I’LL NEVER LEAVE YOU

 

 

Autore: Buffy09

 

Rating: PG14

 

Timeline: fine 3 serie Btvs, 1 serie Ats.

 

Sommario: Angel torna da Buffy, ma scopre che lei non era quella che credeva.

 

Coppia: Buffy/Angel

 

Disclamer: I personaggi e i luoghi descritti non sono di mia propriet`, ma di JW, della WB e della UPN.

 

Note dell'autrice: I personaggi di questa storia sono molto out of character, soprattutto Buffy. I personaggi di Brian e Jack sono di mia invenzione.

 

 

 

 

Capitolo 1

 

Era ormai passato circa un anno dall’Ascenzione del Sindaco e Buffy e Angel avevano provato a stare lontani, ma senza riuscirci. Qualche mese dopo il crollo del liceo, infatti, Cordelia che ormai lavorava per il vampiro tenebroso da un po’, chiamò Giles dicendo che il ragazzo aveva riacquistato la sua umanità grazie all’intervento de *I Poteri Che Sono* Questi avevano deciso di premiare i suoi sacrifici, ma lui non si decideva ad avvertire la donna amata dell’avvenimento, così ci aveva pensato l’ex cheerleader. Buffy si era allora recata a Los Angeles e lo aveva convinto a riprovarci; da quel giorno era ormai passato quasi un anno e la loro relazione sembrava proseguire bene.

I due ragazzi si erano trasferiti alla villa in Crowford Street insieme al resto del gruppo per combattere i demoni unendo le loro forze, poiché Angel aveva promesso, in cambio della sua redenzione, di continuare a proteggere gli innocenti. Quella sera Buffy rientrò tardi dopo aver fatto un giro al cimitero, salutò i suoi amici, che guardavano un film alla tv, e salì nella sua camera. Una volta entrata vide che, come al solito, Angel era seduto al buio a riflettere, il ragazzo si accorse della sua presenza e la salutò facendole cenno di sedersi lì accanto, poiché sapeva che quel suo comportamento feriva Buffy la quale si sentiva esclusa da quella parte di lui che amava stare sola. La ragazza sorrise e fece ciò che lui le chiedeva, iniziando a raccontargli la sua giornata, dopo circa mezzora Faith li avvertì che la cena era pronta, Buffy si offrì per andare a prendere i piatti, infatti Angel ancora non si abituava alla sua condizione di umano e preferiva mangiare lontano dagli altri e Buffy gli faceva compagnia. Quando ebbe finito di cenare con gli altri, Joyce salì a prendere i piatti in camera della figlia e notò che aveva mangiato poco, ma questa rispose che aveva mangiato per strada e la donna sospirò lasciando la stanza.

Angel quella notte non riuscì a dormire e guardava la sua ragazza che, invece, dormiva tranquillamente al suo fianco, quando il cellulare di Buffy, che si trovava sul comodino accanto al letto, cominciò a squillare. Il ragazzo riuscì solo a leggere il nome che c’era sul display, prima che lei si svegliasse per rispondere, ma riattaccò subito dopo aver parlato a monosillabi con la persona che si trovava all’altro capo del telefono. Erano ormai due settimane che in piena notte il cellulare di Buffy squillava, lei rispondeva velocemente scusandosi con Angel e dicendo che non era nessuno, il ragazzo notava sempre che lei era un po’ agitata dopo quelle telefonate e lasciava correre, questa volta, però, decise di scoprire cosa stesse succedendo “Buffy, perché non mi dici chi è che chiama?” “Non è nessuno, davvero! Non preoccuparti” “Non sono preoccupato, solo curioso. Chi è Brian?” la ragazza lo guardò stupita, non era da lui comportarsi così “Hai curiosato?!” “No, ho visto per caso il nome sul cellulare quando ha chiamato. Allora, vuoi dirmi chi è?” “Se prometti di non fare altre domande te lo dico” lui le sorrise e la baciò dolcemente, allora lei rise e si sdraiò volgendogli le spalle “Un bacio non è una risposta, mi dispiace” lui iniziò a farle il solletico per convincerla a parlare e alla fine lei lo pregò di smetterla “Ti rispondo, va bene?! Smettila però!” lo lasciò ancora un po’ sulle spine riaggiustandosi la maglietta del pigiama “Vuoi che ricominci?” “No, no, d’accordo” Buffy sospirò e si decise a rispondergli “E’ un amico” “Non è una risposta, questo l’avevo capito” “Lavora con mio padre” “E?” “Non ti credevo così curioso!” “E io non ti facevo così riservata!” “Cos’altro vuoi sapere?” “Non ,lo so puoi provare a dirmi perché telefona” ci furono lunghi momenti di silenzio durante i quali Angel cercò di capire cosa trattenesse la sua compagna dal dire la verità, alla fine la ragazza parlò “E’ quasi sempre ubriaco e non so perché telefona. Io cerco di disfarmi di lui, ma non smette di chiamare” “Dove lo hai conosciuto” “Te l’ho già detto, è l’aiutante di mio padre, lavora con lui a Los Angeles” i loro occhi si incrociarono per qualche istante, poi lei propose di andare a dormire.

 

Capitolo 2

 

Il mattino successivo Buffy si recò all’università, ma non riuscì a seguire attentamente le lezioni, poiché continuava a pensare a Angel, infatti il ragazzo era stato piuttosto freddo con lei durante la colazione. Non appena terminò l’ultima lezione, Buffy passò al Magic Shop per stare un po’ con i suoi amici e notò che Angel non c’era, allora chiese a Giles “Ha visto Angel oggi?” “Non lo so dove sia, hai provato al cimitero?” “Ha detto che oggi non ci sarebbe andato. Non importa, grazie” Willow vedendo che la sua amica era triste si avvicinò a lei per parlarle “Che hai che non va Buffy?” “Niente, sono solo preoccupata. Angel stamattina era un po’ arrabbiato” “Perché?” “Sono ormai due settimane che al cellulare di notte mi chiama un mio vecchio amico di L.A: e credo che lui sia geloso” “E ha motivo di esserlo?” “Certo che no, io odio quel ragazzo e non riesco a capire per quale motivo mi chiami” “Parlane con Angel, vedrai che risolverete tutto insieme” Buffy pensò che per poter seguire il consiglio dell’amica, prima avrebbe dovuto trovare il ragazzo, decise allora di andare a cercarlo nei giardini dietro la villa, dato che gli piaceva molto starsene lì a contemplare la città dall’alto. Quando arrivò lì lo vide seduto sopra una roccia e lentamente si avvicinò a lui “Ciao, che fai qui?” “Potrei farti la stessa domanda! Io volevo stare da solo, ma evidentemente non è possibile” “Scusa, me ne vado” “No, no…io…è solo che sono un po’ giù, mi dispiace” l’abbracciò stretta e le baciò la fronte, ma lei aveva bisogno di parlare con lui così interruppe quel momento di pace per parlarne “Non ho voglia di parlarne” lei si liberò dalla sua stretta e lo guardò offesa per il suo comportamento “Tu non vuoi mai parlare di quello che ti turba, invece pretendi di sapere tutto quello che mi succede!” “Preferisco rifletterci da solo” “allora non tenermi più sveglia di notte per delle cose di cui poi non vuoi più parlare!” Buffy si allontanò arrabbiata, ma Angel la bloccò “Io voglio parlarne, ma ho paura di ciò che potrei scoprire” “Io devo andare a fare un giro al cimitero, se vieni con me ne parliamo un po’” il ragazzo annuì e, prendendosi per mano si incamminarono. Giunti a destinazione rimasero a lungo senza dire niente, poi lui le spiegò qual era il motivo per il quale era così nervoso “Sono solo geloso e tu lo sai benissimo, vuoi solo stuzzicarmi!” “Bastava che tu mi dicessi cosa provavi e io non avrei fatto storie” la ragazza si avvicinò a lui e lo abbracciò “Ok, allora, si chiama Brian ed è un ragazzo di L.A che lavora con mio padre; quando vivevo ancora là mi stava sempre intorno, ma è solo un ricco viziato. Io amo te!” si baciarono, ma al ragazzo quella spiegazione non bastava e decise che se Buffy non si decideva adirgli tutta la verità, l’avrebbe scoperta da solo, anche se ancora non sapeva come.

 

Capitolo 3

 

Qualche settimana dopo si presentò per Angel l’occasione per scoprire qualcosa di più del passato della sua ragazza; infatti, il signor Summers aveva telefonato a Joyce perché aveva saputo da Brian che Buffy si era fidanzata. Hank si era infuriato con la ex moglie, perché questa non l’aveva informato e aveva annunciato che si sarebbe stabilito per un po’ a Sunnydale per conoscere questo ragazzo. Joyce aveva così avvertito Buffy, la quale non era parsa molto contenta della notizia e aveva iniziato a raccomandare a Angel le cose da fare e quelle da non fare in presenza di suo padre, il ragazzo aveva cercato di capire qual era il motivo per cui Buffy si stava agitando tanto senza però riuscirci.

Passò un’altra settimana e Hank arrivò a Sunnydale sistemandosi in un hotel in centro per poter continuare la sua attività lavorativa anche lì, cosa che invece gli era impossibile in un luogo isolato come la villa, però non giunse solo. Per avere un aiuto nello svolgimento del lavoro aveva portato con sé Brian; Angel aveva allora confessato a Buffy di essere curioso di conoscerlo, ma lei gli aveva risposto che sarebbe sicuramente rimasto deluso, il ragazzo non riusciva a comprendere il comportamento negativo della compagna nei confronti di Brian, arrivò persino a pensare che questi fosse un suo ex fidanzato e che lei non volesse dirlo, così decise di discuterne. La ragazza stava leggendo quando lui iniziò a parlare “Senti, tu….no, niente” “Dai, dimmi” “No, lascia stare, continua a leggere” “Non cominciare una frase se poi non hai intenzione di finirla, mi innervosisce” “D’accordo, però non arrabbiarti. E’ un’idea che potrebbe venire a chiunque” “ok, prometto di non arrabbiarmi” “Per caso ti comporti in modo così scontroso perché Brian è stato il tuo ragazzo?” Buffy lo guardò sbalordita e poi scoppiò a ridere “Sei impazzito!! Come ti è venuto in mente?!” “Non lo so, di solito si parla male degli ex” “Ah! Tu parlavi male di me quando ci siamo lasciati?!” il ragazzo la guardò serio “No, non potrei mai farlo” lei evitò di guardarlo negli occhi e sorrise “Mi dispiace, ma io parlavo male di te” lui rise e l’abbracciò dolcemente, Angel la comprendeva: aveva sofferto molto per la rottura del loro rapporto.

Quella sera il ragazzo non riusciva a dormire, aspettava che il cellulare sul comodino squillasse e quando accadde rispose prima che lei si svegliasse “Pronto?” “Buffy?” “No, chi parla?” “Puoi passarmela?” “Sta dormendo!” “Svegliala!” “Non credo che sia il caso!” Angel non terminò la frase che il ragazzo all’altro capo del telefono riattaccò lasciando Angel piuttosto perplesso. Buffy, che era al suo fianco, si svegliò e quando vide che lui aveva in mano il suo cellulare sospirò “Hai risposto al telefono?” “Sei arrabbiata?” “No, ma non dovresti impicciarti degli affari miei” si avvicinò per farsi abbracciare un po’, sapeva che Angel si sentiva in colpa quando lei era in collera con lui e ne approfittava per ricevere tante coccole.

