WHISKY SANGUE E PALLOTTOLE

 

 

Autrice: Tizzy (it’s me)

Periodo di produzione : Giugno-Luglio 2005

Genere: Universo alternativo, spuffy, gli eventi narrati sono completamente slegati dalle storie di BTS/ATS, ma ne utilizzano i personaggi.

Disclaimer: appartiene tutto a Joss e Co., a parte la storia quella è mia, scritta per puro piacere.

Rating: fate un po’ voi.

 

 

Capitolo 1

 

Los Angeles ( giugno 2005):

 

Il telefono prese a squillare allegramente, peccato che io non fossi per niente allegro. Ero reduce da una nottata che dire schifosa è dire poco. Dopo mesi di appostamenti, ero finalmente riuscito ad inchiodare una banda di narcotrafficanti. Ce li avevo in pugno, Boss compreso, quando dal nulla ti arriva una ragazzetta e tutto va a puttane.

 

La tipa, di cui ora non ricordo il nome, era uno di quei fattorini che consegnano la pizza a domicilio. Povera ragazza, doveva avere sbagliato indirizzo e si era ritrovata coinvolta in una brutta situazione, la sua vita è finita prima ancora di cominciare.

 

Maledetto telefono continua a squillare, ho la testa che mi scoppia, dopo tutto quel casino, ho finito per fare come al solito; mi sono ubriacato. Ed ora mi trovo sepolto sotto le coperte cercando di annullare quel maledetto suono che mi trapana il cervello. Dieci squilli e non accenna a smettere! Ho capito chi è che chiama, è il mio capitano, solo lui può essere capace di stare attaccato anche mezz’ora, aspettando che qualcuno risponda.

 

Liam O ’Connor, detto anche Angel o Angelus a seconda di come gli butta. Il guaio è che sono più le volte in cui butta male, che quelle bene e quando è Angelus, diventa un vero bastardo. Uffa…tanto vale che risponda.

 

<< Pronto..chi rompe? >> chiedo con voce gracchiante.

 

<< Muovi il culo e vieni subito qui! >> abbaia Angelus.

 

<< Scordatelo! Il mio turno è finito alle 2.00, oggi sono di riposo! >> sbotto seccato.

 

<< Vorrà dire che riferirò il messaggio al tenente Finn. Sarà felice di farti una visita a casa. >> dice soave.

 

La sua è perfidia pura, sa che non sopporto quel pesce lesso della disciplinare. Ci manca solo che venga a ficcare il naso a casa mia. << Che diavolo vuole il soldatino?>> chiedo. L’ho soprannominato così perché sembra uno di quei pupazzetti con cui giocano i bambini.

 

<< Ha saputo della sparatoria di stanotte. Lo sai…quello ti tiene d’occhio. Ecco perché ti voglio subito qui. >> abbaia preoccupato.

 

<< OK. Dammi un’oretta e ti raggiungo. >> capitolo.

 

<< Trenta minuti, non un secondo di più! >> ribatte.

 

Sbatto giù il telefono senza rispondergli, poi mi alzo con fatica. Il mal di testa è niente in confronto alla sensazione che prova il mio stomaco. Un caffè, ho bisogno di un caffè, senza non riesco a connettere. Per fortuna ieri sera ho inserito il timer ed ora la caffettiera ha la caraffa piena. Fantastico, scuro e forte e bollente come piace a me!

 

Me ne sparo due tazze, la seconda l’assaporo lentamente, mentre sento che le mie papille gustative hanno ripreso a funzionare. Anche il cervello e lo stomaco, sembrano essere tornati a posto, ergo posso nutrirmi. Prendo dal frigo una tazza del mio nettare preferito e la metto a scaldare per qualche secondo nel micro-onde, lo odio quando è freddo. Mmmm adoro quel sapore dolciastro e leggermente ferroso.

 

Ora sono decisamente OK! Rettifico, mi sento bene ma puzzo come una capra, forse sarà meglio che vada a farmi una doccia. A passo stanco, raggiungo il bagno e mi fiondo sotto l’acqua. E’ fantastico sentire il mio corpo che si riscalda a contatto con quella pioggia calda, ci starei per sempre ma devo spicciarmi. Esco, avvolto da una nuvola di vapore e prendo ad asciugarmi, intanto mi guardo nello specchio. Non mi piace molto quello che vedo. I miei capelli castani, sono un ammasso di riccioli ribelli. Ma il problema non è tanto quello, quanto è che si vede la ricrescita del mio colore naturale. Devo correre ai ripari, il soldatino ci farebbe certo caso. Prendo dal mobiletto un composto di mia invenzione e prendo a frizionare la cute, poi mi sciacquo sotto il lavandino e voilà, adesso nessuno crederebbe che io in realtà sia…..lasciamo perdere, adesso devo pensare ai miei occhi.

 

Il loro vero colore è azzurro, ma per le stesse ragioni che mi costringono a tingere i capelli, devo portare lenti a contatto marroni. Adesso di corsa in camera a vestirmi, un paio di minuti e il mio travestimento è completo. Sembro uno di quegli impiegati stanchi e dimessi che lavorano da anni in un ufficio.

 

Scendo in strada e monto sulla mia auto, una semplice utilitaria. Anche questa è tutta scena, in realtà adoro le auto sportive. Tempo dieci minuti e sono davanti alla centrale di polizia, lancio le chiavi dell’auto all’addetto perché me la parcheggi ed entro. Mi dirigo verso la sezione narcotici, è lì che lavoro da cinque anni. Entro senza bussare nell’antro della belva, vale a dire Angelus e poi mi sprofondo nella poltrona davanti a lui.

 

<< Sei in ritardo. >> ringhia.

 

<< Non credo proprio. >> il mio ringhio è decisamente diverso, serve a rimetterlo al suo posto.

 

Ufficialmente lui è il capo e io una delle sue pedine, ma in realtà sappiamo bene chi è che comanda. Infatti cambia leggermente tono. Lo guardo, è più alto di me di una decina di centimetri, è anche più massiccio. Capelli neri sparati da tutte le parti a furia di passarci le mani, occhi dello stesso colore. Dio come assomiglia a suo padre.

 

<< Voglio sapere che cazzo è successo stanotte! >> a quanto pare vuole andare subito al sodo.

 

<< Hai il rapporto lì, perché non lo leggi? >> esclamo con il mio solito tono di voce strafottente, mentre mi accendo una sigaretta, infischiandomene del cartello che spicca nell’ufficio e che vieta di fumare.

 

<< L’ho letto, ma non ci capisco niente, sembra che sia stato scritto con i piedi. >> intanto prende dal cassetto un portacenere e me lo tende, poi si alza per aprire la finestra.

 

Io dal canto mio prendo in mano il rapporto incriminato e gli do una scorsa. In effetti è decisamente scadente, dovevo essere già mezzo sbronzo quando l’ho buttato giù.

 

<< Beh! Allora… >> mi incita.

 

Io prendo ad agitarmi nella poltrona, sto cercando il mio notes e non riesco a trovarlo in nessuna tasca. Mi sento tanto il tenente Colombo in quel momento. Alla fine mi arrendo, devo fare affidamento alla mia memoria e cerco quindi di concentrarmi.

 

<< Ho seguito due acquirenti presso una palazzina in Main Street, avevano con loro una valigetta con il denaro, mi sono appostato e poco dopo è arrivato il venditore, anche lui ne aveva una con dentro la merce. A quel punto ho chiamato la centrale per richiedere rinforzi. >> inizio a spiegare.

 

<< Perché non hai aspettato che arrivassero? >> mi chiede lui imbronciato.

 

<< Era quello che stavo maledettamente facendo…..quando è arrivata questa ragazzetta….Maclay, Tara Maclay…aveva con sé una pizza…peperoni e salamino piccante….doveva evidentemente consegnarla, ma aveva sbagliato indirizzo, ha suonato alla porta della palazzina, prima che io potessi intervenire in qualche modo, quei bastardi dentro hanno iniziato a sparare contro la porta, uccidendola. >> sento la rabbia che mi sale dentro al solo ricordo.

 

<< Mi stai dicendo che sono stati loro ad incominciare…senza nessuna ragione apparente? >> mi chiede scettico.

 

<< Ohhh una ragione ce l’avevano eccome…l’ho scoperta solo dopo. Comunque sia a quel punto sono intervenuto, sono corso dalla ragazza, intanto chiamavo il 911, ma quando sono arrivato lì ho capito che non c’era più niente da fare, così ho buttato giù la porta e cominciato a fare fuoco, ne ho colpiti due, ma il terzo stava già scappando dall’uscita sul retro. Era il Boss con la roba. >> la rabbia sta aumentando, odio quando un delinquente mi scappa.

 

<< Già, ne hai preso uno alla spalla e uno nelle chiappe. >> dice sghignazzando.

 

<< Lo sai, se posso cerco di evitare di colpire punti vitali. >> le mie sopracciglia stanno andando su e giù.

 

<< Lo so, lo so! E adesso mi vuoi spiegare che ragione avevano quelli per combinare questo casino? >> è tornato serio.

 

<< Io te lo dico, ma tu promettimi di stare calmo. Quei bastardi avevano una radio sintonizzata sulla frequenza della polizia, evidentemente qualcuno dei nostri bravi ragazzi non ha mantenuto il silenzio radio mentre veniva sul luogo. Quando hanno sentito il campanello avranno pensato che fossimo noi e hanno agito di conseguenza. >> l’osservo attentamente aspettando la sua reazione.

 

Sta cercando di contenersi, ma il suo viso sta cambiando colore così velocemente che quasi non riesco a stargli dietro. Bianco, rosso, blu, marrone….ecc. ecc. L’esplosione che ne segue è inevitabile.

 

<< Ma io li licenzio! Li degrado! Li mando alla corte marziale! >> è partito per la tangente.

 

<< Guarda che siamo in polizia non nell’esercito. E meno male che ti avevo detto di stare calmo! >> cerco di sdrammatizzare.

 

<< Mi sa che tu passi troppo tempo con il soldatino… >> aggiungo. Accidenti a me e a quando l’ho nominato, sento bussare alla porta e subito dopo il bietolone entra, senza neppure aspettare di essere invitato.

 

<< Capitano O ’Connor… >> fa il lecchino.

 

<< Tenente Tale… >> sguardo di disprezzo nei miei confronti.

 

Se si aspetta che mi alzi in segno di riguardo si sbaglia di grosso, in fondo abbiamo lo stesso livello di servizio, mi limito a fargli un cenno con la testa.

 

Quello che si alza, invece è Liam, d’altronde lui deve mantenere buoni i rapporti con quelli della disciplinare.

 

<< Tenente Finn…a cosa dobbiamo la sua presenza fra noi? >> fa tutto l’Angel, ma io lo conosco non mi frega.

 

<< Pensavo che l’ufficio l’avesse informata, è a proposito della sparatoria di stanotte. >> risponde il lecchino.

 

<< Non vedo come questa cosa, possa interessare al suo dipartimento. >> si inizia a vedere Angelus che viene fuori, anche se dentro sta ancora fumando, il suo sorriso è perfetto.

 

<< Una civile è morta in uno scontro a fuoco….è nostro dovere indagare come si sono svolti gli eventi. >> il soldatino si sta innervosendo.

 

Mi sembra di stare ad osservare una partita a tennis, i mio sguardo corre fra i due che si stanno fronteggiando, il servizio ora tocca a Liam.

 

<< Credo che sia stato informato male… >> ecco che si sta preparando al colpo.

 

<< ...la ragazza…è stata uccisa “prima” che lo scontro avesse inizio. >> 15-0 per Angelus.

 

<< E’ questa la versione che ha “dato” Tale? >> dice scettico indicandomi, spiacente amico hai colpito dietro la linea. Vorrei rispondere, ma Liam mi batte sul tempo.

 

<< No, questa è la versione del medico legale. Supportata dall’esame della balistica. >> dice tendendo i documenti all’indirizzo del beota, mentre il suo sorriso si fa perfido. Bastardo di un Angelus ha fregato anche me! Chissà da quanto aveva i risultati degli esami e non me ne ha fatto parola. Comunque sia ora siamo 30-0.

 

Il soldatino scorre velocemente i documenti, cercando qualche magagna, ma fortuna per me non ne trova. Irritato sbatte i fogli sulla scrivania. << E allora come si spiega quello che è successo? >> non vuole ancora arrendersi.

 

Angelus si risiede comodamente sulla sua poltrona e inizia a raccontare le cose che gli ho detto. Sembra quasi avere ingoiato un registratore, tanto ripete parola per parola. Alla fine il soldatino è costretto alla resa.

 

<< Capisco…quindi si è trattato di uno stupido equivoco. >> farfuglia. Ora è sulle spine e non sa come trarsi d’impaccio. La sua unica possibilità è la fuga e la inforca velocemente. Prima di uscire però mi lancia uno sguardo come a dire “ questa volta l’hai passata liscia, ma la prossima sei mio!”. Sogna, sogna pure gli risponde il mio viso. Angelus ha vinto, 6-0.

 

Adesso è però giunto il mio turno, intuisco che Liam vuole farmi la ramanzina.

 

<< Hai idea di cosa ho dovuto fare per avere in tempo utile, il risultato di quei test? Per questa volta sono riuscito a salvarti il culo, ma quello è uno tosto. Spike, devi stare più attento! >> mi sgrida come se fosse la mia mamma.

 

Vorrei ribattere, ma sentirmi chiamare con il mio soprannome preferito mi intenerisce. Non ricordo più da quanto tempo non mi chiama così. Una volta lo faceva sempre.

 

Improvvisamente, sento un formicolio alla base del collo. Sono passati molti anni dall’ultima volta che ho sentito una sensazione simile, ma so bene cosa significa.

 

Mi alzo di scatto e mi precipito a sbirciare dalla finestra dell’ufficio. Di sotto vedo due ragazze e un ragazzo che stanno entrando nell’edificio.

 

<< Ehi! Che ti prende? >> mi chiede Liam vedendo la mia strana reazione.

 

<< La Cacciatrice, è appena entrata dentro. >> rispondo brusco.

 

 

Capitolo 2

 

<< La Cacciatrice, è appena entrata dentro. >> rispondo brusco.

 

<< Cosa? Una donna con un fucile è appena entrata? Devo avverti… >> esclama agitato, ma una botta in testa da parte mia lo interrompe.

 

Mentre gli strappo di mano la cornetta del telefono sbotto irritato. << Piantala di fare il cretino…altrimenti ti metto sulle ginocchia e ti sculaccio come quando avevi cinque anni! Ho detto “La Cacciatrice!”, la prescelta, l’unica, la sola “La Cacciatrice!” >> dico guardandolo serio.

 

<< OH! Intendi…quella… >> e sbianca di botto.

 

<< Che accidenti ci è venuta a fare qui? >> chiede confuso.

 

<< Non lo so. A quanto ne sapevo viveva a Sunnydale. >> rispondo mentre vado a sbirciare dai vetri che dividono il suo ufficio dal resto della sezione. Per farlo alzo leggermente le tapparelle.

 

Lui mi ha seguito e sta facendo lo stesso. << Riesci a vederla? >> mi chiede.

 

<< A parte il fatto che non ho la più pallida idea di che faccia abbia….credo che sia una di quelle due che stanno arrivando in questo momento. >> gli dico indicandole.

 

<< Quella dai capelli rossi la conosco…è Willow Rosemberg, la compagna della ragazza uccisa. E’ venuta questa mattina presto assieme a quel ragazzo Xander…non mi ricordo più, sono venute per il riconoscimento della salma. >> salta su lui. << Cavolo, stanno venendo qui. >> aggiunge.

 

Sono fottuto, a meno di non saltare dalla finestra, non esiste altro modo per scappare. L’idea mi tenta, ma mi rendo conto che farei solo una stupidaggine, anche perché di sotto c’è il soldatino e non mi conviene attirare la sua attenzione. Visto che non posso fare altro, mi appoggio con le spalle al vetro e lascio che la luce del sole mi illumini. Forse questo la confonderà.

 

Liam si è intanto riseduto dietro la scrivania, ha capito il mio piano e cerca di assumere un aspetto normale. Qualcuno bussa alla porta, sono loro. Ottenuto il permesso di entrare si accomodano dentro e visto che ci sono solo due poltrone, solo le ragazze si siedono, mentre il ragazzo resta in piedi. Un gentiluomo, ne rimangono pochi oggigiorno.

 

Quella dai capelli rossi si vede che deve avere pianto a lungo, il ragazzo dietro di lei le massaggia dolcemente le spalle, l’altra, una biondina le stringe forte una mano.

 

Poi alza il suo sguardo verso di me, ed io mi perdo. Non ho mai visto occhi simili, verdi come smeraldi. E il suo profumo, incredibilmente dolce, mi arriva alle narici, sconvolgendomi. E’ lei la cacciatrice, ne sono sicuro, maledizione!

 

<< Jake! Ci sei? >> mi richiama Angel. Dovevo essere caduto in una sorta di trance.

 

<< Dove vuoi che sia! >> rispondo a tono.

 

<< Scusa, mi era sembrato che fossi distratto. >> mi sbagliavo è Angelus.

 

<< Volevo fare le presentazioni…Il tenente Jake Tale, è l’uomo che ha cercato di soccorrere la vostra amica. >> spiega a tutti. Uno ad uno si sporgono verso di me con le mani tese.

 

<< Willow Rosemberg……le…le sono… grata… per quello che ha cercato di fare. >> dice la rossa scoppiando di nuovo a piangere.

 

<< Xander Harris. >> semplice ma diretto.

 

<< Buffy Summers. >> fredda come il marmo.

 

Ahi, Ahi, mi sa proprio che il bluff non è riuscito. Dal suo sguardo capisco che seppur confusa, ha intuito qualcosa.

 

Liam, intanto ha iniziato a spiegare ai tre cosa è successo alla loro amica. Questo mi da il tempo di concentrarmi su di lei.

 

Sono in vita (per modo di dire) da un sacco di tempo, ma mai nessuna donna mi ha fatto quell’effetto, cacciatrice o no. E’ come se sentissi il mio cuore di nuovo battere. Non riesco a distaccarne lo sguardo, è come una droga ed io ne sono già assuefatto. Curioso paragone, visto il mio lavoro.

 

Mi riscuoto appena in tempo, il sermone è finito e gli ospiti si stanno alzando per andarsene. Sento di dovere dire qualcosa. << Farò tutto il possibile per prendere il bas..il delinquente che è scappato, questa è una promessa. >> non so ancora quanto queste parole si riveleranno fatidiche.

 

Ricevo un paio di sguardi riconoscenti, mentre il terzo resta vigile. Eh no, non l’ho proprio fregata.

 

Quando finalmente escono, Liam si butta a peso morto sulla poltrona, esausto. Mi rendo conto che è stato in tensione per tutto il tempo del colloquio, era ed è ancora preoccupato per me. La sola cosa che posso fare è battergli affettuosamente una mano sulla spalla, per rassicurarlo. In fondo lui è come un figlio, lo conosco da quando è nato.

 

<< Qual è delle due?>> mi chiede ansioso.

 

<< La bionda. >> rispondo brevemente. Mentalmente me la sto rivedendo al rallentatore.

 

<< Pensi che abbia capito? >> è sempre più ansioso. Io però non lo seguo più, sono di nuovo perso nel ricordo di quegli occhi.

 

<< Ehi! Ti senti bene? >> la sua voce mi giunge da lontano. Con uno sforzo cerco di tornare alla realtà.

 

<< Si, sto bene…è solo che… >> mi decido a rispondere.

 

<< Per un attimo mi sei sembrato strano…non ti avevo mai visto un’espressione simile…se non sapessi di sbagliare….avevi la faccia di uno che è innamorato cotto. >> non hai idea di quanto sei nel giusto, nemmeno io a dire il vero.

 

<< Scherzi! Stavo solo riflettendo…no, non l’ha bevuta, è un tipo sveglio mi sa. >> rispondo alterato.

 

<< Che hai intenzione di fare? Non vorrai ucciderla, vero? >> ora la preoccupazione ha raggiunto il livello di guardia.

 

<< No, non è come le altre…lei è diversa. >> ancora non so quanto profetiche saranno le mie parole.

 

<< Allora, come intendi agire? >> non demorde.

 

<< Mi limiterò a starle alla larga, ma voglio sapere come è finita qui. Voglio andare da Willie per avere informazioni. Magari mi sarà utile anche per quell’altra faccenda, lui ha intrallazzi un po’ dappertutto. >> dico spiegando le mie intenzioni.

 

Non lo avessi mai fatto, Liam salta su come una furia quasi aggredendomi. << Ma tu sei tutto scemo! Ti rendi conto di come sia pericoloso fare una cosa del genere? I clienti di quel tanghero ti odiano tutti. Senza considerare poi che Finn ti marca stretto. Che faresti se scoprisse tutto? >>.

 

<< Tranquillo, cucciolone, quella gente non mi fa paura….quanto al soldatino….si da il caso che conosca un suo segretuccio, se fa tanto di rompermi le scatole, non so chi ci rimetterebbe….se io o lui. >> ghigno serafico.

 

<< Che segreto? >> chiede subito interessato.

 

<< E no…non te lo dico…altrimenti potresti fregarmi, utilizzandolo per aiutare uno di quei scaldapoltrone là fuori. >> sogghigno.

 

Prima che si metta a sbraitare o anche peggio ad implorare, mi dileguo dalla porta. Lo so sono una carogna, so che passerà tutto il giorno a chiedersi di cosa si tratta e alla fine i suoi capelli staranno tutti dritti a mo’ di porcospino.

 

Esco dalla centrale, ma non prendo la macchina. Il quartiere in cui mi devo recare non è molto frequentato da auto, preferisco non dare nell’occhio. E poi è una bella giornata e una passeggiata è proprio quello che mi ci vuole. Mano a mano che mi avvicino al luogo, l’atmosfera si fa sempre più cupa. I raggi del sole sembrano fare fatica a infiltrarsi fra quel dedalo di viuzze.

 

Sono fortunato, Willie è sul retro del suo bar che sta gettando la spazzatura, non sarò costretto ad entrare, anche se l’idea di farmi un po’ della mia bevanda preferita, mi attirava. Gli arrivo silenzioso alle spalle e lo afferro per una spalla, per poi sbatterlo contro il muro.

 

<< Ciao Willie. A quanto ho saputo ci sono novità in giro. >> dico ringhiando.

 

<< Sp…Spike…quanto tempo…è…bello rivederti. >> sta cercando di salvarsi la pelle.

 

<<Poche stronzate! La cacciatrice è qui. E io credo che tu sappia il perché, quindi se non vuoi guai ti conviene dirmelo. >> abbaio mentre gli stringo una mano intorno al collo. Senza metterci troppa forza però, in fondo lui è umano.

 

Quello si rivela il metodo giusto, perché prende a parlare a razzo. << E’ arrivata due mesi fa. >> cazzo così da tanto e io non lo sapevo. << Sua madre si è dovuta trasferire per lavoro…sai i suoi genitori hanno divorziato…così è venuta a vivere qui. Sta rendendo la vita molto difficile ai miei clienti. Quella è una vera dura. >> questo l’avevo intuito.

 

<< C’è altro? >> lo esorto.

 

<< Frequenta l’università e sembra che si sia fatta degli amici…una di loro però è morta ieri sera. Ma tu dovresti saperlo. >> incredibile come girino veloci le notizie in questa città.

 

<< Che ne sai di questa storia? Parlo del trafficante. >> visto che ci sono tanto vale approfittarne.

 

<< Poco, so solo che si chiama Warren….è un vero pezzo di merda. >> detto da Will suona strano.

 

<< E….>> insisto.

 

<< Non so altro lo giuro. >> squittisce terrorizzato. Non so perché ma gli credo.

 

<< Ora ascoltami bene, se vieni a sapere dove si trova quello stronzo, voglio che tu mi avverta immediatamente. Sono stato chiaro? Se lo farai sarai ben ricompensato. >> dico, lasciando la presa e cercando nelle tasche il pacchetto di sigarette. Merda, me ne rimane solo una, devo ricomprarle. Intanto mi accendo questa.

 

Willie intanto si sta massaggiando il collo e annuisce, sa che gli conviene darmi ascolto. Poi veloce come un ratto scappa. A quel punto tanto vale che torni in centrale ad informare Liam dei progressi. Per la strada però mi fermo a comprare una stecca di sigarette e una bottiglia di Whisky, mi verrà buona stasera.

 

Fra uno sbadiglio e l’altro faccio il mio bel riassuntino. Sono stanco e ho dormito poco. Angel lo capisce e mi rispedisce a casa. Rimonto su quel cesso della mia auto e appena arrivato mi fiondo sul letto. Dopo due secondi sono già nel mondo dei sogni, che questa volta sono popolati da una biondina in stile ultra sexy.

 

 

Capitolo 3

 

Quando mi sveglio sono quasi le 8 di sera. E’ stato il mio istinto a farmi svegliare, ho avvertito un rumore, qualcuno sta cercando di entrare nel mio appartamento.

 

Silenzioso come un gatto, mi dirigo alla porta e mi metto in modo da prendere di sorpresa lo scassinatore. Quando la porta si apre capisco però di avere sbagliato, non è uno scassinatore ma una scassinatrice, vale a dire lei.

 

Con una mossa veloce le sono dietro, le passo un braccio intorno al collo, mentre afferro quello di lei e lo torco dietro la sua schiena. Quando lei cerca di liberarsi, rafforzo la presa, ma non troppo, non voglio farle del male.

 

<< Bene, bene, chi abbiamo qui? Miss Buffy Summers! Non sai dolcezza che è un reato entrare di soppiatto a casa di un poliziotto? >> esclamo ironico.

 

Lei sta cercando di utilizzare tutta la sua forza di cacciatrice per sganciarsi, se continua così uno di noi due rischia grosso, decido quindi di liberarla, spingendola via. Con un’abile piroetta si pone di fronte a me, in posizione da battaglia.

 

<< Tu non sei un poliziotto, sei un vampiro ed io uccido i vampiri! >> questa battuta se la deve essere preparata prima.

 

Devo farle capire che non ha niente da temere da me, incrocio quindi le braccia sul petto e rimango in posizione neutra mentre le dico. << Per tua fortuna e sfortuna, sono entrambe le cose! Quindi vedi di darti una calmata…non sono un tuo nemico!>>.

 

Non so se è per l’effetto delle mie parole, o perché il suo sguardo è stato calamitato alla lucida croce che brilla sul mio torace nudo, già porto una catenina con una croce, comunque sia lei si blocca confusa.

 

<< Si può sapere chi o cosa sei? >> chiede perplessa.

 

<< Pensavo di essere stato presentato, tenente Jake Tale, del dipartimento narcotici di Los Angels! >> ghigno sornione.

 

<< Nonché vampiro ultracentenario, il cui vero nome non ti direbbe niente, anche perché non ho nessuna intenzione di rivelartelo. >> aggiungo assumendo per un attimo il volto della caccia, per poi tornare subito normale. Mi sono reso conto che a quel punto tanto valeva gettare la maschera, la ragazza mi attira troppo. Forse se le dirò come stanno le cose potrei riuscire ad avere una chance con lei.

 

<< Allora non mi sbagliavo, sei veramente un vampiro! >> è tornata sulla difensiva.

 

<< Non uno qualunque, baby! Io sono unico nel mio genere! >> le dico sventolando la croce che porto al collo.

 

A quel punto il mio stomaco inizia a gorgogliare, e passandoci una mano sopra sbotto. << Senti, non so tu…ma io ho una fame pazzesca…ti scoccia se parliamo mentre mi preparo qualcosa da mettere sotto i denti? >> prima che riesca a fare anche solo una mossa, io mi sto già dirigendo verso la cucina.

 

Lei rimane con un palmo di naso, ferma nell’ingresso. Quando mi raggiunge, io sono con la testa dentro il frigo, dal quale ne tiro fuori uova, formaggio e prosciutto cotto. Ho intenzione di farmi una bella omelette.

 

Mi guarda sospettosa mentre prendo una padella e la metto sul fuoco. So destreggiarmi bene in cucina. Mentre scoccio le uova in una terrina, le chiedo tranquillamente. << Ne vuoi anche tu? >>.

 

<< No, grazie! >> risponde sdegnosa. Peccato che anche il suo stomaco prenda a brontolare sonoramente.

 

<< A chi devo dare retta, al tuo pancino o a quella bella boccuccia? >> dico mentre aggiungo due uova anche per lei. Dopo cinque minuti le presento la mia opera d’arte davanti. Fa venire l’acquolina in bocca, le ho pure decorato il piatto con del prezzemolo. In un'altra vita ho persino fatto lo chef.

 

Lei guarda il piatto e poi me, le sorrido invitante mentre prendo a degustare la mia porzione. Lo so, sono un bastardo, ma non ho ancora trovato qualcuna che possa resistermi, o che possa resistere alle mie prelibatezze. Infatti il profumino che l’omelette emana la fa resistere un massimo di trenta secondi. E’ intimorita quando ne porta un primo pezzetto alla bocca. Sghignazzo internamente quando vedo l’espressione che fa, le piace, oh se le piace!

 

In men che non si dica il piatto è di nuovo lucido, come se fosse stato appena lavato.

 

<< Bene, adesso che siamo sazi…che ne dici di spiegarmi chi sei? >> è tornata all’attacco.

 

<< Parla per te passerotto! Io non sono ancora sazio! >> dico afferrando una pesca dal cesto della frutta.

 

Prendo a sbucciarla lentamente, come se stessi spogliando una bella donna. La taglio a spicchi che poi depongo a raggio di sole su di un piatto, per finire la bagno con del vino rosso. Aggiungo un paio di stuzzicadenti e infilzatone un pezzetto glielo porgo, tentandola.

 

Questa volta ci mette meno a decidersi e addenta affascinata il prelibato frutto. Il vino le cola leggermente sul mento facendomi desiderare di asciugarglielo in una sola maniera. Ma è troppo presto per simili intimità. Meglio tornare all’argomento in questione.

 

<< Per farti capire chi sono, devo raccontarti una lunga storia! Pensi di farcela a starmi a sentire? >> le chiedo.

 

Lei annuisce, capisco che è ancora presa dalla malia che ha coinvolto entrambi prima. La prendo a braccetto e la porto fino al divano e lei mi segue, senza fare obbiezioni. Adesso che siamo entrambi comodamente seduti, inizio a narrare gli eventi che mi hanno fatto giungere fino a lì.

 

<< Sono nato nell’anno del signore 1687…>> inizio.

 

<< Per la miseria, facendo un conto…hai 320 anni! Dopo il maestro, sei il vampiro più vecchio in cui mi sono imbattuta! >> esclama lei sbigottita. Sorvolo sul fatto che noi non ci siamo battuti, ma incontrati.

 

<< Chi, il vecchio mastro ciliegia? >> esclamo. Lei fa una faccia confusa.

 

<< Non hai mai letto Pinocchio da piccola? >> le chiedo.

 

<< No, ho solo visto il cartone animato! >> risponde. Ah la gioventù d’oggi!

 

<< Nel libro, c’era un personaggio soprannominato mastro ciliegia a causa del colore del suo volto, dovuto alla sua tendenza a bere! >> le spiego pazientemente.

 

Lei capisce a cosa alludevo e ridacchia divertita.

 

<< Si, proprio lui! L’ho ucciso tanto perché tu lo sappia! >> ora si sta dando delle arie.

 

<< Lo sapevo…per quanto mi riguarda hai fatto proprio bene! Non lo sopportavo! >> le rispondo tranquillo. Se pensavi di impressionarmi, gattina hai proprio sbagliato uscio!

 

<< Lo conoscevi? >> chiede guardinga.

 

<< Si, non è stato esattamente un piacere! Stavo per ucciderlo, quando mi propose un patto, era disposto a rivelarmi il perché io fossi tanto diverso, ma solo se promettevo di lasciarlo andare. Accettai! >> vediamo cosa dici adesso!

 

<< Perché non lo hai ucciso dopo….avere saputo? >> chiede.

 

<< Non so tu, ma io prendo le promesse molto sul serio…indipendentemente a chi le faccio! >> rispondo irritato.

 

Vedo che il suo sguardo si ammorbidisce. Si sta ricordando la promessa che ho fatto al commissariato. Ora sa che ho intenzione di mantenerla. E’ bello sapere che ho il suo rispetto, ma io miro ad avere la sua fiducia.

 

<< Scusa, ti prego continua con la tua storia! >> è bellissima quando fa tutta la dolce come ora.

 

<< Stavo dicendo, sono nato a Londra il 20 Agosto 1687…>> sto rincominciando dal principio, ma lei mi interrompe di nuovo.

 

<< Sei Inglese? Non si direbbe dal tuo accento! Anche il mio osservatore è inglese ma parla diversamente! >> mi sa che la storia andrà per le lunghe.

 

<< Gran brutta razza, gli osservatori, non gli inglesi! >> esclamo con il mio migliore accento britannico. Di solito riprendo a parlare in quel modo solo quando sono insieme a Liam e nessuno ci ascolta, è piacevole lasciarmi andare anche con lei. La mia osservazione non ha però un buon effetto su di lei.

 

<< Ehi! Cosa hai contro gli osservatori? Si dà il caso che il mio sia una bravissima persona, gli voglio bene come e più che a mio padre! >> esclama inviperita.

 

<< Calma bambolina, non volevo offendere nessuno! Per quanto ne so, il tuo osservatore potrebbe essere l’eccezione che conferma la regola. Io ne so qualcosa. Resta il fatto che la maggior parte di quelli che ho…conosciuto…erano delle vere canaglie! D’altronde tu come li chiameresti degli individui che sanno pensare solo a loro stessi e se ne fregano altamente se la loro protetta muore o peggio? Tanto ne verrà fuori un’altra! >>  odio fare queste ramanzine, ma è necessario che la piccola inizi ad aprire gli occhi.

 

<< Cosa può esserci peggio della morte? In ogni caso Giles, non è così! Tu non hai idea di quante volte mi abbia aiutata, se non fosse stato per lui….lo sai che io sono la cacciatrice più longeva da 500 anni a questa parte? E se è così il merito non è certo tutto mio….ma anche suo e dei miei amici! >> adesso inizio a capire perché lei è così diversa.

 

Lei non combatte da sola come tutte quelle che l’hanno preceduta. Ha una marcia in più, perché ha qualcuno che la sostiene. E forse, per lei, avere qualcuno d’importante da proteggere, le dà una forza che altre non hanno mai avuto.

 

<< Sono felice per te! Sai, penso che tu e io siamo molto più simili di quanto credessi! Nemmeno io avrei raggiunto la mia veneranda età, se non avessi avuto qualcuno accanto! Comunque sia, ti prego di credermi sulla parola…c’è molto di peggio della morte, perdere sé stessi! Ma tu stai tranquilla a te non succederà mai! >> le dico sfiorandole dolcemente una mano.

 

Mano che lei non ritrae, e di nuovo mi sembra di sentire il mio fermo cuore battere. Mi inclino verso di lei, voglio assaporare le sue labbra.

 

Maledizione, il telefono ha preso a squillare. Entrambi facciamo un salto indietro, le nostre labbra non si sono potute nemmeno sfiorare. Lei scuote la testa, sento che è confusa. Odio doverla lasciare così, ma devo correre a rispondere. Potrebbero esserci delle novità sul caso. Infatti è proprio la centrale, un individuo simile alla descrizione che avevo fornito è stato visto in un bar, nelle vicinanze del porto. Riattacco ringraziando per essere stato avvisato.

 

<< Scusa baby, ma le spiegazioni dovranno attendere! Faccende di lavoro! Io devo andare, se vuoi puoi rimanere, fai come se fossi a casa tua! >> le dico soprappensiero.

 

La sua voce quando mi risponde è tornata gelida, come quando ci siamo conosciuti. << No, grazie! E’ meglio se torno a casa mia! >> parole secche e taglienti.

 

La guardo perplesso, è come se avesse innalzato un muro fra di noi.

 

<< Ehi, che ti prende? Pensavo che le cose fra noi fossero cambiate! Non più cacciatrice, vampiro cattivo! >> cerco di abbatterlo prima che diventi troppo solido.

 

<< Non so cosa tu pensassi, ma non è cambiato niente! Tu resti sempre un demone senz’anima e il mio compito è uccidere quelli come te! >> dice stando sulle sue e uno sguardo disgustato.

 

Ora capisco dove sta il problema, la sua morale. E’ stata quella a farle fare marcia indietro.

 

<< Non hai idea di quanto ti sbagli passerotto! In questo momento sono di fretta…ma lascia che ti dica una cosetta! Io un anima ce l’ho eccome! >>.

Non aspetto di vedere la sua reazione, prendo dall’attaccapanni la camicia e la giacca e esco velocemente dall’appartamento. Ho piantato un piccolo seme e voglio vedere cosa ne nascerà. Se le cose andranno come spero, non tarderà a cercarmi.

 

 

Capitolo 4

 

Torno a casa un paio d’ore dopo, di lei non c’è traccia. Sono incazzato nero, la soffiata si è rivelata un buco nell’acqua. E pensare che ero arrivato ad un buon punto con lei e invece è andato tutto in malora.

 

Afferro sconsolato la bottiglia di whisky, lei è la mia fedele compagna da molto, forse troppo tempo. Non che sia alcolizzato, un vampiro non è soggetto a queste dipendenze, stessa storia per le sigarette. Sono stato anche anni senza farne uso, avevo altro per la mente. Essere un vampiro di 300 e passa anni non è uno scherzo, specie se non hai una compagna con cui dividere la tua non-vita. Non mentivo a Buffy, anch’io ho qualcuno che considero come la mia famiglia, senza di loro non sarei mai riuscito ad andare avanti, ma avere una donna….è tutto un altro discorso!

 

Mi sono perso dietro le mie elucubrazioni, ed il risultato è che la bottiglia si è rapidamente svuotata. Sono decisamente ubriaco, tanto che non riesco a raggiungere il letto e mi spalmo direttamente a terra. Spettacolo decisamente pietoso, era almeno un secolo che non mi succedeva, sbronzo si, ubriaco no (e non venitemi a dire che sono la stessa cosa).

 

Sono ancora lì la mattina dopo, è così che mi trova Liam. Si era preoccupato perché non rispondevo al telefono ( e chi lo sentiva!) ed era venuto a cercarmi.

 

<< Accidenti a te! E io che temevo di ritrovarti in un mucchietto di polvere! >> mi dice strattonandomi.

 

<< Caffè! >> gracchio, con la gola che sembra il deserto del Sahara e gli occhi iniettati di sangue.

 

<< Vado a preparartelo, tu intanto vai a farti una bella doccia….GELATA! >> dice mentre mi aiuta ad alzarmi.

 

Mi da uno spintone che manca poco finisco di nuovo a gambe all’aria, sento che è incazzato e al tempo stesso in ansia per me. Mi guarda con uno sguardo che mi fa sentire in colpa, ecco perché per espiare decido di dargliela vinta, niente acqua calda stamani. Intanto però tiro moccoli a tutto spiano, quando esco dalla doccia ho i brividi dal freddo, ma sono decisamente più lucido. Non mi prendo la briga di vestirmi, lo raggiungo in cucina con solo l’asciugamano avvolto intorno alla vita.

 

Non appena mi siedo al bancone, mi porge il caffè, poi parte in quarta. << Allora? >> sguardo stile Angelus.

 

<< Allora cosa? >> cerco di svicolare.

 

<< Si può sapere che accidenti ti è preso, per ridurti in questo stato? >> non demorde.

 

<< E tu perché sei venuto qui? >> è sempre meglio attaccare che difendersi.

 

<< Un certo Rupert Giles, ti ha cercato in ufficio stamattina, dice che deve parlarti urgentemente! >> incredibile, c’è cascato.

 

<< Mai sentito! Ti ha lasciato detto dove rintracciarlo? >> il caffè l’ho bevuto, ora ho bisogno d’altro.

 

Tendendomi anche il mio nutrimento, sangue di maiale caldo e speziato come piace a me, riparte all’attacco. << Ha lasciato un numero di cellulare! Ora…se vogliamo tornare all’argomento precedente…>> no, non c’è cascato.

 

<< E’ stata qui! >> ammetto.

 

Il suo sguardo dapprima è confuso, ma poi si illumina, ha capito a chi mi riferisco. Non dice niente, aspetta che vada avanti.

 

<< Ieri sera, stava…no, si è introdotta di soppiatto, deve avere scassinato la porta! >>

 

<< Avevo visto dei segni, Spike devi deciderti a cambiare la serratura, quella non terrebbe lontano neanche un bambino! >> mi rimprovera.

 

Ho capito perché era così preoccupato prima, ha temuto veramente che fossi diventato cenere.

 

<< E tu dove eri, mentre quella si aggirava per casa tua? >> sopracciglio inarcato a voler emulare il mio.

 

<< Dove volevi che fossi…ero a letto! Mi sono svegliato quando l’ho sentita armeggiare! >> forse era meglio se non lo dicevo.

 

<< COOSAAA! TU ERI QUI? >> ecco fra poco inizierà ad uscirgli il fumo dagli orecchi.

 

<< Si…ma….non…non è successo niente! >> incredibile, fa paura anche a me quando fa così.

 

<< Vuoi dire che non ti ha visto? Vero? >> chiede speranzoso.

 

<< Ehmm….no….ci siamo visti….abbiamo parlato….>> quando mi guarda così, non riesco a dire bugie.

 

<< Che le hai detto? >> quello è il tipico cipiglio da poliziotto cattivo.

 

<< A parte che sono un vampiro…beh, quello lo sapeva gia….la mia età…..e che ho un’anima! >> concludo stringendomi nelle spalle, aspettando l’esplosione che sono certo che sta per arrivare.

 

Improvvisamente però mi torna alla mente una cosa che lei ha detto. << Giles, si certo! Buffy ha detto che il suo osservatore si chiama Giles! >> salto su spiazzandolo.

 

Avete presente un palloncino gonfio, gonfio? Bene, ora immaginatevi di sciogliere il nodo che mantiene l’aria dentro. Ecco quello è esattamente ciò che sta succedendo a lui. Si sta sgonfiando.

 

<< Dunque, ricapitolando…la cacciatrice è stata qui…e se prima non ne era sicura, ora sa che tu sei un vampiro di 300 anni, con l’anima…e ora il suo osservatore ti cerca….MA POSSIBILE CHE TU DEBBA CACCIARTI SEMPRE NEI CASINI? >> mi sbagliavo, è più gonfio di prima. Angelus in tutto il suo splendore.

 

Mi ci vuole del bello e del buono per riuscire a calmarlo, sono costretto a raccontargli nei minimi dettagli come sono andate le cose. C’è di buono che finalmente capisce.

 

<< Ti sei preso una bella cotta, eh? >>

 

<< E’ più di questo ragazzo, ho avuto molte donne nella mia vita…ma non mi sono mai sentito così…con nessuna! >> amara confessione la mia.

 

Sa che sto dicendo la verità, così mi osserva preoccupato. << Che hai intenzione di fare? >>

 

<< Non lo so…speravo che fosse di nuovo lei a farsi viva…invece…Vorrei parlare con il suo osservatore…ma non so se è il caso, il  problema è che in questa storia non ci vado di mezzo solo io….>> esclamo frustrato.

 

<< Già, con quelli del Consiglio c’è da andarci cauti…non sappiamo se possiamo fidarci di questo tizio! Senti, facciamo così, ora chiamo Cordelia e sento cosa ne pensa! Questa è una decisione che deve essere presa da tutta la famiglia! >> come idea non è male.

 

Lui si attacca subito al telefono, chi se ne frega se in Italia saranno le tre o le quattro di notte, non ci bada a queste cose. Sento che sta facendo la cosa giusta, allora perché sento tutto il mio essere rivoltarsi? Lo so io il perché! Liam e sua sorella ne hanno passate tante nella loro breve vita ed ora, quando tutto sembrava andare a gonfie vele, arrivo io e gliela scombino di nuovo. Maledizione! Avevo giurato a me stesso che avrei protetto questi ragazzi ed ora sono proprio io a metterli in pericolo.

 

Liam intanto, dopo avere placato le ire di Cordelia ( quella ragazza ha un caratterino tutto pepe! ), le ha raccontato tutta la faccenda.

 

<< Vuole parlare con te! >> mi dice tendendomi la cornetta.

 

Sospiro pesantemente, mentre l’afferro e la porto all’orecchio, mi immagino già cosa vuole dire, infatti… << Che razza di nome è Buffy? Come si veste? Che aspetto ha? Liam è una frana con le descrizioni…voglio sapere tutto! E così ti sei innamorato finalmente, era ora per….>> sta andando a rotta libera e mi ha appena distrutto un orecchio.

 

<< Cordy, tesoro…non è che potresti parlare a voce più bassa? Ti sta sentendo tutto il palazzo! E poi….non è certo per farti la telecronaca che ti abbiamo chiamata! >> ringhio.

 

<< Scusa paparino…è che sono così eccitata! >> risponde lei con un tono di voce che spaccherebbe una finestra.

 

<< E non chiamarmi paparino! >> ringhio più forte. Ripasso frustrato il telefono a Angelus che sghignazza a più non posso. Adoro Cordelia, ma quando fa così proprio non la reggo. E’ come un uragano, che dove passa non cresce più erba.

 

La telefonata va per le lunghe, ma alla fine grazie a Wesley, il marito di Cordelia, si riesce a raggiungere una decisione. All’inizio avevo mal giudicato quel damerino tutto azzimato (anche lui è inglese!), pensavo che non sarebbe mai riuscito a tenere testa a quella svitata della mia figlioccia, invece, quando si dice che gli estremi si attraggono…la loro unione andava a gonfie vele.

 

Comunque sia la soluzione è questa: non sarò io a chiamare l’osservatore e a fissare un incontro, ma Liam, il quale sarà presente. In poche parole, due poliziotti sono meglio di uno, perché è soprattutto in questa veste che ci presenteremo, il resto verrà da sé.

 

Ascolto affascinato la conversazione, Liam ha un tono incredibilmente pieno d’autorità, sembra quasi il presidente degli Stati Uniti, quando parla. Cerco di sentire anche la controparte, ma il tizio parla a voce molto bassa e riesco a capire solo qualche parola.

 

Quando la comunicazione finisce, sono io a chiedere: << Allora? >>.

 

<< Ha accettato di incontrarci, sarà qui fra un’ora. Voleva che andassimo a casa sua, ma ho pensato che forse era meglio se giocavamo in casa! >> spiega ancora tutto impettito.

 

<< Questo lo avevo capito! Io voglio sapere se ci sarà anche lei! >> dico mordendomi il labbro dal nervosismo.

 

<< Non lo so, di questo non abbiamo parlato! >> sguardo di scusa nei suoi occhi.

 

Scrollo le spalle sconsolato. Poi mi do un’occhiata in giro. << Sarà meglio approfittare di questo tempo per dare una sistemata a questo posto. Sembra un porcile! >> detto da me che sono il proprietario, la frase suona strana.

