VIAGGIO SENZA RITORNO

 

Di Christalline

 

 

 

DISCLAIMER: Questa fanfiction non ha scopo di lucro. I personaggi    di ATS  e di BTVS appartengono a Joss Whedon, alla Mutant Enemy e alla Fox, tranne  alcuni del tutto nuovi e, ovviamente, tutti miei. Uno in particolare.

SPOILERS: Nessuno.

LIMITI DI  ETA' : Nessuno.

COLLOCAZIONE TEMPORALE:Dopo le prime due serie di Angel e la quinta di Buffy.

RIASSUNTO: Dopo la morte di Buffy,  Angel  entra in crisi e cade in una trappola mortale, tesagli da un nemico lontano ma spietato. La dura esperienza apre il suo cuore  a nuove emozioni e forse ad un nuovo amore…..

NOTE: Angel non lascia Los Angeles per andare nello Sri Lanka.  Il periodo tra la morte di Buffy e il suo  ritorno  è più lungo di quello  adottato dagli autori nella terza serie di ATS. Inoltre Darla non rimane incinta. Non quella notte…….

AUTRICE: christalline @tele2.it

 

CAPITOLO   I :

''Viaggio  senza  ritorno….''

 

 …….Negli ultimi giorni sembrava tutto più tranquillo, nella ''sua'' Los Angeles,  ed Angel  aveva  dato la serata libera a Gunn e a   Wesley. Cordelia non aveva avuto nessuna visione dopo quella , di due settimane prima, della ragazza posseduta ed   ora,  risolto  il  problema, anche  lei  si  stava godendo  quelle   ore di libertà e di riposo.

Non era  molto tardi, ma  già notte,  quando  Angel camminava sul marciapiede, le mani nella tasca del soprabito, immerso nei suoi pensieri.  Lei era morta ormai da diversi mesi,  ma  lui  non era  ancora riuscito a farsene una ragione.  Stare lontani, sì…Questo poteva anche accettarlo.  Ma il pensiero di aver perso definitivamente  l'unica persona al mondo a cui aveva voluto bene, quel bene,  lo torturava  senza  pietà. Per lei aveva rinunciato persino alla possibilità, regalatagli dal caso, di essere di nuovo  un  uomo; per poterla proteggere aveva scelto una vita eterna fatta di tormenti e rimpianto. Tutto inutile. E  la solitudine era divenuta di nuovo  un peso  insopportabile , sempre di più, giorno dopo giorno, notte dopo notte…....   

''Salve Angel….''

''Mitch…..''

 Dedito al gioco e alle belle donne, Mitch era una vecchia conoscenza di Angel. Questi non lo considerava un amico ma spesso da lui otteneva informazioni utili per il suo lavoro.

''E' da parecchio che non ti si vede in giro.''

"Avevo qualcosa da fare."

"Davvero? E che cosa? Derubare qualche poveraccio o prendere in giro qualche ragazza ricca e stupida?''

"No,no....ho messo la testa a posto ora. Faccio solo quello che mi riesce meglio, raccogliere e divulgare notizie…."

"Già, magari in cambio di qualche  biglietto verde, non è vero?Non cambierai mai, sempre schiavo del vile danaro!"

"Per te è facile. Non devi mica mangiare, tu!"

''Senti, non ho voglia di fare conversazione perciò, taglia corto…..hai qualcosa per me?”

”Ti  ricordi di quel trafficante di droga che tempo fa hai pestato?”

”Sì   e allora?”

”Beh, è arrivato in città con un altro carico di oppio e  di clandestini. Quei poveracci stanno rinchiusi in un container  scaricato al molo est.”

” Andrò a vedere di che si tratta.”

”Sta attento…..”

Nella voce di Mitch un attimo di indecisione e, nell'aria, l'odore della sua paura.  Angel  la percepì, ma non le diede peso. Dopotutto quell' uomo sapeva  che lui avrebbe potuto schiacciarlo come un moscerino, se solo lo avesse voluto.

Di solito i traffici illegali degli umani non rientravano tra gli interessi di Angel, ma il pensiero di quei miserabili rinchiusi come fossero animali lo rendeva furioso. Era trascorso un anno da quando, casualmente, si era imbattuto nei cadaveri di alcuni uomini  lasciati ammuffire dentro un  magazzino   abbandonato. Ma lui ricordava ancora troppo bene quella scena….

 L'odore del sangue , i corpi smagriti e le loro facce, segnate da chissà quali sofferenze. Per questo decise subito di verificare l'informazione ricevuta, anche se sapeva che questa volta non ci sarebbe stato nulla di demoniaco o semplicemente  di soprannaturale da  combattere.

Arrivato al  molo est del  Santa Monica,  Angel   si accorse di  due uomini che sembravano di guardia  ad uno dei  container. A quanto pare la soffiata era fondata. Si avvicinò cercando di non farsi scorgere  e all’improvviso piombò sull’uomo a lui più vicino, scaraventandolo per terra dietro di lui. Poi si apprestò ad affrontare il   complice armato  di coltello.

Il suo intento era  di disarmare,  uno dopo l’altro, i due uomini. E aprire le porte del container per permettere a quei poveri disgraziati di scappare, sfuggendo  a una vita di sfruttamento e clandestinità .  Mentre lottava con loro , dal portellone socchiuso del container uscì   una piccola folla di esseri umani, di varie  età e varie nazionalità,  tutti asiatici. Erano laceri e affamati, provati dalla fame e dagli stenti del lungo viaggio e in un attimo si sparpagliarono in tutte le direzioni, dileguandosi  nel buio.

Ma Angel non si accorse che tra di loro si erano mimetizzati altri due uomini, armati di fulminatori elettrici, i quali diedero man forte ai primi due, così ben presto si ritrovò a  terra paralizzato, mentre un colpo alla testa gli faceva perdere i sensi.

I quattro uomini lo portarono a bordo di una grossa nave mercantile ancorata alla banchina. Appena saliti a bordo un uomo diede l'ordine di togliere gli ormeggi e la nave salpò in tutta fretta….

                                                     

Quando  Angel riprese i  sensi,  sentì il bisogno di  passarsi  la mano dietro la nuca. Aveva  un  forte dolore dove era stato colpito, mentre gli occhi intanto si adattavano alla poca luce dell’ambiente.

Un senso di pesantezza ai polsi e alle caviglie gli fece subito capire di essere legato; le catene erano fissate in alto, in un angolo, il destro,  di quella che sembrava una piccola stanza all'interno di una nave, priva di oblò e chiusa da una porta stagna.

Per prima cosa controllò la consistenza della catene che facevano di lui un prigioniero. Erano spesse e pesanti. Impossibili da spezzare, anche per un vampiro forte come lui.  La rabbia gli diede  alla testa come un fiume in piena, costringendolo a trasformarsi. L 'informazione di Mitch era  dunque una trappola. E  lui ci era cascato in pieno. Come un principiante!

I  suoi sensi erano alla ricerca di rumori o odori che lo aiutassero a identificare meglio il pericolo in cui sentiva di trovarsi. Chi l’ aveva catturato  e perché? Gli stessi sensi gli suggerivano che il sole era già sorto e ciò lo aiutò a recuperare in pieno la sua lucidità e, con essa , il  suo aspetto umano. Ma proprio mentre cominciava a chiedersi quanto tempo fosse passato da quando lo avevano tramortito, la porta stagna si aprì e  una mezza dozzina di uomini entrarono nella stanza  prigione.  Il vampiro  era ormai  in   piedi.

”Vedo che si è ripreso a meraviglia, signor Angel!”

Colui che gli aveva rivolto la parola   era  un americano, di corporatura alta e magra, molto asciutta, e dal fare autoritario ma cauto, che gli si parò di fronte  con aria trionfante dopo aver ordinato a due dei suoi uomini di immobilizzare Angel contro la parete.

Le lunghe catene che lo legavano potevano essere infatti regolate a distanza da un argano vicino alla porta , lasciando il prigioniero  libero di mettersi disteso a terra o seduto oppure completamente immobilizzato, in piedi, con le braccia  tirate dall’alto.

 “Sei è un soggetto pericoloso….Perciò mi scuserai se prenderò tutte le precauzioni che ritengo necessarie per assicurarmi che tu  non  sfugga alla nostra amorevole e attenta custodia….”  

 Il tono di quell' uomo era  ironico  e  per niente simpatico.

“Dovevo immaginare che dietro a questa storia ci fossi tu, Docks. Pensavo che la lezione dell’altra volta ti fosse bastata a convincerti a cambiare lavoro, ma adesso credo che  sarebbe stato meglio se ti avessi tolto di mezzo definitivamente!''

Gli rispose immediatamente Angel,  con aria di sfida e per niente intimorito dalle parole del capitano.

"Quando gli affari vanno a gonfie vele non si cambia lavoro! E poi ho avuto anche il tempo di prepararti questo piccolo scherzo in cui sei caduto come un pivello! Devi scegliere meglio le tue fonti…..Il tuo amico non ha saputo resistere alla mia offerta e mi ha detto tutto di te!"

"Quando tornerò libero regolerò i conti anche con lui….Io non dimentico. ''

"Temo che  non ti sarà possibile. Tu non uscirai vivo da questa  trappola. Sei qui per  espresso desiderio del signor Ling……lui vuole  conoscere di persona colui che gli ha procurato danni per svariati milioni di dollari. Non avresti dovuto  buttare a mare  i suoi carichi di droga e  aiutare a  scomparire i clandestini destinati a lavorare  nelle sue attività. Il signor Ling è stufo della tua ingerenza in affari che non la riguardano e ha deciso di toglierti di mezzo, ma ti assicuro che non lo farà in maniera rapida, ma molto lentamente e soprattutto, lo farà di persona. Perciò il mio compito è di assicurarmi che tu resti vivo fino al nostro arrivo a   Shangai,  ma senza  renderti il soggiorno troppo confortevole!”

Angel   non rispose e si guardò bene dal mostrare la sua rabbia e la sua frustrazione per quelle parole, continuando a guardare fisso negli occhi il suo interlocutore con aria sicura, ma dentro di    crescevano la paura  e il dubbio che questa volta fosse arrivata veramente la fine.

Il capitano Docks, perché era in effetti il comandante del mercantile, spiava il viso e il corpo di Angel per carpirne le emozioni o un segno qualsiasi di cedimento o paura ma rimase deluso, e i due continuarono a guardarsi negli occhi per un lungo interminabile istante. Poi uno dei suoi uomini lo chiamò.

"Capitano Docks, la vogliono in sala comando!"

Il comandante,  mollando senza tanti complimenti  un pugno  ad Angel  in pieno viso, si allontanò, sibilando…

"A presto!''

Due degli uomini, Brian e Skin , rimasero con Angel  e questi capì subito che avevano un incarico preciso da adempiere  e infatti cominciarono a tempestarlo di pugni e calci dappertutto.

Dopo un bel po’ di colpi, Brian allentò le catene.  Angel cadde in ginocchio,  sanguinante e sfinito. Prima di assestargli un ultimo calcio nello stomaco, però,  gli mormorò in un orecchio:

”Sappiamo cosa sei, sappiamo tutto di te e  ti assicuro che faremo di  tutto per rallegrare questo tuo soggiorno …..benvenuto a bordo, bastardo!”.

 

La nave fece tappa al largo di San Francisco, dove un motoscafo si accostò alla nave per far salire a bordo una giovane donna .Docks  la attendeva a prua.

"Buongiorno Chris, come stai?

"Bene capitano e  tu?''

"Bene. Sei pronta per questo viaggio?''

"Sì, credo di sì. Fai imbarcare le casse e possiamo andare. Fate attenzione, sono attrezzature molto delicate e soprattutto molto costose. Il signor  Ling ci tiene molto. Lui dov'è?

"Ci aspetta a Shangai. Mi ha detto di scortare personalmente lei e le attrezzature fino al Museo.''

"Bene, così finalmente lo conoscerò!"

Docks  ha un tono confidenziale con la ragazza.

"Così avremo un sacco di tempo da passare insieme!''

"Capitano, io sono qui per lavoro, tu invece pensi sempre alla stessa cosa…Non cambierai mai?''

"Che ne dici di cenare con me stasera?"

La ragazza sospirò, non sembrava contenta dell'invito.

"D'accordo, a stasera. Posso andare nel mio alloggio ora?Mi lasci passare?"

Il capitano che le sbarrava il passo, la invitò ad andare con un gesto della mano.

Un marinaio la accompagnò al suo alloggio. Le aprì la porta. Lei la chiuse dietro di sé.

Quando fu sicura di essere sola tirò un sospiro di sollievo, andò verso il suo bagaglio e aprì la cerniera di una sacca. Fuori ne uscì un piccolo animale,un coniglietto bianco e grigio.

"Ciao Perla, finalmente siamo soli. Quegli uomini ci lasceranno in pace  per un po’, o almeno lo spero….cosa dici? Ti fanno paura?Sai una cosa?Anche io ho paura!Ma  tu lo sai perché siamo qui. Non temere, non ci vorrà molto tempo. Se solo non dovessi sopportare quello stupido di Docks!!"

Lo accarezzò e poi lo lasciò libero per terra.

"Attento dove vai, non voglio doverti cercare per tutta la nave!"

Il grosso mercantile   proseguì  indisturbato il suo viaggio. E i giorni  trascorrevano veloci e tranquilli, per l'equipaggio e la sua ospite…….

Ma il  tempo di  Angel era scandito invece  solo dalle visite dei suoi aguzzini. Ogni giorno infatti, qualcuno degli uomini di Docks gli faceva   visita, e ciascuno di loro aveva un modo tutto suo  di torturarlo.

 C’era Brian , barba e capelli scuri, alto quasi due metri e   tre volte più grosso di Angel, che picchiava con forza  procurandogli   lividi e contusioni  dolorosissime.

C’era   Daniel, faccia da bravo ragazzo ma cuore di pietra , che maneggiava abilmente  la frusta  e   il coltello, e molte volte faceva di Angel il bersaglio dei suoi lanci, mentre  altri scommettevano su dove avrebbe colpito…..

Skin, alto, smilzo e bandana sempre in  testa, ,  usava  invece un fulminatore elettrico e ogni volta  lasciava il prigioniero in preda  a   tremori e  a violenti spasmi.

Angel  non riusciva ad opporre che una scarsa resistenza a tutte questa vessazioni, perché i suoi  ''custodi'', come Docks ironicamente li definiva,  si assicuravano di immobilizzarlo bene prima di avvicinarsi; sapevano che alla prima occasione    avrebbe reagito e questo avrebbe significato la loro fine. E quel che era peggio era che essendo perfettamente a conoscenza della sua natura di vampiro, usavano contro di lui tutto ciò che poteva procurargli vero dolore. Una prigionia sofferta e tormentata, di cui  Angel  non riusciva ad  intravedere la via di uscita.

Un altro problema pressante, per lui, era  la fame.

Non gli fornivano il sangue necessario per nutrirsi e così  era costretto, nei momenti di calma, a cibarsi dei   topi che raramente gli passavano affianco, quando,  sdraiato per terra, faceva finta o a volte cercava, inutilmente,  di dormire. Con un movimento fulmineo  Angel era loro  addosso e li divorava. Ma i  topi non  erano  di suo gradimento. Ogni volta la sua espressione era sempre disgustata.

Non era la prima volta che gli succedeva,  ma Angel odiava doverlo fare e malediceva in cuor suo quegli uomini che lo costringevano anche a questo.

In uno di questi momenti  aveva dato uno strattone alle catene. Inutile. Poi era andato verso la parete dove erano fissati gli anelli in cui  le sue catene scorrevano libere. Le aveva  esaminate  di nuovo, forse per la centesima volta, alla ricerca di  punti deboli, ma non c'è ne erano.

Pieno di rabbia aveva cominciato a tempestare di pugni e calci la paratia, fino allo sfinimento, poi si era lasciato scivolare a terra, con le mani che coprivano il volto e la mente e l'anima in preda alla   rabbia e allo sconforto.

Nessuno sapeva  dove fosse. Wesley e Cordelia non potevano certo immaginare la sua prigionia e anche se lo avessero saputo sarebbe stato impossibile, per loro,  tirarlo fuori da quella nave nel mezzo del Pacifico.

Cordelia, dolce Cordelia……i pensieri di Angel correvano spesso anche a lei.

Chissà se le Forze dell' Essere sarebbero state così  magnanime da inviarle una visione che permettesse loro di salvarlo…Angel si sorprese a sperarlo. Non era giusto che lo facessero,  se ne rendeva conto. Lui non era  un innocente da salvare. Era  solo un  vampiro caduto in una stupida trappola ordita  da degli stupidi umani.

In quel momento la porta si aprì.  Erano  Skin e Brian. Il primo aveva  il fulminatore elettrico in mano, il secondo un secchio d'acqua. Brian mise  in azione l'argano e le catene bloccarono Angel  alla parete. Questi  li provocò……

"Che c'è?…..Avete voglia di farmi il bagnetto? Era ora. In questo albergo l'ospitalità lascia un po’ a desiderare…...O pensate che io abbia paura dell'acqua?Non sono mica un gatto!"

"Fai pure lo spiritoso; non lo sai che l'acqua è la  miglior conduttrice di elettricità?Vedremo se  riderai ancora  quando avrò finito di arrostirti!''

Dopo avergli risposto, Skin fece un cenno a Brian e questi lanciò  l'acqua addosso ad  Angel.  Skin  avvicinò il fulminatore elettrico al petto di Angel  dandogli una prima scossa, abbastanza forte da farlo urlare, ma evidentemente  non abbastanza da indurlo al silenzio.    

"Dimmi una cosa, Skin….Come mai un vampiro come te si presta agli ordini di individui come Docks e come Ling?Degli  insulsi umani. Noi vampiri siamo superiori, cosa ci guadagni? Soldi, donne, birra gratis? Sangue no .Non credo che nessuno di loro possa farti da spuntino….eh, allora, perché non me lo dici?Sto morendo di curiosità!''

Angel guardava Skin negli occhi, con aria di sfida.

Skin , beffardo, gli rispose con un'altra scossa allo stomaco che gli fece tremare le ginocchia. Avvicinò  la sua faccia a quella di Angel e   con aria compiaciuta:

''A me piace la bella vita e i  soldi di Ling me lo permettono. Mi lascia fare quello che voglio. Tutto quello che voglio, come torturare qualcuno, ad esempio. Certo io non devo passare il mio tempo a pentirmi   di quello che ho fatto e   cercare di rimediare. Quello lo lascio volentieri fare a te!''

Le scosse continuarono, estenuanti, una dietro l'altra, finché Angel non fu più in grado di riprendere  i sensi e a quel punto i due uomini , dopo aver allentate le catene, se ne andarono.

 

 Quando rinvenne,  Angel  venne  assalito da spasmi e tremori incontrollabili, causati dalle scosse del  fulminatore e da  un forte dolore allo stomaco. Skin si era divertito a prendere di mira soprattutto quel punto in particolare.

Era fradicio per l' acqua che gli avevano versato addosso e non riusciva a reggersi in piedi, per cui era disteso a terra, appoggiato sul fianco destro, quando nei meandri del  dolore percepì   l’improvviso  arrivo di qualcuno, che si avvicinava con passo leggero e cauto.

Dall’odore capì che era una donna, giovane, di pelle bianca. Poi la vide. Era  mora e molto alta, quasi quanto lui.

Angel non conosceva le    sue  intenzioni   perciò stava sulla difensiva. Cercò di muoversi per ripararsi le spalle contro la parete della stanza ma non ne ebbe la forza. Così rimase sdraiato  sulla schiena, ansimante e semiparalizzato. Lo sguardo cupo e  fisso su di lei, in attesa di un qualunque gesto da parte sua. Amica o nemica?......

Lei  si avvicinò  ad  Angel senza paura. Aveva i  capelli neri, mossi e molto lunghi, semilegati e profumati  di rose e di muschio. Lo strano connubio tra le due essenze solleticò i   sensi  del vampiro….

Non le era sfuggito il suo inutile tentativo  di  muoversi. Per un attimo lo studiò  dall'alto, poi si inginocchiò vicino a lui,  posandogli  una mano sulla fronte e   ritraendola quasi subito, perplessa.

Lo osservò con attenzione, nel corpo e nel viso, come per cercare di capire cosa lo avesse ridotto così. Poiché la camicia, sudicia e quasi del tutto strappata era aperta sul davanti, allungando la mano e scostandola leggermente fu facile per lei  notare  i piccoli segni, simili a morsi, tipici del fulminatore elettrico, disseminati ovunque, dalla cintola in su.

"Cosa vuoi da me, chi sei?'' Le chiese  Angel con un filo di voce.

 “Tranquillo. Non ho intenzione di farti del male. Dove senti  dolore?”

La  sua voce   non tradiva  nessun accento e non sembrava  quella di una persona venuta per aggiungere altra sofferenza. Anzi fu molto dolce, come i suoi occhi   azzurri.

''Lo stomaco……è come se me lo avessero tagliato in due…..''

 Angel  fece appena in tempo a rispondere quando  una fitta molto più dolorosa delle altre lo costrinse a  girarsi sul fianco destro e a rannicchiarsi su sé stesso, i pugni stretti all'altezza dello sterno.

Lei  sembrò capire  l'entità del dolore che lo attanagliava. Si  tolse la corta  giacca di cotone che indossava sopra una maglietta e gliela mise sotto la testa come un  cuscino. Si alzò di nuovo e si rimise in ginocchio   per terra dietro di lui,  scostò la camicia che lo vestiva  e gli esaminò la schiena, come cercando un punto preciso.

 "Non muoverti, se puoi, lasciami fare….''  Gli disse, indugiando con lo sguardo sul bellissimo disegno tatuato sulla scapola  di lui.

Con due dita della mano destra  esercitò, per pochi secondi, una forte pressione in un punto preciso della   sua spina dorsale, corrispondente alla penultima costola di destra,  mentre lo tratteneva  con il suo braccio sinistro.

Per pochi secondi Angel  provò un nuovo  dolore, come se una scarica elettrica  gli  avesse attraversato, di nuovo,  tutto il corpo. Una smorfia  comparve sul suo viso, ma subito dopo avvertì un profondo sollievo. Il circolo vizioso degli spasmi era stato interrotto, finalmente, e il dolore allo stomaco cominciava  ad attenuarsi.

La ragazza  lo coprì  con una vecchia coperta che era lì, buttata in un angolo della stanza e si alzò per andarsene, quando Angel le afferrò la mano per trattenerla. La ragazza a quell'  inaspettato  contatto  sussultò.

“Permettimi di   ringraziarti!” La implorò Angel, con la voce già più rilassata.

Ma lei,  sorridendo, scosse la testa.

"Non è necessario. ''

Senza accorgersene, Angel scivolò in  stato di incoscienza , di cui la ragazza approfittò per allontanarsi piano, cercando di non far rumore.

Qualche ora dopo Angel riprese i sensi. Un po’ confuso e dolorante cercò di mettere mentalmente a fuoco ciò che era successo. L'intervento della ragazza era stato così efficace ma veloce da non dargli il tempo di rendersene conto.

Non ricordava bene nemmeno il suo viso, per via dei sensi annebbiati dal dolore delle scosse. E per un attimo Angel dubitò che fosse stato reale.

Ma  piccoli particolari  lo convinsero che quell' incontro non era stato un sogno ma era veramente accaduto.  Era  ancora avvolto nella coperta e sotto la sua nuca   sentiva ancora la piccola giacca di lei, dimenticata o forse volutamente lasciata. Era azzurra, come i suoi occhi. Quelli sì, gli erano rimasti impressi. Azzurri, di un azzurro scuro e profondo, ma vivo, quasi brillante……Se la portò al viso, percependo l'odore  di lei , della sua pelle. La giacca ne era impregnata ed Angel   se lo impresse nella mente, dolce e  denso,  contaminato dal  sole e dalla salsedine.

Fu con un po’ di dispiacere che  gettò quel piccolo indumento   lontano da sé, in un angolo, insieme alla coperta, per non rivelare ai suoi aguzzini la  visita della ragazza , certamente non autorizzata.

Aguzzini che puntualmente ritornarono, con un gatto a nove code, intinto di volta in volta nell'acqua santa. Al dolore della frustata si aggiungeva il bruciore e lo sfrigolare della pelle bagnata dal liquido  benedetto. Venti, trenta, cinquanta….Angel non ricordava più quante ne avesse ricevute, prima che gli uomini di Docks  si decidessero a smettere congedandosi con un colpo di  mazza alla tempia e lasciandolo appeso alle sue catene,  completamente sfinito.

Ed è così che la ragazza dagli occhi azzurri lo trovò, quando quella stessa notte, mentre tutti  gli altri dormivano, lei  decise di rivederlo.

Per prima cosa   allentò le catene e  lo aiutò   a distendersi,  sostenendolo per non farlo cadere di colpo sul pavimento; a  contatto con il corpo di lei ,  sentì il suo calore e di nuovo l’odore della sua pelle…….

La ragazza  gli tolse il bavaglio e gli  offrì dell’acqua  ma Angel la rifiutò. Con un fazzoletto  umido cominciò a pulirgli la guancia sinistra  dal sangue, proveniente dal taglio alla tempia,  che rapidamente si era seccato, con movimenti decisi ma  accorti. La   sensazione di freschezza   gli consentì  di recuperare un po’ della sua lucidità. Mentre lei gli sosteneva la testa col suo braccio, lui    seguiva ogni movimento di lei, del suo viso o delle sue mani, con i suoi occhi scuri e bellissimi, dai quali traspariva  un turbinio di sentimenti contrastanti….dolore, disperazione,  sorpresa, ansia,  speranza.

La lasciò  fare e così  lei gli rinfrescò anche i numerosi  e dolorosi segni lasciati dalla frusta sul  suo  torace, ormai del tutto  nudo. E si  sorprese a pensare che   doveva essere una donna di una  dolcezza infinita. Oltre che molto…bella.

"Perché ti stai prendendo cura di me? Posso sapere come ti chiami?''

