THE
AUTHOR:Carmilla.
SUMMARY: E se provassimo un po’ a rimescolare le carte?
RATING: Non ho ancora deciso, ma comunque…NC-17 tanto per
andare sull’ultra-sicuro.
TIMELINE: Accenni alla
1° stagione e fino a School Hard, poi AU.
Molto AU.
PAIRINGS: Ma Spuffy ovviamente, come da richiesta giuntami!
Solo che, vi ho già avvisato, attente a cose desiderate…potreste ottenerlo.
SPOILERS: un po’ di tutto, qua e là
DISCLAIMER: Appartiene tutto a Joss
Whedon, alla Mutant Enemy, alla Fox.
Non scrivo a scopo di lucro e non intendo violare alcun copyright
NOTA:
FEEDBACK: Ceeerto che si!! Tanti, buoni,
brutti, cattivi, perfidi..insomma “In
bene o in male purchè se ne parli!”
Dedicato alle mie due Nere Regine, Rogiari e Franca.
Alla munifica MargotJ.
Alle dolcissime Pedistalite e Paola.
Attenzione Gente. C’è una nuova “Fang Gang” in giro.
E il tempo del Raccolto è vicino.
“Io non rompo incantesimi.
Io ne faccio.”
M.
Stuart,
-DRRRRRRRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNN!!!-
La sveglia è un chiodo piantato nel cervello.
E’ già da un po’ che è a Sunnydale, un vero buco rispetto
alla metropoli nella quale viveva prima, ma la nostalgia è ancora molto forte.
Ma quel periodo della sua
vita è chiuso. Kaputt. Definitivamente
andato come una certa palestra che……
Pietra sopra. Basta pensieri
negativi.
In corsa in bagno a sciacquarsi il
viso, sistemarsi un po’, rovistare in una confusione di vestiti gettati qui e
là alla ricerca dell’abbinamento giusto, ha sempre un’immagine da mantenere,
no?
Una ritoccatina ai capelli (ha
fatto proprio bene a schiarirli) e via
giù per le scale.
Da sotto infatti provengono
mugugni e borbottii che stanno salendo di tono.
-E’ mai possibile che tu sia
SEMPRE in ritardo?- Un silenzio foriero di tempesta.
-SBRIGATI!!- Si è giunti all’urlo,
la pazienza ormai un lontano ricordo.- Arriverai di nuovo tardi a scuola e il
Preside, per quanto comprensivo, lo dovrà segnalare sulla tua scheda!-
Il Preside, già.
Bel campione di gentilezza e buon
cuore.
Dopo un’ora di bla bla “noi non
giudichiamo…”, bla bla “il passato è passato”, bla bla bla “la fiducia nei
ragazzi è il nostro motto”, va a chiudere il colloquio su questa nota:
“Ma…si ricordi. NOI la terremo d’occhio”.
Comprensivo.
Si, come no.
Un vero Figlio dei Fiori.
La scuola in fondo non è male,
pensa, mentre si siede nella vecchia SUV, cimelio di un passato nel quale aveva
una famiglia completa. Una madre ed un padre. INSIEME.
Ha anche fatto nuove amicizie.
Oddio, nulla a che vedere con il
gruppo che frequentava nel suo vecchio liceo, dove le ragazze erano tutte Miss
Qualcosa ed i ragazzi degli esemplari di prima categoria ma questi due sono…a
posto.
Buffi, forse un po’ sfigati,
ma…simpatici. E con loro non ha bisogno di mentire. Nè di fingere. Perché
SANNO.
In realtà, la sua sarebbe la
tipica vita adolescenziale, sempre in bilico tra alti e bassi, se non fosse per
un PICCOLISSIMO particolare che comprende menzogne, ronde nei cimiteri,
lavatrici ad ore improbabili di panni sporchi di sangue e, ovviamente, paletti
di legno disseminati nei luoghi più impensabili della sua stanza.
E, dulcis in fundo, il suo nuovo
Osservatore.
Un tipo strano, con quel buffo
accento. Un vero topo di biblioteca però….anche lui simpatico in fondo.
Bè, Chi vivrà, vedrà.
Anche se, sorride tra sé, ma non è
un sorriso che arriva fino agli occhi, a sentire le voci che circolano, la sua
aspettativa di vita non è tra le più lunghe. Quasi quanto quella di un vampiro
in giro per il Sunset Boulevard a mezzogiorno.
Una frenata alquanto brusca
davanti al cancello della scuola.
-Cerca di non far tardi.- Il tono
è ancora burbero, il breve tragitto non è servito a granché.
-Va bene. Ciao.-
Avere sedici anni è già un mezzo
disastro ma essere adolescente con genitori separati è… toccare il fondo.
Ed iniziare a scavare.
Dovrebbe aprirsi un po’ di più,
riflette seriamente, mentre vede la macchina ripartire con un scatto. Sa, SENTE
che si sta creando un divario difficilmente colmabile. Fatto di silenzi, di
reticenze, di bugie. Ed è colpa SUA.
Ma il suo Osservatore glielo ha ripetuto più di una volta, anche la notte
precedente, mentre si trovavano al cimitero.
- La rivelazione della tua
identità metterebbe te e chiunque ti stia vicino in gravissimo pericolo.-
-Lo so. E’ per questo che non
porto addosso il distintivo: “Li ammazzo tutti. Chiedetemi come”.-
L’ironia serve a mascherare il
dolore e a rendere tollerabile uno stile di vita altrimenti….insostenibile.
Bè pensa, raddrizzando le spalle
ed incamminandosi verso il portone, mi poteva andare peggio.
Superman, Batman, l’Uomo Ragno,
Wonder Woman.
Quei costumi, quelle tutine….brrrrr.
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Mentre si sta recando in
classe, vede i suoi due nuovi amici circondati da un gruppetto di giocatori di
football.
Bulletti di liceo.
La razza peggiore.
Senza pensarci due volte con un spintone si intromette. Gli scimmioni
hanno intenzione di fare “frittatine di Nerd” e di spalmarle vicino agli
armadietti.
Idioti.
-Fatti da parte…scricciolo.- A
parlare così è uno dei più grossi del branco, che però smette subito di
sogghignare.
E’ il suo sorriso così calmo a
squietarli leggermente o forse qualcosa nei suoi occhi, ma improvvisamente
decidono di lasciar andare quei perdenti. Per oggi.
In un attimo si ritrovano solo in
tre.
-Grazie dell’aiuto. Sei un vero angelo custode.- E’ il ragazzo bruno a
parlare, la camicia ancora fuori dai pantaloni, i capelli spettinati da quell’
inutile Incontro Ravvicinato del Quarto Tipo.
-Un angelo?- Un sorriso caloroso,
del tutto diverso da quel mostrare i denti di qualche istante prima. -Non credo
proprio.- Una lievissima fitta al cuore nel ricordare il SUO Angelo. Sempre
troppo lontano.
-Ehi.- E’ la ragazza a parlare
ora. -Che fai stasera? Se sopravviviamo
al compito di storia naturalmente.-
-Fatemi pensare…..-, finge di rimuginare,
-allora, il programma prevede: allenamento con Osservatore a seguito, ronda,
Wrestling con vampiri e poi ovviamente…-
-Il Bronze!- Esclamano
all’unisono tutti e tre, scoppiando a ridere.
-Ok ragazzi, ci vediamo alla
quarta ora in biblioteca.- Li saluta, mentre la campanella provoca un
fuggi-fuggi generale dai corridoi.
Un profondo sospiro davanti ad una
porta chiusa.
Avanti. Puoi farcela.
Affronti vampiri e demoni ogni
notte.
Combatti il Male con
Cosa vuoi che sia
Ma la mano che abbassa la maniglia
trema ugualmente.
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Accidenti alla moda.
Per quanto adori i suoi nuovi
jeans, sono così stretti da bloccare la circolazione.
Nonché il suo sport prediletto “lo
scivolamento notturno dal davanzale”.
Bè forse lo stilista non li ha
creati APPOSITAMENTE per queste situazioni.
Un salto ed.. oplà è già per
strada, direzione…cimitero.
Come si dice, prima il dovere poi
il piacere.
Si sente bene. Si sente FORTE.
Dubbi, incertezze, svaniscono ogni volta che esce di notte. Che abbraccia
l’oscurità. E’ un senso di completezza, di LIBERTA’ che alla luce del giorno
svanisce.
Anche la sua camminata è diversa.
Più morbida ed elastica. Simile a
quella di un gatto. O di una pantera.
La ronda è breve. Ed
insoddisfacente. Non c’è un’anima in giro. LETTERALMENTE.
Si incammina verso il Bronze.
Sembra una serata come le altre ma… ha il presentimento che qualcosa stia
arrivando.
O qualcuno.
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Luci soffuse. Corpi in movimento.
Il desiderio sempre più forte di
lasciarsi andare.
Non ha cacciato.
Però può sempre BALLARE.
E, per quanto giovane ed…
innocente, SA di ballare molto bene. Sente numerosi sguardi, maschili e
femminili, scivolare sul suo corpo come una sensuale carezza. Sguardi
invidiosi. Eccitati. Scandalizzati. Che riesce a vedere benissimo nonstante gli
occhi chiusi.
E una voce, chiaramente
distinguibile fra la musica.
-Puoi dirmi dov’è il telefono? C’è
un tipo qui fuori che sta cercando di mordere una ragazza.-
Un attimo. Per poi ritornare
bruscamente con i piedi per terra. A Sunnydale, Bocca dell’Inferno, L.A.
Maledizione.
E sentire dentro una rabbia forte.
Fredda.
E correre fuori nel vicolo sul
retro del locale, dove c’è effettivamente un vampiro che sta tentando di
mordere una ragazza.
E lottare con il dannato succhiasangue,
l’adrenalina che conferisce ai suoi gesti un’eleganza ed una misura mai avute
prima.
Che lasciano a bocca aperta i suoi
amici, giunti a dare una mano, mentre vedono depositarsi per terra un
mucchietto di cenere.
In quel momento sente un lento,
ironico, insultante battere di mani. E una figura uscire allo scoperto.
-Bel lavoro….Dolcezza.-
-Chi sei?-
-Lo scoprirai sabato.-
-E cosa succede sabato?-
-Ti ucciderò.-
I due predatori, i due killer si
sfidano con lo sguardo. Tutto il resto è dimenticato. Occhi azzurri contro
occhi verdi. Si scambiano promesse di dolore. Di morte. E forse anche di
qualcos’altro.
La loro “danza” è appena iniziata.
Ma promette di essere spettacolare. Ed entrambi ne sono acutamente consapevoli.
Un brivido di anticipazione, quasi
di aspettativa. Seguito subito da una stanchezza mortale.
Non finirà mai?
Sarà sempre così?
Sedici anni…. Ho solo sedici anni.
Perché DEVE essere tutto così difficile?
Ma è solo un attimo. Un breve
istante di debolezza.
C’è una MISSIONE da compiere.
Niente scuse. Niente rimpianti.
Perché lui, William Shelby, detto
Spike, è il PRESCELTO.
LUI è IL CACCIATORE.
“Tutto
ciò che ami ti sarà portato via.”
Rampa
di uscita- Area di Servizio Walton-Nebraska
Sta camminando a pieni
nudi lungo un sentiero.
In lontananza riesce a scorgere le
luci di Cristal Laughts, il cottage dei nonni dove passava ogni anno le vacanze
quando viveva in Inghilterra. Sa che, girandosi, vedrebbe il lago e sullo
sfondo il profilo di Comet Hill, dove si rifugiava quando i suoi cominciavano
ad urlare.
Ma non si volta.
C’è QUALCOSA dietro di lui.
Respira profondamente mentre
l’aria fresca della notte lo accarezza. Abbassando gli occhi si accorge di
indossare solo un paio di jeans. Ma non è questo che lo colpisce.
Ha con sé una spada.
Bellissima e terribile. Così
pesante che a malapena riesce a reggerla con entrambe le mani e nel contempo a
camminare.
Inoltre, cosa non trascurabile, ad
ogni dannato, faticoso passo, il tessuto dei jeans si tende su un’erezione di
dolorosa intensità.
Esiste niente, si domanda, di
tanto involontariamente comico quanto un uomo sessualmente eccitato?
Certo, deficiente, è MOOLTO più
comico un ADOLESCENTE sessualmente eccitato con trincia-polli gigante a
seguito.
Improvvisamente si ferma. Le ombre
dietro di lui si sono addensate.
La “cosa” alle sue spalle ride.
Una risata bassa ed impudente che
può appartenere soltanto ad una donna.
-Chi sei?-, ma la domanda non è
quella GIUSTA, Spike lo sente. Ci riprova.- Cosa devo fare con QUESTA?-
-Che vuoi sapere
Dolcezza?- Domanda
-Vuoi DAVVERO sapere?-
Continuando a ridere. Di lui.
-Vuoi sapere o vuoi
SENTIRE?
Non riesce a vedere la
mano che si allunga da dietro per afferrarlo dentro i pantaloni ma sa com’è:
bianca, sottile, dalle unghie dipinte di rosa.
Lo stringe aumentando la
pressione piano piano, spostandola da un dito all’altro.
Spike non riesce a
parlare, emette solo un gemito profondo mentre la pesantissima spada gli balla
tra le braccia.
Sente i muscoli risuonare
come corde di chitarra. E’ al limite.
-Vuoi sapere chi sono Dolcezza?-
Il tono sempre più insinuante. –Chi è questa Bambina Cattiva?-
Ride ancora e la risata e
la sua mano gli vanno alla testa.
-Fallo, Dannazione! FALLO
ADESSO!- ringhia.
Lei ride di nuovo e
strizza dov’è più sensibile.- Stai fermo, Cucciolo, ora STA FERMO e non
lasciarla cadere se non vuoi che te lo strap…-
L’orgasmo è così violento
che Spike teme che ne sarà squarciato. La sua testa scatta all’indietro e il
ragazzo grida, grida, un urlo così nero da far male….
…. e di sveglia di scatto,
in un bagno di sudore, il petto che si alza e si abbassa pesantemente, il letto
un campo di battaglia.
E’ stato solo un sogno. Un
maledetto sogno. O incubo. O quello che è, si dice William il Teenager.
Raccontatela amico, gli
sussurra Spike il Cacciatore. L’Osservatore ti ha DETTO che gli allenamenti ti
avrebbero portato anche dei sogni. Premonitori. Profetici.
Ma piantala, ribatte il
Piccolo William. E’soltanto uno…. sfogo ormonale. E’ l’età.
PIANTALA TU, sbotta Spike.
Se credi veramente che questo sia il
classico sogno bagnato del tipico adolescente medio bè… meriti certamente di
finire in un cimitero. E NON a fare la ronda.
Non è così, non è COSI’,
insiste Willie-il Grillo Parlante. Devi aver mangiato troppo chili e poi visto in TV qualcosa che…
Si certo..lo spunto l’ho
preso da Disney Channel, chiude Spike e riduce l’altra voce al silenzio.
Dovrà raccontarlo al suo
Osservatore, pensa.
Bè ..forse omettendo
qualche PICCOLO particolare se non vuole procurargli un infarto anzitempo,
sogghigna.
Si trascina fuori dal
letto, le membra pesanti come se avesse corso una maratona.
Guardandosi nell’impietosa
luce del neon del bagno, mentre fuori già albeggia, gli sembra persino di avere
QUELLA faccia.
Quella del giorno dopo, quando
il sesso della notte precedente è stato della varietà da sballo.
Interessante osservazione,
Dottor Spike, considerato il fatto che lei è più VERGINE di una monaca di
clausura. Le sue sensazioni a questo punto sono solo… cartucce a salve.
E a questo proposito….
Se c’erano stati giochi pirotecnici, e poteva GIURARE di sì,
dov’era la…polvere bruciata?
Probabilmente in quel
groviglio di lenzuola che ti ostini a chiamare letto, gli sussurra la sua
vocina interiore.
Nulla di irreparabile, comunque. Ormai è un
MAGO con le lavatrici.
Mentre si veste e si
osserva allo specchio, il suo sguardo si indurisce.
Ha preso una decisione. Ed
il sogno c’entra ben poco.
Basta fare il Bravo
Bambino, tutto Casa & Cimiteri.
San Spike,Vergine e
Martire, necessita di qualche piccolo….aggiustamento.
Sul martire non pensa di
poter fare granché, quanto al vergine…avrebbe dovuto rimediare.
Ed al più presto.
---------
-Devi far colazione.-
-Non ho fame.-
-Se continui a non
mangiare, presto scomparirai dentro a quello spolverino che ti piace tanto.-
-Hai ragione….Mammina.-
-Smettila William, così
non faciliti nulla.-
-NON William, Rupert.- Lo
interrompe, brusco.- Io preferisco Spike.-
-Ed IO preferirei che mi
chiamassi Papà.-
-E tu che ti lamenti
sempre che non abbiamo nulla in comune.- Un sorriso che è un insulto.
-Spike…,- sbuffa l’uomo
più anziano, esasperato,- come diavolo devo
fare con te?- Rupert Shelby si siede pesantemente su una sedia della
cucina vicino a quel suo strano figliolo che è in piedi, a rovistare nella credenza.
-Ti prego…parlami.- Il suo
tono assume una sfumatura quasi…supplichevole.- Sembrava che le cose andassero
bene. Che Sunnydale ti piacesse. Ed anche la scuola. Pensavo.., - la voce si
abbassa , ..che qui avremmo potuto ricominciare da capo.-
Silenzio.
-Se ti mi permettessi di
capire, di ENTRARE nel tuo mondo…- Allunga timidamente un mano verso il ragazzo
immobile, ancora di spalle.
-Avevi anche ricominciato
a suonare la chitarra e a comporre canzoni. Non lo avevi più fatto da quando
tua madre…-
-Smettila.- Secco come una
frustata.- LEI, lasciala fuori da tutto questo.- Si volta di scatto, gli occhi
chiari che lampeggiano pericolosamente.
-Tu vuoi un DIALOGO?!!
Proprio TU mi vieni a parlare di SINCERITA’?- Fissa il padre con qualcosa di
simile al…disprezzo.
-E dimmi…Papà, visto che
siamo così sinceri, perché quando ti presenti ad eventuali compratori nella tua
galleria, con il tuo bel doppiopetto di tweed, ometti di dire che lavoro facevi
in Inghilterra…..Ripper?-
-Non chiamarmi così!- E’
il turno di Rupert di fulminare con lo sguardo.
-Te ne vergogni, giusto?-
Un sussurro sottile, che taglia.
-Non puoi capire Spike…-
-Cosa non posso capire?
Che non sarebbe appropriato, CONVENIENTE che tu li salutassi con un semplice:
“Salve gente, sono Rupert Shelby detto The Ripper perché avevo la
migliore…macelleria del West End di Londra, da qui il macabro ma affettuoso
nomigliolo.”?- Oramai doveva andare fino in fondo, le parole gli bruciavano
dentro come fiele.
-E perché, già che ci sei,
non aggiungi pure: “Sapete, dopo che mia moglie mi ha lasciato, ho deciso di
mollare tutto, casa, negozio attività, famiglia, per trascinare me e mio figlio
il quasi-teppista incendia-palestre William in questo simpatico e borghese inferno che è la ridente Sunnyhell,
senza perarltro CHIEDERGLIELO ovviamente!-
Rupert è pietrificato.
Non immaginava che le cose
fossero arrivate a questo punto con quel suo intelligente, difficile figlio,
sempre più estraneo. Sempre più ALIENO.
-Non credevo che tu
odiassi..-deglutisce,- …che tu MI odiassi tanto.-
Odio.
Papà non capisci davvero
nulla.
-Ok. Finiamola qui. Devo
andare.- Spike prende lo zaino dalla sedia.
-Vuoi che ti accompagni?-
E’ una misera offerta di pace ma deve almeno tentare.
-Ho voglia di camminare.-
Messaggio ricevuto.
-Spike stasera rientrerò
tardi. Sai un potenziale compratore…-
-Mi arrangerò non
preoccuparti.- Spike si chiede come chiudere la conversazione senza ulteriori
danni.- Ehm…fa buoni affari.-
-Si certo. Allora….ci
vediamo dopo.- Quando sente la serratura della porta scattare, Rupert Shelby si
affloscia pesantemente sulla sedia, massaggiandosi lentamente le tempie. Questi
dannati mal di testa….
