Per quanto mi riguarda basterebbe la tua bocca, il tuo continuo blaterare stenderebbe qualunque persona sana di mente!- sbottò con tono impertinente. Lui le rivolse una delle sue più genuine occhiate dodio. Ed ecco miss rompo le palle mattina e sera! Sei venuta qui per il round quotidiano di picchia e ferisci il vampiro? le rispose lui indurendo la mascella e stringendo convulsamente le mani intorno alle corde mentre listinto di saltarle addosso cresceva sempre di più.

-Tu non puoi essere ferito Spike, sei una creatura vuota e senzanima.- sentenziò lei sfogando tutto il rancore provato contro di lui e sé stessa, voleva umiliarlo.

-Bé dolcezza, io mi accontenterei anche dellinvolucro!- ammiccò sollevando un sopracciglio arrogante, mimando con le mani il gesto di indicare sé stesso. Lei disgustata fece una smorfia. Non sono ancora disperata Spike.-

-Allora perché te ne vai in giro con Capitan America? Non mi sembra sia ne molto dotato ne particolarmente appagante!- ribatté Spike che a suo modo si divertiva, adorava prendere in giro il ragazzo della cacciatrice e godeva di una gioia perversa nel renderle evidente quanto fosse incompetente ed inesperto rispetto a sé stesso, anche se non ne sapeva esattamente il motivo.

-E che ne sai!?- urlò furiosa Buffy, che in minima parte sapeva che il vampiro non aveva tutti i torti.

-Tesoro siamo stati fidanzati non ricordi? E da fidanzati, a parte la maggior parte del tempo passata a Ewwbaciarci, mi hai fatto qualche confessione!- rispose maligno esibendo un ghigno di rara bellezza e perfidia.

-Non è affatto vero! Chi ti credi di essere Spike, un dio?- sbraitò piccata Buffy, che cominciava davvero a perdere la pazienza. Si era avvicinata molto al vampiro durante il dialogo e cominciava a giocare con il paletto in modo piuttosto pericoloso.

-In un certo senso dolcezzaperché non verifichi tu stessa?- inarcò in modo quasi inverosimile il sopracciglio, tanto che Willow ne rimase seriamente impressionata e non poté fare a meno di soffocare una risata.

-Porco!- gridò Buffy, mentre una rappresentazione grafica della frase di Spike le rimbalzava nella mente, facendola rabbrividire anche se per un secondo non seppe esattamente dire a causa di cosa.

-Può darsi ma di certo non lascio insoddisfatti. Per lo meno non ho bisogno di andare in giro vestito da soldato per auto convincermi della mia virilità! Dolcezza!- rispose sarcastico, godendo un mondo nel vederla diventare rossa di rabbia e non curandosi del paletto. Non gli avrebbe mai fatto nulla, sapeva bene che non riusciva ad ucciderlo ora che era innocuo. Poi era così carina quando si arrabbiava…”William ma che dici!?! La vogliamo piantare con questi stramaledetti pensieri!? Lei è come un raggio di solescotta terribilmente.

Willow e Giles seguivano il dialogo come durante un incontro di tennis, spostando la testa verso luno e poi laltro, senza osare intervenire per evitare che uno dei due li uccidesse. Infondo era abbastanza spassoso e distraeva la strega dal suo pensiero principale: Oz. Senza contare che la sua agitazione andava diminuendo sempre di più, senza nemmeno accorgersene si sedette sul divano ed appoggiò il capo alla mano mentre seguiva interessata il Buffy and Spikes match. Giles da buon inglese si limitava a pulire gli occhiali e fingere di non ascoltare, sempre più imbarazzato per i commenti che si susseguivano.

-Si certo perché quello smalto nero da checca e lanellino con il teschio sono molto da uomini!- sorrise trionfante per averlo lasciato un secondo senza parole, ma durò poco.

-Io amore non ho problemi a farti verificare! Dimmi, quanto hai dovuto pagare per convincere il gigante a venire a letto con una donna?- si rese conto di aver esagerato non appena vide quello scintillio nei suo occhi, quello della cacciatrice vendicativa.

Buffy gli sferrò un pugno in pieno viso e non potendosi muovere il vampiro lo ricevette in tutta la potenza. Il naso cominciò a sanguinare e dovette soffocare un urlo imprecando e dimenandosi sulla sedia. Buffy si accarezzò il pugno soddisfatta e si preparò a colpirlo ancora, per fortuna del ragazzo intervenne Willow che disse:-Ferma! Ci serve intero- poi sotto locchiata assassina dellamica si guardò intorno spaesata e aggiunse:

-Ci de-devessere un ventriloquo qui- ma in suo soccorso intervenne anche il bibliotecario che prendendo per un braccio la cacciatrice la bloccò e sfoderando il tono più autoritario e saggio che conosceva disse:-Willow ha ragione, sono stanco di assistere ai vostri battibecchi!- poi rivolgendosi direttamente a Spike aggiunse:-E tu smettila di criticare il ragazzo di Buffy! Sembra che te le cerchi apposta! Da inglese che sei pensavo avessi quel tanto che bastava di sale in zucca per sapere come sono impulsivi gli americani!- agitò lindice con fare minaccioso, tipo maestra dellasilo contro il bambino capriccioso.

-Ti prego Rupert! Se continui a puntarmi addosso quel di-dito mi metto a piangere!!- esclamò sarcastico il vampiro.

Le due ragazze fulminarono Giles con una delle loro più micidiali occhiate e esclamarono:-Che vorrebbe dire la frase di prima? Ci considera degli stupidi pronti a fare a botte per una sciocchezza?- lui le fissò allarmato e riprese a pulirsi gli occhiali imbarazzato, balbettando delle spiegazioni.

Spike osservò tutto con divertimento e disgusto, divertimento perché era comico vedere un uomo di cinquantanni messo al muro da un paio di ragazzine appena uscite dal liceo e disgustoso perché sperava che da inglese lui avesse un po più di spina dorsale. Se fosse stato libero e senza cip avrebbe fatto vedere alle due mocciose come si porta rispetto a un uomo! Vampiro a parte. Scosse la testa nauseato e convenne che non cerano più gli inglesi di una volta, ora erano tutti succubi dello Zio Sam.

-Comunque Buffy, come mai siete venute qui?- chiese Giles, contento di essere riuscito a scampare allira delle due ragazzine. La sua innata diplomazia e preparazione lavevano aiutato ancora una volta.

Buffy si fece avanti lanciando delle occhiate circospette al vampiro e passandogli accanto si portò vicino al suo osservatore. -Parliamo di là, non voglio che senta- sussurrò a mezza voce, indicandolo con la testa.

-Risparmia la fatica a questo povero vecchietto di attraversare casa sua! Vi sento benissimo anche dallaltra parte della stanza! Vampiro qui, ricordi?- esclamò con sufficienza Spike. Luomo non reagì bene allessere definito vecchietto, lo guardò con unocchiata risentita e portò via Willow. Buffy si avvicinò al vampiro e portandosi alla sua stessa altezza mormorò:-Non lho dimenticato- gli diede un colpo in testa che lo stordì e se ne andò soddisfatta raggiungendo gli altri due.

Linglese rimase un attimo sorpreso dalla violenza della sua cacciatrice ma accortosi del meraviglioso silenzio che era calato in casa sua non ci pensò più, mettendo a disposizione lattenzione alle due ragazze.

Willow si schiarì la voce e ritrovando tutta la sua agitazione cominciò a parlare:-Signor Giles, siamo venute perchéBuffyha escogitato un piano-

-Tutta da sola!- precisò la bionda, ricevendo uno sguardo più che sorpreso dal suo osservatore.

-Si ecco, questo per portare sollievo a mesa per lab-abbandono di O-oz- un piccolo sussulto la scosse e luomo le picchiettò una spalla comprensivo.

-E anche per voi che subite la miafrustrazione.- Giles scosse la testa. Non dirlo nemmeno Willow, siamo tuoi amici- riuscì a far risultare la voce abbastanza convincente nonostante nella mente gli rimbalzassero i ricordi della sua cecità e del rischio di essere il testimone al matrimonio di Buffy e Spike.

La strega sorrise e ritrovò un po più di sicurezza.-Per il mio modesto parere è un buon piano però volevamo sapere il suo.- la cacciatrice sorrise incoraggiante ed esortò lamica a continuare.

-In pratica, vorremmo ritrovare Oz e siccome non ha lasciato un recapito- breve sospiro

-abbaiamo pensato di servirci di Spike che essendo un vampiro ha un buon fiuto.- Buffy lanciò unocchiata al biondo che si era mosso appena ma aveva continuato a dormire come un pupo.

Giles fece tanto docchi e si grattò il mento con una mano.-Ma anche facendolocome farebbe Spike a rintracciarlo? Potreste agire solo di notte- le due ragazze sorrisero complici e Buffy prese dalla sua borsa il piccolo pacchetto da cui estrasse lanello.

-Ci abbiamo pensato, ieri sera ho chiamato Angel e stamattina è arrivata per posta.- estrasse il gioiello e Giles sbiancò, si tolse gli occhiali e con mano tremante lo prese, rigirandolo tra le dita e fissò sbalordite le due ragazze.

-La gemma dAmara?! Ma siete diventate matte? Lo renderebbe invulnerabile, proprio ciò che vuole!- esclamò, il vampiro si scosse un poco ma non si svegliò. Buffy fece segno di abbassare la voce e riprese il gioiello, rimettendolo al sicuro nella scatola.

-Non gridi, non siamo sicure infatti. Siamo qui da lei anche per chiederle se si può fare, se il cip può annullare leffetto dellanello. Voglio però che consulti bene ogni libro, scritto o pergamena, non voglio solo il suo parere.- losservatore sembrò profondamente dispiaciuto, non riconosceva la sua cacciatrice votata al bene, dallincantesimo di Will era cambiata.

-Mi dispiace signor Giles ma temo che lei sia di parte, sappiamo che detesta Spike e suppongo anche che tutto il nostro piano non gli piaccia, per questo ho bisogno di un parere imparziale.- spiegò Buffy, per giustificare il suo aspro commento. Voleva tanto bene al suo osservatore perché era stato come un padre per lei ma non si fidava del tutto, più di una volta aveva mentito per il suo bene senza prendere in considerazione i suoi sentimenti. sentimenti Buf? Per chi i sentimenti…”

-Secondo me ha una stramaledetta ragione!- tutti si voltarono verso laltro capo del salotto e squadrarono il vampiro allibiti, Buffy era la più basita di tutti soprattutto per il fatto di non essere riuscita a stenderlo, i suoi pugni non fallivano mai!

 

 

 

Lui si compiacque di possedere la loro attenzione e sorrise arrogante. Tu mangia libri mi odi troppo e questo mi lusinga ma cè in ballo una faccenda troppo grossa!- annuì convinto usando la faccia più angelica e onesta che conoscesse ma il suo naturale spirito malvagio emergeva sempre.

-E tu ti aspetti che io creda che lo fai per Willow? Ma per piacere! Tu sei solo un porco egoista che pensa a sé stesso!- sbottò Buffy ancora arrabbiata contro sé stessa e la sua forza. Giles annuì in silenzio e cominciò ad avviarsi verso la biblioteca.

Spike sorrise malignamente e piegò il viso da un lato. -Che vuoi che ti dica, mi hai scoperto. Ti scotta è che non sei riuscita a stendermi?- non rispose nemmeno e gli voltò le spalle indispettita.

-Allora, non vi viene in mente che magari il ragazzo vuole essere lasciato in pace? Infondo lo capirei- attaccò ancora il vampiro. Willow si voltò verso di lui con le lacrime agli occhi e il ragazzo le sorrise, il primo sorriso dolce che faceva dopo molti giorni a parte quelli per la sua Buffy, tua??? Spike sei ammattito? È un postumo da incantesimo, sicuramente. Prima che la cacciatrice intervenisse aggiunse:-Non per te rossa, perché si sa che i musicisti sono un po strani! A volte gli girano i cinque minuti esono sicuro che tu sei molto dolce amore!- Willow sorrise appena, rincuorata e si disse che lidea dellamica non era poi male. La cacciatrice sentì inspiegabilmente un po di gelosia che mischiata alla rabbia di prima la fece fremere. Per favore! A te interessa solo il tuo benessere e uscire al sole senza bruciare ti alletta come un party a base di sangue!- sbottò con astio.

-Pensala come vuoi raggio di sole, non è che sei gelosa?- chiese malignamente Spike, centrando in pieno e godendosela un mondo nel farla arrabbiare.

Lei si alzò in piedi e gli arrivò a poca distanza, si abbassò alla sua altezza e sussurrò:

-Non mi interessa la tua attenzione. Sappiamo tutti e due che non te ne frega nulla di Willow.- lui alzò un sopracciglio provocante e si sporse in avanti, per quanto glielo permettessero le corde.-Secondo me sei rimasta scottata dolcezza ed è normale con un figo come me. Può anche darsi che sia vero ciò che dici ma lascia che ti illumini il poco cervello che hai: ho un certo amor proprio e fare da segugio non è molto edificante, voglio un compenso per il mio lavoro, un po quello che chiedi tu al tuo soldatino per iniziarlo al mondo femminile.- sogghignò compiaciuto e si riappoggiò alla sedia mentre la guardava diventare rossa. Buffy si alzò in piedi e si preparò a colpirlo.-Il solo compenso che ti diamo è quello di non finire con un paletto nel cuore Spike.- inveì lei.

-Ecco la mia cacciatrice in posizione calci in culo. Non mi ucciderai perché non ci riesci e sai come mai? Sei troppo affascinata per rovinare questo bel visino e tutto il resto che è anche meglio!- sorrise sicuro di aver fatto centro e sopportò di buon grado il pugno che lo prese sulla guancia, testimone della sua ragione.

Buffy si sentì decisamente scoperta e optò per una sana battuta, si voltò verso i suoi amici che la guardavano esasperati.-Sapete, non è affatto una buona idea. Lasciamo perdere o dopo i primi cinque minuti lo infilzo.- Willow si alzò in piedi e le prese le mani. No! Ora mi hai dato una speranza e la mantieni! Non si deludono le amiche, non si fa Buf, una volta Xander lha fatto allasilo e sono rimasta danneggiata per un sacco di tempo e poi- -Va bene Wils, ok, controllami tu.- Spike sorrise suo malgrado ed esclamò:-Sì rossa, ti prometto che anchio farò il bravonel limite del possibile però! Sono sempre il Big Bad!- Willow saltò al collo di Buffy e labbracciò forte.-Grazie Buf! Grazie grazie grazie! Sei un genio! Grazie che hai escogitato tutto per me!- gridò finalmente felice dopo molto tempo. La cacciatrice perse la sua rabbia e ricambiò lentusiasmo saltellando insieme allamica.

-Hey! Anchio collaboro no?- attirò lattenzione il vampiro. Willow gli sorrise splendidamente e abbracciò di slancio anche lui, stampandogli un bacio sullo zigomo e arrossendo subito dopo ritrovando la sua naturale timidezza. Lui rimase per un attimo scioccato e riprese presto unaria burbera e da cattivo ragazzo. Scu-scusa Spikecome ricompensa potrai sentire il cd dei Ramones tutte le volte che vorrai- disse sorridendo innocente. Lui spalancò gli occhi e lanciò un urlo di felicità. WoW! Grazie rossa!-

Buffy nascose un sorriso per lumanità che vedeva in Spike ogni volta che dimostrava di amare i passatempi umani, a volte non lo odiava ma le stava simpatico sì ma solo a volte Buf! si ripeté decisa. Fece una smorfia e guardò mortificata Willow.

-Will ma che fai! Non ci pensi a me! Le mie povere orecchie saranno trapanate alla fine della ricerca!- la strega si morse un labbro e dispiaciuta disse:-Scu-scusa ma- fu interrotta dal vampiro:-Basta rossa! Non comanda mica lei!- Buffy sempre con lespressione sconsolata ribatté:-No ma le mie orecchie devono pur vivere!- lui si accigliò, non toccategli la musica se tenete alla pelle!

-Allora perché ascolti quella spazzatura di Britney Spears? quella è solo una sgualdrina che latra mostrando cosce e tutto il resto!- le si accesero gli occhi e animata dal sacro fuoco della difesa del suo idolo gridò:-Lei è una grande! Voi uomini notate solo quello ma ha una gran voce!- lui sorrise sarcastico:-Sì per gridare quando lavora!- Buffy alzò le mani e puntò un dito contro di lui.

-Come volevasi dimostrare! Britney trionferebbe su quelle scimmie urlatrici!-

-Scommetti?- ribatté il vampiro, animato dallamore incondizionato per la sua musica preferita. Willow seguiva il Buffy and Spikes match secondo round molto interessata e divertita, rincuorata dalla apparente dimenticanza della sua persona da parte dellamica.

-Mhmhm!- si schiarì la voce il signor Giles, tutti si erano scordati di lui che aveva già cominciato le ricerche, sperando di non trovare nulla di positivo per la riuscita del piano.

-Scusate se interrompo la vostra discussione sui gusti musicali, che tra parentesi sono pessimi entrambi, ma vorrei riportare lattenzione sul problema principale: gemma di Amare e effetti collaterali per la salute della cacciatrice!- tutti si zittirono sotto il suo tono autoritario e quando fece cenno di avvicinarsi alle due ragazze Buffy si voltò verso il vampiro e bisbigliò:-SOLO per Willow! La tua spazzatura non reggerà il confronto con Brit!- lui le ringhiò dietro e Giles li fulminò con lo sguardo. Sotto locchiata incenerente Buffy si fece mite ed attenta come una perfetta scolaretta e sbatté come una bambina le ciglia verso luomo.

Losservatore si compiacque di sé stesso e dopo uno schiarimento di voce parlò:-I libri non riportano riferimenti alla combinazione della gemma con cip, esso è uninvenzione troppo nuova, tutta via in base a calcoli e ipotesi attendibili, ipotizzo che leffetto cip continui nonostante lanello e che quindi lui sia sì immune ai paletti ma incapace di nuocere alle persone. In pratica riusciresti benissimo a levarglielo poiché non si può difendere e quindi a farlo fuori.-

-Rupert!!!- gridò Spike contrariato, allungava il collo per riuscire a vedere quello che succedeva dietro la schiena di Buffy che nonostante tutto non gli dispiaceva. Lei mossa a compassione prese la sedia e la portò lì vicino.

Giles riprese a parlare:-Queste sono ipotesi, non garantisco niente.- le due ragazze annuirono e Willow disse:-B-bé cè un solo mo-modo di scoprirlo- i suoi occhi lacrimevoli e speranzosi commossero tutti e tre, inducendoli ad accontentarla. Quando però si trattò di mettere in pratica la richiesta fu tutta unaltra storia, il vampiro si rifiutò categoricamente di andare fuori al sole a farsi togliere lanello. Convennero quindi che avrebbero testato laffidabilità della teoria con una croce. Indossò lanello e quando gli misero la croce sul petto non avvenne nulla, Buffy tentò quindi di togliere la gemma e come convenuto lui provò ad impedirglielo con calci e pugni. Ancora prima che la colpisse un lancinante dolore alla testa lo assalì, si dimenò pochi secondi sul pavimento e poi si rialzò, uscendo alla luce del sole rimanendone immune. Furono felici di verificare che le teorie del bibliotecario erano esatte e Willow, la più gioiosa di tutti, era praticamente euforica, saltellava ovunque in preda ad una gaiezza immensa.

Ci volle del bello e del buono per convincere Spike a tornare allinterno dellabitazione, sembrava che a privarlo del sole si dovesse ucciderlo e questo non faceva che far rimbombare nella mente della cacciatrice ununica parola: paradosso. Angel non era mai stato così, aveva sempre quegli occhi intensi e malinconici di cui si era innamorata e che ormai le erano proibiti. Non aveva mai manifestato desiderio di luce in quegli anni e solo allora comprese una verità fondamentale: lui non la voleva, lui voleva solo rosolarsi nel proprio dispiacere ed espiare le proprie colpe facendo soffrire anche gli altri, facendo soffrire lei. Dove stava scritto che per alleggerire il peso di due secoli di massacri, lui dovesse espandere la penitenza anche a chi lo amava? Cosa significava quel lo faccio per il tuo bene.? Lo faceva per il suo bene!

-Hey raggio di sole! Che faccia truce! Che hai?- lui aveva rifiutato laiuto offerto, voleva non essere aiutato ma soprattutto aveva rifiutato la luce dellamore che era incarnata da lei, aveva rifiutato lei, lunico raggio di sole che poteva toccare e conoscere sempre.

Alzò lo sguardo e lo posò sul ragazzo che passeggiava sotto il sole estasiato, accogliendo ogni raggio come fosse oro. Sorrise inconsciamente incantata dal suo modo di abbracciare quella pallida imitazione della vita.

-Nulla Spike, è tutto ok.- e per la prima volta la sua voce non suonò sprezzante, per la prima volta gli parlò come si fa con un uomo di cui si ha rispetto, forse perché lui amava, bramava la luce.

La fissò scettico e abbandonò la contemplazione del paesaggio illuminato dal sole per avvicinarla ma non con la solita aria beffarda, aveva un atteggiamento strano per un vampiro assassino di due cacciatrici. Le si parò davanti con le mani sui fianchi e piegò di lato il collo facendo quel sorriso strano, un po dolce e perplesso.

 

 

-Chissà perché invece mi sembra la tipica faccia da post-incontro con manzotin(omaggio a tutte voi)- si allontanò un poco, giusto per premunirsi da eventuali attacchi. Rivolse il viso al sole e gli sorrise e alla cacciatrice venne di getto in mente una frase:due stelle che si sorridono. E ne rimase scioccata, lui si voltò verso di lei con un sorriso tirato e gli occhi strizzati per la luce e attese una sua qualche reazione.

-Che intendi con manzotin?- chiese perplessa, ripetendosi la mantra di smettere di guardare i suoi capelli infuocati dal sole e gli zigomi sensuali bianchissimi ora brillanti sotto il re del cielo.

Lui ghignò piano, mentre nei sui occhi scintillava un lampo di derisione. Mettiamola così amore: il tuo ex, per quanto i suoi occhioni infelici lo rendano affascinante, per me è solo un idiota che assomiglia tanto ad un manzo con quella sua postura rigida e la corporatura massiccia e poi certo è proprio stupido se rinuncia per i suoi patetici propositi ad un gioiellino come te!- inorridì per un breve momento ma poi costrinse i suoi lineamenti a riassumere la posa da cattivo ragazzo e pregò il Dio, dopo molti anni, di accordargli la grazia che lei non avesse udito lultima parte. ne va del mio orgoglio! Se gli altri demoni sapessero che sono costretto a fare da cagnolino alla cacciatrice e alla sua amica sarei rovinato! Se poi scoprissero che mi piace…”

-AAAAAAAAHH!!!!!!-urlò il vampiro con un tono così spaventato che fece piombare Buffy giù dal muretto su cui si era seduta. Spike cominciò ad ansimare violentemente e a sudare e ad agitarsi in preda ad un terrore cieco, vagava smarrito tenendosi il capo e sussurrando a velocità pazzesca:-Non è vero, non lho detto.-

Willow e il signor Giles si voltarono verso i due biondi, allarmati e sconcertati dal comportamento del ragazzo che sembrava essere sul punto di morire dinfarto, peccato che risultasse un po impossibile.

Buffy si alzò a fatica e lo guardò perplessa mentre continuava a blaterale, sempre più arrabbiato tanto che ogni cosa che aveva a disposizione andava in frantumi e i suoi pugni si serravano di scatto conficcando le unghie nella pelle. Si prendeva la testa e strizzava gli occhi ridotti a due fessure mentre diventava sempre più rosso. Attese qualche secondo e provò a parlargli, molto impressionata e un tantino preoccupata.

-Spike va- ma non fece in tempo a finire la frase che lui si voltò e la prese per le braccia mentre la sua faccia da demone saliva, le ringhiò contro senza che potesse fare nulla per difendersi, tanto era stretta dalla presa ferrea.

-Stai lontano cacciatrice! Non voglio la tua compassione! E vestita così stai malissimo!- urlò allontanandosi e ritornando normale; estrasse un paletto dalla borsa e si preparò ad usarlo se le si fosse avvicinato ancora, gemma di Amara o no un pezzo di legno nel cuore fa sempre male! Si osservò un attimo il vestito e scosse la testa completamente stupita.

-Spike, tutta la scemenza dellorganismo si è raccolta nella testa e il cervello si è fuso?-

Ora gli altri due si erano avvicinati timorosi e si tenevano a debita distanza dal vampiro che era intento a spaccare un cespuglio in mille pezzettini.

Lo guardarono perplessi e si chiesero cosa diavolo fosse accaduto al grande lucido Spike. Buffy continuava a tamburellare con le dita sul paletto e a tenersi pronta ad usarlo, non capiva niente e questo la indispettiva al quanto, tanto più che la sua battuta era passata inosservata e il silenzio da parte del ragazzo era davvero inusuale.

La rossa si avvicinò alla cacciatrice e la fissò con sguardo interrogativo, lei scrollò le spalle con unocchiata disgustata. Attesero qualche minuto e poi tornò, lanciando unocchiata torva a Buffy e riprendendo laria strafottente rivolse un ghigno impertinente a tutti.

-Scusate ragazzi- guardò sarcastico Giles -umani, il sole mi ha dato un po alla testa, perdona un povero vampiro piccola cacciatrice- sbatté languidamente le ciglia e lei alzò gli occhi irritata. -Per me Spike lacqua ossigenata ti ha danneggiato lunico neurone che avevi- le fece un ghigno perfido. -Almeno il mio non si è suicidato tanto tempo fanon mi sono innamorato di un manzo, io.- non raccolse la provocazione perché sapeva che altrimenti sarebbero andati avanti per molto tempo. Scosse semplicemente la testa pensando che dopotutto, infondo infondo, ma proprio infondo, aveva ragione. Angel che cosa le aveva dato? Nulla, piuttosto le aveva tolto qualcosa e non parlava della sua purezza, le aveva strappato un pezzo di cuore e se lo teneva stretto il vigliacco o meglio, lei gli permetteva di conservarlo con il dubbio che lui non sapesse di possederlo, non era propriamente sicura che lo tenesse sotto una campana di vetro, tipo rosa della Bella e la Bestia. Buffy questi pensieri lunghi e contorti sono micidiali...lui non ti vuole più, punto!

Piegò il viso di lato e la osservò interessato, poteva quasi sentire il rumore delle sue meningi che rimuginavano su quello che aveva detto. Un lieve broncio le si era formato sulle labbra e quellespressione da dura era sparita, sembrava una bambinamaledì mentalmente Angel per aver guastato quellanimo innocente, per aver fatto soffrire quella che era poco più di una ragazzina. Odiava vedere le donne tristi o per lo meno quelle che non faceva diventare tristi apposta

Si girò verso Willow che lo osservava in silenzio, la sua faccia era perplessa allinverosimile, in quegli occhi scuri cera un po di timore.

-Non ti preoccupare rossa, ritroverò il tuo ragazzose lo sapessero in giro come mi sono ridottoma mi piaci, sei un bel tipetto timido ma dentrohai una certa autorità, giuro che se dovessi averti come nemico mi preoccuperei- le sorrise e fu uno dei pochi sorrisi sinceri che rivolse ai suoi custodi.

Giles si fece avanti e osservò con cipiglio il vampiro, il commento sui ragazzi non gli era per niente piaciuto ma ritrovava una certacomplicità nel ragazzo. bè Rupert, dopotutto è inglese e un vampiro inglese è sicuramente meglio di uno americano. Disse tra sé e sé.

-Bene mhmSpike. Ricordati che però dovrai comportarti bene perché non è una vacanza ma una missione e poi la gemma tornerà qui.- indicò il taschino. Il vampiro lo guardò e sorrise sarcastico. -Si mammina.-

Giles borbottò qualcosa che nessuno sentì e si pulì gli occhiali, domandandosi come avrebbero fatto i giovani a formare la società del domani se non erano nemmeno capaci di portare rispetto agli anziani.No! uomini maturi Rupert.

-Bene, che ne dite di andare a magiare qualcosa? È luna passata.- disse Willow tutta contenta. La cacciatrice fu daccordo con lei, felice di vederla così gioiosa. Promisero a Spike che dopo avrebbe potuto uscire ancora un po a patto di rimanere nei pressi della casa, fu lunico modo per staccarlo dal suo amicone Sole.

 

 

Consumarono un pasto ricco che prepararono i due inglesi, vedere Spike con un grembiule a quadretti bianchi e blu era qualcosa di comico, soprattutto per il fatto che impartiva ordini allaltro uomo a destra e a manca. Vederli litigare per quanto olio aggiungere alle patate era quanto di più spassoso ci fosse, il vampiro aveva gusti tutti suoi per quanto riguardavano i condimenti. La cosa che più stupì Buffy fu però il fatto ce si desse tanto da fare per loro, non laveva mai visto così premuroso e scacciò questa novità con un pensiero tuttaltro che lusinghiero per il ragazzo. sta facendo tutto questo perché gli abbiamo dato la gemma e vuole tenerla anche dopo aver trovato Oz, ma tanto non mi incanta. Vederlo mangiare legato alla sua sedia, intorno alla tavola imbandita di pollo fritto, cipolle a fiore e patatine, era bizzarro. Lavevano legato non tanto per sicurezza, quanto per impedire che facesse impazzire Giles con il suo continuo via vai per controllarlo mentre ultimava i piatti. Succhiava avidamente con laiuto di una cannuccia il sangue riscaldato nel microonde, servito in quella squallida tazza gialla con la scritta Kiss the Librarian. Sembrava gli piacesse un mondo, deglutiva estasiato e le sue occhiaie sembrarono diminuire mentre assumeva il liquido rosso. Buffy lo osservò con attenzione per un po, finché lui non interruppe il suo sorbire avido e rimase con la cannuccia mezza piena e il capo inclinato, mentre la guardava di sottecchi. Un ghigno poco rassicurante increspò le labbra.

-Ne vuoi un po cacciatrice?- chiese quasi ridendo, spingendo con il mento il bastoncino di plastica verso di lei e facendo scintillare gli occhi maligno. Si perse per un secondo in quellazzurro sfacciato e presuntuoso che la osservava sardonico. Storse la bocca e mise fuori la lingua disgustata come una bambina.

-Non essere ridicolo!- esclamò addentando un pezzo di pollo troppo violentemente e facendosi male con losso. Soffocò unimprecazione che fece scoppiare a ridere il vampiro. -Con questo non cè rischio di farsi male- ammiccò verso il sangue e per un attimo gli occhi di Buffy si soffermarono sul liquido denso che pareva vorticare nella tazza, una strana attrazione le fece mantenere lo sguardo.

Lui se ne accorse e si stupì, scherzava, non credeva che le potesse interessare veramente e da quel momento unidea malata e stuzzicante gli balenò in testa.

-Avanti cacciatriceti sentirai bene- si perse ancora in quellazzurro impossibile e soggiogante, poteva mentire quel colorenon poteva una pedata di Willow sotto il tavolo la fece ritornare in sé e guardò il vampiro schifata.

-Cacciatrice, dico sul serio, vedrai come ti sentirai viva- picchiò un pugno sul tavolo.

-Finiscila Spike! Torna a ingozzarti di quello schifo e taci!- sbottò furibonda, mentre lo stomaco le si contorceva ancora alla vista della densità oscura di quel rosso carminio. Qualcosa dentro di lei fremette e la fece rabbrividire impercettibilmente, una strana sensazione le fece provare quel liquidosi sentì impassibilmente attratta e si accese un ombroso senso di potere e di dipendenza, qualcosa che le faceva desiderare il sangue.

*

Un furgoncino dal dubbio colore violaceo si faceva strada per le vie di San Francisco, era un po malandato ma soprattutto polveroso, aveva un non so che di sospetto. Macinava lasfalto con lentezza e un po di fatica, il motore ansimava appena producendo un mugolio sommesso che si adattava perfettamente alle vie scure e umidicce.

Si fermò a poca distanza dallingresso posteriore di uno squallido bar di periferia: The Dream. A guardarlo non si sarebbe detto. Aveva i muri scrostati e ricoperti di graffiti volgari, le piccole finestre avevano vetri oscurati o almeno ciò che ne restava. La porta di metallo arrugginito era bollata in più punti e ai suoi piedi stavano casse di birra vuote e bottiglie di vetro rotte che stazionavano lì da una vita. Una certa quantità di polvere mischiata ad acqua ricopriva il cemento, vecchi manifesti muffiti si scrostavano dalle pareti umide del vicolo. Gruppi che avevano suonato un tempo lì senza poi essere diventati famosi, forse piccole band formate da ragazzi in cerca di un sogno. Anche i Dengoes ate my baby avevano avuto un loro cartellone pubblicitario al Bronze, qualche serata lavevano fatta e anche un discreto successo.

 

 

Un furgoncino dal dubbio colore violaceo si faceva strada per le vie di San Francisco, era un po malandato ma soprattutto polveroso, aveva un non so che di sospetto. Macinava lasfalto con lentezza e un po di fatica, il motore ansimava appena producendo un mugolio sommesso che si adattava perfettamente alle vie scure e umidicce.

Si fermò a poca distanza dallingresso posteriore di uno squallido bar di periferia: The Dream. A guardarlo non si sarebbe detto. Aveva i muri scrostati e ricoperti di graffiti volgari, le piccole finestre avevano vetri oscurati o almeno ciò che ne restava. La porta di metallo arrugginito era bollata in più punti e ai suoi piedi stavano casse di birra vuote e bottiglie di vetro rotte che stazionavano lì da una vita. Una certa quantità di polvere mischiata ad acqua ricopriva il cemento, vecchi manifesti muffiti si scrostavano dalle pareti umide del vicolo. Gruppi che avevano suonato un tempo lì senza poi essere diventati famosi, forse piccole band formate da ragazzi in cerca di un sogno. Anche i Dengoes ate my baby avevano avuto un loro cartellone pubblicitario al Bronze, qualche serata lavevano fatta e anche un discreto successo.

Un ragazzo con capelli dal colore indefinibile entrò nel locale, era sceso dal furgoncino sgangherato e si portava dietro un voluminoso oggetto avvolto i una custodia di tela nera. Prima di entrare si era fermato un attimo ad osservare i cartelloni malconci e aveva sospirato, avrebbe voluto tanto tornare indietro

Una volta passato dal corridoietto squallido e maleodorante che introduceva nel locale vero e proprio fu investito dal suono martellante di una musica house, decisamente non il tipo che amava lui. Poteva vedere attraverso una vetrata la gente che ballava e si scatenava sulla pista, stavano tutti ammassati come animali che si strusciavano gli uni contro gli altri. ma guarda se proprio qui dovevo andare a finire…” si disse tra sé e sé il ragazzo mentre scuoteva la testa. Pensare che prima era tutto così semplice e diverso

Quel posto non faceva affatto per lui, troppa confusione, troppa vita cittadina e troppe ragazze che gli ricordavano leiil rosso andava di moda evidentemente ma nessuno poteva vantarne uno tiziano come quello della ragazza

Arrivò ad un bancone giusto fuori dalla sala bombardata di musica ad alto volume e luci elettroniche intermittenti, lodore del fumo non propriamente fumo gli impregnava già le narici e lo infastidiva, certo qualche tiro laveva fatto ma quella concentrazione letale lo nauseava abbastanza.

Dietro il bancone stava un tipo tutto muscoli che indossava una camicia bianca aperta sul petto palestrato e perfettamente lisciosi vedevano ancora i segni delle cerette. Un paio di jeans stracciati a vita bassa entro il limite consentito dalla legge e per completare scarpe nere con i tacchi. Odiava chi si vestiva male e chi portava i tacchi.

Intorno ai polsi portava un rolex doro pacchiano e svariati anelli enormi, molto vistosi. Le dita erano tozze e grassocce e i cerchi doro e argento le ricoprivano quasi completamente.

Intorno al collo stava una catena doro con un medaglione grosso quanto una noce a forma di simbolo della pace; allorecchio destro erano allacciati un piercing con una pietra grossa ed azzurra e un orecchino ad anello. Sul sinistro stava un orecchino a forma di lancia e uno a simbolo del dollaro.

Non appena il ragazzo si avvicinò luomo smise di analizzare profondamente la cubista che ballava in sala. Gli rivolse il suo miglior sorriso da bravo ragazzo e ricevette in risposta unocchiataccia indagatrice.

-Chi accidenti sei ragazzo? Non ti hanno detto che i minorenni non entrano?- rise da solo come un idiota. Il ragazzo sorrise appena dicendosi che capiva perfettamente le persone che si abbassavano a portare i tacchi. Ma nonostante la battuta di cattivo gusto fece buon viso a cattivo gioco, i soldi gli servivano.

-Sono Oz Osbourn, il bassista.- Per prevenire ulteriori domande mostrò la carta didentità. Luomo storse il naso e controllò minuziosamente il documento.

Indicò con il capo una stanzetta laterale. -Di là e sbrigati musicista, sei in ritardo.-

Oz annuì piano e trascinandosi dietro lo strumento andò a raggiungere il gruppo.

Aveva risposto ad un annuncio sul giornale il giorno prima, una band che suonava al locale The Dream informava tutti i suonatori di basso in circolazione che avevano un posto vacante per qualche serata dato che il musicista sostituito aveva una brutta forma di influenza. Sarebbe stato vincolato da un contratto per una settimana con il pagamento di 70 dollari alla serata.

Oz non se lera fatto ripetere due volte, aveva un disperato bisogno di soldi. Certo qualche lavoretto lo aveva fatto ma nulla di serio e questa nuova occasione, anche se non duratura, era la migliore mai capitata, almeno veniva pagato per qualcosa che amava e sapeva fare!

Quando entrò nella sala prove si trovò davanti tre ragazzi dallaria scontrosa. Alzarono appena la testa al suo arrivo e non lo salutarono. Osservando meglio il luogo si rese conto che non dovevano avere un gran successo, forse li tenevano lì perché nessun altro era disposto a prendere il loro posto.

Salutò cordialmente i componenti e si presentò:-Ciao a tutti, sono Oz, il bassista.- allungò una mano che non venne presa ma non ci fece molto caso, quel posto gli serviva.

Un ragazzo dai capelli color cenere e gli occhi scuri, leggermente vacui gli si avvicinò. Lo scrutò senza espressione con quelle due palle sporgenti ed inquietanti e con tono triste rispose:-Io sono Trevis, voce. Loro sono Dick e Chester- Indicò gli individui dietro di lui

-rispettivamente chitarra, coro e batteria.- gli esseri uscirono dallombra che li occultava con maestria e si sporsero alla luce fredda del neon, mostrando i visi tirati e depressi ed accennando ad un saluto con il capo.

Uno aveva magnifici capelli neri sì, magnifici se si vedessero sotto tutto quello sporco... pensò Oz; occhi spenti grigi, con lespressione un po da cane bastonato. La pelle del viso era screziata da brufoli rossastri e così pallida che il ragazzo credette di aver a che fare con uno zombie, aveva la corporatura esile. ma dove sono capitato? Al festival dei morti?

Laltro aveva il viso rubizzo contornato da capelli color sabbia che scendevano disordinati in un taglio fuori moda, occhi neri e acquosi e una bocca storta in unespressione di disapprovazione o collera, non si capiva perfettamente. Lui doveva sembrare un alieno con quei capelli blu scuro modellati con gel e lo smalto nero alle unghie, per non parlare dellorecchino! Dal modo in cui lo scrutavano sembrava che la pensassero proprio così.

Poiché il bassista non aveva compreso chi fosse chi, si trovò di fronte ad un dilemma atroce:come parlare loro senza fare brutta figura? Dio mio, se sbaglio i loro nomi ho paura che mi inseguano con passo strascicato e mi uccidano staccandosi qualche arto...

Deglutì e sorrise ancora, un po meno sicuro di prima.

-Che sai fare?- chiese uno dei due con tono tuttaltro che curioso. Bè avevo un gruppo una volta ed eravamo piuttosto bravi, so suonare un po tutto- rispose tenendo docchio luscita, così, per sicurezza...

Il ragazzo annuì e se ne tornò al suo posto, lucidando la chitarra. ah, allora lui è il chitarrista! si disse Oz. Ma con sommo sconforto lo vide andare a sistemare anche la batteria e a prendere le bacchette.

Laltro ignoto lo squadrò con espressione di disarmante indecifrabilità e disse in modo atono:-Bene. Se vuoi dare unocchiata al tuo strumento fallo pure. Tra poco usciamo.-

Con passo strascicato, senza attendere la risposta ritornò alla precedente occupazione, controllare le casse. Non lo aveva nemmeno lasciato rispondere. Evidentemente hanno un numero di parole preciso da dire al giorno e non vogliono sforare.. valutò Oz sospirando pensieroso, una mano appoggiata al mento.

Non si era accorto che lultimo...essere di dubbia umanità lo stava fissando. Quando si voltò verso di lui lo trovò a scrutarlo in un modo così fisso ed angosciante che si spaventò non poco. qui forse mi conviene munirmi di unarma...mi dispiacerebbe spaccare il mio basso in testa a questi esseri..

-Bene Oz, gli spartiti sono già sul palco, sono canzoni dei gruppi di questoggi.- comunicò in tono assente. Lui tirò un sospiro di sollievo e sorrise ma smise subito quando incontrò lespressione neutra. Oh, bene perché io non sapevo se...- ma si interruppe perché il suo interlocutore si era allontanato ciondolante e si era messo a trafficare con il microfono. Alla luce di una squallida lampadina appariva ancora di più spettrale, con la carnagione tirata e quasi livida. Oz cominciò a chiedersi se laltro bassista fosse veramente ammalato.

Dopo unaltra breve pausa i tre esseri-forse-umani andarono verso la porta. Il ragazzo decise di seguirli e poiché non gli saltarono addosso brandendo braccia o gambe pensò fosse ora di esibirsi.

Da parte sua fu contento di ritrovarsi davanti ad un pubblico, per due motivi:cerano testimoni e sentiva il brivido deccitazione che gli procurava la folla. Lo fu un po meno non appena i vari ragazzi appiccicati tra di loro si accorsero dellimprovviso cambiamento di musica. Si girarono verso i quattro mal capitati e si misero ad urlare contrariati, fischiando a più non posso. Oz che per la prima volta veniva salutato così si agitò moltissimo e si trovò a disagio. Gli altri invece non se ne curarono minimamente, gli fecero un po pena. Erano abituati.

