ANGELI O DEMONI

 

Di Christalline

 

 

 

DISCLAIMER:  Questa fanfiction   non ha scopo di lucro. I personaggi di ATS e BTVS appartengono a Joss Whedon, alla Mutant Enemy e alla Fox. Uno invece, è  tutto mio.

SPOILERS : Nessuno.

LIMITI di ETA: Nessuno.

COLLOCAZIONE TEMPORALE : Dopo le prime due serie di ATS e la quinta di BTVS.

Questa fanfiction è il seguito di un'altra  intitolata  Viaggio senza ritorno……Per chi  la volesse leggere,  anche quest' ultima  è stata gentilmente ''pubblicata''  su  questo stesso  sito.

RIASSUNTO:  Al prospettarsi dell'ennesima Apocalisse,  Angel è costretto a  fare una tragica scelta, che influenzerà   per sempre il suo destino di uomo.……

Secondo capitolo della  '' Trilogia  dell'Angelo''.

NOTE: Fred  è tornata   a  casa sua in Texas, con i suoi genitori. Darla non è ancora rimasta incinta.

AUTRICE: christalline@tele2.it

 

CAPITOLO II

''Angeli o …..demoni?''

 

………..Cordelia stava sistemando nell'archivio  gli ultimi documenti prima di andarsene.

L’orario di chiusura dell’ufficio era già passata da un pezzo.  Con la coda dell'occhio notò Angel  che in quel momento stava entrando dall'ingresso principale. Non è più un vampiro ora, per cui può uscire anche di giorno, per le sue indagini.

Appena tornato dall'isola aveva  di fatto   ripreso  la sua attività di investigatore privato.

''Ciao Angel, giusto in tempo!     Mi serve   la tua  firma su questa scartoffia!''

''Non ora Cordelia, non è il momento!''    Angel sembrava annoiato e scontroso. Ma Cordelia se ne infischiò.

Lo era quasi sempre da  quando era tornato.

''Con te non è mai il momento giusto. Umano o vampiro il tuo umore è sempre lo stesso!.....Scegli! O mi firmi questo assegno o da domani dovrai  farti la doccia senza acqua!''

Angel la  assecondò  e le firmò l'assegno.  Cordelia  se ne andò  salutandolo.

Nel frattempo  anche  Wesley  fece il suo ingresso nella hall.

''Ciao!''

''Ciao. '' Angel  rispose sottotono.

''Brutta giornata anche oggi eh?!''

''Sono stato dieci ore ad osservare la signora Benson e non è successo niente. Una noia mortale. Il marito sarà contento di sapere che sua moglie non ha un altro uomo.''

''E'  solo questo, Angel, o c’è dell’altro?''

''Ho fatto uno strano sogno stanotte, Wesley. Demoni che non ho mai visto. Erano un esercito.''

''Hai paura che sia un  sogno premonitore?''

''Come quelli di quando ero un vampiro? Sì… solo che allora  i miei  sensi di demone mi aiutavano a percepire il pericolo, una volta resosi concreto e mi preparavano ad affrontarlo. Come farò ora, Wes? Nemmeno Cordelia non ha avuto più una visione  da quando sono tornato. E poi…..''

Angel assunse un’aria ancora più triste e lo sguardo cupo.

''Ho sognato di nuovo anche lei, Wesley. Non passa notte in cui non compaia nei miei sogni, belli o brutti e così non faccio altro che pensare a Chris, notte e giorno. Mi manca troppo,  non riesco a dimenticarla…..''

''Io credo invece che tu non voglia farlo.''

''Cosa?''     Angel   trasalì.

''Dimenticarla. Tu non vuoi…non ci hai nemmeno provato. Da quanto tempo non esci con qualcuno? Rimani tutte le sere chiuso qui dentro a rimuginare sul passato.''

Gli occhi scuri di Angel erano pieni di rimpianto. E a Wesley faceva male vedere  il suo amico vampiro così disperatamente triste.

''Vedrai che con il tempo ti sentirai meglio.  Sei di nuovo umano da poco e non è facile affrontare da soli certe emozioni. La nostalgia, la solitudine, mettono a dura prova chiunque  e  dopo due secoli….non sarebbe facile per nessuno, non credi? ''

Che ne dici se  andassimo a fare due passi insieme, ti va?''

''Ok, andiamo..''  Disse Angel, dubbioso ma accondiscendente.

 

Camminavano lentamente sul marciapiede di una delle tante strade di Los Angeles, non lontano dall' Hyperion. Non era tardi ma non c’èra molta gente in giro.

''Sai, Angel, io  credo che tu non  ti renda conto dell’eccezionalità di quello che ti è successo. Nella mia lunga,abbastanza lunga carriera di osservatore e poi di studioso di eventi straordinari,  credo di poter affermare che non si sia mai verificato un altro evento  simile. Voglio dire, che non sempre il destino ti offre  una seconda possibilità. Perciò io credo che tu non debba farti prendere dalla tristezza e dallo sconforto ma piuttosto cercare di costruire nuovi rapporti con gli altri. In una parola, dovresti vivere per davvero!''

''Lo so. Pensi davvero che io  non abbia già pensato a tutto questo? Ma io……non ce la faccio a rimanere sereno e godermi questa mia  nuova umanità.  Wes, una delle  domande che più mi tormentano  e alle quali  non riesco a dare una risposta è ….perché darmi una seconda occasione, una vita intera da essere umano e nemmeno un minuto per dirle addio?''

''Forse solo per farti soffrire?''      Esclamò una voce  di donna alle loro spalle.

Wes ed Angel si girarono verso di lei.  Sapevano entrambi a chi apparteneva….Lilah Morgan.

A tradimento Lilah gettò il liquido di una boccettina addosso ad Angel. Sul suo viso. Sulle sue mani. Aspettandone l'effetto. Ma non successe nulla.  E la sua espressione meravigliata  evidenziò che non   era ciò che si aspettava.

''Ti sei disturbata a venire fin qui   solo  per  farmi ….. questo?''   La apostrofò ironico Angel, che ridendo  divertito allargò le braccia e  si scosse di dosso  le ultime gocce di acqua benedetta.  Per  tornarla a fissare con i suoi occhi   scuri  divenuti improvvisamente gelidi.

Sapeva che gli  avvocati della Wolfram and Harth non amavano perdere tempo in convenevoli e se l'aveva cercato  doveva esserci un motivo preciso.   E adesso sapeva quale fosse.

Lilah   aveva voluto verificare di persona le voci che ormai serpeggiavano  tra i vicoli  e i locali che il popolo della notte  frequentava. Che era sopravvissuto ad una trappola mortale.

E che ne era tornato diverso....   

''Volevo constatare  con i miei occhi ciò che  mi hanno   riferito.   E  così  è  vero. Non solo sei sopravvissuto, ma sei ……sei……..''  

Non riuscì a terminare la frase.

''Umano?''   Le sussurrò Angel all'orecchio, mentre le stringeva forte il collo con le mani.

''Te ne  dispiace, forse? A me no, ma….che stupido che sono! Forse ti piacevo di più quando ero un demone?''

Le chiese Angel,  beffardo.

''Ti eccitano    quelli belli e cattivi, eh?''

Lilah  lo guardò  e nei suoi occhi  era evidente il disagio per la   mancanza di aria. Cercò di divincolarsi ma non ci riuscì. Le guardie del corpo di Lilah circondarono Angel e Wesley.

A quel punto Angel mollò la presa.  Wesley  posò una mano sulla   sua   spalla   suggerendogli di allontanarsi.  Le  loro  armi cariche e pronte a sparare  potevano ferire anche qualche sfortunato passante.

''Vattene! Non osare incrociare di nuovo la mia strada, o te ne faccio pentire. Il fatto che non sia più un vampiro non vuol dire che non vi renderò più la vita difficile…..'' 

Le gridò Angel, puntando il dito  contro di lei. Lilah si strinse nelle spalle  e nel suo tailleur cremisi  firmato,  apparentemente sicura di sé, ostentando sicurezza e faccia tosta, ma intimamente spaventata  dall'aggressività di Angel nei suoi confronti. Per lui  non era mai stata una donna, ma solo il nemico.    Un' avversario di cui sbarazzarsi tranquillamente se solo ce ne fossero stati la necessità e l'occasione….. ma ciò non le impedì  di rispondergli a tono. 

''Devo ammettere  che le tue maniere non sono cambiate affatto.''

Esclamò, massaggiandosi con la mano il collo indolenzito.

''Ma, scusami se te lo chiedo, la mia  è semplice curiosità. Come credi di riuscire a  batterci, ora?  Con le tue meschine forze di essere umano? Ci basterà aspettare che la vecchiaia ti abbracci  e del grande Campione non resterà nemmeno il ricordo. Io e la  Wolfram and Harth  staremo alla finestra a guardarti morire!  Solo e vecchio in un letto di ospedale, mi auguro.''

Girò sui tacchi e si  infilò nella limousine nera che la seguiva  a pochi passi.

Angel e Wesley si fissarono, per qualche attimo. Wes   colse l'amarezza   sul volto di  Angel.

Sapevano tutti e due che ciò che aveva detto Lilah era la pura verità. Il risvolto di quel miracolo puro che  era la sua  nuova  umanità.

 

All’improvviso si sentì nell’aria il rumore di un clacson, di una macchina in corsa che cercava di frenare e le urla di una donna.

Una bambina stava in mezzo alla strada e stava per essere travolta da un auto….. Angel  prontamente si lanciò su di lei e la tolse  da lì.

La stessa  donna che aveva gridato accorse  e lo ringraziò. Per  pochi attimi Angel e la bambina si guardarono negli occhi. La bambina gli sorrise, un sorriso  semplice e timido. Aveva gli occhi azzurri, proprio come quelli di Chris….. lo stesso colore cangiante e vivo. Questo particolare  colpì  Angel nel profondo dell'animo e la sua espressione turbata non sfuggì a  Wesley.

''Sei  proprio sicuro di non avere la risposta alla tua domanda?''  Gli chiese.

Angel  lo guardò . Forse aveva  capito.  Aiutare gli altri era  ancora il compito a lui assegnato, anche se umano. Per quanto riguardava  l'addio….  non era necessario  dal   momento che lui non l'avrebbe mai dimenticata. A qualche mese di distanza  in lui erano ancora vivi e vibranti  i ricordi delle notti passate accanto al fuoco con lei, così come tutte le  emozioni scatenate  dai loro  incontri  e   dai loro……scontri.

Senza accorgersene, Angel si sfiorò la spalla con una mano, la stessa  che Chris aveva ferito e poi guarito, in quella notte di passione e rivelazioni, sull'isola.

Ripresero  il loro cammino. 

''Ehi, amico,va meglio ora?'' Gli chiese Wesley, strappandolo ai suoi pensieri.   

Angel fece spallucce.

''Se è vero che i Poteri che Sono vogliono che io continui ad essere il loro Campione, perché non mi dicono più come devo fare?''

''A dire la verità non te lo hanno mai indicato. Loro  ti dicevano solo chi dovevi salvare, ma il modo  di farlo lo trovavi sempre tu, da solo. Francamente non credo che questa capacità si possa perdere. Perciò devi solo guardarti intorno e sicuramente troverai chi ha bisogno del tuo aiuto. Ma non puoi farlo se non esci dal  guscio in cui ti sei rinchiuso.''

Angel   fu profondamente colpito dalle sincere parole di Wesley.  Lui   lo capì   dal grosso sospiro che vide  fare   al suo amico vampiro.   

''Andiamo, vieni con me in un posto. Sono sicuro che ti piacerà.''   Sorridendo Wesley gli diede una pacca sulla spalla.

''Che posto?''

''Una chiesa, o meglio una sua cappella.''

Angel  spalancò gli occhi per la curiosità.

''Ne varrà la pena, credimi, è per mostrartelo che ti ho chiesto di uscire.''

Dopo due isolati finalmente giunsero alla chiesa menzionata da Wesley ed entrarono.

Attraversarono la navata centrale, in cui troneggiava un grande e magnifico crocefisso.

Per un istante  Angel  si soffermò sotto di esso. Si sentì sollevato al pensiero di non doverlo  più temere.

Poi si diressero sul lato destro dell'edificio.

Un custode gli venne incontro e Wes  gli parlò per pochi minuti, appartandosi con lui in un angolo. Poi l'uomo  gli indicò un corridoio laterale e una porta. Wes lo salutò, ringraziandolo, poi  spalancò  la porta e la richiuse  dietro di sé, quando furono entrati. Cercò il contatore dell'energia elettrica e accese le luci, inondando di luce la volta affrescata in maniera magnifica  e in ottimo stato di conservazione.

''Questa è la cappella degli angeli ''   Si affrettò a dire Wesley, indicando il soffitto.

''E' chiusa al pubblico, ma per noi il custode ha fatto un'eccezione. ''

Angel  fu colpito dalla meravigliosa  complessità del disegno e delle tinte. Per lui che aveva tanto amato l'idea di essere un artista trovarsi di fronte a un affresco grandioso come quello era pura emozione. Lo rimirò a lungo, fin nei più piccoli particolari del disegno e l'armonia dei colori.

''Ci sono rappresentate  tutte le  nove schiere angeliche.''

Wes cominciò a spiegare….

''Dopo quello che mi hai detto mi sono preso la libertà di fare qualche ricerca e per caso ho scoperto l'esistenza di questo posto. Guarda!  Quelli sono i Serafini   con   Metatron, il loro Angelo guida……   e quelli sono i Potestà. gli Angeli guerrieri. Come vedi hanno la spada. Se la tua teoria è vera, la tua amica era uno di questi.''

Angel  mise meglio a fuoco il gruppo indicato da Wesley. Si somigliavano tra loro nella struttura fisica e nel colore della pelle. Nella forma del viso e nel colore dei capelli. Scuri, a differenza delle altre schiere. Lo stesso colore dei capelli di Chris. E tutti con gli occhi azzurri e vivi, come lei. A un tratto la vide  o  meglio, così gli sembrò…… ritratta nell'atto di trapassare il collo di un demone con una  spada.

Il ritratto era di una somiglianza sconcertante.

Angel ebbe  un sussulto, facendo preoccupare Wes.  Dovette appoggiarsi a lui per non cadere.

''Cosa hai, cosa ti succede?''

 ''Eccola Wes, è lei. Lì, la vedi?''  E alzò la mano per indicare a Wesley dove guardare. Ma  la prima cosa che  quest'ultimo notò, fu Angel che tremava.

''Davvero? Come fai a esserne sicuro? In fondo è solo un disegno, non una fotografia. Non ti sarai…. impressionato?''

''No, ti dico di no!'

''Va bene, va bene, non ti scaldare. ''

''Cosa altro hai scoperto?''  Chiese  di nuovo, ancora con il viso all'insù, intento ad ammirare  quello che gli era sembrato il ritratto della donna amata e dei suoi  compagni, nella volta coperta di affreschi.

''C'è un trattato, peraltro molto difficile da tradurre,  in cui si parla di loro. C'e scritto che sono gli Angeli deputati alla difesa dei confini dimensionali. Sono loro che respingono i tentativi di distruzione o di invasione di massa da parte delle creature infernali. Sono organizzati come un vero e proprio esercito.''

''E da questo esercito è possibile affrancarsi?''

''Presumo di sì. Per poter interagire nella nostra  dimensione  devono seguirne le regole e….''

''Sii più chiaro, non ti seguo.''

''Il libero arbitrio, Angel. Loro posseggono la capacità e la libertà di scegliere, proprio come noi e come… Lucifero.''

''Cosa vuoi dire? Che sarebbe potuta diventare  un demone?''

''Nel momento in cui ha deciso di deporre la spada e allontanarsi dalla guida delle Forze    ha corso un bel rischio.  E' stata la mancanza di qualsiasi ambizione o sete di potere a salvarla. A farne solo un semplice essere umano ancora votato al bene.''

''O forse a salvarla è stato l'amore per il suo protetto, per Michael. In fondo lei lo ha amato davvero.''

''Già, può darsi….come si può misurare un amore, Angel? Forse  con i   sacrifici che  esso  comporta?''

Il vampiro  annuì. Una volta tanto era completamente d'accordo con Wes. E in quel  momento si sentì più che mai legato a Christal, nel profondo del suo intimo.

 

Quando  più tardi rimase solo, Angel andò  sul  lungomare di Santa Monica.  Lasciò la macchina ai bordi della strada costiera e  si incamminò verso il bagnasciuga.

Ai  margini della sabbia bagnata si fermò, infilando le mani nella tasca dei pantaloni e rimanendo in silenziosa contemplazione delle  onde che si infrangevano sulla costa. Era il  suo posto preferito per immergersi nei suoi ricordi.

I riflessi cupi e argentei dell' Oceano sotto la luna  erano gli stessi che lui e Chris ammiravano dalla loro collinetta sull'isola. Il suo odore  gli ricordava quello della sua pelle, dolce e denso, contaminato ed ingigantito dal sole e dalla  salsedine.

Non poteva  ancora dimenticare. Non era ancora pronto a volerlo e ad andare oltre con la sua vita. Wes aveva pienamente ragione ed Angel  dovette ammetterlo  con sé stesso. Finalmente.

Sul bagnasciuga   sentì il rumore di passi e un parlottio sommesso.  Un falso allarme. Era solo una coppietta di innamorati, che neppure lo notò e si  diresse verso un gruppo di case al limitare della spiaggia, incastonate in  una delle colline degradanti sul mare. L'attenzione di Angel  si focalizzò all'improvviso su una in particolare di quelle costruzioni. Un turbamento improvviso lo colse. Un dubbio. O forse l'istinto del cacciatore, che avvertiva una  familiarità che non aveva nulla di razionale. Ma che lo spinse a muoversi in quella direzione, ad avvicinarsi ad essa,  seppure con cautela.

Sembrava  che non ci abitasse nessuno da tempo, a giudicare dalle erbacce del giardino. L'ingresso era protetto da un piccolo portico.

Ne salì i gradini. Sotto al campanello una targhetta con un nome. Michael  Ferguson.

Trasalì. E all'improvviso  si ricordò dell' indirizzo che Cordelia gli aveva scritto su un pezzetto di carta, trovato su internet. L'indirizzo di Michael. La casa dell'uomo che Chris aveva scelto di amare. La casa in cui Chris aveva vissuto per poco  la sua vita di donna mortale.

Pose la mano sulla maniglia  e la spinse in giù. La porta  si aprì.  Ebbe un attimo di esitazione. Non sapeva cosa aspettarsi, in quel buio. Curiosare tra le cose altrui non era nel suo stile, ma forse avrebbe capito qualcosa di più di quell'uomo e dell'amore che Chris nutriva per lui. Che l'aveva spinta a rinnegare persino la sua  stessa natura. Ed Angel sapeva quanto doloroso potesse essere il farlo. Lui l'aveva fatto per circa novanta anni.

I più bui e terribili della sua non-vita…..

Non aveva bisogno di invito per entrare nella casa di  chi non esiste più e  questo lo rattristò. Avrebbe preferito che la barriera mistica lo fermasse  e  invece si trovò in un locale piuttosto grande, le cui luci si accesero in automatico non appena  varcò la soglia d'ingresso. Roba da architetti, pensò il vampiro, ricordandosi di quale fosse l'occupazione di Michael. Era un medico piuttosto affermato, quindi per lui  i soldi  non erano un problema.

Il centro del salone era occupato da un grande tappeto bianco, con tanti cuscini sopra, disposti  molto ordinatamente per gradazioni di colore e   un tavolino basso  come quello delle case orientali. L'ambiente era arredato  con   stampe  e  oggetti  e  mobili  molto antichi,  provenienti dalle più diverse parti del mondo.

In una nicchia ad  angolo, illuminata  da piccole luci alogene,  troneggiava una  corazza, completa in tutte le sue parti e in perfette condizioni, finemente cesellata agli orli . Sembrava un reperto  antico e  di grande valore,  un simbolo  di prestigio e di forza.

Sparse per la stanza vi erano anche numerose  piante vive, che conferivano al salone  un' aria semplice e un tocco di vita e di colore. Un  mix di antico e di vivente, elegante e rilassante al tempo stesso .

La roccia viva della collina costituiva il lato destro della sala, che in fondo aveva una piccola piscina ad angolo. La sua forma a macchia d' olio la faceva sembrare un laghetto. Un angolo di natura  artificiale raffinato che aggiungeva serenità  e frescura a tutto l'ambiente.

Dal lato opposto la parete che fronteggiava l'Oceano era  di fatto una vetrata. Che consentiva di rimirare il gioco delle onde che si infrangevano sulla battigia e le stelle della Via Lattea.  Ma che non offriva nessuna protezione agli sguardi di chi si trovasse all'esterno.

Angel si sorprese a pensare che la casa rispecchiava terribilmente i gusti e le abitudini di vita di Christal,  che amava il mare e l'acqua  in tutte le sue forme, la sua trasparenza e la luce. Soprattutto quella del sole, a lei indispensabile per la sua strana forma di claustrofobia.

Altre porte conducevano in altri ambienti.

Un bagno, una cucina con tinello e la camera da letto. Angel si soffermò sulla porta di quest'ultima, guardando il grande letto di legno e stoffa blu al centro. Lo stesso blu degli occhi di Chris. Forse un omaggio di Michael alla donna che amava.

Andò verso il guardaroba. C'erano ancora i vestiti di lei, i suoi monili e un rossetto. E poi una fotografia……

Un poster gigante appeso alla parete alla destra del letto, che la ritraeva accovacciata sul tappeto del salone. Pensierosa e bellissima. Avvolta in un lungo vestito di   seta  bianca,  con una spada tra le mani. Una vera spada, con la lama non troppo sottile e tutta intarsiata con segni e simboli sconosciuti.

Angel si avvicinò alla foto e la toccò, sfiorando con la mano le labbra di lei.

Accidenti, Christal, quanto mi manchi. Pensò, ricacciando indietro le lacrime di commozione che, prepotenti, avrebbero voluto inondargli il viso. Per un po’ stette immobile.  Poi si  riscosse, con la mente irrimediabilmente  persa  nei  ricordi  ed il cuore stretto in una morsa.

Sul comò notò altri ritratti. Erano di Michael, giovanotto, con la maglia del college e un paio con Chris. Avevano un' aria serena e spensierata, in quelle foto. Angel si chiese in quale momento fossero state fatte, con una punta di amarezza. Lui non aveva potuto dare a Chris nemmeno uno di momenti  come quelli…..

Sul comò vi era poggiato un libro, di piccolo formato, con la copertina rossa. I fiori del male …… Sulla prima pagina, una dedica. 

Non potè fare a meno di leggerla.

,,Angelo o Sirena

che importa se tu - fata dagli occhi  vellutati,

profumo, luce, mia unica regina  -

fai l' universo meno orribile e questi istanti meno gravi?,,

Al di sotto di questa, una firma. Quella di Michael. Dunque anche lui amava   leggere  Baudelaire. 

Si sorprese a pensare che stavano diventando un po’ troppe le cose che aveva in comune con quell'uomo. L'amore per  la stessa donna e ora,  quello per il suo  poeta francese preferito!

Infastidito da questo pensiero, rimise il libro  dove l'aveva trovato e riprese a vagare con lo sguardo per la stanza.

La sua attenzione fu catturata da un altro oggetto.

Nell'angolo opposto al comò, in una  teca di vetro chiusa, Angel vide una  spada.

Aprì la teca e la impugnò. E la riconobbe. La stessa che, nella gigantografia, Chris aveva tra le mani. Forse l'unica cosa che  avesse conservato del suo passato, ignara del suo significato ma profondamente legata ad essa. 

Era affilatissima  e molto ben bilanciata.  Un' ottima arma. Angel se ne intendeva. L'impugnatura era a croce, anch'essa tutta cesellata, con  un simbolo predominante al centro. Decise di portarla via con sé. Per mostrarla a Wesley. Per saperne di più.

Per, in qualche modo, appagare il senso di vuoto e di nostalgia che gli riempivano il cuore. Per avere qualcosa di fisico e tangibile della   donna che gli aveva  insegnato  ad amare di nuovo,  dopo Buffy……

 

La sera successiva Angel uscì  di nuovo, questa  volta   nelle  strade e  i vicoli più malfamati.

Non  aveva ancora  ripreso a fare la ronda  da quando, tre mesi prima, era tornato dall'isola. Ma si sentiva troppo inquieto per rimanere all'hotel. Aveva bisogno di non pensare a niente quella sera e forse menare un po’ le mani con qualche vampiro lo avrebbe aiutato  a non farsi prendere dalla nostalgia e dai dubbi.

In fondo, anche se non era più un demone, rimaneva pur sempre un uomo molto forte e con qualche precauzione e qualche arma in più era  comunque in grado di   fronteggiare e battere  un  avversario per sua natura più dotato….in fin dei conti quella era ancora la sua città, il suo territorio. Non gli andava che fosse preda di creature sanguinarie, dopo il tramonto. E questo era solo uno dei tanti sentimenti che  si agitavano nella sua mente e  nella sua anima, ora che era di nuovo umano…..il  ricordo del potere di cui godeva e l'orgoglio   del demone erano ancora  vivi e prepotenti,  in  lui.

In un vicolo adiacente   a quello che stava percorrendo, sentì il grido di una ragazza. Un vampiro. Pensò. Ma quando arrivò la scena fu ben diversa. Un demone, non molto alto ma robusto, di uno strano rosso iridescente, stava affondando i suoi denti nel torace della sua vittima, ormai esanime a terra.

Senza perdere tempo, lo attaccò, ma i suoi colpi non sembrarono  fargli male più di tanto. Nemmeno  il dardo della balestra riuscì  a bucare la  pelle di quella creatura . Alla fine, più per il fastidio che per altro, il demone se ne andò, non senza aver prima scaraventato Angel contro un cassonetto dell'immondizia.

Un po’ ammaccato e dolorante, tornato all'Hyperion, cercò in un vecchio libro l'immagine del demone che aveva affrontato. L'aveva  già visto e  tornando a casa gli era venuto in mente anche dove. In uno dei suoi sogni…..

''Cosa stai cercando?''  Gli chiese Wesley, entrando nella hall.

Angel gli raccontò tutto. Del suo scontro, della ragazza morta e del demone, particolare per il colore, la sua iridescenza e le mani artigliate come quella di una pantera.

Dopo qualche ora  di ricerche Wes trovò una illustrazione e la fece vedere ad Angel.

''Sì, è lui.'' Annuì, deciso.

''Un Lagash! O mio…’’

Esclamò meravigliato Wesley.

''Un….cosa?'' Chiese Cordelia, che nel frattempo aveva terminato di annaffiare le piante, attirata dalla esclamazione stupita e un po’ allarmata di  Wesley.

''Un Lagash!''  Ripeté lui.

''Ma cos'è? Chiese Cordelia, insistendo.

''E' una razza di  demoni antica. Molto, antica. Si dice che sia stata  la prima a popolare gli Inferi, discendendo direttamente da Satana. Sono vere bestie. Non solo uccidono ma, come i vampiri, si nutrono delle loro vittime, dilaniandole.''

''Cosa ci fanno qui a Los Angeles?'' Intervenne Cordelia.

''Niente di buono, credo. La loro presenza può significare soltanto una cosa…''

Wes si interruppe.

''Stanno preparando una invasione, vero?''   Chiese Angel, con l'aria di uno per niente contento di avere ragione.

''In passato ci sono stati altri tentativi, da parte loro. Ma sono sempre stati ricacciati indietro.''

''E stavolta tocca a noi fermarli….''   Disse  Angel, sospirando.

''Sì, credo proprio di sì. ''

''Quello che ho incontrato era solo un esploratore?''

''Probabilmente sì. Uno di quelli  mandati avanti per preparare il varco da cui uscirà l'armata dei demoni.''

''Che bello!'' Esclamò ironica Cordelia, che fino a quel momento aveva ascoltato  senza intervenire.

