NOTHING CAN CHANGE THIS … NOT
EVEN TIME
Autore:
Buffy09
Rating:
PG14
Timeline:
AU, Buffy non è la cacciatrice e Angel è umano, per
il resto è simile. C’è Dawn, Joyce e Buffy fa la consulente scolastica come nella
7 serie.
Sommario:
Una vita tranquilla e monotona fino a che...
Coppia:
Buffy/Angel
Disclamer:
I personaggi e i luoghi descritti non sono di mia propriet`,
ma di JW, della WB e della UPN.
Capitolo
1
Buffy
parcheggiò nel vialetto di casa Summers e notò, dalla
finestra dell’abitazione, che sua madre una ramanzina alla sua sorellina. Era
ormai da un paio di mesi che si era trasferita in un appartamento poco
distante, infatti, con il suo nuovo lavoro come consulente scolastica aveva
desiderato un po’ più di libertà ed autonomia. Entrò nella
sua vecchia casa, della quale conservava ancora le chiavi, e si avvicinò alla
madre che stava urlando contro Dawn “In tutto questo
tempo che cosa hai fatto? Ti ho permesso di
uscire con le tue amiche, ma in questi ultimi giorni perché non hai preso il
libro e non hai studiato?!” Dawn aveva le lacrime
agli occhi e Buffy, un po’ titubante chiese a Joyce
cosa stesse succedendo e questa le rispose sfogandosi con lei per la rabbia che
provava “Questa signorina non è andata a scuola l’altro giorno e non mi ha
detto che aveva il compito di letteratura inglese, materia in cui va malissimo
e dove l’ultima volta ha preso una D!” Buffy, quando
capì che la donna era troppo arrabbiata per poter ragionare, le chiese di
lasciarla sola con Dawn e Joyce, ormai esasperata,
abbandonò la stanza. Una volta rimasta sola con la sorella Buffy, sospirando, si sedette e iniziò a parlarle “Dawnie, perché non hai detto che avevi dei problemi a
scuola?” “Io credevo…pensavo di poter risolvere la cosa da sola, senza chiedere
aiuto a nessuno” “Nel momento in cui ti trovi in difficoltà devi mettere da
parte l’orgoglio e chiedere aiuto” “Io non l’ho fatto per orgoglio! E’ una materia stupida e sono solo rimasta indietro con gli
argomenti, adesso dovrò studiarli bene, ma è difficile analizzare i testi
poetici e il pensiero dell’autore” “Puoi chiedere a qualche tua compagna di
spiegarti le cose che non capisci” “Il fatto è che il professore è severo, per
questo motivo neanche le mie amiche vanno molto bene nella sua materia” in quel
momento rientrò Joyce che, avendo sentito le ultime parole della figlia,
propose una soluzione “Potremmo chiamare qualcuno che ti dia ripetizioni, che
ne pensi?” Dawn la guardò stupita, un attimo prima
era infuriata con lei e ora ragionava tranquillamente, probabilmente aveva solo
bisogno di calmarsi un po’. Buffy si alzò e sorridendo sorrise alla madre “Bene, visto?
Abbiamo trovato la giusta soluzione senza perdere la calma” Joyce guardò la
ragazza perché sapeva a chi si riferiva in quell’ultima osservazione, ma decise
di lasciar correre, in fondo aveva ragione “Ora Dawn
vai in camera tua, ho bisogno di parlare con la mamma” la ragazzina si alzò e
se ne andò, dopo aver dato un bacio di riconoscenza alla sorella “Di cosa vuoi
parlarmi?” “Niente, è solo che…volevo ricordarti che comportandoti in questo
modo non risolverai le cose. Hai visto che io con la calma ci sono riuscita?
Non c’è bisogno di criticarla sempre” “Da quando hai imparato a fare la madre?”
“Dai, non ho detto questo! Sto solo dicendo che so come fai: accusi le persone
senza ascoltare prima quello che hanno da dire” “Ok, ho capito. Cercherò di
evitare di farlo ancora, ma adesso cambiamo discorso, ok?” la ragazza tornò a
sedersi seguita dalla madre “Allora? Che mi racconti? Da quando ti sei
trasferita non parliamo più molto. Dimmi, come ti trovi nella tua nuova casa?”
“Il gatto mi tiene compagnia” “Ti sei presa un gatto?!”
“Si, è tutto nero. Lo so che non ti piacciono i gatti, ma io li adoro e ne ho
preso uno” “Ok, è una tua scelta. Il lavoro come procede?” “Molto bene, l’altro
giorno ho aiutato un ragazzo che non studiava più solo perché la sua ragazza lo
aveva lasciato” “E riguardo te? Cosa mi dici te?” “Te l’ho detto, sto bene” “Si, ma io intendevo cosa mi dici della tua vita
sentimentale” la ragazza abbassò lo sguardo triste e sospirò per poi tornare
nuovamente a sorridere alla donna che aveva di fronte “E’ un po’ vuota al
momento, ma ci sto lavorando” “Non c’è nessuno che ti interessa?” “C’è qualcuno
che vorrebbe uscire con me, ma non credo sia il caso” “Perché?” “Non lo so, non
provo nulla per lui” “Magari se ci esci un po’ insieme..” “Mamma!” “D’accordo,
non m’impiccio più” la ragazza sorrise, le disse che doveva andare ad un
appuntamento con una sua amica e quando giunse alla porta salutò Dawn e uscì. In macchina accese la radio dove stavano
trasmettendo i Linkin Park e alzando il volume si
mise a riflettere, sapeva che sua madre voleva vederla fidanzata con un bravo
ragazzo, ormai aveva 21 anni e secondo Joyce era per lei giunto il momento di
impegnarsi seriamente con qualcuno, così che a distanza di qualche anno avrebbe
potuto sposarsi e creare una famiglia. Al solo pensiero Buffy
si sentiva male, insomma, voleva un marito e dei figli, ma tra tutti coloro che
conosceva non c’era nessun probabile candidato. C’era Riley,
il ragazzo di cui aveva parlato alla madre, che le faceva la corte da tempo, ma
lei non si sentiva attratta da lui, la ragazza si rendeva conto che ormai stava
diventando apatica. Ogni uomo che le si avvicinava in passato pensava fosse
perché era interessato a lei, ma ultimamente non le importava di niente, amava
stare sola, ma era anche alla ricerca di nuove emozioni e sperò che giungessero
presto.
Capitolo
2
Buffy e
Joyce passarono le ultime settimane a cercare qualcuno che potesse dare a Dawn ripetizioni di letteratura inglese e infine la donna
riuscì a trovare il figlio di una sua amica, che lavorava con lei alla
galleria, lui si chiamava Angel Reed ed era in
procinto di laurearsi proprio in quella materia. Joyce organizzò un’incontro con il ragazzo e quest’ultimo le disse che Dawn avrebbe potuto telefonargli personalmente per mettersi
d’accordo sui giorni in cui fare lezione, la ragazzina lo chiamò qualche giorno
dopo e si accordarono per vedersi due volte a settimana alle 16:00, ma quando Dawn informò la madre, lei le rispose che avrebbe dovuto
farsi accompagnare dalla sorella, perché a quella era l’ora in cui apriva la
galleria. Il martedì successivo Buffy passò a
prendere Dawn e seguendo le sue istruzioni la portò a
destinazione, la ragazzina bussò e dopo qualche secondo le aprì un ragazzo con
corti capelli castani, gli occhi nocciola profondissimi e un corpo stupendo.
Angel salutò Dawn e poi rimase a guardare la ragazza
che era accanto alla nuova allieva, questa indossava un semplice paio di jeans,
una maglietta che metteva in risalto le sue forme e un trucco che sortiva lo
stesso effetto sui suoi dolci lineamenti e sui suoi occhi verdissimi, era
stupenda; Dawn notò che Angel era rimasto perplesso
alla vista della sua accompagnatrice, così si affrettò a fare le presentazioni
“Angel, questa è mia sorella Buffy, mi ha portato lei
perché mia madre lavora a quest’ora” il ragazzo le porse la mano e le sorrise
cordialmente “Vuoi entrare a prendere qualcosa Buffy?”
