LITTLE THINGS
AUTHOR:Carmilla.
SUMMARY: Talvolta sono le piccole cose che fanno la
differenza.
RATING: PG-13.
TIMELINE: Accenni alla 4°, 5° ,7° stagione di BTVS.
PAIRINGS: Spike/Tara.
SPOILERS: un po’ di tutto, qua e là
DISCLAIMER: Appartiene tutto a Joss
Whedon, alla Mutant Enemy, alla Fox.
Non scrivo a scopo di lucro e non intendo violare alcun copyright
FEEDBACK: Ceeerto che si!! Tanti, buoni, brutti, cattivi,
perfidi..insomma “In bene o in male
purchè se ne parli!”
Cosa ha chiesto: The Strangest
Couple. Spike e
Tara.
Per Phoebes. Perché il suo Naufragio è la Salvezza di molti.
Cosa ha chiesto: Angst, Romance e un Happy-end. Forse.
Per Cristina. Perché anche lei è ormai Famiglia.
Buffo a pensarci, ma erano le
piccole cose che le avevano permesso di ottenere….questo.
I cristalli, i piccoli talismani,
i sottili taccuini, non libri voluminosi, MAI oggetti voluminosi, facili da trovare, facili da distruggere e
Padre era stato sempre molto chiaro su questo.
E i fogli di musica, sottili,
ingialliti e solo l’odore la
trasportava in un altro mondo.
Un mondo senza Segreti.
Un mondo senza Maledizioni.
Un mondo senza…..
-Tara, sbrigati siamo in ritardo!-
E il cuore di Tara si gonfiò di
gioia perché Lei era lì e tutto sarebbe andato bene.
Perché quando guardava i suoi
occhi, o avvertiva il tocco della sua mano, Tara sentiva che ogni problema, ogni
difficoltà sarebbero svanite.
Tramite Willow, Tara McLay
aveva finalmente degli amici.
Una famiglia.
E la sua magia, il suo DONO,
avrebbero avuto finalmente uno scopo.
-Oi Glinda, guarda dove metti i
piedi!-
Spike era davanti a lei, una tazza
di sangue in mano, un weetabix
nell’altra e un’espressione tra l’annoiato e l’infastidito.
-Scc..scusa Sppike. Non tti avevo
visto.- E, maledizione, avrebbe mai
imparato a non arrossire?
-Cattivi pensieri, Strega? O forse
pensieri troppo buoni? Fatto molti incantesimi ieri notte con la Rossa?- Il
rossore sul viso di Tara raggiunse una stupefacente sfumatura di porpora.
Perfino le sue orecchie erano
rosse, pensò il vampiro biondo divertito.
Era così facile mettere sottosopra QUESTA.
E c’era molto più gusto, data la
sua innata timidezza.
Ma stranamente, al contrario della
Corte dei Miracoli che seguiva la Cacciatrice, il demone in Spike non sentiva
l’impellente desiderio di ferirla realmente. E se fosse stato un tipo
introspettivo Spike se ne sarebbe chiesto la ragione.
Ma Spike non era fatto per l’introspezione e
l’auto-analisi.
Lasciamo queste cazzate al Re dell’Autoflegellazione dall’alito che sa
di sangue di mucca.
-Spike! Smettila di imbarazzare
Tara con le tue sconce allusioni!-Il Bamboccio lo stava guardando con la solita
aria di disgusto. Un sopracciglio inarcato e un sogghigno. – Falla finita,
Harris.Come se TU non avessi mai PENSATO alle Streghe che ci danno dentro,
mobide e sudate.- Uno squittio alla sua destra e Spike si domandò oziosamente
se era consentita l’auto-combustione ad un essere umano.
Doveva verificarlo con la
Cacciatrice, prima o poi.
-Tara , tesoro, tutto bene?-
E Willow, la SUA Willow era lì,
con Giles e Buffy. Anya stava consolando Xander sussurrandogli qualcosa
all’orecchio.
-Abbiamo un problema.- stava
annunciando il Signor Giles, la solita ruga sulla fronte quando si
preannuciavano guai.
E Tara
pensò: Ora o mai più.
L’Osservatore stava facendo il suo
solito discorso è-giovedì- e-dobbiamo-salvare-il-mondo.
Che noia.