''Una apocalisse dietro l'altra! Non saranno contenti fino a che non moriremo tutti come Buffy. Voglio sperare che però non venga in mente a nessuno di evocarci, sai che strazio!''

Wes ed Angel  la guardarono meravigliati e leggermente….disgustati. Soprattutto Angel.

''Oops, scusate, ho esagerato, lo riconosco!''   E alzò  la mano  in segno di resa.

''Wes, dobbiamo saperne di più.''

''Sì, lo credo anch'io. Torno ai miei testi. Forse lì scoprirò qualcosa che ci può essere utile. Tu cosa farai?''

''Non lo so ancora. Ci servirebbe aiuto. E anche grosso, a quanto pare…..''   

 

Qualche giorno dopo, Angel  stava leggendo sul sofà. 

Wesley era intento a scrivere degli appunti, in silenzio. Le sue ricerche proseguivano, febbrili, ma per adesso ancora senza alcun risultato... All’improvviso fece irruzione Cordelia. Aveva un uomo ferito con sé  che camminava  appoggiandosi a lei.

''Aiutatemi, l’ho trovato qui fuori. Ci stava cercando ''

''Wisthler!''

Angel  balzò in piedi. L'aveva  riconosciuto subito, il  demone che tanto tempo prima lo aveva aiutato  a trasformarsi da sudicio e affamato barbone in un  paladino del bene e della cacciatrice.

Wesley  lo aiutò a mettersi disteso sul divano, mentre Cordy corse a prendere delle bende. Era  ferito ad un fianco e sanguinava.

''Oh! Finalmente ti ho trovato, Angel. Non è stato facile, in questa metropoli. Solo che vorrei averlo fatto prima…..fa dannatamente male.''

''Chi è stato?''

''Uno stupido scapestrato. Voleva i miei soldi, come se io poi ne avessi!''

''Non preoccuparti, è solo una ferita superficiale. Perché mi cercavi?''

''Le  forze oscure sono in gran fermento. C’è una razza di  demoni  che con vari rituali magici sta concentrando in questa città un enorme energia negativa. Vuole aprire con questa energia una nuova bocca dell’Inferno e sconvolgere il mondo degli uomini. Tutto il mondo Angel, non solo questa città!'' 

''Chi ti ha mandato  a chiedere il mio aiuto, Winsthler?''

''Tu già lo sai chi, perché me lo chiedi? Il mondo è in grave pericolo e tutte le forze del bene sono state chiamate…..''

''Ma io non sono più un vampiro, non lo sai? Non penso di essere in grado di aiutarvi ora.''

 Winsthler esitò per un attimo prima di rispondere.

''A questo si può rimediare se tu lo vuoi, ma è una decisione soltanto tua. E spero che tu sia consapevole delle  conseguenze.''

''Un attimo, credo di non aver capito. Tu vuoi che Angel ritorni ad essere un vampiro?''   Intervenne Wesley.

''Non io……l’ordine, o meglio la proposta, viene dall’alto''.  Si corresse   Winsthler.

Cordelia e Wesley si guardarono l'un l'altra  stupiti e perplessi, sperando che il loro amico non sia così pazzo da cedere  a quella richiesta,  ma restarono in silenzio.

''Perché dovrei aiutarvi? La fine del mondo non mi fa paura!''

Angel si allontanò in direzione delle scale, scrollando le spalle.

''Invece dovresti!''

Si bloccò di colpo e si girò, incuriosito della sua insistenza. Con aria indifferente  e piuttosto cupa.

''Perché, dimmelo?''

''Ma tu sei davvero convinto di aver pareggiato i conti? Sei sicuro di aver fatto abbastanza bene su questa terra da eguagliare tutto il dolore e la disperazione che Angèlus ha seminato per mezzo mondo? Ti ricordo che sei umano di nuovo perché la sua preghiera è stata accolta, non per i tuoi meriti!''

Angel si infuriò, a quelle parole e afferrò Winsthler  per il bavero della  giacca, per poi mollarlo ancora più bruscamente…..

''Cosa ne sai tu, di questa storia?''

''Abbastanza, credimi….la tua amica era molto cara alle  Forze dell' Essere!''

''Già, deve essere vero visto che  non  si sono fatti sfuggire   l'occasione di  riprendersela! Come se fosse un oggetto di  loro proprietà! E  fregandosene  delle scelte altrui! Lei voleva vivere come un  normale essere umano! Ancora una volta non ho visto altro che manovre da burattinaio!''

''Ha fatto una scelta. Per salvare te. E ne ha subito le conseguenze e ora devi farne una  anche tu!''

Imperterrito,  il demone  continuò.

''Se tu accetti hanno detto che in questa battaglia potrai avere l’aiuto di chiunque vorrai, uomo, vampiro, demone o…..altro!''

Gli occhi di Angel si illuminarono, ma non rispose.

''Andiamo, amico, credi che  Lassù non sappiano della tua voglia di rivederla?  Sono disposti a tutto pur di averti dalla loro parte in questo scontro. Ci sono azioni che solo tu puoi compiere.''

Per qualche lungo, interminabile istante, ci fu  un acuto silenzio nell'hotel. Lo stesso Angel, immobile, con le braccia incrociate sul petto, appoggiato a uno dei pilastri della hall, sembrava assorto in chissà quale  riflessione. Era un momento decisivo…..la sua scelta avrebbe potuto  cambiargli radicalmente la vita.

Avrebbe avuto  di nuovo l'eternità dinanzi a sé, con tutto il suo pesante fardello di tormento e solitudine. E di sicuro stavolta non ci sarebbe stata nessuna altra occasione di ritornare umano. Ma dall'altra, avrebbe avuto di nuovo la forza e le capacità del demone, per poter continuare la sua lotta per la redenzione che, a quanto pare, non era ancora finita.

Senza contare che  aveva già una mezza idea sul prezzo che avrebbe fatto  pagare   Loro  in cambio del suo aiuto…….

''Cosa devo fare?''  Domandò, più calmo.

Evidentemente aveva già preso la sua decisione.

''Vieni con me. Dobbiamo andare in un posto.''

Disse Wisthler,  alzandosi  dal divano. Sembrava  già aver recuperato le forze.

Cordelia  e Wesley  andarono incontro ad Angel prima che lui uscisse  dall’albergo con il Cantastorie.

''Angel, non andare!''     Lo implorò Cordelia.

''Sei sicuro di quello che stai per fare? Pensaci bene….questa volta non  potrai tornare indietro!''    Disse Wes.

''Ma tu devi essere impazzito! Potevi avere la tua Buffy e vivere con lei per sempre ma hai preferito tornare ad essere un vampiro per proteggerla. Ora che ti hanno praticamente regalato  una seconda occasione di essere umano la getti di nuovo al vento? E non pensi a   Chris? In fondo  la tua condizione di uomo è  frutto del suo sacrificio…..''

''Cordelia, so che è difficile da comprendere ma   devo farlo. Voglio rivederla. Ne ho bisogno. Non preoccupatevi per me. Starò bene…….''

Li abbracciò entrambi, commosso nel vederli così apprensivi  e se ne andò con  il  demone.

 

Wisthler condusse Angel in un posto fuori città, una specie di cava abbandonata. C’èra  un’apertura nella roccia e vi si infilarono dentro.

All’interno c’era una ampia sala ovale, con alte  colonne di marmo e capitelli. Il colonnato confluiva verso una apertura ad arco nella parete di roccia anche essa tutta scolpita. C’era silenzio nella sala e odore di incenso. Era un luogo sacro, si percepiva nell’aria solenne e fumosa.

Al loro arrivo  il portale si illuminò, ma non si distingueva  cosa ci fosse oltre.

''Siamo qui!''  Gridò Wisthler.

Una voce fuori del loro campo visivo rispose.  Sembrava  l’unione di più voci  maschili e femminili che parlavano all’unisono.

''Benvenuti!''

''Vi ho portato colui che  mi avete chiesto di convocare!''

''……Ora puoi andare, se vuoi.''

Wisthler guardò Angel e lo invitò con un gesto della mano a farsi avanti e a parlare, poi girò su sé stesso e si  allontanò.

''Sono Angel!''

''Lo sappiamo…''

''Cosa  volete da me?''

''C’è bisogno di te,  di nuovo….. il mondo degli uomini non è mai stato così in pericolo. Tu devi fermarli, o esso perirà  e  per mano del Male. E' non è così che è scritto, non ora e  non in questo modo…….''

''Che devo fare?''

''Tornerai ad essere un vampiro e  ne riavrai i poteri. Li combatterai, dove Noi non possiamo arrivare……''

''Cosa ne sarà della mia anima  se rinuncerò  di nuovo alla mia umanità?''

''Non la perderai, non temere!''

Per alcuni attimi fu il  silenzio.

''Quale è la tua risposta?''

''Va bene, lo farò, ma ad una condizione.''

''Quale?''

''Lei, rivoglio lei!''

Nella sala ci fu di nuovo il   più  assoluto  silenzio.

''E sia…..ma attento…..non potrai comunque tornare indietro. Resterai  un immortale  con l'anima per sempre…...''

La voce tacque, il portale si illuminò di una luce accecante e si intravide in essa una figura indistinta. Sembrava la sagoma di una donna che usciva dal grande arco. Era vestita di bianco e nero e  aveva i capelli   semi raccolti.

La donna si avvicinò ad Angel.

Il vampiro le andò incontro. Meravigliato ed emozionato. Era davvero lei. La  sua   Christal.

Bellissima. Come lui la ricordava.

Cercò  subito i suoi occhi  azzurri. Ma dentro non vi lesse la  gioia  di un ritorno.

''Benvenuta!''  Le disse, stringendola forte. E anche l'abbraccio non fu ricambiato…..

A dire la verità lei non sembrava  affatto emozionata. Frastornata , piuttosto. Però gli sorrideva. Angel rimase deluso ma non  volle insistere. Dentro di sé già presagiva  che in qualche  suo atteggiamento sarebbe stata diversa. L'esperienza della morte cambia le persone, lui  lo sapeva, perché l'aveva già vissuto con Buffy. Anche lei era tornata diversa, dopo  la sua evocazione da parte di  Willow.

''Vieni. '' Le disse, prendendole una  mano.

 

 Angel condusse Chris all' hotel. Wesley   e Cordelia erano lì e andarono loro incontro quando li videro entrare. Erano in ansia e si sentirono  sollevati vedendo che Angel  stava bene.   Ma rimasero sorpresi  nel vedere Chris.

Angel  aveva detto loro che era morta sull'isola, perciò  intuirono entrambi ciò che era successo……Lei   era  l' aiuto, di cui farneticava Winsthler,  che le Forze dell'Essere erano disposte a dare, per fermare l'Apocalisse imminente.  E Angel  aveva saputo come approfittarne  al meglio.

Vecchio volpone, pensò Cordelia  del suo amico,  tra sé e sé. 

''Wes, Cordelia, lei è  Christal….Chris, per gli amici.''

''Piacere….lieto di fare la tua conoscenza.''    Si affretto a dire Wesley, da educato  gentiluomo inglese  qual era.

''E così sei tu la donna che  fa tanto sospirare Angel. Finalmente sei   tornata , non lo sopportavamo più….''  Esplose Cordy.

Cordelia  e Chris si guardarono e  sorrisero  una all'altra.……

A Chris piacevano le persone  che non avevano paura di ammettere  ciò  che  veramente pensavano.

Angel guardò invece Cordelia con aria di rimprovero. Era seccato e si vedeva  a un miglio di distanza.

''Chris è qui  per aiutarci  ad evitare l’Armageddon…..''

Precisò Angel, distogliendo  lo sguardo  e fissando un punto indefinito del pavimento. Stava mentendo. E intimamente sperò che i suoi amici non se ne accorgessero.

''Come credi che sia meglio organizzarci?''       Chiese Wesley, rompendo il ghiaccio.

''Organizzarci? Non credo che  sia il caso che voi due partecipiate a tutto questo. E' una faccenda che riguarda solo Chris e me ''.  

Lo apostrofò Angel.  La sua agitazione era palese. Ma il tono della  voce  freddo e determinato. Come sempre.  

''Scusami, ma non credo di  aver sentito bene. Cosa significa che non ci riguarda? Se il mondo sta per  finire non credi che sia anche affare….. nostro?''

Angel e Wesley erano uno di fronte all’altro. Gli sguardi tesi. Chris si frappose tra loro e fece  cenno a Wesley  di non insistere. Poi si rivolse ad Angel.

''Wesley ha ragione.  C’è bisogno di tutto l’aiuto possibile, non puoi escluderli. Se lo preferisci  però  faremo in modo che non corrano rischi diretti…...''

Wesley ebbe  un’aria soddisfatta; gli piaceva, la nuova arrivata. Sembrava  ragionare con la sua testa e soprattutto capace di tenere a bada Angel  e il suo brutto carattere.  Quest' ultimo, invece, sempre più nervoso, non volle controbattere.

Chris si voltò verso l'ex osservatore. 

Wes ne notò la sottile ed elegante bellezza. Molto diversa da quella di Cordelia.  Meno provocante. Meno appariscente. Più eterea. Vagamente classica.

Ma ugualmente  irresistibile.

''Angel mi ha detto che sei uno studioso. Sei in grado di dirmi qualcosa di più sui demoni a cui dobbiamo dare la caccia? Quanti sono e dove si sono rifugiati, nonché  il rituale preciso che devono eseguire  per aprire  la   nuova bocca?''

''Veramente no, adesso, ma  posso fare delle ricerche e anche di più. Conosco il rito magico per individuare i luoghi in cui si nascondono, se solo avessi qualcosa che appartenga loro.''

''D’accordo, vedremo di procurarci qualcosa che possa  servire a questo scopo.''

''Vieni,dobbiamo parlare.''

Angel prese Chris  per mano  e la trascinò   sulle scale, per andare di sopra.

''Angel aspetta!'' Lo richiamò Wes.    Il vampiro tornò indietro verso il suo amico, ai piedi del grande scalone.

''Sei sicuro di quello che stai per fare? Tu….non ti sei ancora…… trasformato. Non è vero?''

''No, ancora no…'' Rispose Angel, guardando Chris che lo aspettava appoggiata alla balaustra della scalinata.

''Presumo allora che dovrà farlo lei…''

''Sì,penso di sì……non ho idea del come ma credo che sia così.''

''Angel…io…''           In quel momento anche Cordelia si avvicinò a loro.

''Lo so, Wesley. Tu  e Cordelia vorreste che io non lo facessi. Siete dei veri amici e vi ringrazio per questo…Non ve l'ho mai detto ma credo che se non fosse stato per voi , beh……credo che  a quest'ora non sarei  qui. Ma ho preso la mia decisione, ormai. Mi conoscete. Non torno mai indietro. E poi  ormai  ho dato la  mia parola alle Forze dell'Essere…''

''E hai già avuto il tuo premio  per aver scelto di nuovo la dannazione eterna, non è vero, Angel?''

Gli chiese, sicura di sé, Cordelia.  Indicando  con un cenno  della mano  Chris, con l'aria di chi parla con cognizione di causa e una grande tristezza nel cuore.

Angel annuì,  ma  le sue   labbra  assunsero una piega amara.

''E lei? Sei proprio sicuro di poterla trascinare con noi  sul campo di battaglia?''  Intervenne   Wesley.

''Sei sicuro che lo voglia e soprattutto che sia pronta per farlo, in fondo è appena tornata e….?''

Angel non diede a Wes il tempo di finire  di esporgli le sue riserve. Chiamò Chris, che, girata di spalle, stava  salendo lentamente i gradini ed era ormai quasi in cima.

Nel chiamarla però le lanciò contro  il   piccolo   pugnale di argento  che  era solito portare,  per le emergenze,  alla caviglia destra. Un colpo veloce e diretto al centro della   sua  schiena.

Chris  si era voltata al richiamo di Angel e intravide il pugnale che saettava  rapido verso di lei.

Con un colpo d'occhio eccezionale lo evitò  e  allungò il braccio per intercettare la piccola arma  ancora    in volo verso   la parete del  corridoio al primo piano.   

Dopo averlo afferrato saldamente , lo appoggiò tra le due fila di denti bianchissimi della sua bocca e  si lanciò con una capriola sui gradini di marmo, discendendoli   a quattro alla volta con l'eleganza di   e la velocità di una ginnasta che compie i suoi esercizi a mezz'aria .

Con l' ultima  capriola   fu addosso ad Angel, piombando su di lui e atterrandolo ai piedi di una più che stupita Cordelia  e di un esterrefatto Wesley.  E  puntandogli   la lama d'argento al cuore, sfiorando la fine  stoffa di seta della camicia  con la lama sottile ma affilatissima…..

Angel   allargò le braccia in segno di resa, sopportando   la forte pressione del ginocchio sinistro di Chris  e di tutto il suo corpo  sul proprio ventre.  Voltò il viso verso Wes.

''Pensi ancora che lei non sia pronta?'' 

Wesley era ancora troppo sorpreso per rispondere. Tornò a fissare ancora Chris e la vide  mollare la presa.

''Mi sembra evidente che lo sia…..''  Fu   il suo unico, veloce  commento.

''Accidenti… ''  Mormorò Cordelia.  '' Questo è…….essere veramente in forma!''

Chris  aiutò Angel a  rialzarsi  e gli restituì  il pugnale, tenendolo dal lato della lama.

''Non mettermi mai più alla prova!''.   Gli intimò.   Angel le sorrise e annuì, per niente sorpreso dalle sue parole.

Insieme ricominciarono  a risalire lentamente  le scale verso il piano di sopra.

Angel le aveva afferrato  di nuovo la mano, stringendola  forte  nella sua. Chiedendosi  se nonostante  tutto  Wesley non avesse comunque ragione…..Chris non era mai stata così silenziosa e distaccata, con lui. Aveva letto nei suoi occhi la  pietà, tristezza, la paura ,   persino la furia , quando erano sull'isola. Ma mai la freddezza.

Tutto il calore  umano che  aveva sempre letto  nei suoi occhi  azzurri   sembrava   sparito.

Aprì una delle porte del corridoio al primo piano dell'hotel. Quella della sua suite.

Con un gesto della mano la  invitò ad entrare.

''Però, carino qui, per essere la tana di un vampiro….…..''   

Mormorò Chris,  cercando di sminuire l'improvvisa tensione che leggeva  sul viso di Angel.  

Ma lui rimase in silenzio, per più di un minuto, camminando impazientemente su e giù per la stanza, mentre  lei  continuava a guardarsi intorno.

''Perché lo hai fatto?''  Le chiese, serio. Deciso. A bruciapelo.   

''Che cosa?''

''Coinvolgere i miei amici.''

''I tuoi amici sono già coinvolti. Anche loro moriranno se  falliremo.''   La risposta di Chris  fu  alquanto seccata.

''Pensavo  che il mio sacrificio fosse sufficiente.''   Angel  sembrò aver perso del tutto la pazienza.

''E per questo che  hai  chiesto anche il mio?!''  Anche Chris a  questo punto esplose. La sua era più che rabbia. Lo guardava  con aria di disapprovazione e Angel ne fu sorpreso. O meglio deluso.

''Ma che cosa dici?'' 

''Mi hai voluto di nuovo nel tuo mondo di violenza e  di  morte. Perché?  Io stavo bene dov’ero…'' 

La sua voglia di rivederla aveva   condannato di nuovo Chris alla condizione umana.  Angel solo in quel momento ne divenne consapevole.

E  se ne addolorò…..

''Io…mi dispiace, non ho pensato a questo. Non sai quanto ho sofferto, in questi mesi, senza te. Volevo solo poterti di nuovo stringere a me,  rivederti  e non ……  farti del male.''

''Come hai potuto essere così egoista?''

''Hai ragione. Non spettava a me decidere. Ma tu mi dicevi  che…. ti sentivi condannata!  Così  io ho pensato….Dio, non so nemmeno io come ho potuto pensarlo…..Ho voluto darti una seconda opportunità, come è stata data a me. Non credevo  di strapparti   al ….cielo!''

Angel  cercò di abbracciarla ma  lei continuava a evitarlo. Finalmente riuscì  a stringerla a sé obbligandola ad ascoltarlo,  cercando  di consolarla.

''Ascoltami, Christal , tu ora sei sconvolta, è tutto così nuovo per te. Capisco che tu ti possa sentire confusa riguardo ai tuoi  sentimenti, con ciò che è  successo. Ma devi credermi! Avrei preferito morire  mille volte io,  piuttosto che vederti morire. Non ho paura della fine del mondo. Se  torno indietro è solo per stare con te. Preferisco essere un vampiro  con te al mio fianco piuttosto che essere uomo ma  solo. Ricordi, sull'isola? Mi hai rimproverato  perché negavo i miei sentimenti. Finalmente ho smesso di farlo.''

Lei si liberò della stretta, guardandolo  con durezza  e respingendolo. Si allontanò di qualche passo e gli voltò le spalle. Non sembrava per niente commossa dalle parole di Angel. Anzi era   come se non lo avesse ascoltato affatto.

''Sei un ingenuo!''  Lo apostrofò   voltandosi  di scatto.

''Come hai potuto pensare che sarebbe stato tutto come prima? Possibile che tu non capisca che il mio posto non è qui?''

Angel si  rese conto che ormai l’amore di Chris   era   svanito per sempre…..ma  la sua mente  rigettò   l'idea  che fosse  finita così, con il rifiuto  di lei   di   credere alle sue buone intenzioni, ai suoi sentimenti e  la negazione dei propri. E reagì con rabbia.

''Avanti allora, fai quello per cui sei venuta!''

Le ordinò,  tirandola per un braccio e spingendola lontano  da sé. Chris  sembrò impressionata dalla sua reazione….forse finalmente  si   era resa conto di quanto Angel stesse soffrendo e  sembrò turbata per questo. Ma quasi subito  si ricompose e   si accinse a compiere il compito  principale per cui era tornata.

Prese una bottiglina minuscola  fuori dalla tasca dai   pantaloni che  indossava. Si guardò intorno come per cercare qualcosa. In un angolo vide ciò che le serviva e le prese:  delle  catene. Tornò verso il letto.

Angel  la osservava muoversi ma non disse nulla. Era rassegnato ormai a quello che sembrava di nuovo  il suo destino….

Essere dannato e solo.

''E questa?'' Gli chiese all'improvviso Chris,   riconoscendo  la spada che Angel aveva sottratto dal suo appartamento e impugnandola.

''Era…..mia. Come hai fatto ad averla?''

Angel sembrò sospirare.

''Io…..in un momento di nostalgia sono entrato in casa tua e  l'ho presa. Avevo bisogno di qualcosa di tuo da tenere con me. E' stupido, lo so….''

''Davvero? E' per questo che la tieni di fianco al letto in cui dormi?''

''Sì….mi piace addormentarmi guardandola.''

Per un attimo Chris lo fissò  con gli occhi suoi più azzurri che mai. E le  sfuggì un sospiro. Sembrò  sul punto di lasciarsi andare ad una qualche emozione, ma ancora una volta,  si dominò…..

 ''Tanto tempo fa mi fu affidata da un amico che non poteva più prendersi cura di lei, mi ha accompagnato in tante battaglie. Ha anche un nome…''

''Davvero, quale?''   Chiese  Angel, avvicinandosi a lei. Fingendo di essere curioso.

In realtà  la sua mente e il suo corpo non chiedevano altro che   stringerla a sé…..

''Vandemion. ''  Rispose  la ragazza. Per pochi secondi la nostalgia permeò il suo sguardo. Poi si riscosse e,  di nuovo  impassibile, guardò il letto e   glielo indicò.

''Sdraiati!''    Gli ordinò, mettendo da parte la spada.

Le obbedì. Piuttosto nervosamente si tolse la camicia e le scarpe  e si distese supino.  Chris si avvicinò  e    fece qualcosa che Angel non si  sarebbe mai aspettato….si sedette a cavalcioni  su di  lui, sul suo ventre,  per fissare le  lunghe catene al  centro della  testata del suo  letto  ed     incatenargli i polsi.

Ogni volta però  che le sue mani  avevano afferrato, una alla volta,   quelle di Angel , un fremito  era  corso  giù per la schiena ad entrambi.

Le  mani  di  Angel  erano calde. Tanto. Quasi  bollenti. Come non lo erano mai state, nemmeno accanto ai grandi falò che  avevano acceso  sull'isola.

Chris si chiese quale diritto avesse di spegnere il sacro   fuoco  della vita, che traspariva  ora dalla  sua pelle, dai suoi  gesti e dai suoi occhi….mai così  limpidi. Scintillanti  di desiderio. Vivi.

Angel spiava attentamente tutti i  movimenti  di Chris.  E   la ragazza  smise di   evitare il suo sguardo pieno di  speranza.

''E’ meglio prendere delle precauzioni, non si sa mai. Ciò che stiamo per fare non è mai stato fatto prima.''

 Angel percepì l'emozione nella sua voce.

''E pensi che queste possano fermare Angèlus?'' E strattonò debolmente  i polsi incatenati.

''No, ma mi darebbero  il tempo di ucciderlo.''

Angel ebbe una stretta al cuore a  quelle parole.  Chris la percepì anche nel suo, senza sapere come fosse possibile. Anche se in fondo riusciva ad immaginare il perché….

Si fermò, per un attimo, leggendo  sul  viso di Angel lo sbalordimento e il dolore per  quella sua   affermazione così dura, decisa , che sembrava risuonare come una condanna.  Si  rendeva  conto di  ciò che significava per  lui….. cessare di esistere come essere umano e come    campione per venire ucciso dall'unica persona  che, per sua fortuna,  non aveva mai conosciuto il suo lato peggiore. Che tuttavia continuava ad incombere   e che  sembrava non  volerlo abbandonare mai, lasciandolo finalmente libero.  

''Davvero lo faresti?Ne avresti la forza?''

''Sì, se fosse necessario. Non posso permettere che lui  uccida di nuovo!''

''Forse sarebbe meglio. Sono stanco ........''  

La voce di Angel fu quasi un sussurro, mentre chiudeva gli occhi.

 Chris fu  colpita da quella frase incompiuta. E  lo rimirò,  perplessa. Accennava ad   un tormento troppo grande da poter essere  pienamente espresso con semplici parole.

L’espressione del suo viso cambiò. Non   fu più fredda e impassibile. Era  difficile anche per lei, dopotutto e finalmente cominciò ad ammetterlo con sé stessa.

 Senza  rendersene conto   istintivamente allungò la mano in una carezza.  Angel riaprì gli occhi,  seguendo con lo sguardo la mano di Chris che vagava sul suo bel torace nudo. Gli   occhi  suoi scuri le sembrarono, in quel momento,  belli e profondi  più che mai, colmi come erano di   emozione e  di  tristezza.

Ma si costrinse a non cedere alla tentazione  di  farsi baciare, accarezzarlo  e ……amarlo.

''Dobbiamo sbrigarci!''   Stava per rialzarsi quando Angel la prese per le braccia e la trattenne, mettendosi seduto.  La attirò di nuovo su di sé, accarezzandole le spalle e guardandola   dritto negli occhi.

''Ti prego… aspetta.''

Chris sembrò capire e annuì. In fondo quello che stava  per fare ad Angel, avrebbe  fatto  di lui di nuovo un demone per sempre.

''Se non vuoi più farlo, io non ti costringerò. Puoi ancora tirarti indietro se vuoi.''   

''No, non è questo.''

''Allora cosa?…Ti prego, non rendermi le cose ancora più difficili.''

 ''Difficili? Perché? Non pensavo che la cosa ti toccasse più di tanto.''

''Ti sbagli,  Angel, io….''

Chris gli accarezzò il viso, con sorprendente dolcezza.

 Ed entrambi smisero di parlare. Cominciarono invece a baciarsi e a toccarsi, come mai avevano fatto prima, nemmeno sull'isola…...

