Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove
in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.
VECCHIE
NOVITA’
Di Trinity
La storia e completamente inventata ma
i protagonisti e i posti appartengono a J. WHEDON e alla WB.
Chiedo scusa - Trinity
PARTE PRIMA
Non è che un pericolo imminente impedisca
altre manifestazioni infernali, non a Sunnydale,
luogo di grande attrattive per ogni creatura
diabolica.
La tracce sonore più consona alle notti della cittadina
avrebbe potuto essere musicata e cantata da Marilyn Manson, e, ad annusare bene, si sarebbero anche percepito leggere
emissioni solforose.
Le giornate soleggiate prestavano un apparenza di normalità a stradine, parchi e villette bene
allineati.
Si, di giorno, niente da dire, Sunnydale
esibiva un certo benessere. Ne mari, ne monti, solo un
po’ di natura addomesticata, curata a dovere, forse un po’ statica, ma il
quadro generale era esteticamente accettabile.
Per compensare quest’illusione di
serenità, la notte generava forze sovrannaturali e scatenava l’unica vera
guerra che meritasse di essere combattuta, quella tra il bene e il male.
I componenti della Resistenza si
stavano preoccupando per la celebrazione primaverile, preannunciata dai loro
consulenti nonché attendibilissimi informatori inglesi del Consiglio degli
Osservatori.
Una celebrazione, chiamata dagli
addetti, Sabba. Un immenso raduno di streghe che, questo anno, avevano dato la
preferenza a questo posto dalla nomea eccelsa per l’attuazione di qualunque
rituale tenebroso.
Willow insisteva nel dire che si trattava solo di una
divertente festa, dove il più delle partecipanti sarebbero state fanatiche,
senza particolari poteri: Fabbricanti di tisane, di inoffensivi amuleti, canta
storie inventate e soprattutto fanciulle in cerca di sensazioni.
Buffy obiettava che, in mezzo a loro, anche se in piccola
percentuale, ci sarebbero state autentiche maghe, con intenzioni impossibile da
prevedere, perciò…..pericolose!
Giles era d’accordo con lei, anzi, gli
altri erano tutti d’accordo con lei. Willow stessa
non era sicura di quanto affermava, ma difendeva la categoria, la sua
categoria. Lo faceva debolmente, perché aveva dimostrato, in passato, che i
poteri sono difficili da gestire, e che, senza l’aiuto dei suoi amici, lei
stessa sarebbe precipitata nella malevolenza .
Qualcosa di buono, però, lei lo
vedeva. Forse il modo di unirsi ad altre consorelle autorevoli come e più di
lei, per fronteggiare e, perché non, sconfiggere il nemico attuale, cosi intoccabile, cosi indecifrabile.
Comunque, si poteva solo parlarne e
prepararsi, perché era ormai impossibile impedire questa manifestazione, come
era impossibile vietare a questo flusso di ragazze in provenienza da tutto il
mondo di presentarsi come semplici turiste…..
Buffy andò poi a raggiungere il suo compagno per finire
con lui la solita ronda. Era diventato un piacere, questo appuntamento tra
giustizieri della notte. Il pericolo che rappresentavano le pattuglie una
volta, era dimezzato. Il socio era competente, il lavoro si praticava in
completa simbiosi, il tempo necessario ad eliminare gli avversari si era
considerevolmente accorciato, la compagnia era buona e si protraeva fino alla
mattina, a casa sua, dove Spike passava con lei tutte le notti , e, da solo, gran parte delle sue giornate.
Quanto erano cambiate le cose, tra di
loro, da qualche settimane. Lei aveva temporeggiato a
lungo e inutilmente prima di accettarlo come amante; ma subito dopo il loro
riavvicinamento, era diventato un fidanzato, quasi un marito. Stare con lui,
non era solo assolvere infine i suoi desideri, la sua passione, ma era anche
parlare liberamente, divertirsi con niente, dare un senso di completezza alla
sua esistenza. Non conosceva nessuno come conosceva lui; come diceva Spike, con
la solita ironia, il loro lunghissimo ballo, sofferto e tortuoso, li aveva
preparati a un rapporto unico. Nessuna sorpresa, nessuna possibile scoperta
sconcertante. Avevano entrambi tirato fuori tutto il peggio.
Buffy aveva confidato alla sua cara amica Willow, che fare l’amore con lui era meravigliosamente
facile e inebriante. Spike era qualcosa di più che sensuale. Era erotico, si, proprio cosi, erotico senza inutili espedienti contorti.
Era erotico il suo sguardo, il suo ventre, i suoi fianchi, il suo modo di
avvicinarsi, le sue mani e…. il suo collo. La sua arte
risiedeva nei suoi minimi gesti, nella forza dei suoi reni
e la generosità del suo coinvolgimento. Spike era finalmente il suo uomo, e lei
sperava che lui fosse cosi felice come lo era lei.