Che fottutissima NOIA.
Più dell’impossibilità di mordere
(okay, non PIU’ di quello, ma molto vicino) a Spike pesava l’inattività.
Con Dru, Darla ed Angelus non si
era MAI annoiato.
Cazzo, la sua Principessa era
talmente matta e il suo Gransire con la GranPuttana così bastardi che Spike non era mai riuscito a prevedere cosa lo
aspettasse dietro l’angolo.
Notte dopo notte.
Un nuovo gioco.
Un nuovo piacere.
Scopato, torturato o inseguito da
una folla inferocita.
Talvolta tutto insieme..
Ah, i bei tempi.
Ed ora?
Ora era un vampiro senza il suo morso, che viveva grazie alla carità
della Cacciatrice e di un mucchio di noiosi umani che minacciavano
costantemente di impalettarlo se lasciava una tazza sporca su un tavolo o un
paio di calzini in giro.
Forse una camminata nel sole non
era poi una così cattiva idea.
E forse sentire l’ex demone
blaterare di soldi o le patetiche battute del Bamboccio sarebbero state una
migliore compagnia della stramaledettissima
noia che lo stava divorando vivo.
E NON in senso positivo.
-Spike?-
Sopreso si voltò per trovarsi di
fronte alla strega bionda. Da che poteva ricordarsi era la prima volta che gli
rivolgeva la parola. Sicuramente la prima volta che si trovavano faccia a
faccia. Soli.
Forse si era spinto troppo in là con
i suoi commenti, prima?
E chissenefrega. Malvagio, ricordi?, ruggì il suo demone.
Ma a disagio.
Con poca forza.
Inalberò la sua espressione più
strafottente. –Se ti aspetti che io ti chieda scusa per prima, scordatelo
Strega. Io sono il Big B…-
-Grazie.-
Spike si gelò.- Cosa?-
Non poteva essere.
Ancora rossa, ma con il mento
sollevato coraggiosamente. E lo guardava negli occhi.
-Ggrrazie. Non avevo aancora avuto
occasione di dddirtelo.-
La sorpresa lasciò posto al
sospetto.
-Okaaaay. Adesso cosa mi aspetta?-
-Cccosa?- Faceva pure la parte
dell’innocentina. E Spike si incazzò. Realmente.
In un baleno invase il suo spazio vitale, schiacciandola contro il muro, gli
occhi che lampeggiavano pericolosamente. –Strega non sono nato ieri. E neppure
l’altro ieri se è per questo. Ora che abbiamo stabilito che so, cosa farai? Una pacca sulla spalla
al Big Bad e un biscottino per tenerlo buono? Non sono un cazzo di cane e
soprattutto sono pericoloso. Per TE.
Anche se non sei potente come la Rossa, scommetto che conosci qualche
trucchetto per cancellare la memoria. O farmi pentire, nel caso il povero vampiro neutralizzato si lasci scappare
qualche parola di troppo sul fatto che il chip non si è attivato quando ti ho
colpito davanti al paparino. Neppure un
piccolo biz.- Tara lo fissava ad occhi spalancati, chiaramente intimorita
dalla violenza sommessa delle sue parole ma Spike fu sorpreso quando,
sollevando il viso, lei parlò con calma.
E senza balbettare.
-No.- Lasciò che la parola si
depositasse lentamente del silenzio e poi riprese.- Io…io non farei male una
cosa del genere.Io so cosa vuol dire
essere controllata, costretta a fare
qualcosa.- La ragazza fece un respiro profondo e poi continuò.- Io non conosco
il motivo che ti ha spinto a fingere di provare dolore. Ma mi hai fatto un
grande regalo. Mi hai fatto sentire parte
di qualcosa. E non lo dimenticherò
mai. Anche se adesso lo dirai agli altri, io non farò nulla. Io ti… rispetto
troppo per questo.-, concluse abbassando la voce ed incespicando sulle ultime
parole.
Di nuovo topolino spaventato.
Lentamente Spike indietreggiò.-
RISPETTO, Glinda? -Ironico.-Da Demone a Demone?-
Irridente ma con una luce enigmatica nello sguardo.
-Da persona a persona, Spike.- E si voltò per uscire.
-Strega?-
-Si?-
-Cosa sei?-
Il profilo di Tara si stagliò
nella penombra. Nitido. Pulito.
