CIELI
Autrice:
Cristal
Pairing:
Buffy/Angel
Timeline:
spoiler: metà circa 5° serie Btvs, 2° Ats.
Rating: G
Genere: Romance, action, time
travel
Summary:
disclaimer:
i personaggi di Buffy the Vampire Slayer ed Angel sono di Joss Whedon,
nota:
nessun cambiamento, è tutto uguale ma verranno cambiate molte cose. I
personaggi sconosciuti sono una mia invenzione
Il
Bronze quella sera era affollato, quasi non si riusciva a respirare. Si esibiva
una giovane cantate, Jordana Miller, che stava cominciando ad acquistare
popolarità in California. Averla a Sunnydale era stato un grosso affare e tutta
la popolazione giovanile era andata a vederla.
-A
me sembra brava.-sorrise Willow agli amici applaudendo alla giovane cantante.
-Fa
belle canzoni d’amore.-concordò Anya.
Era
stato un miracolo che fossero riusciti a trovare un tavolo che li contenesse
tutti e sette. Eh si, perché la cacciatrice aveva dovuto portarsi dietro la sua
sorellina che era un fan della cantante.
-È
bravissima!-sorrise infatti entusiasta Dawn spellandosi quasi le mani per
applaudirla.
-Già,
e tu sembri conoscere a memoria tutte le sue canzoni.-le sorrise Tara
dolcemente.
-Ho
già comprato anche il suo disco.-la informò facendola ridere.
-Vi
chiederei volentieri se volete qualcosa da bere, ma non mi arrischio ad andare
al bar. Rischio di tornare invecchiato.-constatò Riley fissando la folla che
c’era al bancone del bar.
-Tranquillo,
ci accontentiamo di morire di sete.-sorrise Buffy prendendogli una mano.
-Esagerata!-la
riprese Xander.-Dai, amico, ti accompagno io a prendere le bevande per le
signore.-si alzò. Chiesero loro cosa volevano e poi si allontanarono a fatica.
La
cantante finì di esibirsi che era mezzanotte passata. Xander che conosceva il
proprietario del locale, per lavoro gli aveva ristrutturato la casa, riuscì ad
ottenere un breve incontro della cantante con Dawn.
Il
locale chiuse ma loro rimasero dentro. E appena ci fu silenzio, la donna uscì
dai camerini e si avvicinò al gruppo.
-Allora...-li
fissò tutti.-...immagino che tu sia Dawn.-e sorrise proprio alla diretta
interessata.
-Esatto.-sorrise.
Dawn
si fece fare un autografo e si fece scattare una foto con lei.
-Bene,
domani sera mi esibisco ad un locale di Los Angeles. Se vieni ti faccio mettere
in prima fila.-disse Jordana.
-Ce
la porto io, se volete.-si offrì Riley.
-Vedremo.-disse
vaga Buffy fulminando il fidanzato con un’occhiataccia.
-Comunque
mi esibisco al Charitas.-tirò fuori un biglietto da visita e lo porse a
Dawn.-Qui c’è l’indirizzo. Ciao.-abbracciò rapidamente la ragazzina e andò via.
Lasciarono
il locale mentre Dawn continuava a parlare entusiasticamente di quella serata, soprattutto
di Jordana Miller. Buffy minacciava ogni secondo di ucciderla se non si
chiudeva la bocca.
La
mattina dopo, Dawn cominciò a tartassare la sorella per poter andare al secondo
concerto di Jordana a Los Angeles. Buffy non ne poteva più. Oltretutto, Joyce
acconsentiva solo se Buffy l’avesse accompagnata insieme agli amici.
Alla
fine, la cacciatrice cedette e quella sera partirono tutti alla volta della
città degli angeli. Trovarono in fretta il Charitas e scoprirono che il gestore
era un demone verde che si chiamava Lorne ma che veniva denominato Host. Quando
dissero loro chi erano, li scortò ad un tavolo proprio in prima fila e al
centro del palco. Era una postazione ottima. Mancava poco più di mezzora al
concerto.
Lorne
tornò all’entrata per fare in modo che entrassero solo quelli con il biglietto.
La sala cominciava a gremirsi quando arrivò un gruppo di quattro persone.
-Oh
eccovi qui!-esclamò.-Altri cinque minuti e davo via il vostro tavolo.-li
ammonì.
-Non
lo faresti mai.-sorrise ovvia l’unica ragazza del gruppo.
-Lo
so, Cordy, mi sono proprio affezionato a voi. Oltretutto avete delle anime
molto interessanti da leggere.-sorrise e li scortò in sala.
Li
fece accomodare ad un tavolo per quattro in terza fila a destra e subito chiamò
un cameriere per cominciare a servire loro un drink.
Dieci
minuti dopo cominciò il concerto. Jordana Miller salì sul palco accompagnata da
uno scrosciante applauso e si esibì nella sua prima canzone.
Al
tavolo dei quattro amici di Lorne uno di loro pareva in apprensione e si
guardava intorno.
-Angel
che succede?-gli chiese Wesley vedendolo agitato.
-Niente,
ma....sento un odore conosciuto.-fiutò l’aria.
-Senti
se è Darla dille di non rompere per una sera. Sarà pure malata terminale ma non
può rompere in continuazione!-si irritò Cordelia.
-Non
è Darla. È qualcuno di...più importante...un odore unico...-si guardò ancora in
giro fino a che il suo sguardo si fermò sul tavolo al centro in prima fila.
Di
spalle vedeva Anya, Xander e Riley, di lato Buffy e di fronte Tara e Dawn. Intravedeva
appena Willow che essendo seduta accanto a Buffy veniva un pò coperta dalla
cacciatrice.
-Io
me ne vado.-fece per alzarsi ma Wesley lo trattenne per un braccio.
-Ma
che ti succede?-lo fermò preoccupato. Erano così entusiasti di andare a sentire
quella giovane e promettente cantante.
Senza
rispondere indicò il tavolo e gli amici guardarono in quella direzione. Giusto
nel momento in cui Riley sussurrava qualcosa nell’orecchio a Buffy facendola
ridere di gusto e ricevendo subito in ringraziamento un affettuoso bacio sulle
labbra.
-Fantastico!
Eccola con tanto di gang e fidanzato!-esclamò Cordelia acida.
-Chi?-chiese
Gunn fissando ora gli amici ora il tavolo con la combriccola a lui sconosciuta.
-Che
ci fa Buffy qui?-si stupì Wesley esterefatto nel vederli.
-Chi
è Buffy?-insistette Gunn che fu ignorato.
-Io
torno a casa e se all’uscita la incontrate non ditele che c’ero.-Angel fece di
nuovo per alzarsi ma stavolta Cordelia lo afferrò per l’altra manica e lo
costrinse a sedersi.
-No,
tu stai qui seduto, bevi un drink, ascolti il concerto e ti godi la serata. Non
devi permettere a quella smorfiosa di rovinartela. Dopo tutto ciò che è
successo te la meriti.-il suo tono non ammetteva repliche.
-Ma
fa male ed è qui con Riley.-le fece notare.
-Vuoi
una donna che la faccia ingelosire? Ti chiamo Kate e vedrai se non la fa
diventare verde di rabbia!-propose.
-Non
ti azzardare.-la ammonì.
-E
allora sta buono e ignorala!-gli intimò e al vampiro non rimase che rimanere lì
seduto e ascoltare il concerto senza però sentirlo troppo concentrato com’era a
sbirciare ogni suoi movimento, ogni sua espressione, ogni suo bacio con Riley.
Ad
un certo punto, Jordana si sedette su uno sgabello e prese una chitarra. Dopo
un attimo di silenzio parlò al microfono.
-La
prossima canzone è una cover di una famosa canzone di una cantante
straordinaria che dedico a chi ama davvero. Questa è Angel di Sarah
McLachlan.-annunciò e tutti le fecero un caloroso applauso.
Angel
rimase interdetto mentre Cordelia lo prendeva in giro. Buffy sentì
improvvisamente mozzarle il fiato in gola e sentì una strana sensazione mentre
Jordana intonava le prime note.
Spend all of your time
waiting....
Iniziò
a guardarsi in giro senza comprenderne il motivo.
For
a second chance...
-Buffy
stai bene?-le chiese Riley preoccupato intorno a lei.
-Si,
ma questa canzone mi ha sempre emozionata molto.-inventò mascherando la sua
agitazione.
For a break that would make
it okay...
Abbozzò
un sorriso e appena Riley tornò a concentrarsi sulla cantante guardò di nuovo
la sala.
There’s always a good reason
To feel not good enough....
Da
lontano Angel notò il suo turbamento e sperò che non lo vedesse.
And it’s hard at the end of
the day....
Le
parole di quella canzone gli ricordavano tutte le volte che era entrato nella
sua camera in piena notte per osservarla dormire pacificamente.
I need some distraction
Oh beautiful release....
Buffy
scosse la testa e bevve un sorso del suo tea freddo cercando di concentrarsi
sulla canzone.
Memories seep from my
veins....
Già,
quanti ricordi legati proprio ad un angelo, si ritrovò a pensare.
Let me be empty
Oh and weight less and maybe
I’ll find some peace
tonight...
Ma
da quanto tempo le sue notti avevano smesso di trovare la pace? Da quando lui
se ne era andato, ma non osò pensare il suo nome.
In the arms of an angel....
Ci
pensò la canzone a dirle il nome del suo angelo che l’aveva abbandonata.
Fly away from here
From this dark cold hotel
room.....
Quante
volte avrebbe voluto volare da lui....dalle sue braccia, appunto, e sognava di
farlo quando era con Riley.
And the endlessness that you
fear
You’re pulled from the
wreckage
Of your silent reverie
You’re in the arms of an
angel
May you find some comfort here......
E
nell’oscurità, Angel si ritrovò ad asciugarsi una lacrima.
Al
tavolo di Buffy, Willow aveva notato il turbamento della sua amica.
-Stai
bene?-le chiese ad un orecchio preoccupata.
-Si...si...sto
benissimo.-annuì ma la sua migliore amica non si era lasciata ingannare.
So tired at the streinghline
That everywhere you turn.....
-Non
è vero.-le mormorò convinta.
There’s vultures and thieves
at your back...
-Già,
non è vero.-la guardò.-Ma non posso dirlo a nessuno.-fece in modo che Riley non
la sentisse. Sentiva le lacrime brillarle agli occhi.
Willow
non replicò, non avrebbe saputo cosa dire e Buffy fissò lo sguardo ad un punto
imprecisato alla sua destra.
Storm keeps on twisting
Keep on building the lies...
Già,
quante bugie..........e in quel momento incrociò i suoi occhi.
That you make up for all that
you lack....
Li
sgranò mentre Angel distoglieva velocemente i suoi e tentava di spostarsi verso
dell’ombra.
-Qualcosa
non va?-le chiese Wesley.
-Mi
ha visto.-mormorò voltando il viso.
Tutti
guardarono verso il tavolo e constatarono che la cacciatrice stava guardando
verso di loro.
It don’t make no difference
escaping one last time....
-Ora
siamo a cavallo.-constatò Cordelia sarcastica.-A fine serata ci toccherà
andarla a salutare.-sbuffò.
It’s easier to believe
In this sweet madness.....
-Io
non vengo e se vi chiede di me, ditele che sono andato via prima.-disse Angel.
On
this glorious sadness....
Buffy
si voltò verso Willow e le mormorò qualcosa all’orecchio. La strega seguì il suo
sguardo e anche lei vide i quattro seduti al tavolo.
-Che
ci faranno qui? E chi è quel ragazzo di colore?-chiese sottovoce.
-Non
conosco la riposta ad entrambe le domande.-le rispose.
That brings me to my knees
In the arms of an angel.....
Rimasero
ad ascoltare la canzone e alla fine applaudirono Jordana che ringraziò
soddisfatta.
Il
concerto finì poco dopo mezzanotte. Dawn era più entusiasta della sera prima.
Il locale si svuotò rapidamente finché non rimasero che una ventina di persone.
Lorne
salì sul palco e si avvicinò al microfono per parlare alla clientela.
-Vi
informiamo che come ogni sera il Charitas rimane aperto tutta la notte. Per chi
non è stanco di canzoni il karaoke è aperto.-disse.-Mandy, ti va di venire a
cantare tu?-si rivolse ad Angel.
Si
voltarono tutti in quella direzione e velocemente Cordelia voltò le spalle a
tutti, Wesley si nascose sotto al tavolo ed Angel si coprì la testa con il
cappotto.
I
pochi clienti risero al gesto dei tre mentre Gunn li riprendeva imbarazzato.
-Coraggio,
Angel, non fare il timidone lo sappiamo tutti che sei stonato come una campana
ma che canti spesso.-lo incoraggiò Lorne.
“No,
il mio nome no!”pensò il vampiro non accennando ad uscire da dietro il cappotto
ma battendo la fronte sul tavolo. Adesso era davvero fritto!
Buffy
si alzò e andò da loro. Bussò sulla spalla del vampiro che alzò la testa e la
fissò scioccato.
-Puoi
andare a cantare, Mandy, noi ce ne stiamo andando.-lo informò.-Ciao
Cordelia.-la salutò poggiandole una mano sulla spalla e si abbassò sotto al
tavolo.-Ciao Wesley.-si raddrizzò.-Ciao sconosciuto.-salutò Gunn e poi tornò al
suo tavolo.
Afferrò
la sua borsa e uscì seguita dagli amici. I quattro si alzarono rapidamente dal
tavolo e li seguirono. Fuori, Dawn protestava perché non aveva potuto salutare
almeno Cordelia.
-Aspettate!-li
bloccò Angel.-Ci dispiace di esserci nascosti ma....non volevamo creare
imbarazzo.-spiegò non sapendo cosa inventare.
-Pensa
per te, io non li....-cominciò Cordelia ma Wesley si premurò di tapparle la
bocca ignorando le sue proteste.
-Scusatela,
ultimamente parla più a vanvera del solito.-e l’ex osservatore abbozzò un
sorriso nervoso.
-Non
preoccupatevi, siamo venuti qui solo per fare un piacere a Dawn.-li informò
Buffy.
-Comunque,
io sono felice di rivedervi.-sorrise la ragazzina davvero contenta.
In
quel momento, Cordelia riuscì a liberarsi dalla stretta di Wesley.
-E
lasciami dannazione!-urlò.-E poi io non ho mai parlato a vanvera!-e Xander ebbe
un colpo di tosse.
La
ragazza stava per replicare quando sentirono un urlo provenire da un vicolo
dietro al locale. Corsero lì in tempo per vedere un demone che stava per
colpire Jordana. La sua guardia del corpo giaceva per terra. Buffy ed Angel si
gettarono subito nella lotta mentre Willow e Cordelia aiutavano la cantante a rialzarsi,
Tara tentava di proteggere Dawn e Wesley e Gunn si chinavano sulla guardia del
corpo.
-È
morto.-constatò il ragazzo.
Il
demone lanciò Buffy ed Angel in due lati diversi ma subito lo attaccarono di
nuovo. Il demone aprì un varco per terra. Angel lo accoltellò alla schiena.
Dolorante, il demone si strattonò spingendo Angel a qualche centimetro da lui.
Fu più brutale con Buffy che lanciò su Jordana.
Le
due ragazze finirono urlando dentro al varco che si richiuse appena
scomparvero. Angel urlò ed in quel momento il demone si accasciò al suolò.
Morì.
Tutti
guardarono il punto in cui il varco si era richiuso senza osare nemmeno
fiatare, mentre Dawn cominciava lentamente a piangere.
In
un quarto d’ora erano tutti all’Hyperion. Angel tirò fuori ogni libro che
possedeva mentre Willow e Tara cominciarono a cercare di localizzare Buffy e
Jordana con la magia.
In
una camera ben attrezzata, Wesley e Riley analizzavano il demone facendogli
anche una specie di autopsia. Con block notes alla mano, Cordelia appuntava
ogni cosa gli venisse detta sul demone.
Si
gettarono nelle ricerche e poco dopo Wes e gli altri tornarono con una scheda
tecnica del demone. Angel e Giles avevano trovato la denominazione del demone.
-Come
possiamo far tornare Buffy e Jordana?-chiese Dawn.
-Non
lo so. Solo un altro demone uguale può farlo.-Angel si passò le mani tra i
capelli sconsolato.
-Ho
una brutta sensazione. Angel ti posso parlare in privato?-gli chiese Willow. Il
vampiro assentì e si ritirarono nel suo ufficio.
-Che
succede?-si preoccupò chiudendo la porta.
-Ho
paura che accadrà qualcosa. Tutti noi, a parte Riley, siamo protetti da un
incantesimo che ci rende immuni da molte cose come incantesimi e cambiamenti drastici,
cioè i cambiamenti avvengono ma non toccano la memoria. Vorrei farlo anche su
te, Cordy, Wes e il tuo amico per precauzione.-gli propose.
-Va
bene, ma...-si bloccò indeciso se parlare o meno ma poi le rivelò tutto del
giorno mai esistito esprimendole la sua paura che l’incantesimo potesse
annullare l’effetto della decisione degli Oracoli e farlo ricordare soprattutto
a Buffy.
-Non
credo che possa accadere, l’incantesimo rende immuni dopo che è stato
effettuato.-poi ci pensò bene.-E da un anno porti da solo il ricordo di quel
giorno? Mi dispiace così tanto.-
-Non
preoccuparti.-le sorrise.-Senti perché a Riley non l’avete mai fatto?-si stupì.
-È
stata un’idea di Buffy. Mi ha spiegato che non può lasciarlo ma che se mai un
giorno avvenissero davvero cambiamenti drastici lui, non essendone immune,
sparirebbe.-spiegò.
-Capisco.
Ci sistemiamo qui, va bene?-
-Si,
va benissimo. Io e Tara ci mettiamo al lavoro.-tornarono di là e con una scusa
lei, Tara, Angel e gli altri riuscirono a chiudersi nell’ufficio.
Pochi
minuti dopo tornarono nella sala principale come se niente fosse e si rimisero
alla ricerca di un modo per recuperare Buffy e Jordana. Dawn si era
addormentata e Angel la prese in braccio per portarla a dormire nella sua
camera. Poi tornò ad unirsi agli altri, il cuore in gola per la preoccupazione.
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Buffy
aprì lentamente gli occhi sbattendo più volte le palpebre. Si tirò lentamente a
sedere costatando di sentire un dolore atroce alla testa. Toccandosela scoprì
un bernoccolo fortunatamente senza ferita.
Si
guardò in giro, si trovava su un enorme distesa verde che si estendeva a vista
d’occhio. A pochi passi da lei scorse il corpo di un’altra donna.
Ricordando
cos’era successo la sera prima, dato che adesso era giorno, si trascinò fino a
lei e cominciò a chiamarla scuotendola.
-Jordana?
Jordana, mi sente?-le scostò i capelli dal volto e le diede dei leggeri
colpetti sul viso.
La
cantante si scosse e cominciò ad aprire gli occhi. Mise a fuoco e poi fissò la
ragazza.
-Io
sono Buffy, la sorella di quella ragazzina sua fan.-le spiegò.
-Ah...-mormorò
tirandosi a sedere.-Dove siamo?-chiese guardandosi in giro.
-Non
lo so.-sospirò.-È ferita?-si preoccupò.
-No,
fortunatamente no.-entrambe si rialzarono.