Nella mente un unico
pensiero.
-Dio Mio, William, COSA ti
ho fatto?
The Chosen One
Capitolo 3
E sei come le voci
della
terra-l’urto
della
secchia nel pozzo,
la
canzone del fuoco,
il
tonfo di una mela;
le
parole rassegnate
e
cupe sulle soglie.
il
grido del bimbo-le cose
che
non passano mai.
Tu
non muti. E sei buia.
C.Pavese
Nota: La filastrocca su “Miss Lizzie” appartiene al
folklore inglese anche se talvolta è inserita nei Mother Goose’s Tales. E’ una
mia libera traduzione. Non intendo violare alcun copyright.
Un particolare ringraziamento a Rogiari per le
informazioni da lei gentilmente fornitemi.
Buona lettura.
Suicide Blonde
-Ti dico che era CISSY!!!-
-Ed io ti dico di NO!-
-Guarda che io ero più
vicina.-
-Non vuol dire nulla
Darla.-
-Angel, ti ODIO quando mi parli con quel tono di
superiorità.-
-Darla, ragiona…..Cissy
Il ragazzo si girò verso
il bibliotecario, intento a scartabellare il Dizionario dei Vampiri dalla A alla
Z, edizione aggiornata con i…Nuovi Nati. –Signor Nest, glielo dica anche lei.-
-Effettivamente
Darla..devi aver udito male.-
-E sentiamo
Flagello..- non riesce a darsi per
vinta,- cosa ha detto quel bestione prima che Spike lo polverizzasse?-
-Prima di tutto, non
chiamarmi Flagello.- Angel le fa gli occhiacci, con il solo risultato di farla
ridere. - E poi ha detto: “ Duffy, dammi una mano!”-
-Duffy…estremamente
originale ed insolito.- commenta il bibliotecario, mentre Darla si morde le
guance in modo sospetto.
-Allora è tutto risolto.-,
esclama Spike entrando in biblioteca, – Se la trova su quelle Pagine Gialle che
sta scartabellando, scoprirà che il cognome è Duck, Duffy Duck e che il suo
defunto compare era probabilmente Mickey Mouse!- Con un unico movimento ruota
una delle sedie e vi si siede a cavalcioni. – E comunque il nome è BUFFY.-
-Ne sei sicuro Spike?-
Perché vedi, io e Darla non eravamo
..ehm impegnati e ….-
Un solo sguardo.
-Ok, sei sicuro.-
-Buffy, Buffy… non trovo
alcun riscontro. Non è un nome molto ortodosso.- Nest non ha neppure sollevato
la testa, immerso nella lettura.
-Forse è una RIFORMISTA.-
Spike è mordace.
- O forse è un soprannome-, interviene Darla, - come Spike,
Flagello e..- uno sguardo di sottecchi al bibliotecario, -….Maestro.-
- Francamente trovo alquanto discutibile questa mania
giovanile di attibuire nomignoli alle persone. Il mio nome completo è Heinrich
Joseph Nest e mi sembra più che sufficiente. E poi, perché Maestro?-
-Su, Signor Nest, non se
la prenda.- Angel lo guarda con espressione innocente. - E’un segno
d’affetto nei suoi confronti.-
-Sarà…- L’Osservatore
appare poco convinto.
Poveraccio, pensa Spike.
Tutto il tempo ad ammuffire fra i libri, quell’orribile accento tedesco, ed, in
aggiunta, una bruttissima forma di psoriasi che lo fa assomigliare a Boris
Karloff ne ‘
Con il trucco.
Ma oggi non ha tempo per i
convenevoli da salotto.
-Osservatore, francamente
me ne infischio se è citata o no in quella specie di Who’s Who vampirico.-
-Sono giovane ma non
STUPIDO.-
-E’ antica.-
-E potente.-
E nei miei sogni mi ha fatto un lavoretto con la mano.
DA FARMI MORIRE.
Ma questo lo tiene per sé.
-Insomma, un po’
d’ottimismo.- Darla cerca di alleggerire l’atmosfera.- Spike, in fondo hai sconfitto anche Cordelia
-Sbagliato.- Gli occhi di
tutti, ad esclusione di Spike, che si irrigidisce, si voltano verso la figura
femminile che è comparsa come dal nulla in biblioteca.
-Buffy non è meglio né
peggio. E’…differente.- La giovane donna, vestita di nero, si avvicina al
tavolo.
-Signor Nest. Ragazzi.- Un
sorriso di saluto da parte di Angel e dell’Osservatore e una smorfia sul volto
di Darla.
-Ciao…Spike.-
-Dru.- Il tono è
impersonale, accompagnato solo da un lieve cenno del capo da parte del ragazzo.
Che evita lo sguardo della bella vampira dai capelli neri.
Il suo Angelo Protettore.
La sua Guida.
Il suo fottuto, disperato,
impossibile Primo Amore.
-Ehi Miss Rebus spiegati
meglio.- Darla squadra con malcelata ostilità la nuova venuta.-La conosci?-
Senza rispondere Dru si
avvicina all’Osservatore.- Non sta cercando sotto il nome giusto. Provi sotto
la lettera E.-
-Elisabeth Summers detta
-Buffy è diversa da
qualsiasi altro vampiro in cui vi siate imbattuti.- Dru parla al plurale, ma
fissa una testa ossigenata leggermente inchinata in avanti, in apparenza del
tutto disinteressata alla conversazione.- E la sua Ossessione sono i
Cacciatori.-
-Grandioso.- Il ragazzo ha
finalmente rialzato il volto, con atteggiamento sarcastico.- Qualche altra
buona notizia?-
Spike….-, Dru lo fissa con
i suoi occhi violetti, sempre così calmi ed impenetrabili,-…ora come ora
non ce la puoi fare contro di lei. Non
sei ancora pronto.-
-Vuol dire che dovrò fare
un corso accelerato dal momento che mi ha detto che mi ucciderà sabato,
cioè..ops domani.-
-Perché proprio sabato
poi?- Salta su Darla.- Qualche scadenza contrattuale?-
-Sabato è la notte di San
Vigio.-Interviene Nest.- Per i non-morti è un giorno…speciale.-
Dru non commenta. Si
limita a fissare Spike.
Il suo Protetto.
La sua Missione.
Rapidamente trasformatasi in qualcos’altro.
Ricorda ancora il loro
primo bacio. Pieno di passione ed ingenuità nella stanza di lui.
Al piacere si mescola il
rimorso.
E’ stato un grosso, enorme
sbaglio. Soprattutto da parte di LEI.
E’ più grande di lui
(MOLTO più grande le sussurra una vocina maligna), più esperta eppure…..
Eppure.
Semplicemente, ma quando
mai le cose sono semplici con lui, pensa, si è lasciata soggiogare,
sottomettere da quell’intossicante combinazione
di innocenza e sensualità che lo
rendono così unico.
Spike, il SUO William, parla alla sua ANIMA.
Ma purtroppo parla
benissimo anche al suo DEMONE.
E la sua REDENZIONE non è
così totale da non farle apprezzare la perfetta ironia, il paradosso
vivente che lui rappresenta , senza
esserne neppure consapevole.
Un Cacciatore adolescente
con Cuore di Tenebra.
-Allore Signor Nest, cosa
facciamo?- Spike la sta ignorando volutamente.
-Ehm..mentre io contatto
il Consiglio e continuo a fare ricerche tu…,- il povero Osservatore non sa che
pesci pigliare,- tu dovresti allenarti, William. La palestra è chiusa per
ristrutturazioni ma il preside mi ha affidato le chiavi.- Una pausa, mentre
si aggiusta gli occhiali.
- Se tu mi prometti di non
abusare della responsabilità di una tale concessione e di essere discreto, io potrei
prendere in considerazione l’idea di un prestito temporaneo…-
Spike lo guarda
spazientito. –Quanto la fa lunga, Osservatore.- Si rivolge ai suoi amici che
sono rimansti imbambolati a fissare il bibliotecario.- La traduzione è: Spike
te le do se prometti di non fare casini. Ok. Tanto che vuole che faccia? Che
incendi la palestra?-
Lo guarda sardonico.- Già
fatto. Ed io non concedo
Si avvia. Sulla porta,
senza voltarsi.
-Ehi Dru….ti va di
sgranchirti un po’?-
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Attacco.
Parata.
Attacco.
Parata.
Si stanno allenando con i
bastoni.
Dopo quello che NON c’è
stato tra loro, per comune, tacito accordo evitano il corpo a corpo.
Troppe incognite.
Sebbene anche QUESTO
allenamento comporti rischi collaterali pensa Dru mentre, per la seconda volta,
il bastone di Spike la colpisce duramente sul…fondoschiena.
E non che lei non si stia
impegnando. Anzi.
-Avanti Dru…- Spike la
provoca, spostando il peso da una gamba all’altra con la grazia innata di un
ballerino. O di un boxeur.- Siamo piuttosto fiacchi oggi? Fatto le ore
piccole?- Il tono è astioso.
-Spike sputa il rospo. Ho
capito benissimo che ce l’hai con me. Anche se francamente non comprendo il
perché.-
-Vediamo…- Con una serie
di finte la incalza, costringendola ad arretrare in posizione di difesa.
-Torniamo a 24 ore fa.
Tu mi hai chiesto: “Vai al Bronze?” e io
ti ho risposto “Forse.”- Un affondo sulla sinistra.- E tu non ti sei fatta
vedere.-
-Ma se neanche eri sicuro
di andarci!!- Dru schiva con un agile balzo.
-Andiamo non insultare la
mia intelligenza. Hai dato appuntamenti per due secoli ed ancora non conosci il
linguaggio degli adolescenti? Ho sedici anni ed una dannata COTTA per te, ci
sarei venuto anche in barella al Bronze, solo che non volevo essere così…
trasparente davanti ad Angel e Darla!- Il bastone si ferma a pochi centrimetri
dal suo volto.
E’ il turno di Dru di
essere infuriata. –Ah, DAVVERO?!-
Ed è LEI ad attaccare ora,
i capelli neri che le danzano intorno al viso, una luce determinata negli occhi
viola.- Comunque non mi sembravi MOLTO affranto visto come…conducevi le danze!-
Spike, con un elegante
movimento le blocca l’asta con una mano spingendola di lato ed avvicinandosi.
-Allora ERI al Bronze.- Un
mormorio basso, quasi il ronfare di un gatto.
Si fronteggiano ora,
vicini.
Troppo vicini.
-Giusto il tempo di
assistere alla tua…performance sulla pista.- La voglia di ferirlo.- A quanto
pare non hai perso la voglia di dare spettacolo!-
Una stilettata dove fa più
male.
Per entrambi è vivido il
ricordo di QUELLA sera.
Dru ricorda con rabbia e
gelosa possessività. Spike con vergogna.
Il ballo di Spike. Con
Darla. La sua amica. Darla che ha un debole per lui. Darla che piace ad Angel.
Un momento torrido e sensuale, come le parole sussurrate all’orecchio delle
ragazza: “Darla, ti ho mai ringraziato per avermi salvato la vita?”
E vedere la confusione
mista ad eccitazione sul volto di lei. Una fantasia proibita che si avvera.
“Noo…”
E lui, il bastardo, che la
sfiora soltanto, invadendo il suo spazio, puntandola con lenti movimenti .
Senza pensare alle
conseguenze di ciò che sta facendo. Solo per SENTIRE. Per provare di essere
ancora vivo, l’esperienza della sua MORTE ancora impressa nel cervello.
E il gusto oscuro di farlo
perché lo PUO’ fare. Provocarla. Portarla al limite.
“Vuoi che lo faccia
adesso?”
Ed in quel momento incrociare lo sguardo di
Dru. Imperscrutabile.
E quello ferito di Angel.
Fin troppo leggibile.
E sentirsi completamente
SBAGLIATO.
Mentre il silenzio sempre
più pesante scende tra di loro, Dru è
costretta ad ammette a se stessa una cosa.
Il suo ragazzo sta
CRESCENDO.
E non solo nel
combattimento.
I progressi li misura
dalle proprie reazioni, perché se la goffaggine e la timidezza iniziale di lui
l’avevano da principio intenerita e divertita, lo sguardo del ragazzo su di lei
ora le procura un piacere un po’ ..torbido. Si sforza, SINCERAMENTE, di vederlo
come una Missione, di trattarlo come un
semplice Protetto ma sa che è una battaglia persa in partenza.
Si è accorta di infondere nei suoi gesti, nei suoi sguardi
una certa malizia. Da un po’ di tempo ogni parola tra di loro non è che una
mordente provocazione. Non tra Maestra ed Allievo. Ma tra Uomo e Donna. E non
c’è più nulla di INNOCENTE in questo.
-Non è l’unico motivo
della tua rabbia vero Spike? La vampira si allontana di scatto, facendo roteare
il bastone.
-Dimmi di questa Buffy. E
non rifilarmi la versione censurata per Ragazzi & Osservatore di prima.-
Testardo. Questa è una
delle qualità che, ora come ora, apprezza di meno in lui. E percettivo. Maledizione.
-E’ forte. E
determinata. Ed ha un’ego
stratosferico.- Lo apostrofa sarcastica. -Sai almeno cosa vuol dire “ego”?-
- “Abbasso Tutti, Viva
Me”.- Spike sbuffa. –Ora dimmi qualcosa che non SO.-
-Saperlo non ti aiuterà.-
-Uhmm e da quando in qua
sei TU l’ago della MIA bilancia? Ti ricordo che fra noi due il
Cacciatore-supereroe sono io.-
Dru è indecisa. Poi…
-Sul libro
dell’Osservatore è menzionata come Elisabeth Summers. Il nome è ESATTO. Ma non
è COMPLETO.-
Lo sguardo di Spike non
abbandona il suo volto.
-Il suo nome è Elisabeth
Borden Summers. Ma nei libri di storia, quelli che tu NON studi, è citata come
Lizzie Borden.-
E’ riuscita finalmente
nella non facile impresa di scioccarlo.
-QUELLA Lizzie Borden?- Spike
è rimasto a bocca aperta nel tentativo di assimilare l’informazione.
-Si.- Non sa che reazione
aspettarsi, ma lui la stupisce. Ancora una volta.
Ride. Ed intona,con una
bella voce da basso profondo, una breve strofetta:
“Lizzie Borden una scure
afferrò
e quaranta colpi alla madre sferrò,
e quando suo padre la colse sul fatto,
al misero ne inferse ben quarantaquattro”.
-Bene, bene, bene. Una
celebre, storica psicopatica ora
immortale. –
-Vedo che ne sai
abbastanza.-
-Dru, tesoro, sono
inglese, non ricordi? E NOI ci tenamo ai nostri miti. Shakespeare, Enrico VIII,
Jack lo Squartatore e…. Lizzie Borden. Dannazione, ci hanno fatto pure un FILM
sulla sua storia!-
-Non commettere l’errore
di sottovalutarla solo perché conosci il suo passato. Lei è imprevedibile.- Dru
è seria.
-L’unica cosa di cui sono
certo è che diventare vampira non avrà aggiunto nulla alla sua affascinante
personalità.-
-Spike.. per questa volta
potresti evitare il confronto. Nessuno ti biasimerebbe. IO non ti biasimerei
per averlo fatto.-Dru gli si è nuovamente avvicinata e gli ha preso una mano.-
Hai bisogno di tempo. Per capire. Per COMPRENDERE.-
Lo vuole spaventare perché
lo vede troppo distaccato, proteso verso qualcosa.
-Domani potresti morire.-
Il tono è definitivo.
Spike è tentato.
Eccome se è tentato.
Lasciarsi tutto alle
spalle. In un’unica dannata occasione. Che il mondo vada avanti senza di lui.
Una breve pausa-caffè dal Male è chiedere troppo?.
Ma qualcosa lo spinge.
E non è l’attaccamento al
dovere.
E neppure la sua natura di
Cacciatore.
E’ una pulsione profonda.
E un sogno buio da portare alla luce.
-E dimmi Dru cosa ci
sarebbe di differente dalle altre volte?- Si infila lo spolverino e si avvia
verso l’uscita.-
-Sono un liceale.La mia
vita dura SEMPRE una settimana.-
-Ed io muoio ogni week-end.-
3-continua
The Chosen One
Nota: Ed ora, Fedeli Lettrici, entriamo nella “selva
scura” poiché la “dritta via” è solo un ricordo. Tenetevi per mano e non perdetevi.
Ci sono COSE là fuori. Cose molto cattive. Comunque….Buona Lettura.
Capitolo 4
“Hitler
è vivo e lavora a Disneyland!”
Carmilla, mentre rifila infuriata un
calcetto a
un
Pippo-figurante ad Eurodisney-Luglio 2000
Carnival
In un vecchio edifico
abbandonato all’altro capo della città.
-Willow.-
-Si, Capo.-
-E’ tutto pronto per stanotte?-
-Gli uomini si sono posizionati
come tu hai ordinato.-
-Brava ragazza. Ho sempre
sostenuto che per fare le cose bene è necessario un tocco femminile.-
Buffy guarda con approvazione la
sua luogotenente. Intelligente, nonché molto decorativa.
-Ti sei meritata un premio. Hai un
paio d’ore libere prima del nostro Murder-Party a sorpresa.- Le accarezza una
guancia.-Vai a fare uno spuntino. So per esperienza che si lavora male a
stomaco vuoto.-
Mentre la vampira dai capelli
rossi si accomiata, Buffy sospira teatralmente e ritorna a riflettere sul suo
GRANDE PROBLEMA.
Quasi insolubile.
-Allora che ne dici?- esclama,
sventolando due completini in pelle davanti ad un ragazzo legato ad una sedia
ed imbavagliato, che la fissa con aria terrorizzata. –Metto quello rosa o
quello rosso?-
Un mugolio in risposta.
-Lo so, lo so, è così DIFFICILE
scegliere. Vedi, il rosa è il mio colore preferito ma il rosso, bè fa più
“feroce non-morto” se capisci che intendo, ed inoltre quelle terribili ed
antiestetiche macchie di sangue sono meno visibili tono su tono, non credi?-
Mentre si picchietta pensosamente l’unghia sui canini affilati, si avvicina al
ragazzo che riesce ad emettere solo
lievi squittii di terrore.
-Come hai detto? Hai ragione..-,
esclama raggiante,-..vada per il rosso.- Lo guarda con ammirazione.
-Sai che sei SPRECATO come
commesso in questo buco di provincia? Dovresti lavorare da Macy’s a New York,
sono SECOLI che mi servo da loro.- Si accosta alla sedia e lo costringe a
sollevare lo sguardo.
-Visto che mi hai saputo consigliare
così bene ti meriti una ricompensa.-
Uno schiocco sordo e il giovane si
affloscia senza vita.
-Visto? Ti ho risparmiato una vita di frustrazioni
lavorative.-
-Ragazziii..-, chiama, - c’è da
fare un po’di… pulizia.- Mentre due vampiri entrano nella stanza, getta un’ultima, distratta occhiata al corpo.
-Poverino. Un’altra
fashion-victim!-
-----
Dopo che i suoi scagnozzi sono
usciti, mentre sta finendo di prepararsi, Buffy prende il telecomando che
Willow le ha portato e preme “play”.
Eccolo.
Il Baby-Cacciatore.
Così assurdamente anacronistico
con quei capelli e lo spolverino di pelle nera.
Questi giovani d’oggi, non sanno
più cosa sia il buon gusto, sospira lei.
Anche se… effettivamente…lo stile
gli si adatta.
Gli occhi della vampira, quasi
affamati, non abbandonano neanche per un istante la figura sottile del ragazzo
e ne studiano i movimenti mentre è impegnato nel
combattimento.
Non male.
Proprio niente male.
Un po’ di rozzezza e di ingenuità,
(quella finta, suvvia!) ma il cucciolo ha… potenzialità.
Oh oh, mentre la telecamera zooma
su un “particolare” primo piano dell’anatomia del Cacciatore. Devo ricordarmi
di dare a Willow una gratifica.
Il ragazzo ha GROSSE potenzialità.
Mmmmm, la cosa si fa più
interessante, pensa, anche se non deve perdere di vista il suo scopo
principale. E a questo proposito….
-Colomba, dove sei?-, gorgheggia,
uscendo dalla stanza.