La ragazza gli sorrise, enigmatica, ma non rispose subito  alla domanda  e lui  decise di non insistere. Meglio non indispettire l'unico essere  davvero umano  presente su quella nave.

Ma poi , finalmente, gli rivolse la parola.

''Il mio nome è Christal . Ma tutti mi chiamano  Chris.  E il tuo?''

''Angel, mi chiamo Angel. ''  

''Bene, Angel. Perché ti fanno questo, che cosa  hai fatto?''

''Niente, te lo giuro. Aiutami!''

''“Per quale motivo    Docks  ti tiene prigioniero?''

''So cosa pensi, ma non sono un criminale. ''

''E cosa sei allora?” Gli chiese,decisa, fissandolo negli occhi.  Ma Angel non se la sentì di rispondere alla sua  domanda. Era  troppo presto per poter essere sicuri che non rappresentasse  anche lei un pericolo, come tutti gli altri. Anche se  aveva un disperato bisogno di credere  che almeno  lei non  fosse    complice di  Docks e dei suoi uomini.

'' Hai dei bellissimi occhi, non te lo ha mai detto nessuno?''

''Sì, ma tu stai evitando di rispondere alla mia domanda. ''

''No,è vero, sono molto belli….''

''Ok, vedo che preferisci non rispondermi. Questo non depone certo a tuo favore!”

”Lo so, ma ho i miei motivi, credimi. ''

''Te lo chiederò di nuovo e per l'ultima volta. Chi sei?''   Il tono di Chris era di quelli che non ammettevano un rifiuto.

''Vivo e lavoro a Los Angeles. Sono un investigatore privato, o almeno  lo ero, prima di tutto……..questo. ''

E  le mostrò i polsi incatenati, rassegnato.

''Siamo su una nave, vero?Dove ci troviamo?”

”Sei su un mercantile, il ''Mary Belle''. E' la nave del capitano Docks. Trasporta attrezzature sottomarine dagli Usa verso la Cina.''

"E cosa ci fai a bordo di una nave come questa? Non è una nave passeggeri. ''

''Le attrezzature di questo viaggio sono del Museo di Scienze Naturali di Shangai. Devo consegnarle  a Mister Ling , il direttore del  Museo, insieme a dati e filmati. Io sono una  documentarista…..''

''Quindi siamo diretti a Shangai?''

 ''Sì''

 “Dritto dritto nelle fauci del lupo!''

"Cosa?Che vuoi dire? Tu conosci Ling?''

"No, ma a quanto pare,  sto per fare la sua conoscenza. E' stato lui ad ordinare a Docks di catturarmi.''

''Perché?''

''Lascia perdere. Come ti sei accorta di me?”

“E’ stato un caso, a    questo livello    sono in pochi a poter accedere. Ieri  sono scesa per inseguire, di nascosto,  un piccolo animale, il mio Perla. Ho sentito le tue grida. ''

”Da quanto tempo sei qui?”

”Non lo so….ma credo che la nave sia partita subito dopo che mi hanno catturato. Quando mi sono  svegliato, la prima volta, era già in viaggio.''

”Allora è quasi un mese, tra le varie tappe. Sei forte, un altro al posto tuo sarebbe già crollato.”

”Chi ti dice che io non stia per farlo?''

Angel   era piuttosto  teso, quasi arrabbiato, ma poi cercò di dominarsi. Le afferrò  una spalla con forza e avvicinando il suo viso a quello di lei:

”Ti prego, devi   ascoltarmi…sei la mia sola speranza. Devi aiutarmi a fuggire da qui. Se questa nave arriverà  a  Shangai  prima che io riesca ad andarmene,  sarò spacciato. Docks  non ha intenzione di consegnarmi alla polizia ma al suo vero capo, che vuol vendicarsi di me. Ling è un uomo senza scrupoli, utilizza Docks e la sua nave per importare negli Usa droga e clandestini dalla Cina. Trasporta quei poveracci nei container. La metà di loro muoiono prima di arrivare!''

''Siamo nel mezzo del Pacifico, non sfuggiresti agli squali che inseguono la nave. Non posso fare niente di più che curarti, per ora……mi dispiace!''

Fu la risposta seccata di Chris che  all’improvviso  si  alzò, in preda  all'imbarazzo, liberando il braccio.  Anche Angel  si alzò in piedi, barcollando.

“Tu non mi credi, è vero?”

'' Tu mi chiedi molto. Perché dovrei fidarmi di te? Solo perché Docks ti tiene prigioniero? Per quanto ti conosco  lui potrebbe anche avere un valido motivo per farlo!''

''E' vero. Lo so , non è facile fidarsi di uno sconosciuto,non è giusto. In circostanze diverse non ti chiederei una cosa simile,  ma sono disperato!''

''Mi dispiace, Angel, non posso fare niente di più, per adesso! E devo  andare, è tardi!”

Angel  tacque, per nulla rassegnato. Aveva  intuito che la ragazza non sapeva chi  avesse  di  fronte e che probabilmente era  all’oscuro di tutto, ma il non essere creduto lo ferì più di una frustata.

''Allora vattene, è inutile che tu stia qui!''

 Le disse, con cattiveria e decisione, appoggiandosi dapprima con un braccio teso, poi con la schiena alla parete.

''E non tornare se non decidi di aiutarmi per davvero,  non ho bisogno di un’infermiera!”

A queste ultime parole Chris si  voltò,  per pochi secondi,  verso   Angel   e lo guardò in  faccia, cercando i suoi occhi scuri di rabbia.  Il  viso di lei rivelava tutta la sua delusione per quel suo scatto d’ira. Ma non fu per quello che  la ragazza con un gesto improvviso e stizzoso spinse, mentre usciva,  il bottone che comandava il riavvolgimento delle pesanti  catene, immobilizzandolo   di  nuovo  alla parete. Qualcuno si sarebbe accorto della presenza di lei, se non l’avesse fatto……

Angel si  pentì subito delle sue parole. In fin dei conti   Chris era stata l’unica a  trattarlo come un essere umano.

Cercò, per l'ennesima volta, di divincolarsi dalle catene  ma per l'ennesima volta non ci riuscì. Urlò per la rabbia ma poi smise. Era perfettamente inutile sprecare le proprie  forze. Lo sapeva bene. La sola  speranza di tornare libero era  lei e lui l'aveva   allontanata  senza tanti complimenti. Ed ora era  di nuovo solo, nella sua prigione…..

 

Nonostante tutto, Angel  continuò a sperare che  Chris non desse  troppo peso alle sue parole e tornasse per vederlo, ma la ragazza non si fece viva per diversi giorni e  la paura di non uscire più  da quella trappola mortale  lo attanagliò, togliendoli la sola  cosa che riusciva  a dargli un po’ di sollievo: il sonno.

Lei …..aveva bisogno di riflettere. La reazione rabbiosa da parte di lui  l’ aveva colta di sorpresa e un po’ spaventata. In fin dei conti lei non sapeva chi fosse  veramente.

Ma le parole di Angel continuavano a ronzarle nella testa e sembravano la conferma di quello che già il suo istinto     le suggeriva . Anche di Docks non doveva fidarsi, nonostante con lei si fosse  comportato, sforzandosi molto,  sempre  come un gentiluomo.

Così decise di appurare se il prigioniero diceva la verità.

Una notte, mentre  solo il personale di guardia era in giro, Chris si intrufolò nell’ufficio di Docks e cominciò a rovistare nella pila di documenti e nei cassetti di un piccolo scrittoio.

Sedendosi sulla poltrona che troneggiava nell'ufficio, sentì  uno strano gonfiore nel bracciolo destro;  analizzandolo meglio notò nella parte inferiore  una piccola fessura nella stoffa  imbottita  e infilando la mano trovò una piccola  agenda in cui c’erano accuratamente segnati i  viaggi effettuati dalla sua nave e  ciò che in ciascuno di essi era stato effettivamente trasportato. Carichi di oppio e centinaia di persone  consegnati ogni volta a Los Angeles con le stesse modalità….

Su una pagina del piccolo taccuino, Chris notò delle scritture.

<<15 marzo 2005…..carico 50…….disperso in mare.

     200 anime scomparse….

     18 luglio 2005….. carico   55 ……perduto.

     250 anime sparite….è un caso?

     13 0ttobre 2005 …….carico 75 ……..180 anime perduti…..Di nuovo lui?>>

"Angel dice la verità." 

Mormorò tra di sé   Chris, allegramente, perché questa scoperta  confermava la fiducia che istintivamente aveva provato verso Angel appena l’ aveva visto, ma  dall’altro rendeva più urgente il trovare una soluzione per tirarlo fuori dalle condizioni di prigionia in cui si trovava.

Chris rimise al suo posto l’agendina e nei giorni successivi continuò a far finta di niente con il capitano, ma di nascosto ogni notte  riprese a far visita al prigioniero.                                                

''Sei venuta!Ho avuto paura che non  ti saresti più fatta vedere…..''

 Le disse Angel la prima volta che vide Chris dopo il loro ''scambio di opinioni ''.

Cercò di sorriderle  mentre glielo confessava, parlando a fatica  per le cattive condizioni in cui si trovava e che  lo facevano  soffrire molto. Era seduto con le spalle alla parete, la faccia gonfia per i colpi ricevuti.  Brian lo aveva picchiato con  una catena avvolta attorno al proprio pugno.

Chris si strinse nelle spalle e  tranquillamente   si accinse  a spalmare sui  suoi lividi  l'unguento rinfrescante che aveva portato con sé.

“Non potevo non farlo, sono l’unica che può aiutarti."  Si decise a rispondergli.

Angel  si sentì sollevato, mentre lei gli prestava le sue solite cure.

”Sai, mi sono reso conto di  aver preteso la tua fiducia senza averti lasciato il tempo di conoscermi. Sono stato brusco. Scusami!”

”Non fa niente,posso capirti. Per te non è precisamente una vacanza.”  Rispose Chris, con amarezza.

“E’ molto pericoloso venire qui, sei sicura di volerlo fare?”

“Sì, non preoccuparti per me,so quello che faccio. Non posso fare a meno di venire a vedere come stai, ho paura che possano farsi prendere la mano.”

Era sincera. Angel lo percepiva.  E ne era contento.

''No, stanno molto attenti . Ling ha ordinato di non uccidermi, solo di farmi soffrire e nessuno avrà il coraggio di  disubbidire. Hanno troppo paura di lui.”

"Ti tirerò fuori di qui, puoi esserne sicuro!'' 

Chris per un attimo si fermò e gli spiegò.

''Adesso  so che hai detto la verità. Voglio aiutarti a scappare, ma dobbiamo aspettare il momento giusto, ci tengono molto a te . C'è molta sorveglianza, di sopra!”

“Perché lo fai? Voglio dire…perché vuoi correre questo rischio?”

''Mi sembra di avertelo già spiegato! Cosa altro vuoi sapere?''

”Non hai paura della reazione di Docks? Se ti scopre qui potrebbe ucciderti!”

”Non preoccuparti per Docks,  lui è un problema mio, non tuo. E poi credo che riuscirò a controllarlo. Spesso la sera  mi   invita a cenare con lui. Non  gli sono  del tutto indifferente…”

”Stai attenta,  lui  può essere molto  pericoloso.”

''Lo so, all'inizio pensavo che  fosse estraneo alle attività di Ling, ma ora so che non è migliore di lui.''

Sorridendo lusingata dalla  preoccupazione che traspariva dagli occhi di lui , Chris  gli accarezzò il viso, scendendo  con la  mano fin sulla spalla nuda,  come se con quel gesto avesse voluto ringraziarlo o forse tranquillizzarlo, per  poi ritirare la mano, imbarazzata.

"Scusami,non dovevo!''

''Non fa niente, non ti  preoccupare. Hai delle belle mani e un tocco niente male……''  

Le rispose, con  voce morbida e  suadente,  imprigionando  dolcemente la sua mano  tra le proprie.

Chris  lo  guardò, e per un attimo sembrò turbata,   ma poi ritirò la mano e si alzò  per andarsene. Angel fu subito dietro di lei e le afferrò un braccio, gentilmente,fermandola.

”Già vai via? Perché non resti un altro minuto?”

Aveva un’aria supplichevole….Chris ne rimase colpita, gli sorrise. Ma poi   abbassò la testa, un po’ mortificato.

”Mi dispiace,non ho il diritto di chiedertelo. Non mi sembri molto a tuo agio, qui.”

”Scusami, ma non è colpa tua, se è questo quello che pensi. I luoghi stretti   e chiusi come questo mi mettono molto a disagio. Soffro di  una leggera forma di claustrofobia. Non posso trattenermi molto a lungo…..è come se mi mancasse l’aria per respirare!”

Si avvicinò  di più a lei, quasi a sfiorarle il petto con il proprio, dolcemente….

”Allora vai, ma torna presto. Non sai quanto è importante vederti, per me, anche se per pochi minuti!”

Chris lo guardò  sorpresa. Non si aspettava una confidenza del genere. Si guardarono negli occhi.

Poi   fece un passo indietro e se ne andò ,anche se  a  malincuore .

In Angel si  riaccese la speranza di tornare presto libero ma non solo quella. Dal primo istante in cui l’ aveva  vista   aveva cominciato a nutrire  un’inspiegabile  attrazione  nei confronti di lei.  Per i suoi occhi. Per il suo corpo, alto e sottile, ma terribilmente armonioso, nelle sue forme e nei lineamenti del viso.

Dal canto suo  anche Chris era sempre più affascinata da quel prigioniero, che conservava la dignità e la fierezza  di un principe nonostante le  pesanti catene. Ed era attratta  dai  suoi profondi ed eloquenti occhi scuri, dalla sua voce e soprattutto dal suo corpo  sempre bellissimo  nonostante le torture.

Ormai era diventato un’ossessione che non le dava tregua,né di notte né di giorno, anche se lei ormai aveva intuito il  perché lui non dormisse e non mangiasse  mai, come mai le sue ferite guarissero così in fretta e come mai gli uomini di Docks avessero così paura di lui.

Non era  umano, ne  era  sicura, ma il suo istinto  le suggeriva che in lui c’era qualcosa di  più. Qualcosa di diverso da tutti gli altri demoni che aveva conosciuto. Era speciale…… e lei era decisa a saperne il perché.

Una notte un brutto sogno ricordò ad Angel che era arrivato il momento di essere pienamente onesto con quella donna che stava rischiando la pelle per aiutarlo. Doveva trovare il coraggio di rivelarle la sua vera natura. Ma lei, come avrebbe reagito? E se avesse cambiato  idea e non avesse più voluto aiutarlo, come sarebbe uscito da solo da questo guaio?

 

All'alba e al tramonto  Chris aveva la strana abitudine di sedersi sul cassero, in alto, e sembrava dedicarsi a esercizi di meditazione o di preghiera. Silenziosa, concentrata, con gli occhi chiusi. Docks lo sapeva e un giorno, di mattina presto,  le si  avvicinò.

"Buongiorno Chris, già in giro a questa ora del mattino?''

Chris non rispose e non sembrò dargli nemmeno retta più di tanto. Docks si irritò, per questo.

"Sai una cosa? Io credo di sapere cosa è che non  ti fa dormire,o devo dire qualcuno?

Docks aspettò la reazione di Chris. Lei aprì gli occhi e lo fissò ma non disse nulla.

"Cosa credi? Che non mi sia accorto dei tuoi movimenti notturni? Ieri sera non hai voluto cenare con me dicendo che eri stanca. Stanotte ho bussato al tuo alloggio e tu non c'eri e anche l'altra notte ti ho cercata in giro ma sembravi sparita…Attenta! Stai giocando ad un gioco pericoloso,potresti farti male!''

''Sta tranquillo,so badare a me stessa,lo faccio da sempre. Ma tu stai lontano dal mio alloggio!''

Il tono di Chris era  di quelli decisi  che  non ammettono repliche.

''Altrimenti…Cosa fai?

Chris lo guardò negli occhi e poi abbassò lo sguardo sulle sue mani. Docks seguì lo sguardo di lei e notò tra le mani di Chris una enorme tarantola nera. Chris rigirava l'animale tra le sue mani, tranquillamente.

''Io? Niente! Ma potresti sempre ritrovarti una di queste nel tuo letto, una di queste notti…Forse non lo sai, ma è velenosa!"  E lo fisso negli occhi, minacciosa.

''Brutta strega! Da dove spunta questo animale?''  Ma non  ottenne  risposta.

E Docks si allontanò, stupito e arrabbiato per le minacce di Chris. Ora era  furioso con lei. Chris rimase seduta dove era e lasciò andare via la tarantola che si infilò in una delle casse caricate sulla poppa della nave. Sorrise tra sé e sé; ora forse Docks la lascerà in pace.

Il capitano  intanto si avvicinò a Daniel.

''Falla sorvegliare a vista, sono sicuro che la ragazza sa del nostro ospite!''

''Lo credo anche io. Ho notato che  spesso sparisce con le scuse più banali  e Brian dice di averla intravista nei dintorni del livello  in cui  custodiamo il nostro amico. Può aver sentito qualcosa !''

 E Daniel si allontanò, lasciando Docks da solo.

Mentre Chris era ancora seduta sul cassero, a pochi metri da lei uno dei marinai ,di razza asiatica, stava maneggiando delle pesanti catene e un argano. Mentre l'argano girava , il marinaio non si accorse che il suo piede era infilato tra le catene, e ne sarebbe stato stritolato. L'uomo  cominciò a urlare  per il dolore ma nessuno accorse, tranne Chris.

La ragazza fermò l'argano  e liberò la gamba dell'uomo, che era molto agitato e piangeva per il dolore. Aveva la caviglia spappolata. Chris si guardò intorno e non vide nessuno. Nella sua lingua gli disse di stare calmo  e di non guardare. Gli mise le mani sulla caviglia  ferita e chiuse gli occhi. Le casse di legno nascondevano  ciò che stava succedendo. Si vide solo una strana luminosità, stemperata però dalla luce del giorno e  il marinaio allegro e guarito che si era rialzato e con mille ringraziamenti e riverenze si allontanava.

Chris si portò un dito sulle labbra e con quel gesto imperioso  gli  ingiunse   di mantenere il segreto  su ciò che era accaduto.

 

''Ho saputo che tra  quattro giorni  arriveremo a Shangai. Saranno tutti molto impegnati a scaricare il carico. Nella confusione ruberò le chiavi delle tue catene, tieniti pronto!”

Chris era eccitata, evidentemente convinta di recare buone notizie al suo protetto.

Ma la reazione di Angel la deluse, perché invece di esserne felice   lui si dimostrò piuttosto irritato alla notizia.

''Perché vuoi aspettare tanto? Non capisci che Ling mi sarà subito  addosso, al nostro arrivo?”

''Non preoccuparti, non gliene darò il tempo. Ma devo regolare i conti  con lui e con uno dei suoi uomini. Non posso farti scappare prima. Capirebbero che sono stata io, e la mia copertura salterebbe!”

''Copertura? Cosa significa? Sei un poliziotto?”

''No, non lo sono, ma quello che devo fare è troppo importante per me. Devi avere pazienza e fiducia ! “  

Angel rispose più calmo, quasi con tono pacato…

''La pazienza non è tra le mie virtù. In quanto alla fiducia, non ho molta scelta, non ti pare?  Cosa  hai a che fare tu con una bestia come Ling?”

''Skin. Voglio lui. Ha ucciso il mio uomo, un po’ di tempo  fa.”

''Capisco, si  tratta di una vendetta.''

''No! Si tratta di giustizia. Lo devo al mio uomo e a tutti quelli a cui Skin ha fatto del male!''

''D'accordo, d'accordo, mettila come vuoi. Ma  stai   attenta.  Skin non è un uomo come gli altri.''

''Lo so. E' un mostro e io sto  aspettando solo il momento giusto per colpirlo!''

Quella parola per Angel  fu  come un pugno allo stomaco. Dunque è questo ciò che avrebbe pensato di  lui se avesse saputo la verità?Che era solo un mostro?Le rispose senza far trasparire il suo turbamento.

''E' solo un vampiro, ma lascia che ti aiuti. Non puoi farcela da sola…..liberami e lo faremo insieme!”

''No,non sono affari tuoi!”

Chris  si voltò  per  andarsene,  ma Angel la trattenne  per un braccio.

''Aspetta! Devo dirti una cosa importante!” 

Aveva deciso di dirle tutto, non sapeva ancora con quali parole ma ciò che contava era che lei finalmente sapesse la verità su di lui……

''Non ora, ho paura che mi abbiano seguito!”   Ed era vero.  Daniel l'aveva vista intrufolarsi di nascosto nella  stanza prigione. Ed era corso ad avvisare il comandante Docks, che all' improvviso  fece  il suo  ingresso, seguito dai suoi uomini,  facendo sobbalzare Chris  ed Angel.

Questi tirò  Chris per un braccio e la fece mettere  dietro di lui,come se avesse voluto farle da scudo.

''Ho fatto bene a farti sorvegliare. Ero sicuro che ti avrei trovata qui. Certo che voi donne siete davvero strane! Vedo che il fascino del signor Angel ha colpito anche te!”

Chris uscì allo scoperto, urlandogli contro e  guardando Angel  con aria decisa e ……..decisamente affettuosa!

''Ora so la verità su di te e non posso permetterti  di continuare  a divertirti alle sue spalle, né ti lascerò consegnarlo a Ling!”

 ''Davvero? E come intendi salvarlo? Denunciandomi? E che prove hai? Nessuno ti crederà. Hai solo la tua parola contro la mia e la sua testimonianza non vale niente! Lui è uno che non esiste,per la legge! E poi, sei  veramente sicura di poterti fidare di lui, piuttosto che di me?”

''Lui non trasporta droga e non si arricchisce sulle spalle di poveri disgraziati come fai tu!”

'', neanche lui non è un santo. Forse ti sarà sembrato un povero uomo indifeso ma ti assicuro che non lo è !”

Le rispose di rimando Docks, con tono beffardo.

''Mi credi una stupida?Lo so che non è un essere umano,l’avevo già capito. Ma umano o no, resta sempre migliore di te!!!”

Si guardarono in faccia, per un attimo. Angel era sorpreso. Non sapeva che Chris fosse  a conoscenza del fatto che lui non era  umano. E si chiese come mai questo non l’avesse allontanata…..

“Davvero? Vedremo se continuerai a pensarla così dopo che ti avrò  mostrato quello che veramente è.”

Chris  allarmata fissava  Angel    senza riuscire a capire.  Poi all’improvviso, ad un cenno di Docks i suoi uomini lo afferrarono.  Docks  attirò  Chris a sé, strattonandola per un braccio e allontanandola dal prigioniero, mentre  un colpo di Brian in pieno fianco destro  lo fece piegare in due, riducendolo in ginocchio.

Brian e Skin  bloccarono Angel in modo che  il viso del vampiro fosse  rivolto verso la ragazza e lei lo vedesse bene in faccia.

Docks con tono ironico, si rivolse  ad Angel.

''Avanti, rivela cosa veramente sei alla signora, mostrale il tuo vero volto!”

''No! Non voglio!!''    Gridò, cercando di liberarsi dalla forte presa di quegli uomini, senza riuscirci. Aveva capito le intenzioni del capitano e l’unica cosa che riusciva a pensare era che non voleva trasformarsi in un vampiro di fronte a lei. Non ora, non prima di averle confessato  la verità.

 Docks fece  un cenno a  Daniel e questi si avvicinò al prigioniero con una mazza di ferro.

Lo colpì al viso, senza pietà, una, due volte. Cercò  di resistere,  ma al terzo  colpo la rabbia  e il dolore fecero reagire il demone che era  in lui . Questi  ebbe  il sopravvento e Angel, perduto ogni controllo di sé stesso, si trasformò davanti a tutti. Fu una scena orribile……

A quel punto gli uomini di Docks mollarono la presa e lo scaraventarono  a terra. Si  voltarono tutti verso Chris, come per studiare la sua reazione.  Anche Angel.  Con  i suoi occhi di demone e il viso grinzoso completo di zanne, insanguinato dai colpi ricevuti.

Sul  viso di lei si lessero tutto  l’orrore  e lo sconcerto per  quella nuova  realtà:  il suo protetto  era  un vampiro, proprio come quello che aveva ucciso il suo uomo. Lo aveva intuito, ma vederlo con il suo vero aspetto la sconvolse. Con le lacrime  che le inondavano le guance corse via, mentre Docks e i suoi uomini, soddisfatti, ridevano.

”Credo che ormai tu non possa più contare sul suo aiuto!”

Chris si precipitò , correndo, fuori della stanza prigione e  risalì fino al   ponte principale della nave; oltre il parapetto, vomitò in mare. Poi corse nella sua cabina e vi rimase, turbata, per tutto il resto della giornata.

Dal canto suo Angel rimase riverso sul pavimento, disperato per  quella rivelazione forzata, mentre crescevano in lui l' ira  e la voglia di vendicarsi per tutte le umiliazioni subite.

Non l’ avevano immobilizzato contro la parete e così  ne approfittò subito. Ad uno ad uno stese Docks e i suoi  uomini   e, trovate le chiavi delle sue catene addosso a uno di loro fu libero, finalmente.

 

Quando Chris uscì fuori dalla sua cabina, quella stessa sera, si accorse che qualcosa di grave era successo. Sembravano  tutti  impazziti……

Docks urlava a squarciagola come di solito non faceva mai e gli uomini erano tutti armati fino ai denti.  Erano suddivisi in squadre di due e stavano mettendo a soqquadro la nave.

C’era paura nell’aria e a Chris sembrava quasi di poterla toccare. Incontrò Docks e questi  subito l’apostrofò:

“Sarai contenta di sapere che il tuo caro amico  è riuscito a scappare!”

”Certo, io non ho nulla da temere da lui!''  Gli rispose,  senza dargli soddisfazione. Poi aggiunse, allontanandosi  senza voltarsi indietro.……

“Ma fossi in voi  mi guarderei bene  dal cercarlo: E’ un vampiro, ed ha fame. Vi ucciderà tutti!”

