SAVING HER PARTE 1 - LA RICHIESTA D’AIUTO

 

di Cristal (e-mail cristallidiluce@libero.it)

spoiler: fine stagione 5 Ats, con le uniche differenze che Cordelia è ancora in coma, Angel è umano e ha un nuovo amore.

nota: dopo la distruzione di Sunnydale lo stato ha ritenuto, erroneamente, che la responsabile sia Buffy cui sono seguiti l’immediato arresto e poi il processo(è una cosa surreale, lo so!). Ora, a distanza di un anno, le cose cambiano in peggio. Il personaggio di Cassandra Higgins è una mia invenzione. Le canzone riportata qui è “Not like the others girls” dei Rasmus, la traduzione non sarà il massimo, sorry!

Disclaimer: i personaggio di Angel e Buffy the Vampire Slayer sono di Joss Whedon, la Fox, la Wb, la Mutant Enemy e la Kuzui Entertaiment. Io non scrivo per scopi di lucro.

 

 

 

Le sette del mattino. La sveglia suonò puntuale come al solito e lui allungò un braccio sul comodino per spegnerla.

Sospirò stiracchiandosi e poi aprì gli occhi sbattendo più volte le palpebre. Si alzò silenziosamente per non svegliare la donna che dormiva accanto a sé e a piedi nudi si diresse nel bagno. Fece una doccia e con un asciugamano avvolta intorno alla vita andò in cucina. Passandosi un asciugamano tra i capelli mise su il caffè. Un tempo non lo prendeva perché la caffeina lo rendeva nervoso, adesso gli piaceva concedersi una tazza di quel liquido scuro la mattina ma era l’unica che prendeva durante tutta la giornata. Per rilassarsi al lavoro o affrontare pile di pratiche preferiva il solito tè.

Mentre il caffè saliva nella caffettiera accese la televisione sintonizzandosi sul telegiornale del mattino. Una cronista davanti al tribunale di Los Angeles parlava di un fatto di cronaca che già si propinava da un anno. Lui sapeva tutto su quel caso perché lo seguiva assiduamente dalla tv.

-...ed è prevista per stamattina alle dieci l’ennesima udienza che vede accusata Buffy Anne Summers della distruzione della cittadina di Sunnydale...-

E l’immagine cambiò facendo vedere Buffy ammanettata che veniva condotta fuori dal tribunale dopo una delle udienze. Il viso abbassato, l’espressione ormai rassegnata ma gli occhi disperati. Era attorniata di giornalisti che volevano estorcerle un qualsiasi commento ma lei rimaneva muta.

E l’immagine tornò alla cronista che ancora commentava.

-...avvenuta un anno fa. Buffy Summers non ha mai fatto i nomi dei suoi complici terroristi ne di quale organizzazione terroristica faccia parte e neanche del motivo per cui ha fatto radere al suolo Sunnydale...-

Afferrò il telefono e compose un numero a lui familiare. Attese pazientemente una risposta che avvenne dopo qualche secondo.

-Wesley?...Ti sei appena svegliato?-chiese al suo collaboratore.

-No, sono sveglio da venti minuti.-gli rispose.-Guardavo il telegiornale.-aggiunse.

-Hai sentito l’ultima? L’hanno definita una terrorista.-il suo tono di voce era scandalizzato, spense il caffè che era salito tutto.

-Già, è atroce.-concordò.-Se solo sapessero che in realtà ha sventato la peggiore Apocalisse della storia dell’umanità.-sospirò.-Ma non c’è niente che possiamo fare.-concluse sconsolato.

-È vero.-si versò una tazza di caffè.-Mi stupisce che Dawn o Willow non siano venuti da noi per la sua difesa. In fondo ora siamo avvocati!-protestò.

-Angel lo siamo da solo un anno. Non siamo ancora bravi e oltretutto al momento siamo ancora impegnati a mettere la Wolfram&Hart sulla retta via per poterci occupare di un caso come quello di Buffy.-gli spiegò pazientemente mentre sorseggiava una tazza di tea.

-Si, forse hai ragione.-si calmò.-Ci vediamo tra poco, vado a svegliare Cass.-sorrise.

-Anche stanotte è rimasta da te?-gli chiese malizioso.-A quando la convivenza?-lo punzecchiò.

-A dopo Wes.-rise e chiuse.

Guardò la televisione, il telegiornale aveva smesso di parlare del caso di Buffy e stava parlando di un incidente d’auto avvenuto quella notte. Finì il caffè e la spense. Andò nella camera da letto e si sedette sul letto chinandosi a baciare sul collo la sua compagna, il suo nuovo amore.

 

-È giorno tesoro mio.-le mormorò con un sorriso.

La donna sospirò e si mosse, poi aprì gli occhi e come buongiorno ricevette un appassionato bacio.

-Uhm...questo si che è un buon modo di cominciare la giornata.-bofonchiò con un sorriso.

-Bene, mi fa piacere. Io mi sono già fatto la doccia, ho preso un caffè e chiamato Wesley per una cosa. Mentre mi vesto che ne dici di alzarti?-le accarezzò una guancia con un dito.

-Adesso?-protestò facendo il muso.

-Sono le sette e mezza, alle nove devo essere in ufficio perché c’è un caso che io e gli altri dobbiamo controllare e dobbiamo fare una riunione.-le spiegò.

-Va bene.-assentì malvolentieri.

Si alzò e andò nel bagno. Quando uscì con l’asciugamano avvolta intorno al corpo, Angel si era già vestito e si stava facendo il nodo alla cravatta.

-Uh come siamo eleganti e professionali.-lo prese in giro iniziando a vestirsi.

-Per portare la Wolfram&Hart al bene tornerei anche ad essere un vampiro.-scherzò finendo il nodo.

-Lo faresti davvero?-si stupì gettando l’asciugamano sul letto e andando verso l’armadio. Aveva già la biancheria indosso.

-No, sciocchina, scherzavo. Essere vampiro come lo ero io è terribile, soprattutto con la mia maledizione.-precisò.

-L’attimo di pura felicità, vero?-gli chiese prendendo una gonna a campana nera lunga fin sotto al ginocchio e indossandola.

-E non solo.-non le diceva mai nulla sulla clausola della maledizione, significava dirle tutto di Buffy e della loro storia. Non voleva farlo.

Aveva conosciuto Cassandra ad agosto dell’anno prima, era venuta da loro perché un demone le dava la caccia apparentemente in modo inspiegabile. Solo dopo avevano scoperto che il demone cercava sempre donne fertili in modo da potersi diffondere tramite loro, in pratica voleva metterla incita e far dare la vita ad almeno cinque o sei piccoli demoni.

Angel e gli altri se ne erano occupati e dopo pochi giorni il demone era storia. Ma Angel era rimasto colpito da lei e così avevano preso a frequentarsi. A settembre stavano già insieme, a Natale, Angel era tornato umano. La sua profezia si era avverata.

Non voleva bruciare le tappe con lei ma aveva deciso che per il loro primo anniversario le avrebbe chiesto di sposarlo. La amava davvero e voleva passare la vita con lei. L’aveva persino presa a lavorare con loro alla Wolfram&Hart.

Poco dopo uscirono dall’elegante e lussuoso appartamento di Angel in centro e si diressero all’ufficio. Trovarono Harmony già al suo posto intenta a ricopiare al computer una pratica. Appena li vide disse loro che Gunn e Lorne erano già nel suo ufficio.

Entrarono e salutarono i due allegramente, poi Angel prese posto dietro la sua scrivania e chiese ai due come andava quella mattina.

-Ehm...hai visto...si insomma...-balbettò Gunn.-Il telegiornale stamattina?-chiese alla fine.

-Si.-rispose piano d’un soffio.

-E allora?-lo incitò Lorne.

-E allora cosa?-lo guardò perplesso.

-E sei così tranquillo?-si stupì sedendosi su una delle sedie.-La sua accusa è grave, rischia grosso.-

-Non ha più sedici anni ed io ho smesso di seguirla nel buio da molto tempo.-sembrava disinteressato ma solo lui sapeva che in realtà gli bruciava ancora molto la visita dell’anno prima dove lei aveva rifiutato il suo aiuto diretto e non solo.

“Lui è nel mio cuore.”

Sentì ancora distintamente le parole ma si costrinse a scacciare il ricordo.

-Ma di che state parlando?-si intromise Cassandra che non aveva capito molto.

-Il caso di quella ragazza che si dice abbia fatto radere al suolo la cittadina di Sunnydale.-le spiegò brevemente Gunn.

-Ah, si l’ho sentito.-si sedette sull’altra sedia di fronte la scrivania.-Dovrebbero darle la sedia elettrica per quello che ha fatto.-commentò sprezzante.

 

-Cassandra!!-la riprese bruscamente Angel.-Cambiamo argomento per favore!-concluse prendendo in mano dei fogli davanti a sé.

In quel momento bussarono alla porta e subito dopo entrarono Spike e Fred parlando allegramente di un’avventura di un paio di mesi prima. Dopo di loro entrò Wesley con in mano una cartelletta su cui stava controllando una scartoffia. Chiamarono Harmony in modo che mettesse a verbale la loro riunione.

A Cassandra non piaceva lavorare in silenzio e ormai tutti si erano abituati al fatto che in quei momenti metteva un cd nella radio a basso volume in modo che non disturbasse e poi si univa alla riunione. Il motivo di quel giorno era decidere se assumere o meno un nuovo avvocato dato che c’era un buco, uno degli avvocati era andato in pensione.

-C’è quel giovane avvocato che abbiamo avuto qualche mese fa come tirocinante che sarebbe adatto.-propose Fred.-Mi sembrava molto competente.-aggiunse.

-È vero.-concordò Lorne.

-Si ma si era anche presentata un’avvocatessa che si era da poco licenziata da un altro studio legale.-ricordò loro Wesley.

-Sono entrambi validi avvocati a quanto pare ma dobbiamo stare attenti: stiamo avendo buoni risultati con questo studio, non possiamo rischiare di perderli.-disse Angel serio.

-Certo, hai ragione ma...-

Ma improvvisamente Angel non stava ascoltando più la riunione. La canzone appena iniziata l’aveva colpito. Era un pezzo dei Rasmus, un gruppo che non gli piacevano molto ma che Cassandra gradiva particolarmente. Non aveva mai fatto caso a quella canzone ma adesso la ascoltò intensamente.

Si chiamava Not like the others girls.....Non come le altre ragazze.

No more blame I am destined to keep you sane....Niente più colpa sono destinato a mantenerti sana.

Gotta rescue the flame...Devo salvare la fiamma

Gotta rescue the flame in your heart....Devo salvare la fiamma nel tuo cuore.

-Io voto a favore del tirocinante.-disse Spike.-Era in gamba e mi sembrava a posto, non sembrava uno che riporta questa baracca sulla via del male.-alzò le spalle.

Angel non disse nulla. Quella canzone lo aveva rapito.

No more blood I will be there for you my love...Niente più sangue ci sarò per te amore mio.

I will stand by your side...Starò al tuo fianco.

The world has forsaken my girl...Il mondo ha abbandonato la mia ragazza.

-Magari al momento ci converrebbe tenere libero il posto. Non vorrei che fossimo avventati nella scelta e Los Angeles è piena di avvocati competenti.-propose Gunn.

-Sarebbe un’idea.-concordò Wesley.

I should have seen it would be this way....Avrei dovuto vedere che sarebbe stato in questo modo.

I should have known from the start what she’s up to...Avrei dovuto sapere dall’inizio cosa le sarebbe successo.

When you’ve loved and you have lost someone...Quando hai amato e hai perso qualcuno.

You know what it feels like to lose...Sai come ci si sente a perdere.

-Oppure potremmo riempire il buco con Cassandra.-propose Lorne.-Non è un avvocato ma in realtà non lo siamo nemmeno noi. È brava e imparerà in fretta.-

-E questo ci risolverebbe il problema.-concordò Gunn.

She’s fading away...Lei sta svanendo via.

Away from this world....Via da questo mondo.

Drifting like a feather....Andando alla deriva come una piuma.

She’s not like the others girls...Lei non è come le altre ragazze.

She lives in the clouds...Lei vive nelle nuvole.

And talks to the birds...E parla agli uccelli.

Hopeless little one...Piccola disperata.

She’s not like the others girls I know...Lei non è come le altre ragazze lo so.

 

-Beh non so se sarei in grado di ricoprire il ruolo di avvocato.-si schernì Cassandra.-Al momento sto solo al centralino.-ricordò.

-Sarebbe una bella promozione.-ironizzò Spike facendola ridere.

No more shame she has felt too much pain in her life...Niente più vergogna ha provato troppo dolore nella sua vita.

In her mind she’s repeating the words...Nella sua mente sta ripetendo le parole.

All the love you put out will return to you...Tutto l’amore che hai dato tornerà a te.

-Angel che ne pensi?-lo interpellò Wesley ma lui non gli rispose, fissava la radio intensamente.

I should have seen it would be this way....Avrei dovuto vedere che sarebbe stato in questo modo.

I should have known from the start what she’s up to...Avrei dovuto sapere dall’inizio cosa le sarebbe successo.

When you’ve loved and you have lost someone close to you...Quando hai amato e hai perso qualcuno vicino a te.

You know what it feels like to lose...Sai come ci si sente a perdere.

-Angel?-lo chiamò ancora l’inglese.

-Amore, tutto bene?-gli chiese Cassandra toccandogli un braccio. Quel gesto parve svegliarlo, tanto che sobbalzò impercettibilmente e fissò gli altri.

-Cosa?-chiese.-Scusatemi, mi sono distratto un attimo. Che dicevate?-si riconcentrò sulla riunione.

-Gunn ha proposto di lasciare il buco libero mentre Lorne ha proposto di riempirlo con Cassandra. Tu che ne pensi?-gli riassunse Gunn.

-Ci penseremo e poi decideremo, tanto non abbiamo nessuna fretta.-decise.

-È una buona idea.-concordò Fred.

-Bene, allora la riunione finisce qui.-sistemò i suoi fogli e si alzò per andarsi a versare un bicchiere d’acqua. Mentre beveva gli si avvicinò Spike.

-Quella canzone ti ha ricordato lei, non è vero?-lo incalzò tranquillo, ma parlò sussurrando.

-Vive sulle nuvole e parla agli uccelli.-citò con un sorriso.-Credo che quella Buffy sia morta da tempo.-bevve un altro sorso d’acqua.

-Quella Buffy si è assopita da tempo perché ha dovuto farlo.-lo corresse.-Il mondo l’ha davvero abbandonata.-scosse la testa sconsolato.

-Già.-disse amaro.-E non possiamo fare niente per salvare la fiamma nel suo cuore.-

-Lo so. Sta proprio andando alla deriva, povera Buffy.-scosse di nuovo la testa.-E noi siamo due scemi perché parliamo citando canzoni!-e si allontanò dal suo sire per andare da Gunn.

Angel finì il suo bicchiere d’acqua riflettendo su quella canzone che gli aveva ricordato la situazione difficile di Buffy. Poi si voltò e fissò Cassandra che parlava sorridendo con Fred, Harmony era appena uscita dallo studio per ricopiare a computer il verbale della riunione.

Rimasero ancora a discutere se lasciare il posto vuoto oppure trasformare Cassandra in un avvocato ma almeno quel giorno non presero una decisione. Poi...quasi un’ora dopo sentirono delle voci provenire dalla scrivania di Harmony.

-Aspetta, non puoi passare!-esclamò proprio Harmony.-Ehi, Dawn, ferma!-esclamò più forte.

-Lasciami andare Harmony!!-urlò una giovane voce femminile.

-Dawn!!-richiamò Harmony.

-Dawn aspetta!-esclamò un’altra voce diversa da quella di Harmony e da quella della ragazza.

Subito dopo la porta si spalancò rumorosamente ed una ragazza di circa diciotto anni entrò seguita a ruota da Harmony e da una donna con i capelli rossi.

Non ebbero tempo di dire o capire niente che la ragazza si era già gettata tra le braccia di Angel scoppiando in un pianto disperato.

-Oh Angel...solo tu mi puoi aiutare.-singhiozzò stringendolo forte.

-Shh...andrà tutto bene.-le mormorò perché nonostante la rapidità degli eventi aveva riconosciuto la ragazza che piangeva stretta al suo collo.

-La condanneranno a morte, Angel capisci?!-si staccò e lo prese per le spalle.-Me la uccideranno e lei è innocente! Ti prego, Angel, aiutala!-pianse.

 

-Chi uccideranno?-le chiese.-Senti, calmati adesso e spiegami tutto con calma.-la fece sedere sulla sua poltrona.-Harmony le prendi un bicchiere d’acqua?-le chiese e la segretaria scattò.

Pochi secondi dopo glielo aveva già dato ed Angel stava aiutando la ragazza a bere.

-Va meglio adesso?-le chiese e lei annuì.-Spiegami con calma che sta succedendo.-ma la ragazza riusciva solo a piangere.

-Si vocifera che condanneranno Buffy a morte.-rispose per lei la donna dai capelli rossi che era arrivata al seguito di Harmony.

-Cosa?-esclamò stupefatto Spike.-Rossa, non stai dicendo la verità?-

-Ti sembra che Dawn avrebbe fatto una simile irruzione per una pena di vent’anni?-lo riprese.

-Willow siediti.-la incitò Angel.-Adesso vedremo cosa possiamo fare.-e la strega rossa prese posto su una delle sedie di fronte la scrivania.

-Dio, la condanna a morte.-mormorò Wesley sconvolto.

Harmony chiuse la porta in modo che nessuno da fuori potesse sentire la loro discussione.

-Perché la condanna a morte?-chiese Angel e poi ci pensò bene.-In California non c’è la pena di morte.-

-Credono che sia una terrorista. Sono convinti che sia a capo di un’organizzazione e oltre alla punizione sperano anche di far uscire allo scoperto gli inesistenti membri.-spiegò Willow.-Tutti hanno dichiarato che è stato un disastro naturale, dei sismologi hanno persino scandagliato la zona ma a loro sembra strano che il terremoto abbia distrutto solo Sunnydale.-

-Le scosse si sono sentite fino a San Diego, se non ricordo male.-si intromise Wesley.

-Si, è vero, ma l’epicentro era a Sunnydale per questo è stata distrutta. O meglio, questa è la spiegazione normale. Non possiamo andare a dire che è stata la Bocca dell’Inferno a risucchiarla e distruggerla, anche se un terremoto c’è stato davvero.-gli disse.

-E cosa volete che faccia io?-si stupì Angel.

-Prendi la sua difesa.-gli rispose Dawn.-Solo tu puoi riuscire a dichiarare che non solo non è una terrorista ma è innocente. Ti assumo come suo avvocato, ti prego!-fece supplichevole.

Angel ci rifletté qualche secondo fissando il pavimento, e si disse che forse la canzone era stata un segno del destino. Il mondo l’aveva abbandonata e adesso spettava a lui salvarla.

-Dammi il numero del suo avvocato.-le disse afferrando il telefono.

Dawn gli dettò il numero e poi rimase all’ascolto mentre Angel attendeva che qualcuno rispondesse.

-Buongiorno, parla Angel O’Donovan dello studio legale Wolfram&Hart. Vorrei parlare con il legale di Buffy Anne Summers...-rimase all’ascolto.-...Non voglio la sua segretaria o il suo delegato, mi interessa il suo avvocato e si sbrighi!-attese qualche secondo.-Si, buongiorno, sono Angel O’Donovan dello studio legale Wolfram&Hart...Non mi importa se stava andando in tribunale...Può dirmi le ultime notizie sul suo caso?....Ma caso disperato ci sarà lei!-si infervorò.-Mi mandi immediatamente tutta la documentazione, da questo momento prendo io in mano il caso...Si, è licenziato!...Mandi pure a me il conto della parcella, pagherò io per conto di Dawn Summers. E mi mandi la documentazione subito!-e chiuse sbattendo la cornetta.-Incompetente!-lo apostrofò scuotendo la testa.

-Angel sei sicuro di volerti assumere questa responsabilità?-fece Gunn perplesso.

Il suo datore non gli rispose fissando lo sguardo su Dawn.

-Saresti dovuta venire da me subito.-la rimproverò bonariamente.

-Mi dispiace tanto, ma quel tipo sembrava competente e ho scoperto che ora siete avvocati da poche settimane.-si giustificò.-Puoi fare qualcosa per lei?-si preoccupò.

-Faremo tutto il possibile.-le sorrise e poi si fece di nuovo serio.-Willow cosa sai dirmi di più? Io ho solo seguito il caso dalla televisione.-le chiese.

-Non molto, non ho mai avuto modo di dare un’occhiata alla documentazione ufficiale dell’avvocato. Comunque non ha mai cercato di dichiarare la sua innocenza ma di diminuirle la condanna, quando ha saputo della possibile pena di morte ha gettato la spugna.-ci pensò bene.-Cielo, c’è l’udienza tra poco!-esclamò alzandosi.

-Chiamo io il tribunale per avvisare del cambio di legale.-fece Harmony andando verso la porta.

-Si, è probabile che data la notizia rimanderanno l’udienza.-concordò Wes mentre Harmony usciva.

 

-Ho rintracciato dei nostri compagni di liceo e non solo per vedere se ci danno una mano, magari potrebbero testimoniare.-propose Willow.

-Ottima idea.-concordò Angel.-Chi hai trovato?-si informò sedendosi sulla sedia accanto la sua.

-Sono riuscita a raggiungere Riley e Sam, devono finire una missione in Nepal e poi saranno dei nostri. Non sono riuscita a rintracciare Scott Hope ma comunque non ci sarebbe stato di nessuno aiuto. Amy ha detto che è disposta a testimoniare, Owen Thurman ci aiuterebbe ma è a New York per affari e non può lasciarli. Sono riuscita a trovare Oz, deve finire un giro di serate in alcuni locali della Louisiana e poi ci raggiungerà. Blayne Mall, Chris Epps e anche la cuoca che tentò di avvelenarci sono disponibili, e anche Callie Anderson e tutti noi della gang.-elencò.

-E quel vostro compagno imbranato...-ci pensò bene.-Jonathan! Credo si chiamasse così.-

-Jonathan è morto per opera del Primo.-rispose dispiaciuta.-Ma c’è un suo compagno di scorribande, Andrew. Suo fratello, Tucker Wells, fu quello che ci mandò i mastini infernali al ballo ed entrambi ci aiuteranno. Ho rintracciato Faith e sarebbe disposta a testimoniare, Giles arriverà a breve da Londra e di sicuro aiuterà Buffy. Avrei voluto che anche Cordelia testimoniasse ma ho saputo del coma.-disse triste con un sospiro.

-I medici hanno detto che potrebbe restare così anche per sempre.-la informò Wesley.

-Povera Cordy.-scosse la testa dispiaciuta.

In quel momento bussarono alla porta e un secondo dopo entrò Harmony.

-L’udienza di oggi è stata rimandata al mese prossimo. Stesso giorno e stessa ora.-li informò.

-Santo cielo, mi danno un mese per studiare un simile caso che va avanti da un anno?!-protestò Angel esterrefatto.

-Allora, ci conviene metterci subito all’opera.-lo interruppe Spike.

-Giusto.-assentì Angel.-Mi sa che quell’imbranato di un avvocato non ha capito che doveva inviarmi la documentazione immediatamente!-imprecò.-Wesley, Fred potete andarla a prendere per favore?-chiese ai due amici.

-Certo.-assentì Fred e i due uscirono dopo che Dawn ebbe dato loro il biglietto da visita dell’avvocato.

-Ehm...-Willow attirò l’attenzione e ci riuscì.-Tre anni fa, prima di sviluppare ancora di più la mia potenza di strega, sono riuscita a invertire il processo di pazzia di Tara rifacendola ridiventare sana di mente. Tu...hai qualcosa in contrario se...provassi a risvegliare Cordelia?-chiese ad Angel.

-No, anzi sarebbe bellissimo.-le sorrise.

-Bene, grazie.-ricambiò.-Ti dispiace se faccio una telefonata?-

-Accomodati.-le porse il telefono e Willow alzò la cornetta componendo un numero.

-Kennedy?...Va tutto bene, amore, non preoccuparti...Ti spiegherò quando torniamo...Xander?...Ho capito...Vi va di raggiungerci?...Siamo allo studio legale Wolfram&Hart...Bene, allora vi aspettiamo, a dopo.-e chiuse.

-Tutto a posto?-si informò l’ex vampiro.

-Si, la mia ragazza e Xander ci raggiungeranno.-li informò.

-Credi che riuscirai a dimostrare la sua innocenza?-si intromise Dawn rivolgendosi ad Angel.

-Ci proverò con tutto me stesso Dawn, te lo giuro, ma non ti posso garantire niente.-le rispose.

-Mi fido di te.-gli sorrise e si alzò. Si diresse da Spike.-Tu sei uno stupido!-lo aggredì.-Perché non mi hai informato che eri ancora vivo?!-si alterò.

-Perché non sapevo dove fossi finita e perché ho avuto diversi problemi, sono stato uno spirito per diversi mesi!-le spiegò.-Sei sempre più bella, Briciola.-le sorrise accarezzandole i capelli e i due si abbracciarono felici.

Spike chiese ad Angel se potevano ritirarsi nel suo ufficio per parlare un pò e il suo datore assentì, così i due lasciarono la stanza. Avevano tante cose da dirsi.

-Posso rendermi utile in qualche modo?-si offrì Gunn che, in fondo, aveva sempre sperato che fosse stato Angel ad occuparsi del caso di Buffy. Non aveva mai conosciuto la cacciatrice ma sapeva quanto aveva contato per il suo amico e non gli piaceva che fosse stata accusata ingiustamente di una cosa di cui non aveva alcuna colpa.

-Grazie, Gunn.-sorrise Angel.-Ti dispiace ricevere tu per primo, insieme a Willow, le persone che ha rintracciato?-

 

-Sarà un piacere.-assentì.

-Vengo ad aiutarti, perché devo rintracciarle di nuovo tutte per dire loro che dovranno venire qui.-Willow si alzò dalla sua sedia.

-Ti aiuto io.-le sorrise il giovane di colore e uscirono per andare nel suo ufficio.

-Io...comincio a trascrivere al computer le prime informazioni.-e anche Harmony lasciò la stanza.

-Vi lascio.-e con solo queste parole anche Lorne abbandonò l’ufficio lasciando così Angel e Cassandra da soli. Aveva intuito che i due avevano molto di cui parlare.

Dopo che la porta si fu richiusa i due rimasero diversi secondi in silenzio, poi fu Cassandra a romperlo.

-Non mi avevi mai detto che conoscevi Buffy Summers.-esordì delusa e un pò fredda, poggiata ad un mobile con le braccia incrociate al petto.

-Avrebbe significato rivelarti troppe cose dolorose.-le rispose picchiettando un dito sulla sua scrivania e non osando guardarla.

-Te ne esci sempre con scuse simile. Beh...io vorrei conoscerle queste cose dolorose. Sono la tua ragazza, praticamente viviamo quasi anche insieme.-protestò.

-Ho...conosciuto Buffy nel 1997, aveva solo sedici anni. Le ho spezzato il cuore e lei ha spezzato il mio, non farmi scendere in particolari perché non li voglio ricordare.-le raccontò brevemente.-Ti basti solo sapere che...lei è stata il mio solo attimo di pura felicità.-alzò lo sguardo su di lei.

-Avete fatto l’amore?-pareva una domanda ma era un’affermazione.

-Si. Lei aveva diciassette anni, io più di 240. In verità stavamo insieme.-sospirò.-Non mi piace che vogliano condannarla a morte, Buffy non ha distrutto Sunnydale e non è una terrorista. Stavo per rimanere anch’io coinvolto in quella lotta, furono il Male Primordiale e la Bocca dell’Inferno a distruggere Sunnydale, non Buffy. E se ho deciso di aiutarla è solo perché lei ha aiutato molte volte me e perché non avrei mai potuto rifiutare questo favore a Dawn.-le spiegò fissandola negli occhi.

-Sono sue amiche?-si informò.

-Dawn è la sua sorellina minore, anche se non veramente. Willow è la sua migliore amica, è una strega molto potente ed è gay. Se hai sentito la sua telefonata, ha chiamato Kennedy, la sua nuova compagna, e Xander. Lui è il migliore amico suo e di Buffy, sono come fratelli e sorelle.-precisò.

Si aspettò una sua risposta che non arrivò, così continuò a parlare.

-Conosco Buffy molto bene, forse anche meglio di sua sorella e le sono molto affezionato. Tempo fa mi sono assunto l’obbligo di proteggerla e salvarla ad ogni costo e lo farò anche stavolta, lei ha bisogno di me e non posso abbandonarla, ma...vorrei che tu fossi con me.-le si avvicinò lentamente fino ad esserle ad un passo.

-Qualche mese, per sbaglio, sentii una conversazione tra Wes, Fred e Gunn. Dicevano che forse, stavolta, per te era la volta giusta di sistemarti dopo la tua storia, profonda e triste, con la cacciatrice e la cotta per Cordelia.-gli rivelò.-Istintivamente provai una forte gelosia, anche se non le ho mai conosciute entrambe. Ma ti amo e farei di tutto per te, quindi...ovunque vai tu vado io.-gli abbozzò un sorriso stringendosi nelle spalle.

-Grazie.-le mormorò accarezzandole i lunghi capelli biondi e ricci, poi la baciò. Dopo si scambiarono un dolce e felice sorriso.

Pochi minuti dopo Wesley e Fred furono di ritorno con il voluminoso fascicolo riguardante il caso di Buffy. Gli altri erano tutti impegnati in altre mansioni riguardanti quella faccenda cosi iniziarono loro a studiare il fascicolo.

-È incredibile, hanno preso tutti i suoi guai adolescenziali e li hanno trasformati in atti di delinquenza!-esclamò Angel inorridito.

-Forse le uniche cose veramente vere sono l’incendio della palestra dell’Hemery High School e l’esplosione della Sunnydale High School.-ipotizzò Wesley.

-C’è addirittura scritto che aveva premeditato l’omicidio di Ted!-fece stralunato.-Come si può premeditare l’omicidio di un robot pazzoide?!-protestò.

-E l’uccisione di questa...Kendra?-si informò Fred leggendo una pagina.

-Fu Drusilla.-le rispose Angel.-Dichiararono tutti che non fu lei.-

-L’assassinio di Tara McClay?-gli chiese Cassandra.

 

-Uno psicopatico con una pistola andò ad uccidere Buffy ferendola ad una spalla. Un colpo troppo alto forò la finestra della camera di Tara e la uccise.-le spiegò.-O così mi ha raccontato Spike che gliel’ha raccontato Dawn.-precisò e sospirò nervosamente.-Sentite, continuate voi per il momento, io vado al carcere per farle qualche domanda in più.-si alzò e prese la sua giacca.

-Portati pure tutta la documentazione che ti serve.-gli disse Wesley porgendogli una carpetta.

Angel selezionò quella che gli sarebbe stata utile e la infilò in una ventiquattrore. Salutò gli amici ed uscì dicendo ad Harmony di non far disturbare gli altri per cose futili. Nell’atrio, davanti la porta incontrò Xander e Kennedy.

Li salutò frettolosamente ma amichevolmente e indicò loro dove andare. Disse anche di dire ad Harmony che poteva farli entrare tranquillamente nell’ufficio dove c’erano Wes, Fred e Cass. Poi uscì.

Si mise velocemente in macchina ed uscì dal parcheggio esterno del palazzo. Non gli fu difficile trovare il carcere di massima sicurezza femminile di Los Angeles, era lo stesso dove era stata detenuta Faith a suo tempo.

Al cancello d’entrata si presentò come il nuovo legale di Buffy e lo fecero entrare. Parcheggiò e una volta dentro, una guardia lo scortò in una saletta dove c’era un lungo tavolo rettangolare con delle sedie. Appena fu solo, posò la valigetta sul tavolo e si diresse alla finestra da dove si vedeva il cortile. Attese pazientemente che gli portassero Buffy.

La cacciatrice entrò intenta a chiedere al suo legale se davvero volessero condannarla a morte ma quando entrò aggrottò la fronte perplessa. Da quando il suo legale era così alto, con i capelli castani invece che bianchi, le spalle larghe e muscolose? Da quando il suo legale era....ANGEL?!?!?

Lo fissò ad occhi sgranati senza sapere cosa dire. Non riusciva neanche a muoversi.

-Ho licenziato quell’incompetente del tuo avvocato.-esordì lui.-E Dawn mi ha assunto. Sono il tuo nuovo legale.-le spiegò brevemente.

-Non è che non sia contenta di vederti, se non avessi le manette ti abbraccerei volentieri, ma...da quando sei avvocato?-gli chiese.-Io ricordavo che facevi l’investigatore.-rifletté.

-Adesso non più, la Angel’s Investigations ha chiuso i battenti. Ho preso possesso della sede di Los Angeles della Wolfram&Hart, uno studio legale con avvocati umani ma traffici demoniaci e sto cercando con l’aiuto degli altri di metterlo sulla retta via. Sto ottenendo buoni risultati e spero che accada lo stesso con il tuo caso.-le si avvicinò.

-Vuoi tentare di evitarmi la condanna a morte?-gli chiese amara abbassando lo sguardo sul pavimento.

-Voglio dimostrare che sei innocente.-precisò.

-Non è possibile.-scosse lentamente la testa in modo negativo.-Non si può spiegare al mondo intero la verità.-lo guardò.

-Senti, tua sorella ha fatto irruzione nel mio ufficio mentre concludevo una riunione disperata e singhiozzante pregandomi di salvarti la vita ed io lo farò. Willow ha rintracciato molti tuoi compagni di liceo e anche Riley, e Faith e molti altri. Tutti disposti a testimoniare in tuo favore. Se getti la spugna è finita e il mio lavoro sarà vano.-sorrise.-E più tempo perdiamo più la parcella aumenta e la nostra è molto alta.-la ammonì.

-Niente sconto per me?-ricambiò il sorriso.

