I’LL NEVER LEAVE YOU
Autore:
Buffy09
Rating:
PG14
Timeline:
fine 3 serie Btvs, 1 serie Ats.
Sommario:
Angel torna da Buffy, ma scopre che lei non era quella che credeva.
Coppia:
Buffy/Angel
Disclamer:
I personaggi e i luoghi descritti non sono di mia propriet`, ma di JW, della WB
e della UPN.
Note
dell'autrice: I personaggi di questa storia sono molto out of character,
soprattutto Buffy. I personaggi di Brian e Jack sono di mia invenzione.
Capitolo
1
Era
ormai passato circa un anno dall’Ascenzione del Sindaco e Buffy e Angel avevano
provato a stare lontani, ma senza riuscirci. Qualche mese dopo il crollo del
liceo, infatti, Cordelia che ormai lavorava per il vampiro tenebroso da un po’,
chiamò Giles dicendo che il ragazzo aveva riacquistato la sua umanità grazie
all’intervento de *I Poteri Che Sono* Questi avevano deciso di premiare i suoi sacrifici, ma lui non si
decideva ad avvertire la donna amata dell’avvenimento, così ci aveva pensato
l’ex cheerleader. Buffy si era allora recata a Los Angeles e lo aveva convinto
a riprovarci; da quel giorno era ormai passato quasi un anno e la loro
relazione sembrava proseguire bene.
I
due ragazzi si erano trasferiti alla villa in Crowford Street insieme al resto
del gruppo per combattere i demoni unendo le loro forze, poiché Angel aveva
promesso, in cambio della sua redenzione, di continuare a proteggere gli
innocenti. Quella sera Buffy rientrò tardi dopo aver fatto un giro al cimitero,
salutò i suoi amici, che guardavano un film alla tv, e salì nella sua camera.
Una volta entrata vide che, come al solito, Angel era seduto al buio a
riflettere, il ragazzo si accorse della sua presenza e la salutò facendole
cenno di sedersi lì accanto, poiché sapeva che quel suo comportamento feriva
Buffy la quale si sentiva esclusa da quella parte di lui che amava stare sola.
La ragazza sorrise e fece ciò che lui le chiedeva, iniziando a raccontargli la
sua giornata, dopo circa mezzora Faith li avvertì che la cena era pronta, Buffy
si offrì per andare a prendere i piatti, infatti Angel
ancora non si abituava alla sua condizione di umano e preferiva mangiare
lontano dagli altri e Buffy gli faceva compagnia. Quando ebbe finito di cenare
con gli altri, Joyce salì a prendere i piatti in camera della figlia e notò che
aveva mangiato poco, ma questa rispose che aveva mangiato per strada e la donna
sospirò lasciando la stanza.
Angel
quella notte non riuscì a dormire e guardava la sua ragazza che, invece,
dormiva tranquillamente al suo fianco, quando il cellulare di Buffy, che si
trovava sul comodino accanto al letto, cominciò a squillare. Il ragazzo riuscì
solo a leggere il nome che c’era sul display, prima che lei si svegliasse per
rispondere, ma riattaccò subito dopo aver parlato a monosillabi con la persona
che si trovava all’altro capo del telefono. Erano ormai due
settimane che in piena notte il cellulare di Buffy squillava, lei rispondeva
velocemente scusandosi con Angel e dicendo che non era nessuno, il ragazzo
notava sempre che lei era un po’ agitata dopo quelle telefonate e lasciava
correre, questa volta, però, decise di scoprire cosa stesse succedendo “Buffy,
perché non mi dici chi è che chiama?” “Non è nessuno, davvero! Non
preoccuparti” “Non sono preoccupato, solo curioso. Chi è Brian?” la ragazza lo
guardò stupita, non era da lui comportarsi così “Hai curiosato?!” “No, ho visto per caso il nome sul cellulare quando ha
chiamato. Allora, vuoi dirmi chi è?” “Se prometti di non fare altre domande te
lo dico” lui le sorrise e la baciò dolcemente, allora lei rise e si sdraiò
volgendogli le spalle “Un bacio non è una risposta, mi dispiace” lui iniziò a
farle il solletico per convincerla a parlare e alla fine lei lo pregò di
smetterla “Ti rispondo, va bene?! Smettila però!” lo
lasciò ancora un po’ sulle spine riaggiustandosi la maglietta del pigiama “Vuoi
che ricominci?” “No, no, d’accordo” Buffy sospirò e si decise a rispondergli
“E’ un amico” “Non è una risposta, questo l’avevo capito” “Lavora con mio
padre” “E?” “Non ti credevo così curioso!” “E io non ti facevo così riservata!”
“Cos’altro vuoi sapere?” “Non ,lo so puoi provare a
dirmi perché telefona” ci furono lunghi momenti di silenzio durante i quali
Angel cercò di capire cosa trattenesse la sua compagna dal dire la verità, alla
fine la ragazza parlò “E’ quasi sempre ubriaco e non so perché telefona. Io cerco di disfarmi di lui, ma non smette di chiamare” “Dove lo
hai conosciuto” “Te l’ho già detto, è l’aiutante di mio padre, lavora con lui a
Los Angeles” i loro occhi si incrociarono per qualche istante, poi lei propose
di andare a dormire.
Capitolo
2
Il
mattino successivo Buffy si recò all’università, ma non riuscì a seguire
attentamente le lezioni, poiché continuava a pensare a Angel, infatti il ragazzo era stato piuttosto freddo con lei
durante la colazione. Non appena terminò l’ultima lezione,
Buffy passò al Magic Shop per stare un po’ con i suoi amici e notò che Angel
non c’era, allora chiese a Giles “Ha visto Angel oggi?” “Non lo so dove sia,
hai provato al cimitero?” “Ha detto che oggi non ci sarebbe andato. Non
importa, grazie” Willow vedendo che la sua amica era triste si avvicinò a lei
per parlarle “Che hai che non va Buffy?” “Niente, sono solo preoccupata. Angel stamattina era un po’ arrabbiato” “Perché?” “Sono ormai due
settimane che al cellulare di notte mi chiama un mio vecchio amico di L.A: e
credo che lui sia geloso” “E ha motivo di esserlo?” “Certo che no, io odio quel
ragazzo e non riesco a capire per quale motivo mi chiami” “Parlane con Angel,
vedrai che risolverete tutto insieme” Buffy pensò che per poter seguire il
consiglio dell’amica, prima avrebbe dovuto trovare il ragazzo, decise allora di
andare a cercarlo nei giardini dietro la villa, dato che gli piaceva molto
starsene lì a contemplare la città dall’alto. Quando
arrivò lì lo vide seduto sopra una roccia e lentamente si avvicinò a lui “Ciao,
che fai qui?” “Potrei farti la stessa domanda! Io volevo stare da solo,
ma evidentemente non è possibile” “Scusa, me ne vado” “No, no…io…è solo che
sono un po’ giù, mi dispiace” l’abbracciò stretta e le baciò la fronte, ma lei
aveva bisogno di parlare con lui così interruppe quel momento di pace per
parlarne “Non ho voglia di parlarne” lei si liberò dalla sua stretta e lo
guardò offesa per il suo comportamento “Tu non vuoi mai parlare di quello che
ti turba, invece pretendi di sapere tutto quello che mi succede!” “Preferisco
rifletterci da solo” “allora non tenermi più sveglia di notte per delle cose di
cui poi non vuoi più parlare!” Buffy si allontanò arrabbiata,
ma Angel la bloccò “Io voglio parlarne, ma ho paura di ciò che potrei
scoprire” “Io devo andare a fare un giro al cimitero, se vieni con me ne
parliamo un po’” il ragazzo annuì e, prendendosi per mano si incamminarono. Giunti a destinazione rimasero a lungo senza dire niente, poi lui
le spiegò qual era il motivo per il quale era così nervoso “Sono solo geloso e
tu lo sai benissimo, vuoi solo stuzzicarmi!” “Bastava che tu mi dicessi cosa
provavi e io non avrei fatto storie” la ragazza si avvicinò a lui e lo
abbracciò “Ok, allora, si chiama Brian ed è un ragazzo di L.A che lavora con
mio padre; quando vivevo ancora là mi stava sempre intorno, ma è solo un ricco
viziato. Io amo te!” si baciarono, ma al ragazzo
quella spiegazione non bastava e decise che se Buffy non si decideva adirgli
tutta la verità, l’avrebbe scoperta da solo, anche se ancora non sapeva come.
Capitolo
3
Qualche
settimana dopo si presentò per Angel l’occasione per scoprire qualcosa di più
del passato della sua ragazza; infatti, il signor Summers aveva telefonato a
Joyce perché aveva saputo da Brian che Buffy si era fidanzata. Hank si era
infuriato con la ex moglie, perché questa non l’aveva
informato e aveva annunciato che si sarebbe stabilito per un po’ a Sunnydale
per conoscere questo ragazzo. Joyce aveva così avvertito Buffy, la quale non
era parsa molto contenta della notizia e aveva iniziato a raccomandare a Angel
le cose da fare e quelle da non fare in presenza di suo padre, il ragazzo aveva
cercato di capire qual era il motivo per cui Buffy si stava agitando tanto
senza però riuscirci.
Passò
un’altra settimana e Hank arrivò a Sunnydale sistemandosi in un hotel in centro
per poter continuare la sua attività lavorativa anche lì, cosa che invece gli
era impossibile in un luogo isolato come la villa, però non giunse solo. Per
avere un aiuto nello svolgimento del lavoro aveva portato con sé Brian; Angel
aveva allora confessato a Buffy di essere curioso di conoscerlo, ma lei gli
aveva risposto che sarebbe sicuramente rimasto deluso, il ragazzo non riusciva
a comprendere il comportamento negativo della compagna nei confronti di Brian,
arrivò persino a pensare che questi fosse un suo ex fidanzato e che lei non
volesse dirlo, così decise di discuterne. La ragazza stava
leggendo quando lui iniziò a parlare “Senti, tu….no, niente” “Dai, dimmi” “No,
lascia stare, continua a leggere” “Non cominciare una frase se poi non hai
intenzione di finirla, mi innervosisce” “D’accordo, però non arrabbiarti.
E’ un’idea che potrebbe venire a chiunque” “ok, prometto di non arrabbiarmi”
“Per caso ti comporti in modo così scontroso perché Brian è stato il tuo
ragazzo?” Buffy lo guardò sbalordita e poi scoppiò a ridere “Sei impazzito!! Come ti è venuto in mente?!”
“Non lo so, di solito si parla male degli ex” “Ah! Tu parlavi male di me quando
ci siamo lasciati?!” il ragazzo la guardò serio “No,
non potrei mai farlo” lei evitò di guardarlo negli occhi e sorrise “Mi
dispiace, ma io parlavo male di te” lui rise e l’abbracciò dolcemente, Angel la
comprendeva: aveva sofferto molto per la rottura del loro rapporto.
Quella
sera il ragazzo non riusciva a dormire, aspettava che il cellulare sul comodino
squillasse e quando accadde rispose prima che lei si svegliasse “Pronto?”
“Buffy?” “No, chi parla?” “Puoi passarmela?” “Sta dormendo!” “Svegliala!” “Non
credo che sia il caso!” Angel non terminò la frase che il ragazzo all’altro
capo del telefono riattaccò lasciando Angel piuttosto perplesso. Buffy, che era
al suo fianco, si svegliò e quando vide che lui aveva in mano il suo cellulare
sospirò “Hai risposto al telefono?” “Sei arrabbiata?” “No, ma non dovresti
impicciarti degli affari miei” si avvicinò per farsi abbracciare un po’, sapeva
che Angel si sentiva in colpa quando lei era in collera con lui e ne
approfittava per ricevere tante coccole.
