SAVING HER PARTE 1 -
di
Cristal (e-mail cristallidiluce@libero.it)
spoiler:
fine stagione 5 Ats, con le uniche differenze che Cordelia è ancora in coma,
Angel è umano e ha un nuovo amore.
nota:
dopo la distruzione di Sunnydale lo stato ha ritenuto, erroneamente, che la
responsabile sia Buffy cui sono seguiti l’immediato arresto e poi il processo(è
una cosa surreale, lo so!). Ora, a distanza di un anno, le cose cambiano in
peggio. Il personaggio di Cassandra Higgins è una mia invenzione. Le canzone
riportata qui è “Not like the others girls” dei Rasmus, la traduzione non sarà
il massimo, sorry!
Disclaimer:
i personaggio di Angel e Buffy the Vampire Slayer sono di Joss Whedon,
Le
sette del mattino. La sveglia suonò puntuale come al solito e lui allungò un
braccio sul comodino per spegnerla.
Sospirò
stiracchiandosi e poi aprì gli occhi sbattendo più volte le palpebre. Si alzò
silenziosamente per non svegliare la donna che dormiva accanto a sé e a piedi
nudi si diresse nel bagno. Fece una doccia e con un asciugamano avvolta intorno
alla vita andò in cucina. Passandosi un asciugamano tra i capelli mise su il
caffè. Un tempo non lo prendeva perché la caffeina lo rendeva nervoso, adesso
gli piaceva concedersi una tazza di quel liquido scuro la mattina ma era
l’unica che prendeva durante tutta la giornata. Per rilassarsi al lavoro o
affrontare pile di pratiche preferiva il solito tè.
Mentre
il caffè saliva nella caffettiera accese la televisione sintonizzandosi sul
telegiornale del mattino. Una cronista davanti al tribunale di Los Angeles
parlava di un fatto di cronaca che già si propinava da un anno. Lui sapeva
tutto su quel caso perché lo seguiva assiduamente dalla tv.
-...ed
è prevista per stamattina alle dieci l’ennesima udienza che vede accusata Buffy
Anne Summers della distruzione della cittadina di Sunnydale...-
E
l’immagine cambiò facendo vedere Buffy ammanettata che veniva condotta fuori
dal tribunale dopo una delle udienze. Il viso abbassato, l’espressione ormai
rassegnata ma gli occhi disperati. Era attorniata di giornalisti che volevano
estorcerle un qualsiasi commento ma lei rimaneva muta.
E
l’immagine tornò alla cronista che ancora commentava.
-...avvenuta
un anno fa. Buffy Summers non ha mai fatto i nomi dei suoi complici terroristi
ne di quale organizzazione terroristica faccia parte e neanche del motivo per
cui ha fatto radere al suolo Sunnydale...-
Afferrò
il telefono e compose un numero a lui familiare. Attese pazientemente una
risposta che avvenne dopo qualche secondo.
-Wesley?...Ti
sei appena svegliato?-chiese al suo collaboratore.
-No,
sono sveglio da venti minuti.-gli rispose.-Guardavo il telegiornale.-aggiunse.
-Hai
sentito l’ultima? L’hanno definita una terrorista.-il suo tono di voce era
scandalizzato, spense il caffè che era salito tutto.
-Già,
è atroce.-concordò.-Se solo sapessero che in realtà ha sventato la peggiore
Apocalisse della storia dell’umanità.-sospirò.-Ma non c’è niente che possiamo
fare.-concluse sconsolato.
-È
vero.-si versò una tazza di caffè.-Mi stupisce che Dawn o Willow non siano
venuti da noi per la sua difesa. In fondo ora siamo avvocati!-protestò.
-Angel
lo siamo da solo un anno. Non siamo ancora bravi e oltretutto al momento siamo
ancora impegnati a mettere
-Si,
forse hai ragione.-si calmò.-Ci vediamo tra poco, vado a svegliare
Cass.-sorrise.
-Anche
stanotte è rimasta da te?-gli chiese malizioso.-A quando la convivenza?-lo
punzecchiò.
-A
dopo Wes.-rise e chiuse.
Guardò
la televisione, il telegiornale aveva smesso di parlare del caso di Buffy e
stava parlando di un incidente d’auto avvenuto quella notte. Finì il caffè e la
spense. Andò nella camera da letto e si sedette sul letto chinandosi a baciare
sul collo la sua compagna, il suo nuovo amore.
-È
giorno tesoro mio.-le mormorò con un sorriso.
La
donna sospirò e si mosse, poi aprì gli occhi e come buongiorno ricevette un
appassionato bacio.
-Uhm...questo
si che è un buon modo di cominciare la giornata.-bofonchiò con un sorriso.
-Bene,
mi fa piacere. Io mi sono già fatto la doccia, ho preso un caffè e chiamato
Wesley per una cosa. Mentre mi vesto che ne dici di alzarti?-le accarezzò una
guancia con un dito.
-Adesso?-protestò
facendo il muso.
-Sono
le sette e mezza, alle nove devo essere in ufficio perché c’è un caso che io e
gli altri dobbiamo controllare e dobbiamo fare una riunione.-le spiegò.
-Va
bene.-assentì malvolentieri.
Si
alzò e andò nel bagno. Quando uscì con l’asciugamano avvolta intorno al corpo,
Angel si era già vestito e si stava facendo il nodo alla cravatta.
-Uh
come siamo eleganti e professionali.-lo prese in giro iniziando a vestirsi.
-Per
portare
-Lo
faresti davvero?-si stupì gettando l’asciugamano sul letto e andando verso
l’armadio. Aveva già la biancheria indosso.
-No,
sciocchina, scherzavo. Essere vampiro come lo ero io è terribile, soprattutto
con la mia maledizione.-precisò.
-L’attimo
di pura felicità, vero?-gli chiese prendendo una gonna a campana nera lunga fin
sotto al ginocchio e indossandola.
-E
non solo.-non le diceva mai nulla sulla clausola della maledizione, significava
dirle tutto di Buffy e della loro storia. Non voleva farlo.
Aveva
conosciuto Cassandra ad agosto dell’anno prima, era venuta da loro perché un
demone le dava la caccia apparentemente in modo inspiegabile. Solo dopo avevano
scoperto che il demone cercava sempre donne fertili in modo da potersi
diffondere tramite loro, in pratica voleva metterla incita e far dare la vita
ad almeno cinque o sei piccoli demoni.
Angel
e gli altri se ne erano occupati e dopo pochi giorni il demone era storia. Ma
Angel era rimasto colpito da lei e così avevano preso a frequentarsi. A
settembre stavano già insieme, a Natale, Angel era tornato umano. La sua
profezia si era avverata.
Non
voleva bruciare le tappe con lei ma aveva deciso che per il loro primo
anniversario le avrebbe chiesto di sposarlo. La amava davvero e voleva passare
la vita con lei. L’aveva persino presa a lavorare con loro alla
Wolfram&Hart.
Poco
dopo uscirono dall’elegante e lussuoso appartamento di Angel in centro e si
diressero all’ufficio. Trovarono Harmony già al suo posto intenta a ricopiare
al computer una pratica. Appena li vide disse loro che Gunn e Lorne erano già
nel suo ufficio.
Entrarono
e salutarono i due allegramente, poi Angel prese posto dietro la sua scrivania
e chiese ai due come andava quella mattina.
-Ehm...hai
visto...si insomma...-balbettò Gunn.-Il telegiornale stamattina?-chiese alla
fine.
-Si.-rispose
piano d’un soffio.
-E
allora?-lo incitò Lorne.
-E
allora cosa?-lo guardò perplesso.
-E
sei così tranquillo?-si stupì sedendosi su una delle sedie.-La sua accusa è
grave, rischia grosso.-
-Non
ha più sedici anni ed io ho smesso di seguirla nel buio da molto
tempo.-sembrava disinteressato ma solo lui sapeva che in realtà gli bruciava
ancora molto la visita dell’anno prima dove lei aveva rifiutato il suo aiuto
diretto e non solo.
“Lui
è nel mio cuore.”
Sentì
ancora distintamente le parole ma si costrinse a scacciare il ricordo.
-Ma
di che state parlando?-si intromise Cassandra che non aveva capito molto.
-Il
caso di quella ragazza che si dice abbia fatto radere al suolo la cittadina di
Sunnydale.-le spiegò brevemente Gunn.
-Ah,
si l’ho sentito.-si sedette sull’altra sedia di fronte la scrivania.-Dovrebbero
darle la sedia elettrica per quello che ha fatto.-commentò sprezzante.
-Cassandra!!-la
riprese bruscamente Angel.-Cambiamo argomento per favore!-concluse prendendo in
mano dei fogli davanti a sé.
In
quel momento bussarono alla porta e subito dopo entrarono Spike e Fred parlando
allegramente di un’avventura di un paio di mesi prima. Dopo di loro entrò
Wesley con in mano una cartelletta su cui stava controllando una scartoffia.
Chiamarono Harmony in modo che mettesse a verbale la loro riunione.
A
Cassandra non piaceva lavorare in silenzio e ormai tutti si erano abituati al
fatto che in quei momenti metteva un cd nella radio a basso volume in modo che
non disturbasse e poi si univa alla riunione. Il motivo di quel giorno era
decidere se assumere o meno un nuovo avvocato dato che c’era un buco, uno degli
avvocati era andato in pensione.
-C’è
quel giovane avvocato che abbiamo avuto qualche mese fa come tirocinante che
sarebbe adatto.-propose Fred.-Mi sembrava molto competente.-aggiunse.
-È
vero.-concordò Lorne.
-Si
ma si era anche presentata un’avvocatessa che si era da poco licenziata da un
altro studio legale.-ricordò loro Wesley.
-Sono
entrambi validi avvocati a quanto pare ma dobbiamo stare attenti: stiamo avendo
buoni risultati con questo studio, non possiamo rischiare di perderli.-disse
Angel serio.
-Certo,
hai ragione ma...-
Ma
improvvisamente Angel non stava ascoltando più la riunione. La canzone appena
iniziata l’aveva colpito. Era un pezzo dei Rasmus, un gruppo che non gli
piacevano molto ma che Cassandra gradiva particolarmente. Non aveva mai fatto
caso a quella canzone ma adesso la ascoltò intensamente.
Si
chiamava Not like the others girls.....Non come le altre ragazze.
No
more blame I am destined to keep you sane....Niente più colpa sono destinato a
mantenerti sana.
Gotta
rescue the flame...Devo salvare la fiamma
Gotta
rescue the flame in your heart....Devo salvare la fiamma nel tuo cuore.
-Io
voto a favore del tirocinante.-disse Spike.-Era in gamba e mi sembrava a posto,
non sembrava uno che riporta questa baracca sulla via del male.-alzò le spalle.
Angel
non disse nulla. Quella canzone lo aveva rapito.
No more blood I will be there
for you my love...Niente più sangue ci sarò per te amore mio.
I will stand by your
side...Starò al tuo fianco.
The
world has forsaken my girl...Il mondo ha abbandonato la mia ragazza.
-Magari
al momento ci converrebbe tenere libero il posto. Non vorrei che fossimo
avventati nella scelta e Los Angeles è piena di avvocati competenti.-propose
Gunn.
-Sarebbe
un’idea.-concordò Wesley.
I
should have seen it would be this way....Avrei dovuto vedere che sarebbe stato
in questo modo.
I
should have known from the start what she’s up to...Avrei dovuto sapere
dall’inizio cosa le sarebbe successo.
When
you’ve loved and you have lost someone...Quando hai amato e hai perso qualcuno.
You know what it feels like
to lose...Sai come ci si sente a perdere.
-Oppure
potremmo riempire il buco con Cassandra.-propose Lorne.-Non è un avvocato ma in
realtà non lo siamo nemmeno noi. È brava e imparerà in fretta.-
-E
questo ci risolverebbe il problema.-concordò Gunn.
She’s
fading away...Lei sta svanendo via.
Away from this world....Via
da questo mondo.
Drifting
like a feather....Andando alla deriva come una piuma.
She’s
not like the others girls...Lei non è come le altre ragazze.
She
lives in the clouds...Lei vive nelle nuvole.
And talks to the birds...E
parla agli uccelli.
Hopeless little one...Piccola
disperata.
She’s not like the others
girls I know...Lei non è come le altre ragazze lo so.
-Beh
non so se sarei in grado di ricoprire il ruolo di avvocato.-si schernì
Cassandra.-Al momento sto solo al centralino.-ricordò.
-Sarebbe
una bella promozione.-ironizzò Spike facendola ridere.
No
more shame she has felt too much pain in her life...Niente più vergogna ha
provato troppo dolore nella sua vita.
In
her mind she’s repeating the words...Nella sua mente sta ripetendo le parole.
All the love you put out will
return to you...Tutto l’amore che hai dato tornerà a te.
-Angel
che ne pensi?-lo interpellò Wesley ma lui non gli rispose, fissava la radio
intensamente.
I
should have seen it would be this way....Avrei dovuto vedere che sarebbe stato
in questo modo.
I
should have known from the start what she’s up to...Avrei dovuto sapere
dall’inizio cosa le sarebbe successo.
When you’ve loved and you
have lost someone close to you...Quando hai amato e hai perso qualcuno vicino a
te.
You know what it feels like
to lose...Sai come ci si sente a perdere.
-Angel?-lo
chiamò ancora l’inglese.
-Amore,
tutto bene?-gli chiese Cassandra toccandogli un braccio. Quel gesto parve
svegliarlo, tanto che sobbalzò impercettibilmente e fissò gli altri.
-Cosa?-chiese.-Scusatemi,
mi sono distratto un attimo. Che dicevate?-si riconcentrò sulla riunione.
-Gunn
ha proposto di lasciare il buco libero mentre Lorne ha proposto di riempirlo
con Cassandra. Tu che ne pensi?-gli riassunse Gunn.
-Ci
penseremo e poi decideremo, tanto non abbiamo nessuna fretta.-decise.
-È
una buona idea.-concordò Fred.
-Bene,
allora la riunione finisce qui.-sistemò i suoi fogli e si alzò per andarsi a
versare un bicchiere d’acqua. Mentre beveva gli si avvicinò Spike.
-Quella
canzone ti ha ricordato lei, non è vero?-lo incalzò tranquillo, ma parlò
sussurrando.
-Vive
sulle nuvole e parla agli uccelli.-citò con un sorriso.-Credo che quella Buffy
sia morta da tempo.-bevve un altro sorso d’acqua.
-Quella
Buffy si è assopita da tempo perché ha dovuto farlo.-lo corresse.-Il mondo l’ha
davvero abbandonata.-scosse la testa sconsolato.
-Già.-disse
amaro.-E non possiamo fare niente per salvare la fiamma nel suo cuore.-
-Lo
so. Sta proprio andando alla deriva, povera Buffy.-scosse di nuovo la testa.-E
noi siamo due scemi perché parliamo citando canzoni!-e si allontanò dal suo
sire per andare da Gunn.
Angel
finì il suo bicchiere d’acqua riflettendo su quella canzone che gli aveva
ricordato la situazione difficile di Buffy. Poi si voltò e fissò Cassandra che
parlava sorridendo con Fred, Harmony era appena uscita dallo studio per
ricopiare a computer il verbale della riunione.
Rimasero
ancora a discutere se lasciare il posto vuoto oppure trasformare Cassandra in
un avvocato ma almeno quel giorno non presero una decisione. Poi...quasi un’ora
dopo sentirono delle voci provenire dalla scrivania di Harmony.
-Aspetta,
non puoi passare!-esclamò proprio Harmony.-Ehi, Dawn, ferma!-esclamò più forte.
-Lasciami
andare Harmony!!-urlò una giovane voce femminile.
-Dawn!!-richiamò
Harmony.
-Dawn
aspetta!-esclamò un’altra voce diversa da quella di Harmony e da quella della
ragazza.
Subito
dopo la porta si spalancò rumorosamente ed una ragazza di circa diciotto anni
entrò seguita a ruota da Harmony e da una donna con i capelli rossi.
Non
ebbero tempo di dire o capire niente che la ragazza si era già gettata tra le
braccia di Angel scoppiando in un pianto disperato.
-Oh
Angel...solo tu mi puoi aiutare.-singhiozzò stringendolo forte.
-Shh...andrà
tutto bene.-le mormorò perché nonostante la rapidità degli eventi aveva
riconosciuto la ragazza che piangeva stretta al suo collo.
-La
condanneranno a morte, Angel capisci?!-si staccò e lo prese per le spalle.-Me
la uccideranno e lei è innocente! Ti prego, Angel, aiutala!-pianse.
-Chi
uccideranno?-le chiese.-Senti, calmati adesso e spiegami tutto con calma.-la
fece sedere sulla sua poltrona.-Harmony le prendi un bicchiere d’acqua?-le
chiese e la segretaria scattò.
Pochi
secondi dopo glielo aveva già dato ed Angel stava aiutando la ragazza a bere.
-Va
meglio adesso?-le chiese e lei annuì.-Spiegami con calma che sta succedendo.-ma
la ragazza riusciva solo a piangere.
-Si
vocifera che condanneranno Buffy a morte.-rispose per lei la donna dai capelli
rossi che era arrivata al seguito di Harmony.
-Cosa?-esclamò
stupefatto Spike.-Rossa, non stai dicendo la verità?-
-Ti
sembra che Dawn avrebbe fatto una simile irruzione per una pena di
vent’anni?-lo riprese.
-Willow
siediti.-la incitò Angel.-Adesso vedremo cosa possiamo fare.-e la strega rossa
prese posto su una delle sedie di fronte la scrivania.
-Dio,
la condanna a morte.-mormorò Wesley sconvolto.
Harmony
chiuse la porta in modo che nessuno da fuori potesse sentire la loro
discussione.
-Perché
la condanna a morte?-chiese Angel e poi ci pensò bene.-In California non c’è la
pena di morte.-
-Credono
che sia una terrorista. Sono convinti che sia a capo di un’organizzazione e
oltre alla punizione sperano anche di far uscire allo scoperto gli inesistenti
membri.-spiegò Willow.-Tutti hanno dichiarato che è stato un disastro naturale,
dei sismologi hanno persino scandagliato la zona ma a loro sembra strano che il
terremoto abbia distrutto solo Sunnydale.-
-Le
scosse si sono sentite fino a San Diego, se non ricordo male.-si intromise
Wesley.
-Si,
è vero, ma l’epicentro era a Sunnydale per questo è stata distrutta. O meglio,
questa è la spiegazione normale. Non possiamo andare a dire che è stata
-E
cosa volete che faccia io?-si stupì Angel.
-Prendi
la sua difesa.-gli rispose Dawn.-Solo tu puoi riuscire a dichiarare che non
solo non è una terrorista ma è innocente. Ti assumo come suo avvocato, ti
prego!-fece supplichevole.
Angel
ci rifletté qualche secondo fissando il pavimento, e si disse che forse la canzone
era stata un segno del destino. Il mondo l’aveva abbandonata e adesso spettava
a lui salvarla.
-Dammi
il numero del suo avvocato.-le disse afferrando il telefono.
Dawn
gli dettò il numero e poi rimase all’ascolto mentre Angel attendeva che
qualcuno rispondesse.
-Buongiorno,
parla Angel O’Donovan dello studio legale Wolfram&Hart. Vorrei parlare con
il legale di Buffy Anne Summers...-rimase all’ascolto.-...Non voglio la sua
segretaria o il suo delegato, mi interessa il suo avvocato e si sbrighi!-attese
qualche secondo.-Si, buongiorno, sono Angel O’Donovan dello studio legale
Wolfram&Hart...Non mi importa se stava andando in tribunale...Può dirmi le
ultime notizie sul suo caso?....Ma caso disperato ci sarà lei!-si infervorò.-Mi
mandi immediatamente tutta la documentazione, da questo momento prendo io in
mano il caso...Si, è licenziato!...Mandi pure a me il conto della parcella,
pagherò io per conto di Dawn Summers. E mi mandi la documentazione subito!-e
chiuse sbattendo la cornetta.-Incompetente!-lo apostrofò scuotendo la testa.
-Angel
sei sicuro di volerti assumere questa responsabilità?-fece Gunn perplesso.
Il
suo datore non gli rispose fissando lo sguardo su Dawn.
-Saresti
dovuta venire da me subito.-la rimproverò bonariamente.
-Mi
dispiace tanto, ma quel tipo sembrava competente e ho scoperto che ora siete
avvocati da poche settimane.-si giustificò.-Puoi fare qualcosa per lei?-si
preoccupò.
-Faremo
tutto il possibile.-le sorrise e poi si fece di nuovo serio.-Willow cosa sai
dirmi di più? Io ho solo seguito il caso dalla televisione.-le chiese.
-Non
molto, non ho mai avuto modo di dare un’occhiata alla documentazione ufficiale
dell’avvocato. Comunque non ha mai cercato di dichiarare la sua innocenza ma di
diminuirle la condanna, quando ha saputo della possibile pena di morte ha
gettato la spugna.-ci pensò bene.-Cielo, c’è l’udienza tra poco!-esclamò
alzandosi.
-Chiamo
io il tribunale per avvisare del cambio di legale.-fece Harmony andando verso
la porta.
-Si,
è probabile che data la notizia rimanderanno l’udienza.-concordò Wes mentre
Harmony usciva.
-Ho
rintracciato dei nostri compagni di liceo e non solo per vedere se ci danno una
mano, magari potrebbero testimoniare.-propose Willow.
-Ottima
idea.-concordò Angel.-Chi hai trovato?-si informò sedendosi sulla sedia accanto
la sua.
-Sono
riuscita a raggiungere Riley e Sam, devono finire una missione in Nepal e poi
saranno dei nostri. Non sono riuscita a rintracciare Scott Hope ma comunque non
ci sarebbe stato di nessuno aiuto. Amy ha detto che è disposta a testimoniare,
Owen Thurman ci aiuterebbe ma è a New York per affari e non può lasciarli. Sono
riuscita a trovare Oz, deve finire un giro di serate in alcuni locali della
Louisiana e poi ci raggiungerà. Blayne Mall, Chris Epps e anche la cuoca che
tentò di avvelenarci sono disponibili, e anche Callie Anderson e tutti noi
della gang.-elencò.
-E
quel vostro compagno imbranato...-ci pensò bene.-Jonathan! Credo si chiamasse
così.-
-Jonathan
è morto per opera del Primo.-rispose dispiaciuta.-Ma c’è un suo compagno di
scorribande, Andrew. Suo fratello, Tucker Wells, fu quello che ci mandò i
mastini infernali al ballo ed entrambi ci aiuteranno. Ho rintracciato Faith e
sarebbe disposta a testimoniare, Giles arriverà a breve da Londra e di sicuro
aiuterà Buffy. Avrei voluto che anche Cordelia testimoniasse ma ho saputo del
coma.-disse triste con un sospiro.
-I
medici hanno detto che potrebbe restare così anche per sempre.-la informò
Wesley.
-Povera
Cordy.-scosse la testa dispiaciuta.
In
quel momento bussarono alla porta e un secondo dopo entrò Harmony.
-L’udienza
di oggi è stata rimandata al mese prossimo. Stesso giorno e stessa ora.-li
informò.
-Santo
cielo, mi danno un mese per studiare un simile caso che va avanti da un
anno?!-protestò Angel esterrefatto.
-Allora,
ci conviene metterci subito all’opera.-lo interruppe Spike.
-Giusto.-assentì
Angel.-Mi sa che quell’imbranato di un avvocato non ha capito che doveva
inviarmi la documentazione immediatamente!-imprecò.-Wesley, Fred potete andarla
a prendere per favore?-chiese ai due amici.
-Certo.-assentì
Fred e i due uscirono dopo che Dawn ebbe dato loro il biglietto da visita
dell’avvocato.
-Ehm...-Willow
attirò l’attenzione e ci riuscì.-Tre anni fa, prima di sviluppare ancora di più
la mia potenza di strega, sono riuscita a invertire il processo di pazzia di
Tara rifacendola ridiventare sana di mente. Tu...hai qualcosa in contrario
se...provassi a risvegliare Cordelia?-chiese ad Angel.
-No,
anzi sarebbe bellissimo.-le sorrise.
-Bene,
grazie.-ricambiò.-Ti dispiace se faccio una telefonata?-
-Accomodati.-le
porse il telefono e Willow alzò la cornetta componendo un numero.
-Kennedy?...Va
tutto bene, amore, non preoccuparti...Ti spiegherò quando
torniamo...Xander?...Ho capito...Vi va di raggiungerci?...Siamo allo studio legale
Wolfram&Hart...Bene, allora vi aspettiamo, a dopo.-e chiuse.
-Tutto
a posto?-si informò l’ex vampiro.
-Si,
la mia ragazza e Xander ci raggiungeranno.-li informò.
-Credi
che riuscirai a dimostrare la sua innocenza?-si intromise Dawn rivolgendosi ad
Angel.
-Ci
proverò con tutto me stesso Dawn, te lo giuro, ma non ti posso garantire
niente.-le rispose.
-Mi
fido di te.-gli sorrise e si alzò. Si diresse da Spike.-Tu sei uno stupido!-lo
aggredì.-Perché non mi hai informato che eri ancora vivo?!-si alterò.
-Perché
non sapevo dove fossi finita e perché ho avuto diversi problemi, sono stato uno
spirito per diversi mesi!-le spiegò.-Sei sempre più bella, Briciola.-le sorrise
accarezzandole i capelli e i due si abbracciarono felici.
Spike
chiese ad Angel se potevano ritirarsi nel suo ufficio per parlare un pò e il
suo datore assentì, così i due lasciarono la stanza. Avevano tante cose da
dirsi.
-Posso
rendermi utile in qualche modo?-si offrì Gunn che, in fondo, aveva sempre
sperato che fosse stato Angel ad occuparsi del caso di Buffy. Non aveva mai
conosciuto la cacciatrice ma sapeva quanto aveva contato per il suo amico e non
gli piaceva che fosse stata accusata ingiustamente di una cosa di cui non aveva
alcuna colpa.
-Grazie,
Gunn.-sorrise Angel.-Ti dispiace ricevere tu per primo, insieme a Willow, le
persone che ha rintracciato?-
-Sarà
un piacere.-assentì.
-Vengo
ad aiutarti, perché devo rintracciarle di nuovo tutte per dire loro che
dovranno venire qui.-Willow si alzò dalla sua sedia.
-Ti
aiuto io.-le sorrise il giovane di colore e uscirono per andare nel suo
ufficio.
-Io...comincio
a trascrivere al computer le prime informazioni.-e anche Harmony lasciò la
stanza.
-Vi
lascio.-e con solo queste parole anche Lorne abbandonò l’ufficio lasciando così
Angel e Cassandra da soli. Aveva intuito che i due avevano molto di cui
parlare.
Dopo
che la porta si fu richiusa i due rimasero diversi secondi in silenzio, poi fu
Cassandra a romperlo.
-Non
mi avevi mai detto che conoscevi Buffy Summers.-esordì delusa e un pò fredda, poggiata
ad un mobile con le braccia incrociate al petto.
-Avrebbe
significato rivelarti troppe cose dolorose.-le rispose picchiettando un dito
sulla sua scrivania e non osando guardarla.
-Te
ne esci sempre con scuse simile. Beh...io vorrei conoscerle queste cose
dolorose. Sono la tua ragazza, praticamente viviamo quasi anche
insieme.-protestò.
-Ho...conosciuto
Buffy nel 1997, aveva solo sedici anni. Le ho spezzato il cuore e lei ha
spezzato il mio, non farmi scendere in particolari perché non li voglio ricordare.-le
raccontò brevemente.-Ti basti solo sapere che...lei è stata il mio solo attimo
di pura felicità.-alzò lo sguardo su di lei.
-Avete
fatto l’amore?-pareva una domanda ma era un’affermazione.
-Si.
Lei aveva diciassette anni, io più di
-Sono
sue amiche?-si informò.
-Dawn
è la sua sorellina minore, anche se non veramente. Willow è la sua migliore
amica, è una strega molto potente ed è gay. Se hai sentito la sua telefonata,
ha chiamato Kennedy, la sua nuova compagna, e Xander. Lui è il migliore amico
suo e di Buffy, sono come fratelli e sorelle.-precisò.
Si
aspettò una sua risposta che non arrivò, così continuò a parlare.
-Conosco
Buffy molto bene, forse anche meglio di sua sorella e le sono molto
affezionato. Tempo fa mi sono assunto l’obbligo di proteggerla e salvarla ad
ogni costo e lo farò anche stavolta, lei ha bisogno di me e non posso
abbandonarla, ma...vorrei che tu fossi con me.-le si avvicinò lentamente fino
ad esserle ad un passo.
-Qualche
mese, per sbaglio, sentii una conversazione tra Wes, Fred e Gunn. Dicevano che
forse, stavolta, per te era la volta giusta di sistemarti dopo la tua storia,
profonda e triste, con la cacciatrice e la cotta per Cordelia.-gli
rivelò.-Istintivamente provai una forte gelosia, anche se non le ho mai
conosciute entrambe. Ma ti amo e farei di tutto per te, quindi...ovunque vai tu
vado io.-gli abbozzò un sorriso stringendosi nelle spalle.
-Grazie.-le
mormorò accarezzandole i lunghi capelli biondi e ricci, poi la baciò. Dopo si
scambiarono un dolce e felice sorriso.
Pochi
minuti dopo Wesley e Fred furono di ritorno con il voluminoso fascicolo
riguardante il caso di Buffy. Gli altri erano tutti impegnati in altre mansioni
riguardanti quella faccenda cosi iniziarono loro a studiare il fascicolo.
-È
incredibile, hanno preso tutti i suoi guai adolescenziali e li hanno
trasformati in atti di delinquenza!-esclamò Angel inorridito.
-Forse
le uniche cose veramente vere sono l’incendio della palestra dell’Hemery High
School e l’esplosione della Sunnydale High School.-ipotizzò Wesley.
-C’è
addirittura scritto che aveva premeditato l’omicidio di Ted!-fece
stralunato.-Come si può premeditare l’omicidio di un robot pazzoide?!-protestò.
-E
l’uccisione di questa...Kendra?-si informò Fred leggendo una pagina.
-Fu
Drusilla.-le rispose Angel.-Dichiararono tutti che non fu lei.-
-L’assassinio
di Tara McClay?-gli chiese Cassandra.
-Uno
psicopatico con una pistola andò ad uccidere Buffy ferendola ad una spalla. Un
colpo troppo alto forò la finestra della camera di Tara e la uccise.-le
spiegò.-O così mi ha raccontato Spike che gliel’ha raccontato Dawn.-precisò e
sospirò nervosamente.-Sentite, continuate voi per il momento, io vado al
carcere per farle qualche domanda in più.-si alzò e prese la sua giacca.
-Portati
pure tutta la documentazione che ti serve.-gli disse Wesley porgendogli una
carpetta.
Angel
selezionò quella che gli sarebbe stata utile e la infilò in una ventiquattrore.
Salutò gli amici ed uscì dicendo ad Harmony di non far disturbare gli altri per
cose futili. Nell’atrio, davanti la porta incontrò Xander e Kennedy.
Li
salutò frettolosamente ma amichevolmente e indicò loro dove andare. Disse anche
di dire ad Harmony che poteva farli entrare tranquillamente nell’ufficio dove
c’erano Wes, Fred e Cass. Poi uscì.