Naturalmente la marea di fischi non si placò nemmeno quando Trevis si avviò mesto e tranquillo al microfono. Davvero si chiedeva come potessero suonare ogni sera sotto quelle pugnalate.

-E ora suoneremo i brani più in voga, un grazie al nostro nuovo seguace e un augurio a Jimmy di pronta guarigione, grazie tante.- declamò come una cantilena, non crucciandosi per non ricevere risposte positive.

Oz si preparò e aprì lo spartito, la prima canzone era Wondering dei Good Charlotte, nonostante il ritmo fosse abbastanza allegro e la musica orecchiabile il cantante ci metteva meno entusiasmo di quanto si usa per pregare. Veniva fuori una specie di litania lamentosa con parecchie stecche. Il ragazzo non sapeva più che pesci pigliare, primo perché i suoi compagni avevano un tempo tutto loro, un po stile banda da corteo funebre, poi anche perché le grida di disgusto si facevano sempre più alte e numerose. Temette che da un momento allaltro salissero sul palco armati di ombrellini da cocktail e li linciassero.

Quando quella pallidissima imitazione di canzone finì si concesse un sospiro di sollievo, purtroppo attaccarono con la seguente: Basket Case. Sì proprio da rinchiudere siamo... pensò disperato, tenendo faticosamente dietro alle note cincischiate a casaccio.

Quello strazio era insopportabile per chiunque, peggio dei lunghi sermoni del Signor Giles. A quel pensiero perse un colpo, Willow. Gli era venuta in mente allimprovviso e come unonda inattesa sconvolge la sabbia lei gli aveva sconvolto la testa. Come gli mancava la sua adorata, timida, magica rossa...

Si accorse dal silenzio improvviso che avevano terminato la canzone e nonostante lui ne avesse eseguita solo metà nessuno se nera accorto. Nessuno li ascoltava. Però molti li guardavano con espressioni assassine e giocherellavano oziosamente con catene e cinture borchiate allinverosimile. Deglutì un paio di volte e si accinse, pur sapendo che avrebbe decretato la sua fine, a cominciare il nuovo pezzo.

Heartbreaker, dei Rasmus riscosse qualche occhiata solo minacciosa, un bellissimo e rilassante cambiamento. forse non finirò in un canale con il cervello spappolato... pensò con un peso in meno nel cuore. Ma aveva parlato troppo presto.

Anche in seguito si chiese cosa fosse saltato in mente ai suoi compagni.

Attaccarono, forse animati dalla buona riuscita del pezzo con un altro, che decretò la loro imminente fine.

-There are just too many times that people have tried to look inside of me

wondering what I think of you...- un mugolio di sconforto fuggì dalle sue labbra, seguito da molte bottiglie di vetro nella loro direzione. Hit the floor fu la goccia che fece traboccare il vaso, il sassolino che diede inizio alla frana, lultima goccia, come preferite. Piovve su di loro ogni sorta di oggetto contundente si potesse trovare, Oz si sorprese di quante armi si celino in un bar. Shaker, stuzzicadenti per gli aperitivi, bicchieri spaccati, olive e cetriolini...

una pioggia multiforme li attaccò senza pietà. E i suoi compagni erano imperturbabili, continuavano la loro imitazione di musica come seri automi, prolungando lagonia degli spettatori e facendo avvicinare a velocità astronomica la loro morte.

Oz saltellava di qua e di là evitando con una strabiliante agilità ogni cosa, stando anche ben attento alle cipolline che, traditrici, potevano darti senso di innocenza abbandonate sul pavimento ma che invece si rivelavano astute ingannatrici e ti facevano piombare lungo disteso con qualche bel trauma cranico. Fu contento, per la prima volta in vita sua, di essere piccolo. Alla fine si rintanò dietro la batteria, con gli spartiti in bocca per salvarli e continuare quella che avrebbe decretato la sua imminente fine.

Chester, lui era il batterista, lo guardò con una scintilla di emozione classificabile come sorpresa. Ma fu solo unillusione, riprese laria neutra continuando a dare un ritmo sbagliato.

Lo spettacolo, o meglio lautolesionismo, andò avanti ancora.

In the end, Escape, Id rather dance with you, Asthenya, Jesus of Suburbia, It wasnt enough...arrivata a questa Oz pensò: sono indeciso, mi taglio la gola con una corda del basso oppure ficco la testa nel riflettore più vicino?

Ed andarono avanti per molto ancora, il pubblico talvolta si placava o meglio ringhiava solamente, altre sembrava di essere ritornati nel Far West con indiani Siux che lanciavano grida disumane di battaglia ed erano pronti a scotennare luomo bianco.

Ma quello che stupì di più il licantropo fu che i membri del gruppo non si scomponevano più di tanto, qualche volta spostavano leggermente la testa per evitare una ciliegina vacante ma nulla di più! Che cosa avevano questi esseri che permetteva loro di rimanere tranquilli di fronte al giorno del giudizio? E sì che lui di catastrofi se ne intendeva! Ma in confronto a questa avrebbe aperto cento volte la bocca dellinferno e sarebbe andato a chiuderla di persona armato di un ferro da calza!

Quando finalmente la serata finì tirò un sospiro di sollievo, così come tutti gli spettatori. Nel locale non cera più uno stuzzichino ne unoliva da cocktail che non fosse spiaccicata su qualcuno o qualcosa.

Ritornarono in sala prove e lì Oz si appoggiò stremato al muro, i compagni richiusero in silenzio gli strumenti nelle custodie e coprirono con un telo la batteria. Sempre nella più totale e grave aria di silenzio, tipo santa inquisizione.

Dick si avvicinò al ragazzo. oddio adesso mi assalisce con una fiatata da zombie! pensò fugacemente.

Infilò la mano con gesto lento e terrificante nella tasca della giacca. Oz era sempre più sudato e intimorito. basso o meno se mi fa qualcosa glielo spacco in testa! gridò dentro di sé in preda allangoscia.

Quando estrasse la mano sventolo delle banconote davanti al viso del ragazzo e senza felicità disse:-Ecco, grazie.- Oz tirò un sospiro di sollievo così rumoroso che fece voltare gli altri due.

-Pre-prego.- afferrò i soldi e li mise in tasca. Si precipitò fuori accompagnato da un breve saluto, giunto quasi verso la salvezza del corridoio si fermò, roso dalla curiosità.

-Scusate- disse rientrando di soppiatto. Come si chiama il vostro gruppo? Sullannuncio non cera...- loro parvero spiazzati dalla richiesta e si guardarono stupiti. accidenti! Sono riuscito a suscitare in loro qualche emozione! Che Dio ci scampi, qui succede unaltra apocalisse!.

Parvero indecisi se rispondere o meno, avrebbero sprecato delle parole!

-Ma Chainless ovviamente!- e per la prima volta in tutta la serata sorrisero. Oh, durò poco, ma quel movimento così inusuale per quelle facce fece scoppiare a ridere Oz e lasciò di stucco loro.

 

-Ci vediamo domani Oz.- disse Travis e bastò questo per far afflosciare la gaiezza del ragazzo.

*

-Non ci posso credere, non ci voglio credere!- -E dai, quante storie! Che cè di male?- -No no, il mio buon senso si rifiuta di accettare lidea!- -Xan insomma! Non è mica la fine del mondo! Che cosa potrà mai succedere!- -No, no, no! Non ascolto, bla bla bla, brrr, frrr, ahhhh- -Xander!!- Buffy lo guardò con stizza, mentre il ragazzo si aggirava facendo smorfie e versacci come un bambino di quattro anni.

-Scusami! Il mio cervello è ancora alla fase:No, mio Dio no!- esclamò fermandosi.

-Ma insomma, che cosa ti manda tanto in bestia?- esclamò contrariata Buffy, alzandosi dal divano frustrata e andando a posizionarsi minacciosa davanti a Xander.

-COME cosa cè di sbagliato!! Stiamo parlando di..Spike! un vampiro che ha nel curriculum ben due cacciatrici! Che ha sempre voluto la tua morte e sempre la vorrà!- mhm..di questo non sono poi tanto sicura...da come mi baciava...NO!!che penso!

-Vedo che sei di nuovo daccordo con me.- asserì il ragazzo, notando la faccia disgustata dellamica. Ma prima che la normalità li raggiungesse di nuovo e lui potesse tornare alla sua amata oziosa attività da poltronaro (termine nuovo, appena coniato) lei si riprese dallelucubrazioni mentali.

-Su dai Xan non fare il tragico...- disse Buffy, un tantino esasperata.

Lui la guardò esterrefatto, indeciso se allargare di più la sua circonferenza bocca oppure sgranare gli occhi, diventando un degno avversario di una mosca. è del tutto partita? Non può voler andare in giro con...con un vampiro!

-Tragico!?! Io sono realista! Gli vuoi anche dare la gemma di Amarra! Già che ci sei perché non gli dai anche un permesso speciale per bersi due pinte di sangue umano a notte!- urlò.

-Alexander Harris! Credi che io stia venendo meno al mio dovere di cacciatrice?- esclamò punta sul vivo. Ti ricordo che lo faccio per una mia carissima amica! Se sei così insensibile da dimenticarlo non mi sorprende che tu non voglia nemmeno concedere una possibilità a Spike!- si alzò di scatto dalla sedia e con sguardo inorridito rimase impalato a fissarla. Una possibilità? Per quellammasso di carne invecchiata doltreoceano?!?-

la ragazza ispirò profondamente. è Xander, il tuo migliore amico e NON uno sporco demone ciarliero rompipalle!

-Sì, poi te lho detto non ci può fare nulla. Il cip funziona sempre, gemma o no.-

-Si ok ma non è comunque un buon motivo! Pensaci! Chi difenderà gli innocenti durante la tua assenza!-

-Gli innocenti possono aspettare! Si tratta di Willow! E poi quanti innocenti credi possano esserci a Sunnyhell?- OMMIODDIO!!! Ho usato un suo...vocabolo...appunto mentale da periferia a cervello di Buffy, resettare tutto!!! miracolosamente Xander sembrava non aver sentito, il che era sicuramente la più grande fortuna capitatale ultimamente. grazie mia buona stellina... animata dal suo sacro compito di difendere i diritti dellamicizia incalzò:-Non durerà molto e tu, Anya e il Signor Giles potrete fare parte del lavoro.- -Ma Buf come farai a sopportare blondieboy per più di una mezzora?-

lei sorrise inconsciamente. Oh...non lo so potrebbe risultare anche unesperienza piacevole- o santo paletto!

-COOSA? Esperienza piacevole? Non voglio ricordare di aver sentito questa frase da te a proposito di lui! Adesso vado a lavarmi il cervello con lo shampoo!-

Con una poderosa spinta Buffy lo ributtò sulla poltrona del salotto, gli occhi accesi e le mani che prudevano incredibilmente.

NON e ripeto NON mi guasterà il mio piano! È il primo che faccio e non sarà certo per la sua incompatibilità con i vampiri che lo manderò a monte! queste parole rimbombarono nella sua mente come un grido di guerra.

-Adesso Basta! Si farà e basta, per amore di Willow e anche per la mia tranquillità!- e con questo largomento era chiuso, quando nelle iridi di Buffy brillava la fiamma della cacciatrice era meglio non discutere più.

Il ragazzo sospirò sconsolato ma comprese che non le avrebbe mai fatto cambiare idea. Lui comunque laveva avvertita e quando di lì a pochi giorni fosse tornata a casa in lacrime le avrebbe buttato addosso il tanto famoso te lavevo detto! dopo di che lavrebbe consolata e aiutata, magari lavrebbe anche convinta ad uccidere il biondone, chi lo sa...

 

 

La sera, al Bronze si erano ritrovai tutti. Avevano deciso di festeggiare per la bella idea della cacciatrice, per lo meno le due amiche perché gli altri non sembravano molto contenti. Eccezionalmente anche il Signor Giles e Spike si erano uniti alla compagnia. Il vampiro ovviamente non indossava la gemma che era riposta accuratamente nella cassaforte dellinglese.

Era stata la cacciatrice ad insistere che venissero, per convincere luomo aveva dovuto quasi minacciarlo!

Buffy e Riley sedevano abbracciati, lei vestita con un abito blu scuro, di velluto, che le arrivava a metà coscia, i capelli arricciati lasciati sciolti. Lui...bè lui con limmancabile uniforme verde militare, completa di placchetta argentata intorno al collo. Non appena il vampiro era entrato aveva lanciato uno sguardo molto ironico alla cacciatrice, sfidandola a smentire quello che si erano detti il giorno prima.

Lui in compenso sfoggiava il suo migliore look da super cattivo, i capelli biondo impossibile erano pettinati con piccole punte arricciate, come i riccioli di un angelo, un angelo oscuro.

Limmancabile spolverino nero tirato a nuovo gli ondeggiava intorno come se unaria leggera lo facesse muovere, lasciava intravedere la camicia rossa sbottonata sul petto marmoreo e scolpito, che con la sua bianchezza risaltava in maniera favolosa alle luci soffuse del locale. I jeans neri gli fasciavano le gambe come una seconda pelle, risaltandone la forma atletica. Nonostante tutto aveva una corporatura normale, cosa che lo differenziava dallaltissimo e massiccio soldato. La cacciatrice sapeva però che in uno scontro non avrebbe vinto il fidanzato. Mentre lo osservava camminare beffardo ed elegante verso di loro fu colpita da una strana sensazione, un freddo improvviso che si intensificò non appena lui posò le iridi blu nelle sue. Lesse in quegli occhi il male, qualcosa che Angel non aveva mai avuto, cera la tenebra e lamarezza, cera il potere della notte.

Ma la cosa che più la spaventò fu che non riusciva a staccarsi da quei laghi di malvagità, erano due prepotenti calamite e le risucchiavano tutti i buoni propositi, la voglia di vivere.

perché succede...perché mi sento così e soprattutto, perché mi attira così tanto? si chiese mentre ripetuti brividi le correvano lungo la schiena.

Li raggiunse subito, non senza aver prima lanciato unocchiata da predatore tra tutta la gente intorno a lui, ballavano senza sapere che avrebbero potuto essere uccisi, senza sapere che lì cera il Re della notte.

-Hey!- disse con poco entusiasmo. -Hey..- rispose Willow, arrossendo perché era stata la prima e lunica a rispondere al saluto. Il vampiro si accomodò vicino a lei e le sorrise, quasi la considerasse lunica lì che meritava attenzione.

Xander squadrò il vampiro per lungo tempo, con un cipiglio tuttaltro che amichevole e storcendo il naso. Anya dal canto suo rifletté un secondo e poi rivolse un lungo e tirato sorriso in direzione del biondo.

oh Bloody Hell! Dove sono capitato! Sembra il raduno dei deficienti cronici! pensò Spike alzando il sopracciglio e facendo ridere la strega, non si sarebbe mai abituata alle altezze che poteva raggiungere quel pezzettino di pelle!

-Ciao Spike.- disse alla fine la cacciatrice, guardandosi bene dal mostrarsi turbata, fuggì comunque i suoi occhi dato che continuava a sentire un formicolio allo stomaco e i brividi.

Lui rispose con un cenno del capo. Guardò insistentemente il soldato come a sfidarlo a parlare, spostò lo sguardo sulla cacciatrice e notò che non lo teneva più stretto, sembrava chiusa in sé stessa, non gli sfuggì il fatto che non lo degnasse nemmeno di una battuta sarcastica.

Xander continuava a tirar su con la cannuccia nel suo cocktail, come un bambino offeso.

Il silenzio che era calato stava dando sui nervi a Spike, se lavevano invitato perché dimostrare tutta quella ostilità?

-Bene, sembrate quattro- si voltò per un secondo verso la rossa e le sorrise-malati di demenza senile scappati da un manicomio, non sono propriamente un mostro quindi non vi mangio la lingua se la usate...- inspiegabilmente gli vennero in mente i momenti trascorsi con Buffy seduti una in braccio allaltro. La fissò prepotentemente finché non lo guardò negli occhi -...per parlare.- concluse con un tono basso e roco. La vide avvampare.

che ti prende Spike?! Perché fai questi pensieri!!

oddio Buf! Ti sembrano momenti da revocare e soprattutto, ti sembra il caso di arrossire davanti a lui?

Un silenzio misto di imbarazzo calò sulla tavola, sembrava che tutto fluisse dalla cacciatrice. Sentiva solo la sua mente che lavorava velocissima ed in preda al panico più totale, avvertiva nei volti dei suoi amici dei muti rimproveri, in alcuni anche la delusione. Le parlavano senza muovere le labbra ma le facevano molto più male che con normali parole. Il flusso dei suoi pensieri si perse nellimbarazzante ricordo di tutte le volte che aveva guardato Spike in modo diverso da quello di una cacciatrice con la preda. Che cosa poteva dire a sua discolpa per quanto aveva fatto e per quanto continuava a fare? Come poteva spiegare a Xander che lei non era una macchina da guerra ma che possedeva dei sentimenti e della pietà e che quando guardava il vampiro biondo non riusciva ad ucciderlo ma nemmeno a provare odio, tanta era la pena che sentiva nello scoprire che era inerme ed innocuo? Immaginava chiaramente cosa avrebbe potuto dirgli, lei una volta non era così, per lei i vampiri erano carne da macello. Non si soffermava mai a pensare che potessero avere dei sentimenti simili a quelli umani, che nonostante tutto ERANO STATI degli uomini e come tali avevano sperimentato forse lamore, lodio, la speranza o la tristezza. Ma da Angel...lui era un vampiro con lanima e questo un po cambiava le cose, con lui aveva iniziato ad avere dei dubbi, dopotutto che cosè lanima? Tutti gli uomini ce lhanno eppure ogni giorno ci sono assassini, vengono violentate donne, sono praticate torture, ci sono guerre. E tutti questi uomini sono stati dotati da Dio di una scintilla, ma agiscono peggio di demoni che invece non hanno nulla.

E quindi da quei lontanissimi giorni, sembrava fosse passata una vita intera da quando aveva abbracciato Angel unultima volta, sentiva che il suo parametro di giudizio era cambiato. Angelus che cosera? Uno Spike più megalomane e meno spiritoso. Forse molto ipocrita, molto più del biondo. Però per lui...per lui aveva provato attrazione dopotutto, nel recesso del suo cuore sentiva che non gli era stata del tutto differente. Forse si stava perdendo in un vortice di immoralità, però Angelus, anche lui non era un automa senza sensazioni. Lui odiava il mondo e Spike lo amava, lui voleva solo vendetta per la cacciatrice, perché lo aveva fatto sentire un uomo, lo aveva fatto sentire vivo e Spike le aveva concesso il suo aiuto, in parte per Drusilla certo ma anche perché teneva al mondo, perché cera il Manchester United, come si poteva dire che fosse DAVVERO un mostro, un assassino vuoto, freddo e privo di emozioni?

-Buffy!?!?!- sbatté le palpebre e osservò le persone attorno a lei. non capite un emerito cazzo di me! si era spaventata per ciò che aveva detto in sé. Ma aveva davvero tutti i torti?

-Terra chiama Buffy! Sei ancora tra noi?- chiese un inviperito Xander, non solo non aveva smesso di tirar su il suo cocktail imbronciato, ma ora che era quasi finito emetteva quel tipico gorgoglio gutturale che fanno le cannucce dei bambini di tre anni. se non la smette altro che amico, gliela infilo su per il naso la cannuccia!

Guardò Riley con un misto di disgusto e rassegnazione, lui era sempre immobile in quella stolida e passiva aria da ufficiale imbottito di narcotici.

-Si, scusate stavo...pensando.- mormorò a tutti. Annuirono e ripresero in fermo silenzio a bere le loro ordinazioni. Cosa poteva fare per rompere il ghiaccio? Contò le persone intorno a lei e vide che ne mancava una! Con molta, moltissima riluttanza si girò verso il vampiro e, senza guardarlo negli occhi, chiede: -Spike, dovè Giles?- lui la guardò molto attentamente, ispezionando ogni ruga del suo viso e le mani che si muovevano nervosamente intorno al bicchiere.

Si rilassò in un lungo sorriso, cosa che lo rese terribilmente meraviglioso agli occhi di qualsiasi donna si trovasse a passare di lì.

-Lultima volta che lho visto stava cercando di convincere il buttafuori che non era un apprensivo padre di una minorenne ma un semplice avventore...certo il suo completo stile The con Sua Maestà non lo aiutava...- sogghignò diabolico allidea, nonostante locchiata assassina della cacciatrice.

Willow rise di cuore, smettendo imbarazzatissima per quella sua reazione Spike-favorele.

Ormai il suo viso era una maschera rosso fuoco, faceva una certa impressione.

-Bè, sarà il caso che io vada a vedere se...-disse Buffy indicando la porta.

-Sì, vai a controllare se lo spauracchio occhialuto ha bisogno di essere salvato...saresti una perfetta colf!- buttò lì il vampiro, era più forte di lui, doveva un po prenderla in giro altrimenti non si sentiva bene... altrimenti lei non ti rivolgerebbe nemmeno la parola Spike, sii sincero con te stesso...

-Smettila Spike! Non sei qui per insultare ne me ne i miei amici!-

-Oh scusa, avevo scambiato Rupert per un bibliotecario di cinquantanni e non per un adolescente in piena attività ormonale!-

-Chiudi quella boccaccia altrimenti io...-

-Ragazzi!!!!!- strillò Anya, i due la guardarono iracondi.

-Che cè!- urlarono insieme.

-Se volete fare sesso non dovete per forza prima litigare! Andate in un bagno e calmate i bollenti spiriti!-

-Anya!!- urlò a sua volta Xander, mentre con un viso inorridito li squadrava tutti e tre.

Spike osservò per un secondo la reazione di Buffy, istantaneamente anche lei si voltò verso di lui con occhi indecifrabili e lo guardò allo stesso modo. Il vampiro sorrise malizioso e lei i rivoltò di scatto, rossa fino alla radice dei capelli.

-Anya ti prego! Ora non mi leverò mai più questimmagine dalla testa! Nemmeno con due galloni del solvente di Nonna Acetonella!-

-Xander per piacere non citare Harry Potter, sappiamo che è lunico libro che hai letto fino in fondo! E poi scusa, sembrano due fidanzatini che litigano in continuazione! Dico, toglietevi lo sfizio e stop!- ribatté lex demone con aria innocente.

Willow non sapeva più dove nascondersi per ridere in pace, Xander appariva irrimediabilmente danneggiato, Riley manteneva una certa freddezza anche se aveva afferrato la mano di Buffy non appena si era sollevato il discorso, come un bambino a cui minacciano di portare via la mamma. Anya annuiva convinta, nonostante il suo fidanzato tentasse di tapparle la bocca e cancellarle il sorrisetto soddisfatto. Quanto ai due biondi, evitavano accuratamente di guardarsi e tentavano di tenere un contegno, come se le parole incriminate non fossero state pronunciate. Ora la cacciatrice avrebbe voluto tirarsi una martellata in testa per la stupida idea di rompere il ghiaccio e naturalmente fare lo stesso ad Anya.

non riesco a scacciare limmagine che mi si è formata in testa...ormai sono scioccata e rovinata per leternità..mannaggia ad Anya! E tu Buffy cattiva smettila di sospirare e compiacerti!!

per tutti i demoni maledetti di Sunnyhell! Spike piantala di tradurre le parole in fotogrammi realistici! Anche se...NO! io sono il grande cattivo, sono il grande cattivo e ho ucciso due cacciatrici, sono il grande cattivo e ho ucciso due cacciatrici e non posso fare a meno di pensare a quanto mi piacerebbe farlo con la terza...(lascio libera interpretazione ^-^)

-Bè, io vado a cercare Giles...- la ragazza svicolò scandalosamente in fretta dalla situazione bollente, lasciando dietro di lei i pensieri cattivi e un vampiro notevolmente sconvolto per conto suo.

Spike si prese tutto il tempo per calmarsi, facendo lunghi introspettivi sospiri e camminando avanti e indietro abbondantemente, così, giusto per abbassare la tensione...

Il silenzio imbarazzato ed arrabbiato ripiombò addosso ai ragazzi, fu sostituito gradualmente con delle piccole chiacchiere che crebbero, timidamente diventarono discorsi finché ognuno non mentì a sé stesso dicendosi che aveva dimenticato lintera faccenda.

Guardandosi intorno il vampiro analizzò la gente. Cerano numerosi adolescenti sotto i quattordici anni che si scatenavano in pista, ballando un po goffamente e strusciandosi tra di loro. Scosse la testa riflettendo che qualche anno prima non avrebbe resistito al richiamo dei loro corpi caldi, del sangue bollente che pulsava eccitato nelle vene. Ora era solo una pallida imitazione di sé stesso e se ne vergognava non poco ma non era stata una sua scelta. Però, in fin dei conti non stava poi così maledettamente male, certo bere sangue di porco e dormire legato non era il massimo ma aveva...qualcuno che si prendesse cura di lui, che nonostante tutto aveva avuto pietà. E la pietà per un vampiro è qualcosa di oscuro e allo stesso tempo allettante, come si può provare pietà per un uomo?

Cerano persone che, bene o male lo sopportavano e non era costretto ad attorniarsi di oche petulanti...se solo ripensava ad Harmony gli veniva il volta stomaco, ne di servi incapaci ed infedeli e non si ubriacava fino a farsi scoppiare la testa.

ma che vai dicendo Spike? Qui a nessuno fotte di te, sono solo una massa di rincitrulliti e lei...lei non è niente, non sarebbe diversa da Drusilla...ti tradirebbe comunque...HEY! che diavolo penso? Paragono la mia perfetta sire a..a..Buffy? e poi che cosa sono queste storie di tradimenti? Io vivo benissimo così...voglio DRU!!!

mentre ripensava alla sua principessa unombra scura era passata sul suo volto, Willow se nera accorta e le dispiaceva così tanto! Sapeva cosa si provava ad essere tristi mentre nessuno ti capisce, lui le aiutava e quello era il ringraziamento...le piaceva Spike e non nel senso di attrazione fisica, ma come persona. Aveva sempre sbagliato a giudicarlo secondo i parametri di Buffy...

Gli picchiettò la spalla con lindice e gli sorrise timida. Lui fu strappato prepotentemente dai suo pensieri ma forse fu la cosa migliore.

-Tutto ok Spike?- chiese timida, arrossendo quando lui la guardò in quel modo così pieno di gratitudine per aver chiesto quella cosa.

-Si rossa, solo...un po di nostalgia per i tempi andati, sai...sangue, donne, assassini...può sembrare routine ma...mi manca.- disse con la voce malinconica di chi è preso dalla tristezza più nera. Oh come era grato alla ragazza per averlo distratto, piangere sarebbe stato sbagliatissimo.

-Sì...guarda che Buffy non voleva essere...ehm...bè più scortese del solito. Secondo me lei si fida un po di te...deve trovare il coraggio per ammetterlo a sé stessa e poi per combattere i nostri pregiudizi...ma si fiderà...- sussurrò piano lei.

Spike le sorrise dolcemente, adorava quella ragazzina e non in quel senso, era sincera e timida, innamorata ma riusciva a farlo sentire meglio... e poi Buffy, lei era eterea, era insuperabile, era la cosa che più odiava in assoluto, era la cosa per cui era vissuto, era il suo primo ostacolo considerabile...era La Cacciatrice che più gli stava a cuore. E Dru aveva sempre avuto ragione.

-Anche tu hai pregiudizi?- le chiese mentre non ascoltava veramente, mentre aveva in testa solo un massa di capelli color del grano, mentre sognava i suoi pugni e il suo viso reso duro dalla determinazione ad uccidere.

-Li avevo...però ora...Spike sei forte e mi piaci...cioè, non fraintendermi!- si affrettò a precisare corrosa dalla vergogna mentre tornava dello stesso colore dei capelli.

Lui le sorrise come si può fare con una sorella amatissima.

-Non ti preoccupare rossa, anche tu mi piaci-

tirò un lungo sospiro di sollievo.

-Bene, è perfetto allora! Avrai unalleata in questa guerra contro i pregiudizi! Conta su di me!- esclamò euforica, per ripiombare nella vergogna dato che dal suo urlo molte teste si erano girate.

-Grazie Willow, accetto.- le prese una mano gentilmente.

-Ti va di ballare rossa? Da AMICI, così fai un po di pratica per il tuo musicista. Ti giuro che te lo trovo costasse il mio prezioso spolverino!- e dopo una promessa così, che altro cera da fare se non accettare e sorridere, camminando alzati dieci centimetri da terra?

 

 

La trascinò in mezzo alla pista dove le persone si dimenavano al ritmo dellhouse lanciata a tutto volume. Il vampiro non era per niente soddisfatto dellaccompagnamento ma non poteva più tirarsi indietro e comunque non lavrebbe mai fatto. Sapeva che la rossa aveva bisogno di distrarsi un po e il modo migliore per farlo era convincere il suo corpo a muoversi seguendo un ritmo, lasciando fuori tutto il resto a parte il pulsante, magnifico e caldo ritmo. Sembrava essere lunico ad aver capito che per aiutare Willow non ci volevano sguardi comprensivi e di compassione per lei, che non era certo una buona idea pomiciare con il proprio partner lì davanti ai suoi occhi e nemmeno dirle di continuo: Will tutto bene? e no! Tutto bene un maledetto niente! prometterle che presto sarebbe tornato o che, ancora peggio, avrebbe trovato un altro e avrebbe in fretta dimenticato quel ragazzo. Il discorso se se nè andato vuol dire che non ti amava e che non ti meritava, meglio perderlo che trovarlo ecc... non serviva maledettamente a nulla! Non conosceva le ragioni per cui il lupacchiotto aveva voluto andarsene e nemmeno le voleva sentire ma non poteva di certo essere perché si era stancato di lei. Non ci si poteva stancare di una persona così da mattina a sera e nessuno lavrebbe mai convinto che avesse lanciato segnali a Willow che lei non aveva compreso...

La musica sfumò in modo rassicurante in un lento molto dolce, la calda voce canadese era una coperta calda in cui avvolgersi, la canzone aveva un ritmo ovattato...così piacevole...

 

NA NA

NA NA NA NA NA NA

I MISS YOU

[MI MANCHI]

I MISS YOU SO BAD

[MI MANCHI DA MORIRE]

I DON'T FORGET YOU

[NON TI DIMENTICO]

OH IT'S SO SAD

[OH È COSÌ TRISTE ]

 

Ballavano quel lento teneramente abbracciati, non come una coppia ma come un paio di anime che avevano bisogno di essere consolate e che trovavano conforto solo luno nellaltra. Willow posava la testa sul petto di Spike e osservava la massa intorno a sé che si muoveva ignara del testo della canzone che invece lei ascoltava bene.

Oz era così lontano da lei, lo sentiva come un vuoto in mezzo al cuore e mai le parole di una canzone erano state più azzeccate per lei..

 

I HOPE YOU CAN HEAR ME

[SPERO TU POSSA SENTIRMI]

I REMEMBER IT CLEARLY

[LO RICORDO CHIARAMENTE]

THE DAY YOU SLIPPED AWAY

[IL GIORNO IN CUI SEI SCIVOLATO VIA]

WAS THE DAY I FOUND

[E' STATO IL GIORNO IN CUI HO CAPITO]

IT WON'T BE THE SAME

[CHE NON SAREBBE PIÙ STATO LO STESSO]

OH

 

lo so che non puoi farlo amore mio...eppure ricordo benissimo quando mi hai lasciato! Non mi hai nemmeno dato il tempo di spiegarmi con te, sei semplicemente scivolato via da me e te ne sei andato, ignorando quello che veramente io sentivo! Non me ne importa niente del tuo demone! Apprezzo che tu lo combatta per me ma non mi interessa se per tre sere al mese devo chiuderti dietro a sbarre! Guardaci Oz...siamo tutti speciali qui, tu non saresti stato diverso...ma ora, da quel giorno maledetto non sono più io e la mia vita è sfumata in una pallida sopravvivenza senza di te...

 

NA NA

NA NA NA NA NA

 

I DIDN'T GET AROUND TO KISS YOU

[NON SONO VENUTA A DIRTI ADDIO]

GOODBYE ON THE HAND

[BACIANDOTI SULLA MANO]

I WISH I THAT I COULD SEE YOU AGAIN

[SPERO DI POTERTI RIVEDERE]

I KNOW THAT I CAN'T

[SO CHE NON POTRÒ]

 

non posso cancellare il dolore che ho provato quando ho capito che non saresti tornato più...non ho potuto abbracciarti ne chiederti se mai avremmo ritrovato il nostro legame, se mai avessi potuto sentirti ancora vicino a me...se avessi potuto impazzire di nuovo ad un tuo concerto al Bronze...se avessi potuto comprarti il gel per i capelli o se avessi potuto fare colazione con te, mangiandoci una scatola di dolci a letto...perché lo sento che per molto non ti vedrò più...

 

I HOPE YOU CAN HEAR ME

[SPERO TU POSSA SENTIRMI]

I REMEMBER IT CLEARLY

[LO RICORDO CHIARAMENTE]

THE DAY YOU SLIPPED AWAY

[IL GIORNO IN CUI SEI SCIVOLATO VIA]

WAS THE DAY I FOUND

[E' STATO IL GIORNO IN CUI HO CAPITO]

IT WON'T BE THE SAME

[CHE NON SAREBBE PIÙ STATO LO STESSO]

OH

 

Spike pensava a Drusilla, pensava a quanto laveva amata e cercata pensava a quando laveva lasciato la prima volta...lì aveva sofferto troppo e si era umiliato in maniera indecorosa...poi era tornata ed era stato come se il sole lo avesse baciato per la prima volta. Ricordava il suo abbandono definitivo...era scivolata via come lacqua sulle rocce e lui non aveva potuto impedirlo e sapeva che se mai fosse tornata ancora, non sarebbe stato più lo stesso...non ci sarebbe stata più la loro alchimia...

Sentiva il capo di Willow posato addosso, lui giocava con i suoi capelli rossi e la teneva stretta, vedendo in lei lunica persona capace di comprenderlo veramente in quel momento. E poi avvertì un debole singhiozzo, le parole di quella canzone non erano speciali solo per lui e si maledì per non averci pensato, maledì la giovane Avril per aver fatto una canzone così triste e maledì il dj per averla messa proprio quella sera...al loro primo incontro come amici e non come nemici...labbracciò forte per trasmetterle il suo conforto, per farle capire che di lui si sarebbe potuta fidare e che lui capiva come si sentiva..

 

NA NA

NA NA NA NA NA

 

I'VE HAD MY WAKE UP

[MI SONO SVEGLIATA]

WON'T YOU WAKE UP

[TU NON TI SVEGLIERAI]

I KEEP ASKING WHY

[CONTINUO A CHIEDERMI PERCHÉ]

I CAN'T TAKE IT

[NON POSSO ACCETTARLO]

IT WASN'T FAKE

[NON ERA UNA FINZIONE]

I HAPPENED YOU PASSED BY

[È SUCCESSO DAVVERO CHE TE NE SEI ANDATO]

 

nonostante non volessi convincermene tu te ne sei andato e non ti avrei più trovato sul mio cuscino, che mi guardavi sonnecchiare ed attendevi pazientemente che aprissi gli occhi...ogni giorno è più dura Oz, sapere che non troverò il tuo abbraccio al mattino...e continuo a dirmi che forse è colpa mia che non ti ho mai capito, che non ho mai compreso quanto fosse penoso per te essere un lupo....però te ne sei andato così, senza darmi la possibilità di sapere se mai ti ritroverò....te ne sei andato veramente...

 

NOW YOU'RE GONE

[ORA NON CI SEI PIÙ]

NOW YOU'RE GONE

[ORA NON CI SEI PIÙ]

THERE YOU GO

[TE NE SEI ANDATO]

THERE YOU GO

[TE NE SEI ANDATO]

SOMEWHERE YOU'RE NOT COMING BACK

[DA QUALCHE PARTE DA DOVE NON POSSO RIPORTARTI INDIETRO]

 

non so nemmeno dove sei Oz!! e questo piano...questa caccia alluomo...non lo so forse non serve perché tu non vuoi più avermi tra i piedi, forse non vuoi essere trovato...mentre le parole della canzone le rimbombavano in testa lei piangeva, inondava lo spolverino di Spike con le sue stupide lacrime da ragazzina e nonostante questo lui labbracciava più stretta e la faceva sentire meglio...

 

THE DAY YOU SLIPPED AWAY

[IL GIORNO IN CUI SEI SCIVOLATO VIA]

WAS THE DAY I FOUND

[E' STATO IL GIORNO IN CUI HO CAPITO]

IT WON'T BE THE SAME

[CHE NON SAREBBE PIÙ STATO LO STESSO]

OH

 

Oz, non sarà più lo stesso no! Ti torverò ad ogni costo e tutto cambierà...in meglio! Dovessi affrontare venticinque Angelus affamati del mio sangue!

 

NA NA

NA NA NA NA NA NA

I MISS YOU

[MI MANCHI]

 

Tu quanto non lo sai...

 

 

Buffy rientrò di corsa trascinandosi dietro losservatore. Una volta giunta al tavolo sorrise e lo fece sedere prepotentemente. Poi si guardò intorno e unespressione allarmata le paralizzò il volto.

-Dove sono Willow e Spike?- gridò e tutti si voltarono a guardare verso la pista da ballo.

-Stavano ballando...li ho visto guarda sono la e...O ACCIDENTI!! Willow sta piangendo! Che cosa le ha fatto quel brutto figlio di puttana di un vampiro!!- urlò Xander osservando la rossa accasciata sul petto di Spike, con il viso rigato da copiose lacrime. Buffy non ci pensò su due volte, agguantò il paletto e si precipitò sulla coppia.

Anya trattenne Xander che dopotutto avrebbe avuto poche possibilità di difendersi se Spike fosse tornato normale...

Senza nemmeno dargli il tempo daccorgersi di lei, Buffy staccò violentemente il vampiro da Willow e cominciò a picchiarlo.

-Che cazzo credevi di fare brutto assassino!! Che stavi facendo a Willow!!-

lui scosse la testa per riprendersi dal pugno appena ricevuto e fece del suo meglio per parare gli altri che piovevano continuamente.

-Stavamo solo ballando stupida Cacciatrice! Non posso maledettamente fare un inferno di niente con questo fottutissimo cip!!-urlò tra un colpo e laltro.

-Oh certo! E lei piangeva perché gli era andato un moscerino nellocchio!!- urlò furiosa la ragazza. Sentiva oltre alla paura un po di gelosia, perché lei non era tra quelle braccia...lei non poteva avere la dolcezza dellabbraccio che Spike stava dando alla rossa...

-Senti brutta cretina non posso nemmeno attaccarti ora! E credimi lo farei perché tu scagli accuse senza mai pensare! Usa quellorgano che hai in testa invece di farlo ammuffire lì per sempre!-

-Idiota di un vampiro io...-

-SMETTETELA tutti e due!!!!!- urlò Willow. Si voltarono di scatto, ricordandosi che cera anche lei e che erano in un locale affollato di gente che li guardava con sguardo attonito.

-Tu Buffy non capisci mai nulla? Arrivi qui e sputi sentenze solo perché ti ritieni di avere lautorità per farlo! Non ti fermi mai ad analizzare le cose!! Piangevo perché pensavo a Oz e perché la canzone me lha ricordato! O ti sei già dimenticata di tutto tanto è importante la tua missione di slava-mondo?!? Spike mi ha solo chiesto di ballare e mi stringeva, mi consolava!! Ma voi non capite mai un accidenti di niente vero!?siete solo degli egoisti che pensano solo a loro stessi!!- e detto questo si fiondò fuori dal loca in lacrime, sotto lo sguardo stupito di tutti i presenti.

-Davvero complimenti Cacciatrice, una vera amica.-

 

 

 

-Sai qual è il tuo problema Spike? Non capisci mai quando è ora di chiudere il becco!- e detto questo lo mandò a terra con un colpo solo. Si voltò verso luscita e lasciò cadere le braccia disarmata, intanto il vampiro si era rialzato e incurante di tutti quelli che li guardavano sorpresi aveva girato la cacciatrice in modo da guardarla negli occhi. E in quellistante Buffy risentì quella sensazione, come di freddo e vuoto e di malvagità ma non la malvagità classica che hanno tutti i vampiri, vi vide una cattiveria consapevole e genuina ma soprattutto totalmente umana. La rabbia che in quegli occhi si accendeva era data da un uomo incazzato nero e non da un demone a cui avevano pestato la coda. Che cosera realmente Spike?

-Cacciatrice, non so che cosa ti sia successo, probabilmente sei caduta dal seggiolone da piccola ma hai una maledetto problema a rapportarti con gli altri!- esclamò massaggiandosi il punto in cui lei laveva colpito.

-Ha parlato Mr. Popolarità! Ma fatti un po di benemeriti affaracci tuoi!- lui sorrise sarcastico, incurvando la linea morbida delle labbra in una smorfia terribilmente bella.

-Come tu ti fai i tuoi Regina dei Paletti? Continuando a trascurare la tua amica e i suoi problemi che non saranno paragonabili ad una fine del mondo ma sono difficoltà enormi per il suo cuore! E allora io non posso non curarmi di lei perché 1 mi dispiace, 2 è stata la prima persona che ha dimostrato di fidarsi di me qui dentro! Apri gli occhi e preoccupati di chi ti sta intorno perché finché passi come una carro armato su di me fa niente, è un secolo che imparo a sopportare le persone, ma quando lo fai con i tuoi amici ricordati che non sono così ben allenati come il sottoscritto!- si allontanò dalla pista da ballo e raggiunse il bar dove si fece servire un bicchiere di Whisky, mentre beveva lei lo raggiunse molto, molto contrariata.

-Non credo tu abbia il diritto di insegnarmi a vivere la mia vita Spike!- sbottò lei, picchiando il pugno sul bancone tanto che il barista le servì subito una birra, ignorata da lei e apprezzata dal non-morto

-Se non capisci nemmeno quando ti si dà un consiglio allora sei proprio messa male ragazzina, non ho bisogno di vivere attraverso di te ne sono così disperato da accollarmi i problemi di unadolescente complessata.- tracannò la birra e la fissò con quegli occhi limpidi e azzurri, aspettando che lei ribattesse.