Un paio di ore dopo era già  mezzanotte. Chris era sul ponte di prua, seduta sul bordo della nave, le gambe penzoloni sull'acqua. C'era  la luna che illuminava il mare.

La ragazza sembrava  immobile, in  preda ai suoi pensieri. Stava ripensando al vero volto di Angel. Al terrore che quel viso le aveva  scatenato dentro. In un momento Chris  aveva  rivissuto tutto l'orrore provato quella notte ……..

Eppure lei sentiva che Angel non era solo questo…

Orrore e morte……

Anzi, il suo corpo e i suoi bellissimi occhi scuri  le facevano battere il cuore, ma non per la paura…..

Come è possibile che mi succeda questo?

 Era la domanda ossessiva che le riempiva la testa.

All’improvviso avvertì una presenza alle sue spalle, nascosta nell’ombra, e decise di rimanere immobile, aspettando un qualsiasi avvenimento che le potesse suggerire l’identità  di quella presenza, ma non successe nulla. Allora capì.  Era  Angel.

“Non volevo che lo  scoprissi nel peggiore dei modi….avrei voluto dirti tutto,con calma, ma non me ne hanno dato la possibilità. Hai paura di me, ora?”

Nella voce di Angel, che si era avvicinato, ci fu come un tremito e  Chris capì che  era sincero.

Quella domanda così diretta la lasciò senza fiato, e la obbligò a sua volta alla sincerità. Scese  dal parapetto e   gli si  parò  di fronte, per essere sicura  di poterlo guardare negli occhi  mentre gli confessava ciò che veramente pensava di lui.

“No, non ho paura, so che non mi avresti mai fatto del male. Non chiedermi come faccio a saperlo, lo so e basta. E  non mi importa che  tu me l’abbia tenuto nascosto. Posso capire perché l’ hai fatto. Dentro di me sapevo  cosa sei,  ma speravo di sbagliarmi ed è questo  che mi fa soffrire di più!”

“Non puoi ritenermi responsabile per quello che un altro vampiro  ti ha fatto. E poi io non  uccido gli esseri  umani, non più, ora; adesso combatto quelli come me o quelli come Ling.”

"Bene. Ho capito. Bravo. Ma lasciami in pace, ora. In fin dei conti non ti servo più,   sei libero, adesso.''

Chris si voltò di nuovo verso il mare, cercando,  nella notte, la schiuma bianca delle onde.

”Già, ma io volevo ringraziarti. Sei stata buona con me. In questi giorni  bui, mi sei stata vicino e io non potrò mai dimenticarlo. Sarei impazzito se non fossi arrivata tu. All’inizio ho pensato solo che  eri la mia unica possibilità di salvezza, ma poi vederti ,anche se per poco, tutte le notti,  ha mitigato la mia disperazione e riempito la   mia solitudine……..”

”Sì, ma potevo fare di più e non l’ ho fatto. Avresti evitato tante sofferenze se solo avessi avuto il coraggio di farti scappare subito. La mia rabbia e il mio odio verso questa gente mi hanno accecato. Ci ho messo un bel po’ di tempo per arrivare qui ma ora che sono così vicina al mio scopo, non ho pensato altro che a quello, sono stata egoista!”

''Non fa niente. Posso capirti più di quanto pensi…..so  cosa  significa  essere  ossessionato  dai   ricordi.''
"Ora cosa farai?''

"Mi cercherò un buon nascondiglio, prima o poi la nave attraccherà. Non può rimanere in mare per sempre.''

''In questo non posso aiutarti. La mia cabina è il primo posto in cui verrebbero a cercarti. Ti riprenderebbero  subito!''

''Non preoccuparti, me la caverò. Sono sempre stato bravo a nascondermi.''

All’improvviso comparvero gli uomini dell'equipaggio. Circondarono subito Angel ma questi si difese  in maniera feroce e così nessuno riuscì ad immobilizzarlo.

Sopraggiunse anche  Docks,  il quale  agì d’astuzia e puntò la pistola alla tempia di  Chris  per poi attirare l’attenzione del vampiro.

“Ehi, succhia sangue! Non opporre altra resistenza o lei morirà! Sono sicuro che non puoi permettere che muoia un innocente, per colpa tua!”

Vedendo il capitano così determinato, Angel smise di lottare e si lasciò catturare. Non se la sentiva di rischiare la vita di Chris. Aveva un debito di gratitudine con lei .

E fu di nuovo prigioniero.

Maledetta nave, maledetto Docks……..

Legato,   lo trascinarono dinanzi al  comandante  che ancora minacciava   Chris  con la pistola.

''Lasciala stare, adesso hai avuto quello che volevi!''

Per un lungo istante  il capitano e il suo prigioniero   si guardarono negli occhi.

Docks, con un sorriso compiaciuto, lasciò andare Chris.

Angel  ne fu sollevato. Lei era salva. Almeno per adesso.

Ma cercò di opporre resistenza quando Docks ordinò a Skin e a Brian di portarlo via, colpendo Skin al torace con un calcio fortissimo. Brian fu lesto a   mettergli un braccio intorno al collo, bloccandolo….. Skin  fu subito di nuovo in piedi, furioso per   il colpo ricevuto e con il suo vero volto in mostra. Nelle sue mani si  materializzò un  coltello e con quello colpì Angel  ad un fianco.

”Maledetto, lascialo stare! Non lo toccare..!!”

L'urlo di  Chris seguì al gemito  di dolore di  Angel.

Vedere Skin che lo colpiva  l' aveva  riempita   di rabbia e la spinse ad agire.  Si guardò intorno. Skin  era  a due metri  da lei. Averlo così vicino le avrebbe permesso di  raggiungerlo purché si muovesse in fretta.

Cogliendo tutti di sorpresa diede uno spintone a Docks  e   un pugno  a  Daniel. Raccolse  a terra  un pezzo di legno appuntito  e con quello colpì   il vampiro alla schiena arrivando al suo cuore, polverizzandolo. Il coltello che Skin    aveva in mano  cadde per terra facendo rumore…..

La reazione di Chris, rapida, fredda e veloce, colse  tutti di sorpresa e non lasciò a  nessuno il tempo di  fiatare. L’aver eliminato l'oggetto del suo odio  la  svuotò però   di ogni energia.

Un silenzio assoluto regnò per pochi minuti, fino a che la voce del capitano risuonò squillante e arrabbiata.

''Prendetela!''

Daniel la afferrò  per le braccia e la ragazza non  oppose nessuna  resistenza. 

Docks  non riusciva a credere ai propri occhi. Aveva visto Chris trasformarsi in una creatura completamente diversa da quella conosciuta fino a quel momento. Non più calma e dolcezza, ma furiosa determinazione e una mente fredda e lucida.

Quella ragazza, con lui sempre così  distaccata, misurata, nei gesti e nelle parole,quando si trattava di Angel perdeva la testa. Erano mesi che le stava dietro, senza ottenere da lei nulla, senza nemmeno riuscire a sfiorarla. E ora vedeva  nei suoi  occhi   un calore e una attenzione che per lui non cerano   mai stati. Per uno sporco vampiro, poi!

Chris era riuscita davvero a ferire il suo orgoglio di uomo e di comandante. Portarsela a letto era   una questione di principio e di prestigio davanti ai suoi uomini. Ma ormai era chiaro a tutti   che Chris aveva  altre preferenze.

Mentre li portavano via, Angel continuava a fissare Chris.  In apparenza aveva agito  per difenderlo e ora chissà cosa le avrebbero fatto, per questo. Ma in cuor suo decise che  non la avrebbe ringraziata, comunque, per aver impedito a Skin di colpirlo una seconda  volta. Lui  conosceva la verità, al contrario del capitano e dei suoi compagni  e    non era  del tutto sicuro  che lei non lo considerasse ancora  solo  un mostro……

Aveva solo colto al volo l'occasione per portare a termine la sua presunta missione.

 

Poiché non aveva distrutto il sistema di catene a cui era legato all’inizio, per la seconda  volta  riportarono Angel nella  stanza prigione. Lo  torturarono crudelmente, come mai avevano fatto prima, come punizione del suo tentativo di fuga.  Questa volta fu Docks in persona a occuparsi di lui. Meschinamente  sfogò  su di lui la sua rabbia di uomo ferito nei propri  sentimenti oltre che nei suoi affari.

Dopo averlo fatto immobilizzare lungo la solita parete, il comandante si avvicinò ad Angel con  un' arma  a   tre punte. Quella centrale era più lunga, le laterali più piccole ma ugualmente  affilate. Spinte in profondità avrebbero   dilaniato e lacerato senza pietà.

Docks puntò  l'avambraccio sulla gola  di Angel  per farsi  guardare in   faccia  mentre lo colpiva.

''Questo è per  Skin!''   Gli gridò, colpendo  Angel al fianco sinistro, nello stesso punto in cui era già entrato il coltello del vampiro polverizzato da Chris. Angel  accusò fortemente il colpo    e represse   a fatica il desiderio di urlare ma, tutto sommato, riuscì a rimanere   in piedi.

''Questo è per il pugno che mi hai dato! ''  Continuò Docks  mentre   gli piantava  il tridente nel palmo della mano  sinistra.

"Peccato che ne sia bastato uno solo per stenderti!"   Gli rispose  Angel, incurante della crescente rabbia del capitano, ormai furioso. Questi lo colpì ancora, alla base del collo, lateralmente a destra. Angel   stava per cedere al dolore, ma continuò a guardare in faccia il suo aguzzino.  Stava scegliendo con cura   i punti da colpire, il bastardo. Quelli più dolorosi……

"Ti taglierò a pezzettini, quando Ling si deciderà ad ucciderti!''

"Non ti ….illudere. Né io….. né Ling, ti daremo questa ……soddisfazione!''

"Ti spedirò all'Inferno, in un modo o nell'altro.''

''Non ho paura di te……. e nemmeno dell'Inferno….. io già ci sono stato. E non mi ha voluto. E tu? Quand'è che ci …..vai?''

Per tutta risposta Docks conficcò il tridente nello   stomaco di Angel.  Squarciandoglielo.

E così riuscì finalmente a spezzare   la  fiera  resistenza  al  dolore che il vampiro ostentava.

Lo vide perdere conoscenza, rantolando  e,  così,  il suo orgoglio  ferito ne fu in parte   gratificato. 

La sua rabbia  ebbe  un altro bersaglio, quando lui   fu  momentaneamente fuori  della sua portata.

A  Docks non era piaciuto che Chris avesse   eliminato il suo braccio destro e così aveva  imprigionato anche lei. Non aveva  avuto il coraggio di ucciderla, oppure aspettava solo di decidere cosa fare di lei  insieme a Ling. Ma aveva voluto che lei fosse presente, quando Angel veniva punito.

 Daniel la tratteneva per le braccia. Docks aveva ordinato che  non  le fosse permesso di distogliere lo sguardo  e così  era stata   obbligata  a guardare, impotente, Docks  che colpiva Angel.

''Guarda! Guardalo, Chris!'' Le urlò Docks quando Angel ,  ormai privo di conoscenza, stramazzò    a terra.

''E' colpa tua se adesso sta soffrendo…..Si è fatto riprendere per salvarti da me! Che bel gesto, eh? Da vero eroe!  E ha pagato anche per quello che tu hai fatto! Ma non dimenticare mai cosa si nasconde  sotto a questo bel viso, quando lo guarderai negli occhi! In lui c'è un  assassino che aspetta solo di poter uscire fuori allo scoperto e non potrà mai essere qualcosa di diverso dal mostro  che è!'' 

Detto questo,  fece un cenno a Daniel, che le diede una spinta e la gettò per terra, accanto ad Angel. Richiamò gli uomini,  e se ne andò con loro.

   

Chris era  libera di muoversi nella stanza e quando Docks e i suoi uomini  uscirono, si precipitò da Angel. Si inginocchiò accanto a lui.

''Angel, Angel….rispondimi,mi senti? Sono qui,sono Chris,parlami, parlami!!''

Gli passò la mano tra i capelli. Angel  sembrò risvegliarsi,  lamentandosi. Aprì gli occhi e Chris tirò un sospiro di sollievo per questo. Gli sorrise. Anche lui cercò di sorriderle ma  invece gli sfuggì un gemito di  dolore.

Lo aiutò a girarsi  a pancia in su e  gli esaminò  tutte le ferite, ancora sanguinanti.

Si soffermò sulla ferita  allo  stomaco. Era  profonda e a pochi millimetri dal cuore. Quando gliela toccò,  Angel  ebbe  voglia di gridare, ma se lo impedì.  Chris  capì ugualmente la sua sofferenza. Gliela  lesse in faccia.

''Hai la mano rotta. E  le  tue  ferite…..non dovrebbero guarire più   in fretta? ''

Anche Angel   guardò la  sua ferita, alzando per un attimo la testa. La toccò con due dita della mano destra. Se le ritrovò sporche del proprio  sangue.

''E' vero,sanguina ancora!''   Mormorò Angel. 

I suoi  occhi  tradirono, per un attimo, lo sconforto e la paura.  

''Come mai?''

''Non lo so!''

”Forse perché sei  debole…..Da quanti giorni non ti nutri?''

''Molti .''  Rispose Angel, amareggiato.

 ''Troppi, evidentemente.''  Fu la risposta di Chris, ed  Angel  notò  la  sua  espressione spaventata.

”Non preoccuparti, non morirò per questo.”

”Sicuramente no, ma  stai  soffrendo molto….. stavolta hanno esagerato!!”

''Non fa niente…. ci sono …..abituato. Non è la prima volta che …..mi ritrovo a terra e  non ….sarà nemmeno  l'ultima!''

Angel aveva un tono triste e  rassegnato. E aveva sete. Non certo d'acqua. Voglia di sangue. Quello di Docks. Più il tempo passava, più  l'dea di assaggiarlo diventava   attraente……..

La sofferenza ha uno strano effetto collaterale. Cancella qualsiasi inibizione,anche la più forte.

Ma in quel momento fu  un altro sangue quello che richiamò Angel alla realtà. Quello di Christal….lei   aveva un labbro leggermente sanguinante, ferito dallo schiaffo che Docks le aveva mollato in viso mentre usciva dalla stanza prigione. Il suo odore e quello della sua paura   per lui riempivano le sue narici e allettavano i suoi sensi di vampiro. Gli occhi di Angel cercarono , per l'ennesima volta, quelli di Chris , che lo guardava  in maniera intensa.

Aveva una luce strana nello sguardo e l’aria di chi ha preso una grave decisione, per la quale sembrava  turbata.

''Vieni!  Gli disse.

Chris  si sedette a terra con le spalle alla paratia e lo fece appoggiare con la schiena  su di lei. Lo circondò con le sue braccia. Ah!Il battito del  cuore di lei…….Angel   era  in grado di sentirlo, forte e chiaro, sotto la sua spina dorsale.  Il  ritmo veloce, naturale, pulsante di vita,  sembrò avvolgerlo scacciando un po’ del dolore fisico che lo attanagliava.

''Dormi, Angel, riposa…Ti sentirai meglio al tuo risveglio.''

Gli mormorò piano in un orecchio.

''Sono così.. stanco!''

''Sì, lo so….''

 Ed Angel  si assopì, cadendo in un sonno buio e profondo. Senza sogni.

Chris  appoggiò la mano sinistra ferita di Angel sul suo    petto nudo , accanto alla ferita allo stomaco, molto delicatamente. Poi coprì entrambe con le sue mani. Chiuse gli occhi, e…..

Angel , incosciente ,  non si accorse della luminosità  che si sprigionava   dalle mani  di Chris e anche dalle altre  sue ferite, che guarirono    all'istante.

Indebolito dalla perdita di sangue e dalla fame, stordito dal dolore, sentì il suo corpo invaso  da una improvvisa energia  che  dopo pochi minuti gli permise di  rinvenire.

Quando Angel si svegliò, si accorse di essere ancora tra le braccia della sua compagna di prigionia.

''Ciao, già sei sveglio?!”

”Sì…''

Si alzò sfuggendo al suo abbraccio. Era troppo eccitato per rimanere fermo. Si sentiva di nuovo perfettamente in forze e, altra cosa strana, la sensazione di fame che negli ultimi giorni perennemente lo tormentava, era sparita.

''Come ti senti?”

”Meglio, molto meglio. Ma cosa è successo?!

Scoprì con sollievo e incredulità che la mano ferita era  perfettamente a posto e che  non c’era più nemmeno il segno  delle ferite, sul suo corpo.

'' Hai dormito un po’….''  Disse Chris alzandosi .

''Non mi sembra di aver dormito molto, ma mi sento stranamente bene. Le  ferite sono già chiuse…... la mia  mano?!''    Esclamò, rimirandola e stringendola a pugno.

''Non è così che funziona?''

Chiese la ragazza, con aria ingenua…....

''Sì, ma non così in fretta, di solito!'' 

Angel era sconcertato. La sua innata diffidenza lo spingeva a cercare una risposta.  Anche se in verità non sapeva dove cercarla. Poi vide Chris. Era di fronte a lui e lo osservava. Ma negli occhi di lei   lesse soltanto la sua gioia nel vederlo di nuovo ristabilito. E nel suo aspetto niente che potesse suggerirgli cosa era accaduto.

A quel punto  decise di non dare troppo peso alla cosa.

''E tu? Come stai?'' 

”Sto bene!”

''Ho visto come hai eliminato  Skin. Devo farti i miei complimenti, non pensavo che tu fossi così…. agile!''

Le lacrime inumidirono gli occhi di Chris. Angel se ne accorse.

''Scusami, io…..''

''No, non fa niente.''

''Perché lo hai fatto?Voglio dire, proprio in quel  momento, davanti a tutti? Sarebbe stato più prudente arrivare a lui di giorno, mentre dormiva o comunque quando non ci fossero  stati  testimoni!!''

''Non mi è piaciuto vedere  Skin che ti colpiva!''

''Allora è così…lo hai fatto per difendermi?''

''Ti mentirei se ti dicessi che è stato l'unico motivo……dovevo   farlo,  o  non  sarei più riuscita a vivere in pace con me stessa  e a dimenticare Michael.''

''Michael? Il  tuo uomo? Quello di  cui mi hai parlato?''

''Sì, ci eravamo appena sposati quando quella sera, per strada,  siamo  stati  aggrediti dal vampiro  che  ho ucciso. Io sono riuscita a sfuggirgli per  un soffio. Ho vissuto nel  ricordo  di quella aggressione, cercando Skin ,  per   quattro anni. Lui  invece  non si ricordava affatto di me…..

Ho scoperto che lavorava per Ling. Mi sono fatta assumere dal Museo di Shangai per avvicinarlo e colpirlo, al momento opportuno.

” E sei pronta  a uccidere anche Ling e Docks?Perché questo è quello che finirai col fare, no?Ora che sai che non hanno scrupoli i non puoi lasciarli impuniti. Ma non  so se sarai  capace di farlo, non mi sembri il tipo da agire a sangue freddo, né per giustizia, né per  vendetta, mi sbaglio?”

”Ma io non ho mai detto di volerli uccidere. Docks e Ling dovranno vivere e provare rimorso per quello che hanno fatto, per tutti i giorni della loro vita!”  

 Angel assunse un tono  sarcastico.

 ”Mi piacerebbe sapere come riuscirai a farlo. Ling non ti farà nemmeno avvicinare.”

”Non preoccuparti di questo. Prima o poi arriverò anche a  lui . Soffrirà e   quando succederà  io ne sarò contenta……”

 Chris aveva uno sguardo crudele. Si allontanò un po’ da  Angel e gli girò le spalle.

Angel, con tono duro ma pacato, la costrinse a voltarsi   verso di   lui  e a guardarlo  negli occhi.

”Di cosa stai parlando ? Hai un qualche  potere di controllare la mente  di un uomo? Di suggestionarlo?Non puoi immaginare cosa significhi passare ogni giorno della tua vita nel ricordo delle persone che hai ucciso e delle crudeltà che hai commesso e sapere che non potrai mai riparare a tutto il male compiuto, è…è l’inferno!E’ un dolore che ti attanaglia il cuore e ti dilania l’anima e non ti dà tregua!”

”Cosa ne sai tu?”    Angel si strinse nelle spalle. Ormai era  deciso a dirle tutta la verità su di lui.

”La punizione di cui parli è la mia. Non molto tempo fa sono stato maledetto da una zingara. Mi ha restituito l’anima e  con essa il  rimorso per i delitti che ho commesso.”

”Mi dispiace,non ne avevo idea.”

“Non dispiacerti per me, me lo  merito. Tu  non puoi sapere quante vite ho stroncato, ma  compiangerò Ling se tu riuscirai nel tuo intento, perché io so a cosa lo condannerai e non credo che un essere umano possa riuscire a sopravvivere a una prova simile!”

''Adesso finalmente ho capito perché sei  così diverso dagli altri demoni. La tua  anima!Non pensavo che la magia umana potesse essere così potente da richiamarla  dal regno dei morti!''

''E invece sì ed io ne sono la prova vivente…..''

''Comunque, no!''

"No, cosa?''

'' Non ho poteri ipnotici o di suggestione, come credi tu. Non li ho mai avuti. Ma  il rendersi conto pienamente delle conseguenze dei propri atti a volte provoca dei miracoli anche nell'uomo più abbietto.''

''Già,può darsi. ''    

Angel era scettico.  E la sicurezza e la disinvoltura  con cui    Chris   intendeva affrontare due uomini senza scrupoli come Docks e Ling lo spaventava. Temeva per lei, per la sua vita, anche se il suo intuito gli  suggeriva che quella ragazza  forse era meno indifesa e più forte di quello che  poteva sembrare a prima vista. E ,soprattutto, a dispetto della giovane età che  dimostrava, sembrava possedere una saggezza e un coraggio non comuni.

      

Chris sospirò e si guardò intorno. Si sentiva a disagio in quella stanza semibuia. Respirava  a fatica ma cercò di mantenere la calma. Per farlo focalizzò l’attenzione su Angel. Lui sembrava  aver  recuperato le forze, anche se erano  stati   molto crudeli con lui, questa volta. Lei lo sapeva. Aveva assorbito  il suo dolore  e, per farlo, lo aveva sentito e  sperimentato  su di sé.

''Angel, posso chiederti……come sei diventato un vampiro? “

Angel sembrò sospirare. Sapeva che prima o poi quella domanda gli  sarebbe stata  rivolta. Ma  ogni volta per lui rispondere era  sempre  più difficile.

”Ero  giovane e…. stupido. Una sera, mentre tornavo a casa, ubriaco, ho avvicinato una donna…sembrava solo una giovane ragazza, invece era una vampira e così …….è successo   duecentoquarantacinque anni  fa ma lo ricordo ancora come se fosse accaduto ieri.''

''E la maledizione?''   Chiese Chris, con insistenza.

''Cosa vuoi sapere?''

''E'….è stata dolorosa?''

''Sì. Lo è stata, e lo è tuttora. Ma non sul piano fisico. La rinuncia al sangue umano mi ha costretto a stare lontano da tutti. Dagli altri vampiri e soprattutto  dagli uomini. A loro mi sono riavvicinato da poco, da quando mi hanno convinto ad utilizzare le mie capacità per rimediare alle cose indescrivibili che ho fatto.''

 Quando Angel smise di parlare, il silenzio li avvolse, mentre  gli occhi scuri di lui si incontrarono con quelli azzurri di lei. Per qualche  attimo, nessuno dei due fiatò.

“Se ti può consolare….…penso che tu sia più umano di tanti uomini che ho conosciuto, nonostante tu sia ciò che sei!''    Fu la tranquilla risposta di Chris.

“Non puoi immaginare quanto sono contento di sentirti dire questo. E  di  sapere   che  non provi solo odio per me, per quello che sono.''

”Devo ammettere che vederti con il tuo vero volto mi ha impressionato. Te ne sarai accorto. Ma perché dovrei odiarti?  La cosa che conta  veramente, ai miei occhi, è che  avresti potuto  ucciderci  tutti  e    non lo hai fatto. Potevi  nutrirti ma non hai ceduto alla tentazione. Potevi  scappare e invece hai  preferito  non  farmi correre rischi……''

''Non potevo permettere che ti facesse del male,non lo permetterei a nessuno. Sei libera di non credermi ma ….. io ci tengo a te!”

''Non  ti capisco. Perché?  In fin dei conti  siamo   due estranei.”

”Per me non sei una estranea. Non lo sei più, dopo tutto quello che hai fatto per me. Al contrario…..” 

Le disse  Angel, esitando.  Si stupì di sé stesso. Le  stava confessando  apertamente ciò che in quel momento sentiva.

Ma cosa diavolo sto facendo? Pensò. E tacque. Però, istintivamente, cercò gli occhi di lei e si accorse che  anche Chris aveva una strana espressione sul viso.  Le si avvicinò e  la mano di lei cercò quella di lui. Le loro labbra arrivarono a sfiorarsi,  ma  Chris  non volle cedere  alla tentazione di dargli un bacio.  E   si allontanò.

 

Lei era  tanto  stanca. Si rannicchiò per terra, cercando la posizione più comoda per riposare e recuperare un po’ di energia.  Lo sforzo per guarire Angel l’ aveva  indebolita. Ma era   contenta di averlo fatto e sorrise al pensiero che lui non lo sapesse, che lui non potesse immaginare affatto ciò che era successo. Anche  Angel   si  sistemò accanto a lei,  sedendosi a terra, con le spalle alla parete.

 Chris si addormentò quasi subito. Con  in sottofondo solo il  rassicurante rumore delle catene di Angel, che sembravano tintinnare ad ogni suo movimento.

Un sonno leggero, farcito di immagini terribili e movimenti oscuri. Gli stessi  di sempre  e che  da sempre non avevano né capo, né coda. Ma sembravano terribilmente concreti, al punto tale da farla  svegliare  di soprassalto,  spesso tremante e sudata. 

Angel  si rese conto che c’era qualcosa nei suoi sogni che la  tormentava. Lei si agitava  nel sonno  e a tratti  sussultava e piangeva. Poi  si svegliò, gridando.

”Angel?!”

Christal…..sono qui!”

