Buffy Rpg

Episodio 3

Cose preziose

 

 

 

Fan Finction scritta dai bardi del Buffy Rpg

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Limite di età: nessuno

Scritta tra marzo e maggio 2005 e ambientata dopo la settima stagione

Breve descrizione: Giles rileva l’attività di un curioso negozio di oggettistica horror, collegato a un Museo degli Orrori, dove Buffy dovrà indagare per trovare il demone responsabile di un omicidio.

 

 

Personaggi e interpreti

 

Buffy               Claudia

Willow             Valeria

Xander            Max

Anya               Heles

Dawn              Sarah

Giles               Max

Spike               Simone

Andrew’          Domenico

Desio               Max

Vulnavia         Valeria

 

 

La luce del sole entrò dalla finestra della camera di Buffy. Le ombre degli alberi si riflettevano sul suo letto. Un raggio di sole svegliò la ragazza, illuminandole il viso mentre il canto degli uccellini le dava il buon giorno. La ragazza si sedette sul letto senza scoprirsi e si stiracchiò. Improvvisamente un rumore disturbò quell'atmosfera, un rumore che si faceva sempre più forte e non accennava di smettere, la ragazza s'alzò e andò con prudenza verso la fonte del rumore e...buio. Buffy era ancora nel suo letto, tra le mani stringeva la sveglia, artefice del suo incubo. La Cacciatrice spense la sveglia e mise la testa sotto al cuscino. "Ah...*Guarda il lato positivo, Buffy...questa volta era solo un sogno, se tutti i demoni fossero tanto facili da battere sarebbe una pacchia!* Pensò Buffy mentre si alzava dal letto. Aprì uno dei suoi cassetti e prese i suoi vestiti,la sua biancheria, e si diresse verso il bagno. Nella casa regnava il silenzio più totale, tutti dormivano. La ragazza entrò in doccia. Ci voleva proprio, Buffy aveva riacquistato un po’ di tranquillità persa durante il brusco risveglio. Andò in camera sua, e, con suo stesso stupore si sorprese a rifarsi il letto. La Cacciatrice, ora, era tranquilla, tutto era a posto, guardava la strada dal suo balcone, aveva tutto ciò che le serviva...o quasi. Il suo stomaco le ricordò che non mangiava dalla sera prima. La ragazza si diresse in cucina, ma mentre scendeva le scale un rumore di pentole attirò la sua attenzione, questa volta non era un sogno. La ragazza si affacciò alla porta della cucina "No...uff!" sbuffava Anya con in mano una pezza, mentre cercava di spengere un piccolo incendio sviluppato da un pezzo di carta che si era scordata di togliere prima di accendere i fornelli. "Anya!" disse Buffy correndo verso di lei e prendendo uno straccio. La Cacciatrice spense l'incendio mentre Anya la guardava "Che volevi fare?" chiese Buffy "La colazione!...Non t'arrabbiare, era un bel pensiero, è solo che non sono molto brava!" rispose Anya. "Non sono arrabbiata!" disse Buffy sorridendole. "Certo, potresti sempre rimediare andando a comprare la colazione per tutti! Che ne dici?" Chiese Buffy "Vado!" rispose Anya uscendo di casa. Buffy si sedette,e, aspettando che scendesse qualcuno, si mise a leggere il giornale.

 

Entrò Xander, con l’aria sbattuta. “Buongiorno Buffy!” disse, poco convinto. Con aria assente, aprì il frigorifero e prese la caraffa del succo d’arancia e se ne versò un bicchiere di cui ne bevve mezzo. Lanciò un’occhiata fuori dalla finestra e osservò, poco convinto “Magnifico! Che splendida giornata di sole per iniziare a lavorare in quel negozio che ha rilevato Giles per due soldi! Come si chiama Cose Licenziose?..Ah no, Cose Preziose..”

 

"Ehy" esclamò Buffy notando il malumore dell'amico "Cosa succede?" disse avvicinandosi"Vuoi parlarne?" nonostante i suoi solleciti a parlare di cosa preoccupava l'amico, Buffy non notava alcun interessamento da parte di Xander se non per la bottiglia del succo di frutta che teneva in mano. Tolse la caraffa dalle mani del ragazzo posandola sulla tavola poi lo guardò negli occhi "Xander?Parlo con te! Cosa hai fatto?"

 

Il ragazzo si voltò verso l’amica e affermò, abbattuto “Vedi Buffy, sono un po’ giù… stamattina come mi sono svegliato sono stato colpito dai raggi del sole, provenienti dalla finestra. Mi sono detto la primavera è vicina, i fiori sbocciano, tutti i ragazzi sono innamorati… mi è venuta voglia di andare a bussare alla porta di Anya per darle il buongiorno poi ho fatto l’errore di guardarmi allo specchio e mi sono ricordato di essere capitan Uncino…”

 

Buffy fece un sorriso di comprensione all'amico "Xander, le persone che ti hanno amato e che, sicuramente ti ameranno, i tuoi amici e tutti coloro che ti vogliono bene,non lo fanno per come sei esteriormente, ma per come sei fatto dentro! Sei una persona bellissima e sono sicura che se domani mattina vorrai andare a dare il buon giorno ad Anya, lei sarà felice di riceverti!"disse Buffy all'amico stringendogli la mano.

 

Il volto di Xander si illuminò di speranza. Il giovane si voltò verso Buffy, guardandola con gratitudine per ciò che gli aveva appena detto. Xander ricambiò la stretta di mano dell’amica e le disse, sorridendo :”Grazie, Buffy!” Poi guardò dalla finestra e osservò, con improvviso entusiasmo “Però! E’ proprio una bella giornata… Prima mi sembra di aver sentito che avevi detto ad Anya di comprare la colazione per tutti, quasi quasi la raggiungo e vedo se posso esserle d’aiuto…”

Xander salutò Buffy, lasciò la cucina, e subito dopo la casa, felice.

 

Entrò Giles in cucina, di ottimo umore, portando una lettera che aveva appena letto. Disse, sorridendo alla Cacciatrice “Buongiorno Buffy! Ci sono delle ottime novità! Mi ha appena scritto il Consiglio e secondo loro, la Bocca dell’Inferno di Cleveland si trova proprio sotto a “Cose Preziose” e più precisamente sotto al museo degli orrori situato nello scantinato del negozio! Tutto lascia supporre che il nascondiglio di Desio, visto l’interesse del semidio per la Bocca dell’Inferno, sia proprio da quelle parti! Non ti pare un’informazione interessante, Buffy?”

 

La Cacciatrice con tono sarcastico rispose "Che bella notizia, signor Giles! Non avrei potuto chiedere di meglio oggi!". Detto ciò si alzò posando la rivista che aveva tra le mani e, di cui per qualche motivo non era riuscita a leggerne nemmeno una riga. La ragazza assunse un'aria più seria quando vide l'espressione di Giles, che non le sembrava quella di uno che avesse voglia di scherzarci su "D'accordo signor Giles, lei cosa pensa, come potremmo agire? Io ho bisogno di più informazioni su questo Desio!"

 

“Beh… le notizie che abbiamo di lui, sono poche… il Consiglio ha trovato degli scritti antichissimi che dicono che è il figlio di Ares, dio della guerra e di una donna umana. Quindi è per metà umano… per ora non sappiamo altro. Per quanto riguarda “Cose Preziose”, direi che ti occuperai del Museo degli Orrori, dato che è il punto più vicino alla Bocca dell’Inferno! Ti saluto Buffy! Vado ad aprire il negozio.” Affermò, improvvisamente contento l’Osservatore “Oggi è il nostro primo giorno di attività a Cleveland! Deve andare tutto bene! Mi raccomando, vieni il prima possibile! E porta anche tutti gli altri!” Giles salutò la ragazza e uscì di buonumore.

 

"D'accordo signor Giles, aspetto che si sveglino anche gli altri e la raggiungo!" Disse Buffy riprendendo per l'ennesima volta la rivista in mano. Poco dopo scese Willow "Ciao Willow!" Disse la ragazza sorridendo all'amica "Ciao Buffy!" rispose la strega sbadigliando e dirigendosi al frigo. "Vediamo cosa c'è qui dentro!" disse Willow con curiosità "Lascia stare, a meno che tu non voglia bere solo aranciata per i prossimi giorni conviene che qualcuno vada a fare la spesa,  poi stanno arrivando Anya e Xander con la colazione!".Willow guardò la rivista postata sul tavolo "Wow! Permetti?" Disse prendendo la rivista. Buffy le sorrise."Te la cedo! Vado a svegliare Andrew e Dawn!" E salì in camera della sorella. Aprì la porta. La fece sorridere vedere la sorella addormentata, si domandò cosa stesse sognando, le dispiaceva quasi svegliarla, ma, nonostante ciò si sedette su un angolo del letto e sussurrando disse "Dawn? Dawn, svegliati!".