Capitolo
4
Quando
giunse il giorno dell’arrivo di Hank e Brian alla villa, in casa c’era un gran
via vai, in quanto Joyce aveva dato ad ognuno un compito, ma
Buffy stava tranquillamente seduta in salotto a leggere un libro. Angel, che era appena rientrato dopo aver fatto compere al
supermercato con Cordelia, la vide lì e si avvicinò per parlarle, poiché era
strano che fosse l’unica a non darsi da fare, in fondo era suo padre che veniva
trovarla “Ehi, che fai? Tutti lavorano e tu ti rilassi?!”
“ho fatto quello che dovevo fare” “tra qualche ora verrà tuo padre e tu non
sembri molto euforica” “E’ solo mio padre non un attore di Hollywood!”
“D’accordo, ma viene per conoscermi e vedere se sono adatto a te” “Si, lo so.
Buona fortuna!” detto questo si alzò e si allontanò, allora Angel stupito per
il comportamento della sua compagna decise di parlarle con Joyce, che in quel
momento era indaffarata in cucina; infatti stava
preparando la cena quando lui entrò “Salve Joyce, le serve una mano?” “Oh,
grazie Angel, puoi sbucciare le patate per favore?!” “Certo…senta, io…” “Puoi
darmi del tu, ormai ci conosciamo bene” “Grazie. Io volevo parlarti un attimo
di Buffy” “A che proposito?” “Si comporta in modo strano, come se l’arrivo di
suo padre non le interessi" "Capisco, ma il
suo rapporto con Hank è sempre stato strano e con Brian non ci andava molto
d’accordo” “Perché?” “Non so dirtelo, Buffy a Los Angeles era molto diversa,
non si confidava molto con me, posso dirti con certezza che non andavano molto
d’accordo solo perché li ho visti litigare spesso” “Litigare in che senso?”
“Bè… per le cose più stupide a volte, ma non appena chiedevo cosa c’era che non
andava lei diceva *niente* invece lui faceva quel sorrisetto davvero odioso! In effetti neanche a me è mai piaciuto molto, ma era Hank
che doveva lavorarci perciò non ho mai detto nulla. Ma come mai mi chiedi tutte
queste cose?” “No, niente, è solo per curiosità, ma
Buffy non mi risponde quando le chiedo qualcosa, così…” “Probabilmente non le
piace parlare del suo passato” “Già, questo lo avevo capito, ma perché?” “Credo
sia perché ha avuto una vita difficile, io e suo padre litigavamo sempre e
anche prima che iniziassero i nostri litigi lei è sempre stata un po’
trascurata, soprattutto da Hank. Noi pensavamo a mantenere integra la nostra
immagine, nell’alta società funziona così, lei non si è mai trovata a suo agio
tra gli uomini d’affari, le loro mogli e i giovani cresciuti con l’idea che il
denaro sia tutto nella via, comunque Buffy aveva molti amici con i quali a mantenuto
i contatti e con cui trascorreva la maggior parte del tempo, c’erano loro che
l’aiutavano e ora io ho capito che preferisco avere l’amore di mia figlia che
possedere molto denaro” “Già, questo è giusto” nessuno dei due parlò più da
quel momento e Angel, continuando il suo lavoro, rifletté sulle parole di
Joyce, Buffy era cresciuta come lui, con un padre al quale importava più dei
soldi che di sua figlia, Buffy però non si era mai lamentata di Hank e questo
insospettì Angel. La storia di Brian, inoltre, ancora non gli era chiara:
perché quel ragazzo le telefonava di notte nonostante, a quanto pareva, non
aveva un buon rapporto con lei? E come
Capitolo
5
Buffy
e Joyce erano giunte a destinazione e ora si apprestavano a bussare alla porta
della camera d’albergo di Hank Summers, quest’ ultimo
salutò la moglie abbracciò la figlia, poi chiamò Brian, che si trovava nella
stanza accanto, egli entrò da una porta che metteva in comunicazione le due
camere e le salutò calorosamente. Trascorsero quasi mezzora
parlando del più e del meno, Hank chiese a Buffy di parlargli del suo nuovo
ragazzo “Cosa vuoi che ti dica?” “Non lo so, quello che vuoi” in quel momento
Joyce decise d’intervenire per aiutare la figlia “E’ un bravo ragazzo, gentile
e sincero, la ama davvero e non…” Hank però la interruppe bruscamente “Non ho
chiesto a te! Allora Buffy?” “Mi ama, lo amo. Questo è tutto non credo
tu debba sapere altro, inoltre credo che la tua visita sia piuttosto
inopportuna: non è un po’ tardi per interessarsi a me?!”
“Sei mia figlia, mi sono sempre interessato a te! Inoltre ti sembra questo il
modo di rispondere a tuo padre! La tua educazione è rimasta
sempre la stessa, a quanto pare!” “Puoi dire quello che vuoi, ma potrai solo conoscerlo,
non credere che cambierò idea in base a ciò che dirai tu” “No, ma forse lui
potrebbe farlo dopo che gli avrò detto chi è la vera Buffy” lei lo guardò con
aria di sfida e non disse nulla, sapeva fin dall’inizio che quello era lo scopo
di suo padre e la cosa non la meravigliava più di tanto. Hank si alzò e
prendendo la giacca disse che era meglio andare, Buffy gli passò davanti in
fretta, si recò alla macchina e durante il tragitto cominciò a pensare ad una
soluzione, ma non ci riuscì. Appena arrivarono alla villa, mentre Joyce si
preoccupava di fare le presentazioni, Buffy prese in disparte Angel e gli disse
di stare attento perché suo padre non era di buon umore, in quel momento Brian
si avvicinò a loro sorridendo “Allora tu sei il famoso Angel?!
Piacere,mi chiamo Brian!” “Piacere” Hank notò che la
figlia teneva per mano il ragazzo e l’ammonì con lo sguardo, allora lei,
ricordandosi anche il consiglio della madre riguardo le effusioni in pubblico,
lasciò la presa “Allora Angel” cominciò Hank “Come hai conosciuto Buffy?” Joyce
sapendo che il ragazzo non avrebbe potuto rispondere sinceramente a quella
domanda, visto che il signor Summers non conosceva l’identità della figlia,
decise d’intervenire “Hank,ti prego, non cominciare subito con le domande. Perché
non andiamo a tavola? Si sta facendo tardi” egli accettò
dicendo che avrebbero parlato dopo. La cena fu abbastanza tranquilla,
Joyce aggiornò l’ex marito sulla loro condizione e questi rivolse un paio di
domande alla figlia, la quale rispose in modo conciso e freddo. Dopo aver
mangiato, gli abitanti della casa si ritirarono nelle loro stanze lasciando che
Hank parlasse tranquillamente con Angel. Si sistemarono in
sala, il ragazzo sedette di fronte al suo interlocutore, accanto a lui c’era
Buffy e poco più in là c’erano Joyce e Brian “Qual è la tua occupazione?” “Ho
iniziato a dare ripetizioni ai ragazzi che ne hanno bisogno e stavo pensando di
aprire una palestra di arti marziali per pagarmi gli studi, vorrei andare
all’università” “E studiare che cosa?” “Storia, vorrei insegnare la storia” “Ti
ci vorrà del tempo, quanti anni hai?” “
Capitolo
6
Quella
settimana passò piuttosto in fretta, ma questo non sembrò a Buffy che dovette
trascorrerle con suo padre e, quando si sdraiava a letto con Angel, si
lamentava della terribile giornata appena trascorsa, mentre lui pensava che la
propria giornata era stata ancora più brutta dato che
non l’aveva avuta accanto. Finalmente i due visitatori ripartirono e alla villa
tornò un po’ di tranquillità, quella notte i due innamorati erano abbracciati
sotto le coperte e si coccolavano a vicenda “Sei contenta
che tuo padre sia andato via?” “Si, possiamo di nuovo stare un po’ insieme”
“Già, ma io credevo che ti dispiacesse che i tuoi avessero divorziato, invece
sembra che sia la cosa migliore che ti sia successa” “No, la cosa migliore che
mi è successa è stato incontrare te, al secondo posto c’è il divorzio dei miei
genitori” lui la baciò e cercò di continuare il discorso, ma la ragazza era di
parere diverso, approfondì il bacio e infilò la mano sotto la maglietta
iniziando ad accarezzargli il petto, il ragazzo avendo capito quali fossero le
sue intenzioni si stese sopra di lei toccandola sapientemente, le spalle di
Angel la sovrastavano completamente, ma a lei piaceva quella situazione, perché
la faceva sentire protetta. Angel le sfilò la maglietta e le baciò dolcemente
un seno, mentre lei accarezzava le sue spalle muscolose ormai nude. Lui entrò
lentamente in lei e cominciò a muoversi, fece tutto lui, ma Buffy sapeva che al
suo ragazzo piaceva dominarla, era una caratteristica dei vampiri, che,
nonostante fosse tornato umano, non l’aveva abbandonato. La mattina seguente
Buffy si svegliò tardi e vide che Angel non era al suo fianco, ma le aveva
lasciato sul comodino un vassoio con la colazione, un fiore e un biglietto nel
quale le diceva che si sarebbero visti nel pomeriggio, infatti
verso sera, mentre Buffy stava studiando, Angel rientrò e si diresse subito da
lei “Ciao, scusa per stamattina, ma mi ero scordato di dirti che dovevo dare
ripetizione ad un ragazzo” “Non importa, ma ora dammi un bacio” lui lo fece e
comprese che adesso doveva farsi perdonare con un po’ di coccole, infatti Buffy
spostò i libri e si sdraiò poggiando la testa sulle sue gambe e lui iniziò ad
accarezzarle i capelli, mentre lei gli raccontava cosa aveva fatto quella
mattina. Dopo un po’ che si trovavano lì arrivò Joyce la quale li avvisò che
aveva appena telefonato Hank e le aveva chiesto di andare a Los Angeles per un
po’ e di portare chiunque avesse voluto, poiché avrebbe lasciato libera la casa
al mare per loro. Buffy rimase un po’ interdetta, ma non disse niente visto che
sapeva che sarebbe stato inutile.
Qualche
settimana dopo iniziarono le vacanze estive e tutto il gruppo di Sunnydale si
sistemò nella casa al mare a L.A. , ma il primo
giorno, mentre Angel insieme agli altri visitava la città, Buffy passò il tempo
con i suoi vecchi amici; andò a trovare il suo amico James che conosceva da
quando era bambina e poi la sua amica Rachel che aveva conosciuto a scuola.
Trascorse con loro il pomeriggio in spiaggia e verso sera il gruppo di
Sunnydale la raggiunse, lei fece le presentazioni e poi si sedette in disparte
in compagnia di Angel “Sono tuoi amici quindi?!” “Si,
li conosco da una vita” “Non mi hai mai parlato di loro!” “Non ho mai avuto
l’occasione di farlo” “Nemmeno quando ti facevo mille domande sulla tua vita
qui?!” lei lo guardò fisso negli occhi prima d dirgli “Vuoi litigare?” lui
sorrise e la baciò “Tua madre dice che tuo padre ha fatto preparare stanze
separate per noi” “Vorrà dire che tornerò a fare come ai vecchi tempi: uscirò
di nascosto dalla mia camera per venire nella tua, e poi lui non sarà lì con
noi, non può controllarci” “Dove starà lui?” “Nel sul bel attico in centro,
verrà solo ogni tanto, vedrai” restarono ancora un po’ lì e poi decisero di
rincasare. Dopo cena andarono tutti in un locale a divertirsi, ma Buffy sapendo
che Angel non si stava divertendo, dato che non era il tipo da locali, decise
di rientrare prima, nonostante le lamentele di tutti.
