IL SOGNO

 

Autore: Cristal

E-mail: cristallidiluce@libero.it

Pairing: Cordelia/Angel, Buffy/Angel

Rating: PG-13

Genres: Drama, Romance

Timeline: Siamo nella 6° serie di BTVS, dopo la rottura di Buffy e Spike, dopo il matrimonio saltato di Xander e Anya, dopo la notte di Spike e Anya, dopo il ritorno di Amy e dopo la morte di Tara. Willow ha superato la crisi con la magia nera e la Troika continua a dare problemi. Parallelamente siamo nella 3° serie di Ats, dopo la nascita di Connor, Angel fa coppia con Cordelia, la Wolfram & Hart sono ancora i cattivoni da sconfiggere.

Summary: Un sogno può portare a delle incredibili conseguenze…

Spoilers: Terza serie di Ats.

Disclaimer: i personaggi descritti appartengono a Joss Whedon, alla Mutant Enemy, alla WB e alla 20th Century Fox. L’autore scrive senza fini di lucro e per puro piacere personale. Non si intende infrangere alcun copyright.

Note: Voglio mettere in chiaro che Buffy e Angel non si vedranno in questa storia (solo in una minuscola scena), ma forse si sentiranno una o due volte. Tara è morta ma vive ancora.

 

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Il castello era enorme e misterioso. Ogni stanza era arredata in stile antico e in toni morbidi: bianco, avorio, celeste, crema, rosa pesco, lilla...

Aprì la porta finestra e si ritrovò in un enorme terrazzo. Ai lati due scalinate che portavano all’enorme e stupendo giardino pieno di siepi e di cespugli di rose di ogni tipo e colore: rosa tea, miniatura, rose rosse, rosa, gialle e bianche...

Si appoggiò alla balaustra guardando l’enorme giardino.

Una leggerissima brezza le scompigliava i capelli ormai corti e il lungo abito bianco. Era un abito semplice, leggermente svasato con le bretelle. Quasi una sottana ma non lo era.

I passi erano impercettibili ma attirata da quell’impercettibilità si voltò e lo vide elegante nel suo smoking.

Lo guardò negli occhi, non c’erano parole, e in un attimo seppe di Pylea, Darla, Connor e, soprattutto, di Cordelia.

La guardò negli occhi e seppe subito di Spike, di Xander e Anya, di Willow, Tara, Amy e della Troika.

Le si avvicinò e la prese tra le braccia. Iniziarono a ballare al suono di una dolce musica suonata da chissà dove. Era soave e talmente dolce che quasi non credevano di sentirla davvero (è Close your eyes, eh eh!) ma sapevano che era adatta a loro, era la loro colonna sonora. Non era una musica da ballare ma loro lo stavano facendo e i loro movimenti si adattavano perfettamente al suono.

Senza rendersene conto si ritrovarono nella camera da letto continuando a ballare al suono di quella musica celestiale.

La musica continuava a suonare ma loro ormai non stavano più ballando, si stavano baciando.

Il letto era morbido e accogliente e sembrava fatto apposta per loro.

La passione li avvolse ma più che altro era amore e dolcezze.

Dopo si addormentarono abbracciati.

Buffy si svegliò voltando la testa di lato.

I suoi sogni si facevano sempre più strani ma arrivare addirittura a sognare Angel!

Sapeva che quello che aveva scoperto era vero, non era solo frutto di un sogno.

Si alzò. Doveva portare Dawn a scuola, andare al lavoro e nel pomeriggio al negozio dove c’era da discutere ancora su Jonathan, Warren e Andrew.

Al lavoro riuscì a non pensare a quel sogno ma sperò ardentemente che non volesse dire qualcosa.

 

Angel baciò Cordelia sulla fronte e si alzò dal letto.

Indossò un paio di pantaloni e a piedi nudi andò in cucina per bere qualcosa.

L’ex hotel era immerso nel silenzio e questo gli fece capire che Wesley, Gunn e Fred dovevano essere usciti, forse a fare un pò di spesa, e che Connor dormiva.

Ancora non si era abituato alla nuova situazione. Non ci credeva: lui che stava con Cordelia!

Sorrise mentre il sogno gli tornava alla mente. Non pensava più a Buffy da quando aveva saputo che era tornata in vita ma adesso l’aveva sognata.

Che strano! Sperò che non fosse la previsione di qualcosa.

Tornò a letto abbracciando Cordelia che dormiva ancora.

Per lui era ora di dormire ma sapeva che presto Cordelia si sarebbe alzata e andata da qualche parte lasciandogli un biglietto.

Le accarezzò i capelli lisciandoli con le dita. Poi tornò ad addormentarsi.

 

Quando entrò nel negozio, Anya stava servendo un cliente, Xander parlava con Willow e Dawn faceva  i compiti.

Non era più lo stesso senza Giles e Tara. Willow stava soffrendo per lei, lo capivano anche se cercava di nasconderlo e Giles mancava a tutti, quello avevano il coraggio di ammetterlo.

Spike si faceva vedere poco. Dopo quello che era successo con Buffy evitava di farsi vedere a meno che non era strettamente necessario.

All’orario di chiusura si riunirono attorno al tavolo.

Buffy notò come le cose erano cambiate. Un tempo Xander e Anya si sarebbero messi vicini più che altro sbaciucchiandosi che seguendo la discussione, ma adesso erano a debita distanza l’uno dall’altra e Buffy notava che Anya aveva qualcosa da nascondere. Non faceva più battute e arrossiva spesso abbassando gli occhi come se si sentisse in colpa.

-Altri attacchi dai quei tre stregoni cretini?-Buffy faceva su e giù per la stanza con le braccia al petto.

-No, anche se mi sento sempre spiata.-rispose Willow.

-È incredibile che Jonathan si sia schierato dalla parte del male dopo tutte le volte che gli hai salvato la vita!-esclamò Xander.-E io che lo consideravo solo il cretino del Sunnydale High! Era persino più cretino di me!-

-Non siamo qui per ricordare chi era il più cretino del liceo.-lo riprese la cacciatrice.

-Scusa.-abbassò gli occhi.

-Dobbiamo stare in guardia.-ci rifletté un attimo.-Qualcuno ha notizie di Amy?-

-No, l’ho vista due giorni fa, pare che stesse cercando un lavoro ma non so più nulla.-la informò la  strega.

-Se la vedi non farti convincere a fare incantesimi, mi raccomando.-le sorrise bonariamente.

Quando Tara era morta si era sfogata con la magia fino a che la stava quasi consumando. Il non riuscire a portarla in vita, poi, le aveva acceso una rabbia cieca dentro. Se Buffy non l’avesse fermata parlandole dolcemente sarebbe potuta succedere una catastrofe.

-Tranquilla, sto bene.-sorrise.-Mi sto riprendendo.-

-Allora oltre al fatto che siamo a terra c’è qualcosa che può non aiutarci?-chiese ironica.

Silenzio.

-Era tutto più facile quando il cattivo era un demone che minacciava gli Apocalisse e noi li sventavamo facendoli tutti a pezzettini.-si sedette al tavolo.

-O facendo saltare in aria la scuola.-la battuta di Xander, eppure, li fece sorridere tutti.

Una mattina di due mesi dopo Buffy si alzò con un senso di pesantezza e nausea.

Era strano, la sera prima non aveva neppure cenato.

-Sorellina stai bene? Sei pallida.-Dawn le si avvicinò accarezzandole i capelli mentre facevano colazione.