 

Capitolo 4

 

Quando giunse il giorno dell’arrivo di Hank e Brian alla villa, in casa c’era un gran via vai, in quanto Joyce aveva dato ad ognuno un compito, ma Buffy stava tranquillamente seduta in salotto a leggere un libro. Angel, che era appena rientrato dopo aver fatto compere al supermercato con Cordelia, la vide lì e si avvicinò per parlarle, poiché era strano che fosse l’unica a non darsi da fare, in fondo era suo padre che veniva trovarla “Ehi, che fai? Tutti lavorano e tu ti rilassi?!” “ho fatto quello che dovevo fare” “tra qualche ora verrà tuo padre e tu non sembri molto euforica” “E’ solo mio padre non un attore di Hollywood!” “D’accordo, ma viene per conoscermi e vedere se sono adatto a te” “Si, lo so. Buona fortuna!” detto questo si alzò e si allontanò, allora Angel stupito per il comportamento della sua compagna decise di parlarle con Joyce, che in quel momento era indaffarata in cucina; infatti stava preparando la cena quando lui entrò “Salve Joyce, le serve una mano?” “Oh, grazie Angel, puoi sbucciare le patate per favore?!” “Certo…senta, io…” “Puoi darmi del tu, ormai ci conosciamo bene” “Grazie. Io volevo parlarti un attimo di Buffy” “A che proposito?” “Si comporta in modo strano, come se l’arrivo di suo padre non le interessi" "Capisco, ma il suo rapporto con Hank è sempre stato strano e con Brian non ci andava molto d’accordo” “Perché?” “Non so dirtelo, Buffy a Los Angeles era molto diversa, non si confidava molto con me, posso dirti con certezza che non andavano molto d’accordo solo perché li ho visti litigare spesso” “Litigare in che senso?” “Bè… per le cose più stupide a volte, ma non appena chiedevo cosa c’era che non andava lei diceva *niente* invece lui faceva quel sorrisetto davvero odioso! In effetti neanche a me è mai piaciuto molto, ma era Hank che doveva lavorarci perciò non ho mai detto nulla. Ma come mai mi chiedi tutte queste cose?” “No, niente, è solo per curiosità, ma Buffy non mi risponde quando le chiedo qualcosa, così…” “Probabilmente non le piace parlare del suo passato” “Già, questo lo avevo capito, ma perché?” “Credo sia perché ha avuto una vita difficile, io e suo padre litigavamo sempre e anche prima che iniziassero i nostri litigi lei è sempre stata un po’ trascurata, soprattutto da Hank. Noi pensavamo a mantenere integra la nostra immagine, nell’alta società funziona così, lei non si è mai trovata a suo agio tra gli uomini d’affari, le loro mogli e i giovani cresciuti con l’idea che il denaro sia tutto nella via, comunque Buffy aveva molti amici con i quali a mantenuto i contatti e con cui trascorreva la maggior parte del tempo, c’erano loro che l’aiutavano e ora io ho capito che preferisco avere l’amore di mia figlia che possedere molto denaro” “Già, questo è giusto” nessuno dei due parlò più da quel momento e Angel, continuando il suo lavoro, rifletté sulle parole di Joyce, Buffy era cresciuta come lui, con un padre al quale importava più dei soldi che di sua figlia, Buffy però non si era mai lamentata di Hank e questo insospettì Angel. La storia di Brian, inoltre, ancora non gli era chiara: perché quel ragazzo le telefonava di notte nonostante, a quanto pareva, non aveva un buon rapporto con lei? E come mai Buffy era così restia a parlargli di lui? Avrebbe tanto voluto chiederglielo, ma sapeva che non sarebbe servito a niente, lei gli avrebbe dato le stesse risposte ambigue di sempre. In quel momento entrò in cucina la ragazza che abbracciò Angel, guardò cosa stessero cucinando e storse il naso “Buffy dovrà piacerti per forza, tuo padre lo sai com’ è fatto non vuole sentire queste lamentele” “Ehi! Non ho detto niente” Angel le sorrise e Buffy in cambio lo baciò e Joyce scosse il capo “Non potete proprio farne a meno” “Mamma non ti va bene niente oggi?!” “A me si, ma cercate di evitare le effusioni in presenza di tuo padre, non mi va di sentirlo” Buffy sbuffò e Angel capì che l’ansia per l’incontro con Hank era solo un problema di Joyce, la ragazza invece sembrava seccata da quella visita improvvisa. Dopo qualche ora era tutto pronto per la cena di quella sera e mentre tutti riposavano in salotto, Buffy era seduta in cucina a scrivere sul suo diario e Angel, che era seduto vicino a lei, la osservava sorridendo dolcemente, lei alzò gli occhi e incontrò il suo sguardo “perché mi fissi?” “Lo sai che mi piace guardarti” “Si, ma non puoi farlo 24 ore su 24” “Perché no?” “Bè, perché in alcuni momenti ho bisogno di stare sola con me stessa, come ora e non ci riesco se tu mi guardi” “Ok, scusa! Mi stavo solo chiedendo cos’hai da scrivere in quel diario, è da tanto che lo stai facendo. Parli di me?” “Può darsi, ma lo sai com’è finita l’ultima volta che ho pensato che tu avessi letto il mio diario!” “Già, me lo ricordo vagamente” così la baciò e il diario venne dimenticato, fino a quando non furono interrotti da Faith che li avvertiva dell’arrivo di Hank e Brian. Questi stavano aspettando Buffy e Joyce in albergo e avevano appena telefonato per avvertirle del loro arrivo e che prima desideravano vederle da sole; Buffy salutò Angel con un bacio e si avviò con sua madre. Il ragazzo, una volta rimasto solo vide che la sua ragazza aveva lasciato il diario aperto e sorridendo lo chiuse, poi lo portò nella loro camera, per riporlo in fondo al cassetto dove lei lo teneva.

 

Capitolo 5

 

 

Buffy e Joyce erano giunte a destinazione e ora si apprestavano a bussare alla porta della camera d’albergo di Hank Summers, quest’ ultimo salutò la moglie abbracciò la figlia, poi chiamò Brian, che si trovava nella stanza accanto, egli entrò da una porta che metteva in comunicazione le due camere e le salutò calorosamente. Trascorsero quasi mezzora parlando del più e del meno, Hank chiese a Buffy di parlargli del suo nuovo ragazzo “Cosa vuoi che ti dica?” “Non lo so, quello che vuoi” in quel momento Joyce decise d’intervenire per aiutare la figlia “E’ un bravo ragazzo, gentile e sincero, la ama davvero e non…” Hank però la interruppe bruscamente “Non ho chiesto a te! Allora Buffy?” “Mi ama, lo amo. Questo è tutto non credo tu debba sapere altro, inoltre credo che la tua visita sia piuttosto inopportuna: non è un po’ tardi per interessarsi a me?!” “Sei mia figlia, mi sono sempre interessato a te! Inoltre ti sembra questo il modo di rispondere a tuo padre! La tua educazione è rimasta sempre la stessa, a quanto pare!” “Puoi dire quello che vuoi, ma potrai solo conoscerlo, non credere che cambierò idea in base a ciò che dirai tu” “No, ma forse lui potrebbe farlo dopo che gli avrò detto chi è la vera Buffy” lei lo guardò con aria di sfida e non disse nulla, sapeva fin dall’inizio che quello era lo scopo di suo padre e la cosa non la meravigliava più di tanto. Hank si alzò e prendendo la giacca disse che era meglio andare, Buffy gli passò davanti in fretta, si recò alla macchina e durante il tragitto cominciò a pensare ad una soluzione, ma non ci riuscì. Appena arrivarono alla villa, mentre Joyce si preoccupava di fare le presentazioni, Buffy prese in disparte Angel e gli disse di stare attento perché suo padre non era di buon umore, in quel momento Brian si avvicinò a loro sorridendo “Allora tu sei il famoso Angel?! Piacere,mi chiamo Brian!” “Piacere” Hank notò che la figlia teneva per mano il ragazzo e l’ammonì con lo sguardo, allora lei, ricordandosi anche il consiglio della madre riguardo le effusioni in pubblico, lasciò la presa “Allora Angel” cominciò Hank “Come hai conosciuto Buffy?” Joyce sapendo che il ragazzo non avrebbe potuto rispondere sinceramente a quella domanda, visto che il signor Summers non conosceva l’identità della figlia, decise d’intervenire “Hank,ti prego, non cominciare subito con le domande. Perché non andiamo a tavola? Si sta facendo tardi” egli accettò dicendo che avrebbero parlato dopo. La cena fu abbastanza tranquilla, Joyce aggiornò l’ex marito sulla loro condizione e questi rivolse un paio di domande alla figlia, la quale rispose in modo conciso e freddo. Dopo aver mangiato, gli abitanti della casa si ritirarono nelle loro stanze lasciando che Hank parlasse tranquillamente con Angel. Si sistemarono in sala, il ragazzo sedette di fronte al suo interlocutore, accanto a lui c’era Buffy e poco più in là c’erano Joyce e Brian “Qual è la tua occupazione?” “Ho iniziato a dare ripetizioni ai ragazzi che ne hanno bisogno e stavo pensando di aprire una palestra di arti marziali per pagarmi gli studi, vorrei andare all’università” “E studiare che cosa?” “Storia, vorrei insegnare la storia” “Ti ci vorrà del tempo, quanti anni hai?” “ 27 ” “Non sei un po’ grande per iniziare l’università? Che cosa hai fatto fino ad ora?” Buffy guardò adirata il padre, come si permetteva di dire certe cose? “Bè…ho avuto un po’ di problemi personali” “Che problemi? Insomma se stai con mia figlia dovrei saperlo, no?” a quel punto Buffy non resistette e rispose al posto di Angel “Appunto, sta con me non con te, non credo siano affari tuoi. Lo so io e lo sa lui cosa è successo, può bastare” il padre la guardò fisso senza dire niente, poi rivolse nuovamente la sua attenzione ad Angel “I tuoi genitori che lavoro fanno?” “Sono morti” “Mi dispiace…bè…ora me lo vuoi dire dove vi siete conosciuti?” “In un locale in centro” “Ah, certo dove potevi incontrare Buffy se non in un locale?!” la ragazza si stava innervosendo ancora di più, ma finse di stare al gioco e sorrise amaramente, poi Hank chiese a tutti di lasciarlo solo con il ragazzo e Buffy lo guardò insospettita per quel comportamento, ma dopo essersi scambiata un’occhiata con Angel lasciò la stanza con Brian e sua madre, la quale raccomandò all’ ex marito di non essere troppo duro con lui. Una volta soli Hank ricominciò a parlare “Allora volevo dirti che Buffy non è una ragazza semplice, io stesso che sono suo padre non la capisco. Tu hai tanti buoni propositi per il tuo futuro e lei non sa cosa vuole dalla vita, non dovresti lasciare che i sentimenti nei confronti di una ragazza ti intralcino la strada” Angel rimase perplesso, si aspettava di sentire minacce del tipo: <<se la fai soffrire te ne farò pentire>>, invece quel uomo pensava che Buffy non fosse alla sua altezza, quante volte aveva pensato il contrario e ora colui che avrebbe dovuto proteggere la figlia da sofferenze inutili gli stava dicendo di abbandonarla per vivere la sua vita; il ragazzo non potè astenersi dal chiedere per quale motivo gli stesse dicendo quelle cose “conosco Buffy” rispose Hank “Anche se in questi anni non ci sono stato, so com’è fatta. Rinuncerebbe a tutto ciò che potrebbe esserle utile nella vita solo per fare un dispetto a me. Ti sto solo dicendo che se acconsento alla vostra relazione sarà lei a lasciarti, o viceversa se io le proibisco di stare con te lei lo farà solo per il gusto di andare contro la mia volontà. Credimi ti conviene anticiparla e pensare per te” detto ciò si alzò e dopo qualche minuto Angel sentì la porta chiudersi e capì che il signor Summers e Brian avevano fatto ritorno in albergo. Buffy entrò in sala e vide che il ragazzo era ancora seduto sul divano con lo sguardo perso nel vuoto, così si mise accanto a lui per attirare la sua attenzione “Che ti ha detto?” riscosso dai suoi pensieri Angel le sorrise “Niente, cose da padre” si alzò e prendendola per mano la condusse in camera dove si misero a letto, ma anche quella notte il ragazzo non riuscì a dormire.

 

Capitolo 6

 

Quella settimana passò piuttosto in fretta, ma questo non sembrò a Buffy che dovette trascorrerle con suo padre e, quando si sdraiava a letto con Angel, si lamentava della terribile giornata appena trascorsa, mentre lui pensava che la propria giornata era stata ancora più brutta dato che non l’aveva avuta accanto. Finalmente i due visitatori ripartirono e alla villa tornò un po’ di tranquillità, quella notte i due innamorati erano abbracciati sotto le coperte e si coccolavano a vicenda “Sei contenta che tuo padre sia andato via?” “Si, possiamo di nuovo stare un po’ insieme” “Già, ma io credevo che ti dispiacesse che i tuoi avessero divorziato, invece sembra che sia la cosa migliore che ti sia successa” “No, la cosa migliore che mi è successa è stato incontrare te, al secondo posto c’è il divorzio dei miei genitori” lui la baciò e cercò di continuare il discorso, ma la ragazza era di parere diverso, approfondì il bacio e infilò la mano sotto la maglietta iniziando ad accarezzargli il petto, il ragazzo avendo capito quali fossero le sue intenzioni si stese sopra di lei toccandola sapientemente, le spalle di Angel la sovrastavano completamente, ma a lei piaceva quella situazione, perché la faceva sentire protetta. Angel le sfilò la maglietta e le baciò dolcemente un seno, mentre lei accarezzava le sue spalle muscolose ormai nude. Lui entrò lentamente in lei e cominciò a muoversi, fece tutto lui, ma Buffy sapeva che al suo ragazzo piaceva dominarla, era una caratteristica dei vampiri, che, nonostante fosse tornato umano, non l’aveva abbandonato. La mattina seguente Buffy si svegliò tardi e vide che Angel non era al suo fianco, ma le aveva lasciato sul comodino un vassoio con la colazione, un fiore e un biglietto nel quale le diceva che si sarebbero visti nel pomeriggio, infatti verso sera, mentre Buffy stava studiando, Angel rientrò e si diresse subito da lei “Ciao, scusa per stamattina, ma mi ero scordato di dirti che dovevo dare ripetizione ad un ragazzo” “Non importa, ma ora dammi un bacio” lui lo fece e comprese che adesso doveva farsi perdonare con un po’ di coccole, infatti Buffy spostò i libri e si sdraiò poggiando la testa sulle sue gambe e lui iniziò ad accarezzarle i capelli, mentre lei gli raccontava cosa aveva fatto quella mattina. Dopo un po’ che si trovavano lì arrivò Joyce la quale li avvisò che aveva appena telefonato Hank e le aveva chiesto di andare a Los Angeles per un po’ e di portare chiunque avesse voluto, poiché avrebbe lasciato libera la casa al mare per loro. Buffy rimase un po’ interdetta, ma non disse niente visto che sapeva che sarebbe stato inutile.