-E allora perché dici di aiutare Willow!?-

-Perché è una forma di ringraziamento, per avermi compreso e dimostrato che non mi vede come un oggetto. Non temere cacciatrice, non avrai mai questo tipo di gratitudine da me.-

-Non voglio la tua gratitudine, voglio solo che mi aiuti a trovare Oz e basta, dopo di che fai quello che ti pare.-

lui le sorrise senza allegria, con unaria canzonatoria.

-Non allevierai mai quel senso di colpa che senti, nemmeno questimpresa ti arrecherà un maledetto sollievo!- lei si sentì scoperta. Perché lo faceva? Voleva bene a Willow, le dispiaceva di vederla così disperata, per tranquillità personale e...perché si stava allontanando da lei, inesorabilmente e forse era legato al fatto che la vedeva così felice e spensierata con il bassista da essere invidiosa. Lei aveva un soldato, nemmeno troppo soddisfacente a letto. Poi Oz se nera andato e il senso di colpa per averla invidiata e per aver sperato che la sua felicità si guastasse un pochino era arrivato più veloce di un concorde. La opprimeva, la faceva sentire sporca e sleale. Aveva progettato tutto per togliersi di mezzo quel fastidiosissimo rimorso, e poi per le altre ragioni. E Spike era così fastidiosamente capace di consolare le persone senza un motivo...adesso per lo meno. Però era qualcosa e lui si dimostrava così innaturale come vampiro in quei momenti. La domanda risorgeva spontanea nella sua testa: che cosera Spike esattamente?

-Tu hai i tuoi tornaconti Spike e ingraziarti Willow è un modo per avere un amico, un alleato e per avere la libertà, ma non lotterrai mai vampiro! Io sono la vera amica, IO so amare veramente Willow.-

-Infatti è già uscita da venti minuti e tu sei qui che ti diverti a litigare con me, non ti sei dimenticata qualcuno?-

Spalancò gli occhi e guardò di nuovo la porta, come aveva potuto dimenticarla? Come aveva potuto darla vinta a quellinsopportabile essere?

-Va al diavolo Spike!-

-Già fatto baby, è interessante magari un giorno ti ci porto.- lei corse via, con la sua risata che rimbombava nelle orecchie, quella risata maledettamente sexy!

Dopo una spiegazione veloce alla scoobie gang e una bacetto Riley si era catapultata fuori dal locale e aveva cominciato a cercare una familiare testa rossa. Ma nulla, così aveva gridato in vano il suo nome e chiesto, seppur di malavoglia, alle varie coppiette che circolavano avvinghiate nei dintorni ma di lei nemmeno lombra.

Era andata al College e laveva cercata nella loro stanza, nella biblioteca, nel parco e nei locali lì vicino ma non laveva trovata. Quando usciva si era sentita toccare una spalla e con uno scatto violento si era girata, pronta a difendersi.

-Hey Buffy! Tranquilla sono io! Come mai ti aggiri qui come unanima in pena? Qualche vampiro si è diretto qui?- domandò allarmata la ragazza.

-Ciao Tara, scusa ma è questione di abitudine...non volevo assalirti.- rispose, respirando più lentamente ma continuando a guardarsi intorno. Tara era una giovane e graziosa ragazza dai capelli color biondo pallido e la pelle molto chiara. La rossa laveva conosciuta al ritrovo di streghe di Sunnydale e le era stata subito talmente simpatica che laveva presentata a Buffy la quale aveva notato che in presenza di Tara, Willow sembrava scordare per una attimo il suo amore e rideva, le raccontava alcuni fatti del liceo oppure si sfogava ma mai senza versare lacrime. Lei era stata informata subito della natura di Buffy, perché essendo una strega dalto livello poteva essere utile ma soprattutto era una persona riservata e unamica fidata. Non era entrata ancora a far parte della gang perché si riteneva un po unestranea ed era molto timida.

-Non fa nulla! Cè qualcosa che non va? Ti vedo piuttosto sconvolta...- chiese con voce morbida.

-è che...ho perso Willow...è successo un vero casino!- così le spiegò in poche parole ciò che era successo, tralasciando il fatto che le erano occorsi venti minuti per accorgersi della scomparsa dellamica! La cosa più comica però era che lei non stava con il suo ragazzo, a parlare e sbaciucchiarsi, stava con Spike! Lui le aveva fatto perdere la cognizione del tempo e anche solo il litigare con lui laveva assorbita completamente!

-Oh santo cielo!! Aspetta avverto Warren dellemergenza e ti do una mano a cercarla, sai ho un incantesimo perfetto!- esclamò e corse subito ad avvisare il suo ragazzo. Warren era un giovane studente ossessionato dalla scienza e dagli esperimenti ed era anche famoso per fallirli tutti con qualche piccola esplosione...

-Ok eccomi, ho solo bisogno di una mappa....MAPPA!- urlò al vuoto e una cartina di Sunnydale le apparve sul palmo della mano, lasciando visibilmente sorpresa Buffy. Prese un cristallo bianco e cominciò a farlo roteare sulla città. Recitò una formula sommessamente e la gemma si illuminò fino a puntare in una direzione ben precisa, come attratto da una forza estranea.

Tara sollevò il viso, aveva i lineamenti contratti e lespressione preoccupata.

-È al cimitero!- disse alla cacciatrice che per poco non si sentì male.

-Restfield?- chiese con speranza, non erano molto lontane.

-No è in uno a nord e ci conviene sbrigarci...- Buffy non le fece nemmeno finire la frase e si mise a correre.

-Buffy aspetta!!!- si fermò stupita guardandola.

-Conosco un modo più semplice per raggiungerla!!- detto questo le prese una mano e recitando unaltra formula sparirono, ritrovandosi dallaltro capo della città ed atterrando giusto giusto su un vampiro sbucato alle spalle di Willow. Lei si girò spaventata cadendo della tomba su cui si era seduta e finendo gambe allaria. Buffy non perse tempo e polverizzò il novellino in pochi secondi e Tara aiutò la rossa ad alzarsi.

Fissò la cacciatrice con profondo risentimento. Anche se mi hai salvato la vita non faccio pace!- esclamò incrociando le mani sul petto con fare imbronciato.

Buffy sospirò e le si avvicinò.

-Scusami Wils, non avrei mai dovuto reagire come ho reagito... meno male che ti ho trovata! Ma che ti è saltato in testa di venire qui!-

-Te la sei presa comoda però eh? Scommetto che è stato Spike a dirti che ormai non cero più! Ma non cambiare discorso! Voglio sentire le tue scuse fino in fondo!- dichiarò risoluta la rossa. Buffy si chiese se ora potesse anche leggerle nel pensiero.

-Ok, è vero. Ma mi rincresce veramente!! È che io ti ho vista così avvinghiata a lui e poi piangevi e avevi una posizione strana...ho temuto il peggio!-

-Ma se ha il cip! Labbiamo provato ieri!! Come faceva a mordermi!-

-Lo so ma Xander...-

-Tu devi sempre dare retta a lui vero? Ma se odia Spike con tutta lanima!!-

-Senti ora sei ingiusta, lui si è preoccupato perché ti vuole bene!-

-Si ma solo quando gli hai fatto notare che non cero! Perché prima era immerso tutto nella sua commiserazione per avere una fidanzata chiacchierona e prima ancora era troppo assorbito dal fatto che Spike fosse lì con noi per accorgersi che soffrivo!-

-Non è vero Willow! Noi abbiamo reagito così perché ti vogliamo bene e perché Spike è...una creatura fredda e senzanima che ha ucciso...lui non può provare compassione...lui non è Angel!-

-Di questo non cè dubbio! Ma almeno lui si è preoccupato per me mente invece Angel non faceva che auto flagellarsi e dire Buffy, ti amo, ti amo, ti amo e devo smetterla perché sono troppo felice! Ma come fate a non capire che in Spike cè del buono! Ok ha tendenze omicide ma guarda come si comportava con me e non dire che è per un tornaconto perché non potrei dargli nulla!-

-Prima di tutto vergognati di quello che hai detto di Angel....-

-Ma andiamo Buffy, guarda in faccia alla realtà! Lui ti ha lasciato perché tu abbia una vita normale e invece la tua vita fa schifo! Lui ti ha lasciato perché ha pensato soprattutto a sé stesso, perché risiedere nellinfelicità è il suo sport preferito!- Buffy sgranò gli occhi.

-Secondo me hai passato un po troppo tempo con Spike!-

-Ed è anche questo il problema vero? Ammettilo che infondo sei un po gelosa e che hai reagito così prima perché ti sei sentita tradita! Il grande cattivo che non ti dedica tutta la sua attenzione...- ei si sentì scoperta, ormai era inutile negare.

-Sì in effetti...un po. Ma è sbagliato Willow!! Io sto con Riley e...-

-Ma non siete mica sposati! Insomma se lui non i soddisfa, e non intendo in materia di sesso, non puoi mica passare la tua vita con lui quando potresti avere molto di più!-

Buffy sgranò gli occhi, era veramente Willow che parlava?! Da quando aveva tutta questa iniziativa?

-Willow! Proprio tu mi dice queste cose? Tu dovresti rimproverarmi per i pensieri insani che mi vengono, dovresti essere della tifoseria di Riley!-

-Hey! Io non sono Xander!! Lo sopportavo perché piaceva a te ma se stai con Spike è molto meglio, è poi lui è decisamente più simpatico. Credo di volergli un po di bene...-

-Aspetta frena! Io NON voglio stare con Spike! Ho solo dei momenti in cui...-

-Ti piacerebbe stringerlo a te e baciarlo appassionatamente e affondare le mani nei suoi morbidi capelli?-

Buffy sospirò estasiata, allidea gli occhi le si illuminarono e si rese conto che era tremendamente sbagliato!

-In effetti...ma non è giusto Will! E anche te che mi metti queste idee in testa! Sei sadica non è giusto! Devo smetterla.-

-Secondo me non dovresti...però fai come preferisci...- si si, questi due sono fatti luno per laltra, hanno solo bisogno che qualcuno li svegli! E io sono intenzionata a metterci tutta me stessa nellimpresa.. ih ih ih ih!!!! pensò con un sorrisetto demoniaco Willow.

-Ok, tornando ad argomenti meno compromettenti...pace fatta?-

-Pace fatta. Però se sei veramente mia amica e se vuoi farti perdonare fino in fondo cè ancora una cosa che dovresti fare...-

-Tutto quello che vuoi...-

-Devi chiedere scusa ad una persona...-

 

 

 

 

Va bene accontentare Willow, va bene che laveva trattata male, va bene che era stata sgarbata ed impulsiva, tolleriamo anche il fatto che laveva fatta correre come una pazza per mezza Sunnydale a cercarla, ma chiedere scusa ad un vampiro egocentrico era proprio il colmo! E così stava camminando nella modalità cacciatrice-arrabbiata-pericolo-statemi-lontano, dirigendosi verso casa di Giles, tutto per chiedere SCUSA ad un vampiro! Lei che era la cacciatrice doveva chiedere scusa ad un vampiro! Il colmo.

La notte era scura, cera una sorta di strano silenzio per la città. Un leggero venticello scompigliava i capelli dorati di Buffy e le alzava i bordi della giacca di pelle corta, non cera in giro unanima, letteralmente. La luna era più bella che mai, nel suo colore malato rischiarava il cammino degli amanti donando loro unatmosfera mistica in cui suggellare le loro promesse. già e io sono qui sola come un cane, mentre il mio fidanzato è chissà dove e per di più devo andare da un vampiro NON per ucciderlo, per farmi perdonare! ok non interrompiamo latmosfera poetica Buf, tanto ormai lo devi fare... però non è affatto giusto! E chi ci pensa a me? Non è che mentre io litigavo lui se ne stava buono buon zitto zitto a subire! ma lui lo faceva per Willow Buf, le sue cause erano più nobili, tu eri solo gelosa... giustamente! La colpa è sempre della cacciatrice e il vampiro è un fanciullo innocente! Ah! Non cè più religione! il suo monologo continuava, le lavessero vista lavrebbero presa per una povera pazza fuggita da qualche manicomio.

Osservò il paesaggio intorno a sé per capire dove si trovasse, ormai era un po che camminava senza badare minimamente a dove andasse. Una rapida occhiata le suggerì di trovarsi al cimitero, il suo caro vecchio buon campo per gli allenamenti! Era così noioso aspettare che i novellini si svegliassero, non cera nemmeno gusto perché li uccidevi subito come niente.

Scrollò le spalle e pensò che un po di movimento non le avrebbe fatto male, tra laltro erano un po di sere che non faceva la ronda e si sentiva in colpa, ormai era diventato un lavoro e anche un modo per sfogarsi un po. Osservò le tombe e ne scelse una che le sembrava nuova, si appollaiò sulla lapide ed attese.

Un raggio di luna la illuminava e la rendeva eterea, come una regina della notte fredda ed impassibile che attendeva di servire alla sua amica morte un nuovo discepolo, quando la guardava così si sentiva...perso. Perso nella bellezza del mare biondo che erano i suoi capelli, si chiedeva se quellangelo di morte fosse veramente la ragazzina superficiale e un po stupida che conosceva. Ecco quello che voleva di lei, voleva la cacciatrice bella e forte, letale come un raggio di sole ed altrettanto meravigliosa. La sua pelle fredda aveva il colorito del latte, pareva immersa nelle tenebre come in un caldo abbraccio doscurità. Lo stesso in cui amava farsi avvolgere lui. Le scrutava le gambe lasciate scoperte dallabitino, dondolavano piano nellaria e sembravano scandire il tempo, se avesse avuto ancora un cuore vivo avrebbe battuto al loro ritmo. ti rendi conto di quello che stai pensando? Stai idolatrando la cacciatrice, te la stai immaginando con te in un mondo di tenebra, stai maledettamente pensando a quanto sarebbe maledettamente bello stringerla tra le tue braccia! ma non posso farci niente...è troppo bella quando è così! e cioè per circa tre ore al giorno, va bè che sono di notte ma non sono un po pochine? mi trovo in una stramaledetta crisi dastinenza! Dopo Arm, che non era nulla deccezionale, non mai toccato una donna...che deve fare un povero vampiro? andare a cercare in qualsiasi posto affollato di notte Spike...anche se non potrai farti uno spuntino una bella scopata fa sempre bene... non mi piacciono le cose da una botta e via, io voglio...passione e amore... ma con Armony... oh al diavolo ma mi rendo conto che sto litigando con me stesso???? buttò stizzito la sigaretta che stava fumando e riprese a guardare assorto la cacciatrice, intenta ora a combattere contro un vampiro appena risorto. La stava tirando per le lunghe, voleva divertirsi un po...avrebbe saputo benissimo come farla divertire e non necessariamente facendosi riempire il cervello di scosse elettriche...

Si muoveva con noia crescente, davvero non era nulla di speciale quel piccolo vampiro. Anche lasciarlo vincere un po non era divertente, sembrava così goffo ed impacciato che ad ogni movimento avrebbe potuto impalettarlo. Le mancava combattere contro qualcuno di decente. forse farei meglio a non cacciare per due settimane e poi venire ad uccidere, dovrebbero essersi fatti un po di ossa nel frattempo! pensò mentre mandava a terra per lennesima volta il poveraccio, quasi quasi sarebbe stato più caritatevole ucciderlo per risparmiargli lumiliazione...

sarebbe come allevarli, tenerli un po in vivaio...certo non avrebbero mai lesperienza di qualcuno vecchio un secolo...non avrebbero la sua forza... Ah Spike perché stasera tutti i miei pensieri vanno a te?- impalettò con stizza il vampiro e si voltò di scatto, avvertendo una presenza. Rimase impalata quando se lo trovò davanti, con tanto di ghigno furbetto e capelli scintillanti, in tutta la sua bellezza...come ti è venuto Buf? Spike non è bello...ok è magnifico....

Lui la fissò incuriosito, piegando il collo da un lato e sbattendo le lunghe ciglia sugli occhi blu, aveva una strana espressione, come compiaciuta e beffarda...ma infondo anche colpita.

-E così mi pensi eh cacciatrice?- sussurrò facendosi più vicino, pericolosamente più vicino.

Lei deglutì forte, incapace di scostarsi da quegli occhi magnetici. accidenti alla mia boccaccia! Mannaggia al mio parlare da sola!! Mannaggia alle farfalle che ho nello stomaco!! pensò mentre nel suo cervello vorticavano mille emozioni a velocità scandalose.

-Penso...penso...- -Si?- le si fece ancora più vicino, ormai poteva contare quante cicatrici ci fossero sul suo viso. Penso a te...e a quanto mi piacerebbe...oddio la cosa sta prendendo una BRUTTISSIMA piega!!...mi piacerebbe piantarti un paletto nel cuore!- riuscì a finire in un soffio.

Lui non si mosse, la guardò fisso negli occhi avvertendo la sua inquietudine. e così la senti vero? La cattiveria che cè in me? Mi piace quando le vittime si rendono conto di quanto sono pericoloso...ma se vedessi anche il lato umano di me...sarei felice... stupì se stesso per i pensieri e tornò a fissarla accigliato, da una certa distanza ora.

Lei sospirò sollevata, incrociando le braccia sul petto e ripetendosi di smetterla di fissarlo come se fosse Brad Pitt, no! Molto meglio di Brad Pitt...Buffy smettila!!

-Ah, è già qualcosa...- disse infine il vampiro, a mezza voce.

-Come?- sbatté le palpebre e guardandolo sempre più stupita.

-Nulla, anche tu sei spesso nei miei pensieri ultimamente.- asserì divertito di provocarle tanto scompiglio. non potrò picchiarla e fare il grande cattivo però ho un certo potere comunque...e non vedo lora di usarlo maledettamente a mio favore..

-Sono lusingata, mi immagino che tipo di pensieri...tu che torturi, mordi, picchi me e io che piango!!- esclamò cercando di dimostrare meno sbigottimento per la recente rivelazione.

Alzò il sopracciglio cicatrizzato e sorrise, incurvando la linea morbida delle labbra sensualmente.

-Non necessariamente questi...- le lanciò unocchiata maliziosa che la fece arrossire.

Spike ci stai provando spudoratamente!! Ma daltronde lei è così bella...così rifulgente che...alt! siamo passati da bella a questo tipo di espressioni! È da quando scrivevi poesie da vivo che non saltano fuori!!!

-Ah...bè ecco grazie per la sincerità...- OMMIODIO!! Ma ti rendi conto Buf? Adesso mi scavo una fossa con le mani e mi ci infilo per la vergogna!! E mi piace anche ciò che ha detto!! Se Anya sta sera se ne fosse stata zitta ora non penserei a queste cose...

-Comunque hai ragione su un punto, il morderti rientra nel campionario di pensieri sulla cacciatrice.- ancora? Perché maledettamente non le dici anche che la ami...NO!!! BASTA!!! È lalcool che...NO NO NO!! notò che era diventato improvvisamente sconvolto e la guardava con sguardo allucinato. La cosa dei morsi non laveva con precisione impressionata. Lunica volta che Angel laveva morsa era stato molto doloroso e si era anche sentita male dopo, quindi era un pensiero cattivo su di lei e ancdava bene, era cattivo... spero..

-Ehm, tutto ok Spike?- sussurrò incerta.

-Sì, probabilmente...uhm questo maledetto affare che ho nel cervello deve aver captato delle onde magnetiche estranee e si è messo ah..uhm a farmi maledettamente male...- ok vecchio mio, sai ancora cavartela ma la prossima volta una scusa più decente!

-Capisco...- non seppe nemmeno lei spiegare perché aveva quella voce delusa, forse sperava che... che cosa Buf? Che si fosse disperato perché si era reso conto di provare qualcosa per te e non poteva averti? È assurdo...ma sarebbe stato bello..NO! che dico??? Deve essere laria strana della notte e tutto il discorso con Willow...anche se devo ammettere che un po mi piace..cioè molto...

-Come mai sei qui paladina della luce?- chiese il vampiro, con laria di essersi ripreso. Le andò vicino ma non fece nulla, si limitò a sedersi ai piedi della lapide su cui stava appollaiata lei ora. Chiuse gli occhi e aspirò il suo odore, vaniglia dolce e buonissima...li piaceva il suo odore.

-Sai di buono...mhm... passerotto...- disse sommessamente.

-Come scusa?- lo osservò impietrita e lui si morse la lingua dalla rabbia. maledetta la mia mania di parlare con me stesso, maledetta la mia boccaccia e stramaledetta labitudine si annusare le donne che mi piacciono!! si urlò in testa.

-Dicevo che...porti con te...lodore della bontà di una scacciademoni...quante buone azioni hai fatto sta notte?- ma il suono tono aveva perso molta della leggendaria insolenza, sembrava più una frase detta in mezzo al panico.

Lei sembrò crederci, forse perché non desiderava approfondire largomento e forse per non far vedere quanto le sue guance fossero diventate bordeaux, ma soprattutto per non dar a vedere che il pensiero che lui trovasse il suo odore gradevole la compiaceva.

-Ah.- disse. Rimasero in silenzio imbarazzati entrambi, era comico da vedere. Due creature della notte, forti e bellissime, fiere e senza paura che avevano vergogna luno dellaltra ed erano impacciati come due ragazzini al primo appuntamento.

Non si guardavano, solo brevi occhiate luno allaltra di sfuggita, per rubare alla notte unimmagine della figura che stava loro accanto.

Buffy dondolava le gambe ancora, come una bambina pensierosa, arricciandosi un ricciolo sullindice destro.

Spike la guardava estasiato, come se non avesse visto nulla di più bello al mondo, sembrava così indifesa! Come una bimba impaurita. Avrebbe voluto stringerla tra le braccia e coccolarla, rassicurarla e baciarle la fronte accarezzando i morbidi capelli. Poi magari baciarla anche, ma non subito, prima voleva dimostrarle quanto le voleva bene e come si sarebbe preso cura di lei sempre.

-Sono venuta qui perché volevo prendere a calci nel sedere un po di vampiri e poi perché cerva te...- disse infine lei, ricordandosi della sua precedente domanda.

-Anche me vuoi prendere a calci?- chiese sorridendo. Si guardarono negli occhi e per un attimo sentirono entrambi una sorta di pace luno nelle iridi dellaltra. Non cerano più cattiveria e rabbia e nemmeno repulsione e stizza, solo loro due e le loro anime.

-No...non riesco se non ti puoi difendere...- sussurrò staccandosi dal suo sguardo e giocherellando con le dita.

-Pietà?- domandò sorpreso lui.

-Chiamala come vuoi Spike...forse anche pena o rispetto e lealtà...non ci riesco.- concluse semplicemente lei. Passò altro tempo carico di silenzio teso, mentre entrambi stavano bene lì vicini, per la prima volta avevano pace luno accanto allaltra.

-È che volevo chiederti scusa...- lui sgranò gli occhi.

-Non fare quella faccia, prima era per Willow ma mi rendo conto che ho sbagliato a trattarti male. Perdonami...- si guardarono negli occhi di nuovo e fu ancora più intenso. Incredibile come basti avere solo un simile contatto per provare emozioni devastanti, come se potessero parlarsi così e dirsi tante cose...il vampiro e la sua cacciatrice, la cacciatrice e il suo vampiro.

-Scuse accettate Buffy.- sussultò al suono del suo nome. Rare volte aveva usato il vero nome invece di appellativi, le provoca i brividi e anche una cera pace, come se pronunciando il suo nome le avesse tolto un peso dalle spalle, come se le avesse fatto capire che lui cera e nel caso lavrebbe aiutata. Aveva un suono così dolce detto dalla sua bella bocca...

-Grazie. È che...mi stupiva, non pensavo fossi capace di comportarti così con chi soffre...ho visto il tuo lato umano per la prima volta e devo dire che...mi stupisce. Angel non ha mai avuto umanità, disperazione profonda forse, ma mai lumanità che ho visto nei tuoi occhi e nei tuoi gesti stasera...sei un vampiro speciale...-

rimase molto colpito, entrambi lo furono da quelle parole che parevano aver aperto uno spiraglio nel loro rapporto. Avevano sancito una sorta damicizia, non più la sopportazione.

-Bè...non dirlo in giro! Come salvo la faccia del grande cattivo?- sorrisero entrambi.

-Ok...si è fatto tardi...devo andare...buona notte Spike.-

-Notte Buffy...-

Nessuno ancora lo sapeva, ma qualcosa era cambiato profondamente tra di loro, non sarebbero mai stati come prima...il vampiro e la sua cacciatrice, la cacciatrice e il suo vampiro...

 

Più tardi, a casa di Giles...

Buffy irruppe dalla porta della casa, con un paletto in mano e lo sguardo cattivo.

-Cosa sei venuta a fare qui cacciatrice? Vuoi uccidermi? Bene, fallo in fretta, così smetterò di soffrire in questo schifo di mondo!- esclamò Spike strappandosi la camicia e rimanendo a petto nudo davanti a lei. Buffy però abbassò il paletto e lo osservò a bocca aperta, colpita.

Non si capì chi fosse stato a prendere liniziativa, un attimo dopo le loro bocche si sfioravano e cominciavano a muoversi in un bacio appassionato, mentre entrambi erano estasiati dalle sensazioni.

Il vampiro si staccò e lei era ancora più scioccata, si portò una mano alla bocca e lo fissò, per riprendere a baciargli il collo così come fece lui.

-Ti amo Buffy...-

-Ti voglio Spike...-

Nella stanza Spike dormiva e sorrideva estasiato...con unespressione di pura felicità e beatitudine in volto...

 

 

-Ma no mamma non preoccuparti, staremo bene.- Buffy stava finendo di sistemare la valigia, o per meglio dire LE valigie. Per abitudine tendeva a mettere dentro ogni cosa cera nellarmadio, mettendo poi solo la metà della roba che si portava. Ma quello era un viaggio particolare e lo spropositato numero di cose che aveva ficcato dentro le valige poteva fare invidia ad una Boutique del centro. Ma lei aveva pensato che, non sapendo con precisione quanto fosse durata quella strana scampagnata, occorreva essere preparati e pronte a tutto. Certo i tre bauletti da trucco, le venti cinture e le otto paia di scarpe potevano apparire un tantino superflui ma il suo petulante ego le imponeva di avere accessori che si sarebbero adattati a qualunque situazione. Poi, oltre ai tre trolley e alla valigia coordinati, cera anche una sacca molto più anonima e discreta, di colore nero con luniversale simbolo Nike. Conteneva i cosiddetti ferri del mestiere, paletti, croci, balestre, asce e pugnali, di tutto un po. Ma giustamente, meglio prevenire che curare. Sulla targhetta della sacca stava il nome scritto quasi in modo illeggibile, un anonimo e timido Summers, per quanto quel nome fosse anonimo.

Joyce piegò le camice e le mise dentro la valigia che ancora non minacciava di scoppiare.

-Lo so è solo che non mi piace questa storia.- asserì seriamente, raccogliendo lennesima t-shirt.

-Oh mamy...ne abbiamo già parlato no?- Buffy sbuffò, mentre con una mano toglieva dal collo sudato i capelli, lestate si minacciava spietatamente calda quellanno.

-Sì tesoro, ma non capisco ancora cosa ci possa essere di utile nel viaggio.-

-Te lho spiegato, è per Willow e anche per me...non voglio rischiare di arrivare allaltare con Spike unaltra volta.- sorrise appena al pensiero, ora non le faceva più ribrezzo, solo le provocava una gran ilarità. e pensare che quando il prete avesse detto finché morte non vi separi sarebbe stato azzeccatissimo...Dio, uneternità con Spike, a rassettargli al cripta, lavargli le camice nere e spolverare limpermeabile di pelle nero...vivere in un mondo pieno di nero...a ridere e fare lamore con lui...Ok STOP.

-Non credo che mi sarebbe dispiaciuto averlo come genero(oddio è giusto?non mi ricordo mai con le parentele..)- asserì molto seriamente la donna, intenta a litigare con la lampo del valigione.

Buffy alzò di colpo la testa dal suo lavoro e la guardò impietrita.

-Come scusa?- domandò a mezza voce. La madre non sembrò preoccuparsi molto, la sua concentrazione era assorbita tutta da quella benedetta cerniera.

-Ma sì, è un bravo ragazzo. Dopotutto ci ha aiutato in qualche occasione ed inoltre è adorabile quando mangia la cioccolata...è talmente gentile...- aveva gli occhi quasi a cuoricino, disgustando enormemente la figlia.

-Già peccato quellinsignificante dettaglio che è vampiro!- sbottò incredula la bionda.

La signora Summers sospirò contrariata.

-Stai sempre a cercare il pelo nelluovo tu!-

-O bè scusami se non impazzisco per un ragazzo allergico alla luce del sole e con incompatibilità per gli steccati!- laltra scrollò le spalle.

-Come vuoi tu cara, solo pensavo che è veramente un ragazzo per bene.- finalmente chiuse la valigia e sorrise soddisfatta.

-Oh sì cè quel piccolo handicap di aver trucidato centinaia di persone, o ma penso che con il tempo si possa superare la cosa...mio Dio se penso che tu mi vedresti bene sposata con Spike...-

-Con chi dovrei essere sposato io?- la cacciatrice divenne scarlatta, trovandoselo appollaiato sul davanzale della finestra.

-Ciao Spike.- disse con un luminoso sorriso la donna più anziana.

-Buon giorno signora Summers...allora cacciatrice?-

lei si riprese con molta fatica dallo shock e cominciò a balbettare.

-Oh n-niente era un di-discorso così per ridere...eh eh...si diceva che...- -Si?- santo paletto, aiutami tu ora che faccio?

-Si parlava di abiti e...secondo me stai abusando un po troppo di quella gemma dAmarra! Che accidenti ci fai qui?- il suo tentativo di cambiare discorso era tanto palese quanto inefficace, credeva davvero che lo spietato Big Bad, il vampiro maestro, il re del prendere per il culo la gente avrebbe lasciato perdere? ti prego fa che i vapori di ossigenatura gli abbiano intasato le funzioni celebrali...

mhm...questa cosa me a farò spiegare bene...ma non ora...so io quando...

-Ah-ha, sai comè, nonno Rupert non ne poteva più di avermi intorno..- -Lo capisco!- -...e così mi ha mandato un po via, da quando ha questoggettino ha una maledetto motivo per buttarmi fuori di casa!- il suo tono voleva essere molto offeso, ma linfallibile ghigno che gli attraversava le labbra non ingannava nessuno.

-Si perché immagino che tu non faccia NULLA per farti buttare fuori...quel poveruomo sarà fatto santo!-

-Non credo dati i precedenti, se santificano uno squartatore allora anchio mi merito il paradiso!- con un agile balzo entrò dalla finestra e atterrò sul pavimento.

-Da quando puoi entrare in questa casa?- disse scioccata la ragazza.

-Da quando un anno fa tua madre mi ha invitato per la cioccolata.- rispose tranquillamente il vampiro, donando un dolce sorriso alla signora Summers che si mise a ridere come una ragazzina.

Disgustata Buffy rivolse la sua attenzione a un paio di top, cercando disperatamente di infilarli in un frammento di spazio della valigia.

-Comunque, che diavolo ci facevi appollaiato sul davanzale della mia finestra? Non sai che esistono anche le porte?-

-Io lavrei anche usata, ho suonato diverse volte ma evidentemente non avete sentito e allora ho provato dallalbero, non credere che mi piaccia rimanere lì come su un trespolo...tra laltro cera ancora disgustoso odore di Manzotin...- gli lanciò unocchiataccia, indicando casualmente un paletto sparso per la stanza.

-Chi Spike?- domandò la signora Summers perplessa.

-Oh Manzontin sta per Ang...- -Angalia detrictus...è...un insetto, cioè una specie di strano parassita che probabilmente attacca il legno dellalbero e allora...tra laltro i vampiri sono lievemente allergici, lho letto sul libro di scienze, cioè non è che ho letto sul libro di scienze che i vampiri sono allergici, ho letto che...- -Si ok Buffy credo che tua madre abbia capito, è vero Joyce, danno un po di prurito...- concluse Spike salvandola da una figuraccia imminente. Gli rivolse un fugace sorriso di ringraziamento. Davvero aveva creduto che potesse rivelare a sua madre tutto, le serate in cui Angel entrava da lì oppure quando se ne stava appoggiato al davanzale a parlare con lei...non capiva cosa la infastidisse veramente, in effetti era passato tanto di quel tempo che ormai una sgridata sarebbe stata inutile, forse temeva la delusione che si sarebbe dipinta sul volto della madre.

Il vampiro si guardò intorno e osservò la stanza della cacciatrice, peluche vecchi e un po sciupati ovunque, vecchi poster e foto di famiglia, il grande armadio che conteneva i vestiti della ragazza, un mondo tutto di gonne e camicette...poi il tappeto, lo specchio...soffermò lo sguardo sulle valige quasi finite e si fece dubbioso.

-Parte anche lei Joyce?- domandò incuriosito. La donna alzò la testa e la scosse.

-No, ho tantissimo lavoro da fare alla galleria...come ti viene in mente Spike?- chiese con dolcezza. Come adorava quel tono, così maledettamente materno e caldo, come se non lo considerasse solo una cosa da uccidere ma una persona vera con sentimenti, gli ricordava un po sua madre...smettiamola o mi sciolgo in lacrime e non è davvero il caso davanti alla cacciatrice...sarei rovinato per leternità... o per lo meno finché non riesco ad ucciderla... e no Spike che pensieri sono? Tu non devi uccidere Buffy Buffy? Da quando è Buffy per me e non cacciatrice? E poi mi sto rimproverando perché voglio ucciderla...questo sole mi ha dato alla testa!

-Bè le valige sono molte...- disse cercando di rimanere impassibile, mentre nel suo cervello due istinti contrastanti combattevano per il predominio.

-Sono di Buffy!- rispose tranquillamente la donna che orami era abituata agli eccessi della figlia, quando andavano da qualche parte dovevano noleggiare un rimorchio apposta per i bagagli!

-COOOSA?!?- esclamò il vampiro squadrando la ragazza da cima a fondo, lei sorrise timida e si sedette sul letto guardandolo con il più innocente degli sguardi.

-Ma io non ho un furgone!! Ho solo la Desoto e basta, mi spieghi come faremo a farci entrare tutti i bagagli? Ti ricordo che viene anche Willow!- esclamò pensando già con rammarico alla sua deliziosa macchina stipata di valigioni fino a scoppiare.

-Oh andiamo Spike non sono mica molte...e poi devo essere previdente, non sappiamo nemmeno per quanto staremo via! non credo che ci saranno problemi di spazio, basterà stringerci un po!-

-Si, vedo noi tutti spiaccicati contro i finestrini stile cartoni animati! Te sei matta, portatene al massimo due altrimenti stai a casa, non voglio ridurmi a sottiletta per tutto il viaggio!-

Buffy sbuffò molto arrabbiata.

-Quante storie per un paio di valige, ti posso ricordare che stai parlando con la cacciatrice?- ribatté in tono imperioso.

-Non mi interessa, nemmeno se mi trovassi davanti al diavolo in persona cambierei idea, o due o nulla e guarda che le voglio riempite umanamente, non stile se-le-tocco-salta-la-cerniera!- stavano litigando come due bambini ma il vampiro era irremovibile, nessuno avrebbe stipato la sua macchina adorata in stile vacanze-americane, come in quei film in cui sembra che una famiglia di quattro persone si porti dietro mezza casa, con le cose legate pure sul tetto...inconcepibile!

-Ehm...-entrambi, ancora urlanti si voltarono vero la signora Summers.

-A quanto ho capito le porti tu Spike...- disse con aria molto seria la donna.

Il vampiro guardò interrogativo buffy, possibile che non le avesse detto nulla?

-Si...infatti.- lei si sciolse in un grande sorriso.

-Oh meno male! Sono molto più tranquilla ora!- esclamò facendo il gesto di togliersi un peso.

-MAMMA!! Ma ma ma...ti fidi di lui che è un vampiro e sottolineo la parola vampiro e non di me???- laltra le si avvicinò e con lo sguardo di madre comprensiva rispose.

-Vedi Buffy, tu sei ancora una bambina, una ragazzina e due ragazzine in giro da sole per lAmerica...con i tempi che corrono...invece lui è molto più grande, ha esperienza e ha tutta la mia fiducia!-

il vampiro sorrise compiaciuto, gongolando come un matto alla vista della cacciatrice arrabbiata e scioccata. e così ha fiducia in me...emano fiducia...ma guarda un po...una volta mi avrebbe infastidito perché volevo essere tutto grr argh...invece ora...emano fiducia e la mamma di Buffy si fida di me!!!! se non fosse stato per il suo contengo si sarebbe messo a saltellare nella stanza.

-Ma io sono la cacciatrice...- -Appunto tesoro, sarebbe ancora più pericoloso...ma adesso non discutiamone più, cè lui e io sono tranquilla...-

mio Dio ma è veramente mia madre questa? Va beh la simpatia per Spike ma qui si esagera!! con il broncio si rivolse al vampiro che cercò di ritornare serio e scacciare il sorrisino gongolante.

-Allora...perché diavolo sei venuto qui...non me lhai ancore detto...- disse imbronciata, sporgendo le labbra in avanti. mio dio se lo fa ancora...non so che mi prende ma..le salto addosso e...BASTA BASTA!!!pietà per un povero vampiro in astinenza da lungo tempo!! ritrovando un certo contegno rispose: -Bè, per una questione importante, io ho qualche centinaio di dollari da parte ma...vedi ci sarebbe comunque un problema di disponibilità economica...- disse lievemente imbarazzato. per cosa poi, sono loro che si portano dietro me non io che devo badare a loro! Non sono una tata!

materialista come al solito! Ah, sempre a pensare ai soldi, i vampiri sono tutti...grr non lo sopporto!!!

-Oh non preoccuparti Spike, darò a Buffy la mia carta di credito, solo usatela con parsimonia!- sentenziò la donna.

La cacciatrice ammutolì. come???? Ma se io non sono mai riuscita ad ottenerla nemmeno per un Week-end con Willow!!! Che diavolo succede a mia madre!?!?!

Non disse nulla ma non sorrise riconoscente nemmeno come il ragazzo.

-Allora Spike, già che ci sei, perché non ti fermi a pranzo da noi?-

no, questa non è mia madre, dovè quella donna risoluta che prende Spike a colpi dascia per difendermi? Dovè finita? Voglio quella Joyce Summers!!!!!!!

 

 

 

 

Il giorno dopo era giunto finalmente il momento della partenza, partenza che secondo Buffy, più sarebbe stata rapida meglio era. Non che non volesse salutare i suoi amici e parenti, ma non sopportava lidea di subire le prediche di Giles per un comportamento corretto, le occhiatacce deluse di Xander per questo viaggio On the Road con il vampiro che per anni aveva tentato di ucciderla, il sarcasmo pungente di Anya e le sue battutine sempre fuori luogo. Riley...di lui non aveva paura, non aveva detto molto al riguardo, non che avesse mai parlato molto del resto. Pareva che di fronte a lei si paralizzasse e la sua lingua si appiccicasse al palato. In effetti in fatto di comunicazione questa relazione non era molto diversa da quella con Angel anche se i suoi occhioni da cane lacrimoso e le lunghe, lunghissime occhiate malinconiche non le superava nessuno. Che si erano detti lei e Angel in fin dei conti? Tra loro cerano lunghi silenzi carichi di nulla, si guardavano sognanti per un tempo infinto senza spiccicare parola, con la tristezza appiccicosa del non-morto che aleggiava su di loro costantemente. Ripensandoci ora si dava dellidiota, si vedeva lì imbambolata a fissare quella faccia sproporzionata...neanche avessero mille promesse da farsi. oh Buffy ti amo di qua, ti amo di là...ti amo ma non poso stare con te perché ti farei soffrire...hai bisogno di una vita normale....un ragazzo normale...io non ti posso dare nulla... bla bla bla...quante sciocchezze! Angel non voleva farla soffrire ma ci era riuscito più di tutti, più volte. Spike invece non si preoccupava di smontarle lego in tanti piccoli introvabili pezzi, le parlava schietto e sincero senza un minimo di tatto o rimorso, sbattendole in faccia la nuda e cruda verità. Oh con lui aveva sempre parlato molto, le loro lotte, tutti gli incontri erano stati ricchissimi di parole che si erano sputati addosso e in qualche modo queste parole avevano un significato profondo, riuscivano a ferirsi con semplici frasi. Si dicevano sempre quello che pensavano luno dellaltra e si facevano male, la schiettezza di Spike era ciò che apprezzava di più nella loro rel...RELAZIONE???? hey! Che stiamo dicendo qui? Mio Dio sto paragonando le mie storie con quella di Spike che per altro non esiste nemmeno, lo sto paragonando ai miei ragazzi!! Devo farmi deframmentare limpianto celebrale... si disse la ragazza, intenta a chiudere la valigia. Alla fine era riuscita a separarsi della maggior parte delle sue cose, ora aveva lanonima sacca nera e un trolley più beauty. Almeno lui non avrebbe rotto al momento della partenza. Tanto qualcosa lavrebbe trovato da dire, lui parlava SEMPRE, non cera modo di farlo stare zitto. Ciò che la mandava in bestia era che diceva sempre la cosa giusta, la battutina perfetta...anche il suo primo approccio con lei era stato fuori dal comune. certo era molto più eccitante quella promessa di morte che hai gia-gia letto il capitolo 9? ma dico ma si può dire una cosa più stupida?

glielo concedo, mi ha enormemente sorpresa con la sua frase...Spike-Riley 1-0...adesso mi metto anche a fare i punteggi...devo ricordarmi di resettare lintero sistema...

sospirò e prese la maniglia del trolley, afferrò il beauty e si mise sulla spalla la sacca. Era comico vedere una ragazza alta poco più di 1e65 che trasportava valigioni, sommersa dalla loro mole. neanche fossi uno sherpa!

Uscì di casa e fu investita dal caldo umido, pregando che sulla macchina di Spike ci fosse un minimo di aria condizionata si guadò intorno.

Sembrava che il Papa andasse in villeggiatura. Una quantità spropositata di persone la attendeva in religioso silenzio. Xander aveva subito sfoderato la sua aria da bambino imbronciato e teneva le braccia incrociate sul petto, stizzito. Anya sorrideva raggiante, avvinghiata al suo ragazzo e continuava a scoccare occhiate maliziose ai due biondi che si stavano appena guardando. Giles si puliva gli occhiali con limmancabile panno e sembrava leggermente deluso. Sua madre la guardava raggiante almeno lei... e rivolgeva grandi sorrisi a Spike. ah ecco...mi pareva strano tutto questo affetto verso di me che SONO SUA FIGLIA!!!! si disse rabbiosa Buffy.