 

Dawn stava sognando un mondo dove erano inesistenti vampiri, demoni, dee e dei. Un mondo dove lei, sua sorella e i suoi amici vivevano come ragazzi normali. Il suo sogno fu interrotto da una bellissima voce che la chiamava <Dawn?Dawn!> sentiva venire da lontano "Che c'è? Buongiorno Buffy!" disse, senza aprire gli occhi "perché mi hai svegliato?stavo dormendo così bene! facevo un sogno!" continuò sbadigliando e stiracchiandosi "Com'è la giornata oggi? sei pronta a combattere vampiri e demoni?" ora era sveglia e voleva godersi la giornata che immaginava splendida, vedendo entrare dei piccoli ma luminosi raggi di sole dietro le tende celesti.

 

Buffy si alzò dal letto della sorella "Si, è una bellissima giornata!" le disse sorridendo "Xander ed Anya saranno qui a momenti con la colazione, poi andremo al negozio." La Cacciatrice si avviò verso la porta "Ti aspetto giù" disse chiudendosi la porta alle spalle. Poi, si diresse verso la porta di Andrew. Bussò, ma non ebbe una risposta, così, aprì la porta "Andrew!" *Ma perché oggi dormono tutti...?* pensava la Cacciatrice, poi ripeté "Andrew, su, in piedi!"

 

La stanza di Andrew era in perfetto ordine. Il letto era rifatto e un bel Tigro con le mani aperte era pronto per essere abbracciato. Sulle pareti erano incorniciati poster di Godzilla e di una ragazza vestita da StarTrek con le orecchie a punta; per la cronaca c'era scritto la subcomandante T'Pol ! A parte la telecamera, la libreria piena di libri strani e l'armadio chiuso, di Andrew non c'era traccia. Probabilmente era uscito già da un po’ .

Buffy si guardò attorno "D'accordo...". Richiuse la porta della stanza e scese giù "Xander ed Anya non sono ancora tornati?" Chiese la Cacciatrice a Willow "No, non ancora!" "Spike? L'hai visto?" Domandò la strega, "No, boh , aspettiamo che si svegli, se non è già uscito..." Rispose Buffy.

 

Spike stava dormendo nella sua camera nella quale, a causa delle pesanti tende appese alle finestre, non entrava neanche un raggio di sole. Sentendo le voci delle amiche si svegliò. Ancora assonnato si diresse verso la porta e la aprì per poi, essendosi accorto del pigiama che stava ancora indossando, richiuderla immediatamente. *Fortuna che me ne sono accorto! Stavo per buttare all’aria la mia reputazioni di demone!* Effettivamente si sentiva un po’ ridicolo in un pigiama ad orsettini ma era l’unico che aveva trovato e non aveva voglia di dormire vestito. Dopo essersi vestito uscì dalla camera, scese al piano di sotto e disse a Buffy e a Willow: “Vi sembra l’ora di far rumore? E’ pieno giorno!”

 

Buongiorno anche a te Spike!" Disse Buffy sarcastica "Sai, se facessimo rumore di notte, ci inimicheremmo tutti gli altri, compreso il vicinato, e non so se ne sia il caso!" disse la Cacciatrice.

 

“Certo che ne sarebbe il caso! Avete sempre una scusa per disturbarmi. Piuttosto, avete svegliato solo me? Non vedo gli altri in giro.”

 

"Ansioso?!" scherzò Buffy. "Andrew è uscito e Dawn si sta preparando, presto torneranno Anya e Xander con la colazione" disse la Cacciatrice.

 

Un'attraente  donna, dal lungo vestito rosso molto attillato girava per le  strade di Cleveland. Al suo passaggio molti uomini si

giravano  manifestando  il loro assenso nei confronti della ragazza dai lunghi  capelli marroni e le  donne vociavano tra di loro chissà quale pettegolezzo: passeggiare a  quell'ora del giorno con un simile  abito era certo una cosa eccentrica.  Vulnavia scosse la testa  in risposta all'ennesimo fischio di un muratore  intento a  rifare un alto muro di

una casa. Una macchina con a bordo un  gruppo di ragazzi frenò di scatto davanti a un semaforo fattosi  rosso e per  poco il giovane alla guida non venne catapultato  fuori dal finestrino a  causa della visione celestiale del  demone. Vulnavia procedette per la sua  strada senza curarsi  del resto.

 

Anya riconobbe la donna. Subito ricordò chi lei fosse e tutto ciò che in passato le aveva unite. La donna ricordò d'essere stata sua complice e ciò di cui era capace. Dalle labbra della donna con un lieve suono uscì il suo nome "Vulnavia..." La donna allora si avvicinò alla donna che distava poco da lei. Anya, infatti, non sapeva cosa fare di preciso ma qualcosa più forte di lei la spinse a recarsi dalla donna. Anya si ritrovò davanti l'auto della donna, e la guardò-

 

 La donna dai lunghi capelli neri scese dall'auto e andò verso Anya.
I suo capelli erano mossi dalla fresca brezza me per quanto ella
potesse essere bella, i suoi occhi erano di ghiaccio.
Le due donne si trovarono faccia a faccia. Vulnavia allora, le
disse "Anya...quanto tempo..." Anya non sapeva cosa fare, Vulnavia
continuò "Da quando ci hai lasciato...ti sei ridotta a fare la
cameriera per la Cacciatrice..." disse riferendosi al bar poco
distante. Anya si senti colpita "Non faccio la cameriera...sono
amici...ma immagino che tu non sappia cosa voglia dire questa
parola..." Vulnavia la guardò con aria superiore "No, in effetti io
non ho amici...ho complici...e valgono molto di più i complici che
gli amici...Ricordi? Io e te eravamo due ottime complici...." Anya
guardò la donna, dei ricordi veloci le passarono nella mente,
ricordi che furono sostituiti immediatamente da quelli più recenti e
sereni trascorsi con i suoi amici. "Si, lo eravamo...ma ora ho degli
amici...amici veri...non come lo ero con te!" Così dicendo fece per
andarsene. La mano di Vulnavia la bloccò "Anya...eravamo potenti
insieme...cambia idea e torna da noi..." Anya non si sarebbe mai
aspettata di ricevere quella domanda da Vulnavia, ma ora c'erano
cose più importanti nella sua vita "No Vulnavia, con voi ho
chiuso..." Vulnavia ebbe uno scatto di rabbia. Anya diede una
strattonata con la spalla al demone, e se ne andò per la sua strada.
Vulnavia rimase un attimo lì, poi risalì in auto, risoluta a
riportare Anya dalla sua parte.

 

 

*Anya si incamminò per la sua strada, stringendo forte
a sè la colazione degli amici. Rivedere Vulnavia le
aveva davvero fatto ribollire il sangue nelle vene.
<< Non può capire... Lei non sa cosa vuol dire avere
degli amici... Non sa cosa vuol dire essere sola al
mondo e trovare finalmente qualcuno che ti ama...
Quanto vorrei che anche lei potesse, solo per una
volta, provare tutto ciò... Sentirsi sola e
abbandonata, esattamente come mi sono sentita io
quando ho conosciuto Buffy e tutti gli altri...
Sarebbe bello se anche lei trovasse una persona come
Xander...>>
E con questi pensieri in testa si girò un' ultima
volta indietro, e osservò Vulnavia che se ne andava
per la sua strada.

 

Tutto a Cleveland si bloccò. Le persone, le auto e qualunque altra cosa si stesse muovendo. Il tempo si era fermato. In mezzo alla strada apparve un demone dalle fattezze umane, vestito di scuro.

Disse con un sorriso crudele, fissando Anya che si allontanava :”Potrebbe essere bello... o potrebbe essere semplicemente... una maledizione!” detto questo scomparve. E il tempo tornò a scorrere, come se nulla fosse accaduto.

Xander arrivava proprio in quel momento a passo svelto. Si guardava intorno, borbottando :”Ma dove sarà?”. Aveva una gran voglia di vedere Anya e di parlarle. Passando vicino a Vulnavia si fermò, ne incrociò  lo sguardo e parve illuminarsi. Dopo averle fatto un sorriso, disse :”Salve, che splendida mattinata, non è vero? ” La bellezza di quella ragazza era veramente fuori del comune. Xander se ne sentiva attratto come il ferro dalla calamita.

 


Vulnavia squadrò letteralmente l'uomo che aveva davanti dalla testa
ai piedi, avrebbe voluto replicare con un "Per me le giornate non
sono mai splendide..." ma quella che le uscì dalla bocca fu una
risposta inaspettata anche per lei. Il demone sorrise, forse per la
prima volta nella sua vita, e disse: "Sì,è davvero una mattina
meravigliosa". Il suo cuore sobbalzò nel petto immortale e una
sensazione di calore le inondò tutto il corpo non appena i suoi
occhi incontrarono quelli di Xander.

 

“Beh... penso che sia proprio in mattinate splendide come queste che sia possibile fare incontri splendidi...” esclamò Xander, fissando sempre più estasiato Vulnavia. “Posso averti.. cioè offrirti qualcosa al bar? Ero appunto diretto là per...” in quel momento Xander ebbe la sensazione di essersi dimenticato qualche cosa ma il seducente quanto ipnotico sguardo della ragazza che aveva davanti, fece sì che i suoi pensieri prendessero tutta un'altra piega. “Sì, ero diretto lì per la colazione... A proposito, io sono Xander!” disse, come ricordandosi solo in quel momento di non essersi presentato.