“No, ti ringrazio, ma ho un impegno” poi si rivolse a Dawn
dicendole che sarebbe tornata tra un’ora e si allontanò. Quando, terminata la
lezione, Buffy tornò a prendere la sorella, questa le
raccontò di quanto era rimasta entusiasta di Angel e del modo in cui era
riuscito a spiegarle il ‘600, fece la stessa cosa anche quella sera a cena con
la madre e per il resto della settimana riempì il ragazzo di complimenti. Circa un mese dopo giunse il momento di pagare l’insegnante per il
lavoro che svolgeva, così Joyce procurò i soldi a Buffy
e lei si recò a casa di Angel con Dawn per darglieli
di persona, visto che la madre aveva insistito affinché lo ringraziasse
personalmente, come al solito Angel, quando sentì bussare, aprì la porta e
sorrise vedendo che Dawn era di nuovo venuta insieme
alla sorella “Ciao, è bello rivederti” “Sono venuta a portarti i soldi, mia
madre voleva che te li dessi io per ringraziarti di persona, Dawn è entusiasta di studiare con te” “Mi fa piacere, è una
ragazzina molto volenterosa, anche per me è bello lavorare con lei”
“Bene…allora io vado” “No, aspetta, perché non entri? Parliamo
un po’” la ragazza lo guardò pensando che non voleva far perdere tempo per la
lezione, ma aveva già rifiutato una volta il suo invito e farlo ancora le
sembrava scortese “D’accordo, ma solo cinque minuti” Angel sorrise per il
risultato raggiunto e si scostò per lasciarle entrare. Mentre Dawn sistemava le sue cose su un grande tavolo al centro
della stanza, il ragazza preparò il caffè e fece
accomodare Buffy in cucina, dove iniziò a farle delle
domande per sapere qualcosa di più su di lei “Allora, cosa mi dici di te?” “Cosa
vuoi sapere?” “Non lo so, basta che non restiamo qui a chiederci se oggi è una
bella giornata” lei rise e decise di soddisfare, almeno in parte, la sua
curiosità “Lavoro come consulente scolastica al liceo Hemery,
ma è un’occupazione provvisoria, infatti sto cercando di concludere gli studi
all’università” “Ah, e dopo cosa vuoi fare?” “Credo la stessa cosa, ma con più
certezze. Dove sto ora non ho un vero e proprio contratto o un buon salario,
tutto perché non ho ancora una laurea” “La prenderai!” “Si,
lo spero. Tu invece? Ho sentito che stai per laurearti in letteratura inglese,
cosa farai dopo?” “L’insegnante, ho già fatto richiesta in alcune scuole,
soprattutto in alcune università, ma credo che almeno
inizialmente dovrò lavorare nei licei oppure alle medie. Per iniziare mi
accontento” Dawn, che fino a quel momento era rimasta
in disparte, si avvicinò alla sorella e le si sedette accanto “Avete finito di
flirtare?” “Dawn!” la rimproverò Buffy, ma Angel rise
all’affermazione della ragazzina, mentre alla sorella diede fastidio
quell’atteggiamento sfacciato e si ripromise di parlagliene, in quel momento,
però, finse che nulla fosse accaduto e salutò il ragazzo, che fece ancora un
po’ di pressioni per lasciarla andare e alla fine la lasciò andare. Dopo che Buffy se ne fu andata il ragazzo si avvicinò a Dawn e la condusse in sala, dove iniziarono la loro lezione
“Hai fatto gli esercizi che ti avevo dato?” “Si, tutti
e anche bene” “Ottimo! Ora cominciamo un nuovo argomento: Shakespeare, prima ti
spiego un po’ la vita e poi analizzeremo insieme il contenuto delle sue opere”
Va bene, allora prendo il libro di testo” mentre Dawn
cercava le pagine che trattavano l’argomento che le serviva, Angel rifletté un
po’ e poi facendosi coraggio parlò alla sua allieva “Senti Dawn,
io di solito non faccio certe cose, ma vorrei chiederti un favore” “Certo,
dimmi” “Vorrei il numero di telefono di tua sorella, avrei voluto
chiederglielo, ma non ci sono riuscito, così…” alla ragazzina si illuminarono
gli occhi “Sicuro, te lo scrivo su un foglietto” “Grazie, ma non dirle che te
l’ho chiesto, la chiamerò quando mi sentirò pronto” lei annuì e ripresero la lezione, ma Dawn non riusciva a
concentrarsi, pensava a ciò a cui avrebbe potuto portare un fidanzamento tra
due persone che stimava tanto, come Angel e sua sorella. L’unica cosa che la
preoccupava era ciò che avrebbe potuto dire Buffy se
avesse scoperto che lei aveva dato il suo numero a Angel, ma pensò che se le
cose fossero andate come sperava, quello sarebbe stato l’ultimo dei suoi
pensieri.
Capitolo
3
Quel
pomeriggio Dawn tornò a casa entusiasta, perché aveva
preso una B al compito di letteratura inglese e per premiarla la madre le
preparò il suo piatto preferito e invitò a cena Buffy
e Angel, che in fondo aveva avuto una parte rilevante nel voto preso da sua
figlia. Quando suonò il campanello il ragazzo si trovò di fronte Buffy, che indossava una gonna nera e una maglietta bianca,
la quale lasciava intravedere una canottiera dello stesso colore, e aveva i
capelli sciolti che le incorniciavano il viso, gli
sorrise e lo fece accomodare, mentre lui pensava che dopo quella cena le
avrebbe telefonato per un appuntamento. Trascorsero una bella
serata, alla fine della quale Angel si congratulò con Joyce per l’ottima cena e
salutò calorosamente Dawn, raccomandandole di fare i
compiti per la lezione successiva e di questo passo sarebbe arrivata a prendere
A, infine si avvicinò a Buffy e le chiese se le
serviva un passaggio, ma lei rifiutò dicendogli che per quella sera sarebbe
rimasta a dormire lì, così si salutarono e, quando la ragazza tornò in cucina,
vide che sua madre e sua sorella la guardavano divertite “Che c’è? Cosa
avete da guardare?” Joyce sorridendo le rispose “Che ti ha detto?” “Già, ti ha
invitata fuori?” Buffy la guardò Dawn
indignata “Tu non dovresti essere a letto a quest’ora?!”
“Si, ma prima voglio sapere che ti ha detto?” “Mi ha solo chiesto se volevo un
passaggio” “E tu hai rifiutato?!” “Si, per stasera resto qui, sono stanca” si
diedero la buonanotte e andarono a letto.
La mattina seguente Buffy
uscì dal suo ufficio e si recò in un ristorante vicino alla scuola dove
lavorava, per pranzare con la sua amica e collega Willow,
ma durante il pranzo le squillò il cellulare “Pronto?” “Ciao Buffy…sicuramente non mi riconosci, sono Angel” “Ehi, ciao. Scusa la domanda, ma come fai ad avere il mio
numero?” “Ho i miei informatori” “Si, immagino che la
descrizione corrisponda ad una ragazzina di 16 anni impertinente” “Più o meno.
Mi dispiace, forse ti ho disturbata” “No, sto pranzando prima di tornare a
lavoro” “Bene, io volevo chiederti se potevamo prendere un caffè insieme. Sai,
mi diverto in tua compagnia e vorrei approfondire la conoscenza” nell’udire
quelle parole Buffy sentì un brivido lungo la schiena
“Penso che si possa fare. Quando?” “Quando vuoi, per esempio ti va bene questo
venerdì?” “Si, certo” “Ok, allora ti passo a prendere
verso le 20:00, puoi darmi il tuo indirizzo?” la ragazza glielo diede insieme
alle informazioni per arrivarci e quando riattaccò dovette raccontare tutto a Willow, che per tutta la durata della telefonata era stata
in trepida attesa.
Arrivò
la sera dell’appuntamento e Buffy, ormai pronta,
aspettava impaziente l’arrivo di Angel, non sapeva se il suo vestito fosse
adatto per l’occasione, in quanto non sapeva cosa avesse programmato il
ragazzo. Guardò l’orologio, erano le 19:45, lo avrebbe scoperto presto, intanto
accese un po’ la televisione e il tempo volò, infatti
sentì suonare al campanello e si affrettò ad andare ad aprire, Angel era
vestito piuttosto casual e ciò la rincuorò, almeno per quanto riguardava il
problema abbigliamento; dopo essersi scambiati qualche complimento e dopo che
la ragazza ebbe riposto in un vaso i fiori che lui le aveva portato, si
recarono in un piccolo ristorante. Durante la cena trattarono
vari argomenti come le loro famiglie o il loro passato “Allora tuo padre non si
è più fatto sentire?” “Già, Dawn è molto scossa per
questo, ma io in fondo me l’aspettavo. Tu invece?” “La
mia famiglia è una di quelle che si vedono alla tv, i miei non litigano mai e
io sono il figlio prediletto dato che sono figlio unico” iniziarono a
raccontarsi latri aneddoti della loro vita, poi Angel le disse che l’avrebbe
portata al cinema. Le ore trascorsero piacevolmente per entrambi e poco
dopo si ritrovarono davanti alla porta dell’appartamento della ragazza, in una
situazione di grande imbarazzo. Angel, con un po’ di esitazione, non sapendo
quale potesse essere la reazione dell’altra, avvicinò le labbra alle sue e
insieme si lasciarono trasportare da quel bacio pieno di passione. Buffy non riuscì a capire neanche come, ma si ritrovò
avvinghiata a lui, che la conduceva in camera da letto, con un po’ di fatica
dato che non conosceva la casa, iniziarono a spogliarsi e la ragazza non ebbe
il tempo per riflettere riguardo quello che stava facendo, poiché lo sentì
subito entrare in lei, emise un gemitodi piacere
procuratole dall’eccitazione, che ormai non riusciva più a contenere, e dal
dolore che inizialmente aveva provato quando Angel si era spinto in lei. Ora i
due si muovevano aritmicamente stimolandosi a vicenda e sospirando di piacere, Buffy, ormai prossima all’orgasmo, si aggrappò con forza
all’altro, che, in preda alla passione, iniziò a muoversi più velocemente e a
spingere con maggior forza, in seguito ormai sazi e appagati, si
addormentarono. Il mattino successivo la ragazza si svegliò e si ricordò quello
che era successo la sera prima, guardò l’orologio e, mentre si recava in bagno
per farsi una doccia, decise che avrebbe riflettuto sulle conseguenze solo
dopo, perché ora era in ritardo per l’appuntamento che aveva con Joyce.