Percepisce un lieve fruscio ed una
risatina provenire dal piano di sopra.
Sorride indulgente. Il suo tesoro
vuole GIOCARE.
Il suo udito ipersviluppato la
conduce in una delle ultime stanze del piano superiore.
-Vieni amore, fatti vedere dalla
tua Buffy!-
-Presa!- Un’alta ombra la
abbraccia da dietro, mormorando parole quasi intelleggibili:- La mia
Principessa, la mia Principessa di Coppe mi guarirà, vero? Mi darà la
medicina.-
-Puoi scommetterci, Baby.- Buffy
si gira e si solleva sulle punte, quasi aggrappandosi al collo del suo Amore.-
Stanotte berrai sangue di Cacciatore e con l’aiuto del Rituale e della Spada di
Shalon tornerai forte come prima.-
-No..no..-, cantilena l’altra
figura sciogliendosi dall’abbraccio,- ..le stelle dicono altro. Ed anche Mister
Spanky. Me l’ha sussurrato in un orecchio. La mia Principesssa ha incontrato il
Cacciatore Nero e ne è attratta.- Una lieve carezza sul volto della vampira.
–Sai di CENERE ora. Cenere e sogni oscuri.-
Negli occhi di lei, alla menzione
del sogno, passa un lampo, subito velato dalle lunghe ciglia.
-Riley, tesoro, cosa stai dicendo?
Io ti AMO, tu sei il mio Re e nessuno stupido bamboccio potrà mai separarci.-
Il tono si fa più morbido e comprensivo.
-Sei solo stanco, amore. Devi
riposarti.- Gentilmente lo conduce fino al letto e ve lo adagia, in una
profusione di Big Jim a cui il vampiro
ha bruciato gli occhi o tagliato la testa.
-Ora dormi. Quando ti sveglierai ,
troverai il tuo regalo ad attenderti.-
Riley chiude gli occhi, una
smorfia infantile sul suo viso, i capelli color sabbia spettinati.
Buffy si risolleva pensierosa.
Deve essere uno di “quei” giorni,
pensa, mentre con tenerezza insospettata
gli scosta una ciocca dalla fronte.
Sta peggiorando. E’ sempre più
debole.
E sempre più pazzo, insinua una
vocina irrispettosa dentro di sé.
Irrispettosa ed INGIUSTA. Perché
la follia di Riley, Buffy lo sa bene, è proporzionale alle sue visioni.
Oscure ma dannatamente azzeccate.
Lui legge nelle stelle e riceve
messaggi dai suoi bambolotti. E TU sei un CAPO e, come tale, dovresti ispirare
rispetto assoluto.
Si, come no.
Questi pensieri sono sempre più
presenti nelle sua testa da un po’ di tempo. E LEI di solito preferisce agire
più che pensare.
Gli altri vampiri la considerano
quanto meno un’… originale.
Una outsider. Lo legge chiaramente
sulle loro facce quando si riuniscono. Seguaci e non.
Sente i bisbigli, le occhiate di
derisione
Legata da secoli ad un vampiro
pazzo e debole. Imperfetto.
Imbecilli. Pensano che la follia
sia una malattia contagiosa.
Ed ogni volta deve polverizzare i
più audaci.
Ma
decennio dopo decennio la cosa risulta sempre più…stancante.
Di qui la decisione di darci un
taglio netto. E quindi ecco il rituale e quella dannata spada che l’ha fatta
correre su e giù per l’Europa, fino a Praga. Ma finalmente è tutto pronto. La
pergamena, l’arma e la vittima “speciale”.
Il Cacciatore Nero. Bah. Chissà
perché Riley l’ha chiamato così, poi.
Con quei capelli e quegli occhi
azzurri così chiari, così..LUMINOSI…Stop.
E da quando in qua riesce a
ricordare ESATTAMENTE il colore degli occhi di un bamboccio?
Di un Cacciatore, per di più. Del
primo che ha ucciso rammenta a malapena che fosse un orientale.
Non una grande perdita comunque.
Il secondo, bè quello era stata
una cosa diversa. Alto, di pelle scura e forte. Molto forte.
Avrebbe BALLATO con lui tutta la
notte. Ma ahimè, anche i migliori cadono.
Eppure, pensa, mentre socchiude
delicatamente la porta e fa cenno a due dei suoi vampiri di vegliare sul sonno
inquieto del suo Compagno, anche della sua seconda Uccisione rammenta
soprattutto le sensazioni provate.
L’euforia.
Il senso di potere.
L’orgoglio.
Ma i volti, i corpi, quelli no.
Per lei sono semplicemente il Numero 1 ed il Numero 2.
Questo qui invece l’ha…
incuriosita.
Un Cacciatore con famiglia e
amici. Osceno. Il Consiglio deve aver perso colpi. Tutto quel tweed deve averli
trasformati in spaventapasseri.
Spike. “Chiodo”.Un soprannome,
ovviamente, ma molto appropriato quasi quanto il suo, sogghigna fra sé. Chissà
qual è il suo vero nome.
E a cosa ti serve saperlo, Buffy,
per mandargli una corona di fiori per il suo imminente funerale?
Da stasera sarà solo il Numero 3.
Ma questo non vuole dire che prima non ci si possa divertire un po’.
E magari, se lui si dimostrerà
all’altezza, BALLERA’ con lui.
Una lievissima fitta di colpa nei
confronti del suo Re, subito soffocata.
LEI è Buffy
E francamente si è un po’ stufata
delle vocine di Riley, dei suoi bambolotti e soprattutto delle sue…. camice di
notte bianche, di pizzo sangallo.
Piccoli effetti collaterali della
malattia del suo Amore, si dice.
Sarà, ma per una volta vorrebbe
smettere di fare l’UOMO.
Ah Cacciatore, sospira.
TUTTO, purchè tu mi dia un GUSTO
nuovo.
-------
-Fammi provare, Spike.-
-No-
-Solo un tiro, dai.-
-Ehi, dannato Baccello-Alieno, chi sei e cosa ne hai fatto
del mio migliore amico? Per
-Forse l’esorcismo ti riuscirebbe
meglio se, con le due bottiglie di birra, formassi una croce e non una X !-
Seduti sul pavimento della stanza
di Spike fra montagne di fumetti e di riviste d’auto d’epoca, loro segreta
passione, i due ragazzi si guardano e scoppiano a ridere.
-Ehi Irlandese, questo ti sembra
un tipico pomeriggio fra teenager?-
Angel fa finta di pensarci su.-
Credo proprio di sì. Ci manca solo qualche rutto, commenti insulsi sull’ultima
partita di football e ovviamente quintali di doppi sensi sulle ragazze che
conosciamo, che non conosciamo e che VORREMMO CONOSCERE.-
-A questo proposito…-, Spike fissa
l’altro negli occhi,- con Darla come va?-
-Nulla di nuovo, amico. Sospetto
fortemente che ogni volta che mi guarda non veda l’Angel di ora ma il bambino
di sette anni con le orecchie a sventola e l’apparecchio ai denti che le infila
un ranocchio nel colletto del grembiule.- Scrolla il capo.- Non posso competere
con tale visione.-
-Puoi. E devi. E’ solo questione
di tempo, ne sono sicuro.- William gli dedica uno dei rari, rarissimi sorrisi
bonari, né ironici né sarcastici che sono un po’ il suo marchio di fabbrica. Da
restarne abbagliati, pensa fuggevolmente il ragazzo bruno.
-E tu, come eri da bambino?-
Il sorriso dell’altro si spegne
lentamente.
-Molto timido. Solitario. Mi
piaceva leggere. No..-, vedendo lo sguardo stupito di Angel,- ..non la roba stupida che ci costringono a
mandar giù a scuola. Mia madre adorava i poeti romantici, Tennyson, Keats,
Byron e spesso me li leggeva in salotto.- Lo sguardo, verso il muro, è in
realtà rivolto al passato. –Sai, nella mia vecchia casa, quella a Londra,
avevamo un bel camino in arenaria e uno scomodissimo divano che mia madre si
ostinava a chiamare “longeuse”, una parola che io non sapevo pronunciare e le dicevo allora “Mamma, Long Gils” e lei
rideva, e mi prendeva in braccio, e mi leggeva di eroi, principi e cavalieri
per ore.-
E’ un sorriso diverso ora quello
sul suo viso, una ferita aperta sul volto.- Sai amico, più che i baci e le
carezze sono quei momenti che mi ricordano più LEI.- La testa appoggiata al
muro, Spike aspira lentamente la sigaretta mentre il fumo sale verso l’alto.
-Cosa è successo fra i tuoi?-
Angel in altre occasioni non si azzarderebbe mai a fare questa domanda. Il suo
amico inglese di solito indossa una corazza impenetrabile che, per qualche
misterioso motivo, oggi ha lasciato cadere. E lui crede di aver intuito il
perché. O meglio, il PER-CHI.
-Cosa è successo…- Spike ripete
lentamente le parole.- Ti dirò, Angel, non lo so.-
-Si amavano, di questo ne sono
certo.-
-Poi, non so come o perché, TUTTO
è cambiato. O forse, semplicemente, hanno smesso di volersi bene.-
-E hanno smesso di voler bene a
ME. Era troppo doloroso per loro. La prova vivente di qualcosa che non c’era
più.-
-Ed allora le cose sono
precipitate. Mia madre è andata via e mio padre..bè l’hai conosciuto…è diventato
così.-
-Non hai mai pensato di dirglielo?
Della tua Missione, intendo?-
Spike lo guarda e Angel è sicuro
di non aver mai visto occhi così cupi e tormentati in un essere umano.
-Credi che non ci abbia mai
pensato? Perdio, talvolta sembra che la mia bocca voglia aprirsi da sola e devo
serrare le mascelle sempre più forte, fino a farmi male. Di notte in camera,
provo e riprovo e mi immagino persino la scena: “Papà siediti, devo dirti una
cosa. Sono omosessuale.” E poi: “Scherzavo. Non sono gay. Però sono un
Cacciatore di Vampiri. Un thè?”-
-Ma non è neppure questo a
trattenermi.- Sul suo viso si alternano rapidamente varie emozioni, rabbia,
dolore, rimpianto.
-Sai quando sono stato più vicino
a vuotare il sacco? La prima notte che sono andato a caccia in Inghilterra. La
mia Prima Uccisione. E sai cosa ha fatto il Grande Spike, l’Impavido
Cacciatore, dopo aver polverizzato il suo primo vampiro?-
-Te lo dico io. Ha vomitato
l’anima mentre piangeva per un tizio già morto. Per un MOSTRO.-
-Bell’esempio di coraggio, eh?-
Feroce verso quel sé stesso così giovane e ingenuo.
-E sono corso a casa, mollando il
mio Osservatore nel cimitero. Mio padre era all’ingresso. Ad aspettare ME con i
vestiti sporchi e strappati e l’odore di vomito.-
Un attimo, e la scena nella sua
mente è così vivida da farlo sussultare.
“Papà devo parlarti.”
“No William. Ora salirai in camera
tua a cambiarti. Questo tuo…. atteggiamento ribelle è un’offesa a me ed a tua
madre.
Avrai intuito che non è un momento
facile per noi e, in tutta sincerità, non ho né il tempo né la voglia di stare
dietro ai tuoi PATETICI tentativi di attirare l’attenzione”
Il silenzio, lungo una vita.
“Ora vai. E CRESCI.”
-E tu cosa hai fatto?- Angel lo
fissa, affascinato.
-Sono salito per le scale. E SONO
CRESCIUTO.- Secco. E definitivo.
-Bah.- E’ il ritorno al presente.
–Credo che sia un degno epitaffio per l’avventurosa giovinezza di William
Shelby, narrata in pillole.- Si riscuote dai penosi ricordi che lo avevano
assalito.
-E tu Angel? Quali incofessabili segreti
nascondi sotto quel tuo cappotto nero che fa tanto dark?-
Una risata stentata che riesce piuttosto male. Seguita da un
penoso balbettio.-Segreti? Io avere seg..segreti? Quali segreti?…-
-Ok, ok, non ti volevo mettere in
imbarazzo, amico.- Spike è distratto alla ricerca di quel maledetto accendino
che si nasconde dappertutto.
-Spike?-
-Uh?- Mentre continua a cercare.
-Ho un segreto. E neanche tanto
PICCOLO.-
-Di quale imperdonabile colpa ti
sei macchiato? Non hai fatto i compiti? Sei arrivato in ritardo a lezione?- Il
Cacciatore ora è chinato a guardare sotto il letto,- Angel, bambino cattivo,
non mi dire che HAI COPIATO!-
Spike si risolleva borbottando,
–ma dove diavolo l’avrò messo…-.
-Aspetta.-
–Che c’è or…- Spike si volta
spazientito a guardare il suo amico e… le parole gli muoiono in gola.
Negli occhi scuri di Angel il nero
della pupilla ha invaso l’intera cornea. William sente i peli delle braccia
rizzarsi per l’elettricità che sembra crepitare intorno al corpo dell’altro,
sempre nella medesima posizione, rilassato e con la schiena appoggiata al
letto.
-Ecco quello che cercavi.-
L’accendino. Si, lo vede.
Sta fluttuando verso di lui a
mezzo metro dal pavimento. E quando tende la mano, il dannato aggeggio vi si
posa sopra dolcemente. Come un cagnolino.
Un lungo silenzio poi la voce del
Cacciatore, non molto salda, a dir la verità.
-Adesso la battuta sugli
ultracorpi non mi fa più molto RIDERE.-
-Tranquillo Spike.- La voce è
quella di Angel ma è più profonda, quasi cavernosa. Ed è chiaramente percettibile
una nota ironica.
E divertita.
-Se avessi voluto VERAMENTE farti
del male ti avrei fatto ritornare i capelli al loro colore naturale.-
-Ah, ah.- Spike si avvicina
cautamente alla sedia della scrivania e vi si siede lentamente.
-Da quanto tempo sei un mago,
Angel?-
-Tsk, tsk,- l’altro fa cenno di no
con il dito,- Maliardo, Spike, o Stregone. Mago è così VOLGARE. Fra noi non si
usa.-
-Fra NOI chi?-
-Suvvia,- il ragazzo bruno ride,-
pensi che io passi tutto il mio tempo in Rete per guardare siti porno?- Ci
medita su un attimo.- In realtà io faccio anche QUELLO..,- una strizzatina
d’occhio,- ma non solo. Sai…- riprende dopo un momento, - …la comunità
stregonesca in Internet è molto vasta. Io ne sono membro da poco, ma non sono
l’ultimo ARRIVATO, se capisci cosa intendo dire.-
-Ho visto.- Spike fatica
ad assimilare l’informazione.
Angel, il SUO Angel, così
sincero, così onesto, così dannatamente PURO…uno Stregone.
E non un Mago Copperfield
dei miei stivali. Glielo urla il suo radar interno.
-Amico, PERCHE’?-
-E perché no?- Il tono di
Angel è disarmante, mentre lo guarda con
candore esagerato.- Ok, lo ammetto, in parte l’ho fatto a causa tua, Spike.
Conoscerti e scoprire la dimensione demoniaca di Sunnydale, bè è stato uno shock
per me più che per Darla. E per quanto io le voglia bene, la nostra comune
amica non brilla esattamente per
profondità di pensiero, ne convieni? Io invece….-, un sorriso sottile, -così
diligente, così studioso…Credevi DAVVERO che mi sarei potuto fermare
dinanzi al mantra di Nest: “Ragazzi, è
così perché è così” oppure al “tutto questo è MISTERO e deve rimanere
tale”?-
Angel distoglie lo sguardo
giocherellando con il polsino della
camicia, e poi sorride a Spike ma è un sorriso FREDDO.
-La conoscenza è POTERE,
non lo sai?- E poi, amico, da un po’ di tempo, precisamente dalla tua MORTE, mi
sentivo come …impotente.-
-Tu lottavi, tu cacciavi, tu salvavi il mondo.-
E noi? Nest leggeva, io facevo ricerche al computer
e Darla…portava ciambelle.
Mi sentivo come in quel telefilm horror per teenager.
Solo che IO non sono
tagliato per fare la comparsa.
Voglio i titoli di testa.
Voglio
essere…CO-PROTAGONISTA.-
Spike è senza parole.
-Angel questa roba è
PERICOLOSA…-
-Oh, si che lo è. Ma anche
TU hai le tue zone d’ombra, giusto Cacciatore? Il Paladino del Bene-Jeckill
ogni tanto lascia il posto all’Hyde-“Fanculo il Mondo”.-
-Credi che non abbia
CAPITO?-
-Tu vuoi rivedere quella
vampira. Buffy.-
-E
William non si è mai
sentito così esposto. Così VULNERABILE. –Leggi anche nel pensiero?-
-Non ne ho avuto bisogno,
amico. Quando vi siete incrociati avete fatto SCINTILLE.- La voce di Angel è
pacata, quasi discorsiva. Ma sempre con quella nota metallica che a Spike non
piace per nulla.
Ora, pensa William. Ci
abbiamo girato intorno abbastanza.
O si o no. O bianco o
nero.
Siamo ad un bivio. E la
decisione, è chiaro, Angel l’ha lasciata a me.
Grandioso.
Chi c’è davanti a me ora?
Il mio amico o il Baccello-Alieno con magici superpoteri?
Ha importanza?, domanda
una voce più adulta, più forte, nel suo cervello.
Forse no. D’altro canto
Spike è maledettamente sicuro che nella sua stanza stia avvenendo qualcosa che
condizionerà di molto il suo futuro. E forse anche quello di altre persone.
Non solo un’amicizia da
salvare piuttosto un …PATTO da stringere.
E guai a chi si metterà in
mezzo.
Il ragazzo biondo si passa
una mano fra i capelli arruffandoseli e sorridendo apertamente al suo amico.
Senza reticenze. Lasciandosi i dubbi alle spalle.
-Ehi Irlandese, dov’è
finito il tempo in cui la mia unica preoccupazione era firmare l’annuario
scolastico in maniera originale?-
I due si fissano per un
lungo istante. Sanno che è un nuovo inizio. Di una amicizia DIFFERENTE. Un
legame fra adulti.
-Pensa ai lati positivi
Spike, uno schiocco delle dita ed oplà il tuo accendino comparirebbe. Niente
più cacce al tesoro fra i tuoi calzini…bleah.- Una smorfia disgustata.
-Come no. - Una
pausa. -Angel...-
-Si?-
-Riguardo a Buffy…mi sento
un povero idiota. Era così evidente?-
-Non per gli altri, ma io
ti conosco abbastanza.-
-Sai amico, l’ho sognata
ieri notte. E lei mi rendeva MOOLTO felice, mi capisci?- Un sorriso di
derisione rivolto a sé stesso.- Altro che Spike il Cacciatore. Forse dovrei
farmi chiamare “Sporny The Vampire Slayer”. Sarebbe più adatto.-
Gli occhi di Angel ora
sono tornati normali e scrutano con
calda simpatia il volto dell’altro in cui si legge attrazione e allo stesso tempo disgusto.
-Spike, alla luce della
nostra recente conversazione, di certo non devi spiegare a ME il fascino del
lato oscuro. E in realtà non penso che tu
ti debba GIUSTIFICARE di nulla.
Se c’è una cosa che ho imparato frequentandoti è che voi Cacciatori vivete
sempre in bilico tra luce e ombra.
Un equilibrio sottile come
un filo di seta.
Penso che quello che provi sia…. NATURALE. Un po’ morboso, ma naturale.
Anche se io personalmente
preferirei qualcuno con battito cardiaco. Ma, come si dice, i gusti sono
gusti.-
-Mai dire mai, Irlandese.
Forse un giorno anche tu….-E Spike si ritrova a ridere come uno scemo.
E’ tutto così assurdo.
E’ nella sua cameretta a
confidarsi con il suo migliore amico che potrebbe diventare un problema
maledettamente più SERIO di vampiri,
demoni o… Buffy.
Ma che lo capisce come
nessun’altro e che riesce ancora a ridere di questo pazzo, folle mondo.
-Confessione per
confessione Spike, sai qual è il mio nome in Rete? Darth Angel. Come quello di
Star Wars ma senza elmetto che mi scompiglia i capelli!-
-Bè adesso sono sicuro che
non sei ancora totalmente posseduto dalla magia.- Un lampo sadico.