-Questo è ovvio.-assentì e la fece sedere al tavolo.-Willow e Gunn stavano finendo di rintracciare i tuoi compagni, Wesley, Fred e Cassandra stavano studiando la documentazione del tuo avvocato aiutati da Xander e Kennedy mentre Spike si stava occupando di Dawn...-

-Spike?-lo interruppe stupita.

-È tornato.-le rivelò.-Per un pò è stato uno spirito adesso ha di nuovo un corpo. È ancora un vampiro ma non gli è mai dispiaciuto.-sorrise.-Sono cambiate molte cose, Buffy.-le mormorò serio.

-Tu investito dalla luce del sole è un bel cambiamento.-gli fece notare.

-Sono umano. Mi fu profetizzato qualche anno fa e verso il periodo di Natale si è avverato.-le raccontò.

-Sono felice per te.-sorrise.-E...nient’altro?-si informò.

-Harmony è la mia nuova segretaria.-le annunciò melodrammaticamente.

-Auguri!-esclamò e lo fece ridere.-Hai licenziato Cordelia?-ironizzò e lo vide diventare triste.

 

-Cordelia è in coma da un anno.-le disse.-L’anno scorso sono successe molte cose, Cordelia è stata posseduta da un potente demone, era rimasta incinta di mio figlio ma ha partorito un demone, a causa di questo Connor ha come avuto un crollo nervoso, ha anche rapito delle persone. Adesso ho perso entrambi. Cordy è in coma per via del parto e mio figlio non si ricorda niente. Gli ho fatto dimenticare tutto, adesso crede di aver vissuto una vita diversa con un’altra famiglia.-le raccontò tristemente fissando il tavolo.

-Mi dispiace.-mormorò.-Ed io ti ho trattato così male quando sei venuto a Sunnydale per la lotta contro il Primo. Sono la solita insensibile.-si scusò.

-Non lo sapevi.-le sorrise.

-Tutti qui i cambiamenti?-gli chiese.

Lui si fece serio indeciso se dirle o meno di Cassandra. Era una grande rivelazione e non sapeva se era in grado di accettarla serenamente.

-Si, tutti qui.-le rispose dopo qualche secondo decidendo che per il momento era meglio non dirglielo.

-Allora ci mettiamo al lavoro?-propose.

-È meglio.-assentì e prese la sua ventiquattrore. La aprì e ne estrasse dei documenti che mise in mezzo a loro per studiarli insieme.-Hanno esagerato molti dei tuoi guai.-la informò.

-Lo so, avrei avuto voglia di urlare quando l’ho saputo e sappi che trattenermi dal farlo ad ogni udienza è una cosa difficile.-sospirò sconsolata.

-Ce la faremo.-tentò di consolarla stringendole una mano.

Non ebbero molto tempo ma, comunque, Angel riuscì a spiegarle un pò come intendeva agire. Sperava di far risaltare tutte le cose buone che aveva fatto e il numero delle persone che aveva salvato. Aveva in mente di interrogare quante più persone Buffy aveva salvato in modo che facesse capire alla giuria che una persona che salva ripetutamente la vita al suo prossimo non poteva essere una terrorista, ne tanto meno poteva distruggere la cittadina dove abitava e che amava.

Prima che Buffy uscisse dalla saletta si voltò verso di lui e gli sorrise dolcemente ringraziandolo.

Quando Angel tornò nel suo ufficio trovò tutti immersi nel lavoro. Willow e gli altri stavano cercando di dare una mano. La strega parlava al suo cellulare con Sam.

-Che vuol dire ancora una settimana?-protestò.-Ma Sam vi avevo scritto che la situazione è grave...Mi dispiace che vi sia sfuggito, se volete provo a rintracciarvelo con un incantesimo....Okay, ci proverò, a presto e saluta Riley...Ciao.-e chiuse sospirando sconsolata.

-E allora?-le chiese Xander.

-Il demone a cui stanno dando la caccia è sfuggito e Sam ha detto che se tutto va bene potranno essere qui la settimana prossima. Se prima non risolvono la missione non si possono assentare.-spiegò sedendosi su una sedia.

-Questo non ci voleva.-disse Wesley.-Riley è l’ex ragazzo di Buffy, ci sarebbe di molto aiuto.-

-Più tardi provo a ad aiutarli con la magia.-si alzò inquieta.

-Allora, com’è andata?-chiese Fred ad Angel che prima di risponderle si tolse la giacca e si allentò il nodo alla cravatta. Era solo il primo giorno ma si sentiva già sfinito.

-Abbastanza bene.-rispose sedendosi alla sua poltrona.-Le ho spiegato come intendo agire ed è stata d’accordo.-spiegò.

-E come intendi agire?-si informò Gunn che ancora non l’aveva capito, e se per questo neanche gli altri.

-Intendo dimostrare che una persona che salva a costo della sua stessa vita altre persone non può essere una terrorista e distruggere la sua cittadina.-spiegò semplicemente.-Semplice e d’effetto.-

-Mi piace.-concordò Dawn con un sorriso.

-Ehm...Wesley tu mi affiancherai in questo caso e Cassandra in un certo senso pure. Ho riflettuto e ho deciso che è meglio affidare il posto vuoto rimasto a lei.-guardò uno alla volta i suoi amici.

-Non sarebbe meglio se cominciasse con un caso più semplice?-obiettò l’inglese perplesso.

-Cass?-si rivolse alla sua fidanzata.

-Se vuoi così per me va bene.-assentì.-Dove vai tu vado io.-gli citò di nuovo con un sorriso.

-Aggiudicato.-chiuse l’argomento.-E comunque, al momento questo caso ha la priorità sugli altri. Se riusciamo a far scarcerare la cacciatrice acquisteremo potere e rispetto tra le forze del male, saremo temuti e questo va tutto a nostro vantaggio.-spiegò.

 

-Buffy non è più una cacciatrice.-precisò Willow.

 

-Buffy sarà sempre una cacciatrice.-la contraddisse fissandola intensamente.-Anche se adesso ogni ragazza del mondo ha i poteri di una cacciatrice, il tuo rito ha aumentato i suoi. Non è più in carica, è vero, e può non occuparsi della caccia ma Buffy è una cacciatrice. Nel cuore e nell’anima. Nel corpo e nello spirito. Non si finisce mai di essere cacciatrice.-e concluse con un piccolo sorriso.-Bene, adesso ditemi se si è già fatto vivo qualcuno che avete rintracciato per testimoniare.-cambiò discorso.

-Praticamente si sono fatti vivi tutti.-sorrise Fred.

-E praticamente testimonieranno tutti.-concluse Lorne contento.

-Fantastico.-si fregò le mani.-A quanto ho capito mancano solo Riley e Sam...-ci pensò bene.-Ma chi è Sam?-chiese.

-È sua moglie.-gli rispose Willow sorridendo e sedendosi accanto a Kennedy.-Soldato anche lei, sono nello stesso commando.-

-Finalmente si è sistemato.-commentò acido ma allo stesso tempo sollevato dalla notizia.-Notizie di Faith e Giles?-chiese.

-Giles arriva domani e Faith tra qualche giorno, ha detto che aveva un conto in sospeso con un demone.-gli rispose Kennedy.

-Si caccerà nei guai.-proclamò Angel scuotendo la testa con convinzione.

-E allora sarai l’avvocato di due cacciatrici.-aggiunse Wesley.-Complimenti.-lo prese in giro.

In quel momento suonò un cellulare e subito dopo, Cassandra chiese scusa perché si trattava del suo. Si alzò e andò a rispondere. Era sua madre.

-Mamma, ciao...No, mi sa che stasera non possiamo venire....Lo so che è arrivata zia Jane da tre giorni e ancora non mi ha visto ma ad Angel è appena stato affidato un caso importantissimo quindi stasera lavoreremo tutti fino a tardi....Prometto che almeno io verrò domani...Senti, zia Jane aspetterà a conoscerlo...ciao.-e chiuse sbuffando.

-Qualche problema?-si informò Angel.

-È arrivata quella mia zia di cui ti avevo parlato.-gli rispose rimettendosi seduta.-E mia madre vuole assolutamente presentarti a lei.-

-Andremo a farle una visita domani pomeriggio.-decise.

-Ma dobbiamo studiare il caso di Buffy!-protestò.

-Troveremo qualche minuto, l’udienza è il mese prossimo.-tentò di convincerla.

-Uffa, mia madre è insopportabile!-esclamò.-Neanche fossimo già fidanzati ufficialmente!-incrociò le braccia al petto.

-Ma se vivete praticamente insieme?-li punzecchiò Spike sorridendo sornione.

-Cosa?!-esclamò stupita e contemporaneamente delusa Dawn.-Hai rotto la promessa?!-lo aggredì.

Angel la guardò un attimo perplesso non capendo di che parlava, ma poi ci arrivò. Poco prima di andarsene definitivamente da Sunnydale, dopo aver lasciato Buffy, aveva promesso a Dawn che non avrebbe mai smesso di amare sua sorella. Se ne era dimenticato ormai da molto tempo, più o meno da quando era nato Connor.

-Quale promessa?-chiese Cassandra guardando la ragazza e poi il suo fidanzato seria e stupita.

-Non...credevo che la ricordassi ancora.-mormorò Angel imbarazzato.

Senza aggiungere altro, Dawn si alzò e lasciò la stanza.

-Dawn aspetta!-la chiamò e le corse dietro lasciando tutti a chiedersi di che promessa parlavano.

La raggiunse nell’ascensore. Aprì le portiere che stavano per chiudersi ed entrò. La ragazza aveva un’espressione triste e delusa. Fortunatamente non c’erano altri.

-Te ne vuoi andare?-le chiese.

-Volevo fare un giro in macchina.-rispose freddamente non guardandolo.

-Hai preso la patente, allora.-sorrise contento per quella notizia.

-Cinque mesi fa.-precisò.

Il campanello dell’ascensore suonò e le porte si aprirono al piano terra. Dawn scese senza guardare Angel ne vedere se lui la seguiva. Cosa che stava accadendo.

-Aspetta, Dawn!-corse per raggiungerla mentre lei usciva dall’edificio e tirava fuori le chiavi dalla tasca del giubbotto di jeans.

 

Senza rispondergli salì in macchina e accese il motore. Lui riuscì a salire a sua volta giusto in tempo.

-Non ho mai avuto alcuna intenzione di rompere la nostra promessa.-esordì.

-Ma l’hai fatto!-esclamò uscendo dal parcheggio esterno dello studio legale.

-No, è capitato che sono cambiate un sacco di cose.-precisò.

-Già, Cassandra è un bel cambiamento.-si voltò un attimo a guardarlo, poi si riconcentrò sulla strada. Pochi metri dopo si fermò ad un semaforo.-Non mi piace neanche come nome!!-protestò guardandolo.

-Non deve piacere a te.-sorrise.-E comunque non parlavo di Cassandra.-il semaforo scattò in verde e Dawn ripartì. Non aveva neanche una meta precisa dove andare, o così pensò Angel.

-Ah no?!-fece ironica voltandosi ad un’indicazione per l’autostrada.

-No. Adesso ti racconterò una cosa che non dovrai mai raccontare a nessuno.-la ammonì.

-Vuoi dire che non lo sa nessuno?-si fermò al casello autostradale e prese un biglietto, attese che la sbarra si alzasse e poi si rimise in cammino.

-No. Wesley, Gunn, Fred e Lorne lo sanno, e anche Willow ne sa qualcosa perché l’ha visto.-

-Cosa?-si stupì.

-Chi.-la corresse.-Io ho un figlio.-le rivelò.

-Che centra con la promessa?-esclamò esterrefatta.

-Se mi fai spiegare capirai.-e lei rimase zitta.-Connor è nato quasi due mesi dopo che Buffy tornò in vita e assorbì tutte le mie energie. Lo adoravo, nessuno doveva toccarlo, e fu all’incirca in quel periodo che mi dimenticai della nostra promessa, lo ammetto. Poi un cacciatore di demoni che mi detestava dai tempi in cui ero cattivo lo rapì portandoselo in un’altra dimensione. Pochi mesi dopo, Connor tornò. Aveva diciassette anni e mi detestava a morte tanto che mi chiuse dentro una cassa e mi gettò in fondo all’oceano dove rimasi per tutta l’estate. Quando tornai, all’inizio le cose tra noi non andavano molto bene poi parvero cominciare a migliorare. Mi piaceva molto Cordelia, forse ne ero anche innamorato ma entrambi calpestarono i miei sentimenti andando a letto insieme. Cordy restò incinta. Poi persi l’anima, Willow venne a curarmi e dopo le cose peggiorarono di nuovo, Cordelia partorì un demone che la mandò in coma e Connor peggiorò. Adesso...Connor ha diciannove anni e sta con un’altra famiglia. Non si ricorda niente di me ne di tutto quello che gli è realmente successo, crede che la sua vita sia sempre stata diversa.-

-Cosa centra questo con la promessa?-protestò.

-Connor mi ha fatto capire che nulla è eterno. Pensavo che io e lui avremmo potuto fare tante cose, divertirci, giocare a baseball e parlare di ragazze ma tutto è andato storto e l’ho perso. Con questa consapevolezza ho acquisito anche quella che avevo perso tua sorella.-la vide muta.-Accidenti mi dichiarò che nel suo cuore ora c’era Spike ed io avevo perso mio figlio da due settimane!!-urlò livido.

Dawn accostò violentemente sulla corsia d’emergenza ricevendo parecchi suoni di clacson in protesta. Per qualche secondo rimase in silenzio.

-Lui è nel mio cuore, queste furono le sue parole esatte.-si calmò.-Ed io persi una delle due persone più importanti della mia vita. Non potevo non andare avanti, Dawn, mi capisci? Sarebbe stato un quanto affondare, morire. E non me lo posso permettere più, non me lo voglio permettere. Cassandra è una ragazza meravigliosa e la amo. Tra tre mesi le chiederò di sposarmi.-le annunciò.

Dawn non rispose. Riaccese il motore e si rimise in strada. Quando Angel le chiese dove stesse andando non gli rispose. Per quasi quaranta minuti viaggiarono in silenzio, poi Angel riconobbe l’uscita dell’autostrada che Dawn imboccò.

Ai caselli, Dawn pagò il pedaggio in silenzio. Fecero ancora un chilometro circa, poi Dawn imboccò un’uscita laterale. Un centinaio di metri dopo fermò la macchina, spense il motore e silenziosamente scese. Angel la imitò e dopo che ebbe chiuso lo sportello si fermò impietrito a guardare il tremendo spettacolo di fronte a loro.

Dawn l’aveva condotto a Sunnydale. O meglio, quello che restava di Sunnydale. Un profondo cratere che sapeva di desolazione e distruzione che si estendeva a perdita d’occhio. Odorava di morte.

Non c’erano resti di niente, neanche della vecchia villa di Crawford Street. Nemmeno quella era sopravvissuta, anche se si trovava appena fuori città.

 

-Non credevo che...-esordì Angel ma si interruppe.-Santo cielo...è terribile.-scosse la testa sconvolto.

-Non te l’aspettavi così?-Dawn ruppe il suo mutismo senza però guardarlo.

-Non sono mai tornato dopo la sua distruzione.-precisò.-Troppo doloroso. E in effetti mi si sta spezzando il cuore.-fece qualche passo stando attento a non cadere giù, sembrava che non avesse fondo.

Guardò per terra e si chinò per ripulire qualcosa che aveva colpito la sua attenzione dalla sporcizia. Prese in mano l’oggetto e si rialzò osservandolo. Era un pezzo del cartello di benvenuto. Un pezzo di una U e di una N. Si sentiva così triste. Strinse in mano il pezzo di metallo.

-Mi dispiace per come ho reagito.-mormorò Dawn avvicinandosi a lui.

-Non devi preoccuparti.-la rassicurò voltandosi verso di lei.-La via principale di Sunnydale.-le indicò un punto.-Quanto adoravo quella via, la gente camminava in mezzo alla strada tranquillamente e senza paura delle macchine. Era così calma e tranquilla, mi piaceva passeggiare qui.-

-È vero.-concordò Dawn.-E c’era il bar ad angolo con il divano fuori. Mi piaceva perché anche se era al coperto era comunque tutto aperto, un controsenso fantastico. Servivano una cioccolata calda buonissima.-ricordò Dawn con un sorriso.-Lì c’era il Magic Box di Giles e Anya.-indicò un punto.

-Lo so.-Angel si avvicinò.-E lì c’era il cinema.-indicò un punto e poi un altro.-E lì cominciava la via dove stavi tu.-Dawn annuì.

Camminarono per diversi metri intorno al cratere poi si fermarono seri e tristi.

-Li in fondo c’era casa mia.-mormorò Dawn con la voce rotta.-Mi manca così tanto. Ancora vedo la mamma affaccendarsi in cucina raccomandando a Buffy di non farsi troppo male durante la caccia e sorridendo dolcemente. E vedo Buffy risponderle ironicamente affettuosa, scompigliarmi i capelli e uscire dalla porta insieme a Willow e Xander.-sospirò e fece qualche passo.

-Quante volte mi sono nascosto tra gli alberi del vostro giardino per vedere se Buffy stava bene e poi entrare nella sua camera dalla finestra e guardarla dormire serena.-le si avvicinò.

-È così ingiusto.-scosse la testa.

-Lo so.-concordò mettendole una mano sulla spalla.-Ho deciso che chiederemo un risarcimento danni.-la informò e lei si voltò stupita verso di lui.

-Per cosa?-gli chiese.

-Danni morali.-precisò.-Tutti dovrebbero ringraziare tua sorella se dappertutto non è così invece di accusarla e tentare di condannarla a morte. La farò risarcire, dovesse essere l’ultima cosa che faccio, te lo giuro.-disse caparbio e la vide sorridere.

-Grazie.-lo abbracciò per qualche minuto in silenzio.-Non le hai detto niente di Cassandra, vero?-

-Si, è vero.-confermò abbassando lo sguardo.-Non mi sembra che sia il momento adatto.-

-Hai fatto bene.-concordò.-L’anno scorso ha detto a Spike che lo amava.-gli rivelò.

Angel assunse un’espressione esterrefatta e non riuscì a proferire parola, così Dawn continuò.

-Ma Spike non le ha creduto, e francamente non le ho mai creduto neanch’io. Buffy ha sempre amato te e con questo non voglio confonderti, hai ragione ad amare di nuovo e Cassandra sembra simpatica anche se ribadisco che ha un brutto nome.-lo fece ridere.

-Torniamo a Los Angeles, ci aspetta una settimana intensa e con tanto lavoro.-le passò un braccio intorno alle spalle e si incamminarono verso la macchina.

-Oltretutto è ora di pranzo ed io ho fame.-rise.

-Anch’io.-concordò e si rimisero in macchina, ma stavolta al posto di guida si mise Angel.

 

FINE PARTE 1.

 

SAVING HER PARTE 2 - IL PROCESSO

 

Durante il mese che precedeva l’udienza tutti si misero a lavorare alacremente studiando tutta la documentazione. Angel parlò con le persone che avrebbe fatto testimoniare, riuscì ad avere un colloquio anche con l’ex cuoca della mensa del liceo che aveva tentato di avvelenare gli studenti. Per farla testimoniare dovette chiedere un permesso perché si trovava in carcere.

Andava da Buffy tutti i giorni per informarla su quello che succedeva e su quello che intendeva fare.

Giles arrivò con un giorno di ritardo per colpa di alcuni imprevisti familiari. Mentre Faith si presentò due giorni dopo che Willow l’aveva chiamata allegra e pimpante perché aveva fatto a pezzi il demone che le aveva dato rogne e decisa a tirare fuori dai guai la sua amica B. Riley e Sam arrivarono un giorno prima dell’udienza apprendendo in fretta e furia come andava e cosa dovevano fare ma Angel disse loro di rilassarsi e riposarsi perché non avrebbero testimoniato subito.

E così arrivò il fatidico giorno. Di fronte al tribunale si radunò una folla di giornalisti che arrivava da tutta l’America. Cercarono di intervistare Angel e tutti gli altri ma l’ex vampiro raccomandò a tutti di non aprire bocca come avevano sempre fatto. Attesero l’arrivo del furgoncino blindato con dentro Buffy. Andò a prenderla appena scese e la scortò dentro a braccetto, nonostante lei avesse le manette. All’altro braccio della cacciatrice c’era Willow che pareva volerla proteggere dall’assalto dei giornalisti. Wesley scortò dentro Dawn a braccetto ignorando quella massa insensibile di cronisti.

Presero posto in aula, erano tutti tremendamente agitati e pochi minuti dopo arrivò il giudice e l’udienza potè finalmente iniziare. Buffy non poteva più di quell’attesa, aveva i nervi a fior di pelle.

-Bene...-esordì il giudice.-Prima di iniziare l’imputata come si dichiara?-chiese.

Angel si alzò, era ovvio che avrebbe parlato lui al posto di Buffy.

-L’imputata si dichiara innocente dall’accusa di terrorismo e distruzione della cittadina di Sunnydale.-proclamò con tono solenne e si levò un brusio tra la giuria e molti altri seduti tanto che il giudice dovette richiamare l’ordine.

-Allora cominciamo. Avvocato O’Donovan a lei il primo teste.-lo invitò.

-Chiamo a testimoniare Willow Rosenberg.-annunciò e Willow fu scortata al banco dei testimoni.

Angel uscì dal suo tavolo mentre Willow faceva giuramento e appena si fu seduta cominciò.

-Signorina Rosenberg da quanto tempo conosce Buffy Summers?-le chiese.

-Sette anni.-si torceva le mani ma si impose di rilassarsi perché con Angel non aveva nulla da temere.

-Ricorda come vi siete conosciute?-proseguì.

-Certo.-sorrise.-Buffy si era appena trasferita a Sunnydale, era il suo primo giorno di scuola. Io ero la perdente del liceo e lei mi si avvicinò per fare amicizia.-

-Legaste subito?-

-Si. Dopo ventiquattro ore eravamo amiche per la pelle.-e lanciò un sorriso alla sua migliore amica.

-Le capitava di mettersi nei guai?-

-Non sempre. La sera che conobbi Buffy un tipo cercò di violentarmi dentro un mausoleo nel cimitero.-raccontò imbarazzata.

-E che accadde? Se non la imbarazza dircelo.-precisò.

-Mi salvò. Entrò e mise al suo posto quel tipo. Non so cosa sarebbe successo se lei non fosse arrivata.-

-E capitò altre volte che Buffy Summers la salvò?-

-Si, tantissime altre volte.-assentì.

-Ad esempio?-

-Ad esempio...quando il mio psicopatico ragazzo di e mail mi rapì per fare in modo che non lo lasciassi. Sarebbe anche stato capace di uccidermi. Sarei già morta se Buffy non mi avesse salvato.-

-Come reagì Buffy Summers quando le comunicò che molto probabilmente era gay?-

-Con stupore, ovviamente. Ma non ricordo un solo momento in cui Buffy sia stata contraria alla mia natura omosessuale, mi è sempre stata vicina.-

-Ricorda dei momenti in particolare?-

-Per colpa mia successe che Tara, la mia prima compagna, mi lasciò. Ma Buffy rimase molto male aiutandomi a riallacciare i rapporti con lei, e ricordo la sua felicità quando tornammo insieme. E ricordo anche...-si fece triste.-...la sua disperazione quando Tara fu uccisa. Tentò di starmi vicino ma ero così addolorata che nonostante la respinsi ci provò comunque.-

-Cosa prova adesso per la sua migliore amica?-e detto questo gliela indicò con un braccio.

Willow seguì la sua indicazione e di nuovo guardò la sua migliore amica. Poteva leggere così bene il dolore e la disperazione per lei che avrebbe voluto fare di più per poterla aiutare.

-Lo stesso affetto che provo da sette anni.-rispose con un sorriso.

-Non ho più domande.-proclamò Angel e tornò al suo posto.

L’avvocato dell’accusa si alzò abbottonandosi la giacca. Era alto e magro con occhi e capelli neri. Willow si mise subito sulla difensiva ma poi si disse che nessuno, interrogando lei, avrebbe potuto avere informazioni negative su Buffy. Piuttosto la morte!

-Signorina Rosenberg lei è sempre stata a conoscenza dei guai di Buffy Summers?-esordì.

-Non sono mai stati dipendenti dalla sua volontà, non se li andava a cercare se è questo che sta insinuando.-si scaldò.

-Risponda alla mia domanda.-le impose.

-Si, è ovvio.-cedette.

-È mai stata sua complice?-continuò.

-Cosa?!-protestò.-Vuole accusare anche me adesso?!-

-Obiezione!!-protestò Angel alzandosi.-Sta insinuando cose non vere!-

-Avvocato poche insinuazioni.-lo riprese il giudice e l’avvocato dell’accusa si scusò.

-Riformulo la domanda. Signorina Rosenberg, ha mai...aiutato Buffy Summers nei suoi guai?-le chiese.

-Se per aiuto intende provocare guai, mai! Ma se per aiuto intende quello vero e proprio e cioè consolazione, aiuto morale e ogni tanto anche la cosiddetta mano...certo! Buffy è la mia migliore amica e come lei ha aiutato me io aiuto lei.-rispose dicendosi che avrebbe proprio voluto tramutarlo in un rospo quell’antipatico di un avvocato.

-Lei fu una delle persone che dichiarò che Buffy Summers non uccise Kendra, vero?-proseguì.

-Ho ripetuto miliardi di volte che Buffy non era presente quando fecero un assalto alla biblioteca del liceo. Non fu lei ad uccidere Kendra!-esclamò. Le stava proprio dando su i nervi.

-Come fa a dirlo? Lei era priva di sensi sotto libri ed una libreria. Come fa a sapere che Buffy Summers non arrivò dopo e uccise Kendra?-alzò le spalle.

-Lo so.-rispose.

-Come?-insistette caparbio.

-Obiezione!!-protestò di nuovo Angel alzandosi.-Sta cercando di cambiare la versione della teste dopo sei anni!!-

-Accolta.-assentì.-Avvocato, questo caso è già stato chiuso da un pezzo.-lo informò.

-Dico solo che la signorina Rosenberg era priva di sensi quando Kendra fu uccisa. Cosa ne sa che Buffy Summers non arrivò dopo e la uccise?-

-Semplicemente perché sapevo dove si trovava Buffy Summers quella sera!-esclamò Willow.-Era a risolvere un’importante questione con il suo ex ragazzo nei pressi del cimitero di Restfield. Aveva diciassette anni e a quell’età oltre ad aver appena rotto la sua prima e vera storia d’amore era preoccupata che la sua tristezza per quello influisse sui suoi esami di fine anno.-precisò.

-Non ho più domande.-concluse l’avvocato e tornò al suo posto.

Willow fu congedata e poté tornare a sedere accanto a Kennedy e Dawn che si congratularono con lei e la fecero calmare. Non l’avevano vista spesso così agitata.

A quel punto, Angel chiamò il secondo teste.

-Chiamo a testimoniare Alexander Lavelle Harris.-annunciò e Xander andò a sedersi al banco.

Dopo che ebbe fatto giuramento, Angel cominciò il suo interrogatorio.

-Signor Harris lei conobbe Buffy Summers più o meno quando la conobbe Willow Rosenberg?-esordì.

-Esatto.-confermò.-Diventammo subito molto amici.-sorrise.-Una nostra compagna ci chiamò i tre porcellini. A me piaceva definirci Scooby gang.-

-È vero che si prese una cotta per lei?-continuò.

-Colossale. Ma Buffy mi rifiutò perché le piaceva un altro.-sospirò sconsolato facendo sorridere Buffy che capì che lo fece di proposito.

-Era per caso l’ex ragazzo a cui la signorina Rosenberg accennò poco fa?-si informò come se non conoscesse la risposta.

-Si, proprio lui.-annuì.

-E se non sbaglio quel tipo non le piaceva.-e gli sorrise con complicità.

-Affatto.-ricambiò perché aveva capito e decise di punzecchiarlo un attimo.

-Obiezione!!-protestò l’accusa.-Stiamo divagando.-

-Accolta!-assentì il giudice.-Avvocato O’Donovan resti in argomento.-lo ammonì.

-Va bene. Buffy Summers le salvò mai la vita?-chiese schietto a Xander.

-Si, tante volte.-annuì.

-Sa darci qualche esempio?-

Xander ci rifletté bene. Ovviamente non poteva dire della mantide, ne della mummia. Doveva normalizzare gli avvenimenti.

-Una supplente tentò di sedurre me e un altro mio compagno con l’intenzione di ucciderci dopo. Se Buffy non fosse arrivata in tempo sarei già senza testa da anni.-raccontò brevemente con un sorriso.

-Buffy Summers si lamentava mai dei suoi problemi?-

-Tutti noi ci lamentavamo dei nostri problemi, e Buffy ne ha sempre avuti tanti.-precisò.

-Lei è uno dei migliori amici di Buffy Summers e anche confidente. L’ha mai sentita progettare atti terroristici ai danni di Sunnydale, dei suoi cittadini o anche del resto del mondo?-

Xander attese un attimo a rispondere, come per soppesare le parole. Poi scoppiò in una fragorosa risata che lasciò interdetti tutti, tranne chi lo conosceva bene.

-Questa è bella.-si diede una calmata.-Buffy è una delle persone più buone che conosca, non sarebbe in grado di progettare atti terroristici neanche se lo volesse. Andiamo, è troppo umile per fare cose del genere.-disse ovvio.

-Non ho più domande.-concluse Angel con un sorriso soddisfatto e tornò al suo posto.

La parola andò all’avvocato della difesa e ricordando come si era infervorata Willow, Xander si disse che era meglio per lui non provocarlo troppo. Se si azzardava sarebbe anche stato capace di rimetterci l’altro occhio!

-Signor Harris non se l’è mai presa per il rifiuto di Buffy Summers?-esordì.

-Avevo sedici anni e lei si era innamorata di un tipo da favola. Più che altro ero geloso. Chi, a sedici anni, non si è mai innamorato di una delle ragazze più carine della scuola!-rispose allegramente.

-Pare che una delle sue ragazze del liceo, Cordelia Chase, ritenne l’imputata responsabile di un suo grave incidente di cui rischiò anche la vita.-

-Se Cordelia si fece male fu solo colpa mia che la tradii e mi feci beccare come uno scemo. Buffy non era neanche presente quella sera.-precisò adesso serio.

-Era di nuovo a risolvere un’importante questione con il suo ex ragazzo?-fece ironico.

-Obiezione!!-protestò Angel alzandosi.-Questa è un’insinuazione di dubbio gusto!-

-Accolta.-assentì il giudice.-Avvocato Gripp si limiti a fare domande.-

-Mi scuso.-abbozzò un sorriso.-Rifaccio la domanda: anche quella sera la signorina Summers stava risolvendo una delle sue importanti questioni con il suo ex ragazzo?-

-Anche, che io sappia. Fece molte cose quella sera: si allenò nella biblioteca del liceo, vide sua madre, il suo ex ragazzo ed un amico.-raccontò brevemente.

-So che la sua ex ragazza ed ex quasi futura moglie, Anya Emerson, è rimasta uccisa nel disastro di Sunnydale. Crede che Buffy Summers abbia premeditato la sua uccisione?-chiese e Xander si trattenne dallo scavalcare il banco e prenderlo a pugni. Lo fermò l’intervento di Angel.

-Obiezione!!-esclamò livido.-Da già i verdetti? Buffy Summers non è ancora stata dichiarata colpevole e questa insinuazione è peggiore di quella di prima!!-

-Accolta.-assentì il giudice.-Avvocato, non è già stato dato un verdetto.-

-Mi scuso di nuovo....-

-No, rispondo.-interruppe Xander.-Anya è morta per salvare la vita ad un ragazzo. Si è sacrificata per salvare la vita di un altro. Sunnydale è stata distrutta da un terremoto, la mia migliore amica è innocente e voleva bene alla mia ex fidanzata. Quando lasciai Anya sull’altare, Buffy le stette vicina, anzi ci stette vicini!-lo guardò con sguardo infuocato.

-Non ho più domande.-si arrese l’avvocato e tornò al suo posto.

Xander fu congedato e toccò ancora ad Angel chiamare il prossimo teste: Dawn. Dopo che ebbe giurato, cominciò il suo interrogatorio.

-Signorina Summers ricorda come reagì sua sorella quando è morta vostra madre?-esordì.

-All’inizio mi parve fredda e disinteressata, come se non gliene importasse niente. Poi capì che cercava di essere forte per non farmi stare peggio. Mi disse che se si fermava a pensare avrebbe capito che lei se ne era davvero andata e non lo poteva permettere perché se si lasciava andare io avrei perso l’unica ancora che mi era rimasta.-rispose tristemente torcendosi le mani.

-Come ha sempre visto sua sorella?-

-Come una roccia.-abbozzò un sorriso.-Buffy è sempre stata quella forte, in tutti i sensi, matura e responsabile. Io non mi accorgevo mai quando soffriva e capitava spesso.-

-Ricorda un avvenimento in particolare?-

-Una sera litigò furiosamente con nostra madre, Buffy aveva deciso di chiudere definitivamente con il suo ex ragazzo che era diventato una vera tortura...-e mentalmente si disse di chiedere scusa ad Angel dopo.-...ma la mamma non voleva così le disse che se fosse uscita non doveva più tornare. E Buffy uscì e non tornò...per tre mesi. Ma ricordo che anche quando tornò lei non era completamente sé stessa, era triste ma cercava di nasconderlo. Solo dopo un pò apprendemmo la verità.-raccontò.

-E cioè?-dentro di sé si fece una risata ironica. Come se non lo sapesse.

-Il suo ragazzo era morto, o così pensavamo. Buffy lo amava così tanto.-

-Si è mai messa nei guai?-decise che era meglio cambiare argomento.

-Sono un’adolescente e di conseguenza sono sempre nei guai.-sorrise.