Terminata la doccia, la ragazza rientrò in camera, e vide che Angel si era
svegliato e l’aspettava per parlarle “Buffy noi
dobbiamo parlare” “Lo so” si sedette in fondo al letto e iniziò che lui
cominciasse “Non mi fraintendere è stato bellissimo, ma
credo di averti ingannata e mi dispiace” “Che intendi?” “Mi è piaciuto stare
con te, in tutti i sensi, ma, vedi, io non sono un tipo da rapporti seri”
“Cioè?” “Cioè io vado solo a letto con le ragazze e tu…” “Io non sono diversa
dalle altre” “No, lo sei, ma non in quel senso” “Certo, capisco” “Davvero? Non
sei arrabbiata?” “No, se è questo che vuoi lo
rispetto. Non mi aspetto granché da un primo appuntamento in cui si finisce
subito a letto insieme” “Già, ma se ti va di rivedermi anche solo per questo,
io..” “Questo cosa? Sesso?” “Si, perché? Ci trovi qualcosa di sbagliato?” “No, ma non mi
aspettavo che me lo chiedessi così” “Sono un tipo di poche parole e anche
sincero. Ieri sera mi sono lasciato andare, altrimenti avrei chiarito prima le
cose” “Ok, ma per il momento preferirei lasciare le cose come stanno, va bene?”
“Certo, restiamo amici” le sorrise e Buffy corse a
prepararsi, altrimenti Joyce l’avrebbe rimproverata per l’imperdonabile
ritardo, mentre stava facendo il caffè, però, pensò che nonostante tutto era rimasta delusa per come erano andate le cose tra lei e
Angel. Aveva già immaginato di aver incontrato il principe azzurro, invece,
come al solito, le sue speranze per il futuro erano crollate, adesso doveva
raccogliere i cocci della sua dignità e cercare di non dire a sua madre quello
che era successo, così avrebbe evitato delle critiche inutili, si stava già
incolpando da sola, senza che ci fosse il bisogno di sentirsi dire che era
stata un’ingenua a lasciarsi prendere in giro così.
Capitolo
4
Durante le ore trascorse con la madre in giro per
negozi, però, Joyce si accorse che la figlia era piuttosto assente, così la
invitò a tornare a casa, dove, davanti ad una bella cioccolata calda, Buffy le raccontò quello che era successo “Sono stata
un’idiota!” “Tesoro, non dire così” “Perché no? E’ la verità!” “Ok, ma tu non potevi saperlo.
Inoltre è stato sincero con te, è già qualcosa, no?!”
“Si, questo si, ma mi sento uno schifo! Avevo finalmente trovato qualcuno con
il quale mi sentivo bene e mi faceva provare qualcosa e ho rovinato tutto!”
“Come fai a pensare una cosa simile? E’ una sua scelta, tu
non hai influenzato la sua decisione” “Può darsi, ma resta il fatto che voleva
solo farsi una scopata!” “Non parlare così, Dawn è di
sopra e potrebbe sentirti” Buffy sospirò, si scusò
con la madre e si alzò dicendole che preferiva andare un po’ a casa, la donna
cercò di convincerla a restare, ma i suoi tentativi risultarono vani. Quando giunse al suo appartamento, la ragazza si sdraiò sul divano
e guardò un film in tv, nonostante non fosse concentrata per sapere quale fosse
la trama, passò quasi tutta la giornata in casa a piangersi addosso, ma proprio
nel momento in cui si era decisa ad uscire un po’, squillò il telefono e
rispondendo quasi le venne un colpo per la sorpresa “Angel, ciao. Non mi
aspettavo che tu chiamassi” “Lo so, sono stato seduto davanti al telefono per
ore prima di alzare la cornetta e fare il numero. Comunque volevo solo chiederti
se potevamo vederci per parlare un po’” “Non lo so, non credo sia il caso e poi
stavo per uscire a fare quattro passi” “Perfetto, allora se non ti dispiace
vengo con te. Lo so che sono un po’ inopportuno, ma vorrei
tanto chiarire le cose” “D’accordo, allora ci vediamo tra mezzora al caffè qui
all’angolo, ok?” “Va bene, ci vediamo tra un po’” Buffy
riattaccò il telefono e si sedette un attimo a riflettere, non voleva parlare
con lui di quello che era successo, ma aveva notato che Angel sembrava tenerci
molto, così aveva accettato. Ora, però, sentiva l’ansia crescere dentro
di lei: cosa voleva dirle? Cosa gli avrebbe detto lei? Cosa sarebbe potuto
accadere? Cosa avrebbe provato a stare ancora vicino a lui? Tutte domande alle
quali per il momento non riuscì a trovare alcuna risposta, così si alzò e,
dirigendosi verso la sua stanza, decise di passare ai fatti, cioè preparasi e
andare a scoprire cosa il destino le riservava. Angel giunse a destinazione con
almeno dieci minuti di anticipo e nell’attesa ordinò un caffè, poco dopo vide
la ragazza che si avvicinava con passo incerto, evidentemente anche lei aveva
paura di quello che avrebbero potuto dirsi. Quando arrivò in prossimità del
tavolo su cui era il ragazzo, Buffy lo salutò e
sedendosi pensò che era ancora più bello con i jeans e
quella maglietta bianca che modellava i suoi pettorali perfetti, cercò di
concentrarsi su altre cose e posò il suo sguardo sugli occhi del ragazzo che la
fissavano attentamente “Allora? Di cosa volevi parlarmi?” Angel pensò che probabilmente era ansiosa di conoscere il motivo di
quell’incontro, così decise di soddisfare la sua curiosità “Io resto
l’insegnante di tua sorella e non vorrei che ci fossero delle tensioni tra di
noi. Io non volevo ferirti, ho solo fatto quello che mi sentivo di fare e…”
“Ascolta Angel, non mi hai ferita. Certo, all’inizio il tuo comportamento mi ha
un po’ stupita, ma poi ho capito e rispetto la tua posizione, non c’è bisogno
che tu dica altro” “Io credo, invece, che dovremmo parlarne o perlomeno prometterci
di restare in buoni rapporti” “Si, sono d’accordo con
te” si guardarono per un po’ negli occhi e poi lei gli disse che doveva andare
a fare degli acquisti e lui si offrì di accompagnarla, ma dallo sguardo della
ragazza si accorse che non era ben accetto, però fece finta di niente visto che
gli piaceva passare un po’ di tempo con lei. Si avviarono
verso i negozi che si trovavano in centro e, nonostante un po’ d’imbarazzo
iniziale, si divertirono a girare per le strade tra la gente, così quando
giunse l’ora di tornare a casa lui la riaccompagnò e la salutò dandole un bacio
sulla guancia, cosa che lasciò Buffy perplessa e
Angel, accorgendosene, la tranquillizzò “Non preoccuparti, era solo un
innocente bacio tra amici. Spero di rivederti presto,
così ci divertiremo ancora insieme” lei annuì non troppo convinta e lui, senza
accorgersi di quest’incertezza della ragazza, se ne andò.
Capitolo
5
Passarono
circa tre settimane e Buffy non telefonò a Angel, il
quale cominciava a temere che, nonostante lei avesse detto che potevano restare
amici, in realtà si sentisse in imbarazzo quando stava con lui. Il ragazzo
sapeva che in genere per le ragazze la sessualità era qualcosa di sacro da
condividere con una persona speciale, ma molte si accontentavano di farlo qualche
volta anche con un tipo appena conosciuto, lui di solito si sceglieva una
compagna di letto, cioè qualcuno a cui bastasse avere una storia basata sul
sesso e la maggior parte delle volte era riuscito a convincere anche coloro
che, inizialmente, erano sembrate restie a questo tipo di rapporti. Buffy apparteneva a quest’ultimo gruppo, con l’unica
differenza che lei non era riuscita a convincerla, Angel però sperava di
riuscire a farlo presto, quella ragazza gli piaceva molto, ma non al punto da
imbarcarsi in una relazione seria. In ogni caso proseguivano
le lezioni di letteratura di Dawn, che faceva grandi
progressi e Angel si rendeva conto che ben presto non avrebbe più avuto bidogno di lui, così durante una di quelle occasioni chiese
di Buffy alla sua sorellina “Ehi Dawn,
scusa se ti interrompo un attimo, ma volevo chiederti…” “…qualcosa su mia
sorella, vero? Si, sta bene e poi, cos’altro
vuoi sapere?” il ragazzo rise, era proprio svelta quella ragazzina “Mi fa
piacere che stia bene, ma in realtà volevo sapere se parla di me a volte.