Qualche settimana dopo iniziarono le vacanze estive e tutto il gruppo di Sunnydale si sistemò nella casa al mare a L.A. , ma il primo giorno, mentre Angel insieme agli altri visitava la città, Buffy passò il tempo con i suoi vecchi amici; andò a trovare il suo amico James che conosceva da quando era bambina e poi la sua amica Rachel che aveva conosciuto a scuola. Trascorse con loro il pomeriggio in spiaggia e verso sera il gruppo di Sunnydale la raggiunse, lei fece le presentazioni e poi si sedette in disparte in compagnia di Angel “Sono tuoi amici quindi?!” “Si, li conosco da una vita” “Non mi hai mai parlato di loro!” “Non ho mai avuto l’occasione di farlo” “Nemmeno quando ti facevo mille domande sulla tua vita qui?!” lei lo guardò fisso negli occhi prima d dirgli “Vuoi litigare?” lui sorrise e la baciò “Tua madre dice che tuo padre ha fatto preparare stanze separate per noi” “Vorrà dire che tornerò a fare come ai vecchi tempi: uscirò di nascosto dalla mia camera per venire nella tua, e poi lui non sarà lì con noi, non può controllarci” “Dove starà lui?” “Nel sul bel attico in centro, verrà solo ogni tanto, vedrai” restarono ancora un po’ lì e poi decisero di rincasare. Dopo cena andarono tutti in un locale a divertirsi, ma Buffy sapendo che Angel non si stava divertendo, dato che non era il tipo da locali, decise di rientrare prima, nonostante le lamentele di tutti.

Qualche settimana dopo Rachel propose a Buffy e James una rimpatriata, cioè avrebbero trascorso tre o quattro giorni in un albergo di Santa Monica, lei accettò e quando giunse il momento di partire per poco non perse l’autobus, perché era dispiaciuta di dover lasciare solo Angel. Buffy si era accorta che da quando erano giunti ad L.A. lo stava trascurando molto, ma era l’effetto che quella città aveva su di lei: la vita frenetica, i negozi, i locali, le persone che riempivano le strade, le facevano venire voglia di muoversi, di uscire, ma Angel era un tipo più calmo e preferiva restare a casa senza, però, pretendere che lei facesse altrettanto, ma un po’ le dispiaceva.

 

Capitolo 7

 

Buffy era ormai partita da un giorno e Hank aveva permesso a Brian di farsi una vacanza, così il ragazzo era andato anche lui alla casa al mare, Angel decise di cogliere quest’occasione per parlare un po’ con lui. Quel pomeriggio Brian era seduto in salotto a guardare la partita di basket e lui si sistemò lì accanto, ad Angel non piaceva lo sport e preferiva un buon libro, ma a quanto sembrava quello era l’unico modo per iniziare una conversazione con l’altro “Chi vince?” “Non lo so ho appena acceso” “Io non guardo mai molta tv, ma lo sport…” “Tu non sembri uno sportivo” Angel rise nervosamente “Già, è vero. Volevo parlare un po’ con te” “Su che cosa?” dicendo questo Brian gli porse una lattina di birra, ma lui scosse il capo “Volevo chiederti qualcosa su Buffy” “Oh la piccola B! Dovresti conoscerla meglio di me, sei il suo ragazzo, no?!” “Si, ma non conosco la ragazza che viveva qui e lei non en parla mai” “E’ logico, non può mica parlare male di se stessa?!” “Perché dovrebbe farlo?!” “Suo padre è molto ricco, ha fatto di tutto per far stare bene la sua famiglia, ma lei non lo ha mai ringraziato. Andava alle feste, stava con i suoi amici, spesso si rifiutava di partecipare alle serate di beneficenza con i suoi genitori, diceva che le persone che vi incontrava erano tutte ipocrite” “Ed è vero?” “Io mi trovo bene in mezzo a loro, forse perché sono come loro” rimase per un po’ in silenzio, poi continuò, sembrava gli piacesse criticarla “Buffy non va d’accordo con suo padre, perché si è sempre rifiutata di fare quello che le diceva. Quando era piccola sua madre la iscrisse ad un corso di danza classica, mentre il signor Summers voleva che lei prendesse lezioni di canto, così alla fine si accordarono e la iscrissero ad entrambi i corsi. Ho sempre pensato che la caricassero di troppi impegni, infatti, non solo doveva andare alle lezioni, ma doveva anche eccellere in quello che faceva” “Buffy ballava?” “Si, l’ha fatto fino a che non si è trasferita, ma quando a compiuto 13 anni ho assistito ad una lite tra di loro, infatti aveva saltato le ultime lezioni di classico per andare a quelle di moderno e sembrava le piacesse, quando i suoi la videro ballare rimasero soddisfatti e la lasciarono continuare, credo però che da quel momento iniziò a saltare i corsi solo per indispettire i genitori. Peccato, era brava!” Angel aveva ascoltato il racconto senza dire niente, non credeva che il passato di Buffy fosse così ricco di avvenimenti, lei non gli aveva parlato neanche di queste cose “Ho sentito che tu e lei non andavate molto d’accordo” “Già, ma è lei che non sopporta me, io la trovo magnifica, è sopravvissuta alla confusione di L.A., non tutti ci riescono” Angel sorrise, intanto la partita era finita e lui era riuscito a scoprire qualcosa di più sulla sua ragazza. Durante quei due giorni in cui Buffy era in vacanza, Angel comprese che tipo fosse Brian e per quale motivo lei lo odiasse tanto: riusciva ad infastidire le persone. Angel desiderava che Buffy tornasse presto, infatti, non voleva più passare il tempo con Brian in quanto, mentre tutti gli altri uscivano a divertirsi, lui restava a casa a leggere e l’altro ragazzo gli girava sempre intorno.

Giunse finalmente il giorno del rientro di Buffy, Angel l’aspettava seduto sugli scalini dell’ingresso e quando la vide arrivare le andò incontro, era più abbronzata, ma anche più magra “Ciao, bentornata. Sei ancora più bella” si salutarono calorosamente e poi entrarono nella loro stanza e trascorsero un po’ di tempo insieme.

 

Capitolo 8

 

Buffy si svegliò più volte quella notte, ma quando vide che Angel invece dormiva, decise di alzarsi e andare a guardare un po’ di televisione. Quando giunse al piano inferiore notò che c’era già qualcuno, era Brian che appena la notò le sorrise sarcasticamente “Finalmente soli” lei stava per tornare di sopra, ma lui la raggiunse e la bloccò per un braccio “Vieni sediamoci e parliamo, ok?” “Non credo sia il caso” la spinse sul divano continuando a sorridere “E’ tanto che non passavamo un po’ di tempo da soli” “Già, ma stai attento! Non avvicinarti a me!” “Mi stai minacciando?” Buffy sostenne il suo sguardo, poi si alzò e si diresse verso le scale, ma sentì che qualcuno stava scendendo e Brian approfittò di quell’attimo di distrazione della ragazza per baciarla, lei lo allontanò con forza e notò Angel che li stava guardando, Buffy non sapeva cosa fare”Non è quello che credi!” Brian rise nell’udire quelle parole “E’ quello che si dice sempre in queste circostanze” Buffy lo guardò arrabbiata e poi si avvicinò lentamente a Angel, temeva di essere respinta “Andiamo di spora…ti prego” Angel non disse niente, si limitò ad incamminarsi, sapendo che la ragazza lo seguiva, ma una volta entrati in camera si voltò a guardarla esigendo una risposta, ma Buffy sapeva che non era facile chiarire quella situazione in quanto lui era un tipo possessivo e anche un semplice bacio senza significato era per lui una tragedia “Non l’ho baciato io” “E questa è una scusante per te?” “No, io… non sto dicendo…ascolta ne abbiamo già parlato, lo sai che lo detesto, perché avrei dovuto baciarlo?!” “Non lo so, sto aspettando che me lo dica tu” “Andiamo Angel, ti amo lo sai. Credi davvero che potrei voler stare con lui?” Angel si sedette sul letto continuando a guardarla, lei sospirò e si mise sotto le coperte “Senti, sono stanca, sono arrabbiata e se non vuoi credermi non so cosa fare” il ragazzo si sdraiò accanto a lei e si scusò dolcemente, dicendole che le credeva, ma dopo che Angel si fu riaddormentato, lei si abbandonò ad un pianto liberatorio.

Durante tutta quella settimana Buffy si rese conto che Angel cercava di non lasciarla mai da sola con Brian, questo, però, non le dispiaceva, anzi, un po’ la rassicurava, ma ogni sera lui cercava di parlare di suo padre e dell’altro ragazzo e spesso finivano per litigare, ciò la feriva, ma non se la sentiva di raccontargli il suo passato, almeno non ancora.

Una mattina di Luglio, però, Willow e gli altri avevano chiesto a Buffy di andare un po’ in spiaggia con loro visto che raramente stavano un po’ insieme, ma dato che così facendo Brian e Angel sarebbero rimasti soli in casa, e l’idea non le piaceva molo, decise di restare; i suoi amici, però, la convinsero ad andare e lei cedette soltanto dopo aver fatto moltissime raccomandazioni al suo ragazzo. Lui si sedette in salotto per leggere un libro e Brian lo imitò, ma dopo un po’ quest’ultimo decise che era giunto il momento di chiarire la situazione “Senti, non sapevo che stessi arrivano tu l’altra sera, altrimenti non l’avrei baciata” “Vorresti dire che se non ero io l’avresti fatto” Brian rise “Si vede che non conosci Buffy” “Che vuoi dire?” “Credi che se non ci fossi stato tu lei avrebbe recitato la stessa commedia?! Io ti dico di no; non è una santa” “Smettila di parlare così di lei!” “Dico solo la verità, vi ho sentito spesso litigare per il fatto che lei non ti parla di sé. Lo sto facendo io, dovresti esserne contento” Angel si alzò e si allontanò accompagnato dalla risata di Brian. Decise che quella sera, a costo di legarla ad una sedia, l’avrebbe fatta parlare.