Anche Tara e Warren erano venuti a salutarla tutti felici, per lo meno loro avevano sorrisi sinceri e raggianti. Cera Willow, con due morbide sacche da viaggio già mezze dentro il bagagliaio. evidentemente loro hanno subito superato lo Spike-check-in! ma dovette ammettere che le sacche erano le migliori e le più comode da utilizzare, senza contare che occupavano meno spazio e si potevano mettere in mille modi. eh eh voglio vederli io poi i suoi vestitini stropicciati e i miei belli a posto ah!...mi sto arrabbiando? Lo sto facendo veramente? Dio tutto per Spike! Mi devo riportare la memoria celebrale nel punto in cui ODIO-SPIKE e ricominciare da lì... infine cera Riley, bloccato come un pupazzo nella sua posa da militare, con limmancabile uniforme. no...non mi sono dimenticata di LUI, ma non ho il coraggio di guardarlo perché so che troverà il modo per shockarmi...

Alzò timidamente gli occhi su di lui e fu un miracolo se la mascella non le cadde e un rivolino di bava scendesse da bordo bocca. Stava appoggiato in modo rilassato alla sua macchina prediletta, con i capelli ossigenati di fresco e lasciati scendere con riccioli ribelli intorno al viso, se li era modellati apposta. Indossava lo spolverino non abbottonato che creava una sorta di lungo mantello di pelle e una camicia blu acceso aperta di quattro bottoni che faceva vedere il freddo torace perfetto. I jeans erano quelli neri, immancabili ma dovevano essere nuovi. Portava un paio docchiali da sole molto scuri e dallo forma moderna e allungata, che evidenziavano la bellezza del volto scavato. Sulle labbra morbide era dipinto un sorriso darrogante attesa. La sua postura sciolta e virile sembrava renderlo ancora più... attraente. Santo paletto...se ci fosse un premio per il vampiro più sexy dellanno lui se lo aggiudicherebbe immediatamente... pensò, fermandosi a guardarlo con la bocca leggermente aperta. Buffy, stiamo parlando di Spike, il tuo nemico mortale! non mi interessa...è obbiettivamente un bel ragazzo... ho detto davvero ragazzo? Buffy...- -Che noia, è tremendamente sexy e basta!- appena lo disse le sembrò che un incudine le si fosse schiantato in testa. devo smetterla di parlare a me stessa!! Confondo la realtà!!. Abbassando la testa e socchiudendo gli occhi si girò verso il suo ragazzo.

-Si...soldato del mio cuore?- disse titubante. Lui adorava sentirsi chiamare così. Guardò di sfuggita Spike, si era abbassato gli occhiali con fare sensuale e la guardava sorpreso, provocante e divertito insieme. Quando pronunciò lappellativo per Riley lo vide fare una smorfia di disgusto.

stava parlando di me...mi guardava quando lha detto...mhm cacciatrice birichina...credo che questo viaggio sarà moolto interessante...

Riley si addolcì. Chi sarebbe tremendamente sexy Buffy?- chiese però sospettoso.

-Oh...oddio e qui?...ehm sta-stavo pensando a Tom Cruise...ho visto una sua foto su un giornale e...ehm, stavo dicendomi che era obbiettivamente carino...-si dai sminuiamo gli aggettivi che è meglio...

Tom Cruise un maledetto accidente! Cacciatrice...in questo viaggio ti insegnerò a come dire belle bugie...oltre a tutto il resto sintende!

-Ah, per un momento mi ero preoccupato.- asserì il colosso che aveva per fidanzato.

-Ma amore...non potrei mai tradirti...- si alzò sulla punta dei piedi...aiuto, è così enorme che non ci arrivo...UNA SCALA!!...e gli diede un bacio. disgustoso...credo che prima di baciarla le farò mangiare due scatole di mentine...baciarla Spike!?!?! Willow rideva come una matta in silenzio ai cambiamenti despressione di Spike, era indubbio che Buffy non parlava del protagonista di Mission Impossible....oh quella sì che si sarebbe prospettata uninteressante vacanza...

 

 

Xander aveva stampato un sorrisino ebete sul viso, contento che la sua Buf e il soldato fossero così vicini. Solo Anya rimaneva perplessa guardava con sospetto ora il vampiro, che tra parentesi trovava estremamente allettante, ora la cacciatrice, incollata come a forza alle labbra ad alta quota del suo ragazzo.

-Scusa Buffy...- disse con voce squillante, distraendola dalla sua pericolosa impresa alpina. Avrebbe giurato di averle visto tirare un sospiro di sollievo.

-Si mhm...Anya?- rispose molto sollevata. Lintervento della ragazza era stato per una volta appropriato ed eseguito al momento giusto. Scostò i capelli biondi dal viso e lanciò una fugace occhiata allossigenato. La sua espressione disgustata e volutamente ironica la fece arrossire ancora di più. Se avesse imparato a tenere a bada la sua boccaccia...quanto vorrei essere un vampiro per non arrossire! Non sanno la fortuna che hanno, niente figure di merda, niente problemi con le bugie...ok cè la questione sole ma è facilmente superabile... pensò stizzita.

-Buffy? Ci sei? Ti ho appena fatto una domanda, il mio tempo è denaro!- esclamò irritato lex demone.

-Uh? Scusa stavo...penando a Sp..spogliarmi di questa gia-giacca, fa un caldo demoniaco!-si beccò varie occhiate sconcertate e la sua, divertita oltre linverosimile, aveva sicuramente capito tutto. accidenti a me, devo annodarmi la lingua quando non parlo di cose fondamentali, magari riesco ad evitare figure come queste..

Anya non parve farci caso, lei stessa era stravagante e poi era troppo preoccupata di sprecare tempo prezioso lì, salutando i ragazzi. Nemmeno fossero un corteo!

-Mh si come vuoi, sai mi sembra evidente che tu prima non ti riferissi a Tom Cruise! Mi sembrava piuttosto che parlassi di Spaaaaaaaaahi!!!!!!!!- urlò saltellando su un piede solo. La cacciatrice le si era avvicinata come un fulmine una volta capito dove voleva andare a parare e senza curarsi troppo della sua immensa forza le aveva mollato un pestone sul piede degno di un giocatore di rugby.

-Che succede!?!- esclamò Joyce preoccupata, portandosi vicina alla ragazza per aiutarla, a tenersi in piedi più che altro!

Buffy le lanciò unocchiata che diceva: se-parli-ti-impedisco-di-camminare-per-leternità, lei colse subito lallusione e con il miglior sorriso a trentadue denti che aveva rispose:-Oh non si preoccupi signora Summers, è solo un callo...demoniaco, mi è uscito stamattina e pulsa di dolore a volte...- Xander la guardò inorridito.

-Piantala Harris, ho detto che è sul PIEDE! Cosa dovrei dire io dei tuoi sfoghi cutanei sul tuo...- -Ehm Anya ok, non dobbiamo rendere pubblica la nostra vita privata!- la interruppe appena in tempo il ragazzo, diventando rosso come un pomodoro, vista la stazza poteva benissimo incarnare lortaggio. Questa fu la volta degli altri di fare una faccia disgustata! Non appena Joyce colse il senso arrossì fino alla radice dei capelli.

-Ehi moccioso lo sai che si diventa ciechi?- urlò Spike mentre ghignava come un matto.

Willow si tuffò in macchina da un finestrino della De Soto e lì scoppiò a ridere senza ritegno alcuno, contagiando anche Tara, Warren e naturalmente Spike. Erano tutti e quattro appoggiati alla macchina(cosa per altro non troppo salutare vista la condizione del mezzo)in preda a convulsi scoppi di risa, ripetevano a pezzi le frasi di Xander e quella di chiusura di Spike, finendo per ridere ancora più sguaiatamente. Willow ormai non emetteva più nemmeno il suono, si limitava a muovere la bocca nella parodia del riso violentissimo, mentre col naso aspirava aria per non soffocare. Xander era rosso oltre misura e potendolo avrebbe fatto apparire un fungo atomico proprio in testa al vampiro, con bomba ovviamente. Pareva un piccolo estintore stragonfio di schiuma, pronto ad esplodere per placare lincendio di risa. Avrebbe impalettato quel vampiro, un giorno o laltro lavrebbe riempito di botte fino a riattivargli la circolazione!

Anya aveva un sorrisetto stupido, guardando il biondo sbottò, con tono di comprensione,:-Lo sa! Glielo dico sempre e poi ci sono io ma no! A volte lo deve fare, dice che è unattività prettamente maschile e dimostra quanto attivi siano!- a quelluscita fu la volta di Spike di buttarsi a terra, piombò sulla strada scosso da risa così profonde che il suo corpo sembrava in preda ad una crisi epilettica. Ormai nemmeno lui emetteva più alcun suono, picchiettava per terra con la mano e le lacrime gli scendevano dagli occhi copiose. Willow era arrossita anche se non si capiva se era dovuto alla confessione sulla vita sessuale dellamico o alle risa violentissime. Tara e Warren daltra parte erano accasciati sul cofano della macchina, ormai non sembravano più in grado di intendere e di volere.

-E poi...- riprese Anya.

-Patatina piantala!- urlò Xander in preda ad una crisi isterica, scarlatto dalla rabbia, quasi cianotico. Se uno sguardo avesse potuto incenerire allora Spike sarebbe già stato polvere.

-Ma bambolotto io...- attaccò la ragazza che non capiva cosa stava scatenando.

-Ho detto zitta!- strillò il moro, con una voce degna di un cantante dopera.

Joyce aveva un sorrisino sciocco sul volto e aveva piccoli singulti, non sembrava scandalizzata da tutto quel discorso, rivolgeva a Spike occhiatine del tipo: che birichino che sei! Non sai che queste cose non si dicono? ma non dava segno di voler aiutare Xander, piuttosto filò in casa, dando un bacio veloce alla figlia e mandandone due in direzione di Spike e Willow. Sicuramente ora il divano era occupato dalla sua persona piegata in due.

Riley sembrava lunico dalla parte di Xander, gli batté una mano sulla spalla come a dirgli:non ti preoccupare amico, lo sistemiamo noi quello là..

Quanto a Buffy...bè, lei era molto, mtolo indecisa se picchiare Spike o...gettarsi a terra con lui e morire dal ridere. pessima idea Buf, poi non sai in cosa potrebbero degenerare le risa vicino a lui...aspetta almeno un posto discreto... COOOSA!?!?! Dio altro che revisione mentale, una completa sostituzione, mi devo far trapiantare il cervello di una suora per non cadere più in questi pensieri! ma era troppo, emise un piccolo singulto, simile ad un riso e a uno schiarimento di gola tipico di Giles. Già, losservatore aveva continuato a pulire nervosamente gli occhiali con tanta dedizione che ora dovevano essere più splendenti del sole delle Hawaii, sempre che le lenti non si fossero consumate. Il rossore che imperlava il suo volto era palese, ma Spike aveva il dubbio(sì, era riuscito a pensare tra una risata e laltra) che fosse a causa del tentativo di contenere le risate.

Quando la cosa si fu calmata, calmata per modo di dire, Xander sembrava una locomotiva pronta ad esplodere e a liberare tutta la sua mostruosità contro il vampiro, allora lattenzione si portò di nuovo su Buffy.

-Anya, scusa, cosè che stai dicendo a proposito di Tom Cruise?- chiese interessato Riley. Lex-demone guardò la cacciatrice, ricevendo un fuoco di fila di parolacce silenziose e minacce un po meno sottomesse, a cominciare la pugno che la bionda si strofinava con molta nonchalance.

-Bè, noi dobbiamo proooprio scappare, è stato un piacere vedervi tutti qui...vi chiameremo.- esclamò Buffy e in un gesto fugace diede un bacetto al soldato. Prese per la collottola uno Spike ancora accasciato a terra,che fra parentesi ebbe una discreta veduta da quella posizione mai mettere le gonne Buffy...mai... e lo scaraventò dentro mettendogli le chiavi, pescate chissà da dove, in mano. Per Willow non ci furono grandi problemi, lei ridacchiava ancora come una matta sdraiata sul sedile anteriore.

-Parti!- ordinò Buffy. Spike non se lo fece ripetere due volte, ingranò la marcia e partì sgommando come un pilota di formula-uno a Indianapolis, lasciando dietro di sé polvere, un ragazzino ferito nellorgoglio, Sunnydale e tutte le sue remore sul fatto di amare la cacciatrice.

 

 

-Sei stato proprio maleducato!- sbottò ad un tratto Buffy.

Il vampiro la guardò piacevolmente sorpreso. Erano più di 20 km che non apriva bocca. Oh certo volendo avrebbe saputo lui come fargliela aprire ma era un tantino controproducente, non si riesce a trovare qualcuno se ci si schianta con una macchina, finendo come carne in scatola.

Stavano correndo sullautostrada che li portava a Los Angeles, non che il vampiro ne fosse entusiasta anche perché cera il rischio di incontrare Mr. Manzo. Sicuramente lui avrebbe scoperto che Buffy era lì, non appena lei fosse entrata nella metropoli. Chiamatelo sesto senso, oppure il risveglio del piccolo Angel...fatto sta che sarebbe arrivato, sicuro come loro. Magari con quel passo strisciante di autocommiserazione, con le spalle incassate e il collo taurino ficcato a forza tra di esse, con lespressione da bello, impossibile ed infelice, però ci sarebbe stato. E se lavesse guardata con quellespressione infelice, innamoratissima e struggente...addio sogni damore con lei.

La strada si snodava in mezzo a praterie, il più delle quali secche. Cera anche qualche traccia di deserto il che rendeva il paesaggio triste e solitario, come se Dio si fosse scordato di quel luogo. E pensando a L.A. forse era proprio così. La quantità di demoni che pullulava per la città, rigurgitati da chissà quale luogo, la loro ferocia e spietatezza pari a quelle di un esercito di Mongoli...tutto lasciava presagire che locchio di Mr. Nuvoletta non si posasse più lì da tempo immemorabile. Insomma, quanti troverebbero un provetto torturatore senza nessuno sforzo, se non in una città maledetta? Quel bastardo di Marcus! Laveva pure preso per il culo! E dire che di soldi ne aveva sborsati per assumerlo! Tanto a lui non interessava il sole...si come no! E maledetto Angel che lo aveva capito prima di lui!! Angel Angel Angel! Sempre quel dannato vampiro, ovunque andasse cera il fantasma del lardoso ad accompagnarlo. Lombra di un martire della luce. Un martire un maledetto cazzo! Solo perché una stupida tribù di zingari lo aveva maledetto per passare un po il tempo e poi, quale maledizione più idiota! Andiamo! Perdere lanima era facilissimo se lo si voleva, era tutto un gran casino.

-Davvero, non sei stato affatto carino!- ribatté la ragazza seduta al suo fianco. Spike alzò gli occhi al cielo, guardò nello specchietto retrovisore per sincerarsi che la rossa dormisse e poi si voltò verso di lei.

-Ben tornata tra noi Summers! Credevo che un vampiro ti avesse mangiato la lingua.-

ridi ridi vampiro da strapazzo! So che pensi e la mia lingua non la tocchi!

gli lanciò unocchiataccia e poi si accorse che lui la guardava, ergo:non vedeva davanti a sé.

-Guarda al strada idiota di un vampiro! Non voglio finire su una nuvoletta prima del tempo!- gridò. Lui si prese uno spavento niente male, aveva tutto sotto controllo ma quel suo urlo improvviso gli aveva fatto pensare ad un bel tir in arrivo...

con una lieve sbandata si portò sulla corsia di sorpasso e vi rimase, deciso a mettere quanta più distanza poteva tra lui e le altre macchine. Aveva un carico prezioso!

-Chi accidenti ti ha dato la patente?!?- esclamò contrariata Buffy.

-Mhm...fammi pensare...lesaminatore che ho minacciato di sbranare qualche decennio fa...- ghignò felice, ricordando i bei tempi in cui poteva anche sbattersene della parola data e mangiare a sazietà. vorrei un collo...un piccolo dolce collo pieno di sangue che pulsa...mi sento come un leone a cui hanno tolto i denti...maledetta Iniziativa!!!

-Cooosa? Quindi tu non hai fatto un vero esame di guida, non hai un diploma...sono alla mercé di un pirata della strada!- urlò scandalizzata la ragazza, tenendosi più stretta alla cintura e agganciandosi ad una delle maniglie, come una vecchina che non è abituata a viaggiare.

-Hey dolcezza sono ancora qui no? Non ho mai fatto significativi incidenti...- protestò, ferito nellorgoglio.

-Si ma questa volta hai un passeggero...DUE passeggeri! Ti potresti distrarre e...oh Dio...- stralunò gli occhi impaurita.

-Credimi cacciatrice, con Dru al mio fianco era mooolto più facile distrarsi che non ora, non si preoccupava troppo se non tenevo le mani sulle 10e10...- Buffy lo guardò disgustata, poi guardò il sedile a cui era appoggiata.

-Ewww...Spike questo potevi anche risparmiarmelo, ora dovrò buttare via i vestiti e disinfettarmi!!-

-Hey, ogni anno la pulisco perfettamente! Ormai è acqua passata, puoi stare tranquilla è igienico. E comunque non rischierei lincidente, porto cose troppo importanti...- lultima frase la sussurrò appena ma lei la sentì, ugualmente.

-Coshai detto? Io e lei...importanti?- ma che accidenti è, un vampiro? Adesso non cè nemmeno più la privacy....

-Diavolo, certo! Vuoi che mi ritrovi alle costole un bambolotto imbottito di armi anti-ostili e un lupo mannaro? Solo perché non ho accudito le loro ragazze? Eh no grazie.-

uff! cè mancato poco...sapessi la verità cacciatrice...ma ne rimarresti delusa...

sul serio la pensa così? Bè daltronde è lo spirito di sopravvivenza...anche se sono un po delusa...

rimasero in silenzio un altro po, osservando la strada che veniva mangiata dalla macchine e spariva dietro di loro...tutto è già passato, ogni metro li avvicinava di più a Los Angeles, un luogo che entrambi avrebbero preferito non rivedere.

-Tornando al discorso di prima...hai fatto male. Povero Xan, non dovevi uscirtene con quella battuta.-

-E perché di grazia? Schiaffeggiare con uscite ironiche la facciotta piena del bamboccio è uno dei miei divertimenti preferiti.-

-Dio Spike ma sei fatto di pietra? Chissà come si è sentito...con tutti che si sbellicavano dalle risate...-

-Almeno lho avvertito. E poi era irresistibile come battuta...non potevo non dirla!- ridacchiò ancora allidea, un lampo malizioso passava attraverso i suoi occhi mentre ricordava le confessioni di Anya.

-Tu e la tua ironia cattiva! Avete trascinato tutti in uno scroscio di risa indecente...-

-Tutti? Anche tu passerotto?-

-Non chiamarmi così. Sì, non ho potuto resistere...ma era sbagliato.-

lui scosse il capo, quanti problemi si faceva la ragazza!

-Però...non proprio tutti ridevano...ho notato che qualcun altro prendeva molto sul serio la causa: difendiamo Xander dal vampiro cattivo.- ridacchiò appena, suscitando enorme curiosità nella ragazza.

-Chi scusa?-

-Ma capitan America! Del resto lo capisco, tra segaioli ci si comprende. Hanno combattuto per la stessa causa.- scansò appena in tempo un pugno di Buffy e la macchina sbandò, facendola urlare.

-Sei un maiale Spike! Riley non...non fa quel genere di cose!-

-E tu come lo sai cacciatrice?- domandone, come lo sapeva? Bè si fidava di lui e...del fatto che non aveva mai visto strane irritazioni...ma andiamo era assurdo solo pensarci!

-Bè seguo listinto.-

-Ma non hai prove.-

-No.-

seguì un silenzio imbarazzante mentre la cacciatrice si chiedeva se il suo istinto non vacillasse un po...dopotutto che certezza aveva? E poi andiamo...era ridicolo e disgustoso solo pensarci!

-Sai se io avessi te non ne avrei affatto bisogno.- sbottò tutta un tratto Spike.

-Co-come?- lei rimase per un attimo interdetta.

-Mi hai capito.- rimasero con un pesantissimo silenzio calato sulle loro teste. Come cento spade di Damocle.

E così quella...cosera? una sorta di dichiarazione? No, non poteva, li era il big bad, il vampiro maestro che era stato protagonista di molte atrocità...il childe pazzo di quella pazza di Drusilla. Il vampiro con un cip nel cranio ma non...non un corteggiatore!! Basta vampiri nel cuore. Uno lhai provato, la merce era ottima ma gli effetti collaterali imprevedibili. Aveva dato tutta sé stessa per un vampiro e guarda un po comera finita!

Ma perché pensava quelle cose? Era un complimento...certo ben mascherato e un po contorto. Lui lapprezzava, come aspetto e presumibilmente per altro. Anche se non aveva mai provato e non lavrebbe MAI fatto. amici e tutto ok, ma fuori da me! Sempre e comunque.

-Perché stiamo andando a L.A.?- domandò per cambiare argomento, erano la sua specialità i cambi dargomento. Del resto era decisamente un argomento che non voleva affontare...ma perché continuo a dire argomento?

-Bè ho pensato che potevamo andare a trovare Angel, sai una rimpatriata, qualche birra, il poker, due chiacchiere su quanti demoni abbiamo fatto fuori nel fine settimana...una cosa così, per ricordare i vecchi tempi...- rispose molto seriamente Spike. Lei lo guardò con la mascella slogata che toccava il tappetino dellauto. Stile cobra affamato, metaforicamente parlando è ovvio.

Lui rise un poco e poi la guardò di nuovo.

-Per linferno maledetto stavo scherzando! Mi credi così stupido e masochista? Spiacente ma la parte dellautolesionista depresso la lascio ad Angel.- sorpassò una Jaguar blu metallizzato, un uomo tutto oro e brillantina stava alla guida e si beffò sonoramente della macchina di Spike, al che il ragazzo esibì la sua migliore maschera di caccia e la Jaguar sbandò rumorosamente, mentre al guidatore sorgeva il dubbio di aver preso troppa roba la sera precedente.

-Dunque?- il tono offeso indicava chiaramente che la cacciatrice non aveva gradito la frecciatina sul suo ex, ma si sarebbe dovuta abituare, non aveva nessuna intenzione di essere accompagnato per tutto il viaggio dal fantasma del vampiro redento e dal ricordo delle sue gesta apocalittiche.

-Oz è un...- la rossa sul sedile posteriore grugnì nel sonno. Caspita, forse dovremmo usare lei come segugio, è una specie di radar umano! Basta pronunciare il nome del suo ragazzo per...aspetta voglio riprovarci...Oz...- la ragazza si mosse ancora.

-Spike smettila...-

-No dai è troppo divertente...Oz!-

-Spike per piacere piantala...-

-Guarda guarda guarda! Proviamo con...Ozzy...-

-Spike non è affatto comico...-

-Mr. Osbourn...-

-SPIKE!-

lurlo della cacciatrice interruppe il piacevole passatempo del non-morto, che per inciso passavo troppo tempo con gli occhi allo specchietto retrovisore che sulla strada. Destò anche Willow, che si stropicciò gli occhi e contemplò il panorama arido fuori dal finestrino.

-Ciao ragazzi...scusate avevo sonno...mi sono persa nulla?... No-Non che dovesse accadere qua-qualcosa di interessante tra voi due cioè, non sto dicendo che avreste potuto........ciao ragazzi...dove andiamo?- divenne rossa di nuovo, mentre Spike ridacchiava divertito e la cacciatrice la guardava male.

-Ben svegliata rossa, stavamo parlando della nostra meta.-

-Direi battibeccando piuttosto!- precisò la cacciatrice.

-Sì ok, le stavo spiegando in modo semplice e lineare perché andiamo a Los Angeles.-

-Già e mi piacerebbe proprio saperlo, visto che non ho voglia di un tête à tête con il mio ex!-

-Ma non mi dire, e io che credevo che la tua vita iniziasse e finisse con lui...il tuo sole il tuo guru della tristezza...-

-Ma piantala Spike, quando Drusilla ti ha mollato eri ridotto peggio di uno straccio calpestato!-

-La mia situazione era molto più complicata! Drusilla era la mia venere nera, eravamo insieme da...secoli!-

-Sì e ti tradiva da secoli non dirmi che non...-

-BASTAAAA!!!!- si voltarono entrambi, cioè, Buffy si voltò e Spike guardò nello specchietto retrovisore, diventato il suo fido amicone.

-Smettetela tutti e due, non mi interessa quello che dite, non mi interessa se avete dei problemi a gestire la vostra vita sentimentale perché li abbiamo tutti! Buffy, Spike viene con noi, è la nostra guida e sa dove portartci, cerca di metabolizzare la cosa! Spike, Buffy è molto legata ad Angel e non può farci nulla, vedi di accettarlo e ora Silenzio! Tu guida e tu guarda davanti!- sbottò Willow, con un tono che nulla aveva della piccola dolce streghetta innamorata.

Spike si chiese se veramente doveva portare indietro Oz, se con loro reagiva così...con lui che laveva lasciata che avrebbe fatto?

 

 

-Allora...perché andiamo a Los Angeles?- chiese una contrita Buffy ad un imbarazzato Spike. I due biondi erano così simili infondo, DOVEVANO stare assieme, dovevano assolutamente scoprire di essere fatti luno per laltro. Una volta Willow si sarebbe guardata bene anche dal pensare queste cose, cera Angel e lei aveva sempre avuto un po paura di Angel. Una piccola cotta segretissima, breve quanto la vita di una mosca? Sì...si poteva confessare, poi però lui era diventato il ragazzo fisso e intoccabile della sua migliore amica e lei era ritornata alle vecchie abitudini, Xander. In seguito era arrivato Oz, il suo musicista, lunico che sapeva accordare le corde del suo cuore. Ok, confessiamo anche questo, cera stato quel breve attimo in cui Spike laveva rapita...ecco lì si era trovata in qualche modo attratta da lui. una cosa comprensibile, sarebbe capitato a chiunque! Se solo si fosse fatto vedere un po più in giro una frotta di adolescenti- e forse non solo quelle- si sarebbe accorta di lui, il giovane(si fa per dire) vampiro si sarebbe ritrovato in un nanosecondo il ragazzo più popolare e bramato di tutta Sunnydale. Di Spike lattraeva però...quella sua dolcezza rancorosa, che nascondeva sotto la scorza dura del grande cattivo, un po come il latte di una bella noce di cocco racchiuso dal guscio solido.

Lui amava, amava così tanto Drusilla, era così disperato che laveva implorata di eseguire un incantesimo damore per riportarla indietro. Non gli era importato se lei non lo avesse amato veramente. Era la voglia, il desiderio dellamore che facevano di Spike una vampiro unico, così deciso a procurarselo che non si faceva nessuno scrupolo, a differenza di qualcun altro...tenebroso...di sua conoscenza. Ecco perché Spike e Buffy dovevano stare assieme, lei aveva un incurabile bisogno di amore incondizionato, donato senza obblighi, vero e disperato, che la accecasse e attaccasse alla terra come con la colla, un amore anche rabbioso, che potesse superare tutto e potesse essere portatore di qualsiasi cosa, a cominciare dalla verità, dalla comprensione reciproca e dalle liti.

E Spike doveva trovare qualcuno che lo facesse un po penare e che rendesse il suo cammino di semi-redenzione-post-cip motivato. Aveva bisogno di una donna forte come lui, nera come lui, demoniaca come lui, bella come lui e specialissima come lui, una donna difficile da conquistare ma una volta presa allamo...che non lavrebbe più mollato.

Tornò ad ascoltare le loro parole, in fin dei conti doveva portare indietro il suo piccolo cucciolo strimpella note! Quindi la meta era importante e largomento la incuriosiva, allagente matrimoniale avrebbe pensato dopo.

<<Bè passerotto, ho dei contatti a Los Angeles, cè un demone che mi deve un paio di favori. Questo tipo si chiama Lorne e ha un locale dove fa principalmente caraoke, ma a volte arriva qualche gruppo, non troppo famoso. Pensavo che il nostro fuggitivo avrebbe dovuto guadagnarsi il pane quindi avrebbe cercato lavoro in qualche locale. Lorne potrebbe sapere dove è stato e con un paio di giri dirci anche dove se nè andato.>>

Willow batté entusiasta le mani e diede un bacio immaginario a Spike, anche la cacciatrice sembrava orgogliosa del vampiro, dopotutto era stata tutta unidea sua e vedere che si era messo al lavoro la confortava. Almeno non avrebbe dovuto fare un viaggio in sua compagnia per niente, chissà se sarebbe venuto fuori qualcosaltro....

<<Ma come puoi essere sicuro che è stato effettivamente a Los Angeles?>> chiese interessata.

<<Andando per logica, L.A. è la metropoli più vicina a Sunnyhell senza contare che vi può trovare facilmente un lavoro, siamo a Hollywood per linferno maledetto! inoltre da lì partono le maggiori autostrade, potrebbe raggiungere qualsiasi luogo. E in fine bè...cè una leggerissima traccia del suo odore.>> concluse con un moto dorgoglio, dopotutto non aveva deluso Buffy, era un primo passo per conquistarla. Perché lui la voleva conquistare, voleva portarla alla pazzia con sé e impedirle di vivere senza di lui, amava già quella donna dannazione! Non sapeva nemmeno lui come mai, forse dal primo momento in cui laveva vista ballare...a in quel preciso istante avrebbe ballato con lei tutta leternità. Amava la bellezza di Buffy, il suo corpo minuto e proporzionato, amava la sua intelligenza e la sua forza, amava la tenebra che cera in lei...fulgida regina della notte, guardiana intoccabile di un mondo che poteva appartenere ad entrambi...e lui lo voleva assolutamente, per regalarglielo.

<<Geniale...!>> concordò Buffy, la sorprendeva quel vampiro...che poi non era del tutto un vampiro-vampiro...in effetti ora lo vedeva alla luce del sole, sotto raggi infuocati...con la camicia aperta e il petto che gli si abbronzava dolcemente...poteva essere chiunque ma NON un vampiro. Amava la sicurezza che le dava, averlo vicino così forte e bello la rassicurava inoltre guidava splendidamente, nonostante tutto. Era estremamente rilassato, come se fosse stato alla luce del sole fino a quel momento, guidando una De Soto sgangherata per la campagna californiana arida e secca, un perfetto esempio del classico teenager on the road, pronto alla calda avventura verso Hollywood con due pupe al carico.

<<E poi voglio avere unindicazione precisa sul suo percorso, in modo da raggiungerlo facilmente e gettarmi sulla traccia fresca.>> concluse fiero del suo spirito diniziativa, aveva avuto una pensata geniale nel rivolgersi a Lorne, si stava dimostrando un perfetto stratega e il suo istinto di cacciatore riemergeva fiorente come un tempo, chi lavrebbe mai detto che avrebbe potuto servire non solo per uccidere?

<<Spike te lho già detto che sei un tesoro?! Grazie nono so che farei senza di te!>> disse la strega, in un lancio dentusiasmo.

<<Meno male che lidea lha avuta lui eh!>> commentò un scontrosa Buffy.

<<Oh Buf! Lo sai che senza di te questo non avrebbe potuto esistere...grazie...di tutto cuore.>> diedi un bacio sulla guancia dellamica che si risollevò.

Scoccò unocchiata di sincera gratitudine a Spike, non poteva nemmeno immaginare come la rendesse...fiera di lui. Non era cattivo, non del tutto, per le persone che contavano poteva farsi ammazzare. Gli era grata di entrare in quella cerchia, sembrava diverso da prima, ora assumeva laura di un amico, fidato.

Willow richiuse gli occhi, per donare giusto un po di intimità ai due biondi, ansiosa di sentire quello che sarebbe successo.

<<Spike io...uh bè...grazie. per quello che fai per Will e che fai per me...per come ti comporti...grazie...>> sussurrò piano la cacciatrice, cogliendo di sorpresa lui.

stava davvero facendo quello che credeva? Lo stava ringraziando e con..con quel tono?

<<Prego Buffy...oddio gli farei dire il mio nome in eterno...ha un suono così...così magico......ti ho spiegato perché lo faccio...>> lei annuì e sospirò.

<<E...mi dispiace per come ti tratto...di solito, meriti molta più umanità, lo hai dimostrato parecchie volte.>> aveva ancora il viso abbassato, rossa per limbarazzo. Il quale però non era legato al fatto di chiedere perdono ad un vampiro, semplicemente si sentiva come una ragazza davanti ad un ragazzo...che le piaceva, cercando di dirglielo in qualche modo. E stranamente la cosa non la infastidiva.

giuro che dora in poi innalzerò un cero ogni mese! Questo è un miracolo...Dio non ripudia suoi figli... anche se sono un po zannuti... stava stringendo il volante in modo innaturale e per quanto suonasse strano gli sudavano le mani. Lei aveva detto quelle cose...lei...lei...era semplicemente perfetta...maledettamente desiderabile.

e parla idiota! Il dialogo è uninterazione tra due persone!!

-Hey dolcezza, non hai battuto la testa per caso? Perché hey, è un magnifico cambiamento...- disse con un sorriso degno da star, sexy come non mai, naturalmente felice.

Rise in modo sottile, comprendendo i suoi dubbi.

-No Spike...sono tutta intera. Non...non dovrei più trattarti male...devo uh...voglio che siamo...uh...posso dire...complici?- alzò la testa e lo guardò speranzosa.

Lui inarcò un sopracciglio, in modo naturalmente provocante, con quellespressione birichina...

-Complici di cosa passerotto?- chiese con voce sensuale. Lei arrossì in fretta e lo deliziò. Era come una bambina, una piccola ragazzina vergognosa e tanto bella. Adorava la sfumatura color tramonto che assumeva la sua pelle, era il suo piccolo cielo.

-Spike ti prego...intendevo...se potevamo...andare daccordo e non...non vederci più solo come vampiro disattivato e cacciatrice tollerante in pausa...- si torse le mani emozionata, terribilmente a disagio per la sua mancanza di parole, di spontaneità. Quella non le mancava mai ma ora...ma ora...davanti a quel ragazzo così bello e così...buono... suona in un modo così...così strano...quella parola accomunata al suo nome... sentiva uno spiacevole senso di disagio, come se lui potesse leggerle dentro e capire cosa veramente sentiva...

-Perché non provi a dire amici, sono solo cinque lettere.- azzardò lui, dicendosi che quella era lultima occasione che aveva, se avesse sbagliato, se avesse osato sperare troppo allora un opprimente velo di imbarazzo li avrebbe avviluppati.

Lei sorrise, un sorriso morbido come una brezza estiva, e lo guardò negli occhi, scoprendoci tanta vita, tanta speranza.

-Ti prego di scusarmi...solo che suona difficile come parola...legata e a me e a te. Ma è quello che io intendevo...cioè se uh...per te non è troppo...- ma non finì la frase, lui le accarezzò piano la guancia per poi tornare con gli occhi sulla strada, con ancora la morbidezza della sua pelle tra le dita, come se una parte di lei fosse racchiusa nella sua mano. Immediatamente la strinse, per paura che quella lieve ombra potesse sfuggirgli via.

Mentre lei era rimasta paralizzata dal gesto di innaturale tenerezza appena ricevuto, le dita fredde del vampiro, a contatto con il suo viso caldo...un abbraccio fresco, come quello di un lenzuolo pulito.

-Non è troppo, è molto più che una semplice tregua. Sono contento Buffy, è un inizio.- ci sarà una continuazione piccolo raggio di sole?

-Be-bene, scusa se non sono riuscita a dirlo...solo che suona così nuovo, appena lho pensato mi sono rimbombate in testa le tue parole su me e Angel e...- lo vide indurire la mascella di colpo e serrare la presa sul volante, gli occhi dardeggiare per un attimo, capì di avere commesso un errore.

-Non ci sto paragonando! Solo che temevo..temevo che questo valesse anche per noi e..sinceramente mi sarebbe dispiaciuto perché...sei un tipo okay Spike.- si affrettò a spiegare. Non voleva perderlo ora che laveva appena trovato, dopo anni...aveva trovato il vero Spike, ogni sua parte.

-Aha dolcezza. Quello che dissi su Angel e te...bè io lo penso ancora, ma noi siamo diversi. Abbiamo più possibilità di un futuro, abbiamo più possibilità di andare avanti.- raggelò non appena si rese conto di quello che aveva detto. Le lanciò uno sguardo di soppiatto e la vide sorridere delicatamente, in quel momento avrebbe voluto stringerla in un dolce abbraccio...lei gli dava speranza.

-Sì...non ci sono...maledette clausole...-sorrise nel sentirla usare una sua espressione-...e nemmeno particolari situazioni che ci impedirebbero di...tu sei diverso da lui ed è un bene. Non ho bisogno di un Angel di comparaggio...è per questo che mi piaci...- trasalì per aver detto proprio quello che stava pensando da un po. Era una spudorata confessione.

Lo guardò di sottecchi. Il piccolo, arrogante e soddisfatto sorriso la sollevarono. Non gli dispiaceva lidea, ed era certa che in qualche modo...le volesse bene.

-È okay, un buon inizio. Spero che continui a durare questa cosa, perché ci conto maledettamente tanto. Mi sei piaciuta subito Summers, dal primo momento che ti ho visto ho capito che saremmo stati qualcosa di più che avversari.-

Lei rise piano, solleticando piacevolmente le orecchie di Spike con il suono cristallino della sua voce.

-Mi piace questa cosa Spike, daltronde avrei dovuto capirlo che ti avrei visto sotto unaltra luce...lo sai che avrei combattuto contro te in eterno? Solo contro di te?- chiese con il viso di chi domanda lovvio

-Certamente dolcezza e lo sai vero? Anchio avrei ballato con te per sempre.- non rispose, annuì riflettendo sul significato della sua frase, arrossendo e compiacendosi.

In poco tempo erano passati da litigi stupidi e continui a uno stato di comprensione e amicizia, era evidente che erano qualcosa di speciale insieme.

-Vorrei fare qualcosa per sugellare la nostra nuova amicizia....- si guardò intorno mordendosi un labbro. Oh Spike aveva un paio di idee al riguardo ma come già accennato, sarebbe stato controproducente...

Willow fece CASUALMENTE scivolare con il piede la borsa dei cd che si era portata dietro. Conosceva abbastanza bene Buffy per sapere che avrebbe cercato qualcosa che fosse piacevole per lei e adatto a Spike. Così aveva portato solo cd pop, tutti estremamente commerciali. Solo uno era diverso, messo apposta come esca. Un cd masterizzato che conteneva alcuni brani rock scelti tra quelli più adatti alla loro situazione e guarda un po? La prima canzona sembrava scritta apposta per Spike.

Lattenzione di Buffy fu attirata dalla borsa dei cd di Willow, ci frugò dentro sapendo che la sua amica non avrebbe avuto nulla in contrario. Lanciò un gemito di frustrazione quando vide i titoli degli album.

-Che succede dolcezza?- chiese il vampiro, cercando di vedere con la coda dellocchio che stava facendo e sogghignando, accorgendosi della gonna alzatasi a causa della torsione del corpo della ragazza.

-Nulla...aspetta...AHA! trovato!- la vide ritornare davanti con i capelli scarmigliati e la camicia sorta, teneva in mano un cd.

-Ecco, per dimostrarti che potrei sopportare qualunque cosa di te!- inserì il cd nel lettore dellauto. però...deve proprio adorare la musica se ha installato un impianto del genere nella sua vecchissima auto... pensò mentre chiudeva gli occhi e si concentrava sulla musica.

Subito le prime note suonate dalla chitarra si diffusero nellauto, creando una specie di lento brusio. Man mano che crescevano daltezza e si aggiungeva la batteria un crescente senso di vertigini lassaliva. Le sembrava che la musica stesse precipitando, che la facesse precipitare e la sensazione era acuita dal fatto di aver chiuso gli occhi. Seguì una sensazione di strana ebbrezza e si ritrovò a dondolare la testa al ritmo. Non pensava di potersi emozionare tanto sentendo del rock!

Poi la voce del cantante prese a declamare parole, quasi a sibilarle, con un tono che la faceva rabbrividire tanto pareva inumano. Le parole erano strascicate e allungate in modo bizzarro, si alternavano acuti a note gravi che quasi rendevano incomprensibili le parole, aveva una voce magica...sembrava fosse disperato...avesse un bisogno incalzante di parlare a tutti della sua tristezza e ci riusciva cantando in modo struggente.

 

IT'S BUGGING ME,

(MI DA FASTIDIO)

GRATING ME

(MI DA SUI NERVI)

AND TWISTING ME AROUND

(E MI PRENDE IN GIRO)

YEAH I'M ENDLESSLY

(SÌ, COLLASSO)

CAVING IN

(SENZA FINE)

AND TURNING INSIDE OUT

(E MI ROVESCIO)

 

Spike sussultò, era esattamente vero. A volte la odiava per come lo trattava, si sentiva immensamente deriso da tutta quella situazione, non poterla farla pagare agli amici della cacciatrice lo faceva sentire irrimediabilmente impotente. Però gli piaceva, da morire, e non era pià capace dio pensare sensatamente o per lo meno, con il senso di un vampiro. Cadeva in suo potere, non lo dava a vedere ma sapeva che avrebbe fatto qualsiasi cosa lei avesse detto.

Buffy continuò a tenere chiusi gli occhi. la prima volta che lho visto mi ah fatto paura, poi ha cominciato a darmi sui nervi, con tutti i suoi tentativi di farmi fuori, di uccidere i miei amici...senza per altro riuscirci. Mi ha SEMPRE preso in giro, ha sempre trovato un modo per scherzare e burlarsi di me anche nei momenti più critici. Anche ora lo fa, spesso mi deride. Ma quando poi parla....a volte sento che cè dellaltro...mi sconvolge con le sue pillole di saggezza e con la sua brutale sincerità...con la sua dolcezza. Mi sento irrimediabilmente persa e dimentico chi sono, rovescio la mia vita e divento sua amica.

