DISCLAIMER: Questa fanfiction
non ha scopo di lucro. I personaggi di
ATS e di BTVS appartengono a Joss Whedon, alla Mutant Enemy e alla Fox,
tranne alcuni del tutto nuovi e,
ovviamente, tutti miei. Uno in particolare.
SPOILERS: Nessuno.
LIMITI DI ETA' : Nessuno.
COLLOCAZIONE TEMPORALE:Dopo le prime due serie di
Angel e la quinta di Buffy.
RIASSUNTO: Dopo la morte di Buffy, Angel
entra in crisi e cade in una trappola mortale, tesagli da un nemico
lontano ma spietato. La dura esperienza apre il suo cuore a nuove emozioni e forse ad un nuovo amore…..
NOTE: Angel non lascia Los Angeles per andare nello
Sri Lanka. Il periodo tra la morte di Buffy e il suo
ritorno è più lungo di
quello adottato dagli autori nella terza
serie di ATS. Inoltre Darla non rimane incinta. Non quella notte…….
AUTRICE: christalline
@tele2.it
CAPITOLO I :
''Viaggio
senza ritorno….''
…….Negli
ultimi giorni sembrava tutto più tranquillo, nella ''sua'' Los Angeles, ed Angel
aveva dato la serata libera a Gunn e a Wesley. Cordelia non aveva avuto nessuna visione dopo quella , di
due settimane prima, della ragazza posseduta ed ora,
risolto il problema, anche lei
si stava godendo quelle
ore di libertà e di riposo.
Non era molto
tardi, ma già notte, quando
Angel camminava sul marciapiede, le mani nella tasca del soprabito,
immerso nei suoi pensieri. Lei era morta ormai da diversi
mesi, ma
lui non era ancora riuscito a farsene una ragione. Stare lontani, sì…Questo poteva anche
accettarlo. Ma il pensiero di aver perso
definitivamente l'unica persona al mondo a cui aveva
voluto bene, quel bene, lo torturava
senza pietà. Per lei aveva
rinunciato persino alla possibilità, regalatagli dal caso, di essere di
nuovo un
uomo; per poterla proteggere aveva scelto una vita eterna fatta di
tormenti e rimpianto. Tutto inutile. E
la solitudine era divenuta di nuovo
un peso insopportabile , sempre
di più, giorno dopo giorno, notte dopo notte…....
''Salve Angel….''
''Mitch…..''
Dedito al
gioco e alle belle donne, Mitch era una vecchia
conoscenza di Angel. Questi non lo considerava un amico ma spesso da lui
otteneva informazioni utili per il suo lavoro.
''E' da parecchio che non ti si vede in giro.''
"Avevo qualcosa da fare."
"Davvero? E che cosa? Derubare qualche
poveraccio o prendere in giro qualche ragazza ricca e stupida?''
"No,no....ho messo la testa a posto ora. Faccio
solo quello che mi riesce meglio, raccogliere e divulgare notizie…."
"Già, magari in cambio di qualche biglietto verde, non è vero?Non cambierai
mai, sempre schiavo del vile danaro!"
"Per te è facile. Non devi mica mangiare,
tu!"
''Senti, non ho voglia di fare conversazione perciò,
taglia corto…..hai qualcosa per me?”
”Ti ricordi di
quel trafficante di droga che tempo fa hai pestato?”
”Sì e
allora?”
”Beh, è arrivato in città con un altro carico di
oppio e di clandestini. Quei poveracci
stanno rinchiusi in un container
scaricato al molo est.”
” Andrò a vedere di che si tratta.”
”Sta attento…..”
Nella voce di Mitch un
attimo di indecisione e, nell'aria, l'odore della sua paura. Angel
la percepì, ma non le diede peso. Dopotutto quell' uomo sapeva che lui avrebbe potuto schiacciarlo come un
moscerino, se solo lo avesse voluto.
Di solito i traffici illegali degli umani non
rientravano tra gli interessi di Angel, ma il pensiero di quei miserabili
rinchiusi come fossero animali lo rendeva furioso. Era trascorso un anno da
quando, casualmente, si era imbattuto nei cadaveri di alcuni uomini lasciati ammuffire dentro un magazzino
abbandonato. Ma lui ricordava ancora troppo bene quella scena….
L'odore del
sangue , i corpi smagriti e le loro facce, segnate da chissà quali sofferenze.
Per questo decise subito di verificare l'informazione ricevuta, anche se sapeva
che questa volta non ci sarebbe stato nulla di demoniaco o semplicemente di soprannaturale da combattere.
Arrivato al
molo est del Santa Monica, Angel
si accorse di due uomini che
sembravano di guardia ad uno dei container. A quanto pare la soffiata era
fondata. Si avvicinò cercando di non farsi scorgere e all’improvviso piombò sull’uomo a lui più
vicino, scaraventandolo per terra dietro di lui. Poi si apprestò ad affrontare
il complice armato di coltello.
Il suo intento era
di disarmare, uno dopo l’altro, i
due uomini. E aprire le porte del container per permettere a quei poveri
disgraziati di scappare, sfuggendo a una
vita di sfruttamento e clandestinità .
Mentre lottava con loro , dal portellone socchiuso del container
uscì una piccola folla di esseri umani,
di varie età e varie nazionalità, tutti asiatici. Erano laceri e affamati,
provati dalla fame e dagli stenti del lungo viaggio e in un attimo si
sparpagliarono in tutte le direzioni, dileguandosi nel buio.
Ma Angel non si accorse che tra di loro si erano
mimetizzati altri due uomini, armati di fulminatori elettrici, i quali diedero
man forte ai primi due, così ben presto si ritrovò a terra paralizzato, mentre un colpo alla testa
gli faceva perdere i sensi.
I quattro uomini lo portarono a bordo di una grossa
nave mercantile ancorata alla banchina. Appena saliti a bordo un uomo diede
l'ordine di togliere gli ormeggi e la nave salpò in tutta fretta….
Quando Angel
riprese i sensi, sentì il bisogno di passarsi
la mano dietro la nuca. Aveva
un forte dolore dove era stato
colpito, mentre gli occhi intanto si adattavano alla poca luce dell’ambiente.
Un senso di pesantezza ai polsi e alle caviglie gli
fece subito capire di essere legato; le catene erano fissate in alto, in un
angolo, il destro, di quella che
sembrava una piccola stanza all'interno di una nave, priva di oblò e chiusa da
una porta stagna.
Per prima cosa controllò la consistenza della catene
che facevano di lui un prigioniero. Erano spesse e pesanti. Impossibili da
spezzare, anche per un vampiro forte come lui.
La rabbia gli diede alla testa
come un fiume in piena, costringendolo a trasformarsi. L 'informazione di Mitch era dunque una
trappola. E lui ci era cascato in pieno.
Come un principiante!
I suoi sensi
erano alla ricerca di rumori o odori che lo aiutassero a identificare meglio il
pericolo in cui sentiva di trovarsi. Chi l’ aveva catturato e perché? Gli stessi sensi gli suggerivano
che il sole era già sorto e ciò lo aiutò a recuperare in pieno la sua lucidità
e, con essa , il suo aspetto umano. Ma
proprio mentre cominciava a chiedersi quanto tempo fosse passato da quando lo
avevano tramortito, la porta stagna si aprì e
una mezza dozzina di uomini entrarono nella stanza prigione.
Il vampiro era ormai in
piedi.
”Vedo che si è ripreso a meraviglia, signor Angel!”
Colui che gli aveva rivolto la parola era
un americano, di corporatura alta e magra, molto asciutta, e dal fare
autoritario ma cauto, che gli si parò di fronte
con aria trionfante dopo aver ordinato a due dei suoi uomini di
immobilizzare Angel contro la parete.
Le lunghe catene che lo legavano potevano essere
infatti regolate a distanza da un argano vicino alla porta , lasciando il
prigioniero libero di mettersi disteso a
terra o seduto oppure completamente immobilizzato, in piedi, con le
braccia tirate dall’alto.
“Sei è un
soggetto pericoloso….Perciò mi scuserai se prenderò tutte le precauzioni che
ritengo necessarie per assicurarmi che tu
non sfugga alla nostra amorevole
e attenta custodia….”
Il tono di
quell' uomo era ironico e per
niente simpatico.
“Dovevo immaginare che dietro a questa storia ci
fossi tu, Docks. Pensavo che la lezione dell’altra
volta ti fosse bastata a convincerti a cambiare lavoro, ma adesso credo
che sarebbe stato meglio se ti avessi
tolto di mezzo definitivamente!''
Gli rispose immediatamente Angel, con aria di sfida e per niente intimorito
dalle parole del capitano.
"Quando gli affari vanno a gonfie vele non si
cambia lavoro! E poi ho avuto anche il tempo di prepararti questo piccolo
scherzo in cui sei caduto come un pivello! Devi scegliere meglio le tue
fonti…..Il tuo amico non ha saputo resistere alla mia offerta e mi ha detto
tutto di te!"
"Quando tornerò libero regolerò i conti anche
con lui….Io non dimentico. ''
"Temo che
non ti sarà possibile. Tu non uscirai vivo da questa trappola. Sei qui per espresso desiderio del signor Ling……lui vuole
conoscere di persona colui che gli ha procurato danni per svariati
milioni di dollari. Non avresti dovuto
buttare a mare i suoi carichi di
droga e aiutare a scomparire i clandestini destinati a
lavorare nelle sue attività. Il signor Ling è stufo della tua ingerenza in affari che non la
riguardano e ha deciso di toglierti di mezzo, ma ti assicuro che non lo farà in
maniera rapida, ma molto lentamente e soprattutto, lo farà di persona. Perciò
il mio compito è di assicurarmi che tu resti vivo fino al nostro arrivo a Shangai, ma senza
renderti il soggiorno troppo confortevole!”
Angel non
rispose e si guardò bene dal mostrare la sua rabbia e la sua frustrazione per
quelle parole, continuando a guardare fisso negli occhi il suo interlocutore
con aria sicura, ma dentro di sé crescevano la paura e il dubbio che questa volta fosse arrivata
veramente la fine.
Il capitano Docks, perché
era in effetti il comandante del mercantile, spiava il viso e il corpo di Angel
per carpirne le emozioni o un segno qualsiasi di cedimento o paura ma rimase
deluso, e i due continuarono a guardarsi negli occhi per un lungo interminabile
istante. Poi uno dei suoi uomini lo chiamò.
"Capitano Docks, la
vogliono in sala comando!"
Il comandante,
mollando senza tanti complimenti
un pugno ad Angel in pieno viso, si allontanò, sibilando…
"A presto!''
Due degli uomini, Brian e Skin
, rimasero con Angel e questi capì
subito che avevano un incarico preciso da adempiere e infatti cominciarono a tempestarlo di pugni
e calci dappertutto.
Dopo un bel po’ di colpi, Brian allentò le
catene. Angel cadde in ginocchio, sanguinante e sfinito. Prima di assestargli
un ultimo calcio nello stomaco, però,
gli mormorò in un orecchio:
”Sappiamo cosa sei, sappiamo tutto di te e ti assicuro che faremo di tutto per rallegrare questo tuo soggiorno
…..benvenuto a bordo, bastardo!”.
La nave fece tappa al largo di San Francisco, dove un
motoscafo si accostò alla nave per far salire a bordo una giovane donna .Docks la attendeva a
prua.
"Buongiorno Chris, come stai?
"Bene capitano e
tu?''
"Bene. Sei pronta per questo viaggio?''
"Sì, credo di sì. Fai imbarcare le casse e
possiamo andare. Fate attenzione, sono attrezzature molto delicate e
soprattutto molto costose. Il signor Ling ci tiene molto. Lui dov'è?
"Ci aspetta a Shangai. Mi ha detto di scortare
personalmente lei e le attrezzature fino al Museo.''
"Bene, così finalmente lo conoscerò!"
Docks ha un tono confidenziale con la ragazza.
"Così avremo un sacco di tempo da passare
insieme!''
"Capitano, io sono qui per lavoro, tu invece
pensi sempre alla stessa cosa…Non cambierai mai?''
"Che ne dici di cenare con me stasera?"
La ragazza sospirò, non sembrava contenta
dell'invito.
"D'accordo, a stasera. Posso andare nel mio
alloggio ora?Mi lasci passare?"
Il capitano che le sbarrava il passo, la invitò ad
andare con un gesto della mano.
Un marinaio la accompagnò al suo alloggio. Le aprì la
porta. Lei la chiuse dietro di sé.
Quando fu sicura di essere sola tirò un sospiro di
sollievo, andò verso il suo bagaglio e aprì la cerniera di una sacca. Fuori ne
uscì un piccolo animale,un coniglietto bianco e grigio.
"Ciao Perla, finalmente siamo soli. Quegli
uomini ci lasceranno in pace per un po’,
o almeno lo spero….cosa dici? Ti fanno paura?Sai una cosa?Anche io ho paura!Ma tu lo sai perché siamo qui. Non temere, non
ci vorrà molto tempo. Se solo non dovessi sopportare quello stupido di Docks!!"
Lo accarezzò e poi lo lasciò libero per terra.
"Attento dove vai, non voglio doverti cercare
per tutta la nave!"
Il grosso mercantile
proseguì indisturbato il suo
viaggio. E i giorni trascorrevano veloci
e tranquilli, per l'equipaggio e la sua ospite…….
Ma il tempo
di Angel era scandito invece solo dalle visite dei suoi aguzzini. Ogni
giorno infatti, qualcuno degli uomini di Docks gli
faceva visita, e ciascuno di loro aveva
un modo tutto suo di torturarlo.
C’era Brian ,
barba e capelli scuri, alto quasi due metri e
tre volte più grosso di Angel, che picchiava con forza procurandogli lividi e contusioni dolorosissime.
C’era Daniel,
faccia da bravo ragazzo ma cuore di pietra , che maneggiava abilmente la frusta
e il coltello, e molte volte
faceva di Angel il bersaglio dei suoi lanci, mentre altri scommettevano su dove avrebbe
colpito…..
Skin, alto, smilzo e bandana
sempre in testa, , usava
invece un fulminatore elettrico e ogni volta lasciava il prigioniero in preda a
tremori e a violenti spasmi.
Angel non
riusciva ad opporre che una scarsa resistenza a tutte questa vessazioni, perché
i suoi ''custodi'', come Docks ironicamente li definiva, si assicuravano di immobilizzarlo bene prima
di avvicinarsi; sapevano che alla prima occasione avrebbe reagito e questo avrebbe
significato la loro fine. E quel che era peggio era che essendo perfettamente a
conoscenza della sua natura di vampiro, usavano contro di lui tutto ciò che
poteva procurargli vero dolore. Una prigionia sofferta e tormentata, di
cui Angel non riusciva ad intravedere la via di uscita.
Un altro problema pressante, per lui, era la fame.
Non gli fornivano il sangue necessario per nutrirsi e
così era costretto, nei momenti di
calma, a cibarsi dei topi che raramente
gli passavano affianco, quando, sdraiato
per terra, faceva finta o a volte cercava, inutilmente, di dormire. Con un movimento fulmineo Angel era loro addosso e li divorava. Ma i topi non
erano di suo gradimento. Ogni
volta la sua espressione era sempre disgustata.
Non era la prima volta che gli succedeva, ma Angel odiava doverlo fare e malediceva in
cuor suo quegli uomini che lo costringevano anche a questo.
In uno di questi momenti aveva dato uno strattone alle catene.
Inutile. Poi era andato verso la parete dove erano fissati gli anelli in
cui le sue catene scorrevano libere. Le aveva esaminate
di nuovo, forse per la centesima volta, alla ricerca di punti deboli, ma non c'è ne erano.
Pieno di rabbia aveva cominciato a tempestare di
pugni e calci la paratia, fino allo sfinimento, poi si era lasciato scivolare a
terra, con le mani che coprivano il volto e la mente e l'anima in preda
alla rabbia e allo sconforto.
Nessuno sapeva
dove fosse. Wesley e Cordelia non potevano
certo immaginare la sua prigionia e anche se lo avessero saputo sarebbe stato
impossibile, per loro, tirarlo fuori da
quella nave nel mezzo del Pacifico.
Cordelia, dolce Cordelia……i
pensieri di Angel correvano spesso anche a lei.
Chissà se le Forze dell' Essere sarebbero state
così magnanime da inviarle una visione
che permettesse loro di salvarlo…Angel si sorprese a sperarlo. Non era giusto
che lo facessero, se ne rendeva conto.
Lui non era un innocente da salvare.
Era solo un vampiro caduto in una stupida trappola
ordita da degli stupidi umani.
In quel momento la porta si aprì. Erano Skin e Brian. Il primo aveva il fulminatore elettrico in mano, il secondo
un secchio d'acqua. Brian mise in azione
l'argano e le catene bloccarono Angel
alla parete. Questi li provocò……
"Che c'è?…..Avete voglia di farmi il bagnetto?
Era ora. In questo albergo l'ospitalità lascia un po’ a desiderare…...O pensate
che io abbia paura dell'acqua?Non sono mica un gatto!"
"Fai pure lo spiritoso; non lo sai che l'acqua è
la miglior conduttrice di
elettricità?Vedremo se riderai
ancora quando avrò finito di
arrostirti!''
Dopo avergli risposto, Skin
fece un cenno a Brian e questi lanciò
l'acqua addosso ad Angel. Skin avvicinò il fulminatore elettrico al petto di
Angel dandogli una prima scossa,
abbastanza forte da farlo urlare, ma evidentemente non abbastanza da indurlo al silenzio.
"Dimmi una cosa, Skin….Come
mai un vampiro come te si presta agli ordini di individui come Docks e come Ling?Degli insulsi umani. Noi vampiri siamo superiori,
cosa ci guadagni? Soldi, donne, birra gratis? Sangue no .Non credo che nessuno
di loro possa farti da spuntino….eh, allora, perché non me lo dici?Sto morendo
di curiosità!''
Angel guardava Skin negli
occhi, con aria di sfida.
Skin , beffardo, gli rispose
con un'altra scossa allo stomaco che gli fece tremare le ginocchia.
Avvicinò la sua faccia a quella di Angel
e con aria compiaciuta:
''A me piace la bella vita e i soldi di Ling me lo
permettono. Mi lascia fare quello che voglio. Tutto quello che voglio, come
torturare qualcuno, ad esempio. Certo io non devo passare il mio tempo a
pentirmi di quello che ho fatto e cercare di rimediare. Quello lo lascio
volentieri fare a te!''
Le scosse continuarono, estenuanti, una dietro
l'altra, finché Angel non fu più in grado di riprendere i sensi e a quel punto i due uomini , dopo
aver allentate le catene, se ne andarono.
Quando
rinvenne, Angel venne
assalito da spasmi e tremori incontrollabili, causati dalle scosse
del fulminatore e da un forte dolore allo stomaco. Skin si era divertito a prendere di mira soprattutto quel
punto in particolare.
Era fradicio per l' acqua che gli avevano versato
addosso e non riusciva a reggersi in piedi, per cui era disteso a terra,
appoggiato sul fianco destro, quando nei meandri del dolore percepì l’improvviso
arrivo di qualcuno, che si avvicinava con passo leggero e cauto.
Dall’odore capì che era una donna, giovane, di pelle
bianca. Poi la vide. Era mora e molto
alta, quasi quanto lui.
Angel non conosceva le sue
intenzioni perciò stava sulla
difensiva. Cercò di muoversi per ripararsi le spalle contro la parete della stanza
ma non ne ebbe la forza. Così rimase sdraiato
sulla schiena, ansimante e semiparalizzato. Lo sguardo cupo e fisso su di lei, in attesa di un qualunque
gesto da parte sua. Amica o nemica?......
Lei si
avvicinò ad Angel senza paura. Aveva i capelli neri, mossi e molto lunghi,
semilegati e profumati di rose e di
muschio. Lo strano connubio tra le due essenze solleticò i sensi
del vampiro….
Non le era sfuggito il suo inutile tentativo di
muoversi. Per un attimo lo studiò
dall'alto, poi si inginocchiò vicino a lui, posandogli
una mano sulla fronte e
ritraendola quasi subito, perplessa.
Lo osservò con attenzione, nel corpo e nel viso, come
per cercare di capire cosa lo avesse ridotto così. Poiché la camicia, sudicia e
quasi del tutto strappata era aperta sul davanti, allungando la mano e
scostandola leggermente fu facile per lei
notare i piccoli segni, simili a
morsi, tipici del fulminatore elettrico, disseminati ovunque, dalla cintola in
su.
"Cosa vuoi da me, chi sei?'' Le chiese Angel con un filo di voce.
“Tranquillo.
Non ho intenzione di farti del male. Dove senti
dolore?”
La sua
voce non tradiva nessun accento e non sembrava quella di una persona venuta per aggiungere
altra sofferenza. Anzi fu molto dolce, come i suoi occhi azzurri.
''Lo stomaco……è come se me lo avessero tagliato in
due…..''
Angel fece appena in tempo a rispondere quando una fitta molto più dolorosa delle altre lo
costrinse a girarsi sul fianco destro e
a rannicchiarsi su sé stesso, i pugni stretti all'altezza dello sterno.
Lei sembrò
capire l'entità del dolore che lo
attanagliava. Si tolse la corta giacca di cotone che indossava sopra una
maglietta e gliela mise sotto la testa come un
cuscino. Si alzò di nuovo e si rimise in ginocchio per terra dietro di lui, scostò la camicia che lo vestiva e gli esaminò la schiena, come cercando un
punto preciso.
"Non
muoverti, se puoi, lasciami fare….'' Gli
disse, indugiando con lo sguardo sul bellissimo disegno tatuato sulla
scapola di lui.
Con due dita della mano destra esercitò, per pochi secondi, una forte
pressione in un punto preciso della sua
spina dorsale, corrispondente alla penultima costola di destra, mentre lo tratteneva con il suo braccio sinistro.
Per pochi secondi Angel provò un nuovo dolore, come se una scarica elettrica gli
avesse attraversato, di nuovo,
tutto il corpo. Una smorfia
comparve sul suo viso, ma subito dopo avvertì un profondo sollievo. Il
circolo vizioso degli spasmi era stato interrotto, finalmente, e il dolore allo
stomaco cominciava ad attenuarsi.
La ragazza lo
coprì con una vecchia coperta che era
lì, buttata in un angolo della stanza e si alzò per andarsene, quando Angel le
afferrò la mano per trattenerla. La ragazza a quell' inaspettato
contatto sussultò.
“Permettimi di
ringraziarti!” La implorò Angel, con la voce già più rilassata.
Ma lei,
sorridendo, scosse la testa.
"Non è necessario. ''
Senza accorgersene, Angel scivolò in stato di incoscienza , di cui la ragazza approfittò
per allontanarsi piano, cercando di non far rumore.
Qualche ora dopo Angel riprese i sensi. Un po’
confuso e dolorante cercò di mettere mentalmente a fuoco ciò che era successo.
L'intervento della ragazza era stato così efficace ma veloce da non dargli il
tempo di rendersene conto.
Non ricordava bene nemmeno il suo viso, per via dei
sensi annebbiati dal dolore delle scosse. E per un attimo Angel dubitò che
fosse stato reale.
Ma piccoli
particolari lo convinsero che quell'
incontro non era stato un sogno ma era veramente accaduto. Era
ancora avvolto nella coperta e sotto la sua nuca sentiva ancora la piccola giacca di lei,
dimenticata o forse volutamente lasciata. Era azzurra, come i suoi occhi.
Quelli sì, gli erano rimasti impressi. Azzurri, di un azzurro scuro e profondo,
ma vivo, quasi brillante……Se la portò al viso, percependo l'odore di lei , della sua pelle. La giacca ne era
impregnata ed Angel se lo impresse
nella mente, dolce e denso, contaminato dal sole e dalla salsedine.
Fu con un po’ di dispiacere che gettò quel piccolo indumento lontano da sé, in un angolo, insieme alla
coperta, per non rivelare ai suoi aguzzini la
visita della ragazza , certamente non autorizzata.
Aguzzini che puntualmente ritornarono, con un gatto a
nove code, intinto di volta in volta nell'acqua santa. Al dolore della frustata
si aggiungeva il bruciore e lo sfrigolare della pelle bagnata dal liquido benedetto. Venti, trenta, cinquanta….Angel
non ricordava più quante ne avesse ricevute, prima che gli uomini di Docks si decidessero
a smettere congedandosi con un colpo di
mazza alla tempia e lasciandolo appeso alle sue catene, completamente sfinito.
Ed è così che la ragazza dagli occhi azzurri lo
trovò, quando quella stessa notte, mentre tutti
gli altri dormivano, lei decise
di rivederlo.
Per prima cosa
allentò le catene e lo aiutò a distendersi, sostenendolo per non farlo cadere di colpo
sul pavimento; a contatto con il corpo
di lei , sentì il suo calore e di nuovo
l’odore della sua pelle…….
La ragazza gli
tolse il bavaglio e gli offrì
dell’acqua ma Angel la rifiutò. Con un
fazzoletto umido cominciò a pulirgli la
guancia sinistra dal sangue, proveniente
dal taglio alla tempia, che rapidamente
si era seccato, con movimenti decisi ma
accorti. La sensazione di
freschezza gli consentì di recuperare un po’ della sua lucidità.
Mentre lei gli sosteneva la testa col suo braccio, lui seguiva ogni movimento di lei, del suo viso
o delle sue mani, con i suoi occhi scuri e bellissimi, dai quali
traspariva un turbinio di sentimenti
contrastanti….dolore, disperazione,
sorpresa, ansia, speranza.
La lasciò fare
e così lei gli rinfrescò anche i
numerosi e dolorosi segni lasciati dalla
frusta sul suo torace, ormai del tutto nudo. E si
sorprese a pensare che doveva
essere una donna di una dolcezza
infinita. Oltre che molto…bella.
"Perché ti stai prendendo cura di me? Posso
sapere come ti chiami?''
