CIELI

 

Autrice: Cristal

Pairing: Buffy/Angel

Timeline: spoiler: metà circa 5° serie Btvs, 2° Ats.

Rating: G

Genere: Romance, action, time travel

Summary: La Cacciatrice viene trascinata indietro nel tempo attraverso un portale…..

disclaimer: i personaggi di Buffy the Vampire Slayer ed Angel sono di Joss Whedon, la Fox, la Wb, la Mutant Enemy e la Kuzui Entertaiment. Io non scrivo per scopi di lucro ma per pura passione.

nota: nessun cambiamento, è tutto uguale ma verranno cambiate molte cose. I personaggi sconosciuti sono una mia invenzione

 

 

 

Il Bronze quella sera era affollato, quasi non si riusciva a respirare. Si esibiva una giovane cantate, Jordana Miller, che stava cominciando ad acquistare popolarità in California. Averla a Sunnydale era stato un grosso affare e tutta la popolazione giovanile era andata a vederla.

-A me sembra brava.-sorrise Willow agli amici applaudendo alla giovane cantante.

-Fa belle canzoni d’amore.-concordò Anya.

Era stato un miracolo che fossero riusciti a trovare un tavolo che li contenesse tutti e sette. Eh si, perché la cacciatrice aveva dovuto portarsi dietro la sua sorellina che era un fan della cantante.

-È bravissima!-sorrise infatti entusiasta Dawn spellandosi quasi le mani per applaudirla.

-Già, e tu sembri conoscere a memoria tutte le sue canzoni.-le sorrise Tara dolcemente.

-Ho già comprato anche il suo disco.-la informò facendola ridere.

-Vi chiederei volentieri se volete qualcosa da bere, ma non mi arrischio ad andare al bar. Rischio di tornare invecchiato.-constatò Riley fissando la folla che c’era al bancone del bar.

-Tranquillo, ci accontentiamo di morire di sete.-sorrise Buffy prendendogli una mano.

-Esagerata!-la riprese Xander.-Dai, amico, ti accompagno io a prendere le bevande per le signore.-si alzò. Chiesero loro cosa volevano e poi si allontanarono a fatica.

La cantante finì di esibirsi che era mezzanotte passata. Xander che conosceva il proprietario del locale, per lavoro gli aveva ristrutturato la casa, riuscì ad ottenere un breve incontro della cantante con Dawn.

Il locale chiuse ma loro rimasero dentro. E appena ci fu silenzio, la donna uscì dai camerini e si avvicinò al gruppo.

-Allora...-li fissò tutti.-...immagino che tu sia Dawn.-e sorrise proprio alla diretta interessata.

-Esatto.-sorrise.

Dawn si fece fare un autografo e si fece scattare una foto con lei.

-Bene, domani sera mi esibisco ad un locale di Los Angeles. Se vieni ti faccio mettere in prima fila.-disse Jordana.

-Ce la porto io, se volete.-si offrì Riley.

-Vedremo.-disse vaga Buffy fulminando il fidanzato con un’occhiataccia.

-Comunque mi esibisco al Charitas.-tirò fuori un biglietto da visita e lo porse a Dawn.-Qui c’è l’indirizzo. Ciao.-abbracciò rapidamente la ragazzina e andò via.

Lasciarono il locale mentre Dawn continuava a parlare entusiasticamente di quella serata, soprattutto di Jordana Miller. Buffy minacciava ogni secondo di ucciderla se non si chiudeva la bocca.

La mattina dopo, Dawn cominciò a tartassare la sorella per poter andare al secondo concerto di Jordana a Los Angeles. Buffy non ne poteva più. Oltretutto, Joyce acconsentiva solo se Buffy l’avesse accompagnata insieme agli amici.

Alla fine, la cacciatrice cedette e quella sera partirono tutti alla volta della città degli angeli. Trovarono in fretta il Charitas e scoprirono che il gestore era un demone verde che si chiamava Lorne ma che veniva denominato Host. Quando dissero loro chi erano, li scortò ad un tavolo proprio in prima fila e al centro del palco. Era una postazione ottima. Mancava poco più di mezzora al concerto.

Lorne tornò all’entrata per fare in modo che entrassero solo quelli con il biglietto. La sala cominciava a gremirsi quando arrivò un gruppo di quattro persone.

-Oh eccovi qui!-esclamò.-Altri cinque minuti e davo via il vostro tavolo.-li ammonì.

-Non lo faresti mai.-sorrise ovvia l’unica ragazza del gruppo.

 

-Lo so, Cordy, mi sono proprio affezionato a voi. Oltretutto avete delle anime molto interessanti da leggere.-sorrise e li scortò in sala.

Li fece accomodare ad un tavolo per quattro in terza fila a destra e subito chiamò un cameriere per cominciare a servire loro un drink.

Dieci minuti dopo cominciò il concerto. Jordana Miller salì sul palco accompagnata da uno scrosciante applauso e si esibì nella sua prima canzone.

Al tavolo dei quattro amici di Lorne uno di loro pareva in apprensione e si guardava intorno.

-Angel che succede?-gli chiese Wesley vedendolo agitato.

-Niente, ma....sento un odore conosciuto.-fiutò l’aria.

-Senti se è Darla dille di non rompere per una sera. Sarà pure malata terminale ma non può rompere in continuazione!-si irritò Cordelia.

-Non è Darla. È qualcuno di...più importante...un odore unico...-si guardò ancora in giro fino a che il suo sguardo si fermò sul tavolo al centro in prima fila.

Di spalle vedeva Anya, Xander e Riley, di lato Buffy e di fronte Tara e Dawn. Intravedeva appena Willow che essendo seduta accanto a Buffy veniva un pò coperta dalla cacciatrice.

-Io me ne vado.-fece per alzarsi ma Wesley lo trattenne per un braccio.

-Ma che ti succede?-lo fermò preoccupato. Erano così entusiasti di andare a sentire quella giovane e promettente cantante.

Senza rispondere indicò il tavolo e gli amici guardarono in quella direzione. Giusto nel momento in cui Riley sussurrava qualcosa nell’orecchio a Buffy facendola ridere di gusto e ricevendo subito in ringraziamento un affettuoso bacio sulle labbra.

-Fantastico! Eccola con tanto di gang e fidanzato!-esclamò Cordelia acida.

-Chi?-chiese Gunn fissando ora gli amici ora il tavolo con la combriccola a lui sconosciuta.

-Che ci fa Buffy qui?-si stupì Wesley esterefatto nel vederli.

-Chi è Buffy?-insistette Gunn che fu ignorato.

-Io torno a casa e se all’uscita la incontrate non ditele che c’ero.-Angel fece di nuovo per alzarsi ma stavolta Cordelia lo afferrò per l’altra manica e lo costrinse a sedersi.

-No, tu stai qui seduto, bevi un drink, ascolti il concerto e ti godi la serata. Non devi permettere a quella smorfiosa di rovinartela. Dopo tutto ciò che è successo te la meriti.-il suo tono non ammetteva repliche.

-Ma fa male ed è qui con Riley.-le fece notare.

-Vuoi una donna che la faccia ingelosire? Ti chiamo Kate e vedrai se non la fa diventare verde di rabbia!-propose.

-Non ti azzardare.-la ammonì.

-E allora sta buono e ignorala!-gli intimò e al vampiro non rimase che rimanere lì seduto e ascoltare il concerto senza però sentirlo troppo concentrato com’era a sbirciare ogni suoi movimento, ogni sua espressione, ogni suo bacio con Riley.

Ad un certo punto, Jordana si sedette su uno sgabello e prese una chitarra. Dopo un attimo di silenzio parlò al microfono.

-La prossima canzone è una cover di una famosa canzone di una cantante straordinaria che dedico a chi ama davvero. Questa è Angel di Sarah McLachlan.-annunciò e tutti le fecero un caloroso applauso.

Angel rimase interdetto mentre Cordelia lo prendeva in giro. Buffy sentì improvvisamente mozzarle il fiato in gola e sentì una strana sensazione mentre Jordana intonava le prime note.

Spend all of your time waiting....

Iniziò a guardarsi in giro senza comprenderne il motivo.

For a second chance...

-Buffy stai bene?-le chiese Riley preoccupato intorno a lei.

-Si, ma questa canzone mi ha sempre emozionata molto.-inventò mascherando la sua agitazione.

For a break that would make it okay...

Abbozzò un sorriso e appena Riley tornò a concentrarsi sulla cantante guardò di nuovo la sala.

There’s always a good reason

To feel not good enough....

Da lontano Angel notò il suo turbamento e sperò che non lo vedesse.

 

And it’s hard at the end of the day....

Le parole di quella canzone gli ricordavano tutte le volte che era entrato nella sua camera in piena notte per osservarla dormire pacificamente.

I need some distraction

Oh beautiful release....

Buffy scosse la testa e bevve un sorso del suo tea freddo cercando di concentrarsi sulla canzone.

Memories seep from my veins....

Già, quanti ricordi legati proprio ad un angelo, si ritrovò a pensare.

Let me be empty

Oh and weight less and maybe

I’ll find some peace tonight...

Ma da quanto tempo le sue notti avevano smesso di trovare la pace? Da quando lui se ne era andato, ma non osò pensare il suo nome.

In the arms of an angel....

Ci pensò la canzone a dirle il nome del suo angelo che l’aveva abbandonata.

Fly away from here

From this dark cold hotel room.....

Quante volte avrebbe voluto volare da lui....dalle sue braccia, appunto, e sognava di farlo quando era con Riley.

And the endlessness that you fear

You’re pulled from the wreckage

Of your silent reverie

You’re in the arms of an angel

May you find some comfort here......

E nell’oscurità, Angel si ritrovò ad asciugarsi una lacrima.

Al tavolo di Buffy, Willow aveva notato il turbamento della sua amica.

-Stai bene?-le chiese ad un orecchio preoccupata.

-Si...si...sto benissimo.-annuì ma la sua migliore amica non si era lasciata ingannare.

So tired at the streinghline

That everywhere you turn.....

-Non è vero.-le mormorò convinta.

There’s vultures and thieves at your back...

-Già, non è vero.-la guardò.-Ma non posso dirlo a nessuno.-fece in modo che Riley non la sentisse. Sentiva le lacrime brillarle agli occhi.

Willow non replicò, non avrebbe saputo cosa dire e Buffy fissò lo sguardo ad un punto imprecisato alla sua destra.

Storm keeps on twisting

Keep on building the lies...

Già, quante bugie..........e in quel momento incrociò i suoi occhi.

That you make up for all that you lack....

Li sgranò mentre Angel distoglieva velocemente i suoi e tentava di spostarsi verso dell’ombra.

-Qualcosa non va?-le chiese Wesley.

-Mi ha visto.-mormorò voltando il viso.

Tutti guardarono verso il tavolo e constatarono che la cacciatrice stava guardando verso di loro.

It don’t make no difference escaping one last time....

-Ora siamo a cavallo.-constatò Cordelia sarcastica.-A fine serata ci toccherà andarla a salutare.-sbuffò.

It’s easier to believe

In this sweet madness.....

-Io non vengo e se vi chiede di me, ditele che sono andato via prima.-disse Angel.

On this glorious sadness....

 

Buffy si voltò verso Willow e le mormorò qualcosa all’orecchio. La strega seguì il suo sguardo e anche lei vide i quattro seduti al tavolo.

-Che ci faranno qui? E chi è quel ragazzo di colore?-chiese sottovoce.

-Non conosco la riposta ad entrambe le domande.-le rispose.

That brings me to my knees

In the arms of an angel.....

Rimasero ad ascoltare la canzone e alla fine applaudirono Jordana che ringraziò soddisfatta.

Il concerto finì poco dopo mezzanotte. Dawn era più entusiasta della sera prima. Il locale si svuotò rapidamente finché non rimasero che una ventina di persone.

Lorne salì sul palco e si avvicinò al microfono per parlare alla clientela.

-Vi informiamo che come ogni sera il Charitas rimane aperto tutta la notte. Per chi non è stanco di canzoni il karaoke è aperto.-disse.-Mandy, ti va di venire a cantare tu?-si rivolse ad Angel.

Si voltarono tutti in quella direzione e velocemente Cordelia voltò le spalle a tutti, Wesley si nascose sotto al tavolo ed Angel si coprì la testa con il cappotto.

I pochi clienti risero al gesto dei tre mentre Gunn li riprendeva imbarazzato.

-Coraggio, Angel, non fare il timidone lo sappiamo tutti che sei stonato come una campana ma che canti spesso.-lo incoraggiò Lorne.

“No, il mio nome no!”pensò il vampiro non accennando ad uscire da dietro il cappotto ma battendo la fronte sul tavolo. Adesso era davvero fritto!

Buffy si alzò e andò da loro. Bussò sulla spalla del vampiro che alzò la testa e la fissò scioccato.

-Puoi andare a cantare, Mandy, noi ce ne stiamo andando.-lo informò.-Ciao Cordelia.-la salutò poggiandole una mano sulla spalla e si abbassò sotto al tavolo.-Ciao Wesley.-si raddrizzò.-Ciao sconosciuto.-salutò Gunn e poi tornò al suo tavolo.

Afferrò la sua borsa e uscì seguita dagli amici. I quattro si alzarono rapidamente dal tavolo e li seguirono. Fuori, Dawn protestava perché non aveva potuto salutare almeno Cordelia.

-Aspettate!-li bloccò Angel.-Ci dispiace di esserci nascosti ma....non volevamo creare imbarazzo.-spiegò non sapendo cosa inventare.

-Pensa per te, io non li....-cominciò Cordelia ma Wesley si premurò di tapparle la bocca ignorando le sue proteste.

-Scusatela, ultimamente parla più a vanvera del solito.-e l’ex osservatore abbozzò un sorriso nervoso.

-Non preoccupatevi, siamo venuti qui solo per fare un piacere a Dawn.-li informò Buffy.

-Comunque, io sono felice di rivedervi.-sorrise la ragazzina davvero contenta.

In quel momento, Cordelia riuscì a liberarsi dalla stretta di Wesley.

-E lasciami dannazione!-urlò.-E poi io non ho mai parlato a vanvera!-e Xander ebbe un colpo di tosse.

La ragazza stava per replicare quando sentirono un urlo provenire da un vicolo dietro al locale. Corsero lì in tempo per vedere un demone che stava per colpire Jordana. La sua guardia del corpo giaceva per terra. Buffy ed Angel si gettarono subito nella lotta mentre Willow e Cordelia aiutavano la cantante a rialzarsi, Tara tentava di proteggere Dawn e Wesley e Gunn si chinavano sulla guardia del corpo.

-È morto.-constatò il ragazzo.

Il demone lanciò Buffy ed Angel in due lati diversi ma subito lo attaccarono di nuovo. Il demone aprì un varco per terra. Angel lo accoltellò alla schiena. Dolorante, il demone si strattonò spingendo Angel a qualche centimetro da lui. Fu più brutale con Buffy che lanciò su Jordana.

Le due ragazze finirono urlando dentro al varco che si richiuse appena scomparvero. Angel urlò ed in quel momento il demone si accasciò al suolò. Morì.

Tutti guardarono il punto in cui il varco si era richiuso senza osare nemmeno fiatare, mentre Dawn cominciava lentamente a piangere.

In un quarto d’ora erano tutti all’Hyperion. Angel tirò fuori ogni libro che possedeva mentre Willow e Tara cominciarono a cercare di localizzare Buffy e Jordana con la magia.

In una camera ben attrezzata, Wesley e Riley analizzavano il demone facendogli anche una specie di autopsia. Con block notes alla mano, Cordelia appuntava ogni cosa gli venisse detta sul demone.

Si gettarono nelle ricerche e poco dopo Wes e gli altri tornarono con una scheda tecnica del demone. Angel e Giles avevano trovato la denominazione del demone.

 

-Come possiamo far tornare Buffy e Jordana?-chiese Dawn.

-Non lo so. Solo un altro demone uguale può farlo.-Angel si passò le mani tra i capelli sconsolato.

-Ho una brutta sensazione. Angel ti posso parlare in privato?-gli chiese Willow. Il vampiro assentì e si ritirarono nel suo ufficio.

-Che succede?-si preoccupò chiudendo la porta.

-Ho paura che accadrà qualcosa. Tutti noi, a parte Riley, siamo protetti da un incantesimo che ci rende immuni da molte cose come incantesimi e cambiamenti drastici, cioè i cambiamenti avvengono ma non toccano la memoria. Vorrei farlo anche su te, Cordy, Wes e il tuo amico per precauzione.-gli propose.

-Va bene, ma...-si bloccò indeciso se parlare o meno ma poi le rivelò tutto del giorno mai esistito esprimendole la sua paura che l’incantesimo potesse annullare l’effetto della decisione degli Oracoli e farlo ricordare soprattutto a Buffy.

-Non credo che possa accadere, l’incantesimo rende immuni dopo che è stato effettuato.-poi ci pensò bene.-E da un anno porti da solo il ricordo di quel giorno? Mi dispiace così tanto.-

-Non preoccuparti.-le sorrise.-Senti perché a Riley non l’avete mai fatto?-si stupì.

-È stata un’idea di Buffy. Mi ha spiegato che non può lasciarlo ma che se mai un giorno avvenissero davvero cambiamenti drastici lui, non essendone immune, sparirebbe.-spiegò.

-Capisco. Ci sistemiamo qui, va bene?-

-Si, va benissimo. Io e Tara ci mettiamo al lavoro.-tornarono di là e con una scusa lei, Tara, Angel e gli altri riuscirono a chiudersi nell’ufficio.

Pochi minuti dopo tornarono nella sala principale come se niente fosse e si rimisero alla ricerca di un modo per recuperare Buffy e Jordana. Dawn si era addormentata e Angel la prese in braccio per portarla a dormire nella sua camera. Poi tornò ad unirsi agli altri, il cuore in gola per la preoccupazione.

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Buffy aprì lentamente gli occhi sbattendo più volte le palpebre. Si tirò lentamente a sedere costatando di sentire un dolore atroce alla testa. Toccandosela scoprì un bernoccolo fortunatamente senza ferita.

Si guardò in giro, si trovava su un enorme distesa verde che si estendeva a vista d’occhio. A pochi passi da lei scorse il corpo di un’altra donna.

Ricordando cos’era successo la sera prima, dato che adesso era giorno, si trascinò fino a lei e cominciò a chiamarla scuotendola.

-Jordana? Jordana, mi sente?-le scostò i capelli dal volto e le diede dei leggeri colpetti sul viso.

La cantante si scosse e cominciò ad aprire gli occhi. Mise a fuoco e poi fissò la ragazza.

-Io sono Buffy, la sorella di quella ragazzina sua fan.-le spiegò.

-Ah...-mormorò tirandosi a sedere.-Dove siamo?-chiese guardandosi in giro.

-Non lo so.-sospirò.-È ferita?-si preoccupò.

-No, fortunatamente no.-entrambe si rialzarono.