L’amore regalava tanto ma toglieva un po’
di sicurezza. In effetti, Buffy stava diventando
gelosa. Non ne aveva motivi, era solamente paura di perderlo. Non lo dava da
vedere, ma ci pensava, soprattutto quando uscivano, al Bronze per esempio, e
che sorprendeva qualche ragazza a guardarlo un secondo in più del necessario.
Quando incominciò ad fluire l’ondata
femminile, in gruppetti organizzati a secondo delle
loro provenienze, contemporaneamente iniziò il debito controllo a tappeto. Il
fatto che gli arrivi fossero dilazionati semplificava il compito.
Willow e Anya, provvedevano a
giudicare il grado di competenza e pericolosità delle partecipanti,
presentandosi come una specie di comitato d’accoglienza
entusiaste. Anya, che era andata bene oltre
per secoli, e Willow una praticante di buon livello,
non destavano alcuna diffidenza. S’infilavano nei gruppi con una disinvolta
simpatia che mascherava alla perfezione lo scopo indagatore della manovra.
A dire il vero, era cosi
divertente che dovevano controllarsi per non dimenticare i propri
doveri.
Diedero perfino una mano a montare le
tende, con l’aiuto di Xander, l’uomo tutto-fare, la
cui naturale attitudine sdolcinata verso il genere femminile lo faceva sembrare
sufficientemente sciocco per non essere considerato sospetto.
Le confidenze, davanti al falò,
scorrevano allegramente, dalle informazioni sui vari paesi di origine, alle occupazioni svolti e ai più rivelatori scambi di
esperienze. Proprio per la sua apparenza inoffensiva e ingenua, perfino Xander ebbe la possibilità di assistere a queste conversazioni,
ricevendo cosi la conferma che, la strega sua amica, aveva una marcia in più,
per quanto riguardava le pratiche commentate.
A Dawn, fu
delegato il ruolo di guida della città e di organizzatrice di pausa tè.
Progressivamente, Sunnydale
si riempiva di personaggi più o meno lugubre a secondo
delle arie che si davano, più che per il loro concreto coinvolgimento nel campo
della magia.
Buffy rimaneva nell’ombra per non creare diffidenze e non
impedire agli elementi realmente dotati di poteri di esprimersi senza timori.
Se ci fossero state delle
malintenzionate, la lotta sarebbe stata sicuramente più dura che con i vampiri.
Buffy non era propriamente preparata a scontrare
incantesimi e altre vigliaccate del genere.
Spike, dal canto suo, sorvegliava il campeggio
e scrutava discretamente i volti per strada. Aveva anche cercato di attaccare
discorso con due tedesche che l’avevano snobbato
prendendosi per mano e sussurrandosi paroline nel orecchio.
“Ecco”, aveva pensato, “non vorrei
generalizzare, ma le streghe riescono a fare migliaia di km per ritrovarsi
finalmente tra donne! Donne che non hanno bisogno di uomini. Società
del futuro ? calmati Spike, ti sei sistemato prima che il genere maschile non
sia neanche più considerato indispensabile ai piaceri carnali”.
Lui si era sempre perso per le donne,
e non riusciva proprio a vedere, in un suo simile, un oggetto del desiderio.
Soltanto immaginarsi mano nella mano con Xander lo
faceva rabbrividire. Se fosse stata la sua ultima possibilità, avrebbe
preferito farla finita.
A poche ore della notte dei
festeggiamenti e rituali, il campeggio era stracolmo di tende e caravan. Si
aspettava un migliaio di presenze, ma non ce n‘erano più di due cento
cinquanta, comunque troppo, se fossero state in gran parte investite di doti portentose
Dai i rapporti di Anya
e Willow, solo una trentina di loro si potevano
considerare streghe, per aver influito su situazioni cambiandone in qualche
modo gli esiti, e per avere una conoscenza approfondita dei testi riguardanti
la manipolazione della magia. Tra questa trentina, una dozzina, potevano essere
considerate pericolose perché senza consapevolezze o a dirittura votate al
male.
Mentre le sue due compagne e sua
sorellina avrebbero badato a quelle che sembravano inoffensive,
Buffy dedicò le sue attenzioni alle
streghe apparentemente verace, tenendo presente che il nemico solito era
in agguato e avrebbe potuto tirare profitto di un attimo di distrazione.
Spike e Giles la spalleggiavano, ma in
conti erano presto fatti. Il loro numero era insufficiente per fronteggiare la
situazione.
Verso le dieci di sera, nel boschetto
comunale affiancato al cimitero che rappresentava forse l’unico tocco di
circostanza, vennero accese migliaia di candele bianche e nere, simboleggiando
le due forze contrapposte. Il scenario non era ne
spaventoso, ne rassicurante, contrariamente alla colona sonora scelta che
aleggiava con eleganza e trasmetteva pace e benessere. Rattristava Buffy sentire i suoni avvolgenti e piacevolmente ipnotici
dei Massive Attack sfruttati in questo sinistro
contesto. Ma le streghe qui presenti non avevano niente in comune con quelle
delle saghe, l’ambiente si era proprio adeguato ai tempi.