 

Quattro   ore dopo, Chris aprì gli occhi. Era sdraiata nel letto di Angel.  Lui  era  alle sue spalle e  dormiva, sereno come non mai.  La teneva abbracciata  e stretta a sé con, ancora,  le catene ai polsi. Chris  vide sul tavolino  di fianco al letto la bottiglina  di vetro che aveva  portato con sé e si ricordò, con una fitta nel cuore, che  aveva  una missione da compiere .

Piano piano  si allungò per prenderla. I suoi movimenti  svegliarono  Angel. Che serrò la  stretta delle sue braccia  intorno a lei.  Si   girò verso di lui e  gli diede un lungo e tenero bacio. Guardandolo con tenerezza, finalmente….. Angel le  sorrise.

''Angel, io…..''

''Ssshh! Non dire niente. Dobbiamo farlo.''

E appoggiò la propria fronte alla sua.

'' Non  sono più sicura di volere che tu lo faccia  e …''

''Non preoccuparti per me. Sarò forte se tu resterai al mio fianco. Resterai vero? Voglio dire dopo, quando tutto sarà finito, se dovessimo sopravvivere……''

''Sì, resterò……te lo giuro!''

''Ti amo.''    Le disse, deciso.

''Ti amo.''    Gli rispose,  in un sussurro.

Angel annuì soddisfatto  e la strinse al suo petto, appoggiando  le  labbra tra    i  capelli  di lei. Profumati  di rose e muschio. Come sempre.

Nonostante tutto si sentiva  tranquillo. E    pensò che era stato meraviglioso  ritrovarsi.

Ne sarebbe valsa la pena di   ridiventare demone, pur  di continuare ad averla  con sé.

Restò, immobile, a rimirarla, in tutta la sua splendente bellezza, aspettando che lei facesse ciò che doveva.

Chris sapeva cosa doveva fare  e anche cosa avrebbe comportato per Angel.

Si sentiva morire dentro, per questo. Il suo eseguire gli ordini le sembrava un tradimento nei confronti dell'uomo che aveva appena  riscoperto di amare. Ma si fece forza.

Angel doveva salvare il mondo degli uomini e nessuno avrebbe potuto farlo al posto suo  ed il prezzo della salvezza per tutti era la sua umanità…..

Non l'avrebbe abbandonato. Mai. Fino al suo ultimo respiro. Fino  alla fine  del mondo…..

''Adesso non ti muovere .''

Chris  con un dito tolse il piccolo tappo  della bottiglina e la avvicinò al  suo viso.

''Cosa c’è   dentro?''   Le chiese. Incerto.

''Meglio che tu non lo sappia.''

Dal collo della bottiglina lentamente uscì un sottile filo di fumo colorato  che si insinuò nelle narici e nella bocca di Angel. Lui ebbe sul viso un’espressione di dolore. Senza dargli il tempo di ritrarsi  Chris   lo afferrò per i capelli e, cingendogli  le  spalle con il braccio, lo tenne  fermo.

Era necessario  che lo inalasse tutto.

 ''Hhhhh!''

''Respira, Angel, respira!''

Pochi secondi dopo, il fumo svanì   nelle sue narici e  perse i sensi. Era finita. Chris abbandonò la presa e lo strinse a sé. Avrebbe voluto  piangere ma se lo impedì.

Ora bisognava aspettare che   si svegliasse e vedere se l’incantesimo aveva  avuto effetto e quale. Se il mondo avrebbe riavuto il suo campione con l'anima o l'efferato assassino.

Chris   si alzò e terminò di vestirsi. Doveva  essere giorno…..

Sigillò tutte le finestre della stanza e aprì la porta. Si sentiva  sconvolta. Aveva  bisogno di stare un minuto da sola, per riorganizzare le idee, ma all’improvviso nel corridoio  si trovò di fronte  Cordelia.

''Ciao! Eravamo preoccupati. Da ieri sera non vi siete fatti più vedere, di sotto. Wesley ha delle novità.''

Cordelia sembrava  piuttosto nervosa.

Chris  non rispose e non si mostrò entusiasta della notizia. Cordelia  allora capì che qualcosa era  già successo…

Intravide, dalla porta semiaperta,  Angel    ancora legato e  riverso  nel letto.  Con i soli pantaloni addosso,  immobile….l'immobilità della morte.

''Ma come hai potuto?''  La apostrofò con disappunto.

''Come , scusa…?''

''Lo sai di cosa parlo. Come hai potuto farne di nuovo un vampiro?''

''A volte il sacrificio di pochi è necessario per il bene di molti. Non te l’ ha mai detto nessuno?''   

Le rispose  Chris, seccata.

''Già, ma perché proprio lui?Non ha pagato abbastanza per i suoi errori e il male che ha fatto? Perché non lo lasciate in pace?''

''E’ stato lui…E' stata sua la scelta. Ha dato la sua parola…''

''Già, ma tu lo sai perché l’ ha fatto! Magari gli hai pure  dato qualche momento di felicità ma  poi lo hai dannato per sempre, di nuovo e   per  dannato, non intendo dire che andrà all'Inferno, ma che dovrà vivere di nuovo con una   anima che torturerà la sua natura di demone per tutta la sua lunga esistenza!''

''Non lo lascerò solo nella sua  disperazione , non temere!''

''No, adesso no, certo. Ma prima o poi lo dovrai fare, lui è immortale ora e tu no!  E poi da quello che mi ha detto Angel, non mi sembra che la fedeltà sia il tuo forte. Ti avverto, Chris, se lo farai soffrire  dovrai vedertela con me!''

Chris  non ribadì. In fondo tutto ciò che aveva  detto Cordelia era  vero. Incassò il colpo, con il  cuore stretto in una morsa. Cordelia   girò sui tacchi  e  se ne andò.

Rientrò nella stanza, riflettendo sulle   parole  di Cordelia. In fin dei conti lei non la conosceva affatto e non la biasimava se nutriva dei dubbi sui suoi sentimenti per Angel. Lei stessa li aveva negati, fino a che ………

Angel  era ancora senza conoscenza, ma cominciava  ad agitarsi, facendo tintinnare le catene che lo legavano al letto.

Chris  si avvicinò e gli sfiorò una spalla, ma ritirò  la mano di scatto come se avesse ricevuto una scossa. Il   corpo di Angel era terribilmente freddo. La freddezza  di chi non  è più un essere vivente.  Evidentemente la  pozione mistica aveva  funzionato.

Dopo pochi istanti  il corpo di Angel  cominciò a tremare. Per  poi  urlare   e   dibattersi in maniera convulsiva, come se un dolore acuto, pulsante, lo dilaniasse……Chris  cercò di tenerlo fermo con il peso del suo corpo, ma un involontario colpo   di lui   la fece cadere a terra. 

Rimase   paralizzata  sul pavimento, guardando con terrore Angel che continuava a dimenarsi sul letto. Il rumore delle catene ora era quasi assordante e  Chris  si strinse con le mani la testa  per attutirne il suono. Il  suo viso   era in continuo movimento, perché  a  tratti assumeva  le sembianze umane, a tratti  quelle del vampiro.  Poi all'improvviso tutto tacque…..

Angel rimase  immobile, con  il viso nascosto nella coperta. Chris si avvicinò e lui dovette percepirla,   perché si mosse  come se avesse voluto alzarsi, ma senza  riuscirci. Emettendo un flebile lamento si lasciò cadere a pancia in giù sul letto, volgendo il viso verso di lei. 

Non aveva  più le sembianze del vampiro  e  rimase fermo, con gli occhi chiusi.  Sembrava  aver superato la crisi  ma Chris  non si fidò. Prese  Vandemion   e gliela puntò  alla  gola,  muovendosi  piano, guardinga, come un felino.

Angel   percepì  il freddo dell' acciaio  e aprì  di scatto gli occhi, fissandoli su  Chris. Poi  abbassò lo sguardo sulla  spada che  lo   sfiorava  lievemente e parlò, invece di reagire…….

''Cosa hai intenzione di fare?''

 Chris  non rispose e continuò  a puntarlo. Elegante  e  sicura di sé. 

''Lo so di cosa hai paura, ma non sono Angèlus, non preoccuparti….''

''Questo lascialo decidere a me. Io so come ….''

Chris lasciò che  Angel si alzasse in piedi, di fianco al letto, lentamente, senza   movimenti bruschi.  Sempre  con  la lama vicinissima. A fior di pelle.

''Davvero? E come farai? Qualsiasi sia la tua idea, vedi di attuarla alla svelta, sono stufo di queste catene!''

 Angel  sembrava  aver recuperato non solo le forze, ma anche tutta la sua grinta.

''Mi basterà che tu mi dica cosa è successo ieri sera.  Se sei Angel saprai dirmelo, altrimenti ti taglio la testa!''

''Cosa vuoi che ti dica? Se mi ricordo che abbiamo fatto l’amore? Certo che lo ricordo. Ma sei in errore…….Perdere l’anima non cancella ciò che si è fatto prima.''

Sembrava  quasi che la volesse  prendere in giro , perché il suo tono era  leggermente ironico.

''E’ un vero peccato, perché non c’è molto da ricordare. Forse per te sarà stato meraviglioso, ma non per me. Forse pensi di avermi dimostrato tutto il tuo amore. Ma la verità è che mi aspettavo qualcosa di meglio da uno come te, con  quasi  tre secoli di esperienza  in fatto di sesso.''

Il tono di Chris fu  sarcastico e assolutamente freddo. A queste parole l’espressione del viso di Angel cambiò completamente.

L’aggressività e l’ ironia cedettero  il posto all’incredulità e i suoi occhi  tradirono un barlume di tristezza. Fece  un movimento, piuttosto precipitoso,  come per cercare di avvicinarsi a Chris ma la lama e le catene glielo impedirono.

''Ma cosa dici?  Stanotte io e te abbiamo condiviso tutto di noi stessi, non è stato solo piacere e sesso. Mi sono dato a te  con tutto il  mio corpo e la mia anima e tu mi parli…. così?!''

Finalmente Chris  abbassò l’arma. Ora  era  sicura che  il filtro aveva  funzionato, nel restituire al mondo il suo  Campione. E se ne  sentì sollevata.

Con le sue parole lo aveva  ferito nei sentimenti e nel suo orgoglio di uomo e amante.  E  per questo era dispiaciuta.

Ma era stato necessario.

Chris si avvicinò ad Angel  e gli liberò i polsi dalle catene.

''Perdonami  se ti ho offeso, ma  dovevo assicurarmi che tu fossi veramente il mio Angel.   Angèlus sarebbe rimasto indifferente ai miei cattivi commenti, tu no . Nessuno che ami veramente, avrebbe potuto farlo!''

Angel  le sorrise, dopo aver riflettuto e poi  capito  quanto lei fosse  stata astuta e forte. E  dovette   riconoscere che in quanto a  sottigliezza psicologica per certi versi Chris  avrebbe potuto tranquillamente competere persino con il suo alter ego.

''E’ stato doloroso?''

''Un po’. Per mia fortuna non  ho  dimenticato  cosa significa essere un demonio con l’anima……ho il fuoco dentro. E' difficile….''         Ammise, amaro.

''Lo so, ma ce la farai. Ti aiuterò io…''

 

Wesley e Cordelia erano nella hall quando Angel e Christal decisero di scendere.

Wesley  interrogò  Angel  con lo sguardo, con aria preoccupata e  cercando di indovinare cosa  fosse successo  esattamente ma né lui , né  Cordelia chiesero  nulla. Del resto a Cordelia non servivano spiegazioni, lei aveva già capito tutto, grazie al suo  intuito di donna.

''Allora Wesley, cosa sappiamo?''    Disse  Angel.

Wes  si affrettò a prendere delle stampe e un libro aperto per aggiornare Angel, ma  Cordelia  lo richiamò, guardandolo  con tono interrogativo.

''Wesley!''  

''Ah, sì! Beh, noi volevamo solo sapere se stai bene e dirti che umano o vampiro, per noi resterai sempre il nostro migliore amico,per cui….''   

Interrompendosi all'improvviso ma con un'espressione di affetto e comprensione sul viso che non necessitava  di altre  parole.

Ed Angel   in quel momento ebbe la  ulteriore conferma di quello che aveva sempre saputo  e cioè che avrebbe  sempre e comunque  potuto contare sul loro incondizionato appoggio. Erano i suoi amici  e lo sarebbero sempre stati, in tutte le forme o dimensioni.

''Vi ringrazio, amici miei….non preoccupatevi, sto bene.''

Angel  sorrise loro,  ed abbracciò Chris. Le cinse la vita  con il suo braccio, con un gesto così intimo che  anche a Wesley  fu evidente la natura del loro rapporto. Una nuova unione  che forse avrebbe finalmente reso più sereno l'animo del suo tormentato amico. Wes ci sperò sinceramente, anche se   ogni  sua  nuova relazione  recava in sé sempre la stessa incognita…..

Cosa sarebbe successo  se Angel fosse stato di nuovo pienamente felice, ora che era  di nuovo un vampiro?

Le forze dell'  Essere avevano restituito al mondo un campione più  forte, libero da quello che poteva essere considerato  come un vero  tallone d'Achille  o  ancora  schiavo della maledizione zingara?

Forse Cordelia  si   stava chiedendo la  stessa cosa  mentre fissava  Chris  nei suoi occhi azzurri.

Ma sicuramente ricordava  le promesse che si erano scambiate nel corridoio, all'insaputa di Angel.

Finalmente Wesley cominciò a  spiegare  le ultime novità.

''Ho trovato delle cose stupefacenti!  Cioè, lo sono dal mio punto di vista. Non sono i soliti demoni.  Sono molto numerosi e particolarmente sanguinari. Sono organizzati in una struttura di tipo matrìarcale, se così si può dire, perché obbediscono tutti a uno sola femmina, chiamata la “Nutrice”. Tra di  loro vi è un legame così  particolare  che uccidendo lei   muoiono anche tutti gli altri. Certo, ciò non toglie che possono comunque essere uccisi singolarmente.''

''Come uccido la  "Nutrice" se la trovo?''

''Questo posso dirvelo io….''    Intervenne   Chris.

''Bisogna tagliarle la testa  con  due spade, brandite contemporaneamente.   Una è questa. L’altra dobbiamo trovarla.''

Chris   estrapolò  la spada  dal fodero che portava allacciato sulla schiena, tra le due scapole, alla maniera dei guerrieri antichi.

La stessa con cui aveva  minacciato Angel  e che lui aveva recuperato nel suo appartamento.

''Guardate, non è bellissima?''   E la porse a Wesley che  la esaminò con attenzione.

'' Sì. Ma queste iscrizioni?''

''Quando le due spade sono vicine la formula si completa e il loro potere si attiva.''

''Che tipo di potere?''     Chiese   Angel.

''Esteso e terribile. Quello di far esplodere in mille pezzi un demone più grande di questo palazzo.''

''Domanda! Dove troviamo l’altra?''    Intervenne  Cordelia, un po’ scettica.

''E’ sicuramente qui, da qualche parte in questa città. E' custodita da una famiglia molto antica, discendente dell’ordine dei Templari.''

''E  per  chiudere definitivamente la nuova bocca? Non occorre magari un rituale anche per questo o sarà sufficiente ucciderli tutti?''

''Questo non lo so ancora, Angel. Devo continuare le mie ricerche per avere la certezza su questo.''

''Bene! Allora continua, Wes.  Tu Cordelia,  rintraccia la  famiglia  che dovrebbe avere la spada. Chris,  tu  verrai con me. Ce la faremo dare .''

 

Cordelia era riuscita quasi subito a trovare la famiglia indicata da Chris,, tramite internet.

Angel e Chris si precipitarono subito là, ma appena arrivati si resero subito conto che qualcosa non quadrava……

La porta  era aperta. Chris  ed Angel  entrarono,attenti, silenziosi, coprendosi le spalle a vicenda.

Trovarono un primo corpo a terra, quello di un  maggiordomo.

Salirono al primo piano.  Un altro corpo. Una donna, anche lei morta.

Entrarono in una stanza   adibita a  biblioteca. Anche lì  c’èra  un uomo a terra e una teca infranta e vuota. L’uomo era  vivo ma stava morendo.  Chris  lo  sostenne con un braccio sotto la nuca. Anche Angel, dopo aver esaminato la teca vuota  si inginocchiò vicino a lui per ascoltare, se avesse avuto qualcosa da dire e controllare le sue condizioni.

''Sta calmo!Adesso arriva l’ambulanza''   Angel cercò di tranquillizzarlo.

''Sei venuta per portarmi via?''    Chiese l'uomo a Chris.

''No. Sono qui per la spada che ti era stata  affidata.''

''L’hanno presa. Non ho potuto  fermarli. Devi ritrovarla, li renderebbe troppo  potenti.''

''Lo so. Conosco la  sua   forza. La riprenderò, non temere.''

L’uomo, con un ultimo sforzo, le strattonò il braccio.

''Ricorda! Nessun umano può brandirle insieme…''     Poi spirò.

 

''Finalmente, cominciavo a preoccuparmi. La spada?''

Chiese ansioso Wesley ad Angel quando i due rientrarono all'Hyperion.

''Non c’è l’ ho. Qualcuno è arrivato prima di noi. Erano tutti morti.''

''I Lagash?''     Fu la domanda di Cordelia.

'' Sì, ho visto i loro  segni …''    Fu la risposta decisa di Chris.

''Perché ti ha chiesto se eri venuta per portarlo via?  Via da cosa?''   

Fu la domanda che Angel rivolse a bruciapelo a Chris. Lì per lì non sembrava averci fatto caso, ma invece Chris  si rese conto che ad Angel quel particolare non era sfuggito.

L' espressione  di Chris si  incupì ed Angel rimase perplesso nel vederla.

''Non lo so, forse mi ha confuso con qualcun altro.''

Gli rispose, velocemente.

Angel fissò negli occhi Chris, ma non  volle insistere. Avevano un problema più urgente da affrontare.

La spada mistica che avrebbe dovuto aiutarlo a sconfiggere la  razza di demoni con manie di grandezza che si apprestava ad invadere  il loro mondo, era invece  finita in loro possesso.

''E cosa significa che nessun umano può brandirla?”

Rivolgendosi di nuovo a Chris.

''E’ un’antica leggenda. Si dice che le due spade, quando sono insieme uniscono la loro forza per sviluppare un unico potere. Ma questo potere è troppo grande per un umano, che verrebbe incenerito….''

''E se fosse un demone , come me, a brandirle?''

''Allora il suo potere sarebbe immenso. Potresti fermarli. Devi farlo tu , Angel. Nessun  altro può. Per questo sei stato scelto……''

E tacque, fissandolo.

''Ma come hanno saputo della loro esistenza  e   che possono venirne sconfitti? E come hanno saputo dove  era custodita l'altra?''

Cordelia se lo chiese ad alta voce e tutti si volsero a guardarla. Era stata acuta  e concreta, nella sua osservazione, come sempre.  

Fu Wesley a parlare.

''Ma i nostri amici avvocati, senza dubbio! Un'unica  risposta a tutte le tue domande! Chi altro avrebbe interesse a scatenare  l'Apocalisse?''

''Questo significa che avranno bisogno anche di quella in tuo possesso…..''

Esplose Angel, rivolto a Chris. Sul suo viso   fu  evidente una grande, ulteriore preoccupazione.

''Non devi portarla con te . E' troppo pericoloso!!''

''Invece possiamo sfruttare la cosa a nostro vantaggio.''    Fu la tranquilla risposta di Chris. 

''Che significa, che vuoi dire?''

''Significa  che se veramente la vogliono, dovranno venire a prenderla. Possiamo tendergli una trappola o possiamo seguirli, per arrivare all’altra e al loro nascondiglio.''

''Allora, Chris,tu farai da esca…..?''

Cordelia lo chiese con il tono di chi propone  una giornata  di shopping al centro commerciale. Ma sapeva  di aver lanciato una  bomba   sui suoi amici, su uno in particolare…..E infatti la sua reazione negativa fu immediata.

''No! E’ fuori discussione!''

Angel  sembrava  aver perso  del tutto la pazienza.

''Invece sì,  Cordelia ha ragione, mi sembra una buona idea….''     Rispose Chris.

''No! non puoi dire sul serio!''

''Non capisci che è l’unico modo? E poi ci sarai tu a proteggermi no?''

''No! Non mi piace.  E  se qualcosa andasse storto?''

Chris afferrò forte Angel per le braccia, costringendolo ad ascoltarla.

''In questo momento non possiamo pensare a noi stessi,Angel. Abbiamo una missione da compiere. E' il momento di agire e di accettare anche le eventuali conseguenze. Qualunque esse siano!''

''Non perché abbia voglia di contraddirti, Chris, ma temo che anche Angel abbia ragione purtroppo.''

Intervenne  Wesley.

''Per poterli uccidere tutti dobbiamo sottrarre loro la spada. Ma non possiamo usare  questa in nostro possesso, per farlo. Se disgraziatamente anche questa dovesse cadere nelle loro mani, corriamo il rischio di fornirgli  un  potere  talmente grande  da consentirgli l' apertura della  nuova bocca. Guardate qui…''

Wesley  mostrò loro un libro e tutti si avvicinarono per capire.

''Questa è la procedura, diciamo standard, per  l'apertura di un varco  nella nostra dimensione, in una parola, di una porta   da   altre dimensioni demoniache….''

Wes  iniziò a leggere ad alta voce.

''Le spade entreranno nella carne …….Cinque  periranno e il Potere  risorgerà…..  E il Male avrà il   Potere e nel  cerchio di sangue il Potere convocherà  il  Male. Esso si farà strada nelle viscere della terra e come fiume in piena sconvolgerà  il Creato…..''

''Wes, cosa significa  che  Cinque periranno e il Potere  risorgerà? A quale Potere si riferisce?''

Chiese Angel.

''Non lo so. Ancora non mi è chiaro. Credo che indichi un sacrificio umano. Dopo di  che, la nuova bocca potrebbe attivarsi!''

 

Più tardi Angel bussò  alla porta di una delle camere dell'Hyperion, quella in cui si era momentaneamente appoggiata Chris.

''Vieni, entra!''

Angel varcò la soglia  e  la vide  intenta  a  prepararsi. A dire la verità era gia vestita. Cordelia le aveva procurato velocemente  un completo pantaloni e camicia bianchi. Si stava sistemando la spada sulle spalle, tra le due scapole, con una naturalezza che lasciava intendere  che quella era , per lei, una consuetudine.

Angel  le si avvicinò e da dietro la abbracciò.  Si sentiva nervoso ed agitato.  E quasi la soffocò, nella sua stretta. Non  avrebbe voluto dimostrarlo,  ma il piano ideato da Chris non gli piaceva per niente. Temeva , anzi era sicuro, che qualcosa sarebbe andato storto. Ma alla fine sia lui che Wes avevano dovuto riconoscere  che non c'era  altra scelta.

''Sei pronta?''  Le chiese.

''Sì…e   tu?''   Chris gli rispose calma.  In quel momento gli sembrò più  decisa e concentrata di lui.

''Sì, diciamo di sì. Ma  lo sai che non sono d'accordo. Non mi piace questa idea. Deve esserci un altro modo!''

Chris si girò verso di lui, senza sciogliersi dall’abbraccio.  Aveva percepito l'inquietudine  del suo compagno.

''Angel, qualunque cosa succeda, il tuo scopo dovrà  essere quello di uccidere la Nutrice. Il tuo unico e principale scopo…..Non lasciarti distrarre da nient’altro, ti prego. Sei tornato vampiro per poterlo fare. Se non ci riuscissi a causa mia renderesti il tuo sacrificio inutile e niente mi dispiacerebbe di più!''

''Non preoccuparti per me. Io ce la farò. Ma promettimi che sarai attenta. Se ti perdessi ora che ti ho  ritrovata..….''

Chris gli mise una mano sulla bocca e lo fece tacere.

''Non permettere all’angoscia di  riempire il tuo cuore e la tua mente di cattivi pensieri. Abbi fiducia, se non in me, almeno in noi. Se restiamo uniti, possiamo farcela.''

Angel le sfiorò le labbra con le sue  e la baciò. In profondità, con passione e, con il terrore  di perderla di nuovo nel cuore.

Poi sembrò recuperare il suo autocontrollo. Accennò persino ad un sorriso.

''Ma come fai a trovare sempre le parole giuste per convincermi?''

Chris lo fissava  con i suoi occhi azzurri, sorridendo a sua volta.  Sapeva che Angel  avrebbe ritrovato  il  sangue freddo di sempre. E che al momento giusto avrebbe fatto la cosa giusta. Senza esitazioni…..   Questa missione non lasciava spazio per nessun tipo di scrupolo.

 

…Quasi metà della notte era trascorsa, ma   dei demoni nessuna traccia. Ormai era tardi. Erano ore che Chris  camminava  da sola per i vicoli  della città   senza che la trappola fosse potuta scattare.   Evidentemente la zona scelta per la realizzazione del suo piano non era quella giusta. All’improvviso però percepì una presenza che la seguiva. Rabbrividì, sicura che non potesse essere Angel.  Non si fermò, ma svoltò invece l'angolo, cambiando vicolo  e si trovò di fronte …..Cordelia.

''Cosa ci fai qui?Non dovresti essere già a casa?''

''Beh, stasera non avevo  progetti particolari  e  poi mi si è rotta la  tivù, così mi sono detta: Perché non esco a fare due passi con un’amica?''

''Ti ringrazio per l’invito, ma stasera ho un altro impegno. Domani sera magari…''

Cordelia  sembrava  contrariata e indicò la spada che Chris  aveva con sé.

''Già ….vedo. Tu ed Angel avete organizzato tutto alle spalle mie e di Wesley. Chi vi dà il diritto di escluderci?''

''Cordelia, ti prego…Ne abbiamo già parlato.  Io ed Angel  non potremmo proteggervi da un attacco di quei demoni, sarebbe troppo pericoloso.''

''Ah! Ecco il motivo per cui avete deciso di fare tutto da soli .  Siete convinti che io e Wesley non possiamo essere utili. Non sapremmo difenderci da soli. Insomma saremmo solo un impiccio!L’hai convinto tu di questo? Prima del tuo arrivo eravamo una squadra!''

''Cordelia, questi sono nemici particolari. Sono belve assetate di sangue. Neppure i vampiri sono così crudeli….Te lo ripeto di nuovo, per l’ultima volta. Vattene a casa!''

''Troppo tardi, anche Wesley ormai sta per raggiungerci!''

''Cosa? Ma siete impazziti! C'è anche lui! Ad Angel questo non piacerà…''

Mentre parlavano, le ragazze  all’improvviso sentirono un rumore di passi.

''Wesley,  vieni fuori e fatti vedere!''

Cordelia  gridò a gran voce, convinta che fosse  il suo amico. Ma  non videro nessuno.

''Se questo è uno scherzo, lo trovo poco divertente!''  Gridò Cordelia, come se  parlasse con qualcuno   che si teneva nascosto. Ma Chris la zittì. Lei  era sicura che non si trattasse di Wes che giocava a nascondino.

''Corri, Cordelia, corri, dobbiamo andare via di qui!''

Esclamò Chris, strattonandola per un braccio e tirandola via, con sé. Le due ragazze cominciarono ad allontanarsi, ma  ben presto capirono  di non aver distanziato l’inseguitore . Arrivate in fondo ad un vicolo, questa volta cieco,  furono  costrette a fermarsi.

 

Nel frattempo, nel   vicolo affianco, Angel  che seguiva Chris dall'alto dei tetti della città,  fu  distratto da un’altra situazione. Un vampiro stava  aggredendo un ragazzo. Non riuscì a  far finta di niente e intervenne, eliminando  il vampiro davanti al malcapitato giovanotto, che lo guardò stupito e corse via senza dire una parola.

Ma per questo Angel   perse le tracce di Chris. Troppi odori e rumori in quei vicoli  avevano confuso  le tracce. Sentì  qualcuno alle sue spalle. Si voltò per  colpire quando si  accorse che era….  Wesley.