-Beata
lei, io ho un bernoccolo in testa.-se lo toccò con una smorfia di dolore.-Cosa
ricorda di ieri sera?-
-Un
mostro enorme che ha colpito la mia guardia del corpo. Ho urlato e subito dopo
è arrivata lei con sua sorella e i suoi amici, due ragazze mi hanno aiutato ad
alzarmi. Poi mi è caduta addosso e il vuoto.-raccontò aggiustandosi i vestiti.
-Almeno
sembra di essere sulla terra e non in qualche strana dimensione.-constatò.
-Ma
che dice?-si stupì.
-Lasci
perdere.-scosse la testa.-Mettiamoci in cammino e troviamo un pò di civiltà. Prima
torno a Sunnydale meglio è.-iniziò a camminare.
-Si,
io domani ho una serata a San Diego.-la seguì.-E diamoci del tu.-le suggerì.
Camminarono
per diverse ore sotto al sole cocente senza trovar traccia di uomini o case. Ad
un certo punto videro una strada non asfaltata e si precipitarono lì.
Camminarono ancora fino ad arrivare ad una paesello. Ciò che le stupì
maggiormente è che sembrava di essere nel passato.
-Che
razza di posto è questo?-si stupì Jordana.
-Non
lo so.-la guidò in un vicolo buio.-Se ci vedono ci additeranno e non passeremmo
inosservate.-si guardò in giro fino a scorgere due gonne appese da un balcone
sopra la sua testa.
Si
arrampicò fino a prenderle e poi scese giù. Ne porse una alla cantante.
-Mettiamoci
queste, ci confonderemo e cercheremo di scoprire dove diavolo siamo.-indossò la
lunga gonna e la allacciò alla vita.
Jordana
la imitò e insieme uscirono da quel vicolo addentrandosi per le strade. Si
guardavano in giro stupite. Su una bancarella di legno, un uomo vendeva
tessuti, un uomo passò a cavallo e dietro di lui una carrozza, una ragazza
teneva sotto braccio un cesto pieno di verdure appena acquistata dalla
bancarella di un fruttivendolo.
Pareva
di essere in un altro mondo e lo era davvero. Buffy e Jordana non fecero che
camminare guardandosi a destra e sinistra, non sapevano neanche dove stavano
andando.
-Dobbiamo
scoprire in che epoca siamo e come tornare nella nostra.-mormorò Buffy.
-Non
mi piace questa cosa.-scosse la testa.
Un
uomo a cavallo passò molto velocemente urtando Jordana che cadde a terra.
Subito, Buffy la aiutò a rialzarsi. L’uomo, sulla cinquantina circa, si fermò a
vedere.
-Non
si usa chiedere scusa?!-esclamò livida Buffy reggendo la ragazza.
-A
gente come voi?-fece in risposta disgustato.-Non chiedo scusa alle prostitute!-e
diede un colpo di caviglie al cavallo che ripartì subito al galoppo.
-Cafone!-mormorò
la cacciatrice a denti stretti.-Ci ha dato delle prostitute.-
-Ma
Master Shaw non è il peggiore.-disse timidamente loro una ragazza. Aveva
capelli rossi e ricci raccolti e nascosti sotto una cuffietta bianca ed
indossava un abito chiaro con un grembiule bianco.
-Che
vuoi dire?-le chiese Buffy.
-Venite.-li
guidò fin dentro la bottega alle loro spalle, era uno studio medico.-Mio padre
è dottore, se una di voi è ferita ci penserà lui.-disse.
-Ho
solo un graffietto al braccio.-constatò Jordana.
-Si,
ed io un bernoccolo in testa ma stiamo bene.-rincarò Buffy.
-Siete
nuove di Galway? Non vi ho mai visto prima.-chiese loro.
-Si,
siamo appena arrivate.-la assecondò. Almeno adesso sapevano dove si
trovavano.-Non prendermi per pazza ma....in che anno siamo?-
-Nel
1753.-le rispose ed in quel momento un uomo sulla quarantina uscì da una porta
con un camice bianco.-Padre, queste due ragazze sono state urtate e hanno delle
leggere contusioni.-disse.
-Grazie,
Josephine, ci penso io.-sorrise e fece sedere Jordana. Le controllò la ferita,
gliela pulì e poi gliela disinfettò per poi fasciarla con una garza.
Poi
passò a Buffy controllandole il bernoccolo in testa che era un pò gonfiato ed
aveva assunto un bel colore violaceo acceso quasi tendente al nero. Le mise una
borsa di ghiaccio in testa e le fece restare per un pò.
-Purtroppo
non possiamo pagarvi, non abbiamo denaro con noi.-li informò la cacciatrice.
-Non
c’è problema, sono ferite di poco conto.-le rassicurò il medico.
-Master
Shaw le ha urtate. Quell’uomo è rozzo e maleducato.-si infervorò
Josephine.-D’altronde è in affari con Master O’Donovan.-storse la bocca
disgustata.
O’Donovan.....perché
quel nome le ricordava qualcosa? Si chiese Buffy.
-Purtroppo,
Josephine, non possiamo fare niente. Sono loro i potenti della città.-le disse
pacatamente il padre.-Master O’Donovan non è così cinico come lo si dipinge e
al momento ha altri problemi più importanti di cui occuparsi.-chiuse la
boccetta di disinfettante e la ripose sul ripiano di uno scaffale.
-Master
Liam ne ha combinata un’altra delle sue?-ipotizzò la ragazza.
-È
rientrato in tarda mattinata e ha cercato di sedurre una delle serve, Master
O’Donovan l’ha sorpreso e corre voce che siano volate bastonate.-si limitò a
spiegare.
-Noi
dobbiamo lasciarvi.-Buffy si alzò.-Dobbiamo trovare un posto per la notte e
soprattutto una libreria o una biblioteca.-
-In
fondo alla strada c’è una taverna. Dite che vi manda il dottor Sheridan e che
penserà lui a pagarvi.-consigliò loro.
-Non
c’è bisogno.-si schernì Jordana.
-Non
potete restare per strada, sarebbe pericoloso.-si intromise Josephine.
-Grazie.-sorrise
Buffy ed uscirono.
Si
diressero verso il luogo indicato. Alla fine della strada c’era una piazza e la
taverna al momento era deserta. C’era solo un uomo di circa quaranta anni che
dietro al bancone lo lucidava con uno straccio.
Quando
vide le due nuove arrivate le squadrò con un lampo negli occhi. Erano due belle
ragazze, forse cercavano un lavoro da lui.
-Desiderate,
gentili donzelle?-sorrise loro.
-Ci
serve una camera. Ci manda il dottor Sheridan, ha detto che penserà lui a
pagarla.-rispose Buffy.
-Va
bene.-uscì da dietro al bancone e salì su per le scale.-Seguitemi.-disse loro e
le due ragazze si precipitarono dietro di lui.
Arrivarono
ad un corridoio e fatti pochi passi, l’uomo aprì una porta. Entrò seguito dalle
ragazze, la camera era quadrata con una porta che dava sul balcone. C’era un
letto matrimoniale, un cassettone con su uno specchio, un armadio, qualche
sedia e su una colonna di ferro c’era un catino per l’acqua con delle
asciugamani. Sul cassettone c’era una brocca.
-Purtroppo
non ho camere con due letti.-disse loro.-La cena è inclusa nel prezzo, potete
scendere all’ora che volete ma sappiate che già alle dieci di sotto si popola
di tipi non adatti a donzelle come voi.-spiegò.
-Va
bene, grazie.-Buffy lo guardò.
L’uomo
fece un cenno con il capo e uscì richiudendosi la porta alle spalle.
-Come
facciamo a tornare a casa nostra, Buffy?-si preoccupò Jordana lasciandosi
cadere a sedere sul letto sfinita.
-Non
lo so.-scosse la testa.-Ma so che i miei amici ci staranno già lavorando e
presto riusciranno a riportarci al nostro secolo.-si sedette su una
sedia.-Diavolo, siamo nel 1753, se non l’avessi sentito con le mie orecchie non
ci crederei.-
-Ma
come cavolo abbiamo fatto a finirci?-esclamò.-E chi cavolo sei tu?!-
-Una
cacciatrice di vampiri.-le rivelò.-E il mostro di ieri era un demone.-
-Se
non fossimo in questa situazione assurda non ti crederei.-sorrise.
Si
riposarono e furono svegliate a tarda sera da dei rumori che provenivano al
piano di sotto. Si alzarono, lavarono il viso e si sporsero per la porta. Si
sentivano voci, risate e schiamazzi.
-Credo
che di sera questo posto sia un postribolo di lusso.-ipotizzò Buffy.
-Ah,
siamo capitate bene!-disse Jordana ironica.-Io ho fame.-la guardò.-Scendo di
sotto per prendere qualcosa e la porto su, va bene?-propose.
-Come
vuoi.-assentì e tornò dentro mentre Jordana scendeva di sotto.
Fu
di ritorno dieci minuti dopo con un vassoio contenente due piatti, posate, due
bicchieri, due fazzoletti ed una caraffa d’acqua. Lo posò sul cassettone.
-Stufato.-le
annunciò.-Sarà un postribolo ma ha un buon odore.-le porse un piatto con le
posate che la cacciatrice accettò volentieri.
Mangiarono
di gusto e poi ripresero a parlare di come poter tornare a casa, ma non ne
avevano la più pallida idea. Appena finirono, fu Buffy a portar di sotto il
vassoio.
La
scena che le si parò di fronte fu scioccante. C’erano giovani uomini, quasi
tutti nobili, che bevevano e schiamazzavano in compagnia di belle donne vestite
con abiti sgargianti e profondamente scollati, lei non avrebbe mai avuto il
coraggio di indossare una simile scollatura. C’era addirittura chi si baciava e
chi saliva al piano di sopra in cerca di un pò più di intimità. Quelli troppo
ubriachi e rumorosi venivano cacciati via con la forza.
Buffy
si diresse al bancone dove c’era l’uomo che le aveva accolte quella mattina e
gli consegnò il vassoio con un sorriso.
-Tu
e tua sorella avete mangiato bene?-le chiese prendendolo.
Buffy
rimase stupita. Lei e Jordana non erano sorelle ma evidentemente c’era qualcosa
che non sapeva.
-Si,
benissimo.-rispose. O forse quello le aveva scambiate per sorelle, pensò.
-Bene,
la nostra cuoca ne sarà contenta.-si guardò in giro.-O’Donovan lascia in pace
quella ragazza!-urlò alle sue spalle.-Ne hai già una sulle ginocchia.-rise.
-Non
è colpa mia se le tue sono le più belle di Galway e dintorni!-ricambiò il
ragazzo con la voce impastata dall’alcol.
Istintivamente
Buffy si voltò vedendo una cosa che le spezzò il cuore: O’Donovan non era altro
che il suo Angel ubriaco fradicio che rideva sguaiatamente tenendo sulle ginocchia
una ragazza dalla dubbia reputazione e toccandola un pò. Non osò pensare cosa
avrebbero fatto da lì a poche ore.
Sentì
il mondo crollarle addosso, non poteva credere che Angel da umano fosse così!
Era impossibile! Ripensò alle parole del medico quel pomeriggio: “È rientrato
in tarda mattinata e ha cercato di sedurre una delle serve, Master O’Donovan
l’ha sorpreso e corre voce che siano volate bastonate.”
Liam
O’Donovan si voltò verso di lei e incrociò il suo sguardo sentendosi trapassare
il cuore. Ma Buffy lo distolse velocemente e corse fuori. Il giovane si liberò
della ragazza e le corse dietro.
Buffy
si fermò pochi metri dopo, in un vicolo. Si appoggiò ad un carretto e cominciò
a piangere. Non ci poteva credere, non poteva essere vero che l’uomo che amava
più di ogni altra cosa fosse un tale superficiale, ubriacone e puttaniere.
-Milady,
vi sentite bene?-la sorprese una voce nota alle spalle.
Si
drizzò e si asciugò le lacrime ma non si voltò.
-Si,
sto benissimo.-rispose piano.
-Dentro
non sembrava.-le si avvicinò di qualche passo fino ad arrivarle molto
vicino.-Non vi ho mai notato, siete nuova?-le chiese.
“Come
può chiedermi una cosa del genere? Il suo unico pensiero è informarsi se sono
una prostituta o meno e di conseguenza portarmi a letto.”si disse.
-No,
sono a Galway per sbaglio.-ma ancora non accennò a voltarsi.
-Di
dove siete?-
-America.
California per essere esatti.-ed in quel momento si voltò, gli occhi
fiammeggianti d’ira. Per un attimo rimase impietrita nel vedere quelli suoi che
tanto amava ma poi si riscosse.-E non sono neanche di quest’epoca. Forse mi
prenderai per pazza ma vengo dal ventunesimo secolo!-esclamò rabbiosa vedendo
la sua espressione diventare stupita.
-Di
che cosa state parlando e come vi permettete di prendervi tanta confidenza?-ma
non pareva arrabbiato, bensì divertito.
-Come
puoi credermi.-fece amareggiata e di nuovo gli occhi le si riempirono di
lacrime e abbassò la testa.-Non somigli neanche lontanamente all’uomo che ho
conosciuto.-
-Forse
mi state scambiando.-sorrise.
-Forse
si.-lo guardò.-Tu non mi credi se ti dico che vengo dal futuro e che devo
tornare lì.-
-Dico
che forse posso aiutarvi.-adesso era serio.
-E
come?-la sua espressione adesso era ironica.
-Ci
vediamo domani pomeriggio alla piazza, giusto di fronte la taverna. Vi
aiuterò.-sorrise e si chinò a darle un lieve bacio sulla bocca.
Sulle
prime Buffy, lo accettò ma appena capì che lui voleva andare un pò oltre si
divincolò e gli mollò un sonoro schiaffo sulla guancia.
-Sono
una ragazza del ventunesimo secolo, io! E tu sei un gran maleducato
ubriaco!-esclamò e corse fino alla taverna.
Liam
incassò il colpo e con un sorriso tornò a casa. Quella sera aveva voglia di
fare un pò il bravo ragazzo. Oltretutto quella ragazza lo attraeva ed eccitava
insieme.
Buffy
disse a Jordana della loro unica speranza ma di non riporci troppa fiducia.
Dormirono serene e la mattina dopo uscirono per fare due passi in giro.
Andò
Buffy da sola ad incontrare Liam. Si presentò alle cinque e lui era già lì, con
un pacco in mano.
-Degli
abiti decenti, due per essere esatti.-le disse.
-Grazie,
ci volevano. Non sono sola ma con un’altra ragazza.-accettò volentieri il dono.
Andarono
alla taverna deserta e Liam aspettò di sotto mentre Buffy e Jordana si
cambiavano. Dopo scesero insieme e Liam constatò che Buffy aveva indossato
quello che gli piaceva di più. Era azzurro con le decorazioni dorate e la
manica dal gomito in poi di pizzo, così come la scollatura. Quello di Jordana
era rosa con le decorazioni crema e la manica in seta dello stesso colore. Si
sedettero ad un tavolo e parlarono a bassa voce, anche se non c’era nessuno.
-A
quanto ho capito venite dal futuro.-esordì Liam.
-Esatto,
dal 2000, quasi 2001.-assentì Jordana.-Io sono una cantante ormai
famosa.-sorrise.
-Ed
io una studentessa universitaria.-aggiunse Buffy.-Come puoi aiutarci?-gli
chiese seria.
-Conosco
uno stregone, vicino il lago Corrib. Deve stare nascosto, siamo ancora in
caccia alle streghe e se lo prendono è rovinato. Credo che potrebbe
aiutarvi.-spiegò semplicemente.
-Possiamo
vederlo?-
-Anche
subito.-assentì e insieme uscirono.
Sulla
piazzetta c’era una carrozza. Era di Liam. Le fece salire e poi indicò al
cocchiere la direzione da prendere. Viaggiarono per diverso tempo ed entrambe
pensarono che la carrozza era orrenda.
-Cosa
darei per una macchina.-sospirò Jordana.
-Mi
accontento anche di uno scooter.-disse Buffy.-Mi sta venendo il mal di mare.-
-Siamo
quasi arrivate.-le rassicurò Liam chiedendosi di cosa parlassero.
Scesero
ad una vasta radura. A pochi passi c’era il lago dove il sole si specchiava
creando meravigliosi riflessi dorati. Ma non c’era tempo e Liam le condusse ad
una caverna poco distante.
Fatto
qualche passo arrivarono ad un muro di pietra. Liam bussò tre volte ed un
passaggio si aprì. Entrarono e videro un normale salotto con due divani, due
poltrone, uno scrittoio, due librerie, un tavolino su un tappeto ed un
vecchietto seduto ad una delle due poltrone intento a leggere.
-Liam,
qual buon vento?-sorrise alzandosi.
-Queste
due ragazze hanno bisogno d’aiuto.-indicò Buffy e Jordana.
-Cosa
posso fare per voi?-chiese loro con un sorriso.
-Siamo
qui per sbaglio, venivamo dal futuro. Puoi rimandarci alla nostra epoca?-spiegò
Buffy.
-Vedrò
cosa posso fare.-si diresse verso una delle due librerie.-Ditemi come avete
fatto a finire qui.-
Buffy
spiegò del demone, della lotta e del portale senza tralasciare il benché minimo
particolare. Lo stregone la ascoltò senza guardarla e alla fine prese un libro.
Lo sfogliò e lo aprì ad una pagina che poi mostrò a Buffy.
-Era
questo demone?-le chiese.
La
cacciatrice lo guardò attentamente.
-Si,
è lui.-confermò.
-Uhm....Yuplut,
è attratto dalle belle voci.-lesse le informazioni.
-Per
questo ha attaccato te.-fece Buffy fulminata dalla scoperta a Jordana.-Tu sei
una cantante!-
-Si
spiegano molte cose.-assentì.-Come possiamo tornare alla nostra epoca?-disse
allo stregone.
-Posso
riaprire il suo portale, essendo venute con quello dovete tornare indietro con
lo stesso, ma non essendo un demone Yuplut sarebbe piccolo e veloce. Basterebbe
solo per una di voi.-le guardò.
-E
dopo lo aprirai per l’altra, giusto?-ipotizzò Buffy.
-No,
mi dispiace, non riuscirei a farlo. Il portale di quel tipo di demone una volta
aperto ed usato da chi non dovrebbe non può più essere aperto per almeno cento
anni.-le spiegò triste.-Dovete scegliere.-
Le
due ragazze si guardarono distrutte, era una scelta atroce ed ingiusta che fu
Buffy a prendere.
-Hai
carta e penna?-chiese allo stregone.
-Certo.
Sullo scrittoio.-glielo indicò.
-Prepara
tutto.-disse e guardò Jordana.-Puoi portare un messaggio ai miei amici?-aveva
la voce rotta.
La
giovane cantante annuì non sapendo cosa dirle. Era così triste tutta quella
situazione.
Buffy
andò allo scrittoio e afferrò un foglio di carta. Al momento di scrivere prese
la piuma ma la scrutò come se fosse stata chissà cosa.
-Tieni.-le
venne in soccorso Jordana uscendo dalla borsa una penna.-Me ne porto sempre un
intero pacco da dieci dietro.-le sorrise.
-Grazie.-abbozzò
un sorriso e cominciò a scrivere sul foglio. Scrisse silenziosamente per
diversi minuti e alla fine piegò il foglio e lo porse a Jordana.-Ti prego non
perderlo.-
-Non
preoccuparti.-la abbracciò commossa.-Grazie per quello che stai facendo.-le
disse.
