ANGELI O DEMONI
Di Christalline
DISCLAIMER: Questa fanfiction non ha
scopo di lucro. I personaggi di ATS e BTVS appartengono a Joss
Whedon, alla Mutant Enemy e alla Fox. Uno invece, è tutto mio.
SPOILERS : Nessuno.
LIMITI di ETA: Nessuno.
COLLOCAZIONE TEMPORALE : Dopo le prime due serie di
ATS e la quinta di BTVS.
Questa fanfiction è il
seguito di un'altra intitolata Viaggio senza ritorno……Per chi la volesse leggere, anche quest' ultima è stata gentilmente ''pubblicata'' su
questo stesso sito.
RIASSUNTO: Al
prospettarsi dell'ennesima Apocalisse,
Angel è costretto a fare una
tragica scelta, che influenzerà per
sempre il suo destino di uomo.……
Secondo capitolo della ''
Trilogia dell'Angelo''.
NOTE: Fred è
tornata a casa sua in Texas, con i suoi genitori. Darla
non è ancora rimasta incinta.
AUTRICE: christalline@tele2.it
CAPITOLO II
''Angeli o …..demoni?''
………..Cordelia stava sistemando nell'archivio gli ultimi documenti prima di andarsene.
L’orario
di chiusura dell’ufficio era già passata da un pezzo. Con la coda dell'occhio notò Angel che in quel momento stava entrando
dall'ingresso principale. Non è più un vampiro ora, per cui può uscire anche di
giorno, per le sue indagini.
Appena
tornato dall'isola aveva di fatto ripreso
la sua attività di investigatore privato.
''Non ora Cordelia, non è il momento!'' Angel sembrava annoiato e scontroso. Ma Cordelia se ne infischiò.
Lo era
quasi sempre da quando era tornato.
''Con te
non è mai il momento giusto. Umano o vampiro il tuo umore è sempre lo
stesso!.....Scegli! O mi firmi questo assegno o da domani dovrai farti la doccia senza acqua!''
Angel
la assecondò e le firmò l'assegno. Cordelia se ne andò
salutandolo.
Nel
frattempo anche Wesley
fece il suo ingresso nella hall.
''Ciao. ''
Angel rispose sottotono.
''Brutta
giornata anche oggi eh?!''
''Sono
stato dieci ore ad osservare la signora Benson e non
è successo niente. Una noia mortale. Il marito sarà contento di sapere che sua
moglie non ha un altro uomo.''
''E' solo questo, Angel, o c’è dell’altro?''
''Ho fatto
uno strano sogno stanotte, Wesley. Demoni che non ho mai visto. Erano un
esercito.''
''Hai
paura che sia un sogno premonitore?''
''Come
quelli di quando ero un vampiro? Sì… solo che allora i miei
sensi di demone mi aiutavano a percepire il pericolo, una volta resosi
concreto e mi preparavano ad affrontarlo. Come farò ora, Wes?
Nemmeno Cordelia non ha avuto più una visione da quando sono tornato. E poi…..''
Angel
assunse un’aria ancora più triste e lo sguardo cupo.
''Ho
sognato di nuovo anche lei, Wesley. Non passa notte in cui non compaia nei miei
sogni, belli o brutti e così non faccio altro che pensare a Chris, notte e
giorno. Mi manca troppo, non riesco a
dimenticarla…..''
''Io credo
invece che tu non voglia farlo.''
''Cosa?'' Angel
trasalì.
''Dimenticarla.
Tu non vuoi…non ci hai nemmeno provato. Da quanto tempo non esci con qualcuno?
Rimani tutte le sere chiuso qui dentro a rimuginare sul passato.''
Gli occhi
scuri di Angel erano pieni di rimpianto. E a Wesley faceva male vedere il suo amico vampiro così disperatamente
triste.
''Vedrai
che con il tempo ti sentirai meglio. Sei
di nuovo umano da poco e non è facile affrontare da soli certe emozioni. La
nostalgia, la solitudine, mettono a dura prova chiunque e dopo
due secoli….non sarebbe facile per nessuno, non credi? ''
Che ne
dici se andassimo a fare due passi
insieme, ti va?''
''Ok,
andiamo..'' Disse Angel, dubbioso ma
accondiscendente.
Camminavano
lentamente sul marciapiede di una delle tante strade di Los Angeles, non
lontano dall' Hyperion. Non era tardi ma non c’èra molta gente in giro.
''Sai,
Angel, io credo che tu non ti renda conto dell’eccezionalità di quello
che ti è successo. Nella mia lunga,abbastanza lunga carriera di osservatore e
poi di studioso di eventi straordinari,
credo di poter affermare che non si sia mai verificato un altro evento simile. Voglio dire, che non sempre il destino
ti offre una seconda possibilità. Perciò
io credo che tu non debba farti prendere dalla tristezza e dallo sconforto ma
piuttosto cercare di costruire nuovi rapporti con gli altri. In una parola,
dovresti vivere per davvero!''
''Lo so.
Pensi davvero che io non abbia già
pensato a tutto questo? Ma io……non ce la faccio a rimanere sereno e godermi
questa mia nuova umanità. Wes, una delle domande che più mi tormentano e alle quali
non riesco a dare una risposta è ….perché darmi una seconda occasione,
una vita intera da essere umano e nemmeno un minuto per dirle addio?''
''Forse
solo per farti soffrire?'' Esclamò
una voce di donna alle loro spalle.
Wes ed Angel si
girarono verso di lei. Sapevano entrambi
a chi apparteneva….Lilah Morgan.
A tradimento
Lilah gettò il liquido di una boccettina addosso ad
Angel. Sul suo viso. Sulle sue mani. Aspettandone l'effetto. Ma non successe
nulla. E la sua espressione
meravigliata evidenziò che non era ciò che si aspettava.
''Ti sei
disturbata a venire fin qui solo per
farmi ….. questo?'' La apostrofò
ironico Angel, che ridendo divertito
allargò le braccia e si scosse di
dosso le ultime gocce di acqua
benedetta. Per tornarla a fissare con i suoi occhi scuri
divenuti improvvisamente gelidi.
Sapeva che
gli avvocati della Wolfram
and Harth non amavano perdere tempo in convenevoli e
se l'aveva cercato doveva esserci un
motivo preciso. E adesso sapeva quale
fosse.
Lilah aveva voluto verificare di persona le voci
che ormai serpeggiavano tra i
vicoli e i locali che il popolo della
notte frequentava. Che era sopravvissuto
ad una trappola mortale.
E
che ne era tornato diverso....
''Volevo
constatare con i miei occhi ciò che mi hanno
riferito. E così
è vero. Non solo sei
sopravvissuto, ma sei ……sei……..''
Non riuscì
a terminare la frase.
''Umano?'' Le sussurrò Angel all'orecchio, mentre le
stringeva forte il collo con le mani.
''Te
ne dispiace, forse? A me no, ma….che
stupido che sono! Forse ti piacevo di più quando ero un demone?''
Le chiese
Angel, beffardo.
''Ti
eccitano quelli belli e cattivi, eh?''
Lilah lo guardò
e nei suoi occhi era evidente il
disagio per la mancanza di aria. Cercò
di divincolarsi ma non ci riuscì. Le guardie del corpo di Lilah
circondarono Angel e Wesley.
A quel
punto Angel mollò la presa. Wesley posò una mano sulla sua
spalla suggerendogli di
allontanarsi. Le loro
armi cariche e pronte a sparare
potevano ferire anche qualche sfortunato passante.
''Vattene!
Non osare incrociare di nuovo la mia strada, o te ne faccio pentire. Il fatto
che non sia più un vampiro non vuol dire che non vi renderò più la vita
difficile…..''
Le gridò
Angel, puntando il dito contro di lei. Lilah si strinse nelle spalle e nel suo tailleur cremisi firmato,
apparentemente sicura di sé, ostentando sicurezza e faccia tosta, ma
intimamente spaventata dall'aggressività
di Angel nei suoi confronti. Per lui non
era mai stata una donna, ma solo il nemico. Un' avversario
di cui sbarazzarsi tranquillamente se solo ce ne fossero stati la necessità e
l'occasione….. ma ciò non le impedì di
rispondergli a tono.
''Devo
ammettere che le tue maniere non sono
cambiate affatto.''
Esclamò,
massaggiandosi con la mano il collo indolenzito.
''Ma,
scusami se te lo chiedo, la mia è
semplice curiosità. Come credi di riuscire a
batterci, ora? Con le tue
meschine forze di essere umano? Ci basterà aspettare che la vecchiaia ti
abbracci e del grande Campione non
resterà nemmeno il ricordo. Io e
Girò sui
tacchi e si infilò nella limousine nera
che la seguiva a pochi passi.
Angel e
Wesley si fissarono, per qualche attimo. Wes colse
l'amarezza sul volto di Angel.
Sapevano
tutti e due che ciò che aveva detto Lilah era la pura
verità. Il risvolto di quel miracolo
puro che
era la sua nuova umanità.
All’improvviso
si sentì nell’aria il rumore di un clacson, di una macchina in corsa che
cercava di frenare e le urla di una donna.
Una
bambina stava in mezzo alla strada e stava per essere travolta da un auto…..
Angel prontamente si lanciò su di lei e
la tolse da lì.
La
stessa donna che aveva gridato
accorse e lo ringraziò. Per pochi attimi Angel e la bambina si guardarono
negli occhi. La bambina gli sorrise, un sorriso
semplice e timido. Aveva gli occhi azzurri, proprio come quelli di
Chris….. lo stesso colore cangiante e vivo. Questo particolare colpì
Angel nel profondo dell'animo e la sua espressione turbata non sfuggì
a Wesley.
''Sei proprio sicuro di non avere la risposta alla
tua domanda?'' Gli chiese.
Angel lo guardò . Forse aveva capito.
Aiutare gli altri era ancora il
compito a lui assegnato, anche se umano. Per quanto riguardava l'addio….
non era necessario dal momento che lui non l'avrebbe mai dimenticata.
A qualche mese di distanza in lui erano
ancora vivi e vibranti i ricordi delle
notti passate accanto al fuoco con lei, così come tutte le emozioni scatenate dai loro
incontri e dai loro……scontri.
Senza
accorgersene, Angel si sfiorò la spalla con una mano, la stessa che Chris aveva ferito e poi guarito, in
quella notte di passione e rivelazioni, sull'isola.
Ripresero il loro cammino.
''Ehi,
amico,va meglio ora?'' Gli chiese Wesley, strappandolo ai suoi pensieri.
Angel fece
spallucce.
''Se è
vero che i Poteri che Sono vogliono che io continui ad essere il loro Campione,
perché non mi dicono più come devo fare?''
''A dire
la verità non te lo hanno mai indicato. Loro
ti dicevano solo chi dovevi salvare, ma il modo di farlo lo trovavi sempre tu, da solo.
Francamente non credo che questa capacità si possa perdere. Perciò devi solo
guardarti intorno e sicuramente troverai chi ha bisogno del tuo aiuto. Ma non
puoi farlo se non esci dal guscio in cui
ti sei rinchiuso.''
Angel fu profondamente colpito dalle sincere
parole di Wesley. Lui lo capì
dal grosso sospiro che vide
fare al suo amico vampiro.
''Andiamo,
vieni con me in un posto. Sono sicuro che ti piacerà.'' Sorridendo Wesley gli diede una pacca sulla
spalla.
''Che
posto?''
''Una
chiesa, o meglio una sua cappella.''
Angel spalancò gli occhi per la curiosità.
''Ne varrà
la pena, credimi, è per mostrartelo che ti ho chiesto di uscire.''
Dopo due
isolati finalmente giunsero alla chiesa menzionata da Wesley ed entrarono.
Attraversarono
la navata centrale, in cui troneggiava un grande e magnifico crocefisso.
Per un
istante Angel si soffermò sotto di esso. Si sentì sollevato
al pensiero di non doverlo più temere.
Poi si
diressero sul lato destro dell'edificio.
Un custode
gli venne incontro e Wes gli parlò per pochi minuti, appartandosi con
lui in un angolo. Poi l'uomo gli indicò
un corridoio laterale e una porta. Wes lo salutò,
ringraziandolo, poi spalancò la porta e la richiuse dietro di sé, quando furono entrati. Cercò il
contatore dell'energia elettrica e accese le luci, inondando di luce la volta
affrescata in maniera magnifica e in
ottimo stato di conservazione.
''Questa è
la cappella degli angeli '' Si affrettò
a dire Wesley, indicando il soffitto.
''E'
chiusa al pubblico, ma per noi il custode ha fatto un'eccezione. ''
Angel fu colpito dalla meravigliosa complessità del disegno e delle tinte. Per
lui che aveva tanto amato l'idea di essere un artista trovarsi di fronte a un
affresco grandioso come quello era pura emozione. Lo rimirò a lungo, fin nei
più piccoli particolari del disegno e l'armonia dei colori.
''Ci sono
rappresentate tutte le nove schiere angeliche.''
Wes cominciò a
spiegare….
''Dopo
quello che mi hai detto mi sono preso la libertà di fare qualche ricerca e per
caso ho scoperto l'esistenza di questo posto. Guarda! Quelli sono i Serafini con Metatron, il loro Angelo guida…… e quelli sono i Potestà. gli Angeli
guerrieri. Come vedi hanno la spada. Se la tua teoria è vera, la tua amica era
uno di questi.''
Angel mise meglio a fuoco il gruppo indicato da
Wesley. Si somigliavano tra loro nella struttura fisica e nel colore della
pelle. Nella forma del viso e nel colore dei capelli. Scuri, a differenza delle
altre schiere. Lo stesso colore dei capelli di Chris. E tutti con gli occhi
azzurri e vivi, come lei. A un tratto la vide
o meglio, così gli sembrò……
ritratta nell'atto di trapassare il collo di un demone con una spada.
Il
ritratto era di una somiglianza sconcertante.
Angel
ebbe un sussulto, facendo preoccupare Wes. Dovette
appoggiarsi a lui per non cadere.
''Cosa
hai, cosa ti succede?''
''Eccola Wes, è lei.
Lì, la vedi?'' E alzò la mano per
indicare a Wesley dove guardare. Ma la
prima cosa che quest'ultimo notò, fu
Angel che tremava.
''Davvero?
Come fai a esserne sicuro? In fondo è solo un disegno, non una fotografia. Non
ti sarai…. impressionato?''
''No, ti
dico di no!'
''Va bene,
va bene, non ti scaldare. ''
''Cosa
altro hai scoperto?'' Chiese di nuovo, ancora con il viso all'insù,
intento ad ammirare quello che gli era
sembrato il ritratto della donna amata e dei suoi compagni, nella volta coperta di affreschi.
''C'è un
trattato, peraltro molto difficile da tradurre,
in cui si parla di loro. C'e scritto che sono gli Angeli deputati alla
difesa dei confini dimensionali. Sono loro che respingono i tentativi di
distruzione o di invasione di massa da parte delle creature infernali. Sono
organizzati come un vero e proprio esercito.''
''E da
questo esercito è possibile affrancarsi?''
''Presumo
di sì. Per poter interagire nella nostra
dimensione devono seguirne le
regole e….''
''Sii più
chiaro, non ti seguo.''
''Il libero
arbitrio, Angel. Loro posseggono la capacità e la libertà di scegliere, proprio
come noi e come… Lucifero.''
''Cosa
vuoi dire? Che sarebbe potuta diventare
un demone?''
''Nel
momento in cui ha deciso di deporre la spada e allontanarsi dalla guida delle
Forze ha corso un bel rischio. E' stata la mancanza di qualsiasi ambizione o
sete di potere a salvarla. A farne solo un semplice essere umano ancora votato
al bene.''
''O forse
a salvarla è stato l'amore per il suo protetto, per Michael. In fondo lei lo ha
amato davvero.''
''Già, può
darsi….come si può misurare un amore, Angel? Forse con i
sacrifici che esso comporta?''
Il
vampiro annuì. Una volta tanto era
completamente d'accordo con Wes. E in quel momento si sentì più che mai legato a Christal, nel profondo del suo intimo.
Quando più tardi rimase solo, Angel andò sul
lungomare di Santa Monica. Lasciò
la macchina ai bordi della strada costiera e
si incamminò verso il bagnasciuga.
Ai margini della sabbia bagnata si fermò,
infilando le mani nella tasca dei pantaloni e rimanendo in silenziosa
contemplazione delle onde che si
infrangevano sulla costa. Era il suo
posto preferito per immergersi nei suoi ricordi.
I riflessi
cupi e argentei dell' Oceano sotto la luna
erano gli stessi che lui e Chris ammiravano dalla loro collinetta
sull'isola. Il suo odore gli ricordava
quello della sua pelle, dolce e denso, contaminato ed ingigantito dal sole e
dalla salsedine.
Non
poteva ancora dimenticare. Non era
ancora pronto a volerlo e ad andare oltre con la sua vita. Wes
aveva pienamente ragione ed Angel
dovette ammetterlo con sé stesso.
Finalmente.
Sul
bagnasciuga sentì il rumore di passi e
un parlottio sommesso. Un falso allarme.
Era solo una coppietta di innamorati, che neppure lo notò e si diresse verso un gruppo di case al limitare
della spiaggia, incastonate in una delle
colline degradanti sul mare. L'attenzione di Angel si focalizzò all'improvviso su una in
particolare di quelle costruzioni. Un turbamento improvviso lo colse. Un dubbio.
O forse l'istinto del cacciatore, che avvertiva una familiarità che non aveva nulla di razionale.
Ma che lo spinse a muoversi in quella direzione, ad avvicinarsi ad essa, seppure con cautela.
Sembrava che non ci abitasse nessuno da tempo, a
giudicare dalle erbacce del giardino. L'ingresso era protetto da un piccolo
portico.
Ne salì i
gradini. Sotto al campanello una targhetta con un nome. Michael Ferguson.
Trasalì. E
all'improvviso si ricordò dell'
indirizzo che Cordelia gli aveva scritto su un pezzetto
di carta, trovato su internet. L'indirizzo di Michael. La casa dell'uomo che
Chris aveva scelto di amare. La casa in cui Chris aveva vissuto per poco la sua vita di donna mortale.
Pose la
mano sulla maniglia e la spinse in giù.
La porta si aprì. Ebbe un attimo di esitazione. Non sapeva cosa
aspettarsi, in quel buio. Curiosare tra le cose altrui non era nel suo stile,
ma forse avrebbe capito qualcosa di più di quell'uomo e dell'amore che Chris
nutriva per lui. Che l'aveva spinta a rinnegare persino la sua stessa natura. Ed Angel sapeva quanto
doloroso potesse essere il farlo. Lui l'aveva fatto per circa novanta anni.
I più bui e terribili della sua non-vita…..
Non aveva
bisogno di invito per entrare nella casa di
chi non esiste più e questo lo
rattristò. Avrebbe preferito che la barriera mistica lo fermasse e
invece si trovò in un locale piuttosto grande, le cui luci si accesero
in automatico non appena varcò la soglia
d'ingresso. Roba da
architetti, pensò il vampiro, ricordandosi di
quale fosse l'occupazione di Michael. Era un medico piuttosto affermato, quindi
per lui i soldi non erano un problema.
Il centro
del salone era occupato da un grande tappeto bianco, con tanti cuscini sopra,
disposti molto ordinatamente per
gradazioni di colore e un tavolino
basso come quello delle case orientali.
L'ambiente era arredato con stampe
e oggetti e
mobili molto antichi, provenienti dalle più diverse parti del
mondo.
In una
nicchia ad angolo, illuminata da piccole luci alogene, troneggiava una corazza, completa in tutte le sue parti e in
perfette condizioni, finemente cesellata agli orli . Sembrava un reperto antico e
di grande valore, un simbolo di prestigio e di forza.
Sparse per
la stanza vi erano anche numerose piante
vive, che conferivano al salone un' aria
semplice e un tocco di vita e di colore. Un
mix di antico e di vivente, elegante e rilassante al tempo stesso .
La roccia
viva della collina costituiva il lato destro della sala, che in fondo aveva una
piccola piscina ad angolo. La sua forma a macchia d' olio la faceva sembrare un
laghetto. Un angolo di natura
artificiale raffinato che aggiungeva serenità e frescura a tutto l'ambiente.
Dal lato
opposto la parete che fronteggiava l'Oceano era
di fatto una vetrata. Che consentiva di rimirare il gioco delle onde che
si infrangevano sulla battigia e le stelle della Via Lattea. Ma che non offriva nessuna protezione agli
sguardi di chi si trovasse all'esterno.
Angel si
sorprese a pensare che la casa rispecchiava terribilmente i gusti e le
abitudini di vita di Christal, che amava il mare e l'acqua in tutte le sue forme, la sua trasparenza e
la luce. Soprattutto quella del sole, a lei indispensabile per la sua strana
forma di claustrofobia.
Altre
porte conducevano in altri ambienti.
Un bagno,
una cucina con tinello e la camera da letto. Angel si soffermò sulla porta di
quest'ultima, guardando il grande letto di legno e stoffa blu al centro. Lo
stesso blu degli occhi di Chris. Forse un omaggio di Michael alla donna che
amava.
Andò verso
il guardaroba. C'erano ancora i vestiti di lei, i suoi monili e un rossetto. E
poi una fotografia……
Un poster
gigante appeso alla parete alla destra del letto, che la ritraeva accovacciata
sul tappeto del salone. Pensierosa e bellissima. Avvolta in un lungo vestito
di seta
bianca, con una spada tra le
mani. Una vera spada, con la lama non troppo sottile e tutta intarsiata con segni
e simboli sconosciuti.
Angel si
avvicinò alla foto e la toccò, sfiorando con la mano le labbra di lei.
Accidenti,
Christal, quanto mi manchi. Pensò, ricacciando indietro le lacrime di commozione che,
prepotenti, avrebbero voluto inondargli il viso. Per un po’ stette
immobile. Poi si riscosse, con la mente irrimediabilmente persa
nei ricordi ed il cuore stretto in una morsa.
Sul comò
notò altri ritratti. Erano di Michael, giovanotto, con la maglia del college e
un paio con Chris. Avevano un' aria serena e spensierata, in quelle foto. Angel
si chiese in quale momento fossero state fatte, con una punta di amarezza. Lui
non aveva potuto dare a Chris nemmeno uno di momenti come quelli…..
Sul comò
vi era poggiato un libro, di piccolo formato, con la copertina rossa. I fiori del male …… Sulla
prima pagina, una dedica.
Non potè fare a meno di leggerla.
,,Angelo
o Sirena
che
importa se tu - fata dagli occhi
vellutati,
profumo,
luce, mia unica regina -
fai
l' universo meno orribile e questi istanti meno gravi?,,
Al di
sotto di questa, una firma. Quella di Michael. Dunque anche lui amava leggere
Baudelaire.
Si
sorprese a pensare che stavano diventando un po’ troppe le cose che aveva in
comune con quell'uomo. L'amore per la
stessa donna e ora, quello per il suo poeta francese preferito!
Infastidito
da questo pensiero, rimise il libro dove
l'aveva trovato e riprese a vagare con lo sguardo per la stanza.
La sua
attenzione fu catturata da un altro oggetto.
Nell'angolo
opposto al comò, in una teca di vetro
chiusa, Angel vide una spada.
Aprì la
teca e la impugnò. E la riconobbe. La stessa che, nella gigantografia, Chris
aveva tra le mani. Forse l'unica cosa che
avesse conservato del suo passato, ignara del suo significato ma
profondamente legata ad essa.
Era
affilatissima e molto ben
bilanciata. Un' ottima arma. Angel se ne
intendeva. L'impugnatura era a croce, anch'essa tutta cesellata, con un simbolo predominante al centro. Decise di
portarla via con sé. Per mostrarla a Wesley. Per saperne di più.
Per, in
qualche modo, appagare il senso di vuoto e di nostalgia che gli riempivano il
cuore. Per avere qualcosa di fisico e tangibile della donna che gli aveva insegnato
ad amare di nuovo, dopo Buffy……
La sera
successiva Angel uscì di nuovo,
questa volta nelle
strade e i vicoli più malfamati.
Non aveva ancora
ripreso a fare la ronda da quando,
tre mesi prima, era tornato dall'isola. Ma si sentiva troppo inquieto per
rimanere all'hotel. Aveva bisogno di non pensare a niente quella sera e forse
menare un po’ le mani con qualche vampiro lo avrebbe aiutato a non farsi prendere dalla nostalgia e dai
dubbi.
In fondo,
anche se non era più un demone, rimaneva pur sempre un uomo molto forte e con
qualche precauzione e qualche arma in più era
comunque in grado di
fronteggiare e battere un avversario per sua natura più dotato….in fin
dei conti quella era ancora la sua città, il suo territorio. Non gli andava che
fosse preda di creature sanguinarie, dopo il tramonto. E questo era solo uno
dei tanti sentimenti che si agitavano
nella sua mente e nella sua anima, ora
che era di nuovo umano…..il ricordo del
potere di cui godeva e l'orgoglio del
demone erano ancora vivi e
prepotenti, in lui.
In un
vicolo adiacente a quello che stava
percorrendo, sentì il grido di una ragazza. Un
vampiro. Pensò. Ma quando arrivò la scena
fu ben diversa. Un demone, non molto alto ma robusto, di uno strano rosso
iridescente, stava affondando i suoi denti nel torace della sua vittima, ormai
esanime a terra.
Senza
perdere tempo, lo attaccò, ma i suoi colpi non sembrarono fargli male più di tanto. Nemmeno il dardo della balestra riuscì a bucare la
pelle di quella creatura . Alla fine, più per il fastidio che per altro,
il demone se ne andò, non senza aver prima scaraventato Angel contro un cassonetto
dell'immondizia.
Un po’
ammaccato e dolorante, tornato all'Hyperion, cercò in un vecchio libro
l'immagine del demone che aveva affrontato. L'aveva già visto e
tornando a casa gli era venuto in mente anche dove. In uno dei suoi
sogni…..
''Cosa
stai cercando?'' Gli chiese Wesley,
entrando nella hall.
Angel gli
raccontò tutto. Del suo scontro, della ragazza morta e del demone, particolare
per il colore, la sua iridescenza e le mani artigliate come quella di una
pantera.
Dopo
qualche ora di ricerche Wes trovò una illustrazione e la fece vedere ad Angel.
''Sì, è
lui.'' Annuì, deciso.
''Un Lagash! O mio…’’
Esclamò
meravigliato Wesley.
''Un….cosa?''
Chiese Cordelia, che nel frattempo aveva terminato di
annaffiare le piante, attirata dalla esclamazione stupita e un po’ allarmata
di Wesley.
''Un Lagash!'' Ripeté
lui.
''Ma cos'è?
Chiese Cordelia, insistendo.
''E' una
razza di demoni antica. Molto, antica.
Si dice che sia stata la prima a
popolare gli Inferi, discendendo direttamente da Satana. Sono vere bestie. Non
solo uccidono ma, come i vampiri, si nutrono delle loro vittime,
dilaniandole.''
''Cosa ci
fanno qui a Los Angeles?'' Intervenne Cordelia.
''Niente
di buono, credo. La loro presenza può significare soltanto una cosa…''
Wes si interruppe.
''Stanno
preparando una invasione, vero?''
Chiese Angel, con l'aria di uno per niente contento di avere ragione.
''In
passato ci sono stati altri tentativi, da parte loro. Ma sono sempre stati
ricacciati indietro.''
''E
stavolta tocca a noi fermarli….''
Disse Angel, sospirando.
''Sì,
credo proprio di sì. ''
''Quello
che ho incontrato era solo un esploratore?''
''Probabilmente
sì. Uno di quelli mandati avanti per
preparare il varco da cui uscirà l'armata dei demoni.''