 

'CAUSE I WANT IT NOW

(PERCHÉ LO VOGLIO ORA)

I WANT IT NOW

(LO VOGLIO ORA)

GIVE ME YOUR HEART AND YOUR SOUL

(DAMMI IL TUO CUORE E LA TUA ANIMA)

AND I'M BREAKING OUT

(E STO ANDANDO FUORI)

I'M BREAKING OUT

(STO ANDANDO FUORI)

LAST CHANCE TO LOSE CONTROL

(ULTIMA POSSIBILITÀ DI PERDERE IL CONTROLLO)

 

In quel momento era la cosa che bramava di più, il suo cuore di cui fare parte, la sua anima per sentirsi davvero amato. E lo voleva tremendamente, desiderava sentirsi amato da lei, perché ormai era lunica cosa che contava. Stava diventando pazzo per lei, un vampiro buono che smette di uccidere...certo con laiuto del cip ma per lei...questo e altro. Pazzo! Completamente pazzo...forse trovarsi con del sangue umano era lunica possbilità di ritornare quello di prima...ma al diavolo lui non voleva!

 

IT'S HOLDING ME, MORPHING ME

(MI TRATTIENE, MI TRASFORMA)

AND FORCING ME TO STRIVE

(E MI OBBLIGA A SFORZARMI)

TO BE ENDLESSLY COLD WITHIN

(ESSERE SENZA FINE FREDDO DENTRO)

AND DREAMING I'M ALIVE

(E SOGNANDO DI ESSERE VIVO)

 

oh lo faceva di continuo! Con i suoi sorrisi e le sue parole abbozzate...le promesse di amicizia...lo stava assoggettando e cambiando in qualcosa di umano, trattenendo il mostro. E certo che doveva sforzarsi...lo faceva senza problema...solo per lei...per farle capire quanto poteva amarla e mutare per quellamore.

Si sentiva freddo da circa un secolo, vuoto, solo Dru lo scaldava con il suo amore pazzo e tenebroso...selvaggio...poi lei se nera andata e lui era di nuovo ghiacciato...ora con lei sognava, si SENTIVA vivo...

 

'CAUSE I WANT IT NOW

(PERCHÉ LO VOGLIO ORA)

I WANT IT NOW

(LO VOGLIO ORA)

GIVE ME YOUR HEART AND YOUR SOUL

(DAMMI IL TUO CUORE E LA TUA ANIMA)

I'M NOT BREAKING DOWN

(NON STO ANDANDO A PEZZI)

I'M BREAKING OUT

(STO ANDANDO FUORI)

LAST CHANCE TO LOSE CONTROL

(ULTIMA POSSIBILITÀ DI PERDERE IL CONTROLLO)

 

Per linferno maledetto! questo è quanto voglio, è quanto mi rimbomba nella testa! Per te cacciatrice! Maledettamente tutto per quel bel faccino dangelo! Mi stai trasformando, avevo giurato che dopo Dru nessuno avrebbe portato significativi cambiamenti in me e ora tu...tu mi stai riportando ad essere ciò che ero...se non è paradossale questo...

 

AND I WANT YOU NOW

(E TI VOGLIO ORA)

I WANT YOU NOW

(TI VOGLIO ORA)

I'LL FEEL MY HEART IMPLODE

(SENTIRÒ IL MIO CUORE IMPLODERE)

BUT I'M BREAKING OUT

(MA STO ANDANDO FUORI)

ESCAPING NOW

(FUGGENDO ORA)

FEELING MY FAITH ERODE

(SENTENDO LA MIA FEDE CHE SI CORRODE)

 

ed era vero, la voleva. Mai prima dora aveva sentito questo tremendo bisogno verso una donna. Verso la cacciatrice...il cuore morto di un vampiro che ipoteticamente batteva ancora fortissimo, al pensiero di tenerla tra le braccia, di farla sua subito...stava impazzendo completamente per lei, lì, in macchina, in mezzo al deserto. Stava fuggendo dalla sua madre tenebra, la sua fede per il male veniva meno.

Buffy si sentì quasi morire, non poteva credere a se stessa...non poteva e basta! Lei era fidanzata...aveva un ragazzo che credeva damare e ora ogni suo pensiero, buono o cattivo era rivolto verso quel vampiro bellissimo che le sedeva accanto e la stava portando via da tutto. Dai suoi doveri di cacciatrice e da Sunnydale, dove la sua coscienza sembrava essere radicata. Il suo cuore era un guazzabuglio di emozioni, stava impazzendo per Spike, lo sentiva e non lo voleva fermare...non ora...magari più tardi...ma sarebbe stato troppo tardi. La sua purezza, la fede per il bene mutava, veloce e irreversibile. Voleva Spike, lui e il su mondo di tenebra. Bizzarro come una canzone potesse portare a tutto questo.

 

La musica finì ed entrambi si guardarono di scatto, con gli occhi torbidi di desiderio. Le loro mani si incontrarono in una stretta disperata, una parodia delle loro vere intenzioni. E nessuno fu in grado di trattenerli più, Spike parcheggiò lauto in una piazzola demergenza, benedicendo al sua fortuna, e tirò a sé la cacciatrice. Con le mani ancora intrecciate si baciarono disperati, sentendo che nulla contava più. Incuranti del passeggero che dormiva sul sedile anteriore approfondirono il loro bacio, le loro mani intrecciate si sciolsero andando ad immergersi le une nei capelli delle altre. I loro occhi, un mare blu e un prato verde, non smisero di incontrarsi e di baciarsi anchessi. Buffy abbracciò più stretto il vampiro e sorrise inconsciamente mentre lui le accarezzava teneramente la schiena.

Spike era come in paradiso, la donna che amava lo stava baciando senza paura, senza nemmeno smettere allimprovviso per guardarlo inorridita. Semplicemente lo guardava con nuovi occhi, ma in quegli occhi cera anche la cacciatrice e non sembrava contrariata. Sì, gli sorrideva quasi...

Quando Buffy ebbe bisogno daria si staccò, a malincuore, maledicendosi per la sua scarsa apnea. Si guardarono ancora. Si sorrisero dolcemente e dimenticarono che cera un mondo che gravitava intorno a loro.

-Spike questo è stato...-

-Sbagliato lo so.- disse improvvisamente duro, cera da aspettarselo che lo dicesse.

-NO! Ascoltami...è stato bello. Non so che possa...che possa significare...ancora non lo so ma...ma non mi pento.-

i fuochi dartificio esplosero in Spike, per la gioia e lmozione delle sue parole. Ed era la vera Buffy? Oh sì sicuro, perché cera insicurezza in lei...ma non smetteva di sperare.

-Ok Buffy...grazie. Sei tutto quello che voglio in questo momento.-

-Si...ora...ripartiamo...sono felice che sei con me Spike...-

era la conversazione post primo bacio più bizzarra che avessero mai fatto...ma non cu bisogno daltro. Ripartirono, tenendosi qualche volta per mano.

Willow, sul sedile posteriore fece un piccolo sorriso. grazie Muse, siete mitici...lo sapevo che Hysteria era perfetta...

 

 

Arrivarono a Los Angeles che era ormai il crepuscolo, il colore del sole morente era appiccicato alle facciate dei grattacieli dellimmensa metropoli e li faceva sembrare tanti fantasmi privi di calore. Lo smog che li ricopriva rendeva tutto più squallido.

I due biondi non si erano parlati molto durante il tragitto, a volte si sorridevano di sfuggita ma nessuno dei due riusciva ad esprimere una frase coerente. Buffy si sentiva immensamente bene. Che un miracolo fosse accaduto? I celebri sensi di colpa di Buffy Summers erano stati finalmente debellati? No. Semplicemente non li avvertiva, stava bene con se stessa e non si rimproverava di quanto aveva fatto. Lei non aveva tecnicamente tradito il suo ragazzo, anzi Riley al momento era lultimo dei suoi pensieri. Stava cercando di capire cosa laveva portata a baciare Spike con tutto quellentusiasmo...ve bene, scartando il corpo perfetto e la personalità brillante rimaneva solo un grande punto interrogativo. Aveva capito di non poter più aspettare, di dover cibarsi di lui ad ogni costo per continuare a vivere. Non era amore. No, assolutamente, nemmeno tra un milione di apocalissi, aveva già dato. Però, per quanto impossibile non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, non capiva perché la sua mente continuava a riportarla allimmagine delle loro labbra languidamente allacciate. Di una cosa doveva dargli atto, baciava immensamente bene. Faceva scivolare lentamente le labbra sulle sue, facendole aderire senza sforzo. Le muoveva con la delicatezza del vento, senza trascinarla con il capo in un tentativo di spostare la bocca. Rendeva le labbra di Buffy malleabili come la creta, vi si fondeva come oro fuso, giocava con loro come se fossero state di fragrante pastafrolla al limone. Si sentiva ancora un biscotto crudo, che aspettava di essere bruciato da lui. Ma oltre allincommensurabile tenerezza cera che la passione, che rendeva calde le labbra e le faceva ardere come il metallo rovente. Non era obbligata ad imporsi di rispondere al bacio perché semplicemente non poteva rifiutare, le veniva naturale e poteva volare oltre le schiere del concreto in quellistante. Annegando, immergendosi, facendosi avvolgere dal denso colore dei suoi occhi.

Lei non amava Spike.

Ne era attratta, inesorabilmente e inconfutabilmente. Ma non lo amava. Sentiva un profondissimo affetto, nato chissà da dove; non che se ne rendesse conto solo ora, era tutto cominciato molto tempo prima, da quando avevano fatto la prima vera alleanza, da quando lui si era offerto di aiutarla, da quando laveva coperta con Joyce. Sua madre aveva fiuto per i ragazzi, con lui si era subito trovata bene, a parte lincidente con lascia ma lì era notevolmente sotto pressione. Aveva compreso subito che poteva essere una persona speciale e un buon amico. Bè ora era diventato un amante. no! Che dico...siamo già passati a questo? Cuore di Buffy, qui è il cervello, rispondi!! perché mi spavento? È buono, è gentile e bacia da Dio...forse è perché ne ho bisogno... Riley ti dà amore! ma io non parlo damore... e di cosa parli Buff? santiddio...di..passione... non è uguale? no! Le cose non vanno necessariamente di pari passo! La passione consuma in fretta...non è nulla senza amore, è solo per una botta e via! e non è questo che vuoi da Spike? Buffy si accigliò notevolmente, non solo stava litigando con se stessa ma si faceva venire dubbi e colpe da sola!

io non voglio nulla da Spike... davvero? E allora tutti i pensieri di prima? non erano rivolti a quello, erano cose puramente simboliche...sentimenti. e se li cerchi in lui non pensi che la storia con Riley difetti di qualcosa? Io penso troppo e basta!- urlò in macchina frustrata. Due paia di occhi si incatenarono su di lei, uno verde scuro, laltro blu impossibile. Il primo con unespressione perplessa e lievemente divertita, laltro stranamente furbetta, consapevole quasi e tanto, tanto annegata di desiderio. Questo la spaventò. La eccitò. La rabbuiò. La fece sentire divinamente. Ma lei non amava Spike.

Sorrise nervosamente tormentandosi una ciocca di capelli che lasciò a dondolare davanti agli occhi.

-È tutto ok passerotto?- aveva una voce calda, sensuale, bellissima. Ma ormai ogni cosa di Spike si associava automaticamente alla parola Bellissimo. e questo non va molto bene...

-Sì uhionon lo so. Cioè sto bene mastavo parlando tra me e me- farfugliò cercando di capire come mai fosse così poco padrona delle proprie funzioni vocali.

Lui scrollò le spalle e la fissò a lungo, mentre svoltava dentro lintricato labirinto delle vie della città degli angeli.

Willow non aveva mai dormito, nemmeno nel fatidico momento del contatto, ora se la rideva beatamente intuendo i pensieri che dovevano affollare la mente dellamica. Daltra parte era decisa a fare la gnorri, non sapeva come lavrebbe presa la ragazza. La magia però non centrava affatto questa volta, aveva solo ricreato latmosfera adatta. Era del parere che si dovesse dare un calcio al culo del destino qualche volta e quella era una delle fatidiche volte, daltronde non aveva fatto altro che accelerare la venuta di qualcosa che sarebbe accaduta comunque, prima o poi.

-Buffy? Spike? Siamo già arrivati.?- chiese innocentemente.

Lui lanciò unocchiata divertita nello specchietto.

-Ben tornata tra i vivi rossa, anche se non parlo per me.- una risposta normale non era in grado di darla. Ma si sentiva maledettamente euforico, perché circoscrivere questa sua sensazione a sé stesso?

-Willow! Finalmente! Secondo Spike dovremo trovare il posto tra un paio di isolati- rispose Buffy, felice finalmente che la sua migliore amica fosse sveglia, trovava indecente che una persona potesse dormire così a lungo. Ciò che più la inquietava era la reazione che avrebbe avuto, non appena appresa la notizia. Certo lei sembrava adorare Spike, ma infondoera sempre stata una fervente sostenitrice dellaccoppiata: cacciatrice-ragazzo normale. Se solo fosse stato al suo posto Xander..non sapeva come sarebbe finita. Di sicuro con una bella rissa tra i due e poi con la serie completa delle occhiate da amico-ferito-e-deluso-dalla-cacciatrice. Sempre che fosse stato ancora vivo. Che cosa le faceva pensare poi che Spike avrebbe lottato per leilottare CONTRO di lei aveva un senso ma laltra semplice preposizione non sembrava andare bene in quella frase. Spike era come Snoopy, unanima arrogante ed estremamente cinica interessata solo al benessere personale, egocentrico e privo di sensibilità se non verso la pappa, in quel caso il sangue. E Willow poteva fare Woodstock, ma lei, avrebbe mai fatto la parte della bracchetta? O sarebbe rimasta un semplice e sfigato Charlie Brown?

Però però quel bacio, quella strettache dicevano? Non promettevano, non lasciavano deluse, che cazzo gli era venuto in mente!? Oh non si sarebbe fatta umiliare, usare come una semplice Harmony, troppo oca per servire a qualcosa, troppo dolce per capire che era finita. No! Lei, Buffy Summers avrebbe combattuto e portato avanti quella campagna nata con il famoso apostrofo rosa, avrebbe lottato e infine vinto, tutto per dimostrare che non era una semplice ragazzina di provincia ma una donna, con tutte le armi di seduzione possibili incorporate nel corpicino minuto. Avrebbe avuto Spike, avrebbe dimostrato a tutti che non si poteva usare Buffy Summers.

-Siamo arrivate dolcezze. Ora, lasciate che vi spieghi alcune cosette. Nel locale cè la tregua tra umani e demoni, gli uni convivono serenamente con gli altri daccordo? È la politica di tolleranza più riuscita e non voglio che il mio amico perda clienti per colpa mia.-

alla cacciatrice riusciva difficile immaginare una convivenza pacifica, ma se funzionava non sarebbe stata certo lei a guastarla. Tanto più che le informazioni gli servivano per portare avanti la loro ricerca.

Spike parcheggiò lauto proprio davanti allentrata, il locale si chiamava Caritas ed era molto elegante, almeno così pareva da fuori.

Scesero, il vampiro si scompigliò giocosamente i capelli e sistemò lo spolverino, per apparire al meglio di sé. Non poté fare a meno di osservarlo compiaciuta, non solo faceva una bella figura con un accompagnatore così, ma era mortalmente delizioso e lespressione mangiarselo con gli occhi andava a pennello. Lui la notò prima che potesse togliere lo sguardo adorante.

-Ti piace quello che vedi passerotto?- domandò con voce roca, così bassa e profonda da farle andare in corto circuito i neuroni e farle perdere luso delle gambe.

Sorrise in modo lievemente ebete ed arrossì. Spike pensò che fosse il rosso più bello che avesse mai visto, avrebbe voluto avere una serie di camice di quel colore solo per ricordarla in ogni istante.

Si sistemò la gonna nera che le arrivava a metà coscia e la camicia bianca. Si sentiva troppo semplice per quel posto. Lei e Willow si guardarono, la rossa indossava una delle sue lunghissime gonne patchwork, dai colori più vari e una maglia a maniche lunghe viola scuro, abbastanza scollata.

-Non vi preoccupate dolcezze, siete perfette e ora seguitemi.- Buffy in seguito si chiese il motivo del suo gesto, non trovò mai una spiegazione plausibile. Si avvicinò al vampiro in modo del tutto tranquillo e gli mise una mano alla vita, sotto lo spolverino, abbracciandolo possessivamente ed infilando una mano nella tasca sinistra dei jeans.

Lui stesso fu il più sorpreso di tutti e tre. Mai, nemmeno se glielavessero predetto i Poteri Che Sono in persona, ci avrebbe creduto. Ciò che si era aspettato era indifferenza, titubanza e molta stizza. Ma mai quello.

Willow sgranò gli occhi e sorrise di nascosto, soddisfatta. Poi con aria scioccata ma complice si avvicinò a Buffy e le sussurrò:-Dopo mi spieghi.- lei annuì piano con laria più tranquilla del mondo, rilassandosi contro il braccio di Spike che laveva raggiunta alla vita.

Entrarono nel grande salone che pareva un incrocio tra un Night Club, un bar e un cabaret. In fatto darredo era un luogo piacevole. Pareti scure, sul viola e prive di troppi ornamenti, luci soffuse e ombreggianti da pub. Cera un grande salone con tanti piccoli tavoli eleganti e moderni, su cui stava una bella lampada diversa per ognuno. Cera poi una sorta di palco con un microfono, una sedia e un televisore al plasma con schermo piatto, piuttosto piccolo e manovrabile, delle casse da cui si diffondeva la melodia. Il locale bar era dipinto in rosso scuro, la parete dietro il bancone era ricca di scaffali di vetro su cui riposavano pigre bottiglie di sgargianti colori e molti bicchieri, shaker e ornamenti per i cocktail.

Sul palco si esibiva un demone Knarl, cantava con voce ricca di sentimento una vecchia canzone di Woody Guthrie.

Dietro il bancone del bar, apparentemente schiavo di quellesibizione, stava il più bizzarro demone che Buffy avesse mai visto. Vestiva in modo eccentrico, una giacca viola acceso in coordinato con i pantaloni e una camicia rosa confetto. Il tutto contrastava enormemente con il colore della sua pelle, verde acido e sprizzante di vivacità, e delle due piccole e arcuate corna che gli spuntavano dalle tempie, rosso carminio.

I capelli erano ritti in testa, del colore indefinito e comunque scuro. E un paio di occhi marrone nocciola così vividi da fare impressione. Dopotutto non aveva laria minacciosa, anzi era la forma di demone più lontana dallaggettivo pericoloso mai vista.

Spike sorrise radioso, con quellaria da bello, impossibile e dannato che la faceva svenire.

Si staccò da lei con suo grande disappunto ed andò incontro al vistoso demone.

-Spike amico!- scoppiò con voce melodiosa lessere e lo abbracciò affettuosamente, dandogli cameratesche pacche sulla schiena.

-Per linferno maledetto Lorne! Sono secoli che non ci vediamo!- rispose il ragazzo.

-Che ci fai qui, diavolo di un vampiro!?-

-Sono in missione amico, faccio il segugio!-

-Che intendi?-

-Te lo spiegherò solo davanti ad una pinta vermiglia, ora permettimi di presentarti le mie due accompagnatrici.-

fece un cenno alle due ragazze che si avvicinarono un po incerte. Buffy tornò alla sua posizione, cosa che incuriosì piacevolmente il bel magnate del karaoke.

-Ommioddio! Che stile meraviglioso! Ragazza mia sei una scoperta!- tuonò ammirato, andando ad esaminare la gonna e la maglia di Willow che, imbarazzata, sorrise in un tentativo di ricambiare il complimento.

-Gra-grazie Mr. Lorne.- balbettò ritrovando la sua naturale timidezza.

-Lorne mia cara! Chiamami solo Lorne, sei più che benvenuta in questo locale, soprattutto se sei con Spike. Amico non sapevo frequentassi persone così belle.- e a Buffy venne il sospetto che non si riferisse solo allaspetto esteriore, sentiva che quel demone poteva leggerle dentro in qualche modo.

-Loro sono Willow la strega e Buffy, la Cacciatrice.- a quelle parole molti demoni sussultarono, si girarono a guardarli e bisbigliarono lievemente eccitati, il cantante prese una stecca.

-Shh! Amico, ti prego non voglio che i miei clienti fuggano!- spiegò in un sussurro Lorne, mentre si sturava un orecchio dopo la spiacevole esecuzione.

-Non si preoccupi, Spike mi ha spiegato la politica che vige qui, non sono venuta per creare scompiglio, per quel che mi riguarda se questi demoni non danno in escandescenze sono liberissimi di stare qui.- rispose tranquillizzante la cacciatrice.

Le piaceva Lorne, parlava in modo schietto e gentile, con voce carezzevole e con una punta di ironia sempre presente.

-Grazie piccola, sono lieto di fare la vostra conoscenza bambine. Infondo anche voi siete una parte del mondo demoniaco.- lo disse con noncuranza, ma la cosa turbò entrambe le ragazze. Willow non si era mai considerata in quel modo, per lei la magia era una materia affascinante come la geometria e la districava, la usava analizzando le sue formule con si analizzano i dati di un problema. Laspetto puramente magico, astratto non laveva mai considerato.

Quanto alla bionda, essere definita un demone, lei che li uccideva e combatteva, era sembrato decisamente paradossale. Non negava di avere dei poteri sovrumani ma cielo, anche Dio li aveva! sei blasfema Buffy, blasfema e insicura.

Spike notò il disagio e lanciò unocchiata contrariata al demone.

-Bene, che ne dite di discutere del perché siete qui? Non credo che lalleanza tra un vampiro e due paladine del bene sia puramente casuale, così come la vostra presenza qui.- esclamò Lorne con un gioviale sorriso. Spike lo guardò in modo significativo.

-Oh sicuro, uno zero positivo va bene?-

-Perfetto amico, voi bellezze che prendete?-

Buffy fece una faccia disgustata e contrariata per la bevanda del suo accompagnatore, sperando ardentemente che non venisse da una sorgente umana. poi gli farò lavare i denti, se no come lo bacio?! ecco sono questo tipo di pensieri Buffy che ti portano a fare le tue proverbiali cazzate. santo paletto, voglio solo divertirmi in questo viaggio, divertirmi e godermela!

-Io prendo un Bacardi, senza niente dentro.- disse Willow, arrossendo lievemente.

-Per meuna cola, non sono in vena dalcool.- un cameriere demone, dalla dubbia identità demoniaca, apparve dal nulla con le ordinazioni. Si sedettero ad un tavolo abbastanza vicino al palco ma lontano da orecchie indiscrete.

-Dunque?- chiese Lorne, sorseggiando una soda.

Il vampiro guardò la cacciatrice o più precisamente la divorò, scendendo dalla folta chioma dorata ai piedi snelli ed aggraziati. Come poteva essere così bella, come poteva lui, averla baciata poco prima?

-Bé è semplice, stiamo cercando una persona.- disse lei, sorseggiando la sua bibita.

Spike bevve con gusto il suo sangue, rosso accesso e lievemente caldo, proprio come piaceva a lui. Gli ricordava molto quello delle vittime appena uccise, con il nettare carminio che ancora tiepido usciva invitante dalle vene lacerate. Gli mancava quella vita, ne sentiva ancora il profumo selvaggio. Linebriante olezzo della vita che scorre via. ma lei non lo vorrebbe, non mi tollererebbe mai…”

-Un uomo?- domandò il demone, molto interessato.

-Sì, più precisamente il suo ragazzo. La mia rossa preferita è molto in pena- asserì il vampiro. Willow arrossì e gli sorrise, ricevendo unocchiata carica di brutti significati dalla cacciatrice.

-Si chiama Da-Daniel Osbournper gli amici è Oz.- disse timida, sentendo un vuoto profondo al cuore, le mancava ogni momento di più e nonostante la presenza dei due amici alleviasse un po il senso di lacerazione, continuava a rivolerlo indietro.

-E perché siete venuti qui?-

-Bè Lorne, il ragazzo è un licantropo.-

-È-è partito per imparare a co-controllare le trasformazioni-

-A parte il fatto che avrebbe potuto venire qui per un drink, e comunque non lavrei notato più di quanto non faccia con clienti normali, non capisco cosa centri io!-

-Ci sto arrivando amico, è un musicista e pensavamo che magari-

-Non ci sono più esibizioni dal vivo da tre mesi.-

-Per linferno maledetto Lorne! Smettila dobbiettare! Non ti stiamo facendo il terzo grado!-

Buffy lo guardò contrariata, avrebbe dovuto dimostrarsi un po più gentile con la persona da cui dipendeva tutto lintero viaggio!

-Quello che vogliamo sapere è se lei può aiutarci a rintracciarlo, Spike mi ha detto che lei possiede vari contattimagari Oz si è esibito in qualche locale di sua conoscenzale chiediamo di fare una specie dipassaparola?-

-Sì! Un tam-tam tra demoni, avrete i vostri sistemi vero?- chiese Willow speranzosa.

Furono forse i suoi occhi brillanti di fede, la sua aria sofferente o semplicemente la gonna multicolore, ma Lorne si commosse. Non poteva vedere quella giovincella soffrire, forse poteva aiutarla.

-Per curiositàuna volta trovata linformazioneche avreste intenzione di fare?- chiese, più rivolto a Spike che alle altre due, la cacciatrice avrebbe potuto anche menar bene le mani, ma la mente delloperazione, non che agente principale, sembrava essere il bel vampiro biondo.

-Bè è per questo che sono con loro, userò il mio naso. Devo solo trovare una traccia evidente e poi potrò trovarlo.- rispose con tranquilla scioltezza Spike, finendo il suo bloody-drink e leccandosi le labbra in un gesto che accese irrimediabilmente Buffy.

-Capiscobè figlioli, posso aiutarvi ma mi occorre un po di tempoinsisto per offrirvi le camere per riposarvi e rinfrescarvi. Vi fermerete qui stanotte, siete mie ospiti. Purtroppo mi è rimasta solo una matrimonialema Spike, tu potrai sfoderare il tuo celebre spirito cavalleresco e cedere il letto alle signorine- sorrise sornione.

Il vampiro aveva decisamente unaltra idea, molto più sfiziosa e soddisfacente e al diavolo lo spirito cavalleresco! Ma gli sarebbe dispiaciuto relegare la rossa sul sofà, senza contare che forse forse Buffy non sarebbe stata tanto dellidea di dividere il giaciglio con lui.

-No la prego, troveremo unaltra sistemazione non vogliamo occuparle una camera per nulla- disse la cacciatrice.

-Ma figurati bambina, andate, rinfrescatevi e scendete, dopo una bella cena vedremo cosa fare e non voglio sentire scuse!- detto questo si era già alzato e le spingeva verso un ascensore caleidoscopico.

-Per i bagagli non preoccupatevi, ve li faccio portare su immediatamente!-

Spike era decisamente contrariato per essere stato separato così violentemente dalla sua dolce ammazzavampiri, senza possibilità di replica, ma decise di fare buon viso a cattivo gioco. La lontananza avrebbe acceso di più il desiderio e non era sicuro di parlare solo per sé.

-Io vi aspetto qui passerotti, fate con comodo.- loro annuirono e sparirono inghiottite dalle sgargianti porte dellabitacolo.

 

 

 

La camera assegnata loro era molto bella e immensamente strana. Pesanti drappi neri coprivano le finestre, evidentemente era spesso affittata da vampiri. Cera una spessa moquette viola scuro, morbidissima. I mobili erano moderni, lievemente futuristici e dai colori scuri. Un grande letto a baldacchino era lunica cosa che stonava con lambiente. Tessuti di velluto blu scendevano dalle colonnine debano che reggevano il soppalco, una volta liberati dai lacci che li legavano avrebbero facilmente coperto alla vista lintero letto.

Le lenzuola erano di seta lucida blu, stranissime e senza ricami.

Due poltrone e un divano completavano larredamento, insieme ad un armadio nero sulla parete destra.

Il bagno aveva piastrelle blu, dello stesso colore delle lenzuola del letto. Una vasca idromassaggio occupava quasi tutta la parete più lunga, una doccia era annidata nello spazio restante. I sanitari erano anchessi blu ma più chiari, decisamente bizzarri così come gli asciugamani e gli accappatoi, del medesimo colore. Sulla parete parallela alla vasca cera un enorme specchio che la ricopriva per tre quarti e dava un effetto di realtà parallela sconcertante.

-Dio Willow, che razza di posto è questo?- chiese unesterrefatta Buffy, mentre passava le mani sulle lenzuola lisce.

-Di sicuro uno a cinque stelleguarda cè il bagno schiuma di Christian Djor!- sollevò una boccettina di generose proporzioni, annidata in bella mostra in un armadietto di vetro appeso alla parete sopra la vasca. Ce nerano molte altre, dai colori sgargianti e invitanti, tutte provviste di nomi famosi e costosi.

-Ho sempre sognato un posto così dove fare le vacanze, un piccolo paradiso artificiale dove sentirmi coccolataed è anche gratisappunto mentale, baciare Spike.-

la rossa la guardò sorniona, certa che non servisse un promemoria per farlo.

-Allorache mi dici di quella stretta di poco fa? Non sembrava molto da nemici giurati- si era seduta sul letto a gambe incrociate, con un pacchetto di caramelline offerte dalla direzione e attendeva il racconto.

-Willowcosa cè da sapere- disse vergognosa la cacciatrice, sedendosi accanto allamica.

-Ogni cosa e ricordati Buffy, sono la tua migliore amica e SO se stai omettendo particolari!- rispose la ragazza, dondolandosi eccitata sul copriletto morbido e riempiendosi la bocca di caramelle alla menta. Ne porse un po anche alla cacciatrice che le prese, le guardò e le portò lentamente una ad una alla bocca. Con esasperante cura le mangiucchiò, succhiandole lievemente e con meticolosità, assorbendone il sapore fresco.

Quando ebbe finito sollevò la testa verso Willow e la guardò.

-Ohe va bene Will, ma se lo dirai a qualcuno, specialmente a lui, sarò costretto ad ucciderti.- risero insieme e si sistemarono più comode sul grande letto, mentre la bionda iniziava a raccontare con ricchezza di particolari.

 

-Adesso mi dirai tutto, è il minimo che tu possa fare!-

-Perché ti interessa tanto? Non mi sei mai sembrato un tipo curioso.-

-Oh andiamo Spike! Non sarò curioso ma sono romantico! E in questa storia cè una dose di romanticismo che spaventa.-

-Io non vorrei mancare di rispetto parlando di fatti altrui, se vorrà lo farà lei.-

-Spike per favore, non mi sembrava tanto pudica la ragazzanon da come si comportava con te!-

-Ma di cosa stiamo parlando?-

Lorne rise sonoramente e si portò il tovagliolo alla bocca, lavando le tracce della sua bibita analcolica.

-Io mi riferivo alla cacciatricecome hai detto che si chiama?-

-Buffy. Elisabeth Anne Summers. Non è un nome dannatamente meraviglioso?- chiese con aria sognante il vampiro.

-Accidenti, bruciatura in arrivo! Sei rimasto proprio scontato eh!- esclamò il demone, osservando lamico completamente fuori di sé dalla gioia.

-Sono innamorato Lorneoppure no. Non lo so, so solo che non riesco a starle lontano per più di mezzora.- dichiarò pensoso. Prese un altro bicchiere di sangue e lo sorseggiò con pazienza, gustandolo fino in fondo, facendolo entrare in ogni recesso della sua bocca. Ne apprezzò laroma orientale, il frizzante retrogusto metallico e la densità carezzevole. Una volta inghiottito lo lasciò percorrere lesofago, entrare nello stomaco ed essere digerito.

-Lei mi è sembrata contenta, irradiava felicità. Era una figura raggiante quella che è entrata nel locale e da quello che mi raccontavibè la tua vicinanza le ha giovato.-

precisò Lorne, guardando con profonda attenzione il suo ospite. Erano anni che non rivedeva Spike. Lultima era stata dieci anni prima, quando era arrivato di straforo con Drusilla e si erano fermati giusto il tempo di una dozzina di vittime. Si ricordava di averlo trovato stanco, come invecchiato pesantemente di colpo. Cera strana apprensione nei suoi occhi di zaffiro, una parte per la sua compagna e una parteper quel senso di prigionia che lo opprimeva, dovendo restare legato a lei e alla sua malattia. Ora Spike era gioioso, come un bambino. Mortalmente bello e sempre stanco, ma con quel qualcosa in più. Una sorta di scintilla birichina, di cupa gioia nello sguardo. La stessa voglia di vivere, di creare scompiglio e di fare un po di chiasso che aveva a New York.

Gli era sbattuto contro allentrata della metropolitana, era giovane, bello, pieno di pearcing e con capelli più abbaglianti che mai. Un trucco ombroso e pesante sotto gli occhi, che accentuava in maniera impressionante il loro colore; laria spensierata da duro, padrone di tutta la città, spietato assassino che amava divertirsi. E lo spolverino. Il sacro, morbido, oscuro spolverino. Appena comprato, solo che il prezzo era la vita di una cacciatrice.

Non gli aveva fatto paura, nella sua esclamazione in puro slang lo aveva solo incuriosito. In poco tempo si erano tollerati, Lorne era il saggio amico e Spike il ribelle compagno.

Poi si erano persi di vista, con la promessa di incontrarsi ancora. Era accaduto raramente ma ogni ritrovo era stato intenso, ricco di emozioni.

E quella volta non era da meno. Spike era euforico, aveva un cip che lo rendeva lombra di se stesso, era diventato il segugio della cacciatrice che ritrovava fuggiaschi damore, si riduceva a bere sangue di vacca, viveva al sole come un normale umano insignificante. Ma era euforico e questo bastava.

-Colpo di fulmine? So che eri andato per ucciderla- chiese interessato oltre ogni limite il demone. Lui lo guardò intensamente, mentre scorci colorati del passato, un film intenso, gli passava nelle iridi adamantine. Ricordava ogni frase, ogni mossa, ogni lotta. Il profumo dei suoi capelli mentre lo sbatteva contro il muro della chiesa sconsacrata, la forma di corrugata determinazione del viso mentre minacciava Dru, la smorfia di impazienza e intolleranza durante la loro prima alleanza, la leggerezza e sensualità dei suoi fianchi mentre si muoveva a ritmo di musica. No decisamente non era stato amore a prima vista, ma qualcosa di più profondo dellamore. Odio, attrazione disinibita e passione, il coraggio di lottare luno contro laltra a mani nude nel loro primo scontro. La delicata e violenta linea di connessione che li univa sempre, luno sapeva che non poteva fare a meno dellaltra per troppo. La sottile consapevolezza che presto o tardi avrebbero ballato ancora e si sarebbero stretti nel loro abbraccio di forza.

-No. Fu più uno scontro. Sapevamo che non saremmo mai stati due normali cittadini, indifferenti luno allaltra. Cè voluto tempo Lorne, tempo, pazienza e botte.-

sorseggiò di nuovo il suo bloody-drink.

-Ma ora è amore?- domandò incuriosito dalla forza di quel vampiro, dalla sua caparbia voglia di vivere. Dalle emozioni che lo stavano divorando.

-Non lo so Lorne. Ha importanza?- ora era di nuovo stanco, non sapeva, non capiva che gli succedeva, faticava a trovare una soluzione.

-Sì. Potrebbe essere solo una cottarella che si consumerà nel corso dellestate, oppure qualcosa di più profondo e disperato come potrebbe essere lamore. Ma lascia che ti ricordi quello che ti dissi la prima volta che ti ascoltai, non sei destinato a una vita facile e a relazioni pacifiche, tu sei consumato dalla tua stessa voglia di amare.-

in un gesto di stizza appoggiò il bicchiere insanguinato sul tavolo, rovesciando il contenuto un po ovunque.

-Che cosa vorrestiascoltarmi ancora?- domandò titubante.

-Magaripotrei aiutarti Spike. Non sei obbligato a conoscere il responso mameglio un rimorso che un rimpianto no?- era esitante, non sapeva nemmeno lui perché aveva quella voglia insana di sentirlo di nuovo, però lo voleva e quando sentiva questobè ragazzi, voleva dire che ne valeva la pena.

-Solo ti pregonon cose stridule da effeminato.- rispose con un sorrisino il vampiro.

-Non ti preoccupare, ho quello che fa per te.-

 

Willow era esterrefatta. Non credeva lamica così carica di emozioni e buoni sentimenti per Spike. Ma aveva anche un po paura per lui, sembrava che lamica lo ritenesse un traguardo da raggiungere, una meta. Non era innamorata. Non ancora.

Perciò quella sera decise di non scendere, con la scusa di stare poco bene e di avere un po di nostalgia di Oz rimase in camera. In effetti le mancava, pensava spesso a lui, dentro di sé. Celava quei ricordi, quei piccoli scorci di felicità e speranza, nel suo cuore. Lo amava da impazzire. Per lei era semplice, lui era un ragazzo e lei una ragazza e loro una coppia. La semplice secchiona e il musicista, due dolci anime che si erano incontrate e congiunte.

 

 

Buffy era nervosa. Una serata, sola con Spikeche cosera? Una appuntamento? No. Erano lì per parlare, per indagare. Però peròla sua spavalderia si era di colpo ridimensionata o quasi sparita.

o la va o la spacca, hai affrontato apocalissi, sarai capace di gestire una serata no? Non sei nemmeno da solae poi hai sempre Mr. Punta.

Ma scoprì che Mr. Punta non trovava posto nellabito che si era portata e poi forse non era una gran idea rimanere armati dove vigeva la pace.

parla piano e vai in giro armata…”

si era vestita elegantemente. troppo, non devi fare colpo e poi guarda lui comè conciato! Sembra un punk fuggito dagli anni 70! portava una gonna lunghissima nera, abbinata ad un corpetto di seta color crema che si annodava dietro il collo e le lasciava scoperta la schiena, su cui correvano i capelli biondissimi, sciolti.

Un filo di trucco leggero e una borsetta nera. e meno male che non dovevo farmi bella!

Non appena arrivò in sala notò un radicale cambiamento, la musica era rock e piacevole, invitava a ballare. E sul palco non cera un demone, non un demone con squame.

Cera Spike e cantava, seguiva con scrupolosa attenzione le parole e lei si ritrovò gelosa di quelle sillabe. e qui raggiungo i primati di patetismo.

Sedeva tranquillo e sexy, anche se dalle mani si notava un certo nervosismo. Erano strette convulsamente al microfono. Era bellissimo ormai è inevitabile…”, i faretti colorati accendevano i capelli, accentuavano la sensualità degli zigomi e magnetizzavano il suo sguardo. Ma per quanto potesse essere attraente, nulla monopolizzava lattenzione di Buffy come la sua voce.

Calda, roca, bassa e melodiosa. Un accento naturalmente eccitante, una carezzevole lingua che guizzava in una bocca invitante. Non cera voce più incredibilmente straordinaria di quella.

Ciò che potè fare fu ascoltare attentamente, senza perdersi una sillaba di ciò che usciva da lui.

 

IN THE CAR I JUST CAN'T WAIT,

[NELLA MACCHINA IN CUI SONO IMPAZIENTE DI ASPETTARE]

TO PICK YOU UP ON OUR VERY FIRST DATE

[PER PORTARTI AL NOSTRO PRIMO VERO APPUNTAMENTO]

IS IT COOL IF I HOLD YOUR HAND?

[E' GIUSTO CHE TI PRENDA PER MANO?]

IS IT WRONG IF I THINK IT'S LAME TO DANCE?

[E' SBAGLIATO SE PENSO CHE È DA SCIOCCHI BALLARE?]

Era una sorta di primo appuntamento? Lei era così bella e rifulgente. Non vedeva lora che scendesse per poterla contemplare ancora e farla magari ballare. Non sapeva come comportarsi con lei, non ci riusciva, non veniva più naturale. Perché non stava flirtando ma era una cosa vera. No non era stupido ballare, così avrebbe potuto stringerla a sé e magari capire

 

DO YOU LIKE MY STUPID HAIR?

[TI PIACCIONO I MIEI STUPIDI CAPELLI?]

WOULD YOU GUESS THAT I DIDN'T KNOW WHAT TO WEAR?

[CI CREDERESTI SE TI DICO CHE NON SAPEVO COSA METTERMI]

I'M TOO SCARED OF WHAT YOU THINK

[SONO SPAVENTATO DAL TUO GIUDIZIO SU DI ME]

YOU MAKE ME NERVOUS SO I REALLY CAN'T EAT

[MI AGITI COSÌ NON RIESCO A MANGIARE]

Si era pettinato una marea di volte quella mattina, insicuro se portarli più ribelli, oppure imbrigliarli nel gele nellultima mezzora la cosa si era ripetuta. E poi si era chiesto se lei apprezzasse i suoi vestiti, perché in effetti gli importava del suo pensiero, strano ma vero. Gli si chiudeva la bocca dello stomaco solo a vederla lì davati a lui, così bella ed estasiata. Ma chi era quella donna?

 

 

LET'S GO, DON'T WAIT, THIS NIGHT'S ALMOST OVER

[ANDIAMO, NON ASPETTARE QUESTA NOTTE STA PER FINIRE VERAMENTE]

HONEST, LET'S MAKE THIS NIGHT LAST FOREVER

[RENDIAMO QUESTA ULTIMA NOTTE PER SEMPRE.]

FOREVER AND EVER, LET'S MAKE THIS LAST FOREVER

[SEMPRE E PER SEMPRE RENDIAMO QUESTA NOTTE PER SEMPRE]

FOREVER AND EVER, LET'S MAKE THIS LAST FOREVER

[SEMPRE E PER SEMPRE RENDIAMO QUESTA NOTTE PER SEMPRE]

io non sarei così tragico però ho una maledetta voglia di tenerti amore, toccarti, baciarti senza mai smettere e non lasciarti più. Come se potessi perderti, come se questa fosse solo una chimera, un sogno che presto fuggirà dalle mie dita, perché sembra impossibile averti qui con me passerotto!

 

WHEN YOU SMILE, I MELT INSIDE

[QUANDO RIDI MI SCIOLGO DENTRO]

I'M NOT WORTHY FOR A MINUTE OF YOUR TIME

[NON SONO DEGNO DI OGNI MINUTO DEL TUO TEMPO]

I REALLY WISH IT WAS ONLY ME AND YOU

[SPERO VERAMENTE CHE SIAMO SOLO IO E TE]

I'M JEALOUS OF EVERYBODY IN THE ROOM

[SONO GELOSO DI QUALSIASI ALTRO NELLA STANZA]

stava capitolando, fortuna che cera lo schermo che gli ricordava di cantare. Perché la sua espressione impressionata e compiaciuta lo mandava in cortocircuito. Quel sorriso meravigliato ed orgoglioso che gli stava dedicandolo scioglieva come neve al sole. E non si sentiva affatto degno di quello, ogni secondo passato con lei gli sembrava maledettamente giusto e dannatamente sbagliato. E poi non voleva che in quei momenti qualcuna la guardasse, era solo sua! hey tu brutto demone Morgon! Che fai?! Lo vedo che le guardi il fondoschiena! Smettila è mio!