-Beata lei, io ho un bernoccolo in testa.-se lo toccò con una smorfia di dolore.-Cosa ricorda di ieri sera?-

-Un mostro enorme che ha colpito la mia guardia del corpo. Ho urlato e subito dopo è arrivata lei con sua sorella e i suoi amici, due ragazze mi hanno aiutato ad alzarmi. Poi mi è caduta addosso e il vuoto.-raccontò aggiustandosi i vestiti.

-Almeno sembra di essere sulla terra e non in qualche strana dimensione.-constatò.

-Ma che dice?-si stupì.

-Lasci perdere.-scosse la testa.-Mettiamoci in cammino e troviamo un pò di civiltà. Prima torno a Sunnydale meglio è.-iniziò a camminare.

-Si, io domani ho una serata a San Diego.-la seguì.-E diamoci del tu.-le suggerì.

Camminarono per diverse ore sotto al sole cocente senza trovar traccia di uomini o case. Ad un certo punto videro una strada non asfaltata e si precipitarono lì. Camminarono ancora fino ad arrivare ad una paesello. Ciò che le stupì maggiormente è che sembrava di essere nel passato.

-Che razza di posto è questo?-si stupì Jordana.

 

-Non lo so.-la guidò in un vicolo buio.-Se ci vedono ci additeranno e non passeremmo inosservate.-si guardò in giro fino a scorgere due gonne appese da un balcone sopra la sua testa.

Si arrampicò fino a prenderle e poi scese giù. Ne porse una alla cantante.

-Mettiamoci queste, ci confonderemo e cercheremo di scoprire dove diavolo siamo.-indossò la lunga gonna e la allacciò alla vita.

Jordana la imitò e insieme uscirono da quel vicolo addentrandosi per le strade. Si guardavano in giro stupite. Su una bancarella di legno, un uomo vendeva tessuti, un uomo passò a cavallo e dietro di lui una carrozza, una ragazza teneva sotto braccio un cesto pieno di verdure appena acquistata dalla bancarella di un fruttivendolo.

Pareva di essere in un altro mondo e lo era davvero. Buffy e Jordana non fecero che camminare guardandosi a destra e sinistra, non sapevano neanche dove stavano andando.

-Dobbiamo scoprire in che epoca siamo e come tornare nella nostra.-mormorò Buffy.

-Non mi piace questa cosa.-scosse la testa.

Un uomo a cavallo passò molto velocemente urtando Jordana che cadde a terra. Subito, Buffy la aiutò a rialzarsi. L’uomo, sulla cinquantina circa, si fermò a vedere.

-Non si usa chiedere scusa?!-esclamò livida Buffy reggendo la ragazza.

-A gente come voi?-fece in risposta disgustato.-Non chiedo scusa alle prostitute!-e diede un colpo di caviglie al cavallo che ripartì subito al galoppo.

-Cafone!-mormorò la cacciatrice a denti stretti.-Ci ha dato delle prostitute.-

-Ma Master Shaw non è il peggiore.-disse timidamente loro una ragazza. Aveva capelli rossi e ricci raccolti e nascosti sotto una cuffietta bianca ed indossava un abito chiaro con un grembiule bianco.

-Che vuoi dire?-le chiese Buffy.

-Venite.-li guidò fin dentro la bottega alle loro spalle, era uno studio medico.-Mio padre è dottore, se una di voi è ferita ci penserà lui.-disse.

-Ho solo un graffietto al braccio.-constatò Jordana.

-Si, ed io un bernoccolo in testa ma stiamo bene.-rincarò Buffy.

-Siete nuove di Galway? Non vi ho mai visto prima.-chiese loro.

-Si, siamo appena arrivate.-la assecondò. Almeno adesso sapevano dove si trovavano.-Non prendermi per pazza ma....in che anno siamo?-

-Nel 1753.-le rispose ed in quel momento un uomo sulla quarantina uscì da una porta con un camice bianco.-Padre, queste due ragazze sono state urtate e hanno delle leggere contusioni.-disse.

-Grazie, Josephine, ci penso io.-sorrise e fece sedere Jordana. Le controllò la ferita, gliela pulì e poi gliela disinfettò per poi fasciarla con una garza.

Poi passò a Buffy controllandole il bernoccolo in testa che era un pò gonfiato ed aveva assunto un bel colore violaceo acceso quasi tendente al nero. Le mise una borsa di ghiaccio in testa e le fece restare per un pò.

-Purtroppo non possiamo pagarvi, non abbiamo denaro con noi.-li informò la cacciatrice.

-Non c’è problema, sono ferite di poco conto.-le rassicurò il medico.

-Master Shaw le ha urtate. Quell’uomo è rozzo e maleducato.-si infervorò Josephine.-D’altronde è in affari con Master O’Donovan.-storse la bocca disgustata.

O’Donovan.....perché quel nome le ricordava qualcosa? Si chiese Buffy.

-Purtroppo, Josephine, non possiamo fare niente. Sono loro i potenti della città.-le disse pacatamente il padre.-Master O’Donovan non è così cinico come lo si dipinge e al momento ha altri problemi più importanti di cui occuparsi.-chiuse la boccetta di disinfettante e la ripose sul ripiano di uno scaffale.

-Master Liam ne ha combinata un’altra delle sue?-ipotizzò la ragazza.

-È rientrato in tarda mattinata e ha cercato di sedurre una delle serve, Master O’Donovan l’ha sorpreso e corre voce che siano volate bastonate.-si limitò a spiegare.

-Noi dobbiamo lasciarvi.-Buffy si alzò.-Dobbiamo trovare un posto per la notte e soprattutto una libreria o una biblioteca.-

-In fondo alla strada c’è una taverna. Dite che vi manda il dottor Sheridan e che penserà lui a pagarvi.-consigliò loro.

 

-Non c’è bisogno.-si schernì Jordana.

-Non potete restare per strada, sarebbe pericoloso.-si intromise Josephine.

-Grazie.-sorrise Buffy ed uscirono.

Si diressero verso il luogo indicato. Alla fine della strada c’era una piazza e la taverna al momento era deserta. C’era solo un uomo di circa quaranta anni che dietro al bancone lo lucidava con uno straccio.

Quando vide le due nuove arrivate le squadrò con un lampo negli occhi. Erano due belle ragazze, forse cercavano un lavoro da lui.

-Desiderate, gentili donzelle?-sorrise loro.

-Ci serve una camera. Ci manda il dottor Sheridan, ha detto che penserà lui a pagarla.-rispose Buffy.

-Va bene.-uscì da dietro al bancone e salì su per le scale.-Seguitemi.-disse loro e le due ragazze si precipitarono dietro di lui.

Arrivarono ad un corridoio e fatti pochi passi, l’uomo aprì una porta. Entrò seguito dalle ragazze, la camera era quadrata con una porta che dava sul balcone. C’era un letto matrimoniale, un cassettone con su uno specchio, un armadio, qualche sedia e su una colonna di ferro c’era un catino per l’acqua con delle asciugamani. Sul cassettone c’era una brocca.

-Purtroppo non ho camere con due letti.-disse loro.-La cena è inclusa nel prezzo, potete scendere all’ora che volete ma sappiate che già alle dieci di sotto si popola di tipi non adatti a donzelle come voi.-spiegò.

-Va bene, grazie.-Buffy lo guardò.

L’uomo fece un cenno con il capo e uscì richiudendosi la porta alle spalle.

-Come facciamo a tornare a casa nostra, Buffy?-si preoccupò Jordana lasciandosi cadere a sedere sul letto sfinita.

-Non lo so.-scosse la testa.-Ma so che i miei amici ci staranno già lavorando e presto riusciranno a riportarci al nostro secolo.-si sedette su una sedia.-Diavolo, siamo nel 1753, se non l’avessi sentito con le mie orecchie non ci crederei.-

-Ma come cavolo abbiamo fatto a finirci?-esclamò.-E chi cavolo sei tu?!-

-Una cacciatrice di vampiri.-le rivelò.-E il mostro di ieri era un demone.-

-Se non fossimo in questa situazione assurda non ti crederei.-sorrise.

Si riposarono e furono svegliate a tarda sera da dei rumori che provenivano al piano di sotto. Si alzarono, lavarono il viso e si sporsero per la porta. Si sentivano voci, risate e schiamazzi.

-Credo che di sera questo posto sia un postribolo di lusso.-ipotizzò Buffy.

-Ah, siamo capitate bene!-disse Jordana ironica.-Io ho fame.-la guardò.-Scendo di sotto per prendere qualcosa e la porto su, va bene?-propose.

-Come vuoi.-assentì e tornò dentro mentre Jordana scendeva di sotto.

Fu di ritorno dieci minuti dopo con un vassoio contenente due piatti, posate, due bicchieri, due fazzoletti ed una caraffa d’acqua. Lo posò sul cassettone.

-Stufato.-le annunciò.-Sarà un postribolo ma ha un buon odore.-le porse un piatto con le posate che la cacciatrice accettò volentieri.

Mangiarono di gusto e poi ripresero a parlare di come poter tornare a casa, ma non ne avevano la più pallida idea. Appena finirono, fu Buffy a portar di sotto il vassoio.

La scena che le si parò di fronte fu scioccante. C’erano giovani uomini, quasi tutti nobili, che bevevano e schiamazzavano in compagnia di belle donne vestite con abiti sgargianti e profondamente scollati, lei non avrebbe mai avuto il coraggio di indossare una simile scollatura. C’era addirittura chi si baciava e chi saliva al piano di sopra in cerca di un pò più di intimità. Quelli troppo ubriachi e rumorosi venivano cacciati via con la forza.

Buffy si diresse al bancone dove c’era l’uomo che le aveva accolte quella mattina e gli consegnò il vassoio con un sorriso.

-Tu e tua sorella avete mangiato bene?-le chiese prendendolo.

Buffy rimase stupita. Lei e Jordana non erano sorelle ma evidentemente c’era qualcosa che non sapeva.

-Si, benissimo.-rispose. O forse quello le aveva scambiate per sorelle, pensò.

 

-Bene, la nostra cuoca ne sarà contenta.-si guardò in giro.-O’Donovan lascia in pace quella ragazza!-urlò alle sue spalle.-Ne hai già una sulle ginocchia.-rise.

-Non è colpa mia se le tue sono le più belle di Galway e dintorni!-ricambiò il ragazzo con la voce impastata dall’alcol.

Istintivamente Buffy si voltò vedendo una cosa che le spezzò il cuore: O’Donovan non era altro che il suo Angel ubriaco fradicio che rideva sguaiatamente tenendo sulle ginocchia una ragazza dalla dubbia reputazione e toccandola un pò. Non osò pensare cosa avrebbero fatto da lì a poche ore.

Sentì il mondo crollarle addosso, non poteva credere che Angel da umano fosse così! Era impossibile! Ripensò alle parole del medico quel pomeriggio: “È rientrato in tarda mattinata e ha cercato di sedurre una delle serve, Master O’Donovan l’ha sorpreso e corre voce che siano volate bastonate.”

Liam O’Donovan si voltò verso di lei e incrociò il suo sguardo sentendosi trapassare il cuore. Ma Buffy lo distolse velocemente e corse fuori. Il giovane si liberò della ragazza e le corse dietro.

Buffy si fermò pochi metri dopo, in un vicolo. Si appoggiò ad un carretto e cominciò a piangere. Non ci poteva credere, non poteva essere vero che l’uomo che amava più di ogni altra cosa fosse un tale superficiale, ubriacone e puttaniere.

-Milady, vi sentite bene?-la sorprese una voce nota alle spalle.

Si drizzò e si asciugò le lacrime ma non si voltò.

-Si, sto benissimo.-rispose piano.

-Dentro non sembrava.-le si avvicinò di qualche passo fino ad arrivarle molto vicino.-Non vi ho mai notato, siete nuova?-le chiese.

“Come può chiedermi una cosa del genere? Il suo unico pensiero è informarsi se sono una prostituta o meno e di conseguenza portarmi a letto.”si disse.

-No, sono a Galway per sbaglio.-ma ancora non accennò a voltarsi.

-Di dove siete?-

-America. California per essere esatti.-ed in quel momento si voltò, gli occhi fiammeggianti d’ira. Per un attimo rimase impietrita nel vedere quelli suoi che tanto amava ma poi si riscosse.-E non sono neanche di quest’epoca. Forse mi prenderai per pazza ma vengo dal ventunesimo secolo!-esclamò rabbiosa vedendo la sua espressione diventare stupita.

-Di che cosa state parlando e come vi permettete di prendervi tanta confidenza?-ma non pareva arrabbiato, bensì divertito.

-Come puoi credermi.-fece amareggiata e di nuovo gli occhi le si riempirono di lacrime e abbassò la testa.-Non somigli neanche lontanamente all’uomo che ho conosciuto.-

-Forse mi state scambiando.-sorrise.

-Forse si.-lo guardò.-Tu non mi credi se ti dico che vengo dal futuro e che devo tornare lì.-

-Dico che forse posso aiutarvi.-adesso era serio.

-E come?-la sua espressione adesso era ironica.

-Ci vediamo domani pomeriggio alla piazza, giusto di fronte la taverna. Vi aiuterò.-sorrise e si chinò a darle un lieve bacio sulla bocca.

Sulle prime Buffy, lo accettò ma appena capì che lui voleva andare un pò oltre si divincolò e gli mollò un sonoro schiaffo sulla guancia.

-Sono una ragazza del ventunesimo secolo, io! E tu sei un gran maleducato ubriaco!-esclamò e corse fino alla taverna.

Liam incassò il colpo e con un sorriso tornò a casa. Quella sera aveva voglia di fare un pò il bravo ragazzo. Oltretutto quella ragazza lo attraeva ed eccitava insieme.

Buffy disse a Jordana della loro unica speranza ma di non riporci troppa fiducia. Dormirono serene e la mattina dopo uscirono per fare due passi in giro.

Andò Buffy da sola ad incontrare Liam. Si presentò alle cinque e lui era già lì, con un pacco in mano.

-Degli abiti decenti, due per essere esatti.-le disse.

-Grazie, ci volevano. Non sono sola ma con un’altra ragazza.-accettò volentieri il dono.

 

Andarono alla taverna deserta e Liam aspettò di sotto mentre Buffy e Jordana si cambiavano. Dopo scesero insieme e Liam constatò che Buffy aveva indossato quello che gli piaceva di più. Era azzurro con le decorazioni dorate e la manica dal gomito in poi di pizzo, così come la scollatura. Quello di Jordana era rosa con le decorazioni crema e la manica in seta dello stesso colore. Si sedettero ad un tavolo e parlarono a bassa voce, anche se non c’era nessuno.

-A quanto ho capito venite dal futuro.-esordì Liam.

-Esatto, dal 2000, quasi 2001.-assentì Jordana.-Io sono una cantante ormai famosa.-sorrise.

-Ed io una studentessa universitaria.-aggiunse Buffy.-Come puoi aiutarci?-gli chiese seria.

-Conosco uno stregone, vicino il lago Corrib. Deve stare nascosto, siamo ancora in caccia alle streghe e se lo prendono è rovinato. Credo che potrebbe aiutarvi.-spiegò semplicemente.

-Possiamo vederlo?-

-Anche subito.-assentì e insieme uscirono.

Sulla piazzetta c’era una carrozza. Era di Liam. Le fece salire e poi indicò al cocchiere la direzione da prendere. Viaggiarono per diverso tempo ed entrambe pensarono che la carrozza era orrenda.

-Cosa darei per una macchina.-sospirò Jordana.

-Mi accontento anche di uno scooter.-disse Buffy.-Mi sta venendo il mal di mare.-

-Siamo quasi arrivate.-le rassicurò Liam chiedendosi di cosa parlassero.

Scesero ad una vasta radura. A pochi passi c’era il lago dove il sole si specchiava creando meravigliosi riflessi dorati. Ma non c’era tempo e Liam le condusse ad una caverna poco distante.

Fatto qualche passo arrivarono ad un muro di pietra. Liam bussò tre volte ed un passaggio si aprì. Entrarono e videro un normale salotto con due divani, due poltrone, uno scrittoio, due librerie, un tavolino su un tappeto ed un vecchietto seduto ad una delle due poltrone intento a leggere.

-Liam, qual buon vento?-sorrise alzandosi.

-Queste due ragazze hanno bisogno d’aiuto.-indicò Buffy e Jordana.

-Cosa posso fare per voi?-chiese loro con un sorriso.

-Siamo qui per sbaglio, venivamo dal futuro. Puoi rimandarci alla nostra epoca?-spiegò Buffy.

-Vedrò cosa posso fare.-si diresse verso una delle due librerie.-Ditemi come avete fatto a finire qui.-

Buffy spiegò del demone, della lotta e del portale senza tralasciare il benché minimo particolare. Lo stregone la ascoltò senza guardarla e alla fine prese un libro. Lo sfogliò e lo aprì ad una pagina che poi mostrò a Buffy.

-Era questo demone?-le chiese.

La cacciatrice lo guardò attentamente.

-Si, è lui.-confermò.

-Uhm....Yuplut, è attratto dalle belle voci.-lesse le informazioni.

-Per questo ha attaccato te.-fece Buffy fulminata dalla scoperta a Jordana.-Tu sei una cantante!-

-Si spiegano molte cose.-assentì.-Come possiamo tornare alla nostra epoca?-disse allo stregone.

-Posso riaprire il suo portale, essendo venute con quello dovete tornare indietro con lo stesso, ma non essendo un demone Yuplut sarebbe piccolo e veloce. Basterebbe solo per una di voi.-le guardò.

-E dopo lo aprirai per l’altra, giusto?-ipotizzò Buffy.

-No, mi dispiace, non riuscirei a farlo. Il portale di quel tipo di demone una volta aperto ed usato da chi non dovrebbe non può più essere aperto per almeno cento anni.-le spiegò triste.-Dovete scegliere.-

Le due ragazze si guardarono distrutte, era una scelta atroce ed ingiusta che fu Buffy a prendere.

-Hai carta e penna?-chiese allo stregone.

-Certo. Sullo scrittoio.-glielo indicò.

-Prepara tutto.-disse e guardò Jordana.-Puoi portare un messaggio ai miei amici?-aveva la voce rotta.

La giovane cantante annuì non sapendo cosa dirle. Era così triste tutta quella situazione.

Buffy andò allo scrittoio e afferrò un foglio di carta. Al momento di scrivere prese la piuma ma la scrutò come se fosse stata chissà cosa.

-Tieni.-le venne in soccorso Jordana uscendo dalla borsa una penna.-Me ne porto sempre un intero pacco da dieci dietro.-le sorrise.

-Grazie.-abbozzò un sorriso e cominciò a scrivere sul foglio. Scrisse silenziosamente per diversi minuti e alla fine piegò il foglio e lo porse a Jordana.-Ti prego non perderlo.-

-Non preoccuparti.-la abbracciò commossa.-Grazie per quello che stai facendo.-le disse.