''Che
bello!'' Esclamò ironica Cordelia, che fino a quel
momento aveva ascoltato senza
intervenire.
''Una apocalisse
dietro l'altra! Non saranno contenti fino a che non moriremo tutti come Buffy. Voglio sperare che però non venga in mente a nessuno
di evocarci, sai che strazio!''
Wes ed Angel la guardarono meravigliati e
leggermente….disgustati. Soprattutto Angel.
''Oops, scusate, ho esagerato, lo riconosco!'' E alzò
la mano in segno di resa.
''Wes, dobbiamo saperne di più.''
''Sì, lo
credo anch'io. Torno ai miei testi. Forse lì scoprirò qualcosa che ci può
essere utile. Tu cosa farai?''
''Non lo
so ancora. Ci servirebbe aiuto. E anche grosso, a quanto pare…..''
Qualche
giorno dopo, Angel stava leggendo sul
sofà.
Wesley era
intento a scrivere degli appunti, in silenzio. Le sue ricerche proseguivano,
febbrili, ma per adesso ancora senza alcun risultato... All’improvviso fece
irruzione Cordelia. Aveva un uomo ferito con sé che camminava
appoggiandosi a lei.
''Aiutatemi,
l’ho trovato qui fuori. Ci stava cercando ''
''Wisthler!''
Angel balzò in piedi. L'aveva riconosciuto subito, il demone che tanto tempo prima lo aveva
aiutato a trasformarsi da sudicio e
affamato barbone in un paladino del bene
e della cacciatrice.
Wesley lo aiutò a mettersi disteso sul divano,
mentre Cordy corse a prendere delle bende. Era ferito ad un fianco e sanguinava.
''Oh! Finalmente
ti ho trovato, Angel. Non è stato facile, in questa metropoli. Solo che vorrei
averlo fatto prima…..fa dannatamente male.''
''Chi è
stato?''
''Uno
stupido scapestrato. Voleva i miei soldi, come se io poi ne avessi!''
''Non preoccuparti,
è solo una ferita superficiale. Perché mi cercavi?''
''Le forze oscure sono in gran fermento. C’è una
razza di demoni che con vari rituali magici sta concentrando
in questa città un enorme energia negativa. Vuole aprire con questa energia una
nuova bocca dell’Inferno e sconvolgere il mondo degli uomini. Tutto il mondo
Angel, non solo questa città!''
''Chi ti
ha mandato a chiedere il mio aiuto, Winsthler?''
''Tu già
lo sai chi, perché me lo chiedi? Il mondo è in grave pericolo e tutte le forze
del bene sono state chiamate…..''
''Ma io
non sono più un vampiro, non lo sai? Non penso di essere in grado di aiutarvi
ora.''
Winsthler esitò per
un attimo prima di rispondere.
''A questo
si può rimediare se tu lo vuoi, ma è una decisione soltanto tua. E spero che tu
sia consapevole delle conseguenze.''
''Un
attimo, credo di non aver capito. Tu vuoi che Angel ritorni ad essere un
vampiro?'' Intervenne Wesley.
''Non
io……l’ordine, o meglio la proposta, viene dall’alto''. Si corresse
Winsthler.
Cordelia e Wesley si
guardarono l'un l'altra stupiti e
perplessi, sperando che il loro amico non sia così pazzo da cedere a quella richiesta, ma restarono in silenzio.
''Perché
dovrei aiutarvi? La fine del mondo non mi fa paura!''
Angel si
allontanò in direzione delle scale, scrollando le spalle.
''Invece
dovresti!''
Si bloccò
di colpo e si girò, incuriosito della sua insistenza. Con aria
indifferente e piuttosto cupa.
''Perché,
dimmelo?''
''Ma tu
sei davvero convinto di aver pareggiato i conti? Sei sicuro di aver fatto
abbastanza bene su questa terra da eguagliare tutto il dolore e la disperazione
che Angèlus ha seminato per mezzo mondo? Ti ricordo che sei umano di nuovo
perché la sua preghiera è stata accolta, non per i tuoi meriti!''
Angel si
infuriò, a quelle parole e afferrò Winsthler per il bavero della giacca, per poi mollarlo ancora più
bruscamente…..
''Cosa ne
sai tu, di questa storia?''
''Abbastanza,
credimi….la tua amica era molto cara alle
Forze dell' Essere!''
''Già,
deve essere vero visto che non si sono fatti sfuggire l'occasione di riprendersela! Come se fosse un oggetto di loro proprietà! E fregandosene
delle scelte altrui! Lei voleva vivere come un normale essere umano! Ancora una volta non ho
visto altro che manovre da burattinaio!''
''Ha fatto
una scelta. Per salvare te. E ne ha subito le conseguenze e ora devi farne
una anche tu!''
Imperterrito, il demone
continuò.
''Se tu
accetti hanno detto che in questa battaglia potrai avere l’aiuto di chiunque
vorrai, uomo, vampiro, demone o…..altro!''
Gli occhi
di Angel si illuminarono, ma non rispose.
''Andiamo,
amico, credi che Lassù non sappiano
della tua voglia di rivederla? Sono
disposti a tutto pur di averti dalla loro parte in questo scontro. Ci sono
azioni che solo tu puoi compiere.''
Per
qualche lungo, interminabile istante, ci fu
un acuto silenzio nell'hotel. Lo stesso Angel, immobile, con le braccia
incrociate sul petto, appoggiato a uno dei pilastri della hall, sembrava
assorto in chissà quale riflessione. Era
un momento decisivo…..la sua scelta avrebbe potuto cambiargli radicalmente la vita.
Avrebbe
avuto di nuovo l'eternità dinanzi a sé,
con tutto il suo pesante fardello di tormento e solitudine. E di sicuro
stavolta non ci sarebbe stata nessuna altra occasione di ritornare umano. Ma
dall'altra, avrebbe avuto di nuovo la forza e le capacità del demone, per poter
continuare la sua lotta per la redenzione che, a quanto pare, non era ancora
finita.
Senza
contare che aveva già una mezza idea sul
prezzo che avrebbe fatto pagare
Loro in cambio del suo
aiuto…….
''Cosa
devo fare?'' Domandò, più calmo.
Evidentemente
aveva già preso la sua decisione.
''Vieni
con me. Dobbiamo andare in un posto.''
Disse Wisthler,
alzandosi dal divano.
Sembrava già aver recuperato le forze.
Cordelia e Wesley
andarono incontro ad Angel prima che lui uscisse dall’albergo con il Cantastorie.
''Angel,
non andare!'' Lo implorò Cordelia.
''Sei
sicuro di quello che stai per fare? Pensaci bene….questa volta non potrai tornare indietro!'' Disse Wes.
''Ma tu
devi essere impazzito! Potevi avere la tua Buffy e
vivere con lei per sempre ma hai preferito tornare ad essere un vampiro per
proteggerla. Ora che ti hanno praticamente regalato una seconda occasione di essere umano la
getti di nuovo al vento? E non pensi a
Chris? In fondo la tua condizione
di uomo è frutto del suo sacrificio…..''
''Cordelia, so che è difficile da comprendere ma devo
farlo. Voglio rivederla. Ne ho bisogno. Non preoccupatevi per me. Starò
bene…….''
Li
abbracciò entrambi, commosso nel vederli così apprensivi e se ne andò con il
demone.
Wisthler condusse Angel
in un posto fuori città, una specie di cava abbandonata. C’èra un’apertura nella roccia e vi si infilarono
dentro.
All’interno
c’era una ampia sala ovale, con alte
colonne di marmo e capitelli. Il colonnato confluiva verso una apertura
ad arco nella parete di roccia anche essa tutta scolpita. C’era silenzio nella
sala e odore di incenso. Era un luogo sacro, si percepiva nell’aria solenne e
fumosa.
Al loro
arrivo il portale si illuminò, ma non si
distingueva cosa ci fosse oltre.
''Siamo
qui!'' Gridò Wisthler.
Una voce
fuori del loro campo visivo rispose.
Sembrava l’unione di più
voci maschili e femminili che parlavano
all’unisono.
''Benvenuti!''
''Vi ho
portato colui che mi avete chiesto di
convocare!''
''……Ora puoi andare, se vuoi.''
Wisthler guardò Angel e
lo invitò con un gesto della mano a farsi avanti e a parlare, poi girò su sé
stesso e si allontanò.
''Sono
Angel!''
''Lo sappiamo…''
''Cosa volete da me?''
''C’è bisogno di te,
di nuovo….. il mondo degli uomini non è mai stato così in pericolo. Tu
devi fermarli, o esso perirà e per mano del Male. E' non è così che è
scritto, non ora e non in questo
modo…….''
''Che devo
fare?''
''Tornerai ad essere un vampiro e ne riavrai i poteri. Li combatterai, dove Noi
non possiamo arrivare……''
''Cosa ne
sarà della mia anima se rinuncerò di nuovo alla mia umanità?''
''Non la perderai, non temere!''
Per alcuni
attimi fu il silenzio.
''Quale è la tua risposta?''
''Va bene,
lo farò, ma ad una condizione.''
''Quale?''
''Lei,
rivoglio lei!''
Nella sala
ci fu di nuovo il più assoluto
silenzio.
''E sia…..ma attento…..non potrai comunque tornare
indietro. Resterai un immortale con l'anima per sempre…...''
La voce
tacque, il portale si illuminò di una luce accecante e si intravide in essa una
figura indistinta. Sembrava la sagoma di una donna che usciva dal grande arco.
Era vestita di bianco e nero e aveva i
capelli semi raccolti.
La donna
si avvicinò ad Angel.
Il vampiro
le andò incontro. Meravigliato ed emozionato. Era davvero lei. La sua Christal.
Bellissima.
Come lui la ricordava.
Cercò subito i suoi occhi azzurri. Ma dentro non vi lesse la gioia
di un ritorno.
''Benvenuta!'' Le disse, stringendola forte. E anche
l'abbraccio non fu ricambiato…..
A dire la
verità lei non sembrava affatto
emozionata. Frastornata , piuttosto. Però gli sorrideva. Angel rimase deluso ma
non volle insistere. Dentro di sé già
presagiva che in qualche suo atteggiamento sarebbe stata diversa.
L'esperienza della morte cambia le persone, lui
lo sapeva, perché l'aveva già vissuto con Buffy.
Anche lei era tornata diversa, dopo la
sua evocazione da parte di Willow.
''Vieni.
'' Le disse, prendendole una mano.
Angel condusse Chris all' hotel. Wesley e Cordelia erano lì e andarono loro incontro quando li videro
entrare. Erano in ansia e si sentirono
sollevati vedendo che Angel stava
bene. Ma rimasero sorpresi nel vedere Chris.
Angel aveva detto loro che era morta sull'isola,
perciò intuirono entrambi ciò che era
successo……Lei era l' aiuto, di cui farneticava Winsthler, che le
Forze dell'Essere erano disposte a dare, per fermare l'Apocalisse
imminente. E Angel aveva saputo come approfittarne al meglio.
Vecchio
volpone, pensò Cordelia del suo amico, tra sé e sé.
''Wes, Cordelia, lei è Christal….Chris,
per gli amici.''
''Piacere….lieto
di fare la tua conoscenza.'' Si
affretto a dire Wesley, da educato gentiluomo
inglese qual era.
''E così
sei tu la donna che fa tanto sospirare
Angel. Finalmente sei tornata , non lo
sopportavamo più….'' Esplose Cordy.
Cordelia e Chris si guardarono e sorrisero
una all'altra.……
A Chris
piacevano le persone che non avevano
paura di ammettere ciò che
veramente pensavano.
Angel
guardò invece Cordelia con aria di rimprovero. Era
seccato e si vedeva a un miglio di
distanza.
''Chris è
qui per aiutarci ad evitare l’Armageddon…..''
Precisò
Angel, distogliendo lo sguardo e fissando un punto indefinito del pavimento.
Stava mentendo. E intimamente sperò
che i suoi amici non se ne accorgessero.
''Come
credi che sia meglio organizzarci?''
Chiese Wesley, rompendo il ghiaccio.
''Organizzarci?
Non credo che sia il caso che voi due
partecipiate a tutto questo. E' una faccenda che riguarda solo Chris e me
''.
Lo
apostrofò Angel. La sua agitazione era
palese. Ma il tono della voce freddo e determinato. Come sempre.
''Scusami,
ma non credo di aver sentito bene. Cosa
significa che non ci riguarda? Se il mondo sta per finire non credi che sia anche affare…..
nostro?''
Angel e
Wesley erano uno di fronte all’altro. Gli sguardi tesi. Chris si frappose tra
loro e fece cenno a Wesley di non insistere. Poi si rivolse ad Angel.
''Wesley
ha ragione. C’è bisogno di tutto l’aiuto
possibile, non puoi escluderli. Se lo preferisci però
faremo in modo che non corrano rischi diretti…...''
Wesley
ebbe un’aria soddisfatta; gli piaceva,
la nuova arrivata. Sembrava ragionare
con la sua testa e soprattutto capace di tenere a bada Angel e il suo brutto carattere. Quest' ultimo, invece, sempre più nervoso,
non volle controbattere.
Chris si
voltò verso l'ex osservatore.
Wes ne notò la
sottile ed elegante bellezza. Molto diversa da quella di Cordelia. Meno provocante. Meno appariscente. Più
eterea. Vagamente classica.
Ma
ugualmente irresistibile.
''Angel mi
ha detto che sei uno studioso. Sei in grado di dirmi qualcosa di più sui demoni
a cui dobbiamo dare la caccia? Quanti sono e dove si sono rifugiati,
nonché il rituale preciso che devono
eseguire per aprire la
nuova bocca?''
''Veramente
no, adesso, ma posso fare delle ricerche
e anche di più. Conosco il rito magico per individuare i luoghi in cui si nascondono,
se solo avessi qualcosa che appartenga loro.''
''D’accordo,
vedremo di procurarci qualcosa che possa
servire a questo scopo.''
''Vieni,dobbiamo
parlare.''
Angel
prese Chris per mano e la trascinò sulle scale, per andare di sopra.
''Angel aspetta!''
Lo richiamò Wes.
Il vampiro tornò indietro verso il suo amico, ai piedi del grande
scalone.
''Sei
sicuro di quello che stai per fare? Tu….non ti sei ancora…… trasformato. Non è
vero?''
''No,
ancora no…'' Rispose Angel, guardando Chris che lo aspettava appoggiata alla
balaustra della scalinata.
''Presumo
allora che dovrà farlo lei…''
''Sì,penso
di sì……non ho idea del come ma credo che sia così.''
''Angel…io…'' In quel momento anche Cordelia si avvicinò a loro.
''Lo so,
Wesley. Tu e Cordelia
vorreste che io non lo facessi. Siete dei veri amici e vi ringrazio per
questo…Non ve l'ho mai detto ma credo che se non fosse stato per voi ,
beh……credo che a quest'ora non
sarei qui. Ma ho preso la mia decisione,
ormai. Mi conoscete. Non torno mai indietro. E poi ormai
ho dato la mia parola alle Forze
dell'Essere…''
''E hai
già avuto il tuo premio per aver scelto di
nuovo la dannazione eterna, non è vero, Angel?''
Gli
chiese, sicura di sé, Cordelia. Indicando
con un cenno della mano Chris, con l'aria di chi parla con cognizione
di causa e una grande tristezza nel cuore.
Angel
annuì, ma le sue
labbra assunsero una piega amara.
''E lei?
Sei proprio sicuro di poterla trascinare con noi sul campo di battaglia?'' Intervenne
Wesley.
''Sei
sicuro che lo voglia e soprattutto che sia pronta per farlo, in fondo è appena
tornata e….?''
Angel non
diede a Wes il tempo di finire di esporgli le sue riserve. Chiamò Chris,
che, girata di spalle, stava salendo
lentamente i gradini ed era ormai quasi in cima.
Nel
chiamarla però le lanciò contro il piccolo
pugnale di argento che era solito portare, per le emergenze, alla caviglia destra. Un colpo veloce e
diretto al centro della sua schiena.
Chris si era voltata al richiamo di Angel e intravide
il pugnale che saettava rapido verso di
lei.
Con un
colpo d'occhio eccezionale lo evitò
e allungò il braccio per
intercettare la piccola arma ancora in volo verso la parete del corridoio al primo piano.
Dopo averlo
afferrato saldamente , lo appoggiò tra le due fila di denti bianchissimi della
sua bocca e si lanciò con una capriola
sui gradini di marmo, discendendoli a
quattro alla volta con l'eleganza di e
la velocità di una ginnasta che compie i suoi esercizi a mezz'aria .
Con l'
ultima capriola fu addosso ad Angel, piombando su di lui e
atterrandolo ai piedi di una più che stupita Cordelia e di un esterrefatto Wesley. E
puntandogli la lama d'argento al
cuore, sfiorando la fine stoffa di seta
della camicia con la lama sottile ma
affilatissima…..
Angel allargò le braccia in segno di resa,
sopportando la forte pressione del
ginocchio sinistro di Chris e di tutto
il suo corpo sul proprio ventre. Voltò il viso verso Wes.
''Pensi
ancora che lei non sia pronta?''
Wesley era
ancora troppo sorpreso per rispondere. Tornò a fissare ancora Chris e la
vide mollare la presa.
''Mi
sembra evidente che lo sia…..'' Fu il suo unico, veloce commento.
''Accidenti…
'' Mormorò Cordelia. '' Questo è…….essere veramente in forma!''
Chris aiutò Angel a
rialzarsi e gli restituì il pugnale, tenendolo dal lato della lama.
''Non
mettermi mai più alla prova!''. Gli
intimò. Angel le sorrise e annuì, per
niente sorpreso dalle sue parole.
Insieme
ricominciarono a risalire
lentamente le scale verso il piano di
sopra.
Angel le
aveva afferrato di nuovo la mano,
stringendola forte nella sua. Chiedendosi se nonostante
tutto Wesley non avesse comunque
ragione…..Chris non era mai stata così silenziosa e distaccata, con lui. Aveva
letto nei suoi occhi la pietà,
tristezza, la paura , persino la furia
, quando erano sull'isola. Ma mai la
freddezza.
Tutto il
calore umano che aveva sempre letto nei suoi occhi azzurri
sembrava sparito.
Aprì una
delle porte del corridoio al primo piano dell'hotel. Quella della sua suite.
Con un
gesto della mano la invitò ad entrare.
''Però,
carino qui, per essere la tana di un vampiro….…..''
Mormorò
Chris, cercando di sminuire l'improvvisa
tensione che leggeva sul viso di
Angel.
Ma lui
rimase in silenzio, per più di un minuto, camminando impazientemente su e giù
per la stanza, mentre lei continuava a guardarsi intorno.
''Perché
lo hai fatto?'' Le chiese, serio.
Deciso. A bruciapelo.
''Che
cosa?''
''Coinvolgere
i miei amici.''
''I tuoi
amici sono già coinvolti. Anche loro moriranno se falliremo.''
La risposta di Chris fu alquanto seccata.
''Pensavo che il mio sacrificio fosse
sufficiente.'' Angel sembrò aver perso del tutto la pazienza.
''E per
questo che hai chiesto anche il mio?!'' Anche Chris a
questo punto esplose. La sua era più che rabbia. Lo guardava con aria di disapprovazione e Angel ne fu
sorpreso. O meglio deluso.
''Ma che
cosa dici?''
''Mi hai
voluto di nuovo nel tuo mondo di violenza e
di morte. Perché? Io stavo bene dov’ero…''
La sua voglia di rivederla
aveva condannato di nuovo Chris alla
condizione umana. Angel solo in quel momento ne divenne
consapevole.
E se ne addolorò…..
''Io…mi
dispiace, non ho pensato a questo. Non sai quanto ho sofferto, in questi mesi,
senza te. Volevo solo poterti di nuovo stringere a me, rivederti
e non …… farti del male.''
''Come hai
potuto essere così egoista?''
''Hai
ragione. Non spettava a me decidere. Ma tu mi dicevi che…. ti sentivi condannata! Così
io ho pensato….Dio, non so nemmeno io come ho potuto pensarlo…..Ho
voluto darti una seconda opportunità, come è stata data a me. Non credevo di strapparti al ….cielo!''
Angel cercò di abbracciarla ma lei continuava a evitarlo. Finalmente
riuscì a stringerla a sé obbligandola ad
ascoltarlo, cercando di consolarla.
''Ascoltami,
Christal , tu ora sei sconvolta, è tutto così nuovo
per te. Capisco che tu ti possa sentire confusa riguardo ai tuoi sentimenti, con ciò che è successo. Ma devi credermi! Avrei preferito
morire mille volte io, piuttosto che vederti morire. Non ho paura
della fine del mondo. Se torno indietro
è solo per stare con te. Preferisco essere un vampiro con te al mio fianco piuttosto che essere uomo
ma solo. Ricordi, sull'isola? Mi hai
rimproverato perché negavo i miei
sentimenti. Finalmente ho smesso di farlo.''
Lei si
liberò della stretta, guardandolo con
durezza e respingendolo. Si allontanò di
qualche passo e gli voltò le spalle. Non sembrava per niente commossa dalle
parole di Angel. Anzi era come se non
lo avesse ascoltato affatto.
''Sei un
ingenuo!'' Lo apostrofò voltandosi
di scatto.
''Come hai
potuto pensare che sarebbe stato tutto come prima? Possibile che tu non capisca
che il mio posto non è qui?''
Angel
si rese conto che ormai l’amore di
Chris era svanito per sempre…..ma la sua mente
rigettò l'idea che fosse
finita così, con il rifiuto di lei di
credere alle sue buone intenzioni, ai suoi sentimenti e la negazione dei propri. E reagì con rabbia.
''Avanti
allora, fai quello per cui sei venuta!''
Le
ordinò, tirandola per un braccio e
spingendola lontano da sé. Chris sembrò impressionata dalla sua
reazione….forse finalmente si era resa conto di quanto Angel stesse
soffrendo e sembrò turbata per questo.
Ma quasi subito si ricompose e si accinse a compiere il compito principale per cui era tornata.
Prese una
bottiglina minuscola fuori dalla tasca
dai pantaloni che indossava. Si guardò intorno come per cercare
qualcosa. In un angolo vide ciò che le serviva e le prese: delle
catene. Tornò verso il letto.
Angel la osservava muoversi ma non disse nulla. Era
rassegnato ormai a quello che sembrava di nuovo
il suo destino….
Essere dannato e solo.
''E questa?''
Gli chiese all'improvviso Chris,
riconoscendo la spada che Angel
aveva sottratto dal suo appartamento e impugnandola.
''Era…..mia.
Come hai fatto ad averla?''
Angel
sembrò sospirare.
''Io…..in
un momento di nostalgia sono entrato in casa tua e l'ho presa. Avevo bisogno di qualcosa di tuo
da tenere con me. E' stupido, lo so….''
''Davvero?
E' per questo che la tieni di fianco al letto in cui dormi?''
''Sì….mi
piace addormentarmi guardandola.''
Per un
attimo Chris lo fissò con gli occhi suoi
più azzurri che mai. E le sfuggì un
sospiro. Sembrò sul punto di lasciarsi
andare ad una qualche emozione, ma ancora una volta, si dominò…..
''Tanto tempo fa mi fu affidata da un amico
che non poteva più prendersi cura di lei, mi ha accompagnato in tante battaglie.
Ha anche un nome…''
''Davvero,
quale?'' Chiese Angel, avvicinandosi a lei. Fingendo di
essere curioso.
In realtà la sua
mente e il suo corpo non chiedevano altro che
stringerla a sé…..
''Vandemion. ''
Rispose la ragazza. Per pochi
secondi la nostalgia permeò il suo sguardo. Poi si riscosse e, di nuovo
impassibile, guardò il letto e
glielo indicò.
''Sdraiati!'' Gli ordinò, mettendo da parte la spada.
Le obbedì.
Piuttosto nervosamente si tolse la camicia e le scarpe e si distese supino. Chris si avvicinò e
fece qualcosa che Angel non si
sarebbe mai aspettato….si sedette a cavalcioni su di
lui, sul suo ventre, per fissare
le lunghe catene al centro della
testata del suo letto ed
incatenargli i polsi.
Ogni volta
però che le sue mani avevano afferrato, una alla volta, quelle di Angel , un fremito era
corso giù per la schiena ad
entrambi.
Le mani
di Angel erano calde.
Tanto. Quasi bollenti. Come non lo erano
mai state, nemmeno accanto ai grandi falò che
avevano acceso sull'isola.
Chris si
chiese quale diritto avesse di spegnere il sacro fuoco
della vita, che traspariva ora
dalla sua pelle, dai suoi gesti e dai suoi occhi….mai così limpidi.
Scintillanti di desiderio. Vivi.
Angel
spiava attentamente tutti i
movimenti di Chris. E la
ragazza smise di evitare il suo sguardo pieno di speranza.
''E’
meglio prendere delle precauzioni, non si sa mai. Ciò che stiamo per fare non è
mai stato fatto prima.''
Angel percepì l'emozione nella sua voce.
''E pensi
che queste possano fermare Angèlus?'' E strattonò debolmente i polsi incatenati.
''No, ma
mi darebbero il tempo di ucciderlo.''
Angel ebbe
una stretta al cuore a quelle
parole. Chris la percepì anche nel suo,
senza sapere come fosse possibile. Anche se in fondo riusciva ad immaginare il
perché….
Si fermò,
per un attimo, leggendo sul viso di Angel lo sbalordimento e il dolore
per quella sua affermazione così dura, decisa , che
sembrava risuonare come una condanna.
Si rendeva conto di ciò che significava per lui….. cessare di esistere come essere umano
e come campione per venire ucciso
dall'unica persona che, per sua
fortuna, non aveva mai conosciuto il suo
lato peggiore. Che tuttavia continuava ad incombere e che
sembrava non volerlo abbandonare
mai, lasciandolo finalmente libero.
''Davvero
lo faresti?Ne avresti la forza?''
''Sì, se
fosse necessario. Non posso permettere che lui
uccida di nuovo!''
''Forse
sarebbe meglio. Sono stanco ........''
La voce di
Angel fu quasi un sussurro, mentre chiudeva gli occhi.
Chris fu
colpita da quella frase incompiuta. E
lo rimirò, perplessa. Accennava
ad un tormento troppo grande da poter
essere pienamente espresso con semplici
parole.
L’espressione
del suo viso cambiò. Non fu più fredda
e impassibile. Era difficile anche per
lei, dopotutto e finalmente cominciò ad ammetterlo con sé stessa.
Senza
rendersene conto istintivamente
allungò la mano in una carezza. Angel
riaprì gli occhi, seguendo con lo
sguardo la mano di Chris che vagava sul suo bel torace nudo. Gli occhi
suoi scuri le sembrarono, in quel momento, belli e profondi più che mai, colmi come erano di emozione e
di tristezza.
Ma si
costrinse a non cedere alla tentazione
di farsi baciare, accarezzarlo e ……amarlo.
''Dobbiamo
sbrigarci!'' Stava per rialzarsi quando
Angel la prese per le braccia e la trattenne, mettendosi seduto. La attirò di nuovo su di sé, accarezzandole
le spalle e guardandola dritto negli
occhi.
''Ti
prego… aspetta.''
Chris
sembrò capire e annuì. In fondo quello che stava per fare ad Angel, avrebbe fatto
di lui di nuovo un demone per sempre.
''Se non
vuoi più farlo, io non ti costringerò. Puoi ancora tirarti indietro se
vuoi.''
''No, non
è questo.''
''Allora
cosa?…Ti prego, non rendermi le cose ancora più difficili.''
''Difficili? Perché? Non pensavo che la cosa
ti toccasse più di tanto.''