 

* Xander... Nome interessante.... Quanto mai bizzarro..... Certo che questo umano non è davvero niente male.... * pensò Vulnavia, squadrando il giovane che le stava di fronte da capo a piedi.

Tese la mano verso di lui e si presentò.

Il contatto con la pelle fresca e un po' ruvida del giovane la fece fremere.

<<Si. Davvero un umano interessante....>>

"Io sono Vulnavia. Si. Penso che accetterò volentieri il tuo invito. Anche io non ho ancora fatto colazione..." E sottolineò le ultime parole con uno sguardo piuttosto eloquente.

 

“Bene... allora sarà piacevole fare colazione insieme. Personalmente ho sempre voglia di un sano nutrimento.” rispose il giovane che aveva colto l'allusione della demone.<<Dimmi, tu sei di queste parti? Io mi sono trasferito da poco... e non conosco benissimo la città... anche se devo dire che finora non sembra niente male, dato che è stato proprio a Cleveland che ho avuto la fortuna di incontrarti..>> osservò Xander, mentre apriva cavallerescamente la porta del bar a Vulnavia, ed entrando subito dopo di lei.  Tutti gli uomini si erano voltati a guardare l'affascinante  ragazza che era con lui, che in quel momento si sentiva al settimo cielo.

* Finalmente una ragazza normale! Basta con mantidi religiose, mummie e demoni! E' la mia giornata, questa!* esultò, internamente, Xander.

Il ragazzo, felice, si sedette al tavolo con la ragazza, guardandola nei bellissimi occhi. <<Sai, non avevo mai incontrato una ragazza incantevole come te. Vorrei conoscere tutto di te...>>

 

"Mi hai letto nel pensiero" disse Vulnavia sfiorando la mano di
Xander. "Anche io vorrei approfondire la nostra conoscenza" quindi
fissò il ragazzo per un periodo interminabile mentre i rumori
attorno a loro scoparivano.

 

L'entrata del negozio “Cose Preziose” era posto su una via secondaria del centro di Cleveland, vicino (manco a farlo apposta) al cimitero. L'insegna era un semplice, ma in qualche modo suggestivo, cartellone dove le lettere erano scritte con caratteri sinistri. Nell'interno, abbastanza spazioso, si potevano trovare oggetti, libri e  curiosità varie relative alla cultura horror, sia cinematografica che letteraria. Giles era alla cassa e stava passando una busta a una signora dall'aria tranquilla. “Ecco a lei, un braccio mozzato, una testa con gli occhi che escono dalle orbite e un libro di maledizioni! Trenta dollari, grazie, signora!” La donna prese la busta con lo straordinario contentuto e uscì dal negozio, lasciando l'Osservatore da solo. Giles, si guardò intorno, e, visto che, per il momento, non aveva altro da fare, prese il giornale e cominciò a leggere. Una notizia attirò subito la sua attenzione, ed esclamò “Santa Pace!” Guardò l'orologio al polso e borbottò, nervoso “Ma quando arrivano Buffy e gli altri, accidenti!” Improvvisamente, un rumore proveniente dalle scale che portavano al museo degli orrori, lo fece sobbalzare. Si avvicinò alle scale, lentamente. Qualcuno aprì la porta del negozio ed entrò. L'Osservatore si voltò a guardare.

 

"Buongiorno Signor Giles" disse Willow chiudendo la porta dietro di
sè. "Come procede la vendita di Cose Schifose?" continuò, sorridendo
su come avesse storpiato il nome del negozio. Poi notò il volto teso
dell'osservatore: "Ma cosa è successo? Pare che abbia visto un
fantasma...".

 

“Che cosa, un fantasma?” chiese Giles, come cadendo dalle nuvole. Poi si tolse gli occhiali e iniziò a giocherellare con le astine. Disse con aria distratta :”Mi era parso di sentire come un...” Improvvisamente, sbottò :” Ma insomma, dove eravate? Vi sto aspettando da oltre quaranta minuti! Avevo detto a Buffy di portarvi tutti qui subito, all'apertura del negozio! Dobbiamo organizzarci per come mandarlo avanti al meglio delle possibilità! E poi ci sono argomenti urgenti di cui parlare: guarda che cosa dice il giornale di oggi!”

 


Willow afferrò il Cleveland News tra le mani alla pagina indicata da
Giles e lesse ad alta voce corrugando la fronte mano mano che andava
avanti: "Freddy Kruger esiste davvero!" diceva il titolo a lettere
cubitali. La ragazza alzò un attimo gli occhi verso Giles, poi
riprese. "Un efferato omicidio è stato commesso la notte scorsa nei
luoghi di una vecchi fabbrica abbandonata alla periferia di
Cleveland, il corpo sfigurato di una persona, coperto di profonde
ferite è stato ritrovato da uno dei responsabili della nettezza
urbana. Quattro profonde ferite al centro della pancia che ricordano
in modo terrificante gli artigli del noto personaggio ideato da Wes
Craven: Freddy Krueger, della fortunata serie Nightmare. Opera di un
pazzo omicida che vuole emulare il suo eroe preferito? Il mistero si
fa fitto e non ci sono per il momento novità sulle indagini. L'unica
traccia è quel guanto antigliato, ritrovato accanto alla vittima,
che per molti anni ha sconvolto i sogni dei giovani amanti
dell'horror...".
Willow tornò a osservare l'osservatore: "Che cosa facciamo?"
sussurrò mentre il suo volto di faceva bianco.

 

Buffy, ormai stanca d'aspettare Anya e Xander, aveva deciso di recarsi al negozio. La ragazza entrò e prima ancora di poter dire una parola notò le facce preoccupate dei due. "Buongiorno Giles" disse riferendosi all'osservatore, poi sorrise all'amica "Willow..." Notò che i due stavano osservando un giornale, così avvicinandosi al bancone e, assumendo un'aria più seria chiese ai due "Brutte notizie?"

 

Spike, visto che ormai era stato svegliato e che a casa non c’era più nessuno, decise di recarsi al negozio “Cose Preziose”. Ovviamente, essendo un vampiro, non poteva semplicemente uscire di all’aperto e farsi una passegiata sotto il sole. Così andò in cantina, sollevo senza fatica un pesante coperchio di ferro ed entrò in un buio passaggio che comunicava direttamente con le fogne attraverso le quali sarebbe arrivato al negozio (non che gli piacesse camminare in cuniculi sporchi e nauseabondi ma non aveva altra scelta!). Dopo una decina di minuti entrò, attraverso una botola, nel museo degli orrori e ,da lì, salì nel negozio. Notò che c’erano Giles, Willow e Buffy e, vedendo le faccie dei primi due disse: “Che avete, ragazzi, sembra che abbiate visto un demone!”

 

Giles fece un balzo. Si girò a guardare  il vampiro. Continuò il discorso che aveva iniziato

“...Temo di sì! Sembra che ci sia uno spietato assassino a Cleveland che uccide le vittime come un personaggio del cinema...” continuò l'Osservatore mostrando il giornale alla Cacciatrice a cui si era avvicinato Spike. “D'altronde siamo vicini alla Bocca dell'Inferno che dovrebbe trovarsi proprio sotto Cose Preziose... e quindi non dobbiamo stupirci se da queste parti accadono avvenimenti inconsueti. Bisogna comunque capire che cosa è successo e il prima possibile. Willow tu potresti provare a fare una ricerca con quella macchina malefica con tanti piccoli tasti che ho fatto preparare appositamente per te!” Notando lo sguardo interrogativo delle due ragazze, spiegò “Parlo del computer. Io cercherò nei miei libri, se ci sono dei demoni che assumono le sembianze di personaggi del mondo della fantasia! Tu, Buffy,  quando ti senti pronta scendi pure nel museo ma fa attenzione! Ricordati, e non mi stancherò mai di dirlo, che è il punto più vicino alla Bocca dell'Inferno!”

 

Anya arrivò a Cose Preziose quasi di corsa. Aveva ancora in mano i pacchetti con dentro la colazione per tutti. Non le era nemmeno passato per la testa di andare a casa. Era troppo nervosa per l' incontro appena fatto e si diresse direttamente al negozio, dove avrebbe trovato sicuramente il Signor Giles.

"Certo che non è possibile.... E' davvero strano...." E borbottanto ancora tra sè aprì la porta del negozio, facendo tinntinnare la campanella.

Alzando gli occhi si accorse che erano tutti riuniti attorno al bancone.

"Che c' è? Avete visto un demone?"

 

Buffy sorrise all'osservatore "Ehy, non si scordi che io sono la cacciatrice!" così dicendo si avviò verso il museo. La Cacciatrice pur essendo sicura delle sue capacità, temeva un po quel posto, ma darlo a vedere non sarebbe stato certo d'aiuto a nessuno. Buffy scese per dirigersi al museo. Il silenzio regnava e c'era una luce fioca che illuminava  a mala pena l'ambiente.