-Non sto molto bene, in effetti. Sento come se dovessi vomitare da un momento all’altro.-rispose con un timido sorriso.

-Non ti starai ammalando?-si preoccupò.

-Magari è un pò d’influenza. Andiamo, ti porto a scuola.-afferrò le chiavi della macchina.

Le due sorelle uscirono pronte ad affrontare una nuova giornata.

Al lavoro Buffy fu spesso colpita da giramenti di testa. Cercò di non farsene accorgere ma le cose peggiorarono quando vomitò durante un momento di pausa. I mal di testa si fecero più forti.

-Buffy consegni tu questi al tavolo due?-le chiese una collega con un sorriso. Era sempre stata molto gentile con lei perché capiva la sua situazione.

-Certo.-prese i due piatti con un sorriso e si avviò.

Due passi dopo si fermò barcollando. Le girava tutto. Strinse gli occhi per cercare di riprendersi ma quando li riaprì fu anche peggio. Due secondi dopo cadde a terra svenuta.

-Buffy!-urlò la collega correndo da lei. Si fecero tutti intorno alla ragazza.

Quando si svegliò era in ospedale. La collega accanto a lei.

-Buffy, finalmente ti sei svegliata! Santo cielo ci hai fatto prendere un colpo.-le si mise accanto.

-Dove sono?-sussurrò tirandosi a sedere.

-Sei in ospedale. Se ci avessi detto come stavano le cose non ti avremmo fatto strapazzare.-la ammonì.

-Le cose?! Non capisco.-si stupì.

-Ma come non lo sapevi? Il medico ha detto che sei incinta di due mesi.-la notizia fu una doccia fredda.

Come poteva essere incinta. Non andava a letto con qualcuno da tre mesi e per di più l’ultima volta era stata con Spike!

Ma improvvisamente le apparve un’illuminazione: il sogno!!! Il sogno che aveva fatto con Angel!

Le sembrava strano ma non, poi, così tanto. Il fondo lei era abituata alle stranezze ma portare in grembo il figlio di Angel la intristì e arrabbiò al tempo stesso.

-Incinta!? Non può essere.-si lasciò cadere sui cuscini.-Aiutami ad alzarmi, sto meglio. Devo andare a casa.-scostò le coperte.

-Va bene.-la aiutò ad alzarsi e vestirsi e dopo la accompagnò al negozio.

Erano tutti lì. Persino Spike era presente.

Come al solito, all’ora di chiusura si misero a discutere della situazione demoniaca.

-Per stasera non parliamo della Troika, ho una notizia da darvi.-guardarono tutti Buffy.

Non sapeva come dirglielo ma di una cosa era sicura: mai a nessuno avrebbe detto chi era il padre del suo bambino. Non avrebbero capito ed era meglio tenere la cosa per sé.

-Qualcosa di bello o brutto?-si informò Dawn.

-Non lo so. Diciamo che in altri casi dovrebbe essere bello ma stavolta è una tragedia.-incrociò le braccia al petto. La guardarono senza capire.

-Facciamo una gara di indovinelli?-

-No, Xander, niente indovinelli solo un bambino.-si guardarono tutti in giro.

-Non vedo bambini in giro.-disse Anya.

-Non è ancora nato.-li riprese.

Immediatamente guardarono tutti Anya.

-Non guardatemi così io non sono incinta!-protestò. Gli sguardi si spostarono su Willow.

-Impossibile, sono omosessuale, ricordate?-li riprese.

Scartarono a priori Dawn ma nel negozio era rimasta una sola ragazza.

Sgranarono tutti gli occhi ma prima che potessero dire qualcosa la porta si aprì ed Amy entrò.

-È permesso?-chiese timidamente.

-Solo se non crei casini vari.-Buffy si voltò e la guardò.

-Prometto che starò buona. Ero sconvolta per questo ho fatto tutti quegli incantesimi coinvolgendo anche Willow. Sono stata un topo per tre anni e improvvisamente mi ritrovo di nuovo umana trovando tutto diverso da come lo avevo lasciato.-si giustificò.

-Amy non ci servono scuse ma noi salviamo il mondo, non lo distruggiamo. Adesso siediti.-la ragazza prese posto su una sedia.

-Buffy è per caso Amy quella...?-Xander lasciò la frase in sospeso.

-Cosa dovrei essere?-si insospettì la strega.

-Sei incinta?-le chiese schietta Dawn.

-Cosa io incinta? E da quando?-protestò.

Gli sguardi tornarono tutti su Buffy.

-Non guardatemi così, sono io quella incinta, lo so!-protestò.

Erano tutti scioccati e non sapevano che dire.

-Penso che dovresti darci delle spiegazioni.-Xander si alzò.

Buffy prese fiato.

-Io non so come sia successo, sono confusa e avrei molto bisogno di una delle spiegazioni di Giles.-mormorò.

-Da dove vuoi che cominci?-guardarono l’entrata dalla palestra vedendo l’osservatore che sorrideva paternamente.

-Giles!-esclamò Buffy con un sorriso gettando le braccia al collo del suo osservatore.

Lo abbracciarono tutti contenti di rivederlo.

-Allora, vecchio matusalemme, sentiva la nostra mancanza, vero?-Xander gli batté una mano sulla spalla. Giles si riaggiustò gli occhiali sul naso.

-Primo: Xander non chiamarmi più con quel nomignolo orrendo. Secondo: io sento sempre la vostra mancanza. E terzo: il Consiglio pensa che stia succedendo qualcosa che riguarda la cacciatrice e mi ha inviato a controllare la situazione.-si avvicinarono al tavolo.

-E il Consiglio aveva ragione, Buffy è incinta!-annunciò Dawn con un sorriso.

Giles fissò stupefatto Buffy togliendosi gli occhiali. La ragazza abbassò gli occhi imbarazzata.

-Se mi lasciate spiegare vi dico tutto.-fecero tutti silenzio.-Allora l’ultima volta che sono andata a letto con qualcuno è stato tre mesi fa ed era Spike. Io sono incinta di due mesi.-spiegò.

-Quindi Spike è da escludere.-fece Xander ovvio.

-Per forza, io non posso procreare.-il vampiro alzò le spalle.

-E questo è vero. Nessun vampiro può avere figli.-Giles annotò tutto su un diario.

-Angel e Darla hanno avuto un bambino.-si voltarono verso Buffy che si era poggiata al bancone con le braccia incrociate al petto.

La notizia li scioccò tutti. Angel e Darla?! Ma erano due vampiri e poi...ma Darla non era morta?!

-Angel e Darla?-chiese Willow.

-Proprio loro due. Hanno avuto un figlio, maschio, si chiama Connor.-

-E tu come lo sai?-si stupì Giles.

-Non lo so, lo so e basta.-alzò le spalle.

-Beh riprendiamo a parlare del figlio che aspetta Buffy. Come è possibile che tu sia incinta se non sei andata a letto con qualcuno?-la domanda di Giles li zittì tutti.

-In effetti...-guardarono la cacciatrice.-Due mesi fa, ho fatto un sogno dove andavo a letto con qualcuno ma è stato un sogno. Potrebbe significare qualcosa?-

-Un sogno?-si stupì Willow.

-Ma si certo!-esclamò Giles.

Lo guardarono tutti. L’osservatore si batté una mano sulla fronte.

-Ma certo è ovvio, come ho fatto a non arrivarci subito!-notò che lo guardavano tutti stupiti e curiosi-È Tara!-esclamò.