''Ti
sbagli, Angel, io….''
Chris gli
accarezzò il viso, con sorprendente dolcezza.
Ed entrambi smisero di parlare. Cominciarono
invece a baciarsi e a toccarsi, come mai avevano fatto prima, nemmeno
sull'isola…...
Quattro ore dopo, Chris aprì gli occhi. Era sdraiata
nel letto di Angel. Lui era
alle sue spalle e dormiva, sereno
come non mai. La teneva abbracciata e stretta a sé con, ancora, le catene ai polsi. Chris vide sul tavolino di fianco al letto la bottiglina di vetro che aveva portato con sé e si ricordò, con una fitta
nel cuore, che aveva una missione da compiere .
Piano piano si allungò per
prenderla. I suoi movimenti
svegliarono Angel. Che serrò
la stretta delle sue braccia intorno a lei. Si
girò verso di lui e gli diede un
lungo e tenero bacio. Guardandolo con tenerezza, finalmente….. Angel le sorrise.
''Angel,
io…..''
''Ssshh! Non dire niente. Dobbiamo farlo.''
E appoggiò
la propria fronte alla sua.
''
Non sono più sicura di volere che tu lo
faccia e …''
''Non
preoccuparti per me. Sarò forte se tu resterai al mio fianco. Resterai vero?
Voglio dire dopo, quando tutto sarà finito, se dovessimo sopravvivere……''
''Sì,
resterò……te lo giuro!''
''Ti
amo.'' Le disse, deciso.
''Ti
amo.'' Gli rispose, in un sussurro.
Angel
annuì soddisfatto e la strinse al suo
petto, appoggiando le labbra tra
i capelli di lei. Profumati di rose e muschio. Come sempre.
Nonostante
tutto si sentiva tranquillo. E pensò che era stato meraviglioso ritrovarsi.
Ne sarebbe valsa la pena di ridiventare demone, pur di continuare ad averla con sé.
Restò,
immobile, a rimirarla, in tutta la sua splendente bellezza, aspettando che lei
facesse ciò che doveva.
Chris
sapeva cosa doveva fare e anche cosa
avrebbe comportato per Angel.
Si sentiva
morire dentro, per questo. Il suo eseguire gli ordini le sembrava un tradimento
nei confronti dell'uomo che aveva appena
riscoperto di amare. Ma si fece forza.
Angel
doveva salvare il mondo degli uomini e nessuno avrebbe potuto farlo al posto
suo ed il prezzo della salvezza per
tutti era la sua umanità…..
Non l'avrebbe abbandonato. Mai. Fino al suo ultimo respiro.
Fino alla fine del mondo…..
''Adesso
non ti muovere .''
Chris con un dito tolse il piccolo tappo della bottiglina e la avvicinò al suo viso.
''Cosa
c’è dentro?'' Le chiese. Incerto.
''Meglio
che tu non lo sappia.''
Dal collo
della bottiglina lentamente uscì un sottile filo di fumo colorato che si insinuò nelle narici e nella bocca di
Angel. Lui ebbe sul viso un’espressione di dolore. Senza dargli il tempo di
ritrarsi Chris lo afferrò per i capelli e, cingendogli le
spalle con il braccio, lo tenne
fermo.
Era
necessario che lo inalasse tutto.
''Hhhhh!''
''Respira,
Angel, respira!''
Pochi
secondi dopo, il fumo svanì nelle sue
narici e perse i sensi. Era finita.
Chris abbandonò la presa e lo strinse a sé. Avrebbe voluto piangere ma se lo impedì.
Ora
bisognava aspettare che si svegliasse e
vedere se l’incantesimo aveva avuto
effetto e quale. Se il mondo avrebbe riavuto il suo campione con l'anima o
l'efferato assassino.
Chris si alzò e terminò di vestirsi. Doveva essere giorno…..
Sigillò
tutte le finestre della stanza e aprì la porta. Si sentiva sconvolta. Aveva bisogno di stare un minuto da sola, per
riorganizzare le idee, ma all’improvviso nel corridoio si trovò di fronte Cordelia.
''Ciao!
Eravamo preoccupati. Da ieri sera non vi siete fatti più vedere, di sotto.
Wesley ha delle novità.''
Cordelia sembrava piuttosto nervosa.
Chris non rispose e non si mostrò entusiasta della
notizia. Cordelia
allora capì che qualcosa era già
successo…
Intravide,
dalla porta semiaperta, Angel ancora legato e riverso
nel letto. Con i soli pantaloni
addosso, immobile….l'immobilità della morte.
''Ma come
hai potuto?'' La apostrofò con
disappunto.
''Come ,
scusa…?''
''Lo sai
di cosa parlo. Come hai potuto farne di nuovo un vampiro?''
''A volte
il sacrificio di pochi è necessario per il bene di molti. Non te l’ ha mai
detto nessuno?''
Le
rispose Chris, seccata.
''Già, ma
perché proprio lui?Non ha pagato abbastanza per i suoi errori e il male che ha
fatto? Perché non lo lasciate in pace?''
''E’ stato
lui…E' stata sua la scelta. Ha dato la sua parola…''
''Già, ma
tu lo sai perché l’ ha fatto! Magari gli hai pure dato qualche momento di felicità ma poi lo hai dannato per sempre, di nuovo
e per
dannato, non intendo dire che andrà all'Inferno, ma che dovrà vivere di
nuovo con una anima che torturerà la
sua natura di demone per tutta la sua lunga esistenza!''
''Non lo
lascerò solo nella sua disperazione ,
non temere!''
''No,
adesso no, certo. Ma prima o poi lo dovrai fare, lui è immortale ora e tu
no! E poi da quello che mi ha detto
Angel, non mi sembra che la fedeltà sia il tuo forte. Ti avverto, Chris, se lo
farai soffrire dovrai vedertela con
me!''
Chris non ribadì. In fondo tutto ciò che aveva detto Cordelia
era vero. Incassò il colpo, con il cuore stretto in una morsa. Cordelia girò sui
tacchi e
se ne andò.
Rientrò
nella stanza, riflettendo sulle
parole di Cordelia.
In fin dei conti lei non la conosceva affatto e non la biasimava se nutriva dei
dubbi sui suoi sentimenti per Angel. Lei stessa li aveva negati, fino a che ………
Angel era ancora senza conoscenza, ma
cominciava ad agitarsi, facendo
tintinnare le catene che lo legavano al letto.
Chris si avvicinò e gli sfiorò una spalla, ma
ritirò la mano di scatto come se avesse
ricevuto una scossa. Il corpo di Angel
era terribilmente freddo. La
freddezza di chi non è più un essere vivente. Evidentemente la pozione mistica aveva funzionato.
Dopo pochi
istanti il corpo di Angel cominciò a tremare. Per poi
urlare e dibattersi in maniera convulsiva, come se un
dolore acuto, pulsante, lo dilaniasse……Chris
cercò di tenerlo fermo con il peso del suo corpo, ma un involontario
colpo di lui la fece cadere a terra.
Rimase paralizzata
sul pavimento, guardando con terrore Angel che continuava a dimenarsi
sul letto. Il rumore delle catene ora era quasi assordante e Chris
si strinse con le mani la testa
per attutirne il suono. Il suo
viso era in continuo movimento, perché a
tratti assumeva le sembianze
umane, a tratti quelle del vampiro. Poi all'improvviso tutto tacque…..
Angel
rimase immobile, con il viso nascosto nella coperta. Chris si
avvicinò e lui dovette percepirla,
perché si mosse come se avesse
voluto alzarsi, ma senza riuscirci.
Emettendo un flebile lamento si lasciò cadere a pancia in giù sul letto,
volgendo il viso verso di lei.
Non
aveva più le sembianze del vampiro e
rimase fermo, con gli occhi chiusi.
Sembrava aver superato la
crisi ma Chris non si fidò. Prese Vandemion e gliela puntò alla
gola, muovendosi piano, guardinga, come un felino.
Angel percepì
il freddo dell' acciaio e
aprì di scatto gli occhi, fissandoli su Chris. Poi
abbassò lo sguardo sulla spada
che lo
sfiorava lievemente e parlò,
invece di reagire…….
''Cosa hai
intenzione di fare?''
Chris
non rispose e continuò a
puntarlo. Elegante e sicura di sé.
''Lo so di
cosa hai paura, ma non sono Angèlus, non preoccuparti….''
''Questo
lascialo decidere a me. Io so come ….''
Chris
lasciò che Angel si alzasse in piedi, di
fianco al letto, lentamente, senza
movimenti bruschi. Sempre con la
lama vicinissima. A fior di pelle.
''Davvero?
E come farai? Qualsiasi sia la tua idea, vedi di attuarla alla svelta, sono
stufo di queste catene!''
Angel
sembrava aver recuperato non solo
le forze, ma anche tutta la sua grinta.
''Mi
basterà che tu mi dica cosa è successo ieri sera. Se sei Angel saprai dirmelo, altrimenti ti
taglio la testa!''
''Cosa
vuoi che ti dica? Se mi ricordo che abbiamo fatto l’amore? Certo che lo
ricordo. Ma sei in errore…….Perdere l’anima non cancella ciò che si è fatto
prima.''
Sembrava quasi che la volesse prendere in giro , perché il suo tono
era leggermente ironico.
''E’ un vero
peccato, perché non c’è molto da ricordare. Forse per te sarà stato
meraviglioso, ma non per me. Forse pensi di avermi dimostrato tutto il tuo
amore. Ma la verità è che mi aspettavo qualcosa di meglio da uno come te, con quasi
tre secoli di esperienza in fatto
di sesso.''
Il tono di
Chris fu sarcastico e assolutamente
freddo. A queste parole l’espressione del viso di Angel cambiò completamente.
L’aggressività
e l’ ironia cedettero il posto
all’incredulità e i suoi occhi tradirono
un barlume di tristezza. Fece un
movimento, piuttosto precipitoso, come
per cercare di avvicinarsi a Chris ma la lama e le catene glielo impedirono.
''Ma cosa
dici? Stanotte io e te abbiamo condiviso
tutto di noi stessi, non è stato solo piacere e sesso. Mi sono dato a te con tutto il
mio corpo e la mia anima e tu mi parli…. così?!''
Finalmente
Chris abbassò l’arma. Ora era
sicura che il filtro aveva funzionato, nel restituire al mondo il
suo Campione. E se ne sentì sollevata.
Con le sue
parole lo aveva ferito nei sentimenti e
nel suo orgoglio di uomo e amante. E per
questo era dispiaciuta.
Ma era
stato necessario.
Chris si
avvicinò ad Angel e gli liberò i polsi
dalle catene.
''Perdonami se ti ho offeso, ma dovevo assicurarmi che tu fossi veramente il
mio Angel. Angèlus sarebbe rimasto
indifferente ai miei cattivi commenti, tu no . Nessuno che ami veramente,
avrebbe potuto farlo!''
Angel le sorrise, dopo aver riflettuto e poi capito
quanto lei fosse stata astuta e
forte. E dovette riconoscere che in quanto a sottigliezza psicologica per certi versi
Chris avrebbe potuto tranquillamente
competere persino con il suo alter ego.
''E’ stato
doloroso?''
''Un po’.
Per mia fortuna non ho dimenticato
cosa significa essere un demonio con l’anima……ho il fuoco dentro. E' difficile….'' Ammise, amaro.
''Lo so,
ma ce la farai. Ti aiuterò io…''
Wesley e Cordelia erano nella hall quando Angel e Christal decisero di scendere.
Wesley interrogò
Angel con lo sguardo, con aria
preoccupata e cercando di indovinare
cosa fosse successo esattamente ma né lui , né Cordelia
chiesero nulla. Del resto a Cordelia non servivano spiegazioni, lei aveva già capito
tutto, grazie al suo intuito di donna.
''Allora
Wesley, cosa sappiamo?'' Disse Angel.
Wes si affrettò a prendere delle stampe e un
libro aperto per aggiornare Angel, ma Cordelia lo
richiamò, guardandolo con tono
interrogativo.
''Wesley!''
''Ah, sì!
Beh, noi volevamo solo sapere se stai bene e dirti che umano o vampiro, per noi
resterai sempre il nostro migliore amico,per cui….''
Interrompendosi
all'improvviso ma con un'espressione di affetto e comprensione sul viso che non
necessitava di altre parole.
Ed
Angel in quel momento ebbe la ulteriore conferma di quello che aveva sempre
saputo e cioè che avrebbe sempre e comunque potuto contare sul loro incondizionato
appoggio. Erano i suoi amici e lo
sarebbero sempre stati, in tutte le forme o dimensioni.
''Vi
ringrazio, amici miei….non preoccupatevi, sto bene.''
Angel sorrise loro,
ed abbracciò Chris. Le cinse la vita
con il suo braccio, con un gesto così intimo che anche a Wesley fu evidente la natura del loro rapporto. Una
nuova unione che forse avrebbe
finalmente reso più sereno l'animo del suo tormentato amico. Wes ci sperò sinceramente, anche se ogni
sua nuova relazione recava in sé sempre la stessa incognita…..
Cosa
sarebbe successo se Angel fosse stato di
nuovo pienamente felice, ora che era di
nuovo un vampiro?
Le forze
dell' Essere avevano restituito al mondo
un campione più forte, libero da quello
che poteva essere considerato come un
vero tallone d'Achille o
ancora schiavo della maledizione
zingara?
Forse Cordelia si stava chiedendo la stessa cosa
mentre fissava Chris nei suoi occhi azzurri.
Ma sicuramente
ricordava le promesse che si erano
scambiate nel corridoio, all'insaputa di Angel.
Finalmente
Wesley cominciò a spiegare le ultime novità.
''Ho
trovato delle cose stupefacenti! Cioè,
lo sono dal mio punto di vista. Non sono i soliti demoni. Sono molto numerosi e particolarmente
sanguinari. Sono organizzati in una struttura di tipo matrìarcale,
se così si può dire, perché obbediscono tutti a uno sola femmina, chiamata la
“Nutrice”. Tra di loro vi è un legame
così particolare che uccidendo lei muoiono anche tutti gli altri. Certo, ciò
non toglie che possono comunque essere uccisi singolarmente.''
''Come
uccido la "Nutrice" se la
trovo?''
''Questo
posso dirvelo io….'' Intervenne Chris.
''Bisogna
tagliarle la testa con due spade, brandite contemporaneamente. Una è questa. L’altra dobbiamo trovarla.''
Chris estrapolò
la spada dal fodero che portava
allacciato sulla schiena, tra le due scapole, alla maniera dei guerrieri
antichi.
La stessa
con cui aveva minacciato Angel e che lui aveva recuperato nel suo
appartamento.
''Guardate,
non è bellissima?'' E la porse a Wesley
che la esaminò con attenzione.
'' Sì. Ma
queste iscrizioni?''
''Quando
le due spade sono vicine la formula si completa e il loro potere si attiva.''
''Che tipo
di potere?'' Chiese Angel.
''Esteso e
terribile. Quello di far esplodere in mille pezzi un demone più grande di
questo palazzo.''
''Domanda!
Dove troviamo l’altra?''
Intervenne Cordelia,
un po’ scettica.
''E’
sicuramente qui, da qualche parte in questa città. E' custodita da una famiglia
molto antica, discendente dell’ordine dei Templari.''
''E per
chiudere definitivamente la nuova bocca? Non occorre magari un rituale
anche per questo o sarà sufficiente ucciderli tutti?''
''Questo
non lo so ancora, Angel. Devo continuare le mie ricerche per avere la certezza
su questo.''
''Bene!
Allora continua, Wes.
Tu Cordelia,
rintraccia la famiglia che dovrebbe avere la spada. Chris, tu
verrai con me. Ce la faremo dare .''
Cordelia era riuscita
quasi subito a trovare la famiglia indicata da Chris,, tramite internet.
Angel e
Chris si precipitarono subito là, ma appena arrivati si resero subito conto che
qualcosa non quadrava……
La
porta era aperta. Chris ed Angel
entrarono,attenti, silenziosi, coprendosi le spalle a vicenda.
Trovarono
un primo corpo a terra, quello di un
maggiordomo.
Salirono
al primo piano. Un altro corpo. Una
donna, anche lei morta.
Entrarono
in una stanza adibita a biblioteca. Anche lì c’èra
un uomo a terra e una teca infranta e vuota. L’uomo era vivo ma stava morendo. Chris
lo sostenne con un braccio sotto
la nuca. Anche Angel, dopo aver esaminato la teca vuota si inginocchiò vicino a lui per ascoltare, se
avesse avuto qualcosa da dire e controllare le sue condizioni.
''Sta
calmo!Adesso arriva l’ambulanza'' Angel
cercò di tranquillizzarlo.
''Sei
venuta per portarmi via?'' Chiese
l'uomo a Chris.
''No. Sono
qui per la spada che ti era stata
affidata.''
''L’hanno
presa. Non ho potuto fermarli. Devi
ritrovarla, li renderebbe troppo
potenti.''
''Lo so.
Conosco la sua forza. La riprenderò, non temere.''
L’uomo,
con un ultimo sforzo, le strattonò il braccio.
''Ricorda!
Nessun umano può brandirle insieme…''
Poi spirò.
''Finalmente,
cominciavo a preoccuparmi. La spada?''
Chiese
ansioso Wesley ad Angel quando i due rientrarono all'Hyperion.
''Non c’è
l’ ho. Qualcuno è arrivato prima di noi. Erano tutti morti.''
''I Lagash?'' Fu la
domanda di Cordelia.
'' Sì, ho
visto i loro segni …'' Fu la risposta decisa di Chris.
''Perché
ti ha chiesto se eri venuta per portarlo via?
Via da cosa?''
Fu la
domanda che Angel rivolse a bruciapelo a Chris. Lì per lì non sembrava averci
fatto caso, ma invece Chris si rese
conto che ad Angel quel particolare non era sfuggito.
L'
espressione di Chris si incupì ed Angel rimase perplesso nel vederla.
''Non lo
so, forse mi ha confuso con qualcun altro.''
Gli
rispose, velocemente.
Angel
fissò negli occhi Chris, ma non volle
insistere. Avevano un problema più urgente da affrontare.
La spada
mistica che avrebbe dovuto aiutarlo a sconfiggere la razza di demoni con manie di grandezza che si
apprestava ad invadere il loro mondo,
era invece finita in loro possesso.
''E cosa
significa che nessun
umano può brandirla?”
Rivolgendosi
di nuovo a Chris.
''E’
un’antica leggenda. Si dice che le due spade, quando sono insieme uniscono la
loro forza per sviluppare un unico potere. Ma questo potere è troppo grande per
un umano, che verrebbe incenerito….''
''E se
fosse un demone , come me, a brandirle?''
''Allora
il suo potere sarebbe immenso. Potresti fermarli. Devi farlo tu , Angel.
Nessun altro può. Per questo sei stato
scelto……''
E tacque,
fissandolo.
''Ma come
hanno saputo della loro esistenza e che possono venirne sconfitti? E come hanno
saputo dove era custodita l'altra?''
Cordelia se lo chiese ad
alta voce e tutti si volsero a guardarla. Era stata acuta e concreta, nella sua osservazione, come
sempre.
Fu Wesley
a parlare.
''Ma i
nostri amici avvocati, senza dubbio! Un'unica
risposta a tutte le tue domande! Chi altro avrebbe interesse a
scatenare l'Apocalisse?''
''Questo
significa che avranno bisogno anche di quella in tuo possesso…..''
Esplose
Angel, rivolto a Chris. Sul suo viso
fu evidente una grande, ulteriore
preoccupazione.
''Non devi
portarla con te . E' troppo pericoloso!!''
''Invece
possiamo sfruttare la cosa a nostro vantaggio.'' Fu la tranquilla risposta di Chris.
''Che
significa, che vuoi dire?''
''Significa che se veramente la vogliono, dovranno venire
a prenderla. Possiamo tendergli una trappola o possiamo seguirli, per arrivare
all’altra e al loro nascondiglio.''
''Allora,
Chris,tu farai da esca…..?''
Cordelia lo chiese con il
tono di chi propone una giornata di shopping al centro commerciale. Ma
sapeva di aver lanciato una bomba
sui suoi amici, su uno in particolare…..E infatti la sua reazione
negativa fu immediata.
''No! E’
fuori discussione!''
Angel sembrava
aver perso del tutto la pazienza.
''Invece
sì, Cordelia
ha ragione, mi sembra una buona idea….''
Rispose Chris.
''No! non
puoi dire sul serio!''
''Non
capisci che è l’unico modo? E poi ci sarai tu a proteggermi no?''
''No! Non
mi piace. E se qualcosa andasse storto?''
Chris
afferrò forte Angel per le braccia, costringendolo ad ascoltarla.
''In
questo momento non possiamo pensare a noi stessi,Angel. Abbiamo una missione da
compiere. E' il momento di agire e di accettare anche le eventuali conseguenze.
Qualunque esse siano!''
''Non
perché abbia voglia di contraddirti, Chris, ma temo che anche Angel abbia
ragione purtroppo.''
Intervenne Wesley.
''Per
poterli uccidere tutti dobbiamo sottrarre loro la spada. Ma non possiamo
usare questa in nostro possesso, per
farlo. Se disgraziatamente anche questa dovesse cadere nelle loro mani,
corriamo il rischio di fornirgli un potere
talmente grande da consentirgli
l' apertura della nuova bocca. Guardate
qui…''
Wesley mostrò loro un libro e tutti si avvicinarono
per capire.
''Questa è
la procedura, diciamo standard, per
l'apertura di un varco nella
nostra dimensione, in una parola, di una porta
da altre dimensioni
demoniache….''
Wes iniziò a leggere ad alta voce.
''Le
spade entreranno nella carne …….Cinque
periranno e il Potere risorgerà….. E il Male avrà il Potere e nel
cerchio di sangue il Potere convocherà
il Male. Esso si farà strada
nelle viscere della terra e come fiume in piena sconvolgerà il Creato…..''
''Wes, cosa significa
che Cinque
periranno e il Potere risorgerà? A quale Potere si riferisce?''
Chiese
Angel.
''Non lo
so. Ancora non mi è chiaro. Credo che indichi un sacrificio umano. Dopo di che, la nuova bocca potrebbe attivarsi!''
Più tardi
Angel bussò alla porta di una delle
camere dell'Hyperion, quella in cui si era momentaneamente appoggiata Chris.
''Vieni,
entra!''
Angel
varcò la soglia e la vide
intenta a prepararsi. A dire la verità era gia vestita. Cordelia le aveva
procurato velocemente un completo
pantaloni e camicia bianchi. Si stava sistemando la spada sulle spalle, tra le
due scapole, con una naturalezza che lasciava intendere che quella era , per lei, una consuetudine.
Angel le si avvicinò e da dietro la abbracciò. Si sentiva nervoso ed agitato. E quasi la soffocò, nella sua stretta. Non avrebbe voluto dimostrarlo, ma il piano ideato da Chris non gli piaceva
per niente. Temeva , anzi era sicuro, che qualcosa sarebbe andato storto. Ma
alla fine sia lui che Wes avevano dovuto
riconoscere che non c'era altra scelta.
''Sei
pronta?'' Le chiese.
''Sì…e tu?''
Chris gli rispose calma. In quel
momento gli sembrò più decisa e
concentrata di lui.
''Sì,
diciamo di sì. Ma lo sai che non sono
d'accordo. Non mi piace questa idea. Deve esserci un altro modo!''
Chris si girò
verso di lui, senza sciogliersi dall’abbraccio.
Aveva percepito l'inquietudine
del suo compagno.
''Angel,
qualunque cosa succeda, il tuo scopo dovrà
essere quello di uccidere
''Non
preoccuparti per me. Io ce la farò. Ma promettimi che sarai attenta. Se ti
perdessi ora che ti ho ritrovata..….''
Chris gli
mise una mano sulla bocca e lo fece tacere.
''Non
permettere all’angoscia di riempire il
tuo cuore e la tua mente di cattivi pensieri. Abbi fiducia, se non in me,
almeno in noi. Se restiamo uniti, possiamo farcela.''
Angel le
sfiorò le labbra con le sue e la baciò.
In profondità, con passione e, con il terrore
di perderla di nuovo nel cuore.
Poi sembrò
recuperare il suo autocontrollo. Accennò persino ad un sorriso.
''Ma come
fai a trovare sempre le parole giuste per convincermi?''
Chris lo
fissava con i suoi occhi azzurri,
sorridendo a sua volta. Sapeva che
Angel avrebbe ritrovato il
sangue freddo di sempre. E che al momento giusto avrebbe fatto la cosa
giusta. Senza esitazioni….. Questa
missione non lasciava spazio per nessun tipo di scrupolo.
…Quasi
metà della notte era trascorsa, ma dei
demoni nessuna traccia. Ormai era tardi. Erano ore che Chris camminava
da sola per i vicoli della
città senza che la trappola fosse
potuta scattare. Evidentemente la zona
scelta per la realizzazione del suo piano non era quella giusta. All’improvviso
però percepì una presenza che la seguiva. Rabbrividì, sicura che non potesse
essere Angel. Non si fermò, ma svoltò
invece l'angolo, cambiando vicolo e si
trovò di fronte …..Cordelia.
''Cosa ci
fai qui?Non dovresti essere già a casa?''
''Beh,
stasera non avevo progetti
particolari e poi mi si è rotta la tivù, così mi sono detta: Perché non esco a fare due passi con un’amica?''
''Ti
ringrazio per l’invito, ma stasera ho un altro impegno. Domani sera magari…''
Cordelia sembrava
contrariata e indicò la spada che Chris
aveva con sé.
''Già
….vedo. Tu ed Angel avete organizzato tutto alle spalle mie e di Wesley. Chi vi
dà il diritto di escluderci?''
''Cordelia, ti prego…Ne abbiamo già parlato. Io ed Angel
non potremmo proteggervi da un attacco di quei demoni, sarebbe troppo
pericoloso.''
''Ah! Ecco
il motivo per cui avete deciso di fare tutto da soli . Siete convinti che io e Wesley non possiamo
essere utili. Non sapremmo difenderci da soli. Insomma saremmo solo un
impiccio!L’hai convinto tu di questo? Prima del tuo arrivo eravamo una
squadra!''
''Cordelia, questi sono nemici particolari. Sono belve
assetate di sangue. Neppure i vampiri sono così crudeli….Te lo ripeto di nuovo,
per l’ultima volta. Vattene a casa!''
''Troppo
tardi, anche Wesley ormai sta per raggiungerci!''
''Cosa? Ma
siete impazziti! C'è anche lui! Ad Angel questo non piacerà…''
Mentre
parlavano, le ragazze all’improvviso
sentirono un rumore di passi.
''Wesley, vieni fuori e fatti vedere!''
Cordelia gridò a gran voce, convinta che fosse il suo amico. Ma non videro nessuno.
''Se
questo è uno scherzo, lo trovo poco divertente!'' Gridò Cordelia,
come se parlasse con qualcuno che si teneva nascosto. Ma Chris la zittì.
Lei era sicura che non si trattasse di Wes che giocava a nascondino.
''Corri, Cordelia, corri, dobbiamo andare via di qui!''
Esclamò
Chris, strattonandola per un braccio e tirandola via, con sé. Le due ragazze
cominciarono ad allontanarsi, ma ben
presto capirono di non aver distanziato
l’inseguitore . Arrivate in fondo ad un vicolo, questa volta cieco, furono
costrette a fermarsi.
Nel
frattempo, nel vicolo affianco,
Angel che seguiva Chris dall'alto dei
tetti della città, fu distratto da un’altra situazione. Un vampiro
stava aggredendo un ragazzo. Non riuscì
a far finta di niente e intervenne,
eliminando il vampiro davanti al
malcapitato giovanotto, che lo guardò stupito e corse via senza dire una
parola.