-Buffy le venne mai in soccorso o aiuto?-

-Sempre. Una sera venni aggredita da una banda di teppisti e Buffy venne prontamente a salvarmi, ovviamente mi rimproverò perché mi ero messa nei guai.-raccontò.-Oppure, una sera di Halloween le dissi una bugia per uscire con un’amica e due ragazzi e poi il mio accompagnatore voleva farmi del male. Buffy arrivò e mi salvò dalle grinfie del mio assalitore.-

-Crede davvero che sua sorella sia una terrorista e che abbia distrutto Sunnydale?-

-Neanche tra un milione di anni. Buffy è troppo buona per fare cose simili, in questo periodo mi arrivano molti messaggi di persone a cui lei ha salvato la vita. Esprimono tutti la loro solidarietà ed il loro sostegno.-sorrise di nuovo.

-Vorrebbe dirle qualcosa in questo momento?-

E Dawn guardò Buffy che le sorrideva amorevolmente. Ricambiò il suo sorriso e poi rispose.

-Ti voglio bene.-mormorò.

-Non ho più domande.-e soddisfatto, Angel tornò al suo posto lasciando Dawn alle domande dell’accusa.

Quando si sedette sorrise a Buffy e le accarezzò i capelli dandole un bacio in fronte. Buffy gli sorrise.

Dai banchi, Cassandra vide la scena e strinse forte la sua borsa. Un attimo dopo lasciò l’aula.

Angel un pò temeva per Dawn. In Willow e Xander aveva visto una chiara voglia di fare a pezzi l’altro avvocato e giusto il giorno prima aveva parlato con Giles. Dawn iniziava a sviluppare meglio i suoi poteri, soprattutto quando si arrabbiava. Sperò che la ragazza mantenesse la calma, soprattutto per il bene di sua sorella.

-Signorina Summers.-esordì l’altro avvocato.-Ha mai avuto diverbi o discussioni con sua sorella?-

-È ovvio!-sorrise.-Siamo sorelle.-

-Ci risulta che Buffy fu responsabile di un suo incidente dove si ruppe un braccio.-

-Buffy arrivò in tempo per evitare che oltre al braccio mi venissero rotte anche tutte le altre ossa.-precisò.-Non ero con lei quella sera ma con un’altra amica.-

-Quindi ci sta dicendo che sua sorella la trascurava e la lasciava sola con pericolose amiche per andare a farsi gli affari suoi?-ipotizzò.

-No!!-esclamò.-Non sto dicendo questo! Buffy è sempre stata un’ottima sorella.-

-Ma non si è accorta per più di un anno che lei era diventata cleptomane.-rincarò.

-Lo facevo di nascosto, da sola e stando molto attenta. Buffy aveva tante cose di cui occuparsi, il lavoro, la mia custodia e anche i suoi amici.-

-Sua sorella reputava i suoi amici più importanti di lei?-

-No!-l’avvocato la stava mettendo in difficoltà e lei non sapeva più come fronteggiarlo.

-Obiezione!-Angel le venne in aiuto.-Sta mettendo in bocca alla teste risposte false.-

-Respinta.-decise il giudice.-Continui.-annuì in direzione dell’accusa che sorrise.

Sconfitto, Angel tornò a sedersi. Buffy lo fissò spaventata e lui le strinse una mano per farle forza.

-Buffy non ha mai reputato i suoi amici più importanti di me!-esclamò Dawn.-Ma io non ho mai preteso che stesse sempre con me trascurando gli altri suoi affetti. Certo, spesso sono stata gelosa, ma poi ho capito che era giusto che Buffy stesse un pò con i suoi amici.-precisò.

-Non ho più domande.-e l’avvocato tornò al suo posto.

Dawn fu fatta tornare al suo posto e il giudice decretò l’interruzione di quell’udienza per la pausa pranzo. Il processo sarebbe ripreso alle tre e mezza.

Buffy fu condotta via da due guardie, prima che la trascinassero via, Angel riuscì a dirle che dopo sarebbe andata meglio. Poi si unì agli amici ed insieme uscirono dall’aula. Una volta lì notò che mancava qualcuno.

-Cass?-chiamò guardandosi in giro ma non la vide.-Gunn, dov’è Cassandra?-chiese all’amico che era appena apparso accanto a lui insieme a Fred.

-Non lo so, mi è parsa di vederla uscire ma non ne sono sicuro.-rispose.

-Grazie.-gli disse distrattamente e afferrò il cellulare da dentro la tasca mentre gli altri si scambiavano pareri su com’era andata.

Angel si tenne in disparte e attese che la sua fidanzata rispondesse.

-Cassandra?-fece appena rispose.-Amore dove sei? Non ti ho più visto e mi sono preoccupato.-

-Scusami, ma mi sono ricordata di una commissione.-mentì sperando di essere convincente.-Oltretutto ho pensato di venire a dare una mano a Spike, Lorne e Harmony. I telefoni sono impazziti e in centralino non riescono più a gestire la situazione.-almeno questa sapeva che era la verità, ma la bugia era che gli altri, da soli, se la cavavano egregiamente.-È già finita la prima udienza?-cambiò discorso.

-Si, per la pausa pranzo.-le rispose.-Torniamo in ufficio, portiamo il pranzo per tutti. Riprenderemo alle tre e mezza.-la informò.

-Vi aspettiamo.-fece una pausa.-Ti amo, Angel.-gli disse di slancio.

-Anch’io.-rispose lui e chiusero. Tornò dagli altri e riferì della breve conversazione avuta con Cassandra. Uscirono evitando i giornalisti e si fermarono a comprare sandwich per tutti ad un bar.

Anche davanti l’ufficio si era radunata una bella folla di giornalisti ma ci pensò il servizio di sicurezza a tenerli a bada. Appena furono nell’ufficio di Angel si lasciarono cadere tutti spossati sulle sedie.

-Questo caso mi distruggerà!-protestò Wesley togliendosi la giacca e allentandosi il nodo alla cravatta.

-Allora, com’è andata?-si informò Spike impaziente.

-L’avvocato dell’accusa è tremendo!-esclamò Dawn furiosa al solo pensiero.-È capace di rigirarti la frittata nella padella con la stessa facilità di un cuoco!-scosse la testa.

-Lo voglio trasformare in un rospo.-disse Willow distribuendo sandwich a tutti.

-Tranquilli, con voi non ha avuto scampo.-tentò di rassicurare Angel scartando il suo pranzo.

-Da quello che ho visto temo che farà perdere il controllo anche a me.-si intromise Giles.

-Dobbiamo mantenere la calma e non darla vinta a nessuno, vogliono questo.-continuò.

-E Buffy come sta?-continuò Spike che voleva saperne quanto più possibile.

-Avrà una crisi isterica, prima o poi.-gli assicurò.-Spero che sia il più tardi possibile.-stava per addentare il suo panino quando un’altra domanda di Spike lo interruppe.

-E basta?-

-Spike, posso mangiare?!-scoppiò nervoso.-Alle tre e mezza devo essere di nuovo in tribunale. Se vuoi mangiare anche tu, credo che Harmony abbia del sangue in frigo. Ma non mi scocciare!-lo riprese.

-Suscettibile.-lo apostrofò e uscì dalla stanza.

-Poverino, voleva solo qualche informazione.-lo difese Lorne.

-Ed io voglio mangiare. Non si sarà neanche offeso, credimi. Lo conosco da più di cento anni e non sono queste le cose che lo offendono.-si versò un bicchiere d’acqua.

Willow mangiò in fretta, poi si alzò prendendo la sua borsa.

-Cercherò di venire all’udienza ma adesso vado in ospedale. Forse ho il modo giusto di risvegliare Cordelia.-sorrise fiduciosa. Salutò tutti, baciò Kennedy ed uscì dall’ufficio.

-Speriamo che vada tutto bene.-sospirò Fred un pò preoccupata.

Willow entrò nella camera di Cordelia e si guardò in giro notando che non c’era nessuno. Si avvicinò al letto e posò la borsa e la giacca ai piedi. Si sedette su una sedia e prese una mano della sua ex compagna di scuola, quasi non la riconosceva.

I capelli si erano fatti più lunghi e alle punte erano biondi, segni di una tintura, il viso era pallido e aveva profonde occhiaie intorno agli occhi. Le guance erano scavate e anche attraverso le lenzuola si vedeva che era molto dimagrita. Anche la mano era ossuta, così come il braccio.

-È il momento di svegliarsi, Cordy.-mormorò e le mise una mano sulla fronte stringendole un pò la mano che teneva.

Chiuse gli occhi e si concentrò bene. Forse fu una sua impressione ma il suono delle macchine aumentò in maniera impressionante. Doveva sbrigarsi, se qualcuno se ne accorgeva l’avrebbero interrotta e cose del genere non poteva farle due volte.

Iniziò a tremare violentemente, a respirare affannosamente e a sentirsi debole, ma doveva resistere e soprattutto insistere. Poi sentì una forte energia attraversarla ed entrare in Cordelia attraverso le sue mani. La stessa energia che la scagliò lontano dalla donna e sul pavimento, vicino al muro.

Rimase qualche secondo per terra per riprendersi, poi lentamente si rialzò e tornò alla sedia. Cordelia pareva dormire ancora, ma il ritmo dei battiti cardiaci era aumentato e si accorse che lei muoveva la mano che fino a poco prima le aveva stretto.

-Cordelia?-la chiamò con un sorriso.

La sua amica iniziò a cercare di aprire gli occhi sbattendo le palpebre. La luce, anche se non forte, le dava fastidio tanto che riuscì a socchiudere gli occhi senza poterli aprire.

-Dove....sono...-balbettò pianissimo.

-Ce l’ho fatta.-sorrise Willow.-Cordelia, mi senti?-le accarezzò i capelli.

-Il mio.....bambino...-continuò.

-Vado a chiamare il medico.-e si precipitò fuori.

Pochi secondi dopo Willow rientrò con un medico e diversi infermieri. In tutto l’ospedale si gridava al miracolo. Cordelia era in coma da più di un anno e già da quando era stata ricoverata si era detto che non aveva molte speranze. Nessuno sperava che si risvegliasse, anzi si diceva che si aspettava solo il momento in cui avessero potuto spegnerle le macchine.

Il medico le fece qualche domanda a cui lei rispose debolmente e le controllò i valori.

-Allora?-si informò Willow alla fine.

-È davvero un miracolo. La sua amica non aveva molte speranze di risvegliarsi.-controllò la cartella.

-Si riprenderà?-continuò.

-Con il tempo speriamo completamente di si.-sorrise.

-Grazie.-ricambiò il sorriso e mentre gli infermieri ultimavano i controlli, lei chiamò Gunn e Fred informandoli che ce l’aveva fatta. I due sarebbero arrivati subito.

Nell’attesa, lei tornò a sedere accanto a Cordelia. I due infermieri uscirono lasciandole sole.

-Come ti senti?-le chiese preoccupata e lei si voltò lentamente verso la compagna d’infanzia.

-Dove’è Connor?-mormorò.

-Ehm...Cordy...io...-cosa doveva risponderle? Lei sapeva cos’era successo solo perché aveva parlato con Wesley qualche giorno prima.

-Il mio bambino...-continuò Cordelia e lentamente si toccò la pancia.-È già nato?-sorrise.-Cosa mi è successo?-si fece seria.

-Sei stata in coma per più di un anno.-esordì Willow.

-Ho già partorito?-le chiese.

-Cordelia adesso arriveranno Gunn e Fred a spiegarti meglio, io non so molto.-tentò di evadere il discorso ma la donna non si fece ingannare.

-Cos’è successo?-insistette.-Dimmelo, Willow!-le prese una mano stringendogliela con la poca forza che aveva.

-Wesley mi ha detto che...insomma ha detto che...il parto....è stato molto doloroso…tu eri posseduta dalla Bestia.-le rivelò.-Hai partorito una donna demone che Angel ha dovuto uccidere.-precisò.

-No...-scosse la testa cominciando a piangere.

-Mi dispiace così tanto.-si sentiva così triste che a breve avrebbe pianto anche lei. Soprattutto perché sapeva che quella batosta era solo l’inizio.

-Dov’è Connor?-le chiese.

-Connor non si ricorda niente. Vive con un’altra famiglia e crede di averci sempre vissuto, non si ricorda niente di Angel, di te e di tutto il resto.-le rispose.

-Com’è possibile?-si stupì.

-Non lo so esattamente, forse un incantesimo.-alzò le spalle.-E poi...vedi...la Angel’s Investigations adesso non esiste più. Angel ha fatto un accordo con lo spirito di una vostra nemica e adesso ha preso possesso della Wolfram&Hart, sta cercando di metterla sulla retta via.-

-Ha tradito i suoi ideali?!-fece esterrefatta.-Si è schierato con i nostri peggiori nemici?!-

-No, non devi pensare questo!-la contraddisse.-Anzi, sapessi cosa sta facendo in questo momento.-fece una pausa.-Se può farti sentire meglio adesso è Harmony la sua segretaria.-fece per sdrammatizzare.

-Mi fa sentire peggio.-precisò.-Cos’è successo più?-

-Adesso anche Spike lavora per lui, dopo il disastro di Sunnydale...-

-Che disastro?-la interruppe.

-Abbiamo combattuto contro il Primo, è stata una battaglia violentissima. La Bocca dell’Inferno si è aperta creando una voragine che ha risucchiato Sunnydale. Adesso non esiste più.-le raccontò in breve.

-Distrutta...-ripeté sconvolta.

-Del tutto. Ma questo è ancora niente: lo stato crede che sia stato un attentato terroristico indotto da Buffy. L’hanno arrestata, da un anno è in carcere. Adesso si dice che la vogliano condannare a morte e così Dawn ha chiesto aiuto ad Angel. La sta difendendo lui, è il suo avvocato.-le spiegò.

-È tremendo.-constatò.

-È vero.-concordò.-Credo che l’udienza sia già ripresa.-guardò l’ora, erano le tre e trentacinque.

-Come posso aiutare?-chiese.

-Se vuoi puoi testimoniare, ma quando ti sentirai meglio.-propose.

-No voglio farlo subito.-disse caparbia.

-Sei appena uscita dal coma, ti devi riprendere.-la riprese.

-Mi hai svegliato tu?-si informò.

-Con la magia ho solo dato stimoli positivi al tuo cervello, ho come accelerato il processo di risveglio. Ti sei svegliata da sola.-le spiegò.

-Voglio aiutare Buffy.-tornò al discorso di prima.

Willow non sapeva cosa risponderle e per fortuna in quel momento la porta si aprì e Gunn e Fred entrarono di corsa curiosi di sapere come stava la loro amica.

In tribunale, l’udienza era cominciata da pochi minuti ed Angel aveva già chiamato il suo teste: Giles. Quel giorno avrebbe deciso lui i teste, dopo Giles aveva in mente di chiamare Riley.

-Signor Giles, lei è molto affezionato a Buffy Summers, vero?-gli chiese.

-Esatto, per me è come una figlia.-precisò l’inglese.

-Anni fa, lei perse la sua fidanzata in modo tragico...-e qui si morse la lingua.-...ricorda come reagì Buffy Summers?-

-Cercò di starmi molto vicino. Io ero disperato e lei mi consolò e mi stette vicino al funerale e anche dopo. Ancora oggi, quando si parla di Jenny lei mi aiuta.-rispose serio.

-E ricorda come reagì quando scoprì della breve storia che ci fu tra lei e sua madre, Joyce Summers?-

-Era molto stupita e mi fece una delle sue solite battutine ironiche.-

-La aiutava negli studi?-continuò.

-Ci provavo ma cercavo anche di aiutarla ad affrontare le avversità della vita di tutti i giorni.-

-Insomma cercava di farle da padre.-

-Esatto.-confermò.

-E adesso, con gli occhi di un padre, cosa sente nel vederla accusata di un simile crimine?-

-Sento una tremenda fitta al cuore, ma so per certezza che Buffy non è capace di fare cose simili. Io so che è innocente.-rispose serio.

-Non ho più domande.-ed Angel tornò al suo posto lasciando Giles alle domande dell’accusa.

-Signor Giles, ha detto che nutre un affetto paterno nei confronti dell’imputata. È sicuro che questo affetto paterno non sia mai stato qualcosa di più?-esordì.

Buffy strinse forte i pugni e stava per scattare in piedi e dirgliene quattro ma Angel la trattenne saldamente per la mano. Buffy si voltò verso di lui per protestare e in risposta ricevette una chiara occhiata ammonitrice. Non poteva fare passi falsi, ne andava della sua vita.

-In tutta la mia vita io ho amato una sola donna.-rispose Giles tranquillamente.-Questa donna era Jennifer Calendar, ed è morta.-precisò.-Buffy, per me, è come la figlia che non ho mai avuto e che non avrò mai.-si tolse gli occhiali e se li pulì con un fazzoletto bianco che uscì dal taschino della giacca.

-Non ha mai sospettato che Buffy Summers abbia voluto la morte di Jennifer Calendar?-continuò.

-Mai.-ripose il fazzoletto e si rimise sul naso gli occhiali lindi.

-Eppure tutta la scuola sapeva che non si parlavano neanche.-insistette.

-Jenny tacque a tutti noi un segreto importante avrebbe potuto evitare molte cose e molte morti. È stata questo segreto a farla uccidere e non Buffy.-lo guardò dritto negli occhi.

-Ne è fermamente sicuro?-

-Così come sono sicuro che Buckingham Palace si trova a Londra.-abbozzò un sorriso.

-Conosce i motivi per cui Buffy Summers scappò di casa nell’estate del 1998?-cambiò argomento.

-Credo che l’abbia già detto Dawn Summers. Buffy litigò con sua madre e poi anche e di nuovo con il suo ex ragazzo. L’amore è una cosa molto potente. Buffy credeva che il suo ragazzo era morto e per la disperazione se ne andò di casa.-raccontò brevemente.

 

-E conosce anche i motivi per cui fece saltare in aria il liceo di Sunnydale?-

-Quel giorno, Buffy facendo esplodere il liceo, salvò la vita a molti suoi compagni di scuola. Se non mi crede...li interroghi tutti.-sorrise.

-Non ho più domande.-e sconfitto, l’avvocato tornò al suo posto.

Angel chiamò a testimoniare Riley e dopo che ebbe giurato cominciò il suo interrogatorio.

-Signor Finn, come conobbe Buffy Summers?-esordì.

-Era il suo primo giorno di college e la aiutai con un libro. Poi ci rivedemmo a lezione, io ero l’assistente della professoressa Maggie Walsh e Buffy seguiva il suo corso.-raccontò.

-Iniziaste a frequentarvi?-

-Un pò, lei era un pò restia con i ragazzi. Pareva aver avuto da poco una delusione.-accennò vagamente.

-Vi metteste insieme?-che domanda stupida! Si disse. E dal sorriso che fece Riley immaginò che stesse pensando la stessa cosa.

-Qualche mese dopo.-rispose.

-Per quanto tempo siete stati insieme?-

-Un anno.-

-Buffy le parve mai....combina guai?-

-All’inizio, poi capii che non si metteva nei casini perché lo voleva.-sorrise.

-Cercò di aiutarla mai?-

-Ci provavo ma lei se la cavava benissimo da sola, soprattutto quando aiutava gli altri.-

-Che cosa intende dire?-

-Perdevo sempre il conto di tutte le persone a cui salvava la vita.-precisò.-Forse era un modo per compensare i suoi guai, non lo so. Lei c’era sempre, per tutti, anche per chi non conosceva. Se un ragazzo era nei guai lei arrivava e glieli risolveva. Se una ragazza veniva scippata lei metteva ko il ladro e poi la riaccompagnava a casa. Se la sua migliore amica la chiamava in lacrime lei mollava tutto e correva a consolarla. Non ho mai conosciuto una persona così umile e in contemporanea così forte come lei.-

-Perché finì tra di voi?-gli chiese serio.

-Per tanti motivi. Più cercava di starmi vicino e più mi sentivo trascurato. Tra gli studi, gli amici, la madre malata, la sorellina minore e tutto il resto sentivo che tra noi qualcosa era cambiato. In realtà non era mai cambiato nulla, solo non mi ero mai accorto della verità.-rispose con altrettanta serietà.

-E cioè?-

-Il suo cuore era già impegnato. Spezzato ed impegnato.-sospirò.-A volte mi stupisco di come non me ne abbia mai fatto accorgere. Agli occhi di un altro sembrerebbe che mi abbia sempre preso in giro ma io capii molto dopo che fingere di amarmi le serviva per non toccare il fondo per colpa di una vita sbagliata che non aveva mai voluto e di un amore impossibile.-

-Adesso cosa pensa di Buffy Summers?-si sentiva molto colpito dalle sue risposte ma cercò di non farlo notare, doveva essere professionale.

-Penso che Buffy avrà pure commesso molti errori ma che è impossibile che abbia distrutto Sunnydale. Adorava Sunnydale, era come se fosse una parte di lei. Non c’era angolo della cittadina che non le ricordasse qualcosa di importante. Sunnydale era magica e lei non l’ha distrutta, anzi fino all’ultimo ha cercato di salvarla.-l’aula era in completo silenzio. Era colpita da quelle risposte profonde che descrivevano una ragazza diversa da quella che lo stato incolpava.

-Non ho più domande.-ed Angel tornò al suo posto soddisfatto.

L’avvocato Gripp si alzò e fece qualche secondo di silenzio prima di iniziare il suo interrogatorio.

-Signor Finn, ha appena dichiarato che Buffy Summers non l’ha mai amata. Lo dimostrava?-esordì.

-Certo che no, per molto tempo ho creduto che mi amasse davvero.-precisò.

-Aveva dei comportamenti strani?-

-No. Aveva diversi impegni ed erano sacri i pomeriggi con la sua migliore amica.-sorrise.-Ma la sera noi eravamo sempre insieme, e il giorno non facevamo altro che incontrarci nei corridoi del campus.-

-Lei ha fatto parte di un’organizzazione militare celata dall’università di Sunnydale, vero?-si informò.

-È esatto, l’Iniziativa.-confermò annuendo.

-E a quanto pare Buffy Summers fu responsabile della sua distruzione.-

-Questo non è esatto. Buffy fu solo responsabile di aver capito prima di tutti gli altri che l’Iniziativa aveva perso di vista i suoi principi morali, i suoi valori e la sua iniziale missione per fare spazio all’esatto contrario di quello che faceva. L’Iniziativa catturava quelli che noi chiamavamo ostili ma negli ultimi tempi prima che venisse smantellata li creava e li mandava a minacciare l’umanità.-spiegò.

-Pare che lei ebbe un diverbio con la professoressa Maggie Walsh poco prima che venisse assassinata per colpa dell’imputata.-

-La professoressa Walsh mi era affezionata e detestava Buffy perché io la amavo. La mandò a catturare un ostile con un arma rotta e Buffy dovette cavarsela da sola. La professoressa non riuscì a mandare giù il fatto che sopravvisse e che io mi arrabbiai della sua folle idea. Il suo omicidio non ha niente a che fare con Buffy.-precisò deciso.

In quel momento, Wesley sentì vibrare il suo cellulare e silenziosamente si allontanò uscendo fuori dall’aula per rispondere. Rientrò pochi secondi dopo avvicinandosi ad Angel e sussurrandogli qualcosa all’orecchio. Si scambiarono qualche parola sottovoce in modo da non disturbare, poi Angel si alzò.

-Scusi l’interruzione, vostro onore, ma chiedo di avvicinarmi un attimo.-interruppe.

-Accordato.-acconsentì ed Angel gli si avvicinò. Il giudice mise una mano davanti al microfono in modo che nessuno sentisse.

-Qualche problema avvocato?-si informò.

-Uno dei miei teste è appena uscito dal coma quindi chiederei, se possibile, un trattamento di riguardo. È stato in coma per più di un anno.-spiegò.

-Certo, permesso accordato.-assentì subito e chiamò una segretaria che si occupò di informare l’ospedale prendendo il nominativo di Cordelia.

Angel tornò al suo posto spiegando a Wesley il consenso del giudice. L’ex osservatore uscì un attimo fuori per finire la sua conversazione telefonica e quando fu rientrato, Riley era tornato al suo posto ed ora Angel stava interrogando Sam.

-Signora Finn aveva mai sentito parlare di Buffy da suo marito?-le chiese Angel.

-Si. Riley si confidò molto con me dopo che aveva lasciato Buffy e Sunnydale, era veramente distrutto.-spiegò brevemente.

-E prima di conoscerla personalmente cosa pensava di lei basandosi sui racconti fornitale dal signor Finn?-continuò.

-Non l’ho mai odiata, se è questo che intende, al contrario. E Riley non la accusò mai, anzi pareva capirla anche perché mi spiegò esattamente tutta la verità e gli impedimenti che non le permettevano di vivere una vita ed un amore sereno.-

-E continuò a pensare le stesse cose quando la conobbe?-

Sam attese qualche secondo prima di rispondere. Era vero che Riley le aveva spiegato della storia di Buffy ed Angel e delle loro differenze e difficoltà. Ma Riley aveva sempre omesso nome e tutto il resto di Angel, ancora adesso Sam ignorava che l’uomo che aveva impedito a Buffy di amare suo marito in quel momento la stava interrogando.

-Si.-rispose alla fine.-Perché era vero. E oltretutto mi parve anche che Buffy nascondesse una profonda tristezza e malinconia. Io e Riley non sapevamo della scomparsa della madre ma capii che non si trattava solo di quello, a Buffy mancava qualcosa che io non riuscivo a capire. Ma credo che avesse tanti grossi pesi sul cuore.-

Mentre Sam parlava, un assistente del giudice gli si avvicinò e gli disse piano qualcosa che lo fece annuire. Poi, dopo che gli ebbe detto qualcosa, tornò nella stanza da cui era uscito.

In contemporanea, Gunn e Fred entrarono in aula e presero posto accanto a Dawn, Xander, Cassandra e Kennedy spiegando loro sottovoce di quello che era successo da poco, cioè del risveglio di Cordy.

-Le sembra possibile che Buffy Summers sia una terrorista?-continuò Angel.

-No, anzi da quando l’ho saputo non ho fatto altro che pensare e dire a Riley che la cosa è assurda, tremendamente assurda.-rispose.

-Non ho più domande.-e soddisfatto, Angel tornò al suo posto.

L’avvocato Gripp si alzò lentamente e si avvicinò al banco dei testimoni in silenzio, forse per decidere come esordire. In quell’anno aveva ottenuto ottimi risultati nelle sue accuse, grazie anche al precedente avvocato di Buffy. Ma adesso, con Angel e la Wolfram&Hart, tutto stava andando a rotoli. Dentro di sé ammetteva che Angel stava svolgendo un ottimo lavoro, nessuno sarebbe riuscito ad ottenere i suoi stessi risultati con quel caso disperato. E si rammendò di fargli le congratulazione per il lavoro svolto alla fine di tutto. E una vocina, da sempre, gli diceva che Buffy Summers era davvero innocente.

-Signora Finn, è mai stata gelosa di Buffy Summers?-esordì.

-Un pò all’inizio, lo ammetto. Ma con il tempo, e dopo averla conosciuta, la gelosia è passata. Mio marito mi ama e di questo sono fermamente sicura.-rispose decisa.

-L’imputata le parve strana nei suoi confronti quando la conobbe?-continuò.

-Non proprio. All’inizio mi parve un pò invidiosa ma poi capii che la sua invidia non era rivolta verso me personalmente, lei non rivoleva Riley con sé, ma verso la felicità di cui disponevo. Sono stata con lei una sola sera ma mi sembrava sempre così malinconica.-rispose amara.

-E notò solo questo di strano in lei?-

-Mi parve anche un pò ambigua. Ci mettemmo a perlustrare una zona del cimitero, stava aiutando me e Riley a catturare un ostile, quando mi liquidò con una scusa.-raccontò e l’avvocato sorrise perché finalmente aveva qualcosa a cui appigliarsi.

-Quale scusa?-insistette.

-Mi disse che avrebbe chiesto ad un suo informatore ma che doveva andarci da sola perché se la vedeva con qualcuno non si sarebbe sbottonato troppo.-

E da lontano, Buffy portò una mano alla fronte esasperata. Adesso quell’avvocato si sarebbe proprio divertito, ne era sicura! E ancora una volta maledì la sua già stramaledetta storia con Spike!

-Un informatore di che tipo?-

-Non lo so, disse solo che era un informatore che probabilmente sapeva qualcosa.-precisò.

-Quindi Buffy Summers aveva degli informatori?-

-Qualcuno. Ma non per cose losche!-precisò avendo capito che quell’avvocato stava rigirando le sue parole come meglio poteva per accusare Buffy.

-E allora per cosa?-insistette.

-Per dare una mano a me e Riley.-tentò timidamente.

-Ma resta il fatto che per aiutare lei e suo marito, Buffy Summers dovette chiedere informazioni ad un suo informatore che probabilmente doveva già conoscere.-continuò.

-Credo di si.-si sentiva spaesata.

-Obiezione!-intervenne Angel.-L’avvocato sta mettendo in difficoltà la teste!-

-Respinta!-rispose il giudice e sconfitto, Angel tornò a sedersi.

Così, l’avvocato continuò il suo interrogatorio.

-Comunque, non ho più domande.-sorrise soddisfatto e tornò al suo posto.

Sam fu congedata e tornò al suo posto accanto a Riley e gli altri che la consolarono dicendole che non era stata colpa sua se aveva messo un pò in difficoltà Buffy. Quell’avvocato era tremendo.

-Avvocato O’Donovan, il suo prossimo teste è arrivato.-disse il giudice ad Angel che sorrise.

-Bene, allora chiamo a testimoniare Cordelia Chase.-annunciò.

Accanto a lui, Buffy sgranò gli occhi ma non gli poté chiedere niente così si rivolse a Wesley che le spiegò che poco prima al telefono era Willow che gli annunciava del risveglio di Cordelia e del fatto che avendo saputo tutto voleva testimoniare immediatamente.

La porta da cui generalmente usciva il giudice si aprì e Cordelia uscì seduta su una sedia a rotelle e scortata da Willow, che le reggeva una flebo, e un infermiere che le spingeva la carrozzella. Era ovvio che la sedia a rotelle non poteva essere messa nel banco dei testimoni, così l’infermiere dovette prenderla in braccio e farla sedere, poi prese dalle mani di Willow la flebo in modo che potesse reggerla lui. La strega rossa si mise in disparte con la carrozzella ma senza allontanarsi troppo.

E tutti quelli che la conoscevano rimasero scioccati di vedere Cordy in quello stato quasi pietoso. Era magra come uno stecchino e molto pallida, Willow era riuscita a metterle appena un pò di fard durante il tragitto in autoambulanza. Per non parlare delle profonde occhiaie e della sua debolezza fisica. Per fortuna erano riusciti a metterle un paio di pantaloni, una maglietta ed un paio di scarpe sportive.

Angel le sorrise contento prima di cominciare l’interrogatorio, dopo il giuramento. Inutile dire che avrebbe tanto voluto abbracciarla invece di interrogarla! E Cordelia ricambiò debolmente il suo sorriso.

-Signorina Chase, cercherò di non stancarla più del dovuto. Quando conobbe Buffy Summers?-esordì.

-Nel 1997.-rispose flebilmente.-Era il suo primo giorno di scuola.-precisò.

-Come le parve?-

-Simpatica, volevo inserirla nel mio gruppo, tra le più popolari, ma non ci riuscii.-

-E da allora lei non la vide più di buon’occhio.-

-Esatto.-confermò annuendo.

-Ma pare che pochi mesi dopo il suo arrivo a Sunnydale fu lei a chiedere aiuto a Buffy Summers, vero?-Angel ricordava appena quella storia perché ancora non era parte integrante del gruppo. Oltre a Buffy aveva parlato solo con Giles.

-Si, è vero.-rispose Cordelia.

-Perché?-

-Una ragazza mi minacciava. Aveva già picchiato e ferito il mio ragazzo e buttato giù dalle scale una mia cara amica. Sapevo di essere il suo prossimo obiettivo così chiesi aiuto a Buffy.-raccontò.

-E Buffy Summers cosa fece?-

-Mi aiutò.-sorrise.-Senza farselo chiedere due volte, fu subito disponibile con me anche se la prendevo sempre in giro, la deridevo e ignoravo. Fummo rapite da quella ragazza che ci legò e tentò di sfregiarmi il viso ma Buffy glielo impedì. Oggi, probabilmente, sarei un mostro senza il suo aiuto. Non che in questo momento sia combinata meglio.-ironizzò e scappò qualche risata nell’aula.

Persino il giudice abbozzò un sorriso ma si ricompose subito richiamando l’ordine.

-Buffy Summers la salvò altre volte?-continuò Angel.

-Ho perso il conto. Due pazzi volevano tagliarmi la testa e ci sarebbero riusciti se lei non fosse arrivata, per non parlare dell’assalto di teppisti a scuola durante la riunione genitori insegnanti.-rispose.

-Lei è stata insieme ad un caro amico dell’imputata, Alexander Harris, ma poi finì perché lui la tradì. La sera che lo scoprì lei ebbe un incidente e si ferì. Buffy Summers era presente?-e si disse che era proprio una domanda cretina, dato che quella sera Buffy era con lui e Spike.

-Certo che no!-esclamò Cordelia.-Quella sera avevamo organizzato un appuntamento a doppia coppia e in quel periodo Buffy era libera come l’aria, anche se continuava ad amare il suo ex di cui allora non mi fidavo proprio, anzi lo consideravo pazzo e pericoloso...-ed Angel la fulminò con un’occhiataccia. Coma o meno era sempre la stessa.-...Buffy non era presente quando ebbi l’incidente.-concluse.

-E dopo, l’imputata la cercò?-

-Si. Cercò di parlarmi perché intuiva quanto stessi male. E mi sarei sfogata con lei se un delinquente da quattro soldi non avesse cercato di scipparci! Finii in mezzo ai bidoni della spazzatura mentre Buffy lo rimetteva al suo posto, mi si riaprirono anche dei punti!-si infervorò e subito l’infermiere le disse che doveva stare calma, le ci sarebbe voluto ancora molto prima di recuperare appieno.

-Ma comunque, Buffy Summers la salvò da quel delinquente?-

-Esatto. Perché non l’avevo ancora specificato?-lo riprese ed Angel le lanciò un’occhiata esasperata cercando di farle capire che non erano più all’Hyperion, e di conseguenza non poteva dirgliene quante voleva e prenderlo anche in giro.