 

<< Anche tu dovresti darti una sistemata. Tanto per cominciare che ne dici di vestirti? O vuoi accogliere i nostri ospiti, in costume adamitico? >> sguardo critico nei miei confronti, non me ne lascia passare liscia neanche una.

 

<< Chissà, forse non sarebbe una cattiva idea! >> cerco di buttarla sul ridere, ma non serve a molto. Siamo entrambi decisamente tesi.

 

Come Dio vuole, un’ora dopo, l’appartamento è diventato lucido come uno specchio. Angel è una bravissima donnina di casa, al contrario di me. Anch’io sono tirato a lucido, nei miei panni migliori. Migliori per modo di dire, il mio vero stile non sarebbe questo.

 

Suona il campanello, ed io da bravo padrone di casa, vado ad aprire. Le mani mi sudano mentre afferro la maniglia della porta, cavolo non sono mai stato così impacciato. Forza e coraggio mi dico, e finalmente apro.

 

L’uomo che mi trovo di fronte è sulla cinquantina, ha un aspetto decisamente inglese, dalla punta delle scarpe agli occhiali che porta. Sembra il classico topo di biblioteca, se non fosse per il brillantino che porta all’orecchio sinistro, quello mi fa ben sperare.

 

E poi la vedo, quasi nascosta dietro la mole del suo osservatore, e il resto del mondo scompare. Non mi accorgo nemmeno che dietro di lei si stagliano altre due persone, sono la rossa e il ragazzo che ho conosciuto in centrale.

 

Il leggero tossicchiare di Liam mi riporta alla realtà, meno male, rischiavo di fare la figura del pilone di cemento, bloccato lì senza aprire bocca ad impedire agli altri di entrare.

 

Una volta che tutti ci siamo accomodati in sala, Liam prende la parola (come convenuto). << Per prima cosa, vorrei mettere in chiaro, che non una sola parola di quanto verrà detto, dovrà uscire da qui! Quindi signor Giles, si tolga dalla testa di informare il Consiglio delle cose che verrà a conoscenza! Il mio più che un consiglio, è una vera e propria minaccia! Ho molti amici nel dipartimento, amici che mi devono dei favori….pensi all’immigrazione o ancora meglio all’anticrimine, chissà che cosa potrebbero trovare se perquisissero le vostre case. Una cacciatrice, si sa, ha bisogno di molte armi per poter svolgere la sua missione….ma dubito che verrebbero considerate legali! >> ci sta andando giù pesante.

 

Il silenzio che segue la sua dichiarazione di guerra (a me è sembrato che lo fosse), è pieno di tensione. Se continua così non andremo mai avanti.

 

<< Posso offrirvi qualcosa da bere? Un caffè, un tè, una birra…>> dico cercando di rompere il ghiaccio. Angelus mi fa un’occhiataccia terribile, ma io scrollando le spalle me ne frego. Ora che sanno a cosa vanno incontro, è meglio mettere a loro agio i nostri ospiti.

 

<< Io prenderei volentieri un tè! >> che dicevo, tipico inglese che beve tè a tutte le ore. Ha parlato balbettando leggermente, forse deve ancora riprendersi dalla sparata di Liam. Gli altri, più o meno timidamente chiedono invece del caffè (loro sono americani, dio li benedica! Io sarò anche inglese, ma il tè lo odio!).

 

Mi dirigo quindi in cucina per preparare le loro bevande. A sorpresa, vengo raggiunto dalla rossa.

 

<< Pensavo di darle una mano a preparare! >> dice mentre si sfrega in continuazione le mani.

 

<< Grazie, ma ti prego dammi del tu e chiamami Jake, altrimenti mi sento un vecchio bacucco! >> le dico sorridendole gentile, mentre le indico dove si trovano le tazze e lo zucchero.

 

<< Lei…tu, tu sei veramente un vampiro? >> chiede lei, per poi diventare dello stesso colore dei capelli. << Scusa…se sembro sfacciata…è…che tu non lo sembri…sei così diverso! >> aggiunge tutta imbarazzata.

 

<< Non hai idea di quanto lo sia dolcezza, ma sì, sono un vampiro! Piuttosto dimmi, da quanto conosci la cacciatrice? >> visto che ci sono ne approfitto.

 

<< Io, Buffy e Xander, ci siamo conosciuti al primo anno del liceo di Sunnydale. Ora frequentiamo insieme l’università qui a Los Angeles, facendo un conto sono cinque anni! >> mi risponde pacata.

 

Ecco adesso mi sento un pervertito, la distanza di età che ci separa mi pesa addosso come un macigno. Per la miseria, non poteva avere qualche anno di più “quella” ragazzina?

 

<< Buffy, ti piace, non è vero? >> acuta la fanciulla. Mi sa che è meglio se non la sottovaluto, tutta la sua dolcezza è sparita e ora mi guarda con sguardo vigile.

 

<< Si vede molto? >> il mio di sguardo è invece abbattuto.

 

<< Direi di sì! Ci manca solo che ti metti a sbavare e sei a posto! >> fantastico ha persino il senso dell’umorismo, mi piace sempre di più, come amica sia chiaro!

 

Ci guardiamo in faccia e scoppiamo a ridere insieme divertiti.

 

<< Comunque non preoccuparti, ho intenzione di darti una mano, te lo devo…per Tara! E poi…Buffy non è molto sveglia in certe cose!>> ora però è tornata triste.

 

Istintivamente le accarezzo una mano, che volete farci, sono sensibile al dolore altrui. Le mi sorride grata, fantastico mi sono fatto un’alleata.

 

 

Capitolo 5

 

Quando torniamo dagli altri, la tensione che troviamo si potrebbe tagliare con un coltello. Il nostro arrivo viene accolto con sollievo da tutti, beh non proprio tutti, lei mi guarda accigliata, e ora che ho fatto?

 

Per fortuna Willow mi sussurra all’orecchio: << E’ gelosa! >> ecco svelato l’arcano. Improvvisamente mi sento come un ragazzino e dentro di me gongolo come un matto.

 

<< Niente male questo tè, è veramente ottimo, dove lo compra? >> mi chiede l’osservatore.

 

<< Non lo compro, è il regalo di un’amica cinese, è una miscela che prepara lei! >> rispondo cortesemente, intanto spio la reazione di lei. Wow, la gelosia aumenta!

 

<< Ora che tutti quanti si sono serviti, credo che sia meglio arrivare al punto! Cosa volete da noi? >> Angelus è ripartito all’attacco.

 

<< La prego di scusarmi capitano O ‘Connor, ma posso chiederle perché ha tanta avversione nei nostri confronti? A meno che non mi sbagli….e sono certo che non è così, lei è umano, quindi…>> il compatriota sta tirando fuori le palle, ma Angelus lo interrompe.

 

<< Quindi un bel niente! Anche i miei genitori erano umani…ma questo non ha fermato quella pazza di cacciatrice dall’ucciderli! E il suo osservatore non ha fatto niente per impedirglielo! >> gran brutto boccone da mandare giù.

 

Il gelo è caduto nella stanza, anche io non ne sono immune. Avevo creduto che Liam avesse superato quella brutta storia, ma il dolore presente nella sua voce, mi fa capire che mi sbagliavo di grosso.

 

<< Di che sta parlando, Giles, lei ne sa qualcosa? >> la mia micetta è stata l’unica ad avere il coraggio di chiedere di più.

 

Il suo osservatore è invece nella confusione più completa. Ora è il mio turno di parlare. << Scommetto che questo genere di informazioni non si trovano nel manuale della perfetta cacciatrice! Il consiglio è molto bravo a mantenere certi segretucci! Non sia mai che si vengano a sapere certe cose! >> lei mi guarda storto, ma a questo punto non posso più tirarmi indietro, lo devo a Liam e a sua sorella.

 

Sto per lanciarmi in un monologo degno di Shakespeare, quando Rupert mi ruba la scena.

 

<< Ora che ci ripenso…mi sembra di ricordare qualcosa…si, O ‘Connor…si chiamavano così! Successe a New York, vero? Una ventina di anni fa…se non sbaglio! La cacciatrice si chiamava Nikki Wood…ma non fu lei ad ucciderli, fu un vampiro che poi uccise anche lei! >> Ahi, guai in vista.

 

<< Dunque è questa la versione che il Consiglio diede? Allora lasci che le dica una cosa, NON E’ VERO NIENTE! >> che vi dicevo, Angelus alla riscossa. << IO ERO PRESENTE,  NON FU SPIKE AD UCCIDERE I MIEI GENITORI, MA QUELLA PAZZA!>> e adesso come lo calmo?

 

Dopo averci pensato per un secondo, mi rendo conto che non esiste altro modo, devo mostrare il mio volto di vampiro e scuoterlo per bene, letteralmente intendo. << Liam, piantala! Non è urlando che si risolvono le cose! >> con lui sembra servire, ma intanto gli altri non ne hanno una buona impressione.

 

Vedo la mano della cacciatrice che corre alla sua tasca, ci scommetto che lì c’è un paletto pronto per me. Riassumo quindi il mio aspetto normale e mi rivolgo verso di loro, con voce pacata.<< Vi prego di scusarlo…ma cercate di capire, lui assistette a tutta la scena! C’è mancato poco che venisse ucciso a sua volta, assieme a sua sorella! >> sembra funzionare, la mano si allontana dalla tasca.

 

<< Anche all’epoca, facevo il poliziotto, di quartiere….quella sera, stavo rientrando dopo il turno, trovai la porta scardinata, poco lontano il corpo di Charles, con un paletto nel cuore….udii un grido era Mary, stava cercando di difendere i suoi figli da una furia scatenata, prima che riuscissi a fare qualcosa, quella le spezzò il collo. Confesso che persi la testa, uccisi la cacciatrice e ne bevvi il sangue. Ma cercate di capire, la famiglia di Liam è da sempre anche la mia famiglia! >> ammisi a capo chino.

 

Di nuovo il silenzio fece da padrone. Tutti quanti avevano bisogno di metabolizzare quello che avevano appreso.

 

<< Sono trecento anni che la nostra famiglia protegge e viene protetta da Spike! Lui non avrebbe mai potuto fare del male ai miei genitori, li amava come figli, così come ama me e mia sorella. E’ stato lui a tirarci su, proprio come un padre! Noi gli dobbiamo molto più della vita! >> Angel sta cercando di difendermi e io mi commuovo.

 

<< Io vi prego di scusarmi…se le cose si sono svolte come dite…capisco perché siate tanto diffidenti! Sapevo già che molto spesso il Consiglio agisce in modo sbagliato! Tanto che un paio di anni fa mi sono dimesso….ma non immaginavo che nascondesse simili nefandezze! >> il tono dell’osservatore è disgustato, ma al tempo stesso partecipe. Il tizio inizia a piacermi, sembra pensare con la sua testa.

 

<< Ci sarebbe ancora molto da dire su questo….ma magari potremo farlo quando avremo imparato a conoscerci meglio! Che ne dite piuttosto di tornare all’argomento per il quale siete venuti qui? >> propongo per calmare le acque.

 

<< Non so voi, ma io penso che sia decisamente meglio! >> il bamboccio parla per la prima volta, rivolto ai suoi amici. Fino ad ora se n’era stato sempre zitto, tanto che mi ero persino dimenticato di lui. Chissà che ruolo ha nel gruppo, un sospetto inizia a inquietarmi.

 

<< Xander ha ragione! Siamo venuti qui, per sapere di più su di uno strano vampiro con l’anima….perché per il momento non ci concentriamo su questo? >> e vai rossa!

 

Sembra che abbiamo finalmente trovato un accordo, sto per salire sul palco, quando mister occhiali mi frega un’altra volta, ma allora è un vizio!

 

<< Sbaglio o è stato detto che lei (riferito a me), fa parte della famiglia del capitano da 300 anni? Questo vuol forse dire che lei (sempre io) ha un’anima sin dall’inizio? >> e bravo osservatore, è andato subito al punto.

 

<< E perché la chiama Spike? Il suo nome non è Jake Tale? >> idem come sopra.

 

<< Il tenente Jake Tale, è l’identità che ho al momento, ne ho avute molte nella mia vita! Spike invece è il soprannome con cui sono sempre stato chiamato, anche prima di diventare un vampiro! All’epoca facevo il maniscalco, ha presente, ferrare i cavalli ecc. ecc….quanto all’anima….si è vero, l’ho sempre avuta! Che vuole che le dica…quando mi hanno vampirizzato…sono uscito fuori sbagliato….non che mi lamenti….ma è così! >> spiegai stringendomi nelle spalle.

 

<< Questo mi è molto utile, visto che non vi sono informazioni su di lei negli annali degli osservatori….Ma questa non è solo l’unica cosa che la contraddistingue….a quanto ho saputo, lei può circolare liberamente al sole…e le croci non rappresentano per lei un problema, giusto? >> indovina indovinello, chi sarà stato a dirglielo?

 

Lei arrossisce sotto il mio sguardo, imbarazzata.

 

<< Scusa, ma io dovevo dirglielo! >> se mi sorridi così baby, ti perdonerei qualunque cosa.

 

<< No problem! Non mi aspettavo certo che tu mantenessi il mio segreto…solo, vorrei capire…passi l’osservatore, ma gli altri? Che ci incastrano? >> bella domanda la mia.

 

Sento che anche Liam è del mio stesso avviso, anche lui nutre alcune perplessità nei confronti dei due ragazzi. Beh a dire il vero io sono interessato soprattutto al bamboccio, che rapporto c’è fra i due? Strano a dirsi è proprio lui a rispondere.

 

<< Noi siamo amici di Buffy, l’aiutiamo da sempre…nella sua missione! >> esclama mentre poggia affettuosamente una mano sulla spalla di lei. Se gli sguardi potessero uccidere, il marmocchio sarebbe bello che fritto.

 

<< Quello che Xander vuole dire, è che siamo come una squadra! Giles è il cervellone del gruppo, io mi occupavo…. insieme a Tara….dell’apporto magico, incantesimi…pozioni…roba così! Lui è invece il tuttofare imbranato! >> a parte la naturale esitazione, dovuta al dolore ancora presente, la sua spiegazione mi piace di più.

 

E così la rossa è una streghetta, me lo sarei dovuto immaginare, avevo sentito delle strane vibrazioni provenire da lei.

 

<< Ehi! Io non sono un imbranato! >> scatta il bamboccio.

 

<< Ragazzi, state calmi…non è questo il momento per litigare! Piuttosto…vorrei sapere…la sua immunità, si limita solo al sole e alle croci…o c’è dell’altro? >> il prof. è salito in cattedra.

 

Mi scambio uno sguardo con Liam, è il caso di spiattellare tutto o è meglio riservarci qualche cartuccia? Forse è meglio lasciare un alone di mistero su certe cose.

 

Comunque sia, non riesco a rispondere, perché il campanello ha preso a suonare in modo imperioso. Maledizione e ora chi diavolo è?

 

Più che un diavolo, oserei dire una piattola! Quando apro la porta mi trovo infatti davanti quel rompiballe del tenente Finn. E ora questo che cazzo vuole? Chi lo ha invitato a casa mia?

 

<< Sto cercando il capitano O ‘Connor, in centrale mi hanno detto che potevo trovarlo qui! >> mi dice con quel suo solito tono di voce sprezzante. Bella scusa, la verità è che hai trovato il modo per intrufolarti in casa mia per spiarmi. Sono furibondo.

 

<< CAPITANOOOO…..CI SONO VISITE! >> grido come se si trovasse all’altro capo del mondo.

 

Liam arriva tutto bello tranquillo, ma anche a lui quella visita scoccia. Mentre lui si occupa del non-gradito ospite, io mi catapulto in sala e sussurro ai presenti: << Qualunque cosa succeda, non una sola parola con quel baccalà! Sono stato chiaro? >> sguardo minaccioso.

 

Per fortuna non si rende necessario fare niente, Liam è un tipo sveglio e ha tenuto il soldatino davanti alla porta, impedendogli di occhieggiare in giro. Dopo un paio di minuti, la conversazione termina e la piattola se ne va.

 

Liam torna da noi, ma lo sguardo scuro che ha non mi piace per niente.

 

<< Quello non molla Spike! Ha approfittato di un modulo che dovevo firmare per intrufolarsi qui! Se hai un modo per bloccarlo devi dirmelo! >> esclama preoccupato.

 

<< Scusate…ma che problema c’è? Chi era prima? >> chiede, con mia grande soddisfazione, leggermente preoccupata lei.

 

<< Il Tenente Riley Finn, della disciplinare! Sta addosso a Spike da un sacco di tempo! >> spiega sollecito il mio ragazzone.

 

<< Forse sarà meglio interrompere qui questa riunione! Se lo conosco…e credo proprio di sì, adesso sarà lì fuori, cercando di scoprire cosa sta accadendo qui dentro! >> mi sa proprio che hai ragione.

 

<< Ma perché ce l’ha con Spike? >> WOW mi ha chiamato con il mio soprannome.

 

<< E’ tutta colpa mia! >> ammette imbronciato Angel.

 

<< Guai a te se lo ripeti un’altra volta! Tu non hai nessuna colpa! >> gli dico tirandogli uno scappellotto.

 

Tre paia di occhi ci guardano tutti con la stessa espressione, comprensione del legame che ci unisce e curiosità.

 

<< E’ successo cinque anni fa, ero da poco diventato il capitano della sezione narcotici, quando mi resi conto che alcuni degli agenti che vi lavoravano non la contavano giusta! >> prende a spiegare. << Ero nuovo del posto e non sapevo a chi rivolgermi…quindi chiesi aiuto a Spike! Lui aveva già lavorato in polizia, conosceva le procedure, assunse l’identità di Jake Tale e prese a lavorare per me! In poco meno di un mese, scoprì che ben cinque agenti, agivano sporco. Rubavano soldi e droga agli arrestati per poi rivenderla guadagnandoci. Si procurò tutte le prove necessarie e li fece condannare! >> quasi, quasi mi sento un eroe.

 

<< Questo non spiega però, perché la disciplinare ce l’abbia con lui! >> forse in amore non è molto sveglia, ma in altri campi ha un cervellino davvero acuto.

 

<< Non è la disciplinare ad interessarsi a lui, ma solo Finn! Uno dei poliziotti arrestati era un suo amico, avevano fatto l’accademia insieme. Non siamo mai riusciti a provarlo, ma sospettiamo che anche lui ci fosse di mezzo! In ogni caso si è legato al dito questa storia e da allora non da mai pace a Spike! Pensate, che era persino pronto ad accusarlo, di avere ucciso la vostra amica! >> fine della spiegazione.

 

Un velo di tristezza si posa su di loro, sono passati a malapena due giorni da quando il loro gruppo si è ritrovato con un membro in meno. In qualcuno però la rabbia prende posto al dolore.

 

<< Io quello lo spello vivo! Ma come si permette di utilizzare Tara per portare avanti la sua stupida vendetta! >> lampi di odio e furore gli scuriscono lo sguardo.

 

Cavoli, la rossa è un tipo da non sottovalutare, meglio non averla come nemica.

 

<< Willow, calmati…lo so che stai soffrendo…ma Tara non vorrebbe vederti così! >> il bamboccio, una volta tanto fa la cosa giusta.

 

<< Ehi, rossa, non angustiarti! Questo è un problema mio….voi non c’entrate! >> le dico sporgendomi per battergli dolcemente una mano sulla sua.

 

<< E’ quello che dico anch’io! >> ora invece hai toppato.  Infatti non sono solo io a guardarlo in cagnesco, ma anche gli altri. Soprattutto lei! Wow!

 

<< Ora però mi dici come intendi sbarazzarti di lui….non si può continuare così, si fa ogni giorno più insistente! >> Angelus vuole mettermi alle strette.

 

<< OK! Va bene! Te lo dico! Ma tu prometti di non fare niente e non dire niente senza il mio permesso! >> mi arrendo. Ottenuta la sua parola, mi alzo e vado al mobile lì vicino, da un cassetto tiro fuori una busta, è piena di foto. Tornato indietro gliela porgo. << Il nostro amico ha gusti…particolari! >> non resisto senza fare una battuta.

 

L’espressione del suo viso quando vede le immagini riprodotte sulle foto sarebbe da immortalare a sua volta. Sconcerto misto a divertimento.

 

<< Posso vederle anch’io? >> chiede il mio amore. Ma sì, perché no?

 

Pochi istanti dopo, le stanno guardando tutti.

 

Il tenente Riley Finn, è stato ripreso a sua insaputa, mentre a pantaloni calati, chinato in avanti, si fa sculacciare con forza, da un’inedita Marilyn Monroe. Ed è chiaramente eccitato.

 

<< Cos’è un fotomontaggio? >> chiede prosaico l’osservatore.

 

<< Da lei mi farei sculacciare anch’io! >> le ultime parole famose di Xander.

 

Io e Liam ci guardiamo e scoppiamo a ridere come matti. Lui ha riconosciuto Marilyn.

 

<< No, sono vere…quello è un travestito! >> esclamo fra mezzo ai singulti.

 

L’eww è generale! Il bamboccio scioccato lascia cadere a terra la foto.

 

<< Come l’hai avute? >> mi chiede Liam che si sta asciugando gli occhi.

 

<< E’ stato Alonso a mandarmele, voleva aiutarmi! >> spiego.

 

<< Chi è Alonso? >> chiede con sguardo birichino lei, mi sa che ha capito.

 

<< Alonso, alias Marilyn, è un travestito al quale ho aiutato la sorella un annetto fa! Quando ha saputo che il soldatino mi faceva la posta, ha pensato di fargli fare queste foto di nascosto e inviamele per ripagarmi! >> spiego divertito.

 

<< Ma non sta facendo niente di illegale…disgustoso magari…ma come possono queste foto nuocergli? >> solito atteggiamento inglese.

 

<< Se iniziassero a circolare nel dipartimento, la sua reputazione ne verrebbe distrutta! Magari non lo fermerebbero ma gli toglierebbero credibilità! >> spiego come si spiegherebbe ad un lattante.

 

<< OH! Piano…geniale…>> è costretto ad ammettere.

 

<< Gia! Ma intanto il pervertito è là fuori, quindi che si fa? >> sempre dritta al punto passerotto.

 

<< La cosa migliore, è che io sia il primo ad uscire….mi darò uno sguardo intorno e vi chiamerò per dirvi dove si è appostato, così potrete scegliere da dove andare via! >> brillante piano, Angel. Infatti il mio palazzo ha due uscite e dubito che il soldatino abbia il dono dell’ubiquità. Potrebbe sorgere un problema, però.

 

<< Dove avete parcheggiato? >> chiedo.

 

<< A due isolati da qui! Perché? >> mi risponde l’osservatore.

 

<< Perché sarebbe stato un problema se la vostra auto fosse stata nelle vicinanze del baccalà! >> ma siamo sicuri che sia il cervellone del gruppo?

 

<< Bene io allora vado! Spike ci rivediamo fra tre ore! >> dice Liam uscendo con circospezione.

 

<< Perché fra tre ore? >> mi chiede il mio dolce sogno.

 

<< Perché alle 15 entro in servizio….e visto che sono le 12…>> ora che ci penso è quasi ora di pranzo.

 

<< Io avrei un’idea! >> salta su Willow.

 

<< Perché invece di andarcene tutti….Buffy non resta qui? Potrebbe utilizzare questo tempo per sapere di più…>> gran bella pensata rossa, appena possibile ti dirò che ti adoro.

 

I quattro prendono a confabulare tra di loro, non ho dubbi su chi non è d’accordo, il bamboccio mi sta sempre più antipatico. A quanto pare però non ha molta voce in capitolo, e lei decide di rimanere. URRAAA!!!!

 

 

Capitolo 6

 

Il telefono squilla, è Liam, a quanto pare il bastardo si è appostato proprio di fronte al palazzo. Dovranno uscire dal retro. Quando finalmente lo fanno non sto più nella pelle, FINALMENTE SOLI! Mi metterei a ballare dalla gioia.

 

Lei è un po’ imbarazzata, forse si ricorda di ieri sera. Vorrei metterla a suo agio, magari offrendogli un altro pasto…ma mi ricordo che il mio frigo è spaventosamente vuoto. Mi sono dimenticato di fare la spesa. Allora mi viene un’idea.

 

<< Senti, che ne dici se usciamo anche noi? Quello ci seguirebbe, ma potremmo sempre dire che sei una vecchia amica! C’è un ristorantino giù, vicino alla spiaggia che fa il pesce in modo delizioso…potremmo riservarci un’angolino e parlare tranquillamente, conosco il proprietario! >> butto lì.

 

Lei sembra ponderare la mia proposta, ne è attirata anche perché significherebbe non essere completamente sola con me. Cosa che io invece desidererei con tutte le mie forze, ma capisco che devo giocare con i suoi tempi.

 

<< Non è una cattiva idea…e poi dopo potremmo fare un giro in spiaggia…adoro l’oceano! >> e io vorrei che adorassi me.

 

Così è deciso, usciamo, a dire il vero, mi vergogno un po’ a farla salire su quello schifo della mia auto. Mentalmente mi preparo un discorsetto in proposito. Quando ne arriviamo vicino, però esce fuori come un coniglio dal cappello il soldatino.

 

<< Dimmi la verità Finn, hai per caso una cotta per me? >> lo sfotto.

 

Lui mi guarda storto ed io rincaro la dose. << Ovunque mi giri, ti trovo sempre nei paraggi….non è che mi stai facendo la corte? >>. Buffy, vicino a me si sta sforzando di non ridere, ha ancora presente le immagini delle foto.

 

<< Divertente, Tale! Aspetto solo che tu faccia una mossa sbagliata….a proposito questa non è la ragazza che era ieri alla centrale? >> addio scusa della vecchia amica, non credevo che l’avesse vista.

 

<< Sono proprio io, in effetti ci siamo conosciuti ieri…che dire…è stato un colpo di fulmine! >> esclama lei, strusciandosi sensualmente a me. Una volta tanto devo essere grato a quello stoccafisso, lei è stata geniale e devo dire che preferisco questa versione alla precedente, sento brividi in parti del corpo che avevo dimenticato esistessero (Che avete capito? Intendevo dietro il ginocchio, tanto per dirne una!).

 

<< Adesso te la fai con le ragazzine? Non avrà nemmeno diciotto anni! >> ghigna, pensa di avermi incastrato.

 

<< Per sua informazione di anni ne ho venti! Ed ora, se non ci lascia in pace la denuncio per molestie! >> grande, cacciatrice!

 

<< Ben detto passerotto…anche se l’accusa giusta sarebbe abuso di potere e persecuzione! >> beccati questa.

 

Lui rimane fermo e furibondo d’ira repressa sul posto. Io e la mia nuova ragazza, saliamo sull’auto e partiamo sgommando, per quanto la mia auto, possa sgommare. Cinquanta metri dopo, guardandolo dallo specchietto retrovisore scoppio a ridere divertito e lei si unisce a me.

 

Poi lei si guarda intorno e poi guarda me. << Scusa se te lo dico…ma quest’auto fa veramente pena, persino quella di Giles è meglio! >> c’è poco da fare, le donne notano queste cose.

 

<< Concordo appieno! Ma sai…i poliziotti non guadagno molto…e se comprassi un’altra auto…anche se posso permettermela…darei solo credito al soldatino! >> il discorsetto preparato mi è tornato utile. Lei ora mi guarda comprensiva, ha capito il punto della questione.

 

<< In trecento anni sono riuscito a mettermi da parte un bel gruzzoletto, ma la situazione non mi permette di fare come voglio! Ecco perché vado a giro vestito come un profugo e guido un’auto scassata! >> tengo a precisare che non sono un morto di fame, beh in fondo morto lo sono!

 

<< Quindi il tuo è una sorta di travestimento…interessante! Più ti conosco e più scopro che sono ben lontana dal farlo! >> dice pensierosa.

 

<< Come ti ho detto ieri sera, è una lunga storia baby! Una storia che desidero che tu conosca, perché vedi…si da il caso che tu mi piaccia! >> bando all’orgoglio e alle convenzioni, la piccola deve sapere a cosa va incontro, la voglio e questo deve essere chiaro. Non so se per lei è chiaro, ma diventa rossa come un peperone e un timido sorriso si fa spazio fra le sue labbra, labbra in cui vorrei annegare, perdermi  e continuare a saziarmene fino alla fine dei giorni.

 

Arriviamo intanto al porto, vorrei scendere e aprirle la portiera, ma lei mi batte sul tempo, maledetta emancipazione, non hanno idea le ragazze d’oggi di quanto possono essere romantici certi gesti. Allora faccio qualcosa di più attuale, le tendo una mano, sperando che lei l’afferri. Timidamente lo fa e io mi sento il padrone del mondo, quella piccola e delicata manina è intrecciata con la mia. Poi ci penso, piccola forse, ma delicata…in fondo lei è sempre una cacciatrice e di forza ne ha da vendere.

 

Ci fermiamo davanti ad una costruzione che definire pittoresca è un eufemismo. Dall’esterno sembra uno di quei capannoni per il rimessaggio delle barche, non ci sono insegne, solo una grossa porta nera. Lei guarda il posto e poi me, con aria decisamente delusa. << Aspetta ad essere dentro per giudicare! >> le dico misterioso, inarcando un sopracciglio.

 

Questa volta riesco a fare il galante e le apro la porta, invitandola ad entrare. Lei vi affaccia titubante, per poi rimanere come incantata. Il ristorante si sviluppa su due piani, una luce soffusa si propaga dai finestroni sul tetto, il tutto è di un’eleganza sobria, per niente pacchiana. I tavolini sono apparecchiati con candide tovaglie e su ognuno di essi brilla una candela, se di giorno fa un effetto di notte diventa pure meglio. Una musica leggera e piacevole completa l’atmosfera del luogo, rendendolo un posto incantevole.

 

<< E il cibo è la parte migliore! >> le dico.

 

Mario, il proprietario, non appena mi vede mi fa grandi feste, è italiano. In men che non si dica ci fa accomodare al piano superiore ad un tavolino fatto apposta per una coppietta e prende le nostre ordinazioni.

 

Quando rimaniamo da soli, in attesa di essere serviti, lei guardandosi ancora intorno mi chiede: << Come hai fatto a scovare questo posto? E’ delizioso! >>.

 

<< Mi piace mangiare bene, così la prima cosa che faccio, quando arrivo in una città e informarmi su quali siano i ristoranti migliori! Questo me lo aveva consigliato un collega, suo cugino è il proprietario! Gli sono diventato simpatico perché so parlare italiano, ho una casetta in Italia, dove adesso vive Cordelia la sorella di Liam, con suo marito! >> spiego.

 

Intanto sono arrivati i nostri piatti, spaghetti allo scoglio per me e risotto di mare per lei. Niente vino, con grande dispiacere di Mario, ma devo andare a lavorare dopo. L’odorino invitante ha la meglio sulla parola, per un paio di minuti stiamo entrambi in silenzio, presi a gustare.

Poi lei mi guarda in modo strano.

 

<< Sai, sei il primo vampiro che vedo mangiare….cibo normale intendo! >> ecco spiegato.

 

<< Mi nutro anche di sangue….animale s’intende! In teoria, non avrei bisogno d’altro….ma mangiare è uno dei grandi piaceri della vita e io, se posso, preferisco non rinunciare a godermela la vita! >> e mi viene da pensare ad un altro grande piacere. Il mio pensiero deve essere sembrato palese, perché lei diventa di nuovo tutta rossa.

 

<< Bene, che ne dici di iniziare a raccontarmi la tua storia? Dopotutto siamo qui per questo, no? >> dice cercando di cambiare discorso.

 

<< Dunque…sai già quando sono nato, ora ti parlerò della mia famiglia! Un tempo era piuttosto agiata e con velleità nobiliari, ma il mio caro nonnino, che sia maledetto, si fece fuori tutti i beni che i miei avi erano riusciti ad accumulare. Risultato, mio padre si ritrovò povero in canna! Eravamo inoltre una famiglia piuttosto numerosa, quattro figli e un’infinità di zii, zie e cugini. Tutti dovevamo lavorare, per contribuire al menage familiare. Mia madre e le sue sorelle cucivano vestiti per le signore dell’alta borghesia, mio padre insieme al mio fratello maggiore lavoravano con le chiatte sul Tamigi, una delle mie sorelle era stata messa in convento, mentre l’altra era ancora troppo piccola e stava in casa. Io fui mandato ad imparare il lavoro da un maniscalco! Era un lavoro duro, ma mi piaceva. Avevo venti anni quando, una sera, tornando a casa…venni aggredito…da una vampira! >> fin lì era stato facile, questa volta lei mi ascoltava senza interrompere. Ma il gioco è bello perché dura poco.

 

<< Venti anni?!? Ma tu ne dimostri di più! Per quanto ne so, i vampiri non invecchiano! >> che vi dicevo?

 

<< E non vanno a giro con il sole, né tantomeno portano croci! Mi pareva di avertelo detto, io sono unico, baby! >> rimarco.

 

<< Scusa…ti prego continua! >>.

 

<< Ho rivisto quella scena un’infinità di volte nella mia mente, stavo camminando tranquillo, quando qualcuno da dietro mi saltò addosso, non vidi l’aggressore, seppi solo in seguito chi fosse. Sentii un forte dolore sul collo e poi, poco a poco le forze mancare e l’oscurità. Il mio corpo privo di vita, venne ritrovato poche ore dopo. Mia madre preoccupandosi di non vedermi tornare, aveva insistito che mio padre e mio fratello venissero a cercarmi. Ci fu il funerale (mi sono sempre chiesto se è stato bello) e mi lasciarono lì, in una tomba, nella nuda terra. La mia vita umana era cessata…ma due notti dopo, mi risvegliai a nuova vita! >> ho ancora i brividi quando ci ripenso.

 

Mi ero interrotto perché avevo visto il cameriere arrivare con i secondi, spiedini di pesce per due. Lei non li degnò neppure di uno sguardo, era troppo presa dal mio racconto e non vedeva l’ora di saperne di più. Una volta che il cameriere si fu allontanato ripresi il mio monologo.

 

<< Svegliarsi in una bara, sottoterra, non è una bella esperienza per nessuno! In quel momento la sola cosa che desideravo era uscire da lì a tutti i costi! Presi a dare dei colpi al coperchio della bara e con mia grande sorpresa questa si ruppe, sentivo una nuova forza dentro di me (non che prima fossi deboluccio). Iniziai a scavare la terra con le mani, l’odore del mio stesso sangue agiva come un eccitante, dopo pochi minuti riuscii a uscire fuori. Desideravo riempirmi i polmoni con l’aria della notte, ma mi resi conto che non ne ero capace, scoprii inoltre che il mio cuore non batteva! Ero spaventato e confuso…cosa mi era successo? Presi a correre verso casa in cerca della sicurezza della mia famiglia. Quando vi giunsi bussai disperato alla porta, chiedendo aiuto. Aiuto che non ricevetti, sentivo mia madre piangere disperata, ma la porta rimase serrata. Mio padre stava dicendole che io non ero più il loro figlio, ma ero diventato una creatura del demonio! Io per loro ero morto per sempre! Piansi e mi disperai cercando di convincerli a farmi entrare, ma loro non risposero alle mie suppliche! >> mi interrompo, devo riprendermi, ancora oggi il ricordo di quella notte mi provoca gli incubi.

 

Buffy, inaspettatamente mi prende una mano e la stringe, come per infondermi comprensione e forza. Dio, piccola non hai idea di quanto calore mi trasmetti. Farei tranquillamente andata e ritorno dall’inferno, se tu mi tenessi sempre così. << Deve essere stato orribile sentirsi rifiutati dalla propria famiglia…ma devi cercare di capirli…erano spaventati…>> incredibile, sta cercando di consolarmi senza per questo giudicare male i miei familiari. Quanto amore ti porti dentro…ed io ne sono attratto come una falena dalla fiamma.

 

<< Non preoccuparti passerotto, li ho capiti e perdonati tanto tempo fa! >> adesso sono io che voglio rassicurarla.

 

<< Li hai più rivisti? >> mi chiede partecipe.

 

<< No, non li vidi mai più! Quel giorno stesso lasciai Londra e non vi feci ritorno per molto tempo! Devi sapere che era quasi l’alba, io mi ero quasi addormentato rannicchiato contro la porta di casa, quando un anziano monaco, si avvicinò a me brandendo un paletto! >> spiegai.

 

<< Lo hai ucciso? >> chiede sospettosa.

 

<< Certo che no! Lì per lì non feci neanche caso al paletto! Mi gettai invece ai suoi piedi, piangendo e chiedendo il suo aiuto! Speravo che lui potesse convincere i miei genitori che io non ero un demone! Lui era un uomo di chiesa e a lui avrebbero creduto! Per questa ragione afferrai la grossa croce di legno, che portava legata intorno alla vita e presi a baciarla per dimostrargli le mie buone intenzioni! >> ora vediamo se capisci il resto.

 

<< E non ti bruciasti! E’ andata così, giusto? Ma allora perché non hai più rivisto la tua famiglia? >> non c’è male, è andata subito al punto, è veramente sveglia!

 

<< Il monaco era confuso, devi sapere che prima di prendere i voti, lui aveva fatto parte della grande famiglia del Consiglio! Era da loro che aveva imparato, che vampiri e demoni erano molto di più di semplici leggende! Se ne era però distaccato, disgustato dai loro metodi! Era da poco in città e aveva saputo di una strana morte, la mia! Si era quindi recato al cimitero e trovando la tomba aperta, aveva seguito le mie tracce fino a lì. Il suo scopo era uccidermi, ma quando vide che la croce non mi faceva niente, posò una mano sul mio petto. Poi di nuovo mi pose la croce sulla testa, niente! A quel punto, mi tirò un bel colpo in testa, facendomi perdere i sensi! >> mi interrompo ancora, senza rendermene conto sia io che lei ci siamo sbafati il secondo.

 

Le chiedo quindi se vuole il dolce, la frutta o il caffè! Risposta negativa, quello che lei vuole e sapere il resto. Non mi resta che farmi portare il conto. Adesso è l’ora della passeggiata sulla spiaggia.

 

Qualche minuto più tardi, ci sediamo sulla sabbia, in un posto isolato. Sento i raggi del sole che riscaldano le mie fredde membra, e riprendo il mio racconto.

 

<< Mi risvegliai, qualche ora più tardi in quello che sembrava essere un fienile. Ero stato legato come un salame ad un palo di quelli che servono per tenere fermi i cavalli. Il monaco che poi seppi si chiamava Eric O ‘Connor, mi stava davanti e mi osservava come se fossi stato una strana creatura, beh in effetti lo ero. Mentre ero privo di sensi doveva avere fatto qualche sorta d’incantesimo o strane analisi perché la prima cosa che mi disse fu “ Tu sei un vampiro eppure hai conservato la tua anima e altre peculiarità dell’essere umano, come ci sei riuscito?”. A me lo chiedeva! Io non sapevo nemmeno di essere diventato un vampiro! Dire che venire a scoprirlo fu uno shock, è dire poco! Per poco non svenivo di nuovo! >>.

 

<< Tu non sapevi cos’eri? Com’è possibile? >> mi chiede lei, incredula.

 

<< Vedi tesoro, anche se ero cambiato fisicamente, mentalmente ero rimasto lo stesso ingenuo ragazzo che ero in vita! Anche se intimamente avevo avvertito il cambiamento, il fatto che avessi conservato l’anima mi rendeva sempre lo stesso! Pensa che cercai di convincere padre O ‘Connor che si sbagliava, che io non potevo essere ciò che diceva! >> le spiegai pazientemente.

 

<< Ehi, un attimo….hai detto padre O ‘Connor! Non è che era parente del capitano? >> che vi dicevo, sveglia la ragazza.

 

<< Sì, ci hai azzeccato! Ma prima di dirti di più è il caso che riprenda la storia, altrimenti non capisci! Io ero debole, il mio organismo agognava quel nutrimento che è vitale per i vampiri, beh non solo per i vampiri! Lui lo comprese e mi tese una borraccia piena di sangue di maiale! All’inizio il solo odore di quel liquido mi rivoltò lo stomaco, cercai di evitare di berlo, ma ero legato e lui spinse a forza la fiaschetta alla mia bocca, dopo i primi sorsi la storia cambiò, adesso ero io ad attaccarmi ad essa. Senza rendermene conto assunsi anche l’aspetto della caccia! Fu a quel punto che il monaco prese dalla sua sacca uno specchio e me lo pose davanti, voleva che vedessi con i miei occhi cosa ero diventato! >>  dissi facendo una smorfia d’amarezza.

 

<< Ehi, aspetta! Time out! Ma i vampiri non possono specchiarsi! >> sempre attenta la piccola.

 

<< Io si! E a quanto pare, lui doveva averlo scoperto mentre ero svenuto! Non ti dico come mi spaventai quando mi vidi! Mio padre aveva ragione, ero diventato un demone! Iniziai a gridare come un matto, chiedendo di essere ucciso. L’unica cosa che ottenni fu un bel ceffone! Una volta che mi fui calmato, lui mi spiegò cosa fosse un vampiro e quanto io ne fossi simile e diverso al tempo stesso! Considerando che ancora non sapevo di essere immune al sole. Mi disse che aveva pensato di uccidermi, ma che lo scoprire la mia diversità lo aveva convinto a risparmiarmi, però per il mio stesso bene e per quello della mia famiglia era necessario che mi allontanassi da Londra. Per tutti io ero morto e un mio ritorno sarebbe stato visto male, avrei rischiato il linciaggio o peggio e con me i miei familiari! Mi convinse a seguirlo in Irlanda, a Dublino dove risiedeva suo fratello; io accettai, arrivato a quel punto non avevo più niente da perdere! >> diedi uno sguardo all’orologio, il tempo a nostra disposizione stava per scadere.

 

<< Spiacente piccola, ma ora devo andare, devo timbrare il cartellino! >> esclamai frustrato, avrei voluto rimanere con lei tutto il giorno, ma prima il dovere poi il piacere.

 

<< A che ora finisci il turno? >> mi chiede lei a sorpresa.

 

<< A mezzanotte, perché? >>

 

<< Potrei passare a prenderti dopo la ronda, così finiresti la storia! >> magnifica proposta bambolina.

 

<< E magari potremmo andare a bere qualcosa, conosco un localino fantastico! >> non voglio solo parlare con te, micetta. Voglio poterti stringere fra le braccia magari ballando al suono di una musica lenta e sensuale.

 

<< Ok, allora ci vediamo dopo! >> evviva ha accettato.

 

Ci separiamo da buoni amici, vale a dire con un bacetto sulla guancia, che però lascia entrambi insoddisfatti, lo vedo da come mi guarda. Lei raggiunge la fermata dell’autobus, mentre io mi dirigo alla mia scassatissima autovettura.

 

 

Capitolo 7

 

In ufficio c’è sempre la solita routine, piccoli spacciatori presi in flagranza di reato, poliziotti che vociano ordini a destra e sinistra, insomma un gran casino. Ma oggi mi sembra tutto diverso, sto passeggiando su di una nuvola, questa sera la rivedrò e magari riuscirò a ottenere più di un bacetto sulla guancia.

 

<< Tenente! Le sarei grato se volesse venire nel mio ufficio! >> Angelus il solito rompiscatole. Si ostina a darmi del lei sul lavoro, davanti ai colleghi, non vuole che si sappia in giro come stanno le cose fra noi. Per fortuna quelli hanno gli occhi foderati di prosciutto, fin’ora nessuno ci ha fatto attenzione. Con un sorriso leggermente beota, lo raggiungo.

 

<< Si, capitano, cosa posso fare per lei? >> dico a beneficio degli astanti. Una volta dentro, la musica non cambia, a parte che comincia a darmi del tu.

 

<< Si può sapere perché non ti sei fatto vivo prima? Che è successo dopo che me ne sono andato? >> chiede preoccupato.

 

<< Niente…se ne sono andati anche loro…a parte Buffy, lei è rimasta con me siamo andati a pranzare fuori insieme! >> sono ancora fra le nuvole.

 

<< E QUESTO SAREBBE NIENTE PER TE? SCOMMETTO CHE LE AVRAI RACCONTATO TUTTO! >> mi chiedo se abbia problemi di pressione alta, se continua a vociare così rischia un infarto.

 

<< No, gli ho solo raccontato come sono diventato un vampiro…il resto lo saprà questa sera, abbiamo un appuntamento! >> gongolo felice.

 

Lui scuote il capo afflitto, si è reso conto che qualunque cosa mi dicesse, mi entrerebbe da un orecchio, per uscirne dall’altro! Eh si, sono proprio cotto! Non mi ha mai visto così, e è incerto se esserne felice o preoccupato.

 

<< Fantastico…per te….ma come la mettiamo con Finn? Quanto vuoi aspettare prima di mettere in giro quelle foto? Io non lo reggo più! >>. Questo mi fa ricordare del breve incontro con il soldatino, e cado dalla nuvoletta.

 

<< Era ancora fuori quando siamo usciti! >> rivelo cautamente.

 

<< COSA?>> ecco ci siamo, saranno fuochi d’artificio.

 

<< Calmo! Buffy ha avuto una brillante idea e si è presentata come la mia nuova ragazza! >> dico per tranquillizzarlo. << Pensa che lo ha perfino minacciato di denunciarlo per molestie! E se continua a rompere ci scommetto che è pronta a farlo! Forse non sarà necessario usare le foto…anche se mi sarebbe piaciuto far sapere in giro che al soldatino, piace pagare dei travestiti per farsi sculacciare da loro, tutti i gusti son gusti, ma il suo è veramente strano! >> aggiungo.

 

Il ricordo di quelle immagini serve più delle parole, un sorriso perfido si staglia sul suo volto. Lui intende usare quelle foto, eccome! Dopotutto è o non è Angelus?

 

Ma ora è arrivato il momento di pensare al lavoro, devo mantenere la promessa che ho fatto alla rossa.

 

<< Senti, pensi che sia il caso, che vada ad interrogare quei due a cui ho sparato? Non vorrei calpestare i piedi a quelli dell’omicidi…lo sai sono così permalosi! >> chiedo a lui in quanto mio superiore.

 

<< Che vadano a farsi fottere! Questo caso era nostro, prima che ci mettessero lo zampino loro! Inoltre abbiamo ancora un’indagine in corso…è logico che chiediamo informazioni sul trafficante che è scappato! Tu vai pure e se fanno storie mandali da me! >> e con questo ultimo scorcio di Angelus, la conversazione è finita.

 

Esco e mi dirigo verso l’ospedale, non ho neppure bisogno di mostrare il distintivo, alla ragazza alla reception basta un mio sorriso e sarebbe pronta a rivelarmi qualunque cosa. Non molto professionale, ma molto utile.

 

Camera 314, li hanno messi insieme. Andrew Dullard e Jonathan Cork, due pesci piccoli che speravano di allargare il giro. Per loro sfortuna, hanno incontrato me.