Si
mise velocemente in macchina ed uscì dal parcheggio esterno del palazzo. Non
gli fu difficile trovare il carcere di massima sicurezza femminile di Los
Angeles, era lo stesso dove era stata detenuta Faith a suo tempo.
Al
cancello d’entrata si presentò come il nuovo legale di Buffy e lo fecero
entrare. Parcheggiò e una volta dentro, una guardia lo scortò in una saletta
dove c’era un lungo tavolo rettangolare con delle sedie. Appena fu solo, posò
la valigetta sul tavolo e si diresse alla finestra da dove si vedeva il
cortile. Attese pazientemente che gli portassero Buffy.
La
cacciatrice entrò intenta a chiedere al suo legale se davvero volessero
condannarla a morte ma quando entrò aggrottò la fronte perplessa. Da quando il
suo legale era così alto, con i capelli castani invece che bianchi, le spalle
larghe e muscolose? Da quando il suo legale era....ANGEL?!?!?
Lo
fissò ad occhi sgranati senza sapere cosa dire. Non riusciva neanche a
muoversi.
-Ho
licenziato quell’incompetente del tuo avvocato.-esordì lui.-E Dawn mi ha
assunto. Sono il tuo nuovo legale.-le spiegò brevemente.
-Non
è che non sia contenta di vederti, se non avessi le manette ti abbraccerei
volentieri, ma...da quando sei avvocato?-gli chiese.-Io ricordavo che facevi
l’investigatore.-rifletté.
-Adesso
non più,
-Vuoi
tentare di evitarmi la condanna a morte?-gli chiese amara abbassando lo sguardo
sul pavimento.
-Voglio
dimostrare che sei innocente.-precisò.
-Non
è possibile.-scosse lentamente la testa in modo negativo.-Non si può spiegare
al mondo intero la verità.-lo guardò.
-Senti,
tua sorella ha fatto irruzione nel mio ufficio mentre concludevo una riunione
disperata e singhiozzante pregandomi di salvarti la vita ed io lo farò. Willow
ha rintracciato molti tuoi compagni di liceo e anche Riley, e Faith e molti
altri. Tutti disposti a testimoniare in tuo favore. Se getti la spugna è finita
e il mio lavoro sarà vano.-sorrise.-E più tempo perdiamo più la parcella
aumenta e la nostra è molto alta.-la ammonì.
-Niente
sconto per me?-ricambiò il sorriso.
-Questo
è ovvio.-assentì e la fece sedere al tavolo.-Willow e Gunn stavano finendo di
rintracciare i tuoi compagni, Wesley, Fred e Cassandra stavano studiando la
documentazione del tuo avvocato aiutati da Xander e Kennedy mentre Spike si
stava occupando di Dawn...-
-Spike?-lo
interruppe stupita.
-È
tornato.-le rivelò.-Per un pò è stato uno spirito adesso ha di nuovo un corpo.
È ancora un vampiro ma non gli è mai dispiaciuto.-sorrise.-Sono cambiate molte
cose, Buffy.-le mormorò serio.
-Tu
investito dalla luce del sole è un bel cambiamento.-gli fece notare.
-Sono
umano. Mi fu profetizzato qualche anno fa e verso il periodo di Natale si è
avverato.-le raccontò.
-Sono
felice per te.-sorrise.-E...nient’altro?-si informò.
-Harmony
è la mia nuova segretaria.-le annunciò melodrammaticamente.
-Auguri!-esclamò
e lo fece ridere.-Hai licenziato Cordelia?-ironizzò e lo vide diventare triste.
-Cordelia
è in coma da un anno.-le disse.-L’anno scorso sono successe molte cose, Cordelia
è stata posseduta da un potente demone, era rimasta incinta di mio figlio ma ha
partorito un demone, a causa di questo Connor ha come avuto un crollo nervoso,
ha anche rapito delle persone. Adesso ho perso entrambi. Cordy è in coma per
via del parto e mio figlio non si ricorda niente. Gli ho fatto dimenticare
tutto, adesso crede di aver vissuto una vita diversa con un’altra famiglia.-le
raccontò tristemente fissando il tavolo.
-Mi
dispiace.-mormorò.-Ed io ti ho trattato così male quando sei venuto a Sunnydale
per la lotta contro il Primo. Sono la solita insensibile.-si scusò.
-Non
lo sapevi.-le sorrise.
-Tutti
qui i cambiamenti?-gli chiese.
Lui
si fece serio indeciso se dirle o meno di Cassandra. Era una grande rivelazione
e non sapeva se era in grado di accettarla serenamente.
-Si,
tutti qui.-le rispose dopo qualche secondo decidendo che per il momento era
meglio non dirglielo.
-Allora
ci mettiamo al lavoro?-propose.
-È
meglio.-assentì e prese la sua ventiquattrore. La aprì e ne estrasse dei
documenti che mise in mezzo a loro per studiarli insieme.-Hanno esagerato molti
dei tuoi guai.-la informò.
-Lo
so, avrei avuto voglia di urlare quando l’ho saputo e sappi che trattenermi dal
farlo ad ogni udienza è una cosa difficile.-sospirò sconsolata.
-Ce
la faremo.-tentò di consolarla stringendole una mano.
Non
ebbero molto tempo ma, comunque, Angel riuscì a spiegarle un pò come intendeva
agire. Sperava di far risaltare tutte le cose buone che aveva fatto e il numero
delle persone che aveva salvato. Aveva in mente di interrogare quante più
persone Buffy aveva salvato in modo che facesse capire alla giuria che una
persona che salva ripetutamente la vita al suo prossimo non poteva essere una
terrorista, ne tanto meno poteva distruggere la cittadina dove abitava e che amava.
Prima
che Buffy uscisse dalla saletta si voltò verso di lui e gli sorrise dolcemente
ringraziandolo.
Quando
Angel tornò nel suo ufficio trovò tutti immersi nel lavoro. Willow e gli altri
stavano cercando di dare una mano. La strega parlava al suo cellulare con Sam.
-Che
vuol dire ancora una settimana?-protestò.-Ma Sam vi avevo scritto che la
situazione è grave...Mi dispiace che vi sia sfuggito, se volete provo a
rintracciarvelo con un incantesimo....Okay, ci proverò, a presto e saluta
Riley...Ciao.-e chiuse sospirando sconsolata.
-E
allora?-le chiese Xander.
-Il
demone a cui stanno dando la caccia è sfuggito e Sam ha detto che se tutto va
bene potranno essere qui la settimana prossima. Se prima non risolvono la
missione non si possono assentare.-spiegò sedendosi su una sedia.
-Questo
non ci voleva.-disse Wesley.-Riley è l’ex ragazzo di Buffy, ci sarebbe di molto
aiuto.-
-Più
tardi provo a ad aiutarli con la magia.-si alzò inquieta.
-Allora,
com’è andata?-chiese Fred ad Angel che prima di risponderle si tolse la giacca
e si allentò il nodo alla cravatta. Era solo il primo giorno ma si sentiva già
sfinito.
-Abbastanza
bene.-rispose sedendosi alla sua poltrona.-Le ho spiegato come intendo agire ed
è stata d’accordo.-spiegò.
-E
come intendi agire?-si informò Gunn che ancora non l’aveva capito, e se per
questo neanche gli altri.
-Intendo
dimostrare che una persona che salva a costo della sua stessa vita altre
persone non può essere una terrorista e distruggere la sua cittadina.-spiegò
semplicemente.-Semplice e d’effetto.-
-Mi
piace.-concordò Dawn con un sorriso.
-Ehm...Wesley
tu mi affiancherai in questo caso e Cassandra in un certo senso pure. Ho
riflettuto e ho deciso che è meglio affidare il posto vuoto rimasto a
lei.-guardò uno alla volta i suoi amici.
-Non
sarebbe meglio se cominciasse con un caso più semplice?-obiettò l’inglese
perplesso.
-Cass?-si
rivolse alla sua fidanzata.
-Se
vuoi così per me va bene.-assentì.-Dove vai tu vado io.-gli citò di nuovo con
un sorriso.
-Aggiudicato.-chiuse
l’argomento.-E comunque, al momento questo caso ha la priorità sugli altri. Se
riusciamo a far scarcerare la cacciatrice acquisteremo potere e rispetto tra le
forze del male, saremo temuti e questo va tutto a nostro vantaggio.-spiegò.
-Buffy
non è più una cacciatrice.-precisò Willow.
-Buffy
sarà sempre una cacciatrice.-la contraddisse fissandola intensamente.-Anche se
adesso ogni ragazza del mondo ha i poteri di una cacciatrice, il tuo rito ha
aumentato i suoi. Non è più in carica, è vero, e può non occuparsi della caccia
ma Buffy è una cacciatrice. Nel cuore e nell’anima. Nel corpo e nello spirito.
Non si finisce mai di essere cacciatrice.-e concluse con un piccolo
sorriso.-Bene, adesso ditemi se si è già fatto vivo qualcuno che avete
rintracciato per testimoniare.-cambiò discorso.
-Praticamente
si sono fatti vivi tutti.-sorrise Fred.
-E
praticamente testimonieranno tutti.-concluse Lorne contento.
-Fantastico.-si
fregò le mani.-A quanto ho capito mancano solo Riley e Sam...-ci pensò bene.-Ma
chi è Sam?-chiese.
-È
sua moglie.-gli rispose Willow sorridendo e sedendosi accanto a
Kennedy.-Soldato anche lei, sono nello stesso commando.-
-Finalmente
si è sistemato.-commentò acido ma allo stesso tempo sollevato dalla
notizia.-Notizie di Faith e Giles?-chiese.
-Giles
arriva domani e Faith tra qualche giorno, ha detto che aveva un conto in
sospeso con un demone.-gli rispose Kennedy.
-Si
caccerà nei guai.-proclamò Angel scuotendo la testa con convinzione.
-E
allora sarai l’avvocato di due cacciatrici.-aggiunse Wesley.-Complimenti.-lo prese
in giro.
In
quel momento suonò un cellulare e subito dopo, Cassandra chiese scusa perché si
trattava del suo. Si alzò e andò a rispondere. Era sua madre.
-Mamma,
ciao...No, mi sa che stasera non possiamo venire....Lo so che è arrivata zia
Jane da tre giorni e ancora non mi ha visto ma ad Angel è appena stato affidato
un caso importantissimo quindi stasera lavoreremo tutti fino a
tardi....Prometto che almeno io verrò domani...Senti, zia Jane aspetterà a
conoscerlo...ciao.-e chiuse sbuffando.
-Qualche
problema?-si informò Angel.
-È
arrivata quella mia zia di cui ti avevo parlato.-gli rispose rimettendosi
seduta.-E mia madre vuole assolutamente presentarti a lei.-
-Andremo
a farle una visita domani pomeriggio.-decise.
-Ma
dobbiamo studiare il caso di Buffy!-protestò.
-Troveremo
qualche minuto, l’udienza è il mese prossimo.-tentò di convincerla.
-Uffa,
mia madre è insopportabile!-esclamò.-Neanche fossimo già fidanzati
ufficialmente!-incrociò le braccia al petto.
-Ma
se vivete praticamente insieme?-li punzecchiò Spike sorridendo sornione.
-Cosa?!-esclamò
stupita e contemporaneamente delusa Dawn.-Hai rotto la promessa?!-lo aggredì.
Angel
la guardò un attimo perplesso non capendo di che parlava, ma poi ci arrivò.
Poco prima di andarsene definitivamente da Sunnydale, dopo aver lasciato Buffy,
aveva promesso a Dawn che non avrebbe mai smesso di amare sua sorella. Se ne
era dimenticato ormai da molto tempo, più o meno da quando era nato Connor.
-Quale
promessa?-chiese Cassandra guardando la ragazza e poi il suo fidanzato seria e
stupita.
-Non...credevo
che la ricordassi ancora.-mormorò Angel imbarazzato.
Senza
aggiungere altro, Dawn si alzò e lasciò la stanza.
-Dawn
aspetta!-la chiamò e le corse dietro lasciando tutti a chiedersi di che
promessa parlavano.
La
raggiunse nell’ascensore. Aprì le portiere che stavano per chiudersi ed entrò.
La ragazza aveva un’espressione triste e delusa. Fortunatamente non c’erano
altri.
-Te
ne vuoi andare?-le chiese.
-Volevo
fare un giro in macchina.-rispose freddamente non guardandolo.
-Hai
preso la patente, allora.-sorrise contento per quella notizia.
-Cinque
mesi fa.-precisò.
Il
campanello dell’ascensore suonò e le porte si aprirono al piano terra. Dawn
scese senza guardare Angel ne vedere se lui la seguiva. Cosa che stava accadendo.
-Aspetta,
Dawn!-corse per raggiungerla mentre lei usciva dall’edificio e tirava fuori le
chiavi dalla tasca del giubbotto di jeans.
Senza
rispondergli salì in macchina e accese il motore. Lui riuscì a salire a sua
volta giusto in tempo.
-Non
ho mai avuto alcuna intenzione di rompere la nostra promessa.-esordì.
-Ma
l’hai fatto!-esclamò uscendo dal parcheggio esterno dello studio legale.
-No,
è capitato che sono cambiate un sacco di cose.-precisò.
-Già,
Cassandra è un bel cambiamento.-si voltò un attimo a guardarlo, poi si
riconcentrò sulla strada. Pochi metri dopo si fermò ad un semaforo.-Non mi
piace neanche come nome!!-protestò guardandolo.
-Non
deve piacere a te.-sorrise.-E comunque non parlavo di Cassandra.-il semaforo
scattò in verde e Dawn ripartì. Non aveva neanche una meta precisa dove andare,
o così pensò Angel.
-Ah
no?!-fece ironica voltandosi ad un’indicazione per l’autostrada.
-No.
Adesso ti racconterò una cosa che non dovrai mai raccontare a nessuno.-la
ammonì.
-Vuoi
dire che non lo sa nessuno?-si fermò al casello autostradale e prese un
biglietto, attese che la sbarra si alzasse e poi si rimise in cammino.
-No.
Wesley, Gunn, Fred e Lorne lo sanno, e anche Willow ne sa qualcosa perché l’ha
visto.-
-Cosa?-si
stupì.
-Chi.-la
corresse.-Io ho un figlio.-le rivelò.
-Che
centra con la promessa?-esclamò esterrefatta.
-Se
mi fai spiegare capirai.-e lei rimase zitta.-Connor è nato quasi due mesi dopo
che Buffy tornò in vita e assorbì tutte le mie energie. Lo adoravo, nessuno
doveva toccarlo, e fu all’incirca in quel periodo che mi dimenticai della
nostra promessa, lo ammetto. Poi un cacciatore di demoni che mi detestava dai
tempi in cui ero cattivo lo rapì portandoselo in un’altra dimensione. Pochi
mesi dopo, Connor tornò. Aveva diciassette anni e mi detestava a morte tanto
che mi chiuse dentro una cassa e mi gettò in fondo all’oceano dove rimasi per
tutta l’estate. Quando tornai, all’inizio le cose tra noi non andavano molto
bene poi parvero cominciare a migliorare. Mi piaceva molto Cordelia, forse ne
ero anche innamorato ma entrambi calpestarono i miei sentimenti andando a letto
insieme. Cordy restò incinta. Poi persi l’anima, Willow venne a curarmi e dopo
le cose peggiorarono di nuovo, Cordelia partorì un demone che la mandò in coma
e Connor peggiorò. Adesso...Connor ha diciannove anni e sta con un’altra
famiglia. Non si ricorda niente di me ne di tutto quello che gli è realmente
successo, crede che la sua vita sia sempre stata diversa.-
-Cosa
centra questo con la promessa?-protestò.
-Connor
mi ha fatto capire che nulla è eterno. Pensavo che io e lui avremmo potuto fare
tante cose, divertirci, giocare a baseball e parlare di ragazze ma tutto è
andato storto e l’ho perso. Con questa consapevolezza ho acquisito anche quella
che avevo perso tua sorella.-la vide muta.-Accidenti mi dichiarò che nel suo
cuore ora c’era Spike ed io avevo perso mio figlio da due settimane!!-urlò
livido.
Dawn
accostò violentemente sulla corsia d’emergenza ricevendo parecchi suoni di
clacson in protesta. Per qualche secondo rimase in silenzio.
-Lui
è nel mio cuore, queste furono le sue parole esatte.-si calmò.-Ed io persi una
delle due persone più importanti della mia vita. Non potevo non andare avanti,
Dawn, mi capisci? Sarebbe stato un quanto affondare, morire. E non me lo posso
permettere più, non me lo voglio permettere. Cassandra è una ragazza
meravigliosa e la amo. Tra tre mesi le chiederò di sposarmi.-le annunciò.
Dawn
non rispose. Riaccese il motore e si rimise in strada. Quando Angel le chiese
dove stesse andando non gli rispose. Per quasi quaranta minuti viaggiarono in
silenzio, poi Angel riconobbe l’uscita dell’autostrada che Dawn imboccò.
Ai
caselli, Dawn pagò il pedaggio in silenzio. Fecero ancora un chilometro circa, poi
Dawn imboccò un’uscita laterale. Un centinaio di metri dopo fermò la macchina,
spense il motore e silenziosamente scese. Angel la imitò e dopo che ebbe chiuso
lo sportello si fermò impietrito a guardare il tremendo spettacolo di fronte a
loro.
Dawn
l’aveva condotto a Sunnydale. O meglio, quello che restava di Sunnydale. Un
profondo cratere che sapeva di desolazione e distruzione che si estendeva a
perdita d’occhio. Odorava di morte.
Non
c’erano resti di niente, neanche della vecchia villa di Crawford Street.
Nemmeno quella era sopravvissuta, anche se si trovava appena fuori città.
-Non
credevo che...-esordì Angel ma si interruppe.-Santo cielo...è terribile.-scosse
la testa sconvolto.
-Non
te l’aspettavi così?-Dawn ruppe il suo mutismo senza però guardarlo.
-Non
sono mai tornato dopo la sua distruzione.-precisò.-Troppo doloroso. E in
effetti mi si sta spezzando il cuore.-fece qualche passo stando attento a non
cadere giù, sembrava che non avesse fondo.
Guardò
per terra e si chinò per ripulire qualcosa che aveva colpito la sua attenzione
dalla sporcizia. Prese in mano l’oggetto e si rialzò osservandolo. Era un pezzo
del cartello di benvenuto. Un pezzo di una U e di una N. Si sentiva così
triste. Strinse in mano il pezzo di metallo.
-Mi
dispiace per come ho reagito.-mormorò Dawn avvicinandosi a lui.
-Non
devi preoccuparti.-la rassicurò voltandosi verso di lei.-La via principale di
Sunnydale.-le indicò un punto.-Quanto adoravo quella via, la gente camminava in
mezzo alla strada tranquillamente e senza paura delle macchine. Era così calma
e tranquilla, mi piaceva passeggiare qui.-
-È
vero.-concordò Dawn.-E c’era il bar ad angolo con il divano fuori. Mi piaceva
perché anche se era al coperto era comunque tutto aperto, un controsenso
fantastico. Servivano una cioccolata calda buonissima.-ricordò Dawn con un
sorriso.-Lì c’era il Magic Box di Giles e Anya.-indicò un punto.
-Lo
so.-Angel si avvicinò.-E lì c’era il cinema.-indicò un punto e poi un altro.-E
lì cominciava la via dove stavi tu.-Dawn annuì.
Camminarono
per diversi metri intorno al cratere poi si fermarono seri e tristi.
-Li
in fondo c’era casa mia.-mormorò Dawn con la voce rotta.-Mi manca così tanto.
Ancora vedo la mamma affaccendarsi in cucina raccomandando a Buffy di non farsi
troppo male durante la caccia e sorridendo dolcemente. E vedo Buffy risponderle
ironicamente affettuosa, scompigliarmi i capelli e uscire dalla porta insieme a
Willow e Xander.-sospirò e fece qualche passo.
-Quante
volte mi sono nascosto tra gli alberi del vostro giardino per vedere se Buffy
stava bene e poi entrare nella sua camera dalla finestra e guardarla dormire
serena.-le si avvicinò.
-È
così ingiusto.-scosse la testa.
-Lo
so.-concordò mettendole una mano sulla spalla.-Ho deciso che chiederemo un
risarcimento danni.-la informò e lei si voltò stupita verso di lui.
-Per
cosa?-gli chiese.
-Danni
morali.-precisò.-Tutti dovrebbero ringraziare tua sorella se dappertutto non è
così invece di accusarla e tentare di condannarla a morte. La farò risarcire,
dovesse essere l’ultima cosa che faccio, te lo giuro.-disse caparbio e la vide
sorridere.
-Grazie.-lo
abbracciò per qualche minuto in silenzio.-Non le hai detto niente di Cassandra,
vero?-
-Si,
è vero.-confermò abbassando lo sguardo.-Non mi sembra che sia il momento
adatto.-
-Hai
fatto bene.-concordò.-L’anno scorso ha detto a Spike che lo amava.-gli rivelò.
Angel
assunse un’espressione esterrefatta e non riuscì a proferire parola, così Dawn
continuò.
-Ma
Spike non le ha creduto, e francamente non le ho mai creduto neanch’io. Buffy
ha sempre amato te e con questo non voglio confonderti, hai ragione ad amare di
nuovo e Cassandra sembra simpatica anche se ribadisco che ha un brutto nome.-lo
fece ridere.
-Torniamo
a Los Angeles, ci aspetta una settimana intensa e con tanto lavoro.-le passò un
braccio intorno alle spalle e si incamminarono verso la macchina.
-Oltretutto
è ora di pranzo ed io ho fame.-rise.
-Anch’io.-concordò
e si rimisero in macchina, ma stavolta al posto di guida si mise Angel.
FINE PARTE 1.
SAVING
HER PARTE 2 - IL PROCESSO
Durante
il mese che precedeva l’udienza tutti si misero a lavorare alacremente
studiando tutta la documentazione. Angel parlò con le persone che avrebbe fatto
testimoniare, riuscì ad avere un colloquio anche con l’ex cuoca della mensa del
liceo che aveva tentato di avvelenare gli studenti. Per farla testimoniare
dovette chiedere un permesso perché si trovava in carcere.
Andava
da Buffy tutti i giorni per informarla su quello che succedeva e su quello che
intendeva fare.
Giles
arrivò con un giorno di ritardo per colpa di alcuni imprevisti familiari.
Mentre Faith si presentò due giorni dopo che Willow l’aveva chiamata allegra e
pimpante perché aveva fatto a pezzi il demone che le aveva dato rogne e decisa
a tirare fuori dai guai la sua amica B. Riley e Sam arrivarono un giorno prima
dell’udienza apprendendo in fretta e furia come andava e cosa dovevano fare ma
Angel disse loro di rilassarsi e riposarsi perché non avrebbero testimoniato
subito.
E
così arrivò il fatidico giorno. Di fronte al tribunale si radunò una folla di
giornalisti che arrivava da tutta l’America. Cercarono di intervistare Angel e
tutti gli altri ma l’ex vampiro raccomandò a tutti di non aprire bocca come
avevano sempre fatto. Attesero l’arrivo del furgoncino blindato con dentro
Buffy. Andò a prenderla appena scese e la scortò dentro a braccetto, nonostante
lei avesse le manette. All’altro braccio della cacciatrice c’era Willow che
pareva volerla proteggere dall’assalto dei giornalisti. Wesley scortò dentro
Dawn a braccetto ignorando quella massa insensibile di cronisti.
Presero
posto in aula, erano tutti tremendamente agitati e pochi minuti dopo arrivò il
giudice e l’udienza potè finalmente iniziare. Buffy non poteva più di
quell’attesa, aveva i nervi a fior di pelle.
-Bene...-esordì
il giudice.-Prima di iniziare l’imputata come si dichiara?-chiese.
Angel
si alzò, era ovvio che avrebbe parlato lui al posto di Buffy.
-L’imputata
si dichiara innocente dall’accusa di terrorismo e distruzione della cittadina
di Sunnydale.-proclamò con tono solenne e si levò un brusio tra la giuria e
molti altri seduti tanto che il giudice dovette richiamare l’ordine.
-Allora
cominciamo. Avvocato O’Donovan a lei il primo teste.-lo invitò.
-Chiamo
a testimoniare Willow Rosenberg.-annunciò e Willow fu scortata al banco dei
testimoni.
Angel
uscì dal suo tavolo mentre Willow faceva giuramento e appena si fu seduta
cominciò.
-Signorina
Rosenberg da quanto tempo conosce Buffy Summers?-le chiese.
-Sette
anni.-si torceva le mani ma si impose di rilassarsi perché con Angel non aveva
nulla da temere.
-Ricorda
come vi siete conosciute?-proseguì.
-Certo.-sorrise.-Buffy
si era appena trasferita a Sunnydale, era il suo primo giorno di scuola. Io ero
la perdente del liceo e lei mi si avvicinò per fare amicizia.-
-Legaste
subito?-
-Si.
Dopo ventiquattro ore eravamo amiche per la pelle.-e lanciò un sorriso alla sua
migliore amica.
-Le
capitava di mettersi nei guai?-
-Non
sempre. La sera che conobbi Buffy un tipo cercò di violentarmi dentro un
mausoleo nel cimitero.-raccontò imbarazzata.
-E
che accadde? Se non la imbarazza dircelo.-precisò.
-Mi
salvò. Entrò e mise al suo posto quel tipo. Non so cosa sarebbe successo se lei
non fosse arrivata.-
-E
capitò altre volte che Buffy Summers la salvò?-
-Si,
tantissime altre volte.-assentì.
-Ad
esempio?-
-Ad
esempio...quando il mio psicopatico ragazzo di e mail mi rapì per fare in modo
che non lo lasciassi. Sarebbe anche stato capace di uccidermi. Sarei già morta
se Buffy non mi avesse salvato.-
-Come
reagì Buffy Summers quando le comunicò che molto probabilmente era gay?-
-Con
stupore, ovviamente. Ma non ricordo un solo momento in cui Buffy sia stata
contraria alla mia natura omosessuale, mi è sempre stata vicina.-
-Ricorda
dei momenti in particolare?-
-Per
colpa mia successe che Tara, la mia prima compagna, mi lasciò. Ma Buffy rimase
molto male aiutandomi a riallacciare i rapporti con lei, e ricordo la sua
felicità quando tornammo insieme. E ricordo anche...-si fece triste.-...la sua
disperazione quando Tara fu uccisa. Tentò di starmi vicino ma ero così
addolorata che nonostante la respinsi ci provò comunque.-
-Cosa
prova adesso per la sua migliore amica?-e detto questo gliela indicò con un
braccio.
Willow
seguì la sua indicazione e di nuovo guardò la sua migliore amica. Poteva
leggere così bene il dolore e la disperazione per lei che avrebbe voluto fare
di più per poterla aiutare.
-Lo
stesso affetto che provo da sette anni.-rispose con un sorriso.
-Non
ho più domande.-proclamò Angel e tornò al suo posto.
L’avvocato
dell’accusa si alzò abbottonandosi la giacca. Era alto e magro con occhi e
capelli neri. Willow si mise subito sulla difensiva ma poi si disse che
nessuno, interrogando lei, avrebbe potuto avere informazioni negative su Buffy.
Piuttosto la morte!
-Signorina
Rosenberg lei è sempre stata a conoscenza dei guai di Buffy Summers?-esordì.
-Non
sono mai stati dipendenti dalla sua volontà, non se li andava a cercare se è
questo che sta insinuando.-si scaldò.
-Risponda
alla mia domanda.-le impose.
-Si,
è ovvio.-cedette.
-È
mai stata sua complice?-continuò.
-Cosa?!-protestò.-Vuole
accusare anche me adesso?!-
-Obiezione!!-protestò
Angel alzandosi.-Sta insinuando cose non vere!-
-Avvocato
poche insinuazioni.-lo riprese il giudice e l’avvocato dell’accusa si scusò.
-Riformulo
la domanda. Signorina Rosenberg, ha mai...aiutato Buffy Summers nei suoi
guai?-le chiese.
-Se
per aiuto intende provocare guai, mai! Ma se per aiuto intende quello vero e
proprio e cioè consolazione, aiuto morale e ogni tanto anche la cosiddetta
mano...certo! Buffy è la mia migliore amica e come lei ha aiutato me io aiuto
lei.-rispose dicendosi che avrebbe proprio voluto tramutarlo in un rospo
quell’antipatico di un avvocato.
-Lei
fu una delle persone che dichiarò che Buffy Summers non uccise Kendra,
vero?-proseguì.
-Ho
ripetuto miliardi di volte che Buffy non era presente quando fecero un assalto
alla biblioteca del liceo. Non fu lei ad uccidere Kendra!-esclamò. Le stava
proprio dando su i nervi.
-Come
fa a dirlo? Lei era priva di sensi sotto libri ed una libreria. Come fa a
sapere che Buffy Summers non arrivò dopo e uccise Kendra?-alzò le spalle.
-Lo
so.-rispose.
-Come?-insistette
caparbio.
-Obiezione!!-protestò
di nuovo Angel alzandosi.-Sta cercando di cambiare la versione della teste dopo
sei anni!!-
-Accolta.-assentì.-Avvocato,
questo caso è già stato chiuso da un pezzo.-lo informò.
-Dico
solo che la signorina Rosenberg era priva di sensi quando Kendra fu uccisa.
Cosa ne sa che Buffy Summers non arrivò dopo e la uccise?-
-Semplicemente
perché sapevo dove si trovava Buffy Summers quella sera!-esclamò Willow.-Era a
risolvere un’importante questione con il suo ex ragazzo nei pressi del cimitero
di Restfield. Aveva diciassette anni e a quell’età oltre ad aver appena rotto
la sua prima e vera storia d’amore era preoccupata che la sua tristezza per
quello influisse sui suoi esami di fine anno.-precisò.
-Non
ho più domande.-concluse l’avvocato e tornò al suo posto.
Willow
fu congedata e poté tornare a sedere accanto a Kennedy e Dawn che si
congratularono con lei e la fecero calmare. Non l’avevano vista spesso così
agitata.
A
quel punto, Angel chiamò il secondo teste.
-Chiamo
a testimoniare Alexander Lavelle Harris.-annunciò e Xander andò a sedersi al
banco.
Dopo
che ebbe fatto giuramento, Angel cominciò il suo interrogatorio.
-Signor
Harris lei conobbe Buffy Summers più o meno quando la conobbe Willow
Rosenberg?-esordì.
-Esatto.-confermò.-Diventammo
subito molto amici.-sorrise.-Una nostra compagna ci chiamò i tre porcellini. A
me piaceva definirci Scooby gang.-
-È
vero che si prese una cotta per lei?-continuò.
-Colossale.
Ma Buffy mi rifiutò perché le piaceva un altro.-sospirò sconsolato facendo
sorridere Buffy che capì che lo fece di proposito.
-Era
per caso l’ex ragazzo a cui la signorina Rosenberg accennò poco fa?-si informò
come se non conoscesse la risposta.
-Si,
proprio lui.-annuì.
-E
se non sbaglio quel tipo non le piaceva.-e gli sorrise con complicità.
-Affatto.-ricambiò
perché aveva capito e decise di punzecchiarlo un attimo.
-Obiezione!!-protestò
l’accusa.-Stiamo divagando.-
-Accolta!-assentì
il giudice.-Avvocato O’Donovan resti in argomento.-lo ammonì.