Qualche
settimana dopo Rachel propose a Buffy e James una rimpatriata, cioè avrebbero
trascorso tre o quattro giorni in un albergo di Santa Monica, lei accettò e
quando giunse il momento di partire per poco non perse l’autobus, perché era
dispiaciuta di dover lasciare solo Angel. Buffy si era accorta che da quando
erano giunti ad L.A. lo stava trascurando molto, ma era l’effetto che quella
città aveva su di lei: la vita frenetica, i negozi, i locali, le persone che
riempivano le strade, le facevano venire voglia di muoversi, di uscire, ma
Angel era un tipo più calmo e preferiva restare a casa senza, però, pretendere
che lei facesse altrettanto, ma un po’ le dispiaceva.
Capitolo
7
Buffy
era ormai partita da un giorno e Hank aveva permesso a Brian di farsi una
vacanza, così il ragazzo era andato anche lui alla casa al mare, Angel decise
di cogliere quest’occasione per parlare un po’ con lui. Quel
pomeriggio Brian era seduto in salotto a guardare la partita di basket e lui si
sistemò lì accanto, ad Angel non piaceva lo sport e preferiva un buon libro, ma
a quanto sembrava quello era l’unico modo per iniziare una conversazione con
l’altro “Chi vince?” “Non lo so ho appena acceso” “Io non guardo mai molta tv,
ma lo sport…” “Tu non sembri uno sportivo” Angel rise nervosamente “Già, è vero.
Volevo parlare un po’ con te” “Su che cosa?” dicendo questo Brian gli porse una
lattina di birra, ma lui scosse il capo “Volevo chiederti qualcosa su Buffy”
“Oh la piccola B! Dovresti conoscerla meglio di me, sei il suo ragazzo, no?!” “Si, ma non conosco la ragazza che viveva qui e lei non
en parla mai” “E’ logico, non può mica parlare male di se stessa?!” “Perché
dovrebbe farlo?!” “Suo padre è molto ricco, ha fatto di tutto per far stare
bene la sua famiglia, ma lei non lo ha mai ringraziato. Andava alle feste,
stava con i suoi amici, spesso si rifiutava di partecipare alle serate di
beneficenza con i suoi genitori, diceva che le persone che vi incontrava erano
tutte ipocrite” “Ed è vero?” “Io mi trovo bene in mezzo a loro, forse perché
sono come loro” rimase per un po’ in silenzio, poi continuò, sembrava gli
piacesse criticarla “Buffy non va d’accordo con suo padre, perché si è sempre
rifiutata di fare quello che le diceva. Quando era piccola sua madre la
iscrisse ad un corso di danza classica, mentre il signor Summers voleva che lei
prendesse lezioni di canto, così alla fine si accordarono e la iscrissero ad
entrambi i corsi. Ho sempre pensato che la caricassero di troppi impegni,
infatti, non solo doveva andare alle lezioni, ma doveva anche eccellere in
quello che faceva” “Buffy ballava?” “Si, l’ha fatto
fino a che non si è trasferita, ma quando a compiuto 13 anni ho assistito ad
una lite tra di loro, infatti aveva saltato le ultime lezioni di classico per
andare a quelle di moderno e sembrava le piacesse, quando i suoi la videro
ballare rimasero soddisfatti e la lasciarono continuare, credo però che da quel
momento iniziò a saltare i corsi solo per indispettire i genitori. Peccato, era brava!” Angel aveva ascoltato il racconto senza dire
niente, non credeva che il passato di Buffy fosse così ricco di avvenimenti,
lei non gli aveva parlato neanche di queste cose “Ho sentito che tu e lei non
andavate molto d’accordo” “Già, ma è lei che non sopporta me, io la trovo
magnifica, è sopravvissuta alla confusione di L.A., non tutti ci riescono”
Angel sorrise, intanto la partita era finita e lui era riuscito a scoprire
qualcosa di più sulla sua ragazza. Durante quei due giorni in cui Buffy
era in vacanza, Angel comprese che tipo fosse Brian e
per quale motivo lei lo odiasse tanto: riusciva ad infastidire le persone.
Angel desiderava che Buffy tornasse presto, infatti, non voleva più passare il
tempo con Brian in quanto, mentre tutti gli altri uscivano a divertirsi, lui
restava a casa a leggere e l’altro ragazzo gli girava sempre intorno.
Giunse finalmente il giorno del rientro di Buffy,
Angel l’aspettava seduto sugli scalini dell’ingresso e quando la vide arrivare
le andò incontro, era più abbronzata, ma anche più magra “Ciao, bentornata. Sei ancora più bella” si
salutarono calorosamente e poi entrarono nella loro stanza e trascorsero un po’
di tempo insieme.
Capitolo
8
Buffy
si svegliò più volte quella notte, ma quando vide che Angel invece dormiva,
decise di alzarsi e andare a guardare un po’ di televisione. Quando
giunse al piano inferiore notò che c’era già qualcuno, era Brian che appena la
notò le sorrise sarcasticamente “Finalmente soli” lei stava per tornare di
sopra, ma lui la raggiunse e la bloccò per un braccio “Vieni sediamoci e
parliamo, ok?” “Non credo sia il caso” la spinse sul divano continuando a
sorridere “E’ tanto che non passavamo un po’ di tempo da soli” “Già, ma stai
attento! Non avvicinarti a me!” “Mi stai
minacciando?” Buffy sostenne il suo sguardo, poi si alzò e si diresse verso le
scale, ma sentì che qualcuno stava scendendo e Brian approfittò di quell’attimo
di distrazione della ragazza per baciarla, lei lo allontanò con forza e notò
Angel che li stava guardando, Buffy non sapeva cosa fare”Non è quello che credi!”
Brian rise nell’udire quelle parole “E’ quello che si dice sempre in queste
circostanze” Buffy lo guardò arrabbiata e poi si avvicinò lentamente a Angel,
temeva di essere respinta “Andiamo di spora…ti prego” Angel non disse niente,
si limitò ad incamminarsi, sapendo che la ragazza lo seguiva, ma una volta
entrati in camera si voltò a guardarla esigendo una risposta, ma Buffy sapeva
che non era facile chiarire quella situazione in quanto lui era un tipo
possessivo e anche un semplice bacio senza significato era per lui una tragedia
“Non l’ho baciato io” “E questa è una scusante per te?” “No, io… non sto
dicendo…ascolta ne abbiamo già parlato, lo sai che lo detesto, perché avrei
dovuto baciarlo?!” “Non lo so, sto aspettando che me lo dica tu” “Andiamo Angel,
ti amo lo sai. Credi davvero che potrei voler stare con lui?”
Angel si sedette sul letto continuando a guardarla, lei sospirò e si mise sotto
le coperte “Senti, sono stanca, sono arrabbiata e se non vuoi credermi non so
cosa fare” il ragazzo si sdraiò accanto a lei e si scusò dolcemente, dicendole
che le credeva, ma dopo che Angel si fu riaddormentato, lei si abbandonò ad un
pianto liberatorio.
Durante
tutta quella settimana Buffy si rese conto che Angel cercava di non lasciarla
mai da sola con Brian, questo, però, non le dispiaceva, anzi, un po’ la
rassicurava, ma ogni sera lui cercava di parlare di suo padre e dell’altro
ragazzo e spesso finivano per litigare, ciò la feriva, ma non se la sentiva di
raccontargli il suo passato, almeno non ancora.
Una
mattina di Luglio, però, Willow e gli altri avevano chiesto a Buffy di andare
un po’ in spiaggia con loro visto che raramente stavano un po’ insieme, ma dato
che così facendo Brian e Angel sarebbero rimasti soli in casa, e l’idea non le
piaceva molo, decise di restare; i suoi amici, però, la convinsero ad andare e
lei cedette soltanto dopo aver fatto moltissime raccomandazioni al suo ragazzo.
Lui si sedette in salotto per leggere un libro e Brian lo imitò, ma dopo un po’
quest’ultimo decise che era giunto il momento di chiarire la situazione “Senti,
non sapevo che stessi arrivano tu l’altra sera, altrimenti non l’avrei baciata”
“Vorresti dire che se non ero io l’avresti fatto” Brian rise “Si vede che non
conosci Buffy” “Che vuoi dire?” “Credi che se non ci fossi stato tu lei avrebbe
recitato la stessa commedia?! Io ti dico di no; non è
una santa” “Smettila di parlare così di lei!” “Dico solo la verità, vi ho
sentito spesso litigare per il fatto che lei non ti parla di sé. Lo sto facendo io, dovresti esserne contento” Angel si alzò e si
allontanò accompagnato dalla risata di Brian. Decise che quella sera, a
costo di legarla ad una sedia, l’avrebbe fatta parlare.
Capitolo
9
La
casa era vuota, tutti erano in giro per locali c’erano solo Buffy, Angel, che si
trovavano nella loro camera, Brian, che guardava l’ennesima partita sul canale
privato e Willow e Tara che provavano alcuni incantesimi nella loro stanza.
Buffy aveva notato che quella sera Angel era piuttosto silenzioso, ma aveva
paura a chiedergli cosa avesse, infatti sembrava anche
piuttosto arrabbiato, continuava a lanciarle occhiate enigmatiche e a scuotere
la testa. La ragazza sbuffò esasperata e innervosita dal suo comportamento “Si
può sapere che cos’hai?” lui rise sarcasticamente “Dovrei chiedertelo io
questo!” “Che vuoi dire?” “Puoi dirmi tutto quello che vuoi lo
sai questo, vero?!” “Certo” “Allora perché sei sempre così evasiva quando ti
chiedo qualcosa?!” questa volta fu la ragazza ad arrabbiarsi con lui “Hai
parlato di nuovo con Brian?” lui non rispose, ma come si dice: *chi tace
acconsente* allora lei cercò di restare calma per evitare di litigare ancora
“Che ti ha detto?” “Andiamo Buffy, non è questo il punto” a quel punto lei
perse completamente la pazienza, si alzò dal letto per fronteggiare Angel, il
quale era ancora sdraiato sul letto “Dimmelo tu allora qual è il punto, perché
io davvero non so più cosa dirti!” “La verità! Non sarebbe una brutta idea
dirmi tutta la verità!” Buffy sentiva che era sul punto di piangere, non le
andava di raccontargli il suo passato, ma non sopportava quei continui litigi,
poi Angel sospirò “Sei cambiata da quando siamo arrivati qui,
ma forse è cominciato già prima, non lo so” lei tornò a sedersi accanto a lui
“Non è vero, non sono cambiata…non quando sto con te” “Invece sei più diversa
proprio quando siamo soli e poi l’altra notte…lascia stare” “No! Finisci la
frase!” dallo sguardo di Angel, però, Buffy capì a quale occasione lui si
stesse riferendo “Andiamo Angel ho solo…io…insomma, sei
ancora arrabbiato per quella notte?” “Brian ha detto che se non ci fossi
stato io tu avresti continuato a baciarlo” “Cosa?! E tu gli hai creduto?” “Non
so se gli ho creduto, resta il fatto che l’hai baciato” “Non l’ho baciato io e
poi come puoi pensare che io sia capace di tradirti, dopo tutto
quello che abbiamo passato insieme!” “Lo so, ma ultimamente ho capito che non
ti conosco bene come credevo” “Si, invece, tu sai sempre quello che provo o
quello che penso prima ancora che io stessa lo capisca” “Questo si, ma la tua
vita…so così poco della tua vita e tu non mi aiuti con i tuoi silenzi. Perché
non mi hai detto che ballavi?” lei rise “E’ di questo che si tratta?! Volevi che ti parlassi di questo?” “Per cominciare si” “Ho cominciato a cinque anni e ho finito a 15, cos’altro devo
dirti?” “Parlami di Brian” “Lo odio, non c’è altro da dire” “Ecco, è qui che ti
sbagli! Te lo leggo negli occhi che c’è qualcos’altro, però non vuoi dirmelo.