I passi di Buffy rimbombavano, ma ad un tratto, la ragazza udì degli altri passi dietro di se. Si voltò, pronta a uno scontro, quando vide Spike. "Spike...stavo per picchiarti...non si arriva alle spalle della gente in questo modo, sai?" escamò la cacciatrice. Poi guardandosi attorno aggiunse " Sopratutto se si trova in posti come questo..."

 

“La prossima volta camminerò con una lampadina accesa e dei campanelli alle caviglie, così FORSE non ti spaventerai...” disse con tono sarcastico Spike “E poi, cos’ha questo posto che non va? Io mi sento perfettamente a mio agio...”

 

"Spike?" disse la Cacciatrice con tono sarcastico in risposta a quello di Spike "Tu sei un vampiro, mi stupirei se questo posto t'inquietasse!" mentre Buffy parlava però, aveva notato una statua "Ehy, guarda quà" disse la Cacciatrice in tono interessato, avendo notato la strana statua. Si fermò un attimo ad osservarla, poi la sua attenzione fu attirata da un particolare, la statua non aveva il guanto. "Hai notato?" disse a Spike.

 

“Ti riferisci al suo aspetto? Effettivamente è alquanto bruttino, ma noi demoni non siamo tutti così, come puoi vedere... e poi chi è l’imbranato che l’ha scolpita? Io non me ne intendo molto di film ma mi ricordo perfettamente che aveva due guanti con artigli! Bisognerà dire a Giles di cambiare fornitore o finiremo col rovinarci la reputazione.” rispose Spike

 

Buffy guardò Spike con aria dubbiosa, poi, esclamò"Va bene....dai, sarà meglio andare ad avvisare Giles... a quanto pare  nuovi demoni che minacciano la città..." La ragazza tornò al negozio dove andò subito dall' osservatore "Signor Giles, ho trovato novità importanti! Mi segua" disse la ragazza con tono deciso.

 

L’Osservatore alzò la testa dal libro e chiese, in modo distratto :”Che c’è, Buffy? Hai scoperto qualcosa?” Vide che la Cacciatrice gli faceva segno di seguirla e scese con lei le scale che portavano al Museo degli Orrori. Giles seguì Buffy lungo un corridoio ai lati del quale si trovavano decine di statue di cera, meravigliosamente conservate, che rappresentavano personaggi del cinema horror: Jason di venerdi 13, la mummia, Dracula, la mosca, Frankenstain e altri personaggi. L’Osservatore notò uno Spike dall’aria annoiata vicino alla statua di Freddy Kruger.

Giles affermò, guardandosi intorno :”E’ sicuramente un luogo… notevole! Ma esattamente che cosa avete trovato?”

 

“Niente, solo che a questa statua manca un guanto. A me sembra una sciocchezza ma Buffy ritiene, non so per quale motivo, che possa interessarle. Secondo me l’unica cosa che dovrebbe fare è farsi rimborsare. Se vuole posso occuparmene io... ovviamente in cambio di una percentuale. Non vorrei che si sapesse che Spike fa favori a qualcuno!”

 

"Signor Giles..." disse la ragazza in tono serio "Non so cosa ne pensa lei, ma  io sono certa che ci sia un collegamento tra la notizia di oggi e la mancanza del guanto..." poi si guardò attorno e ripensò un attimo ad Anya che era antrata da sola, senza Xander, così si girò sempre verso l'osservatore e chiese "Ma Xander era con Anya? Non l'ho visto..."

 

“Guai in vista?” domandò Giles, sentendo la preoccupazione di Buffy. “Accanto al cadavere è stato ritrovato infatti il guanto di Freddy Kruger che qui manca. Se ne deduce che uomo o demone che sia, l'assassino è entrato nel museo e sapeva che cosa cercare. Finora purtroppo le mie ricerche non hanno dato grandi risultati. Sarà meglio che torni su...” L'Osservatore si voltò di scatto verso le statue, come se avesse sentito qualcosa. Poi il suo volto si distese. “... deve essere stato uno scherzo dell'immaginazione. Torno su e continuo le ricerche sui libri!”

 

Buffy volse il suo sguardo a Spike "Allora Spike? Dicevi?" disse Buffy in tono sarcastico riferendosi al poco interesse del vampiro per quel guanto mancante.

 

“Non me ne importa niente di quello che dice il ‘signor-so-tutto-io’, io continuo ad essere della mia opinione. Che bisogno avrebbe l’assassino di rubare un guanto di Freddy Kruger? Non penso sia così difficile procurarsi un’arma, in fondo siamo in America! Comunque sia, anche ammettendo che tu abbia ragione, non sarà difficile scoprire il colpevole dell’omicidio: basterà aspettare qui, nel museo!”

 

"Ora andiamo a sentire cosa dice il signor so tutto io...magari sa darci un aiuto..." Così facendo, si diresse nuovamente al negozio.

 


Buffy, una volta tornata al negozio si ricordò del dubbio che le era
venuto in mente poco prima. La ragazza si chiese dove fosse Xander,
visto che aveva detto che sarebbe andato da Anya ad aiutarla. Buffy 
notò anche l'espressione, seccata di Anya, pensò che i due avessero
litigato...sarebbe stata la spiegazione più lecita per l'assenza
dell'amico e per il volto scuro della ragazza. Poi però decise di
chiedere informazioni, sia che si trovasse in pericolo, sia che
avesse litigato con Anya, Xander avrebbe avuto bisogno di lei. Così
si avvicinò alla ragazza e chiese "Anya, ma Xander dov'è? L'hai
visto questa mattina, no?"

 

Anya guardò perplessa Buffy "Xander? Veramente non l'ho visto...avrei dovuto?" Buffy assunse un'aria stupita "Si! M'aveva detto che t'avrebbe raggiunta al bar quando sei andata a prendere la colazione...che strano!" Anya sorrise "Dai, non ci saremo trovati con i tempi!" Buffy rimase seria "No...non lo so...Giles, lei cosa ne pensa? dovremmo preoccuparci?"

Anya, ora, guardò con aria preoccupata prima Buffy e poi Giles "Scusate ma perché vi preoccupate tanto?" Buffy accennò un sorriso, che, purtroppo, ebbe l'effetto contrario a quello da lei sperato  e incupì ancor di più Anya "Non ti preoccupare, è una cosa mia, voglio solo essere sicura che vada tutto bene..."

 

Giles era vicino alla libreria e sfogliava un libro. Si voltò, con aria distratta verso Buffy e rispose :” Andiamo, Buffy! Non vediamo Xander da sole poche ore. Mi sembra un po’ poco per pensare che sia successo qualcosa di spiacevole. Le possibilità che abbia incontrato un’altra demone e se ne sia invaghito sono abbastanza scarse, non credi? Secondo me, dovremmo preoccuparci del demone del guanto di Freddy. Sappiamo ancora troppo poco di lui. Piuttosto da questa mattina, provo una piacevole sensazione di tranquillità, come se una qualche seccatura si fosse allontanata e, per giunta di sia spontanea volontà!”

 

Willow, che fino ad allora si era completamente immersa nelle sue
ricerche tramite internet, sollevò gli occhi dallo schermo del
computer e sorridendo disse: "Signor Giles, è ovvio! Non c'è
Andrew!" poi però rendendosi conto di aver manifestato troppo la sua
gioia per l'assenza del ragazzo si zittì. "Comunque ancora non ho
trovato niente..." continuò in tono più serio per poi tornare alla
sua ricerca.

 

Intanto, mentre Buffy e Spike discutevano del guanto scomparso, un’entità demoniaca li osservava nascosta nell’oscurità dietro alle statue: *Che idiota quel vampiro, ho fatto di tutto perché collegassero l’omicidio a

Freddy Kruger e lui non se ne accorge. Fortunatamente c’è quella ragazza che sembra abbastanza sveglia... forse un po’ troppo. Sarà meglio tenerla d’occhio per evitare che mi faccia brutti scherzi.* Poi si guardò intorno soffermando, per un attimo, lo sguardo su ogni statua finché non arrivò a quella di Jason Voorhees. *Si, penso che il prossimo sarà il caro vecchio Jason*.