''Wes, ti avevo detto di starne fuori!''

''Lo so, lo so. Ma Cordelia  ha insistito così tanto che non me la sono sentita di lasciarla da sola.''

''Dov ’ è ora?''

''Non lo so. Spero che stia con Chris.  Ha detto che l’avrebbe cercata. Vi ha sentito parlare, sapeva dove trovarvi.''

In quel momento si sentirono delle grida. Cordelia. 

Angel  e Wesley corsero in suo  soccorso, ma quando arrivarono non trovarono più nessuno. Per terra c’erano solo una scarpa e un pezzo di stoffa strappato.

''Questa è di Cordelia!''  Esclamò Wes preoccupato, prendendo  la scarpa in mano.

''E questo è di Chris. E' un pezzo della sua camicia, la riconosco. Maledizione! Le hanno prese tutte e due!''

Angel continuò a  controllare il pavimento del vicolo.

''Ci sono tracce di sangue. Ma non è il loro. Non sono ferite. Ci sono  segni di lotta,   devono essersi difese, almeno per un po’. ''

''Cos’è quello?''

Angel aveva notato  qualcosa di strano. Lo prese e si rivolse a Wesley, mostrandoglielo.  Sembrava un piccolo osso….

Wes lo prese con due dita e un’espressione piuttosto raccapricciata.

''Uuhhh!''     Si lamentò, con un fazzoletto davanti alla bocca e lo stomaco sottosopra.

''Posso sapere cos’è? Che odore terribile!''

''Credo sia un orecchio.''

Rispose Angel, impassibile.

''Deve essere stata Chris a tagliarlo, per lasciarci qualcosa che appartenesse a uno di   loro. Può servire per ritrovarle?''

''Sì, penso di sì….''

''Odio chiedertelo, ma  pensi anche tu quello che penso io? Sul perché  non le hanno uccise e le hanno invece portate con loro…..''

Wes si interruppe ed Angel  fissò negli occhi  il suo amico. I suoi occhi nocciola  in cui lo smarrimento era evidente. 

Entrambi avevano  già capito tutto. Tutto aveva un senso, ora.

''Wes….. Diamoci da fare, abbiamo pochissimo tempo! Adesso hanno tutto ciò che gli serve per dare il via all’Armageddon!''

 

 

Poche ore dopo,  all'hotel,  Wesley   aveva predisposto tutto per  il rito che forse  gli  avrebbe  permesso di rintracciare  i demoni. Angel camminava nervosamente su e giù per l’atrio.  Era  in pensiero per le ragazze.

''Sono pronto.''   Esclamò Wes. Il suo era stato un lavoro febbrile. Tradurre il testo del rito e predisporlo non era  stato semplice.

''Speriamo che funzioni. Non sono uno stregone.''    Chiarì, con una punta di amarezza nella voce.

Su  di un tavolo c'erano  una cartina topografica  della città  e tutta una serie di oggetti mistici, tra i quali   l'orecchio tagliato. 

Con il libro aperto in mano, Wesley eseguì il rituale, declamando a gran voce i versi dell'incantesimo. Quando ebbe finito,  chiuse il libro.

Lui ed Angel si fissarono, spazientiti, ma all’improvviso gli ossicini di animale sparsi  sul tavolo si mossero indicando dei  punti precisi della città .

''Guarda Angel, sono tre! Qui è dove hanno preso le ragazze. Questa è la casa dei Winston…. Devono essere per forza qui,    Avenue Park,  sulla  West Hollywood!!

''Bene, chiama Gunn. Andiamo!'' 

Mancava  meno di un' ora  all'alba quando  Angel,  Wesley   e Gunn arrivarono  sul luogo rivelato dall’incantesimo.

C'era  una collinetta  ricoperta da un gran numero di alberi.  Mentre si aggiravano tra le piante secolari, videro un  Lagash dirigersi verso un punto preciso del parco, e  lo seguirono.

C’era  una botola nel terreno, mimetizzata dall’erba.  Il demone la aprì  e scese  nel sottosuolo. Non si accorse di essere seguito.  I tre si ritrovarono in una galleria quasi  del tutto buia.

''Per di qua. A destra.''

Disse Angel. Il  suo istinto gli suggeriva che era  quella la direzione giusta.

''Ne sei sicuro, amico?''     Chiese  Gunn, dubbioso. Potremmo vagare per giorni qui dentro, senza trovare nulla…..Si dice che queste gallerie si sviluppino per chilometri  verso le montagne.''

''Sono sicuro.''  Fu la risposta lapidaria di Angel.

''Ehi, Angel, finalmente mi presenterai la tua ragazza! Appena ti ho lasciato un po’ da solo, per andare a New York, ti sei dato da fare! Ma dove l'hai trovata?''

''Veramente è stata lei a trovare me.''

''Davvero? Un giorno di questi dovrai deciderti a raccontarmi tutto.''

''Chiedilo a Chris. Lei è più brava di me con i discorsi e …..anche a mettersi nei guai.''

Gunn e Wes si fissarono. Le parole di Angel fecero da eco alla loro preoccupazione. Avevano paura di scoprire cosa fosse successo a Cordelia e a Chris. 

Ma per ora, non potevano che continuare a sperare e cercare di  sminuire la tensione  che si leggeva, chiara, sui loro volti.

La galleria sbucava in una  caverna, enorme, poco al disotto della superficie del parco.

Si sentivano dei mormori, dei mugugni, nell’aria, come se un gran numero di gole senza voce recitassero tutte insieme.

Poi, dall’alto della galleria,  li videro.  I Lagash erano  un centinaio, tutti schierati su un lato. Un esercito,  tutto sommato, ordinato. Dall’altro c' erano dei blocchi di pietra bianchi, appoggiati sul terreno, in cerchio. Le ragazze erano lì sopra, distese, legate, tutte con la testa rivolta verso il centro del cerchio. Con loro vi erano altre  tre  ragazze.  Una  era ferita   e il suo sangue  gocciolava dentro al cerchio…..

Cordelia e Chris  sembravano integre, ma Chris   era immobile.  Angel capì subito che stava male   e si immaginò anche il perché….La sua  claustrofobia. Doveva  fare presto.  Molto presto.

All’interno del cerchio formato dai blocchi c’èra un’ altro cerchio, come un solco scavato nel terreno, con altri simboli e disegni tracciati nel mezzo, sul terreno in rilievo rispetto al solco.

Accanto  ai blocchi di pietra  c’èra una specie di terrapieno con sopra un gruppetto di Lagash e al centro un’altra creatura, simile alle altre ma diversa perché più alta e possente. 

Aveva  anch’essa l’aspetto legnoso degli altri, ma stringeva in una specie di mano uno strano  semicerchio  di metallo  che non si capiva  se  fosse un’arma o un segno di potere.  Poi Angel notò  che due  dei Lagash accanto a lei,  avevano le spade.

''Il rituale sembra appena iniziato.''    Bisbigliò Wesley …... Angel  annuì.

''Quella deve essere la  Nutrice!''    E gliela indicò.

''Wes, tu pensa alle ragazze.  Gunn e io terremo impegnati i Lagash sul terrapieno.''

Angel  fece un segno a Gunn e  i tre si  divisero, prendendo posizione.

Angel era stato previdente. Si aspettava un nemico numeroso, così  avevano  portato con sé degli ordigni incendiari, per  creare  delle barriere di fiamme e fumo  e  spingere    i Lagash   a   dividersi.  Sviluppatasi le barriere, entrarono in azione……

Gunn  seguiva Angel di un paio di metri, proteggendogli le spalle.

Fortunatamente il gruppo più numeroso dei demoni era rimasto quasi per intero bloccato dalle fiamme, concedendo  ai tre amici il tempo di affrontare gli altri senza essere  subito circondati e bloccati.

Angel puntò  su uno dei  due  demoni che impugnavano le   Mistiche Spade.  Quasi subito si  impadronì di quella di Chris   e ad uno ad uno cominciò ad eliminare, tagliando loro la testa,   tutti i Lagash che si frapponevano tra lui e l'altra.

Finalmente entrò in possesso anche di quella e cambiò direzione, puntando sulla Nutrice. Ma all’improvviso le scritte incise sulle spade si illuminarono e cominciarono a fluttuare sulle lame,  con uno strano brillio. Le due spade si saldarono insieme e assunsero una nuova forma, creando una nuova arma  lunga e affilata, a doppia lama, nelle mani di Angel.

Wesley  intanto era corso dalle ragazze, zigzagando tra i gruppi di demoni e cercando di evitare il più possibile ogni scontro. Liberò  Cordelia  per prima, la quale   subito si  diede  da fare, colpendo un demone con una mazza di ferro. Fortunatamente per lei, i Lagash erano  coriacei ma lenti a muoversi .

''Chris, Chris!''  La chiamò.

Chris riaprì  gli  occhi, stordita dalla semioscurità di quella caverna sotterranea.

''Cerca di resistere un altro po’, ora ti libero e ti porto fuori…''   

Wesley cercò di tranquillizzarla, mentre armeggiava con le catene che la tenevano prigioniera cercando di  liberarla.

Chris si guardò intorno per cercare Angel e lo vide, mentre si batteva come un leone contro un nemico più numeroso e feroce di lui.

Trasfigurato nel volto della caccia, era splendido, con quell'arma tra le mani…..

Sembrava forgiata apposta per lui.

Tra di loro, una simbiosi perfetta. Era evidente. Elegante e letale come un guerriero dei tempi antichi. Come solo un paladino del Bene poteva esserlo. Arricchito in potenza e determinazione da quell' arma mistica che solo gli angeli o i demoni possono dominare e usare a proprio vantaggio senza venirne distrutti.

Quando Angel stava  per arrivare alla Nutrice, le fiamme si abbassarono e i demoni cominciarono a dilagare in ogni direzione. Uno di questi  atterrò Wesley  mentre stava per liberare Christal.

la Nutrice lanciò il cerchio di metallo che aveva in mano contro Angel. Dunque quello che sembrava un segno di potere era in realtà un'arma, tagliente e terribile , capace di tagliare il collo e staccarlo di netto dal tronco.

Angel evitò   l'attacco grazie alle spade che sembravano avere una loro volontà, quella di proteggere il  loro padrone…..

Il cerchio andò a conficcarsi nella roccia.  Angel attaccò  a sua volta,  ma la Nutrice  evitò il suo fendente e lo  colpì con i suoi artigli, ferendolo di striscio  in pieno petto, rovinando la camicia e il soprabito che indossava.  Angel  accusò il colpo, ma mentre veniva circondato anche  da altri demoni ne atterrò uno. Decise di non ucciderlo e di utilizzarlo invece come scudo contro gli   artigli  del suo obiettivo.

Tenendo strettamente avvinghiato  a sé il corpo del Lagash, si  lanciò  contro la Nutrice con tutto il  suo  peso  e la trafisse.  Ritraendosi ed estraendo l' arma  fece un giro su sé stesso e   le tagliò la testa.

La Nutrice si sciolse come gelatina e tutti i demoni con lei. L’incubo era finalmente finito!

Ma non per tutti…..

Angel fece roteare l'arma   e la impugnò saldamente con entrambe le mani. La lama dell' arma si illuminò  di nuovo  e si suddivise, riprendendo di nuovo la forma originaria.

 Lanciò le spade contro il tetto della caverna e  ne fece crollare una piccola parte, creando un apertura sufficiente per far entrare i raggi del sole.  Corse da Chris,  ne tranciò le catene , la prese in braccio e la portò verso il buco, lanciandola   a terra, sotto i raggi dell'astro diurno.

Era ancora viva e respirava, ma a fatica, ed era svenuta. Le restò accanto, ma fuori della portata di quei raggi per lui mortali.

Cordelia, Gunn  e Wesley si avvicinarono.  Wes era  ferito, ma niente di grave.

''Tutto bene?''  Chiese loro.

I tre amici annuirono.

Chris cominciò a muoversi. Non era  troppo tardi. Angel, inginocchiato accanto a lei, si sentì sollevato. Avrebbe voluto  accarezzarla, ma  fu costretto a ritirare  il braccio che istintivamente  aveva allungato verso di lei. Il sole che inondava il   suo corpo   non  gli avrebbe perdonato quell' attimo di debolezza e gli avrebbe ustionato la mano.

''Parola mia, è stata l'impresa più  pazza  a cui avessi partecipato, ma mi sono divertito! Sei stato grande, fratello!''   

Urlò Gunn   ad Angel , euforico  per la vittoria, agitando nell'aria la sua ascia.  L'adrenalina, nel sangue,  ancora ai massimi livelli. Ma si ammutolì,  leggendo la tristezza e l'insoddisfazione sul viso del vampiro, che alle sue parole aveva alzato il viso verso di lui, fissandolo in silenzio.

''Pensate voi a lei, devo andare!''

All'improvviso , Angel  si   rialzò  e indietreggiando,  si  allontanò da Chris.

Recuperò  le spade  maneggiandole  con l'orlo del soprabito, senza toccarle a mani nude. E se ne andò  con la rabbia  nel cuore.

Aveva salvato il mondo intero, ma  si sentiva ugualmente insoddisfatto di sé stesso.

Ci saranno sempre le mie tenebre a frapporsi tra di noi. Pensò,  con l'animo dilaniato dalla tristezza. Ferito nel suo orgoglio di uomo. Sentendosi  una nullità, non il   paladino delle Forze dell' Essere. 

Poteva utilizzare con destrezza un 'arma di una potenza inaudita, ma non poteva sgusciare fuori delle tenebre per accarezzare la persona che amava. Una carezza, un semplice tocco, nulla di più. Era chiedere troppo?

 

Più tardi, all’hotel, Angel bussò ed entrò nella stanza  in cui avevano portato  Chris.  Lei era  in piedi, accanto alla finestra.

''Ciao, come ti senti…. Ti sei ripresa?''

''Sì, sto bene,grazie a te!''      Chris gli  corse incontro  e lo abbracciò, con slancio.

Sul viso di Angel si disegnò una piccola smorfia di dolore. 

''Ma tu sei ferito!''  Mormorò Chris, preoccupata, scostandogli  la camicia e notando i graffi. Sembravano profondi ma  già in via di guarigione.

''Non  preoccuparti, non è niente.''   La rassicurò.

''Ho una cosa per te.''   E le mostrò quello che aveva nella mano. La sua spada.  Vandemion.

''L’hai recuperata!''

''Sì, ho  capito che ci sei affezionata.''

Angel gliela porse. Chris  fu  contenta  di riaverla. Era convinta che fosse andata perduta. La impugnò e la rimirò, controllandone l'integrità.

''Non vuoi sapere cosa  ne ho fatto dell'altra?''

''No. Sono sicura che  ovunque tu l'abbia riposta è al sicuro.''

''Non me la sono sentita di distruggerla.''

''Non avresti potuto. Non sono solo acciaio temprato. Sono intrise del male e del coraggio di chi le ha possedute. Come te. E impossibile distruggerle.''

''Molto suggestivo, ma adesso dammi un bacio!!''

Le tolse la spada di mano,  spingendola   delicatamente sul letto.  In un attimo le fu sopra.

Non aveva  più voglia di parlare, solo di baciarla, di nuovo, e poi ancora ed …..ancora.

 Ma doveva sapere.

''Ora che è tutto finito, cosa hai deciso di fare?''       Le chiese, in un sussurro, immobile,  con una mano  tra i capelli  scuri  di lei  e  le labbra vicinissime, quasi poggiate su  quelle di Chris, che sorrise, meravigliata. Il viso di Angel tradiva   tutta la  sua ansia.

'' Ti ho fatto una promessa, ricordi?''

''Sì, ma non voglio che tu ti senta obbligata a rimanere solo in virtù di una  promessa. Sarebbe stupido…..non ti biasimerei se te ne andassi visto quello che ti ho fatto passare, da quando mi hai incontrato. Stavolta c'è mancato poco, davvero poco. Non sono riuscito a proteggerti come avrei voluto e non posso garantirti che in futuro  non succeda di nuovo.''

Chris lo strinse a sé ancora di più.

''Angel, in questo momento sono nell’unico posto in cui voglio essere…..''

Angel si sciolse dall’abbraccio, rialzandosi.  Si allontanò  di qualche passo  dal letto  e cominciò a muoversi nervosamente  su e giù per la stanza.  Il suo disagio era evidente, come sempre, quando si trattava di manifestare i propri  sentimenti. Si passò la mano tra i capelli, imbarazzato e  improvvisamente stanco.

''Non sarà facile. Non illuderti. Quello che è successo oggi mi ha fatto riflettere.''

''Volevo starti vicino, ma non ho potuto. Sotto i raggi del sole per me eri inavvicinabile. Ci saranno sempre il buio e le mie lotte a dividerci….che razza di rapporto potremo mai avere?''

Chris si alzò a sua volta. Avvicinandosi  lui e sfiorandogli il viso con una  tenera carezza.

''Beh, quello che abbiamo avuto fino ad ora mi è sembrato più che soddisfacente. Non hai pensato che a volte è la mia claustrofobia a tenerci divisi? Perché consideri il mio ossessivo bisogno di  luce una cosa positiva?Stanotte solo tu potevi salvarmi e l’hai fatto. E hai salvato il mondo intero…….Angel, luce e tenebre non sono incompatibili come pensi tu e  mi piace pensare che neanche noi lo siamo.''

''Non è cambiato niente. Se le forze dell'Essere hanno ripristinato tutto come prima, forse sono  ancora maledetto. Probabilmente  non potremo farlo mai più. Hai capito……a cosa mi riferisco, vero?''

''Già. Non c'è….. modo di saperlo?''

''Forse sì. Una possibilità c'è  ma non ne sono sicuro. Vorrei che non ci facessi troppo affidamento. Non voglio che tu  ne rimanga delusa. Andrò da   un mio amico veggente. E forse lui potrà darmi delle risposte. E' meglio conoscere la  verità, non credi?''

''Sì. Anche se può far male. Prima possibile. Prima   che un nostro attimo di debolezza possa ucciderti.  Ma comunque, sappi che qualsiasi sarà la sua risposta, io non  ti lascerò mai! …..Troverò un altro posto in cui stare, per non stare proprio sotto lo stesso tetto, insomma per evitare ogni tentazione. Ma continuerò ad amarti, anche se non potrò sfiorarti  nemmeno con un dito.''   

Fu la  appassionata risposta di Chris.

''E dove andresti?''

''Non lo so, io non ci ho ancora pensato.''

''Potresti tornare nella  casa  vicino al mare.''

''E' una possibilità.  …Non ci sono più tornata, da quando…''

''Da quando lui è morto?''

''Sì. ''

''Se vuoi ti ci accompagnerò io. Penso che Michael sarebbe felice di saperti lì, non credi?''

''Sì…probabilmente sì.''

''Chris,voglio che tu ci rifletta bene. Potrebbe arrivare il momento in cui non sarà più accettabile, per te. E a quel punto un eventuale separazione sarebbe solo più dolorosa, anche per me!''

Angel  glielo ribadì, ricordando   bene lo strazio al cuore provato quando aveva deciso di  allontanarsi  da Buffy.

Questa volta non sarebbe riuscito a  rassegnarsi   e a continuare a  tirare avanti con la stessa forza.

 ''L’unica cosa che non potrei accettare mai è vederti soffrire a causa mia. Mi sembra di avertelo già detto. Ti amo, e anche  tu mi ami, ne sono sicura. Vuoi veramente che vada via?''

''No. ''

''Dammi un bacio, allora, stupido!!''

 

La sera successiva Angel    diede  appuntamento a Chris al Lorne Bar.

E lei arrivò, puntualissima.

……Indossava un vestito lungo di velluto blu notte, ricamato di paillettes e perline argentate. Un vestito di fattura pregiata e che le stava   d'incanto. Che le lasciava soltanto le spalle sensualmente nude. Indossato con l'eleganza delle donne di altri tempi.

Nel momento in cui mise piede nel salone, la maggior parte dei clienti si voltarono ad ammirarla e la crescente eccitazione dei maschi del locale fu subito percepita da Angel, che ne fu geloso.

Le andò incontro e le sue narici si riempirono del profumo della sua pelle. Ma Angel percepì anche l'emozione di lei, il battito accelerato del suo cuore nel vederlo, sensuale ed elegante, nei suoi pantaloni neri  e la camicia di seta  grigio scuro.

Si salutarono in maniera semplice, con un ciao. Ma rimasero  come  incantati a guardarsi negli occhi, mano nella mano, fino a che Lorne non si avvicinò, rompendo il loro silenzio   emozionato.

''Ehilà, Golden Boy, perché non mi presenti alla tua amica? Non sarai così cattivo da privarmi di questo piacere?''

''Lorne, lei è Chris.''

''Mia cara, benvenuta al Caritas. Posso dirti  che sei davvero una  splendida e deliziosa creatura?''

Chris sorrise e Lorne le baciò la mano, sorridendo a sua volta.

Non gli era sfuggito lo sguardo tenero  del suo amico  e così   aveva dedotto che   il vampiro  con l'anima  era davvero innamorato di quella donna.

''Angel….''

Chris lo trattenne per un braccio, prima  che  lui  seguisse  Lorne al   banco per scegliere il brano che dovevano cantare.

''Ti prego…..non voglio che sia lui a dirmelo. Voglio saperlo da te, soltanto da te!''

Angel annuì, comprendendo  il suo stato d'animo. In fin dei conti Lorne era un estraneo, per lei.

E questo doveva sembrarle un modo davvero bizzarro di risolvere i loro problemi  personali….

 

Avrebbe cantato prima Chris. E poi Angel. Ma solo se fosse stato necessario, qualora dall'aura di Chris,  Lorne non fosse riuscito a dare una risposta a tutte le loro  incertezze, in primis  quella sulla maledizione.    Lorne  quella sera non era disposto a subire la sua voce stonata.  Aveva già un mal di testa colossale e la serata era appena iniziata.

Le luci   furono abbassate quando le prime note di  Save me    risuonarono nel locale.

Chris cominciò a cantare evidenziando una voce davvero strepitosa. Calda e ricca di sfumature, estremamente piacevole, per chi ascoltava. Non era un brano semplice e Chris lo eseguì alla perfezione, catturando l'attenzione  di tutti i presenti.  E la più totale ammirazione da parte  di Lorne.

Anche  Angel rimase incantato dalla sua voce e dal suo incedere lento ed elegante  tra  i tavolini, quando  Chris  scese dal palco  e si diresse verso di lui, continuando   a cantare nel  mezzo di quel pubblico variopinto e davvero singolare. 

 Gli si avvicinò, scivolandogli alle spalle  e poi tendendogli  una mano, per invitarlo  a ballare con lei.   Un invito che Angel non disdegnò, stringendola a sé e muovendosi sensualmente con lei, al ritmo della sua voce.

Al   termine  del brano  Chris gli diede un bacio sulle ultime note della musica mentre questa  veniva sfumata….. 

A tutti fu chiaro il legame che c'era tra loro due.

L'attrazione reciproca e l'intesa emotiva  erano come un'energia che riempiva l'aria tra di loro e  tutt' intorno. E   se fosse stato umano, il  cuore del vampiro avrebbe vibrato di piacere e di emozione.  Angel  ne era sicuro. Quella era la sua donna. E lo sarebbe stata per sempre….

Quella sera  Chris non  aveva cantato per sé, ma per lui.

Facendolo sentire al centro dell'  Universo  intero.

Facendo sbiadire tutti i dubbi e le insicurezze frutto di anni di  solitudine  e rimpianto. Rendendolo più forte. Più fiducioso nella propria  salvezza e, per questo,  forse, più vicino ad essa.   

Chris    ricevette applausi scroscianti e persino la richiesta di un bis.

Lorne sospirò.  La voce di Chris lo aveva davvero  riempito della sua magia e vacillava, come un ubriaco, quando Angel lo tirò in disparte per discutere, ansioso di sapere.

''Allora?''     Fu  la domanda spiccia e perentoria di Angel.

''Un momento, zucchero, dammi solo  qualche istante per riprendermi. La tua amica è veramente impegnativa da leggere e faticosa…..''

''Perché?''    Angel si stupì. Non lo aveva mai visto   in difficoltà   con una lettura.

''Pura potenza, amico mio. L'aura della tua amica  è ricca  e potente, proprio come la   sua voce. Ma per mia fortuna è  cristallina   come l'acqua di un lago di  montagna. Forse è per questo che  ha quello strano nome……''

''Lorne, ti prego, non divagare. Cosa  puoi dirmi?''

''Per quanto riguarda il tuo  problema principale, la risposta è sì. Puoi mettere da parte i tuoi  voti di castità, e  darti da fare.  Ma la notizia cattiva, diciamo così, è che le Forze dell'Essere lo renderanno possibile solo con lei…..''

''Vuoi dire che se  un giorno imparassi ad essere felice con una altra donna potrei perdere  di nuovo la mia anima, mentre con lei non potrà succedere mai?''      

''Esatto, amico  mio.  Perciò vacci con i piedi di piombo, con lei.  Se per un qualche motivo  si allontanasse  da te, la maledizione riprenderebbe vigore  e tu saresti di nuovo   solo come i cactus del deserto……''

''E cosa puoi dirmi di Chris?''

''Beh, è ancora un po’ frastornata.E'  tutto molto nuovo, ancora, per lei.  E averti vicino non  è facile. Tu non sei quello  che si definirebbe un buon partito. Ma  è sulla buona strada. Saprà mettere insieme i pezzi.  Ed è una persona meravigliosa.  Puoi ritenerti molto fortunato, ad averla incontrata.''

''Lo so. Ero in una situazione disperata, quando mi ha trovato. E me ne ha tirato fuori. Le devo tanto.''

''E tanto ancora ti darà. Più di quanto immagini….Ma, scusami se mi ripeto, stai  attento a non farla soffrire. Saprebbe essere intensa nell'ira quasi come lo è in amore.''

''Lo so, l'ho già vista arrabbiata con me….E ne ho rimediato una   ferita   ad  una spalla.''

''E dei suoi poteri di guarigione cosa mi dici?''

''Fanno parte del pacchetto, amico mio, ma è niente  in confronto a quello  di cui era dotata prima di…Beh, tu sai di cosa. Tu non hai idea delle battaglie che ha combattuto  e del tipo di missioni, chiamiamole così, che le venivano affidate. Per renderti un'idea …. lei  era una specie di 007 con  celeste licenza   d'uccidere…. ''

''Era l'Angelo della Morte?''    Gli  chiese, esplicito. Ormai doveva sapere, fino in fondo.

''Sì…..Per  alcuni  lo è stata.''   Angel colse una leggera esitazione in questa ultima affermazione di Lorne. Un'esitazione dettata dalla paura.

Sei venuta  a portarmi via?  

Angel ricordò le ultime parole dell'uomo che avevano trovato morente  nella casa  di   Beverly Hills.

 Lui sapeva….

''Ti saluto, amico mio  dolce.''  Proseguì Lorne, strappandolo ai suoi pensieri.

''Credo di averti detto abbastanza. A te il piacere di scoprire il resto e , scusami se te lo dico, ma sono lieto  che tu non debba cantare….''

Angel capì che da Lorne non avrebbe ottenuto di più, quella sera e si voltò verso  i tavolini, in mezzo ai quali aveva lasciato Chris.

La  intravide  mentre    stava lasciando il locale, passando dal retro. Probabilmente  la tensione era divenuta insostenibile per lei e la lunga chiacchierata con Lorne doveva esserle sembrata una eternità.

Le corse dietro nel vicolo deserto, afferrandole  le spalle   e stringendola tra le sue braccia. Sentì il cuore di lei  battere all'impazzata  per la tensione.

''E' tutto a posto, calmati,ora.''     Le sussurrò in un  orecchio, piano, tentando di farla calmare.

''Io…..non resistevo più  lì dentro….scusami…..''

Mormorò Chris, cercando di divincolarsi, ma senza riuscirci.

''Shhh! Non devi scusarti. Io posso ….capirti.''