-Va
bene. Buffy Summers le salvò mai la vita?-chiese schietto a Xander.
-Si,
tante volte.-annuì.
-Sa
darci qualche esempio?-
Xander
ci rifletté bene. Ovviamente non poteva dire della mantide, ne della mummia.
Doveva normalizzare gli avvenimenti.
-Una
supplente tentò di sedurre me e un altro mio compagno con l’intenzione di
ucciderci dopo. Se Buffy non fosse arrivata in tempo sarei già senza testa da
anni.-raccontò brevemente con un sorriso.
-Buffy
Summers si lamentava mai dei suoi problemi?-
-Tutti
noi ci lamentavamo dei nostri problemi, e Buffy ne ha sempre avuti
tanti.-precisò.
-Lei
è uno dei migliori amici di Buffy Summers e anche confidente. L’ha mai sentita
progettare atti terroristici ai danni di Sunnydale, dei suoi cittadini o anche
del resto del mondo?-
Xander
attese un attimo a rispondere, come per soppesare le parole. Poi scoppiò in una
fragorosa risata che lasciò interdetti tutti, tranne chi lo conosceva bene.
-Questa
è bella.-si diede una calmata.-Buffy è una delle persone più buone che conosca,
non sarebbe in grado di progettare atti terroristici neanche se lo volesse.
Andiamo, è troppo umile per fare cose del genere.-disse ovvio.
-Non
ho più domande.-concluse Angel con un sorriso soddisfatto e tornò al suo posto.
La
parola andò all’avvocato della difesa e ricordando come si era infervorata
Willow, Xander si disse che era meglio per lui non provocarlo troppo. Se si
azzardava sarebbe anche stato capace di rimetterci l’altro occhio!
-Signor
Harris non se l’è mai presa per il rifiuto di Buffy Summers?-esordì.
-Avevo
sedici anni e lei si era innamorata di un tipo da favola. Più che altro ero
geloso. Chi, a sedici anni, non si è mai innamorato di una delle ragazze più
carine della scuola!-rispose allegramente.
-Pare
che una delle sue ragazze del liceo, Cordelia Chase, ritenne l’imputata
responsabile di un suo grave incidente di cui rischiò anche la vita.-
-Se
Cordelia si fece male fu solo colpa mia che la tradii e mi feci beccare come
uno scemo. Buffy non era neanche presente quella sera.-precisò adesso serio.
-Era
di nuovo a risolvere un’importante questione con il suo ex ragazzo?-fece
ironico.
-Obiezione!!-protestò
Angel alzandosi.-Questa è un’insinuazione di dubbio gusto!-
-Accolta.-assentì
il giudice.-Avvocato Gripp si limiti a fare domande.-
-Mi
scuso.-abbozzò un sorriso.-Rifaccio la domanda: anche quella sera la signorina
Summers stava risolvendo una delle sue importanti questioni con il suo ex
ragazzo?-
-Anche,
che io sappia. Fece molte cose quella sera: si allenò nella biblioteca del
liceo, vide sua madre, il suo ex ragazzo ed un amico.-raccontò brevemente.
-So
che la sua ex ragazza ed ex quasi futura moglie, Anya Emerson, è rimasta uccisa
nel disastro di Sunnydale. Crede che Buffy Summers abbia premeditato la sua
uccisione?-chiese e Xander si trattenne dallo scavalcare il banco e prenderlo a
pugni. Lo fermò l’intervento di Angel.
-Obiezione!!-esclamò
livido.-Da già i verdetti? Buffy Summers non è ancora stata dichiarata
colpevole e questa insinuazione è peggiore di quella di prima!!-
-Accolta.-assentì
il giudice.-Avvocato, non è già stato dato un verdetto.-
-Mi
scuso di nuovo....-
-No,
rispondo.-interruppe Xander.-Anya è morta per salvare la vita ad un ragazzo. Si
è sacrificata per salvare la vita di un altro. Sunnydale è stata distrutta da
un terremoto, la mia migliore amica è innocente e voleva bene alla mia ex
fidanzata. Quando lasciai Anya sull’altare, Buffy le stette vicina, anzi ci
stette vicini!-lo guardò con sguardo infuocato.
-Non
ho più domande.-si arrese l’avvocato e tornò al suo posto.
Xander
fu congedato e toccò ancora ad Angel chiamare il prossimo teste: Dawn. Dopo che
ebbe giurato, cominciò il suo interrogatorio.
-Signorina
Summers ricorda come reagì sua sorella quando è morta vostra madre?-esordì.
-All’inizio
mi parve fredda e disinteressata, come se non gliene importasse niente. Poi
capì che cercava di essere forte per non farmi stare peggio. Mi disse che se si
fermava a pensare avrebbe capito che lei se ne era davvero andata e non lo
poteva permettere perché se si lasciava andare io avrei perso l’unica ancora
che mi era rimasta.-rispose tristemente torcendosi le mani.
-Come
ha sempre visto sua sorella?-
-Come
una roccia.-abbozzò un sorriso.-Buffy è sempre stata quella forte, in tutti i
sensi, matura e responsabile. Io non mi accorgevo mai quando soffriva e
capitava spesso.-
-Ricorda
un avvenimento in particolare?-
-Una
sera litigò furiosamente con nostra madre, Buffy aveva deciso di chiudere
definitivamente con il suo ex ragazzo che era diventato una vera tortura...-e
mentalmente si disse di chiedere scusa ad Angel dopo.-...ma la mamma non voleva
così le disse che se fosse uscita non doveva più tornare. E Buffy uscì e non
tornò...per tre mesi. Ma ricordo che anche quando tornò lei non era
completamente sé stessa, era triste ma cercava di nasconderlo. Solo dopo un pò
apprendemmo la verità.-raccontò.
-E
cioè?-dentro di sé si fece una risata ironica. Come se non lo sapesse.
-Il
suo ragazzo era morto, o così pensavamo. Buffy lo amava così tanto.-
-Si
è mai messa nei guai?-decise che era meglio cambiare argomento.
-Sono
un’adolescente e di conseguenza sono sempre nei guai.-sorrise.
-Buffy
le venne mai in soccorso o aiuto?-
-Sempre.
Una sera venni aggredita da una banda di teppisti e Buffy venne prontamente a
salvarmi, ovviamente mi rimproverò perché mi ero messa nei
guai.-raccontò.-Oppure, una sera di Halloween le dissi una bugia per uscire con
un’amica e due ragazzi e poi il mio accompagnatore voleva farmi del male. Buffy
arrivò e mi salvò dalle grinfie del mio assalitore.-
-Crede
davvero che sua sorella sia una terrorista e che abbia distrutto Sunnydale?-
-Neanche
tra un milione di anni. Buffy è troppo buona per fare cose simili, in questo
periodo mi arrivano molti messaggi di persone a cui lei ha salvato la vita.
Esprimono tutti la loro solidarietà ed il loro sostegno.-sorrise di nuovo.
-Vorrebbe
dirle qualcosa in questo momento?-
E
Dawn guardò Buffy che le sorrideva amorevolmente. Ricambiò il suo sorriso e poi
rispose.
-Ti
voglio bene.-mormorò.
-Non
ho più domande.-e soddisfatto, Angel tornò al suo posto lasciando Dawn alle
domande dell’accusa.
Quando
si sedette sorrise a Buffy e le accarezzò i capelli dandole un bacio in fronte.
Buffy gli sorrise.
Dai
banchi, Cassandra vide la scena e strinse forte la sua borsa. Un attimo dopo
lasciò l’aula.
Angel
un pò temeva per Dawn. In Willow e Xander aveva visto una chiara voglia di fare
a pezzi l’altro avvocato e giusto il giorno prima aveva parlato con Giles. Dawn
iniziava a sviluppare meglio i suoi poteri, soprattutto quando si arrabbiava.
Sperò che la ragazza mantenesse la calma, soprattutto per il bene di sua sorella.
-Signorina
Summers.-esordì l’altro avvocato.-Ha mai avuto diverbi o discussioni con sua
sorella?-
-È
ovvio!-sorrise.-Siamo sorelle.-
-Ci
risulta che Buffy fu responsabile di un suo incidente dove si ruppe un
braccio.-
-Buffy
arrivò in tempo per evitare che oltre al braccio mi venissero rotte anche tutte
le altre ossa.-precisò.-Non ero con lei quella sera ma con un’altra amica.-
-Quindi
ci sta dicendo che sua sorella la trascurava e la lasciava sola con pericolose
amiche per andare a farsi gli affari suoi?-ipotizzò.
-No!!-esclamò.-Non
sto dicendo questo! Buffy è sempre stata un’ottima sorella.-
-Ma
non si è accorta per più di un anno che lei era diventata cleptomane.-rincarò.
-Lo
facevo di nascosto, da sola e stando molto attenta. Buffy aveva tante cose di
cui occuparsi, il lavoro, la mia custodia e anche i suoi amici.-
-Sua
sorella reputava i suoi amici più importanti di lei?-
-No!-l’avvocato
la stava mettendo in difficoltà e lei non sapeva più come fronteggiarlo.
-Obiezione!-Angel
le venne in aiuto.-Sta mettendo in bocca alla teste risposte false.-
-Respinta.-decise
il giudice.-Continui.-annuì in direzione dell’accusa che sorrise.
Sconfitto,
Angel tornò a sedersi. Buffy lo fissò spaventata e lui le strinse una mano per
farle forza.
-Buffy
non ha mai reputato i suoi amici più importanti di me!-esclamò Dawn.-Ma io non
ho mai preteso che stesse sempre con me trascurando gli altri suoi affetti.
Certo, spesso sono stata gelosa, ma poi ho capito che era giusto che Buffy
stesse un pò con i suoi amici.-precisò.
-Non
ho più domande.-e l’avvocato tornò al suo posto.
Dawn
fu fatta tornare al suo posto e il giudice decretò l’interruzione di
quell’udienza per la pausa pranzo. Il processo sarebbe ripreso alle tre e
mezza.
Buffy
fu condotta via da due guardie, prima che la trascinassero via, Angel riuscì a
dirle che dopo sarebbe andata meglio. Poi si unì agli amici ed insieme uscirono
dall’aula. Una volta lì notò che mancava qualcuno.
-Cass?-chiamò
guardandosi in giro ma non la vide.-Gunn, dov’è Cassandra?-chiese all’amico che
era appena apparso accanto a lui insieme a Fred.
-Non
lo so, mi è parsa di vederla uscire ma non ne sono sicuro.-rispose.
-Grazie.-gli
disse distrattamente e afferrò il cellulare da dentro la tasca mentre gli altri
si scambiavano pareri su com’era andata.
Angel
si tenne in disparte e attese che la sua fidanzata rispondesse.
-Cassandra?-fece
appena rispose.-Amore dove sei? Non ti ho più visto e mi sono preoccupato.-
-Scusami,
ma mi sono ricordata di una commissione.-mentì sperando di essere convincente.-Oltretutto
ho pensato di venire a dare una mano a Spike, Lorne e Harmony. I telefoni sono
impazziti e in centralino non riescono più a gestire la situazione.-almeno
questa sapeva che era la verità, ma la bugia era che gli altri, da soli, se la
cavavano egregiamente.-È già finita la prima udienza?-cambiò discorso.
-Si,
per la pausa pranzo.-le rispose.-Torniamo in ufficio, portiamo il pranzo per
tutti. Riprenderemo alle tre e mezza.-la informò.
-Vi
aspettiamo.-fece una pausa.-Ti amo, Angel.-gli disse di slancio.
-Anch’io.-rispose
lui e chiusero. Tornò dagli altri e riferì della breve conversazione avuta con
Cassandra. Uscirono evitando i giornalisti e si fermarono a comprare sandwich
per tutti ad un bar.
Anche
davanti l’ufficio si era radunata una bella folla di giornalisti ma ci pensò il
servizio di sicurezza a tenerli a bada. Appena furono nell’ufficio di Angel si
lasciarono cadere tutti spossati sulle sedie.
-Questo
caso mi distruggerà!-protestò Wesley togliendosi la giacca e allentandosi il
nodo alla cravatta.
-Allora,
com’è andata?-si informò Spike impaziente.
-L’avvocato
dell’accusa è tremendo!-esclamò Dawn furiosa al solo pensiero.-È capace di
rigirarti la frittata nella padella con la stessa facilità di un cuoco!-scosse
la testa.
-Lo
voglio trasformare in un rospo.-disse Willow distribuendo sandwich a tutti.
-Tranquilli,
con voi non ha avuto scampo.-tentò di rassicurare Angel scartando il suo
pranzo.
-Da
quello che ho visto temo che farà perdere il controllo anche a me.-si intromise
Giles.
-Dobbiamo
mantenere la calma e non darla vinta a nessuno, vogliono questo.-continuò.
-E
Buffy come sta?-continuò Spike che voleva saperne quanto più possibile.
-Avrà
una crisi isterica, prima o poi.-gli assicurò.-Spero che sia il più tardi
possibile.-stava per addentare il suo panino quando un’altra domanda di Spike
lo interruppe.
-E
basta?-
-Spike,
posso mangiare?!-scoppiò nervoso.-Alle tre e mezza devo essere di nuovo in
tribunale. Se vuoi mangiare anche tu, credo che Harmony abbia del sangue in
frigo. Ma non mi scocciare!-lo riprese.
-Suscettibile.-lo
apostrofò e uscì dalla stanza.
-Poverino,
voleva solo qualche informazione.-lo difese Lorne.
-Ed
io voglio mangiare. Non si sarà neanche offeso, credimi. Lo conosco da più di
cento anni e non sono queste le cose che lo offendono.-si versò un bicchiere
d’acqua.
Willow
mangiò in fretta, poi si alzò prendendo la sua borsa.
-Cercherò
di venire all’udienza ma adesso vado in ospedale. Forse ho il modo giusto di
risvegliare Cordelia.-sorrise fiduciosa. Salutò tutti, baciò Kennedy ed uscì
dall’ufficio.
-Speriamo
che vada tutto bene.-sospirò Fred un pò preoccupata.
Willow
entrò nella camera di Cordelia e si guardò in giro notando che non c’era
nessuno. Si avvicinò al letto e posò la borsa e la giacca ai piedi. Si sedette
su una sedia e prese una mano della sua ex compagna di scuola, quasi non la
riconosceva.
I
capelli si erano fatti più lunghi e alle punte erano biondi, segni di una
tintura, il viso era pallido e aveva profonde occhiaie intorno agli occhi. Le
guance erano scavate e anche attraverso le lenzuola si vedeva che era molto
dimagrita. Anche la mano era ossuta, così come il braccio.
-È
il momento di svegliarsi, Cordy.-mormorò e le mise una mano sulla fronte
stringendole un pò la mano che teneva.
Chiuse
gli occhi e si concentrò bene. Forse fu una sua impressione ma il suono delle
macchine aumentò in maniera impressionante. Doveva sbrigarsi, se qualcuno se ne
accorgeva l’avrebbero interrotta e cose del genere non poteva farle due volte.
Iniziò
a tremare violentemente, a respirare affannosamente e a sentirsi debole, ma
doveva resistere e soprattutto insistere. Poi sentì una forte energia
attraversarla ed entrare in Cordelia attraverso le sue mani. La stessa energia
che la scagliò lontano dalla donna e sul pavimento, vicino al muro.
Rimase
qualche secondo per terra per riprendersi, poi lentamente si rialzò e tornò
alla sedia. Cordelia pareva dormire ancora, ma il ritmo dei battiti cardiaci
era aumentato e si accorse che lei muoveva la mano che fino a poco prima le
aveva stretto.
-Cordelia?-la
chiamò con un sorriso.
La
sua amica iniziò a cercare di aprire gli occhi sbattendo le palpebre. La luce,
anche se non forte, le dava fastidio tanto che riuscì a socchiudere gli occhi
senza poterli aprire.
-Dove....sono...-balbettò
pianissimo.
-Ce
l’ho fatta.-sorrise Willow.-Cordelia, mi senti?-le accarezzò i capelli.
-Il
mio.....bambino...-continuò.
-Vado
a chiamare il medico.-e si precipitò fuori.
Pochi
secondi dopo Willow rientrò con un medico e diversi infermieri. In tutto
l’ospedale si gridava al miracolo. Cordelia era in coma da più di un anno e già
da quando era stata ricoverata si era detto che non aveva molte speranze.
Nessuno sperava che si risvegliasse, anzi si diceva che si aspettava solo il
momento in cui avessero potuto spegnerle le macchine.
Il
medico le fece qualche domanda a cui lei rispose debolmente e le controllò i
valori.
-Allora?-si
informò Willow alla fine.
-È
davvero un miracolo. La sua amica non aveva molte speranze di
risvegliarsi.-controllò la cartella.
-Si
riprenderà?-continuò.
-Con
il tempo speriamo completamente di si.-sorrise.
-Grazie.-ricambiò
il sorriso e mentre gli infermieri ultimavano i controlli, lei chiamò Gunn e
Fred informandoli che ce l’aveva fatta. I due sarebbero arrivati subito.
Nell’attesa,
lei tornò a sedere accanto a Cordelia. I due infermieri uscirono lasciandole
sole.
-Come
ti senti?-le chiese preoccupata e lei si voltò lentamente verso la compagna
d’infanzia.
-Dove’è
Connor?-mormorò.
-Ehm...Cordy...io...-cosa
doveva risponderle? Lei sapeva cos’era successo solo perché aveva parlato con
Wesley qualche giorno prima.
-Il
mio bambino...-continuò Cordelia e lentamente si toccò la pancia.-È già
nato?-sorrise.-Cosa mi è successo?-si fece seria.
-Sei
stata in coma per più di un anno.-esordì Willow.
-Ho
già partorito?-le chiese.
-Cordelia
adesso arriveranno Gunn e Fred a spiegarti meglio, io non so molto.-tentò di
evadere il discorso ma la donna non si fece ingannare.
-Cos’è
successo?-insistette.-Dimmelo, Willow!-le prese una mano stringendogliela con
la poca forza che aveva.
-Wesley
mi ha detto che...insomma ha detto che...il parto....è stato molto doloroso…tu
eri posseduta dalla Bestia.-le rivelò.-Hai partorito una donna demone che Angel
ha dovuto uccidere.-precisò.
-No...-scosse
la testa cominciando a piangere.
-Mi
dispiace così tanto.-si sentiva così triste che a breve avrebbe pianto anche
lei. Soprattutto perché sapeva che quella batosta era solo l’inizio.
-Dov’è
Connor?-le chiese.
-Connor
non si ricorda niente. Vive con un’altra famiglia e crede di averci sempre
vissuto, non si ricorda niente di Angel, di te e di tutto il resto.-le rispose.
-Com’è
possibile?-si stupì.
-Non
lo so esattamente, forse un incantesimo.-alzò le spalle.-E poi...vedi...la
Angel’s Investigations adesso non esiste più. Angel ha fatto un accordo con lo
spirito di una vostra nemica e adesso ha preso possesso della Wolfram&Hart,
sta cercando di metterla sulla retta via.-
-Ha
tradito i suoi ideali?!-fece esterrefatta.-Si è schierato con i nostri peggiori
nemici?!-
-No,
non devi pensare questo!-la contraddisse.-Anzi, sapessi cosa sta facendo in
questo momento.-fece una pausa.-Se può farti sentire meglio adesso è Harmony la
sua segretaria.-fece per sdrammatizzare.
-Mi
fa sentire peggio.-precisò.-Cos’è successo più?-
-Adesso
anche Spike lavora per lui, dopo il disastro di Sunnydale...-
-Che
disastro?-la interruppe.
-Abbiamo
combattuto contro il Primo, è stata una battaglia violentissima. La Bocca dell’Inferno
si è aperta creando una voragine che ha risucchiato Sunnydale. Adesso non
esiste più.-le raccontò in breve.
-Distrutta...-ripeté
sconvolta.
-Del
tutto. Ma questo è ancora niente: lo stato crede che sia stato un attentato
terroristico indotto da Buffy. L’hanno arrestata, da un anno è in carcere.
Adesso si dice che la vogliano condannare a morte e così Dawn ha chiesto aiuto
ad Angel. La sta difendendo lui, è il suo avvocato.-le spiegò.
-È
tremendo.-constatò.
-È
vero.-concordò.-Credo che l’udienza sia già ripresa.-guardò l’ora, erano le tre
e trentacinque.
-Come
posso aiutare?-chiese.
-Se
vuoi puoi testimoniare, ma quando ti sentirai meglio.-propose.
-No
voglio farlo subito.-disse caparbia.
-Sei
appena uscita dal coma, ti devi riprendere.-la riprese.
-Mi
hai svegliato tu?-si informò.
-Con
la magia ho solo dato stimoli positivi al tuo cervello, ho come accelerato il
processo di risveglio. Ti sei svegliata da sola.-le spiegò.
-Voglio
aiutare Buffy.-tornò al discorso di prima.
Willow
non sapeva cosa risponderle e per fortuna in quel momento la porta si aprì e
Gunn e Fred entrarono di corsa curiosi di sapere come stava la loro amica.
In
tribunale, l’udienza era cominciata da pochi minuti ed Angel aveva già chiamato
il suo teste: Giles. Quel giorno avrebbe deciso lui i teste, dopo Giles aveva
in mente di chiamare Riley.
-Signor
Giles, lei è molto affezionato a Buffy Summers, vero?-gli chiese.
-Esatto,
per me è come una figlia.-precisò l’inglese.
-Anni
fa, lei perse la sua fidanzata in modo tragico...-e qui si morse la
lingua.-...ricorda come reagì Buffy Summers?-
-Cercò
di starmi molto vicino. Io ero disperato e lei mi consolò e mi stette vicino al
funerale e anche dopo. Ancora oggi, quando si parla di Jenny lei mi
aiuta.-rispose serio.
-E
ricorda come reagì quando scoprì della breve storia che ci fu tra lei e sua
madre, Joyce Summers?-
-Era
molto stupita e mi fece una delle sue solite battutine ironiche.-
-La
aiutava negli studi?-continuò.
-Ci
provavo ma cercavo anche di aiutarla ad affrontare le avversità della vita di
tutti i giorni.-
-Insomma
cercava di farle da padre.-
-Esatto.-confermò.
-E
adesso, con gli occhi di un padre, cosa sente nel vederla accusata di un simile
crimine?-
-Sento
una tremenda fitta al cuore, ma so per certezza che Buffy non è capace di fare
cose simili. Io so che è innocente.-rispose serio.
-Non
ho più domande.-ed Angel tornò al suo posto lasciando Giles alle domande
dell’accusa.
-Signor
Giles, ha detto che nutre un affetto paterno nei confronti dell’imputata. È
sicuro che questo affetto paterno non sia mai stato qualcosa di più?-esordì.
Buffy
strinse forte i pugni e stava per scattare in piedi e dirgliene quattro ma
Angel la trattenne saldamente per la mano. Buffy si voltò verso di lui per protestare
e in risposta ricevette una chiara occhiata ammonitrice. Non poteva fare passi
falsi, ne andava della sua vita.
-In
tutta la mia vita io ho amato una sola donna.-rispose Giles
tranquillamente.-Questa donna era Jennifer Calendar, ed è morta.-precisò.-Buffy,
per me, è come la figlia che non ho mai avuto e che non avrò mai.-si tolse gli
occhiali e se li pulì con un fazzoletto bianco che uscì dal taschino della
giacca.
-Non
ha mai sospettato che Buffy Summers abbia voluto la morte di Jennifer Calendar?-continuò.
-Mai.-ripose
il fazzoletto e si rimise sul naso gli occhiali lindi.
-Eppure
tutta la scuola sapeva che non si parlavano neanche.-insistette.
-Jenny
tacque a tutti noi un segreto importante avrebbe potuto evitare molte cose e
molte morti. È stata questo segreto a farla uccidere e non Buffy.-lo guardò
dritto negli occhi.
-Ne
è fermamente sicuro?-
-Così
come sono sicuro che Buckingham Palace si trova a Londra.-abbozzò un sorriso.
-Conosce
i motivi per cui Buffy Summers scappò di casa nell’estate del 1998?-cambiò
argomento.
-Credo
che l’abbia già detto Dawn Summers. Buffy litigò con sua madre e poi anche e di
nuovo con il suo ex ragazzo. L’amore è una cosa molto potente. Buffy credeva
che il suo ragazzo era morto e per la disperazione se ne andò di casa.-raccontò
brevemente.
-E
conosce anche i motivi per cui fece saltare in aria il liceo di Sunnydale?-
-Quel
giorno, Buffy facendo esplodere il liceo, salvò la vita a molti suoi compagni
di scuola. Se non mi crede...li interroghi tutti.-sorrise.
-Non
ho più domande.-e sconfitto, l’avvocato tornò al suo posto.
Angel
chiamò a testimoniare Riley e dopo che ebbe giurato cominciò il suo
interrogatorio.
-Signor Finn, come conobbe
Buffy Summers?-esordì.
-Era
il suo primo giorno di college e la aiutai con un libro. Poi ci rivedemmo a
lezione, io ero l’assistente della professoressa Maggie Walsh e Buffy seguiva
il suo corso.-raccontò.
-Iniziaste
a frequentarvi?-
-Un
pò, lei era un pò restia con i ragazzi. Pareva aver avuto da poco una
delusione.-accennò vagamente.
-Vi
metteste insieme?-che domanda stupida! Si disse. E dal sorriso che fece Riley
immaginò che stesse pensando la stessa cosa.
-Qualche
mese dopo.-rispose.
-Per
quanto tempo siete stati insieme?-
-Un
anno.-
-Buffy
le parve mai....combina guai?-
-All’inizio,
poi capii che non si metteva nei casini perché lo voleva.-sorrise.
-Cercò
di aiutarla mai?-
-Ci
provavo ma lei se la cavava benissimo da sola, soprattutto quando aiutava gli
altri.-
-Che
cosa intende dire?-
-Perdevo
sempre il conto di tutte le persone a cui salvava la vita.-precisò.-Forse era
un modo per compensare i suoi guai, non lo so. Lei c’era sempre, per tutti,
anche per chi non conosceva. Se un ragazzo era nei guai lei arrivava e glieli
risolveva. Se una ragazza veniva scippata lei metteva ko il ladro e poi la
riaccompagnava a casa. Se la sua migliore amica la chiamava in lacrime lei
mollava tutto e correva a consolarla. Non ho mai conosciuto una persona così
umile e in contemporanea così forte come lei.-
-Perché
finì tra di voi?-gli chiese serio.
-Per
tanti motivi. Più cercava di starmi vicino e più mi sentivo trascurato. Tra gli
studi, gli amici, la madre malata, la sorellina minore e tutto il resto sentivo
che tra noi qualcosa era cambiato. In realtà non era mai cambiato nulla, solo
non mi ero mai accorto della verità.-rispose con altrettanta serietà.
-E
cioè?-
-Il
suo cuore era già impegnato. Spezzato ed impegnato.-sospirò.-A volte mi
stupisco di come non me ne abbia mai fatto accorgere. Agli occhi di un altro
sembrerebbe che mi abbia sempre preso in giro ma io capii molto dopo che
fingere di amarmi le serviva per non toccare il fondo per colpa di una vita
sbagliata che non aveva mai voluto e di un amore impossibile.-
-Adesso
cosa pensa di Buffy Summers?-si sentiva molto colpito dalle sue risposte ma
cercò di non farlo notare, doveva essere professionale.
-Penso
che Buffy avrà pure commesso molti errori ma che è impossibile che abbia
distrutto Sunnydale. Adorava Sunnydale, era come se fosse una parte di lei. Non
c’era angolo della cittadina che non le ricordasse qualcosa di importante.
Sunnydale era magica e lei non l’ha distrutta, anzi fino all’ultimo ha cercato
di salvarla.-l’aula era in completo silenzio. Era colpita da quelle risposte
profonde che descrivevano una ragazza diversa da quella che lo stato incolpava.
-Non
ho più domande.-ed Angel tornò al suo posto soddisfatto.
L’avvocato
Gripp si alzò e fece qualche secondo di silenzio prima di iniziare il suo
interrogatorio.
-Signor
Finn, ha appena dichiarato che Buffy Summers non l’ha mai amata. Lo
dimostrava?-esordì.
-Certo
che no, per molto tempo ho creduto che mi amasse davvero.-precisò.
-Aveva
dei comportamenti strani?-
-No.
Aveva diversi impegni ed erano sacri i pomeriggi con la sua migliore
amica.-sorrise.-Ma la sera noi eravamo sempre insieme, e il giorno non facevamo
altro che incontrarci nei corridoi del campus.-
-Lei
ha fatto parte di un’organizzazione militare celata dall’università di
Sunnydale, vero?-si informò.
-È
esatto, l’Iniziativa.-confermò annuendo.
-E
a quanto pare Buffy Summers fu responsabile della sua distruzione.-
-Questo
non è esatto. Buffy fu solo responsabile di aver capito prima di tutti gli
altri che l’Iniziativa aveva perso di vista i suoi principi morali, i suoi
valori e la sua iniziale missione per fare spazio all’esatto contrario di
quello che faceva. L’Iniziativa catturava quelli che noi chiamavamo ostili ma
negli ultimi tempi prima che venisse smantellata li creava e li mandava a
minacciare l’umanità.-spiegò.
-Pare
che lei ebbe un diverbio con la professoressa Maggie Walsh poco prima che
venisse assassinata per colpa dell’imputata.-
-La
professoressa Walsh mi era affezionata e detestava Buffy perché io la amavo. La
mandò a catturare un ostile con un arma rotta e Buffy dovette cavarsela da
sola. La professoressa non riuscì a mandare giù il fatto che sopravvisse e che
io mi arrabbiai della sua folle idea. Il suo omicidio non ha niente a che fare
con Buffy.-precisò deciso.
In
quel momento, Wesley sentì vibrare il suo cellulare e silenziosamente si
allontanò uscendo fuori dall’aula per rispondere. Rientrò pochi secondi dopo
avvicinandosi ad Angel e sussurrandogli qualcosa all’orecchio. Si scambiarono
qualche parola sottovoce in modo da non disturbare, poi Angel si alzò.
-Scusi
l’interruzione, vostro onore, ma chiedo di avvicinarmi un attimo.-interruppe.
-Accordato.-acconsentì
ed Angel gli si avvicinò. Il giudice mise una mano davanti al microfono in modo
che nessuno sentisse.
-Qualche
problema avvocato?-si informò.
-Uno
dei miei teste è appena uscito dal coma quindi chiederei, se possibile, un
trattamento di riguardo. È stato in coma per più di un anno.-spiegò.
-Certo,
permesso accordato.-assentì subito e chiamò una segretaria che si occupò di
informare l’ospedale prendendo il nominativo di Cordelia.
Angel
tornò al suo posto spiegando a Wesley il consenso del giudice. L’ex osservatore
uscì un attimo fuori per finire la sua conversazione telefonica e quando fu
rientrato, Riley era tornato al suo posto ed ora Angel stava interrogando Sam.
-Signora
Finn aveva mai sentito parlare di Buffy da suo marito?-le chiese Angel.
-Si.
Riley si confidò molto con me dopo che aveva lasciato Buffy e Sunnydale, era
veramente distrutto.-spiegò brevemente.
-E
prima di conoscerla personalmente cosa pensava di lei basandosi sui racconti
fornitale dal signor Finn?-continuò.