-Ho imparato a fare sacrifici.-la lasciò e in quel momento lo stregone le chiamò perché era tutto pronto.

 

Ma prima, le due ragazze vollero ritirarsi in privato per una cosa che non dissero. Prima di cominciare, Jordana lasciò tutte le penne che aveva a Buffy. Poi si posizionò dentro il cerchio disegnato dallo stregone e sospirò.

L’uomo cominciò a recitare una formula e la terra cominciò ad aprirsi sotto i piedi di Jordana che aveva chiuso gli occhi. Buffy cominciò a piangere silenziosamente. Non sarebbe mai più tornata a casa, non avrebbe mai più rivisto sua madre, Dawn, Willow, Xander e Giles. Era condannata a rimanere nel 1700.

Poi il varco si aprì del tutto e Jordana ne fu risucchiata. Appena sparì si richiuse e Buffy si lasciò cadere sul pavimento piangendo disperata. Subito, Liam le fu accanto abbracciandola.

-Non dovete avere paura. Mi prenderò cura io di voi.-le mormorò accarezzandole i capelli.

-Non capisci....mia madre....mia sorella.....i miei amici.....non li vedrò mai più....mai....-pianse.

Liam le accarezzò i capelli cullandola dolcemente. Si sarebbe preso lui cura di lei. La conosceva da meno di ventiquattro ore e già si era innamorato di lei.

-Puoi renderla una nobildonna?-chiese allo stregone.-Le sono rimasto solo io.-

-Certo, Liam, tutto quello che vuoi.-sorrise e prese un amuleto. Si inginocchiò e lo porse a Buffy.-Con questo tutti penseranno che siete una nobildonna.-la cacciatrice lo prese lentamente.

-E io mi occuperò di voi.-le sorrise Liam.

-Non conosci neanche il mio nome.-precisò.

-Ditemelo allora.-la incitò.

-Buffy. Buffy Anne Summers.-si asciugò le lacrime.

-Ci sono io con voi, Buffy.-le sorrise.

La cacciatrice si rialzò e lasciò la caverna insieme con Liam. L’avrebbe introdotta a sua madre come una nuova nobildonna appena diventata orfana di genitori. Sperava che suo padre le facesse da tutore in modo da poter sempre stare con lei. Durante il tragitto in carrozza, Liam le spiegò diverse cose per potersi ambientare.

Ma Buffy aveva la morte nel cuore e niente avrebbe mai potuto togliergliela.

**************************

Avevano deciso che era meglio continuare le ricerche a Sunnydale, così in fretta e furia si erano rimessi in viaggio e dopo neanche due ore erano al Magic Box.

Avevano appena varcato la porta che un varco si aprì ed una ragazza con un ingombrante abito ne fu sputata fuori cadendo sul pavimento. Le corsero tutti incontro e quasi rimasero delusi di vedere Jordana invece di Buffy.

-Sta bene?-le chiese Giles aiutandola a rialzarsi a facendola sedere.

-Si, grazie.-si sedette sulla panca attorno al tavolo.

-Dov’è Buffy?-chiese Dawn in ansia.

La cantante si intristì subito e non rispose subito aumentando la loro paura.

-Ci è successa una cosa.-esordì.-Siamo state nel passato e....un uomo ed uno stregone ci hanno aiutato, ma il varco era troppo piccolo per due e....una volta aperto non può più venire utilizzato per cento anni così....-aprì il palmo della mano e mostrò il foglio di carta.

Giles lo prese e ne lesse velocemente il contenuto. Alla fine deglutì le lacrime, si rischiarò la voce e cominciò a leggere ad alta voce:

“Forse sono davvero nata per vivere nel passato come quell’Halloween del 1997.

Da quando sono cacciatrice ho imparato che bisogna fare dei sacrifici e non posso sottrarmi a questo. Jordana vi spiegherà tutta la parte tecnica, ma sappiate che resterò bloccata qui. Non ci vedremo mai più amici miei, mia meravigliosa famiglia.

Dite a mia madre che la adoro e che la abbraccio forte. Dawn ora sei tu che dovrai occuparti di lei, fai un buon lavoro, conto su di te sorellina mia. Ti voglio tanto bene.

Willow ogni giorno vedrò il tuo sorriso dolcissimo e ripenserò a quanto mi sei stata vicina nei miei momenti più difficili. Sei la mia migliore amica e lo sarai per sempre. Abbraccia Tara per me.

Xander mi mancheranno le tue battutine, le ricorderò tutti i giorni. Magari le userò per portare un pò di modernità ed allegria al passato. Saluta Anya da parte mia.

 

Giles lei è il miglior padre che abbia mai potuto desiderare, mi mancheranno i suoi discorsi complicati, il suo essere inglese e gli allenamenti. Le voglio bene.

Dite a Riley che mi dispiace di non averlo mai potuto amare completamente, ma che comunque gli voglio un bene infinito perché è stato al mio fianco quando la tristezza era così profonda da inghiottirmi senza che potessi dirlo a nessuno.

Dite ad Angel che lo amo da morire, anche dopo aver visto che da umano era detestabile, e di salutarmi Cordelia e Wesley.

Addio amici miei, vi vorrò bene per sempre

la vostra Buffy.”

L’osservatore richiuse la lettera e il silenzio calò nel negozio di articoli magici. Dawn scoppiò in un pianto dirotto subito gettandosi tra le braccia di Tara. Non potevano credere a cosa avevano appena sentito. Non l’avrebbero rivista mai più.

Improvvisamente Angel si riscosse e cercò freneticamente un calendario.

-Che giorno è oggi?-chiese ansioso.

-Vuoi segnare la data sul calendario?!-gli chiese acido Riley.

-Che giorno è oggi?!-chiese di nuovo.

Giles andò dietro al bancone e dopo aver controllato sotto gli rispose.

-Il cinque di dicembre.-gli rispose.

Angel si avvicinò a Jordana e vide lo stupore nei suoi occhi quando la ragazza lo vide.

-Ero io l’uomo vero? E vi ho condotto io dallo stregone, giusto?-le chiese.

-Si. Ma che ci fai qui?-si stupì.

-Buffy è nella Galway del 1753 con me. Oggi è l’anniversario della mia morte e credo proprio che non morirò.-annunciò a tutti.

-Buffy sta cambiando la storia!-esclamò Willow fulminata dalla rivelazione.

-Si, ma indipendentemente dalla sua volontà. È rimasta bloccata.-precisò.

In quel momento si accorsero che Riley era sparito.

-Credo che i cambiamenti stiano già cominciando ad avvenire.-disse Giles.

Xander uscì fuori di corsa e tornò dentro rapidamente dicendo a tutti di correre fuori. Una volta che furono tutti in strada indicò loro un punto.

-Che diavolo ci fa il liceo di nuovo in piedi!?!?-strillò Cordelia.

-Sta cambiando tutto.-le disse Wesley.-Fortuna che siamo tutti immuni.-

Ma molti cambiamenti dovevano ancora vederli. Accompagnarono Jordana ad un albergo, la mattina dopo avrebbe chiamato il suo agente per farsi venire a prendere e poi decisero di tornare tutti a casa per il momento, si sarebbero visti il giorno dopo.

Come se si fossero dati appuntamento, puntuali alle nove si ritrovarono tutti al negozio per cominciare a fare una prima stima.

-Indovinate un pò?-sorrise Anya.-Giles non è più proprietario, solo io lo sono.-annunciò sorridente fulminata dalle occhiatacce di tutti. L’allegria non serviva in quel momento.

-Già, ed io sono di nuovo bibliotecario.-concluse Giles.

-I miei genitori stanno insieme.-annunciò Dawn tristemente.-Qui a Sunnydale e senza Buffy. Sono figlia unica e i miei non immaginano niente.-aveva il visto stanco, doveva essere rimasta sveglia.

-Io e Tara non abbiamo riscontrato cambiamenti nella nostra vita.-disse Willow.

-Neanch’io, lavoro al cantiere e vivo nell’appartamento nuovo.-Xander sospirò sconsolato.

-Io sono di nuovo ricca e vivo ancora a Sunnydale.-annunciò Cordelia tristemente.

Wesley e Gunn confermarono che le loro vite erano uguali tranne per il fatto che risiedevano a Sunnydale e poi tutti guardarono Angel.

-Me le ricordo tutte ma non ho più vittime. Non ho mai incontrato Darla, ne vampirizzato Drusilla. Non ho ucciso la giovane zingara ne sono stato maledetto. Sono un vampiro con l’anima e basta.-spiegò.

-Povera Buffy, chissà come si sentirà tutta sola nel diciottesimo secolo.-mormorò Dawn.

-Ci sono io con lei. O meglio c’è Liam, e credo che tua sorella lo abbia cambiato molto. Purtroppo non riesco a ricordare niente.-tentò di consolarla Angel ma sapeva che non c’era niente da consolare.

 

In quel momento la porta si aprì ed una giovane donna castana entrò sorridendo senza notare l’espressione sconvolta di quasi tutti i presenti.

-Eccovi qui!-sorrise.-Rupert sei in ritardo, Snyder sta setacciando il campus alla tua ricerca.-e salutò l’osservatore affettuosamente con un bacio.-Pomeriggio abbiamo appuntamento con il fioraio per la scelta dei fiori della sala, non dimenticarlo.-lo ammonì.

-Fiori?-si arrischiò a chiedere.

-Tra un mese ci sposiamo, l’hai dimenticato?-sbatté più volte le palpebre.

-Ma....Jenny....-mormorò confuso nel rivedersi di fronte la sua amata Jenny Calendar e stupito da quella sconvolgente notizia.

-Stai bene?-si preoccupò.

-Si...si benissimo.-sorrise.-Il fioraio, hai detto? Bene, ci passiamo dopo la scuola.-assentì.

-Bene.-sorrise.-Tutto bene ragazzi?-chiese.

E tutti mormorarono diversi si. La porta si aprì di nuovo e spavaldamente una ragazza castana entrò.

-Salve truppa!-sorrise.-Chi vuole sapere della ronda di ieri sera?-chiese.

-Faith?-chiese stupita Cordelia.

-Che c’è? Non ho coperto bene il livido che ho sul collo?-chiese preoccupata.

-No...ma....che ci fai qui?-le chiese con un sorrisino nervoso.

-Sono la cacciatrice, Cordelia, ricordi?-si stupì.

-Si, lo ricordiamo, non preoccuparti.-la tranquillizzò Angel anche se non lo ricordavano affatto.

Poco dopo poterono parlare in santa pace di quei primi sconvolgenti cambiamenti aumentando la “prima stima”. Giles prese dei diari degli osservatori sperando che fossero d’aiuto.

-Bene, Kendra si è attivata al posto di Buffy, ha ucciso il Maestro e pare che sia morta uccisa da un potente demone a maggio del 1998. Alla sua morte si è attivata Faith che, aiutata da noi, ha fatto fronte all’Ascensione eliminando il Sindaco nel 1999 e una potente organizzazione militare nel 2000, l’Iniziativa.-spiegò rapidamente. Avevano tutti bisogno di risposte.

-E adesso? A che punto della lotta siamo? Niente Glory?-chiese Xander.

-No, niente Glory, ma pare che stiamo affrontando una potente organizzazione di avvocati per demoni.-gli rispose sfogliando il diario.

-La Wolfram&Hart.-dedusse Wesley.

-Già.-assentì il collega.-Wes tu ed io siamo gli osservatori di Faith.-lo informò.

-Dobbiamo riprendere le nostre vite normalmente.-annunciò Angel.-E cercare un modo di ripotare Buffy da noi.-

-Mi metterò al lavoro fin d’ora.-scattò Willow.-Buffy tornerà da noi, dovessero passare dieci anni!-esclamò decisa.

Lasciarono Anya al suo lavoro. Xander andò al cantiere, Willow, Tara e Cordelia all’università, anche Cordy si era scoperta studentessa, Giles e Dawn al liceo, uno come professore e l’altra come studente, Wesley, Gunn ed Angel salirono al piano di sopra al negozio dove si trovavano la loro agenzia e l’appartamento di Angel.

Angel si mise a cercare sui suoi libri e su internet ogni riferimento alla sua famiglia ma non trovò molto. Una delle più ricche ed importanti d’Irlanda....commercianti di seta e lino dal 1600.....e bla bla bla....ma niente di utile su suo padre o addirittura su di lui!

Willow e Tara ordinarono centinai di libri su internet ma non trovarono nulla su come poter riportare qualcuno rimasto bloccato in un’altra epoca. Ma nessuno si arrendeva, avrebbero riportato Buffy dal passato. Solo il tempo li separava dallo scoprire come.

**************************

Connor e Mairin O’Donovan erano stati felici di poter aiutare Buffy, anche se non sapevano niente di lei, solo che loro figlio l’aveva trovata mentre tornava dal lago Corrib sola. Buffy aveva spiegato che i suoi genitori erano appena morti e che per questo aveva ereditato la loro fortuna. Solo lei e Liam sapevano che questa fortuna consisteva in niente, ma ci aveva pensato lo stregone a crearle dei soldi.

Per spiegare come mai fosse sola, Buffy aveva detto che la sua carrozza e la sua scorta erano stati attaccati da dei banditi.

 

Essendo sola, Connor aveva fatto richiesta per potersi occupare di lei e ne era diventato in breve il suo tutore. Anche Kathy, la sorella di Liam, era contenta di averla intorno e Mairin la introdusse nei saloni altolocati di Galway.

Ma ciò che stupì la famiglia O’Donovan fu l’improvviso cambiamento di Liam. Niente più alcol ne prostitute, liti con il padre e rientri all’alba. Passava le serate in famiglia e spesso stava con Buffy, diceva per ambientarla dato che era sola.

Iniziò ad affiancare il padre negli affari e ben presto diventò il suo braccio destro con sua gran felicità, accompagnava Buffy e la sorella in giro per la città e la campagna in ripetute gite e passeggiate. Molte ragazze dell’alta società che già lo trovavano bello addirittura adesso lo adoravano per i suoi modi gentili ed il suo improvviso e stupefacente cambiamento.

Ma Liam aveva occhi solo per una ragazza e attendeva solo il momento giusto per chiederla in moglie.

Dal canto suo, Buffy si era innamorata anche di Liam. In fondo era sempre Angel e adesso, nel suo cambiamento, lo riconosceva sempre di più. A volte si annoiava e rimpiangeva la radio, la televisione o solo una semplice uscita con Willow od una lite con Dawn sapendo che non le avrebbe riviste mai più. L’arrivo delle feste natalizie la gettò nello sconforto più profondo. Era il primo che passava senza il delizioso pranzo di sua madre, senza la ricerca dei regali per Willow e Xander, senza battibeccare con Dawn su come addobbare l’albero di Natale e senza quell’atmosfera familiare dolcissima.

Arrivò la primavera. Un pomeriggio, Buffy era in giardino per stare un pò sola. Ultimamente lo faceva spesso per pensare un pò. Mairin era in salotto a prendere il tea con diverse amiche e Kathy mostrava alle amichette la sua nuova casa delle bambole.

Si poggiò al tronco di un albero fissando l’erba. La giornata era luminosa e iniziava anche a fare caldo, sapeva che era per la vicinanza con il mare. Si chiese cosa stavano facendo i suoi amici e si ritrovò a piangere. Cercò di reprimere un singhiozzo portando una mano alla bocca ma non servì a nulla.

Non si accorse dei passi alle sue spalle. Un uomo si fermò dietro di lei e gli si spezzò il cuore a vederla in quello stato.

-Mi dispiace che stiate così, Buffy.-le disse triste.

Lei sussultò e si voltò verso di lui stupita. Si asciugò le lacrime e abbozzò un sorriso.

-Non potete comprendere la mia tristezza, Liam. Non sapete cosa darei in questo momento per battibeccare con mia sorella perché prende i miei maglioni senza permesso.-abbassò la testa per nascondere gli occhi pieni di lacrime.-Mi mancano tutti così tanto.-singhiozzò.

-Se fate così è peggio.-la abbracciò per tentare di consolarla mentre lei si scioglieva in lacrime sul suo petto e si aggrappava a lui come se fosse la sua unica speranza.

-Ma non posso fare a meno di pensare a loro.-mormorò e alzò il viso su di lui.

Si guardarono un secondo negli occhi, poi Liam chinò lentamente la testa fino a baciarla. Prima lentamente poi sempre più appassionatamente. E Buffy rispose con altrettanto ardore ricordando quante volte aveva agognato i suoi baci, soprattutto da quando lui l’aveva lasciata e se ne era andato.

Fu proprio lui a interrompere il bacio e a divincolarsi dal suo abbraccio.

-Scusatemi.-disse spaesato.-Il mio corpo vi reclama ma non sarebbe onorevole, e non siamo neanche fidanzati.-si scusò e lei rise.

-Non rido di voi, ma di queste parole. Liam vengo dal ventunesimo secolo, e vi assicuro che riguardo a queste cose sono piuttosto avanti. Ho vent’anni e se credete che sia ancora pura vi sbagliate di grosso, ho perso la verginità a diciassette anni.-gli confessò schiettamente vedendo la sua espressione stupirsi.

-Diciassette?-mormorò esterefatto.

-Esatto.-confermò.-Anzi era proprio la sera del mio compleanno.-si asciugò gli ultimi residui di lacrime.

-Ma ora siete una nobildonna e non è una bella cosa che vi concediate senza essere sposata.-precisò.

-Accompagnatemi dentro, se vostra madre non mi vede potrebbe preoccuparsi.-lo prese sottobraccio e cominciarono ad avviarsi verso casa. Pareva aver ritrovato un pò di serenità.-Che darei per un cd di musica rock.-sospirò sconsolata.

-Un cosa di cosa?-la guardò perplesso.

 

-Un cd di musica rock!-ripeté.-Un cd è un aggeggio rotondo piccolo che se inserito in un....coso apposito....suona della musica. E la musica rock è della musica molto scatenata e rumorosa, e non la noia della lirica al pianoforte.-gli spiegò.

-A volte penso che siete strana.-sorrise.

-Vengo dal futuro.-sorrise ed entrarono in casa.

Liam, ormai ci pensava da quando Buffy era entrata nella sua vita. La voleva, la amava da impazzire e non poteva concepire l’idea che magari qualche gentiluomo potesse chiederla in sposa.

Oltretutto c’erano molto giovani nobili che la corteggiavano anche se ancora nessuno si era dichiarato e soprattutto ne aveva chiesto il permesso a Connor. Ma Liam aveva paura che qualcuno potesse farlo e che il padre potesse accettare.

Così, un pomeriggio, si prese di coraggio ed entrò nel salotto dove Connor e Mairin stavano prendendo il tea. Connor era davanti alla porta che dava sulla veranda, serio.

-Buon pomeriggio, padre. Buon pomeriggio madre.-esordì entrando e torcendosi le mani.