-Eh?-
-Se hai scelto un nick
così imbecille c’è ancora speranza per il Mondo!- Spike sorride amabilmente
mentre l’amico gli fa un gestaccio. –E’ ora che mi faccia una doccia e vada a
massacrare qualcuno. Vieni con me?-
-Sicuro. E’ venerdì ed in
televisione non c’è nulla a parte le repliche di Dallas.-
-Le puntate con quella
nana-sexy..Lucy?- Gli occhi del cacciatore brillano lascivamente.
-Cribbio Spike, tu ti
ecciti vedendo LUCY?-
-Amico, ho sedici anni, io
mi eccito anche guardando il pavimento!-
Spike sta aprendo la porta
quando Angel, con una mano, la richiude.
-Un’ultima cosa, Spike.
Riguardo a quella sera al Bronze…. con Darla.-
-Lo so, sono stato uno
stupido bastardo e credimi amico, quando ho visto il tuo sguardo avrei voluto
sprofondare sottoterra.- E’ arrossito nel ricordare, ma, ora che l’ha detto, si
sente molto meglio.
-Scuse accettate.- Angel
si abbassa leggermente verso l’altro.
-Comunque, per inciso,
quella sera io non ero geloso SOLO di Darla.-
I due si fissano, Angel
con un mezzo sorriso, Spike a bocca
aperta.
Mentre la mano del ragazzo
bruno sposta delicatamente un imbambolato Cacciatore dalla porta per uscire, quest’ultimo,
dopo qualche istante, si riscuote bruscamente e si avvia per le scale.
Nella testa una frase
detta poco prima.
Mai dire mai, Irlandese.
MAI dire MAI.
-------
Mentre stanno scendendo a
pianterreno squilla il telefono.
-Casa Shelby. Qui parla
Spike, il sogno proibito di milioni di fanciulle innocenti.-
-Spike…- E’ l’Osservatore,
fa cenno ad Angel che mima OK, per poi dirigersi in cucina.
-Mi dica Signor Nest,
novità?-
-Effettivamente si.
Potresti venire subito in biblioteca per favore?-
-Non c’è problema, anche
Angel è qui. Passiamo a prendere Darla e saremo da lei…-
-William.- La voce è
secca, l’accento tedesco molto più marcato del solito. –Preferirei che tu
venissi qui da solo. E’ importante.-
-Va bene Signor Nest. A
tra poco.-
Accidenti, pensa,
dev’esserci un’altra Apocalisse in arrivo. Non mi ha neppure rimproverato per
come ho risposto al telefono.
Si affaccia in cucina.
-Angel devo andare in
biblioteca. Cose private tra Cacciatore e Osservatore.- conclude, roteando gli
occhi.
-Ok. Io faccio un salto a
casa e mi collego per vedere se alcuni miei…colleghi possono esserti d’aiuto.-
-Grazie amico. A dopo.-
Nel frattempo, in
biblioteca.
-Non c’è ALTRO modo? Cioè,
ho appena finito di parlare con il Consiglio e sono stati alquanto ehm..chiari, però…-
-Non esiste alternativa.-
-E’ che conosco il mio
Protetto e sono sicuro che non capirà che è per il suo bene.- Una pausa.-
Inoltre, potrebbe opporre RESISTENZA.-
-Per questo ci sarò
anch’io, Osservatore.- La voce dell’interlocutore è secca.- La situazione è
molto complessa Signor Nest. Se Buffy riesce a mettere le mani su Spike,
l’equilibrio che governa questo mondo potrebbe cambiare.-
-E non possiamo permettere
che a decidere del destino dell’intero Universo sia il libero arbitrio di un
sedicenne.-
-Ma..almeno…- il
bibliotecario espone le sue obiezioni timidamente,-.. si è sicuri che la
profezia sia stata tradotta
correttamente?-
Un sospiro esasperato
dall’altra parte.
-E’ come tutte le
profezie….allusiva e contorta nel linguaggio.
Ma una cosa è chiara.
La posta in gioco è troppo
alta per pensare alle necessità di un…. singolo.-
-Ed allora…che Iddio abbia
pietà di noi.-, mormora l’Osservatore, mentre appoggia una mano tremante su un
cofanetto di legno e ne sfiora delicatamente il coperchio.
E non sa se pregare per la
riuscita o l’insuccesso.
4-continua
The Chosen One
Capitolo 5
“Questo
posto disumano crea mostri umani.”
S. King, Shining
It’s my life. Don’t you
forget.
-Allora, Maestro, cosa c’è
di così urgente? Una profezia che predice DI NUOVO la mia morte? Una Seconda
Apocalisse? Michael Jackson Presidente?-
Il ragazzo si avvicina
all’uomo seduto alla scrivania sempre impeccabilmente ordinata, sulla quale è
poggiata una tazza di caffè (cosa insolita) e un mazzo di carte da gioco (cosa
MOLTO insolita).
Oggi dimostra tutta la sua
età, pensa Spike, osservandolo. Anche se, a ben pensarci, non SA esattamente
quanti anni abbia. Improvvisamente sente uno slancio di affetto per questo suo
Osservatore sempre così serio, riservato e…preoccupato.
Per LUI. Per LORO.
Le cose cambieranno, si
ripromette.
Lo farò ubriacare e
cantare “Living in America” di James Brown in uno di quei locali-karaoke.
Sorride tra sé,
pregustando la scena.
L’altro non ricambia il
sorriso.
-Spike, ti prego, siediti
e sforzati di essere molto APERTO a
quanto di dirò.-
-Ora sono VERAMENTE
terrorizzato.- Si siede scompostamente su una sedia di fronte.
-Ho ricevuto una
comunicazione dal Consiglio degli Osservatori. La situazione qui a Sunnydale li
preoccupa. Molto.-
-Nulla di nuovo allora…-
Non ha una somma simpatia per quei manichini d’oltreoceano. E sente che la cosa
è RECIPROCA.
-William.- L’Osservatore
stringe le labbra.- Voglio che tu mi ascolti attentamente, CAPISCI? Questa sarà
la lezione più importante della tua vita. E’ nel tuo INTERESSE che tu la
recepisca senza commentare.-
Il mezzo sorriso del
Cacciatore è scomparso, risucchiato dall’urgenza nel tono dell’altro.
-Ok. Giochiamo secondo le
sue regole.-
Un sospiro profondo.
-Spike, fino ad un anno fa
tu neppure concepivi l’esistenza di vampiri, demoni o mostri se non nei fumetti
e nei film. Ora devi AMPLIARE le tue cognizioni. Pensare in termini GENERALI.-
Si interrompe, per cercare
le parole adatte.
-Ci sono, fra gli uomini,
coloro che pensano che ogni cosa avvenga
secondo un disegno e vi sono coloro che pensano che tutto ciò che accade sia la
conseguenza di circostanze…casuali.
Tu sei un Prescelto e,
come tale, potresti dirmi che sono i primi ad aver colpito nel segno.
Ed avresti ragione a
dirlo.
In un certo senso.
Ma la vita è più di
questo.
Il bibliotecario sbuffa
frustrato vedendo la confusione sul volto del ragazzo.
E’ tutto troppo astratto
per lui.
Con un gesto improvviso
sparge disordinatamente le carte da gioco sul tavolo.
-Spike, l’Umanità è come un mazzo infinito di carte soggette a
quattro costanti immutabili: Vita, Morte, Intento e Caso.-
Ora viene la parte più
difficile.
-La tua…morte ad opera
della Regina dei Vampiri era stata predetta, ricordi? Era un avvenimento legato
all’Intento. Rientrava nell’equilibrio tra Ordine e Disordine che regge questo
e, forse, altri Universi.
Ma la tua
Resurrezione…quella è stata un colpo di coda del Caso.-
-Che vuol dire?- E’
completamente concentrato.
-Voglio dire che ci sono vite, molto poche per la verità,
la cui definizione non è del tutto chiara.-
Nest fruga tra le carte e
solleva il Jolly.
–In alcune antiche pergamene custodite dal
Consiglio, sono chiamati Agenti. Sono..speciali.
Come Buffy.- Non legge
nessuna sorpresa sul volto del suo pupillo.
- Gli Agenti servono
indifferentemente Bene e Male. Vita e Morte. Umano o…-
-…Vampiro.-, finisce il
ragazzo. Non capisce tutto, non ancora, ma sente l’OMBRA della comprensione,
come l’ombra di una nuvola che transita lentamente al di sopra di un prato.
-Allora.. riassumiamo.-
Ci è arrivato finalmente.
E la cosa non gli piace per nulla.
-La mia Resurrezione non
era….. preventivata, giusto? La mia Morte invece era normale amministrazione
per il Consiglio.
Bye Bye Spike, Hello New Slayer.
Poi l’..intoppo. E ai
piani alti QUESTO ha fatto inceppare qualcosa ed ha mutato il posticino che
avevo nell’Universo. Ed ora il Consiglio, VOI, temete che più che un Jolly io
sia diventato un maledetto JOKER.-
-Sbagli. Tu sei qualcosa
di diverso.- Nella mano del bibliotecario un’altra carta.
Spike prova una sensazione
strana, quasi di deja-vù. Sa già qual’ è.
L’Osservatore l’appoggia
sul tavolo, fra loro due.
E’ priva di simboli.
-Io sono
-L’UNICO.- Conferma
l’altro.
-Cosa posso dire? Che
ONORE.- Ma il tono contrasta con le parole.- Sono doppiamente speciale quindi:
Cacciatore e…..Imprecisato.-
Imprecisato.
Nest batte le palpebre
rapidamente, per la sorpresa. E, non per la prima volta, pensa che il Consiglio
abbia liquidato questo ragazzo con …. frettolosità. Ma oramai le cose sono
andate troppo avanti.
-Spike, WILLIAM, alla luce
di quanto ti ho detto capirai che se tu
ed un Agente del Caso, in questo caso Buffy, ehm ….interagiste..-
-Il Consiglio, Il Papa,
Dio, il Diavolo o il Grande Burattinaio Sconosciuto non potrebbero sapere come
va a finire, GIUSTO?!
Come si dice, “Ogni scommessa è sospesa”.
Time-out per TUTTI. Si va avanti a braccio.-
- E questo non deve
accadere. MAI.- Nest appare svuotato.
-E come pensate di
impedirlo, Osservatore? Una bacchettata sulle mani, ed io e
-Il Consiglio ha
riflettuto molto, ci credi davvero Heinrich?, e non potendo ehm…influenzare
Buffy ha preferito adottare un’altra soluzione.-
Il bibliotecario si toglie
gli occhiali. Gli occhi sono pieni di rammarico ma determinati.
-Non sai QUANTO mi
dispiace di doverti fare questo William…- Mentre parla allunga una mano verso
una scatola di legno appoggiata al bancone
e ne estrae un’oggetto sottile.
Una siringa.
La punta d’acciaio
scintilla minacciosamente alla luce della lampada.
Ora Spike ricorda dove ha
già visto QUELLO sguardo.
E’ lo stesso del
veterinario londinese da cui avevano portato il suo cane, Spot, investito da una
macchina pirata.
Lui aveva solo nove anni,
ma rammenta perfettamente quell’uomo, forse persino un uomo BUONO, che nei mesi successivi sarebbe diventato il Baubau nei suoi peggiori incubi, mentre
spiega ai suoi genitori che deve procedere ad abbattere il cucciolo “per
evitargli ulteriori sofferenze”. Per il suo BENE.
Lo stesso sguardo.
Una pietà che uccide.
E la paura lo gela fin nel
profondo.
-Osservatore, che c’è là
dentro?-
L’altro non risponde
direttamente. –Fra qualche tempo Spike, avresti dovuto sostenere una …prova
alla quale il Consiglio sottopone tutti
i Prescelti. Questa sostanza inibisce i poteri di un Cacciatore
temporaneamente.- Il coperchio del cofanetto è richiuso con un colpo secco.
- Nel tuo caso sarà per
sempre.-
-Sta scherzando.- Piatto.
-E’ l’unico modo non
capisci?!!- Ora sta gridando. Per la prima volta da quando lo conosce.-Se tu
non sarai più un Cacciatore, Buffy non avrà più la necessità di cercarti, di
battersi con te perché verrà attivato immediatamente un altro Cacciatore!- La
voce scende fino ad un sussurro. -William non devi temere. Durante la fase di
transizione io ed il Consiglio ti proteggeremo e….-
E’ interrotto da una
risata. Secca e dura. Che non appartiene al ragazzo che conosce. Che CONOSCEVA.
-Questa è fantastica, Osservatore.
Questa è FOTTUTAMENTE
fantastica.
E a questo punto io dovrei
ringraziare LEI ed il Consiglio per la splendida seconda opportunità e avviarmi
lieto verso il mio nuovo destino forgiato da VOI, Piccoli Dei di Seconda Mano?
E magari porgerle spontaneamente il braccio e
dirle “Vecchio Mio, non si preoccupi, farà male più a lei che a me”?!-
Si è allontanato di
scatto, per l’improvviso desiderio di sbriciolare la faccia che ha di fronte.
-Andiamo…tutte le sue
belle parole, le carte, il Caos, l’Intento nascondono una semplice verità.-
Affonda il suo sguardo in
quello dell’altro come una lama di ghiaccio.
-Non avete più il
controllo della situazione.
E questo vi terrorizza.
Niente più stupidi,
sporchi giochetti per il Consiglio.
E quanto a LEI, piccolo, pavido
Messagero….- Scrolla la testa.
Di colpo il bibliotecario
scopre quanto può ferire un sorriso. E una semplice frase sussurrata.
-Ed io che pensavo che mio
padre fosse il peggio.-
E Nest capisce di averlo
perso.
Per sempre.
-William, da un certo
punto di vista, posso trovare comprensibili le tue…. recriminazioni ma qui,
purtroppo, sulla Grande Bilancia ci sei da un lato tu e dall’altro l’Intero
Universo. La discussione è inutile.-
-Giusto, Nest.- Il
“Signore” dimenticato, o meglio, relegato tra le cose inutili, ormai. – E’
l’unica cosa maledettamente esatta che le ho sentito dire nell’ultimo quarto
d’ora.-
L’atteggiamento del ragazzo adesso è di aperta ostilità. E di
disprezzo.
-Così, per curiosità, chi
avrebbe dovuto aiutarla a ficcarmi quell’ago in vena? L’Incredibile Hulk?-
-No. Io.-
Un attimo prima di sentire
una presa d’acciaio immobilizzante intorno alla gola percepisce il delicato
profumo di lavanda di Dru.
E la sua voce
all’orecchio. –Mi dispiace, amore…-
Per poi perdere i sensi.
--------
Entra in casa e con un
calcio tenta di chiudere la porta d’ingresso senza peraltro riuscirvi, le mani
occupate da due grossi sacchetti della spesa.
Maledizione.
La chiuderà dopo.
E’ esausto. Si dirige in
cucina con passo stanco.
E’ stata una giornata
INFERNALE. Prima la discussione con suo figlio, poi quell’imbecille di Snyder,
il suo principale, con le sue
“raccomandazioni” e per tutto il tempo la costante sensazione di un martello pneumatico che gli trapana il cervello e che ora sembra,
miracolosamente, svanito.
Deve proprio andare a
farsi dare un’occhiata dal medico. O al massimo da quel simpatico farmacista,
Clem, non ricorda più il cognome, che l’ha fatto ridere dicendogli “un tempo
ero Clem-per-gli-amici, ma adesso che sono più vecchio, per gli amici sono
Clem” e che gestisce il Rite Aid, in centro.
Mentre appoggia i
sacchetti sul ripiano della cucina, vede qualcosa sotto il tavolo.
E’ un quaderno dalla
copertina rigida. Deve essere di William.
Lo apre e scorre, senza
leggere per carità, la calligrafia elegante e sottile del figlio, quasi
ottocentesca. Lo sta per riporre quando dalle pagine scivola fuori un
rettangolino.
Un’istantanea.
La guarda, mentre si siede al tavolo. Si ricorda quando è stata
scattata.
William ha otto, no, nove
anni e sono al Cottage dei genitori di Jenny, a Cristal Laughs. Nella foto lui
e sua moglie sono in piedi, abbracciati, e in basso Spot, il loro cucciolo di
labrador, sta leccando la faccia del bambino che ride estasiato.
Credeva fosse andata persa
nel trasloco. Ed invece…
Un fiotto di tenerezza
addolcisce il suo sguardo.
Non tutto è perduto, si
dice, se LUI l’ha conservata così gelosamente.
C’è ancora speranza per
ME.
Per NOI.
L’aneurisma lo coglie così,
seduto, mentre passa delicatamente la mano sull’immagine del figlio.
Il suo ultimo pensiero,
prima di morire, è per il gelato che ha comprato.
Si scioglierà.
-------
-Signor Shelby? Signore?
Siamo Darla ed Angel. Possiamo entrare?-
La porta è semplicemente
accostata e vedono luci in casa.
-Forse è nel retro.-
Suggerisce Darla. -Oppure a farsi una doccia ed ha dimenticato di chiudere.-
-Ok, Darla entriamo, ma se
ce lo chiede..-, un lampo monellesco nello sguardo, -….è tutta COLPA TUA!-
-Sei sempre il solito
fifone.- Lo punzecchia lei. E lo precede, dirigendosi verso la cucina, mentre
lui si attarda a chiudere la porta. Ci sono guai in arrivo. E lasciare una
porta aperta non gli sembra una buona IDEA.
E’ ancora all’ingresso
quando sente l’urlo della ragazza.
--------
Passi e voci. Due. Una
calma, di una calma artificiale, l’altra tesa ed agitata.
-Per quanto tempo lo dovremo ancora tenere legato?- E’ quella
maschile e nervosa a parlare.
-La sostanza è già entrata
in circolo. Solo qualche minuto ancora, Osservatore, per impedire che, una
volta ripresosi, tenti di far del male a noi.
E che, nel tentarlo, si
faccia male LUI.-
Solleva lentamente le
palpebre, si sente così debole, così debole… Non appena la sua vista è
nuovamente a fuoco vede Dru e l’Osservatore seduti al tavolo.
Non hanno un’aria
vittoriosa, per la verità. Ma a Spike non importa.
Non importa più nulla.
-E’ cosciente.- La voce di
Dru si fa più vicina.
-Ma ha ancora gli occhi
chiusi.- Questo è Nest.
Si, li ha chiusi.
Non riesce neppure a
provare odio.
Lo hanno privato di
qualcosa.
E non solo dei suoi poteri
di Cacciatore.
- Potete anche slegarmi.
Non vi farò nulla.- Il tono completamente inespressivo.
-Spike…-
Ora ha solo un modo per
colpirli. Con le parole. Se le sente urlare dentro, gridare per uscire come un
fiotto acido e corrodere tutto.
Ma è troppo stanco anche
per quello.
-Spike…- Volge il capo,
ostinato.
Non vuole vederla. Non
vuole sentirla.
Vuole solo rannicchiarsi
in un luogo buio e caldo. E dormire. Fino alla fine del mondo.
Improvvisamente sente Dru
tendersi.
-Sta arrivando qualcuno.-
E la vede ritirarsi nell’ombra.
Darla entra in biblioteca
sconvolta. Senza neppure accorgersi di Spike. E tantomeno di Dru.- Oh Signor
Nest, Signor Nest è successa una cosa terribile…- Piange, a scatti, e batte i
denti per la tensione.
-Darla calmati.-
Lei continua a respirare
pesantemente, le lacrime che le scendono copiose lungo la faccia.
-Dobbiamo trovare Spike,
Signor Nest, Angel sta arrivando, è rimasto indietro con l’ambulanza.
Miodiomiodiomiodio….-E’ una litania senza fine.
-Darla!-
La ragazza sussulta.
-Cosa è successo?-
-Il Signor Shelby..- la
voce le trema di nuovo, - oh Signor Nest, il padre di Spike è….-
Morto.
-Mio padre è morto.-Il
viso del ragazzo è una maschera di gesso.
Darla lo sente e senza
neppure VEDERLO corre verso di lui e gli getta le braccia al collo.