Mi sta bene, ormai ho capito che non scoprirò niente da te…lasciamo stare, ok?”
il tono del ragazzo era passato da duro a rassegnato,
ma a Buffy stava bene così, sinceramente si stava stancando di quei litigi e,
felice per quella apparente resa di Angel, riprese a sfogliare la sua rivista.
Capitolo
10
Era
passata un’altra settimana, ma Buffy e Angel,
nonostante non avessero più litigato, non andavano molto d’accordo. Quel sabato
sera lei si era recata in un locale con gli amici e Angel, che desiderava che
tutto tornasse come prima, malgrado odiasse il frastuono dei locali pubblici,
l’aveva accompagnata: Dopo circa un’ora che erano lì dentro, però, lui aveva
iniziato ad infastidirsi, perché Buffy passava tutto il suo tempo con i suoi
amici di L.A. trascurandolo, infatti, era da mezzora che sedeva in disparte in
un angolo, così si alzò e uscì dal locale. Buffy notò che
Angel si era allontanato e lo seguì per vedere cosa fosse successo “Ehi, tutto
a posto?” lui era poggiato contro un muro nel vicolo dietro lo stabile e scosse
la testa “Che cos’hai?” “Me lo chiedi? E’ tutta la sera che sto lì a non
far niente, mentre tu ti diverti con i tuoi amichetti!” lei sorrise e si
avvicinò a lui “E’ solo questo? Sei geloso!” “No, sono arrabbiato! Giuro Buffy,
non ti riconosco più! Sono venuto con te stasera perché pensavo che stare un
po’ di tempo insieme avrebbe aggiustato le cose, ma comincio a pensare che non
ci sia più niente che valga la pena salvare, non è così?” quando alzò gli occhi
Angel vide che la ragazza era ormai sul punto di piangere, ma trovò lo stesso
la forza di rispondergli “E’ così che la pensi? Abbiamo
lottato per stare insieme e adesso vuoi rinunciarci per qualche stupido
litigio?” “Sono stati più di alcuni stupidi litigi, sono stati la prova che non
siamo fatti per stare insieme, ma solo per ferirci a vicenda “Questo non è vero!
Perché dici così?!” le lacrime ormai scendevano
copiose sulle sue guance e ciò dispiaceva a Angel, che cercò di avvicinarsi a
lei, ma Buffy lo spinse via “Credi davvero che non mi importi più niente di
te?! Capisco che sei arrabbiato perché non ti parlo mai di me, ma neanche tu mi
hai mai raccontato del tuo passato” “E’ diverso, io ho ucciso delle persone!”
“Il mio passato non è migliore del tuo e non mi piace ripensare a quello che è
successo. A quanto pare, però, siamo giunti ad un bivio: o ti racconto tutto
oppure te ne vai, non è vero?!” “Non è così, io voglio
solo capire” “Non ti sembra di essere un po’ egoista?! Io non pretendo mai di
sapere le tue cose!” “Io lo faccio per te. Se ti da
fastidio parlarne vuol dire che vuoi dimenticare e io voglio solo aiutarti”
“Sei solo un bugiardo, sei furioso per il fatto che non puoi controllare le mie
decisioni e questo ti rode, tu…” la ragazza non riuscì a concludere la frase,
perché in quel momento la colse un improvviso malore e Angel se ne accorse
appena in tempo per prenderla tra le braccia ed evitare che cadesse a terra.
Spaventato si diresse subito a casa, dove Joyce chiamo il medico che aveva in
cura Buffy quando abitavano a L.A., il dottor Quinn, questi la visitò e nel
frattempo vennero avvertiti gli altri, che si precipitarono a vedere come
stava. Quando il dottore uscì dalla stanza dove si trovava
Buffy, Joyce e Angel si avvicinarono a lui, mentre gli altri restarono seduti
in disparte “E’ solo svenuta, probabilmente è stato causato dal troppo stress,
oppure dal solito problema. Joyce, che mi dice?” “Non
lo so, in effetti, ultimamente ho notato che mangiava poco, ma ho pensato che
fosse dovuto al fatto che stando sempre fuori si prendeva qualcosa con gli
amici” Joyce sospirò e notò comprensione negli occhi del dottore, il quale
sapeva bene cosa avevano passato. Quando quest’ultimo si fu congedato,
raccomandandosi di chiamarlo per un’altra visita tra un paio di giorni e nel
frattempo di lasciarla riposare, Angel chiese alla donna cosa intendesse il
dottore con l’affermazione *il solito problema* Joyce, allora, dopo aver
avvisato gli altri di non disturbare Buffy, perché doveva riposare, lo condusse
in una stanza in cui avrebbero potuto parlare tranquillamente. Angel attendeva, seduto su una sedia, che la signora cominciasse,
ma si accorse che parlare di quello che stava succedendo non era per lei una
cosa facile “Vedi Angel, Buffy ha sempre mangiato poco, per un certo periodo
quasi niente. Io e suo padre ci preoccupammo seriamente e la facemmo
visitare da un medico, nel giro di un mese era scesa di circa otto chili e
continuava a non mangiare, così ci dissero di portarla da qualcuno che avrebbe
potuto aiutarla. La mandammo da uno psicologo e dopo qualche mese riprese a
mangiare. Poco, ma mangiava” “Mi stai dicendo che era anoressica?” “No,
no…questo no, ma è ciò che i medici definiscono soggetto a rischio, in poche
parole se continua così potrebbe diventarlo e a quel punto le cose si
complicherebbero” “Da quando va avanti questa storia?” “Aveva circa 14 anni
quando ce ne siamo accorti” Angel sospirò e posò la testa tra le mani sconsolato “E’ colpa mia se è svenuta” “No Angel,
perché dici una cosa simile?” “Stavamo litigando quando è successo, io l’ho
fatta arrabbiare e…” “Ascolta, è meglio che sia successo adesso, così magari
siamo ancora in tempo vedila da questo punto di vista” il ragazzo annuì
tristemente e le disse che voleva andare da Buffy, così in caso si fosse
svegliata non sarebbe stata sola. Entrò nella stanza buia, ma riuscì a scorgere
la figura di Buffy sdraiata nel letto, che dormiva; si avvicinò e si sedette
accanto a lei accarezzandole i capelli, restò così per un po’ e poi decise di
dormire. Domani sarebbe stata una giornata dura, perché avrebbe dovuto
convincere Buffy a mangiare di più e convincere quella ragazza a fare qualcosa
era davvero un’impresa ardua.
Capitolo
11
Buffy
si svegliò e notò che accanto a lei c’era Angel, il quale dormiva ancora
tranquillamente, così cercò di alzarsi senza svegliarlo, ma proprio nel momento
in cui ci era quasi riuscita, si sentì afferrare per la vita e trascinare a
letto “Ehi, dove credi di andare?!” “Da nessuna parte,
lasciami!” Angel capì che era ancora arrabbiata con lui, ma non era il caso che
si alzasse, era ancora troppo debole, così strinse di più la presa e Buffy
cercò di usare la sua forza di cacciatrice, senza però ottenere risultati, poi
si ricordò dello svenimento e pensò che la causa dovesse essere quella, ma
Angel smentì le sue supposizioni “Non sei abbastanza forte, chissà, forse
dovresti mangiare di più!” con quella semplice frase Buffy capì per quale
motivo era svenuta e constatò anche che il ragazzo aveva scoperto un altro
pezzo del puzzle che costituiva il suo passato, adirata per la rivelazione e
per l’atteggiamento del ragazzo, gli diede uno schiaffo e approfittò di
quell’attimo in cui lui, sorpreso per il gesto, abbassò la guardia, per
liberarsi dalla stretta e alzarsi dal letto, ma Angel, ripresosi in fretta, le
si parò davanti non permettendole di oltrepassare la porta “Adesso ti metti a
letto, ti sdrai e fai la brava finché non ti porto la colazione che mangerai in
silenzio” la ragazza sorrise sarcastica “Non credo proprio, penso che tu abbia
perso ogni diritto per decidere sulla mia vita ieri sera, quando, se ben
ricordo, mi hai lasciata per l’ennesima volta!” “No, io non ti ho lasciata, ho
solo detto…” lei non lo lasciò terminare, era stanca delle sue scuse “Allora se
non l’hai fatto tu, ora lo faccio io” detto ciò cercò nuovamente di
oltrepassare la porta, ma Angel l’afferrò e sollevandola la riportò aletto,
proprio in quel momento entrò Joyce, che, avendo sentito tutto quel trambusto,
era salita a vedere come andava “Tesoro, come ti senti?” “Meglio, se solo lui
mi lasciasse andare!” disse rivolta a Angel e allontanandolo da sé con una
spinta, Joyce decise di non immischiarsi in quelle liti tra innamorati e fece
finta di niente “Sei ancora debole, ma dopo un’abbondante colazione starai
meglio” “Bene, vi siete coalizzati contro di me!” rassegnata Buffy si risistemò
sotto le coperte e Joyce, soddisfatta, si recò in cucina per preparare la
colazione. Angel, invece, si sedette su una sedia e aspettò che la ragazza, che
ora sene stava seduta a letto con le braccia incrociate e il broncio, facesse
una mossa, ma visto che lei non si decideva a parlare
fu ancora lui a prendere l’iniziativa “Come mai non ti lamenti?” “Ora come ora
non ho voglia di parlare con te!” “Non hai voglia perché tratterei argomenti
che non ti piacciono come noi due o il fatto che non mangi da secoli?!”