-Signorina Chase, per favore.-le disse calmo.-Immagino che abbia saputo dell’accusa di terrorismo che grava su Buffy Summers. Lei ci crede?-

-La prego, se Buffy è una terrorista io sono stata alle Hawaii per un anno invece che in coma in un letto d’ospedale. Conosco Buffy, sembrerà pure una dura, molti nostri compagni quando la vedevano passare cambiavano direzione, ma non è in grado di fare la terrorista. Ma se l’immagina a dare ordini ad un gruppo di scemi per distruggere Sunnydale? Non ci credo neanche se lo vedo con i miei occhi.-rispose e scosse la testa esterrefatta.

-Non ho più domande.-e soddisfatto Angel tornò al suo posto.

L’avvocato dell’accusa si alzò e andò di fronte Cordelia. Lo squadrò ricordandosi quello che le aveva detto Willow durante la strada: doveva stare attenta a quello che diceva. Quell’avvocato era tremendo!

-Signorina Chase pare che la sera stessa che conobbe Buffy Summers, l’imputata la aggredì mentre usciva dal bagno tenendola per la gola e puntandole contro un paletto di legno. È vero?-esordì.

-Si, è vero.-confermò.

Ed Angel si trattenne dallo sbattere la testa contro il tavolo mentre Buffy abbassava le spalle sconfitta con un’espressione disperata e Wesley portava una mano alla fronte sconvolto. Ma Cordelia non aveva ancora finito di rispondere.

-Avrei fatto lo stesso se qualcuno mi fosse spuntato alle spalle all’improvviso.-precisò.

-Quindi lei uscendo dal bagno spuntò alle spalle di Buffy Summers?-

-Esatto, e di conseguenza la spaventai.-rispose e molti si rilassarono.

-Si è mai chiesta cosa ci facesse Buffy Summers con un appuntito paletto di legno in mano?-

-Era una gamba di una sedia rotta e credo che l’avesse raccolta per terra. Accadde tutto molto in fretta e oltre al fatto che sono passati sette anni e al momento la mia memoria fa un pò cilecca.-

-Dopo il suo incidente, molti la sentirono dichiarare che era tutta colpa di Buffy Summers.-

-Il mio ragazzo era il più fallito e sfigato dei suoi migliori amici e aveva tradito la reginetta del liceo con la più secchiona della scuola. Lei come si sarebbe sentito? Su qualcuno dovevo pur scaricare la colpa di quello che era successo e Buffy mi parve la più adatta anche perché in ogni suo tentativo di salvare il mondo ci andavamo tutti di mezzo.-rispose.

-Salvare il mondo?-si stupì.

-È un modo di dire.-si corresse.-Ma comunque, Buffy ci provava, era come una paladina della giustizia anche se un pò sfigata e con il naso storto.-sorrise mentre la diretta interessata strabuzzava gli occhi.

-È fissata con il tuo naso, non darle retta.-le sussurrò Angel ad un orecchio per tranquillizzarla.

Da lontano, Cassandra vide la scena e si sentì avvampare dalla gelosia per quel gesto così intimo. Strinse forte la borsetta e stavolta resistette all’impulso di alzarsi ed uscire. Oltretutto c’era Cordelia al banco dei testimoni e dopo che aveva molto sentito parlare di lei voleva assolutamente vederla!

-Ma fu veramente colpa di Buffy Summers se ebbe quell’incidente?-insistette l’avvocato.

-Ho appena dichiarato di no.-continuò Cordelia.

-Ma lo disse.-

-Si, lo dissi. Ero arrabbiata e delusa, in quel momento una vipera al mio confronto somigliava ad un agnellino.-precisò.

-Eppure tra lei e Buffy Summers è sempre stata guerra aperta. Come per il titolo di reginetta del ballo.-

-Avevamo diciassette anni!-esclamò.-Ed io non l’avevo informata che stavano facendo le foto per l’annuario così non è mai apparsa in quello dell’ultimo anno.-precisò.

-Quindi Buffy Summers le stava facendo una ripicca?-ipotizzò.

-È possibile.-rispose vaga.

-Si o no, signorina Chase?-si avvicinò di qualche passo al banco dei testimoni.

Cordelia non sapeva cosa rispondere, si sentiva con le spalle al muro e non voleva mettere nei guai Buffy più di quanto non lo fosse già.

-Obiezione!-protestò Angel alzandosi.-L’avvocato sta mettendo in difficoltà la teste ma oltretutto avevo chiesto gentilmente un trattamento di rispetto! Cordelia Chase è appena uscita da un coma durato più di un anno!!-esclamò livido.

-Accolta.-assentì il giudice.-Avvocato Gripp sia meno aggressivo.-lo riprese.

-Mi scuso.-disse malvolentieri.-Cercherò di moderarmi. Signorina Chase, una sua cara amica, Harmony Kendall, e molti altri suoi compagni di scuola sono morti durante lo scontro nel giorno della consegna dei diplomi. Ha mai ritenuto Buffy Summers responsabile sia di quello che dell’esplosione del liceo?-

-Harmony Kendall aveva il cervello di una gallina e non mi stupisce che nonostante le raccomandazioni ripetutale fino alla nausea si sia fatta uccidere come una scema. Per gli altri mi è sempre dispiaciuto molto ma sono cose che capitano e il liceo mi è sempre dispiaciuto che sia saltato in aria, ma....io non ho mai ritenuto Buffy Summers responsabile. Al contrario la ammiro, perché quella sera ha impedito una strage vera e propria. Ci ha salvato la vita. Sono stata in coma per più di un anno ma se adesso sono qui...è grazie a lei.-rispose caparbia dicendosi che così avrebbe di sicuro messo al suo posto quel borioso di un avvocato.

-Non ho più domande.-e sconfitto, tornò al suo posto mentre Cordelia sorrideva soddisfatta.

Willow si avvicinò con la sedia a rotelle e prese la flebo dalle mani dell’infermiere che prese Cordelia in braccio e la adagiò sulla carrozzella. Fecero per uscire ma Cordelia chiese di avvicinarsi al banco dove c’era Buffy.

Riuscì solo a stringerle le mani con un affettuoso sorriso e dirle che sarebbe andata tutto bene quando dovette uscire. E Buffy, dal canto suo, fece solo in tempo a ringraziarla e ricambiare il sorriso che le loro mani si staccarono e la vide andare via.

Il giudice annunciò che per quel giorno l’udienza era finita. Tutti si alzarono ed Angel riuscì a dire a Buffy che il giorno dopo sarebbe andata ancora meglio mentre la ammanettavano. Poi rimase a guardarla portare via da due guardie.

Si ritrovarono tutti fuori dall’aula evitando le folle di giornalisti che volevano sapere qualcosa. Uscirono fuori ed Angel disse a tutti che dovevano andare in ospedale. Adesso era il momento di abbracciare davvero Cordelia invece di interrogarla. Riley e Sam non si unirono perché dovevano precipitarsi in Africa per un lavoro.

Quando arrivarono lei era già tornata ed era in compagnia di Willow. Angel si precipitò ad abbracciarla commosso e la lasciò solo quando Willow lo ammonì che la stava stritolando. Si ritirò imbarazzato mentre tutti ridevano. Anche Wesley la abbracciò troppo contento di saperla di nuovo sveglia.

Xander la abbracciò per qualche secondo, forse era uno dei pochi che aveva capito la sua debolezza. Dawn, dopo l’abbraccio, rimase seduta accanto a lei sul letto. Aveva sempre avuto una simpatia speciale per Cordelia ed era contenta di come aveva tenuto testa all’avvocato dell’accusa.

-Come ti senti?-si informò Angel premurosamente.

-Meglio ogni secondo che passa.-sorrise.-Ho fatto un buon lavoro in tribunale?-

-Bene, anche se ogni tanto mi hai fatto preoccupare.-sospirò di sollievo.

-Adesso posso dirtelo: avevo una voglia matta di scoppiarti a ridere in faccia! Non ti avevo mai visto così serio e professionale, forse ti preferivo di più da investigatore.-si fece seria.-E non posso credere che tu ti sia messo a lavorare per la Wolfram&Hart, anche se i tuoi propositi sono buoni.-

-Cordelia io...-cominciò ma lei non lo lasciò finire.

-E poi prendere Harmony come tua nuova segretaria?!-protestò.-Il mio lavoro allora non è valso a nulla!-si infervorò.

-Perché non ti calmi un pò.-la riprese bonariamente Gunn.

-Io sono calma.-precisò.

-Cordelia stiamo convertendo la Wolfram&Hart.-iniziò a spiegarle Angel.-Averla è meglio di quanto tu possa credere. Adesso siamo più potenti di quando avevamo la Angel’s Investigations, abbiamo riscontrato un netto miglioramento della situazione demoniaca in questo anno. Questo è anche dipeso dal fatto che Buffy ha impedito un’Apocalisse tremenda e dalla Bocca dell’Inferno che ha risucchiato Sunnydale ma, credimi, andiamo alla grande. Ho anche ottenuto la mia ricompensa.-sorrise.

-L’ho saputo. Anzi, dov’è Cassandra che voglio conoscerla immediatamente!-

Angel la guardò perplesso e a quel punto si intromise Willow.

-Le ho detto tutto io.-lo informò.-Se devi prendertela con qualcuno, prenditela con me.-

-E come potrei!-sorrise.-Non so se considerarti un genio e tremenda! L’hai risvegliata sul serio.-

-Sono un genio tremendo.-lo accordò facendolo ridere.

Angel si voltò verso Cassandra e le fece segno di avvicinarsi. La scortò accanto a letto mettendole una mano sulla schiena.

-Cordelia lei è Cassandra.-la presentò felicemente.-Cass questa è la terribile Cordelia di cui hai tanto sentito parlare.-

Cassandra rise e strinse la mano di Cordelia che fulminò Angel con un’occhiataccia.

-Non dargli retta, Cassandra, quello terribile era lui che mi faceva sempre impazzire.-disse.

-Lo immagino. È bellissimo poterti conoscere.-sorrise e ritirò la mano.

-Bene, e lei l’ho conosciuta.-si fregò le mani.-Chi mi manca?-li guardò tutti.

-Penso che tu non conosca Kennedy.-le disse Willow e le introdusse la compagna.

-Will mi ha detto tutto di te, Kennedy.-sorrise stringendole la mano.

-E Xander, invece, mi ha raccontato di come l’hai fatto impazzire per quattordici anni.-ricambiò stringendole la mano a sua volta. Poi la ritirò.

-Io gli caverò l’altro occhio.-assicurò.

-Ehm...Cordelia...-adesso Angel si fece davvero serio e tutti con lui.-Volevo dirti che...mi dispiace per il bambino, purtroppo quando ti ho trovato tu eri già messa male e non ho potuto fare niente.-le spiegò dispiaciuto.

-Non preoccuparti, evidentemente era destino.-alzò le spalle.-Anche se...ci tenevo davvero tanto, me lo sono portato dentro per un po’.-sospirò.-A me dispiace che tu abbia perso Connor, lo amavi così tanto.-

-Adesso sono sicuro che sta bene e che può avere quello che io non avrei mai potuto dargli.-rispose.

Rimasero a parlare con lei ancora qualche minuto, poi la lasciarono a riposare. Anche perché loro avevano un sacco di lavoro ancora da sbrigare in vista della seconda udienza il giorno dopo.

Quando Buffy era tornata alla prigione si era cambiata e poi aveva fatto fronte alla frotta di domande della sua compagna di cella che voleva sapere tutto di come andava il processo. Avevano stretto amicizia, la ragazza era dentro per una rapina e sarebbe uscita tra pochi mesi per buona condotta.

Stavano ancora parlando, Buffy era tornata da quasi un’ora, quando una guardia venne a chiamarla per una visita. La scortò fin dentro la stanza e poi la lasciò sola dopo averle tolto le manette.

Buffy aggrottò la fronte perplessa quando si ritrovò di fronte un giovane ragazzo più o meno dell’età di Dawn con corti e lisci capelli castani e occhi azzurri. Aveva un’espressione seria e anche un pò imbarazzata, cercava di non torcersi le mani invano.

Buffy gli indicò una sedia e il ragazzo accettò l’invito e poi si sedette su quella accanto la sua.

-Ciao.-esordì il ragazzo.-Immagino che tu non abbia la più pallida idea di chi io sia.-e lei annuì.-Ho seguito il tuo processo tramite la tv.-fece una pausa.-Non ho mai creduto che tu sia colpevole, forse perché immagino quanto possa essere duro essere un’eroe.-

-Sai dell’esistenza dei demoni?-pareva una domanda ma era un’affermazione.

-Si.-confermò annuendo.-Ho avuto a che fare con un vampiro, adesso è da più di un anno che non lo vedo....personalmente.-precisò.-Che sbadato, io non mi sono ancora presentato. Mi chiamo Connor Hubbard.-le porse la mano che Buffy strinse con un sorriso.

-Credo sia inutile dirti come mi chiamo.-riuscì a far sorridere anche lui.-Come hai fatto ad entrare?-si stupì. La vigilanza era molto rigida, a lei erano permesse solo visite di parenti, amici stretti e dell’avvocato.

-Ho detto di essere un cugino di secondo grado dalla parte di tua madre.-gli rivelò.

-Bell’idea.-rifletté.-Perché sei venuto a trovarmi, Connor?-

-Perché dovevo. Non so perché esattamente ma so che dovevo. Non ho mai sentito molto parlare di te ma quelle rare volte che è capitato sentivo che eri speciale.-fece una pausa.-Di recente ho scoperto che la mia vita è tutta una farsa ma non ho avuto il coraggio di rivelarlo a nessuno, neanche ai miei genitori che mi adorano e a cui voglio molto bene ma che in realtà non sono i miei veri genitori. Avevo ricordi falsi e da qualche mese ho recuperato la mia vera memoria. Ho fatto così tanto male, causato così tanto dolore all’unico uomo che mi abbia voluto bene più di qualsiasi altra persona al mondo.-aveva un tono così amaro che a Buffy si strinse il cuore.

-Chi era?-gli chiese facendosi seria.

-Mio padre.-la guardò negli occhi.-Non l’ho mai accettato per quello che era vedendo sempre il suo lato peggiore, anche perché sono cresciuto in un’altra dimensione con un cacciatore di demoni che lo detestava e che me l’ha fatto detestare a mia volta.-un’altra pausa.-Io sono il figlio di Angel.-le rivelò.

-Quindi tu sei quel Connor.-mormorò seria ed anche un pò triste fissando il tavolo.

-Allora sai di me.-lei annuì.-Dovrei essere piccolo ma sai essendo stato in un’altra dimensione dove il tempo scorre in fretta....-sospirò.-Io lo odiavo Angel perché era un vampiro, perché aveva ucciso tanta gente innocente e non mi sono mai accorto che lui subiva e subiva e subiva tutte le mie cattiverie. Ha rinunciato a me per farmi essere felice ed io, invece, l’avevo chiuso in una cassa e gettato in fondo all’oceano.-Buffy gli vide brillare le lacrime agli occhi.

-Perché non vai da lui?-gli propose.-Queste cose non dovresti dirle a me.-precisò.

-Non posso.-scosse la testa.-Sono cambiate troppe cose e i genitori che ho ora mi vogliono bene, non me la sento di spezzare loro il cuore. E poi adesso Angel ha una nuova vita: è umano, ha uno studio legale famoso e potente, collaboratori validi, una bellissima fidanzata...-

-Cosa?!-lo interruppe Buffy sconvolta.-Fi...fidanzata?-ripeté con la voce rotta.

-Credevo che tu lo sapessi. Li ho visti insieme e spiando un pò ho saputo che si chiama Cassandra Higgins e che lavora con lui come centralinista. Ha lunghi e ricci capelli biondi ed è alta e magra.-le spiegò.-Possibile che tu non l’abbia vista all’udienza?-si stupì.

Buffy ci rifletté bene ed in effetti aveva notato una donna simile seduta accanto Dawn ed i suoi amici ma non ci aveva mai fatto caso pensando che fosse una che era venuta ad assistere al processo.

-È probabile.-mormorò spaesata.-Se la merita un pò di felicità ed una donna che lo sappia amare davvero.....come io non sono stata capace di fare.-finì in un sussurro.

-Io so che ti ha amato davvero molto e profondamente.-cercò di consolarla.

-Ed io come l’ho ripagato?-fece sarcastica.-Una spada in pancia e cento anni di torture all’inferno.-scosse la testa.-L’ho perso per sempre.-

-Mi dispiace, non avrei dovuto dirtelo. Non sarei neanche dovuto venire.-si alzò di scatto recuperando la sua giacca poggiata alla fine del lungo tavolo.

-Non hai fatto benissimo.-lo fermò alzandosi a sua volta.-Gli somigli così tanto.-constatò andandogli di fronte e facendogli una carezza.-Vai da lui.-lo invitò.

-Non posso, ne ho combinate troppe. Ho messo incinta Cordelia e lei è finita in coma.-gli rivelò.

-È l’uomo più comprensivo e buono del mondo. Capirà e ti perdonerà.-gli sorrise.

-È proprio questo che temo.-indossò la giacca.-Non dirgli della mia visita, per favore. Ti auguro buona fortuna, Buffy, e spero che Angel sappia dimostrare la tua innocenza perché non meriti di essere dichiarata colpevole.-le diede un rapido bacio su una guancia e andò via.

Buffy tornò nella sua cella con il cuore a pezzi ma cercò di riprendersi e di pensare al processo. Doveva andare bene, anche se aveva perso Angel doveva comunque pensare a Dawn.

La mattina dopo il processo riprese, stavolta sarebbe toccata all’accusa chiamare i teste ed Angel era un pò in pensiero. Mentre attendevano l’entrata del giudice scoprì Buffy a fissarlo intensamente.

-Che c’è?-le chiese con un sorriso.

-Volevo imprimerti nella mente.-rispose ricambiando il sorriso.-Voglio ricordarmi tutti i vostri visi quando eseguiranno la condanna.-precisò alzando le spalle.

-Buffy non ti condanneranno a niente perché in California non c’è la pena di morte.-la riprese bonariamente.-Sono qui per dimostrare che sei innocente.-

-Ti auguro di riuscirci.-tentò di sdrammatizzare.-Perché siamo stati insieme noi due?-gli chiese a bruciapelo lasciandolo esterrefatto.

-Stai bene?-le chiese in risposta.

-Si, sto benissimo. Allora? Mi rispondi?-insistette.

-Noi ci amavamo.-rispose semplicemente.-Io ti ho amato intensamente e profondamente. Mi hai anche fatto perdere l’anima.-le ricordò con un sorriso.

-È vero. Non ho mai creduto che sia finita per le parole del Sindaco.-si fece seria.

-Perché non ti lo lasciato per quello.-le rivelò.-Era accaduta una cosa quella mattina che non ti posso ne ti potrò mai rivelare. Ti basti sapere che avevo fatto una promessa.-

-E solo per questo dovrei ucciderti. Una promessa è stata più importante dei miei sentimenti. La promessa di mia madre è stata più importante del mio amore.-lo guardò con un lampo di sfida.

-Come lo sai?-si stupì.

-Qualche notte fa l’ho sognata e me l’ha confessato. Chissà perché ci ha pensato così in ritardo.-rifletté.

-Mi dispiace.-le mormorò.

Ma Buffy non poté ribattere perché fu annunciato l’arrivo del giudice. E appena si fu seduto e anche loro furono fatti sedere l’udienza di quel giorno cominciò.

-Chiamo a testimoniare Doris Kroger.-disse l’avvocato Gripp e Buffy assunse un’aria disperata ricordando l’assistente sociale che era venuta a trovarla poco dopo che Dawn si era rotta il braccio a causa di Willow che abusava di magia nera.

Adesso era sicura che la Kroger l’avrebbe fatta a pezzi! Desiderò essere di nuovo invisibile per poterle fare di nuovo lo scherzo della voce, l’avrebbe mandata giù di testa!

-Signora Kroger lei era l’assistente sociale che si occupava della custodia di Dawn Summers, vero?-esordì facendo su e giù di fronte la donna.

-Si, è vero. E se posso esprimere il mio parere avrebbero dovuto toglierla ad una sorella svitata come quella una ragazzina di quindici anni.-disse acida.

Buffy diventò paonazza e cercò di scattare in piedi per urlarle contro che era lei quella svitata ma Angel la trattenne saldamente per un polso lanciandole uno sguardo duro che non ammetteva repliche. Ci avrebbe pensato lui dopo a rimettere a suo posto quell’assistente sociale odiosa.

-Devi stare calma!-le intimò severamente.

Buffy non osò replicare e si voltò per scovare Dawn seduta tra i banchi. La trovò in seconda fila seduta tra Willow ed una donna bionda che non conosceva. Ripensò alla descrizione che Connor le aveva fatto di Cassandra la sera prima e non ebbe dubbi che fosse proprio la donna seduta accanto sua sorella.

Strinse forte i pugni e divincolò bruscamente il polso imprigionato. Lui, stavolta, la guardò stupito.

-Non mi devi toccare.-gli mormorò freddamente ma con gli occhi lucidi.

Stava per dirle qualcosa quando lei voltò la testa e si scostò di qualche centimetro. Non gli rimase altro che riprestare attenzione al processo, anche se era stupito da quel repentino cambiamento.

-Quindi, signora Kroger, lei riteneva che Buffy Summers non fosse in grado di occuparsi della sorella quindicenne?-continuò Gripp.

Tutta l’aula era ignara di quello che era successo tra Buffy ed Angel, nemmeno Wesley che era seduto accanto a Buffy se ne era accorto.

-Si.-rispose l’assistente sociale.-La mattina che andai a controllare la situazione, Dawn Summers era in ritardo per la scuola e uno sconosciuto la stava accompagnando. Oltretutto la ragazza aveva un braccio fasciato e la sorella non ricordava neanche che giorno fosse.-spiegò.

-Come trovò l’ambiente dove Dawn Summers viveva?-

-La casa era pulita ed in ordine ma nel salotto, in bella mostra, c’era una scatola contenente oggetti strani, erbe e cose del genere e vi trovai persino un tipo dall’aria poco affidabile che girava per la casa con una coperta.-rispose disgustata.

-Un tipo dall’aria poco affidabile?-ripeté fermandosi e guardandola curioso.-E chi era?-chiese.

-Non lo so. Buffy Summers mi disse che non era il suo ragazzo e che non viveva lì, che solo lei e sua sorella vivevano lì ma un attimo dopo una voce femminile urlò dal piano di sopra che non si sentiva troppo bene e che andava a dormire un pò.-raccontò.

-E a chi apparteneva la voce?-

-Disse che era la sua migliore amica che al momento risiedeva con loro. Una migliore amica gay e con cui probabilmente lei faceva cose da gay.-si infervorò.

-Quindi Dawn Summers viveva in una casa con la sorella disoccupata e disinteressata, una ragazza gay e dove girava un tipo poco affidabile che probabilmente dormiva lì, giusto?-riassunse.

-Esatto.-confermò.-Ho visto raramente ambienti malsani come quello travestito da famigliola tipo.-

-Non ho più domande.-e soddisfatto, l’avvocato tornò al suo posto.

Angel si alzò lentamente abbottonandosi la giacca e cercando di concentrarsi al meglio, perché da quando Buffy aveva avuto quella strana reazione si era sentito strano.

-Signora Kroger, ha detto che la mattina che andò a casa Summers, Dawn Summers stava per essere accompagnata a scuola da uno sconosciuto. È per caso quell’uomo lì?-e con un braccio indicò Xander seduto in terza fila con Giles, Fred e Gunn dietro Dawn, Willow, Kennedy e Cassandra.

-Si, è lui.-confermò.

-Se fosse stato uno sconosciuto crede che sarebbe qui oggi ad assistere al processo di Buffy Summers?-

-Credo di no.-pareva quasi non capire il significato delle sue domande.

-Perché quello è Alexander Harris, uno dei migliori amici di Buffy e Dawn Summers. Si conoscono da più di sette anni ed è come un fratello per loro. Le sembra ancora così sconosciuto?-le chiese.

-Adesso la prospettiva cambia.-si arrese.

-Poco fa ha dichiarato che l’ambiente di casa Summers non era adatto a Dawn. Ma allora perché la sua custodia non è stata mai tolta alla sorella?-esordì apparentemente tranquillo.

-Purtroppo mi tolsero il caso.-ribatté un pò amareggiata.

-Come mai?-si informò curioso. Forse aveva trovato un punto su cui appigliarsi.

-Quel giorno non stavo troppo bene con la testa.-rispose vaga.

-Emicrania?-ipotizzò.

-Voci.-precisò un pò imbarazzata.

-Voci?-ripeté sorpreso.-In che senso...voci?-

-Sentivo delle voci e qualcuno si divertiva a giocare con la mia tazza del caffè.-precisò.

-Quindi diede segno di qualche squilibrio mentale?-alzò le spalle.

-Al mio capo parve proprio di si.-ammise sconsolata.-Ma io non sono pazza! Qualcuno si stava divertendo alle mie spalle. Dentro al fascicolo di Dawn Summers furono messi diversi fogli con una frase cattiva nei miei confronti.-

-Mi faccia capire: pensava che Dawn Summers vivesse in un ambiente malsano con una sorella svitata e disinteressata, una ragazza gay e c’era un tipo poco affidabile che girava per casa Summers ma quello stesso giorno diede segno di squilibrio mentale?-riassunse con un sorriso.

-È esatto.-ammise timidamente.

-Non ho più domande.-concluse soddisfatto con un enorme sorriso e tornò al suo posto.

Doris Kroger si alzò dal banco dei testimoni imbarazzata e rossa come un peperone e tornò a sedere.

L’avvocato Gripp si alzò per chiamare un altro testimone.

-Chiamo a testimoniare Lorraine Ross.-disse e la manager del Doublemeat Palace dove Buffy aveva lavorato entrò e si sedette al banco dei testimoni.

Buffy pensò che forse non aveva molto di cui preoccuparsi. Aveva lavorato alacremente al fast food finché non era morta Tara e a quel punto si era licenziata. Lorraine poteva solo lamentarsi di quei giorni in cui era stata un pò confusa e spaesata a causa del veleno del demone che la faceva vivere in due realtà, dove una era pazza.

Dopo che ebbe giurato, Gripp cominciò il suo interrogatorio.

-Signora Ross come conobbe Buffy Summers?-esordì.

-Ero la responsabile del fast food Doublemeat Palace di Sunnydale e Buffy lavorava lì.-spiegò.

-Era professionale sul posto di lavoro?-

-Abbastanza. Prima che arrivassi io so che fece una scenata invogliando i clienti a non mangiare i nostri cibi urlando che erano fatti con carne umana. Poi capitò che per dei giorni era come confusa, pareva quasi impasticcata, ed una sera, per completare tutto, lasciò in tronco la sua postazione per allontanarsi con un ragazzo.-spiegò.

-Ci spiega meglio come mai Buffy Summers invogliò i vostri clienti a non mangiare?-

-Pare che urlò come una forsennata che gli hamburger erano fatti di carne umana gettando per terra i vassoi. Dovettero trascinarla fuori a forza dal locale.-raccontò brevemente.

-E ci spiega come mai pensava che si impasticcasse?-continuò.

-Una sera era confusa, spaesata...pareva strana, insana.-disse.-Si confondeva, aveva mal di testa e vertigini. Per farla reagire le dissi che sembrava impasticcata o forse lo era davvero.-alzò le spalle.

-E la sera che se ne andò mentre lavorava?-

-Era in cucina quando fu spostata alla cassa. Parlò per qualche minuto con un uomo alto ignorando gli altri clienti che cominciarono a fare la fila e i vari richiami. Poi, prese il suo cappotto e senza dire niente se ne andò, abbandonò il posto di lavoro.-

-Ma questo comunque non la fece licenziare?-

-Esatto. Ma era l’ultima possibilità che le davo perché aveva lasciato il posto di lavoro con il locale pieno non potevo permettere che capitasse ancora.-assentì.

-Non ho più domande.-con un sorriso soddisfatto tornò a sedere lasciando Lorraine alle domande di Angel che non era deciso su come procedere e sperava in un colpo di fortuna come con Doris.

-Signora Ross, Buffy Summers arrivò mai in ritardo al lavoro?-esordì.

-No, mai.-rispose.

-Lavorò sempre alacremente?-continuò.

-Si.-annuì anche con la testa.

-Se lei venisse appena assunta in un fast food dove i dipendenti spariscono alla velocità della luce, si parla di un misterioso ingrediente segreto negli hamburger e poi trovasse un dito in mezzo alla carne non le verrebbe neanche per un attimo il pensiero che magari il famoso ingrediente segreto è la carne umana?-le chiese.

-In effetti....è molto probabile.-ammise.

-E se nel sangue avesse un forte veleno allucinogeno non si sentirebbe spaesata, confusa, insana e forse non sembrerebbe anche impasticcata?-

-Penso di si.-assentì un pò confusa e perplessa.-Buffy era avvelenata quella sera?-chiese timidamente.

-Esatto. La cosa fu tenuta nascosta perché durò poco e fu subito trovato un rimedio ma confesso a lei e a tutte le altre persone qui presenti che le era stato iniettato un veleno allucinogeno.-

-Perché?-si stupì.

-Signora Ross, abbiamo per caso invertito i nostri ruoli?-la fermò con un sorriso.

-Mi scusi.-mormorò imbarazzata.

-Non si preoccupi. E vorrei anche chiederle se un suo caro amico, un ex fidanzato con cui ha passato un bellissimo anno, una sera tornasse e le chiedesse disperatamente aiuto in un importante lavoro riguardante la sicurezza mondiale lei non mollerebbe tutto, anche il posto di lavoro, per aiutarlo?-

-Mollerei anche di più.-rispose.

-E se dopo che una carissima amica è stata uccisa per sbaglio in casa sua e lei ne rimanesse profondamente colpita decidesse di licenziarsi, lei capirebbe questa scelta?-

-Certo.-alzò le spalle.

-Non ho più domande.-concluse e tornò al suo posto.

Lorraine fu congedata e a quel punto, Gripp chiamò il suo prossimo testimone.

-Chiamo a testimoniare Robin Wood.-annunciò.

L’ex preside della nuova Sunnydale High entrò e si sedette al banco dei testimoni. Buffy non lo vedeva da molto tempo, purtroppo non era potuta essere presente al suo matrimonio con Faith.

Dopo che ebbe giurato, Gripp cominciò ad interrogarlo.

-Signor Wood come conobbe Buffy Summers?-esordì andandogli di fronte.

-La Sunnydale High School riapriva i battenti ed io ero il nuovo preside. La assunsi come consulente studentesca.-spiegò.

-L’imputata era strana al lavoro?-

-Perfettamente normale, un pò troppo impegnata con gli amici e la sorella.-

-E gli studenti cosa dicevano di lei? Si lamentavano?-

-No, era brava e agli studenti piaceva. Probabilmente perché era giovane, carina e non era passato molto tempo da quando aveva smesso di andare al liceo.-sorrise.

-Quando la assunse sapeva che aveva fatto saltare in aria la vecchia struttura?-si informò.

-Si, ne avevo sentito parlare.-

-E la assunse comunque?-si stupì.

-Si, mi parve la persona più adatta.-

-Si trovò mai invischiato nei suoi numerosi impegni?-

-Una sera uscimmo a cena e ad un certo punto arrivò un suo amico, tra l’altro dall’aria da un pò malvivente, e ci informò che un amico comune si era messo nei guai. Si precipitò ad aiutarlo e vi andai anch’io.-raccontò.

-Perché la licenziò?-

-Sunnydale si stava spopolando. Molti genitori andavano via portandosi via i figli che di conseguenza non venivano più a scuola. Una consulente non era più di nessuno aiuto ed interesse, serviva solo a “sprecare” soldi dei contributi invano.-

Dal suo posto, Buffy si avvicinò ad Angel e gli mormorò all’orecchio che aveva impedito a Robin di uccidere Spike per vendicarsi di lui che gli aveva ucciso la madre cacciatrice. Angel annuì ma in realtà lo sapeva di già, glielo aveva detto Giles. Da quando avevano avuto quel leggero diverbio, questa era la prima volta che Buffy gli rivolgeva la parola anche se sembrava ancora fredda e distante.

-Come si comportava Buffy Summers con la sorella?-continuò Gripp.

-Era affettuosa, cercava di farle da madre.-sorrise.

-Sapeva dei suoi continui guai?-

-Si ma per me era solo una mia dipendente.-si rifece serio.

-La accusa di aver distrutto Sunnydale?-

-No, so quale tremenda lotta stava affrontando.-

-Non ho altre domande.-non molto soddisfatto dell’esito tornò a sedere lasciando Robin alle domande di Angel che rifletté bene prima di cominciare.

-Signor Wood ha detto che Buffy Summers era una sua dipendente ma la invitò a cena fuori?-esordì.

-È esatto.-confermò.-Mi piaceva e volevo conoscerla meglio.-precisò.

-Ma la considerava solo una sua dipendente.-affermò.

-Dopo cambiarono delle cose.-

-Quali?-gli chiese.

-Avemmo delle incomprensioni.-rispose vago.

-Licenziò Buffy Summers per motivi personali?-decise che era meglio andare dritto al punto senza girarci troppo intorno.

-Ho detto che la scuola non aveva più bisogno di lei.-

-Adesso mi dica se quello che racconterò brevemente corrisponde a verità. Invitò Buffy Summers a cena e durante quella cena conobbe un suo caro amico che a lei non piacque e di cui dopo venne a scoprire essere invischiato, probabilmente, nell’omicidio di sua madre avvenuto moltissimi anni fa. Cercò di vendicarsi ma Buffy Summers glielo impedì salvando il suo amico e litigando con lei. Qualche giorno dopo lei la licenziò. È tutto giusto?-

-Si.-confermò.

-Allora cambio la mia domanda: è probabile che una delle motivazione per cui licenziò Buffy Summers fosse personale?-

-Si.-ammise con difficoltà ed imbarazzo.

-L’imputata è mai arrivata in ritardo al lavoro?-

-Mai.-rispose.

-Era sempre professionale?-continuò.