-Spike non c’era più
niente da fare. Il medico ha detto che è stato un aneurisma. Angel ci ha
provato, te lo GIURO, gli ha fatto persino la respirazione mentre io telefonavo
al Pronto Soccorso, ma era troppo tardi. E’ stato istantaneo, ci hanno detto.-
Le parole inframezzate dalle lacrime, Darla geme confusamente sul petto del
ragazzo che ha nascosto il volto nell’incavo del collo di lei, il corpo attraversato
da lunghi brividi, mentre le altre due figure nella stanza sono impietrite.
Nel silenzio si odono
soltanto i singhiozzi di Darla. Che si
spengono lentamente.
Dopo un’eternità.
Lei solleva lo sguardo e
finalmente si accorge delle corde. Del perché Spike non ha ricambiato il suo
abbraccio.
-Spike perché sei legato?-
Ma il ragazzo non risponde, la testa bassa.
Si volge verso il
bibliotecario, impaziente.- Signor Nest e TU…- esclama indurendo lo sguardo quando
scorge la vampira bruna, mentre continua a trafficare con le corde,
impacciata,- …cosa aspettate a darmi una mano? Non vedete che è leg…-
Poi la consapevolezza.
-CHE SUCCEDE QUI?-
-Nulla che ti riguardi,
Darla.- E’ Nest a parlare ma la ragazza è rivolta verso Dru e non lo degna
neppure di un’occhiata.
-Che gli avete fatto? Che
gli HAI FATTO?- Al bibliotecario ricorda
una leonessa che difende i suoi cuccioli. La piccola Darla… chi l’avrebbe mai
detto.
Ed è sempre lui a parlare.
A tentare di negare la realtà.
-Sei sconvolta. Lo siamo
tutti. Ora prova a calmar…-
-Gli hai fatto male.- Lo
dice piattamente. Come una bambina alla quale una compagna ha rovinato il suo
giocattolo preferito. Ma il suo sguardo brilla di una luce terribile.
-Solo TU potevi ferirlo
così.- Con una mano indica il suo amico, simile ad un fantoccio di pezza Con
gli occhi vuoti.
Come biglie di vetro.
Che fanno male solo a
guardarli.
E la paura ed il dolore si
trasformano in furore.
-Cosa credete? Che io sia
stupida? Una semplice oca bionda il cui unico compito è rifornire di ciambelle
i Salvatori dell’Universo? Ah
Nella sua condanna
definitiva include anche l’Osservatore, ora.
Il trucco sbavato le
ingrandisce pateticamente lo sguardo e, stranamente, nello stesso tempo lo
rende più adulto.
-Voi GIOCATE con noi.-
Stringe i pugni, le braccia rigide lungo i fianchi.
-E come bambole, quando ci
rompiamo, ci buttate VIA.-
-Questa volta andrà
diversamente, Darla.-
-Angel.-
E’ entrato e, appoggiato
alla parete, fissa la scena con sguardo impenetrabile.
-Angel tu che sei più…-
“intelligente”, Nest si rimangia la parola in tempo,-…più MATURO di Darla devi spiegarle…-
-No.-
Dru vede il corpo di Spike
contrarsi. Nella sua apatia, ha riconosciuto il tono dell’amico.
-Basta spiegazioni,
Osservatore.- Una pausa.- Spike.-
Come tirata da fili
invisibili la testa del ragazzo biondo si solleva di scatto. Ed il suo sguardo
incrocia quello dell’altro.
-Cosa vuoi che faccia?- La
domanda è quasi banale, ma sia Nest che Dru percepiscono qualcosa di gelido.
L’acciaio sotto il velluto.
Gli occhi color pece dello
stregone fissano l’amico per assicurarsi che abbia compreso bene.
Cosa vuoi che faccia?
Li posso ferire.
Li posso SCHIACCIARE se
vuoi. Come scarafaggi.
Oppure posso far in modo
che VOGLIANO morire.
Per me è la stessa cosa,
sai.
Io sono con te, amico.
Tu DECIDI chi vive e chi
muore.
Cosa vuoi che faccia?
-Angel, sciogli le corde.-
-Angel non ti immisch..-
Nest si ritrova a levitare in aria e senza voce. No, senza BOCCA, realizza
terrorizzato, perché al posto dell’apertura sotto il naso ora trova solo pelle
liscia.
Intatta.
Lo sguardo cieco e scuro
del ragazzo bruno si sposta lentamente sulla vampira, mentre le corde che
legano l’ex- Cacciatore si arrotolano come serpenti inoffensivi sul pavimento.
Il ragazzo si massaggia i
polsi per riattivare la circolazione.
-Mi hanno iniettato
qualcosa, Angel.-
-Mi hanno tolto i miei
poteri.-
La richiesta è
chiarissima.
Angel sorride e si
avvicina con passo calmo e sicuro all’amico, ancora seduto.
Dru si slancia contro il
ragazzo bruno ma si trova improvvisamente scaraventata da una mano invisibile contro una libreria.
L’urto è violento.
Ed è LEI stavolta a
perdere i sensi.
-Angel?- Una vocina
tremante.- Che succede? Sembri..diverso.-
-Shhh. Darla. Non ti
preoccupare, piccola, andrà tutto bene.-, replica lui con dolcezza.
Ora è davanti al suo amico e scruta il suo viso
provato.
-Lo vedo.-, mormora.
E non parla all’altro,
piuttosto a se stesso. –Lo vedo e posso rimediare. Fermo…immobile…-
Si china lentamente, più
vicino, sempre più vicino.
Per un momento la sua
faccia si ferma a meno di cinque centimetri da quella dell’altro.
Darla lo vede sollevare
una mano, a dita aperte, come per invitare qualcuno ad attendere…un momento
solo…poi le labbra di Angel si schiacciano su quelle di Spike, costringendolo
ad aprirle.
Per un instante Darla
scorge un occhio del biondo, colmo di un’espressione che somiglia allo stupore.
Poi la testa bruna si sposta e la
ragazza non vede più niente.
Ode però un sibilo
sommesso come se Angel stia inalando aria dal profondo dei polmoni di Spike.
E quel bacio, così
profondo ed intimo, che sembra non finire mai, e che fino a qualche minuto prima
l’avrebbe sconvolta e disgustata, le sembra così GIUSTO.
E dolce.
A un tratto Spike inarca
la schiena ed apre e chiude le dita in una serie di spasmi.
E Darla vede Angel
staccarsi di scatto, voltarsi e sputare per terra un liquido verde dal sapore
nauseabondo.
E Spike rilassarsi
dolcemente sulla sedia.
-Fra un po’starà bene,
Darla. Ed anche io.- Il ragazzo barcolla leggermente, un’espressione sfinita.
-Angel.- La voce della
ragazza è piccola piccola. Quasi infantile.- Cosa è successo?-
-Riabbiamo il Nostro
Cacciatore, Darla.-
-Ed il Nostro Amico.-
-E non saremo più pupazzi
nelle mani di NESSUNO.- La stringe dolcemente a sé ed entrambi si avvicinano a
Spike.
-TE LO GIURO.-
---------
-Signor Nest, si svegli.-
Degli schiaffetti leggeri sul viso. Il bibliotecario apre gli occhi e si porta
di scatto una mano al viso.
Si la bocca c’è ancora.
Deve essere stato solo un brutto incubo. Solleva lo sguardo ed il volto di Dru
riempie il suo campo visivo.
Si accorge solo ora, con
profondo imbarazzo, che ha la testa
appoggiata sul grembo della vampira, che lo aiuta ad alzarsi. Sono nel
magazzino della biblioteca. Rinchiusi.
-Come…- ma la vampira gli
fa cenno di tacere e di guardare fuori.
E Nest, sistemandosi gli
occhiali, osserva una scena singolare.
Tre ragazzi profondamente
addormentati. Spike ancora sulla sedia alla quale lo avevano legato e ai lati
Darla e Angel. Che riposano sul grembo del Cacciatore .
E per la prima volta, da
moltissimi anni, l’Osservatore sente l’impellente desiderio di piangere.
Per quella impossibile
Trinità.
Forgiata dal dolore.
I due contemplano in
rispettoso silenzio quell’immagine.
E li vedono, sempre in
silenzio, svegliarsi quasi contemporaneamente.
E cercarsi gli uni con gli
altri, institivamente, poveri Pollicini spersi in un Bosco Nero.
E stringersi la mano,
quasi timorosi di perdere quel contatto.
Per poi alzarsi ed uscire
dalla stanza. Senza degnare di un solo sguardo i due prigionieri.
-Li abbiamo sottovalutati
Osservatore.- Dru fissa ancora la porta dalla quale sono usciti.
Nest ancora intontito per
il colpo, non replica.
-Ha ragione Spike e, per
quanto mi costi ammetterlo, anche Darla.- La voce è asciutta.
-Il Consiglio li usa, li
scaglia come armi contro il Male e quando sono rotti o…avariati li
sostituisce.-
-Non è v..-
-Ma io sono molto peggio
di VOI.- Lo blocca.
-Io sapevo tutto questo.
Avevo una scelta.
E ho scelto di NON SAPERE.
Perché non tolleravo che
avesse un tale POTERE su di me.
Lei l’ha DELUSO.
Ma io l’ho TRADITO.
Ed ora non mi rimane più
nulla.-
-------
In palestra intanto Spike mette al corrente dei nuovi sviluppi i
suoi amici.
Ma prima chiudere il
dolore per la morte di suo padre in un posto segreto in fondo al cuore, sente di dover dire qualcosa.
-Spike..-sta dicendo
Angel, sinceramente addolorato,- non ho potuto far nulla per tuo padre. In
NESSUN SENSO.- Spike capisce che l’amico ha tentato BEN ALTRO oltre alla
respirazione. Ma che quello andava troppo in là anche per i suoi poteri.- Era
semplicemente… il suo momento.-
-Lo so, Irlandese. Ma
grazie per averci provato.-
Si volta verso la ragazza.
–Grazie anche a te Darla. DAVVERO.-Lei tira su con il naso, contenta.
-Cosa farai adesso? Con
Buffy intendo.-
-Non lo so, Darla.
Sinceramente non lo so.-
-Un suggerimento?- La nuova voce femminile è piena di ironia e
ferocia. Una Buffy in pieno splendore.
-Facciamo FESTA!-
5-continua.
The Chosen One
Capitolo 6
“Forse
non lo sai, ma pure questo è amore.”
R. Vecchioni
Mad about you
-Ragazzi, questo posto è un
MORTORIO. Fatevelo dire da chi se ne intende.-
Buffy, seguita da Willow e
da una trentina di accoliti, invade la palestra. Un cenno distratto della mano
e i suoi uomini bloccano le uscite di sicurezza.
Un’ampia, spaziosa,
trappola per topi, pensa Darla che si stringe istintivamente ai due ragazzi,
guardandosi attorno.
Il suo oroscopo oggi le
aveva profetizzato “incontri interessanti e un invito a cena”.
L’incontro c’è stato in effetti e forse, a breve, anche la
cena.
Con LORO sul menù
principale.
Se sopravvive, deve
ricordarsi di disdire l’abbonamento a quel giornale.
-Ehi Cacciatore!-, la
vampira bionda squadra famelica Spike, -
Non ti hanno mai detto che “Punk is Dead”? Nessun problema, tanto a breve lo
sarai anche TU!-
-Toh,
La maschera è di nuovo al
suo posto.
C’è una battaglia da
combattere.
E un RUOLO da mantenere.
Piangerà per suo padre e
per i cocci della sua vita dopo.
Se ci sarà un DOPO.
-Tesoro, mi dispiace
dirtelo, ma ti si vede
-Ehi!- Buffy è punta sul
vivo.- Guarda che io sono una bionda NATURALE!-
-Certo.- Impassibile.
–COME ME.- Sottolinea, perfido.
Ed è a quel punto che le
cose precipitano.
Quella specie di malattia che
sua madre chiama “
Non ce la fa proprio a
trattenersi.
Darla sbotta a ridere.
Di cuore.
Pe reazione al dolore. Per
paura. Forse perché non si può SEMPRE
piangere.
E finisce per contagiare
Angel. E Spike.
E tutti e tre non riescono
più a fermarsi. E’ più forte di loro.
Cercando di riprendere
fiato, la ragazza tenta di spiegarsi:- E’ che ho, ahahah, immaginato, iiihih,
voi due…-, ed indica la vampira ed il Cacciatore,- seduti sotto il casco del
parrucchiere, a scambiarvi consigli sui rispettivi look!-
Le orecchie sensibili di
Buffy captano uno… sbuffo irrispettoso alla sua destra, proprio dove si trova
Willow, ma quando si volta non trova che un volto impassibile.
Lei ODIA essere presa in
giro anche se quell’immagine….ma ora ci sono cose più importanti.
Ad esempio…
-Bambolina, punto primo,
ti toglierò con le unghie quel dannato sorriso dalla faccia e, punto secondo,
smettila di stargli così APPICCICATA!- Le ringhia contro, con più di una punta
di gelosia nella voce.
Oh oh.., si dice Angel,
ripresosi dall’attacco di riso. Miss Uccido-Devasto-Distruggo sta marcando il
territorio.
La ‘cosa’ non è a SENSO
UNICO dunque.
Mentre osserva i due che
si studiano attentamente non può fare a meno di percepire la corrente che passa
fra di loro.
Se sia di odio, passione o
altro non è chiaro.
Ma è fortissima.
E si riverbera, come un
onda, su tutti i presenti, vivi e morti.
Li rende impazienti di
combattere. Frenetici.
Ed eccitati.
Anche Angel non ne è
immune. Lo capisce dal pulsare rapido e violento del suo stesso sangue.
Buffy sente che i suoi
uomini sono giunti al limite.
Ed anche lei lo è. Ma
qualcosa la trattiene. Non è arrivata a 130 anni senza avere sviluppato un suo
personale radar interno. Che ora le sta inviando dei segnali fortissimi.
Non tutto E’ quello che
SEMBRA.
Eppure davanti a lei ci
sono solo tre ragazzi. Tre bambini, quasi. E disarmati per di più. Che uno di
loro sia il Cacciatore, bè non le sembra un motivo VALIDO per il senso
d’allarme, di pericolo che il suo istinto le sta urlando.
Forse ha capito.
SonoTROPPO calmi.
Soprattutto il Cacciatore
ed il suo amichetto, un bel bocconcino anche lui in verità, diverso dall’altro
come il giorno dalla notte.
E Buffy ha improvvisamente
un moto di simpatia per la biondina. Le sembra l’unica NORMALE lì in mezzo.
La ucciderà velocemente,
pensa, in uno slancio di generosità.
-Allora?- Il tono deluso
di chi non ha ricevuto doppia razione di dolce a fine pasto.- Mi avevi PROMESSO
scintille ed invece…dov’è la tua ARMA, Cucciolo? Le MIE..-, si guarda le unghie
affilate come rasoi,-..le porto sempre con me.-
Il biondo piega
leggermente la testa di lato, guardandola ironicamente.-Abbiamo DAVVERO bisogno
di armi per QUESTO?-
-Io adoro le …ARMI. Vi
rendono così..virili.- conclude la vampira con un sorriso lascivo.
-Angel.- Spike ha deciso.
Il minuetto è finito. Ora incominciano le danze.
-Si?-
-Hai… recuperato?-
Un sorriso sottile, che
attira l’attenzione di Willow. –Quanto basta, Spike.- Tra le dita del ragazzo
bruno si formano piccole scintille di elettricità, crepitanti.
-Devi solo proteggere te,
Darla e i…due in biblioteca. Pensi di riuscirci?- Ora anche l’attenzione di
Buffy si è distolta dalla figura del Cacciatore, incuriosita suo malgrado
dall’energia che sembra raccogliersi intorno al corpo dell’altro umano e che si
concentra nel buio innaturale del suo sguardo.
-Nulla di più facile,
amico.- Una pausa.- Sei sicuro di non volermi in un ruolo, uhm, diciamo più
ATTIVO?-
-Naaaah, Irlandese. Per
ora basto io.-
-Cucciolo, mi piace il tuo
senso dell’umorismo. Sul serio.- Lei è pronta. E al diavolo magie e
conseguenze.- Spero di riuscire a conservarlo, assieme a qualche pezzo del tuo
corpo come souvenir di questo buco di città.-
-Buffy….-
Lei si blocca.
L’ha chiamata per nome. E
sulle sue labbra ha un suono….diverso. Ammaliante quanto il profumo del suo
sangue di Cacciatore che scorre veloce sotto la pelle.
Le regala un sorriso
assassino.
-Tu e la tua amica..-, con
gesto indica Willow l’unica, come Buffy, a non aver ancora mutato volto,-…DOPO.
Ora..-, con una falcata le è di fronte e le stringe dolcemente il polso,-goditi
lo spettacolo.-
- E’ in TUO ONORE.-
E posa le sue labbra sul
dorso della mano. Delicatamente.
Marchiandola.
E veloce come un lampo si
getta fra i suoi uomini.
Li ATTACCA.
Tra le mani, nessun
paletto.
------
Non è un combattimento.
E’ un MASSACRO.
Sistematico.
Selvaggio.
Splendido.
Ogni colpo di lui mirato a spezzare, non ad uccidere.
Ed il demone dentro di lei
GODE per la violenza squisita che le sta offrendo. Per una tale furia che non
ricorda di aver mai incontrato.
E’ la più sensuale danza
di accoppiamento che abbia mai visto.
Che siano i suoi uomini a
rimetterci non ha importanza. Non più.
Un pesante sudario di
sangue cala su di loro. Trapuntato dalle urla e dai gemiti dei vampiri.
Lui no.
Non parla.
Non urla.
Piange. Lunghe lacrime
d’argento sul viso completamente impassibile. Mentre le sue mani ed il suo
corpo impartiscono alla folla inferocita e terrorizzata la lezione più
importante della loro non-vita.
Non può essere umano,
pensa Buffy.
Anche se lei lo PERCEPISCE
come tale.
Lo attaccano in quattro.
Contemporaneamente. Ce la stanno mettendo tutta.
Ma non è sufficiente.
Con un movimento degno di
un acrobata circense Spike salta, aggrappandosi agli anelli che pendono dal
soffitto. Con le gambe aggancia il corpo di uno dei vampiri all’altezza della
vita.
Crac.
Con la spina dorsale
spezzata, non è più un problema.
Un attimo e se lo
ritrovano nuovamente di fronte.
Non piange più ora.
Sta sorridendo.
E fa ancora più paura.
Il luccichio di una lama
nella mano di uno dei suoi elementi migliori.
Uno schiocco e il braccio
che regge il pugnale, contorto in maniera innaturale, è rivolto verso il
vampiro.
Una breve pressione ed
appare uno “smile” di sangue e pelle sul collo del non-morto.
Niente urla.
Niente corde vocali.
Alcuni cercano di
scappare. Come conigli.
Con la coda dell’occhio
Buffy vede Willow punirli. SEVERAMENTE.
Nessuna sorpresa.
Se c’è una cosa che entrambe
detestano è la vigliaccheria.
Non si abbandona la
partita prima della fine.
E la fine sta arrivando.
Il silenzio. Interrotto
solo da occasionali gemiti e qualche
lamento del suo ex-esercito.
Inservibile ormai.
Buffy lo guarda. I segni
della battaglia, della CARNEFICINA, sono appena visibili sul suo volto.
E’ tutto coperto di
sangue.
Non il suo.
Ed ansima lievemente, come
dopo una breve corsa.
-Piaciuto lo show?- Le
sussurra.
Affetta un tono noncurante
ma non è sicura che le riesca molto bene. -Avrei preferito più sangue e meno
POLVERE comunque…. sono doverosamente impressionata. E dimmi Popeye,ora che mi
hai dimostrato di aver mangiato molti spinaci, cosa pensi di fare?-
Gradualmente il suo
autocontrollo sta ritornando, allontanando l’oscura malia che l’ha invasa poco
prima.
-Guarda che quelli erano
solo l’antipasto.-
Gli si avvicina
lentamente.
-Io sono la portata
principale e tu…TI STROZZERAI.-
Nello sguardo del
Cacciatore passa un lampo.
Possibile?
E’ possibile che LEI non
abbia ancora capito?
-Buffy tu mi VUOI?-
La vampira è spiazzata. La
sorpresa la rende aggressiva.
-Ti SOPRAVVALUTI,
Cucciolo. Da TE voglio il sangue e la vita. E non necessariamente in
quest’ordine.-
-Dovresti rallegrarti
allora.-
-Spike..non COSI’- Angel
si muove in avanti ma la vampira dai capelli rossi gli sbarra il passo con un
ringhio d’avvertimento.