-Ho
imparato a fare sacrifici.-la lasciò e in quel momento lo stregone le chiamò
perché era tutto pronto.
Ma
prima, le due ragazze vollero ritirarsi in privato per una cosa che non
dissero. Prima di cominciare, Jordana lasciò tutte le penne che aveva a Buffy.
Poi si posizionò dentro il cerchio disegnato dallo stregone e sospirò.
L’uomo
cominciò a recitare una formula e la terra cominciò ad aprirsi sotto i piedi di
Jordana che aveva chiuso gli occhi. Buffy cominciò a piangere silenziosamente.
Non sarebbe mai più tornata a casa, non avrebbe mai più rivisto sua madre,
Dawn, Willow, Xander e Giles. Era condannata a rimanere nel 1700.
Poi
il varco si aprì del tutto e Jordana ne fu risucchiata. Appena sparì si
richiuse e Buffy si lasciò cadere sul pavimento piangendo disperata. Subito,
Liam le fu accanto abbracciandola.
-Non
dovete avere paura. Mi prenderò cura io di voi.-le mormorò accarezzandole i
capelli.
-Non
capisci....mia madre....mia sorella.....i miei amici.....non li vedrò mai più....mai....-pianse.
Liam
le accarezzò i capelli cullandola dolcemente. Si sarebbe preso lui cura di lei.
La conosceva da meno di ventiquattro ore e già si era innamorato di lei.
-Puoi
renderla una nobildonna?-chiese allo stregone.-Le sono rimasto solo io.-
-Certo,
Liam, tutto quello che vuoi.-sorrise e prese un amuleto. Si inginocchiò e lo
porse a Buffy.-Con questo tutti penseranno che siete una nobildonna.-la
cacciatrice lo prese lentamente.
-E
io mi occuperò di voi.-le sorrise Liam.
-Non
conosci neanche il mio nome.-precisò.
-Ditemelo
allora.-la incitò.
-Buffy.
Buffy Anne Summers.-si asciugò le lacrime.
-Ci
sono io con voi, Buffy.-le sorrise.
La
cacciatrice si rialzò e lasciò la caverna insieme con Liam. L’avrebbe
introdotta a sua madre come una nuova nobildonna appena diventata orfana di
genitori. Sperava che suo padre le facesse da tutore in modo da poter sempre
stare con lei. Durante il tragitto in carrozza, Liam le spiegò diverse cose per
potersi ambientare.
Ma
Buffy aveva la morte nel cuore e niente avrebbe mai potuto togliergliela.
**************************
Avevano
deciso che era meglio continuare le ricerche a Sunnydale, così in fretta e
furia si erano rimessi in viaggio e dopo neanche due ore erano al Magic Box.
Avevano
appena varcato la porta che un varco si aprì ed una ragazza con un ingombrante
abito ne fu sputata fuori cadendo sul pavimento. Le corsero tutti incontro e
quasi rimasero delusi di vedere Jordana invece di Buffy.
-Sta
bene?-le chiese Giles aiutandola a rialzarsi a facendola sedere.
-Si,
grazie.-si sedette sulla panca attorno al tavolo.
-Dov’è
Buffy?-chiese Dawn in ansia.
La
cantante si intristì subito e non rispose subito aumentando la loro paura.
-Ci
è successa una cosa.-esordì.-Siamo state nel passato e....un uomo ed uno
stregone ci hanno aiutato, ma il varco era troppo piccolo per due e....una
volta aperto non può più venire utilizzato per cento anni così....-aprì il
palmo della mano e mostrò il foglio di carta.
Giles
lo prese e ne lesse velocemente il contenuto. Alla fine deglutì le lacrime, si
rischiarò la voce e cominciò a leggere ad alta voce:
“Forse
sono davvero nata per vivere nel passato come quell’Halloween del 1997.
Da
quando sono cacciatrice ho imparato che bisogna fare dei sacrifici e non posso
sottrarmi a questo. Jordana vi spiegherà tutta la parte tecnica, ma sappiate
che resterò bloccata qui. Non ci vedremo mai più amici miei, mia meravigliosa
famiglia.
Dite
a mia madre che la adoro e che la abbraccio forte. Dawn ora sei tu che dovrai
occuparti di lei, fai un buon lavoro, conto su di te sorellina mia. Ti voglio
tanto bene.
Willow
ogni giorno vedrò il tuo sorriso dolcissimo e ripenserò a quanto mi sei stata
vicina nei miei momenti più difficili. Sei la mia migliore amica e lo sarai per
sempre. Abbraccia Tara per me.
Xander
mi mancheranno le tue battutine, le ricorderò tutti i giorni. Magari le userò
per portare un pò di modernità ed allegria al passato. Saluta Anya da parte
mia.
Giles
lei è il miglior padre che abbia mai potuto desiderare, mi mancheranno i suoi
discorsi complicati, il suo essere inglese e gli allenamenti. Le voglio bene.
Dite
a Riley che mi dispiace di non averlo mai potuto amare completamente, ma che
comunque gli voglio un bene infinito perché è stato al mio fianco quando la
tristezza era così profonda da inghiottirmi senza che potessi dirlo a nessuno.
Dite
ad Angel che lo amo da morire, anche dopo aver visto che da umano era
detestabile, e di salutarmi Cordelia e Wesley.
Addio
amici miei, vi vorrò bene per sempre
la
vostra Buffy.”
L’osservatore
richiuse la lettera e il silenzio calò nel negozio di articoli magici. Dawn
scoppiò in un pianto dirotto subito gettandosi tra le braccia di Tara. Non
potevano credere a cosa avevano appena sentito. Non l’avrebbero rivista mai
più.
Improvvisamente
Angel si riscosse e cercò freneticamente un calendario.
-Che
giorno è oggi?-chiese ansioso.
-Vuoi
segnare la data sul calendario?!-gli chiese acido Riley.
-Che
giorno è oggi?!-chiese di nuovo.
Giles
andò dietro al bancone e dopo aver controllato sotto gli rispose.
-Il
cinque di dicembre.-gli rispose.
Angel
si avvicinò a Jordana e vide lo stupore nei suoi occhi quando la ragazza lo
vide.
-Ero
io l’uomo vero? E vi ho condotto io dallo stregone, giusto?-le chiese.
-Si.
Ma che ci fai qui?-si stupì.
-Buffy
è nella Galway del 1753 con me. Oggi è l’anniversario della mia morte e credo
proprio che non morirò.-annunciò a tutti.
-Buffy
sta cambiando la storia!-esclamò Willow fulminata dalla rivelazione.
-Si,
ma indipendentemente dalla sua volontà. È rimasta bloccata.-precisò.
In
quel momento si accorsero che Riley era sparito.
-Credo
che i cambiamenti stiano già cominciando ad avvenire.-disse Giles.
Xander
uscì fuori di corsa e tornò dentro rapidamente dicendo a tutti di correre
fuori. Una volta che furono tutti in strada indicò loro un punto.
-Che
diavolo ci fa il liceo di nuovo in piedi!?!?-strillò Cordelia.
-Sta
cambiando tutto.-le disse Wesley.-Fortuna che siamo tutti immuni.-
Ma
molti cambiamenti dovevano ancora vederli. Accompagnarono Jordana ad un
albergo, la mattina dopo avrebbe chiamato il suo agente per farsi venire a
prendere e poi decisero di tornare tutti a casa per il momento, si sarebbero
visti il giorno dopo.
Come
se si fossero dati appuntamento, puntuali alle nove si ritrovarono tutti al
negozio per cominciare a fare una prima stima.
-Indovinate
un pò?-sorrise Anya.-Giles non è più proprietario, solo io lo sono.-annunciò
sorridente fulminata dalle occhiatacce di tutti. L’allegria non serviva in quel
momento.
-Già,
ed io sono di nuovo bibliotecario.-concluse Giles.
-I
miei genitori stanno insieme.-annunciò Dawn tristemente.-Qui a Sunnydale e
senza Buffy. Sono figlia unica e i miei non immaginano niente.-aveva il visto
stanco, doveva essere rimasta sveglia.
-Io
e Tara non abbiamo riscontrato cambiamenti nella nostra vita.-disse Willow.
-Neanch’io,
lavoro al cantiere e vivo nell’appartamento nuovo.-Xander sospirò sconsolato.
-Io
sono di nuovo ricca e vivo ancora a Sunnydale.-annunciò Cordelia tristemente.
Wesley
e Gunn confermarono che le loro vite erano uguali tranne per il fatto che
risiedevano a Sunnydale e poi tutti guardarono Angel.
-Me
le ricordo tutte ma non ho più vittime. Non ho mai incontrato Darla, ne
vampirizzato Drusilla. Non ho ucciso la giovane zingara ne sono stato
maledetto. Sono un vampiro con l’anima e basta.-spiegò.
-Povera
Buffy, chissà come si sentirà tutta sola nel diciottesimo secolo.-mormorò Dawn.
-Ci
sono io con lei. O meglio c’è Liam, e credo che tua sorella lo abbia cambiato
molto. Purtroppo non riesco a ricordare niente.-tentò di consolarla Angel ma
sapeva che non c’era niente da consolare.
In
quel momento la porta si aprì ed una giovane donna castana entrò sorridendo
senza notare l’espressione sconvolta di quasi tutti i presenti.
-Eccovi
qui!-sorrise.-Rupert sei in ritardo, Snyder sta setacciando il campus alla tua
ricerca.-e salutò l’osservatore affettuosamente con un bacio.-Pomeriggio
abbiamo appuntamento con il fioraio per la scelta dei fiori della sala, non dimenticarlo.-lo
ammonì.
-Fiori?-si
arrischiò a chiedere.
-Tra
un mese ci sposiamo, l’hai dimenticato?-sbatté più volte le palpebre.
-Ma....Jenny....-mormorò
confuso nel rivedersi di fronte la sua amata Jenny Calendar e stupito da quella
sconvolgente notizia.
-Stai
bene?-si preoccupò.
-Si...si
benissimo.-sorrise.-Il fioraio, hai detto? Bene, ci passiamo dopo la
scuola.-assentì.
-Bene.-sorrise.-Tutto
bene ragazzi?-chiese.
E
tutti mormorarono diversi si. La porta si aprì di nuovo e spavaldamente una
ragazza castana entrò.
-Salve
truppa!-sorrise.-Chi vuole sapere della ronda di ieri sera?-chiese.
-Faith?-chiese
stupita Cordelia.
-Che
c’è? Non ho coperto bene il livido che ho sul collo?-chiese preoccupata.
-No...ma....che
ci fai qui?-le chiese con un sorrisino nervoso.
-Sono
la cacciatrice, Cordelia, ricordi?-si stupì.
-Si,
lo ricordiamo, non preoccuparti.-la tranquillizzò Angel anche se non lo
ricordavano affatto.
Poco
dopo poterono parlare in santa pace di quei primi sconvolgenti cambiamenti
aumentando la “prima stima”. Giles prese dei diari degli osservatori sperando
che fossero d’aiuto.
-Bene,
Kendra si è attivata al posto di Buffy, ha ucciso il Maestro e pare che sia
morta uccisa da un potente demone a maggio del 1998. Alla sua morte si è
attivata Faith che, aiutata da noi, ha fatto fronte all’Ascensione eliminando
il Sindaco nel 1999 e una potente organizzazione militare nel 2000,
l’Iniziativa.-spiegò rapidamente. Avevano tutti bisogno di risposte.
-E
adesso? A che punto della lotta siamo? Niente Glory?-chiese Xander.
-No,
niente Glory, ma pare che stiamo affrontando una potente organizzazione di
avvocati per demoni.-gli rispose sfogliando il diario.
-
-Già.-assentì
il collega.-Wes tu ed io siamo gli osservatori di Faith.-lo informò.
-Dobbiamo
riprendere le nostre vite normalmente.-annunciò Angel.-E cercare un modo di
ripotare Buffy da noi.-
-Mi
metterò al lavoro fin d’ora.-scattò Willow.-Buffy tornerà da noi, dovessero
passare dieci anni!-esclamò decisa.
Lasciarono
Anya al suo lavoro. Xander andò al cantiere, Willow, Tara e Cordelia
all’università, anche Cordy si era scoperta studentessa, Giles e Dawn al liceo,
uno come professore e l’altra come studente, Wesley, Gunn ed Angel salirono al
piano di sopra al negozio dove si trovavano la loro agenzia e l’appartamento di
Angel.
Angel
si mise a cercare sui suoi libri e su internet ogni riferimento alla sua
famiglia ma non trovò molto. Una delle più ricche ed importanti
d’Irlanda....commercianti di seta e lino dal 1600.....e bla bla bla....ma
niente di utile su suo padre o addirittura su di lui!
Willow
e Tara ordinarono centinai di libri su internet ma non trovarono nulla su come
poter riportare qualcuno rimasto bloccato in un’altra epoca. Ma nessuno si
arrendeva, avrebbero riportato Buffy dal passato. Solo il tempo li separava
dallo scoprire come.
**************************
Connor
e Mairin O’Donovan erano stati felici di poter aiutare Buffy, anche se non
sapevano niente di lei, solo che loro figlio l’aveva trovata mentre tornava dal
lago Corrib sola. Buffy aveva spiegato che i suoi genitori erano appena morti e
che per questo aveva ereditato la loro fortuna. Solo lei e Liam sapevano che
questa fortuna consisteva in niente, ma ci aveva pensato lo stregone a crearle
dei soldi.
Per
spiegare come mai fosse sola, Buffy aveva detto che la sua carrozza e la sua
scorta erano stati attaccati da dei banditi.
Essendo
sola, Connor aveva fatto richiesta per potersi occupare di lei e ne era diventato
in breve il suo tutore. Anche Kathy, la sorella di Liam, era contenta di averla
intorno e Mairin la introdusse nei saloni altolocati di Galway.
Ma
ciò che stupì la famiglia O’Donovan fu l’improvviso cambiamento di Liam. Niente
più alcol ne prostitute, liti con il padre e rientri all’alba. Passava le
serate in famiglia e spesso stava con Buffy, diceva per ambientarla dato che
era sola.
Iniziò
ad affiancare il padre negli affari e ben presto diventò il suo braccio destro
con sua gran felicità, accompagnava Buffy e la sorella in giro per la città e
la campagna in ripetute gite e passeggiate. Molte ragazze dell’alta società che
già lo trovavano bello addirittura adesso lo adoravano per i suoi modi gentili
ed il suo improvviso e stupefacente cambiamento.
Ma
Liam aveva occhi solo per una ragazza e attendeva solo il momento giusto per
chiederla in moglie.
Dal
canto suo, Buffy si era innamorata anche di Liam. In fondo era sempre Angel e
adesso, nel suo cambiamento, lo riconosceva sempre di più. A volte si annoiava
e rimpiangeva la radio, la televisione o solo una semplice uscita con Willow od
una lite con Dawn sapendo che non le avrebbe riviste mai più. L’arrivo delle
feste natalizie la gettò nello sconforto più profondo. Era il primo che passava
senza il delizioso pranzo di sua madre, senza la ricerca dei regali per Willow
e Xander, senza battibeccare con Dawn su come addobbare l’albero di Natale e
senza quell’atmosfera familiare dolcissima.
Arrivò
la primavera. Un pomeriggio, Buffy era in giardino per stare un pò sola.
Ultimamente lo faceva spesso per pensare un pò. Mairin era in salotto a
prendere il tea con diverse amiche e Kathy mostrava alle amichette la sua nuova
casa delle bambole.
Si
poggiò al tronco di un albero fissando l’erba. La giornata era luminosa e
iniziava anche a fare caldo, sapeva che era per la vicinanza con il mare. Si
chiese cosa stavano facendo i suoi amici e si ritrovò a piangere. Cercò di
reprimere un singhiozzo portando una mano alla bocca ma non servì a nulla.
Non
si accorse dei passi alle sue spalle. Un uomo si fermò dietro di lei e gli si
spezzò il cuore a vederla in quello stato.
-Mi
dispiace che stiate così, Buffy.-le disse triste.
Lei
sussultò e si voltò verso di lui stupita. Si asciugò le lacrime e abbozzò un
sorriso.
-Non
potete comprendere la mia tristezza, Liam. Non sapete cosa darei in questo
momento per battibeccare con mia sorella perché prende i miei maglioni senza
permesso.-abbassò la testa per nascondere gli occhi pieni di lacrime.-Mi
mancano tutti così tanto.-singhiozzò.
-Se
fate così è peggio.-la abbracciò per tentare di consolarla mentre lei si
scioglieva in lacrime sul suo petto e si aggrappava a lui come se fosse la sua
unica speranza.
-Ma
non posso fare a meno di pensare a loro.-mormorò e alzò il viso su di lui.
Si
guardarono un secondo negli occhi, poi Liam chinò lentamente la testa fino a
baciarla. Prima lentamente poi sempre più appassionatamente. E Buffy rispose
con altrettanto ardore ricordando quante volte aveva agognato i suoi baci,
soprattutto da quando lui l’aveva lasciata e se ne era andato.
Fu
proprio lui a interrompere il bacio e a divincolarsi dal suo abbraccio.
-Scusatemi.-disse
spaesato.-Il mio corpo vi reclama ma non sarebbe onorevole, e non siamo neanche
fidanzati.-si scusò e lei rise.
-Non
rido di voi, ma di queste parole. Liam vengo dal ventunesimo secolo, e vi
assicuro che riguardo a queste cose sono piuttosto avanti. Ho vent’anni e se
credete che sia ancora pura vi sbagliate di grosso, ho perso la verginità a
diciassette anni.-gli confessò schiettamente vedendo la sua espressione
stupirsi.
-Diciassette?-mormorò
esterefatto.
-Esatto.-confermò.-Anzi
era proprio la sera del mio compleanno.-si asciugò gli ultimi residui di
lacrime.
-Ma
ora siete una nobildonna e non è una bella cosa che vi concediate senza essere
sposata.-precisò.
-Accompagnatemi
dentro, se vostra madre non mi vede potrebbe preoccuparsi.-lo prese
sottobraccio e cominciarono ad avviarsi verso casa. Pareva aver ritrovato un pò
di serenità.-Che darei per un cd di musica rock.-sospirò sconsolata.
-Un
cosa di cosa?-la guardò perplesso.
-Un
cd di musica rock!-ripeté.-Un cd è un aggeggio rotondo piccolo che se inserito
in un....coso apposito....suona della musica. E la musica rock è della musica
molto scatenata e rumorosa, e non la noia della lirica al pianoforte.-gli
spiegò.
-A
volte penso che siete strana.-sorrise.
-Vengo
dal futuro.-sorrise ed entrarono in casa.
Liam,
ormai ci pensava da quando Buffy era entrata nella sua vita. La voleva, la
amava da impazzire e non poteva concepire l’idea che magari qualche gentiluomo
potesse chiederla in sposa.
Oltretutto
c’erano molto giovani nobili che la corteggiavano anche se ancora nessuno si
era dichiarato e soprattutto ne aveva chiesto il permesso a Connor. Ma Liam
aveva paura che qualcuno potesse farlo e che il padre potesse accettare.
Così,
un pomeriggio, si prese di coraggio ed entrò nel salotto dove Connor e Mairin
stavano prendendo il tea. Connor era davanti alla porta che dava sulla veranda,
serio.
-Buon
pomeriggio, padre. Buon pomeriggio madre.-esordì entrando e torcendosi le mani.