-Sono io, Spike. Tutto il resto
non ha importanza.-
Il suo profumo aleggiò nella
stanza anche molto tempo dopo.
Non c’era TEMPO per avere paura.
Così normale, così banale essere seduti su una panchina e quell’orribile snap, e il dolore che le si era
propagato dalla mano, al braccio e i nervi avevano URLATO e, ancora, nessuna paura per la creatura
seduta accanto.
Una DEA.
Prima di cadere nell’oblio
l’immagine di un volto cesellato e di due occhi azzurri.
LUI non avrebbe parlato.
Mai.
Poi il cielo divenne nero.
Erano le piccole cose a farle
vedere quello che gli altri non vedevano?
Gli occhi spenti di Buffy, il
volto troppo tirato di Giles e cosa c’era
di sbagliato nello scegliere la via più facile?,le aveva chiesto Willow.
Erano piccole, quasi invisibili le venature nell’aura di Willow, così infinitesimali.
Ma sempre più numerose.
Ogni giorno.
E la sensazione di distacco….
SBAM!
-Ti odio!- La voce di Dawn le giunse
attutita dal piano superiore, seguita da quella, più bassa di Buffy.
-Strega c’è rimasto del sangue?-
Spike era entrato in cucina, teso, nervoso. Come sempre, da quando Buffy era
resuscitata.
-Certo.- Quietamente Tara si
sollevò, aprendo il frigorifero, versando il liquido rosso rubino in una tazza
e inserendolo nel microonde.
Il tocco sulla mano fu improvviso
ma non spiacevole.
-Non si è rinsaldato bene. -
-E’ unnn ppoco storto ma nnnon
importa. Vi erano cose più importanti a cui pensare.- Il dito di Spike seguiva
il profilo del suo dito, indugiando sul callo osseo che si era formato.
-La tua prima cicatrice di
battaglia, Glinda. Dovresti andarne orgogliosa.- E non c’era derisione nel tono
bensì un cauto rispetto.
Il ding del microonde la salvò dall’imbarazzo di una risposta, ma
Spike non si arrese. Curioso come un gatto. –Perché non hai vuotato il sacco?
Ti saresti risparmiata…-
Tara respirò a fondo. -E TU perché
non hai fatto il nome di Dawn, Spike? Hai lasciato che Glory ti torturasse pur
di non tradirla.-
-Non rigirare le carte.-,bofonchiò
il vampiro biondo,- Quella sottospecie di parrucchiera pretendeva di spaventare
con un po’ di tortura ME. William the Bloody. Tsk, stupida VACCA. Non aveva
conosciuto Angelus nelle sue giornate-no. Io ci sono cresciuto a sangue e ossa spezzate. E poi Briciola è Briciola e…-
-E tu le vuoi bene.-, concluse
Tara, –Come gliene voglio io.-
-Super-Glinda.-, la canzonò
lui.-Ti preferivo quando balbettavi e scomparivi nello sfondo.- aggiunse, sorseggiando
il sangue.
-Davvero?-, chiese lei dolcemente.
TROPPO dolcemente.
All’improvviso Spike rise.
Brevemente. Amaramente.
-La vuoi sapere una cosa Strega?
Più vado avanti più penso che Dru non fosse matta. Aveva ragione. La fissò.
Anche noi demoni amiamo.
A modo
NOSTRO.-
Le piccole cose ora le
permettevano di non crollare.
Le lezioni, lo studio, il mettere
a posto l’armadio venti volte al giorno.
La disperazione profumava di
bucato e di cassetti troppo ordinati.
-Bene, bene.- La voce impastata e
l’odore di alcool le irritarono le narici.- Cosa abbiamo qui?- C’era una luce cattiva nello sguardo di Spike.
O forse era dolore?
-Allora Glinda, bufera in Paradiso
a quanto ho sentito. Ti sei fatta crescere una spina dorsale e ti sei accorta
di come Rossa si stia trasformando nella Strega cattiva dell’Ovest? O hai solo
deciso che non ne valeva la pena e vuoi vedere cosa può offrirti qualche altra
bella gattina?-
Slap.
Tara tremava per la tensione e
Spike non si era mosso.
Neppure l’impronta dello schiaffo sul suo viso.