Le donne, eccentricamente truccate, ma
non travestite, come se lo sarebbe aspettato chiunque, da streghe delle
illustrazioni, si radunarono in cerchio intorno a un fuoco che liberava fiamme
blu e grigie e fumi aromatizzati.
Una delle poche non più
giovanissime, si lanciò in una litania che fece sorridere Spike.
Buffy lo guardò con severità. Erano appoggiati a una
pietra tombale in una posizione scomoda, ma con una perfetta visuale sul l’avvenimento in corso. Era indispensabile non perdere
una goccia dello spettacolo, ma l’incorreggibile fidanzato sembrava divertirsi.
Buffy lo sentivo troppo distratto, allorché avrebbe
voluto unite le loro concentrazioni.
Quando la prese in braccia e la buttò
a terra, ebbe il riflesso di spingerlo senza delicatezza, ma lui le indicò il
lato sinistro del cimitero, intimandole il silenzio con un gesto brusco.
Il punto disegnato era oscuro e silenzioso, ma Buffy notò a sua
volta il movimento che aveva insospettito il tutt’altro che distratto compagno.
Vampiri ! vampiri a decine. Vampiri in
agguato, pronti ad intervenire e trasformare la celebrazione in atto, in un
banchetto da sogno.
Spike trascinò Buffy
verso la cripta. Chiusa la porta, la prima cosa che fece fu di baciarla.
Evidentemente il giro che aveva preso la nottata lo spaventava.
Per se, non si era mai preoccupato ma
adesso, era diverso, e di sbocchi, a prima vista, non se ne intravedevano,
sennonché una morte eroica quanto inutile.
In mezzo alle prede dei succhia-sangue, c’erano Willow e Anya, e, da qualche
parte e ben nascosti, Xander e Giles.
Dawn era a casa.
Spike disse con rabbia:
-queste fattucchiere da quattro soldi
e il loro insensato raduno super pubblicizzato, hanno
attratto questi cannibali. È stato un cortese invito che questi pecoroni hanno
raccolto con gioia. Con l’occasione, vengono dare rinforzo ai nostrani con
l’intenzione di eliminare certi incomodi di cui facciamo parte, e, per come si
presenta la situazione, non faranno una gran fatica!
Non finisce lì. Le stupide invase che
hanno inconsciamente provocato questo caos, sottovalutando Sunnydale
e le sue caratteristiche non esattamente divertente, potranno,
in buona parte, acquisire finalmente poteri veri e immortalità e andranno a
rigonfiare i ranghi del nemico che in questo modo si potrà impadronire della
città, ….e non sto drammatizzando.
Buffy aveva ascoltato con orrore, non mancava niente. Era esattamente
quello che si stava preparando.
Inoltre, anche se non sarebbe servito
a molto, erano tutti separati, e, molto probabilmente, i loro amici e complici,
intenti a tenere d’occhio i cerimoniali, erano completamente allo scuro di
quello che si tramava qui.
PARTE SECONDA
Punto della situazione. Una festa di
cui si sarebbe fatto ameno, che destava preoccupazioni per la sua natura
stessa, per l’incertezza sui suoi esiti, per il numero d’invasate che aveva
attratto qua.
Il processo alle intenzioni era un
riflesso legittimo!
Ma tutto questo era stato spazzato da
un pericolo concreto incombente. Un terzo incomodo che si appropriava
inaspettatamente di capre e cavoli. Come dice il proverbio? … due litiganti e
un terzo che gode……?
Le potenziali disturbatrici , ironia della sorte, erano diventate innocenti da
proteggere e i loro impreparati protettori erano in trappola. Il quadro globale
si poteva definire paradossale oltre che catastrofico.
Spike, come un fantasma nero,
serpeggiò tra le pietre tombali per avvicinarsi alla massa oscura e silenziosa
che osservava con una cinquantina di paia d’occhi, la radura dove folleggiavano
le ignare e fiduciose protagoniste del Sabba, e capì cosa aspettava il nemico
per dare il via al massacro.
Poco a poco, altri non-morti si
stavano furtivamente aggregando alla comitiva.
Il suo cimitero era stato teatro di
scene violente, ma rimaneva il suo vecchio rifugio. Un posto di silenzio e di
meditazione, il luogo ideale per perdersi nello sfogo della rabbia, qualche volte
dei pianti; nella solitudine. Non gli serviva più, ma vederlo usurpato,
affollato e trasformato in un base militare lo
irritava.