 

 

 

Capitolo 9

 

La casa era vuota, tutti erano in giro per locali c’erano solo Buffy, Angel, che si trovavano nella loro camera, Brian, che guardava l’ennesima partita sul canale privato e Willow e Tara che provavano alcuni incantesimi nella loro stanza. Buffy aveva notato che quella sera Angel era piuttosto silenzioso, ma aveva paura a chiedergli cosa avesse, infatti sembrava anche piuttosto arrabbiato, continuava a lanciarle occhiate enigmatiche e a scuotere la testa. La ragazza sbuffò esasperata e innervosita dal suo comportamento “Si può sapere che cos’hai?” lui rise sarcasticamente “Dovrei chiedertelo io questo!” “Che vuoi dire?” “Puoi dirmi tutto quello che vuoi lo sai questo, vero?!” “Certo” “Allora perché sei sempre così evasiva quando ti chiedo qualcosa?!” questa volta fu la ragazza ad arrabbiarsi con lui “Hai parlato di nuovo con Brian?” lui non rispose, ma come si dice: *chi tace acconsente* allora lei cercò di restare calma per evitare di litigare ancora “Che ti ha detto?” “Andiamo Buffy, non è questo il punto” a quel punto lei perse completamente la pazienza, si alzò dal letto per fronteggiare Angel, il quale era ancora sdraiato sul letto “Dimmelo tu allora qual è il punto, perché io davvero non so più cosa dirti!” “La verità! Non sarebbe una brutta idea dirmi tutta la verità!” Buffy sentiva che era sul punto di piangere, non le andava di raccontargli il suo passato, ma non sopportava quei continui litigi, poi Angel sospirò “Sei cambiata da quando siamo arrivati qui, ma forse è cominciato già prima, non lo so” lei tornò a sedersi accanto a lui “Non è vero, non sono cambiata…non quando sto con te” “Invece sei più diversa proprio quando siamo soli e poi l’altra notte…lascia stare” “No! Finisci la frase!” dallo sguardo di Angel, però, Buffy capì a quale occasione lui si stesse riferendo “Andiamo Angel ho solo…io…insomma, sei ancora arrabbiato per quella notte?” “Brian ha detto che se non ci fossi stato io tu avresti continuato a baciarlo” “Cosa?! E tu gli hai creduto?” “Non so se gli ho creduto, resta il fatto che l’hai baciato” “Non l’ho baciato io e poi come puoi pensare che io sia capace di tradirti, dopo tutto quello che abbiamo passato insieme!” “Lo so, ma ultimamente ho capito che non ti conosco bene come credevo” “Si, invece, tu sai sempre quello che provo o quello che penso prima ancora che io stessa lo capisca” “Questo si, ma la tua vita…so così poco della tua vita e tu non mi aiuti con i tuoi silenzi. Perché non mi hai detto che ballavi?” lei rise “E’ di questo che si tratta?! Volevi che ti parlassi di questo?” “Per cominciare si” “Ho cominciato a cinque anni e ho finito a 15, cos’altro devo dirti?” “Parlami di Brian” “Lo odio, non c’è altro da dire” “Ecco, è qui che ti sbagli! Te lo leggo negli occhi che c’è qualcos’altro, però non vuoi dirmelo. Mi sta bene, ormai ho capito che non scoprirò niente da te…lasciamo stare, ok?” il tono del ragazzo era passato da duro a rassegnato, ma a Buffy stava bene così, sinceramente si stava stancando di quei litigi e, felice per quella apparente resa di Angel, riprese a sfogliare la sua rivista.

 

Capitolo 10

 

Era passata un’altra settimana, ma Buffy e Angel, nonostante non avessero più litigato, non andavano molto d’accordo. Quel sabato sera lei si era recata in un locale con gli amici e Angel, che desiderava che tutto tornasse come prima, malgrado odiasse il frastuono dei locali pubblici, l’aveva accompagnata: Dopo circa un’ora che erano lì dentro, però, lui aveva iniziato ad infastidirsi, perché Buffy passava tutto il suo tempo con i suoi amici di L.A. trascurandolo, infatti, era da mezzora che sedeva in disparte in un angolo, così si alzò e uscì dal locale. Buffy notò che Angel si era allontanato e lo seguì per vedere cosa fosse successo “Ehi, tutto a posto?” lui era poggiato contro un muro nel vicolo dietro lo stabile e scosse la testa “Che cos’hai?” “Me lo chiedi? E’ tutta la sera che sto lì a non far niente, mentre tu ti diverti con i tuoi amichetti!” lei sorrise e si avvicinò a lui “E’ solo questo? Sei geloso!” “No, sono arrabbiato! Giuro Buffy, non ti riconosco più! Sono venuto con te stasera perché pensavo che stare un po’ di tempo insieme avrebbe aggiustato le cose, ma comincio a pensare che non ci sia più niente che valga la pena salvare, non è così?” quando alzò gli occhi Angel vide che la ragazza era ormai sul punto di piangere, ma trovò lo stesso la forza di rispondergli “E’ così che la pensi? Abbiamo lottato per stare insieme e adesso vuoi rinunciarci per qualche stupido litigio?” “Sono stati più di alcuni stupidi litigi, sono stati la prova che non siamo fatti per stare insieme, ma solo per ferirci a vicenda “Questo non è vero! Perché dici così?!” le lacrime ormai scendevano copiose sulle sue guance e ciò dispiaceva a Angel, che cercò di avvicinarsi a lei, ma Buffy lo spinse via “Credi davvero che non mi importi più niente di te?! Capisco che sei arrabbiato perché non ti parlo mai di me, ma neanche tu mi hai mai raccontato del tuo passato” “E’ diverso, io ho ucciso delle persone!” “Il mio passato non è migliore del tuo e non mi piace ripensare a quello che è successo. A quanto pare, però, siamo giunti ad un bivio: o ti racconto tutto oppure te ne vai, non è vero?!” “Non è così, io voglio solo capire” “Non ti sembra di essere un po’ egoista?! Io non pretendo mai di sapere le tue cose!” “Io lo faccio per te. Se ti da fastidio parlarne vuol dire che vuoi dimenticare e io voglio solo aiutarti” “Sei solo un bugiardo, sei furioso per il fatto che non puoi controllare le mie decisioni e questo ti rode, tu…” la ragazza non riuscì a concludere la frase, perché in quel momento la colse un improvviso malore e Angel se ne accorse appena in tempo per prenderla tra le braccia ed evitare che cadesse a terra. Spaventato si diresse subito a casa, dove Joyce chiamo il medico che aveva in cura Buffy quando abitavano a L.A., il dottor Quinn, questi la visitò e nel frattempo vennero avvertiti gli altri, che si precipitarono a vedere come stava. Quando il dottore uscì dalla stanza dove si trovava Buffy, Joyce e Angel si avvicinarono a lui, mentre gli altri restarono seduti in disparte “E’ solo svenuta, probabilmente è stato causato dal troppo stress, oppure dal solito problema. Joyce, che mi dice?” “Non lo so, in effetti, ultimamente ho notato che mangiava poco, ma ho pensato che fosse dovuto al fatto che stando sempre fuori si prendeva qualcosa con gli amici” Joyce sospirò e notò comprensione negli occhi del dottore, il quale sapeva bene cosa avevano passato. Quando quest’ultimo si fu congedato, raccomandandosi di chiamarlo per un’altra visita tra un paio di giorni e nel frattempo di lasciarla riposare, Angel chiese alla donna cosa intendesse il dottore con l’affermazione *il solito problema* Joyce, allora, dopo aver avvisato gli altri di non disturbare Buffy, perché doveva riposare, lo condusse in una stanza in cui avrebbero potuto parlare tranquillamente. Angel attendeva, seduto su una sedia, che la signora cominciasse, ma si accorse che parlare di quello che stava succedendo non era per lei una cosa facile “Vedi Angel, Buffy ha sempre mangiato poco, per un certo periodo quasi niente. Io e suo padre ci preoccupammo seriamente e la facemmo visitare da un medico, nel giro di un mese era scesa di circa otto chili e continuava a non mangiare, così ci dissero di portarla da qualcuno che avrebbe potuto aiutarla. La mandammo da uno psicologo e dopo qualche mese riprese a mangiare. Poco, ma mangiava” “Mi stai dicendo che era anoressica?” “No, no…questo no, ma è ciò che i medici definiscono soggetto a rischio, in poche parole se continua così potrebbe diventarlo e a quel punto le cose si complicherebbero” “Da quando va avanti questa storia?” “Aveva circa 14 anni quando ce ne siamo accorti” Angel sospirò e posò la testa tra le mani sconsolato “E’ colpa mia se è svenuta” “No Angel, perché dici una cosa simile?” “Stavamo litigando quando è successo, io l’ho fatta arrabbiare e…” “Ascolta, è meglio che sia successo adesso, così magari siamo ancora in tempo vedila da questo punto di vista” il ragazzo annuì tristemente e le disse che voleva andare da Buffy, così in caso si fosse svegliata non sarebbe stata sola. Entrò nella stanza buia, ma riuscì a scorgere la figura di Buffy sdraiata nel letto, che dormiva; si avvicinò e si sedette accanto a lei accarezzandole i capelli, restò così per un po’ e poi decise di dormire. Domani sarebbe stata una giornata dura, perché avrebbe dovuto convincere Buffy a mangiare di più e convincere quella ragazza a fare qualcosa era davvero un’impresa ardua.

 

Capitolo 11

 

Buffy si svegliò e notò che accanto a lei c’era Angel, il quale dormiva ancora tranquillamente, così cercò di alzarsi senza svegliarlo, ma proprio nel momento in cui ci era quasi riuscita, si sentì afferrare per la vita e trascinare a letto “Ehi, dove credi di andare?!” “Da nessuna parte, lasciami!” Angel capì che era ancora arrabbiata con lui, ma non era il caso che si alzasse, era ancora troppo debole, così strinse di più la presa e Buffy cercò di usare la sua forza di cacciatrice, senza però ottenere risultati, poi si ricordò dello svenimento e pensò che la causa dovesse essere quella, ma Angel smentì le sue supposizioni “Non sei abbastanza forte, chissà, forse dovresti mangiare di più!” con quella semplice frase Buffy capì per quale motivo era svenuta e constatò anche che il ragazzo aveva scoperto un altro pezzo del puzzle che costituiva il suo passato, adirata per la rivelazione e per l’atteggiamento del ragazzo, gli diede uno schiaffo e approfittò di quell’attimo in cui lui, sorpreso per il gesto, abbassò la guardia, per liberarsi dalla stretta e alzarsi dal letto, ma Angel, ripresosi in fretta, le si parò davanti non permettendole di oltrepassare la porta “Adesso ti metti a letto, ti sdrai e fai la brava finché non ti porto la colazione che mangerai in silenzio” la ragazza sorrise sarcastica “Non credo proprio, penso che tu abbia perso ogni diritto per decidere sulla mia vita ieri sera, quando, se ben ricordo, mi hai lasciata per l’ennesima volta!” “No, io non ti ho lasciata, ho solo detto…” lei non lo lasciò terminare, era stanca delle sue scuse “Allora se non l’hai fatto tu, ora lo faccio io” detto ciò cercò nuovamente di oltrepassare la porta, ma Angel l’afferrò e sollevandola la riportò aletto, proprio in quel momento entrò Joyce, che, avendo sentito tutto quel trambusto, era salita a vedere come andava “Tesoro, come ti senti?” “Meglio, se solo lui mi lasciasse andare!” disse rivolta a Angel e allontanandolo da sé con una spinta, Joyce decise di non immischiarsi in quelle liti tra innamorati e fece finta di niente “Sei ancora debole, ma dopo un’abbondante colazione starai meglio” “Bene, vi siete coalizzati contro di me!” rassegnata Buffy si risistemò sotto le coperte e Joyce, soddisfatta, si recò in cucina per preparare la colazione. Angel, invece, si sedette su una sedia e aspettò che la ragazza, che ora sene stava seduta a letto con le braccia incrociate e il broncio, facesse una mossa, ma visto che lei non si decideva a parlare fu ancora lui a prendere l’iniziativa “Come mai non ti lamenti?” “Ora come ora non ho voglia di parlare con te!” “Non hai voglia perché tratterei argomenti che non ti piacciono come noi due o il fatto che non mangi da secoli?!” “Smettila! Anzi, perché non te ne vai?! Non mi muovo da qua, promesso, però vattene!” “Quando torna tua madre” rispose lui calma, ma Buffy sbuffò e prese una rivista che teneva nel cassetto del comodino, ma non riuscì a concentrarsi perché Angel teneva lo sguardo fisso su di lei e questo la infastidiva; finalmente Joyce entrò mettendo fine a quella situazione imbarazzante per lei, ma quando Buffy vide il vassoio pieno di roba spalancò gli occhi pensando che non avrebbe potuto mangiare tutta quella roba, invece Angel continuava a scrutare il suo viso per capire cosa rimuginando. Prima di iniziare la probabile lunga discussione per convincerla a mangiare che avrebbe potuto verificarsi, Joyce decise di comunicarle la sua decisione “Ho parlato con Jack Turner, ha detto che puoi andare da lui già dalla settimana prossima e se…” Buffy rise alle parole della madre “Hai fatto in fretta! Sto bene, ok?! L’unica cosa che mi da fastidio è che ora sarò controllata 24 ore su 24 per una stupidaggine!” Angel allora intervenne “Non è una stupidaggine!” la ragazza gli rivolse un’occhiata furente, prima di tornare a rivolgersi alla madre “Non andrò da Jack, levatelo dalla testa!” “Andavate d’accordo” “Anche troppo” “Buffy è l’unico che puoi vederti subito, lo sai come funziona” “Non mi importa!” poi, però, notò lo sguardo triste e preoccupato della madre, allora sospirò “E va bene, andrò da Jack” la madre sorrise sollevata per il piccolo passo avanti che avevano fatto e sorrise in direzione di Angel, poi uscì e Buffy tornò a guardare adirata il ragazzo “Tu non dovevi andartene?!” “Aspetterò che tu finisca la tua colazione” lei scosse la testa, avrebbe dovuto capirlo prima “Non te ne andrai, vero?” lui sorrise e si avvicinò di più a lei “Non ti lascio sola in modo che tu non possa combinare altri guai e poi vorrei parlare un po’ con te” “D’accordo, leviamoci il pensiero e dimmi cosa vuoi” “Sapere cos’è questa storia” “Non mangio molto, la prossima?” “Perché?” “Brutta domanda, fammene un’altra” “Mi ami?” “Anche questa non è un granché” lui la guardò serio e lei ricambiò il suo sguardo “Non puoi guardarmi così e credere che tutto torni come prima! Ti detesto quando fai così!” lui si avvicinò ancora di più e poi le sussurrò “Lo so” prima di baciarla dolcemente, si sdraiarono e lui l’accarezzò per un po’, fino a che non le ricordò che c’era ancora la colazione da consumare, Buffy, allora, titubante iniziò a mangiare e Angel, per rendere la cosa meno pesante per lei, evitò di guardarla e di starle addosso in modo da non innervosirla. Dopo che ebbe terminato riprese a parlarle “Chi è Jack Turner?” “Oggi è giorno di domande?!” “Dai, rispondimi!” lei abbassò lo sguardo e sorrise timidamente “Uno psicologo” “Oh…e ci andavi anche prima? Perché, insomma, da come ne parlava tua madre sembrava che già vi conosceste” “Si, ci sono andata un paio di volte” “Perché non volevi tornare da lui? Per rispondere a questa domanda Buffy si fece coraggio e lo guardò fisso negli occhi per vedere la sua reazione “Abbiamo avuto una storia”lui continuò a guardarla ancora per un po’, poi abbassò lo sguardo annuendo e Buffy colse l’occasione per raccontargli qualcosa del suo passato dal quale lui era tanto attratto “Più che altro andavamo a letto insieme, non eravamo fidanzati…era più grande di me e…durante le sedute non parlavamo molto” aveva raccontato tutto continuando a guardarsi le mani, ma in quel momento si voltò per vedere come stava reagendo Angel nell’udire quelle cose, lui guardava un punto fisso e non dava segno di voler rispondere, così Buffy poggiò una mano sulle sue lo chiamò, allora lui sorrise e disse che andava tutto bene, doveva solo farci l’abitudine.