-Non
l’ho mai odiata, se è questo che intende, al contrario. E Riley non la accusò
mai, anzi pareva capirla anche perché mi spiegò esattamente tutta la verità e
gli impedimenti che non le permettevano di vivere una vita ed un amore sereno.-
-E
continuò a pensare le stesse cose quando la conobbe?-
Sam
attese qualche secondo prima di rispondere. Era vero che Riley le aveva
spiegato della storia di Buffy ed Angel e delle loro differenze e difficoltà. Ma
Riley aveva sempre omesso nome e tutto il resto di Angel, ancora adesso Sam
ignorava che l’uomo che aveva impedito a Buffy di amare suo marito in quel
momento la stava interrogando.
-Si.-rispose
alla fine.-Perché era vero. E oltretutto mi parve anche che Buffy nascondesse
una profonda tristezza e malinconia. Io e Riley non sapevamo della scomparsa
della madre ma capii che non si trattava solo di quello, a Buffy mancava
qualcosa che io non riuscivo a capire. Ma credo che avesse tanti grossi pesi
sul cuore.-
Mentre
Sam parlava, un assistente del giudice gli si avvicinò e gli disse piano
qualcosa che lo fece annuire. Poi, dopo che gli ebbe detto qualcosa, tornò
nella stanza da cui era uscito.
In
contemporanea, Gunn e Fred entrarono in aula e presero posto accanto a Dawn,
Xander, Cassandra e Kennedy spiegando loro sottovoce di quello che era successo
da poco, cioè del risveglio di Cordy.
-Le
sembra possibile che Buffy Summers sia una terrorista?-continuò Angel.
-No,
anzi da quando l’ho saputo non ho fatto altro che pensare e dire a Riley che la
cosa è assurda, tremendamente assurda.-rispose.
-Non
ho più domande.-e soddisfatto, Angel tornò al suo posto.
L’avvocato
Gripp si alzò lentamente e si avvicinò al banco dei testimoni in silenzio,
forse per decidere come esordire. In quell’anno aveva ottenuto ottimi risultati
nelle sue accuse, grazie anche al precedente avvocato di Buffy. Ma adesso, con
Angel e la Wolfram&Hart, tutto stava andando a rotoli. Dentro di sé
ammetteva che Angel stava svolgendo un ottimo lavoro, nessuno sarebbe riuscito
ad ottenere i suoi stessi risultati con quel caso disperato. E si rammendò di
fargli le congratulazione per il lavoro svolto alla fine di tutto. E una
vocina, da sempre, gli diceva che Buffy Summers era davvero innocente.
-Signora
Finn, è mai stata gelosa di Buffy Summers?-esordì.
-Un
pò all’inizio, lo ammetto. Ma con il tempo, e dopo averla conosciuta, la
gelosia è passata. Mio marito mi ama e di questo sono fermamente
sicura.-rispose decisa.
-L’imputata
le parve strana nei suoi confronti quando la conobbe?-continuò.
-Non
proprio. All’inizio mi parve un pò invidiosa ma poi capii che la sua invidia
non era rivolta verso me personalmente, lei non rivoleva Riley con sé, ma verso
la felicità di cui disponevo. Sono stata con lei una sola sera ma mi sembrava
sempre così malinconica.-rispose amara.
-E
notò solo questo di strano in lei?-
-Mi
parve anche un pò ambigua. Ci mettemmo a perlustrare una zona del cimitero,
stava aiutando me e Riley a catturare un ostile, quando mi liquidò con una scusa.-raccontò
e l’avvocato sorrise perché finalmente aveva qualcosa a cui appigliarsi.
-Quale
scusa?-insistette.
-Mi
disse che avrebbe chiesto ad un suo informatore ma che doveva andarci da sola
perché se la vedeva con qualcuno non si sarebbe sbottonato troppo.-
E
da lontano, Buffy portò una mano alla fronte esasperata. Adesso quell’avvocato
si sarebbe proprio divertito, ne era sicura! E ancora una volta maledì la sua
già stramaledetta storia con Spike!
-Un
informatore di che tipo?-
-Non
lo so, disse solo che era un informatore che probabilmente sapeva
qualcosa.-precisò.
-Quindi
Buffy Summers aveva degli informatori?-
-Qualcuno.
Ma non per cose losche!-precisò avendo capito che quell’avvocato stava
rigirando le sue parole come meglio poteva per accusare Buffy.
-E
allora per cosa?-insistette.
-Per
dare una mano a me e Riley.-tentò timidamente.
-Ma
resta il fatto che per aiutare lei e suo marito, Buffy Summers dovette chiedere
informazioni ad un suo informatore che probabilmente doveva già
conoscere.-continuò.
-Credo
di si.-si sentiva spaesata.
-Obiezione!-intervenne
Angel.-L’avvocato sta mettendo in difficoltà la teste!-
-Respinta!-rispose
il giudice e sconfitto, Angel tornò a sedersi.
Così,
l’avvocato continuò il suo interrogatorio.
-Comunque,
non ho più domande.-sorrise soddisfatto e tornò al suo posto.
Sam
fu congedata e tornò al suo posto accanto a Riley e gli altri che la
consolarono dicendole che non era stata colpa sua se aveva messo un pò in
difficoltà Buffy. Quell’avvocato era tremendo.
-Avvocato
O’Donovan, il suo prossimo teste è arrivato.-disse il giudice ad Angel che
sorrise.
-Bene,
allora chiamo a testimoniare Cordelia Chase.-annunciò.
Accanto
a lui, Buffy sgranò gli occhi ma non gli poté chiedere niente così si rivolse a
Wesley che le spiegò che poco prima al telefono era Willow che gli annunciava
del risveglio di Cordelia e del fatto che avendo saputo tutto voleva
testimoniare immediatamente.
La
porta da cui generalmente usciva il giudice si aprì e Cordelia uscì seduta su
una sedia a rotelle e scortata da Willow, che le reggeva una flebo, e un
infermiere che le spingeva la carrozzella. Era ovvio che la sedia a rotelle non
poteva essere messa nel banco dei testimoni, così l’infermiere dovette
prenderla in braccio e farla sedere, poi prese dalle mani di Willow la flebo in
modo che potesse reggerla lui. La strega rossa si mise in disparte con la
carrozzella ma senza allontanarsi troppo.
E
tutti quelli che la conoscevano rimasero scioccati di vedere Cordy in quello
stato quasi pietoso. Era magra come uno stecchino e molto pallida, Willow era
riuscita a metterle appena un pò di fard durante il tragitto in autoambulanza.
Per non parlare delle profonde occhiaie e della sua debolezza fisica. Per
fortuna erano riusciti a metterle un paio di pantaloni, una maglietta ed un
paio di scarpe sportive.
Angel
le sorrise contento prima di cominciare l’interrogatorio, dopo il giuramento.
Inutile dire che avrebbe tanto voluto abbracciarla invece di interrogarla! E
Cordelia ricambiò debolmente il suo sorriso.
-Signorina
Chase, cercherò di non stancarla più del dovuto. Quando conobbe Buffy
Summers?-esordì.
-Nel
1997.-rispose flebilmente.-Era il suo primo giorno di scuola.-precisò.
-Come
le parve?-
-Simpatica,
volevo inserirla nel mio gruppo, tra le più popolari, ma non ci riuscii.-
-E
da allora lei non la vide più di buon’occhio.-
-Esatto.-confermò
annuendo.
-Ma
pare che pochi mesi dopo il suo arrivo a Sunnydale fu lei a chiedere aiuto a
Buffy Summers, vero?-Angel ricordava appena quella storia perché ancora non era
parte integrante del gruppo. Oltre a Buffy aveva parlato solo con Giles.
-Si,
è vero.-rispose Cordelia.
-Perché?-
-Una
ragazza mi minacciava. Aveva già picchiato e ferito il mio ragazzo e buttato
giù dalle scale una mia cara amica. Sapevo di essere il suo prossimo obiettivo
così chiesi aiuto a Buffy.-raccontò.
-E
Buffy Summers cosa fece?-
-Mi
aiutò.-sorrise.-Senza farselo chiedere due volte, fu subito disponibile con me
anche se la prendevo sempre in giro, la deridevo e ignoravo. Fummo rapite da
quella ragazza che ci legò e tentò di sfregiarmi il viso ma Buffy glielo
impedì. Oggi, probabilmente, sarei un mostro senza il suo aiuto. Non che in
questo momento sia combinata meglio.-ironizzò e scappò qualche risata
nell’aula.
Persino
il giudice abbozzò un sorriso ma si ricompose subito richiamando l’ordine.
-Buffy
Summers la salvò altre volte?-continuò Angel.
-Ho
perso il conto. Due pazzi volevano tagliarmi la testa e ci sarebbero riusciti
se lei non fosse arrivata, per non parlare dell’assalto di teppisti a scuola
durante la riunione genitori insegnanti.-rispose.
-Lei
è stata insieme ad un caro amico dell’imputata, Alexander Harris, ma poi finì
perché lui la tradì. La sera che lo scoprì lei ebbe un incidente e si ferì.
Buffy Summers era presente?-e si disse che era proprio una domanda cretina,
dato che quella sera Buffy era con lui e Spike.
-Certo
che no!-esclamò Cordelia.-Quella sera avevamo organizzato un appuntamento a
doppia coppia e in quel periodo Buffy era libera come l’aria, anche se
continuava ad amare il suo ex di cui allora non mi fidavo proprio, anzi lo
consideravo pazzo e pericoloso...-ed Angel la fulminò con un’occhiataccia. Coma
o meno era sempre la stessa.-...Buffy non era presente quando ebbi
l’incidente.-concluse.
-E
dopo, l’imputata la cercò?-
-Si.
Cercò di parlarmi perché intuiva quanto stessi male. E mi sarei sfogata con lei
se un delinquente da quattro soldi non avesse cercato di scipparci! Finii in
mezzo ai bidoni della spazzatura mentre Buffy lo rimetteva al suo posto, mi si
riaprirono anche dei punti!-si infervorò e subito l’infermiere le disse che
doveva stare calma, le ci sarebbe voluto ancora molto prima di recuperare
appieno.
-Ma
comunque, Buffy Summers la salvò da quel delinquente?-
-Esatto.
Perché non l’avevo ancora specificato?-lo riprese ed Angel le lanciò
un’occhiata esasperata cercando di farle capire che non erano più all’Hyperion,
e di conseguenza non poteva dirgliene quante voleva e prenderlo anche in giro.
-Signorina
Chase, per favore.-le disse calmo.-Immagino che abbia saputo dell’accusa di
terrorismo che grava su Buffy Summers. Lei ci crede?-
-La
prego, se Buffy è una terrorista io sono stata alle Hawaii per un anno invece
che in coma in un letto d’ospedale. Conosco Buffy, sembrerà pure una dura,
molti nostri compagni quando la vedevano passare cambiavano direzione, ma non è
in grado di fare la terrorista. Ma se l’immagina a dare ordini ad un gruppo di
scemi per distruggere Sunnydale? Non ci credo neanche se lo vedo con i miei
occhi.-rispose e scosse la testa esterrefatta.
-Non
ho più domande.-e soddisfatto Angel tornò al suo posto.
L’avvocato
dell’accusa si alzò e andò di fronte Cordelia. Lo squadrò ricordandosi quello
che le aveva detto Willow durante la strada: doveva stare attenta a quello che
diceva. Quell’avvocato era tremendo!
-Signorina
Chase pare che la sera stessa che conobbe Buffy Summers, l’imputata la aggredì
mentre usciva dal bagno tenendola per la gola e puntandole contro un paletto di
legno. È vero?-esordì.
-Si,
è vero.-confermò.
Ed
Angel si trattenne dallo sbattere la testa contro il tavolo mentre Buffy
abbassava le spalle sconfitta con un’espressione disperata e Wesley portava una
mano alla fronte sconvolto. Ma Cordelia non aveva ancora finito di rispondere.
-Avrei
fatto lo stesso se qualcuno mi fosse spuntato alle spalle
all’improvviso.-precisò.
-Quindi
lei uscendo dal bagno spuntò alle spalle di Buffy Summers?-
-Esatto,
e di conseguenza la spaventai.-rispose e molti si rilassarono.
-Si
è mai chiesta cosa ci facesse Buffy Summers con un appuntito paletto di legno
in mano?-
-Era
una gamba di una sedia rotta e credo che l’avesse raccolta per terra. Accadde
tutto molto in fretta e oltre al fatto che sono passati sette anni e al momento
la mia memoria fa un pò cilecca.-
-Dopo
il suo incidente, molti la sentirono dichiarare che era tutta colpa di Buffy
Summers.-
-Il
mio ragazzo era il più fallito e sfigato dei suoi migliori amici e aveva
tradito la reginetta del liceo con la più secchiona della scuola. Lei come si
sarebbe sentito? Su qualcuno dovevo pur scaricare la colpa di quello che era
successo e Buffy mi parve la più adatta anche perché in ogni suo tentativo di
salvare il mondo ci andavamo tutti di mezzo.-rispose.
-Salvare
il mondo?-si stupì.
-È
un modo di dire.-si corresse.-Ma comunque, Buffy ci provava, era come una
paladina della giustizia anche se un pò sfigata e con il naso storto.-sorrise
mentre la diretta interessata strabuzzava gli occhi.
-È
fissata con il tuo naso, non darle retta.-le sussurrò Angel ad un orecchio per
tranquillizzarla.
Da
lontano, Cassandra vide la scena e si sentì avvampare dalla gelosia per quel
gesto così intimo. Strinse forte la borsetta e stavolta resistette all’impulso
di alzarsi ed uscire. Oltretutto c’era Cordelia al banco dei testimoni e dopo
che aveva molto sentito parlare di lei voleva assolutamente vederla!
-Ma
fu veramente colpa di Buffy Summers se ebbe quell’incidente?-insistette
l’avvocato.
-Ho
appena dichiarato di no.-continuò Cordelia.
-Ma
lo disse.-
-Si,
lo dissi. Ero arrabbiata e delusa, in quel momento una vipera al mio confronto
somigliava ad un agnellino.-precisò.
-Eppure
tra lei e Buffy Summers è sempre stata guerra aperta. Come per il titolo di
reginetta del ballo.-
-Avevamo
diciassette anni!-esclamò.-Ed io non l’avevo informata che stavano facendo le
foto per l’annuario così non è mai apparsa in quello dell’ultimo anno.-precisò.
-Quindi
Buffy Summers le stava facendo una ripicca?-ipotizzò.
-È
possibile.-rispose vaga.
-Si
o no, signorina Chase?-si avvicinò di qualche passo al banco dei testimoni.
Cordelia
non sapeva cosa rispondere, si sentiva con le spalle al muro e non voleva
mettere nei guai Buffy più di quanto non lo fosse già.
-Obiezione!-protestò
Angel alzandosi.-L’avvocato sta mettendo in difficoltà la teste ma oltretutto
avevo chiesto gentilmente un trattamento di rispetto! Cordelia Chase è appena
uscita da un coma durato più di un anno!!-esclamò livido.
-Accolta.-assentì
il giudice.-Avvocato Gripp sia meno aggressivo.-lo riprese.
-Mi
scuso.-disse malvolentieri.-Cercherò di moderarmi. Signorina Chase, una sua
cara amica, Harmony Kendall, e molti altri suoi compagni di scuola sono morti
durante lo scontro nel giorno della consegna dei diplomi. Ha mai ritenuto Buffy
Summers responsabile sia di quello che dell’esplosione del liceo?-
-Harmony
Kendall aveva il cervello di una gallina e non mi stupisce che nonostante le
raccomandazioni ripetutale fino alla nausea si sia fatta uccidere come una
scema. Per gli altri mi è sempre dispiaciuto molto ma sono cose che capitano e
il liceo mi è sempre dispiaciuto che sia saltato in aria, ma....io non ho mai
ritenuto Buffy Summers responsabile. Al contrario la ammiro, perché quella sera
ha impedito una strage vera e propria. Ci ha salvato la vita. Sono stata in
coma per più di un anno ma se adesso sono qui...è grazie a lei.-rispose
caparbia dicendosi che così avrebbe di sicuro messo al suo posto quel borioso
di un avvocato.
-Non
ho più domande.-e sconfitto, tornò al suo posto mentre Cordelia sorrideva soddisfatta.
Willow
si avvicinò con la sedia a rotelle e prese la flebo dalle mani dell’infermiere
che prese Cordelia in braccio e la adagiò sulla carrozzella. Fecero per uscire
ma Cordelia chiese di avvicinarsi al banco dove c’era Buffy.
Riuscì
solo a stringerle le mani con un affettuoso sorriso e dirle che sarebbe andata
tutto bene quando dovette uscire. E Buffy, dal canto suo, fece solo in tempo a
ringraziarla e ricambiare il sorriso che le loro mani si staccarono e la vide
andare via.
Il
giudice annunciò che per quel giorno l’udienza era finita. Tutti si alzarono ed
Angel riuscì a dire a Buffy che il giorno dopo sarebbe andata ancora meglio
mentre la ammanettavano. Poi rimase a guardarla portare via da due guardie.
Si
ritrovarono tutti fuori dall’aula evitando le folle di giornalisti che volevano
sapere qualcosa. Uscirono fuori ed Angel disse a tutti che dovevano andare in
ospedale. Adesso era il momento di abbracciare davvero Cordelia invece di
interrogarla. Riley e Sam non si unirono perché dovevano precipitarsi in Africa
per un lavoro.
Quando
arrivarono lei era già tornata ed era in compagnia di Willow. Angel si
precipitò ad abbracciarla commosso e la lasciò solo quando Willow lo ammonì che
la stava stritolando. Si ritirò imbarazzato mentre tutti ridevano. Anche Wesley
la abbracciò troppo contento di saperla di nuovo sveglia.
Xander
la abbracciò per qualche secondo, forse era uno dei pochi che aveva capito la
sua debolezza. Dawn, dopo l’abbraccio, rimase seduta accanto a lei sul letto.
Aveva sempre avuto una simpatia speciale per Cordelia ed era contenta di come
aveva tenuto testa all’avvocato dell’accusa.
-Come
ti senti?-si informò Angel premurosamente.
-Meglio
ogni secondo che passa.-sorrise.-Ho fatto un buon lavoro in tribunale?-
-Bene,
anche se ogni tanto mi hai fatto preoccupare.-sospirò di sollievo.
-Adesso
posso dirtelo: avevo una voglia matta di scoppiarti a ridere in faccia! Non ti
avevo mai visto così serio e professionale, forse ti preferivo di più da
investigatore.-si fece seria.-E non posso credere che tu ti sia messo a
lavorare per la Wolfram&Hart, anche se i tuoi propositi sono buoni.-
-Cordelia
io...-cominciò ma lei non lo lasciò finire.
-E
poi prendere Harmony come tua nuova segretaria?!-protestò.-Il mio lavoro allora
non è valso a nulla!-si infervorò.
-Perché
non ti calmi un pò.-la riprese bonariamente Gunn.
-Io
sono calma.-precisò.
-Cordelia
stiamo convertendo la Wolfram&Hart.-iniziò a spiegarle Angel.-Averla è
meglio di quanto tu possa credere. Adesso siamo più potenti di quando avevamo
la Angel’s Investigations, abbiamo riscontrato un netto miglioramento della
situazione demoniaca in questo anno. Questo è anche dipeso dal fatto che Buffy
ha impedito un’Apocalisse tremenda e dalla Bocca dell’Inferno che ha
risucchiato Sunnydale ma, credimi, andiamo alla grande. Ho anche ottenuto la
mia ricompensa.-sorrise.
-L’ho
saputo. Anzi, dov’è Cassandra che voglio conoscerla immediatamente!-
Angel
la guardò perplesso e a quel punto si intromise Willow.
-Le
ho detto tutto io.-lo informò.-Se devi prendertela con qualcuno, prenditela con
me.-
-E
come potrei!-sorrise.-Non so se considerarti un genio e tremenda! L’hai
risvegliata sul serio.-
-Sono
un genio tremendo.-lo accordò facendolo ridere.
Angel
si voltò verso Cassandra e le fece segno di avvicinarsi. La scortò accanto a
letto mettendole una mano sulla schiena.
-Cordelia
lei è Cassandra.-la presentò felicemente.-Cass questa è la terribile Cordelia
di cui hai tanto sentito parlare.-
Cassandra
rise e strinse la mano di Cordelia che fulminò Angel con un’occhiataccia.
-Non
dargli retta, Cassandra, quello terribile era lui che mi faceva sempre
impazzire.-disse.
-Lo
immagino. È bellissimo poterti conoscere.-sorrise e ritirò la mano.
-Bene,
e lei l’ho conosciuta.-si fregò le mani.-Chi mi manca?-li guardò tutti.
-Penso
che tu non conosca Kennedy.-le disse Willow e le introdusse la compagna.
-Will
mi ha detto tutto di te, Kennedy.-sorrise stringendole la mano.
-E
Xander, invece, mi ha raccontato di come l’hai fatto impazzire per quattordici
anni.-ricambiò stringendole la mano a sua volta. Poi la ritirò.
-Io
gli caverò l’altro occhio.-assicurò.
-Ehm...Cordelia...-adesso
Angel si fece davvero serio e tutti con lui.-Volevo dirti che...mi dispiace per
il bambino, purtroppo quando ti ho trovato tu eri già messa male e non ho
potuto fare niente.-le spiegò dispiaciuto.
-Non
preoccuparti, evidentemente era destino.-alzò le spalle.-Anche se...ci tenevo
davvero tanto, me lo sono portato dentro per un po’.-sospirò.-A me dispiace che
tu abbia perso Connor, lo amavi così tanto.-
-Adesso
sono sicuro che sta bene e che può avere quello che io non avrei mai potuto
dargli.-rispose.
Rimasero
a parlare con lei ancora qualche minuto, poi la lasciarono a riposare. Anche
perché loro avevano un sacco di lavoro ancora da sbrigare in vista della
seconda udienza il giorno dopo.
Quando
Buffy era tornata alla prigione si era cambiata e poi aveva fatto fronte alla
frotta di domande della sua compagna di cella che voleva sapere tutto di come
andava il processo. Avevano stretto amicizia, la ragazza era dentro per una
rapina e sarebbe uscita tra pochi mesi per buona condotta.
Stavano
ancora parlando, Buffy era tornata da quasi un’ora, quando una guardia venne a
chiamarla per una visita. La scortò fin dentro la stanza e poi la lasciò sola
dopo averle tolto le manette.
Buffy
aggrottò la fronte perplessa quando si ritrovò di fronte un giovane ragazzo più
o meno dell’età di Dawn con corti e lisci capelli castani e occhi azzurri.
Aveva un’espressione seria e anche un pò imbarazzata, cercava di non torcersi le
mani invano.
Buffy
gli indicò una sedia e il ragazzo accettò l’invito e poi si sedette su quella
accanto la sua.
-Ciao.-esordì
il ragazzo.-Immagino che tu non abbia la più pallida idea di chi io sia.-e lei
annuì.-Ho seguito il tuo processo tramite la tv.-fece una pausa.-Non ho mai
creduto che tu sia colpevole, forse perché immagino quanto possa essere duro
essere un’eroe.-
-Sai
dell’esistenza dei demoni?-pareva una domanda ma era un’affermazione.
-Si.-confermò
annuendo.-Ho avuto a che fare con un vampiro, adesso è da più di un anno che
non lo vedo....personalmente.-precisò.-Che sbadato, io non mi sono ancora
presentato. Mi chiamo Connor Hubbard.-le porse la mano che Buffy strinse con un
sorriso.
-Credo
sia inutile dirti come mi chiamo.-riuscì a far sorridere anche lui.-Come hai
fatto ad entrare?-si stupì. La vigilanza era molto rigida, a lei erano permesse
solo visite di parenti, amici stretti e dell’avvocato.
-Ho
detto di essere un cugino di secondo grado dalla parte di tua madre.-gli
rivelò.
-Bell’idea.-rifletté.-Perché
sei venuto a trovarmi, Connor?-
-Perché
dovevo. Non so perché esattamente ma so che dovevo. Non ho mai sentito molto
parlare di te ma quelle rare volte che è capitato sentivo che eri
speciale.-fece una pausa.-Di recente ho scoperto che la mia vita è tutta una
farsa ma non ho avuto il coraggio di rivelarlo a nessuno, neanche ai miei
genitori che mi adorano e a cui voglio molto bene ma che in realtà non sono i
miei veri genitori. Avevo ricordi falsi e da qualche mese ho recuperato la mia
vera memoria. Ho fatto così tanto male, causato così tanto dolore all’unico
uomo che mi abbia voluto bene più di qualsiasi altra persona al mondo.-aveva un
tono così amaro che a Buffy si strinse il cuore.
-Chi
era?-gli chiese facendosi seria.
-Mio
padre.-la guardò negli occhi.-Non l’ho mai accettato per quello che era vedendo
sempre il suo lato peggiore, anche perché sono cresciuto in un’altra dimensione
con un cacciatore di demoni che lo detestava e che me l’ha fatto detestare a
mia volta.-un’altra pausa.-Io sono il figlio di Angel.-le rivelò.
-Quindi
tu sei quel Connor.-mormorò seria ed anche un pò triste fissando il tavolo.
-Allora
sai di me.-lei annuì.-Dovrei essere piccolo ma sai essendo stato in un’altra
dimensione dove il tempo scorre in fretta....-sospirò.-Io lo odiavo Angel
perché era un vampiro, perché aveva ucciso tanta gente innocente e non mi sono
mai accorto che lui subiva e subiva e subiva tutte le mie cattiverie. Ha
rinunciato a me per farmi essere felice ed io, invece, l’avevo chiuso in una
cassa e gettato in fondo all’oceano.-Buffy gli vide brillare le lacrime agli
occhi.
-Perché
non vai da lui?-gli propose.-Queste cose non dovresti dirle a me.-precisò.
-Non
posso.-scosse la testa.-Sono cambiate troppe cose e i genitori che ho ora mi
vogliono bene, non me la sento di spezzare loro il cuore. E poi adesso Angel ha
una nuova vita: è umano, ha uno studio legale famoso e potente, collaboratori
validi, una bellissima fidanzata...-
-Cosa?!-lo
interruppe Buffy sconvolta.-Fi...fidanzata?-ripeté con la voce rotta.
-Credevo
che tu lo sapessi. Li ho visti insieme e spiando un pò ho saputo che si chiama
Cassandra Higgins e che lavora con lui come centralinista. Ha lunghi e ricci
capelli biondi ed è alta e magra.-le spiegò.-Possibile che tu non l’abbia vista
all’udienza?-si stupì.
Buffy
ci rifletté bene ed in effetti aveva notato una donna simile seduta accanto
Dawn ed i suoi amici ma non ci aveva mai fatto caso pensando che fosse una che
era venuta ad assistere al processo.
-È
probabile.-mormorò spaesata.-Se la merita un pò di felicità ed una donna che lo
sappia amare davvero.....come io non sono stata capace di fare.-finì in un
sussurro.
-Io
so che ti ha amato davvero molto e profondamente.-cercò di consolarla.
-Ed
io come l’ho ripagato?-fece sarcastica.-Una spada in pancia e cento anni di
torture all’inferno.-scosse la testa.-L’ho perso per sempre.-
-Mi
dispiace, non avrei dovuto dirtelo. Non sarei neanche dovuto venire.-si alzò di
scatto recuperando la sua giacca poggiata alla fine del lungo tavolo.
-Non
hai fatto benissimo.-lo fermò alzandosi a sua volta.-Gli somigli così
tanto.-constatò andandogli di fronte e facendogli una carezza.-Vai da lui.-lo
invitò.
-Non
posso, ne ho combinate troppe. Ho messo incinta Cordelia e lei è finita in
coma.-gli rivelò.
-È
l’uomo più comprensivo e buono del mondo. Capirà e ti perdonerà.-gli sorrise.
-È
proprio questo che temo.-indossò la giacca.-Non dirgli della mia visita, per
favore. Ti auguro buona fortuna, Buffy, e spero che Angel sappia dimostrare la
tua innocenza perché non meriti di essere dichiarata colpevole.-le diede un
rapido bacio su una guancia e andò via.
Buffy
tornò nella sua cella con il cuore a pezzi ma cercò di riprendersi e di pensare
al processo. Doveva andare bene, anche se aveva perso Angel doveva comunque
pensare a Dawn.
La
mattina dopo il processo riprese, stavolta sarebbe toccata all’accusa chiamare
i teste ed Angel era un pò in pensiero. Mentre attendevano l’entrata del
giudice scoprì Buffy a fissarlo intensamente.
-Che
c’è?-le chiese con un sorriso.
-Volevo
imprimerti nella mente.-rispose ricambiando il sorriso.-Voglio ricordarmi tutti
i vostri visi quando eseguiranno la condanna.-precisò alzando le spalle.
-Buffy
non ti condanneranno a niente perché in California non c’è la pena di morte.-la
riprese bonariamente.-Sono qui per dimostrare che sei innocente.-
-Ti
auguro di riuscirci.-tentò di sdrammatizzare.-Perché siamo stati insieme noi
due?-gli chiese a bruciapelo lasciandolo esterrefatto.
-Stai
bene?-le chiese in risposta.
-Si,
sto benissimo. Allora? Mi rispondi?-insistette.
-Noi
ci amavamo.-rispose semplicemente.-Io ti ho amato intensamente e profondamente.
Mi hai anche fatto perdere l’anima.-le ricordò con un sorriso.
-È
vero. Non ho mai creduto che sia finita per le parole del Sindaco.-si fece
seria.
-Perché
non ti lo lasciato per quello.-le rivelò.-Era accaduta una cosa quella mattina
che non ti posso ne ti potrò mai rivelare. Ti basti sapere che avevo fatto una
promessa.-
-E
solo per questo dovrei ucciderti. Una promessa è stata più importante dei miei
sentimenti. La promessa di mia madre è stata più importante del mio amore.-lo
guardò con un lampo di sfida.
-Come
lo sai?-si stupì.
-Qualche
notte fa l’ho sognata e me l’ha confessato. Chissà perché ci ha pensato così in
ritardo.-rifletté.
-Mi
dispiace.-le mormorò.
Ma
Buffy non poté ribattere perché fu annunciato l’arrivo del giudice. E appena si
fu seduto e anche loro furono fatti sedere l’udienza di quel giorno cominciò.
-Chiamo
a testimoniare Doris Kroger.-disse l’avvocato Gripp e Buffy assunse un’aria
disperata ricordando l’assistente sociale che era venuta a trovarla poco dopo
che Dawn si era rotta il braccio a causa di Willow che abusava di magia nera.
Adesso
era sicura che la Kroger l’avrebbe fatta a pezzi! Desiderò essere di nuovo
invisibile per poterle fare di nuovo lo scherzo della voce, l’avrebbe mandata
giù di testa!
-Signora
Kroger lei era l’assistente sociale che si occupava della custodia di Dawn
Summers, vero?-esordì facendo su e giù di fronte la donna.
-Si,
è vero. E se posso esprimere il mio parere avrebbero dovuto toglierla ad una
sorella svitata come quella una ragazzina di quindici anni.-disse acida.
Buffy
diventò paonazza e cercò di scattare in piedi per urlarle contro che era lei
quella svitata ma Angel la trattenne saldamente per un polso lanciandole uno
sguardo duro che non ammetteva repliche. Ci avrebbe pensato lui dopo a
rimettere a suo posto quell’assistente sociale odiosa.