La ragazza gli sorrise, enigmatica, ma non rispose
subito alla domanda e lui
decise di non insistere. Meglio non indispettire l'unico essere davvero umano
presente su quella nave.
Ma poi , finalmente, gli rivolse la parola.
''Il mio nome è Christal .
Ma tutti mi chiamano Chris. E il tuo?''
''Angel, mi chiamo Angel. ''
''Bene, Angel. Perché ti fanno questo, che cosa hai fatto?''
''Niente, te lo giuro. Aiutami!''
''“Per quale motivo
Docks
ti tiene prigioniero?''
''So cosa pensi, ma non sono un criminale. ''
''E cosa sei allora?” Gli chiese,decisa, fissandolo
negli occhi. Ma Angel non se la sentì di
rispondere alla sua domanda. Era troppo presto per poter essere sicuri che non
rappresentasse anche lei un pericolo,
come tutti gli altri. Anche se aveva un
disperato bisogno di credere che
almeno lei non fosse
complice di Docks
e dei suoi uomini.
'' Hai dei bellissimi occhi, non te lo ha mai detto
nessuno?''
''Sì, ma tu stai evitando di rispondere alla mia
domanda. ''
''No,è vero, sono molto belli….''
''Ok, vedo che preferisci non rispondermi. Questo non
depone certo a tuo favore!”
”Lo so, ma ho i miei motivi, credimi. ''
''Te lo chiederò di nuovo e per l'ultima volta. Chi
sei?'' Il tono di Chris era di quelli
che non ammettevano un rifiuto.
''Vivo e lavoro a Los Angeles. Sono un investigatore
privato, o almeno lo ero, prima di
tutto……..questo. ''
E le mostrò i
polsi incatenati, rassegnato.
''Siamo su una nave, vero?Dove ci troviamo?”
”Sei su un mercantile, il ''Mary Belle''. E' la nave
del capitano Docks. Trasporta attrezzature
sottomarine dagli Usa verso
"E cosa ci fai a bordo di una nave come questa?
Non è una nave passeggeri. ''
''Le attrezzature di questo viaggio sono del Museo di
Scienze Naturali di Shangai. Devo consegnarle
a Mister Ling , il direttore del Museo, insieme a dati e filmati. Io sono una documentarista…..''
''Quindi siamo diretti a Shangai?''
''Sì''
“Dritto dritto nelle fauci del lupo!''
"Cosa?Che vuoi dire? Tu conosci Ling?''
"No, ma a quanto pare, sto per fare la sua conoscenza. E' stato lui
ad ordinare a Docks di catturarmi.''
''Perché?''
''Lascia perdere. Come ti sei accorta di me?”
“E’ stato un caso, a questo livello sono in pochi a poter accedere. Ieri sono scesa per inseguire, di nascosto, un piccolo animale, il mio Perla. Ho sentito
le tue grida. ''
”Da quanto tempo sei qui?”
”Non lo so….ma credo che la nave sia partita subito
dopo che mi hanno catturato. Quando mi sono
svegliato, la prima volta, era già in viaggio.''
”Allora è quasi un mese, tra le varie tappe. Sei
forte, un altro al posto tuo sarebbe già crollato.”
”Chi ti dice che io non stia per farlo?''
Angel era
piuttosto teso, quasi arrabbiato, ma poi
cercò di dominarsi. Le afferrò una
spalla con forza e avvicinando il suo viso a quello di lei:
”Ti prego, devi
ascoltarmi…sei la mia sola speranza. Devi aiutarmi a fuggire da qui. Se
questa nave arriverà a Shangai
prima che io riesca ad andarmene,
sarò spacciato. Docks non ha intenzione di consegnarmi alla polizia
ma al suo vero capo, che vuol vendicarsi di me. Ling
è un uomo senza scrupoli, utilizza Docks e la sua
nave per importare negli Usa droga e clandestini dalla Cina. Trasporta quei
poveracci nei container. La metà di loro muoiono prima di arrivare!''
''Siamo nel mezzo del Pacifico, non sfuggiresti agli
squali che inseguono la nave. Non posso fare niente di più che curarti, per
ora……mi dispiace!''
Fu la risposta seccata di Chris che all’improvviso si
alzò, in preda all'imbarazzo,
liberando il braccio. Anche Angel si alzò in piedi, barcollando.
“Tu non mi credi, è vero?”
'' Tu mi chiedi molto. Perché dovrei fidarmi di te?
Solo perché Docks ti tiene prigioniero? Per quanto ti
conosco lui potrebbe anche avere un
valido motivo per farlo!''
''E' vero. Lo so , non è facile fidarsi di uno
sconosciuto,non è giusto. In circostanze diverse non ti chiederei una cosa
simile, ma sono disperato!''
''Mi dispiace, Angel, non posso fare niente di più,
per adesso! E devo andare, è tardi!”
Angel tacque,
per nulla rassegnato. Aveva intuito che
la ragazza non sapeva chi avesse di
fronte e che probabilmente era all’oscuro di tutto, ma il non essere creduto
lo ferì più di una frustata.
''Allora vattene, è inutile che tu stia qui!''
Le disse, con
cattiveria e decisione, appoggiandosi dapprima con un braccio teso, poi con la
schiena alla parete.
''E non tornare se non decidi di aiutarmi per
davvero, non ho bisogno di
un’infermiera!”
A queste ultime parole Chris si voltò,
per pochi secondi, verso Angel
e lo guardò in faccia, cercando i
suoi occhi scuri di rabbia. Il viso di lei rivelava tutta la sua delusione
per quel suo scatto d’ira. Ma non fu per quello che la ragazza con un gesto improvviso e stizzoso
spinse, mentre usciva, il bottone che
comandava il riavvolgimento delle pesanti
catene, immobilizzandolo di nuovo
alla parete. Qualcuno si sarebbe accorto della presenza di lei, se non
l’avesse fatto……
Angel si pentì
subito delle sue parole. In fin dei conti
Chris era stata l’unica a
trattarlo come un essere umano.
Cercò, per l'ennesima volta, di divincolarsi dalle
catene ma per l'ennesima volta non ci
riuscì. Urlò per la rabbia ma poi smise. Era perfettamente inutile sprecare le
proprie forze. Lo sapeva bene. La sola speranza di tornare libero era lei e lui l'aveva allontanata
senza tanti complimenti. Ed ora era
di nuovo solo, nella sua prigione…..
Nonostante tutto, Angel continuò a sperare che Chris non desse troppo peso alle sue parole e tornasse per
vederlo, ma la ragazza non si fece viva per diversi giorni e la paura di non uscire più da quella trappola mortale lo attanagliò, togliendoli la sola cosa che riusciva a dargli un po’ di sollievo: il sonno.
Lei …..aveva bisogno di riflettere. La reazione
rabbiosa da parte di lui l’ aveva colta
di sorpresa e un po’ spaventata. In fin dei conti lei non sapeva chi fosse veramente.
Ma le parole di Angel continuavano a ronzarle nella
testa e sembravano la conferma di quello che già il suo istinto le suggeriva . Anche di Docks non doveva fidarsi, nonostante con lei si fosse comportato, sforzandosi molto, sempre
come un gentiluomo.
Così decise di appurare se il prigioniero diceva la
verità.
Una notte, mentre
solo il personale di guardia era in giro, Chris si intrufolò
nell’ufficio di Docks e cominciò a rovistare nella
pila di documenti e nei cassetti di un piccolo scrittoio.
Sedendosi sulla poltrona che troneggiava
nell'ufficio, sentì uno strano gonfiore
nel bracciolo destro; analizzandolo
meglio notò nella parte inferiore una
piccola fessura nella stoffa
imbottita e infilando la mano trovò
una piccola agenda in cui c’erano
accuratamente segnati i viaggi
effettuati dalla sua nave e ciò che in
ciascuno di essi era stato effettivamente trasportato. Carichi di oppio e
centinaia di persone consegnati ogni
volta a Los Angeles con le stesse modalità….
Su una pagina del piccolo taccuino, Chris notò delle
scritture.
<<15 marzo 2005…..carico 50…….disperso in mare.
200 anime
scomparse….
18 luglio
2005….. carico 55 ……perduto.
250 anime
sparite….è un caso?
13 0ttobre
2005 …….carico 75 ……..180 anime perduti…..Di nuovo lui?>>
"Angel dice la verità."
Mormorò tra di sé
Chris, allegramente, perché questa scoperta confermava la fiducia che istintivamente
aveva provato verso Angel appena l’ aveva visto, ma dall’altro rendeva più urgente il trovare una
soluzione per tirarlo fuori dalle condizioni di prigionia in cui si trovava.
Chris rimise al suo posto l’agendina e nei giorni
successivi continuò a far finta di niente con il capitano, ma di nascosto ogni
notte riprese a far visita al
prigioniero.
''Sei venuta!Ho avuto paura che non ti saresti più fatta vedere…..''
Le disse Angel
la prima volta che vide Chris dopo il loro ''scambio di opinioni ''.
Cercò di sorriderle
mentre glielo confessava, parlando a fatica per le cattive condizioni in cui si trovava e
che lo facevano soffrire molto. Era seduto con le spalle alla
parete, la faccia gonfia per i colpi ricevuti.
Brian lo aveva picchiato con una
catena avvolta attorno al proprio pugno.
Chris si strinse nelle spalle e tranquillamente si accinse
a spalmare sui suoi lividi l'unguento rinfrescante che aveva portato con
sé.
“Non potevo non farlo, sono l’unica che può
aiutarti." Si decise a
rispondergli.
Angel si sentì
sollevato, mentre lei gli prestava le sue solite cure.
”Sai, mi sono reso conto di aver preteso la tua fiducia senza averti
lasciato il tempo di conoscermi. Sono stato brusco. Scusami!”
”Non fa niente,posso capirti. Per te non è
precisamente una vacanza.” Rispose
Chris, con amarezza.
“E’ molto pericoloso venire qui, sei sicura di
volerlo fare?”
“Sì, non preoccuparti per me,so quello che faccio.
Non posso fare a meno di venire a vedere come stai, ho paura che possano farsi
prendere la mano.”
Era sincera. Angel lo percepiva. E ne era contento.
''No, stanno molto attenti . Ling
ha ordinato di non uccidermi, solo di farmi soffrire e nessuno avrà il coraggio
di disubbidire. Hanno troppo paura di
lui.”
"Ti tirerò fuori di qui, puoi esserne sicuro!''
Chris per un attimo si fermò e gli spiegò.
''Adesso so
che hai detto la verità. Voglio aiutarti a scappare, ma dobbiamo aspettare il
momento giusto, ci tengono molto a te . C'è molta sorveglianza, di sopra!”
“Perché lo fai? Voglio dire…perché vuoi correre
questo rischio?”
''Mi sembra di avertelo già spiegato! Cosa altro vuoi
sapere?''
”Non hai paura della reazione di Docks?
Se ti scopre qui potrebbe ucciderti!”
”Non preoccuparti per Docks, lui è un problema mio, non tuo. E poi credo
che riuscirò a controllarlo. Spesso la sera
mi invita a cenare con lui.
Non gli sono del tutto indifferente…”
”Stai attenta,
lui può essere molto pericoloso.”
''Lo so, all'inizio pensavo che fosse estraneo alle attività di Ling, ma ora so che non è migliore di lui.''
Sorridendo lusingata dalla preoccupazione che traspariva dagli occhi di
lui , Chris gli accarezzò il viso,
scendendo con la mano fin sulla spalla nuda, come se con quel gesto avesse voluto
ringraziarlo o forse tranquillizzarlo, per
poi ritirare la mano, imbarazzata.
"Scusami,non dovevo!''
''Non fa niente, non ti preoccupare. Hai delle belle mani e un tocco
niente male……''
Le rispose, con
voce morbida e suadente, imprigionando
dolcemente la sua mano tra le
proprie.
Chris lo guardò, e per un attimo sembrò turbata, ma poi ritirò la mano e si alzò per andarsene. Angel fu subito dietro di lei
e le afferrò un braccio, gentilmente,fermandola.
”Già vai via? Perché non resti un altro minuto?”
Aveva un’aria supplichevole….Chris ne rimase colpita,
gli sorrise. Ma poi abbassò la testa,
un po’ mortificato.
”Mi dispiace,non ho il diritto di chiedertelo. Non mi
sembri molto a tuo agio, qui.”
”Scusami, ma non è colpa tua, se è questo quello che
pensi. I luoghi stretti e chiusi come
questo mi mettono molto a disagio. Soffro di
una leggera forma di claustrofobia. Non posso trattenermi molto a
lungo…..è come se mi mancasse l’aria per respirare!”
Si avvicinò di
più a lei, quasi a sfiorarle il petto con il proprio, dolcemente….
”Allora vai, ma torna presto. Non sai quanto è
importante vederti, per me, anche se per pochi minuti!”
Chris lo guardò
sorpresa. Non si aspettava una confidenza del genere. Si guardarono
negli occhi.
Poi fece un
passo indietro e se ne andò ,anche se a malincuore .
In Angel si
riaccese la speranza di tornare presto libero ma non solo quella. Dal
primo istante in cui l’ aveva vista aveva cominciato a nutrire un’inspiegabile attrazione
nei confronti di lei. Per i suoi
occhi. Per il suo corpo, alto e sottile, ma terribilmente armonioso, nelle sue
forme e nei lineamenti del viso.
Dal canto suo
anche Chris era sempre più affascinata da quel prigioniero, che
conservava la dignità e la fierezza di
un principe nonostante le pesanti
catene. Ed era attratta dai suoi profondi ed eloquenti occhi scuri, dalla
sua voce e soprattutto dal suo corpo
sempre bellissimo nonostante le
torture.
Ormai era diventato un’ossessione che non le dava
tregua,né di notte né di giorno, anche se lei ormai aveva intuito il perché lui non dormisse e non mangiasse mai, come mai le sue ferite guarissero così
in fretta e come mai gli uomini di Docks avessero
così paura di lui.
Non era umano,
ne era
sicura, ma il suo istinto le
suggeriva che in lui c’era qualcosa di
più. Qualcosa di diverso da tutti gli altri demoni che aveva conosciuto.
Era speciale…… e lei era decisa a saperne il perché.
Una notte un brutto sogno ricordò ad Angel che era
arrivato il momento di essere pienamente onesto con quella donna che stava
rischiando la pelle per aiutarlo. Doveva trovare il coraggio di rivelarle la
sua vera natura. Ma lei, come avrebbe reagito? E se avesse cambiato idea e non avesse più voluto aiutarlo, come
sarebbe uscito da solo da questo guaio?
All'alba e al tramonto Chris aveva la strana abitudine di sedersi
sul cassero, in alto, e sembrava dedicarsi a esercizi di meditazione o di
preghiera. Silenziosa, concentrata, con gli occhi chiusi. Docks
lo sapeva e un giorno, di mattina presto,
le si avvicinò.
"Buongiorno Chris, già in giro a questa ora del
mattino?''
Chris non rispose e non sembrò dargli nemmeno retta
più di tanto. Docks si irritò, per questo.
"Sai una cosa? Io credo di sapere cosa è che
non ti fa dormire,o devo dire qualcuno?
Docks aspettò la reazione di Chris.
Lei aprì gli occhi e lo fissò ma non disse nulla.
"Cosa credi? Che non mi sia accorto dei tuoi
movimenti notturni? Ieri sera non hai voluto cenare con me dicendo che eri
stanca. Stanotte ho bussato al tuo alloggio e tu non c'eri e anche l'altra
notte ti ho cercata in giro ma sembravi sparita…Attenta! Stai giocando ad un
gioco pericoloso,potresti farti male!''
''Sta tranquillo,so badare a me stessa,lo faccio da
sempre. Ma tu stai lontano dal mio alloggio!''
Il tono di Chris era
di quelli decisi che non ammettono repliche.
''Altrimenti…Cosa fai?
Chris lo guardò negli occhi e poi abbassò lo sguardo
sulle sue mani. Docks seguì lo sguardo di lei e notò
tra le mani di Chris una enorme tarantola nera. Chris rigirava l'animale tra le
sue mani, tranquillamente.
''Io? Niente! Ma potresti sempre ritrovarti una di
queste nel tuo letto, una di queste notti…Forse non lo sai, ma è
velenosa!" E lo fisso negli occhi,
minacciosa.
''Brutta strega! Da dove spunta questo
animale?'' Ma non ottenne
risposta.
E Docks si allontanò,
stupito e arrabbiato per le minacce di Chris. Ora era furioso con lei. Chris rimase seduta dove era
e lasciò andare via la tarantola che si infilò in una delle casse caricate
sulla poppa della nave. Sorrise tra sé e sé; ora forse Docks
la lascerà in pace.
Il capitano
intanto si avvicinò a Daniel.
''Falla sorvegliare a vista, sono sicuro che la
ragazza sa del nostro ospite!''
''Lo credo anche io. Ho notato che spesso sparisce con le scuse più banali e Brian dice di averla intravista nei dintorni
del livello in cui custodiamo il nostro amico. Può aver sentito
qualcosa !''
E Daniel si
allontanò, lasciando Docks da solo.
Mentre Chris era ancora seduta sul cassero, a pochi
metri da lei uno dei marinai ,di razza asiatica, stava maneggiando delle
pesanti catene e un argano. Mentre l'argano girava , il marinaio non si accorse
che il suo piede era infilato tra le catene, e ne sarebbe stato stritolato.
L'uomo cominciò a urlare per il dolore ma nessuno accorse, tranne
Chris.
La ragazza fermò l'argano e liberò la gamba dell'uomo, che era molto
agitato e piangeva per il dolore. Aveva la caviglia spappolata. Chris si guardò
intorno e non vide nessuno. Nella sua lingua gli disse di stare calmo e di non guardare. Gli mise le mani sulla
caviglia ferita e chiuse gli occhi. Le
casse di legno nascondevano ciò che
stava succedendo. Si vide solo una strana luminosità, stemperata però dalla
luce del giorno e il marinaio allegro e guarito
che si era rialzato e con mille ringraziamenti e riverenze si allontanava.
Chris si portò un dito sulle labbra e con quel gesto
imperioso gli ingiunse
di mantenere il segreto su ciò
che era accaduto.
''Ho saputo che tra
quattro giorni arriveremo a
Shangai. Saranno tutti molto impegnati a scaricare il carico. Nella confusione
ruberò le chiavi delle tue catene, tieniti pronto!”
Chris era eccitata, evidentemente convinta di recare
buone notizie al suo protetto.
Ma la reazione di Angel la deluse, perché invece di
esserne felice lui si dimostrò
piuttosto irritato alla notizia.
''Perché vuoi aspettare tanto? Non capisci che Ling mi sarà subito
addosso, al nostro arrivo?”
''Non preoccuparti, non gliene darò il tempo. Ma devo
regolare i conti con lui e con uno dei
suoi uomini. Non posso farti scappare prima. Capirebbero che sono stata io, e
la mia copertura salterebbe!”
''Copertura? Cosa significa? Sei un poliziotto?”
''No, non lo sono, ma quello che devo fare è troppo
importante per me. Devi avere pazienza e fiducia ! “
Angel rispose più calmo, quasi con tono pacato…
''La pazienza non è tra le mie virtù. In quanto alla
fiducia, non ho molta scelta, non ti pare?
Cosa hai a che fare tu con una
bestia come Ling?”
''Skin. Voglio lui. Ha
ucciso il mio uomo, un po’ di tempo fa.”
''Capisco, si
tratta di una vendetta.''
''No! Si tratta di giustizia. Lo devo al mio uomo e a
tutti quelli a cui Skin ha fatto del male!''
''D'accordo, d'accordo, mettila come vuoi. Ma stai
attenta. Skin
non è un uomo come gli altri.''
''Lo so. E' un mostro e io sto aspettando solo il momento giusto per
colpirlo!''
Quella parola per Angel fu
come un pugno allo stomaco. Dunque è questo ciò che avrebbe pensato
di lui se avesse saputo la verità?Che
era solo un mostro?Le rispose senza far trasparire il suo turbamento.
''E' solo un vampiro, ma lascia che ti aiuti. Non
puoi farcela da sola…..liberami e lo faremo insieme!”
''No,non sono affari tuoi!”
Chris si
voltò per andarsene,
ma Angel la trattenne per un braccio.
''Aspetta! Devo dirti una cosa importante!”
Aveva deciso di dirle tutto, non sapeva ancora con
quali parole ma ciò che contava era che lei finalmente sapesse la verità su di
lui……
''Non ora, ho paura che mi abbiano seguito!” Ed era vero.
Daniel l'aveva vista intrufolarsi di nascosto nella stanza prigione. Ed era corso ad avvisare il
comandante Docks, che all' improvviso fece
il suo ingresso, seguito dai suoi
uomini, facendo sobbalzare Chris ed Angel.
Questi tirò
Chris per un braccio e la fece mettere
dietro di lui,come se avesse voluto farle da scudo.
''Ho fatto bene a farti sorvegliare. Ero sicuro che
ti avrei trovata qui. Certo che voi donne siete davvero strane! Vedo che il
fascino del signor Angel ha colpito anche te!”
Chris uscì allo scoperto, urlandogli contro e guardando Angel con aria decisa e ……..decisamente affettuosa!
''Ora so la verità su di te e non posso
permetterti di continuare a divertirti alle sue spalle, né ti lascerò
consegnarlo a Ling!”
''Davvero? E
come intendi salvarlo? Denunciandomi? E che prove hai? Nessuno ti crederà. Hai
solo la tua parola contro la mia e la sua testimonianza non vale niente! Lui è
uno che non esiste,per la legge! E poi, sei
veramente sicura di poterti fidare di lui, piuttosto che di me?”
''Lui non trasporta droga e non si arricchisce sulle
spalle di poveri disgraziati come fai tu!”
''Bè, neanche lui non è un
santo. Forse ti sarà sembrato un povero uomo indifeso ma ti assicuro che non lo
è !”
Le rispose di rimando Docks,
con tono beffardo.
''Mi credi una stupida?Lo so che non è un essere
umano,l’avevo già capito. Ma umano o no, resta sempre migliore di te!!!”
Si guardarono in faccia, per un attimo. Angel era
sorpreso. Non sapeva che Chris fosse a
conoscenza del fatto che lui non era
umano. E si chiese come mai questo non l’avesse allontanata…..
“Davvero? Vedremo se continuerai a pensarla così dopo
che ti avrò mostrato quello che
veramente è.”
Chris
allarmata fissava Angel senza riuscire a capire. Poi all’improvviso, ad un cenno di Docks i suoi uomini lo afferrarono. Docks attirò
Chris a sé, strattonandola per un braccio e allontanandola dal
prigioniero, mentre un colpo di Brian in
pieno fianco destro lo fece piegare in
due, riducendolo in ginocchio.
Brian e Skin bloccarono Angel in modo che il viso del vampiro fosse rivolto verso la ragazza e lei lo vedesse bene
in faccia.
Docks con tono ironico, si
rivolse ad Angel.
''Avanti, rivela cosa veramente sei alla signora,
mostrale il tuo vero volto!”
''No! Non voglio!!'' Gridò, cercando di liberarsi dalla forte
presa di quegli uomini, senza riuscirci. Aveva capito le intenzioni del
capitano e l’unica cosa che riusciva a pensare era che non voleva trasformarsi
in un vampiro di fronte a lei. Non ora, non prima di averle confessato la verità.
Docks fece un cenno
a Daniel e questi si avvicinò al
prigioniero con una mazza di ferro.
Lo colpì al viso, senza pietà, una, due volte.
Cercò di resistere, ma al terzo
colpo la rabbia e il dolore
fecero reagire il demone che era in lui
. Questi ebbe il sopravvento e Angel, perduto ogni controllo
di sé stesso, si trasformò davanti a tutti. Fu una scena orribile……
A quel punto gli uomini di Docks
mollarono la presa e lo scaraventarono a
terra. Si voltarono tutti verso Chris,
come per studiare la sua reazione. Anche
Angel. Con i suoi occhi di demone e il viso grinzoso
completo di zanne, insanguinato dai colpi ricevuti.
Sul viso di
lei si lessero tutto l’orrore e lo sconcerto per quella nuova
realtà: il suo protetto era un
vampiro, proprio come quello che aveva ucciso il suo uomo. Lo aveva intuito, ma
vederlo con il suo vero aspetto la sconvolse. Con le lacrime che le inondavano le guance corse via, mentre
Docks e i suoi uomini, soddisfatti, ridevano.
”Credo che ormai tu non possa più contare sul suo
aiuto!”
Chris si precipitò , correndo, fuori della stanza
prigione e risalì fino al ponte principale della nave; oltre il
parapetto, vomitò in mare. Poi corse nella sua cabina e vi rimase, turbata, per
tutto il resto della giornata.
Dal canto suo Angel rimase riverso sul pavimento, disperato
per quella rivelazione forzata, mentre
crescevano in lui l' ira e la voglia di
vendicarsi per tutte le umiliazioni subite.
Non l’ avevano immobilizzato contro la parete e
così ne approfittò subito. Ad uno ad uno
stese Docks e i suoi
uomini e, trovate le chiavi
delle sue catene addosso a uno di loro fu libero, finalmente.
Quando Chris uscì fuori dalla sua cabina, quella
stessa sera, si accorse che qualcosa di grave era successo. Sembravano tutti
impazziti……
Docks urlava a squarciagola come
di solito non faceva mai e gli uomini erano tutti armati fino ai denti. Erano suddivisi in squadre di due e stavano
mettendo a soqquadro la nave.
C’era paura nell’aria e a Chris sembrava quasi di
poterla toccare. Incontrò Docks e questi subito l’apostrofò:
“Sarai contenta di sapere che il tuo caro amico è riuscito a scappare!”
”Certo, io non ho nulla da temere da lui!'' Gli rispose,
senza dargli soddisfazione. Poi aggiunse, allontanandosi senza voltarsi indietro.……
“Ma fossi in voi
mi guarderei bene dal cercarlo:
E’ un vampiro, ed ha fame. Vi ucciderà tutti!”