Angel si avvicinò di più , per abbracciarla e rassicurarla. Chris  non aveva un bello aspetto, era pallida e sembrava sofferente.

”Scusami, mi sono addormentata senza che me ne accorgessi! “

”Cosa hai?”

”Lo sai già……io ho bisogno della luce e, del sole. Morirei se restassi in un posto così per tanto tempo!”

''Non posso darti torto, questo posto è asfissiante persino per me !''

”Come faremo ora?!”

”Non possiamo che aspettare. La nave sta per arrivare e dovranno portarci fuori di qui. Alla prima occasione cercheremo di andarcene.”

”Io non posso andarmene,devo regolare i conti con Ling prima di farlo!”

”Lascia che lo sistemi io, alla prima occasione. Ti ucciderà se cercherai di farlo,è un assassino…..”

”Proprio per questo devo impedirgli di continuare a fare ciò che fa!''

 

Stranamente, per un giorno intero nessuno degli uomini di Docks si avvicinò alla prigione e questo diede un po’ di sollievo ai due prigionieri.

In quei momenti di calma, mentre lui la stringeva accanto a sé :

“Sai, prima che Docks mi catturasse, ogni giorno correvo il rischio di essere ucciso, ero sempre in pericolo….ma  non mi importava. Ma ora è diverso. Morire così, senza lottare, mi sembra così stupido e inutile!”   

Chris cercò le mani di Angel. Le strinse forte tra le sue.

''Non preoccuparti, non morirai! Io non lo permetterò!''

''Francamente, non credo che tu possa fare  granchè…''  Le rispose Angel, aggressivo.

''Perdere la testa non ti servirà a niente….''  Lo rimproverò  Chris, per niente impressionata dal crescente nervosismo di Angel.

”Come fai a rimanere così calma…..io non ci riesco!Mi fa impazzire l’idea che Ling riesca nel suo intento!”

”Smettila di parlare così. Ho vissuto abbastanza a lungo da imparare che non bisogna mai disperare fino a che tutto non finisce per davvero. Abbi fiducia,  Angel…..”

”Fiducia in cosa? Nel Cielo, nella Provvidenza?”

 No, nessuno di loro ci aiuterà,credo. Dovremo cavarcela da soli!''

''E questo non ti spaventa?''

''No,stranamente,  no!''   Era la verità. La sua voce era calma e serena. Ma il suo tono convinto.

In lei non c'è paura, non la percepisco….

Pensò Angel . Che si sorprese a rimirare  i lineamenti del suo viso.

''Che significa che hai vissuto abbastanza a lungo?Sei ancora giovane.….sei già stanca di vivere?''

''No,certo che no,  è  che ho la sensazione di aver affrontato talmente tante difficoltà  sul mio cammino da imparare  che anche nei  momenti più bui  in fondo al tunnel c'è sempre una luce di speranza. Basta saperla trovare…...'' 

''Non si può trovare ciò che non esiste.''  Le rispose Angel, in tono amaro.

''Cosa ti succede, Angel?''

''Non lo so. La luce di cui  mi  parlavi  un momento fa. Io….credo di averla smarrita.  In questo momento io non vedo nessuna luce in fondo al mio tunnel. E sono stanco. Stanco di trovarmi ogni giorno di fronte a una lotta  diversa. Vedere  le persone intorno a me cadere , vederli cambiare e allontanarsi, mentre la mia vita non cambia mai!''

''La vita  in sé è una lotta continua contro le avversità. E' la sua essenza. Ed è così per tutti, umani e non. Sei sulla terra da quasi  tre secoli e ancora non lo hai capito?''

''Sì, lo so. Avevo una amica che me lo ripeteva in continuazione. ''

''Avevi? Perché ne parli al passato?''

''E' morta, qualche mese fa.''

''Mi dispiace. Cosa le è successo?''

''Lei era una  …. cacciatrice. Sai  cosa  è?''

''Sì, un nemico della tua razza, della tua essenza! Strana scelta la tua!''

''Non ho scelto io….. di amarla. E' successo e basta. In duecentoquarantacinque  anni è stata la prima e unica persona che abbia amato veramente. E una parte di me la amerà  per sempre!!''

''Sì, so cosa vuol dire. Certe emozioni e certi sentimenti non si possono cancellare. Sono come un marchio inciso col fuoco. Ti rimangono nel cuore e sulla  pelle. Ma non devono impedirci di continuare a vivere. E' il modo  migliore di ricordarli !''

''Stai parlando di me o di te?''  Gli rispose aspro Angel, un po’ seccato con sé stesso per aver sentito  il bisogno di parlare  di Buffy  con  Christal.

Una perfetta sconosciuta.

Cercando  di consolarsi pensando che non si può essere  sempre di poche parole. Non per più di una vita. Ma Chris era giunta ad un'altra conclusione: Angel aveva voluto farle sapere che anche lui è capace di amare, nonostante la sua natura, e di soffrire anche, per amore.

Oh sì, lui ha davvero una anima, dopotutto…..

''Non ci fa bene pensare a questo, adesso, ok? Adesso pensiamo ad uscire da qui!''

Gli rispose Chris, diplomatica  e accattivante. Angel  sentì di aver esagerato e cambiò atteggiamento.

 Grazie…''   Le sussurrò.

''Per cosa?''

''Per essere qui con me ora. Avere te vicino è comunque un sollievo per me. Ma mi rendo conto che se non fosse stato per me ora forse non ti troveresti qui!''

''Non dire sciocchezze. Tu non sei responsabile della mia scelta di uccidere Skin……''

 

Proprio in quel momento entrambi sentirono una forte esplosione provenire dal locale delle caldaie. L'onda d'urto fece cadere Angel e Chris per terra. Si sentivano le voci concitate dell'equipaggio  e lo scricchiolio delle  lamiere. All'improvviso una gran massa d'acqua irruppe dalla paratia laterale e cominciò  ad allagare  la stanza prigione. Chris si aggrappò ad Angel.

Il livello dell'acqua saliva velocemente. Angel e Chris si guardarono  negli occhi,spaventati.

Ma all'improvviso la porta si aprì ed entrò il vecchio marinaio cinese che  Chris aveva  curato,  gridando ad alta voce,invitandola ad uscire. Ma Chris non voleva lasciare Angel.

''No! Lui……dobbiamo liberare lui!''  E Chris indicò Angel con la mano.

Il marinaio si avvicinò a Chris e la prese per un braccio, per trascinarla via, ma Chris se ne liberò e continuò a ripetergli nella sua lingua di non voler andare via senza Angel.

''Vai!Devi andare con lui, mettiti in salvo! ''  Le disse Angel, risoluto, stringendole forte le braccia.

''No! Non voglio lasciarti!''

''Non pensare a me! Io sono già morto, l'acqua non può uccidermi, non essere stupida!''

''No, non ti lascio, non voglio che tu finisca in fondo al mare con la  nave!''

E tornò a  rivolgersi al marinaio.

''Libera anche lui o io rimango qui!''  Con aria  spaventosamente decisa e stringendo la mano di Angel nella sua.

Il marinaio, agitato per la gran quantità di acqua che ormai allagava  la stanza, uscì dalla porta e sembrò  scappare.

''Non temere, tornerà!'' Asserì  Chris , sicura , quasi a voler rispondere alla delusione che Angel aveva  negli occhi e dipinta sul viso.

''Come fai a esserne così sicura? Vattene Chris, non pensare a me! Tra poco il livello dell'acqua sarà troppo alto per te!''  

''No, tornerà! Ha un debito di vita e di morte con me!''

Angel  strinse forte Chris a sé….. era  spaventato, ma più per lei, che per sé stesso.  Ormai la quantità d'acqua nella stanza era considerevole.

Il marinaio ritornò davvero  con un'ascia antincendio  che diede  ad Angel, dileguandosi. Angel  tranciò   le catene e , finalmente libero,  con   Chris  risalì velocemente in coperta.

Fortunatamente era  notte, così poterono  uscire allo scoperto e,   nella confusione generale , cercare una via di fuga. La nave stava cominciando lentamente ad inclinarsi a poppa.

Qualche membro dell'equipaggio cercò di fermarli ma Angel se ne sbarazzò alla svelta. Aveva ancora l'ascia…….

Poi comparve Docks, armato di pistola, che mirò ad Angel per fermarlo.

''Dove credi di andare?Fermati o sparo!''

Angel scattò in avanti per affrontarlo e Docks sparò, mancandolo.  Docks evitò  il colpo  di Angel  e  sparò di nuovo ma Chris si frappose sulla traiettoria del proiettile, facendo da scudo  con il suo corpo.  Il colpo ferì la ragazza a una spalla e questa  si accasciò addosso ad Angel.

Il peso di lei lo fece sbilanciare all' indietro ed  avendo alle spalle solo la  paratia della nave, in quel punto piuttosto bassa, entrambi caddero   in mare.

A quel punto fu il buio completo per tutti  e due……

 

 

                                 ******************************

 

 

Quando Chris rinvenne, per prima cosa notò il bagliore di un rudimentale fuoco acceso a pochi metri da lei. Era in una grotta. Aveva le palpebre pesanti e una spalla indolenzita. Se la toccò  e  si accorse che era fasciata, in maniera rudimentale,ma fasciata. Cercò di alzarsi   e barcollò. Due mani grandi e  gentili la sostennero e la posero di nuovo sul giaciglio. Chris le riconobbe, erano  quelle di Angel……

''Non devi muoverti, sei ferita.''

''Non posso rimanere qui, ti prego, portami all'aperto!''

Angel  la accontentò e la portò, in braccio,  fuori della grotta. La adagiò su un piccolo masso  all'uscita della caverna. Chris si appoggiò con le spalle alla roccia .Era notte e così  le  restò vicino.

"Va meglio adesso?''  Le sussurrò Angel, con voce ansiosa.

''Sì grazie,cosa è successo?''

''Davvero non lo ricordi? Non ti ricordi che Docks ti ha ferita e poi siamo caduti in mare?''

''Ho la testa che mi scoppia.…Mi sento confusa!''

''Deve essere    perché   siamo caduti  in acqua. E ' stato un bel   tuffo. Anche io  ho perso conoscenza. Mi sono risvegliato sulla spiaggia. Per fortuna   mancava ancora un po’ all'alba. A pochi metri da me ho trovato anche te. Deve essere stata una qualche corrente marina a  trascinarci  qui. Questa collina sovrasta proprio la spiaggia su cui siamo arrivati. Ci sono diverse aperture e questa in cui ti sei svegliata è la più grande, ne ho fatto il mio…. rifugio.''

Chris  annuì e si guardò intorno. Da lassù si vedeva anche il mare. L 'isola era coperta da una folta vegetazione che sussurrava e si muoveva all'ombra della luna.

In altre circostanze  sarebbe  sembrato  un posto veramente  romantico.

''Secondo te dove siamo?''  Le chiese, guardandosi intorno.

 ''Prima che ci rinchiudessero eravamo quasi all'isola di Minamitori. Se è così siamo fortunati, perché l'isola   è deserta, ma  su una rotta commerciale abbastanza battuta, per cui non dovrebbe passare molto tempo prima che una nave passi e ci veda. Al  massimo qualche mese. Pensi di riuscire a resistere in un posto così pericolosamente assolato  per te?"

''Ci proverò. Più tardi farò un giro per vedere se trovo tracce di qualche altro arrivo……chissà,  forse troverò anche qualcosa che potrà esserci utile.''

''Pensi che qualcuno dell'equipaggio o  Docks siano  sopravvissuti e ora si trovino qui?''

''Se c'è qualcuno lo troverò, ne puoi esser certa!''

''Ahi, la spalla, che male!''

''Il proiettile ti ha soltanto sfiorato. Guarirà in fretta. Sei stata fortunata e,  anche molto stupida. Avrebbe potuto ucciderti, invece!''

''Poteva andare peggio. Docks mirava al tuo cuore, io l'ho visto!''

''I proiettili non uccidono i vampiri…..''

''No, ma ti avrebbe ferito e magari tagliato la testa mentre eri  incapace di difenderti. Ti avrebbe ucciso piuttosto che  farti scappare!''

Angel    annuì. Chris  aveva  pienamente ragione.

''Posso sapere….perché l'hai fatto?'' 

''Istinto, credo…..non ho riflettuto su quello che stavo per fare. Non ne avevo il tempo. Ho solo visto Docks   di nuovo con quella sua maledetta pistola, che ti puntava. Io odio le armi da fuoco. Danno potere di vita e di morte anche all'uomo più vigliacco....

Niente confronto fisico. Nessuna possibilità di difesa!''  

Gli occhi di Chris, sempre così luminosi, erano  insolitamente cupi, quasi tetri.

''Per essere una ragazza del ventunesimo secolo, hai delle strane idee…da dove vieni, Chris?''

''Ho memoria di molti posti, e popoli diversi, ma sento di non appartenere  a nessuno di essi in  particolare. Ho sempre viaggiato molto, fin da piccola, credo, però mi piace la tua  Los Angeles!! ''

''Sì, è una bella città, visto che  ti piace il   sole.''

 Chris  rise. Ma Angel non si lasciò fuorviare. Voleva saperne di più.   

''E la tua famiglia?''

''Michael era la mia famiglia. E ora non c'è più. I miei genitori non li ho mai conosciuti. E non ricordo chi mi abbia cresciuta. Nella  mia testa  è come se la mia infanzia non fosse mai esistita. Tutto svanito, come una bolla di sapone…...''

''Forse hai subito un qualche trauma e questa tua amnesia è una forma di difesa.''

''Non lo so. Può darsi. Ma ad un certo punto si smette di porsi continuamente domande a cui non si  può avere risposta. E  si  va avanti con quello che si ha.''

Angel sorrise, ma il suo  sorriso era velato di amarezza.  In cuor suo dovette ammettere che Chris aveva di nuovo ragione.  E si chiese cosa aveva  lui per andare avanti, ora che la sua  Cacciatrice era morta e la  fede nella propria  redenzione vacillava.....

 Ma la voce  calda e  vellutata  di Chris lo strappò alla sua inquietudine.

''Certo  che sei stato molto fortunato! Se l'isola fosse stata più lontana e il sole ti avesse sorpreso nell'acqua o allo scoperto, beh…. ora non staresti qui a parlare con me!''

'' Mi sento preso in giro dal mio destino. Io che sono un vampiro, mi ritrovo confinato su una bella e assolata isola tropicale, che potrebbe essermi fatale. Ne ho vissute di situazioni incredibili ma questa mi sembra troppo ironica per essere reale!''

''Invece è  reale, perciò prepariamoci a passare un po’ di tempo qui. Accenderemo dei fuochi. Io li curerò di giorno, tu li alimenterai la notte, così se una nave passa, ci vedrà. Dobbiamo  renderci conto anche del cibo disponibile su questa isola, sia per me che per te!"

''Lo spirito di sopravvivenza non ti manca, eh!?

''E' ciò che mi ha tenuta in vita fino a ora!''

''Sì,  e ne sono contento. Sai a cosa   pensavo, continuamente, quando eri svenuta?''

''No, a cosa?''

''Potevi andartene e lasciarmi incatenato in quel  maledetto buco. Ma non l'hai fatto.  E hai rischiato grosso…con tutta quell' acqua, senza il mio aiuto non saresti mai riuscita ad uscire da sola in coperta.''

''Ne è valsa la pena ,però, no?''   Rispose svelta Chris. E  si guardarono negli occhi, sorridendo. Ormai tra loro si era creata una fortissima intesa……..

Dopo qualche minuto la ragazza  si alzò e si allontanò di qualche passo.

''Ma dove vai? Sei ferita.''

Chris si fermò  ma non si girò.

''Non posso rimanere  nella  tua grotta. Tu lo sai  il perché. Mi  dispiace.''

''No, non preoccuparti. Sono abituato a vivere solo. Non mi  importa di  avere qualcuno che mi stia continuamente intorno, soprattutto quando dormo….''

Chris si voltò e scrutò Angel  negli occhi.

''Non sei sincero. C'è tanta amarezza nella tua voce. Perché?  Forse il pensiero che io non mi senta a mio agio nel tuo mondo di oscurità   ti  fa soffrire?''

''In effetti, è  una sorpresa anche per me, ma devo ammettere che è  così. Ma come fai?''

'' A fare cosa?''

''A leggermi dentro!"

 "E' una  dote che ho sempre avuto,te lo  ho già detto, mi sembra. So arrivare al cuore di qualunque essere umano. Cioè, non riesco a leggere nel pensiero, però riesco a percepire il suo stato d'animo, cosa prova in quel momento.''

''Ma io non lo sono!''

''Cosa?''

 ''Un essere umano.''

'' Forse lo sei più di quanto pensi. Mi sembra di avertelo  già spiegato,no? E comunque è vero!''

''Che cosa?''

''Con te mi riesce più difficile . C'è come una barriera che cerca di impedirmelo.''

'' Forse è  il demone che è in me che ti impedisce di farlo.''

''No, non è lui…. sei proprio tu. Hai  alzato  molte  mura  tra te e gli altri, perché? Di cosa hai paura? Di perdere il controllo?Di soffrire? O è una forma di autopunizione, per renderti più dolorosa l'esistenza e rendere più difficile il cammino verso la tua redenzione? In questo modo pensi di meritarla di più o di raggiungerla prima?''

''No, non è questo, o perlomeno …non solo questo. Ti prego, non costringermi a parlarne. Non voglio farlo……''

''D'accordo, come vuoi tu…''

 

La sera successiva Chris stava dormendo accanto al fuoco acceso sulla sabbia. Angel aveva deciso di  costruirle  il piccolo riparo di cui aveva  bisogno, alla fine  della spiaggia, ai piedi della collina che la sovrastava. Sotto a una  palma gigantesca.

Aveva   ritrovato poco  più in là   l'ascia  che impugnava quando erano caduti in acqua. Anche quella trasportata lì chissà come, dalla corrente.

Era  riuscito a tagliare qualche tronco  più tenero e  qualche ramo di albero e il rifugio era  quasi pronto. Il rumore svegliò  Chris che si avvicinò.

''Cosa stai facendo?''

'' Ti  sto costruendo un riparo. Non puoi stare sempre all'aperto''

''Ti ringrazio……e tu?''

''Io cosa?''

''Hai trovato quello che ti è necessario?''

''Più tardi andrò a caccia. Devono esserci piccoli animali, nella boscaglia dall'altra parte della collina. Ne sento l'odore….''

 ''Bene, ne sono contenta. Un problema in meno.''

Angel si  fermò e si voltò di scatto, fissandola negli occhi con i suoi occhi scuri. Una luce sinistra e minacciosa si era accesa in fondo ad essi.

''Già,sarebbe a dir poco…complicato, convivere con un vampiro affamato su un'isola deserta, no?''

 ''Scusami se ti ho messo in imbarazzo. Io non intendevo……'' 

Chris si avvicinò ad Angel. E allungò una mano per toccarlo. Ma lui si scostò.  Una reazione  istintiva di difesa.

''Cosa? Scusarti perché mi considereresti   un pericolo se fossi affamato? E perché mai? Tutto sommato  è vero. Potrei sempre decidere di  mangiarti  tutta, oppure…..dissanguarti a poco  a poco, lo stretto necessario fino all'arrivo della prossima nave!''

Per nulla spaventata la risposta di Chris fu  invece molto conciliante ed Angel  sentì di aver esagerato, come il suo brutto carattere spesso lo spingeva a fare.

''Prima o poi  rivedrò il tuo vero volto. E quella volta,ti prometto che  non scapperò. E' una parte di te che  voglio imparare ad accettare.''

''Non è necessario. Non devi sentirti obbligata a farlo.''

''Ma io lo desidero…..''  A quelle parole Angel  sembrò calmarsi.

''Forse ti sarebbe più facile se prima ti liberassi del peso del tuo passato. Ancora non mi hai raccontato tutta la verità.  C'è ancora qualcosa che ti tormenta…..''

Sul volto di Chris  si dipinse la sorpresa.

'' Come hai fatto a capirlo?''

''I tuoi sogni! Quando dormi il tuo sonno continua ad essere agitato, come sulla nave. A volte parli, ma le tue parole sono confuse e poco  chiare. Ha a che fare con Michael, non è vero? Cosa è successo veramente?''

Chris cambiò espressione. La curiosità di Angel non  la lusingava. Gli rispose arrabbiata.

'' Vedere morire la persona che ami non è abbastanza scioccante per te?''

'' Sì, presumo di sì.''

Chris  si girò per andarsene,non voleva continuare la conversazione.

'' Dove vai?''

'' Torno a dormire. Io la notte dormo. Non sono come te!''

Angel le corse dietro,la fermò.

''Dai, non volevo….La mia non è semplice curiosità,sono solo preoccupato per te!''

''Non  devi esserlo, non c'è né motivo. Sono più forte di quel che credi.''

''Io non mai avuto dubbi su questo credimi. Ma so per esperienza  che  il dolore alla lunga logora chiunque,anche i più forti.''

''Sì, ho capito. Adesso mi lasci andare?''

Angel si fece da parte  e  Chris si allontanò.                                          

Dopo un paio di giorni la ferita  si rimarginò completamente e lei recuperò  le forze. Per essere una semplice umana, Chris dimostrò una  velocità di guarigione doppia rispetto al normale.

Angel  lo notò, ma  decise di non dar troppo peso alla cosa. Tutto sommato, era stato meglio così.

Chris  si dimostrò di indole attiva e pratica, nei numerosi problemi  che la spartana vita sull'isola le poneva.  Si era  organizzata   per la raccolta del cibo nel migliore dei modi possibili….

Lui la osservava  da lontano, ammirandola mentre raccoglieva la frutta o attingeva l'acqua da bere, nascosto al sole dalla foltissima vegetazione dell'isola.

 

Quasi ogni notte,dopo aver concluso  non sempre fruttuosamente la sua caccia,   Angel si avvicinava alla sua alcova .  Gli  piaceva vegliare su di lei mentre dormiva,  nel momento in cui un essere umano è più indifeso, e poi ……..la trovava adorabile, dolcemente poggiata su quel giaciglio improvvisato con foglie di palma e mangrovie, i capelli scompigliati sparsi intorno alla sua  testa e il respiro leggero.

Una di queste volte, all'improvviso Chris sembrò percepire la sua presenza e si svegliò, un po’ assonnata. Angel  si era seduto su uno dei massi che si trovavano accanto al  suo rifugio.

'' Scusami se ti ho svegliata, non volevo!''

Angel  si alzò per andarsene.

'' No! Non te ne andare! Non fa niente. Da quanto tempo sei lì?''

''Solo da qualche minuto. Hai avvertito subito la mia presenza, perché?Hai paura che potrei approfittare del fatto che dormi per farti del male?''

''Veramente no, preferisco pensare a te come ad un amico, piuttosto che come a un vampiro che potrebbe cedere ai suoi bassi istinti, anche se …….stasera hai l'aria di chi non è per niente soddisfatto!''

Angel  sorrise, lusingato.

Non sapeva  spiegarsene il perché, ma lei  riusciva ad arrivare fino in fondo alla sua anima, a leggergli dentro. Tutto. Lui si sentiva  nudo  dinanzi a lei. Non in senso fisico, materiale, ma  interiore e non gli piaceva, a dire la verità. Ma non poteva farci niente.

Allo stesso tempo,  però, era  anche  un sollievo  sentirsi finalmente libero, libero  di essere sé stesso con qualcuno, di essere accettato, mai giudicato, per le proprie contraddizioni, la sua natura di demone e il suo bisogno di sentirsi e comportarsi come un uomo e ….perché no? Essere  amato come  tale.

Chris era una donna intelligente. E riusciva ad  andare oltre le parole  e le  spiegazioni  più ovvie.

Qualche volta  tutto ciò era fastidioso, per  uno temprato dalla solitudine come Angel…..

 

La sera   successiva ,appena il sole era tramontato, Angel uscì dal suo rifugio e andò in cerca di Chris.

Era deciso a parlare con lei perché  voleva al più presto mettere a tacere il suo nefasto sesto senso.

Già….Una strana inquietudine lo aveva assalito. Aveva avuto, per tutto il pomeriggio, la sgradevole  sensazione  che fosse successo qualcosa. Non aveva idea di cosa. Ma l'unica cosa che Angel  sapeva è che quel suo sesto senso gli aveva tante volte salvato la vita e l'aveva salvata a quelli a cui lui voleva bene, perciò non poteva ignorarlo.

Ma  la ragazza sembrava sparita. La sua alcova era deserta e il falò sulla spiaggia aveva bisogno di legna, segno evidente che Chris non lo aveva curato come sempre.

L'inquietudine di Angel da serpeggiante diventò urlante. Nella sua testa mille dubbi  e paure si insinuarono e così il ritmo della sua ricerca da metodico e sistematico divenne frenetico.

Esclusa la sua presenza sulle spiaggette  , la ricerca di Angel si spostò all'interno dell'isola.

Sì, è passata di qui……

Il suo odore, leggero e inconfondibile, arrivò alla mente di Angel riaccendendo la speranza.

Finalmente, in una piccola radura Angel la trovò. Era  riversa a  terra, svenuta, immobile, ma respirava ancora, anche se a fatica.

''Christal, Christal!Cosa  hai?''

La chiamava e la scuoteva per farle riprendere conoscenza.

“Cosa ti è successo, coraggio, svegliati!”

Chris aprì gli occhi e sembrò rinvenire con fatica, come se un pesante torpore l’avesse colpita e lei non riuscisse a reagire.

Angel venne assalito da un dubbio e  per sincerarsene esaminò la pelle di Chris. Trovò sulla schiena il segno di un morso di animale.

“Cosa ti ha morso,  l’ hai visto?”

''Un  animale, somigliava ad uno scorpione. Mi è caduto addosso all’improvviso……''

E svenne di nuovo.

Angel portò  Chris   nel suo rifugio sulla collina. Era l’unico modo per potersi prendere cura di lei. Era febbricitante e   ancora incosciente.