Tornò alla cripta. Non c’era molto da
tentare, e quasi sicuramente tutto da perdere. In tutti casi, bisognava
combattere. Tirò fuori dai bauli tutte le armi che aveva. Poche cose, ma Buffy ne possedeva un
arsenale tra casa e Magic Box, e Spike si incaricò di
andare al rifornimento, mentre Buffy sarebbe
scivolata nel boschetto per trovare Giles e improvvisare una qualunque strategia
.
Dawn non era in casa. C’era da temere che avesse
raggiunto la festa, malgrado il divieto della sorella.
Spike raccolse quello che c’era da
raccogliere e ne caricò il baule della sua macchina dove aveva già ammucchiato
gli attrezzi recuperati al negozio di magia e diverse taniche di benzine
riempite al self service. Si diresse verso la radura contornando il cimitero.
Giles e Xander
lo aspettavano, mentre Buffy si era infilata nella
folla per rintracciare le due amiche cosi bene integrate
che avrebbero forse saputo di chi fidarsi, anche se i corpi ondeggianti delle
maliarde sembravano essersi resi indipendenti della propria volontà, trascinate
dalle cadenze ubriacanti di un reggae più africano che giamaicano.
Vedendole cosi
succube della musica, Spike ebbe un idea.
La forza brutta a disposizione delle
truppe di difesa era insufficiente, la superiorità numerica non era
significativa considerando che le vittime disegnate non erano più in possesso
della propria lucidità.
Bisognava giocare d’astuzia, e, nei
casi disperati, l’istinto di conservazione era una fonte inesauribile di
adrenalina e fantasia.
Era già mezzanotte, e i vampiri non
avrebbero aspettato l’alba.
Agire, e agire subito
.
Buffy non riusciva a trovare Anya
e Willow, ma riconobbe
La cacciatrice non aveva il tempo di
arrabbiarsi. Intervenne su Dawn, scotendola. Le disse
solamente “pericolo” e la mandò a Giles , poi si
avvicinò al orecchio della donna matura e, usò la stessa parola allarmante, la
prese per il braccio e la trascinò fuori del branco.
Fu Giles a rivolgersi a lei. Priorità
gerarchica e d’anzianità.
Dovevano fidarsi di lei. Non potevano
fare diversamente.
Buffy cercò Dawn dallo sguardo e
la vide allontanarsi con Spike diretta all’impianto stereo.
Nel frattempo, l’Osservatore aveva
rapidamente informato la maga adulta che, sveltamente, fece il giro della
ciambella umana, incaricando qua e là altre streghe dominanti di fare passare
la voce.
Bisognava fare veloce e bene.
Giles sperava di aver ben riposto la sua
fiducia. Secondo lui la donna aveva sangue freddo e aveva capito le direttive.
Aspettava il segnale.
Anya e Willow avevano
finalmente reintegrato la gang e riempivano dei secchi insieme a Xander, nascondendoli dietro ai cespugli circostanti, il
tutto nell’ombra e la discrezione più totale.
Buffy, non capiva tutto, però si sentiva rinfrancata da un organizzazione estemporanea, artigianale ma
sorprendentemente strutturata.
Neanche il tempo di guardarsi in
faccia, e il compagno di “vita” alzava un braccio verso Dawn.
Il fondo sonore ipnotizzante s’interruppe bruscamente,
e fu quasi immediatamente sostituito dal immortale “Fat
of the Land” dei Prodigy. Buffy guardò Spike con
una smorfia.
Lui le gridò :
“questa è musica! Ti penetra prima di
sfiorarti! Guarda !”
In effetto, l’assemblea intontita ebbe
un risveglio brutale.
Giles alzò a sua volta il braccio
verso la strega alleata che ne fecce altrettanto.
Mentre il cerchio si allargava e gran
parte delle ragazze si rifugiavano nel bosco, i vampiri, allarmati dal
movimento passavano all’attacco. Qualche ragazze, per
lo più orientali, si fecero avanti e Giles spiegò rapidamente le vulnerabilità
del attaccante.
Furono distribuiti paletti, spezzati i
manici di badile, di scope e rastrelli che erano serviti alla preparazione del
piazzale, poi le aspiranti combattenti e l’osservatore raggiunsero Spike e Buffy nella mischia. Altre intrepide uscirono dal bosco
eccitate dalla musica e decise a collaborare alla loro maniera tirando pugni di
terra negli occhi del nemico.
Nel frattempo, Xander,
Anya e Willow, appostati
nei tre punti strategici scelti da Spike, si avvicinavano alle spalle dei
vampiri lanciando secchiate di benzine e fiammiferi accesi, eliminandone gruppi
di quattro o cinque alla volta. Xander, con un lancio
potente, ne infiammò addirittura nove in un colpo.
Dawn, appollaiata sul ramo di un albero, una balestra in
mano, cercava di mettere in pratica quello che aveva imparato poco prima,
riuscendo a polverizzare tre mangia colli prima di dover scendere per cambiare
il CD terminato, con il secondo selezionato dal
“cognato”: Limp Bizkit !