 

PLEASE DON'T LOOK AT ME WITH THOSE EYES

[PER FAVORE NON GUARDARMI CON QUEGLI OCCHI]

PLEASE DON'T HINT THAT YOU'RE CAPABLE OF LIES

[PER FAVORE NON FARMI CREDERE CHE SEI CAPACE DI DIRE BUGIE]

I DREAD THE THOUGHT OF OUR VERY FIRST KISS

[TEMO IL PENSIERO DEL NOSTRO PRIMO BACIO]

A TARGET THAT I'M PROBABLY GONNA MISS

[UN BERSAGLIO CHE IMPROBABILMENTE MANCHERÒ]

Per linferno maledetto! Passerotto che ti succede, che MI succede!? Perché mi sto sentendo morire e rinascere dentro!? Quel tuo sguardoche cosa cè amore? Lussuria? Affetto, desideriocosa!? Ti prego non mentirmi passerotto, non usarmi, non trattarmi come una scappatellanon lo sopporto. Voglio solo maledettamente amartivoglio darti il primo bacio di vero ed imperituro amore!

 

LET'S GO,DON'T WAIT, THIS NIGHT'S ALMOST OVER

[ANDIAMO, NON ASPETTARE QUESTA NOTTE STA PER FINIRE VERAMENTE]

HONEST, LET'S MAKE THIS NIGHT LAST FOREVER

[RENDIAMO QUESTA ULTIMA NOTTE PER SEMPRE.]

FOREVER AND EVER, LET'S MAKE THIS LAST FOREVER

[SEMPRE E PER SEMPRE RENDIAMO QUESTA NOTTE PER SEMPRE]

FOREVER AND EVER, LET'S MAKE THIS LAST FOREVER

[SEMPRE E PER SEMPRE RENDIAMO QUESTA NOTTE PER SEMPRE]

Spike che mi stai facendoperché devo sentire questo per tecosa voglio iocosa!?! Ma non sprechiamo questo tempo a pensarenon sprechiamo le nostre ore di vicinanza a capire, agiamo e basta e poi si vedràmeglio vivere di rimorsi che di rimpianti…”

 

LET'S GO,DON'T WAIT, THIS NIGHT'S ALMOST OVER

[ANDIAMO, NON ASPETTARE QUESTA NOTTE STA PER FINIRE VERAMENTE]

HONEST, LET'S MAKE THIS NIGHT LAST FOREVER

[RENDIAMO QUESTA ULTIMA NOTTE PER SEMPRE.]

FOREVER AND EVER, LET'S MAKE THIS LAST FOREVER

[SEMPRE E PER SEMPRE RENDIAMO QUESTA NOTTE PER SEMPRE]

FOREVER AND EVER, LET'S MAKE THIS LAST FOREVER

[SEMPRE E PER SEMPRE RENDIAMO QUESTA NOTTE PER SEMPRE]

Non ci riesco Buffy, non posso aspettare che tu sia pronta e sappia ciò che vuoi e nemmeno io. Io non so dirti che cosa sentoma so che cè qualcosacome ci si sente ad essere innamorati del proprio nemicoora lo soDio Buffy, perché mi sento così maledettamente impazientenon dobbiamo aspettarequesta canzone ce lo dice. Dobbiamo solo sentire.

 

Non appena smise di cantare si precipitò giù dal palco, urtò violentemente contro due tavoli spargendo bava di demone e ordinazioni varie ovunque, e poi fu da lei. In un attimocome nei film damore con musica di sottofondo e trombe di gloria. Avvolse le braccia intorno alla vita della ragazza e lattirò a sé velocemente. Lei dimpulso si attaccò al suo collo ed aspettò. La baciò. Ne divorò la bocca senza pudore alcuno, sotto i fischi di parecchi demoni e sguardi dapprovazione. Fu un bacio infuocato, non cera nulla di trattenuto. Il loro sangue gridava per loro e premeva, pulsava, incendiava le loro bocche. Li univa, li rendeva consapevoli di non poter più aspettare. La lingua di Spike incontrò quella di Buffy, ed intorno, dentro loro tutto esplose. Che cosa si stavano facendo?

 

 

Quando Spike si staccò potè notare che lei aveva gli occhi lucidi e le tremavano le mani, ancora intrecciate dietro il suo collo. Gliele prese gentilmente e le portò alla bocca, baciandone le nocche e sorridendole. Lei ricambiò e lo fissò in modo torbido, come se non vedesse nulla attorno a lui e ci fosse, esistesse, solo la sua persona nerovestita. Restarono in quella posizione di stallo per qualche secondo, mentre il mondo che li circondava continuava a vivere e a morire e li sfiorava, scorreva loro vicino, senza toccarli.

Spike si riscosse, le prese la mano destra e la guidò ad un tavolo appartato, lontano dagli occhi del pubblico e dalla curiosità invadente della gente.

Si sedettero vicino con naturalezza, senza mostrarsi troppo sorpresi dei propri corpi che si erano avvicinati e cercati spontaneamente. Il vampiro circondò la vita della cacciatrice con un braccio e lei vi si rilassò contro, poggiando la testa sulla spalla. Non dissero nulla, a volte si guardavano senza timore e si ritrovavano a sorridere con dolcezza.

Dopo poco li raggiunse Lorne che lanciò unocchiata preoccupata a Spike.

Buffy lo vide agitarsi, come in preda al panico profondo, era teso più di una corda di violino. Impulsivamente gli posò una mano sulla gamba e lo accarezzò lievemente, rassicurandolo, senza immaginare che effetto aveva sul vampiro.

-Ben tornata signorina Summers.-

-Mi chiami pure Buffy la prego.- rispose con dolcezza.

-Buffy, Spike, mangiamo qualcosa che ne dite?- indicò con un gesto i menu che avevano davanti a loro.

-Veramente vorrei sapere subito le sue ricerche hanno avuto qualche esitopositivo.- obbiettò la bionda, allontanando il libretto.

-Dai amore, nemmeno a me va di parlare a stomaco vuoto! E poi è maledettamente tardi, è ora di cena.- le disse il vampiro con voce tenera, stringendola di più a sé.

Lei alzò le spalle, dopotutto aveva un certo languorino.

-Come vuoi, allora io prenderòuninsalata e del roast beef.- disse ad un cameriere che miracolosamente si era materializzato al loro fianco.

-Iosarei tentato dal filetto al sangue ma non resisto al tuo piatto per eccellenza, ali di pollo fritte e cipolle.- disse con un luccichio negli occhi.

-Per me il solito Jim, da bere?- domandò Lorne, così cordiale e così contento di avere due ospiti così speciali.

-Una birra e per te passerotto?- lei si stupì della sua scelta, avrebbe giurato che avrebbe preso il solito sangue. ne fu contenta, il sangue la turbava, lo sentiva. Quando lui laveva invitata a berlo da Gilesma il pensiero che le si affacciava era diverso, non era dellidea di bere quello animale, ma un altrosarebbe stato più eccitante devo decisamente smetterla con questi pensieri! Baciarlo, accarezzarlo e fare lamore ma berequando deciderò di diventare onnivora mi ispirerò a Reastfield.

Un leggero colpetto della sua mano sul braccio di Buffy la riscosse dai pensieri poco ortodossi.

-Ohuh anche per me- disse sorridendogli con sensualità, notando con piacere la scintilla torbida dei suoi occhi.

-Sei sicura? Non vorrei che poi non la reggessi- mormorò preoccupato. Si sentì lusingata dalle sue attenzioni ed altrettanto offesa, cosa credeva che fosse, una bambina?

-Ma certo, una birra scura.- sentenziò con decisione al cameriere che scribacchiò tutto sul taccuino.

-Arriva subito.- e si allontanò di corsa.

Spike guardò la piccola bionda figura che aveva a fianco, era magnifica. I suoi capelli color del grano invitavano a toccarli, con la mano si fece strada dal suo braccio alla spalla, passando per il collo che sfiorò lasciandole un brivido caldo. Arrivò alla nuca e vi immerse il palmo, massaggiando con cautela la cute e facendole chiudere gli occhi deliziata.

-Bene, ora credo di poter parlare, che ne dite?- Lorne era consapevole della curiosità e dellincertezza che pervadeva Spike, sapere il responso lo turbava di più che combattere contro unorda di demoni. Non poteva fare un analisi precisa, Spike infondo lanima non ce laveva, ma cera il suo demone e quella parte che aveva sostituito lanima. Spike, come tutti i vampiri, poteva amare benissimo, non era una questione di cuore o di scintilla, era una questione di corpo, di mente e di voglia di accettare un sentimento come lamore. Che tra laltro non era mai sempre puro, nemmeno tra gli umani. Oh quanti avevano sostenuto che lamore fosse una questione prettamente umana. Allora Spike era il più adatto, in lui cera umanità, cera maledizione. Non era un vampiro atipico, era Spike.

-Gliene sarei immensamente grata.- sentenziò Buffy, tagliando un boccone di morbida e succosa carne. Il vampiro la guardò inforcarla e portarla alla bocca con grazia, rimase interdetto ed incantato nellosservare la bocca bella e piacevole di lei chiudersi intorno alla pietanza e staccarla lentamente dalla forchetta, per poi accoglierla nella cavità e succhiarla, masticarla, inghiottirla. Perfino il movimento del suo esofago che deglutiva lo stava eccitando.

-Ti prego, dammi del tu bambina. Spike che ne dici di chiudere la bocca e deciderti a mangiare quella cipolla che tieni a mezzaria? Stai sgocciolando- sorrise Lorne.

-Uh, cosa? Per tutti i maledetti inferni!!- afferrò un tovagliolo e si pulì i pantaloni dove il grasso dellortaggio era colato, ma fu inutile, la macchia continuava a persistere e si allargava.

-Aspetta Spikesmettila o peggiorerà- Buffy cercò di aiutarlo e lo sconforto di Spike si acuì maggiormente. perché accadono sempre queste maledette situazioni così innocenti e così equivoche!?e soprattuttoperché sempre in pubblico!!! lottando contro un calore crescente al basso ventre lanciò alla cacciatrice unocchiata di supplica mista a del tumultuoso, che fece capire a Buffy il problema e la fece arrossire e allontanare immediatamente.

-Ho uno smacchiatore Spike, se vuoi te lo faccio portare- disse Lorne, anche un po amareggiato per aver indirettamente provocato tutto quel trambusto. Era una cosa seria.

-Sì amicograzie.-

così, dopo molti spruzzi di liquido bianco, che convinse ben poco Spike, si ritornò a parlare del problema principale.

-Dicevo, ho fatto una piccola indagine su vasta scala e mi è stato riferito che due musicisti sono stati aggiunti allultimo momento in due gruppi.- disse con meticolosa precisione il demone.

-Dove si trovavano?- domandò il vampiro, apparentemente di nuovo calmo ma quasi irrimediabilmente certo di non poter più resistere a lungo.

-Uno a San Francisco e laltro a Cleveland.- rispose.

-Che tipo di strumenti erano?- chiese allora Buffy, ancora tremendamente imbarazzata per tutto quanto.

-Un basso e una batteria, rispettivamente a San Francisco e a Cleveland.- Buffy sorrise.

-Perfetto, sappiamo dove si trova, Spike di volata a San Francisco!- lentusiasmo di Buffy sconvolse un pochino Spike che con tutta sincerità, non si sentiva in grado di intraprendere un viaggio notturno verso la nuova meta. e tutto ciò è paradossale.

-Hey hey hey baby, aspetta. No ho voglia di partire subito tesoro, sono troppobè gran parte del mio corpo si rifiuta maledettamente di obbedirmi in questo momento!- esclamò molto preoccupato.

-Ma si tesorSPIKE! Intendevo domattinavoglio passarla qui la notte.- oddio oddio oddio!!!l lo stavo chiamando tesoronon ci credo!!!non siamo già a questo punto!!

il vampiro sogghignò piano, che cosa si era lasciata scappare la bella Buffy? Oh, da come lo aveva divorato qualche minuto prima la cosa prometteva assai bene, si sentiva come avrebbe potuto sentirsi Snoopy una volta sconfitto il Barone Rosso. Il suo tallone dAchille, la resistenza forte e determinata di Buffy stava venendo meno. Era riuscito ad abbattere le sue barriere.

-Perfetto Buffy, allora siamo daccordo.- disse Lorne giulivo.

Continuarono la loro cena in silenzio, con Spike che si gustava le sue pietanze e Buffy, bella come non mai, proprio lì vicino a lui. Rischiò molte altre volte di sporcarsi di unto, se non fosse stato per i calci di Lorne. Alla fine aveva due stinchi gonfi e doloranti come se avesse giocato a calcio senza protezioni.

 

Buffy fece un grande, intenso e profondo sbadiglio, che incantò Spike, un po per la visione delle sue belle labbra che si stiravano, un po per la profonda soddisfazione che pareva provare. Quando si fu momentaneamente ripreso e si fu imposto un minimo di contegno, almeno almeno finché non fossero usciti dalla sala, ebbe il coraggio di guardarla.

-Allora...che vuoi fare adesso amore? Hai tutta Los Angeles ai tuoi piedi e un accompagnatore pronto ad uccidersi per te.- sperò ardentemente che non prendesse sul serio la cosa.

uhm...potrei approfittarne... un sorriso birichino albergò sul volto della cacciatrice. Si stirò ancora per benino e rispose.

-Andiamo a letto Spike.- sgranò immediatamente gli occhi e desiderò che uno spigolo spuntasse dal nulla, così, giusto per infilzarci la testa.

-Non vedevo lora che lo dicessi passerotto.- ghignò come un matto, vedendosi con il casco e occhialoni da pilota, mentre la carcassa fumante del Barone Rosso occhieggiava contorta a terra.

La prese per mano con dolcezza e decisione, stava già per portarla verso lascensore quando sentì una mano picchiettare sulla sua spalla. Si voltò e trovò Lorne.

-Ehm...Spike...posso parlarti un minuto?- chiese titubante il demone. Unimprovvisa doccia gelata si riversò nella schiena del vampiro, il terreno sembrò pericolosamente troppo vicino al suo Sopwhit Camel.

-Ce-certo amico...- ma dentro di lui cera unaltra voce che urlava, come se la stesero scorticando, NO NO NO!

Si girò di nuovo verso Buffy e parve stravolto, lei si preoccupò seriamente ma lunica cosa che riuscì a ipotizzare fu un improvviso malfunzionamento del cip, dopotutto era già capitato in passato, cerano sicuramente apparecchiature elettroniche che trasmettevano onde.

-Spike va...-

-Sì!- la risposta brusca e troppo affrettata la convinse poco, ma non indagò, se non voleva parlarne allora era meglio lasciar perdere, daltronde non aveva nessuna voglia di litigare.

-Ehm Buffy, Sali ok? Io ti raggiungo tra un po passerotto.- la spinse delicatamente verso lascensore e le sorrise, un sorriso tirato ma comunque bello. Lei annuì ed entrò di nuovo nelle porte caleidoscopiche.

Spike si preparò ad affrontare il suo destino, deglutì pesantemente e seguì lamico verso una saletta privata. Ora il suo aereo fumava un po...

-Allora...di che morte muoio Lorne?- si stupì di se steso e del suo umorismo che usciva sempre e comunque.

Laltro demone sorrise appena e gli fece cenno di accomodarsi su una sedia, esattamente di fronte a dove si era seduto lui. Un lungo sospirone uscì dalla bocca del biondo, il suo aereo girava pericolosamente in tondo e la carcassa occhieggiava malevola.

-Bè Spike...è bizzarro, senza dubbio.- odiava quelle frasi, un ammasso di parole che non volevano dire nulla ma avevano il semplice scopo di tenerti ancora di più sulle spine, crudelmente.

-Al diavolo Lorne, dimmi che cosa ho, che cosa sento, che cosa maledettamente cè in questo corpo da demone!- ringhiò frustrato.

Laltro si raddrizzò di colpo sulla sedia e alzò le mani in segno di resa. Poi però si fece serio e perplesso, segno che aveva in mente qualcosa, e questo preoccupò Spike.

-Dimmi una cosa, perché hai tutta questa paura? Cosa temi Spike, di non amarla abbastanza, di essere rifiutato? Che cè di male nellamare una persona?-

lui chiuse gli occhi e quando li riaprì sembrò per un istante tornato William, quel William che viveva di poesie e damore non corrisposto.

-Non è questione di quanto io la ami ma del fatto che io potrei AMARLA. Insomma un vampiro che ha giurato morte alle cacciatrici, ne ha uccise due e si apprestava a farlo anche con la terza, che ha già fallito, che si è fatto piantare un coso che gli blocca limpulso primordiale di uccidere, che si riduce a fare da segugio alla sua più grande ed acerrima nemica, che si INNAMORA di lei...che cosa si direbbe mai in giro!?- si prese la testa tra le mani e la scosse violentemente, intenzionato a non pensare più a tutto.

-Non ti è mai importato di quello che la gente diceva su di te.- rispose placido Lorne.

-Ma tu non capisci... mi sto rammollendo, insomma un vampiro ama, ama la passione e il sangue, loscurità e il pacchetto completo di torture ma...non può amare la vita! Un vampiro aborrisce la vita e amare lei, sarebbe come amare vivere. E poi...so che è paradossale ma ho paura, paura di perderla, perdere quel suo strano sentimento che assomiglia allamicizia. Ho paura che facendole capire il mio amore lei mi abbandonerebbe disgustata.- il suolo terroso era sempre più vicino, poteva vedere il Barone ghignare lentamente.

-Lei ha amato...un vampiro no?- chiese Lorne.

-Oh certo! Mr. Perfezione-con-lanima. È anche questo, se mai mi accettasse dovrei convivere continuamente con il suo fantasma. Angel ha fatto questo, Angel ha salvato quellaltro, Angel mi ha aiutata così, Angel soffriva, Angel aveva lanima e una coscienza, Angel sapeva amare, perché non puoi essere un po come Angel! Sempre lui! annegherei in un mare pieno di manzo...- battè un pugno contro il muro, che non si era accorto di aver raggiunto.

-Se lei ti amasse, non penserebbe più a Angel, mi pare che non lo faccia molto nemmeno ora...non sono ancora rimbambito, quel bacio era ben diverso da uno normale Spike. Vuoi dirmi che lei non prova nulla? Che lei non abbia visto niente in te?-

Lorne ne aveva abbastanza, voleva bene a Spike, ma vederlo buttarsi giù così violentemente era stupido e assurdo. Dio solo sapeva se non meritava un po di amore in quella vita.

-Ma non centra! Era solo...passione, o almeno così lavrà vista lei...insomma è ancora unadolescente, sai gli ormoni e tutto. Non sa nemmeno lei perché lha fatto, te lo dico io. Avrà visto e sentito in me la voglia, il desiderio, la voglia non lamore.- battè la testa contro lintonaco, una patetica ombra di vampiro distrutto dallamore...se non era idiota questo!

-Va bene Spike, ok. No ti dirò che la ami, ti dirò che provi solo confusione e una grande attrazione fisica. Va bene così? Vuoi una bugia? Saresti più in pace con te stesso? Ti rifiuteresti un amore da oscar per codardia?- adottò questa nuova tecnica. Poteva benissimo lasciarlo a bollire nella sua commiserazione.

Ma ottenne una reazione. Alzò la testa ancora rossa per i colpi contro la parete, incurante della crepa che aveva provocato, lo guardò e si morse il labbro.

-Mi mentiresti? Avresti il coraggio di farlo?- chiese come deluso e amareggiato. Lorne sbuffò. Era andato completamente fuori di cervello.

-No...- Spike gli si avventò contro e lo scrollò per bene, come posseduto da uno spirito.

-ALLORA?!? DIMMELO!!- gridò con una scintilla di pazzia che danzava placida nelle iridi blu.

-La ami Spike...come non hai mai amato una donna e/o vampiro.- si sentì mettere giù allimprovviso e osservò, con notevole divertimento e sbigottimento, il vampiro saltellare per la stanza come un matto e gridare a squarcia gola: YUUUUUHUUUUUU!!!!! Ballando e ridendo. Quando finalmente si fu calmato ebbe il coraggio di guardarlo negli occhi. La scintilla era sparita e al suo posto stava gioia pura.

-Giuro che se ti capisco mi mangio bava di demone del Caos.- disse semplicemente.

-Oh Lorne! Amico! Ma non riesci a vederlo? Se lo dici TU, che leggi lanima, che sei riuscito a leggere in vampiro che NON ha lanima, se sei riuscito a vederlo allora è vero, io la amo e per DAVVERO. Non è ossessione, non è desiderio, è amore puro e lei non potrà mai negarlo!!- fece altre tre o quattro piroette su se stesso.

-Spiacente ma non rilascio certificati.- rispose, un po più lucido, Lorne.

-Non importa! Ora vado, ho troppo da fare!- e detto questo imboccò la porta e filò via. lorne si gratto il mento.

Lidea dei certificati infondo non era del tutto male...

 

 

Buffy era salita in camera e aveva trovato Willow addormentata beatamente sul divano, raggomitolata come un dolce gattino. Non volle destarla così cercò di fare meno rumore possibile, si tolse le scarpe e si massaggiò i piedi, ai tacchi non si sarebbe mai abituata.

Con molta cura prese lo spazzolino, il dentifricio e andò a lavarsi i denti, specchiandosi nella grande parete. Osservando in modo critico la sua immagine si disse che era estremamente ingiusto che una così bela ragazza fosse anche così poco alta.

Sputò nel lavandino e si sciacquò la bocca, di fece una bella cosa e si struccò con le salviettine. Il tutto sempre con estrema calma, perché mai, nemmeno per una volta il pensiero del suo bacio con Spike le aveva attraversato la mente. No. Non pensava alle sue bellissime e soffici labbra che la mandavano in corto circuito, la morbidezza della lingua non era minimante di suo interesse.

ommioddio se va avanti così non so dove potrei andare a finire...

tornò in camera e prese il cellulare. Scarico. Lo attaccò alla presa di corrente e cercò un telefono. Notò con piacere che ce nera uno anche nel bagno, decise quindi di sistemarsi lì su una di quelle belle poltroncine blu notte, le piaceva quel luogo, forse perché il grande specchio le dava la certezza di essere proprio lì, di non stare sognando.

digitò il numero di casa e, pur rendendosi conto dellora, inviò la chiamata. Si guardò allo specchio e faticò a credere di essere proprio lei, limmagine riflessa. Si vedeva come una donna rilassata e sicura, non sconvolta e annoiata per aver portato con sé un vampiro. Anzi la presenza di Spike le faceva un sacco di cose, ma certamente non lannoiava!

<<Pronto?>> la voce dolce di sua madre la distolse dalle riflessioni.

<<Mammasono io.>> si morse un labbro e aspettò la reazione.

<<Buffy? Tutto ok? Dovè Spike?>> lei abbassò la testa di colpo e fece una faccia annoiata. Dio! Tre domande e Testa-Platinata sbuca nel discorsodevo iniziare a preoccuparmi?>>

<<Si mamma, scusa per lora ma mi sono liberata solo adesso>> rispose con laria annoiata. Sua madre soffocò un risolino che aveva un che di complice, a Buffy cominciò a sorgere un dubbio.

<<MfrSì tesoroe Spike dovè?>> ma è unossessione! Non gli interessa nulla della sua piccola figliola persa nella città più indemoniata damerica? appoggiò violentemente la testa allo specchio e chiuse gli occhi.

<<Oh èda qualche partenon so di preciso, ero troppo stanca per informarmi>> sua madre rise di nuovo, come una scolaretta. Buffy aggrottò le sopracciglia e il sospetto si concretizzò maggiormente.

<<Davvero? Ihihihihe Willow tesoro? Dovè?>> vuole anche la disposizione dei letti?!?! non immaginava quanto ci fosse andata vicino.

<<Oh sta dormendo sul divanosembra stia anche comoda.>> una nuova risata cristallina e maliziosa le trapanò le orecchie. Buffy si accigliò decisamente.

<<Ahcapisco, ma siete in un Motel?>> a quel punto la ragazza strabuzzò gli occhi e comprese perfettamente quello che la donna stava immaginando.

<<MAMMA! Siamo nelle stanze di un amico demone di Spike, una specie di albergo di lusso con un locale per il karaoke e per inciso:IO E SPIKE NON ABBIAMO FATTO NIENTE!>> urlò nel bagno, la sua voce rimbombò tra le piastrelle e sul grande specchio. Sembrò un urlo da sciamano indiano.

<<Oh…”ha il coraggio di avere la voce delusa!!”…matesoro non volevo dire quelloinsommaperò Spike è un bel ragazzo non credi? Io non sarei contrariata se voi due>>

Buffy rischiò di cavarsi gli occhi a furia si stralunarli.

<<Mamma smettila! La scena che mi hai appena descritto èèagghiacciante! Non mi abbandonerà MAI!>> e forse non era nemmeno tanto male in effetti.

<<Va bene va bene tesoro, non ti preoccupare, non dirò nulla a Riley delle nostre conversazioni. Del resto mi dispiacerebbe turbarlo, sembra una persona tanto sensibile.>> replicò la donna dallaltra parte del filo. Se Willow non fosse stata lì con lei, Buffy avrebbe giurato che avesse fatto un incantesimo a sua madre. Probabilmente qualche cosa per far apprezzare particolarmente una persona. ne sarebbe stata capace.

<<Non era un tono sarcastico il tuo vero mamma perchéoh al diavolo ma che sto dicendo! Non dovrei nemmeno fare questo tipo di conversazioni con mia madre, andiamo!>> gridò la cacciatrice esasperata. Se avesse avuto un paletto se lo sarebbe volentieri ficcato in pancia, tanto per mettere fine alla conversazione. Era come se sua madre fosse una di quelle giornaliste in incognito di settimanali rosa, con le unghie laccate di rosso e la faccia rubizza che ispira fiducia, che ti induce a raccontare ogni cosa. Una penna che PER PURO CASO viene estratta dalla borsetta di coccodrillo e un foglio che magicamente si riempie di parole, forse la lista della spesa, pensi. Come se fosse possibile che una che dice di ascoltarti e comprenderti compili anche la lista della spesa.

Non le stava facendo il terzo grado, si limitava a farla parlare da sola e a tradirsi, con mezze frasi e piccoli accenni che sarebbero diventati periodi interi su quel maledetto foglietto,

<<Ma tesoro, siamo tra donne dopotutto e lo sai che penso a proposito di te e Spike. Insomma Riley sarò anche un bravo ragazzo, sensibile e dolce mabè con tutta franchezza gli mancano quella qualità che fanno di un ragazzo un UOMO. Non ha sensualitànon ha movenze flessuose e sicure, sarà anche forte e allenato ma è troppo massiccio! Non ha i muscoli tonici e snelli che confortano una donna e che la portano in paradiso>>

<<Mamma smettila!! Ti prego non dire più una parola, non voglio che la mia stima per te scenda ai minimi storici!>> Buffy si prese la testa tra le mani e lagitò come se volesse far uscire quelle brutte parole. Pazzesco, sua madre che le dava consigli sugli uomini, che le diceva come doveva essere fatti e cosa ci voleva per lei. Daccordo, tra le braccia di Spike si era sentita bene come mai in vita sua ma questo non significava assolutamente nulla! Lei non amava Spike, era solo che non poteva farsi mettere sotto da lui e poipoi quelle labbraquella lingua

<<Insomma per Riley vanno bene solo due tipi di ragazze e bada bene che dico RAGAZZE, non donne come sei tu! Lui ha bisogno di qualcuno di fragile da proteggere e rassicurare con i suoi muscoli gonfiati oppure una come lui, una paladina della nazione, una donna soldato. Una specie di Lara Croft e io tesoro, non ti ci vedo proprio.>> concluse con voce saggia la Signora Summers. Meglio mettere le cose in chiaro, si era detta. Apprezzava Riley, era un bravo ragazzo con una testa sulle spalle ma forseforse era proprio questo che non le piaceva. Infondo quando si era sposata lei e aveva avuto Buffy era andata completamente allavventura. Aveva la ferma convinzione che in un uomo ci dovesse essere del mistero e un oscuro passato, così la vita era più eccitante e piena di sorprese. Riley il mistero se lera giocato da un pezzo e quanto alloscuro passatobè almeno che non fossero atterrati degli alieni nellIowa, e non lo credeva possibile, lui era un vero zero.

Ma Spikeoh lui sì che era misterioso, oscuro, con un passato da mille e una notte, bello e affascinante, sensuale, con una camminata flessuosa e morbida, gli occhi blu inquisitori e sbarazzinianche Angel dite voi? Ve lo concedeva, ma lui non era bello, affascinante ecce poi era sensuale come un termosifone.

<<Mamma giuro che non ti riconosco più, che cosa hai bevuto! Quante volte ti ho detto di non accettare infusi fatti da Anya o le pozioni di Tara!>> Buffy ormai era in piedi, attaccata al lavandino con le mani e il telefono sotto lorecchio. Laria sconsolata.

<<Buffy così offendi le tue amiche! Io non ho bevuto nulla e sono serissima. Se non ti va più di parlare di questo smettiamo, volevo solo darti qualche buon consiglio.>>

<<Ecco, questa è la prima cosa sensata che ti sento dire.>>

Buffy dava le spalle alla porta e, nonostante ci fosse lo specchio, non la vide aprirsi, tanto era concentrata su sé stessa. Restò a fissare la propria immagine e vide una ragazza scarmigliata, con un diavolo per capello e il viso stravolto da recenti rivelazioni che erano piovute addosso a lei come enormi bombe dal cielo. Le ricordava un videogioco a cui aveva giocato insieme a Xander.

<<Come va con la ricerca? Willow sta bene?>> questa è la mamma che conosco io! Totalmente felice e in ansia per me e le mie amiche…”

<<Oh sì, abbiamo scoperto dove potrebbe trovarsi Oz, anche se non penso che lo troveremo ancora làabbiamo una pista comunque>>

avvertì come un lieve movimento alle sue spalle ma non ci fece molto caso, probabilmente uno spostamento daria provocato dalla correntein effetti non ricordava di aver lasciato la porta aperta.

<<Sono contenta bambina mia, quella ragazza si merita di vivere un po di felicità, anche se dovrò fare una bella ramanzina a quel ragazzo!>> Buffy soffocò una risata pensando a Oz, seduto nella sua cucina con sua madre che lo bacchettava per essere stato cattivo con Willow.

<<Sono sicura che Willow lo apprezzerà>> di nuovo quella sensazionecome se ci fosse qualcosa che facesse muovere laria intorno a lei

<<Non aveva il diritto di agire così, per unaltra donna poi. Posso capire che si sentisse un mostro ma Willow lo aveva sempre compreso e>>

improvvisamente Buffy si sentì afferrare per la vita da due mani affusolate. Immediatamente una bocca fredda si posò dietro il suo orecchio e le diede un caldo bacio, soffiando poi aria fresca tra i ciuffi di capelli rimasti sciolti dalla crocchia.

Se non gridò fu per puro miracolo. Soffocò unesclamazione di sorpresa e compiacimento, quando Lui strofinò il naso sul suo collo ed emise un leggero ringhio. Con le mani lattirò più vicino a sé e la strinse, dolcemente e possessivamente.

<<Ti sono mancato passerotto?>> sussurrò una voce ben conosciuta. Era roca, piacevole, che metteva i brividi.

<<Coshai detto Buffy?>> sua madre la riportò sulla terra e le fece ricordare di non essere nella condizione per rispondere alle effusioni. In effetti non era nelle condizione per fare qualsiasi cosa.

<<Rispondi passerottonon essere maleducata>> replicò il vampiro, mentre posava languidi baci sulla spalla. te lo do io la maleducata razza diahperfetto e stupido vampiro! la mente di Buffy farfugliò tali pensieri mentre un subbuglio interiore la sconvolgeva, miriadi di sensazioni contrastanti la stavano attraversando come punte di frecce infuocate. I suo baci sono infuocati…”

<<Sinosmetdai cosa..cioè! mamma ci sonono hooddiosmettila idiota!>> biascicò al ricevitore che le stava scappando di mano. Sentì il vampiro sorridere sulla sua pelle e provò un moto di stizza, spazzato immediatamente via dalla dolcezza delle coccole che lui le faceva. Per un attimo desiderò che il mondo non esistesse.

<<Buffy ma che sta succedendo lì!?>> la voce di Joyce la costrinse a ritornare sulla terracon uno sforzo immane girò la testa (svantaggi di non vedere lavversario allo specchio) e lo guardò con unammonizione negli occhiche non lo turbò per nulla. Riprese la sua lenta tortura di baci e le lasciò il compito di sbrogliarsi dalla situazione.

<<Su Buffy non far attendere tua madre>> le disse con arroganza, mentre le accarezzava con movimenti circolari il ventre e le baciava la nuca.

<<Nie-niente è unaahmaledetta mo-mosca!>> strillò la cacciatrice cercando di non apparire troppo compiaciuta da questa mosca

Spike la guardò male e lei sorrise vittoriosa.

<<Questo merita una punizionenon si tratta così il big bad>> le disse cantilenando le parole come un bambino piccolo. Quello che fece poi però non era esattamente da bambino piccolo

Buffy lottò contro tutti i suoi neuroni che le dicevano di girarsi e fare lamore lì, con lui, subito.

<<Tesoro sento come>>

<<Scusa mamma ma ora non posso piùahparlare perché devodevo dare la caccia ahhhlla mosca>> detto questo chiuse la comunicazione e si avventò su Spike, ma non da cacciatrice competente. Lo sbatté contro lo specchio e si mise a divorargli letteralmente la bocca, sorridendo a sé stessa che baciava laria.

Spike fu piacevolmente sorpreso dal cambiamento. Lo aveva sempre detto lui che gli apparecchi telefonici rovinavano la vita delle persone

Non le lasciò per molto il comando. Invertì le posizioni e fu il suo turno di pressarla contro la parete, impedendole di respirare e formulare un pensiero coerente per almeno cinque minuti.

Si staccò, seppur a malincuore, e la guardò dritto negli occhi, trapassandola e costringendola a reggersi a lui per non svenire.

<<Pensi anche tu che dovremmo fare quello che io penso dovremmo fare?>> le sussurrò in un modo che la sconvolse totalmente, devastandola, mentre varie immagini le facevano perdere la ragione.

<<Ma cèWillow di là e>> non riusciva a dire di più, lui lo comprese.

<<Non preoccuparti, per quello che ho in mente io non ci sarà nemmeno bisogno di chiudere le tendine del letto>> sorridendole la prese in braccio e la portò di là, chiudendo la porta del bagno con un calcio.

 

 

 

 

La scena si chiude, una luce soffusa, la dissolvenza in nero e la musica di sottofondo, poi tutti i titoli di coda, nomi di attori, nomi di tecnici delle luci, nomi di truccatori, costumisti, stuntman. Solo nomi per Buffy, che in quel momento si stava ponendo una domanda molto importante: cosa abbiamo fatto?

Perché con Spike, lei si era aspettata passione senza freni, una dirompente libidine scaturita tutta di un colpo e consumata, bruciata, altrettanto presto finita. Sesso selvaggio, magari. Qualcosa di trasgressivo ed incestuoso, privo della più semplice forma di umanità. Due corpi fuori controllo che facevano ciò che erano addestrati a fare, per avere piacere, per ottenere gioia artificiosa come quella del sesso. Sangue, morsi forse e manette, pratiche degne di un discepolo fedele del Kamasutra, pose inimmaginabili e solo, rovente, brutale cupidigia. Solo questo.

Passare la notte a baciarsi teneramente, coperti da un bel lenzuolo di seta che non celava altro che i loro corpi vestiti, mentre sullo schermo della mega tv al plasma scorreva un film romanticoquello sì che non se lo sarebbe mai aspettato. Quindi quale era stata la sua sorpresa, quando lui le aveva coperto gli occhi con un nastro rosso, laveva guidata tenendola per le mani fino al letto, posando delicati baci sul suo collo e laveva fatta semplicemente mettere seduta. Dapprima si era aspettata di essere scaraventata sul materasso, se andava bene, e di essere presa lì. Subito. Tuttal più qualche gioco perverso per via della benda. Poi però Spike si era allontanato, accarezzandole un braccio con fare rassicurante. Lei era rimasta seduta rigidamente, mentre con i sensi cercava di capire il mondo circostante, individuando il vampiro e anticipando le sue mosse. Lo aveva sentito armeggiare con il suo borsone, si era aspettata di udire il clangore di catene, aveva solamente percepito il crepitio dellaccendino. A quel punto aveva tentato di protestare, pensando che si stesse facendo una sigaretta, ma lui aveva intimato di tacere, molto gentilmente sintende, la sua voce era corsa come una carezza sulla schiena della cacciatrice e laveva fatta rabbrividire.

I rumori lievi continuavano a emergere dalle profondità oscure del buio che Buffy vedeva, udiva le sue mani trafficare con qualche scatola contenenteincenso. Il suo profumo pungente e caustico le era penetrato nelle narici, un buonissimo profumo di terre orientali e grandi palazzi, misteriose sculture e finestre di vetro colorato. La benda acuiva i suoi sensi, facendole percepire molto più di quello che normalmente avrebbe sentito, trasformando lattesa e la preparazione in una girandola di sensazioni più o meno intense. Spike le era passato vicino, in risposta alle sue mani che lo cercavano alla cieca le aveva sfiorate, posando un improvviso bacio dietro lorecchio. Poi era fuggito, attraversando la stanza e chiudendo una porta, isolandoli definitivamente dallambiente circostante. A quel punto si era aspettata di ricevere le attenzioni tanto agognate, ma non era andata così. Lui aveva armeggiato con qualche altra scatola, più rigida, di plastica, a giudicare dal rumore che aveva fatto nellaprirsi. A quel punto Buffy aveva capito, era una cassetta e lui la stava infilando nel videoregistratore. Un fugace pensiero le aveva attraversato la mente e si era resa conto di essere irrimediabilmente arrossita. Aveva giurato di aver sentito la sua risata roca e canzonatoria. Il rumore dellaccendino si era ripetuto per una ventina volte, pensò che probabilmente quella era solo scena, un modo per confonderle le idee e poi soffocarla con lincenso. Cip-indolore ed efficace. Ma il profumo non era aumentato, percepì sulla pelle un rassicurante e tenero calore. Candele?

Anche da dietro la benda vide la luce calare, ora erano interamente al buio. Si fece più tesa, non sapeva assolutamente cosa aspettarsi dal vampiro, era un continuo sorprenderla, lasciarla senza fiato, tutto quello era romantico mainfondo lui era sempre una creatura delle tenebre.

Un rumore nuovo la distolse dai pensieri, un rumore che normalmente può sembrare volgare e crudo. Il rumore di una zip che si apriva. Troppo lunga per essere quella deicalzoni pensò. Udì di nuovo qualche rumore poco sopra di lei, poi più nulla. Silenzio. Uno sconcertante e terribile silenzio, che la gettò nellinquietudine. Voleva vedere, voleva sapere, voleva che il suo istinto non labbandonasse, non fosse così soffocato.

Poi percepì le mani di Spike, fredde e sottili, posarsi sulle sue spalle e trascinarla lentamente verso il materasso. La fece posare gentilmente sul cuscino e a quel punto lei aveva tentato di chiedere spiegazioni. Tentativo sprecato, lui laveva baciata e le aveva tappato la bocca. Oh, descrivere il bacio non è importante, ricordatevi le parole: idilliaco e travolgente, capirete una minima parte di quello che Buffy provava. La benda, la benda era responsabile di tutto. Come in risposta ai suoi pensieri lui laveva slacciata e le aveva sussurrato allorecchio:-Dimmi se ti piace-

Le era occorso un attimo per mettere a fuoco la stanza. Poi la sua bocca si era spalancata in una O perfetta.

Sul pavimento della camera cerano una ventina di candele color crema, appoggiate su piattini di terracotta. Erano tutte intorno al grande letto, creavano una sorta di calda luminescenza, che sembrava scaturire dalle piastrelle stesse e rendeva latmosfera lugubre di quella stanza più misteriosa, più gradevole. Il colore dorato era quello di un bel sole al tramonto, la magia che infondeva agli occhi, ai capelli di Spike era tragicamente irresistibile. Su un mobile era posato un porta incenso con un bastoncino che bruciava lentamente, liberando la sua fragranza penetrante alla vaniglia. Le tende del baldacchino erano state slacciate e mezze chiuse, creando un effetto di vedo-non vedo rassicurante e in qualche modo eccitante. Infine guardò il mago che aveva creato quella meraviglia. Era lì di fianco a lei che sorrideva in un modo del tutto diverso, dolce e romantico. Senza maglia, ecco spiegato il rumore della zip, il petto invitante che sembrava solo chiederle di toccarlo, reso quasi abbronzato dalla luce ambrata delle candele. I suoi occhi cerulei sembravano chiederle una risposta. Buffy non si era fatta pregare. Gli aveva preso il volto con le mani e lo aveva baciato a lungo, con tenerezza. Cercava di imprimere in ogni movimento tutta la sua gioia, la voglia di lui, la felicità di averlo accanto, la sua immortale fame per quelle labbra.

-Wow, principessadirei che ti è piaciuto.- le aveva detto. In risposa un caldo sorriso le aveva illuminato le labbra, laveva abbracciato forte e aveva posato la testa sul suo torace.

-E non è ancora finita passerotto- era riuscito a mettere nella sua voce quella nota di mistero che a Buffy serviva per pregarlo, con gli occhi aveva fatto cenno di continuare, e lui aveva obbedito.