-Buon
pomeriggio a te, Liam.-sorrise sua madre posando la tazza sul tavolino di
fronte a sé.
-Padre,
vorrei parlarvi.-disse agitato e suo padre si voltò verso di lui.
-E
di cosa, Liam?-gli chiese.-Puoi chiedermi tutto, a parte soldi.-precisò ancora
molto rigido su quella questione. Liam ne aveva speso molti durante i suoi
lunghi anni di ragazzo scapestrato.
-Non
si tratta di soldi. Sono qui ufficialmente per chiedervi la mano di
Buffy.-annunciò ed entrambi i genitori lo guardarono stupiti.-La amo davvero
molto, fin dal primo momento che l’ho vista. Voglio sposarla ma...voi, padre,
siete il suo tutore e quindi ve ne chiedo ufficialmente il consenso. Non ne ho
ancora parlato neanche con lei.-spiegò.
-Liam,
figlio mio...-esordì pacatamente Connor.-Se tu mi avessi fatto questa proposta
diciamo....sei mesi fa avrei rifiutato energicamente, non avresti meritato la
dolcezza di Buffy. Ma abbiamo notato tutti il tuo cambiamento e sappiamo che è
merito di quella straordinaria ragazza così.....hai il mio consenso di
sposarla.-sorrise e vide il figlio illuminarsi di gioia.
-Dite
davvero?! Oddio, è meraviglioso, vado a chiederglielo subito anche a lei.-e
fece scappare fuori dalla stanza ma la madre lo fermò.
-Frena
la tua impazienza per un minuto.-disse alzandosi.-Torno subito.-ed uscì dalla
stanza.
Tornò
pochi minuti dopo e si avvicinò al figlio.
-Questo
è un cimelio di famiglia.-gli mostrò un sacchetto di seta chiaro. Se ne
rovesciò il contenuto sul palmo della mano e mostrò l’anello di fidanzamento in
oro con un grosso diamante al centro e tanti piccoli smeraldi tutti intorno che
formavano due delicati cerchi ondulati che si intrecciavano fra loro.-È
l’anello di fidanzamento della tua bisnonna, lo è stato di tua nonna ed è stato
il mio. Ora è giusto che sia di Buffy.-lo prese e lo consegnò al figlio
mettendoglielo sul palmo della mano.
-Vi
ringrazio madre.-la abbracciò rapidamente e poi corse fuori.
Connor
e Mairin si guardarono contenti. Adesso avevano un figlio vero e ne andavano
orgogliosi.
Buffy
era seduta su un lenzuolo che le impediva di sporcarsi il vestito, sotto un
albero che la riparava dal sole. Leggeva un libro che aveva preso dalla
biblioteca di Connor. Lo stesso uomo le aveva detto che aveva accesso al luogo
e che poteva prendere ogni libro che voleva.
E
dato che non c’era molto da fare, Buffy aveva scoperto il piacere della
lettura. Spesso pensava che se l’avesse vista Giles gli sarebbe preso un colpo.
Ma poi si diceva che Giles non avrebbe mai potuto vederla mentre leggeva un
libro.
Non
si accorse di Liam finché lui non si sedette di fronte a lei sul lenzuolo.
Sorrise e chiuse il libro mettendoselo in grembo.
-Buon
pomeriggio.-lo salutò.
-Buon
pomeriggio a voi.-sorrise.-Devo dirvi una cosa.-esordì.
-Cosa?-fece
curiosa.
-La
sera che ci siamo conosciuti mi avete dato dell’ubriaco maleducato e sappiate
che era vero, lo ero e forse lo sarei rimasto ancora a lungo. Ma adesso sono
cambiato, grazie e a voi, e dovete sapere che vi amo da morire. Volete
sposarmi?-le chiese aprendo il palmo della mano e mostrandole l’anello.
Buffy
spalancò la bocca ma non emise alcun suono. Passò lo sguardo dall’anello a Liam
e da Liam al bellissimo anello.
-Liam...oh...mi
cogliete impreparata...ma anche se accettassi, anche vostro padre dovrebbe.-gli
ricordò.
-E
mio padre ha già accettato. Gliel’ho appena chiesto ed è d’accordo.-la stava
pregando con gli occhi.
-Io....si....si....vi
sposo.-accettò con un sorriso.
-Mi
rendete l’uomo più felice dell’intero universo.-le mise l’anello all’anulare
sinistro e poi le baciò la mano. La baciò anche sulle labbra e Buffy rispose al
bacio del suo fidanzato.
La
aiutò ad alzarsi e a braccetto tornarono in casa per annunciare il consenso
della ragazza. Ma Connor e Mairin non ebbero bisogno di parole, a loro bastò
vederli sorridere che capirono tutto.
Mairin
abbracciò Buffy e poi Liam e Connor baciò la futura sposa sulle guance dicendo
che i preparativi sarebbero cominciati il giorno dopo e che si sarebbero
sposati a fine agosto. Avrebbe speso qualsiasi cifra senza problemi per quel
matrimonio.
In
quel momento, Kathy apparve sulla soglia chiedendo che succedeva. Era appena
tornata da un pomeriggio di giochi a casa di un’amica. Era una bellissima
bambina di tredici anni con lunghi e ricci capelli castani ed occhi nocciola
come quelli del fratello che adorava moltissimo. Voleva bene anche a Buffy, si
era affezionata subito a lei.
-Kathy
fai gli auguri a tuo fratello e Buffy, si sposeranno presto.-le annunciò
Mairin.
Kathy
rimase un attimo stupita, poi si precipitò ad abbracciare i futuri sposi con
un’esclamazione di gioia. Era felicissima di quella notizia, sapeva che Buffy e
suo fratello erano fatti l’uno per l’altra.
-Oh
cielo, sono così felice! Buffy questo vuol dire che diventeremo sorelle!-fece
entusiasta dell’idea.
E
a quelle parole il sorriso di Buffy si spense pensando alla sua adorata Dawn
con i suoi lunghi e lisci capelli castani, i suoi occhi azzurri vispi e la sua
aria furba e pestifera. Quanto le mancava.
-È
vero.-mormorò facendole un sorriso forzato.-E ne sono molto felice.-aggiunse.
-Buffy,
metterò a tua disposizione i sarti migliori per il tuo abito, sarete la sposa
più bella del secolo.-disse Mairin emozionata.
-Siete
gentilissima, lady Mairin.-le sorrise.
-Oh
adesso potete anche chiamarmi madre, presto saremo vere parenti.-le suggerì e
di nuovo Buffy si intristì. Madre....nessuna sarebbe stata come la sua Joyce,
con i suoi dolcissimi sorrisi e la capacità di esserle sempre vicino.
-Se
vi fa tanto piacere allora va bene....madre.-mormorò quella parola a fatica ma
lo fece e per poco non scoppiò in lacrime.
Guardandola
con attenzione, Liam intuì qualcosa e decise che era meglio toglierla
dall’imbarazzo.
-Ma
ci penseremo domani. Io e Buffy abbiamo deciso di fare una passeggiata al
parco.-porse il braccio alla fidanzata che lo accettò volentieri.
-Divertitevi
cari, e domani sera faremo un bel ricevimento di nozze.-decise Connor
entusiasta.
I
due fidanzati lasciarono la sala e una volta fuori non si diressero al parco
bensì alle rupi di Moher dove si sedettero all’ombra di un albero ascoltando il
rumore del mare che si infrangeva contro la costa.
Liam
la fece sfogare, capiva quanto potesse sentirsi triste senza la sua famiglia.
Ma Buffy era anche contenta perché adesso ne avrebbe formata una tutta sua con
l’uomo che amava da sempre.
Molte
nobildonne ebbero crisi isteriche e molti nobiluomini reazioni nervose alla
notizia del fidanzamento tra Liam O’Donovan e Buffy Summers. Ma non lo diedero
a dimostrare e tranquillamente fecero gli auguri di un felice matrimonio alla
novella coppia.
I
preparativi durarono mesi e mesi, furono spediti inviti a destra e sinistra, ci
sarebbero state come minimo cinquecento persone. La realizzazione del vestito
di Buffy richiese tre mesi e alla fine ne uscì fuori un autentico capolavoro di
seta, organza e pizzo più pregiato. Era un abito bello ma nel suo contesto
semplice, Buffy non voleva qualcosa che potesse apparire troppo ricercato e
quindi ridicolo. Scherzando, disse a Kathy che qualcosa di troppo esagerato
avrebbe rischiato di farla sembrare una mucca senza le chiazze nere. La
ragazzina rise di cuore per diversi minuti alla battuta e anche Buffy che dopo
tanto tempo riusciva a farsi una risata liberatoria e vera.
La
ristrutturazione della casa durò un pò più del previsto, ma assicurarono a
Connor che sarebbe stata pronta in tempo per il ritorno del viaggio di nozze da
Londra. Mairin regalò a Buffy uno dei suoi corredi di nozze, l’altro era per
Kathy, e la cacciatrice lo trovò semplicemente meraviglioso.
E
finalmente arrivò quel giorno. L’alta società lo definì il matrimonio
dell’anno. Buffy era bellissima e Liam raggiante. Li definivano tutti una
coppia meravigliosa e non avevano tutti i torti.
Dopo
la cerimonia religiosa, gli sposi posarono per il ritratto e in serata ci fu il
ricevimento nella villa di Connor e Mairin. Finì tutto alle cinque del mattino.
Buffy ed Angel sarebbero partiti il pomeriggio dopo per il viaggio di nozze.
Per quella notte sarebbero rimasti nella camera di Liam, al loro ritorno
sarebbero andati nella loro nuova casa.
E
fu una notte molto passionale, adesso erano sposati quindi potevano dire addio
al pudore.
-Volevo
darti un regalo personale.-disse Liam mentre erano abbracciati.
-Cosa?-sorrise.
E
suo marito allungò una mano verso il comodino e le mostrò un sacchetto scuro.
Lo aprì e se ne rovesciò il contenuto sul palmo della mano. Erano due
anelli......due anelli Claddagh.
Buffy
sgranò gli occhi vedendoli e non osò proferire parola.
-Questi
sono due anelli Claddagh.-le disse non immaginando che lei già lo sapesse.-Gli
irlandesi se lo scambiano in segno di devozione. Le mani rappresentano
l’amicizia, come quella che c’è stata tra noi all’inizio, la corona la lealtà,
ci siamo sempre rispettati, e il cuore l’amore, come quello che ci lega e ci
legherà per sempre.-gliene mise uno all’anulare destro, la punta rivolta verso
di lei.-Messo così significa che appartieni a qualcuno.-concluse.
-È
meraviglioso.-disse le stesse parole che gli aveva già detto, tanto lui non lo
sapeva.
-Sono
contento che ti piacciano. Hanno un significato molto importante, per questo li
ho comprati.-fece per indossare il suo, ma Buffy prese l’anello e glielo mise
all’anulare destro, come aveva fatto con lei.
-Ti
amo.-gli confessò ed era la pura e semplice verità.
-Anch’io
ti amo.-le sorrise e la baciò.
Avevano
smesso il voi per passare al tu, e Buffy si sentiva più a suo agio. Era felice
del suo matrimonio anche se le erano mancati ancora di più la sua famiglia ed i
suoi amici in un momento speciale come quello. Le erano stati tutti vicini ma
cosa avrebbe dato per poter avere Joyce accanto a sé in quel giorno.
Si
addormentarono poco dopo e Buffy sognò il suo matrimonio appena avvenuto ma con
la presenza delle persone a cui voleva bene e dormì serena per il resto della
notte.
***********************
Dal
diario personale di Angel:
“Tra
soli tre giorni saranno nove mesi che Buffy è scomparsa. Dannazione quanto mi
manca!
Sono
stato lontano da lei per più di un anno ma sapevo che mi bastava mettermi in
macchina per vederla. Adesso invece tutto questo è straziante.
Willow
e Tara non si sono ancora arrese e continuano imperterrite a cercare un modo
per riportarla indietro. Solo loro due, io, Dawn e Giles stiamo ancora tentando.
Gli altri danno una mano ma si sono rassegnati all’evidenza dei fatti. Non c’è
modo di riportarla indietro. Nella loro debolezza hanno capito la verità e
stanno cercando in tutti i modi di sbattercela sotto al muso.
Ma
io, nel mio egoismo, voglio continuare a tentare. Buffy deve tornare! Non posso
concepire questo futuro senza di lei e Dawn è così triste. A volte non parla
per ore, si chiude nel suo mutismo e fissa un punto senza mai distogliere lo
sguardo. Ogni tanto abbozza un sorriso e allora capisco che sta ricordando
chissà quale momento con la sua adorata sorella maggiore.
Spesso
mi chiedo se, nel passato, Buffy mi abbia cambiato e come. Mi chiedo se sono
diventato coscienzioso e maturo oppure sono rimasto lo stesso scapestrato di
allora. Ma poi ricordo che sono rimasto vivo e allora mi dico che lei deve
avermi per forza cambiato. Il suo amore deve assolutamente averlo fatto.
Ci
sono tante cose che non le ho mai detto. Come quella sera nella fogna. Se non
mi avesse interrotto chiedendomi come avrebbe fatto a stare lontana da me le
avrei prima detto: “Questo non vuol dire che non ti amerò più. Anzi io ti amerò
ogni giorno di più, ogni giorno penserò a te. E ogni sera quando guarderò il
cielo saprò che è lo stesso che stai guardando tu, che le stelle sono le stesse
che illuminano la tua ronda e questo mi farà amarti ancora di più e non ci sarà
sera in cui non guarderò il cielo e non penserò a te perché il cielo è uguale
dappertutto.” Ma non potrò mai dirglielo e questo fa più male di tutto il
resto.”
Aveva
cominciato a tenere un diario quando avevano appreso che Buffy era rimasta
intrappolata nel passato. Lo aggiornava tutte le sere e ogni parola era per
lei, non scriveva altro che di lei. Forse, in qualche remoto pensiero
immaginava di farglielo leggere un giorno, e farle comprendere quanto fosse
stato male senza di lei. Perché voleva sperare che sarebbe tornata, prima o
poi.
Dawn
quel pomeriggio non andò in biblioteca per vedere gli altri e studiare, come
sempre. Bensì, decise di tornare a casa. Quando entrò non percepì alcun rumore,
probabilmente Joyce ed Hank erano ancora al lavoro.
Salì
al piano di sopra e stava per entrare nella sua camera quando sentì dei lamenti
provenire dalla camera di sua madre. Stupita si diresse lì e aprì lentamente la
porta socchiusa. Vide Joyce seduta sul letto che piangeva tenendo in mano una
foto che non riuscì a vedere.
-Mamma,
che succede?-si preoccupò sedendole subito accanto ed abbracciandola.
Fissò
la foto e un attimo dopo sgranò gli occhi. La prese lentamente e la fissò
stupefatta, era una foto che ritraeva lei, Joyce e Buffy abbracciate, felici e
sorridenti sedute sul divano del salotto. Non riusciva a crederci, Buffy non
doveva esistere ne esserci prove della sua esistenza.
-Mamma
tu...?-ma non riuscì a completare la domanda.
-Dawn.......dov’è
Buffy?-le chiese la donna.
-Mamma!-esclamò
scoppiando in lacrime e le gettò le braccia al collo.
Quando
si fu un pò calmata aiutò anche la madre a calmarsi e poi le spiegò tutto
quello che era successo nove mesi prima per filo e per segno. Sapeva che era un
racconto doloroso ma dato che Joyce ricordava era giusto che le dicesse tutta
la verità. Le disse dei cambiamenti e della lettera di Buffy. Le riferì le sue
parole e delle ricerche che stavano facendo da mesi per tentare di riportarla
indietro.
-Non
ci posso credere, bloccata nel diciottesimo secolo?-alla fine del racconto,
Joyce si alzò inquieta.
-Esatto.
Ha deciso di far tornare Jordana al posto suo. Ha fatto un enorme
sacrificio.-fissò il pavimento.
-Tipico
di tua sorella.-sorrise amara. Aveva sempre odiato quel lato del carattere
della figlia.
-Tu
hai sempre ricordato tutto?-si stupì.
-Si,
ma non volevo parlartene perché pensavo che tu non ricordassi nulla e non
volevo turbarti o sconvolgerti. Poi quanto ho capito che sapevi tutto ti ho
fatto quella domanda.-le spiegò.
-Io
e gli altri siamo protetti da un incantesimo di immunità, più che le nostre
vite protegge le nostre menti impedendoci di dimenticare la verità.-le
rivelò.-Buffy non mi aveva mai detto di averlo fatto fare anche su di te.-si
stupì.
-Infatti
è così.-sospirò agitata.-Quindi com’è possibile che io ricordo?-
-Non
lo so, ne parlerò agli altri e lo capiremo.-si alzò.-Vado da loro, ci vediamo
per cena.-la abbracciò rapidamente.-La riporteremo indietro.-le sorrise e andò
via.
Joyce
la guardò andare via e poi prese di nuovo la foto che la ritraeva insieme alle
sue figlie. Era l’unica cosa che aveva di Buffy, poi di lei era sparito tutto:
la sua camera, i suoi vestiti, le sue cose, le sue foto...
Sospirò
di nuovo, nascose la foto in un cassetto del suo comodino e scese di sotto per
cominciare a preparare la cena. Hank sarebbe arrivato tra poche ore.
Quando
Dawn varcò la soglia della biblioteca, Xander e Cordelia stavano litigando
senza alcun motivo apparente. Cercò di introdurre un discorso importante ma non
ci fu alcun verso, quindi decise di imporsi per farli smettere.
-Mia
madre ricorda tutto di Buffy!!!-urlò e tutti si voltarono verso di lei
scioccati. C’era riuscita.
-Cosa?-fece
Giles esterefatto togliendosi gli occhiali.
-L’ho
trovata che piangeva guardando una foto dove ci siamo io, lei e Buffy. Mi ha
chiesto dov’era e a quel punto ho dovuto raccontarle tutto. Non riesce a
spiegarsi come sia possibile.-spiegò.
-È
una cosa strana, in effetti.-concordò Wesley.
-Povera
Joyce, ricordare tutto di Buffy. Dev’essere disperata.-fece Willow triste.
-Già,
ma come può ricordarsi di Buffy se tu e Tara non le avete mai fatto
l’incantesimo di immunità?-fece Xander sedendosi su una sedia.
-Cuore
di madre.-gli rispose Angel semplicemente.-In una parola ancora più semplice:
amore.-
-E
tutto qui?-si stupì Anya.-Cuore di madre?-
-Joyce
spesso è stata più di una madre per Buffy. Hanno avuto problemi ed
incomprensioni ma Buffy ha sempre potuto contare sul suo amore. E....queste
cose il cuore le dimentica difficilmente.-d’un tratto non seppe più nemmeno lui
se parlava di Joyce e Buffy o del magnifico giorno mai esistito.
-Quindi
la magia degli Oracoli dev’essere più potente di quello che penso. Se quel
giorno è stato così speciale è strano che il cuore di Buffy l’abbia
dimenticato.-Willow esternò la sua perplessità, e contemporaneamente tutti la
fissarono senza sapere di che parlava.
-La
magia degli Oracoli è davvero molto potente, e riescono a manipolare i ricordi
del cuore.-le confermò Angel.
-Di
che state parlando?-si intromise Gunn curioso di saperne di più.