 

 

 

Capitolo 12

 

La mattina del lunedì successivo, Angel accompagnò Buffy alla sua prima seduta, si trovavano in sala d’attesa, quando un ragazzo alto e scuro, con occhi nerissimi uscì dall’ufficio e li salutò, Buffy si alzò, lo stesso fece Angel, e gli sorrise calorosamente “Ciao Jack, lui è Angel” “Piacere” rispose l’altro e Angel si stupì del fatto che lei non lo avesse qualificato come il suo ragazzo e una cieca gelosia lo colpì, ma i suoi pensieri furono interrotti dalla ragazza che lo salutava e gli diceva di non preoccuparsi perché sarebbe tornata da sola a casa. Così, quando rimasero soli, Jack e Buffy iniziarono a parlare del più e del meno “Mi sei mancata” disse infine lui e la ragazza sorrise un po’ imbarazzata e abbassò lo sguardo, allora lo psicologo si avvicinò a lei e la baciò con impeto, Buffy si lasciò andare. Entrando in quello studio si era sentita come proiettata nel passato, ma poi ripensò a Angel, il suo Angel, così allontanò gentilmente il ragazzo da sé e lui la guardò dispiaciuto “Scusami, sono stato un idiota, tu non…sicuramente tu…” “Il tipo che ti ho presentato prima…lui è il mio fidanzato” “Ecco, appunto…mi dispiace, non avrei mai …” “Senti, io mi trovo qui per lo stesso motivo per cui ero qui anni fa, ma ora ho un motivo per esserci: lui” “Non devi dire altro, io mi sono solo sentito un po’ strano e ho fatto una stupidaggine, non succederà più e voglio aiutarti” si sorrisero e iniziarono a cercare la soluzione per quel problema.

Dopo tre settimane di sedute Buffy era oramai a buon punto, un po’ con l’aiuto di Jack, un po’ con la buona volontà era riuscita a fare due pasti completi: la colazione e la cena, compreso qualche piccolo spuntino preparatole amorevolmente da Angel, il ragazzo, però, sapeva che tra loro le cose continuavano a non andare molto bene, infatti, la sua gelosia nei confronti dello psicologo aveva fatto si che Buffy si arrabbiasse a causa delle sue continue domande. Inoltre, Brian era spesso andata a trovarla e ciò aveva irritato entrambi, ma soprattutto Buffy, che dopo quegli incontri aveva sempre voluto restare sola, senza dire per quale motivo lo facesse. In particolare, una sera che Brian si era recato da Buffy, Angel si era arrischiato a lasciarli da soli, perché Giles aveva richiesto il suo aiuto, ma quando era tornato lì, aveva visto che lui teneva una mano sulla gamba della ragazza ed era in procinto di baciarla, l’unica cosa che lo aveva consolato era stato vedere che Buffy lo stava respingendo. Angel preferiva non parlare con lei delle sue insicurezze, voleva aspettare che si rimettesse per evitare una ricaduta, ma una sera parlando con lei, aveva fatto un commento acido e Buffy aveva insistito affinché le spiegasse cosa intendesse dire, ma dopo circa dieci minuti in cui lui stava cercando una scusa plausibile, la ragazza aveva annuito tristemente e aveva detto che gli avrebbe preparato un’altra stanza “Perché?” “Senti, non sono stupida! Lo so cosa stai cercando di dirmi e so anche per quale motivo non me lo dici direttamente!” “Buffy dai…” “No ascolta, so stare da sola, vuoi lasciarmi per l’ennesima volta?! Ok, bene! Ti preparo un’altra stanza e dormirai lì!” “Non vuoi parlarne?” “E’ tutto fiato sprecato, hai preso la tua decisione. L’hai presa anche per come al solito, non credo che manchi niente! Di cosa vorresti parlare?” Allora il ragazzo sospirò e le disse che era giusto così e lasciò la stanza. Buffy quella notte pianse per tutto il tempo e la mattina, avendo gli occhi rossi e gonfi per le lacrime, decise di non vedere nessuno e di conseguenza non scese per la colazione e non mangiò niente, questo spaventò Angel, ma verso sera lei uscì dalla stanza e si preparò uno spuntino, poi tornò in camera. Ormai questo era ciò che succedeva ogni giorno da una settimana, ma presto le cose sarebbero cambiate.

 

Capitolo 13

 

Settembre era ormai alle porte, ma dopo quello che era successo con Angel, Buffy non se la sentiva proprio di ritornare a Sunnydale e ricominciare l’università, così decise di saltare i primi esami, che avrebbe recuperato in seguito, e di restare a L.A. Il resto del gruppo, invece, si preparava per far rientro a casa e Buffy non vedeva l’ora che ciò accadesse, così non avrebbe dovuto più fingere di stare bene e non avrebbe più rivisto Angel, l’unico aspetto negativo in tutto questo era che avrebbe dovuto dividere la casa con Brian, ma lei pensò che era meglio sopportare quest’ultimo, perché tutto ciò che lui diceva glielo faceva odiare di più, al contrario di Angel, il quale, invece, con ogni suo gesto faceva si che l’amore della ragazza nei suoi confronti aumentasse.

Quando si trovò di nuovo sola nella grande metropoli, Buffy iniziò a uscire con gli amici, a fare shopping e a saltare le sedute da Jack, così questi una sera decise di recarsi da lei per vedere cosa fosse successo; bussò un paio di volte e non rispose nessuno, ma proprio quando era sul punto di andarsene, una Buffy, apparentemente un po’ brilla, gli aprì la porta “Jack, che ci fai qui a quest’ora?” lui la osservò attentamente, indossava soltanto una t-shirt che le lasciava scoperte le gambe, era scalza e portava i capelli sciolti, ci volle tutta la sua buona volontà per non perdere l’autocontrollo a quella vista “Sono venuto a vedere come stavi, non ti sei più presentata allo studio”lei sorrise e gli fece cenno di entrare “Lo so, ma sto meglio e ho pensato di evitare di perdere altro tempo” “Sei sbronza, mezza nuda e sono sicuro che di sopra c’è qualcuno che ti aspetta, ma non è il tuo caro Angel. Credo che tu stia peggio di prima!” la ragazza rise “Si, forse hai ragione e allora?” lui si limitò a scuotere la testa, mentre Buffy si avvicinava nuovamente all’ingresso e gli diceva di andarsene, ma ebbe un giramento di testa e dovette appoggiarsi al muro e poi svenne, a quel punto Jack fu subito al suo fianco, la prese tra le braccia e la condusse in camera, dove mandò via un ragazzino biondo che l’attendeva sdraiato a letto, e ve l’adagiò dolcemente. Rimase per un po’ accanto a lei. Poi si sistemò su una sedia accanto al letto, dopo un po’ lei si svegliò e sembrava disorientata, così lui le disse quello che era successo, dopodiché lei dovette correre in bagno per smaltire la sbornia, Jack attese pazientemente che la ragazza uscisse e poi le chiese cosa era successo tra lei e Angel “Mi ha mollata per l’ennesima volta, sembra che questo sia diventato il suo nuovo passatempo” “Ne vuoi parlare?” “No, anzi, credo che tu abbia già fatto abbastanza. Ci vediamo venerdì, d’accordo?” “Promesso?” “Si, promesso, ci verrò” Jack sospirò, quella ragazza aveva finalmente trovato qualcosa, o meglio qualcuno, a cui aggrapparsi e ora lui se n’era andato abbandonandola a se stessa “Scusa, ma sei da sola in casa?” chiese prima di andarsene “Adesso? Oppure intendi in generale?” “In generale?” “No, c’è Brian, adesso, però, non lo so dov’è” Jack spalancò gli occhi “Sei da sola in casa con lui?! Buffy non ha cercato di toccarti, vero?!” “No, non preoccuparti” proprio in quel momento, però, apparve sulla soglia Brian “Non preoccuparti Jack, non ho fatto nulla alla tua pupilla! Questo non vuol dire che non possa rimediare!” rise sarcasticamente, mentre l’altro si alzò e gli si parò davanti “Non ti azzardare ad avvicinarti a lei, oppure…” “Cosa?! Mi stai minacciando?! Hai sentito Buffy? Il tuo ragazzo mi minaccia!” “Non sono il suo ragazzo!” Buffy si alzò dal letto e separò i due, ma appena sentì la mano di Brian toccarle il fondoschiena, lo spinse contro il muro usando la sua forza di cacciatrice “Non farlo mai più!” “Mi piacciono le donne aggressive!” disse il ragazzo, ridendo e lasciando la stanza, allora Buffy disse a Jack che andava tutto bene, che poteva stare tranquillo e lui, dopo averle fatto mille raccomandazioni, se ne andò. Durante il tragitto verso casa Jack ripensò a quando era riuscito a parare con lei, durante una di quelle poche volte in cui dopo aver fatto sesso non si alzava e se ne andava subito. Dopo circa dieci minuti che le stava facendo pressioni per sapere qualcosa della sua famiglia o del perché non mangiasse, lei era scoppiata a piangere chiedendogli di smetterla con quell’interrogatorio e di lasciarla in pace e quando era riuscito a calmarla, parlando a voce bassa, lei gli aveva raccontato di Jack e di come questi aveva abusato di lei a soli 14 anni. A Jack venivano i brividi solo a pensarci, come si poteva fare una cosa simile ad una ragazzina così piccola?! Ancora non riusciva a capirlo, ma si era ripromesso di aiutarla e lo avrebbe fatto.