Un paio di ore dopo era già mezzanotte. Chris era sul ponte di prua,
seduta sul bordo della nave, le gambe penzoloni sull'acqua. C'era la luna che illuminava il mare.
La ragazza sembrava
immobile, in preda ai suoi
pensieri. Stava ripensando al vero volto di Angel. Al terrore che quel viso le
aveva scatenato dentro. In un momento
Chris aveva rivissuto tutto l'orrore provato quella notte ……..
Eppure lei sentiva che Angel non era solo questo…
Orrore e morte……
Anzi, il suo corpo e i suoi bellissimi occhi
scuri le facevano battere il cuore, ma
non per la paura…..
Come è
possibile che mi succeda questo?
Era la domanda
ossessiva che le riempiva la testa.
All’improvviso avvertì una presenza alle sue spalle,
nascosta nell’ombra, e decise di rimanere immobile, aspettando un qualsiasi
avvenimento che le potesse suggerire l’identità
di quella presenza, ma non successe nulla. Allora capì. Era
Angel.
“Non volevo che lo
scoprissi nel peggiore dei modi….avrei voluto dirti tutto,con calma, ma
non me ne hanno dato la possibilità. Hai paura di me, ora?”
Nella voce di Angel, che si era avvicinato, ci fu
come un tremito e Chris capì che era sincero.
Quella domanda così diretta la lasciò senza fiato, e
la obbligò a sua volta alla sincerità. Scese
dal parapetto e gli si parò
di fronte, per essere sicura di
poterlo guardare negli occhi mentre gli
confessava ciò che veramente pensava di lui.
“No, non ho paura, so che non mi avresti mai fatto
del male. Non chiedermi come faccio a saperlo, lo so e basta. E non mi importa che tu me l’abbia tenuto nascosto. Posso capire
perché l’ hai fatto. Dentro di me sapevo
cosa sei, ma speravo di
sbagliarmi ed è questo che mi fa
soffrire di più!”
“Non puoi ritenermi responsabile per quello che un
altro vampiro ti ha fatto. E poi io
non uccido gli esseri umani, non più, ora; adesso combatto quelli
come me o quelli come Ling.”
"Bene. Ho capito. Bravo. Ma lasciami in pace,
ora. In fin dei conti non ti servo più,
sei libero, adesso.''
Chris si voltò di nuovo verso il mare, cercando, nella notte, la schiuma bianca delle onde.
”Già, ma io volevo ringraziarti. Sei stata buona con
me. In questi giorni bui, mi sei stata
vicino e io non potrò mai dimenticarlo. Sarei impazzito se non fossi arrivata
tu. All’inizio ho pensato solo che eri
la mia unica possibilità di salvezza, ma poi vederti ,anche se per poco, tutte
le notti, ha mitigato la mia
disperazione e riempito la mia
solitudine……..”
”Sì, ma potevo fare di più e non l’ ho fatto. Avresti
evitato tante sofferenze se solo avessi avuto il coraggio di farti scappare
subito. La mia rabbia e il mio odio verso questa gente mi hanno accecato. Ci ho
messo un bel po’ di tempo per arrivare qui ma ora che sono così vicina al mio
scopo, non ho pensato altro che a quello, sono stata egoista!”
''Non fa niente. Posso capirti più di quanto
pensi…..so cosa significa
essere ossessionato dai
ricordi.''
"Ora cosa farai?''
"Mi cercherò un buon nascondiglio, prima o poi
la nave attraccherà. Non può rimanere in mare per sempre.''
''In questo non posso aiutarti. La mia cabina è il
primo posto in cui verrebbero a cercarti. Ti riprenderebbero subito!''
''Non preoccuparti, me la caverò. Sono sempre stato
bravo a nascondermi.''
All’improvviso comparvero gli uomini dell'equipaggio.
Circondarono subito Angel ma questi si difese
in maniera feroce e così nessuno riuscì ad immobilizzarlo.
Sopraggiunse anche
Docks,
il quale agì d’astuzia e puntò la
pistola alla tempia di Chris per poi attirare l’attenzione del vampiro.
“Ehi, succhia sangue! Non opporre altra resistenza o
lei morirà! Sono sicuro che non puoi permettere che muoia un innocente, per
colpa tua!”
Vedendo il capitano così determinato, Angel smise di
lottare e si lasciò catturare. Non se la sentiva di rischiare la vita di Chris.
Aveva un debito di gratitudine con lei .
E fu di nuovo prigioniero.
Maledetta
nave, maledetto Docks……..
Legato, lo
trascinarono dinanzi al comandante che ancora minacciava Chris
con la pistola.
''Lasciala stare, adesso hai avuto quello che
volevi!''
Per un lungo istante
il capitano e il suo prigioniero
si guardarono negli occhi.
Docks, con un sorriso
compiaciuto, lasciò andare Chris.
Angel ne fu
sollevato. Lei era salva. Almeno per adesso.
Ma cercò di opporre resistenza quando Docks ordinò a Skin e a Brian di
portarlo via, colpendo Skin al torace con un calcio
fortissimo. Brian fu lesto a mettergli
un braccio intorno al collo, bloccandolo….. Skin fu subito di nuovo in piedi, furioso per il colpo ricevuto e con il suo vero volto in
mostra. Nelle sue mani si materializzò
un coltello e con quello colpì
Angel ad un fianco.
”Maledetto, lascialo stare! Non lo toccare..!!”
L'urlo di
Chris seguì al gemito di dolore
di Angel.
Vedere Skin che lo
colpiva l' aveva riempita
di rabbia e la spinse ad agire.
Si guardò intorno. Skin era a
due metri da lei. Averlo così vicino le
avrebbe permesso di raggiungerlo purché
si muovesse in fretta.
Cogliendo tutti di sorpresa diede uno spintone a Docks e un pugno
a Daniel. Raccolse a terra
un pezzo di legno appuntito e con
quello colpì il vampiro alla schiena
arrivando al suo cuore, polverizzandolo. Il coltello che Skin aveva in mano cadde per terra facendo rumore…..
La reazione di Chris, rapida, fredda e veloce,
colse tutti di sorpresa e non lasciò
a nessuno il tempo di fiatare. L’aver eliminato l'oggetto del suo
odio la
svuotò però di ogni energia.
Un silenzio assoluto regnò per pochi minuti, fino a
che la voce del capitano risuonò squillante e arrabbiata.
''Prendetela!''
Daniel la afferrò
per le braccia e la ragazza non
oppose nessuna resistenza.
Docks non riusciva a credere ai propri occhi. Aveva
visto Chris trasformarsi in una creatura completamente diversa da quella conosciuta
fino a quel momento. Non più calma e dolcezza, ma furiosa determinazione e una
mente fredda e lucida.
Quella ragazza, con lui sempre così distaccata, misurata, nei gesti e nelle parole,quando
si trattava di Angel perdeva la testa. Erano mesi che le stava dietro, senza
ottenere da lei nulla, senza nemmeno riuscire a sfiorarla. E ora vedeva nei suoi
occhi un calore e una attenzione
che per lui non cerano mai stati. Per
uno sporco vampiro, poi!
Chris era riuscita davvero a ferire il suo orgoglio
di uomo e di comandante. Portarsela a letto era una questione di principio e di prestigio
davanti ai suoi uomini. Ma ormai era chiaro a tutti che Chris aveva altre preferenze.
Mentre li portavano via, Angel continuava a fissare
Chris. In apparenza aveva agito per difenderlo e ora chissà cosa le avrebbero
fatto, per questo. Ma in cuor suo decise che
non la avrebbe ringraziata, comunque, per aver impedito a Skin di colpirlo una seconda volta. Lui
conosceva la verità, al contrario del capitano e dei suoi compagni e
non era del tutto sicuro che lei non lo considerasse ancora solo
un mostro……
Aveva solo colto al volo l'occasione per portare a
termine la sua presunta missione.
Poiché non aveva distrutto il sistema di catene a cui
era legato all’inizio, per la seconda
volta riportarono Angel
nella stanza prigione. Lo torturarono crudelmente, come mai avevano
fatto prima, come punizione del suo tentativo di fuga. Questa volta fu Docks
in persona a occuparsi di lui. Meschinamente
sfogò su di lui la sua rabbia di
uomo ferito nei propri sentimenti oltre
che nei suoi affari.
Dopo averlo fatto immobilizzare lungo la solita
parete, il comandante si avvicinò ad Angel con
un' arma a tre punte. Quella centrale era più lunga, le
laterali più piccole ma ugualmente
affilate. Spinte in profondità avrebbero dilaniato e lacerato senza pietà.
Docks puntò l'avambraccio sulla gola di Angel
per farsi guardare in faccia
mentre lo colpiva.
''Questo è per
Skin!''
Gli gridò, colpendo Angel al
fianco sinistro, nello stesso punto in cui era già entrato il coltello del
vampiro polverizzato da Chris. Angel
accusò fortemente il colpo e
represse a fatica il desiderio di
urlare ma, tutto sommato, riuscì a rimanere
in piedi.
''Questo è per il pugno che mi hai dato! '' Continuò Docks mentre
gli piantava il tridente nel
palmo della mano sinistra.
"Peccato che ne sia bastato uno solo per
stenderti!" Gli rispose Angel, incurante della crescente rabbia del
capitano, ormai furioso. Questi lo colpì ancora, alla base del collo,
lateralmente a destra. Angel stava per
cedere al dolore, ma continuò a guardare in faccia il suo aguzzino. Stava scegliendo con cura i punti da colpire, il bastardo. Quelli più
dolorosi……
"Ti taglierò a pezzettini, quando Ling si deciderà ad ucciderti!''
"Non ti ….illudere. Né io….. né Ling, ti daremo questa ……soddisfazione!''
"Ti spedirò all'Inferno, in un modo o
nell'altro.''
''Non ho paura di te……. e nemmeno dell'Inferno….. io
già ci sono stato. E non mi ha voluto. E tu? Quand'è che ci …..vai?''
Per tutta risposta Docks
conficcò il tridente nello stomaco di
Angel. Squarciandoglielo.
E così riuscì finalmente a spezzare la
fiera resistenza al dolore
che il vampiro ostentava.
Lo vide perdere conoscenza, rantolando e,
così, il suo orgoglio ferito ne fu in parte gratificato.
La sua rabbia
ebbe un altro bersaglio, quando
lui fu
momentaneamente fuori della sua
portata.
A Docks non era piaciuto che Chris avesse eliminato il suo braccio destro e così
aveva imprigionato anche lei. Non
aveva avuto il coraggio di ucciderla,
oppure aspettava solo di decidere cosa fare di lei insieme a Ling. Ma
aveva voluto che lei fosse presente, quando Angel veniva punito.
Daniel la
tratteneva per le braccia. Docks aveva ordinato
che non
le fosse permesso di distogliere lo sguardo e così
era stata obbligata a guardare, impotente, Docks che colpiva Angel.
''Guarda! Guardalo, Chris!'' Le urlò Docks quando Angel ,
ormai privo di conoscenza, stramazzò
a terra.
''E' colpa tua se adesso sta soffrendo…..Si è fatto
riprendere per salvarti da me! Che bel gesto, eh? Da vero eroe! E ha pagato anche per quello che tu hai
fatto! Ma non dimenticare mai cosa si nasconde
sotto a questo bel viso, quando lo guarderai negli occhi! In lui c'è
un assassino che aspetta solo di poter
uscire fuori allo scoperto e non potrà mai essere qualcosa di diverso dal
mostro che è!''
Detto questo,
fece un cenno a Daniel, che le diede una spinta e la gettò per terra,
accanto ad Angel. Richiamò gli uomini, e
se ne andò con loro.
Chris era
libera di muoversi nella stanza e quando Docks
e i suoi uomini uscirono, si precipitò
da Angel. Si inginocchiò accanto a lui.
''Angel, Angel….rispondimi,mi senti? Sono qui,sono
Chris,parlami, parlami!!''
Gli passò la mano tra i capelli. Angel sembrò risvegliarsi, lamentandosi. Aprì gli occhi e Chris tirò un
sospiro di sollievo per questo. Gli sorrise. Anche lui cercò di sorriderle
ma invece gli sfuggì un gemito di dolore.
Lo aiutò a girarsi
a pancia in su e gli esaminò tutte le ferite, ancora sanguinanti.
Si soffermò sulla ferita allo
stomaco. Era profonda e a pochi
millimetri dal cuore. Quando gliela toccò,
Angel ebbe voglia di gridare, ma se lo impedì. Chris
capì ugualmente la sua sofferenza. Gliela lesse in faccia.
''Hai la mano rotta. E le
tue ferite…..non dovrebbero
guarire più in fretta? ''
Anche Angel
guardò la sua ferita, alzando per
un attimo la testa. La toccò con due dita della mano destra. Se le ritrovò
sporche del proprio sangue.
''E' vero,sanguina ancora!'' Mormorò Angel.
I suoi
occhi tradirono, per un attimo,
lo sconforto e la paura.
''Come mai?''
''Non lo so!''
”Forse perché sei
debole…..Da quanti giorni non ti nutri?''
''Molti .''
Rispose Angel, amareggiato.
''Troppi,
evidentemente.'' Fu la risposta di
Chris, ed Angel notò
la sua espressione spaventata.
”Non preoccuparti, non morirò per questo.”
”Sicuramente no, ma
stai soffrendo molto….. stavolta
hanno esagerato!!”
''Non fa niente…. ci sono …..abituato. Non è la prima
volta che …..mi ritrovo a terra e non
….sarà nemmeno l'ultima!''
Angel aveva un tono triste e rassegnato. E aveva sete. Non certo d'acqua.
Voglia di sangue. Quello di Docks. Più il tempo
passava, più l'dea di assaggiarlo
diventava attraente……..
La sofferenza
ha uno strano effetto collaterale. Cancella qualsiasi inibizione,anche la più
forte.
Ma in quel momento fu
un altro sangue quello che richiamò Angel alla realtà. Quello di Christal….lei aveva
un labbro leggermente sanguinante, ferito dallo schiaffo che Docks le aveva mollato in viso mentre usciva dalla stanza
prigione. Il suo odore e quello della sua paura per lui riempivano le sue narici e
allettavano i suoi sensi di vampiro. Gli occhi di Angel cercarono , per
l'ennesima volta, quelli di Chris , che lo guardava in maniera intensa.
Aveva una luce strana nello sguardo e l’aria di chi
ha preso una grave decisione, per la quale sembrava turbata.
''Vieni! Gli
disse.
Chris si
sedette a terra con le spalle alla paratia e lo fece appoggiare con la
schiena su di lei. Lo circondò con le
sue braccia. Ah!Il battito del cuore di
lei…….Angel era in grado di sentirlo, forte e chiaro, sotto
la sua spina dorsale. Il ritmo veloce, naturale, pulsante di
vita, sembrò avvolgerlo scacciando un
po’ del dolore fisico che lo attanagliava.
''Dormi, Angel, riposa…Ti sentirai meglio al tuo
risveglio.''
Gli mormorò piano in un orecchio.
''Sono così.. stanco!''
''Sì, lo so….''
Ed Angel si assopì, cadendo in un sonno buio e
profondo. Senza sogni.
Chris appoggiò
la mano sinistra ferita di Angel sul suo
petto nudo , accanto alla ferita allo stomaco, molto delicatamente. Poi
coprì entrambe con le sue mani. Chiuse gli occhi, e…..
Angel , incosciente ,
non si accorse della luminosità
che si sprigionava dalle
mani di Chris e anche dalle altre sue ferite, che guarirono all'istante.
Indebolito dalla perdita di sangue e dalla fame,
stordito dal dolore, sentì il suo corpo invaso
da una improvvisa energia
che dopo pochi minuti gli permise
di rinvenire.
Quando Angel si svegliò, si accorse di essere ancora
tra le braccia della sua compagna di prigionia.
''Ciao, già sei sveglio?!”
”Sì…''
Si alzò sfuggendo al suo abbraccio. Era troppo
eccitato per rimanere fermo. Si sentiva di nuovo perfettamente in forze e,
altra cosa strana, la sensazione di fame che negli ultimi giorni perennemente
lo tormentava, era sparita.
''Come ti senti?”
”Meglio, molto meglio. Ma cosa è successo?!
Scoprì con sollievo e incredulità che la mano ferita
era perfettamente a posto e che non c’era più nemmeno il segno delle ferite, sul suo corpo.
'' Hai dormito un po’….'' Disse Chris alzandosi .
''Non mi sembra di aver dormito molto, ma mi sento
stranamente bene. Le ferite sono già
chiuse…... la mia mano?!'' Esclamò, rimirandola e stringendola a
pugno.
''Non è così che funziona?''
Chiese la ragazza, con aria ingenua…....
''Sì, ma non così in fretta, di solito!''
Angel era sconcertato. La sua innata diffidenza lo
spingeva a cercare una risposta. Anche
se in verità non sapeva dove cercarla. Poi vide Chris. Era di fronte a lui e lo
osservava. Ma negli occhi di lei lesse
soltanto la sua gioia nel vederlo di nuovo ristabilito. E nel suo aspetto
niente che potesse suggerirgli cosa era accaduto.
A quel punto
decise di non dare troppo peso alla cosa.
''E tu? Come stai?''
”Sto bene!”
''Ho visto come hai eliminato Skin. Devo farti i
miei complimenti, non pensavo che tu fossi così…. agile!''
Le lacrime inumidirono gli occhi di Chris. Angel se
ne accorse.
''Scusami, io…..''
''No, non fa niente.''
''Perché lo hai fatto?Voglio dire, proprio in
quel momento, davanti a tutti? Sarebbe
stato più prudente arrivare a lui di giorno, mentre dormiva o comunque quando
non ci fossero stati testimoni!!''
''Non mi è piaciuto vedere Skin che ti
colpiva!''
''Allora è così…lo hai fatto per difendermi?''
''Ti mentirei se ti dicessi che è stato l'unico motivo……dovevo farlo,
o non sarei più riuscita a vivere in pace con me
stessa e a dimenticare Michael.''
''Michael? Il
tuo uomo? Quello di cui mi hai
parlato?''
''Sì, ci eravamo appena sposati quando quella sera,
per strada, siamo stati
aggrediti dal vampiro che ho ucciso. Io sono riuscita a sfuggirgli
per un soffio. Ho vissuto nel ricordo
di quella aggressione, cercando Skin , per
quattro anni. Lui invece non si ricordava affatto di me…..
Ho scoperto che lavorava per Ling.
Mi sono fatta assumere dal Museo di Shangai per avvicinarlo e colpirlo, al
momento opportuno.
” E sei pronta
a uccidere anche Ling e Docks?Perché
questo è quello che finirai col fare, no?Ora che sai che non hanno scrupoli i
non puoi lasciarli impuniti. Ma non so
se sarai capace di farlo, non mi sembri
il tipo da agire a sangue freddo, né per giustizia, né per vendetta, mi sbaglio?”
”Ma io non ho mai detto di volerli uccidere. Docks e Ling dovranno vivere e
provare rimorso per quello che hanno fatto, per tutti i giorni della loro
vita!”
Angel assunse
un tono sarcastico.
”Mi piacerebbe
sapere come riuscirai a farlo. Ling non ti farà
nemmeno avvicinare.”
”Non preoccuparti di questo. Prima o poi arriverò
anche a lui . Soffrirà e quando succederà io ne sarò contenta……”
Chris aveva
uno sguardo crudele. Si allontanò un po’ da
Angel e gli girò le spalle.
Angel, con tono duro ma pacato, la costrinse a
voltarsi verso di lui e
a guardarlo negli occhi.
”Di cosa stai parlando ? Hai un qualche potere di controllare la mente di un uomo? Di suggestionarlo?Non puoi
immaginare cosa significhi passare ogni giorno della tua vita nel ricordo delle
persone che hai ucciso e delle crudeltà che hai commesso e sapere che non
potrai mai riparare a tutto il male compiuto, è…è l’inferno!E’ un dolore che ti
attanaglia il cuore e ti dilania l’anima e non ti dà tregua!”
”Cosa ne sai tu?”
Angel si strinse nelle spalle. Ormai era
deciso a dirle tutta la verità su di lui.
”La punizione di cui parli è la mia. Non molto tempo
fa sono stato maledetto da una zingara. Mi ha restituito l’anima e con essa il
rimorso per i delitti che ho commesso.”
”Mi dispiace,non ne avevo idea.”
“Non dispiacerti per me, me lo merito. Tu
non puoi sapere quante vite ho stroncato, ma compiangerò Ling se
tu riuscirai nel tuo intento, perché io so a cosa lo condannerai e non credo
che un essere umano possa riuscire a sopravvivere a una prova simile!”
''Adesso finalmente ho capito perché sei così diverso dagli altri demoni. La tua anima!Non pensavo che la magia umana potesse
essere così potente da richiamarla dal
regno dei morti!''
''E invece sì ed io ne sono la prova vivente…..''
''Comunque, no!''
"No, cosa?''
'' Non ho poteri ipnotici o di suggestione, come
credi tu. Non li ho mai avuti. Ma il
rendersi conto pienamente delle conseguenze dei propri atti a volte provoca dei
miracoli anche nell'uomo più abbietto.''
''Già,può darsi. ''
Angel era scettico.
E la sicurezza e la disinvoltura
con cui Chris intendeva affrontare due uomini senza
scrupoli come Docks e Ling
lo spaventava. Temeva per lei, per la sua vita, anche se il suo intuito
gli suggeriva che quella ragazza forse era meno indifesa e più forte di quello
che poteva sembrare a prima vista. E
,soprattutto, a dispetto della giovane età che
dimostrava, sembrava possedere una saggezza e un coraggio non comuni.
Chris sospirò e si guardò intorno. Si sentiva a
disagio in quella stanza semibuia. Respirava
a fatica ma cercò di mantenere la calma. Per farlo focalizzò l’attenzione
su Angel. Lui sembrava aver recuperato le forze, anche se erano stati
molto crudeli con lui, questa volta. Lei lo sapeva. Aveva assorbito il suo dolore
e, per farlo, lo aveva sentito e
sperimentato su di sé.
''Angel, posso chiederti……come sei diventato un
vampiro? “
Angel sembrò sospirare. Sapeva che prima o poi quella
domanda gli sarebbe stata rivolta. Ma
ogni volta per lui rispondere era
sempre più difficile.
”Ero giovane
e…. stupido. Una sera, mentre tornavo a casa, ubriaco, ho avvicinato una
donna…sembrava solo una giovane ragazza, invece era una vampira e così …….è
successo duecentoquarantacinque
anni fa ma lo ricordo ancora come se
fosse accaduto ieri.''
''E la maledizione?'' Chiese Chris, con insistenza.
''Cosa vuoi sapere?''
''E'….è stata dolorosa?''
''Sì. Lo è stata, e lo è tuttora. Ma non sul piano
fisico. La rinuncia al sangue umano mi ha costretto a stare lontano da tutti.
Dagli altri vampiri e soprattutto dagli
uomini. A loro mi sono riavvicinato da poco, da quando mi hanno convinto ad
utilizzare le mie capacità per rimediare alle cose indescrivibili che ho
fatto.''
Quando Angel
smise di parlare, il silenzio li avvolse, mentre gli occhi scuri di lui si incontrarono con
quelli azzurri di lei. Per qualche
attimo, nessuno dei due fiatò.
“Se ti può consolare….…penso che tu sia più umano di
tanti uomini che ho conosciuto, nonostante tu sia ciò che sei!'' Fu la tranquilla risposta di Chris.
“Non puoi immaginare quanto sono contento di sentirti
dire questo. E di sapere
che non provi solo odio per me,
per quello che sono.''
”Devo ammettere che vederti con il tuo vero volto mi
ha impressionato. Te ne sarai accorto. Ma perché dovrei odiarti? La cosa che conta veramente, ai miei occhi, è che avresti potuto ucciderci
tutti e non lo hai fatto. Potevi nutrirti ma non hai ceduto alla tentazione.
Potevi scappare e invece hai preferito
non farmi correre rischi……''
''Non potevo permettere che ti facesse del male,non
lo permetterei a nessuno. Sei libera di non credermi ma ….. io ci tengo a te!”
''Non ti
capisco. Perché? In fin dei conti siamo
due estranei.”
”Per me non sei una estranea. Non lo sei più, dopo
tutto quello che hai fatto per me. Al contrario…..”
Le disse
Angel, esitando. Si stupì di sé
stesso. Le stava confessando apertamente ciò che in quel momento sentiva.
Ma cosa
diavolo sto facendo? Pensò. E tacque. Però, istintivamente, cercò gli occhi di
lei e si accorse che anche Chris aveva
una strana espressione sul viso. Le si
avvicinò e la mano di lei cercò quella
di lui. Le loro labbra arrivarono a sfiorarsi,
ma Chris non volle cedere alla tentazione di dargli un bacio. E si
allontanò.
Lei era
tanto stanca. Si rannicchiò per
terra, cercando la posizione più comoda per riposare e recuperare un po’ di
energia. Lo sforzo per guarire Angel l’
aveva indebolita. Ma era contenta di averlo fatto e sorrise al
pensiero che lui non lo sapesse, che lui non potesse immaginare affatto ciò che
era successo. Anche Angel si
sistemò accanto a lei, sedendosi
a terra, con le spalle alla parete.
Chris si
addormentò quasi subito. Con in
sottofondo solo il rassicurante rumore
delle catene di Angel, che sembravano tintinnare ad ogni suo movimento.
Un sonno leggero, farcito di immagini terribili e
movimenti oscuri. Gli stessi di
sempre e che da sempre non avevano né capo, né coda. Ma
sembravano terribilmente concreti, al punto tale da farla svegliare
di soprassalto, spesso tremante e
sudata.
Angel si rese
conto che c’era qualcosa nei suoi sogni che la
tormentava. Lei si agitava nel
sonno e a tratti sussultava e piangeva. Poi si svegliò, gridando.
”Angel?!”
”Christal…..sono qui!”