 

C’è un poliziotto di guardia alla loro porta, mostro il distintivo per poter entrare, quello fa un po’ di storie, ma un paio di paroline lo rimettono a posto. Quando entro provo istintivamente il desiderio di ridere. Uno dei due, Dullard credo, è messo prono sul letto, con una vistosa fasciatura sulla chiappa destra.

 

<< Ehi! Tu sei quello che si è divertito a bucherellarci! >> è il piccoletto a parlare.

 

<< Cosa? Ahia…per tutti Klingon , sei proprio tu!>> mai girarsi di scatto, proprio sulla parte ferita.

 

<< Salve ragazzi! Vi trovo bene! >> la mia è ironia se non si fosse capito.

 

<< Bene? Adesso ho un buco che prima non avevo! >> spiritoso il nanerottolo.

 

<< Ma proprio al culo dovevi prendermi? >> un po’ meno l’amico.

 

<< Se preferisci posso farti un buco in fronte, avresti la possibilità di far uscire tutta l’aria che ti entra dalle orecchie! >> non sono lì per giocare ed è meglio che lo capiscano. Il pivello ammutolisce, non deve essere molto sveglio, forse non ha capito la battuta. L’altro invece mi guarda storto.

 

<< So perché sei qui! Ma da noi non ricaverai niente…noi non parliamo! >> non so se è furbo o stupido.

 

<< Esatto! Noi non diciamo niente! >> questo invece è proprio stupido.

 

<< Fate voi…io almeno ho fatto un tentativo…prima di passare il caso a quelli della omicidi! >> dico noncurante.

 

<< Ehi! Un attimo che c’entrano loro? L’accusa è di traffico di stupefacenti, no? >> sia ringraziato il cielo, i miei colleghi in doppiopetto non hanno ancora parlato con loro, il mio trucco può funzionare.

 

<< Eh! Volete dire che non lo sapete? L’accusa è omicidio di primo grado! Avete sparato ad una ragazza e quella ci ha rimesso le penne! Ho paura che non ve la caverete facilmente questa volta! >> faccio il dispiaciuto.

 

Si tirano su ritti a sedere, persino il  biondino con le natiche forate, tutti spaventati. Sono proprio dei novellini, chissà come si sono messi in una situazione più grande di loro. << Non siamo stati noi a sparare a quella ragazza! >> esclamano all’unisono.

 

<< Non che a me interessi…ma anche se, e badate bene dico se, le pallottole che l’hanno uccisa non sono uscite dalle vostre pistole, ciò non toglie che siate complici in omicidio! Il procuratore non ci va tanto leggero con questo reato, chiederà certamente il massimo della pena! A meno che…>> lascio la frase in sospeso, voglio vedere se abboccano.

 

<< Parleremo solo in presenza del nostro avvocato!>> dice Cork, vuole fare il duro.

 

<< Parla per te! Io voglio prima sentire cosa ci propone! >> non è poi così stupido il biondino.

 

<< Come ho già detto, questo caso non è più di mia competenza…ma se rispondete a qualche domandina…potrei mettere una buona parola per voi, il mio capitano è pappa e ciccia con il procuratore e se mi aiutate a catturare quel bastardo di Warren…potrebbe uscirne qualcosa di buono per voi! Se invece volete un avvocato fate pure, ve la vedrete con quelli della omicidi! >> la mia proposta è chiara.

 

<< Possiamo discuterne un attimo fra di noi? >> chiede pratico il tappetto. Più che giusto, mi allontano di qualche passo e mi metto in un angolo. Tanto posso sentire lo stesso quello che si diranno.

 

<< Tu che ne dici? >> Dullard.

 

<< Non lo so, e se poi ci frega? >> Cork.

 

<< Lui è da solo, se anche rivelasse quello che diremo, non avrebbe prove per sostenerlo! >> e no, non è per niente scemo.

 

<< Hai ragione, a questo non avevo pensato, non abbiamo niente da perdere! >> questo lo dici tu! Sarò anche da solo, ma ho nascosto un registratore in tasca.

 

<< Siamo d’accordo, fai le tue domande, vedremo se rispondere! >> l’accordo è raggiunto.

 

<< OK! Prima domanda: come avete fatto a prendere contatto con lui? >> e mentre lo chiedo, mi domando come due sfigati come loro siano riusciti a contattare uno di quel calibro.

 

<< Ho intercettato per caso una sua e-mail! Stava comunicando con un suo contatto, ci siamo interessati e abbiamo deciso di contattarlo. Io sono un genio con il computer e mi piace scorrazzare su internet! Trovare la sua casella di posta elettronica è stato semplicissimo! >> esclama tutto gasato il biondino. Mi mancava un Hacker. Naturalmente chiedo quale fosse e mi appunto la risposta, questo potrebbe rivelarsi molto utile.

 

<< Di che natura era la consegna? >> chiedo.

 

<< Ehhh? >> santa pazienza aiutami tu.

 

<< Che tipo di droga doveva consegnarvi? Crack, cocaina, pastiglie…cosa?>> spiego pazientemente.

 

<< Una nuova droga sintetica, da tirare, come la cocaina! L’ha inventata lui, si chiama Blood, perché rossa come il sangue, noi ne avevamo sentito parlare….e visto che il commercio è solo all’inizio il prezzo era buono! >> interessante, quindi deve avere un laboratorio da qualche parte.

 

<< Presumo che non sappiate dove trovarlo, vero? >> sarebbe troppo bello.

 

<< No! Tutta la transazione si è svolta tramite internet, ci ha chiesto due foto per poterci identificare e ci ha dato appuntamento in quella palazzina, precisando che dovevamo presentarci da soli! >> come immaginavo.

 

<< Bene ragazzi, questo è tutto! Avete visto è stato semplice…tre domandine e ve la siete cavata! >> è inutile cercare di spremerli di più, questi non sanno altro.

 

<< D’avvero metterai una buona parola per noi? >> chiede Dullard speranzoso.

 

<< Ne parlerò al mio capitano, la parolina la deve mettere lui! >> questo posso anche farlo.

 

Esco dall’ospedale appena in tempo, stanno arrivando i detective della omicidi e non ci tengo a scontrarmi con loro. Quando arrivo in centrale, a Liam è già arrivata una telefonata, hanno saputo che ho fatto visita ai due. E’ al telefono quando entro nel suo ufficio, ancora una volta mi gusto Angelus al meglio delle sue potenzialità.

<< Si dà il caso che il tenente Tale, abbia agito su mio ordine!…..Si lo so che l’omicidio è affare vostro…. Dovevamo saperne di più sul traffico di stupefacenti, e questo è affare nostro! >> non c’è che dire sa proprio farsi valere. Ne sono orgoglioso.

 

Quando finalmente riesce a mollare quei rompiscatole si rivolge a me. << Che hai saputo? >> sa che non andrei mai da lui a mani vuote.

 

Io tiro fuori dalla tasca il registratore e gli faccio ascoltare il nastro, meglio che senta con le sue orecchie.

 

<< Quindi ora in giro c’è una nuova droga, della quale non si conoscono gli effetti! Come se le altre non bastassero! >> certe volte è decisamente pessimista.

 

<< Già e gli accordi vengono presi tramite internet, non sarà facile scoprire dove si nasconde quel topo di fogna! >> e mi contagia.

 

<< Comunque dalla casella di posta elettronica, potremo scoprire dove si terranno altri contatti! >> per fortuna io mi riprendo in fretta.

 

<< Già, buona idea, magari riusciremo ad incastrarlo in uno degli incontri! >> anche io posso essere contagioso, è tornato ad essere Angel.

 

<< Mi metto subito al lavoro! Senti…ho detto a quei due che tu potevi mettere una parolina per loro…sono solo degli sfigati finiti in un giro troppo grosso per loro… >> accidenti a me e al mio cuore tenero.

 

<< Vedrò cosa posso fare…ma qualche annetto di carcere non glielo toglie nessuno! >> anche lui in fondo è un tenerone.

 

Passo il resto del mio turno incollato al computer, leggendo e rileggendo ogni e-mail che quello stronzo ha inviato. L’ultima risale a due giorni prima, è l’appuntamento con i due bambocci. Da allora silenzio assoluto, forse sta rimanendo fermo in attesa che il clamore passi, o forse ha cambiato casella postale.

 

Mi sento gli occhi come due palline da golf, le lenti a contatto mi bruciano come il fuoco, non so che darei per togliermele, ma non posso rischiare. Finn potrebbe essere nei paraggi e apparire quando meno me lo aspetto.

 

Improvvisamente però ogni sensazione di stanchezza sparisce, Buffy è appena entrata e si sta guardando in giro, cercandomi. Liam è già andato a casa, lui è il capo può permetterselo. E’ mezzanotte e io non mi sono reso conto del passare del tempo, beh ora ha smesso completamente di scorrere.

 

<< Ciao! >> mi fa timidamente lei.

 

<< Ciao! >> rispondo a corto di saliva io.

 

Afferro la giacca che avevo messo sullo schienale della sedia e la prendo a braccetto, la trascino quasi, fuori della centrale, non resisto più, mi infilo in un vicolo lì vicino.

 

E finalmente la bacio. Mi attacco alle sue labbra come uno che sta annegando si attaccherebbe a una bombola d’ossigeno che gli viene porta.

 

Lei all’inizio cerca di tirarsi indietro, ma poi si lascia andare e diventa persino più appassionata di me! Le nostre lingue danzano l’una nella bocca dell’altro. Le mie mani corrono al suo seno, ne stuzzicano i capezzoli, ottenendo un gemito in risposta. Anche lei inizia ad esplorare il mio corpo e le sue manine si posano sui miei glutei, stringendoli, attirandomi di più a sé. La mia erezione ora preme contro di lei che vi si struscia sensualmente.

 

Una volante che passa con la sirena accesa, mi fa tornare alla realtà! Maledizione, non voglio che la nostra prima volta sia in uno sporco vicolo, con il rischio che qualcuno ci veda. Il bacio si interrompe, ma rimaniamo abbracciati, le nostre teste poggiate fra di loro, i respiri affannati. Io non respiro, ma l’affanno ce l’ho lo stesso. Wow lei è dinamite!

 

<< Scusa, ma quando ti ho vista non ho retto più! >> le dico, cercando di dare una spiegazione a quella tempesta di ormoni.

 

Lei non risponde, forse è ancora sconvolta da quello che è accaduto e sarebbe potuto accadere. Le cingo le spalle con un braccio mentre la scorto verso la mia auto, lei timidamente mi allaccia il suo alla vita. Ci scambiamo uno sguardo che vale più di mille parole, qualunque cosa sia successa non è stato uno sbaglio ed è destinata a ripetersi. Questo mi tranquillizza alquanto.

 

Raggiungiamo in silenzio il locale dove intendevo portarla. E’ un piano bar, musica discreta e accoglienti separè, dove le coppiette possono trovare un minimo d’intimità. Ci sediamo vicini, i corpi ancora frementi dalle carezze ricevute e date.

 

<< Senti…non prendertela a male…ma quello che è successo prima…io non sono ancora pronta a parlarne….ti spiace se mentre cerco di metabolizzare la cosa, ti chiedo di andare avanti con la tua storia? Forse se ti conoscerò meglio riuscirò…o non so neppure io a fare cosa…ma mi sarebbe d’aiuto! >> lei parla esitante. Mi ricordo che in fondo è ancora molto giovane, capisco il suo desiderio di prendere tempo, io stesso ne ho bisogno.

 

<< Come vuoi tu passerotto! Ma una cosa voglio che ti sia chiara…tu ed io…non è una storia da poco…non per me! Io voglio una storia con la S maiuscola, qualcosa di serio, insomma! >> meglio essere chiari.

 

Lei annuisce, e la mia speranza cresce, forse è lo stesso anche per lei.

 

<< Dunque, riprendiamo…dove ero rimasto? Ah si! La mia partenza per l’Irlanda…dopo che ebbi accettato di accompagnarlo, lui mi slegò e mi disse che dovevamo attendere la notte per metterci in viaggio, almeno questa era la sua idea, ma io ero ancora intento in propositi suicidi, lo spinsi con forza di lato e cercai di uscire fuori al sole, che secondo quanto mi aveva detto, avrebbe dovuto farmi bruciare. Immagina la mia e la sua sorpresa quando mi resi conto che non avveniva, così come le croci, neanche il sole poteva nuocermi! A quel punto non sapevo davvero più che fare, tanto valeva che lo seguissi veramente! Visto che la luce solare non era più un problema, ci recammo al porto, dove salimmo su un brigantino diretto in quel paese, era la prima volta che lasciavo Londra e vedendo la costa che scompariva lentamente mi chiesi se ci avrei mai più fatto ritorno.>> c’è amarezza nella mia voce.

 

<< Deve essere stato difficile per te, abbandonare ogni cosa! Anch’io ero triste quando ho lasciato Sunnydale, la città in cui sono nata…ma almeno io avevo vicino a me mia madre e i miei amici! >> la sua partecipazione al mio dolore mi commuove.

 

<< In fondo, nemmeno io ero solo…padre O ‘Connor fu molto gentile e comprensivo, si prese cura di me. Quando arrivammo a Dublino, mi portò a casa di suo fratello, Adam. Fece in modo che venissi ben accolto dalla sua famiglia, che in seguito divenne anche la mia. Iniziai quindi a lavorare con loro. Adam O ‘Connor era un signorotto locale e aveva diversi possedimenti, una mano in più per gestirli faceva sempre comodo. Imparai a fare di tutto, da zappare la terra a tenere i conti, riuscii insomma a farmi ben volere. Gli anni passavano e di tanto in tanto il monaco tornava a farci visita, ogni volta però, benché le avesse cercate, non aveva spiegazioni per la mia diversità! Ma a me non importava, stavo bene dove mi trovavo. Dovettero passare una ventina di anni prima che insorgessero dei problemi! >> ho la gola secca a furia di parlare e mi fermo per ristorarmi con una bella birra fresca. Buffy però non molla.

 

<< Che genere di problemi? >> mi incita.

 

<< La gente cominciava a notare che non invecchiavo…>> riprendo a narrare, ma lei mi interrompe.

 

<< Ma tu hai detto…>> ora sono io ad interromperla.

 

<< Piccola, ho più di trecento anni e nel frattempo ne sono invecchiato solo di una decina, dopo venti anni la differenza non si vedeva proprio! Ho scoperto dopo che invecchiavo, anche se molto lentamente! >> le spiego.

 

<< Capisco, quindi a quel tempo dimostravi sempre venti anni! Sai mi sarebbe piaciuto conoscerti allora! >> mi confessa candidamente. Oh tesoro, non sai quanto sarebbe piaciuto anche a me!

 

<< Già, non ero niente male…considerato che ora non sono esattamente al meglio delle mie potenzialità! Se mi vedessi con il mio vero aspetto ne rimarresti stupita! >> ghigno.

 

<< Che intendi dire? >> chiede lei confusa.

 

<< Tanto per cominciare il mio colore di capelli non è quello naturale, idem per quanto riguarda il colore degli occhi, porto lenti a contatto colorate. Inoltre i vestiti che indosso mi fanno sembrare una specie di salsicciotto ambulante! >> spiego.

 

<< Ma perché lo fai? >> chiede stupita.

 

<< Passerotto siamo nell’era della tecnologia, i sistemi per identificare una persona si fanno ogni giorno più difficili da eludere. Il minimo che posso fare per dare credito alla mia attuale identità è cercare di assumere un aspetto diverso dalle mie precedenti identità! >> ecco spiegato l’enigma.

 

Lei annuisce pensosa, forse sta cercando di immaginarmi diverso, te l’ho detto piccola, ti sorprenderei.

 

<< Comunque, ritornando a noi…a quel tempo la caccia alle streghe non era ancora proprio finita, e uno che per venti anni non invecchia dava nell’occhio! Se si aggiunge che poi scoppiò un epidemia di febbre…ne venni considerato il colpevole! Che importa se alcuni membri della famiglia erano morti…secondo loro avevo fatto un patto con il demonio! Dovetti scappare, abbandonando persone care che erano ancora malate, per il loro stesso bene! Altrimenti ci avrebbero messi al rogo tutti! >> rabbia a disgusto arrochiscono la mia voce.

 

<< Ma è orribile, disumano…barbaro! Possibile che fossero ancora così arretrati? >> anche lei è furibonda.

 

<< Buffy, eravamo solo nella prima metà del settecento, la popolazione era ancora composta in maggioranza da analfabeti, le credenze popolari avevano ancora un forte ascendente! Pensa che in alcuni paesi è ancora così oggi, e persino peggio! Fuggire era la sola cosa che potessi fare, tornai in Inghilterra, a Londra, confesso che desideravo sapere cosa ne era stato della mia vera famiglia! Non trovai niente, tutto era diverso, persino la casa era stata abbattuta, sopra ci era stato costruito un nuovo palazzo. Chiedendo informazioni in giro, seppi che la mia famiglia se ne era andata a vivere in campagna, presso dei parenti, nemmeno due mesi dopo che ero morto, come se volessero tagliare per sempre i ponti con me! La mia tomba giaceva abbandonata al cimitero e nessuno vi aveva mai messo dei fiori! Non sapendo dove altro andare, rimasi lì al cimitero, in una cripta, rifuggendo chiunque, umani e esseri simili a me! Avevo di nuovo perso tutto e questa volta il colpo era stato peggiore! Mi nutrivo a malapena, con animali catturati nel bosco vicino! >> devo fare una pausa, l’amarezza dei ricordi è troppo forte.

 

Lei mi guarda con calore poi improvvisamente si sporge verso di me e mi bacia, un bacio dolce, tenero teso a lenire. << Ma le cose devono essere migliorate dopo, no? Lo prova il fatto che tu e il capitano siete ancora una famiglia! >> giusto amore, ne ho passate tante, ma ho ancora una famiglia.

 

<< Già! Non sarò mai grato loro abbastanza! Erano passati quasi due mesi dalla mia fuga, quando un giorno mentre mi aggiravo nel cimitero, mi sentii chiamare. Era Liam, il figlio maggiore di Adam; il capitano ne porta il nome in suo ricordo. Mi disse che lui e ciò che restava dei parenti, avevano abbandonato a loro volta la città. Era stata una loro scelta, avevano venduto tutto e si erano trasferiti a Londra, con il preciso scopo di ritrovarmi! Il vecchio Adam era morto e con lui tre dei suoi cinque figli, falciati dalla febbre! Rimanevano solo Liam, Dafne sua madre e sua sorella Delphine. Non ero più solo, avevo di nuovo una famiglia che al contrario di quella vera, non aveva nessuna intenzione di lasciarmi al mio destino! >> do uno sguardo all’orologio, si sono fatte le due di notte.

 

<< Passerotto, è molto tardi, che ne dici se ti riaccompagno a casa e riprendiamo il discorso domani ? >> propongo.

 

<< Hai ragione è tardissimo, mia madre sarà preoccupata! >> dice lei saltando in piedi.

 

Corriamo quasi verso la macchina, lei mi da il suo indirizzo ed io cerco di fare il più in fretta possibile. Riportare a casa tardi una ragazza, non fa un bell’effetto sulla madre, non la conosco ancora ma vorrei farle una buona impressione.

 

<< Senti domattina non posso, c’è il funerale di Tara, anzi, perché non vieni anche tu? Sempre se non sei di turno! >> mi propone.

 

<< No, domani, o meglio oggi…entro alle venti e faccio tutta una tirata fino alle 6 di mattina, carenza di personale, noi poliziotti abbiamo dei turni massacranti! Senti…ma non sarò di troppo? >> chiedo, in fondo io neanche la conoscevo e i suoi amici potrebbero non apprezzare la mia presenza.

 

<< No, sono certa che a Willow farebbe piacere…ti trova simpatico! >> sentimento reciproco rossa.

 

<< OK! A che ora si tiene il rito? >> spero che non sia troppo presto.

 

<< Alle 11, presso la cappella del cimitero grande, quello in cima alla collina, hai presente? >> no, per fortuna non lo è.

 

<< Si, conosco il posto! Allora ci vediamo lì! >>.

 

Intanto siamo arrivati davanti a casa sua, una villetta veramente carina, con un bel giardino davanti. Lei scende e si avvia alla porta, io la seguo, magari rimedio il bacio della buonanotte.

 

Niente bacio, sua madre è appena uscita di casa con un diavolo per capello!

 

<< Buffy, ti sembra questa l’ora di tornare? Ti è successo qualcosa? E quello chi è? >> parla a raffica.

 

Io preso in contropiede le sussurro all’orecchio: << Tua madre sa che sei una cacciatrice? >> Non posso certo presentarmi dicendo “Salve signora, stia tranquilla io sono un vampiro ma anche un poliziotto!”, voglio sapere come comportarmi e poi certe cose è meglio che le sappia dalla figlia.

 

<< Si! >> mi sussurra lei di rimando.

 

Bene adesso devo dare il meglio di me, tirare fuori tutto il mio charme.

 

<< La prego di scusarmi, signora Summer, è colpa mia se sua figlia ha fatto così tardi! Mi presento: tenente Jake Tale della sezione narcotici di Los Angeles! Mi sto occupando del caso di Tara Maclay, ho promesso a sua figlia e ai suoi amici, che avrei catturato il colpevole a tutti i costi. Stavamo parlando e non ci siamo resi conto dell’ora. La prego di scusarmi ancora, so bene come una madre deve stare in pena quando la figlia è fuori di questi tempi! >> dico, con un sorriso da cardiopalma e concludo con un baciamano, alle signore fa sempre un certo effetto.

 

Colpita e affondata, lei diventa uno zuccherino, scommetto che se non fosse per l’ora tarda, mi inviterebbe dentro a bere una bella cioccolata calda, magari con dei marshmallow dentro!<< Oh, la prego di scusarmi tenente…se avessi saputo che mia figlia era con lei, non mi sarei preoccupata così! Si vede che lei è una persona di cui ci si può fidare! >> Buffy la guarda con tanto d’occhi.

 

<< Ma siamo certi che sia mia madre? >> mi sussurra a voce leggermente più alta di prima, la sua intenzione è palese.

 

<< Che intendi cara? >> le chiede la madre, che non ha problemi d’udito.

 

<< E me lo chiedi anche? E’ la prima volta che ti vedo tutta gentile con qualcuno che hai appena conosciuto! Persino a Giles hai fatto il terzo grado! >> esclama il mio amore.

 

Io ghigno soddisfatto, è questo l’effetto che ho sempre fatto sulle donne e a quanto pare non ho perso il mio tocco.

 

<< Che sciocchezze! Io sono sempre gentile…e poi basta guardare il tenente per capire che è una brava persona! >> tale madre tale figlia, stessa verve!

 

<< Sarà….ma secondo me…tu sei stanca morta e non connetti più! Forse sarà meglio che ti scorti in casa e ti metta a letto!>> che vi dicevo?

 

Le due Summer, rientrano in casa, a turno mi fanno un salutino con la mano, di nascosto l’una dall’altra. Speriamo bene, non vorrei aver esagerato, vorrei Joyce Summer come suocera, non come corteggiatrice.

 

Salgo sull’auto e sto per mettere in moto, quando vedo una luce accendersi al piano superiore della villetta, poi nella finestra vedo stagliarsi l’immagine di lei, dunque è quella la sua camera. Noto che un albero del giardino con i suoi rami sfiora il tetto sotto la finestra. E’ un attimo, scendo e prendo ad arrampicarmi sull’albero come un ragazzino, mi sento tanto Romeo.

 

Poi la vedo, si sta infilando un buffo pigiama con le paperelle, sembra così giovane e dolce. Non resisto e busso al vetro. Lei si gira di scatto, quando mi riconosce, prima chiude a chiave la porta di camera sua, poi viene ad aprirmi e si sporge verso di me.

 

<< Che ci fai appollaiato vicino alla mia finestra…è pericoloso…se cadi…>> che tenera si preoccupa per me.

 

<< Ehi, vampiro qui, ricordi? Dubito che una caduta da questa altezza mi sarebbe fatale! Non resistevo…>> e le scrocco un bacio da una mille e una notte. Poi, mentre lei è ancora ad occhi chiusi, fremente, mi stacco e comincio a scendere.

 

<< Te ne vai gia? >> chiede delusa.

 

<< Volevo darti il bacio della buonanotte e l’ho fatto! Buona notte principessa riccioli d’oro! Sognami perché io sognerò te! A domani! >> le lancio un altro bacio, prima di andarmene.

 

Quando arrivo a casa, sono già nel mondo dei sogni, prima ancora di posare la testa sul cuscino. Per fortuna ho messo la sveglia, altrimenti avrei continuato a sognarla per sempre.

 

 

Capitolo 8

 

E’ piacevole risvegliarsi senza i postumi di una sbornia. Liam, se fosse qui non crederebbe ai suoi occhi, vado a giro per l’appartamento cantando a squarciagola un vecchio successo italiano, Volare! Lo so come canzone non è nel mio genere, io preferisco il rock duro, ma questa mattina mi sono svegliato con questo maledetto motivetto in testa, e devo dire che è in sintonia con il mio umore. L’unico problema è che devo andare ad un funerale, speriamo che questo momento di pazzia canora mi passi, non vorrei mettermi a canticchiare durante la funzione, sarebbe di cattivo gusto.

 

Sono le 10,30, devo spicciarmi, voglio essere lì prima che lei arrivi. Guido la mia carretta come un matto e mi becco alcuni accidenti dagli altri automobilisti, fremo al pensiero di rivederla.

 

Quando arrivo lì, ne approfitto per dare un’annusata in giro, il posto alla luce del giorno sembra sereno e accogliente, ma io so bene che di notte è tutto un altro discorso. Distinguo infatti l’odore di almeno cinque o sei vampiri, più quello di un paio di demoni. Evidentemente, Buffy non ha fatto qui la ronda stanotte, devo appuntarmi di informarla dell’attività che ho registrato.

 

Mi sono sempre chiesto perché dei vampiri, che notoriamente cercano umani vivi per nutrirsene, amino circolare in quel luogo di morte, è un controsenso.

Vedo arrivare una fila di macchine, devono essere loro, infatti vedo scendere da una, la rossa. Mi dirigo verso di lei, pronto a farle di nuovo le mie condoglianze.

 

<<  E questo che ci fa qui? >> vengo apostrofato dal bamboccio che è sceso dietro Willow.

 

<< Xander, non fare l’antipatico e l’ignorante! Il tenente è qui perché è stato invitato! >> mi difende la rossa.

 

<< Da me! >> senza che me ne accorgessi, Buffy mi è arrivata dietro e mi si è attaccata al braccio.

 

Il marmocchio mi guarda storto, ricambiato. Vorrei bearmi della vista del mio amore, ma prima il dovere e poi il piacere.

 

<< Willow, spero che la mia presenza non sia inopportuna, visto che non conoscevo la tua compagna, ma Buffy ha insistito, inoltre anch’io ci tenevo a essere presente! >> le dico cerimonioso.

 

<< Anzi, ti sono grata, sono certa che a Tara, ovunque sia il suo spirito, farà piacere il tuo interessamento! >> mi risponde sorridendo triste.

 

Seppellire la persona amata è sempre tremendo, ma a quanto sembra, lei si sta facendo forza. Ha fatto il primo passo, riconoscendo che il corpo che si trova nella bara, è solo questo, un corpo. L’anima ora è certamente in un luogo migliore.

 

Le stringo dolcemente una spalla, cercando di infonderle calore e comprensione. Lei sembra apprezzare il gesto. Ci avviamo verso la cappella e Buffy mi tiene ancora a braccetto.

 

<< Lo sai? Mamma aveva ragione, sei veramente una persona speciale! >> mi dice a voce bassa.

 

<< Uhmm, che sarei io? >> chiedo confuso. << E quando hai parlato di me con tua madre? >> aggiungo.

 

<< Questa mattina, prima che andasse al lavoro! E’ per questo che non è potuta venire, gestisce una galleria d’arte e non può assentarsi, visto che ha appena iniziato! Le ho raccontato tutto di te! >> mi risponde lei, ed io entro nel panico.

 

Chissà che razza di giudizio si è fatta su di me, fino a quando mi credeva solo un poliziotto ero relativamente al sicuro, ma sapere che un vampiro ultracentenario è interessato alla sua figlioletta….dubito che l’abbia presa bene. Sempre che Buffy le abbia raccontato anche questo.

 

<< Le ho detto che anche se ti conosco solo da poco, penso a te come al mio ragazzo! >> ecco sono fottuto. Un attimo, sono il suo ragazzo? Questa è una vera e propria bomba! Tanto che inciampo nei gradini della cappella, vorrei urlare a squarciagola la mia felicità, saltare come un matto, peccato che siamo ad un funerale, devo contenermi.

 

<< E…e lei…come l’ha presa? >> chiedo tornando alla realtà.

 

<< Benissimo! Tu le piaci, si è commossa quando le ho raccontato le tue vicissitudini e anche lei non vede l’ora di sapere il resto! Dice che ieri sera, quando le hai preso la mano, ha provato una sensazione di forza e sicurezza, la stessa che devi avere trasmesso a Willow poco fa, la stessa che provo io quando ti sono vicino. Tu hai la capacità di far sentire una persona amata e protetta, ecco perché la mamma dice che sei una persona speciale, ed io sono d’accordo con lei! >> WOW, la spada di Damocle che prima pendeva sulla mia testa è scomparsa, sono arcifelice.

 

Ora però dobbiamo fare silenzio, la funzione è iniziata, il pastore ha iniziato a fare il suo sermone. Odio questo genere di cose, mi sta bene che si parli in tono lodevole del defunto, ma tutte quelle storie sul perdono e su quanto questo ci elevi, non le sopporto proprio. Warren, non si merita nessun perdono, non puoi perdonare uno che non è pentito delle sue azioni! Riuscirò a prendere quel bastardo, costi quel che costi!

 

Finito il sermone, ci rechiamo tutti a rendere omaggio alla salma. E’ la prima volta che rivedo la ragazza da quella sera, l’hanno sistemata bene, sembra serena e in pace. Povera Tara, mi sarebbe piaciuto conoscerla, a guardarla si direbbe che fosse una persona dolce e gentile. Willow scoppia in singhiozzi, subito sostenuta dagli amici. Maledizione, tutto questo non è giusto!

 

La bara viene chiusa, per poi essere portata al suo eterno riposo. A turno gettiamo tutti una manciata di terra nella fossa, polvere alla polvere, cenere alla cenere! La vita va avanti per coloro che rimangono, è una dolorosa lezione e mi chiedo quante persone ancora dovrò lasciare andare.

 

Ci ritroviamo tutti nel piazzale, è ora di tornare a casa. Giles propone di andare tutti da lui, ha preparato un piccolo rinfresco in onore di Tara, anche io vengo invitato. Accetto anche se so bene che non è certo di Tara che vorrà parlarmi, Buffy decide di accompagnarmi in macchina, la scusa ufficiale è per farmi da guida. Come se non conoscessi la città come le mie tasche.

 

Infatti vuole dirmi una cosa in privato, altra bomba in arrivo. << Senti….domenica sei di turno? >> chiede.

 

<< No, dovrei essere di riposo, perché? >> rispondo titubante, sento che sta per arrivare una mazzata.

 

<< Beh, ecco…la mamma….sarebbe felice se tu venissi a pranzo da noi! >> cazzo, la conosco solo da tre giorni e fra due ho già in vista un pranzo ufficiale. Va beh che le ho detto che voglio fare sul serio con lei, ma le cose stanno andando un tantinello troppo veloci.

 

<< Naturalmente è invitato anche il capitano! >> pure! Lei però mi guarda con due occhioni dolci.

 

<< Passerotto, non per voler fare il guastafeste…ma dubito che Liam potrà venire…dobbiamo tener conto del soldatino, già lo ha trovato una volta a casa mia, se poi venissimo insieme a pranzo da tua mamma….inizierebbe a sospettare qualcosa…ora che ci penso…è strano che questa mattina non si sia fatto vedere! >>.

 

Mi sono arreso all’idea di fare la parte del fidanzatino, in fondo non è poi tanto male. Ma devo tenere conto delle conseguenze che Liam potrebbe ricavare se si sapesse dei nostri legami familiari, in certi ambienti il nepotismo non è ben considerato, anche se in questo caso il padre sono io. Eh già, perché se non si fosse capito, io ottenni la tutela legale dei due bambini, quando i loro genitori morirono. Per fortuna solo Cordelia, che all’epoca era ancora molto piccola mi chiama papà, o paparino, anche se sa che lo odio.

 

<< Forse era impegnato altrove! >> lei sta commentando la mia frase, ma io non ci credo. Il mio sesto senso mi dice che farei bene a stare sul chi vive. Comunque non voglio impensierire il mio amore.

 

<< Già, e oggi è il mio giorno fortunato, perché posso stare con te! >> buttiamola sul romantico, che è meglio.

 

Nel frattempo siamo giunti davanti alla casa dell’osservatore, scendiamo e raggiungiamo gli altri che nel frattempo sono già arrivati!

 

<< Alla buonora, vi stavamo per dare per dispersi! >> il bamboccio è sulle spine, forse non apprezza il mio rapporto con l’amica.

 

<< Scusate, ma la mia auto è già tanto se fa 50 all’ora! >> rispondo serafico, mentre poso un braccio sulle spalle di lei.

 

<< Allora perché non la cambi? >> dice acido, non mi sbagliavo, classico caso di amore non corrisposto.

 

Io non rispondo, ci pensa la mia nuova fidanzata a spiegare a tutti le mie ragioni, sanno già di Finn e quindi comprendono.

 

<< Come stanno andando le indagini? >> mi chiede interessata la rossa.

 

Ecco ora sono in imbarazzo, il solo che può rilasciare questo genere di informazioni è Liam, se si venisse a sapere che mi sono sbottonato, potrei avere dei seri problemi. Ma non riesco a resistere a quegli occhioni tristi, in fondo lei è pure la migliore amica di Buffy.

 

<< Mettiamo in chiaro una cosa, quello che sto per dirvi deve rimanere fra noi…altrimenti mi mettereste nei casini! >> premetto. Ci accomodiamo tutti in sala, poi li aggiorno, sorvolando però su di alcuni particolari dell’indagine in corso. Non posso rivelare tutto, ne va della mia reputazione. Spero vivamente che Harris, riesca a tenere la bocca chiusa, non vorrei che a causa dell’antipatia che prova per me, la sua lingua si sciogliesse.

 

<< Spero che la mia domanda non sembri sciocca, ma vorrei sapere come dobbiamo chiamarla, tenente Tale o Spike? >> mi fa l’osservatore.

 

<< Tanto per cominciare, preferisco che mi si dia del tu! Potreste chiamarmi Jake in pubblico e Spike in privato, sempre se per te non è un problema Rupert! >> tanto lo so dove vuoi andare a parare.

 

<< Bene Spike! Penso saprai che Buffy ci ha messo al corrente della tua storia….e vorrei saperne di più!>> che vi dicevo?

 

<< Fra l’altro avrei anche una cosa da mostrarti! >> ecco questa non me l’aspettavo. Cosi dicendo, si è alzato ed è andato a prendere un grosso libro dall’aria piuttosto antica.

 

<< Quando ho saputo che il monaco che ti ha aiutato, Eric O ‘Connor, aveva lavorato per il consiglio, mi sono ricordato di possedere questo volume dove sono stati stampati i ritratti di molti membri, con mia grande sorpresa, ho trovato questo! >> dice mostrandomi la riproduzione di un ritratto di Eric.

 

In quel ritratto era molto più giovane di quando lo avevo conosciuto, ma i tratti somatici sono gli stessi, era proprio lui! Confesso di essermi veramente commosso rivedendo l’immagine del mio vecchio amico. << Sì, è lui! Ora che guardo bene, vedo anche la somiglianza con suo fratello Adam! >> esclamo con un groppo alla gola.

 

<< Sarei felice di regalarti questo libro, credo che anche i suoi discendenti avrebbero piacere di vederlo! >> questo mi spiazza del tutto. Questo osservatore è proprio diverso dai suoi simili. E va bè, diamogli quello che chiede, in fondo non mi dispiace di avere maggiore pubblico.

 

<< Grazie, un pensiero veramente gentile, lo apprezzo molto! Sono certo che anche Liam lo apprezzerà! Ora dimmi, cosa vuoi sapere? >> rispondo cortese.

 

<< Penso che la cosa migliore è che tu continui la storia da dove l’avevi interrotta, sono certo che così si chiariranno molte cose! >> che dire, si rincomincia.

 

E’ incredibile, si sistemano tutti comodi, come se stessero per vedere un film, ci manca solo che qualcuno prenda il pop corn! Sbagliato! Xander si alza e va in cucina, quando ritorna ha un vassoio stracarico di stuzzichini e bevande varie, c’è anche il pop corn! Sono finito in una banda di matti!

 

<< Erano due settimane che gli O ‘Connor mi avevano raggiunto a Londra, quando arrivò anche Eric. Lo trovai per caso, giaceva accasciato nei pressi del porto. Era in uno stato pietoso, stava molto male, a quel tempo la medicina era un vero strazio, ma con il senno di oggi direi che aveva problemi cardiaci. Era molto anziano e il suo cuore non reggeva più! Venire poi a sapere che il fratello e i nipoti erano morti non gli fu d’aiuto. Cercammo di dargli sollievo come potevamo, ma senza risultati. Parlando affannosamente, mi raccontò che era riuscito a rintracciare la mia famiglia, vivevano nel Norfolk. Erano ancora tutti vivi e stavano bene, era persino riuscito a parlare con mia madre, la quale gli aveva affidato una lettera per me! >> mi fermo, tanto per vedere cosa succede.

 

Se ne stanno tutti a bocca aperta, come se stessero seguendo un thriller e si stesse per scoprire chi è l’assassino! Mi sa che quando cesserò di fare il poliziotto, ho un futuro assicurato come attore, magari di teatro! Tanto per darmi un tono, mi mangio una pizzetta e bevo un sorso di birra, ne ho tutti i diritti, non è giusto che siano solo loro a mangiare.

 

<< Conservo ancora quella lettera, in essa mia madre mi diceva che mi voleva ancora bene e che pregava per me. Mio padre invece non voleva neppure che fosse nominato il mio nome, ragion per cui mi veniva chiesto di non cercare di mettermi in contatto con loro, al fine di evitare dolorosi scontri. Mi chiedeva di ringraziare gli O ‘Connor da parte sua, per l’aiuto che mi davano e mi prometteva di continuare a scrivermi presso di loro. Quella stessa notte, Eric morì! Fu deciso di seppellirlo nella mia vecchia tomba, in questo modo non sarebbe stata più vuota e non gli sarebbero mai mancati dei fiori…>> questa volta non sono io a fermarmi ma vengo fermato.

 

<< Ecco perché non ho trovato da nessuna parte, cenni inerenti alla sua morte, lo avevate sepolto sotto il tuo nome! >> cavoli, ma quando ci ha lavorato? Questo tizio non dorme mai?

 

<< Pensammo che fosse la cosa migliore, in questo modo l’avremmo avuto vicino e non correvamo il rischio che il Consiglio ci mettesse lo zampino! >> spiego.

 

<< Ma tua madre, ti ha poi scritto? >> dolce angioletto, non hai idea di quanto apprezzi il tuo interessamento.

 

<< Si, ricevetti alcune lettere, ma con molto ritardo, poiché erano state spedite al mio vecchio recapito. Per fortuna il notabile di Dublino, le inviò di nuovo a Londra! >> rispondo.

 

<< E cosa c’era scritto? >> forse il tuo non è interessamento, ma curiosità!

 

<< Più o meno le stesse cose che aveva detto nella prima, che gli mancavo e che mi pensava sempre! Poi però le lettere smisero di arrivare…così decisi di partire per il Norfolk per saperne di più! Partii da solo, Liam non poteva abbandonare sua madre e sua sorella da sole, inoltre si era appena sposato e sua moglie aspettava un bambino! Cercai di mascherarmi, mi tinsi i capelli neri, con la pece, non volevo creare problemi o destare sospetti! Quello che era successo in Irlanda non doveva ripetersi. Quando arrivai sul posto compresi che non avrei mai più letto una sola riga scritta da mia madre, poiché lei era morta, un paio di mesi dopo avermi scritto l’ultima lettera! Andai di notte al cimitero, non volevo rischiare di farmi vedere da qualcuno…e piansi sulla sua tomba, piansi per quella madre che anche se non mi aveva più potuto vedere, aveva continuato ad amarmi! >> ho gli occhi lucidi, ma non sono il solo nella stanza, persino l’osservatore ha uno strano luccichio nello sguardo.

 

<< Che facesti dopo, tornasti a Londra? >> mi chiede lei con le lacrime agli occhi, lacrime che asciugo dolcemente.

 

<< Si, ma quella notte stessa, venni di nuovo aggredito da un vampiro…forse credeva che fossi umano, fatto sta che per la prima volta mi ritrovai di fronte un mio simile e ne rimasi scioccato, io mi sentivo profondamente diverso da lui, che in fondo era solo un animale, lo uccisi, senza provare alcun rimorso, così come si uccide un cane rabbioso! Ma quell’incontro lasciò comunque il segno, ora iniziavo veramente a chiedermi perché io fossi tanto diverso e nacque prepotente in me il desiderio di scoprirne le cause! Tornato a Londra iniziai a fare ricerche, che però non portarono a niente! Dovetti aspettare quasi cento anni prima di saperlo! >> ora vediamo se la piccola è stata attenta.

 

<< Fu il maestro di Sunnydale a dirtelo, vero? >> dieci e lode, ha imparato bene la lezione.

 

<< Già, ma a quel tempo si trovava ancora a Londra! E pensare che in cento anni avevo girato mezzo mondo, alla ricerca di spiegazioni, quando la risposta si trovava proprio nella mia città! >> ironico che sia andata così!

 

<< Cosa ti disse? >> mi chiede fremente la rossa, bruciando sul tempo Giles.

 

<< Ehi! Un attimo! Io invece voglio sapere cosa gli è successo in quei cento anni! >> esclama Xander, forse sta vincendo l’antipatia per me.

 

Riprendono a confabulare tra di loro, devono decidere se è il caso che continui la storia o salti letteralmente quei cento anni, questa volta trovare un accordo non si rivela semplice. Io intanto ne approfitto per ingozzarmi di salatini, è ora di pranzo e ho una fame che non ci vedo! Speriamo che non mi tengano lì tutto il giorno, vorrei anche poter stare un po’ da solo con il mio amore.

 

Alla fine arriva il responso, dovrò parlare di quei cento anni, ma facendone solo un breve riassunto, per poi arrivare al momento importante, la rivelazione. Nel caso in cui si dovesse rendere necessario, quel periodo della mia vita verrà discussa in seguito! Mi sembra di essere sotto esame, e loro sono la commissione che dovrà giudicarmi. O peggio ancora, sto raccontando le puntate precedenti di una soap opera!

 

<< In realtà non c’è molto da dire, mano a mano che passavano gli anni, si succedevano le generazioni della famiglia, perdevo vecchi amici e ne acquistavo di nuovi. Avevo inoltre iniziato a compiere lunghi viaggi, a volte da solo, a volte accompagnato da uno o più familiari. Ho girato tutta l’Europa, fra mezzo a guerre e rivoluzioni, mi sono battuto per la mia patria e ho aiutato alcuni nobili francesi a sfuggire alla ghigliottina, ero a Trafalgar il 21 ottobre del 1805, mentre l’ammiraglio Nelson batteva Napoleone Bonaparte. Tutte cose che trovate sui libri di storia, niente di nuovo insomma! >> volevano un breve riassunto, e io gliel’ho dato!

 

Allora perché mi guardano come se avessero davanti un marziano? Che credevano che in 300 anni di vita non avessi visto niente di quello che succedeva nel mondo? Se dovessi raccontarle tutte, ci metterei una vita, la loro!

 

<< Dunque, che faccio, vi racconto di come ho incontrato il “maestro”? >> chiedo blandamente.

 

E’ un’ovazione di si! E va beh! Però dopo questo chiudo, le prossime puntate possono aspettare.

 

<< Accadde nel 1818, a Londra come vi ho già detto! Ero da poco tornato in patria, quando mi scontrai con una cacciatrice…e no, non la uccisi, anzi…l’aiutai. Il suo osservatore era stato ucciso proprio dal maestro, la poveretta era riuscita a sfuggirgli per miracolo! Vagava per i vicoli di Londra, cercando di raggiungere la sede del Consiglio in cerca di aiuto! Per sua sfortuna o fortuna, si scontrò letteralmente con il qui presente. Era ridotta male, aveva varie ferite e un braccio rotto. Nell’urto con me cadde a terra e vi rimase svenuta. Avevo già sentito parlare delle cacciatrici e ne avevo anche incontrate un paio, quindi non mi fu difficile riconoscerla. Mi fece pena, povera ragazza era così giovane, in seguito seppi che aveva diciassette anni, comunque sia la raccolsi da terra e la portai a casa, in modo da poterla curare. Quando iniziò a riprendersi, dovetti convincerla che io non rappresentavo una minaccia per lei, ma che al contrario intendevo aiutarla! >> mi fermo, so che sono in arrivo delle domande.

 

<< Ricordo di avere letto qualcosa sull’argomento, ma non si faceva nessun accenno ad un vampiro con l’anima che aiutò la cacciatrice allora in carica! >> che vi dicevo?

 

<< Ehi! Pronto? Mi pareva di aver detto che l’osservatore fosse morto, quanto ad Elise, lei promise che non avrebbe rivelato a nessuno il mio coinvolgimento nella storia! >> dico scocciato.

 

<< Oh! Allora si spiega! >> e gia, per mia fortuna, altrimenti chissà quanto dovremmo andare avanti.

 

<< Mi raccontò del suo scontro con il maestro, e di dove ora si trovasse! Essendo una cacciatrice, le sue ferite rimarginarono in fretta e ben presto, approntammo un piano per introdurci nel suo covo e farlo fuori. Il mio compito era proprio quello di occuparmi di lui, mentre lei faceva fuori gli altri vampiri. Le cose non andarono però come previsto, perché mentre lei teneva fede al piano, io mentre stavo per ucciderlo mi fermai, interessato a quanto poteva dirmi! >> provo un leggero rimorso al ricordo, ma d’altronde se non avessi fatto così, oggi non saprei perché sono come sono!