-Devi
stare calma!-le intimò severamente.
Buffy
non osò replicare e si voltò per scovare Dawn seduta tra i banchi. La trovò in
seconda fila seduta tra Willow ed una donna bionda che non conosceva. Ripensò
alla descrizione che Connor le aveva fatto di Cassandra la sera prima e non
ebbe dubbi che fosse proprio la donna seduta accanto sua sorella.
Strinse
forte i pugni e divincolò bruscamente il polso imprigionato. Lui, stavolta, la
guardò stupito.
-Non
mi devi toccare.-gli mormorò freddamente ma con gli occhi lucidi.
Stava
per dirle qualcosa quando lei voltò la testa e si scostò di qualche centimetro.
Non gli rimase altro che riprestare attenzione al processo, anche se era
stupito da quel repentino cambiamento.
-Quindi,
signora Kroger, lei riteneva che Buffy Summers non fosse in grado di occuparsi
della sorella quindicenne?-continuò Gripp.
Tutta
l’aula era ignara di quello che era successo tra Buffy ed Angel, nemmeno Wesley
che era seduto accanto a Buffy se ne era accorto.
-Si.-rispose
l’assistente sociale.-La mattina che andai a controllare la situazione, Dawn
Summers era in ritardo per la scuola e uno sconosciuto la stava accompagnando.
Oltretutto la ragazza aveva un braccio fasciato e la sorella non ricordava
neanche che giorno fosse.-spiegò.
-Come
trovò l’ambiente dove Dawn Summers viveva?-
-La
casa era pulita ed in ordine ma nel salotto, in bella mostra, c’era una scatola
contenente oggetti strani, erbe e cose del genere e vi trovai persino un tipo
dall’aria poco affidabile che girava per la casa con una coperta.-rispose
disgustata.
-Un
tipo dall’aria poco affidabile?-ripeté fermandosi e guardandola curioso.-E chi
era?-chiese.
-Non
lo so. Buffy Summers mi disse che non era il suo ragazzo e che non viveva lì,
che solo lei e sua sorella vivevano lì ma un attimo dopo una voce femminile
urlò dal piano di sopra che non si sentiva troppo bene e che andava a dormire
un pò.-raccontò.
-E
a chi apparteneva la voce?-
-Disse
che era la sua migliore amica che al momento risiedeva con loro. Una migliore
amica gay e con cui probabilmente lei faceva cose da gay.-si infervorò.
-Quindi
Dawn Summers viveva in una casa con la sorella disoccupata e disinteressata,
una ragazza gay e dove girava un tipo poco affidabile che probabilmente dormiva
lì, giusto?-riassunse.
-Esatto.-confermò.-Ho
visto raramente ambienti malsani come quello travestito da famigliola tipo.-
-Non
ho più domande.-e soddisfatto, l’avvocato tornò al suo posto.
Angel
si alzò lentamente abbottonandosi la giacca e cercando di concentrarsi al
meglio, perché da quando Buffy aveva avuto quella strana reazione si era sentito
strano.
-Signora
Kroger, ha detto che la mattina che andò a casa Summers, Dawn Summers stava per
essere accompagnata a scuola da uno sconosciuto. È per caso quell’uomo lì?-e
con un braccio indicò Xander seduto in terza fila con Giles, Fred e Gunn dietro
Dawn, Willow, Kennedy e Cassandra.
-Si,
è lui.-confermò.
-Se
fosse stato uno sconosciuto crede che sarebbe qui oggi ad assistere al processo
di Buffy Summers?-
-Credo
di no.-pareva quasi non capire il significato delle sue domande.
-Perché
quello è Alexander Harris, uno dei migliori amici di Buffy e Dawn Summers. Si
conoscono da più di sette anni ed è come un fratello per loro. Le sembra ancora
così sconosciuto?-le chiese.
-Adesso
la prospettiva cambia.-si arrese.
-Poco
fa ha dichiarato che l’ambiente di casa Summers non era adatto a Dawn. Ma
allora perché la sua custodia non è stata mai tolta alla sorella?-esordì
apparentemente tranquillo.
-Purtroppo
mi tolsero il caso.-ribatté un pò amareggiata.
-Come
mai?-si informò curioso. Forse aveva trovato un punto su cui appigliarsi.
-Quel
giorno non stavo troppo bene con la testa.-rispose vaga.
-Emicrania?-ipotizzò.
-Voci.-precisò
un pò imbarazzata.
-Voci?-ripeté
sorpreso.-In che senso...voci?-
-Sentivo
delle voci e qualcuno si divertiva a giocare con la mia tazza del
caffè.-precisò.
-Quindi
diede segno di qualche squilibrio mentale?-alzò le spalle.
-Al
mio capo parve proprio di si.-ammise sconsolata.-Ma io non sono pazza! Qualcuno
si stava divertendo alle mie spalle. Dentro al fascicolo di Dawn Summers furono
messi diversi fogli con una frase cattiva nei miei confronti.-
-Mi
faccia capire: pensava che Dawn Summers vivesse in un ambiente malsano con una
sorella svitata e disinteressata, una ragazza gay e c’era un tipo poco
affidabile che girava per casa Summers ma quello stesso giorno diede segno di
squilibrio mentale?-riassunse con un sorriso.
-È
esatto.-ammise timidamente.
-Non
ho più domande.-concluse soddisfatto con un enorme sorriso e tornò al suo posto.
Doris
Kroger si alzò dal banco dei testimoni imbarazzata e rossa come un peperone e
tornò a sedere.
L’avvocato
Gripp si alzò per chiamare un altro testimone.
-Chiamo
a testimoniare Lorraine Ross.-disse e la manager del Doublemeat Palace dove
Buffy aveva lavorato entrò e si sedette al banco dei testimoni.
Buffy
pensò che forse non aveva molto di cui preoccuparsi. Aveva lavorato alacremente
al fast food finché non era morta Tara e a quel punto si era licenziata.
Lorraine poteva solo lamentarsi di quei giorni in cui era stata un pò confusa e
spaesata a causa del veleno del demone che la faceva vivere in due realtà, dove
una era pazza.
Dopo
che ebbe giurato, Gripp cominciò il suo interrogatorio.
-Signora
Ross come conobbe Buffy Summers?-esordì.
-Ero
la responsabile del fast food Doublemeat Palace di Sunnydale e Buffy lavorava
lì.-spiegò.
-Era
professionale sul posto di lavoro?-
-Abbastanza.
Prima che arrivassi io so che fece una scenata invogliando i clienti a non
mangiare i nostri cibi urlando che erano fatti con carne umana. Poi capitò che
per dei giorni era come confusa, pareva quasi impasticcata, ed una sera, per
completare tutto, lasciò in tronco la sua postazione per allontanarsi con un
ragazzo.-spiegò.
-Ci
spiega meglio come mai Buffy Summers invogliò i vostri clienti a non mangiare?-
-Pare
che urlò come una forsennata che gli hamburger erano fatti di carne umana
gettando per terra i vassoi. Dovettero trascinarla fuori a forza dal
locale.-raccontò brevemente.
-E
ci spiega come mai pensava che si impasticcasse?-continuò.
-Una
sera era confusa, spaesata...pareva strana, insana.-disse.-Si confondeva, aveva
mal di testa e vertigini. Per farla reagire le dissi che sembrava impasticcata
o forse lo era davvero.-alzò le spalle.
-E
la sera che se ne andò mentre lavorava?-
-Era
in cucina quando fu spostata alla cassa. Parlò per qualche minuto con un uomo
alto ignorando gli altri clienti che cominciarono a fare la fila e i vari
richiami. Poi, prese il suo cappotto e senza dire niente se ne andò, abbandonò
il posto di lavoro.-
-Ma
questo comunque non la fece licenziare?-
-Esatto.
Ma era l’ultima possibilità che le davo perché aveva lasciato il posto di
lavoro con il locale pieno non potevo permettere che capitasse ancora.-assentì.
-Non
ho più domande.-con un sorriso soddisfatto tornò a sedere lasciando Lorraine
alle domande di Angel che non era deciso su come procedere e sperava in un
colpo di fortuna come con Doris.
-Signora
Ross, Buffy Summers arrivò mai in ritardo al lavoro?-esordì.
-No,
mai.-rispose.
-Lavorò
sempre alacremente?-continuò.
-Si.-annuì
anche con la testa.
-Se
lei venisse appena assunta in un fast food dove i dipendenti spariscono alla
velocità della luce, si parla di un misterioso ingrediente segreto negli hamburger
e poi trovasse un dito in mezzo alla carne non le verrebbe neanche per un
attimo il pensiero che magari il famoso ingrediente segreto è la carne
umana?-le chiese.
-In
effetti....è molto probabile.-ammise.
-E
se nel sangue avesse un forte veleno allucinogeno non si sentirebbe spaesata,
confusa, insana e forse non sembrerebbe anche impasticcata?-
-Penso
di si.-assentì un pò confusa e perplessa.-Buffy era avvelenata quella
sera?-chiese timidamente.
-Esatto.
La cosa fu tenuta nascosta perché durò poco e fu subito trovato un rimedio ma
confesso a lei e a tutte le altre persone qui presenti che le era stato
iniettato un veleno allucinogeno.-
-Perché?-si
stupì.
-Signora
Ross, abbiamo per caso invertito i nostri ruoli?-la fermò con un sorriso.
-Mi
scusi.-mormorò imbarazzata.
-Non
si preoccupi. E vorrei anche chiederle se un suo caro amico, un ex fidanzato
con cui ha passato un bellissimo anno, una sera tornasse e le chiedesse
disperatamente aiuto in un importante lavoro riguardante la sicurezza mondiale
lei non mollerebbe tutto, anche il posto di lavoro, per aiutarlo?-
-Mollerei
anche di più.-rispose.
-E
se dopo che una carissima amica è stata uccisa per sbaglio in casa sua e lei ne
rimanesse profondamente colpita decidesse di licenziarsi, lei capirebbe questa
scelta?-
-Certo.-alzò
le spalle.
-Non
ho più domande.-concluse e tornò al suo posto.
Lorraine
fu congedata e a quel punto, Gripp chiamò il suo prossimo testimone.
-Chiamo
a testimoniare Robin Wood.-annunciò.
L’ex
preside della nuova Sunnydale High entrò e si sedette al banco dei testimoni.
Buffy non lo vedeva da molto tempo, purtroppo non era potuta essere presente al
suo matrimonio con Faith.
Dopo
che ebbe giurato, Gripp cominciò ad interrogarlo.
-Signor
Wood come conobbe Buffy Summers?-esordì andandogli di fronte.
-La
Sunnydale High School riapriva i battenti ed io ero il nuovo preside. La
assunsi come consulente studentesca.-spiegò.
-L’imputata
era strana al lavoro?-
-Perfettamente
normale, un pò troppo impegnata con gli amici e la sorella.-
-E
gli studenti cosa dicevano di lei? Si lamentavano?-
-No,
era brava e agli studenti piaceva. Probabilmente perché era giovane, carina e
non era passato molto tempo da quando aveva smesso di andare al liceo.-sorrise.
-Quando
la assunse sapeva che aveva fatto saltare in aria la vecchia struttura?-si
informò.
-Si,
ne avevo sentito parlare.-
-E
la assunse comunque?-si stupì.
-Si,
mi parve la persona più adatta.-
-Si
trovò mai invischiato nei suoi numerosi impegni?-
-Una
sera uscimmo a cena e ad un certo punto arrivò un suo amico, tra l’altro
dall’aria da un pò malvivente, e ci informò che un amico comune si era messo
nei guai. Si precipitò ad aiutarlo e vi andai anch’io.-raccontò.
-Perché
la licenziò?-
-Sunnydale
si stava spopolando. Molti genitori andavano via portandosi via i figli che di
conseguenza non venivano più a scuola. Una consulente non era più di nessuno
aiuto ed interesse, serviva solo a “sprecare” soldi dei contributi invano.-
Dal
suo posto, Buffy si avvicinò ad Angel e gli mormorò all’orecchio che aveva
impedito a Robin di uccidere Spike per vendicarsi di lui che gli aveva ucciso
la madre cacciatrice. Angel annuì ma in realtà lo sapeva di già, glielo aveva
detto Giles. Da quando avevano avuto quel leggero diverbio, questa era la prima
volta che Buffy gli rivolgeva la parola anche se sembrava ancora fredda e
distante.
-Come
si comportava Buffy Summers con la sorella?-continuò Gripp.
-Era
affettuosa, cercava di farle da madre.-sorrise.
-Sapeva
dei suoi continui guai?-
-Si
ma per me era solo una mia dipendente.-si rifece serio.
-La
accusa di aver distrutto Sunnydale?-
-No,
so quale tremenda lotta stava affrontando.-
-Non
ho altre domande.-non molto soddisfatto dell’esito tornò a sedere lasciando
Robin alle domande di Angel che rifletté bene prima di cominciare.
-Signor
Wood ha detto che Buffy Summers era una sua dipendente ma la invitò a cena
fuori?-esordì.
-È
esatto.-confermò.-Mi piaceva e volevo conoscerla meglio.-precisò.
-Ma
la considerava solo una sua dipendente.-affermò.
-Dopo
cambiarono delle cose.-
-Quali?-gli
chiese.
-Avemmo
delle incomprensioni.-rispose vago.
-Licenziò
Buffy Summers per motivi personali?-decise che era meglio andare dritto al
punto senza girarci troppo intorno.
-Ho
detto che la scuola non aveva più bisogno di lei.-
-Adesso
mi dica se quello che racconterò brevemente corrisponde a verità. Invitò Buffy
Summers a cena e durante quella cena conobbe un suo caro amico che a lei non
piacque e di cui dopo venne a scoprire essere invischiato, probabilmente,
nell’omicidio di sua madre avvenuto moltissimi anni fa. Cercò di vendicarsi ma
Buffy Summers glielo impedì salvando il suo amico e litigando con lei. Qualche
giorno dopo lei la licenziò. È tutto giusto?-
-Si.-confermò.
-Allora
cambio la mia domanda: è probabile che una delle motivazione per cui licenziò
Buffy Summers fosse personale?-
-Si.-ammise
con difficoltà ed imbarazzo.
-L’imputata
è mai arrivata in ritardo al lavoro?-
-Mai.-rispose.
-Era
sempre professionale?-continuò.
-Si.-si
sentiva così imbarazzato e messo con le spalle al muro che riusciva solo a
rispondere a monosillabi. Quell’avvocato aveva scavato molto in fondo.
-Si
lamentava mai qualcuno del suo operato?-
-No.-
-Allora,
a parte il fatto che molti studenti non venivano più a scuola perché molti
abitanti di Sunnydale la stavano abbandonando, non c’erano molti motivi validi
perché dovesse venire licenziata.-ipotizzò.
-In
parte.-confermò.
-E
mi corregga se sbaglio, ma non è stata Buffy Summers a presentarle Faith
Lehane, la donna che adesso è sua moglie?-
-Si,
Buffy mi ha presentato Faith.-affermò.
-Non
ho altre domande.-e soddisfatto tornò al suo posto.
Il
giudice decretò la pausa per il pranzo dicendo anche che l’udienza sarebbe
ripresa la mattina dopo con gli altri teste di Angel.
Si
alzarono tutti per andare via. Buffy si voltò per salutare Dawn con la mano ma
in fondo, seduto in ultima fila, scorse Connor che cercava di non farsi notare
indossando un cappellino sportivo. Lo fissò stupefatta non accorgendosi che le
stavano rimettendo le manette ne di Wesley che alle sue spalle si era accorto
anche lui della presenza del ragazzo ma senza essere sicuro che fosse proprio
lui.
Buffy
fu portata via e gli altri tornarono tutti in ufficio per discutere di come
procedeva e di come procedere la mattina dopo. C’erano ancora molte persone da
sentire.
Mentre
pranzavano tutti insieme nell’ufficio di Angel, Wesley gli disse che gli era
parso di vedere Connor seduto.
-È
impossibile!-decretò l’ex vampiro alzando un pò la voce e scuotendo la testa.
Wesley
si era appartato con lui in un angolo della stanza per poterglielo dire.
-A
me è parso proprio lui.-insistette caparbio.
-Wesley
è assolutamente impossibile!-continuò.-E poi che ci sarebbe venuto a fare al
processo?-
-Non
lo so, ma ti dico che era lui!-
-Lui
chi?-si intromise Fred curiosa.
I
due si accorsero di aver alzato la voce e si voltarono verso gli amici. Non
sapevano se dire quello che Wesley pensava di aver visto o meno. Parlò Angel.
-A
Wesley è parso di vedere Connor in aula.-disse andando a sedersi alla sua
poltrona.
Fred,
Gunn, Lorne e Willow fissarono i due stupefatti ed increduli mentre gli altri
si chiedevano di chi parlassero e Dawn guardava Angel per cogliere ogni sua
minima emozione.
-Ma....com’è
possibile?-chiese Gunn perplesso.-Insomma non dovrebbe ricordarsi niente.
Neanche noi ci ricordavamo di lui fino a quando non sei tornato umano.-precisò.
-Non
so come possa essere possibile ma credo fermamente che non lo sia. Se Connor si
fosse ricordato tutto a quest’ora sarebbe venuto a cercarmi, o avrebbe tentato
di farmi del male o avrebbe fatto una qualsiasi pazzia.-rifletté Angel.
-Magari
non ti vuole vedere.-ipotizzò Fred alzando le spalle.
-Magari
Wesley si è sbagliato e Connor non si ricorda niente di niente.-la rimbeccò.
Pareva un pò innervosito ma c’era chi capì che era ancora molto dura per lui
parlare del figlio perduto.
-A
me è parso Connor.-si intromise Wesley sedendosi.-Ma c’è una cosa che mi ha
stupito molto.-
-E
quale?-gli chiese Lorne alzando le spalle.
-Che
anche Buffy si è accorta di lui.-rispose.-Lo ha fissato come se lo conoscesse e
Connor ha fissato lei. Pareva che fosse lì per lei.-spiegò.
-Wesley
tu stai delirando!!-esclamò a voce più alta Angel alzandosi bruscamente dalla
poltrona per andare verso la finestra.
-Angel
rifletti!-lo riprese.-Se tutti noi siamo riusciti a ricordare la verità, a
ricordarci di Connor, anche lui potrebbe esserselo ricordato! Forse è impegnato
e non è riuscito a venire da te, forse non ti vuole vedere per non creare
ancora scompiglio, forse non vuole ferire la sua nuova famiglia.-ipotizzò.
-Vuoi
conoscere mio figlio meglio di me?!-lo rimbeccò voltandosi verso di lui.-Connor
mi odia, così profondamente da essere stato capace di gettarmi in fondo
all’oceano. Se si fosse ricordato tutto sarebbe venuto a farmelo sapere, a
farmi soffrire ancora, a rinfacciarmi tutte le cose sbagliate che ho
fatto!-erano tutti in completo silenzio.-È impossibile che una cosa simile sia
successa.-scosse la testa.
-Era
impossibile anche che succedesse su tutti noi eppure ci siamo ricordati di lui.
Questa non è la magia degli Oracoli che è potente, irreversibile ed
eterna.-sapeva di aver colpito un suo punto debole parlando degli Oracoli
infatti Angel non riuscì a ribattere e lui afferrò la sua giacca ed uscì dalla
stanza.
Non
appena la porta si fu richiusa alle sue spalle calò un profondo silenzio. C’era
chi non sapeva e voleva sapere ma intuiva che era un brutto momento per fare delle
domande, e c’era chi capiva il dolore di Angel e non voleva dire qualcosa per
non fargli ancora più male.
-Angel...che
sta succedendo?-e fu Cassandra, timidamente, a parlare per prima.
-Ma
vuoi lasciarlo in pace?!?!-la riprese Dawn duramente stupendo tutti.
-Dawn
per favore.-tentò di calmarla Angel piano tornando a sedere sulla sua
poltrona.-Willow ci sono possibilità che gli incantesimi di cancellazione della
memoria finiscano o si interrompano o cose del genere?-si rivolse all’unica
vera esperta del campo.
-Si
Angel.-gli rispose dispiaciuta.-Mi è capitato due volte.-lo informò a
malincuore.
-Forse
dovrei andare da lui.-rifletté.
-No!-esclamò
Dawn.-Non andare da lui se lui per primo non viene da te.-gli consigliò.
-Ha
ragione.-concordò Gunn.-Potresti rischiare di peggiorare le cose, soprattutto
se Wesley si è sbagliato.-precisò.
-Avete
ragione.-annuì decisamente.-Riconcentriamoci sul processo, al momento deve
interessarci solo questo.-sospirò.-Domani interrogherò Faith, Amy e Blayne
Mall.-informò.
In
quel momento bussarono alla porta e dopo che Angel ebbe dato l’ordine di
entrare Harmony si fece avanti sorridendo e fremendo per un’eccitazione che non
era sfuggita a nessuno.
-Angel
non immaginerai mai chi c’è!!-esordì emozionata.
Per
un attimo sbiancò pensando che, dopo che ne avevano parlato, fosse proprio
Connor. Ma poi si disse che Harmony non l’aveva mai visto e di conseguenza non
poteva sapere di lui, così si rilassò.
-Chi
c’è?-le chiese.
Harmony
si voltò e fece cenno con la mano di venire. Un attimo dopo, Oz varcò la soglia
dell’ufficio.
-Quando
parto all’attacco?-esordì con un sorriso.
-Oz!!-esclamò
Dawn al settimo cielo e corse a gettarsi tra le braccia del chitarrista.-Oh
sono così felice di vederti!-si staccò.-Ma quando sei arrivato? E perché non ci
hai avvisato?...-lo subissò di domande.
-Sono
arrivato giusto da un’ora.-informò.
Andarono
tutti a salutarlo e furono presentati al nuovo arrivato chi non conosceva.
Apprese delle ultime novità e gli fu spiegato come andava al momento il
processo. Angel decise che domani avrebbe iniziato i nuovi interrogatori con
Oz.
Ovviamente
il pomeriggio trascorse decidendo le strategie per il processo, Angel preparò
Oz alle domande che gli avrebbe fatto anche se non era sicuro che sarebbero
state proprio quelle, era solo per dargli un’idea.
Wesley
tornò nel tardo pomeriggio scusandosi con Angel per quello che era successo, ma
l’amico lo rassicurò dicendogli che era anche un pò colpa sua e che forse
poteva avere ragione. L’ex osservatore salutò Oz affettuosamente e poi si unì
al lavoro di tutti.
Per
tutto il giorno, Angel non riuscì a parlare con Cassandra. Sapeva di doverle
dare un mucchio di spiegazioni e, francamente, non si sentiva affatto pronto.
Oltretutto, la donna pareva molto offesa tanto che quella sera gli disse che
sarebbe andata a dormire a casa sua e che la mattina dopo non sarebbe venuta al
processo inventando una scusa incoerente che Angel fece finta di bere.
La
mattina dopo erano tutti carichi, sembravano stessero andando alla guerra. E
tutti pensavano che quella era proprio una guerra che dovevano vincere a tutti
i costi!
Buffy
rimase scioccata dell’atteggiamento deciso e professionale di Angel e Wesley
che quasi non le rivolsero la parola, prima che arrivasse il giudice, impegnati
com’erano nel controllare carte varie e decidere che domande fare e su che
linea procedere.
Poi
arrivò il giudice e tutti si sedettero al loro posto per dare inizio
all’udienza. Buffy non osava dire qualcosa ai suoi avvocati per non “rompere”
la loro aria seria e professionale. Non sapeva chi avrebbe chiamato angel a
testimoniare e rimase stupita quando vide che chiamò Oz. Non lo vedeva da così
tanto tempo che non credeva che Angel avesse potuto pensare a lui.
-Signor
Osborne come conobbe Buffy Summers?-esordì Angel.
-Tramite
la sua amica Willow. Invitai Willow ad uscire ma era il compleanno di Buffy e
così fui invitato alla sua festa a sorpresa.-spiegò brevemente.
-E
da quella sera, in qualche modo, anche lei entrò a far parte del suo gruppo. O
sbaglio?-si corresse.
-Più
o meno. Certo mi resi subito utile prestando il mio furgone ai suoi amici ma
cominciai a fare ufficialmente parte del gruppo quando mi misi con Willow.-
-E
lei è sempre stato l’unico ragazzo maschio della signorina Rosenberg.-
-Esatto.-confermò.
-Le
faceva piacere che la sua ragazza frequentasse Buffy Summers?-
-La
frequentava già da un pezzo quando la conobbi e comunque non mi dispiaceva
affatto. Willow e Buffy erano grandi amiche, sempre disposte ad aiutarsi,
ascoltarsi e capirsi. Ricordo che Willow corse subito da lei quando seppe che
il suo ragazzo l’aveva lasciata e aveva intenzione di andarsene da Sunnydale.
Io non la vidi personalmente ma Willow mi disse che era più che disperata,
letteralmente distrutta.-rispose sicuro.
-Hanno
tutti dichiarato quanto Buffy Summers amasse questo suo ex fidanzato. Lei cosa
ne pensava?-si informò. Questa domanda era anche un modo per sapere cosa
pensavano di lui tutti e della sua passata relazione con Buffy più
approfonditamente. Fu contento che Cassandra non fosse lì quella mattina.
-Non
era compito mio giudicare di chi si innamorava Buffy e so quanto quel tipo non
piacesse a nessuno. Io lo trovato forte perché sopportava tutto senza reagire
ed era capace di grandi sacrifici per Buffy. E trovavo anche che Buffy aveva
una grande fortuna ad avere un uomo come quello.-sospirò e fece una pausa.-Mi è
sempre dispiaciuto che si siano lasciati.-confessò.
-Buffy
Summers le salvò mai la vita?-decise che era meglio cambiare argomento e andare
subito al nocciolo della questione senza passare per intermezzi vari che
avrebbero allungato l’interrogatorio.
-Si.-assentì.-A
me quanto ai suoi amici e a molte persone che nemmeno conosceva.-
-Ce
ne può fornire un esempio?-
-Una
sera mi trovavo nel bosco ed un cacciatore quasi mi uccise. Se Buffy non fosse
arrivata a quest’ora non so dove sarei finito. Per non parlare di quando un
ragazzo psicopatico mi aggredì mentre ero solo nella biblioteca del liceo e
Buffy arrivò a fermarlo.-raccontò in breve.
-Da
quanto tempo non la vede?-
-Quattro
anni.-rispose.
-E
dopo quello che è successo alla cittadina di Sunnydale, lei crede che sia stata
Buffy Summers a raderla al suolo?-
-Certo
che no.-sorrise.
-Non
ho altre domande.-e soddisfatto tornò al suo posto ricevendo le congratulazioni
di Buffy per l’ottimo interrogatorio.
Gripp
si alzò indeciso su come cominciare. Aveva intuito che non aveva molte speranze
con Oz di tirare fuori qualcosa di negativo su Buffy quindi decise di
rinunciare in partenza.
-Io
non ho alcuna domanda da fare.-disse alzandosi.
Oz
fu fatto tornare al suo posto e, stupito, Angel chiamò il secondo teste di quel
giorno: Faith.
-Cosa
pensava di Buffy Summers quando la conobbe?-esordì Angel.
-Che
fosse un diavolo scatenato mascherato da miss perfettina.-rispose.
-So
che avete avuto diverse incomprensioni in passato, molte delle quali vi hanno
portato a non parlarvi per tre anni.-
-È
vero.-annuì.
-Cosa
accadde esattamente?-come se lui non l’avesse mai saputo, si disse sarcastico.
-Io
tradii la sua fiducia perché ero gelosa marcia di tutto quello che aveva. Amici
simpatici e fidati che sembravano più che altro fratelli, una madre
meravigliosa e amorevole, un fidanzato da sballo e la stima di tutta
Sunnydale.-spiegò.-Mi alleai con un suo terribile nemico arrivando a fare cose
terribili.-
-Buffy
Summers tentò di aiutarla quando, accidentalmente, uccise il vice sindaco di
Sunnydale Allan Finch?-continuò.
-Si,
in tutti i modi. Ma io rifiutai perché credevo di farcela da sola.-
-Cosa
fece ai danni dell’imputata?-
-Un
mucchio di cose: tentai di tagliare la gola alla sua migliore amica, di sedurre
il suo ragazzo arrivando anche ad avvelenarlo, sequestrare sua madre e persino
andare al letto con Riley Finn.-spiegò.
-Eppure,
anche dopo molti anni, Buffy Summers l’ha perdonata.-
-Per
fortuna si.-sorrise.-Solo dopo tutto il male che le ho fatto ho capito quanto
Buffy sia meravigliosa. È una ragazza straordinaria dotata di un cuore enorme e
capace di perdonarti sempre e comunque. Io ero presente quando la voragine
creata dal terremoto ha risucchiato Sunnydale e Buffy in quel momento tragico
si è sempre premurata di salvare la vita a chi rischiava di venire ucciso. È
un’amica unica, una sorella splendida e una vera eroina.-
E
una lacrima scivolò sulla guancia di Buffy commossa da quelle parole che mai si
sarebbe aspettata potessero uscire dalle labbra di Faith. La giuria se ne
accorse e la fissarono tutti stupefatti scambiandosi molteplici commenti.
Persino il giudice se ne accorse ed Angel si voltò abbozzando un dolcissimo
sorriso verso di lei. Poi tornò a voltarsi verso Faith.
-Oltretutto
è stata Buffy a presentarle Robin Wood che adesso è suo marito.-continuò.
-Si
e mi spiace che non è potuta essere presente al matrimonio, si sarebbe
divertita molto.-sorrise.
-Non
ho più domande.-disse piano e tornò al suo posto.
Gripp
si alzò sperando di poter ribaltare la situazione che si stava facendo un pò
dura per lui. Si schiarì la gola e partì con la prima domanda.
-È
vero che Buffy Summers era presente quando uccise, accidentalmente, Allan
Finch?-esordì.
-È
vero.-assentì.-Cercò di fermarmi ma non ci riuscì.-precisò.
-Se
cercò di aiutarla, allora perché mantenne il segreto divenendo una sorta di sua
complice?-
-Perché
la costrinsi. Se andavo a fondo io, lei veniva giù con me.-rispose duramente.
-E
se non sbaglio fu Buffy Summers a picchiarla fino a mandarla in coma.-continuò.
-Più
o meno. È vero che ci picchiammo, e molto anche, ma pure lei finì in ospedale.-
-Per
un’urgente trasfusione di sangue, non perché vi picchiaste.-precisò.
-Anche
per quello. Quella sera l’avevo combinata grossa, avevo avvelenato il suo
ragazzo, ed io so quanto l’abbia sempre amato.-si scaldò.
-Ancora
questo suo fantomatico ex ragazzo che ha tanto amato e che le ha spezzato il
cuore.-si rivolse al giudice.-Credo sia giusto che finalmente sia svelato
almeno il nome di quest’uomo.-chiese.
Angel
impallidì e si alzò.
-Vostro
onore...-esordì.-...chiedo che venga messa agli atti questa dichiarazione.-e si
avvicinò porgendo un foglio.-È la dichiarazione del “fantomatico ex ragazzo” che
chiede di rimanere anonimo. Accetta che venga nominato ma non vuole che venga
rivelato il suo nome.-spiegò.
