NOTHING CAN CHANGE THIS … NOT EVEN TIME

 

 

 

Autore: Buffy09

 

Rating: PG14

 

Timeline: AU, Buffy non è la cacciatrice e Angel è umano, per il resto è simile. C’è Dawn, Joyce e Buffy fa la consulente scolastica come nella 7 serie.

 

Sommario: Una vita tranquilla e monotona fino a che...

 

Coppia: Buffy/Angel

 

Disclamer: I personaggi e i luoghi descritti non sono di mia propriet`, ma di JW, della WB e della UPN.

 

 

 

 

Capitolo 1

 

Buffy parcheggiò nel vialetto di casa Summers e notò, dalla finestra dell’abitazione, che sua madre una ramanzina alla sua sorellina. Era ormai da un paio di mesi che si era trasferita in un appartamento poco distante, infatti, con il suo nuovo lavoro come consulente scolastica aveva desiderato un po’ più di libertà ed autonomia. Entrò nella sua vecchia casa, della quale conservava ancora le chiavi, e si avvicinò alla madre che stava urlando contro Dawn “In tutto questo tempo che cosa hai fatto? Ti ho permesso di uscire con le tue amiche, ma in questi ultimi giorni perché non hai preso il libro e non hai studiato?!” Dawn aveva le lacrime agli occhi e Buffy, un po’ titubante chiese a Joyce cosa stesse succedendo e questa le rispose sfogandosi con lei per la rabbia che provava “Questa signorina non è andata a scuola l’altro giorno e non mi ha detto che aveva il compito di letteratura inglese, materia in cui va malissimo e dove l’ultima volta ha preso una D!” Buffy, quando capì che la donna era troppo arrabbiata per poter ragionare, le chiese di lasciarla sola con Dawn e Joyce, ormai esasperata, abbandonò la stanza. Una volta rimasta sola con la sorella Buffy, sospirando, si sedette e iniziò a parlarle “Dawnie, perché non hai detto che avevi dei problemi a scuola?” “Io credevo…pensavo di poter risolvere la cosa da sola, senza chiedere aiuto a nessuno” “Nel momento in cui ti trovi in difficoltà devi mettere da parte l’orgoglio e chiedere aiuto” “Io non l’ho fatto per orgoglio! E’ una materia stupida e sono solo rimasta indietro con gli argomenti, adesso dovrò studiarli bene, ma è difficile analizzare i testi poetici e il pensiero dell’autore” “Puoi chiedere a qualche tua compagna di spiegarti le cose che non capisci” “Il fatto è che il professore è severo, per questo motivo neanche le mie amiche vanno molto bene nella sua materia” in quel momento rientrò Joyce che, avendo sentito le ultime parole della figlia, propose una soluzione “Potremmo chiamare qualcuno che ti dia ripetizioni, che ne pensi?” Dawn la guardò stupita, un attimo prima era infuriata con lei e ora ragionava tranquillamente, probabilmente aveva solo bisogno di calmarsi un po’. Buffy si alzò e sorridendo sorrise alla madre “Bene, visto? Abbiamo trovato la giusta soluzione senza perdere la calma” Joyce guardò la ragazza perché sapeva a chi si riferiva in quell’ultima osservazione, ma decise di lasciar correre, in fondo aveva ragione “Ora Dawn vai in camera tua, ho bisogno di parlare con la mamma” la ragazzina si alzò e se ne andò, dopo aver dato un bacio di riconoscenza alla sorella “Di cosa vuoi parlarmi?” “Niente, è solo che…volevo ricordarti che comportandoti in questo modo non risolverai le cose. Hai visto che io con la calma ci sono riuscita? Non c’è bisogno di criticarla sempre” “Da quando hai imparato a fare la madre?” “Dai, non ho detto questo! Sto solo dicendo che so come fai: accusi le persone senza ascoltare prima quello che hanno da dire” “Ok, ho capito. Cercherò di evitare di farlo ancora, ma adesso cambiamo discorso, ok?” la ragazza tornò a sedersi seguita dalla madre “Allora? Che mi racconti? Da quando ti sei trasferita non parliamo più molto. Dimmi, come ti trovi nella tua nuova casa?” “Il gatto mi tiene compagnia” “Ti sei presa un gatto?!” “Si, è tutto nero. Lo so che non ti piacciono i gatti, ma io li adoro e ne ho preso uno” “Ok, è una tua scelta. Il lavoro come procede?” “Molto bene, l’altro giorno ho aiutato un ragazzo che non studiava più solo perché la sua ragazza lo aveva lasciato” “E riguardo te? Cosa mi dici te?” “Te l’ho detto, sto bene” “Si, ma io intendevo cosa mi dici della tua vita sentimentale” la ragazza abbassò lo sguardo triste e sospirò per poi tornare nuovamente a sorridere alla donna che aveva di fronte “E’ un po’ vuota al momento, ma ci sto lavorando” “Non c’è nessuno che ti interessa?” “C’è qualcuno che vorrebbe uscire con me, ma non credo sia il caso” “Perché?” “Non lo so, non provo nulla per lui” “Magari se ci esci un po’ insieme..” “Mamma!” “D’accordo, non m’impiccio più” la ragazza sorrise, le disse che doveva andare ad un appuntamento con una sua amica e quando giunse alla porta salutò Dawn e uscì. In macchina accese la radio dove stavano trasmettendo i Linkin Park e alzando il volume si mise a riflettere, sapeva che sua madre voleva vederla fidanzata con un bravo ragazzo, ormai aveva 21 anni e secondo Joyce era per lei giunto il momento di impegnarsi seriamente con qualcuno, così che a distanza di qualche anno avrebbe potuto sposarsi e creare una famiglia. Al solo pensiero Buffy si sentiva male, insomma, voleva un marito e dei figli, ma tra tutti coloro che conosceva non c’era nessun probabile candidato. C’era Riley, il ragazzo di cui aveva parlato alla madre, che le faceva la corte da tempo, ma lei non si sentiva attratta da lui, la ragazza si rendeva conto che ormai stava diventando apatica. Ogni uomo che le si avvicinava in passato pensava fosse perché era interessato a lei, ma ultimamente non le importava di niente, amava stare sola, ma era anche alla ricerca di nuove emozioni e sperò che giungessero presto.

 

 

Capitolo 2

 

