A CHRISTMAS CAROL

 

 

 

Autore: Buffy09

 

Rating: G

 

Timeline: 4 serie Btvs, 1 serie Ats.

 

Sommario: A Christmas Carol di Charles Dickens con qualche variazione.

 

Coppia: Buffy/Angel

 

Disclamer: I personaggi e i luoghi descritti non sono di mia proprietà, ma di JW, della WB e della UPN.

 

 

 

 

Capitolo 1

 

Come ogni notte, dopo ore e ore estenuanti di caccia, Angel rientrava all’Hyperion pieno di ferite e lividi, a volte non troppo gravi, altre abbastanza da tenerlo sveglio ancora un po' per curarsi. Quando il sole cominciava a sorgere all'orizzonte, rischiarando con i suoi raggi l'oceano che fino ad allora era stato immerso nel buio, Angel si metteva sotto le coperte e dormiva un sonno tranquillo. Erano finiti i giorni passati a combattere con i propri demoni, adesso sono tutto ciò che popolavano i suoi sogni era la bellezza in persona: la donna che amava. Quella notte, però, nella sua mente si fece largo una figura mai vista prima.

 

Si trovava all'interno di un castello, buio, circondato da un bosco dal quale provenivano gli ululati dei lupi; all'improvviso dall'oscurità giunse una luce, prima flebile poi sempre più forte fino a che non illuminò completamente Angel e un uomo. Questi indossava abiti da guerriero, aveva un fodero che conteneva una spada, un mantello rosso porpora e un'espressione determinata. Angel sapeva che stava sognando, ma tutto ciò che lo circondava appariva tremendamente reale, l'uomo cominciò ad osservarlo e infine sorrise "così, saresti tu il prescelto, il guerriero più valoroso di cui tutti parlano"aveva pronunciato quelle parole in tono di scherno, ma Angel scelse di non rispondere alle provocazioni "tutti chi?" domandò invece "non credo abbia molta importanza. Ai miei tempi saresti stato considerato un poco di buono, non un uomo valoroso, ma credo che le cose andassero così anche i tuoi tempi" "di cosa stai parlando?" Improvvisamente Angel sentì il rumore delle catene, si voltò verso il buio giusto in tempo per vedere due enormi aquile che volavano sopra di lui trasportando due lunghe catene di ferro. Quando passarono sopra la sua testa aprirono gli artigli e le lasciarono cadere, queste magicamente avvolse il corpo di Angel chiudendosi con un lucchetto. Angel cercò di aprirle utilizzando la propria forza di vampiro, ma senza alcun risultato "cosa significa tutto questo?" "Dimmelo tu, uomo valoroso. Mi hanno detto che sai molte cose, o almeno che credi di saperle" a quel punto il demone dentro di lui si fece sentire, Angel tramutò il proprio volto in quello del vampiro e ringhiò contro lo strano visitatore. Il guerriero rise continuando a sferrare il proprio attacco verbale "ebbene è tutto qui quello che sai fare? ringhiandomi contro come un animale?” poi improvvisamente tornò serio "non sono qui per lasciarti sfogare la tua rabbia, sono qui con un compito ben preciso" "e quale sarebbe?" chiese Angel ancora con il volto del demone "illuminarti da via, prima che sia troppo tardi" "troppo tardi per che cosa?" "non credi di fare troppe domande? Lascia che gli spiriti ti guidino verso la luce. Non rifiutare l'aiuto che ti offrono, molti l'hanno fatto prima di te e si sono ritrovati in luoghi bui, senza speranza e senza pace" il guerriero cominciò ad indietreggiare mentre la luce cominciava a diminuire, Angel gli corse incontro, ritornando alle proprie fattezze umane, alla disperata ricerca di chiarimenti "di cosa stai parlando? Quali spiriti? Aspetta" Il guerriero non si fermò, scomparì, lasciando che Angel si ritrovasse nuovamente al buio in quel castello sconosciuto a riflettere su quello che aveva appena visto e sentito.