Insomma, ti ha mai detto qualcosa di me?” “No, mi dispiace, ma se vuoi le dico
di chiamarti” “No, no, tranquilla. E’ solo che dovevamo
metterci d’accordo per vederci e lei non si è più fatta sentire, ma non
preoccuparti, avrà avuto i suoi buoni motivi” ripresero la lezione e Angel
pensò che avrebbe presto scoperto quali fossero quei motivi. Buffy, intanto, aveva trascorso quella settimana senza
avere nessun problema, tranne la vocina dentro di lei che continuava a ripetere
che doveva chiamare il ragazzo. Le cercava in tutti i modi di evitare di dargli
retta, tanto che quando Riley le aveva proposto di
uscire per l’ennesima volta, aveva accettato, in questo modo poteva provare
almeno per una sera a non pensare a lui, perlomeno era ciò che sperava. Così si
recò, insieme a Riley, prima a cena e poi a fare una
tranquilla passeggiata al parco, ma la serata si rivelò piuttosto fiacca, in
quanto il ragazzo, probabilmente a causa dell’agitazione pera aver ottenuto un
appuntamento da lei, cosa alla quale anelava da un pezzo, non riuscì a farne
una giusta e durante il giro che fecero al parco ci furono lunghi momenti di
silenzio imbarazzanti. Per riparare al disastro, Buffy
lo invitò a prendere qualcosa nel suo appartamento e questo sembrò rincuorare Riley, che da quel momento iniziò a flirtare sfacciatamente
con lei e proprio quando si stavano per scambiare un bacio, bussarono alla
porta. Buffy sospirò e sorridendo al suo compagno si scusò e aprì, ma quando
vide chi era l’ospite si maledisse per averlo fatto “Che ci fai qui? E a
quest’ora poi?!” “Mi dispiace, ma tu non ti decidevi a
chiamarmi e io mi sono detto che tentar non nuoce” “Si, ma questo non è proprio
il momento giusto” solo allora Angel si rese conto della presenza dell’altro
ragazzo nella casa, così spostò lo sguardo da lui alla ragazza, che lo fissava
con una supplica negli occhi, sembrava volesse restare sola con quel tipo
seduto sul divano, con il quale probabilmente aveva avuto un appuntamento
romantico. Contrariamente alle aspettative di Buffy, la quale credeva che nel momento in cui Angel si
fosse reso conto della presenza dell’altro ragazzo si sarebbe scusato
lasciandoli soli, questi avanzò e si presentò a Riley,
mentre Buffy, esasperata da quel comportamento
inopportuno, chiuse la porta mettendoci un po’ più forza del necessario e,
scusandosi con Riley, prese Angel per un braccio e lo
trascinò nella sua camera per parlargli in privato “Si può sapere che cos’hai
in mente? Ti sei reso conto di aver interrotto un incontro galante?!” “Certo, mene sono accorto! Ma tu non sai che prima
bisogna chiudere con il passato per poter andare avanti?!”
“Ma che diavolo stai dicendo?” “Sto dicendo che io appartengo al passato con il
quale non hai ancora chiuso!” “Cosa?! Scusa, ma non avevamo deciso di restare
solo amici?!” “si, ma, se non sbaglio, avevi anche
promesso di chiamarmi” “”Ho avuto da fare!” “Lo so, ho visto!” “Cosa vorresti
dire? Non ho forse il diritto di uscire con altri?” “Certo, immagino già la
scena: io esco di qui, tu vai a dirgli che sono dsolo
un amico, dopodiché ci sarà un lungo e appassionante bacio che si concluderà
con una bella scopata nel letto dove, neanche un mese fa, l’abbiamo fatto noi!”
a quel punto la ragazza non riuscì più a controllare la sua rabbia e lo schiaffeggiò
con forza “Come ti permetti di sputare sentenze?!! Hai
detto tu di non volere una storia seria e io ti ho detto che non fa per me,
cos’altro vuoi?!” allora Angel si accorse di aver
esagerato e si scusò “Mi dispiace, non avrei dovuto parlarti così. Sarà meglio che vada” “Lo credo anch’io” replicò Buffy ancora furibonda. Uscirono dalla stanza e,
dopo che Angel li ebbe lasciati da soli, Buffy si
sedette e quando ebbe chiarito un po’ le cose con Riley,
lo scaricò dicendogli che non era pronta ad impegnarsi; era una
cosa un po’ da vigliacchi, ma proprio non riusciva a togliersi Angel
dalla testa e questo l’aveva capito dopo il loro scontro di quella sera.
Capitolo
6
Angel
era seduto nel corridoio della sua università ed era piuttosto nervoso, i suoi
genitori erano in ritardo, lo avevano chiamato avvertendolo che erano bloccati
nel traffico. Tra un’ora, o forse meno, quel tormento sarebbe terminato, sentì
la porta dell’aula aprirsi ed ebbe un colpo al cuore, uno studente uscì e si
avvicinò, esultando, al gruppo dei suoi amici, evidentemente era certo di aver
superato l’esame. Lui, invece, era nervoso e l’ansia era alimentata
dall’assenza delle persone a cui teneva, per fortuna giunse il suo turno per
illustrare la tesi e quando ebbe finito notò che i suoi genitori erano riusciti
ad arrivare in tempo. Dopo qualche ora scoprì di aver passato l’ultimo esame e
di essersi laureato con un buon punteggio, cos’ partecipò alla consegna delle
lauree e, in seguito, si recò da un consulente che gli indicò alcuni posti in
cui avrebbe potuto iniziare a lavorare, ma Angel gli disse che voleva avere
un’occupazione all’università, però sapeva di dover fare un po’ di pratica
prima, così il consulente affermò che avrebbe provato a cercare un posto dal
quale avrebbe potuto licenziarsi senza tanti cavilli tecnici in caso avesse
ricevuto una proposta più allettante. La settimana successiva Angel ricevette
la telefonata nella quale gli venne comunicato dove si sarebbe tenuto il suo
primo colloquio di lavoro, ma il ragazzo, udendo quale fosse il nome del liceo,
fu tentato di ritirarsi, capì, però, che quella era per lui un’ottima occasione
e decise di accettare.
*******************
Arrivata
a scuola, Buffy notò un particolare clima di
eccitazione e si affrettò a chiedere a Willow cosa
stesse accadendo “Come?! Non lo sai?!”
“No, cosa dovrei sapere?” “E’ arrivato un nuovo insegnante e dicono che è
davvero uno schianto…oh! Eccolo che arriva!” Buffy si
stupì per l’atteggiamento dell’amica, si comportava come un’adolescente, così
si voltò per vedere chi fosse questo dono di Dio verso il quale era rivolta
l’attenzione di tutti, spalancò gli occhi per lo stupore quando un Angel in
giacca e cravatta si avvicinò a lei e, senza dire una parola, la condusse in
un’aula vuota “Dobbiamo parlare” “Questo è ovvio! Vuoi dirmi cosa ci fai qui?!” “Mi hanno offerto un posto come insegnante e, siccome mi
sono appena laureato, ho deciso di accettarlo, mi dispiace di aver invaso il
tuo spazio, ma non potevo fare altrimenti” “Si, ti capisco, ma potevi avvertirmi!”
“Lo so,hai ragione, ma sono stato impegnato con i preparativi” “Ok, ricorda
però di comportarti normalmente con me, non voglio noie” lui annuì e insieme
uscirono dall’aula per poi separasi e dirigersi l’uno in classe e l’altra in
ufficio.
Passata
l’ora di pranzo, Angel decise, visto che aveva un’ora libera, di passare a
trovare Buffy e quando giunse davanti alla porta del
suo ufficio, vide Riley uscire, si scambiarono uno
sguardo e poi Angel lo sorpassò entrando. Buffy alzò gli occhi e si trovò di fronte il ragazzo, che le fece un
cenno di saluto con il capo e si sedette sulla sedia “Allora che mi racconti?”
“Non ho niente da dirti, ma gradirei che tu te ne andassi” “No, prima voglio
sapere com’è andata con quel moccioso che è appena uscito” “Che intendi dire?”
“Andiamo, non fare l’innocente. Raccontami cosa è successo quella sera
dopo che me ne sono andato e poi…cosa voleva ora?!”
“Non sono affari tuoi” il ragazzo si alzò, le si avvicinò minacciosamente e a Buffy per poco non sfuggì un sorriso, sembrava un
cacciatore che inseguiva la preda, però era molto sexy! Si guardarono negli
occhi e poi lui cominciò a parlare “Sei stata a letto con lui, no?! Allora dimmi almeno se ti è piaciuto di più farlo con me”
“Non ci sono andata a letto insieme! Per chi mi hai presa?!”
lui sorrise soddisfatto, lei invece cercò di allontanarsi dal ragazzo, che
piano piano si avvicinava sempre di più, ma Angel
l’afferrò violentemente per le spalle e la baciò con desiderio, lei premette le
mani sul suo petto per allontanarlo, ma alla fine, non riuscendoci, si
abbandonò a lui e, avvolgendo le braccia intorno al suo collo, fece aderire i
loro corpi, lui la sollevò, convinto ormai di aver vinto, e la fece sedere
sulla scrivania. Buffy allargò le gambe e lui si avvicinò a lei, facendo scendere la mano
che teneva tra i suoi capelli, fino al seno protetto dalla stretta camicetta di
seta bianca, abbandonò le sue labbra per riprendere fiato e si abbassò a
baciarle il collo, lei colse quel momento per protestare “Angel, ti prego…non possiamo,
io non posso farlo” lui sollevò di nuovo il capo e la guardò “Perché?” “E’
sbagliato! Lo sai anche tu, solo non…” ma non riuscì a
finire la frase, perché lui aveva già ripreso a baciarla e ad accarezzarla,
allora Buffy spinse il suo bacino in avanti, in modo
da sentire il calore del corpo del ragazzo che, a sua volta, l’avvicinò di più
a sé, ma proprio nel momento in cui lei gli stava slacciando i pantaloni e
stava introducendo una mano sotto al tessuto, bussarono alla porta e Buffy allontanò in fretta Angel e, riaggiustandosi gli
abiti, fece cenno al ragazzo di nascondersi nel bagnetto che era collegato
all’ufficio e diede il permesso, a colui che aveva bussato, di entrare.