Premendo play sul telecomando la cassetta era partita. Così avevano passato le restanti due ore a guardare Shakespeare in Love, a baciarsi a lungo e dolcemente, luno stretto allaltra. Non erano mai andati oltre quello, lievi contatti, qualche bacio sul collo, sulle spalle, ma mai di più. Ciò che Buffy aveva apprezzato era stato proprio questo, che lui avesse preparato quella meravigliosa sorpresa non per portarsela a letto, ma per tenerla semplicemente stretta a sé. Per baciarla, nel modo più innamorato possibile, con sottofondo uno dei film più belli e romantici che aveva mai visto. Con la storia di Romeo e Giulietta che sembrava un po la loro, Buffy della Luce e William delle Tenebre, due famiglie rivali e in continua lotta. Un amore impossibile, destinato a non essere mai capito né dalluna, né dallaltra parte. Un amore impossibile ma eppure nato. Buffy si spaventò. Aveva pensato veramente quello? Di certo a causa dellatmosfera irreale e ingannatrice. Eppure si era sentita in pace, con una gioia fusa nello spirito, che la faceva rabbrividire piacevolmente se solo ci pensava. Quel film era stata una scelta azzeccata, dolce e con una punta damaro in giuste quantità, come del resto era la storia della cacciatrice e del vampiro, se storia si poteva chiamare. Infondo al loro cuore sapevano che non era nulla di concreto, che durava solo perché non pensavano a quello che effettivamente succedeva ma vivevano alla giornata. Carpe Diem avrebbe Monet. La situazione era paragonabile alle sue ninfee dopotutto, un attimo lacqua era limpida e cristallina, la luce perfetta. Lattimo dopo tutto era guasto, impossibile da apprezzare.

La colonna sonora creava un sottofondo perfetto per le sue riflessioni, appoggiata al petto morbido di Spike stava comoda e in pace, protetta e sicura dal mondo. Non le importava il fatto di non udire il suo cuore battere, strano perché con Riley succedeva, a volte lo ascoltava. Ma in confronto a quel momentole sembrava solo un fastidioso ticchettio, mentre ora era tutto così Giusto! Forse era veramente innamorata, forse quei pensieri non li avrebbe fatti se non fosse stata innamorata!

Ma innamorarsi di un vampiro sarebbe stato sbagliato. Perché era sostanzialmente quello che la fermava, un demone. Se non lo fosse stato non si sarebbe fatta scrupoli. Quindi la questione non era se lei lo amasse o no, ma se fosse giusto o sbagliato.

è una confessione? Io lo amo ma non dovrei perché è sbagliato?

Spike le baciò i capelli e con un braccio la fece girare, dopodiché le prese il viso e lo baciò sulla fronte, sulle sopracciglia, sugli occhi, sulle guance, sul naso, piccoli contatti sulle labbra. E poi anche Buffy poté rispondere, senza freni. Guardò dentro i suoi occhi adamantini, vi cercò il demone. Lo trovò, era giusto dietro quel colore, un po nascosto a sinistra, semivisibile dietro la pagliuzza più scura. Guardò di più, trovò anche luomo, lo sguardo timido e innocente di un bel ragazzo. Allora che cosera Spike? Quale altro demone avrebbe preparato quellatmosfera dolce per semplici effusioni? Quale altro demone avrebbe acconsentito ad aiutare lei e Willow, da sempre sue nemiche, in una caccia alluomo umiliante? Ma soprattutto quale altro demone sarebbe stato così contento di essere capito da Willow, di ricevere da lei un po di comprensione, di non essere considerato solo un cattivo vampiro assassino.

-Che cosa cè amore?- le chiese. Guardarla lo rendevaeuforico. Era come un raggio di sole che squarciava un cielo plumbeo color antracite, gli penetrava nel cuore immobile e lo irradiava di calore come scarica rovente. Tenerla abbracciata sembrava ridargli nuova vita e nemmeno a lei dispiaceva. Lamava, ne era certo, sentiva le mani sudare, le guance accaldarsi e i capelli rizzarsi sulla nuca non appena la vedeva. Inequivocabili sintomi di innamoramento. Non passione, quella saliva e poi se ne andava, no ne era proprio stregato, completamente pazzo ed assuefatto di lei. E anche Lorne laveva constatato. Aveva deciso di mettere in atto tutto quel piano per provarle il suo puro sentimento, per farle vedere che cosa era capace di fare per amore, una semplice notte passata a baciarsi, senza volere di più.

-Nulla Spike. Perché?- gli accarezzò il viso, non solo era magicamente bello ma anche sensibile, un uomo da amare

-Sembri pensierosa, è un piacevole cambiamento. Cè qualcosa in questa adorabile testolina!-

lei gli diede un giocoso pugno sul petto e mise il broncio. Spike lavrebbe volentieri baciata per leternità e molto oltre.

-Hey Mr. Platino, non è sano offendere la donna che ti ha baciato tutta la notte, specie se è la cacciatrice!- prese un paletto per linferno, mi chiederò allinfinito dove li nasconde…” e lo puntò sulla pelle alabastrina, scalfendola al limite della vampirica sopportazione.

-Oho, scusa dolcezzanon voglio far arrabbiare la guerriera che è in te ma ricorda- Buffy gli accarezzò il punto ferito e lo baciò, con fare da mammina preoccupata.

-Sidemone ferito?- lui sorrise in modo sadico.

-Mai abbassare la guardia, i cattivi sono sempre in agguato!- detto ciò invertì le loro posizioni e ghignò soddisfatto, stringendo in una mano il paletto che era riuscito a prenderle.

-Sei sicuro di non dimenticare qualcosa? Vampiro con cip qui, ergo: niente bua alla cacciatrice.- precisò vittoriosa lei, sorridendo in modo compiaciuto e impertinente.

Lui fece vagare una mano dalle tempie al suo bel collo da cigno.

-Non ho bisogno di questo.- affermò e lanciando unocchiata beffarda al paletto lo gettò alle spalle, ponendo tra esso e loro due una cospicua distanza.

-E dunque? Cosa dovrei temere? Le tue chiacchiere?- lespressione giocosa che cera negli occhi della cacciatrice irritò Spike, si prendeva gioco di lui e Dio solo sapeva se questo non andasse punito!

-Ci sono altri modi per farti soffrire donna.- le comunicò. Dopo di che prese a torturarle i bordi delle labbra con piccoli baci, che accendevano in lei il desiderio di avere quella bocca esattamente incollata alla propria.

-Spike- esalò in una muta richiesta, ma lui fece orecchie da mercante e continuò nel suo intendo, spostandosi e lasciando una scia di baci lungo il collo, anche lì lavorò con molta dolcezza e Buffy volle di più. Ma lui ancora si rifiutò di accontentarla e scese di nuovo. Arrivò al suo petto, fermandosi un attimo per alzare le sopracciglia e guardarla con espressione che ella classificò come Luciferina.

Slacciò con lentezza esasperante la camicetta, poi si dedicò con molta dedizione e calma alla pelle bianca del seno, giusto per stuzzicarle i sensi. Anche lì ripeté la stessa scena, lasciandola in uno stato di frustrazione così profonda che fu costretta a mordersi la lingua per non urlargli contro di rimediare

Intuendo una possibile reazione Spike le bloccò i polsi al materasso, alzò il viso per guardarla e sorriderle perfidamente, poi lo riabbassò e con il sorriso che ancora gli illuminava il viso, scese. Arrivò oltre il seno, vicino allombelico

-Continua pure Spike, ma ti avverto: se poi osi fermarti come le altre volte giuro che ti impaletto in un amen, tregua o non tregua!- espose lei con molta calma. Lo sentì sorridere contro la pelle e alzare il volto.

-Va bene, per oggi basta. Sei un po troppo maleducata signorina, il resto te lo dovrai meritare!- le disse gustandosi il suo broncio stizzito.

-E chi ti dice che io lo voglia?- ribatté acida e insoddisfatta oltre linverosimile.

-Oh cacciatrice, scusa ma penso di avere una maledetta ragione. Nessuna può resisterminemmeno la fiera paladina della luce!- la sbeffeggiò. Con un dito e toccò la punta del naso e vi posò un leggero bacio che lei accolse di buon grado.

-Qualcuno è un po egocentrico qui.- rispose lei. Riuscì a liberarsi e gli prese il dito, baciandolo a sua volta e ridendo piano.

-Però non ho torto dolcezza.- precisò, abbassandosi per incontrare le sue labbra per un innocente contatto.

-E chi lo dice?- chiese lei divertita oltre ogni modo da quello scambio incrociato di punzecchiamenti ed effusioni. Fosse stato per lei, lavrebbe ufficializzato come metodo di comunicazione più efficace del pianeta.

-Il fatto che tu non mi abbia contraddetto è già un punto a favore della mia tesi, e poi ho un certofiuto per queste cosese capisci a cosa alludo.- abbassò lo sguardo sul suo corpo e fu certo di sentire il calore delle gote di lei sotto le sue mani.

-E va bene vampiro, sei cattivo e sai torturare perfettamente anche con un cip, tuttavia credo che sotto una tortura così mi strapperesti tutto fuorché una confessione- ammise sorridendogli birichina. Lui rise di gusto e si chinò di nuovo a baciarla, mettendoci più impegno.

-Ti predo in parola amore, quando torneremo a Sunnyhell il grande cattivo avrà un nuovo giochetto per le sue vittime- le sussurrò a fior di labbra. Al che lei mise il broncio, muovendo la bocca in una modo che irretì irrimediabilmente il vampiro.

-E ora che cè raggio di sole?- domandò, desideroso di porre fine al suo turbamento nel migliore dei modi possibili. Lei dal suo canto continuò a storcere la bocca, mugugnando qualcosa che la fece subito arrossire. Spike si ritrovò irrimediabilmente corroso dalla curiosità di sapere che cosa quelle adorabili labbra avessero detto.

-Come? Non ho capito principessa- le si sdraiò sopra e poggiò il gomito sul materasso, reggendosi quel tanto che bastava a non schiacciarla, con la mano le portò i capelli dietro la nuca e cominciò ad accarezzarla.

-Chetu non devi..bè ecco uh, non dovresti usare il gioco conbè tanto non confesserebbero e poi se fosserouh uomini- non finì la frase e si chiuse in un mutismo ostinato, corredato dalle guance rosse più adorabili che Spike avesse mai visto. Lui rise di gusto, non riuscendo a trattenersi e cominciando a capire.

-Mhm..siamo gelose vero passerotto? Ma cosa hai capito, io le riserverò solo per te, quel genere di tortureanche se, se poi vorrai provarne altre, io..-

-Spike!-

-Scherzavo amore. Però ricordati quello che ti ho detto, questo sarà ciò che potresti aspettarti una volta a casa! Rammentalo Buffy, perché il grande cattivo non lo scorderà!- scosse lindice sotto il suo naso e la fece ridere di nuovo. Lui si nutriva della sua risata, così come lei si nutriva del proprio nome, pronunciato dalle sue labbra.

-È una minaccia?- chiese, accarezzandogli la nuca con le dita.

-È una promessa!-rispose languido e cominciò a stamparle schioccanti baci sulla fronte.

Nessuno dei due pensò al significato delle loro parole, non pensarono che molto probabilmente, una volta tornati a Sunnydale tutto sarebbe morto. In quel momento esistevano loro due come coppia, e nessun altro.

Stettero a baciarsi per un altro po, persi uno negli occhi dellaltra, rimuginando solo su loro stessi. Il sangue di Spike, per quanto morto, non fluì mai verso il basso a svegliare altre creature. non che Buffy lo lasciasse indifferente, ma non aveva desiderio di porre fine immediatamente a quellidillio. Perché lui sapeva, una volta consumato, non sarebbe durato a lungo. Sarebbero caduti nel classico imbarazzo, con varie incertezze e sensi di colpa. Invece così sapevano esserci un poi, un domani, un traguardo ancora da raggiungere, un semplice qualcosa e per quanto potesse essere incerto e lontano, a lui bastava.

Dopo un po si rigirarono verso lo schermo, ormai macchiato da righe distorte, segno che la cassetta era giunta al termine. Spike le passò un braccio dietro la vita e la portò più vicino.

-A che cosa pensavi prima?- la domanda viaggiò per la mente contorta e occupata di Buffy, tutta piena di immagini sue e del vampiro certamente non adatte ai minori. Trovò un neurone libero e lo colpì, fungendo da doccia fredda. Non avrebbe mai, nemmeno sotto minaccia di un ninja professionista, confidare a Spike i suoi pensieri. Perché sarebbe stata la fine, di certo. Non le avrebbe lasciato un minuto di pace e lei…”oh al diavolo lei è dannatamente insicura di sé stessa! Non stiamo tanto a girarci intorno dato che sappiamo esattamente la risposta! ululò il cervello di Buffy. pronto?! La sopra vogliamo darci una calmata? Da quando Buffy comincia ad usare bene il suo cervello? Perché non ti ha lasciato lì a vegetare un altro po! ribatté scontroso il suo cuore.

sentimi bene brutto pezzaccio di carne, anche se sei un muscolo involontario non ti devi permettere di confondere Buffy, lei non deve darti ascolto perché sappiamo che andrebbe contro ogni ordine logico e il suo essere ne verrebbe sconvolto! rincarò laltro organo. ma se lei si fa di questi problemi vuole dire che ha dei dubbi e se ha dubbi significa che può prendere due direzioni dato che entrambe sono abbastanza logiche da essere prese in considerazione! E tu dovresti saperlo ammasso di neuroni in pensione! rispose il suo cuore, riuscendo a zittire finalmente la lagnosa voce legnosa dellaltro. Dio è pazzesco! Sto facendo parlare i miei organi, qui si sfiorano livelli stellari di pazzia, sarei un interessante caso per un neo-Freud e uninfermiera della neuro! Col tempo potrei diventare una pazza omicida che esce di casa in mutante e mannaia…”

-Buffy? Mi stai ascoltando?- Spike osservò la curva decisa che solcava la sua fronte e immaginò la battaglia dei bei neuroni della cacciatrice. Non gli sembrava di aver fatto una domanda troppo difficile

-Sì uhstavo pensando al film- il che era una mezza verità, del resto chi se non Buffy Summers era specialista nel dire mezze verità?

-Ma guarda? Allora ti ha colpito, sono contento che tu abbia apprezzato la scelta.- rispose lui compiaciuto. Gli sorrise dolcemente.

-Sì infatti, è un film adorabile, la storia fa palpitare il cuore, i dialoghi sono emozionanti, il protagonista è da paurae poi ho sempre avuto un debole per William Shakespeare, anche se non posso dire lo stesso di Romeo e Giulietta. Però la trama era rivisitata al punto giustoquel sapore agrodolce che ti lascia un po triste- si dilungò. Spike non si perse una parola, forse per la passione con cui lo diceva o forse semplicemente per il fatto che adorava le labbra di lei che si muovevano.

-Sono daccordo, tranne che su una possibile attrazione per Finnes, ma lei era maledettamente stupida!- esclamò battendo un pugno sul copriletto e facendo sobbalzare la cacciatrice.

-Shhpotrebbe svegliarsi Willow! E poi scusa, che altro avrebbe potuto fare?- ribatté. Ora, il personaggio di Viola le era piaciuto subito, così dolce e innamorata dellamore, ma anche razionale, con una testa a posto.

-Se lo avesse veramente amato allora avrebbe dovuto rimanere con lui!- sentenziò lapidario il vampiro. Buffy non capì perché tutta un tratto fossero piombati in una discussione accesa, per lei non cera motivo di prendersela tanto. Infondo Shakespeare era un adultero, un ottimo amante questo è certo ma non le piaceva quella sua visione eterea del mondo, troppo sentimentale e troppo fantasiosa. Non si viveva di fantasie.

-Ma Spike, era sposata!- gli fece attentamente notare. A quel punto erano seduti uno di fronte allaltra, con il viso scuro e lespressione determinata, persi in una discussione totalmente illogica e altrettanto accesa.

-E con questo? Il conte aveva avuto i soldi, avrebbe potuto andare avanti perfettamente in quella stramaledetta America!- Buffy gli diede uno schiaffetto sul braccio per rimproverarlo dellinsulto rivolto alla sua madre patria. Lui non se la prese e le baciò la mano con cui laveva colpito, annullando in lei ogni forma di risentimento.

-Era il 1500! Li aveva uniti Dio, vai a spiegare a quella gente che non aveva una maledetta importanza e poi vediamo se non ti rincorrono armati di forconi! Personalmente mi dispiacerebbe se rovinassero il tuo bel fondoschiena!- sentenziò, finendo irrimediabilmente per arrossire. Lui scoppiò a ridere e le diede un altro bacio, per poi tornare serio e combattivo.

-Io sarei rimasto a costo di sfidare il Papa! Sarebbe stato dannatamente giusto!- incrociò le braccia al petto come un bambino e la fece ridere, se la prendeva veramente troppo per quello stupido film. Tuttavia cominciava a capire che non era la storia in sé, quanto il discorso amore eterno che gli stava a cuore.

-Non avrebbe mai funzionato!- oh perfetto Buf, unottima argomentazione e soprattutto originale, ricca di valide tesi che la sostengonoqualcosa mi dice che non la prenderà bene.

Come pensato la faccia di Spike mutò dal contrariato allindignato, i suoi occhi taglienti mandarono lampi blu di un sarcasmo impressionante e la sua bocca si distorse in una smorfia a metà tra la derisione e il disgustato.

-Oh certo! Era palese quanto poco fossero affiatati!-

Buffy fece un sospirone e tentò di esporre la sua idea nel modo più gentile e diplomatico possibile, senza lasciarsi sfuggire frasi pesanti sullamore e sulla sua poca importanza nel guadagnarsi il pane quotidiano. Chiuse gli occhi un secondo e si preparò a parlare, consapevole del fatto che avrebbe potuto decretare la sua fine.

-Non è questo, che avrebbe potuto offrirle lui? Era un ottimo poeta e un meraviglioso amante ma restava sempre uno squattrinato e lei era una Lady raffinata, consona ad una vita di agio che lui non avrebbe mai potuto offrirle. E William se ne rende conto perfettamente, infatti glielo fa notare.- annuì soddisfatta, era riuscita a non destare la sua collera. Non più del ragionevole. Quel lato romantico di Spike la incuriosì, non avrebbe mai detto che lui potesse avere così a cuore la causa dellamore, della passione infinita, dellimportanza di avere qualcuno accanto da portare in palmo di mano. Ecco un lato che il demone non aveva cancellato di lui, il William del 1800 era così innamorato dellamore dunque?

-Cazzate Buffy, per amore si fa questo e altro! Lamore non è un maledetto cartone di latte che si apre, se ne beve un po e poi lo si lascia in frigo per qualche giorno, per poi buttarlo via senza problemi. Lamore una volta assaggiato non si può più lasciare, brucia la vita, sconvolge i sensi, è ciò che dà sapore allesistenza e la rende degna di essere vissuta! Non si può..accantonare comodamente in un angolo come un vestito fuori moda perché è come perdere un pezzo di sé stessi. La verità è che Viola aveva troppa paura, paura di quello che avrebbe significato vivere una vita così e affrontare il giudizio altrui!- dopo quella filippica così appassionata Buffy si convinse che quello che le stava davanti era un vampiro totalmente fuori dal comune, probabilmente un esperimento genetico, quel cip gli aveva fatto più danni di quanti pensavanon poteva sentire davvero ciò che aveva detto!

-I giudizi altrui sonoimportanti Spike!- ignorare volutamente tutto il precedente discorso era stata una manovra meschina e sapeva che lui ne era rimasto deluso, ma non poteva permettersi di far parlare ancora il suo cuore, perché forse, quello che avrebbe sentito non le avrebbe giovato

-Certo, come quelli degli amici vero?- a quel punto lei sbiancò e poi arrossì, guardandolo sconvolta e scoperta, perché era esattamente quello che pensava, che aveva pensato poco prima, tutto il discorso sullamare o non amare Spikesi basava su quello! Era espresso da quella semplice frase.

-Come?-

-Nullatu dici così perché hai paura, paura come lei di rischiare e di fregartene del parere altrui!- sbraitò con un po più di rancore del dovuto. Se ne rese conto quando vide i suoi occhi fiammeggiare ma ormai era troppo tardi. Allungò una mano per toccarle un braccio, un gesto per farle capire che si era reso conto di aver esagerato. Ma lei si scostò scontrosa.

-Io rischio tutti i giorni Spike!- girare volutamente il discorso era unaltra mossa poco onesta, ma non sopportava di essere letta così da quel vampiroun vampiro che laveva fatta sentire veramente amata dopo molto tempo ma infondosempre un demone che non aveva il diritto di farle la morale.

-Non è la stessa cosa Buffy, parlo dellamore e della possibilità di passare la vita con qualcuno che ami.- cercò di spiegarle con un tono più garbato, ignorando il suo cambio di argomento.

-Quando stavo con Angel mi sono fregata del parere altrui! Lho amato pur sapendo cosa comportava e a cosa dovevo rinunciare e guarda un po come è finita!- si difese. E dunque si tornava a parlare di Mr.Tubetto-di-gel, però era un buon argomento, forse sarebbe riuscito a rigirarlo a suo favore.

-Già, Angel! Da lui però hai paura vero?soprattutto di ciò che potrebbero pensare gli altri se amassi un altro-

-Io non ho paura di niente Spike. E comunque Viola tornerà dopo quattro anni!- un altro cambio dargomento, laveva addirittura interrotto, per salvarsi, forse aveva fatto un favore pure a lui. Certo era comunque che non voleva farsi sbattere in faccia la verità, una verità che lei cercava di aggirare da un po di tempo a quella parte. Spike accettò, senza controbattere, capendo che per era troppo presto per pretendere del tenero, che avrebbe dovuto lavorarci, farle capire poco a poco cosa sentiva.

-E tu credi veramente che lo farà?- rispose biasimevole.

-Se lo ama così come dici tu sì!- sbatté le palpebre e il verde dei suoi occhi catturò per un secondo Spike, lasciandolo interdetto. Poi però si ricordò della discussione ancora in atto.

-Ma non avrà perso la sua paura, comunque è altamente improbabile che succeda, è una fine da favola!- si rendeva perfettamente conto dellassurdità del discorso, un ragionamento così contorto su un film, che non avrebbe avuto un seguito, era finito. Anche se avessero trovato una soluzione non sarebbe cambiato nulla, voleva solo capire dove stava la sua paura, che ostacoli doveva aggirare per conquistare il cuore fiero di una cacciatrice. Inoltre ci teneva a farle capire quanto fosse importante lamore nella vita, quanto lui ci tenesse, quanto ne fosse schiavo.

-E come lo puoi sapere?- la sua espressione esasperata fece impietosire un po il vampiro. Si avvicinò con cautela e le prese il viso a coppa, spostandole con laltra mano i capelli. Lo portò vicino al proprio e seriamente disse:-Non nego che non ci sia stata qualche Lady Viola nella vita di William, ma so per certo che con lei non si sposò e non ebbe figli.- le accarezzò col pollice una guancia, facendola sorridere. La portò con sé sul materasso e labbracciò stretta, posandole baci sui capelli.

-Inoltre è troppo dolce e scontato perché sia vero, a vita reale è unaltra cosa.- disse dolcemente.

Lei allora si mise seduta, in modo da guardarlo perfettamente in faccia.

-Non capisco come tu possa essere allo stesso tempo così sentimentale e così cinico.-lo fece ridere.

-È una delle sfaccettature del mio carattere, piuttosto mi meraviglio che una giovane ragazza di diciannove anni sia così poco sentimentale. Non sogni la favola?- la cacciatrice fece una smorfia.

-Io? Sono per cose pratiche e concrete, è passata lepoca dei sogni, non ho più tempo per quello.-

 

 

*

 

Oz stava lucidando con meticolosa pazienza il suo strumento, una bella fortuna che fosse ancora intatto. In quei quattro giorni si erano svolti altrettanti concerti, purtroppo uno meno entusiasmante dellaltro e dire entusiasmante era un gentile eufemismo! Non dubitava della buona fede del suo gruppo, i Chainles erano tre giovani ragazzi volenterosi di offrire un piacevole passatempo al loro pubblico, purtroppo però il pubblico non sembrava apprezzare limpegno. Ogni esibizione era stata accompagnata da lanci di ogni sorta di oggetti, da urla di disgusto e da occhiatacce minacciose; per Oz, abituato alle apocalissi, era stata una nuova esperienza. Aveva imparato a temere anche gli uomini, in special modo quelli che avevano laspetto di ciclopi sopravvissuti ai millenni.

Si trovava in albergo, accompagnato solo dal suo fedele basso e da un motivo che gli ronzava in testa. Per la verità cera anche qualcosaltro in quella testa. Un famigliare chioma di capelli rossi che ondeggiava, una bocca sottile che rideva e un paio di occhi traboccanti dolcezza di un rassicurante verde muschio. Mai, come in quel momento, aveva avuto limpressione che Willow gli fosse vicino, sentiva come se la sua streghetta stesse percorrendo le sue tracce.

Sarebbe stato lieto di rivederla, di scoprire che era venuta a cercarlo, però si sarebbe sentito anche addolorato. Non aveva ancora concluso nulla e anzi, non aveva nemmeno cominciato. Il lupo dentro di lui sopiva placido, pronto a risvegliarsi al primo raggio di luna. Si era informato, gli avevano detto che in Tibet cera uno sciamano in grado di aiutarlo, una persona fidata che insegnava a controllare il proprio demone, di qualunque natura fosse, con laiuto delle pratiche Zen. Istruiva i suoi discepoli a entrare in contatto con la natura, a comunicare con lo spirito, vivendo in una pace interiore che avrebbe finalmente sconfitto la bestia. Essa non sarebbe mai sparita ma sarebbe rimasta addormentata per la vita, almeno finché qualche catastrofico evento non avesse sconvolto la serenità del soggetto.

Ma Oz non aveva nessuna intenzione di recarsi in Tibet, soprattutto perché non ne aveva i mezzi. Inoltre lAsia gli pareva troppo lontana, avrebbe significato staccarsi definitivamente dalla sua patria, dalla sua cultura e da Willow. Si ritrovò a fantasticare sui loro primi incontri, su quanto gli ci era voluto per avvicinarla. Bizzarro come soffrisse della mancanza di quella complicità, lamore e la passione erano altrettanto lontane e desiderabili, ma il ridere di gioia, il fermarsi a contemplare i suoi capelli, il modo in cui teneva la matita, il movimento della sua bocca quando diceva il suo nome, leccitazione e le innumerevoli espressioni del suo visino quando parlava di magia, di software o di musicatutte quelle piccolezze del loro rapporto gli mancavano, anelava a dettagli che per altri sarebbero stati solo inezie. Era svuotato dalla lontananza e frustrato dallimpotenza, mai come in quel momento capì la drasticità del suo gesto e la stupida caparbietà con cui laveva portato avanti. Una decisione forzata ed inevitabile, autolesionista eppure non voluta da altri che sé stesso. Lui solo si era rovinato la vita e di questo si rammaricava ogni giorno di più, non poteva fare altro che impegnarsi il più possibile e risolvere quel crudele problema che lo costringeva a rinunciare alla sua unica ragione di vita. Avrebbe dato qualsiasi cosa per vederla, in quel preciso istante, davanti a lui, che gli sorrideva tenera.

La porta si aprì improvvisamente, Oz pensò veramente che fosse Willow e che fosse lì per lui. Si girò con un sorriso gioioso pronto a saltarle al collo e ad abbracciarla. Poi capitolò nel buio profondo prodotto dalla sua stupida illusione.

Cera una donna, una donna graziosa dopotutto, con lunghi capelli neri e ricci, leggermente crespi. Un paio di occhi grigio fumo sondarono rapidamente la stanza e si rimpicciolirono in una smorfia di disappunto. La bocca rosata e decisa, che sembrava riflettere le emozioni più interne della persona, si contrasse perplessa. Un paio di guance color pesca si gonfiarono in uno sbuffo, rendendola ridicola per qualche istante. Oz osservò il movimento veloce e coordinato delle braccia che portarono le mani sottili e fini a posarsi sui fianchi stretti, fasciati da una gonna lunga fino a metà ginocchio. I molteplici braccialetti dargento tintinnarono sui suoi polsi affusolati, spandendo nellaria un dolce suono cristallino. Il ragazzo poté notare quando la figura di quella donna fosse proporzionata, aggraziata, longilinea e decisa insieme. Sembrava un miscuglio interessante tra la razza russa e quella spagnola, evidenziato dalla fragilità della carnagione e della corporatura e dalla magica sensualità dei gesti armoniosi. I capelli parevano aver assorbito tutto il calore e la lucentezza della terra europea.

- Accidenti, mi sono confusa unaltra volta!- la voce melodiosa strappò Oz dalla contemplazione, lasciandogli un senso di smarrimento e di profondo disgusto per sé stesso. Non poteva crederci, fino ad un attimo prima implorava la venuta del suo amore e poi si perdeva dietro alla prima sconosciuta!

-Scu-scusa?- disse balbettando, se non altro per non ricadere nella rete profumata dei suoi capelli. Lei parve accorgersi di questa sua soggezione, sorrise comprensiva e commiserante, lo guardò con un brillio birichino negli occhi e poi schioccò le dita.

Immediatamente Oz ritornò quello di prima, afflitto e stupito della presenza estranea che aveva avuto la sfacciataggine di invadere la sua camera e il suo cervello. La guardò di nuovo, sì era bella, una bellezza dolce e antica, tutto il contrario della freschezza impacciata di Willow ma non altrettanto migliore.

-Perdonami, non rammentavo di star usando ancora la magia, sai lho attivata giù alla Hale per farmi dare la chiave senza dover fare la fila, a volte può essere veramente stressante, e dal momento che tu sei un lupo il campanello dallarme non è scattato.- disse tranquilla come se avesse sistemato tutto.

Ma per Oz nulla era sistemato! Chi diavolo era quella ragazza che irrompeva nella sua vita così di colpo, portando con sé unabbacinante magia e che credeva di cavarsela con una bella favoletta?

La sua faccia dovette riflettere esattamente le domande che si stava ponendo poiché la sentì ridere emettendo un suono argentino, e poi guardarlo con una muta scusa negli occhi. Non un filo di imbarazzo però appariva sul volto e il bassista pensò che fosse a dir poco scandaloso, almeno un leggero rossore per essere stata così impertinente avrebbe dovuto esserci.

-So a cosa stai pensando.- asserì con una punta di rassegnazione.

-Ma davvero? Sarei curioso di sentirlo dato che ormai sei qui e non mi hai ancora fornito una scusa decente.- non parve ferita dal tono astioso di lui, semplicemente scrollò le spalle e si sedette su una poltroncina, puntando i suoi occhietti vispi sul corpo del ragazzo e analizzandolo.

-Come vuoi. Ti stai chiedendo perché sono qui e che diritto avevo di sottoporti ad un mio incantesimo, ma soprattutto ti stai chiedendo come faccio ad essere a conoscenza della tua natura. Fino a qui tutto giusto?- si interruppe e gli diede modo di celare lo stupore e di far sbollire la stizza.

-Sì, continua.- non sapeva perché si imbarcava in quella bizzarra conversazione, dopotutto nessuno lo obbligava a parteciparvi, sarebbe stato molto più semplice sbatterla fuori camera.

-Ci sono un milione di modi per placare la tua più che giustificata curiosità e non intendo certo partire dal più circonvoluto, sono per natura una donna diretta, nonostante la mia età. Mi chiamo Lavinia Marquez e sono un membro anziano delle Wicca di New York. Per questo motivo ho percepito il tuo potere. Mi rincresce di esserti piombata in camera così ma sono miope e ho confuso il numero sulla porta, dovrei decidermi a mettermi gli occhiali ma detesto quelle terribili montature e le lenti mi irritano la cornea. Non volevo stregarti, ma come ti ho già spiegato non mi ero resa conto di continuare ad esercitare il mio potere, se una serie di circostanze non fosse stata avversa probabilmente non avrei nemmeno saputo della tua esistenza.- accavallò le lunghe gambe e sorrise al giovane, aspettando una risposta. Sul primo momento Oz fece fatica a rendersi conto di chi si trovava davanti, poi la sua mente prese a lavorare e capì perfettamente ogni parola. Fu a quel punto che spalancò la bocca più per risentimento che per sorpresa.

-Non fare quella faccia giovane musicista, piuttosto, io mi sono presentata e gradirei che anche tu facessi lo stesso, almeno per ricambiare il favore.- il ragazzo rifletté sul fatto che cera un motivo ben preciso che laveva portata a dire il suo nome, lui non le doveva nulla. Però si sentì lievemente stronzo nel negarle almeno la sua identità, dato che il resto ormai lo conosceva perfettamente.

-Daniel Osbourn ma gli amici mi chiamano Oz..-

-Posso farlo anchio?- chiese senza vergogna, prendendo di sorpresa il ragazzo che non seppe cosa risponderle. Non voleva essere scortese, daltra parte si conoscevano da circa settantotto secondi e non si poteva certo dire che fossero legati da un rapporto stabile quale lamicizia. Un certo magnetismo negli occhi della giovane però lo fece desistere dal fare il sostenuto, fu certo che non si trattasse di magia, semplicemente era la spigliatezza di chi è più adulto e maturo che lo induceva a trattarla con una certa educazione. Proprio per la disarmante sincerità dei modi di quella donna cedette, infondo non era nulla di così trascendentale, ad altri si era presentato come Oz e basta, forse con lei aveva esitato perché era in collera, perché lo aveva messo in soggezione e anche perché non si sentiva di donare ad una strega così tanto di sé, buffo come il destino muovesse le sue pedine.

-Sìpuoi farlo.- rispose incupendo il tono di voce. Ciò che continuava a scioccarlo era la limpida freschezza di quegli occhi grigi, la schiettezza che sembravano emanare. Decise che anche volendo non avrebbe potuto mentirle.

-Molte grazie, continua pure la tua storia Oz.- si era già appropriata del suo nome, gli parve quasi disonesto e altrettanto normale. Quella strega lo stava facendo rimbambire, era troppo sicura, troppo gentile e troppo semplice. Aveva sempre creduto che un membro anziano, del più celebre ordine di streghe, fosse pieno di alterigia.

-Sono un musicista, come hai notato, e vengo da Sunnydale, un paese di provincia vicino a LA . Sono in viaggio da circa due settimane, ho fatto tappa qui perché avevo un disperato bisogno di soldi e così mi sono unito ad una mediocre band rispondendo ad un annuncio. Suoniamo tutte le sere in un localetto infimo ma la paga è buona, la compagnia un po meno.- tralasciò volutamente ilo scopo del suo viaggio, non che si vergognasse ma era solo una cosa sua, niente da condividere con una perfetta estranea.

-E cosaltro, da cosa fuggi?- sorrise con dolcezza e lo esortò a rispondere. Oz eseguì, anche se di mala voglia. La situazione era paradossale, si erano conosciuti per caso e ora si stavano raccontando ogni particolare del loro viaggio.

-Non sto fuggendoo meglio, non in senso lato del termine. Sto ehmandando via dalle persone che amo per non ferirle, letteralmente. Sono alla ricerca di una cura, una cura per il mio demone.- Lavinia strabuzzò gli occhi quasi sconvolta, poi si riprese allistante e sorrise commiserevole.

-La tua non è una malattia Oz, non si può cancellare con un antibiotico, lunica cosa di cui ti devi sbarazzare è lidea della malattia che impregna la tua mente.- detto questo sorrise ancora, si alzò con passo da gatta e uscì dalla camera, mentre il dolce suono dei suoi braccialetti vibrava ancora nellaria e nel cuore di Oz.

 

 

Allora di cena scese nella sala da pranzo. Non si era agghindato dato che lambiente non lo richiedeva, non era certo un albergo di lusso. Il breve discorso avuto con quella strega lo aveva lasciato sgomento, si era reso conto che forse non aveva tutti i torti. Cera del vero in quello che aveva detto, non che la cosa lo stupisse, le streghe potenti emanano sempre quellaria di prepotente autorità che rende impossibile credere che possano commettere un errore. Tuttavia non voleva crederci più di tanto, lei non conosceva a fondo i suoi turbamenti, non sapeva come era andata lintera faccenda, non sapeva di Veruca e della sua morte brutale, non sapeva del suo demone che cercava di congiungersi con la sua specie. Non sapeva quanto soffrisse nel sentirsi così mostruoso e non sapeva cosa aveva provato nel leggere la disperazione negli occhi di Willow, il disgusto.

Capì come si sentiva Spike, in quel momento comprese come aveva potuto sentirsi quel vampiro bizzarro di fronte alle loro critiche e alle loro frasi cariche di disprezzo. Però Spike era fortunato, aveva carattere e forza interiore, abbastanza per fregarsene del giudizio altrui, soprattutto di chi per lui non contava nulla. Ma per Ozper Oz erano i suoi amici. Non poteva sopportare lidea di ferirli, di metterli in pericolo ogni volta, senza contare poi tutte le altre persone. Scosse la testa sconsolato, ripetendosi che lì nessuno poteva capirlo, tanto meno una bislacca strega della costa atlantica.

Si passò una mano tra i capelli arruffati ed aprì la porta del ristorante, immediatamente un odore gradevole di pietanza semplici lo avvolse, almeno avrebbe mangiato bene e a poco prezzo.

Cercò con gli occhi un tavolo dove sedersi, ne individuò uno accanto ad una finestra che dava sul minuscolo parco dellHotel. Era perfetto, nessuno avrebbe badato a lui e sarebbe stato tranquillo, in pace, pronto a passare una divertente serata tra i sensi di colpa e la tristezza.

Si diresse verso il posto designato e si sedette, con un lungo sospiro. Afferrò il menù e con svogliatezza si mise a cercare il pasto meno caro. Optò per una semplice insalata di pollo con patate novelle ed una minerale.

Avvertì unombra che si avvicinava alla sua destra, lieto che la cameriera fosse così solerte si preparò ad ordinare. Ma quella che si trovò davanti non aveva affatto laspetto di una donnicciola semplice in abiti neri. Per la seconda volta nella giornata fu sorpreso di imbattersi in una donna sconosciuta. Cominciò a credere di aver sbagliato la scelta del dopobarba

La guardò inarcando un sopracciglio con fare interrogativo. Era bella, di una bellezza altera e quasi fastidiosa, troppo consapevole. Aveva lucenti capelli rosso rubino, lunghi fino alla cintola e drittissimi, scalati e sciolti. Un paio di occhi azzurro chiarissimo ed omogeneo con unespressione di superiorità e potere, ma anche di profondo romanticismo. Un dritto naso alla francese si alzava perfetto appena sopra

la bocca regolare e sottile. Una candida schiera di denti bianchi si mostrò quando sorrise, a Oz diedero un brivido, erano più aguzzi del normale. Possibile che fosse una vampira? Ne aveva laria autorevole e potente, lalterigia dei modi lo confermava, ma restava il fatto che un intenso sole le illuminava lintero corpo, fasciato da una lunga gonna di seta azzurra e un maglioncino dolce-vita bianco. E poi la dolcezza di cui erano intrisi i suoi occhi era strana per un vampiro, non la mostrava apertamente ma si riusciva a leggere dietro le lunghe ciglia.

-Buonasera Daniel, la mia Consorella mi ha pregato di chiederti se volevi unirti al nostro tavolo.- aprì davanti al viso del giovane una lunga mano bianca, le cui dita apparvero modellate dalluso costante del piano. Restò a fissarla per qualche secondo, come in trance. Si chiese se accettare, non disdegnava la compagnia di belle fanciulle ma queste non era fanciulle normali. Lo spaventavano. Guardò negli occhi la donna e fu trapassato dal suo evidente potere. Lei sorrise invitante ed aprì di più la mano, senza malizia, senza secondi fini, per pura cortesia.

Oz accettò. Prese la mano della giovane che gli sorrise piegando di lato la testa in un cenno di compiacimento, poi lo condusse con sé dallaltra parte della sala, muovendosi con la facilità di una predatrice tra tavoli e camerieri.

Il ritmico ticchettare dei suoi tacchi fu interrotto dalla sua voce, piuttosto roca ma gentile.

-Mi chiamo Sandra Harrow, tu conosci già Lavinia Braker ma ancora non ti abbiamo presentato alla terza Consorella.- indicò con un dito magrissimo una nuova ragazza. Oz si rallegrò del fatto che almeno ora aveva finito. Notò che Lavinia gli aveva rivolto unocchiata penetrante e indagatrice.

-Lei è la più giovane di noi, il suo nome è Lina Hall.- la ragazza in questione gli strinse la mano, una mano leggera con unghie lunghe e laccate di rosa. La mano di una chitarrista. Oz cominciò a capire cosa probabilmente formava quel trio. Lina era effettivamente più giovane delle altre due, con un paio di occhi vivaci color cioccolato e un caschetto di capelli bruni. Il suo viso era dolce e tondo, pieno di entusiasmo e spirito. Era minuta, quasi quanto Oz che in sua presenza si sentì meno inferiore.

Vestiva in modo casual, cosa che evidentemente Sandra non approvava dato locchiata di disappunto che le aveva lanciato. Portava alle mani una decina di anellini e ai polsi braccialetti tintinnanti di vari colori. Mentre la rossa non aveva che un unico e solitario anello di cristallo nero e Lavinia i soliti cerchietti argentati. Improvvisamente il bassista si sentì fuori luogo con i suoi panni semplici e la maglietta dei Dingoes.

-Ciao Oz, ben venuto! Lavinia ci ha parlato di te e del vostro incidente di stamattina. La devi scusare è una tale imbranata a volte, non ci vede e si ostina a non portare gli occhiali, tranne quando canta, lì è costretta e allora ne mette un paio così-

-Lina tesoro, credo che al nostro ospite non interessi molto questo genere di cose.- tagliò corto Sandra rivolgendole unocchiata stizzita.

-Solo perché tu sei una musona ingrigita dal tempo non significa che anche io mi debba ridurre come te! Oz non darle retta e siediti con noi, imparerai presto a sopportarla!- sibilò maligna la brunetta.

Laltra sospirò rassegnata e si portò una mano alle tempie, scuotendo la testa.

Oz notò come la più giovane si fosse già appropriata del suo nomignolo e lo sbandierasse a destra e a manca. Non gli diede particolare fastidio, ormai si era rassegnato, ma per lui che di solito non parlava che più di due volte a discorso, quel fiume inarrestabile di parole fu scioccante.

-Ragazze vi prego, il nostro ospite penserà che siamo tutte matte.-

-E a ragione Nia, non siamo forse tutti completamente pazzi in questo mondo? specie noi che a ben guardare formiamo un trio così strambo che un lupo mannaro coi sensi di colpa farebbe meno ridere!- Sandra si portò una mano a coprirsi gli occhi ed emise quello che poteva essere interpretato come un singulto o unimprecazione. Lavinia arrossì appena e posò una mano su quella di Lina.