-Accolta.-assentì
e porse il documento ad un cancelliere.-Avvocato O’Donovan?-lo chiamò ed Angel
si avvicinò.-Perché chiede l’anonimato?-gli chiese mettendo una mano sul
microfono per non farsi udire neanche dall’avvocato Gripp.
-Sono
troppo coinvolto e non vorrei creare equivoci con la mia futura
moglie.-sussurrò.
-Capisco.-sospirò.-Una
volta mi sono trovato nella sua stessa situazione.-Angel annuì e tornò al suo
posto, il processo potè riprendere.
Gripp
riprese a fare le sue domande a Faith. Sapeva che era stata in carcere si era
documentato bene, quindi pensava di dimostrare che Buffy aveva cattive amicizie
e che per questo era più che possibile che avesse raso al suolo Sunnydale.
-Bene...-riprese.-...siamo
tutti a conoscenza dei suoi trascorsi criminali. Ha mai coinvolto Buffy
Summers?-le chiese.
-Una
volta.-rispose e Buffy impallidì mentre Angel assumeva un’espressione
disperata.-Buffy era in classe e stava svolgendo un compito di chimica. Io
arrivai e la convinsi ad abbandonare la classe, andammo a divertirci un pò in
giro e poi a scatenarci in un locale.-raccontò con un sorriso.
-Questo
è il trascorso criminale dove ha coinvolto l’imputata?-fece incredulo. Buffy si
rincuorò.
-Con
Buffy si. Cosa crede che la coinvolgessi in omicidi, rapine e quant’altro stia
pensando? Certo che no, con Buffy il massimo del criminale era marinare la
scuola.-rise divertita. Quanto le stava piacendo mettere in difficoltà
quell’avvocato.
-Eppure
avete cercato di rapinare insieme un negozio di armi.-adesso fu lui a
sorridere.-Sfuggendo poi all’arresto e stordendo i due poliziotti.-
-Una
mia idea, Buffy era contraria, infatti si arrese subito.-spiegò.
-Ma
acconsentì a tentare.-insistette.
-Seppur
riluttante.-non potè fare a meno di assentire.
-Non
ho altre domande.-e tornò al suo posto.
Faith
fu liquidata ed Angel si alzò per chiamare il prossimo teste. All’ultimo gli era
arrivata notizia che Amy non era potuta venire per dei problemi di lavoro così,
adesso, avrebbe dovuto cominciare ad interrogare i suoi compagni che Willow era
riuscita a rintracciare. Tutte persone che Buffy aveva salvato e che le erano
grati. Non le aveva detto chi sarebbe venuto, e di conseguenza sapeva che ogni
teste, da quel momento in poi, sarebbero stati una continua sorpresa per lei.
-Chiamo
a testimoniare Blayne Mall.-disse e abbassò la testa per incontrare
l’espressione esterrefatta di Buffy. Riuscì solo a risponderle con un sorriso,
poi andò verso il banco dei testimoni per iniziare il suo
interrogatorio.-Signor Mall come conobbe Buffy Summers?-esordì.
-Eravamo
compagni di liceo. Frequentavamo insieme il corso di scienze del professor
Gregory. Buffy era arrivata da poco a Sunnydale e già molti la trovavano
carina. Portava delle belle minigonne.-ammiccò con un sorrisino.
-Signor
Mall la prego di evitare commenti a sproposito.-lo riprese duramente non
riuscendo a mascherare una punta di gelosia.
-Mi
scusi.-fece contrito.
-E
chi li fa leggere le deposizioni a Cassandra?-mormorò Wesley portando una mano
alla fronte.
-A
chi?-gli chiese Buffy facendo finta di non aver capito quel nome.
-A
nessuno, cara, nessuno.-sorrise imbarazzato battendole una mano sulla sua.
Buffy ricambiò il sorriso e si riconcentrò sull’interrogatorio. Aveva notato
che Wesley cercava di starle molto vicino quando Angel interrogava i teste.
Apprezzava tutto quello che tutti stavano facendo per lei. Si disse che, se
Angel fosse riuscito a farla uscire innocente da quella situazione, non sarebbe
mai riuscita a trovare il modo adatto per ringraziarli, anche se ci avrebbe
provato.
-A
parte gli apprezzamenti sulle sue minigonne, cosa pensava di Buffy
Summers?-continuò Angel.
-Sapevo
solo quello che avevo sentito dire, e cioè della sua espulsione. Però non
pensavo male di lei, pensavo che fosse una ragazza che sapeva il fatto suo e
che non si faceva mettere i piedi in testa.-
-In
circostanze misteriose, ancora oggi mai spiegate, fu ucciso il vostro
professore di scienze, giusto?-
-Esatto,
il dottor Gregory. Di tutto il corpo docenti era l’unico che non pensasse che
Buffy fosse una criminale. Era simpatico, dispiacque a tutti della sua
morte.-rispose.
-Ricorda
l’insegnante che lo sostituì?-
-Certo,
la signorina Nathalie French, se questo è mai stato il suo vero nome. La sera
stessa che arrivò andai a studiare a casa sua per un progetto di scienze.-fece
una pausa.-Non dimenticherò mai quell’esperienza atroce.-scosse la testa
disgustato.
-Cosa
accadde?-poco prima dell’udienza, Angel aveva parlato a Blayne dell’eventualità
di quella domanda dicendogli di normalizzare quanto più gli fosse stato
possibile il racconto. Nessuno gli avrebbe mai creduto se avesse parlato di una
mantide religiosa gigante e per Buffy sarebbe stato l’inizio della fine.
-La
signorina French mi rapì, drogandomi, e poi mi rinchiuse nello scantinato per
abusare di me e poi uccidermi. La sera dopo che ebbe rapito me, rapì anche
Xander. Ma per fortuna, Buffy riuscì a scoprire dove eravamo e fece irruzione
dalla finestra affrontando la French e salvandoci. Avevo così tanta paura che
pensavo di essere spacciato, e invece, come un supereroe, Buffy arrivò e ci
salvò la vita. Ero così sconvolto che non la ringraziai neanche e lei non se la
prese nemmeno.-sorrise.
-Quindi
non crede che Buffy Summers sia così cattiva come la dipingono.-
-Al
contrario!-esclamò.-Se Buffy non mi avesse salvato oggi non sarei laureato e
non avrei una bellissima fidanzata che sposerò l’anno prossimo.-
-Non
ho altre domande.-e soddisfatto, Angel tornò al suo posto con un sorriso
lasciando Blayne alle domande di Gripp.
-Signor
Mall, giocava a basket al liceo?-esordì dicendosi che quella era proprio una
domanda scema, ma Angel con i suoi teste, le sue domande e i suoi risultati lo
stava proprio mettendo il tale difficoltà da non sapere più come agire. Ma dove
diavolo se l’era trovato Buffy Summers un simile avvocato?!
-Football.-lo
corresse Blayne.-Adesso mi occupo un pò di bambini malati che giocano.-
-Aveva
molte conquiste?-
-Dicevo
di si.-sorrise.-In realtà non ne avevo neanche una.-
-Buffy
Summers fu una di quelle reali?-
-Non
provai mai nemmeno a corteggiarla, dal solo sguardo era oltre i miei standard.
Eravamo solo compagni di banco nel laboratorio di scienze.-precisò.
-Si
è mai chiesto come facesse a sapere Buffy Summers dove lei e il signor Harris
eravate tenuti nascosti dalla vostra supplente?-
-I
dati degli insegnanti e supplenti erano disponibili in segreteria.-sorrise.
-Eppure
ha detto che non era sicuro che la vostra supplente Nathalie French si
chiamasse proprio così. Quindi come fecero Buffy Summers ed i suoi amici a
trovarvi?-incrociò le braccia al petto con un sorriso curioso.
-Non
mi ha mai interessato di come ci abbiano trovato.-rispose serio.-L’unica cosa
di cui mi ha sempre importata è che quella insegnante tentò di violentarmi e
poi uccidermi, e che Buffy arrivò in tempo per evitarlo. L’unica cosa che mi ha
sempre interessato è ringraziarla di avermi salvato la vita.-
-Il
dottor Gregory era l’unico insegnante che, a quanto pare, non definisse
l’imputata una criminale. Subito dopo è stato ucciso. Ha mai pensato che si
possa essere sbagliato nel suo giudizio?-
-Mai.-scosse
lentamente la testa.
-Ha
mai pensato che sia stata proprio Buffy Sunnydale ad ucciderlo?-
-Mai.-ripeté.-Il
coroner ha esaminato il corpo del dottor Gregory non trovando alcuna traccia di
Buffy Summers. Aveva sedici anni!!-esclamò.-Quale mente perversa a sedici anni
compie simili omicidi!-protestò fervidamente.
-Non
ho altre domande.-si arrese e tornò al suo posto.
Blayne
fu congedato. Il giudice dichiarò l’interruzione fino alle tre del pomeriggio.
Angel e gli altri tornarono in ufficio dove li attendevano i teste di quel
pomeriggio: Chris Epps, Callie Anderson ed Andrew. Quest’ultimo disse che il
fratello sarebbe arrivato domani perché doveva finire di sbrigare un lavoro.
Angel spiegò loro un pò come avrebbe agito e che tipo di domande avrebbe fatto
loro.
Mangiarono
tutti in fretta e furia per poi andare di nuovo in tribunale, alle tre precise
l’udienza riprese. Willow, Kennedy e Fred non c’erano perché erano andate da
Cordelia. La aiutavano a riprendersi, a breve l’avrebbero dimessa
dall’ospedale. Per fortuna che lei possedeva ancora l’appartamento trovatale da
Doyle anni prima.
Il
primo teste che Angel chiamò quel pomeriggio fu Andrew. Dopo il giuramento si
avvicinò al banco dei testimoni un pò indeciso su come cominciare.
-Signor Wells, come conobbe
Buffy Summers?-esordì.
-Ne
avevo sentito parlare ma non avevo mai avuto l’occasione di conoscerla
personalmente finché lei non scoprì me, Warren Meers e Jonathan Levinson che
tramavamo danni alla sua persona.-spiegò.
-Lei
aiutò suo fratello a tentare di sabotare il ballo di fine anno del liceo,
dell’ultimo anno di liceo di Buffy Summers e suo fratello, giusto?-
-Esatto.
Tucker era disperato perché non era riuscito ad invitare la ragazza che gli
piaceva e voleva vendicarsi. Fortuna che Buffy che lo fermò, la sua vendetta era
piuttosto cruenta.-ammise.
-Quindi
Buffy Summers salvò i suoi compagni di corso?-
-Si.-annuì.
-Cosa
intendeva con danni alla sua persona che lei e i suoi due amici, oggi morti,
progettavate?-
-Beh
all’inizio partì tutto come un gioco, e qualche rapina. Poi le cose
degenerarono, Warren voleva di più e voleva liberarsi di lei che ci fermava
sempre. Così prima ci provò tentando di farla incriminare dell’omicidio della
sua ex ragazza Katrina Silber, e poi le sparò uccidendola quasi e uccidendo la
povera Tara.-raccontò con tono dispiaciuto.
-Dopo
quella storia lei e Jonathan Levinson scappaste in Messico e poi tornaste a
Sunnydale. Come mai?-alzò le spalle.
-Capimmo
che scappare era inutile e stupido, così tornammo indietro. Buffy non fu subito
felice ma poi Jonathan fu ucciso ed io decisi che se volevo davvero fare
ammenda per tutte le cretinate che avevo fatto dovevo schierarmi con lei ed
aiutarla.-spiegò.
-Durante
il terremoto che distrusse Sunnydale lei stava per morire, giusto?-
-Si,
è stata Anya a salvarmi a costo della sua stessa vita.-
-Se
Buffy Summers avesse potuto, cosa crede che avrebbe fatto?-
-Credo
che avrebbe salvato la sua amica, e forse anche me. Probabilmente sarebbe stata
lei a rimetterci la vita. Penso che Anya abbia preso esempio da lei e dal suo
coraggio, Anya non era proprio il tipo che si sacrificava per gli altri, ma
penso che da un’amica come Buffy abbia imparato il sacrificio ed il vero valore
delle cose buone.-abbozzò un sorriso.
-Non
ho altre domande.-e soddisfatto e con un enorme sorriso, Angel tornò al suo
posto.
Gripp
si alzò sperando in un colpo di fortuna, su cui ormai non sperava più, per
poter ribaltare la situazione che si era fatta sfavorevole per lui.
-Signor
Wells, è stato in carcere per le rapine che lei e i suoi compagni avete
fatto?-esordì.
-Sono
stato in stato di fermo per un’attentata rapina, poi sono scappato.-spiegò.
-Quindi
lei non ha mai pagato il suo debito con la giustizia per i suoi crimini, come
la partecipazione all’omicidio di Katrina Silber.-
-Dopo
la distruzione di Sunnydale sono andato alla polizia. Da allora svolgo il
servizio sociale ogni pomeriggio per scontare i miei crimini.-lo informò.-E
comunque io non ho partecipato all’omicidio di Katrina, fu quell’idiota di
Warren ad ucciderla intimandoci poi di non rivelare niente.-si scaldò.
-Ma
comunque se ne è stato in silenzio senza rivelare niente.-insistette.
-Avevo
paura, Warren sarebbe stato capace di farmela pagare cara così mi limitai ad
accontentarlo.-
-E
aveva paura di quello che le avrebbe potuto fare Buffy Summers se avesse
scoperto i piani loschi della sua banda?-
Buffy
temette la risposta perché sapeva di incutere paura sia al regno del male che
non.
-Un
pò.-ammise Andrew.-Un pò temevo come avrebbe reagito e quello che avrebbe
potuto farmi. Eppure, Buffy è stata anche capace di salvarmi la vita.-tentò.
-E
Quando? Quando fece evadere lei e Jonathan Levinson dal carcere?-fece
sarcastico.
-Obiezione!-protestò
Angel.-Che ne sa che fu Buffy Summers a farli evadere dal carcere? Nessuno la
vide nei paraggi mentre loro erano in stato di fermo!-
-Accolta.-acconsentì
il giudice.-Avvocato Gripp cambi discorso.-gli consigliò.
-Ho
finito, tanto questo interrogatorio è semi non valido.-commentò un pò acido e
tornò al suo posto.
Angel
si alzò e chiamò il prossimo teste: Chris Epps. Buffy non riusciva a capire
come Angel avesse fatto a rintracciare persone come Blayne Mall e Chris ma si
disse che forse loro erano solo l’inizio di teste a sorpresa, aveva ragione.
-Signor
Epps, lei era un compagno di scuola di Buffy Summers, giusto?-esordì Angel.
-Esatto,
anche se non frequentavamo gli stessi corsi. Più che altro conoscevo
Willow.-precisò.
-So
che lei, molti anni fa, ha subito un doloroso lutto, vero?-
-Si,
mio fratello maggiore morì mentre scalava una montagna.-raccontò in breve.
-Così
sapevano tutti. Può dirci l’esatta verità sulla morte di suo fratello Daryl?-
Chris
fece una pausa abbassando lo sguardo. Poi rialzò la testa e sospirò
accingendosi a rispondere.
-Riuscii
a riportarlo in vita.-confessò.-Componendogli un corpo con parti di altri
cadaveri, ma mantenendogli la testa. Avevo realizzato un moderno Frankestein,
ma mia madre sembrava un fantasma ed io soffrivo molto. Solo che Daryl era
proprio orrendo così lo tenevo nascosto nel seminterrato. Poi iniziò a manifestare
il desiderio di una compagna.-raccontò tristemente.
-E
cosa fece?-
-Seppi
di un incidente dove morirono tre ragazze così composi un corpo, solo mi
mancava una testa.-
-Purtroppo
non poteva aspettare un altro incidente e le tre teste erano inutilizzabili,
giusto?-
-È
esatto.-annuì.-Daryl ed un mio amico coinvolto nella cosa mi convinsero a
prendere una testa ancora viva. Cercai di rapire Cordelia ma non ce la feci
così Daryl ed Eric ci provarono da soli, fu Buffy a farmi capire ciò che era
giusto e cosa non lo era.-
-Cosa
le disse esattamente?-
-Che
non era compito mio dare e togliere la vita, che Cordelia meritava di vivere
così com’era. Mi fece capire che nonostante tutto il bene che gli volevo avevo
sbagliato a riportare in vita Daryl, che avevo agito solo per egoismo, ed era
vero. Buffy salvò Cordelia e mi fece capire che nella vita ci sono cose che
vanno in un modo e cose che vanno in un altro. Daryl era morto ed io stavo per
compiere una grossa pazzia per cui mi sarei pentito per il resto della mia
vita.-rivolse uno sguardo alla sua ex compagna di scuola.-Le sono enormemente
grato per la lezione che ho imparato.-e le sorrise.
Angel
abbozzò un sorriso compiaciuto e poi fece qualche altra domanda a Chris sui
suoi rapporti con Buffy dopo quella storia e se gli sembrava davvero criminale.
Poi lo lasciò alle domande dell’accusa, che gli fece solo poche domande su come
era Buffy a scuola e facendosi spiegare meglio su come era riuscito a riportare
il fratello morto. Pareva non aver creduto molto a quella storia ma le
spiegazioni di Chris furono più che esaurienti.
Dal
suo posto Angel sospirò. La via per scagionare Buffy era ancora lunga ma lui
non si sarebbe arreso e l’avrebbe percorsa fino in fondo.
FINE PARTE 2
SAVING
HER PARTE 3 – IL VERDETTO
Le
udienze del mese successivo trascorsero negli interrogatori di altri tantissimi
teste trovati da Angel e dall’avvocato Gripp. Da Callie Anderson a Tom e
Richard, dalla cuoca della scuola ai dipendenti del Doublemeat Palace, da
Tucker Wells ad Amy e molti altri ancora, compagni di scuola, professori,
vicini di casa e semplici conoscenti o persone che Buffy aveva salvato durante
le sue lotte contro demoni e vampiri.
Fu
un mese lungo e stressante che comunque volgeva a favore della cacciatrice. I
media cominciarono a ricredersi sulla colpevolezza di Buffy, persone che lei
aveva salvato lasciavano dichiarazioni a favore suo, la posta di Dawn, che
viveva con Willow, era intasata di messaggi di solidarietà. Un esperto
sismologo dichiarò che era più che certo che Buffy non aveva responsabilità
della distruzione di Sunnydale, era stato un disastro naturale.
La
Wolfram&Hart acquisiva maggior potere benefico e il lavoro fluiva
abbondante, tutti erano sommersi dal lavoro, quasi non riuscivano a vedersi.
Cordelia
uscì dall’ospedale ma al momento non poteva vivere da sola così Xander si
trasferì da lei per esserle utile. Tanto, diceva lui, in quel periodo stava
lavorando proprio nel suo quartiere quindi gli veniva facile occuparsi di lei.
Si stava riprendendo bene, faceva delle sedute ginnasiali e in breve riprese a
camminare sulle sue gambe senza usare la sedia a rotelle.
Connor
tornò altre volte a trovare Buffy ma nessuno lo venne mai a sapere, il ragazzo
seguiva il caso dalla tv ed ogni tanto si presentava in tribunale stando
attento a non farsi scoprire da nessuno. La prima volta aveva notato che Wesley
si era forse accorto di lui così adesso stava più attento.
Ed
in quel mese le cose tra Angel e Cassandra non andarono benissimo. Angel le
spiegò tutto di Connor e lei non la prese bene. Ma non si arrabbiò perché
adesso era a conoscenza dell’esistenza di quel figlio e neanche perché non
glielo aveva mai detto, ma perché non accettò e capì la sua decisione di
privarsi di lui. Cassandra continuò a seguire in caso di Buffy e un pomeriggio
che Angel andò a trovare la sua cliente in carcere si offrì di accompagnarlo.
Angel rifiutò in ogni modo e alla fine, sotto pressione della sua fidanzata le
rivelò la verità: Buffy non sapeva ancora niente di loro due. La prese male
litigando ed urlando incurante di tutti i dipendenti che potevano sentirla.
Angel le spiegò che al momento quella era una notizia irrilevante da dare a
Buffy ma che le avrebbe comunque dato alla fine del processo. Riuscì lievemente
a calmarla, fecero del tutto pace quella notte.
Buffy
era nervosa, il giorno dopo ci sarebbe stata l’ultima udienza con il verdetto e
temeva di venire condannata, poteva anche passare il resto dei suoi giorni in
carcere e privarsi così di quella libertà a lungo voluta, desiderata e quasi
raggiunta con la distruzione della bocca dell’inferno di Sunnydale.
Quando
una guardia venne a chiamarla dicendole che aveva visite per prima cosa pensò a
Dawn. Si illuminò felice di vedere la sua sorellina che magari le offriva
conforto morale, non le aveva mai chiesto perché si era rivolta ad Angel ma non
aveva importanza, le era grata perché adesso le cose tra lei ed Angel andavano
meglio e perché lui aveva saputo difenderla meglio in due mesi di quanto non
avesse fatto il suo precedente avvocato in un anno.
Il
suo sorriso si spense e assunse un’espressione stupita e anche un po’
contrariata quando nella sala delle visite vi trovò l’avvocato dell’accusa:
Jacob Gripp.
-Ehm…a
cosa devo il piacere?-gli chiese avanzando di qualche passo fino a sedersi.
-Volevo
parlarle di persona, vedere cosa si prova a stare faccia a faccia con
lei.-rispose sedendole di fronte e guardandola per qualche secondo.
-Lei
pensa che io sia un’assassina, ma in questo mese di processo tutti hanno potuto
constatare che non è affatto così.-si difese determinata.
-Non
si preoccupi, so chi è realmente lei. E in fondo, lei è un’assassina. Quante
ragazze sono dovute morire prima di lei affinché diventasse ciò che è adesso?-
Quella
domanda la spiazzò perché non ne aveva afferrato il senso. Aggrottò la fronte
perplessa, non capiva assolutamente cosa le avesse voluto dire, ma poi ricordò
che era molto bravo a rigirare le parole, se ne era accorta durante gli
interrogatori del processo.
-Non
capisco cosa intende.-rispose.
-Io
si. Mi sono documentato tantissimo. Ho studiato, letto e cercato ogni singola
parola riguardante la stirpe delle cacciatrici di vampiri.-
Se
fosse stata una comune ragazza, Buffy avrebbe perso immediatamente il suo
autocontrollo nel venire mascherata in quel modo. Ma lei era la cacciatrice più
forte mai esistita e anche se Jacob Gripp era a conoscenza del suo segreto
questo non era sufficiente a farla crollare.
-Che
cosa sa?-gli chiese.
-Tutto.
Dalla prima cacciatrice che altri non era che una donna primordiale esistita
nell’era dei dinosauri all’ultima prima, Faith Lehane, prima che nel maggio del
2003 un potente incantesimo eseguito da Willow Rosenberg, la sua migliore
amica, attivasse cacciatrici in tutto il globo.-le rivelò.
-Allora
capisce anche che tutto quello che è stato detto in aula è vero, io ho
realmente salvato quelle persone e il mondo intero.-lo guardò con
determinazione.
-A
me non importa un accidente di quante persone abbia salvato, perché per questo
motivo altre ragazze innocenti sono morte. Com’è che si diceva prima di quel
giorno?-fece finta di pensare.-Ah si, c’è una sola cacciatrice per ogni
generazione.-citò.
-Erano
regole create nell’era preistorica, millenni prima che lei ed io venissimo al
mondo. Io ho ereditato il potere dalla ragazza che prima di me ha a sua volta
ereditato il potere e combattuto per il mondo. Non è stata una vita facile la
mia, sempre con la morte a soffiarmi sul collo. Ogni sera uscivo per difendere
Sunnydale, la mia cittadina, e non sapevo mai se sarei tornata a casa con un
graffio o senza un braccio. Semplicemente non sapevo se sarei tornata mai a
casa!-esclamò.
-Ha
mai pensato alle ragazze prima di lei?-
-Certo
che ci ho pensato, erano le mie sorelle nel destino, le mie antenate! Ci siamo
passate il potere a vicenda nel muto accordo di difendere la terra dal male. Io
l’ho passato a Kendra, Kendra l’ha passato a Faith. Io e Faith insieme
l’abbiamo passato a tutte le ragazze della terra.-
-E
dove sta in tutto questo l’amore? L’affetto? La famiglia?-continuò.
-Le
cacciatrici sono sole. Io sono stata l’eccezione perché avevo una madre e
l’adoravo, ma mi è stata strappata via, ironia della sorte, da un tumore al
cervello. Ho pianto, mi sono disperata e depressa. Ho amato. Ho avuto
fidanzati, relazioni! Anche le cacciatrici hanno un cuore.-precisò.
-È
appunto a questo che volevo giungere. Le cacciatrici sono anche esseri umani,
ha ragione, con affetti e amori.-
-Dove
vuole arrivare?-chiese perplessa.
-Glielo
dico subito: vorrei che voi cacciatrici moriste!-esclamò con cattiveria.
-A
quel punto i demoni invaderebbero la terra facendone il loro inferno e
torturando tutti gli esseri umani che non saprebbero difendersi. Una bella
prospettiva, vero?-lo canzonò.
-Sa
qual è una bella prospettiva? Vedere tua madre che ogni notte si infilava la
giacca e con la scusa che montava il turno di notte usciva e tornava solo la
mattina successiva andando dritta in bagno a lavarsi di dosso la cenere e
curarsi le ferite prima di svegliarti per mandarti a scuola. E una sera darle
il bacio della buonanotte, sentirla uscire e non vederla più tornare perché sul
suo cammino ha incontrato uno stupido demone che le ha strappato il cuore e se
lo è mangiato ancora caldo!-batté i pugni sul tavolo e Buffy chiuse gli occhi
ma non sussultò perché adesso cominciava a capire.
-Sua
madre era una cacciatrice, quindi.-mormorò.
-Esatto.-sospirò.-La
cosa assurda è che memore di questo non mi sono accorto di ciò che è successo
dopo. Non facevo caso al fatto che mia sorella a sedici anni cominciava ad
uscire intorno a mezzanotte e a rientrare a casa all’alba. Non mi accorgevo
delle sue ferite, del baule pieno di armi che teneva sotto il letto, del fatto
che non mi chiamava più per fare i lavori pesanti. Ho capito tutto solo quando
a diciassette anni ne hanno trovato il corpo senza vita nei pressi del cimitero
cittadino, due buchi sul collo spezzato di netto.-
-Non
è colpa mia se sua madre e sua sorella erano cacciatrici e sono morte.-deglutì
nervosa.
-E
di chi è la colpa? Del destino?-attese la sua risposta che non arrivò.-Di chi è
la colpa se ho scoperto la mia unica figlia femmina di sedici anni a curarsi da
sola un taglio su un braccio e se le ho scoperto uno zaino pieno di paletti e
armi nell’armadio? Di chi è la colpa se anche la mia bambina è una
cacciatrice?-
-Non
mia, ne sia sicuro!-sospirò.-Cosa crede che le abbia scelte tutte io? È davvero
il destino che ci sceglie, una per una, e ci mette di fronte ad un duro cammino
fatto di lotte, sangue e morte. Siamo tutte destinate a vivere, lottare e
morire!-
-Beh,
almeno facendo condannare lei avrò avuto una specie di vendetta per mia madre e
mia sorella.-proclamò.
-Sua
madre e sua sorella erano cacciatrici di vampiri! Erano forti, consapevoli e
coraggiose! Non è colpa mia ne di nessun altro se si sono trovate di fronte un
nemico più grande di loro che le ha sopraffatte! Io sono morta due volte per il
bene dell’umanità e per due volte sono tornata in vita per ricominciare
daccapo! La sua vendetta sarà amara perché se loro fossero ancora vive
starebbero dalla mia parte!-si alzò di scatto adesso arrabbiata ed offesa da
quei discorsi.
-Pensa
che le conoscerebbe così bene?-si alzò a sua volta.
-Si,
perché nel loro sangue scorreva la stessa forza che scorre nel mio! Noi siamo
state prescelte, siamo speciali e abbiamo affidate missioni speciali! E lei è
solo un uomo arrabbiato con il destino perché le ha portato via due membri
importanti della sua famiglia. Dovrebbe essere orgoglioso che sua figlia sia
una cacciatrice, farà cose grandiose nella sua vita, cose che nessuno potrebbe
mai aspettarsi: salverà il mondo!-proclamò.
-E
poi morirà con atroci sofferenze magari prima di poter prendere il diploma! E
la sua giovane vita verrà spazzata via con niente! Che razza di persona è lei
se parla così?-la guardò disgustato.
-Non
mi devo giustificare con lei, so di essere dalla parte giusta.-fece calma.-E
ora se ne vada. Se davvero tiene a sua figlia la addestri in modo da non farsi
ammazzare. Se io sono arrivata a ventitre anni, con il giusto supporto sua
figlia potrebbe anche arrivare a cinquanta.-
Senza
neanche rispondere, l’avvocato andò via e Buffy fu ricondotta nella sua cella.
Non poteva fare a meno di pensare a quella conversazione. Ma imponendosi
autocontrollo riuscì a dimenticarla, voleva solo essere consapevole del fatto
che il giorno dopo si sarebbe deciso della sua vita, del suo destino. Pregò per
il meglio.
E
così arrivò il giorno dell’ultima udienza prima del verdetto. Cassandra aveva
passato la notte a casa dei suoi genitori ma non voleva assolutamente mancare,
sapeva che quel giorno era molto importante, oltretutto anche lei, ormai, aveva
preso a cuore il caso. La sua macchina era dal meccanico così vi andò con sua
madre. Durante il tragitto parlarono un pò di quel caso e di come andavano le
cose con Angel.
-Penso
solo che Angel debba interessarsi meno di terroriste e più della sua
fidanzata!-protestò Linda Higgins mentre girava a destra seguendo le
indicazione che portavano al tribunale.
-Mamma
questo caso è molto importante sia per la Wolfram&Hart che per Angel.
Conosce Buffy Summers da molti anni, è una sua carissima amica, e oltretutto è
stata sua sorella Dawn a chiedergli aiuto disperatamente.-le spiegò annoiata
fissando fuori dal finestrino.
-Una
carissima amica?-ripeté con doppio senso.
-E
va bene, sono stati insieme ma è stato cinque anni fa. Lei aveva solo diciotto
anni e pare che sia stato solo un amore giovanile.-cedette.
-Amore
giovanile o no ti consiglio di tenertelo stretto perché un tipo come Angel non
lo incontri tutti i giorni. L’ho vista in televisione questa Buffy e ha proprio
una faccia inaffidabile.-
-Mamma
smettila, io non l’ho ancora conosciuta personalmente ma Buffy sembra una
ragazza dolce e fragile.-la riprese voltandosi a guardarla.
-Fragile
come una serpe.-disse sprezzante e Cassandra si accinse a riprenderla ma erano
arrivate e scesero evitando l’orda di giornalisti che comunque non avrebbero
proprio voluto niente da loro.
L’udienza
era quasi cominciata e loro fecero giusto in tempo a sedersi che il giudice
entrò. Appena fu seduto chiese ad Angel se aveva ancora qualche teste o poteva
già chiedere a Gripp di procedere con la sua arringa. Angel sorprese tutti.
-In
effetti avrei un ultimo teste.-disse in piedi.
-Prego,
ci dica di chi si tratta.-lo incitò.