Chris sfuggì al suo abbraccio e si voltò, ancora enormemente agitata.

''Lui  non la finiva più di parlare e poi  tu mi hai guardato, ma nei tuoi occhi ho letto  tensione  e non gioia e così, ho creduto, ho pensato...cielo, non so nemmeno io cosa ho pensato!…Mille cose in una volta sola e nessuna, allo stesso tempo…io..''

Poi si bloccò. Come se avesse percepito finalmente le prime parole di Angel. Lo guardò trasognata.  E si accorse  che  il viso di Angel tradiva  una gioia e una serenità  per lui inusuale.

Sorridendo lui lo  ribadì. ''E' tutto a posto. Possiamo farlo.''

''Davvero?''   Chiese Chris, incredula.

''Credi che possa mentirti su una cosa di importanza vitale come questa?''

Chris sembrò ritrovare finalmente la calma. Si avvicinò al suo vampiro e lo baciò, stringendosi a lui, eccitata e felice. E sentendo Angel altrettanto eccitato e pronto….

''Andiamo a casa ?''    Gli  chiese.

 

Quella notte, la casa di Chris si riempì di ansimi e sussurri…….

Bramato ed a lungo atteso, il piacere arrivò come un fiume in piena, per entrambi, facendo dimenticare soprattutto ad Angel tutte le pene e la sofferenza che caratterizzavano il suo   eterno quotidiano, giorno dopo giorno, momento dopo momento……Era forse questa la  Felicità?

 Fino a quella notte a Sunnydale , con Buffy, per Angel era stata solo una parola. Da quando poi era   stato  richiamato dall'Inferno, era   sempre   stato sicuro che  non  la avrebbe più  provata…….Mai più. 

Ma l'amore di Chris, le sue carezze  e il suo desiderio di lui gli dimostrarono il contrario. Ora era una realtà. Tangibile, viva… Ad Angel sembrava di poterla toccare con mano  allo stesso modo di come, allungando semplicemente il  braccio, poteva stringere  Chris a sé, al suo petto, sul suo cuore che non batteva ma gli parlava……

 

La mattina dopo, dal  suo letto Chris osservava Angel che si  stava rivestendo. Era bellissimo, tutto spettinato, mentre cercava di rimettersi in ordine.

''Dove vai?''

''Devo tornare all'Hyperion. E' quasi giorno.''

''Quando ci rivedremo?''

''Stasera no . Devo andare in un posto.''

''Dove?''

''Un cliente ha  un  vecchio edificio  di sua proprietà   e pare che  dei vampiri abbiano lì il  loro nido.''

''E vuole che tu glielo ripulisca.''

''Sì. ''

Chris lo guardò beffarda.

''Ok, ok, lo so che non è molto edificante ma ha promesso di pagarmi.''

Sbottò Angel, sedendosi sul letto per infilarsi i pantaloni.

''Io non ho parlato…''     Gli rispose Chris.

''Credi che mi diverta  a farmi pagare per fare qualcosa che dopotutto ritengo giusto? Ma  questo mi aiuta a pagare le bollette e a pagare lo stipendio a Cordelia e a Wesley  e…..''

Chris lo abbracciò di spalle e gli sussurrò in un orecchio, interrompendolo.

''Due  notti fa hai salvato il mondo e anche me…….credi che voglia  giudicarti  per quello che fai?  Credi che anch'io non debba misurarmi con le esigenze del mondo reale?  O pensi che il mio passato mi impedisca di essere realista?Anche  io andrò in cerca di un lavoro, oggi.''

Angel si voltò a guardarla.

''Davvero? Perché? Mi hai detto che Michael aveva provveduto alla tua tranquillità economica, prima di sposarti…..non ti  basta, forse?''

''Non è questo.''

''Allora, cosa c'è che non va, non sei felice…con me?''

''Ma  sì. E' solo che sento di  dover fare  qualcosa di più, come essere umano. E' così difficile da comprendere, per te?''

''Ma no, certo che no….''

Angel  sorrise e le stampò un bacio sulle labbra.

''Mi sarei meravigliato del contrario. Quali sono i tuoi piani?''    Le chiese, sistemandosi i bottoni della camicia.

''Michael  svolgeva volontariato in un piccolo orfanotrofio  appena fuori Los Angeles…..

Il direttore e la dottoressa che lavorano lì erano suoi amici. Avevo pensato di offrire  loro il  mio aiuto se lo vorranno. Chissà, forse  un po’ di esperienza   e una mano in più farà loro comodo, con i bambini…..''

''Sono sicuro di sì.''      Le rispose.  Angel considerava Chris   una vera esperta  in materia di indole umana.

''Angel!''    Chris lo richiamò  mentre lui stava per infilare la porta, dopo averla salutata.

''Sì?''   Lui si girò.

''Portami con te, stasera.''

''Perché?''   Le chiese lui, incuriosito, tornando sui suoi passi.

''Voglio stare con te. Anche al di fuori delle nostre camere da letto. Voglio coprirti le spalle.''

Angel  si rabbuiò.

''Mi avevi   detto che non volevi più combattere. Hai cambiato idea?''

Chris si strinse nelle spalle.

''In questo momento è ciò che voglio fare. Voglio esserci. Punto.''

''D'accordo. Alle dieci. All' Hyperion.''

 

Chris arrivò all'Hotel  alle  dieci  in punto.

Nella hall c'era però solo Cordelia. Angel ancora non era sceso.

''Ciao. ''   La salutò, senza entusiasmo.

''Ciao…''    Rispose Cordelia, distrattamente, mentre sfogliava una rivista.

Tacquero, ma continuavano a guardarsi di sottecchi, all'insaputa una dell'altra.

Fu Cordelia ad interrompere il silenzio di ghiaccio  che c'era tra loro.

''Chris…..devo riconoscere che mi sono sbagliata su di te.  Ho capito che la mia incolumità ti stava veramente a cuore, il tuo non era solo il tentativo di escludere me e Wesley  dalla missione di Angel. Del resto avrei dovuto sapere che se lui  si è innamorato di te, devi essere una donna speciale….Ti   ringrazio per aver  cercato di difendermi.''

E   allargò le braccia, come un invito. Che Chris accolse volentieri. Contraccambiando l'abbraccio. Aveva bisogno di una amica. Non ne aveva mai avute. E dopo le iniziali incomprensioni, Cordelia forse era  quella giusta per esserlo.

''Angel mi ha detto che, insomma ….le cose tra voi procedono bene. Ne sono felice.''

Aggiunse Cordelia.

''Anch'io!''   Rise    Chris.

Angel era sceso e loro non lo avevano sentito. E ora dall'alto degli ultimi gradini le guardava, ammirato, abbracciarsi. Una buona cosa. Pensò. Sono due donne in gamba. Era naturale che succedesse…

E il suo cuore  ne gioì. 

 

 Chris ed Angel ripulirono il nido in un lampo.

L'ultimo vampiro Angel lo lasciò a Chris  e rimase intento a guardare la scena.

Ammirò Chris che con eleganza e velocità gli  tagliava la testa.

Ma riflettendo di nuovo su  cosa fosse cambiato in lei. Accorgendosi solo ora di quanto fosse diversa rispetto a quando l'aveva conosciuta.

Da quando era tornata, in un certo senso non era più lei….

Ritornare dall'aldilà cambia le persone, lui lo sapeva bene. L'aveva sperimentato sulla propria pelle e l'aveva rivissuto con Buffy. Poteva  essere molto doloroso. E ora in Chris   scorgeva  un senso di rivalsa  e   un ' animosità  che non c'erano  mai stati, quando erano da soli, insieme, sull'isola.  Ed Angel sentiva che era colpa sua.

Sta tranquillo, non c'è l'ha con te per averla fatta ritornare. Anche una parte di lei lo desiderava, pur stando lassù. Era stata l' ultima cosa che gli aveva detto Lorne  quando lei aveva cantato.  Ma questo non l'aveva fatto sentire meglio, né tanto meno lo sollevava da ogni    responsabilità….

Guardandola meglio si accorse che anche il suo aspetto esteriore sembrava diverso. Non  più una  ragazza, semplice  ma bella. Ora sembrava più una guerriera, quasi una  amazzone dei tempi antichi, anche per come si vestiva  e per il modo di portare i capelli. Più forte, più consapevole, ancora  più elegante nei suoi movimenti   e …… letale.

Persino quando facevano l'amore, lui percepiva qualcosa di diverso, nel suo modo di toccarlo.  E nel  farlo suo, come una dolce disperazione, una bramosia infinita. O forse era solo paura. Ora che era umana di nuovo, Chris  doveva fare i conti di nuovo con l'ansia di vivere  e la paura di farlo. Oltre che con il suo passato, che a quanto pare era molto più nitido e ricco di ricordi, in lei, rispetto a quando si erano conosciuti.

Era tornata più consapevole. Più tormentata dagli orrori visti e vissuti  nelle sue battaglie ultraterrene. In una parola, più simile a sé stesso……

Ma aveva comunque di nuovo scelto l'Umanità. O almeno Angel se lo augurò, non volendo credere al fatto che le Forze dell'Essere avessero ceduto alla sua richiesta  senza il consenso di Chris. Senza la certezza che  tornare da lui  fosse anche  la sua volontà.

Questo dubbio era come un tarlo nella sua mente, un chiodo fisso….

Un chiodo che   stava minando  la serenità che la relazione con Chris gli regalava. 

 

Una sera, tornando a casa dopo essere intervenuti in una lite familiare e aver scongiurato una strage da parte di un demone ai danni di un ricovero  per  anziani,  Angel  si decise a farle la domanda a cui aveva pensato tutto il giorno, da quando l'aveva lasciata, quella mattina, nel suo letto, dopo l'ennesima  notte insieme a lei. 

Notte di passione, lunga, intensa, vera, in cui tutti i  suoi dubbi e le sue insicurezze svanivano  come  per magia….una magia fatta di occhi , sussurri, carezze   ed emozioni, con le  sole stelle ad illuminare il buio.  

''Christal….''

''Sì?''

''Sei felice?...Voglio dire……felice davvero?''

''Perché me lo chiedi …di nuovo? Tu non lo sei?''

''Sì, io sì……''  Le rispose  Angel .

''Perché parli così….sottovoce?''

''E' che ho l'impressione che se ne parliamo a voce troppo alta….…''

''Hai paura che non durerà?''  Lo interruppe lei.

''E' che…… è tutto così….. perfetto! Tu hai un lavoro, io la mia missione….abbiamo degli amici fantastici su cui contare. Le nostre notti, i nostri baci….''

''I tuoi morsi…..''

''Già .''    Annuì Angel ridendo, senza imbarazzo e falsi pudori.

A  Chris non era mai dispiaciuto se lui, qualche volta, al culmine del piacere, l'aveva morsa. Limitandosi ad assaporare poche gocce del suo sangue. Sapeva che per Angel era importante poter  dare libero sfogo alla sensualità e alla carnalità del suo io vampiro.   Avrebbe rafforzato ulteriormente il suo legame con lei…..

''Allora non c'è niente che  non va, giusto?''      Ritornando serio all'improvviso e guardandola con i suoi  grandi  e magnetici occhi scuri.

''Non rimpiango nulla, se è questo di cui hai paura.''    

Gli rispose calma Chris, con quella  sua   sincerità   disarmante  che tante volte lo   aveva spiazzato. In questo lei non era affatto cambiata.

''Bene. Meglio così. Neanche io .''

Si sorrisero e si diedero un bacio, in mezzo alla piccola folla  del   venerdì sera  che  riempiva  le vie della città.

Un passante distratto li spintonò, costringendoli a staccarsi e rompendo l'incanto del momento….

Ripresero  a camminare sulla via del ritorno.

''Come  va all'orfanotrofio?''

''Meglio del previsto! Dio, dovresti vederli, Angel, quei bambini sono semplicemente fantastici!  Li adoro  e Kelly  e Thomas  sono veramente due brave persone.''

''Lui ti sta sempre addosso, eh?''

''Come fai a saperlo, mi spii, forse?''  

''No. Ma spesso hai il suo odore addosso.''

''Beh, devo dire che mi fa un po’ la corte….''   Chris   ammise, ridendo.

''Prima o poi dovrai dirgli che non sei una donna libera.''    Disse Angel, improvvisamente serio.

''Poverino, rimarrà deluso.''

Chris  lesse la gelosia negli occhi di Angel e la  cosa la lusingò. Poi abbracciando Angel  appoggiò  di nuovo la propria  fronte alla sua.

''Lo sai che ti amo, vero?''   Gli sussurrò, quasi sulle labbra……

''Sì… e tu? Lo sai?''

 

Lilah era seduta alla scrivania del suo elegante e lussuoso   ufficio, quando  Gavin, senza essere stato invitato,   fece il suo ingresso, sornione e sicuro di sé come sempre. Si sedette su una  delle poltrone  della   grande stanza, sorridente e trionfante. Con l'aria del gatto che si è appena mangiato il  topolino……

''Hai letto  l'ultimo rapporto dei Veggenti? Ci sono le ultime notizie sul nostro amico Angel.''

''Non ancora, stavo per farlo se tu non mi avessi così inopportunamente interrotto.''

Rispose seccata Lilah, continuando a sfogliare  dei documenti, con aria disinteressata.

''Allora  te lo riassumerò io.  Penso che tu già sappia che    il nostro amico è  ritornato ad essere un vampiro.''

Lilah alzò  di scatto la testa, fissandolo. Ora sì che aveva tutta la sua attenzione.

''Tu sai…..come  sia  successo?''

''No, non lo so. Ma  pare che si sia fatto una nuova amichetta, una  che sa maneggiare bene la spada e non solo quella…..

Da quando c'è lei la   sua  attività di …..pulizia, chiamiamola così,   è aumentata e con essa i nostri problemi. Pare che insieme abbiano distrutto l'organizzazione  che un mafioso  di Shangai , un certo Ling, aveva impiantato qui in America. In una notte hanno ucciso tutti i suoi uomini  e dato fuoco a  tutti e tre i  locali notturni  di sua proprietà.

Il perché lo ignoriamo, ma era un buon cliente, per noi.  Ieri  sera invece hanno sterminato  una intera tribù di Skulls  che si occupava di approvvigionare il  nostro settore dei sacrifici umani.

I  Senior Partners    la temono , pensano che  potrebbe  costituire una seria minaccia per la nostra organizzazione a prescindere da Angel.''

''E allora? Non sarebbe né la prima, né l'ultima. ''

Si alzò e girò intorno alla scrivania per avvicinarsi alla donna. Il suo tono si fece più basso  e subdolo.

''Forse  ti interesseresti di più a lei se sapessi quello che so io. Nel rapporto non c'è scritto ma io ho saputo da fonte sicura che con lei l'anima del nostro amico non corre rischi.''

Lilah spalancò gli occhi. Gavin  sorrise, era riuscito a turbarla.

''Cosa significa?''

'' Significa  che può fare l'amore con lei senza che la maledizione che lo costringe a fare  del bene  si spezzi. In una parola, tanta felicità e niente Angèlus!''

Lilah ebbe un gesto di stizza. Gavin capì di averla punta sul vivo. Da quando  Lindsay se ne era andato era costretto spesso a lavorare in stretto contatto con lei e ormai  aveva imparato a conoscerla. Era sicuro che dietro la sua apparente freddezza, la sua collega nascondesse una insana passione per quello schifoso vampiro. E adorava portarle certe notizie, godendo  nel vederla   perdere  la calma quando si trattava  di Angel. 

Così rincarò la dose….

''Lo sai  da quanti secoli entra ed esce dal nostro mondo?''

''Cosa vuoi dire?  Anche lei  è una vampira?''

''No,peggio… Lei…..Lei  era un Angelo, un essere celeste, capisci? E ora è umana.''

''E' perché lo  è diventata ? Come può essere successo?''

 ''Non lo so. Non sono riuscito a scoprirlo, ma so con certezza che i Senior Partners  lo sanno.''

''Quindi….''    Concluse Lilah….  

''Vista la loro intenzione di  preservare Angel per il gran finale, non resta che togliere di mezzo lei, per torturarlo un po’.  Ti occuperai tu di lei  o devo farlo io?''

''Sarà un vero piacere, credimi.''   La rassicurò Gavin.

''Dobbiamo tener presente però  una cosa. Non è una donna qualunque. Ciò che è importante per ogni altra, per lei non ha nessun significato. I soldi, la carriera, l'aspetto esteriore. E' una con le palle, soprattutto se si tratta di proteggere il suo vampiro. Con lei certi sotterfugi non funzionerebbero e non faresti altro che averli entrambi addosso. Ci vuole qualcosa di drastico, Lilah.''

''Chissà forse potrebbe succederle un incidente…..''

''Sapevo che  avresti capito.''   Disse Gavin, accennando ad un sorriso, per poi subito ritornare serio. Il suo tono   subdolo fece rabbrividire Lilah.

''Oppure qualcosa di più raffinato, come una improvvisa malattia. '' 

 Suggerì lui, allusivo e glaciale come   sempre.

''Mi conosci, sono un'esperta in materia…''

 

Ormai Angel non usciva più di ronda senza Chris. Lei  sapeva stargli accanto senza rallentarlo o farlo distrarre, nei suoi inseguimenti.

Anzi, con il suo intuito gli aveva  risolto , invece, più di un problema.

Una visione improvvisa  aveva  suggerito a   Cordelia   dell'arrivo  in città  di un demone  cacciatore di bambine.  Così  Angel  e Chris  si ritrovarono, di venerdì sera, per i vicoli adiacenti  Sunset  Boulevard  sulle tracce  dello   Skyos  che   ne aveva  appena  uccisa una.

Angel doveva eliminarlo. A tutti i costi. Ed anche in fretta.

Quando era  così impegnato in una caccia era  teso e nervoso e non parlava  molto. Chris   lo comprendeva e così lo affiancava, in silenzio , notte dopo notte……

Era molto faticoso, per lei. Ovvio, non era una cacciatrice.

Ma per Chris era più pesante sopportare   la tensione e la rabbia che   in quelle notti leggeva sul viso di Angel e animava i suoi modi  piuttosto che lo stare in piedi fino all'alba.

Alla fine di uno dei  vicoli finalmente Angel  intravide lo Skyos  e riuscì a  raggiungerlo dopo un breve inseguimento. Lo aggredì, mandandolo a sbattere contro il muro.

Chris   rimase  in disparte, ad osservare Angel.

All’improvviso un altro demone, identico al  primo, arrivò in   suo  soccorso  e  lei  si accinse a  sbarrargli  la strada, pronta ad  affrontarlo, per impedire che Angel si  ritrovasse  preso tra due fuochi.

Aveva con sé  la balestra  di   Gunn     e   mirò all' addome . Ma lo Skyos  intercettò il  colpo e lo stiletto di acciaio si conficcò in una delle sue quattro mani. Che cominciò a sanguinare, se sangue si poteva  chiamare il liquido viola che   gli sgorgava dalla ferita.

Alto e scheletrico,    con la pelle ricoperta di squame, la colpì allo stomaco. Un colpo fortissimo.

Il dolore  costrinse Chris ad accasciarsi a terra. E il demone le fu addosso, mentre con la mano ferita le  premeva sulla faccia e sul naso, tappandole la bocca, cercando di  soffocarla. Sporcandole il viso con il  proprio sangue.

Con la coda dell'occhio Angel   vide Chris in difficoltà e si precipitò a soccorrerla, atterrando sul  suo aggressore   come un treno in corsa  e  troncandogli di netto la spina dorsale. Il rumore di ossa spezzate quasi rimbombò come un eco, nel vicolo, suggerendo all' altro demone  di scappare a gambe levate.

Angel non badò allo Skyos in fuga  e  soccorse invece la sua Chris.

 ''Come ti senti?  Fa male?''     Le chiese, non notando   alcuna ferita sul corpo di lei se non il  rivolo di sangue che le scendeva dal   naso.

L' assalitore aveva cercato di romperglielo.

''Tutto sommato…. bene. Mi ha solo colpito molto forte. Passerà. ''

Rispose  la ragazza, torcendosi un po’ per il dolore, mentre lacrime silenziose le scendevano giù per le guance.

''Mi dispiace. Questa volta non sono riuscita a coprirti  le spalle   e… quell' assassino è scappato.''   

 Angel la aiutò a rialzarsi, sostenendola.

''Non preoccuparti. Di lui mi occuperò  più tardi….vieni, ti accompagno a casa.''

Con il  fazzoletto di stoffa  che portava sempre in  tasca  ripulì delicatamente il viso di  Chris,  sporco del suo  sangue e di quello del demone.

La strinse a sé, sorreggendola  per aiutarla a camminare.

Delicatamente le  diede un bacio,  attratto dall'odore e dal sapore del   sangue di lei, che tanto bene conosceva e….amava.  Ma riconobbe in esso una venatura diversa. Evidentemente  quello dello Skyos  e il sangue di Chris si erano mischiati sulle sue stesse labbra.

La portò nella sua suite, all'Hyperion, e  fecero l'amore. Come sempre, dopo ogni caccia.

Il sesso, dopo le lotte ed il  sangue, era ancora più esaltante…….E la pace dei sensi e l'amore che Angel provava con  la sua nuova compagna erano straordinari. Lo facevano sentire  appagato, completo. Anzi di più. Vivo. Come mai in duecentoquarantacinque anni……

 

…….Era passato da poco il mezzogiorno quando  qualcuno bussò alla porta della  Robertson's House. 

La  dottoressa Kelly aprì  tenendo una delle bambine  in braccio. Khara faceva sempre i capricci al momento di mangiare e  non c'era un addetto particolare alla porta. Il personale era quello  strettamente  necessario.

''Salve!''  Disse la dottoressa, salutando  l'uomo alto e bruno che aveva bussato il campanello.

''In che cosa posso esserle utile?''                                                             

''Io, veramente…sono qui per vedere Chris. Sono  …..''

''Angel! ……  Vieni, entra!''   

La voce di Chris si levò alta e squillante alle spalle della dottoressa.

Quell' istituto  non era  solo un edificio pubblico  ma rappresentava, per i bambini e i ragazzi lì presenti, la loro casa e la loro famiglia.

Molto probabilmente la barriera mistica   avrebbe fermato il suo amico vampiro, per cui Chris ritenne  opportuno   formulare l'invito ad entrare .

''Ciao….Sono contenta   che tu sia venuto, finalmente, ho una gran voglia di  abbracciarti.''     Gli sussurrò, sottovoce.

Angel sorrise. E dovette ammettere, con sé stesso, che quello che aveva appena ricevuto era l'invito  ad entrare  più dolce che avesse  mai  avuto.

La dottoressa Kelly, terminato il rito di presentazione del nuovo venuto da parte di Chris, molto opportunamente, li lasciò soli.

''Volevo solo sapere come stavi. Stanotte  ti ho visto in difficoltà e poi stamattina, quando mi sono svegliato, non c'eri più.''

'',  adesso  lavoro anche durante il  giorno, lo sai.''

Sorridendo Chris  lo strinse  a sé, cingendogli i fianchi. La sua preoccupazione la lusingava. Di più.    Le piaceva.  In certi  momenti Angel si dimostrava di una dolcezza eccezionale, decisamente insolita per una vampiro. Anche se con l'anima.

Con la mano le  sfiorò    la guancia  sulla quale  si stagliava   un enorme livido blu all'altezza del naso. Neanche il fondotinta di Cordelia era riuscito a nasconderlo del tutto.

''Guarda cosa ti ha fatto….Ti fa ancora male?''

''No, non più. Non preoccuparti.''

''Quando ti sei addormentata sono uscito di nuovo. Chi te l'ha fatto non esiste più, letteralmente…''

Gli occhi di Angel brillarono di crudeltà a quelle parole. Chris  non poteva certo immaginare  quale orrenda fine  avesse riservato al demone, ma  conosceva Angel  e la sua mancanza di scrupoli quando si trattava  di  bestie infernali come gli Skyos.

Nonostante tutto rabbrividì al solo pensiero  di lui che  gli  dava  la caccia arrabbiato per ciò che era accaduto a lei……

Una  banda  di ragazzini di tutte le età  entrò precipitosamente nell'ingresso, vociando allegramente e circondando Chris and Angel , per poi zittirsi tutti in attesa di sapere chi fosse quello sconosciuto  che sembrava, a loro così piccoli, una montagna imponente …….una montagna che incuteva un certo timore.

Uno dei bimbi, facendosi coraggio, strattonò Angel  per una manica del completo nero, attirando la sua attenzione. Era biondo e con gli occhi azzurri, alto ma molto  magro. Doveva avere  circa cinque anni.

''Signore, signore…..perché sei vestito così, non ti piacciono i colori?''

''E' Lionel.''  Si affrettò a  dire Chris, per poi bisbigliare all'orecchio di Angel…….

''L'anno scorso ha perso in un incidente entrambi i genitori. Non gli resta più nessuno.''

Angel si piegò sulle gambe, portando il suo viso all'altezza di quello del  ragazzino e guardandolo negli occhi. Sì…in essi si poteva  leggere  il dolore…..quel dolore.  Quello troppo grande da dimenticare, quello che  ti fa sentire segnato per tutta la vita e ti fa  crescere in fretta, a dispetto  dell'età  e dei tuoi  sogni.

Negli occhi di ciascuno di loro Angel lesse lo stesso dolore. Infanzie  rubate e distrutte  da eventi troppo drammatici per poter essere raccontati con leggerezza, frettolosamente e senza rispetto.

In quel momento lui ripensò alla sua infanzia a Galway…… 

La sua era stata l' infanzia   fortunata  e dorata   del figlio di un commerciante di sete e stoffe. Un benestante. Il periodo più felice della sua vita di mortale. In cui nessuno avrebbe potuto  presagire l'immensa oscurità che sarebbe venuta dopo…..

''Non è vero che non mi piacciono i colori.''   Rispose  Angel, sorridendo. E con un piccolo trucco degno di un  prestigiatore, nella sua mano destra  comparve all'improvviso una  scatolina  di legno, in cui dentro vi erano dei pastelli a cera.

''Hiiiii! Come hai fatto?''   Chiese Lionel, stupito.

''Una piccola magia. Sono tuoi….se li vuoi.''    Disse semplicemente, ottenendo in cambio un  improvviso abbraccio da parte del ragazzino.

''Ehi, fa piano….così mi strozzerai!''   Disse Angel ridendo,  lusingato dallo slancio affettuoso del piccolo  Lionel.

Anche tutti gli altri bambini rimasero senza parole, per poi scuotersi dalla sorpresa  e reclamare a loro volta qualche cosa di piccolo ma gradito in dono.

''Sì, sì, c'è qualcosa per tutti,in macchina….''  Si affrettò a dire Angel, alzandosi con  Lionel in braccio e cercando l'aiuto di Chris per placare quel  coro di voci piccole e  chiassose.

Chris   rideva……Vedere Angel circondato dai bambini, da  quelli che aveva dal primo giorno in quell'istituto  iniziato a considerare   i suoi bambini, le ricordò la scena di Davide e Golia . Solo che in questo caso Golia non era poi così cattivo e  Davide era…. una ciurma di ragazzini scatenati.

Angel   sarebbe capitolato ingloriosamente se una voce amica non li avesse distolti.

''Perché non raggiungete   Kelly in sala ? il pranzo è pronto da un pezzo.''

Un coro di assenso fece eco alle sue parole. I bambini salutando  allegramente si diressero  nel grande salone adibito a  refettorio.

''Lei è Angel, non è vero?Io sono  il dottor  Thomas  Robertson,  Tommy,  per gli amici….''

Era un uomo sulla quarantina, di una bellezza discreta, con gli occhiali, aria molto intelligente. Somigliava a   Wesley, per struttura fisica  e modi gentili. Ma con  i lineamenti più marcati e l'incarnato e i capelli più chiari, quasi biondi. Un tipo solare.

Gli strinse forte la mano, una stretta tenace e calda.