Buffy e Joyce passarono le ultime settimane a cercare qualcuno che potesse dare a Dawn ripetizioni di letteratura inglese e infine la donna riuscì a trovare il figlio di una sua amica, che lavorava con lei alla galleria, lui si chiamava Angel Reed ed era in procinto di laurearsi proprio in quella materia. Joyce organizzò un’incontro con il ragazzo e quest’ultimo le disse che Dawn avrebbe potuto telefonargli personalmente per mettersi d’accordo sui giorni in cui fare lezione, la ragazzina lo chiamò qualche giorno dopo e si accordarono per vedersi due volte a settimana alle 16:00, ma quando Dawn informò la madre, lei le rispose che avrebbe dovuto farsi accompagnare dalla sorella, perché a quella era l’ora in cui apriva la galleria. Il martedì successivo Buffy passò a prendere Dawn e seguendo le sue istruzioni la portò a destinazione, la ragazzina bussò e dopo qualche secondo le aprì un ragazzo con corti capelli castani, gli occhi nocciola profondissimi e un corpo stupendo. Angel salutò Dawn e poi rimase a guardare la ragazza che era accanto alla nuova allieva, questa indossava un semplice paio di jeans, una maglietta che metteva in risalto le sue forme e un trucco che sortiva lo stesso effetto sui suoi dolci lineamenti e sui suoi occhi verdissimi, era stupenda; Dawn notò che Angel era rimasto perplesso alla vista della sua accompagnatrice, così si affrettò a fare le presentazioni “Angel, questa è mia sorella Buffy, mi ha portato lei perché mia madre lavora a quest’ora” il ragazzo le porse la mano e le sorrise cordialmente “Vuoi entrare a prendere qualcosa Buffy?” “No, ti ringrazio, ma ho un impegno” poi si rivolse a Dawn dicendole che sarebbe tornata tra un’ora e si allontanò. Quando, terminata la lezione, Buffy tornò a prendere la sorella, questa le raccontò di quanto era rimasta entusiasta di Angel e del modo in cui era riuscito a spiegarle il ‘600, fece la stessa cosa anche quella sera a cena con la madre e per il resto della settimana riempì il ragazzo di complimenti. Circa un mese dopo giunse il momento di pagare l’insegnante per il lavoro che svolgeva, così Joyce procurò i soldi a Buffy e lei si recò a casa di Angel con Dawn per darglieli di persona, visto che la madre aveva insistito affinché lo ringraziasse personalmente, come al solito Angel, quando sentì bussare, aprì la porta e sorrise vedendo che Dawn era di nuovo venuta insieme alla sorella “Ciao, è bello rivederti” “Sono venuta a portarti i soldi, mia madre voleva che te li dessi io per ringraziarti di persona, Dawn è entusiasta di studiare con te” “Mi fa piacere, è una ragazzina molto volenterosa, anche per me è bello lavorare con lei” “Bene…allora io vado” “No, aspetta, perché non entri? Parliamo un po’” la ragazza lo guardò pensando che non voleva far perdere tempo per la lezione, ma aveva già rifiutato una volta il suo invito e farlo ancora le sembrava scortese “D’accordo, ma solo cinque minuti” Angel sorrise per il risultato raggiunto e si scostò per lasciarle entrare. Mentre Dawn sistemava le sue cose su un grande tavolo al centro della stanza, il ragazza preparò il caffè e fece accomodare Buffy in cucina, dove iniziò a farle delle domande per sapere qualcosa di più su di lei “Allora, cosa mi dici di te?” “Cosa vuoi sapere?” “Non lo so, basta che non restiamo qui a chiederci se oggi è una bella giornata” lei rise e decise di soddisfare, almeno in parte, la sua curiosità “Lavoro come consulente scolastica al liceo Hemery, ma è un’occupazione provvisoria, infatti sto cercando di concludere gli studi all’università” “Ah, e dopo cosa vuoi fare?” “Credo la stessa cosa, ma con più certezze. Dove sto ora non ho un vero e proprio contratto o un buon salario, tutto perché non ho ancora una laurea” “La prenderai!” “Si, lo spero. Tu invece? Ho sentito che stai per laurearti in letteratura inglese, cosa farai dopo?” “L’insegnante, ho già fatto richiesta in alcune scuole, soprattutto in alcune università, ma credo che almeno inizialmente dovrò lavorare nei licei oppure alle medie. Per iniziare mi accontento” Dawn, che fino a quel momento era rimasta in disparte, si avvicinò alla sorella e le si sedette accanto “Avete finito di flirtare?” “Dawn!” la rimproverò Buffy, ma Angel rise all’affermazione della ragazzina, mentre alla sorella diede fastidio quell’atteggiamento sfacciato e si ripromise di parlagliene, in quel momento, però, finse che nulla fosse accaduto e salutò il ragazzo, che fece ancora un po’ di pressioni per lasciarla andare e alla fine la lasciò andare. Dopo che Buffy se ne fu andata il ragazzo si avvicinò a Dawn e la condusse in sala, dove iniziarono la loro lezione “Hai fatto gli esercizi che ti avevo dato?” “Si, tutti e anche bene” “Ottimo! Ora cominciamo un nuovo argomento: Shakespeare, prima ti spiego un po’ la vita e poi analizzeremo insieme il contenuto delle sue opere” Va bene, allora prendo il libro di testo” mentre Dawn cercava le pagine che trattavano l’argomento che le serviva, Angel rifletté un po’ e poi facendosi coraggio parlò alla sua allieva “Senti Dawn, io di solito non faccio certe cose, ma vorrei chiederti un favore” “Certo, dimmi” “Vorrei il numero di telefono di tua sorella, avrei voluto chiederglielo, ma non ci sono riuscito, così…” alla ragazzina si illuminarono gli occhi “Sicuro, te lo scrivo su un foglietto” “Grazie, ma non dirle che te l’ho chiesto, la chiamerò quando mi sentirò pronto” lei annuì e ripresero la lezione, ma Dawn non riusciva a concentrarsi, pensava a ciò a cui avrebbe potuto portare un fidanzamento tra due persone che stimava tanto, come Angel e sua sorella. L’unica cosa che la preoccupava era ciò che avrebbe potuto dire Buffy se avesse scoperto che lei aveva dato il suo numero a Angel, ma pensò che se le cose fossero andate come sperava, quello sarebbe stato l’ultimo dei suoi pensieri.

 

 

Capitolo 3

 

Quel pomeriggio Dawn tornò a casa entusiasta, perché aveva preso una B al compito di letteratura inglese e per premiarla la madre le preparò il suo piatto preferito e invitò a cena Buffy e Angel, che in fondo aveva avuto una parte rilevante nel voto preso da sua figlia. Quando suonò il campanello il ragazzo si trovò di fronte Buffy, che indossava una gonna nera e una maglietta bianca, la quale lasciava intravedere una canottiera dello stesso colore, e aveva i capelli sciolti che le incorniciavano il viso, gli sorrise e lo fece accomodare, mentre lui pensava che dopo quella cena le avrebbe telefonato per un appuntamento. Trascorsero una bella serata, alla fine della quale Angel si congratulò con Joyce per l’ottima cena e salutò calorosamente Dawn, raccomandandole di fare i compiti per la lezione successiva e di questo passo sarebbe arrivata a prendere A, infine si avvicinò a Buffy e le chiese se le serviva un passaggio, ma lei rifiutò dicendogli che per quella sera sarebbe rimasta a dormire lì, così si salutarono e, quando la ragazza tornò in cucina, vide che sua madre e sua sorella la guardavano divertite “Che c’è? Cosa avete da guardare?” Joyce sorridendo le rispose “Che ti ha detto?” “Già, ti ha invitata fuori?” Buffy la guardò Dawn indignata “Tu non dovresti essere a letto a quest’ora?!” “Si, ma prima voglio sapere che ti ha detto?” “Mi ha solo chiesto se volevo un passaggio” “E tu hai rifiutato?!” “Si, per stasera resto qui, sono stanca” si diedero la buonanotte e andarono a letto.

La mattina seguente Buffy uscì dal suo ufficio e si recò in un ristorante vicino alla scuola dove lavorava, per pranzare con la sua amica e collega Willow, ma durante il pranzo le squillò il cellulare “Pronto?” “Ciao Buffy…sicuramente non mi riconosci, sono Angel” “Ehi, ciao. Scusa la domanda, ma come fai ad avere il mio numero?” “Ho i miei informatori” “Si, immagino che la descrizione corrisponda ad una ragazzina di 16 anni impertinente” “Più o meno. Mi dispiace, forse ti ho disturbata” “No, sto pranzando prima di tornare a lavoro” “Bene, io volevo chiederti se potevamo prendere un caffè insieme. Sai, mi diverto in tua compagnia e vorrei approfondire la conoscenza” nell’udire quelle parole Buffy sentì un brivido lungo la schiena “Penso che si possa fare. Quando?” “Quando vuoi, per esempio ti va bene questo venerdì?” “Si, certo” “Ok, allora ti passo a prendere verso le 20:00, puoi darmi il tuo indirizzo?” la ragazza glielo diede insieme alle informazioni per arrivarci e quando riattaccò dovette raccontare tutto a Willow, che per tutta la durata della telefonata era stata in trepida attesa.

Arrivò la sera dell’appuntamento e Buffy, ormai pronta, aspettava impaziente l’arrivo di Angel, non sapeva se il suo vestito fosse adatto per l’occasione, in quanto non sapeva cosa avesse programmato il ragazzo. Guardò l’orologio, erano le 19:45, lo avrebbe scoperto presto, intanto accese un po’ la televisione e il tempo volò, infatti sentì suonare al campanello e si affrettò ad andare ad aprire, Angel era vestito piuttosto casual e ciò la rincuorò, almeno per quanto riguardava il problema abbigliamento; dopo essersi scambiati qualche complimento e dopo che la ragazza ebbe riposto in un vaso i fiori che lui le aveva portato, si recarono in un piccolo ristorante. Durante la cena trattarono vari argomenti come le loro famiglie o il loro passato “Allora tuo padre non si è più fatto sentire?” “Già, Dawn è molto scossa per questo, ma io in fondo me l’aspettavo. Tu invece?” “La mia famiglia è una di quelle che si vedono alla tv, i miei non litigano mai e io sono il figlio prediletto dato che sono figlio unico” iniziarono a raccontarsi latri aneddoti della loro vita, poi Angel le disse che l’avrebbe portata al cinema. Le ore trascorsero piacevolmente per entrambi e poco dopo si ritrovarono davanti alla porta dell’appartamento della ragazza, in una situazione di grande imbarazzo. Angel, con un po’ di esitazione, non sapendo quale potesse essere la reazione dell’altra, avvicinò le labbra alle sue e insieme si lasciarono trasportare da quel bacio pieno di passione. Buffy non riuscì a capire neanche come, ma si ritrovò avvinghiata a lui, che la conduceva in camera da letto, con un po’ di fatica dato che non conosceva la casa, iniziarono a spogliarsi e la ragazza non ebbe il tempo per riflettere riguardo quello che stava facendo, poiché lo sentì subito entrare in lei, emise un gemitodi piacere procuratole dall’eccitazione, che ormai non riusciva più a contenere, e dal dolore che inizialmente aveva provato quando Angel si era spinto in lei. Ora i due si muovevano aritmicamente stimolandosi a vicenda e sospirando di piacere, Buffy, ormai prossima all’orgasmo, si aggrappò con forza all’altro, che, in preda alla passione, iniziò a muoversi più velocemente e a spingere con maggior forza, in seguito ormai sazi e appagati, si addormentarono. Il mattino successivo la ragazza si svegliò e si ricordò quello che era successo la sera prima, guardò l’orologio e, mentre si recava in bagno per farsi una doccia, decise che avrebbe riflettuto sulle conseguenze solo dopo, perché ora era in ritardo per l’appuntamento che aveva con Joyce. Terminata la doccia, la ragazza rientrò in camera, e vide che Angel si era svegliato e l’aspettava per parlarle “Buffy noi dobbiamo parlare” “Lo so” si sedette in fondo al letto e iniziò che lui cominciasse “Non mi fraintendere è stato bellissimo, ma credo di averti ingannata e mi dispiace” “Che intendi?” “Mi è piaciuto stare con te, in tutti i sensi, ma, vedi, io non sono un tipo da rapporti seri” “Cioè?” “Cioè io vado solo a letto con le ragazze e tu…” “Io non sono diversa dalle altre” “No, lo sei, ma non in quel senso” “Certo, capisco” “Davvero? Non sei arrabbiata?” “No, se è questo che vuoi lo rispetto. Non mi aspetto granché da un primo appuntamento in cui si finisce subito a letto insieme” “Già, ma se ti va di rivedermi anche solo per questo, io..” “Questo cosa? Sesso?” “Si, perché? Ci trovi qualcosa di sbagliato?” “No, ma non mi aspettavo che me lo chiedessi così” “Sono un tipo di poche parole e anche sincero. Ieri sera mi sono lasciato andare, altrimenti avrei chiarito prima le cose” “Ok, ma per il momento preferirei lasciare le cose come stanno, va bene?” “Certo, restiamo amici” le sorrise e Buffy corse a prepararsi, altrimenti Joyce l’avrebbe rimproverata per l’imperdonabile ritardo, mentre stava facendo il caffè, però, pensò che nonostante tutto era rimasta delusa per come erano andate le cose tra lei e Angel. Aveva già immaginato di aver incontrato il principe azzurro, invece, come al solito, le sue speranze per il futuro erano crollate, adesso doveva raccogliere i cocci della sua dignità e cercare di non dire a sua madre quello che era successo, così avrebbe evitato delle critiche inutili, si stava già incolpando da sola, senza che ci fosse il bisogno di sentirsi dire che era stata un’ingenua a lasciarsi prendere in giro così.