-Non permetterti di insultare
quello che c’era tra me e Willow. MAI. Non puoi paragonarlo al tuo rapporto con
Buff..- Troppo tardi si rese conto dell’errore e Spike l’aveva già spinta
contro il muro del vicolo dell’express
pump, una mano intorno alla gola ed il volto della caccia indosso.- Cosa
diavolo sai TU di me e la Cacciatrice?- La sua furia era terrificante. -Ora capisco. Spikey è troppo inferiore per la Potente Cacciatrice e
tu hai fatto il Grillo Parlante e le hai detto di mollarmi, di umiliarmi, di…-
-Io le dissi che era okay.- Spike
si bloccò.- Io le ho ddetto che sse, insomma, se tu, sse lei, se VOI vi
amavate….era okay. Te lo giuro.-
La lasciò andare e le fattezze
ritornarono normali.
-Peccato che non sappia
riconoscere un buon consiglio neanche se ci sbatte contro, allora.- Sollevò la
bottiglia e ingollò un sorso.-Visto che sei l’unica a corrente del nostro
piccolo, sordido affair, dimmi
Glinda, cosa dovrei farle? Staccarle un braccio e con quello picchiarla in
testa fino a farle cambiare idea?- L’amarezza e il dolore impregnavano le
parole.
-Dalle tempo, Spike. E cerca di
esserci quando ne avrà bisogno.- Tara si strinse la giacca attorno al corpo. Un
brivido.-Stanno per arrivare tempi difficili. Me lo sento.- I due si fissarono per un lungo istante. Poi Spike si
riscosse. -Sarà meglio che ti accompagni. Non voglio che qualche stupido possa
pensare di avere Spezzatino di Strega per cena stasera.-
Il suo modo di chiedere scusa,
comprese Tara che gli sorrise. E infilò il suo braccio nell’incavo del gomito
di lui, sorprendendolo.-Andiamo al campus.
Per sdebitarmi ti offrirò una bella tazza di cioccolata,d’accordo?-
Il sorriso di lui accese la notte.
La mano pallida accarezzò
dolcemente la lapide.
-Ehi. Prima di passare da Joyce
sono venuto a farti un saluto. Nessuna novità. L’Apocalisse è imminente e Buffy
ha deciso di trasformarmi in Liz Taylor. La collana, però non si intona allo
spolverino. Maledizione. Mi ha anche chiamato il suo campione. Il suo fottuto campione, ci crederesti? Scommetto che
Flagello non l’ha presa bene. Vorrei inviargli un bigliettino, che ne pensi?
Sì, sì, ho l’anima ma non sono mica un dannato santo. Fammi apprezzare questi piccoli piaceri della vita. Ci sono
stati un bel po’ di problemi fra Potenziali, Faith, Buffy e gli altri ma adesso..adesso nulla sembra più importante.
Ti ho portato un regalo. Oi, non sghignazzare Glinda, non è
dignitoso per un morto, sai? Ho un corpo splendido, una voce fantastica ma non sono mica Michelangelo. O Angel. Per
fortuna. Su, ammettilo, lo schizzo
rende BENISSIMO l’idea. Capelli, gel, zanne, faccione e occhietti. Te lo lascio
qui nel caso volessi farti due risate anche più tardi. Il Paradiso deve essere
un posto molto noioso.
La nuova ragazza di Rossa non vale la metà di te. Credo che anche
lei se ne renda conto. Tu eri un’altra cosa. Differente. A Dawn manchi. E’ tutto un “Tara diceva, Tara
faceva…”. Lei mi aiuta. A ricordarti. Il First ha giocato a
rimpiattino con il mio povero cervello per un bel po’ di tempo. Mi ha fatto
dimenticare alcune cose. Non vedo l’ora di prendere a calci il suo culo
immateriale.
Sai, non te l’ho mai detto ma,
visto che domani potrei essere morto, cioè più morto del solito, vorrei dirti che… ci avevo pensato.
Ti immagini che coppia? Il Vampiro
con Anima e la Strega Buona. Cazzo, ci potevano fare un film.O scrivere un libro.
O forse no.
Ora devo andare. E’ tempo di
lasciarsi alle spalle le piccole cose. Non credo che ci vedremo dopo.
Addio Tara.