 

<< Lui mi spiegò che a vampirizzarmi era stata una sua childe, il suo nome era Drusilla. La poveretta era stata vampirizzata a sua volta un decennio prima di me. Il guaio era, che quando era in vita era una sciroccata, una pazza demente, e diventare un vampiro non aveva aiutato gran che! Lui la teneva presso di sé solo perché era in grado di avere delle visioni del futuro, ma la disprezzava in quanto essere inferiore. Così, cercando di ottenere maggiori attenzioni, Drusilla aveva preso a vampirizzare a destra e a manca, con il preciso scopo di farsi valere. A parte me, però nessun’altro era diventato un vampiro, erano morti tutti, perché la demente, non sapendo quale fosse il modo giusto per vampirizzare le persone, aspettava troppo prima di farle bere il suo sangue! L’unica ragione per cui io non ero morto, era che il mio cuore aveva smesso di battere solo da un paio di secondi, prima che il suo sangue mi calasse giù per la gola! In poche parole, visto che io non avevo bevuto coscientemente il suo sangue, ma l’avevo avuto, quando ormai ero “leggermente” morto, mi ero trasformato in un vampiro ma non completamente! Ero rinato a nuova vita, mantenendo qualità degli esseri umani, l’anima, la luce del sole, ecc. ecc. Inoltre poiché non ero un demone completo, non avevo avversità verso i simboli religiosi! Era quanto volevo sapere, mantenni la promessa e non uccisi il maestro, ma lo obbligai ad andarsene, doveva lasciare la città, in questo modo, Elise non avrebbe corso rischi di incontrarsi di nuovo con lui! >> Wow, è stata una bella tirata, non ne posso più di parlare.

 

Scruto le espressioni sui volti dei presenti. Giles sembra perso nei suoi ricordi su quanto ha letto di quegli avvenimenti. Xander è rimasto come bloccato, con una mano alzata piena di pop corn che si stava portando alla bocca ( lui mi sa che è rimasto fermo al thriller). Willow invece sta guardando Buffy con aria divertita. Buffy invece sta guardando me con sguardo torvo.

 

<< Che c’è stato fra te e quella Elise? >> ecco la spiegazione, è di nuovo gelosa. Adesso capisco il divertimento della rossa, lei lo aveva capito prima di me.

 

<< Niente, che vuoi che ci sia stato? Era solo un’amica….l’unica cacciatrice per cui ho provato qualcosa sei tu! >> meglio correre ai ripari.

 

<< Come sarebbe a dire “provato”? >> è ancora torva.

 

<< Provo! Volevo dire che provo! Maledizione passerotto, sono perdutamente innamorato di te! E ora….se i signori vogliono scusarci…vorrei passare il resto del pomeriggio da solo con te! Per provartelo! >> dico alzandomi di scatto e portandola via da quella casa.

 

Inutilmente Giles cerca di trattenerci, ulteriori spiegazioni possono aspettare, ci avviamo alla macchina e lei ha un sorriso che più largo non si può!

 

 

 

Capitolo 9

 

La mia intenzione è chiara, voglio portarla nel mio appartamento e poi….ve lo lascio immaginare. Lei mi si accoccola al fianco mentre guido e posa la sua testa sulla mia spalla.

 

<< Spike, potresti accostare un attimo la macchina….de…devo dirti una cosa…e vorrei…tutta la tua attenzione! >> non vorrà tirarsi indietro, spero. Intanto faccio come mi ha chiesto, e mi volto per guardarla impensierito.

 

<< Ti…ti prego, non guardarmi così…anzi non guardarmi affatto! Mi sarà più facile dirtelo! >> oddio e adesso che c’è? Comunque sia acconsento ancora alla sua richiesta.

 

<< Vedi…io ho avuto dei ragazzi…ma niente di serio! Questa cosa…mi fa un po’ paura…perché sta succedendo tutto così in fretta e io…non so come comportarmi! >> non sta dicendo quello che penso stia dicendo, vero?

 

<< Forse è colpa del fatto che sono una cacciatrice…è un po’ difficile lasciarsi andare con un ragazzo, quando sai che non puoi dirgli chi sei veramente…immagina la scena, non posso dire ad un ragazzo “Scusa amore, ma questa sera non posso vederti perché devo fermare un’apocalisse!”. Ecco perché non ho mai approfondito nessuna relazione, ma tu sei diverso, con te posso essere completamente me stessa! Non devo fingere o inventarmi delle scuse…con te posso lasciarmi andare come non ho mai fatto prima! Ma al tempo stesso, ho un po’ paura di questa nuova esperienza….in fondo sono anche una semplice ragazza che non è mai andata al di là di semplici baci o carezze! >> lo sta dicendo, lo sta dicendo!

 

O  mio  Dio! E’ vergine! A questo proprio non avevo pensato! La testa mi gira come se avessi bevuto una bottiglia di Whisky! E adesso che faccio? Il gentiluomo che è in me, mi dice di non affrettare le cose, di andarci piano! Ma maledizione, io la voglio! Inoltre sapere che sarò il primo e magari l’ultimo, mi da una sensazione di potere e gratitudine immensa!

 

OK! Cambiamento di programma! Niente appartamento, per una prima volta ci vuole un posto più adeguato! Sono le 13,20 c’è tempo a sufficienza per programmare qualcosa di meglio.

 

<< Passerotto, vorrei poterti dire di non avere paura, ma la verità è che anch’io sono spaventato quanto te! Tutto quello che posso fare e chiederti: ti fidi di me? >> attendo trepidante la risposta.

 

<< Sì! Ti conosco solo da tre giorni, ma sento che potrei affidarti la mia vita per sempre! E’ illogico, ma è questo che provo! >> mi sento avvolgere da un calore che non ho mai provato prima.

 

<< Bene! Ora devo fare una telefonata! >> dico tirando fuori il cellulare.

 

<< Chi chiami? >> curiosa come tutte le donne.

 

<< Il direttore del Grand Hotel di Los Angeles, ho il suo numero privato, vedo se ha disponibile una suite! >> spiego. Lei arrossisce deliziosamente, voglio solo il meglio per te amore!

 

Tempo 15 minuti e siamo già in stanza. Nel frattempo ho dovuto spiegargli che il direttore mi deve un favore, due anni prima, uno degli ospiti era morto in stanza per un overdose, io avevo fatto in modo che tutto passasse sotto silenzio, garantendo la rispettabilità del Hotel.

 

La suite è stupenda, ampia e arredata con cura, ha una bellissima terrazza, da cui si può vedere l’oceano, ma la parte migliore è un immenso letto matrimoniale che troneggia nella camera da letto. Anche il bagno ha le sue doti, ma intendo usufruirne dopo.

 

All’inizio siamo entrambi un po’ impacciati, ma basta che le nostre labbra si sfiorino e tutto il resto viene accantonato. La spoglio lentamente, mentre lascio una scia di baci languidi. Quando i suoi capezzoli sono scoperti, li stuzzico con la lingua e i denti, strappandole gemiti. Lei intanto si aggrappa alle mie spalle e passa frenetica la mano fra i miei capelli.

 

La sollevo e la porto verso il letto dove la poso dolcemente, lì la libero dai restanti vestiti e finalmente mi appare nuda, incomparabile visione. Io, sono ancora completamente vestito, lei vorrebbe che mi spogliassi, ma la sola cosa che mi tolgo è la giacca. Prima c’è una cosa che devo fare, tiro fuori dalla tasca, il contenitore delle lenti a contatto e prendo a togliermele. Non voglio che ci sia questa bugia fra di noi!

 

Lei mi guarda curiosa, ma io tengo gli occhi chiusi, poi la bacio di nuovo. Un poeta una volta disse che un bacio è un apostrofo scritto fra le parole ti amo, beh quel bacio era un intero capitolo. Infine, apro gli occhi per specchiarmi nei suoi.

 

<< Hai gli occhi azzurri! >> esclama lei affascinata.

 

E non hai ancora visto niente passerotto. Riprendo il mio percorso di baci sulla sua pelle, intanto le mie agili dita si stanno insinuando dolcemente all’interno delle sue gambe, fino a raggiungere la sua parte più intima, dove prendono delicatamente a torturarla. Lei si agita e geme, mentre le mie labbra raggiungono il suo ombelico.

 

Si aggrappa ai miei vestiti, cercando di togliermeli e finalmente l’accontento. Quando mi vede nudo e eccitato, si irrigidisce per un attimo, forse pensa che voglia andare subito al sodo. Non hai idea di quanto ti sbagli amore. Riprendo a carezzarla e il suo sguardo cambia, quello è lo sguardo di una donna a cui piace ciò che vede.

 

Le mie labbra sostituiscono le dita e il mio volto affonda nella sua peluria scura, è una falsa bionda, ma lo avevo già capito. Ora il gioco si fa più fremente, il suo corpo è scosso da puri brividi di piacere, per la prima volta sta sperimentando un orgasmo. Questo è quello che intendo per preliminari.

 

Poco a poco i suoi tremiti rallentano, mentre cade nella piccola morte. Con voce soffocata mi chiede: << Ma tu…io…non lo abbiamo ancora fatto! >> anche questo è amore baby.

 

<< Una donna deve essere ben preparata per la sua prima volta…altrimenti non ne conserverà un buon ricordo! >> le spiego pazientemente.

 

Riprendo a eccitarla, le mie dita esperte sentono che lei si sta aprendo sempre di più, istintivamente si sta preparando ad accogliermi. Mi distendo su di lei, lascio che il naturale contatto delle nostre pelli, aumenti la sua eccitazione, quando sento che è finalmente pronta, la penetro. Delicatamente, senza forzare, fino a quando il naturale velo che la protegge si dissolve e lei prorompe in un grido, non di dolore, ma di piacere.

 

E la danza comincia, dapprima lenta poi sempre più appassionata. I nostri corpi sudati, si muovono in un ritmo vecchio come il mondo, eppure ogni volta sempre diverso. Giungiamo insieme all’orgasmo, i nostri sguardi incatenati come i nostri corpi.

 

Ed è bellissimo, per la prima volta nella mia vita, mi sento completo e sento che per lei è lo stesso! Ho dovuto aspettare 300 anni prima di provare una sensazione simile e ne sono così commosso che quasi mi metterei a piangere.

 

Rotolo giù da lei esausto, Buffy si accoccola contro di me, ed io la cingo con un braccio.

 

<< E’ stato bellissimo, pensavo che avrei provato almeno un po’ di dolore…invece…mi hai portata in paradiso! >> ma perché le donne hanno sempre voglia di parlare dopo?

 

<< Ci siamo andati in due passerotto! E non è ancora finita! >> ghigno soddisfatto.

 

Lei mi guarda incuriosita, mentre io mi alzo e mi dirigo in bagno. Poco dopo si sente uno scrosciare d’acqua (che avete capito? Sto riempiendo d’acqua calda, la gigantesca vasca che vi si trova dentro!). Poi tornato in camera, la sollevo fra le braccia e la porto con me.

 

E’ giunta l’ora del bagnetto, ma non ci saranno paperelle, solo noi e tanta soffice schiuma. Entro nella vasca, tenendola ancora fra le braccia, mi siedo e la poso sopra di me, riprendendo a baciarla. Lei sente subito che sono di nuovo eccitato e pensa che stia per iniziare il secondo round.

 

<< Amore, per te è ancora troppo presto! E’ per questo che ti ho preparato il bagno caldo, per ridurre l’indolenzimento che segue sempre la prima volta! Ora ho solo voglia di coccolarti e magari darti ancora piacere, ma in modo meno traumatico! >> le dico fermando il suo tentativo di iniziare un nuovo rapporto.

 

<< Come fai a sapere tutte queste cose? >> chiede con un tono vagamente geloso.

 

<< Tesoro, in trecento anni qualcosa l’avrò pur imparato! Non per questo devi essere gelosa del mio passato, ho avuto delle storie, ma non ho mai sentito per nessuna, quello che provo per te….la verità è che tu sei la prima di cui mi sono veramente innamorato…è come se ti avessi aspettato per tutti questi anni! >> che sviolinata, ma ogni parola è veramente sentita.

 

<< Non ho mai detto a nessuna queste parole….Ti amo Buffy! >> per concludere al meglio.

 

<< Oh Spike! Sei l’uomo o il vampiro più fantastico che abbia mai conosciuto! Anch’io ti amo! Anche se sono ancora incredula…se penso che fino ad una settimana fa non sapevo neppure che esistessi…ed ora sei così importante per me! >> non hai idea di quanta gioia mi dai passerotto.

 

Il bacio che segue è dolcissimo, speriamo che a nessuno dei due venga il diabete. Ora però voglio tener fede ai miei proponimenti. Scivolo da sotto di lei e arretro un po’, poi mi immergo e prendo di nuovo a stuzzicare con la lingua la parte più intima di lei, per fortuna non ho bisogno di respirare, non consiglio questa operazione ai respiranti, è una prerogativa tipica dei vampiri.

 

Di nuovo la porto fino al culmine del piacere, solo allora riemergo e la guardo mentre è tutta languida e fremente. Ora non è più una ragazzina, ma la mia donna!

 

Le coccole proseguono fino alle 19, quando finalmente decidiamo di uscire dalla vasca, a parte che l’acqua sta diventando fredda, dobbiamo asciugarci e rivestirci, ho promesso al direttore del Hotel che avremmo lasciato la suite di lì a mezzora.

 

In perfetto orario, usciamo dall’albergo, saliamo in macchina, devo riportarla a casa per poi andare al lavoro.

 

Mentre ci dirigiamo verso casa sua, mi ricordo della cosa che dovevo dirle. << Senti Buffy, a proposito della ronda…. >> cerco di iniziare a dire.

 

<< Non è che ora diventi possessivo e non vuoi più che vada a giro sola di notte, vero? Io sono la cacciatrice te lo ricordi? >> cavolo fa alla svelta ad andare sulla difensiva.

 

<< Niente del genere…volevo solo consigliarti di dare un’occhiata al cimitero dove è stata seppellita Tara, questa mattina ho percepito la presenza di alcuni vampiri e demoni! >> dico, in tono più serio del solito.

 

<< Scusa! Cattiva abitudine…la mamma mi fa sempre una testa così prima di uscire! Ti prego, perdonami! >> mi dice pentita. Se solo la mamma sapesse cosa può accadere, o meglio è accaduto, di giorno, alla sua adorata figlioletta! Altro che fare storie per uscire di notte.

 

<< A proposito della mamma…sarà meglio che non sappia cosa abbiamo fatto oggi….o domenica mi accoglierà con un accetta, invece di un buon pranzo! >> ci tengo al mio collo.

 

<< Tranquillo…lo racconterò solo a Willow! >> le donne e i loro pettegolezzi sul sesso. E poi dicono di noi uomini!

 

Ci lasciamo scambiandoci un altro bacio, speriamo che la mamma non sia alla finestra a sbirciare.

 

Quando arrivo davanti alla centrale, per fortuna mi guardo nello specchietto, ho dimenticato di rimettere le lenti a contatto. Ma non posso rimettermele lì, dove chiunque potrebbe vedermi. Gran brutto affare, per fortuna, rovistando nello sportello del cruscotto trovo un paio di occhiali scuri, bene mi serviranno per giungere indisturbato fino all’ufficio di Liam.

 

Quando ci entro vengo subito aggredito.

 

<< Era ora! Non ti sei fatto vivo per tutto il giorno! >> se le madri rappresentano un problema, anche i figli non scherzano.

 

<< Tranquillo Liam, sono stato solo un po’ occupato in faccende private! >> dico togliendomi gli occhiali.

 

<< Non sarai andato a giro così! >> ti pareva se non notava subito che non ho le lenti.

 

<< Solo dall’albergo fino a casa di Buffy, non mi ha visto nessuno…a parte lei naturalmente! >> dico mentre le rimetto.

 

<< COSAAA!!! Come sarebbe a dire che lei ti ha visto? E cosa diavolo ci facevi in albergo? >> ma siamo sicuri che il figlio sia lui?

 

<< Quello che di solito tu fai ogni sera, con la tua dolce Kate! Pensavi forse che non lo sapessi, che tu e la bella poliziotta vi vedete di nascosto? >> meglio rimettere le cose in chiaro. Inoltre ho cambiato discorso, ora è lui sotto accusa. Vediamo come se la cava.

 

<< Tu…tu lo sai? Come? >> non va molto bene.

 

<< Dunque, vediamo…ci vedo meglio di un essere umano, ci sento anche meglio, ma soprattutto sento molto meglio gli odori! E non hai idea di quante volte ho sentito l’odore di lei su di te! Dunque…quando pensavi di dirmelo? >> lo incalzo ai fianchi.

 

<< E’ lei, non vuole che si sappia che abbiamo una relazione, non vuole passare come quella che fa carriera perché va a letto con il capitano! >> come scusa non regge.

 

<< Posso capire gli altri, ma a me potevi anche dirmelo, a meno che per te non sia una cosa seria! >> è quasi al tappeto.

 

<< Certo che è una cosa seria! Le ho persino chiesto di sposarmi! Se non te l’ho detto è perché lei non mi ha ancora risposto e non volevo che tu, nel frattempo di divertissi a sfottermi! >> povero cucciolone, papà cattivo. E’ vero mi diverto un mondo a sfotterlo, è più forte di me, ma lo faccio a scopo educativo, così quando incontra qualcuno che vuole sfotterlo lo riconosce! Ma a chi la racconto, mi diverto e basta!

 

<< Bene, adesso hai imparato che non me la si fa su certe cose! E poi non pensi che sarei potuto essere felice per te? Era ora che trovassi qualcuna con cui fare sul serio, rischiavi di diventare un vecchio scapolone triste! Sei l’ultimo discendente  della famiglia degli O ‘Connor, devi avere dei figli che continuino la stirpe! I figli di tua sorella si chiameranno Wyndham-Price! >> esclamo facendo una smorfia al solo pronunciare quel nome.

 

<< Ehi! Vedi di non correre, non mi ha ancora detto di si e tu pensi già ai figli! Potrebbe anche rifiutare, non credi? >> dice abbattuto.

 

<< Se lo facesse sarebbe una scema, ed io non credo proprio che lo sia! E poi basta vedere come ti guarda quando pensa che nessuno la veda…quello è amore ciccio bello! Io me ne intendo! >> cerco di tirarlo su.

 

<< Ha parlato l’esperto! Se io rischio di diventare un vecchio scapolone triste, tu lo sei già, da almeno un paio di secoli! >> non conosci le novità cocco.

 

<< Per tua informazione, io sono felicemente fidanzato! E dopodomani, sono stato invitato ufficialmente a pranzo, da mia suocera! >> vediamo cosa dici adesso.

 

<< COSAAA! E quando è successo tutto questo?>> esclama cadendo dalle nuvole.

 

<< Ehmm….nelle ultime ventiquattrore…mi sono dichiarato e anche lei mi ama, non abbiamo ancora parlato di matrimonio, è troppo presto…ma conto di farlo! Guai a te però, se lo dici a tua sorella….mi perseguiterebbe al cellulare….trapanandomi i timpani fino a quando non avrà saputo ogni minimo particolare! Se credi, invece puoi dirlo a Wesley, lui saprà tenere la bocca chiusa e inoltre ho bisogno che mi faccia un favore, voglio che mi spedisca l’anello di smeraldi che tengo in cassaforte, ho intenzione di regalarlo a Buffy! >> dico candido come un angioletto.

 

<< Dimenticavo…mia suocera aveva invitato anche te a pranzo, ma ho spiegato a Buffy che è meglio se il soldatino non ci vede troppo insieme! >> mi manca solo l’aureola e sono perfetto.

 

La notizia è stata un colpo troppo grosso, sta andando in iperventilazione, sono costretto ad alzarmi e a fargli aria con una cartelletta di documenti. Questo a momenti mi sviene! Proprio in quel momento, entra Bore, uno degli agenti della sezione e mi becca mentre sventolo a tutto spiano.

 

<< Beh! Che c’è? Il capitano ha avuto un malore e io stavo cercando di aiutarlo! Chiama un dottore piuttosto…non vorrei che fosse un infarto! >> esclamo fintamente concitato.

 

<< Ma che infarto e infarto! E’ stato solo un abbassamento di pressione, Bore, non chiamare nessuno ora mi sento meglio! >> salta su, il diretto interessato, ma mi sa che ha sbagliato diagnosi, la pressione non era bassa, ma alta.

 

Il povero Bore, non ci capisce più niente e se ne va senza avere detto perché era venuto. Chissà se chiamerà un dottore, mi domando perfido, ho in mente uno dei miei scherzetti.

 

Esco dall’ufficio approfittando del fatto che Liam non si è ancora completamente ripreso, deve ancora metabolizzare quello che gli ho detto. Appena fuori, vengo circondato dagli altri, me lo immaginavo, Bore è uno, che non tiene neanche un cecio. La domanda che tutti fanno è sempre la stessa: Come sta?

 

Facendo una faccia preoccupata, rispondo: << Mah…dice di stare meglio….ma ha una faccia che non mi convince! >> lo so sono tremendo.

 

Chi propone di chiamare un’ambulanza, chi di portarlo di forza all’ospedale, non ce né uno che non abbia un’idea.

 

<< Lo sapete come è fatto, si arrabbierebbe…però magari potremmo chiamare l’infermeria della centrale e farci mandare su qualcuno…>> propongo maligno. Il fatto è, che io so chi è di turno stasera.

 

La mia proposta viene approvata all’unanimità e un paio di minuti dopo, con timore di tutti, ecco arrivare di gran carriera, Hilda! Un metro e cinquanta di altezza per uno in larghezza, brutta come il peccato e con un paio di baffi che farebbero invidia a Poirot. Ma soprattutto innamorata persa del capitano, che le cerca tutte per sfuggire al suo insistente corteggiamento. L’ho proprio sistemato per le feste, così impara a non dirmi che è innamorato, aspettavo da un po’ di fargliela pagare.

 

Per sicurezza comunque mi dileguo, con la scusa di dover andare a parlare con un informatore. Con un po’ di fortuna quando tornerò Liam sarà già andato a casa, tanto ci penseranno gli altri a raccontarmi quello che è successo. Anche se mi immagino la scena.

 

 

 

Capitolo 10

 

La mia finzione diventa realtà, quando ricevo a sorpresa una telefonata da Willie, vuole parlarmi, di persona. Accetto e fisso un incontro dietro al suo bar, fra un’ora. La cosa però non mi convince per niente, e se fosse una trappola? E se ci trovo un gruppetto di demoni pronti per farmi la festa? Non posso chiedere il supporto dei miei colleghi, sarebbero più d’impiccio che altro! Poi mi viene in mente lei, perché no! Lei è la cacciatrice, con lei a guardarmi la schiena vado sul sicuro. Ma prima devo trovarla, infatti scemo come sono, ho dimenticato di chiederle il numero del cellulare.

 

Mi dirigo quindi verso il cimitero, forse ha seguito il mio consiglio, se non la trovo posso sempre provare a casa sua, la madre saprà bene il suo numero di cellulare.

 

Tombola! Lei è lì, impegnata in un combattimento con tre vampiri, se la cava decisamente bene, visto che è in difficoltà numerica, con un  movimento veloce ne polverizza uno, gli altri però la colpiscono alla schiena. Istintivamente intervengo, non ho paletti, ma con un paio di mosse d’arti marziali ne scaravento uno contro un albero, il ramo che si trova dietro di lui fa il resto. Lei intanto si è occupata dell’altro.

 

<< Sei qui per controllarmi? >> uffa, la piccola ha la coda di paglia su questo argomento.

 

<< No! A dire il vero, ero venuto per chiederti di aiutarmi in una faccenda! Ma penso sia giunto il momento di mettere in chiaro una cosa….una volta per tutte! Lungi da me l’idea di intromettermi nella tua missione di cacciatrice. Se mai vorrai il mio aiuto non avrai che da chiederlo, ma vedi di smettere di stare sempre sulla difensiva a questo proposito!>> rispondo scocciato, non sono né il suo osservatore, né suo padre! Sono solo uno che la ama, maledizione!

 

A quel punto giro il culo e faccio per andarmene, al diavolo il suo aiuto, me la caverò da solo! Non sono un bamboccio e non tollero essere considerato tale. Lei però, mi corre dietro e mi afferra un braccio per trattenermi.

 

<< Mi spiace, è che sono sensibile su questo punto…sono stufa di gente che si preoccupa sempre per me! Mi riferisco a mia madre e ai miei amici, mi stanno sempre addosso. E’ come se mi togliessero il respiro….è frustrante! Non ho scelto io di essere quella che sono…ma gli altri molto spesso non lo capiscono! Tu invece…sei l’unico che sembra accettare tutto ciò, è strano, non ci sono abituata…ma ti prometto che non metterò più in discussione le tue ragioni! >> sembra veramente pentita.

 

Le accarezzo dolcemente il volto. << Devi imparare a fidarti di me…io non potrei mai fare niente di proposito, per farti del male! Io voglio solo esserci quando ne hai bisogno…per qualunque cosa, ma non intendo privarti del diritto di scegliere quando questo può avvenire! >> cerco di spiegarle.

 

Vedo dal suo sguardo che ha capito, mi sorride fiduciosa. Questo è stato il nostro primo litigio, ed è servito a farci conoscere meglio, abbiamo fatto un passo avanti nella direzione giusta! Naturalmente come ogni litigata che si rispetti, deve finire con un bel bacio mozzafiato. Cosa che mi appresto subito a fare. E credetemi, è persino meglio di come me lo immaginavo!

 

<< In cosa posso esserti utile, padrone? Tu comanda, e io obbedisco! >> dice lei birichina, felice perché l’ho perdonata.

 

In poche parole le spiego la situazione, inutile dire che accetta di supportarmi. << Non permetterò a nessuno di farti del male….il mio ragazzo non si tocca! >> ora è lei quella troppo protettiva. Non che mi lamenti, anzi mi fa decisamente piacere sapere che ci tiene a me, ma non vorrei che mi considerasse un deboluccio che non sa da che parte rifarsi.

 

<< Ehi! Forse non sarò un grande cattivo, ma questo non significa che non sappia difendermi da solo! Il mio lavoro mi ha semplicemente insegnato ad essere prudente! >> dico con tono leggermente permaloso.

 

<< Oh, ma tu sei un grande, grandissimo cattivo! Mi hai rubato il cuore e qualcos’altro! >> dice lei maliziosa. Dio, la mangerei di baci quando fa così. Ma ora non posso, Willie mi aspetta.

 

Quando arriviamo nel vicolo che si trova dietro al bar, troviamo Willie che se ne sta tutto solo e triste seduto su di una cassa. A quanto pare non ci sono pericoli in vista, forse mi sono sbagliato sulla trappola, ma si sa, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!

 

Dire che quel tanghero, sia sorpreso di vedermi con la cacciatrice è dire poco, ne resta così impaurito che se ne scapperebbe come il sorcio che è, in un attimo, se non lo fermassi al volo.

 

<< Ehi, bello! Non è gentile da parte tua, scappare così, dopo che mi hai fatto venire fin qui! Quindi sputa il rospo, che avevi di tanto urgente da dirmi? >> non mi va tanto giù l’idea che lei faccia più paura di me.

 

<< Giusto! E vedi di fare in fretta, mi prudono le mani! >> ehi passerotto, mi stai fregando la parte. Il povero Willie, è completamente nel pallone, non sa chi guardare se lei o me.

 

<< Non è che voi due state insieme, vero? >> chiede confuso.

 

Buffy ed io ci guardiamo fra di noi, poi ci rivolgiamo verso di lui, con un identico sorriso stampato in faccia. << Sì! Qualcosa in contrario? >> esclamiamo insieme.

 

A quanto pare capisce che non è il caso di fare ulteriori domande in proposito.

 

<< N…no…sss...siete una b...bella coppia! >> già, ce lo dicono tutti.

 

<< Grazie! E ora vedi di parlare, altrimenti mi arrabbio, anzi ci arrabbiamo! >> ho aggiunto l’ultima parte perché Buffy mi si è incollata addosso.

 

<< Si tratta di quel tipo di cui mi hai parlato l’altra volta, Warren! A quanto pare non traffica solo con gli umani, ma vende la sua roba anche ai demoni. L’adorano, perché riesce a sballarli di brutto! Due di loro mi hanno quasi distrutto il locale, da come erano fatti! >> interessante, ma voglio saperne di più.

 

<< Sinceramente del tuo locale non può fregarmene di meno, io voglio quel bastardo! Dimmi dove posso trovarlo! >> faccio con tono duro.

 

<< Questo non lo so! Lo giuro! Ma ho qualcosa che può aiutarti a trovarlo! >> dice mentre infila una mano in tasca. Poco dopo ne tira fuori una bustina di plastica, piena di una polverina rosso cupo.

 

<< Questa l’ho fregata ad uno di quei demoni, tu sei un vampiro e annusandola puoi rintracciare chi l’ha confezionata! >> mi dice tutto orgoglioso per la sua pensata.

 

<< Sai, come idea non sarebbe male, se non fosse per due problemi! Primo, se annuso quella roba, vado fuori di testa anch’io! Secondo, chissà per quante mani è passata prima di finire nella tua tasca, ed ora scommetto che l’unico odore che riuscirei a sentire è il tuo! >> mi dispiace quasi disilluderlo. << Comunque mi sarà lo stesso utile, la porterò al laboratorio dove potranno analizzarla! >> un contentino in fondo se lo merita.

 

<< Va bene, se vengo a sapere qualcos’altro ti chiamo! Se questo schifo non cessa di girare, ne va dei miei affari! >> avevo capito che non lo facevi per il tuo buon cuore.

 

Lo lascio andare, e lui se ne scappa subito, sono certo che non vede l’ora di raccontare a tutti che io e la cacciatrice stiamo insieme, è un gran pettegolo e prima di domani tutto il mondo demoniaco saprà la novità. E sinceramente non me ne può fregare di meno, sono troppo felice.

 

<< Passerotto, prima che me ne dimentichi ancora, non è che mi daresti il tuo numero di cellulare? >> chiedo candido.

 

<< Certo, io il tuo ce l’ho già! Me lo sono segnato oggi, quando eravamo in albergo! >> lei è più candida di me, ma non me la conta, lo ha preso di nascosto. Cosa che io in quanto gentiluomo non farei mai. Comunque sia finisco per segnarmi non solo il suo, ma anche quello degli altri.

 

<< Che hai intenzione di fare adesso? >> mi chiede.

 

<< Devo tornare in centrale, ma prima se vuoi ti do un passaggio a casa! >> le rispondo.

 

<< No, cioè sì…mi va bene se mi dai un passaggio, ma io intendevo dire: che hai intenzione di fare riguardo al caso? Lo so che non puoi parlarne, ho capito che oggi non avevi detto tutto…è solo che magari Willow potrebbe aiutarti! Lei è una maga del computer, in tutti i sensi! Riesce a trovare informazioni su internet anche utilizzando la magia, grazie ad essa può ottenere risultati che normalmente non sarebbe possibile avere! >> interessante la cosa.

 

<< Non è una cattiva idea, ma prima devo chiedere a Liam, in fondo anche se tendo spesso a dimenticarlo, il capitano è lui, se mi autorizza a procedere, potremmo fare un tentativo! >> le dico dandole un bacino sul naso. Non mi azzardo a baciarla per bene, altrimenti col cavolo che torno in ufficio!

 

Riportarla a casa e lasciarla è uno strazio e quando arrivo in centrale, mi girano come un ventilatore. Poi mi ricordo dello scherzetto che ho fatto a Liam, devo ancora scoprire come è andata. Faccio un salto al laboratorio per consegnare la bustina che mi ha dato Willie e poi su di corsa, verso il mio reparto.

 

<< Beh, come è andata? >> chiedo a tutti e a nessuno, appena entro.

 

All’inizio, mi accoglie solo il silenzio, poi tutti scoppiano in una risata generale.

 

<< Accidenti a te Tale, non hai idea di cosa hai combinato! >> mi fa Bore, l’unico che cerca di rimanere serio. A dire il vero un ideuzza me la sono fatta. Per fortuna gli altri non sono della stessa idea di quel lecchino. Ed iniziano a raccontare.

 

Hilda è entrata come un uragano nell’ufficio del capo, ed ha cercato di spogliarlo con la scusa di misurargli la pressione, intanto lo palpeggiava in posti dove non batte il sole. Lui ha cercato di scappare, ma lei aveva chiuso a chiave la porta, con la scusa che durante la visita non dovevano essere disturbati. E’ incominciato così un giro tondo attorno al tavolo, Liam che scappava e Hilda che lo inseguiva. Mai visto Tom e Gerry? Qualcosa di simile ma molto più comico. Ad un certo punto lei è riuscita ad agguantarlo e lo ha praticamente spalmato sulla scrivania, cercando di fargli la respirazione bocca a bocca. A quel punto lui non ha retto più e con una spallata ha divelto la porta del suo ufficio e si è dato alla fuga, con Hilda sempre alle costole.

 

La porta dell’ufficio tutta sbilenca, testimonia che doveva essere proprio disperato. Domani mi sa, che mi fa nero.

 

Mentre parliamo e ridiamo continuano ad uscire fuori nuovi particolari, ad un certo punto però con la coda dell’occhio vedo affacciarsi timidamente l’agente Kate Lockley, ha uno sguardo preoccupato. Lasciando gli altri vado da lei, è l’occasione giusta per parlarle. Le faccio cenno di seguirmi in una delle stanze per gli interrogatori, anche se con evidente controvoglia, lei lo fa.

 

<< Se eri preoccupata per Liam, non esserlo, sta bene e ora dovrebbe essere a casa, anzi perché non lo raggiungi? >> le dico spiazzandola.

 

<< Cosa le ha fatto credere tenente, che fossi preoccupata per il capitano? Si sbaglia di grosso! >> fa lei stando tutta sulle sue.

 

<< Me lo fa credere il fatto che so che voi due state insieme! E da quello che mi ha detto, lui ti ha persino chiesto di sposarlo! Quindi puoi smettere di fare la finta tonta! Si da il caso che sappia tutto, ma puoi stare tranquilla non ne farò parola con nessuno! >> le dico accendendomi una sigaretta. Mi rendo conto che è la prima che fumo da tre giorni a questa parte.

 

Lei non sa più quali pesci prendere, questa proprio non se lo aspettava.

 

<< Senti, conosco Liam da molto più tempo di quanto tu non creda…è una lunga storia che penso spetti a lui raccontarti…comunque sia, sono molto affezionato a quel ragazzone…e mi sento in diritto di dirti di non fare strani giochetti con lui! Non tirare troppo la corda, se non vuoi sposarlo diglielo subito e se invece la cosa ti interessa diglielo ancora prima! E’ una brava persona e non merita come tu lo stai trattando! Le tue fisime sul capo e l’agente non hanno ragione di esistere, chiunque vi conosce lo sa! Quindi perché ora non fai la brava e vai da lui, parlate e chiaritevi. Dimenticavo, digli che da parte mia non ci sono problemi se vuole raccontarti come ci siamo conosciuti! >>

 

Prima che riesca ad emettere anche una sola sillaba, sono già uscito. Lei mi segue dopo un paio di minuti. Sono certo che andrà direttamente a casa sua, ho stuzzicato la sua curiosità di donna. Le cose che le ho detto sono vere, e poi se fra quei due dovesse andare bene, mi sarò fatto perdonare per lo scherzetto.

 

Il resto del turno passa in una noia quasi mortale, quando esco dall’ufficio il sole è già spuntato. Sono esausto corro subito a casa e mi getto vestito sul letto, non ho la forza di spogliarmi. Le gioie dell’amore sono anche faticose.

 

Nel sonno ripercorro i momenti salienti del mio rapporto con Buffy, quando imperioso squilla il telefono. Con gli occhi abbottonati, scruto la sveglia sul comodino, segna le 9,30. Cazzo, non ho dormito nemmeno tre ore! E ora chi è che rompe?

 

<< Pronto! >> dico con voce biascicata, sono ancora quasi del tutto addormentato.

 

<< Tenete Tale, sono il capitano O ‘Connor! >> come se non lo avessi riconosciuto, il suo modo serio però mi dà da pensare.

 

<< La sua presenza è richiesta urgentemente, presso gli uffici della disciplinare! >> ecco spiegato, non è da solo e mi sa che ci sono casini in arrivo.

 

<< Dimenticavo, sarebbe così cortese da portare con sé la busta che ho lasciato lì, l’ultima volta che ci sono stato? >> parla in codice, ma capisco il messaggio, il problema viene dal soldatino.

 

<< Ok! Arrivo subito! >> dico riagganciando.

 

Il sonno mi è passato di botto, cerco di dare una lisciata alla meglio ai miei vestiti, dormici dentro non gli ha fatto tanto bene. Passo nel bagno dove mi sciacquo la faccia con l’acqua fredda e poi corro a prendere al busta incriminata, quella che contiene le foto. Penso che abbia ragione, è arrivato il  momento di usarle.

 

Quando arrivo alla centrale non so cosa aspettarmi, devo ammettere di essere un tantino intimidito. In cinque anni, nonostante il tormento del soldatino, non avevo mai ricevuto un richiamo della disciplinare. Quando entro negli uffici, vengo subito accolto e indirizzato presso lo studio del capitano della sezione.

 

Non appena entro mi rendo conto che non si tratta di una cosa da poco, infatti oltre al capitano, c’è anche Liam insieme con il capo della polizia di Los Angeles, in un angolo il soldatino che gongola soddisfatto.

 

<< Prego, si accomodi tenente Tale! >> mi fa il capo, giusto in fondo il pezzo più grosso è lui!

 

<< Prima di tutto devo informarla delle accuse che sono state mosse contro di lei, in seguito, avrà la possibilità di chiedere l’aiuto di un avvocato del sindacato, con il quale potrà consultarsi, o rispondere alle domande che le verranno poste rinunciando a questo diritto! Le è tutto chiaro fin qui? >> mi è chiaro, andiamo al punto!

 

<< Lei è stato accusato di intralcio alla giustizia e di avere dato informazioni sul caso che sta seguendo a non addetti! Di avere intrapreso una relazione con una possibile testimone e infine, di essersi reso colpevole di traffico di stupefacenti! >> cazzo! E ora a questi che gli racconto?

 

<< Rinuncia all’ausilio di un avvocato? >> non so come rispondere, ma Liam mi fa un cenno come a dire sì. E va beh, diamogli retta!

 

<< Rinuncio! Ma prima vorrei sapere maggiori dettagli su queste accuse, insomma voglio vedere le prove! >> non sono del tutto scemo, voglio prima sapere cosa hanno in mano.

 

<< E’ nel suo diritto! Che ne dice se affrontiamo ogni imputazione alla volta? >> qui c’è sotto il tranello, una volta che avrò iniziato a rispondere, l’unico modo per smettere sarà appellarmi al quinto emendamento, come se mi autoaccusassi. Angel ancora una volta mi fa cenno di accettare, tanto non è lui nei guai…visto però che non ho niente da nascondere (perlomeno per quello che riguarda il mio lavoro) accetto.

 

<< Dunque, la prima accusa si riferisce alla sua intromissione in un caso della omicidi! Ha interrogato senza permesso due sospetti, ricoverati presso l’ospedale! Cosa ha da dire in proposito? >> che questa è una passeggiata.

 

<< Prima di andare da loro, ho chiesto e ottenuto il permesso del mio capitano! Lui è qui e può confermarlo! >> dico sicuro.

 

<< E’ vero! Sono stato io a mandarlo ad interrogare i due sospetti! Il caso era ancora in parte, d’appartenenza alla nostra sezione! Cosa di cui ho fatto presente al capitano della omicidi! Il tenente, ha agito nei limiti del suo ruolo, non ha fatto domande sull’omicidio, ma solo sul traffico di stupefacenti! >> così dicendo Liam tira fuori il registratore che avevo con me al momento del fatto, grande Angelus!

 

Il nastro viene ascoltato e il soldatino comincia a gongolare un po’ meno! Infatti il documento su cui era stata scritta l’accusa, viene timbrato con “ACCUSA RIMOSSA” e firmato dal capitano della disciplinare.

 

<< Andiamo avanti! Lei è stato visto parlare con amici della vittima del caso Maclay! E’ stato persino fotografato mentre assisteva al funerale della suddetta! Cosa può dire in proposito? >> guardo le foto, devono essere state scattata con il teleobbiettivo! Chissà dove si era nascosto Finn per prendere quelle foto. Chissà forse si era arrampicato su un albero!

 

<< A parte il fatto che non ci vedo niente di male nel presenziare ad un funerale! E’ una cosa che capita spesso nel nostro lavoro! Sì, ho parlato con gli amici di Tara Maclay, ma senza rivelare loro niente che non avessero già letto sul giornale, non ho discusso con loro dei particolari del caso…potete chiamarli e chiederglielo. Sono certo che lo confermeranno, anche se a quel punto capiranno che ci sono cose che non sono state dette e ne vorranno sapere di più! Ma sono certo che voi avete l’autorità per rispondere alle loro domande! >> anche questo documento fa la stessa fine dell’altro.

 

Il soldatino ora non gongola più, anzi sta quasi diventando serio.

 

<< Passiamo all’accusa di aver intrapreso una relazione con una testimone! Tale Buffy Summers! E’ stato fotografato con lei, mentre entra nel Grand Hotel, Ammette questa accusa? >> nuovo giro di foto, per fortuna sono state scattate all’entrata e non all’uscita, maledette lenti a contatto devo stare più attento!

 

<< Ammetto di essere fidanzato con Buffy Summers, ma quanto al fatto che lei sia una testimone, sinceramente non so di cosa state parlando! >> chiedo falsamente confuso.

 

<< Vuole farci credere di non sapere che la signorina Summer era una buona amica di Tara Maclay? >> è Finn a prendere la parola, ma gli altri lo guardano male, evidentemente non aveva il diritto di parlare, ben gli sta!

 

<< Certo che lo sapevo, l’ho conosciuta proprio in questa veste! Ma non vedo come questo, possa farla diventare una testimone, e di cosa poi? >> dico candido come la neve.

 

<< Il tenente Finn, sospetta che la signorina Summers possa essere stata presente all’omicidio e che lei abbia intrapreso una relazione allo scopo di inquinare le prove! >> questa sì che è bella.

 

<< Con tutto il dovuto rispetto, sa dove può metterseli i suoi sospetti il tenente Finn? Buffy non era lì quella sera, sinceramente non saprei dire dove fosse, questo dovete chiederlo a lei! In ogni caso ogni azione che ho compiuto quella sera, è stata confermata dalle varie prove raccolte,  sono certo che il capitano O ‘Connor, sarà felice di mostrarvi il rapporto inerente al caso! >> ghigno compiaciuto.

 

<< In ogni caso lei ammette di avere questa relazione, come la giustifica? >> mi sa che questi l’amore non sanno neppure dove sta di casa.

 

<< Semplice, mi sono innamorato e per mia fortuna sono ricambiato! E’ stato un colpo di fulmine per entrambi! Ma questo non vuol dire che non facciamo sul serio, come il capitano O ‘Connor potrà confermarle, ho espresso proprio ieri il desiderio di sposarla! Se avessi voluto tenere la cosa segreta, non sarei certo andato a dirla a lui! >> ora sono io che gongolo.

 

<< In effetti il tenente mi ha informato fin da subito che fra lui e la Summers stava nascendo qualcosa, sono persino andato a casa sua per tranquillizzare i due, che la loro relazione non rappresentava un problema alle indagini in corso! >> cattivo Angelus, hai detto una bella balla. Ma almeno questo spiega perché ti trovavi a casa mia l’altra mattina, questi idioti non sapranno mai che le cose non sono andate così!

 

<< Già! Pensate che Buffy, per ringraziarlo, lo ha invitato insieme a me a pranzo, domani a casa sua, quando farò ufficialmente conoscenza con la madre! A dire il vero pensavo anche di chiedergli di farmi da testimone di nozze! >> così ti ho fregato, domani vieni anche tu!

 

<< Ciò però non spiega questa foto! >> dice il capo della polizia tendendomela.

 

Lo sapevo che da qualche parte ci doveva essere la fregatura. Io e Buffy, siamo stati ripresi mentre parliamo con Willie e lui mi tende la bustina con la droga. Ecco ora devo spremere le mie cellule grigie.

 

<< Ieri sera, mentre ero di turno, i colleghi potranno testimoniarlo, ho ricevuto una telefonata da un informatore, l’uomo ripreso nella foto! Aveva saputo che mi ero fidanzato, che volete che vi dica certe voci corrono veloci! Mi proponeva quindi di raggiungerlo dopo un’ora sul retro del suo bar. Diceva di avere un regalo per me, ma che me lo avrebbe dato solo se fossi andato in compagnia della mia ragazza. Visto che lo conosco da tempo non avevo ragione di dubitare di lui, è un buon informatore, regolarmente registrato. Così sono passato a prendere Buffy e siamo andati lì, non immaginavo certo quello che volesse darmi! Era una bustina della nuova droga che ha preso a circolare, la stessa che quel malvivente voleva commerciare la sera dell’omicidio, ne era venuto in possesso per caso e aveva pensato che la cosa mi sarebbe stata d’aiuto. Sapeva inoltre che Buffy era stata amica della defunta, in questo modo, era come se facesse ad entrambi un regalo, aiutando me, dava a lei la speranza che il colpevole sarebbe stato assicurato alla giustizia! Ho consegnato la suddetta bustina ai laboratori della centrale, potete controllare! >> gran bel raccontino, speriamo che la bevano.

 

WOW! Lo hanno fatto! Entrambi i documenti relativi alle ultime due accuse, fanno la stessa fine degli altri. Nonostante le alte (di volume) opposizioni di Finn! Il quale viene non troppo gentilmente fatto uscire dalla stanza. Le sue grida si continuano a sentire anche da fuori, quello ha proprio perso la testa.

 

<< Tenente Tale, credo di doverle porgere le scuse di tutto il dipartimento! Sapevo già che le accuse che il tenente Finn le aveva mosso erano infondate! (si come no), ma ho voluto mettervi a confronto! Il capitano O ‘Connor, mi aveva già messo al corrente di tutto a parte qualche particolare che lei ha fornito, inoltre ero informato che il tenente sembrava avere nei suoi confronti atteggiamenti persecutori, quasi maniacali, e ho voluto metterlo di fronte alle sue responsabilità! Le garantisco che una cosa simile non si ripeterà! Il caso del tenente Finn verrà esaminato con attenzione e se dovesse rendersi necessario, verrà degradato o cacciato dalle forze di polizia! >>  Mi fa tutto ossequioso il capo della polizia. In poche parole mi hanno preso per il culo, facendomi venire la strizza.

 

<< A tal proposito, Signore, avrei da mostrarle io delle foto! Tenente Tale, vuole essere così gentile da darmi la busta che le avevo chiesto di portare? >> Angelus all’opera. Io tiro fuori dalla tasca la busta incriminata, poi la tendo verso di lui  rispettoso. Non avete idea di come sghignazzo dentro di me.

 

<< Vede Signore, sono venuto casualmente in possesso di queste foto, che testimoniano che il tenente Finn, ha gravi squilibri mentali! Ero incerto però sul mostrarle in giro, tanto che avevo chiesto un parere al tenente Tale, visto che era lui  a subire le vessazioni di Finn, finendo per dimenticarle a casa sua. Ora però, penso che sia giusto che queste foto vengano rese note! Il tenente necessita di uno scrupoloso esame psichiatrico! >> il soldatino è fottuto per sempre.