Ma per
questo Angel perse le tracce di Chris.
Troppi odori e rumori in quei vicoli
avevano confuso le tracce.
Sentì qualcuno alle sue spalle. Si voltò
per colpire quando si accorse che era…. Wesley.
''Wes, ti avevo detto di starne fuori!''
''Lo so,
lo so. Ma Cordelia
ha insistito così tanto che non me la sono sentita di lasciarla da
sola.''
''Dov ’ è ora?''
''Non lo
so. Spero che stia con Chris. Ha detto
che l’avrebbe cercata. Vi ha sentito parlare, sapeva dove trovarvi.''
In quel
momento si sentirono delle grida. Cordelia.
Angel e Wesley corsero in suo soccorso, ma quando arrivarono non trovarono
più nessuno. Per terra c’erano solo una scarpa e un pezzo di stoffa strappato.
''Questa è
di Cordelia!''
Esclamò Wes preoccupato, prendendo la scarpa in mano.
''E questo
è di Chris. E' un pezzo della sua camicia, la riconosco. Maledizione! Le hanno
prese tutte e due!''
Angel
continuò a controllare il pavimento del
vicolo.
''Ci sono
tracce di sangue. Ma non è il loro. Non sono ferite. Ci sono segni di lotta, devono essersi difese, almeno per un po’. ''
''Cos’è
quello?''
Angel
aveva notato qualcosa di strano. Lo
prese e si rivolse a Wesley, mostrandoglielo.
Sembrava un piccolo osso….
Wes lo prese con due
dita e un’espressione piuttosto raccapricciata.
''Uuhhh!'' Si lamentò, con un fazzoletto davanti alla
bocca e lo stomaco sottosopra.
''Posso
sapere cos’è? Che odore terribile!''
''Credo
sia un orecchio.''
Rispose
Angel, impassibile.
''Deve
essere stata Chris a tagliarlo, per lasciarci qualcosa che appartenesse a uno
di loro. Può servire per ritrovarle?''
''Sì,
penso di sì….''
''Odio
chiedertelo, ma pensi anche tu quello
che penso io? Sul perché non le hanno
uccise e le hanno invece portate con loro…..''
Wes si interruppe ed
Angel fissò negli occhi il suo amico. I suoi occhi nocciola in cui lo smarrimento era evidente.
Entrambi
avevano già capito tutto. Tutto aveva un
senso, ora.
''Wes….. Diamoci da fare, abbiamo pochissimo tempo! Adesso
hanno tutto ciò che gli serve per dare il via all’Armageddon!''
Poche ore
dopo, all'hotel, Wesley
aveva predisposto tutto per il
rito che forse gli avrebbe
permesso di rintracciare i
demoni. Angel camminava nervosamente su e giù per l’atrio. Era in
pensiero per le ragazze.
''Sono
pronto.'' Esclamò Wes.
Il suo era stato un lavoro febbrile. Tradurre il testo del rito e predisporlo
non era stato semplice.
''Speriamo
che funzioni. Non sono uno stregone.''
Chiarì, con una punta di amarezza nella voce.
Su di un tavolo c'erano una cartina topografica della città
e tutta una serie di oggetti mistici, tra i quali l'orecchio
tagliato.
Con il
libro aperto in mano, Wesley eseguì il rituale, declamando a gran voce i versi
dell'incantesimo. Quando ebbe finito,
chiuse il libro.
Lui ed
Angel si fissarono, spazientiti, ma all’improvviso gli ossicini di animale
sparsi sul tavolo si mossero indicando
dei punti precisi della città .
''Guarda
Angel, sono tre! Qui è dove hanno preso le ragazze. Questa è la casa dei
Winston…. Devono essere per forza qui,
Avenue Park, sulla West Hollywood!!
''Bene,
chiama Gunn. Andiamo!''
Mancava meno di un' ora all'alba quando Angel,
Wesley e Gunn
arrivarono sul luogo rivelato
dall’incantesimo.
C'era una collinetta ricoperta da un gran numero di alberi. Mentre si aggiravano tra le piante secolari,
videro un Lagash
dirigersi verso un punto preciso del parco, e
lo seguirono.
C’era una botola nel terreno, mimetizzata
dall’erba. Il demone la aprì e scese
nel sottosuolo. Non si accorse di essere seguito. I tre si ritrovarono in una galleria
quasi del tutto buia.
''Per di
qua. A destra.''
Disse
Angel. Il suo istinto gli suggeriva che
era quella la direzione giusta.
''Ne sei
sicuro, amico?'' Chiese Gunn, dubbioso.
Potremmo vagare per giorni qui dentro, senza trovare nulla…..Si dice che queste
gallerie si sviluppino per chilometri
verso le montagne.''
''Sono
sicuro.'' Fu la risposta lapidaria di
Angel.
''Ehi,
Angel, finalmente mi presenterai la tua ragazza! Appena ti ho lasciato un po’
da solo, per andare a New York, ti sei dato da fare! Ma dove l'hai trovata?''
''Veramente
è stata lei a trovare me.''
''Davvero?
Un giorno di questi dovrai deciderti a raccontarmi tutto.''
''Chiedilo
a Chris. Lei è più brava di me con i discorsi e …..anche a mettersi nei guai.''
Gunn e Wes si fissarono. Le parole di Angel fecero da eco alla
loro preoccupazione. Avevano paura di scoprire cosa fosse successo a Cordelia e a Chris.
Ma per
ora, non potevano che continuare a sperare e cercare di sminuire la tensione che si leggeva, chiara, sui loro volti.
La
galleria sbucava in una caverna, enorme,
poco al disotto della superficie del parco.
Si
sentivano dei mormori, dei mugugni, nell’aria, come se un gran numero di gole
senza voce recitassero tutte insieme.
Poi,
dall’alto della galleria, li
videro. I Lagash
erano un centinaio, tutti schierati su
un lato. Un esercito, tutto sommato,
ordinato. Dall’altro c' erano dei blocchi di pietra bianchi, appoggiati sul
terreno, in cerchio. Le ragazze erano lì sopra, distese, legate, tutte con la
testa rivolta verso il centro del cerchio. Con loro vi erano altre tre
ragazze. Una era ferita
e il suo sangue gocciolava dentro
al cerchio…..
Cordelia e Chris sembravano integre, ma Chris era immobile. Angel capì subito che stava male e si immaginò anche il perché….La sua claustrofobia. Doveva fare presto.
Molto presto.
All’interno
del cerchio formato dai blocchi c’èra un’ altro cerchio, come un solco scavato
nel terreno, con altri simboli e disegni tracciati nel mezzo, sul terreno in
rilievo rispetto al solco.
Accanto ai blocchi di pietra c’èra una specie di terrapieno con sopra un
gruppetto di Lagash e al centro un’altra creatura,
simile alle altre ma diversa perché più alta e possente.
Aveva anch’essa l’aspetto legnoso degli altri, ma
stringeva in una specie di mano uno strano
semicerchio di metallo che non si capiva se
fosse un’arma o un segno di potere.
Poi Angel notò che due dei Lagash accanto
a lei, avevano le spade.
''Il
rituale sembra appena iniziato.'' Bisbigliò
Wesley …... Angel annuì.
''Quella
deve essere
''Wes, tu pensa alle ragazze.
Gunn e io terremo impegnati i Lagash sul terrapieno.''
Angel fece un segno a Gunn
e i tre si divisero, prendendo posizione.
Angel era
stato previdente. Si aspettava un nemico numeroso, così avevano
portato con sé degli ordigni incendiari, per creare
delle barriere di fiamme e fumo
e spingere i Lagash a
dividersi. Sviluppatasi le
barriere, entrarono in azione……
Gunn seguiva Angel di un paio di metri,
proteggendogli le spalle.
Fortunatamente
il gruppo più numeroso dei demoni era rimasto quasi per intero bloccato dalle
fiamme, concedendo ai tre amici il tempo
di affrontare gli altri senza essere
subito circondati e bloccati.
Angel
puntò su uno dei due
demoni che impugnavano le
Mistiche Spade. Quasi subito
si impadronì di quella di Chris e ad uno ad uno cominciò ad eliminare,
tagliando loro la testa, tutti i Lagash che si frapponevano tra lui e l'altra.
Finalmente
entrò in possesso anche di quella e cambiò direzione, puntando sulla Nutrice.
Ma all’improvviso le scritte incise sulle spade si illuminarono e cominciarono
a fluttuare sulle lame, con uno strano
brillio. Le due spade si saldarono insieme e assunsero una nuova forma, creando
una nuova arma lunga e affilata, a
doppia lama, nelle mani di Angel.
Wesley intanto era corso dalle ragazze, zigzagando
tra i gruppi di demoni e cercando di evitare il più possibile ogni scontro.
Liberò Cordelia per prima, la quale subito si
diede da fare, colpendo un demone
con una mazza di ferro. Fortunatamente per lei, i Lagash
erano coriacei ma lenti a muoversi .
''Chris, Chris!'' La chiamò.
Chris
riaprì gli occhi, stordita dalla semioscurità di quella
caverna sotterranea.
''Cerca di
resistere un altro po’, ora ti libero e ti porto fuori…''
Wesley
cercò di tranquillizzarla, mentre armeggiava con le catene che la tenevano
prigioniera cercando di liberarla.
Chris si
guardò intorno per cercare Angel e lo vide, mentre si batteva come un leone
contro un nemico più numeroso e feroce di lui.
Trasfigurato
nel volto della caccia, era splendido, con quell'arma tra le mani…..
Sembrava
forgiata apposta per lui.
Tra di
loro, una simbiosi perfetta. Era evidente. Elegante e letale come un guerriero
dei tempi antichi. Come solo un paladino
del Bene poteva esserlo. Arricchito in potenza e determinazione da quell'
arma mistica che solo gli angeli o i demoni possono dominare e usare a proprio
vantaggio senza venirne distrutti.
Quando
Angel stava per arrivare alla Nutrice,
le fiamme si abbassarono e i demoni cominciarono a dilagare in ogni direzione.
Uno di questi atterrò Wesley mentre stava per liberare Christal.
Angel
evitò l'attacco grazie alle spade che
sembravano avere una loro volontà, quella di proteggere il loro padrone…..
Il cerchio
andò a conficcarsi nella roccia. Angel
attaccò a sua volta, ma
Tenendo
strettamente avvinghiato a sé il corpo
del Lagash, si
lanciò contro
Ma non per
tutti…..
Angel fece
roteare l'arma e la impugnò saldamente
con entrambe le mani. La lama dell' arma si illuminò di nuovo
e si suddivise, riprendendo di nuovo la forma originaria.
Lanciò le spade contro il tetto della caverna
e ne fece crollare una piccola parte,
creando un apertura sufficiente per far entrare i raggi del sole. Corse da Chris, ne tranciò le catene , la prese in braccio e
la portò verso il buco, lanciandola a
terra, sotto i raggi dell'astro diurno.
Era ancora
viva e respirava, ma a fatica, ed era svenuta. Le restò accanto, ma fuori della
portata di quei raggi per lui mortali.
Cordelia, Gunn e Wesley si
avvicinarono. Wes
era ferito, ma niente di grave.
''Tutto
bene?'' Chiese loro.
I tre
amici annuirono.
Chris
cominciò a muoversi. Non era troppo
tardi. Angel, inginocchiato accanto a lei, si sentì sollevato. Avrebbe
voluto accarezzarla, ma fu costretto a ritirare il braccio che istintivamente aveva allungato verso di lei. Il sole che
inondava il suo corpo non
gli avrebbe perdonato quell' attimo di debolezza e gli avrebbe ustionato
la mano.
''Parola
mia, è stata l'impresa più pazza a cui avessi partecipato, ma mi sono
divertito! Sei stato grande, fratello!''
Urlò Gunn ad Angel ,
euforico per la vittoria, agitando
nell'aria la sua ascia. L'adrenalina,
nel sangue, ancora ai massimi livelli.
Ma si ammutolì, leggendo la tristezza e
l'insoddisfazione sul viso del vampiro, che alle sue parole aveva alzato il
viso verso di lui, fissandolo in silenzio.
''Pensate
voi a lei, devo andare!''
All'improvviso
, Angel si rialzò
e indietreggiando, si allontanò da Chris.
Recuperò le spade
maneggiandole con l'orlo del
soprabito, senza toccarle a mani nude. E se ne andò con la rabbia
nel cuore.
Aveva
salvato il mondo intero, ma si sentiva
ugualmente insoddisfatto di sé stesso.
Ci
saranno sempre le mie tenebre a frapporsi tra di noi. Pensò, con l'animo
dilaniato dalla tristezza. Ferito nel suo orgoglio di uomo. Sentendosi una nullità, non il paladino delle Forze dell' Essere.
Poteva
utilizzare con destrezza un 'arma di una potenza inaudita, ma non poteva
sgusciare fuori delle tenebre per accarezzare la persona che amava. Una
carezza, un semplice tocco, nulla di più. Era chiedere troppo?
Più tardi,
all’hotel, Angel bussò ed entrò nella stanza
in cui avevano portato
Chris. Lei era in piedi, accanto alla finestra.
''Ciao,
come ti senti…. Ti sei ripresa?''
''Sì, sto
bene,grazie a te!'' Chris gli corse incontro e lo abbracciò, con slancio.
Sul viso
di Angel si disegnò una piccola smorfia di dolore.
''Ma tu
sei ferito!'' Mormorò Chris,
preoccupata, scostandogli la camicia e
notando i graffi. Sembravano profondi ma
già in via di guarigione.
''Non preoccuparti, non è niente.'' La rassicurò.
''Ho una
cosa per te.'' E le mostrò quello che
aveva nella mano. La sua spada. Vandemion.
''L’hai
recuperata!''
''Sì,
ho capito che ci sei affezionata.''
Angel
gliela porse. Chris fu contenta
di riaverla. Era convinta che fosse andata perduta. La impugnò e la
rimirò, controllandone l'integrità.
''Non vuoi
sapere cosa ne ho fatto dell'altra?''
''No. Sono
sicura che ovunque tu l'abbia riposta è
al sicuro.''
''Non me
la sono sentita di distruggerla.''
''Non
avresti potuto. Non sono solo acciaio temprato. Sono intrise del male e del
coraggio di chi le ha possedute. Come te. E impossibile distruggerle.''
''Molto
suggestivo, ma adesso dammi un bacio!!''
Le tolse
la spada di mano, spingendola delicatamente sul letto. In un attimo le fu sopra.
Non
aveva più voglia di parlare, solo di
baciarla, di nuovo, e poi ancora ed …..ancora.
Ma doveva sapere.
''Ora che
è tutto finito, cosa hai deciso di fare?''
Le chiese, in un sussurro, immobile,
con una mano tra i capelli scuri
di lei e le labbra vicinissime, quasi poggiate su quelle di Chris, che sorrise, meravigliata.
Il viso di Angel tradiva tutta la sua ansia.
'' Ti ho
fatto una promessa, ricordi?''
''Sì, ma
non voglio che tu ti senta obbligata a rimanere solo in virtù di una promessa. Sarebbe stupido…..non ti biasimerei
se te ne andassi visto quello che ti ho fatto passare, da quando mi hai
incontrato. Stavolta c'è mancato poco, davvero poco. Non sono riuscito a
proteggerti come avrei voluto e non posso garantirti che in futuro non succeda di nuovo.''
Chris lo
strinse a sé ancora di più.
''Angel,
in questo momento sono nell’unico posto in cui voglio essere…..''
Angel si
sciolse dall’abbraccio, rialzandosi. Si
allontanò di qualche passo dal letto
e cominciò a muoversi nervosamente
su e giù per la stanza. Il suo
disagio era evidente, come sempre, quando si trattava di manifestare i
propri sentimenti. Si passò la mano tra
i capelli, imbarazzato e improvvisamente
stanco.
''Non sarà
facile. Non illuderti. Quello che è successo oggi mi ha fatto riflettere.''
''Volevo
starti vicino, ma non ho potuto. Sotto i raggi del sole per me eri
inavvicinabile. Ci saranno sempre il buio e le mie lotte a dividerci….che razza
di rapporto potremo mai avere?''
Chris si
alzò a sua volta. Avvicinandosi lui e
sfiorandogli il viso con una tenera
carezza.
''Beh,
quello che abbiamo avuto fino ad ora mi è sembrato più che soddisfacente. Non
hai pensato che a volte è la mia claustrofobia a tenerci divisi? Perché
consideri il mio ossessivo bisogno di
luce una cosa positiva?Stanotte solo tu potevi salvarmi e l’hai fatto. E
hai salvato il mondo intero…….Angel, luce e tenebre non sono incompatibili come
pensi tu e mi piace pensare che neanche
noi lo siamo.''
''Non è
cambiato niente. Se le forze dell'Essere hanno ripristinato tutto come prima,
forse sono ancora maledetto.
Probabilmente non potremo farlo mai più.
Hai capito……a cosa mi riferisco, vero?''
''Già. Non
c'è….. modo di saperlo?''
''Forse
sì. Una possibilità c'è ma non ne sono
sicuro. Vorrei che non ci facessi troppo affidamento. Non voglio che tu ne rimanga delusa. Andrò da un mio amico veggente. E forse lui potrà
darmi delle risposte. E' meglio conoscere la
verità, non credi?''
''Sì.
Anche se può far male. Prima possibile. Prima
che un nostro attimo di debolezza possa ucciderti. Ma comunque, sappi che qualsiasi sarà la sua
risposta, io non ti lascerò mai!
…..Troverò un altro posto in cui stare, per non stare proprio sotto lo stesso
tetto, insomma per evitare ogni tentazione. Ma continuerò ad amarti, anche se
non potrò sfiorarti nemmeno con un
dito.''
Fu la appassionata risposta di Chris.
''E dove
andresti?''
''Non lo
so, io non ci ho ancora pensato.''
''Potresti
tornare nella casa vicino al mare.''
''E' una
possibilità. …Non ci sono più tornata,
da quando…''
''Da
quando lui è morto?''
''Sì. ''
''Se vuoi
ti ci accompagnerò io. Penso che Michael sarebbe felice di saperti lì, non
credi?''
''Sì…probabilmente
sì.''
''Chris,voglio
che tu ci rifletta bene. Potrebbe arrivare il momento in cui non sarà più
accettabile, per te. E a quel punto un eventuale separazione sarebbe solo più
dolorosa, anche per me!''
Angel glielo ribadì, ricordando bene lo strazio al cuore provato quando
aveva deciso di allontanarsi da Buffy.
Questa
volta non sarebbe riuscito a
rassegnarsi e a continuare
a tirare avanti con la stessa forza.
''L’unica cosa che non potrei accettare mai è
vederti soffrire a causa mia. Mi sembra di avertelo già detto. Ti amo, e anche tu mi ami, ne sono sicura. Vuoi veramente che
vada via?''
''No. ''
''Dammi un
bacio, allora, stupido!!''
La sera
successiva Angel diede appuntamento a Chris al Lorne
Bar.
E lei
arrivò, puntualissima.
……Indossava
un vestito lungo di velluto blu notte, ricamato di paillettes e perline
argentate. Un vestito di fattura pregiata e che le stava d'incanto. Che le lasciava soltanto le
spalle sensualmente nude. Indossato con l'eleganza delle donne di altri tempi.
Nel momento
in cui mise piede nel salone, la maggior parte dei clienti si voltarono ad
ammirarla e la crescente eccitazione dei maschi del locale fu subito percepita
da Angel, che ne fu geloso.
Le andò
incontro e le sue narici si riempirono del profumo della sua pelle. Ma Angel
percepì anche l'emozione di lei, il battito accelerato del suo cuore nel
vederlo, sensuale ed elegante, nei suoi pantaloni neri e la camicia di seta grigio scuro.
Si
salutarono in maniera semplice, con un ciao. Ma rimasero come
incantati a guardarsi negli occhi, mano nella mano, fino a che Lorne non si avvicinò, rompendo il loro silenzio emozionato.
''Ehilà,
Golden Boy, perché non mi presenti alla tua amica? Non sarai così cattivo da
privarmi di questo piacere?''
''Lorne, lei è Chris.''
''Mia
cara, benvenuta al Caritas. Posso dirti
che sei davvero una splendida e
deliziosa creatura?''
Chris
sorrise e Lorne le baciò la mano, sorridendo a sua
volta.
Non gli
era sfuggito lo sguardo tenero del suo
amico e così aveva dedotto che il vampiro
con l'anima era davvero
innamorato di quella donna.
''Angel….''
Chris lo
trattenne per un braccio, prima che lui
seguisse Lorne
al banco per scegliere il brano che
dovevano cantare.
''Ti
prego…..non voglio che sia lui a dirmelo. Voglio saperlo da te, soltanto da
te!''
Angel
annuì, comprendendo il suo stato
d'animo. In fin dei conti Lorne era un estraneo, per
lei.
E questo
doveva sembrarle un modo davvero bizzarro di risolvere i loro problemi personali….
Avrebbe
cantato prima Chris. E poi Angel. Ma solo se fosse stato necessario, qualora
dall'aura di Chris, Lorne
non fosse riuscito a dare una risposta a tutte le loro incertezze, in primis quella sulla maledizione. Lorne quella sera non era disposto a subire la sua
voce stonata. Aveva già un mal di testa
colossale e la serata era appena iniziata.
Le
luci furono abbassate quando le prime
note di Save me risuonarono nel locale.
Chris
cominciò a cantare evidenziando una voce davvero strepitosa. Calda e ricca di
sfumature, estremamente piacevole, per chi ascoltava. Non era un brano semplice
e Chris lo eseguì alla perfezione, catturando l'attenzione di tutti i presenti. E la più totale ammirazione da parte di Lorne.
Anche Angel rimase incantato dalla sua voce e dal
suo incedere lento ed elegante tra i tavolini, quando Chris
scese dal palco e si diresse
verso di lui, continuando a cantare
nel mezzo di quel pubblico variopinto e davvero singolare.
Gli si
avvicinò, scivolandogli alle spalle e
poi tendendogli una mano, per
invitarlo a ballare con lei. Un invito che Angel non disdegnò,
stringendola a sé e muovendosi sensualmente con lei, al ritmo della sua voce.
Al termine
del brano Chris gli diede un
bacio sulle ultime note della musica mentre questa veniva sfumata…..
A tutti fu
chiaro il legame che c'era tra loro due.
L'attrazione
reciproca e l'intesa emotiva erano come
un'energia che riempiva l'aria tra di loro e
tutt' intorno. E se fosse stato
umano, il cuore del vampiro avrebbe
vibrato di piacere e di emozione.
Angel ne era sicuro. Quella era
la sua donna. E lo sarebbe stata per
sempre….
Quella
sera Chris non aveva cantato per sé, ma per lui.
Facendolo sentire al centro dell' Universo
intero.
Facendo
sbiadire tutti i dubbi e le insicurezze frutto di anni di solitudine
e rimpianto. Rendendolo più forte. Più fiducioso nella propria salvezza e, per questo, forse, più vicino ad essa.
Chris ricevette applausi scroscianti e persino la
richiesta di un bis.
Lorne sospirò. La voce di Chris lo aveva davvero riempito della sua magia e vacillava, come un
ubriaco, quando Angel lo tirò in disparte per discutere, ansioso di sapere.
''Allora?'' Fu
la domanda spiccia e perentoria di Angel.
''Un
momento, zucchero, dammi solo qualche istante
per riprendermi. La tua amica è veramente impegnativa da leggere e
faticosa…..''
''Perché?'' Angel si stupì. Non lo aveva mai visto in difficoltà con una lettura.
''Pura
potenza, amico mio. L'aura della tua amica
è ricca e potente, proprio come
la sua voce. Ma per mia fortuna è cristallina
come l'acqua di un lago di
montagna. Forse è per questo che
ha quello strano nome……''
''Lorne, ti prego, non divagare. Cosa puoi dirmi?''
''Per
quanto riguarda il tuo problema principale, la risposta è
sì. Puoi mettere da parte i tuoi voti di
castità, e darti da fare. Ma la notizia cattiva, diciamo così, è che le
Forze dell'Essere lo renderanno possibile solo con lei…..''
''Vuoi
dire che se un giorno imparassi ad
essere felice con una altra donna potrei perdere di nuovo la mia anima, mentre con lei non
potrà succedere mai?''
''Esatto,
amico mio. Perciò vacci con i piedi di piombo, con
lei. Se per un qualche motivo si allontanasse da te, la maledizione riprenderebbe
vigore e tu saresti di nuovo solo come i cactus del deserto……''
''E cosa
puoi dirmi di Chris?''
''Beh, è
ancora un po’ frastornata.E' tutto molto nuovo, ancora, per lei. E averti vicino non è facile. Tu non sei quello che si definirebbe un buon partito. Ma è sulla buona strada. Saprà mettere insieme i
pezzi. Ed è una persona
meravigliosa. Puoi ritenerti molto
fortunato, ad averla incontrata.''
''Lo so.
Ero in una situazione disperata, quando mi ha trovato. E me ne ha tirato fuori.
Le devo tanto.''
''E tanto
ancora ti darà. Più di quanto immagini….Ma, scusami se mi ripeto, stai attento a non farla soffrire. Saprebbe essere
intensa nell'ira quasi come lo è in amore.''
''Lo so,
l'ho già vista arrabbiata con me….E ne ho rimediato una ferita
ad una spalla.''
''E dei
suoi poteri di guarigione cosa mi dici?''
''Fanno
parte del pacchetto, amico mio, ma è niente
in confronto a quello di cui era
dotata prima di…Beh, tu sai di cosa. Tu non hai idea delle battaglie che ha
combattuto e del tipo di missioni, chiamiamole
così, che le venivano affidate. Per renderti un'idea …. lei era una specie di 007
con celeste licenza d'uccidere…. ''
''Era
l'Angelo della Morte?'' Gli
chiese, esplicito. Ormai doveva sapere, fino in fondo.
''Sì…..Per alcuni
lo è stata.'' Angel colse una
leggera esitazione in questa ultima affermazione di Lorne.
Un'esitazione dettata dalla paura.
Sei venuta a
portarmi via?
Angel
ricordò le ultime parole dell'uomo che avevano trovato morente nella casa
di Beverly Hills.
Lui sapeva….
''Ti
saluto, amico mio dolce.'' Proseguì Lorne,
strappandolo ai suoi pensieri.
''Credo di
averti detto abbastanza. A te il piacere di scoprire il resto e , scusami se te
lo dico, ma sono lieto che tu non debba
cantare….''
Angel capì
che da Lorne non avrebbe ottenuto di più, quella sera
e si voltò verso i tavolini, in mezzo ai
quali aveva lasciato Chris.
La intravide
mentre stava lasciando il
locale, passando dal retro. Probabilmente
la tensione era divenuta insostenibile per lei e la lunga chiacchierata
con Lorne doveva esserle sembrata una eternità.
Le corse
dietro nel vicolo deserto, afferrandole
le spalle e stringendola tra le
sue braccia. Sentì il cuore di lei
battere all'impazzata per la
tensione.
''E' tutto
a posto, calmati,ora.'' Le sussurrò
in un orecchio, piano, tentando di farla
calmare.
''Io…..non
resistevo più lì dentro….scusami…..''
Mormorò
Chris, cercando di divincolarsi, ma senza riuscirci.
''Shhh! Non devi scusarti. Io posso ….capirti.''
Chris sfuggì
al suo abbraccio e si voltò, ancora enormemente agitata.
''Lui non la finiva più di parlare e poi tu mi hai guardato, ma nei tuoi occhi ho
letto tensione e non gioia e così, ho creduto, ho
pensato...cielo, non so nemmeno io cosa ho pensato!…Mille cose in una volta
sola e nessuna, allo stesso tempo…io..''