 

Capitolo 4

 

Durante le ore trascorse con la madre in giro per negozi, però, Joyce si accorse che la figlia era piuttosto assente, così la invitò a tornare a casa, dove, davanti ad una bella cioccolata calda, Buffy le raccontò quello che era successo “Sono stata un’idiota!” “Tesoro, non dire così” “Perché no? E’ la verità!” “Ok, ma tu non potevi saperlo. Inoltre è stato sincero con te, è già qualcosa, no?!” “Si, questo si, ma mi sento uno schifo! Avevo finalmente trovato qualcuno con il quale mi sentivo bene e mi faceva provare qualcosa e ho rovinato tutto!” “Come fai a pensare una cosa simile? E’ una sua scelta, tu non hai influenzato la sua decisione” “Può darsi, ma resta il fatto che voleva solo farsi una scopata!” “Non parlare così, Dawn è di sopra e potrebbe sentirti” Buffy sospirò, si scusò con la madre e si alzò dicendole che preferiva andare un po’ a casa, la donna cercò di convincerla a restare, ma i suoi tentativi risultarono vani. Quando giunse al suo appartamento, la ragazza si sdraiò sul divano e guardò un film in tv, nonostante non fosse concentrata per sapere quale fosse la trama, passò quasi tutta la giornata in casa a piangersi addosso, ma proprio nel momento in cui si era decisa ad uscire un po’, squillò il telefono e rispondendo quasi le venne un colpo per la sorpresa “Angel, ciao. Non mi aspettavo che tu chiamassi” “Lo so, sono stato seduto davanti al telefono per ore prima di alzare la cornetta e fare il numero. Comunque volevo solo chiederti se potevamo vederci per parlare un po’” “Non lo so, non credo sia il caso e poi stavo per uscire a fare quattro passi” “Perfetto, allora se non ti dispiace vengo con te. Lo so che sono un po’ inopportuno, ma vorrei tanto chiarire le cose” “D’accordo, allora ci vediamo tra mezzora al caffè qui all’angolo, ok?” “Va bene, ci vediamo tra un po’” Buffy riattaccò il telefono e si sedette un attimo a riflettere, non voleva parlare con lui di quello che era successo, ma aveva notato che Angel sembrava tenerci molto, così aveva accettato. Ora, però, sentiva l’ansia crescere dentro di lei: cosa voleva dirle? Cosa gli avrebbe detto lei? Cosa sarebbe potuto accadere? Cosa avrebbe provato a stare ancora vicino a lui? Tutte domande alle quali per il momento non riuscì a trovare alcuna risposta, così si alzò e, dirigendosi verso la sua stanza, decise di passare ai fatti, cioè preparasi e andare a scoprire cosa il destino le riservava. Angel giunse a destinazione con almeno dieci minuti di anticipo e nell’attesa ordinò un caffè, poco dopo vide la ragazza che si avvicinava con passo incerto, evidentemente anche lei aveva paura di quello che avrebbero potuto dirsi. Quando arrivò in prossimità del tavolo su cui era il ragazzo, Buffy lo salutò e sedendosi pensò che era ancora più bello con i jeans e quella maglietta bianca che modellava i suoi pettorali perfetti, cercò di concentrarsi su altre cose e posò il suo sguardo sugli occhi del ragazzo che la fissavano attentamente “Allora? Di cosa volevi parlarmi?” Angel pensò che probabilmente era ansiosa di conoscere il motivo di quell’incontro, così decise di soddisfare la sua curiosità “Io resto l’insegnante di tua sorella e non vorrei che ci fossero delle tensioni tra di noi. Io non volevo ferirti, ho solo fatto quello che mi sentivo di fare e…” “Ascolta Angel, non mi hai ferita. Certo, all’inizio il tuo comportamento mi ha un po’ stupita, ma poi ho capito e rispetto la tua posizione, non c’è bisogno che tu dica altro” “Io credo, invece, che dovremmo parlarne o perlomeno prometterci di restare in buoni rapporti” “Si, sono d’accordo con te” si guardarono per un po’ negli occhi e poi lei gli disse che doveva andare a fare degli acquisti e lui si offrì di accompagnarla, ma dallo sguardo della ragazza si accorse che non era ben accetto, però fece finta di niente visto che gli piaceva passare un po’ di tempo con lei. Si avviarono verso i negozi che si trovavano in centro e, nonostante un po’ d’imbarazzo iniziale, si divertirono a girare per le strade tra la gente, così quando giunse l’ora di tornare a casa lui la riaccompagnò e la salutò dandole un bacio sulla guancia, cosa che lasciò Buffy perplessa e Angel, accorgendosene, la tranquillizzò “Non preoccuparti, era solo un innocente bacio tra amici. Spero di rivederti presto, così ci divertiremo ancora insieme” lei annuì non troppo convinta e lui, senza accorgersi di quest’incertezza della ragazza, se ne andò.

 

Capitolo 5

 