 

Andrew aprì il pesante cancello. La villa in stile coloniale sorgeva nella periferia di Boston. La vecchia struttura si stagliava dalla collina come un grosso rapace pronto a spiccare il volo. I vetri erano oscurati dalle pesanti tende, e solo una flebile luce proveniva da una stanza. Il cancello
gracchiò e il ragazzo attraversò il cortile. I colorati fiori che ricordava da bambino ormai erano del tutto secchi, il giardino non veniva curato da molto tempo. Quando entrò in casa una voce provenì dalla cucina. "Chi è.... Andrew sei tu?". Una vecchia uscì dalla stanza.
Vestita con un abito nero che le chiudeva il collo, le mancava il fularino in testa per sembrare uscita direttamente dal 18° secolo. Andrew andò da lei e la abbracciò. L'odore degli anni che passavano era forte in lei. "Tata come vanno le cose? Il fantasma di papà ti disturba ancora la notte?""Il tuo
vecchio padre dall'ultima volta che sei venuto finalmente ha deciso di far riposare questa povera tata. Comunque ogni tanto suona il piano a ricordo dei vecchi tempi. Ma lasciati guardare, ormai sei un giovanotto. E come va la tua missione. Dall'ultima lettera che mi hai mandato ti preparavi ad
affrontare la fine del mondo. Hai sconfitto il male? Sono sicura che il tuo povero padre ormai avrà capito che non ho cresciuto suo figlio per farlo diventare uno dei soliti stregoni che invocano demoni per conquistare il mondo. Ma un giovane di sani principi che lotta contro il male.....oh come
sono contenta. Ma lasciati riabbracciare. Hai reso questa povera tata veramente orgogliosa. quanto sarebbe felice la tua povera mamma se ti vedesse ora.... ""Bè si tata, ma non ti scordare che anche i miei amici ogni tanto mi aiutano per sconfiggere il male" "Bravi quelli, ma se nell'ultima
lettera mi hai scritto che hanno aperto la bocca dell'inferno..." "E' stato un incidente tata, poteva succedere a tutti. Comunque hai trovato quei libri che cercavo? E' molto importante" "Certo figliolo, l'ho messi sopra il tavolo nella biblioteca. Prima però vieni a mangiare un pò di minestra e
poi potrai andare di sopra a salvare il mondo..... come sono orgogliosa!"Andrew e la tata si recarono in cucina. Dopo un pò di ore Andrew aprì la porta della biblioteca. L'odore di libri era veramente forte.Volumi su volumi coprivano i muri, scaffali di legno di quercia sovrastavano la poca luce che usciva dalle lampade. I libri che la tata aveva trovato per lui stavano sulla scrivania in ordine, solo uno era nelel mani di un signore ben vestito che lo leggeva con interesse.
Andrew rimase sorpreso: "Desio...."
“Piccolo e sciocco umano!” affermò, gelidamente il folle semidio, avvicinandosi di qualche passo al ragazzo. “Ho “sentito” che uno di questi testi cela informazioni sul pugnale. Ma non riesco a trovarlo... C'è qualcosa che mi blocca... una barriera! Da chi sia stata creata non lo so ma di certo so che tu mi fornirai subito il libro che sto cercando o farò in modo che tu abbia una fine tremendamente lenta e dolorosa.”

Desio fissò freddamente il giovane che, come notò, stava tremando di paura.

“Tu non mi puoi farmi del male….”le parole uscirono da Andrew un pò stentate. “Vedi mio padre era un potente stregone e ha messo una qualche sorta di magia in tutta la casa. Non puoi far del male a nessuno che vi abita…. O qualcosa di simile”. Una goccia di sudore scese dalla tempia del ragazzo. Poi appoggio il corpo alla scrivania e mise una mano al mento “E poi perché vorresti distruggere il mondo. Voglio dire che ti hanno fatto gli uomini per odiarli così tanto. Quando io e i miei vecchi amici volevamo conquistare la Terra, non volevamo certo distruggerla, ma essere i più importanti di tutti… famosi come il comandante Archer… “

“Sciocca nullità!” rispose, gelidamente, il semidio. Fece lenti passi nella stanza. Desio fingeva indifferenza ma, in quel momento, non poteva utilizzare i suoi poteri e poteva essere facilmente sconfitto come un normale essere umano. Perfino quel mortale dall'aria idiota sarebbe stato un ostacolo se fosse stato tanto intelligente da intuirlo. Il gelido semidio si avvicinò alla finestra, sperando che presso quell'apertura, la barriera fosse meno intensa. “Perché dovrei svelare i miei piani a te, un insulso umano amico della Cacciatrice?”

“Perché qualche giorno fa hai chiesto il mio aiuto!….” Andrew voleva capire qualcosa del semidio, i suoi amici contavano su lui…. O almeno se avessero saputo che stava in quella situazione lo avrebbero sostenuto… almeno era quello che pensava. “Insomma hai così tanta paura di me da aver paura di dirmi le tue intenzioni?”

“Uno stupido umano come te non può farmi paura! Tornerò e sarà la fine per te e la tua amica Cacciatrice!” affermò, gelidamente, il semidio. In qualche modo, Desio riuscì a tornare padrone dei poteri sufficienti a teletrasportarsi fuori di quella casa. Una volta fuori, il folle semidio si alzò in volo nel cielo notturno e sorvolò l’antica costruzione. Alzò una mano nella direzione della casa di Andrew’ e subito apparve un’incredibile inondazione che colpì in modo inaudito la casa. Desio era soddisfatto. Quel piccolo insolente era morto. Tuttavia, quando anche l’ultima goccia fu scomparsa dalla sua vista, il semidio si stupì di vedere che la costruzione era ancora là, perfettamente intatta.

“Maledizione!” esclamò, allontanandosi.

Andrew rimase stupito dalla scomparsa del semidio. Come se fosse alle sue spalle si voltò pronto per scappare. Dopo un po’ di esitazione decise che il semidio era veramente andato via. “Non ci posso credere, sono ancora vivo….. esiste veramente una magia che protegge la casa. E pensare che ho sempre creduto che papà lo dicesse solo per tranquillizzarmi. Bene è ora di studiare.”Andrew’ guardò i libri sul tavolo, e passando una mano sul libro che teneva Desio si sedette e cominciò a leggerlo. Una voce da sotto lo fece distrarre . “Caro, hai fatto bene a innaffiare le piante, non ho mai tempo per loro. Ormai sono troppo vecchia per fare tutto.”

 

 

>Xander, sempre più preso da Vulnavia accompagnò l'affascinante demone alla sua
>lussuosa macchina. "Wow! Allora lavorare per quella casa di produzioni
>cinematografiche, pare che sia davvero remunerativo!" osservò il giovane
>guardando la bellissima automobile. Aggiunse, mentre Vulnavia saliva in macchina
>"E' stata una mattina… come dire… fantastica! Che ne dici di rivederci, magari
>per una pizza! " Ebbe la sensazione che forse per una ragazza così
>irresistibile, un invito in pizzeria non fosse il massimo e desiderò di non
>averlo mai detto.
>

Vulnavia si apprestò a salire in vettura e lo spacco del suo provocante abito rivelò parte della gamba liscia e color avorio.
"Una pizza? Non preferiresti un posto un po' più romantico? Magari una baita in legno in cima a una collina con una vista mozzafiato su una immensa vallata verde smeraldo?".
Il demone rimase alquanto perplessa dalla sue parole. Non aveva mai amato quel genere di cose, in realtà non aveva mai amato niente e nessuno, ma ora l'unica cosa che desiderava era stare da sola con quel ragazzo, quindi sorrise.

 

“Stai scherzando? Io vado matto per le colline! “ affermò Xander, con entusiasmo “Sì, passeremo una giornata fantastica su una bellissima collina!” Il sorriso di Vulnavia toccò il cuore del giovane e il suo sguardo intenso lo fece sciogliere come un cubetto di ghiaccio al sole. Xander fissò la macchina allontanarsi finché non ebbe svoltato l’angolo. Gli sembrò di vederla sparire improvvisamente e si strofinò gli occhi, convincendosi che doveva avere avuto un’allucinazione forse dovuta all’amore che provava per la bellissima ragazza appena conosciuta. Si incamminò verso Cose Preziose, dove arrivò una decina di minuti dopo. Entrò nel negozio, con un sorriso ebete stampato in faccia. Il primo che incrociò fu Spike al quale rivolse un inconsueto :” Buongiorno, mio carissimo amico!” facendogli uscire gli occhi dalle orbite per lo stupore. Salutò poi Willow Buffy ed Anya con un caloroso “Salute a voi, mie bellissime signore!” e Giles con un “Buongiorno a lei, mio erudito amico!”

 

“Che ha Xander? Oggi sembra più scemo del solito.” disse Spike ai suoi compagni, poi rivolto direttamente a Xander: “Perchè sei tanto felice? Smettila di fare quel sorrisino da ebete, mi irrita! Cosa ti sarà successo di tanto bello? Hai trovato qualcuna che riesca a sopportare la tua presenza?”

 

“Caro simpatico pittoresco amico mio, ho conosciuto una ragazza fantastica. Una ragazza stupenda, del genere acqua e sapone! Una persona intelligente e acculturata, dalla conversazione ricercata e soprattutto non è una demone!” rispose Xander, pieno di entusiasmo. Il giovane si sentiva al settimo cielo e tutti e tutto intorno a lui sembravano bellissimi: i suoi amici, il vampiro, il vecchio signor Giles, le teste con gli occhi che uscivano dalle orbite, le braccia e le gambe mozzate, gli scheletri e tutto il resto. Molto di quello che vedeva era disgustoso ma in quel momento gli sembrava straordinario.

 

“Acculturata, intelligente e del genere acqua e sapone? Si, come no. E come l’hai conosciuta, andando a comprare la colazione? Sono proprio curioso di vedere questa ragazza... certo, il fatto che non sia un demone è già un passo avanti!” disse Spike con tono ironico. Poi ripensò un attimo a quello che gli aveva detto Xander e aggiunse: “E poi pittoresco sarai tu.”