 

Si svegliò di soprassalto, era stato solo un sogno. Dentro di sé, nel profondo, però, sapeva che in realtà non era così, che quel guerriero aveva voluto dirgli qualcosa. Si alzò dal letto, indossò una maglietta e scese di corsa nella hall dell'albergo dove trovò Cordelia e Wesley che come al solito sistemavano documenti e libri in attesa del prossimo caso. Appena l'ex-osservatore lo vide, spalancò gli occhi "Angel, cosa ti è successo?" la ragazza, a quel commento lo guardò “Già, sembra quasi che tu abbia visto un fantasma” “Più o meno” commentò il vampiro mentre cercava di sistemarsi i capelli, pensando che fosse quello il problema, ma non potendosi specchiare per esserne sicuro “Che vuoi dire?” indagò Wesley “Ho fatto un sogno, ho sognato un uomo” “Anch’io sogno gli uomini, ma che lo faccia tu e molto strano” commentò Cordelia, mentre gli altri due le lanciavano la solita occhiataccia “scusate, stavo scherzando" "continua Angel" lo spronò Wesley “Ecco, era vestito da guerriero, ma non ha voluto dirmi chi era. Parlava in modo strano, mi ha detto delle cose molto strano e non credi di aver capito cosa intendesse dirmi. Appena mi sono svegliato ho pensato di scendere per vedere se c'era qualcosa si tuoi libri, se magari potevo riconoscerlo in qualche immagine. Devo assolutamente saperne di più” “Va bene allora cominciamo” “Un’altra giornata di ricerche?! Dovremo passare tutto il tempo chiusi qui per uno stupido sogno?!” chiese stizzita Cordelia, ma Angel cercò di farle comprendere la situazione “Probabilmente non è niente, ma non mi sento tranquillo”

 

“Fai bene” disse una voce nel buio.

 

Parte 1

 

Dopo ore di ricerche inutili Angel lasciò liberi gli altri di andare a casa “Mi dispiace di avervi fatto perdere tempo, probabilmente Cordelia aveva ragione e non era niente” “Io ho sempre ragione, ma tu credi che qualcuno mi ascolti?! Mai!” rispose stizzita la ragazza prendendo la giacca e uscendo dall’hotel. Wesley scosse la testa e si avvicinò all’amico dandogli una lieve pacca sulla spalla “Io non credo che tu l’abbia sognato casualmente, ma potrei sbagliarmi. Per il momento comunque non è successo niente e forse stanotte farai un altro sogno che ti chiarirà di più le idee” “Si, può darsi. Adesso è meglio che vada a riposare” l’uomo sorrise e si incamminò verso l’uscita anche lui, ma prima di scomparire disse “Fai bene

 

*Fai bene*

 

Sentire quelle parole fu come un dejà-vu per lui, dove l’aveva già sentita? E perché gli provocava quella strana sensazione, come se non fosse un uomo giusto, come se stesse combattendo dalla parte sbagliata, come se in tutti quei secoli di vita non avesse mai agito per il bene, ma avesse fatto solo del male.

 

Salì in camera e rinunciò ad andare a caccia, non riusciva a concentrarsi e non era sicuro neanche per lui uscire quella notte. Restò immobile sotto le coperte ad osservare il soffitto, continuava ad avere davanti agli occhi l’immagine di quel guerriero. Chi era? Cosa voleva? E perché gli era apparso in sogno?

Le palpebre gli si chiudevano, il sonno stava arrivando nonostante Angel sapesse bene che solitamente a quell’ora della notte lui era sveglio e vigile. Era strano, ma una insolita quiete si era diffusa per tutto l’hotel e il suo corpo era così pesante, così stanco.

Proprio nel momento in cui il sonno si era impadronito del suo corpo, una forte luce lo svegliò di colpo “Chi c’è? Chi sei?” nessuna risposta, solo un soffio di vento che muoveva le tende, Angel corrugò la fronte. Non aveva lasciato la finestra aperta. Si alzò per chiuderla e tornò sul letto, sempre in guardia, con tutti i sensi all’erta per captare il minimo rumore o movimento.