Passarono circa tre settimane e Buffy non telefonò a Angel, il quale cominciava a temere che, nonostante lei avesse detto che potevano restare amici, in realtà si sentisse in imbarazzo quando stava con lui. Il ragazzo sapeva che in genere per le ragazze la sessualità era qualcosa di sacro da condividere con una persona speciale, ma molte si accontentavano di farlo qualche volta anche con un tipo appena conosciuto, lui di solito si sceglieva una compagna di letto, cioè qualcuno a cui bastasse avere una storia basata sul sesso e la maggior parte delle volte era riuscito a convincere anche coloro che, inizialmente, erano sembrate restie a questo tipo di rapporti. Buffy apparteneva a quest’ultimo gruppo, con l’unica differenza che lei non era riuscita a convincerla, Angel però sperava di riuscire a farlo presto, quella ragazza gli piaceva molto, ma non al punto da imbarcarsi in una relazione seria. In ogni caso proseguivano le lezioni di letteratura di Dawn, che faceva grandi progressi e Angel si rendeva conto che ben presto non avrebbe più avuto bidogno di lui, così durante una di quelle occasioni chiese di Buffy alla sua sorellina “Ehi Dawn, scusa se ti interrompo un attimo, ma volevo chiederti…” “…qualcosa su mia sorella, vero? Si, sta bene e poi, cos’altro vuoi sapere?” il ragazzo rise, era proprio svelta quella ragazzina “Mi fa piacere che stia bene, ma in realtà volevo sapere se parla di me a volte. Insomma, ti ha mai detto qualcosa di me?” “No, mi dispiace, ma se vuoi le dico di chiamarti” “No, no, tranquilla. E’ solo che dovevamo metterci d’accordo per vederci e lei non si è più fatta sentire, ma non preoccuparti, avrà avuto i suoi buoni motivi” ripresero la lezione e Angel pensò che avrebbe presto scoperto quali fossero quei motivi. Buffy, intanto, aveva trascorso quella settimana senza avere nessun problema, tranne la vocina dentro di lei che continuava a ripetere che doveva chiamare il ragazzo. Le cercava in tutti i modi di evitare di dargli retta, tanto che quando Riley le aveva proposto di uscire per l’ennesima volta, aveva accettato, in questo modo poteva provare almeno per una sera a non pensare a lui, perlomeno era ciò che sperava. Così si recò, insieme a Riley, prima a cena e poi a fare una tranquilla passeggiata al parco, ma la serata si rivelò piuttosto fiacca, in quanto il ragazzo, probabilmente a causa dell’agitazione pera aver ottenuto un appuntamento da lei, cosa alla quale anelava da un pezzo, non riuscì a farne una giusta e durante il giro che fecero al parco ci furono lunghi momenti di silenzio imbarazzanti. Per riparare al disastro, Buffy lo invitò a prendere qualcosa nel suo appartamento e questo sembrò rincuorare Riley, che da quel momento iniziò a flirtare sfacciatamente con lei e proprio quando si stavano per scambiare un bacio, bussarono alla porta. Buffy sospirò e sorridendo al suo compagno si scusò e aprì, ma quando vide chi era l’ospite si maledisse per averlo fatto “Che ci fai qui? E a quest’ora poi?!” “Mi dispiace, ma tu non ti decidevi a chiamarmi e io mi sono detto che tentar non nuoce” “Si, ma questo non è proprio il momento giusto” solo allora Angel si rese conto della presenza dell’altro ragazzo nella casa, così spostò lo sguardo da lui alla ragazza, che lo fissava con una supplica negli occhi, sembrava volesse restare sola con quel tipo seduto sul divano, con il quale probabilmente aveva avuto un appuntamento romantico. Contrariamente alle aspettative di Buffy, la quale credeva che nel momento in cui Angel si fosse reso conto della presenza dell’altro ragazzo si sarebbe scusato lasciandoli soli, questi avanzò e si presentò a Riley, mentre Buffy, esasperata da quel comportamento inopportuno, chiuse la porta mettendoci un po’ più forza del necessario e, scusandosi con Riley, prese Angel per un braccio e lo trascinò nella sua camera per parlargli in privato “Si può sapere che cos’hai in mente? Ti sei reso conto di aver interrotto un incontro galante?!” “Certo, mene sono accorto! Ma tu non sai che prima bisogna chiudere con il passato per poter andare avanti?!” “Ma che diavolo stai dicendo?” “Sto dicendo che io appartengo al passato con il quale non hai ancora chiuso!” “Cosa?! Scusa, ma non avevamo deciso di restare solo amici?!” “si, ma, se non sbaglio, avevi anche promesso di chiamarmi” “”Ho avuto da fare!” “Lo so, ho visto!” “Cosa vorresti dire? Non ho forse il diritto di uscire con altri?” “Certo, immagino già la scena: io esco di qui, tu vai a dirgli che sono dsolo un amico, dopodiché ci sarà un lungo e appassionante bacio che si concluderà con una bella scopata nel letto dove, neanche un mese fa, l’abbiamo fatto noi!” a quel punto la ragazza non riuscì più a controllare la sua rabbia e lo schiaffeggiò con forza “Come ti permetti di sputare sentenze?!! Hai detto tu di non volere una storia seria e io ti ho detto che non fa per me, cos’altro vuoi?!” allora Angel si accorse di aver esagerato e si scusò “Mi dispiace, non avrei dovuto parlarti così. Sarà meglio che vada” “Lo credo anch’io” replicò Buffy ancora furibonda. Uscirono dalla stanza e, dopo che Angel li ebbe lasciati da soli, Buffy si sedette e quando ebbe chiarito un po’ le cose con Riley, lo scaricò dicendogli che non era pronta ad impegnarsi; era una cosa un po’ da vigliacchi, ma proprio non riusciva a togliersi Angel dalla testa e questo l’aveva capito dopo il loro scontro di quella sera.

 

 

 

Capitolo 6

 

Angel era seduto nel corridoio della sua università ed era piuttosto nervoso, i suoi genitori erano in ritardo, lo avevano chiamato avvertendolo che erano bloccati nel traffico. Tra un’ora, o forse meno, quel tormento sarebbe terminato, sentì la porta dell’aula aprirsi ed ebbe un colpo al cuore, uno studente uscì e si avvicinò, esultando, al gruppo dei suoi amici, evidentemente era certo di aver superato l’esame. Lui, invece, era nervoso e l’ansia era alimentata dall’assenza delle persone a cui teneva, per fortuna giunse il suo turno per illustrare la tesi e quando ebbe finito notò che i suoi genitori erano riusciti ad arrivare in tempo. Dopo qualche ora scoprì di aver passato l’ultimo esame e di essersi laureato con un buon punteggio, cos’ partecipò alla consegna delle lauree e, in seguito, si recò da un consulente che gli indicò alcuni posti in cui avrebbe potuto iniziare a lavorare, ma Angel gli disse che voleva avere un’occupazione all’università, però sapeva di dover fare un po’ di pratica prima, così il consulente affermò che avrebbe provato a cercare un posto dal quale avrebbe potuto licenziarsi senza tanti cavilli tecnici in caso avesse ricevuto una proposta più allettante. La settimana successiva Angel ricevette la telefonata nella quale gli venne comunicato dove si sarebbe tenuto il suo primo colloquio di lavoro, ma il ragazzo, udendo quale fosse il nome del liceo, fu tentato di ritirarsi, capì, però, che quella era per lui un’ottima occasione e decise di accettare.

 

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Arrivata a scuola, Buffy notò un particolare clima di eccitazione e si affrettò a chiedere a Willow cosa stesse accadendo “Come?! Non lo sai?!” “No, cosa dovrei sapere?” “E’ arrivato un nuovo insegnante e dicono che è davvero uno schianto…oh! Eccolo che arriva!” Buffy si stupì per l’atteggiamento dell’amica, si comportava come un’adolescente, così si voltò per vedere chi fosse questo dono di Dio verso il quale era rivolta l’attenzione di tutti, spalancò gli occhi per lo stupore quando un Angel in giacca e cravatta si avvicinò a lei e, senza dire una parola, la condusse in un’aula vuota “Dobbiamo parlare” “Questo è ovvio! Vuoi dirmi cosa ci fai qui?!” “Mi hanno offerto un posto come insegnante e, siccome mi sono appena laureato, ho deciso di accettarlo, mi dispiace di aver invaso il tuo spazio, ma non potevo fare altrimenti” “Si, ti capisco, ma potevi avvertirmi!” “Lo so,hai ragione, ma sono stato impegnato con i preparativi” “Ok, ricorda però di comportarti normalmente con me, non voglio noie” lui annuì e insieme uscirono dall’aula per poi separasi e dirigersi l’uno in classe e l’altra in ufficio.

Passata l’ora di pranzo, Angel decise, visto che aveva un’ora libera, di passare a trovare Buffy e quando giunse davanti alla porta del suo ufficio, vide Riley uscire, si scambiarono uno sguardo e poi Angel lo sorpassò entrando. Buffy alzò gli occhi e si trovò di fronte il ragazzo, che le fece un cenno di saluto con il capo e si sedette sulla sedia “Allora che mi racconti?” “Non ho niente da dirti, ma gradirei che tu te ne andassi” “No, prima voglio sapere com’è andata con quel moccioso che è appena uscito” “Che intendi dire?” “Andiamo, non fare l’innocente. Raccontami cosa è successo quella sera dopo che me ne sono andato e poi…cosa voleva ora?!” “Non sono affari tuoi” il ragazzo si alzò, le si avvicinò minacciosamente e a Buffy per poco non sfuggì un sorriso, sembrava un cacciatore che inseguiva la preda, però era molto sexy! Si guardarono negli occhi e poi lui cominciò a parlare “Sei stata a letto con lui, no?! Allora dimmi almeno se ti è piaciuto di più farlo con me” “Non ci sono andata a letto insieme! Per chi mi hai presa?!” lui sorrise soddisfatto, lei invece cercò di allontanarsi dal ragazzo, che piano piano si avvicinava sempre di più, ma Angel l’afferrò violentemente per le spalle e la baciò con desiderio, lei premette le mani sul suo petto per allontanarlo, ma alla fine, non riuscendoci, si abbandonò a lui e, avvolgendo le braccia intorno al suo collo, fece aderire i loro corpi, lui la sollevò, convinto ormai di aver vinto, e la fece sedere sulla scrivania. Buffy allargò le gambe e lui si avvicinò a lei, facendo scendere la mano che teneva tra i suoi capelli, fino al seno protetto dalla stretta camicetta di seta bianca, abbandonò le sue labbra per riprendere fiato e si abbassò a baciarle il collo, lei colse quel momento per protestare “Angel, ti prego…non possiamo, io non posso farlo” lui sollevò di nuovo il capo e la guardò “Perché?” “E’ sbagliato! Lo sai anche tu, solo non…” ma non riuscì a finire la frase, perché lui aveva già ripreso a baciarla e ad accarezzarla, allora Buffy spinse il suo bacino in avanti, in modo da sentire il calore del corpo del ragazzo che, a sua volta, l’avvicinò di più a sé, ma proprio nel momento in cui lei gli stava slacciando i pantaloni e stava introducendo una mano sotto al tessuto, bussarono alla porta e Buffy allontanò in fretta Angel e, riaggiustandosi gli abiti, fece cenno al ragazzo di nascondersi nel bagnetto che era collegato all’ufficio e diede il permesso, a colui che aveva bussato, di entrare. Colei che si fece timidamente avanti era una ragazzina che aveva bisogno di una consulenza per un problema scolastico, dopo circa dieci minuti questa se ne andò con le idee più chiare e Buffy poté invitare Angel ad uscire dal suo nascondiglio “Vieni fuori ora” il ragazzo uscì sorridendo “Sei brava. Quella piccola è andata via pensando di poter risolvere qualsiasi problema” “E’ inutile che mi elogi, tanto non cambierò idea:vattene!” “Prima non sembravi dello stesso parere” “Avevo solo bisogno di rifletterci. L’ho fatto, ora esci di qui!” si avvicinò a lei e le sussurrò all’orecchio in modo sensuale “Stavolta hai vinto tu, ma tornerò” le sorrise maliziosamente e uscì.