-Buon pomeriggio a te, Liam.-sorrise sua madre posando la tazza sul tavolino di fronte a sé.

-Padre, vorrei parlarvi.-disse agitato e suo padre si voltò verso di lui.

-E di cosa, Liam?-gli chiese.-Puoi chiedermi tutto, a parte soldi.-precisò ancora molto rigido su quella questione. Liam ne aveva speso molti durante i suoi lunghi anni di ragazzo scapestrato.

-Non si tratta di soldi. Sono qui ufficialmente per chiedervi la mano di Buffy.-annunciò ed entrambi i genitori lo guardarono stupiti.-La amo davvero molto, fin dal primo momento che l’ho vista. Voglio sposarla ma...voi, padre, siete il suo tutore e quindi ve ne chiedo ufficialmente il consenso. Non ne ho ancora parlato neanche con lei.-spiegò.

-Liam, figlio mio...-esordì pacatamente Connor.-Se tu mi avessi fatto questa proposta diciamo....sei mesi fa avrei rifiutato energicamente, non avresti meritato la dolcezza di Buffy. Ma abbiamo notato tutti il tuo cambiamento e sappiamo che è merito di quella straordinaria ragazza così.....hai il mio consenso di sposarla.-sorrise e vide il figlio illuminarsi di gioia.

-Dite davvero?! Oddio, è meraviglioso, vado a chiederglielo subito anche a lei.-e fece scappare fuori dalla stanza ma la madre lo fermò.

-Frena la tua impazienza per un minuto.-disse alzandosi.-Torno subito.-ed uscì dalla stanza.

Tornò pochi minuti dopo e si avvicinò al figlio.

-Questo è un cimelio di famiglia.-gli mostrò un sacchetto di seta chiaro. Se ne rovesciò il contenuto sul palmo della mano e mostrò l’anello di fidanzamento in oro con un grosso diamante al centro e tanti piccoli smeraldi tutti intorno che formavano due delicati cerchi ondulati che si intrecciavano fra loro.-È l’anello di fidanzamento della tua bisnonna, lo è stato di tua nonna ed è stato il mio. Ora è giusto che sia di Buffy.-lo prese e lo consegnò al figlio mettendoglielo sul palmo della mano.

-Vi ringrazio madre.-la abbracciò rapidamente e poi corse fuori.

Connor e Mairin si guardarono contenti. Adesso avevano un figlio vero e ne andavano orgogliosi.

Buffy era seduta su un lenzuolo che le impediva di sporcarsi il vestito, sotto un albero che la riparava dal sole. Leggeva un libro che aveva preso dalla biblioteca di Connor. Lo stesso uomo le aveva detto che aveva accesso al luogo e che poteva prendere ogni libro che voleva.

E dato che non c’era molto da fare, Buffy aveva scoperto il piacere della lettura. Spesso pensava che se l’avesse vista Giles gli sarebbe preso un colpo. Ma poi si diceva che Giles non avrebbe mai potuto vederla mentre leggeva un libro.

Non si accorse di Liam finché lui non si sedette di fronte a lei sul lenzuolo. Sorrise e chiuse il libro mettendoselo in grembo.

-Buon pomeriggio.-lo salutò.

-Buon pomeriggio a voi.-sorrise.-Devo dirvi una cosa.-esordì.

-Cosa?-fece curiosa.

-La sera che ci siamo conosciuti mi avete dato dell’ubriaco maleducato e sappiate che era vero, lo ero e forse lo sarei rimasto ancora a lungo. Ma adesso sono cambiato, grazie e a voi, e dovete sapere che vi amo da morire. Volete sposarmi?-le chiese aprendo il palmo della mano e mostrandole l’anello.

Buffy spalancò la bocca ma non emise alcun suono. Passò lo sguardo dall’anello a Liam e da Liam al bellissimo anello.

 

-Liam...oh...mi cogliete impreparata...ma anche se accettassi, anche vostro padre dovrebbe.-gli ricordò.

-E mio padre ha già accettato. Gliel’ho appena chiesto ed è d’accordo.-la stava pregando con gli occhi.

-Io....si....si....vi sposo.-accettò con un sorriso.

-Mi rendete l’uomo più felice dell’intero universo.-le mise l’anello all’anulare sinistro e poi le baciò la mano. La baciò anche sulle labbra e Buffy rispose al bacio del suo fidanzato.

La aiutò ad alzarsi e a braccetto tornarono in casa per annunciare il consenso della ragazza. Ma Connor e Mairin non ebbero bisogno di parole, a loro bastò vederli sorridere che capirono tutto.

Mairin abbracciò Buffy e poi Liam e Connor baciò la futura sposa sulle guance dicendo che i preparativi sarebbero cominciati il giorno dopo e che si sarebbero sposati a fine agosto. Avrebbe speso qualsiasi cifra senza problemi per quel matrimonio.

In quel momento, Kathy apparve sulla soglia chiedendo che succedeva. Era appena tornata da un pomeriggio di giochi a casa di un’amica. Era una bellissima bambina di tredici anni con lunghi e ricci capelli castani ed occhi nocciola come quelli del fratello che adorava moltissimo. Voleva bene anche a Buffy, si era affezionata subito a lei.

-Kathy fai gli auguri a tuo fratello e Buffy, si sposeranno presto.-le annunciò Mairin.

Kathy rimase un attimo stupita, poi si precipitò ad abbracciare i futuri sposi con un’esclamazione di gioia. Era felicissima di quella notizia, sapeva che Buffy e suo fratello erano fatti l’uno per l’altra.

-Oh cielo, sono così felice! Buffy questo vuol dire che diventeremo sorelle!-fece entusiasta dell’idea.

E a quelle parole il sorriso di Buffy si spense pensando alla sua adorata Dawn con i suoi lunghi e lisci capelli castani, i suoi occhi azzurri vispi e la sua aria furba e pestifera. Quanto le mancava.

-È vero.-mormorò facendole un sorriso forzato.-E ne sono molto felice.-aggiunse.

-Buffy, metterò a tua disposizione i sarti migliori per il tuo abito, sarete la sposa più bella del secolo.-disse Mairin emozionata.

-Siete gentilissima, lady Mairin.-le sorrise.

-Oh adesso potete anche chiamarmi madre, presto saremo vere parenti.-le suggerì e di nuovo Buffy si intristì. Madre....nessuna sarebbe stata come la sua Joyce, con i suoi dolcissimi sorrisi e la capacità di esserle sempre vicino.

-Se vi fa tanto piacere allora va bene....madre.-mormorò quella parola a fatica ma lo fece e per poco non scoppiò in lacrime.

Guardandola con attenzione, Liam intuì qualcosa e decise che era meglio toglierla dall’imbarazzo.

-Ma ci penseremo domani. Io e Buffy abbiamo deciso di fare una passeggiata al parco.-porse il braccio alla fidanzata che lo accettò volentieri.

-Divertitevi cari, e domani sera faremo un bel ricevimento di nozze.-decise Connor entusiasta.

I due fidanzati lasciarono la sala e una volta fuori non si diressero al parco bensì alle rupi di Moher dove si sedettero all’ombra di un albero ascoltando il rumore del mare che si infrangeva contro la costa.

Liam la fece sfogare, capiva quanto potesse sentirsi triste senza la sua famiglia. Ma Buffy era anche contenta perché adesso ne avrebbe formata una tutta sua con l’uomo che amava da sempre.

Molte nobildonne ebbero crisi isteriche e molti nobiluomini reazioni nervose alla notizia del fidanzamento tra Liam O’Donovan e Buffy Summers. Ma non lo diedero a dimostrare e tranquillamente fecero gli auguri di un felice matrimonio alla novella coppia.

I preparativi durarono mesi e mesi, furono spediti inviti a destra e sinistra, ci sarebbero state come minimo cinquecento persone. La realizzazione del vestito di Buffy richiese tre mesi e alla fine ne uscì fuori un autentico capolavoro di seta, organza e pizzo più pregiato. Era un abito bello ma nel suo contesto semplice, Buffy non voleva qualcosa che potesse apparire troppo ricercato e quindi ridicolo. Scherzando, disse a Kathy che qualcosa di troppo esagerato avrebbe rischiato di farla sembrare una mucca senza le chiazze nere. La ragazzina rise di cuore per diversi minuti alla battuta e anche Buffy che dopo tanto tempo riusciva a farsi una risata liberatoria e vera.

La ristrutturazione della casa durò un pò più del previsto, ma assicurarono a Connor che sarebbe stata pronta in tempo per il ritorno del viaggio di nozze da Londra. Mairin regalò a Buffy uno dei suoi corredi di nozze, l’altro era per Kathy, e la cacciatrice lo trovò semplicemente meraviglioso.

 

E finalmente arrivò quel giorno. L’alta società lo definì il matrimonio dell’anno. Buffy era bellissima e Liam raggiante. Li definivano tutti una coppia meravigliosa e non avevano tutti i torti.

Dopo la cerimonia religiosa, gli sposi posarono per il ritratto e in serata ci fu il ricevimento nella villa di Connor e Mairin. Finì tutto alle cinque del mattino. Buffy ed Angel sarebbero partiti il pomeriggio dopo per il viaggio di nozze. Per quella notte sarebbero rimasti nella camera di Liam, al loro ritorno sarebbero andati nella loro nuova casa.

E fu una notte molto passionale, adesso erano sposati quindi potevano dire addio al pudore.

-Volevo darti un regalo personale.-disse Liam mentre erano abbracciati.

-Cosa?-sorrise.

E suo marito allungò una mano verso il comodino e le mostrò un sacchetto scuro. Lo aprì e se ne rovesciò il contenuto sul palmo della mano. Erano due anelli......due anelli Claddagh.

Buffy sgranò gli occhi vedendoli e non osò proferire parola.

-Questi sono due anelli Claddagh.-le disse non immaginando che lei già lo sapesse.-Gli irlandesi se lo scambiano in segno di devozione. Le mani rappresentano l’amicizia, come quella che c’è stata tra noi all’inizio, la corona la lealtà, ci siamo sempre rispettati, e il cuore l’amore, come quello che ci lega e ci legherà per sempre.-gliene mise uno all’anulare destro, la punta rivolta verso di lei.-Messo così significa che appartieni a qualcuno.-concluse.

-È meraviglioso.-disse le stesse parole che gli aveva già detto, tanto lui non lo sapeva.

-Sono contento che ti piacciano. Hanno un significato molto importante, per questo li ho comprati.-fece per indossare il suo, ma Buffy prese l’anello e glielo mise all’anulare destro, come aveva fatto con lei.

-Ti amo.-gli confessò ed era la pura e semplice verità.

-Anch’io ti amo.-le sorrise e la baciò.

Avevano smesso il voi per passare al tu, e Buffy si sentiva più a suo agio. Era felice del suo matrimonio anche se le erano mancati ancora di più la sua famiglia ed i suoi amici in un momento speciale come quello. Le erano stati tutti vicini ma cosa avrebbe dato per poter avere Joyce accanto a sé in quel giorno.

Si addormentarono poco dopo e Buffy sognò il suo matrimonio appena avvenuto ma con la presenza delle persone a cui voleva bene e dormì serena per il resto della notte.

***********************

Dal diario personale di Angel:

“Tra soli tre giorni saranno nove mesi che Buffy è scomparsa. Dannazione quanto mi manca!

Sono stato lontano da lei per più di un anno ma sapevo che mi bastava mettermi in macchina per vederla. Adesso invece tutto questo è straziante.

Willow e Tara non si sono ancora arrese e continuano imperterrite a cercare un modo per riportarla indietro. Solo loro due, io, Dawn e Giles stiamo ancora tentando. Gli altri danno una mano ma si sono rassegnati all’evidenza dei fatti. Non c’è modo di riportarla indietro. Nella loro debolezza hanno capito la verità e stanno cercando in tutti i modi di sbattercela sotto al muso.

Ma io, nel mio egoismo, voglio continuare a tentare. Buffy deve tornare! Non posso concepire questo futuro senza di lei e Dawn è così triste. A volte non parla per ore, si chiude nel suo mutismo e fissa un punto senza mai distogliere lo sguardo. Ogni tanto abbozza un sorriso e allora capisco che sta ricordando chissà quale momento con la sua adorata sorella maggiore.

Spesso mi chiedo se, nel passato, Buffy mi abbia cambiato e come. Mi chiedo se sono diventato coscienzioso e maturo oppure sono rimasto lo stesso scapestrato di allora. Ma poi ricordo che sono rimasto vivo e allora mi dico che lei deve avermi per forza cambiato. Il suo amore deve assolutamente averlo fatto.

 

Ci sono tante cose che non le ho mai detto. Come quella sera nella fogna. Se non mi avesse interrotto chiedendomi come avrebbe fatto a stare lontana da me le avrei prima detto: “Questo non vuol dire che non ti amerò più. Anzi io ti amerò ogni giorno di più, ogni giorno penserò a te. E ogni sera quando guarderò il cielo saprò che è lo stesso che stai guardando tu, che le stelle sono le stesse che illuminano la tua ronda e questo mi farà amarti ancora di più e non ci sarà sera in cui non guarderò il cielo e non penserò a te perché il cielo è uguale dappertutto.” Ma non potrò mai dirglielo e questo fa più male di tutto il resto.”

Aveva cominciato a tenere un diario quando avevano appreso che Buffy era rimasta intrappolata nel passato. Lo aggiornava tutte le sere e ogni parola era per lei, non scriveva altro che di lei. Forse, in qualche remoto pensiero immaginava di farglielo leggere un giorno, e farle comprendere quanto fosse stato male senza di lei. Perché voleva sperare che sarebbe tornata, prima o poi.

Dawn quel pomeriggio non andò in biblioteca per vedere gli altri e studiare, come sempre. Bensì, decise di tornare a casa. Quando entrò non percepì alcun rumore, probabilmente Joyce ed Hank erano ancora al lavoro.

Salì al piano di sopra e stava per entrare nella sua camera quando sentì dei lamenti provenire dalla camera di sua madre. Stupita si diresse lì e aprì lentamente la porta socchiusa. Vide Joyce seduta sul letto che piangeva tenendo in mano una foto che non riuscì a vedere.

-Mamma, che succede?-si preoccupò sedendole subito accanto ed abbracciandola.

Fissò la foto e un attimo dopo sgranò gli occhi. La prese lentamente e la fissò stupefatta, era una foto che ritraeva lei, Joyce e Buffy abbracciate, felici e sorridenti sedute sul divano del salotto. Non riusciva a crederci, Buffy non doveva esistere ne esserci prove della sua esistenza.

-Mamma tu...?-ma non riuscì a completare la domanda.

-Dawn.......dov’è Buffy?-le chiese la donna.

-Mamma!-esclamò scoppiando in lacrime e le gettò le braccia al collo.

Quando si fu un pò calmata aiutò anche la madre a calmarsi e poi le spiegò tutto quello che era successo nove mesi prima per filo e per segno. Sapeva che era un racconto doloroso ma dato che Joyce ricordava era giusto che le dicesse tutta la verità. Le disse dei cambiamenti e della lettera di Buffy. Le riferì le sue parole e delle ricerche che stavano facendo da mesi per tentare di riportarla indietro.

-Non ci posso credere, bloccata nel diciottesimo secolo?-alla fine del racconto, Joyce si alzò inquieta.

-Esatto. Ha deciso di far tornare Jordana al posto suo. Ha fatto un enorme sacrificio.-fissò il pavimento.

-Tipico di tua sorella.-sorrise amara. Aveva sempre odiato quel lato del carattere della figlia.

-Tu hai sempre ricordato tutto?-si stupì.

-Si, ma non volevo parlartene perché pensavo che tu non ricordassi nulla e non volevo turbarti o sconvolgerti. Poi quanto ho capito che sapevi tutto ti ho fatto quella domanda.-le spiegò.

-Io e gli altri siamo protetti da un incantesimo di immunità, più che le nostre vite protegge le nostre menti impedendoci di dimenticare la verità.-le rivelò.-Buffy non mi aveva mai detto di averlo fatto fare anche su di te.-si stupì.

-Infatti è così.-sospirò agitata.-Quindi com’è possibile che io ricordo?-

-Non lo so, ne parlerò agli altri e lo capiremo.-si alzò.-Vado da loro, ci vediamo per cena.-la abbracciò rapidamente.-La riporteremo indietro.-le sorrise e andò via.

Joyce la guardò andare via e poi prese di nuovo la foto che la ritraeva insieme alle sue figlie. Era l’unica cosa che aveva di Buffy, poi di lei era sparito tutto: la sua camera, i suoi vestiti, le sue cose, le sue foto...

Sospirò di nuovo, nascose la foto in un cassetto del suo comodino e scese di sotto per cominciare a preparare la cena. Hank sarebbe arrivato tra poche ore.

Quando Dawn varcò la soglia della biblioteca, Xander e Cordelia stavano litigando senza alcun motivo apparente. Cercò di introdurre un discorso importante ma non ci fu alcun verso, quindi decise di imporsi per farli smettere.

-Mia madre ricorda tutto di Buffy!!!-urlò e tutti si voltarono verso di lei scioccati. C’era riuscita.

-Cosa?-fece Giles esterefatto togliendosi gli occhiali.

-L’ho trovata che piangeva guardando una foto dove ci siamo io, lei e Buffy. Mi ha chiesto dov’era e a quel punto ho dovuto raccontarle tutto. Non riesce a spiegarsi come sia possibile.-spiegò.

-È una cosa strana, in effetti.-concordò Wesley.

-Povera Joyce, ricordare tutto di Buffy. Dev’essere disperata.-fece Willow triste.

-Già, ma come può ricordarsi di Buffy se tu e Tara non le avete mai fatto l’incantesimo di immunità?-fece Xander sedendosi su una sedia.

-Cuore di madre.-gli rispose Angel semplicemente.-In una parola ancora più semplice: amore.-

 

-E tutto qui?-si stupì Anya.-Cuore di madre?-

-Joyce spesso è stata più di una madre per Buffy. Hanno avuto problemi ed incomprensioni ma Buffy ha sempre potuto contare sul suo amore. E....queste cose il cuore le dimentica difficilmente.-d’un tratto non seppe più nemmeno lui se parlava di Joyce e Buffy o del magnifico giorno mai esistito.

-Quindi la magia degli Oracoli dev’essere più potente di quello che penso. Se quel giorno è stato così speciale è strano che il cuore di Buffy l’abbia dimenticato.-Willow esternò la sua perplessità, e contemporaneamente tutti la fissarono senza sapere di che parlava.

-La magia degli Oracoli è davvero molto potente, e riescono a manipolare i ricordi del cuore.-le confermò Angel.

-Di che state parlando?-si intromise Gunn curioso di saperne di più.

-Del giorno mai esistito.-gli rispose e tutti assunsero espressioni ancora più perplesse.

-Come scusa?-gli chiese Giles.

-Ve lo spiegherò un’altra volta.-chiuse il discorso.