 

Capitolo 14

 

Passarono altre due settimane e arrivò ottobre, Buffy stava ancora a Los Angeles e passava il tempo tra locali e feste con i suoi amici, la bottiglia di birra era diventata la sua compagna di sventure. Si calmava solo quando parlava con Jack, così questi decise di farle passare più tempo in casa, affittava film e la prima mezzora della serata passava cercando di convincere Buffy a mangiare qualche popcorn, ma dopo averlo fatto per settimane lei iniziò a prenderli senza che lui le dicesse niente e ciò rallegrò Jack. Durante una di queste serate tra *amici*, però, lui si ritrovò a fissarle e ciò imbarazzò Buffy “Smettila di fissarmi! Perché lo stai facendo?” “Scusami, riflettevo” “A che proposito?” “Pensavo a te, a noi, se mai c’è stato un noi” “Che vuoi dire?” “niente, solo che sto qui a fare l’amico con te, quando il mio unico pensiero e quello di baciarti” “Non dovresti dirmi queste cose” “Perché no?” “Perché mi fai venire voglia di farlo” lui la guardò intensamente negli occhi e lei avvicinò le sue labbra a quelle dell’altro stringendosi a lui, dopo essersi scambiati qualche bacio si sdraiarono a terra e lui iniziò lentamente a spogliarla, lei gli tolse la camicia e, nel momento in cui il ragazzo stava per slacciarle il reggiseno, entrò Brian che, sorprendendoli insieme, rise “Accidenti! Avete fatto in fretta. Buffy?! Cosa direbbe Angel se lo venisse a sapere?” scosse la testa fingendo disapprovazione “Sei uno stronzo! Ora vattene!” ridendo si ritirò nella sua stanza e Jack si alzò con l’intenzione di andarsene, ma Buffy era di diverso parere, finì di slacciargli i pantaloni e lo attirò con sé sul divano “Buffy! Forse ha ragione lui, insomma, se Angel lo sapesse, vi siete appena lasciati!” “Appunto! Ci siamo lasciati! Io ti voglio, tu mi vuoi, non pensare a niente se non a questo” lo baciò e lui, dopo un po’ d’incertezza iniziale, lo intensificò, poi, però, interruppe quel contatto “Credo, però, che sarebbe meglio spostarci in camera” “Certo” si diressero in camera e lì ricominciarono a baciarsi e a spogliarsi e una volta a letto iniziarono a esplorare i loro corpi per cercare di ricordarsi quali fossero le cose che piacevano all’altro. Solo dopo molto tempo, Jack le baciò la fronte e si alzò per rivestirsi, ma lei lo bloccò per un braccio “Non andartene, resta un po’ con me, Non voglio stare sola” lui sorrise e, annuendo, tornò a sdraiarsi accanto a lei; Jack capì che la ragazza temesse che tutti al mondo l’avessero abbandonata, era un ragionamento da psicologo, ma non era necessaria una laurea per capire che lei era davvero sola, bastava sapere che condivideva la casa con colui che l’aveva violentata e sembrava che la cosa non le importasse.

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Angel aveva trascorso quei mesi nell’incertezza, infatti, non sapeva se lasciare Buffy sola a Los Angeles fosse stata una buona idea, ma d’altronde era lei che lo aveva voluto. Lui, intanto, passava il suo tempo seduto al buio nella stanza che aveva condiviso con Buffy, ora che non stava più con lei poteva farlo senza preoccuparsi di offendere nessuno. Rifletteva sulla sua vita che, ora come ora, non sembrava creargli problemi, tranne per l’aspetto sentimentale, ma non riusciva a capire come, in tanti anni che conosceva la ragazza, non si fosse accorto del suo problema alimentare, inoltre, si chiedeva se lei stesse mangiando, visto che non aveva nessuno che la controllava, aveva la tentazione di andare da lei per verificare di persona, ma capiva che ormai non era più un suo diritto. Joyce diceva che telefonava spesso e che, a quanto pare, stava bene, questo lo rincuorava, ma aveva appreso che se Buffy voleva sapeva essere un’ottima bugiarda, lo aveva capito da quando aveva scoperto che la sua, ormai, ex fidanzata aveva più scheletri nell’armadio di una qualsiasi altra adolescente. Si alzò dalla sedia e si diresse alla finestra, notò che si era già fatto buio nonostante fosse ancora pomeriggio, le giornate si erano accorciate e l’estate era terminata, presto Buffy avrebbe fatto ritorno a Sunnydale e lui si era ripromesso di farle trovare la camera pronta, infatti aveva già cominciato a spostare le sue cose nella stanza al terzo piano. Controllando che non avesse lasciato niente, però, aprì il cassetto dove Buffy era solita custodire il suo diario e lo trovò lì, allora spinto dalla curiosità lo prese tra le mani e lo aprì alla prima pagina, dove notò la scrittura incerta di una ragazzina, ma non ebbe il coraggio di guardare altro e lo richiuse. Stava per uscire dalla stanza, aveva già la mano sulla maniglia della porta, quando un pensiero lo colse all’improvviso: quel diario poteva risolvere tutti i suoi problemi.

 

Capitolo 15

 

Angel ormai trascorreva tutto il suo tempo libero a leggere le pagine del diario di Buffy, scoprì, così, che lei lo aveva iniziato a scrivere intorno agli otto anni, ma le cose riportate riguardo quel periodo di vita erano i soliti avvenimenti che riempivano la vita di una bambina, parlava spesso delle lezioni di danza e di quanto le piacesse guardare le ragazze più grandi ballare sulle note di quelle musiche moderne, ma un altro argomento altrettanto trattato era quello dei suoi genitori, nei cui confronti aveva solo parole dure e piene di astio, piuttosto impressionanti per l’età che aveva. Il diario cambiava completamente stile quando Buffy aveva compiuto 11 anni e aveva ricevuto il suo primo bacio dal suo migliore amico, iniziarono così le divagazioni sul loro futuro insieme e i sogni ad occhi aperti, che però durarono solo poche pagine, infatti, in quel periodo, i suoi genitori avevano cominciato a litigare e ciò feriva molto la ragazzina, che, infuriata, in una delle tante pagine affermava: “Non solo devo sopportarli quando urlano contro di me, ora li devo anche ascoltare mentre lo fanno tra loro. Credono di sapere tutto loro e vogliono che faccia tutto quello che dicono: vai a lezione di ballo, questo voto e troppo basso…è un continuo lamentarsi. E’ insopportabile!” Da quel momento in poi le cose erano andate peggiorando, Buffy era stata abbandonata a se stessa, poiché i suoi genitori erano troppo occupati a risolvere i loro problemi, così lei e il suo amico James avevano iniziato con le piccole marachelle fino ad arrivare ad intrufolarsi in un bar dove tornavano ogni pomeriggio dopo la scuola, entrando di nascosto dal retro e restando nel magazzino, all’interno del quale provavano gli alcolici riposti sugli scaffali. Intorno ai 13 anni aveva iniziato ad uscire con i suoi coetanei, ma si era presto accorta che questi erano sciocchi, così, insieme alla sua nuova amica Rachel si erano recate in un pub, anche se vi potevano entrare solo di pomeriggio e non consumare alcolici, e qui avevano iniziato ad abbordare i ragazzi più grandi fingendo di avere la loro età. Qualche mese dopo era giunto in casa Summers Brian, che, però, si era subito comportato in modo sgradevole con Buffy, la quale aveva preferito evitare qualsiasi tipo di contatto con lui. Sembrava che fosse simpatico, ma appena rimanevano soli la guardava in modo strano e diventava arrogante, anche se a volte rivelava un lato tenero sconosciuto. Nel periodo di Natale la ragazza ebbe il suo primo rapporto sessuale, infatti, la Vigilia di Natale Hank e Joyce si erano dovuti recare ad una festa e Buffy si era categoricamente rifiutata di andarci, allora era stata lasciata dai Morgan, la famiglia di James, e insieme avevano passato la serata a guardare film natalizi alla tv, ma quando i due ragazzi si erano ritirati per la notte, avevano fatto di tutto tranne che dormire. Da ciò che la ragazza aveva scritto era stata una bella esperienza, ma insieme a James aveva deciso di lasciare che fosse solo quello: un’avventura; Angel rabbrividì leggendo quelle parole, gli sembrava impossibile che una ragazzina di soli 13 anni potesse considerare la sua prima volta l’avventura di una notte, ma probabilmente la vita aveva insegnato questo a Buffy. Da quel momento le cose che lei scriveva riguardavano tutte le sue esperienze fatte con James e Rachel nei locali o nella camera da letto, ma la cosa che colpì Angel fu la presenza di un lungo periodo di silenzio, infatti, in quel punto, il diario s’interrompeva e riprendeva circa sei mesi dopo, incuriosito Angel riprese a leggere con più entusiasmo, ma presto si pentì di averlo fatto, una rabbia impotente lo colse all’improvviso, in un attimo capì per quale motivo Buffy odiasse tanto Brian. Rimase seduto lì per un bel po’ a pensare alla scoperta fatta e si rimproverò per aver insistito tanto con la ragazza affinché gli rivelasse il suo passato, ma ancora di più si diede dello sciocco per averla abbandonata per una cosa tanto stupida come la gelosia nei confronti di un ragazzo che l’aveva violentata… all’improvviso un pensiero terribile lo colse, il constatare che lei si trovava da sola in casa con quel tipo lo terrorizzò. Chiuse il diario e prese il telefono per accertarsi che lei stesse bene, la conversazione fu un po’ imbarazzante per entrambi, nella foga Angel non aveva pensato a questo inconveniente e lei gli era sembrata piuttosto sorpresa per quella chiamata, ma lo rassicurò che stava bene e che in quel momento era con Jack, cosa che ingelosì Angel, ma sempre meglio che fosse con quello psicologo che non con Brian.

 

Capitolo 16

 

Angel riprese la sua lettura e notò che la ragazza non trattava più l’argomento Brian, ma cominciò a farsi sempre più vivo il problema anoressia. A quanto pare la madre l’aveva condotta a forza dal medico per una visita, in questo modo era stata indirizzata da Jack Turner e dopo appena due settimane il diario già riportava le testimonianze dei loro incontri amorosi. Nuovamente il diario s’interruppe per poi riprendere nel periodo in cui Buffy si trasferì a Sunnydale, Angel sorrise, lei aveva citato il loro incontro dal quale, almeno così c’era scritto, era rimasta molto colpita, lui veniva descritto come uno schianto di ragazzo con gli occhi penetranti, ma il suo nome non veniva mai scritto per intero, solo con l’iniziale, in effetti, da ciò che ricordava dai vaneggiamenti di Buffy di quella sera in cui si era fermato da lei, la *A* non stava per Angel, ma per un immaginario ragazzo che studiava legge, rise al ricordo di quello sfogo e a ciò a cui aveva portato. Continuò a leggere sorridendo ogni volta che i suoi occhi scorrevano sulle righe nelle quali venivano descritti i loro incontri, ma quando lesse della notte in cui avevano fatto l’amore, si rattristò perché capì che l’aveva fatta soffrire molto, infatti quelle pagine erano piene di tristezza e malinconia per la loro storia, mentre ciò che era stato scritto riguardo al periodo in cui erano stati separati era monotono e senza particolari avvenimenti. Poi era giunto il momento in cui erano tornati insieme e qui la ragazza aveva espresso tutta la sua gioia, presto sostituita da rabbia e tristezza causate dai loro continui litigi, a quel punto il diario si interrompeva e Angel lo richiuse, ma, se da una parte si sentiva sollevato per aver fatto un po’ di chiarezza nella vita di Buffy, dall’altra si sentiva anche in colpa per aver violato la sua privacy. Era intanto sopraggiunto dicembre e Buffy sarebbe tornata a casa tra una settimana, forse meno, e lui non sapeva proprio come comportarsi con lei, soprattutto ora che sapeva tutte quelle cose, sperava solamente di riuscire a trovare presto una soluzione e di riuscire a dirle che aveva letto il suo diario.

Buffy si trovava alla stazione degli autobus e aspettava che qualcuno l’andasse a prendere, dopo qualche minuto vide Giles che si avvicinava, così gli andò incontro; quando arrivarono alla villa, Buffy sperò che Angel non ci fosse, ma le sue aspettative furono vane, infatti lo vide scendere le scale e salutarla timidamente, lei ricambiò con un sorriso incerto e la loro conversazione per quel giorno fu tutta lì, poi la Vigilia di Natale riuscirono persino a parlare civilmente per cinque minuti e a Natale si scambiarono solo gli auguri. Lei cercava di evitarlo in tutti i modi e lui se n’era accorto , voleva parlarle, ma non trovava il coraggio, si sentiva in colpa per aver letto il suo diario e voleva dirglielo, nonostante sapesse che lei si sarebbe arrabbiata moltissimo, tuttavia ogni volta che cercava di farlo restava muto, lei gli sorrideva imbarazzata per la situazione e utilizzava una scusa per allontanarsi.

Durante la cena, quella sera, lei si alzò per uscire a prendere una boccata d’aria e lui,preoccupato, la raggiunse “Stai bene?” “Cosa?” “Stai bene?” “Oh, si, avevo solo bisogno di prendere un po’ d’aria” “Ah, certo” rimasero in silenzio per diversi minuti, poi lei decise di parlare “Non è granché come conversazione!” “Lo so, mi dispiace. Volevo solo sapere se andava tutto bene” “Si, l’ho notato dal fatto che non mi hai mai tolto gli occhi di dosso per tutta la cena” lui non rispose, la guardò intensamente tenendo lo sguardo fisso nel suo, ma lei, imbarazzata, si girò dall’altra parte e rise amaramente “Tranquillo, da quello che avrai potuto notare, ho mangiato tutto quello che mi hanno messo nel piatto, anche se ora ho la sensazione di dover rimettere tutto” “Meglio così” “Se tu fossi nei miei panni la penseresti diversamente” “Già, forse…è meglio se rientri adesso, potresti ammalarti qui fuori” lei sospirò rassegnata, aveva tanta voglia di rispondergli che non erano affari suoi, ma, anche se non stavano più insieme, lui aveva lo strano potere di farle fare tutto ciò che le diceva. Si diresse, così, verso l’ingresso insieme al ragazzo, ma quando rientrarono in sala da pranzo videro tutti ridere e applaudire per loro, che si guardarono senza capirne il motivo, poi Faith indicò il vischio appeso proprio sopra le loro teste e Buffy scuotendo il capo in segno di diniego, si allontanò, ma Angel l’afferrò per un braccio e la baciò dolcemente, quando le loro labbra si separarono, lui notando l’espressione arrabbiata della ragazza, le sussurrò “Le tradizioni sono tradizioni” lei continuò a guardarlo con sguardo adirato e con un gesto brusco liberò il suo braccio dalla stretta del ragazzo e tornò a sedersi al suo posto, dove Willow le poggiò una mano sulla gamba per farle capire che comprendeva ciò che provava, mentre Angel seguì Joyce in cucina, per aiutarla a portare il dessert.