Poi si
bloccò. Come se avesse percepito finalmente le prime parole di Angel. Lo guardò
trasognata. E si accorse che il
viso di Angel tradiva una gioia e una
serenità per lui inusuale.
Sorridendo
lui lo ribadì. ''E' tutto a posto.
Possiamo farlo.''
''Davvero?'' Chiese Chris, incredula.
''Credi
che possa mentirti su una cosa di importanza vitale come questa?''
Chris
sembrò ritrovare finalmente la calma. Si avvicinò al suo vampiro e lo baciò,
stringendosi a lui, eccitata e felice. E sentendo Angel altrettanto eccitato e
pronto….
''Andiamo
a casa ?'' Gli chiese.
Quella
notte, la casa di Chris si riempì di ansimi e sussurri…….
Bramato ed
a lungo atteso, il piacere arrivò come un fiume in piena, per entrambi, facendo
dimenticare soprattutto ad Angel tutte le pene e la sofferenza che
caratterizzavano il suo eterno quotidiano, giorno dopo giorno,
momento dopo momento……Era forse questa
Fino a quella notte a Sunnydale
, con Buffy, per Angel era stata solo una parola. Da
quando poi era stato richiamato dall'Inferno, era sempre
stato sicuro che non la avrebbe più provata…….Mai
più.
Ma l'amore
di Chris, le sue carezze e il suo
desiderio di lui gli dimostrarono il contrario. Ora era una realtà. Tangibile,
viva… Ad Angel sembrava di poterla toccare con mano allo stesso modo di come, allungando
semplicemente il braccio, poteva
stringere Chris a sé, al suo petto, sul
suo cuore che non batteva ma gli
parlava……
La mattina
dopo, dal suo letto Chris osservava
Angel che si stava rivestendo. Era
bellissimo, tutto spettinato, mentre cercava di rimettersi in ordine.
''Dove
vai?''
''Devo
tornare all'Hyperion. E' quasi giorno.''
''Quando
ci rivedremo?''
''Stasera
no . Devo andare in un posto.''
''Dove?''
''Un
cliente ha un vecchio edificio di sua proprietà e pare che
dei vampiri abbiano lì il loro
nido.''
''E vuole
che tu glielo ripulisca.''
''Sì. ''
Chris lo
guardò beffarda.
''Ok, ok,
lo so che non è molto edificante ma ha promesso di pagarmi.''
Sbottò
Angel, sedendosi sul letto per infilarsi i pantaloni.
''Io non
ho parlato…'' Gli rispose Chris.
''Credi
che mi diverta a farmi pagare per fare
qualcosa che dopotutto ritengo giusto? Ma
questo mi aiuta a pagare le bollette e a pagare lo stipendio a Cordelia e a Wesley
e…..''
Chris lo
abbracciò di spalle e gli sussurrò in un orecchio, interrompendolo.
''Due notti fa hai salvato il mondo e anche
me…….credi che voglia giudicarti per quello che fai? Credi che anch'io non debba misurarmi con le
esigenze del mondo reale? O pensi che il
mio passato mi impedisca di essere realista?Anche io andrò in cerca di un lavoro, oggi.''
Angel si
voltò a guardarla.
''Davvero?
Perché? Mi hai detto che Michael aveva provveduto alla tua tranquillità
economica, prima di sposarti…..non ti
basta, forse?''
''Non è
questo.''
''Allora,
cosa c'è che non va, non sei felice…con me?''
''Ma sì. E' solo che sento di dover fare
qualcosa di più, come essere
umano. E' così difficile da comprendere, per te?''
''Ma no,
certo che no….''
Angel sorrise e le stampò un bacio sulle labbra.
''Mi sarei
meravigliato del contrario. Quali sono i tuoi piani?'' Le chiese, sistemandosi i bottoni della
camicia.
''Michael svolgeva volontariato in un piccolo
orfanotrofio appena fuori Los Angeles…..
Il
direttore e la dottoressa che lavorano lì erano suoi amici. Avevo pensato di
offrire loro il mio aiuto se lo vorranno. Chissà, forse un po’ di esperienza e una mano in più farà loro comodo, con i
bambini…..''
''Sono
sicuro di sì.'' Le rispose. Angel
considerava Chris una vera esperta in materia di indole umana.
''Angel!'' Chris lo richiamò mentre lui stava per infilare la porta, dopo
averla salutata.
''Sì?'' Lui si girò.
''Portami
con te, stasera.''
''Perché?'' Le chiese lui, incuriosito, tornando sui
suoi passi.
''Voglio
stare con te. Anche al di fuori delle nostre camere da letto. Voglio coprirti
le spalle.''
Angel si rabbuiò.
''Mi
avevi detto che non volevi più combattere.
Hai cambiato idea?''
Chris si
strinse nelle spalle.
''In
questo momento è ciò che voglio fare. Voglio esserci. Punto.''
''D'accordo.
Alle dieci. All' Hyperion.''
Chris
arrivò all'Hotel alle dieci
in punto.
Nella hall
c'era però solo Cordelia. Angel ancora non era sceso.
''Ciao.
'' La salutò, senza entusiasmo.
''Ciao…'' Rispose Cordelia,
distrattamente, mentre sfogliava una rivista.
Tacquero,
ma continuavano a guardarsi di sottecchi, all'insaputa una dell'altra.
Fu Cordelia ad interrompere il silenzio di ghiaccio che c'era tra loro.
''Chris…..devo
riconoscere che mi sono sbagliata su di te.
Ho capito che la mia incolumità ti stava veramente a cuore, il tuo non
era solo il tentativo di escludere me e Wesley
dalla missione di Angel. Del resto avrei dovuto sapere che se lui si è innamorato di te, devi essere una donna
speciale….Ti ringrazio per aver cercato di difendermi.''
E allargò le braccia, come un invito. Che
Chris accolse volentieri. Contraccambiando l'abbraccio. Aveva bisogno di una
amica. Non ne aveva mai avute. E dopo le iniziali incomprensioni, Cordelia forse era
quella giusta per esserlo.
''Angel mi
ha detto che, insomma ….le cose tra voi procedono bene. Ne sono felice.''
Aggiunse Cordelia.
''Anch'io!''
Rise Chris.
Angel era
sceso e loro non lo avevano sentito. E ora dall'alto degli ultimi gradini le
guardava, ammirato, abbracciarsi. Una buona
cosa. Pensò.
Sono due donne in gamba. Era naturale che succedesse…
E il suo
cuore ne gioì.
Chris ed Angel ripulirono il nido in un lampo.
L'ultimo
vampiro Angel lo lasciò a Chris e rimase
intento a guardare la scena.
Ammirò
Chris che con eleganza e velocità gli
tagliava la testa.
Ma
riflettendo di nuovo su cosa fosse
cambiato in lei. Accorgendosi solo ora di quanto fosse diversa rispetto a
quando l'aveva conosciuta.
Da quando
era tornata, in un certo senso non era più lei….
Ritornare
dall'aldilà cambia le persone, lui lo sapeva bene. L'aveva sperimentato sulla
propria pelle e l'aveva rivissuto con Buffy.
Poteva essere molto doloroso. E ora in
Chris scorgeva un senso di rivalsa e un
' animosità che non c'erano mai stati, quando erano da soli, insieme,
sull'isola. Ed Angel sentiva che era
colpa sua.
Sta
tranquillo, non c'è l'ha con te per averla fatta ritornare. Anche una parte di
lei lo desiderava, pur stando lassù. Era stata
l' ultima cosa che gli aveva detto Lorne quando lei aveva cantato. Ma questo non l'aveva fatto sentire meglio,
né tanto meno lo sollevava da ogni
responsabilità….
Guardandola
meglio si accorse che anche il suo aspetto esteriore sembrava diverso. Non più una
ragazza, semplice ma bella. Ora
sembrava più una guerriera, quasi una
amazzone dei tempi antichi, anche per come si vestiva e per il modo di portare i capelli. Più
forte, più consapevole, ancora più
elegante nei suoi movimenti e ……
letale.
Persino
quando facevano l'amore, lui percepiva qualcosa di diverso, nel suo modo di
toccarlo. E nel farlo suo, come una dolce disperazione, una
bramosia infinita. O forse era solo paura. Ora che era umana di nuovo,
Chris doveva fare i conti di nuovo con
l'ansia di vivere e la paura di farlo.
Oltre che con il suo passato, che a quanto pare era molto più nitido e ricco di
ricordi, in lei, rispetto a quando si erano conosciuti.
Era
tornata più consapevole. Più tormentata dagli orrori visti e vissuti nelle sue battaglie ultraterrene. In una
parola, più simile a sé stesso……
Ma aveva
comunque di nuovo scelto l'Umanità. O almeno Angel se lo augurò, non volendo
credere al fatto che le Forze dell'Essere avessero ceduto alla sua
richiesta senza il consenso di Chris. Senza la certezza che tornare da lui fosse anche
la sua volontà.
Questo
dubbio era come un tarlo nella sua mente, un chiodo fisso….
Un chiodo
che stava minando la serenità che la relazione con Chris gli
regalava.
Una sera,
tornando a casa dopo essere intervenuti in una lite familiare e aver
scongiurato una strage da parte di un demone ai danni di un ricovero per
anziani, Angel si decise a farle la domanda a cui aveva
pensato tutto il giorno, da quando l'aveva lasciata, quella mattina, nel suo
letto, dopo l'ennesima notte insieme a
lei.
Notte di
passione, lunga, intensa, vera, in cui tutti i
suoi dubbi e le sue insicurezze svanivano come per
magia….una magia fatta di occhi , sussurri, carezze ed emozioni, con le sole stelle ad illuminare il buio.
''Christal….''
''Sì?''
''Sei
felice?...Voglio dire……felice davvero?''
''Perché
me lo chiedi …di nuovo? Tu non lo sei?''
''Sì, io
sì……'' Le rispose Angel .
''Perché
parli così….sottovoce?''
''E' che
ho l'impressione che se ne parliamo a voce troppo alta….…''
''Hai
paura che non durerà?'' Lo interruppe
lei.
''E' che……
è tutto così….. perfetto! Tu hai un lavoro, io la mia missione….abbiamo degli
amici fantastici su cui contare. Le nostre notti, i nostri baci….''
''I tuoi
morsi…..''
''Già
.'' Annuì Angel ridendo, senza
imbarazzo e falsi pudori.
A Chris non era mai dispiaciuto se lui, qualche
volta, al culmine del piacere, l'aveva morsa. Limitandosi ad assaporare poche
gocce del suo sangue. Sapeva che per Angel era importante poter dare libero sfogo alla sensualità e alla
carnalità del suo io vampiro. Avrebbe
rafforzato ulteriormente il suo legame con lei…..
''Allora
non c'è niente che non va,
giusto?'' Ritornando serio
all'improvviso e guardandola con i suoi
grandi e magnetici occhi scuri.
''Non
rimpiango nulla, se è questo di cui hai paura.''
Gli rispose
calma Chris, con quella sua sincerità
disarmante che tante volte lo aveva spiazzato. In questo lei non era
affatto cambiata.
''Bene.
Meglio così. Neanche io .''
Si
sorrisero e si diedero un bacio, in mezzo alla piccola folla del
venerdì sera che riempiva
le vie della città.
Un
passante distratto li spintonò, costringendoli a staccarsi e rompendo l'incanto
del momento….
Ripresero a camminare sulla via del ritorno.
''Come va all'orfanotrofio?''
''Meglio
del previsto! Dio, dovresti vederli, Angel, quei bambini sono semplicemente
fantastici! Li adoro e Kelly
e Thomas sono veramente due brave
persone.''
''Lui ti
sta sempre addosso, eh?''
''Come fai
a saperlo, mi spii, forse?''
''No. Ma
spesso hai il suo odore addosso.''
''Beh,
devo dire che mi fa un po’ la corte….''
Chris ammise, ridendo.
''Prima o
poi dovrai dirgli che non sei una donna libera.'' Disse Angel, improvvisamente serio.
''Poverino,
rimarrà deluso.''
Chris lesse la gelosia negli occhi di Angel e
la cosa la lusingò. Poi abbracciando
Angel appoggiò di nuovo la propria fronte alla sua.
''Lo sai
che ti amo, vero?'' Gli sussurrò, quasi
sulle labbra……
''Sì… e
tu? Lo sai?''
Lilah era seduta alla
scrivania del suo elegante e lussuoso
ufficio, quando Gavin, senza essere stato invitato, fece il suo ingresso, sornione e sicuro di
sé come sempre. Si sedette su una delle
poltrone della grande stanza, sorridente e trionfante. Con
l'aria del gatto che si è appena mangiato il
topolino……
''Hai
letto l'ultimo rapporto dei Veggenti? Ci
sono le ultime notizie sul nostro amico Angel.''
''Non
ancora, stavo per farlo se tu non mi avessi così inopportunamente interrotto.''
Rispose
seccata Lilah, continuando a sfogliare dei documenti, con aria disinteressata.
''Allora te lo riassumerò io. Penso che tu già sappia che il nostro amico è ritornato ad essere un vampiro.''
Lilah alzò di scatto la testa, fissandolo. Ora sì che
aveva tutta la sua attenzione.
''Tu
sai…..come sia successo?''
''No, non
lo so. Ma pare che si sia fatto una
nuova amichetta, una che sa maneggiare
bene la spada e non solo quella…..
Da quando
c'è lei la sua attività di …..pulizia, chiamiamola così,
è aumentata e con essa i nostri problemi. Pare che insieme abbiano
distrutto l'organizzazione che un
mafioso di Shangai , un certo Ling, aveva impiantato qui in America. In una notte hanno
ucciso tutti i suoi uomini e dato fuoco
a tutti e tre i locali notturni di sua proprietà.
Il perché
lo ignoriamo, ma era un buon cliente, per noi.
Ieri sera invece hanno
sterminato una intera tribù di Skulls che si
occupava di approvvigionare il nostro
settore dei sacrifici
umani.
…I Senior Partners la temono
, pensano che potrebbe costituire una seria minaccia per la nostra
organizzazione a prescindere da Angel.''
''E
allora? Non sarebbe né la prima, né l'ultima. ''
Si alzò e
girò intorno alla scrivania per avvicinarsi alla donna. Il suo tono si fece più
basso e subdolo.
''Forse ti interesseresti di più a lei se sapessi
quello che so io. Nel rapporto non c'è scritto ma io ho saputo da fonte sicura
che con lei l'anima del nostro amico non corre rischi.''
Lilah spalancò gli
occhi. Gavin
sorrise, era riuscito a turbarla.
''Cosa
significa?''
''
Significa che può fare l'amore con lei
senza che la maledizione che lo costringe a fare del bene
si spezzi. In una parola, tanta felicità e niente Angèlus!''
Lilah ebbe un gesto di
stizza. Gavin capì di averla punta sul vivo. Da
quando Lindsay se ne era andato era
costretto spesso a lavorare in stretto contatto con lei e ormai aveva imparato a conoscerla. Era sicuro che
dietro la sua apparente freddezza, la sua collega nascondesse una insana
passione per quello schifoso vampiro. E adorava portarle certe notizie, godendo nel vederla
perdere la calma quando si
trattava di Angel.
Così
rincarò la dose….
''Lo
sai da quanti secoli entra ed esce dal
nostro mondo?''
''Cosa
vuoi dire? Anche lei è una vampira?''
''No,peggio…
Lei…..Lei era un Angelo, un essere
celeste, capisci? E ora è umana.''
''E' perché
lo è diventata ? Come può essere
successo?''
''Non lo so. Non sono riuscito a scoprirlo, ma
so con certezza che i Senior Partners lo sanno.''
''Quindi….'' Concluse Lilah….
''Vista la
loro intenzione di preservare Angel per
il gran finale, non resta che togliere di mezzo lei, per torturarlo un
po’. Ti occuperai tu di lei o devo farlo io?''
''Sarà un
vero piacere, credimi.'' La rassicurò Gavin.
''Dobbiamo
tener presente però una cosa. Non è una
donna qualunque. Ciò che è importante per ogni altra, per lei non ha nessun
significato. I soldi, la carriera, l'aspetto esteriore. E' una con le palle, soprattutto se
si tratta di proteggere il suo vampiro. Con lei certi sotterfugi non
funzionerebbero e non faresti altro che averli entrambi addosso. Ci vuole
qualcosa di drastico, Lilah.''
''Chissà
forse potrebbe succederle un incidente…..''
''Sapevo
che avresti capito.'' Disse Gavin,
accennando ad un sorriso, per poi subito ritornare serio. Il suo tono subdolo fece rabbrividire Lilah.
''Oppure qualcosa
di più raffinato, come una improvvisa malattia. ''
Suggerì lui, allusivo e glaciale come sempre.
''Mi
conosci, sono un'esperta in materia…''
Ormai Angel non usciva più di ronda senza Chris.
Lei sapeva stargli accanto senza
rallentarlo o farlo distrarre, nei suoi inseguimenti.
Anzi, con il suo intuito gli aveva risolto , invece, più di un problema.
Una visione improvvisa aveva
suggerito a Cordelia dell'arrivo
in città di un demone cacciatore di bambine. Così
Angel e Chris si ritrovarono, di venerdì sera, per i vicoli
adiacenti Sunset Boulevard
sulle tracce dello Skyos che
ne aveva appena uccisa una.
Angel doveva eliminarlo. A tutti i costi. Ed anche in
fretta.
Quando era
così impegnato in una caccia era
teso e nervoso e non parlava
molto. Chris lo comprendeva e
così lo affiancava, in silenzio , notte dopo notte……
Era molto faticoso, per lei. Ovvio, non era una
cacciatrice.
Ma per Chris era più pesante sopportare la tensione e la rabbia che in quelle notti leggeva sul viso di Angel e
animava i suoi modi piuttosto che lo
stare in piedi fino all'alba.
Alla fine di uno dei
vicoli finalmente Angel intravide
lo Skyos e
riuscì a raggiungerlo dopo un breve
inseguimento. Lo aggredì, mandandolo a sbattere contro il muro.
Chris
rimase in disparte, ad osservare
Angel.
All’improvviso un altro demone, identico al primo, arrivò in suo
soccorso e lei si
accinse a sbarrargli la strada, pronta ad affrontarlo, per impedire che Angel si ritrovasse
preso tra due fuochi.
Aveva con sé
la balestra di Gunn e
mirò all' addome . Ma lo Skyos intercettò il
colpo e lo stiletto di acciaio si conficcò in una delle sue quattro
mani. Che cominciò a sanguinare, se sangue si poteva chiamare il liquido viola che gli sgorgava dalla ferita.
Alto e scheletrico,
con la pelle ricoperta di squame, la colpì allo stomaco. Un colpo
fortissimo.
Il dolore
costrinse Chris ad accasciarsi a terra. E il demone le fu addosso,
mentre con la mano ferita le premeva
sulla faccia e sul naso, tappandole la bocca, cercando di soffocarla. Sporcandole il viso con il proprio sangue.
Con la coda dell'occhio Angel vide Chris in difficoltà e si precipitò a
soccorrerla, atterrando sul suo
aggressore come un treno in corsa e troncandogli
di netto la spina dorsale. Il rumore di ossa spezzate quasi rimbombò come un
eco, nel vicolo, suggerendo all' altro demone
di scappare a gambe levate.
Angel non badò allo Skyos
in fuga e soccorse invece la sua Chris.
''Come ti
senti? Fa male?'' Le chiese, non notando alcuna ferita sul corpo di lei se non
il rivolo di sangue che le scendeva dal naso.
L' assalitore aveva cercato di romperglielo.
''Tutto sommato…. bene. Mi ha solo colpito molto
forte. Passerà. ''
Rispose la
ragazza, torcendosi un po’ per il dolore, mentre lacrime silenziose le
scendevano giù per le guance.
''Mi dispiace. Questa volta non sono riuscita a
coprirti le spalle e… quell' assassino è scappato.''
Angel la aiutò
a rialzarsi, sostenendola.
''Non preoccuparti. Di lui mi occuperò più tardi….vieni, ti accompagno a casa.''
Con il
fazzoletto di stoffa che portava
sempre in tasca ripulì delicatamente il viso di Chris,
sporco del suo sangue e di quello
del demone.
La strinse a sé, sorreggendola per aiutarla a camminare.
Delicatamente le
diede un bacio, attratto
dall'odore e dal sapore del sangue di
lei, che tanto bene conosceva e….amava.
Ma riconobbe in esso una venatura diversa. Evidentemente quello dello Skyos e il sangue di Chris si erano mischiati sulle
sue stesse labbra.
La portò nella sua suite, all'Hyperion, e fecero l'amore. Come sempre, dopo ogni
caccia.
Il sesso, dopo le lotte ed il sangue, era ancora più esaltante…….E la pace
dei sensi e l'amore che Angel provava con
la sua nuova compagna erano straordinari. Lo facevano sentire appagato, completo. Anzi di più. Vivo. Come mai in duecentoquarantacinque
anni……
…….Era passato da poco il mezzogiorno quando qualcuno bussò alla porta della Robertson's
House.
La dottoressa Kelly
aprì tenendo una delle bambine in braccio. Khara
faceva sempre i capricci al momento di mangiare e non c'era un addetto particolare alla porta.
Il personale era quello
strettamente necessario.
''Salve!''
Disse la dottoressa, salutando
l'uomo alto e bruno che aveva bussato il campanello.
''In che cosa posso esserle
utile?''
''Io, veramente…sono qui per vedere Chris. Sono …..''
''Angel! …… Vieni, entra!''
La voce di Chris si levò alta e squillante alle
spalle della dottoressa.
Quell' istituto
non era solo un edificio
pubblico ma rappresentava, per i bambini
e i ragazzi lì presenti, la loro casa e la loro famiglia.
Molto probabilmente la barriera mistica avrebbe fermato il suo amico vampiro, per
cui Chris ritenne opportuno formulare l'invito ad entrare .
''Ciao….Sono contenta che tu sia venuto, finalmente, ho una gran
voglia di abbracciarti.'' Gli sussurrò, sottovoce.
Angel sorrise. E dovette ammettere, con sé stesso,
che quello che aveva appena ricevuto era l'invito ad entrare
più dolce che avesse mai avuto.
La dottoressa Kelly, terminato il rito di
presentazione del nuovo venuto da parte di Chris, molto opportunamente, li
lasciò soli.
''Volevo solo sapere come stavi. Stanotte ti ho visto in difficoltà e poi stamattina, quando
mi sono svegliato, non c'eri più.''
''Bè, adesso
lavoro anche durante il giorno,
lo sai.''
Sorridendo Chris
lo strinse a sé, cingendogli i
fianchi. La sua preoccupazione la lusingava. Di più. Le piaceva. In certi
momenti Angel si dimostrava di una dolcezza eccezionale, decisamente
insolita per una vampiro. Anche se con l'anima.
Con la mano le
sfiorò la guancia sulla quale
si stagliava un enorme livido
blu all'altezza del naso. Neanche il fondotinta di Cordelia
era riuscito a nasconderlo del tutto.
''Guarda cosa ti ha fatto….Ti fa ancora male?''
''No, non più. Non preoccuparti.''
''Quando ti sei addormentata sono uscito di nuovo.
Chi te l'ha fatto non esiste più, letteralmente…''
Gli occhi di Angel brillarono di crudeltà a quelle
parole. Chris non poteva certo
immaginare quale orrenda fine avesse riservato al demone, ma conosceva Angel e la sua mancanza di scrupoli quando si
trattava di bestie infernali come gli Skyos.
Nonostante tutto rabbrividì al solo pensiero di lui che
gli dava la caccia arrabbiato per ciò che era accaduto
a lei……
Una banda di ragazzini di tutte le età entrò precipitosamente nell'ingresso,
vociando allegramente e circondando Chris and Angel , per poi zittirsi tutti in
attesa di sapere chi fosse quello sconosciuto
che sembrava, a loro così piccoli, una montagna imponente …….una
montagna che incuteva un certo timore.
Uno dei bimbi, facendosi coraggio, strattonò
Angel per una manica del completo nero,
attirando la sua attenzione. Era biondo e con gli occhi azzurri, alto ma
molto magro. Doveva avere circa cinque anni.
''Signore, signore…..perché sei vestito così, non ti
piacciono i colori?''
''E' Lionel.''
Si affrettò a dire Chris, per poi
bisbigliare all'orecchio di Angel…….
''L'anno scorso ha perso in un incidente entrambi i
genitori. Non gli resta più nessuno.''
Angel si piegò sulle gambe, portando il suo viso
all'altezza di quello del ragazzino e
guardandolo negli occhi. Sì…in essi si poteva
leggere il dolore…..quel dolore. Quello troppo grande da dimenticare, quello
che ti fa sentire segnato per tutta la
vita e ti fa crescere in fretta, a
dispetto dell'età e dei tuoi
sogni.
Negli occhi di ciascuno di loro Angel lesse lo stesso
dolore. Infanzie rubate e distrutte da eventi troppo drammatici per poter essere
raccontati con leggerezza, frettolosamente e senza rispetto.
In quel momento lui ripensò alla sua infanzia a Galway……
La sua era stata l' infanzia fortunata
e dorata del figlio di un
commerciante di sete e stoffe. Un benestante. Il periodo più felice della sua
vita di mortale. In cui nessuno avrebbe
potuto presagire l'immensa oscurità che
sarebbe venuta dopo…..
''Non è vero che non mi piacciono i colori.'' Rispose
Angel, sorridendo. E con un piccolo trucco degno di un prestigiatore, nella sua mano destra comparve all'improvviso una scatolina
di legno, in cui dentro vi erano dei pastelli a cera.
''Hiiiii! Come hai
fatto?'' Chiese Lionel, stupito.
''Una piccola magia. Sono tuoi….se li vuoi.'' Disse semplicemente, ottenendo in cambio
un improvviso abbraccio da parte del
ragazzino.
''Ehi, fa piano….così mi strozzerai!'' Disse Angel ridendo, lusingato dallo slancio affettuoso del
piccolo Lionel.
Anche tutti gli altri bambini rimasero senza parole,
per poi scuotersi dalla sorpresa e
reclamare a loro volta qualche cosa di piccolo ma gradito in dono.
''Sì, sì, c'è qualcosa per tutti,in macchina….'' Si affrettò a dire Angel, alzandosi con Lionel in braccio e cercando l'aiuto di Chris
per placare quel coro di voci piccole
e chiassose.
Chris
rideva……Vedere Angel circondato dai bambini, da quelli che aveva dal primo giorno in
quell'istituto iniziato a considerare i suoi
bambini, le ricordò la scena di Davide e Golia . Solo che in questo caso
Golia non era poi così cattivo e Davide
era…. una ciurma di ragazzini scatenati.
Angel sarebbe
capitolato ingloriosamente se una voce amica non li avesse distolti.
''Perché non raggiungete Kelly in sala ? il pranzo è pronto da un
pezzo.''
Un coro di assenso fece eco alle sue parole. I
bambini salutando allegramente si
diressero nel grande salone adibito
a refettorio.
''Lei
è Angel, non è vero?Io sono il
dottor Thomas Robertson, Tommy, per gli amici….''
Era
un uomo sulla quarantina, di una bellezza discreta, con gli occhiali, aria
molto intelligente. Somigliava a
Wesley, per struttura fisica e
modi gentili. Ma con i lineamenti più marcati
e l'incarnato e i capelli più chiari, quasi biondi. Un tipo solare.
Gli
strinse forte la mano, una stretta tenace e calda.
''Perché non resta con noi a pranzo? Lei è simpatico
ai bambini. E' stato molto bravo nel suo primo approccio. ''
''Grazie,
ma non posso. Devo tornare al lavoro.''