Non c’erano novità sulle ricerche, Angel chiese se potevano usare il ricordo di Joyce ma Willow e Tara dopo una breve ricerca spiegarono che era un tramite impossibile, il ricordo non poteva fungere da portale, non in quel caso.

Trascorse il tempo, i minuti, le ore, i giorni, i mesi e....gli anni. Quattro per essere esatti.

Jenny diede alla luce Robert, come il padre di Giles, Willow, Tara e Cordelia si laurearono, Dawn si diplomò ed entrò all’università di Sunnydale, Xander ed Anya tentarono di sposarsi ma alla fine non si celebrò nessun matrimonio.....tra loro due. Per gli altri non cambiarono molte cose, a parte che Wesley iniziò a frequentare una ragazza con gran stupore e divertimento di tutti.

Ma sulle ricerche per riportare Buffy da loro......fino a quel momento non trovarono mai niente.

E man mano che il tempo era passato si erano tutti arresi. Tutti tranne Angel, Willow e Dawn che, imperterriti, continuavano a cercare e cercare ma senza alcun risultato.

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Il viaggio di nozze di Liam e Buffy a Londra era durato ben un mese. Al ritorno ad aspettarli avevano trovato Connor, Mairin e Kathy che avevano fatto loro una sorpresa nella loro villa in centro di Galway.

La sera dopo fu organizzato un ricevimento per il loro ritorno. Dal giorno dopo, iniziarono a vivere la loro vita matrimoniale.

Liam era molto impegnato con il lavoro ma trovava sempre il tempo per la sua adorata moglie. Buffy ogni tanto si annoiava così decise, dopo aver parlato con Liam, di fare del volontariato all’orfanotrofio cittadino. Liam ne fu entusiasta e ben presto la voce si sparse tra le signore altolocate. La maggior parte la apprezzarono, le più maligne, più che altre le nobildonne innamorate di Liam, furono più velenose delle serpi riguardo la sua decisione.

Per il primo anniversario di nozze, Connor organizzò un ricevimento in giardino. Finì alle tre del mattino ma sia Buffy che Liam si divertirono moltissimo a danzare e passare il tempo con gli amici.

Col passare del tempo, il dolore di Buffy si attenuò un pò. Ma rimase sempre vivo e presente. Nei momenti di sconforto piangeva per ore rimpiangendo una sola ora con la madre, nei momenti allegri si diceva che era così che avrebbero voluto vederla.

Verso metà ottobre cominciò a non sentirsi troppo bene. Aveva ripetuti giramenti di testa, una forte nausea e spesso si sentiva debolissima. A volte aveva una fame da lupi, altre la sola idea di una mela le faceva vomitare anche l’anima.

Una mezza idea sui quei malori l’aveva ma non poteva confermarla dato che lì non esistevano ancora le moderne medicine.

Un pomeriggio svenne e preoccupata, la servitù chiamò Liam ed il medico che la visitò per qualche minuto da sola nella sua camera.

-Credo di avere una piccola idea.-disse Buffy alla fine.-Quindi parli e basta.-lo incitò.

-Milady, voi siete solo incinta.-sorrise riponendo lo stetoscopio nella sua borsa.

-Ma siete sicuro? Insomma faccia analisi del sangue e delle urine, accertamenti, un’ecografia o semplicemente mi porti un test di gravidanza!-esclamò felice ma allo stesso tempo sconvolta alla notizia. Era meravigliosa e incredibile insieme.

 

Il medico la guardò stralunato! Ma di che cavolo parlava?! Non capì una sola parola.

-Credo che stiate delirando per lo shock.-abbozzò un sorriso imbarazzato e fece per andare via.

-Non dite niente a mio marito.-lo bloccò.-Vorrei essere io ad annunciarglielo.-precisò.

Il medico annuì e lasciò la camera.

Liam da quando era arrivato aveva fatto su e giù di fronte la porta e appena il medico uscì gli fu addosso per sapere che succedeva. Il medico, solamente, gli disse di andare dalla moglie. Liam entrò e si sedette sul letto e abbracciò strettamente Buffy preoccupato.

-Amore...amore...così mi schiacci.-sorrise Buffy divincolandosi.

-Stai bene vero?-la prese per le spalle e poi le accarezzò il viso.

-Si sto benissimo.-fece una pausa.-Anzi...stiamo benissimo.-lo vide perplesso.-Sono incinta.-annunciò.

Lui sgranò gli occhi per comprendere appieno e un attimo dopo esclamò di gioia baciandola ed abbracciandola. Poi chiamò una cameriera e le disse di mandare subito a chiamare la madre e la sorella, scattò subito.

Buffy si rialzò e si rivestì, non voleva accogliere la suocera e la cognata in camicia da notte. Tra mille proteste, Liam la accompagnò di sotto tenendola per la vita.

Mairin e Kathy corsero agitate in casa loro, temevano che fosse successo qualcosa così irruppero nel salotto con il fiatone.

-Che sta succedendo?-Mairin si sedette accanto a Buffy sul divano e le prese le mani.-Ho saputo che sei svenuta e della visita del medico. Stai bene, cara?-

-Si, madre, sto benissimo.-la rassicurò con un sorriso.

-E allora perché ci avete fatto correre qui?-si stupì Kathy.

-Abbiamo una notizia da darvi.-sorrise Liam sedendosi all’altro lato della moglie.-Buffy aspetta un bambino.-annunciò.

Dopo un attimo di stupore, Mairin abbracciò Buffy e Kathy saltò al collo di Liam. Si congratularono e iniziarono a fare progetti per il nascituro, c’era da fare il corredo, sistemare la nursery e la camera, decidere il nome....E qui, Buffy bloccò tutto.

-Ehm...se è maschio si chiamerà Connor, su questo non ci sono dubbi, ma...se sarà femmina io avrei un desiderio.-li guardò tutti seria.

-Madre, io penso di capire cosa sta dicendo Buffy.-si intromise Liam.-Credo che se sarà femmina voglia chiamarla come sua madre.-disse stringendo una mano della moglie.

-Ma non c’è alcun problema.-sorrise Mairin comprensiva.-Hai perso i tuoi genitori tanto tempo fa. È giusto che sia così. E poi spero che non sarà mica l’unico figlio che avrete.-rise.

E Buffy la abbracciò felice. Kathy era molto emozionata nel diventare zia e già progettava di far giocare il suo nipotino, o la sua nipotina, e di darle da mangiare o altro.

Quella di Buffy fu una gravidanza tranquilla, e l’inizio dell’estate del 1755 vide la nascita della piccola Joyce Dawn O’Donovan. Sapevano tutti che Joyce era il nome della madre, defunta pensavano, di Buffy ma quando chiesero come mai fu scelto anche Dawn, Liam rispose che la piccola era un’alba di felicità nella loro vita, così come l’alba faceva iniziare il giorno, Joyce Dawn era l’inizio di una vita ancora più felice. Solo lui sapeva che era il nome della sorella di Buffy.

E un anno dopo Joyce nacque Mairin Willow. Nessuno capì come mai fu scelto anche Willow ma i due dissero che era un nome scelto a caso tra tanti. Anche qui, solo Liam sapeva chi era Willow in realtà.

Connor era deluso perché finora erano nate due femmine e non c’era ombra di un maschio ma Buffy e Liam non lo delusero a lungo. Un anno e mezzo dopo la nascita di Mairin finalmente nacque Connor Rupert. Tutti pensarono che Rupert era il nome del padre di Buffy e la stessa cacciatrice rispose che era vero, d’altronde Giles era sempre stato più di un padre per lei.

E così arrivò il quarto anno dell’arrivo di Buffy a Galway. Quel giorno gettava sempre Buffy nello sconforto e neanche i figli o Liam riuscivano a tirarla su. Quello era sempre un giorno molto triste per lei, le ricordava la famiglia che non avrebbe mai più rivisto.

Quel pomeriggio era in salotto con alcune amiche, Mairin e Kathy per il tea. Kathy, ormai aveva diciassette anni, era una ragazza bella ed intelligente che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno e ragionava con la sua. Non era come le ragazze belle e stupide che lei e Buffy detestavano.

 

Mentre prendevano il tea, le bambine erano con la baby sitter e il piccolo era nella carrozzina insieme a loro. Aveva solo pochi mesi e tutti lo adoravano. Buffy era tornata in ottima forma, sapeva che era merito del suo essere cacciatrice, anche se non cacciava ne vedeva un vampiro da molti anni ormai.

Improvvisamente sentì la testa girarla vorticosamente. Non vi diede peso e allungò una mano per posare la sua tazza ormai vuota sul tavolino. La sentì improvvisamente debole e le cadde sul tappeto. Si scusò e fece per raccoglierla ma svenne sul tappeto. Tutte si agitarono e mentre Kathy correva a correre Liam in ufficio, una cameriera chiamava il medico e un cameriere portò Buffy di sopra per stenderla sul suo letto.

***************************

Erano tutti al negozio per discutere su un demone forse pericoloso che era giunto alla Bocca dell’Inferno un paio di giorni prima e che impensieriva Giles e Wesley.

Si erano buttati nelle ricerche, Faith non vedeva l’ora di menare le mani e impaziente faceva su e giù esasperando Anya.

-Trovato qualcosa, ragazze?-chiese Giles a Willow e Tara.

-Niente di niente.-sbuffò Tara chiudendo un libro.

Erano tutti giù di morale e Faith intuiva che era perché le ricerche non stavano portando da nessuna parte. Non poteva intuire che tutti erano in quello stato perché quel giorno era il quarto anniversario della scomparsa di Buffy.

-Ci dev’essere un libro che riporta qualcosa su questi stupidi demoni!!-scoppiò Xander nervoso.

-Vado a prenderne uno sul soppalco.-e Willow si alzò sbuffando.

Aveva appena fatto un passo quando sentì la testa girarle e cadde svenuta sul pavimento.

-Willow!-esclamò Tara correndo subito da lei.-Amore, che succede?-si preoccupò reggendole la testa.

Angel la prese in braccio e la adagiò sul divano mentre si chiedevano cos’era successo e tentavano di farla riprendere.

***************************

C’era una spessa nebbia bianca fitta a coprire la visuale e non sapeva dove si trovasse. Ricordava solo che le era caduta una tazza e che si era chinata a raccoglierla.....poi il buio.

-C’è nessuno?-chiese timidamente.

In lontananza scorse un’ombra indistinta. Si avvicinò e improvvisamente la nebbia scomparve, adesso c’era un enorme distesa verde.....un prato e l’ombra non era altro che un albero.

....................

Stava per andare a prendere un libro......era l’unica cosa che ricordava.

E adesso le sembrava di essere da ore in quel prato e non sapeva neanche dove si trovasse.

Poi....scorse un albero e una figura di spalle. Era una donna, una donna con capelli biondi ed un abito antico, pareva del diciottesimo secolo.

Sentendo il rumore dei suoi passi la donna si voltò ed entrambe rimasero a fissarsi per qualche secondo prive di parole per lo stupore.

Poi le lacrime salirono agli occhi e in una corsa si abbracciarono strette.

-Oh Dio....Buffy!!-pianse la strega rossa.

-Willow....amica mia!-ricambiò la cacciatrice.

....................

Erano rimaste abbracciate per diverso tempo a piangere. Poi si erano sorrise e si erano sedute sotto l’albero per parlare. Avevano tante cose da dirsi e non avevano idea del tempo che era loro concesso, né cos’era successo.

Prima parlò Willow. Doveva dirle tutto di tutti.

-La cerimonia di Giles e Jenny è stata molto carina ed intima ma ci mancavi a tutti, adesso hanno un bambino, Robert, però stanno cercando di averne un altro. La cacciatrice attuale è Faith e anche se è la solita scatenata non ha tendenze omicide.-sorrise.

Erano sedute vicine, si tenevano le mani. Era così bello rivedersi.

-Almeno ci sono state cose positive.-disse amara.-E poi?-si informò curiosa.

-Xander ed Anya hanno tentato di sposarsi ma alla fine non l’hanno fatto.-

 

-Mi dispiace.-disse triste.

-No, un matrimonio c’è stato!-la interruppe allegra.-Ma non tra Xander ed Anya. Sono stati Xander e Cordelia a sposarsi.-rise.

-Hai capito quei due!-rise con lei.

-Già. Io e Tara siamo più innamorate che mai e ci siamo finalmente laureate, anche Cordelia si è laureata, è di nuovo ricca. Stiamo tutti a Sunnydale. Dawn si è diplomata e adesso va al college, è bravissima. Io sto facendo la specializzazione in ospedale, mi sono laureata in ostetricia, e Tara al momento aiuta Anya al negozio. Tua madre si ricorda di te, sai? È una cosa strana ed Angel ha dedotto che è stato il suo amore per te a farle ricordare la tua esistenza. Lui è così triste, più di come lo ricordi. Ha cominciato a tenere un diario da quando ti abbiamo perso, lo aggiorna tutte le sere. Non lo sa nessuno, solo io e Tara che l’abbiamo anche letto. La sua agenzia va a gonfie vele ma non gli è di nessuno aiuto morale. Wesley, forse si sposerà a breve.-le raccontò.-Ci manchi così tanto.-la guardò.

-Anche voi.-sorrise.-Mi sono ambientata a fatica nel passato, a volte mi mancano così tanto le cose moderne. Che darei per uno stereo e dei cd!-esclamò facendola ridere.-Ma Liam, o per te Angel, mi ha aiutato tantissimo anche se non gli ho mai rivelato ne lo farò, della nostra vera storia. Ci siamo sposati da tre anni e mezzo quasi.-

-È meraviglioso, hai sempre sognato di sposarlo.-le strinse le mani.

-Si, ma nella mia epoca e con la mia famiglia.-precisò.-Abbiamo tre figli. La più grande si chiama Joyce Dawn, per ovvie ragioni, la seconda Mairin Willow e il terzo Connor Rupert. Li adoro.-

-Che bello, è meraviglioso.-la abbracciò rapidamente con un sorriso.

-A volte mi sento così triste, e in quei momenti vorrei tanto averti accanto. Mi mancate da morire e non potrò vedervi mai più.-fece un singhiozzo.-Sono felice del mio matrimonio e dei miei figli ma senza di voi la mia vita non è completa.-

Willow cominciò a piangere e la abbracciò di nuovo accarezzandole i capelli. Buffy poggiò la testa sulla sua spalla piangendo. Per diverso tempo rimasero abbracciate a piangere.

-Buffy io e gli altri non abbiamo mai smesso di cercare un modo per riportarti da noi. E lo troveremo.-le disse per cercare di tirarla su.

La sua migliore amica si staccò e per un attimo fissò il suo vestito senza sapere che dire.

-Willow...per quanto vorrei...non so se...se sarebbe giusto. Una parte di me vuole disperatamente tornare da voi ma....come posso abbandonare mio marito ed i miei figli?-la guardò e la strega rossa non seppe cosa risponderle.

In quel momento, Buffy si accorse di avere dei fogli in una tasca del vestito e li tirò fuori aprendoli.

Sorrise quando capì che erano dei ritratti che Liam aveva fatto a lei mentre teneva in braccio i figli.

-Questi tienili tu.-glieli consegnò.-E falli vedere agli altri.-

-Buffy sono bellissimi!-esclamò ammirata.-Sono dei bambini stupendi.-la abbracciò un attimo.-E tu sei stupenda con questo vestito.-la ammirò.

-Tieni anche questo.-velocemente si tolse lo scialle dalle spalle e glielo consegnò.-Un piccolo scambio.-alzò le spalle.

-E tu, tieni questo.-si tolse il golfino di lana rosa pallido con i bottoni. Sotto aveva una t shirt in tinta.

-Grazie, lo terrò con cura.-sorrise.-Devi dire a tutti che vi voglio tanto bene e che non vi ho mai dimenticato, anzi vi penso tutti i giorni. E a mia madre che mi manca molto e la vorrei sempre accanto.-

-Lo farò e tu devi essere serena e non preoccuparti di niente. In un modo o nell’altro troveremo un modo.-si abbracciarono.

Improvvisamente si ritrovarono addormentate. Buffy aveva la testa poggiata sulla spalla di Willow e la strega era poggiata a lei. Si tenevano le mani ed un leggero sorriso aleggiava sulle loro labbra.

************************

Liam era corso velocemente a casa appena Kathy aveva fatto irruzione nel suo ufficio dicendogli che Buffy si era improvvisamente sentita male. Da allora era rimasto seduto accanto alla moglie incosciente già da un paio d’ore tenendole una mano.

 

Mairin e Kathy avevano fatto su e giù per la camera mentre le altre donne erano tutte tornate a casa, non senza prima di aver fatto promettere a Mairin di averle subito informate sulla salute della nuora.

All’improvviso la mano che Liam teneva tre le sue si mosse. Buffy sospirò e cominciò a muoversi biascicando qualcosa.

-Will....Willow....Willow....-mormorò muovendo la testa.

-Amore, ci sono io qui!-tentò di calmarla Liam.

La madre e la sorella scattarono accanto al letto preoccupate ed in ansia.

-Si riprende?-Kathy abbozzò un sorriso speranzoso.

-Perché pronuncia il secondo nome di Mairin?-si stupì Mairin.

Buffy aprì lentamente gli occhi e si guardò in giro notando il marito, la suocera e la nuora.

-Buffy, come ti senti?-le chiese Liam.

La cacciatrice scoppiò in lacrime e si tirò a sedere abbracciandolo.

-L’ho vista Liam....era lei....era Willow.....la mia migliore amica.-pianse.

Liam non capì molto ma le credette subito. Qualcosa doveva essere successo.

-Oddio....io l’ho vista.-singhiozzò.

-Shh, tesoro mio, io ti credo.-le accarezzò i capelli ormai sciolti.

Buffy si allontanò restando con le braccia intorno al suo collo. Lo guardò negli occhi e vide che diceva la verità, non la prendeva per pazza.

-Mi ha detto tutto di tutti.....mi pensano tutti i giorni.-una lacrima le scivolò su una guancia.

-È meraviglioso, Buffy. Questo vuol dire che non ti hanno dimenticato ma ti vogliono ancora bene.-le sorrise davvero contento di quello.

-Buffy...-interruppe Kathy e i due la guardarono.-...cos’è quello?-indicò una macchia accanto a lei.

Buffy si voltò e prese in mano il golfino di lana rosa pallido con i bottoni. Lo accarezzò lentamente e di nuovo scoppiò in lacrime.

-Questo è suo. Me l’ha dato proprio lei.-guardò Liam.

-Andrà tutto bene.-la abbracciò accarezzandole la schiena.

Intuiva quanto quell’incontro strano e sovrannaturale poteva aver contato per lei.

****************************

Erano ormai due ore che Willow era svenuta e ancora non accennava a riprendersi. Tara era seduta accanto a lei e le teneva una mano. Gli altri non sapevano cosa fare e si limitavano a guardarsi tra loro o fare su e giù.