Angel si avvicinò di più , per abbracciarla e
rassicurarla. Chris non aveva un bello
aspetto, era pallida e sembrava sofferente.
”Scusami, mi sono addormentata senza che me ne
accorgessi! “
”Cosa hai?”
”Lo sai già……io ho bisogno della luce e, del sole.
Morirei se restassi in un posto così per tanto tempo!”
''Non posso darti torto, questo posto è asfissiante
persino per me !''
”Come faremo ora?!”
”Non possiamo che aspettare. La nave sta per arrivare
e dovranno portarci fuori di qui. Alla prima occasione cercheremo di
andarcene.”
”Io non posso andarmene,devo regolare i conti con Ling prima di farlo!”
”Lascia che lo sistemi io, alla prima occasione. Ti
ucciderà se cercherai di farlo,è un assassino…..”
”Proprio per questo devo impedirgli di continuare a
fare ciò che fa!''
Stranamente, per un giorno intero nessuno degli
uomini di Docks si avvicinò alla prigione e questo
diede un po’ di sollievo ai due prigionieri.
In quei momenti di calma, mentre lui la stringeva
accanto a sé :
“Sai, prima che Docks mi
catturasse, ogni giorno correvo il rischio di essere ucciso, ero sempre in
pericolo….ma non mi importava. Ma ora è
diverso. Morire così, senza lottare, mi sembra così stupido e inutile!”
Chris cercò le mani di Angel. Le strinse forte tra le
sue.
''Non preoccuparti, non morirai! Io non lo
permetterò!''
''Francamente, non credo che tu possa fare granchè…'' Le rispose Angel, aggressivo.
''Perdere la testa non ti servirà a niente….'' Lo rimproverò
Chris, per niente impressionata dal crescente nervosismo di Angel.
”Come fai a rimanere così calma…..io non ci riesco!Mi
fa impazzire l’idea che Ling riesca nel suo intento!”
”Smettila di parlare così. Ho vissuto abbastanza a
lungo da imparare che non bisogna mai disperare fino a che tutto non finisce
per davvero. Abbi fiducia, Angel…..”
”Fiducia in cosa? Nel Cielo, nella Provvidenza?”
No, nessuno di
loro ci aiuterà,credo. Dovremo cavarcela da soli!''
''E questo non ti spaventa?''
''No,stranamente,
no!'' Era la verità. La sua voce
era calma e serena. Ma il suo tono convinto.
In lei non
c'è paura, non la percepisco….
Pensò Angel . Che si sorprese a rimirare i lineamenti del suo viso.
''Che significa che hai vissuto abbastanza a
lungo?Sei ancora giovane.….sei già stanca di vivere?''
''No,certo che no,
è che ho la sensazione di aver
affrontato talmente tante difficoltà sul
mio cammino da imparare che anche
nei momenti più bui in fondo al tunnel c'è sempre una luce di
speranza. Basta saperla trovare…...''
''Non si può trovare ciò che non esiste.'' Le rispose Angel, in tono amaro.
''Cosa ti succede, Angel?''
''Non lo so. La luce di cui mi
parlavi un momento fa. Io….credo
di averla smarrita. In questo momento io
non vedo nessuna luce in fondo al mio tunnel. E sono stanco. Stanco di trovarmi
ogni giorno di fronte a una lotta
diversa. Vedere le persone
intorno a me cadere , vederli cambiare e allontanarsi, mentre la mia vita non
cambia mai!''
''La vita in
sé è una lotta continua contro le avversità. E' la sua essenza. Ed è così per
tutti, umani e non. Sei sulla terra da quasi
tre secoli e ancora non lo hai capito?''
''Sì, lo so. Avevo una amica che me lo ripeteva in
continuazione. ''
''Avevi? Perché ne parli al passato?''
''E' morta, qualche mese fa.''
''Mi dispiace. Cosa le è successo?''
''Lei era una
…. cacciatrice. Sai cosa è?''
''Sì, un nemico della tua razza, della tua essenza!
Strana scelta la tua!''
''Non ho scelto io….. di amarla. E' successo e basta.
In duecentoquarantacinque anni è stata
la prima e unica persona che abbia amato veramente. E una parte di me la
amerà per sempre!!''
''Sì, so cosa vuol dire. Certe emozioni e certi
sentimenti non si possono cancellare. Sono come un marchio inciso col fuoco. Ti
rimangono nel cuore e sulla pelle. Ma
non devono impedirci di continuare a vivere. E' il modo migliore di ricordarli !''
''Stai parlando di me o di te?'' Gli rispose aspro Angel, un po’ seccato con
sé stesso per aver sentito il bisogno di
parlare di Buffy con Christal.
Una perfetta sconosciuta.
Cercando di
consolarsi pensando che non si può essere
sempre di poche parole. Non per più di una vita. Ma Chris era giunta ad
un'altra conclusione: Angel aveva voluto farle sapere che anche lui è capace di
amare, nonostante la sua natura, e di soffrire anche, per amore.
Oh sì, lui ha davvero una anima, dopotutto…..
''Non ci fa bene pensare a questo, adesso, ok? Adesso
pensiamo ad uscire da qui!''
Gli rispose Chris, diplomatica e accattivante. Angel sentì di aver esagerato e cambiò
atteggiamento.
Grazie…'' Le sussurrò.
''Per cosa?''
''Per essere qui con me ora. Avere te vicino è comunque
un sollievo per me. Ma mi rendo conto che se non fosse stato per me ora forse
non ti troveresti qui!''
''Non dire sciocchezze. Tu non sei responsabile della
mia scelta di uccidere Skin……''
Proprio in quel momento entrambi sentirono una forte
esplosione provenire dal locale delle caldaie. L'onda d'urto fece cadere Angel
e Chris per terra. Si sentivano le voci concitate dell'equipaggio e lo scricchiolio delle lamiere. All'improvviso una gran massa
d'acqua irruppe dalla paratia laterale e cominciò ad allagare
la stanza prigione. Chris si aggrappò ad Angel.
Il livello dell'acqua saliva velocemente. Angel e
Chris si guardarono negli
occhi,spaventati.
Ma all'improvviso la porta si aprì ed entrò il
vecchio marinaio cinese che Chris
aveva curato, gridando ad alta voce,invitandola ad uscire.
Ma Chris non voleva lasciare Angel.
''No! Lui……dobbiamo liberare lui!'' E Chris indicò Angel con la mano.
Il marinaio si avvicinò a Chris e la prese per un
braccio, per trascinarla via, ma Chris se ne liberò e continuò a ripetergli
nella sua lingua di non voler andare via senza Angel.
''Vai!Devi andare con lui, mettiti in salvo! '' Le disse Angel, risoluto, stringendole forte
le braccia.
''No! Non voglio lasciarti!''
''Non pensare a me! Io sono già morto, l'acqua non
può uccidermi, non essere stupida!''
''No, non ti lascio, non voglio che tu finisca in
fondo al mare con la nave!''
E tornò a
rivolgersi al marinaio.
''Libera anche lui o io rimango qui!'' Con aria
spaventosamente decisa e stringendo la mano di Angel nella sua.
Il marinaio, agitato per la gran quantità di acqua
che ormai allagava la stanza, uscì dalla
porta e sembrò scappare.
''Non temere, tornerà!'' Asserì Chris , sicura , quasi a voler rispondere
alla delusione che Angel aveva negli
occhi e dipinta sul viso.
''Come fai a esserne così sicura? Vattene Chris, non
pensare a me! Tra poco il livello dell'acqua sarà troppo alto per te!''
''No, tornerà! Ha un debito di vita e di morte con
me!''
Angel strinse
forte Chris a sé….. era spaventato, ma
più per lei, che per sé stesso. Ormai la
quantità d'acqua nella stanza era considerevole.
Il marinaio ritornò davvero con un'ascia antincendio che diede
ad Angel, dileguandosi. Angel
tranciò le catene e , finalmente
libero, con Chris
risalì velocemente in coperta.
Fortunatamente era
notte, così poterono uscire allo
scoperto e, nella confusione generale ,
cercare una via di fuga. La nave stava cominciando lentamente ad inclinarsi a
poppa.
Qualche membro dell'equipaggio cercò di fermarli ma
Angel se ne sbarazzò alla svelta. Aveva ancora l'ascia…….
Poi comparve Docks, armato
di pistola, che mirò ad Angel per fermarlo.
''Dove credi di andare?Fermati o sparo!''
Angel scattò in avanti per affrontarlo e Docks sparò, mancandolo.
Docks evitò
il colpo di Angel e
sparò di nuovo ma Chris si frappose sulla traiettoria del proiettile,
facendo da scudo con il suo corpo. Il colpo ferì la ragazza a una spalla e
questa si accasciò addosso ad Angel.
Il peso di lei lo fece sbilanciare all' indietro ed avendo alle spalle solo la paratia della nave, in quel punto piuttosto
bassa, entrambi caddero in mare.
A quel punto fu il buio completo per tutti e due……
******************************
Quando Chris rinvenne, per prima cosa notò il
bagliore di un rudimentale fuoco acceso a pochi metri da lei. Era in una
grotta. Aveva le palpebre pesanti e una spalla indolenzita. Se la toccò e si
accorse che era fasciata, in maniera rudimentale,ma fasciata. Cercò di
alzarsi e barcollò. Due mani grandi
e gentili la sostennero e la posero di
nuovo sul giaciglio. Chris le riconobbe, erano
quelle di Angel……
''Non devi muoverti, sei ferita.''
''Non posso rimanere qui, ti prego, portami
all'aperto!''
Angel la
accontentò e la portò, in braccio, fuori
della grotta. La adagiò su un piccolo masso
all'uscita della caverna. Chris si appoggiò con le spalle alla roccia
.Era notte e così le restò vicino.
"Va meglio adesso?'' Le sussurrò Angel, con voce ansiosa.
''Sì grazie,cosa è successo?''
''Davvero non lo ricordi? Non ti ricordi che Docks ti ha ferita e poi siamo caduti in mare?''
''Ho la testa che mi scoppia.…Mi sento confusa!''
''Deve essere
perché siamo caduti in acqua. E ' stato un bel tuffo. Anche io ho perso conoscenza. Mi sono risvegliato
sulla spiaggia. Per fortuna mancava
ancora un po’ all'alba. A pochi metri da me ho trovato anche te. Deve essere
stata una qualche corrente marina a
trascinarci qui. Questa collina
sovrasta proprio la spiaggia su cui siamo arrivati. Ci sono diverse aperture e
questa in cui ti sei svegliata è la più grande, ne ho fatto il mio…. rifugio.''
Chris annuì e
si guardò intorno. Da lassù si vedeva anche il mare. L 'isola era coperta da
una folta vegetazione che sussurrava e si muoveva all'ombra della luna.
In altre circostanze
sarebbe sembrato un posto veramente romantico.
''Secondo te dove siamo?'' Le chiese, guardandosi intorno.
''Prima che ci
rinchiudessero eravamo quasi all'isola di Minamitori.
Se è così siamo fortunati, perché l'isola
è deserta, ma su una rotta
commerciale abbastanza battuta, per cui non dovrebbe passare molto tempo prima
che una nave passi e ci veda. Al massimo
qualche mese. Pensi di riuscire a resistere in un posto così pericolosamente
assolato per te?"
''Ci proverò. Più tardi farò un giro per vedere se
trovo tracce di qualche altro arrivo……chissà,
forse troverò anche qualcosa che potrà esserci utile.''
''Pensi che qualcuno dell'equipaggio o Docks siano sopravvissuti e ora si trovino qui?''
''Se c'è qualcuno lo troverò, ne puoi esser certa!''
''Ahi, la spalla, che male!''
''Il proiettile ti ha soltanto sfiorato. Guarirà in
fretta. Sei stata fortunata e, anche
molto stupida. Avrebbe potuto ucciderti, invece!''
''Poteva andare peggio. Docks
mirava al tuo cuore, io l'ho visto!''
''I proiettili non uccidono i vampiri…..''
''No, ma ti avrebbe ferito e magari tagliato la testa
mentre eri incapace di difenderti. Ti
avrebbe ucciso piuttosto che farti
scappare!''
Angel annuì.
Chris aveva pienamente ragione.
''Posso sapere….perché l'hai fatto?''
''Istinto, credo…..non ho riflettuto su quello che
stavo per fare. Non ne avevo il tempo. Ho solo visto Docks di nuovo con quella sua maledetta pistola,
che ti puntava. Io odio le armi da fuoco. Danno potere di vita e di morte anche
all'uomo più vigliacco....
Niente confronto fisico. Nessuna possibilità di
difesa!''
Gli occhi di Chris, sempre così luminosi, erano insolitamente cupi, quasi tetri.
''Per essere una ragazza del ventunesimo secolo, hai
delle strane idee…da dove vieni, Chris?''
''Ho memoria di molti posti, e popoli diversi, ma
sento di non appartenere a nessuno di
essi in particolare. Ho sempre viaggiato
molto, fin da piccola, credo, però mi piace la tua Los Angeles!! ''
''Sì, è una bella città, visto che ti piace il
sole.''
Chris rise. Ma Angel non si lasciò fuorviare.
Voleva saperne di più.
''E la tua famiglia?''
''Michael era la mia famiglia. E ora non c'è più. I
miei genitori non li ho mai conosciuti. E non ricordo chi mi abbia cresciuta.
Nella mia testa è come se la mia infanzia non fosse mai
esistita. Tutto svanito, come una bolla di sapone…...''
''Forse hai subito un qualche trauma e questa tua
amnesia è una forma di difesa.''
''Non lo so. Può darsi. Ma ad un certo punto si
smette di porsi continuamente domande a cui non si può avere risposta. E si va
avanti con quello che si ha.''
Angel sorrise, ma il suo sorriso era velato di amarezza. In cuor suo dovette ammettere che Chris aveva
di nuovo ragione. E si chiese cosa
aveva lui per andare avanti, ora che la
sua Cacciatrice era morta e la fede nella propria redenzione vacillava.....
Ma la
voce calda e vellutata
di Chris lo strappò alla sua inquietudine.
''Certo che
sei stato molto fortunato! Se l'isola fosse stata più lontana e il sole ti
avesse sorpreso nell'acqua o allo scoperto, beh…. ora non staresti qui a
parlare con me!''
'' Mi sento preso in giro dal mio destino. Io che
sono un vampiro, mi ritrovo confinato su una bella e assolata isola tropicale,
che potrebbe essermi fatale. Ne ho vissute di situazioni incredibili ma questa
mi sembra troppo ironica per essere reale!''
''Invece è
reale, perciò prepariamoci a passare un po’ di tempo qui. Accenderemo dei
fuochi. Io li curerò di giorno, tu li alimenterai la notte, così se una nave
passa, ci vedrà. Dobbiamo renderci conto
anche del cibo disponibile su questa isola, sia per me che per te!"
''Lo spirito di sopravvivenza non ti manca, eh!?
''E' ciò che mi ha tenuta in vita fino a ora!''
''Sì, e ne
sono contento. Sai a cosa pensavo,
continuamente, quando eri svenuta?''
''No, a cosa?''
''Potevi andartene e lasciarmi incatenato in
quel maledetto buco. Ma non l'hai
fatto. E hai rischiato grosso…con tutta
quell' acqua, senza il mio aiuto non saresti mai riuscita ad uscire da sola in
coperta.''
''Ne è valsa la pena ,però, no?'' Rispose svelta Chris. E si guardarono negli occhi, sorridendo. Ormai
tra loro si era creata una fortissima intesa……..
Dopo qualche minuto la ragazza si alzò e si allontanò di qualche passo.
''Ma dove vai? Sei ferita.''
Chris si fermò
ma non si girò.
''Non posso rimanere
nella tua grotta. Tu lo sai il perché. Mi
dispiace.''
''No, non preoccuparti. Sono abituato a vivere solo.
Non mi importa di avere qualcuno che mi stia continuamente
intorno, soprattutto quando dormo….''
Chris si voltò e scrutò Angel negli occhi.
''Non sei sincero. C'è tanta amarezza nella tua voce.
Perché? Forse il pensiero che io non mi
senta a mio agio nel tuo mondo di oscurità
ti fa soffrire?''
''In effetti, è
una sorpresa anche per me, ma devo ammettere che è così. Ma come fai?''
'' A fare cosa?''
''A leggermi dentro!"
"E'
una dote che ho sempre avuto,te lo ho già detto, mi sembra. So arrivare al cuore
di qualunque essere umano. Cioè, non riesco a leggere nel pensiero, però riesco
a percepire il suo stato d'animo, cosa prova in quel momento.''
''Ma io non lo sono!''
''Cosa?''
''Un essere
umano.''
'' Forse lo sei più di quanto pensi. Mi sembra di
avertelo già spiegato,no? E comunque è
vero!''
''Che cosa?''
''Con te mi riesce più difficile . C'è come una
barriera che cerca di impedirmelo.''
'' Forse è il
demone che è in me che ti impedisce di farlo.''
''No, non è lui…. sei proprio tu. Hai alzato
molte mura tra te e gli altri, perché? Di cosa hai
paura? Di perdere il controllo?Di soffrire? O è una forma di autopunizione, per
renderti più dolorosa l'esistenza e rendere più difficile il cammino verso la
tua redenzione? In questo modo pensi di meritarla di più o di raggiungerla
prima?''
''No, non è questo, o perlomeno …non solo questo. Ti
prego, non costringermi a parlarne. Non voglio farlo……''
''D'accordo, come vuoi tu…''
La sera successiva Chris stava dormendo accanto al
fuoco acceso sulla sabbia. Angel aveva deciso di costruirle
il piccolo riparo di cui aveva
bisogno, alla fine della
spiaggia, ai piedi della collina che la sovrastava. Sotto a una palma gigantesca.
Aveva
ritrovato poco più in là l'ascia
che impugnava quando erano caduti in acqua. Anche quella trasportata lì
chissà come, dalla corrente.
Era riuscito a
tagliare qualche tronco più tenero
e qualche ramo di albero e il rifugio
era quasi pronto. Il rumore svegliò Chris che si avvicinò.
''Cosa stai facendo?''
'' Ti sto
costruendo un riparo. Non puoi stare sempre all'aperto''
''Ti ringrazio……e tu?''
''Io cosa?''
''Hai trovato quello che ti è necessario?''
''Più tardi andrò a caccia. Devono esserci piccoli
animali, nella boscaglia dall'altra parte della collina. Ne sento l'odore….''
''Bene, ne
sono contenta. Un problema in meno.''
Angel si fermò
e si voltò di scatto, fissandola negli occhi con i suoi occhi scuri. Una luce
sinistra e minacciosa si era accesa in fondo ad essi.
''Già,sarebbe a dir poco…complicato, convivere con un vampiro affamato su un'isola deserta,
no?''
''Scusami se
ti ho messo in imbarazzo. Io non intendevo……''
Chris si avvicinò ad Angel. E allungò una mano per
toccarlo. Ma lui si scostò. Una
reazione istintiva di difesa.
''Cosa? Scusarti perché mi considereresti un pericolo se fossi affamato? E perché mai?
Tutto sommato è vero. Potrei sempre
decidere di mangiarti tutta, oppure…..dissanguarti a poco a poco, lo stretto necessario fino all'arrivo
della prossima nave!''
Per nulla spaventata la risposta di Chris fu invece molto conciliante ed Angel sentì di aver esagerato, come il suo brutto
carattere spesso lo spingeva a fare.
''Prima o poi
rivedrò il tuo vero volto. E quella volta,ti prometto che non scapperò. E' una parte di te che voglio imparare ad accettare.''
''Non è necessario. Non devi sentirti obbligata a
farlo.''
''Ma io lo desidero…..'' A quelle parole Angel sembrò calmarsi.
''Forse ti sarebbe più facile se prima ti liberassi
del peso del tuo passato. Ancora non mi hai raccontato tutta la verità. C'è ancora qualcosa che ti tormenta…..''
Sul volto di Chris
si dipinse la sorpresa.
'' Come hai fatto a capirlo?''
''I tuoi sogni! Quando dormi il tuo sonno continua ad
essere agitato, come sulla nave. A volte parli, ma le tue parole sono confuse e
poco chiare. Ha a che fare con Michael,
non è vero? Cosa è successo veramente?''
Chris cambiò espressione. La curiosità di Angel
non la lusingava. Gli rispose
arrabbiata.
'' Vedere morire la persona che ami non è abbastanza
scioccante per te?''
'' Sì, presumo di sì.''
Chris si girò
per andarsene,non voleva continuare la conversazione.
'' Dove vai?''
'' Torno a dormire. Io la notte dormo. Non sono come
te!''
Angel le corse dietro,la fermò.
''Dai, non volevo….La mia non è semplice
curiosità,sono solo preoccupato per te!''
''Non devi
esserlo, non c'è né motivo. Sono più forte di quel che credi.''
''Io non mai avuto dubbi su questo credimi. Ma so per
esperienza che il dolore alla lunga logora chiunque,anche i
più forti.''
''Sì, ho capito. Adesso mi lasci andare?''
Angel si fece da parte e
Chris si allontanò.
Dopo un paio di giorni la ferita si rimarginò completamente e lei
recuperò le forze. Per essere una
semplice umana, Chris dimostrò una
velocità di guarigione doppia rispetto al normale.
Angel lo notò,
ma decise di non dar troppo peso alla
cosa. Tutto sommato, era stato meglio così.
Chris si
dimostrò di indole attiva e pratica, nei numerosi problemi che la spartana vita sull'isola le
poneva. Si era organizzata
per la raccolta del cibo nel migliore dei modi possibili….
Lui la osservava
da lontano, ammirandola mentre raccoglieva la frutta o attingeva l'acqua
da bere, nascosto al sole dalla foltissima vegetazione dell'isola.
Quasi ogni notte,dopo aver concluso non sempre fruttuosamente la sua caccia, Angel si avvicinava alla sua alcova . Gli
piaceva vegliare su di lei mentre dormiva, nel momento in cui un essere umano è più
indifeso, e poi ……..la trovava adorabile, dolcemente poggiata su quel giaciglio
improvvisato con foglie di palma e mangrovie, i capelli scompigliati sparsi
intorno alla sua testa e il respiro
leggero.
Una di queste volte, all'improvviso Chris sembrò
percepire la sua presenza e si svegliò, un po’ assonnata. Angel si era seduto su uno dei massi che si
trovavano accanto al suo rifugio.
'' Scusami se ti ho svegliata, non volevo!''
Angel si alzò
per andarsene.
'' No! Non te ne andare! Non fa niente. Da quanto
tempo sei lì?''
''Solo da qualche minuto. Hai avvertito subito la mia
presenza, perché?Hai paura che potrei approfittare del fatto che dormi per
farti del male?''
''Veramente no, preferisco pensare a te come ad un amico,
piuttosto che come a un vampiro che potrebbe cedere ai suoi bassi istinti,
anche se …….stasera hai l'aria di chi non è per niente soddisfatto!''
Angel sorrise,
lusingato.
Non sapeva
spiegarsene il perché, ma lei
riusciva ad arrivare fino in fondo alla sua anima, a leggergli dentro.
Tutto. Lui si sentiva nudo dinanzi a lei. Non in senso fisico,
materiale, ma interiore e non gli piaceva,
a dire la verità. Ma non poteva farci niente.
Allo stesso tempo,
però, era anche un sollievo
sentirsi finalmente libero, libero
di essere sé stesso con qualcuno, di essere accettato, mai giudicato,
per le proprie contraddizioni, la sua natura di demone e il suo bisogno di
sentirsi e comportarsi come un uomo e ….perché no? Essere amato come
tale.
Chris era una donna intelligente. E riusciva ad andare oltre le parole e le
spiegazioni più ovvie.
Qualche volta
tutto ciò era fastidioso, per uno
temprato dalla solitudine come Angel…..
La sera
successiva ,appena il sole era tramontato, Angel uscì dal suo rifugio e
andò in cerca di Chris.
Era deciso a parlare con lei perché voleva al più presto mettere a tacere il suo
nefasto sesto senso.
Già….Una strana inquietudine lo aveva assalito. Aveva
avuto, per tutto il pomeriggio, la sgradevole
sensazione che fosse successo
qualcosa. Non aveva idea di cosa. Ma l'unica cosa che Angel sapeva è che quel suo sesto senso gli aveva
tante volte salvato la vita e l'aveva salvata a quelli a cui lui voleva bene,
perciò non poteva ignorarlo.
Ma la ragazza
sembrava sparita. La sua alcova era deserta e il falò sulla spiaggia aveva
bisogno di legna, segno evidente che Chris non lo aveva curato come sempre.
L'inquietudine di Angel da serpeggiante diventò
urlante. Nella sua testa mille dubbi e
paure si insinuarono e così il ritmo della sua ricerca da metodico e
sistematico divenne frenetico.
Esclusa la sua presenza sulle spiaggette , la ricerca di Angel si spostò all'interno
dell'isola.
Sì, è passata
di qui……
Il suo odore, leggero e inconfondibile, arrivò alla
mente di Angel riaccendendo la speranza.
Finalmente, in una piccola radura Angel la trovò.
Era riversa a terra, svenuta, immobile, ma respirava
ancora, anche se a fatica.
''Christal, Christal!Cosa hai?''
La chiamava e la scuoteva per farle riprendere
conoscenza.
“Cosa ti è successo, coraggio, svegliati!”
Chris aprì gli occhi e sembrò rinvenire con fatica,
come se un pesante torpore l’avesse colpita e lei non riuscisse a reagire.
Angel venne assalito da un dubbio e per sincerarsene esaminò la pelle di Chris.
Trovò sulla schiena il segno di un morso di animale.
“Cosa ti ha morso,
l’ hai visto?”
''Un animale,
somigliava ad uno scorpione. Mi è caduto addosso all’improvviso……''
E svenne di nuovo.
Angel portò
Chris nel suo rifugio sulla
collina. Era l’unico modo per potersi prendere cura di lei. Era febbricitante
e ancora incosciente.