 

“Già! E tutto questo grazie a te , Buffy!” disse Xander avvicinandosi all’amica, che in quel momento si trovava vicino ad Anya seduta al tavolo con uno dei libri di Giles. “Se non mi avessi incoraggiato questa mattina , sicuramente non avrei mai attaccato bottone con quella ragazza strepitosa! Mi hai fatto sentire sexy anche con la benda ed effettivamente lo sono! Anzi forse è proprio la benda a farmi ancora più affascinante! Un uomo con un occhio solo è un uomo duro, come un corsaro con la spada! Davvero, Buffy! Grazie! Sei una grande amica!” continuò il giovane, con fervore.

 

Anya alzò gli occhi dal libro che stava leggendo. Aveva notato il cambiamento di Xander non appena era entrato a Cose Preziose, ma aveva preferito tenere la cosa per sé. Non le andava di rendere evidente quanto questo fatto la seccasse.

*Possibile che lui debba sempre stare così bene? Sembra quasi che non gliene freghi più niente di me! In fin dei conti sono comunque la sua ex! Stavamo anche per sposarci! Anche se ha incontrato un' altra non vedo perché lo debba sbandierare così impunemente ai quattro venti! Ma cos' avrà poi questa di così speciale? Sarà la solita sciacquetta un po' oca senza un grammo di cervello che si incontra in giro per il mondo! *

Proprio in quel momento i suoi occhi incrociarono quelli di Xander, e prima che potesse tenere a freno la lingua disse:

<Beh... Vedo che sei molto felice.. E chi sarebbe questa oca... ehm... ragazza così speciale che ti fa sentire tanto sexy?>

 

“Lei si chiama Vulnavia ed è… un angelo! Si occupa di produzioni cinematografiche! Che ragazza! Wow! Ha due occhi stupendi… e per non parlare di tutto il resto… Non vedo l’ora di rivederla!” rispose, sognante, Xander mentre mentalmente già era tornato in compagnia della bellissima demone e si vedeva con lei in situazioni bollenti. Proprio per questa sua distrazione non riusciva a percepire lo sguardo carico di gelosia di Anya.

 

Anya ebbe un sussulto quando sentì quel nome.

Non poteva essere vero....

Doveva assolutamente parlare con il Signor Giles, al più presto possibile.

 

Xander notò lo sguardo di Anya e le chiese :”Che cosa hai? Ah, un libro di demoni. Mi sembrava strano che passasse una mattinata senza che dovessimo combattere contro qualche demone! Che cosa è successo questa volta? Dai, non fate quelle facce scure! C’è qui il grande Xander, pensa lui ad aiutarvi! ” Il buonumore del giovane sembrava imbattibile. Aveva sempre in mente Vulnavia e per questo non poteva che essere felice.

“Scusate l’interruzione!” disse Giles, improvvisamente, avvicinandosi al gruppo, con un libro aperto che teneva con una mano. “Penso di averlo trovato!” lanciando un’occhiata a Buffy. “Il demone con cui abbiamo a che fare è Asmodeus, una creatura antica che semina il terrore e il caos incarnando gli incubi più spaventosi delle persone. Non sappiamo precisamente come sia possibile batterlo. Secondo il signor Micawber, un Osservatore inglese del secolo scorso, ogni incubo incarnato, per quanto orribile, ha un punto debole ed è proprio seguendo questa traccia, benchè poco chiara, che è possibile battere Asmodeus.”

 

Buffy osservò Giles pensierosa. "Ma per batterlo dovremmo scoprire il punto debole di ogni mostro o demone...." disse Buffy "Beh, per quello potrei pensarci io..." rispose Willow sorridendo e indicando il computer "Grazie Willow, cerca più notizie possibili sui punti deboli dei demoni più famosi...." Willow annuì. Buffy tornò a rivolgrsi a Giles "beh, rispetto a quello che sapevamo in partenza è già molto...o almeno è confortante....insomma...c'è un modo per batterlo! Ora ci serve solo scoprire quale..."

 

Dawn stava preparandosi per uscire.
Era curiosa di vedere Cose preziose.
Si vestì, si infilò la giacca e uscì di casa. La
giornata era tiepida e i raggi del sole le scaldavano
piacevolmente la fronte e le spalle.
Si sentiva frizzante, come l' aria che la circondava.
Stava per cominciare una nuova vita, in una città che
non conosceva, ma con i suoi amici e con una carta in
più: stava studiando per diventare un osservatore.
Avrebbe imparato tante cose sui vampiri in modo
sistematico, non solo sul campo. Avrebbe imparato a
difendersi: non con la forza come faceva Buffy, ma con
l' astuzia. Avrebbe...
Una mano le tappò la bocca, un braccio le passò sotto
la gola.
Si sentì trascinare all' indietro, impotente.
Fu sbattuta con violenza contro un muro, la mano
continuava a premerle la bocca.
Il buio del vicolo contrastava con la luce in cui era
immersa fino a qualche secondo prima. I suoi occhi ci
misero un po' ad abituarsi alla nuova condizione di
oscurità.

 

Il demone guardava Dawn attraverso la maschera di Jason.
Stranamente quel mostro non era nato malvagio, ma era la creazione della cattiveria e delle paure umane. Il suo scopo era vendicarsi di tutti, tutti gli uomini erano colpevoli contro di lui. E questa ragazzina era una di loro. Magari era la stessa che lo aveva deriso mentre annegava nel lago, o quella che lo prendeva in giro per il suo aspetto. Doveva pagare, e tutti i suoi amici con lei. Ora l'avrebbe guardata in quegli occhi terrorizzati e avrebbe scoperto tutta la malvagità che aveva dentro. Gli occhi erano lo specchio dell'anima e loro non avrebbero mentito. Così tenendola per la bocca la alzò fino al suo viso. Già la paura era manifesta. Scalciava come una bambina, ma i suoi calci erano come punture d'insetto per lui. Così guardò dentro i suoi occhi per bere della sua anima terrorizzata.

Dawn era terrorizzata.
Cominciava a mancarle il respiro.
Ma era consapevole che se voleva uscire viva da quella
situazione doveva almeno cercare di mettere in pratica
ciò che aveva imparato al corso per osservatori.
Solo così avrebbe dimostrato - ai suoi amici ma
soprattutto a se stessa - che anche lei valeva
qualcosa.
Nonostante i suoi pensieri stessero diventando sempre
più annebbiati, cercò di richiamare alla mente tutto
ciò che sapeva sul demone che si trovava di fronte.
Come i vampiri si nutrivano di sangue, lui si nutriva
dei terrori e delle frustrazioni della gente.
Più chi gli stava attorno provava sentimenti di odio e
di paura, più lui diventava forte.
L' unico medo che aveva per sconfiggerlo era avere
pensieri positivi.
Ma non era facile in quella situazione.
Le venivano in mente solo cose negative: la morte
della madre, la morte di Buffy, tutte le volte che lei
si era trovata in pericolo e gli altri avevano dovuto
salvarla mettendo in pericolo la loro vita...
Stava diventando sempre più debole. Ormai l' aria le
bruciava nei polmoni.

 

Il demone Jason sentiva le forze di Dawn defluire dal suo corpo, vedeva la
paura nei suoi occhi, ma anche la tristezza che vi era. Leggeva i suoi
ricordi come un libro. E così apprese che lei era la chiave, che quando
ancora non esisteva era predestinata già alla sofferenza. La morte di sua
madre, la morte dei suoi amici, in lei esisteva una sofferenza e una purezza
che inquietavano il demone. La presa del demone si allentò leggermente.

 

Dawn sapeva che le rimanevano pochi attimi di vita, ricordava tutte
le volte in cui già l'aveva pensato, ma all'improvviso era arrivata
sua sorella, e l'aveva salvata...eh si...sua sorella...quanti bei
momenti trascorsi insieme, quante sofferenze affrontate insieme,
lei e Buffy erano sempre state unite....così, le tornarono in mente
i suoi genitori, come in un film, rivide sua madre che accudiva una
Dawn bambina, rivedeva due sorelle, giocare nel giardino della casa,
il suo primo giorno di scuola, i suoi compagni ed i suoi amici, il
ragazzo che aveva tanto amato, coloro che la circondavano tutti i
giorni, e che, per lei, erano sempre stati scontati, e solo ora
capiva quant'importanza avessero. Mentre Dawn ripercorreva gl'attimi
felici della sua vita, le scese una lacrima, ma non era di dolore o
paura, era una lacrima di gioia, come se i ricordi l'avessero
riportata indietro,lasciandole ognuna, una granello di felicità,
che dolcemente l'accompagnava. Sentì la presa allentare, ma si
convinse che era solo una sensazione, che stava morendo e che perciò
i sensi cominciavano ad abbandonarla.