Il nome li fece intristire tutti a partire da Buffy. Tara era morta per salvare lei.

-Lasciatemi spiegare, Tara è morta per salvare Buffy e Willow non è riuscita a riportarla in vita ma Tara c’è ancora e Buffy la sta aspettando! Non capite?! Il figlio di Buffy è Tara!-

-Potrebbe davvero essere Tara?-chiese Anya.

-Io credo di si. Coincide tutto e anche il fatto che questo bambino è stato concepito tramite un sogno e non nella realtà.-tentò di convincerli.-Ovviamente dobbiamo aspettare che un’ecografia riveli che sia femmina perché se è maschio la mia supposizione è falsa.-

-Bene, dobbiamo solo aspettare un mese.-Buffy alzò le spalle.

-C’è un particolare incantesimo...-fissarono tutti male Amy.

-Amy basta incantesimi a meno che non si tratti di vita o di morte.-la riprese la cacciatrice.

-Afferrato il concetto.-la strega si sedette.

-Un’ultima cosa: Buffy nel sogno, il padre è un essere umano o no?-abbassò gli occhi alla domanda di Giles. Alzò il viso scuotendo la testa.

-No ma non era Spike e non fatemi dire altro.-si allontanò verso uno scaffale.

-Bene non ti chiederemo più nulla. Chiamo il Consiglio per informarli della novità e per dire loro che resterò qui fino alla nascita.-Giles andò dietro al bancone afferrando il telefono.

Buffy, in fondo, era contenta. Un pò per il bambino ma non perché era figlio di Angel ma perché forse era Tara. Ma soprattutto perché finalmente Giles era di nuovo a Sunnydale e forse sarebbe riuscito a convincerlo a restare per sempre.

Il mese passò in fretta. La mattina che Buffy doveva fare una visita e quindi una bella ecografia che le avrebbe anche dovuto rivelare il sesso del nascituro la accompagnò Dawn ma all’ospedale trovò tutti i suoi amici.

Entrò sola e la visita durò circa mezz’ora. Quando uscì le andarono incontro.

Buffy si avvicinò a Willow e l’abbracciò.

-È Tara. È una femmina.-annunciò.

L’amica la abbraccio stretta felice. Quella sera organizzarono una festicciola al negozio per festeggiare la notizia.

Tara stava rivivendo in Buffy e questo rese Willow di buon umore.

Mentre tutti festeggiavano, era presente persino Spike, Buffy notò Willow in disparte appena fuori dal negozio.

Uscì e si avvicinò alla sua amica.

-Perché tutta sola qui fuori?-le sorrise avvicinandosi.

-Non lo so.-rispose abbassando gli occhi.

-Devi essere contenta. Tara è qui.-si mise le mani sul ventre.

-Sai mi chiedo una cosa: perché te e non io? Io ero la sua fidanzata, mi amava e io amavo lei ma allora perché non sono io ad aspettarla?-la guardò.

-Forse perché è morta per salvarmi la vita.-sorrise.-Non ti offendere ma io...non la chiamerò Tara.-abbassò gli occhi.

-Lo capisco, tranquilla. Qualsiasi nome vorrai darle sarò contenta. L’importante è che lei sia Tara.-la abbracciò.

-Hai ragione.-sorrise.

Dopo poco si staccarono con un sorriso.

In quel momento uscì Spike. Willow con una scusa rientrò in negozio e li lasciò soli.

-Allora è Tara.-le si avvicinò.

-È Tara.-confermò. Cercò di prenderla per un braccio ma lei si divincolò.

-Perché non vuoi che ti tocchi?-lasciò ricadere il braccio.

-Perché l’hai fatto anche troppo.-evitò di guardarlo fissando l’oscurità davanti a sé.

-Sai mi chiedo spesso perché è finita.-

-Perché Angel aveva ragione.-lui non capì.-Quando mi lasciò mi disse che meritavo una vita normale e io continuavo a ripetergli che non la volevo. Mi disse che ero giovane che meritavo un marito, dei figli e tutto il resto e che allora non lo volevo ma che un giorno mi sarei trovata a desiderare tutto. Riley ha fatto arrivare quel giorno. Quando è tornato con Sam, felice e cambiato ho desiderato anch’io un marito e dei figli e le parole di Angel mi sono venute in mente. Non avrò mai un marito ma almeno voglio un bambino e adesso aspetto Tara.-lo guardò.

-Mi ami?-la domanda la fece sorridere.

-E pensare che ci ho creduto. Mi sono persino tagliata i capelli.-portò una mano ai capelli poi la abbassò.-No, non ti amo, almeno non più. Anzi mi spiego meglio ma non offenderti, non voglio ferirti: io credevo di amarti ma la mia era solo una infatuazione ed è passata. Torno dentro, adesso.-lo sorpassò e tornò dentro il negozio.

Spike non ebbe il coraggio di tornare dentro e così tornò alla sua cripta.

 

Angel finì di compilare la lista e si alzò tenendola in mano.

Uscì dal suo studio entrando in cucina dove c’erano tutti.

-Ciao amore!-Cordelia gli gettò le braccia al collo baciandolo.

-Ciao a tutti.-Angel sorrise. Si staccò da Cordelia.-Cordy, ascoltami, qui a Los Angeles non c’è un negozio di magia e a me servono degli oggetti per un incantesimo. Ci andate tu e Gunn?-lo fissarono stupiti.

-Angel hai appena detto che a Los Angeles non ci sono negozi di magia.-sorrise Gunn.

-Ho appena parlato con Giles e vi farà trovare tutto pronto.-diede loro la lista e i soldi.

-Va bene, torniamo subito.-Cordelia afferrò quello che le porgeva Angel e dopo averlo baciato andò via con l’amico.

-Ma che incantesimo devi fare?-chiese Wesley.

-Oh...è un incantesimo di protezione per Connor e spero che funzioni.-disse serio.

-Lo spero anch’io.-sorrise Fred.

Ripresero a parlare dell’ultimo attacco tentato da Darla e Drusilla per conto di Lindsey.

Cordelia parcheggiò davanti al Magic Box e poi scese parlando allegramente con Gunn.

Quando entrò c’erano un paio di clienti che guardavano in giro e Giles dietro il bancone che controllava alcune scartoffie.

-Giles? Siamo arrivati.-l’osservatore alzò lo sguardo su di loro.

-Cordelia!-sorrise uscendo dal bancone e abbracciando la ragazza.-Siete venuti a prendere i prodotti che mi ha chiesto Angel al telefono?-si staccò.

-Si, ci manda lui.-si guardò in giro.-È davvero un bel posto, complimenti!-sorrise.

-Grazie. Vi avrei fatto recapitare i prodotti a casa ma Xander stamattina lavorava, Willow aveva una lezione, Dawn non guida ancora, Buffy è andata in ospedale per una visita, Spike non può uscire di giorno ed Amy lavora. Anya lavora qui ma adesso si è allontanata un attimo.-tornò dietro il bancone per fare la fattura.

-Buffy è andata in ospedale? Ma perché, sta male?-si preoccupò.

-Oh no niente affatto, vi è andata solo per una visita di controllo.-sorrise.-Bene sarebbero 50 dollari ma dato che sei tu ti faccio uno sconto. Vengono 30 dollari.-sorrise porgendole il sacchetto.

-Oh non doveva!-esclamò pagandolo.