“Smettila! Anzi, perché non te ne vai?! Non mi muovo da qua, promesso, però vattene!” “Quando torna tua
madre” rispose lui calma, ma Buffy sbuffò e prese una rivista che teneva nel
cassetto del comodino, ma non riuscì a concentrarsi perché Angel teneva lo
sguardo fisso su di lei e questo la infastidiva; finalmente Joyce entrò
mettendo fine a quella situazione imbarazzante per lei, ma quando Buffy vide il
vassoio pieno di roba spalancò gli occhi pensando che non avrebbe potuto
mangiare tutta quella roba, invece Angel continuava a scrutare il suo viso per
capire cosa rimuginando. Prima di iniziare la
probabile lunga discussione per convincerla a mangiare che avrebbe potuto
verificarsi, Joyce decise di comunicarle la sua decisione “Ho parlato con Jack
Turner, ha detto che puoi andare da lui già dalla settimana prossima e se…”
Buffy rise alle parole della madre “Hai fatto in fretta! Sto bene, ok?! L’unica cosa che mi da fastidio
è che ora sarò controllata 24 ore su 24 per una stupidaggine!” Angel allora
intervenne “Non è una stupidaggine!” la ragazza gli rivolse un’occhiata
furente, prima di tornare a rivolgersi alla madre “Non andrò da Jack, levatelo
dalla testa!” “Andavate d’accordo” “Anche troppo” “Buffy è l’unico che puoi
vederti subito, lo sai come funziona” “Non mi importa!” poi, però, notò lo
sguardo triste e preoccupato della madre, allora sospirò “E va bene, andrò da
Jack” la madre sorrise sollevata per il piccolo passo avanti che avevano fatto
e sorrise in direzione di Angel, poi uscì e Buffy tornò a guardare adirata il
ragazzo “Tu non dovevi andartene?!” “Aspetterò che tu finisca la tua colazione”
lei scosse la testa, avrebbe dovuto capirlo prima “Non te ne andrai, vero?” lui
sorrise e si avvicinò di più a lei “Non ti lascio sola in modo che tu non possa
combinare altri guai e poi vorrei parlare un po’ con te” “D’accordo, leviamoci
il pensiero e dimmi cosa vuoi” “Sapere cos’è questa storia” “Non mangio molto,
la prossima?” “Perché?” “Brutta domanda, fammene un’altra” “Mi ami?” “Anche
questa non è un granché” lui la guardò serio e lei ricambiò il suo sguardo “Non
puoi guardarmi così e credere che tutto torni come prima! Ti
detesto quando fai così!” lui si avvicinò ancora di più e poi le sussurrò “Lo
so” prima di baciarla dolcemente, si sdraiarono e lui l’accarezzò per un po’,
fino a che non le ricordò che c’era ancora la colazione da consumare, Buffy,
allora, titubante iniziò a mangiare e Angel, per rendere la cosa meno pesante
per lei, evitò di guardarla e di starle addosso in modo da non innervosirla.
Dopo che ebbe terminato riprese a parlarle “Chi è Jack Turner?” “Oggi è giorno
di domande?!” “Dai, rispondimi!” lei abbassò lo
sguardo e sorrise timidamente “Uno psicologo” “Oh…e ci andavi anche prima?
Perché, insomma, da come ne parlava tua madre sembrava che già vi conosceste” “Si, ci sono andata un paio di volte” “Perché non volevi
tornare da lui? Per rispondere a questa domanda Buffy si fece coraggio e lo
guardò fisso negli occhi per vedere la sua reazione “Abbiamo avuto una
storia”lui continuò a guardarla ancora per un po’, poi abbassò lo sguardo annuendo
e Buffy colse l’occasione per raccontargli qualcosa del suo passato dal quale
lui era tanto attratto “Più che altro andavamo a letto insieme, non eravamo
fidanzati…era più grande di me e…durante le sedute non parlavamo molto” aveva
raccontato tutto continuando a guardarsi le mani, ma in quel momento si voltò
per vedere come stava reagendo Angel nell’udire quelle cose, lui guardava un
punto fisso e non dava segno di voler rispondere, così Buffy poggiò una mano
sulle sue lo chiamò, allora lui sorrise e disse che andava tutto bene, doveva
solo farci l’abitudine.
Capitolo
12
La
mattina del lunedì successivo, Angel accompagnò Buffy alla sua prima seduta, si
trovavano in sala d’attesa, quando un ragazzo alto e scuro, con occhi nerissimi
uscì dall’ufficio e li salutò, Buffy si alzò, lo stesso fece Angel, e gli sorrise calorosamente “Ciao Jack, lui è Angel” “Piacere”
rispose l’altro e Angel si stupì del fatto che lei non lo avesse qualificato
come il suo ragazzo e una cieca gelosia lo colpì, ma i suoi pensieri furono
interrotti dalla ragazza che lo salutava e gli diceva di non preoccuparsi
perché sarebbe tornata da sola a casa. Così, quando rimasero soli, Jack e Buffy
iniziarono a parlare del più e del meno “Mi sei mancata” disse infine lui e la
ragazza sorrise un po’ imbarazzata e abbassò lo sguardo, allora lo psicologo si
avvicinò a lei e la baciò con impeto, Buffy si lasciò andare. Entrando in
quello studio si era sentita come proiettata nel passato, ma poi ripensò a
Angel, il suo Angel, così allontanò gentilmente il ragazzo da sé e lui la
guardò dispiaciuto “Scusami, sono stato un idiota, tu non…sicuramente tu…” “Il
tipo che ti ho presentato prima…lui è il mio fidanzato” “Ecco, appunto…mi
dispiace, non avrei mai …” “Senti, io mi trovo qui per lo stesso motivo per cui
ero qui anni fa, ma ora ho un motivo per esserci: lui” “Non devi dire altro, io
mi sono solo sentito un po’ strano e ho fatto una stupidaggine, non succederà
più e voglio aiutarti” si sorrisero e iniziarono a cercare la soluzione per
quel problema.
Dopo
tre settimane di sedute Buffy era oramai a buon punto, un po’ con l’aiuto di
Jack, un po’ con la buona volontà era riuscita a fare due pasti completi: la
colazione e la cena, compreso qualche piccolo spuntino preparatole
amorevolmente da Angel, il ragazzo, però, sapeva che tra loro le cose
continuavano a non andare molto bene, infatti, la sua gelosia nei confronti
dello psicologo aveva fatto si che Buffy si arrabbiasse a causa delle sue
continue domande. Inoltre, Brian era spesso andata a trovarla e ciò aveva
irritato entrambi, ma soprattutto Buffy, che dopo quegli incontri aveva sempre voluto restare sola, senza dire per quale
motivo lo facesse. In particolare, una sera che Brian si era recato da Buffy,
Angel si era arrischiato a lasciarli da soli, perché Giles aveva richiesto il
suo aiuto, ma quando era tornato lì, aveva visto che lui teneva una mano sulla
gamba della ragazza ed era in procinto di baciarla, l’unica cosa che lo aveva
consolato era stato vedere che Buffy lo stava respingendo. Angel
preferiva non parlare con lei delle sue insicurezze, voleva aspettare che si
rimettesse per evitare una ricaduta, ma una sera parlando con lei, aveva fatto
un commento acido e Buffy aveva insistito affinché le spiegasse cosa intendesse
dire, ma dopo circa dieci minuti in cui lui stava cercando una scusa
plausibile, la ragazza aveva annuito tristemente e aveva detto che gli avrebbe
preparato un’altra stanza “Perché?” “Senti, non sono stupida! Lo so cosa
stai cercando di dirmi e so anche per quale motivo non me lo dici
direttamente!” “Buffy dai…” “No ascolta, so stare da sola, vuoi lasciarmi per
l’ennesima volta?! Ok, bene! Ti preparo un’altra
stanza e dormirai lì!” “Non vuoi parlarne?” “E’ tutto fiato sprecato, hai preso
la tua decisione. L’hai presa anche per come al solito, non credo che manchi
niente! Di cosa vorresti parlare?” Allora il ragazzo sospirò
e le disse che era giusto così e lasciò la stanza. Buffy quella notte
pianse per tutto il tempo e la mattina, avendo gli occhi rossi e gonfi per le
lacrime, decise di non vedere nessuno e di conseguenza non scese per la
colazione e non mangiò niente, questo spaventò Angel, ma verso sera lei uscì
dalla stanza e si preparò uno spuntino, poi tornò in camera. Ormai questo era
ciò che succedeva ogni giorno da una settimana, ma presto le cose sarebbero
cambiate.
Capitolo
13
Settembre
era ormai alle porte, ma dopo quello che era successo
con Angel, Buffy non se la sentiva proprio di ritornare a Sunnydale e
ricominciare l’università, così decise di saltare i primi esami, che avrebbe
recuperato in seguito, e di restare a L.A. Il resto del gruppo, invece, si
preparava per far rientro a casa e Buffy non vedeva l’ora che ciò accadesse,
così non avrebbe dovuto più fingere di stare bene e non avrebbe più rivisto
Angel, l’unico aspetto negativo in tutto questo era che avrebbe dovuto dividere
la casa con Brian, ma lei pensò che era meglio sopportare quest’ultimo, perché
tutto ciò che lui diceva glielo faceva odiare di più, al contrario di Angel, il
quale, invece, con ogni suo gesto faceva si che l’amore della ragazza nei suoi
confronti aumentasse.
Quando si trovò di nuovo sola nella grande metropoli,
Buffy iniziò a uscire con gli amici, a fare shopping e a saltare le sedute da
Jack, così questi una sera decise di recarsi da lei per vedere cosa fosse
successo; bussò un paio di volte e non rispose nessuno, ma proprio quando era
sul punto di andarsene, una Buffy, apparentemente un po’ brilla, gli aprì la
porta “Jack, che ci fai qui a quest’ora?” lui la osservò attentamente, indossava
soltanto una t-shirt che le lasciava scoperte le gambe, era scalza e portava i
capelli sciolti, ci volle tutta la sua buona volontà per non perdere
l’autocontrollo a quella vista “Sono venuto a vedere come stavi, non ti sei più
presentata allo studio”lei sorrise e gli fece cenno di entrare “Lo so, ma sto
meglio e ho pensato di evitare di perdere altro tempo” “Sei sbronza, mezza nuda
e sono sicuro che di sopra c’è qualcuno che ti aspetta, ma non è il tuo caro
Angel. Credo che tu stia peggio
di prima!” la ragazza rise “Si, forse hai ragione e
allora?” lui si limitò a scuotere la testa, mentre Buffy si avvicinava
nuovamente all’ingresso e gli diceva di andarsene, ma ebbe un giramento di
testa e dovette appoggiarsi al muro e poi svenne, a quel punto Jack fu subito
al suo fianco, la prese tra le braccia e la condusse in camera, dove mandò via
un ragazzino biondo che l’attendeva sdraiato a letto, e ve l’adagiò dolcemente.
Rimase per un po’ accanto a lei. Poi si sistemò su una sedia
accanto al letto, dopo un po’ lei si svegliò e sembrava disorientata, così lui
le disse quello che era successo, dopodiché lei dovette correre in bagno per
smaltire la sbornia, Jack attese pazientemente che la ragazza uscisse e poi le
chiese cosa era successo tra lei e Angel “Mi ha mollata per l’ennesima volta,
sembra che questo sia diventato il suo nuovo passatempo” “Ne vuoi parlare?”
“No, anzi, credo che tu abbia già fatto abbastanza. Ci vediamo venerdì,
d’accordo?” “Promesso?” “Si, promesso, ci verrò” Jack
sospirò, quella ragazza aveva finalmente trovato qualcosa, o meglio qualcuno, a
cui aggrapparsi e ora lui se n’era andato abbandonandola a se stessa “Scusa, ma
sei da sola in casa?” chiese prima di andarsene “Adesso? Oppure intendi in
generale?” “In generale?” “No, c’è Brian, adesso, però, non lo so dov’è” Jack
spalancò gli occhi “Sei da sola in casa con lui?!