-Si.-si sentiva così imbarazzato e messo con le spalle al muro che riusciva solo a rispondere a monosillabi. Quell’avvocato aveva scavato molto in fondo.

-Si lamentava mai qualcuno del suo operato?-

-No.-

-Allora, a parte il fatto che molti studenti non venivano più a scuola perché molti abitanti di Sunnydale la stavano abbandonando, non c’erano molti motivi validi perché dovesse venire licenziata.-ipotizzò.

-In parte.-confermò.

-E mi corregga se sbaglio, ma non è stata Buffy Summers a presentarle Faith Lehane, la donna che adesso è sua moglie?-

-Si, Buffy mi ha presentato Faith.-affermò.

-Non ho altre domande.-e soddisfatto tornò al suo posto.

Il giudice decretò la pausa per il pranzo dicendo anche che l’udienza sarebbe ripresa la mattina dopo con gli altri teste di Angel.

Si alzarono tutti per andare via. Buffy si voltò per salutare Dawn con la mano ma in fondo, seduto in ultima fila, scorse Connor che cercava di non farsi notare indossando un cappellino sportivo. Lo fissò stupefatta non accorgendosi che le stavano rimettendo le manette ne di Wesley che alle sue spalle si era accorto anche lui della presenza del ragazzo ma senza essere sicuro che fosse proprio lui.

Buffy fu portata via e gli altri tornarono tutti in ufficio per discutere di come procedeva e di come procedere la mattina dopo. C’erano ancora molte persone da sentire.

Mentre pranzavano tutti insieme nell’ufficio di Angel, Wesley gli disse che gli era parso di vedere Connor seduto.

-È impossibile!-decretò l’ex vampiro alzando un pò la voce e scuotendo la testa.

Wesley si era appartato con lui in un angolo della stanza per poterglielo dire.

-A me è parso proprio lui.-insistette caparbio.

-Wesley è assolutamente impossibile!-continuò.-E poi che ci sarebbe venuto a fare al processo?-

-Non lo so, ma ti dico che era lui!-

-Lui chi?-si intromise Fred curiosa.

I due si accorsero di aver alzato la voce e si voltarono verso gli amici. Non sapevano se dire quello che Wesley pensava di aver visto o meno. Parlò Angel.

-A Wesley è parso di vedere Connor in aula.-disse andando a sedersi alla sua poltrona.

Fred, Gunn, Lorne e Willow fissarono i due stupefatti ed increduli mentre gli altri si chiedevano di chi parlassero e Dawn guardava Angel per cogliere ogni sua minima emozione.

-Ma....com’è possibile?-chiese Gunn perplesso.-Insomma non dovrebbe ricordarsi niente. Neanche noi ci ricordavamo di lui fino a quando non sei tornato umano.-precisò.

-Non so come possa essere possibile ma credo fermamente che non lo sia. Se Connor si fosse ricordato tutto a quest’ora sarebbe venuto a cercarmi, o avrebbe tentato di farmi del male o avrebbe fatto una qualsiasi pazzia.-rifletté Angel.

-Magari non ti vuole vedere.-ipotizzò Fred alzando le spalle.

-Magari Wesley si è sbagliato e Connor non si ricorda niente di niente.-la rimbeccò. Pareva un pò innervosito ma c’era chi capì che era ancora molto dura per lui parlare del figlio perduto.

-A me è parso Connor.-si intromise Wesley sedendosi.-Ma c’è una cosa che mi ha stupito molto.-

-E quale?-gli chiese Lorne alzando le spalle.

-Che anche Buffy si è accorta di lui.-rispose.-Lo ha fissato come se lo conoscesse e Connor ha fissato lei. Pareva che fosse lì per lei.-spiegò.

-Wesley tu stai delirando!!-esclamò a voce più alta Angel alzandosi bruscamente dalla poltrona per andare verso la finestra.

-Angel rifletti!-lo riprese.-Se tutti noi siamo riusciti a ricordare la verità, a ricordarci di Connor, anche lui potrebbe esserselo ricordato! Forse è impegnato e non è riuscito a venire da te, forse non ti vuole vedere per non creare ancora scompiglio, forse non vuole ferire la sua nuova famiglia.-ipotizzò.

-Vuoi conoscere mio figlio meglio di me?!-lo rimbeccò voltandosi verso di lui.-Connor mi odia, così profondamente da essere stato capace di gettarmi in fondo all’oceano. Se si fosse ricordato tutto sarebbe venuto a farmelo sapere, a farmi soffrire ancora, a rinfacciarmi tutte le cose sbagliate che ho fatto!-erano tutti in completo silenzio.-È impossibile che una cosa simile sia successa.-scosse la testa.

-Era impossibile anche che succedesse su tutti noi eppure ci siamo ricordati di lui. Questa non è la magia degli Oracoli che è potente, irreversibile ed eterna.-sapeva di aver colpito un suo punto debole parlando degli Oracoli infatti Angel non riuscì a ribattere e lui afferrò la sua giacca ed uscì dalla stanza.

Non appena la porta si fu richiusa alle sue spalle calò un profondo silenzio. C’era chi non sapeva e voleva sapere ma intuiva che era un brutto momento per fare delle domande, e c’era chi capiva il dolore di Angel e non voleva dire qualcosa per non fargli ancora più male.

-Angel...che sta succedendo?-e fu Cassandra, timidamente, a parlare per prima.

-Ma vuoi lasciarlo in pace?!?!-la riprese Dawn duramente stupendo tutti.

-Dawn per favore.-tentò di calmarla Angel piano tornando a sedere sulla sua poltrona.-Willow ci sono possibilità che gli incantesimi di cancellazione della memoria finiscano o si interrompano o cose del genere?-si rivolse all’unica vera esperta del campo.

 

-Si Angel.-gli rispose dispiaciuta.-Mi è capitato due volte.-lo informò a malincuore.

-Forse dovrei andare da lui.-rifletté.

-No!-esclamò Dawn.-Non andare da lui se lui per primo non viene da te.-gli consigliò.

-Ha ragione.-concordò Gunn.-Potresti rischiare di peggiorare le cose, soprattutto se Wesley si è sbagliato.-precisò.

-Avete ragione.-annuì decisamente.-Riconcentriamoci sul processo, al momento deve interessarci solo questo.-sospirò.-Domani interrogherò Faith, Amy e Blayne Mall.-informò.

In quel momento bussarono alla porta e dopo che Angel ebbe dato l’ordine di entrare Harmony si fece avanti sorridendo e fremendo per un’eccitazione che non era sfuggita a nessuno.

-Angel non immaginerai mai chi c’è!!-esordì emozionata.

Per un attimo sbiancò pensando che, dopo che ne avevano parlato, fosse proprio Connor. Ma poi si disse che Harmony non l’aveva mai visto e di conseguenza non poteva sapere di lui, così si rilassò.

-Chi c’è?-le chiese.

Harmony si voltò e fece cenno con la mano di venire. Un attimo dopo, Oz varcò la soglia dell’ufficio.

-Quando parto all’attacco?-esordì con un sorriso.

-Oz!!-esclamò Dawn al settimo cielo e corse a gettarsi tra le braccia del chitarrista.-Oh sono così felice di vederti!-si staccò.-Ma quando sei arrivato? E perché non ci hai avvisato?...-lo subissò di domande.

-Sono arrivato giusto da un’ora.-informò.

Andarono tutti a salutarlo e furono presentati al nuovo arrivato chi non conosceva. Apprese delle ultime novità e gli fu spiegato come andava al momento il processo. Angel decise che domani avrebbe iniziato i nuovi interrogatori con Oz.

Ovviamente il pomeriggio trascorse decidendo le strategie per il processo, Angel preparò Oz alle domande che gli avrebbe fatto anche se non era sicuro che sarebbero state proprio quelle, era solo per dargli un’idea.

Wesley tornò nel tardo pomeriggio scusandosi con Angel per quello che era successo, ma l’amico lo rassicurò dicendogli che era anche un pò colpa sua e che forse poteva avere ragione. L’ex osservatore salutò Oz affettuosamente e poi si unì al lavoro di tutti.

Per tutto il giorno, Angel non riuscì a parlare con Cassandra. Sapeva di doverle dare un mucchio di spiegazioni e, francamente, non si sentiva affatto pronto. Oltretutto, la donna pareva molto offesa tanto che quella sera gli disse che sarebbe andata a dormire a casa sua e che la mattina dopo non sarebbe venuta al processo inventando una scusa incoerente che Angel fece finta di bere.

La mattina dopo erano tutti carichi, sembravano stessero andando alla guerra. E tutti pensavano che quella era proprio una guerra che dovevano vincere a tutti i costi!

Buffy rimase scioccata dell’atteggiamento deciso e professionale di Angel e Wesley che quasi non le rivolsero la parola, prima che arrivasse il giudice, impegnati com’erano nel controllare carte varie e decidere che domande fare e su che linea procedere.

Poi arrivò il giudice e tutti si sedettero al loro posto per dare inizio all’udienza. Buffy non osava dire qualcosa ai suoi avvocati per non “rompere” la loro aria seria e professionale. Non sapeva chi avrebbe chiamato angel a testimoniare e rimase stupita quando vide che chiamò Oz. Non lo vedeva da così tanto tempo che non credeva che Angel avesse potuto pensare a lui.

-Signor Osborne come conobbe Buffy Summers?-esordì Angel.

-Tramite la sua amica Willow. Invitai Willow ad uscire ma era il compleanno di Buffy e così fui invitato alla sua festa a sorpresa.-spiegò brevemente.

-E da quella sera, in qualche modo, anche lei entrò a far parte del suo gruppo. O sbaglio?-si corresse.

-Più o meno. Certo mi resi subito utile prestando il mio furgone ai suoi amici ma cominciai a fare ufficialmente parte del gruppo quando mi misi con Willow.-

-E lei è sempre stato l’unico ragazzo maschio della signorina Rosenberg.-

-Esatto.-confermò.

-Le faceva piacere che la sua ragazza frequentasse Buffy Summers?-

-La frequentava già da un pezzo quando la conobbi e comunque non mi dispiaceva affatto. Willow e Buffy erano grandi amiche, sempre disposte ad aiutarsi, ascoltarsi e capirsi. Ricordo che Willow corse subito da lei quando seppe che il suo ragazzo l’aveva lasciata e aveva intenzione di andarsene da Sunnydale. Io non la vidi personalmente ma Willow mi disse che era più che disperata, letteralmente distrutta.-rispose sicuro.

-Hanno tutti dichiarato quanto Buffy Summers amasse questo suo ex fidanzato. Lei cosa ne pensava?-si informò. Questa domanda era anche un modo per sapere cosa pensavano di lui tutti e della sua passata relazione con Buffy più approfonditamente. Fu contento che Cassandra non fosse lì quella mattina.

-Non era compito mio giudicare di chi si innamorava Buffy e so quanto quel tipo non piacesse a nessuno. Io lo trovato forte perché sopportava tutto senza reagire ed era capace di grandi sacrifici per Buffy. E trovavo anche che Buffy aveva una grande fortuna ad avere un uomo come quello.-sospirò e fece una pausa.-Mi è sempre dispiaciuto che si siano lasciati.-confessò.

-Buffy Summers le salvò mai la vita?-decise che era meglio cambiare argomento e andare subito al nocciolo della questione senza passare per intermezzi vari che avrebbero allungato l’interrogatorio.

-Si.-assentì.-A me quanto ai suoi amici e a molte persone che nemmeno conosceva.-

-Ce ne può fornire un esempio?-

-Una sera mi trovavo nel bosco ed un cacciatore quasi mi uccise. Se Buffy non fosse arrivata a quest’ora non so dove sarei finito. Per non parlare di quando un ragazzo psicopatico mi aggredì mentre ero solo nella biblioteca del liceo e Buffy arrivò a fermarlo.-raccontò in breve.

-Da quanto tempo non la vede?-

-Quattro anni.-rispose.

-E dopo quello che è successo alla cittadina di Sunnydale, lei crede che sia stata Buffy Summers a raderla al suolo?-

-Certo che no.-sorrise.

-Non ho altre domande.-e soddisfatto tornò al suo posto ricevendo le congratulazioni di Buffy per l’ottimo interrogatorio.

Gripp si alzò indeciso su come cominciare. Aveva intuito che non aveva molte speranze con Oz di tirare fuori qualcosa di negativo su Buffy quindi decise di rinunciare in partenza.

-Io non ho alcuna domanda da fare.-disse alzandosi.

Oz fu fatto tornare al suo posto e, stupito, Angel chiamò il secondo teste di quel giorno: Faith.

-Cosa pensava di Buffy Summers quando la conobbe?-esordì Angel.

-Che fosse un diavolo scatenato mascherato da miss perfettina.-rispose.

-So che avete avuto diverse incomprensioni in passato, molte delle quali vi hanno portato a non parlarvi per tre anni.-

-È vero.-annuì.

-Cosa accadde esattamente?-come se lui non l’avesse mai saputo, si disse sarcastico.

-Io tradii la sua fiducia perché ero gelosa marcia di tutto quello che aveva. Amici simpatici e fidati che sembravano più che altro fratelli, una madre meravigliosa e amorevole, un fidanzato da sballo e la stima di tutta Sunnydale.-spiegò.-Mi alleai con un suo terribile nemico arrivando a fare cose terribili.-

-Buffy Summers tentò di aiutarla quando, accidentalmente, uccise il vice sindaco di Sunnydale Allan Finch?-continuò.

-Si, in tutti i modi. Ma io rifiutai perché credevo di farcela da sola.-

-Cosa fece ai danni dell’imputata?-

-Un mucchio di cose: tentai di tagliare la gola alla sua migliore amica, di sedurre il suo ragazzo arrivando anche ad avvelenarlo, sequestrare sua madre e persino andare al letto con Riley Finn.-spiegò.

-Eppure, anche dopo molti anni, Buffy Summers l’ha perdonata.-

-Per fortuna si.-sorrise.-Solo dopo tutto il male che le ho fatto ho capito quanto Buffy sia meravigliosa. È una ragazza straordinaria dotata di un cuore enorme e capace di perdonarti sempre e comunque. Io ero presente quando la voragine creata dal terremoto ha risucchiato Sunnydale e Buffy in quel momento tragico si è sempre premurata di salvare la vita a chi rischiava di venire ucciso. È un’amica unica, una sorella splendida e una vera eroina.-

E una lacrima scivolò sulla guancia di Buffy commossa da quelle parole che mai si sarebbe aspettata potessero uscire dalle labbra di Faith. La giuria se ne accorse e la fissarono tutti stupefatti scambiandosi molteplici commenti. Persino il giudice se ne accorse ed Angel si voltò abbozzando un dolcissimo sorriso verso di lei. Poi tornò a voltarsi verso Faith.

-Oltretutto è stata Buffy a presentarle Robin Wood che adesso è suo marito.-continuò.

-Si e mi spiace che non è potuta essere presente al matrimonio, si sarebbe divertita molto.-sorrise.

-Non ho più domande.-disse piano e tornò al suo posto.

Gripp si alzò sperando di poter ribaltare la situazione che si stava facendo un pò dura per lui. Si schiarì la gola e partì con la prima domanda.

-È vero che Buffy Summers era presente quando uccise, accidentalmente, Allan Finch?-esordì.

-È vero.-assentì.-Cercò di fermarmi ma non ci riuscì.-precisò.

-Se cercò di aiutarla, allora perché mantenne il segreto divenendo una sorta di sua complice?-

-Perché la costrinsi. Se andavo a fondo io, lei veniva giù con me.-rispose duramente.

-E se non sbaglio fu Buffy Summers a picchiarla fino a mandarla in coma.-continuò.

-Più o meno. È vero che ci picchiammo, e molto anche, ma pure lei finì in ospedale.-

-Per un’urgente trasfusione di sangue, non perché vi picchiaste.-precisò.

-Anche per quello. Quella sera l’avevo combinata grossa, avevo avvelenato il suo ragazzo, ed io so quanto l’abbia sempre amato.-si scaldò.

-Ancora questo suo fantomatico ex ragazzo che ha tanto amato e che le ha spezzato il cuore.-si rivolse al giudice.-Credo sia giusto che finalmente sia svelato almeno il nome di quest’uomo.-chiese.

Angel impallidì e si alzò.

-Vostro onore...-esordì.-...chiedo che venga messa agli atti questa dichiarazione.-e si avvicinò porgendo un foglio.-È la dichiarazione del “fantomatico ex ragazzo” che chiede di rimanere anonimo. Accetta che venga nominato ma non vuole che venga rivelato il suo nome.-spiegò.

-Accolta.-assentì e porse il documento ad un cancelliere.-Avvocato O’Donovan?-lo chiamò ed Angel si avvicinò.-Perché chiede l’anonimato?-gli chiese mettendo una mano sul microfono per non farsi udire neanche dall’avvocato Gripp.

-Sono troppo coinvolto e non vorrei creare equivoci con la mia futura moglie.-sussurrò.

-Capisco.-sospirò.-Una volta mi sono trovato nella sua stessa situazione.-Angel annuì e tornò al suo posto, il processo potè riprendere.

Gripp riprese a fare le sue domande a Faith. Sapeva che era stata in carcere si era documentato bene, quindi pensava di dimostrare che Buffy aveva cattive amicizie e che per questo era più che possibile che avesse raso al suolo Sunnydale.

-Bene...-riprese.-...siamo tutti a conoscenza dei suoi trascorsi criminali. Ha mai coinvolto Buffy Summers?-le chiese.

-Una volta.-rispose e Buffy impallidì mentre Angel assumeva un’espressione disperata.-Buffy era in classe e stava svolgendo un compito di chimica. Io arrivai e la convinsi ad abbandonare la classe, andammo a divertirci un pò in giro e poi a scatenarci in un locale.-raccontò con un sorriso.

-Questo è il trascorso criminale dove ha coinvolto l’imputata?-fece incredulo. Buffy si rincuorò.

-Con Buffy si. Cosa crede che la coinvolgessi in omicidi, rapine e quant’altro stia pensando? Certo che no, con Buffy il massimo del criminale era marinare la scuola.-rise divertita. Quanto le stava piacendo mettere in difficoltà quell’avvocato.

-Eppure avete cercato di rapinare insieme un negozio di armi.-adesso fu lui a sorridere.-Sfuggendo poi all’arresto e stordendo i due poliziotti.-

-Una mia idea, Buffy era contraria, infatti si arrese subito.-spiegò.

-Ma acconsentì a tentare.-insistette.

-Seppur riluttante.-non potè fare a meno di assentire.

-Non ho altre domande.-e tornò al suo posto.

Faith fu liquidata ed Angel si alzò per chiamare il prossimo teste. All’ultimo gli era arrivata notizia che Amy non era potuta venire per dei problemi di lavoro così, adesso, avrebbe dovuto cominciare ad interrogare i suoi compagni che Willow era riuscita a rintracciare. Tutte persone che Buffy aveva salvato e che le erano grati. Non le aveva detto chi sarebbe venuto, e di conseguenza sapeva che ogni teste, da quel momento in poi, sarebbero stati una continua sorpresa per lei.

-Chiamo a testimoniare Blayne Mall.-disse e abbassò la testa per incontrare l’espressione esterrefatta di Buffy. Riuscì solo a risponderle con un sorriso, poi andò verso il banco dei testimoni per iniziare il suo interrogatorio.-Signor Mall come conobbe Buffy Summers?-esordì.

-Eravamo compagni di liceo. Frequentavamo insieme il corso di scienze del professor Gregory. Buffy era arrivata da poco a Sunnydale e già molti la trovavano carina. Portava delle belle minigonne.-ammiccò con un sorrisino.

-Signor Mall la prego di evitare commenti a sproposito.-lo riprese duramente non riuscendo a mascherare una punta di gelosia.

-Mi scusi.-fece contrito.

-E chi li fa leggere le deposizioni a Cassandra?-mormorò Wesley portando una mano alla fronte.

-A chi?-gli chiese Buffy facendo finta di non aver capito quel nome.

-A nessuno, cara, nessuno.-sorrise imbarazzato battendole una mano sulla sua. Buffy ricambiò il sorriso e si riconcentrò sull’interrogatorio. Aveva notato che Wesley cercava di starle molto vicino quando Angel interrogava i teste. Apprezzava tutto quello che tutti stavano facendo per lei. Si disse che, se Angel fosse riuscito a farla uscire innocente da quella situazione, non sarebbe mai riuscita a trovare il modo adatto per ringraziarli, anche se ci avrebbe provato.

-A parte gli apprezzamenti sulle sue minigonne, cosa pensava di Buffy Summers?-continuò Angel.

-Sapevo solo quello che avevo sentito dire, e cioè della sua espulsione. Però non pensavo male di lei, pensavo che fosse una ragazza che sapeva il fatto suo e che non si faceva mettere i piedi in testa.-

-In circostanze misteriose, ancora oggi mai spiegate, fu ucciso il vostro professore di scienze, giusto?-

-Esatto, il dottor Gregory. Di tutto il corpo docenti era l’unico che non pensasse che Buffy fosse una criminale. Era simpatico, dispiacque a tutti della sua morte.-rispose.

-Ricorda l’insegnante che lo sostituì?-

-Certo, la signorina Nathalie French, se questo è mai stato il suo vero nome. La sera stessa che arrivò andai a studiare a casa sua per un progetto di scienze.-fece una pausa.-Non dimenticherò mai quell’esperienza atroce.-scosse la testa disgustato.

-Cosa accadde?-poco prima dell’udienza, Angel aveva parlato a Blayne dell’eventualità di quella domanda dicendogli di normalizzare quanto più gli fosse stato possibile il racconto. Nessuno gli avrebbe mai creduto se avesse parlato di una mantide religiosa gigante e per Buffy sarebbe stato l’inizio della fine.

-La signorina French mi rapì, drogandomi, e poi mi rinchiuse nello scantinato per abusare di me e poi uccidermi. La sera dopo che ebbe rapito me, rapì anche Xander. Ma per fortuna, Buffy riuscì a scoprire dove eravamo e fece irruzione dalla finestra affrontando la French e salvandoci. Avevo così tanta paura che pensavo di essere spacciato, e invece, come un supereroe, Buffy arrivò e ci salvò la vita. Ero così sconvolto che non la ringraziai neanche e lei non se la prese nemmeno.-sorrise.

-Quindi non crede che Buffy Summers sia così cattiva come la dipingono.-

-Al contrario!-esclamò.-Se Buffy non mi avesse salvato oggi non sarei laureato e non avrei una bellissima fidanzata che sposerò l’anno prossimo.-

-Non ho altre domande.-e soddisfatto, Angel tornò al suo posto con un sorriso lasciando Blayne alle domande di Gripp.

-Signor Mall, giocava a basket al liceo?-esordì dicendosi che quella era proprio una domanda scema, ma Angel con i suoi teste, le sue domande e i suoi risultati lo stava proprio mettendo il tale difficoltà da non sapere più come agire. Ma dove diavolo se l’era trovato Buffy Summers un simile avvocato?!

-Football.-lo corresse Blayne.-Adesso mi occupo un pò di bambini malati che giocano.-

-Aveva molte conquiste?-

-Dicevo di si.-sorrise.-In realtà non ne avevo neanche una.-

-Buffy Summers fu una di quelle reali?-

-Non provai mai nemmeno a corteggiarla, dal solo sguardo era oltre i miei standard. Eravamo solo compagni di banco nel laboratorio di scienze.-precisò.

-Si è mai chiesto come facesse a sapere Buffy Summers dove lei e il signor Harris eravate tenuti nascosti dalla vostra supplente?-

-I dati degli insegnanti e supplenti erano disponibili in segreteria.-sorrise.

-Eppure ha detto che non era sicuro che la vostra supplente Nathalie French si chiamasse proprio così. Quindi come fecero Buffy Summers ed i suoi amici a trovarvi?-incrociò le braccia al petto con un sorriso curioso.

-Non mi ha mai interessato di come ci abbiano trovato.-rispose serio.-L’unica cosa di cui mi ha sempre importata è che quella insegnante tentò di violentarmi e poi uccidermi, e che Buffy arrivò in tempo per evitarlo. L’unica cosa che mi ha sempre interessato è ringraziarla di avermi salvato la vita.-

-Il dottor Gregory era l’unico insegnante che, a quanto pare, non definisse l’imputata una criminale. Subito dopo è stato ucciso. Ha mai pensato che si possa essere sbagliato nel suo giudizio?-

-Mai.-scosse lentamente la testa.

-Ha mai pensato che sia stata proprio Buffy Sunnydale ad ucciderlo?-

-Mai.-ripeté.-Il coroner ha esaminato il corpo del dottor Gregory non trovando alcuna traccia di Buffy Summers. Aveva sedici anni!!-esclamò.-Quale mente perversa a sedici anni compie simili omicidi!-protestò fervidamente.

-Non ho altre domande.-si arrese e tornò al suo posto.

Blayne fu congedato. Il giudice dichiarò l’interruzione fino alle tre del pomeriggio. Angel e gli altri tornarono in ufficio dove li attendevano i teste di quel pomeriggio: Chris Epps, Callie Anderson ed Andrew. Quest’ultimo disse che il fratello sarebbe arrivato domani perché doveva finire di sbrigare un lavoro. Angel spiegò loro un pò come avrebbe agito e che tipo di domande avrebbe fatto loro.

Mangiarono tutti in fretta e furia per poi andare di nuovo in tribunale, alle tre precise l’udienza riprese. Willow, Kennedy e Fred non c’erano perché erano andate da Cordelia. La aiutavano a riprendersi, a breve l’avrebbero dimessa dall’ospedale. Per fortuna che lei possedeva ancora l’appartamento trovatale da Doyle anni prima.

Il primo teste che Angel chiamò quel pomeriggio fu Andrew. Dopo il giuramento si avvicinò al banco dei testimoni un pò indeciso su come cominciare.

-Signor Wells, come conobbe Buffy Summers?-esordì.

-Ne avevo sentito parlare ma non avevo mai avuto l’occasione di conoscerla personalmente finché lei non scoprì me, Warren Meers e Jonathan Levinson che tramavamo danni alla sua persona.-spiegò.

-Lei aiutò suo fratello a tentare di sabotare il ballo di fine anno del liceo, dell’ultimo anno di liceo di Buffy Summers e suo fratello, giusto?-

-Esatto. Tucker era disperato perché non era riuscito ad invitare la ragazza che gli piaceva e voleva vendicarsi. Fortuna che Buffy che lo fermò, la sua vendetta era piuttosto cruenta.-ammise.

-Quindi Buffy Summers salvò i suoi compagni di corso?-

-Si.-annuì.

-Cosa intendeva con danni alla sua persona che lei e i suoi due amici, oggi morti, progettavate?-

-Beh all’inizio partì tutto come un gioco, e qualche rapina. Poi le cose degenerarono, Warren voleva di più e voleva liberarsi di lei che ci fermava sempre. Così prima ci provò tentando di farla incriminare dell’omicidio della sua ex ragazza Katrina Silber, e poi le sparò uccidendola quasi e uccidendo la povera Tara.-raccontò con tono dispiaciuto.

-Dopo quella storia lei e Jonathan Levinson scappaste in Messico e poi tornaste a Sunnydale. Come mai?-alzò le spalle.

-Capimmo che scappare era inutile e stupido, così tornammo indietro. Buffy non fu subito felice ma poi Jonathan fu ucciso ed io decisi che se volevo davvero fare ammenda per tutte le cretinate che avevo fatto dovevo schierarmi con lei ed aiutarla.-spiegò.

 

-Durante il terremoto che distrusse Sunnydale lei stava per morire, giusto?-

-Si, è stata Anya a salvarmi a costo della sua stessa vita.-

-Se Buffy Summers avesse potuto, cosa crede che avrebbe fatto?-

-Credo che avrebbe salvato la sua amica, e forse anche me. Probabilmente sarebbe stata lei a rimetterci la vita. Penso che Anya abbia preso esempio da lei e dal suo coraggio, Anya non era proprio il tipo che si sacrificava per gli altri, ma penso che da un’amica come Buffy abbia imparato il sacrificio ed il vero valore delle cose buone.-abbozzò un sorriso.

-Non ho altre domande.-e soddisfatto e con un enorme sorriso, Angel tornò al suo posto.

Gripp si alzò sperando in un colpo di fortuna, su cui ormai non sperava più, per poter ribaltare la situazione che si era fatta sfavorevole per lui.

-Signor Wells, è stato in carcere per le rapine che lei e i suoi compagni avete fatto?-esordì.

-Sono stato in stato di fermo per un’attentata rapina, poi sono scappato.-spiegò.

-Quindi lei non ha mai pagato il suo debito con la giustizia per i suoi crimini, come la partecipazione all’omicidio di Katrina Silber.-

-Dopo la distruzione di Sunnydale sono andato alla polizia. Da allora svolgo il servizio sociale ogni pomeriggio per scontare i miei crimini.-lo informò.-E comunque io non ho partecipato all’omicidio di Katrina, fu quell’idiota di Warren ad ucciderla intimandoci poi di non rivelare niente.-si scaldò.

-Ma comunque se ne è stato in silenzio senza rivelare niente.-insistette.

-Avevo paura, Warren sarebbe stato capace di farmela pagare cara così mi limitai ad accontentarlo.-

-E aveva paura di quello che le avrebbe potuto fare Buffy Summers se avesse scoperto i piani loschi della sua banda?-

Buffy temette la risposta perché sapeva di incutere paura sia al regno del male che non.

-Un pò.-ammise Andrew.-Un pò temevo come avrebbe reagito e quello che avrebbe potuto farmi. Eppure, Buffy è stata anche capace di salvarmi la vita.-tentò.

-E Quando? Quando fece evadere lei e Jonathan Levinson dal carcere?-fece sarcastico.

-Obiezione!-protestò Angel.-Che ne sa che fu Buffy Summers a farli evadere dal carcere? Nessuno la vide nei paraggi mentre loro erano in stato di fermo!-

-Accolta.-acconsentì il giudice.-Avvocato Gripp cambi discorso.-gli consigliò.

-Ho finito, tanto questo interrogatorio è semi non valido.-commentò un pò acido e tornò al suo posto.

Angel si alzò e chiamò il prossimo teste: Chris Epps. Buffy non riusciva a capire come Angel avesse fatto a rintracciare persone come Blayne Mall e Chris ma si disse che forse loro erano solo l’inizio di teste a sorpresa, aveva ragione.

-Signor Epps, lei era un compagno di scuola di Buffy Summers, giusto?-esordì Angel.

-Esatto, anche se non frequentavamo gli stessi corsi. Più che altro conoscevo Willow.-precisò.

-So che lei, molti anni fa, ha subito un doloroso lutto, vero?-

-Si, mio fratello maggiore morì mentre scalava una montagna.-raccontò in breve.

-Così sapevano tutti. Può dirci l’esatta verità sulla morte di suo fratello Daryl?-

Chris fece una pausa abbassando lo sguardo. Poi rialzò la testa e sospirò accingendosi a rispondere.

-Riuscii a riportarlo in vita.-confessò.-Componendogli un corpo con parti di altri cadaveri, ma mantenendogli la testa. Avevo realizzato un moderno Frankestein, ma mia madre sembrava un fantasma ed io soffrivo molto. Solo che Daryl era proprio orrendo così lo tenevo nascosto nel seminterrato. Poi iniziò a manifestare il desiderio di una compagna.-raccontò tristemente.

-E cosa fece?-

-Seppi di un incidente dove morirono tre ragazze così composi un corpo, solo mi mancava una testa.-

-Purtroppo non poteva aspettare un altro incidente e le tre teste erano inutilizzabili, giusto?-

-È esatto.-annuì.-Daryl ed un mio amico coinvolto nella cosa mi convinsero a prendere una testa ancora viva. Cercai di rapire Cordelia ma non ce la feci così Daryl ed Eric ci provarono da soli, fu Buffy a farmi capire ciò che era giusto e cosa non lo era.-

-Cosa le disse esattamente?-

-Che non era compito mio dare e togliere la vita, che Cordelia meritava di vivere così com’era. Mi fece capire che nonostante tutto il bene che gli volevo avevo sbagliato a riportare in vita Daryl, che avevo agito solo per egoismo, ed era vero. Buffy salvò Cordelia e mi fece capire che nella vita ci sono cose che vanno in un modo e cose che vanno in un altro. Daryl era morto ed io stavo per compiere una grossa pazzia per cui mi sarei pentito per il resto della mia vita.-rivolse uno sguardo alla sua ex compagna di scuola.-Le sono enormemente grato per la lezione che ho imparato.-e le sorrise.

Angel abbozzò un sorriso compiaciuto e poi fece qualche altra domanda a Chris sui suoi rapporti con Buffy dopo quella storia e se gli sembrava davvero criminale. Poi lo lasciò alle domande dell’accusa, che gli fece solo poche domande su come era Buffy a scuola e facendosi spiegare meglio su come era riuscito a riportare il fratello morto. Pareva non aver creduto molto a quella storia ma le spiegazioni di Chris furono più che esaurienti.

Dal suo posto Angel sospirò. La via per scagionare Buffy era ancora lunga ma lui non si sarebbe arreso e l’avrebbe percorsa fino in fondo.

 

FINE PARTE 2

 

SAVING HER PARTE 3 – IL VERDETTO

Le udienze del mese successivo trascorsero negli interrogatori di altri tantissimi teste trovati da Angel e dall’avvocato Gripp. Da Callie Anderson a Tom e Richard, dalla cuoca della scuola ai dipendenti del Doublemeat Palace, da Tucker Wells ad Amy e molti altri ancora, compagni di scuola, professori, vicini di casa e semplici conoscenti o persone che Buffy aveva salvato durante le sue lotte contro demoni e vampiri.

Fu un mese lungo e stressante che comunque volgeva a favore della cacciatrice. I media cominciarono a ricredersi sulla colpevolezza di Buffy, persone che lei aveva salvato lasciavano dichiarazioni a favore suo, la posta di Dawn, che viveva con Willow, era intasata di messaggi di solidarietà. Un esperto sismologo dichiarò che era più che certo che Buffy non aveva responsabilità della distruzione di Sunnydale, era stato un disastro naturale.