-È un vero piacere.-sorrise prendendo i soldi.-Se vi serve altro chiamatemi, a presto.-

-Grazie, non mancheremo.-lo salutò con una stretta di mano.

Gunn afferrò il sacchetto e uscirono.

Appena fuori si scontrarono con Buffy.

-Cordelia!-esclamò la cacciatrice vedendola.

-Buffy!-subito lo sguardo le cadde al pancione. Buffy, ormai, era al settimo mese di gravidanza.-Oh mio Dio.-disse con un sorriso.

-Eh?..Ah già...oh mio Dio.-portò le mani al ventre con un sorriso.

-Ecco perché Giles ha detto che eri andata a fare una visita in ospedale.-la guardò.

-Normale visita di controllo ma non ci sono problemi, sono sette mesi che è buonissima.-

-Allora è femmina?-sorrise Gunn.

-Esattamente, è una femmina.-annuì.

-E chi è il padre?-chiese Cordelia.

“È il tuo fidanzato, e l’abbiamo fatta attraverso un sogno stupendo!”la risposta le rimbombò nella testa con una punta di cattiveria e l’avrebbe detta volentieri alla sua ex amica solo per farle sparire quella luce felice dagli occhi.

Era gelosa della felicità di Cordelia ma non poteva farlo vedere a nessuno.

-Oh...è una storia strana. Sapete che la fidanzata di Willow è morta?-

-Willow aveva una fidanzata?!-si stupì Cordelia.

-Evidentemente non sapevi delle ultime novità. Si, Willow, ha cambiato gusti sessuali ma Tara, la sua fidanzata, è morta per salvarmi la vita e lei non è riuscita a riportarla in vita. In sogno sono andata a letto con un uomo e adesso Tara è qui.-spiegò con un sorriso accarezzandosi la pancia.

-Una storia strana davvero.-sorrise Gunn.

-Allora, Cordy, a te come va? Con Angel, intendo.-chiese con una punta di malizia e un sorriso finto.

-Con Angel?-si stupì la ragazza.

-Non fare la finta tonta so che state insieme e non chiedermi come faccio, lo so e basta!-

-Ah...beh...va tutto bene..-disse in imbarazzo.

-Adesso devo entrare, se non mi siedo crollo qui sul marciapiede. A presto.-sorrise.

-Ciao.-la salutarono all’unisono e andarono via.

Buffy sapeva che Cordelia avrebbe subito detto la novità ad Angel ma non le importava. Angel poteva pensare che fosse anche suo ma la bambina era solo di Buffy e non l’avrebbe spartita con nessuno!

Probabilmente lui avrebbe tentato di vederla ma quello che per Buffy importava veramente era che quella bambina era Tara. La dolcissima strega di cui la sua migliore amica si era innamorata e che era morta per salvarle la vita.

Cordelia e Gunn entrarono in casa ridendo allegri.

-Ehi come mai così allegri?-sorrise Angel.

Lui, Wesley e Fred erano nel salotto a parlare.

Cordelia lo salutò con un bacio.

-Giles ti manda i suoi saluti e dice che si hai bisogno di altro di farglielo sapere. Ci ha anche fatto un bello sconto.-sorrise posando il sacchetto sul tavolino.

-È molto gentile da parte sua.-sorrise Fred.

-Angel uscendo da negozio abbiamo incontrato Buffy e non sai in che stato è! Una novità che vedrebbe chiunque!-sorrise furba.

-Dai non tenermi sulle spine.-la incitò.

  in uno stato davvero molto molto interessante.-ammiccò.

Angel capì subito.

-Stai dicendo che...?-si interruppe mentre Cordelia annuiva.

Wesley e Fred, al contrario, non avevano capito.

-Che...?!-ripeterono all’unisono.

-Vuoi dire che...è incinta?!-esclamò Angel.

-Incintissima!-esclamò la fidanzata.-Gunn diglielo tu.-guardò l’amico.

-È proprio vero, l’abbiamo vista con i nostri occhi.-confermò.

-Buffy incinta?!-si stupì Wesley.

-È al settimo mese e non sai come è rimasta incinta.-Cordelia sorrise con l’aria di voler fare dei pettegolezzi.-La fidanzata di Willow è morta per salvarla e lei, sette mesi fa, ha fatto un sogno dove andava a letto con un uomo. Da quel sogno hanno concepito il figlio che è femmina e, a quanto pare, è la reincarnazione di Tara.-sorrise compiaciuta.

Angel impallidì. Sette mesi prima...il sogno...una notte d’amore...allora la bambina...era sua.

No...non poteva essere successo di nuovo. Due figli nel giro di un anno.

E la seconda, per di più, era la reincarnazione di Tara, la fidanzata di Willow.

-Angel stai bene?-Wesley lo vide pallido. Si riscosse.

-Eh...cosa?...No, sto bene...ma la notizia mi ha stupito. Buffy incinta e da un sogno.-sorrise.

Si riprese cercando di non pensare al sogno, Buffy e la bambina.

Doveva assolutamente parlare con lei ma non voleva presentarsi a Sunnydale all’improvviso, era meglio chiamarla prima per avvisarla.

Buffy entrò in casa chiamando Dawn ma nessuno le rispose.

Si tolse le scarpe posandole all’ingresso, camminava meglio senza perché aveva spesso i piedi gonfi, e si diresse in cucina per mangiare qualcosa.

-Sei proprio una mangiona, Tara, te l’ha mai detto nessuno?-si disse con un sorriso accarezzandosi il ventre e prendendo una fetta di torta dal frigo.-Spero che non ti dispiaccia se non ti chiamerò Tara ma, non che non mi piaccia, intendiamoci, ma non me la sento.-in quei mesi aveva parlato spesso con la bambina, glielo aveva persino consigliato il ginecologo.

Stava per sedersi al tavolo e addentare la torta di frutta ma lo squillo del telefono la interruppe.

Sbuffando lasciò la torta sul tavolo e andò nel salotto per rispondere.

Rispose con un sospiro cercando di trovare una buona scusa per liberarsi in fretta di chiunque fosse e tornare alla sua torta.

-Buffy...?-la voce dall’altro capo la fece sussultare.

La riconobbe subito.

Chiuse gli occhi mentre le gambe non le reggevano. Li riaprì facendosi forza.

-Angel! A cosa devo l’onore?-chiese.

-Dobbiamo parlare.-le disse subito.

-Io non ho nulla da dirti ma se tu vuoi parlare fallo! Ti ascolto.-la sua voce era dura ma non poteva far trapelare le sue emozioni e durante la gravidanza era diventata persino più sensibile.

-Non così, al telefono. Dobbiamo vederci.-

-No!-disse categorica.-Ormai l’avrai saputo, sono incinta, e anche se sono la cacciatrice e quindi più forte di qualsiasi essere umano non posso strapazzarmi.-

-L’ho saputo ed è di questo che dobbiamo parlare. Cordelia mi ha detto che è stata concepita da un sogno e...anch’io l’ho fatto quel sogno, quindi è mia figlia.-guardò la porta ricordandosi che l’aveva chiusa a chiave. Non voleva che Cordelia o qualcun altro entrassero ascoltando la sua conversazione.

-Cordelia! La fidanzatina ti è venuta subito a spifferare che quella stupida della tua ex, quella che al contrario di lei si meritava una vita normale, si è fatta mettere incinta da un sogno, a quanto sento! E, per la cronaca, l’avremo pure concepita insieme ma è solo ed esclusivamente mia, non ha niente a che fare con te. Mettiti, comunque, bene in testa che quello che conta veramente è che lei è Tara!-si scaldò. In realtà era stato il sentirlo nominare Cordelia a farle male.