-Spike…-anche Darla,
seppure confusamente, ha compreso.
Ma lui è distante. Il suo
sguardo affonda in quello verde della vampira bionda.
Vede gli occhi di lei
velarsi per un attimo e poi…
Ecco.
Ha CAPITO.
Possiamo chiudere questa
splendida festa di morte in BELLEZZA.
E lentamente, molto
lentamente, solleva le braccia, i palmi aperti, rivolti verso l’alto.
E rimane immobile,
OFFRENDOSI a lei.
-Oggi sarà il TUO GIORNO
SPECIALE.-
Prima che i pochi vampiri
non completamente fuori uso gli si avventino contro per immobilizzarlo e
trascinarlo via, si volge a guardare Angel.
-Ehi Irlandese, anche
stavolta ti tocca fare le pulizie dopo-party.- E’ un ADDIO.
-Contaci.- E’ un
ARRIVEDERCI.
------
L’ultima ad uscire è
Willow.
Che scruta i due umani con
curiosità. Li ha osservati, prima.
Mentre a loro volta
seguivano paralizzati lo svolgersi del combattimento.
Anzi no.
La ragazzina aveva
affondato il viso contro il petto dell’amico.
Per lei era TROPPO.
Per lui…NO.
Giovane e decisamente
potente come stregone.
Ed è il SUO sguardo che
incrocia.
E una voce morbida come il
velluto si insinua nel suo cervello mentre lo vede stirare le labbra divertito.
-Vieni pure a trovarmi.
Quando VUOI. Faremo una partita a scacchi. Io sono un buon giocatore, CREDIMI.-
Mentre chiude la porta
vede materializzarsi dal nulla decine di paletti. E una serie di sibili.
I lamenti sono cessati.
Efficiente, pensa lei.
DIABOLICAMENTE efficiente.
6- continua
The Chosen One
Capitolo 7
Nota:Nel mio AU il Sire di
Buffy è Riley.
Questo è per Rogiari. E
per il Suo Spike. Di nuovo.
Buona lettura.
“Mi hai
fatto MALE!”
“Lo SO, Tesoro. E’ per
questo che la chiamano
M. Douglas -
Teenage dirtbag
Lo hanno incatenato al
muro.
E, in tre lo usano come
punching-ball, dandosi il cambio.
Per ORE.
Sotto il volto della
caccia gli sembra persino di riconoscerli. Il sospetto si tramuta in certezza
quando sente uno di loro dire all’altro, a Warren, di darsi una calmata.
Sorpresa, sorpresa, sono i
tre bestioni della squadra di football del suo liceo, il cui sport preferito
era tormentare Darla e Angel.
Andrew, Warren e Jack… no, non Jack, Jonathan.
Che bella fine.
Non una gran perdita per
l’Umanità comunque, e certamente non un grande acquisto per Vamp-World.
Ad ogni modo si stanno
applicando diligentemente al loro compito. Ma senza fargli realmente male.
Non TROPPO almeno.
Nei brevi momenti di
lucidità, tra un’ondata e l’altra di dolore, il Cacciatore osserva i suoi
aguzzini.
Sono…frustrati.
Scommetterebbe la sua
paghetta settimanale, TUTTA, che hanno ricevuto ordini precisi del tipo :
“Divertitevi un po,’ ma non SCIUPATEMELO in maniera permanente.”
E c’è anche un’altra cosa.
Hanno paura.
Di LUI.
Quello meno stupido,
Andrew, bè lui… c’era.
Negli occhi, impressa
indelebilmente, la sua “impresa” in palestra.
Lui e Jonathan evitano di
avvicinarglisi troppo.
E i colpi diventano meno
precisi.
Se non fosse così
improbabile, Spike giurerebbe persino di cogliere un certo riluttante RISPETTO
in quei due.
O forse è semplicemente la
sofferenza ad annebbiargli il cervello, boccheggia, mentre il terzo
gorilla,Warren, con un sorriso sadico gli sferra un pugno fortissimo.
Il Re dei Bastardi da vivo
e da morto, pensa Spike, mentre sputa da un lato sangue e un dente.
Quello che gli faceva male
da un po’.
Almeno ha risparmiato sul
dentista.
All’improvviso i colpi
cessano.
Non ha neanche bisogno di
sollevare gli occhi per sapere che è entrata LEI.
-Ehi, Riccioli d’Oro, che
ne dici di togliermi questi braccialetti? Mi sto annoiando a furia di picchiare
Qui, Quo e Qua con lo sguardo!-
-Sto morendo, DI NUOVO,
dal ridere.- Lo fissa.
-Lasciateci soli.-
-Ma capo..- Warren si è fatto
più audace.
-SOLI. Ho detto.-
Rapidamente la sala si
svuota.
Lo squadra lentamente dal
basso verso l’altro.
E’…indispettita.
Anche legato, incatenato
ad un muro e ferito è ancora così trionfalmente VIVO ai suoi occhi.
E sicuro di sé.
E ammettilo, dannazione,
Buffy, bello.
Da farla rimescolare
dentro.
Un secolo e passa di
non-vita ed ancora tenta di autoingannarsi.
A chi vuole darla a bere.
Il suo modo di fare, è proprio questo che la attira.
Lo vuole così.
Anzi, lo VUOLE e basta.
-Gradito il comitato di
benvenuto?- La sua bocca si muove da sola mentre, per la prima volta
forse, valuta con occhio distaccato,
quasi clinico, chi gli è di fronte.
Non è ancora maturato
completamente. Possiede il fascino elusivo dell’adolescenza e nello sguardo e
nel corpo si palesano delle promesse…sconvolgenti.
Una forza prodigiosa,
antica, nascosta sotto una pelle liscia che conserva ancora tracce
dell’infanzia.
La questione è un’altra,
adesso.
Ne è CONSAPEVOLE?
Piccolo Mio, conosci il
potere che hai su di me?
Si e no, è la risposta più
sincera che può darsi.
Frutto della sua
‘esperienza’ secolare nonché del buon
vecchio intuito femminile.
C’è da credere che lui
voglia morire con una smorfia ironica incollata sulla faccia.
-Avrei preferito i
palloncini, le trombette e una torta di panna e cioccolato…-
Il sorriso è scomparso.
Così dev’essere, pensa
soddisfatta, mentre vede le pupille azzurre insondabili del Cacciatore
dilatarsi al suo tocco lieve sul viso, lungo alla mascella fino alla bocca di
lui, il labbro inferiore spaccato e gonfio per la disubbidienza di Warren.
Il desiderio si
risveglia nel corpo del ragazzo come un
animale dopo il lungo sonno invernale.
Gli istinti caldi,
precisi, affilati.
Inconsapevolmente Spike
protende il bacino verso la vampira, alla ricerca di un contatto più intimo,
più profondo.
-Buffy….-
E la richiesta è così
pressante che lei è tentata di abbandonarsi.
Qui e subito.
E al diavolo il rituale,
Riley e il resto.
Ma a suo modo, un modo
contorto, lei è FEDELE.
A CHI o a COSA non le è
chiaro.
E lascia ricadere la mano spostandosi di due passi indietro,
mentre il Cacciatore, frustrato, strattona le catene nel vano tentativo di raggiungerla.
-Eh no. Non FUNZIONA
così.- Cerca di riprendersi, la voglia di assaggiare quella carne insolente è
quasi irresistibile.-
Il fuoco in lei non si è
attenuato.
Tutt’altro.
-Vigliacca.- La sta
sfidando ad avvicinarsi di nuovo.- E
bugiarda. Tu lo vuoi quanto me. Fatti avanti allora. E PRENDITELO!-
Sfacciato e sicuro di sé. Il
galletto vuole alzare la cresta.
E’ necessario dargli una
lezione.
E lei sa essere un’ottima
MAESTRA in queste cose.
-Hai molto da imparare,
Cucciolo.- Sferzante. –Warren!- Chiama, ed il vampiro compare sulla soglia.
-Entra e chiudi la porta.-
Poi…-Lo hai riconosciuto,
Cacciatore? Era uno dei tuoi compagni.- domanda leziosamente, -Ottima scelta,
non CREDI?- Gira intorno al nuovo arrivato fissandolo negli occhi, quasi
ipnotizzandolo.
-Warren, tu mi sei
fedele?-
-Certo Capo.- E’ la prima
volta che Buffy lo degna di più di uno sguardo distratto, ma lui non coglie la
stranezza. E’ un gran bel pezzo di vampira e lui, bè lui da vivo era il
migliore, il quaterback del liceo, rispettato e temuto da quel branco di
nullità, circondato da un mucchi di gallinelle desiderose solo di farlo FELICE.
Anche questa non è poi
così diversa, conclude, mentre un sorriso lascivo gli si allarga sulla faccia.
-E’ così… macho, non trovi Spike? Buffy accarezza
sensualmente il petto del vampiro ma ora affonda il suo sguardo in quello del Cacciatore incatenato.- Mmmmm,
così… prestante.-
-Lascia stare quello
stupido bestione. SUBITO.- A denti stretti.
-Forse non ti sei mai
fermato a considerare che quello che voglio è uno STALLONE? Un bell’ammasso
RESISTENTE di muscoli e tendini….-
Un mormorio tentatore.
–Che ne dici Warren? Vuoi che ti cavalchi fino a farti piegare le gambe e farti
schizzare gli occhi dalle orbite? Sai, ho dei muscoli che non ti sei mai
sognato. Potrei spremerti fino a farti esplodere come champagne caldo, e tu mi
supplicheresti di farti ancora del male. Ti va?-
-Smettila, se no…- Il
corpo del ragazzo è un arco teso, in procinto di spezzarsi.
-Se no COSA? Chi mi
impedirà di farlo? TU?!!- Una risata insultante, alla quale si unisce quella
del bovino che allunga una mano e le strizza pesantemente un seno.
A quella vista il
desiderio e la frustrazione si
trasformano in un grumo incandescente di rabbia che annulla qualsiasi
razionalità.
William smette di pensare.
E Spike incomincia a
SENTIRE.
Vediamo di che pasta sei
fatto Cucciolo, pensa lei, e il rumore della zip di Warren riecheggia nel
locale semivuoto.
Un istante.
Buffy, inginocchiata di
fronte al vampiro, ode la parete lacerarsi con uno strappo secco e un tornado
abbattersi su di lei.
Su di LORO.
Lo schiaffo è talmente
forte da riempirle gli occhi di lacrime e farla volare dall’altra parte della
stanza.
Si è TRATTENUTO, ad ogni modo.
Il suo pugno l’avrebbe
SPEZZATA.
Per LUI, Spike non ha tali
riguardi.
Buffy ride, tenendosi la
guancia, mentre vede il Cacciatore martellare l’altro, la cui faccia non ha più
nulla di umano.
E neppure di demoniaco, se
è per questo.
Si solleva, barcollando
lievemente, ed esce dalla stanza accompagnata dalle suppliche del vampiro e da
sinistri scricchiolii.
Sfilandosi il top in pelle
lungo il corridoio pensa che, in fin dei conti, non era poi così RESISTENTE.
Non fu lunga per Warren
ma, fino alla fine, urlò abbastanza.
L’ho fatto IO?
Si guarda le mani, le
nocche escoriate e piene di sangue e di qualcosa che non vuole neppure IMMAGINARE.
Non solo l’hai fatto
Cacciatore ma ti è anche PIACIUTO, gli sussurra una voce interna.
Cosa sono diventato?
Cosa mi ha fatto diventare
LEI?
Gesù, io combatto per il
BENE. E non dovrei sentirmi così…
Appagato?
Eccitato?
INCREDIBILMENTE
SODDISFATTO?
Niente lacrime di coccodrillo, Ragazzo. La
voce brutale ed onesta che gli riecheggia nel cervello, assume le cadenze di
quella di suo padre. Se vuoi VIVERE e non semplicemente SOPRAVVIVERE devi
accettare anche questo.
Nessun Sacro Compito.
Nessuna Missione del Cazzo. E’ la tua NATURA.
Sono SBAGLIATO? E’ William
a chiedere, forse per l’ultima volta.
Naaaaaa. Sei solo UMANO.
Pensi di riuscire a conviverci?
Imparerò.
Willie il Teenager e Spike
il Cacciatore Nero, adesso, sono una cosa
sola.
Finiti i convenevoli?
Non si fanno aspettare le
SIGNORE.
Non c’è nessuna fretta
ormai, pensa, mentre recupera il suo spolverino accanto al mucchio informe che
è, ERA, l’Atleta dell’Anno della Sunnydale High.
Avanza lentamente,
seguendo la traccia dei vestiti disseminati lungo il corridoio fino ad una
stanza.
Le mutandine sono
appoggiate alla maniglia.
Lei è dentro ad
attenderlo.
Completamente nuda. E con
indosso il volto della caccia.
-Basta giocare. Vieni.- E
gli tende la mano.
Con un ruggito di trionfo
chiude la porta con un calcio e va a ritirare il suo PREMIO.
---------
-Andrew, Jonathan che
DIAVOLO succede?- I due vampiri sono seduti su un divano sgangherato e guardano
uno stupido talk-show.- Dov’è Warren?-
Si sta spazientendo.
Rumori provenienti dal
piano superiore. Colpi talmente forti da far scricchiolare le pareti del
vecchio edificio.
-Warren è ANDATO. Puff.-
E’ Andrew a risponderle, distogliendo gli occhi dal televisore.- E’ stato il
Cacciatore. Ed è dentro con LEI da tre
ore ormai.-, aggiunge, con una mimica molto espressiva.
-Non sapevamo che fare,
Willow.- Jonathan la guarda in cerca di approvazione. -Il Capo ci ha ordinato
di non entrare però ecco…-, deglutisce, - se lei avesse bisogno di una MANO?!-
Gli altri due si scambiano
uno sguardo rassegnato ed alzano gli occhi al cielo in una muta comunicazione.
“Era così anche da vivo?”
“No. Era PEGGIO. Il demone
gli deve aver regalato un po’ di cervello.”
-Tranquillo Jonathan.- La
vampira gli sorride, feroce.- A quanto pare, c’è il Cacciatore a darle una
mano…ed anche QUALCOS’ALTRO!-
Se non fosse impossibile,
Willow giurerebbe di vederlo arrossire.
-Ah….EHI!….Oh…CAPITO.-
-Andrew?-
-Si?-
-Dì agli altri..-, uno
sguardo incredulo del vampiro,-si.. insomma, a chi è scampato al massacro che
il secondo piano è off-limits per TUTTI, a tempo indeterminato, se non vogliono
trovarsi un paletto nel cuore. E questa volta non sarebbe il Cacciatore il
PROBLEMA, capito?-
Il ragazzo annuisce e
ritorna a seguire le storie di Oprah in Tv.
Nell’uscire mentre le
vibrazioni si fanno più forti e frequenti e un pezzo di intonaco si stacca dal
soffitto, Willow si volta.
-TRE ORE, hai detto?!-
-------
E’ riuscita a districarsi
dalle braccia di lui e ad alzarsi.
Il suo..nemico, amante,
cosa?, dorme profondamente su un fianco, la mano irrequieta dalle unghie
laccate di nero e con i due pesanti anelli d’argento, alla ricerca della pelle
e del seno di lei, il morbino cuscino sulla quale si era adagiata.
Istintivamente, con
l’innocenza di un neonato.
Bè, forse il paragone
arriva un po’ in RITARDO.
Lui ha bruciato tutte le fasi
intermedie ed è molto vicino alla LAUREA, sogghigna fra sé.
Senza far rumore, fra le
macerie di quella che fino a poco prima era la sua camera da letto, ritrova in
un angolo una vestaglia di velluto nero e la avvolge intorno al suo corpo nudo
prima di uscire.
Lontano da quella figura
immobile nel suo letto.
Così’ CALDA.
Così VIVA.
Perdio, lui l’ha
PROSCIUGATA.
Non ha un solo muscolo che
non sia dolorante.
Bè qualche MUSCOLO più
degli altri, pensa divertita…quando realizza una cosa.
Cristo, non si è tolto gli
anelli neppure quando….
Ecco perché è così
indolenzita LI’.
E poi dicono di noi demoni
che siamo PERVERSI. Non conoscono bene gli adolescenti.
Ricorda vagamente di
averglielo CHIESTO, tra un gemito e l’altro.
-Dove hai imparato QUESTO, Cucciolo? Di certo
non sui libri.-
Ansima, mentre la testa di lui fa capolino tra
le sue cosce e le scruta il volto rovesciato all’indietro, gli occhi socchiusi,
divertito.
-Sanguinaria, devi
AGGIORNARTI.
Sono figlio della tv via
cavo e nipote di Discovery Channel.-
QUESTO, come lo chiami tu,
lo abbiamo come materia obbligatoria a scuola.
Si chiama BIOLOGIA.
Ed io… prendo sempre una
bella A.-, per poi rituffarsi
sensualmente fra le gambe di lei a completare il lavoro iniziato.
Cattiva Buffy, Cattiva,
mentre una sensazione di calore le si diffonde nel bassoventre. Non devi
indugiare su queste piccolezze.
Piccolezze?
Non c’è nulla di PICCOLO
in lui. Fa solo che se ne accorgano le stupide oche di questa cittadina e
proveranno a mangiarselo. Vivo.
“GIA’ FATTO, Ragazze”. Con
feroce possessività. “Siete arrivate in ritardo.”
L’immagine di Riley spazza
via ogni traccia di divertimento dal volto della vampira.
L’ho tradito. Per la prima
volta in 130 anni.
E non con il primo vampiro
o demone-fungo di passaggio.
Con un Cacciatore.
Sedicenne.
Il suo mal di testa sta
peggiorando
Dannazione, diventerà la
prima vampira-dipendente da Valium.
Il problema, Buffy, è che
sai BENISSIMO cosa devi fare.
E’ solo che non ti va di
farlo.
Per nulla.
E’ rientrata.
Spike dorme ancora.
E’ solo quando la punta
gelida della spada gli sfiora il petto che apre gli occhi.
-------
-Bel giocattolo.-
La lama percorre il corpo
del Cacciatore con lentezza estenuante, sempre più in basso.
-Stai sbagliando
direzione, Dolcezza.- Ironico. -La giugulare è qui.- Si indica il punto sotto
il collo. Rilassato.
-Zitto. Smettila di far
andare quella dannata lingua.-
-Non era questa la canzone
che cantavi tre, no, QUATTRO orgasmi fa, però.-
-Forse ho deciso di dare
UN TAGLIO a questa storia. Le cose cambiano, SAI. Non sempre si può avere
quello che si vuole.-
Il lenzuolo è andato. E’
completamente nudo ed esposto allo sguardo indecifrabile della vampira.
-Uhm. “Non si può avere
quello che si vuole”.- La imita, in falsetto. Per poi fulminarla con gli occhi.-
Detto da te, Sanguinaria, il cui motto è “LO VUOI? PRENDILO! “è quasi…blasfemo.- Secco e duro.
- Buffy, cosa è cambiato?-
-Cosa vuoi farmi dire
Spike?-
Che è stato fantastico?
GRANDIOSO?
A quale scopo, poi? Per
lusingare il tuo orgoglio di maschietto? Notizia del giorno, fra tre minuti
sarai un cadavere e non potrai vantartene in giro con gli amici!- Gli occhi di lei scintillano
mentre la spada oscilla minacciosamente.
-Sai quanta fatica mi è
costata questa spada? E ottenere il rituale?Ho dovuto persino mettere piede in
una BIBLIOTECA!- Una smorfia di genuino terrore al ricordo.
-Ed ora dovrei gettare
tutto al vento perché Spikey-Bogart ha deciso che questo non è più NIGHTMARE
bensì un maledetto CASABLANCA!-
-E VAI con le paroline dolci, ed il romanticismo
sospiroso e blabla…-
La rabbia è una potente
alleata.
-Dimmi solo una cosa
Buffy.- La interrompe.
-Dimmi che lo ami.
-Dimmi che ami quello per
cui stai facendo tutto questo.-
Diglielo, Buffy. E’
semplice. Che tu ami Riley e che lui è tutta la tua stramaledetta non-vita.
D’altronde è la verità,
no?
NO?