All’improvviso una luce più forte si propagò per la stanza, Angel dovette ripararsi gli occhi “Chi sei?” udì una risata cristallina e costrinse i proprio occhi ad abituarsi alla luce per vedere chi c’era. Di fronte a lui si stagliava la figura di una donna, forse una dea, indossava un lungo abito bianco, aveva capelli ricci e biondi ed era come se emanasse luce propria “Chi sei?” sembrava come se Angel non fosse capace di pronunciare altro. La giovane donna rise ancora “Sono qui per te” “Per me?” “Si, per illuminarti la via. La tua vecchia via” “Ma di cosa stai parlando? Chi sei?” “Sono lo spirito del passato” “Lo spirito…” non riuscì a completare la frase e la guardò sbalordito, mentre lei annuiva “Sono qui per mostrarti la via” “Quale via? Quella della redenzione?” forse quella creatura era stata mandata da I Poteri Che Sono per metterlo alla prova per la sua redenzione “Se vuoi chiamarla così” rispose enigmatica la donna. Poi lo prese per mano e Angel sentì come se il suo corpo andasse in fiamme, poi si sentì leggero e iniziò a librarsi in aria insieme con lo spirito “Sto sognando?” “No, è solo il cammino che devi percorrere. Vieni con me, ti mostrerò la via” così lo fece passare attraverso le pareti e lo condusse su nel cielo buio della notte fino ad arrivare ad intravedere un piccolo puntino luminoso e mano a mano che si avvicinavano Angel poteva riconoscere la sua casa, la sua gente, la sua famiglia “Dove siamo?” chiese pur conoscendo la risposta “Galway, 1727

 

“Padre, sono lieto di vederti” disse un giovane ubriaco rivolgendosi ad un rispettabile nobile che lo guardava furente “E così mi hai disobbedito ancora e adesso osi anche tornare qui ubriaco, osi mostrarti in queste condizioni di fronte a tua madre e a tua sorella?” il giovane rise sfacciatamente e assaggiò il bastone che il padre brandiva.

Era sempre stato così, lui sfidava suo padre e l’uomo non si lasciava sfuggire l’occasione per punirlo. “Quello sei tu” disse lo spirito, distogliendo Angel dai suoi ricordi “Si” rispose mestamente anche se lo spirito non si era aspettato una risposta “E’ stata questa la tua vita mortale, uno spreco. Potevi viverla meglio e non l’hai fatto, hai preferito le tenebre e la perdizione” Angel annuì, aveva le lacrime e non si azzardò a provare a rispondere.

 

Tutto si fece buio all’improvviso e Angel sentì solo la voce dello spirito senza vederlo “Questo è quella che è stata la tua vita per secoli, buia e vuota. Fatta di tenebre, paura e sangue di innocenti” davanti agli occhi di Angel comparve una casa illuminata dalle luci di Natale “Oddio no” riuscì solo a sussurrare “Si Angel, questa era la tua natura” lo spirito lo guidò nell’abitazione e insieme guardarono Angelus cibarsi di due bambini che dormivano felici nel loro lettino in attesa che giungesse la mattina per poter aprire i doni di Babbo Natale, ma per loro non sarebbe sorto un altro sole. “Basta così!” urlò Angel “So quello che ho fatto, perché mi mostri tutto questo?” “Devi scoprire il tuo cammino” disse la donna, poi il suo volto si trasformò in quello di un’anziana e poi divenne il volto della morte. Angel non sapeva proprio cosa fare, non sapeva cosa ci faceva lì e perché gli stava accadendo tutto quello “Il tuo passato è importante quanto il tuo futuro” disse con voce spettrale, poi riacquistò le sue fattezze e lo prese di nuovo per mano “Continuiamo il nostro viaggio, hai ancora molta strada da fare

 

Un molo di notte, il rumore del mare, la sirena di una nave, due innamorati che camminano stretti l’uno all’altra verso il loro destino. “E’ meglio che prosegua da solo” “Va bene” risponde lei rassegnata “Tornerò da te, te lo prometto” “E quando? Tra sei mesi, un anno, non puoi sapere quanto tempo ci vorrà, forse…” “Ehi, forse che cosa?” dice lui facendole alzare il volto per guardarlo “Bè vedi, se ancora non l’hai capito c’è qualcuno che ci vuole morti” “Non lo dire. Andrà tutto bene” “Questo noi non lo sappiamo” “Non possiamo saperlo Buffy, nessuno può saperlo, è così che funziona” prende qualcosa dalla tasca e riprende a parlare “Questo è il regalo per il tuo compleanno, volevo dartelo prima, ma…” le porge un anello “E’ meraviglioso!” dice lei tra le lacrime “La mia gente, se ancora posso chiamarla così, se lo scambiava come segno di devozione, è un anello Claddagh, le mani significano amicizia, la corona rappresenta la lealtà e il cuore…bè, lo sai. Metti la punta del cuore verso di te, significa che appartieni a qualcuno. Guarda così” e gli mostra un anello uguale che indossa lui “Ti prego mettilo” lei gli bacia la mano e sempre piangendo lo bacia con passione.