Durante quelle ore Angel si rese conto che non era solo la febbre a tormentare  Chris. Lei si agitava moltissimo nel suo dormiveglia  e a tratti gridava e sussultava… e piangeva. Doveva aver subito uno shock terribile.

Perché quelle lacrime? Per un vecchio dolore ancora non superato?

Nei momenti di delirio  peggiori Angel  arrivò a temere  di perderla, ed era disperato per questo.

Le stava accanto, tenendole la mano e parlandole sottovoce……

''Sono qui, Chris mi senti ?Non posso fare niente per te, non posso salvarti se tu non vuoi. Deve essere la tua voglia di  vivere a farlo. Ritorna in te ,  ti prego, rimani con me…..''

Ma Chris   non sembrava capirlo,anzi Angel dubitava che lei riuscisse addirittura a sentirlo, intontita come era dalla febbre.

Ore di attesa,  speranza, paura……e di  orrore. Perché assisterla lo costringeva a starle vicino e il richiamo del suo sangue stava diventando  troppo forte. La fame era diventata pressante dal momento che  Angel aveva ormai  fatto piazza pulita di quella poca selvaggina che l'isola aveva potuto  offrirgli.

E  il pulsare della vena  che, semisvenuta,  costantemente, Chris gli offriva   era una attrazione  sempre più irresistibile, col passare delle ore  e quindi   una vera e propria tortura, per il suo demone e la sua anima umana.

Finalmente la terza sera la febbre cominciò a calare e Chris recuperò la sua lucidità.

Quando rinvenne trovò Angel accanto a lei, con la testa poggiata sul suo giaciglio. L'aveva vegliata per tutto il tempo e si era assopito per la stanchezza. Con la mano gli accarezzò i capelli, svegliandolo. Contento per quel tanto  sospirato miglioramento, Angel  le  strinse forte la mano con le proprie  e avvicinò il  viso al suo per   baciarla, delicatamente, su una guancia .

''Sono stato molto preoccupato per te.  C’è stato un momento in cui ero sicuro che  ti avrei perso.…''  

“Mi dispiace che tu sia stato tanto in pena . Io ti sentivo, ti ho sempre sentito vicino ……non mi hai lasciato mai, neanche per nutrirti, non è vero?”

Angel le sorrise, con l' angoscia  nel  cuore.  Lei non poteva  sapere, non immaginava   di essere  in pericolo. Si fidava di lui. Come poteva   continuare a mentirle?

''E’ vero, e adesso…… ho fame.”  Rispose Angel, sorridente, ma con gli occhi  velati di tristezza .

''Allora vai, tranquillo, adesso sto bene.''

Angel assunse di nuovo la sua solita  espressione seria e preoccupata.

Oltre alla fame, un 'altro  pensiero opprimeva il suo cuore.

“No, prima devo dirti una cosa. Ho paura che se me ne vado ora non riuscirò più a farlo. Sai, da  quando  siamo  arrivati  qui  mi  sono  sentito…... inutile…..e…….e   mi  sono chiesto  se l' essere relegato quaggiù fosse una punizione, magari perché dopo la morte di Buffy ho cominciato a non avere più fiducia nella mia missione e …..nella mia redenzione. Non sai a cosa ho rinunciato per proteggerla. E non  è servito a niente. Ma ora comincio a pensare che forse la mia risposta sei tu. Forse questa non è una punizione. Ora che ti ho conosciuto,  sento che  potresti portare un po’ di pace nella mia vita, come nessun' altra. Non lo so……quando è successo, o perché, ma è così.”

Chris, stupita, lo guardava.

''Ma mi  rendo conto che avermi vicino non è facile..…''

Angel tacque, osservando Chris e aspettando la sua reazione.  Con un piccolo sforzo quest' ultima si mise seduta  e un attimo dopo le sue mani erano  corse  a cingere le spalle  dell'amico. 

Chris era molto attratta da Angel e  lui  lo percepì   a fior di pelle. Nel tenero abbraccio, i loro visi si trovarono a pochi millimetri uno dall'altro, le labbra pronte a sfiorarsi e rubare un bacio.

Però  all'improvviso  lei  si riscosse  dall'incantesimo,  respingendolo.

''Io…..Forse baciarci non è una buona idea.''

Angel assunse una espressione delusa. Chris gli   prese le mani e  gli accarezzò il viso.

''Non fraintendermi, ti prego, non essere triste. Non è colpa tua. Sono io il problema. Io e la mia paura di soffrire. Non sopporterei se succedesse di nuovo.''

''Che cosa, Chris? Cos'è che ancora ti fa soffrire così tanto?''

''Sì, forse un giorno ti racconterò tutto, ma  ora  no . Non ce la faccio, scusami……''

Angel le sfiorò la guancia con una mano, come per rassicurarla, mentre cercava  i suoi occhi azzurri.

''Non devi avere paura…….vedrai, ce la  caveremo.''

 Le  disse,  attirandola di nuovo a sé e appoggiando   dolcemente la propria  fronte sulla  tempia di lei.

”Ascoltami, Christal. Io non sono la persona più adatta per dire queste cose, ma sono sicuro che c’è un motivo per quello che ti è accaduto, e per questo nostro incontro, anche se noi adesso non lo capiamo e ci sembra tutto così assurdo…..quest'isola…..il modo in cui siamo finiti qui. Ma  devi promettermi   una cosa….. quando uscirai di qui e finchè saremo costretti a rimanere,  non tornerai  mai più  in questa grotta!''

Il sorriso scomparve dalle labbra di Chris e si liberò dalla stretta dell’amico, per poterne fissare il volto, incredula.

''Ma …perché?''

''Non. Devi. Non voglio. E non intendo dirti altro. Mi dispiace, Chris, ma devi fare come ti dico. Non vorrei   fare qualcosa di cui dopo dovrei pentirmi!''

''Ma..?''     Chris non capiva. Il cambiamento di atteggiamento di  Angel  era stato più che improvviso. Lo guardò stranita e confusa.

''Adesso io uscirò….. al mio  ritorno non voglio più trovarti qui.''

Il suo tono fu perentorio, quasi intimidatorio.

Angel si staccò  del  tutto  da lei. Dal suo corpo…..

Indietreggiando lentamente, uscì, sparendo nelle ombre dell'ingresso della caverna.

Da quella sera, Chris rimase sola.

Angel non le si avvicinò più, o almeno così lei credeva.

Continuò ad osservarla da lontano, per assicurarsi che non le succedesse nessun  altro incidente, ma impedendosi di cedere alla tentazione continua di avvicinarsi a lei per parlarle, sfiorarla, catturarle le labbra in un bacio e magari …nutrirsi di lei.

Il  vestito ormai rovinato lasciava trasparire, o forse metteva  addirittura in risalto la sua  elegante bellezza, mentre il profumo della sua pelle, calda e leggermente abbronzata , riempiva l'isola o ad  Angel così sembrava. L'odore di lei  gli era rimasto impresso nella mente , come un marchio indelebile…….

Ma    non era solo il richiamo del suo sangue a tormentarlo.

 

Intanto,  i giorni passavano, ma sempre più lentamente, o perlomeno a Chris così sembrava.

La mancanza di Angel  era divenuta  opprimente, come un  enorme vuoto che, giorno dopo giorno, si  appropriava sempre di più della sua mente e , soprattutto, del suo cuore.

A nulla valsero i suoi  tentativi di avvicinarsi a lui. Puntualmente Angel si dileguava nel buio dell'isola o nel folto della vegetazione, senza lasciare tracce.

Era andata  persino nella sua grotta, ma l'aveva trovata deserta. Lui doveva aver trovato un nuovo  rifugio. 

In fondo al cuore, lei ne  capiva  il motivo e non riusciva a biasimarlo.

Non voleva metterla in pericolo.

La sua angoscia aumentò quando  trovò le tracce di Angel su di un lato della collina. Sembravano quelle di un uomo ferito, che si trascinava a stento. E poi i segni di un ruzzolone, conclusasi, per fortuna, al di sotto della folta vegetazione e non presso i  mortali raggi del sole.

Chris ne concluse  che la naturale agilità del vampiro e la sua forza dovevano ormai essere gravemente compromesse  dalla fame. 

Era disperata. Non riusciva più a dormire. Ai suoi   soliti incubi  si aggiunsero anche quelli legati  al destino di  Angel, condannato a morire  di inedia su quella maledetta isola tropicale.

Ormai era rimasta  la sola a governare i  fuochi accesi per segnalare la  loro presenza  e, un  mattino, il quarantacinquesimo  dal loro arrivo, la ricerca di nuova legna la spinse verso un costone della collina  cui non era mai   arrivata.

Nella luce del mattino, splendido di sole, vide qualcosa brillare sulla spiaggia.

Si avvicinò per scoprire di cosa si trattasse e, semisepolta nella sabbia, trovò  una cassetta  di metallo con dentro l'indispensabile per i  primi soccorsi.

Una idea precisa attraversò la sua mente come un fulmine…..

Forse adesso avrebbe potuto salvarlo.

 

Non fu difficile, per Chris, scoprire il nuovo rifugio del suo amico.

Esplorando sistematicamente tutti i fianchi della collina, scovò un  buco, nella roccia, camuffato da alcune  piante   rampicanti.

L'entrata era stretta, per poi allargarsi in una caverna abbastanza alta e di forma quasi circolare.

Chris  entrò, lentamente. Vincendo la sua paura  dei luoghi troppo chiusi e oscuri.

Ciò che aveva da dire ad Angel era troppo  importante.  Più della sua paura ancestrale del buio.

Lui era in piedi e le venne incontro, incerto e sorpreso.

''Che ci fai qui? Lo sai che non voglio. Mi sembrava di essere stato chiaro!''

''Si, lo so. Scusami. Non volevo disobbedirti. E' solo che …..''

''Ti è successo qualcosa?''

Il tono  di Angel, da scontroso divenne preoccupato.

''Ma no…no, stai tranquillo. E' che ho pensato ad una cosa e volevo parlartene….''

''Come hai fatto  a trovarmi?''     Le chiese, rassegnato.

''Anche io so seguire le tracce e le tue sono diventate piuttosto evidenti. Quando ti muovi, zoppichi, e questo  rende  le   tue  orme  profonde  e più  resistenti al vento….. Come vedi è stato inutile cercare un nuovo rifugio.''

''Ti ascolto.''     Le  rispose Angel, sedendosi su  quello che aveva sistemato come suo giaciglio  e massaggiandosi   la fronte e gli occhi con una  mano.  Per poi tornare a guardarla.

Aveva un'aria decisamente  stanca e provata.

Col torace nudo e i pantaloni a brandelli, non sembrava     più magro rispetto a due

settimane prima, ma  il suo colorito, già pallido, si era accentuato.

Sulla guancia sinistra poi,  la pelle del viso appariva particolarmente  secca,  disidratata.  

E  i suoi occhi…Quelli no, non erano cambiati.

Scuri e vivi  da mettere i brividi. Bellissimi come sempre.

''Conosco il  motivo per cui, da due settimane a questa parte, non fai che evitarmi…''

''Davvero?''    Angel sorrise, sarcastico.

''Sì, sull'isola non c'è più selvaggina, solo acqua, frutta e pesce.''

Angel sembrò sospirare. E non negò.

''Niente che ti  possa  far sopravvivere, a parte…..me!''

''Ma che brava….e allora?''

Angel fingeva indifferenza ma Chris sapeva di avere tutta la sua attenzione.

''Quanto può resistere un vampiro, senza nutrirsi, prima di morire di inedia?''

Gli chiese Chris, diretta e precisa.

''Onestamente? Non lo so. Non mi è mai successo. Ma so che tra qualche tempo i danni cerebrali saranno evidenti.''

''Quanto credi di poter resistere  ancora, all'impulso di aggredirmi per sopravvivere?''

Angel  abbassò lo sguardo, basito.

''Io…non so neppure questo. Ma la fame mi sta martellando il cervello e tu rischi   molto a venire qui.''

''Ok. Allora ascoltami. Le alternative possibili sono tre:   O io approfitto della tua debolezza e ti uccido, prima che tu  uccida  me…..''

''Lo faresti?''   Le chiese, fissandola dritto negli occhi, cercando di trovare in essi la risposta alla sua domanda.

‘’Voglio dire….ne avresti davvero  il coraggio? Io non credo…’’

“Non è questo il punto.''

Chris lo guardò con aria severa. Angel non le rendeva  tutto più semplice. Trasse un sospiro e poi continuò.

''….. O mi  aggredirai tu, e così facendo sopravvivrai  qualche altro giorno, oppure……ci nutriamo a vicenda!''

''Cosa? Ma sei impazzita?''

Angel  era sbigottito.

''No. Affatto. Credimi. In un certo senso sei stato  tu stesso a suggerirmi questa idea. Ricordi quando mi hai detto che avresti potuto dissanguarmi poco a poco?”

“Sì, ma io non intendevo….”

Chris lo indusse al silenzio con un gesto della mano.....

“Sulla spiaggia ho trovato una cassetta del pronto soccorso, integra. Ci sono bende, cerotti e disinfettante in quantità,  dentro.  Le userò per medicare le lacerazioni  dei tuoi morsi. A queste temperature, qualsiasi ferita si infetta facilmente……. ti nutrirai con pochi sorsi alla volta , in  modo da allentare la tua fame. Quanto basta per sopravvivere. In cambio mi aiuterai a procurarmi il cibo. Io mangerò e riposerò così da riformare il sangue perduto alla svelta. Guarisco in fretta, sono forte, lo sono sempre stata. Lo avrai notato anche tu.  Se stiamo attenti, forse così vedremo arrivare insieme  la prossima nave, sperando che non transiti in pieno giorno.''

''No. E' fuori discussione.''

''Perché? Non hai fiducia in me?''

''No…che dici! Sono io il problema.''

''Perché? Non  credi di riuscire a limitarti?''

''Quando il demone si nutre non  è facile domarlo. La fame è un istinto primordiale, non razionale.''

''E cosa credi che farai  quando la fame sarà divenuta incessante? Sarai più gentile con me, allora? O farai i nuovo ciò  che hai fatto ieri? Ti ho visto sai…..''

Angel  trasalì. Sul suo viso una espressione di dubbio e  di dolore.

''Quando?''

''Ieri… sono venuta per parlarti, ma tu eri qui dentro,  per terra,  svenuto. Non mi hai nemmeno sentito. Avevi le labbra sporche di sangue…il tuo. E il segno di un morso sul  tuo braccio. Dovevi essere veramente disperato se ti sei nutrito di te stesso…..''

Lentamente, Angel si rimise in piedi, voltandole le spalle.  Non riusciva più a leggere lo sguardo franco e indagatore di Chris.

''…Quel morso ha placato la mia voglia di nutrirmi. Almeno per un po’. E mi ha spossato, impedendomi di cedere alla tentazione di venire a …cercarti…….''

Chris gli si avvicinò, incalzandolo ancora con le proprie domande e le proprie ragioni.

''E per quanto tempo credi di poter andare avanti così, prima che il predatore che è dentro di te prenda il sopravvento, cercando di sopravvivere?''

Angel si voltò verso di lei. Gli occhi lucidi di emozione e vergogna.

''Lo  so , non molto credo, ma……. io non posso offrirti nessuna garanzia. E' meglio  che tu lo sappia. Se lo farai, correrai  dei grossi rischi, ricordalo.''

''Lo so, credimi, l'ho capito.''    Sorridendogli. Nei suoi occhi azzurri non vi erano né pietà, ne condanna. Solo tanta dolcezza…..

Angel  la afferrò  per  le braccia, con le sue grandi mani.

Un brivido corse giù per la schiena di  Chris. Ma non era  paura…..

''Perchè? …..Perché lo vuoi fare? Perché ci tieni tanto a che   io sopravviva? Che ti importa di me?''

Angel voleva capire, sapere e   …….sperare.

''L'hai detto tu stesso….perchè ci tengo a te. Per davvero, intendo. E poi perché  tu sei un Campione delle Forze. E non appartieni a nessuno. Non a me. Nemmeno a te stesso. Soltanto  a  Loro e alle persone  che potresti salvare. Non ho né l'intenzione, né il diritto  di  vederti morire, non per  salvaguardare la mia incolumità.''

Angel  le sorrise. Ma non  sapeva  decidere  se  quelle parole  lo avevano deluso o lusingato.  Si fidava di   Chris. Ammirava il suo  coraggio ma   non  poteva condividere il suo  entusiasmo per quella sua ….. intuizione.

Si allontanò da lei, mollando la presa e indietreggiando di un passo.

''No. Non se ne parla. Non posso. Non   intend…..''

Una gran botta alla tempia lo colse di sorpresa.

Mentre le parlava, fissandola nei suoi occhi azzurri, non aveva seguito il movimento del braccio di Chris  che , con velocità sorprendente,  lo aveva colpito  ad una tempia con la cassetta del pronto soccorso  che aveva trovato sulla spiaggia.

Un colpo fortissimo e ben assestato, che lo tramortì.

Con grande sforzo Chris  si affrettò a riporlo  sul suo giaciglio di pietra , nella posizione più comoda possibile ma legandolo  abbastanza stretto con le corde di palma  che si era fatta da sé.

Si era offerta di  nutrirlo, ma non senza prendere una qualche precauzione, almeno fino  a che la  fame di Angel non si fosse calmata……

Con una pietra appuntita  si incise l’avambraccio sinistro e lo porse ad Angel, alla  portata delle  sue labbra e delle zanne. Un piccolo fiotto rosso bagnò la pelle di Chris.

Sebbene svenuto, lui percepì il suo aroma  quasi mielato e  decisamente  gradevole. Il suo volto  mutò in quello del demone. La fame e l’istinto di vampiro fecero il resto.

……..Il sangue ancora caldo di Chris gli invase la gola, aiutandolo a rinvenire.

Il suo cervello  registrò dapprima  il  dolce sapore del liquido e poi  il dolore bruciante alla tempia per il colpo ricevuto. Un rivolo di sangue ormai secco gli solcava  la tempia per  poi  scendere fino alla guancia sinistra.

Un' ondata di piacere fisico lo avvolse, mentre  il suo demone trovava soddisfazione, finalmente, anche se in misura di molto inferiore  ai suoi  reali desideri.

Angel succhiò avidamente tutto il sangue che Chris  gli somministrò, per poi ritrasformarsi.

Poi finalmente  aprì gli occhi, fissandola. A lungo. Silenzioso. Ma non riconoscente.  Sul suo viso, l'amarezza e l'imbarazzo per quella situazione così anomala e avvilente….. essere nutrito come un bambino. Per giunta con sangue umano. Più cercava di dimenticarne il sapore, più il destino si accaniva e si divertiva  a  offrigli  occasioni per  assaggiarlo di nuovo…….

''Va meglio adesso?''   Gli chiese Chris che, seduta accanto a lui, si  massaggiava il braccio dal quale le  aveva succhiato il   sangue.

Angel   scosse la testa. Ma  era l'unico movimento che gli fosse concesso di fare.

''Perché mi  hai legato?''   Le chiese,  mentre si ostinava a  tentare di strappare i legacci che  gli serravano i polsi  e le  caviglie, per impedirgli di muoversi od alzarsi.

Ma senza riuscirci.

''Beh, ho preferito prendere qualche precauzione. Scusami.''

''Mi hai colto di sorpresa…….''

''Era l'unico modo. Sei piuttosto testardo…''

''E ora? Cosa farai? Non mi slegherai?''

''No, fino a quando mi dirai che posso farlo. O fino a  che non riuscirai a sciogliere da solo queste corde. Forse quando avrai recuperato un po’ le forze,  sarai anche in grado di controllare meglio la tua fame.''

Angel  si strinse nelle spalle. Chris era stata furba. Forse dopotutto, il  suo piano  poteva  riuscire. E  lui  non aveva mai avuto così bisogno di nuove speranze, come in quel momento così particolare e desolato  della propria vita.

''Sei stata brava. Più  ci tento e più i lacci si stringono….''

Angel continuava a far forza ma quelle corde non si allentavano. Anzi, gli avevano procurato numerosi graffi e minuscoli tagli ai polsi. Le foglie disseccate di palma erano quasi taglienti , ai bordi.

''Michael amava il mare. Aveva una piccola barca. Mi ha insegnato tutto sui nodi. Non ti sarà tanto facile liberartene….''

Esclamò Chris,  placida , mentre gli  ripuliva  il viso del sangue proveniente dal taglio alla tempia.

''Non so cosa pensare di te. Mi chiedo  se il tuo sia proprio   coraggio o soltanto stupida  testardaggine. Ma comunque….. non lo dimenticherò…''

Alle parole di Angel, per  un istante, Chris si  era bloccata, cercando una risposta che però non arrivò.

''Ci vediamo domani.''

E senza aggiungere altro, si dileguò.

Quella notte  la ragazza  dormì meglio. 

Il suo  sonno  non fu popolato dei   suoi   soliti incubi  e il giorno dopo   fu da Angel prima del   tramonto.

Lo trovò dove lo aveva lasciato.  Sveglio. In vigile attesa. Il colorito già meno pallido. E  con molta più energia.

''Angel…''

Lo salutò con una carezza al viso, sedendosi accanto a lui.

Lui non le rispose, mentre si perdeva nel  suo sguardo splendido e azzurro.

….Chris lo nutrì  di nuovo, senza problemi. Ed Angel bevve, tremante ed affamato, fino all'ultima goccia.

Il quarto giorno, quando Chris entrò  di nuovo nel rifugio, lui non c'era più. Le corde erano  a terra.

Ridotte in pezzi.

Chris lo cercò con lo sguardo nella grotta semibuia, ma non lo trovò.

Si voltò e  si trovò Angel  di fronte.  Quasi addosso. Proprio in quel momento  lui stava rientrando da un piccolo giro di ricognizione.

La fissava, con insistenza. Chris trasalì suo malgrado.

Questo particolare  la fece impallidire. Per un attimo, si  sentì un bocconcino da divorare.

In fin dei conti lei non sapeva se   Angel ora fosse  in grado di controllare i suoi istinti.

La testa le girò e quasi  barcollò all'indietro.

Angel la afferrò per non farla cadere.

''Chris, stai bene?''   Le chiese, preoccupato.

''Si, non angosciarti per me. E solo un capogiro…''

''Ti ho spaventata?'' Le chiese lui, gentile.

''No…Sì. Non ti ho sentito.''

''Scusa, non volevo…''

Un sorriso la illuminò tutta.

''Ti sei liberato! Hai ripreso le forze…''

''Sì, va molto meglio ora.''

Disse Angel, premuroso.

La fece sedere sul proprio giaciglio.

''Devo ammettere che……la tua idea mi era sembrata  del tutto irrealizzabile, ma ora  sono contento che tu ci abbia provato. Hai rischiato molto a farlo. E comunque il difficile viene adesso, lo capisci vero?''

''Si lo so. Nessuna garanzia. Me lo hai già chiarito, questo…..''

''Vuoi ancora …continuare?Voglio dire, con il tuo  piano?''

''Sì. Certo. O tutto quello che  ho  fatto finora sarebbe inutile, non credi?''

''Va bene. Vattene ora. ''

Chris  rimase  interdetta.  Il tono di Angel non era stato  tanto gentile.

Ma lui si  rese conto di aver  sbagliato. La  attirò gentilmente a sé.

''Cosa hai intenzione di fare?''  Gli chiese ansiosa.

''Per ora nulla, torna  al tuo rifugio. Quando avrò bisogno, verrò io, da te…Non preoccuparti per me. Sto meglio, te l'ho detto. Prenditi un po’ di tempo per te. Sei già troppo pallida. Stanotte  ti porterò del cibo e,   se vuoi, possiamo stare un po’ insieme sulla spiaggia….''

E così fu.

Quella notte  Angel raggiunse Chris accanto al grande falò e le portò un pesce piuttosto grande, da fare arrosto.

Angel non parlò molto ma con la sua presenza, apparentemente tranquilla, confortò Chris, convincendola definitivamente di aver preso la decisione giusta.

Quella notte Angel  non volle nutrirsi di lei. E prima dell'alba si congedò.

Chris dormì tutto il giorno.

Non riusciva più a  camminare sotto al sole. Si sentiva già più debole e il caldo cominciava ad infastidirla.

Riposò fino al tramonto e poi mangiò il resto del pesce arrosto della notte prima. E bevve molto. Sapeva che presto Angel avrebbe avuto bisogno…

Dopo un paio  d'ore, quella stessa sera, mentre lei faceva il bagno nell'acqua cristallina della riva, Angel arrivò. Silenzioso come sempre.

Chris uscì dall'acqua e gli andò incontro.

Alla luce della luna  le gocce di acqua di mare che  le erano rimaste appiccicate addosso scintillavano…..

Era bellissima.

Solo in quel momento Angel si rese conto  di quanto  la desiderasse.  ……E non per il suo sangue.

''Sapevo che saresti venuto…''

''Sono diventato prevedibile, eh?''

''Già, un vero libro aperto….''

Risero entrambi. E il ghiaccio fu rotto.

''Vieni vicino al fuoco, stai morendo di freddo.''

Ed Angel le prese la mano, delicatamente….

Si sedettero sulla sabbia, accanto al falò. Chris  si lisciava i capelli cercando di districarli, per asciugarli  più in fretta.  Ad un certo punto Angel  cominciò ad  imitare  il movimento della mano di Chris con la propria, sostituendosi gradatamente a lei e   sfiorando , alla fine, con i polpastrelli, il contorno del  suo  viso, soffermandosi  dolcemente sulle  guance,  sul profilo del suo naso  regolare e perfetto , scendendo giù, fino al collo  e le spalle, lisce e ben tornite.

Angel sembrava  volersi appropriare  di ogni dettaglio del suo corpo. Studiandola con quei suoi occhi  scuri bellissimi.

Chris  si sentì avvampare.

Ma ebbe anche paura. Quando  e come si sarebbe scatenata la sua fame?

Cominciò ad  ansimare, ma non per la paura.  Cercò di dominarsi, sperando  che Angel non si fosse accorto della sua eccitazione.  Troppo tardi. Lo capì  dalla sfumatura di curiosità  e di lusinga che lesse nel suo sguardo scuro.