Finché Willow si mosse, sospirò e voltò la testa mormorando qualcosa.

-Buffy.....Buffy....-

Si guardarono tutti ad occhi sgranati. Perché chiamava proprio Buffy?

-Chi è Buffy?-si stupì Faith che ovviamente non poteva ricordare di lei.

In quel momento Willow aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu il viso di Tara.

-Amore, come ti senti?-le chiese preoccupata.

La strega si tirò a sedere senza risponderle. Guardò tutti, il suo viso era incomprensibile.

-Ho visto Buffy.-annunciò.

Tutti la guardarono senza sapere cosa dire mentre Dawn iniziava a piangere per l’emozione.

-L’hai vista davvero?-sorrise.-E come sta? Dicci tutto, ti prego!-

-Sta bene, l’ho rasserenata un pò. Ha detto che le manchiamo spesso e che ci pensa sempre...-guardò Dawn.-...soprattutto te e Joyce.-le sorrise.-Era davvero bellissima e...-guardò sul divano e scorse uno scialle color crema fatto a mano in pregiato cashmere.-Questo è suo.-lo prese in mano.

-Cosa?-si stupì Giles e Willow si alzò.

-Questo è lo scialle di Buffy. Abbiamo fatto uno scambio: io le ho dato il mio golfino e lei lo scialle.-spiegò con un sorriso. In effetti notarono tutti che non aveva più il golfino sulla t shirt.

-Dobbiamo riportarla da noi!-esclamò Xander. Aveva perso la speranza molto tempo prima ma adesso l’aveva riacquistata e voleva rivedere la sua migliore amica.

-Xander ha ragione!-concordò Anya.-Se Willow l’ha vista evidentemente deve esistere un modo per riportarla da noi, dobbiamo solo riprendere a cercarlo.-

-È vero, riprenderemo le ricerche tutti insieme e lo faremo con più attenzione.-annuì Cordelia.

 

-O semplicemente possiamo lasciarla dov’è.-si voltarono tutti stupiti verso Willow.

Non aveva mai smesso le ricerche e adesso era lei la prima a dire che dovevano interromperle.

-Willow, ma che dici?-disse Dawn esterefatta.

-Buffy vuole tanto rivederci ma adesso sono cambiate delle cose.-guardò Angel.-Lei....si è sposata e ha tre figli.-rivelò.

-Sposata?!-si stupì Tara.

-Esatto.-guardò sul divano e scorse dei fogli di carta color avorio. Li prese, erano tre, e li guardò.

Poi si avvicinò ad Angel e glieli porse. Il vampiro li guardò attentamente. Erano tre ritratti di Buffy che teneva in braccio due bambine ed un bambino. In basso, a carboncino, c’erano dei titoli: Buffy & Joyce Dawn, Buffy & Mairin Willow, Buffy & Connor Rupert. Capì tutto.

-Buffy è sposata con me e questi sono i nostri tre figli.-disse. Li riguardò e poi li diede a Dawn.-Portali a tua madre e dille che Buffy sta bene.-le sorrise.

Dawn li guardò con un sorriso.

-È così bella.-mormorò.

-Dobbiamo fare qualcosa.-interruppe Giles.-Una parte di Buffy vuole tornare da noi e l’altra vuole restare con la sua famiglia. Dobbiamo trovare una soluzione senza essere egoisti.-

-Oppure possiamo scindere le due realtà.-fu di nuovo Willow a parlare.-È difficile ma non impossibile, ed io e Tara siamo diventate molto potenti. Insieme potremmo quasi raggiungere i tre quarti del potere di Dawn, che è la Chiave. Dobbiamo separare le due parti di Buffy, portare qui quella che vuole tornare e lasciare lì quella che vuole restare creando così due realtà perché non può esistere lo stesso essere umano in due epoche diverse. Cercheremo di salvare il salvabile di questa nuova realtà come i matrimoni avvenuti e la nascita di Robert.-spiegò.

-Ma come possiamo fare?-chiese Wesley perplesso.

-Devo perfezionare le mie ricerche, ma già tempo fa avevo letto di questo. Riavremo Buffy con noi, è finito il tempo di disperarci e pensare a lei. Adesso si fa sul serio.-e la sua espressione era di assoluta risoluzione. Sarebbe andata fino in fondo e tutti con lei.

Dawn tornò a casa un paio d’ore dopo, aveva aiutato a lungo gli amici ma poi sia Willow che Angel avevano capito che era impaziente di dare la bella notizia a Joyce e l’avevano lasciata andare. Willow le aveva dato anche lo scialle. Tutti pensavano fosse giusto che quelle prove importanti le tenessero loro due, la sua famiglia.

Trovò Joyce seduta sul divano nel salotto a controllare alcune fatture. Hank non era ancora tornato. Rimase qualche secondo sulla soglia della porta a guardare la madre, poi la chiamò piano. Joyce si voltò verso di lei e le sorrise dolcemente. A quel punto, Dawn corse a sedersi accanto a lei e le gettò le braccia al collo felice.

-Che succede?-si stupì Joyce perplessa su quel gesto. Non che Dawn non dimostrasse spesso quanto le volesse bene, soprattutto in quel periodo difficile senza Buffy che già si prolungava da quattro anni.

-Oggi è il quarto anniversario della scomparsa di Buffy.-esordì e vide il sorriso della madre svanire.

-Lo so, è tutto il giorno che ci penso.-fissò lo sguardo sulle carte sparse per il tavolino.

-Mamma ho delle importanti notizie.-le strinse le mani e Joyce la guardò impaziente.

Dawn le consegnò lo scialle e attese una sua reazione col fiato sospeso.

-Dawn questo scialle è bellissimo e fatto con un tessuto molto pregiato.-constatò.-Ma dove l’hai preso? Oltretutto ti sarà costato una fortuna.-la guardò improvvisamente preoccupata.

-È di Buffy.-le rivelò con un sorriso.

-Cosa?-guardò di nuovo lo scialle.-Ma com’è possibile? Che stai dicendo?-

-Poco fa al negozio è successa una cosa incredibile: Willow si è alzata per andare a prendere un libro ed improvvisamente è svenuta. È rimasta incosciente per due ore e quando si è svegliata ci ha detto di aver visto Buffy.-le spiegò.-L’ha vista davvero, è stata con lei e l’ha abbracciata. Ti manda a dire che le manchi molto e ti vorrebbe sempre accanto.-le accarezzò il viso.

-Ha davvero detto questo?-si commosse nel sentire quel messaggio.

 

-Willow non mentirebbe mai su una cosa simile.-le confermò.-E poi...-le consegnò i ritratti.-Buffy si è sposata e ha tre figli, due femmine ed un maschio. Guarda, alla prima figlia ha messo i nostri nomi.-le fece notare mentre Joyce guardava i due ritratti.

-Oh Dio, è bellissima e anche i suoi figli sono bellissimi.-pianse.-Perché la seconda l’ha chiamata Mairin?-fece perplessa.

-È il nome di sua suocera, a Willow non l’ha detto ma me l’ha assicurato Angel.-le spiegò.

-Cosa centra lui in questo?-la guardò perplessa.

-Buffy si è sposata con l’Angel del diciottesimo secolo, diciamo....l’originale. Mairin era....è il nome di sua madre.-le spiegò.-Al maschio ha messo Connor come il padre di Angel e Rupert con il signor Giles.-le fece notare con un sorriso.

-Già, Buffy ha sempre considerato Rupert Giles come, o forse meglio, di un padre. Hank non le è stato molto vicino da quando ci siamo trasferite qui a Sunnydale.-constatò amara.

-Lo so. Ma adesso un’altra bella notizia.-fece un sospiro per incoraggiarsi.-Willow ha individuato un possibile modo per riportarla da noi. Una parte di Buffy, ora, vuole restare dov’è perché ha una famiglia, così Willow ha detto che per risolvere questo ingarbuglio dobbiamo separare queste due parti di Buffy riportando qui quella che vuole tornare e lasciando lì quella che vuole restare, e creando così due realtà differenti. È una cosa molto complicata ma Will, Tara e Giles ci stanno lavorando sodo e sono sicura che riusciranno a concludere qualcosa. È probabile, anzi quasi sicuro, che la riavremo con noi.-le spiegò lentamente per darle modo di capire e incassare appieno la notizia.

-Sarebbe meraviglioso, mi manca così tanto.-e accarezzò lo scialle.

-Anche a me.-si abbracciarono.

Volevano sperare che tutto sarebbe andato a buon fine, e volevano sperare che presto avrebbero potuto riabbracciare la loro adorata Buffy.

***************************

Per diversi giorni, Buffy era rimasta nella sua camera senza voler vedere nessuno. Non era neanche andata all’orfanotrofio. Ultimamente lo faceva più raramente a causa dei bambini che assorbivano ogni sua energia, ma in quei giorni non stette nemmeno a contatto con loro.

Connor, Mairin e Kathy erano profondamente preoccupati e dicevano a Liam che forse era meglio farla vedere da un medico, ma lui si rifiutava perché sapeva benissimo cos’aveva la moglie: era nostalgia.

Dopo aver rivisto la sua migliore amica per dei brevi attimi si era intensificato il desiderio di rivedere le persone che amava. Ma sapeva anche che Buffy voleva restare con lui e i loro figli. Era una cosa ingarbugliata che la buttava giù di morale.

Un pomeriggio la trovò stesa a letto su un fianco. Di sotto c’erano Mairin e Kathy che si occupavano un pò della casa. Liam era profondamente in ansia per la moglie.

-Amore, di sotto ci sono mia madre e Kathy.-la informò.-Ti va di vederle un pò?-le chiese sedendosi sul letto e accarezzandole dolcemente un braccio.

-Non so cosa fare, Liam.-disse piano con voce lacrimevole.-Mi sento così confusa. Non vi voglio lasciare, amo te i nostri figli così intensamente che morirei senza di voi. Ma un’altra parte di me vuole disperatamente riabbracciare mia madre e mia sorella. Ho lasciato Dawn che aveva quattordici anni e adesso fa l’università, ti rendi conto? Sarà diventata più alta, il suo corpo sarà diventato quello di una donna e avrà imparato a truccarsi. Tutte cose che avrei dovuto insegnarle io e che invece non ho mai fatto.-una lacrima le scivolò da un occhi fino a bagnare il cuscino.

-I tuoi amici troveranno un modo, ne sono sicuro.-tentò di consolarla.-Mi hai detto che l’egoismo non è proprio il loro maggior difetto e quindi so che avranno capito quanto siamo importanti per te. In un modo o nell’altro risolveranno questa situazione.-le baciò dolcemente una mano.

Buffy si mise a sedere restando per qualche secondo in silenzio. Poi si alzò, si diresse all’armadio e tirò fuori una scatola chiara restando ad osservarla per qualche secondo.

-Cosa c’è lì?-si stupì.

-Dobbiamo rivelare a tua madre e Kathy chi sono in realtà.-si voltò verso di lui.

-Buffy, no!-protestò alzandosi e prendendola per le spalle.-È troppo pericoloso. Potrebbero pensare che tu sei una strega e, probabilmente non avranno mai il coraggio di denunciarti ma avrebbero paura e sarebbe la fine.-tentò di farla ragionare.

-Mi vogliono bene quindi capiranno. Non ce la faccio più, Liam, sono stanca!-esclamò esasperata.

 

Lui ci rifletté un pò. Era combattuto tra due fuochi e aveva paura.

-E va bene.-cedette.-Vado di sotto a chiamarle.-e uscì dalla camera.

Buffy approfittò di quel momento per andare dietro al paravento e cambiarsi il vestito, ma non indossò uno dei bellissimi abiti che aveva nell’armadio. Alla fine sciolse i lunghi capelli sulle spalle, non li portava più in quel modo da tanto tempo. Poi sentì aprire la porta ed entrare le persone che col tempo aveva imparato ad amare.

-Buffy? Dove sei?-si preoccupò Liam.

-Sono qui dietro.-alzò una mano per confermare la sua presenza.

-Che ci fai lì dietro, cara?-le chiese Mairin che in quel periodo era molto in pensiero per la nuora.

-Ora lo vedrete. Adesso uscirò da qui dietro ma....non dovete spaventarvi da quello che vedrete. Io non sono una strega e dovete credermi.-disse agitata torcendosi le mani.

-Ma certo che ti crediamo, non potremmo mai pensarlo!-si affrettò a precisare Kathy.

Buffy uscì lentamente da dietro il paravento e li vide sgranare gli occhi con tutte le ragioni del mondo. Aveva messo i suoi veri vestiti, quelli con cui era giunta nel passato. Indossava un paio di pantaloni di pelle nera, un top con le bretelle corto sulla pancia e profondamente scollato azzurro con su una blusa bianca trasparente e un paio di stivali di pelle nera con il tacco quadrato ed alto. Aveva sciolto tutti i capelli sulle spalle e lisciandoli con le dita, d’altronde i suoi capelli erano naturali lisci.

-Cos’hai indosso?!-esclamò Mairin esterefatta.

-Wow!-esclamò invece Kathy.-Non ho mai visto calzoni del genere.-sbattè più volte le palpebre.

-Madre, Kathy....devo rivelarvi una cosa.-esordì Liam.-Buffy in realtà non è mai stata una nobildonna, è capitata qui per caso.....dal futuro.-rivelò.

-Futuro?!-esclamarono insieme madre e figlia.

-Futuro in che senso?-precisò Mairin.

-In realtà sono nata nel 1981 e sono capitata qui dal 2000.-le rispose Buffy facendo qualche passo avanti.-E...questi sono i vestiti con qui sono arrivata, nel ventunesimo secolo saranno di moda.-

-A me piacciono!-sorrise Kathy andandole vicino e girandole intorno per ammirarla.

-È ancora un pò prestino perché si possano portare questi vestiti, Kathy, credimi.-le sorrise la cognata.

-Quindi state parlando seriamente.-Mairin si lasciò cadere su una poltrona.

-Si.-le confermò Buffy.-È stato uno sbaglio e vi risparmierò i particolari che sono troppo scioccanti, ma sappiate che sono rimasta bloccata qui per poter permettere a chi capitò come me e con me per sbaglio qui di tornare nel futuro. I miei genitori non sono morti, ma sono divorziati, e....ho una sorella minore.-raccontò timidamente.

-Perché non me ne hai mai parlato?!?!-Mairin si alzò livida ed offesa insieme.-Io ti ho accolto come una figlia e ti ho voluto bene e tu non ti sei mai confidata con me!-urlò e trattenendo a stento un singhiozzo andò alla finestra voltando le spalle a tutti.

Buffy si sentì in colpa e le si avvicinò mettendole le mani sulle spalle.

-Mi dispiace, madre, davvero. Ma non potevo dirvelo, avevo molta paura.-sospirò.-Io vi sarò per sempre grata per quello che avete fatto per me. Non dovete pensare che è stato un atto di sfiducia da parte mia perché è una menzogna.-lentamente la fece voltare verso di sé.-Ho molto sentito la mancanza di mia madre in questi anni ma ho avuto anche voi che per me siete stata quasi come lei. Io vi voglio davvero bene.-la abbracciò strettamente e Mairin ricambiò colpita da quelle parole.

-Madre, Buffy sta dicendo la verità.-si intromise Liam.-Io ho sempre saputo tutto e le sono stato sempre vicino. Non dovete mai dubitare del suo affetto per voi.-

Le due donne si lasciarono e Buffy le sorrise dolcemente.

-Adesso che vi ho detto la verità ne voi ne Kathy dovrete mai rivelarla a qualcuno.-le chiese.

-Lo farò, non permetterò che accada qualcosa alle persone che amo.-le sorrise la suocera.

-E neanch’io parlerò mai!-si affrettò ad esclamare Kathy.-Ma mi fai provare quei vestiti del futuro?-le chiese quasi come una bambina.

-Ma certo.-assentì con un sorriso abbracciandola.-Liam, senti, perché tu e Mairin non ci aspettate di sotto mentre io parlo un attimo con Kathy?-ammiccò in direzione del marito che capì al volo.

-Sicuro, vi mando a chiamare appena è pronto il tea.-sorrise e condusse la madre di sotto.

 

Buffy corse subito a chiudere a chiave e poi si tolse la blusa trasparente.

-Wow, non dirmi che girate davvero con solo questo misero pezzo di stoffa intorno al seno nel futuro?-fece Kathy esterefatta facendola ridere.

-Questo si chiama top e quella è una blusa.-le indicò la suddetta sul letto.

-Di che tessuto sono fatti quei calzoni?-le chiese curiosa.

-Sono pantaloni e sono di pelle.-le spiegò.-Spogliati, non abbiamo molto tempo, e se vuoi provarli dei approfittarne subito.-le suggerì e la cognata non se lo fece ripetere due volte.

Kathy rimase stupita quando notò che Buffy non indossava il corsetto e i mutandoni, bensì gli slip ed il reggiseno. Buffy, oltre a quelli suoi, si era fatta lasciare anche la biancheria di Jordana a suo tempo e quando aveva visto Willow le aveva timidamente chiesto anche la sua arrossendo. La sua migliore amica aveva compreso e senza farsi guardare si era spogliata per dargliela volentieri.

-Cosa sono quei due piccoli cosi che indossi?-si stupì la ragazza vedendola.

-Questi sono gli slip e questo si chiama reggiseno. Sono indumenti moderni molto più efficienti, pratici e comodi dei mutandoni e il corsetto, fidati.-le porse i pantaloni che la cognata si accinse ad indossare mentre lei si rimetteva il vestito che aveva poco prima.

La aiutò a chiuderli e le fece indossare anche il top con la blusa, poi la portò di fronte allo specchio e la stessa Kathy rimase stupita di quanto sembrava diversa.

-Non sembro neanche io.-constatò.-E mi sento così strana e...anche un pò nuda.-la fece ridere.

-È normale. Ma sei bellissima! Saresti una perfetta ragazza del futuro, ti vedo già in discoteca a bere aranciata e ballare al ritmo della musica rock.-le accarezzò i lunghi capelli.

-Cosa?!-la guardò dallo specchio perplessa sulle sue parole.

Buffy le spiegò tutto quello di cui aveva parlato affascinandola sulle moderne tecnologie. Mentre Kathy si rivestiva e lei posava gli indumenti le parlò anche di sua madre, Dawn, Willow, Xander e tutti gli altri. Le parlò di quanto voleva loro bene e di tutte le loro esperienze insieme, le disse anche tutta la verità su come era arrivata lì e Kathy dimostrò subito di crederle.

Buffy stava meglio, adesso che aveva rivelato tutto a Mairin e Kathy. Le due avevano dimostrato che si fidavano di lei e che non la prendevano per pazza ne per una strega. Aveva una strana sensazione, presto qualcosa sarebbe cambiato. Ma era fiduciosa....era qualcosa di positivo.