''Perché   non resta con noi a pranzo? Lei è simpatico ai bambini. E' stato molto bravo nel suo primo approccio. ''

''Grazie, ma non posso. Devo tornare al lavoro.''

Fu la   veloce e decisa risposta di Angel. Non si sarebbe sentito a suo agio   al centro dell'attenzione di tutti. Soprattutto di quella di Thomas.

''Peccato. Avrei  voluto   tanto conoscerla meglio, Chris mi ha  parlato molto di lei. Mi aveva detto però che lei non è un tipo molto socievole.''

Angel guardò Chris per un attimo,  infilò le mani nelle tasche dei pantaloni, in quella posa sua così caratteristica  che Chris adorava, poi fece spallucce.

''Io sono diverso, è vero. Non amo  stare molto  in mezzo alla gente  e …..non amo   mangiare.''

E sono un vampiro…. Ma questo  ultimo pensiero lo tenne per sé.

''E mi dica, Angel, è   bravo, in quello che fa, come lo è con i bambini?''

Altra domanda trabocchetto…. pensò Angel.   Ora   mi sono  stufato.

Aveva una  voglia  tremenda  di rispondergli in maniera antipatica, dando libero sfogo  ai suoi pensieri. Ma  si dominò. Per Chris. In fin dei conti quello che aveva di fronte era il suo datore di lavoro.  L'uomo con cui , dopo di lui, Chris condivideva la maggior parte del suo tempo e dei suoi interessi.

Doveva essere molto  gratificante   aiutare  lui ad occuparsi di quelle piccole ma adorabili pesti. Forse più che aiutare  me  nella  mia missione….. 

Quest' ultimo  pensiero infastidì  Angel, che si sforzò di sorridere, ma con l'anima in subbuglio.

''Nah…Non sono molto ferrato  con i bambini. Io.. non ho figli.''

''Non ha risposto alla mia domanda, però…..''     Thomas insisteva.

Sì…Una volta  ero molto bravo in certe cose. Nel torturare e nell'uccidere. Si, davvero bravo… Mi hanno chiamato '' Il Flagello '' , per questo… 

Si avvicinò al dottore e sovrastandolo leggermente, in altezza, guardò  il suo interlocutore negli occhi , cercando di capire se lui fosse abbastanza  sveglio da cogliere il doppio senso nascosto nelle sue parole  …….

''Non credo che sia questione di bravura, quanto di costanza. Io perseguo il mio  scopo o il mio bersaglio fine a che non ho ottenuto ciò che voglio. E  raramente  fallisco.''

Thomas in apparenza non sembrò cogliere la velata minaccia contenuta nelle    sue affermazioni  e non si scompose più di tanto, ma gli occhi di Chris   tradirono un barlume di rabbia ……

Lei aveva compreso, invece.

''Bene, buon per lei…..''   Proseguì imperterrito il  dottore.

 ''Le faccio i miei migliori auguri, visto il mestiere che fa..Ora, se vuole scusarmi , ho l'abitudine di mangiare con i bambini. Chris, vieni anche tu?''

''Si, dammi solo un minuto…''   Rispose Chris , mentre Thomas, dopo aver  stretto la mano   ad Angel   si avviava  verso la sala. Lasciandoli  soli.

''Ma cosa ti è saltato in mente?''  Lo aggredì subito Chris.

''Se non ti faceva piacere conoscerlo, perché sei venuto?''

''Lo sai  perché sono qui. Io… scusami Chris. Non  so cosa mi  è preso…..''

''Lo so io. Sei geloso di lui.''

''Cosa? Ma no!''

''Invece sì. Non avevi nessun motivo di minacciarlo. O credi che io non abbia  capito cosa intendevi dirgli ? Lascia stare la mia ragazza o farò di te l'oggetto del mio tempo?''

''Stai esagerando…..''

''Davvero? Allora guardami negli occhi e dimmi che mi sto sbagliando.''

Angel   fissò  il suo sguardo bruno  in quello azzurro di lei  e deglutì.  Ma tacque…. era vero. Era geloso. Se gelosia si poteva definire il fuoco che gli bruciava dentro al solo pensiero che un altro uomo potesse desiderare   la  sua  Chris, o anche solo tentasse  di toccarla.

Chinò il capo, ancora in silenzio…..

''Vedi? Avevo ragione.''   Sentenziò Chris. Ma il tono di voce fu più dispiaciuto che trionfante. Con dolcezza costrinse Angel a  guardarla.

''Mi dispiace che abbia cercato di metterti in imbarazzo, davanti a me. Mi dispiace ancor di più che  tra voi due vi sia animosità a causa mia. Era importante, per me, vedervi diventare amici. E mi dispiace che tu sia geloso. Non ne hai il motivo. Lo sai, vero?''

''Si. ''

''Bene. Allora stasera si va a caccia?''  Chiese Chris, sorridendogli e accarezzandogli  una  guancia.

''Certo, se vuoi…''    Ed Angel la baciò, senza essere invadente. Un bacio semplice ma pieno di promesse….

Chris lo lasciò mentre apriva  il  portone per  uscire. Per poi  infilare la porta della sala da pranzo.

A sua insaputa   Angel tornò indietro sui suoi passi nell'ingresso ormai deserto e si accostò allo stipite della porta della sala  in cui   erano tutti riuniti a mangiare.

Tenendosi nascosto,vide Chris sedersi al tavolo. Il suo posto era accanto al dottore. Lo aveva immaginato......

Lo vide versarle l'acqua  nel bicchiere  e passarle un vassoio con il cibo. Non aveva occhi che per lei. Doveva esserne innamorato e non poco.

Chris   rideva, con gli occhi luminosi  e vivi   di chi ha finalmente trovato  un luogo  a cui appartenere, anzi di più…una famiglia. 

In pochissimo tempo, forse senza che nessuno se ne rendesse  conto, quelle persone e quei bambini erano diventati indispensabili all'equilibrio fisico ed emotivo della sua Christal. Sua. Appunto. E di nessun altro.

Angel soffriva nel vederla accanto all'uomo che sapeva   in qualche modo interessato  alla sua compagna  e  aveva  avuto  la faccia tosta di mettere in dubbio le sue capacità.

Decise di aver  visto abbastanza e velocemente uscì  dalla porta, percorrendo  a grandi passi il portico per infilarsi  nella fogna più vicina. Un sole spietato rendeva la giornata luminosa  più del solito, quasi a voler sottolineare la sua estraneità a quel luogo…..

 

Un'ora dopo,  Gavin   raggiunse Lilah nel suo ufficio. Trionfante. Lilah  appena lo vide capì…..

''Il piano  ha avuto inizio. .La prima più importante parte  ha avuto successo. Mettiti comoda nella tua poltrona, mia cara Lilah  e osservane gli sviluppi. Presto il nostro Angel avrà altro a cui pensare, oltre che mettere i bastoni nelle ruote a noi della Wolfram and Harth!''

''Non vedo l'ora!''   Rispose entusiasta Lilah.

Quel suo piccolo e insignificante collega si stava rivelando davvero una miniera di sorprese e iniziativa. Senza contare che questa volta il bersaglio della ritorsione di Angel non sarebbe stata lei, una volta tanto. Lei alla fine avrebbe ottenuto il doppio  risultato di  togliersi dai piedi  quel buffone di Gavin  e di   far precipitare   Angel nel peggiore dei suoi incubi. E niente avrebbe potuto renderla più felice……

 

Tornato all' Hyperion trovò Cordelia che lo aspettava e…anche qualcun altro.

''Guai in vista!'' Sentenziò Cordy, appena lo vide sbucare dal seminterrato, indicandogli l'ospite seduto di spalle sul sofà che lo aspettava.

Era una donna alta ed elegante. La sua fisionomia, perfettamente nota….

''Lilah….a che  devo l'onore di questa visita?''    Sbottò, ironico.  Ci mancava solo lei.

''Salve Angel. Nessuno ti ha mai detto che non è cortese far aspettare gli ospiti?  Altri dieci minuti e ti avrei addebitato l'ora che ho passato ad aspettarti. Lo sai, sono un avvocato, il mio tempo è denaro.''

''Cosa vuoi?''

''Diciamo che sono qui per farti un favore…''

''Tu…. un favore a me?''

''Sì, riguarda una persona a te molto cara.''

Un dubbio atroce si insinuò nella  mente e nel  cuore del vampiro.  Che  fece fatica a mantenere la calma.

''Vuoi dirmelo  o devo tirare ad indovinare?''     Le chiese, appoggiandosi con  i gomiti  al bancone della hall.

''La tua  compagna, quella Chris  o come diavolo si chiama. E' in pericolo.''

''Che tipo di pericolo?''  Angel si rizzò in tutta la sua lunghezza, allarmato. Sentiva che Lilah non stava mentendo.

''Del tipo che fa  perdere tutto.  Prima il senno e poi…..''

''E  poi….?''

''Poi, qualcosa di molto importante anche per te. La sua anima!''

''Cosa le hai fatto?''     Angel urlò e scattò  in avanti,  aggredendo Lilah e soffocandola  con  entrambe le mani….

Cordelia, strattonandolo  e urlando a sua volta cercò  di farlo ragionare.

''Calmati, Angel, calmati, non saprai niente se la ucciderai.''

Angel a fatica recuperò  la sua proverbiale calma e mollò la presa d'acciaio.

''Non sono stata io…''  Disse Lilah, mentre rantolava per la mancanza d'aria.

''Allora chi?''

''Gavin, il mio collega.''

''Perché  me lo stai raccontando, chi mi dice che non sia una trappola?''

''Ascoltami…non ti  è rimasto molto tempo. La trasformazione comincerà presto.''

''Trasformazione….in cosa?''

''Una Arpìa.''   Rispose Lilah.

 Angel  si sentì quasi mancare la terra sotto i piedi. E  la sottile paura che lo aveva attanagliato quando Lilah aveva cominciato il suo discorso divenne terrore puro.

Si  ricordò di quando, a  Sunnydale, ne aveva incontrata una e l'aveva uccisa,  mentre Buffy era  venuta a Los Angeles per qualche giorno a trovare il padre….

''Una ..che?''   Chiese Cordelia.

''Una Arpìa. ''   Ribadì   Wesley, che nel frattempo era  rientrato all'albergo e da un po’ stava ascoltando senza che nessuno se ne accorgesse.

A  grandi passi si avvicinò all'amico vampiro chiaramente scioccato dalla notizia. Gli mise una    mano  sulla spalla. Un gesto di affettuosa solidarietà.

''Un demone….ma non di razza pura. Un ibrido, frutto della combinazione di sangue umano con particolari caratteristiche con quello demoniaco.''    Spiegò.

''Come i vampiri…''     Osservò Cordelia.

''Sì. Ma mentre per i vampiri  il demone prende il sopravvento in maniera immediata. Nel  caso delle Arpìe la persona infettata si trasforma lentamente, nel corpo e nell'anima  e  all'improvviso  viene fuori  il demone di inaudita brutalità.''

''Il primo segnale sarà una improvvisa debolezza. Che tuttavia sarà soltanto transitoria.''

Disse Lilah. Ma poi   smise di parlare. Per un attimo aveva avuto l'impressione che Angel non la ascoltasse  affatto. Non sapeva se la sua immobilità  fosse un segno di attenzione o di una tensione  così  grande da   compromettere anche la lucidità  di una mente come la sua. Poi  proseguì…..

''In seguito  si ritroverà con  una grande forza e un gran brutto carattere, diciamo così… A quel punto diventerà pericolosa, per tutti.''

''Cielo!   I bambini della Robertson's!''   Mormorò Cordelia.

''Come posso fermare  il processo di trasformazione?''    Il pragmatismo di Angel era una delle cose di lui che a Lilah più piacevano.

''Devi  far sì che il suo sangue entri  di  nuovo in contatto col sangue del demone che ha dato il via all'infezione. Ma prima che uccida la sua prima vittima, o sarà irreversibile…''

''Credo di sapere quando è successo. Gli Skyos…..''     Mormorò Angel , come parlando tra sé e sé.

Ripensò al sapore  diverso che aveva avuto il sangue di Chris , appena  la  notte  prima.

Era  appena  stato contaminato…….

''Sì. E  indovina  chi  è stato a scovarli e a portarli qui……''     Esclamò Lilah.

''Gavin... ''   Aggiunse Angel.

''Esatto. Il sangue degli Skyos  è altamente infettivo per gli umani. Ne basta una sola goccia.''

La spiegazione di   Lilah  breve ma esauriente, tolse ogni dubbio ad  Angel.

''Ma perché non si è trasformata in una di loro? Perché in Arpìa?''

''Perché  è una donna, mio caro. Gli Skyos sono tutti di sesso maschile.''

Lilah sorrise, cattiva.

''Perché proprio lei?''    Angel  formulò la sua domanda,  ma  presagendo già  la risposta. A causa mia. Per colpire  me.

''Perché i Senior Partners ti vogliono vivo, ma  molti di noi  ti vogliono  solo e sofferente…..''

Di scatto Angel voltò il viso verso Lilah. Il suo sguardo fu di pietra. Lilah sentì un brivido lungo la schiena.

Quando è furioso  diventa bellissimo….. Vale  la pena di correre il rischio di farsi uccidere per vederlo. Pensò l' avvocato.

''E tu? Perché sei qui? Cosa ci guadagni?'' 

''Perché ho bisogno che tu faccia una cosa per me  e quando l'avrai fatta  ti dirò dove potrai trovare gli Skyos per curare  la tua donna.''

''E se non ti accontento?''

''Allora il tempo passerà e la tua   amica  non sarà più un essere umano.  Ucciderà chiunque le capiti a tiro fino a che  sarai costretto a  fermarla  tu stesso…..

Ti guarderà negli occhi quando le pianterai una spada nel petto e le spaccherai il cuore. E' l'unico modo in cui potresti   fermarla.…..''        

Il solo pensiero di doverlo fare  fu più che sufficiente per accettare senza remore la proposta di Lilah. Certamente ciò che l'avvocato aveva intenzione  di   fargli fare non  avrebbe giovato alla sua redenzione,  ma ne avrebbe  affrontato le conseguenze a tempo debito.

''La tua sta diventando un '  abitudine eh, Lilah? Una pericolosa abitudine…''

 Le disse Angel, a denti stretti.

Usare  le mie donne contro di me. Prima  Darla. Ora   lei.

Per tutta risposta Lilah indicò  con l'indice l'orologio che aveva sul  polso. La divertiva un mondo tormentare Angel.

Non c'era molto tempo. E presto non ce ne sarebbe stato più, per   Chris…. tempo. Da quando era un vampiro quella parola non aveva più significato niente. Lui  era   eterno. O almeno  lo sarebbe stato  fino a quando qualcuno non fosse riuscito a   tagliargli  la testa. Ma Chris…..la sua Christal…per lei aveva importanza. Perciò avrebbe fatto di tutto, per salvarla da quell' atroce destino. Anche andare all'Inferno o rivoltarlo, se fosse stato necessario.

''Cosa devo fare?''     Lilah non aveva mai visto Angel così rassegnato. Quasi sottomesso.

Così accondiscendente perde molto del suo fascino……Pensò, con  un po’ di delusione.

''Un viaggio indietro nel  tempo.''

''Eh?!''

''I nostri Veggenti ci hanno avvertiti che le Forze dell'Essere stanno per inviare  nel passato  un loro agente, chiamiamolo così,  con il  preciso  scopo di uccidere uno dei   soci   fondatori della Wolfram and Harth.

La sua morte prima che lo diventi molto probabilmente  influenzerebbe lo sviluppo della nostra società , anche se non sappiamo in che modo.

Così  nessuno dei  Senior Partners   vuole  correre rischi. Hanno affidato a me l'incarico di  preparare  una contromossa adeguata,  per cui,  ecco qui la mia idea……Tu impedirai che ciò avvenga e io ti darò il sangue degli Skyos per curare la tua amica.''

''E il tuo amico Gavin, cosa ne penserà del tuo voltafaccia?''    Cordelia non riuscì  a fare a meno di chiederglielo.

''Gavin? …Lui è già   morto, non è vero, Angel? Quando avrai salvato la tua Chris  sono sicura che troverai il modo di fargliela pagare,  mentre io sarò premiata  dalla società per   aver   salvato uno dei Soci  Anziani…''

''Ingegnoso da parte tua. Non c'è che dire.''    Esclamò, sarcastico,  Wes.

''Chi è l'agente?''     Le chiese, Angel.

''Al momento non sono informata su questo. Lo scoprirai a tempo debito. Prima di partire avrai tutti i dettagli, compreso il  rituale necessario per rendere corporeo l'agente. ''

''Corporeo? Cosa significa?''    Intervenne  Wes.

''Vuoi dire che l'agente potrebbe essere  di natura……diversa?''   

''Sì. Un  Angelo della Morte……ad essere esatti.''

Replicò  Lilah,  senza mezzi termini.

Wes e  il suo amico vampiro  si guardarono negli occhi, sconcertati, rendendosi conto pienamente della portata dello scontro e dell'affronto alle Forze dell'Essere che avrebbe rappresentato.

Ma Angel non era tipo da perdere facilmente la testa. Soprattutto quando era necessario rimanere lucidi per arrivare fino in fondo. Per questo era un Campione….

Lo smarrimento che era seguito alle parole di Lilah ben presto sparì dal suo sguardo, lasciando posto solo a una  furiosa determinazione.

''Devo proprio farti i miei complimenti, Lilah……''  

''Stavolta tu e i tuoi compari l'avete proprio congegnata bene. Qualsiasi cosa deciderò di fare, in ogni caso perderò qualcosa che per me è vitale.''

''Già. Se  salvi  il nostro socio fondatore finirai di nuovo all'Inferno, Angel. Non credo che le Forze  dell'Essere  potranno perdonartela.  Se  non lo farai, salverai la tua anima, forse, ma perderai la donna che ami. Ah, non vorrei proprio trovarmi nei tuoi panni. Che tragica scelta. L'anima o il cuore? Non c'è che dire, un dubbio amletico il tuo….''

''Ti sbagli….io so già cosa devo fare.'' Angel parlava lentamente, ma la sua voce aveva un tono così freddo da mettere i brividi.

''Bene, allora ti lascio. Ti aspetto stasera, a mezzanotte,  nei sotterranei della Wolfram and Harth.''

 

Appena Lilah fu uscita Angel prese il soprabito e si diresse verso il seminterrato, per uscire.

Cordelia lo inseguì e lo fermò, strattonandolo per una manica.

''Angel, aspetta, cosa hai intenzione di fare, dove vai?''   Senza voltarsi, Angel replicò.

''Vado all' orfanotrofio, a prendere Chris, mi sembra ovvio. Potrebbe sentirsi male in qualunque momento. O addirittura cominciare già ad uccidere. Preferisco essere con lei quando succederà.''  

''Cosa le dirai?''

A queste parole la frustrazione e le disperazione di Angel emersero in tutta la loro portata.

Voltandosi, esplose….

''Niente….non posso dirle niente!Lei non mi  permetterebbe mai  di salvarla . Non  accetterebbe  mai di essere proprio lei la causa  della mia dannazione!  Già si sente in colpa per avermi reso di nuovo un vampiro. Non potrebbe sopportare di più!''

All'improvviso afferrò il vaso cinese  che era  in bella mostra su un tre piedi  all'imbocco del corridoio di servizio.

Lo lanciò con forza verso uno dei   giganteschi pilastri della hall, con uno scatto repentino. Il vaso finì in mille pezzi, naturalmente, pezzi che rimbalzarono come schegge impazzite per tutta la hall.

Angel stava facendo una enorme fatica per controllare la sua rabbia e la sua frustrazione. E il demone… urlava.

''Dannazione Cordelia! Perché, perché tutto questo? Perché non vogliono lasciarci in pace? Pace…io  e  Chris  non chiediamo altro. E' forse chiedere troppo?''

''Oh, no, Angel…..Non per un umano, almeno. Ma per te non potrà mai esserci pace, non perché tu e Chris non la meritiate , ma perché…….il male non dorme mai e  tu sei l'unico essere  che io conosca  forte abbastanza da  reggere il peso  e la responsabilità di una guerra continua e senza esclusione di colpi.''

''E le Forze dell'Essere? Perché  permettono  che le facciano questo? ''

''Ma non capisci Angel? Tutto questo è solo un altro  modo, un altro  espediente per metterti alla prova . Niente di più…..''

Angel si lasciò crollare sul sofà. Si strofinò il viso e gli occhi con una mano, come a volersi svegliare da un  brutto sogno.

''E se fallissi, Cordelia? Come farei  a continuare  senza di lei?  Da quando l'ho riavuta è come se avessi ripreso a  respirare……dimmi che capisci ciò che significa per me, dimmelo, ti prego.''

''Si lo capisco, Angel. Ma voglio che ora tu rifletta su una cosa. Tra te e Chris è più che amore…… C'è un legame trascendentale, tra voi due,  che va oltre il sesso e i sentimenti che provate uno per l'altra. E  niente e nessuno potrà sottrarvelo.''

''Cosa ?''

''L'eternità, Angel. Finalmente sia tu che Chris avete al vostro fianco qualcuno che sa cosa significa veder trascorrere il tempo sulla pelle degli altri. Che sa cosa significa vivere in mezzo all'umanità ma sentire, anzi sapere, di essere speciale e  sentirsene escluso. Che ha la saggezza e l'esperienza che queste cose ti regalano, che il tempo ti regala. Sono sicura che troverai il modo per superare tutto questo. Ma non da solo, dovrete   farlo insieme. Escluderla sarebbe  deleterio e pericoloso per entrambi.''

Un veloce sorriso fu la risposta di Angel ai suoi consigli. E per Cordelia fu sufficiente, anzi, più di quanto avesse  pensato di ottenere.

Maledetta  Wolfram and Harth. Un giorno o l'altro vi distruggerò tutti, dovessi finire di nuovo all'Inferno, per questo….

Pensò Angel mentre usciva.

 

Trenta minuti dopo  Angel era alla Robertson's  House. Non sapeva ancora bene come, ma era deciso a  portare Chris via di là, prima che qualcuno si accorgesse di qualcosa.

La stava aspettando  nell'ingresso quando un urlo   di dolore   echeggiò   nell'edificio. Poi   sentì    la voce di un uomo che gridava.

''Aiuto, che qualcuno mi aiuti!!''

Angel corse immediatamente  nella sua direzione, ritrovandosi in una stanza non molto grande, adibita a sala studio e biblioteca.

Vide Thomas    inginocchiato  sul pavimento mentre  cercava di     soccorrere   Chris, che sembrava in preda alle convulsioni.

''Cosa è successo?''

''Non lo so. Stavamo parlando quando all'improvviso ha cominciato a tenersi la testa con le mani, lamentandosi e poi   ha urlato. Credo che  sia  un attacco epilettico.''

''No, non lo  è. Chris  non  soffre di epilessia.''  

''Ne sei sicuro?''

''Sì….''        Finalmente Chris  sembrò calmarsi, ma era esanime. Thomas tacque, dubbioso.

''Dobbiamo  portarla in ospedale.''     Disse, alzandosi per chiamare un'ambulanza.

''No, è  inutile, non servirebbe a nulla.''

Angel lo bloccò, schiacciandogli la mano sulla cornetta del telefono.

''Ma che dici, sei impazzito, ha bisogno di cure!''

''E' vero, deve essere curata, ma in ospedale non possono fare niente  per lei. Fidati di me!''

''Fidarmi di te? E come potrei fidarmi di un vampiro?''   Angel  rimase colpito. Lui sapeva.

''Te l'ha detto lei?''

''No, ci sono arrivato da solo. Le tue mani  sono fredde. Il tuo modo di …muoverti. Ho chiesto in giro  e bingo! E' saltato fuori cosa sei.''

''E di Chris? Cosa sai di lei?''

''Tutto. Michael era mio amico. Lui si fidava di me. So  chi era lei e cosa è adesso. Una donna bellissima e sola e tu ti stai approfittando di lei.''

Angel  rimase  senza parole. Thomas era un tipo coraggioso, lo dovette ammettere. Non è da tutti affrontare  un vampiro, sapendo bene cosa sia. In passato  lui   aveva ucciso per molto meno di questo.

La loro attenzione fu richiamata da Chris che, lamentandosi, cominciò a muoversi sul pavimento. Entrambi  accorsero vicini a lei.

Chris finalmente aprì gli occhi.

''Angel…..''

''Shh, tranquilla, non parlare.''

''Cosa ti è successo?''    Le chiese invece Tommy.

Angel lo guardò di traverso.

''Non lo so. Mi sono sentita…male…..''

''E ora?''    Le chiese ansioso Angel. Conoscendo però già la risposta.

''Mi sento …..debole…Non riesco a tenere gli occhi aperti.''    E  li richiuse, assopendosi.

Angel la prese tra le sue braccia.

''Ma cosa fai, dove hai intenzione  di portarla?''

Thomas si frappose tra Angel e la porta, sbarrandogli il passo.

''Deve andare in ospedale!''

''No….''  Ribadì Angel.  ''La porto a casa mia, è meglio….''

Thomas   si oppose, con fermezza.

''Chiamerò la polizia. Questo è un rapimento.''   Asserì, un   secondo dopo.

''E' meglio per tutti  che tu non lo faccia.''   Fu la risposta di Angel, che si   era avviato  verso la porta, sicuro che nessuno lo avrebbe fermato. Si era trasformato, lasciando che il suo demone uscisse allo scoperto. Il dottore,  vedendolo, era trasalito e poi  arretrato  di un passo. Chissà   se per la paura o il disgusto, si chiese Angel.

A dire la verità non gliene importava affatto. In quel momento l'unica cosa di cui gli importasse era salvare Chris. Perciò la affidò alle cure di Cordelia e Wes e all'ora concordata andò  alla Wolfram and Harth.

 

Angel si era   nascosto  nell' angolo più buio  della stanza. Le imposte erano chiuse e ciò facilitò la sua mimetizzazione.

Gordon era troppo indaffarato per essere in grado di percepirlo. Era interessato soltanto  alla bella bionda distesa sotto di lui nel suo letto…..

Angel lanciò nell' aria  e  sul pavimento   la polvere magica che   i mistici della Wolfram and Harth gli avevano fornito, costruendo  così  a  metà della stanza  la barriera destinata a  rivelare  e ricevere  l'Angelo sterminatore.

Aveva in mente un piano ben preciso. Non poteva permettere che Chris morisse, ma non poteva nemmeno cedere in pieno al  ricatto  di Lilah.

Avrebbe significato la negazione e la rovina di tutti i suoi sforzi per ottenere la redenzione. L'Inferno. Quello vero. Di nuovo.

Fu strappato ai suoi pensieri da uno scoppio silenzioso  di luce  azzurrino, che lo abbagliò.

L'Angelo era arrivato e la barriera aveva   funzionato. Era divenuto, senza saperlo, visibile e corporeo….

Lo avrebbe combattuto, con la sua forza di vampiro e messo KO senza ucciderlo. E avrebbe sequestrato Gordon. Lo avrebbe tenuto in ostaggio e chiesto uno scambio con il sangue per guarire Chris.

Angel  di certo non si illudeva che Lilah mantenesse la sua parola di aiutarlo, senza esservi costretta……

Delle conseguenze del permanere di Gordon in vita si sarebbe occupato in seguito.

Sì posizionò alle spalle dell'Angelo, ignaro di tutto e intento ad eseguire la sua missione.

Una balestra di metallo luccicante era nelle sue mani e puntava la schiena dell'uomo nel letto. La freccia incoccata era   trasparente, vitrea.  Mistica, evidentemente. L'uomo sarebbe morto di infarto e nessuno avrebbe visto la Morte portarlo via.

Angel    lo  attaccò  alle spalle, colpendolo.

L'Angelo accusò il colpo e  barcollò, ma senza cadere a terra.  Naturalmente il  suo tiro   andò  a vuoto.