Fu
la veloce e decisa risposta di Angel.
Non si sarebbe sentito a suo agio al
centro dell'attenzione di tutti. Soprattutto di quella di Thomas.
''Peccato.
Avrei voluto tanto conoscerla meglio, Chris mi ha parlato molto di lei. Mi aveva detto però che
lei non è un tipo molto socievole.''
Angel
guardò Chris per un attimo, infilò le
mani nelle tasche dei pantaloni, in quella posa sua così caratteristica che Chris adorava, poi fece spallucce.
''Io
sono diverso, è vero. Non amo stare
molto in mezzo alla gente e …..non amo
mangiare.''
E sono un vampiro…. Ma questo
ultimo pensiero lo tenne per sé.
''E
mi dica, Angel, è bravo, in quello che
fa, come lo è con i bambini?''
Altra domanda trabocchetto…. pensò Angel.
Ora mi sono
stufato.
Aveva
una voglia tremenda
di rispondergli in maniera antipatica, dando libero sfogo ai suoi pensieri. Ma si dominò. Per Chris. In fin dei conti quello
che aveva di fronte era il suo datore di lavoro. L'uomo con cui , dopo di lui, Chris
condivideva la maggior parte del suo tempo e dei suoi interessi.
Doveva
essere molto gratificante aiutare
lui ad occuparsi di quelle piccole ma adorabili pesti. Forse più che aiutare me
nella mia missione…..
Quest'
ultimo pensiero infastidì Angel, che si sforzò di sorridere, ma con
l'anima in subbuglio.
''Nah…Non sono molto ferrato
con i bambini. Io.. non ho figli.''
''Non
ha risposto alla mia domanda, però…..''
Thomas insisteva.
Sì…Una volta ero molto bravo in certe cose. Nel torturare
e nell'uccidere. Si, davvero bravo… Mi hanno chiamato '' Il Flagello '' , per
questo…
Si
avvicinò al dottore e sovrastandolo leggermente, in altezza, guardò il suo interlocutore negli occhi , cercando
di capire se lui fosse abbastanza
sveglio da cogliere il doppio senso nascosto nelle sue parole …….
''Non
credo che sia questione di bravura, quanto di costanza. Io perseguo il mio scopo o il mio bersaglio fine a che non ho
ottenuto ciò che voglio. E
raramente fallisco.''
Thomas
in apparenza non sembrò cogliere la velata minaccia contenuta nelle sue affermazioni e non si scompose più di tanto, ma gli occhi
di Chris tradirono un barlume di rabbia
……
Lei aveva compreso, invece.
''Bene,
buon per lei…..'' Proseguì imperterrito
il dottore.
''Le faccio i miei migliori auguri, visto il
mestiere che fa..Ora, se vuole scusarmi , ho l'abitudine di mangiare con i
bambini. Chris, vieni anche tu?''
''Si,
dammi solo un minuto…'' Rispose Chris ,
mentre Thomas, dopo aver stretto la
mano ad Angel si avviava
verso la sala. Lasciandoli soli.
''Ma
cosa ti è saltato in mente?'' Lo aggredì
subito Chris.
''Se
non ti faceva piacere conoscerlo, perché sei venuto?''
''Lo
sai perché sono qui. Io… scusami Chris.
Non so cosa mi è preso…..''
''Lo
so io. Sei geloso di lui.''
''Cosa?
Ma no!''
''Invece
sì. Non avevi nessun motivo di minacciarlo. O credi che io non abbia capito cosa intendevi dirgli ? Lascia stare la mia ragazza o farò di te
l'oggetto del mio tempo?''
''Stai
esagerando…..''
''Davvero?
Allora guardami negli occhi e dimmi che mi sto sbagliando.''
Angel fissò
il suo sguardo bruno in quello
azzurro di lei e deglutì. Ma tacque…. era vero. Era geloso. Se gelosia si poteva definire il fuoco che gli bruciava dentro al solo
pensiero che un altro uomo potesse desiderare
la sua Chris, o anche solo
tentasse di toccarla.
Chinò
il capo, ancora in silenzio…..
''Vedi?
Avevo ragione.'' Sentenziò Chris. Ma il
tono di voce fu più dispiaciuto che trionfante. Con dolcezza costrinse Angel
a guardarla.
''Mi
dispiace che abbia cercato di metterti in imbarazzo, davanti a me. Mi dispiace
ancor di più che tra voi due vi sia
animosità a causa mia. Era importante, per me, vedervi diventare amici. E mi
dispiace che tu sia geloso. Non ne hai il motivo. Lo sai, vero?''
''Si.
''
''Bene.
Allora stasera si va a caccia?'' Chiese
Chris, sorridendogli e accarezzandogli
una guancia.
''Certo,
se vuoi…'' Ed Angel la baciò, senza
essere invadente. Un bacio semplice ma pieno di promesse….
Chris
lo lasciò mentre apriva il portone per
uscire. Per poi infilare la porta
della sala da pranzo.
A
sua insaputa Angel tornò indietro sui
suoi passi nell'ingresso ormai deserto e si accostò allo stipite della porta
della sala in cui erano tutti riuniti a mangiare.
Tenendosi
nascosto,vide Chris sedersi al tavolo. Il suo posto era accanto al dottore. Lo aveva immaginato......
Lo
vide versarle l'acqua nel bicchiere e passarle un vassoio con il cibo. Non aveva
occhi che per lei. Doveva esserne innamorato e non poco.
Chris rideva, con gli occhi luminosi e vivi
di chi ha finalmente trovato un
luogo a cui appartenere, anzi di più…una
famiglia.
In
pochissimo tempo, forse senza che nessuno se ne rendesse conto, quelle persone e quei bambini erano
diventati indispensabili all'equilibrio fisico ed emotivo della sua Christal. Sua.
Appunto. E di nessun altro.
Angel
soffriva nel vederla accanto all'uomo che sapeva in qualche modo interessato alla sua compagna e
aveva avuto la faccia tosta di mettere in dubbio le sue
capacità.
Decise
di aver visto abbastanza e velocemente
uscì dalla porta, percorrendo a grandi passi il portico per infilarsi nella fogna più vicina. Un sole spietato
rendeva la giornata luminosa più del
solito, quasi a voler sottolineare la sua estraneità a quel luogo…..
Un'ora
dopo, Gavin raggiunse Lilah
nel suo ufficio. Trionfante. Lilah appena lo vide capì…..
''Il
piano ha avuto inizio. .La prima più
importante parte ha avuto successo.
Mettiti comoda nella tua poltrona, mia cara Lilah e osservane gli sviluppi. Presto il nostro
Angel avrà altro a cui pensare, oltre che mettere i bastoni nelle ruote a noi
della Wolfram and Harth!''
''Non
vedo l'ora!'' Rispose entusiasta Lilah.
Quel
suo piccolo e insignificante collega si stava rivelando davvero una miniera di
sorprese e iniziativa. Senza contare che questa volta il bersaglio della
ritorsione di Angel non sarebbe stata lei, una volta tanto. Lei alla fine
avrebbe ottenuto il doppio risultato
di togliersi dai piedi quel buffone di Gavin e di
far precipitare Angel nel
peggiore dei suoi incubi. E niente avrebbe potuto renderla più felice……
Tornato
all' Hyperion trovò Cordelia che lo aspettava e…anche
qualcun altro.
''Guai
in vista!'' Sentenziò Cordy, appena lo vide sbucare
dal seminterrato, indicandogli l'ospite seduto di spalle sul sofà che lo
aspettava.
Era
una donna alta ed elegante. La sua fisionomia, perfettamente nota….
''Lilah….a che devo
l'onore di questa visita?'' Sbottò,
ironico. Ci mancava solo lei.
''Salve
Angel. Nessuno ti ha mai detto che non è cortese far aspettare gli ospiti? Altri dieci minuti e ti avrei addebitato
l'ora che ho passato ad aspettarti. Lo sai, sono un avvocato, il mio tempo è
denaro.''
''Cosa
vuoi?''
''Diciamo
che sono qui per farti un favore…''
''Tu….
un favore a me?''
''Sì,
riguarda una persona a te molto cara.''
Un
dubbio atroce si insinuò nella mente e
nel cuore del vampiro. Che
fece fatica a mantenere la calma.
''Vuoi
dirmelo o devo tirare ad
indovinare?'' Le chiese,
appoggiandosi con i gomiti al bancone della hall.
''La
tua compagna, quella Chris o come diavolo si chiama. E' in pericolo.''
''Che
tipo di pericolo?'' Angel si rizzò in
tutta la sua lunghezza, allarmato. Sentiva che Lilah
non stava mentendo.
''Del
tipo che fa perdere tutto. Prima il senno e poi…..''
''E poi….?''
''Poi,
qualcosa di molto importante anche per te. La sua anima!''
''Cosa
le hai fatto?'' Angel urlò e
scattò in avanti, aggredendo Lilah e
soffocandola con entrambe le mani….
Cordelia,
strattonandolo e urlando a sua volta
cercò di farlo ragionare.
''Calmati,
Angel, calmati, non saprai niente se la ucciderai.''
Angel
a fatica recuperò la sua proverbiale
calma e mollò la presa d'acciaio.
''Non
sono stata io…'' Disse Lilah, mentre rantolava per la mancanza d'aria.
''Allora
chi?''
''Gavin, il mio collega.''
''Perché me lo stai raccontando, chi mi dice che non
sia una trappola?''
''Ascoltami…non
ti è rimasto molto tempo. La
trasformazione comincerà presto.''
''Trasformazione….in
cosa?''
''Una Arpìa.'' Rispose Lilah.
Angel
si sentì quasi mancare la terra sotto i piedi. E la sottile paura che lo aveva attanagliato
quando Lilah aveva cominciato il suo discorso divenne
terrore puro.
Si ricordò di quando, a Sunnydale, ne aveva
incontrata una e l'aveva uccisa, mentre Buffy era venuta a
Los Angeles per qualche giorno a trovare il padre….
''Una
..che?'' Chiese Cordelia.
''Una
Arpìa. ''
Ribadì Wesley, che nel frattempo
era rientrato all'albergo e da un po’
stava ascoltando senza che nessuno se ne accorgesse.
A grandi passi si avvicinò all'amico vampiro
chiaramente scioccato dalla notizia. Gli mise una mano
sulla spalla. Un gesto di affettuosa solidarietà.
''Un
demone….ma non di razza pura. Un ibrido, frutto della combinazione di sangue
umano con particolari caratteristiche con quello demoniaco.'' Spiegò.
''Come
i vampiri…'' Osservò Cordelia.
''Sì.
Ma mentre per i vampiri il demone prende
il sopravvento in maniera immediata. Nel
caso delle Arpìe la persona infettata si
trasforma lentamente, nel corpo e nell'anima
e all'improvviso viene fuori
il demone di inaudita brutalità.''
''Il
primo segnale sarà una improvvisa debolezza. Che tuttavia sarà soltanto
transitoria.''
Disse
Lilah. Ma poi
smise di parlare. Per un attimo aveva avuto l'impressione che Angel non
la ascoltasse affatto. Non sapeva se la
sua immobilità fosse un segno di
attenzione o di una tensione così grande da
compromettere anche la lucidità
di una mente come la sua. Poi
proseguì…..
''In
seguito si ritroverà con una grande forza e un gran brutto carattere,
diciamo così… A quel punto diventerà pericolosa, per tutti.''
''Cielo! I bambini della Robertson's!'' Mormorò Cordelia.
''Come
posso fermare il processo di
trasformazione?'' Il pragmatismo di
Angel era una delle cose di lui che a Lilah più
piacevano.
''Devi far sì che il suo sangue entri di
nuovo in contatto col sangue del demone che ha dato il via
all'infezione. Ma prima che uccida la sua prima vittima, o sarà
irreversibile…''
''Credo
di sapere quando è successo. Gli Skyos…..'' Mormorò Angel , come parlando tra sé e sé.
Ripensò
al sapore diverso che aveva avuto il
sangue di Chris , appena la notte
prima.
Era
appena stato contaminato…….
''Sì.
E indovina chi è
stato a scovarli e a portarli qui……''
Esclamò Lilah.
''Gavin... ''
Aggiunse Angel.
''Esatto.
Il sangue degli Skyos
è altamente infettivo per gli umani. Ne basta una sola goccia.''
La
spiegazione di Lilah breve ma esauriente, tolse ogni dubbio
ad Angel.
''Ma
perché non si è trasformata in una di loro? Perché in Arpìa?''
''Perché è una donna, mio caro. Gli Skyos sono tutti di sesso maschile.''
Lilah
sorrise, cattiva.
''Perché
proprio lei?'' Angel formulò la sua domanda, ma
presagendo già la risposta. A causa mia. Per colpire me.
''Perché
i Senior Partners ti vogliono vivo, ma molti di noi
ti vogliono solo e sofferente…..''
Di
scatto Angel voltò il viso verso Lilah. Il suo
sguardo fu di pietra. Lilah sentì un brivido lungo la
schiena.
Quando è furioso diventa bellissimo….. Vale la pena di correre il rischio di farsi uccidere
per vederlo. Pensò l' avvocato.
''E
tu? Perché sei qui? Cosa ci guadagni?''
''Perché
ho bisogno che tu faccia una cosa per me
e quando l'avrai fatta ti dirò
dove potrai trovare gli Skyos per curare la tua donna.''
''E
se non ti accontento?''
''Allora
il tempo passerà e la tua amica non sarà più un essere umano. Ucciderà chiunque le capiti a tiro fino a che sarai costretto a fermarla
tu stesso…..
Ti
guarderà negli occhi quando le pianterai una spada nel petto e le spaccherai il
cuore. E' l'unico modo in cui potresti
fermarla.…..''
Il
solo pensiero di doverlo fare fu più che
sufficiente per accettare senza remore la proposta di Lilah.
Certamente ciò che l'avvocato aveva intenzione
di fargli fare non avrebbe giovato alla sua redenzione, ma ne avrebbe
affrontato le conseguenze a tempo debito.
''La
tua sta diventando un ' abitudine eh, Lilah? Una pericolosa
abitudine…''
Le disse Angel, a denti stretti.
Usare
le mie donne contro di me. Prima
Darla. Ora lei.
Per tutta risposta Lilah
indicò con l'indice l'orologio che aveva
sul polso. La divertiva un mondo
tormentare Angel.
Non c'era molto tempo. E presto non ce ne sarebbe
stato più, per Chris…. tempo. Da quando
era un vampiro quella parola non aveva più significato niente. Lui era
eterno. O almeno lo sarebbe
stato fino a quando qualcuno non fosse
riuscito a tagliargli la testa. Ma Chris…..la sua Christal…per lei aveva importanza. Perciò avrebbe fatto di
tutto, per salvarla da quell' atroce destino. Anche andare all'Inferno o
rivoltarlo, se fosse stato necessario.
''Cosa
devo fare?'' Lilah
non aveva mai visto Angel così rassegnato. Quasi sottomesso.
Così accondiscendente perde molto del
suo fascino……Pensò, con un po’ di delusione.
''Un viaggio indietro nel tempo.''
''Eh?!''
''I nostri Veggenti ci hanno avvertiti che le Forze
dell'Essere stanno per inviare nel
passato un loro agente, chiamiamolo
così, con il preciso
scopo di uccidere uno dei
soci fondatori della Wolfram and Harth.
La sua morte prima che lo diventi molto
probabilmente influenzerebbe lo sviluppo
della nostra società , anche se non sappiamo in che modo.
Così nessuno
dei Senior Partners vuole
correre rischi. Hanno affidato a me l'incarico di preparare
una contromossa adeguata, per
cui, ecco qui la mia idea……Tu impedirai
che ciò avvenga e io ti darò il sangue degli Skyos
per curare la tua amica.''
''E il tuo amico Gavin,
cosa ne penserà del tuo voltafaccia?''
Cordelia non riuscì a fare a meno di chiederglielo.
''Gavin? …Lui è già morto, non è vero, Angel? Quando avrai
salvato la tua Chris sono sicura che
troverai il modo di fargliela pagare,
mentre io sarò premiata dalla
società per aver salvato uno dei Soci Anziani…''
''Ingegnoso da parte tua. Non c'è che dire.'' Esclamò, sarcastico, Wes.
''Chi è l'agente?'' Le chiese, Angel.
''Al momento non sono informata su questo. Lo
scoprirai a tempo debito. Prima di partire avrai tutti i dettagli, compreso
il rituale necessario per rendere corporeo l'agente. ''
''Corporeo? Cosa significa?'' Intervenne
Wes.
''Vuoi dire che l'agente potrebbe essere di natura……diversa?''
''Sì. Un Angelo della Morte……ad essere esatti.''
Replicò Lilah, senza mezzi
termini.
Wes e il suo amico vampiro si guardarono negli occhi, sconcertati,
rendendosi conto pienamente della portata dello scontro e dell'affronto alle
Forze dell'Essere che avrebbe rappresentato.
Ma Angel non era tipo da perdere facilmente la testa.
Soprattutto quando era necessario rimanere lucidi per arrivare fino in fondo. Per questo era un Campione….
Lo smarrimento che era seguito alle parole di Lilah ben presto sparì dal suo sguardo, lasciando posto
solo a una furiosa determinazione.
''Devo proprio farti i miei complimenti, Lilah……''
''Stavolta tu e i tuoi compari l'avete proprio
congegnata bene. Qualsiasi cosa deciderò di fare, in ogni caso perderò qualcosa
che per me è vitale.''
''Già. Se
salvi il nostro socio fondatore
finirai di nuovo all'Inferno, Angel. Non credo che le Forze dell'Essere
potranno perdonartela. Se non lo farai, salverai la tua anima, forse,
ma perderai la donna che ami. Ah, non vorrei proprio trovarmi nei tuoi panni.
Che tragica scelta. L'anima o il cuore? Non c'è che dire, un dubbio amletico il tuo….''
''Ti sbagli….io so già cosa devo fare.'' Angel
parlava lentamente, ma la sua voce aveva un tono così freddo da mettere i
brividi.
''Bene, allora ti lascio. Ti aspetto stasera, a
mezzanotte, nei sotterranei della Wolfram and Harth.''
Appena Lilah fu uscita
Angel prese il soprabito e si diresse verso il seminterrato, per uscire.
Cordelia lo inseguì e lo fermò,
strattonandolo per una manica.
''Angel, aspetta, cosa hai intenzione di fare, dove
vai?'' Senza voltarsi, Angel replicò.
''Vado all' orfanotrofio, a prendere Chris, mi sembra
ovvio. Potrebbe sentirsi male in qualunque momento. O addirittura cominciare
già ad uccidere. Preferisco essere con lei quando succederà.''
''Cosa le dirai?''
A queste parole la frustrazione e le disperazione di
Angel emersero in tutta la loro portata.
Voltandosi, esplose….
''Niente….non posso dirle niente!Lei non mi permetterebbe mai di salvarla . Non accetterebbe
mai di essere proprio lei la causa
della mia dannazione! Già si
sente in colpa per avermi reso di nuovo un vampiro. Non potrebbe sopportare di
più!''
All'improvviso afferrò il vaso cinese che era
in bella mostra su un tre piedi
all'imbocco del corridoio di servizio.
Lo lanciò con forza verso uno dei giganteschi pilastri della hall, con uno
scatto repentino. Il vaso finì in mille pezzi, naturalmente, pezzi che
rimbalzarono come schegge impazzite per tutta la hall.
Angel stava facendo una enorme fatica per controllare
la sua rabbia e la sua frustrazione. E il demone… urlava.
''Dannazione Cordelia!
Perché, perché tutto questo? Perché non vogliono lasciarci in pace?
Pace…io e Chris
non chiediamo altro. E' forse chiedere troppo?''
''Oh, no, Angel…..Non per un umano, almeno. Ma per te
non potrà mai esserci pace, non perché tu e Chris non la meritiate , ma
perché…….il male non dorme mai e tu sei
l'unico essere che io conosca forte abbastanza da reggere il peso e la responsabilità di una guerra continua e
senza esclusione di colpi.''
''E le Forze dell'Essere? Perché permettono
che le facciano questo? ''
''Ma non capisci Angel? Tutto questo è solo un
altro modo, un altro espediente per metterti alla prova . Niente
di più…..''
Angel si lasciò crollare sul sofà. Si strofinò il
viso e gli occhi con una mano, come a volersi svegliare da un brutto sogno.
''E se fallissi, Cordelia?
Come farei a continuare senza di lei?
Da quando l'ho riavuta è come se avessi ripreso a respirare……dimmi
che capisci ciò che significa per me, dimmelo, ti prego.''
''Si lo capisco, Angel. Ma voglio che ora tu rifletta
su una cosa. Tra te e Chris è più che amore…… C'è un legame trascendentale, tra
voi due, che va oltre il sesso e i
sentimenti che provate uno per l'altra. E
niente e nessuno potrà sottrarvelo.''
''Cosa ?''
''L'eternità,
Angel. Finalmente sia tu che Chris avete al vostro fianco qualcuno che sa cosa
significa veder trascorrere il tempo sulla pelle degli altri. Che sa cosa
significa vivere in mezzo all'umanità ma sentire, anzi sapere, di essere
speciale e sentirsene escluso. Che ha la
saggezza e l'esperienza che queste cose ti regalano, che il tempo ti regala.
Sono sicura che troverai il modo per superare tutto questo. Ma non da solo,
dovrete farlo insieme. Escluderla
sarebbe deleterio e pericoloso per
entrambi.''
Un veloce sorriso fu la risposta di Angel ai suoi
consigli. E per Cordelia fu sufficiente, anzi, più di
quanto avesse pensato di ottenere.
Maledetta Wolfram and Harth. Un giorno o l'altro vi distruggerò tutti,
dovessi finire di nuovo all'Inferno, per questo….
Pensò Angel mentre usciva.
Trenta minuti dopo
Angel era alla Robertson's House. Non sapeva ancora bene come, ma era
deciso a portare Chris via di là, prima
che qualcuno si accorgesse di qualcosa.
La stava aspettando
nell'ingresso quando un urlo di
dolore echeggiò nell'edificio. Poi sentì
la voce di un uomo che gridava.
''Aiuto, che qualcuno mi aiuti!!''
Angel corse immediatamente nella sua direzione, ritrovandosi in una
stanza non molto grande, adibita a sala studio e biblioteca.
Vide Thomas
inginocchiato sul pavimento
mentre cercava di soccorrere Chris, che sembrava in preda alle
convulsioni.
''Cosa è successo?''
''Non lo so. Stavamo parlando quando all'improvviso
ha cominciato a tenersi la testa con le mani, lamentandosi e poi ha urlato. Credo che sia un
attacco epilettico.''
''No, non lo
è. Chris non soffre di epilessia.''
''Ne sei sicuro?''
''Sì….''
Finalmente Chris sembrò calmarsi,
ma era esanime. Thomas tacque, dubbioso.
''Dobbiamo
portarla in ospedale.'' Disse,
alzandosi per chiamare un'ambulanza.
''No, è
inutile, non servirebbe a nulla.''
Angel lo bloccò, schiacciandogli la mano sulla
cornetta del telefono.
''Ma che dici, sei impazzito, ha bisogno di cure!''
''E' vero, deve essere curata, ma in ospedale non
possono fare niente per lei. Fidati di
me!''
''Fidarmi di te? E come potrei fidarmi di un
vampiro?'' Angel rimase colpito. Lui sapeva.
''Te l'ha detto lei?''
''No, ci sono arrivato da solo. Le tue mani sono fredde. Il tuo modo di …muoverti. Ho
chiesto in giro e bingo! E' saltato fuori
cosa sei.''
''E di Chris? Cosa sai di lei?''
''Tutto. Michael era mio amico. Lui si fidava di me.
So chi era lei e cosa è adesso. Una
donna bellissima e sola e tu ti stai approfittando di lei.''
Angel
rimase senza parole. Thomas era un
tipo coraggioso, lo dovette ammettere. Non è da tutti affrontare un vampiro, sapendo bene cosa sia. In passato
lui aveva
ucciso per molto meno di questo.
La loro attenzione fu richiamata da Chris che,
lamentandosi, cominciò a muoversi sul pavimento. Entrambi accorsero vicini a lei.
Chris finalmente aprì gli occhi.
''Angel…..''
''Shh, tranquilla, non
parlare.''
''Cosa ti è successo?'' Le chiese invece Tommy.
Angel lo guardò di traverso.
''Non lo so. Mi sono sentita…male…..''
''E ora?''
Le chiese ansioso Angel. Conoscendo però già la risposta.
''Mi sento …..debole…Non riesco a tenere gli occhi
aperti.'' E li richiuse, assopendosi.
Angel la prese tra le sue braccia.
''Ma cosa fai, dove hai intenzione di portarla?''
Thomas si frappose tra Angel e la porta, sbarrandogli
il passo.
''Deve andare in ospedale!''
''No….''
Ribadì Angel. ''La porto a casa
mia, è meglio….''
Thomas si
oppose, con fermezza.
''Chiamerò la polizia. Questo è un rapimento.'' Asserì, un
secondo dopo.
''E' meglio per tutti
che tu non lo faccia.'' Fu la
risposta di Angel, che si era
avviato verso la porta, sicuro che
nessuno lo avrebbe fermato. Si era trasformato, lasciando che il suo demone
uscisse allo scoperto. Il dottore,
vedendolo, era trasalito e poi
arretrato di un passo. Chissà
se per la paura o il disgusto, si chiese Angel.
A dire la verità non gliene importava affatto. In
quel momento l'unica cosa di cui gli importasse era salvare Chris. Perciò la affidò
alle cure di Cordelia e Wes
e all'ora concordata andò alla Wolfram and Harth.
Angel si era
nascosto nell' angolo più
buio della stanza. Le imposte erano
chiuse e ciò facilitò la sua mimetizzazione.
Gordon era troppo indaffarato per essere in grado di
percepirlo. Era interessato soltanto
alla bella bionda distesa sotto di lui nel suo letto…..
Angel lanciò nell' aria e sul
pavimento la polvere magica che i mistici della Wolfram
and Harth gli avevano fornito, costruendo così
a metà della stanza la barriera destinata a rivelare
e ricevere l'Angelo sterminatore.
Aveva
in mente un piano ben preciso. Non poteva permettere che Chris morisse, ma non
poteva nemmeno cedere in pieno al
ricatto di Lilah.
Avrebbe significato la negazione e la rovina di tutti
i suoi sforzi per ottenere la redenzione.
L'Inferno. Quello vero. Di nuovo.
Fu strappato ai suoi pensieri da uno scoppio
silenzioso di luce azzurrino, che lo abbagliò.
L'Angelo era arrivato e la barriera aveva funzionato. Era divenuto, senza saperlo,
visibile e corporeo….
Lo avrebbe combattuto, con la sua forza di vampiro e
messo KO senza ucciderlo. E avrebbe sequestrato Gordon. Lo avrebbe tenuto in
ostaggio e chiesto uno scambio con il sangue per guarire Chris.
Angel di certo
non si illudeva che Lilah mantenesse la sua parola di
aiutarlo, senza esservi costretta……
Delle conseguenze
del permanere di Gordon in vita si sarebbe occupato in seguito.
Sì posizionò alle spalle dell'Angelo, ignaro di tutto
e intento ad eseguire la sua missione.
Una balestra di metallo luccicante era nelle sue mani
e puntava la schiena dell'uomo nel letto. La freccia incoccata era trasparente, vitrea. Mistica,
evidentemente. L'uomo sarebbe morto di infarto e nessuno avrebbe visto
Angel
lo attaccò alle spalle, colpendolo.
L'Angelo accusò il colpo e barcollò, ma senza cadere a terra. Naturalmente il suo tiro
andò a vuoto.