Colei che si fece timidamente avanti era una ragazzina che aveva bisogno di una
consulenza per un problema scolastico, dopo circa dieci minuti questa se ne
andò con le idee più chiare e Buffy poté invitare
Angel ad uscire dal suo nascondiglio “Vieni fuori ora” il ragazzo uscì
sorridendo “Sei brava. Quella piccola è andata via pensando
di poter risolvere qualsiasi problema” “E’ inutile che mi elogi, tanto non
cambierò idea:vattene!” “Prima non sembravi dello
stesso parere” “Avevo solo bisogno di rifletterci. L’ho fatto, ora esci di
qui!” si avvicinò a lei e le sussurrò all’orecchio in
modo sensuale “Stavolta hai vinto tu, ma tornerò” le sorrise maliziosamente e
uscì.
Capitolo
7
Era
da circa una settimina che Buffy cercava in tutti i
modi di non incontrare Angel. Se lui si trovava in mensa lei mangiava nel suo
ufficio, oppure se lo vedeva camminare per i corridoi cambiava direzione, una
volta era persino arrivata a nascondersi in bagno. Probabilmente lui se n’era
accorto, ma per fortuna non aveva detto niente e non era venuto a cercarla,
comunque una di quelle volte in cui lei lo aveva visto in mensa pranzare con
gli altri insegnanti, prima di fuggire lontano da lui, aveva notato che Angel
stava parlando con una ragazza bruna che gli sorrideva maliziosamente, così,
mentre pranzava con la sua amica, in una di quelle rare occasioni in cui non
c’era anche lui, Buffy le chiese chi fosse la
brunetta “Senti Willow, volevo chiederti se tu
conosci quella ragazza con la maglia azzurra, che è seduta vicino alla finestra
a leggere” “Quella?! Quella è Cordelia
Chase, è una snob. La odiano tutti, ma tu la conosci?!” “No, no! E’ solo che l’ho vista parlare con un mio amico
e volevo sapere chi fosse” “Ora lo sai. Comunque è meglio che tu dica al tuo
amico di stare attento, gira voce che usa i ragazzi e poi li scarica” “Oh,
allora non c’è pericolo! Andranno d’accordo!” “Che vuoi dire? Anche il tuo
amico fa così?” “Si” “L’ ha fatto anche con te?” “No…ok, si,
ma è una storia vecchia e…d’accordo, forse non così vecchia, è solo che…” “Ehi,
non devi giustificarti con me. Siamo amiche, puoi dirmi tutto, anzi mi dispiace
che tu non l’abbia fatto prima” “Lo so, scusami. Vedi lui da ripetizioni a mia
sorella e dopo un po’ ha cominciato a corteggiarmi e alla fine gli ho concesso
un appuntamento, ma quando la serata si è conclusa, non so come, siamo finiti a
letto insieme” “Andiamo Buffy! Tutte le donne durante
la loro vita fanno un errore come questo” “Si, ma
circa una settimana fa stavo per farlo un’altra volta!” “Allora lui ti piace?”
“E’ un bel ragazzo, ma mi ha chiaramente detto che lui vuole storie basate sul
sesso e io non credo sia giusto” “Se va anche a te, perché no?!” “Come perché
no?! Dovrei stare con lui solo perché mi va di fare sesso?!”
“A te lui piace, no?!” “Un po’” “E allora? Stai alle sue regole e vedrai che
con il tempo per lui sarai più di una semplice scopata” “Può darsi, ma credo
che ormai sia troppo tardi per ripensarci” “Perché?” “Un paio di giorni fa l’ho
visto flirtare con Cordelia” “Allora è lui l’amico di
cui parlavi prima? Lavora qui?” “Si, è l’insegnante
nuovo di letteratura” “Quello bello?! Accidenti ti stai lamentando perché ti ha
usata? Sai quante pagherebbero per essere al tuo posto tuo?” Buffy rise, ma non si sentiva affatto tranquilla, era vero che lei lo desiderava, ma non voleva iniziare una
storia di sesso con lui solo per placare i suoi istinti, era degradante!
D’altronde, però, era certa che se lui fosse tornato all’attacco non sarebbe
riuscita a fermalo, ma se questo da una parte la
spaventava. Dall’altra la eccitava. Decise di smettere di evitarlo e vedere
come si evolvevano le cose e solo in seguito avrebbe valutato la scelta giusta.
La sua amica si alzò e, dicendole di avere lezione, la salutò; poco dopo le si
sedette accanto Angel, che sfacciatamente le posò una
mano sul ginocchio “Chi si rivede! Noto che hai smesso di sfuggirmi” “Già, ma
ti dispiace levare la mano dalla mia gamba?!”
“Veramente si, ma lo farò per farti piacere” continuarono a guardarsi a
vicenda, poi lui sorrise e riprese a parlare “Non abbiamo ancora concluso il
nostro discorsetto” lei abbassò lo sguardo e pensò che se c’era un’occasione
adatta per fare la prima mossa, quella lo era, così gli parlò tenendo sempre lo
sguardo basso, cosa che piacque ad Angel che lo vedeva come un dolce segno di
timidezza “A proposito di questo, io avevo pensato di parlarne in privato, per
evitare situazioni come quelle dell’altra volta. Cosa ne pensi?” nel
rivolgergli quell’ultima domanda, la ragazza aveva alzato lo sguardo, animata
da un improvviso coraggio e aspettava pazientemente una sua risposta, che tardò
ad arrivare “D’accordo, ma questa volta facciamo a casa mia” “Casa tua? Non vuoi uscire?” “No, hai detto *in privato* perciò restiamo in
casa” le sorrise in modo malizioso e, dandole un bacio sulla guancia, le disse
che sarebbe passato a prenderla quella sera alle otto. Così quella sera Buffy indossò una maglietta, un paio di pantaloni e aspettò
che Angel la venissi a prendere, poi sentì bussare alla porta e lui dopo averla
salutata ed essersi complimentato con lei per il suo aspetto, la condusse a
casa sua . Durante il tragitto in macchina, però,
nessuno dei due disse niente e, con un po’ d’imbarazzo, finalmente giunsero a
destinazione. Angel le aprì la porta e, entrando, Buffy
rimase stupita, poiché quel posto era proprio bello, anche se si notava molto
la mancanza di un tocco femminile “E’ molto bello il tuo appartamento” “Davvero
ti piace?” “Si, è arrivato bene” “Grazie! Vieni,
siediti sul divano, io metto a riscaldare la cena e ti offro qualcosa” “Hai
cucinato? Pensavo che da bravo ragazzo avresti ordinato una pizza” “Ci avevo
pensato, ma poi mi sono ricordato chi era la ragazza che avevo invitato e mi
sono divertito a testare le mie abilità culinarie” “D’accordo ti farò da cavia,
ma non trattarmi come se fossi speciale, ti prego” Angel le porse un bicchiere
di vino e si sedette accanto a lei “Perché?” “Sii te stesso, non devi
conquistarmi con le tue tecniche, siamo già stati a letto insieme, ricordi?!” “Come se fosse ieri” quella risposta sorprese Buffy, che sentì le sue guance arrossire, mentre lui non le
dava tregua e continuava a fissarla intensamente, poi la baciò dolcemente, le
accarezzò la schiena con una mano, mentre con l’altra giocava con i suoi
morbidi capelli biondi, infine si staccò da lei, porgendole la mano, la
condusse a tavola, dove cenarono parlando del cibo e del nuovo lavoro di Angel.
Quando ebbero finito Buffy si offrì di aiutarlo a
lavare i piatti, ma nonostante lui si rifiutò di accettare la sua proposta,
alla fine dovette cedere, così mentre lui li lavava lei li asciugava, ma nel
momento in cui lui per sbaglio lui, passandole un piatto, la bagnò, iniziò una
lotta con l’acqua dalla quale uscirono entrambi bagnati. In un attimo ripresero
a baciarsi e ad accarezzarsi, Buffy slacciò la
camicia di Angel, che a sua volta cercava di slacciarle il reggiseno, dopo
averle sfilato la maglietta. Il ragazzo approfondì il bacio e lei lasciò fare a
lui, così si ritrovò sdraiata sul tavolo, dove poco prima avevano cenato, con
lui sopra che cercava in tutti i modi di toglierle i pantaloni e gli slip,
quando ci riuscì fece la stessa cosa con i suoi indumenti e si distese
nuovamente su di lei. La baciò i seni e con le mani esplorava il suo corpo con
carezze che erano allo stesso tempo lente e frenetiche, Buffy
nel frattempo gli accarezzava la schiena e i capelli ,
fino a quando lui non entrò in lei, che si aggrappò con più forza al suo corpo
e si abbandonò tra le braccia del ragazzo.