Ripresosi, fulmineo,  lo vide  voltarsi  verso di lui, stupito e arrabbiato.…possente  e  maestoso.

Angel rimase di pietra.  L'essere che gli stava dinanzi altri non era che … lei. Era Christal. Non proprio  la sua, a dire la verità, quella del suo tempo, quella che lui conosceva ed amava. Era l'Angelo, non la donna, a stargli di fronte.   

Indossava  una tunica nera  e  argento lunga fino ai piedi e al di sopra  di essa una corazza di metallo, splendidamente rifinita ed intarsiata, ai margini,  di segni e simboli  sconosciuti.  

Portava i  capelli    lunghi  fin  quasi alle ginocchia, trattenuti da  ciocche annodate e  intrecciate  tra loro, in un disegno complicato  ma,  nell'insieme, ordinato.

Le  ali….erano splendidamente bianche alla base della schiena, ma   sempre più scure  man mano che l'occhio  si avvicinava alle punte. Completamente  nere  sul loro contorno.  Ed erano grandissime, nervose, in  lento ma perenne  movimento, quasi a voler  dare testimonianza della loro vitalità e potenza.

Era una creatura di una bellezza  unica, vagamente androgina  e ….letale.

La sorpresa disorientò Angel e l'Angelo  ne approfittò a sua volta,  mandandolo a sbattere contro il muro della stanza con un sol cenno. In un   secondo  fu addosso  al vampiro, con la mano intorno al suo collo, che lo alzava con la sola forza del braccio destro teso.

La formula magica  aveva annullato temporaneamente l'essenza divina ma non la sua forza ultracorporea.

''Come hai osato?!'' Tuonò.

Il suo sguardo azzurro e gelido  esigeva risposte.

Angel taceva. Qualunque cosa avrebbe detto, non sarebbe servito. Ma non riusciva a distogliere gli occhi dal  suo viso e dagli occhi di lei.

In fondo appartenevano alla persona che amava.

L'Angelo colse la sfumatura  di amore nello sguardo di  Angel……

I suoi occhi lo avevano tradito.

Forse per questo  allentò la presa e il vampiro si ritrovò di nuovo con i piedi per terra. Ma con la sua mano ancora saldamente stretta intorno al collo.

''Come è possibile che tu mi veda?! Come hai fatto a fermarmi?''  

''Una barriera magica. In grado di renderti corporea.''

''Da dove vieni?''   Sibilò piano.

Angel esitava.

''Rispondi!!'' Gli ordinò. Minacciosa.

''Io…io vengo dal futuro.''

''Perché? Sei qui per uccidermi?''  

''No, per salvare lui. Da te!''

''Lui deve morire. Così è scritto.''

''No, deve vivere, altrimenti un innocente morirà.''

''Se lui vivrà molti innocenti moriranno.''

''A lui penserò io…ma non ora. Ora deve vivere!''

''Chi sei tu, per arrogarti il diritto di decidere della vita e della morte  di un essere umano?''

''Io …sono Angel!''

''Angel…Trovo che sia un nome inadatto per un demonio.''

Dunque  L'Angelo aveva  percepito la sua vera essenza.

''Chris…''

''Chris?  Nessuno mi chiama così. Il mio nome è Christal, Consigliere  Potestà del  Sesto  dei   Nove  Cieli   e Capo del Gruppo dei   Trenta!''

E tacque. Fissandolo. Con una sfumatura di distacco e di freddo calore negli occhi azzurri che lui non  le aveva mai visto……

''Lo so chi  sei, credimi!''  Sibilò Angel, ma non vi fu minaccia nella sua voce.  Solo consapevole amarezza.

''Vattene. O  dovrò ucciderti. E questa  sarà l'ultima  volta che morirai, vampiro…''    

Gli intimò  l'Angelo.

Queste ultime parole furono  come una doccia fredda per Angel.  Mai  Chris lo aveva chiamato così, con un  così feroce e palese disprezzo. Mai. Nemmeno quando, sulla nave, lo avevano selvaggiamente costretto   a rivelarle la sua vera natura. E lei lo aveva odiato.

Lo svegliarono dalla sorpresa e dalla passività in cui era precipitato da quando aveva riconosciuto, nel suo avversario, ciò che la donna amata era prima della sua scelta.

Trasse dalla sua giacca la fiala, datagli da Lilah e la buttò sul pavimento ai piedi dell'Angelo.

Quest' ultimo   lo lasciò andare   e   tentò di sfuggire, ritraendosi, al fumo  rossastro scaturito dalla fiala  di vetro in frantumi. E che in pochi secondi lo aveva avviluppato.

A quel punto qualcosa cambiò. Sul volto di Christal si disegnarono mille espressioni diverse.

Dolore, paura, sorpresa….i suoi occhi persero la sfumatura di distacco e superiorità che avevano fino ad un momento prima. E si puntarono su Angel, caricandosi di un' espressione di meraviglia e rammarico. Persino il suo corpo sembrò piegarsi sotto un invisibile e materiale peso.

L'Angelo indietreggiò nel buio e scomparve.

Un battito di ali  e una folata  fu tutto ciò che rimase della sua massiccia e potente presenza.

Angel si chiese quali fossero gli effetti del filtro e si rese conto che Lilah non gli aveva dato alcuna spiegazione al riguardo.

In effetti fino a quel momento non gli era nemmeno importato veramente di saperlo.

Afferrò  Gordon e lo portò verso il punto di ritorno al suo tempo.

Angel recitò ad alta voce, questa volta, l'ennesima formula, l'ultima, finalmente,  e il portale si aprì.

Missione compiuta. L'Angelo era salvo e l'uomo indenne  e nelle sue mani.

Ora aveva la possibilità di salvare davvero Chris. Sicuramente alla Wolfram sapevano  della sua iniziativa  e presto Lilah si sarebbe fatta viva.

Era di vitale importanza, per loro, che Gordon continuasse a vivere e tornasse sano e salvo nella sua epoca. Perciò per il momento Angel aveva il coltello dalla parte del manico. Ma non ne era affatto contento. Il suo istinto gli suggeriva che non poteva essere stato tutto così facile….che il suo incontro con Christal avrebbe avuto delle conseguenze negative per entrambi , anche se per ora non riusciva proprio ad immaginare   quali.

Nascosto Gordon, tornò all'albergo.

Cordelia e Wes lo aspettavano.

''Come è andata?.''   Chiese Wes, ansioso.

''Bene. Ho il loro uomo.''

''Dove?''

''In un luogo sicuro.''    Rispose Angel, senza aggiungere altro.

 

La tanto attesa telefonata  arrivò  prima del previsto. Lilah   non  si fece attendere a lungo. 

Angel le ordinò di recarsi all'hotel e di portare il sangue per Chris. Solo così avrebbe riavuto Gordon , sano e salvo.

Nonostante tutto,  all'Hyperion  Lilah entrò con aria trionfante . Tutto sommato, Angel aveva  realizzato il suo obiettivo, volente o nolente. Gli stregoni   della Wolfram and Harth    avrebbero   rispedito   Gordon indietro nel suo tempo e tutto  sarebbe andato bene.

Angel la attendeva al centro della hall, con le braccia conserte e lo sguardo fisso su Chris, distesa su uno dei salottini, ancora incosciente. Dal suo malore non  era ancora rinvenuta.

''Dove  è  lui?''

''Dammi il sangue prima……''   Le intimò Angel.

''O non saprai mai dove l'ho sepolto…...vivo!''

''Sei proprio un  bastardo! Avrei dovuto aspettarmi un tiro mancino da parte tua….come ho fatto a non pensarci?!''

''Forse perché eri troppo intenta  a congratularti con te stessa per avermi messo  in ginocchio….., credo che ora tu l'abbia capito, Lilah. Io non prendo ordini da nessuno…neppure da te!''

''Adesso muoviti, se non vuoi che il tuo Gordon rimanga senza ossigeno. Il che avverrà tra…..quaranta minuti all'in circa!''    Replicò Angel, guardando l'orologio.

''Ecco il sangue degli Skyos, dimmi dov'è.''    Disse Lilah, porgendogli una piccola ampolla ricolma di liquido viola.  Angel la passò a Wes che lo analizzò, e   poté  confermare  che si trattava di sangue di demone.

''Nel cimitero di Palm  Springs, seconda cappella a destra dell'ingresso laterale….''

Lilah fece un cenno a due dei suoi uomini che  uscirono per andare a prelevare l'uomo.

''Bene, Angel. Sapevo che ce l'avresti fatta.  Del resto avevi una buona motivazione per riuscirci…..L'amore. La più potente motivazione che ci sia al mondo, per un uomo.''

''Peccato che non sarà mai la tua.''   Le rispose, feroce.

Lilah si strinse nelle spalle e con un ghigno  girò sui tacchi e si diresse verso la porta.

''Lilah…''    La richiamò.

''Sì, Angel…''    Si voltò di nuovo verso di lui.

''Tu lo sapevi?''

''Cosa? Che era lei l'Agente?...sì….L'ho saputo dopo che sei partito. Ma francamente, anche se l'avessi saputo prima, non te lo avrei detto comunque. Mi conosci, Angel. Amo vederti in difficoltà. Dimmi…..com'era? …Bella?''

''Maledetta!''  Angel le balzò addosso,  di nuovo, tempestandola di colpi, stavolta. Lilah in un secondo fu a terra.  Il  suo sangue le inondò il viso.

Cordelia e Wes accorsero e a fatica strapparono Lilah dalle sue mani, e ci volle persino  Gunn  per trattenerlo, a stento, dal lanciarsi di nuovo addosso a lei.

''Maledetta strega! Lasciatemi! Voglio cavarle gli occhi!''   Gridò Angel, furioso.

Lilah si ricompose, dopo un attimo di smarrimento. Gli attacchi diretti di  Angel alla sua persona stavano diventando sempre più frequenti , di recente. Con un fazzoletto si tamponò il labbro ferito.

''Non ti conviene…Angel….Toccami di nuovo e  le dirò la verità.''   Sibilò Lilah, testarda. 

Pur se ansimante e ferita , l'avvocato non voleva  rinunciare a  tenergli testa.

''Cosa…?''  

''Lei non ne sarà mai consapevole, non ne ha conservato la memoria. Il motivo lo ignoro, ma  è così. Non può essere diversamente, credo, visto che è riuscita ad innamorarsi di te….ma  quale credi sarà la sua reazione, se fossi  costretta a dirle   che sei tu il responsabile della sua malsana e inopportuna scelta di diventare umana?''     Gli occhi di Angel si incupirono.

''Vedi, Angel, tu non mi hai mai chiesto che tipo di filtro fosse quello che ti ho dato per sconfiggerla… Era un filtro d'amore! Particolare, ma fondamentalmente un filtro d'amore.

Ha provato qualcosa in quel momento, per te…Attrazione fisica , forse. Ma quello che ha provato, a causa della magia, l'ha resa consapevole della tua esistenza. Una consapevolezza  che ha distrutto la sua divinità, per sempre. Un pensiero impuro che le ha sporcato l'anima…..

Cielo, Angel! Ne  hai combinati di guai sulla terra, ma questa poi….quante buone azioni credi che valga l'anima di un  vero angelo?''

Angel le aveva voltato  le spalle, annichilito. Furioso.  Ma Lilah sapeva che aveva ascoltato tutto, fino all'ultima parola. E seppe di averlo in pugno, per questa volta. La prova fu che poté uscire  dall'Hyperion  sana e salva…..

 

Era  quasi giorno ormai, e Chris aspettava con impazienza che Angel ritornasse dalla sua caccia notturna. Un vampiro aveva importunato più volte un cliente di Lorne ed Angel  si era offerto di risolvergli il problema….

Stavolta era  uscito da solo,  nonostante le sue insistenze, per darle ancora un po’ di respiro. Il sangue della fiala di Lilah  doveva aver fatto il suo dovere, perché non aveva più avuto altre strane crisi.

Era seduta sulla  poltrona  e sfogliava annoiata un libro di poesie, uno dei tanti che Angel aveva nella sua biblioteca privata. 

All’improvviso sentì un fruscio nella camera da letto. Allarmata, Chris si alzò lentamente dalla poltrona e silenziosamente si diresse verso la presunta fonte del rumore.

Avvertì una improvvisa  presenza alle sue spalle. Si  bloccò, voltandosi di scatto, col pugno alzato, pronta a colpire.

Davanti a lei c’èra qualcuno……. sembrava  un uomo. Molto alto, più di lei, bruno, con  i capelli neri  lisci e lunghi, semilegati….

Aveva una corona di simboli,  aramaici forse, tatuata nel mezzo della fronte e vestito con una tunica porpora lunga fino ai piedi. 

Una vecchia conoscenza di Chris. Infatti lei lo riconobbe subito.

''La pace  sia con te e ogni vento propizio!''    Fu il suo inusuale saluto, col palmo della mano aperto e alzato verso di lei.

''Pace a te…..Nathaniel, amico mio. Cosa  ci  fai  qui?''     Disse, ricambiando il saluto.

Chris  si sentì sollevata dalla scoperta  e contenta  di rivedere  il suo amico.

Amico di vecchia data sarebbe stato un eufemismo. Antico era il termine veramente adatto.

''Sono venuto ad offrirti l’ultima occasione….a portarti via .''    Esordì il nuovo ospite.

L' espressione di Chris virò dalla gioia all' irritazione  assoluta. Non fu più felice di vederlo.

''Allora stai sprecando il tuo tempo qui. Puoi anche andartene!''    Fu la risposta che ne derivò.

In quel momento Angel fece il suo ingresso nella  propria suite.

Era  tutto pesto e sporco di sangue. Doveva aver lottato molto e  sembrava  stanco. Li guardò con sorpresa e incertezza , ma mantenne la calma. Nathaniel lo squadrò  da capo a piedi e  poi si rivolse a Chris con aria disgustata…

''E così è costui il demonio cui ti sei legata?'' 

''Si, ma non chiamarlo così…''   Rispose seccata Chris.

''Chi è?''       La voce di Angel tradiva la  sorpresa. E il disappunto  per aver  trovato un estraneo  con Chris  nella sua  camera  da letto.

''E’....era….. mio amico.''    Si corresse Chris.

''Vuoi dire che…?''  Angel non finì la frase.  Era  incredulo. Non ne aveva  incontrato altri, oltre alla sua  Chris.

Effettivamente era un essere  che  trasudava potenza e ispirava  rispetto . Angel ne aveva avvertito   subito   il potere. Immenso .

Lui gli lesse nel pensiero.

''Si… io sono colui che tu pensi io sia.  Sono Nathaniel, Primate  Potestà del  Sesto dei  Nove Cieli, Signore delle sue  Legioni armate e Comandante di tutti gli Eserciti contro l'Inferno e le forze delle tenebre. Sono venuto per riportarla al mondo cui appartiene!''

E l'Angelo si eresse in tutta la sua lunghezza, orgoglioso e sicuro di sé.

''Vado a farmi una doccia…''  Fu la scheletrica risposta di Angel, che senza tanti  complimenti  si ritirò nel bagno. Lanciando un'ultima occhiata a Chris per essere sicuro che lei fosse in grado di gestire  la situazione.

''Molto affabile.''    Fu il lapidario commento dell'ospite.

''Tu non lo conosci abbastanza!''

''E tu?''  Quella domanda caricò l'aria di tensione. Chris  non rispose e Nathaniel  perse la pazienza.

''Io non ti permetterò questa pazzia! Eri la più  potente e amata del tuo cielo. Dopo di me….Cosa ti ha  cambiato? Capisco la tua infatuazione per un umano. Non sei l’unica cui è successo, ma ora basta! Il tuo posto non è qui.''

''So che è difficile per te capire, anche per me è stato difficile accettarlo, ma lui non è un vampiro come tutti gli altri…..ha un’anima. Ora sta dalla parte  del Bene  e   io   voglio restare con lui!''

''Non ci credo, non è possibile. In fondo è solo un demonio!''

''Ti ho già detto di non chiamarlo così.''

''Perché, non è forse Angèlus?…..Tu non sai la sofferenza e il terrore  che  quell’ essere ha seminato qui sulla terra. Ha ucciso persino uno dei miei protetti, una ragazza….una zingara. Vuoi che ti descriva in maniera particolareggiata cosa le ha fatto?''

''Ti sbagli,ne sono perfettamente consapevole, credimi…..ma  penso che non tocchi a  noi giudicarlo. Verrà perdonato per il male che ha commesso. Si sta impegnando con tutto sé stesso, per questo!''

''Sei proprio sicura di poterti fidare di lui?''

''Sì .''

''Bene, lo vedremo!''   Con aria  minacciosa sparì silenziosamente nel nulla.

 

Chris  tirò un sospiro di sollievo. Nathaniel  era riuscito  a  spaventarla non poco, perché lei sapeva  di cosa fosse  capace. Inoltre la sua natura lo rendeva un avversario fuori della portata di qualsiasi vampiro, anche se forte come Angel.

Questi finalmente uscì  dal bagno. Con il solo accappatoio addosso. La abbracciò cingendole le spalle.

''Grazie per non essere intervenuto. Avresti solo peggiorato le cose……''

''Non  mi è piaciuto trovare uno sconosciuto proprio nella mia camera da letto, con te. Per un attimo sono stato geloso. Poi ho capito…''

''Cosa vuole veramente da te?''

''Non lo immagini proprio?''

''Non si sono ancora rassegnati ad averti perso,eh?

''No. E ho paura. Tu non conosci  Nathaniel. Non si ferma davanti a nulla quando è convinto di essere nel giusto…La sua sicurezza di sé rasenta l’arroganza .Tu non sei un uomo e lui  non si sentirebbe vincolato alle leggi che governano l’agire degli Angeli. Non  avrebbe nessuno scrupolo. Potrebbe farti del male se servisse al suo scopo e  io non potrei difenderti da lui.''

 Angel  la obbligò a girarsi verso di lui e le parlò guardandola negli occhi.

''Non preoccuparti.  Saprei  difendermi e …..non permetterò che ti portino via da me, anche se dovessi affrontarli tutti!!''

Chris  si sciolse dall’abbraccio.

 ''Sei  pazzo! Non puoi combattere contro di lui. E' molto più potente di te. Non potresti mai farcela, ti annienterebbe.''

''Questo non puoi saperlo.''

 ''Angel, ma  non capisci? Lui non può niente contro la mia volontà. Se io non lo voglio non potrà riportarmi indietro, non sarà necessario che tu lo affronti.''

''E tu non lo vorresti? Voglio dire, tornare indietro…''

''No. Io rimarrò  con te.  Per sempre.''

 Angel   tradiva  un’espressione  ansiosa. Abbassando  lo sguardo, cominciò a giocare  nervosamente con le dita, ha la voce triste.

''Non devi sentirti obbligata a rimanere se non vuoi! Io capirei se decidessi di andar via. Ne  soffrirei,   ma…..  ti capirei!. Forse sarebbe meglio. Per tutti .''

Chris  gli prese delicatamente le mani, racchiudendole tra le proprie.

''No, non posso farlo, non me lo chiedere! Io non sento di dover mantenere una promessa ma rimango  perché desidero veramente   stare  con te.   Angel, lascia che il mio amore ti avvolga e ci protegga! Qualunque cosa  ci succeda,  non dubitare mai di me, di noi.''

Angel la baciò e la sollevò,  portandola con sé nel suo grande letto…….

 

Qualche giorno dopo  Chris si ripresentò all'orfanotrofio per riprendere il suo lavoro.

Tommy le andò subito incontro e la trascinò con sé nello studio.

''Vieni, dobbiamo parlare.''

Appena Thomas ebbe chiuso la porta a scrigno dietro di sé, si avvicinò a Chris e le diede un poderoso schiaffo. Chris   urlò per il dolore.

''Come osi?''   Gli chiese, massaggiandosi la guancia dolorante.

''Come osi tu! Ti rendi conto di quanti bambini e ragazzi ci sono in questo istituto? Di quante persone innocenti lavorano qui e  tu hai portato un vampiro tra noi!''

''Come fai  a saperlo?''

''Diciamo che abbiamo avuto una piccola discussione a …viso aperto!''

''Devi essere impazzita!Hai dimenticato  chi sei? Hai dimenticato cosa hanno fatto a Michael? Ti è bastato incontrarne uno per innamorartene, come una donnaccia  qualunque!Vuoi davvero condividere  la tua vita con un animale…come lui?  E Michael? Non pensi più a lui? Cosa penserebbe di te se ti vedesse? Possibile che tu lo abbia già dimenticato?''

''Lascia stare Michael, tu non sei degno di nominarlo. Io ti piacevo già quando  lui era ancora vivo.''

''Sì, ma vi ho sempre rispettati. Non ho fatto mai nulla per rovinare il vostro rapporto.''

''Ora farai lo stesso.''

''No. Mi dispiace. Non posso permettere che tu continui a frequentare questo posto finché la tua  tresca con quel demonio continuerà. Se vuoi continuare a lavorare qui dovrai lasciarlo.''

''Non usare i bambini per allontanarmi da Angel. E' meschino da parte tua. E poi  sono  al sicuro  con lui , più  che con te.''

''Già, come no…soprattutto se avesse fame!''

''D'accordo. Se  è questo che vuoi…..queste sono le mie dimissioni.''

E Chris ricambiò lo schiaffo. Nei suoi occhi un lampo di odio e di rabbia, inusuale per lei. Ma si dominò. E si voltò per uscire.

Thomas  la rincorse e per trattenerla mise una mano sulla sua spalla, cercando di fermarla, ma questa fu piegata senza pietà.

La stretta di Chris fu talmente forte da spezzargli il polso, ruotandolo in maniera innaturale.

Vedere Tommy  in ginocchio di fronte a lei, che urlava per il dolore, ebbe l'effetto di una mazzata, per Chris, facendola rinsavire.

Guardandosi inorridita le mani, si chiese come era possibile che avesse potuto farlo. Aveva spezzato il polso ad un  amico  e   fatto del male ad un innocente. Tutto ciò risultò inconcepibile e devastante per la sua mente.

Corse via dall'istituto, vagando per le strade, sotto al sole cocente,in mezzo alla gente, sbattendo contro più di un passante.

Lo sguardo azzurro confuso   e  terrorizzato.

Pian piano, con grande sforzo, ripensò a quello che era successo. Immagini brucianti le attraversarono la mente, per poi lentamente ricomporsi, andando a costituire un filo di pensieri  che lentamente divenne sempre più logico.

In quel momento non era lei, sé stessa . Non era riuscita  a controllare il suo impulso animalesco di ferire, il suo bisogno  di violenza  esploso all'improvviso nella sua testa, al pari della sua rabbia, divenendo una dolorosa realtà  per lo sfortunato che le stava  davanti, la cui unica colpa era quella di preoccuparsi per lei e per i poveri bambini dell'istituto.

In un ulteriore barlume di lucidità decise di correre da Angel. Forse lui avrebbe potuto aiutarla a capire  cosa le era successo e a …fermarla, se fosse stato necessario.

Col cuore e con la mente in preda alla più totale angoscia e confusione, Chris   corse all'Hyperion, ma trovò solo Cordelia intenta a risistemare  la hall. Sembrava che ci fosse stata una colluttazione. Piante rovesciate, vetri rotti, l'archivio in disordine, alcuni  mobili  sfasciati e carte sparse dappertutto.

''Angel!''    Gridò, appena  fu entrata.

''Chris, ho paura che  gli  sia  successo qualcosa !''

Cordy le corse incontro, trafelata.

''Io e Wes lo cerchiamo da due ore ma non riusciamo a trovarlo. Guarda qui che disastro! Ma tu ? Stai bene? Sembri….sconvolta!Cosa hai?''

Chris non rispose ed invece cominciò a  fiutare  l'aria.  Le  venne naturale….Un gesto istintivo. Lo aveva visto fare tante volte ad Angel, durante le loro cacce notturne. E si meravigliò dell' enorme numero di odori che riusciva a percepire, come mai aveva fatto prima.

Questo intimamente  la spaventò, ma la sua paura passò in secondo piano quando tra i tanti   odori  percepì chiaro e  distinto  quello di Angel, della sua pelle e del suo dopobarba e quello  di un …estraneo. Ma anche l'odore di quest'ultimo era ben conosciuto, familiare. Odore di vaniglia e rugiada ,di polvere  e  vento…..l'odore di Nathaniel. Così Chris seppe dove andare.

Senza rispondere alle incessanti  domande di una molto spaventata ma ignara Cordelia.

 

Il tragitto necessario per arrivare al luogo in cui era sicura  di trovare Angel,  Chris lo coprì correndo di quartiere in quartiere. Senza percepire alcuna stanchezza  o bisogno di rallentare. Una stupefacente forza fisica la caratterizzava. La sentiva nelle ossa, nei muscoli. Una sensazione piacevolissima e per niente inquietante come le era successo con la furia in preda  alla quale aveva  aggredito Thomas.

Chris decise  di sfruttare questa sua nuova facoltà, senza farsi troppe domande, almeno fino a quando  non avesse salvato Angel dalle grinfie di Nathaniel.

 Al momento del suo ingresso nella grande  stanza ovale  ornata di capitelli  era perfettamente lucida e consapevole di sé e,  in apparenza, del tutto normale.

……C’era il solito silenzio e il portale inondato di luce. Nathaniel  era al centro della stanza, con Angel  svenuto ai suoi piedi. Lentamente Chris cominciò ad  avvicinarsi  a loro, cercando di mantenere la calma e non cedere di nuovo ad una collera che non era certa di saper controllare.

''Sapevo di trovarti qui!!''

''E dove se non tutto è iniziato!? Eri tornata tra noi e questo demonio ti ha risucchiata sulla terra.''

''Sarei tornata comunque in missione.''

''Ma non subito e forse questa insania ti sarebbe passata.''

Chris  si  inginocchiò accanto ad  Angel.

''Cosa gli hai fatto?''

Apparentemente Angel  non portava  i segni di nessuna tortura o  ferita.

''Niente. E ' solo incosciente.''

Chris  accarezzò Angel, scompigliandogli i capelli, svegliandolo….

Si alzarono insieme e Angel  si guardò intorno,  realizzando subito dove si trovava  e chi lo aveva portato lì. Si frappose tra Nathaniel  e Chris  come se avesse voluto  farle da scudo contro di  lui. I suoi movimenti non sfuggirono all' attenzione  dell'Angelo.

''Lodevole da parte tua…..e molto coraggioso!Ma inutile. Non intendo farle del male…..non a lei.''  

Angel volutamente ignorò la minaccia insita nelle parole di Nathaniel.

''Ma è quello che le farai se la porterai via. Lei vuole rimanere qui.''

''Questo è da vedersi……quando sarà dove dovrebbe essere non si ricorderà più di te!!''

Angel sembrò sospirare e chiudere  per un attimo gli occhi, come chi ha incassato un colpo troppo forte per lui. Guardò  Chris  con tristezza ma non degnò l'Angelo di una  risposta. Chris si fece avanti ponendosi di fronte a Nathaniel.

Imperterrito, lui   continuò.

''Io non sono sicuro che rimanere qui sia veramente quello che vuoi e voglio capire come fa quest’essere a trattenerti qui.  Con qualche mezzo umano o artificio magico forse?''

''Certo che no! Perché sei così testardo? Non puoi portarmi via contro la mia volontà!!''

''Lo so. Il libero arbitrio non è solo degli uomini, ma è anche nostro. Ma questo ….demonio! Non è un essere vivente,  non è un’ uomo,  Christal!''

''Non chiamarmi così. Solo a lui lo permetto!''    Gli gridò Chris, imperiosa, indicando Angel con un gesto della mano.

''E’ vero. Lui non è un  uomo ma  è come se lo fosse per me. Dovrai  imparare ad accettarlo.''

Nathaniel  si strinse nelle spalle.

''Se davvero è così esigo una prova da lui. Se la supererà me ne andrò e non mi vedrete mai più.''

''No!, non posso permetterlo.''