Avrebbero mai saputo,
questi scatenati, di aver fatto da sfondo energetico a una vera e propria
rivolta ?
L’orientale che combatteva non molto
lontano da Buffy, aveva impugnata una sciabola e
tagliava teste con gusto. Era precisa e accompagnava ogni sforzo con il verso
tipico dei praticanti di arti marziali. Era molto agile e sferrava calci
potenti . Buffy non poté
fare ameno di pensare che sarebbe stata un’ aspirante
cacciatrice di qualità. A Spike, invece ne ricordava tristemente un’altra, ma
allora, era diverso. L’aveva avuto di fronte e se non fosse finito male per
lei, sarebbe stato la fine di lui.
In tanto, i vampiri cercavano di
riorganizzarsi, l’effetto sorpresa sul quale contavano aveva reso inutile una
qualunque strategia. Dal centinaio che erano in partenza, erano rimasti a
malapena una trentina. Avrebbero dovuto sparpagliarsi e accerchiare le loro
prede, invece si erano buttati in massa in mezzo alla radura dove erano ormai
intrappolati e dovevano fronteggiare la cacciatrice con tanto di pericolosi
collaboratori .
I ruoli in campo erano stati
stravolti. Ogni via di fuga era loro negata.
Buffy si rallegrò. La sconfitta
annunciate si era trasformata in una vittoria schiacciante. Non rimaneva
che eliminare gli ultimi penosi malvagi, indeboliti dallo scompiglio e la
paura, poi curare i feriti e aspettare l’eventuale risveglio delle poche
vittime rimaste sul campo.
Sembrava semplice, ma improvvisamente,
Spike si senti trascinato e alzato da una forza invisibile, poi cade in terra
inanimato.
Apparve un personaggio dal aspetto terrificante aggravato da un ghigno mostruoso.
Spike si rialzò pronto a scattare ma
fu immobilizzati da una scarica elettrica nel fianco.
L’orribile demone gli strappò la
maglietta nera con un unghiata scoprendogli il petto
dove ogni cicatrice ripresa misteriosamente a sanguinare.
I combattimenti cessarono di colpo ad
esclusione dell’ultimo tiro di un cecchino nascosto, la cui freccia ben diretta
finì in mano del First che la spezzò e la buttò a terra.
La colpevole, fu portata al Primo che
si rallegrò :
“Non più uno, ma
ben due ostaggi . Proprio quando stavo per dire alla cacciatrice che il vampiro
traditore qui presente, che ha preferito privare la sua specie delle sue
innumerevoli doti , e che non posso più manipolare a
piacere a causa della sua maledetta unione con lei, può ancora essere
definitivamente eliminato.
Alla sorelline, invece, umana dalle origini abbaglianti,
potrebbe essere regalata l’eternità. Che ne pensa?
Malgrado l’incompetenza dei miei soggetti, mi sono imposto
nuovamente !”
La presenza e la voce del Primo
bastavano a paralizzare l’assistenza e per amplificarne gli effetti
terrificanti, era stato distrutto a pedate l’impianto stereo, lasciando il
silenzio assoluto accompagnare i suoi commenti e minacce.
“Voglio combatterti,
cacciatrice. Non adesso, non amo le streghe e non le voglio tra i piedi. Ti farò sapere quando e dove.”
Se vincerai, riprenderai i tuoi cari.
Se non, prenderò loro e te.
Spike, cinghiato a dovere urlò:
“ lascia la ragazza, vigliacco, ti
posso bastare.”
“Lo so, la tua donna non ti ha mai
abbandonato, ma perché tralasciare un’altra garanzia
Indietreggiò con le sue truppe e i due
prigionieri, un paletto appoggiato al petto di Spike e un brutto muso infilato
tra il capo e la spalla di Dawn….
Segue….
TERZA PARTE
Ritrovarsi la mattina stessa al Magic Box, senz’avere chiuso occhio, dopo aver vissuto una
nottata dal principio inquietante, lo svolgimento esaltante, e la conclusione
disarmante, era stato comandato dal impossibilità di
rimanere soli, in questa voragine che li aveva inghiottiti tutti.
Buffy era crollata e piangeva ininterrottamente. Anya curava le qualche ferite
superficiali che avevano riportato Xander e Willow.
Giles aveva lo sguardo perso. Non
riusciva a riflettere. In realtà, era distrutto. Per Buffy,
per Dawn ma anche per Spike, che aveva eroicamente
diretto le operazioni della vigilia,dimostrando una
volta ancora la sua lealtà.
Temeva per lui.
Il Primo aveva Dawn
e sapeva di avere il coltello dalla parte del manico.
Perché tenersi anche Spike? Ormai, con
o senza di lui, Buffy si sarebbe fatta avanti….
Alice, la strega inglese, che aveva
contribuito senza esitazione e con spirito d’iniziativa si presentò con una
consorella africana.