 

Capitolo 7

 

Era da circa una settimina che Buffy cercava in tutti i modi di non incontrare Angel. Se lui si trovava in mensa lei mangiava nel suo ufficio, oppure se lo vedeva camminare per i corridoi cambiava direzione, una volta era persino arrivata a nascondersi in bagno. Probabilmente lui se n’era accorto, ma per fortuna non aveva detto niente e non era venuto a cercarla, comunque una di quelle volte in cui lei lo aveva visto in mensa pranzare con gli altri insegnanti, prima di fuggire lontano da lui, aveva notato che Angel stava parlando con una ragazza bruna che gli sorrideva maliziosamente, così, mentre pranzava con la sua amica, in una di quelle rare occasioni in cui non c’era anche lui, Buffy le chiese chi fosse la brunetta “Senti Willow, volevo chiederti se tu conosci quella ragazza con la maglia azzurra, che è seduta vicino alla finestra a leggere” “Quella?! Quella è Cordelia Chase, è una snob. La odiano tutti, ma tu la conosci?!” “No, no! E’ solo che l’ho vista parlare con un mio amico e volevo sapere chi fosse” “Ora lo sai. Comunque è meglio che tu dica al tuo amico di stare attento, gira voce che usa i ragazzi e poi li scarica” “Oh, allora non c’è pericolo! Andranno d’accordo!” “Che vuoi dire? Anche il tuo amico fa così?” “Si” “L’ ha fatto anche con te?” “No…ok, si, ma è una storia vecchia e…d’accordo, forse non così vecchia, è solo che…” “Ehi, non devi giustificarti con me. Siamo amiche, puoi dirmi tutto, anzi mi dispiace che tu non l’abbia fatto prima” “Lo so, scusami. Vedi lui da ripetizioni a mia sorella e dopo un po’ ha cominciato a corteggiarmi e alla fine gli ho concesso un appuntamento, ma quando la serata si è conclusa, non so come, siamo finiti a letto insieme” “Andiamo Buffy! Tutte le donne durante la loro vita fanno un errore come questo” “Si, ma circa una settimana fa stavo per farlo un’altra volta!” “Allora lui ti piace?” “E’ un bel ragazzo, ma mi ha chiaramente detto che lui vuole storie basate sul sesso e io non credo sia giusto” “Se va anche a te, perché no?!” “Come perché no?! Dovrei stare con lui solo perché mi va di fare sesso?!” “A te lui piace, no?!” “Un po’” “E allora? Stai alle sue regole e vedrai che con il tempo per lui sarai più di una semplice scopata” “Può darsi, ma credo che ormai sia troppo tardi per ripensarci” “Perché?” “Un paio di giorni fa l’ho visto flirtare con Cordelia” “Allora è lui l’amico di cui parlavi prima? Lavora qui?” “Si, è l’insegnante nuovo di letteratura” “Quello bello?! Accidenti ti stai lamentando perché ti ha usata? Sai quante pagherebbero per essere al tuo posto tuo?” Buffy rise, ma non si sentiva affatto tranquilla, era vero che lei lo desiderava, ma non voleva iniziare una storia di sesso con lui solo per placare i suoi istinti, era degradante! D’altronde, però, era certa che se lui fosse tornato all’attacco non sarebbe riuscita a fermalo, ma se questo da una parte la spaventava. Dall’altra la eccitava. Decise di smettere di evitarlo e vedere come si evolvevano le cose e solo in seguito avrebbe valutato la scelta giusta. La sua amica si alzò e, dicendole di avere lezione, la salutò; poco dopo le si sedette accanto Angel, che sfacciatamente le posò una mano sul ginocchio “Chi si rivede! Noto che hai smesso di sfuggirmi” “Già, ma ti dispiace levare la mano dalla mia gamba?!” “Veramente si, ma lo farò per farti piacere” continuarono a guardarsi a vicenda, poi lui sorrise e riprese a parlare “Non abbiamo ancora concluso il nostro discorsetto” lei abbassò lo sguardo e pensò che se c’era un’occasione adatta per fare la prima mossa, quella lo era, così gli parlò tenendo sempre lo sguardo basso, cosa che piacque ad Angel che lo vedeva come un dolce segno di timidezza “A proposito di questo, io avevo pensato di parlarne in privato, per evitare situazioni come quelle dell’altra volta. Cosa ne pensi?” nel rivolgergli quell’ultima domanda, la ragazza aveva alzato lo sguardo, animata da un improvviso coraggio e aspettava pazientemente una sua risposta, che tardò ad arrivare “D’accordo, ma questa volta facciamo a casa mia” “Casa tua? Non vuoi uscire?” “No, hai detto *in privato* perciò restiamo in casa” le sorrise in modo malizioso e, dandole un bacio sulla guancia, le disse che sarebbe passato a prenderla quella sera alle otto. Così quella sera Buffy indossò una maglietta, un paio di pantaloni e aspettò che Angel la venissi a prendere, poi sentì bussare alla porta e lui dopo averla salutata ed essersi complimentato con lei per il suo aspetto, la condusse a casa sua . Durante il tragitto in macchina, però, nessuno dei due disse niente e, con un po’ d’imbarazzo, finalmente giunsero a destinazione. Angel le aprì la porta e, entrando, Buffy rimase stupita, poiché quel posto era proprio bello, anche se si notava molto la mancanza di un tocco femminile “E’ molto bello il tuo appartamento” “Davvero ti piace?” “Si, è arrivato bene” “Grazie! Vieni, siediti sul divano, io metto a riscaldare la cena e ti offro qualcosa” “Hai cucinato? Pensavo che da bravo ragazzo avresti ordinato una pizza” “Ci avevo pensato, ma poi mi sono ricordato chi era la ragazza che avevo invitato e mi sono divertito a testare le mie abilità culinarie” “D’accordo ti farò da cavia, ma non trattarmi come se fossi speciale, ti prego” Angel le porse un bicchiere di vino e si sedette accanto a lei “Perché?” “Sii te stesso, non devi conquistarmi con le tue tecniche, siamo già stati a letto insieme, ricordi?!” “Come se fosse ieri” quella risposta sorprese Buffy, che sentì le sue guance arrossire, mentre lui non le dava tregua e continuava a fissarla intensamente, poi la baciò dolcemente, le accarezzò la schiena con una mano, mentre con l’altra giocava con i suoi morbidi capelli biondi, infine si staccò da lei, porgendole la mano, la condusse a tavola, dove cenarono parlando del cibo e del nuovo lavoro di Angel. Quando ebbero finito Buffy si offrì di aiutarlo a lavare i piatti, ma nonostante lui si rifiutò di accettare la sua proposta, alla fine dovette cedere, così mentre lui li lavava lei li asciugava, ma nel momento in cui lui per sbaglio lui, passandole un piatto, la bagnò, iniziò una lotta con l’acqua dalla quale uscirono entrambi bagnati. In un attimo ripresero a baciarsi e ad accarezzarsi, Buffy slacciò la camicia di Angel, che a sua volta cercava di slacciarle il reggiseno, dopo averle sfilato la maglietta. Il ragazzo approfondì il bacio e lei lasciò fare a lui, così si ritrovò sdraiata sul tavolo, dove poco prima avevano cenato, con lui sopra che cercava in tutti i modi di toglierle i pantaloni e gli slip, quando ci riuscì fece la stessa cosa con i suoi indumenti e si distese nuovamente su di lei. La baciò i seni e con le mani esplorava il suo corpo con carezze che erano allo stesso tempo lente e frenetiche, Buffy nel frattempo gli accarezzava la schiena e i capelli , fino a quando lui non entrò in lei, che si aggrappò con più forza al suo corpo e si abbandonò tra le braccia del ragazzo.