La Wolfram&Hart acquisiva maggior potere benefico e il lavoro fluiva abbondante, tutti erano sommersi dal lavoro, quasi non riuscivano a vedersi.

Cordelia uscì dall’ospedale ma al momento non poteva vivere da sola così Xander si trasferì da lei per esserle utile. Tanto, diceva lui, in quel periodo stava lavorando proprio nel suo quartiere quindi gli veniva facile occuparsi di lei. Si stava riprendendo bene, faceva delle sedute ginnasiali e in breve riprese a camminare sulle sue gambe senza usare la sedia a rotelle.

Connor tornò altre volte a trovare Buffy ma nessuno lo venne mai a sapere, il ragazzo seguiva il caso dalla tv ed ogni tanto si presentava in tribunale stando attento a non farsi scoprire da nessuno. La prima volta aveva notato che Wesley si era forse accorto di lui così adesso stava più attento.

Ed in quel mese le cose tra Angel e Cassandra non andarono benissimo. Angel le spiegò tutto di Connor e lei non la prese bene. Ma non si arrabbiò perché adesso era a conoscenza dell’esistenza di quel figlio e neanche perché non glielo aveva mai detto, ma perché non accettò e capì la sua decisione di privarsi di lui. Cassandra continuò a seguire in caso di Buffy e un pomeriggio che Angel andò a trovare la sua cliente in carcere si offrì di accompagnarlo. Angel rifiutò in ogni modo e alla fine, sotto pressione della sua fidanzata le rivelò la verità: Buffy non sapeva ancora niente di loro due. La prese male litigando ed urlando incurante di tutti i dipendenti che potevano sentirla. Angel le spiegò che al momento quella era una notizia irrilevante da dare a Buffy ma che le avrebbe comunque dato alla fine del processo. Riuscì lievemente a calmarla, fecero del tutto pace quella notte.

Buffy era nervosa, il giorno dopo ci sarebbe stata l’ultima udienza con il verdetto e temeva di venire condannata, poteva anche passare il resto dei suoi giorni in carcere e privarsi così di quella libertà a lungo voluta, desiderata e quasi raggiunta con la distruzione della bocca dell’inferno di Sunnydale.

Quando una guardia venne a chiamarla dicendole che aveva visite per prima cosa pensò a Dawn. Si illuminò felice di vedere la sua sorellina che magari le offriva conforto morale, non le aveva mai chiesto perché si era rivolta ad Angel ma non aveva importanza, le era grata perché adesso le cose tra lei ed Angel andavano meglio e perché lui aveva saputo difenderla meglio in due mesi di quanto non avesse fatto il suo precedente avvocato in un anno.

Il suo sorriso si spense e assunse un’espressione stupita e anche un po’ contrariata quando nella sala delle visite vi trovò l’avvocato dell’accusa: Jacob Gripp.

-Ehm…a cosa devo il piacere?-gli chiese avanzando di qualche passo fino a sedersi.

-Volevo parlarle di persona, vedere cosa si prova a stare faccia a faccia con lei.-rispose sedendole di fronte e guardandola per qualche secondo.

-Lei pensa che io sia un’assassina, ma in questo mese di processo tutti hanno potuto constatare che non è affatto così.-si difese determinata.

-Non si preoccupi, so chi è realmente lei. E in fondo, lei è un’assassina. Quante ragazze sono dovute morire prima di lei affinché diventasse ciò che è adesso?-

Quella domanda la spiazzò perché non ne aveva afferrato il senso. Aggrottò la fronte perplessa, non capiva assolutamente cosa le avesse voluto dire, ma poi ricordò che era molto bravo a rigirare le parole, se ne era accorta durante gli interrogatori del processo.

-Non capisco cosa intende.-rispose.

-Io si. Mi sono documentato tantissimo. Ho studiato, letto e cercato ogni singola parola riguardante la stirpe delle cacciatrici di vampiri.-

Se fosse stata una comune ragazza, Buffy avrebbe perso immediatamente il suo autocontrollo nel venire mascherata in quel modo. Ma lei era la cacciatrice più forte mai esistita e anche se Jacob Gripp era a conoscenza del suo segreto questo non era sufficiente a farla crollare.

-Che cosa sa?-gli chiese.

-Tutto. Dalla prima cacciatrice che altri non era che una donna primordiale esistita nell’era dei dinosauri all’ultima prima, Faith Lehane, prima che nel maggio del 2003 un potente incantesimo eseguito da Willow Rosenberg, la sua migliore amica, attivasse cacciatrici in tutto il globo.-le rivelò.

-Allora capisce anche che tutto quello che è stato detto in aula è vero, io ho realmente salvato quelle persone e il mondo intero.-lo guardò con determinazione.

-A me non importa un accidente di quante persone abbia salvato, perché per questo motivo altre ragazze innocenti sono morte. Com’è che si diceva prima di quel giorno?-fece finta di pensare.-Ah si, c’è una sola cacciatrice per ogni generazione.-citò.

-Erano regole create nell’era preistorica, millenni prima che lei ed io venissimo al mondo. Io ho ereditato il potere dalla ragazza che prima di me ha a sua volta ereditato il potere e combattuto per il mondo. Non è stata una vita facile la mia, sempre con la morte a soffiarmi sul collo. Ogni sera uscivo per difendere Sunnydale, la mia cittadina, e non sapevo mai se sarei tornata a casa con un graffio o senza un braccio. Semplicemente non sapevo se sarei tornata mai a casa!-esclamò.

-Ha mai pensato alle ragazze prima di lei?-

-Certo che ci ho pensato, erano le mie sorelle nel destino, le mie antenate! Ci siamo passate il potere a vicenda nel muto accordo di difendere la terra dal male. Io l’ho passato a Kendra, Kendra l’ha passato a Faith. Io e Faith insieme l’abbiamo passato a tutte le ragazze della terra.-

-E dove sta in tutto questo l’amore? L’affetto? La famiglia?-continuò.

-Le cacciatrici sono sole. Io sono stata l’eccezione perché avevo una madre e l’adoravo, ma mi è stata strappata via, ironia della sorte, da un tumore al cervello. Ho pianto, mi sono disperata e depressa. Ho amato. Ho avuto fidanzati, relazioni! Anche le cacciatrici hanno un cuore.-precisò.

-È appunto a questo che volevo giungere. Le cacciatrici sono anche esseri umani, ha ragione, con affetti e amori.-

-Dove vuole arrivare?-chiese perplessa.

-Glielo dico subito: vorrei che voi cacciatrici moriste!-esclamò con cattiveria.

-A quel punto i demoni invaderebbero la terra facendone il loro inferno e torturando tutti gli esseri umani che non saprebbero difendersi. Una bella prospettiva, vero?-lo canzonò.

-Sa qual è una bella prospettiva? Vedere tua madre che ogni notte si infilava la giacca e con la scusa che montava il turno di notte usciva e tornava solo la mattina successiva andando dritta in bagno a lavarsi di dosso la cenere e curarsi le ferite prima di svegliarti per mandarti a scuola. E una sera darle il bacio della buonanotte, sentirla uscire e non vederla più tornare perché sul suo cammino ha incontrato uno stupido demone che le ha strappato il cuore e se lo è mangiato ancora caldo!-batté i pugni sul tavolo e Buffy chiuse gli occhi ma non sussultò perché adesso cominciava a capire.

-Sua madre era una cacciatrice, quindi.-mormorò.

-Esatto.-sospirò.-La cosa assurda è che memore di questo non mi sono accorto di ciò che è successo dopo. Non facevo caso al fatto che mia sorella a sedici anni cominciava ad uscire intorno a mezzanotte e a rientrare a casa all’alba. Non mi accorgevo delle sue ferite, del baule pieno di armi che teneva sotto il letto, del fatto che non mi chiamava più per fare i lavori pesanti. Ho capito tutto solo quando a diciassette anni ne hanno trovato il corpo senza vita nei pressi del cimitero cittadino, due buchi sul collo spezzato di netto.-

-Non è colpa mia se sua madre e sua sorella erano cacciatrici e sono morte.-deglutì nervosa.

-E di chi è la colpa? Del destino?-attese la sua risposta che non arrivò.-Di chi è la colpa se ho scoperto la mia unica figlia femmina di sedici anni a curarsi da sola un taglio su un braccio e se le ho scoperto uno zaino pieno di paletti e armi nell’armadio? Di chi è la colpa se anche la mia bambina è una cacciatrice?-

-Non mia, ne sia sicuro!-sospirò.-Cosa crede che le abbia scelte tutte io? È davvero il destino che ci sceglie, una per una, e ci mette di fronte ad un duro cammino fatto di lotte, sangue e morte. Siamo tutte destinate a vivere, lottare e morire!-

-Beh, almeno facendo condannare lei avrò avuto una specie di vendetta per mia madre e mia sorella.-proclamò.

-Sua madre e sua sorella erano cacciatrici di vampiri! Erano forti, consapevoli e coraggiose! Non è colpa mia ne di nessun altro se si sono trovate di fronte un nemico più grande di loro che le ha sopraffatte! Io sono morta due volte per il bene dell’umanità e per due volte sono tornata in vita per ricominciare daccapo! La sua vendetta sarà amara perché se loro fossero ancora vive starebbero dalla mia parte!-si alzò di scatto adesso arrabbiata ed offesa da quei discorsi.

-Pensa che le conoscerebbe così bene?-si alzò a sua volta.

-Si, perché nel loro sangue scorreva la stessa forza che scorre nel mio! Noi siamo state prescelte, siamo speciali e abbiamo affidate missioni speciali! E lei è solo un uomo arrabbiato con il destino perché le ha portato via due membri importanti della sua famiglia. Dovrebbe essere orgoglioso che sua figlia sia una cacciatrice, farà cose grandiose nella sua vita, cose che nessuno potrebbe mai aspettarsi: salverà il mondo!-proclamò.

-E poi morirà con atroci sofferenze magari prima di poter prendere il diploma! E la sua giovane vita verrà spazzata via con niente! Che razza di persona è lei se parla così?-la guardò disgustato.

-Non mi devo giustificare con lei, so di essere dalla parte giusta.-fece calma.-E ora se ne vada. Se davvero tiene a sua figlia la addestri in modo da non farsi ammazzare. Se io sono arrivata a ventitre anni, con il giusto supporto sua figlia potrebbe anche arrivare a cinquanta.-

Senza neanche rispondere, l’avvocato andò via e Buffy fu ricondotta nella sua cella. Non poteva fare a meno di pensare a quella conversazione. Ma imponendosi autocontrollo riuscì a dimenticarla, voleva solo essere consapevole del fatto che il giorno dopo si sarebbe deciso della sua vita, del suo destino. Pregò per il meglio.

E così arrivò il giorno dell’ultima udienza prima del verdetto. Cassandra aveva passato la notte a casa dei suoi genitori ma non voleva assolutamente mancare, sapeva che quel giorno era molto importante, oltretutto anche lei, ormai, aveva preso a cuore il caso. La sua macchina era dal meccanico così vi andò con sua madre. Durante il tragitto parlarono un pò di quel caso e di come andavano le cose con Angel.

-Penso solo che Angel debba interessarsi meno di terroriste e più della sua fidanzata!-protestò Linda Higgins mentre girava a destra seguendo le indicazione che portavano al tribunale.

-Mamma questo caso è molto importante sia per la Wolfram&Hart che per Angel. Conosce Buffy Summers da molti anni, è una sua carissima amica, e oltretutto è stata sua sorella Dawn a chiedergli aiuto disperatamente.-le spiegò annoiata fissando fuori dal finestrino.

-Una carissima amica?-ripeté con doppio senso.

-E va bene, sono stati insieme ma è stato cinque anni fa. Lei aveva solo diciotto anni e pare che sia stato solo un amore giovanile.-cedette.

-Amore giovanile o no ti consiglio di tenertelo stretto perché un tipo come Angel non lo incontri tutti i giorni. L’ho vista in televisione questa Buffy e ha proprio una faccia inaffidabile.-

-Mamma smettila, io non l’ho ancora conosciuta personalmente ma Buffy sembra una ragazza dolce e fragile.-la riprese voltandosi a guardarla.

-Fragile come una serpe.-disse sprezzante e Cassandra si accinse a riprenderla ma erano arrivate e scesero evitando l’orda di giornalisti che comunque non avrebbero proprio voluto niente da loro.

L’udienza era quasi cominciata e loro fecero giusto in tempo a sedersi che il giudice entrò. Appena fu seduto chiese ad Angel se aveva ancora qualche teste o poteva già chiedere a Gripp di procedere con la sua arringa. Angel sorprese tutti.

-In effetti avrei un ultimo teste.-disse in piedi.

-Prego, ci dica di chi si tratta.-lo incitò.

-Vorrei chiamare a testimoniare l’imputata Buffy Anne Summers.-

Buffy non era preparata a quella cosa e tirò Angel per una manica intenta a protestare sotto voce ma il giudice acconsentì e così dovette solo accontentarsi di fulminarlo con un occhiataccia e mormorargli velocemente:-Quanto vorrei che fossi ancora un vampiro per poterti impalare in questo istante!-poi dovette prendere posto e fare giuramento.

Si sedette ed Angel le si avvicinò per cominciare ad interrogarla.

-Signorina Summers perché si trasferì a Sunnydale?-esordì.

-Mia madre trovò lavoro in una galleria d’arte lì e dato che lei e mio padre avevano divorziato io e mia sorella andammo con lei.-spiegò.

-Le piaceva Sunnydale?-

-Non all’inizio, troppo provinciale per me che ero nata e cresciuta a Los Angeles.-sorrise.-Dopo diventò tutto il mio mondo.-

-Può fornirmi il primo ricordo legato ad un posto di Sunnydale che le viene in mente?-

Buffy ci pensò un millesimo di secondo, poi sorrise e rispose di slancio.

-C’era una vecchia villa decadente e lì viveva il mio ragazzo. Certe volte la mattina marinavo la scuola e correvo da lui. Capitava che lo trovavo seduto a leggere intensamente ed io rimanevo incantata nel vederlo così bello e tranquillo. Ma lui si accorgeva sempre di me e mi coglieva all’improvviso non distogliendo gli occhi dal libro ma commentando solo cose del tipo “Arrossirò se continui a fissarmi”, o “Spero che non ti avvicini perché ho un enorme brufolo sul naso”.-sospirò per fare una pausa.-Oppure passavamo la mattina stesi sul suo letto, coperti con un plaid, in silenzio a godere della nostra reciproca presenza. A volte mi mancano quei tempi.-concluse con tono amaro.

Angel rimase colpito da quella risposta ma si riscosse subito e schiarendosi la voce continuò.

-Ha avuto molti guai in passato, giusto?-si disse che quella era proprio una domanda stupida ma era ancora un pò sconvolto dalla risposta di prima.

-È esatto, e solo Dio sa quanto sono stata male ogni volta che ho avuto un problema. Sapevo che sarebbe stata un’altra delusione per mia madre che ero la persona che più volevo rendere orgogliosa di me.-adesso si era fatta triste.

-Ma lei ha salvato anche tante persone, molte neanche le conosceva.-

-Si è vero, ma...non mi piace che loro mi definiscano un’eroina o qualcosa del genere. Prima di tutto io sono solo una ragazza con una vita diversa dalle altre.-

-Queste persone le sono grate.-

-Non mi merito la loro gratitudine.-

-Perché?-si stupì.

-Perché io ho sempre detestato la mia vita. Volevo studiare, fare shopping e avere un ragazzo ed invece non facevo altro che rovinare la mia vita salvando quella degli altri. E per quando avessi vicino persone meravigliose che più che amici erano come parenti...io mi sono sempre sentita così...-annaspò in cerca della parola giusta.-Strana.-

-Strana?-ripeté.

-Diversa. Sacrificherei tutto per le persone che amo, anche la mia vita. Mi farei dissanguare per l’uomo che amo e alla fine non ne otterrei assolutamente niente.-

-Perché dice questo?-deglutì nervoso dicendosi che avrebbe fatto meglio a non fare quella domanda.

-Perché lui se ne è andato lo stesso.-abbozzò un sorriso.

-Obiezione!-protestò Gripp alzandosi.-Non capisco di cosa sta parlando l’imputata!-

-Accolta.-assentì il giudice.-Signorina Summers si spieghi meglio.-e Buffy annuì.

-Sto solo dicendo che io mi getterei giù da una torre di cento piani per salvare mia sorella, o mi farei dissanguare per salvare l’uomo che amo e molto di più ma alla fine di me si direbbe sempre che ho dato fuoco alla palestra dell’Hemery High School, o che ho fatto saltare in aria il liceo di Sunnydale.-

-Signorina Summers avrebbe mai lasciato Sunnydale?-le chiese Angel.

-Mai.-scosse lentamente la testa.-La mia vita adesso era lì. Forse non ci sarei mai arrivata ma avrei tanto voluto laurearmi, sposarmi e magari avere un bambino, forse due.-sorrise ma aveva gli occhi pieni di lacrime che non tardarono a cominciare a scendere giù per le guance.-Io adoravo Sunnydale.-

-Cos’è la cosa che più le manca di quella cittadina?-continuò.

-Il fatto che non ci si annoiava mai, per cominciare. Poi la biblioteca del liceo, la mia stanza, il Bronze, il negozio di magia, persino il cimitero.-fece un sorriso di auto ironia.

-Ha un rimpianto?-

-Si.-annuì.-Tantissimi a dire il vero.-precisò.

-Ce ne dice uno?-

-Me ne sono stata ferma a vedere l’unico uomo che abbia mai veramente amato andarsene via.-

-Se potesse tornare indietro cosa farebbe?-

-Per cominciare abbracciare mia madre e dirle che le voglio bene, poi impedire che il mio “lui” se ne vada via, salvare Tara, far rimettere insieme Xander ed Anya.-elencò sulle dita.-Insomma cambierei molte cose.-

-Non ho altre domande.-con un sorriso soddisfatto tornò al suo posto lasciando Buffy all’accusa.

-Signorina Summers ce l’hanno detto in molti ma adesso vorrei sentirlo da lei: perché scappò di casa nel maggio del 1998?-esordì.

-Litigai con mia madre e poi con il mio ex ragazzo. Credevo che fosse morto e ne rimasi molto sconvolta. Non volevo vedere nessuno così mi rifugiai a Los Angeles.-spiegò brevemente.

-Perché credeva che il suo ragazzo fosse morto?-

-Perché lo vidi con i miei occhi.-precisò.

-Cosa vide?-insistette.

-Lo vidi morire.-

-Ma non era morto, giusto?-

-No.-scosse la testa sentendosi un pò in difficoltà.

-E allora perché le parve morto?-

-Io...lo credevo...era tra le mie braccia...sono cose private.-mormorò non sapendo dove appigliarsi.

-Lo uccise lei?-ipotizzò Gripp.

-Obiezione!-scattò Angel.-L’accusa sta mettendo in difficoltà l’imputata.-

-Respinta.-rifiutò il giudice ed Angel tornò a sedere sconfitto mentre Wesley gli mormorava parole di conforto.-Signorina Summers risponda alla domanda.-la incitò il giudice.

Buffy rimase in silenzio non sapendo cosa rispondere.

-Allora, signorina Summers?-la incitò Gripp con un sorriso sarcastico.-Lo uccise lei?-e a quel punto strinse forte le mani impedendosi di prenderlo a pugni.

-Il mio ex ragazzo era uno stramaledetto demone senz’anima che ad un certo punto decise di gettare il mondo all’Inferno risvegliando un demone di pietra con questo potere. Andai ad affrontarlo, una battutina qui, un pugno lì e un attimo prima di tagliargli la testa con una spada riacquistò la sua anima non ricordandosi niente di niente, mi abbracciava soltanto mormorandomi parole d’amore. Ma aveva già aperto il portale così lo abbracciai a mia volta, lo baciai, gli dissi che lo amavo e poi gli trapassai lo stomaco con la spada restando a guardarlo risucchiare. Dopo tornai a casa mia, raccolsi due ricambi e presi un autobus per Los Angeles dove rimasi tutta l’estate sotto falso nome e lavorando come cameriera!!-rispose velocemente e ad alta voce senza interrompersi un attimo.-Va meglio ora?-lo provocò dato che lui sapeva tutta la verità su chi era.

Tutta l’aula era in assoluto silenzio pieno di stupore. Ovviamente nessuno credeva a quella storia che finora era l’unica reale che era stata raccontata.

-La smetta di scherzare, signorina Summers e ci dica la verità.-si irritò Gripp.

-Andai a casa del mio ragazzo. Litigammo, volò qualche pugno e qualche calcio, so fare a botte molto bene.-precisò.-Ci lanciammo qualcosa, non ricordo molto bene. Credo di avergli lanciato un oggetto tagliente che lo prese allo stomaco, mi aveva fatto un taglio su un braccio ed io volevo fargli qualcosa di simile, credo. Lui si accasciò al suolo e iniziò a mormorarmi che era pentito di tutto quello che mi aveva fatto, che mi amava e cose del genere mentre piangeva. Cercai di tirarlo su per portarlo in ospedale ma non ci riuscii, sa era...è un metro e ottantaquattro di uomo per almeno ottanta chili o forse più ed io avevo solo diciassette anni. Mi perse i sensi tra le braccia ed io credetti che era morto. Ero sconvolta, troppe emozioni in meno di un giorno. Riuscii solo a scappare. Appresi solo molti mesi dopo che poi era sopravvissuto.-fece una pausa.-Non mi accusò mai, non sporse neanche denuncia.-lo sfidò.

-Perché non andò alla polizia quando la sua amica uccise Allan Finch?-cambiò argomento.

-Avevo paura, io non avevo fatto niente.-

-Dove sono nascosti i membri del suo gruppo terroristico?-

-Non c’è nessuno gruppo e nessun membro. Io non sono una terrorista.-

-Ma ha cercato di uccidere il suo ragazzo, ha bruciato una palestra e fatto saltare un’altra scuola, ha partecipato ad un omicidio e molto altro. Chi non la giudicherebbe una criminale?-

-Io non sono una criminale!-esclamò.-Lei non sa niente.-

-E allora mi faccia sapere.-la sfidò con le braccia incrociate al petto.

-Io adoravo Sunnydale.-ripeté.

-Non ho altre domande, ho sentito fin troppo.-concluse e tornò al suo posto.

Buffy fu fatta tornare a sedere, era preoccupata e si tratteneva dal non piangere nonostante Angel e Wesley tentassero di consolarla. Poi fu il momento delle arringhe finali. Cominciò Gripp.

-Non credo di avere molto da dire a parte che sono sempre più convinto che Buffy Summers sia una terrorista. Molti hanno dichiarato che lei ha salvato le loro vite, io dico...per favore! Buffy Summers non è Dio! L’interrogatorio della difesa ci ha mostrato una ragazza triste e fragile con una vita indesiderata e sbagliata. Ci ha parlato di amici meglio di parenti ed un amore forte per un uomo. Beh, dov’è quest’uomo che Buffy Summers ha tanto amato? Esisterà davvero? Io dico solo che forse Buffy Summers voleva solo colpire una parte di Sunnydale ma c’è stato anche un terremoto quel giorno che ha completato la sua opera. Buffy Summers ha deliberatamente voluto distruggere Sunnydale e per questo merita di passare il resto dei suoi giorni in carcere. Si è parlato di pena di morte. Beh...purtroppo non è legale in California ma possiamo comunque farla pagare alla persona che ha privato molte persone della propria casa e della propria cittadina. Buffy Summers è colpevole.-fece una pausa.-E con questo ho finito.-

Tornò al suo posto ed Angel si alzò per parlare, si era preparato una bella arringa e sperava di far colpo.

-Perché si deve sempre ricercare un colpevole in tutto ciò che accade? Buffy Summers ha perso sua madre per un aneurisma dopo un’operazione al cervello che era andata bene. Sarebbe stato facile per lei dare la colpa ai medici, all’ospedale e magari mettere su una bella operazione giudiziaria ma non l’ha fatto. Ha semplicemente capito che il corpo umano è imprevedibile e quello di sua madre ha avuto una grossa imprevedibilità, ha avuto un aneurisma, qualcosa che non si può ne prevedere ne capire subito. Un terremoto, nel maggio del 2003, ha colpito una vasta zona della California avendo per epicentro Sunnydale e l’ha rasa al suolo. Non è la prima volta che succede e non sarà neanche l’ultima. Come avrebbe potuto prevederlo Buffy Summers? Spiegatemelo! Lei, come molti altri, è stata vittima dell’evento e dell’evidenza. Lei non ha colpa. Lei è solo una ragazza con molti errori alle spalle e molte sofferenze, reali e non inventate per fare colpo. Tutte quelle persone che hanno dichiarato di essere stati salvati da lei? Sono tutti veri e hanno tutti storie vere! L’uomo che ha amato e che l’ha lasciata esiste davvero? È qui? Si. Si è preoccupato della sorte della donna che ha amato? Si, l’ha fatto ma non ha potuto uscire allo scoperto.-indicò la sua cliente.-Guardatela. Buffy Summers è solo una ragazza che in questo momento vorrebbe solo poter riabbracciare la sorella alla luce del sole perché è innocente. Buffy Summers è innocente.-tornò al suo posto.

La giuria si ritirò per esprimere il suo giudizio.

Seguirono ore interminabili. Ore che sembravano non dover finire mai e che l’attesa rendeva ancora più lunghe. In quel momento si stava decidendo del futuro di Buffy e la sua famiglia pregava affinché tutto volgesse in bene.

L’interruzione per la pausa pranzo non sortì alcun effetto di calma e il ritorno in tribunale fu peggiore. La giuria non aveva ancora raggiunto un verdetto e la tensione si poteva tagliare con un coltello. Buffy non riusciva a stare ferma per il nervosismo e tutti temevano che avrebbe avuto un attacco di cuore da un momento all’altro.

Poi...alle nove di sera, la giuria annunciò di avere raggiunto un verdetto. Buffy, Angel, Wesley e Gripp si alzarono tesi come corde di violino mentre il delegato della giuria si alzava e leggeva il verdetto dal foglio che teneva in mano. Buffy ed Angel si tenevano per mano così forte che c’era il pericolo si rompessero le ossa a vicenda.

-Lo stato della California a conoscenza dei fatti ed in base alle testimonianze raccolte dichiara l’imputata Buffy Anne Summers...-fece una pausa che quasi fece scoppiare il cuore di Buffy.-Innocente dall’accusa di terrorismo e distruzione della cittadina di Sunnydale.-

Alla parola “innocente” ci furono delle esclamazioni di gioia da parte di Dawn e Willow che si abbracciarono felici alzandosi. Anche gli altri si alzarono abbracciandosi tutti a vicenda.

Buffy saltò al collo di Angel piangendo felice mentre Wesley le accarezzava una spalla sorridendo.

Il giudice iniziò a richiamare l’ordine mentre l’uomo della giuria continuava il suo verdetto. Dalla sua postazione, Gripp aveva assunto un’aria sconfitta e un pò arrabbiata. Aveva perso.

-Questa giuria, inoltre...-continuò l’uomo.-decreta la scarcerazione dell’imputata entro domani mattina alle dieci ed un risarcimento per danni morali di 400mila dollari.-concluse.

Il giudice ringraziò la giuria e decretò che l’udienza era conclusa. Poi si alzò ed uscì dall’aula.

Buffy dovette tornare in carcere per quella notte, sarebbe uscita la mattina dopo, mentre gli altri uscivano dall’aula. Una volta nel corridoio del tribunale tutti si abbracciarono di nuovo contenti ed Angel prese Cassandra tra le braccia baciandola felice.

Nessuno aveva notato Connor tra i banchi. Prima che tutti potessero notarlo, e felice che tutto si fosse risolto, il ragazzo uscì senza farsi accorgere e quella sera andò a festeggiare, apparentemente un esame andato bene, con degli amici.

Fuori i giornalisti attendevano Angel e gli altri per avere commenti. Nessuno parlò con loro, solo Angel lasciò una breve dichiarazione.

-La giuria ha dato il suo verdetto, ed è quello giusto.-disse solo e poi andarono tutti da Cordelia che era rimasta sola con Lorne.

Festeggiarono con una bottiglia di champagne dicendosi comunque di non festeggiare troppo perché doveva ancora uscire Buffy dal carcere prima di poter farlo davvero.

La mattina dopo erano tutti davanti al carcere in attesa che i cancelli si aprissero e Buffy uscisse finalmente libera. Dawn aveva un enorme mazzo di fiori per la sorella e si era radunata una folla di giornalisti curiosi di avere un primo commento.

Erano tutti in fibrillante attesa, alle nove e cinquantotto i cancelli si aprirono e Buffy uscì a passo sicuro e con un sorriso tenendo in mano un borsone. Appena ebbe varcato il cancello, nonostante i tacchi e la borsa, fece una breve corsa e andò ad abbracciare la sorella scoppiando entrambe in lacrime.

I giornalisti non si stavano perdendo un solo secondo di quel momento.

Buffy abbracciò gli amici piangendo felice, e poi anche Wesley e gli altri della Wolfram&Hart ringraziandoli dell’aiuto. Abbracciò Cordelia che non era neanche potuta andarla a trovare e per ultimo lasciò Angel. Quella mattina Cassandra era presente anche se in disparte. Non voleva dire a Buffy chi era perché quel momento era troppo felice per darle quella simile notizia.

Buffy abbracciò Angel ringraziandolo e stringendolo forte per dirgli qualcosa di più all’orecchio.

-Adesso mi devi presentare Cassandra, il tuo nuovo amore.-gli mormorò e stupito, Angel si staccò di scatto guardandola stupito e serio.

-Come lo sai?-le chiese.

-Me l’ha detto un uccellino.-rispose vaga e con un sorriso.-Non è stata Dawn.-gli assicurò.

Angel fece cenno a Cassandra di venire avanti e timidamente la donna si avvicinò.

-Ciao e grazie anche a te, Cassandra.-e di slancio, Buffy la abbracciò.

La donna rimase un pò stupita ma poi sorrise e ricambiò l’abbraccio. Quando si staccarono sorrisero e tutti fecero per andare via ma i giornalisti li accalcavano per sapere qualcosa, così Buffy si decise a parlare per la prima volta.

-Posso solo dire che io amavo Sunnydale e adesso è stato dimostrato che io non centro nulla con la sua distruzione. Forse non accadrà mai, ma se un giorno a qualcuno venisse in mente di ricostruirla...io metterò il primo mattone della mia cittadina.-e detto questo passò un braccio intorno alle spalle della sorella e si allontanò con gli amici.

Non andarono alla Wolfram&Hart, Buffy aveva un desiderio, così si inoltrarono nell’autostrada. Quasi un’ora dopo tutti fermarono le macchine e scesero di fronte l’inizio del territorio di Sunnydale.

Rimasero tutti indietro mentre Buffy avanzava tenendo il suo mazzo di fiori in mano. Lo posò diversi metri più in là guardandosi in giro, quel cratere le spezzava il cuore.

-Grazie di tutto Sunnydale.-mormorò e si girò per tornare dalla sua famiglia.

Adesso che tutto era finito aveva una nuova vita davanti e tante cose che le sarebbe piaciuto fare. Solo non sapeva da che parte cominciare, anche se un’idea l’aveva. Come sempre il suo primo pensiero era quello di aiutare gli altri.

 

 

 

SAVING HER PARTE 4 - E VISSERO FELICI E CONTENTI

 

 

Una settimana dopo la sua scarcerazione, Buffy aveva riscosso il suo risarcimento danni e la prima cosa che aveva fatto era stata andare da Angel e saldare il suo conto. Inutile dire che il suo avvocato le aveva fatto un bello sconto.

Da allora si erano rivisti solo una volta, un mese e mezzo dopo. Ormai Angel era l’avvocato di Buffy e dato che l’ex cacciatrice aveva aperto un’attività gli aveva affidato tutte le procedure legali.

Buffy aveva aperto un centro di allenamento per le cacciatrici finanziato dal Consiglio degli Osservatori e che fungeva anche per la caccia ai demoni. Buffy si occupava dell’allenamento delle cacciatrici insieme a Faith e Kennedy ed alcuni trainer tra i più qualificati fornitale dal Consiglio e di ricercarle. Si occupava raramente della lotta. D’altronde c’erano Faith, Kennedy e tutte le altre ragazze, ne avevano già trovate un centinaio. Alcune le mandavano in altre parti del mondo, le altre restavano a Los Angeles, anche se chiusa, a volte la Bocca dell’Inferno si faceva sentire.

Giles si occupava della parte teorica dell’allenamento, era come un professore. Aveva anche formato un’aula con tanto di banchi e lavagne. C’era persino una biblioteca piena di testi sull’occultismo. Willow si occupava di insegnare qualche rudimento di magia alle ragazze, nel mentre contribuiva ad aiutare nella lotta. Cordelia era la segretaria di Buffy. Si era ripresa molto bene dal coma e dato che Angel non aveva più bisogno di lei come segretaria perché aveva Harmony si era rivolta a Buffy che l’aveva subito assunta. Xander aveva trovato posto in un cantiere che gli fruttava bene, oltretutto lui sapeva che non sarebbe servito a molto alle ragazze. Se ne era andato da casa di Cordelia per tornare alla sua, ma comunque adesso Cordy era di nuovo parte della squadra di Sunnydale. Dawn studiava all’università, aveva buoni voti e con il risarcimento, Buffy riusciva a mantenere la sua retta.

La Wolfram&Hart progrediva ogni giorno di più, ormai erano sulla buona strada e ben presto si sarebbero sciolti i contatti con il male mentre quelli con i Poteri che Sono si rafforzavano sempre di più. Cassandra, ormai, era entrata nel team di avvocati a pieno titolo con gran felicità di tutti. Se la cavava molto bene e lei ed Angel sembravano sempre più felici.

Il dodici di settembre era il loro primo anno insieme ed Angel aveva in mente di chiederle di sposarlo, le aveva anche comprato un bell’anello. Voleva passare la vita con lei. Nessuno era a conoscenza dei suoi progetti, solo Dawn che comunque gli aveva fatto parola di non rivelarlo a nessuno.