Buffy non ha cercato di toccarti, vero?!” “No, non
preoccuparti” proprio in quel momento, però, apparve sulla soglia Brian “Non
preoccuparti Jack, non ho fatto nulla alla tua pupilla! Questo non vuol dire
che non possa rimediare!” rise sarcasticamente, mentre l’altro si alzò e gli si
parò davanti “Non ti azzardare ad avvicinarti a lei, oppure…” “Cosa?! Mi stai minacciando?! Hai
sentito Buffy? Il tuo ragazzo mi minaccia!” “Non sono il suo
ragazzo!” Buffy si alzò dal letto e separò i due, ma appena sentì la mano di
Brian toccarle il fondoschiena, lo spinse contro il muro usando la sua forza di
cacciatrice “Non farlo mai più!” “Mi piacciono le donne aggressive!” disse il
ragazzo, ridendo e lasciando la stanza, allora Buffy disse a Jack che andava
tutto bene, che poteva stare tranquillo e lui, dopo averle fatto mille
raccomandazioni, se ne andò. Durante il tragitto verso casa Jack ripensò
a quando era riuscito a parare con lei, durante una di quelle poche volte in
cui dopo aver fatto sesso non si alzava e se ne andava subito. Dopo circa dieci
minuti che le stava facendo pressioni per sapere qualcosa della sua famiglia o
del perché non mangiasse, lei era scoppiata a piangere chiedendogli di
smetterla con quell’interrogatorio e di lasciarla in pace e quando era riuscito
a calmarla, parlando a voce bassa, lei gli aveva raccontato di Jack e di come
questi aveva abusato di lei a soli 14 anni. A Jack venivano i brividi solo a
pensarci, come si poteva fare una cosa simile ad una ragazzina così piccola?! Ancora non riusciva a capirlo, ma si era ripromesso di
aiutarla e lo avrebbe fatto.
Capitolo
14
Passarono
altre due settimane e arrivò ottobre, Buffy stava ancora a Los Angeles e
passava il tempo tra locali e feste con i suoi amici, la bottiglia di birra era
diventata la sua compagna di sventure. Si calmava solo quando parlava con Jack,
così questi decise di farle passare più tempo in casa, affittava film e la
prima mezzora della serata passava cercando di convincere Buffy a mangiare
qualche popcorn, ma dopo averlo fatto per settimane lei iniziò a prenderli
senza che lui le dicesse niente e ciò rallegrò Jack. Durante
una di queste serate tra *amici*, però, lui si ritrovò a fissarle e ciò imbarazzò
Buffy “Smettila di fissarmi! Perché lo stai facendo?” “Scusami,
riflettevo” “A che proposito?” “Pensavo a te, a noi, se mai c’è
stato un noi” “Che vuoi dire?” “niente, solo che sto qui a fare l’amico
con te, quando il mio unico pensiero e quello di baciarti” “Non dovresti dirmi
queste cose” “Perché no?” “Perché mi fai venire voglia di farlo” lui la guardò
intensamente negli occhi e lei avvicinò le sue labbra a quelle dell’altro
stringendosi a lui, dopo essersi scambiati qualche bacio si sdraiarono a terra
e lui iniziò lentamente a spogliarla, lei gli tolse la camicia e, nel momento
in cui il ragazzo stava per slacciarle il reggiseno, entrò Brian che,
sorprendendoli insieme, rise “Accidenti! Avete fatto in fretta. Buffy?! Cosa direbbe Angel se lo venisse a sapere?” scosse la
testa fingendo disapprovazione “Sei uno stronzo! Ora vattene!” ridendo si
ritirò nella sua stanza e Jack si alzò con l’intenzione di andarsene, ma Buffy
era di diverso parere, finì di slacciargli i pantaloni e lo attirò con sé sul divano
“Buffy! Forse ha ragione lui, insomma, se Angel lo sapesse, vi siete appena
lasciati!” “Appunto! Ci siamo lasciati! Io ti voglio, tu mi
vuoi, non pensare a niente se non a questo” lo baciò e lui, dopo un po’
d’incertezza iniziale, lo intensificò, poi, però, interruppe quel contatto
“Credo, però, che sarebbe meglio spostarci in camera” “Certo” si diressero in
camera e lì ricominciarono a baciarsi e a spogliarsi e una volta a letto
iniziarono a esplorare i loro corpi per cercare di ricordarsi quali fossero le
cose che piacevano all’altro. Solo dopo molto tempo, Jack le baciò la
fronte e si alzò per rivestirsi, ma lei lo bloccò per un braccio “Non
andartene, resta un po’ con me, Non voglio stare sola” lui sorrise e, annuendo,
tornò a sdraiarsi accanto a lei; Jack capì che la ragazza temesse che tutti al
mondo l’avessero abbandonata, era un ragionamento da psicologo, ma non era
necessaria una laurea per capire che lei era davvero sola, bastava sapere che
condivideva la casa con colui che l’aveva violentata e sembrava che la cosa non
le importasse.
***********
Angel
aveva trascorso quei mesi nell’incertezza, infatti, non sapeva se lasciare
Buffy sola a Los Angeles fosse stata una buona idea, ma d’altronde era lei che
lo aveva voluto. Lui, intanto, passava il suo tempo seduto al buio nella stanza
che aveva condiviso con Buffy, ora che non stava più con lei poteva farlo senza
preoccuparsi di offendere nessuno. Rifletteva sulla sua vita che, ora come ora,
non sembrava creargli problemi, tranne per l’aspetto sentimentale, ma non
riusciva a capire come, in tanti anni che conosceva la ragazza, non si fosse
accorto del suo problema alimentare, inoltre, si chiedeva se lei stesse
mangiando, visto che non aveva nessuno che la controllava, aveva la tentazione
di andare da lei per verificare di persona, ma capiva che ormai non era più un
suo diritto. Joyce diceva che telefonava spesso e che, a quanto pare, stava
bene, questo lo rincuorava, ma aveva appreso che se Buffy voleva sapeva essere
un’ottima bugiarda, lo aveva capito da quando aveva scoperto che la sua, ormai,
ex fidanzata aveva più scheletri nell’armadio di una qualsiasi altra
adolescente. Si alzò dalla sedia e si diresse alla finestra, notò che si era
già fatto buio nonostante fosse ancora pomeriggio, le giornate si erano
accorciate e l’estate era terminata, presto Buffy avrebbe fatto ritorno a
Sunnydale e lui si era ripromesso di farle trovare la camera pronta, infatti aveva già cominciato a spostare le sue cose nella
stanza al terzo piano. Controllando che non avesse lasciato niente, però, aprì
il cassetto dove Buffy era solita custodire il suo diario e lo trovò lì, allora
spinto dalla curiosità lo prese tra le mani e lo aprì alla prima pagina, dove
notò la scrittura incerta di una ragazzina, ma non ebbe il coraggio di guardare
altro e lo richiuse. Stava per uscire dalla stanza,
aveva già la mano sulla maniglia della porta, quando un pensiero lo colse
all’improvviso: quel diario poteva risolvere tutti i suoi problemi.
Capitolo
15
Angel
ormai trascorreva tutto il suo tempo libero a leggere le pagine del diario di
Buffy, scoprì, così, che lei lo aveva iniziato a scrivere intorno agli otto
anni, ma le cose riportate riguardo quel periodo di vita erano i soliti
avvenimenti che riempivano la vita di una bambina, parlava spesso delle lezioni
di danza e di quanto le piacesse guardare le ragazze più grandi ballare sulle
note di quelle musiche moderne, ma un altro argomento altrettanto trattato era
quello dei suoi genitori, nei cui confronti aveva solo parole dure e piene di
astio, piuttosto impressionanti per l’età che aveva. Il
diario cambiava completamente stile quando Buffy aveva compiuto 11 anni e aveva
ricevuto il suo primo bacio dal suo migliore amico, iniziarono così le
divagazioni sul loro futuro insieme e i sogni ad occhi aperti, che però
durarono solo poche pagine, infatti, in quel periodo, i suoi genitori avevano
cominciato a litigare e ciò feriva molto la ragazzina, che, infuriata, in una
delle tante pagine affermava: “Non solo devo sopportarli quando urlano contro
di me, ora li devo anche ascoltare mentre lo fanno tra loro. Credono di
sapere tutto loro e vogliono che faccia tutto quello che dicono: vai a lezione
di ballo, questo voto e troppo basso…è un continuo lamentarsi. E’ insopportabile!” Da quel momento in poi le cose erano andate
peggiorando, Buffy era stata abbandonata a se stessa, poiché i suoi genitori
erano troppo occupati a risolvere i loro problemi, così lei e il suo amico
James avevano iniziato con le piccole marachelle fino ad arrivare ad
intrufolarsi in un bar dove tornavano ogni pomeriggio dopo la scuola, entrando
di nascosto dal retro e restando nel magazzino, all’interno del quale provavano
gli alcolici riposti sugli scaffali. Intorno ai 13 anni aveva iniziato
ad uscire con i suoi coetanei, ma si era presto accorta che questi erano
sciocchi, così, insieme alla sua nuova amica Rachel si erano recate in un pub,
anche se vi potevano entrare solo di pomeriggio e non consumare alcolici, e qui
avevano iniziato ad abbordare i ragazzi più grandi fingendo di avere la loro
età. Qualche mese dopo era giunto in casa Summers Brian,
che, però, si era subito comportato in modo sgradevole con Buffy, la quale
aveva preferito evitare qualsiasi tipo di contatto con lui. Sembrava che fosse
simpatico, ma appena rimanevano soli la guardava in modo strano e diventava
arrogante, anche se a volte rivelava un lato tenero sconosciuto. Nel periodo di
Natale la ragazza ebbe il suo primo rapporto sessuale, infatti,
Capitolo
16
Angel
riprese la sua lettura e notò che la ragazza non trattava più l’argomento
Brian, ma cominciò a farsi sempre più vivo il problema anoressia. A quanto pare
la madre l’aveva condotta a forza dal medico per una visita, in questo modo era
stata indirizzata da Jack Turner e dopo appena due settimane il diario già
riportava le testimonianze dei loro incontri amorosi. Nuovamente il diario
s’interruppe per poi riprendere nel periodo in cui Buffy si trasferì a
Sunnydale, Angel sorrise, lei aveva citato il loro incontro dal quale, almeno
così c’era scritto, era rimasta molto colpita, lui veniva descritto come uno
schianto di ragazzo con gli occhi penetranti, ma il suo nome non veniva mai
scritto per intero, solo con l’iniziale, in effetti, da ciò che ricordava dai vaneggiamenti
di Buffy di quella sera in cui si era fermato da lei, la *A* non stava per
Angel, ma per un immaginario ragazzo che studiava legge, rise al ricordo di
quello sfogo e a ciò a cui aveva portato. Continuò a leggere sorridendo ogni
volta che i suoi occhi scorrevano sulle righe nelle quali venivano descritti i
loro incontri, ma quando lesse della notte in cui avevano fatto l’amore, si
rattristò perché capì che l’aveva fatta soffrire molto, infatti
quelle pagine erano piene di tristezza e malinconia per la loro storia, mentre
ciò che era stato scritto riguardo al periodo in cui erano stati separati era
monotono e senza particolari avvenimenti. Poi era giunto il momento in cui
erano tornati insieme e qui la ragazza aveva espresso tutta la sua gioia, presto
sostituita da rabbia e tristezza causate dai loro continui litigi, a quel punto
il diario si interrompeva e Angel lo richiuse, ma, se
da una parte si sentiva sollevato per aver fatto un po’ di chiarezza nella vita
di Buffy, dall’altra si sentiva anche in colpa per aver violato la sua privacy.
Era intanto sopraggiunto dicembre e Buffy sarebbe tornata a casa tra una
settimana, forse meno, e lui non sapeva proprio come comportarsi con lei,
soprattutto ora che sapeva tutte quelle cose, sperava solamente di riuscire a
trovare presto una soluzione e di riuscire a dirle che aveva letto il suo
diario.