 

 

 

Capitolo 8

 

Quella mattina Buffy si svegliò molto tardi e notò che non poteva alzarsi, infatti il ragazzo dormiva tranquillamente disteso al suo fianco, con un braccio intorno alla sua vita e con una gamba sopra le sue. Non sapeva come o quando erano finiti a letto, ma ricordava perfettamente quello che era successo, si sentiva tutti i muscoli intorpiditi e sorrise pensando che era dovuto all’attività notturna che aveva fatto. Si girò a guardare Angel e sospirò, la gioia che aveva provato nel ricordare quello che era successo, l’aveva portata a dimenticare che lui voleva solo quello da lei. Per il momento, però, pur di stare con lui, si sarebbe accontentata e sperò che lui si svegliasse presto per potergli comunicare la sua decisione. Per il omento comunque le piaceva riposare tra le sue braccia e cominciò a riflettere su ciò che aveva provato mentre lo aveva dentro di sé e lo pregava di non fermarsi, a quel pensiero arrossì, lui riusciva a farle fare cose che non aveva mai pensato di poter fare. Il corso dei suoi pensieri venne interrotto da un movimento di Angel, che svegliandosi avvicinò il suo corpo a quello della ragazza e la strinse di più a sé baciandole il collo “Buongiorno, ti sei svegliato finalmente, lo sai che ore sono?” “Dimmelo tu” “Le undici e mezza” “E’ presto, possiamo giocare ancora un po’…” “No, scordatelo! Quello che abbiamo fatto stanotte è abbastanza” lui s’irrigidì e smise di baciarla, lei sorrise, aveva deciso di torturarlo un po’ prima di riferirgli la sua decisione “Che vuoi dire? Anche questo è stato uno sbaglio per te?” “No. Ma prima dovremmo parlarne” “Si, dopo averlo fatto un altro paio di volte” lei lo allontanò da sé e ci si sedette coprendo il suo corpo nudo con le lenzuola “No, io voglio parlarne adesso” lui si sistemò in modo da poterla vedere meglio in viso e le sorrise “Ok. Non arrabbiarti. Solo che non penso ci sia molto da dire, insomma stiamo bene insieme e ci divertiamo, l’unica che deve dire qualcosa sei tu” “Appunto, io ci ho pensato molto e credo di essere giunta ad una giusta conclusione” “Cioè?” “Cioè io accetto di stare con te solo per sesso, ma ad una condizione” “Quale?” “Lo faremo solo tra di noi” “D’accordo, io non pensavo di farlo in tre o più di tre, ma se..” “Cosa?! No! Che hai capito?! Io intendevo che io lo faccio solo con te e tu solo con me” “Oh, certo, va bene” lui rise e l’abbracciò, facendola tornare a sdraiare accanto a lui “Adesso parliamo d’altro” la baciò e le si mise sopra “Di cosa vuoi parlare? Non eri tu che dicevi che non c’era molto da dire?!” “Una cosa c’è. Che mi dici della mia performance?” “Come fai a chiedere una cosa simile?!” “Non posso?” “Lo fai sempre?” “No” lei alzò un sopracciglio, in quanto diffidava del fatto che lui stesse dicendo la verità e lui ridendo provò a formulare un’altra risposta “Si, spesso lo faccio” “Cosa ti rispondono le altre?” “Prima rispondi tu” “Io non ho intenzione di risponderti” “Perché?” “Non ti basta sapere che lo faremo ancora? Voglio dire, se non fossi stato bravo non sarei tornata da te, no?!” “Giusta osservazione!” Angel, allora, cominciò ad accarezzare il corpo sotto di lui e si mosse per fare in modo che non finisse tutto in fretta, le baciò il collo, le spalle, fino a scendere a toccarle il seno. Buffy aprì le gambe e sentì subito il suo membro premere contro di lei, che lo spinse di più verso di sé, ma senza essere accontentata. Angel si allontanò da lei e scese in una dolce carezza lungo tutto il suo corpo per arrivare a stuzzicare i suoi sensi con le dita, ma la lasciò prima che potesse raggiungere l’orgasmo, tornò a baciarla e ad accarezzarla finché patè sopportarlo poi entrò in lei, infine esausti crollarono ancora una volta addormentati. Angel si svegliò che era ormai ora di pranzo, così lasciò un bigliettino sul cuscino e uscì per comprare qualcosa da mangiare, rientrò poco dopo con due porzioni di hamburger e patatine fritte e notò che Buffy si era svegliata e stava facendo la doccia. Entrò in bagno, ma rimase deluso nel vedere che aveva già finito ed era avvolta nell’accappatoio troppo grande per lei, si voltò spaventata di trovarlo lì “Ehi, sei tornato” “Si, speravo fossi ancora sotto la doccia, ma possiamo rimediare” la baciò e cercò di slacciarle l’accappatoio, ma lei ridendo lo respinse “Per oggi basta, sono le due del pomeriggio ed è da ieri sera che siamo chiusi qua dentro” “Ti stai annoiando?” “No, ho solo fame e sono un po’ stanca” “Per il primo problema ho la soluzione e per il secondo, dopo aver mangiato, puoi sdraiarti nel mio letto e dormire” “Veramente vorrei tornare a casa per riposarmi, potrebbe chiamare mia madre e non mi va di dirle dove sono stata” “Va bene, ma il pranzo l’ho già preso, perciò prima mangiamo e poi ti riporto a casa” così lei finì di vestirsi e lo raggiunse in cucina. Angel la guardò attentamente, aveva indossato i jeans della sera prima e una sua t-shirt, che la rendevano sexy, inoltre portava i capelli bagnati che le ricadevano sulle spalle, non riusciva a toglierle gli occhi di dosso “Smettila di fissarmi così, cos’hai da guardare?” “Niente, riflettevo” “Su che cosa?” “Niente in particolare” Buffy capì che non voleva dirglielo qualunque cosa fosse, così ci rinunciò. Finì il suo pranzo e poi tornò a casa.

 

 

Capitolo 9

 

Il giorno successivo Buffy si recò a trovare sua madre che non vedeva già da un po’, quando giunse alla vecchia casa vide che Joyce stava cercando di ricucire un paio di pantaloni di Dawn, la salutò e si sedette accanto a lei “Dawn ha di nuovo strappato i pantaloni?” “Già, non sta mai ferma e questo è il risultato” continuarono a discutere di quello che era successo ad entrambe in quei giorni e poi Buffy decise di dirle ciò che aveva deciso nei confronti di Angel “Sai l’altro giorno ho visto Angel” “Davvero?! Cosa gli hai detto?” “Veramente…non abbiamo parlato molto” Joyce alzò lo sguardo e la guardò allibita “Cosa vuoi dire?” Buffy cercò di riparare all’errore appena commesso “Niente, è solo che ho deciso di provare a stare lo stesso con lui e…” Joyce scosse la testa “Buffy…ci hai pensato bene? Insomma, non credo che lui sia giusto per te, o almeno non credo che lui possa darti quello che tu desideri da un uomo” “Cosa ne sai tu di quello che voglio da una relazione?! Al momento mi piace Angel e voglio solo provare a passare un po’ di tempo con lui per divertirmi, non me lo merito?” “Tesoro, non ho detto che non sono d’accordo, voglio solo essere sicura che sia la cosa giusta per te” “Non credo che sia una buona cosa, ma non riesco a dirgli di no, perciò preferisco stare al suo gioco e non fare la parte della vittima” la madre annuì e le chiese di raccontarle com’era stata la serata. Durante il pomeriggio Angel passò da lei per farle una sorpresa, Buffy stava mettendo in ordine i fascicoli degli studenti, ma il ragazzo la costrinse a smettere di lavorare con un lungo bacio. La trascinò in camera da letto e si divertì a torturarla finché lei non lo supplicò di darle ciò che voleva, restarono un po’ a letto in silenzio, poi alla ragazza venne voglia di fare un po’ di conversazione, ma sapeva che parlare dopo un rapporto era ciò che facevano le coppie, loro non lo erano, così per evitare che accadesse e che lui trovasse qualcosa di cui lamentarsi, gli disse che aveva molto lavoro e quindi non aveva altro tempo da dedicargli, Angel si alzò e, scusandosi per averla disturbata, se ne andò. Rimasta sola Buffy rifece il letto, si preparò del caffé e, sedendosi sul divano, iniziò a riflettere. Sapeva che quella specie di relazione non faceva per lei, ma più passava il tempo con Angel e più si rendeva conto che non poteva fare a meno di lui. Quel pensiero l’accompagnò per tutto il resto della giornata e nel momento in cui si mise a letto la sera, il ricordo di quell’ora passata con Angel ancora la tormentava, ma dopo un po’ a riscuoterla da quelle riflessioni fu lo squillo del telefono, ma rispondendo scoprì che era proprio Angel “Ciao, come ami chiami a quest’ora” “Non riuscivo a dormire, ti ho svegliata?” “No” rimasero in silenzio, poi il ragazzo rise sarcasticamente “Vedo che hai molte cose da dirmi!” quella frase infastidì Buffy “Hai chiamato tu, si suppone che sia tu a parlare” “Sei arrabbiata?” la ragazza si accorse di aver alzato al voce e cercò di rimediare, per evitare che Angel capisse quello che provava “No, non sono arrabbiata, è solo che ho avuto una brutta giornata” “Quando ci siamo visti questo pomeriggio non mi sembrava, anche se…niente” “Cosa?” “Non lo so, all’inizio andava bene, ma poi sei stata un po’…sei diventata più fredda, distante. Forse, però, è stata una mia impressione” lei sospirò, evidentemente tutti i suoi tentativi si non esprimere ciò che sentiva erano andati in fumo “Andiamo solo a letto insieme, no? Che t’importa di quello che penso o di come mi sento?” “Ok, sei arrabbiata con me, inutile che cerchi di nasconderlo” “Anche se fosse?!” “Possiamo parlarne e…” “No, risolverò la cosa da sola, ok?! Buonanotte!” gli riattaccò il telefono in faccia e, spegnendo la luce, iniziò a piangere. Angel sbatté il telefono sul letto, era furioso: perché quella ragazza si comportava così?! Riusciva a far diventare le cose semplici delle tragedie. Rimase sdraiato sul letto a pensare a quello che era successo e dopo un po’ si decise a parlare con lei, così prese la giacca e uscì. Buffy sentì bussare alla porta e si chiese chi potesse essere a quell’ora, erano le 2:30, guardò dallo spioncino e, aprendo, sospirò esasperata “Che vuoi ancora?” “Non si dice neanche più ciao adesso?!” sorrise vedendo quello che lei indossava, era un pigiama, ma era così dolce vestita in quel modo. Buffy notò che Angel la stava fissando divertito e ciò la fece arrabbiare ancora di più “Che c’è? Non hai mai visto una ragazza in pigiama? Ah, già scusa, dimenticavo che tu le ragazze le vedi solo nude!” a Angel andò via il sorriso, stranamente si sentì offeso per quelle accuse, lei lo notò e cercò di scusarsi, ma lui non glielo permise “Si, probabilmente hai ragione. Comunque ero venuto per vedere se stavi meglio, non mi piace che tu sia arrabbiata con me” lei lo spinse verso l’uscita “Si, sto benissimo, puoi andare” lui però non era convinto, così tornò dentro e chiuse la porta, poi la prese per un braccio e la fece sedere sul divano “Tu non stai bene e io voglio sapere cosa c’è che non va” “Ok, se insisti te lo dico. Noi dovremmo vederci pochissimo, invece tu sei qui ogni minuto e io così non so che fare” “In che senso? Insomma, non dobbiamo vederci solo per quello, possiamo anche essere amici” “Ho già degli amici, credevo fossimo d’accordo sul fatto di non lasciarci coinvolgere” “Si, ma sentimentalmente. Possiamo parlare se abbiamo dei problemi” “Possiamo parlare di problemi che riguardano il sesso, ma non ho lamentele a riguardo, perciò visto che è molto tardi credo che tu possa andare” si alzò e Angel la seguì, ma invece di andare verso la porta si diresse in camera della ragazza “Ehi, dove stai andando? Angel esci da lì!” lui si girò verso di lei e cercò di farla mettere a letto, mentre cominciava a toglierle la maglietta “No, fermo. Non mi va di farlo e poi per oggi hai già avuto la tua parte” lui cercò di baciarla e farle cambiare idea, ma probabilmente era ancora nervosa, così la convinse soltanto a farlo restare a dormire lì con lei.