Ma quel giorno tutto andò storto. Cassandra uscì prima che si fosse svegliato perché l’aveva chiamata la madre urgentemente. Al lavoro riuscirono ad incrociarsi solo un minuto nel corridoio e lei gli comunicò una notizia che gli rovinò l’anniversario: sua madre aveva organizzato di nascosto una festa per loro due con molti parenti e amici, persino Wes, Fred, Gunn e Spike. Angel tornò nel suo ufficio con il morale sotto i piedi e ad attenderlo c’era la notizia che un demone la scorsa notte era entrato negli archivi e che adesso era fuggito con del materiale sconosciuto, tutti ci stavano già lavorando. Tornò a casa nel tardo pomeriggio dove trovò Cassandra quasi pronta intenta a truccarsi. Non voleva farle la proposta in quel momento perché tutti se ne sarebbero accorti e Linda avrebbe fatto scenate di commozione melodrammatiche che lo avrebbero irritato parecchio, così si accontentò di farsi una rapida doccia ed indossare velocemente il completo nuovo. Quello che avrebbe voluto sfoggiare quella sera per chiedere a Cass di sposarlo.

Era di pessimo umore, per fortuna Cassandra e la sua famiglia non lo notarono. Neanche Gunn e Fred se ne accorsero ma Spike e Wesley lo notarono e dopo averne parlottato un pò tra loro condussero il diretto interessato nella terrazza per chiedergli il motivo del suo malumore.

-Vi sembra che questa sia una serata romantica a due?-esplose poggiato alla balaustra.

-In effetti credo che Linda non abbia avuto molto tatto.-concordò Wesley.

-È vero ma Cassandra ha delle cugine molto carine.-sorrise Spike beccandosi due occhiatacce torve che gli fecero sparire il sorriso all’istante.-Scusate.-disse a malincuore.

-Avevo in mente una così bella serata, sono tre mesi che la progetto a perfezione e invece è andato tutto storto.-si lamentò Angel sospirando sconsolato.

-Dai ti rifarai l’anno prossimo.-tentò di consolarlo Spike.-O se non riesci ad aspettare datti da fare stanotte e vedrai che bei festeggiamenti, con tanto di fuochi d’artificio!-

Angel stava per prenderlo a pugni ma Wesley lo fermò giusto in tempo.

-Dai calmati, se lo ammazzi non ci risolvi niente.-tentò.-Cerca di goderti la serata almeno per Cassandra, anche se credo che pure lei avrebbe preferito una seratina intima a due.-

-Ci proverò, anche se non garantisco risultati ottimi.-sospirò.-Torniamo dentro prima che si chiedano dove siamo finiti.-tornarono alla festa dove tutti si divertivano.

Linda aveva organizzato una bella serata ma non poteva prevedere che Angel avrebbe preferito qualcosa di più intimo da trascorrere solo con la sua fidanzata.

Tornarono a casa che era tardissimo, fortuna che il giorno dopo era domenica e di conseguenza gli uffici erano chiusi. Cassandra si scusò per l’idea della madre dicendo ad Angel che lei non ne sapeva assolutamente niente, ma Angel non ce l’aveva con lei e così le sorrise rincuorato cominciando a baciarla e spogliarla insieme.

Si stavano tranquillamente baciando stesi sul letto spogliandosi a vicenda quando il telefono suonò. Senza smettere di baciarsi, Cassandra allungò una mano per rispondere ma Angel la fermò.

-Sarà quello scemo di Spike, gli sarà venuta in mente un’altra delle sue battutine idiote. Lascia stare.-le disse tra un bacio e l’altro.

Dopo qualche squillò scattò la segreteria e un’allegra e giovanile voce femminile parlò.

-Angel? Sono Dawn, scusa se ti disturbo soprattutto a quest’ora tarda ma so che stasera era la grande sera e quindi volevo essere la prima a sapere tutto. Com’è andata? Ha pianto? Comunque ti faccio le mie più sincere congratulazione e spero di venire invitata al mat...-

E qui Angel si scostò velocemente e afferrò il telefono prima che la sua amica rivelasse troppo.

-Dawn?-rispose con il fiatone.

-Ah, ma allora ci sei!-esclamò allegra.-Oddio non dirmi che stavate...-adesso era imbarazzata.-Scusa, non ci avevo pensato ma volevo essere la prima a congratularmi.-si scusò in colpa.

-Tranquilla, le cose non sono andate come dovrebbero.-lanciò una rapida occhiata a Cassandra che lo fissava con la fronte aggrottata ed un’espressione perplessa e curiosa insieme.

-Mi dispiace.-disse Dawn.-Ha rifiutato?-

-No. Senti che ne dici se ci vediamo domani a pranzo, devo raccontarti delle cose.-era meglio chiudere.

-Volentieri, ho una lezione alle undici e quindi a mezzogiorno sono libera. Dove andiamo?-assentì eccitata al pensiero di rivederlo.

-Ti passo a prendere e poi decideremo. A domani.-

-Okay.-disse e chiuse.

Angel si voltò verso la sua fidanzata facendo un risolino imbarazzato. E adesso che le inventava?

-Perché voleva congratularsi con te?-gli chiese con un sorriso curioso.

-Beh le avevo detto che stasera era il nostro anniversario e voleva farci gli auguri.-rispose.

-E voleva essere la prima a mezzanotte?-incrociò le braccia al petto.-E poi perché avrei dovuto piangere?-continuò.

-Non lo so, dai Dawn è una ragazzina, ha solo diciotto anni.-tentò di chiudere il discorso.

-Sua sorella a diciotto anni stava con un vampiro di 240.-insistette.

-Buffy è sempre stata molto più matura della sua età e per questo è riuscita a fare in modo che Dawn restasse una ragazzina il più a lungo possibile.-inventò.-Possiamo riprendere da dove avevamo interrotto, per favore?-sorrise tornando a stendersi su di lei.

-E va bene.-assentì attirandolo a sé per la nuca e baciandolo.

Dawn chiuse il telefono e appena si voltò verso la porta scorse Buffy poggiata allo stipite con le braccia incrociate al petto che la guardava con un sorriso curioso.

-Fammi indovinare...-esordì la sorella maggiore.-Oh Marc quanto mi manchi anche se ci siamo lasciati solo pomeriggio non vedo l’ora che arrivi domani per poterci rivedere?-ironizzò facendo il verso della sorella che le lanciò una smorfia.

-Si chiama Christopher, spiona!-la riprese alzandosi.-E comunque non ho chiamato lui.-era indecisa se dirle o meno la verità.

-E chi hai chiamato, allora, a quest’ora?-insistette.

-Angel.-mormorò guardando il pavimento e appena rialzò lo sguardo la vide seria.-È il suo primo anniversario con Cassandra a volevo fargli gli auguri.-spiegò.

-Sono felice per lui.-abbozzò un sorriso.-Se la merita una brava donna.-

-In verità...-si bloccò ma poi fece un sospiro e continuò.-Mi aveva rivelato che stasera le avrebbe fatto una proposta importante ma pare che niente sia andato come doveva.-

-Le ha chiesto di sposarlo, giusto?-era arrivata alla verità.

-Vuole farlo ma credo che non l’abbia ancora fatto. Mi ha invitata domani a pranzo in modo da spiegarmi tutto.-la informò.

-Bene.-si staccò dalla porta.-Io domani sono impegnata tutto il giorno con quella nuova cacciatrice. Salutamelo.-e detto questo andò a chiudersi nella sua stanza.

Dawn sentì che forse avrebbe fatto meglio a non dirle niente. Con il morale sotto i piedi si mise a letto.

La mattina dopo, Buffy fu spesso triste, scontrosa e nervosa. La nuova cacciatrice era un pò ribelle e ad un certo punto lei perse del tutto la pazienza mandandola a quel paese in termini volgari e andando a chiudersi nel suo ufficio sbattendo così violentemente la porta che la targhetta cadde per terra.

Solo Willow e Cordelia ebbero il coraggio di bussare ed entrare per vedere come stava la sua amica e sapere che succedeva.

-Tutto...bene?-esordì Willow timidamente mentre Cordelia chiudeva la porta alle sue spalle.

Buffy era seduta dietro la sua scrivania triste con lo sguardo fisso su di essa rigirandosi pensosamente la collanina tra le dita.

-Si.-sussurrò senza guardarle.-Ora sono più calma.-

-Credo che Sophie si sia traumatizzata di là.-fece Cordelia andandosi a sedere su una delle sedie.

-Come sta ora?-si informò.

-Meglio, c’è Giles con lei.-Willow prese posto sull’altra sedia.-Che succede?-si informò.

-Niente, ho solo...-si interruppe e fece un sospiro.-Sto bene.-decretò ma non la diede a bere alle due amiche che decisero di insistere.

-Oggi sei strana.-le fece notare Cordelia.-Sei triste ma non abbiamo ancora capito perché.-

-È solo che...si insomma...-stava per dire loro tutto quando il telefono suonò e lei rispose. Dato che Cordelia non era al suo posto le chiamate arrivavano direttamente a lei.-Pronto?...Ah, ciao sei tu.-sorrise e guardò le amiche, non doveva far capire chi c’era dall’altra parte.-Cosa? Dici davvero? È meraviglioso, hai preso la decisione giusta. Adesso? È mezzogiorno e non lo troverai, andava a pranzo con mia sorella, prova pomeriggio...-rimase all’ascolto.-Ti auguro che vada tutto bene, a presto.-chiuse.

-Chi era?-si incuriosì Cordelia.

-Nessuno di importante.-alzò le spalle.

-Ora ci dici che succede?-Willow tornò al discorso principale.

-Dawn mi ha detto una cosa.-si fece seria.-Angel ha intenzione di chiedere a Cassandra di sposarlo.-rivelò d’un fiato lasciando le amiche a bocca aperta.

-Wow questa si che è una notizia scioccante.-proclamò Cordelia.-La cosa è più seria di quanto avessi pensato.-commentò.

-Ma sei sicura?-esclamò Willow esterefatta.

-A quanto pare è vero.-Buffy alzò le spalle.-Non ne so molto, adesso è con Dawn a pranzo.-si alzò anche se pareva un pò inquieta.-Mi passerà, è stato solo un pò di stupore. Torniamo al lavoro devo chiedere scusa a Sophie.-e senza aspettare risposta uscì dal suo ufficio.

Willow e Cordelia si lanciarono un’occhiata e poi seguirono la loro amica.

Angel era passato a prendere Dawn al campus. Dawn l’aveva salutato affettuosamente suscitando l’invidia di diverse amiche, poi era salita sulla sua decappottabile e si era allontanata con lui. Erano andati a pranzare ad un ristorantino a Santa Monica. Angel le aveva spiegato tutto quello che era successo la sera prima. Dawn l’aveva consolato dicendogli che comunque nulla era ancora perduto.

Era curiosa di vedere l’anello così Angel la accontentò mostrandoglielo. A Dawn piacque molto, era bello e semplice in oro bianco con un diamante in mezzo.

Dopo, Angel la riaccompagnò all’ufficio di Buffy ma non si fermò perché doveva tornare al lavoro, mandò solo a salutare tutti e poi andò via di corsa.

Dawn chiese della sorella ma Cordelia le rispose che era dovuta uscire per sbrigare del lavoro con Sophie, la nuova cacciatrice che aveva trattato male. Cordy non le chiese niente del suo incontro con Angel per non essere indiscreta e farle scoprire che Buffy si era confidata con lei e Willow. L’idea di Angel era ancora un segreto per tutti.

Gunn e Lorne erano riusciti a scovare il demone che li aveva derubati e l’avevano ucciso riprendendosi i loro documenti. C’era qualcuno della vecchia Wolfram&Hart che ancora non si rassegnava di averla perduta e cercava in tutti i modi di danneggiare Angel e soci.

Lavorarono fino alle quattro, a quel punto Harmony avvisò Angel di una visita attraverso l’interfono.

-C’è un certo signor Hubbard che vuole vederti.-gli disse.

-Fallo passare ma digli che posso concedergli solo cinque minuti.-le rispose distrattamente.

La porta si aprì e tutti alzarono lo sguardo a fissare il nuovo arrivato, un ragazzo di circa diciannove anni che fece impallidire tutti i presenti, tranne Spike e Cassandra.

-Ciao.-esordì nervosamente chiudendo la porta e fissando Angel.-Ho pensato fosse giusto che passassi.-

-Oh cielo.-mormorò il diretto interessato sconvolto.-Tu ricordi.-

-Tutto quanto.-confermò.-Dal Natale scorso.-precisò.

-Esattamente da quando l’abbiamo ricordato tutti noi.-si intromise Wesley.

-Devo preoccuparmi, vero?-Angel si alzò nervoso uscendo da dietro la sua scrivania.-Cosa mi aspetta ora? Tortura? Dolore? Un’altra cassa in fondo all’oceano? Andrai a letto con Fred stavolta? O manderai Wesley in coma? O stavolta minaccerai di nuovo di farti saltare in aria ma con tutta Los Angeles?-

-Niente di tutto di questo, te l’assicuro.-tentò di calmarlo.-Pensavo che saresti stato felice di rivedermi.-sospirò sconsolato.

-Ogni volta che sono stato felice di vederti mi hai combinato qualcosa.-incrociò le braccia al petto.

-La gente cambia, papà, tu ne sei l’esempio lampante.-lo riprese.

-È vero, Connor, ma ho dovuto affrontare anche cento anni di torture all’Inferno e l’unica persona che per davvero abbia mai desiderato avere, il mio stesso figlio, mi ha odiato.-

-Sto cercando di dirti che mi dispiace!-esclamò esasperato.

-E dammi solo una buona motivazione per cui non debba credere che non è tutta una delle tue solite finzioni.-lo sfidò.

-Se avessi voluto farti del male non avrei aspettato nove mesi per farmi vedere. Avrei sabotato il processo di Buffy, avrei rapito Cassandra o Wesley, oppure semplicemente ti avrei ucciso senza preoccuparmi della tua nuova umanità.-tentò.

-Che ne sai tu di tutte queste cose?-si stupì Gunn.

-Aspetta!-esclamò Angel fulminato.-Non dirmi che tu sei andato a trovare Buffy mentre era in prigione! Sei tu “l’uccellino” che le ha detto di Cassandra, vero?-lo riprese.

-Siamo punto e a capo, io me ne vado!-si arrabbiò e fece per uscire dalla porta.

-Aspetta!-lo bloccò e si avvicinò.-Mi dispiace, sono solo un pò stupito.-adesso era calmo.

-Se reagisci così quando sei stupito, cosa fai quando ti arrabbi?-gli chiese deluso.

-Di peggio.-sorrise e riuscì a farlo sorridere.-Mi sei così mancato, Connor.-mormorò e lo abbracciò di slancio e lui non lo allontanò, anzi ricambiò l’abbraccio.

Poi lo scortò alla scrivania e Connor salutò tutti quando facendo la conoscenza di Spike e Cassandra. Chiese di Cordelia ma non nominò Jasmine, quello era ancora un tasto dolente. Connor non aveva ancora avuto il coraggio di andarla a salutare, dopo tutto quello che era successo.

Pochi minuti dopo tutti lasciarono soli padre e figlio che parlarono a lungo chiarendo tutti i loro dissapori passati. Quella sera, Connor cenò con Angel e Cassandra.

Passò qualche giorno, ormai Angel era al limite dell’esasperazione, voleva assolutamente chiedere a Cassandra di sposarlo, così una sera, tornati dal lavoro, si prese di coraggio e le fece un breve discorso su quanto l’amasse e sul fatto che voleva passare il resto della vita con lei. Poi le diede l’anello che le aveva comprato e a quel punto Cassandra si sciolse in lacrime di felicità accettando.

La mattina dopo, la prima cosa che Angel fece fu dare la notizia a Dawn. Glielo aveva promesso e dopo la promessa di diversi anni prima almeno questa voleva rispettarla. La ragazza esclamò di felicità al telefono facendogli i suoi migliori auguri. Dal corridoio, Buffy sentì tutto e capì così che Angel ce l’aveva finalmente fatta. Dentro di sé, gli augurò tanta felicità, sentendosi triste per sé stessa.

Poi, Angel e Cassandra andarono al lavoro dove diedero la notizia a tutti. Stapparono una bottiglia di champagne per festeggiare l’avvenimento. Cass lo disse a sua madre che ebbe in mente di organizzare un party, ma Angel rifiutò dicendo che avrebbero avuto modo di festeggiare direttamente al matrimonio di cui cominciarono subito i preparativi.

Angel non aveva molti parenti, a parte Connor, ma Linda non lo sapeva così quando chiese la sua lista degli invitati, le disse solo che ci stava ancora lavorando. Ne parlò con Cassandra ed insieme decisero di invitare anche Cordelia, Dawn con Buffy, Willow, Xander, Giles, Kennedy e Faith con Robin. Non doveva mancare nessuno a quell’avvenimento felice.

Accettarono tutti entusiasti, tranne Buffy che declinò gentilmente l’invito dicendo che aveva del lavoro da sbrigare. Dawn la prese in giro dicendole che non poteva prevedere il lavoro che avrebbe avuto a gennaio, mese dell’evento, ma la sorella la rimbeccò dicendole che lo sapeva e che non sarebbe andata al matrimonio. Neppure una visita di Cassandra direttamente a casa riuscì a convincerla del contrario.

Si gettarono tutti nei preparativi. Cassandra comprò un bellissimo vestito che le venne personalmente confezionato da un amico della madre che aveva un atelier. Anche Connor fu invitato alla cerimonia e al momento di scegliere i testimoni, Angel optò per lui e Wesley. Le damigelle di Cassandra erano quattro, quella d’onore era una sua cugina a cui era particolarmente affezionata perché erano cresciute insieme ed era la sua migliore amica.

Per il rinfresco affittarono una villa alla periferia di Los Angeles e Cassandra in persona si occupò dell’allestimento della sala. Furono mesi lunghi e faticosi dove tutti aiutarono al meglio.

Il lavoro in ufficio non mancò per Angel che era molto eccitato e felice. Per fortuna non dovette combattere molti mostri perché Spike si offrì di occuparsi della lotta, disse che nessuno avrebbe voluto uno sposo morto e che lui non si sarebbe presentato alla cerimonia ma direttamente al rinfresco.

Arrivò Natale. Buffy organizzò una splendida festa di vigilia a casa sua con tutta la sua gang al completo. Quello dell’anno prima l’aveva trascorso in carcere quindi adesso voleva rifarsi. Preparò da mangiare, addobbò la casa, il giardino e l’albero da sola e alla fine quando fu tutto pronto si disse che aveva fatto proprio un buon lavoro.

Arrivarono tutti verso le otto e mezza carichi di pacchetti da mettere sotto l’albero che ben presto fu quasi coperto da tutti quei regali avvolti in carta a sfondo natalizio.

-Buffy è tutto meraviglioso, complimenti.-si congratulò Giles finendo il dolce.

-Volevo recuperare il Natale perduto.-sorrise contenta.

-È tutto perfetto, anche io devo recuperare un Natale.-concordò Cordelia bevendo un sorso di vino.

-Uhm...è quasi mezzanotte, tra poco apriamo i regali.-sorrise Dawn eccitata al pensiero.-Ho cominciato a comprarli ben il mese scorso, quindi sono tutti perfetti.-

-Anche io ti ho fatto un bel regalo.-sorrise Willow stringendo una mano di Kennedy.

-Io ho dato il mio a Willow a casa.-sorrise la sua compagna.

-Già, guardate che bello.-e agitò il polso mostrando il braccialetto di diamanti che indossava.

-Wow, è bellissimo!-esclamò Cordelia impressionata.-L’avessi io qualcuno che mi fa regali del genere.-sospirò sconsolata facendo ridere tutti.

-Vedrai che lo troverai, sei così bella che chiunque cadrebbe ai tuoi piedi.-la consolò Dawn.

-Cominciamo a spostarci in salotto?-propose Buffy alzandosi e raccogliendo le ultime cose della cena aiutata da Willow.

Acconsentirono tutti e mentre le due amiche finivano di sparecchiare tutti andarono nel salotto parlando allegramente e sistemandosi sul divano e le poltrone. Giles prese la bottiglia di champagne dal frigo e Will e Buffy portarono i calici per tutti.

Allo scoccare dalla mezzanotte fu stappata la bottiglia e tutti si scambiarono gli auguri allegramente brindando. Dopo i festeggiamenti passarono ai regali e tutti si radunarono intorno all’albero per dividerseli. In breve il pavimento fu pieno di carta regalo stracciata e di confezioni.

-Dawn mi hai regalato un libro su come non farsi lasciare dagli uomini!-protestò Buffy guardando storto la sorella.

-Beh ti serve!-la rimbeccò.-Ti hanno lasciato in tanti!-le ricordò.

-Ma un paio li ho lasciati anch’io.-si difese.

-Erano di poco conto. Leggilo, credo ti servirà.-le consigliò e tutti risero.

-Ehi, lo sai che hai proprio dei begli orecchini.-constatò Kennedy rivolta a Dawn fissando gli orecchini a forma di goccia con un brillante in mezzo che portava.

-Ti piacciono?-sorrise toccandoseli.

-Sono molto belli, in effetti.-concordò Cordelia.

-Dove li hai presi?-si stupì ed incuriosì Buffy.

-Uh...la nostra piccola Dawnie ha un fidanzato, a quanto pare.-la prese in giro Xander beccandosi una manata su una spalla da parte della diretta interessata.

-Non dirmi che è il regalo di Lance?-fece Buffy.

-Si chiama Christopher, Buffy!-la riprese esasperata la sorella.-E comunque no, Christopher mi ha regalato una collanina. Gli orecchini sono il regalo di Angel.-precisò.

-Angel?-si fece seria all’istante.-E quando l’hai visto?-

-Giusto stamattina. Sono andata da lui perché voleva vedermi per darmi il suo regalo di Natale.-le raccontò brevemente.-Era con Connor e decidevano se invitare o meno anche i suoi nuovi genitori.-

-Connor ha chiesto di me?-si preoccupò Cordelia.

-No. Angel mi ha detto che si sente ancora molto a disagio quando vieni nominata, si sente molto in colpa.-le rispose seria.-Comunque vi rivedrete al matrimonio.-

-Secondo me avrebbe dovuto aspettare la primavera per sposarsi. Gennaio è un mese così freddo!-protestò Xander.

-Xand tu hai cercato di sposarti a marzo e quel giorno pioveva a dirotto.-gli ricordò Willow.

-Il tempo è instabile in quel periodo.-tentò di difendersi.

-Scommetto che Cassandra sarà bellissima.-sorrise Dawn.-Mi ha detto che si è fatta confezionare un vestito su misura e che il velo è tutto in pizzo.-

-Hai visto anche lei?-esclamò Buffy.

-Giusto cinque minuti nel corridoio, stava per andare dal fioraio.-precisò.-Dovresti venirci al matrimonio.-alle sue parole la sorella roteò gli occhi esasperata.

-No, no, no, no e poi ancora no e no!-rifiutò determinata.-Neanche se mi pregasse la mamma in persona ci andrei e poi ho già detto che devo lavorare! Senza di voi quel giorno dovrò fare tutto da sola e qualcuno dovrà pur badare alle cacciatrici.-tentò.-E possiamo cambiare argomento adesso?-

-Chissà perché Faith non è venuta?-chiese Willow avendo capito che era proprio meglio cambiare.

-Faith è a Boston, voleva presentare Robin ad una zia di cui non ci ha mai parlato. Ce l’aveva anche annunciato.-la rimbeccò l’amica.

-L’avevo dimenticato.-fece in imbarazzo.-C’è ancora del panettone?-si informò.

-Lo vado a prendere.-la cacciatrice si alzò e si diresse in cucina.

Tutti andarono a spiarla e la trovarono ad affettare nervosamente ma con precisione il panettone con un’espressione triste borbottando frasi incomprensibili.

Tornarono nel salotto e quando Buffy tornò con il vassoio pieno non le diedero a capire di averla spiata. Ma ormai tutti avevano capito che il suo nervosismo dipendeva dal fatto che non si era ancora resa conto di amare ancora Angel e di essere gelosa di Cassandra.

E i futuri sposini avevano trascorso la vigilia di Natale con i genitori della sposa. Connor era con la sua famiglia, Gunn era dai suoi genitori e Wesley si era finalmente deciso a rimettere piede in Inghilterra andando dai suoi genitori per le feste insieme a Fred, dopo tante peripezie finalmente si erano messi insieme. Sarebbero tornati una settimana prima del matrimonio.

Finalmente Linda, cogliendo l’occasione delle feste di Natale, riuscì a presentare Angel a Jane, sua sorella e quella zia che era arrivata proprio il giorno che lui aveva preso in mano il caso di Buffy.

Fu una bella serata, con le donne sempre a parlare dell’imminente matrimonio e gli uomini a parlare di sport o lavoro. Il padre e lo zio di Cassandra erano molto stupiti della bravura di Angel e di come si era occupato egregiamente del processo di Buffy.

-Ho seguito il processo dalla televisione e devo ammettere di aver detto a Jane che ti eri imbarcato in un’avventura disperata e destinata al fallimento.-le parole di Leonard, lo zio di Cassandra, fecero ridere sinceramente Angel.

-Sapevo per certo quello che facevo e che Buffy è innocente. La conosco meglio di quanto lei conosca sé stessa.-spiegò carezzando con le dita lo stelo del calice da vino.

-Cassandra mi aveva accennato che conoscevi Buffy Summers.-si intromise Charles, il padre di Cass.

-L’ho conosciuta a Sunnydale. Ho abitato per qualche anno lì.-spiegò brevemente.

In quel momento si avvicinarono le donne.

-Insomma, Charles, la vuoi smettere di far parlare ad Angel del caso di Sunnydale?-lo riprese Linda.

-Oh, Angel è stato così bravo!-si difese il marito.-Credo che nessun altro sarebbe riuscito a far dichiarare innocente quella povera ragazza.-

-Non mi da fastidio.-anche Angel entrò in sua difesa prendendo Cassandra sulle ginocchia.

-Perché hai preso quel caso, in ogni modo?-gli chiese Casey, la cugina di Cassandra.

-La sorella minore di Buffy, Dawn, me l’ha chiesto. Le ho sempre voluto molto bene, è una ragazzina adorabile.-sorrise pensando a lei.

-Le sono piaciuti gli orecchini, tesoro?-si informò Cassandra.

-Moltissimo, mi è saltata al collo esclamando felice.-rispose.

-Che ne pensi se al matrimonio la facessimo ballare con Connor?-propose ammiccando.

-Non lo so, mi ha accennato di un certo Christopher con cui esce. E poi al matrimonio ci sarà anche Cordelia e prima quei due devono chiarirsi, dopo tutto quello che è successo.-fece serio.

-Cos’è successo?-si intromise Linda che era tremendamente curiosa. Angel non sopportava questo della sua futura suocera.

-Niente di particolarmente interessante, mamma.-le rispose Cassandra guardandola torva.-Dawn ti ha per caso detto se Buffy ha cambiato idea riguardo la sua presenza alle nozze?-si rivolse ad Angel.

-Non ci sarà, tesoro.-la informò deluso.-Dice che ha tanto lavoro da sbrigare e l’agenda piena. Oltretutto pare proprio che debba obbligatoriamente andare a Londra.-

-Peccato, mi sarebbe piaciuta vederla di persona.-fece Casey sconsolata.-In televisione sembrava sempre così triste.-

-Ma Buffy in realtà non è così, te l’assicuro.-sorrise.-Ricordo che a volte era capace anche di parlare per un’ora di fila senza interrompersi ed io rimanevo ad ascoltare senza interromperla. Se non capiva qualcosa di una spiegazione che le veniva fornita lei se ne usciva con qualcosa di ironico che giustificasse la sua incomprensione. Ma è una ragazza veramente dolcissima.-

-Forse potrebbe convincerla Spike?-propose Cassandra.

-Uhm...vorrei che Spike le stesse il più lontano possibile, hai sentito cosa ci ha raccontato Dawn in confidenza. E anche se adesso le cose sono cambiate preferirei che, finalmente, Buffy si avvicinasse a qualcuno di più...-annaspò in cerca della parola giusta.-...normale.-

-Ehi, adesso basta parlare di Buffy!-interruppe Linda che proprio non sopportava che Buffy venisse anche solo nominata. Non l’aveva mai conosciuta, l’aveva solo vista una volta in tribunale, ma nutriva una profonda antipatia per lei. Soprattutto temeva che portasse via Angel alla sua adorata Cassandra.

-Giusto, che ne pensate di cominciare ad aprire i regali?-propose Jane e tutti andarono nel salotto.

Mentre scartavano i regali, Cassandra si voltò verso Angel e lo vide pensieroso seduto sul divano a rigirarsi, guardandolo, lo strano anello che portava all’anulare sinistro. Non glielo aveva mai visto quell’anello in argento o forse oro bianco composto da un cuore, una corona e due mani. E soprattutto aveva un’espressione cupa e assorta che non gli aveva mai visto, pareva a metà tra rimpianto e senso di colpa. Disinvoltamente gli sedette accanto.

-Carino.-lo distolse dai suoi pensieri.-Non te l’ho mai visto, è molto femminile.-notò.

-È unisex.-la informò.-Me lo diede mia sorella, in realtà erano due, l’altro è andato perso credo. Si chiama anello Claddagh ed è originario della mia terra, l’Irlanda.-

-Non sapevo che avessi origini irlandesi.-in effetti non glielo aveva mai detto.

-Io sono irlandese.-precisò.-Galway per essere esatti. Questo anello viene scambiato in segno di devozione. Le mani rappresentano l’amicizia, la corona la lealtà e il cuore l’amore. Se indossato con la punta del cuore rivolti verso sé stessi significa che si appartiene a qualcuno.-le spiegò.

-Tu lo porti così.-constatò.

-Perché io appartengo a te.-le sorrise e le passò un braccio intorno alle spalle.

Anche Cassandra sorrise ma improvvisamente non era poi così sicura delle parole che Angel le aveva appena detto.

Qualche giorno dopo, Angel andò in ufficio. Erano chiusi per le festività e lui voleva approfittarne per completare del lavoro arretrato prima del matrimonio. Dopo sarebbe mancato due settimane per la luna di miele e non voleva tornare trovando un mucchio di lavoro da sbrigare così voleva portarsi avanti. Ritirò la sua posta: qualche pubblicità, un assegno di un cliente, della documentazione dalla polizia ed una lettera intestata personalmente a lui e senza mittente. Ma non aveva bisogno di conoscere il mittente per riconoscere la grafia di Buffy.

Lasciò le altre buste e aprì la lettera estraendone un foglio intestato della società di Buffy e un biglietto da visita di un rinomata gioielleria di Los Angeles. Tralasciò l’ultima cosa e lesse il resto.

“Se ti scrivessi quanti fogli ho stracciato non mi crederesti. Io, la parlantina vivente, che ha difficoltà a scrivere una lettera.”

L’esordio gli fece scappare un sorrisino. Si mise più comodo sulla poltrona e continuò la lettura.

“Ti devo dare delle spiegazioni, molte per non aver accettato di venire alle tue nozze. Ho faticato tanto a convincere Dawn ed i miei amici ma so di aver fatto la scelta giusta, la mia presenza sarebbe inopportuna e lo sai. Comunque ti ringrazio per l’invito, ho fatto a te e Cassandra un regalo vi basterà andare a ritirarlo. L’indirizzo è sul biglietto da visita della gioielleria.

Sarei dovuta venire di persona ma avrei complicato le cose. Non dovrò lavorare quel giorno, ne dovrò andare in Inghilterra. Non posso essere presente, Angel, mi capisci almeno un pò? Un tempo ci riuscivi anche senza vedermi, spero che ora sia come un tempo. E poi credo anche che non sia bello che io, ex carcerata accusata di terrorismo, mi presenti alle nozze dell’avvocato più in vista di Los Angeles, anche se è il mio avvocato.

Dio...sto scrivendo balle su balle, va a finire che straccerò anche questo foglio. La realtà pura e semplice è che non posso venire perché ti amo e ti rovinerei sicuramente quel giorno felice.

Ecco, l’ho scritto. Adesso il casino l’ho fatto. Mi dispiace, mi dispiace tanto ma era giusto che ti dessi una spiegazione reale e non le scuse che do a tutti. Non so più cosa inventarmi ormai. Odiami, se vuoi, non mi importa, solo....non odiarmi troppo perché ti rovineresti la felicità che ti sei faticosamente guadagnato e che meriti.

Ho trovato una canzone in mezzo ai cd di Dawn. È come una lettera che la cantante scrive all’uomo che ama e che ha perso perché ora lui ama un’altra. Si chiama From Sarah with love e la cantante dice ad un ipotetico amore che dopo averlo considerato per tanto tempo come un amico adesso ha capito che lo ama ma è troppo tardi, lui ha trovato l’amore da un’altra parte. Così lei dice che adesso è l’altra ad aver trovato l’amore della sua vita, che l’amore si deve afferrare subito altrimenti scappa via e le occasioni perdute non si recuperano.

Poi, la cantante raccomanda al suo innamorato di prendersi cura della nuova ragazza, non deve soffrire. È ciò che io ti chiedo Angel: prenditi cura di Cassandra come facevi con me, anzi meglio! Non devi mai farla piangere ne spezzarle il cuore. Io mi sono chiamata fuori.

Auguri vivissimi, Buffy.”

Rilesse la lettera ancora e ancora memorizzandone ogni singola virgola. Era una dichiarazione d’amore ma anche di arresa. Gli diceva quello che provava veramente ma anche che non avrebbe combattuto quella battaglia persa in partenza.

Seriamente pensò ai primi anni che se ne era andato. Lui aveva continuato ad amarla mentre lei si era messa con Riley dicendogli persino in faccia che con il soldato era diverso. Che lo conosceva e amava, ma si era resa conto tardi che non era proprio così.

Aggrottò la fronte. Citandogli quella canzone, Buffy pareva gli raccomandava di prendersi cura di Cassandra e non farla soffrire. Forse per rimediare di averla abbandonata e di aver smesso di curarsi di lei quando ancora ne aveva molto bisogno.