-Non parlare così ne di Cordelia ne di te stessa. Non penso che tu ti sia fatta mettere incinta e anche se per te non conta nulla per me è anche mia e lo capisco che è Tara!-si scaldò anche lui.

-Angel, non pensare ne a me ne alla bambina, chiaro? Io non ti appartengo più e adesso nemmeno la bambina. Hai Cordelia, degli amici, un lavoro e Connor quindi occupati di loro.-si calmò. Non voleva agitarsi, non faceva bene ne a lei ne alla bambina.

-Buffy, non voglio litigare, non ti farebbe bene nel tuo stato. Parliamo civilmente, va bene?-si calmò.

Quelle parole la fecero infuriare.

-Io non voglio parlare civilmente!-esclamò.

In quel momento la porta si aprì e Dawn entrò con Willow e Xander. Si fermarono subito notando che Buffy parlava al telefono e che non era una conversazione allegra.

-Io voglio solo che tu esca dalla mia vita!-urlò.-Ti degni di farti sentire solo quando ti fa comodo accusandomi persino di essere io quella che vuole delle comodità, pretendi di avere dei diritti su mia figlia e che accetti persino la tua relazione con quella smorfiosa! No, mio caro, non puoi avere tutto dalla vita! Come pensi che mi sia sentita quando l’ho scoperto? Sono stata uno schifo! Scommetto che adesso mi dirai che sei innamorato! È l’ex di Xander, una che mi ha sempre odiato e accusato di averle rovinato la vita! Io non volevo rovinare niente a nessuno, era lei che mi stava sempre tra i piedi! Vuoi che ti dica la verità?! Vi odio entrambi e non voglio più avere niente a che fare con voi, soprattutto con te! Salutami la tua cara fidanzatina oh e mi raccomando sta attento alla tua preziosissima anima del cavolo!-sbattè la cornetta e si poggiò al mobile respirando affannosamente e con una mano sul ventre.

Le corsero incontro e Xander la aiutò a stendersi sul divano.

-Buffy non devi agitarti in quel modo, non ti fa bene.-si preoccupò Willow.

-Vado a farti un tea.-Dawn corse in cucina.

-Chi era al telefono?-le chiese Xander.

-Solo quell’idiota di Angel.-rispose con un timido sorriso.

-E che voleva?-si stupì.

-Niente di particolare.-

-Non ho capito il discorso sulla mia ex e tutto il resto.-

-Angel e Cordelia hanno una relazione.-li informò.-Aveva chiamato per dell’altro ma da cosa nasce cosa, mi sono scaldata e abbiamo litigato.-

-Angel e Cordelia?! È assurdo! Contro ogni legge che esista!-protestò Willow.

-Ha stupito anche me! Parlo io che la relazione l’ho avuta con Spike.-fece un sorriso amaro e si tirò a sedere.

-Buffy, dicci la verità, adesso che Dawn non ci sente: è Angel l’uomo del sogno, vero?-sussurrò per non farsi sentire dalla cucina.

Buffy abbassò gli occhi imbarazzata non sapendo che dire. Sapeva che poteva fidarsi di Willow e Xander, erano i suoi migliori amici. Annuì lentamente.

-Si, è lui il padre della bambina ma non ditelo a nessuno.-i due annuirono.-Stamattina ho visto Cordelia e le ho detto cosa e come è successo non rivelandole di Angel ma lei gliel’ha detto. Angel ha collegato tutto e ha capito che la bambina è sua. Mi ha chiamato per questo ma la bambina è solo mia e non spartirò con nessuno, nemmeno con suo padre.-

-Non hai ancora pensato a darle un nome?-le sorrise la strega.

-Veramente si ma non volevo che ci restassi male. Vorrei chiamarla Felicia come augurio ma non sono sicura.-arrossì.

-È bellissimo. Tara sarebbe stata contenta di questo nome.-Willow l’abbracciò sorridendo.

-Allora è aggiudicato!-sorrise Xander. Le due amiche si staccarono con un sorriso.

-Buffy, lo so che siamo insistenti e tutto il resto, ma tu, insomma, ami ancora Angel?-la domanda di Willow le fece abbassare di nuovo gli occhi.

-Non mi passerà mai, sono segnata.-sussurrò.

I due amici si guardarono comprensivi ma non proferirono parola perché Dawn tornò con il tea per la sorella.

Per quella sera le rimasero accanto per assicurarsi che si fosse ripresa. Angel non tentò più di chiamarla.

Ci riprovò quasi due mesi dopo.

Da quando l’aveva scoperto, il vampiro non aveva fatto altro che pensarci. Doveva assolutamente vederla e parlarle ma non si sarebbe mai presentato alla sua porta all’improvviso così la chiamò di nuovo.

Buffy era sola in casa. Stava per uscire per andare al negozio. Il momento sarebbe arrivato da un giorno all’altro e non volevano lasciarla sola.

Willow e Xander non avevano comunicato a nessuno il nome scelto da Buffy.

Aveva già aperto la porta quando il telefonò suonò.

Posò la borsa sul tavolino all’ingresso e rispose.

-Buffy...? Sono ancora io.-fece piano Angel.

-So chi sei e sentirti non mi entusiasma molto.-in realtà era felice di sentire la sua voce ma il nome di Cordelia le rimbombava nella testa.

-Lo capisco. Hai già...?-lasciò la frase in sospeso ma lei capì.

-No, non ho partorito ma è una cosa che dovrebbe accadere da un momento all’altro. Cosa vuoi?-si irritò.

-Dobbiamo parlare.-

-Non abbiamo nulla da dirci.-

-Buffy, è anche mia figlia.-tentò.

-Felicia è solo mia e di nessun altro. Tu hai un altro figlio, occupati di lui.-

-Si chiamerà Felicia, quindi. È davvero un bellissimo nome.-fece un sorriso.

-Grazie.-sussurrò. Senza accorgersene gli aveva rivelato come l’avrebbe chiamata.-Non mi sento di chiamarla Tara.-

-Buffy, è giusto che parliamo.-tentò ancora.

-Angel non dobbiamo dirci nulla e lasciami in pace.-

-Ti prego non riattaccare.-lei sospirò.-Ti prego parliamone, io ci tengo a questa bambina, davvero, soprattutto perché è Tara.-

-Vedi di farti passare l’interessamento, Felicia non saprà mai nulla di te, avrà solo un genitore e sarò io.-voleva ferirlo, a tutti i costi. Se Cordelia era felice lui non doveva esserlo perché lei non lo era.

-Non agitarti, ti prego. Lo so che ti ho fatto soffrire, lo ammetto, ma...-

-Non c’è nessun ma!-lo interruppe.

-Buffy io...-

-Non mi importa nulla di te, non l’hai ancora capito!?-urlò.-Lasciami in pace, non deve importarti di me e Felicia perché mi hai detto che meritavo una vita normale! Beh me la sto conquistando questa vita normale e tu non ne fai parte! Hai tutto ciò che desideravi senza di me! Hai una ragazza, un figlio e degli amici! Cosa ti importa di me e di mia figlia?! Io...oh mio Dio...-susurrò l’ultima frase con voce strozzata.

Si portò una mano al ventre guardando in giù. I suoi pantaloni erano bagnati e gocciolava.