''Perché  continui a tremare?'' Le chiese Angel.

''Cosa? No, io  non tremo.''

''Invece sì. Ma non può essere per il   freddo. Qui, vicino al fuoco fa caldo e poi sei  quasi del tutto asciutta ormai. Hai paura…di me?''

''Non  dovrei?''

''No. Non potrei mai farti del male. Cioè…il morso fa male, presumo….Ma credimi, non  è mia intenzione farti provare più dolore di  quello strettamente  necessario. Anzi…..''

E tacque,  fissandola negli occhi suoi azzurri.

''Volevo darti qualcosa in cambio. Qualcosa che non fosse solo dolore. Una volta ero bravo in questo….''

Afferrandola per la vita , arrivò a sfiorare le sue labbra con le proprie, stuzzicandogliele e saggiando la  disponibilità  di lei ad un bacio.

In un primo momento Chris  sembrò indecisa, ma poi si lasciò andare e ricambiò  con calore il lungo bacio di Angel. Per poi fissarlo negli occhi suoi, rimanendone incantata.

Ma aveva qualcosa di  importante da chiarire…..

“Hai deciso  di regalarmi un po’ di piacere fisico per distrarmi dal dolore? O  il mio piacere sarà  la mia  ricompensa  per il mio sangue? Potrei offendermi per questo, non credi?''

''La tua ricompensa  sarà sopravvivere, non ti basta?  Non credo di doverti altro per il tuo sangue…''

L'apostrofò Angel  arrabbiato. Ma poi i tratti   del suo viso si addolcirono.

''Pensavo semplicemente  che  ti sarebbe potuto piacere…Lo so che provi attrazione per me. Credevi che non me ne fossi accorto?''

Le guance di Chris avvamparono.

''E tu?''      Gli chiese, quasi in un sussurro.

''Io cosa? Ah… Ho capito! Beh, sei una donna bellissima…..Non sono mica uno stupido. Però, se proprio  vuoi sentirtelo dire …Anche tu mi piaci. Io non capisco perché voi donne dovete sempre  essere così melodrammatiche e complicate..''

Chris  gli allungò una gomitata non tanto gentile nello stomaco.

Angel  ebbe una smorfia di dolore  ma poi scoppiò a ridere.

Ma Chris non rise affatto.

''Per me non sarebbe soltanto sesso…''

Angel trasalì. Sorpreso da quello  che sembrava, da parte sua, un errore di valutazione.

''Sei uno che lascia il segno nel cuore, oltre che nel fisico. E io non posso farmi distruggere  da te. Non voglio. Non posso   premettermelo. Cosa farò, quando   tornati a Los Angeles, ognuno andrà per la sua  strada? Tu sparirai dalla mia  esistenza. Lo so. La tua missione  è  la cosa più importante, se non sbaglio, no?''

''No, non  sbagli.''

''Vedi? Non ci sarà più posto per me, nella tua vita.''

''Questo io non l'ho mai detto. Se tu lo vorrai,    anche quando saremo  tornati a Los  Angeles…… ''

E tacque.

Chris  rimase sorpresa dalle parole di Angel  e la  curiosità la spinse a stuzzicarlo per saperne di più.

''Cos'è? Mi stai offrendo un lavoro  a tempo pieno nella tua agenzia o devo prenderla come una  proposta di   fidanzamento?''  

Gli disse, ridendo.

Ma  Angel non rise come lei. E non le rispose. Il suo sguardo profondo tradiva un fuoco e una tristezza immani…….

No, non era né l'uno, né l'altra. 

Forse era solo una silenziosa, decisa richiesta di aiuto. Per la prima volta nella sua vita. Forse. O forse  invece    una tacita e sommessa  richiesta di…amore. Tutti ne abbiamo bisogno, anche  Angel. E non perché ha una anima. Christal ne era convinta. E nemmeno perché non gli è concesso alcun piacere fisico, come  mangiare, bere,fare, ma perché questa è la sua vera essenza,  il vero essere  di  colui  che davanti a lei cammina, parla, agisce come un uomo, ma non lo è. Fame d'amore. Povero Angel. Doveva averne avuto  ben poco di amore, lui, nella sua vita di vampiro con l'anima, e forse anche in quella  da mortale.

Consapevole di questo, Chris  si avvicinò ad  Angel  cercando la sua bocca, trascinandolo  nell' oblio di un' altro  bacio, lungo e coinvolgente. Al quale  lui   rispose lasciandosi andare completamente.

Poi  con le proprie labbra  cominciò a sfiorare le guance di lui, delicatamente e lentamente, con un ritmo sensuale e delicato, preciso, che terminava con le proprie   labbra di  nuovo su quelle di Angel. Un altro bacio, e poi di nuovo, ancora, con lo stesso gioco…..

Angel  accarezzò lentamente  i fianchi  di lei, stringendola ancora di più a sé. E fu un susseguirsi di baci e  reciproche  carezze, vivendo fino in fondo tutte le sensazioni che ne derivavano.

Con l' indice Chris   si divertiva a sfiorare  la  bocca di Angel, seguendo il loro sottile contorno, reso umido dai  molti baci.

''Ti trasformeresti…per me?''    Gli sussurrò……..

''Cosa?'' Angel trasalì a quella improvvisa richiesta.

''Hai capito bene….Fammi vedere l'altro  tuo  volto!''  Lo supplicò  Chris.

''Perché?''

''Ti prego…''     Sebbene gli venga molto naturale farlo, Angel acconsentì di malavoglia alla richiesta di lei. Ed fu solo la sua curiosità a fargli decidere di accontentarla.

E il demone uscì allo scoperto, allontanandosi un po’ dal viso della ragazza. Chris, dopo un momento di perplessità, che ad Angel sembrò eterno,con una mano dietro al collo di lui, lo riavvicinò a sé. Lo baciò e poi con due dita ricominciò a sfiorargliele, con gli stessi movimenti lenti e misurati di prima, come se volesse continuare con quel suo piccolo e innocente preludio. Ma  il profilo della sua bocca era  cambiato. …..

C'erano  le zanne, affilate e taglienti come nessuna altra lama al mondo.

Chris sfiorò anche quelle, ammirandone il profilo appuntito e la lucentezza alla luce del fuoco e della luna. Senza paura.

''Sono bellissime!''  Esclamò.

Intenta a fissare i suoi occhi d'oro, Chris  ebbe un attimo di distrazione   e con la punta di una delle zanne si ferì all'indice. Un piccolo taglio da cui uscì qualche goccia di sangue.  Chris lo guardò e si accorse che anche Angel lo stava fissando. Immaginò il desiderio di lui di assaggiarlo, le sembrò di leggerglielo negli occhi e nei movimenti della sua bocca.

Con il polpastrello  ferito Chris gli sfiorò  il labbro inferiore, sporcandoglielo con il proprio sangue…..

In un primo momento Angel  sembrò rimanere  impassibile. Ma la lotta interiore che lo stava dilaniando era  fin  troppo evidente. 

 Nessun umano  mai si era avvicinato così a lui e ai suoi denti affilati. Senza averli provati un attimo dopo.  Nessuno, a parte  Buffy, che    lo  aveva  baciato  mentre lui  le mostrava  il suo vero aspetto. Ma era stato il  bacio innocente di una ragazzina innamorata. Quello di  Chris era  tutta una  altra storia…… era  una  provocazione   profondamente sensuale, un gioco  tremendamente eccitante, un in cui lei stava   per coinvolgere anche il suo  io vampiro. E Angel non era sicuro di riuscire a controllarlo del tutto. La fame e la voglia di assaporare  il  sangue di lei  martellavano la sua mente e offuscavano i suoi sensi....

Gli  occhi di lei, poi, puntati addosso, erano frecce azzurre che lo penetravano, dentro, fin giù nell'anima  e lo facevano sentire senza difese, allo scoperto, come non si era mai sentito.

Se  avesse avuto un cuore in grado di battere, in quel momento il suo battito sarebbe impazzito. Ne era convinto.…..

L'odore pungente del sangue  e il suo sapore spezzarono  ogni resistenza opposta dalla razionalità. E  il demone reagì. Si leccò le labbra e le afferrò il polso, succhiando il dito   con forza, quasi facendole male, cercando altro liquido rosso  prima che madre natura facesse il suo corso e la piccola ferita smettesse di sanguinare. Ma evidentemente non era abbastanza…Con un balzo le fu addosso e , ringhiando, le graffiò il collo. Chris si preparò mentalmente al dolore. Probabilmente Angel  stava per morderla e, a  dire la verità, non   ne aveva paura. Non sapeva spiegarsene  il perché, ma era quello che provava.

Angel le aveva bloccato le mani  e la schiacciava con il suo peso.

Si strofinava a lei, facendole sentire tutti i suoi muscoli e la sua crescente eccitazione.

Invece di morderla cominciò a  sfiorarle il collo e a leccarne i  graffi e una ondata di calore e di piacere sommerse Chris. Ma la voce di Angel  in un orecchio,   rauca per l'eccitazione e allo stesso tempo determinata, quasi minacciosa,  le fece recuperare  lucidità.

''Non devi provocare il demone che è in me,  non   puoi   giocare con lui!''

E, lentamente, si staccò da lei, lasciandola libera. Si alzò in piedi, riacquistando l'aspetto umano.

 Gli occhi di nuovo scuri e profondi. Cupi  di rabbia e neri  come  la notte che avvolgeva l'isola.  

''Non è stato divertente. Non farlo  mai  più! La prossima volta  potrei non riuscire a fermarmi!''

Anche Chris si alzò e  gli si avvicinò piano, consapevole del pericolo corso ma per niente pentita.

''Scusami  se ti ho fatto arrabbiare. Io non volevo questo. E' che quando sto con te….''

Si  fermò per un attimo, come  per cercare le parole giuste, poi con voce più  decisa…

''Da quando ti ho conosciuto è come se i miei sensi si fossero svegliati, Angel. Non ho desiderato mai nessuno come desidero te. Ti desidero al punto tale da non avere più paura nemmeno del tuo lato oscuro …e stasera volevo provartelo.''

Le parole  di Chris  gli fecero dimenticare tutti i motivi che aveva di sentirsi arrabbiato. Del tutto inattese, visto che provenivano da una persona che fino a poche settimane prima non aveva  fatto altro che odiare quelli come lui. Angel ne fu piacevolmente turbato, ma si impedì  di far trasparire la sua emozione riuscendoci alla perfezione.  Si diede dello stupido, rendendosi conto di  essere andato troppo oltre con lei, lasciando che  si innamorasse di lui e già sapendo di non poterla rendere felice. Perciò, con tanta  amarezza nella voce abbracciò la ragazza , cercando di convincerla.

''Tu non devi dimostrarmi niente.   E non  devi  sentirti attratta  dal mio lato oscuro, come lo chiami tu. E' …….sbagliato!''  

''Esso è parte di te.''

''La peggiore. Non dimenticarlo mai!''

Le labbra di Chris cercarono nuovamente quelle di Angel. E il bacio fu sensuale e  caldo, come l'ondata di emozione che ne seguì e coinvolse  entrambi.

Chris allungò un braccio, accarezzando i capelli di Angel. Erano cresciuti tanto e gli conferivano un aspetto arruffato, ma ugualmente irresistibile.

Così prese la propria  decisione.

Di accettare ciò che Angel le aveva offerto.

Senza porsi problemi o fare programmi.

E consapevole del rischio  di innamorarsi di una creatura che probabilmente  l'avrebbe fatta solo soffrire……..

 

Da quella sera,  per Chris fu un crescendo di emozioni, mai provate prima.

Angel era un demone con  centocinquanta anni  di esperienza, in fatto di sesso,  e Chris era molto recettiva, colpa  dei profondi sentimenti che ormai la legavano   al suo amico vampiro.

Bastavano pochissime carezze per  farla  rilassare ed eccitare, preparandola al morso ed  al piacere…….

Ogni volta Angel sceglieva un  diverso punto del corpo   dove mordere, evitando accuratamente quelli più delicati per  non provocarle eccessivo dolore, e il morso sopraggiungeva   sempre quando  l'eccitazione di lei arrivava al massimo.  Intensificando  il piacere    invece di  annullarlo.  E così,  nel  momento culminante, lui si nutriva di lei, ed entrambi ottenevano ciò che volevano, insieme.

Fu così che per Chris il momento in cui  Angel aveva fame si trasformò da momento  di terrore  in  piacere allo stato puro, un vero e proprio gioco, al quale cominciò a partecipare sempre più consapevolmente ed attivamente, finendo con l'incoraggiare  Angel  ad ottenere anche il   proprio  piacere e non solo il nutrimento per sopravvivere.

Ma Angel  si rifiutò di farlo.

E Chris  andò su tutte le furie.

''Non si può negare in eterno i  propri sentimenti.  Io l'ho accettato e dovresti farlo anche tu. Almeno questo me lo devi!''

Lo apostrofò, mollandogli un poderoso ceffone sulla guancia sinistra.

Angel non si scompose affatto e rimase calmo.

''Sì, hai ragione…..anche io mi sto innamorando di te, ma non posso, non voglio essere debole e  causare altro dolore!''

Chris trasalì, ricordando le parole di Angel di qualche settimana prima.

''Ti riferisci alla maledizione?''

''Sì…..''

''Va bene, ho capito.''

“Non credo, ma, credimi, è meglio così.''

''Ne sei proprio convinto?

Angel annuì. Cercando di sembrare sicuro di sé, con la paura che il suo corpo invece tradisse le sue vere emozioni, la sua voglia di abbracciarla e…di farla sua. Per sempre. Così non si sarebbe più sentito solo e disperato. Come si era sentito a causa  della maledizione, che l'aveva allontanato dalla sua razza e dagli uomini. E della morte di Buffy, che l'aveva di nuovo fatto sentire indegno di ogni perdono.

Ma Chris interruppe il fluire dei suoi pensieri.

''Angel, il  desiderio rafforza qualsiasi legame, se non lo spezza!''

''Non lo so , forse, ma io ci sono già passato. E  fa soffrire. Non poter mai cedere, nemmeno per un momento, alla passione. Il non poter mai  soddisfare fino in fondo la propria …….''

''Io non gli darò importanza se tu non gliene darai!''   

Lo interruppe  Chris, con l' impeto e la sicurezza di chi è pienamente convinto delle proprie idee.

Angel si chiese  per quanto tempo quella ragazza  sarebbe rimasta fedele a queste sue  convinzioni, senza desiderare di più…….

''Christal, io....''

"Shh!''  Lo zittì , poggiando  due dita sulle labbra di lui.

Angel   prese la mano di lei che lo sfiorava, tra le sue, e gliela baciò.

Evitò il suo sguardo, abbassando gli occhi.

''Mi  porto  l' Inferno dentro e non è facile, credimi. E' sempre  in agguato. Aspetta solo che il mio io cosciente per un  solo momento non riesca a controllarlo, per spingermi ad azioni   convulse  e pericolose per gli altri. Devi promettermi una cosa, Chris……devi stare in guardia, sempre!Devi essere pronta a difenderti, anche da …..me!''

Chris  sentì i propri occhi riempirsi di lacrime.

''A questo ci ero arrivata  già da sola, ma ho fiducia in te e non voglio sentirti parlare così!''

Mentre le sue mani non si stancano mai di accarezzargli il bel viso.

Angel sospirò. Era fortemente emozionato.  Sentiva di aver bisogno di lei, della sua presenza, della sua voce, dei suoi occhi che lo guardavano con tenerezza  infinita e la  abbracciò, forte, ma aveva dovuto essere  sincero.

 

Passarono due settimane. E Chris cominciò a dare segni di cedimento. Ogni volta il tempo necessario per svegliarsi  dallo stato di torpore  in cui  precipitava  per il morso e l'orgasmo era  sempre maggiore.

Angel cominciò a temere che  un giorno  la sua compagna non si sarebbe più  svegliata, per la debolezza dovuta alla progressiva perdita di sangue.

Lei  ormai appariva pallida e smagrita.

E di una nave di passaggio, nemmeno l'ombra.

Così Angel  pervenne  ad una nuova decisione.  Ma  sapeva già che Chris  l'avrebbe osteggiata.

C'era un piccolo spiazzo, sul lato della collina in cui Angel aveva il suo rifugio,  a strapiombo sul mare. Avevano acceso un fuoco anche lì, ma più piccolo, in modo che non oscurasse troppo la luce delle stelle. Era   il loro posticino preferito.

Angel  vi si recava ogni notte.

Gli piaceva  tanto  conversare lì, con Chris, mentre lei lo stuzzicava  con le sue domande e le sue carezze, seduti  accanto alle fiamme  che crepitavano e sprizzavano scintille, rischiarando il buio.

''Sei silenzioso stasera, Angel. Cosa c'è? ''

Lui sembrava mille miglia lontano, con la mente persa in chissà quale pensiero, o ricordo.

''Niente, non preoccuparti!''

''Quando mi dici di non preoccuparmi, allora sì  che sento di dovermi  preoccupare….''

Angel non raccolse la provocazione di Chris e   cambiò    argomento.

''Chris, ti sei resa conto che piano piano stai cambiando le tue abitudini?''

''No, che vuoi dire?Considerando dove siamo mi sembra tutto molto normale.''

''Per te è normale che un umano sia sveglio di notte e dorma di giorno come….me?''

''Già, è vero!Ma qui di giorno fa troppo caldo per fare qualsiasi cosa e ho dimenticato a casa le creme protettive!''

Chris gli aveva  sorriso allusiva…..

''Davvero?'' Era stata  la risposta cupa e preoccupata  di Angel.

''Non mi credi?'' 

Aveva replicato Chris, scherzando con allegria.  Ma  l'espressione buia di Angel la raggelò.

''No. Tu ami il sole  e la luce. Perché le stai evitando?Cosa ti succede Chris? Dimmelo!''

Chris si strinse nelle spalle, sconsolata. Preoccupata. Dentro di sé già presagiva a quale conclusione  Angel volesse arrivare.  Voleva costringerla ad ammettere di non poter  più continuare a nutrirlo. Era l'unico modo per  evitare  che poi  lo inseguisse per tutta l'isola, vanificando i  suoi  sforzi per  tenersi alla larga da lei.

''Io….non riesco a vivere lontano da te. Ti riesce così difficile comprenderlo? Tu non hai mai tradito la tua natura, tutto te stesso per qualcuno che ti piaceva davvero?''

Angel   trasalì.  Lui aveva fatto lo stesso   per Buffy. Per una cacciatrice, nemica naturale  di un vampiro….

La sua espressione si intenerì.

No. Non  poteva allontanarsi da lei, di nuovo…..

Chris lo sorprese. All'improvviso  lo  abbracciò  con slancio, rovesciandolo con la schiena a terra.

Gli si  incollò  sopra, tempestandolo di baci. Angel si sentì perso  nel calore di lei, nella sua   tenerezza e nel  mare dei suoi occhi ……

Cominciò ad accarezzarlo, ma in quel modo.

Angel assaporò tutta la voluttà e la delicatezza di quella passione  e   sentì     i propri  muscoli vibrare sotto le mani di lei.

L'ultimo momento di  intimità  totale e completa con una donna era stato quello vissuto con Darla.  Ma non era stato   amore. Erano stati solo  desiderio e  intesa tra due vecchi compagni di giochi.

Le mani di Chris invece gli trasmettevano ben altre emozioni……

Da tanto tempo non recepiva così profondamente e intensamente le carezze di qualcuno.  Da tanto tempo lo desiderava… tanto, troppo. Ma  il pensiero di Angèlus lo  riportò  alla realtà. Non poteva permettere che succedesse ancora, non poteva smarrirsi  nel calore di lei, abbandonarsi  e annegare nel dolce mare del suo corpo…………..

Finalmente, a fatica,   riuscì  a venirne fuori. Le  prese le mani e la   fermò.

''No….Ti prego, smettila.''

Ma lei  sembrava decisa a non smettere.

''Dai, Angel…..''       

La voce di Chris era rauca per l'eccitazione.

''No, Christal, adesso basta!! ''

E  la  spinse  via piuttosto bruscamente.

La ragazza  si   ritrovò   a terra,  sulla sabbia. Angel si era  alzato in piedi e la guardava concitato, ma  pronto ad arretrare di nuovo  se solo lei avesse cercato di avvicinarsi.

''Ma cosa fai? Che ti prende?''

E si   alzò in piedi.

''Devi stare lontano da me!''

''Ma perché? Finora non mi è sembrato che ti dispiacesse. E poi cosa significa  "lontano''?''

E , avvicinandosi, aveva cercato di nuovo di toccarlo.

''No….. Christal! E' che io…non posso……''

''Non posso….cosa?''

''Perché non vuoi capire?Perchè vuoi  proprio sentirtelo dire?.....Non posso fare l'amore con te!''    

Ecco, era riuscito a dirglielo, finalmente…….Angel si sentì sollevato, per questo.

Ma  gli  era sembrato  di sprofondare  quando i suoi occhi    avevano incontrato  quelli  di Chris e vi  lesse dentro il  turbamento e la delusione.  

Chris assunse un tono e una espressione arrabbiata, quasi duri.

''Bene,allora?Cosa vogliamo fare? Stasera  non hai voglia di parlare,non hai voglia di fare l'amore con me….forse hai voglia di batterti? Ti manca la lotta Angel? Ho visto come ti muovi, quando combatti, e di cosa sei capace…..lascia che ora ti mostri  di cosa sono capace io!''

Mentre  diceva questo, si allontanò da Angel, camminando all'indietro. Si ritrovò accanto al fuoco. Lo fissò, poi  cominciò a fissare Angel.  Nei suoi occhi, come un freddo lampo di cattiveria, di rabbia.  Trasse fuori  dal falò un  pezzo di legno più sottile e lungo, ma la cui cima ardeva. Cominciò a rotearlo nell'aria con abilità e velocità, avvicinandosi  di nuovo al suo amico vampiro.

Angel rimase senza parole, non riusciva a capire l'atteggiamento di Chris . Era determinata adesso,  e minacciosa.  

Di tutte le reazioni possibili, questa era l'unica a cui non aveva pensato. E  ora  fissava allarmato il bastone che diffondeva le sue scintille nell'aria, mentre Chris continuava con il suo gioco.  Ma lo era davvero?

''Smettila, Chris,quello che stai facendo è  pericoloso, potresti farti male!Per giunta sei debole, a causa mia!''

''Sei presuntuoso, Angel e troppo sicuro di te, per i miei gusti….''

''Credi davvero che scontrandoti con me ne usciresti illeso? Non illuderti, non sono tanto debole da non poterti affrontare. Tu non hai la minima idea di cosa potrei farti, forse potrei insegnarti addirittura qualcosa!!''

''Adesso sei tu la presuntuosa! Non so il perché parli così, ma non voglio lottare con te!''

''Difenditi, Angel,io non avrò pietà, ti avverto!''

Chris partì all'attacco, veloce e determinata. Innumerevoli  scintille si sparsero nell'aria.

Angel inizialmente schivò  tutti i colpi. Riuscì a coglierla di sorpresa, per un attimo e a colpirla ad una spalla, poi lei reagì, colpendolo ad un fianco  e  buttandolo  a terra. Angel cadde pesantemente sulla schiena.

Quando  e se lo voleva,  Chris sapeva  essere molto forte, nonostante le continue perdite di sangue.

Con grande sorpresa di Angel, Chris conficcò il paletto incendiato per terra  affianco al viso di lui. Glielo avrebbe ustionato se lui non fosse stato lesto a spostarsi, seppur di poco.  Non stava affatto scherzando……

La sabbia spense la fiammella accesa. Lui la afferrò per i fianchi e la scaraventò dietro di sé, sulla sabbia. Chris rapidamente si rialzò, ma  perse il bastone. Anche  Angel con un colpo di reni  fu in piedi.

''Certo che ne riservi di sorprese!!! Un'altra avrebbe reagito piangendo e chiedendo spiegazioni, tu no! ''

''Io non sono come le altre donne, non l'hai capito?''

''Oh, sì che l'ho capito!  Quando sei arrabbiata sei pericolosa! Perché  fai così?'' 

''Credi ancora che non saprei difendermi da te? E' per questo che non vuoi lasciarti avvicinare? Se tu riuscissi ad avere  più fiducia in me, dopo ti lasceresti andare?!''

''No, Christal. Se tornassi ad essere l'assassino che ero prima, potrei torturarti per giorni, ucciderti senza il minimo rimorso e tu non potresti fermarmi, perché non mi faresti mai  del male!''

''Questa è  ancora la tua presunzione che parla, sei troppo sicuro  di poter fare con me tutto quello che vuoi !''

E lo attaccò di nuovo  a  mani nude. Ma Angel la schivò, vanificando il suo attacco. 

Chris non si diede per vinta e al secondo tentativo  riuscì a colpire il suo  avversario.

Un pugno  in pieno  viso.

Il  colpo fece perdere il controllo ad Angel  che si trasformò, e le ringhiò contro.

Per un attimo Chris si fermò, osservandolo attentamente. Sembrò impressionarsi, ma questa volta non fuggì via. In fondo gli aveva promesso che non sarebbe più successo……

Lo scontro continuò invece  ancora più violento.  Non era una novellina nell'arte della lotta e ora lo stava dimostrando. 

Indietreggiando per evitare un nuovo colpo al viso, Angel inciampò in un grosso pezzo di legno e si ritrovò di nuovo  a terra , per l’ennesima volta con  la schiena . Chris ebbe a portata del suo braccio il  bastone appuntito che aveva prima,  che era  rimasto  infilato  nel terreno e con quello colpì Angel, conficcandoglielo nella  spalla sinistra .

''Hai ancora dubbi ora?''    Lo apostrofò  Chris, mettendo  anche un piede sul suo  petto    e facendo  forza sul bastone per evitare che  si muovesse. 

Si fissarono a lungo. Lui ritornò al suo volto umano. E afferrò il bastone con il suo braccio  sinistro,  strattonandolo  verso di sé  e  trapassandosi la spalla da parte a parte.