 

 

 

Capitolo 11

 

Sinceramente non so come ho fatto a non scoppiare a ridere mentre guardavo il capo della polizia che ammirava le foto di Alonso. Per fortuna a lui, non ci fu bisogno di spiegargli che quello era un travestito, altrimenti non avrei retto.

 

Dieci minuti più tardi, però nell’ufficio di Liam, eravamo entrambi piegati in due dalle risate. Fra tutti e due avevamo sistemato per bene il soldatino.

 

<< Accidenti a te! Mi hai quasi fatto prendere un colpo quando mi hai convocato nell’ufficio della disciplinare! >> ammetto fra le lacrime dal gran ridere.

 

<< Così impari a mandarmi Hilda! Quella pazza mi ha strappato una manica del mio vestito migliore! >> per non parlare della respirazione bocca a bocca, mi verrebbe da dirgli.

 

<< Però, visto che ti sei quasi fatto perdonare mandandomi anche Kate, ti ho fatto cenno che potevi parlare liberamente! >> dice lui, con un sorriso a trentadue denti ( o sono trentaquattro? Non me lo ricordo mai!).

 

<< Come è andata con la poliziotta? Ha detto si? >> gli chiedo alzando un sopracciglio.

 

Si gonfia come un tacchino e poi mi dice tutto orgoglioso: << Mi sposa! >> E VAI! Magari saremo in due a sposarci prima della fine dell’anno!

 

<< Le ho anche raccontato di te! A dire il vero, io non sono bravo come te a raccontare, le ho detto i fatti salienti! Ma ora sa chi sei e ha giurato di mantenere il segreto! Devi avergli fatto una buona impressione ieri sera! >> ammette poi.

 

<< Saggezza ultracentenaria! E’ questo il segreto! >> esclamo ammiccando con le sopracciglia.

 

<< Senti, davvero domani vai a pranzo a casa di Buffy? >> chiede scettico.

 

<< Certo, e a questo punto, visto che non ci sono più problemi vieni anche tu! Anzi sai che faccio? Telefono subito a Buffy e glielo dico! >> ho già il cellulare in mano.

 

<< Ciao amore, sono io! >> certo che sono io, lo avrà visto dal numero di cellulare, ma che volete l’amore rincitrullisce.

 

<< Ciao! Sei già sveglio? Pensavo che avresti dormito fino a tardi! >> in effetti era quella la mia idea.

 

<< Ci sono stati dei problemi e sono dovuto tornare in centrale, ti chiamo per avvertirti che domani viene anche Liam a casa di tua mamma, sempre se l’invito è ancora valido! >> sempre meglio non dare tutto per scontato!

 

<< Ma certo che è valido! Ma il tenente Finn non creerà problemi? >> adoro quando si preoccupa per me.

 

<< Nessun problema amore, il soldatino è stato messo completamente fuori gioco! E’ una lunga storia, te la racconterò più tardi! >> la tranquillizzo.

 

<< Ti sei ricordato di parlare a Liam della mia proposta di usare Willow per le indagini? >> no a dire il vero me ne ero dimenticato.

 

<< Stavo per farlo, passerotto! Ma prima volevo chiederti se possiamo vederci oggi, pensavo di darti la risposta allora! >> e chi ci pensava, io voglio vederla e basta.

 

<< Devo passare dall’università per consegnare una tesina, ma dopo sono completamente libera! Puoi passare a prendermi lì fra mezz’ora che ne dici? >> dico che mi va bene, che vuoi che dica.

 

<< Perfetto! Ci vediamo lì! Ti amo! >> non posso fare a meno di dirglielo.

 

<< Anch’io ti amo! >> adoro sentirglielo dire.

 

Faccio il giro della scrivania e avvicino il telefono all’orecchio di Liam, voglio che anche lui senta. << Che hai detto…scusa non ho sentito! >> ho sentito ma voglio risentire.

 

<< Ho detto che anche io ti amo! Adesso vado altrimenti arrivo in ritardo, ciao! >> ripete lei per poi riagganciare.

 

<< Sentito? Lei mi ama! >> dico serio a Liam.

 

<< Ho sentito! Ho sentito! Ma soprattutto ho capito, ho capito che questa volta fai veramente sul serio, per tua fortuna anche lei sembra pensarla nello stesso modo. Ero preoccupato che ne uscissi con il cuore spezzato, simbologicamente parlando! E’ per questo che ieri sera ero andato nel pallone, ero in pensiero per te! >> come diavolo fa, riesce sempre a farmi sentire in colpa per qualcosa.

 

<< Senti, a proposito di Buffy, ha avuto un’idea a proposito delle indagini e vuole che te la sottoponga! >> meglio cambiare discorso.

 

<< Vuoi dire che hai veramente messo al corrente delle indagini quelle persone? >> uffa pensa sempre male.

 

<< No, mi pareva di essere stato chiaro su questo, mentre eravamo alla disciplinare! Ho solo accennato loro alcune cose, ma senza rivelare segreti d’ufficio! Comunque Buffy pensa che Willow potrebbe aiutarci nelle indagini. La rossa, come sai è una strega e sa fare vere magie con il computer, letteralmente parlando! Potrebbe aiutarci a rintracciare da dove sono partite le e-mail, e non mi riferisco alla connessione, ma ad un vero e proprio indirizzo! >> spiego pazientemente.

 

Lui ci pensa un po’ su, poi mi dice tentennante: << Mah! Si potrebbe sempre fare un tentativo, dobbiamo fermare la produzione di quella droga, da un primo esame dei laboratori, sembra che si tratti di un alcaloide molto potente, con effetti collaterali micidiali! Se quelli delle persone scomparse, si affidano ai medium per ritrovarle, non vedo perché noi non potremmo fare un tentativo con la magia! Basta che resti un segreto! Potremmo parlare con la strega domani, dopo il pranzo! >> non credevo che fosse tanto progressista, ma d’altronde è stato allevato da un vampiro!

 

<< Bene! Allora corro a dirlo a Buffy! >> sono già mezzo fuori della porta mentre dico queste parole, non vedo l’ora ti tenerla ancora fra le braccia!

 

Non appena esco fuori però mi scontro di nuovo con il soldatino, ha un diavolo per capello e cerca la rissa. Inizia a spintonarmi e a inveire contro di me, non so dove trovo la forza per non spaccargli la faccia. Solo il luogo dove mi trovo mi impedisce di farlo. Per fortuna, alcuni agenti intervengono, e cercano di trascinarlo via. Ha fatto una tale scenata, che tutti quelli che sono negli uffici, hanno assistito dalle finestre! Persino Liam.

 

Quello stupido di Finn, non si rende conto che così si sta scavando la fossa da solo, ora tutti sanno quanto è instabile. Dovrei rientrare e presentare regolare denuncia, ma Buffy mi sta aspettando, quindi grido a Liam, chiamandolo capitano è ovvio, di pensarci lui, in fondo i testimoni non mancano. Salgo quindi sulla mia auto e metto in moto, quando quel pazzo, si libera degli agenti e prima da una serie di calci alla mia auto, rompendo fra l’altro uno dei miei fanali, poi si dà alla fuga.

 

Ora sì che è veramente nei pasticci. E lo sono anch’io, a questo punto non posso andarmene subito, sono costretto a telefonarle per avvertirla del ritardo. Lei vuole sapere il motivo, ma io svicolo dicendole che le racconterò tutto in seguito.

 

Odio la burocrazia, sono costretto a firmare un centinaio (va beh esagero) di moduli per denunciare sia la tentata aggressione che il danneggiamento della mia auto! AAARRRGGGHHH!!! Io voglio andare dal mio amore!

 

Quando finalmente riesco a sganciarmi, ho anch’io un diavolo per capello! Quando arrivo nei pressi del campus, sono in ritardo di un’ora. La trovo seduta su di una panchina che mi aspetta, e la rabbia, puff, svanisce come per incanto.

 

<< Che è successo? Perché sei dovuto andare alla centrale e perché mentre stavi arrivando avevi un’aria truce? >> mi chiede lei preoccupata. Evidentemente lei mi ha visto prima che io vedessi lei!

 

<< Faresti prima a chiedermi cosa non è successo! >> le dico sarcastico. E prendo a raccontarle del bel risveglio che ho avuto e di tutto il resto, fino ad arrivare a quel momento.

 

Avete mai visto una cacciatrice incazzata nera? Non ve lo consiglio, soprattutto ai minori e ai deboli di cuore! Mi fa quasi paura, se non sapessi che non è incazzata con me, scapperei a gambe levate.

 

<< Questa volta quel tizio ha veramente esagerato! Non soltanto ha cercato di coinvolgere me e tutti i miei amici, persino Tara, nei suoi sporchi imbrogli, ma ha cercato persino di farti passare per un trafficante! Ti ha persino scassato la macchina! >> esclama con un furore gelido. Da brivido ve lo assicuro.

 

<< Quanto a quello, in fondo visto la mia auto, si potrebbe quasi considerare un miglioramento, almeno adesso ha un’aria un po’ vissuta! >> dico ironico, ammiccando con le sopracciglia. Non so come, ma sono riuscito a farla ridere. Ma poi torna seria di nuovo.

 

<< Non so tu, ma a me non basta che venga sbattuto fuori dalla polizia! Io voglio vendicarmi! E….ora che ci penso so anche come! >> uno strano luccichio le brilla nello sguardo, lo riconosco è quello che ho sempre io prima di combinare uno scherzo.

 

<< Che hai intenzione di fare? >> le chiedo pronto a soddisfare il mio diavoletto.

 

<< Tanto per cominciare, indire una riunione d’emergenza! >> con queste sibilline parole, prende a digitare a velocità supersonica sul telefonino. E’ chiaro che sta mandando dei messaggi ai suoi amici. Io cerco di sbirciare per capire cosa scrive ma non ci riesco, va troppo veloce!

 

<< Andiamo! >> poi mi fa.

 

<< Dove? >> chiedo confuso io

 

<< A casa di Giles, la riunione si terrà là! >> mi spiega spiccia.

 

Quando vede come è ridotta la mia auto, la osserva come se osservasse un’opera d’arte. << Sai che ti dico…hai ragione…sembra meglio, incredibile ma è così! >> naturalmente scoppiamo entrambi a ridere.

 

Siamo i primi ad arrivare a casa dell’osservatore, non c’è neppure lui. Buffy prende una chiave nascosta dietro una pianta e apre la porta.

 

<< Ottimo sistema antifurto! Eppure il tuo Giles mi sembra grande e vaccinato, e ancora non sa che questi trucchetti sono il pane dei ladri? >> che volete farci è il poliziotto che è in me a parlare.

 

<< Willow ha fatto un incantesimo alla chiave, solo chi ha il permesso di usarla può prenderla, altrimenti diventa intangibile! >> bel trucchetto rossa, magari potrei approfittarne.

 

<< Pensi che al tuo osservatore scoccerà se mi faccio un caffè? Questa mattina non sono ancora riuscito a berne una tazza, a dire il vero non ho nemmeno fatto colazione! >> chiedo facendo una faccia simil smunta.

 

<< Amore, perché non me lo hai detto prima! Tu vai a sederti ci penso io a portarti da mangiare, se non sbaglio ci dovrebbero essere dei biscotti al cioccolato, ti vanno bene? >> adoro i biscotti in generale, ma quelli al cioccolato sono i miei preferiti.

 

<< Più che bene, passerotto! >> se mi chiami amore e poi mi servi, sono al settimo cielo. Mi accomodo come un pascià sul divano, in attesa della mia concubina, che un paio di minuti dopo mi porta una bella tazza di caffè e un piatto pieno di biscotti fatti in casa, settimo cielo? Sono perlomeno al nono. E i bacetti che ci scambiamo fra un biscotto e l’altro mi fanno giungere anche oltre.

 

<< Vi sarei grato se la smetteste di sbaciucchiarvi in casa mia! >> è arrivato il guastafeste!

 

<< Si può sapere qual è l’emergenza? E cosa è successo alla sua auto? >> deve avere visto il danno arrivando.

 

<< Qual è l’emergenza? E che è successo all’auto di Spike? >> sono arrivati anche gli altri due.

 

Visto che io sono impegnato a mangiare, è Buffy a raccontare tutto quello che mi è successo. Enfatizzando leggermente le cose.

 

<< Non so come la pensate voi, ma a me non va giù che quel….testa di….si sia preso gioco di noi in questo modo! Senza contare che ha aggredito Spike! Beh la sua auto…ma fa lo stesso! >> dio come ti adoro in questo momento.

 

Sta tirando in fuori il labbro inferiore e io muoio dalla voglia di mordicchiarglielo.

 

<< Giusto! Dobbiamo fargliela pagare! Hai già qualcosa in mente, Buffy? >> lo sapevo che la rossa è un tipo focoso.

 

<< Concordo appieno! Qual è il piano? >> incredibile anche Xander è d’accordo. Mi sa che sarò costretto a non considerarlo più un bamboccio, visto che tifa per me.

 

<< Calma ragazzi, in fondo il tenente Finn è ancora un agente, potremmo metterci nei guai se gli facessimo qualcosa! >> la voce della ragione, bleah!

 

<< Tranquillo Giles, non ho in mente niente di cruento! Ma solo di dargli una spintarella nella direzione che ha intrapreso! >> enigmatica la ragazza, chissà cosa passa per quella testolina adorata.

 

<< Dicci tutto! >> è una corale.

 

<< Dunque, Willow…ti ricordi di quella tisana che preparasti due anni fa? Devi rifarla esattamente uguale! Xander, hai ancora il costume della recita di fine anno? Si? Bene, vai a prenderlo! Spike il tuo compito sarà di scoprire dove si trova Finn, con il tuo fiuto non dovresti avere problemi! Giles lei verrà con noi e ci seguirà con la sua auto, non appena lo avremo trovato, Spike se ne andrà, magari a crearsi un alibi e noi faremo il resto! >> non ci ho capito niente! E poi perché dovrei avere bisogno di un alibi? Ma soprattutto perché gli altri sghignazzano?

 

<< Ehmm, passerotto, non è che mi daresti qualche chiarimento? >> chiedo completamente spaesato.

 

<< No! Voglio che ti gusti la scena! Ti dirò solo che Willow due anni fa combinò quasi un mezzo disastro a causa di una tisana magica, che aveva degli effetti strani su chi la beveva! Quando ti farò uno squillo dovrai andare alla centrale e aspettare lì! Capirai ! >> decisamente enigmatica.

 

<< Non è che se gli fanno le analisi scoprono cosa ha preso? >> deformazione professionale, non voglio che si metta nei pasticci.

 

<< Non preoccuparti, è una normalissima tisana alle erbe che si compra in erboristeria, quello che la rende particolare è l’incantesimo e quello le analisi non lo possono rivelare! >> interessante!

 

Visto che la riunione è finita, tutti noi ci mettiamo a fare la nostra parte del piano. Prima di uscire, però, Xander mi tira da una parte, ha qualcosa da dirmi a quanto sembra!

 

<< Senti, all’inizio tu non mi stavi per niente simpatico! >> sentimento reciproco.

 

<< Ma poi ho capito che ci tieni veramente a Buffy! >> concordo.

 

<< Ma soprattutto che lei ci tiene a te! >> per mia fortuna.

 

<< La conosco da cinque anni e non l’ho mai vista felice come in questi giorni! Questa mattina, era addirittura raggiante! >> credo di sapere il perché! Eh, Eh!

 

<< Quindi ho deciso di darti una possibilità! Ma guai a te se le fai del male….non so ancora come, ma te la farei pagare cara! >> apprezzo quello che sta dicendo.

 

<< Se mai dovessi farle del male, hai il mio permesso di farmi quello che credi! Anzi, ti aiuterei pure! >> voglio che sia chiaro che una simile eventualità non la tollererei nemmeno io.

 

Messo in chiaro le cose fra di noi, ci lasciamo con una vigorosa stretta di mano. Forse mi sono appena fatto un nuovo amico!

 

Ed ora via, alla caccia del soldatino!

 

Mentre mi aggiro, naso per aria, Buffy mi chiede cosa mi ha detto Xander, quando le riferisco la conversazione, sorride felice. Le fa piacere che il suo migliore amico e il suo ragazzo vadano d’accordo. Non resisto più la devo baciare, almeno una volta.

 

<< Se continuate a sbaciucchiarvi ogni due passi non lo troveremo mai ! >> grida Giles dall’auto, è proprio un gran guastafeste!

 

Torno al mio lavoro di segugio, ho fiutato una pista e mi dirigo sicuro verso la parte nord della città, il soldatino, si è diretto in uno scalcinato motel sulla statale. Evidentemente resosi conto di avere combinato un guaio, ha ben pensato di rifugiarsi lì, invece di tornare a casa. Bene, il pollo è stato trovato! Alloggia presso la camera 12, il mio compito si è concluso, ma ora come torno alla mia auto?

 

<< Passerotto, mi sa che il tuo piano abbia una falla! Se Giles resta qui ad aiutarti, a me tocca tornare a piedi fino a casa sua, per riprendere la mia auto, non posso rischiare di prendere un taxi, si potrebbe rivelare una prova a mio carico! >> le faccio notare.

 

<< Hai ragione, scusa! Senti, facciamo così, io resto qui a sorvegliare Finn, mentre Giles ti riporta a casa sua! Che ne dici? >> a dire il vero è proprio quello su cui contavo.

 

Salgo quindi sull’auto dell’osservatore, il quale dopo neanche un minuto attacca discorso. << Avevo giusto bisogno di parlarti! A proposito di Buffy! Lei per me è come una figlia…e sinceramente il rapporto che si è creato fra di voi, mi preoccupa alquanto! >> me lo ero immaginato.

 

Non rispondo, voglio vedere dove vuole andare a parare.

 

<< Non che abbia qualcosa contro di te….beninteso….ma sono impensierito dal fatto che intendete prendete questa storia troppo sul serio! Non fraintendermi, se tu fossi stato un normale essere umano non ci sarebbero stati problemi! Ma sei un vampiro….e anche se invecchi lentamente…hai davanti a te una vita molto più lunga di quella di Buffy! >> eccoci arrivati al punto dolente.

 

<< Ti riferisci al fatto che mentre io rimarrò relativamente giovane, Buffy invece invecchierà e morirà? E che non potrò darle dei figli? Né assicurarle una vita normale? >> metto il dito nella piaga.

 

<< Esattamente! Vedo che anche tu hai considerato la cosa…sarebbe meglio se interrompeste la vostra relazione, per il vostro stesso bene, prima che diventi troppo seria! >> è già seria, ma tu non sai quanto.

 

<< Ascoltami Rupert, se devo essere sincero anch’io avevo bisogno di parlarti, giusto di questo! Mi ero immaginato i tuoi timori, ma non ero certo che tu fossi all’oscuro di alcune cose, il discorso che mi hai appena fatto invece lo conferma! Ci sono fatti che tu non conosci, evidentemente; fatti di cui vorrei discutere con te! Ma è un discorso troppo lungo da fare e non credo che questo sia né il momento né il luogo migliore per farlo! Quindi che ne dici se domani mattina vieni a casa mia verso le nove e ne parliamo con calma? Non devo essere a casa di Buffy prima di mezzogiorno! >> gli ho messo la pulce nell’orecchio.

 

<< Va bene. Ma non potresti darmi almeno un accenno adesso? >> la pulce sta facendo il suo lavoro, è curioso come una scimmia!

 

<< Mettiamola così, tu ripassati quello che sai, su cosa rende una cacciatrice quello che è! Presumo che tu sappia almeno da dove trae la sua forza, se invece non lo sai….lo scoprirai domani mattina! >> rispondo enigmatico.

 

Sento che vorrebbe chiedermi di più, ma intanto siamo arrivati davanti a casa sua e la conversazione deve interrompersi, lui deve tornare da Buffy. Chissà cosa ha in mente di fare quella adorabile testolina.

 

Sono stanco, nell’ultime ventiquattro ore ne ho dormito solo tre. Vorrei tornare a casa e farmi un bel sonnellino, ma essere da solo a casa a dormire, non è un gran ché come alibi, sempre se devo averne bisogno. Quindi mi decido, andrò a comprarmi dei vestiti nuovi, domani voglio presentarmi a casa di lei indossando qualcosa che non sembri uscito dallo straccivendolo. Voglio fare una buona impressione sulla mia futura suocera! E magari sorprendere un po’ Buffy.

 

Poi devo fare anche la spesa, la mia scorta di sangue si sta esaurendo! E perché no, potrei invitare Buffy a cena, una seratina in casa, candele, musica romantica…il mio letto…oddio ho i bollori solo a pensarci.

 

Sto sistemando la carne nel frigorifero, quando mi arriva la telefonata di Buffy. Devo correre alla centrale.

 

Quando Liam mi vede arrivare strabuzza gli occhi. << Che ci fai tu qui? Pensavo che fossi a dormire o con la tua bella, o entrambe le cose insieme! >> mi chiede.

 

Gli racconto sommariamente quel poco che so.

 

<< Che pensi voglia fare? >> mi chiede perplesso.

 

<< Non ne ho la più pallida idea, ma non voglio perdermelo! >> ghigno io. In quel momento squilla di nuovo il cellulare, è sempre lei.

 

<< Affacciati alla finestra e aspetta! Sta arrivando, lo spettacolo comincia! >> mi dice sibillina, per poi riappendere subito dopo.

 

Io e Liam facciamo come ci è stato chiesto. All’inizio non vediamo niente di strano, ma poi da un vicolo spunta Finn.

 

Non dimenticherò mai quella scena, rimarrà per sempre impressa nella mia mente.

 

Il soldatino è vestito e truccato come una ballerina classica, avete presente il tutù? Si muove come danzando al ritmo di una musica che sente solo lui. Mi sbaglierò ma mi sembra che stia interpretando la morte del cigno, peccato che sembri di più un anatra. Liam ed io ci guardiamo in faccia poi guardiamo di nuovo lui e infine scoppiamo a ridere come matti.

 

Chiunque lo veda adesso non si farà più dubbi sulla sua sanità mentale, Buffy lo ha veramente conciato per le feste.

 

Intanto lui tutto concentrato continua il suo balletto, mentre gli agenti di guardia lo fissano sbalorditi. Ehi! Ha fatto una piroetta niente male! Se mai lo faranno uscire dal manicomio potrebbe avere un futuro come ballerino. Alla fine stramazza al suolo, l’anatra è morta, no aspetta, vedo una zampa che ancora si muove, l’ultimo singulto prima di dire addio alla sua carriera!

 

Solo a quel punto gli agenti, si riscuotono dal torpore in cui erano caduti ed intervengono. Qualcuno arriva portando una camicia di forza! Io e Liam invece applaudiamo entusiasti dello spettacolo, non ci crederete, ma lui tutto contento ringrazia!

 

Il telefonino squilla di nuovo. << Piaciuto lo spettacolo? >> incomparabile, passerotto sei proprio la donna per me!

 

<< Sia io che Liam facciamo i nostri entusiasti complimenti alla regista e sceneggiatrice! L’interpretazione lasciava un po’ a desiderare, ma la sceneggiatura è fantastica, non mi sono mai divertito tanto! >> dico ancora sghignazzando a più non posso.

 

<< Tutto merito della pozione di Willow, lo scoprimmo per caso, ha la capacità di far cadere chi la beve, in uno stato simile all’ipnosi! Dopo puoi fargli fare tutto quello che vuoi, l’effetto dura circa un’ora e non lascia tracce sull’organismo! >> grande rossa e grande cacciatrice!

 

<< Toglimi una curiosità amore, ma davvero Xander ha indossato quel tutù alla recita di fine anno? >> me lo immagino, deve essere stata una recita molto spassosa.

 

<< Sì! A casa ho anche il nastro che lo prova, lo ha girato la mamma! Se vuoi domani te lo faccio vedere! >> contaci passerotto non me lo perderei per niente al mondo.

 

<< Era una commedia comica, devo ammettere che Xander è stato impagabile, ha delle belle gambe! A proposito se ti è possibile vedi se riesci a recuperare il costume, ci tiene! Dopo la recita un gruppo di ragazze si gettò letteralmente fra le sue braccia e per lui è diventato come un trofeo! >> a cosa si deve ridurre un uomo.

 

<< Vedrò cosa posso fare, visto che io e lui stiamo diventando amici, non vorrei deluderlo! Senti amore, che ne dici se stasera vieni a cena da me? >> propongo pieno di speranze.

 

<< Proposta interessante, ma vengo solo se mi prometti che ora vai subito a casa a dormire…ti voglio in forze per il dopo cena! >> maliziosa la piccola.

 

<< Adoro i dopocena, non me li perderei per niente al mondo….vado subito a fare la nanna! >> e che sono scemo?

 

Faccio un saluto spicciolo a Liam (che ha ascoltato la conversazione) e corro subito a casa, punto la sveglia alle sette per essere certo di svegliarmi in tempo e mi getto fra le braccia di Morfeo. Uhmm…sogni erotici….

 

 

 

Capitolo 12

 

Quando lei arriva sono le otto, ho fatto una bella doccia e mi sono messo uno dei miei vestiti nuovi, semplici jeans attillati e una camicia bianca, a cui ho lasciato qualche bottone slacciato, portata fuori dai pantaloni. L’effetto non è niente male, sembro più giovane! Inoltre sul fuoco sta bollendo la pentola, dove a breve getterò le tagliatelle.

 

Il menù della serata è questo: tagliatelle panna, asparagi e pancetta, seguiti da scaloppine al vino bianco con contorno di carotine primavera saltate al burro! Per concludere una bella macedonia di frutta fresca, la cena ideale per chi non vuole appesantirsi troppo, in previsione di un’intensa attività fisica notturna!

 

La faccio accomodare al tavolo preparato sulla terrazza, elegantemente apparecchiato e sul quale ho acceso una candela del colore della sua pelle! Il cielo notturno con le sue stelle sembra volerci abbracciare, come sottofondo musicale ho scelto un CD di Barry White, uno degli uomini con la voce più sexy che io abbia mai sentito (peccato che sia morto!), l’ideale per una seratina romantica.

 

I suoi occhi mi mandano lampi di eccitazione, ed io mi sento scorrere brividi sotto la pelle. Dio piccola, stasera sei bellissima con quel tubino nero che indossi, sembra che stia su per miracolo! Non vedo l’ora di togliertelo, e ammirarti con le giarrettiere che certamente indossi! Ma prima la cena, ho bisogno di calorie da poter bruciare in seguito.

 

Prendo dal frigo il vino bianco che mi è servito anche per preparare la cena, è alla temperatura giusta, lo verso delicatamente nei calici che ho preparato. Facciamo un piccolo brindisi, a noi e al destino che ci ha finalmente fatto incontrare. Poi le porgo una rosa che avevo tenuto nascosta dietro la schiena, è rossa, come la passione che sento per lei.

 

Questa sera non parliamo, ho ancora molto da raccontarle, da dirle, ma questa sera sono i nostri corpi a parlare. Mangiamo senza quasi renderci conto di cosa mettiamo in bocca, poi le tendo una mano e la invito a ballare al suono di una musica che proviene da dentro di noi, il CD infatti è finito. Poi i soli suoni che si sentono sono i gemiti e le grida di piacere, questa volta non devo andarci piano, ma non per questo il tutto è meno dolce.

 

A mezzanotte in punto la deposito davanti a casa sua, Cenerentola non è tornata dal ballo tutta sola e quello che c’è tra noi non svanirà tutto come per magia! Lei rientra in casa stringendo e annusando la rosa che le ho donato.

 

Non resisto, mi arrampico di nuovo sull’albero, voglio vedere se ha ancora il pigiama con le paperelle o lo ha sostituito! Mi nascondo fra le fronde e la spio come l’ultimo dei guardoni, mentre si spoglia. Lei si muove come se io fossi lì con lei, come se si spogliasse per me, in una danza erotica. Poi nuda, come mamma l’ha fatta, scivola fra le lenzuola fresche e si addormenta abbracciando un cuscino (mi sa che quello sono io). Solo allora mi decido a scendere, in silenzio per paura di attirare la sua attenzione, sono ancora così eccitato, che quando arrivo a casa mi faccio una bella doccia fredda, prima di andare a dormire.

 

Il mattino dopo, mi sveglio in un completo stato di beatitudine, è l’odore di lei che ha impregnato il mio letto. Ha fatto sì che avessi la sensazione di averla vicina, accoccolata a me. Mi chiedo quando questo potrà succedere, voglio potermi svegliare al suo fianco, ogni futuro giorno della mia vita!

 

Ma ora non è tempo di sogni , il campanello ha suonato, deve essere Rupert, il discorso che dobbiamo affrontare è piuttosto serio, non so come prenderà quello che ho da dirgli.

 

<< Buon giorno Spike, spero di non essere in anticipo! >> a dire il vero lo sei, ma capisco che non resistevi più!

 

<< Buon giorno Rupert, non preoccuparti, ero già sveglio, ti va una tazza di caffè? >> gli chiedo gentile, meglio tenerselo buono.

 

<< A dire il vero, preferirei una tazza di quell’ottimo tè cinese che ho gustato l’altra volta! >> inglese fino al midollo. Mi segue in cucina, si vede che è agitato, non la finisce più di pulirsi gli occhiali! Si calma solo quando gli poso davanti la sua tazza di tè, vederlo bere è come assistere all’eucaristia! Per lui bere il tè deve essere un fatto quasi religioso.

 

<< Dimmi Rupert, tu che ne sai di come è stata creata la prima cacciatrice? >> il tè gli va quasi di traverso. Io invece tutto tranquillo mi bevo il mio nettare rosso, fonte della mia energia.

 

<< Due anni fa ne abbiamo incontrato lo spirito, non è stata esattamente una bella esperienza, sembrava avercela con me! >> e scommetto che è stata lei la ragione per cui si è dimesso dal consiglio.

 

<< Perché eri un osservatore, giusto? >> gli chiedo sicuro della risposta.

 

<< Come fai a saperlo? No…lascia stare, ormai ho capito che tu ne sai molto più di me su certi argomenti! >> ci hai azzeccato.

 

<< Vedi Rupert, nel racconto che vi ho fatto, ho coscientemente trascurato di dire alcune cose, cose adatte ad un pubblico più maturo, non volevo correre il rischio di turbare Buffy o i suoi amici con informazioni che difficilmente avrebbero accettato! >> dico serio, il momento degli scherzi è passato.

 

<< Ti ascolto, parla pure! >> anche lui è serio, capisce che quanto sto per dirgli forse non gli piacerà!

 

<< Nella mia personale ricerca su cosa fossi, sono venuto per caso a conoscenza di molti segreti che il consiglio custodisce con gelosa cura, credo che attualmente siano solo due o tre di loro a sapere tali segreti! Ho scoperto come ha fatto la prima cacciatrice a diventare tale, di come un gruppo di uomini (i precursori degli osservatori) codardi e privi di spina dorsale, l’abbiano costretta con la forza, incatenandola e torturandola, ad accettare dentro di sé la forza di un demone, quando loro stessi si erano rifiutati di assoggettarsi a tale rito. Ecco perché lei ce l’aveva con te, tu eri la rappresentazione dei suoi persecutori! >> gli spiego, boccone difficile da digerire.

 

<< Mi ero immaginato qualcosa di simile, ne avevo anche cercato informazioni più dettagliate, ma quando ho fatto richiesta mi è stata negata, è stato allora che mi sono dimesso, mi sono chiesto se stavo lavorando veramente dalla parte del bene! Povera ragazza, ora capisco cosa deve avere passato e perché in lei ci fosse tanto odio! >> disgusto e amarezza sono nella sua voce, ho fatto bene a fidarmi di lui.

 

<< Non ti crucciare, tu non hai nessuna colpa e lo prova il fatto stesso che sei ancora vivo, lei deve averlo capito altrimenti ti avrebbe ucciso! >> mi sento in dovere di confortarlo.

 

<< Parli come se l’avessi conosciuta, ma non è possibile, tu sei un vampiro, come puoi avere incontrato il suo spirito? >> bella domanda!

 

<< In un certo senso l’ho conosciuta….vedi….il potere di quel demone, che scorre nel sangue di ogni cacciatrice che è esistita o che è destinata a diventare tale….riunisce al tempo stesso, dentro di esse, lo spirito di quante che l’hanno preceduta! Il processo inizia lentamente, ma solo quando raggiungono una certa maturità ne diventano completamente consapevoli! >> anche questa informazione è un po’ pesantuccia.

 

<< Sapevamo che le cacciatrici traggono la forza da un demone, ma non avevo idea di quanto mi stai dicendo. Quindi Buffy, in teoria, dovrebbe poter sentire dentro di sé gli spiriti di tutte le cacciatrici che l’hanno preceduta! Interessante! >> vuol farmi credere che il suo sia puro interesse accademico, ma sento che la cosa lo turba.

 

<< Si, anche se di solito, questa evoluzione inizia verso i venticinque anni! Quando la loro mente è in grado di accettarlo senza problemi, per proseguire nel tempo. E’ un modo per tramandarsi nozioni e segreti che ognuna di loro ha scoperto. E’ così che ho fatto la conoscenza con la prima cacciatrice! >> chissà se capisce cosa c’è dietro?

 

<< Un attimo, tu come fai a sapere queste cose? Da quanto dici, dovresti avere conosciuto almeno una cacciatrice che abbia raggiunto quell’età, ma ciò non è possibile, visto che Buffy è la cacciatrice più longeva da 500 anni a questa parte, e lei di anni ne ha solo venti! >> intuitivo l’osservatore.

 

<< Sinceramente non so se il Consiglio sia a conoscenza di questo, e non so nemmeno se faccio bene a rivelarlo a te! Poiché esse si nascondono da loro. Ma sì, nel corso delle mie indagini, mi imbattei in una cacciatrice e posso assicurarti che aveva molti più anni di me, ed io ne avevo centoventi! >> colpito e affondato.

 

Rupert è veramente andato nel pallone, il colpo è stato troppo forte, forse avrei dovuto dargli la notizia con maggiore cautela. Prendo dal pensile il mio Whisky, penso che abbia bisogno di bere qualcosa di forte. Lo manda giù come se fosse acqua di fonte, e no, un altro bicchiere non te lo do, sennò col cavolo che mi stai a sentire.

 

<< Ti rendi conto dell’enormità di cosa mi stai dicendo? Che una cacciatrice può vivere molto più a lungo, di qualunque altro essere umano?! >> si ne sono perfettamente consapevole.

 

<< Tecnicamente si, sempre che non venga uccisa prima! Cosa molto frequente in questo caso, sono in poche ad essere riuscite a sopravvivere! Ma per farlo hanno dovuto abbandonare la loro missione per cederla ad un'altra! Diventano così delle specie di guardiane, pronte ad accorrere quando sta per aggiungersi a loro un nuovo membro! Ti ricordi di Elise, la cacciatrice che aiutai contro il maestro? Lei è stata l’ultima a raggiungere quello stadio, benché fosse ancora molto giovane quando iniziò ad evolversi. E’ ancora viva, per quanto ne so, vive in Francia al momento! Per sua fortuna, aveva una personalità molto forte, quando iniziò a sentire le voci, altrimenti avrebbe corso il rischio di impazzire, come accadde invece a Nikki Wood, che ne venne invece sopraffatta! >> chissà come prenderà questa ulteriore mazzata.

 

<< Vuoi dire che Buffy corre il rischio di fare una fine simile? Impazzire, cominciando ad uccidere indiscriminatamente o continuare a vivere, vedendo le persone care che ama, morire di vecchiaia intorno a sé? >> è un triste destino io lo so bene.

 

<< Dubito molto che Buffy  possa impazzire, è persino più forte di Elise! Credo che sia più facile che accada la seconda possibilità! Invecchierà, anche se molto lentamente, proprio come me dovrà imparare, che vivere tanto a lungo, non è per niente una cosa facile, ma io sarò lì accanto a lei, la sosterrò quando dovrà dire addio alle persone che ama. Ecco perché ho deciso di parlartene, perché tu sappia che non rimarrà mai da sola! Lei avrà sempre me al suo fianco! >> ed io avrò lei!

 

Giles era ancora decisamente prostrato, sapere che colei che amava come una figlia, colei per la quale desiderava un futuro normale, non avrebbe mai potuto averlo, lo faceva stare male ed io lo comprendevo.

 

<< Ma come è possibile tutto questo? Perché una povera ragazza che rischia quotidianamente la propria vita, per il bene del mondo, non può semplicemente cessare di essere ciò che è e iniziare a vivere normalmente? Ma soprattutto come è possibile che la linea delle cacciatrici non si spezzi, se una di loro cessa di agire come tale? >> la sua preoccupazione andava di pari passo con il suo interesse scientifico.

 

<< E’ tutto a causa del potere del demone, lo stesso potere che le rende più forti, è quel potere la fonte della loro longevità! Non sono immortali, un giorno anche loro moriranno di vecchiaia, sempre che la raggiungano, ma questo non significa che non possano avere parvenze di vita normale, possono avere figli, amare, formarsi una famiglia, sempre che tengano in conto che mentre la loro vita andrà avanti, dovranno lasciare indietro coloro che hanno amato. Quanto al come è possibile che la linea non si spezzi è semplice…presumo che tu sappia che quando una cacciatrice muore, anche solo per pochi secondi una nuova ne viene attivata! Esiste una pozione che induce una sorta di morte apparente, dopo che l’hai bevuta il tuo cuore cessa di battere per un paio di minuti, quanto basta per attivare quella nuova, dopo di ché il cuore riprende a battere e la vecchia cacciatrice è libera dalla sua missione. Sta a lei scegliere quando questo deve avvenire! >> la lunga spiegazione è d’obbligo.

 

<< Capisco, quindi un giorno Buffy dovrà prendere questa decisione, mi conforta sapere che tu le starai accanto negli anni a venire, almeno non perderà te, ma al contempo non so quanto sia giusto, lei non potrà mai conoscere le gioie della maternità al tuo fianco, perché tu sei un vampiro e i vampiri non possono riprodursi! >> ora invece parla proprio come un padre.

 

<< Quanto a questo non ci giurerei, visto che io sono un vampiro…come dire…atipico! Non ho mai avuto figli miei, questo è vero, ma è anche vero che ci sono sempre stato attento, non volevo dei figli se non da una donna che avrei amato! In trecento anni, non mi sono mai veramente innamorato, non come lo sono ora. Non sono sterile, ecco perché ho sempre usato un contraccettivo! Si tratta della radice di una pianta che sminuzzata e mischiata al sangue che bevo, basta assumerla una volta al giorno, oltre a dargli un gusto piacevolmente piccante, inibisce la vitalità degli spermatozoi, rendendo il concepimento impossibile! E’ un vecchio trucco che imparai un paio di secoli fa da uno sciamano! >> e ora sentiamo che dici. Sterile io, tze!

 

<< Ma questa è un scoperta fantastica! Molto meglio della pillola per la donna o per l’uomo! Potresti farci soldi a palate vendendola! Sempre che non abbia effetti collaterali! >> lo scienziato ha di nuovo preso piede.

 

<< Nessun effetto collaterale, anche Liam la usa e posso assicurarti che non crea nessun problema, lui però la mette nel brodo, gli piace di più! >> inizio ad essere tentato dall’idea di metterla in commercio.

 

<< Comunque ascolta, vorrei che quanto abbiamo detto oggi, rimanesse un segreto fra noi due! Penso che Buffy non sia ancora pronta a sapere certe cose, lasciamo che la sua evoluzione proceda normalmente, è inutile turbarla prima del tempo, solo quando si rivelerà necessario la informeremo, che ne dici? >> propongo.

 

<< Sono d’accordo con te! E ora sono molto più sollevato al pensiero di voi due insieme, scusami se ho opposto delle resistenze! Credo che tu la ami davvero e che saprai renderla felice! >> è come se avessi avuto l’approvazione del padre di lei, ora mi manca solo quella della madre.

 

Quando ci lasciamo, c’è un nuovo senso di fiducia e rispetto fra di noi. Adesso però devo sbrigarmi, Liam passerà a prendermi fra poco e devo ancora prepararmi. Per l’occasione, mi metto un po’ di gel per domare un po’ i miei riccioli ribelli, mai come in questo momento vorrei vederli del loro colore naturale, farebbero tutto un altro effetto! Ma tutto sommato va bene anche così, il leggero lupetto color azzurro scuro che la commessa mi ha consigliato non mi sta per niente male, anzi tende ad accentuare i miei muscoli, aderendomi come una seconda pelle. Ora che ci penso la ragazza aveva un po’ di bava alla bocca, mi sa che avevo fatto colpo anche su di lei, spiacente baby ma sono impegnato!

 

Il completo giacca e pantaloni grigio chiari ci vanno a nozze, ora non sembro più l’impiegato infelice del mese, ma un manager rampante, pronto a dare la sua scalata al successo, ovverosia conquistare il rispetto e l’approvazione di mia suocera. Perché anche se lei ancora non lo sa, è proprio questo che voglio che diventi!

 

<< Scusi devo avere sbagliato indirizzo! >> mi fa quello scemo di Liam quando mi vede. << Sa, credevo che qui abitasse un poliziotto che si veste con i fondi di magazzino! >> insiste.

 

<< Ridi, ridi! Intanto io sono più bello e atletico di te! Tu, se continui ad ingozzarti di lasagne, altro che maniglie dell’amore ti ritrovi! >> ora tocca a me prenderlo un po’ in giro.

 

Come al solito ci casca sempre, inizia a guardarsi attorno chiedendo: << Ti sembro ingrassato? >> noooooo.

 

<< Solo un po’, niente che una bella dieta e dello sforzo fisico non possano curare! E’ che stai sempre rinchiuso in quell’ufficio, non ti fa bene, dovresti muoverti di più, prendi esempio da me! >> sono gentile, non ho voglia di infierire.

 

Oggi sono troppo felice, fra poco rivedrò il mio amore e avrò la possibilità di conoscere per bene la sua mammina.

 

Per fortuna andiamo con la sua macchina, la mia e il mio vestito farebbero a botte! Per la strada ci fermiamo da un fioraio, dove prendo un delizioso mazzolino di margherite per il mio amore (non voglio che la madre pensi male) e delle orchidee per Joyce (spero che le piacciano!).

 

Puntuali come due orologi svizzeri, ci presentiamo davanti alla porta della loro casa. Io guardo con nostalgia l’albero e ripenso a ieri sera. Fai il bravo Spike, non vuoi che la mamma capisca che la sua bambina non è più tale, vero?

 

E’ il mio dolce sogno ad aprire la porta, oggi è vestita tutta di bianco, credo che voglia fare l’innocentina, ma noi sappiamo bene che invece è un diavoletto.

 

<< Spike, Liam, posso chiamarla Liam vero? Vi prego accomodatevi! >> fa tutta compìta! Se ripenso a quello che ha combinato al soldatino mi sembra di vedere insieme le due facce della stessa medaglia.

 

<< Certo che puoi chiamarlo Liam, e dagli del tu! >> rispondo io.

 

Mi sa che anche lui stava ripensando alla stessa cosa, ma non riusciva a mettere insieme l’angioletto che ora ha davanti con quello che è successo.

 

Sua madre è arrivata alle sue spalle, ora tocca a me fare tutto il compìto! Nel frattempo però mi gusto l’ammirazione che scorgo negli occhi di Buffy, ammirazione mista ad orgoglio, per me, perché sono il suo ragazzo.

 

<< Tesoro, perché non fai entrare questi affascinanti signori? >> esclama la madre con leggero tono di rimprovero.

 

Io mi faccio avanti e protendo verso di lei le orchidee. << Queste, sono per l’incantevole padrona di casa, come ringraziamento per il gentile invito! >> dico, ricevendo un sorriso adorante come risposta.

 

<< E questo, per la sua adorabile figlia! >> sorriso identico, ma con un lampo birichino negli occhi. Ah, gattina, fai la brava, non vorrai che la mamma scopra più di quanto deve sapere! E lo scoprirà se continui a guardarmi così, anche se il mio corpo è freddo, il mio sangue è caldo!

 

Veniamo fatti accomodare in una piacevole sala, dove ci vengono serviti gli aperitivi. Sangria, l’adoro!

 

<< Spike, ma tu hai bisogno dell’invito per entrare in una casa? Come gli altri vampiri intendo! >> curiosona di una cacciatrice!

 

<< No, tesoro, per fortuna non ho questo problema….altrimenti sarebbe un guaio con il mio lavoro! Ti immagini, dover chiedere il permesso di entrare prima di fare un’irruzione? >> rispondo leggermente ironico.

 

<< Non ci avevo pensato…ma perlomeno ho scoperto una nuova cosa su di te! >> non sai ancora quante ne dovrai scoprire piccola!

 

<< Fate entrambi un lavoro così pericoloso…correte così tanti rischi…non avete mai paura di quello che può succedervi? >> Il lavoro di tua figlia in fondo lo è molto di più Joyce, mi verrebbe da dirgli, ma capisco che per una madre non è facile pensare a simili concetti. E’ Liam per fortuna a rispondere, lui è più diplomatico di me in certi casi.

 

<< Per quanto mi riguarda non più di tanto, visto che passo la maggior parte del mio tempo in ufficio, ma mi preoccupo per i miei uomini, beh a parte Spike, lui ha una marcia in più essendo un vampiro a lui i proiettili fanno il solletico, non è vero? >> sento un brivido passarmi lungo la schiena a queste parole, ma non ne comprendo la ragione!

 

<< Non proprio il solletico….ma di certo, mi creano meno problemi che ad altri! >> cos’è questa sensazione di disagio che provo?

 

Per fortuna è giunto il momento di andare a tavola, così riesco a scacciare quel sentore che provo. Joyce Summers è veramente una brava cuoca, ha fatto un pollo arrosto con le patate da leccarsi i baffi (chissà Hilda come lo apprezzerebbe!).

 

<< Le faccio tutti i miei complimenti! Mai mangiato un pollo così buono! >> Joyce arrossisce orgogliosa.

 

<< Detto da lei è veramente un complimento! Ho sentito dire che non se la cava male in cucina! Buffy invece è un mezzo disastro! >> chissà perché me lo ero immaginato. Lei fa subito il broncio, adorabile.

 

<< Mi piace cucinare, per quattro anni ho lavorato in un ristorante di San Francisco! >> non si preoccupi, la sua bambina non morirà di fame con me!

 

<< La sua specialità è la cucina italiana, l’ha imparata quando ci trasferimmo in Italia dopo la morte dei miei genitori! >> già, ci siamo stati dieci anni, mi manca l’Italia non vedo l’ora di tornarci, magari in luna di miele!

 

<< E’ il mio sogno andare in Italia, Buffy, mi ha detto che lei possiede una casa lì! >> mi sa che questo è un punto a mio favore, meglio sfruttarlo.