-Del
giorno mai esistito.-gli rispose e tutti assunsero espressioni ancora più
perplesse.
-Come
scusa?-gli chiese Giles.
-Ve
lo spiegherò un’altra volta.-chiuse il discorso.
Non
c’erano novità sulle ricerche, Angel chiese se potevano usare il ricordo di
Joyce ma Willow e Tara dopo una breve ricerca spiegarono che era un tramite
impossibile, il ricordo non poteva fungere da portale, non in quel caso.
Trascorse
il tempo, i minuti, le ore, i giorni, i mesi e....gli anni. Quattro per essere
esatti.
Jenny
diede alla luce Robert, come il padre di Giles, Willow, Tara e Cordelia si
laurearono, Dawn si diplomò ed entrò all’università di Sunnydale, Xander ed
Anya tentarono di sposarsi ma alla fine non si celebrò nessun
matrimonio.....tra loro due. Per gli altri non cambiarono molte cose, a parte
che Wesley iniziò a frequentare una ragazza con gran stupore e divertimento di
tutti.
Ma
sulle ricerche per riportare Buffy da loro......fino a quel momento non
trovarono mai niente.
E
man mano che il tempo era passato si erano tutti arresi. Tutti tranne Angel,
Willow e Dawn che, imperterriti, continuavano a cercare e cercare ma senza
alcun risultato.
************************
Il
viaggio di nozze di Liam e Buffy a Londra era durato ben un mese. Al ritorno ad
aspettarli avevano trovato Connor, Mairin e Kathy che avevano fatto loro una
sorpresa nella loro villa in centro di Galway.
La
sera dopo fu organizzato un ricevimento per il loro ritorno. Dal giorno dopo,
iniziarono a vivere la loro vita matrimoniale.
Liam
era molto impegnato con il lavoro ma trovava sempre il tempo per la sua adorata
moglie. Buffy ogni tanto si annoiava così decise, dopo aver parlato con Liam,
di fare del volontariato all’orfanotrofio cittadino. Liam ne fu entusiasta e
ben presto la voce si sparse tra le signore altolocate. La maggior parte la
apprezzarono, le più maligne, più che altre le nobildonne innamorate di Liam,
furono più velenose delle serpi riguardo la sua decisione.
Per
il primo anniversario di nozze, Connor organizzò un ricevimento in giardino.
Finì alle tre del mattino ma sia Buffy che Liam si divertirono moltissimo a
danzare e passare il tempo con gli amici.
Col
passare del tempo, il dolore di Buffy si attenuò un pò. Ma rimase sempre vivo e
presente. Nei momenti di sconforto piangeva per ore rimpiangendo una sola ora
con la madre, nei momenti allegri si diceva che era così che avrebbero voluto
vederla.
Verso
metà ottobre cominciò a non sentirsi troppo bene. Aveva ripetuti giramenti di
testa, una forte nausea e spesso si sentiva debolissima. A volte aveva una fame
da lupi, altre la sola idea di una mela le faceva vomitare anche l’anima.
Una
mezza idea sui quei malori l’aveva ma non poteva confermarla dato che lì non
esistevano ancora le moderne medicine.
Un
pomeriggio svenne e preoccupata, la servitù chiamò Liam ed il medico che la
visitò per qualche minuto da sola nella sua camera.
-Credo
di avere una piccola idea.-disse Buffy alla fine.-Quindi parli e basta.-lo
incitò.
-Milady,
voi siete solo incinta.-sorrise riponendo lo stetoscopio nella sua borsa.
-Ma
siete sicuro? Insomma faccia analisi del sangue e delle urine, accertamenti,
un’ecografia o semplicemente mi porti un test di gravidanza!-esclamò felice ma
allo stesso tempo sconvolta alla notizia. Era meravigliosa e incredibile
insieme.
Il
medico la guardò stralunato! Ma di che cavolo parlava?! Non capì una sola
parola.
-Credo
che stiate delirando per lo shock.-abbozzò un sorriso imbarazzato e fece per
andare via.
-Non
dite niente a mio marito.-lo bloccò.-Vorrei essere io ad
annunciarglielo.-precisò.
Il
medico annuì e lasciò la camera.
Liam
da quando era arrivato aveva fatto su e giù di fronte la porta e appena il
medico uscì gli fu addosso per sapere che succedeva. Il medico, solamente, gli
disse di andare dalla moglie. Liam entrò e si sedette sul letto e abbracciò
strettamente Buffy preoccupato.
-Amore...amore...così
mi schiacci.-sorrise Buffy divincolandosi.
-Stai
bene vero?-la prese per le spalle e poi le accarezzò il viso.
-Si
sto benissimo.-fece una pausa.-Anzi...stiamo benissimo.-lo vide perplesso.-Sono
incinta.-annunciò.
Lui
sgranò gli occhi per comprendere appieno e un attimo dopo esclamò di gioia
baciandola ed abbracciandola. Poi chiamò una cameriera e le disse di mandare
subito a chiamare la madre e la sorella, scattò subito.
Buffy
si rialzò e si rivestì, non voleva accogliere la suocera e la cognata in
camicia da notte. Tra mille proteste, Liam la accompagnò di sotto tenendola per
la vita.
Mairin
e Kathy corsero agitate in casa loro, temevano che fosse successo qualcosa così
irruppero nel salotto con il fiatone.
-Che
sta succedendo?-Mairin si sedette accanto a Buffy sul divano e le prese le
mani.-Ho saputo che sei svenuta e della visita del medico. Stai bene, cara?-
-Si,
madre, sto benissimo.-la rassicurò con un sorriso.
-E
allora perché ci avete fatto correre qui?-si stupì Kathy.
-Abbiamo
una notizia da darvi.-sorrise Liam sedendosi all’altro lato della moglie.-Buffy
aspetta un bambino.-annunciò.
Dopo
un attimo di stupore, Mairin abbracciò Buffy e Kathy saltò al collo di Liam. Si
congratularono e iniziarono a fare progetti per il nascituro, c’era da fare il
corredo, sistemare la nursery e la camera, decidere il nome....E qui, Buffy
bloccò tutto.
-Ehm...se
è maschio si chiamerà Connor, su questo non ci sono dubbi, ma...se sarà femmina
io avrei un desiderio.-li guardò tutti seria.
-Madre,
io penso di capire cosa sta dicendo Buffy.-si intromise Liam.-Credo che se sarà
femmina voglia chiamarla come sua madre.-disse stringendo una mano della
moglie.
-Ma
non c’è alcun problema.-sorrise Mairin comprensiva.-Hai perso i tuoi genitori
tanto tempo fa. È giusto che sia così. E poi spero che non sarà mica l’unico
figlio che avrete.-rise.
E
Buffy la abbracciò felice. Kathy era molto emozionata nel diventare zia e già
progettava di far giocare il suo nipotino, o la sua nipotina, e di darle da
mangiare o altro.
Quella
di Buffy fu una gravidanza tranquilla, e l’inizio dell’estate del 1755 vide la
nascita della piccola Joyce Dawn O’Donovan. Sapevano tutti che Joyce era il
nome della madre, defunta pensavano, di Buffy ma quando chiesero come mai fu
scelto anche Dawn, Liam rispose che la piccola era un’alba di felicità nella loro
vita, così come l’alba faceva iniziare il giorno, Joyce Dawn era l’inizio di
una vita ancora più felice. Solo lui sapeva che era il nome della sorella di
Buffy.
E
un anno dopo Joyce nacque Mairin Willow. Nessuno capì come mai fu scelto anche
Willow ma i due dissero che era un nome scelto a caso tra tanti. Anche qui,
solo Liam sapeva chi era Willow in realtà.
Connor
era deluso perché finora erano nate due femmine e non c’era ombra di un maschio
ma Buffy e Liam non lo delusero a lungo. Un anno e mezzo dopo la nascita di
Mairin finalmente nacque Connor Rupert. Tutti pensarono che Rupert era il nome
del padre di Buffy e la stessa cacciatrice rispose che era vero, d’altronde
Giles era sempre stato più di un padre per lei.
E
così arrivò il quarto anno dell’arrivo di Buffy a Galway. Quel giorno gettava
sempre Buffy nello sconforto e neanche i figli o Liam riuscivano a tirarla su.
Quello era sempre un giorno molto triste per lei, le ricordava la famiglia che
non avrebbe mai più rivisto.
Quel
pomeriggio era in salotto con alcune amiche, Mairin e Kathy per il tea. Kathy,
ormai aveva diciassette anni, era una ragazza bella ed intelligente che non si
faceva mettere i piedi in testa da nessuno e ragionava con la sua. Non era come
le ragazze belle e stupide che lei e Buffy detestavano.
Mentre
prendevano il tea, le bambine erano con la baby sitter e il piccolo era nella
carrozzina insieme a loro. Aveva solo pochi mesi e tutti lo adoravano. Buffy
era tornata in ottima forma, sapeva che era merito del suo essere cacciatrice,
anche se non cacciava ne vedeva un vampiro da molti anni ormai.
Improvvisamente
sentì la testa girarla vorticosamente. Non vi diede peso e allungò una mano per
posare la sua tazza ormai vuota sul tavolino. La sentì improvvisamente debole e
le cadde sul tappeto. Si scusò e fece per raccoglierla ma svenne sul tappeto.
Tutte si agitarono e mentre Kathy correva a correre Liam in ufficio, una
cameriera chiamava il medico e un cameriere portò Buffy di sopra per stenderla
sul suo letto.
***************************
Erano
tutti al negozio per discutere su un demone forse pericoloso che era giunto
alla Bocca dell’Inferno un paio di giorni prima e che impensieriva Giles e
Wesley.
Si
erano buttati nelle ricerche, Faith non vedeva l’ora di menare le mani e
impaziente faceva su e giù esasperando Anya.
-Trovato
qualcosa, ragazze?-chiese Giles a Willow e Tara.
-Niente
di niente.-sbuffò Tara chiudendo un libro.
Erano
tutti giù di morale e Faith intuiva che era perché le ricerche non stavano
portando da nessuna parte. Non poteva intuire che tutti erano in quello stato
perché quel giorno era il quarto anniversario della scomparsa di Buffy.
-Ci
dev’essere un libro che riporta qualcosa su questi stupidi demoni!!-scoppiò
Xander nervoso.
-Vado
a prenderne uno sul soppalco.-e Willow si alzò sbuffando.
Aveva
appena fatto un passo quando sentì la testa girarle e cadde svenuta sul
pavimento.
-Willow!-esclamò
Tara correndo subito da lei.-Amore, che succede?-si preoccupò reggendole la
testa.
Angel
la prese in braccio e la adagiò sul divano mentre si chiedevano cos’era
successo e tentavano di farla riprendere.
***************************
C’era
una spessa nebbia bianca fitta a coprire la visuale e non sapeva dove si
trovasse. Ricordava solo che le era caduta una tazza e che si era chinata a
raccoglierla.....poi il buio.
-C’è
nessuno?-chiese timidamente.
In
lontananza scorse un’ombra indistinta. Si avvicinò e improvvisamente la nebbia
scomparve, adesso c’era un enorme distesa verde.....un prato e l’ombra non era
altro che un albero.
....................
Stava
per andare a prendere un libro......era l’unica cosa che ricordava.
E
adesso le sembrava di essere da ore in quel prato e non sapeva neanche dove si
trovasse.
Poi....scorse
un albero e una figura di spalle. Era una donna, una donna con capelli biondi
ed un abito antico, pareva del diciottesimo secolo.
Sentendo
il rumore dei suoi passi la donna si voltò ed entrambe rimasero a fissarsi per
qualche secondo prive di parole per lo stupore.
Poi
le lacrime salirono agli occhi e in una corsa si abbracciarono strette.
-Oh
Dio....Buffy!!-pianse la strega rossa.
-Willow....amica
mia!-ricambiò la cacciatrice.
....................
Erano
rimaste abbracciate per diverso tempo a piangere. Poi si erano sorrise e si
erano sedute sotto l’albero per parlare. Avevano tante cose da dirsi e non
avevano idea del tempo che era loro concesso, né cos’era successo.
Prima
parlò Willow. Doveva dirle tutto di tutti.
-La
cerimonia di Giles e Jenny è stata molto carina ed intima ma ci mancavi a
tutti, adesso hanno un bambino, Robert, però stanno cercando di averne un
altro. La cacciatrice attuale è Faith e anche se è la solita scatenata non ha
tendenze omicide.-sorrise.
Erano
sedute vicine, si tenevano le mani. Era così bello rivedersi.
-Almeno
ci sono state cose positive.-disse amara.-E poi?-si informò curiosa.
-Xander
ed Anya hanno tentato di sposarsi ma alla fine non l’hanno fatto.-
-Mi
dispiace.-disse triste.
-No,
un matrimonio c’è stato!-la interruppe allegra.-Ma non tra Xander ed Anya. Sono
stati Xander e Cordelia a sposarsi.-rise.
-Hai
capito quei due!-rise con lei.
-Già.
Io e Tara siamo più innamorate che mai e ci siamo finalmente laureate, anche
Cordelia si è laureata, è di nuovo ricca. Stiamo tutti a Sunnydale. Dawn si è
diplomata e adesso va al college, è bravissima. Io sto facendo la
specializzazione in ospedale, mi sono laureata in ostetricia, e Tara al momento
aiuta Anya al negozio. Tua madre si ricorda di te, sai? È una cosa strana ed
Angel ha dedotto che è stato il suo amore per te a farle ricordare la tua
esistenza. Lui è così triste, più di come lo ricordi. Ha cominciato a tenere un
diario da quando ti abbiamo perso, lo aggiorna tutte le sere. Non lo sa
nessuno, solo io e Tara che l’abbiamo anche letto. La sua agenzia va a gonfie
vele ma non gli è di nessuno aiuto morale. Wesley, forse si sposerà a breve.-le
raccontò.-Ci manchi così tanto.-la guardò.
-Anche
voi.-sorrise.-Mi sono ambientata a fatica nel passato, a volte mi mancano così
tanto le cose moderne. Che darei per uno stereo e dei cd!-esclamò facendola
ridere.-Ma Liam, o per te Angel, mi ha aiutato tantissimo anche se non gli ho
mai rivelato ne lo farò, della nostra vera storia. Ci siamo sposati da tre anni
e mezzo quasi.-
-È
meraviglioso, hai sempre sognato di sposarlo.-le strinse le mani.
-Si,
ma nella mia epoca e con la mia famiglia.-precisò.-Abbiamo tre figli. La più
grande si chiama Joyce Dawn, per ovvie ragioni, la seconda Mairin Willow e il
terzo Connor Rupert. Li adoro.-
-Che
bello, è meraviglioso.-la abbracciò rapidamente con un sorriso.
-A
volte mi sento così triste, e in quei momenti vorrei tanto averti accanto. Mi
mancate da morire e non potrò vedervi mai più.-fece un singhiozzo.-Sono felice
del mio matrimonio e dei miei figli ma senza di voi la mia vita non è
completa.-
Willow
cominciò a piangere e la abbracciò di nuovo accarezzandole i capelli. Buffy
poggiò la testa sulla sua spalla piangendo. Per diverso tempo rimasero abbracciate
a piangere.
-Buffy
io e gli altri non abbiamo mai smesso di cercare un modo per riportarti da noi.
E lo troveremo.-le disse per cercare di tirarla su.
La
sua migliore amica si staccò e per un attimo fissò il suo vestito senza sapere
che dire.
-Willow...per
quanto vorrei...non so se...se sarebbe giusto. Una parte di me vuole
disperatamente tornare da voi ma....come posso abbandonare mio marito ed i miei
figli?-la guardò e la strega rossa non seppe cosa risponderle.
In
quel momento, Buffy si accorse di avere dei fogli in una tasca del vestito e li
tirò fuori aprendoli.
Sorrise
quando capì che erano dei ritratti che Liam aveva fatto a lei mentre teneva in
braccio i figli.
-Questi
tienili tu.-glieli consegnò.-E falli vedere agli altri.-
-Buffy
sono bellissimi!-esclamò ammirata.-Sono dei bambini stupendi.-la abbracciò un
attimo.-E tu sei stupenda con questo vestito.-la ammirò.
-Tieni
anche questo.-velocemente si tolse lo scialle dalle spalle e glielo
consegnò.-Un piccolo scambio.-alzò le spalle.
-E
tu, tieni questo.-si tolse il golfino di lana rosa pallido con i bottoni. Sotto
aveva una t shirt in tinta.
-Grazie,
lo terrò con cura.-sorrise.-Devi dire a tutti che vi voglio tanto bene e che
non vi ho mai dimenticato, anzi vi penso tutti i giorni. E a mia madre che mi
manca molto e la vorrei sempre accanto.-
-Lo
farò e tu devi essere serena e non preoccuparti di niente. In un modo o
nell’altro troveremo un modo.-si abbracciarono.
Improvvisamente
si ritrovarono addormentate. Buffy aveva la testa poggiata sulla spalla di
Willow e la strega era poggiata a lei. Si tenevano le mani ed un leggero
sorriso aleggiava sulle loro labbra.
************************
Liam
era corso velocemente a casa appena Kathy aveva fatto irruzione nel suo ufficio
dicendogli che Buffy si era improvvisamente sentita male. Da allora era rimasto
seduto accanto alla moglie incosciente già da un paio d’ore tenendole una mano.
Mairin
e Kathy avevano fatto su e giù per la camera mentre le altre donne erano tutte
tornate a casa, non senza prima di aver fatto promettere a Mairin di averle
subito informate sulla salute della nuora.
All’improvviso
la mano che Liam teneva tre le sue si mosse. Buffy sospirò e cominciò a
muoversi biascicando qualcosa.
-Will....Willow....Willow....-mormorò
muovendo la testa.
-Amore,
ci sono io qui!-tentò di calmarla Liam.
La
madre e la sorella scattarono accanto al letto preoccupate ed in ansia.
-Si
riprende?-Kathy abbozzò un sorriso speranzoso.
-Perché
pronuncia il secondo nome di Mairin?-si stupì Mairin.
Buffy
aprì lentamente gli occhi e si guardò in giro notando il marito, la suocera e
la nuora.
-Buffy,
come ti senti?-le chiese Liam.
La
cacciatrice scoppiò in lacrime e si tirò a sedere abbracciandolo.
-L’ho
vista Liam....era lei....era Willow.....la mia migliore amica.-pianse.
Liam
non capì molto ma le credette subito. Qualcosa doveva essere successo.
-Oddio....io
l’ho vista.-singhiozzò.
-Shh,
tesoro mio, io ti credo.-le accarezzò i capelli ormai sciolti.
Buffy
si allontanò restando con le braccia intorno al suo collo. Lo guardò negli
occhi e vide che diceva la verità, non la prendeva per pazza.
-Mi
ha detto tutto di tutti.....mi pensano tutti i giorni.-una lacrima le scivolò
su una guancia.
-È
meraviglioso, Buffy. Questo vuol dire che non ti hanno dimenticato ma ti
vogliono ancora bene.-le sorrise davvero contento di quello.
-Buffy...-interruppe
Kathy e i due la guardarono.-...cos’è quello?-indicò una macchia accanto a lei.
Buffy
si voltò e prese in mano il golfino di lana rosa pallido con i bottoni. Lo
accarezzò lentamente e di nuovo scoppiò in lacrime.
-Questo
è suo. Me l’ha dato proprio lei.-guardò Liam.
-Andrà
tutto bene.-la abbracciò accarezzandole la schiena.