Con un gesto violento
scaglia la spada lontano, la collera minaccia di soffocarla.
-Che ne sai TU? Non hai
neanche cominciato a VIVERE. Sei solo un moccioso con il latte sulle labbra che
gioca a fare il supereroe.
Io sono MORTA per Riley.
Vivo con lui da 130 anni.
Ci sono fra noi legami che non puoi immaginare.
Neppure CONCEPIRE.
E vieni a domandare a me
se lo AMO??!!-
-Si, Maledizione!-
Le blocca i polsi
scaraventandola sul letto e bloccandola con il suo corpo.
-Te lo chiede il moccioso
che ha combattuto PER TE.
Che ha ucciso PER TE.
Che si è DATO a te.
Completamente. Volontariamente.
E che stai tentando di
liquidare con un paio di banali frasette e con un atteggiamento di superiorità,
da Vampira che Conosce il Mondo.- Aumenta la stretta, infuriato.
-Il piccolo Spike non può
CAPIRE, è ovvio, però va bene per
giocare alla riedizione di Vera
-Bè, Miss Esperienza, il
Cucciolo qui presente non ti ha chiesto PIETA’.
E neppure
Ti chiedo solo di dirmi
che lo ami.
Me lo DEVI.-
-PERCHE’?!!- Lei urla.
Un sussurro. -Perché
voglio un buon motivo per MORIRE.-
Un silenzio lunghissimo e
lei che ha smesso di lottare.
-Non lo so.-
-Non lo so più.-
Poi…
-Spike?-
-Si?-
-Qual è il tuo vero NOME?-
E’ l’inizio.
capitolo 7-continua
The Chosen One
Capitolo 8 epilogo
Per Nylasb: dopo le
Partenze ci sono i Ritorni.
Per Noemy e i suoi urletti
“condominiali”.
Per chi c’è stato fin
dall’inizio.
Buona lettura.
“Andiamo Kit. Fammi il nome di
una, una soltanto per cui abbia funzionato.”
“Ho trovato. Quella Gran-Culo di Cenerentola!”
Beverly D’Angelo-Pretty Woman
Wait. They don’t love like I love you.
Qual è il momento in cui
tutto è cambiato?
Se lo chiedono entrambi,
ciascuno perso nei propri pensieri.
Quando lui le ha
sussurrato, arrossendo, “William Archibald” aggiungendo, “se lo dici in giro ti
uccido”, facendola ridere a crepapelle?
Oppure quando lei gli ha
accarezzato dolcemente i profondi graffi sulla schiena, il SUO marchio, e gli
ha chiesto, carina, aristocratica: “Ti ho fatto TANTO male?”
In realtà entrambi lo
sanno.
Il momento ESATTO.
-William, ti fidi di me?-
E’ sopra di lui, nella
mano un paio di lucenti manette, nell’altra una sciarpa di seta bianca.
La guarda per un lungo
istante.
-MAI.- Un soffio.
E le porge i polsi,
chiudendo gli occhi.
------------
Muovendosi silenziosamente
Willow sale le scale.
Non crede che ci possano
essere problemi, ma non è assolutamente sicura.
In realtà non è sicura
nemmeno del PERCHE’ si stia preoccupando.
O del suo… rapporto con
Buffy.
Troppo indipendente.
Troppo fuori dagli schemi.
Non per la prima volta
pensa che la vampira bionda stia camminando su un filo sottile.
Attira il rispetto dei
suoi uomini, questo si, ma non la devozione.
Ma a Willow piace.
Non è simpatia e neppure
affetto, parola bandita dalla loro
natura, ma entrambe..si APPREZZANO reciprocamente.
E soprattutto da quando si
è unita alla Sanguinaria, non si è mai annoiata.
Ed ora il colpo di scena.
Lo sviluppo inatteso.
La sua “liason” con il Cacciatore.
Bel ragazzo ma non il suo
tipo.
Non come l’ALTRO.
Lo Stregone.
Sorride tra sé. Sunnydale
sta rivelandosi piena di sorprese. E di possibilità.
Immersa in questi
pensieri, per poco non si lascia sfuggire l’ombra pallida che sta entrando
nella stanza di Buffy.
------
Così questo è l’altro MODO.
Spike è sorpreso.
Prima era stato
bè…normale.
Si erano slanciati l’uno
contro l’altro come animali.
Forza di Cacciatore contro
forza di Vampiro.
Ed era stato fantastico
non doversi trattenere per timore di farle del male.
Questo…è differente.
Non migliore.
Né peggiore.
Solo…diverso.
Forse, pensa, adesso potrà
CHIEDERE.
-Buffy..- piano, se dorme
non la vuole svegliare, ma lei ha già gli occhi spalancati.
-Cosa hai provato quando
hai ucciso i tuoi?-
Cosa hai provato?
Cosa hai provato?
La vampira si irrigidisce.
-Liberazione.- Feroce.
-E sollievo.- Implacabile.
Nessun rimorso, in attesa
della replica di lui. Che non arriva.
Arriva qualcos’altro.
-Sai , anch’io ho UCCISO
mio padre.
Con i miei silenzi ed il
mio stupido, arrogante, atteggiamento di superiorità.
Vedi, a me piaceva essere
speciale. Ci provavo gusto nel pensare “Povero Papà, che non SA. Che non può
capire.” E glielo avrei detto un giorno.
Con rabbia ed orgoglio,
glielo avrei sbattuto in faccia come un’arma.
Lui è morto, però.
Non lo potrò più fare.-
Lei asciuga le sue lacrime
e lo accoglie nel suo freddo abbraccio.
---------
Basta non parlarne, le
diceva papà.
Lizzie non capì né notò lo
sguardo deciso di suo padre, quel pomeriggio piovoso di settembre.
Lo stesso sguardo che
Ginny aveva raccolto, per conservarlo dentro il proprio.
E stava lì, inchiodato
ostinatamente nella sua memoria: le iridi azzurre di suo padre si fecero
liquide di sangue prima di ricordarlo.
Alla pioggia seguì il
vento, gelido e feroce, e la neve, silenziosa e segreta.
Con il profumo dei fiori
appena colti nacque Henry.
Lizzie aveva visto sua
sorella Ginny ingrassare e il bambino nascere senza alcuna spiegazione, come il
sorgere del sole.
Nessuno si chiedeva il
perché.
Lizzie continuò la vita di
sempre e il bambino si unì a lei, senza far rumore, con i suoi grandi occhi
ciechi.
Nessuno si chiese perché
fosse cieco, così doveva essere.
Basta non parlarne, disse
di nuovo il padre, il giorno in cui Henry compì sei anni.
La loro madre non parlava
più da tempo.
Forse da quando era morto
John, l’unico figlio maschio, in guerra.
O da quando era nato
Henry, con le iridi azzurre così SIMILI a quelle del nonno.
Solo le sue mani,
grassocce e piene di anelli, così svelte nell’amministrare punizioni, parlavano
per lei.
E le due figlie del
Reverendo Patrick Borden mantennero la promessa.
Non ne parlarono mai,
neppure fra di loro.
Anche se Lizzie si sentì
la gola lacerata dell’impulso di
gridare, dalle sue labbra non uscì neanche un gemito quando vide il
corpicino galleggiare a testa in giù nello stagno, dietro casa.
Neppure quando, tre giorni
dopo, Ginny, la sua dolce sorellina, la bambina di 20 anni che celava il suo
mongolismo dietro ad un sorriso, si tagliò i polsi.
Lizzie fece semplicemente
quello che andava fatto.
Con la scure dell’uomo di
fatica.
La loro madre aveva
allevato due figlie che potevano star zitte, questo sì, ma che non sapevano
MENTIRE.
---------
Spike la sente agitarsi
nel sonno e, dolcemente, le stringe una mano.
---------
Nel dormiveglia le sembra
di riconoscere il motivetto.
Appartiene alla sua
infanzia.
Con quel ritornello così…
feroce.
Ecco.
E’ la storia dei Tre
Topolini Ciechi e della Crudele Fattrice che taglia loro il codino.
Quanto la odiava.
Buffy e Spike spalancano
gli occhi nello stesso momento.
Riley torreggia su di
loro, la spada di Shalon nelle mani.
-------
-Riley….-
-Shhhhhh. Mister Spanky
aveva ragione. La mia Principessa di Coppe ha trovato un nuovo Re. Senti i Cani
Neri che ululano alla luna?-
Lentamente distoglie lo sguardo da Buffy per posarlo sul
ragazzo biondo, dalla pelle così bianca e tenera…
I due si fissano.
Trapassando la barriera
dalla singolare giovinezza dell’uno e dalla folle debolezza dell’altro.
Un duello senza esclusioni
di colpi. Per LEI.
Buffy conosce bene la
forza ipnotica dello sguardo del suo Sire.
L’oscura capacità di
insinuarsi nel profondo del nemico e di renderlo debole.
Impotente.
Nessuno a mai riuscito a
sottrarvisi.
-Provaci amico.- Spike incrocia
le braccia dietro la testa, noncurante.
E lei, per la prima volta
in 130 anni, scorge un lampo di…insicurezza negli occhi del suo secolare
Compagno.
-Devi solo provarci e
diventerai STORIA.- Ma intanto, stranamente, il Cacciatore non muove un muscolo.
-Riley….-non riesce più a
chiamarlo Amore. Non davanti a LUI.
-Possiamo trovare una
soluzione.- Ed è lei la prima a stupirsi delle parole che le sono uscite dalla
bocca.
-Ho studiato il rituale e
non è necessario ucciderlo, sai.- Parla velocemente, quasi a scatti.- Io potrei
BERE da lui e poi TU berresti da ME. Guariresti.- Sente il corpo caldo accanto
a lei irrigidirsi e si fa forza per
guardarlo.
-Lo faresti per LUI,
Cacciatore?-
Silenzio.
-Lo farei per TE, Buffy.-
-Noooooo…- l’altro vampiro
ride e lacrima allo stesso tempo, scuotendo la testa, -…non può ESSERE. Senza
di te..-
- Lui non vivrebbe.-,
conclude Spike.-E lo sappiamo bene tutti e tre.-
- Non chiedetemi di
scegliere.- Sussurra lei.
Non posso e NON VOGLIO!-
Quanto di più vicino alla disperazione per un demone senz’anima.
-Puoi e DEVI, Buffy.- Con
voce gentile, senza nessuna sfida o tracotanza.
-La mia Principessa non
sceglierà.- Riley con un solo gesto solleva la spada. –Lo farò IO per lei.-
Senza pensare, si slancia
per proteggerlo con il suo corpo, mentre sente la lama fendere l’aria.
Poi il nulla.
Un sottile velo di polvere
le ricade sul volto e sulle lenzuola del letto.
-Spero di aver fatto IO la
scelta giusta.-
Willow è in piedi, nel
punto in cui era Riley, con un paletto e un’espressione indecifrabile sul viso.
-Will…- E’ la prima volta
che Buffy la chiama così.
La vampira rossa abbassa
lentamente la mano.
-Non avresti mai avuto il
coraggio di eliminarlo. E LUI..-, un cenno con la testa al Cacciatore, che osserva
le due donne in silenzio,- …si sarebbe fatto uccidere pur di non alzare un dito
su Riley. Per TE, ovviamente.-
-Umani….-, scrolla il capo
avviandosi verso la porta,- ..non li capirò MAI.-
-Se ti servo, sono di
sotto a guardare
-Willow.-
Si ferma.
-Un giorno ti dirò
GRAZIE.-
Una lieve scrollata di
spalle.
-Ed un giorno, forse, io
lo ACCETTERO’.-
-------
L’andare a scuola era….
inconcepibile.
Una follia.
Quando aveva visto Angel,
con il suo sorriso da bravo ragazzo attenderla sulla soglia di casa, salutando
sua madre, come se nulla fosse, Darla aveva pensato di essere impazzita.
O di aver avuto l’incubo
più realistico della sua vita.
Una volta usciti, lui le
aveva parlato del funerale del padre di Spike.
Delle cose da fare.
E di quelle da NON DIRE,
se qualcuno avesse fatto loro domande.
Molti studenti non erano
rientrati nelle loro case stanotte.
Molti.
E lei aveva realizzato che
era ACCADUTO.
-Angel…-, gli si era
aggrappata, -…Spike è…-
-Vivo, Darla.- Le stringe
la mano gelida.- Lo so. LO SENTO.
E sono sicuro che tornerà
da noi. Prima o poi.-
-Lo sai che io non sono
molto sveglia, Angel, e che quindi quello che è successo in palestra, bè, non ho
CAPITO tutto.- Deglutisce.- Tu pensi che quella…che Buffy…- Non sa come dirlo.
-Darla..-, le accarezza
lievemente il viso, in un gesto così adulto da turbarla, per un attimo, - Ieri
molte cose sono cambiate. Ed anche Spike lo è.
Nessuno può capire chi o cosa
sia.
Non lo sa neanche lui.
Però noi siamo suoi amici,
giusto? – Lei annuisce enfaticamente, lo sguardo perso in quello nero liquido
di lui.
-E quindi, piccola, non ci viene richiesto di CAPIRE.
Solo di ESSERCI.-
Riprendono a camminare
lentamente mentre lei continua ad aggrapparsi alla manica del cappotto. Non al
braccio. Chissà perché.
-E noi ci SAREMO, vero
Angel?-
------------
Il silenzio era durato una
vita.
-Vattene.-
-No.-
-VATTENE. ORA.-
-E perché?- La provoca,
beffardo.- Devi correre in chiesa per accendere un cero e dire una preghiera
per il tuo ex-Grande Amore?-
In un istante gli è
addosso, le zanne sguainate vicino alla gola.
-Non commettere l’errore
di sottovalutarmi, Cucciolo. MAI.-
-Guarda, che tu lo voglia o
no Sanguinaria, siamo in DUE in questa storia.- Deciso.
-Ed allora? Pensi che, per
questo, io ti dovrei dire, dopo aver visto il mio pluricentenario Compagno
andare in polvere: “In fin dei conti, domani è un altro giorno” e aggiungere,
sbattendo le ciglia “Caro sono stata una
sciocchina, ma mi piaci, ti voglio bene, ti…”- Si blocca.
-Com’è DURO per te, Buffy,
pronunciare la parola Amore.- La sua voce graffia.
-Ti scorticherebbe le
labbra.-
-Oh sentitelo il Signore
dei Proverbi.- Sbuffa, spazientita.
-E’ stato SESSO,
Cacciatore.- Gli picchietta furiosamente il dito contro il petto.
-Il fatto che
probabilmente un tuo sorriso e uno sguardo dei tuoi occhioni azzurri siano
sufficienti a far allargare le gambe a delle insulse bambocce non ti autorizza
a pensare che con ME basti così poco!
IO sono di serie A, amico.
Non c’è NESSUNA, umana o
no, al mio livello.-
La tensione è al massimo.
Lo UCCIDO, pensa lei, come è vero che mi chiamo
La furia c’è ancora, ma,
non sa come, il picchiettio si è trasformato in una esplorazione del torace del
ragazzo.
Anche lui è alterato
adesso.
La afferra alla base della
nuca, con una presa d’acciaio.
- E allora tu smettila di
sbattermi in faccia la tua “esperienza”, Buffy. E di trattarmi come un
soprammobile da mettere dove vuoi.- La costringe a fissarlo negli occhi.
-E, visto che siamo in
argomento Dolcezza, se provi a ritentare il giochetto di prima con
qualcun’altro, ricordati che farò a pezzi il Povero Bastardo, chiunque sia.
E dopo toccherà a TE.
E ancora.
E ANCORA.-
La mano di lui, dal collo
di lei scivola sui capelli, accarezzandoli.
Lo sguardo della vampira
fa scintille, mentre con un balzo si risolleva in piedi, imitata dal ragazzo.
-Ed io strapperò gli occhi
a chiunque oserà solo guardarti.
E poi te li farò
MANGIARE!- conclude, leccandosi le labbra imbronciate.
-Perfetto.- La guarda impassibile.
-Ora che abbiamo chiarito
come NON siamo interessati l’uno all’altro…-, Spike la ghermisce all’improvviso
e la fa volteggiare per la stanza, ridendo, -…che ne diresti di un secondo
round?-, esclama, guardando allusivamente il letto. –PRIMA, l’abbiamo mancato.-
-Buon per il letto.-,
commenta lei, allacciandogli le gambe intorno alla vita e strofinandosi contro
di lui.
-Sai, pensavo che ci volesse più tempo per voi umani
per…ricarburare.-
-Sono un adolescente
Sanguinaria, non ricordi? La nostra…polveriera è sempre carica!-
-------
Al Cacciatore sembra che
lei abbia mormorato “ah, Dolci Sedici Anni” ma non ne è sicuro.
Non se la prende però, mentre si morde le
labbra per non gemere.
La buona educazione
innanzittutto, gli hanno sempre ripetuto.
E una VERA SIGNORA,
pensa, non parla con la bocca
piena.
------
Il liceo sembra normale.
Caotico, colorato forse
solo…. un po’ meno rumoroso.
Tante assenze
INGIUSTIFICATE.
Entrando vedono passare
Mister Marin, il coach di football che sbraita all’indirizzo di alcuni suoi
atleti: – Se quei TRE non si presentano all’allenamento pomeridiano, li sbatto
fuori a calci dalla squadra e poi li mando a pulire i cessi dello stadio nel
dopo-partita!!-
Scorgono anche il Preside
marciare verso il suo ufficio, più corrucciato del solito, tallonato da
Wilkins, il custode. Dietro la porta chiusa, i due ragazzi colgono brandelli
della conversazione.
-…in palestra,…..porta
aperta,….una montagna di POLVERE,…stupido scherzo,…maggiore
disciplina,…Nest,…biblioteca chiusa oggi…-
Angel scambia un lungo
sguardo con Darla ed entrambi si mordono la lingua per non scoppiare in una
risata isterica.
Si sente OSSERVATA.
E, a differenza dei suoi
sogni adolescenziali, questo non la rende felice.
Per nulla.
Aprendo l’armadietto con
un sospiro di sollievo, Darla tuffa la testa all’interno per evitare gli sguardi
che l’hanno accompagnata, LI hanno accompagnati, lungo il corridoio.
Stanno circolando alcune
voci.
Su di lei.
Su di loro.
Il tam-tam del Sunnydale
High è in piena attività, pensa. Peggio della CIA.
Il racconto non è
completo, non potrebbe esserlo, ma sufficiente a far convogliare occhiate
inquisitrici, apertamente ostili o blandamente divertite su quella strana,
insignificante coppia formata dal Secchione Moro e dalla Nullità Bionda.
Siamo stati TOCCATI dal
Male, riflette, tirando fuori due quaderni.
E qualcosa ci è rimasto
addosso.
Lo sportellino viene
chiuso di scatto, lasciandole a malapena il tempo di ritirare la mano.
Voltandosi incrocia lo
sguardo del Suo Incubo Peggiore da quando frequenta il liceo.
Ah NO.
Dopo i vampiri, Dio, non
LEI.
-Cappuccetto Biondo, si
dice in giro che abbiate fatto i monelli in palestra, ieri!-
Marcie Ross,
-Dai, racconta tutto a zia
Marcie..- la incalza l’altra, -…cosa avete combinato? Dopo essere stati nel
campo-giochi dell'asilo, con secchiello e paletta avete tentato di fare un
castello di sabbia in palestra? Discoli…discoli…- Un coretto di risatine
servili sottolinea le parole.
Ora ci vorrebbe Spike,
pensa Darla mentre chiude gli occhi per tentare di sfuggire a quel gioco al
massacro.
-Ross…- La voce profonda
di Angel rimbomba nel corridoio, dove quasi tutti gli altri studenti si sono
fermati per assistere alla scena.
-Cosa c’è, Fallito?-
Sempre altezzosa e sicura di sé, anche se il tono del ragazzo le ha spedito un
guizzo lungo la schiena.
Una smorfia crudele taglia
il viso di lui.
-Di cosa ti preoccupi?
Dell’agibilità del locale?
O che qualcuno possa aver
danneggiato qualcosa?-
Le si avvicina, abbassando
il tono che, per contro, risalta di più nel silenzio ora assoluto.
-Non ti
preoccupare…Marcie.
SEI SEMPRE TU L’ATTREZZO PIU’
USATO DELLA PALESTRA.-
Mentre lei smette di
sorridere, da vari gruppetti si levano risatine.