 

<< Sì, è in Toscana, nelle colline fiorentine. La comprai poco dopo la fine della seconda guerra mondiale. Ora ci vivono la sorella di Liam e suo marito, ma la casa è grande, sarò felice di averla come mia gradita ospite! >> dico galante.

 

<< Non sa quanto mi piacerebbe accettare il suo invito, ho sentito dire che Firenze è magnifica, mi piacerebbe tanto poterla visitare, la galleria degli Uffizi, il ponte vecchio….>> dice con voce sognante.

 

<< Non farci caso, la sua mente è già partita! La mamma adora tutto ciò che ha anche la minima attinenza con l’arte! >> dice ridacchiando il mio amore.

 

<< A te cosa piace invece, passerotto? >> le chiedo insinuante.

 

<< Non vado matta per i musei come la mamma…ma anche a me piacerebbe visitare l’Italia, è un paese così romantico! >> dice leggermente arrossita.

 

Credimi tu non stai affatto pensando all’Italia, e nemmeno io a dire il vero! Attenzione, anche se sognanti le mamme hanno la vista lunga in certe situazioni. E’ arrivato il momento di alzarci da tavola, e Joyce propone di prendere il caffè in salotto.

 

<< Spike, sarebbe così gentile da darmi una mano a portare le tazze? Buffy rischierebbe di rovesciare tutto! >> lo so io cosa vuoi fare, vuoi parlarmi un momento in privato.

 

Scambio uno sguardo con Liam, il quale prende Buffy sottobraccio e la conduce in sala. Ha capito che anch’io voglio approfittare della situazione per mettere le cose in chiaro.

 

<< Ma certo! Sarò felice di esserle d’aiuto! A una condizione però, mi dia del tu! >> propongo.

 

<< Solo se anche tu farai lo stesso! In effetti non avrei bisogno del tuo aiuto, ma volevo scambiare due paroline con te! >> non me lo dire.

 

<< Chiedimi pure quello che vuoi, sarò felice di risponderti! >> sorriso da cardiopalma, ma mi sa che questa volta non basterà.

 

<< So che fra te e mia figlia c’è del tenero…anche se non vi conoscete da molto….mi sento in dovere di chiedere che intenzioni hai con lei….>> è leggermente imbarazzata, ma capisco la sua preoccupazione non è facile tirare su una figlia tutta da sola, io ne so qualcosa.

 

<< Joyce, voglio essere completamente sincero con te, non sono un ragazzino alle prese con una cotta, ma un uomo che sa bene quello che vuole! Mi sono innamorato di tua figlia e le mie intenzioni con lei, sono le più serie che tu possa pensare! >> le dico serio, in poche parole sto chiedendo la sua mano.

 

<< Anche io voglio essere sincera con te, tu mi piaci…il mio istinto di madre mi dice che sei perfetto per lei, tu puoi prenderti cura di lei come io non posso fare….non sono stupida, so che in quanto vampiro, sei molto più forte di un essere umano. Ma se da una parte, mi rassicura il fatto che tu sia in grado di proteggerla….dall’altra mi rendo conto che Buffy è ancora molto giovane….non so se sia pronta ad impegnarsi in un rapporto serio! >> deve averci pensato molto su.

 

<< Quanto a questo, credo che ti sbagli, non tieni in giusto conto il fatto che lei è una cacciatrice, mi rendo conto che per una madre sia difficile accettare questo, ma al contrario io comprendo bene cosa significa! Tua figlia a causa della missione per la quale è stata scelta, ha dovuto imparare a crescere in fretta! Ciò di cui lei ha bisogno non è di qualcuno che la protegga da sé stessa o dal suo compito….ma che al contrario le stia accanto, che faccia la strada insieme a lei, pronto ad aiutarla se necessario, ma senza tarparle le ali! Ed io questo non potrei mai farlo! >> non so se sono riuscito nel mio intento.

 

Vorrei che smettesse di considerare la figlia come una bambina bisognosa di cure, invece della donna forte e tenace che è.

 

<< Hai ragione, su tutta la linea….ora più che mai sono convita che tu, sei la persona adatta a starle accanto! >> EVVIVA! Missione compiuta.

 

<< Che ne dici di raggiungere finalmente gli altri, Buffy non starà più nella pelle dall’impazienza! >> mi dice poi con uno sguardo birichino incredibilmente simile a quello della figlia. Forse in fondo queste due sono molto simili.

 

Mentre beviamo il caffè, Buffy mette nel videoregistratore la famosa cassetta della recita. Più che una commedia vera e propria si tratta di una serie di parodie di film e spettacoli famosi messi insieme. E’ veramente molto divertente, c’è Willow che interpreta Kathe Bates nella famosa scena del film Titanic, solo che in quel preciso momento, la nave si scontra contro l’iceberg e lei vi si spatascia contro dicendo “Ehmm…qualcuno ha chiesto del ghiaccio?”. Poi finalmente arriva Xander, Buffy ha ragione, le sue gambe sono più belle di quelle del soldatino (che diavolo sto pensando? Bleah!), anche la sua interpretazione è decisamente migliore, il pezzo si rifà al film Fantasia, dove ci sono gli ippopotami che ballano, in questo caso tutti gli ippopotami sono interpretati da ragazzi, vestiti da normali ballerine, mentre le ragazze interpretano i coccodrilli in chiave maschile. Veramente buffo vedere delle ragazzine che cercano di sollevare quei ragazzoni per fargli fare delle piroette. Poi arriva il momento più interessante, è in scena il mio amore; si tratta della parte finale di Via col vento, quando Rhet Butler dice “Francamente me ne infischio!” e fa per andarsene, il mio amore vestita da Rossella (non le stanno niente male le crinoline) però non ci sta, afferra un vaso di fiori e lo tira in testa al malcapitato dicendo “Vediamo se ti infischi anche di questo!”, poi si trascina il poveretto su per le scale dicendo “Non preoccuparti, domani è un altro giorno, il mal di testa di passerà!”. Sinceramente lo preferisco come finale. Insomma battutine semplici ma non per questo meno divertenti.

 

Ora però dobbiamo andare, abbiamo appuntamento con gli altri per provare a risolvere con la magia il caso di Tara. Ci congediamo dalla padrona di casa che ci rinnova l’invito di tornare presto da lei. Non preoccuparti Joyce, mi sa che ci vedrai molto spesso.

 

 

 

Capitolo 13

 

Il luogo dell’incontro è chiaramente la casa di Giles, quando arriviamo sono già lì ad aspettarci.

 

<< Wow! Oggi sei uno schianto Spike! >> mi fa la rossa, guadagnandosi un’occhiataccia dal mio amore. Io le strizzo di nascosto un occhio.

 

<< Grazie! Sei la prima che me lo dice! Per questo ti meriti un bacio! >> e faccio per eseguire, ma una mano ferrea mi tira indietro.

 

<< Guai a te se ci provi! Ho io l’esclusiva sui tuoi baci! >> esclama facendo il broncio.

 

<< Ma tu non mi hai fatto i complimenti! >> se voglio so fare il finto broncio.

 

<< OK! Sei il vampiro più bello e sexy che abbia mai visto! Sei contento così? >> altroché amore. E così visto che entrambi abbiamo l’esclusiva sui baci dell’altro tanto vale che ne approfittiamo.

 

<< Piantatela di sbaciucchiarvi, siamo qui per una ragione seria! >> mi sa che Liam si è messo d’accordo con Rupert, mannaggia!

 

<< Ma tu gli affari tuoi non te li fai mai? Che male c’è se nel mentre tu, in veste ufficiale, informi i ragazzi su quanto devono sapere, io e Buffy ce la spassiamo un po’? Dopo ti assicuro che avrai tutta la mia attenzione! >> sono decisamente scocciato. Buffy ridacchia divertita, anche lei non ha tanta voglia di stare ad ascoltare le spiegazioni.

 

<< La prego di scusarmi “Signor sono innamorato”, faccia pure! >> ehi non è che è geloso pure lui?

 

Mi sa di si, in fondo ha sempre potuto contare sulla mia attenzione e ora in qualche modo si sente messo da parte. Tipico comportamento di un figlio che vede il genitore alle prese con una storia. Credo proprio che dovrò farci un discorsetto, ma non ora, ora ho voglia di mettermi in un angolino e coccolare un po’ il mio amore.

 

Cosa che prendo a fare sotto lo sguardo di disapprovazione di almeno tre persone, la quarta per fortuna tifa per me! Meno male che ci sei tu rossa, altrimenti avrei finito per mandarli tutti al diavolo. Invece il tuo sguardo compiacente mi solleva l’anima.

 

Comunque sia l’intermezzo romantico dura poco, è giunto il momento di vedere la strega all’opera e non voglio perdermelo, anche in segno di rispetto.

 

<< Dunque…conoscendo l’indirizzo di posta elettronica, posso provare a carpire la password…poi da lì riuscire ad introdurmi all’interno del suo computer….sempre che ci sia una connessione attiva! >> gran bel piano rossa, io non ci sarei mai riuscito.

 

<< Peccato, il suo terminale deve essere spento e staccato….ma c’è un’altra strada…quando si crea una connessione, si devono fornire dei dati,  forse fra questi c’è qualcosa che può esserci utile…Tombola! Eccolo qui…il contratto di connessione Adsl, la bolletta  deve pur arrivare da qualche parte…vediamo se riesco ad inserirmi sul server per ottenere questa informazione! >> incredibile, non ho mai visto niente del genere.

 

Willow ha completamente smesso di digitare sulla tastiera e tiene le mani ferme, un’energia azzurrina le percorre infiltrandosi nel portatile che usa, è come se lei stessa fosse direttamente connessa! Dubito molto che quanto stia facendo sia legale, ma se può aiutarci a trovare il covo del bastardo, ci preoccuperemo dopo di come fare per ottenere un mandato.

 

<< Sono dentro, uff…ho dovuto aggirare una gran quantità di protezioni, il ché è difficile, se non vuoi lasciare tracce della tua presenza…vediamo un po’, a quell’indirizzo di posta elettronica risulta una connessione a nome Warren Wicked, indirizzo…Los Angeles, molo 11, banchina 7. Vive su una barca, ancorata al porto! Lo abbiamo trovato! >> ben fatto rossa.

 

Lei si accascia esausta contro lo schienale della sedia, evidentemente usare a quel modo la magia deve stancarla molto. Forse allora la segnalazione che avevo avuto non era del tutto infondata, quel bastardo si trovava veramente nei pressi del porto. Ora dobbiamo trovare il modo di utilizzare le informazioni che ci ha fornito.

 

<< Ora che abbiamo il suo nome completo, potremmo cercare informazioni su di lui sulla banca dati della centrale, un tipo simile non può essere completamente pulito, avrà pure preso almeno una multa! Una volta che lo avremo individuato, basterà dire che sono arrivato a lui spulciando gli archivi e che quando ho visto la sua foto l’ho riconosciuto! Dovrebbe bastare per ottenere un mandato, che ne dici Liam? >> propongo.

 

<< A dire il vero il mandato c’è già, anche se per omicidio…ma potremmo farcene dare un altro per produzione e traffico di stupefacenti…in questo modo non dovremo coinvolgere quelli della omicidi! >> anche a lui non va giù che altri si godano il risultato dei nostri sforzi.

 

<< Bella mossa capitano (quando se lo merita lo chiamo così, so che gli fa piacere!)! Il caso è nostro, se ci diamo una mossa, possiamo prenderlo persino stasera! >> esclamo entusiasta.

 

Di nuovo quel brivido lungo la schiena, quella sensazione di disagio, perché mai la provo ancora? E’ forse il mio istinto che mi dice che sta per succedere qualcosa? E perché sento forte, il bisogno di abbracciare forte il mio amore?

 

<< Senti Liam, visto che tu devi andare a parlare con il procuratore, io passerei da casa, penso che sia meglio che mi cambi! Che ne dici se ci vediamo nel tuo ufficio fra due ore, così mettiamo a punto il piano con gli altri agenti? >> questa sarà una grossa operazione, quindi è meglio prendere le dovute cautele.

 

Lui mi guarda un po’ storto, sa che non mi ci vogliono due ore per cambiarmi, ma il mio sguardo serio lo confonde. Capisce che c’è qualcosa che mi turba.

 

<< OK! Allora io scappo! Per tornare a casa prendi un taxi! >> dice avviandosi verso la porta.

 

In realtà avrebbe potuto portarmi lui, visto che gli rimango di strada, ma non voleva rendere palese il fatto che non avrebbe accompagnato solo me. Già infatti siamo in due a prendere il taxi, Buffy è venuta con me.

 

Inizio a baciarla prima ancora di aprire la porta di casa, una volta dentro riusciamo a fare solo pochi passi che già ci siamo tolti i vestiti. Questa volta non riesco ad essere dolce, sento la passione che mi brucia dentro come il fuoco, è come se avessi paura di non vederla più, mi aggrappo a lei con tutte le mie forze. Per un attimo ho temuto di averla spaventata, in fondo non è ancora esperta in certe cose, ma sorprendendomi lei ha risposto con foga al mio impeto.

 

Ti amo! Ti amo! Ti amo! Continuo a ripeterle all’infinito, ad ogni bacio, ad ogni spinta! Voglio perdermi in lei, nel suo corpo! E lei ricambia, urla il mio nome, mi accoglie sempre di più dentro di lei. E alla fine affondiamo insieme!

 

Quando mi riprendo, mi rendo conto che lo abbiamo fatto in terra, sul tappeto dell’ingresso, travolgendo nella nostra passione un po’ di tutto! Quadri storti, l’appendiabiti a terra, abbiamo combinato un bel casino, chissà come si lamenteranno quelli del piano di sotto!

 

Anche lei lo nota e poi scoppia a ridere allegra. Non resisto e mi unisco alla sua risata. Ridiamo ancora mentre cerchiamo di rimediare un po’ a quel disastro, poi decidiamo di fare la doccia insieme e la voglia di ridere ci passa. Abbiamo fatto molto di più che fare la doccia, certo che negli ultimi tempi Buffy sta sperimentando sempre nuove esperienze, anche io a dire il vero, perché non mi sono mai sentito così coinvolto! Una cosa è il sesso e una cosa è l’amore!

 

Adesso però devo riaccompagnarla a casa, le due ore che Liam mi ha concesso sono quasi scadute. Una volta tanto, prima di lasciarla le do un bacio appassionato prima di lasciarla, chi se ne frega se sua madre può vederci dalla finestra, di quelle labbra non riesco a saziarmi.

 

<< Chiamami per farmi sapere come è andata! >> mi dice lei prima di rientrare in casa.

 

<< Certo amore, non appena mi sarà possibile ti chiamo! >> questo genere di azioni richiede tempo.

 

Sono in macchina mentre mi sto dirigendo verso la centrale, quando mi riassale di nuovo quella sensazione sgradevole. Non appena metto piede nell’ufficio di Liam, lui nota subito che ho qualcosa che non va, ma non può dirmi niente, non siamo da soli. E stanno arrivando anche altri agenti.

 

A quel punto ci spostiamo tutti nella sala riunioni, per fare il punto della situazione ed assegnare i ruoli che ciascuno di noi dovrà assumere, non sappiamo infatti quante persone potremmo trovare ad accoglierci. La prima cosa che Liam mette in chiaro è che deve essere mantenuto assolutamente il silenzio radio, non vuole che si ripeta la tragedia di Tara.

 

Una volta tanto decide di essere presente anche lui, in qualità di capo delle operazioni, non saprei dire se la cosa mi preoccupa o se ne sono sollevato.

 

Quando la riunione termina e gli agenti vanno a prepararsi (giubbotti anti-proiettile, radiotrasmittenti ecc.), lui ne approfitta per avvicinarmi. << C’è qualcosa che non va? E’ da oggi che ti vedo strano! >> mi chiede preoccupato.

 

<< Non lo so…è questa strana sensazione….come se avessi la sensazione che qualcosa potrebbe andare storto! Ma sinceramente non so se è legata all’operazione, è cominciata prima che sapessimo che era in programma! Chissà, forse mi sono sentito sotto pressione a parlare con Joyce e questo è il risultato….comunque sia, stai attento durante la retata, meglio essere prudenti! >> dico cercando di spiegargli qualcosa che anche a me non è chiaro.

 

L’operazione di polizia è andata benissimo, si è rivelata molto più semplice di quanto credessimo. Warren Wicked è stato arrestato e la sua fabbrica di morte è stata smantellata. Il bastardo se ne stava tutto tranquillo da solo, a dormire, quando siamo penetrati all’interno della sua barca. Il suo covo era un vecchio peschereccio che lui aveva rimesso in sesto, aveva trasformato la stiva che prima serviva per custodire il pesce, in un laboratorio chimico, dove produceva la droga.

 

Ne aveva prodotta un bel po’ e si apprestava certo a venderla. La barca aveva inoltre tutti gli optional, aria condizionata, vari computer, una tv a megaschermo e un gigantesco letto matrimoniale a poppa. Ma ora la pacchia era finita, per lui erano scattate le manette e la mia speranza era che rimanesse chiuso in gattabuia fino alla fine dei suoi giorni.

 

Io e Liam abbiamo vigilato mentre gli agenti portavano via tutto il necessario per l’incriminazione e siamo gli ultimi a lasciare la barca, per poi porvi i sigilli. Gli altri ci aspettano in fondo al molo, in programma ora c’è di andare a festeggiare il colpo che abbiamo messo a segno.

 

<< E’ andato tutto nel migliore dei modi, vero? >> esclama verso di me. Già, allora perché ho la sensazione che sia andato tutto troppo liscio? Perché non riesco a rilassarmi?

 

<< Si direbbe di si….allora ragazzone, sei dei nostri? Andiamo a fare bisboccia? >> esclamo in tono che dovrebbe essere euforico ma che suona strano alle mie stesse orecchie.

 

<< Veramente dovrei andare da Kate, ma….per la miseria….una bevuta posso anche farmela, no? >> dice dandomi una pacca sulla schiena.

 

La verità è che nessuno dei due è tranquillo e non vuole lasciare l’altro. In qualche modo la mia sensazione deve averlo contagiato.

 

<< Solo un attimo, telefono a Buffy! Le avevo promesso che l’avrei chiamata appena possibile! Dopo ho paura che sarò troppo sbronzo per farlo! >> il pensiero di lei mi calma momentaneamente.

 

Ho in mano il telefonino e sto per comporre il numero quando…

 

<< Fossi in lei metterei subito giù quel telefono, tenente Tale! >> esclama una voce alle nostre spalle.

 

Sia io che Liam ci giriamo di scatto, abbiamo riconosciuto la voce, è il tenente Finn. Si trova a circa cinque metri da noi, ed impugna una pistola. Maledizione come ho fatto a non sentirlo arrivare? Deve essere scappato dalla clinica dove era stato ricoverato, ed ora è qui e ci sta minacciando.

 

<< Finn, cosa crede di fare con quell’arma….lei è già abbastanza nei guai….non complichi ulteriormente le cose! >> gli dice Liam cercando di farlo ragionare.

 

Ma lui non ragiona più, lo vedo dal suo sguardo, è quello di un folle. Istintivamente mi metto in posizione, tutti i sensi in allerta, pronto a scattare alla minima occasione. Il soldatino intanto ride, una risata sguaiata, che mette i brividi.

 

<< Più complicate di così, dice? Non credo che sia possibile…è tutta colpa vostra, di voi due…siete stati sempre in combutta…voi mi avete rovinato! Ma fosse anche l’ultima cosa che faccio ve la farò pagare! >> dice con tono gelido.

 

Poi tutto per me ha incominciato a muoversi come al rallentatore, vedo Finn che mira contro Liam e fa fuoco, io mi getto sulla traiettoria spingendolo via e rimanendo ferito ad una spalla. Una fitta che sento quasi a malapena, poi l’odore del sangue, il mio. Per un attimo sembra tutto fermarsi, per poi riprendere a velocità raddoppiata. Finn spara ancora, ma questa volta mi prende solo di striscio, in un balzo sono addosso a lui ed entrambi cadiamo in acqua. Sento Liam che urla il mio nome, angosciato, ma non gli rispondo, dentro di me si è risvegliato qualcosa che da tempo era sopito.

 

Finn ha perso la pistola nel cadere e ora cerca di lottare contro di me, stringendomi al collo, peccato per lui che io non respiri.

 

Lui non riesce a vedermi è buio, ma al contrario io lo vedo benissimo, così come vedo bene gli scalini poco lontano, lo trascino fin lì e lui non può opporsi, sono troppo più forte di lui. Lo scaravento sopra e un attimo dopo gli sono addosso, per un istante, la luce del faro mi illumina, e lui vede, vede il mio volto deformato e i miei denti, se non fosse per le lenti a contatto vedrebbe anche i miei occhi gialli.

 

<< Co…cosa sei? >> sussurra spaventato, per mia fortuna non grida.

 

<< Qualcuno che avresti fatto meglio a lasciare in pace! >> gli dico ringhiando.

 

Poi i miei denti sono sulla sua giugulare e la mia bocca si riempie di sangue umano, il suo sangue, lo sto dissanguando, lo sto bevendo, fino all’ultima goccia. L’eccitazione e il piacere che ne provo è incredibile, erano anni che non mi sentivo così, solo fare all’amore con Buffy mi fa sentire altrettanto vivo.

 

Sento delle grida e dei passi che si avvicinano, quindi scivolo silenziosamente ancora in acqua, e lo trascino con me, verso il fondo, in modo da non essere visti. E continuo a bere, a saziarmi. Lui ormai ha smesso di respirare ma il suo sangue è ancora caldo e mi inebria.

 

In trecento anni passati da vampiro, ho fatto anch’io le mie vittime, non molte, solo una trentina ma Nikki Wood non è stata la sola. Questo Buffy non lo sa, non ho avuto modo di raccontarglielo, in ogni caso nessuno di loro era innocente. Questo mi basta per mettermi la coscienza in pace, ho ucciso sì, ma erano tutti dei gran bastardi, che non meritavano di stare al mondo! Come Finn, se non fossi intervenuto avrebbe ucciso Liam, ora però devo trovare il modo di occultare il cadavere, se lo lascio all’interno del porto lo troveranno in un paio di giorni al massimo e questo non posso permetterlo. Devo portarlo fuori, verso il mare aperto, dove la corrente lo porterà via. Se sarò fortunato quando lo ritroveranno di lui ne sarà rimasto ben poco, se lo saranno in gran parte mangiato i pesci. Di me invece non ne rimarrà traccia.

 

Ora me ne rendo conto, la sensazione che provavo trova la sua spiegazione! E’ giunto il momento per me di smetterla con questa sceneggiata, basta tenente Jake Tale, è ora di tornare ad essere quello che sono! E la cosa mi scoccia alquanto, perché doveva succedere proprio ora, che avevo trovato la donna della mia vita?

 

Mentre nuoto trascinando il corpo del soldatino, mi maledico, per averlo ucciso! Non che non se lo meritasse, ma ora le cose si sono complicate, ci sarà certamente un’inchiesta e non mi conviene rimanere nei paraggi, con il rischio che la mia identità di vampiro venga scoperta.

 

Molto meglio far credere che sono morto, partire e tornare in Italia, a casa da Cordelia e Wes! Prima però dovrò mettermi in contatto con Liam e Buffy, non voglio che stiano male per me. Ma come fare senza farmi notare? Ora il molo sarà certamente pieno di agenti! E fra poco arriverà di certo anche la televisione e i giornalisti della carta stampata, quando succedono cose del genere accorrono sempre a frotte.

 

 

 

Capitolo 14

 

Ho raggiunto il mare aperto, sono fortunato, avverto una corrente che porta verso il largo, abbandono quindi il peso morto (in tutti i sensi) di quel baccalà e lascio che venga portato via. In lontananza vedo la pinna di uno squalo, forse sono più che fortunato, il soldatino sta per diventare la cena di un bel pescione! Ora devo trovare un approdo dove nessuno possa vedermi.

 

Raggiungo la spiaggia deserta a quell’ora, devo fare in fretta, prima devo passare da casa a sistemare e a prendere alcune cose. La mia sola preoccupazione è di non lasciare delle tracce di sangue, delle impronte non mi preoccupo, dopotutto è casa mia! Entro senza accendere la luce, non voglio che qualcuno la possa notare ed io in fondo non ne ho bisogno! In camera prendo una sacca e la riempio con il vestiti nuovi, di quelli vecchi non può fregarmene di meno. Poi prendo il passaporto con il mio vero nome e un mucchietto di contanti.

 

Ora devo andare in bagno, faccio sparire la soluzione per le lenti a contatto e il composto per tingermi i capelli, non voglio che li trovino, potrebbero far sospettare qualcosa. Infine vado in cucina dove prendo tutte le sacche di sangue, meglio che non le trovino nel frigo e poi potrebbero essermi utili lungo il viaggio, la ferita alla spalla mi fa male e avrò bisogno di energia. Prendo anche la radice in polvere, non si sa mai.

 

Silenzioso ed invisibile come sono entrato, esco. Ora devo trovare un posto sicuro dove cambiarmi e medicarmi la ferita. Il caso vuole che mi venga in mente Kate, lei sa chi o meglio, cosa sono, inoltre è la fidanzata di Liam, grazie a lei potrò fargli avere mie notizie. Per fortuna conosco il suo indirizzo.

 

Quando busso alla sua porta, lei apre subito, forse pensava che fossi lui.

 

<< Sei vivo! >> mi fa. Forse hanno già dato la notizia a qualche telegiornale.

 

Maledizione, questo vuol dire che forse Buffy ora potrebbe stare piangendo per me, la sola idea mi provoca uno spasmo allo stomaco.

 

<< Non esattamente….diciamo che sono ancora un non-morto! Tu lo sai no, cosa sono in realtà! >> dico sarcastico, è più forte di me, in situazioni simili non riesco a non fare battutine.

 

<< Devo avvertire subito Liam, l’ho visto in TV, sembrava distrutto! Perché non sei andato da lui invece di venire da me? >> dice prendendo il telefono. Apprezzo che tenga tanto a lui.

 

Io la fermo pacato, anch’io voglio che chiami Liam, ma prima ci sono una cosa o due che devo spiegarle! Spero che il suo amore per lui sarà più forte del suo senso di giustizia.

 

<< Ascoltami, Finn è morto, ho dovuto ucciderlo o lui avrebbe ucciso noi, la ferita sulla mia spalla te lo prova! A questo punto però non posso uscirmene fuori tutto tranquillo, finirebbero per scoprire cosa sono. Basterebbe che mi portassero in ospedale per medicarmi, non credi che qualcuno si insospettirebbe del fatto che il mio cuore non batte? E poi ci sarebbe l’inchiesta e anche Liam potrebbe andarci di mezzo, la cosa migliore da fare è far credere a tutti che sono morto anch’io! Beh non proprio a tutti…devi fare questa telefonata, avvertirlo che sono da te! >> spero di averla convinta.

 

Kate, sembra soppesare con attenzione ogni mia parola, il suo senso del dovere e i suoi sentimenti, sento che stanno facendo a botte, poi però assume un’aria decisa e vedo che compone il numero del cellulare di Liam, per ora l’ho scampata.

 

<< Tesoro sono io….Sì, ho visto la notizia alla TV….Ti prego amore calmati, lui è qui!….E’ ferito, ma ancora non-morto, sue testuali parole!…Sì, ti aspettiamo qui! >> adesso capisco perché lui se ne sia innamorato, è una tipa tosta.

 

Mentre lei parlava, sentivo vagamente Angel che quasi piangeva al telefono, e il mio fermo cuore ne ha risentito, mi fa male sapere di avergli causato tanto dolore.

 

<< Mentre aspettiamo, che ne dici di rappezzarmi un po’? Hai qualcosa in casa per riuscire ad estrarre la pallottola? E’ ancora dentro! >> meglio occupare il tempo in modo utile, invece di starcene in piedi a fissarci.

 

<< Ho delle pinze, delle bende e del disinfettante! Ma non pensi che sia meglio aspettare lui? Io non sono capace di estrarre la pallottola! >> mi dice impacciata.

 

<< Non preoccuparti, penso di riuscire a farcela da solo! Per fortuna mi ha colpito alla spalla sinistra, devo estrarla subito, prima che la ferita inizi a cicatrizzarsi attorno, dopo farebbe molto più male toglierla! >> cerco di spiegarle ma lei mi guarda confusa.

 

<< Le proprietà di guarigione di un vampiro sono molto più veloci di quelle di un essere umano, quando noi veniamo feriti ci riprendiamo molto più in fretta di voi! >> ora il concetto le è chiaro.

 

Dio solo sa come ci riesco, fa un male cane e stringo i denti talmente forte che ho paura che qualcuno si spezzi, ma alla fine sudato marcio riesco a tirare fuori quel dannato proiettile! Alla fine sono però esausto. Lei si offre di medicarmi la ferita e fasciarla, ma la mia idea è un’altra.

 

<< Se non ti dispiace, prima vorrei approfittare della tua doccia! Vorrei togliermi di dosso il fetore delle acque del porto! >> lei acconsente ed io mi trascino verso il bagno.

 

Sentire l’acqua calda che mi scorre addosso, mi restituisce un po’ di forze. Non appena ne esco, frugo fra le sue cose nel mobiletto accanto allo specchio. La mia non è curiosità cerco un paio di forbici, è giunta l’ora di dare un taglio ai miei capelli, se li lasciassi come sono, ci sarebbero rischi di essere riconosciuto all’aeroporto.

 

Quando esco dal bagno sono quasi irriconoscibile, con i capelli cortissimi e leggermente più chiari (la ricrescita) e gli occhi senza lenti a contatto. Mi sono messo i jeans dell’altra sera, per viaggiare saranno più comodi.

 

Kate, mi guarda sbalordita e vagamente affascinata, non immaginava che potessi essere così! Poi prende a medicarmi con delicatezza, mi sto infilando la camicia quando qualcuno bussa alla porta, deve essere Liam. Lei apre con cautela per ogni evenienza.

 

<< Dov’è? >> chiede agitata la voce di Angel.

 

Un attimo dopo mi ritrovo stretto in un abbraccio disperato. Già una volta mi aveva abbracciato così, fu quando morirono i suoi genitori, era solo un ragazzino di undici anni e si strinse a me in cerca di forza! Ora invece lo sta facendo come per assincerarsi che sono reale e non un fantasma.

 

<< Ehi! Calmo, va tutto bene, sono qui! >> quasi le stesse parole che gli rivolsi allora.

 

<< Accidenti a te! Questa volta ho proprio creduto che fossi spacciato! >> le sue invece no. Se non fosse per gli occhi lucidi che ha mi verrebbe voglia di tirargli uno scappellotto, che fa gufa? Invece mi intenerisco e gli do dei leggeri colpetti sulla schiena, proprio come si farebbe con un bambino piccolo. Kate ci guarda commossa, so cosa vede un padre e un figlio uniti.

 

<< Che è successo? >> chiede dopo qualche minuto, una volta ripreso.

 

<< E’ morto! Ora starà facendo compagnia ai pesci, al largo! >> non entro in particolari, può arrivarci da solo.

 

<< Ben gli sta! Prima di venire a cercare noi aveva ucciso un infermiere della clinica, lo avevano preso sotto gamba, non pensavano che fosse pericoloso, ma io lo avevo capito! Che intenzioni hai di fare adesso? >> che vi dicevo? Ha capito ed è passato oltre. Inoltre sapere di aver ucciso un assassino mi rende le cose ancora più semplici per la mia coscienza.

 

<< Mi spiace ragazzone, ma credo che la mia carriera nella polizia sia finita! Lasciamo che credano che sono morto anch’io! E’ la cosa migliore per tutti! >> lui annuisce, è d’accordo con me.

 

<< Pensi di tornare a casa? >> so che non si riferisce all’appartamento, casa per lui come per me, è in Italia da Cordelia.

 

<< Credo che sia la cosa migliore da fare! Qui non posso rimanere è ora che torni ad essere il vecchio William! >> già è questo il mio vero nome.

 

<< Maledizione! Se quegli idioti della clinica fossero stati più efficienti ora tutto questo non sarebbe necessario! >> so che gli dispiace che parta, anche a me mancherà.

 

<< Non crucciarti, prima o poi doveva pur accadere! Non potevo continuare per molto a fare il poliziotto, prima o poi qualcuno si sarebbe reso conto che non invecchiavo! E’ meglio che sia andata così! Morto da eroe per salvare il capitano, magari mi daranno pure una medaglia alla memoria! >> meglio buttarla sullo scherzo.

 

<< Se non te la danno, giuro che mi dimetto! >> ecco ora è il mio Angelus.

 

<< Ora ascoltami, devi farmi un favore, devi andare da Buffy! Le devi spiegare cosa è successo, dirle che sto bene e che la amo! Che non appena mi sarà possibile mi metterò in contatto con lei e che voglio che mi raggiunga in Italia! >> lui l’ho rassicurato ora tocca al mio amore.

 

<< Lo avrei dovuto fare lo stesso, per darle la notizia, ma ora la cosa mi sarà più facile! Non so se avrei avuto la forza di dirle che eri morto! >> a sentire quelle parole mi si stringe il cuore.

 

<< Su, adesso vai, non vorrei che anche lei avesse sentito il telegiornale! Io finisco di vestirmi e vado all’aeroporto! Non appena arrivo ti faccio chiamare da Cordy! >> gli dico.

 

<< Hai abbastanza denaro per il biglietto aereo? >> mi chiede con una mano già sul portafoglio.

 

<< Non preoccuparti, quelli che ho mi bastano e avanzano! Piuttosto, non appena la situazione si sarà calmata occupati tu del mio appartamento, vendilo e il ricavato dallo in beneficenza, tanto non ci tornerò più! Stessa storia per i soldi che ho in banca a nome Tale! >> meglio mettere subito in chiaro alcune cose. Non avrò bisogno di quei soldi, in Italia ho il mio gruzzoletto.

 

Ci lasciamo con un abbraccio, lo invidio lui sta per vedere il mio amore ed io invece, mi sa che non potrò farlo per un bel po’!

 

E’ con il cuore stretto in una morsa che abbandono questo paese, all’aeroporto non ho avuto problemi e ho beccato subito un volo che fa Los Angeles- Londra, da lì ne prenderò uno per Firenze, poi telefonerò a Cordelia perché mi venga a prendere. Mentre salgo sull’aero mi chiedo se Buffy ha già saputo che me ne sono dovuto andare, spero che Liam sia riuscito a farle capire che non l’ho abbandonata e che la nostra sarà solo una separazione momentanea.

 

Mentre dall’oblò vedo le luci della città sparire, mi rendo conto che questa parte della storia non potrò essere io a raccontarla, dovrà pensarci lui il mio figlioccio, spero che riuscirà a fare un buon lavoro, non è un professionista come me. Poi mi rilasso esausto contro lo schienale della poltrona, ora ho bisogno di dormire per recuperare un po’ le forze. Mi sovviene un ultimo pensiero prima di addormentarmi, anche questa volta non vedrò il mio funerale, secondo voi sarebbe di cattivo gusto se qualcuno, ad esempio la mamma di Buffy, lo riprendesse con la videocamera? Mi sa di sì, però che peccato!

 

 

 

Capitolo 15

 

Resoconto dei fatti a cura di Liam O ‘Connor:

 

Sono in un auto di pattuglia insieme all’agente Care, stiamo andando a casa di Buffy Summers, ufficialmente per informarla del decesso dell’agente Tale, in realtà devo fare tutto il contrario. Spero solo di riuscire a trovare le parole giuste, non è facile dire ad una ragazza innamorata che il suo innamorato è dovuto fuggire perché ha ucciso un uomo, lei poi è la cacciatrice chissà come la prenderà!

 

Dio, questa giornata era cominciata così bene….ed è finita veramente male. Anche se adesso so che lui sta bene, non posso ancora ripensare a quanto è successo, senza provare di nuovo tutta quella paura.

 

Rivedo la scena con orrore, Finn che spara e Spike che si frappone fra me e il proiettile che mi era destinato. E’ successo tutto in un attimo, in un attimo li ho visti sparire entrambi in quell’acqua nera come la pece, ho urlato il suo nome disperato perché non riuscivo a vederlo. Poi sono arrivati gli altri agenti ed ho dovuto cercare di mantenere un minimo di controllo, ma non credo di esserci riuscito bene.

 

Questa volta ho veramente temuto di averlo perso, mio padre, nel mio cuore lui è sempre stato questo e anche se non l’ho mai chiamato così, per rispetto a quello vero, questo non lo rende meno tale per me.

 

L’attesa su quel molo mi è sembrata interminabile, ogni istante che passava sentivo ogni speranza andarsene via. Quando è arrivata la telefonata di Kate mi sono quasi messo a piangere dal sollievo. Ma non ho avuto pace fino a quando non ho potuto vederlo di persona, solo allora mi sono lasciato andare.

 

Ora però ci siamo dovuti di nuovo separare e questo mi fa sentire incredibilmente solo, so che andrà da mia sorella, ma il non saperlo accanto a me mi rende insicuro, come quando ero un ragazzo. Il solo pensare che domani mattina, non lo vedrò come al solito entrare nel mio ufficio, con quella sua aria strafottente e che non me lo impuzzolirà più, con le sue dannate sigarette, mi fa provare una sensazione di vuoto nello stomaco e nell’anima. Maledizione Spike, perché è dovuta andare cosi?

 

Siamo arrivati davanti alla casa, cattivo segno, tutte le luci sono accese, mi sa che i suoi timori sono veri, devono avere già saputo qualcosa. Infatti non faccio nemmeno a tempo a scendere dall’auto, che la porta si spalanca e Buffy, corre fuori verso di me. Sta piangendo povera ragazza.

 

<< Non è vero! Ti prego dimmi che non è vero! Non può essere morto! >> dice stringendomi le braccia, per la miseria quanto è forte! Faccio segno a Care di attendere e intanto cerco di sospingere lei verso la porta.

 

<< E’ meglio se parliamo dentro! >> che altro posso dirle.

 

Lei quasi si affloscia contro di me, ha creduto il peggio, ma non posso parlarle davanti all’agente, quindi sorreggendola la porto fino in casa per poi chiudermi dietro le spalle la porta. Sono tutti lì, sua madre, l’osservatore e i suoi amici e negli occhi di tutti la stessa angoscia, lo conoscono solo da pochi giorni eppure è diventato per loro una persona importante, incredibile come Spike riesca a farsi voler bene in così poco tempo.

 

<< Sta bene! Calmati….lui sta bene! >> meglio mettere subito questa cosa in chiaro.

 

<< Allora perché non è qui? Che gli è successo, voglio la verità! >> e ora da dove comincio?

 

Per fortuna interviene sua madre che con dolcezza le dice, invitandomi  al contempo a sedere: << Tesoro, calmati, il capitano ti ha detto che Spike sta bene, se lo lasciamo parlare forse ci spiegherà cosa è successo! >>.

 

Le faccio un sorriso riconoscente, in effetti mi sento in imbarazzo con tutti quegli sguardi su di me, forse se mi siedo e prendo un bel respiro riesco a raccontare loro come si sono svolti i fatti. All’inizio mi inceppo un po’, sono ancora scosso, ma poi riesco a fare il mio riassunto degli eventi. Racconto di come siamo riusciti a catturare Warren, di come sembrava essere andato tutto liscio e mi rendo conto della stranezza del fatto, queste persone dovrebbero essere felici perché l’assassino della loro amica è stato arrestato, invece sono qui tristi ad ascoltare me. Spiego che Spike stava per chiamarla con il telefonino, quando è arrivato Finn e ci ha minacciato con una pistola, minaccia che poi ha messo in atto. Di come Spike mi abbia salvato la vita e abbia poi ucciso Finn, di come io stesso abbia temuto che lui fosse morto, fino a quando non mi ha fatto sapere che stava bene. Li rassicuro ancora sulle sue condizioni, è ferito ad una spalla, ma niente di grave, ho potuto constatarlo di persona,  poi spiego loro cosa comporta ciò che è successo, di come sia necessario per lui abbandonare la sua identità di agente e farsi credere morto.

 

<< Ecco perché prima, mentre eravamo fuori non ho potuto dirti niente, non volevo che l’agente sentisse! >> dico scusandomi per non avere messo subito fine alle sue paure.

 

<< Ma ora Spike dov’è? Perché non è venuto da me, aveva paura che lo giudicassi male per quello che ha fatto? Se io fossi stata al suo posto avrei agito nello stesso modo! >> ora capisco perché lui la ama, è veramente una ragazza speciale.

 

Avevo paura che prendesse male il fatto che avesse ucciso, che la sua missione di cacciatrice la portasse ad odiarlo, invece è solo preoccupata per lui, proprio come me!

 

<< Sinceramente non credo che si sia posto il problema, se non è venuto da te, è perché tutto il dipartimento sa della vostra relazione e non voleva metterti in una situazione difficile. Inoltre era importante che lui si allontanasse da Los Angeles il prima possibile, prima che scattino tutte le misure del caso. Ci saranno certamente delle ricerche e poi un’inchiesta, si è quindi visto costretto a partire immediatamente per l’Italia, lì sarà al sicuro! Quando l’ho lasciato era da Kate, ma subito dopo era diretto all’aeroporto! >> rivelo.

 

<< Chi è Kate? >> chiede lei con sguardo gelido.

 

<< La mia fidanzata, (anche se ancora non lo sa nessuno) lei sapeva di lui gliene avevo parlato io, Spike deve avere pensato che fosse il posto più sicuro dove potersi curare le ferite e riuscire a contattarmi! >> e ora perché sembra tornata normale? Inutile io le donne non le capirò mai!

 

<< Corro subito lì, voglio salutarlo prima che parta! >> che vi dicevo un attimo prima sembra tranquilla, un attimo dopo…

 

<< NO! >> siamo in due ad esclamarlo, io e l’osservatore.

 

<< Buffy, rifletti è troppo rischioso, rischieresti di farlo scoprire! >> grazie per l’aiuto, io non avrei saputo dire meglio.

 

<< Ascoltami, il signor Giles ha ragione, anche a Spike avrebbe fatto piacere vederti, ma lui sapeva che sarebbe stato troppo rischioso! Mi ha fatto promettere di dirti che ti ama, che non appena gli sarà possibile si metterà in contatto con te e che vuole che tu lo raggiunga in Italia! Domani, non appena mia sorella mi chiamerà, verrò subito ad informarti, ma per un po’ sarà meglio se continuerai a fingere che lui sia morto! Questo darà credito alla storia! >> mi rendo conto di deluderla, ma in questi casi i sentimenti vanno messi da parte e si deve agire d’astuzia.

 

Lei borbotta un po’, ma poi si convince. Ora è tempo per me di andarmene, devo andare in centrale il capo della polizia vorrà certo delle risposte e se il mio telefonino non squilla in continuazione è solo perché l’ho spento.

 

Infatti, non appena esco di lì e lo riaccendo, inizia subito a squillare. Mi sa che i prossimi giorni saranno un vero inferno.

 

Le mie previsioni si sono rivelate esatte, gli ultimi due giorni sono passati come un ciclone. Ho dovuto passare ore fermo sulla banchina del molo facendo finta, che mi importasse qualcosa dei subacquei che scandagliavano il fondo, quando sapevo bene che lì non c’era niente. 

Per non parlare poi dei giornalisti, sempre lì a rompere le scatole, in cerca di notizie. Infine le riunioni estenuanti con il capo della polizia e gli altri agenti.

 

Ho avuto solo un momento di pace, ieri, quando mi ha telefonato Cordelia.  << Ciao fratellone, papà è arrivato sano e salvo a casa, ma è di un umore così nero che più nero non si può! Per poco non mi mangiava quando all’aeroporto l’ho chiamato paparino! >> questo significa solo che sta bene, lui odia essere chiamato paparino!

 

A dire il vero né più né meno, di come io odio essere chiamato fratellone! E lei lo sa bene, ma lo fa lo stesso! << Pensa che appena siamo arrivati si è subito fiondato in camera sua!>> ecco questo mi piace meno. La prima cosa che Spike fa quando torna, è andare a vedere i cavalli, non entra neppure in casa, va invece diretto lì!

 

<< Per la strada mi ha raccontato cosa è successo, non gli va giù l’idea di aver dovuto lasciare il suo amore. Mi sa che questa volta fa proprio sul serio con quella Buffy! >> ecco spiegato l’arcano, le sue sono pene d’amore.

 

<< Già, la ama per davvero! All’inizio non ci volevo credere, ma poi mi sono dovuto arrendere all’evidenza! >> dico io.

 

<< Ma lei lo ricambia? Tu che l’hai conosciuta che ne pensi? >> bella domanda.

 

<< Sai….fino a ieri non avrei saputo risponderti, ma dopo averla vista in lacrime perché lo credeva morto….si credo proprio che anche lei lo ami! Ma tu non dirglielo questo, lo farebbe stare solo più male! Lei è una ragazza in gamba, credo che sia proprio adatta a lui! >> ammetto, anche se leggermente a malincuore.

 

<< Allora dobbiamo fare qualcosa per aiutarli….idea, perché non mi dai il suo numero, così la chiamo subito e la faccio parlare con papà? >> ecco a voi Cordelia, sorella pestifera come poche, ma con un cuore d’oro!

 

<< Non credo che sia una buona idea Cordy! Proprio ora ho saputo che vogliono mettere il telefono di lei sotto controllo! Per ogni evenienza, sai, li stanno cercando entrambi sia lui che Finn. Quindi per favore avverti Spike di non provare a chiamarla, potrebbero registrare la chiamata e rintracciarlo! >> odio dare simili notizie, meglio che lo faccia lei.

 

<< Uffa! Certo che voi poliziotti siete proprio degli stronzi! >> mi sa che un po’ ha ragione.

 

<< Senti, facciamo così, io più tardi passo da lei, e ti chiamo io con il mio cellulare, e tu passi la chiamata a Spike! >> vediamo se si riesce ad aggirare il problema, non mi chiamano Angelus per niente!

 

<< Grande fratellone! Corro subito a dirlo a papà, non mi piace vederlo così triste! A proposito, hai visto come sta bene con i capelli corti? >> esclama tutta eccitata. Che capelli? Senza neanche salutarmi, poi mi ha riappeso il telefono in faccia, lasciandomi con questo interrogativo (scusate ma sul momento non lo avevo proprio notato!).

 

Non so nemmeno io dove ho trovato il tempo di mantenere la parola data, ma ne è valsa la pena. Vedere Buffy piangere di gioia (questa volta) al telefono, mi ha fatto tanto sentire cupido. Non è che ora mi spunteranno le alucce vero? Nooo, è solo un mio momento da Angel, ma mi ha fatto sentire bene.

 

Ora però ho di nuovo una riunione con il capo, solo che cazzo gli dico? “No, capo, nessuna novità!”? Quello mi manda di pattuglia! E se devo essere sincero comincio a rompermi, non mi piace più questo lavoro senza Spike, che mi prende costantemente in giro, che mi tira su quando ho i miei momenti tristi, mi mancano persino i suoi scherzi!(ma voi non diteglielo).