-Tesoro, pensa prima di parlare. Il tuo strumento è pericoloso se incontrollato- lei sgranò gli occhi e poi si mise a ridere.

-Oh scusami Oz, parlo veramente a sproposito, non te la sarai presa vero? Non volevo offenderti.- e stranamente il ragazzo rise con lei, non sentendosi urtato, forse perché per la prima volta qualcuno ridicolizzava la sua situazione facendola apparire meno grave e pesante.

-Figurati Lina, non sono un ragazzo molto suscettibile.- rispose sorridendole.

Lei annuì gioiosa e si tuffò nel menu, lasciando spazio alle altre due donne.

-A quanto ci ha detto Nia tu sei un musicista, cosa suoni? In quale gruppo? Forse lo conosciamo. Sono interessata al tipo di sound che utilizzi Daniel- chiese la rossa. Faceva uno strano effetto chiamare unaltra donna così, ma Sandra era tutto fuorché simile a Willow. Anzitutto il suo era un rosso diverso, troppo scuro, quasi tendente al Bordeaux. Wil invece, lei era un tramonto nel suo splendente fulgore.

-Chiamami Oz, preferisco. In effetti suono il basso, da quasi dieci anni. Prima ero nel gruppo che fondai al liceo, i Dingoes ate my baby. Ora invece sonoalla ricerca di una cura per il mio problema. Per necessità economiche ho risposto ad un annuncio sul giornale e ora faccio parte dei Chainless- lo disse con una punta di vergogna.

Con sua sorpresa le ragazze sorrisero, non solo, annuirono convinte.

- Oh sì li conosciamo, sono veramente strani quando vogliono.- asserì serafica Sandra. Oz si strozzò con lacqua.

- Li conoscete?- la donna si addolcì in un sorriso. Bevve lentamente un sorso di quello che sembrava vino e annuì.

- Oh certo, siamo colleghi in un certo senso. Forse però è meglio che ti spieghiamo tutto dal principio, dopotutto tu sei stato onesto con noi.- guardò Lavinia e le fece cenno di continuare.

- Noi tre consorelle della comunità Wicca newyorchese siamo un gruppo musicale. Il nostro nome è Fates*- Lina alzò una mano e la mosse a tempo con la voce, cantilenando il destino siamo noi…” con la melodia della Primavera di Vivaldi. Mantenne tuttavia il capo dietro al menù. -E suoniamo per lo più musica classica anche se qualche pezzo rock lo eseguiamo. In genere per il nostro aspetto, nome e repertorio siamo chiamate ad esibirci in salottini nobili, grandi alberghi lussuosi o ristoranti importanti. Tuttavia siamo state anche dipendenti di Gustav -

Oz si accigliò, non capendo. Sandra allora continuò, dopo aver centellinato con cura il suo liquido rosso.

-È il cugino di Lorne, un demone che ha un karaoke a Los Angeles. Gustav svolge la sua stessa attività qui a San Francisco, al locale The Dreams, dove molto probabilmente vi esibite voi. Vedi i due cugini hanno la particolare capacità di leggere dentro le persone mentre esse cantano. Hanno una vera e propria passione per il loro lavoro che li ha appunto portati ad aprire un locale in cui uomini e demoni possano e debbano convivere pacificamente, ascoltando e/o cantando buona musica.- concluse.

Il ragazzo rifletté: non conosceva ne luno ne laltro demone, certo era però che tutto ora gli era più chiaro, compresa la strana clientela del locale e quella dubbia sensazione di essere tra simili.

-Quindi anche i Chainless sono- -Demoni? Oh sì. Poveri ragazzi, non sono molto fortunati ma ti assicuro che loro credono di suonare molto bene, dalla dimensione in cui provengono la musica è tutta così. Gustav non li manda via perché la loro musica suscita depressione e malinconia tra gli avventori, che consumano di più. Anche se non so quanto possa guadagnare se ogni serata succede il putiferio a cui ho assistito la prima volta ma se a lui sta bene- concluse con una scrollata di spalle Lavinia.

Finalmente Oz capiva qualcosa, se i suoi calcoli erano esatti che le tre ragazze erano esseri demoniaci, che fossero streghe era certo, ma se non Lavinia, almeno le altre due avevano qualcosaltro nel sangue.

-Correggetemi se sbaglio, voi siete dei dipendenti di Gustav e lui vi manda ad esibirvi in locali dove il vostro stile possa essere apprezzato. Siete quindi qui per unesibizione?- vide nascere il primo vero e spontaneo sorriso sulle labbra di Sandra, un sorriso divertito che avrebbe potuto essere perso benissimo per uno scroscio di risa, in condizioni normali.

-Non esattamente, vedi noi abbiamo lavorato per Gustav ma non siamo alle sue dirette dipendenze, siamo buonissimi amici e molte volte facciamo conoscere il suo nome anche in ambienti altolocati. Questo posto è solo il nostro alloggio, potremmo permetterci un albergo a cinque stelle ma non ci piace il lusso, stiamo bene qui e poi bè diciamo che siamo ottime clienti del proprietario.- un lieve colore rosato imporporò le guance della donna, Oz pensò che potesse essere classificato come un rossore imbarazzato e la sua curiosità crebbe. Non era mai stato un impiccione per natura, ma in quel momento un folle desiderio di sapere qualcosa di più su quelle tre lo corrose, a tal punto che se ne uscì con una domanda che gli frullava in testa da un po, aggiungendo miracolosamente un contributo non previsto alla conversazione.

-Siete demoni quindi? Perché mi pare di aver capito che per questi due magnate della musica lavorino solo esseri con proprietà anormaliio ne sono un esempio anche se del tutto inconsapevole.-

la piccola mitragliatrice di parole, che fino a quel momento si era celata dietro il menù, aperse il fuoco.

-Ehehe, dritto al punto vero Lupo? Mi piacciono i tipi come te! In effetti sì, siamo proprio un trio di svitati demoni fuori dal comune! Io sono una leggiadra ninfa dei boschi, prego notare i miei capelli e i miei occhi color cacao! Quelle come me abitano solo in Scandinavia ormai, anche ho qualche cugina di terzo grado in Irlanda Laltera, musona, rigida donna di fronte a me invece è già Sandra cosa sei esattamente? Me lo sono sempre chiesto! Nia è lunica qui a conservare una parvenza anche minima di umanità, lei è una dea. O meglio, era una strega che è entrata in profonda comunione con la natura della sua magia, nera e bianca, non discernendo più le stesse ma imparando che sono ununica grande potenza. Quindi diventò dea, non so bene di cosa però! Dovresti vederla quando si impegna profondamente in una magia, i capelli le diventano di pece e gli occhibrrr tutti bianchi come due albumi duovo! È per la comunione con gli elementi, una parte nera e una bianca ecc- Oz naturalmente aveva capito la metà di ciò che gli era stato detto, un po per i concetti difficili spiegati in modo supersonico e altamente succinto, sia per la confusione delle parole sparate a mille al secondo.

-Lina, il nostro amico non ha capito, comprensibilmente, nulla. Che ne dici la prossima volta di chiudere il becco e lasciare a noi il compito di parlare?- Sandra era visibilmente arrabbiata, non doveva apprezzare il sottile spirito della sua amica. A Oz apparve troppo sofisticata e orgogliosa di sé stessa per poter sopportare prese in giro. Personalmente non capì come limpertinenza della chitarrista potesse risultarle così fastidiosa. Con sua grande sorpresa

Lina stette zitta, accennando ad una scusa, mentre anche Lavinia la guardava male.

-Potevi benissimo evitare, lo sai cosa è successo a Sandra. Non si scherza su queste cose.-

-Lascia perdere Nia, è okay.-poi si voltò verso Oz con un mezzo sorriso-Io, vedi io sono un vampiro.- nonostante lo avesse ipotizzato il ragazzo si trovò sorpreso, come si spiegava il sole che lavvolgeva? I suoi pensieri parvero riflettersi sul viso, tanto che la donna rise lievemente e richiamò la sua attenzione.

-Non ho detto di essere un vampiro normale. Io ero un angelo.- Oz lasciò cadere il grissino che stava mangiando, il quale tintinnò sonoramente sul piatto, prese in pieno la forchetta che schizzò via dal tavolo ed infine si ruppe sul pavimento. Nessuno si accorse si nulla. Lina osservava la vittima dello sbigottimento umano che giaceva sulle mattonelle, Lavinia guardava Sandra e Sandra fissava con cipiglio Oz, con i suoi occhi glaciali in cui, mai come il quel momento, emergeva la sua vena demoniaca.

-Oh non un angelo di questo mondo, sono molto diversa, una specie di essere mistico. Vengo da unaltra dimensione, sono stata mandata qui per punizione dopo il miomutamento. È un crimine gravissimo permettere ad un mostro di bere dalla propria gola angelica, il mio Dio, molto differente dal vostro, non mi ha mai perdonato. Tuttavia, memore dei miei servizi e della mia condotta esemplare ha voluto concedermi la grazia di vivere nel sole, come quando ero pura. Per gli altri aspetti resto un vampiro completo e oso dire anziano. Ho circa mille anni in questo mondo mentre nel mio ho vissuto per oltre duemila. Lì sono morta e qui ho iniziato una nuova esistenza, per questo ho cominciato un nuovo conto del tempo. Del resto nessuna di noi è più tanto giovane, per noi i secoli sono come giorni.- fortunatamente nessun altro corpo inanimato di infranse sul pavimento. Lo sgomento di Oz tuttavia non scomparve ma se possibile venne accentuato. Continuò a guardare fisso negli occhi azzurrini della donna e a chiedersi come fosse possibile. Fu un miracolo se la sua mascella non cadde nel piatto.

-Vu-vuoi dire che tutte voi avete almeno..- balbettò scoccando uno sguardo indagatore su tutte le ragazze.

-Io e Lavinia siamo sui mille anni, secolo più secolo meno. Lina invece ne ha novecento. È la più piccola di noi e per questo più indisciplinata.- la diretta interessata fece una linguaccia gioiosa che la rese ancora più bambina.

-Oh. Capisco. Posso chiederti chicomeinsomma- ma si bloccò, capendo che non erano affari suoi e che se lei non glielaveva detto cera una motivo.

-Perché mi lasciai trasformare? Amore.- quellunica parola spiazzò il ragazzo. Dunque non era lunico che aveva deciso di cambiare per amore, non era lunico che aveva sofferto della propria natura per amore.

-Si fa tutto per amore, non ci sono ostacoli quando si ama una persona e lamore può nascere anche tra due opposti, tra un vampiro e un paladino del bene[/], perché lamore non conosce limiti, non rispetta leggi ne si cura delle differenze. È come un fulmine a ciel sereno che piomba sulla terra di colpo, lasciando un solco indelebile.- oh come aveva ragione, la sua Willow era una saetta rossa che aveva squarciato il suo mondo grigio.

-Ho amato un giovane vampiro, tanto profondamente da rinnegare me stessa e il mondo di luce per il quale ero stata creata. Purtroppo egli non si mostrò altrettanto preso, una volta saputo ciò che scatenò per lussuria e desiderio di avere la carne di un angelo in eterno, mi abbandonò. Codardo.-

Una scintilla di rabbia illuminò il volto della giovane, per un attimo lunghe zanne argentate comparvero dalla sua bocca e occhi dorati presero il posto di quelli azzurri.

-Uh Sandra iomi dispiace di averti fatto rivivere tutto questo. Non dovevi farlo per me- mormorò Oz veramente imbarazzato.

-Senti Oz, a parte tutto credo che Sandra labbia fatto con intenzione, lei sì che è una grande!- esclamò Lina, la sua esuberanza distrasse tutti dal clima triste. La vampira sorrise dolcemente verso la sua amica e Lavinia le prese una mano, mostrandole la sua approvazione.

Cera però una persona che ancora non capiva nulla, quella persona era il bassista. Certo a Sunnydale una marea di situazioni erano strane, ma lui le accettava senza battere ciglio, infondo chi era per mostrarsi sorpreso? Tre sere al mese si trasformava in un mammifero peloso pronto a divorare chiunque gli si parasse davanti. La situazione però in cui si trovava ora lo lasciava perplesso, quelle donne sembravamo sapere molto più di quanto lui stesso riuscisse a capire.

- Oh andiamo! Non capisci? Lei ti ha detto quanto ha sofferto quanto è cambiata per amore. Capisci? per amore insomma noi sappiamo che per te è stato duro accettarti, ma la tua ragazza non ha avuto problemi. Solo qualche settimana fa, a causa di una sgualdrinella qualunque in cerca di avventure tu ti sei fatto strane idee sullamore.- addentò una patata con gusto e annuì per convalidare la sua affermazione.

Lavinia sorrise e guardò profondamente il ragazzo, avvertendo la sua perplessità e il suo stupore.

-Lina ha ragione, pensi davvero che Willow ti disprezzi per come sei? Se davvero lo facesse non si sarebbe mai messa con te, non si sarebbe mai donata a te- Oz la guardò con gli occhi fuori dalle orbite, completamente scioccato.

-Oh Oz! Non è complicato santo Dio! Willow né ti odia per quello che le hai fatto, né ti disprezza per come lhai fatto! Sei un mezzo lupo, sei un demone come tutti noi e questo non cambia nulla. Non è stanca di te. Non hai bisogno di una cura, una volta al mese ti trasformi, se ci pensi è molto meglio di un demone del Caos! Non so se li hai mai visti tutti pieni di corna e bava trecentosessantacinque giorni lannobrrr- esclamò Lina, mimando con le braccia i grandi accessori da testa del demone.

-Ma voi non capite, io lho tradita, più volte e concon una lupa. Insomma ragazze non credete che possa essere irritante sapere di essere stata sostituita dada unanimale? Sembra che lei non sia abbastanza, non siaadatta alla mia natura.- replicò il ragazzo. Sandra lo guardò attentamente, come cercando qualcosa nei suoi occhi.

-E quella volta in cui lei ti ha tradito? Nella fabbrica con Xander. Non hanno fatto molto però siete rimasti sconvolti tu e Cordelia. Sentirsi sostituiti dal migliore amico, alto e ancora muscoloso non ti ha fatto male? Però avete superato tutto, come sempre. Sono cose fanno parte dellessere innamorati e a Sunnydale sono solo un po diverse come natura. Oz non cè nessun tradimento che valga per abbandonare la propria amata se la si ama ancoralo sai come la penso.-

Oz le guardò tutte una dopo laltra, ricevendo in cambio larghi sorrisi. Se allimprovviso fossero spuntate loro tre palchi di corna e due lingue non sarebbe stato più scioccato.

-Va beneva bene ammettiamo per un momento che voi abbiate ragione come diavolo fate a sapere tutto della mia vita?-

-Oh è semplice Daniel-

-Bè spiegatemelosiete interessanti ragazze.-

 

*dove con Fates si intende le Parche.

 

 

La mattina giunse come un crudele nemico, Buffy non aveva certo dormito molto la notte e non si poteva dire che fosse a causa di un motivo piacevole. Film a parte e bè si effusioni escluse non cera stato nulla di bello. La discussione che aveva avuto con Spike laveva lasciata con una rabbia inespressa tanto forte che per tutta la notte non si era mai addormentata. Una

miriade di pensieri attraversavano la sua mente e come pungoli le impedivano di concedersi un sonno ristoratore. Sì Buffy era decisamente propensa ad uccidere quella mattina e Spike non era da meno. Cip a parte sintende.

La sveglia, ormai considerata efficiente strumento di tortura, aveva suonato ad un orario decisamente poco consono per la mente irosa della cacciatrice, la quale non aveva esitato ad esprimere il suo disappunto gettandola direttamente fuori dalla finestra.

La seconda cosa che aveva istillato in lei la rabbia era stato non trovare il vampiro al suo fianco, doveva essersene andato da tempo. Ora, Buffy non si preoccupava strettamente del fatto che fosse giorno, che lui avesse la gemma e che potesse ad esempio fuggire, linquietudine era generata dalla totale mancanza di considerazione per lei da parte di quellessere zannuto.

Il cervello della signorina Summers stava decisamente dando di matto, lei si sentiva abbandonata se Spike non le era accanto? Si rammaricava, si stizziva che lui non avesse accolto il suo risveglio con un luminoso sorriso? Magari con un dolce bacio?

ma è perchéperché lui è statoinsomma io, lui DOBBIAMO FARE UN BEL DISCORSETTO IO E IL SIGNORINO!! bè forse non era solamente quello che desiderava fare

 

La povera Willow, ignara di tutto, si pregustava già la vista dei due biondi teneramente abbracciati, con occhioni a cuoricino luminosi e magari cori di angelici usignoli che aleggiavano loro intorno. Fu notevole quindi, la quantità di autocontrollo che tenne quando lamica la svegliò con un brusco IN PIEDI! degno di un generale delle SS, in quellistante ricordò la paura che da piccola le avevano suscitato i racconti di guerra.

La faccia di Buffy faceva più terrore di quella di un orco: cipiglio iracondo, occhi iniettati di sangue e labbro tremante di collera, sanguinante in più punti a causa le morsicate che si era data per non urlare di frustrazione. Quando la luce la illuminava in un certo modo aveva un che di diabolico, tanto che Willow le consigliò vivamente di andare a farsi una doccia, forse lacqua avrebbe sciolto la maschera della Bad-Buffy come scioglieva la cattiva strega dellovest.

Il fatto che lamica le avesse risposto con un ringhio le confermò che luomo discendeva effettivamente dalle bestie, non che avesse qualche dubbio, solo si sarebbe aspettata più da Xander questa conferma.

 

Mentre lacqua le scorreva addosso ripensò a tutte le parole che si erano detti. Come osava, come si permetteva quel rifiuto di venirle a parlare di amore? Lui cosa ne capiva dellamore? Era un essere vuoto, senzanima, domato da un aggeggio di metallo nel cervello e privo di ogni caratteristica umana.

Naturalmente si guardò bene dallascoltare un vocina interiore che le smentiva ogni affermazione

No! Spike era un vampiro, magari piùstrano degli altri però un vampiro restava. Quindi era un essere che da sempre se ne fregava del mondo e dei suoi abitanti, eccetto forse quando rappresentavano comodi spuntini. Cosa ne sapeva lui di come fosse difficile vivere nel mondo? la sua esistenza era libera, non aveva costrizioni (sempre cip a parte, sintende) e se tuttal più qualcuno gli avesse detto che non viveva in modo decoroso, se lo sarebbe mangiato. Ma una cacciatrice, dannazione una cacciatrice ha chilometri e chilometri di regole da rispettare, decine di migliaia di pagine di diari con cui competere, per dimostrare di non essere da meno delle antenate, non può certo farsi un sol boccone di un Osservatore criticone!

Diede un pugno alla parete della doccia, che si crepò in più punti, come a ribadirle beffarda che il suo destino era di proteggere il mondo, che [I]aveva una forza da usare contro demoni. Buffy mandò spontaneamente al diavolo la parete.

Lui non capiva, non poteva venirle a dire di fregarsi del potere, della missione. Lui non aveva amici che lo guardavano male in effetti lui non aveva proprio amici. Al massimo cera Willow a cui voleva un po di bene. Certo, la Scoobie-gang non lo sopportava, tutti lo ritenevano un assassino, possibile che non capisse come ci si sente male ad affrontare ogni volta un giudizio?

lui ècosì bello, così dannato non può certo curarsi del parere di qualcuno! Non può capirmi! È un cattivo spietato insofferente alle critiche! e come mai allora, quella sera al Bronze, ha cercato il conforto di Willow? Come mai ti ha detto che lei era lunica che lo capiva?

ma èovvio, vuole avere unalleata contro di noi! un po meschina? E questa notte, e ieri in macchina, anche lì cercava unalleata? Anche lì ti usava? ecco perché dico che discutere con me stessa non è facile, tiro fuori certi argomenti validima perché questa parte di me non emerge quando devo giustificarmi? Perché non è mai venuta fuori con Snyder?? ora non cambiare discorso! no devo proprio cambiare cervello!

Discorso chiuso, Spike non capiva e mai lavrebbe fatto, la notte scorsa si era trattato diun momento di meravigliosa pazzia, ormoni a mille e fame. Ma non si sarebbe più ripetuto. perché poi?io non lo amo ma uno svago ogni tantoNO CATTIVA BUFFY! Non si usano le persone, nemmeno se sono i tuoi nemici!

avrebbe tracciato un chiaro Stop sulla via che stava percorrendo, così entrambi non avrebbero sbagliato e non si sarebbero feriti. Perché se lui non la capiva, se lui pretendeva che leirinunciasse alla reputazione per lui ma certo non lavrebbe fatto comunque! Lei non amava Spike. Discorso chiuso.

 

Willow e Buffy scesero nel locale dopo circa unora. La doccia aveva avuto effetti calmanti, cosa di cui Willow si rallegrava, ed effetti raffreddanti, cosa di cui Willow si rallegrava un po meno.

Capiva che la non-più-Buffy-orco era decisa in tutto e per tutto a dimenticare qualunque cosa avvenuta il pomeriggio, la sera e la notte prima. A discapito naturalmente della curiosità della rossa. Ecco quello che si otteneva ad aiutare unamica, non solo non apprezzava ma si teneva per sé i pochi risultati positivi!

Il bar era quasi deserto, alle otto di mattina ogni buon demone che si rispetti se ne va a nanna, per evitare una poco salutare cura del sole. Tutti meno un vampiro ossigenato.

A Buffy venne praticamente un colpo quando lo vide, seduto sullo sgabello alto, con indosso il magnifico spolverino, illuminato dalla luce di un gioioso sole alle sue spalle. Una finestra era stata aperta e lui sembrava godersi pienamente le carezze dellastro mattutino. Era semplicemente bello, con gli occhi semi chiusi in unespressione meditabonda ma assolutamente sensuale, le labbra dritte in una linea quasi amara. La pelle sembrava rinvigorita dalla luce, liscia e morbida, gli zigomi più levigati e dolci che mai.

La cacciatrice fece un immediato confronto, Riley al mattino pareva più una zucchina rinsecchita.

Teneva nella mano destra un bicchiere di liquore e con la sinistra giocherellava sul bancone. Sembrava triste, se ne stava curvo e chiuso in sé stesso come a proteggersi dal mondo. Le fece subito unimmensa tenerezza, sapeva che faceva a pugni con il discorso appena fatto, però non riusciva a scacciare dalla mente lidea di correre a consolarlo, abbracciandolo, accarezzandogli la fronte e dandogli un dolce bacio. la vogliamo smettere? Qui rischiamo di diventare peggio di una crocerossina!

Si avvicinarono, la rossa con naturalezza, felice di riprendere il viaggio verso il suo amore; Buffy tesa, anzi tesissima, così emozionata, così in imbarazzo che una rabbia nuova si impossessò di lei, per proteggerla da quelle sensazioni così sbagliate.

-Ciao Willow, hai dormito bene?- aveva volutamente ignorato la bionda, lo faceva sentire troppo male. La notte prima aveva capito quanto poco contasse per lei, quanto poca considerazione teneva per lui. Non era abbastanza degno di lei perché rinunciasse al giudizio di stupidi amici! Quindi non aveva fatto che usarlo, come un giocattolo, per tutto il tempo, per svagarsi, per sopperire alle mancanze del maledettissimo soldatino!

-Oh ehm sì grazie! Ma Buffy non tanto- rispose lei, cercando di portare lattenzione del vampiro anche verso la cacciatrice. Lui però era irremovibile, sollevò appena il sopracciglio senza nemmeno guardarla, scrollando le spalle.

Buffy sentì distintamente il suo cuore rompersi, cosa di cui naturalmente si rammaricò. Così lui faceva il sostenuto? Laveva quindi usata la notte scorsa? Ovvio. Cosa cè da aspettarsi da un vampiro? peròperò le sue parole erano così dolci, i suoi occhi così pieni di am-amore che ioè maledettamente ingiusto!

Come osava ignorarla? Lei a cui aveva fatto tanti discorsi, se veramente teneva a lei avrebbe lottato conto la sua nota caparbietà e contro la sua paura, diavolo non aspettava che questo da anni!

Invece nulla, nemmeno uno sguardo. La rabbia si fece strada, attraversò come un treno in corsa i suoi nervi ed esplose devastante nel cervello, i suoi nervi gridarono vendetta! Se lui non la voleva allora nemmeno lei lavrebbe più voluto!! Anzi lo avrebbe fatto impazzire di desiderio e poi lo avrebbe lasciato a bocca asciutta, lavrebbe fatto pregare per averla di nuovo! Per essere perdonato, lo avrebbe fatto penare per tentare di riconquistarla e poi lo avrebbe lasciato con un pungo di mosche!! AHA!!

La proverbiale incoerenza di Buffy Summers si manifestò in tutta la sua potenza. Ormai il piccolo cervellino macinava piani come unefficiente macchinina.

-Lorne non è potuto scendere a salutarci, aveva dei contrattempi. Mi ha assicurato però che S. Francisco troveremo qualcuno ad attenderci, Oz lavora da Gustav, un parente del nostro ospite.- disse Spike evitando accuratamente di rivolgere la sua attenzione verso Buffy. Il tono era freddo e poco incline alla classica ironia, sembrava quasi che la naturale essenza Spikiana si fosse esaurita tutta in una volta.

-Oh Spike grazie grazie grazie!! Sarai in grado di seguire le sue tracce lì?- chiese tutta saltellante Willow. Buffy trovò che fosse quasi disgustoso il modo in cui era felice. Perché lei poteva provare un tale sentimento? Non cera una legge che imponesse a Buffy Summers di non essere contenta una volta tanto nella vita.

sei meschina Buf, ha perso il suo ragazzo ed ha sofferto! bè con la grandezza morale non si arriva a niente.

-Figurati rossa, la finiremo insieme questodissea!- rispose, ma il suo tono non era gioioso, non era canzonatorio, non era Spike. Sembrava così depresso!

-Bé che ne dite di alzare il culo e muoverci?- sbottò infine la bionda, esasperata dal silenzio totale. Sperò ardentemente di scuotere il vampiro e di indurlo anche a risponderle male, pur di farlo parlare con lei. Ne aveva bisogno, assolutamente bisogno. Sia per un fatto psicologico sia per benessere fisico.

oh e naturalmente per fargliela pagare!

lui la guardò, finalmente. non le piacque affatto comunque il tipo di sguardo, era di quelli che uccidono con mille coltelli nel petto, oppure che ti fanno sentire un improvviso bisogno di un bagno.

se guardasse così tutti i suoi nemici diverrebbe presto il re della città, cip o meno!!

-Sì Willow vieni, i bagagli li prendo io. È meglio viaggiare quando cè ancora un po di fresco..-. scandì bene ogni parola per farle sentire tutta la rabbia che aveva in corpo, non si era volutamente rivolto a Buffy, però la guardava fissa, sempre in quel modo assassino.

ok sento di aver soddisfatto il mio bisogno di attenzioniche ne dice di smetterla!?!?

 

Si erano lasciati alle spalle Los Angeles da circa mezzora, da mezzora in macchina regnava il più religioso silenzio. Spike guidava in modo nervoso, stringendo il volante tanto forte che le nocche erano diventate bianche. Aveva gli occhi inchiodati alla strada il che è solo un benenon vorrei mai che per insultarmi finissimo tutti e tre fuori strada! Chi picchierei poi io il venerdì sera? e la mascella contratta, doveva star stringendo i denti, per Buffy era un mistero che non li avesse ancora sentiti scricchiolare.

La testa era leggermente piegata in avanti, dandogli un cipiglio truce e il labbro assumeva una posa decisamente imbronciata. Buffy decise che fosse giunto il momento di interrompere quella cura del silenzio, non aveva nessuna intenzione di cominciare una campagna contro linquinamento acustico!

-Quando ti deciderai a parlarmi?- sbottò infine, guardandolo dritto in faccia e tenendo le braccia conserte. Se non fosse stato troppo arrabbiato avrebbe fatto sicuramente qualche apprezzamento sarcastico sulla sua posa da maestrina.

-Devo guidare cacciatrice-. Non suonò esattamente dolce e rassicurante come le altre volte, ora era più in stile brutta-ammazzavampiri-dei-miei-stivali e decisamente non le piaceva.

Willow aguzzò le orecchie, primo perché non voleva perdersi nemmeno una parola tra i due, se quello era lunico modo di venire a conoscenza di tutta la storia; secondo perché aveva sempre apprezzato le focose liti tra amanti sì nel suo cuore sventolava fiera la bandiera pro-soap latino-americane fitte di intrighi e tradimenti.

-Anche ieri guidavi eppure non ti dispiaceva parlarmi!- ribatté lei scocciata.

-Ieri era ieri e oggi è oggi, cacciatrice-. Buffy notò come le sue mani si stessero stringendo sempre con maggiore forza attorno al volante, temette di vederle incidere un profondo solco.

-Che razza di risposta è?!-

-E tu che razza di domande fai!-

-Chiedo spiegazioni più che lecite! Le persone normali mi dicono sempre perché sono arrabbiate con me!-

-IO non sono una persona NORMALE!-

-No questo è vero, ma nemmeno io parlo con gente normale, ad esempio i demoni che tratto mi dicono perché sono arrabbiatipensandoci è sempre tipo:Uh ah uahau uccidere cacciatrice uh UAUHA!-

-Complimenti, limitazione di Angelus su di giri ti è riuscita perfettamente-

Willow rise come una matta gettandosi sui tappetini, in un tentativo goffo di dissimulare lapprezzamento per la battuta. Tuttal più avrebbe potuto dire di aver perso una lente a contattooh certo lei non portava lenti a contatto..

-Non cambiare argomento per favore!!- gli rispose lei, anche se aveva dovuto sostenere una dura battaglia con sé stessa per non scoppiare a ridere.

-Allora trova un dannato argomento interessante!!- gridò così forte che il guidatore di una Honda che li affiancava lo guardò con un misto di stupore e paura.

-Voglio parlare di questo!-

-E io no maledettissima cacciatrice!

-Sei cattivo Spike!-

a quel punto lui si voltò verso di lei con gli occhi stralunati e un sorriso esasperato

-Esatto! Che credevi, che bastassero un cip e un paio di baci per addomesticarmi? Sono un vampiro, vampiro uguale cattivone, cacciatrice! Ben venuta sulla bocca dellinferno!-

rimasero immobili nelle rispettive posizioni, in assoluto silenzio, guardandosi come se volessero incenerirsi.

-Già sei cattivo grazie per avermelo ricordato!!- sbottò infine lei, mentre le lacrime di rabbia cominciavano a premerle sugli occhi.

-Figurati, se non sbaglio ieri notte ti era perfettamente chiaro!-

a quel punto Willow aguzzò le orecchie, ansiosa di venire a conoscenza del punto cruciale della faccenda; ovviamente gli altri due la ignoravano completamente, continuando a strillare come aquile luno contro laltra, se avessero avuto davvero rostri affilati forse si sarebbero già presi a beccate. Lunica cosa che inquietava Willow era il fatto che Spike non stesse più tenendo docchio la strada.

-Che vorresti dire!?- oh cominciava a sentire tutta la rabbia gorgogliare in sé, come lava in eruzione.

-Lo sai benissimo! Ieri non ti è importato tanto che io fossi un demone, finché si è trattato di compiacerti! Poi quando si è caduti su discorsi seri tipo il reciproco rispetto, un possibilesentimento allora no! Il demone è tornato prepotentemente a galla!-

-Cosa stai insinuando?- gridò lei, la rabbia che lentamente risaliva il suo stomaco e si incendiava nellesofago.

-Mi sono sentito usato Buffy!! Ma forse sei troppo cieca per accorgertene!!- con un movimento rabbioso portò la macchina sulla corsia di sorpasso e superò velocissimo le altre poche auto. Willow cominciò a temere se non altro per la sua vita, diavolo preferiva arrivare intera da Oz piuttosto che sentire il resto della storia e non raggiungerlo mai!!

-Oho senti mister-faccia-tosta! Ma che è successo ai tuoi neuroni? Lacqua ossigenata se li è corrosi? Qui la persona usata sono io! Stamattina non mi hai nemmeno parlato, mi hai abbandonato nel cuore della notte e ti sei tirato indietro dopo aver incontrato una minima difficoltà! Se tenevi davvero a me avresti combattuto!!- la rabbia finalmente eruttò dalla sua bocca, avrebbe potuto benissimo incarnare un drago sputa fuoco.

-Non ho intenzione di combattere per chi non mi ritiene degno di sé!!!- imprecò Spike, cercando una sigaretta e rovesciando lintero pacchetto. Dopo un fiume di bestemmie ne raccolse una, avrebbe potuto anche accenderla con lo sguardo. La mise però solo in bocca, senza fumarla.

-Nessuno ti ha chiesto di farlo!!- gridò lei.

-Bene!-

-Perfetto!-

-Piùcheperfetto!-

un profondissimo silenzio calò nellabitacolo, diventato troppo angusto per tutti e tre. Lunica cosa confortante, rifletté Willow, era che la macchina tendeva ad andare ad una velocità stabile, sui cento km allora, senza sbandare da nessuna parte.

La sigaretta di Spike intanto fumava velocemente, corrodendosi senza sforzo, mentre il suo proprietario manteneva unaria così iraconda da terrorizzare qualunque camionista che si ponesse al suo fianco.

Willow era addoloratissima, addoloratissima di vedere Buffy così rigida, curva ed arrabbiata da assomigliare ad una tartaruga bicentenaria delle Galapagos. Era addoloratissima di scoprire come Spike si sentisse e ancor più di scoprire che era stata la sua amica a ridurlo così. Era addolorata di essere testimone di quel litigio, era addolorata per laria spessa come burro.

Ma non riusciva più a trattenersi, proprio non poteva, pur essendo adulta e vaccinata. Doveva dirlo, loro dovevano saperlo prima che fosse troppo tardi

-Spikepotresti fermarti alla prossima area di servizio? Dovrei andare in bagno-

 

 

La macchina si fermò con una sgommata nel parcheggio di un Autogrill, demolendo il cartello di benvenuto. Allocchiataccia indispettita di Buffy fu risposto con una scrollata di spalle, ormai la De Soto portava con sé una sorta di tradizione: ad ogni posto nuovo o stupido cartello di ben venuto per famiglie, il cofano andava battezzato con una bella sbandata.

 

Willow cercò, con molta compostezza, di precipitarsi verso il bagno più vicino, chiedendosi per quale sorta di sadico motivo, le toilettes erano nascoste negli anfratti più oscuri. Scorrazzando come un folle nellintricato labirinto di scaffali con grappe e prosciutti del posto, pregò che i suoi compagni di viaggio non di prendessero a forchettate nel breve momento in cui si allontanava, sarebbe stato davvero imbarazzante portare via un vampiro e una cacciatrice in piena zuffa, con qualche resto di patata arrosto per i capelli, sempre che a quellora le patate fossero già pronte.

 

Buffy entrò nel locale con lumore nero che avrebbe fatto tanto invidia al puffo brontolone. Davvero si chiedeva che diavolo di cervello potesse avere quellidiota, rincretinito, imbecille, sexy... EHM! CONTEGNO razza di arrapata fanciulla!! ...di Spike.

Cercò con gli occhi una cosa qualsiasi da strizzare e niente doppi sensi, ho la mente abbastanza fusa per oggi... e uccidere magari anche pestarla, saltarle sopra più volte con i piedi come se si fosse trattato di una tarantola, e magari anche sputarle addosso, sottolineando il disprezzo con insulti sanguinosi. Improvvisamente notò che la sua mano aveva ridotto ad un moncherino il metallo delle porte girevoli, e a giudicare dallo sguardo truce che le stava lanciando, al direttore non piaceva per nulla.

è il caso di darsi una calmata, Miss-rabbia-e-distruggi!!

respirò profondamente, non era quello che si faceva quando una voglia incontrollabile di sfasciare tutto ti prende? Ebbene, sentiva che era il caso di mettere in atto questo antico rimedio della nonna, sinceramente anche se fosse stato di un serial-killer lo avrebbe fatto lo stesso. Tanto per non essere etichettata come una pazza violenta ed essere portata in manicomio, dove Spike sarebbe venuto a salvarla... cosa molto umiliante.

Adocchiò il locale bar, un buon caffè avrebbe acquietato i roventi spiriti e un panino farcito avrebbe dato sfogo alle mascelle, in quel momento, cacciatrice o meno, avrebbe volentieri morso qualcuno.

Guardò Spike entrare dietro di lei con aria truce, ma senza perdere lo spirito spavaldo e sicuro di sé. Le fece unimmensa rabbia. Quel platinastro da strapazzo con geni Snooopieschi era certo che lei sarebbe stata lì per lui, sempre e subito. Guardò il barista, alto, bruno, carino. Era ora di togliere quei due maledetti avverbi dalla testa bacata del vampiro.

 

Spike entrò nel locale, con la voglia insana di sfogare la sua fame e frustrazione sul collo del primo innocente che gli fosse venuto a tiro. Un uomo con uninsana passione per hamburger e birra gli passò davanti. va bene, se è possibile preferisco scegliere!

Quella piccola stupida, smidollata, infantile, bellissima, eccitante... Cerchiamo di stare buoni là sotto!!... sottospecie di soldatessa con sani principi l stava facendo uscire di testa! E la rabbia andava sfogata per Dio! Non poteva tenersela dentro. Una voglia profonda e violenta si spaccare un muro lo colse. Guardò in basso. Stava stritolando il maniglione della porta, causandogli laspetto di un ferro cotto a 400°. Il direttore lo guardò in modo truce. Spike ringhiò come un leone incazzato e luomo perse la sua aria burbera. Che cosa succedeva agli adolescenti durante lestate? Gli ormoni li pompavano facendoli diventare piccoli Hulk?

Spike si guardò intorno, non per trovare Buffy, assolutamente, per controllare che non ci fossero pericoli per... per la rossa, ma certo, per lei! Chissà cosa poteva saltar fuori da quelle deformate pallide imitazioni di lasagne...

I suoi occhi blu indugiarono su una specie di piovra in calore attaccata al banco bar, guardò oltre per un secondo e poi riportò subito gli occhi sul mollusco. Era la sua Buffy! ahem laggettivo possessivo non dovrebbe comparire nella tua frase... oh al diavolo!

Era generosamente sporta sul cristallo, donando allignaro e contento barista unabbondante vista del suo amorevole petto. il MIO amorevole petto!

Con il piede si accarezzava ingenuamente ed altrettanto sensualmente un polpaccio, lasciando la gonna libera di alzarsi per un po. Spike vide letteralmente rosso. Quella specie di alga menomata del barista stava per svenirle in grembo, era un miracolo se una lunga lingua gocciolante di saliva non stava pendendo dalla sua insulsa bocca. Buffy...mia...lingua...solo la MIA lei pareva ignorare leffetto che aveva sul piccolo ragazzotto in piena attività ormonale, ma il vampiro sapeva che lei lo stava facendo di proposito, forse per ingelosirlo, forse perché le era andato dannatamente allinferno il cervello, forse perché i suoi neuroni inefficienti le trasmettevano unimmagine lievemente alterata della realtà...ma Spike si rifiutò categoricamente di considerare lassurda ipotesi che a lei piacesse quella sorta di riccio arrapato senza aculei!

Senza nemmeno rendersene conto si era avvicinato al banco e a quanto pareva dagli sguardi degli altri commessi, assomigliava ad un diavolo sputato dallinferno. Solo il mammalucco non se nera accorto... parlava ancora con la SUA Buffy... MIA!!

-E quindi mi dicevi Derek?- bloody hell come fa a chiamarsi Derek? Cosè il cugino finocchio di Dowson?

-Oh sì, bè sai qui lavoro duro, sono una specie di braccio destro del direttore..- ti faccio vedere io cosa succede al tuo braccio destro!

-Ihihih davvero? Immagino che preparerai i panini benissimo- hey nonna papera smettila o ti stampo una crostata in faccia!

-Sai...è che sono vecchio del mestiere...- ti faccio invecchiare io tutto in un colpo, razza di mollusco!

-Si vede, il mio Capri lhai fatto in meno di un secondo, fantastico... mi piacerebbe vederti allopera di nuovo..le tue mani devono essere perfette...- dico cosè la fiera del porno-in-pubblico?

-Oh...stacco tra unora...se vuoi ti faccio vedere qualcosa...- Il tuo culo dolorante in mezzo allautostrada, ecco quello che vedrai!!

-Buffy! Fortuna che ti ho trovata, vieni linfermiera Willow ti sta cercando dappertutto...mi scusi se le ha dato fastidio!- esordì Spike, prendendo per un braccio la cacciatrice e trascinandola via dagli occhi famelici del ragazzo.

-Co-come?-

-Oh ma chissà che le ha raccontato...su su Buffy tesoro, vai da Willow che ti mettiamo la camicia..quella bianca che ti piace tanto... vede è malata, una grave forma di ninfomania violenta, tende a rendere...come posso dire...meno virili quelli con cui va....- il ragazzo si allontanò di scatto da tutti e due, brandendo un panino a mo di arma. Buffy era scioccata e sembrava incapace di reagire, fissava Spike imbambolata e questo sosteneva la testi del vampiro.

-Vede? Basta che ci sia una maschio vicino, dio solo sa quante a volte a cercato di..capisce, ma io sono immune al suo fascino, del resto sono il suo guardiano!- Spike stava ghignando internamente come un matto.

-Gua-guardiano?- lo smidollato sembrava veramente impressionato, avrebbe dato la sua De Soto per fargli una fotografia.

-Ma certo, purtroppo dobbiamo sorvegliarla, seduce ogni guardia di sesso maschile..e a volte femminile, abbiamo provato anche con..omosessuali capisce? Ma è un mostro, penso che convertirebbe anche Elthon Jon... quindi io faccio il suo guardiano, ormai sto con lei da così tanto tempo che mi fa una certa pena, ma questo non mi impedisce di proteggermi dai coltelli...-

-Co-coltelli!?-

-Sì!! Non sa che ne ruba in continuazione? Guardi una volta ha addirittura aggredito la sua infermiera... lei non capisce, quando si parla della sua condizione sembra fuggire dal mondo...ora ci scusi ma dobbiamo proprio andare..- e detto questo trascinò via la scioccata Buffy, lasciando il piccolo verme con la mascella venti centimetri più lunga.

 

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