*************************

Dal diario personale di Angel:

“Non ci posso credere che probabilmente presto la rivedrò. L’idea di Willow è sensata, possibile, reale. Si può attuare, anche se ci sono ancora molte cose da finire di stabilire e molte ricerche da completare per non creare un disastro di proporzioni apocalittiche.

Dawn ha riacquistato la serenità, quella vera e non quella che finge da anni e tutti gli altri, invece, adesso sono fiduciosi, sono speranzosi ed entusiasti. Immaginano cosa dire appena rivedranno Buffy, tutto quello che devono raccontarle, i posti nuovo da mostrarle, le cose da chiederle sul passato.

Io invece....immagino solo di darle questo diario, tutti i miei pensieri. Non la riavrò mai come un tempo, non posso riaverla senza farla soffrire ma chissà che Willow e Tara non trovino qualcosa anche per me, sono proprio brave quelle due streghe e soprattutto sono molto potenti.

Ma se voglio dare questo diario a Buffy è solo per farle capire che si, io l’ho abbandonata ma non ho mai smesso di amarla e preoccuparmi per lei. Non ho mai smesso di sentirla dentro di me, di ricordare quel magnifico giorno mai esistito che abbiamo condiviso insieme con tanta felicità....

Ci ho riflettuto molto e ho deciso: quanto tornerà le rivelerò tutto di quel giorno. Sono sicuro che si arrabbierà moltissimo e se inizierà a picchiarmi la lascerò fare senza opporre resistenza ma deve sapere tutto. Adesso sono stanco di bugie, adesso arriva il momento della verità.

Ma al momento voglio solo pensare che potrei riabbracciarla presto, molto presto.”

Chiuse il diario e lo ripose nel cassetto del suo comodino, poi finì di vestirsi e scese di sotto nel negozio. Gli piaceva quel fatto di poter scendere un paio di piani e ritrovarsi al negozio con gli altri, lo faceva sentire membro integrante del gruppo. Ma era vero che da quando Buffy era scomparsa, con lei erano scomparse anche tutte le incomprensioni e le cose passate. Il dolore li aveva uniti e in quella unione si era formata un’unica gang.

 

Wesley e Gunn avevano deciso che se Buffy fosse tornata loro non sarebbero tornati a Los Angeles, ormai vivevano a Sunnydale e questo a loro bastava. Anche Cordelia era dello stesso parere, oltretutto non poteva lasciare Xander, l’uomo che amava e con cui era sposata, ne costringerlo a trasferirsi nella città degli angeli. Xander aveva un lavoro fisso che gli fruttava parecchio e gli dava molte sicurezze. Avevano detto che tra un anno al massimo avrebbero cominciato a parlare di figli.

Trovò tutti di sotto. Willow e Tara erano gettate nelle ricerche ma erano fiduciose, stava procedendo tutto bene. Giles era un pò in ansia, temeva di perdere Jenny e Robert ma Willow gli aveva detto che c’erano buone probabilità che nulla cambiasse.

Le due streghe erano sedute vicine al tavolo e, su due fogli diversi, segnavano diverse cose a tutti sconosciute. Angel provò un intenso affetto per quelle due streghe. In quegli anni non si erano mai arrese e ora la loro speranza stava dando dei frutti concreti. Era felice di questo.

Ma quella sera aveva una cosa importante da mostrare loro. Aveva ripreso le ricerche sulla sua famiglia, voleva saperne di più di quello che aveva riferito Willow e finalmente aveva scoperto che adesso, nel presente, i suoi discendenti avevano un impero economico all’insegna del commercio del lino e della seta. Nel sito dell’azienda c’erano notizie e ritratti anche molto antichi e riuscì ad acquistarne uno su internet. Non disse niente a nessuno, voleva fare una sorpresa.

-Ehi eccoti finalmente qui!-gli sorrise Gunn passandogli accanto per dirigersi al tavolo.-Ti sei svegliato dormiglione!-lo prese in giro.

-Novità?-si informò semplicemente.

-Progrediamo sempre di più.-rispose Tara per poi concentrarsi su un passo che Willow le indicava.

-Vi voglio mostrare una cosa.-attirò la loro attenzione e solo in quel momento tutti si accorsero che tenevano un qualcosa di rettangolare ma sottile sotto al braccio.

-Cos’è?-gli chiese Wesley.

-L’ho trovato su internet, non mi è costato neanche molto.-esordì avvicinandosi.

Lo scoprì delicatamente e poi mostrò a tutti il quadro che aveva comprato. Ritraeva una coppia nel giorno del loro matrimonio. Lei era seduta su una sedia con l’enorme ma semplice abito da sposa bianco che la circondava e strisciava sul pavimento. Lui era in piedi accanto a lei con l’elegante completo scuro ed un’espressione serena. Si tenevano per mano.

Tutti lo guardarono scioccati e non seppero cosa dire. Era semplicemente incredibile quello che stavano vedendo, quel quadro era bellissimo ma era più bella la coppia.

-Oddio...-mormorò Dawn.

-È bellissima.-commentò Cordelia quasi commossa.

Dawn si avvicinò e sfiorò la tela. Lentamente passò le punta delle dita sul viso della sposa.

-In un’altro tempo ho sposato una donna così meravigliosa e contemporaneamente non l’ho fatto.-mormorò Angel amaramente.

-Ma lo farai!-interruppe Willow energicamente.-Il quadro del tuo matrimonio con Buffy è stupendo ma io e Tara abbiamo delle belle notizie: siamo pronte.-annunciò e tutte le guardarono.

-Cioè....potete riportare Buffy qui anche adesso?-chiese Anya.

-Volendo si.-le rispose Tara.

-Ma abbiamo due ultime cose da definire. Tutti voi dovete farmi un favore: mi serve qualcosa della Buffy del futuro, quindi vi chiedo di cercare in mezzo alle cose che avevamo con noi quella sera per fare il rito.-Willow guardò tutti.

-Non c’è bisogno.-disse Dawn e dalla sua borsa uscì l’unica foto esistente con Buffy, quella che aveva trovato tra le mani di sua madre e la porse alla strega.

-È perfetta, grazie.-sorrise prendendola.-Per la Buffy del passato useremo lo scialle che mi ha dato. Adesso, io e Tara ci ritireremo qualche minuto di là, cercherò di mettermi in contatto telepatico con Buffy per informarla e chiederle se ha qualche desiderio. Dopo questo, se tutto va bene, all’alba potremmo cominciare.-sorrise.

-Dio, sono solo sei ore.-constatò Xander cercando di nascondere l’emozione.

-Le sei ore più lunghe che vivremo mai.-concordò Angel guardando il ritratto.

 

-E dato che saranno così lunghe io e Tara ci mettiamo subito al lavoro.-Willow raccolse fogli, libri, block notes e penne dal tavolo insieme a Tara e andarono nel retro.

-Domani sarà la vigilia di Natale.-constatò Cordelia.

Il negozio era addobbato a festa e in un angolo c’era pure un albero di Natale che avevano addobbato Anya e Tara quella mattina.

In quel momento arrivò Faith trovando tutti in agitazione. Quando Willow aveva avuto l’incontro con Buffy aveva chiesto, irritata, che le venisse spiegato tutto. E gli amici l’avevano fatto spiegandole della scomparsa di Buffy e del futuro cambiato. Le avevano detto cos’era successo in realtà e ci era rimasta molto male sapendo di essere stata malvagia e di essere finita in prigione ma Willow le aveva assicurato che avrebbero tentato di aggiustare anche quello.

Entrando chiese a tutti come mai erano così agitati e Gunn le disse che all’alba avrebbero dato il via all’operazione per riportare Buffy dal passato. Lei aveva assicurato che nonostante tutta la verità avrebbe dato una mano d’aiuto.

Nel retro, non più sistemato a palestra, quella mattina tutti avevano sgomberato il centro da scatoloni e pacchi per fare posto al rito in programma. Adesso Willow e Tara si sedettero al centro tenendosi per mano e la strega bionda si concentrò per infondere potere alla sua compagna mentre l’altra si concentrava per tentare di raggiungere la sua migliore amica telepaticamente attraverso il tempo e lo spazio, e sarebbe stata una cosa difficile dato che Buffy si trovava nell’Irlanda del 1757.

*************************

Buffy era nel salotto con Kathy, Liam e i suoi tre bambini, stavano addobbando l’albero di Natale. Si stavano divertendo un mondo, il piccolo Connor era in braccio alla madre mentre Joyce e la piccola Mairin aiutavano una il padre e l’altra la zia nello mettere gli addobbi.

“Buffy mi senti?”

Sentì improvvisamente la cacciatrice.

-Wi....Will?-chiese timidamente piano.

Kathy e Liam non la sentirono, anche perché lei era a qualche metro di distanza.

“Sono io.”le confermò Willow. “Per fortuna sono riuscita a raggiungerti. Sei sola?”

-No, sono con i bambini, Liam e Kathy.-la informò.

“Devo dirti una cosa in privato. Non ho molto tempo, mi stancherò in fretta.”

-Va bene.-assentì cercando una scusa per potersi assentare.-Ehm...amore Connor deve mangiare, quindi vado a darlo alla baby sitter.-attirò l’attenzione del marito.

-Okay.-le sorrise.-Come ti sembra?-si riferì all’albero.

-È bellissimo. Appena ho finito vi verrò ad aiutare.-sorrise e lasciò rapidamente la stanza.

Diede Connor alla tata e poi salì velocemente nella sua camera. Si chiuse a chiave per sicurezza.

-Ora sono sola.-disse sperando che Willow non avesse già perso il contatto.

“Bene. Ascoltami bene: abbiamo trovato una soluzione.”le annunciò. “Tra sei ore, da noi sarà l’alba, inizieremo un rito difficile e complicato che riporterà da noi la Buffy che vuole tornare e lascerà lì la parte di te che vuole restare.”le spiegò.

-Dici che funzionerà?-si accorse che stava facendo su e giù torcendosi le mani.

“Si, lo faremo funzionare. Creeremo un’altra realtà da questa dove tu non sarai mai esistita nel futuro. Apporteremo dei cambiamenti in modo da non perdere Jenny, il bambino di lei e Giles, il matrimonio di Xander e Cordelia, Faith e qualche altra cosa. Tu hai qualcosa da obiettare?”le chiese.

-Niente, è perfetto.-esitò un attimo.-E riguardo ad Angel?-

“Realizzeremo la sua profezia. Perché?”si stupì.

-Voglio fargli un regalo.-disse e passò a spiegargli la sua idea.

“Lo faremo, non sarà difficile. A presto.”

-A dopo.-la salutò e scese di sotto per aiutare Liam, Kathy e le bambine con l’albero.

Finirono di addobbarlo allegramente e poi scherzarono allegramente davanti al fuoco del caminetto. Buffy era serena e Liam e Kathy erano contenti di quello, ovviamente non immaginavano cosa stava per succedere.

***********************

 

Il contatto telepatico stancò un pò Willow ma le bastò riposare le sei ore che mancavano dall’inizio dal rito. Nel mentre, con l’aiuto di Tara che invece era fresca come una rosa, Cordelia la aiutò a preparare la sala. Disegnarono un enorme cerchio sul pavimento e al centro misero la foto di Buffy e il suo scialle, ai lati due fogli di carta che Cordelia preferì non leggere.

Poi sistemarono diverse candele in giro per la stanza, ne misero due dentro al cerchio ed alcune intorno.

Nessuno aveva voglia di andare a dormire ne aveva sonno. Quell’attesa serviva a tenerli svegli e pimpanti. Xander, Anya, Cordelia e Gunn immaginavano già cosa dire a Buffy appena l’avrebbero rivista e le due ragazze immaginavano il suo vestito del diciottesimo secolo.

Willow si svegliò mezzora prima dell’inizio. Si lavò il viso e bevve un caffè, poi tornò dagli amici.

Nel retro, Tara e Dawn stavano già cominciando ad accendere le candele. Avrebbero tutti avuto un ruolo attivo. Tutti si sarebbero dovuti sedere in svariati punti a loro scelta della sala, chiudere gli occhi e pensare seriamente a riavere Buffy con loro, quello avrebbe accresciuto il potere del rito.

Cinque minuti prima del rito si sistemarono tutti, Willow e Tara l’una di fronte all’altra dentro al cerchio. Lessero rapidamente i loro fogli e appena l’orologio scandì l’ora chiesero a tutti di concentrarsi.

Poi si presero per mano, chiusero gli occhi e iniziarono. L’aria era intrisa d’incenso.

-Custode del tempo e dello spazio...-esordirono insieme.-Noi, tue umili serve, ti imploriamo aiuto. Riporta da noi la parte della cacciatrice di vampiri che desidera tornare al suo mondo e lascia dove si trova la parte che adesso è parte di quell’altro mondo.-

Tara asperse lentamente lo scialle di Buffy di una sottile polvere azzurra mentre Willow faceva lo stesso sulla foto. Accesero un accendino e diedero fuoco ai loro fogli facendo man mano cadere la cenere una sulla foto e l’altra sullo scialle.

-Dei del cielo, custodi di tutte le realtà, vi preghiamo umilmente di scindere queste due realtà.-

Improvvisamente un forte vento si levò nella stanza. Tutti pensavano che sarebbero volati da un momento all’altro e si tenevano saldi a qualsiasi cosa, nella loro mente solo un pensiero: il pensiero di Buffy. Importava solo quello in quel momento. Buffy.....la loro Buffy.

-Cosa si è perso nei meandri del tempo ritorni alla sua realtà e quello che ha trovato la pace nel passato resti dove si trova. Vi imploriamo, Dei, di non ignorare la nostra umile richiesta e di separare queste due realtà incongruenti.-

Al vento, che cominciò a placarsi si aggiunse una forte luce bianca che in breve cominciò a cambiare divenendo di ogni colore dell’arcobaleno. Si sentivano rumori di tuoni, un vortice nero girava sopra le teste di Willow e Tara facendo temere a tutti che le avrebbe inghiottite da un momento all’altro. Pareva che l’Inferno stesse per scendere in terra ma avevano tutti immaginato che cose del genere sarebbero accadute. Non stavano praticando un rito facile.

-Accogliete queste richieste che vi porgiamo e che ne la morte e ne la vita riescano a distruggere ciò che vi preghiamo di realizzare.-

La luce si fece più intensa e il vento si placò sempre di più. Il vortice si fece più piccolo mentre i rumori iniziavano a farsi più silenziosi.

-E che così sia. Per sempre. Adesso.-alzarono la voce.-Così sia! Adesso!!-urlarono.

**********************

Buffy si sentì un attimo debole e non le ressero le gambe, si sedette sul divano, aveva un leggero giramento di testa. Liam e Kathy le furono subito accanto preoccupati, ma lei stava già meglio.

-Tutto bene?-le chiese Liam.

-Si, sto benissimo.-sorrise.-Adesso sto davvero bene. E così sarà.-lo abbracciò.

Liam non capì le sue parole, ma adesso sua moglie sembrava improvvisamente serena e lui era così felice che avrebbe indagato un’altra volta.

Dentro di sé, Buffy ringraziò Willow e si disse che non avrebbe mai dimenticato lei, sua madre, sua sorella ed i suoi amici ma da quel momento non avrebbe più sentito la loro mancanza. Adesso aveva quello che voleva e tutto sarebbe andato bene.

**************************

 

Il vento si placò del tutto e le luci svanirono alle ultime parole di Willow e Tara che aprirono gli occhi lentamente e si guardarono in giro con il respiro affannoso.

Le candele si erano spente e tutti si stavano lentamente alzando guardandosi l’un l’altro, si chiedevano se il rito aveva funzionato o meno perché loro non vedevano nessuna differenza. Ma nessuno aveva il coraggio di dire mezza parola.

-E....allora?-chiese timidamente Dawn.

-Dov’è Buffy?-chiese piano Anya.

-Il rito ha funzionato, ci siamo sentire quasi disintegrare dalla sua potenza.-fece Willow agitata.

-E allora dove sono i cambiamenti?-chiese Xander reggendo Cordelia che era parecchio spaventata ma non lo dava a dimostrare.

-Non sembra che sia cambiato qualcosa.-rincarò Gunn.

-Ti sbagli.-disse una voce sulla porta.

Tutti si voltarono lentamente e scorsero una giovane donna con lunghi capelli biondi acconciati in una elaborata pettinatura tutta riccioli e nastri con indosso un abito azzurro e grigio tipico del diciottesimo secolo ed un sorriso velato di lacrime......di gioia.

-Oddio!-esclamò Dawn correndo ad abbracciarla.-Buffy!!-pianse stringendola forte.

-Sono tornata.-mormorò stringendo la sorella. Poi si fermò a guardarla.-Sei cresciuta così tanto, sei bellissima e mi sei così mancata.-le accarezzò i capelli.

-Anche tu.-pianse.-La mamma sarà così felice di rivederti.-

-Non vedo l’ora di riabbracciarla.-la strinse un’ultima volta e poi guardò gli altri.

Poco alla volta la riabbracciarono tutti felici di rivederla. Volarono lacrime, sorrisi, abbracci e parole d’affetto. Buffy era mancata a tutti da morire.

Faith, finalmente, ricordò tutto. E ne fu felice, anche se ricordava anche quello che era successo negli ultimi quattro anni. Willow non l’aveva fatta tornare in galera, quegli anni erano stati più che sufficienti per redimersi e ci era riuscita perfettamente.

Dopo che Buffy ebbe salutato tutti si accorse che qualcuno era rimasto indietro. Lentamente si staccò da loro e gli si avvicinò lentamente.

-Tu non mi abbracci, Angel?-gli chiese piano con le lacrime agli occhi.

-Hai la più pallida idea di quanto abbia potuto soffrire in questi anni?-le chiese con un sorriso mentre una lacrima gli scivolava giù per una guancia.

-Ma adesso non sarà più così.-e gli gettò le braccia al collo.

-Ti amo.-le mormorò ad un orecchio.

-Anch’io ti amo.-ricambiò.-E adesso devi dire a tutti che Willow e Tara ti hanno fatto diventare umano.-gli suggerì senza che gli altri la sentissero.

In quel momento la porta del retro si aprì e Spike entrò di corsa gettando a terra la sua coperta.

-Dannazione cosa ci fate tutti qui alle sei del mattino?-si stupì.

Tutti lo guardarono ad occhi sgranati. Quando Buffy aveva cambiato il futuro lui era sparito ma adesso che tutto si era risolto, lui era ricomparso. E in fondo a nessuno dispiaceva rivederlo.

-Perché fate quelle facce? Sembra che non mi vediate da almeno quattro anni!-e quelle parole fecero ridere tutti di gusto.-Perché ridete?-fece perplesso e notò Buffy.-Cacciatrice come ti sei conciata? Guarda che siamo nel 2004.-la riprese.

-Un giorno, Spike, ti racconterò una storia che forse troverai molto divertente.-gli disse Dawn.

-Ragazzi, devo dirvi una cosa.-interruppe Angel attirando l’attenzione.-Willow e Tara hanno fatto avverare la mia profezia, adesso sono umano.-annunciò.