 

************************ (lo so non avete capito, ma sto imprecando ad ipervelocità)**********************

 

Non bastava che mettessero sotto controllo il telefono di Buffy, ora vogliono metterle fisso un agente dietro! Cordelia ha ragione, sono proprio degli stronzi! L’idea di dimettermi prende sempre più campo. Per fortuna sono riuscito a rimediare anche a questo casino.

 

Ho suggerito che durante il giorno se ne potrebbe occupare l’agente Lockley, visto che è una donna darà meno nell’occhio! Beh, quella è la scusa ufficiale, in realtà Kate è dalla nostra parte, quindi non rappresenterà un problema (per fortuna nessuno sa ancora che stiamo insieme). Poi per la sera mi sono offerto io stesso, con la scusa che la signorina Summers mi ha preso in simpatia, in poche parole andrò a trovarla con la scusa di aggiornarla sul caso e nel frattempo la terrò sott’occhio! Dopo la mezzanotte un altro agente potrà sostituirmi.

 

Per fortuna hanno accettato, in questo modo Buffy potrà parlare con Spike tutte le sere, tramite me, inoltre non avrà problemi a fare la sua ronda serale, come sempre, senza timore di essere vista in situazioni strane. Poi farà bene anche a me accompagnarla la sera, magari riuscirò a perdere qualche chilo.

 

Chi invece non è d’accordo per niente è proprio Kate, è disposta a fare il turno di guardia di giorno, ma non gli va giù che lo faccia io di sera, mi sa che è gelosa!

 

<< Scordatelo! Tu non ci vai di ronda con quella! E se un vampiro ti attacca e ti ammazza, io poi chi sposo? >> esclama furibonda.

 

<< Tranquilla, è vero che sono fuori forma, ma Spike aveva allenato sia me che mia sorella a combattere! Ci ha insegnato un mucchio di trucchetti! E poi c’è lei, la cacciatrice, con lei sono al sicuro! >> dico cercando di placarla.

 

<< Al sicuro un corno! Tu da solo non ci vai! Piuttosto ci vengo anch’io! >> non mi sbagliavo, è gelosa.

 

Così è cominciata la ronda a tre, con il risultato che quelle due sono diventate ottime amiche, visto che si vedono anche di giorno! Uffa mi sento in minoranza, uccidono più vampiri loro di me, e come se non bastasse mi prendono pure in giro!

 

Sono passate due settimane in questo modo, quando giunge la notizia del ritrovamento di un cadavere da parte di un motopeschereccio. Io so che è Finn, ma si deve aspettare che arrivi il risultato dei test del dna, infatti è irriconoscibile. Uno squalo deve averlo sistemato per bene.

 

Quando finalmente arriva, tiro un sospiro di sollievo, ora può prendere campo l’ipotesi che anche Spike sia morto, visto che era ferito, quando è caduto in acqua, lo squalo potrebbe aver attaccato prima lui, ma riducendolo in modo peggiore!

 

Questa è la tesi ufficiale, e visto che non ci sono stati contatti (come no) di nessun tipo con la sua fidanzata, ma soprattutto visto il suo impeccabile stato di servizio, il caso viene ufficialmente chiuso! Il tenente Jake Tale salvando il suo capitano, è morto a causa della follia del tenente Finn. Quindi funerali d’onore ad una bara vuota! Comprensivo di medaglia, proprio come voleva lui!

 

Xander aveva avanzato l’idea di fare una grande festa, per festeggiare sia la chiusura del caso, che l’inizio del processo a Warren Wicked, in effetti ne avremmo avuto bisogno tutti, ma per un po’ è meglio se continuiamo a tenere un profilo basso. I media non si sono ancora stancati di questa storia e non conviene attirare la loro attenzione.

 

Passano così i giorni e intanto il mio umore va sempre peggio, tanto che anche Kate se ne accorge.

 

<< Spike ti manca, dì la verità! Anche se lo senti ogni sera, tu e Buffy fate a gara a chi diventa più triste! >> come smentire.

 

<< Lei non vede l’ora di raggiungerlo, una cacciatrice può compiere la sua missione anche lì, ma non se la sente di abbandonare sua madre e i suoi amici! Ci sta male, si sente come divisa a metà e lui non se la passa certo meglio! Se solo ci fosse un modo per farli andare tutti….>> dico rimuginando fra me e me.

 

<< Lei non è la sola a sentirsi divisa a metà! Anche tu non scherzi! Pensi che non abbia capito che sei stufo di rimanere qui? Vuoi riunirti alla tua famiglia ed io ti capisco! Quello che mi chiedo è cosa aspetti a deciderti. Per la miseria, dai queste benedette dimissioni! >> esclama prendendomi decisamente di sorpresa. Non mi ero reso conto di essere tanto trasparente per lei! Ma se do le dimissioni e torno in Italia che ne sarà di noi, del nostro rapporto?

 

<< Per quanto mi riguarda io ho deciso, al diavolo la carriera! Se ti dimetti tu, lo faccio anch’io e ce ne andiamo  tutti e due a vivere in Italia! >> ……………non riesco a credere alle mie orecchie!

 

Scoppio in un urlo di gioia, la prendo fra le braccia e comincio a farla volare in giro! E’ da tanto che non mi sento così felice.

 

Quella sera stessa andiamo a casa di Buffy per darle la notizia, ma quando arriviamo è lei a farci una sorpresa. << E’ arrivata una lettera alla mamma! Un magnate inglese, che sembra sia rimasto colpito dal suo lavoro, le offre di gestire una galleria d’arte, con uno stipendio decisamente superiore a quello che percepisce ora! Indovinate dove? A Firenze! >> esclama super eccitata.

 

Questa storia mi suona strana e chiedo di leggere la lettera, mentre la scorro, mi corre l’occhio sul nome del magnate e per poco non scoppio a ridere, quello stampato lì, a lettere cubitali, è il vero nome di Spike!

 

Questo è uno dei suoi scherzi, ma a fin di bene questa volta!

 

Ha risolto a modo suo il problema del suo amore, offrendo un lavoro alla madre; in questo modo si assicura che entrambe lo raggiungano! Mi chiedo se è il caso di rivelare la sua identità, o se è meglio che lo scoprano in seguito, quando ormai saranno lì! Conoscendo Spike, il lavoro non è una bufala, lui fa sul serio! << Fantastico, proprio una bella notizia! Questo vuol dire che finalmente potrai partire! >> meglio tacere.

 

Nei giorni seguenti mi correggo, ora tutti noi possiamo partire, visto che anche Xander, Willow e Giles hanno deciso di accodarsi. I giorni successivi sono frenetici, Joyce, dopo aver lasciato il suo vecchio lavoro, ha messo in vendita la sua casa e si sta occupando del trasloco, i mobili e gli oggetti più cari verranno infatti inviati a Spike che se ne occuperà. Stessa sorte per gli effetti personali degli altri (Giles ha un mucchio di libri!).

 

La partenza è fissata fra due settimane, prima andranno Buffy, Joyce e Giles. Io, Kate, Xander e Willow li raggiungeremo in seguito, loro vogliono assistere alla fine del processo di Warren, in quanto a noi due, dobbiamo finire di dare le consegne a chi prenderà i nostri posti.

 

La mattina della partenza arriva velocemente, anche se per qualcuno sembra che sia passato molto più tempo. Quando vedo l’aereo che si solleva sulla pista, mi chiedo come Buffy prenderà la serie di sorprese che l’attendono, mi sarebbe piaciuto essere lì per vedere la scena.

 

 

Capitolo 16

 

Calenzano Alto, Firenze  ( agosto 2005):

 

E’ passato più di un mese e mezzo da quando sono tornato a casa, per l’esattezza 55 giorni! Li ho contati uno per uno, sognando questo momento, Buffy sta per arrivare ed io non vedo l’ora! Cordelia e Wesley sono andati a prenderla all’aeroporto, con quella specie di carro armato che hanno per auto! Io non sono andato, preferisco aspettarla qui, nella mia stanza. Voglio incontrarla in un posto un po’ più intimo di una affollata sala d’aspetto!

 

E mentre aspetto, ripenso a cosa è successo durante questo tempo. Alla prima volta che ho risentito la sua voce al telefono; solo dopo essere arrivato qui, ho iniziato a domandarmi come lei avrebbe preso quanto era successo. La paura di perderla mi dilaniava il cuore, ho passato i momenti più brutti della mia vita, chiuso in camera, a rigirare fra le mani l’anello di smeraldi che volevo regalarle, ma quando l’ho sentita….mi sono sentito come rinascere, lei aveva capito! Non mi aveva condannato e mi amava ancora!

 

Poi è iniziata l’attesa, prima che il caso venisse chiuso, poi che lei si decidesse a raggiungermi. Capivo il suo dilemma, ma ero incapace di trovare una soluzione, se non fosse stato per Cordy, non avrei saputo cosa fare, avevo quasi deciso di tornare a Los Angeles, quando lei mi ha dato l’idea.

 

<< Sua madre lavora in una galleria d’arte, no? Firenze è piena di gallerie, basta che le trovi un lavoro qui e il gioco è fatto! >> ho fatto i salti dalla gioia, finalmente avevo la concreta speranza di poterti rivedere.

 

Così mi sono messo in moto, ho cercato una galleria che facesse al caso, poi ho fatto al proprietario un’offerta che non poteva rifiutare, rilevare la sua galleria e relativa licenza di commercio! Mi è costata una bella sommetta, ma ne è valsa la pena! A quel punto ho inviato la proposta di lavoro a Joyce, il fax che confermava la sua disponibilità, credo che lo incornicerò!

 

Quando Buffy mi ha detto che stava per arrivare, non so nemmeno io come ho fatto, a fare finta di cadere dalle nuvole! Spiacente passerotto, so che ti arrabbierai quando capirai che ti ho ingannata, ma in amore e in guerra tutto è lecito!

 

Non hai idea di quanto ho riso dentro di me, mentre mi chiedevi di trovare un magazzino in cui sistemare le vostre cose, in attesa di trovare casa qui! Se solo sapessi dove sono ora….proprio qui a casa mia! Lo spazio infatti non manca di certo!

 

La mia casetta in realtà è una villa dei primi dell’ottocento, ed ha almeno una quarantina di stanze, grandi come il mio vecchio appartamento. Altro che trovare casa, tu vivrai qui, insieme a me e ci sarà posto anche per gli altri. E’ una di quelle ville che i signori di una volta usavano come dimora per l’estate, visto che si trova sui 460 metri, ed è circondata da boschi, consentiva loro di avere un po’ di frescura nei giorni caldi. Inoltre la vista da qui è bellissima, soprattutto la sera, nei giorni sereni si può vedere la vallata tutta illuminata.

 

Me ne innamorai non appena la vidi, era mezza diroccata a causa dei bombardamenti, ma era sempre bellissima. Sentii che doveva essere mia, quindi la comprai e iniziai a rimetterla in sesto.  Ed ora è una delle più belle ville della zona.

 

Sul retro ho fatto costruire i garage e le scuderie dove tengo un paio di cavalli, sono la mia passione, mi ricordano i bei tempi, quando si andava a passeggio a cavallo. E’ qui che sono cresciuti Liam e Cordelia, loro l’adorano e mi sa che quando la vedrai te ne innamorerai anche tu!

 

Sento l’auto che sta percorrendo il viale ed un brivido dietro al collo, stai arrivando amore ed io sono qui ad aspettarti. Le portiere sbattono e finalmente odo la tua voce.

 

<< E’….è qui che abita Spike? >> c’è incredulità in essa.

 

<< Già! Papà la chiama la sua casetta! >> in questo momento Cordelia sta imitando il mio tono ironico.

 

<< Ma…ma è enorme! Lui dov’è? >> a quanto pare, il momento di sorpresa è passato e come al solito sei andata subito al punto. Sono qui, passerotto! Non mi sono affacciato alla finestra, voglio aspettare a vederti, per ora mi godo il suono della tua voce.

 

<< E’ Bellissima! Tardo settecento o primi dell’ottocento! >> brava Joyce, ci hai azzeccato, d’altronde da un esperta d’arte come te c’era da aspettarselo.

 

<< Gran bel posto! Avete una biblioteca? >> anche Giles non si smentisce. Certo che c’è una biblioteca, Rupert, e quando la vedrai ti luccicheranno gli occhi!

 

<< Uhmm, sì, ed è piuttosto fornita! >> gli risponde Wesley con il suo solito fare tutto anglosassone. Mi sa che quei due finiranno per diventare ottimi amici, oltre all’amore per i libri adorano entrambi il tè! Bleah!

 

<< Chi se ne frega della biblioteca! Io voglio sapere dov’è Spike! Perché non è qui ad accoglierci? >> ti adoro quando fai la così la dura!

 

<< Forse è uscito a fare una  corsa a cavallo, per ingannare l’attesa! Era piuttosto nervoso e impaziente! >> non avrei mai pensato di dirlo, Wes sei un mito! Ottima scusa!

 

<< Che ne dite nel frattempo di entrare e andare a rinfrescarvi nelle vostre stanze? Sarete stanchi del lungo viaggio! Fra un paio d’ore si cena! Non preoccuparti Buffy, vedrai che papà ti raggiungerà presto! >> Cordy, giuro che la prossima volta che mi chiami paparino non mi arrabbio! Sei un genio!

 

I minuti scorrono lenti, mentre attendo che la porta della mia camera si apra, mi sono messo in un angolino in penombra, in modo che quando tu entrerai non mi vedrai subito, ma io potrò vedere te.

 

Ecco, la maniglia della porta si sta abbassando e la tua testolina bionda sta facendo capolino, ed io mi sento inondare di un calore indescrivibile. Hai un’espressione delusa sul volto, ma saprò farmi perdonare.

 

Poi il tuo sguardo viene calamitato verso un dipinto appeso sul muro, in fondo alla stanza! Ti avvicini lentamente, scrutandolo con gli occhi spalancati, pieni di meraviglia. Sì, passerotto, quello sono io! Se tengo il mio ritratto in camera non è per vanità, ma piuttosto perché non mi piace l’idea che qualche estraneo lo veda.

 

Tu intanto sei talmente presa a fissarlo, che non ti accorgi che mi sto silenziosamente avvicinando alle tue spalle. Tendi la tua mano verso di esso, sfiorando leggermente i lineamenti del mio volto dipinto.

 

<< Ora sai, come ero a venti anni! >> ti sussurro dolcemente in un orecchio.

 

Tu sussulti, per poi voltarti di scatto verso di me. Non ti do il tempo di dire niente, la mia bocca è già sulla tua, le mie mani a percorrere il tuo corpo, a stringerti a me! Ti sollevo fra le braccia e ti porto fino al mio letto, lì vicino, non resisto più, devo averti, subito!

 

Ed è come l’ultima volta che abbiamo fatto all’amore, ma ora è la gioia di ritrovarci che ci fa perdere la testa! Sento le tue mani fra i miei capelli (che nel frattempo sono un po’ ricresciuti ), e mi chiedo cosa ne penserai! Poi tutto sfuma nella mia mente, ci siamo solo tu ed io e la nostra danza.

 

Quando alla fine ci riprendiamo, siamo ancora strettamente abbracciati, la tua testa sul mio petto ed io con il volto nei tuoi capelli, ad aspirarne quel profumo che mi è mancato così tanto.

 

Poi tu ti tiri leggermente su e mi fissi, è come se mi guardassi per la prima volta. Il tuo sguardo corre di nuovo al ritratto e poi a me, come a raffrontare quello che vedi. C’è stupore nei tuoi occhi, me lo aspettavo, ma mi piace di più, quando mi guardi languida.

 

<< Sembri così diverso! Più giovane…che hai fatto ai capelli? Li hai tinti diversamente, sono come quelli della parrucca che hai nel ritratto! >> sei sempre così sveglia, amore, ma questa volta ti sbagli!

 

<< No, li ho solo tagliati, questo è il mio colore naturale! E nel dipinto non porto la parrucca! >> ti spiego dolcemente.

 

<< Incredibile, sembrano tanti fili lucenti, ma come è possibile che sia il tuo colore naturale, hai le sopracciglia scure! >> esclami affascinata.

Io sto per risponderti, quando tu mi poni un dito sulle labbra (dito che bacio).

 

<< Aspetta, credo di indovinare, è una lunga storia, giusto? >> dici maliziosa, che fai mi freghi le battute? Ora ti frego io!

 

<< Non esattamente! Diciamo solo che ero un po’ strano anche prima di diventare un vampiro! Quando sono nato, i miei si resero conto che ero per metà albino, avevo i capelli biondi, quasi bianchi. Speravano che crescendo si scurissero, invece sono rimasti sempre uguali, solo le sopracciglia sono diventate più scure. A dire il vero, solo a mio padre la cosa non piaceva, mia madre invece ne era felice, diceva che non c’era niente di male se ero così, che dovevo avere ripreso da un mio antenato, dal quale derivava il nostro cognome! >> come storia è stata piuttosto corta.

 

<< Concordo appieno con tua madre, sono bellissimi! Non sai cosa darei per averli io, capelli così! E….senti….non è che ora mi diresti…come ti chiami veramente? >>  apprezzo il complimento passerotto, ma fra poco mi sa che sarò nei guai!

 

Sarà meglio cercare di guadagnare tempo e magari approfittarne per fare qualcosa che sogno da troppo.

 

<< Certo micetta, ma prima c’è una cosa che voglio fare! >> dico alzandomi un attimo e andando a frugare nelle tasche dei miei pantaloni caduti a terra.

 

Se fosse possibile ora il mio cuore andrebbe a mille, sono emozionato come un ragazzino, mentre mi siedo di nuovo accanto a te e ti dico:

 

<< Buffy, amore….mi sono innamorato di te in un attimo….ma so che ti amerò per tutto il resto della mia vita….la mia speranza è che per te sia lo stesso….vuoi sposarmi? >> ho un groppo alla gola mentre ti mostro quello che ho in mano.

 

Tu guardi senza fiato prima me e poi l’anello, i tuoi occhi risplendono di gioia, mentre mi getti le braccia al collo e urli: << Sì, Sì, Sì! >> urlalo ancora amore, perché ho bisogno di sentirlo tante volte per crederci!

 

Mi sa che sono morto e in paradiso, e visto che morto in un certo modo lo sono, questo è veramente il paradiso! Le mani mi tremano mentre infilo l’anello al tuo dito, e già mi immagino quando dovrò compiere di nuovo questo gesto.

 

Il bacio che ne segue è di prassi, ma non è come gli altri, non sono solo due labbra, ma due anime che si incontrano, che si uniscono. E’ il sogno più bello che ho fatto in vita mia, ma come tutti i sogni….track!

 

<< Ora me lo dici come ti chiami? >> esclami tu decisa. E ora come svicolo? Non posso farlo! Mi sa che è arrivato il momento delle confessioni! Speriamo Bene….

 

<< Ehmm….io te lo dico, ma prometti di non arrabbiarti? Ti giuro che ti spiegherò tutto ! >> tu ora mi guardi sconcertata.

 

<< Il mio nome…ecco….io mi chiamo…WilliamJamesWanknight! >> lo pronuncio tutto d’un fiato.

 

<< Eheee! >> mi sa che non hai capito una mazza.

 

<< William….James…>> sto scandendo, ma tu mi blocchi.

 

<< Wanknight! Sei tu! Sei tu il magnate inglese! >> esclami infuriata.

 

<< Ora si spiega tutto! E’ stato tutto un imbroglio per farmi venire qui, vero? Aspetta che lo dica alla mamma! >> sei saltata alle conclusioni, ma ti sbagli.

Sei talmente infuriata che sono costretto a bloccarti salendoti sopra.

 

<< Nessun imbroglio! La galleria d’arte esiste! E’ in pieno centro a Firenze! E’ di tua mamma, l’ho comprata a nome suo! >> sono costretto ad urlarti.

Sembri calmarti, ma sei ancora perplessa.

 

<< Si, è vero l’ho fatto per te! Perché sapevo quanto bene vuoi a tua madre! Ho pensato che così non dovevate separarvi! >> ti spiego con più calma.

 

<< Tu….tu hai comprato una galleria per mia madre? Ma come…>> credo di capire cosa stai pensando.

 

<< Guardati attorno passerotto! Lo so che quando mi hai conosciuto sembravo un morto di fame, ma guarda questa casa, secondo te un morto di fame potrebbe permettersela? Mi pareva di averti detto, che non me la passavo male! >> la verità è che sono leggermente ricco

 

<< Vuoi dire che sei veramente un magnate? >> una specie.

 

<< Vedi amore, in trecento anni ho fatto un sacco di lavori, ma c’è n’è uno che ho iniziato a fare quasi duecento anni fa e che ancora sto facendo!  E……diciamo che mi rende benino!>> ammetto movendo in su e giù le sopracciglia.

 

<< Che tipo di lavoro? >> curiosona.

 

<< Spiacente passerotto, ma questo ancora non te lo dico! Preferisco farlo dopo, quando ci saranno anche gli altri! >> ghigno.

 

<< Non vale! Dai…dimmelo! >> cerchi di tentarmi facendo le smorfiette.

 

<< Niente da fare! E’ la punizione per esserti arrabbiata con me! E poi non mi hai ancora detto se ti piace il mio nome! >> faccio il duro, ma in realtà ti sto solo mettendo alla prova, voglio sapere se mi hai perdonato.

 

<< Hai ragione! Sono stata cattiva….tu hai fatto una cosa molto bella e io non sono stata capace di capirlo! E poi adoro il tuo nome…William ….il cavaliere pallido, ti si addice!…….Ora me lo dici che lavoro fai? >> inutile non molli e fai pure il broncio. Non resisto e prendo a mordicchiartelo, se mai dovessi capire quanto mi attizza quel gesto, sarei fregato, non potrei più negarti niente!

 

<< No! Non te lo dico! Ma se vuoi, ti dico un’altra cosa che ho fatto! >> meglio dirottare la tua attenzione altrove.

 

<< Che cosa? >> dirottamento riuscito.

 

<< Hai presente Willow e Xander? Sono stato io a convincerli a venire qui! Sapevo che ti sarebbero mancati, così mi sono proposto come loro finanziatore  per il viaggio! Wes, inoltre mi ha dato una mano, si è informato presso l’università di Firenze e ha fatto in modo che potessero iscriversi lì! Willow ha scelto di  segnarsi alla facoltà di informatica, mentre Xander a quella di architettura! Ora manca solo a te passerotto, scegliere quale facoltà frequentare! >> e ora vediamo cosa mi dici.

 

Sei esplosa in un urletto di gioia e hai ribaltato la situazione, vale a dire che ora sei tu sopra a me.

 

<< Tu hai fatto questo per me? Sei il più…meraviglioso…adorabile…sei proprio un vampiro da sposare! >> ogni parola scandita da un bacio, se continui così amore, mi sa che non usciremo mai più da questo letto.

 

Ultime parole famose, proprio in quel momento si sente suonare una campanella, è il segnale che la cena sta per essere servita, è finita la pacchia!

 

<< Forza riccioli d’oro, la cena ci aspetta! Non vuoi raccontare agli altri, le ultime novità? >> ti dico baciandoti la mano con l’anello.

 

<< Oddio è vero! Devo dire alla mamma che ci vogliamo sposare! Piuttosto…hai convinto anche Giles a venire? >> dici mentre hai preso a rivestirsi.

 

<< No, non era necessario, lui per te oltre ad essere il tuo osservatore è anche una specie di vice-padre, era logico che ti seguisse! >> dico io, prendendo i miei vestiti da terra e gettandoli su di una sedia.

 

Poi mi dirigo verso il guardaroba, visto che questa sera annunceremo il nostro fidanzamento ufficiale, voglio apparire al meglio. Tu mi segui curiosa, e prendi ad osservare la fila di vestiti appesi alle grucce.

 

<< Wow! Non avevo mai visto tanti vestiti insieme, a parte che nei negozi, che hai fatto, ne hai svaligiato uno? >> esclami stupefatta.

 

<< No è Cordy che mi rifornisce, lei possiede un paio di negozi, giù in centro! La moda è la sua passione! >> rispondo facendo spallucce.

 

<< Chissà perché me lo ero immaginato! Forse per quel vestito di Armani che indossava! >> c’è una punta d’invidia nella tua voce. Non devi amore ho una sorpresa per te.

 

Intanto prendo una scatola dal ripiano in alto e te la porgo. << Tieni, questo è per te! >> voglio ricoprirti di regali, amore!

 

Prendi a scartare la scatola eccitata come una bambina. Quando ne tiri fuori un vestito dello stesso verde dei tuoi occhi, la tua gioia diventa incontenibile. << Lo posso provare subito? >> chiedi.

 

<< No! Te lo devi mettere, subito! Altrimenti facciamo tardi! >> ti dico ridendo.

 

<< Ma non ho le scarpe adatte! >> credevi che non ci avessi pensato, amore?

 

<< Che ne dici di queste? >> dico sventolando un paio di sandali creati per stare insieme all’abito. Altro urletto di gioia! Poi scappi in bagno per sistemarti.

 

Ora posso finalmente scegliere cosa mettermi, opto per un paio di pantaloni neri classici, ai quali aggiungo una camicia blu elettrico che lascio leggermente sbottonata. Una passata con le mani fra i capelli per sistemarli un po’ e sono pronto, ups mi sto dimenticando le scarpe, ne prendo un paio nere, chiaramente italiane.

 

Quando la porta del bagno si apre ammiro la mia dea in miniatura, con quel vestito sei perfetta! Lo avevo capito subito, non appena lo avevo visto in vetrina, che ti sarebbe stato d’incanto.

 

<< Mi sta bene, non è vero? Hai anche indovinato la misura giusta! >> dici svolazzando come una modella professionista. Non l’ho indovinata, amore, la sapevo bene. Ora però sei tu ad ammirarmi e ti piace quello che vedi.

 

<< Perché non sei venuto a prenderci all’aeroporto? Ci sono rimasta male quando non ti ho visto! >> mi aspettavo questa domanda prima, ed ho già pronta la risposta.

 

<< Perché sapevo che non appena ti avessi vista, non avrei resistito e ti sarei saltato addosso! Quindi al fine di evitare una multa per atti osceni in luogo pubblico, ho preferito aspettarti buono, buono qui! >> ti spiego.

 

Le mie ragioni devono esserti piaciute, perché diventi leggermente rossa e mi fai un sorriso birichino, che mi fa venire voglia di riportarti su quel letto. Ma, la campanella suona ancora, è l’ultimo segnale, dobbiamo andare.

 

 

 

Capitolo 17

 

Ti scorto lungo i corridoi, fino alla sala da pranzo, sono già tutti lì! Joyce non appena mi vede mi viene incontro tutta sorridente per salutarmi.

 

<< Spike, la tua casa è meravigliosa, non so come ringraziarti per l’ospitalità che ci offri! >> mi dice raggiante, mentre mi fissa con sguardo critico i capelli. Chissà che crede che ci abbia fatto, non sono un hippy!

 

Stessa reazione anche da Rupert, che mi guarda in modo strano “ Ehi, sono sempre io, il vampiro con l’anima, ha presente?” mi verrebbe da dirgli. Per fortuna ci pensi tu, mio dolce sogno a spiegare la cosa.

 

<< Non si è tinto i capelli, sono proprio così! In camera sua c’è persino un quadro che lo dimostra! >> dici spigliata.

 

<< E tu che ci facevi in camera sua, signorina? >> Ahi! Mi ero completamente scordato di questo aspetto della faccenda. Mi sa che Joyce non prenderà bene il fatto che d’ora in poi Buffy dorma con me. Meglio correre ai ripari! Urgh! Come non detto! Il mio passerotto mi ha bruciato sul tempo.

 

<< Accettavo la sua proposta di matrimonio! >> dici tutta pimpante, mentre le sventoli l’anello sotto il naso. Per un istante, mi sento gelare, e ora come la prenderà? L’istante dopo sono quasi sepolto da Cordy che mi salta addosso.

 

<< Si! Non hai perso tempo e lo hai fatto subito! Sono felice per te, paparino! >> Spike, calma, ricordati che lo avevi promesso! Per una volta il paparino passa!

 

Anche Wesley, viene a congratularsi con me, ma lui lo fa nel suo modo serioso. << Congratulazioni! A quando le nozze? >> mi dice.

 

<< Ancora non ne abbiamo parlato, ma spero che sarà il prima possibile, non credo nei fidanzamenti lunghi! >> gli rispondo, mentre cerco di sganciarmi dalla morsa della mia figlioccia.

 

<< Concordo! Prima è, meglio è! >> dici sorridendomi amore mio, e non sai quanto mi rendi felice.

 

Ed ora è Buffy ad essere sepolta, nella sua irruenza Cordelia è saltata addosso anche a lei. Joyce e Giles, invece sono rimasti lì, fermi come due salami. Speriamo che non credano di essere finiti in una famiglia di matti.

 

<< Mamma, non dici niente? Non sei felice per me? >> c’è una nota preoccupata nella tua voce.

 

<< Che domande! Certo che sono felice….solo che mi avete colto di sorpresa….non mi aspettavo di ricevere subito una notizia del genere! >> uff, sto tirando un sospiro di sollievo.

 

Le due si stanno abbracciando, dopodiché Joyce abbraccia me, non lo dite in giro, ma sono diventato rosso come un peperone! E’ che, per quanto assurdo possa sembrare, mi sono sentito come se lei fosse anche mia madre! Confesso che mi sono persino commosso. Ma guai a voi se lo raccontate!

 

Persino Rupert mi ha dato due pacche sulla schiena, questa è una giornata memorabile, peccato che Liam non sia qui!

 

Mentre ci avviamo verso la tavola, vedo madre e figlia che confabulano, mi sa che Buffy le sta raccontando della galleria. Mi sbagliavo, le ha solo raccontato di Willow e Xander, a quanto pare vuole dare a sua madre il tempo di abituarsi di una sorpresa alla volta, astuta la ragazza!

 

Come un perfetto cavaliere le aspetto per aiutarle ad accomodarsi, poi non appena mi siedo a mia volta, la cameriera, prende a servire la cena, prosciutto, melone e formaggi vari, un pasto leggero e fresco visto che siamo ancora in piena estate. Sento solo vagamente gli altri che chiacchierano del più e del meno, mi sto godendo questo momento, essere qui assieme a lei.

 

Mi riscuoto solo quando Giles mi rivolge la parola. << Dopo cena, se non è di troppo disturbo, mi piacerebbe visitare la biblioteca! >> ti sento che sbuffi, amore.

 

<< Ma certo! Nessun disturbo, anzi potremmo andare a prendere il caffè proprio lì! In ogni caso sentitevi liberi di girare la casa come desiderate, perché questa da oggi è anche casa vostra, quindi scordatevi di cercare un appartamento! >> esclamo rivolto a tutti.

 

<< Oh, Spike, non sai quanto mi tenti la tua offerta di ospitalità, ma non vorrei che poi potessi pentirtene! >> mi fa Joyce, imbarazzata e lusingata. Giles si accoda e tenta anche lui di opporsi, ma io intervengo di nuovo.

 

<< Non credo proprio che accadrà, questa casa è grande abbastanza per tutti! E avanzerebbero sempre delle stanze! A proposito, ho fatto mettere le vostre cose in alcune camere che non usiamo, potrete sistemarle come volete, per crearvi un vostro angolino privato, dove nessuno verrà a disturbarvi! >> e con questo spero che la questione sia chiusa.

 

<< Ora piuttosto, che ne dite di fare un brindisi? >> non ho voglia di discutere ma di festeggiare.

 

<< Ben detto papà! Più siamo meglio è! Quindi brindo al fatto che io e Wesley non saremo più soli in questa casa! >> mi sa che dovrò passargliene un altro di paparino! Cordy ti adoro!

 

Inutile dire che tutti hanno alzato i calici, e siamo andati avanti di questo passo per un po’, visto che ognuno di noi aveva almeno un brindisi da proporre, risultato, alla fine eravamo tutti leggermente sbronzi e decisamene allegri. Un caffè ci voleva proprio, mi dico, mentre mi affloscio in una delle poltrone della biblioteca, e il mio passerotto mi si siede in braccio. Gli altri sono seduti un po’ in giro, sui divani e sulle poltrone, solo Rupert se ne sta ritto in piedi con un espressione simile a quella di uno che ha visto la madonna!

 

Sembra me quando annuso, è con il naso per aria, a guardare estasiato gli immensi scaffali che partendo da terra. arrivano al soffitto e circondano quasi tutta la stanza. E considerate che è di notevoli proporzioni! Non sa da dove cominciare a guardare, e sfiora in maniera quasi religiosa, i dorsi dei libri.

 

<< E’ fantastico! Ci saranno almeno diecimila volumi! >> mi sa che se prima era indeciso se rimanere o no ora non lo sia più!

 

<< Ne abbiamo anche altri, ma sono nello studio di papà! Se ne serve per scrivere i suoi romanzi! >> mi spiace Cordy, ma non te lo passo più! Hai appena sbolognato il mio segreto.

 

<< Come, come, come? Chi è che scrive romanzi? >> mannaggia, amore volevo essere io a dirtelo, Cordelia questa me la paghi! Intanto tu mi guardi con un sorrisino perfido, alla fine lo hai saputo micetta, che lavoro faccio.

 

<< E va bene! Sono uno scrittore, sei contenta? E’ da quando hanno inventato la prima macchina tipografica, che scrivo dei libri! >> ammetto. Beh a dire il vero, li scrivevo anche prima, ma il primo che pubblicai fu nel lontano 1823! Ne conservo ancora una copia.

 

<< E che genere di libri scrivi? >> mi fa Joyce interessata. Tale madre, tale figlia, due curiosone.

 

<< Un po’ di tutto, a partire dai romanzi storici per finire a quelli di fantascienza,! Ma non pubblico con il mio vero nome, uso sempre degli pseudonimi! >> spiego compìto.

 

<< Vuoi dire che potrei avere letto uno dei tuoi libri, senza saperlo?>> mi sa di sì, amore! Mi ricordo di averne visto uno fra le cose che hai mandato! Non sai quanto ci ho riso su!

 

<< Certo! I libri di papà sono diventati tutti dei bestseller! >> già e mi hanno fatto guadagnare tanti bei soldini!

 

<< I miei preferiti però, restano quelli delle favole che ha scritto per me! >> Cordy, così tu mi rovini!

 

<< Hai scritto anche delle favole? >> ghigni a più non posso! Se non fosse che qui c’è tua madre te lo farei vedere io!

 

Cordelia intanto si è alzata di scatto ed è andata a prenderne uno (sono rovinato! Addio, immagine da duro!) per mostrarlo a Buffy.

 

<< Ma io questo lo conosco, mamma ti ricordi, me lo leggevi sempre prima di addormentarmi! >> perché la rossa non è qui, avrei potuto chiederle di farmi scomparire!

 

<< Certo che me lo ricordo! Era il tuo preferito! Hai voluto portartelo dietro persino quando sei andata dalla nonna! E quando te lo sei scordato lì, ho dovuto ricomprartene uno nuovo! >> senti, senti! Quindi il mio passerotto era una mia fan, fin da piccola!

 

Me la immagino, beh a dire il vero, so come era, frugando fra le sue cose, ho trovato delle foto di lei da bambina, in una era nude look, sopra una coperta bianca, un culetto da morsi!  Ma voi non andateglielo a raccontare!

 

<< Ebbene sì! (tanto vale che lo ammetta) Ne sono io l’autore! Quando i genitori di Liam e Cordelia morirono, lei non aveva ancora cinque anni. I primi tempi che la portai qui, la sera piangeva sempre prima di addormentarsi, così per calmarla, iniziai a raccontargli delle favole, ma ogni sera ne voleva una diversa e io più di tante non ne conoscevo, quindi cominciai ad inventarle. Solo che mi venivano troppo lunghe e visto che la sera dopo, non mi ricordavo quello che avevo detto la sera prima, iniziai a scrivermele. Il mio editore le vide per caso e decise di pubblicarle! >> dico stringendomi nelle spalle.

 

<< O MIO DIO! >> e ora che c’è?

 

<< Sei tu, sei tu il principe dai capelli d’argento! >> Eheeee! Dico facendo una faccia sbalordita.

 

<< Il protagonista delle favole….era sempre un principe dai capelli d’argento, che puntualmente salvava la principessa di turno da mille pericoli! >> mi dici puntandomi un dito contro il petto. Francamente passerotto, io proprio non me lo ricordavo, per quanto mi riguardava, quelle storie erano andate nel dimenticatoio!

 

<< E allora? >> ti chiedo, non capendo dove vuoi arrivare.

 

<< Ho passato tutta la mia infanzia, sognando di sposare quel principe….ed ora scopro che sei tu! >> AH!

 

<< Questa è la riprova che qualche volta i sogni si avverano, non trovi? >> sorriso sornione. Il bacio che ricevo come risposta, vale l’imbarazzo di prima, fantastico, ero il suo eroe prima ancora che ci conoscessimo! Era proprio destino che ci trovassimo.

 

<< Se devo essere sincero, io più che delle favole, sarei interessato ai romanzi storici, presumo che in parte tu ti sia rifatto alle tue esperienze personali! Mi piacerebbe poterne leggere uno! >> solito Rupert, sempre perso nel passato.

 

Scusandomi con il mio amore, mi alzo e le cedo il posto, poi mi dirigo verso uno scaffale e ne tiro fuori un romanzo che poi tendo all’osservatore.

 

<< Cosa? Questo è uno dei tuoi? >> mi fa sbalordito.

 

<< Scusa, lo avevi già letto? Te ne prendo un altro! >> gli propongo.

 

<< Davvero lo hai scritto tu? E’ il mio romanzo preferito, e questa è persino una prima edizione! >> dice lui mentre è tutto preso a sfogliare le pagine ingiallite.

 

Mi sa che non sarà necessario procurargliene un altro, se solo provassi a toglierglielo di mano, farebbe come un cane con un osso! Ringhierebbe! E Rupert per stasera è sistemato!

 

<< Non è che ci sarebbe un libro anche per me? >> mi fa Joyce con un sorriso che mi ricorda tanto quello di sua figlia quando vuole qualcosa.

 

<< Ma certo Madame! Mi dica che genere preferisce e vedrò di accontentarla! >> faccio cerimonioso, meglio tenersela buona la suocera!

 

<< Io vado matta per i gialli! >> non lo avrei mai detto!

 

Sono costretto a citarle alcuni titoli, prima di trovarne uno che non ha letto. Incredibile, questi qui sono tutti miei fan! Quando si dice le coincidenze, andrà a finire che anche Willow e Xander saranno dei miei fedeli lettori! Certo che io di libri ne ho scritti parecchi, almeno centocinquanta circa.

 

Visto e considerato che ora la loro attenzione è tutta rivolta alla lettura, decido di approfittarne, voglio andare a fare una passeggiata romantica fuori, con il mio amore! La notte è stupenda, lo spicchio di luna nel cielo, fitto di stelle.

 

<< Guarda Spike! Una stella cadente! Un’altra e un’altra ancora! >> esclami eccitata. Già, qui in Italia questo è il periodo.

 

<< Ne ho viste tre, quindi devo esprimere tre desideri! >> io non ne ho bisogno amore, i miei desideri sono già qui, fra le mie braccia!

 

<< Non mi sembra vero, essere qui…assieme a te! Non sai quanto mi sei mancato! >> anche tu passerotto.

 

<< Passavo tutto il giorno aspettando di poterti sentire al telefono! >> idem.

 

<< A causa della mia missione di cacciatrice, anche se avevo degli amici, dentro mi sentivo sempre sola, perché ero l’unica, la prescelta, qualcosa che non potevo condividere con gli altri! Ma la vera solitudine l’ho provata in questi giorni! Era come se mi sentissi incompleta senza di te! E ora che mi sei accanto…non riesco a concepire di passare neppure un giorno senza di te! Tu non mi lascerai mai, vero? >> o piccola, i tuoi occhi sono pieni di lacrime, ti prego non piangere.

 

<< Mai te lo prometto! E sai che io mantengo sempre le promesse! >> ti dico mentre asciugo con le mie labbra le perle che escono dai tuoi occhi. Poi la mia bocca scende sulla tua per suggellare la promessa. Maledizione vorrei che ci potessimo sposare domani, invece dovremo aspettare che arrivino gli altri.

 

Basta! Non resisto più, devo sentirti di nuovo mia. Ho bisogno di baciare ogni centimetro della tua pelle, di succhiare il tuo dolce nettare, di sentirmi parte di te! Ma come fare con tua madre?

 

Per fortuna quando rientriamo in casa, lei è talmente presa a leggere che quando le diciamo che stiamo andando a dormire, ci saluta con un distratto buonanotte! Per stasera l’abbiamo scampata, domattina, si vedrà!

 

Corriamo per i corridoi, tenendoci per mano, impazienti di arrivare in camera. E quando siamo lì, ci liberiamo in fretta dei vestiti, il letto ci attende! Passiamo tutta la notte a fare all’amore, sperimentando nuove posizioni e nuovi modi di darci piacere, mi sa che domani dovrò dare una spolveratina al Kamasutra, se vorrò trovare qualcosa di nuovo da fare.

 

Quando ci addormentiamo è quasi l’alba, è la prima volta che dormo con te amore, la prima ma non l’ultima, infinite notti ci attendono d’ora in poi! Mentre ti guardo dormire serenamente sul mio petto, provo un senso di pace indescrivibile, mai provato prima, senza accorgermene scivolo anch’io lentamente nel sonno.

 

E’ giorno fatto, quando ci risvegliamo. Il sole brilla alto nel cielo e gli uccellini cinguettano. Tu sei qui, accanto a me, sei tu che mi hai svegliato, coprendomi il volto di teneri bacetti. Adoro essere svegliato così, e anche se ho dormito poco, mi sento pieno d’energia!

 

La voglia di riprendere il discorso di stanotte non manca, e mi avvento sulle  tue labbra, ma un sordo brontolio, proveniente dai nostri stomaci ci fa scoppiare a ridere entrambi! Mi sa che abbiamo bisogno di mettere qualcosa sotto i denti! Non fosse altro che per fare il pieno di calorie da bruciare in seguito.

 

Mentre io mi faccio una doccia ( tu l’hai  già fatta, non vale!), tu telefoni a Willow, per raccontarle tutto quello che è successo! Riesco a sentire in lontananza la tua voce che sta facendo la telecronaca di stanotte, bricconcella, non lo sai che certi particolari devono rimanere segreti? Ma sentirti dire che sono uno stallone, beh, quello devo dire che mi fa piacere! Correggo, gongolo come un matto!

 

Sono quasi le dieci quando finalmente scendiamo giù, di Giles non c’è ombra, sarà perso fra la montagna di libri, invece c’è tua madre e sembra sul sentiero di guerra. Mi sa che c’è una paternale in arrivo!

 

<< Era ora che vi alzaste! Ma sapete che ore sono?(l’ho appena detto!) Capisco che dovevate recuperare il tempo perso, ma io non vedo l’ora di andare a Firenze! Voglio vedere la galleria di cui mi occuperò e presentarmi al proprietario! >> ………….Eheeee?

 

No, aspetta un secondo, io per tutto questo tempo, mi sono preoccupato della reazione che avrebbe avuto, sapendo che io e sua figlia eravamo “intimi”…..e lei invece non fa neanche una piega? Devo darmi un pizzicotto, mi sa che sto ancora sognando! O questo oppure ho veramente trovato un angelo di suocera! Ahia! Mi sa che l’ho trovata!

 

<< Che facciamo glielo diciamo ora o no? >> mi sussurri in un orecchio passerotto. A già, della galleria, sinceramente lì per lì, non ci avevo fatto caso, ero sconcertato dalla sua reazione!

 

<< Dopo, quando saremo sul posto! >> ti sussurro in risposta.

 

<< Piantatela di bisbigliarvi paroline dolci, andate a fare colazione piuttosto! E’ tardi! >> esclama Joyce in tono dittatoriale. Sì, mamma! Mi verrebbe da risponderle, per me può fare la dittatrice quanto vuole, ormai ho capito che è una gran donna.

 

<< Tesoro, tu vai pure in terrazza, la colazione la trovi lì! Io invece, faccio prima un salto nello studio, poi ti raggiungo! >>  devo nutrirmi e non voglio sciuparle l’appetito.

 

E’ lì che tengo la mia scorta di sangue, al riparo dagli sguardi dei domestici. Mi sono attrezzato con un frigo e un micro-onde, non manca neppure un lavabo dove sciacquo sempre diligentemente la mia tazza. Cordelia e Liam ormai si sono abituati a vedermi, con loro non ci bado, ma a Wesley fa ancora un po’ effetto, è così schizzinoso! Non voglio vedere la stessa espressione di disgusto anche sul tuo volto amore, mi ferirebbe.

 

Quando arrivo nello studio però, non lo trovo vuoto, c’è Rupert! E adesso come faccio?

 

<< Buongiorno Spike! Scusa se mi sono intrufolato nel tuo regno privato, ma Cordelia mi ha detto che potevo! >> mi dice in tono di scusa.

 

<< Nessun problema! (bugia!) Mi pareva di averti detto che potevi muoverti liberamente! >> in realtà sono un po’ scocciato, ma non voglio che non si senta ben accetto.

 

<< Mentre ero qui, ho curiosato in giro, è questa la radice di cui mi parlavi? >> esclama agitando un vasetto con dentro della polvere di un bel giallo oro.

 

<< Sì! E’ proprio quella! E ora, se non ti dispiace, dovrei prenderne la mia razione giornaliera! >> se lui non deve farsi problemi, perché devo farmene io?

 

<<  Oh, giusto! Avevo notato anche il sangue nel frigo! >> mi dice mentre mi tende il vasetto. Poi si china per prendere il mio alimento preferito, lo versa in una tazza e lo mette nel micro-onde. Pazzesco, non fa una piega! << Quanti secondi? >> mi chiede poi tutto tranquillo.

 

Io sono imbambolato, sto per essere servito da un osservatore, decisamente oggi sarà una giornata straordinaria! Prima la madre di Buffy, e ora lui! << Trenta! >> gli rispondo, scotendomi.

 

Detto, fatto! Trenta secondi dopo mi tende la tazza con il sangue caldo.

 

<< Quanta polvere metti di solito? >> ora inizio a comprendere, interesse scientifico!

 

<< Un cucchiaino da caffè! >> rispondo mentre lo sto facendo.

 

<< Interessante, e a quanto mi hai detto può essere disciolta in qualsiasi liquido caldo! >> mi fissa come se fossi una cavia umana.

 

<< Beh! Tecnicamente è così, ma devi considerare il gusto, è leggermente piccante e non va bene con tutto! >> chiarisco.

 

Questa conversazione mi sembra irreale, sono qui, davanti ad un essere umano, con in mano una tazza piena di sangue , e discorriamo come due vecchi amici. Mi sto per portare la tazza alla bocca, quando la porta si apre ed entra Buffy. Prontamente la nascondo dietro la schiena, imbarazzato.