Adesso era solo Cassandra che aveva bisogno di lui, ma soprattutto lui aveva bisogno di Cassandra. Spesso pensava che lei leggesse i suoi pensieri con il solo sguardo. Non poteva desiderare di meglio, si sentiva realizzato con lei.

Oggi, invece, pensò che Buffy avesse finalmente preso coscienza di quello che aveva provato quando aveva saputo di Riley, e poi anche di Spike. Ma ormai lui amava Cassandra e l’avrebbe sposata. Voleva farlo.

Si sentì quasi in colpa perché stava amando di nuovo. Ma pareva quasi che Buffy gli chiedesse di non farla soffrire ancora, anche se involontariamente e si sentì triste per lei.

Rimase a rimuginare almeno per altre tre o quattro ore senza riuscire a lavorare. Poi si riscosse dal suo torpore e la prima cosa che fece su nascondere la lettera dentro il cassetto chiuso a chiave della sua scrivania, la piccola chiavetta la teneva nel portafoglio e di conseguenza era sempre con lui. Cercò di lavorare un pò ma non riuscì a fare molto. Poi, arreso, lasciò l’ufficio per tornare a casa dove trovò Cassandra con Linda e alcune amiche e parenti che scartavano diversi regali. Non voleva essere d’intralcio così fece dietro front e passò il resto del giorno rinchiuso all’Hyperion.

Non l’avevano mai venduto, ne si erano portati i mobili. Era pieno di polvere e odore di chiuso. E lui, chiuso nella sua vecchia camera da letto, rimuginò tutto il giorno su cosa era giusto che facesse e cosa no. Uscì da quel posto alle sette del pomeriggio, giusto in tempo per andare a ritirare il regalo in gioielleria. Una volta a casa lo mostrò a Cassandra spiegandole che Buffy le aveva mandato un bigliettino per informarlo del regalo.

La donna volle chiamarla per ringraziarla, ma Buffy non era in casa così lasciò il messaggio di ringraziamento a Dawn per poi chiudere e andare a finire di preparare la cena non accorgendosi del turbamento del suo fidanzato.

Trascorsero le feste di Natale e gennaio comportò gli ultimi preparativi per il matrimonio, previsto per il nove del mese.

E quel fatidico giorno arrivò portando il fermento, la felicità, il nervosismo e....la fretta.

Dawn si svegliò tardi così dovette prepararsi in fretta e furia facendosi aiutare dalla sorella che non era poi così entusiasta di farlo. Ma la accontentò ed in breve tempo riuscì a farla diventare ancora più bella. Finirono appena in tempo per sentire suonare alla porta, era Xander che era passata a prenderla.

Buffy augurò loro buon divertimento e poi li cacciò praticamente via prima che tentassero di convincerla. Dopodiché finì di prepararsi e andò a trovare una vecchia compagna di scuola dei tempi di Hemery con cui si era rivista di recente per caso. Avevano deciso di rivedersi e Buffy aveva scelto proprio quel giorno per avere qualcosa da fare. L’ufficio era chiuso perché dato che ci sarebbe stata solo lei non poteva farcela con le cacciatrici.

Nella villa dove si sarebbe tenuto tutto c’era un viavai terribile che avrebbe fatto impazzire chiunque. I più agitati sarebbero dovuti essere gli sposi ma in realtà era Linda che non la piantava di piangere e dire a chiunque quanto fosse emozionata per la sua bambina. Willow minacciava di farle sparire in modo “misterioso” le corde vocali.

Nella sua stanza, Cassandra era aiutata dalla cugina Casey a truccarsi ma pareva strana anche se non lo dava a dimostrare. Riuscì a convincere la cugina a lasciarla sola per un attimo e appena ebbe chiuso la porta si rivestì in fretta e furia per poi uscire di nascosto dalla porta sul retro senza farsene accorgere. Tanto mancava ancora molto all’inizio della cerimonia, almeno cinque ore.

Wesley e Connor stavano aiutando Angel a vestirsi divertendosi a prenderlo in giro sul suo nervosismo e interrompendo ripetutamente il discorso che lui stava ripassando.

-...non amo che te e ti amerò per sempre, e bla bla bla...-borbottò per guadagnare parole.

-Bla bla bla fa parte del discorso?-lo interruppe Connor con un enorme sorriso.

-Divertente, Connor, ma ora piantatela!-li riprese sistemandosi i polsini mentre Wesley gli faceva il nodo al papillon.-Ti sei ricordato di portare gli anelli?-

-Certo.-esclamò tirando fuori l’astuccio quadrato dalla tasca dei pantaloni.

-Ti vuoi calmare?!-tentò Wesley finendogli il nodo.-Ti scoppierà il cuore di questo passo.-

Angel stava per ribattere quando bussarono alla porta e Casey entrò con un’espressione trafelata.

-Che succede? Spike ha tentato di nuovo di farti la corte?-ipotizzò.

-Si tratta di Cassandra. Non è nella sua camera.-annunciò e li vide sbiancare tutti.-Non ho detto niente alla zia Linda perché scatenerebbe un pandemonio.-

-Hai fatto bene.-concordò Angel.-Cosa sai di più?-

-Beh c’è di bello che non ha indosso il vestito da sposa ma non c’è la sua borsa dove ci sono le chiavi della macchina.-spiegò.

-E dove potrà essere andata?-esclamò Connor.

-Magari voleva stare un attimo da sola, certe cose mettono molta agitazione.-tentò Wesley pacato.-Non preoccupatevi, vedrete che tornerà.-sorrise fiducioso.

-Si.-concordò Angel.-Casey non dirlo a nessuno e non fare entrare nessuno nella sua stanza, specialmente tua zia. Connor sta di guardia con lei e appena torna avvisatemi.-i due annuirono e uscirono di corsa.-Speriamo bene.-sospirò.

-Tornerà.-ripeté Wesley e lo aiutò a mettersi la giacca.

Angel annuì e sospirò sperando in meglio.

Cassandra era andata a casa di Buffy ma non avendo trovato nessuno andò a casa di Angel. Andò nello studio del suo fidanzato e cercò velocemente il numero della cacciatrice nella sua agenda trovando quello di casa, del suo cellulare e dell’ufficio sotto la lettera S. Poi afferrò il telefono e compose quello del cellulare. La cacciatrice le rispose al terzo squillo.

-Ti devo vedere.-esordì senza neanche salutarla.

-Cassandra?-disse stralunata.-Ma non ti devi sposare?-

-Ti devo vedere.-ripeté.-Vieni al luogo della cerimonia, è urgente.-

-Scordatelo!-la rimbeccò.-Cos’è un trucco per costringermi a partecipare? Chi l’ha ideato? Dawn, vero? Scommetto insieme a Spike!-

-Non c’è nessun trucco, non ti vedrà nessuno se segui le mie istruzioni.-guardò l’orologio nervosa, ma tanto mancavano ancora diverse ore all’inizio.

-Io non seguo le istruzioni di nessuno, e poi sto lavorando.-inventò. In realtà aveva appena finito la rimpatriata con la sua compagna e stava per tornare a casa dopo aver fatto un pò di spesa.

-Ti prego.-insistette.-È una questione importante.-afferrò il telefono con entrambe le mani.

-No!-esclamò caparbia.-Io non verrò al matrimonio.-

-Buffy, per favore. Solo cinque minuti. La cerimonia inizia tra quasi cinque ore, ci vediamo sul retro e nessuno ti scoprirà. Dopo potrai andartene.-

-Non puoi dirmelo al telefono?-propose.

-È troppo importante.-dall’altra parte sentì silenzio per diversi secondi.

-E va bene, ma solo cinque minuti!-si arrese e chiuse.

Cassandra lasciò l’ufficio e tornò alla villa, ma restando sul retro. Pochi minuti dopo arrivò anche Buffy. Entrarono dalle cucine e attraverso le scale di servizio arrivarono alla sua stanza dalla stessa porta secondaria da cui era uscita.

-Si può sapere che vuoi?-esordì la cacciatrice incrociando le braccia al petto.

-Non essere troppo frettolosa.-le sorrise enigmatica ed aprì la porta chiamando la cugina che era lì davanti e che entrò immediatamente rincuorata.

-Cass, cielo, dove sei stata?-sospirò di sollievo abbracciandola.-Ero così in ansia, per fortuna non ho detto niente a tua madre.-la lasciò.

-Hai fatto bene. Puoi far venire Angel per favore? Gli devo assolutamente parlare.-le chiese.

-Ma lo sposo non può vedere la sposa prima dell’inizio.-si stupì.

-Ah le tradizioni non mi sono mai piaciute. Vai a chiamare Angel e non far accorgere a nessuno che mi vedrà.-le raccomandò. Casey annuì ed uscì di corsa.

Cassandra si voltò verso Buffy vedendola seriamente tesa con le braccia incrociate al petto.

-E lui che centra?-fece la cacciatrice cercando di mascherare il suo disagio.

-Vi devo parlare.-si limitò a dirle.

-Di cosa?-alzò le spalle.

-Lo scoprirai.-

Buffy scosse la testa e si voltò verso la finestra. Lì, appeso al gancio, vide l’abito da sposa. Si avvicinò lentamente e ne sfiorò una manica in pizzo.

-È bellissimo.-mormorò.-Io non mi sposerò mai.-

-Perché dici questo?-aggrottò la fronte perplessa.

-Perché è vero.-non si voltò.-Gli uomini scappano da me preferendo soldatesse o avvocatesse. Non sono mai stata destinata al matrimonio.-sospirò amaramente.

In quel momento la porta si aprì e Buffy fece appena in tempo a coprire il vestito con un telo prima che Angel lo vedesse. Casey rimase fuori di guardia.

-Cass che succede?-si preoccupò lui prendendola per le spalle.-Non sei ancora vestita.-notò il suo abbigliamento in pantaloni e maglione di angora.

-Angel ti devo dire una cosa. Anzi, vi devo dire una cosa.-precisò e lui notò l’ospite.

-Buffy?-si stupì.-Cosa ci fai qui?-

-È quello che vorrei sapere.-si avvicinò.-Adesso sputa il rospo.-incitò Cassandra.

-Va bene.-annuì e guardò il fidanzato.-Tu non mi puoi sposare.-

-Cosa?-fece il diretto interessato.

-Credo che deliri per la paura.-ipotizzò Buffy.-Cassandra, è normale avere paura in certe situazioni ma poi passa e certo che lui ti può sposare, ti ama!-esclamò ovvia.

-No.-scosse la testa.-Lui ama te.-le disse.

-Dato che avete ancora tempo ti consiglio di chiamare un medico.-disse ad Angel.-Penso che la cosa sia più seria del previsto.-

-Sta zitta e ascoltatemi!-la riprese. Guardò Angel.-Avrei dovuto rendermene conto al processo, il modo in cui la guardavi, le tenevi la mano e la difendevi avrebbero dovuto aprirmi gli occhi ma non ho voluto. Forse sei davvero stato innamorato di me ma non più di quanto ami lei. È con Buffy che devi stare, se oggi noi ci sposiamo rovineremo le nostre vite per sempre.-

-Cassandra io non capisco...-tentò ma lei non lo lasciò finire.

-Lo sai che ho ragione. Non puoi auto convincerti di amarmi, è una cosa distruttiva. Non sono arrabbiata, non me la prenderò. Ma ti voglio bene davvero e desidero che tu non ti penta delle tue scelte.-si voltò verso Buffy.-Non abbiamo avuto modo di conoscerci bene ma....anche se cerchi di nasconderlo si vede che lo ami.-e lei abbassò gli occhi colpevole.-Al processo Angel ti ha chiesto il primo ricordo che ti veniva in mente legato a Sunnydale e tu hai parlato di lui. Non posso essere io la causa della vostra sofferenza, non è giusto.-prese le loro mani e le unì stringendogliele forte.-Sarò per sempre vostra amica senza rimpianti e rancori, lo giuro.-e detto questo li abbracciò piangendo.

Poi si staccò da loro e sorrise contenta di quello che aveva fatto.

-Cassandra, tu sbagli.-disse Buffy lasciando la mano di Angel.-Lui vuole sposare te e questo è tutto. Vi faccio gli auguri.-fece per andarsene ma Cassandra la bloccò per un braccio.

-Angel, dille che ho ragione.-guardò l’uomo che pareva imbambolato.

-Non hai ragione!-la rimbeccò Buffy.-Addio.-fece ancora per uscire ma Cass rinforzò la stretta.

-Angel!-lo incitò.

-Senti, tu hai solo paura ma ti passerà. Adesso indossa il tuo bellissimo vestito e vatti a sposare!-esclamò esasperata. Mise la mano sulla maniglia ma Cassandra la fermò di nuovo. Roteò gli occhi in aria adesso ancora più esasperata.

-Buffy.-la chiamò piano Angel e lei si voltò.-Resta, per favore. Cassandra ha ragione.-mormorò.

Sospirò fissando il pavimento e poi alzò lo sguardo sulla sua fidanzata.

-Mi dispiace, sono stato un fallimento. Io ti amavo davvero e pensavo che avremmo potuto essere felici insieme per tutta la vita. Purtroppo sbagliavo. Mi ero ripromesso che non ti avrei mai fatto soffrire e invece lo sto facendo. Non ti ho mai meritata.-le disse in colpa.

-Non colpevolizzarti. Ho solo ventisei anni, troverò qualcun altro. Ma tu devi stare con chi ami davvero.-lo abbracciò rapidamente.-Wesley è tornato con qualche giorno di ritardo perché ha svolto una commissione per me.-andò al tavolo da toeletta ed estrasse dalla borsa un piccolo astuccio scuro.

Tornò verso Angel e lo aprì rivelandone il contenuto. Due anelli Claddagh. Li vide sgranare gli occhi.

-Quando me ne hai parlato dicendo che l’altro era probabilmente andato perso ho immaginato che fosse quello di Buffy, così ho mandato Wes a Galway perché volevo in un certo qual senso rimediare.-spiegò un pò imbarazzata.-Il secondo è il tuo, l’ho preso dal tuo comodino.-precisò.-Dovete portarli insieme.-

Porse la scatola ad Angel. Buffy era ammutolita ed emozionata insieme. Non sapeva cosa dire e fare, anche se aveva tanta voglia di piangere. Cassandra la guardò con un sorriso di ironica superiorità.

-Visto che avevo ragione?-le disse.

-Avrei tanto desiderato il contrario. Io non volevo distruggere il vostro rapporto, non è giusto.-protestò deglutendo le lacrime.-Distruggo tutto quello che tocco.-scosse la testa.

-Non è vero!-la contraddisse Angel prendendola per le spalle.-Ma non capisci? Cassandra mi ha aperto gli occhi su chi amo davvero. Dovresti essere felice.-

-Felice della sofferenza di qualcuno?! Angel a volte penso che hai smesso di conoscermi!-si divincolò.

-Angel si è espresso male.-si intromise Cassandra.-Ma dovresti davvero essere felice. E comunque io non sto soffrendo, davvero. O almeno non soffrirò se vi riunirete perché è giusto che debba essere così.-

Una lacrima rotolò sul volto di Buffy. Guardò Angel, le sorrideva. Di slancio abbracciò Cassandra mormorandole che le dispiaceva molto. Ma lei le disse che non aveva nulla di cui dispiacersi. Poi la lasciò e la spinse tra le braccia di Angel. Quando i due si staccarono dal loro abbraccio sorrise loro.

-Sentite, ho un’idea un pò...folle.-sorrise ammiccante facendoli preoccupare e passò la successiva ora e mezza a convincerli di accettare, soprattutto Buffy. Ma ci riuscì.

Finalmente era davvero tutto pronto. Gli invitati seduti sulle panche bordate di nastri e fiori bianchi in trepida attesa, lo sposo sull’altare sorrideva emozionato. Accanto a lui i due testimoni. Le damigelle percorsero la navata e appena si furono sistemate la marcia nuziale iniziò e la sposa apparve nel suo splendido vestito di pura seta e pizzo color avorio. Il velo interamente in pizzo appuntato in testa da un diadema di strass e perle ne celava il viso. Avanzava da sola senza accompagnamento tenendo in mano un bouquet di rose, orchidee e cielo stellato legato da lunghi nastri di pizzo.

Arrivò all’altare e la musica terminò. Gli invitati si sedettero e il prete si avvicinò per cominciare. Nello stesso momento, da una porta laterale, una donna uscì e si sedette in prima fila accanto a Linda che la guardò distrattamente e poi le parlò sussurrando.

-Eccoti, Cassandra. Tesoro sei bellissima.-poi la guardò bene e strabuzzò gli occhi.-Cassandra!!!!-esclamò così forte che tutti si voltarono verso di loro, sposi, prete e chierichetti compresi.

Un vocio confuso e stupito si diffuse nella la sala mentre tutti si chiedevano chi fosse, allora, la sposa.

-Cassandra cosa ci fai qui?!-continuò Linda.-E soprattutto, se tu sei qui...quella chi è?-e con un braccio indicò la sposa.

A quel punto, Angel le alzò il velo rivelandone il viso sorridente ed emozionato.

-Buffy!!!-esclamò scioccata Dawn alzandosi.

E anche chi la conosceva e non cominciò a mormorare il suo nome, mentre uno Spike nascosto dietro un pilastro se la rideva divertito per quel colpo di scena.

Cassandra si alzò e salì sull’altare per dire, giustamente, qualcosa.

-Ehm...-esordì.-Io ed Angel abbiamo parlato e abbiamo capito che non ci possiamo sposare per il semplice fatto che non ci amiamo più come una volta.-spiegò.-Angel ama Buffy ed è giusto che stiano insieme ma dato che non ci andava di sprecare tutti questi preparativi che vanno avanti da mesi abbiamo decretato che sia giusto che oggi si celebri comunque un matrimonio.-sorrise.-Quindi ora andremo avanti con la cerimonia.-si voltò verso il parroco.-Padre la sposa si chiama Buffy, non più Cassandra. Ora può andare avanti.-e detto questo tornò al suo posto.

Al padre non rimase che fare come gli era stato detto e dopo aver invitato tutti al silenzio cominciò.

-Siamo oggi qui riuniti per unire nel sacro vincolo del matrimonio quest’uomo e questa donna. Se qualcuno è a conoscenza di anche un solo valido motivo per cui non debbano unirsi che ne faccia parola ora o taccia per sempre.-attese qualche secondo ma nessuno parlò e allora andò avanti.

Il rinfresco era ottimo. Il cibo era perfetto e l’atmosfera allegra e divertente. Tutti i parenti di Cassandra, tranne Casey, avevano preferito andarsene dopo la cerimonia religiosa avendo capito di essere un pò di troppo. Certo sarebbe avanzato un sacco di cibo ma Faith, Xander, Cordelia e Cassandra se lo erano già diviso.

Linda non faceva altro che lamentarsi per qualsiasi cosa. I soldi che avevano speso, il bel vestito della sua bambina indosso ad un’altra, che mascalzone Angel, che vipera quella Buffy, povera la sua piccolina, lei non avrebbe sborsato un centesimo, che brutte fedi avevano scelto....Angel e Buffy avevano deciso di usare i due anelli Claddagh come fedi nuziali al posto dei soliti cerchietti d’oro. Erano belli e per loro avevano un significato tutto speciale.

Ad un certo punto, stanca di tutte quelle lamentele, Buffy le sedette accanto raccattando il vestito in modo che nessuno lo pestasse. Si era tolta l’ingombrante velo lasciandolo sul suo tavolo ma restando con l’elegante diadema.

-Signora Higgins...-esordì.-Per cominciare le dico che lamentarsi non cambierà una virgola di quello che è successo. E poi la informò che ho già staccato due assegni di rimborso. Uno l’ho dato a Cassandra per il vestito promettendole che quando si sposerà gliene regalerò un altro, e il secondo l’ho dato a suo marito per pagare la vostra parte delle spese che avete sostenuto. Stia allegra! Stiamo festeggiando un matrimonio!-esclamò e poi si alzò per andare da Wesley e Fred.

Linda si voltò verso il marito furente.

-Ti ha ripagato?-esclamò.

-Io non le ho detto niente, ha fatto tutto lei.-si difese.-Non li volevo i soldi perché essendo senza genitori mi pareva carino pagare ma lei ha così insistito.-

-Cosa ci troverà poi Angel in lei, Cassandra è migliore di quella lì. Guarda che amici poi! Gay, tipi senza un occhio e quell’ossigenato che sta intorno a Casey!-protestò indicando Spike.

-Cara, quel tipo lavora con Angel.-le precisò.

Scocciata, la donna si alzò per andare via trascinandosi dietro anche il marito. Salutarono velocemente Cassandra e andarono via senza guardare più nessuno. Linda uscì con un’espressione sdegnata che fece scuotere la testa alla figlia imbarazzata per lei. Poi riprese a parlare con Xander e Faith.

Fuori, nel giardino, finalmente Cordelia e Connor avevano avuto un momento per parlare e chiarirsi.

-So che hai saputo di Jasmine. Mi dispiace tanto.-fece lui imbarazzato abbassando la testa.

-Sapevi anche tu che era tutto sbagliato.-alzò le spalle.

-Come stai ora?-si informò.

-Mi sono ripresa, sono di nuovo in carreggiata.-sorrise.-Connor, senti, ho degli anni più di te ma soprattutto sappiamo che a parte la follia dell’anno scorso tra noi non può più esserci nulla a parte una profonda amicizia.-

-Lo so, ma io ho tante cose di cui farmi scusare anche da te.-sospirò colpevole.

-Non preoccupati.-gli sorrise di nuovo e poi si abbracciarono per qualche minuto chiarendo così tutte le incomprensioni del passato.

Quando si staccarono si sorrisero, adesso sarebbe andato tutto bene.

-Ti serve qualcuno della tua età e che sappia anche badare al tuo lato un pò folle.-ci pensò su qualche secondo.-Dawn andrebbe benissimo per te!-esclamò.-Che ne pensi?-

-L’ho intravista ma non abbiamo ancora avuto occasione di parlare. È carina.-ammise imbarazzato.

-È vero, ed io sono un mito a mettere insieme le coppie.-ammiccò e tornò dentro tenendolo a braccetto mentre lui cominciava a protestare e tentare di staccarsi.

Dawn era seduta al tavolo, adesso si annoiava un pò. Dopo la cerimonia religiosa aveva passato diverse ore a parlare con i parenti di Cassandra che avendole sentito esclamare il nome della nuova sposa le avevano fatto milioni di domande sul perché la conoscesse. E lei aveva detto a tutti che era sua sorella, che era già stata con Angel, che si erano amati molto, eccetera eccetera eccetera....

Aveva anche scambiato chiacchiere con tutti gli amici, aveva ballato con Xander, con Giles ed anche con Angel che l’aveva invitata mentre la sposa ballava con Giles.

Adesso osservava tutti gli altri. Willow e Kennedy stavano ballando, così come gli sposi. Cassandra stava parlando con Xander e Faith ballava con Robin, anche Wesley e Fred si erano messi a ballare mentre Lorne parlava con Giles e Gunn, Spike stava ancora tentando di abbordare Casey e Cordelia e Connor erano usciti.

Cordelia arrivò di corsa trascinando Connor per una mano che tentava di svincolarsi protestando.

-Ehi, che ci fai qui tutta sola?!-chiese allegramente a Dawn che alzò il viso su di lei.

-Tutti parlano di cose troppo complicate per me e Spike sta cercando di fare colpo su Casey.-spiegò.

-Immagino che tu non abbia ancora conosciuto il figlio dello sposo.-lo spinse in avanti.-Dawn, lui è Connor, il figlio di Angel. Connor questa è Dawn, la sorella di Buffy.-li presentò mentre entrambi arrossivano e balbettavano un “piacere di conoscerti”.

Poi si lasciarono le mani e guardarono da un’altra parte imbarazzati.

-Perché non andate a ballare? Non lo sapete che la tradizione vuole che il figlio dello sposo e la sorella della sposa facciano almeno un ballo?-fece uno dei suoi classici sorrisi a trentadue denti che non promettevano niente di buono mentre prendeva una mano di Dawn facendola scattare in piedi e la metteva in quella di Connor spingendoli verso la pista da ballo.

-Non ho mai sentito di questa tradizione, Cordy.-la rimbeccò Connor.

-L’ho appena inventata.-spiegò.-Coraggio, non fate i timidoni!-li esortò e li lasciò soli a bordo della pista, rossi, imbarazzati e....mano nella mano.

-Beh..visto che ormai siamo qui....che ne pensi....si insomma....ti andrebbe....di ballare?-balbettò il ragazzo avvampando.

-Io...beh...perché no.-accettò con un timido sorriso e anche loro presero posto nella pista da ballo.

Un’ora dopo ridevano, parlavano e scherzavano come se si conoscessero da una vita. E già progettavano di vedersi il giorno dopo nel campus dell’università. Frequentavano la stessa università e non si erano mai incontrati. Beh, da quel giorno si sarebbero incontrati tutti i giorni.

Ad un certo punto, si avvicinarono agli sposi che erano seduti ad un tavolo a parlare con Cassandra. La donna era felice di averli riuniti, non aveva alcun rimpianto. Non avrebbe lasciato il suo posto alla Wolfram&Hart, lo adorava, ma adesso molte cose sarebbero cambiate.

-Ah, Buffy questo vestito ti sta che è una meraviglia.-Cassandra le sorrise e le strinse una mano.

-Penso comunque che è ingiusto, era il tuo vestito. Ma te ne comprerò un altro, lo giuro.-si affrettò a dire facendola ridere.

-Me l’hai già ripagato e per me basta.-

-Ma non per me, ci tengo.-insistette.

-E va bene.-si arrese e si rivolse ad Angel.-Adesso capisco perché ti sei innamorato di lei.-

-Buffy è sempre stata unica.-sorrise.-Ma penso che anche l’altra donna che ho molto amato è unica e spero che presto trovi qualcuno che sappia amarla davvero.-le strinse una mano.

-Lo spero anch’io. Resterai comunque un grandissimo amico per me, Angel, ti voglio tanto bene.-gli accarezzò una guancia.

E in quel momento arrivarono Dawn e Connor ridendo allegri.

-Ehi, certo che ci avete preparato un bello scherzetto voi tre!-esordì Dawn.-Dopo la funzione ho passato ore a spiegare a tutti chi era la nuova sposa, perché la conoscevo e della vostra storia.-si lamentò.

-Come se tu non ti fossi divertita a raccontarla, vero paparazzo?!-la riprese Buffy.

-Lo ammetto, è stato interessante.-li fece ridere.-Ehi, sapete che io e Connor andiamo nella stessa università? E non ci eravamo mai incontrati!-

-E a parte questo evento adesso come vi siete conosciuti?-si informò Angel.

-Ci ha presentato Cordelia.-gli rispose Connor.

-Prevedo guai.-commentò guardando Buffy.

-Di quelli grossi.-concordò la moglie.

-Adesso vi lascio, vado a cercare mia cugina.-Cassandra si alzò guardandosi in giro ma non la vide da nessuna parte.-Che diavolo di fine ha fatto Casey?-si chiese.

-Oh no, Spike ha colpito ancora.-Buffy scosse la testa.

-Ah, non credere che Casey sia un angioletto. Beh vorrà dire che parlerò con gli altri finché non tornano da qualsiasi posto siano andati a nascondersi quei due.-sorrise e si allontanò.

-Beh, sorellina, capisco che tu dovrai vivere con tuo marito adesso ma....dove? E soprattutto: dovrò trovarmi una camera al campus?-Dawn incrociò le braccia al petto curiosa sorridendo alla sorella.

-Casa mia è grande, a Beverly Hills e con camere a sufficienza per tutti.-rispose Angel.-Vi piacerà.-

-Allora vengo anch’io con voi!-esclamò felice.

-Ma spero non per troppo.-precisò Buffy fingendosi infastidita.

-Allora quasi quasi ogni tanto vengo anch’io a passare la notte da voi.-propose Connor.

-Se ti va.-Angel alzò le spalle e guardò l’ora.-Sono quasi le due di notte.-li informò.

-Io non ho sonno.-gli sorrise la moglie.

-Ah, Buffy ho già parlato con Willow. Stasera resto da lei e Kennedy.-le disse Dawn.

A quel punto, Angel assunse un’aria un pò dispiaciuta.

-Ehm, amore, non potremo andare in viaggio di nozze per il momento perché le prenotazioni ed i biglietti sono a nome mio e di Cassandra. Ma rimedierò al più presto, dopo aver disdetto questa precedente prenotazione.-le spiegò.

-Non preoccuparti, vorrà dire che ce ne staremo qualche giorno chiusi in camera.-ammiccò.

-Oh no, non cominciate, vi prego!-esclamò Dawn disgustata.

-Già, è degradante.-concordò Connor.-Tu sei mio padre!-

-Ma sembro tuo fratello e ho il corpo di un ventottenne.-lo rimbeccò Angel.

-Spero che adesso che vi siate riuniti non ci stressiate più con i vostri problemi.-pregò Dawn.

-Dawn guarda qui.-e Buffy le agitò davanti la mano sinistra.-Non è solo un anello, ma una fede nuziale. Siamo sposati, ricordi?-

-Quindi, ora posso avere un nipotino?-sorrise eccitata al solo pensiero.

-Credo che sia un pò prestino.-rifletté Angel.

-È vero, dacci almeno qualche anno.-concordò la moglie.

-Magari una bella femminuccia.-insistette.

-Dawn!-la riprese.

-Allora, come stanno i due novelli sposini?!-esordì Willow arrivando mano nella mano con Kennedy.

-Benissimo.-sorrise loro Buffy.

-Io li sto già invogliando a darmi un nipotino.-le informò Dawn.

-Non starai andando di fretta?-rifletté Kennedy.

-Abbiamo cercato di diglielo tutti.-precisò Angel.-Inizieremo a pensarci tra qualche anno, cause, cacciatrici e demoni permettendo.-e fece ridere i suoi ascoltatori.

Lasciarono la villa che erano quasi le cinque del mattino, nessuno aveva voglia di interrompere i festeggiamenti ma si era fatto davvero troppo tardi così li conclusero.

Willow e Dawn dovettero aiutare Buffy a mettersi in macchina insieme al suo ingombrante abito, poi lei ed Angel, a bordo di una delle sue lussuose macchine, andarono via mentre tutti li salutavano. Era una cosa un pò plateale, dato che sarebbero solamente andati a casa di Angel e non all’aeroporto per partire per il viaggio di nozze. Dopo quel saluto, tutti tornarono alle loro case per dormire finalmente, cosa che durò almeno fino al pomeriggio inoltrato.

Durante il tragitto in macchina, Buffy si addormentò un pò. Angel non si stancava mai di voltarsi e guardare il suo viso disteso e rilassato nel sonno voltato verso di lui. Quasi gli dispiacque svegliarla quando arrivarono ma voleva che almeno gettasse un’occhiata alla sua nuova casa.

La aiutò a scendere e poi si incamminarono per il vialetto d’ingresso. Per fortuna a quell’ora dormivano tutti, l’ultima cosa che gli serviva era un’orda curiosa di vicini di casa che accorrevano per congratularsi e notare che la sposa aveva un viso diverso. A quello sarebbero seguiti commenti e voglia di sapere e lui era proprio stanco per non parlare di Buffy.

-Non vedo l’ora di togliermi le scarpe, ho i piedi a pezzi.-commentò lei con la voce insonnolita.

-Resisti ancora un pochino.-le sorrise inserendo la chiave nella toppa ed aprendo la porta. La spalancò senza entrare e prima che lei se ne rendesse conto la prese in braccio e varcò la soglia. Poi se la richiuse alle spalle con un calcio.

-Wow, non immaginavo che tenessi a questa tradizione.-sorrise dandogli un bacio sulle labbra.

-Le tradizioni vanno rispettate.-la mise a terra e chiuse la porta a chiave.

Lei si tolse le scarpe tenendole in mano e avanzò qualche passo nel salotto ingombro di regali di nozze.

-Credo sia giusto che Cassandra riabbia i suoi regali.-propose.

-Gliene ho già parlato, verrà a riprenderseli tra qualche giorno.-la informò.

-Mi piace questa casa.-sorrise.

-Ma se hai visto solo il salotto.-ricambiò.-Guarda che ci sono anche una cucina, una sala da pranzo molto grande, un bagno qui al piano terra ed uno al piano di sopra, un seminterrato e cinque camere da letto.-le elencò.

-Farò un giro turistico un’altra volta se non ti dispiace.-gli cinse il collo con le braccia poi gli saltò in braccio facendolo ridere.-Adesso voglio solo vedere la tua camera da letto.-precisò.

-Andiamo subito.-e si incamminò su per le scale.-Alla donna delle pulizie prenderà un colpo quando verrà, non doveva trovare nessuno.-

-A che ora viene?-si informò mentre entravano nel corridoio.

-Alle dieci.-aprì una porta ed entrò nella sua camera.-Benvenuta nella tua nuova camera.-la depositò con i piedi per terra.

-Carina.-sorrise posando il velo di pizzo su una sedia.-Facciamo le cose con calma o ci svestiamo subito.-ammiccò avvicinandosi lentamente a lui che fece finta di pensarci.

-Uhm...preferirei uno spogliarello.-decise.

-A quest’ora del mattino?-lo riprese e gli diede le spalle.-Sbottonami il vestito, dai.-lo incitò e lui aprì uno alla volta i bottoni di madreperla per poi farle scivolare il vestito ai piedi.

A quel punto la fece voltare e guardò nei suoi occhi con uno sguardo felice. Le accarezzò il viso dolcemente e poi si chinò a baciarla.

-Ti amo, lo sai?-le mormorò con la fronte poggiata alla sua.

-Lo so, perché anch’io ti amo.-gli rispose.

E quella notte fu l’inizio di una nuova vita che si lasciava alle spalle tutte le lacrime del passato e i momenti in cui avevano creduto che nulla li avrebbe mai più ricondotti l’uno nelle braccia dell’altra. Beh avevano dimostrato che, nonostante tutto, loro ci erano riusciti e adesso non si sarebbero separati mai più.

 

FINE.