Capitolo
8
Quella
mattina Buffy si svegliò molto tardi e notò che non
poteva alzarsi, infatti il ragazzo dormiva
tranquillamente disteso al suo fianco, con un braccio intorno alla sua vita e
con una gamba sopra le sue. Non sapeva come o quando erano finiti a letto, ma
ricordava perfettamente quello che era successo, si sentiva tutti i muscoli
intorpiditi e sorrise pensando che era dovuto all’attività notturna che aveva
fatto. Si girò a guardare Angel e sospirò, la gioia che aveva provato nel
ricordare quello che era successo, l’aveva portata a dimenticare che lui voleva
solo quello da lei. Per il momento, però, pur di stare con lui, si sarebbe
accontentata e sperò che lui si svegliasse presto per potergli comunicare la
sua decisione. Per il omento comunque le piaceva
riposare tra le sue braccia e cominciò a riflettere su ciò che aveva provato
mentre lo aveva dentro di sé e lo pregava di non fermarsi, a quel pensiero
arrossì, lui riusciva a farle fare cose che non aveva mai pensato di poter
fare. Il corso dei suoi pensieri venne interrotto da un
movimento di Angel, che svegliandosi avvicinò il suo corpo a quello della
ragazza e la strinse di più a sé baciandole il collo “Buongiorno, ti sei
svegliato finalmente, lo sai che ore sono?” “Dimmelo tu” “Le undici e mezza”
“E’ presto, possiamo giocare ancora un po’…” “No, scordatelo! Quello che
abbiamo fatto stanotte è abbastanza” lui s’irrigidì e smise di baciarla, lei
sorrise, aveva deciso di torturarlo un po’ prima di riferirgli la sua decisione
“Che vuoi dire? Anche questo è stato uno sbaglio per te?” “No. Ma prima
dovremmo parlarne” “Si, dopo averlo fatto un altro
paio di volte” lei lo allontanò da sé e ci si sedette coprendo il suo corpo
nudo con le lenzuola “No, io voglio parlarne adesso” lui si sistemò in modo da
poterla vedere meglio in viso e le sorrise “Ok. Non arrabbiarti. Solo che non
penso ci sia molto da dire, insomma stiamo bene insieme e ci divertiamo,
l’unica che deve dire qualcosa sei tu” “Appunto, io ci ho pensato molto e credo
di essere giunta ad una giusta conclusione” “Cioè?” “Cioè io accetto di stare
con te solo per sesso, ma ad una condizione” “Quale?” “Lo faremo solo tra di
noi” “D’accordo, io non pensavo di farlo in tre o più di tre, ma se..” “Cosa?! No! Che hai capito?! Io intendevo che io lo faccio solo con te e tu solo con
me” “Oh, certo, va bene” lui rise e l’abbracciò, facendola tornare a sdraiare
accanto a lui “Adesso parliamo d’altro” la baciò e le si mise sopra “Di cosa
vuoi parlare? Non eri tu che dicevi che non c’era molto da dire?!” “Una cosa c’è. Che mi dici della mia performance?” “Come
fai a chiedere una cosa simile?!” “Non posso?” “Lo fai
sempre?” “No” lei alzò un sopracciglio, in quanto diffidava del fatto che lui
stesse dicendo la verità e lui ridendo provò a formulare un’altra risposta “Si,
spesso lo faccio” “Cosa ti rispondono le altre?” “Prima rispondi tu” “Io non ho
intenzione di risponderti” “Perché?” “Non ti basta sapere che lo faremo ancora?
Voglio dire, se non fossi stato bravo non sarei tornata da te, no?!” “Giusta osservazione!” Angel, allora, cominciò ad
accarezzare il corpo sotto di lui e si mosse per fare in modo che non finisse
tutto in fretta, le baciò il collo, le spalle, fino a scendere a toccarle il
seno. Buffy aprì le gambe e sentì subito il suo
membro premere contro di lei, che lo spinse di più verso di sé, ma senza essere
accontentata. Angel si allontanò da lei e scese in una dolce carezza lungo tutto
il suo corpo per arrivare a stuzzicare i suoi sensi con le dita, ma la lasciò
prima che potesse raggiungere l’orgasmo, tornò a baciarla e ad accarezzarla
finché patè sopportarlo poi entrò in lei, infine
esausti crollarono ancora una volta addormentati. Angel si svegliò che era
ormai ora di pranzo, così lasciò un bigliettino sul cuscino e uscì per comprare
qualcosa da mangiare, rientrò poco dopo con due porzioni di hamburger e
patatine fritte e notò che Buffy si era svegliata e
stava facendo la doccia. Entrò in bagno, ma rimase deluso nel vedere che aveva
già finito ed era avvolta nell’accappatoio troppo grande per lei, si voltò
spaventata di trovarlo lì “Ehi, sei tornato” “Si,
speravo fossi ancora sotto la doccia, ma possiamo rimediare” la baciò e cercò
di slacciarle l’accappatoio, ma lei ridendo lo respinse “Per oggi basta, sono
le due del pomeriggio ed è da ieri sera che siamo chiusi qua dentro” “Ti stai
annoiando?” “No, ho solo fame e sono un po’ stanca” “Per il primo problema ho
la soluzione e per il secondo, dopo aver mangiato, puoi sdraiarti nel mio letto
e dormire” “Veramente vorrei tornare a casa per riposarmi, potrebbe chiamare
mia madre e non mi va di dirle dove sono stata” “Va bene, ma il pranzo l’ho già
preso, perciò prima mangiamo e poi ti riporto a casa” così lei finì di vestirsi
e lo raggiunse in cucina. Angel la guardò attentamente, aveva indossato i jeans
della sera prima e una sua t-shirt, che la rendevano sexy, inoltre portava i
capelli bagnati che le ricadevano sulle spalle, non riusciva a toglierle gli
occhi di dosso “Smettila di fissarmi così, cos’hai da guardare?” “Niente,
riflettevo” “Su che cosa?” “Niente in particolare” Buffy
capì che non voleva dirglielo qualunque cosa fosse, così ci rinunciò. Finì il
suo pranzo e poi tornò a casa.
Capitolo
9
Il
giorno successivo Buffy si recò a trovare sua madre
che non vedeva già da un po’, quando giunse alla vecchia casa vide che Joyce
stava cercando di ricucire un paio di pantaloni di Dawn,
la salutò e si sedette accanto a lei “Dawn ha di nuovo
strappato i pantaloni?” “Già, non sta mai ferma e questo è il risultato”
continuarono a discutere di quello che era successo ad entrambe in quei giorni
e poi Buffy decise di dirle ciò che aveva deciso nei
confronti di Angel “Sai l’altro giorno ho visto Angel” “Davvero?! Cosa gli hai detto?” “Veramente…non abbiamo parlato
molto” Joyce alzò lo sguardo e la guardò allibita “Cosa vuoi dire?” Buffy cercò di riparare all’errore appena commesso “Niente,
è solo che ho deciso di provare a stare lo stesso con lui e…” Joyce scosse la
testa “Buffy…ci hai pensato bene? Insomma, non credo
che lui sia giusto per te, o almeno non credo che lui possa darti quello che tu
desideri da un uomo” “Cosa ne sai tu di quello che
voglio da una relazione?! Al momento mi piace Angel e voglio
solo provare a passare un po’ di tempo con lui per divertirmi, non me lo
merito?” “Tesoro, non ho detto che non sono d’accordo, voglio solo essere
sicura che sia la cosa giusta per te” “Non credo che sia una buona cosa, ma non
riesco a dirgli di no, perciò preferisco stare al suo gioco e non fare la parte
della vittima” la madre annuì e le chiese di raccontarle com’era stata la
serata. Durante il pomeriggio Angel passò da lei per farle una sorpresa,
Buffy stava mettendo in ordine i fascicoli degli
studenti, ma il ragazzo la costrinse a smettere di lavorare con un lungo bacio.
La trascinò in camera da letto e si divertì a torturarla finché lei non lo
supplicò di darle ciò che voleva, restarono un po’ a letto in silenzio, poi
alla ragazza venne voglia di fare un po’ di conversazione, ma sapeva che
parlare dopo un rapporto era ciò che facevano le coppie, loro non lo erano,
così per evitare che accadesse e che lui trovasse qualcosa di cui lamentarsi,
gli disse che aveva molto lavoro e quindi non aveva altro tempo da dedicargli,
Angel si alzò e, scusandosi per averla disturbata, se ne andò. Rimasta sola Buffy rifece il letto, si preparò del caffé
e, sedendosi sul divano, iniziò a riflettere. Sapeva che quella specie di
relazione non faceva per lei, ma più passava il tempo con Angel e più si
rendeva conto che non poteva fare a meno di lui. Quel pensiero l’accompagnò per
tutto il resto della giornata e nel momento in cui si mise a letto la sera, il
ricordo di quell’ora passata con Angel ancora la tormentava, ma dopo un po’ a
riscuoterla da quelle riflessioni fu lo squillo del
telefono, ma rispondendo scoprì che era proprio Angel “Ciao, come ami chiami a
quest’ora” “Non riuscivo a dormire, ti ho svegliata?” “No” rimasero in
silenzio, poi il ragazzo rise sarcasticamente “Vedo che hai molte cose da
dirmi!” quella frase infastidì Buffy “Hai chiamato
tu, si suppone che sia tu a parlare” “Sei arrabbiata?” la ragazza si accorse di
aver alzato al voce e cercò di rimediare, per evitare che Angel capisse quello
che provava “No, non sono arrabbiata, è solo che ho avuto una brutta giornata”
“Quando ci siamo visti questo pomeriggio non mi sembrava, anche se…niente”
“Cosa?” “Non lo so, all’inizio andava bene, ma poi sei stata un po’…sei
diventata più fredda, distante. Forse, però, è stata una mia impressione” lei
sospirò, evidentemente tutti i suoi tentativi si non esprimere ciò che sentiva
erano andati in fumo “Andiamo solo a letto insieme, no? Che t’importa di quello
che penso o di come mi sento?” “Ok, sei arrabbiata con me, inutile che cerchi
di nasconderlo” “Anche se fosse?!” “Possiamo parlarne
e…” “No, risolverò la cosa da sola, ok?! Buonanotte!” gli
riattaccò il telefono in faccia e, spegnendo la luce, iniziò a piangere.