 

Capitolo 10

 

Quando Angel si svegliò si accorse che questa volta era stata lei a lasciargli un biglietto sul cuscino, oggi era il suo giorno libero, invece Buffy doveva lavorare, così si era alzata presto senza neanche svegliarlo. Il ragazzo si guardò intorno e notò che quella stanza piena di oggetti personali gli piaceva molto, gli procurava una sensazione d’intimità, tornò a sdraiarsi a letto e ripensò alla notte appena trascorsa, non era riuscito a dormire molto, aveva passato la maggior parte del tempo a guardare Buffy dormire e continuava a pensare che era la prima volta che passava la notte con una ragazza senza farci assolutamente nulla, ma anche se sapeva che era strano, gli era piaciuto dormire al suo fianco. Chiuse gli occhi e iniziò ad immaginare come sarebbe stato svegliarsi accanto a lei e magari coccolarla un po’ e…aprì gli occhi di scatto e si mise seduto: non poteva immaginare quelle cose, avrebbe dovuto pensare ai diversi modi in cui avrebbero potuto farlo se si fossero svegliati nello stesso letto. Cos’era questa vena romantica? Cosa gli stava succedendo? Si alzò e in fretta si rivestì per tornare alla sua abitazione, dove si fece subito una doccia, come se questa avesse potuto lavare via i pensieri che gli affollavano la mente, ma per tutto il giorno non ci riuscì, perciò decise di uscire un po’. Camminando per le strade si trovò di fronte al bar nel quale, fino a qualche tempo prima, andava per rimorchiare, così entrò e si sedette al banco ordinando un drink, non dovette aspettare molto che subito una ragazza bruna gli si affiancò “Ciao, qual è il tuo nome?” “Senti, sei molto carina, ma non sono dell’umore giusto” “Posso aiutarti, parlami di quello che ti turba, così ti sfoghi” Angel stava per rispondergli in modo brusco, ma quando la guardò ebbe come un’illuminazione, quella ragazza poteva davvero aiutarlo a non pensare, almeno per un po’. Le chiese qualcosa di lei e le raccontò del suo lavoro, poi le chiese se aveva voglia di uscire di lì e lei accettò, Angel la portò da lui e dopo qualche bicchiere di troppo di vino rosso finirono in camera da letto. La mattina seguente Angel si svegliò con un gran mal di testa e, pensando di avere accanto Buffy, abbracciò la ragazza che gli stava vicino, ma quando aprì gli occhi e vide che era bruna, gli sfuggì un urlo di stupore, che svegliò l’altra “Che ti prende? Non urlare! Ho un mal di testa spaventoso” “Chi sei? Che ci fai qui?” “Non ti ricordi? Probabilmente hai alzato il gomito più di me” gli porse la mano e gli sorrise “Sono Lily, ci siamo conosciuti ieri sera al bar, ricordi?” Angel annuì tristemente e sospirò “Questo non doveva succedere!” Lily lo guardò stupita “Perché? Hai la ragazza?” “Si, più o meno…come mi è venuto in mente?!” “Senti eri sbronzo, io credo che capirà” si era alzata e stava raccogliendo i suoi vestiti “Ti dispiace se uso il bagno?” Angel le fece cenno di andare, non riusciva neanche più a parlare, nella sua mente si affollavano i pensieri: cosa avrebbe detto a Buffy? Lei cosa avrebbe detto? Avrebbe capito? La cosa che più lo tormentava era che lui aveva bevuto, ma aveva voluto quella ragazza anche prima di bere. Avrebbe dovuto dire anche quello a Buffy, oppure doveva ometterlo sperando che lei lo perdonasse? Quando Lily lo lasciò solo, Angel capì che prima risolveva il problema e meglio era, così chiamò Buffy sperando che fosse in casa e le disse che doveva parlarle, la ragazza gli disse che sarebbe rimasta ad aspettarlo e lui, dopo aver riordinato un po’ il suo appartamento, si recò da lei.

 

Capitolo 11

 