Buffy
si trovava alla stazione degli autobus e aspettava che qualcuno l’andasse a
prendere, dopo qualche minuto vide Giles che si avvicinava, così gli andò incontro;
quando arrivarono alla villa, Buffy sperò che Angel non ci fosse, ma le sue
aspettative furono vane, infatti lo vide scendere le
scale e salutarla timidamente, lei ricambiò con un sorriso incerto e la loro
conversazione per quel giorno fu tutta lì, poi
Durante
la cena, quella sera, lei si alzò per uscire a prendere una boccata d’aria e
lui,preoccupato, la raggiunse “Stai bene?” “Cosa?”
“Stai bene?” “Oh, si, avevo solo bisogno di prendere un po’ d’aria” “Ah, certo”
rimasero in silenzio per diversi minuti, poi lei decise di parlare “Non è
granché come conversazione!” “Lo so, mi dispiace. Volevo solo sapere se andava
tutto bene” “Si, l’ho notato dal fatto che non mi hai
mai tolto gli occhi di dosso per tutta la cena” lui non rispose, la guardò
intensamente tenendo lo sguardo fisso nel suo, ma lei, imbarazzata, si girò
dall’altra parte e rise amaramente “Tranquillo, da quello che avrai potuto
notare, ho mangiato tutto quello che mi hanno messo nel piatto, anche se ora ho
la sensazione di dover rimettere tutto” “Meglio così” “Se tu fossi nei miei
panni la penseresti diversamente” “Già, forse…è meglio se rientri adesso,
potresti ammalarti qui fuori” lei sospirò rassegnata, aveva tanta voglia di
rispondergli che non erano affari suoi, ma, anche se non stavano più insieme,
lui aveva lo strano potere di farle fare tutto ciò che le diceva. Si diresse,
così, verso l’ingresso insieme al ragazzo, ma quando rientrarono in sala da
pranzo videro tutti ridere e applaudire per loro, che si guardarono senza
capirne il motivo, poi Faith indicò il vischio appeso proprio
sopra le loro teste e Buffy scuotendo il capo in segno di diniego, si
allontanò, ma Angel l’afferrò per un braccio e la baciò dolcemente, quando le
loro labbra si separarono, lui notando l’espressione arrabbiata della ragazza,
le sussurrò “Le tradizioni sono tradizioni” lei continuò a guardarlo con
sguardo adirato e con un gesto brusco liberò il suo braccio dalla stretta del
ragazzo e tornò a sedersi al suo posto, dove Willow le poggiò una mano sulla
gamba per farle capire che comprendeva ciò che provava, mentre Angel seguì
Joyce in cucina, per aiutarla a portare il dessert.
La
notte di Capodanno, invece, la trascorsero tutti insieme,
o quasi, infatti, Buffy aveva ricevuto la visita di James e Rachel, la quale
aveva portato con sé il suo nuovo ragazzo, e le avevano proposto di passare la
serata ad una festa organizzata in un albergo fuori città. Angel non si
addormentò, ma aspettò che Buffy rientrasse, cosa che accadde alle sei del
mattino, lui tentò di chiederle dove fosse stata, ma lei evitò in tutti i modi
di rispondergli e si chiuse in camera, dove restò passando il tempo a dormire
fino all’ora di pranzo. Allora Angel provò a parlarle, ma lei gli disse che non
erano affari suoi e lui osservandola attentamente sorrise “Sei stata a letto
con James, vero?! O magari con qualcun altro!” lei sia
alzò dalla poltrona, per andare altrove, in qualsiasi posto, purché lontana da
lui, che però glielo impedì chiudendo la porta e bloccandole l’unica via di
fuga “Rispondi, è solo per curiosità” “Non hai alcun diritto di essere curioso
per ciò che riguarda la mia vita!” cercò nuovamente di oltrepassarlo, ma quando
vide che non ci riusciva, ci rinunciò e tornò a sedersi e riprese la rivista
che stava leggendo un attimo prima, ma il ragazzo insistette “Non puoi fare
quello che vuoi, dovrò dirlo a tua madre!” “Ora ti metti anche a fare la spia?! Bene, continua a rovinarmi la vita! Molti
lo trovano divertente!”nell’udire quelle parole l’atteggiamento di Angel si
addolcì, si avvicinò a lei e così facendo Buffy poté andare verso l’uscita, ma
lui fu più veloce e afferrandola per la vita la riportò indietro a forza, in
quell’istante, però, arrivò Faith che, chiedendo cosa stessero facendo, fece
distrarre Angel e la bionda ne approfittò per tornare a chiudersi nella sua
stanza; il ragazzo capì, allora, che era giunto il momento di chiarire le cose
con Buffy e dirle quello che sapeva, o meglio, che aveva scoperto violando la
sua privacy, alla quale lei teneva tanto.
Capitolo
17
Circa
una settimana dopo Angel si sedette in camera di Buffy aspettando che lei
rientrasse dal suo giro al cimitero con Faith, aveva finalmente trovato il
coraggio per raccontarle la verità e ora non vedeva l’ora di liberarsi di quel
pesante fardello. Dopo più o meno mezzora udì le voci delle due ragazze
provenienti dalle scale e quando si accorse che lei stava per aprire la porta
della stanza e gli venne voglia di scappare, ma sapeva che, anche volendo, era
troppo tardi per farlo. Lei accese la lampada sul comodino e per poco non le
sfuggì un grido quando vide il ragazzo seduto sul suo
letto “Accidenti a te Angel! Un giorno di questi mi farai morire d’infarto,
vuoi smetterla di fare queste entrate che quasi uccidono la gente?!” il ragazzo non rispose allo sfogo della ragazza, ma il
suo tono era grave “Ti devo parlare” “Come sei serio!” allora si sedette su una
poltroncina poco distante e gli fece cenno di proseguire “Ho fatto una cosa di
cui non vado particolarmente fiero. E’ successo tutto mentre eri a Los Angeles
e non so proprio come dirtelo, perciò credo che te lo confesserò tutto d’un
fiato” ci furono lunghi minuti di silenzio, durante i quali lui cercò di
trovare il coraggio per parlare e lei gli concedeva il tempo di cui lui
evidentemente aveva bisogno “Io…ho letto il tuo diario” dopo averlo detto alzò
subito gli occhi per vedere quale sarebbe stata la sua reazione, Buffy
inizialmente lo guardò come se non avesse capito ciò che aveva detto e poi il
ragazzo lesse in quello sguardo un sentimento che mai e poi mai avrebbe voluto
che lei provasse nei suoi confronti : odio. Così cercò
di riparare al suo errore “Non volevo, ma alla fine mi è sembrata l’unica
soluzione ai nostri problemi…insomma, tu non volevi raccontarmi il suo passato
e…” lei lo interruppe, sembrava proprio infuriata “E non hai pensato che c’era
un motivo per cui non volevo farlo?!” “Si e adesso ho
anche capito qual è e vorrei parlarne, perché ho sbagliato, ma ora che so la
verità tante vale discuterne così proviamo a risolvere i nostri problemi” “No,
non cambiare discorso. Il vero problema è che io mi sono fidata di te e tu mi
hai tradita!” “Mi dispiace, cos’altro vuoi che ti dica?!”
“Niente, voglio solo che tu te ne vada” il tono della ragazza era pacato
adesso, ma questo non voleva dire che si fosse calmata, comunque lui tentò lo
stesso a trattare l’argomento Brian “No, ascolta, anche se non stiamo più
insieme io ci tengo a te, quindi adesso parliamo di quello che hai scritto e
poi potrai rinfacciarmi per il resto della vita che ho letto il tuo diario!” lei
si alzò e si avvicinò alla finestra voltandogli le spalle “Non ho niente da
dirti!” allora fu lui ad arrabbiarsi “Io si! Perché non mi hai detto la verità
su Brian? Stavamo insieme Buffy! Credevo di essere importante per te!” “Non è
questo il punto!” “Invece si, tu non hai sentito il
bisogno di dirmelo e non capisco il perché” lei rise amaramente continuando a
guardare fuori dalla finestra “Cosa avresti potuto fare?” lui non rispose e a
quel punto la ragazza si voltò verso di lui “Ti rispondo io: niente! Non
avresti potuto fare niente e questo per te sarebbe stato peggio che non sapere,
è per questo che l’ho fatto. Avremmo sofferto entrambi inutilmente” tornò a
voltarsi verso la finestra, non sopportava lo sguardo ferito del ragazzo su di
sé “Su una cosa ti sbagli:avrei comunque preferito
saperlo, per sentirmi parte di te. Tu più o meno conosci le cose più importanti
del mio passato, io no. Io non sapevo una cosa così orribile che ti ha, molto
probabilmente, cambiato la vita” “Non erano affari tuoi, riguarda il passato.
E’ una cosa che mi sono lasciata alle spalle” lui rise, in un modo che
ricordava la risata ironica di Angelus e ciò procurò un brivido alla ragazza “Si, l’ho notato da quanto mangi!” Buffy lo fissò ferita e
indignata “Quella è un’altra cosa, è cominciata prima!” “Già e per che cosa?
Per il fatto che non ti piaceva essere perfetta? Voti perfetti, vestiti costosi
per occasioni importanti delle quali non ti importava, lezioni di ballo che
saltavi. E’ di questo che si tratta?” continuò a parlare avvicinandosi
lentamente a lei “Ci sono passato anch’io, erano altri tempi certo, ma il succo
è sempre quello: una vita che tutti ti invidiano, ma che tu odi” le sfiorò le
spalle e la sentì irrigidirsi “Non toccarmi!” il ragazzo ritirò la mano, sapeva
che ora come ora lei era troppo ferita dalle sue parole per capire che quella
era un’ottima occasione per sfogarsi “Sai anche tu che quello che ho detto è
vero” “Ti prego vattene…voglio stare da sola, vattene” Angel sospirò e fece ciò
che lei chiedeva, sapendo che presto sarebbe stata pronta per parlarne, ora
aveva solo bisogno di riordinare le idee.
Capitolo
18
Quando
Angel arrivò nella sua stanza, un’ira improvvisa lo colse: non poteva cavarsela
così. Ok, lui aveva letto il suo diario e questo l’aveva ferita, a dovevano parlare di quello che le era successo. Non
avrebbe permesso che tutto finisse così. Rinnovato da un
nuovo spirito ritornò sui suoi passi e, senza neanche bussare, spalancò la
porta della camera della ragazza e la vide seduta per terra al buio, lei si
voltò sorpresa dalla brusca irruzione di Angel, il quale rifletteva sul fatto
che a Buffy non era mai piaciuto il buio, invece, in quel momento era lì,
nascosta nell’ombra, che rifletteva su chissà cosa; fu lei ad iniziare il
discorso “Cosa fai ancora qui?” lui si avvicinò lentamente alla ragazza, ma si
fermò quando notò l’occhiata di ammonimento di Buffy che lo avvertiva di non
avvicinarsi troppo “Non credo che abbiamo finito di parlare noi due!” “Non mi
hai già detto abbastanza cattiverie per una sola sera? Hai altro da
aggiungere “Vorrei solo chiarire le cose” lei rise amaramente “Chiarire le cose?! Io penso che tu voglia solo terminare il tuo duplice
compito, vale a dire impicciarti degli affari miei e rovinarmi la vita!” questa
volta Angel, nonostante lei non volesse si avvicinò e si sedette per terra
accanto a lei “Non sono stato io a violentarti!” la ragazza lo guardò adirata
“Cambia argomento!” “Non credo mi sia possibile farlo! Comunque sono tornato
per parlare con te, ma se vuoi puoi scegliere tu l’argomento” si voltò verso di
lei per aspettare che rispondesse “Ok, allora parliamo del motivo per cui hai
letto il mio diario” “Andiamo ti ho già detto che mi dispiace, adesso proviamo
a parlare d’altro” “Non avevi alcun diritto di farlo, di conseguenza non hai
alcun diritto di intraprendere una conversazione con me riguardo delle cose che
hai letto senza il mio consenso” Angel sospirò “Buffy, non è meglio se
chiariamo una volta per tutte? Questa storia è iniziata perché lui ti
telefonava e…” lei lo interruppe bruscamente “Ancora con questa storia!” “Si, tutto è iniziato lì e dal momento in cui tuo padre è
arrivato a Sunnydale” “Lascia stare mio padre” “Invece credo che dovresti
parlare di tutte queste cose e venirne fuori” “C’è Jack per questo, è uno
psicologo ed è quello che di solito fanno gli psicologi. Non sapevo tu avessi
una laurea in materia” “Ho solo pensato che per te fosse meglio parlarne con
qualcuno che conosci” “Qualcuno che conosco può darsi, con te no!” “Perché no?