 

Il cuore di Angel piangeva lacrime amare a quel ricordo, stava per lasciarla, lì su quel molo, il giorno del suo compleanno. Per una volta, in cuor suo, aveva ringraziato i vampiri che avevano sventato il loro piano. Ma era stato un bene? Non era meglio se fosse partito? Non avrebbe perso l’anima e forse le cose sarebbero andate diversamente. Lo spirito sembrò avergli letto nel pensiero e disse “L’amore è l’amore. E’ potente e in un modo o nell’altro si manifesta, non sarebbe cambiato niente. La falena si avvicina alla luce finchè non si brucia, sa che è pericoloso ma lo fa lo stesso, è la sua natura

 

Una fogna, due cuori, parole senza senso pronunciate per ferire, per allontanare, per salvare un’anima, per evitare che affoghi.

“Tu meriti di più, meriti qualcosa che non siano solamente demoni e tenebra, tu dovresti stare con qualcuno che possa portarti alla luce, che possa fare l’amore con te” “Non mi importa di questo” risponde lei ferita nel vedere il suo amore così forte banalizzato in quel modo “Ti importerà, e i figli” “I figli?! Non sei un po’ precipitoso, io sono ancora troppo giovane” “Oggi, ma non hai idea di come corra il tempo Buffy, prima di rendertene conto vorrai tutto, una vita normale” “Non avrò mai una vita normale” dice lei sempre più ferita “Certo, sarai sempre la cacciatrice, ma è una ragione in più per volere una storia vera invece che questo…numero da circo” un cuore che si fa in mille pezzi, l’orgoglio di una ragazza che viene ferito “Non volevo offenderti” “Io me ne vado” l’afferra ad un braccio, non voleva toccarla, fa troppo male anche solo essere lì con lei a dirle quelle cose “Mi dispiace Buffy, lo sai quanto ti amo. Mi strazia dirti questo” “Allora non dirlo. Chi sei tu per dirmi cosa è giusto per me? Credi che io non ci abbia pensato?” “L’hai fatto? Razionalmente?” “No, certo che no, sono solo una studentessa romantica, vero?” “Io cerco di fare quello che è più giusto, cerco di pensare con la testa invece che con il cuore” “Cuore? Tu hai un cuore? Ma se non batte nemmeno” ferire, mordere, dilaniare, tutto per evitare di guardare in faccia la realtà: è finita “Non farlo” “Non devo amarti? Mi dispiace, sai che ti dico, non sapevo che si potesse scegliere. Non cambierò mai, io non posso cambiare. Voglio che la mia vita sia insieme a te” ultima speranza a cui aggrapparsi “Io no” e poi giù nell’abisso della solitudine e della sofferenza “Tu non vuoi restare con me? Non posso credere che mi vuoi lasciare” ferirla, ferirla per la sua stessa salvezza, per permetterle di essere felice e vivere la sua vita normale e felice alla luce del sole.

 

“Buffy” solo un sussurro, ma lo spirito riuscì a sentirlo “Il tuo cammino è cominciato, non puoi tornare indietro ormai

 

Parte 2

 

Si svegliò di soprassalto, era nel suo letto, allora era stato un sogno. Probabilmente no, si sentiva ancora un po' strano dopo aver volato con uno spirito. Quella donna aveva accennato al fatto di non poter più tornare indietro, ma cos'ha aveva voluto dirgli? Cos'altro doveva succedere? Doveva affrontare altri demoni del passato? Avrebbe dovuto rivivere nuovamente quegli attimi dolorosi passati con Buffy?

 

Tornò a sdraiarsi sperando di potersi riposare un po' prima della prossima prova, che era sicuro sarebbe giunta presto. Infatti, non finì di formulare quel pensiero che, dal nulla, gli apparve un altro spirito.