-Vorrei
chiamare a testimoniare l’imputata Buffy Anne Summers.-
Buffy
non era preparata a quella cosa e tirò Angel per una manica intenta a
protestare sotto voce ma il giudice acconsentì e così dovette solo
accontentarsi di fulminarlo con un occhiataccia e mormorargli
velocemente:-Quanto vorrei che fossi ancora un vampiro per poterti impalare in
questo istante!-poi dovette prendere posto e fare giuramento.
Si
sedette ed Angel le si avvicinò per cominciare ad interrogarla.
-Signorina
Summers perché si trasferì a Sunnydale?-esordì.
-Mia
madre trovò lavoro in una galleria d’arte lì e dato che lei e mio padre avevano
divorziato io e mia sorella andammo con lei.-spiegò.
-Le
piaceva Sunnydale?-
-Non
all’inizio, troppo provinciale per me che ero nata e cresciuta a Los
Angeles.-sorrise.-Dopo diventò tutto il mio mondo.-
-Può
fornirmi il primo ricordo legato ad un posto di Sunnydale che le viene in
mente?-
Buffy
ci pensò un millesimo di secondo, poi sorrise e rispose di slancio.
-C’era
una vecchia villa decadente e lì viveva il mio ragazzo. Certe volte la mattina
marinavo la scuola e correvo da lui. Capitava che lo trovavo seduto a leggere
intensamente ed io rimanevo incantata nel vederlo così bello e tranquillo. Ma
lui si accorgeva sempre di me e mi coglieva all’improvviso non distogliendo gli
occhi dal libro ma commentando solo cose del tipo “Arrossirò se continui a
fissarmi”, o “Spero che non ti avvicini perché ho un enorme brufolo sul
naso”.-sospirò per fare una pausa.-Oppure passavamo la mattina stesi sul suo
letto, coperti con un plaid, in silenzio a godere della nostra reciproca
presenza. A volte mi mancano quei tempi.-concluse con tono amaro.
Angel
rimase colpito da quella risposta ma si riscosse subito e schiarendosi la voce
continuò.
-Ha
avuto molti guai in passato, giusto?-si disse che quella era proprio una
domanda stupida ma era ancora un pò sconvolto dalla risposta di prima.
-È
esatto, e solo Dio sa quanto sono stata male ogni volta che ho avuto un
problema. Sapevo che sarebbe stata un’altra delusione per mia madre che ero la
persona che più volevo rendere orgogliosa di me.-adesso si era fatta triste.
-Ma
lei ha salvato anche tante persone, molte neanche le conosceva.-
-Si
è vero, ma...non mi piace che loro mi definiscano un’eroina o qualcosa del
genere. Prima di tutto io sono solo una ragazza con una vita diversa dalle
altre.-
-Queste
persone le sono grate.-
-Non
mi merito la loro gratitudine.-
-Perché?-si
stupì.
-Perché
io ho sempre detestato la mia vita. Volevo studiare, fare shopping e avere un
ragazzo ed invece non facevo altro che rovinare la mia vita salvando quella
degli altri. E per quando avessi vicino persone meravigliose che più che amici
erano come parenti...io mi sono sempre sentita così...-annaspò in cerca della
parola giusta.-Strana.-
-Strana?-ripeté.
-Diversa.
Sacrificherei tutto per le persone che amo, anche la mia vita. Mi farei
dissanguare per l’uomo che amo e alla fine non ne otterrei assolutamente
niente.-
-Perché
dice questo?-deglutì nervoso dicendosi che avrebbe fatto meglio a non fare
quella domanda.
-Perché
lui se ne è andato lo stesso.-abbozzò un sorriso.
-Obiezione!-protestò
Gripp alzandosi.-Non capisco di cosa sta parlando l’imputata!-
-Accolta.-assentì
il giudice.-Signorina Summers si spieghi meglio.-e Buffy annuì.
-Sto
solo dicendo che io mi getterei giù da una torre di cento piani per salvare mia
sorella, o mi farei dissanguare per salvare l’uomo che amo e molto di più ma
alla fine di me si direbbe sempre che ho dato fuoco alla palestra dell’Hemery
High School, o che ho fatto saltare in aria il liceo di Sunnydale.-
-Signorina
Summers avrebbe mai lasciato Sunnydale?-le chiese Angel.
-Mai.-scosse
lentamente la testa.-La mia vita adesso era lì. Forse non ci sarei mai arrivata
ma avrei tanto voluto laurearmi, sposarmi e magari avere un bambino, forse
due.-sorrise ma aveva gli occhi pieni di lacrime che non tardarono a cominciare
a scendere giù per le guance.-Io adoravo Sunnydale.-
-Cos’è
la cosa che più le manca di quella cittadina?-continuò.
-Il
fatto che non ci si annoiava mai, per cominciare. Poi la biblioteca del liceo,
la mia stanza, il Bronze, il negozio di magia, persino il cimitero.-fece un
sorriso di auto ironia.
-Ha
un rimpianto?-
-Si.-annuì.-Tantissimi
a dire il vero.-precisò.
-Ce
ne dice uno?-
-Me
ne sono stata ferma a vedere l’unico uomo che abbia mai veramente amato
andarsene via.-
-Se
potesse tornare indietro cosa farebbe?-
-Per
cominciare abbracciare mia madre e dirle che le voglio bene, poi impedire che
il mio “lui” se ne vada via, salvare Tara, far rimettere insieme Xander ed
Anya.-elencò sulle dita.-Insomma cambierei molte cose.-
-Non
ho altre domande.-con un sorriso soddisfatto tornò al suo posto lasciando Buffy
all’accusa.
-Signorina
Summers ce l’hanno detto in molti ma adesso vorrei sentirlo da lei: perché
scappò di casa nel maggio del 1998?-esordì.
-Litigai
con mia madre e poi con il mio ex ragazzo. Credevo che fosse morto e ne rimasi
molto sconvolta. Non volevo vedere nessuno così mi rifugiai a Los
Angeles.-spiegò brevemente.
-Perché
credeva che il suo ragazzo fosse morto?-
-Perché
lo vidi con i miei occhi.-precisò.
-Cosa
vide?-insistette.
-Lo
vidi morire.-
-Ma
non era morto, giusto?-
-No.-scosse
la testa sentendosi un pò in difficoltà.
-E
allora perché le parve morto?-
-Io...lo
credevo...era tra le mie braccia...sono cose private.-mormorò non sapendo dove
appigliarsi.
-Lo
uccise lei?-ipotizzò Gripp.
-Obiezione!-scattò
Angel.-L’accusa sta mettendo in difficoltà l’imputata.-
-Respinta.-rifiutò
il giudice ed Angel tornò a sedere sconfitto mentre Wesley gli mormorava parole
di conforto.-Signorina Summers risponda alla domanda.-la incitò il giudice.
Buffy
rimase in silenzio non sapendo cosa rispondere.
-Allora,
signorina Summers?-la incitò Gripp con un sorriso sarcastico.-Lo uccise lei?-e
a quel punto strinse forte le mani impedendosi di prenderlo a pugni.
-Il
mio ex ragazzo era uno stramaledetto demone senz’anima che ad un certo punto
decise di gettare il mondo all’Inferno risvegliando un demone di pietra con
questo potere. Andai ad affrontarlo, una battutina qui, un pugno lì e un attimo
prima di tagliargli la testa con una spada riacquistò la sua anima non
ricordandosi niente di niente, mi abbracciava soltanto mormorandomi parole
d’amore. Ma aveva già aperto il portale così lo abbracciai a mia volta, lo
baciai, gli dissi che lo amavo e poi gli trapassai lo stomaco con la spada
restando a guardarlo risucchiare. Dopo tornai a casa mia, raccolsi due ricambi
e presi un autobus per Los Angeles dove rimasi tutta l’estate sotto falso nome
e lavorando come cameriera!!-rispose velocemente e ad alta voce senza
interrompersi un attimo.-Va meglio ora?-lo provocò dato che lui sapeva tutta la
verità su chi era.
Tutta
l’aula era in assoluto silenzio pieno di stupore. Ovviamente nessuno credeva a
quella storia che finora era l’unica reale che era stata raccontata.
-La
smetta di scherzare, signorina Summers e ci dica la verità.-si irritò Gripp.
-Andai
a casa del mio ragazzo. Litigammo, volò qualche pugno e qualche calcio, so fare
a botte molto bene.-precisò.-Ci lanciammo qualcosa, non ricordo molto bene.
Credo di avergli lanciato un oggetto tagliente che lo prese allo stomaco, mi
aveva fatto un taglio su un braccio ed io volevo fargli qualcosa di simile,
credo. Lui si accasciò al suolo e iniziò a mormorarmi che era pentito di tutto
quello che mi aveva fatto, che mi amava e cose del genere mentre piangeva.
Cercai di tirarlo su per portarlo in ospedale ma non ci riuscii, sa era...è un
metro e ottantaquattro di uomo per almeno ottanta chili o forse più ed io avevo
solo diciassette anni. Mi perse i sensi tra le braccia ed io credetti che era
morto. Ero sconvolta, troppe emozioni in meno di un giorno. Riuscii solo a
scappare. Appresi solo molti mesi dopo che poi era sopravvissuto.-fece una
pausa.-Non mi accusò mai, non sporse neanche denuncia.-lo sfidò.
-Perché
non andò alla polizia quando la sua amica uccise Allan Finch?-cambiò argomento.
-Avevo
paura, io non avevo fatto niente.-
-Dove
sono nascosti i membri del suo gruppo terroristico?-
-Non
c’è nessuno gruppo e nessun membro. Io non sono una terrorista.-
-Ma
ha cercato di uccidere il suo ragazzo, ha bruciato una palestra e fatto saltare
un’altra scuola, ha partecipato ad un omicidio e molto altro. Chi non la
giudicherebbe una criminale?-
-Io
non sono una criminale!-esclamò.-Lei non sa niente.-
-E
allora mi faccia sapere.-la sfidò con le braccia incrociate al petto.
-Io
adoravo Sunnydale.-ripeté.
-Non
ho altre domande, ho sentito fin troppo.-concluse e tornò al suo posto.
Buffy
fu fatta tornare a sedere, era preoccupata e si tratteneva dal non piangere
nonostante Angel e Wesley tentassero di consolarla. Poi fu il momento delle
arringhe finali. Cominciò Gripp.
-Non
credo di avere molto da dire a parte che sono sempre più convinto che Buffy
Summers sia una terrorista. Molti hanno dichiarato che lei ha salvato le loro
vite, io dico...per favore! Buffy Summers non è Dio! L’interrogatorio della
difesa ci ha mostrato una ragazza triste e fragile con una vita indesiderata e
sbagliata. Ci ha parlato di amici meglio di parenti ed un amore forte per un
uomo. Beh, dov’è quest’uomo che Buffy Summers ha tanto amato? Esisterà davvero?
Io dico solo che forse Buffy Summers voleva solo colpire una parte di Sunnydale
ma c’è stato anche un terremoto quel giorno che ha completato la sua opera.
Buffy Summers ha deliberatamente voluto distruggere Sunnydale e per questo
merita di passare il resto dei suoi giorni in carcere. Si è parlato di pena di
morte. Beh...purtroppo non è legale in California ma possiamo comunque farla
pagare alla persona che ha privato molte persone della propria casa e della
propria cittadina. Buffy Summers è colpevole.-fece una pausa.-E con questo ho
finito.-
Tornò
al suo posto ed Angel si alzò per parlare, si era preparato una bella arringa e
sperava di far colpo.
-Perché
si deve sempre ricercare un colpevole in tutto ciò che accade? Buffy Summers ha
perso sua madre per un aneurisma dopo un’operazione al cervello che era andata
bene. Sarebbe stato facile per lei dare la colpa ai medici, all’ospedale e
magari mettere su una bella operazione giudiziaria ma non l’ha fatto. Ha
semplicemente capito che il corpo umano è imprevedibile e quello di sua madre
ha avuto una grossa imprevedibilità, ha avuto un aneurisma, qualcosa che non si
può ne prevedere ne capire subito. Un terremoto, nel maggio del 2003, ha
colpito una vasta zona della California avendo per epicentro Sunnydale e l’ha
rasa al suolo. Non è la prima volta che succede e non sarà neanche l’ultima.
Come avrebbe potuto prevederlo Buffy Summers? Spiegatemelo! Lei, come molti
altri, è stata vittima dell’evento e dell’evidenza. Lei non ha colpa. Lei è
solo una ragazza con molti errori alle spalle e molte sofferenze, reali e non
inventate per fare colpo. Tutte quelle persone che hanno dichiarato di essere
stati salvati da lei? Sono tutti veri e hanno tutti storie vere! L’uomo che ha
amato e che l’ha lasciata esiste davvero? È qui? Si. Si è preoccupato della
sorte della donna che ha amato? Si, l’ha fatto ma non ha potuto uscire allo
scoperto.-indicò la sua cliente.-Guardatela. Buffy Summers è solo una ragazza
che in questo momento vorrebbe solo poter riabbracciare la sorella alla luce
del sole perché è innocente. Buffy Summers è innocente.-tornò al suo posto.
La
giuria si ritirò per esprimere il suo giudizio.
Seguirono
ore interminabili. Ore che sembravano non dover finire mai e che l’attesa
rendeva ancora più lunghe. In quel momento si stava decidendo del futuro di
Buffy e la sua famiglia pregava affinché tutto volgesse in bene.
L’interruzione
per la pausa pranzo non sortì alcun effetto di calma e il ritorno in tribunale
fu peggiore. La giuria non aveva ancora raggiunto un verdetto e la tensione si
poteva tagliare con un coltello. Buffy non riusciva a stare ferma per il
nervosismo e tutti temevano che avrebbe avuto un attacco di cuore da un momento
all’altro.
Poi...alle
nove di sera, la giuria annunciò di avere raggiunto un verdetto. Buffy, Angel,
Wesley e Gripp si alzarono tesi come corde di violino mentre il delegato della
giuria si alzava e leggeva il verdetto dal foglio che teneva in mano. Buffy ed
Angel si tenevano per mano così forte che c’era il pericolo si rompessero le
ossa a vicenda.
-Lo
stato della California a conoscenza dei fatti ed in base alle testimonianze
raccolte dichiara l’imputata Buffy Anne Summers...-fece una pausa che quasi
fece scoppiare il cuore di Buffy.-Innocente dall’accusa di terrorismo e
distruzione della cittadina di Sunnydale.-
Alla
parola “innocente” ci furono delle esclamazioni di gioia da parte di Dawn e
Willow che si abbracciarono felici alzandosi. Anche gli altri si alzarono
abbracciandosi tutti a vicenda.
Buffy
saltò al collo di Angel piangendo felice mentre Wesley le accarezzava una
spalla sorridendo.
Il
giudice iniziò a richiamare l’ordine mentre l’uomo della giuria continuava il
suo verdetto. Dalla sua postazione, Gripp aveva assunto un’aria sconfitta e un
pò arrabbiata. Aveva perso.
-Questa
giuria, inoltre...-continuò l’uomo.-decreta la scarcerazione dell’imputata
entro domani mattina alle dieci ed un risarcimento per danni morali di 400mila
dollari.-concluse.
Il
giudice ringraziò la giuria e decretò che l’udienza era conclusa. Poi si alzò
ed uscì dall’aula.
Buffy
dovette tornare in carcere per quella notte, sarebbe uscita la mattina dopo,
mentre gli altri uscivano dall’aula. Una volta nel corridoio del tribunale
tutti si abbracciarono di nuovo contenti ed Angel prese Cassandra tra le
braccia baciandola felice.
Nessuno
aveva notato Connor tra i banchi. Prima che tutti potessero notarlo, e felice
che tutto si fosse risolto, il ragazzo uscì senza farsi accorgere e quella sera
andò a festeggiare, apparentemente un esame andato bene, con degli amici.
Fuori
i giornalisti attendevano Angel e gli altri per avere commenti. Nessuno parlò
con loro, solo Angel lasciò una breve dichiarazione.
-La
giuria ha dato il suo verdetto, ed è quello giusto.-disse solo e poi andarono
tutti da Cordelia che era rimasta sola con Lorne.
Festeggiarono
con una bottiglia di champagne dicendosi comunque di non festeggiare troppo
perché doveva ancora uscire Buffy dal carcere prima di poter farlo davvero.
La
mattina dopo erano tutti davanti al carcere in attesa che i cancelli si
aprissero e Buffy uscisse finalmente libera. Dawn aveva un enorme mazzo di
fiori per la sorella e si era radunata una folla di giornalisti curiosi di
avere un primo commento.
Erano
tutti in fibrillante attesa, alle nove e cinquantotto i cancelli si aprirono e
Buffy uscì a passo sicuro e con un sorriso tenendo in mano un borsone. Appena
ebbe varcato il cancello, nonostante i tacchi e la borsa, fece una breve corsa
e andò ad abbracciare la sorella scoppiando entrambe in lacrime.
I
giornalisti non si stavano perdendo un solo secondo di quel momento.
Buffy
abbracciò gli amici piangendo felice, e poi anche Wesley e gli altri della
Wolfram&Hart ringraziandoli dell’aiuto. Abbracciò Cordelia che non era
neanche potuta andarla a trovare e per ultimo lasciò Angel. Quella mattina
Cassandra era presente anche se in disparte. Non voleva dire a Buffy chi era
perché quel momento era troppo felice per darle quella simile notizia.
Buffy
abbracciò Angel ringraziandolo e stringendolo forte per dirgli qualcosa di più
all’orecchio.
-Adesso
mi devi presentare Cassandra, il tuo nuovo amore.-gli mormorò e stupito, Angel
si staccò di scatto guardandola stupito e serio.
-Come
lo sai?-le chiese.
-Me
l’ha detto un uccellino.-rispose vaga e con un sorriso.-Non è stata Dawn.-gli
assicurò.
Angel
fece cenno a Cassandra di venire avanti e timidamente la donna si avvicinò.
-Ciao
e grazie anche a te, Cassandra.-e di slancio, Buffy la abbracciò.
La
donna rimase un pò stupita ma poi sorrise e ricambiò l’abbraccio. Quando si
staccarono sorrisero e tutti fecero per andare via ma i giornalisti li
accalcavano per sapere qualcosa, così Buffy si decise a parlare per la prima
volta.
-Posso
solo dire che io amavo Sunnydale e adesso è stato dimostrato che io non centro
nulla con la sua distruzione. Forse non accadrà mai, ma se un giorno a qualcuno
venisse in mente di ricostruirla...io metterò il primo mattone della mia
cittadina.-e detto questo passò un braccio intorno alle spalle della sorella e
si allontanò con gli amici.
Non
andarono alla Wolfram&Hart, Buffy aveva un desiderio, così si inoltrarono
nell’autostrada. Quasi un’ora dopo tutti fermarono le macchine e scesero di
fronte l’inizio del territorio di Sunnydale.
Rimasero
tutti indietro mentre Buffy avanzava tenendo il suo mazzo di fiori in mano. Lo
posò diversi metri più in là guardandosi in giro, quel cratere le spezzava il
cuore.
-Grazie
di tutto Sunnydale.-mormorò e si girò per tornare dalla sua famiglia.
Adesso
che tutto era finito aveva una nuova vita davanti e tante cose che le sarebbe
piaciuto fare. Solo non sapeva da che parte cominciare, anche se un’idea
l’aveva. Come sempre il suo primo pensiero era quello di aiutare gli altri.
SAVING
HER PARTE 4 - E VISSERO FELICI E CONTENTI
Una
settimana dopo la sua scarcerazione, Buffy aveva riscosso il suo risarcimento
danni e la prima cosa che aveva fatto era stata andare da Angel e saldare il
suo conto. Inutile dire che il suo avvocato le aveva fatto un bello sconto.
Da
allora si erano rivisti solo una volta, un mese e mezzo dopo. Ormai Angel era
l’avvocato di Buffy e dato che l’ex cacciatrice aveva aperto un’attività gli
aveva affidato tutte le procedure legali.
Buffy
aveva aperto un centro di allenamento per le cacciatrici finanziato dal
Consiglio degli Osservatori e che fungeva anche per la caccia ai demoni. Buffy
si occupava dell’allenamento delle cacciatrici insieme a Faith e Kennedy ed
alcuni trainer tra i più qualificati fornitale dal Consiglio e di ricercarle.
Si occupava raramente della lotta. D’altronde c’erano Faith, Kennedy e tutte le
altre ragazze, ne avevano già trovate un centinaio. Alcune le mandavano in
altre parti del mondo, le altre restavano a Los Angeles, anche se chiusa, a
volte la Bocca dell’Inferno si faceva sentire.
Giles
si occupava della parte teorica dell’allenamento, era come un professore. Aveva
anche formato un’aula con tanto di banchi e lavagne. C’era persino una
biblioteca piena di testi sull’occultismo. Willow si occupava di insegnare
qualche rudimento di magia alle ragazze, nel mentre contribuiva ad aiutare
nella lotta. Cordelia era la segretaria di Buffy. Si era ripresa molto bene dal
coma e dato che Angel non aveva più bisogno di lei come segretaria perché aveva
Harmony si era rivolta a Buffy che l’aveva subito assunta. Xander aveva trovato
posto in un cantiere che gli fruttava bene, oltretutto lui sapeva che non
sarebbe servito a molto alle ragazze. Se ne era andato da casa di Cordelia per
tornare alla sua, ma comunque adesso Cordy era di nuovo parte della squadra di
Sunnydale. Dawn studiava all’università, aveva buoni voti e con il
risarcimento, Buffy riusciva a mantenere la sua retta.
La
Wolfram&Hart progrediva ogni giorno di più, ormai erano sulla buona strada
e ben presto si sarebbero sciolti i contatti con il male mentre quelli con i
Poteri che Sono si rafforzavano sempre di più. Cassandra, ormai, era entrata
nel team di avvocati a pieno titolo con gran felicità di tutti. Se la cavava
molto bene e lei ed Angel sembravano sempre più felici.
Il
dodici di settembre era il loro primo anno insieme ed Angel aveva in mente di
chiederle di sposarlo, le aveva anche comprato un bell’anello. Voleva passare
la vita con lei. Nessuno era a conoscenza dei suoi progetti, solo Dawn che
comunque gli aveva fatto parola di non rivelarlo a nessuno.
Ma
quel giorno tutto andò storto. Cassandra uscì prima che si fosse svegliato
perché l’aveva chiamata la madre urgentemente. Al lavoro riuscirono ad
incrociarsi solo un minuto nel corridoio e lei gli comunicò una notizia che gli
rovinò l’anniversario: sua madre aveva organizzato di nascosto una festa per
loro due con molti parenti e amici, persino Wes, Fred, Gunn e Spike. Angel tornò
nel suo ufficio con il morale sotto i piedi e ad attenderlo c’era la notizia
che un demone la scorsa notte era entrato negli archivi e che adesso era
fuggito con del materiale sconosciuto, tutti ci stavano già lavorando. Tornò a
casa nel tardo pomeriggio dove trovò Cassandra quasi pronta intenta a
truccarsi. Non voleva farle la proposta in quel momento perché tutti se ne
sarebbero accorti e Linda avrebbe fatto scenate di commozione melodrammatiche
che lo avrebbero irritato parecchio, così si accontentò di farsi una rapida
doccia ed indossare velocemente il completo nuovo. Quello che avrebbe voluto
sfoggiare quella sera per chiedere a Cass di sposarlo.
Era
di pessimo umore, per fortuna Cassandra e la sua famiglia non lo notarono.
Neanche Gunn e Fred se ne accorsero ma Spike e Wesley lo notarono e dopo averne
parlottato un pò tra loro condussero il diretto interessato nella terrazza per
chiedergli il motivo del suo malumore.
-Vi
sembra che questa sia una serata romantica a due?-esplose poggiato alla
balaustra.
-In
effetti credo che Linda non abbia avuto molto tatto.-concordò Wesley.
-È
vero ma Cassandra ha delle cugine molto carine.-sorrise Spike beccandosi due
occhiatacce torve che gli fecero sparire il sorriso all’istante.-Scusate.-disse
a malincuore.
-Avevo
in mente una così bella serata, sono tre mesi che la progetto a perfezione e
invece è andato tutto storto.-si lamentò Angel sospirando sconsolato.
-Dai
ti rifarai l’anno prossimo.-tentò di consolarlo Spike.-O se non riesci ad
aspettare datti da fare stanotte e vedrai che bei festeggiamenti, con tanto di
fuochi d’artificio!-
Angel
stava per prenderlo a pugni ma Wesley lo fermò giusto in tempo.
-Dai
calmati, se lo ammazzi non ci risolvi niente.-tentò.-Cerca di goderti la serata
almeno per Cassandra, anche se credo che pure lei avrebbe preferito una
seratina intima a due.-
-Ci
proverò, anche se non garantisco risultati ottimi.-sospirò.-Torniamo dentro
prima che si chiedano dove siamo finiti.-tornarono alla festa dove tutti si
divertivano.
Linda
aveva organizzato una bella serata ma non poteva prevedere che Angel avrebbe
preferito qualcosa di più intimo da trascorrere solo con la sua fidanzata.
Tornarono
a casa che era tardissimo, fortuna che il giorno dopo era domenica e di conseguenza
gli uffici erano chiusi. Cassandra si scusò per l’idea della madre dicendo ad
Angel che lei non ne sapeva assolutamente niente, ma Angel non ce l’aveva con
lei e così le sorrise rincuorato cominciando a baciarla e spogliarla insieme.
Si
stavano tranquillamente baciando stesi sul letto spogliandosi a vicenda quando
il telefono suonò. Senza smettere di baciarsi, Cassandra allungò una mano per
rispondere ma Angel la fermò.
-Sarà
quello scemo di Spike, gli sarà venuta in mente un’altra delle sue battutine idiote.
Lascia stare.-le disse tra un bacio e l’altro.
Dopo
qualche squillò scattò la segreteria e un’allegra e giovanile voce femminile
parlò.
-Angel?
Sono Dawn, scusa se ti disturbo soprattutto a quest’ora tarda ma so che stasera
era la grande sera e quindi volevo essere la prima a sapere tutto. Com’è
andata? Ha pianto? Comunque ti faccio le mie più sincere congratulazione e
spero di venire invitata al mat...-
E
qui Angel si scostò velocemente e afferrò il telefono prima che la sua amica
rivelasse troppo.
-Dawn?-rispose
con il fiatone.
-Ah,
ma allora ci sei!-esclamò allegra.-Oddio non dirmi che stavate...-adesso era
imbarazzata.-Scusa, non ci avevo pensato ma volevo essere la prima a
congratularmi.-si scusò in colpa.
-Tranquilla,
le cose non sono andate come dovrebbero.-lanciò una rapida occhiata a Cassandra
che lo fissava con la fronte aggrottata ed un’espressione perplessa e curiosa
insieme.
-Mi
dispiace.-disse Dawn.-Ha rifiutato?-
-No.
Senti che ne dici se ci vediamo domani a pranzo, devo raccontarti delle
cose.-era meglio chiudere.
-Volentieri,
ho una lezione alle undici e quindi a mezzogiorno sono libera. Dove
andiamo?-assentì eccitata al pensiero di rivederlo.
-Ti
passo a prendere e poi decideremo. A domani.-
-Okay.-disse
e chiuse.
Angel
si voltò verso la sua fidanzata facendo un risolino imbarazzato. E adesso che
le inventava?
-Perché
voleva congratularsi con te?-gli chiese con un sorriso curioso.
-Beh
le avevo detto che stasera era il nostro anniversario e voleva farci gli
auguri.-rispose.
-E
voleva essere la prima a mezzanotte?-incrociò le braccia al petto.-E poi perché
avrei dovuto piangere?-continuò.
-Non
lo so, dai Dawn è una ragazzina, ha solo diciotto anni.-tentò di chiudere il
discorso.
-Sua
sorella a diciotto anni stava con un vampiro di 240.-insistette.
-Buffy
è sempre stata molto più matura della sua età e per questo è riuscita a fare in
modo che Dawn restasse una ragazzina il più a lungo
possibile.-inventò.-Possiamo riprendere da dove avevamo interrotto, per
favore?-sorrise tornando a stendersi su di lei.
-E
va bene.-assentì attirandolo a sé per la nuca e baciandolo.
Dawn
chiuse il telefono e appena si voltò verso la porta scorse Buffy poggiata allo
stipite con le braccia incrociate al petto che la guardava con un sorriso
curioso.
-Fammi
indovinare...-esordì la sorella maggiore.-Oh Marc quanto mi manchi anche se ci
siamo lasciati solo pomeriggio non vedo l’ora che arrivi domani per poterci
rivedere?-ironizzò facendo il verso della sorella che le lanciò una smorfia.
-Si
chiama Christopher, spiona!-la riprese alzandosi.-E comunque non ho chiamato
lui.-era indecisa se dirle o meno la verità.
-E
chi hai chiamato, allora, a quest’ora?-insistette.
-Angel.-mormorò
guardando il pavimento e appena rialzò lo sguardo la vide seria.-È il suo primo
anniversario con Cassandra a volevo fargli gli auguri.-spiegò.
-Sono
felice per lui.-abbozzò un sorriso.-Se la merita una brava donna.-
-In
verità...-si bloccò ma poi fece un sospiro e continuò.-Mi aveva rivelato che
stasera le avrebbe fatto una proposta importante ma pare che niente sia andato
come doveva.-
-Le
ha chiesto di sposarlo, giusto?-era arrivata alla verità.
-Vuole
farlo ma credo che non l’abbia ancora fatto. Mi ha invitata domani a pranzo in
modo da spiegarmi tutto.-la informò.
-Bene.-si
staccò dalla porta.-Io domani sono impegnata tutto il giorno con quella nuova
cacciatrice. Salutamelo.-e detto questo andò a chiudersi nella sua stanza.
Dawn
sentì che forse avrebbe fatto meglio a non dirle niente. Con il morale sotto i
piedi si mise a letto.
La
mattina dopo, Buffy fu spesso triste, scontrosa e nervosa. La nuova cacciatrice
era un pò ribelle e ad un certo punto lei perse del tutto la pazienza
mandandola a quel paese in termini volgari e andando a chiudersi nel suo
ufficio sbattendo così violentemente la porta che la targhetta cadde per terra.
Solo
Willow e Cordelia ebbero il coraggio di bussare ed entrare per vedere come
stava la sua amica e sapere che succedeva.
-Tutto...bene?-esordì
Willow timidamente mentre Cordelia chiudeva la porta alle sue spalle.
Buffy
era seduta dietro la sua scrivania triste con lo sguardo fisso su di essa
rigirandosi pensosamente la collanina tra le dita.
-Si.-sussurrò
senza guardarle.-Ora sono più calma.-
-Credo
che Sophie si sia traumatizzata di là.-fece Cordelia andandosi a sedere su una
delle sedie.
-Come
sta ora?-si informò.
-Meglio,
c’è Giles con lei.-Willow prese posto sull’altra sedia.-Che succede?-si
informò.
-Niente,
ho solo...-si interruppe e fece un sospiro.-Sto bene.-decretò ma non la diede a
bere alle due amiche che decisero di insistere.
-Oggi
sei strana.-le fece notare Cordelia.-Sei triste ma non abbiamo ancora capito
perché.-
-È
solo che...si insomma...-stava per dire loro tutto quando il telefono suonò e
lei rispose. Dato che Cordelia non era al suo posto le chiamate arrivavano
direttamente a lei.-Pronto?...Ah, ciao sei tu.-sorrise e guardò le amiche, non
doveva far capire chi c’era dall’altra parte.-Cosa? Dici davvero? È
meraviglioso, hai preso la decisione giusta. Adesso? È mezzogiorno e non lo
troverai, andava a pranzo con mia sorella, prova pomeriggio...-rimase
all’ascolto.-Ti auguro che vada tutto bene, a presto.-chiuse.