La notte di Capodanno, invece, la trascorsero tutti insieme, o quasi, infatti, Buffy aveva ricevuto la visita di James e Rachel, la quale aveva portato con sé il suo nuovo ragazzo, e le avevano proposto di passare la serata ad una festa organizzata in un albergo fuori città. Angel non si addormentò, ma aspettò che Buffy rientrasse, cosa che accadde alle sei del mattino, lui tentò di chiederle dove fosse stata, ma lei evitò in tutti i modi di rispondergli e si chiuse in camera, dove restò passando il tempo a dormire fino all’ora di pranzo. Allora Angel provò a parlarle, ma lei gli disse che non erano affari suoi e lui osservandola attentamente sorrise “Sei stata a letto con James, vero?! O magari con qualcun altro!” lei sia alzò dalla poltrona, per andare altrove, in qualsiasi posto, purché lontana da lui, che però glielo impedì chiudendo la porta e bloccandole l’unica via di fuga “Rispondi, è solo per curiosità” “Non hai alcun diritto di essere curioso per ciò che riguarda la mia vita!” cercò nuovamente di oltrepassarlo, ma quando vide che non ci riusciva, ci rinunciò e tornò a sedersi e riprese la rivista che stava leggendo un attimo prima, ma il ragazzo insistette “Non puoi fare quello che vuoi, dovrò dirlo a tua madre!” “Ora ti metti anche a fare la spia?! Bene, continua a rovinarmi la vita! Molti lo trovano divertente!”nell’udire quelle parole l’atteggiamento di Angel si addolcì, si avvicinò a lei e così facendo Buffy poté andare verso l’uscita, ma lui fu più veloce e afferrandola per la vita la riportò indietro a forza, in quell’istante, però, arrivò Faith che, chiedendo cosa stessero facendo, fece distrarre Angel e la bionda ne approfittò per tornare a chiudersi nella sua stanza; il ragazzo capì, allora, che era giunto il momento di chiarire le cose con Buffy e dirle quello che sapeva, o meglio, che aveva scoperto violando la sua privacy, alla quale lei teneva tanto.

 

 

 

Capitolo 17

 

Circa una settimana dopo Angel si sedette in camera di Buffy aspettando che lei rientrasse dal suo giro al cimitero con Faith, aveva finalmente trovato il coraggio per raccontarle la verità e ora non vedeva l’ora di liberarsi di quel pesante fardello. Dopo più o meno mezzora udì le voci delle due ragazze provenienti dalle scale e quando si accorse che lei stava per aprire la porta della stanza e gli venne voglia di scappare, ma sapeva che, anche volendo, era troppo tardi per farlo. Lei accese la lampada sul comodino e per poco non le sfuggì un grido quando vide il ragazzo seduto sul suo letto “Accidenti a te Angel! Un giorno di questi mi farai morire d’infarto, vuoi smetterla di fare queste entrate che quasi uccidono la gente?!” il ragazzo non rispose allo sfogo della ragazza, ma il suo tono era grave “Ti devo parlare” “Come sei serio!” allora si sedette su una poltroncina poco distante e gli fece cenno di proseguire “Ho fatto una cosa di cui non vado particolarmente fiero. E’ successo tutto mentre eri a Los Angeles e non so proprio come dirtelo, perciò credo che te lo confesserò tutto d’un fiato” ci furono lunghi minuti di silenzio, durante i quali lui cercò di trovare il coraggio per parlare e lei gli concedeva il tempo di cui lui evidentemente aveva bisogno “Io…ho letto il tuo diario” dopo averlo detto alzò subito gli occhi per vedere quale sarebbe stata la sua reazione, Buffy inizialmente lo guardò come se non avesse capito ciò che aveva detto e poi il ragazzo lesse in quello sguardo un sentimento che mai e poi mai avrebbe voluto che lei provasse nei suoi confronti : odio. Così cercò di riparare al suo errore “Non volevo, ma alla fine mi è sembrata l’unica soluzione ai nostri problemi…insomma, tu non volevi raccontarmi il suo passato e…” lei lo interruppe, sembrava proprio infuriata “E non hai pensato che c’era un motivo per cui non volevo farlo?!” “Si e adesso ho anche capito qual è e vorrei parlarne, perché ho sbagliato, ma ora che so la verità tante vale discuterne così proviamo a risolvere i nostri problemi” “No, non cambiare discorso. Il vero problema è che io mi sono fidata di te e tu mi hai tradita!” “Mi dispiace, cos’altro vuoi che ti dica?!” “Niente, voglio solo che tu te ne vada” il tono della ragazza era pacato adesso, ma questo non voleva dire che si fosse calmata, comunque lui tentò lo stesso a trattare l’argomento Brian “No, ascolta, anche se non stiamo più insieme io ci tengo a te, quindi adesso parliamo di quello che hai scritto e poi potrai rinfacciarmi per il resto della vita che ho letto il tuo diario!” lei si alzò e si avvicinò alla finestra voltandogli le spalle “Non ho niente da dirti!” allora fu lui ad arrabbiarsi “Io si! Perché non mi hai detto la verità su Brian? Stavamo insieme Buffy! Credevo di essere importante per te!” “Non è questo il punto!” “Invece si, tu non hai sentito il bisogno di dirmelo e non capisco il perché” lei rise amaramente continuando a guardare fuori dalla finestra “Cosa avresti potuto fare?” lui non rispose e a quel punto la ragazza si voltò verso di lui “Ti rispondo io: niente! Non avresti potuto fare niente e questo per te sarebbe stato peggio che non sapere, è per questo che l’ho fatto. Avremmo sofferto entrambi inutilmente” tornò a voltarsi verso la finestra, non sopportava lo sguardo ferito del ragazzo su di sé “Su una cosa ti sbagli:avrei comunque preferito saperlo, per sentirmi parte di te. Tu più o meno conosci le cose più importanti del mio passato, io no. Io non sapevo una cosa così orribile che ti ha, molto probabilmente, cambiato la vita” “Non erano affari tuoi, riguarda il passato. E’ una cosa che mi sono lasciata alle spalle” lui rise, in un modo che ricordava la risata ironica di Angelus e ciò procurò un brivido alla ragazza “Si, l’ho notato da quanto mangi!” Buffy lo fissò ferita e indignata “Quella è un’altra cosa, è cominciata prima!” “Già e per che cosa? Per il fatto che non ti piaceva essere perfetta? Voti perfetti, vestiti costosi per occasioni importanti delle quali non ti importava, lezioni di ballo che saltavi. E’ di questo che si tratta?” continuò a parlare avvicinandosi lentamente a lei “Ci sono passato anch’io, erano altri tempi certo, ma il succo è sempre quello: una vita che tutti ti invidiano, ma che tu odi” le sfiorò le spalle e la sentì irrigidirsi “Non toccarmi!” il ragazzo ritirò la mano, sapeva che ora come ora lei era troppo ferita dalle sue parole per capire che quella era un’ottima occasione per sfogarsi “Sai anche tu che quello che ho detto è vero” “Ti prego vattene…voglio stare da sola, vattene” Angel sospirò e fece ciò che lei chiedeva, sapendo che presto sarebbe stata pronta per parlarne, ora aveva solo bisogno di riordinare le idee.

 

 

Capitolo 18

 

Quando Angel arrivò nella sua stanza, un’ira improvvisa lo colse: non poteva cavarsela così. Ok, lui aveva letto il suo diario e questo l’aveva ferita, a dovevano parlare di quello che le era successo. Non avrebbe permesso che tutto finisse così. Rinnovato da un nuovo spirito ritornò sui suoi passi e, senza neanche bussare, spalancò la porta della camera della ragazza e la vide seduta per terra al buio, lei si voltò sorpresa dalla brusca irruzione di Angel, il quale rifletteva sul fatto che a Buffy non era mai piaciuto il buio, invece, in quel momento era lì, nascosta nell’ombra, che rifletteva su chissà cosa; fu lei ad iniziare il discorso “Cosa fai ancora qui?” lui si avvicinò lentamente alla ragazza, ma si fermò quando notò l’occhiata di ammonimento di Buffy che lo avvertiva di non avvicinarsi troppo “Non credo che abbiamo finito di parlare noi due!” “Non mi hai già detto abbastanza cattiverie per una sola sera? Hai altro da aggiungere “Vorrei solo chiarire le cose” lei rise amaramente “Chiarire le cose?! Io penso che tu voglia solo terminare il tuo duplice compito, vale a dire impicciarti degli affari miei e rovinarmi la vita!” questa volta Angel, nonostante lei non volesse si avvicinò e si sedette per terra accanto a lei “Non sono stato io a violentarti!” la ragazza lo guardò adirata “Cambia argomento!” “Non credo mi sia possibile farlo! Comunque sono tornato per parlare con te, ma se vuoi puoi scegliere tu l’argomento” si voltò verso di lei per aspettare che rispondesse “Ok, allora parliamo del motivo per cui hai letto il mio diario” “Andiamo ti ho già detto che mi dispiace, adesso proviamo a parlare d’altro” “Non avevi alcun diritto di farlo, di conseguenza non hai alcun diritto di intraprendere una conversazione con me riguardo delle cose che hai letto senza il mio consenso” Angel sospirò “Buffy, non è meglio se chiariamo una volta per tutte? Questa storia è iniziata perché lui ti telefonava e…” lei lo interruppe bruscamente “Ancora con questa storia!” “Si, tutto è iniziato lì e dal momento in cui tuo padre è arrivato a Sunnydale” “Lascia stare mio padre” “Invece credo che dovresti parlare di tutte queste cose e venirne fuori” “C’è Jack per questo, è uno psicologo ed è quello che di solito fanno gli psicologi. Non sapevo tu avessi una laurea in materia” “Ho solo pensato che per te fosse meglio parlarne con qualcuno che conosci” “Qualcuno che conosco può darsi, con te no!” “Perché no? Stavamo insieme, dovrebbe esserci una certa confidenza o perlomeno avresti dovuto dirmelo quando ci frequentavamo, come il fatto dell’anoressia” “Non sono anoressica!” “No, ma quasi” rimasero in silenzio e Angel pensò che la ragazza stesse per cedere, allora decise di insistere, ma le cose peggiorarono “Preferisci parlarne con Jack allora? Quando vai da lui parlate?” “Non credo ti debba interessare!” “Io invece penso di si, insomma se voi invece di parlare…come dire…vi divertite insieme, non credo possa servire a molto” “Già, certo, perché io non riesco a stare senza fare sesso, vero?! Secondo te se vado lì e solo per scoparmelo come facevo quando avevo 15 anni, giusto?!” subito Angel si pentì delle sue parole, aveva parlato così per cercare di farla reagire, ma non voleva farla arrabbiare “Non ho detto questo” “No? E che cosa hai detto allora?” “Non stavamo parlando di sesso, stavamo parlando di…” “…Brian?! Sempre di sesso si tratta!” “Io sto solo cercando di avere una conversazione” “Non puoi avere una conversazione su argomenti di questo tipo, quindi ti chiedo di nuovo di andartene” durante quell’ultimo sfogo la ragazza si era alzata in piedi, mentre Angel inizialmente era rimasto seduto, ma ora, nell’udire quelle parole, si alzò e la prese per le spalle costringendola a guardarlo negli occhi “Forse non vuoi parlarne, perché ti spaventa scoprire cosa provi a riguardo. Credi di averlo superato, ma in realtà sai che non è così e questo ti spaventa” “Ti sbagli” rispose lei con la voce rotta dalle lacrime che stava cercando disperatamente di non versare , Angel la lasciò andare e si sedette sul letto continuando a guardarla, sembrava forte o perlomeno era ciò che voleva far credere, ma lui riusciva a guardare oltre e notare il suo animo fragile, che poteva crollare da un momento all’altro. Si diede dell’idiota per aver contribuito a renderla ancora così insicura con i suoi continui tira e molla, lei dopo tanto tempo era riuscita a fidarsi abbastanza di qualcuno, ad affezionarsi a qualcuno al punto da aprirgli il suo cuore, ma lui, nonostante ci fosse stato molto attento, le aveva procurato solo altro dolore. Buffy sentiva di potergli dire tutto, ma non riusciva a farlo, era dal momento in cui era entrato che aveva sentito il bruciante desiderio di raccontargli tutto, ma temeva che lui potesse vederla come un essere patetico o addirittura che iniziasse a considerarla una sgualdrina a causa di tutto ciò che aveva fatto, ma le venne da ridere a quel pensiero, in fondo avendo letto il suo diario lui certe cose le sapeva già. Angel decise di provare ancora una volta a convincerla a parlare, ma dopo un po’ notò che era piuttosto stanca e per evitare che svenisse un’altra volta, la prese per mano e, dopo averle preparato il letto, la fece sdraiare, le posò un dolce bacio sulla fronte e la lasciò riposare.