Questa volta era un uomo, robusto, avvolto da una tunica arancione; aveva occhi vispi, una barba lunga e rossiccia e le braccia conserte in segno di sfida. Angel si alzò sapendo già cosa lo attendeva “Allora, tu che spirito sei?” chiese ormai rassegnato a vivere quella esperienza così strana “Io sono lo spirito del presente” “Conosco il presente e non ho nulla di cui lamentarmi” “Certo che no, gli uomini valorosi come te dicono sempre così, ma poi si pentono delle loro stesse parole” una scia lucente lo sollevò dalle lenzuola e con essa volò di nuovo fuori, nella notte, alla ricerca del suo cammino.

 

Giunsero davanti ad un edificio che Angel riconobbe come l'appartamento di Cordelia “Cosa ci facciamo qui?” “Vieni” rispose semplicemente lo spirito entrando dalla finestra "Osserva il presente

Cordelia era seduta sul divano a guardare un film e accanto a lei c’era un giovane ragazzo “Hai paura?” chiese lui evidentemente preoccupato che la ragazza fosse spaventata per il film dello sole che stavano guardando, lei rise, poi cercò di ricomporsi e rispose “Scusa…no, non ho paura. Non hai idea del posto dove lavoro” “E’ così orrendo?” domandò lui preoccupato, Cordelia rise di nuovo “Un giorno dovresti passare a salutarmi” rispose lei cercando di sviare l’argomento che si stava facendo troppo complesso. Il ragazzo le sorrise e le mise un braccio intorno alle spalle mentre tornava a concentrarsi sul film, Cordelia sorrise e fece lo stesso.

 

Lo spirito si rivolse a Angel “Vedi, lei vive” “Anch’io” “No, tu cacci e fingi di essere un uomo valoroso, ma non lo sei” Angel a quel punto si indignò “Io lotto per gli innocenti e invece voi cercate di sminuire quello che faccio, dato che parliamo della mia redenzione devo supporre che non la riceverò” “Stai attento, ascolta bene le parole” “Che vuoi dire?2 lo spirito non rispose e gli fece cenno di seguirlo. Angel sospirò e lo fece.

 

Wesley era seduto alla scrivania del suo appartamento e sfogliava un vecchio volume “Non capisco, sono giorni che leggo lo stesso passaggio e…come?” chiese alla persona all’altro capo del telefono. Si alzò e prese dall’ enorme libreria un altro volume, poi prese nuovamente la cornetta e disse "Si, eccolo, l’ho trovato. Ti ringrazio Giles sei sempre di grande aiuto” i due uomini si salutarono e Wesley riprese i suoi studi.

 

“Giles?!” esclamò esterrefatto Angel “Si, si sentono sempre. Ogni volta che qualcuno ha un problema o ha fatto una nuova scoperta, o ha un volume nuovo. Questa è la loro passione, questo è ciò che li rende vivi. Tu cos’hai?” “La mia missione” rispose prontamente il vampiro “Risposta errata” rispose sconsolato lo spirito.

 

Poi si ritrovarono nuovamente nella notte viaggiando sopra i tetti sino a giungere in un luogo fin troppo conosciuto: Sunnydale. Era giunto il momento di scoprire cosa stava combinando Buffy.

 

Era la festa di una confraternita, Buffy ballava in mezzo ad un gruppo di nuovi amici piuttosto numeroso, Willow la osservava insieme ad un ragazzo. Angel pensò che fosse il nuovo fidanzato della rossa, ma improvvisamente si ricordò che lei stava con Oz…”No, non sta più con quel ragazzo, ma il biondino non è il suo fidanzato” disse lo spirito bloccando il fluire dei suoi pensieri e chiarendogli le idee “Ha puntato Buffy, la guarda con adorazione. E’ un bravo ragazzo, ha qualche anno più di lei ed è seriamente interessato” Angel restò in silenzio, così lo spirito continuò "Ben presto staranno insieme” poi tacque e lo lasciò riflettere, infine aggiunse “O forse no, infondo il cuore di lei lo rifiuta” Lo spirito però non diede il tempo ad Angel di comprendere le implicazioni di quella frase e lo portò nuovamente nella sua stanza.

 

“Il tuo cammino si è quasi concluso, ma tu ancora non ne hai compreso lo scopo. Il terzo spirito ti aprirà gli occhi. Ascolta le sue parole” detto questo scomparve e Angel si addormentò nuovamente.