-Buffy che succede?! Ti prego rispondimi!-urlò preoccupato.

Per fortuna nessuno era in casa altrimenti sarebbero stati guai.

-Angel...mi si sono rotte le acque...mi sono iniziate le doglie...-rispose ansimando.

-Oh Dio non c’è nessuno in casa?-le chiese.

-No. Stavo per andare in negozio...quando mi hai chiamato...-

-Chiamo io al negozio tu stenditi e respira profondamente.-cercò di essere calmo.

-Va bene...-chiuse.

Con fatica si portò al divano e si stese tenendosi la pancia e respirando profondamente.

Sperò solo che i suoi amici si sbrigassero perché se così non fosse stato avrebbe partorito da sola e in casa, e la cosa non la entusiasmava troppo, anzi al contrario.

Lei odiava i dolori fisici. Anche se odiava d più quelli che da sempre pativa il suo cuore.  

Erano tutti al negozio, tranne Spike, dato che era giorno e aspettavano Buffy che sarebbe dovuta arrivare da un momento all’altro.

Quando suonò il telefono fu Willow a rispondere trovando dall’altra parte la voce concitata di Angel.

-Ho appena parlato con Buffy. Le si sono rotte le acque, sta partorendo!-esclamò subito.

-Cosa?! Andiamo subito da lei.-stava per chiudere ma la voce di Angel la trattenne.-Cosa c’è?-si stupì.

-Ti prego, fammi sapere subito quando nasce.-sussurrò.-Lo so che tu sai tutto.-

-Lasciala stare ti prego ma...ti farò sapere.-

-Grazie.-fece un timido sorriso.

-Grazie a te.-chiusero.

La strega li guardò tutti.

-Abbiamo una grossa emergenza: Buffy è in casa e sta per partorire. Dobbiamo portarla in ospedale!-annunciò.

Scattarono tutti dalle sedie e due secondi dopo erano già fuori dalla porta, messi in macchina e diretti in casa Summers.

Buffy non poteva andare ad aprire così sfondarono la porta.

La ragazza era ancora sul divano cercando di soffrire il meno possibile.

Giles e Xander la aiutarono ad alzarsi e la fecero salire in macchina.

Arrivarono in fretta in ospedale e subito i medici portarono la cacciatrice in sala parto.

Il resto aspettò in sala d’attesa ma erano tutti in ansia e molti facevano su e giù.

Dopo un bel pò di ore il medico uscì dalla sala parto e andò verso la Scooby gang con un sorriso.

-Allora?-chiese Willow.

-È una femmina e stanno entrambe benissimo. La vostra amica la stanno portando in camera, è stremata, mentre la bambina la stanno visitando. Più tardi la porteremo alla nursery.-si allontanò.

Tirarono un sospiro di sollievo abbracciandosi felici.

Dopo un pò andarono da Buffy. La cacciatrice era stesa con la testa voltata da un lato.

Quando li sentì entrare si voltò sorridendo.

-Auguri alla mammina più forte del mondo.-Xander sorrise dandole l’enorme mazzo di fiori che aveva appena comprato.

-Grazie.-li prese sorridendo.

-Auguri, piccola, sono molto contento.-Giles le baciò la fronte.

-Come ti senti?-le chiese Dawn sedendole accanto.

-Stanca. La piccola?-li guardò.

-Stavamo giusto per andare alla nursery.-rispose Anya.

-Vengo con voi. Se mi aiutate a mettermi sulla sedia a rotelle vengo anch’io. Non vedo l’ora di vederla.-scostò le coperte.

Giles e Xander la aiutarono e Willow le spinse la sedia fino alla nursery.

Ovviamente solo Buffy, Willow e Xander la trovarono subito dato che sapevano il nome.

-Eccola lì!-esclamò Buffy indicando la culla.-Guardatela è stupenda!-pianse di felicità.

-Felicia Summers! È davvero un bel nome.-sorrise Amy.

-Il suo nome completo è Felicia Joyce Summers ma anche Felicia va bene.-sorrise Buffy.

Un infermiera che era all’interno li vide e fece loro cenno di aspettare.

Prese Felicia dalla culla e la avvolse nella copertina rosa.

Uscì e si avvicinò al gruppo posandola tra le braccia di Buffy.

-Complimenti, è stupenda.-sorrise sistemandola.

-Grazie.-sorrise la cacciatrice cullando la bambina.

Le si fecero tutti intorno sorridendo e giocando con la neonata.

-Ragazzi vado a fare una telefonata.-Willow sorrise ma Buffy e Xander capirono.

-Vai a chiamare lui, vero?-chiese seria Buffy.

Improvvisamente si fecero tutti seri guardando le due ragazze.

-È lui che ci ha avvisato e...gli ho detto che l’avrei fatto.-rispose.-Ma se non vuoi...-

-No, fallo!-la interruppe.-È giusto, anche se non lo merita.-guardò la bambina tra le sue braccia.

-Va bene, a dopo.-la strega si allontanò verso un telefono.

-Ma che succede?-chiese Giles.

-Niente di interessante.-Buffy non lo guardò fissando la figlia. Sorrise.-In questo momento conta solo lei. Lei è Tara.-

Si guardarono tutti senza sapere cosa pensare.

Angel faceva su e giù per l’hotel. Il cordless in mano sempre più agitato mentre tutti lo guardavano chiedendosi che succedeva.

Il telefono, fino a quel momento, aveva suonato quattro volte: una chiamata di lavoro, la madre di Gunn, un’amica di Cordelia e Kate.

Non faceva fare al telefono nemmeno mezzo squillo che aveva già risposto ma subito dopo la sua espressione tramutava in rassegnazione.

-Angel perché si così agitato?-gli chiese Wesley.

-Aspetto una chiamata.-rispose semplicemente.

“Diavolo, Willow, muoviti a chiamarmi!”si disse preoccupato e in ansia. “Giuro, se non ti muovi vengo lì a Sunnydale, sole o meno!”

Era sempre più preoccupato e stava seriamente valutando l’idea di andare a Sunnydale quando il telefono suonò.

-Pronto?-rispose subito.

-Angel sono Will.-la voce dall’altro capo del telefono lo rassicurò.

-Grazie al cielo! Come è andata?-chiese.

-Bene. Stanno bene entrambe.-lo informò.

-E Felicia?-subito si pentì di averlo detto. Lo guardavano stupiti e Cordelia addirittura livida di gelosia.

-Ti importa solo di lei?-la voce un pò dura di Willow lo riconcentrò sulla discussione telefonica.

-Certo che no, ma dimmi com’è.-sussurrò cercando di non farsi più sentire.

-È bellissima. Ha i capelli chiari e gli occhi sembrano scuri ma ancora è piccola. Forse è così perché Tara aveva i capelli chiari e gli occhi scuri.-abbozzò.

-Si, forse hai ragione.-si rilegò in un angolo dove non potevano sentirlo ma sapeva che lo stavano fissando chiedendosi che succedeva.

-Oppure sarà perché Buffy è bionda e tu hai gli occhi scuri.-

-Will, ti prego, devi farmela vedere.-la pregò con voce triste.

-Angel, non lo so. Sai che Buffy la proteggerà come un prezioso diamante.-lo ammonì.

-Lo so ma Felicia è mia figlia, io devo vederla.-

-Poi ne parliamo. Adesso devo andare. Ciao.-voleva chiudere in fretta prima che le cose peggiorassero.

-Grazie.-sorrise.