Angel sbatté il telefono sul letto, era furioso: perché quella ragazza si
comportava così?! Riusciva a far diventare le cose
semplici delle tragedie. Rimase sdraiato sul letto a pensare a quello che era
successo e dopo un po’ si decise a parlare con lei, così prese la giacca e
uscì. Buffy sentì bussare alla porta e si chiese chi
potesse essere a quell’ora, erano le 2:30, guardò dallo spioncino e, aprendo,
sospirò esasperata “Che vuoi ancora?” “Non si dice neanche più ciao adesso?!” sorrise vedendo quello che lei indossava, era un
pigiama, ma era così dolce vestita in quel modo. Buffy notò che Angel la stava
fissando divertito e ciò la fece arrabbiare ancora di più “Che c’è? Non
hai mai visto una ragazza in pigiama? Ah, già scusa, dimenticavo che tu le
ragazze le vedi solo nude!” a Angel andò via il sorriso, stranamente si sentì
offeso per quelle accuse, lei lo notò e cercò di scusarsi, ma lui non glielo
permise “Si, probabilmente hai ragione. Comunque ero
venuto per vedere se stavi meglio, non mi piace che tu sia arrabbiata con me”
lei lo spinse verso l’uscita “Si, sto benissimo, puoi
andare” lui però non era convinto, così tornò dentro e chiuse la porta, poi la
prese per un braccio e la fece sedere sul divano “Tu non stai bene e io voglio
sapere cosa c’è che non va” “Ok, se insisti te lo dico. Noi dovremmo vederci
pochissimo, invece tu sei qui ogni minuto e io così non so che fare” “In che
senso? Insomma, non dobbiamo vederci solo per quello, possiamo anche essere
amici” “Ho già degli amici, credevo fossimo d’accordo sul fatto di non
lasciarci coinvolgere” “Si, ma sentimentalmente.
Possiamo parlare se abbiamo dei problemi” “Possiamo parlare di problemi che
riguardano il sesso, ma non ho lamentele a riguardo, perciò visto che è molto
tardi credo che tu possa andare” si alzò e Angel la seguì, ma invece di andare
verso la porta si diresse in camera della ragazza “Ehi, dove stai andando?
Angel esci da lì!” lui si girò verso di lei e cercò di farla mettere a letto,
mentre cominciava a toglierle la maglietta “No, fermo. Non mi
va di farlo e poi per oggi hai già avuto la tua parte” lui cercò di baciarla e
farle cambiare idea, ma probabilmente era ancora nervosa, così la convinse
soltanto a farlo restare a dormire lì con lei.
Capitolo
10
Quando
Angel si svegliò si accorse che questa volta era stata lei a lasciargli un
biglietto sul cuscino, oggi era il suo giorno libero, invece Buffy doveva lavorare, così si era alzata presto senza
neanche svegliarlo. Il ragazzo si guardò intorno e notò che quella stanza piena
di oggetti personali gli piaceva molto, gli procurava una sensazione
d’intimità, tornò a sdraiarsi a letto e ripensò alla notte appena trascorsa,
non era riuscito a dormire molto, aveva passato la maggior parte del tempo a
guardare Buffy dormire e continuava a pensare che era
la prima volta che passava la notte con una ragazza senza farci assolutamente
nulla, ma anche se sapeva che era strano, gli era piaciuto dormire al suo
fianco. Chiuse gli occhi e iniziò ad immaginare come sarebbe stato svegliarsi
accanto a lei e magari coccolarla un po’ e…aprì gli occhi di scatto e si mise
seduto: non poteva immaginare quelle cose, avrebbe dovuto pensare ai diversi
modi in cui avrebbero potuto farlo se si fossero svegliati nello stesso letto.
Cos’era questa vena romantica? Cosa gli stava succedendo? Si alzò e in fretta
si rivestì per tornare alla sua abitazione, dove si fece subito una doccia,
come se questa avesse potuto lavare via i pensieri che gli affollavano la
mente, ma per tutto il giorno non ci riuscì, perciò decise di uscire un po’.
Camminando per le strade si trovò di fronte al bar nel quale, fino a qualche
tempo prima, andava per rimorchiare, così entrò e si sedette al banco ordinando
un drink, non dovette aspettare molto che subito una ragazza bruna gli si
affiancò “Ciao, qual è il tuo nome?” “Senti, sei molto carina,
ma non sono dell’umore giusto” “Posso aiutarti, parlami di quello che ti turba,
così ti sfoghi” Angel stava per rispondergli in modo brusco, ma quando la
guardò ebbe come un’illuminazione, quella ragazza poteva davvero aiutarlo a non
pensare, almeno per un po’. Le chiese qualcosa di lei e le raccontò del suo
lavoro, poi le chiese se aveva voglia di uscire di lì e lei accettò, Angel la
portò da lui e dopo qualche bicchiere di troppo di vino rosso finirono in
camera da letto. La mattina seguente Angel si svegliò con un gran mal di testa
e, pensando di avere accanto Buffy, abbracciò la
ragazza che gli stava vicino, ma quando aprì gli occhi e vide che era bruna,
gli sfuggì un urlo di stupore, che svegliò l’altra
“Che ti prende? Non urlare! Ho un mal di testa spaventoso” “Chi sei? Che ci fai
qui?” “Non ti ricordi? Probabilmente hai alzato il gomito più di me” gli porse
la mano e gli sorrise “Sono Lily, ci siamo conosciuti
ieri sera al bar, ricordi?” Angel annuì tristemente e sospirò “Questo non
doveva succedere!” Lily lo guardò stupita “Perché? Hai la ragazza?” “Si, più o meno…come mi è venuto in mente?!” “Senti eri
sbronzo, io credo che capirà” si era alzata e stava raccogliendo i suoi vestiti
“Ti dispiace se uso il bagno?” Angel le fece cenno di andare, non riusciva
neanche più a parlare, nella sua mente si affollavano i pensieri: cosa avrebbe
detto a Buffy? Lei cosa avrebbe detto? Avrebbe
capito? La cosa che più lo tormentava era che lui aveva bevuto, ma aveva voluto
quella ragazza anche prima di bere. Avrebbe dovuto dire anche quello a Buffy, oppure doveva ometterlo sperando che lei lo
perdonasse? Quando Lily lo lasciò solo, Angel capì che prima risolveva il
problema e meglio era, così chiamò Buffy sperando che
fosse in casa e le disse che doveva parlarle, la ragazza gli disse che sarebbe
rimasta ad aspettarlo e lui, dopo aver riordinato un po’ il suo appartamento,
si recò da lei.
Capitolo
11
Buffy
aprì la porta e lasciò entrare Angel, che le sembrò strano, ma aspettò prima di
chiedergli che avesse, perché lui aveva detto che voleva parlarle. Lo fece sedere e gli offrì la colazione, che lui rifiutò, così
mentre sorseggiava il suo caffé, Buffy
attese che il ragazzo parlasse “Sai ieri volevo chiamarti per finire la nostra
conversazione, perché non mi piaceva l’idea che tu ce l’avessi ancora con me.
Poi però non riuscivo a smettere di pensare alla notte che ho trascorso qui con
te, senza fare niente, quando abbiamo solo dormito, e mi sono svegliato che tu
non c’eri e ho cominciato a pensare a ciò che avrei fatto se tu fossi stata lì
con me…sai è strano, ma non mi è venuto in mente niente che non fossero coccole
e carezze” Angel rise e Buffy iniziò a guardarlo con
più attenzione, capendo che non era quello che era venuto a dirle, ma lo lasciò
continuare senza dire niente “Mi piaceva pensare a te in pigiama accanto a me,
che ti abbracciavo e insieme guardavamo un po’ di tv passando la giornata a
letto. Ho immaginato queste cose per tutto il giorno, così la sera sono uscito
e ho passato metà del tempo seduto al bancone di un bar, ma poi…non credo ti
piacerà questa parte della storia, ma ti prego di ascoltarmi senza
interrompermi” per la prima volta da quando aveva iniziato il racconto aveva
alzato gli occhi su di lei, che a quel punto capì che il ragazzo stava cercando
di confessarle qualcosa, così annuì e lo lasciò fare, Angel allora riprese a
parlare con tono sommesso “si è avvicinata una ragazza e inizialmente l’ho
trattata male, volevo stare solo, ma era già al terzo bicchiere di scotch e ho
pensato che parlare con qualcuno mi avrebbe evitato una sbronza. Dopo un po’
che parlavo con lei, però, mi è venuto in mente che quella poteva essere la mia
unica soluzione per non pensare più a te e…” “Ci sei stato a letto” Angel poté
solo annuire evitando sempre di guardarla negli occhi, ma quando si rese conto
che lei non aveva intenzione di dire niente, riprese a parlare “Senti, se ti
può consolare io non mi ricordo quasi niente e il mio primo pensiero al
risveglio sei stata sempre tu, non è buffo? Insomma, ti ho tradita per non
pensarti più e al risveglio ho scoperto che pensavo ancora a te” Buffy lo guardava seria, ma ancora non diceva niente,
allora Angel decise di tentare ancora “Non voglio perderti per una sciocchezza,
io…” a quelle parole, però, lei reagì “Sciocchezza! Mi sembrava di essere stata
piuttosto chiara quando ho accettato le tue condizioni: nessun’altro
all’infuori di noi due!” “Si lo so, ma mi ha colto di sorpresa” “Cosa?” “Tutti
quei pensieri sdolcinati, non riuscivo a smettere. Continuavo a vederti mentre indossavi
quel pigiama e mentre dormivi a accanto a me…” “Smettila! Non scaricare la
colpa su di me!” “Non lo sto facendo, dico solo che non sapevo come gestire la
situazione” “E scoparti la prima che capita era la giusta soluzione, vero?! Se hai davvero pensato a me tutto il tempo, allora perché
non l’hai fatto anche quando hai deciso di tradirmi?!”