Stavamo insieme, dovrebbe esserci una certa confidenza o perlomeno avresti
dovuto dirmelo quando ci frequentavamo, come il fatto dell’anoressia” “Non sono
anoressica!” “No, ma quasi” rimasero in silenzio e Angel pensò che la ragazza
stesse per cedere, allora decise di insistere, ma le cose peggiorarono
“Preferisci parlarne con Jack allora? Quando vai da lui parlate?” “Non credo ti
debba interessare!” “Io invece penso di si, insomma se
voi invece di parlare…come dire…vi divertite insieme, non credo possa servire a
molto” “Già, certo, perché io non riesco a stare senza fare sesso, vero?!
Secondo te se vado lì e solo per scoparmelo come facevo quando avevo 15 anni,
giusto?!” subito Angel si pentì delle sue parole,
aveva parlato così per cercare di farla reagire, ma non voleva farla arrabbiare
“Non ho detto questo” “No? E che cosa hai detto allora?” “Non stavamo parlando
di sesso, stavamo parlando di…” “…Brian?! Sempre di
sesso si tratta!” “Io sto solo cercando di avere una conversazione” “Non puoi
avere una conversazione su argomenti di questo tipo, quindi ti chiedo di nuovo
di andartene” durante quell’ultimo sfogo la ragazza si era alzata in piedi,
mentre Angel inizialmente era rimasto seduto, ma ora, nell’udire quelle parole,
si alzò e la prese per le spalle costringendola a guardarlo negli occhi “Forse
non vuoi parlarne, perché ti spaventa scoprire cosa provi a riguardo. Credi di
averlo superato, ma in realtà sai che non è così e questo ti spaventa” “Ti
sbagli” rispose lei con la voce rotta dalle lacrime che stava cercando disperatamente
di non versare , Angel la lasciò andare e si sedette
sul letto continuando a guardarla, sembrava forte o perlomeno era ciò che
voleva far credere, ma lui riusciva a guardare oltre e notare il suo animo
fragile, che poteva crollare da un momento all’altro. Si diede dell’idiota per
aver contribuito a renderla ancora così insicura con i suoi continui tira e
molla, lei dopo tanto tempo era riuscita a fidarsi abbastanza di qualcuno, ad
affezionarsi a qualcuno al punto da aprirgli il suo cuore, ma lui, nonostante
ci fosse stato molto attento, le aveva procurato solo altro dolore. Buffy
sentiva di potergli dire tutto, ma non riusciva a farlo, era dal momento in cui
era entrato che aveva sentito il bruciante desiderio di raccontargli tutto, ma
temeva che lui potesse vederla come un essere patetico o addirittura che
iniziasse a considerarla una sgualdrina a causa di tutto ciò che aveva fatto,
ma le venne da ridere a quel pensiero, in fondo avendo letto il suo diario lui
certe cose le sapeva già. Angel decise di provare ancora una volta a
convincerla a parlare, ma dopo un po’ notò che era piuttosto stanca e per
evitare che svenisse un’altra volta, la prese per mano e, dopo averle preparato
il letto, la fece sdraiare, le posò un dolce bacio sulla fronte e la lasciò
riposare.
Capitolo
19
Il mattino successivo Angel si recò nuovamente dalla
ragazza, ma quando bussò alla porta lei non rispose, così aprì per vedere se
era ancora a letto, alla sua azione seguì un urlo di Buffy “Sei impazzito! Da quando hai preso il brutto vizio di aprire le
porte senza bussare?!” il ragazzo la guardò
imbarazzato per la situazione, dato che lei indossava solo i pantaloni del
pigiama e stava cercando di coprire il suo seno nudo con una maglietta, ma,
rosso in volto, riuscì comunque a risponderle “Mi dispiace, ma ho bussato, sei
tu che non mi hai risposto” “Così hai pensato bene di entrare?!” “Volevo vedere
se dormivi” “Non sto dormendo, ora potresti girarti e farmi finire di
vestire?!” il ragazzo si girò, ma non mancò di ricordarle il motivo per cui era
lì “Dobbiamo finire la nostra conversazione” “Tu mi farai diventare matta! Ti
ho già detto che non ho lacuna intenzione di farlo!” “Questa sera saremo da
soli in casa, perciò prenoteremo una pizza, che tu mangerai senza storie, e
parleremo seriamente, d’accordo?!” “Non mi sembra di
avere molta scelta, comunque non credere che sarà una cosa facile!” il ragazzo
sorrise, di questo se n’era già reso conto, ma avrebbe continuato a tentare, la
lasciò sola e scese a fare colazione.
Buffy
aveva trascorso tutto il giorno a rileggere il suo diario, per ricordarsi ciò
che aveva scritto e cercando di capire ciò che aveva provato Angel nel leggere
quelle pagine, nel frattempo il ragazzo aveva aiutato gli altri a disfare
l’albero di Natale, visto che le feste erano ormai terminate e quella sera
tutti avevano organizzato qualcosa di speciale prima del ritorno alle attività
scolastiche e lavorative, tutti tranne Buffy e Angel che dovevano prima
risolvere le loro divergenze per continuare a vivere pacificamente.
Verso
le otto di sera suonarono alla porta e Angel aprì al fattorino della pizza,
poi, non appena questi se ne fu andato, chiamò Buffy, che si trovava nella sua
stanza e le disse di scendere per la cena. Lei lo raggiunse dopo qualche minuto
e mangiarono tranquillamente scherzando tra di loro per i diversi gusti in
fatto di pizza e poi per decidere chi dei due avrebbe dovuto fare i piatti;
erano ormai giunte le nove quando Angel la invitò a sedersi in salotto, lui si
accomodò di fronte a lei e, dopo essersi guardati a lungo, risero entrambi per
la situazione imbarazzante che si era venuta a creare “ok, senti, oggi ho
riletto il mio diario per vedere cosa c’era scritto, dato che è passato molto
tempo da quando l’ho iniziato, e posso capire che tu sia rimasto un po’
perplesso, in effetti non sembra il diario di
un’adolescente, voglio dire, quelle sono cose che non farebbe neanche una
ragazza dell’ età che ho adesso, figurati una bambina, ma io…” “Buffy non sono
qui per sapere quale motivo ti ha spinta a fare quello che hai fatto, anche
perché credo di saperlo, ma solo per sapere come ti senti adesso riguardo le
azioni che hai compiuto in passato e riguardo ciò che ti è successo” “Non lo so
se posso parlarne con te, insomma, ieri ero arrabbiata, ma non mentivo quando
ho detto che non riesco a discutere di queste cose con te” “Provaci…per esempio
dimmi qualcosa di più su quello che è accaduto con Brian” “E’ successo quello
che è successo, non c’è altro da dire” “Non ricominciare a rispondermi in modo
evasivo e a girare intorno alle cose, cosa provi quando senti fare il suo
nome?” “Non lo so, rabbia?! Indifferenza?! Non provo
niente in particolare, semplicemente so che non è stato piacevole e che non mi
piace ricordarlo o parlarne” lui cercò di sedersi accanto a lei e di
abbracciarla, ma la ragazza lo respinse “No, non voglio la tua pietà! Tu chiedi
e io rispondo!” “Non è pietà, ti amo e…” “Non dirlo! Non stiamo più insieme,
perciò non devi dirmi di amarmi!” “Lo so, scusami, mi è scappato” rimasero lì
in silenzio, poi lei chiese “Ma è quello che senti?” “Come?” “Hai detto di
amarmi, ma è veramente così?” “Sarà sempre così” “Allora perché non fai altro
che lasciarmi?” “I motivi sono tanti, l’ultimo era l’ostacolo che rappresentava
il tuo passato e la mia morbosa gelosia” “Su questo puoi contarci, sei l’essere
più possessivo e geloso che io abbia mai conosciuto!” “Si,
me ne rendo conto” le sorrise e abbracciandola le baciò una guancia, poi si
misero sul divano, dove restarono sdraiati l’una tra le braccia dell’altro per
molto tempo, poi lui propose un’altro argomento spinoso: la loro relazione “Tu
vorresti…insomma, stiamo bene qui abbracciati, no?!” “Si, è rilassante, ma non
farci l’abitudine, è un caso. Sto qui solo perché ultimamente mi hai stressato
parecchio e in questo modo faccio allentare la tensione” Angel decise che
quello era il momento giusto per farle la sua proposta “Pensi sia possibile che
io riesca a convincerti a riprovarci per l’ennesima volta?” lei non rispose
subito, evidentemente, pensò Angel, aveva bisogno di tempo per pensarci, ma il
risultato non fu quello che sperava o che si aspettava
“Non credo sia il caso” Buffy lo guardò negli occhi e notò la delusione sul
volto del ragazzo, ma dolcemente gli spiegò il motivo della sua decisione “Io
ho sempre desiderato stare con te, essere la tua ragazza, ma tu sei sempre
stato restio per ciò che riguarda noi. Hai deciso tu tutte le volte se dovevamo
metterci insieme o lasciarci, non sei mai stato sicuro di quello che provo per
te, vuoi continue conferme che io prontamente ti offro, ma a te non bastano.
Adesso sono io che decido che è meglio restare separati, provare ad essere
amici o semplicemente a stare sotto lo stesso tetto” “Cosa posso fare per
convincerti che ti amo più di ogni altra cosa al mondo?” “Non devi convincermi,
io lo so già, ma ho bisogno di cose concrete, ora più di tutti sai per quale
motivo desidero una certa stabilità, che tu non puoi offrirmi. Con i tuoi dubbi e le tue paure trovi sempre una scusa per
lasciarmi e io so che non potrei sopportare un altro tuo abbandono, mi
dispiace” Angel non disse nulla, in fondo la comprendeva, Buffy lo baciò
dolcemente e, separandosi da lui, si recò in camera per riposare.
Capitolo
20
Non
era passato neanche un mese dalla fine delle vacanze natalizie e dall’uccisione
di uno di quei grossi demoni desiderosi dell’arrivo dell’apocalisse, che già un
altro essere era alla ricerca di un oggetto sacro, il quale era custodito da
Giles. Questo demone aveva cercato di ucciderli tutti pur di entrare in
possesso del vaso che conteneva una particolare polvere, necessaria per il
rituale che avrebbe aperto
THE
END