''Perché? Non avevi detto che hai fiducia in lui?''

''Si, ma in te non ne ho…..''

''Dovresti lasciare questa decisione a me, non credi?''     Intervenne Angel.

 ''No, perché tu non sai cosa  ha in mente.''

''Qualunque cosa sia non voglio tirarmi indietro, se è l’unico modo per essere lasciati in pace!''

''Ti farà soffrire!! E io non posso permetterlo!''

''Se servirà a dimostrare che il tuo posto è qui con me, lo farò volentieri.''

''Tu non devi dimostrare niente, soprattutto a me. Ti hanno chiesto di evitare l’Armaggeddon e tu l’ hai fatto. Ti sei dannato di nuovo e per sempre per poterlo fare. E ora arriva lui con la sua intransigenza e tu lo vuoi accontentare!!''

''La mia non è stupida intransigenza! Perché non mi comprendi più? ''   Nathaniel sembrava esasperato.

''Mi sei sempre stata molto cara lo sai. La tua sensibilità e il tuo tempismo mi sono  sempre piaciuti. Dimmi, dunque, non ti mancano le nostre battaglie?''

''Mille anni vissuti imbracciando  una  spada sono tanti, Nathaniel. Lunghi, interminabili.  Ero  stufa di combattere.''      

Chris aveva  una espressione dura sul viso,  mentre i suoi occhi azzurri brillavano di   determinazione.

''E il potere? Il nostro potere…tu sai di cosa parlo. E' ancora latente in te, io lo sento…..non ti manca  neanche un po’? ''

''Il potere di cui parli  non mi interessa.  Gli umani sono diventati superbi e  non  ascoltano più, ormai.  Credono di non aver  più bisogno di nessuno. Non c’è più  posto  qui, per quelli come te.''

''Preferisci essere una umana, invecchiare e …morire?''

''Sì. Continuerò a servire il Bene, ma a modo mio. La  Christal  che conoscevi tu ha smesso di esistere….fattene una ragione.''

''D’accordo, ma io voglio che lui mi provi che è degno della tua fiducia e del tuo sacrificio!''

''Non mi interessa quello che vuoi tu!!''

''Interessa  a me. Tutta questa storia comincia a stancarmi. Facciamola finita!''   Angel esplose, ottenendo la completa attenzione degli altri due.

''Se lo farò ci lascerai in pace per sempre?''

''Vedi, Christal, il tuo amico  è più ragionevole di te!!''

''Ti ho detto che non mi chiamo più così….''

Chris  si rivolse ad Angel.

''Perché lo vuoi fare, io non voglio!''

''A questo posso rispondere io….''       Intervenne  l'Angelo.

''Forse perché si sente in colpa verso di te. In fondo se tu sei di nuovo umana è merito suo.''

Chris tacque e scrutò negli occhi Angel. Attenta. Silenziosa. Come cercando di leggergli la verità dentro.

''Ero convinta che avessimo chiarito tutto!Non pensavo che  ti portassi dentro ancora il peso di quella scelta. ''

Angel    aveva  lo sguardo cupo.

''Invece sì. Ha ragione. Non dovevo chiedere il tuo aiuto contro i Lagash……ho sbagliato e non pagherò mai abbastanza per questo.''

''Allora?''      Chiese  Nathaniel, impaziente.

Angel  diede  un bacio sulla fronte  a Chris e la spinse dolcemente in disparte.

''Sono pronto.''

All’improvviso nelle mani di Nathaniel comparve una catena d’oro, a forma di serpente con due teste arrotolate su sé stesse.

Quando Chris  la riconobbe ebbe  un colpo al cuore.

''La catena di Lilliah!! No!Non è mai stata usata su un demone! Non sappiamo l’effetto che potrebbe avere…potrebbe ucciderlo nonostante la sua anima!''

 Nathaniel scrollò le spalle con indifferenza, e   Chris si sentì di nuovo sommersa da una rabbia crescente, che  la travolse come un fiume in piena. Furia ceca. A cui   non intese opporre resistenza.

Con gli occhi scintillanti di odio si slanciò contro  Nathaniel, mettendolo con le spalle al muro.  Strattonando il collo della tunica per immobilizzarlo, gli strappò la catena di mano e la lanciò  all'interno del portale ad arco, ottenendo  che si disintegrasse.

''Se gli farai del male, non esisterà cielo abbastanza lontano da qui dove nasconderti. Ti raggiungerò!''

''Sei più umana di quanto pensassi….''   Fu l'amaro commento di Nathaniel ,  molto  impressionato e deluso dall’atteggiamento di lei. Tuttavia, testardamente,  continuò.

''Ormai ha adempiuto alla  sua missione . Ha evitato l’ Apocalisse.  Può anche morire ora  e tu ritroveresti la tua pace.''

Un ghigno feroce si disegnò sulle labbra della ragazza.

''Tu non vuoi proprio capire. Non può più esserci pace, né  per me , né per lui! Perché non sparisci?!''

E così dicendo lo scaraventò contro uno dei capitelli che adornavano la sala.

 Nathaniel si rialzò, immediatamente, illeso,  ma  era annichilito dallo stupore.

Anche Angel rimase immobile, bloccato dalla sorpresa.

La forza di Chris era cresciuta  a dismisura, non era più quella di un essere umano. E  la sua reazione eccessiva e violenta una assoluta novità.

Il panico lo colse. E un dubbio atroce gli solcò la mente, come un lampo.

Lilah aveva mentito…..

Il sangue che gli aveva consegnato e che Chris aveva bevuto non  era fasullo. Semplicemente, non   esisteva cura per la contaminazione degli Skyos. E ora la trasformazione procedeva, nonostante  i suoi sforzi  e  l'atroce azione commessa cedendo al ricatto di Lilah.

Chris fu più veloce dei suoi pensieri e tornò all'attacco contro Nathaniel.

Per poterla  avvicinare  l'Angelo aveva rinunciato temporaneamente alla sua immunità divina  e così , pur rimanendo un avversario molto forte,  più di un vampiro, era divenuta una  vittima potenziale. La prima.  Quella che avrebbe reso quella  donna, un tempo  Angelo, un demone feroce ed imprevedibile. Un demone senza anima. Per sempre.

Ciò strappò Angel alle sue riflessioni, costringendolo ad agire per fermarla.

Le mise un braccio intorno al collo e se la tirò addosso,con tutte le sue forze,  facendole mollare la presa. Quasi soffocandola. Nathaniel  con un balzo in avanti  e un pugno sulla mascella ben assestato, le fece perdere i sensi . Angel  si ritrovò Chris di nuovo esanime tra le braccia.

''Dammela. E ritornerà ad essere ciò che era…..'' 

Nathaniel allargò le braccia invitando  Angel a consegnargli Chris.

''Non posso. Lei non  lo vuole.''

''Non puoi o non…vuoi?''

Angel tacque.

''Guardala, Angel, guardala come l'hai ridotta.....stai facendo di lei un mostro.''

''Come fai a saperlo?''

''Io so. Credi che solo la tua Cordelia abbia un filo diretto con le Forze dell'Essere?''

''Io la salverò.''

''Non puoi. Al punto in cui è non puoi fare più nulla. Solo lasciarla andare…..avresti dovuto proteggerla  e non pensare solo a te stesso.''

Angel  rimase impassibile. L'Angelo invece sembrava   spazientirsi  ogni minuto di più e non sembrava  intenzionato ad andarsene a mani vuote.

''Pazienza. Vorrà dire che dovrò rimediare io.''

E così dicendo nel palmo della  sua mano all'improvviso  comparve un paletto di legno.

Angel  si chinò e adagiò dolcemente Chris a terra, accarezzandole i capelli lunghi e ribelli.

Era giunto il momento del confronto. L'ultimo, quello definitivo.

Angel si chiese come avrebbe potuto fermare l'Angelo senza ucciderlo…

Ne aveva già sporcato uno. Non poteva ucciderne  un altro. Anche se Nathaniel sembrava più che determinato a  liberarsi di lui.

Il braccio di Nathaniel   si mosse  in un unico fluido gesto ed Angel si sentì sollevare e sbattere  contro il pavimento lucido di marmo bianco.

Barcollando si  rialzò ma con sorprendente velocità   l'Angelo gli fu  di nuovo addosso.

Completamente immobilizzato contro il muro con il paletto di legno a pochi millimetri dal suo cuore,  ogni tentativo di resistenza  da lui offerto   fu completamente   inutile.

Il suo avversario era il più forte.

''E ora, demone obbrobrioso, tornerai da dove sei venuto!''  Gli  soffiò in faccia  Nathaniel, rabbioso.

Guardandolo fisso negli occhi, Angel si rese conto che il loro  colore   era identico a quello degli occhi di Chris. Quasi un segno distintivo. Un simbolo di appartenenza.

''Perché non giocate  con me? Io adoro giocare …''

Un sussurro improvviso nelle loro orecchie. Una voce familiare, ma allo stesso tempo diversa.  Minacciosa . Chris. Era rinvenuta prima del previsto.

Il braccio di Nathaniel si fermò  di colpo. Tutto il suo corpo si bloccò a  quelle inattese  parole.

Girando la testa, meravigliato, la vide e ….inorridì.

L'essere che gli stava affianco e aveva parlato non aveva nulla di umano. La trasformazione si era completata.

….Tutte le vene e le arterie del suo corpo erano gonfie e a fior di pelle. Ed erano viola. Il colore del sangue degli Skyos.

La sua pelle aveva assunto invece una tonalità bianchissima,  perlata, che contrastava enormemente con il suoi  folti capelli scuri.

L'espressione del viso era dura e …cattiva. Lo sguardo allucinato, freddo, distante. I denti ricoperti di zanne, come quelle dei vampiri. E…. lunghe ali affusolate e  scattanti.  Di un   nero morbido  e opaco come   i capelli  di lei.

Afferrò Nathaniel come fosse un fuscello e lo mandò a sbattere su  di un lato del  grande portale  di luce.

''Oops…Ho sbagliato  mira!''    E la sentirono ridere, isterica.

''E tu…''  Voltandosi  puntò   il  dito  artigliato   contro Angel.

''Sparisci, vampiro. O ti stacco quella bella testolina che hai dal collo! Lui è mio!''

''Christal ……sono io, Angel. Non ….non ti ricordi più di me?''

Alle sue parole la  creatura  si immobilizzò  e,  muovendo lentamente la testa, lo squadrò  da capo a piedi,  per poi fissare  freddamente  i suoi occhi  scuri e  le sue mani, aperte e protese verso di lei,  in segno di resa.

Lo studiò per un tempo che ad Angel sembrò infinito, con l'espressione di chi frughi inutilmente nei meandri della propria mente e, al contrario, ne ricavasse la certezza che chi  le parlava volesse solo confonderle le idee.

Angel permise al demone di affiorare. Forse  la sua vera essenza sarebbe riuscita a scuoterla, nel profondo, come già aveva fatto una volta……

''Davvero non ti ricordi di me…del tuo vampiro, Christal?''     Sibilò piano Angel, tra le zanne, avvicinandosi, lentamente.

''Oh, sì….i tuoi occhi……io li conosco. Gli occhi della fame…..''  

Chris cominciò a girargli intorno come  un  felino affamato a caccia della sua  preda. Lentamente, senza staccargli gli occhi di dosso.

''Sì, così, Christal , brava. Continua  a  ricordare.  Non preoccuparti, non ti faccio niente, sta tranquilla. Cosa ricordi ancora?  Ricordi come ci siamo incontrati?''

Angel  per un attimo si permise di sperare che non fosse troppo tardi. Le parole di Chris lo strapparono ai suoi pensieri.

''Ricordo tanta acqua…e  luce e …..il fuoco…..oh…adoravo il fuoco..''

''Sì, il fuoco……ci riscaldava, ricordi?A volte le notti erano così fredde…''

''Chris….. ''

''Chris…..si. Forse mi chiamavo così. Ma ora non più…..non più…''

E prendendosi la testa tra le mani cominciò a gridare. Un urlo fortissimo, inumano, mentre le sue grandi e potenti ali si agitavano, creando quasi  un vortice di  vento e polvere.

Angel era annichilito.

La trasformazione era stata più veloce del previsto e la creatura che aveva ora di  fronte  non ricordava  quasi più  chi o cosa fosse  stata. E, ironia della sorte, le Arpìe   erano le uniche ad avere  le zanne e ……le ali.

Il passato e il presente di Chris simbolicamente fusi nello stesso corpo di creatura infernale.

Il demone  aveva   ucciso tutto ciò  che lei era.  Ma non definitivamente. Pensò Angel.

Lei non aveva ancora ucciso nessuno, perciò per lo meno la sua anima poteva ancora essere salvata.

Resistendo al vento che lo spingeva lontano, Angel si chinò e prese da terra il paletto di Nathaniel.

Dovrai spaccarle il cuore…  Aveva detto Lilah.

Perciò ora Angel sapeva cosa fare.

La creatura  aveva smesso di gridare ma continuava a tenersi la testa tra le mani  e a sbattere le ali,  oscillando violentemente su sé stessa   e lamentandosi  come  se qualcosa di doloroso la stesse dilaniando all'interno. Forse Christal combatteva per sopravvivere, in un corpo stravolto dalla   contaminazione ….. che non gli obbediva più, come non fosse più il suo.

Muovendosi molto velocemente, Angel conficcò il paletto nello stomaco di Chris, appena pochi millimetri al di sotto del cuore. Trapassandola da parte a parte.

Sapeva che ciò non l'avrebbe fermata che per pochi   minuti, ma  sperò che fossero più che sufficienti.

Lei ebbe come una scossa, un sussulto, mentre cercava di  sfilare il pezzo di legno dalla ferita. Ma senza riuscirci. Lo guardò, incredula. Per poi crollare.

Angel la afferrò per la  vita   per non farla cadere e si ritrovò faccia a faccia con lei…..

Con la mano destra  le tolse il paletto dal petto   e lo scagliò lontano.

Ancora con il volto della caccia, la baciò sulla bocca ricolma di zanne. Il corpo di  Chris  si irrigidì.

Tuttavia  Angel non allentò né la presa    il ritmo del suo bacio.

Inaspettatamente le  ali di lei cominciarono a fremere e, lentamente, a muoversi, racchiudendosi a cerchio intorno ad Angel, lambendo   dapprima  gentilmente la sua schiena  e il resto del suo corpo, solleticandogli il collo e una guancia. Erano  avvolgenti   e……. calde.  

Poi si disposero  intorno a lui  quasi a formare un ' abbraccio. Dapprima  esitante, quasi tenero. Poi sempre più avvincente. Mortale……per un umano.

Ad un tratto la spasmodica  ma tutto sommato piacevole stretta ebbe fine. Le grandi ali si aprirono, ed Angel si ritrovò  libero.  

Nathaniel   si era posto alle spalle di Chris  e  la tratteneva saldamente tra le sue braccia,  ponendo le sue  mani sulla ferita.….

Stava esercitando su di lei il suo potere guaritore, dispiegando tutta la  sua potenza   di essere celeste.

Angel arretrò di un passo, mentre una luce quasi accecante cominciò ad irradiarsi  dal corpo e dalla ferita di Chris.

Angel sapeva bene cosa stava succedendo. Sperava  che succedesse……..era l'unico modo per salvarla, se avesse funzionato.

Non c'era stato bisogno di spiegazioni  o di accordo tra lui e l'Angelo.  

Quest'ultimo aveva capito immediatamente il piano di Angel  e con efficienza e precisione aveva colto al volo l'occasione da lui fornita  per entrare in lei.

Forse l'energia  profusa  da Nathaniel avrebbe potuto purificare il suo corpo, il suo sangue e uccidere il demone, prima che fosse troppo tardi….

Svenuta   e inerte tra le  braccia di Nathaniel, Angel  vide  sparire   dapprima le zanne, poi le venature viola in rilievo  sulla pelle bianca.

. Stava funzionando…. 

Anche le ali  sparirono, diventando dapprima più sottili di spessore,  poi  quasi trasparenti, per poi  evaporare in un sottile filo di fumo.

Ad un tratto  la luce abbagliante e la sensazione di calore che Angel aveva percepito persino a distanza  svanirono. Nathaniel depose delicatamente Chris sull'  altare di pietra  costruito dal lato opposto al grande arco.

Poi  si volse verso Angel. Se  lui avesse voluto, in quel momento avrebbe potuto cancellarlo dalla faccia della terra. Letteralmente. Niente e nessuno si frapponeva tra di loro. Solenne e maestoso, in tutta la sua altezza, Nathaniel  sovrastava Angel in potenza e grandezza.

Il demone di Angel tremò. E si ritrasse.  Ma l'uomo no. L'uomo  non indietreggiò di un passo e  l'Angelo riconobbe il suo coraggio e gli parlò invece di distruggerlo.

''Rispetterò la sua volontà di rimanere qui…..Ma mi appello  al  senso dell'onore che sembri possedere e all' amore che affermi  di nutrire  per lei affinché tu prenda la giusta decisione. Lasciala andare  Angel….La distruggerai, se non lo farai.''

Angel sorrise. Un sorriso amaro.

L'ho già fatto. Le  ho portato via la sua essenza divina, la sua potenza. La sua  innocenza. Per salvarla l'ho distrutta….Per sempre.

''Non c’è più niente da fare per te qui, puoi anche andartene.''     

 Disse, tradendo nella sua voce una  immensa tristezza. Ma  ugualmente implacabile.

''Sì. E' vero….addio! Che la pace  sia con te e con lei!''

E   Nathaniel  sparì, evaporando nell'aria, dopo aver rivolto un ultimo sguardo, colmo di affetto, in direzione di Chris.

 

Chris si svegliò nel  letto di Angel, nella suite dell'Hyperion, ma  non lo trovò  accanto a  lei.

Si chiese dove poteva essere, ma sapeva che lui era lì. Da qualche parte, in quella grande struttura che per lei era diventata ormai una seconda casa.

Un mal di testa terribile l'attanagliava, così si alzò  per andare in bagno e prendere un cachet.

Si accorse di essere nuda. Angel doveva averla spogliata, lavata e medicata prima di metterla nel suo letto. In un angolo del bagno infatti, per terra, c'erano i suoi vestiti, ridotti a brandelli, inservibili.

Rientrando nel soggiorno vide che era notte. E vide  la porta  della suite  socchiusa. Prese dal cassetto  il jeans  e la felpa che teneva lì per riserva, li indossò e  uscì nel corridoio.

La porta antincendio era anch'essa aperta e Chris capì.

Angel era sul tetto e la stava invitando a raggiungerlo.

Dovevano parlare. Chris   aveva le idee  confuse su ciò che le era successo e  ciò che aveva fatto e voleva saperne di più, per non parlare poi dei sensi di colpa che la torturavano.

Uscì sul tetto. Lui era lì, in piedi , con le mani in tasca, rivolto verso  i palazzi dall'altro lato della strada.

Si avvicinò,  volgendo le spalle al  muretto  che cingeva il tetto dell'Hyperion e sedendovi sopra, ad un passo da lui.

Guardò  giù nella strada semideserta. 

Angel l'aveva certamente sentita arrivare, ma non si era voltato verso di lei e rimaneva  stranamente silenzioso.

''Non è un buon segno quando vieni quassù, non è vero? Vuol dire che vuoi stare da solo per riflettere…..''

Angel ancora , taceva.

''Ti prego Angel, dimmi qualcosa, parlami. Ho bisogno di sapere. Io…..credo di  essere impazzita. Ho  fatto del male a  Tommy  e, quello che è più grave,  è che stavo per farne anche a te. Di nuovo. Io…..io non mi ricordo  di tutto. Ma ricordo la mia rabbia  senza freni, senza paura. Mi sentivo invincibile e  compiaciuta di me stessa. Finché  non  mi hai……trafitta!''

A quelle parole Angel voltò di scatto il viso verso di lei. La sua espressione  sembrava impassibile ma i suoi occhi tradivano una emozione profonda.

''Ho dovuto farlo. Era l'unico modo che avevo per fermarti. Il resto è merito di Nathaniel, non mio. Lui ti ha curata. Con i suoi poteri di Angelo. E ti ha salvato. Io non ci   sarei riuscito, senza  di lui.''

''Come ….siamo arrivati a tutto questo? Io non capisco…..!''

Angel tornò a rimirare il panorama dei tetti delle  basse costruzioni   che circondavano l'hotel.

''Ricordi lo Skyos? Quando ti ha assalito ha contaminato il tuo sangue con una infezione mistica.  Ti avrebbe reso un demone senz' anima. Sono stati  quelli della  Wolfram and Harth  a portarlo qui. Quel  Gavin…. è stato lui. ''     

Il perché era ovvio, lampante.

Chris  si alzò e seguì il suo istinto di abbracciare  i fianchi  di Angel, attirandolo a sé, ma lui si divincolò  senza tanti complimenti.   Rimanendole invece   di fronte. E il suo volto era  mutato in  una maschera di freddezza.

Chris abbassò gli occhi, mortificata.

''Mi dispiace che quel fanatico di Nathaniel  stesse per ucciderti. Quando sono tornata a casa  era    troppo tardi. Ti aveva già preso. Non sarei dovuta andare al lavoro, non avrei dovuto lasciarti solo.''

''Non è questo. E ' che…..''     Angel  sembrò esitare e le parole gli morirono in gola, come se  ciò che voleva dirle  gli creasse grande imbarazzo, ma il tono della sua voce fu invece molto deciso e duro.

''Devi andartene!''    

Chris  ebbe  una stretta al cuore. Non era  certo quello che sperava  di sentirsi dire.

Spalancò gli occhi. Per la  sorpresa. E si accalorò. Voleva  sapere.

''…..Cosa?  Perché?''

''Il perché lo sai!''     La apostrofò Angel, arrabbiato, accompagnando ogni parola con un gesto della mano.

''…Loro….loro non vogliono uccidermi. Sono indispensabile per i loro giochi…ma con te non si faranno scrupoli e l'unico modo di salvarti  è andartene via, lontano! Ancora non l'hai capito?''

Si massaggiò la fronte, stropicciandosi gli occhi.

''Tutto quello che ti è successo in queste ultime due settimane è a causa mia! Ti hanno maledetto col  sangue…E per poco non diventavi un demone peggiore di me! Come posso lottare per la mia anima e rischiare la tua?''

E la fissò, deciso. Occhi negli occhi. Pienamente consapevole del  dolore che le stava infliggendo. E dissimulando il proprio.

''No! Non posso e non voglio vivere…. senza di te!''    Fu la disperata e accorata  preghiera di Chris.

Angel  le voltò le spalle.   Non poteva dirle ciò che stava per dirle  e continuare a reggere il suo sguardo.

''Io sì…''  

Chris  era  inorridita.  Non riusciva  a credere a quello che aveva sentito.

''Angel! Come puoi parlarmi in questo modo?……Non ti credo. Stai   bleffando!''

Angel dovette riconoscere che Chris lo conosceva bene, ormai. Forse non sarebbe riuscito nel suo intento di allontanarla da lui.

Decise   allora di essere ancora più esplicito e  spietato.

Si   rivoltò  verso di lei e le strinse forte  le braccia, fino a farle male.

''Dobbiamo stare lontani.''   Aggiunse. Perentorio.

''Se pensi che ti stia dicendo questo solo per proteggerti, ti sbagli. Penso veramente ciò che ti ho detto.''

''Angel…. So che non sarà facile. Non lo è mai! Ho paura anche io, per te, per me….Ma non è un buon motivo per rinunciare a noi!''

''Ma non capisci? Non esiste  nessun noi!!  I tuoi amici ti rivogliono. I miei nemici faranno di tutto per allontanarti da me.  Nessuno di loro si fermerà  pur   di  riuscirci, nemmeno davanti alla tua morte, preferibilmente lenta e dolorosa…e io non voglio!''

''Non sarebbe colpa tua, ma una mia scelta. Tu mi avevi avvertito che mi avrebbero preso di mira e non ti biasimo per questo. Come potrei? In fondo il loro obiettivo alla fine sei sempre tu.''

Angel  avvicinò il suo  viso  a ridosso di quello di lei.  I suoi occhi sembravano scintillare  nel  semibuio del terrazzo.  Fu  ancora  più aggressivo e subdolo.

''Io non posso passare il tempo a farti da balia. Saresti solo un peso per me. Ho altro da fare!''

''Tu….tu  non pensi veramente quello che hai detto. Io ….lo so. Io ti conosco!''

''Davvero? Fossi in te non ne sarei così sicura. In fondo sono un demonio, te lo se dimenticato? Un giorno potrei anche decidere di prendermi tutto il  tuo sangue…potrei non limitarmi più a poche gocce. Non sarebbe la prima volta che dissanguo  una   persona che mi ama  e tu lo sai!''

Chris  non  ebbe  più il coraggio di guardarlo in faccia..  Un dolore immenso la attanagliava.

Angel  mollò  la presa sulle sue braccia, spingendola via, lontano da sé, in malo modo.

''Vattene. Prima che faccia qualcosa di cui dopo  dovrei  pentirmi.''

Ma gli   occhi di lei   erano come frecce azzurre che  gli trapassavano il cuore.

Il dolore che vi leggeva dentro stava per farlo capitolare di fronte all'evidenza. Non potevano separarsi……

Non senza che il cuore  di entrambi  si frantumasse in mille pezzi.

Ma il l ricordo di ciò che era appena successo però, scosse Angel, che fece appello a tutta la crudeltà di cui il suo demone era capace.

''Vattene, Christal. Niente  ti trattiene   più qui, ormai! Vattene via, lontano da me, da questa città. Che è la mia città, non la tua.  Come la   missione che mi sono prefisso….anche quella non ti appartiene. E' soltanto mia.''

Un'espressione insondabile passò, come un'ombra, sul viso di Chris. Ed Angel non riuscì a decifrarla. Pochi secondi dopo, inaspettatamente,  Chris  afferrò con una mano la sua camicia e gli si slanciò addosso, dandogli  un bacio sulle labbra. Breve, ma dolcissimo.

Per poi staccarsi da lui e   attendere  la sua reazione, sicura di riuscire a  convincerlo ad abbassare le stupide barriere difensive che   aveva innalzato. A confessarle di averle mentito per il suo bene. Nell'estremo tentativo di difenderla  dal suo destino di vittima del fuoco incrociato tra lui e la Wolfram and Harth.

Le sue labbra, il suo profumo, il suo tocco  stavano per farlo capitolare e   seguire il suo istinto di  abbracciarla, di trattenerla. Ma Angel si dominò.  Riuscì a non cedere alla tentazione di dirle la verità.

Che lui l'amava. Tutta. Corpo e spirito. Anima e sangue. E non poteva vivere senza di  lei. Non senza che la sua vita ritornasse ad essere lo squisito   inferno che era prima di incontrarla.

Un inferno di solitudine e rimpianto.

Continuò  invece  a mantenersi distante. E a rimanere  chiuso in un ostinato e crudele silenzio. Ormai  aveva  preso la sua decisione. Ma si sentiva   morire.

Chris abbassò la  testa. L'amarezza e la delusione chiaramente manifeste  sul suo viso.

Angel non aveva mentito. Pensava  davvero tutto ciò che le aveva appena detto. Il suo amore per lei  sembrava che si fosse disperso negli eventi  di quegli ultimi giorni  come  la polvere nel vento.

''D’accordo! Se è veramente  quello che vuoi…..''

Ed ancora Angel   rimase in silenzio.          

Chris  arretrò di qualche passo e   corse via, senza voltarsi indietro.

Dopo pochi minuti  la vide uscire  in strada e prendere un taxi.

Angel pianse. Nel silenzio che  stranamente avvolgeva l'hotel in quelle  ore, lui pianse.

Per  il dolore  che gli attanagliava il cuore.

Per  la sofferenza che sapeva di aver provocato  ed imposto a Chris.

Per  quello che  sembrava essere  ancora   il suo destino.

Essere solo.

Di nuovo.

Per l'eternità.