“Non lo so, ok?! Probabilmente ero già ubriaco in quel momento” “Davvero uno
splendido alibi!” “Per quanto tempo ancora vuoi rinfacciarmi quello che ho
fatto?! Perché non ne parliamo seriamente lasciando da
parte le recriminazioni?!” “Vattene” lei ora lo
guardava fisso negli occhi e Angel capì che niente le avrebbe fatto cambiare
idea, al pensiero sentì una morsa allo stomaco, ma reprimendo ogni impulso, si
alzò e uscì. Buffy rimase seduta a piangere per tutta
la mattina, poi chiamò Willow che venne a consolarla,
mentre Angel passeggiava per le vie della città pensando al guaio che aveva
combinato e a come aggiustare le cose, passò davanti alla casa di Joyce e Dawn e decise di fermarsi. Bussò, la
ragazzina gli aprì e lo fece accomodare mentre chiamava la madre al piano di
sopra “Angel che piacere vederti, come mai da queste parti?” “Io vorrei
parlarle in privato” fece un cenno verso Dawn che,
sbuffando, si allontanò, il ragazzo allora raccontò tutto quello che era
successo e aspettò che la donna esprimesse un suo parere a riguardo “Vedi, Buffy non voleva avere una relazione a metà, ma tu le
piaci, così a deciso di provarci, credeva, però, che tu avresti rispettato le
regole. Inoltre, io non ero d’accordo e lei invece cercava di
convincermi del contrario, in quanto ci tiene al mio giudizio. Ora starà
probabilmente pensando che avevo ragione e a me non piace dover dire alle mie
figlie *te l’avevo detto*” “Lo so, lo capisco,
comunque non potrebbe provare a parlarle, dirle qualcosa in modo che io possa
aggiustare le cose?” “Tu la ami?” “Amore forse è una parola un po’ grossa, ma
con il tempo potrebbe diventarlo. Per il momento posso dire
che tengo molto a lei e non voglio perderla” “Farò quello che posso” Angel
sorrise a Joyce, che, nonostante il suo comportamento con la figlia, era stata
molto gentile e disponibile, poi la salutò e continuò il suo giro per le
strade.
********************
Caricò
in macchina l’ultima valigia e si voltò a guardare per l’ultima volta quello
che era stato il suo appartamento e salì al posto di guida. La sua nuova meta
era Las Vegas dove aveva avuto un posto come insegnante, si sentiva sollevato a
lasciare quel posto dove era stato felice per pochissimo tempo senza neanche
rendersene conto. Buffy ormai non gli rivolgeva più
la parola, il discorso fatto con Joyce un mese prima non era servito e lui era
riuscito solo a dirle qualche parola per i primi tempi e poi neanche più
quello. Quando gli avevano offerto quel posto nella capitale del gioco
d’azzardo aveva deciso di accettarlo, in effetti
scappare era la cosa che sapeva fare meglio di chiunque altro, così ora vedeva
già in lontananza il cartello che annunciava la fine del territorio che stava lasciando
e quello con l’invito a guidare con prudenza.
Capitolo
12
Epilogo
-
5 anni dopo -
Erano
cinque anni che non metteva più piede in quella città, da quando l’aveva
lasciata per ragioni di cuore ed era andato a vivere a Las Vegas, dove aveva trovato
un’atmosfera completamente diversa. Lì le persone erano diffidenti e raramente
concedevano fiducia ai nuovi arrivati,ma si era
ambientato presto e ora, invece, doveva tornare in quei luoghi che credeva di
aver dimenticato per partecipare al matrimonio di suo cugino. Non era mai
andato molto d’accordo con i suoi parenti, ma i suoi lo avevano costretto,
perché era da molto che non li vedeva; nel frattempo era giunto nel centro
della città e stava raggiungendo l’hotel dove avrebbe alloggiato e continuava a
guardarsi intorno con la speranza, o forse con il timore, di incontrarla. Non
l’aveva più vista né sentita dalla sua partenza, ma aveva saputo che lei aveva
lasciato il vecchio liceo per andare in una scuola privata, dove aveva ottenuto
un vero e proprio contratto lavorativo, era felice per lei. Prese le chiavi
della sua stanza, posò le valige e andò a fare due passi, in realtà sperava di
imbattersi in lei e così fu. La vide seduta su una panchina
del parco e acutamente si avvicinò a lei “E’ occupato questo posto?” Buffy alzò la testa dal giornale che stava leggendo e
guardò colui che le aveva parlato, quando vide chi era stato spalancò gli occhi
per la sorpresa e riuscì a sussurrare solo un debole “Ciao” lui si sedette lì
accanto “Cosa leggi?” “Cosa…cioè…perché…” lui rise “Aspetta ti aiuto.
Vuoi sapere perché sono qui, semplice, sono tornato per il matrimonio di mio
cugino” lei continuava a guardarlo sbalordita, ma dopo un po’ si riprese e
cominciò chiedergli cosa faceva a Las Vegas e dopo un’ra lui disse che doveva andarsene, comunque le domandò se
viveva sempre nello stesso posto e quando scoprì che era così, le disse che
sarebbe passato a prenderla la sera successiva per una cena tra amici e lei
accettò.
Alle otto Angel passò da lei e si recarono in un
ristorante di cucina messicana, dove parlarono di quello che avevano fatto in
quei cinque anni, ma il ragazzo introdusse un argomento che, notò, era
imbarazzante per lei “Allora qualche nuovo fidanzato?” Buffy
abbassò gli occhi “Non credo che dovremmo parlarne” “Perché? E’ passato tanto tempo” “Ok, c’è stato un tipo,
siamo stati insieme per quasi due anni, ma poi l’ho lasciato. Troppo
impegnativo, era gelosissimo e ci mancava poco che non potessi neanche uscire
di casa” “Mi dispiace” lei scosse la testa come per dirgli che non doveva “E
tu?” “Oh, le solite cose. Qualche storiella qua e là, ma niente di serio. Mi
conosci, no?” “Già!” Angel pensò che quella risposta era un
modo per dire che era pentita di averlo conosciuto, così passò il resto
della serata a rifletterci, perché in effetti lui non l’aveva dimenticata, ma
lei sembrava indifferente al loro incontro, forse era solo po’ imbarazzata, al
contrario di lui che voleva abbracciarla e baciarla pur sapendo che non poteva
farlo. La riaccompagnò a casa e lei lo salutò freddamente rifugiandosi
velocemente in casa, quando lo sentì allontanarsi, Buffy
si sedette sul divano e fece un respiro profondo, quell’incontro l’aveva
stremata, non ricordava le forti sensazioni che quel ragazzo era in grado di
farle provare. Era stata in balia del suo fascino per tutta la sera, in ogni
minuto passato insieme aveva desiderato confessargli che in tutti quegli anni
il suo unico pensiero era stato lui e tutti gli altri uomini sfiguravano se
paragonati a lui. Tutta la notte la passò in compagnia di questi tristi
pensieri e al mattino decise di passare da sua madre per raccontarle
dell’incontro fatto, ma quando si trovò lì ci trovò proprio Angel, che era
passato a trovare Joyce e Dawn. Parlarono un po’
trascorrendo la mattina insieme, poi il ragazzo propose a Buffy
di accompagnarlo al matrimonio che si sarebbe tenuto nel fine
settimana e lei, titubante, accettò.
Quella
domenica mattina si incontrarono davanti alla chiesa e durante la funzione lui
si arrischiò a prenderla per mano, cosa che fu gradita. Poi pranzarono insieme
agli amici e ai parenti di Angel, ma nonostante Buffy
avesse pensato che sarebbe stata un po’ trascurata, al contrario lui coglieva
ogni occasione per stare solo con lei, infatti appena
suonarono un lento la portò sulla pista e la strinse a sé. Ballarono a lungo e
quando tornarono a sedersi al tavolo lui le prese le mani e, guardandola negli
occhi, le parlò “Ascolta, so che in passato sono stato un’ idiota,
ma vorrei tanto che tu mi perdonassi” “Già fatto e da tempo ormai” “Davvero?!
Allora non hai niente in contrario se io ora ti bacio?!”
“Puoi provarci” lui sorrise e poi si baciarono dolcemente, da quel momento
oltre a voler sempre restare solo con lei, iniziò anche a baciarla e
abbracciarla continuamente. La riaccompagnò a casa e riuscì ad ottenere un
altro appuntamento e ancora un altro e un altro fino al prossimo matrimonio: il
loro…ma questa è un’altra storia.
THE
END