Non ridono più CON lei.
Ma PER lei.
- Come osi, brutto….- come
una furia, il braccio sollevato e pronto a colpire.
Le afferra il polso,
bloccandola.
Darla che è la più vicina,
vede Angel chinarsi verso Marcie e sussurrarle qualcosa nell’orecchio.
E la maschera di
perfezione della ragazza sgretolarsi rapidamente, lasciandola nuda.
Indifesa.
Di fronte a tutti.
-Allora? Cos’è questo
assembramento? Sgomberare, forza, la campanella della prima ora è suonata da un
pezzo.- L’insegnante di matematica è come un ciclone.
Un breve tramestio e si
ritrovano soli.
Lui chiude il suo
armadietto, dopo ever preso alcuni libri, e si avvia in classe senza voltarsi.
-Ci vediamo dopo, Darla.-
-Vvva.. bbene.- balbetta
lei, gli occhi fissi sulla sua schiena.
E le sembra di VEDERLO per
la prima volta.
---------
Si sta rivestendo.
O almeno tenta di farlo
mentre lei ridacchia, sdraiata sul letto.
La t-shirt è inservibile e
la camicia…ridotta a brandelli.
-Buffy vuoi liberarti di
me facendomi arrestare per atti osceni in luogo pubblico? Per non dire che
quella era la mia camicia PREFERITA!-
-Mmmm adesso che mi ci fai
pensare, non è un’idea malvagia!- esclama lei con un sorrisetto malizioso,
mentre lui saltella su un piede con indosso solo i jeans, alla ricerca del
secondo anfibio volato chissà dove.
Allungandosi, la
vampira recupera la dannata scarpa sotto
un mucchietto di vestiti.
-Se ti metti un berretto
da motociclista e un paio di baffetti potresti passare per uno dei Village
People, lo sai? –
-Mooolto spiritosa,
Sanguinaria. Il peso dei capelli non ti impedisce di pensare, TALVOLTA.-
-Non dimenticarlo,
Mister.-
Si sorridono.
Poi la realtà li investe
con la forza di un tir.
Altro che vecchia coppia.
Nemici naturali.
Cacciatore e Vampiro.
Gesù.
Le dà la schiena, seduto
su un lato del letto. La vampira è all’altro lato.
-Cosa facciamo ora?-
-Assolutamente nulla,
Cacciatore.- Tocca a lei CHIUDERE, no?
-E’ stato bello finché è
durato..- Sarcastica. – Ora, per non sciupare l’effetto,
-Tutto come prima,
William. O quasi.- Beffarda.
-Non lo ACCETTO.-
Ostinato, testardo e..adorabile.
-Tesoro..-, il sarcasmo è
più accentuato ora, -vorresti con me una relazione alla luce del giorno? Ti
ricordo che il sole mi fa male alla pelle.
E, Dannazione, a me piace
CACCIARE.
E MORDERE.
E dopo un po’
incominceresti ad avere da ridire sul mio look, il mio taglio, le mie zanne e i
miei gusti musicali!-
Silenzio dall’altra parte.
-D’altro canto potresti
venire TU nel mio mondo.
Che ne dici?
Un giretto nel Dark Side
of the Moon?
E, prendilo come un
complimento Ragazzo, tu ci SGUAZZERESTI.-
Non le risponde subito.
Ci ha pensato.
In realtà non ha fatto altro
nelle ultime ore. Strisciante come un serpente, il pensiero si è nutrito delle
sue paure per il futuro, della sue insicurezza, delle montagne russe emotive
che ha assaporato.
Potrei avere ogni cosa.
Potrei avere LEI.
Per SEMPRE.
-No, grazie.-
E fu tutto.
-Quindi…. bye bye, Baby.-
Non è sorpresa.
-Ti amo, Buffy.- Serio.
-Anch’io, Cucciolo.-
Ironica. -Non chiamarmi tu. TI CHIAMERO’IO.-
Ed esce dalla stanza e
dalla sua vita.
-------
Con un balzo che nelle
intenzioni dovrebbe essere felino, ma che assomiglia più che altro al saltello
di un orso ubriaco, Darla scivola dietro alla scrivania dell’aula di
informatica.
Nella pausa pranzo
Sempre.
Sbuffando ed imprecando la
ragazza bionda si china sotto il mobile.
Eccolo là il dischetto
maledetto, incastrato tra la scrivania ed il muro.
Fantastico.
E’ troppo pesante per lei,
senza considerare il fatto che i rumori potrebbero attirare qualcuno.
Rifletti, Darla,
rifletti….
Mentre è ancora
accovacciata alla ricerca di qualcosa di lungo e sottile da usare come uncino
sente la porta dell’aula aprirsi e
richiudersi.
Lo stesso rumore, di
nuovo, seguito dallo scatto del blocca-porta.
Silenzio, poi…
-Come diavolo hai fatto a
saperlo?- La voce di Marcie Ross, completamente diversa da prima.
-Chi può dirlo, Ross….- La
cadenza lenta e ironica è quella di Angel. –Forse non hai coperto bene le tue
tracce…o forse qualcuno dei tuoi “amici” ha parlato….chissà.-
Sporgendosi cautamente
Darla vede le due figure al centro della stanza, in piedi una di fronte
all’altra, la ragazza bruna vibrante d’ira repressa, il suo amico rilassato e
quasi…divertito.
-Che farai? Mi denuncerai
al Preside?-
-Marcie…Marcie…- La guarda
con insultante pietà. -Non siamo più all’asilo. Questi mezzucci li lascio
volentieri alle oche e ai pupazzi di cui ti circondi.- Il sarcasmo conferisce
ad ogni parola la forza di una martellata.
-Quanto a me…-, si osserva
distrattamente le unghie,-…da te voglio solo un piccolo favore.-
-Quale?-
La sovrasta ora,
costringendola a sollevare la testa per guardarlo in faccia.
-Da questo preciso istante
tu e la tua BANDA lascerete in pace me e Darla.
Niente più scherzetti.
Niente più giochini.
Nessuna…interferenza nella
nostra vita.
Come se non esistessimo.
Non ti dovrebbe risultare
così difficile.
Basta che concentri le
poche energie del tuo cervello su quello che conosci meglio.
TE STESSA.-
Con una sorta di
affascinato terrore Darla osserva le mille espressioni passare sul volto di
quella che, fino a qualche momento prima, considerava una specie di
teen-divinità.
Bella. Ricca. Popolare.
Desiderata.
Spazzata via dalla sottile
crudeltà del suo migliore amico.
Un secchione.
Un perdente.
Uno SCONOSCIUTO.
Ma Miss Popolarità non si
può arrendere. Non si è mai fatta mettere in un angolo da NESSUNO, figurarsi da
questo….questo….
C’è ancora una carta da
giocare.
Sfoderando quell’espressione
sexy ed imbronciata che ha posto ai suoi piedi persino alcuni ragazzi
dell’Università, lei allunga un dito e con l’unghia laccata gli sfiora i
bottoni della camicia grigio-scuro .- E se io avessi in mente un altro tipo di
accordo?- Gli domanda, maliziosa.
Pregusta già la resa
totale di quel bamboccio.
A mali estremi….
-Di che tipo di accordo
stiamo parlando?-
Un maligno sorriso di
trionfo da parte di lei. –Sei tu quello intelligente, a quanto dicono. Sii
CREATIVO.-
In un attimo le grandi
mani di Angel si agganciano ai passanti dei jeans stretti, strettissimi di lei
e poi…la sollevano a mezz’aria, come un fuscello.
Marcie boccheggia, mentre
il tessuto del pantalone le penetra nell’inguine, dolorosamente.
Sempre tenendola per i
jeans, Angel la porta un poco più in
alto all’altezza dei suoi occhi.
Due chiazze rosse sul viso
di lei rovesciato leggermente all’indietro e le mani della ragazza che gli
artigliano dolorosamente le spalle per farlo….smettere?
O no?
La bocca di lui ad un millimentro da quella di lei
semi-aperta.
-Fidati Ross, tu non vuoi
realmente sapere quanto posso essere CREATIVO.
In ogni campo.-
La tiene così fino a che
non sente il corpo della ragazza scosso da un lungo, lunghissimo brivido e la
presa sulle sue spalle allentarsi.
La lascia cadere senza
tanti complimenti e con calma si siede accanto ad uno dei computer, con un
sorrisetto, mentre lei è ancora ansante e scarmigliata, il viso che sta lentamente tornando al colore
normale.
-Oggi Ross, hai ricevuto
la tua prima e, spero per te, ultima lezioncina.
Lascia. Perdere. Me. E.
Darla. -
-Che ci trovi in QUELLA?-
Con il fiato corto e… qualcosa nella voce.
Gelosa?
Di me?
Darla è sconvolta..
Lui è stanco. Ed annoiato.
-Darla è mia amica. Ops… dimenticavo.
Tu non SAI cos’è un’amica.
Nessun problema.
La parola-chiave, nel tuo
caso, è MIA.
E se non vuoi che la tua
inutile, squallida, dorata vita liceale si trasformi in un incubo, Ross, non
provare a toccare ciò che è MIO.-
La fissa, ed è lei la
prima ad abbassare lo sguardo.
-Perfetto. Vedo che ci
siamo…accordati.
Ah Marcie…-, la richiama
mentre lei sta aprendo la porta per uscire,-….se fossi in te farei una sosta al
bagno prima di tornare a casa.
A quanto so, le macchie sui
tessuti chiari, una volta asciugate, non vanno più via.
E sarebbe un vero peccato
per i tuoi bei pantaloni, non TROVI?-
Seguendo la direzione del
suo sguardo, con orrore la ragazza si accorge della macchia che si sta
allargando in corrispondenza del cavallo dei suoi jeans.
-Sei il Re dei Bastardi!-
Gli occhi brillanti per le lacrime di stizza.
-Si, tesoro.- Con
un’espressione..demoniaca.
-E’ stato bello anche per
me.-
-Puoi uscire ora.-
Lui è seduto di fronte ad
uno dei terminali, la luce dello schermo proietta ombre inquietanti sul suo
viso.
Anche lei si SENTE, no, E’
diversa. Ancora piuttosto pallida, sul viso tirato i segni del pomeriggio di
ieri e della giornata irreale di oggi.
Quando il mondo che
conosceva si è rovesciato.
-Cosa c’è, Darla?- Il tono
calmo e comprensivo del ragazzo agisce come un balsamo sui nervi ancora scossi
di lei.
Dimenticherà, pensa Angel.
Con il tempo ed un PICCOLO
AIUTO, se necessario.
Lei non vuole parlare di quello che ha visto.
Non è ancora PRONTA.
Si guarda attorno nervosamente,
nella stanza ora deserta, a parte loro due.
-Angel ma…. vuoi rimanere
qui da solo?! Se il Preside ti becca ad usare il computer senza
l’autorizzazione della Professoressa Calendar ti …ti…-
-Mi metterà una nota?-
Sarcastico, ma con dolcezza.
-Questa eventualità mi
terrà sveglio la notte, piccola- Si porta una mano sul cuore in gesto
fintamente apprensivo mentre le sorride.
-Tu che ci fai qui, ad
ogni modo?-
-Angel, ricordi quella ricerca
sui demoni Kromtor che hai fatto su Internet per il Signor Nest?- Darla parla
tutto d’un fiato.- Mi avevi detto di cancellare tutto dal pc ed io l’avevo
fatto ma per precauzione ho copiato tutto su un dischetto che scivolato dietro
la scrivania. Nell’intervallo quella ragazzina con le trecce e l’apparecchio ai
denti, Harmony, mi ha detto che sarebbe venuta la polizia a fare domande per i
ragazzi scomparsi…e..e…-
-Hai pensato di fare
Darla-Lupin e far sparire le tracce. Una vera CRIMINALE.-
-Non è il caso di riderci
su…la scrivania è troppo pesante, e tu sei
qui a rigirarti i pollici, e a breve
-Shhhhh.- Lei si blocca.
-Una cosa alla volta.-
Un sottile bagliore
scaturisce dall’indice di lui ed avvolge completamente il mobile donandogli una
singolare luminescenza. Si solleva silenziosamente e rimane così, cristallizato
nello spazio.
-Prendilo, Darla.- Il tono
è profondo e quasi ipnotico.
Come in trance la ragazza
bionda raccoglie il dischetto, la pesante scrivania che levita sulla sua testa
e che successivamente si riabbassa con
delicatezza.
Il suono delle gambe che
toccano terra è attutito, ovattato.
-Visto? Non era poi così
difficile.- Nella voce di lui vibra l’eco del potere appena usato.
– E per quanto riguarda il
mio stare qui… Joyce Calendar mi conosce
bene.
Molto bene.
Diciamo che sta
prendendo…. ripetizioni da me. E NON di Informatica.-, conclude con una nota
metallica nella voce che lei associa istintivamente alla versione 2.0 del suo
migliore amico.
Quello con gli occhi
strani.
Quello che la terrorizza e
la rassicura al tempo stesso.
Quello da cui è
enormemente incuriosita e forse un po’..attratta.
Il SUO Angelo Nero.
Ed anche in questo caso la
parola-chiave è SUO.
Avviandosi verso l’uscita,
la mano sulla maniglia.
-Angel, guarda che LEI non
ci lascerà in pace.-
-Pensi che non mi abbia
creduto riguardo alle conseguenze della sua….ostinazione?- Lievemente stupito.
Lo fissa, con un mezzo
sorriso sul volto.
-Penso che non veda l’ora
che tu
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Alcune ore dopo, a casa di
Spike.
Colpi.
Insistenti.
-Amico, chiunque tu sia,
oggi è una giornata NO, se mai c’è stata, quindi….- Getta lo zaino con qualche
ricambio d’abiti in un angolo e spalanca la porta d’ingresso di scatto, irritato.
E si pietrifica.
-Bè, non mi fai entrare?-
Lei ticchetta le unghie contro lo stipite e sfugge il suo sguardo.
Silenzio.
-Dannazione Spike, mi sono
sbagliata d’accordo? Sono donna, sono psicopatica-doc, sono una vampira di 130
anni che pretendevi?
COERENZA?
Non ho nessuna intenzione
di CAMBIARE questo sia chiaro!
Al limite, dico AL LIMITE,
potrei spassarmela nei bassifondi.
E in fondo tre, quattro
bevutine al giorno…,- sguardo di lui,- ok, ok, una, due bevute che vuoi che
siano?
Che sei?
Il Santo Protettore dei
Criminali?
Ragazzo, hai L’AUREOLA un
po’ appannata, fattelo dire.
E poi non è detto che
DURI, sai.
Io mi stanco facilmente.
Vuoi rispondermi,
maledizione? Toc, toc, c’è nessuno in casa? Che sei diventato, uno zombie?
Impossibile, ho spezzato il collo all’ultimo stregone della Santeria un mese fa
per un posto-auto quindi…-
Le poggia un dito sulle
labbra azzittendola.
-Lo sai cosa voglio,
Buffy.
Non ci girare intorno.
Vediamo come te la cavi
adesso.-
Un sospiro profondo e gli porge il pacchetto che aveva nascosto
dietro la schiena.
La fissa, sorpreso, per
poi scartarlo.
E’ IDENTICA alla sua.
Solleva lo sguardo e la
coglie mentre si mordicchia nervosamente le unghie.
-Sei una M, giusto?-
-Entra.- Gli ridono gli
occhi.
-La taglia l’hai azzeccata..-
commenta mentre chiude la porta,- ma il colore…brrrr.-.
-Sei incontentabile.-
-LO SO.-
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Il campanello trilla a
lungo, riscuotendo il ragazzo bruno dalla sua concentrazione.
Lasciando il computer a
lavorare da solo, i tasti che si muovono rapidamente, scende le scale.
I suoi resteranno fuori
per tutto il week-end e la cosa non gli dispiace.
Affatto.
Deve essere Darla, pensa.
In un lampo richiama alla
mente l’immagine di lei così bionda, così luminosa, così leale…
Se fossi il buon vecchio
Angel la metterei sul primo aereo in partenza per l’Antartide.
Sarà MIELE per demoni
&Co.
Ma riflette, saltando gli
ultimi tre scalini con un balzo, il Nuovo Angel non è così altruista.
Ho bisogno di lei e della
sua luce, realizza.
E forse voglio essere io a
SPORCARLA un po’.
Apre la porta e si ritrova
a fissare zanne lunghe e occhi gialli pieni di malizia.
-BUH!-
-Ciao…Buffy, giusto?-
Serafico.
-Spike, con LUI non c’è
divertimento..-si lagna la vampira. .- Andiamo dall’altra, la bambolina
bionda..scommetto che LEI se la farà sotto dalla paura!-
Il Cacciatore esce allo
scoperto.
I due ragazzi si fissano a
lungo.
-Angel..-
-Spike…-
-In partenza?- Ha visto
un’auto vicino al vialetto.
-Come vedi.- Una
pausa.-Dru?-
-Scomparsa.-
-Nest?-
-In preda ai rimorsi.-
-Ah.-
Silenzio.
-Ma siete sempre così, voi
due?- Buffy li scruta ironica.
-No. Di solito siamo
laconici.- risponde Spike, con un luccichio malizioso nello sguardo, per poi
abbracciare l’amico.
-Entrate.-
-Fantastico.-, esclama la
vampira, -Erano SECOLI che non entravo in una casa senza ucciderne il
proprietario.-
-Lieto che la novità ti
piaccia.-, risponde il padrone di casa, facendo strada. –Cosa posso offrirvi?
Ho thè, caffè, 0 positivo….- All’occhiata interrogativa del Cacciatore risponde
con un sogghigno.
-Tu non VUOI sapere,
Spike, credimi.-
-Spikey…mentre voi
maschietti vi salutate io mi vedrò Passion in tv. Non fate troppo schiamazzo
altrimenti vi mordo entrambi!- Li guarda con aria fintamente minacciosa.
-Potrebbe risultare… interessante
Sanguinaria, ma aspettiamo di consolidare la nostra storia!- Ribatte lui,
malizioso.
-Bambini…bambini…- agita
un ditino, avviandosi in soggiorno.
Rimasti soli, i due
ragazzi si siedono. Angel offre una birra all’amico e la sorseggiano tranquillamente.
-Hai deciso di andartene,
dunque.-
-Irlandese, non devo
dirtelo io cosa accadrà se resto. Il Consiglio, Nest, e poi domande, domande,
domande…
Non fa per me.
Semplicemente diventerò
una statistica in più dell’Ufficio Persone Scomparse.-
-Tua madre potrebbe
cercarti.-
-E in tal caso, le darai
questa- una sottile busta bianca è sul tavolo.
-Quanto al resto, io e
Buffy non ci conosciamo.
E le premesse non sono
delle migliori.
Ma voglio vedere come va a
finire.
Lo voglio DAVVERO, Angel.-
-IDEM, Cucciolo.- La
vampira è sulla porta. –Ora però diamoci un taglio se non vuoi che la tua
ragazza si trasformi in un mucchietto di cenere all’alba!-
Angel li accompagna
all’ingresso.
-Ehi Irlandese, dai uno
sguardo alla baracca mentre sono in ferie!-
-Contaci.-
-Angel..-
-Si?-
-Un’ultima cortesia…-
-Quello che vuoi, amico.-
Sincerandosi che Buffy sia
abbastanza lontana, Spike si apre lo spolverino e mostra all’amico il regalo di
lei.
-Ti prego, Angel, ti
prego…gialla, viola, rossa..qualunque altro colore ma non ROSA CONFETTO!-
Avviando l’auto, Buffy
scorge l’amico di Spike che sghignazza senza ritegno.
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Un toc-toc lieve e
discreto.
-Spike, cosa ti serve
adesso?- esclama, spalancando la porta.
Lei indossa un vestito
lungo di un verde muschio cangiante come i suoi occhi. Occhi AFFAMATI.
-Mi avevi promesso una
partita, Stregone.-
Un lento sorriso gli stira
le labbra.
-Accomodati…-
-Willow.-
-Willow.- Pronuncia
morbidamente il suo nome.
-Io sono Angel.- Le volta
le spalle ed entra, seguito da lei.
-CASUALMENTE ho
dell’ottimo sangue fresco in frigo….-
La porta si chiude da
sola.
Fine.