Durante quelle ore Angel si rese conto che non era
solo la febbre a tormentare Chris. Lei
si agitava moltissimo nel suo dormiveglia
e a tratti gridava e sussultava… e piangeva. Doveva aver subito uno
shock terribile.
Perché quelle lacrime? Per un vecchio dolore ancora
non superato?
Nei momenti di delirio peggiori Angel arrivò a temere di perderla, ed era disperato per questo.
Le stava accanto, tenendole la mano e parlandole sottovoce……
''Sono qui, Chris mi senti ?Non posso fare niente per
te, non posso salvarti se tu non vuoi. Deve essere la tua voglia di vivere a farlo. Ritorna in te , ti prego, rimani con me…..''
Ma Chris non
sembrava capirlo,anzi Angel dubitava che lei riuscisse addirittura a sentirlo,
intontita come era dalla febbre.
Ore di attesa,
speranza, paura……e di orrore.
Perché assisterla lo costringeva a starle vicino e il richiamo del suo sangue
stava diventando troppo forte. La fame
era diventata pressante dal momento che
Angel aveva ormai fatto piazza
pulita di quella poca selvaggina che l'isola aveva potuto offrirgli.
E il pulsare
della vena che, semisvenuta, costantemente, Chris gli offriva era una attrazione sempre più irresistibile, col passare delle
ore e quindi una vera e propria tortura, per il suo
demone e la sua anima umana.
Finalmente la terza sera la febbre cominciò a calare
e Chris recuperò la sua lucidità.
Quando rinvenne trovò Angel accanto a lei, con la
testa poggiata sul suo giaciglio. L'aveva vegliata per tutto il tempo e si era
assopito per la stanchezza. Con la mano gli accarezzò i capelli, svegliandolo.
Contento per quel tanto sospirato
miglioramento, Angel le strinse forte la mano con le proprie e avvicinò il
viso al suo per baciarla,
delicatamente, su una guancia .
''Sono stato molto preoccupato per te. C’è stato un momento in cui ero sicuro
che ti avrei perso.…''
“Mi dispiace che tu sia stato tanto in pena . Io ti
sentivo, ti ho sempre sentito vicino ……non mi hai lasciato mai, neanche per
nutrirti, non è vero?”
Angel le sorrise, con l' angoscia nel
cuore. Lei non poteva sapere, non immaginava di essere
in pericolo. Si fidava di lui. Come poteva continuare a mentirle?
''E’ vero, e adesso…… ho fame.” Rispose Angel, sorridente, ma con gli
occhi velati di tristezza .
''Allora vai, tranquillo, adesso sto bene.''
Angel assunse di nuovo la sua solita espressione seria e preoccupata.
Oltre alla fame, un 'altro pensiero opprimeva il suo cuore.
“No, prima devo dirti una cosa. Ho paura che se me ne
vado ora non riuscirò più a farlo. Sai, da
quando siamo arrivati
qui mi sono
sentito…... inutile…..e…….e
mi sono chiesto se l' essere relegato quaggiù fosse una
punizione, magari perché dopo la morte di Buffy ho
cominciato a non avere più fiducia nella mia missione e …..nella mia
redenzione. Non sai a cosa ho rinunciato per proteggerla. E non è servito a niente. Ma ora comincio a pensare
che forse la mia risposta sei tu. Forse questa non è una punizione. Ora che ti
ho conosciuto, sento che potresti portare un po’ di pace nella mia
vita, come nessun' altra. Non lo so……quando è successo, o perché, ma è così.”
Chris, stupita, lo guardava.
''Ma mi rendo
conto che avermi vicino non è facile..…''
Angel tacque, osservando Chris e aspettando la sua
reazione. Con un piccolo sforzo quest'
ultima si mise seduta e un attimo dopo
le sue mani erano corse a cingere le spalle dell'amico.
Chris era molto attratta da Angel e lui lo
percepì a fior di pelle. Nel tenero
abbraccio, i loro visi si trovarono a pochi millimetri uno dall'altro, le
labbra pronte a sfiorarsi e rubare un bacio.
Però
all'improvviso lei si riscosse
dall'incantesimo, respingendolo.
''Io…..Forse baciarci non è una buona idea.''
Angel assunse una espressione delusa. Chris gli prese le mani e gli accarezzò il viso.
''Non fraintendermi, ti prego, non essere triste. Non
è colpa tua. Sono io il problema. Io e la mia paura di soffrire. Non
sopporterei se succedesse di nuovo.''
''Che cosa, Chris? Cos'è che ancora ti fa soffrire
così tanto?''
''Sì, forse un giorno ti racconterò tutto, ma ora no
. Non ce la faccio, scusami……''
Angel le sfiorò la guancia con una mano, come per
rassicurarla, mentre cercava i suoi
occhi azzurri.
''Non devi avere paura…….vedrai, ce la caveremo.''
Le disse,
attirandola di nuovo a sé e appoggiando
dolcemente la propria fronte
sulla tempia di lei.
”Ascoltami, Christal. Io
non sono la persona più adatta per dire queste cose, ma sono sicuro che c’è un
motivo per quello che ti è accaduto, e per questo nostro incontro, anche se noi
adesso non lo capiamo e ci sembra tutto così assurdo…..quest'isola…..il modo in
cui siamo finiti qui. Ma devi
promettermi una cosa….. quando uscirai
di qui e finchè saremo costretti a rimanere, non tornerai
mai più in questa grotta!''
Il sorriso scomparve dalle labbra di Chris e si
liberò dalla stretta dell’amico, per poterne fissare il volto, incredula.
''Ma …perché?''
''Non. Devi. Non voglio. E non intendo dirti altro. Mi
dispiace, Chris, ma devi fare come ti dico. Non vorrei fare qualcosa di cui dopo dovrei pentirmi!''
''Ma..?''
Chris non capiva. Il cambiamento di atteggiamento di Angel
era stato più che improvviso. Lo guardò stranita e confusa.
''Adesso io uscirò….. al mio ritorno non voglio più trovarti qui.''
Il suo tono fu perentorio, quasi intimidatorio.
Angel si staccò
del tutto da lei. Dal suo corpo…..
Indietreggiando lentamente, uscì, sparendo nelle
ombre dell'ingresso della caverna.
Da quella sera, Chris rimase sola.
Angel non le si avvicinò più, o almeno così lei
credeva.
Continuò ad osservarla da lontano, per assicurarsi
che non le succedesse nessun altro
incidente, ma impedendosi di cedere alla tentazione continua di avvicinarsi a
lei per parlarle, sfiorarla, catturarle le labbra in un bacio e magari
…nutrirsi di lei.
Il vestito
ormai rovinato lasciava trasparire, o forse metteva addirittura in risalto la sua elegante bellezza, mentre il profumo della sua
pelle, calda e leggermente abbronzata , riempiva l'isola o ad Angel così sembrava. L'odore di lei gli era rimasto impresso nella mente , come
un marchio indelebile…….
Ma non era
solo il richiamo del suo sangue a tormentarlo.
Intanto, i
giorni passavano, ma sempre più lentamente, o perlomeno a Chris così sembrava.
La mancanza di Angel
era divenuta opprimente, come
un enorme vuoto che, giorno dopo giorno,
si appropriava sempre di più della sua
mente e , soprattutto, del suo cuore.
A nulla valsero i suoi tentativi di avvicinarsi a lui. Puntualmente
Angel si dileguava nel buio dell'isola o nel folto della vegetazione, senza
lasciare tracce.
Era andata
persino nella sua grotta, ma l'aveva trovata deserta. Lui doveva aver
trovato un nuovo rifugio.
In fondo al cuore, lei ne capiva
il motivo e non riusciva a biasimarlo.
Non voleva metterla in pericolo.
La sua angoscia aumentò quando trovò le tracce di Angel su di un lato della
collina. Sembravano quelle di un uomo ferito, che si trascinava a stento. E poi
i segni di un ruzzolone, conclusasi, per fortuna, al di sotto della folta
vegetazione e non presso i mortali raggi
del sole.
Chris ne concluse
che la naturale agilità del vampiro e la sua forza dovevano ormai essere
gravemente compromesse dalla fame.
Era disperata. Non riusciva più a dormire. Ai
suoi soliti incubi si aggiunsero anche quelli legati al destino di
Angel, condannato a morire di
inedia su quella maledetta isola tropicale.
Ormai era rimasta
la sola a governare i fuochi
accesi per segnalare la loro
presenza e, un mattino, il quarantacinquesimo dal loro arrivo, la ricerca di nuova legna la
spinse verso un costone della collina
cui non era mai arrivata.
Nella luce del mattino, splendido di sole, vide
qualcosa brillare sulla spiaggia.
Si avvicinò per scoprire di cosa si trattasse e,
semisepolta nella sabbia, trovò una
cassetta di metallo con dentro
l'indispensabile per i primi soccorsi.
Una idea precisa attraversò la sua mente come un
fulmine…..
Forse adesso avrebbe potuto salvarlo.
Non fu difficile, per Chris, scoprire il nuovo
rifugio del suo amico.
Esplorando sistematicamente tutti i fianchi della
collina, scovò un buco, nella roccia,
camuffato da alcune piante rampicanti.
L'entrata era stretta, per poi allargarsi in una
caverna abbastanza alta e di forma quasi circolare.
Chris entrò,
lentamente. Vincendo la sua paura dei
luoghi troppo chiusi e oscuri.
Ciò che aveva da dire ad Angel era troppo importante.
Più della sua paura ancestrale del buio.
Lui era in piedi e le venne incontro, incerto e
sorpreso.
''Che ci fai qui? Lo sai che non voglio. Mi sembrava
di essere stato chiaro!''
''Si, lo so. Scusami. Non volevo disobbedirti. E'
solo che …..''
''Ti è successo qualcosa?''
Il tono di
Angel, da scontroso divenne preoccupato.
''Ma no…no, stai tranquillo. E' che ho pensato ad una
cosa e volevo parlartene….''
''Come hai fatto
a trovarmi?'' Le chiese,
rassegnato.
''Anche io so seguire le tracce e le tue sono
diventate piuttosto evidenti. Quando ti muovi, zoppichi, e questo rende
le tue orme
profonde e più resistenti al vento….. Come vedi è stato
inutile cercare un nuovo rifugio.''
''Ti ascolto.''
Le rispose Angel, sedendosi
su quello che aveva sistemato come suo
giaciglio e massaggiandosi la fronte e gli occhi con una mano.
Per poi tornare a guardarla.
Aveva un'aria decisamente stanca e provata.
Col torace nudo e i pantaloni a brandelli, non
sembrava più magro rispetto a due
settimane prima, ma
il suo colorito, già pallido, si era accentuato.
Sulla guancia sinistra poi, la pelle del viso appariva
particolarmente secca, disidratata.
E i suoi
occhi…Quelli no, non erano cambiati.
Scuri e vivi
da mettere i brividi. Bellissimi come sempre.
''Conosco il
motivo per cui, da due settimane a questa parte, non fai che evitarmi…''
''Davvero?''
Angel sorrise, sarcastico.
''Sì, sull'isola non c'è più selvaggina, solo acqua,
frutta e pesce.''
Angel sembrò sospirare. E non negò.
''Niente che ti
possa far sopravvivere, a
parte…..me!''
''Ma che brava….e allora?''
Angel fingeva indifferenza ma Chris sapeva di avere
tutta la sua attenzione.
''Quanto può resistere un vampiro, senza nutrirsi,
prima di morire di inedia?''
Gli chiese Chris, diretta e precisa.
''Onestamente? Non lo so. Non mi è mai successo. Ma so
che tra qualche tempo i danni cerebrali saranno evidenti.''
''Quanto credi di poter resistere ancora, all'impulso di aggredirmi per
sopravvivere?''
Angel abbassò
lo sguardo, basito.
''Io…non so neppure questo. Ma la fame mi sta
martellando il cervello e tu rischi
molto a venire qui.''
''Ok. Allora ascoltami. Le alternative possibili sono
tre: O io approfitto della tua
debolezza e ti uccido, prima che tu
uccida me…..''
''Lo faresti?''
Le chiese, fissandola dritto negli occhi, cercando di trovare in essi la
risposta alla sua domanda.
‘’Voglio dire….ne avresti davvero il coraggio? Io non credo…’’
“Non è questo il punto.''
Chris lo guardò con aria severa. Angel non le
rendeva tutto più semplice. Trasse un
sospiro e poi continuò.
''….. O mi
aggredirai tu, e così facendo sopravvivrai qualche altro giorno, oppure……ci nutriamo a
vicenda!''
''Cosa? Ma sei impazzita?''
Angel era
sbigottito.
''No. Affatto. Credimi. In un certo senso sei
stato tu stesso a suggerirmi questa
idea. Ricordi quando mi hai detto che avresti potuto dissanguarmi poco a poco?”
“Sì, ma io non intendevo….”
Chris lo indusse al silenzio con un gesto della
mano.....
“Sulla spiaggia ho trovato una cassetta del pronto
soccorso, integra. Ci sono bende, cerotti e disinfettante in quantità, dentro.
Le userò per medicare le lacerazioni
dei tuoi morsi. A queste temperature, qualsiasi ferita si infetta
facilmente……. ti nutrirai con pochi sorsi alla volta , in modo da allentare la tua fame. Quanto basta
per sopravvivere. In cambio mi aiuterai a procurarmi il cibo. Io mangerò e
riposerò così da riformare il sangue perduto alla svelta. Guarisco in fretta,
sono forte, lo sono sempre stata. Lo avrai notato anche tu. Se stiamo attenti, forse così vedremo arrivare
insieme la prossima nave, sperando che
non transiti in pieno giorno.''
''No. E' fuori discussione.''
''Perché? Non hai fiducia in me?''
''No…che dici! Sono io il problema.''
''Perché? Non
credi di riuscire a limitarti?''
''Quando il demone si nutre non è facile domarlo. La fame è un istinto
primordiale, non razionale.''
''E cosa credi che farai quando la fame sarà divenuta incessante?
Sarai più gentile con me, allora? O farai i nuovo ciò che hai fatto ieri? Ti ho visto sai…..''
Angel trasalì.
Sul suo viso una espressione di dubbio e
di dolore.
''Quando?''
''Ieri… sono venuta per parlarti, ma tu eri qui
dentro, per terra, svenuto. Non mi hai nemmeno sentito. Avevi le
labbra sporche di sangue…il tuo. E il segno di un morso sul tuo braccio. Dovevi essere veramente
disperato se ti sei nutrito di te stesso…..''
Lentamente, Angel si rimise in piedi, voltandole le
spalle. Non riusciva più a leggere lo
sguardo franco e indagatore di Chris.
''…Quel morso ha placato la mia voglia di nutrirmi.
Almeno per un po’. E mi ha spossato, impedendomi di cedere alla tentazione di
venire a …cercarti…….''
Chris gli si avvicinò, incalzandolo ancora con le
proprie domande e le proprie ragioni.
''E per quanto tempo credi di poter andare avanti
così, prima che il predatore che è dentro di te prenda il sopravvento, cercando
di sopravvivere?''
Angel si voltò verso di lei. Gli occhi lucidi di
emozione e vergogna.
''Lo so , non
molto credo, ma……. io non posso offrirti nessuna garanzia. E' meglio che tu lo sappia. Se lo farai, correrai dei grossi rischi, ricordalo.''
''Lo so, credimi, l'ho capito.'' Sorridendogli. Nei suoi occhi azzurri non
vi erano né pietà, ne condanna. Solo tanta dolcezza…..
Angel la
afferrò per le braccia, con le sue grandi mani.
Un brivido corse giù per la schiena di Chris. Ma non era paura…..
''Perchè? …..Perché lo vuoi
fare? Perché ci tieni tanto a che io
sopravviva? Che ti importa di me?''
Angel voleva capire, sapere e …….sperare.
''L'hai detto tu stesso….perchè
ci tengo a te. Per davvero, intendo. E poi perché tu sei un Campione delle Forze. E non
appartieni a nessuno. Non a me. Nemmeno a te stesso. Soltanto a Loro
e alle persone che potresti salvare. Non
ho né l'intenzione, né il diritto
di vederti morire, non per salvaguardare la mia incolumità.''
Angel le
sorrise. Ma non sapeva decidere
se quelle parole lo avevano deluso o lusingato. Si fidava di
Chris. Ammirava il suo coraggio
ma non
poteva condividere il suo
entusiasmo per quella sua ….. intuizione.
Si allontanò da lei, mollando la presa e
indietreggiando di un passo.
''No. Non se ne parla. Non posso. Non intend…..''
Una gran botta alla tempia lo colse di sorpresa.
Mentre le parlava, fissandola nei suoi occhi azzurri,
non aveva seguito il movimento del braccio di Chris che , con velocità sorprendente, lo aveva colpito ad una tempia con la cassetta del pronto
soccorso che aveva trovato sulla
spiaggia.
Un colpo fortissimo e ben assestato, che lo tramortì.
Con grande sforzo Chris si affrettò a riporlo sul suo giaciglio di pietra , nella posizione
più comoda possibile ma legandolo
abbastanza stretto con le corde di palma
che si era fatta da sé.
Si era offerta di
nutrirlo, ma non senza prendere una qualche precauzione, almeno
fino a che la fame di Angel non si fosse calmata……
Con una pietra appuntita si incise l’avambraccio sinistro e lo porse
ad Angel, alla portata delle sue labbra e delle zanne. Un piccolo fiotto
rosso bagnò la pelle di Chris.
Sebbene svenuto, lui percepì il suo aroma quasi mielato e decisamente
gradevole. Il suo volto mutò in
quello del demone. La fame e l’istinto di vampiro fecero il resto.
……..Il sangue ancora caldo di Chris gli invase la
gola, aiutandolo a rinvenire.
Il suo cervello
registrò dapprima il dolce sapore del liquido e poi il dolore bruciante alla tempia per il colpo
ricevuto. Un rivolo di sangue ormai secco gli solcava la tempia per
poi scendere fino alla guancia
sinistra.
Un' ondata di piacere fisico lo avvolse, mentre il suo demone trovava soddisfazione,
finalmente, anche se in misura di molto inferiore ai suoi
reali desideri.
Angel succhiò avidamente tutto il sangue che
Chris gli somministrò, per poi
ritrasformarsi.
Poi finalmente
aprì gli occhi, fissandola. A lungo. Silenzioso. Ma non
riconoscente. Sul suo viso, l'amarezza e
l'imbarazzo per quella situazione così anomala e avvilente….. essere nutrito
come un bambino. Per giunta con sangue umano. Più cercava di dimenticarne il
sapore, più il destino si accaniva e si divertiva a
offrigli occasioni per assaggiarlo di nuovo…….
''Va meglio adesso?'' Gli chiese Chris che, seduta accanto a lui,
si massaggiava il braccio dal quale
le aveva succhiato il sangue.
Angel scosse
la testa. Ma era l'unico movimento che
gli fosse concesso di fare.
''Perché mi
hai legato?'' Le chiese, mentre si ostinava a tentare di strappare i legacci che gli serravano i polsi e le
caviglie, per impedirgli di muoversi od alzarsi.
Ma senza riuscirci.
''Beh, ho preferito prendere qualche precauzione.
Scusami.''
''Mi hai colto di sorpresa…….''
''Era l'unico modo. Sei piuttosto testardo…''
''E ora? Cosa farai? Non mi slegherai?''
''No, fino a quando mi dirai che posso farlo. O fino
a che non riuscirai a sciogliere da solo
queste corde. Forse quando avrai recuperato un po’ le forze, sarai anche in grado di controllare meglio la
tua fame.''
Angel si
strinse nelle spalle. Chris era stata furba. Forse dopotutto, il suo piano
poteva riuscire. E lui
non aveva mai avuto così bisogno di nuove speranze, come in quel momento
così particolare e desolato della
propria vita.
''Sei stata brava. Più ci tento e più i lacci si stringono….''
Angel continuava a far forza ma quelle corde non si
allentavano. Anzi, gli avevano procurato numerosi graffi e minuscoli tagli ai
polsi. Le foglie disseccate di palma erano quasi taglienti , ai bordi.
''Michael amava il mare. Aveva una piccola barca. Mi
ha insegnato tutto sui nodi. Non ti sarà tanto facile liberartene….''
Esclamò Chris,
placida , mentre gli
ripuliva il viso del sangue
proveniente dal taglio alla tempia.
''Non so cosa pensare di te. Mi chiedo se il tuo sia proprio coraggio o soltanto stupida testardaggine. Ma comunque….. non lo
dimenticherò…''
Alle parole di Angel, per un istante, Chris si era bloccata, cercando una risposta che però
non arrivò.
''Ci vediamo domani.''
E senza aggiungere altro, si dileguò.
Quella notte
la ragazza dormì meglio.
Il suo
sonno non fu popolato dei suoi
soliti incubi e il giorno
dopo fu da Angel prima del tramonto.
Lo trovò dove lo aveva lasciato. Sveglio. In vigile attesa. Il colorito già
meno pallido. E con molta più energia.
''Angel…''
Lo salutò con una carezza al viso, sedendosi accanto
a lui.
Lui non le rispose, mentre si perdeva nel suo sguardo splendido e azzurro.
….Chris lo nutrì
di nuovo, senza problemi. Ed Angel bevve, tremante ed affamato, fino
all'ultima goccia.
Il quarto giorno, quando Chris entrò di nuovo nel rifugio, lui non c'era più. Le
corde erano a terra.
Ridotte in pezzi.
Chris lo cercò con lo sguardo nella grotta semibuia,
ma non lo trovò.
Si voltò e si
trovò Angel di fronte. Quasi addosso. Proprio in quel momento lui stava rientrando da un piccolo giro di
ricognizione.
La fissava, con insistenza. Chris trasalì suo
malgrado.
Questo particolare
la fece impallidire. Per un attimo, si
sentì un bocconcino da divorare.
In fin dei conti lei non sapeva se Angel ora fosse in grado di controllare i suoi istinti.
La testa le girò e quasi barcollò all'indietro.
Angel la afferrò per non farla cadere.
''Chris, stai bene?'' Le chiese, preoccupato.
''Si, non angosciarti per me. E solo un capogiro…''
''Ti ho spaventata?'' Le chiese lui, gentile.
''No…Sì. Non ti ho sentito.''
''Scusa, non volevo…''
Un sorriso la illuminò tutta.
''Ti sei liberato! Hai ripreso le forze…''
''Sì, va molto meglio ora.''
Disse Angel, premuroso.
La fece sedere sul proprio giaciglio.
''Devo ammettere che……la tua idea mi era
sembrata del tutto irrealizzabile, ma
ora sono contento che tu ci abbia
provato. Hai rischiato molto a farlo. E comunque il difficile viene adesso, lo
capisci vero?''
''Si lo so. Nessuna garanzia. Me lo hai già chiarito,
questo…..''
''Vuoi ancora …continuare?Voglio dire, con il
tuo piano?''
''Sì. Certo. O tutto quello che ho
fatto finora sarebbe inutile, non credi?''
''Va bene. Vattene ora. ''
Chris
rimase interdetta. Il tono di Angel non era stato tanto gentile.
Ma lui si rese
conto di aver sbagliato. La attirò gentilmente a sé.
''Cosa hai intenzione di fare?'' Gli chiese ansiosa.
''Per ora nulla, torna al tuo rifugio. Quando avrò bisogno, verrò
io, da te…Non preoccuparti per me. Sto meglio, te l'ho detto. Prenditi un po’
di tempo per te. Sei già troppo pallida. Stanotte ti porterò del cibo e, se vuoi, possiamo stare un po’ insieme sulla
spiaggia….''
E così fu.
Quella notte
Angel raggiunse Chris accanto al grande falò e le portò un pesce
piuttosto grande, da fare arrosto.
Angel non parlò molto ma con la sua presenza,
apparentemente tranquilla, confortò Chris, convincendola definitivamente di
aver preso la decisione giusta.
Quella notte Angel
non volle nutrirsi di lei. E prima dell'alba si congedò.
Chris dormì tutto il giorno.
Non riusciva più a
camminare sotto al sole. Si sentiva già più debole e il caldo cominciava
ad infastidirla.
Riposò fino al tramonto e poi mangiò il resto del
pesce arrosto della notte prima. E bevve molto. Sapeva che presto Angel avrebbe
avuto bisogno…
Dopo un paio
d'ore, quella stessa sera, mentre lei faceva il bagno nell'acqua
cristallina della riva, Angel arrivò. Silenzioso come sempre.
Chris uscì dall'acqua e gli andò incontro.
Alla luce della luna
le gocce di acqua di mare che le
erano rimaste appiccicate addosso scintillavano…..
Era bellissima.
Solo in quel momento Angel si rese conto di quanto
la desiderasse. ……E non per il suo
sangue.
''Sapevo che saresti venuto…''
''Sono diventato prevedibile, eh?''
''Già, un vero libro aperto….''
Risero entrambi. E il ghiaccio fu rotto.
''Vieni vicino al fuoco, stai morendo di freddo.''
Ed Angel le prese la mano, delicatamente….
Si sedettero sulla sabbia, accanto al falò.
Chris si lisciava i capelli cercando di
districarli, per asciugarli più in
fretta. Ad un certo punto Angel cominciò ad
imitare il movimento della mano
di Chris con la propria, sostituendosi gradatamente a lei e sfiorando , alla fine, con i polpastrelli,
il contorno del suo viso, soffermandosi dolcemente sulle guance,
sul profilo del suo naso regolare
e perfetto , scendendo giù, fino al collo
e le spalle, lisce e ben tornite.
Angel sembrava
volersi appropriare di ogni
dettaglio del suo corpo. Studiandola con quei suoi occhi scuri bellissimi.
Chris si sentì
avvampare.
Ma ebbe anche paura. Quando e come si sarebbe scatenata la sua fame?
Cominciò ad
ansimare, ma non per la paura.
Cercò di dominarsi, sperando che
Angel non si fosse accorto della sua eccitazione. Troppo tardi. Lo capì dalla sfumatura di curiosità e di lusinga che lesse nel suo sguardo scuro.