Mentre la sua compagna osservava gli
articoli esposti sui ripiani, la donna si sedete di fronte all’Osservatore
richiamando la sua attenzione.
Le disse che era venute a chiedere
scusa in nome di tutte. Avevano capito tardi che Sunnydale
era ambita dal male, difesa da pochi eroi che non avevano sicuramente bisogno
dello scompiglio che loro avevano incoscientemente imposto.
Giles gradiva la sua conversazione. La
chiamava per nome, perché cosi si era presentato e perciò le chiese di
chiamarlo Ruppert.
Aveva visto e sentito abbastanza per
che l’uomo gli spiegasse la situazione generale. Poteva sembrare imprudente, ma
non aveva più la forza di mantenere la solita segretezza.
Desse chiarimento sulla missione della
prescelta e sulle precedente apocalisse evitate.
Alice aveva ovviamente notata le
capacità sovrannaturali della cacciatrice e l’interesso che le portava l’essere
mostruoso che aveva interrotto lo scontro quando la partita era quasi vinta.
Giles le parlò anche di Spike, che il
primo aveva chiamato Vampiro traditore. Che era stato lo stratego e l’artefice
della loro quasi vincita. Poi la voce gli si spezzò menzionando Dawn, sorella e unica famiglia di Buffy
che si ritrovava, d’un colpo solo, privata dai suoi affetti più stretti.
Alice domandò anche del “First”, e la
sua curiosità permise a Giles di rimettere insieme una descrizione completa e
ordinata del Primo vampiro e dei suoi antichi poteri. Gli spiegò perché Buffy era pressoché impotente nei suoi confronto.
La donna gli faceva il piacere di
essere molto attenta e cosi, abbandonò l’apatia che lo aveva neutralizzato dopo
gli avvenimenti ultimi e riprese ad essere costruttivo. Aspettò che le due
uscissero del negozio, e, rispettando il silenzio dei ragazzi, si mise a
frugare nei i scaffali più alti della sua libreria con
la speranza di capitare su un dettaglio non ancora approfondito.
Spike non conosceva il posto dove
erano stati imprigionati. Pensò che stava completando
la sua già ampia conoscenza dei sotterranei, cantine, e posti squallidi della
città, e contemporaneamente, di tutti tipi di catene, cavi e corde.
Dawn non era di certo serena, ma
fiduciosa. Spike l’aveva rincuorava dicendole che questa volta sarebbe stata
come le altre. La cavalleria sarebbe arrivata in tempi ragionevoli. Le catene
che le trattenevano braccia e gambe le permettevano di alzarsi e di accarezzare
la testolina della ragazza.
In realtà, lui non sapeva cosa
sperare. Certo che Dawn era preziosa ai suoi occhi, e
che era insopportabile vederla qui, incatenata anche lei e anche lei alla merce
di un impietoso e invincibile demone. Sapeva che Buffy
non li avrebbe abbandonato, e che purtroppo, questo avrebbe potuto condurla
alla morte. Questo pensiero gli era insopportabile.
Aspettò che Dawn
si addormentasse per riposare anche lui.
Non riusciva a chiudere gli occhi. La
testa incominciava a fargli male. Che misteriosa tortura aveva escogitato per
lui il Primo. L’aveva sentito dire a Buffy che non
poteva più usare la sua mente, da quando erano uniti. Uniti… finalmente uniti !
anche se era durato poco!
Il suo essere Vampire era stato un
ostacolo alla loro felicità, ma, in quanto ostacolo, l’essere cacciatrice ne
rappresentava un altro, l’esistenza era addirittura più tranquille con Drusilla.
In compenso, un giorno passato con Buffy cancellava un eternità
condivisa con l’ex.
Ecco che sentiva delle voci, qui al interno del suo cranio addolorante, anzi non, una voce
sola, femminile e sconosciuta. Che diavoleria era questa?
Doveva resistere.
Dawn dormiva tranquille.
La voce si fece precisa .
Lo chiamava per nome
Resistere aumentava il dolore, ma era
indispensabile erigere un muro contro l’insinuazione della volontà del Potente.
Gli comandava di rilassarsi, con dolce
autorità.
La sua opposizione era tale che la
voce gli perveniva sempre più debolmente ma il messaggio si ripeteva al infinito.
Si rilassò, come ipnotizzato. Il
dolore sfumò gradualmente e finì per addormentarsi.
I ragazzi avevano passato l’intera
giornata al negozio. Non erano riuscito a mandare giù niente altro che qualche tazze da tè, ma erano usciti dallo stato di shock, e
stavano meditando sul da farsi.
Buffy non avrebbe aspettato l’invito del Primo per
mettersi in cerca del suo Q.G. Aspettava il calare del giorno per rovistare nei
posti soliti, anche inutilmente. In seguito, sarebbe andata da Willie per maltrattare qualche potenziali informatori, poi,
avrebbe improvvisato. Muoversi per aprire delle possibilità, e per non pensare.