Ripresosi, fulmineo,
lo vide voltarsi verso di lui, stupito e arrabbiato.…possente e
maestoso.
Angel rimase di pietra. L'essere che gli stava dinanzi altri non era
che … lei. Era Christal. Non proprio la sua, a dire la verità, quella del suo
tempo, quella che lui conosceva ed amava. Era
l'Angelo, non la donna, a stargli di fronte.
Indossava una
tunica nera e argento lunga fino ai piedi e al di
sopra di essa una corazza di metallo,
splendidamente rifinita ed intarsiata, ai margini, di segni e simboli sconosciuti.
Portava i
capelli lunghi fin
quasi alle ginocchia, trattenuti da
ciocche annodate e
intrecciate tra loro, in un
disegno complicato ma, nell'insieme, ordinato.
Le ali….erano
splendidamente bianche alla base della schiena, ma sempre più scure man mano che l'occhio si avvicinava alle punte. Completamente nere
sul loro contorno. Ed erano
grandissime, nervose, in lento ma
perenne movimento, quasi a voler dare testimonianza della loro vitalità e
potenza.
Era una
creatura di una bellezza unica,
vagamente androgina e ….letale.
La sorpresa disorientò Angel e l'Angelo ne approfittò a sua volta, mandandolo a sbattere contro il muro della
stanza con un sol cenno. In un secondo fu addosso
al vampiro, con la mano intorno al suo collo, che lo alzava con la sola
forza del braccio destro teso.
La formula magica
aveva annullato temporaneamente l'essenza divina ma non la sua forza
ultracorporea.
''Come hai osato?!'' Tuonò.
Il suo sguardo azzurro e gelido esigeva risposte.
Angel taceva. Qualunque cosa avrebbe detto, non
sarebbe servito. Ma non riusciva a distogliere gli occhi dal suo viso e dagli occhi di lei.
In fondo appartenevano alla persona che amava.
L'Angelo colse la sfumatura di amore nello sguardo di Angel……
I suoi occhi
lo avevano tradito.
Forse per questo
allentò la presa e il vampiro si ritrovò di nuovo con i piedi per terra.
Ma con la sua mano ancora saldamente stretta
intorno al collo.
''Come è possibile che tu mi veda?! Come hai fatto a
fermarmi?''
''Una barriera magica. In grado di renderti
corporea.''
''Da dove vieni?''
Sibilò piano.
Angel esitava.
''Rispondi!!'' Gli ordinò. Minacciosa.
''Io…io vengo dal futuro.''
''Perché? Sei qui per uccidermi?''
''No, per salvare lui. Da te!''
''Lui deve morire. Così è scritto.''
''No, deve vivere, altrimenti un innocente morirà.''
''Se lui vivrà molti innocenti moriranno.''
''A lui penserò io…ma non ora. Ora deve vivere!''
''Chi sei tu, per arrogarti il diritto di decidere
della vita e della morte di un essere
umano?''
''Io …sono Angel!''
''Angel…Trovo che sia un nome inadatto per un
demonio.''
Dunque
L'Angelo aveva percepito la sua vera essenza.
''Chris…''
''Chris?
Nessuno mi chiama così. Il mio nome è Christal, Consigliere Potestà del
Sesto dei Nove
Cieli e Capo del Gruppo dei Trenta!''
E tacque. Fissandolo. Con una sfumatura di distacco e
di freddo calore negli occhi azzurri che lui non le aveva mai visto……
''Lo so chi
sei, credimi!'' Sibilò Angel, ma
non vi fu minaccia nella sua voce. Solo
consapevole amarezza.
''Vattene.
O dovrò ucciderti. E questa sarà l'ultima
volta che morirai, vampiro…''
Gli
intimò l'Angelo.
Queste ultime parole furono come una doccia fredda per Angel.
Lo svegliarono dalla sorpresa e dalla passività in
cui era precipitato da quando aveva riconosciuto, nel suo avversario, ciò che
la donna amata era prima della sua scelta.
Trasse dalla sua giacca la fiala, datagli da Lilah e la buttò sul pavimento ai piedi dell'Angelo.
Quest' ultimo
lo lasciò andare e tentò di sfuggire, ritraendosi, al fumo rossastro scaturito dalla fiala di vetro in frantumi. E che in pochi secondi
lo aveva avviluppato.
A quel punto qualcosa cambiò. Sul volto di Christal si disegnarono mille espressioni diverse.
Dolore, paura, sorpresa….i suoi occhi persero la
sfumatura di distacco e superiorità che avevano fino ad un momento prima. E si
puntarono su Angel, caricandosi di un' espressione di meraviglia e rammarico.
Persino il suo corpo sembrò piegarsi sotto un invisibile e materiale peso.
L'Angelo indietreggiò nel buio e scomparve.
Un battito di ali
e una folata fu tutto ciò che
rimase della sua massiccia e potente presenza.
Angel si chiese quali fossero gli effetti del filtro
e si rese conto che Lilah non gli aveva dato alcuna
spiegazione al riguardo.
In effetti fino a quel momento non gli era nemmeno
importato veramente di saperlo.
Afferrò Gordon
e lo portò verso il punto di ritorno al suo tempo.
Angel recitò ad alta voce, questa volta, l'ennesima
formula, l'ultima, finalmente, e il
portale si aprì.
Missione
compiuta. L'Angelo
era salvo e l'uomo indenne e nelle sue mani.
Ora aveva la possibilità di salvare davvero Chris.
Sicuramente alla Wolfram sapevano della sua iniziativa e presto Lilah si
sarebbe fatta viva.
Era di vitale importanza, per loro, che Gordon
continuasse a vivere e tornasse sano e salvo nella sua epoca. Perciò per il
momento Angel aveva il coltello dalla parte del manico. Ma non ne era affatto
contento. Il suo istinto gli suggeriva che non poteva essere stato tutto così
facile….che il suo incontro con Christal avrebbe
avuto delle conseguenze negative per entrambi , anche se per ora non riusciva
proprio ad immaginare quali.
Nascosto Gordon, tornò all'albergo.
Cordelia e Wes
lo aspettavano.
''Come è andata?.''
Chiese Wes, ansioso.
''Bene. Ho il loro uomo.''
''Dove?''
''In un luogo sicuro.'' Rispose Angel, senza aggiungere altro.
La tanto attesa telefonata arrivò
prima del previsto. Lilah non
si fece attendere a lungo.
Angel le ordinò di recarsi all'hotel e di portare il
sangue per Chris. Solo così avrebbe riavuto Gordon , sano e salvo.
Nonostante tutto,
all'Hyperion Lilah
entrò con aria trionfante . Tutto sommato, Angel aveva realizzato il suo obiettivo, volente o
nolente. Gli stregoni della Wolfram and Harth avrebbero
rispedito Gordon indietro nel
suo tempo e tutto sarebbe andato bene.
Angel la attendeva al centro della hall, con le
braccia conserte e lo sguardo fisso su Chris, distesa su uno dei salottini,
ancora incosciente. Dal suo malore non
era ancora rinvenuta.
''Dove è lui?''
''Dammi il sangue prima……'' Le intimò Angel.
''O non saprai mai dove l'ho sepolto…...vivo!''
''Sei proprio un
bastardo! Avrei dovuto aspettarmi un tiro mancino da parte tua….come ho
fatto a non pensarci?!''
''Forse perché eri troppo intenta a congratularti con te stessa per avermi
messo in ginocchio…..bè,
credo che ora tu l'abbia capito, Lilah. Io non prendo
ordini da nessuno…neppure da te!''
''Adesso muoviti, se non vuoi che il tuo Gordon
rimanga senza ossigeno. Il che avverrà tra…..quaranta minuti all'in circa!'' Replicò Angel, guardando l'orologio.
''Ecco il sangue degli Skyos,
dimmi dov'è.'' Disse Lilah, porgendogli una piccola ampolla ricolma di liquido
viola. Angel la passò a Wes che lo analizzò, e
poté confermare che si trattava di sangue di demone.
''Nel cimitero di Palm Springs, seconda cappella a destra
dell'ingresso laterale….''
Lilah fece un cenno a due dei
suoi uomini che uscirono per andare a
prelevare l'uomo.
''Bene, Angel. Sapevo che ce l'avresti fatta. Del resto avevi una buona motivazione per
riuscirci…..L'amore. La più potente motivazione che ci sia al mondo, per un
uomo.''
''Peccato che non sarà mai la tua.'' Le rispose, feroce.
Lilah si strinse nelle spalle e
con un ghigno girò sui tacchi e si
diresse verso la porta.
''Lilah…'' La richiamò.
''Sì, Angel…''
Si voltò di nuovo verso di lui.
''Tu lo sapevi?''
''Cosa? Che era lei l'Agente?...sì….L'ho saputo dopo
che sei partito. Ma francamente, anche se l'avessi saputo prima, non te lo
avrei detto comunque. Mi conosci, Angel. Amo vederti in difficoltà.
Dimmi…..com'era? …Bella?''
''Maledetta!''
Angel le balzò addosso, di nuovo,
tempestandola di colpi, stavolta. Lilah in un secondo
fu a terra. Il suo sangue le inondò il viso.
Cordelia e Wes
accorsero e a fatica strapparono Lilah dalle sue
mani, e ci volle persino Gunn per
trattenerlo, a stento, dal lanciarsi di nuovo addosso a lei.
''Maledetta strega! Lasciatemi! Voglio cavarle gli
occhi!'' Gridò Angel, furioso.
Lilah si ricompose, dopo un
attimo di smarrimento. Gli attacchi diretti di
Angel alla sua persona stavano diventando sempre più frequenti , di
recente. Con un fazzoletto si tamponò il labbro ferito.
''Non ti conviene…Angel….Toccami di nuovo e le dirò la verità.'' Sibilò Lilah,
testarda.
Pur se ansimante e ferita , l'avvocato non
voleva rinunciare a tenergli testa.
''Cosa…?''
''Lei non ne sarà mai consapevole, non ne ha
conservato la memoria. Il motivo lo ignoro, ma
è così. Non può essere diversamente, credo, visto che è riuscita ad
innamorarsi di te….ma quale credi sarà
la sua reazione, se fossi costretta a
dirle che sei tu il responsabile della
sua malsana e inopportuna scelta di diventare umana?'' Gli occhi di Angel si incupirono.
''Vedi, Angel, tu non mi hai mai chiesto che tipo di
filtro fosse quello che ti ho dato per sconfiggerla… Era un filtro d'amore!
Particolare, ma fondamentalmente un filtro d'amore.
Ha provato qualcosa in quel momento, per
te…Attrazione fisica , forse. Ma quello che ha provato, a causa della magia,
l'ha resa consapevole della tua esistenza. Una consapevolezza che ha distrutto la sua divinità, per sempre.
Un pensiero impuro che le ha sporcato l'anima…..
Cielo, Angel! Ne
hai combinati di guai sulla terra, ma questa poi….quante buone azioni
credi che valga l'anima di un vero
angelo?''
Angel le aveva voltato le spalle, annichilito. Furioso. Ma Lilah sapeva che
aveva ascoltato tutto, fino all'ultima parola. E seppe di averlo in pugno, per
questa volta. La prova fu che poté uscire
dall'Hyperion sana e salva…..
Era quasi giorno ormai, e Chris aspettava con
impazienza che Angel ritornasse dalla sua caccia notturna. Un vampiro aveva
importunato più volte un cliente di Lorne ed
Angel si era offerto di risolvergli il
problema….
Stavolta era uscito da solo, nonostante le sue insistenze, per darle
ancora un po’ di respiro. Il sangue della fiala di Lilah doveva aver fatto il suo dovere, perché non
aveva più avuto altre strane crisi.
Era seduta sulla poltrona
e sfogliava annoiata un libro di poesie, uno dei tanti che Angel aveva
nella sua biblioteca privata.
All’improvviso sentì un fruscio
nella camera da letto. Allarmata, Chris si alzò lentamente dalla poltrona e
silenziosamente si diresse verso la presunta fonte del rumore.
Avvertì una improvvisa presenza alle sue spalle. Si bloccò, voltandosi di scatto, col pugno
alzato, pronta a colpire.
Davanti a lei c’èra qualcuno…….
sembrava un uomo. Molto alto, più di
lei, bruno, con i capelli neri lisci e lunghi, semilegati….
Aveva una corona di simboli, aramaici forse, tatuata nel mezzo della
fronte e vestito con una tunica porpora lunga fino ai piedi.
Una vecchia conoscenza di Chris.
Infatti lei lo riconobbe subito.
''La pace sia
con te e ogni vento propizio!'' Fu il
suo inusuale saluto, col palmo della mano aperto e alzato verso di lei.
''Pace a te…..Nathaniel,
amico mio. Cosa ci fai
qui?'' Disse, ricambiando il
saluto.
Chris si sentì
sollevata dalla scoperta e contenta di rivedere
il suo amico.
Amico di vecchia data sarebbe stato un eufemismo. Antico era il termine veramente adatto.
''Sono venuto ad offrirti l’ultima occasione….a
portarti via .'' Esordì il nuovo
ospite.
L' espressione di Chris virò dalla gioia all'
irritazione assoluta. Non fu più felice
di vederlo.
''Allora stai sprecando il tuo tempo qui. Puoi anche
andartene!'' Fu la risposta che ne
derivò.
In quel momento Angel fece il suo ingresso nella propria suite.
Era tutto
pesto e sporco di sangue. Doveva aver lottato molto e sembrava
stanco. Li guardò con sorpresa e incertezza , ma mantenne la calma. Nathaniel lo squadrò
da capo a piedi e poi si rivolse
a Chris con aria disgustata…
''E così è costui il demonio cui ti sei
legata?''
''Si, ma non chiamarlo così…'' Rispose seccata Chris.
''Chi è?''
La voce di Angel tradiva la
sorpresa. E il disappunto per
aver trovato un estraneo con Chris
nella sua camera da letto.
''E’....era….. mio amico.'' Si corresse Chris.
''Vuoi dire che…?''
Angel non finì la frase. Era incredulo. Non ne aveva incontrato altri, oltre alla sua Chris.
Effettivamente era un essere che
trasudava potenza e ispirava
rispetto . Angel ne aveva avvertito
subito il potere. Immenso .
Lui gli lesse nel pensiero.
''Si… io sono colui che tu pensi io sia. Sono Nathaniel, Primate Potestà del
Sesto dei Nove Cieli, Signore
delle sue Legioni armate e Comandante di
tutti gli Eserciti contro l'Inferno e le forze delle tenebre. Sono venuto per riportarla
al mondo cui appartiene!''
E l'Angelo si eresse in tutta la sua lunghezza,
orgoglioso e sicuro di sé.
''Vado a farmi una doccia…'' Fu la scheletrica risposta di Angel, che
senza tanti complimenti si ritirò nel bagno. Lanciando un'ultima occhiata
a Chris per essere sicuro che lei fosse in grado di gestire la situazione.
''Molto affabile.''
Fu il lapidario commento dell'ospite.
''Tu non lo conosci abbastanza!''
''E tu?''
Quella domanda caricò l'aria di tensione. Chris non rispose e Nathaniel perse la pazienza.
''Io non ti permetterò questa pazzia! Eri la più potente e amata del tuo cielo. Dopo di
me….Cosa ti ha cambiato? Capisco la tua
infatuazione per un umano. Non sei l’unica cui è successo, ma ora basta! Il tuo
posto non è qui.''
''So che è difficile per te capire, anche per me è
stato difficile accettarlo, ma lui non è un vampiro come tutti gli altri…..ha
un’anima. Ora sta dalla parte del
Bene e
io voglio restare con lui!''
''Non ci credo, non è possibile. In fondo è solo un
demonio!''
''Ti ho già detto di non chiamarlo così.''
''Perché, non è forse Angèlus?…..Tu non sai la
sofferenza e il terrore che quell’ essere ha seminato qui sulla terra. Ha
ucciso persino uno dei miei protetti, una ragazza….una zingara. Vuoi che ti
descriva in maniera particolareggiata cosa le ha fatto?''
''Ti sbagli,ne sono perfettamente consapevole,
credimi…..ma penso che non tocchi a noi giudicarlo. Verrà perdonato per il male
che ha commesso. Si sta impegnando con tutto sé stesso, per questo!''
''Sei proprio sicura di poterti fidare di lui?''
''Sì .''
''Bene, lo vedremo!'' Con aria
minacciosa sparì silenziosamente nel nulla.
Chris tirò un
sospiro di sollievo. Nathaniel era riuscito
a spaventarla non poco, perché
lei sapeva di cosa fosse capace. Inoltre la sua natura lo rendeva un
avversario fuori della portata di qualsiasi vampiro, anche se forte come Angel.
Questi finalmente uscì dal bagno. Con il solo accappatoio addosso.
La abbracciò cingendole le spalle.
''Grazie per non essere intervenuto. Avresti solo
peggiorato le cose……''
''Non mi è
piaciuto trovare uno sconosciuto proprio nella mia camera da letto, con te. Per
un attimo sono stato geloso. Poi ho capito…''
''Cosa vuole veramente da te?''
''Non lo immagini proprio?''
''Non si sono ancora rassegnati ad averti perso,eh?
''No. E ho paura. Tu non conosci Nathaniel. Non si
ferma davanti a nulla quando è convinto di essere nel giusto…La sua sicurezza
di sé rasenta l’arroganza .Tu non sei un uomo e lui non si sentirebbe vincolato alle leggi che
governano l’agire degli Angeli. Non
avrebbe nessuno scrupolo. Potrebbe farti del male se servisse al suo
scopo e io non potrei difenderti da
lui.''
Angel la obbligò a girarsi verso di lui e le parlò
guardandola negli occhi.
''Non preoccuparti.
Saprei difendermi e …..non
permetterò che ti portino via da me, anche se dovessi affrontarli tutti!!''
Chris si
sciolse dall’abbraccio.
''Sei pazzo! Non puoi combattere contro di lui. E'
molto più potente di te. Non potresti mai farcela, ti annienterebbe.''
''Questo non puoi saperlo.''
''Angel,
ma non capisci? Lui non può niente
contro la mia volontà. Se io non lo voglio non potrà riportarmi indietro, non
sarà necessario che tu lo affronti.''
''E tu non lo vorresti? Voglio dire, tornare
indietro…''
''No. Io rimarrò
con te. Per sempre.''
Angel tradiva
un’espressione ansiosa.
Abbassando lo sguardo, cominciò a
giocare nervosamente con le dita, ha la
voce triste.
''Non devi sentirti obbligata a rimanere se non vuoi!
Io capirei se decidessi di andar via. Ne
soffrirei, ma….. ti capirei!. Forse sarebbe meglio. Per tutti
.''
Chris gli
prese delicatamente le mani, racchiudendole tra le proprie.
''No, non posso farlo, non me lo chiedere! Io non
sento di dover mantenere una promessa ma rimango perché desidero veramente stare
con te. Angel, lascia che il mio
amore ti avvolga e ci protegga! Qualunque cosa
ci succeda, non dubitare mai di
me, di noi.''
Angel la baciò e la sollevò, portandola con sé nel suo grande letto…….
Qualche giorno dopo
Chris si ripresentò all'orfanotrofio per riprendere il suo lavoro.
Tommy le andò subito incontro e la trascinò con sé
nello studio.
''Vieni, dobbiamo parlare.''
Appena Thomas ebbe chiuso la porta a scrigno dietro
di sé, si avvicinò a Chris e le diede un poderoso schiaffo. Chris urlò per il dolore.
''Come osi?''
Gli chiese, massaggiandosi la guancia dolorante.
''Come osi tu! Ti rendi conto di quanti bambini e
ragazzi ci sono in questo istituto? Di quante persone innocenti lavorano qui
e tu hai portato un vampiro tra noi!''
''Come fai a
saperlo?''
''Diciamo che abbiamo avuto una piccola discussione a
…viso aperto!''
''Devi essere impazzita!Hai dimenticato chi sei? Hai dimenticato cosa hanno fatto a
Michael? Ti è bastato incontrarne uno per innamorartene, come una
donnaccia qualunque!Vuoi davvero
condividere la tua vita con un
animale…come lui? E Michael? Non pensi
più a lui? Cosa penserebbe di te se ti vedesse? Possibile che tu lo abbia già
dimenticato?''
''Lascia stare Michael, tu non sei degno di
nominarlo. Io ti piacevo già quando lui
era ancora vivo.''
''Sì, ma vi ho sempre rispettati. Non ho fatto mai
nulla per rovinare il vostro rapporto.''
''Ora farai lo stesso.''
''No. Mi dispiace. Non posso permettere che tu
continui a frequentare questo posto finché la tua tresca con quel demonio continuerà. Se vuoi
continuare a lavorare qui dovrai lasciarlo.''
''Non usare i bambini per allontanarmi da Angel. E'
meschino da parte tua. E poi sono al sicuro
con lui , più che con te.''
''Già, come no…soprattutto se avesse fame!''
''D'accordo. Se
è questo che vuoi…..queste sono le mie dimissioni.''
E Chris ricambiò lo schiaffo. Nei suoi occhi un lampo
di odio e di rabbia, inusuale per lei. Ma si dominò. E si voltò per uscire.
Thomas la
rincorse e per trattenerla mise una mano sulla sua spalla, cercando di
fermarla, ma questa fu piegata senza pietà.
La stretta di Chris fu talmente forte da spezzargli
il polso, ruotandolo in maniera innaturale.
Vedere Tommy
in ginocchio di fronte a lei, che urlava per il dolore, ebbe l'effetto
di una mazzata, per Chris, facendola rinsavire.
Guardandosi inorridita le mani, si chiese come era
possibile che avesse potuto farlo. Aveva spezzato il polso ad un amico
e fatto del male ad un
innocente. Tutto ciò risultò inconcepibile e devastante per la sua mente.
Corse via dall'istituto, vagando per le strade, sotto
al sole cocente,in mezzo alla gente, sbattendo contro più di un passante.
Lo sguardo azzurro confuso e
terrorizzato.
Pian piano, con grande sforzo, ripensò a quello che
era successo. Immagini brucianti le attraversarono la mente, per poi lentamente
ricomporsi, andando a costituire un filo di pensieri che lentamente divenne sempre più logico.
In quel momento non era lei, sé stessa . Non era
riuscita a controllare il suo impulso
animalesco di ferire, il suo bisogno di
violenza esploso all'improvviso nella
sua testa, al pari della sua rabbia, divenendo una dolorosa realtà per lo sfortunato che le stava davanti, la cui unica colpa era quella di
preoccuparsi per lei e per i poveri bambini dell'istituto.
In un ulteriore barlume di lucidità decise di correre
da Angel. Forse lui avrebbe potuto aiutarla a capire cosa le era successo e a …fermarla, se fosse
stato necessario.
Col cuore e con la mente in preda alla più totale
angoscia e confusione, Chris corse all'Hyperion,
ma trovò solo Cordelia intenta a risistemare la hall. Sembrava che ci fosse stata una
colluttazione. Piante rovesciate, vetri rotti, l'archivio in disordine,
alcuni mobili sfasciati e carte sparse dappertutto.
''Angel!''
Gridò, appena fu entrata.
''Chris, ho paura che
gli sia successo qualcosa !''
Cordy le corse incontro,
trafelata.
''Io e Wes lo cerchiamo da
due ore ma non riusciamo a trovarlo. Guarda qui che disastro! Ma tu ? Stai
bene? Sembri….sconvolta!Cosa hai?''
Chris non rispose ed invece cominciò a fiutare
l'aria. Le venne naturale….Un gesto istintivo. Lo aveva
visto fare tante volte ad Angel, durante le loro cacce notturne. E si
meravigliò dell' enorme numero di odori che riusciva a percepire, come mai
aveva fatto prima.
Questo intimamente
la spaventò, ma la sua paura passò in secondo piano quando tra i
tanti odori percepì chiaro e distinto
quello di Angel, della sua pelle e del suo dopobarba e quello di un …estraneo. Ma anche l'odore di
quest'ultimo era ben conosciuto, familiare. Odore di vaniglia e rugiada ,di
polvere e vento…..l'odore di Nathaniel.
Così Chris seppe dove andare.
Senza rispondere alle incessanti domande di una molto spaventata ma ignara Cordelia.
Il tragitto necessario per arrivare al luogo in cui
era sicura di trovare Angel, Chris lo coprì correndo di quartiere in
quartiere. Senza percepire alcuna stanchezza
o bisogno di rallentare. Una stupefacente forza fisica la
caratterizzava. La sentiva nelle ossa, nei muscoli. Una sensazione piacevolissima
e per niente inquietante come le era successo con la furia in preda alla quale aveva aggredito Thomas.
Chris decise
di sfruttare questa sua nuova facoltà, senza farsi troppe domande,
almeno fino a quando non avesse salvato
Angel dalle grinfie di Nathaniel.
Al momento del
suo ingresso nella grande stanza
ovale ornata di capitelli era perfettamente lucida e consapevole di sé
e, in apparenza, del tutto normale.
……C’era il solito silenzio e il portale inondato di
luce. Nathaniel
era al centro della stanza, con Angel
svenuto ai suoi piedi. Lentamente Chris cominciò ad avvicinarsi
a loro, cercando di mantenere la calma e non cedere di nuovo ad una
collera che non era certa di saper controllare.
''Sapevo di trovarti qui!!''
''E dove se non tutto è iniziato!? Eri tornata tra
noi e questo demonio ti ha risucchiata sulla terra.''
''Sarei tornata comunque in missione.''
''Ma non subito e forse questa insania ti sarebbe
passata.''
Chris si inginocchiò accanto ad Angel.
''Cosa gli hai fatto?''
Apparentemente Angel
non portava i segni di nessuna
tortura o ferita.
''Niente. E ' solo incosciente.''
Chris
accarezzò Angel, scompigliandogli i capelli, svegliandolo….
Si alzarono insieme e Angel si guardò intorno, realizzando subito dove si trovava e chi lo aveva portato lì. Si frappose tra Nathaniel e
Chris come se avesse voluto farle da scudo contro di lui. I suoi movimenti non sfuggirono all' attenzione dell'Angelo.
''Lodevole da parte tua…..e molto coraggioso!Ma
inutile. Non intendo farle del male…..non a lei.''
Angel volutamente ignorò la minaccia insita nelle
parole di Nathaniel.
''Ma è quello che le farai se la porterai via. Lei
vuole rimanere qui.''
''Questo è da vedersi……quando sarà dove dovrebbe
essere non si ricorderà più di te!!''
Angel sembrò sospirare e chiudere per un attimo gli occhi, come chi ha
incassato un colpo troppo forte per lui. Guardò
Chris con tristezza ma non degnò
l'Angelo di una risposta. Chris si fece
avanti ponendosi di fronte a Nathaniel.
Imperterrito, lui
continuò.
''Io non sono sicuro che rimanere qui sia veramente
quello che vuoi e voglio capire come fa quest’essere a trattenerti qui. Con qualche mezzo umano o artificio magico
forse?''
''Certo che no! Perché sei così testardo? Non puoi
portarmi via contro la mia volontà!!''
''Lo so. Il libero arbitrio non è solo degli uomini,
ma è anche nostro. Ma questo ….demonio! Non è un essere vivente, non è un’ uomo, Christal!''
''Non chiamarmi così. Solo a lui lo permetto!'' Gli gridò Chris, imperiosa, indicando Angel
con un gesto della mano.
''E’ vero. Lui non è un uomo ma
è come se lo fosse per me. Dovrai
imparare ad accettarlo.''
Nathaniel si strinse nelle spalle.
''Se davvero è così esigo una prova da lui. Se la
supererà me ne andrò e non mi vedrete mai più.''
''No!, non posso permetterlo.''