''Perché
continui a tremare?'' Le chiese Angel.
''Cosa? No, io
non tremo.''
''Invece sì. Ma non può essere per il freddo. Qui, vicino al fuoco fa caldo e poi
sei quasi del tutto asciutta ormai. Hai
paura…di me?''
''Non
dovrei?''
''No. Non potrei mai farti del male. Cioè…il morso fa
male, presumo….Ma credimi, non è mia
intenzione farti provare più dolore di
quello strettamente necessario.
Anzi…..''
E tacque,
fissandola negli occhi suoi azzurri.
''Volevo darti qualcosa in cambio. Qualcosa che non
fosse solo dolore. Una volta ero bravo in questo….''
Afferrandola per la vita , arrivò a sfiorare le sue
labbra con le proprie, stuzzicandogliele e saggiando la disponibilità
di lei ad un bacio.
In un primo momento Chris sembrò indecisa, ma poi si lasciò andare e
ricambiò con calore il lungo bacio di
Angel. Per poi fissarlo negli occhi suoi, rimanendone incantata.
Ma aveva qualcosa di
importante da chiarire…..
“Hai deciso di
regalarmi un po’ di piacere fisico per distrarmi dal dolore? O il mio piacere sarà la mia
ricompensa per il mio sangue?
Potrei offendermi per questo, non credi?''
''La tua ricompensa
sarà sopravvivere, non ti basta?
Non credo di doverti altro per il tuo sangue…''
L'apostrofò Angel
arrabbiato. Ma poi i tratti del
suo viso si addolcirono.
''Pensavo semplicemente che ti
sarebbe potuto piacere…Lo so che provi attrazione per me. Credevi che non me ne
fossi accorto?''
Le guance di Chris avvamparono.
''E tu?''
Gli chiese, quasi in un sussurro.
''Io cosa? Ah… Ho capito! Beh, sei una donna
bellissima…..Non sono mica uno stupido. Però, se proprio vuoi sentirtelo dire …Anche tu mi piaci. Io
non capisco perché voi donne dovete sempre
essere così melodrammatiche e complicate..''
Chris gli
allungò una gomitata non tanto gentile nello stomaco.
Angel ebbe una
smorfia di dolore ma poi scoppiò a
ridere.
Ma Chris non rise affatto.
''Per me non sarebbe soltanto sesso…''
Angel trasalì. Sorpreso da quello che sembrava, da parte sua, un errore di
valutazione.
''Sei uno che lascia il segno nel cuore, oltre che
nel fisico. E io non posso farmi distruggere
da te. Non voglio. Non posso
premettermelo. Cosa farò, quando
tornati a Los Angeles, ognuno andrà per la sua strada? Tu sparirai dalla mia esistenza. Lo so. La tua missione è la
cosa più importante, se non sbaglio, no?''
''No, non
sbagli.''
''Vedi? Non ci sarà più posto per me, nella tua
vita.''
''Questo io non l'ho mai detto. Se tu lo vorrai, anche quando saremo tornati a Los
Angeles…… ''
E tacque.
Chris rimase
sorpresa dalle parole di Angel e la curiosità la spinse a stuzzicarlo per saperne
di più.
''Cos'è? Mi stai offrendo un lavoro a tempo pieno nella tua agenzia o devo
prenderla come una proposta di fidanzamento?''
Gli disse, ridendo.
Ma Angel non
rise come lei. E non le rispose. Il suo sguardo profondo tradiva un fuoco e una
tristezza immani…….
No, non era né l'uno, né l'altra.
Forse era solo una silenziosa, decisa richiesta di
aiuto. Per la prima volta nella sua vita. Forse. O forse invece
una tacita e sommessa richiesta
di…amore. Tutti ne abbiamo bisogno, anche
Angel. E non perché ha una anima. Christal ne
era convinta. E nemmeno perché non gli è concesso alcun piacere fisico,
come mangiare, bere,fare, ma perché
questa è la sua vera essenza, il vero
essere di colui
che davanti a lei cammina, parla, agisce come un uomo, ma non lo è. Fame
d'amore. Povero Angel. Doveva averne avuto
ben poco di amore, lui, nella sua vita di vampiro con l'anima, e forse
anche in quella da mortale.
Consapevole di questo, Chris si avvicinò ad Angel
cercando la sua bocca, trascinandolo
nell' oblio di un' altro bacio,
lungo e coinvolgente. Al quale lui rispose lasciandosi andare completamente.
Poi con le
proprie labbra cominciò a sfiorare le
guance di lui, delicatamente e lentamente, con un ritmo sensuale e delicato,
preciso, che terminava con le proprie
labbra di nuovo su quelle di
Angel. Un altro bacio, e poi di nuovo, ancora, con lo stesso gioco…..
Angel
accarezzò lentamente i
fianchi di lei, stringendola ancora di
più a sé. E fu un susseguirsi di baci e
reciproche carezze, vivendo fino
in fondo tutte le sensazioni che ne derivavano.
Con l' indice Chris
si divertiva a sfiorare la bocca di Angel, seguendo il loro sottile
contorno, reso umido dai molti baci.
''Ti trasformeresti…per me?'' Gli sussurrò……..
''Cosa?'' Angel trasalì a quella improvvisa
richiesta.
''Hai capito bene….Fammi vedere l'altro tuo
volto!'' Lo supplicò Chris.
''Perché?''
''Ti prego…''
Sebbene gli venga molto naturale farlo, Angel acconsentì di malavoglia
alla richiesta di lei. Ed fu solo la sua curiosità a fargli decidere di
accontentarla.
E il demone uscì allo scoperto, allontanandosi un po’
dal viso della ragazza. Chris, dopo un momento di perplessità, che ad Angel
sembrò eterno,con una mano dietro al collo di lui, lo riavvicinò a sé. Lo baciò
e poi con due dita ricominciò a sfiorargliele, con gli stessi movimenti lenti e
misurati di prima, come se volesse continuare con quel suo piccolo e innocente
preludio. Ma il profilo della sua bocca
era cambiato. …..
C'erano le
zanne, affilate e taglienti come nessuna altra lama al mondo.
Chris sfiorò anche quelle, ammirandone il profilo
appuntito e la lucentezza alla luce del fuoco e della luna. Senza paura.
''Sono bellissime!''
Esclamò.
Intenta a fissare i suoi occhi d'oro, Chris ebbe un attimo di distrazione e con la punta di una delle zanne si ferì
all'indice. Un piccolo taglio da cui uscì qualche goccia di sangue. Chris lo guardò e si accorse che anche Angel
lo stava fissando. Immaginò il desiderio di lui di assaggiarlo, le sembrò di
leggerglielo negli occhi e nei movimenti della sua bocca.
Con il polpastrello
ferito Chris gli sfiorò il labbro
inferiore, sporcandoglielo con il proprio sangue…..
In un primo momento Angel sembrò rimanere impassibile. Ma la lotta interiore che lo
stava dilaniando era fin troppo evidente.
Nessun
umano mai si era avvicinato così a lui e
ai suoi denti affilati. Senza averli provati un attimo dopo. Nessuno, a parte Buffy, che lo
aveva baciato mentre lui
le mostrava il suo vero aspetto.
Ma era stato il bacio innocente di una
ragazzina innamorata. Quello di Chris
era tutta una altra storia…… era una
provocazione profondamente
sensuale, un gioco tremendamente
eccitante, un in cui lei stava per
coinvolgere anche il suo io vampiro. E
Angel non era sicuro di riuscire a controllarlo del tutto. La fame e la voglia
di assaporare il sangue di lei
martellavano la sua mente e offuscavano i suoi sensi....
Gli occhi di
lei, poi, puntati addosso, erano frecce azzurre che lo penetravano, dentro, fin
giù nell'anima e lo facevano sentire
senza difese, allo scoperto, come non si era mai sentito.
Se avesse
avuto un cuore in grado di battere, in quel momento il suo battito sarebbe
impazzito. Ne era convinto.…..
L'odore pungente del sangue e il suo sapore spezzarono ogni resistenza opposta dalla razionalità.
E il demone reagì. Si leccò le labbra e
le afferrò il polso, succhiando il dito
con forza, quasi facendole male, cercando altro liquido rosso prima che madre natura facesse il suo corso e
la piccola ferita smettesse di sanguinare. Ma evidentemente non era
abbastanza…Con un balzo le fu addosso e , ringhiando, le graffiò il collo.
Chris si preparò mentalmente al dolore. Probabilmente Angel stava per morderla e, a dire la verità, non ne aveva paura. Non sapeva spiegarsene il perché, ma era quello che provava.
Angel le aveva bloccato le mani e la schiacciava con il suo peso.
Si strofinava a lei, facendole sentire tutti i suoi
muscoli e la sua crescente eccitazione.
Invece di morderla cominciò a sfiorarle il collo e a leccarne i graffi e una ondata di calore e di piacere
sommerse Chris. Ma la voce di Angel in un
orecchio, rauca per l'eccitazione e
allo stesso tempo determinata, quasi minacciosa, le fece recuperare lucidità.
''Non devi provocare il demone che è in me, non
puoi giocare con lui!''
E, lentamente, si staccò da lei, lasciandola libera.
Si alzò in piedi, riacquistando l'aspetto umano.
Gli occhi di
nuovo scuri e profondi. Cupi di rabbia e
neri come la notte che avvolgeva l'isola.
''Non è stato divertente. Non farlo mai
più! La prossima volta potrei non
riuscire a fermarmi!''
Anche Chris si alzò e
gli si avvicinò piano, consapevole del pericolo corso ma per niente
pentita.
''Scusami se
ti ho fatto arrabbiare. Io non volevo questo. E' che quando sto con te….''
Si fermò per
un attimo, come per cercare le parole
giuste, poi con voce più decisa…
''Da quando ti ho conosciuto è come se i miei sensi
si fossero svegliati, Angel. Non ho desiderato mai nessuno come desidero te. Ti
desidero al punto tale da non avere più paura nemmeno del tuo lato oscuro …e
stasera volevo provartelo.''
Le parole di
Chris gli fecero dimenticare tutti i
motivi che aveva di sentirsi arrabbiato. Del tutto inattese, visto che provenivano
da una persona che fino a poche settimane prima non aveva fatto altro che odiare quelli come lui. Angel
ne fu piacevolmente turbato, ma si impedì
di far trasparire la sua emozione riuscendoci alla perfezione. Si diede dello stupido, rendendosi conto
di essere andato troppo oltre con lei,
lasciando che si innamorasse di lui e
già sapendo di non poterla rendere felice. Perciò, con tanta amarezza nella voce abbracciò la ragazza ,
cercando di convincerla.
''Tu non devi dimostrarmi niente. E non
devi sentirti attratta dal mio lato oscuro, come lo chiami tu. E'
…….sbagliato!''
''Esso è parte di te.''
''La peggiore. Non dimenticarlo mai!''
Le labbra di Chris cercarono nuovamente quelle di
Angel. E il bacio fu sensuale e caldo,
come l'ondata di emozione che ne seguì e coinvolse entrambi.
Chris allungò un braccio, accarezzando i capelli di
Angel. Erano cresciuti tanto e gli conferivano un aspetto arruffato, ma
ugualmente irresistibile.
Così prese la propria
decisione.
Di accettare ciò che Angel le aveva offerto.
Senza porsi problemi o fare programmi.
E consapevole del rischio di innamorarsi di una creatura che
probabilmente l'avrebbe fatta solo
soffrire……..
Da quella sera,
per Chris fu un crescendo di emozioni, mai provate prima.
Angel era un demone con centocinquanta anni di esperienza, in fatto di sesso, e Chris era molto recettiva, colpa dei profondi sentimenti che ormai la
legavano al suo amico vampiro.
Bastavano pochissime carezze per farla
rilassare ed eccitare, preparandola al morso ed al piacere…….
Ogni volta Angel sceglieva un diverso punto del corpo dove mordere, evitando accuratamente quelli
più delicati per non provocarle eccessivo
dolore, e il morso sopraggiungeva
sempre quando l'eccitazione di
lei arrivava al massimo.
Intensificando il piacere invece di
annullarlo. E così, nel
momento culminante, lui si nutriva di lei, ed entrambi ottenevano ciò
che volevano, insieme.
Fu così che per Chris il momento in cui Angel aveva fame si trasformò da momento di terrore
in piacere allo stato puro, un
vero e proprio gioco, al quale cominciò a partecipare sempre più
consapevolmente ed attivamente, finendo con l'incoraggiare Angel
ad ottenere anche il
proprio piacere e non solo il
nutrimento per sopravvivere.
Ma Angel si
rifiutò di farlo.
E Chris andò
su tutte le furie.
''Non si può negare in eterno i propri sentimenti. Io l'ho accettato e dovresti farlo anche tu.
Almeno questo me lo devi!''
Lo apostrofò, mollandogli un poderoso ceffone sulla
guancia sinistra.
Angel non si scompose affatto e rimase calmo.
''Sì, hai ragione…..anche io mi sto innamorando di
te, ma non posso, non voglio essere debole e
causare altro dolore!''
Chris trasalì, ricordando le parole di Angel di
qualche settimana prima.
''Ti riferisci alla maledizione?''
''Sì…..''
''Va bene, ho capito.''
“Non credo, ma, credimi, è meglio così.''
''Ne sei proprio convinto?
Angel annuì. Cercando di sembrare sicuro di sé, con
la paura che il suo corpo invece tradisse le sue vere emozioni, la sua voglia
di abbracciarla e…di farla sua. Per sempre. Così non si sarebbe più sentito
solo e disperato. Come si era sentito a causa
della maledizione, che l'aveva allontanato dalla sua razza e dagli
uomini. E della morte di Buffy, che l'aveva di nuovo
fatto sentire indegno di ogni perdono.
Ma Chris interruppe il fluire dei suoi pensieri.
''Angel, il
desiderio rafforza qualsiasi legame, se non lo spezza!''
''Non lo so , forse, ma io ci sono già passato.
E fa soffrire. Non poter mai cedere,
nemmeno per un momento, alla passione. Il non poter mai soddisfare fino in fondo la propria …….''
''Io non gli darò importanza se tu non gliene
darai!''
Lo interruppe
Chris, con l' impeto e la sicurezza di chi è pienamente convinto delle
proprie idee.
Angel si chiese
per quanto tempo quella ragazza
sarebbe rimasta fedele a queste sue
convinzioni, senza desiderare di più…….
''Christal, io....''
"Shh!'' Lo zittì , poggiando due dita sulle labbra di lui.
Angel prese
la mano di lei che lo sfiorava, tra le sue, e gliela baciò.
Evitò il suo sguardo, abbassando gli occhi.
''Mi
porto l' Inferno dentro e non è
facile, credimi. E' sempre in agguato.
Aspetta solo che il mio io cosciente per un
solo momento non riesca a controllarlo, per spingermi ad azioni convulse
e pericolose per gli altri. Devi promettermi una cosa, Chris……devi stare
in guardia, sempre!Devi essere pronta a difenderti, anche da …..me!''
Chris sentì i
propri occhi riempirsi di lacrime.
''A questo ci ero arrivata già da sola, ma ho fiducia in te e non voglio
sentirti parlare così!''
Mentre le sue mani non si stancano mai di
accarezzargli il bel viso.
Angel sospirò. Era fortemente emozionato. Sentiva di aver bisogno di lei, della sua
presenza, della sua voce, dei suoi occhi che lo guardavano con tenerezza infinita e la
abbracciò, forte, ma aveva dovuto essere
sincero.
Passarono due settimane. E Chris cominciò a dare
segni di cedimento. Ogni volta il tempo necessario per svegliarsi dallo stato di torpore in cui
precipitava per il morso e
l'orgasmo era sempre maggiore.
Angel cominciò a temere che un giorno
la sua compagna non si sarebbe più
svegliata, per la debolezza dovuta alla progressiva perdita di sangue.
Lei ormai
appariva pallida e smagrita.
E di una nave di passaggio, nemmeno l'ombra.
Così Angel
pervenne ad una nuova
decisione. Ma sapeva già che Chris l'avrebbe osteggiata.
C'era un piccolo spiazzo, sul lato della collina in
cui Angel aveva il suo rifugio, a
strapiombo sul mare. Avevano acceso un fuoco anche lì, ma più piccolo, in modo
che non oscurasse troppo la luce delle stelle. Era il loro posticino preferito.
Angel vi si
recava ogni notte.
Gli piaceva
tanto conversare lì, con Chris,
mentre lei lo stuzzicava con le sue
domande e le sue carezze, seduti accanto
alle fiamme che crepitavano e
sprizzavano scintille, rischiarando il buio.
''Sei silenzioso stasera, Angel. Cosa c'è? ''
Lui sembrava mille miglia lontano, con la mente persa
in chissà quale pensiero, o ricordo.
''Niente, non preoccuparti!''
''Quando mi dici di non preoccuparmi, allora sì che sento di dovermi preoccupare….''
Angel non raccolse la provocazione di Chris e cambiò
argomento.
''Chris, ti sei resa conto che piano piano stai cambiando le tue abitudini?''
''No, che vuoi dire?Considerando dove siamo mi sembra
tutto molto normale.''
''Per te è normale che un umano sia sveglio di notte
e dorma di giorno come….me?''
''Già, è vero!Ma qui di giorno fa troppo caldo per
fare qualsiasi cosa e ho dimenticato a casa le creme protettive!''
Chris gli aveva
sorriso allusiva…..
''Davvero?'' Era stata la risposta cupa e preoccupata di Angel.
''Non mi credi?''
Aveva replicato Chris, scherzando con allegria. Ma
l'espressione buia di Angel la raggelò.
''No. Tu ami il sole
e la luce. Perché le stai evitando?Cosa ti succede Chris? Dimmelo!''
Chris si strinse nelle spalle, sconsolata.
Preoccupata. Dentro di sé già presagiva a quale conclusione Angel volesse arrivare. Voleva costringerla ad ammettere di non poter più continuare a nutrirlo. Era l'unico modo
per evitare che poi
lo inseguisse per tutta l'isola, vanificando i suoi
sforzi per tenersi alla larga da
lei.
''Io….non riesco a vivere lontano da te. Ti riesce
così difficile comprenderlo? Tu non hai mai tradito la tua natura, tutto te
stesso per qualcuno che ti piaceva davvero?''
Angel
trasalì. Lui aveva fatto lo
stesso per Buffy.
Per una cacciatrice, nemica naturale di
un vampiro….
La sua espressione si intenerì.
No. Non poteva
allontanarsi da lei, di nuovo…..
Chris lo sorprese. All'improvviso lo
abbracciò con slancio,
rovesciandolo con la schiena a terra.
Gli si
incollò sopra, tempestandolo di
baci. Angel si sentì perso nel calore di
lei, nella sua tenerezza e nel mare dei suoi occhi ……
Cominciò ad accarezzarlo, ma in quel modo.
Angel assaporò tutta la voluttà e la delicatezza di
quella passione e sentì
i propri muscoli vibrare sotto le
mani di lei.
L'ultimo momento di
intimità totale e completa con
una donna era stato quello vissuto con Darla.
Ma non era stato amore. Erano
stati solo desiderio e intesa tra due vecchi compagni di giochi.
Le mani di Chris invece gli trasmettevano ben altre
emozioni……
Da tanto tempo non recepiva così profondamente e
intensamente le carezze di qualcuno. Da
tanto tempo lo desiderava… tanto, troppo. Ma
il pensiero di Angèlus lo
riportò alla realtà. Non poteva
permettere che succedesse ancora, non poteva smarrirsi nel calore di lei, abbandonarsi e annegare nel dolce mare del suo corpo…………..
Finalmente, a fatica, riuscì
a venirne fuori. Le prese le mani
e la fermò.
''No….Ti prego, smettila.''
Ma lei
sembrava decisa a non smettere.
''Dai, Angel…..''
La voce di Chris era rauca per l'eccitazione.
''No, Christal, adesso
basta!! ''
E la spinse
via piuttosto bruscamente.
La ragazza
si ritrovò a terra,
sulla sabbia. Angel si era alzato
in piedi e la guardava concitato, ma
pronto ad arretrare di nuovo se
solo lei avesse cercato di avvicinarsi.
''Ma cosa fai? Che ti prende?''
E si alzò in
piedi.
''Devi stare lontano da me!''
''Ma perché? Finora non mi è sembrato che ti
dispiacesse. E poi cosa significa
"lontano''?''
E , avvicinandosi, aveva cercato di nuovo di
toccarlo.
''No….. Christal! E' che
io…non posso……''
''Non posso….cosa?''
''Perché non vuoi capire?Perchè
vuoi proprio sentirtelo dire?.....Non
posso fare l'amore con te!''
Ecco, era riuscito a dirglielo, finalmente…….Angel si
sentì sollevato, per questo.
Ma gli era sembrato
di sprofondare quando i suoi
occhi avevano incontrato quelli
di Chris e vi lesse dentro
il turbamento e la delusione.
Chris assunse un tono e una espressione arrabbiata,
quasi duri.
''Bene,allora?Cosa vogliamo fare? Stasera non hai voglia di parlare,non hai voglia di fare
l'amore con me….forse hai voglia di batterti? Ti manca la lotta Angel? Ho visto
come ti muovi, quando combatti, e di cosa sei capace…..lascia che ora ti
mostri di cosa sono capace io!''
Mentre diceva
questo, si allontanò da Angel, camminando all'indietro. Si ritrovò accanto al
fuoco. Lo fissò, poi cominciò a fissare
Angel. Nei suoi occhi, come un freddo
lampo di cattiveria, di rabbia. Trasse
fuori dal falò un pezzo di legno più sottile e lungo, ma la cui
cima ardeva. Cominciò a rotearlo nell'aria con abilità e velocità,
avvicinandosi di nuovo al suo amico
vampiro.
Angel rimase senza parole, non riusciva a capire
l'atteggiamento di Chris . Era determinata adesso, e minacciosa.
Di tutte le reazioni possibili, questa era l'unica a
cui non aveva pensato. E ora fissava allarmato il bastone che diffondeva
le sue scintille nell'aria, mentre Chris continuava con il suo gioco. Ma lo era davvero?
''Smettila, Chris,quello che stai facendo è pericoloso, potresti farti male!Per giunta
sei debole, a causa mia!''
''Sei presuntuoso, Angel e troppo sicuro di te, per i
miei gusti….''
''Credi davvero che scontrandoti con me ne usciresti
illeso? Non illuderti, non sono tanto debole da non poterti affrontare. Tu non
hai la minima idea di cosa potrei farti, forse potrei insegnarti addirittura
qualcosa!!''
''Adesso sei tu la presuntuosa! Non so il perché
parli così, ma non voglio lottare con te!''
''Difenditi, Angel,io non avrò pietà, ti avverto!''
Chris partì all'attacco, veloce e determinata.
Innumerevoli scintille si sparsero
nell'aria.
Angel inizialmente schivò tutti i colpi. Riuscì a coglierla di
sorpresa, per un attimo e a colpirla ad una spalla, poi lei reagì, colpendolo
ad un fianco e buttandolo
a terra. Angel cadde pesantemente sulla schiena.
Quando e se lo
voleva, Chris sapeva essere molto forte, nonostante le continue
perdite di sangue.
Con grande sorpresa di Angel, Chris conficcò il
paletto incendiato per terra affianco al
viso di lui. Glielo avrebbe ustionato se lui non fosse stato lesto a spostarsi,
seppur di poco. Non stava affatto
scherzando……
La sabbia spense la fiammella accesa. Lui la afferrò
per i fianchi e la scaraventò dietro di sé, sulla sabbia. Chris rapidamente si
rialzò, ma perse il bastone. Anche Angel con un colpo di reni fu in piedi.
''Certo che ne riservi di sorprese!!! Un'altra
avrebbe reagito piangendo e chiedendo spiegazioni, tu no! ''
''Io non sono come le altre donne, non l'hai
capito?''
''Oh, sì che l'ho capito! Quando sei arrabbiata sei pericolosa!
Perché fai così?''
''Credi ancora che non saprei difendermi da te? E'
per questo che non vuoi lasciarti avvicinare? Se tu riuscissi ad avere più fiducia in me, dopo ti lasceresti
andare?!''
''No, Christal. Se tornassi
ad essere l'assassino che ero prima, potrei torturarti per giorni, ucciderti
senza il minimo rimorso e tu non potresti fermarmi, perché non mi faresti
mai del male!''
''Questa è
ancora la tua presunzione che parla, sei troppo sicuro di poter fare con me tutto quello che vuoi
!''
E lo attaccò di nuovo
a mani nude. Ma Angel la schivò,
vanificando il suo attacco.
Chris non si diede per vinta e al secondo
tentativo riuscì a colpire il suo avversario.
Un pugno in
pieno viso.
Il colpo fece
perdere il controllo ad Angel che si
trasformò, e le ringhiò contro.
Per un attimo Chris si fermò, osservandolo
attentamente. Sembrò impressionarsi, ma questa volta non fuggì via. In fondo
gli aveva promesso che non sarebbe più successo……
Lo scontro continuò invece ancora più violento. Non era una novellina nell'arte della lotta e
ora lo stava dimostrando.
Indietreggiando per evitare un nuovo colpo al viso,
Angel inciampò in un grosso pezzo di legno e si ritrovò di nuovo a terra , per l’ennesima volta con la schiena . Chris ebbe a portata del suo
braccio il bastone appuntito che aveva
prima, che era rimasto
infilato nel terreno e con quello
colpì Angel, conficcandoglielo nella
spalla sinistra .
''Hai ancora dubbi ora?'' Lo apostrofò Chris, mettendo anche un piede sul suo petto
e facendo forza sul bastone per
evitare che si muovesse.
Si fissarono a lungo. Lui ritornò al suo volto umano.
E afferrò il bastone con il suo braccio
sinistro, strattonandolo verso di sé
e trapassandosi la spalla da
parte a parte.