Intuiva
quanto quell’incontro strano e sovrannaturale poteva aver contato per lei.
****************************
Erano
ormai due ore che Willow era svenuta e ancora non accennava a riprendersi. Tara
era seduta accanto a lei e le teneva una mano. Gli altri non sapevano cosa fare
e si limitavano a guardarsi tra loro o fare su e giù.
Finché
Willow si mosse, sospirò e voltò la testa mormorando qualcosa.
-Buffy.....Buffy....-
Si
guardarono tutti ad occhi sgranati. Perché chiamava proprio Buffy?
-Chi
è Buffy?-si stupì Faith che ovviamente non poteva ricordare di lei.
In
quel momento Willow aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu il viso di Tara.
-Amore,
come ti senti?-le chiese preoccupata.
La
strega si tirò a sedere senza risponderle. Guardò tutti, il suo viso era
incomprensibile.
-Ho
visto Buffy.-annunciò.
Tutti
la guardarono senza sapere cosa dire mentre Dawn iniziava a piangere per
l’emozione.
-L’hai
vista davvero?-sorrise.-E come sta? Dicci tutto, ti prego!-
-Sta
bene, l’ho rasserenata un pò. Ha detto che le manchiamo spesso e che ci pensa
sempre...-guardò Dawn.-...soprattutto te e Joyce.-le sorrise.-Era davvero
bellissima e...-guardò sul divano e scorse uno scialle color crema fatto a mano
in pregiato cashmere.-Questo è suo.-lo prese in mano.
-Cosa?-si
stupì Giles e Willow si alzò.
-Questo
è lo scialle di Buffy. Abbiamo fatto uno scambio: io le ho dato il mio golfino
e lei lo scialle.-spiegò con un sorriso. In effetti notarono tutti che non
aveva più il golfino sulla t shirt.
-Dobbiamo
riportarla da noi!-esclamò Xander. Aveva perso la speranza molto tempo prima ma
adesso l’aveva riacquistata e voleva rivedere la sua migliore amica.
-Xander
ha ragione!-concordò Anya.-Se Willow l’ha vista evidentemente deve esistere un
modo per riportarla da noi, dobbiamo solo riprendere a cercarlo.-
-È
vero, riprenderemo le ricerche tutti insieme e lo faremo con più
attenzione.-annuì Cordelia.
-O
semplicemente possiamo lasciarla dov’è.-si voltarono tutti stupiti verso
Willow.
Non
aveva mai smesso le ricerche e adesso era lei la prima a dire che dovevano
interromperle.
-Willow,
ma che dici?-disse Dawn esterefatta.
-Buffy
vuole tanto rivederci ma adesso sono cambiate delle cose.-guardò
Angel.-Lei....si è sposata e ha tre figli.-rivelò.
-Sposata?!-si
stupì Tara.
-Esatto.-guardò
sul divano e scorse dei fogli di carta color avorio. Li prese, erano tre, e li
guardò.
Poi
si avvicinò ad Angel e glieli porse. Il vampiro li guardò attentamente. Erano
tre ritratti di Buffy che teneva in braccio due bambine ed un bambino. In basso,
a carboncino, c’erano dei titoli: Buffy & Joyce Dawn, Buffy & Mairin
Willow, Buffy & Connor Rupert. Capì tutto.
-Buffy
è sposata con me e questi sono i nostri tre figli.-disse. Li riguardò e poi li
diede a Dawn.-Portali a tua madre e dille che Buffy sta bene.-le sorrise.
Dawn
li guardò con un sorriso.
-È
così bella.-mormorò.
-Dobbiamo
fare qualcosa.-interruppe Giles.-Una parte di Buffy vuole tornare da noi e
l’altra vuole restare con la sua famiglia. Dobbiamo trovare una soluzione senza
essere egoisti.-
-Oppure
possiamo scindere le due realtà.-fu di nuovo Willow a parlare.-È difficile ma
non impossibile, ed io e Tara siamo diventate molto potenti. Insieme potremmo
quasi raggiungere i tre quarti del potere di Dawn, che è
-Ma
come possiamo fare?-chiese Wesley perplesso.
-Devo
perfezionare le mie ricerche, ma già tempo fa avevo letto di questo. Riavremo Buffy
con noi, è finito il tempo di disperarci e pensare a lei. Adesso si fa sul
serio.-e la sua espressione era di assoluta risoluzione. Sarebbe andata fino in
fondo e tutti con lei.
Dawn
tornò a casa un paio d’ore dopo, aveva aiutato a lungo gli amici ma poi sia
Willow che Angel avevano capito che era impaziente di dare la bella notizia a
Joyce e l’avevano lasciata andare. Willow le aveva dato anche lo scialle. Tutti
pensavano fosse giusto che quelle prove importanti le tenessero loro due, la
sua famiglia.
Trovò
Joyce seduta sul divano nel salotto a controllare alcune fatture. Hank non era
ancora tornato. Rimase qualche secondo sulla soglia della porta a guardare la
madre, poi la chiamò piano. Joyce si voltò verso di lei e le sorrise
dolcemente. A quel punto, Dawn corse a sedersi accanto a lei e le gettò le
braccia al collo felice.
-Che
succede?-si stupì Joyce perplessa su quel gesto. Non che Dawn non dimostrasse
spesso quanto le volesse bene, soprattutto in quel periodo difficile senza
Buffy che già si prolungava da quattro anni.
-Oggi
è il quarto anniversario della scomparsa di Buffy.-esordì e vide il sorriso
della madre svanire.
-Lo
so, è tutto il giorno che ci penso.-fissò lo sguardo sulle carte sparse per il
tavolino.
-Mamma
ho delle importanti notizie.-le strinse le mani e Joyce la guardò impaziente.
Dawn
le consegnò lo scialle e attese una sua reazione col fiato sospeso.
-Dawn
questo scialle è bellissimo e fatto con un tessuto molto pregiato.-constatò.-Ma
dove l’hai preso? Oltretutto ti sarà costato una fortuna.-la guardò
improvvisamente preoccupata.
-È
di Buffy.-le rivelò con un sorriso.
-Cosa?-guardò
di nuovo lo scialle.-Ma com’è possibile? Che stai dicendo?-
-Poco
fa al negozio è successa una cosa incredibile: Willow si è alzata per andare a
prendere un libro ed improvvisamente è svenuta. È rimasta incosciente per due
ore e quando si è svegliata ci ha detto di aver visto Buffy.-le spiegò.-L’ha
vista davvero, è stata con lei e l’ha abbracciata. Ti manda a dire che le
manchi molto e ti vorrebbe sempre accanto.-le accarezzò il viso.
-Ha
davvero detto questo?-si commosse nel sentire quel messaggio.
-Willow
non mentirebbe mai su una cosa simile.-le confermò.-E poi...-le consegnò i
ritratti.-Buffy si è sposata e ha tre figli, due femmine ed un maschio. Guarda,
alla prima figlia ha messo i nostri nomi.-le fece notare mentre Joyce guardava
i due ritratti.
-Oh
Dio, è bellissima e anche i suoi figli sono bellissimi.-pianse.-Perché la
seconda l’ha chiamata Mairin?-fece perplessa.
-È
il nome di sua suocera, a Willow non l’ha detto ma me l’ha assicurato Angel.-le
spiegò.
-Cosa
centra lui in questo?-la guardò perplessa.
-Buffy
si è sposata con l’Angel del diciottesimo secolo, diciamo....l’originale.
Mairin era....è il nome di sua madre.-le spiegò.-Al maschio ha messo Connor
come il padre di Angel e Rupert con il signor Giles.-le fece notare con un
sorriso.
-Già,
Buffy ha sempre considerato Rupert Giles come, o forse meglio, di un padre.
Hank non le è stato molto vicino da quando ci siamo trasferite qui a
Sunnydale.-constatò amara.
-Lo
so. Ma adesso un’altra bella notizia.-fece un sospiro per incoraggiarsi.-Willow
ha individuato un possibile modo per riportarla da noi. Una parte di Buffy,
ora, vuole restare dov’è perché ha una famiglia, così Willow ha detto che per
risolvere questo ingarbuglio dobbiamo separare queste due parti di Buffy
riportando qui quella che vuole tornare e lasciando lì quella che vuole
restare, e creando così due realtà differenti. È una cosa molto complicata ma
Will, Tara e Giles ci stanno lavorando sodo e sono sicura che riusciranno a
concludere qualcosa. È probabile, anzi quasi sicuro, che la riavremo con
noi.-le spiegò lentamente per darle modo di capire e incassare appieno la
notizia.
-Sarebbe
meraviglioso, mi manca così tanto.-e accarezzò lo scialle.
-Anche
a me.-si abbracciarono.
Volevano
sperare che tutto sarebbe andato a buon fine, e volevano sperare che presto
avrebbero potuto riabbracciare la loro adorata Buffy.
***************************
Per
diversi giorni, Buffy era rimasta nella sua camera senza voler vedere nessuno.
Non era neanche andata all’orfanotrofio. Ultimamente lo faceva più raramente a
causa dei bambini che assorbivano ogni sua energia, ma in quei giorni non
stette nemmeno a contatto con loro.
Connor,
Mairin e Kathy erano profondamente preoccupati e dicevano a Liam che forse era
meglio farla vedere da un medico, ma lui si rifiutava perché sapeva benissimo
cos’aveva la moglie: era nostalgia.
Dopo
aver rivisto la sua migliore amica per dei brevi attimi si era intensificato il
desiderio di rivedere le persone che amava. Ma sapeva anche che Buffy voleva
restare con lui e i loro figli. Era una cosa ingarbugliata che la buttava giù
di morale.
Un
pomeriggio la trovò stesa a letto su un fianco. Di sotto c’erano Mairin e Kathy
che si occupavano un pò della casa. Liam era profondamente in ansia per la
moglie.
-Amore,
di sotto ci sono mia madre e Kathy.-la informò.-Ti va di vederle un pò?-le
chiese sedendosi sul letto e accarezzandole dolcemente un braccio.
-Non
so cosa fare, Liam.-disse piano con voce lacrimevole.-Mi sento così confusa.
Non vi voglio lasciare, amo te i nostri figli così intensamente che morirei
senza di voi. Ma un’altra parte di me vuole disperatamente riabbracciare mia
madre e mia sorella. Ho lasciato Dawn che aveva quattordici anni e adesso fa
l’università, ti rendi conto? Sarà diventata più alta, il suo corpo sarà
diventato quello di una donna e avrà imparato a truccarsi. Tutte cose che avrei
dovuto insegnarle io e che invece non ho mai fatto.-una lacrima le scivolò da
un occhi fino a bagnare il cuscino.
-I
tuoi amici troveranno un modo, ne sono sicuro.-tentò di consolarla.-Mi hai
detto che l’egoismo non è proprio il loro maggior difetto e quindi so che
avranno capito quanto siamo importanti per te. In un modo o nell’altro
risolveranno questa situazione.-le baciò dolcemente una mano.
Buffy
si mise a sedere restando per qualche secondo in silenzio. Poi si alzò, si
diresse all’armadio e tirò fuori una scatola chiara restando ad osservarla per
qualche secondo.
-Cosa
c’è lì?-si stupì.
-Dobbiamo
rivelare a tua madre e Kathy chi sono in realtà.-si voltò verso di lui.
-Buffy,
no!-protestò alzandosi e prendendola per le spalle.-È troppo pericoloso.
Potrebbero pensare che tu sei una strega e, probabilmente non avranno mai il
coraggio di denunciarti ma avrebbero paura e sarebbe la fine.-tentò di farla
ragionare.
-Mi
vogliono bene quindi capiranno. Non ce la faccio più, Liam, sono
stanca!-esclamò esasperata.
Lui
ci rifletté un pò. Era combattuto tra due fuochi e aveva paura.
-E
va bene.-cedette.-Vado di sotto a chiamarle.-e uscì dalla camera.
Buffy
approfittò di quel momento per andare dietro al paravento e cambiarsi il
vestito, ma non indossò uno dei bellissimi abiti che aveva nell’armadio. Alla
fine sciolse i lunghi capelli sulle spalle, non li portava più in quel modo da
tanto tempo. Poi sentì aprire la porta ed entrare le persone che col tempo
aveva imparato ad amare.
-Buffy?
Dove sei?-si preoccupò Liam.
-Sono
qui dietro.-alzò una mano per confermare la sua presenza.
-Che
ci fai lì dietro, cara?-le chiese Mairin che in quel periodo era molto in
pensiero per la nuora.
-Ora
lo vedrete. Adesso uscirò da qui dietro ma....non dovete spaventarvi da quello
che vedrete. Io non sono una strega e dovete credermi.-disse agitata torcendosi
le mani.
-Ma
certo che ti crediamo, non potremmo mai pensarlo!-si affrettò a precisare
Kathy.
Buffy
uscì lentamente da dietro il paravento e li vide sgranare gli occhi con tutte
le ragioni del mondo. Aveva messo i suoi veri vestiti, quelli con cui era
giunta nel passato. Indossava un paio di pantaloni di pelle nera, un top con le
bretelle corto sulla pancia e profondamente scollato azzurro con su una blusa
bianca trasparente e un paio di stivali di pelle nera con il tacco quadrato ed
alto. Aveva sciolto tutti i capelli sulle spalle e lisciandoli con le dita,
d’altronde i suoi capelli erano naturali lisci.
-Cos’hai
indosso?!-esclamò Mairin esterefatta.
-Wow!-esclamò
invece Kathy.-Non ho mai visto calzoni del genere.-sbattè più volte le palpebre.
-Madre,
Kathy....devo rivelarvi una cosa.-esordì Liam.-Buffy in realtà non è mai stata
una nobildonna, è capitata qui per caso.....dal futuro.-rivelò.
-Futuro?!-esclamarono
insieme madre e figlia.
-Futuro
in che senso?-precisò Mairin.
-In
realtà sono nata nel 1981 e sono capitata qui dal 2000.-le rispose Buffy
facendo qualche passo avanti.-E...questi sono i vestiti con qui sono arrivata,
nel ventunesimo secolo saranno di moda.-
-A
me piacciono!-sorrise Kathy andandole vicino e girandole intorno per ammirarla.
-È
ancora un pò prestino perché si possano portare questi vestiti, Kathy,
credimi.-le sorrise la cognata.
-Quindi
state parlando seriamente.-Mairin si lasciò cadere su una poltrona.
-Si.-le
confermò Buffy.-È stato uno sbaglio e vi risparmierò i particolari che sono
troppo scioccanti, ma sappiate che sono rimasta bloccata qui per poter
permettere a chi capitò come me e con me per sbaglio qui di tornare nel futuro.
I miei genitori non sono morti, ma sono divorziati, e....ho una sorella
minore.-raccontò timidamente.
-Perché
non me ne hai mai parlato?!?!-Mairin si alzò livida ed offesa insieme.-Io ti ho
accolto come una figlia e ti ho voluto bene e tu non ti sei mai confidata con
me!-urlò e trattenendo a stento un singhiozzo andò alla finestra voltando le
spalle a tutti.
Buffy
si sentì in colpa e le si avvicinò mettendole le mani sulle spalle.
-Mi
dispiace, madre, davvero. Ma non potevo dirvelo, avevo molta paura.-sospirò.-Io
vi sarò per sempre grata per quello che avete fatto per me. Non dovete pensare
che è stato un atto di sfiducia da parte mia perché è una menzogna.-lentamente
la fece voltare verso di sé.-Ho molto sentito la mancanza di mia madre in
questi anni ma ho avuto anche voi che per me siete stata quasi come lei. Io vi
voglio davvero bene.-la abbracciò strettamente e Mairin ricambiò colpita da
quelle parole.
-Madre,
Buffy sta dicendo la verità.-si intromise Liam.-Io ho sempre saputo tutto e le
sono stato sempre vicino. Non dovete mai dubitare del suo affetto per voi.-
Le
due donne si lasciarono e Buffy le sorrise dolcemente.
-Adesso
che vi ho detto la verità ne voi ne Kathy dovrete mai rivelarla a qualcuno.-le
chiese.
-Lo
farò, non permetterò che accada qualcosa alle persone che amo.-le sorrise la
suocera.
-E
neanch’io parlerò mai!-si affrettò ad esclamare Kathy.-Ma mi fai provare quei
vestiti del futuro?-le chiese quasi come una bambina.
-Ma
certo.-assentì con un sorriso abbracciandola.-Liam, senti, perché tu e Mairin
non ci aspettate di sotto mentre io parlo un attimo con Kathy?-ammiccò in
direzione del marito che capì al volo.
-Sicuro,
vi mando a chiamare appena è pronto il tea.-sorrise e condusse la madre di
sotto.
Buffy
corse subito a chiudere a chiave e poi si tolse la blusa trasparente.
-Wow,
non dirmi che girate davvero con solo questo misero pezzo di stoffa intorno al
seno nel futuro?-fece Kathy esterefatta facendola ridere.
-Questo
si chiama top e quella è una blusa.-le indicò la suddetta sul letto.
-Di
che tessuto sono fatti quei calzoni?-le chiese curiosa.
-Sono
pantaloni e sono di pelle.-le spiegò.-Spogliati, non abbiamo molto tempo, e se
vuoi provarli dei approfittarne subito.-le suggerì e la cognata non se lo fece
ripetere due volte.
Kathy
rimase stupita quando notò che Buffy non indossava il corsetto e i mutandoni,
bensì gli slip ed il reggiseno. Buffy, oltre a quelli suoi, si era fatta
lasciare anche la biancheria di Jordana a suo tempo e quando aveva visto Willow
le aveva timidamente chiesto anche la sua arrossendo. La sua migliore amica
aveva compreso e senza farsi guardare si era spogliata per dargliela
volentieri.
-Cosa
sono quei due piccoli cosi che indossi?-si stupì la ragazza vedendola.
-Questi
sono gli slip e questo si chiama reggiseno. Sono indumenti moderni molto più
efficienti, pratici e comodi dei mutandoni e il corsetto, fidati.-le porse i
pantaloni che la cognata si accinse ad indossare mentre lei si rimetteva il
vestito che aveva poco prima.
La
aiutò a chiuderli e le fece indossare anche il top con la blusa, poi la portò
di fronte allo specchio e la stessa Kathy rimase stupita di quanto sembrava
diversa.
-Non
sembro neanche io.-constatò.-E mi sento così strana e...anche un pò nuda.-la
fece ridere.
-È
normale. Ma sei bellissima! Saresti una perfetta ragazza del futuro, ti vedo
già in discoteca a bere aranciata e ballare al ritmo della musica rock.-le
accarezzò i lunghi capelli.
-Cosa?!-la
guardò dallo specchio perplessa sulle sue parole.
Buffy
le spiegò tutto quello di cui aveva parlato affascinandola sulle moderne
tecnologie. Mentre Kathy si rivestiva e lei posava gli indumenti le parlò anche
di sua madre, Dawn, Willow, Xander e tutti gli altri. Le parlò di quanto voleva
loro bene e di tutte le loro esperienze insieme, le disse anche tutta la verità
su come era arrivata lì e Kathy dimostrò subito di crederle.
Buffy
stava meglio, adesso che aveva rivelato tutto a Mairin e Kathy. Le due avevano
dimostrato che si fidavano di lei e che non la prendevano per pazza ne per una
strega. Aveva una strana sensazione, presto qualcosa sarebbe cambiato. Ma era
fiduciosa....era qualcosa di positivo.