-Per così poco.-chiusero.

Angel si avvicinò al centro della sala cercando una scusa per giustificare la sua gaffe.

-Che succede?-gli chiese Gunn.

-Oh, la telefonata che aspettavo. È tutto okay.-sorrise.

-Chi è Felicia?-Cordelia cercò di trattenere la gelosia senza risultato.

Fissava il fidanzato con occhi di fuoco.

-Trattieni la tua gelosia, Felicia è una neonata.-spiegò. La ragazza parve tranquillizzarsi.

-Neonata?-chiese Fred.

-È appena nata, ha solo qualche ora di vita.-sorrise.

Cordelia capì.

-Non sarà mica...la figlia di Buffy?-disse seria.

-È lei. Ero preoccupato perché stava parlando con me al telefono quando le sono venute le doglie.-spiegò.

Era meglio dire la verità, ma non tutta.

-E perché l’hai chiamata?-

-Oh...un demone, al solito.-sperò di essere stato convincente.

-Quindi si chiama Felicia, la bambina intendo.-

-Proprio così. Willow mi ha spiegato che non si sentiva di chiamarla Tara.-mentì.-Pare anche che le somigli già: ha i capelli chiari e gli occhi sembrano scuri ma è ancora presto per definirlo.-

-E così la nostra “amata” cacciatrice ha avuto una bambina. Bene! Organizziamo una festa in suo onore?-chiese Cordelia acida.

-Cordy!-la riprese Angel.-È Tara!-

-Oh chi se ne frega!-si alzò.-Per me può essere anche la reincarnazione di madre Teresa di Calcutta. Non conoscevo Tara ne mi interessava conoscerla. Non sapevo nemmeno com’era fatta, non sapevo nemmeno che esistesse ne che era la ragazza di Willow! Non sapevo neppure che Willow era gay! L’ultima volta che l’ho vista stava mano nella mano con Oz!-strillò.

-Cordelia la tua gelosia è ingiusta.-si mantenne calmo.

-Lasciamo perdere, è meglio! Esco a fare delle commissioni.-afferrò la borsa.

Fred le andò dietro.

-Voi due non avete nulla da dire?-Angel guardò i due amici rimasti.

-Non diciamo nulla.-Gunn mise le mani avanti.

-Bene, è meglio. Sono nel mio studio.-e si chiuse nello studio.

-Per me ci nasconde qualcosa.-Gunn guardò la porta.

-Anche per me ma se non ce lo dice lui non ci provo a saperlo.-Wes alzò le spalle.

I due uscirono in giardino a chiacchierare un pò.

Quattro mesi dopo arrivò una busta per Angel.

Non c’era il mittente e questo lo insospettì.

Si chiuse nella sua camera e la aprì in fretta. Non c’era nemmeno un biglietto ma solo la foto di una neonata con i capelli chiari e gli occhi scuri. Era stesa dentro la carrozzina e sorrideva dolce e tenera.

Angel la girò e lesse l’iscrizione: Felicia Joyce Summers, 4° mese.

E capì.

-Grazie Willow.-sussurrò guardando la foto. La accarezzò sorridendo.

Poi la mise dentro un cassetto sotto alcune sue magliette in modo che nessuno la trovasse.

Buffy entrò in casa sospirando.

Il lavoro la stancava. Ormai non lavorava più al fast food ma aveva trovato un lavoro che fruttava di più: faceva la segretaria di un dirigente e quel lavoro era stato davvero un dono del cielo.

Si guardò in giro e la sua attenzione fu colpita da alcune risa che provenivano dal piano di sopra.

Dovevano essere Dawn e Felicia.

Zia e nipote andavano molto d’accordo e si adoravano.

Dawn portava Felly, come Buffy la chiamava affettuosamente, dappertutto: a scuola, al parco, persino a fare la spesa e se non glielo impediva l’avrebbe portata persino con sé all’università.

Ormai Dawn aveva 20 anni e studiava alla Sunnydale University.

Felicia aveva cinque anni e ancora Buffy non aveva capito la sua somiglianza. Aveva capelli liscissimi e biondi e occhi nocciola come Tara ma ammetteva anche che i capelli potessero essere come i suoi e gli occhi come quelli di Angel.

Il suo cuore le dettava sempre la seconda soluzione ma lei lo zittiva con la voce prepotente della sua mente che le urlava la prima.

Aveva salito un paio di gradini quando suonò il telefono.

Con un sospiro andò nel salotto a rispondere.

-...Buffy...?-sussurrò una voce dopo alcuni secondi.

Lei rimase paralizzata mentre il suo cuore iniziava a batterle all’impazzata.

-Angel...?-chiese.

-Sono io. Come va?-non sapeva cosa dirle.

-Va benissimo. Volevi qualcosa?-si mise sulla difensiva per non fargli capire che il solo sentirlo la turbava.

-Io...veramente...si...-rispose talmente piano che Buffy non fu sicura di averlo sentito.

-Allora cosa vuoi?-

Stava per rispondere ma delle urla felici lo interruppero.

Buffy sussultò nel sentire le esclamazioni di gioia che provenivano dalle scale.

Dawn e Felicia scesero correndo e ridendo felici.

-Mamma!-Felicia si gettò tra le braccia della madre.

-Ciao amore! Vi stavate divertendo?-sorrise abbracciandola.

-La zia ed io stavamo facendo un gioco.-sorrise.

Angel continuava ad ascoltare in silenzio perdendosi nella voce della sua bambina.

-Ho capito.-si ricordò del telefono.-Bene adesso andate in cucina...-

-Buffy?-Angel la interruppe.

Dawn non si muoveva.

-Che c’è?-gli chiese.

-Ti prego, fammela ascoltare...solo per una volta...ti supplico...solo una volta.-quella voce triste la fece capitolare.

Dawn guardò la sorella e capì che la telefonata doveva essere importante.

-Ah...Buffy io esco.-sorrise uscendo un secondo dopo. Non sapeva perché ma sentiva che doveva uscire.

-Angel, stai in ascolto.-disse Buffy.

Posò un attimo la cornetta e prese una sedia. Si sedette prendendo Felicia in braccio. Subito dopo attivò il viva voce.

-Allora, Felly, dimmi che gioco facevate?-Buffy sorrise.

-La zia contava fino a dieci e io mi nascondevo da qualche parte e lei doveva trovarmi! Ci siamo divertite molto.-la bambina rideva felice.

-Sono contenta. Adesso hai fame?-

-Tantissimo!-fece grandi cenni di assenso.

-Bene allora dato che hai tanta fame chiamo la zia Willow e le dico di portarti una bella torta.-

-Evviva!-urlò felice abbracciandola.

Angel continuava ad ascoltare sorridendo felice. Lacrime felici gli rigavano il volto.

-Bene, adesso vai nella tua camera, io arrivo subito.-la mise giù.

-Va bene, a dopo.-le scoccò un sonoro bacio sulla guancia e corse di sopra.

Buffy afferrò il ricevitore e tolse il viva voce.

-Allora?-chiese al suo interlocutore.

-Grazie. È dolcissima. Potrò mai vederla?-sussurrò asciugandosi gli occhi.

-E cosa spiegheresti a Cordelia? “Sai amore ho sognato che andavo a letto con Buffy ed è il sogno da cui è stata concepita sua figlia!”-disse ironica.

-Le spiegherò tutto e lei capirà, è una donna comprensiva.-

Le sue parole la fecero ridere.