Chris si ritrovò con il viso a pochi centimetri da
quello di Angel, che le sussurrò piano……..
''Puoi farmi tutto il male che vuoi, se questo può
aiutarti ad accettare il mio rifiuto…..''
La dimostrazione di forza e le parole di Angel la
fecero sentire un'egoista. Chris finalmente lasciò trapelare l'emozione sul
suo viso.
''Mi hai detto che per te sono importante, che posso
contare su di te. Che hai bisogno di me. Che non possiamo amarci…..ma neanche
per un momento ti ho sentito dire che lo desideravi anche tu!''
''Ti sbagli, Chris. La mia mente e il mio corpo non
desiderano altro. Ma è meglio non desiderare ciò che non si può
avere, credimi. Ricordi la maledizione? La mia anima…La perderei di nuovo
se provassi solo un attimo di felicità….. quella felicità,
intendo. E con te mi sarebbe facile raggiungerla. Ti trovo adorabile, troppo……. tornerei ad
essere un assassino e non voglio. Ti prego, non rendermi tutto più
difficile!!''
Chris scorse delle lacrime sulla guancia destra di
Angel…
Emozione o dolore?
Liberò la spalla dal bastone e lo scaraventò lontano. Angel ebbe un solo, flebile lamento, mentre
continuava a fissarla negli occhi.
Lei era ancora in piedi , lì, affianco a lui ,
illuminata dal fuoco. Sul viso una espressione
stranita. Delusione. Dolore. Per quello inflitto ad Angel in un momento
di stordimento e rabbia. Dolore per la consapevolezza di dover rinunciare a una
onda selvaggia di emozioni tanto desiderate, appena immaginate,ormai sfumate….
Angel era rimasto immobile, a terra. Chris si inginocchiò vicino a lui.
In pochi secondi
sembrò recuperare la calma e la
propria lucidità .
''Perdonami, per il
dolore che ti ho inflitto. Non ne avevo il diritto.''
Senza dare ad Angel il tempo di rispondere o di andarsene, Chris gli
appoggiò la mano destra
sulla spalla ferita. L'altra mano corse a catturare la mano destra di
lui, attirandola verso di sé. Sapeva
bene che lui non ne aveva bisogno. I vampiri guariscono in fretta. Ma non
voleva che il dolore per la ferita lo
attanagliasse ancora, nemmeno per un
solo, ulteriore minuto. Anche se questo avrebbe significato dover uscire
allo scoperto, rivelargli il suo
potere…..
Per qualche
secondo Angel vide una strana luminosità
che proveniva dalla ferita e una sensazione di energia, calda, benefica che partiva dalle loro mani unite e
dalla sua spalla e sembrava entrargli dentro. Si sentì di nuovo forte,
fisicamente e psicologicamente. Se fosse stato
umano il suo respiro sarebbe diventato
affannoso per l'eccitazione e l'energia vitale che Chris gli stava
trasmettendo. Chiuse un attimo gli occhi per poi riaprirli e la fissò. Lei
sembrava concentrata e in preda ad uno sforzo sia fisico che mentale.
Gli occhi di
lei sembravano guardarlo ma non
vederlo in realtà. Pian piano il calore
e la energia diminuirono mentre il viso di lei tradiva un’espressione di
dolore.
Lei aveva fatto sua la sofferenza di lui. Di nuovo.
Chris si
staccò,si portò per un attimo le mani sul viso, poi all'improvviso si alzò e
corse via. Angel decise di lasciarla andare. E rimase lì, da
solo, ancora sdraiato con la schiena a terra. Senza voglia di muoversi, nemmeno
di un millimetro e ….meravigliato, curioso, confuso, per quello che i suoi
grandi occhi scuri avevano appena visto
e che il suo corpo sperimentato.
Erano successe troppe cose, in troppo poco tempo……
Per il resto della notte rimase lì, accanto al fuoco. Si sentiva travolto dalle
continue emozioni che Chris gli aveva scatenato dentro da quando l'aveva conosciuta. Lui lo aveva già intuito che
non era solo una semplice ragazza che aveva sofferto tanto, nella sua
vita. La sua capacità di comprenderlo, il suo coraggio, dovevano avere un significato ben più
profondo. E quel potere guaritore , l'attitudine alla
lotta, dovevano avere una origine
precisa , ma quale? Dubbi ….. tanti.
Domande ed emozioni…..troppe. Una miscela esplosiva per chiunque , anche per
uno temprato dall'Inferno come lui.
L'arrivo dell'alba lo costrinse a muoversi pigramente
verso il suo rifugio, dove peraltro non riuscì
a chiudere occhio per tutto il giorno. Con tristezza Angel ammise con sé
stesso di riuscire a capire la reazione aggressiva di Chris al suo rifiuto a
concedersi e non gliene voleva a male. E
di sicuro era stato più doloroso reggere lo sguardo di delusione di lei che patire il colpo alla spalla…..
Deciso ad avere più di qualche chiarimento, al tramonto, Angel trovò
la ragazza vicino alla piccola cascata
a cui lei attingeva l'acqua dolce.
'' Sei ancora
arrabbiata con me?''
''Mi passi il vestito?''
''Sì. …..scusa!''
Angel rimase interdetto per un attimo, per quella
richiesta, poi si accorse che il vestito,
era lì, su uno dei sassi accanto
all'acqua e lo porse alla ragazza. Un
po’ gli dispiacque che lei si coprisse.
C’ era il desiderio nei suoi occhi…….
In un lampo
Chris fu di fronte ad Angel. Non era più
adirata. La sua voce era dolce e
tradiva una profonda emozione.
''Angel,io……
non so da dove cominciare. Ho reagito in maniera esagerata,lo riconosco!
Non ho assolutamente nessuna scusante per come mi sono comportata.''
Aveva gli occhi scintillanti e arrossati. Angel si rese conto che lei doveva aver pianto
molto.
''Non fa niente. In fondo posso capire la tua rabbia.
E poi mi hai guarito,no? Come sulla nave….. Anche sulla nave sei stata tu,
vero?!''
Chris abbassò lo sguardo e annuì.
“Ti devo una
spiegazione. Voglio dartela .E' giusto che tu sappia la verità.”
Si sedettero uno accanto all'altra , su uno dei grandi massi che circondavano la
piccola cascata. Angel prese le mani di Christal tra le sue.
''Io…..ho sentito
una grande energia in te e nelle tue mani e il dolore che veniva risucchiato via. E' stato
piacevole……strano, ma piacevole, quasi
eccitante!''
''Già,quasi….''
''Non è solo il dono straordinario di un essere
umano, vero? Ho visto altre volte
uomini e donne con una qualche facoltà mentale, o di altro tipo ma mai nessuno come il tuo!! Eppure sembri una donna
normale. …..sento il profumo della tua
pelle e il rumore del
tuo sangue che scorre dentro
di te ….. chi sei veramente? ''
Chris
aveva una espressione selvaggia
in viso e la voce stranamente eccitata .
Si staccò da Angel e si alzò in piedi. Lui invece rimase in silenzio, seduto, pronto ad
ascoltarla, impaziente di sapere la verità e conoscerla nel profondo.
''Nessuno è mai stato in grado di spiegarmi perché io
sia in grado di guarire gli altri…
Streghe, mistici, zingari. Tutti quelli a cui mi sono
rivolta non hanno saputo altro che confondermi le idee su questa mia…. facoltà.
Uno di loro ha addirittura cercato di appropriarsene. Allora ho smesso di cercare una risposta e mi
sono concentrata sul suo controllo e
sui suoi limiti. Non funziona con
le malattie e nemmeno su di me…Posso solo guarire le ferite altrui, a
patto che non sia troppo tardi.''
''Come fai a farlo?''
''Mi concentro sulla ferita. Qualsiasi sia la sua
origine. Ho bisogno di stare in
contatto fisico con chi devo
curare. Ma non ho bisogno della sua collaborazione….''
''Questo lo so. Io ero svenuto, sulla nave.''
''In quel momento sento una strana
energia in me. E' come una
forza che continua a crescere e
che culmina in una esplosione di dolore. Pochi secondi, poi tutto
ritorna normale, il mio respiro, il battito cardiaco e allora mi accorgo che la ferita è sparita.
Ma più le ferite sono gravi, più mi è
doloroso farlo!''
Chris si voltò, fissando Angel e studiando la sua
reazione alle sue parole. Ma lui
sembrava tranquillo, anche se un
po’ incredulo. Ed era bellissimo, con
quella espressione attenta e preoccupata dipinta sul viso. Come sempre, del
resto.
''Cosa ti spaventa, Chris? Voglio dire, io ho
percepito la paura in te, mentre un attimo fa me ne parlavi. Hai paura che io
abbia paura di te, ora che so?''
''No, certo che no .
Ma, possibile che tu non
capisca? Io non so se sia un dono oppure no .
Ed è di questo che ho paura.
Perché proprio io? Perché non ricordo nulla della mia famiglia e del mio
passato? E se le due cose fossero collegate? E se questa mia facoltà nascondesse un pericolo?E come faccio a sapere che
prima o poi non mi consumerà come una
candela?''
''Tu doni la vita
Chris, non può esserci nulla di negativo
o di maligno in questo, non credi?''
''E se un giorno salvassi la vita all'essere
sbagliato? Lo hai visto anche tu.
Funziona anche con chi è come .…te! ''
''Allora ne affronterai le conseguenze. Ma la
possibilità di sbagliare non deve impedirti di
fare ciò che ritieni giusto…''
Angel si rese conto che
Chris era preda di troppi dubbi.
''Ascoltami…..non hai pensato che questo potrebbe
essere un dono del Cielo, di quelle
stesse Forze che guidano anche me attraverso le visioni di Cordelia?”
Chris rimase
senza parole. Data la sua natura
probabilmente Angel era la persona più esperta in eventi
soprannaturali che avesse mai incontrato, perciò la sua
fiducia la commosse fino alle lacrime.
E poi si sentiva anche sollevata. Finalmente questa sua
particolarità non era più un peso
da portare da sola.
Non doveva
essere facile per lei ricordare le proprie origini ed ammettere il grande vuoto che sentiva in sé a
causa del suo passato …… Angel se ne rese conto. E in quel momento la sentì ,in
questo, molto simile a sé stesso. Il passato lascia sempre segni indelebili, qualunque esso sia, buono o
cattivo, ignoto oppure no .
Continuava a
tremare, così Angel decise di
stringerla più forte a sé,
abbracciandola di spalle. Voleva farle sentire
che nonostante tutto lui era lì, per lei, per darle tutto il suo
appoggio, la sua attenzione , nel momento in cui lei aveva sentito il
bisogno di confidarsi.
''Sai Chris, io penso che tu sia una persona straordinaria. Un altro
essere esiterebbe al posto tuo. Tu no . Tu esci
allo scoperto pur di fare una
buona azione. Anche se è doloroso , non
ti tiri indietro….. non sono in molti a possedere il tuo coraggio e la tua determinazione.''
''Non sai che peso sia la responsabilità di intervenire sulla vita e la morte
altrui.''
''Ti sbagli….io lo so molto bene. Ma è un peso che tu
puoi reggere benissimo. Sei abbastanza forte per farlo.''
Un debole sorriso comparve sul viso di Chris. Per sminuire la tensione Angel le accarezzò una guancia . Ma poi continuò a porle nuove domande. La sua curiosità era ancora insoddisfatta.
''Che ricordi hai del tuo passato?”
''Non lo so, penso che la parola più giusta per
definirli sia “frammentari”. Ho memoria di luoghi, persone, lingue, usanze che
so di avere conosciuto ma non so come, né quando.''
''Quando torneremo a Los Angeles devi venire con me
in un posto. Lì forse troveremo una
risposta alle tue domande.''
''Davvero mi aiuterai?'' Chris fissò Angel con i suoi occhi azzurri di
nuovo vivi e brillanti di speranza .
''Ma certo…lo farò con piacere!'' Le rispose,
baciandola…..
Qualche sera dopo, Christal era sulla spiaggia. Accanto al fuoco. Angel
come sempre le si avvicinò. Era appena
tramontato il sole.
Chris capì subito che qualcosa non andava, Angel sembrava tremendamente preoccupato.
''Cosa ti succede Angel?''
''Non posso rimanere con te stasera. Devo fare una
cosa…..''
''Posso venire con te? Lo sai che mi piace
accompagnarti nelle tue passeggiate notturne.'' Disse Chris con tono scherzoso…..
''No, stavolta no. E' troppo pericoloso!''
Chris smise di ridere e con tono serio aggiunse…
''E pensi che
questo mi convinca a lasciarti andare da solo?E poi ci sarai tu a proteggermi,
no?''
Angel capì che Chris lo avrebbe seguito comunque e
allora le spiegò tutto, prima di addentrarsi insieme verso l’interno dell’isola.
''C’è qualcun altro qui , oltre a noi due. E’ stato
nel mio rifugio, ne ho avvertito la presenza ma non sono riuscito a capire chi
o cosa fosse. Credo di aver trovato le sue tracce nella radura a nord, sotto i
grandi alberi…..ho paura che non sia umano….''
''Non è detto che sia un pericolo per noi, per il solo
fatto che probabilmente è un demone.''
''E’ vero, ma
il mio sesto senso mi dice che dobbiamo stare in guardia.''
Arrivati al limite della vegetazione, si nascosero
dietro a una mangrovia enorme e
rimasero immobili e in silenzio
per un quarto d'ora.
Poi sembrò
loro che una ombra si muovesse dall’altro lato della radura….
''Rimani qui e non muoverti, io cerco di
avvicinarmi.'' Disse Angel, sparendo
silenzioso nel buio, lasciando sola Chris.
Dopo un po’ la ragazza ebbe la sgradevole sensazione
che fosse sopragiunto qualcuno alle sue spalle e stava per girarsi
quando si sentì venir meno. Qualcuno si era avvicinato senza alcun rumore e,
dopo averla tramortita, la trascinò via.
Angel ispezionò tutto il perimetro della radura
senza vedere nessuno, ma quando tornò nel punto in cui
aveva lasciato Chris non la trovò più .La paura che le fosse
successo qualcosa si impadronì di lui e si maledì per averla lasciata
sola…
Con il cuore in gola si guardò intorno di nuovo e la
vide, al centro della radura. Questo lo
rassicurò. Sembrava illesa, ma era allo scoperto e gli voltava le spalle.
Con un balzo Angel la raggiunse. Quel luogo non era
sicuro, dovevano mettersi al riparo degli alberi.
''Chris, ma dove eri finita?''
Quando Angel la toccò lei si voltò e in quel momento
tre grandi falò si accesero, contemporaneamente, come per una magia,
illuminando tutta la radura e facendo sembrare i grandi alberi e le loro ombre
ancora più imponenti e minacciosi.
I fuochi avevano creato un grande triangolo di luce
e quella luce illuminava benissimo il
viso di Chris. Angel indietreggiò di un passo per la sorpresa,
vedendolo…
Gli occhi di
lei erano spaventosi. Non erano più
azzurri, come quelli di un essere umano, ma erano diventati completamente blu,
di un blu scuro e profondo come quello
della notte che circondava l’isola e
sembravano non vederlo, come se la ragazza fosse in trance.
“I tuoi occhi….cosa ti succede, Chris?''
“Il nostro ospite è arrivato, Shingo!” Gridò per tutta risposta Chris e un ombra scura
si avvicinò, spuntando dal nulla.
Era un essere dalle dimensioni e forma quasi umane,
piuttosto grosso e dall’aspetto nodoso e
legnoso. La sua pelle e il suo viso ricordavano ad Angel la corteccia di un vecchio albero, ma i suoi
occhi erano gialli e fiammeggianti,come quelli dei vampiri.
Appena fu alla sua portata , Angel si trasformò e lo attaccò, cercando di
coglierlo di sorpresa. Il suo sesto senso gli diceva che quell'
essere non aveva intenzioni
amichevoli.
Ma i suoi colpi
non sortirono alcun effetto su di lui così Angel decise di battere in
ritirata, afferrando Chris per un braccio per portarla via il più
velocemente possibile.
La ragazza
però lo colse di sorpresa. Con un sasso lo colpì alla tempia sinistra e
il colpo fece barcollare Angel. Questi
non riusciva a credere che Chris lo
avesse colpito….Di nuovo.
Ma stava per accadere anche di peggio….
Il terreno sotto
i piedi di Angel cominciò a smuoversi
e le radici dell’ albero alle sue
spalle si avvinghiarono attorno alle caviglie del vampiro come dei tentacoli,
immobilizzandolo. Altre radici velocemente salirono attorno alle gambe e su,
fin sulle spalle e le braccia, bloccandolo completamente, in posizione eretta,
come in una morsa.
Una delle radici poi, staccandosi dalle altre, si
fermò all’altezza del torace di Angel, puntando il suo cuore, pronto a vibrare il colpo, e movendosi come un serpente sibilante in attesa di un
ordine.
Se avesse colpito, lo avrebbe ucciso. Evidentemente
il demone aveva percepito la vera natura di Angel…..il Male riconosce sempre sé stesso.
''No!Non è ancora il momento!''
La voce di Chris risuonò imperiosa. Si avvicinò al
vampiro e gli si parò davanti. Angel, completamente
immobilizzato, preferì riacquistare le
proprie sembianze umane.
''Chris , cosa
ti è successo? Ritorna in te o ci ucciderà entrambi!''
''E cosa ti fa
pensare che io voglia vivere ancora?”
Fu l'amara risposta.
''Non avrà più
scopo vivere, per me, se sarò riuscita a vendicarmi. Tu hai ucciso il mio
Michael e ora io ti vedrò morire tra pene atroci. Da quella notte la tua faccia mi perseguita,
nei miei sogni, notte dopo notte. Sei come una spina, nel mio cuore, ma non ti
permetterò di farmi impazzire, o no!!''
Angel si rese conto subito della situazione: Chris
era caduta sotto l’influsso di Shingo. Il demone
aveva il potere di far apparire Angel
come il vampiro che aveva ucciso il grande amore di Chris.
''Christal, non farti
ingannare …… non ho ucciso io il tuo uomo!''
Ma Chris sembrava non riuscire a sentirlo e proseguì,
con tono minaccioso:
''Sai, quella notte hai sbagliato persona, sarebbe
stato meglio per te se avessi ucciso me, invece di Michael . Lui non si sarebbe
mai vendicato, era troppo buono…..l’uomo più buono che avessi mai conosciuto.
Ha sacrificato la sua vita per me, per difendermi. Nel momento in cui tu lo
azzannavi lui ha pensato solo a mandarmi via, a
salvarmi!''
Chris tacque, per un attimo. Angel la fissava,
implorante. Stringendosi nelle spalle ed ergendosi di fronte a lui in tutta la
sua altezza, riprese a parlare, questa volta con tono beffardo:
''E tu, Angel che mi dici di te?! Te lo dico io cosa
sei……un rifiuto dell’Inferno, così
lontano dalla luce da non poter nemmeno sopportare il sole!''
Angel cercò di non badare alle parole ingiuriose
della ragazza, ma piuttosto di
svegliarla da quello stato di ipnosi,
supplicandola di reagire , mentre senza successo cercava di liberarsi dalla morsa delle
radici. Lo avvolgevano così strettamente da fargli sentire tutti i muscoli
indolenziti.
''Christal, ti prego. Ritorna in te! Guardami bene, sono
Angel! Ti stai sbagliando! Shingo ti sta mettendo contro di me e per farlo usa
il dolore che è nel tuo cuore!''
Chris lo apostrofò immediatamente, amareggiata e
furiosa:
''Che ne sai tu del mio cuore? Tu che un cuore non ce l’ hai!''
Mentre gli urlava contro gli graffiò con le unghie il
torace. Angel ebbe una smorfia di dolore sul viso.
''Non c’è amore, senza che ci sia un cuore! E non c’è
amore senza sacrificio. Io gli ho sacrificato tutta me stessa e sono rimasta sola! Per colpa tua! E tu?…..
Tu cosa potresti mai sacrificare per amore ? La tua vita?No, sei già morto!O
la tua anima? E a che ti serve una anima senza l'amore che possa riempirla? Tu
non puoi amare nessuno senza perderla!''
Poi, come se
parlasse tra se e sé, in una specie di delirio, Chris continuò…..
''Non ti
crucciare comunque, non sei il solo a non meritare perdono. Io ho tradito Colui che mi ha creata e che
avrei dovuto difendere fino alla morte. Andare all' Inferno sarà il prezzo
della scelta che ho fatto!''
Detto questo scoppiò a ridere, con una risata strana,
innaturale che Angel non le aveva mai sentito.
“Non lo dire a nessuno, è un segreto, ma quello che
ora sono a volte è per me una vera punizione!! Non sono stata la prima a
rinunciare alla mia condizione per
diventare umana, ma una parte di me
si sentirà sempre in colpa per
averlo fatto…..''
E lo fissò, con gli occhi fiammeggianti di odio.
''Fallo, Shingo! Ora!
Soddisfa il tuo piacere con lui,
uccidilo!''
Si avvicinò al viso di Angel e gli sussurrò in un orecchio….
''Tanto nessuno sentirà la tua mancanza!!!''
Angel
agguantò a volo l’occasione che
Chris gli offriva e
inaspettatamente reagì, colpendola alla tempia destra con un colpo di
testa. Chris cadde a terra svenuta e il demone, che fino a quel momento si era tenuto in disparte e godeva del
suo delirio, si avvicinò ad
Angel. Ad un cenno quasi impercettibile
di Shingo
le radici che circondavano il
corpo del vampiro cominciarono a
vibrare.
''Ho sentito abbastanza. Per te ora è arrivata la
fine!'' Gli disse, con voce cavernosa e
compiaciuta.
Dai rami che avvolgevano Angel uscirono all’improvviso lunghe spine
appuntite che gli penetrarono nelle carni, procurandogli ovunque dolori
talmente lancinanti da farlo urlare.
Il ramo che puntava il cuore intanto continuava a
sibilare e a vibrare minaccioso……
Evidentemente Shingo intendeva godere delle sofferenze di Angel prima di ucciderlo.
Angel, con grande sforzo, stordito dal dolore, tentò
di svegliare Chris chiamandola.
Ma il demone lo schernì e nel fare questo voltò le
spalle alla ragazza.
Questo errore fu per lui fatale. Chris
finalmente rinvenne e
alzandosi da terra, ormai libera
dall’influsso del demone, lo colse di
sorpresa e lo spinse con forza in uno dei falò che ancora bruciavano e
illuminavano la radura.
Il demone si agitò, gridò, ma evaporò nel fuoco,
mentre con lui sparirono sia i rami che
le spine che imprigionavano Angel.
Questi cadde a terra, in ginocchio, sfinito e
sanguinante , ma contento di rivedere Chris lucida e normale.
Dal canto suo Chris rimase immobile, accanto a uno dei falò che continuavano a spargere
luce e scintille nell'aria.
Era sconvolta. Il suo viso lasciava trasparire un
dolore immenso e le sue guance erano rigate dalle lacrime. Fissava Angel negli
occhi senza dire una parola e senza avere il coraggio di avvicinarsi a
lui. Evidentemente ricordava
perfettamente ciò che era successo……
Anche
Angel la guardava, aspettando un
cenno o una sua parola, per rompere quel silenzio così freddo e
penoso che era sceso tra di loro. Si rialzò. Chris gli si
avvicinò, lentamente.
''Potrai mai perdonarmi……per aver desiderato la tua morte?''
Gli sfiorò piano
i graffi sul petto, quasi avesse
paura che lui la respingesse. Gli occhi di lei erano di nuovo azzurri, belli e
supplichevoli.
''Certo, non eri veramente tu.'' Le sussurrò, amareggiato, Angel, abbracciandola forte, anche se questo gli costò un po’ di
dolore.
''Devo andarmene. Tra poco sorgerà il sole!''
Quella sera ,
sulla scogliera, Angel e Chris
erano di nuovo insieme. Era già da un paio d'ore che sedevano, vicini,
ad osservare il fuoco e il gioco che le
scintille disegnavano nell'aria. Ma nessuno dei due parlava. Il disagio di
entrambi era tangibile, quasi palpabile….
C'erano mille cose da dire, da chiarire, da chiedere e spiegare, ma……il risultato fu il
più assoluto silenzio. Profondo, detestabile, urlante silenzio.
''Sai, nonostante tutto, penso che tu sia una brava ragazza. Michael è stato fortunato ad
incontrarti.''
All'improvviso, inaspettatamente, Angel lo
aveva interrotto.
''Già, forse, ma questo lo ha ucciso. Il vampiro voleva me, aveva attaccato prima
me, e lui per proteggermi lo ha affrontato. Ha lottato con lui. Mi ha urlato di
scappare, ma io non me ne sono andata, e Skin lo ha
ucciso così, in maniera selvaggia, rapida, sotto i miei occhi. Forse se
non ci fossimo mai incontrati,
lui sarebbe ancora vivo. E questo
continua a tormentarmi, nonostante sia
passato tanto tempo. Riesci a capirlo, Angel?''
Angel annuì, con suoi bellissimi occhi
resi ancora più scuri dalla tristezza. Di simili rimpianti, proprio
lui ne aveva parecchi. Forse Buffy sarebbe ancora viva se lui non avesse lasciato Sunnydale……
''Non potrò mai perdonarmi di non essere riuscita a
salvarlo. Io non so spiegarmi il perché, ma sono convinta che sarei stata
capace di farlo se in quel momento
fossi rimasta abbastanza lucida
da reagire nel modo giusto. Non so cosa mi sia successo. Ero come…bloccata! E Skin ne ha approfittato. "
''Ti senti in colpa per essergli sopravvissuta,
vero?''
''Sì, è così.''
''Non è certo colpa tua se Skin vi ha
aggredito. Eravate nel posto sbagliato
al momento sbagliato. Tutto qui. A volte succede.''
Chris guardò Angel con un lampo negli occhi. A questo
non aveva mai pensato. E gli fu grata per averglielo ricordato.