-Un’altra cosa riuscita.-sorrise Tara prendendo la mano di Willow.

-E di là, c’è una sorpresa per te.-Buffy lo prese per mano e lo condusse nel negozio, tutti lo seguirono.

Willow e Tara sapevano cosa lo aspettava ma erano ansiose di vedere l’espressione dell’ormai ex vampiro. Immaginavano che sarebbe stato uno shock per lui!

Tornarono nell’altra stanza e al loro arrivo una ragazza che stava guardando quella che lei definiva della strana mercanzia su uno scaffale si voltò. Aveva lunghi e ricci capelli castani, occhi nocciola, un’aria furba e sbarazzina e un vestito della stessa epoca che indossava Buffy.

 

Willow e Tara immaginavano chi fosse, mentre tutti se lo chiedevano e ad Angel si mozzò il fiato nel vederla per l’emozione. La ragazza sorrise e poi andò a gettarsi tra le sue braccia.

-Liam!!-esclamò la ragazza stringendolo forte.

-Katherine...-mormorò Angel abbracciandola forte.-Oddio, la mia Katherine.-la prese per le spalle per osservarla ma fu prima la ragazza a parlare.

-Wow, cosa abbiamo qui!-lo squadrò da capo a piedi.-Niente più camicia aperta e sporca, niente più capelli in disordine e niente più alito che sa di alcol! Sei diventato un damerino, guarda che bei vestiti e che bella pettinatura. Ti donano i capelli corti, sai?-notò e lui rise.

-E tu sei bellissima.-la abbracciò ancora una volta.-Non avrei mai potuto immaginare che saresti diventata così, dovrò diventare molto protettivo con te.-la ammonì.

-Ehi non cominciare a fare il fratellone maggiore antipatico!-lo riprese.

-Fratello?!-esclamò Xander stupito.

-Lei è Katherine, la mia sorellina minore.-la presentò Angel.

-Chiamatemi pure Kathy.-salutò tutti con un cenno della mano.-E penso che adesso dovrò abituarmi a chiamarti....-ci pensò bene.-Com’è che ti chiami adesso?-gli chiese.

-Angel, Kathy, mi chiamo Angel adesso.-le rispose.

-Bene, Angel.-poi si fece seria.-Volevo dirti che....si insomma....c’è una cosa di cui non devi mai dubitare, ed è il mio perdono per avermi uccisa. Non eri realmente tu, tu non mi avresti mai fatto quello che hai fatto. Lo sai che ti voglio tanto bene.-e vide il fratello commuoversi ed abbracciarla di nuovo.

Poi, quando si staccarono, fu Buffy a parlare.

-Ho chiesto io a Willow e Tara di ridarti Kathy.-esordì.-Tua sorella ha una mentalità molto futuristica, quindi ne ho portato questa parte con me. Non preoccuparti, anche Liam ha la sua Kathy.-lo rassicurò.

-Grazie.-le sorrise.

-Di niente.-si schernì.-Ma adesso devo assolutamente andare ad abbracciare mia madre e poi andare a mettere un paio di jeans.-disse facendo ridere tutti.

-Io non credo di avere vestiti con me, vero?-interruppe Kathy.

-Pazienta solo qualche ora, più tardi ti porterò io qualcosa.-la rassicurò Dawn.-Credo che noi due diventeremo molto amiche.-sorrise.

-Lo spero. Tu sei Dawn, vero? Ti ho riconosciuta perché Buffy mi ha parlato di te.-sorrise.

-Io adesso dovrei andare a casa.-si intromise Giles.-Jenny si sveglierà a momenti e non vorrei che non mi trovasse.-ma poi ci pensò bene.-O forse non è più con me?-guardò Willow e Tara.

-Vada a casa, troverà sua moglie e suo figlio.-lo rassicurò Willow.

Cordelia e Xander si guardarono e poi osservarono le loro mani sinistre.

-Siamo ancora sposati.-confermarono all’unisono prendendosi per mano con un sorriso felice.

-Che coppia!-esclamò ironico Gunn.

-Ragazzi, andate tutti a dormire, sarete sfiniti.-suggerì Buffy.-Più tardi ci racconteremo tutto quanto.-assicurò con un sorriso.

-Io porto con me la mia sorellina, abbiamo un paio di secoli e mezzo da recuperare.-sorrise Angel.

-E adesso abbiamo anche meno anni di differenza. Ho diciassette anni, sai?-lo informò.

-Io ne ho ancora ventisei.-scherzò.-Andiamo, facciamo colazione e ci mettiamo a parlare. Abito proprio qui sopra.-e dopo aver salutato tutti si allontanarono.

Uscirono tutti, Xander pensò ad accompagnare Spike che non rivelò perché era venuto al negozio a quell’ora, ma tanto non aveva importanza.

Ormai erano quasi le sette quando Joyce si alzò. Si lavò, vestì e scese in cucina per farsi un caffè, poi si sedette allo scrittoio nel salotto per controllare alcuni documenti della galleria. Stranamente non aveva trovato Hank accanto a sé, forse era uscito prima.

Tra poco, sapeva, Dawn si sarebbe alzata. Come sempre avrebbe fatto tardi a scuola.

Dawn entrò dalla porta della cucina dicendo scherzosamente a Buffy di fare attenzione con quel vestito ingombrante. Joyce non era lì quindi doveva essere nel salotto e si diressero lì.

-Mamma?-la chiamò Dawn distogliendola dai documenti.

-Dawn, non ti ho sentito scendere.-la donna sorrise in sua direzione.

-Sono appena rientrata.-le confessò timidamente vedendo il suo sorriso sparire.

 

-Cosa? Dawn dove sei stata tutta la notte?-si alzò.

-Sono stata con gli altri. Noi abbiamo....-si interruppe.-Ho una sorpresa per te.-e si voltò facendo segno a Buffy di entrare.

La cacciatrice avanzò lentamente, quasi timidamente e si fermò sulla soglia in attesa di qualche segno.

Joyce sgranò gli occhi che subito le si velarono di lacrime e corse ad abbracciare l’adorata figlia maggiore che tanto le era mancata in quegli anni.

-Buffy....-mormorò stringendola forte.

-Sono tornata, mamma.-ricambiò piangendo.

E fu una scena che commosse molto Dawn. Joyce avrebbe subito voluto parlare con Buffy di quegli anni di lontananza, ma la figlia le disse che prima doveva assolutamente andare a mettersi qualcosa di più comodo e sciogliersi i capelli.

Trovò la sua stanza come l’aveva lasciata, non era cambiato una virgola e si spogliò lasciando il vestito alla rinfusa sul letto. Indossò un paio di jeans ed un maglione azzurro di lana. Si sciolse i capelli, adesso li aveva lunghi fino alla vita, e li spazzolò fino a lisciarli completamente. Erano naturali così.

Poi si presentò di sotto e si sedette sul divano accerchiata dalla madre e la sorella. Raccontò loro tutto, dello stregone, di Liam, dei suoceri e la cognata, dei figli e della vita frivola e un pò monotona di quel secolo. Disse che era troppo abituata alla modernità per potersi abituare.

Parlarono fino alla tarda mattinata, poi Dawn uscì per portare due paia di pantaloni, qualche maglione, delle t shirt e delle felpe a Kathy. Appena passato il giorno di Natale avrebbero dovuto portarla a fare shopping e Dawn immaginava che Angel non avrebbe badato a spese per il guardaroba della sua adorata sorellina minore.

Quella sera si ritrovarono tutti in casa di Buffy per festeggiare la vigilia, era stata un’idea di Joyce per riunire tutti. Anche perché Buffy doveva recuperare molto tempo con loro.

Joyce preparò una bella cenetta per tutti felice di quella festicciola improvvisata. Oltretutto non aveva visto spesso la gang in quegli anni e quella era una buona occasione.

Buffy fu felice di rivedere Jenny, anche l’insegnante adesso aveva ricordato tutto ed ebbe un bel chiarimento con la cacciatrice che vide anche il piccolo Robert e se ne innamorò a prima vista, era bellissimo. Ma per punzecchiare Giles, gli disse che assomigliava alla madre.

Kathy era entusiasta di tutto quello che aveva intorno e iniziò seriamente a legare molto con Dawn, c’era aria di una bella amicizia tra le due e la cosa non dispiacque a nessuno.

Allo scocco della mezzanotte stapparono lo spumante e iniziarono a fare i brindisi e scambiarsi gli auguri di buon Natale. Purtroppo non c’era stato molto tempo per fare regali, o almeno non a tutti.

Proprio durante quel momento, Cordelia tirò Xander di lato in cucina.

-Ti ricordi che avevamo detto che tra un anno avremmo cominciato seriamente a parlare di figli?-gli chiese fingendo una tranquillità che non provava.

-Certo.-rispose.-Perché, vuoi aspettare ancora un pò o magari pensarci prima?-ipotizzò.

-Ehm...Xander....sono incinta.-gli annunciò come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

-Eh?!-fece stralunato.-E i nostri progetti?-

-È capitato, non era previsto. Ma adesso che c’è.......non possiamo rifiutarlo, ti pare?-e lo guardò con uno di quei suoi sorrisi a cui lui non poteva resistere.

-Rifiutarlo?! Non pensarci neanche!-esclamò e l’abbracciò.-Andiamo ad annunciarlo agli altri, è il più bel regalo di Natale che abbia mai potuto desiderare.-e la baciò dolcemente.

Sorridendo tornarono dagli altri e annunciarono a tutti l’imminente arrivo. Tutti esclamarono di gioia e si precipitarono ad abbracciare i futuri genitori. Quella fu una scusa in più per festeggiare ancora e fare festa fino a tardi, tanto nessuno era stanco.

-È già insopportabile normalmente, pensate adesso che è incinta!-fece Angel drammatico.-Povero me!-

-Ah, ma che simpatico!-lo riprese la diretta interessata dandogli una manata su una spalla e facendo ridere tutti di gusto.

 

E i discorsi cominciarono a orientarsi sui progetti. Xander e Cordelia cominciarono a progettare la camera del nascituro e tutte le cose necessarie, Angel iniziò a preparare Kathy per il liceo e poi il college, Buffy avrebbe ripreso gli studi, aveva intenzione di laurearsi e fare qualcosa di utile, mentre Giles e Jenny iniziavano a cercare un nuovo appartamento per starci in tre o forse anche quattro.

Alle tre e mezza erano ancora tutti in casa Summers a parlare, quando Buffy si staccò dal gruppo e decise di sedersi un pò sul divano a dondolo della veranda per riflettere su quanto era successo ultimamente. Ma non passò molto tempo che fu raggiunta da Angel.

-Come mai tutta sola?-le chiese sedendole accanto.

-Volevo riflettere un pò. Troppe emozioni in meno di ventiquattro ore, inizio a sentire la stanchezza.-sorrise passandosi una mano sul viso.

-Presto tornerà tutto alla normalità.-tentò di rassicurarla prendendole una mano.-Ho la sensazione che dovrai allenarti molto, mi sembri un pò fuori forma.-notò.

-Sono quattro anni che non vedo ne uccido un vampiro, sfido chiunque a restare in forma con la vita pigra del diciottesimo secolo.-gli rispose facendolo sorridere.

-Ho una cosa per te, purtroppo non ho potuto incartarlo a dovere.-e uscì dalla tasca del cappotto un involucro sottile e lungo legato con un grosso nastro rosso.

Lei lo prese con un sorriso e lo osservò attentamente.

-Un diario.-notò.-Bello. Vuoi che racconti la mia avventura?-ipotizzò divertita.

-Se trovi un pò di spazio.-alzò le spalle e perplessa dalle sue parole lei sciolse il nastro e ne sfoglio velocemente qualche pagina.

-Ma è già usato.-notò con disappunto.

-È il mio.-precisò serio.

Lei alzò lo sguardo su di lui seria e per qualche secondo rimasero in silenzio.

-Willow me l’aveva detto che avevi cominciato a tenerne uno.-rivelò.-Perché me l’hai dato?-

-Voglio che tu sappia tante cose che ti ho taciuto. E....dopo che l’avrai finito c’è una cosa importante che dovrò rivelarti. Qualcosa che è successo ma che....è stato cancellato.-disse enigmatico.

-Uhm...sono curiosa ma dalla tua espressione mi sa che ti rifilerò un paio di pugni.-lo squadrò con attenzione cercando di capire se era così o meno.

-Mi sa di si.-assentì e sorrise.

Poi le accarezzò dolcemente il viso e si chinò a baciarla. Sapeva di nostalgia e di felicità ritrovata, di amore mai sopito e promesse per il futuro.

-Voglio stare con te per sempre.-le disse.

-Lo so.-sorrise furba.-Anch’io.-e stavolta fu lei a baciarlo con tutto l’amore di cui era capace.

Perché adesso che l’aveva ritrovato non se lo sarebbe più lasciato sfuggire.

E dopo il bacio rimasero abbracciati sul divano a dondolo a guardare il cielo che poco alla volta cominciava a schiarirsi.

-Ogni volta che ho guardato il cielo ho pensato a te.-le mormorò lui.

-E prima di sparire anch’io facevo lo stesso. Perché il cielo è uguale dappertutto e quando lo guardi sai che è la stessa cosa che sta guardando la persona che ami.-disse.

-È vero.-assentì.-Adesso rientriamo. Se domani vogliamo fare onore al pranzo di tua madre dovremmo andare tutti a dormire.-si alzò e aiutò lei a fare lo stesso.-A proposito, dovrai aiutarmi a tenere a bada Kathy. Mi sa che è un bel peperino.-disse mentre apriva la porta.

-Tranquillo, tua sorella mi adora e abbiamo un bel rapporto di amicizia.-lo tranquillizzò entrando.

Prima di chiudere, Buffy lanciò un’occhiata al cielo e sorrise perché sapeva che, nel futuro o nel passato, quel cielo era sempre lo stesso.

Ed era vero, perché, in un’altra epoca, un’altra coppia si ritrovò a guardare il cielo sorridendo e pensando che la vita era proprio strana.

E anche che loro erano una coppia destinata ad amarsi in tutte le epoche e le realtà. Il loro era un amore pieno di ostacoli da superare ma che impallidivano di fronte a quel sentimento.

EPILOGO

Tutte le donne del gruppo accompagnarono Kathy a fare il suo primo shopping, Angel le consegnò una cifra esorbitante dicendole di non farsi scrupoli e comprarsi tutto quello di cui aveva bisogno. Più in là avrebbero pensato ai mobili per la sua camera.

 

E Kathy si divertì a comprare tutto quello che le piaceva consigliata dalle nuove amiche su cosa le stava bene, cosa andava di moda, cosa no e gli accessori migliori. Erano in sette ma erano così cariche di buste e pacchetti di ogni genere che quasi non riuscivano a camminare, ma loro si stavano divertendo così tanto. Cordelia e Dawn la consigliarono sui trucchi che la abbellivano ancora di più e la valorizzavano al meglio. Per Kathy fu una giornata unica, tutto la incuriosiva e la eccitava come una bambina. Le piaceva proprio il futuro e voleva proprio goderselo al meglio.

Quella stessa sera andarono tutti a Los Angeles, tranne Giles e Jenny, per passare una bella serata fatta di cocktail e canzoni al Charitas. Lorne fu felice di rivedere i suoi vecchi amici della Angel’s Investigations. Lui aveva saputo tutto quello che era successo, non aveva mai dimenticato ma si era adattato ai cambiamenti. Solo non sapeva dove trovare i suoi amici e adesso li rivedeva con tante novità e cambiamenti che gli fecero solo piacere. Riservò loro il tavolo migliore del locale e disse ai camerieri di trattarli con tutto rispetto, però dovevano cantare! Solo Kathy riuscì ad astenersi perché essendo nuova del futuro non conosceva la nuova musica, quindi non poteva cantare.

Ma tutti gli altri si divertirono a cantare anche più di una volta, ridendo come matti e dando mostra della loro vena canora che in alcuni era apprezzabile ma in altri era proprio disastrosa.

-Mandy, tu non vai a cantare?!-chiese Lorne ad Angel mentre si esibiva una ragazza dandogli una manata su una spalla.

-Mandy?!-esclamò Kathy stupita.-Perché ti chiama Mandy?-chiese al fratello.

-Allora non è vero che sei un uomo!-lo punzecchiò Xander con una gomitata.

-Xand, credi alla tua cara amica Buffy...-si intromise la cacciatrice seria.-Mi ha dato tre figli nel giro di quasi tre anni. È più che un uomo.-ammiccò facendogli capire che oltre ai figli del passato da quando era tornata si erano rifatti di tutto il tempo che non avevano potuto consumare.

-Amore...-la riprese Angel imbarazzato arrossendo mentre tutti scoppiavano a ridere divertiti.

-Non ho ancora capito perché ti chiama Mandy.-insistette Kathy curiosa. Si era iscritta al liceo e non vedeva l’ora di cominciare, dopo le vacanze natalizie. Era brava negli studi e se la sarebbe cavata bene ma oltretutto era bella, simpatica e socievole, nessuno si sarebbe stupito se avesse cominciato a fare la cheerleader e sarebbe diventata la reginetta della scuola.

-Una sera, per cercare di salvare una donna, ho cantato una canzone che si chiama Mandy e da allora, ogni tanto, Lorne mi chiama così.-le spiegò finalmente in fratello.

-E ti assicuro, Kathy, è uno spettacolo pietoso.-si intromise Cordelia.

-Ah, ma sentitela quella che si è divertita cantando We are the champions e anche The greatest love of all.-rise il suo capo.

-Angel, adesso devi proprio cantare.-insistette Lorne tirandolo per un braccio e praticamente trascinandolo sul palco.-E adesso, signori e signore, un mio caro amico stonato come una campana ma che comunque si impegna.-lo presentò al microfono.-Angel, Mandy è tutta per te.-sorrise sardonico e lo lasciò solo a cantare di nuovo Mandy, rosso come un peperone e talmente imbarazzato che aveva voglia di sprofondare.

La canzone la dedicò alla sua Buffy e anche alla sua adorata sorella che finalmente aveva di nuovo con sé. Alla fine, nonostante tutto, gli amici lo applaudirono e come premio ricevette un appassionato bacio di Buffy.

Fu una serata unica e indimenticabile che recuperava un pò del tempo perduto e sapeva di promesse serene per il futuro....tutti insieme felici.

Contemporaneamente, una Buffy del passato guardava il cielo del pomeriggio e sorrideva mentre le sue due figlie giocavano con delle belle bambole di porcellana e il figlio si divertiva a disegnare con il padre che le lanciava spesso sorrisi dolci e felici.

Quella Buffy pensava alla parte di sé che finalmente si era ricongiunta alle persone che amava e si chiedeva se ogni tanto anche lei guardava il cielo pensando al passato e dicendosi che quel cielo era lo stesso che avrebbe visto le loro vite finalmente perfette e serene.

 

 

Fine