Buffy aprì la porta e lasciò entrare Angel, che le sembrò strano, ma aspettò prima di chiedergli che avesse, perché lui aveva detto che voleva parlarle. Lo fece sedere e gli offrì la colazione, che lui rifiutò, così mentre sorseggiava il suo caffé, Buffy attese che il ragazzo parlasse “Sai ieri volevo chiamarti per finire la nostra conversazione, perché non mi piaceva l’idea che tu ce l’avessi ancora con me. Poi però non riuscivo a smettere di pensare alla notte che ho trascorso qui con te, senza fare niente, quando abbiamo solo dormito, e mi sono svegliato che tu non c’eri e ho cominciato a pensare a ciò che avrei fatto se tu fossi stata lì con me…sai è strano, ma non mi è venuto in mente niente che non fossero coccole e carezze” Angel rise e Buffy iniziò a guardarlo con più attenzione, capendo che non era quello che era venuto a dirle, ma lo lasciò continuare senza dire niente “Mi piaceva pensare a te in pigiama accanto a me, che ti abbracciavo e insieme guardavamo un po’ di tv passando la giornata a letto. Ho immaginato queste cose per tutto il giorno, così la sera sono uscito e ho passato metà del tempo seduto al bancone di un bar, ma poi…non credo ti piacerà questa parte della storia, ma ti prego di ascoltarmi senza interrompermi” per la prima volta da quando aveva iniziato il racconto aveva alzato gli occhi su di lei, che a quel punto capì che il ragazzo stava cercando di confessarle qualcosa, così annuì e lo lasciò fare, Angel allora riprese a parlare con tono sommesso “si è avvicinata una ragazza e inizialmente l’ho trattata male, volevo stare solo, ma era già al terzo bicchiere di scotch e ho pensato che parlare con qualcuno mi avrebbe evitato una sbronza. Dopo un po’ che parlavo con lei, però, mi è venuto in mente che quella poteva essere la mia unica soluzione per non pensare più a te e…” “Ci sei stato a letto” Angel poté solo annuire evitando sempre di guardarla negli occhi, ma quando si rese conto che lei non aveva intenzione di dire niente, riprese a parlare “Senti, se ti può consolare io non mi ricordo quasi niente e il mio primo pensiero al risveglio sei stata sempre tu, non è buffo? Insomma, ti ho tradita per non pensarti più e al risveglio ho scoperto che pensavo ancora a te” Buffy lo guardava seria, ma ancora non diceva niente, allora Angel decise di tentare ancora “Non voglio perderti per una sciocchezza, io…” a quelle parole, però, lei reagì “Sciocchezza! Mi sembrava di essere stata piuttosto chiara quando ho accettato le tue condizioni: nessun’altro all’infuori di noi due!” “Si lo so, ma mi ha colto di sorpresa” “Cosa?” “Tutti quei pensieri sdolcinati, non riuscivo a smettere. Continuavo a vederti mentre indossavi quel pigiama e mentre dormivi a accanto a me…” “Smettila! Non scaricare la colpa su di me!” “Non lo sto facendo, dico solo che non sapevo come gestire la situazione” “E scoparti la prima che capita era la giusta soluzione, vero?! Se hai davvero pensato a me tutto il tempo, allora perché non l’hai fatto anche quando hai deciso di tradirmi?!” “Non lo so, ok?! Probabilmente ero già ubriaco in quel momento” “Davvero uno splendido alibi!” “Per quanto tempo ancora vuoi rinfacciarmi quello che ho fatto?! Perché non ne parliamo seriamente lasciando da parte le recriminazioni?!” “Vattene” lei ora lo guardava fisso negli occhi e Angel capì che niente le avrebbe fatto cambiare idea, al pensiero sentì una morsa allo stomaco, ma reprimendo ogni impulso, si alzò e uscì. Buffy rimase seduta a piangere per tutta la mattina, poi chiamò Willow che venne a consolarla, mentre Angel passeggiava per le vie della città pensando al guaio che aveva combinato e a come aggiustare le cose, passò davanti alla casa di Joyce e Dawn e decise di fermarsi. Bussò, la ragazzina gli aprì e lo fece accomodare mentre chiamava la madre al piano di sopra “Angel che piacere vederti, come mai da queste parti?” “Io vorrei parlarle in privato” fece un cenno verso Dawn che, sbuffando, si allontanò, il ragazzo allora raccontò tutto quello che era successo e aspettò che la donna esprimesse un suo parere a riguardo “Vedi, Buffy non voleva avere una relazione a metà, ma tu le piaci, così a deciso di provarci, credeva, però, che tu avresti rispettato le regole. Inoltre, io non ero d’accordo e lei invece cercava di convincermi del contrario, in quanto ci tiene al mio giudizio. Ora starà probabilmente pensando che avevo ragione e a me non piace dover dire alle mie figlie *te l’avevo detto*” “Lo so, lo capisco, comunque non potrebbe provare a parlarle, dirle qualcosa in modo che io possa aggiustare le cose?” “Tu la ami?” “Amore forse è una parola un po’ grossa, ma con il tempo potrebbe diventarlo. Per il momento posso dire che tengo molto a lei e non voglio perderla” “Farò quello che posso” Angel sorrise a Joyce, che, nonostante il suo comportamento con la figlia, era stata molto gentile e disponibile, poi la salutò e continuò il suo giro per le strade.

 

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Caricò in macchina l’ultima valigia e si voltò a guardare per l’ultima volta quello che era stato il suo appartamento e salì al posto di guida. La sua nuova meta era Las Vegas dove aveva avuto un posto come insegnante, si sentiva sollevato a lasciare quel posto dove era stato felice per pochissimo tempo senza neanche rendersene conto. Buffy ormai non gli rivolgeva più la parola, il discorso fatto con Joyce un mese prima non era servito e lui era riuscito solo a dirle qualche parola per i primi tempi e poi neanche più quello. Quando gli avevano offerto quel posto nella capitale del gioco d’azzardo aveva deciso di accettarlo, in effetti scappare era la cosa che sapeva fare meglio di chiunque altro, così ora vedeva già in lontananza il cartello che annunciava la fine del territorio che stava lasciando e quello con l’invito a guidare con prudenza.

 

Capitolo 12

 

Epilogo

 

- 5 anni dopo -

 

Erano cinque anni che non metteva più piede in quella città, da quando l’aveva lasciata per ragioni di cuore ed era andato a vivere a Las Vegas, dove aveva trovato un’atmosfera completamente diversa. Lì le persone erano diffidenti e raramente concedevano fiducia ai nuovi arrivati,ma si era ambientato presto e ora, invece, doveva tornare in quei luoghi che credeva di aver dimenticato per partecipare al matrimonio di suo cugino. Non era mai andato molto d’accordo con i suoi parenti, ma i suoi lo avevano costretto, perché era da molto che non li vedeva; nel frattempo era giunto nel centro della città e stava raggiungendo l’hotel dove avrebbe alloggiato e continuava a guardarsi intorno con la speranza, o forse con il timore, di incontrarla. Non l’aveva più vista né sentita dalla sua partenza, ma aveva saputo che lei aveva lasciato il vecchio liceo per andare in una scuola privata, dove aveva ottenuto un vero e proprio contratto lavorativo, era felice per lei. Prese le chiavi della sua stanza, posò le valige e andò a fare due passi, in realtà sperava di imbattersi in lei e così fu. La vide seduta su una panchina del parco e acutamente si avvicinò a lei “E’ occupato questo posto?” Buffy alzò la testa dal giornale che stava leggendo e guardò colui che le aveva parlato, quando vide chi era stato spalancò gli occhi per la sorpresa e riuscì a sussurrare solo un debole “Ciao” lui si sedette lì accanto “Cosa leggi?” “Cosa…cioè…perché…” lui rise “Aspetta ti aiuto. Vuoi sapere perché sono qui, semplice, sono tornato per il matrimonio di mio cugino” lei continuava a guardarlo sbalordita, ma dopo un po’ si riprese e cominciò chiedergli cosa faceva a Las Vegas e dopo un’ra lui disse che doveva andarsene, comunque le domandò se viveva sempre nello stesso posto e quando scoprì che era così, le disse che sarebbe passato a prenderla la sera successiva per una cena tra amici e lei accettò.

Alle otto Angel passò da lei e si recarono in un ristorante di cucina messicana, dove parlarono di quello che avevano fatto in quei cinque anni, ma il ragazzo introdusse un argomento che, notò, era imbarazzante per lei “Allora qualche nuovo fidanzato?” Buffy abbassò gli occhi “Non credo che dovremmo parlarne” “Perché? E’ passato tanto tempo” “Ok, c’è stato un tipo, siamo stati insieme per quasi due anni, ma poi l’ho lasciato. Troppo impegnativo, era gelosissimo e ci mancava poco che non potessi neanche uscire di casa” “Mi dispiace” lei scosse la testa come per dirgli che non doveva “E tu?” “Oh, le solite cose. Qualche storiella qua e là, ma niente di serio. Mi conosci, no?” “Già!” Angel pensò che quella risposta era un modo per dire che era pentita di averlo conosciuto, così passò il resto della serata a rifletterci, perché in effetti lui non l’aveva dimenticata, ma lei sembrava indifferente al loro incontro, forse era solo po’ imbarazzata, al contrario di lui che voleva abbracciarla e baciarla pur sapendo che non poteva farlo. La riaccompagnò a casa e lei lo salutò freddamente rifugiandosi velocemente in casa, quando lo sentì allontanarsi, Buffy si sedette sul divano e fece un respiro profondo, quell’incontro l’aveva stremata, non ricordava le forti sensazioni che quel ragazzo era in grado di farle provare. Era stata in balia del suo fascino per tutta la sera, in ogni minuto passato insieme aveva desiderato confessargli che in tutti quegli anni il suo unico pensiero era stato lui e tutti gli altri uomini sfiguravano se paragonati a lui. Tutta la notte la passò in compagnia di questi tristi pensieri e al mattino decise di passare da sua madre per raccontarle dell’incontro fatto, ma quando si trovò lì ci trovò proprio Angel, che era passato a trovare Joyce e Dawn. Parlarono un po’ trascorrendo la mattina insieme, poi il ragazzo propose a Buffy di accompagnarlo al matrimonio che si sarebbe tenuto nel fine settimana e lei, titubante, accettò.

Quella domenica mattina si incontrarono davanti alla chiesa e durante la funzione lui si arrischiò a prenderla per mano, cosa che fu gradita. Poi pranzarono insieme agli amici e ai parenti di Angel, ma nonostante Buffy avesse pensato che sarebbe stata un po’ trascurata, al contrario lui coglieva ogni occasione per stare solo con lei, infatti appena suonarono un lento la portò sulla pista e la strinse a sé. Ballarono a lungo e quando tornarono a sedersi al tavolo lui le prese le mani e, guardandola negli occhi, le parlò “Ascolta, so che in passato sono stato un’ idiota, ma vorrei tanto che tu mi perdonassi” “Già fatto e da tempo ormai” “Davvero?! Allora non hai niente in contrario se io ora ti bacio?!” “Puoi provarci” lui sorrise e poi si baciarono dolcemente, da quel momento oltre a voler sempre restare solo con lei, iniziò anche a baciarla e abbracciarla continuamente. La riaccompagnò a casa e riuscì ad ottenere un altro appuntamento e ancora un altro e un altro fino al prossimo matrimonio: il loro…ma questa è un’altra storia.

 

 

 

THE END