 

Parte 3

 

Così Angel si ritrovò nuovamente nella sua stanza al buio ad aspettare quello che si prospettava essere l’ultimo spirito. Il suo cammino si era quasi concluso, così aveva detto il secondo spirito e probabilmente il momento della sua redenzione era vicino. Anche se ormai non era più tanto convinto che si trattasse di quello.

 

Buffy. Era inutile cercare di pensare ad altro, la sua mente tornava sempre all’immagine di lei che ballava con quel ragazzo. Chi era? Perché ballava con lui? Perché se ne stava preoccupando?! Scosse la testa per scacciare quella vista e tornò a guardare fuori dalla finestra in attesa che quella notte, apparentemente senza fine, giungesse al termine. Non passò molto tempo che una luce iniziò a sprigionarsi alle sue spalle e il terzo spirito si materializzò. Era un uomo dall’aspetto altolocato, con pizzetto e baffi ben curati; indossava giacca e cravatta e sorrideva. “Tu devi essere l’ultimo” “Sono lo spirito del futuro” gli fece cenno di avvicinarsi e a quel punto una forza invisibile li sollevò entrambi.

 

Era tutto buio e silenzioso e Angel continuava a guardarsi intorno cercando in tutti i modi di sfruttare la sua vista da vampiro, ma con scarsi risultati. Una voce giunse dall’oscurità “Sarà così la tua vita. Sarai da solo, sebbene i tuoi amici saranno lì. Loro hanno le loro vite, mentre tu hai rifiutato di vivere la tua, così adesso vivi nelle tenebre pur avendo ottenuto la tua redenzione” il posto cominciò ad illuminarsi alla debole luce di un camino. Angel vide se stesso seduto accanto al fuoco intento ad osservare le fiamme. Lo spirito aveva ragione, era solo, nell’Hyperion. “In che anno siamo?” lo spirito non rispose “Dimmelo, ti prego. In che anno siamo? Hai parlato dei miei amici, allora sono ancora vivi e tutto questo non è lontano” lo spirito annuì, cominciava a capire.

 

“Nel corso degli anni hai costruito un muro intorno a te, credevi che nessuno potesse viverti accanto proprio perché eri un vampiro e adesso…guardati, sei solo e umano. Qual è la differenza tra la tua vita di adesso e quella del tuo futuro?” Angel abbassò la testa “Ho solo cercato di fare quello che credevo più giusto e se gli altri sono felici a me sta bene. Soffrirò in silenzio” la debole luce si spense e Angel all’improvviso si ritrovò in una Chiesa.

 

Era bellissima con quell’abito bianco e il sorriso più dolce che avesse mai visto, camminava verso l’altare con Giles al fianco. Un giovane l’aspettava accanto al prete con gli occhi che brillavano, era davvero fortunato “Si sposerà” “Non con l’uomo che ama” Angel corrugò la fronte “Come fai a dirlo, lo sta sposando vorrà pur dire qualcosa” “Si, che vuole far contenti coloro che credono ancora che possa avere una vita normale” il vampiro ormai non aveva più parole. Non credeva che Buffy fosse capace di donare la sua vita per l’eternità a qualcuno che non amava.

 

Lo spirito lo condusse in un altro luogo a lui sconosciuto, era una piccola abitazione alla periferia di Los Angeles, in giro per le stanze c’erano giochi e vestiti. Una Buffy ormai matura se ne stava seduta in cucina a fumare una sigaretta, mentre i suoi due gemelli correvano per le stanze urlando a squarciagola “Buffy, insomma, non riesco a lavorare” le disse infuriato il marito, ma la donna sembrò non sentirlo e uscì dalla porta sul retro.

“Non mi sembra un bel matrimonio” “Cosa vuoi farmi capire vedendo queste cose? Credevo che fossimo qui per la mia redenzione” lo spirito scosse la testa. Poi Angel si ritrovò nella sua stanza, di nuovo, mentre lo spirito continuava a mostrare un’aria sconsolata e con una nube scomparve senza aggiungere altro.