Chris si ritrovò con il viso a pochi centimetri da quello di Angel, che le sussurrò piano……..

''Puoi farmi tutto il male che vuoi, se questo può aiutarti ad accettare il mio rifiuto…..''

La dimostrazione di forza e le parole di Angel la fecero  sentire un'egoista. Chris  finalmente lasciò trapelare l'emozione sul suo viso.

''Mi hai detto che per te sono importante, che posso contare su di te. Che hai bisogno di me. Che non possiamo amarci…..ma neanche per un momento ti ho sentito dire che lo desideravi anche tu!''

''Ti sbagli, Chris. La mia mente e il mio corpo non desiderano altro. Ma  è  meglio non desiderare ciò che non si può avere, credimi. Ricordi la maledizione? La mia anima…La perderei di nuovo se  provassi  solo un attimo di felicità….. quella felicità, intendo. E con te mi sarebbe facile raggiungerla.  Ti trovo adorabile, troppo……. tornerei ad essere un assassino e non voglio. Ti prego, non rendermi tutto più difficile!!''

Chris scorse delle lacrime sulla guancia destra di Angel…

Emozione o dolore?

Liberò la spalla dal bastone  e lo scaraventò lontano. Angel  ebbe un solo, flebile lamento, mentre continuava a  fissarla negli occhi.

Lei era ancora in piedi , lì, affianco a lui , illuminata dal fuoco. Sul viso una espressione  stranita. Delusione. Dolore. Per quello inflitto ad Angel in un momento di stordimento e rabbia. Dolore per la consapevolezza di dover rinunciare a una onda selvaggia di emozioni tanto desiderate, appena immaginate,ormai sfumate….

Angel era rimasto immobile, a  terra. Chris si inginocchiò vicino a lui.

In pochi secondi  sembrò  recuperare la calma e la propria lucidità .

''Perdonami, per il  dolore che ti ho inflitto. Non ne avevo il diritto.''

Senza dare ad Angel il tempo di rispondere  o di andarsene, Chris  gli  appoggiò  la  mano destra  sulla spalla ferita. L'altra mano corse a catturare la mano destra di lui, attirandola verso di sé.  Sapeva bene che lui non ne aveva bisogno. I vampiri guariscono in fretta. Ma non voleva che il dolore per la ferita  lo attanagliasse ancora, nemmeno per un  solo, ulteriore minuto. Anche se questo avrebbe significato dover uscire allo scoperto, rivelargli  il   suo  potere…..

Per  qualche secondo Angel vide una strana luminosità   che proveniva  dalla ferita  e una sensazione di energia, calda,  benefica che partiva dalle loro mani unite e dalla sua spalla e sembrava entrargli dentro. Si sentì di nuovo forte, fisicamente e psicologicamente. Se fosse stato  umano il suo respiro sarebbe diventato  affannoso per l'eccitazione e l'energia vitale che Chris gli stava trasmettendo. Chiuse un attimo gli occhi per poi riaprirli e la fissò. Lei sembrava concentrata e in preda ad uno sforzo sia fisico che mentale.

Gli occhi  di lei  sembravano guardarlo ma non vederlo  in realtà. Pian piano il calore e la energia diminuirono mentre il viso di lei tradiva un’espressione di dolore.

Lei aveva fatto sua la sofferenza di lui. Di nuovo.

Chris  si staccò,si portò per un attimo le mani sul viso, poi all'improvviso si alzò e corse via.  Angel  decise di lasciarla andare. E rimase lì, da solo, ancora sdraiato con la schiena a terra. Senza voglia di muoversi, nemmeno di un millimetro e ….meravigliato, curioso, confuso, per quello che i suoi grandi occhi scuri avevano appena  visto e che il suo corpo  sperimentato.

Erano successe troppe cose, in troppo poco tempo……

Per il resto della notte rimase lì,  accanto al fuoco. Si sentiva travolto dalle continue emozioni che Chris gli aveva scatenato dentro da quando l'aveva  conosciuta. Lui lo aveva già  intuito che  non era solo una semplice ragazza che aveva sofferto tanto, nella sua vita. La sua capacità di comprenderlo, il suo coraggio,   dovevano avere un significato ben più profondo.  E  quel potere guaritore , l'attitudine alla lotta, dovevano avere una  origine precisa , ma quale?  Dubbi ….. tanti. Domande ed emozioni…..troppe. Una miscela esplosiva per chiunque , anche per uno  temprato dall'Inferno come lui.

L'arrivo dell'alba lo costrinse a muoversi pigramente verso il suo rifugio, dove peraltro non riuscì  a chiudere occhio per tutto il giorno. Con tristezza Angel ammise con sé stesso di riuscire a capire  la  reazione aggressiva di Chris al suo rifiuto a concedersi e non gliene voleva a male. E  di sicuro era stato più doloroso reggere lo  sguardo di delusione  di lei che patire il colpo alla spalla…..

 

Deciso ad avere più di qualche chiarimento, al  tramonto, Angel   trovò  la ragazza vicino alla piccola cascata  a cui lei attingeva l'acqua dolce.

'' Sei  ancora arrabbiata con me?''

''Mi passi il vestito?''

''Sì. …..scusa!''

Angel rimase interdetto per un attimo, per quella richiesta, poi si accorse che il vestito,  era lì, su uno dei sassi  accanto all'acqua  e lo porse alla ragazza. Un po’ gli dispiacque che lei si coprisse.

C’ era il desiderio nei suoi occhi…….

 In un lampo Chris fu di fronte ad Angel. Non era  più adirata. La sua voce era  dolce  e  tradiva una profonda emozione.

''Angel,io……  non so da dove cominciare. Ho reagito in maniera esagerata,lo riconosco! Non ho assolutamente nessuna scusante per come mi sono comportata.'' 

Aveva gli occhi scintillanti e arrossati. Angel  si rese conto che lei doveva aver pianto molto.

''Non fa niente. In fondo posso capire la tua rabbia. E poi mi hai guarito,no? Come sulla nave….. Anche sulla nave sei stata tu, vero?!''

Chris abbassò lo sguardo e annuì.

“Ti  devo una spiegazione. Voglio dartela .E' giusto che tu sappia la verità.”

Si sedettero uno accanto all'altra ,  su uno dei grandi massi che circondavano la piccola cascata. Angel  prese le mani di Christal tra le sue.

''Io…..ho sentito  una grande energia in te e nelle tue mani e il dolore  che veniva risucchiato via.  E' stato  piacevole……strano, ma piacevole, quasi  eccitante!''

''Già,quasi….''

''Non è solo il dono straordinario di un essere umano, vero?   Ho visto altre volte uomini e donne con una qualche facoltà mentale, o di altro tipo ma mai  nessuno come il tuo!! Eppure sembri una donna normale.  …..sento il profumo della tua pelle  e il  rumore del   tuo sangue  che  scorre dentro  di te …..  chi  sei veramente? ''

Chris  aveva  una espressione selvaggia in viso e la voce stranamente  eccitata . Si staccò da Angel  e  si alzò in piedi. Lui  invece rimase in silenzio, seduto, pronto ad ascoltarla, impaziente di sapere la verità e conoscerla nel profondo.

''Nessuno è mai stato in grado di spiegarmi perché io sia in grado di guarire gli altri… 

Streghe, mistici, zingari. Tutti quelli a cui mi sono rivolta non hanno saputo altro che confondermi le idee su questa mia…. facoltà. Uno di loro ha addirittura cercato di appropriarsene.  Allora ho smesso di cercare una risposta e mi sono concentrata sul suo controllo e  sui  suoi limiti. Non funziona con le malattie e nemmeno su di me…Posso solo guarire le ferite altrui, a patto  che non sia  troppo tardi.''

''Come fai a farlo?''

''Mi concentro sulla ferita. Qualsiasi sia la sua origine. Ho bisogno  di  stare in  contatto fisico con  chi devo curare. Ma non ho bisogno della sua collaborazione….''

''Questo lo so. Io ero svenuto, sulla nave.''

''In quel momento sento una  strana  energia  in me. E' come una forza  che continua a  crescere e  che culmina in una esplosione di dolore. Pochi secondi, poi tutto ritorna normale, il mio respiro, il battito cardiaco  e allora mi accorgo che la ferita è sparita. Ma più  le ferite sono gravi, più  mi  è doloroso farlo!''

Chris si voltò, fissando Angel e studiando la sua reazione alle sue parole. Ma lui  sembrava  tranquillo, anche se un po’ incredulo. Ed era   bellissimo, con quella espressione attenta e preoccupata dipinta sul viso. Come sempre, del resto.

''Cosa ti spaventa, Chris? Voglio dire, io ho percepito la paura in te, mentre un attimo fa me ne parlavi. Hai paura che io abbia paura di te, ora che so?''

''No, certo che no .  Ma, possibile che tu  non capisca?  Io non so se sia un dono  oppure no .  Ed è di questo  che ho paura. Perché proprio io? Perché non ricordo nulla della mia famiglia e del mio passato? E se le due cose fossero collegate? E se  questa mia facoltà nascondesse   un pericolo?E come faccio a sapere che prima  o poi non mi consumerà come una candela?''

''Tu doni la vita    Chris, non può esserci nulla di negativo  o di maligno in questo, non credi?''

''E se un giorno salvassi la vita all'essere sbagliato?  Lo hai visto anche tu. Funziona anche con  chi  è come .…te! ''

''Allora ne affronterai le conseguenze. Ma la possibilità di sbagliare non deve impedirti di  fare ciò che ritieni giusto…''  Angel  si rese conto che Chris  era  preda di troppi dubbi.

''Ascoltami…..non hai pensato che questo potrebbe essere un  dono del Cielo, di quelle stesse Forze che guidano anche me attraverso le visioni di Cordelia?”

Chris  rimase senza parole. Data la sua natura     probabilmente  Angel  era la persona più esperta in eventi soprannaturali che avesse mai incontrato, perciò  la  sua fiducia   la commosse fino alle lacrime. E poi  si sentiva anche  sollevata. Finalmente questa  sua   particolarità  non era più un peso da portare da sola.

Non  doveva essere  facile per lei  ricordare le proprie origini ed  ammettere il grande vuoto che sentiva in sé a causa del suo passato …… Angel se ne rese conto. E in quel momento la sentì ,in questo, molto simile a sé stesso. Il passato lascia sempre  segni indelebili, qualunque esso sia, buono o cattivo, ignoto oppure no . 

Continuava a  tremare, così Angel  decise di stringerla  più forte a sé, abbracciandola di spalle. Voleva farle sentire  che nonostante tutto lui era lì, per lei, per darle tutto il suo appoggio, la sua attenzione , nel momento in cui lei aveva sentito il bisogno  di  confidarsi.

''Sai Chris, io penso che tu sia  una persona straordinaria. Un altro essere  esiterebbe  al posto tuo. Tu no . Tu   esci  allo scoperto  pur di fare una buona azione. Anche se  è doloroso , non ti tiri indietro….. non sono in molti a possedere   il tuo coraggio e la tua determinazione.''

''Non sai che peso sia la responsabilità  di intervenire sulla vita e la morte altrui.''

''Ti sbagli….io lo so molto bene. Ma è un peso che tu puoi reggere benissimo. Sei abbastanza forte per farlo.''

Un debole sorriso comparve sul viso di Chris.  Per sminuire la tensione Angel  le accarezzò una guancia . Ma poi  continuò a porle  nuove domande. La sua   curiosità era ancora insoddisfatta.

''Che ricordi hai del tuo passato?”

''Non lo so, penso che la parola più giusta per definirli sia “frammentari”. Ho memoria di luoghi, persone, lingue, usanze che so di avere conosciuto ma non so come, né quando.''

''Quando torneremo a Los Angeles devi venire con me in un posto. Lì forse troveremo una  risposta alle tue domande.''

''Davvero mi aiuterai?''  Chris fissò Angel con i suoi occhi azzurri di nuovo vivi e brillanti  di speranza .

''Ma certo…lo farò con piacere!'' Le rispose, baciandola…..

 

Qualche sera dopo, Christal  era sulla spiaggia. Accanto al fuoco. Angel come sempre  le si avvicinò. Era appena tramontato il sole.

Chris capì subito che qualcosa non andava, Angel  sembrava tremendamente preoccupato.

''Cosa ti succede Angel?''

''Non posso rimanere con te stasera. Devo fare una cosa…..''

''Posso venire con te? Lo sai che mi piace accompagnarti nelle tue passeggiate notturne.'' Disse  Chris con tono scherzoso…..

''No, stavolta no. E' troppo pericoloso!''

Chris smise di ridere e  con tono serio aggiunse…

 ''E pensi che questo mi convinca a lasciarti andare da solo?E poi ci sarai tu a proteggermi, no?''

Angel capì che Chris lo avrebbe seguito comunque e allora le spiegò tutto, prima di addentrarsi insieme    verso l’interno dell’isola.

''C’è qualcun altro qui , oltre a noi due. E’ stato nel mio rifugio, ne ho avvertito la presenza ma non sono riuscito a capire chi o cosa fosse. Credo di aver trovato le sue tracce nella radura a nord, sotto i grandi alberi…..ho paura che non sia umano….''

''Non è detto che sia un pericolo per noi, per il solo fatto che probabilmente è un demone.''

 ''E’ vero, ma il mio sesto senso mi dice che dobbiamo stare in guardia.''

Arrivati al limite della vegetazione, si nascosero dietro a una mangrovia enorme e  rimasero  immobili e in silenzio per un quarto d'ora.

Poi  sembrò loro che una ombra si muovesse dall’altro lato della radura….

''Rimani qui e non muoverti, io cerco di avvicinarmi.''    Disse Angel, sparendo silenzioso nel buio, lasciando sola Chris.

Dopo un po’ la ragazza ebbe la sgradevole sensazione che  fosse sopragiunto  qualcuno alle sue spalle e stava per girarsi quando si sentì venir meno. Qualcuno si era avvicinato senza alcun rumore e, dopo averla tramortita, la trascinò via.

Angel ispezionò tutto il perimetro della radura senza  vedere  nessuno, ma quando tornò nel punto in cui aveva lasciato Chris non la trovò più .La paura che le  fosse  successo qualcosa si impadronì di lui e si maledì per averla lasciata sola…

Con il cuore in gola si guardò intorno di nuovo e la vide,  al centro della radura. Questo lo rassicurò. Sembrava illesa, ma era allo scoperto e gli voltava le spalle.

Con un balzo Angel la raggiunse. Quel luogo non era sicuro, dovevano mettersi al riparo degli alberi.

''Chris, ma dove eri finita?''

Quando Angel la toccò lei si voltò e in quel momento tre grandi falò si accesero, contemporaneamente, come per una magia, illuminando tutta la radura e facendo sembrare i grandi alberi e le loro ombre ancora più imponenti e minacciosi.

I fuochi avevano creato un grande triangolo di luce e  quella luce illuminava benissimo il viso di Chris.  Angel  indietreggiò di un passo per la sorpresa, vedendolo…

Gli  occhi di lei   erano spaventosi. Non erano più azzurri, come quelli di un essere umano, ma erano diventati completamente blu, di un blu  scuro e profondo come quello della  notte che circondava l’isola e sembravano non vederlo, come se la ragazza fosse in trance.

“I tuoi occhi….cosa ti  succede, Chris?''

“Il nostro ospite è arrivato, Shingo!”   Gridò per tutta risposta Chris e un ombra scura si avvicinò, spuntando dal nulla.

Era un essere dalle dimensioni e forma quasi umane, piuttosto grosso e  dall’aspetto nodoso e legnoso. La sua pelle e il suo viso ricordavano ad Angel  la corteccia di un vecchio albero, ma i suoi occhi erano gialli e fiammeggianti,come quelli dei vampiri.

Appena fu alla sua portata , Angel  si trasformò e lo attaccò, cercando di coglierlo di sorpresa. Il suo sesto senso gli diceva  che quell'  essere  non aveva intenzioni amichevoli.

Ma  i suoi  colpi  non sortirono alcun effetto su di lui così Angel decise di battere in ritirata,  afferrando  Chris per un braccio per portarla via il più velocemente possibile.

La ragazza  però lo colse di sorpresa. Con un sasso lo colpì alla tempia sinistra e il colpo fece  barcollare Angel. Questi non riusciva  a credere che Chris lo avesse colpito….Di nuovo.

Ma stava per accadere anche di   peggio….

Il terreno sotto  i piedi di Angel cominciò a smuoversi  e  le radici dell’ albero alle sue spalle si avvinghiarono attorno alle caviglie del vampiro come dei tentacoli, immobilizzandolo. Altre radici velocemente salirono attorno alle gambe e su, fin sulle spalle e le braccia, bloccandolo completamente, in posizione eretta, come in una morsa.

Una delle radici poi, staccandosi dalle altre,  si  fermò all’altezza del torace di Angel, puntando il suo cuore,  pronto a vibrare il colpo, e movendosi  come un serpente sibilante in attesa di un ordine.

Se avesse colpito, lo avrebbe ucciso. Evidentemente il demone aveva percepito la vera natura di Angel…..il   Male riconosce sempre sé stesso.

''No!Non è ancora il momento!''

La voce di Chris risuonò imperiosa. Si avvicinò al vampiro  e  gli si parò davanti. Angel, completamente immobilizzato, preferì  riacquistare le proprie sembianze umane.

 ''Chris , cosa ti è successo? Ritorna in te o ci ucciderà entrambi!''

 ''E cosa ti fa pensare che io voglia vivere ancora?”   Fu l'amara risposta.

 ''Non avrà più scopo vivere, per me, se sarò riuscita a vendicarmi. Tu hai ucciso il mio Michael e ora io ti vedrò morire tra pene atroci.  Da quella notte la tua faccia mi perseguita, nei miei sogni, notte dopo notte. Sei come una spina, nel mio cuore, ma non ti permetterò di farmi impazzire, o no!!''

Angel si rese conto subito della situazione: Chris era caduta sotto l’influsso di Shingo. Il demone aveva  il potere di far apparire Angel come il vampiro che aveva ucciso il grande amore di Chris.

 ''Christal,  non farti ingannare …… non ho ucciso io il tuo uomo!''

 Ma Chris  sembrava non riuscire a sentirlo e proseguì, con tono minaccioso:

''Sai, quella notte hai sbagliato persona, sarebbe stato meglio per te se avessi ucciso me, invece di Michael . Lui non si sarebbe mai vendicato, era troppo buono…..l’uomo più buono che avessi mai conosciuto. Ha sacrificato la sua vita per me, per difendermi. Nel momento in cui tu lo azzannavi lui ha pensato solo a mandarmi via, a  salvarmi!''

Chris tacque, per un attimo. Angel la fissava, implorante. Stringendosi nelle spalle ed ergendosi di fronte a lui in tutta la sua altezza, riprese a parlare, questa volta con  tono beffardo:

''E tu, Angel che mi dici di te?! Te lo dico io cosa sei……un  rifiuto dell’Inferno, così lontano dalla luce da non poter nemmeno sopportare il sole!''

Angel cercò di non badare alle parole ingiuriose della ragazza, ma  piuttosto  di    svegliarla da quello stato di ipnosi,  supplicandola di reagire , mentre senza successo   cercava di liberarsi dalla morsa delle radici. Lo avvolgevano così strettamente da fargli sentire tutti i muscoli indolenziti.

''Christal, ti  prego. Ritorna in te! Guardami bene, sono Angel! Ti stai sbagliando! Shingo  ti sta mettendo contro di me e per farlo usa il dolore che è nel tuo cuore!''

Chris lo apostrofò immediatamente, amareggiata e furiosa:

''Che ne sai tu del mio cuore? Tu che  un cuore non ce l’ hai!''

Mentre gli urlava contro gli graffiò con le unghie il torace. Angel ebbe una smorfia di dolore sul viso.

''Non c’è amore, senza che ci sia un cuore! E non c’è amore senza sacrificio. Io gli ho sacrificato tutta me stessa  e sono rimasta sola! Per colpa tua! E tu?….. Tu cosa potresti mai  sacrificare  per amore ? La tua vita?No, sei già morto!O la tua anima? E a che ti serve una anima senza l'amore che possa riempirla? Tu non puoi amare nessuno senza perderla!''

Poi, come se  parlasse tra se e sé, in una specie di delirio, Chris continuò…..

 ''Non ti crucciare comunque, non sei il solo a non meritare perdono.  Io ho tradito Colui che mi ha creata e che avrei dovuto difendere fino alla morte. Andare all' Inferno sarà il prezzo della scelta  che  ho fatto!''

Detto questo scoppiò a ridere, con una risata strana, innaturale  che Angel non  le aveva mai sentito.

“Non lo dire a nessuno, è un segreto, ma quello che ora sono a volte è  per me  una vera punizione!! Non sono stata la prima a rinunciare alla mia condizione per  diventare umana, ma una parte di me  si sentirà  sempre in colpa per averlo fatto…..''

E lo fissò, con gli occhi fiammeggianti di odio.

''Fallo, Shingo! Ora! Soddisfa il tuo piacere   con lui, uccidilo!''

Si avvicinò al viso di Angel  e gli sussurrò  in un orecchio….

''Tanto nessuno sentirà la tua mancanza!!!''

Angel   agguantò a volo l’occasione che  Chris gli offriva e  inaspettatamente reagì, colpendola alla tempia destra con un colpo di testa. Chris cadde a terra svenuta e il demone, che fino a  quel momento si era tenuto in disparte e  godeva del  suo delirio, si avvicinò ad  Angel. Ad un cenno quasi impercettibile  di Shingo  le radici che  circondavano il corpo del vampiro   cominciarono a vibrare.

''Ho sentito abbastanza. Per te ora è arrivata la fine!'' Gli disse, con   voce cavernosa e compiaciuta.

Dai rami che avvolgevano Angel  uscirono all’improvviso lunghe spine appuntite che gli penetrarono nelle carni, procurandogli ovunque dolori talmente lancinanti da farlo urlare.

Il ramo che puntava il cuore intanto continuava a sibilare e a vibrare minaccioso……

Evidentemente  Shingo intendeva godere delle sofferenze  di Angel prima di ucciderlo.

Angel, con grande sforzo, stordito dal dolore, tentò di svegliare Chris chiamandola.

Ma il demone lo schernì e nel fare questo voltò le spalle alla ragazza.

Questo errore fu per lui fatale. Chris finalmente  rinvenne  e  alzandosi da terra,  ormai libera dall’influsso del demone, lo colse  di sorpresa e lo spinse con forza in uno dei falò che ancora bruciavano e illuminavano la radura.

Il demone si agitò, gridò, ma evaporò nel fuoco, mentre con lui sparirono  sia i rami che le spine che imprigionavano Angel.

Questi cadde a terra, in ginocchio, sfinito e sanguinante , ma contento di rivedere Chris lucida e normale.

Dal canto suo Chris rimase immobile, accanto  a uno dei falò che continuavano a spargere luce e scintille nell'aria.

Era sconvolta. Il suo viso lasciava trasparire un dolore immenso e le sue guance erano rigate dalle lacrime. Fissava Angel negli occhi senza dire una parola e senza avere il coraggio di avvicinarsi a lui.  Evidentemente ricordava perfettamente ciò che era successo……

Anche  Angel  la guardava, aspettando un cenno o una  sua parola,  per rompere quel silenzio così freddo e penoso che era sceso tra di loro. Si rialzò. Chris  gli si  avvicinò, lentamente.

''Potrai mai perdonarmi……per aver   desiderato la tua morte?''

Gli sfiorò piano  i graffi sul petto,  quasi avesse paura che  lui la  respingesse. Gli occhi di lei  erano di nuovo azzurri, belli e supplichevoli.

''Certo, non eri veramente tu.''   Le sussurrò, amareggiato, Angel,  abbracciandola  forte, anche se questo gli costò un po’ di dolore.

''Devo andarmene. Tra poco sorgerà il sole!''

 

Quella sera ,  sulla scogliera, Angel e Chris    erano di nuovo insieme. Era già da un paio d'ore che sedevano, vicini, ad osservare il fuoco e  il gioco che le scintille disegnavano nell'aria. Ma nessuno dei due parlava. Il disagio di entrambi era tangibile, quasi palpabile….

C'erano mille cose da dire, da chiarire, da  chiedere e spiegare, ma……il risultato fu il più assoluto silenzio. Profondo, detestabile, urlante silenzio.

''Sai, nonostante tutto, penso che tu sia una  brava ragazza. Michael è stato fortunato ad incontrarti.''

All'improvviso, inaspettatamente, Angel  lo  aveva interrotto.

''Già, forse, ma questo lo ha ucciso.  Il vampiro voleva me, aveva attaccato prima me, e lui per proteggermi lo ha affrontato. Ha lottato con lui. Mi ha urlato di scappare, ma io non me ne sono andata, e Skin lo ha ucciso così, in maniera selvaggia, rapida, sotto i miei occhi.  Forse se   non  ci fossimo mai incontrati, lui sarebbe ancora vivo. E questo  continua a tormentarmi, nonostante sia  passato tanto tempo. Riesci a capirlo, Angel?''

Angel annuì, con suoi bellissimi  occhi  resi ancora più scuri dalla tristezza. Di simili rimpianti, proprio lui  ne aveva parecchi. Forse Buffy sarebbe ancora viva se lui non avesse lasciato Sunnydale……

''Non potrò mai perdonarmi di non essere riuscita a salvarlo. Io non so spiegarmi il perché, ma sono convinta che sarei stata capace di farlo se in quel momento   fossi  rimasta abbastanza lucida da reagire nel modo giusto. Non so cosa mi sia successo. Ero come…bloccata! E Skin ne ha approfittato. "

''Ti senti in colpa per essergli sopravvissuta, vero?''

''Sì, è così.''

''Non è certo colpa tua se  Skin vi ha aggredito. Eravate  nel posto sbagliato al momento sbagliato. Tutto qui. A volte succede.''

Chris guardò Angel con un lampo negli occhi. A questo non aveva mai pensato. E gli fu grata per averglielo ricordato.