*************************
Dal
diario personale di Angel:
“Non
ci posso credere che probabilmente presto la rivedrò. L’idea di Willow è
sensata, possibile, reale. Si può attuare, anche se ci sono ancora molte cose
da finire di stabilire e molte ricerche da completare per non creare un
disastro di proporzioni apocalittiche.
Dawn
ha riacquistato la serenità, quella vera e non quella che finge da anni e tutti
gli altri, invece, adesso sono fiduciosi, sono speranzosi ed entusiasti.
Immaginano cosa dire appena rivedranno Buffy, tutto quello che devono
raccontarle, i posti nuovo da mostrarle, le cose da chiederle sul passato.
Io
invece....immagino solo di darle questo diario, tutti i miei pensieri. Non la
riavrò mai come un tempo, non posso riaverla senza farla soffrire ma chissà che
Willow e Tara non trovino qualcosa anche per me, sono proprio brave quelle due
streghe e soprattutto sono molto potenti.
Ma
se voglio dare questo diario a Buffy è solo per farle capire che si, io l’ho
abbandonata ma non ho mai smesso di amarla e preoccuparmi per lei. Non ho mai
smesso di sentirla dentro di me, di ricordare quel magnifico giorno mai
esistito che abbiamo condiviso insieme con tanta felicità....
Ci
ho riflettuto molto e ho deciso: quanto tornerà le rivelerò tutto di quel
giorno. Sono sicuro che si arrabbierà moltissimo e se inizierà a picchiarmi la
lascerò fare senza opporre resistenza ma deve sapere tutto. Adesso sono stanco
di bugie, adesso arriva il momento della verità.
Ma
al momento voglio solo pensare che potrei riabbracciarla presto, molto presto.”
Chiuse
il diario e lo ripose nel cassetto del suo comodino, poi finì di vestirsi e
scese di sotto nel negozio. Gli piaceva quel fatto di poter scendere un paio di
piani e ritrovarsi al negozio con gli altri, lo faceva sentire membro
integrante del gruppo. Ma era vero che da quando Buffy era scomparsa, con lei
erano scomparse anche tutte le incomprensioni e le cose passate. Il dolore li
aveva uniti e in quella unione si era formata un’unica gang.
Wesley
e Gunn avevano deciso che se Buffy fosse tornata loro non sarebbero tornati a
Los Angeles, ormai vivevano a Sunnydale e questo a loro bastava. Anche Cordelia
era dello stesso parere, oltretutto non poteva lasciare Xander, l’uomo che
amava e con cui era sposata, ne costringerlo a trasferirsi nella città degli
angeli. Xander aveva un lavoro fisso che gli fruttava parecchio e gli dava
molte sicurezze. Avevano detto che tra un anno al massimo avrebbero cominciato
a parlare di figli.
Trovò
tutti di sotto. Willow e Tara erano gettate nelle ricerche ma erano fiduciose,
stava procedendo tutto bene. Giles era un pò in ansia, temeva di perdere Jenny
e Robert ma Willow gli aveva detto che c’erano buone probabilità che nulla
cambiasse.
Le
due streghe erano sedute vicine al tavolo e, su due fogli diversi, segnavano
diverse cose a tutti sconosciute. Angel provò un intenso affetto per quelle due
streghe. In quegli anni non si erano mai arrese e ora la loro speranza stava
dando dei frutti concreti. Era felice di questo.
Ma
quella sera aveva una cosa importante da mostrare loro. Aveva ripreso le
ricerche sulla sua famiglia, voleva saperne di più di quello che aveva riferito
Willow e finalmente aveva scoperto che adesso, nel presente, i suoi discendenti
avevano un impero economico all’insegna del commercio del lino e della seta.
Nel sito dell’azienda c’erano notizie e ritratti anche molto antichi e riuscì
ad acquistarne uno su internet. Non disse niente a nessuno, voleva fare una
sorpresa.
-Ehi
eccoti finalmente qui!-gli sorrise Gunn passandogli accanto per dirigersi al
tavolo.-Ti sei svegliato dormiglione!-lo prese in giro.
-Novità?-si
informò semplicemente.
-Progrediamo
sempre di più.-rispose Tara per poi concentrarsi su un passo che Willow le
indicava.
-Vi
voglio mostrare una cosa.-attirò la loro attenzione e solo in quel momento
tutti si accorsero che tenevano un qualcosa di rettangolare ma sottile sotto al
braccio.
-Cos’è?-gli
chiese Wesley.
-L’ho
trovato su internet, non mi è costato neanche molto.-esordì avvicinandosi.
Lo
scoprì delicatamente e poi mostrò a tutti il quadro che aveva comprato.
Ritraeva una coppia nel giorno del loro matrimonio. Lei era seduta su una sedia
con l’enorme ma semplice abito da sposa bianco che la circondava e strisciava
sul pavimento. Lui era in piedi accanto a lei con l’elegante completo scuro ed
un’espressione serena. Si tenevano per mano.
Tutti
lo guardarono scioccati e non seppero cosa dire. Era semplicemente incredibile
quello che stavano vedendo, quel quadro era bellissimo ma era più bella la
coppia.
-Oddio...-mormorò
Dawn.
-È
bellissima.-commentò Cordelia quasi commossa.
Dawn
si avvicinò e sfiorò la tela. Lentamente passò le punta delle dita sul viso della
sposa.
-In
un’altro tempo ho sposato una donna così meravigliosa e contemporaneamente non
l’ho fatto.-mormorò Angel amaramente.
-Ma
lo farai!-interruppe Willow energicamente.-Il quadro del tuo matrimonio con
Buffy è stupendo ma io e Tara abbiamo delle belle notizie: siamo
pronte.-annunciò e tutte le guardarono.
-Cioè....potete
riportare Buffy qui anche adesso?-chiese Anya.
-Volendo
si.-le rispose Tara.
-Ma
abbiamo due ultime cose da definire. Tutti voi dovete farmi un favore: mi serve
qualcosa della Buffy del futuro, quindi vi chiedo di cercare in mezzo alle cose
che avevamo con noi quella sera per fare il rito.-Willow guardò tutti.
-Non
c’è bisogno.-disse Dawn e dalla sua borsa uscì l’unica foto esistente con
Buffy, quella che aveva trovato tra le mani di sua madre e la porse alla
strega.
-È
perfetta, grazie.-sorrise prendendola.-Per
-Dio,
sono solo sei ore.-constatò Xander cercando di nascondere l’emozione.
-Le
sei ore più lunghe che vivremo mai.-concordò Angel guardando il ritratto.
-E
dato che saranno così lunghe io e Tara ci mettiamo subito al lavoro.-Willow
raccolse fogli, libri, block notes e penne dal tavolo insieme a Tara e andarono
nel retro.
-Domani
sarà la vigilia di Natale.-constatò Cordelia.
Il
negozio era addobbato a festa e in un angolo c’era pure un albero di Natale che
avevano addobbato Anya e Tara quella mattina.
In
quel momento arrivò Faith trovando tutti in agitazione. Quando Willow aveva
avuto l’incontro con Buffy aveva chiesto, irritata, che le venisse spiegato
tutto. E gli amici l’avevano fatto spiegandole della scomparsa di Buffy e del
futuro cambiato. Le avevano detto cos’era successo in realtà e ci era rimasta
molto male sapendo di essere stata malvagia e di essere finita in prigione ma
Willow le aveva assicurato che avrebbero tentato di aggiustare anche quello.
Entrando
chiese a tutti come mai erano così agitati e Gunn le disse che all’alba
avrebbero dato il via all’operazione per riportare Buffy dal passato. Lei aveva
assicurato che nonostante tutta la verità avrebbe dato una mano d’aiuto.
Nel
retro, non più sistemato a palestra, quella mattina tutti avevano sgomberato il
centro da scatoloni e pacchi per fare posto al rito in programma. Adesso Willow
e Tara si sedettero al centro tenendosi per mano e la strega bionda si
concentrò per infondere potere alla sua compagna mentre l’altra si concentrava
per tentare di raggiungere la sua migliore amica telepaticamente attraverso il
tempo e lo spazio, e sarebbe stata una cosa difficile dato che Buffy si trovava
nell’Irlanda del 1757.
*************************
Buffy
era nel salotto con Kathy, Liam e i suoi tre bambini, stavano addobbando
l’albero di Natale. Si stavano divertendo un mondo, il piccolo Connor era in
braccio alla madre mentre Joyce e la piccola Mairin aiutavano una il padre e
l’altra la zia nello mettere gli addobbi.
“Buffy
mi senti?”
Sentì
improvvisamente la cacciatrice.
-Wi....Will?-chiese
timidamente piano.
Kathy
e Liam non la sentirono, anche perché lei era a qualche metro di distanza.
“Sono
io.”le confermò Willow. “Per fortuna sono riuscita a raggiungerti. Sei sola?”
-No,
sono con i bambini, Liam e Kathy.-la informò.
“Devo
dirti una cosa in privato. Non ho molto tempo, mi stancherò in fretta.”
-Va
bene.-assentì cercando una scusa per potersi assentare.-Ehm...amore Connor deve
mangiare, quindi vado a darlo alla baby sitter.-attirò l’attenzione del marito.
-Okay.-le
sorrise.-Come ti sembra?-si riferì all’albero.
-È
bellissimo. Appena ho finito vi verrò ad aiutare.-sorrise e lasciò rapidamente
la stanza.
Diede
Connor alla tata e poi salì velocemente nella sua camera. Si chiuse a chiave
per sicurezza.
-Ora
sono sola.-disse sperando che Willow non avesse già perso il contatto.
“Bene.
Ascoltami bene: abbiamo trovato una soluzione.”le annunciò. “Tra sei ore, da
noi sarà l’alba, inizieremo un rito difficile e complicato che riporterà da noi
-Dici
che funzionerà?-si accorse che stava facendo su e giù torcendosi le mani.
“Si,
lo faremo funzionare. Creeremo un’altra realtà da questa dove tu non sarai mai
esistita nel futuro. Apporteremo dei cambiamenti in modo da non perdere Jenny,
il bambino di lei e Giles, il matrimonio di Xander e Cordelia, Faith e qualche
altra cosa. Tu hai qualcosa da obiettare?”le chiese.
-Niente,
è perfetto.-esitò un attimo.-E riguardo ad Angel?-
“Realizzeremo
la sua profezia. Perché?”si stupì.
-Voglio
fargli un regalo.-disse e passò a spiegargli la sua idea.
“Lo
faremo, non sarà difficile. A presto.”
-A
dopo.-la salutò e scese di sotto per aiutare Liam, Kathy e le bambine con
l’albero.
Finirono
di addobbarlo allegramente e poi scherzarono allegramente davanti al fuoco del caminetto.
Buffy era serena e Liam e Kathy erano contenti di quello, ovviamente non
immaginavano cosa stava per succedere.
***********************
Il
contatto telepatico stancò un pò Willow ma le bastò riposare le sei ore che
mancavano dall’inizio dal rito. Nel mentre, con l’aiuto di Tara che invece era
fresca come una rosa, Cordelia la aiutò a preparare la sala. Disegnarono un
enorme cerchio sul pavimento e al centro misero la foto di Buffy e il suo
scialle, ai lati due fogli di carta che Cordelia preferì non leggere.
Poi
sistemarono diverse candele in giro per la stanza, ne misero due dentro al
cerchio ed alcune intorno.
Nessuno
aveva voglia di andare a dormire ne aveva sonno. Quell’attesa serviva a tenerli
svegli e pimpanti. Xander, Anya, Cordelia e Gunn immaginavano già cosa dire a
Buffy appena l’avrebbero rivista e le due ragazze immaginavano il suo vestito
del diciottesimo secolo.
Willow
si svegliò mezzora prima dell’inizio. Si lavò il viso e bevve un caffè, poi
tornò dagli amici.
Nel
retro, Tara e Dawn stavano già cominciando ad accendere le candele. Avrebbero
tutti avuto un ruolo attivo. Tutti si sarebbero dovuti sedere in svariati punti
a loro scelta della sala, chiudere gli occhi e pensare seriamente a riavere
Buffy con loro, quello avrebbe accresciuto il potere del rito.
Cinque
minuti prima del rito si sistemarono tutti, Willow e Tara l’una di fronte
all’altra dentro al cerchio. Lessero rapidamente i loro fogli e appena
l’orologio scandì l’ora chiesero a tutti di concentrarsi.
Poi
si presero per mano, chiusero gli occhi e iniziarono. L’aria era intrisa
d’incenso.
-Custode
del tempo e dello spazio...-esordirono insieme.-Noi, tue umili serve, ti
imploriamo aiuto. Riporta da noi la parte della cacciatrice di vampiri che
desidera tornare al suo mondo e lascia dove si trova la parte che adesso è
parte di quell’altro mondo.-
Tara
asperse lentamente lo scialle di Buffy di una sottile polvere azzurra mentre
Willow faceva lo stesso sulla foto. Accesero un accendino e diedero fuoco ai
loro fogli facendo man mano cadere la cenere una sulla foto e l’altra sullo
scialle.
-Dei
del cielo, custodi di tutte le realtà, vi preghiamo umilmente di scindere
queste due realtà.-
Improvvisamente
un forte vento si levò nella stanza. Tutti pensavano che sarebbero volati da un
momento all’altro e si tenevano saldi a qualsiasi cosa, nella loro mente solo
un pensiero: il pensiero di Buffy. Importava solo quello in quel momento.
Buffy.....la loro Buffy.
-Cosa
si è perso nei meandri del tempo ritorni alla sua realtà e quello che ha trovato
la pace nel passato resti dove si trova. Vi imploriamo, Dei, di non ignorare la
nostra umile richiesta e di separare queste due realtà incongruenti.-
Al
vento, che cominciò a placarsi si aggiunse una forte luce bianca che in breve
cominciò a cambiare divenendo di ogni colore dell’arcobaleno. Si sentivano
rumori di tuoni, un vortice nero girava sopra le teste di Willow e Tara facendo
temere a tutti che le avrebbe inghiottite da un momento all’altro. Pareva che
l’Inferno stesse per scendere in terra ma avevano tutti immaginato che cose del
genere sarebbero accadute. Non stavano praticando un rito facile.
-Accogliete
queste richieste che vi porgiamo e che ne la morte e ne la vita riescano a
distruggere ciò che vi preghiamo di realizzare.-
La
luce si fece più intensa e il vento si placò sempre di più. Il vortice si fece
più piccolo mentre i rumori iniziavano a farsi più silenziosi.
-E
che così sia. Per sempre. Adesso.-alzarono la voce.-Così sia!
Adesso!!-urlarono.
**********************
Buffy
si sentì un attimo debole e non le ressero le gambe, si sedette sul divano,
aveva un leggero giramento di testa. Liam e Kathy le furono subito accanto
preoccupati, ma lei stava già meglio.
-Tutto
bene?-le chiese Liam.
-Si,
sto benissimo.-sorrise.-Adesso sto davvero bene. E così sarà.-lo abbracciò.
Liam
non capì le sue parole, ma adesso sua moglie sembrava improvvisamente serena e
lui era così felice che avrebbe indagato un’altra volta.
Dentro
di sé, Buffy ringraziò Willow e si disse che non avrebbe mai dimenticato lei, sua
madre, sua sorella ed i suoi amici ma da quel momento non avrebbe più sentito
la loro mancanza. Adesso aveva quello che voleva e tutto sarebbe andato bene.
**************************
Il
vento si placò del tutto e le luci svanirono alle ultime parole di Willow e
Tara che aprirono gli occhi lentamente e si guardarono in giro con il respiro
affannoso.
Le
candele si erano spente e tutti si stavano lentamente alzando guardandosi l’un
l’altro, si chiedevano se il rito aveva funzionato o meno perché loro non vedevano
nessuna differenza. Ma nessuno aveva il coraggio di dire mezza parola.
-E....allora?-chiese
timidamente Dawn.
-Dov’è
Buffy?-chiese piano Anya.
-Il
rito ha funzionato, ci siamo sentire quasi disintegrare dalla sua potenza.-fece
Willow agitata.
-E
allora dove sono i cambiamenti?-chiese Xander reggendo Cordelia che era
parecchio spaventata ma non lo dava a dimostrare.
-Non
sembra che sia cambiato qualcosa.-rincarò Gunn.
-Ti
sbagli.-disse una voce sulla porta.
Tutti
si voltarono lentamente e scorsero una giovane donna con lunghi capelli biondi
acconciati in una elaborata pettinatura tutta riccioli e nastri con indosso un
abito azzurro e grigio tipico del diciottesimo secolo ed un sorriso velato di
lacrime......di gioia.
-Oddio!-esclamò
Dawn correndo ad abbracciarla.-Buffy!!-pianse stringendola forte.
-Sono
tornata.-mormorò stringendo la sorella. Poi si fermò a guardarla.-Sei cresciuta
così tanto, sei bellissima e mi sei così mancata.-le accarezzò i capelli.
-Anche
tu.-pianse.-La mamma sarà così felice di rivederti.-
-Non
vedo l’ora di riabbracciarla.-la strinse un’ultima volta e poi guardò gli
altri.
Poco
alla volta la riabbracciarono tutti felici di rivederla. Volarono lacrime,
sorrisi, abbracci e parole d’affetto. Buffy era mancata a tutti da morire.
Faith,
finalmente, ricordò tutto. E ne fu felice, anche se ricordava anche quello che
era successo negli ultimi quattro anni. Willow non l’aveva fatta tornare in
galera, quegli anni erano stati più che sufficienti per redimersi e ci era
riuscita perfettamente.
Dopo
che Buffy ebbe salutato tutti si accorse che qualcuno era rimasto indietro.
Lentamente si staccò da loro e gli si avvicinò lentamente.
-Tu
non mi abbracci, Angel?-gli chiese piano con le lacrime agli occhi.
-Hai
la più pallida idea di quanto abbia potuto soffrire in questi anni?-le chiese
con un sorriso mentre una lacrima gli scivolava giù per una guancia.
-Ma
adesso non sarà più così.-e gli gettò le braccia al collo.
-Ti
amo.-le mormorò ad un orecchio.
-Anch’io
ti amo.-ricambiò.-E adesso devi dire a tutti che Willow e Tara ti hanno fatto
diventare umano.-gli suggerì senza che gli altri la sentissero.
In
quel momento la porta del retro si aprì e Spike entrò di corsa gettando a terra
la sua coperta.
-Dannazione
cosa ci fate tutti qui alle sei del mattino?-si stupì.
Tutti
lo guardarono ad occhi sgranati. Quando Buffy aveva cambiato il futuro lui era
sparito ma adesso che tutto si era risolto, lui era ricomparso. E in fondo a
nessuno dispiaceva rivederlo.
-Perché
fate quelle facce? Sembra che non mi vediate da almeno quattro anni!-e quelle
parole fecero ridere tutti di gusto.-Perché ridete?-fece perplesso e notò
Buffy.-Cacciatrice come ti sei conciata? Guarda che siamo nel 2004.-la riprese.
-Un
giorno, Spike, ti racconterò una storia che forse troverai molto
divertente.-gli disse Dawn.
-Ragazzi,
devo dirvi una cosa.-interruppe Angel attirando l’attenzione.-Willow e Tara
hanno fatto avverare la mia profezia, adesso sono umano.-annunciò.
-Un’altra
cosa riuscita.-sorrise Tara prendendo la mano di Willow.