 

Angel si sentiva frustrato, aveva deluso quegli spiriti e non sapeva neanche perché. Si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi per riposarsi, ma senza riuscire ad addormentarsi. All’improvviso nella stanza sentì la voce del guerriero che aveva sognato prima che quella strana avventura iniziasse “Adesso capisci perché non ritengo che tu sia il prescelto” “Cosa vuoi ancora?” chiese scontroso il vampiro, quello proprio non era il momento più adatto. “Dopo che tre spiriti hanno cercato di farti aprire gli occhi tu ancora non hai compreso?!” “No!” rispose trasformando il proprio volto, quel guerriero misterioso aveva lo strano potere di farlo arrabbiare “Credi ancora che riguardi la tua redenzione?” “Io non credo più a niente, se vuoi spiegarmelo tu, altrimenti non ho altro da dirti” il guerriero rise “La tua redenzione ti è già stata concessa, il tuo corpo si sta lentamente trasformando. Tra un paio d’ore il tuo cuore ricomincerà a battere e tu proverai solo un leggero dolore prima che il demone dentro il tuo corpo venga eliminato. Ma tutto questo non era per la tua redenzione, quella te l’eri già conquistata anche troppe volte. I Poteri Che Sono hanno voluto premiarti facendoti un altro dono, quello della conoscenza, ma visto che non hai colto i segnali te lo spiegherò chiaramente” il guerriero gli si avvicinò e gli poggiò una mano sugli occhi facendolo addormentare.

 

Nel suo sogno Angel si ritrovò di nuovo nel castello e il guerriero gli venne incontro “Hai due possibilità nella tua nuova esistenza da umano” indicò un corridoio buio dell’enorme castello “Quella è la via che al momento hai scelto, piena di buio e solitudine e a quel punto sarà come se la tua redenzione non fosse servita a nulla” si voltò verso un corridoio illuminato da fiaccole e con un lungo tappeto rosso porpora “Quella è la strada che potresti percorrere. Piena di luce e di amore” Angel restava ancora confuso, poi sospirò e sorrise “Buffy” il guerriero sembrò illuminarsi a quella parola e sussurrò “Amore” “Già” rispose Angel “Io…non avevo capito, ma adesso so cosa devo fare. Sarò umano e potrò provare a riconquistarla” “Non credo ce ne sia bisogno. Il suo cuore appartiene a te e lei lo sa, eri tu quello che non ci credeva” il guerriero cominciò a scomparire e prima di farlo gli disse le sue ultime parole “Adesso sei l’uomo valoroso di cui tutti parlano. Solo adesso che hai accettato l’amore nella tua esistenza” in quel momento Angel comprese ogni singola cosa accaduta quella notte. Tutto era servito a fargli capire che la sua vita non poteva essere tale se non aveva Buffy al suo fianco.

 

Angel si risvegliò e vide che era giunta l’alba, quella strana notte era terminata e adesso lui sapeva cosa doveva fare.

 

Epilogo

 

“Devo andare a lezione, ma se vuoi ne parliamo più tardi” “Certo Will, ci vediamo questa sera dopo che sarò passata da Giles” l’altra annuì e uscì. Buffy prese il borsone con le armi e iniziò a cercare un paletto da portare con sé per la caccia. Qualcuno bussò alla sua porta e lei gridò “Un attimo” nascose la borsa e corse ad aprire.

 

Nel corridoio del suo dormitorio c’era Angel, cosa ci faceva lì? “Angel?” lui cominciò a guardarsi intorno un po’ imbarazzato, forse aveva sbagliato presentarsi lì in quel modo. “Ciao Buffy. posso entrare?” “Credo di si” rispose lei un po’ sotto shock “Credo di si è un po’ poco” disse con un mezzo sorriso. Aveva ancora bisogno dell’invito, ma non per molto. Lei si spostò dall’entrata “Scusa, dai entra” lui lo fece e non appena la porta si chiuse la prese tra le braccia e la baciò. La baciò come non aveva mai fatto, la baciò come se non si fossero mai lasciati, la baciò con tutto se stesso.

 

Buffy non riusciva a credere che Angel fosse lì, non riusciva a credere che la stesse baciando. Non le importava, proprio non importava perché lo stesse facendo o perché lei glielo stava lasciando fare. Voleva solo stringersi a lui e lasciargli fare quello che voleva.

 

Lui si separò da lei per lasciarla respirare, poi le sussurrò “Ti amo. Mi dispiace per…” lei gli mise un dito sulle labbra e ripeté di nuovo le parole che sognava di dirgli ogni volta “Shhh, devi solo baciarmi

 

 

 

 

 

 

 

THE END