Alice si presentò al Magic Box alle diciassette. Informò Giles che
contrariamente alla quasi totalità delle assediatrice,
era rimasta, e con lei altre nove consorelle competente, alla loro completa
disposizione.
Vedendogli esitanti, domandò il
permesso di fare entrare le altre che tenevano assolutamente a riparare il danno
Le nove donne si appoggiarono al
bancone e una di loro, alta, magrissima e dallo sguardo folle si fece avanti, la maglietta strappata di Spike in una mano, la
freccia spezzata di Dawn nell’altra.
Disse che non aveva ottenuto niente
dei pezzi di legno, ma che, grazia al indumento, era
entrata in comunicazione con il subconscio del vampiro biondo.
Aveva fatto una gran fatica perché lui
opponeva resistenza, ma era allo stremo e lei era riuscita ad avere una visione
precisa di dove erano richiusi gli ostaggi.
Sembrava troppo semplice per essere
reale.
La prima a reagire fu ovviamente Buffy, pronta ad credere a questo miracolo. O perlomeno a
provarci. Prese la maglietta dalle mani tesa della ragazza dal
accento slavo, se la stinse al petto e le disse grazie con uno sguardo
pieno di speranze.
Willow, un po’ seccata, chiese che formula aveva
utilizzata.
Niente formula…sono una sensitiva. Mi
basta un oggetto appartenente alla persona scomparsa per localizzarla. Posso
anche ipnotizzarla a distanza. Ho aiutato più volte la polizia del mio paese.
Il mio limite e che devo trovarmi nella località stessa dove sono nascosti i
ricercati.
In questo caso è stato facile.
I vostri amici sono rinchiusi nello
scantinato di un locale nelle vicinanza di un acquedotto.
Ho visto con chiarezza la facciata della vecchia dimora che
bisogno a contornare per accedere a una scalinata che porta a un rifugio del
tipo antinucleare mezzo distrutto, forse da un terremoto”.
Si fermò lì. A parte Anya, tutti conoscevano l’acquedotto. Erano pronti per
andarci.
Prese la parola Alice. Adesso tutto
dipende delle vostre intenzioni. Non vogliamo insegnarVi
niente, vi abbiamo visto all’opera, e non dimentichiamo che senza di voi,
avremmo fatto una fine tragica. Ma, prima di vedervi lanciati all’attacco di
una fortezza, avremmo qualche proposte da farvi.
Willow le trovava un po’ invadente, queste streghe.
Pensava: “grazie mille e arrivederci, abbiamo fatto bene anche senza di voi”,
ma si ricordò che, prima degli avvenimenti, si era augurata una collaborazione
da parte loro per sradicare l’attuale parasite. Chissà ?
Si vergognò anche di riuscire ad
essere gelosa in circostanze del genere.
Xander, come spesso succedeva, non riusciva a farsi un opinione, perciò lasciava a Giles e Buffy
la scelta. Per lui quello che decidevano loro, era bene per tutti. Aveva
dimostrato spesso di non avere un gran senso delle responsabilità.
Giles era assolutamente Ok e sperava
fortemente che Buffy la pensasse come lui.
Buffy fece capire che avevano tutta la sua attenzione.
Alice riprese :
se state cercando un modo per fare “evadere” i vostri amici e congiunti, non vi
possiamo essere di grande aiuto. Forse ce la farete, ma domani sarebbe comunque
un altro giorno di lotta. Voglio dire, avrete vinto una battaglia ma non
eliminato il problema.
Se cercate un modo di affrontarlo per
rimuoverlo definitivamente, allora, possiamo darvi una mano.
“Abbiamo un piano. Giudicatelo :
sappiamo che le truppe del nemico non rappresentano un vero
pericolo per voi.
Sappiamo anche che l’
invincibile rugoso ha paura delle streghe, l’ha detto lui ed è stato il
suo secondo errore.
Le streghe, in grande numero, in
qualche modo lo spaventano, pensateci.
Abbiamo lasciato andare la massa e
modestamente ci ritroviamo qua in nove, ma nove con
capacità particolare e troveremo con un po’ di logica la ricetta fatale….
Prese la
parole un'altra ancora.
“La nostra sensitiva
ha trovato il vostro Spike grazia a una tea-shirt
sulla quale c’era anche tracce del Primo Male in quanto ha usato le sue unghie
per strapparla. Sulla freccia
stessa c’erano più depositi suoi che della ragazzina, e questo è stato il suo
primo errore.
A partire da queste, diciamo molecole,
ella ha provato ad entrare nella testa del malevolo.
Ovviamente, il losco individuo è
provvisto di barriere che la nostra Tania non è in grado di abbattere.
Lei, non.
Noi si.