 

Jason guardò ipnotizzato la lacrima rigarle il viso e cadere inesorabilmente sul suo braccio. Come se si fosse stato scottato, il demone lasciò cadere la ragazza e si strinse il braccio al petto. Il legame della paura si era spezzato. Guardò una Dawn che ormai svenuta era accasciata al suolo. Il demone aveva perso qualsiasi potere sulla ragazza."Questo stupido ammasso di cera doveva proprio avere il cuore così tenero. Che schifo. E il tempo si sta esaurendo. Devo tornare al museo!" Se fosse rimasto ancora dentro la statua non sarebbe più riuscito ad uscirne. "Questa volta sceglierò meglio e allora morirete tutti!". Con il braccio ancora dolorante si diresse verso il museo.

 

Poco prima: Buffy girava per il negozio con aria ansiosa, non vedeva la sorella, e questo la agitava. "Ragazzi, lo so, sarò esagerata ma io sono in pensiero per Dawn! Sarebbe già dovuta essere qui da molto, insomma, non mi risponde al cellulare, e poi questi ritardi non sono da lei!" Disse agli amici, accortasi che quest'ultimi la guardavano con aria perplessa. "Scusate, vado e cercarla e torno subito!" disse accennando un sorriso.

Buffy fece la strada che la sorella avrebbe dovuto fare per recarsi a Cose Preziose, si guardava attorno, ma tutto le appariva normale *Forse sono solo un po’ stanca...infondo è una ragazza....alla sua età non sapevo che cosa fosse un orologio..." pensò. I suoi pensieri furono interrotti quando intravide un corpo a terra e una figura, che, agitandosi fuggiva. La Cacciatrice inizio a correre, e più correva più la figura senza sensi a terra cominciava a prendere identità...era Dawn. Buffy ebbe paura, non voleva nemmeno pensare a cosa potesse essere accaduto alla sorella, "Dawn!...Dawn!" gridò, poi si accascio vicino a lei, le sentì il battito cardiaco, era ancora viva. Alzo la sua testa e la mise sulle sue ginocchia, poi la strinse a se "Dawn...che t'è successo..." disse tra se e se parlando ad alta voce...poi, notò che la sorella cominciava a riprendere i sensi, così la guardò, e dolcemente le disse "Dawn! Sono qui...sono io, Buffy! Dimmi, come ti senti, cosa è accaduto?"

 

Dawn guardò la sorella "Buffy...sei tu!" disse riprendendo
fiato "Si, Dawn....ma cosa è accaduto?" chiese Buffy
preoccupata "Non lo so...io camminavo per venire al negozio, quando
un demone, un mostro mi ha presa e ha tentato di uccidermi....mi
stupisco di essere ancora in vita!" Buffy le sorrise dolcemente,
come a farle capire che non doveva temere nulla fin quando ci
sarebbe stata lei al suo fianco."Dawn, ce la fai ad alzarti?" la
ragazza annuì, così Buffy l'aiutò a rimettersi in piedi. "Ora però
non preoccuparti per me, io sto bene, il demone...quel mostro è
scappato da quella parte, vai!" disse Dawn. La cacciatrice riusciva
ancora a vederlo, così facendo disse "Torna a casa e chiedi a
qualcuno di venire da te, io vado" così dicendo, iniziò a correre
dietro a Jason.
 

 

Giles stava leggendo uno dei suoi libri, ad un tratto alzò la testa e si voltò verso i presenti. “Ascoltatemi, pare che Asmodeus abbia l’abitudine di visitare sempre gli stessi posti ed è quindi probabile che sia ancora nel Museo degli Orrori!” Tutti si guardarono l’un l’altro con aria significativa. “Buffy è uscita poco fa e non so dove sia andata… forse sarebbe meglio Spike che tu scenda nuovamente ed effettui un altro controllo esplorativo. Ma attenzione! Ricorda che Asmodeus può prendere qualunque mostruosa forma!”

“Qualunque forma…” mormorò, pensieroso Xander, pensando alle curve di Vulnavia, astraendosi totalmente dalla situazione “Davvero sexy…”. Tutti si voltarono a guardarlo in modo interrogativa. Il giovane, imbarazzato, cercò di sviare il discorso “Dobbiamo assolutamente fermare questo spietato assassino! Con qualunque arma a nostra disposizione!!” Gli parve di aver salvato abbastanza la situazione e si astrasse nuovamente con chissà quali pensieri.

 

“Scusa, sapientone, ma perché Asmodeus dovrebbe starsene nel museo degli orrori? Aspetta forse che andiamo a prenderlo?” disse Spike a Giles.

*Magari ci sta veramente aspettando... non ho voglia di farmi ammazzare.* pensò ma poi, per non fare la figura del codardo, disse: “D’accordo, scendo a controllare ma secondo me non c’è niente.” Dopodiché fece finta di dirigersi verso il museo ma poi si girò e disse: ”Ehm... qualcuno mi accompagna? Non che abbia paura, è che...che... non conosco ancora bene il museo; non vorrei perdermi.”

 

Il suono del sonaglio sopra la porta disse che qualcuno stava entrando, ma
il rumore della porta che sbatteva faceva capire ben altre cose. Il demone
entrò come una furia dentro il negozio e senza pensarci due volte spostò
Spike come un fuscello e lo scaraventò a lato contro il muro. Poi si guardò
intorno come a cercare il prossimo bersaglio. In realtà stava cercando le
scale per scendere nel museo.

 

Subito dopo, apparve Buffy, anche lei arrivò come una furia nel negozio "Buffy!" esclamò Willow preoccupata per quel che stava accadendo "Willow, dov'...." la Cacciatrice non fece in tempo a chiederle dove fosse finito Jason, che lo vide scendere nel museo, così continuò a rincorrerlo "Spike, vieni!" urlò mentre si addentrava nel museo, ancora correndo e cercando di vedere dove andasse quel mostro.

 

Spike, furioso per essere stato scaraventato contro il muro in quel modo, si precipitò verso il museo chiedendo a Buffy: “Si può sapere che diavolo succede? Chi è quell’uomo? “

 

Buffy sembrava non aver sentito le parole di Spike e continuava a guardarsi attorno cercando Jason "Spike, lo vedi? dov'è finito?" chiese all'amico, poi, distrattamente gli spiegò "Ha aggredito Dawn , ha tentato ucciderla...!...." mentre con lo sguardo cercava ancora di individuare quel mostro.

 

“No, non vedo niente. Deve essersi nascosto dannatamente bene se neanche un vampiro riesce a vederlo. Aspetta un momento, è strano che si sia diretto proprio nel museo degli orrori... perchè non è semplicemente scappato via?” disse Spike, poi aggiunse “Ah, quasi dimenticavo, il sapientone ha detto che probabilmente anche Asmodeus si trova qui sotto... ma tutti qui vengono a nascondersi?!”

 

Il demone si aggirò nel museo in cerca del suo nuovo soggetto. "Jack lo squartatore no, troppo pazzo, Franchestain, troppo buono, ci vorrebbe qualcuno veramente cattivo e con un certo stile".

 

Giles gridò “Presto, le armi!”. Corse nel corridoio, aprì la porta del magazzino ed entrò seguito da Xander, Anya e Willow. “Ho pensato che trasferire qui la Santa Barbara sarebbe stata una buona idea!” affermò, rivolto agli amici, mentre rapidamente prendeva una bellissima e antica spada. Disse:” Sbrighiamoci! Non sappiamo in che cosa si trasformerà Asmodeus! Buffy potrebbe trovarsi in guai seri !”

Xander guardò le armi che riempivano il magazzino: ce ne erano davvero tante. Impugnò un’ascia, pronto a rischiare la vita pur di salvare la sua amica Cacciatrice. Si guardò intorno. Noto che anche Willow e Anya stavano scegliendo le armi. Incrociando lo sguardo di Anya sentì che aveva dimenticato qualcosa di importante. I rumori che provenivano dal piano inferiore lo distolsero dal suo ragionamento e seguì Giles giù per le scale, nel Museo degli Orrori.

 

Lo sguardo di Anya si posò su Xander. Aveva paura.
Come sempre quando dovevano affrontare un nuovo nemico. Ora che Xander aveva perso un occhio, poi, la sua paura era ancora più profonda. Si incupì per un attimo. Poi si riscosse: doveva combattere per due. Xander non solo non vedeva da un occhio, ma si trovava anche sotto qualche maledizione.

 

Ad un certo punto, benchè il mostro fosse parzialmente nascosto
dall'oscurità e dalle statue, Spike riuscì a scorgerlo "Eccolo! E'
lì, tra le statue. Si comporta in modo strano... non sta scappando,
è come se stesse cercando qualcosa!" disse a Buffy indicando con il
dito il punto in cui aveva visto il demone. "Non so tu, ma io ho
tanta voglia di un sano pestaggio." così si precipitò con una foga
incredibile contro Asmodeus che ricevette un potente pugno in
faccia, o meglio, sulla maschera da hockey.