''Sì, forse hai ragione. A volte non tutto dipende da
noi. Ma fa dannatamente male vedere le
persone che ami soffrire e morire e non poter far nulla per loro.''
''Perché non me lo hai detto prima?'' La rimproverò dolcemente Angel.
''Non ero pronta a farlo. Ci ho messo molto tempo
anche ad ammetterlo con me stessa ….''
''Sei ancora legata al tuo passato e questo stava per ucciderci
tutti e due .Te ne rendi conto? E le tue parole…Mi hanno davvero…. ferito!''
''Sì, posso immaginarlo. E ti chiedo di nuovo
perdono, per quelle. Non è ciò che penso veramente di te. Te lo giuro!''
''Sì, lo so.''
''Sai, c'è un'altra verità che
ho fatto fatica ad accettare. Ma ora ne sono pienamente convinta. E
felice….''
''Quale ?''
Angel sembrò sospirare.
''Non c'è niente di più bello , per me, che stare tra
le tue braccia!''
La tristezza si dipinse sul volto del vampiro.
''Non è vero! Potresti avere molto di più e lo
meriteresti. Ma io non posso dartelo, lo sai…..Per lo meno non ancora!''
Gli occhi di Chris all'improvviso si illuminarono.
''Cosa vuoi dire?''
''C'è una profezia, che pare che mi riguardi e che
dice che forse avrò una seconda possibilità di vivere una vita normale,con la
vecchiaia, una famiglia, se…….''
''Se ….cosa?''
''Se riuscirò a
farmi perdonare per quello che ho fatto nei centocinquanta anni in cui sono stato il peggiore dei vampiri.''
Chris lo
attirò a sé per dargli un bacio e abbracciarlo forte come solo lei sapeva fare.
''Sì, sarebbe meraviglioso. Finalmente riavresti la
pace che hai perduto.''
Pace. Prerogativa degli umani. Impossibile per un
demone, dilaniato dal fuoco interiore della
crudeltà e preda del continuo
bisogno di uccidere. E nel caso di
Angel, preda anche dei più profondi
dubbi e rimorsi per il male commesso. Una parola a lui sconosciuta persino quando era umano, visto l'amaro e contrastato rapporto che aveva
avuto con suo padre…...
Possibile che
Chris mi capisca fin nel profondo delle pieghe della mia
anima?Possibile che abbia capito quale è l'unica cosa che veramente desidero
con tutto me stesso? Si chiese Angel e
per un attimo entrambi tacquero.
Poi
guardandola negli occhi….
''Quello che è
successo mi ha fatto riflettere molto e sono giunto alla conclusione che …….non mi sento ancora pronto
per lasciare questo mondo, nonostante gli anni passati e l'amarezza che ancora sicuramente
segnerà il mio cammino.''
''E …..allora?'' Lo incoraggiò Chris.
''Ho pensato che
non voglio tirarmi indietro. Ci
vorrà forse più di una vita o forse molto di meno. Io questo non lo so. Nessuno
può saperlo. Ma sono già stato
all'Inferno, e non voglio tornarci!''
Chris abbracciò entusiasta Angel , ma lui la allontanò da sé cercando di
smorzare il suo entusiasmo e farle comprendere appieno ciò che ancora lui
sentiva di doverle dire.
''Christal, ascoltami bene.
Ho capito che non sei quel tipo di persona che rinuncia con facilità a
quello che vuole. Ma adesso ti chiedo di
prendere una altra decisione, altrettanto importante… Devi rifletterci bene,
perché una volta tornati a Los Angeles sarà troppo tardi. Quando avrò ripreso a lottare contro demoni e vampiri non potrai avere più
ripensamenti. Non sarà facile starmi accanto, quando saremo sotto il
tiro della Wolfram and Hart e ci sarà una apocalisse da evitare e demoni
da fare a pezzi. Sei libera di
scegliere. Io…..io ti capirei se una
volta tornati a casa non mi vorrai più vedere. Ne soffrirei, ma ti
capirei…. Già una volta ho allontanato da me una persona che amavo veramente ed
è stato straziante. Ho deciso che non voglio più prendere una simile decisione. Se non te la senti, voglio solo saperlo. Ne ho bisogno, capisci? Ho bisogno
di sapere se sarai con me fino in fondo.''
In fin dei
conti i dubbi di Angel le sembrarono
legittimi. Già una volta aveva tradito la fiducia riposta in lei.
Non ricordava il perché. Ma sapeva che era stato così….
''Sì! Non ha importanza se ti ci vorrà più di una vita. Io resterò al tuo fianco fino al mio ultimo
respiro. E non ti permetterò distrazioni…puoi giurarci!''
Fu la rapida e decisa risposta di Christal.
Angel non aveva dubbi che sarebbe stata questa. Ma poi vide come un' ombra sul
volto della ragazza….
''Angel, cosa
significa che non vuoi più prendere una decisione simile?''
''Che non voglio rinunciare a te. Anche se questo
significherà trascinarti nel mio mondo
di lotte e sangue. Perdonami, sono solo un egoista, lo so…..''
Gli occhi di Chris divennero lucidi . Finalmente
Angel aveva ammesso i suoi sentimenti, anche se non in maniera diretta…..
''Credimi Angel , solo il vederti soffrire a causa
mia, potrebbe farmi allontanare da te!''
''E il tuo passato? Cosa mi dici di quello che hai
ricordato?''
Chris si irrigidì. C'era l'ansia nella voce di lui.
''Io non ricordo nulla…..''
''Non mentirmi. Sotto l'influsso di Shingo qualcosa è riaffiorato, altrimenti perché mi avresti parlato in quel modo? ''
''Non ti sfugge nulla, vero?''
''Diciamo solo che anche io sono bravo nel capire le
persone….non sempre faccio quello che loro si aspettano da me, ma le capisco.
Io non so dirti il perché, ma….penso che
tu sia stata un qualche tipo di
guerriero, o di soldato. Chiamalo intuito, sesto senso, chiamalo come
vuoi. Ma ne sono sicuro .''
''Perché pensi questo?''
'' Il tuo modo di muoverti e di maneggiare certi oggetti mi fa pensare a un addestramento di
tipo militare. Questo spiegherebbe la mia capacità di batterti
con uno come …me ''
''Già, pensa un po’….io che ho la capacità di guarire
le ferite , sarei stata addestrata
a uccidere. Non ti sembra un'ironia?''
''No, per niente.''
La voce di Angel le fece
accapponare la pelle. Era la voce
di chi finalmente era consapevole di
una verità da brivido…
''In tutto l'Universo solo due entità possono vantare la compresenza di entrambi i poteri della Vita e
della Morte nello stesso essere…….''
''Quali?''
‘’I demoni Dvorak
e ….gli Angeli di Dio!''
Chris sorrise
divertita, ma il suo sorriso si spense quando capì che Angel non stava
scherzando. La sua voce e la sua faccia tradivano un'assoluta serietà.
''Io…..Potrei essere
un demone Dvorak?!''
Chris era atterrita al solo pensiero.
''No, questo lo escludo. Loro non possono assumere forma umana. Perciò…''
''Perciò sarei
un Angelo? Andiamo, non è possibile….Io sono una donna normale, lo
hai detto anche tu!''
''Pensaci, Chris. Ripensa alle tue parole……hai
parlato di una scelta consapevole. Secondo me tu non eri un Custode. Piuttosto uno di quelli che combattono il Male
fisicamente…. Ricordo di aver letto qualcosa
a proposito di questo, un po’ di
anni fa, in cui si parlava di lotte
invisibili all'occhio umano, ma non per questo meno dure o violente. Battaglie
che non sempre si svolgevano sulla terra, ma anche e soprattutto nelle altre dimensioni….. Forse eri un
Angelo guerriero che per un qualche
motivo ha preferito la condizione umana.
E lo ha dimenticato….Questo spiegherebbe perché non ricordi la tua
infanzia e perché sai cose che neppure
io che ho tre secoli di vita conosco.
Spiegherebbe la tua capacità di
difenderti e il tuo potere
guaritore …..''
''E perché un Angelo dovrebbe rinunciare a
essere sé stesso?''
''Per amore, Chris, per amore di Michael. In qualche modo,
lui è arrivato al tuo cuore e tu hai fatto
la tua scelta. Ecco perché
la sua morte ti perseguita ancora…tu
hai rinunciato alla tua condizione di essere celeste , per lui.
E sei rimasta sola. Per questo
odiavi Skin e
sul tuo odio Shingo
ha avuto terreno fertile per le sue
suggestioni.''
''Non ci credo,non
è possibile……'' Mormorò
Chris, stravolta.
''Io lo trovo molto logico.''
''Basta! Non voglio più sentirti parlare così!''
''Invece devi ascoltami, Chris. Forse per Loro esiste la possibilità del libero arbitrio,la
possibilità di rinunciare all'immortalità…..''
''Sarebbe orribile!'' Mormorò
Chris, con un filo di voce e le
guance rigate dalle lacrime.
''No! Pensaci bene…..tu non sai cosa darei per avere questa stessa possibilità di scegliere. E poi ci sono tanti modi di perseguire il Bene,
a questo mondo. Se ho ragione, non hai
motivo di sentirti così in colpa e
disperata. La morte di Michael non è una punizione, ma solo un caso, che fa
parte della vita mortale che hai scelto…''
''E io ? Cosa dovrei fare adesso, ammesso che tu
abbia ragione? Dimmelo!!''
''Non sta a me dirti cosa fare …devi essere tu ora, a
trovare la tua ragione di vita, la tua
strada. Ma se vuoi, la mia offerta di
aiuto è ancora valida. Quando saremo di nuovo a casa ti porterò da una persona
che forse potrà darci una mano.''
''Come?''
''E' un demone empatico. Lui legge l'aura delle
persone e le consiglia sui loro
problemi, i loro dubbi. E poi è un
amico.''
Angel la strinse
saldamente a lui, tra le sue braccia. Un abbraccio che riempì il cuore di entrambi e allargò le
menti, come un fluttuare leggeri su un'onda che sembrava non dover arrivare mai
sulla sabbia……
Lentamente Chris smise di piangere. Era esausta. E si
addormentò tra le braccia di Angel quasi senza accorgersene.
Lui la tenne stretta a sé per molto tempo, accanto al fuoco che illuminava la
radura sull' Oceano. E più ripensava alla sua teoria, più gli sembrava logica e
coerente. E gli faceva male sapere
che quella ragazza così bella e
forte, poteva essere distrutta dal vuoto
lasciato dal suo passato. Lui non l'avrebbe permesso. L'avrebbe aiutata a
fare chiarezza, affinché continuasse
a vivere come l'essere umano che
aveva scelto di essere. Perché non c'è niente di più
inesorabilmente triste di una vita
vissuta nel dubbio e nel
rimpianto. Angel questo lo sapeva
bene.
Guardando casualmente verso il mare, che sotto la luce
dell’ultimo quarto di luna era a tratti cupo, a tratti scintillante, Angel
notò le luci di una nave di passaggio.
Trasalì e, tutto tremante per la sorpresa,
svegliò Chris.
Entrambi euforici, ravvivarono il falò e si diressero
verso la spiaggia.
Sembrava una nave da trasporto, piuttosto grande, ma
troppo lontana per capire di quale nazionalità.
Mentre attendevano sul bagnasciuga, Angel e Chris si
guardarono l’un l’altra. Chissà perché la loro euforia era svanita . Entrambi
ebbero la sensazione che quella nave non rappresentava la
salvezza ma solo un pericolo.
I due decisero allora di rifugiarsi sulla collina per
spiare più da vicino la nave e, se fosse sbarcato qualcuno, capire prima che
tipo di gente fosse.
Più di due ore dopo una lancia si avvicinò alla
spiaggia.
L’equipaggio era formato da cinque uomini, armati di tutto punto, troppo ben armati per
essere dei semplici marinai venuti in soccorso.
Tre erano di stirpe asiatica, uno era negro
e l’altro bianco…..
Chris trasalì quando li vide. Aveva riconosciuto nel bianco il capitano Docks.
”Non è morto nel naufragio. E ha trovato nuovi amici
per completare la sua missione!” Guardando il suo Angel con preoccupazione.
Lui, dal canto suo, si guardò bene dal dimostrare tutta la sua apprensione per
quell’ incontro inaspettato. Sapeva che se
Docks fosse riuscito a catturarli non solo avrebbe fatto lui di nuovo prigioniero, ma avrebbe
ucciso Chris.
Con finta calma tirò a sé la ragazza e in un orecchio
le suggerì il da farsi.
”Faremo il giro dell’isola lasciando false tracce e ci
nasconderemo fino a che se ne andranno o potremo affrontarli alla pari.”
Chris annuì e
cominciarono a inoltrarsi nella boscaglia dell’isola.
Camminarono su e giù per l’isola tutta la notte, confondendo le tracce, ma all’alba
Angel fu costretto a tornare al suo
rifugio. Doveva necessariamente sottrarsi alla luce del sole. Sarebbe stato
rischioso separarsi, per cui
Angel convinse Chris ad entrare nella grotta.
Con gli occhi serrati
e stretta al suo vampiro, la ragazza vinse, per la seconda volta, la sua
avversione per i luoghi bui e chiusi.
Si
accucciarono insieme nell’angolo più nascosto e oscuro
della caverna. Chris si sentiva
morire lì dentro, quasi soffocare. Il richiamo della luce, ora che aveva
paura per lei, ma soprattutto per Angel, era
molto più forte, quasi irresistibile.
Angel se ne
accorse, tanto è vero che la strinse ancora più forte a sé, quasi avesse paura
che Chris potesse scappare.
Dopo qualche ora, era ancora giorno,
si sentirono le voci degli uomini che li cercavano e che erano giunti
fino all’ingresso della caverna. Se fossero entrati sarebbe stata la fine.
Chris era come in uno stato febbrile. La testa le
doleva, si sentiva confusa e spossata, ma si rese conto del pericolo
ugualmente. Ingannando Angel sulle sue
intenzioni, si lanciò fuori dalla grotta, scivolando piano alle loro spalle
e richiamando la loro attenzione per
allontanarli dalla caverna.
Angel inseguì Chris fino al limite della grotta dove
però fu obbligato a fermarsi. C'era ancora il sole. Non riuscì a raggiungerla e si maledisse per non averla fermata.
Gli uomini di Docks nel
frattempo cominciarono ad inseguire Chris
e ben presto la catturarono. Lei era troppo debole per offrire molta resistenza ……
Ma intanto il
suo scopo era stato raggiunto. Si erano allontanati dalla grotta e per adesso
Angel era al sicuro.
Al calar del sole questi uscì
guardingo dal suo rifugio e scese giù per la collina.
Non c’era traccia di nessuno degli uomini di Docks. Evidentemente
aver trovato Chris li aveva distratti e comunque
sicuramente contavano sul fatto di usare
lei per tendergli una trappola.
Arrivò al
limite delle mangrovie e li vide.
Avevano legato Chris a un palo piantato sulla cima
della collina, nello spiazzo in cui ancora ardeva il falò che segnalava la loro
presenza sull’isola. Troppo allo scoperto per poterla avvicinare senza essere
visto.
Si nascose dietro a una palma e attese. Sarebbe
venuto il momento in cui avrebbero abbassato la guardia per la
stanchezza e lui avrebbe colpito in quel
momento, anche se restava comunque molto rischioso. Cinque uomini armati non
rappresentavano una situazione facile,
nemmeno per un vampiro come lui…….
A un certo punto nel campo fu il più completo silenzio. Nessuno parlava e
Chris, con la testa china sul petto, stava immobile, come svenuta. Poi lei sembrò svegliarsi e alzando
la testa guardò verso l’albero sul
quale Angel era appostato. Sembrava che sentisse
che lui era lì.
Angel ebbe
l’impressione che l’avessero picchiata e
non vedeva l’ora di correre a slegarla, ma sapeva bene che doveva
mantenere il suo sangue freddo e non fare mosse avventate, altrimenti sarebbe
stata la fine per tutti e due.
Era quasi
l’alba quando il momento favorevole si presentò.
Il negro di guardia
a Chris ronfava, Docks era di spalle
che ammirava il mare e gli
altri tre sonnecchiavano accanto
al fuoco.
Angel attaccò prima i tre uomini seduti accanto al
fuoco, piombando su di loro come una furia; sperava di disfarsene alla svelta
prima che Docks lo prendesse di mira con il suo fucile e il negro si svegliasse.
Un pugno ben assestato ne mise fuori combattimento
uno, ma gli altri due opposero più resistenza del previsto. Quando Angel riuscì
ad averne ragione, il negro era ormai sveglio e stava per avventarsi contro di
lui. Per farlo doveva passare accanto a
Chris , ma questa ultima lo colpì alla
caviglia e il negro cadde pesantemente a terra, battendo la testa. Angel ebbe
così pochi ma preziosi minuti
per arrivare a lei e slegarla. La
ragazza era ormai libera e accanto ad Angel quando Docks impedì
loro la fuga gridando:
“Il mio fucile non fermerà te ma ucciderà lei!” Angel si
bloccò di colpo, comprendendo
appieno la minaccia di Docks. Non avrebbe esitato ad
ucciderla pur di catturarlo, di nuovo.
Angel guardando Chris negli occhi le baciò la mano
che aveva stretta nella sua e si diresse
verso il capitano , deciso a regolare i conti con lui una volta per tutte.
''Sei noioso, Docks. Non te
lo ha mai detto nessuno?Lasciala stare. In fondo è me che vuoi no?Vieni a prendermi!''
I due erano di fronte uno all’altro e pronti a
battersi.
Docks fu ironico e antipatico, come sempre….
“Mio caro
Angel, presumo che non accetterai mai di
essere di nuovo il mio prigioniero preferito, non è vero?”
Angel gli rispose con uno sguardo rabbioso e un cenno della testa che non lasciarono
dubbi.
”Beh, allora il signor Ling
dovrà accontentarsi di saperti morto!”
E dalla tasca della giacca sporca e vecchia tirò
fuori un paletto di legno.
Invece di fare
da spettatrice alla lotta, Chris
si gettò all’improvviso, con
tutto il peso del suo corpo, addosso a Docks .
Il suo intento era di bloccare il capitano
e disarmarlo, per permettere ad
Angel di mettersi al riparo. Mancavano pochi minuti
all’alba e probabilmente se non ci fosse riuscito Docks,
sarebbe stato il sole ad uccidere Angel.
Chris artigliò
il capitano e i due rotolarono a terra nella sabbia, avvinghiati uno all'altra.
Liberatosi dalla
stretta di Chris, nel tentativo
di riprendere il fucile, il
capitano scivolò sull'orlo della scogliera. Per
non cadere si aggrappò ad una gamba della ragazza che si stava rialzando
in piedi. Trascinandola con sé nel precipizio.
Angel si lanciò verso l'orlo della scogliera gridando a squarciagola il nome di lei.
I suoi sensi
di vampiro erano già in allarme e
quasi del tutto inibiti dal sole che ormai stava per sorgere, ma non gli
importava. Doveva cercarla….
Ad un tratto sentì la sua voce che gridava.
”Vattene da qui, mettiti al riparo!” E allora la vide.
Era riuscita ad afferrare un arbusto, mentre Docks era ancora aggrappato al suo piede destro. Erano
entrambi in equilibrio precario, reso ancora più precario dal fatto che Docks si agitava e dimenava in preda al terrore
dell'altezza.
''Non mollare la presa, sta calmo!'' Urlò Chris al
capitano.
''Adesso ti aiuto a risalire, ma devi stare calmo!''
Chris cercò di piegarsi per agguantare la mano di Docks, ma non ci riuscì. Ritentò, con calma, tenendo sempre d'occhio l'arbusto al quale era aggrappata e
cercando di ignorare il dolore che Docks le procurava
con il suo peso.
Non avrebbe mai lasciato morire volontariamente
nessuno, anche se si trattava di un verme come Docks....era
contrario a tutti i suoi principi di donna e
di essere umano.
Ma il
comandante aveva le mani sudate per la paura e lo sforzo, così
la presa gli sfuggì e cadendo di sotto si
sfracellò sulla scogliera, sotto
gli occhi atterriti di Chris.
Angel si sporgeva per quanto gli era possibile ma
non riusciva ad afferrarle la mano. E così anche Chris rischiava di cadere sulla
bianca roccia sottostante. Continuava a
gridargli di andarsene e di salvarsi ma
Angel non le dava ascolto. Lo minacciò di
lasciarsi cadere pur di non trattenerlo
allo scoperto. Aveva perso Docks, ma non
avrebbe mai permesso che anche Angel morisse.
''Ti prego, vattene! Lasciami, è inutile morire in
due!!'' Lo implorò.
''Non ti lascerò
cadere! Non ti lascerò mai!'' Le
gridò Angel, stremato e terrorizzato dall' arrivo del sole e
dalla prospettiva di perdere Chris.
Si sporgeva sempre di più, cercando
di tirarla verso di sé .
Il sole era tremendamente vicino al sorgere.
''No!''
Gridò Chris quando vide il
disco di luce che emergeva dal mare.
''No! vi
prego, non fatelo morire! Rinuncerò a lui se
lo volete, ma non lasciatelo bruciare!!''
La luce del sole inondò la
superficie calma e cristallina delle acque, per poi colorare la
scogliera e salire gradualmente fino alla cima di quest'ultima, investendo
dapprima Chris.
Quella stessa
luce fece crescere istantaneamente
un arbusto alla sua
sinistra e la ragazza afferrandolo riuscì a risalire
con l’aiuto di Angel, un attimo
prima che il sole raggiungesse anche lui. Chris era salva ormai, con grande
sollievo del suo amico vampiro.
Ma quello dell’arbusto non fu l’unico miracolo……..
Una luce
avvolse Angel con un brillio dorato così intenso che Chris non riuscì più a vedere il corpo e il suo viso. C’era
una forte energia in quella luce e
Chris la percepì e la
riconobbe: Era la potenza
delle Forze dell’Essere, la loro
autorevole Volontà, che circondò
Angel quasi come una nuvola.
Ormai era giorno. Quando la luce si dissolse con una
specie di boato silenzioso, Chris vide il corpo di Angel riverso a terra,
immobile, come se fosse svenuto. Ma
integro. Gli si precipitò addosso, felice e scuotendolo e chiamandolo lo
vide rinvenire e aprire gli occhi, i suoi bellissimi occhi scuri.
Un sorriso da
parte di lui le fece capire che stava bene e che era consapevole del miracolo
avvenuto. La potenza divina aveva
ucciso il suo demone. Era finita. La sua vita eterna di vampiro era stata
spezzata. Finalmente, gli era stata concessa una seconda opportunità di
vivere come un essere umano, e questa
volta non era stato un caso.
Entrambi felici si strinsero una all'altra e si
baciarono , rotolando abbracciati
per terra.
'' Angel, hai visto? Le mie preghiere sono state ascoltate!''
''Io…. lo so. Mi sento così…..diverso. Sono….vivo!!''
Chris non sapeva quanto avesse ragione. La felicità nel
vedere Angel sano e salvo le aveva fatto
dimenticare che aveva promesso di rinunciare a lui.
Ma all’
improvviso ricordò le parole che il suo cuore aveva pronunciato. E si portò una
mano alla gola, perché si sentiva
soffocare, non riusciva più a respirare e allora….. capì.
Non ci sarebbe mai stato nessun futuro insieme ad Angel, per lei.
La sua
supplica era stata ascoltata ed era
giunto il momento di mantenere la
promessa che in cuor suo aveva fatto.
Questa era la volontà delle Forze dell’ Essere.
Chris stava morendo e anche Angel se ne rese conto. E
ne capì il perché. Sebbene fosse stordito dal sole, aveva ugualmente sentito la preghiera di lei
e ora ne afferrava pienamente il senso e il
valore. Quella preghiera gli aveva salvato la vita……
Con le lacrime
agli occhi la toccava, la chiamava
e la teneva stretta a sé, incredulo del fatto che la sua
morte fosse il doloroso prezzo da pagare per poter essere di nuovo un uomo.
Con un ultimo respiro
e con gli occhi
azzurri spalancati per la progressiva asfissia, Chris gli
sussurrò…..
''Avevi ragione ….ricordo tutto….devo ritornare…..''
''Christal, Christal, non te ne andare!Non lasciarmi ….no!'' La implorò.
Ma era troppo tardi. Chris non riusciva più sentirlo e con un ultimo bacio di Angel chiuse gli
occhi. Sembrava sorridere, con il viso
di chi finalmente è in pace con sé stesso e con il mondo. Ed era bellissima, anche in quel momento.
Angel la posò delicatamente per terra, accanto al
fuoco che ancora bruciava, aggiustandole i bellissimi capelli mossi intorno al
viso e tenendole ancora la mano, ormai fredda.
Per un attimo chiuse gli occhi che gli bruciavano per le lacrime e il sole. E
sentì ad un tratto la sua mano rimanere vuota.
Quando li riaprì
si accorse che il corpo di lei era sparito, come se fosse svanito nell’aria
all’improvviso, senza lasciare alcuna
traccia.
Sentiva sulla pelle il calore del sole e il suo cuore battere all’impazzata per il
dolore, chiuso come in una morsa. Si alzò, piangendo, e si voltò a guardare il
mare. Quel mare azzurro che a Chris piaceva tanto e che gli ricordò le
sue parole:
''Tu sei l'
Oceano che mi travolge, potente e pericoloso, attraente e bellissimo ai miei
occhi…..''
In quel momento Angel
rimpianse amaramente di non averle mai detto quanto avesse imparato ad
amarla nel poco tempo trascorso insieme…..
Tornato a Los Angeles, anche dopo mesi, Angel
continuava a chiedersi se la sua Christal fosse
davvero morta oppure no . Spesso andava,
di notte, in riva all'Oceano. E lì, seduto sulla sabbia, aveva la sensazione di averla di nuovo vicina…
Chissà…….Forse è proprio lei, ora che è umano, il
suo angelo custode.........