 

<< Ho raccontato alla mamma, le ultime novità sul processo, che Willow mi ha fatto sapere! Se va avanti così, dovrebbe finire presto! Forza Spike, sbrigati, ho fame e non vado a fare colazione senza di te! >> io veramente stavo per farla, ma mi sa che dovrò saltare.

 

<< Quindi sbrigati a bere il tuo sangue! Non è che ti vergogni di me, vero? >> mi dici, sbirciando dietro le mie spalle. Ed io ci rimango paralizzato, sentire la serenità della tua voce e vedere che non sei disgustata, oddio amore, non sai quanta gioia mi dai!

 

<< Faccio subito! E poi anch’io voglio sapere come va avanti il processo, dopotutto era un mio caso! >> ti rispondo con un groppo alla gola dalla commozione. E prendo a bere davanti a te! A te, che mi guardi con amore, per nulla infastidita! Cosa avrò mai fatto di buono nella vita, per meritare una persona meravigliosa quale tu sei?

 

<< Io risciacquo la tazza di Spike e vi raggiungo! Anche a me interessano le novità! >> dice servizievole Rupert, prendendomi di mano la tazza vuota. Sì, oggi sarà proprio un giorno speciale, la mia famiglia si sta allargando!

 

 

 

Capitolo 18

 

Poco dopo ci ritroviamo tutti in terrazza, Wesley e Rupert che disquisiscono di tè, Cordelia e Joyce che parlano come due amiche, ed io e il mio amore che ci imbocchiamo a vicenda con deliziosi cornetti al cioccolato (io adoro il cioccolato, ma adoro di più leccarlo via dall’angolo della sua bocca!).

 

<< Allora, a che punto sono con il processo? >> sempre il solito guastafeste!

 

<< Uhmm….ieri hanno testimoniato Jonathan Cork e Andrew Dullard! Hanno fatto un patto con il procuratore, in cambio della loro testimonianza, lui faceva cadere l’accusa di concorso in omicidio. Warren è fritto, perché entrambi hanno dichiarato che è stato lui ad uccidere Tara! >> esclami tutta contenta. Ben gli sta a quel bastardo, spero che il procuratore chieda la pena di morte, se la meriterebbe proprio!

 

<< Bene ragazzi! Se avete finito di fare colazione che ne dite di andare? >> Joyce è impaziente.

 

<< Sì, e poi possiamo andare a fare un giro per vedere i negozi! >> esclami tutta eccitata, passerotto, peccato che ti devo deludere.

 

<< Mi spiace amore, ma ho paura che i negozi saranno quasi tutti chiusi, è ferragosto, in Italia questo è il periodo in cui vanno tutti in ferie! >> odio darti delle brutte notizie.

 

<< Oh no! E io adesso come faccio, volevo dare uno sguardo ai vestiti da sposa! >> dispiace anche a me, ma ho la soluzione.

 

<< Quanto a questo, non ci sono problemi, basta che chiedi a Cordelia, avrà certamente dei cataloghi! >> ti espongo. Per fortuna sono riuscito a risollevarti il morale, visto che mi baci per ringraziami.

 

<< Voi avviatevi pure, vi accompagnerà Wesley con la sua auto, che è più spaziosa, io faccio un salto in camera e poi vi raggiungo con la mia! >> devo andare a prendere le chiavi del negozio.

 

<< Io vengo con te, vero? >> c’è bisogno di chiederlo?

 

<< Certo amore, in due c’entriamo! >> esclamo sornione ( è giusto una due posti!).

 

<< Che tipo di auto hai? Spero che sia meglio di quella di prima! >> ci puoi giurare amore!

 

<< A dire il vero ne ho tre, e sì, direi che sono tutte meglio! >> ghigno perfidamente, voglio vedere la tua faccia quando le vedrai.

 

Ci avviamo entrambi verso camera, io devo prendere il portafoglio e le chiavi del negozio, tu devi rimetterti il rossetto (ma che te lo rimetti a fare se poi tanto, io te lo mangio a furia di baci) e prendere la borsetta. Dopodiché andiamo sul retro della villa dove si trova il garage.

 

Quando apro il portone e accendo la luce, tu fai come un verso strozzato.

 

<< So…sono queste? >> e sì amore. Si da il caso che possieda una Lamborghini, una Porsche  e per finire in bellezza, la mia preferita, la Ferrari testarossa!

 

<< Quale prendo? >> ti chiedo candido.

 

Mi sa che hai qualche problema a respirare micetta! Ci sono riuscito, ti ho sorpreso anche stavolta.

 

<< Que…quella lì va bene! >> dici indicando la Ferrari. Ottima scelta!

 

Per tutto il tragitto fino a Firenze non emetti neanche un suono, nemmeno quando ho superato l’auto di Wesley e tua madre ci ha salutato dal finestrino. Solo quando parcheggio l’auto nel parcheggio sotterraneo della stazione di Santa Maria Novella, ti scateni.

 

<< Tu…tu…possedevi tre auto come queste, e te ne andavi in giro con quello scassone? Ma che sei matto! Io in un auto così ci dormirei anche la notte! >> non sarebbe una cattiva idea, fare l’amore con te, qui sopra.

 

<< Dovevo passerotto! Non ti ricordi di Finn? >> ti dico sorridendo.

 

<< OH! Già, in effetti me ne ero scordata! >> mi fa piacere, soprattutto che non tieni conto di come è andata a finire.

 

In quel momento arriva anche l’auto degli altri. Giles in quanto appartenente al sesso maschile, si lancia in calorosi apprezzamenti sulla mia auto. Si sa, gli uomini vanno matti per certe autovetture, sono come belle donne, solo che puoi fargli fare quello che vuoi!

 

<< E non ha visto quelle che ha lasciato a casa, una nera e una gialla! >> tu mi sa che non te ne intendi amore.

 

<< Tutte Ferrari? >> chiede con lo sguardo che luccica, allora non sono solo i libri a mandarlo su di giri.

 

<< No, ho una Lamborghini Murcièlago e l’altra  è una Porsche Coupè! >> spero che sia inutile dire qual è quella nera e quale quella gialla. Il fischio che ottengo in risposta mi basta, ho trovato un altro intenditore.

 

<< Io non me ne intendo di macchine, ma la tua è molto bella Spike! Ma ora che ne dite di muoverci? Che ci facciamo fermi qui in questo parcheggio? >> ne sono sempre più convinto, Joyce è una forza come sua figlia.

 

<< Si, adesso usciamo, il fatto è che ci sono zone di Firenze in cui non si può andare con la macchina, questo, anche se è caro accidentato, è il parcheggio più vicino alla galleria! Il resto della strada lo dobbiamo fare a piedi! >> le spiego tranquillo.

 

Pochi minuti dopo, usciamo alla luce del sole, diretti nella via in cui si trova il negozio, per la strada, i commenti a riguardo di questa città, si sprecano!

 

<< Questa sera amore voglio portarti sul piazzale Michelangelo, vedrai come è bella da lì, che si stende tutta attorno! >> Ti sussurro dolcemente all’orecchio.

 

<< Volentieri! Ma devo tenere in considerazione la mia missione di cacciatrice, prima mi porti a fare la ronda! Liam mi ha detto che anche qui ci sono dei cimiteri da controllare, ma visto che non conosco il posto, ho bisogno che mi fai da guida! >> Prima il dovere e poi il piacere micetta? Chissà magari possiamo unire le due cose, da un po’ di tempo a questa parte trovo che i cimiteri siano così romantici!

 

Nel frattempo siamo arrivati davanti alla galleria, è chiusa e con le serrande abbassate.

 

<< Maledizione, è chiusa! Che sia in ferie anche questa? E adesso che faccio? >> sbotta Joyce delusa.

 

<< Prova ad aprire con queste! Sono tutte tue! >> le dico porgendole le chiavi.

 

Lei guarda le chiavi, le serrande e poi me, con sguardo confuso. Io le sorrido incoraggiante, ora è arrivato il mio turno di sorprenderla.

 

<< Forza mamma, prova! >> la inciti anche tu dolcezza.

 

<< Se poi ci arrestano per tentato scasso, non date la colpa a me! >> esclama temeraria. Mi ricordo di un'altra scassinatrice.

 

Si china verso il lucchetto che chiude le serrande e prova ad inserire una chiave, non essendo quella giusta, non si arrende e ne prova l’altra. La chiave gira e il lucchetto si apre. << Si….si è aperto! >> esclama stupefatta.

 

<< Bene! Allora vediamo di tirare su ! >> non è di quelli elettrici, ma conto di farglielo cambiare al più presto. Afferro la maniglia in fondo e tiro con forza, e la serranda si arrotola dolcemente in alto.

 

<< Ora devi aprire la porta! >> le dico tranquillo.

 

<< E se ci arrestano davvero? >> ha paura e vuole tirarsi indietro.

 

Intanto però inserisce l’altra chiave nella serratura, anche questa andrà cambiata e magari sarà meglio mettere un sistema d’allarme. Seppur titubante Joyce entra, prendendo a guardarsi attorno. Io che ho avuto il modo di visionare il locale, mi avvicino ad una parete e faccio scattare l’impianto elettrico, subito dopo le luci si accendono, rivelando una stanza leggermente bizzarra.

 

Mi è piaciuta subito, non appena l’ho vista. E’ una stanza quadrata di 70 metri quadri, con al centro un altro quadrato più piccolo, dove si trova l’ufficio, una porticina in fondo porta alla toilette e ad uno sgabuzzino. In poche parole si può girare tutto attorno all’ufficio per vedere quadri e sculture, insomma qualunque cosa si voglia esporre.

 

<< E’ bellissima! >> le brillano gli occhi mentre lo dice.

 

<< Ed è tutta tua! >> gli annuncio placido.

 

<< Come? >> chiede ancora confusa.

 

<< E’ tua mamma! Non la devi solo gestire, ne sei anche la proprietaria! Spike l’ha comprata per te! >> mi fa piacere che sia stata tu a spiegarle le cose, passerotto.

 

<< Mi….mia? Spike…tu…tu hai fatto questo? E allora William James Wanknight chi è? >> non ci capisce più niente.

 

<< Quello è il vero nome di Spike, mamma! E’ lui il magnate inglese! Non hai idea di come ci sia rimasta anch’io quando me lo ha detto! >> non tanto bene, ricordo. Speriamo che tua madre la prenda meglio. Direi di si, visto che mi getta le braccia al collo commossa. Bene, mi sa che d’ora in poi avrò una suocera che bacerà la terra su cui cammino.

 

<< Io, non so cosa dire…non so come ripagarti, sei un ragazzo veramente straordinario! >> beh un ragazzo di 300 anni!

 

<< Non devi dire nulla Joyce! In quanto al ripagare….che ne dici se un giorno di questi, mi rifai il pollo arrosto? >> meglio buttarla sullo scherzo, và!

 

<< Tutte le volte che vuoi! Senti, ti posso chiamare William? Devo dire che lo preferisco a Spike! >> a dire il vero ho sempre trovato il mio nome troppo banale, ma perché no?

 

<< Chiamami pure come preferisci, io ormai mi sono abituato a rispondere a tanti nomi, sarà piacevole una volta tanto essere chiamato con quello vero! >> ammetto compiaciuto.

 

<< Questo posto è bellissimo! Proprio la galleria che sognavo di avere! >> era di nuovo tutta eccitata.

 

<< Ci sono da fare alcuni lavoretti, ma se ci diamo dentro, i primi di settembre potresti inaugurarla! >> se non si fosse capito mi sto offrendo come aiuto!

 

<< Certo! L’aiuteremo tutti Joyce! Conosco degli artisti che sarebbero felici di esporre qui! >> brava Cordy, così mi piaci!

 

Beh, anche questa è andata, il resto della giornata passa in fretta, io ho accompagnato Buffy all’università, dove il rettore (amico di Wesley!) ci aspettava, per l’iscrizione. Con mia grande sorpresa ha scelto di frequentare la facoltà di lettere con indirizzo, lingua e cultura italiana (ce né una proprio per stranieri!), dice che d’ora in poi vuole aiutarmi nel mio lavoro. Non sarà che invece vuole fregarmelo?

 

Comunque sia, facciamo un salto veloce a casa per cambiarci e mettere qualcosa sotto i denti, e poi di nuovo via, a caccia!

 

Confesso che la caccia mi è mancata, qualche anno fa, venivo sempre in questi posti per allenare Liam e Cordelia, non volevo che la tragedia che era accorsa ai loro genitori capitasse anche a loro. Io meglio di chiunque altro so quanto male c’è nel mondo, volevo che fossero preparati nel caso qualcuno li assalisse.

 

In realtà, mi mancava combattere,  durante le guerre era stato quasi un obbligo, difendere la patria, ma al contempo molto triste, vedere tanti giovani caduti. Quello che stavo facendo con Buffy, invece mi faceva stare bene, perché sapevo che ci sarebbe stato un demone o un vampiro in meno a giro per il mondo! Un po’ quello che facevo come poliziotto, ripulivo un po’ la società dallo schifo che rischiava di soffocarla.

 

I giorni seguenti, sono diventati quasi un routine, la mattina a giro per vedere le bellezze della zona, il pomeriggio alla galleria a dare una mano a Joyce. Ma i miei momenti preferiti sono la sera e la notte, che passo da solo con il mio amore.

 

E finalmente il processo finisce, Warren Ticket è stato riconosciuto colpevole di tutte le imputazioni, omicidio, fabbricazione e spaccio di stupefacenti, niente pena di morte, ma un paio di ergastoli non glieli toglie nessuno. Mi sa che non uscirà mai più dal carcere, neanche per buona condotta.

 

Questo significa che gli altri possono finalmente venire, appena in tempo, fra due giorni ci sarà l’inaugurazione della galleria. In teoria avrebbe dovuto essere Wesley ad andare a prendere i ragazzi all’aeroporto, invece tocca a me, naturalmente in compagnia del mio amore.

 

Non che mi lamenti, ma per quanto spaziosa e comoda a guidare, la sua macchina non mi piace per niente. La Multipla, sembra un armadio con le ruote, certo se penso a quella che guidavo io, in fondo è un miglioramento, ma volete mettere con la Ferrari?

 

Siamo qui all’aeroporto che aspettiamo che l’aereo atterri, ed io sono impaziente di rivedere Liam, non glielo dite, ma mi è mancato. Anche a Buffy sono mancati Xander e Willow. Mi assale prepotente la voglia di fumare una sigaretta, ma ormai ho smesso del tutto a lei non piaceva. Uffa…quanto ci mettono?

 

Sono talmente agitato che continuo a camminare in su e in giù, senza fermarmi. E se fosse successo qualcosa, e se l’aereo avesse subito un dirottamento, no, calma ragioniamo, forse è più probabile che sia colpa di uno sciopero, questo paese è meraviglioso, ma decisamente disorganizzato! Però potrebbe essere….

 

<< Spike, calmati! Stai facendo venire il nervoso anche a me! >> sbotti guardandomi torva. Hai ragione dolcezza, devo calmarmi, quindi ti rivolgo un sorrisetto per scusarmi e mi siedo accanto a te, su una di quelle scomode poltroncine della sala d’attesa e ti stringo forte una mano.

 

<< Scusa amore, è che sono agitato, ma se mi dai un bacio mi passa! >> tutte le scuse sono buone per baciarla.

 

Tu mi sorridi come se avessi a che fare con un bambino, si passerotto, coccolami un po’, non ne avrò mai abbastanza delle tue coccole! Siamo lì che ci sbaciucchiamo teneramente, quando una voce arriva alle mie spalle.

 

<< Ma siete sempre a questo punto, voi due? >> esclama con voce leggermente infastidita.

 

<< E tu, sei sempre a rompere? >> rispondo.

 

SIIIII! Sono arrivati! Se la mia risposta può essere sembrata brusca, il sorriso che rivolgo a Liam, non può essere frainteso, sono felice di vederlo. Così come sono felice di vedere Kate appesa la suo braccio e gli altri due poco lontano.

 

Buffy si lancia subito verso di loro per abbracciarli, e che diavolo, anch’io ho voglia di abbracciare il mio figlioccio! Cosa che faccio, stupendolo non poco.

 

<< Era ora che arrivassi ragazzone! Si può sapere perché ci avete messo tanto? >> gli dico sollevato.

 

Lui fa una faccia come di uno che ha vinto alla lotteria! Forse non si aspettava un’accoglienza simile, dopo che mi aveva visto baciare Buffy. Prima aveva una faccia un po’ da cane bastonato, non sarà che è ancora geloso? Mi sa che presto dovremo fare quel discorsetto.

 

<< All’aeroporto di Londra, avevano smarrito una delle nostre valige! L’hanno ritrovata quasi subito, ma intanto avevamo perso il volo per Firenze, abbiamo dovuto prendere quello dopo! >> esclama tutto Angel.

 

<< Ma perché sei venuto tu? Pensavo che venisse Wesley! >> mi sa che lo scambio non gli dispiaccia.

 

<< Quella mammoletta si è presa l’influenza! Ma si può prendere l’influenza in piena estate dico io? >> a queste parole ricevo una gomitata dal mio amore.

 

<< Non lo ha mica fatto apposta! Povero Wesley, sta così male! Speriamo che in due giorni migliori, dopodomani c’è l’inaugurazione della galleria di mamma! >> dice incerta se fare una faccia triste per la mammoletta o felice per sua madre.

 

<< Si, dovresti vederlo, starnutisce a tutto spiano e barla duddo con il nazo! >> a fare le imitazioni sono una forza. Infatti Liam scoppia in un’allegra risata, seguito dagli altri. Intanto tre paia di occhi mi fissano la testa, ci risiamo, e ora chi glielo spiega? Mi sa che devo farlo io.

 

<< Per la cronaca, io sono così! Questo è il mio vero aspetto! La cosa vi crea qualche problema? >> sbotto sospirando.

 

<< La sola cosa che mi viene da dire è WOW! Se prima pensavo che non fossi male, ora penso che sei proprio un fustacchione! Quasi, quasi mi pento di essere gay! >> Willow ti adoro sempre di più!

 

<< Mi unisco ai complimenti! Così sei veramente sexy! >> Kate, mi stupisci!

 

<< EHI! >> esclamano all’unisono Buffy e Liam.

 

<< Lui è mio! >>

 

<< Tu sei mia! >>

 

Identico sguardo di disapprovazione nei loro sguardi. Che ci volete fare, è una croce che devo portare, non tutti possono essere come me!

 

<< Ammetto che così, stai meglio, ma io non sono gay e non sono tentato di diventarlo! >> devo dire che la cosa è un gran sollievo, bamboccio! Il solo immaginare Xander che mi fa la corte….EWWW! Meglio non pensarci!

 

<< Forza gente, andiamo, casa ci aspetta! >> alle mie parole vedo Liam sorridere, deve essergli mancata.

 

Nonostante l’auto sia spaziosa, è stato un po’ un problema, sistemare tutte le valige. Ma che si sono portati dietro, un pezzo di Los Angeles? Comunque sia, fra sbuffi e accidenti vari, carico tutto sopra il portapacchi; quando arriviamo però, se le portano da sé le valige!

 

Per la strada, mentre sono preso dalla guida, ascolto il chiacchiericcio, o meglio, il casino che fanno! Disquisiscono su tutto, ma in special modo sul mio matrimonio. Non abbiamo ancora fissato una data, ma Buffy ha già iniziato i preparativi, vedo nello specchietto retrovisore Kate, che ascolta interessata e che guarda di sott’occhi Liam, mi sa che anche lei non vede l’ora di sposarsi. Uhmm….si potrebbe sempre fare una doppia cerimonia….a me non dispiacerebbe!

 

Se dio vuole finalmente arriviamo, non appena scendiamo dalla macchina, i commenti fioccano.

 

<< Casa dolce casa! >> ti è mancata è?

 

<< Adesso capisco perché non vedevi l’ora di tornarci! >> dice Kate, abbracciando Liam.

 

<< Wow! Questo posto è fantastico, così immerso nella natura! >> grazie rossa, dopo devo chiederti un favore.

 

<< E’ bellissimo, Buffy mi ha detto che hai anche dei cavalli! >> non mi dire, Xander è un amante dei cavalli? Mi sa che abbiamo trovato una passione comune (beh a parte Buffy, ma lei è tutta mia!).

 

<< Su ragazzi, entriamo dentro, sarete stanchi! >> mi piace quando fai la parte della padrona di casa, dolcezza.

 

A Liam, invece piace un po’ meno, mi sa che il mio amore questa sera si dovrà sacrificare, ho bisogno di parlare da solo con lui. Non voglio che ci siano queste tensioni.

 

<< Bentornato a casa ragazzo! >> gli dico dandogli una pacca sulla schiena. Lui cambia subito espressione, diventando tutto Angel.

 

<< Le valige però, te le porti da te, su in camera! >> aggiungo ghignando.

 

Si torna alla routine, quindi posso rincominciare a sfotterlo, anche questo mi è mancato!

 

 

 

Capitolo 19

 

Questa sera quando ci riuniamo a tavola, ci siamo tutti, persino Wesley non è voluto mancare. Siamo una grande famiglia, di quelle allargate come succede oggi giorno, ma legati l’uni agli altri come le famiglie di una volta. Non avete idea di quanto sono felice a vedere tutti questi volti sorridenti attorno a me. Visto che sono a capotavola, ho Liam da una parte e Buffy dall’altra, di solito al posto di Liam ci sta Cordelia, ma questa sera deve occuparsi del suo maritino e ha ceduto volentieri il posto al fratello.

 

Se da una parte stringo la mano di Buffy, dall’altra discorro con il mio figlioccio, facendomi raccontare le ultime novità sul dipartimento, su gli ultimi arresti e sui colleghi, lui è così contento della mia attenzione che ha ripreso tutto il suo piglio da capitano.

 

Quando ci alziamo da tavola, le ragazze, con sciocchi risolini, ci salutano per poi andarsi ad appartare  in una saletta, mi sa che intendono fare le solite chiacchere da donne, alle quali gli uomini, sono perennemente esclusi! Chissà cosa mai avranno da dirsi di tanto segreto! Mi piacerebbe essere una mosca per entrare lì dentro e spiare i loro dialoghi.

 

Invece devo accompagnare il bamboccio a vedere i cavalli, non che la cosa mi dispiaccia, sono orgoglioso dei miei stalloni arabi! Sono due, il maschio si chiama Shadow e non solo a causa del suo carattere decisamente ombroso, ma per il colore del suo manto, nero come la notte. La femmina invece si chiama Honey, perché oltre ad essere dolcissima, ha il manto proprio del colore del miele. Li ho comprati insieme, mi era sembrato che andassero d’accordo, in effetti sono inseparabili, quando esco con uno devo sempre portarmi l’altro appresso, altrimenti poi mi tengono il muso (nemmeno io so come sia possibile,  ma vi assicuro che lo fanno!).

 

Mentre Xander è tutto preso a vezzeggiare i mie tesori, decido che è arrivato il momento di affrontare il discorsetto con Liam, così lo tiro in un angolino della stalla e ci mettiamo a sedere su delle balle di fieno.

 

<< Lo sai che ti voglio bene, vero? >> comincio.

 

<< E questo che c’entra? >> sguardo preoccupato da parte sua.

 

<< E’ che mi sei sembrato strano….da quando sto con Buffy! Ti comporti….come se temessi che amando lei, potessi smettere di volerti bene! >> meglio andare al dunque.

 

<< E non è così, giusto!? >> il tono vorrebbe essere sicuro, ma colgo un leggero tremolio nella voce.

 

<< Liam, si può sapere cosa ti passa per il cervello? Di cosa hai paura? Mi hai sempre raccontato tutto, ora non farti tirare fuori le parole con le pinze! >> dico un po’ rude, ma con sentimento.

 

<< Niente cosa vuoi che ti dica, non succede niente, sono felice per te, punto! Non appena possibile io e Kate ci troveremo un appartamento e….. >> lo blocco con un bello scappellotto.

 

<< COS’È CHE VUOI FARE TU? TROVARTI UN APPARTAMENTO? >> ululo, e quando ci vuole, ci vuole!

 

<< Beh, visto che stai per sposarti, vorrai stare un po’ da solo con tua moglie! Per formarti la tua famiglia! Anche Cordelia dovrà trovarsi un altro posto dove vivere, penso! >> l’ho lasciato parlare, giusto per sapere dove voleva andare a parare.

 

Ecco dove sta il problema, quel rincitrullito crede, che visto che mi sposo, io voglia crearmi una nuova famiglia, dimenticando quella vecchia! E’ proprio un depresso cronico, pensa sempre al peggio! Ora lo aggiusto io!

 

<< Tu sei tutto scemo! Io ho già una famiglia, noi, io, te e Cordelia, siamo una famiglia! Buffy ne entrerà a far parte, insieme agli altri, ma questo non cambierà di certo i rapporti che ci sono fra di noi! Quindi levati da quella testa matta che ti ritrovi, l’idea di andare da un’altra parte! Tu resti qui! E poi non vorrai lasciarmi qui da solo, con quella pazza scatenata di tua sorella? Proprio ora che aspetta un bambino! >> gli spiego con tutta la calma e la pazienza che ho.

 

<< COSA? Cordy è incinta? >> mi sa che ha afferrato solo l’ultima parte.

 

<< Credo proprio di si, lei ancora non lo sa, ma l’odore di una donna, quando aspetta un bambino cambia, e non mi sbaglio mai su certe cose! >> meglio liberarsi di questo discorso, dopo almeno torneremo all’altro.

 

<< Vuoi dire che diventerò zio? >> mi sa di sì.

 

<< No, diventerai zietto, o zione conoscendo Cordelia! >> dico ghignando.

 

<< Parla per tè, nonnino! >> ecco ora non ghigno più! Angelus maledetto ora è lui che sta ghignando!

 

Oddio ti prego, nonnino no! Già paparino era una croce, ma nonnino! Poi mi ricordo del piacere che volevo chiedere alla rossa.

 

<< Se solo ci prova giuro che la mordo! In ogni caso avrei una mezza idea di chiedere a Willow se può fare qualcosa in merito, deve pur esserci un incantesimo…>>

 

<< O una pozione…>>

 

<< Che le impedisca…>>

 

<< Di chiamarci in quel modo atroce! >> finisce lui.

 

Ciascuno di noi due ha finito la frase dell’altro. E un identico sguardo malefico brilla nei nostri occhi!

 

<< Che ne dici se andiamo a chiederglielo subito? >> propongo.

 

<< Non potrei essere più d’accordo, sono stufo di sentirmi chiamare fratellone! >> accetta.

 

<< Senti, per l’appartamento allora….non ne fai niente, giusto? >> meglio chiarire questa cosa.

 

<< No, se Willow fallisce, non posso lasciarti in balia di Cordy! Senza di me non ce la faresti! >> dice così, ma so che in realtà è felice.

 

I nostri problemi si sono appianati, ci avviamo verso casa uniti nella suprema missione. Altro che apocalissi, qui la faccenda è più seria! Fermare la lingua di Cordelia, quella sì che è una vera impresa!

 

Quando infilo la testa nella stanza per chiamare Willow, per poco non mi mangiano. E meno male che il vampiro sono io! Quando poi chiedo della rossa, allora parte l’inquisizione spagnola, da parte del mio amore. Se non ci fosse Liam a salvarmi, mi sa che avrei sbolognato tutto!

 

<< Vogliamo solo parlare un attimo con Willow, mi è arrivata una e-mail e credo che contenesse un virus, forse lei può farci qualcosa! >> forte come scusa, Angelus l’ho sempre saputo che sei il migliore!

 

Vista l’emergenza, la streghetta si vede costretta ad accorrere e le altre ci lasciano andare senza fare storie! Noi conduciamo Willow nel mio studio dove effettivamente c’è un computer, ma sta benissimo! In effetti lo uso per scrivere, sarò anche un vampiro di 300 anni ma sono modernizzato.

 

<< Ma è spento! >> non me lo dire!

 

<< Non sapete che con certi virus, non conviene spengere il computer? Potrebbe rivelarsi molto pericoloso! >> la maestra è in cattedra.

 

<< Lascia perdere il computer, era solo una scusa! Il problema è un altro! >> meglio chiarire.

 

<< Se volete sapere cosa stavamo facendo di là, scordatevelo! E’ un segreto e io non parlo! >> toppato rossa, anche se ora che me lo dici…..sto iniziando ad essere curioso.

 

<< E’ per Cordelia! Devi aiutarci a fermarla! Non ne possiamo più, di sentirci chiamare paparino o fratellone, per non dire peggio! (nella mia mente c’è un eco che continua a urlare “nonnino”) >> dico andando subito al punto.

 

Provvederò dopo ad indagare cosa stavano combinando. Non per niente sono, o meglio ero un poliziotto! E se Liam mi aiuta riusciremo di certo a scoprire cosa nascondono. Noi due insieme negli interrogatori siamo il massimo!

 

<< E io che c’entro? Che volete che faccia? >> dice sbalordita lei.

 

<< Willow, tu sei la nostra unica speranza! Se non ci riesci tu con la magia, siamo condannati! >> sguardo da cucciolone perduto. Liam come diavolo ci riesci?

 

Lei ci guarda sconcertata, non sa se prenderci sul serio o no. Evidentemente, le nostre facce rispecchiano la nostra serietà. Lei però scoppia a ridere e scuote la testa.

 

<< Sembrate proprio disperati! E per dei nomignoli! >> e ride piegata in due.

 

<< E va bene! Vedrò quello che posso fare, ma non garantisco niente, prima dovrò fare qualche ricerca, mi pare di ricordare un incantesimo che serve per impedire che in alcuni luoghi vengano pronunciate certe parole, ma ci dovrò lavorare sopra! >> esclama alla fine, quando si è ripresa dai singulti.

 

Beh, non è il massimo, ma almeno abbiamo qualche speranza che prima non avevamo. A quel punto è giunto il momento di torchiarla per sapere cosa stavano combinando, le proviamo tutte, il poliziotto buono e quello cattivo, tutte e due buoni o cattivi, imploriamo, ma niente! La rossa è una dura e non molla.

 

Solo due giorni dopo, durante la festa della inaugurazione, veniamo finalmente a sapere cosa c’era in ballo. Buffy e Kate, si sono alleate e hanno deciso che vogliono fare un doppio matrimonio. E che sono diventato un veggente? Com’è che io ci avevo pensato prima di loro?

 

Loro però, hanno fatto di più che pensarci, hanno deciso la data e preso tutti gli accordi necessari. Quindi è ufficiale, io e Buffy, Liam e Kate, ci sposeremo il 25 settembre, che cade proprio di domenica. Hanno persino deciso chi saranno i testimoni, Willow per Buffy, Cordelia per Kate, mentre a me a Liam ci toccheranno rispettivamente Wesley e Xander.

 

Giles avrà il compito di accompagnare entrambe le spose all’altare. Faremo persino il viaggio di nozze insieme, destinazione Venezia! E a noi, non resta che accettare.

 

Quella sera stessa, mentre stiamo facendo la nostra solita passeggiatina romantica per i cimiteri, Buffy mi si accosta e mi chiede tutta dolce: << Non ti dispiace, vero? Se io e Kate abbiamo deciso cosi! >> certo che non mi dispiace.

 

<< Uhmmm….non saprei….che ne dici di convincermi? >> se non si fosse capito sto cercando di approfittare della cosa.

 

<< Ohhh….il signore ha bisogno di essere convinto, che ne pensi di un bacetto qui, e qui, e qui….>> risponde lei maliziosa, mentre prende a baciarmi.

 

Ha iniziato dalle sopracciglia e sta scendendo sempre più in basso, sempre più in basso…….siiii passerotto…..mi hai convinto!

 

Ed è così, che tre settimane più tardi, mi ritrovo impaziente ad aspettare insieme a Liam, davanti all’altare. La musica ha preso a suonare ma io quasi non la sento, mi sto di nuovo perdendo in quegli occhi di smeraldo che vengono verso di me. E ripenso a quando ti ho vista la prima volta, nell’ufficio di Liam, e ho maledetto il fatto che fossi la cacciatrice. Quanto mi sbagliavo!

 

Si, perché tu Buffy, tu sei l’unica, la prescelta, sei la sola per me, mio amore, mia moglie!

 

                                                                                  Fine

 

 

Postfazione:

 

Di solito un autore, usa fare una prefazione alla sua opera, io invece, fedele al fatto di essere diverso, ho deciso di scriverne un atto conclusivo. Ho scritto tutto in prima persona, per ragioni strettamente pratiche, visto che sono io il narratore degli eventi, e perché, fino a quando non avrò finito di scrivere, vorrei mantenere il segreto su questa mia opera. Se gli altri lo sapessero, sarebbe un fioccare di consigli e intromissioni, cosa che sinceramente preferisco evitare!

 

Il fatto è, che gli eventi che vi ho narrato in questo romanzo, risalgono a dieci anni fa. Ho deciso di scrivere questa storia, non per pubblicarla, visto che rimarrà gelosamente conservata nella mia cassaforte, ma per far sì che se un giorno, i miei familiari più giovani, vorranno sapere come è andata, avranno modo di scoprirlo leggendola. Per familiari più giovani, intendo i miei figli, ed i figli degli altri componenti della famiglia. E’ a loro che dedico questa mia opera, poiché questa, è anche la storia di come sono nati.

 

Ma vediamo di riepilogare quanto è successo negli ultimi dieci anni.

 

Circa sette mesi dopo che mi sono sposato, Cordelia ha dato alla luce un bellissimo bambino al quale ha dato il mio nome, William. Adesso è uno splendido ragazzino di nove anni, che per fortuna, non mi chiama nonnino. Già, l’incantesimo di Willow ha avuto effetto e finalmente io e Liam abbiamo tirato un sospiro di sollievo.

 

E’ stato proprio Liam, ad aggiungere un anno più tardi, un nuovo O ‘Connor alla famiglia, suo figlio, che ora ha otto anni si chiama James, come il mio secondo nome.

 

A sorpresa, il terzo è stato Xander. Si è innamorato di una extracomunitaria proveniente dall’ucraina. Un tipetto tutto brioso e senza peli sulla lingua di nome Anya. Non so perché, mi ricordava vagamente un demone della vendetta, che avevo conosciuto qualche decennio prima, comunque sia, si sono sposati in un lampo e sei mesi dopo la nascita di James, è nata Tara. Xander ha deciso di chiamarla così in ricordo dell’amica persa.

 

Poi finalmente è venuto il mio turno, ho dovuto aspettare che Buffy finisse l’università e sei anni fa è nata Anne, la mia principessina. Le ho dato il nome di mia madre, in suo ricordo. E’ identica a Buffy, se si esclude per gli occhi che ha ripreso da me. Inutile dire che la adoro.

 

Poi siamo un po’ impazziti tutti. Cordelia ha avuto un altro figlio, una bambina questa volta, che ha chiamato Mary, come sua madre. Xander ha replicato con un’altra bambina, Dawn, una vera peste, si mette sempre nei guai.

 

Sembrava quasi che facessimo a gara a fare figli, perché un paio di mesi più tardi, Liam e Kate, hanno avuto un altro maschietto, Charles, come il padre di lui. Ma io e Buffy li abbiamo battuti, perché, cinque mesi più tardi il mio amore ha dato alla luce due gemelli. Eric ed Adam, sono identici a me in tutto (esteticamente intendo), stessi capelli e stessi occhi!

 

Quindi riepilogando, al momento, ci sono nove appartenenti alla nuova generazione. L’unica che non ha avuto figli è Willow, ma non è detta l’ultima parola, la rossa infatti si è trovata una nuova compagna, una ragazza dolce e timida che si chiama Fred (non le si addice un nome da uomo), fa la ricercatrice scientifica, le due si sono sposate con un rito Wicca, e sono intenzionate a tentare la strada dell’inseminazione artificiale.

 

Due anni fa, il mio amore, ha deciso che era arrivato per lei il momento di cedere le armi ad una nuova cacciatrice. Già, le voci delle sue antenate, avevano da un po’, iniziato a farsi sentire. Mi ero quindi visto costretto a spiegarle quanto le stava accadendo, non è stato tanto facile per lei accettarlo, le voci in sé non rappresentavano un problema, sapevo che era forte abbastanza da controllarle, ma scoprire di avere una vita molto più lunga davanti da vivere, quello in effetti è stato un dramma.

 

Se da una parte era felice di poter vivere al mio fianco più a lungo, l’idea di vedere i suoi amici invecchiare e morire, beh quello la faceva e la fa soffrire. Per fortuna sembra che i nostri figli abbiano acquisito un po’ della nostra forza, Giles ha compiuto su di loro dei test, aiutato anche da Fred (che sa tutto, proprio come Anya), tali test, hanno decretato che il loro corpo invecchierà molto più lentamente, una volta raggiunta la maturità. Questa notizia, ha confortato entrambi,  sapere che i nostri figli non scompariranno prima di noi, ci ha reso molto felici.

 

Quindi giunta all’età di vent’otto anni, Buffy ha preso la solenne decisione. Stranamente però nessuna guardiana, si era ancora messa in contatto con lei, ragione per cui ho cercato di rintracciare Elise. Quando ci sono riuscito, abbiamo scoperto con sollievo, la ragione per cui non si erano fatte vive. Sapevano che noi due ci eravamo sposati e avevano ritenuto che io fossi la persona più adatta per introdurla, verso la nuova realtà che le si prospettava. Aspettavano giusto, che fossi io a mettermi in contatto con loro, per venire a somministrarle la pozione.

 

Quando Elise è venuta con le altre a casa nostra, il mio passerotto, come al solito, ha fatto tutta la gelosa, in effetti Elise è una donna bellissima, ma è anche più saggia, avendo un paio di secoli sulle spalle, quindi è stata lei a risolvere la situazione. Ha infatti confessato che un tempo si era innamorata di me (sinceramente non ne sapevo niente), ma che io non l’avevo mai ricambiata. Buffy doveva quindi ritenersi fortunata, visto che aveva tutto il mio amore. Inutile dire che alla fine le due sono diventate ottime amiche, ora si mantengono sempre in contatto.

 

Il momento in cui Buffy ha assunto la pozione, è stato il più brutto della mia vita. Ero lì, accanto a lei, che le stringevo la mano, mentre sentivo la vita che lentamente le scivolava via, le sue pulsazioni che rallentavano e il suo respiro che si faceva sempre più flebile. Quando il suo cuore ha cessato di battere, mi è sembrato quasi d’impazzire! Se non avessi avuto Joyce al mio fianco che mi faceva forza, non so cosa avrei  fatto! Incredibilmente lei è stata più forte di me, mi ha sostenuto.

 

Quei due minuti di attesa mi sono sembrati duemila anni! Sembravano non passare mai, la prima cosa che Buffy ha visto, riaprendo i suoi occhi, sono stati i miei pieni di lacrime. Lacrime di gioia e di sollievo, lei era ancora lì con me!

 

Il problema seguente, è stato fare in modo che il Consiglio ci lasciasse in pace, al contrario delle altre infatti, il mio amore non aveva nessuna intenzione di scomparire, facendo credere di essere morta. Rupert è stato di grande aiuto, ha fatto una chiaccheratina con i capi. E per capi, intendo quelle due o tre persone che realmente comandano il Consiglio e sono depositarie di tutti i loro segreti. Ha imposto loro di mantenere segreta la cosa, pena la rivelazione degli altri loro segreti, loro seppur contrariati, si sono visti costretti ad accettare, non potevano rischiare che il Consiglio si potesse disgregare sotto il peso di tali informazioni. Un grosso contributo a far sì che accettassero, è stato inoltre il fatto, che tutti noi ci siamo resi disponibili ad intervenire, nel malaugurato caso, in cui le forze del male, avessero tentato di impadronirsi seriamente del mondo! Questo ha fatto sì che d’ora in poi tutte le guardiane, non dovranno più nascondersi, e vivere finalmente alla luce del sole, senza temere interferenze dal Consiglio. E poi, loro in fondo avevano già un’altra cacciatrice, una ragazzetta di Boston.

 

A proposito di Joyce, mi sono scordato di dire che lei e Rupert, si sono messi insieme! Non si sono sposati, diciamo che convivono, nella stessa camera! Entrambi pensano infatti di essere troppo vecchi per affrontare un matrimonio, baggianate secondo me, ed anche secondo Buffy, che si è messa in testa di convincerli a compiere il grande passo, non da loro tregua!

 

Ed ora sono qui, nel mio studio, che sto finendo di scrivere questo racconto, quando……dalla porta spunta la testolina della mia principessina. E’ accompagnata da William, che come al solito le sta sempre dietro, mi sa che il giovanotto ha un debole per lei, chissà cosa ne salterà fuori in futuro.

 

<< Babbo, è ora di andare a letto! Devi venire a raccontarci la storia! >> mi chiama babbo, alla toscana.

 

Dopotutto lei è nata in questa regione, e tutti i suoi compagni della scuola chiamano così il loro genitore. Anne, come gli altri bambini è perfettamente bilingue.

 

<< Arrivo subito principessa! Solo un attimo e vi raggiungo! >> le rispondo sorridendo.

 

Già, è giunta l’ora della favola serale, e tocca a me raccontarla. Di tanto in tanto facciamo a turno, ma il più delle volte, questo onere spetta a me! Sono i bambini a volermi quale narratore. Ben nove paia di occhietti, che tutte le sere ascoltano attenti le mie favole. Non che mi dispiaccia, ma mi sono visto costretto ad aggiungere nuovi pezzi al mio repertorio.

 

Naturalmente il protagonista principale, resta sempre il principe dai capelli d’argento, ma ora si è aggiunta come presenza fissa al suo fianco, una forte e bellissima principessa dai capelli biondi e gli occhi verdi. Ed il mio personaggio ha dovuto dire addio alla selva di principesse in pericolo, ora combatte il male al fianco della sua sposa.

 

E poi, devo dire che mi piace proprio, essere l’ultimo a dare loro la buonanotte, rimboccare loro le coperte e stringerli per poi posare un bacio sulla loro fronte. L’odore di un bambino, è buonissimo, dolce e innocente proprio come loro.

 

Bene, espletato questo gradito compito, posso finalmente tornare al mio lavoro, ma ancora una volta vengo interrotto. Sei tu micetta mia, che entri sinuosa nel mio antro e poi vieni a sederti sulle mie ginocchia.

 

<< Finalmente soli, avevo voglia di averti un po’ tutto per me! >> a chi lo dici.

 

<< Che stai scrivendo? >> chiedi cercando di sbirciare il monitor del computer.

 

Monitor che mi affretto a spengere, non voglio che tu la legga ancora, prima voglio finirla! Il bacio che ti do per fortuna, distoglie la tua attenzione. Baciarti mi provoca sempre le stessa sensazione della prima volta, e a te deve fare lo stesso effetto, visto come mugoli soddisfatta.

 

<< C’era qualcosa che dovevi dirmi? >> ti chiedo con fare inquisitorio.

 

Sono giorni ormai che aspetto che tu mi dia una certa notizia, ma tu nicchi sempre.

 

<< In effetti sì! C’è una novità! >> era ora!

 

<< Ha telefonato Willow, a Ginevra è andato tutto bene, l’inseminazione ha avuto effetto! Sta aspettando un bambino! >> non è la notizia che aspettavo, ma mi rende ugualmente felice.

 

La rossa e Fred, hanno infatti deciso di andare in Svizzera, dove da qualche anno, si trova un centro che si è specializzato proprio in questa branca della medicina.

 

<< E’ fantastico! Così arriveremo a quota dieci! >> dico tutto contento.

 

<< Ehmm…no! Almeno undici direi….visto che hanno già appurato che sono due gli embrioni! Willow avrà due gemelli! E poi….>> si….sentiamo il poi. Mi fa piacere per Willow, ma io aspetto con ansia il resto.

 

<<……ti ricordi del viaggetto a Capri….che abbiamo fatto un mesetto fa? >> come dimenticarselo. Capri non l’abbiamo proprio vista, siamo rimasti tutto il tempo chiusi nella camera dell’albergo.

 

<< Si, mi ricordo, vai avanti! >> esclamo sognante.

 

<<…..e ti ricordi….che hai lasciato a casa…..una certa polverina? >> dio, quanto vuoi farmi aspettare donna!

 

<< E’ vero, mi sono “dimenticato” il vasetto con la radice a casa, e allora? >> chiedo spazientito.

 

<< Allora, il risultato è che sono di nuovo incinta! Brutto vampiro che non sei altro, mi hai fregato anche stavolta! >> mi dici facendo il finto broncio.

 

EVVIVA! Ecco finalmente la notizia che aspettavo! E sono già lì, a mordicchiarti entusiasta le tue labbra.

 

<< Io non sono brutto! Vampiro sì, ma brutto no! >> ti sussurro ridendo.

 

<< Hai ragione….tu sei il mio bellissimo vampiro! Ma mettiamo le cose in chiaro, dopo questo, basta bambini! Non voglio diventare una matrona brutta e sfatta! >> che dici amore, se sei sempre bellissima!

 

<< Questo non succederà mai! Sei ancora identica a come ti ho conosciuta, anzi sei persino più bella! Ma se vuoi così, va bene! Peccato però, in questa casa, ci sono ancora tante stanze da riempire! >> sospiro fintamente afflitto.

 

<< Vorrà dire che ci penseranno gli altri, io ho già dato! >> esclami decisa. E così, sia! E poi un giorno arriveranno dei nipoti, forse è meglio lasciare un po’ di posto anche per loro.

 

<< Che ne dici se andiamo a fare la nanna? >> mi fai maliziosa. Tu non pensi a dormire amore, e nemmeno io del resto!

 

<< Fra poco, devo finire di fare una cosa, tu intanto avviati, io ti raggiungo subito! >> ti dico mordendoti dolcemente un lobo dell’orecchio.

 

Fai le fusa proprio come un gattina, e non sai quanto sono tentato di lasciar perdere tutto e seguirti all’istante, ma ormai mi restano solo poche parole da scrivere.

 

Sono di nuovo solo e riaccendo il monitor, cosa mi resta da dire ancora….che sono immensamente felice? Questo penso che sia chiaro. Chi si immaginava che quella mattina, in cui il telefono ha preso allegramente squillare, avrebbe avuto inizio la nostra stupenda avventura. I presupposti non c’erano proprio!

 

So che può sembrare orribile dirlo, ma invio un ringraziamento a  Tara, ovunque si trovi. Se non fosse stato per lei, le nostre strade forse non si sarebbero mai incrociate. Anche se fossi venuto a sapere, che la cacciatrice si trovava a Los Angeles, non avrei di certo cercato di incontrarla, ma piuttosto le sarei stato alla larga.

 

E cosa ci saremmo persi, amore mio………..quindi grazie Tara, questo romanzo in fondo lo dedico soprattutto a te!

 

 

 

 

                                                                          William James Wanknight