Tra le nostre pratiche magiche c’è
quella di eliminare qualunque schermo protettivo. Per un essere normale, basterebbe
una di noi, in questo caso particolare, l’unione delle nostre facoltà è più che
sufficiente.
Tania, tocca te”:
“Perché il periodo di vulnerabilità
del bastardo mi sia sufficiente per intervenire, bisogna che egli rimanga se
non rilassato, perlomeno immobile per qualche attimi.
Posso intervenire di nuovo sulla mente
del vostro vampiro pentito in modo che, attingendo alla fonte d’energia dalla
forma umana che gli sta accanto con il semplice contatto delle loro mani,
riesca a liberarsi delle sue forte catene ed entrare
in gioco quando vi introdurrete nel rifugio per annientare i scagnozzi del
Primo in modo che non intervengano durante lo svolgimento del operato delle mie
amiche.
Sfruttando l’effetto sorpresa e l’energie che gli sarà rimasta per immobilizzarlo Spike mi
permetterà di introdurmi nella mente del Male per convincerlo ad agire su se
stesso, scordandosi dei suoi invincibili poteri. Dovrete agire con tempismo e
affondare questo legnetto nel suo petto al momento giusto.
Sarà semplice se riusciamo ad essere
assolutamente coordinato.”
Buffy intervenne.
“Cosa sapete della fonte d’energia ….. che pericolo può rappresentare questo piano per mia
sorella.”
Alice rispose che non sapeva niente,
che l’allusione su una fonte d’energia era stata una affermazione
di Tania, senza logica apparente
Buffy osservò la sensitiva. Aveva già notato una scintilla
di follia nei suoi occhi. Si ricordò che soli i matti riuscivano a vedere in Dawn la “Chiave”, e Tania non era del tutto a posto. Era
ragionevole fidarsi di una picchiatella ?
Ma Alice si fidava… bisognava farne
altrettanto, non c’era scelta.
Tania disse che di pericolo per la
sorellina, per quanto riguardava la trasmissione di energie, non ce n’era.
Il pericolò, se c’era, era altrove.
Spike avrebbe potuto
tornare alla sua natura malvagia in quanto l’operazione poteva annullare il
sortilegio che lo aveva trasformato nel essere mansueto che era ora.
Fu Giles a reagire a quest’ultima
considerazione con un mezzo sorriso.
“Spike non è ne
mansueto, ne sotto incantesimo, se parliamo di magia !
lui è quello che avete visto.”
Buffy apprezzò in silenzio.
Il momento giusto era arrivato con
l’oscurità. In questo modo, parte dei vampiri sarebbero usciti a caccia,
lasciando la fortezza in mano a un numero di guardie più facile da sterminare.
Spike si sentì di nuovo sollecitato
mentalmente, era stato preso a calci dal gruppo di vampiri che stava uscendo,
ed era troppo sfinito per opporre resistenza alla voce incantatrice che si
insinuava nella sua testa, impadronendosi della sua volontà. Vide le proprie
mani tendersi verso quelle di Dawn e stringerle con
forza. La ragazzine lo interpretò come un gesto di
affetto, ma sorpreso lo sguardo alterato di Spike. Sentì una scossa brutale e
svenne.
Il corpo di lui fu percorso da un
potente trasalimento.
Nella stanza accanto, il combattimento
tra Buffy e suoi alleati e i vampiri sentinelle
andava a vantaggio dei giustizieri.
Il Maligno cosciente del invasione in atto, si avvicinò ai suoi ostaggi
ostentando la solita sicurezza. Rimase stupefatto nel vedere il vampiro nemico
tendere le catene e spezzarle senza il minimo sforzo, e questo non lo intimorì
minimamente. Opporgli la forza fisica non era abbastanza per
sconfiggerlo ed era pronto a dimostrarlo quando fu investito da una prima
sensazione d’inattesa leggerezza seguita da una fitta che gli fece portare le
mani alla testa.
Spike ne approfittò per colpirlo
duramente.
Non riuscendo Buffy
ad allontanarsi della mischia. Alice si precipitò da lui e gli tese il pezzo di
freccia di Dawn.
Gli fece segno di aspettare poi gli urlo:
“trafiggilo adesso”
Il Primo finì miserabilmente
polverizzato come il qualunque vampiro che si era convinto di essere in quello
preciso instante.
Spike desse la priorità ai
combattimenti ancora in atto, avrebbe preso il tempo di stupirsi del accaduto dopo, con calma.
Alice slegò Dawn.
Prima di ritrovarsi con gli altri al Magic Box, Buffy e Spike si
adoperarono alla solita ronda col cuore leggero. Ne fecero fuori cinque con la
solita armoniosa efficienza, e più soddisfazione che mai.
Prima di entrare nel negozio, si
baciarono con passione.
La strega africana le vide esclamando
con serietà !
Ragazze, venite a vedere un ultima visione delle stramberie di Sunnydale,
prima di tornare a casa !
Fine…..