-Di sicuro Cordelia è famosa per la sua comprensione!-tornò seria.-Ti farò sapere. A presto.-

-Grazie.-chiusero.

Buffy sospirò e dopo si alzò per salire su dalla figlia. Non avrebbe potuto tenere Felicia lontano da Angel ancora per molto, lo intuiva.

Willow parcheggiò la macchina al lato della strada spegnendo il motore.

Buffy era accanto a lei, Felicia dietro.

-A che ora ha detto?-chiese all’amica.

-Le otto e trenta.-rispose distrattamente.

-Capisco.-guardò l’ora, erano esattamente le otto e trenta.

Felicia, dietro giocava con una bambola.

Willow la guardò e subito dopo guardò l’amica che fissava ostinatamente davanti a sé.

Il rumore di una macchina le concentrò bene.

La decappottabile nera parcheggiò dall’altra parte della strada ed Angel scese.

Nel sedile accanto Willow vide un bambino di circa sei anni.

La strega scese e prese Felicia. Prese la borsa della bambina e attraversò tenendola per mano.

Angel osservò la bambina venire verso di lui e sorrise notando come era bella.

Si inginocchiò tenendola per le spalle quando gli fu di fronte.

-Ciao! Tu devi essere Felicia.-sorrise accarezzandole il viso.

La bambina annuì.

-Si e tu devi essere il mio papà.-ricambiò.

-Proprio io. Aspetta ti presento il tuo fratellino.-si alzò e fece scendere Connor.

Si inginocchiò accanto i due bambini.

-Connor, questa è Felicia, la tua sorellina. Felicia, questo è Connor, tuo fratello maggiore.-li presentò.

I due bambini si strinsero la mano.

-Ciao Felicia.-sorrise Connor.

-Ciao.-sorrise la bambina.

-Bene, mettetevi in macchina. Tra poco andiamo.-si alzò e fece salire i due bambini. Felicia sul sedile posteriore, Connor su quello anteriore.

-Grazie.-sorrise il vampiro.

-Oh...e di cosa?-sorrise imbarazzata.

-Come sta Buffy?-

Willow si spostò facendogli vedere che era in macchina.

Angel fece qualche passo per raggiungerla ma Willow lo fermò.

-È meglio di no, Angel, credimi. Non è ancora pronta.-sussurrò.

Angel annuì ma continuò a guardarla.

-Ha detto di riportarla, lunedì, a casa. Ti aprirà Dawn.-lo informò.

-Va bene, Grazie.-le sorrise.

-Ciao.-Willow si allontanò e tornò alla macchina.

Angel continuava a guardare Buffy.

Buffy guardava ostinatamente fuori davanti a sé ma come un pezzo di ferro attirato dalla calamita i suoi occhi si voltarono e incontrarono lo sguardo di Angel.

Aveva detto a tutti che Felicia era figlia di Angel e gli altri l’avevano capito. Giles era tornato a stare stabilmente a Sunnydale, con gran felicità di tutti. Xander e Anya erano tornati insieme ma non avevano più affrontato l’argomento matrimonio, almeno per il momento. Anya gli aveva confessato di aver passato la notte con Spike. Xander si era arrabbiato ma era stato comprensivo. Erano passati anni, non serviva portare rancori.

Willow salì in macchina mettendo in moto e andando via ma lei continuava a fissare quello sguardo che le leggeva l’anima.

Felicia entrò in camera della madre e la salutò abbracciandola.

Era stata via solo due giorni ma quando era mancata a sua madre.

Prima di uscire per andare a giocare con Dawn le lasciò una busta chiusa.

Buffy indugiò rigirandosela tra le mani.

Si alzò posandola sulla scrivania e andò alla finestra a guardare l’oscurità.

Sapeva che era un messaggio di Angel ma anche se il suo cuore voleva disperatamente leggerlo la sua mente le urlava prepotente di non farlo.

Si avvicinò prendendo la busta in mano per strapparla ma si fermò con le mani pronte a farlo.

Un attimo dopo aprì ansiosamente la busta e aprì il foglio.

Non si era sbagliata, era una lettera di Angel.

 

“Cara Buffy,

ti ringrazio per avermi permesso di stare un pò con Felicia, è dolcissima. È andata molto d’accordo con Connor, sono subito diventati amici. Cordelia e gli altri l’hanno subito adorata.

Ho spiegato tutto a Cordy e gli altri. All’inizio io e lei abbiamo litigato e gli altri mi hanno criticato ma dopo hanno capito.

Mio Dio non so proprio cosa dirti! Anzi una cosa ci sarebbe: adesso capisco.

Adesso capisco perché stavi con Riley, anche se è stato anni fa: per non impazzire senza di me. Per andare avanti giorno dopo giorno e non far capire quanto ti mancavo e quanto soffrivi della mia assenza.

Lo so perché è lo stesso motivo per cui io sto con Cordelia.

Sembra stupido averlo capito dopo più di cinque anni ma è sempre meglio tardi che mai, e io di tempo ne ho anche troppo.

So che mi detesti per quello che ho fatto, me lo merito, ma io continuo ad amarti con tutto me stesso e il mio cuore.

Rivivo spesso il sogno in cui abbiamo concepito Felicia. Riesco ancora a sentirti tra le mie braccia e riesco  persino a sentire quella musica dolcissima e solo nostra.

Ho provato a cercarla ma non l’ho mai trovata.

Se solo tu immaginassi quello che realmente provo per te. Giuro che se ti avessi davanti ti afferrerei per le spalle e te lo urlerei in faccia all’infinito e poi ti bacerei come, forse, solo io ho fatto. (quella frase la fece sorridere) Mi manchi, amore, mi manchi da morire e il fatto che tu non voglia vedermi mi fa male.

Nonostante tutto sappi che ti ringrazio per avermi permesso di stare un pò con Felly.

Ti amo e lo farò per sempre.

Tuo Angel.

 

Buffy si lasciò cadere sulla sedia in lacrime.

La amava, la amava da sempre. Non capiva se erano lacrime di gioia perché le aveva detto che l’amava o di tristezza perché non potevano stare insieme.

Ma continuò a piangere. Anche se l’importante era che la amava.

Cordelia aprì la cassetta della posta trovando solo una busta bianca intestata ad Angel.

Entrò in casa, Angel non c’era. Doveva essere nella sua camera.

Salutò tutti e poi andò a consegnare la lettera al fidanzato.

Lo salutò affettuosamente e dopo lo lasciò solo con la busta.

Angel la aprì in fretta e lesse le poche parole scritte sorridendo.

“Ciao Angel,

ero indecisa se risponderti o meno ma poi ho deciso di si.

Felly è contenta di averti conosciuto e non vede l’ora di rivederti.

Su una cosa hai sbagliato nella tua lettera: io non ti detesto, non l’ho mai fatto. Ma come potevo dirti che ti amavo ancora, che non ho mai smesso, dopo aver saputo di te e Cordelia.

Ora, comunque, so che tu mi ami e questo basta. Saperti fra le sue braccia fa male ma essere consapevole che il tuo cuore è solo mio mi fa stare meglio.

Perdonami se ho sempre detto che Felicia è solo mia, è nostra, ora lo so.

Ti prego non smettere mai di amarmi, morirei senza il tuo amore.

Ti amo, Buffy.”

Ripiegò la lettera, la rimise dentro la busta e la legò, con un fermaglio, alla foto di una neonata. Lo amava e quella era l’unica cosa che importava.

 

FINE