 

Jason subì il colpo e andò a finire contro le statue di A-team. La maschera
si spaccò lasciando intravedere il volto del mostro. Il viso doveva avere
delle cicatrici e delle protuberanze, ma queste ormai non si notavano più a
causa della cera che si era sciolta. solo gli occhi sembravano vivi. Il
demone facendo appello a tutta la sua forza si alzo e puntò dritto contro
Spike. L'odio contro il vampiro era palpabile. Protese le mani pronto ad
afferrare il collo del nemico."Sei morto!"

 

Spike venne afferrato da Jason che stava tentando di strangolarlo. Lottò per liberarsi ma il mostro sembrava terribilmente forte. Ad un certo punto inciampò su qualcosa, probabilmente una statua caduta durante la lotta, e cadde all'indietro a terra, trascinando con se anche il suo nemico che non era intenzionato a mollare la presa. Così continuarono a lottare ma, fortunatamente, Spike riuscì a tirare un calcio sul petto di Jason in modo da scaraventarlo contro la statua di Nosferatu.

 

Un calcio dietro la nuca, avvisò Jason della presenza di Buffy. La Cacciatrice sferrò subito altri due colpi al mostro, facendo in modo che Jason lasciasse Spike per dedicarsi alla lotta con lei. Buffy era furiosa, il mostro che aveva tentato di uccidere sua sorella le era davanti, ed ora lottava con tutta la forza che aveva "Cosa pensavi di fare eh?!" disse durante la lotta "Dovresti scegliere meglio le tue vittime, tra tante persone, proprio la famiglia della Cacciatrice? Mi spiace Jason, ma hai esagerato...." e finita la frase diede un calcio in bocca all'avversario che lo fece cadere in terra, mentre ancora continuava a colpirlo.

 

Giles seguito da tutto il resto del gruppo, corse, affannosamente nella direzione in cui si sentivano rumori di lotta. Passò davanti al bimbo mostruoso di The Grudge e alla statua di Sarah Michelle Gellar, alla quale rivolse uno sguardo perplesso, poi superò lo Yeti, Dracula, la Mummia, It, un lupo mannaro. E finalmente arrivò sulla scena dello scontro. Vide che Spike e Buffy stavano pestando Jason che a causa di tutte quelle botte sembrava non comprendere più nulla. Lanciò un’occhiata ai membri della Scooby Gang e affermò, mentre il suo respiro tornava normale dopo la corsa “Forse potevamo prendercela più comoda!”

“D’accordo! Forse per battere quel tizio bastano Buffy e Spike, ma se il demone dovesse prendere una forma più minacciosa tipo… “ si guardò intorno cercando un esempio “… lo Slimer degli acchiappafantasmi? Beh, forse non è proprio il mostro più spaventoso che esista ma spero per lui che si trasformi in qualcosa di brutto altrimenti lo picchio anche io per avermi fatto perdere tempo! Ehi hai sentito, mascherone? Datti da fare!” gridò, minacciosamente, il giovane verso Asmodeus che continuava a prenderle da Spike e Buffy.

 

Il demone si accorse che Jason era troppo lento per Spike e Buffy e ormai il tempo era quasi esaurito. Così senza farsi accorgere scivolò via da quel costume e mentre quegli sciocchi se la prendevano con una statua ormai priva di potere entrò in quella più vicina. Quando la cera cominciò a consolidarsi e a prendere vita il demone assunse tutti i ricordi del mostro. Era Nosferatu, il Primo Vampiro. Gli artigli cominciarono ad allungarsi e la cera sciolta in sangue cominciò a scorrergli nelle vene. Una potenza data dal mito e dalla paura crebbe in lui. Bene il vampiro davanti a lui avrebbe dovuto chinare il capo davanti al re dei Vampiri. Quando mosse il primo passo l'ombra proiettata dalla luce parve allungarsi in modo innaturale.

 

Spike rimase sbalordito da quello che aveva visto. Nosferatu, il re dei vampiri, era li davanti ai suoi occhi pronto per farlo a pezzi! "B-Buffy, c'è una sorpresa per te. Spero tu abbia portato un paletto, altrimenti siamo spacciati!"

 

Le braccia dell'ombra si allargarono e come se prendessero consistenza afferrarono Baffy e Spike nel petto per scaraventarli contro le pareti. "Inchinatevi a colui che vi è superiore e forse vi risparmierò una morte lenta e dolorosa"!.

 

Buffy, si rialzò, "Tu sarai il re dei vampiri...ma io sono l'ammazza vampiri...." e così dicendo diede un calcio al mostro che lo fece indietreggiare di qualche passo. "Credo proprio che la morte lenta e dolorosa sia destinata a te!".La Cacciatrice iniziò a picchiare il vampiro, senza dargli modo di difendersi. "Spike, presto....un oggetto appuntito!" gridò mentre ancora combatteva.

 

Nosferatu subì i pugni di Buffy senza dare cenno di difendersi, ad un certo punto dalla sua bocca uscì un suono simile ad un riso sarcastico "E' tutto qui quello che sai fare.... bambina. Sarà delizioso mordere il tuo morbido collo e prosciugarti della vita... lascerò spegnere il tuo cuore lentamente finché non ti accorgerai di essere fredda. Ora lascia che ti faccia vedere
la vera potenza!"Così dicendo guardò con occhi di fuoco la Cacciatrice, il suo sguardo era penetrante e piano piano come un mando di ombre avvolsero la sua coscienza. Le difese di Buffy cadevano senza che lei potesse fare niente. Più il tempo passava e più la sua mente diveniva tutt’uno con la vittima.

 

Buffy sentiva le forze venirle meno,tentò di afferrare un oggetto
appuntito, ma non ci riuscì, così, con le poche forze che le
rimanevano gridò "Spike! dammi un oggetto appuntito!" Poi sentì come
se la sua mente si stesse annebbiando....come se qualcun'altro la
comandasse. La ragazza capiva quel che stava accadendo ma non era
più in grado ne di controllare il suo corpo e  ne tanto meno di
scegliere cosa fare.

 

Nosferatu rise e quel suono acuto e sgradevole si espanse in tutto il museo."Schiava! uccidi coloro che osano opporsi al tuo signore e padrone. Quando avrai finito con loro allora riceverai la giusta ricompensa per i tuoi servigi, avrai l'onore di essere morsa da me!...." Il principe dei vampiri sfiorò con la mano adunca il collo della Cacciatrice e poi con un gesto secco indicò Spike.

 

Buffy sentì il suo corpo alzarsi in aria e con rincorsa dare un calcio in pieno volto a Spike- La ragazza subito dopo si scaglio contro il vampiro, combatteva con foga,sferrando calci e pugni ad una velocità impressionante e senza fermarsi nemmeno un secondo.

 

Spike, con la faccia che gli doleva per il calcio e riuscendo a fatica a parare gli altri colpi, disse: "Calma, calma, sei forse impazzita? Ragazzi! Non state li impalati, fate qualcosa!". La Cacciatrice, tuttavia, non desisteva e così il vampiro, stremato, le tirò un pugno che la colpì in faccia.

 

La ragazza sembrava non aver sentito nulla e continuò a sferrare calci e pugni ad una velocità impressionante. La Cacciatrice colpiva ovunque trovasse una parte scoperta *Cosa sto facendo......ragazzi....Spike....* pensava Buffy cosciente di quel che faceva ma incapace di controllare il suo corpo e di fermarlo.

 

"Smettila o sarò costretto a farti male!" urlò Spike benché, in realtà, sapesse benissimo di non poterle fare nulla. Anche se era un vampiro e aveva già ucciso due Cacciatrici, era impotente davanti a Buffy che, inoltre, quel giorno sembrava ancora più forte del solito. Così evitava i colpi ora indietreggiando ora proteggendosi dietro ad una statua ma, quando contrattaccava, i suoi colpi sembravano non avere effetto.

 

“Temo, mio buon amico, che tu non abbia tenuto conto del numero dei tuoi avversari!” affermò Giles, tranquillamente, dopo essersi spostato silenziosamente alle spalle di Nosferatu. Quando il Primo Vampiro, si voltò verso l’Osservatore, quest’ultimo iniziò a picchiarlo selvaggiamente con l’elsa della spada, notando che il suo esempio veniva seguito da Xander, Willow e Anya.

“Spero, che non abbiate subito troppi danni, ragazzi!” affermò Giles, in direzione di Buffy e Spike, mentre continuava a colpire Nosferatu. Dopodiché passò un paletto alla Cacciatrice.

 

"Che dici, fai divertire anche un po’ me?" Disse Buffy impugnando il paletto "Non è bello usare le persone come burattini...eh no....." così dicendo conficco il paletto nel cuore del mostro, facendolo ridurre ad un mucchio di polvere. Poi guardò gli amici "Vi ringrazio!" e poi si voltò verso Spike "Spike....scusami, non ero in me....spero solo di non averti fatto troppo male!"

Disse Buffy all'amico.

 

"Troppo male? Ma stai scherzando? Anzi, dovrei essere io a dovermi scusare per averti picchiato!" disse Spike mentendo anche a se stesso. "Certo che è ridotto proprio bene il nostro museo!" aggiunse poi non vedendo altro, intorno a se, che resti di statue rotte.