''Sì, forse hai ragione. A volte non tutto dipende da noi. Ma  fa dannatamente male vedere le persone che ami soffrire e morire e non poter far nulla per loro.''

''Perché non me lo hai detto prima?''   La rimproverò dolcemente Angel.

''Non ero pronta a farlo. Ci ho messo molto tempo anche ad ammetterlo con me stessa ….''

''Sei ancora legata al  tuo passato e questo stava per ucciderci tutti e due .Te ne rendi conto? E le tue parole…Mi hanno davvero…. ferito!''

''Sì, posso immaginarlo. E ti chiedo di nuovo perdono, per quelle. Non è ciò che penso veramente di te. Te lo giuro!''

''Sì, lo so.''

''Sai, c'è un'altra verità  che   ho fatto fatica ad accettare. Ma ora ne sono pienamente convinta. E felice….''

''Quale ?''   Angel sembrò sospirare.

''Non c'è niente di più bello , per me, che stare tra le tue braccia!''

La tristezza si dipinse sul volto del vampiro.

 ''Non  è vero! Potresti avere molto di più e lo meriteresti. Ma io non posso dartelo, lo sai…..Per lo meno non ancora!''

Gli occhi di Chris all'improvviso si illuminarono.

''Cosa vuoi dire?''

''C'è una profezia, che pare che mi riguardi e che dice che forse avrò una seconda possibilità di vivere una vita normale,con la vecchiaia, una famiglia, se…….''

''Se ….cosa?''

''Se riuscirò a  farmi perdonare per quello che ho fatto nei centocinquanta anni  in cui sono stato il peggiore dei  vampiri.''

Chris  lo attirò a sé per dargli un bacio e abbracciarlo forte come solo lei sapeva fare.

''Sì, sarebbe meraviglioso. Finalmente riavresti la pace che hai perduto.''

Pace. Prerogativa degli umani. Impossibile per un demone, dilaniato dal fuoco interiore della  crudeltà e preda  del continuo bisogno di uccidere. E nel caso  di Angel, preda  anche dei più profondi dubbi e rimorsi per il male commesso. Una parola  a lui sconosciuta persino  quando era umano, visto l'amaro e  contrastato rapporto  che aveva  avuto con suo padre…...

Possibile che Chris   mi capisca  fin nel profondo delle pieghe della mia anima?Possibile che abbia capito quale è l'unica cosa che veramente desidero con tutto me stesso? Si chiese Angel e  per un attimo entrambi tacquero.

Poi  guardandola  negli occhi….

 ''Quello che è successo  mi  ha fatto riflettere molto e  sono giunto alla  conclusione che …….non mi sento ancora pronto per lasciare questo mondo, nonostante gli anni passati e l'amarezza che ancora  sicuramente  segnerà il mio cammino.'' 

''E …..allora?'' Lo incoraggiò Chris.

''Ho pensato che  non  voglio tirarmi indietro. Ci vorrà forse più di una vita o forse molto di meno. Io questo non lo so. Nessuno può  saperlo. Ma sono già stato all'Inferno, e non voglio tornarci!''

Chris abbracciò entusiasta Angel ,  ma lui la allontanò da sé cercando di smorzare il suo entusiasmo e farle comprendere appieno ciò che ancora lui sentiva di doverle dire.

''Christal, ascoltami bene. Ho capito che  non sei quel  tipo di persona che rinuncia con facilità a quello che vuole. Ma  adesso ti chiedo di prendere una altra decisione, altrettanto importante… Devi rifletterci bene, perché una volta tornati a Los Angeles sarà troppo tardi. Quando avrò    ripreso a lottare  contro demoni e vampiri non potrai  avere più  ripensamenti. Non sarà facile starmi accanto, quando saremo sotto il tiro della Wolfram and Hart  e ci sarà una apocalisse da evitare e demoni da fare a pezzi. Sei   libera di scegliere. Io…..io  ti capirei se una volta tornati   a casa  non mi vorrai più vedere. Ne soffrirei, ma ti capirei…. Già una volta ho allontanato da me una persona che amavo veramente ed è stato straziante. Ho deciso che non voglio più  prendere una simile decisione.  Se non te la senti, voglio solo  saperlo. Ne ho bisogno, capisci? Ho bisogno di sapere se sarai con me fino in fondo.''

 In fin dei conti i dubbi di Angel le sembrarono  legittimi. Già una volta aveva tradito la fiducia riposta in   lei.  Non ricordava il perché. Ma sapeva che era stato così….

''Sì! Non ha importanza  se ti ci vorrà più di una vita. Io  resterò al tuo fianco fino al mio ultimo respiro. E non ti permetterò distrazioni…puoi giurarci!''

Fu la rapida e decisa risposta di Christal. Angel non aveva dubbi che sarebbe stata questa. Ma poi vide come un' ombra sul volto della  ragazza….

''Angel,  cosa significa che non vuoi più prendere una decisione simile?''

''Che non voglio rinunciare a te. Anche se questo significherà  trascinarti nel mio mondo di lotte e sangue. Perdonami, sono solo un egoista, lo so…..''

Gli occhi di Chris divennero lucidi . Finalmente Angel aveva ammesso i suoi sentimenti, anche se non in maniera diretta…..

''Credimi Angel , solo il vederti soffrire a causa mia, potrebbe farmi allontanare da te!''

''E il tuo passato? Cosa mi dici di quello che hai ricordato?''

Chris si irrigidì. C'era l'ansia nella voce di lui.

''Io non ricordo nulla…..''

''Non mentirmi. Sotto l'influsso di Shingo qualcosa è riaffiorato, altrimenti  perché mi avresti parlato  in quel modo? ''

''Non ti sfugge nulla, vero?''

''Diciamo solo che anche io sono bravo nel capire le persone….non sempre faccio quello che loro si aspettano da me, ma le capisco. Io non so dirti il perché, ma….penso  che tu sia stata un qualche tipo di  guerriero, o di soldato. Chiamalo intuito, sesto senso, chiamalo come vuoi.  Ma ne sono sicuro .''

''Perché pensi questo?''

'' Il tuo modo di muoverti e di maneggiare certi  oggetti mi fa pensare a un addestramento di tipo militare. Questo spiegherebbe la mia capacità  di batterti  con uno come …me ''

''Già, pensa un po’….io che ho la capacità di guarire le ferite , sarei stata  addestrata a  uccidere. Non ti sembra un'ironia?''

''No, per niente.''  La voce di Angel  le fece accapponare la pelle. Era  la voce di   chi finalmente era consapevole di una verità  da brivido…

''In tutto l'Universo   solo due entità possono vantare  la compresenza di entrambi i poteri  della Vita e  della Morte    nello stesso  essere…….''

''Quali?''

‘’I demoni Dvorak  e ….gli Angeli di Dio!''

Chris   sorrise divertita, ma il suo sorriso si spense quando capì che Angel non stava scherzando. La sua voce e la sua faccia tradivano un'assoluta serietà.

''Io…..Potrei essere  un demone   Dvorak?!''

Chris era atterrita al solo pensiero.

''No, questo lo escludo. Loro non possono  assumere forma umana. Perciò…''

''Perciò  sarei un Angelo?  Andiamo, non  è possibile….Io sono una donna normale, lo hai detto anche tu!''

''Pensaci, Chris. Ripensa alle tue parole……hai parlato di una scelta consapevole. Secondo me tu non eri un  Custode. Piuttosto   uno di quelli che combattono il Male fisicamente…. Ricordo di aver letto qualcosa   a proposito di questo,  un po’ di anni fa,  in cui si parlava di lotte invisibili all'occhio umano, ma non per questo meno dure o violente. Battaglie che non sempre si svolgevano sulla terra, ma anche e soprattutto  nelle altre dimensioni….. Forse eri un Angelo  guerriero che per un qualche motivo ha  preferito la condizione umana. E lo ha dimenticato….Questo spiegherebbe perché non ricordi la tua infanzia   e perché sai cose che neppure io che ho  tre secoli di vita conosco. Spiegherebbe la tua capacità di  difenderti  e il tuo potere guaritore …..''

''E perché un Angelo dovrebbe rinunciare a essere  sé stesso?''

''Per amore, Chris, per amore di Michael. In qualche modo, lui è arrivato al tuo cuore e tu hai fatto  la   tua scelta. Ecco perché la   sua morte ti perseguita ancora…tu hai rinunciato  alla   tua condizione di essere celeste , per lui. E sei rimasta sola. Per questo   odiavi  Skin   e  sul  tuo odio Shingo ha avuto  terreno fertile per le sue suggestioni.''  

''Non ci credo,non  è possibile……''  Mormorò Chris,  stravolta.

''Io lo trovo molto logico.''

''Basta! Non voglio più sentirti parlare così!''

''Invece devi ascoltami, Chris. Forse per Loro  esiste la possibilità del libero arbitrio,la possibilità di  rinunciare  all'immortalità…..''

''Sarebbe orribile!''   Mormorò  Chris, con un filo  di voce e le guance rigate dalle lacrime.

''No! Pensaci bene…..tu non sai cosa darei  per avere questa stessa  possibilità di scegliere. E poi     ci sono tanti modi di perseguire il Bene, a questo mondo. Se  ho ragione, non hai motivo di sentirti  così in colpa e disperata. La morte di Michael non è una punizione, ma solo un caso, che fa parte della vita mortale che hai scelto…''

''E io ? Cosa dovrei fare adesso, ammesso che tu abbia ragione? Dimmelo!!''

''Non sta a me dirti cosa fare …devi essere tu ora, a trovare  la tua ragione di vita, la tua strada. Ma se vuoi, la mia offerta  di aiuto è ancora valida. Quando saremo di nuovo a casa ti porterò da una persona che forse potrà darci una mano.''

''Come?''

''E' un demone empatico. Lui legge l'aura delle persone e  le consiglia sui loro problemi, i loro dubbi. E poi  è un amico.''

Angel la strinse  saldamente a lui, tra le sue braccia. Un abbraccio che  riempì il cuore di entrambi e allargò le menti, come un fluttuare leggeri su un'onda che sembrava non dover arrivare mai sulla sabbia……

Lentamente Chris smise di piangere. Era esausta. E si addormentò tra le braccia di Angel quasi senza accorgersene.

Lui la tenne stretta a sé per molto   tempo, accanto al fuoco che illuminava la radura sull' Oceano. E più ripensava alla sua teoria, più gli sembrava logica e coerente. E  gli faceva male  sapere  che   quella ragazza così bella e forte, poteva essere  distrutta dal vuoto lasciato dal suo passato. Lui non l'avrebbe permesso. L'avrebbe aiutata a fare  chiarezza, affinché   continuasse  a vivere  come l'essere umano che aveva scelto di essere. Perché non c'è niente di  più  inesorabilmente triste di una vita  vissuta  nel  dubbio e nel  rimpianto. Angel questo  lo sapeva bene.

 Guardando  casualmente verso il mare, che sotto la luce dell’ultimo quarto di luna era a tratti cupo, a tratti scintillante,  Angel  notò le luci di una nave di passaggio.

Trasalì e, tutto tremante per la sorpresa, svegliò  Chris.

 

Entrambi euforici, ravvivarono il falò e si diressero verso la spiaggia.

Sembrava una nave da trasporto, piuttosto grande, ma troppo lontana per capire di quale nazionalità.

Mentre attendevano sul bagnasciuga, Angel e Chris si guardarono l’un l’altra. Chissà perché la loro euforia era svanita . Entrambi ebbero la  sensazione  che quella nave non rappresentava la salvezza  ma solo  un pericolo.

I due decisero allora di rifugiarsi sulla collina per spiare più da vicino la nave e, se fosse sbarcato qualcuno, capire prima che tipo di gente fosse.

Più di due ore dopo una lancia si avvicinò alla spiaggia.

L’equipaggio era formato da cinque uomini,  armati di tutto punto, troppo ben armati per essere dei semplici marinai venuti in soccorso.

Tre erano di stirpe asiatica, uno era  negro  e l’altro bianco…..

Chris trasalì quando li vide. Aveva   riconosciuto nel bianco il capitano Docks.

”Non è morto nel naufragio. E ha trovato nuovi amici per completare la sua missione!” Guardando il suo Angel con preoccupazione.

Lui, dal canto suo, si guardò bene dal  dimostrare tutta la sua apprensione per quell’ incontro inaspettato. Sapeva che se  Docks fosse riuscito a catturarli     non solo avrebbe fatto lui di nuovo  prigioniero, ma   avrebbe   ucciso Chris.

Con finta calma tirò a sé la ragazza e in un orecchio le suggerì  il da farsi.

”Faremo il giro dell’isola lasciando false tracce e ci nasconderemo fino a che se ne andranno o potremo affrontarli alla pari.”

Chris   annuì e cominciarono a inoltrarsi nella boscaglia dell’isola.

Camminarono su e giù per l’isola tutta   la notte, confondendo le tracce, ma all’alba Angel  fu costretto a tornare al suo rifugio. Doveva necessariamente sottrarsi alla luce del sole. Sarebbe  stato  rischioso separarsi,  per cui Angel convinse Chris ad entrare nella grotta.

Con gli occhi serrati  e stretta al suo vampiro, la ragazza vinse, per la seconda volta, la sua avversione per i luoghi bui e chiusi.

Si  accucciarono insieme nell’angolo più nascosto e  oscuro  della caverna. Chris si sentiva  morire lì dentro, quasi soffocare. Il richiamo della luce, ora che aveva paura per lei, ma soprattutto per Angel, era   molto più forte, quasi irresistibile.

 Angel se ne accorse, tanto è vero che la strinse ancora più forte a sé, quasi avesse paura che Chris potesse scappare.

Dopo qualche ora, era ancora  giorno,  si sentirono le voci degli uomini che li cercavano e che erano giunti fino all’ingresso della caverna. Se fossero entrati sarebbe stata la fine.

Chris era come in uno stato febbrile. La testa le doleva, si sentiva confusa e spossata, ma si rese conto del pericolo ugualmente. Ingannando Angel  sulle sue intenzioni, si lanciò fuori dalla grotta, scivolando piano alle loro spalle e  richiamando la loro attenzione per allontanarli dalla caverna.

Angel inseguì Chris fino al limite della grotta dove però fu obbligato a fermarsi. C'era ancora il sole. Non riuscì a raggiungerla  e si maledisse per non averla fermata.

Gli uomini di Docks nel frattempo cominciarono ad inseguire Chris  e ben presto la catturarono. Lei era troppo debole per offrire  molta resistenza ……

Ma  intanto il suo scopo era stato raggiunto. Si erano allontanati dalla grotta e per adesso Angel  era al sicuro.

Al calar del sole questi  uscì  guardingo dal  suo rifugio  e scese giù per la collina.

Non c’era traccia di nessuno degli uomini di Docks.  Evidentemente aver trovato Chris  li aveva distratti e comunque sicuramente contavano sul fatto di usare  lei per tendergli una trappola.

Arrivò al  limite delle mangrovie e li vide.

Avevano legato Chris a un palo piantato sulla cima della collina, nello spiazzo in cui ancora ardeva il falò che segnalava la loro presenza sull’isola. Troppo allo scoperto per poterla avvicinare senza essere visto.

Si nascose dietro a una palma e attese. Sarebbe venuto il  momento in cui  avrebbero abbassato la guardia per la stanchezza e lui  avrebbe colpito in quel momento, anche se restava comunque molto rischioso. Cinque uomini armati non rappresentavano  una situazione facile, nemmeno per un vampiro come lui…….

A un certo punto nel campo fu il  più completo silenzio. Nessuno parlava e Chris, con la testa china sul petto, stava immobile, come  svenuta. Poi lei sembrò svegliarsi e alzando la testa   guardò verso l’albero sul quale  Angel era appostato. Sembrava che  sentisse  che lui era lì.

Angel  ebbe l’impressione che l’avessero picchiata e  non vedeva l’ora di correre a slegarla, ma sapeva bene che doveva mantenere il suo sangue freddo e non fare mosse avventate, altrimenti sarebbe stata  la fine per tutti e due.

Era  quasi l’alba quando il momento favorevole si presentò.

Il negro di guardia  a Chris ronfava,  Docks era  di spalle che ammirava  il mare  e gli  altri tre sonnecchiavano  accanto al fuoco.

Angel attaccò prima i tre uomini seduti accanto al fuoco, piombando su di loro come una furia; sperava di disfarsene alla svelta prima che Docks lo prendesse di mira  con il suo fucile  e il negro si svegliasse.

Un pugno ben assestato ne mise fuori combattimento uno, ma gli altri due opposero più resistenza del previsto. Quando Angel riuscì ad averne ragione, il negro era ormai sveglio e stava per avventarsi contro di lui. Per farlo doveva passare  accanto a Chris , ma  questa ultima lo colpì alla caviglia e il negro cadde pesantemente a terra, battendo la testa. Angel ebbe così pochi ma  preziosi  minuti  per arrivare  a lei e slegarla. La ragazza era ormai libera e accanto ad Angel quando Docks  impedì  loro  la  fuga gridando: 

“Il mio fucile non fermerà te ma ucciderà lei!”  Angel si  bloccò  di colpo, comprendendo appieno la minaccia di Docks. Non avrebbe esitato ad ucciderla pur di catturarlo,  di nuovo.

Angel guardando Chris negli occhi le baciò la mano che aveva stretta nella sua  e si diresse verso il capitano , deciso a regolare i conti con lui una volta per tutte.

''Sei noioso, Docks. Non te lo ha mai detto nessuno?Lasciala stare. In fondo è me che vuoi no?Vieni a prendermi!''

I due erano di fronte uno all’altro e pronti a battersi.

Docks   fu ironico e antipatico, come sempre….

 “Mio caro Angel, presumo che  non accetterai mai di essere di nuovo il mio prigioniero preferito, non è vero?”

 Angel   gli rispose con uno sguardo rabbioso  e un cenno della testa che non lasciarono dubbi.

”Beh, allora il signor Ling dovrà accontentarsi di  saperti morto!”

E dalla tasca della giacca sporca e vecchia tirò fuori  un paletto di legno.

Invece di  fare da spettatrice alla lotta,   Chris  si gettò  all’improvviso, con tutto il peso del suo corpo, addosso a Docks . Il  suo intento era di bloccare   il capitano  e disarmarlo, per permettere ad  Angel  di  mettersi al riparo. Mancavano pochi minuti all’alba e probabilmente se non ci fosse riuscito Docks, sarebbe stato il sole ad uccidere Angel.

Chris  artigliò il capitano e i due rotolarono a terra nella sabbia, avvinghiati uno all'altra.

Liberatosi dalla  stretta di Chris, nel tentativo  di  riprendere il fucile, il capitano scivolò sull'orlo della scogliera. Per  non cadere si aggrappò ad una gamba della ragazza che si stava rialzando in piedi. Trascinandola con sé nel precipizio.

Angel si lanciò verso l'orlo  della scogliera  gridando a squarciagola il nome di lei.

I suoi sensi  di vampiro erano  già in allarme e quasi del tutto inibiti dal sole che ormai stava per sorgere, ma non gli importava. Doveva cercarla….

Ad un tratto sentì la sua voce che  gridava.

”Vattene da qui, mettiti al riparo!” E allora  la vide.

Era riuscita ad afferrare un arbusto, mentre Docks era ancora aggrappato al suo piede destro. Erano entrambi in equilibrio precario, reso ancora più precario dal fatto che Docks si agitava e dimenava in preda al terrore dell'altezza.

''Non mollare la presa, sta calmo!'' Urlò Chris al capitano.

''Adesso ti aiuto a risalire, ma devi stare calmo!''

Chris cercò di piegarsi per agguantare la mano di Docks, ma non ci riuscì. Ritentò, con calma,  tenendo sempre  d'occhio l'arbusto al quale era aggrappata e cercando di ignorare il dolore che Docks le procurava con il suo peso.

Non avrebbe mai lasciato morire volontariamente nessuno, anche se si trattava di un verme come Docks....era contrario a tutti i suoi principi di donna e  di essere umano.

Ma  il comandante   aveva  le mani sudate per la paura e lo sforzo, così la presa gli sfuggì e cadendo di sotto si  sfracellò  sulla scogliera, sotto gli occhi atterriti di Chris.

Angel si sporgeva per quanto gli era possibile ma non  riusciva   ad afferrarle la mano.  E così anche Chris rischiava di cadere sulla bianca roccia sottostante.  Continuava a gridargli di andarsene  e di salvarsi ma Angel non le dava ascolto. Lo minacciò di  lasciarsi cadere pur di non trattenerlo  allo scoperto. Aveva perso Docks, ma non avrebbe mai permesso che anche Angel morisse.

''Ti prego, vattene! Lasciami, è inutile morire in due!!''   Lo implorò.  

''Non ti lascerò  cadere! Non ti lascerò mai!''  Le gridò Angel, stremato e terrorizzato dall' arrivo del  sole e  dalla prospettiva di  perdere   Chris.  Si sporgeva sempre di più, cercando  di  tirarla verso di sé .

Il sole era tremendamente vicino   al sorgere. 

''No!''    Gridò   Chris quando vide il disco  di luce che emergeva dal mare.

''No!  vi prego, non fatelo morire! Rinuncerò a lui se   lo volete, ma non lasciatelo bruciare!!''

La luce del sole inondò  la  superficie calma e cristallina delle acque, per poi colorare la scogliera e  salire gradualmente  fino alla cima di quest'ultima, investendo dapprima   Chris. 

Quella stessa   luce   fece crescere istantaneamente un arbusto   alla    sua   sinistra      e  la ragazza afferrandolo riuscì a  risalire   con l’aiuto di Angel,  un attimo prima che il sole  raggiungesse  anche lui. Chris era salva ormai, con grande sollievo del suo amico vampiro.

 Ma quello  dell’arbusto non fu l’unico miracolo……..

Una  luce avvolse Angel con un brillio dorato così intenso che  Chris non riuscì  più a vedere il corpo e il suo viso. C’era una forte energia in quella luce e  Chris  la percepì e la riconobbe:  Era   la potenza   delle Forze dell’Essere, la loro  autorevole Volontà, che  circondò Angel quasi come una nuvola.

Ormai era giorno. Quando la luce si dissolse con una specie di boato silenzioso, Chris vide il corpo di Angel riverso a terra, immobile, come se fosse svenuto. Ma  integro. Gli si precipitò addosso, felice e scuotendolo e chiamandolo lo vide rinvenire e aprire gli occhi, i suoi bellissimi occhi scuri.

Un  sorriso da parte di lui le fece capire che stava bene e che era consapevole del  miracolo  avvenuto. La potenza divina  aveva ucciso il suo demone. Era finita. La sua vita eterna di vampiro era stata spezzata. Finalmente,  gli  era stata concessa una seconda opportunità di vivere  come un essere umano, e questa volta non era stato un caso.

Entrambi felici si strinsero una all'altra e si baciarono ,  rotolando abbracciati per  terra. 

'' Angel, hai visto? Le mie  preghiere sono state  ascoltate!''

''Io…. lo so. Mi sento così…..diverso. Sono….vivo!!''

Chris non sapeva quanto avesse ragione. La felicità nel vedere Angel sano e salvo le  aveva fatto dimenticare che aveva promesso di rinunciare a lui.

Ma  all’ improvviso ricordò le parole che il suo cuore aveva pronunciato. E si portò una mano alla gola, perché si sentiva  soffocare, non riusciva più a respirare e allora….. capì.

Non ci sarebbe mai stato  nessun futuro insieme ad  Angel, per lei.

La  sua supplica era stata ascoltata ed  era giunto  il momento di mantenere la promessa che in cuor suo  aveva fatto. Questa era la  volontà  delle Forze dell’ Essere.

Chris stava morendo e anche Angel se ne rese conto. E ne capì il perché. Sebbene fosse stordito dal sole,  aveva ugualmente sentito la preghiera di lei e ora ne afferrava pienamente  il  senso e il  valore. Quella preghiera gli aveva salvato la vita……

Con  le lacrime agli occhi la toccava, la chiamava  e  la teneva stretta a sé,  incredulo del fatto che la  sua  morte  fosse  il doloroso prezzo da pagare per poter  essere di nuovo un uomo.

Con un ultimo respiro  e  con gli  occhi  azzurri spalancati  per  la progressiva asfissia, Chris gli sussurrò…..

''Avevi ragione ….ricordo tutto….devo ritornare…..''

''Christal, Christal, non te ne andare!Non lasciarmi ….no!''  La implorò.

Ma era troppo tardi. Chris non riusciva  più sentirlo e  con un ultimo bacio di Angel chiuse gli occhi.  Sembrava sorridere, con il viso di chi finalmente è in pace con sé stesso e con il mondo. Ed  era bellissima, anche in quel momento.

Angel la posò delicatamente per terra, accanto al fuoco che ancora bruciava, aggiustandole i bellissimi capelli mossi intorno al viso e tenendole ancora la mano, ormai fredda.

Per un attimo chiuse gli occhi che  gli bruciavano per le lacrime e il sole. E sentì ad un tratto la sua mano rimanere vuota.

Quando li riaprì  si accorse  che il corpo di lei  era sparito, come se fosse svanito nell’aria all’improvviso, senza lasciare  alcuna traccia.

Sentiva sulla pelle il calore del sole e  il suo cuore battere all’impazzata per il dolore, chiuso come in una morsa. Si alzò, piangendo, e si voltò a guardare il mare. Quel mare azzurro  che a    Chris piaceva tanto e che gli ricordò le sue parole:

''Tu sei l' Oceano che mi travolge, potente e pericoloso, attraente e bellissimo ai miei occhi…..''

In quel momento Angel  rimpianse amaramente di non averle mai detto quanto avesse imparato ad amarla nel poco tempo trascorso insieme…..

 

Tornato a Los Angeles, anche dopo mesi, Angel continuava a chiedersi se  la sua Christal  fosse davvero  morta oppure no . Spesso andava, di notte, in riva all'Oceano. E lì, seduto sulla sabbia,  aveva la sensazione  di averla di nuovo vicina…

Chissà…….Forse è proprio lei, ora che è umano,  il suo angelo  custode.........