 

Capitolo 19

 

Il mattino successivo Angel si recò nuovamente dalla ragazza, ma quando bussò alla porta lei non rispose, così aprì per vedere se era ancora a letto, alla sua azione seguì un urlo di Buffy “Sei impazzito! Da quando hai preso il brutto vizio di aprire le porte senza bussare?!” il ragazzo la guardò imbarazzato per la situazione, dato che lei indossava solo i pantaloni del pigiama e stava cercando di coprire il suo seno nudo con una maglietta, ma, rosso in volto, riuscì comunque a risponderle “Mi dispiace, ma ho bussato, sei tu che non mi hai risposto” “Così hai pensato bene di entrare?!” “Volevo vedere se dormivi” “Non sto dormendo, ora potresti girarti e farmi finire di vestire?!” il ragazzo si girò, ma non mancò di ricordarle il motivo per cui era lì “Dobbiamo finire la nostra conversazione” “Tu mi farai diventare matta! Ti ho già detto che non ho lacuna intenzione di farlo!” “Questa sera saremo da soli in casa, perciò prenoteremo una pizza, che tu mangerai senza storie, e parleremo seriamente, d’accordo?!” “Non mi sembra di avere molta scelta, comunque non credere che sarà una cosa facile!” il ragazzo sorrise, di questo se n’era già reso conto, ma avrebbe continuato a tentare, la lasciò sola e scese a fare colazione.

Buffy aveva trascorso tutto il giorno a rileggere il suo diario, per ricordarsi ciò che aveva scritto e cercando di capire ciò che aveva provato Angel nel leggere quelle pagine, nel frattempo il ragazzo aveva aiutato gli altri a disfare l’albero di Natale, visto che le feste erano ormai terminate e quella sera tutti avevano organizzato qualcosa di speciale prima del ritorno alle attività scolastiche e lavorative, tutti tranne Buffy e Angel che dovevano prima risolvere le loro divergenze per continuare a vivere pacificamente.

Verso le otto di sera suonarono alla porta e Angel aprì al fattorino della pizza, poi, non appena questi se ne fu andato, chiamò Buffy, che si trovava nella sua stanza e le disse di scendere per la cena. Lei lo raggiunse dopo qualche minuto e mangiarono tranquillamente scherzando tra di loro per i diversi gusti in fatto di pizza e poi per decidere chi dei due avrebbe dovuto fare i piatti; erano ormai giunte le nove quando Angel la invitò a sedersi in salotto, lui si accomodò di fronte a lei e, dopo essersi guardati a lungo, risero entrambi per la situazione imbarazzante che si era venuta a creare “ok, senti, oggi ho riletto il mio diario per vedere cosa c’era scritto, dato che è passato molto tempo da quando l’ho iniziato, e posso capire che tu sia rimasto un po’ perplesso, in effetti non sembra il diario di un’adolescente, voglio dire, quelle sono cose che non farebbe neanche una ragazza dell’ età che ho adesso, figurati una bambina, ma io…” “Buffy non sono qui per sapere quale motivo ti ha spinta a fare quello che hai fatto, anche perché credo di saperlo, ma solo per sapere come ti senti adesso riguardo le azioni che hai compiuto in passato e riguardo ciò che ti è successo” “Non lo so se posso parlarne con te, insomma, ieri ero arrabbiata, ma non mentivo quando ho detto che non riesco a discutere di queste cose con te” “Provaci…per esempio dimmi qualcosa di più su quello che è accaduto con Brian” “E’ successo quello che è successo, non c’è altro da dire” “Non ricominciare a rispondermi in modo evasivo e a girare intorno alle cose, cosa provi quando senti fare il suo nome?” “Non lo so, rabbia?! Indifferenza?! Non provo niente in particolare, semplicemente so che non è stato piacevole e che non mi piace ricordarlo o parlarne” lui cercò di sedersi accanto a lei e di abbracciarla, ma la ragazza lo respinse “No, non voglio la tua pietà! Tu chiedi e io rispondo!” “Non è pietà, ti amo e…” “Non dirlo! Non stiamo più insieme, perciò non devi dirmi di amarmi!” “Lo so, scusami, mi è scappato” rimasero lì in silenzio, poi lei chiese “Ma è quello che senti?” “Come?” “Hai detto di amarmi, ma è veramente così?” “Sarà sempre così” “Allora perché non fai altro che lasciarmi?” “I motivi sono tanti, l’ultimo era l’ostacolo che rappresentava il tuo passato e la mia morbosa gelosia” “Su questo puoi contarci, sei l’essere più possessivo e geloso che io abbia mai conosciuto!” “Si, me ne rendo conto” le sorrise e abbracciandola le baciò una guancia, poi si misero sul divano, dove restarono sdraiati l’una tra le braccia dell’altro per molto tempo, poi lui propose un’altro argomento spinoso: la loro relazione “Tu vorresti…insomma, stiamo bene qui abbracciati, no?!” “Si, è rilassante, ma non farci l’abitudine, è un caso. Sto qui solo perché ultimamente mi hai stressato parecchio e in questo modo faccio allentare la tensione” Angel decise che quello era il momento giusto per farle la sua proposta “Pensi sia possibile che io riesca a convincerti a riprovarci per l’ennesima volta?” lei non rispose subito, evidentemente, pensò Angel, aveva bisogno di tempo per pensarci, ma il risultato non fu quello che sperava o che si aspettava “Non credo sia il caso” Buffy lo guardò negli occhi e notò la delusione sul volto del ragazzo, ma dolcemente gli spiegò il motivo della sua decisione “Io ho sempre desiderato stare con te, essere la tua ragazza, ma tu sei sempre stato restio per ciò che riguarda noi. Hai deciso tu tutte le volte se dovevamo metterci insieme o lasciarci, non sei mai stato sicuro di quello che provo per te, vuoi continue conferme che io prontamente ti offro, ma a te non bastano. Adesso sono io che decido che è meglio restare separati, provare ad essere amici o semplicemente a stare sotto lo stesso tetto” “Cosa posso fare per convincerti che ti amo più di ogni altra cosa al mondo?” “Non devi convincermi, io lo so già, ma ho bisogno di cose concrete, ora più di tutti sai per quale motivo desidero una certa stabilità, che tu non puoi offrirmi. Con i tuoi dubbi e le tue paure trovi sempre una scusa per lasciarmi e io so che non potrei sopportare un altro tuo abbandono, mi dispiace” Angel non disse nulla, in fondo la comprendeva, Buffy lo baciò dolcemente e, separandosi da lui, si recò in camera per riposare.

 

Capitolo 20

 

Non era passato neanche un mese dalla fine delle vacanze natalizie e dall’uccisione di uno di quei grossi demoni desiderosi dell’arrivo dell’apocalisse, che già un altro essere era alla ricerca di un oggetto sacro, il quale era custodito da Giles. Questo demone aveva cercato di ucciderli tutti pur di entrare in possesso del vaso che conteneva una particolare polvere, necessaria per il rituale che avrebbe aperto la Bocca dell’Inferno e scatenato la fine del mondo. Dalle ricerche fatte da Giles, però, era emerso che il demone poteva essere ucciso solo durante l’allineamento di particolari pianeti e ciò si sarebbe verificato tra circa una settimana, così la Scooby Gang si era nascosta all’interno di una stanza sotterranea, in cui avevano allestito una sorta di accampamento, portando con loro il vaso contenente la polvere e qui attesero pazientemente l’arrivo del fatidico giorno che avrebbe reso vulnerabile il demone. Durante una delle noiose giornate trascorse sottoterra, Angel, seduto sulla sua lettiga, osservava da lontano Buffy, che parlava con Willow, e ripensò al giorno in cui lei lo aveva rifiutato, sorrideva nel vederla compiere i suoi soliti gesti, come tirarsi indietro i capelli scuotendo il capo, aggrottare le sopracciglia quando l’amica faceva qualche considerazione da intellettuale, oppure sorridere esasperata all’ennesima buffonata di Xander. Dopo circa mezzora trascorsa a guardarla ridere e scherzare con i suoi amici, Angel prese la giacca e uscì, ma quando più tardi Giles chiese agli altri se avessero visto il ragazzo, in tutti si diffuse il panico, perché scoprirono che aveva abbandonato il nascondiglio. Trascorse un’ora e poi, finalmente, lo videro rientrare e tutti gli corsero incontro per rimproverarlo per il suo comportamento azzardato e irresponsabile, chiedendogli se qualcuno lo avesse seguito o se avesse incontrato il demone, Angel si scusò con i suoi amici dicendo che si era dimenticando di fare una cosa importante e quando tutti si furono calmati, Buffy lo rimproverò in disparte “Ma sei diventato completamente pazzo?! Esci senza dire niente, poi torni e non dici neanche dove sei stato e hai rischiato di incontrare anche il demone! Che hai combinato?” “Sono qui adesso, no? E poi non è successo niente, smettila di preoccuparti inutilmente” con queste parole la lasciò sola e si diresse nel suo angolo dove si trovava la sua roba e si sedette a riposare un po’ e a riflettere. Quella sera Buffy aveva iniziato a studiare, quando Angel le si avvicinò sorridendole “Possiamo parlare?” “Credo di si, ma a che proposito?” il ragazzo si accomodò di fronte a lei, che era seduta sulla poltrona che avevano posizionato in un angolo della stanza per allestire un piccolo salottino, e iniziò a parlarle “Ti ricordi quando ti ho chiesto di riprovarci e tu hai rifiutato?!” “Si, ricordo” “Bene, ricorderai allora di avermi anche detto che stai cercando una certa stabilità nella tua vita e che io, con il mio carattere indeciso e il mio comportamento, non posso offrirtela?!” “Certo, ricordo anche questo, e allora?” “Credo di aver trovato la soluzione ai nostri problemi” la ragazza voleva replicare, ma si bloccò vedendo che Angel le porgeva una scatoletta di velluto nera e la incitava ad aprirla , lei lo guardò stupita e con incertezza afferrò l’oggetto che lui le porgeva, lo aprì e vi trovò un anello d’oro con tre piccoli brillanti, a quel punto Angel parlò “Ho capito che non posso vivere senza di te, voglio stare al tuo fianco per tutta la vita e offrirti la stabilità che cerchi, Buffy vuoi sposarmi?” nel chiederglielo si era messo in ginocchio e ora gli occhi di tutti gli Scoobies erano puntati su di loro, nessuno parlava, aspettava tutti di sentire cosa avrebbe risposto la ragazza. Lei inizialmente non disse nulla, continuava a spostare lo sguardo dall’anello a Angel e da Angel all’anello, poi finalmente parlò “Io…io credo…credo di doverci pensare un po’” il ragazzo la guardò deluso, aveva creduto davvero che il matrimonio fosse una soluzione e che Buffy avrebbe accettato di buon grado, ma ora vedeva tutte le sue speranza per il futuro crollare, così lei si affrettò a chiarire il significato delle sue parole “Non vuol dire no, penso solo che dovrei rifletterci per capire se è una cosa per la quale sono pronta, insomma ho solo 20 anni e…cioè…ci devo riflettere e dovresti farlo anche tu” “Io l’ho fatto, ora tocca a te. Prenditi il tempo che vuoi io sono qui” lei sorrise “Sei qui ora?” “Sarò sempre qui” allora lo baciò e, mentre tutti gli altri sorridevano felici per la coppia, lei gli sussurrò “Lo sai che il matrimonio è per sempre, vero?! Non potrai lasciarmi mai più” “E ‘ proprio questo il bello, non ti lascerò mai” ripresero a baciarsi e Angel infilò l’anello al dito di Buffy sorridendo al pensiero di uno splendido futuro condiviso con la persona che più amava la mondo.

 

 

 

THE END