-E
di là, c’è una sorpresa per te.-Buffy lo prese per mano e lo condusse nel
negozio, tutti lo seguirono.
Willow
e Tara sapevano cosa lo aspettava ma erano ansiose di vedere l’espressione
dell’ormai ex vampiro. Immaginavano che sarebbe stato uno shock per lui!
Tornarono
nell’altra stanza e al loro arrivo una ragazza che stava guardando quella che
lei definiva della strana mercanzia su uno scaffale si voltò. Aveva lunghi e
ricci capelli castani, occhi nocciola, un’aria furba e sbarazzina e un vestito
della stessa epoca che indossava Buffy.
Willow
e Tara immaginavano chi fosse, mentre tutti se lo chiedevano e ad Angel si
mozzò il fiato nel vederla per l’emozione. La ragazza sorrise e poi andò a
gettarsi tra le sue braccia.
-Liam!!-esclamò
la ragazza stringendolo forte.
-Katherine...-mormorò
Angel abbracciandola forte.-Oddio, la mia Katherine.-la prese per le spalle per
osservarla ma fu prima la ragazza a parlare.
-Wow,
cosa abbiamo qui!-lo squadrò da capo a piedi.-Niente più camicia aperta e
sporca, niente più capelli in disordine e niente più alito che sa di alcol! Sei
diventato un damerino, guarda che bei vestiti e che bella pettinatura. Ti
donano i capelli corti, sai?-notò e lui rise.
-E
tu sei bellissima.-la abbracciò ancora una volta.-Non avrei mai potuto
immaginare che saresti diventata così, dovrò diventare molto protettivo con
te.-la ammonì.
-Ehi
non cominciare a fare il fratellone maggiore antipatico!-lo riprese.
-Fratello?!-esclamò
Xander stupito.
-Lei
è Katherine, la mia sorellina minore.-la presentò Angel.
-Chiamatemi
pure Kathy.-salutò tutti con un cenno della mano.-E penso che adesso dovrò
abituarmi a chiamarti....-ci pensò bene.-Com’è che ti chiami adesso?-gli
chiese.
-Angel,
Kathy, mi chiamo Angel adesso.-le rispose.
-Bene,
Angel.-poi si fece seria.-Volevo dirti che....si insomma....c’è una cosa di cui
non devi mai dubitare, ed è il mio perdono per avermi uccisa. Non eri realmente
tu, tu non mi avresti mai fatto quello che hai fatto. Lo sai che ti voglio
tanto bene.-e vide il fratello commuoversi ed abbracciarla di nuovo.
Poi,
quando si staccarono, fu Buffy a parlare.
-Ho
chiesto io a Willow e Tara di ridarti Kathy.-esordì.-Tua sorella ha una
mentalità molto futuristica, quindi ne ho portato questa parte con me. Non
preoccuparti, anche Liam ha la sua Kathy.-lo rassicurò.
-Grazie.-le
sorrise.
-Di
niente.-si schernì.-Ma adesso devo assolutamente andare ad abbracciare mia
madre e poi andare a mettere un paio di jeans.-disse facendo ridere tutti.
-Io
non credo di avere vestiti con me, vero?-interruppe Kathy.
-Pazienta
solo qualche ora, più tardi ti porterò io qualcosa.-la rassicurò Dawn.-Credo
che noi due diventeremo molto amiche.-sorrise.
-Lo
spero. Tu sei Dawn, vero? Ti ho riconosciuta perché Buffy mi ha parlato di
te.-sorrise.
-Io
adesso dovrei andare a casa.-si intromise Giles.-Jenny si sveglierà a momenti e
non vorrei che non mi trovasse.-ma poi ci pensò bene.-O forse non è più con
me?-guardò Willow e Tara.
-Vada
a casa, troverà sua moglie e suo figlio.-lo rassicurò Willow.
Cordelia
e Xander si guardarono e poi osservarono le loro mani sinistre.
-Siamo
ancora sposati.-confermarono all’unisono prendendosi per mano con un sorriso
felice.
-Che
coppia!-esclamò ironico Gunn.
-Ragazzi,
andate tutti a dormire, sarete sfiniti.-suggerì Buffy.-Più tardi ci
racconteremo tutto quanto.-assicurò con un sorriso.
-Io
porto con me la mia sorellina, abbiamo un paio di secoli e mezzo da
recuperare.-sorrise Angel.
-E
adesso abbiamo anche meno anni di differenza. Ho diciassette anni, sai?-lo
informò.
-Io
ne ho ancora ventisei.-scherzò.-Andiamo, facciamo colazione e ci mettiamo a
parlare. Abito proprio qui sopra.-e dopo aver salutato tutti si allontanarono.
Uscirono
tutti, Xander pensò ad accompagnare Spike che non rivelò perché era venuto al
negozio a quell’ora, ma tanto non aveva importanza.
Ormai
erano quasi le sette quando Joyce si alzò. Si lavò, vestì e scese in cucina per
farsi un caffè, poi si sedette allo scrittoio nel salotto per controllare alcuni
documenti della galleria. Stranamente non aveva trovato Hank accanto a sé,
forse era uscito prima.
Tra
poco, sapeva, Dawn si sarebbe alzata. Come sempre avrebbe fatto tardi a scuola.
Dawn
entrò dalla porta della cucina dicendo scherzosamente a Buffy di fare
attenzione con quel vestito ingombrante. Joyce non era lì quindi doveva essere
nel salotto e si diressero lì.
-Mamma?-la
chiamò Dawn distogliendola dai documenti.
-Dawn,
non ti ho sentito scendere.-la donna sorrise in sua direzione.
-Sono
appena rientrata.-le confessò timidamente vedendo il suo sorriso sparire.
-Cosa?
Dawn dove sei stata tutta la notte?-si alzò.
-Sono
stata con gli altri. Noi abbiamo....-si interruppe.-Ho una sorpresa per te.-e
si voltò facendo segno a Buffy di entrare.
La
cacciatrice avanzò lentamente, quasi timidamente e si fermò sulla soglia in
attesa di qualche segno.
Joyce
sgranò gli occhi che subito le si velarono di lacrime e corse ad abbracciare
l’adorata figlia maggiore che tanto le era mancata in quegli anni.
-Buffy....-mormorò
stringendola forte.
-Sono
tornata, mamma.-ricambiò piangendo.
E
fu una scena che commosse molto Dawn. Joyce avrebbe subito voluto parlare con
Buffy di quegli anni di lontananza, ma la figlia le disse che prima doveva
assolutamente andare a mettersi qualcosa di più comodo e sciogliersi i capelli.
Trovò
la sua stanza come l’aveva lasciata, non era cambiato una virgola e si spogliò
lasciando il vestito alla rinfusa sul letto. Indossò un paio di jeans ed un
maglione azzurro di lana. Si sciolse i capelli, adesso li aveva lunghi fino
alla vita, e li spazzolò fino a lisciarli completamente. Erano naturali così.
Poi
si presentò di sotto e si sedette sul divano accerchiata dalla madre e la
sorella. Raccontò loro tutto, dello stregone, di Liam, dei suoceri e la
cognata, dei figli e della vita frivola e un pò monotona di quel secolo. Disse
che era troppo abituata alla modernità per potersi abituare.
Parlarono
fino alla tarda mattinata, poi Dawn uscì per portare due paia di pantaloni,
qualche maglione, delle t shirt e delle felpe a Kathy. Appena passato il giorno
di Natale avrebbero dovuto portarla a fare shopping e Dawn immaginava che Angel
non avrebbe badato a spese per il guardaroba della sua adorata sorellina
minore.
Quella
sera si ritrovarono tutti in casa di Buffy per festeggiare la vigilia, era
stata un’idea di Joyce per riunire tutti. Anche perché Buffy doveva recuperare
molto tempo con loro.
Joyce
preparò una bella cenetta per tutti felice di quella festicciola improvvisata.
Oltretutto non aveva visto spesso la gang in quegli anni e quella era una buona
occasione.
Buffy
fu felice di rivedere Jenny, anche l’insegnante adesso aveva ricordato tutto ed
ebbe un bel chiarimento con la cacciatrice che vide anche il piccolo Robert e
se ne innamorò a prima vista, era bellissimo. Ma per punzecchiare Giles, gli
disse che assomigliava alla madre.
Kathy
era entusiasta di tutto quello che aveva intorno e iniziò seriamente a legare
molto con Dawn, c’era aria di una bella amicizia tra le due e la cosa non
dispiacque a nessuno.
Allo
scocco della mezzanotte stapparono lo spumante e iniziarono a fare i brindisi e
scambiarsi gli auguri di buon Natale. Purtroppo non c’era stato molto tempo per
fare regali, o almeno non a tutti.
Proprio
durante quel momento, Cordelia tirò Xander di lato in cucina.
-Ti
ricordi che avevamo detto che tra un anno avremmo cominciato seriamente a
parlare di figli?-gli chiese fingendo una tranquillità che non provava.
-Certo.-rispose.-Perché,
vuoi aspettare ancora un pò o magari pensarci prima?-ipotizzò.
-Ehm...Xander....sono
incinta.-gli annunciò come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Eh?!-fece
stralunato.-E i nostri progetti?-
-È
capitato, non era previsto. Ma adesso che c’è.......non possiamo rifiutarlo, ti
pare?-e lo guardò con uno di quei suoi sorrisi a cui lui non poteva resistere.
-Rifiutarlo?!
Non pensarci neanche!-esclamò e l’abbracciò.-Andiamo ad annunciarlo agli altri,
è il più bel regalo di Natale che abbia mai potuto desiderare.-e la baciò
dolcemente.
Sorridendo
tornarono dagli altri e annunciarono a tutti l’imminente arrivo. Tutti
esclamarono di gioia e si precipitarono ad abbracciare i futuri genitori.
Quella fu una scusa in più per festeggiare ancora e fare festa fino a tardi,
tanto nessuno era stanco.
-È
già insopportabile normalmente, pensate adesso che è incinta!-fece Angel
drammatico.-Povero me!-
-Ah,
ma che simpatico!-lo riprese la diretta interessata dandogli una manata su una
spalla e facendo ridere tutti di gusto.
E
i discorsi cominciarono a orientarsi sui progetti. Xander e Cordelia
cominciarono a progettare la camera del nascituro e tutte le cose necessarie,
Angel iniziò a preparare Kathy per il liceo e poi il college, Buffy avrebbe
ripreso gli studi, aveva intenzione di laurearsi e fare qualcosa di utile,
mentre Giles e Jenny iniziavano a cercare un nuovo appartamento per starci in
tre o forse anche quattro.
Alle
tre e mezza erano ancora tutti in casa Summers a parlare, quando Buffy si
staccò dal gruppo e decise di sedersi un pò sul divano a dondolo della veranda
per riflettere su quanto era successo ultimamente. Ma non passò molto tempo che
fu raggiunta da Angel.
-Come
mai tutta sola?-le chiese sedendole accanto.
-Volevo
riflettere un pò. Troppe emozioni in meno di ventiquattro ore, inizio a sentire
la stanchezza.-sorrise passandosi una mano sul viso.
-Presto
tornerà tutto alla normalità.-tentò di rassicurarla prendendole una mano.-Ho la
sensazione che dovrai allenarti molto, mi sembri un pò fuori forma.-notò.
-Sono
quattro anni che non vedo ne uccido un vampiro, sfido chiunque a restare in
forma con la vita pigra del diciottesimo secolo.-gli rispose facendolo
sorridere.
-Ho
una cosa per te, purtroppo non ho potuto incartarlo a dovere.-e uscì dalla
tasca del cappotto un involucro sottile e lungo legato con un grosso nastro
rosso.
Lei
lo prese con un sorriso e lo osservò attentamente.
-Un
diario.-notò.-Bello. Vuoi che racconti la mia avventura?-ipotizzò divertita.
-Se
trovi un pò di spazio.-alzò le spalle e perplessa dalle sue parole lei sciolse
il nastro e ne sfoglio velocemente qualche pagina.
-Ma
è già usato.-notò con disappunto.
-È
il mio.-precisò serio.
Lei
alzò lo sguardo su di lui seria e per qualche secondo rimasero in silenzio.
-Willow
me l’aveva detto che avevi cominciato a tenerne uno.-rivelò.-Perché me l’hai
dato?-
-Voglio
che tu sappia tante cose che ti ho taciuto. E....dopo che l’avrai finito c’è
una cosa importante che dovrò rivelarti. Qualcosa che è successo ma che....è
stato cancellato.-disse enigmatico.
-Uhm...sono
curiosa ma dalla tua espressione mi sa che ti rifilerò un paio di pugni.-lo
squadrò con attenzione cercando di capire se era così o meno.
-Mi
sa di si.-assentì e sorrise.
Poi
le accarezzò dolcemente il viso e si chinò a baciarla. Sapeva di nostalgia e di
felicità ritrovata, di amore mai sopito e promesse per il futuro.
-Voglio
stare con te per sempre.-le disse.
-Lo
so.-sorrise furba.-Anch’io.-e stavolta fu lei a baciarlo con tutto l’amore di
cui era capace.
Perché
adesso che l’aveva ritrovato non se lo sarebbe più lasciato sfuggire.
E
dopo il bacio rimasero abbracciati sul divano a dondolo a guardare il cielo che
poco alla volta cominciava a schiarirsi.
-Ogni
volta che ho guardato il cielo ho pensato a te.-le mormorò lui.
-E
prima di sparire anch’io facevo lo stesso. Perché il cielo è uguale dappertutto
e quando lo guardi sai che è la stessa cosa che sta guardando la persona che
ami.-disse.
-È
vero.-assentì.-Adesso rientriamo. Se domani vogliamo fare onore al pranzo di
tua madre dovremmo andare tutti a dormire.-si alzò e aiutò lei a fare lo
stesso.-A proposito, dovrai aiutarmi a tenere a bada Kathy. Mi sa che è un bel
peperino.-disse mentre apriva la porta.
-Tranquillo,
tua sorella mi adora e abbiamo un bel rapporto di amicizia.-lo tranquillizzò
entrando.
Prima
di chiudere, Buffy lanciò un’occhiata al cielo e sorrise perché sapeva che, nel
futuro o nel passato, quel cielo era sempre lo stesso.
Ed
era vero, perché, in un’altra epoca, un’altra coppia si ritrovò a guardare il
cielo sorridendo e pensando che la vita era proprio strana.
E
anche che loro erano una coppia destinata ad amarsi in tutte le epoche e le
realtà. Il loro era un amore pieno di ostacoli da superare ma che impallidivano
di fronte a quel sentimento.
EPILOGO
Tutte
le donne del gruppo accompagnarono Kathy a fare il suo primo shopping, Angel le
consegnò una cifra esorbitante dicendole di non farsi scrupoli e comprarsi
tutto quello di cui aveva bisogno. Più in là avrebbero pensato ai mobili per la
sua camera.
E
Kathy si divertì a comprare tutto quello che le piaceva consigliata dalle nuove
amiche su cosa le stava bene, cosa andava di moda, cosa no e gli accessori
migliori. Erano in sette ma erano così cariche di buste e pacchetti di ogni
genere che quasi non riuscivano a camminare, ma loro si stavano divertendo così
tanto. Cordelia e Dawn la consigliarono sui trucchi che la abbellivano ancora
di più e la valorizzavano al meglio. Per Kathy fu una giornata unica, tutto la
incuriosiva e la eccitava come una bambina. Le piaceva proprio il futuro e
voleva proprio goderselo al meglio.
Quella
stessa sera andarono tutti a Los Angeles, tranne Giles e Jenny, per passare una
bella serata fatta di cocktail e canzoni al Charitas. Lorne fu felice di
rivedere i suoi vecchi amici della Angel’s Investigations. Lui aveva saputo
tutto quello che era successo, non aveva mai dimenticato ma si era adattato ai
cambiamenti. Solo non sapeva dove trovare i suoi amici e adesso li rivedeva con
tante novità e cambiamenti che gli fecero solo piacere. Riservò loro il tavolo
migliore del locale e disse ai camerieri di trattarli con tutto rispetto, però
dovevano cantare! Solo Kathy riuscì ad astenersi perché essendo nuova del
futuro non conosceva la nuova musica, quindi non poteva cantare.
Ma
tutti gli altri si divertirono a cantare anche più di una volta, ridendo come
matti e dando mostra della loro vena canora che in alcuni era apprezzabile ma
in altri era proprio disastrosa.
-Mandy,
tu non vai a cantare?!-chiese Lorne ad Angel mentre si esibiva una ragazza
dandogli una manata su una spalla.
-Mandy?!-esclamò
Kathy stupita.-Perché ti chiama Mandy?-chiese al fratello.
-Allora
non è vero che sei un uomo!-lo punzecchiò Xander con una gomitata.
-Xand,
credi alla tua cara amica Buffy...-si intromise la cacciatrice seria.-Mi ha
dato tre figli nel giro di quasi tre anni. È più che un uomo.-ammiccò
facendogli capire che oltre ai figli del passato da quando era tornata si erano
rifatti di tutto il tempo che non avevano potuto consumare.
-Amore...-la
riprese Angel imbarazzato arrossendo mentre tutti scoppiavano a ridere
divertiti.
-Non
ho ancora capito perché ti chiama Mandy.-insistette Kathy curiosa. Si era
iscritta al liceo e non vedeva l’ora di cominciare, dopo le vacanze natalizie.
Era brava negli studi e se la sarebbe cavata bene ma oltretutto era bella,
simpatica e socievole, nessuno si sarebbe stupito se avesse cominciato a fare
la cheerleader e sarebbe diventata la reginetta della scuola.
-Una
sera, per cercare di salvare una donna, ho cantato una canzone che si chiama
Mandy e da allora, ogni tanto, Lorne mi chiama così.-le spiegò finalmente in
fratello.
-E
ti assicuro, Kathy, è uno spettacolo pietoso.-si intromise Cordelia.
-Ah,
ma sentitela quella che si è divertita cantando We are the champions e anche
The greatest love of all.-rise il suo capo.
-Angel,
adesso devi proprio cantare.-insistette Lorne tirandolo per un braccio e
praticamente trascinandolo sul palco.-E adesso, signori e signore, un mio caro
amico stonato come una campana ma che comunque si impegna.-lo presentò al
microfono.-Angel, Mandy è tutta per te.-sorrise sardonico e lo lasciò solo a
cantare di nuovo Mandy, rosso come un peperone e talmente imbarazzato che aveva
voglia di sprofondare.
La
canzone la dedicò alla sua Buffy e anche alla sua adorata sorella che
finalmente aveva di nuovo con sé. Alla fine, nonostante tutto, gli amici lo
applaudirono e come premio ricevette un appassionato bacio di Buffy.
Fu
una serata unica e indimenticabile che recuperava un pò del tempo perduto e
sapeva di promesse serene per il futuro....tutti insieme felici.
Contemporaneamente,
una Buffy del passato guardava il cielo del pomeriggio e sorrideva mentre le
sue due figlie giocavano con delle belle bambole di porcellana e il figlio si
divertiva a disegnare con il padre che le lanciava spesso sorrisi dolci e
felici.
Quella
Buffy pensava alla parte di sé che finalmente si era ricongiunta alle persone
che amava e si chiedeva se ogni tanto anche lei guardava il cielo pensando al
passato e dicendosi che quel cielo era lo stesso che avrebbe visto le loro vite
finalmente perfette e serene.
Fine