''Perché? Non avevi detto che hai fiducia in lui?''
''Si, ma in te non ne ho…..''
''Dovresti lasciare questa decisione a me, non
credi?'' Intervenne Angel.
''No, perché
tu non sai cosa ha in mente.''
''Qualunque cosa sia non voglio tirarmi indietro, se
è l’unico modo per essere lasciati in pace!''
''Ti farà soffrire!! E io non posso permetterlo!''
''Se servirà a dimostrare che il tuo posto è qui con
me, lo farò volentieri.''
''Tu non devi dimostrare niente, soprattutto a me. Ti
hanno chiesto di evitare l’Armaggeddon e tu l’ hai
fatto. Ti sei dannato di nuovo e per sempre per poterlo fare. E ora arriva lui
con la sua intransigenza e tu lo vuoi accontentare!!''
''La mia non è stupida intransigenza! Perché non mi
comprendi più? '' Nathaniel
sembrava esasperato.
''Mi sei sempre stata molto cara lo sai. La tua
sensibilità e il tuo tempismo mi sono
sempre piaciuti. Dimmi, dunque, non ti mancano le nostre battaglie?''
''Mille anni vissuti imbracciando una spada
sono tanti, Nathaniel. Lunghi, interminabili. Ero
stufa di combattere.''
Chris aveva una espressione dura sul viso, mentre i suoi occhi azzurri brillavano
di determinazione.
''E
il potere? Il nostro potere…tu sai di
cosa parlo. E'
ancora latente in te, io lo sento…..non ti manca neanche un po’? ''
''Il potere di cui parli non mi interessa. Gli umani sono diventati superbi e non
ascoltano più, ormai. Credono di
non aver più bisogno di nessuno. Non c’è
più posto qui, per quelli come te.''
''Preferisci essere una umana, invecchiare e
…morire?''
''Sì. Continuerò a servire il Bene, ma a modo mio.
''D’accordo, ma io voglio che lui mi provi che è
degno della tua fiducia e del tuo sacrificio!''
''Non mi interessa quello che vuoi tu!!''
''Interessa a
me. Tutta questa storia comincia a stancarmi. Facciamola finita!'' Angel esplose, ottenendo la completa
attenzione degli altri due.
''Se lo farò ci lascerai in pace per sempre?''
''Vedi, Christal, il tuo
amico è più ragionevole di te!!''
''Ti ho detto che non mi chiamo più così….''
Chris si
rivolse ad Angel.
''Perché lo vuoi fare, io non voglio!''
''A questo posso rispondere io….'' Intervenne l'Angelo.
''Forse perché si sente in colpa verso di te. In
fondo se tu sei di nuovo umana è merito suo.''
Chris tacque e scrutò negli occhi Angel. Attenta.
Silenziosa. Come cercando di leggergli la verità dentro.
''Ero convinta che avessimo chiarito tutto!Non
pensavo che ti portassi dentro ancora il
peso di quella scelta. ''
Angel
aveva lo sguardo cupo.
''Invece sì. Ha ragione. Non dovevo chiedere il tuo
aiuto contro i Lagash……ho sbagliato e non pagherò mai
abbastanza per questo.''
''Allora?''
Chiese Nathaniel,
impaziente.
Angel
diede un bacio sulla fronte a Chris e la spinse dolcemente in disparte.
''Sono pronto.''
All’improvviso nelle mani di Nathaniel
comparve una catena d’oro, a forma di serpente con due teste arrotolate su sé
stesse.
Quando Chris
la riconobbe ebbe un colpo al
cuore.
''La catena di Lilliah!!
No!Non è mai stata usata su un demone! Non sappiamo l’effetto che potrebbe
avere…potrebbe ucciderlo nonostante la sua anima!''
Nathaniel scrollò le spalle con indifferenza, e Chris si sentì di nuovo sommersa da una
rabbia crescente, che la travolse come
un fiume in piena. Furia ceca. A cui non intese opporre resistenza.
Con gli occhi scintillanti di odio si slanciò
contro Nathaniel,
mettendolo con le spalle al muro.
Strattonando il collo della tunica per immobilizzarlo, gli strappò la
catena di mano e la lanciò all'interno
del portale ad arco, ottenendo che si
disintegrasse.
''Se gli farai del male, non esisterà cielo
abbastanza lontano da qui dove nasconderti. Ti raggiungerò!''
''Sei più umana di quanto pensassi….'' Fu l'amaro commento di Nathaniel
, molto
impressionato e deluso dall’atteggiamento di lei. Tuttavia,
testardamente, continuò.
''Ormai ha adempiuto alla sua missione . Ha evitato l’ Apocalisse. Può anche morire ora e tu ritroveresti la tua pace.''
Un ghigno feroce si disegnò sulle labbra della
ragazza.
''Tu non vuoi proprio
capire. Non può più esserci pace, né per
me , né per lui! Perché non sparisci?!''
E così dicendo lo
scaraventò contro uno dei capitelli che adornavano la sala.
Nathaniel si rialzò,
immediatamente, illeso, ma era annichilito dallo stupore.
Anche Angel rimase
immobile, bloccato dalla sorpresa.
La forza di Chris era
cresciuta a dismisura, non era più
quella di un essere umano. E la sua reazione
eccessiva e violenta una assoluta novità.
Il panico lo colse. E un
dubbio atroce gli solcò la mente, come un lampo.
Lilah aveva mentito…..
Il sangue che gli aveva
consegnato e che Chris aveva bevuto non
era fasullo. Semplicemente, non esisteva cura
per la contaminazione degli Skyos. E ora la trasformazione
procedeva, nonostante i suoi sforzi e
l'atroce azione commessa cedendo al ricatto di Lilah.
Chris fu più veloce dei suoi pensieri e tornò
all'attacco contro Nathaniel.
Per poterla
avvicinare l'Angelo aveva
rinunciato temporaneamente alla sua immunità divina e così , pur rimanendo un avversario molto
forte, più di un vampiro, era divenuta
una vittima potenziale. La
prima. Quella che avrebbe reso
quella donna, un tempo Angelo,
un demone feroce ed imprevedibile. Un
demone senza anima. Per sempre.
Ciò strappò Angel alle sue riflessioni,
costringendolo ad agire per fermarla.
Le mise un braccio intorno al collo e se la tirò
addosso,con tutte le sue forze,
facendole mollare la presa. Quasi soffocandola. Nathaniel con un balzo in avanti e un pugno sulla mascella ben assestato, le
fece perdere i sensi . Angel si ritrovò
Chris di nuovo esanime tra le braccia.
''Dammela. E ritornerà ad essere ciò che
era…..''
Nathaniel allargò le braccia invitando Angel a consegnargli Chris.
''Non posso. Lei non
lo vuole.''
''Non puoi o non…vuoi?''
Angel tacque.
''Guardala, Angel, guardala come l'hai
ridotta.....stai facendo di lei un mostro.''
''Come fai a saperlo?''
''Io so. Credi che solo la tua Cordelia
abbia un filo diretto con le Forze dell'Essere?''
''Io la salverò.''
''Non puoi. Al punto in cui è non puoi fare più
nulla. Solo lasciarla andare…..avresti dovuto proteggerla e non pensare solo a te stesso.''
Angel rimase
impassibile. L'Angelo invece sembrava
spazientirsi ogni minuto di più e
non sembrava intenzionato ad andarsene a
mani vuote.
''Pazienza. Vorrà dire che dovrò rimediare io.''
E così dicendo nel palmo della sua mano all'improvviso comparve un paletto di legno.
Angel si chinò
e adagiò dolcemente Chris a terra, accarezzandole i capelli lunghi e ribelli.
Era giunto il momento del confronto. L'ultimo,
quello definitivo.
Angel
si chiese come avrebbe potuto fermare l'Angelo senza ucciderlo…
Ne aveva già sporcato uno. Non poteva
ucciderne un altro. Anche se Nathaniel sembrava più che determinato a liberarsi di lui.
Il braccio di Nathaniel si mosse
in un unico fluido gesto ed Angel si sentì sollevare e sbattere contro il pavimento lucido di marmo bianco.
Barcollando si
rialzò ma con sorprendente velocità
l'Angelo gli fu di nuovo addosso.
Completamente immobilizzato contro il muro con il
paletto di legno a pochi millimetri dal suo cuore, ogni tentativo di resistenza da lui offerto fu completamente inutile.
Il suo avversario era il più forte.
''E ora, demone obbrobrioso, tornerai da dove sei
venuto!'' Gli soffiò in faccia Nathaniel,
rabbioso.
Guardandolo fisso negli occhi, Angel si rese conto
che il loro colore era identico a quello degli occhi di Chris.
Quasi un segno distintivo. Un simbolo di appartenenza.
''Perché non giocate
con me? Io adoro giocare …''
Un sussurro improvviso nelle loro orecchie. Una voce
familiare, ma allo stesso tempo diversa.
Minacciosa . Chris. Era
rinvenuta prima del previsto.
Il braccio di Nathaniel si
fermò di colpo. Tutto il suo corpo si
bloccò a quelle inattese parole.
Girando la testa, meravigliato, la vide e ….inorridì.
L'essere che gli stava affianco e aveva parlato non
aveva nulla di umano. La trasformazione si era completata.
….Tutte le vene e le arterie del suo corpo erano
gonfie e a fior di pelle. Ed erano viola. Il colore del sangue degli Skyos.
La sua pelle aveva assunto invece una tonalità
bianchissima, perlata, che contrastava
enormemente con il suoi folti capelli scuri.
L'espressione del viso era dura e …cattiva. Lo sguardo allucinato, freddo,
distante. I denti ricoperti di zanne, come quelle dei vampiri. E…. lunghe ali
affusolate e scattanti. Di un
nero morbido e opaco come i capelli
di lei.
Afferrò Nathaniel come
fosse un fuscello e lo mandò a sbattere su
di un lato del grande
portale di luce.
''Oops…Ho sbagliato mira!''
E la sentirono ridere, isterica.
''E tu…''
Voltandosi puntò il
dito artigliato contro Angel.
''Sparisci, vampiro. O ti stacco quella bella
testolina che hai dal collo! Lui è mio!''
''Christal ……sono io,
Angel. Non ….non ti ricordi più di me?''
Alle sue parole la
creatura si immobilizzò e,
muovendo lentamente la testa, lo squadrò
da capo a piedi, per poi
fissare freddamente i suoi occhi
scuri e le sue mani, aperte e
protese verso di lei, in segno di resa.
Lo studiò per un tempo che ad Angel sembrò infinito,
con l'espressione di chi frughi inutilmente nei meandri della propria mente e,
al contrario, ne ricavasse la certezza che chi
le parlava volesse solo confonderle le idee.
Angel permise al demone di affiorare. Forse la sua vera essenza sarebbe riuscita a
scuoterla, nel profondo, come già aveva fatto una volta……
''Davvero non ti ricordi di me…del tuo vampiro, Christal?'' Sibilò piano Angel, tra le zanne,
avvicinandosi, lentamente.
''Oh, sì….i tuoi occhi……io li conosco. Gli occhi
della fame…..''
Chris cominciò a girargli intorno come un
felino affamato a caccia della sua
preda. Lentamente, senza staccargli gli occhi di dosso.
''Sì, così, Christal ,
brava. Continua a ricordare.
Non preoccuparti, non ti faccio niente, sta tranquilla. Cosa ricordi
ancora? Ricordi come ci siamo
incontrati?''
Angel per un
attimo si permise di sperare che non fosse troppo tardi. Le parole di Chris lo
strapparono ai suoi pensieri.
''Ricordo tanta acqua…e luce e …..il fuoco…..oh…adoravo il fuoco..''
''Sì, il fuoco……ci riscaldava, ricordi?A volte le
notti erano così fredde…''
''Chris….. ''
''Chris…..si. Forse mi chiamavo così. Ma ora non
più…..non più…''
E prendendosi la testa tra le mani cominciò a
gridare. Un urlo fortissimo, inumano, mentre le sue grandi e potenti ali si
agitavano, creando quasi un vortice
di vento e polvere.
Angel era annichilito.
La trasformazione era stata più veloce del previsto e
la creatura che aveva ora di fronte non ricordava
quasi più chi o cosa fosse stata. E, ironia della sorte, le Arpìe erano le
uniche ad avere le zanne e ……le ali.
Il passato e il presente di Chris simbolicamente fusi
nello stesso corpo di creatura infernale.
Il demone
aveva ucciso tutto ciò che lei era. Ma non definitivamente. Pensò Angel.
Lei non aveva ancora ucciso nessuno, perciò per lo meno la sua anima poteva
ancora essere salvata.
Resistendo
al vento che lo spingeva lontano, Angel si chinò e prese da terra il paletto di
Nathaniel.
Dovrai spaccarle il cuore… Aveva detto Lilah.
Perciò ora Angel sapeva cosa fare.
La creatura
aveva smesso di gridare ma continuava a tenersi la testa tra le
mani e a sbattere le ali, oscillando violentemente su sé stessa e lamentandosi come
se qualcosa di doloroso la stesse dilaniando all'interno. Forse Christal combatteva per sopravvivere, in un corpo stravolto
dalla contaminazione ….. che non gli
obbediva più, come non fosse più il suo.
Muovendosi molto velocemente, Angel conficcò il
paletto nello stomaco di Chris, appena pochi millimetri al di sotto del cuore.
Trapassandola da parte a parte.
Sapeva che ciò non l'avrebbe fermata che per
pochi minuti, ma sperò che fossero più che sufficienti.
Lei ebbe come una scossa, un sussulto, mentre cercava
di sfilare il pezzo di legno dalla
ferita. Ma senza riuscirci. Lo guardò, incredula. Per poi crollare.
Angel la afferrò per la vita
per non farla cadere e si ritrovò faccia a faccia con lei…..
Con la mano destra
le tolse il paletto dal petto e
lo scagliò lontano.
Ancora con il volto della caccia, la baciò sulla
bocca ricolma di zanne. Il corpo di
Chris si irrigidì.
Tuttavia Angel
non allentò né la presa né il ritmo del suo bacio.
Inaspettatamente le
ali di lei cominciarono a fremere e, lentamente, a muoversi,
racchiudendosi a cerchio intorno ad Angel, lambendo dapprima
gentilmente la sua schiena e il
resto del suo corpo, solleticandogli il collo e una guancia. Erano avvolgenti
e……. calde.
Poi si disposero
intorno a lui quasi a formare un
' abbraccio. Dapprima esitante, quasi
tenero. Poi sempre più avvincente. Mortale……per
un umano.
Ad un tratto la spasmodica ma tutto sommato piacevole stretta ebbe fine.
Le grandi ali si aprirono, ed Angel si ritrovò
libero.
Nathaniel si era posto alle spalle di Chris e la
tratteneva saldamente tra le sue braccia,
ponendo le sue mani sulla
ferita.….
Stava esercitando su di lei il suo potere guaritore,
dispiegando tutta la sua potenza di essere celeste.
Angel arretrò di un passo, mentre una luce quasi
accecante cominciò ad irradiarsi dal
corpo e dalla ferita di Chris.
Angel sapeva bene cosa stava succedendo. Sperava che succedesse……..era l'unico modo per
salvarla, se avesse funzionato.
Non c'era stato bisogno di spiegazioni o di accordo tra lui e l'Angelo.
Quest'ultimo aveva capito immediatamente il piano di
Angel e con efficienza e precisione
aveva colto al volo l'occasione da lui fornita
per entrare in lei.
Forse l'energia
profusa da Nathaniel
avrebbe potuto purificare il suo corpo, il suo sangue e uccidere il demone,
prima che fosse troppo tardi….
Svenuta e
inerte tra le braccia di Nathaniel, Angel
vide sparire dapprima le zanne, poi le venature viola in
rilievo sulla pelle bianca.
Sì. Stava funzionando….
Anche le ali
sparirono, diventando dapprima più sottili di spessore, poi
quasi trasparenti, per poi
evaporare in un sottile filo di fumo.
Ad un tratto
la luce abbagliante e la sensazione di calore che Angel aveva percepito
persino a distanza svanirono. Nathaniel depose delicatamente Chris sull' altare di pietra costruito dal lato opposto al grande arco.
Poi si volse
verso Angel. Se lui avesse voluto, in
quel momento avrebbe potuto cancellarlo dalla faccia della terra.
Letteralmente. Niente e nessuno si frapponeva tra di loro. Solenne e maestoso,
in tutta la sua altezza, Nathaniel sovrastava Angel in potenza e grandezza.
Il demone di Angel tremò. E si ritrasse. Ma l'uomo no. L'uomo non indietreggiò di un passo e l'Angelo riconobbe il suo coraggio e gli parlò invece di distruggerlo.
''Rispetterò la sua volontà di rimanere qui…..Ma mi
appello al senso dell'onore che sembri possedere e all'
amore che affermi di nutrire per lei affinché tu prenda la giusta
decisione. Lasciala andare Angel….La
distruggerai, se non lo farai.''
Angel sorrise. Un sorriso amaro.
L'ho già fatto. Le ho portato via la sua essenza divina, la sua
potenza. La sua innocenza. Per salvarla
l'ho distrutta….Per sempre.
''Non c’è più niente da fare per te qui, puoi anche
andartene.''
Disse,
tradendo nella sua voce una immensa
tristezza. Ma ugualmente implacabile.
''Sì. E' vero….addio! Che la pace sia con te e con lei!''
E Nathaniel sparì,
evaporando nell'aria, dopo aver rivolto un ultimo sguardo, colmo di affetto, in
direzione di Chris.
Chris si svegliò nel
letto di Angel, nella suite dell'Hyperion, ma non lo trovò
accanto a lei.
Si chiese dove poteva essere, ma sapeva che lui era
lì. Da qualche parte, in quella grande struttura che per lei era diventata
ormai una seconda casa.
Un mal di testa terribile l'attanagliava, così si
alzò per andare in bagno e prendere un
cachet.
Si accorse di essere nuda. Angel doveva averla
spogliata, lavata e medicata prima di metterla nel suo letto. In un angolo del
bagno infatti, per terra, c'erano i suoi vestiti, ridotti a brandelli,
inservibili.
Rientrando nel soggiorno vide che era notte. E
vide la porta della suite
socchiusa. Prese dal cassetto il
jeans e la felpa che teneva lì per
riserva, li indossò e uscì nel
corridoio.
La porta antincendio era anch'essa aperta e Chris
capì.
Angel era sul tetto e la stava invitando a
raggiungerlo.
Dovevano parlare. Chris aveva le idee confuse su ciò che le era successo e ciò che aveva fatto e voleva saperne di più,
per non parlare poi dei sensi di colpa che la torturavano.
Uscì sul tetto. Lui era lì, in piedi , con le mani in
tasca, rivolto verso i palazzi
dall'altro lato della strada.
Si avvicinò,
volgendo le spalle al
muretto che cingeva il tetto
dell'Hyperion e sedendovi sopra, ad un passo da lui.
Guardò giù
nella strada semideserta.
Angel l'aveva certamente sentita arrivare, ma non si
era voltato verso di lei e rimaneva
stranamente silenzioso.
''Non è un buon segno quando vieni quassù, non è
vero? Vuol dire che vuoi stare da solo per riflettere…..''
Angel ancora , taceva.
''Ti prego Angel, dimmi qualcosa, parlami. Ho bisogno
di sapere. Io…..credo di essere
impazzita. Ho fatto del male a Tommy
e, quello che è più grave, è che
stavo per farne anche a te. Di nuovo. Io…..io non mi ricordo di tutto. Ma ricordo la mia rabbia senza freni, senza paura. Mi sentivo
invincibile e compiaciuta di me stessa.
Finché non mi hai……trafitta!''
A quelle parole Angel voltò di scatto il viso verso
di lei. La sua espressione sembrava
impassibile ma i suoi occhi tradivano una emozione profonda.
''Ho dovuto farlo. Era l'unico modo che avevo per
fermarti. Il resto è merito di Nathaniel, non mio.
Lui ti ha curata. Con i suoi poteri di Angelo. E ti ha salvato. Io non ci sarei riuscito, senza di lui.''
''Come ….siamo arrivati a tutto questo? Io non
capisco…..!''
Angel tornò a rimirare il panorama dei tetti delle basse costruzioni che circondavano l'hotel.
''Ricordi lo Skyos? Quando
ti ha assalito ha contaminato il tuo sangue con una infezione mistica. Ti avrebbe reso un demone senz' anima. Sono
stati quelli della Wolfram and Harth a portarlo
qui. Quel Gavin….
è stato lui. ''
Il perché era ovvio, lampante.
Chris si alzò
e seguì il suo istinto di abbracciare i
fianchi di Angel, attirandolo a sé, ma
lui si divincolò senza tanti
complimenti. Rimanendole invece di fronte. E il suo volto era mutato in
una maschera di freddezza.
Chris abbassò gli occhi, mortificata.
''Mi dispiace che quel fanatico di Nathaniel stesse per
ucciderti. Quando sono tornata a casa
era troppo tardi. Ti aveva già
preso. Non sarei dovuta andare al lavoro, non avrei dovuto lasciarti solo.''
''Non è questo. E ' che…..'' Angel
sembrò esitare e le parole gli morirono in gola, come se ciò che voleva dirle gli creasse grande imbarazzo, ma il tono
della sua voce fu invece molto deciso e duro.
''Devi andartene!''
Chris
ebbe una stretta al cuore. Non
era certo quello che sperava di sentirsi dire.
Spalancò gli occhi. Per la sorpresa. E si accalorò. Voleva sapere.
''…..Cosa?
Perché?''
''Il perché lo sai!'' La apostrofò Angel, arrabbiato,
accompagnando ogni parola con un gesto della mano.
''…Loro….loro non vogliono uccidermi. Sono
indispensabile per i loro giochi…ma con te non si faranno scrupoli e l'unico
modo di salvarti è andartene via,
lontano! Ancora non l'hai capito?''
Si massaggiò la fronte, stropicciandosi gli occhi.
''Tutto quello che ti è successo in queste ultime due
settimane è a causa mia! Ti hanno maledetto col
sangue…E per poco non diventavi un demone peggiore di me! Come posso
lottare per la mia anima e rischiare la tua?''
E la fissò, deciso. Occhi negli occhi. Pienamente
consapevole del dolore che le stava
infliggendo. E dissimulando il proprio.
''No! Non posso e non voglio vivere…. senza di
te!'' Fu la disperata e accorata preghiera di Chris.
Angel le voltò
le spalle. Non poteva dirle ciò che
stava per dirle e continuare a reggere
il suo sguardo.
''Io sì…''
Chris era inorridita.
Non riusciva a credere a quello
che aveva sentito.
''Angel! Come puoi parlarmi in questo modo?……Non ti
credo. Stai bleffando!''
Angel dovette riconoscere che Chris lo conosceva
bene, ormai. Forse non sarebbe riuscito nel suo intento di allontanarla da lui.
Decise allora
di essere ancora più esplicito e
spietato.
Si
rivoltò verso di lei e le strinse
forte le braccia, fino a farle male.
''Dobbiamo stare lontani.'' Aggiunse. Perentorio.
''Se pensi che ti stia dicendo questo solo per
proteggerti, ti sbagli. Penso veramente ciò che ti ho detto.''
''Angel…. So che non sarà facile. Non lo è mai! Ho
paura anche io, per te, per me….Ma non è un buon motivo per rinunciare a noi!''
''Ma non capisci? Non esiste nessun noi!!
I tuoi amici ti rivogliono. I miei
nemici faranno di tutto per allontanarti da me. Nessuno di loro si fermerà pur
di riuscirci, nemmeno davanti
alla tua morte, preferibilmente lenta e dolorosa…e io non voglio!''
''Non sarebbe colpa tua, ma una mia scelta. Tu mi
avevi avvertito che mi avrebbero preso di mira e non ti biasimo per questo.
Come potrei? In fondo il loro obiettivo alla fine sei sempre tu.''
Angel avvicinò
il suo viso a ridosso di quello di lei. I suoi occhi sembravano scintillare nel
semibuio del terrazzo. Fu ancora
più aggressivo e subdolo.
''Io non posso passare il tempo a farti da balia.
Saresti solo un peso per me. Ho altro da fare!''
''Tu….tu non
pensi veramente quello che hai detto. Io ….lo so. Io ti conosco!''
''Davvero? Fossi in te non ne sarei così sicura. In
fondo sono un demonio, te lo se dimenticato? Un giorno potrei anche decidere di
prendermi tutto il tuo sangue…potrei non
limitarmi più a poche gocce. Non sarebbe la prima volta che dissanguo una
persona che mi ama e tu lo sai!''
Chris non ebbe
più il coraggio di guardarlo in faccia..
Un dolore immenso la attanagliava.
Angel
mollò la presa sulle sue braccia,
spingendola via, lontano da sé, in malo modo.
''Vattene. Prima che faccia qualcosa di cui dopo dovrei
pentirmi.''
Ma gli occhi
di lei erano come frecce azzurre
che gli trapassavano il cuore.
Il dolore che vi leggeva dentro stava per farlo
capitolare di fronte all'evidenza. Non potevano separarsi……
Non senza che
il cuore di entrambi si frantumasse in mille pezzi.
Ma il l ricordo di ciò che era appena successo però,
scosse Angel, che fece appello a tutta la crudeltà di cui il suo demone era
capace.
''Vattene, Christal.
Niente ti trattiene più qui, ormai! Vattene via, lontano da me,
da questa città. Che è la mia città,
non la tua. Come la missione che mi sono prefisso….anche quella
non ti appartiene. E' soltanto mia.''
Un'espressione insondabile passò, come un'ombra, sul
viso di Chris. Ed Angel non riuscì a decifrarla. Pochi secondi dopo,
inaspettatamente, Chris afferrò con una mano la sua camicia e gli si
slanciò addosso, dandogli un bacio sulle
labbra. Breve, ma dolcissimo.
Per poi staccarsi da lui e attendere
la sua reazione, sicura di riuscire a
convincerlo ad abbassare le stupide barriere difensive che aveva innalzato. A confessarle di averle
mentito per il suo bene. Nell'estremo tentativo di difenderla dal suo destino di vittima del fuoco incrociato
tra lui e
Le sue labbra, il suo profumo, il suo tocco stavano per farlo capitolare e seguire il suo istinto di abbracciarla, di trattenerla. Ma Angel si
dominò. Riuscì a non cedere alla
tentazione di dirle la verità.
Che lui l'amava. Tutta. Corpo e spirito. Anima e
sangue. E non poteva vivere senza di
lei. Non senza che la sua vita ritornasse ad essere lo squisito inferno che era prima di incontrarla.
Un inferno di solitudine e rimpianto.
Continuò
invece a mantenersi distante. E a
rimanere chiuso in un ostinato e crudele
silenzio. Ormai aveva preso la sua decisione. Ma si sentiva morire.
Chris abbassò la
testa. L'amarezza e la delusione chiaramente manifeste sul suo viso.
Angel non aveva mentito. Pensava davvero tutto ciò che le aveva appena detto.
Il suo amore per lei sembrava che si
fosse disperso negli eventi di quegli
ultimi giorni come la polvere nel vento.
''D’accordo! Se è veramente quello che vuoi…..''
Ed ancora Angel
rimase in silenzio.
Chris arretrò
di qualche passo e corse via, senza
voltarsi indietro.
Dopo pochi minuti
la vide uscire in strada e
prendere un taxi.
Angel pianse. Nel silenzio che stranamente avvolgeva l'hotel in quelle ore, lui pianse.
Per il
dolore che gli attanagliava il cuore.
Per la
sofferenza che sapeva di aver provocato
ed imposto a Chris.
Per quello
che sembrava essere ancora
il suo destino.
Essere solo.
Di nuovo.
Per l'eternità.