-Chi
era?-si incuriosì Cordelia.
-Nessuno
di importante.-alzò le spalle.
-Ora
ci dici che succede?-Willow tornò al discorso principale.
-Dawn
mi ha detto una cosa.-si fece seria.-Angel ha intenzione di chiedere a
Cassandra di sposarlo.-rivelò d’un fiato lasciando le amiche a bocca aperta.
-Wow
questa si che è una notizia scioccante.-proclamò Cordelia.-La cosa è più seria
di quanto avessi pensato.-commentò.
-Ma
sei sicura?-esclamò Willow esterefatta.
-A
quanto pare è vero.-Buffy alzò le spalle.-Non ne so molto, adesso è con Dawn a
pranzo.-si alzò anche se pareva un pò inquieta.-Mi passerà, è stato solo un pò
di stupore. Torniamo al lavoro devo chiedere scusa a Sophie.-e senza aspettare
risposta uscì dal suo ufficio.
Willow
e Cordelia si lanciarono un’occhiata e poi seguirono la loro amica.
Angel
era passato a prendere Dawn al campus. Dawn l’aveva salutato affettuosamente
suscitando l’invidia di diverse amiche, poi era salita sulla sua decappottabile
e si era allontanata con lui. Erano andati a pranzare ad un ristorantino a
Santa Monica. Angel le aveva spiegato tutto quello che era successo la sera
prima. Dawn l’aveva consolato dicendogli che comunque nulla era ancora perduto.
Era
curiosa di vedere l’anello così Angel la accontentò mostrandoglielo. A Dawn
piacque molto, era bello e semplice in oro bianco con un diamante in mezzo.
Dopo,
Angel la riaccompagnò all’ufficio di Buffy ma non si fermò perché doveva
tornare al lavoro, mandò solo a salutare tutti e poi andò via di corsa.
Dawn
chiese della sorella ma Cordelia le rispose che era dovuta uscire per sbrigare
del lavoro con Sophie, la nuova cacciatrice che aveva trattato male. Cordy non
le chiese niente del suo incontro con Angel per non essere indiscreta e farle
scoprire che Buffy si era confidata con lei e Willow. L’idea di Angel era
ancora un segreto per tutti.
Gunn
e Lorne erano riusciti a scovare il demone che li aveva derubati e l’avevano
ucciso riprendendosi i loro documenti. C’era qualcuno della vecchia
Wolfram&Hart che ancora non si rassegnava di averla perduta e cercava in
tutti i modi di danneggiare Angel e soci.
Lavorarono
fino alle quattro, a quel punto Harmony avvisò Angel di una visita attraverso
l’interfono.
-C’è
un certo signor Hubbard che vuole vederti.-gli disse.
-Fallo
passare ma digli che posso concedergli solo cinque minuti.-le rispose
distrattamente.
La
porta si aprì e tutti alzarono lo sguardo a fissare il nuovo arrivato, un
ragazzo di circa diciannove anni che fece impallidire tutti i presenti, tranne
Spike e Cassandra.
-Ciao.-esordì
nervosamente chiudendo la porta e fissando Angel.-Ho pensato fosse giusto che
passassi.-
-Oh
cielo.-mormorò il diretto interessato sconvolto.-Tu ricordi.-
-Tutto
quanto.-confermò.-Dal Natale scorso.-precisò.
-Esattamente
da quando l’abbiamo ricordato tutti noi.-si intromise Wesley.
-Devo
preoccuparmi, vero?-Angel si alzò nervoso uscendo da dietro la sua
scrivania.-Cosa mi aspetta ora? Tortura? Dolore? Un’altra cassa in fondo
all’oceano? Andrai a letto con Fred stavolta? O manderai Wesley in coma? O
stavolta minaccerai di nuovo di farti saltare in aria ma con tutta Los
Angeles?-
-Niente
di tutto di questo, te l’assicuro.-tentò di calmarlo.-Pensavo che saresti stato
felice di rivedermi.-sospirò sconsolato.
-Ogni
volta che sono stato felice di vederti mi hai combinato qualcosa.-incrociò le
braccia al petto.
-La
gente cambia, papà, tu ne sei l’esempio lampante.-lo riprese.
-È
vero, Connor, ma ho dovuto affrontare anche cento anni di torture all’Inferno e
l’unica persona che per davvero abbia mai desiderato avere, il mio stesso
figlio, mi ha odiato.-
-Sto
cercando di dirti che mi dispiace!-esclamò esasperato.
-E
dammi solo una buona motivazione per cui non debba credere che non è tutta una
delle tue solite finzioni.-lo sfidò.
-Se
avessi voluto farti del male non avrei aspettato nove mesi per farmi vedere.
Avrei sabotato il processo di Buffy, avrei rapito Cassandra o Wesley, oppure
semplicemente ti avrei ucciso senza preoccuparmi della tua nuova
umanità.-tentò.
-Che
ne sai tu di tutte queste cose?-si stupì Gunn.
-Aspetta!-esclamò
Angel fulminato.-Non dirmi che tu sei andato a trovare Buffy mentre era in
prigione! Sei tu “l’uccellino” che le ha detto di Cassandra, vero?-lo riprese.
-Siamo
punto e a capo, io me ne vado!-si arrabbiò e fece per uscire dalla porta.
-Aspetta!-lo
bloccò e si avvicinò.-Mi dispiace, sono solo un pò stupito.-adesso era calmo.
-Se
reagisci così quando sei stupito, cosa fai quando ti arrabbi?-gli chiese
deluso.
-Di
peggio.-sorrise e riuscì a farlo sorridere.-Mi sei così mancato,
Connor.-mormorò e lo abbracciò di slancio e lui non lo allontanò, anzi ricambiò
l’abbraccio.
Poi
lo scortò alla scrivania e Connor salutò tutti quando facendo la conoscenza di
Spike e Cassandra. Chiese di Cordelia ma non nominò Jasmine, quello era ancora
un tasto dolente. Connor non aveva ancora avuto il coraggio di andarla a
salutare, dopo tutto quello che era successo.
Pochi
minuti dopo tutti lasciarono soli padre e figlio che parlarono a lungo
chiarendo tutti i loro dissapori passati. Quella sera, Connor cenò con Angel e
Cassandra.
Passò
qualche giorno, ormai Angel era al limite dell’esasperazione, voleva
assolutamente chiedere a Cassandra di sposarlo, così una sera, tornati dal
lavoro, si prese di coraggio e le fece un breve discorso su quanto l’amasse e
sul fatto che voleva passare il resto della vita con lei. Poi le diede l’anello
che le aveva comprato e a quel punto Cassandra si sciolse in lacrime di
felicità accettando.
La
mattina dopo, la prima cosa che Angel fece fu dare la notizia a Dawn. Glielo
aveva promesso e dopo la promessa di diversi anni prima almeno questa voleva
rispettarla. La ragazza esclamò di felicità al telefono facendogli i suoi
migliori auguri. Dal corridoio, Buffy sentì tutto e capì così che Angel ce
l’aveva finalmente fatta. Dentro di sé, gli augurò tanta felicità, sentendosi
triste per sé stessa.
Poi,
Angel e Cassandra andarono al lavoro dove diedero la notizia a tutti.
Stapparono una bottiglia di champagne per festeggiare l’avvenimento. Cass lo
disse a sua madre che ebbe in mente di organizzare un party, ma Angel rifiutò
dicendo che avrebbero avuto modo di festeggiare direttamente al matrimonio di
cui cominciarono subito i preparativi.
Angel
non aveva molti parenti, a parte Connor, ma Linda non lo sapeva così quando
chiese la sua lista degli invitati, le disse solo che ci stava ancora
lavorando. Ne parlò con Cassandra ed insieme decisero di invitare anche
Cordelia, Dawn con Buffy, Willow, Xander, Giles, Kennedy e Faith con Robin. Non
doveva mancare nessuno a quell’avvenimento felice.
Accettarono
tutti entusiasti, tranne Buffy che declinò gentilmente l’invito dicendo che
aveva del lavoro da sbrigare. Dawn la prese in giro dicendole che non poteva
prevedere il lavoro che avrebbe avuto a gennaio, mese dell’evento, ma la
sorella la rimbeccò dicendole che lo sapeva e che non sarebbe andata al
matrimonio. Neppure una visita di Cassandra direttamente a casa riuscì a
convincerla del contrario.
Si
gettarono tutti nei preparativi. Cassandra comprò un bellissimo vestito che le
venne personalmente confezionato da un amico della madre che aveva un atelier.
Anche Connor fu invitato alla cerimonia e al momento di scegliere i testimoni,
Angel optò per lui e Wesley. Le damigelle di Cassandra erano quattro, quella
d’onore era una sua cugina a cui era particolarmente affezionata perché erano
cresciute insieme ed era la sua migliore amica.
Per
il rinfresco affittarono una villa alla periferia di Los Angeles e Cassandra in
persona si occupò dell’allestimento della sala. Furono mesi lunghi e faticosi
dove tutti aiutarono al meglio.
Il
lavoro in ufficio non mancò per Angel che era molto eccitato e felice. Per
fortuna non dovette combattere molti mostri perché Spike si offrì di occuparsi
della lotta, disse che nessuno avrebbe voluto uno sposo morto e che lui non si
sarebbe presentato alla cerimonia ma direttamente al rinfresco.
Arrivò
Natale. Buffy organizzò una splendida festa di vigilia a casa sua con tutta la
sua gang al completo. Quello dell’anno prima l’aveva trascorso in carcere
quindi adesso voleva rifarsi. Preparò da mangiare, addobbò la casa, il giardino
e l’albero da sola e alla fine quando fu tutto pronto si disse che aveva fatto
proprio un buon lavoro.
Arrivarono
tutti verso le otto e mezza carichi di pacchetti da mettere sotto l’albero che
ben presto fu quasi coperto da tutti quei regali avvolti in carta a sfondo
natalizio.
-Buffy
è tutto meraviglioso, complimenti.-si congratulò Giles finendo il dolce.
-Volevo
recuperare il Natale perduto.-sorrise contenta.
-È
tutto perfetto, anche io devo recuperare un Natale.-concordò Cordelia bevendo
un sorso di vino.
-Uhm...è
quasi mezzanotte, tra poco apriamo i regali.-sorrise Dawn eccitata al
pensiero.-Ho cominciato a comprarli ben il mese scorso, quindi sono tutti
perfetti.-
-Anche
io ti ho fatto un bel regalo.-sorrise Willow stringendo una mano di Kennedy.
-Io
ho dato il mio a Willow a casa.-sorrise la sua compagna.
-Già,
guardate che bello.-e agitò il polso mostrando il braccialetto di diamanti che
indossava.
-Wow,
è bellissimo!-esclamò Cordelia impressionata.-L’avessi io qualcuno che mi fa
regali del genere.-sospirò sconsolata facendo ridere tutti.
-Vedrai
che lo troverai, sei così bella che chiunque cadrebbe ai tuoi piedi.-la consolò
Dawn.
-Cominciamo
a spostarci in salotto?-propose Buffy alzandosi e raccogliendo le ultime cose
della cena aiutata da Willow.
Acconsentirono
tutti e mentre le due amiche finivano di sparecchiare tutti andarono nel
salotto parlando allegramente e sistemandosi sul divano e le poltrone. Giles
prese la bottiglia di champagne dal frigo e Will e Buffy portarono i calici per
tutti.
Allo
scoccare dalla mezzanotte fu stappata la bottiglia e tutti si scambiarono gli
auguri allegramente brindando. Dopo i festeggiamenti passarono ai regali e
tutti si radunarono intorno all’albero per dividerseli. In breve il pavimento
fu pieno di carta regalo stracciata e di confezioni.
-Dawn
mi hai regalato un libro su come non farsi lasciare dagli uomini!-protestò
Buffy guardando storto la sorella.
-Beh
ti serve!-la rimbeccò.-Ti hanno lasciato in tanti!-le ricordò.
-Ma
un paio li ho lasciati anch’io.-si difese.
-Erano
di poco conto. Leggilo, credo ti servirà.-le consigliò e tutti risero.
-Ehi,
lo sai che hai proprio dei begli orecchini.-constatò Kennedy rivolta a Dawn
fissando gli orecchini a forma di goccia con un brillante in mezzo che portava.
-Ti
piacciono?-sorrise toccandoseli.
-Sono
molto belli, in effetti.-concordò Cordelia.
-Dove
li hai presi?-si stupì ed incuriosì Buffy.
-Uh...la
nostra piccola Dawnie ha un fidanzato, a quanto pare.-la prese in giro Xander
beccandosi una manata su una spalla da parte della diretta interessata.
-Non
dirmi che è il regalo di Lance?-fece Buffy.
-Si
chiama Christopher, Buffy!-la riprese esasperata la sorella.-E comunque no,
Christopher mi ha regalato una collanina. Gli orecchini sono il regalo di
Angel.-precisò.
-Angel?-si
fece seria all’istante.-E quando l’hai visto?-
-Giusto
stamattina. Sono andata da lui perché voleva vedermi per darmi il suo regalo di
Natale.-le raccontò brevemente.-Era con Connor e decidevano se invitare o meno
anche i suoi nuovi genitori.-
-Connor
ha chiesto di me?-si preoccupò Cordelia.
-No.
Angel mi ha detto che si sente ancora molto a disagio quando vieni nominata, si
sente molto in colpa.-le rispose seria.-Comunque vi rivedrete al matrimonio.-
-Secondo
me avrebbe dovuto aspettare la primavera per sposarsi. Gennaio è un mese così
freddo!-protestò Xander.
-Xand
tu hai cercato di sposarti a marzo e quel giorno pioveva a dirotto.-gli ricordò
Willow.
-Il
tempo è instabile in quel periodo.-tentò di difendersi.
-Scommetto
che Cassandra sarà bellissima.-sorrise Dawn.-Mi ha detto che si è fatta
confezionare un vestito su misura e che il velo è tutto in pizzo.-
-Hai
visto anche lei?-esclamò Buffy.
-Giusto
cinque minuti nel corridoio, stava per andare dal fioraio.-precisò.-Dovresti
venirci al matrimonio.-alle sue parole la sorella roteò gli occhi esasperata.
-No,
no, no, no e poi ancora no e no!-rifiutò determinata.-Neanche se mi pregasse la
mamma in persona ci andrei e poi ho già detto che devo lavorare! Senza di voi
quel giorno dovrò fare tutto da sola e qualcuno dovrà pur badare alle
cacciatrici.-tentò.-E possiamo cambiare argomento adesso?-
-Chissà
perché Faith non è venuta?-chiese Willow avendo capito che era proprio meglio
cambiare.
-Faith
è a Boston, voleva presentare Robin ad una zia di cui non ci ha mai parlato. Ce
l’aveva anche annunciato.-la rimbeccò l’amica.
-L’avevo
dimenticato.-fece in imbarazzo.-C’è ancora del panettone?-si informò.
-Lo
vado a prendere.-la cacciatrice si alzò e si diresse in cucina.
Tutti
andarono a spiarla e la trovarono ad affettare nervosamente ma con precisione
il panettone con un’espressione triste borbottando frasi incomprensibili.
Tornarono
nel salotto e quando Buffy tornò con il vassoio pieno non le diedero a capire
di averla spiata. Ma ormai tutti avevano capito che il suo nervosismo dipendeva
dal fatto che non si era ancora resa conto di amare ancora Angel e di essere
gelosa di Cassandra.
E
i futuri sposini avevano trascorso la vigilia di Natale con i genitori della
sposa. Connor era con la sua famiglia, Gunn era dai suoi genitori e Wesley si
era finalmente deciso a rimettere piede in Inghilterra andando dai suoi
genitori per le feste insieme a Fred, dopo tante peripezie finalmente si erano
messi insieme. Sarebbero tornati una settimana prima del matrimonio.
Finalmente
Linda, cogliendo l’occasione delle feste di Natale, riuscì a presentare Angel a
Jane, sua sorella e quella zia che era arrivata proprio il giorno che lui aveva
preso in mano il caso di Buffy.
Fu
una bella serata, con le donne sempre a parlare dell’imminente matrimonio e gli
uomini a parlare di sport o lavoro. Il padre e lo zio di Cassandra erano molto
stupiti della bravura di Angel e di come si era occupato egregiamente del
processo di Buffy.
-Ho
seguito il processo dalla televisione e devo ammettere di aver detto a Jane che
ti eri imbarcato in un’avventura disperata e destinata al fallimento.-le parole
di Leonard, lo zio di Cassandra, fecero ridere sinceramente Angel.
-Sapevo
per certo quello che facevo e che Buffy è innocente. La conosco meglio di
quanto lei conosca sé stessa.-spiegò carezzando con le dita lo stelo del calice
da vino.
-Cassandra
mi aveva accennato che conoscevi Buffy Summers.-si intromise Charles, il padre
di Cass.
-L’ho
conosciuta a Sunnydale. Ho abitato per qualche anno lì.-spiegò brevemente.
In
quel momento si avvicinarono le donne.
-Insomma,
Charles, la vuoi smettere di far parlare ad Angel del caso di Sunnydale?-lo
riprese Linda.
-Oh,
Angel è stato così bravo!-si difese il marito.-Credo che nessun altro sarebbe
riuscito a far dichiarare innocente quella povera ragazza.-
-Non
mi da fastidio.-anche Angel entrò in sua difesa prendendo Cassandra sulle
ginocchia.
-Perché
hai preso quel caso, in ogni modo?-gli chiese Casey, la cugina di Cassandra.
-La
sorella minore di Buffy, Dawn, me l’ha chiesto. Le ho sempre voluto molto bene,
è una ragazzina adorabile.-sorrise pensando a lei.
-Le
sono piaciuti gli orecchini, tesoro?-si informò Cassandra.
-Moltissimo,
mi è saltata al collo esclamando felice.-rispose.
-Che
ne pensi se al matrimonio la facessimo ballare con Connor?-propose ammiccando.
-Non
lo so, mi ha accennato di un certo Christopher con cui esce. E poi al
matrimonio ci sarà anche Cordelia e prima quei due devono chiarirsi, dopo tutto
quello che è successo.-fece serio.
-Cos’è
successo?-si intromise Linda che era tremendamente curiosa. Angel non
sopportava questo della sua futura suocera.
-Niente
di particolarmente interessante, mamma.-le rispose Cassandra guardandola
torva.-Dawn ti ha per caso detto se Buffy ha cambiato idea riguardo la sua
presenza alle nozze?-si rivolse ad Angel.
-Non
ci sarà, tesoro.-la informò deluso.-Dice che ha tanto lavoro da sbrigare e
l’agenda piena. Oltretutto pare proprio che debba obbligatoriamente andare a
Londra.-
-Peccato,
mi sarebbe piaciuta vederla di persona.-fece Casey sconsolata.-In televisione
sembrava sempre così triste.-
-Ma
Buffy in realtà non è così, te l’assicuro.-sorrise.-Ricordo che a volte era
capace anche di parlare per un’ora di fila senza interrompersi ed io rimanevo
ad ascoltare senza interromperla. Se non capiva qualcosa di una spiegazione che
le veniva fornita lei se ne usciva con qualcosa di ironico che giustificasse la
sua incomprensione. Ma è una ragazza veramente dolcissima.-
-Forse
potrebbe convincerla Spike?-propose Cassandra.
-Uhm...vorrei
che Spike le stesse il più lontano possibile, hai sentito cosa ci ha raccontato
Dawn in confidenza. E anche se adesso le cose sono cambiate preferirei che,
finalmente, Buffy si avvicinasse a qualcuno di più...-annaspò in cerca della
parola giusta.-...normale.-
-Ehi,
adesso basta parlare di Buffy!-interruppe Linda che proprio non sopportava che
Buffy venisse anche solo nominata. Non l’aveva mai conosciuta, l’aveva solo
vista una volta in tribunale, ma nutriva una profonda antipatia per lei.
Soprattutto temeva che portasse via Angel alla sua adorata Cassandra.
-Giusto,
che ne pensate di cominciare ad aprire i regali?-propose Jane e tutti andarono
nel salotto.
Mentre
scartavano i regali, Cassandra si voltò verso Angel e lo vide pensieroso seduto
sul divano a rigirarsi, guardandolo, lo strano anello che portava all’anulare
sinistro. Non glielo aveva mai visto quell’anello in argento o forse oro bianco
composto da un cuore, una corona e due mani. E soprattutto aveva un’espressione
cupa e assorta che non gli aveva mai visto, pareva a metà tra rimpianto e senso
di colpa. Disinvoltamente gli sedette accanto.
-Carino.-lo
distolse dai suoi pensieri.-Non te l’ho mai visto, è molto femminile.-notò.
-È
unisex.-la informò.-Me lo diede mia sorella, in realtà erano due, l’altro è
andato perso credo. Si chiama anello Claddagh ed è originario della mia terra,
l’Irlanda.-
-Non
sapevo che avessi origini irlandesi.-in effetti non glielo aveva mai detto.
-Io
sono irlandese.-precisò.-Galway per essere esatti. Questo anello viene
scambiato in segno di devozione. Le mani rappresentano l’amicizia, la corona la
lealtà e il cuore l’amore. Se indossato con la punta del cuore rivolti verso sé
stessi significa che si appartiene a qualcuno.-le spiegò.
-Tu
lo porti così.-constatò.
-Perché
io appartengo a te.-le sorrise e le passò un braccio intorno alle spalle.
Anche
Cassandra sorrise ma improvvisamente non era poi così sicura delle parole che
Angel le aveva appena detto.
Qualche
giorno dopo, Angel andò in ufficio. Erano chiusi per le festività e lui voleva
approfittarne per completare del lavoro arretrato prima del matrimonio. Dopo
sarebbe mancato due settimane per la luna di miele e non voleva tornare
trovando un mucchio di lavoro da sbrigare così voleva portarsi avanti. Ritirò
la sua posta: qualche pubblicità, un assegno di un cliente, della
documentazione dalla polizia ed una lettera intestata personalmente a lui e
senza mittente. Ma non aveva bisogno di conoscere il mittente per riconoscere
la grafia di Buffy.
Lasciò
le altre buste e aprì la lettera estraendone un foglio intestato della società
di Buffy e un biglietto da visita di un rinomata gioielleria di Los Angeles.
Tralasciò l’ultima cosa e lesse il resto.
“Se
ti scrivessi quanti fogli ho stracciato non mi crederesti. Io, la parlantina
vivente, che ha difficoltà a scrivere una lettera.”
L’esordio
gli fece scappare un sorrisino. Si mise più comodo sulla poltrona e continuò la
lettura.
“Ti
devo dare delle spiegazioni, molte per non aver accettato di venire alle tue
nozze. Ho faticato tanto a convincere Dawn ed i miei amici ma so di aver fatto
la scelta giusta, la mia presenza sarebbe inopportuna e lo sai. Comunque ti
ringrazio per l’invito, ho fatto a te e Cassandra un regalo vi basterà andare a
ritirarlo. L’indirizzo è sul biglietto da visita della gioielleria.
Sarei
dovuta venire di persona ma avrei complicato le cose. Non dovrò lavorare quel
giorno, ne dovrò andare in Inghilterra. Non posso essere presente, Angel, mi capisci
almeno un pò? Un tempo ci riuscivi anche senza vedermi, spero che ora sia come
un tempo. E poi credo anche che non sia bello che io, ex carcerata accusata di
terrorismo, mi presenti alle nozze dell’avvocato più in vista di Los Angeles,
anche se è il mio avvocato.
Dio...sto
scrivendo balle su balle, va a finire che straccerò anche questo foglio. La
realtà pura e semplice è che non posso venire perché ti amo e ti rovinerei
sicuramente quel giorno felice.
Ecco,
l’ho scritto. Adesso il casino l’ho fatto. Mi dispiace, mi dispiace tanto ma
era giusto che ti dessi una spiegazione reale e non le scuse che do a tutti.
Non so più cosa inventarmi ormai. Odiami, se vuoi, non mi importa, solo....non
odiarmi troppo perché ti rovineresti la felicità che ti sei faticosamente
guadagnato e che meriti.
Ho
trovato una canzone in mezzo ai cd di Dawn. È come una lettera che la cantante
scrive all’uomo che ama e che ha perso perché ora lui ama un’altra. Si chiama
From Sarah with love e la cantante dice ad un ipotetico amore che dopo averlo
considerato per tanto tempo come un amico adesso ha capito che lo ama ma è
troppo tardi, lui ha trovato l’amore da un’altra parte. Così lei dice che
adesso è l’altra ad aver trovato l’amore della sua vita, che l’amore si deve
afferrare subito altrimenti scappa via e le occasioni perdute non si
recuperano.
Poi,
la cantante raccomanda al suo innamorato di prendersi cura della nuova ragazza,
non deve soffrire. È ciò che io ti chiedo Angel: prenditi cura di Cassandra
come facevi con me, anzi meglio! Non devi mai farla piangere ne spezzarle il
cuore. Io mi sono chiamata fuori.
Auguri
vivissimi, Buffy.”
Rilesse
la lettera ancora e ancora memorizzandone ogni singola virgola. Era una
dichiarazione d’amore ma anche di arresa. Gli diceva quello che provava
veramente ma anche che non avrebbe combattuto quella battaglia persa in
partenza.
Seriamente
pensò ai primi anni che se ne era andato. Lui aveva continuato ad amarla mentre
lei si era messa con Riley dicendogli persino in faccia che con il soldato era
diverso. Che lo conosceva e amava, ma si era resa conto tardi che non era
proprio così.
Aggrottò
la fronte. Citandogli quella canzone, Buffy pareva gli raccomandava di
prendersi cura di Cassandra e non farla soffrire. Forse per rimediare di averla
abbandonata e di aver smesso di curarsi di lei quando ancora ne aveva molto
bisogno.
Adesso
era solo Cassandra che aveva bisogno di lui, ma soprattutto lui aveva bisogno
di Cassandra. Spesso pensava che lei leggesse i suoi pensieri con il solo
sguardo. Non poteva desiderare di meglio, si sentiva realizzato con lei.
Oggi,
invece, pensò che Buffy avesse finalmente preso coscienza di quello che aveva
provato quando aveva saputo di Riley, e poi anche di Spike. Ma ormai lui amava
Cassandra e l’avrebbe sposata. Voleva farlo.
Si
sentì quasi in colpa perché stava amando di nuovo. Ma pareva quasi che Buffy
gli chiedesse di non farla soffrire ancora, anche se involontariamente e si
sentì triste per lei.
Rimase
a rimuginare almeno per altre tre o quattro ore senza riuscire a lavorare. Poi
si riscosse dal suo torpore e la prima cosa che fece su nascondere la lettera
dentro il cassetto chiuso a chiave della sua scrivania, la piccola chiavetta la
teneva nel portafoglio e di conseguenza era sempre con lui. Cercò di lavorare
un pò ma non riuscì a fare molto. Poi, arreso, lasciò l’ufficio per tornare a
casa dove trovò Cassandra con Linda e alcune amiche e parenti che scartavano
diversi regali. Non voleva essere d’intralcio così fece dietro front e passò il
resto del giorno rinchiuso all’Hyperion.
Non
l’avevano mai venduto, ne si erano portati i mobili. Era pieno di polvere e
odore di chiuso. E lui, chiuso nella sua vecchia camera da letto, rimuginò
tutto il giorno su cosa era giusto che facesse e cosa no. Uscì da quel posto
alle sette del pomeriggio, giusto in tempo per andare a ritirare il regalo in
gioielleria. Una volta a casa lo mostrò a Cassandra spiegandole che Buffy le
aveva mandato un bigliettino per informarlo del regalo.
La
donna volle chiamarla per ringraziarla, ma Buffy non era in casa così lasciò il
messaggio di ringraziamento a Dawn per poi chiudere e andare a finire di
preparare la cena non accorgendosi del turbamento del suo fidanzato.
Trascorsero
le feste di Natale e gennaio comportò gli ultimi preparativi per il matrimonio,
previsto per il nove del mese.
E
quel fatidico giorno arrivò portando il fermento, la felicità, il nervosismo
e....la fretta.
Dawn
si svegliò tardi così dovette prepararsi in fretta e furia facendosi aiutare
dalla sorella che non era poi così entusiasta di farlo. Ma la accontentò ed in
breve tempo riuscì a farla diventare ancora più bella. Finirono appena in tempo
per sentire suonare alla porta, era Xander che era passata a prenderla.
Buffy
augurò loro buon divertimento e poi li cacciò praticamente via prima che
tentassero di convincerla. Dopodiché finì di prepararsi e andò a trovare una
vecchia compagna di scuola dei tempi di Hemery con cui si era rivista di
recente per caso. Avevano deciso di rivedersi e Buffy aveva scelto proprio quel
giorno per avere qualcosa da fare. L’ufficio era chiuso perché dato che ci
sarebbe stata solo lei non poteva farcela con le cacciatrici.
Nella
villa dove si sarebbe tenuto tutto c’era un viavai terribile che avrebbe fatto
impazzire chiunque. I più agitati sarebbero dovuti essere gli sposi ma in
realtà era Linda che non la piantava di piangere e dire a chiunque quanto fosse
emozionata per la sua bambina. Willow minacciava di farle sparire in modo
“misterioso” le corde vocali.
Nella
sua stanza, Cassandra era aiutata dalla cugina Casey a truccarsi ma pareva
strana anche se non lo dava a dimostrare. Riuscì a convincere la cugina a
lasciarla sola per un attimo e appena ebbe chiuso la porta si rivestì in fretta
e furia per poi uscire di nascosto dalla porta sul retro senza farsene
accorgere. Tanto mancava ancora molto all’inizio della cerimonia, almeno cinque
ore.
Wesley
e Connor stavano aiutando Angel a vestirsi divertendosi a prenderlo in giro sul
suo nervosismo e interrompendo ripetutamente il discorso che lui stava ripassando.
-...non
amo che te e ti amerò per sempre, e bla bla bla...-borbottò per guadagnare
parole.
-Bla
bla bla fa parte del discorso?-lo interruppe Connor con un enorme sorriso.
-Divertente,
Connor, ma ora piantatela!-li riprese sistemandosi i polsini mentre Wesley gli
faceva il nodo al papillon.-Ti sei ricordato di portare gli anelli?-
-Certo.-esclamò
tirando fuori l’astuccio quadrato dalla tasca dei pantaloni.
-Ti
vuoi calmare?!-tentò Wesley finendogli il nodo.-Ti scoppierà il cuore di questo
passo.-
Angel
stava per ribattere quando bussarono alla porta e Casey entrò con
un’espressione trafelata.
-Che
succede? Spike ha tentato di nuovo di farti la corte?-ipotizzò.
-Si
tratta di Cassandra. Non è nella sua camera.-annunciò e li vide sbiancare tutti.-Non
ho detto niente alla zia Linda perché scatenerebbe un pandemonio.-
-Hai
fatto bene.-concordò Angel.-Cosa sai di più?-
-Beh
c’è di bello che non ha indosso il vestito da sposa ma non c’è la sua borsa
dove ci sono le chiavi della macchina.-spiegò.
-E
dove potrà essere andata?-esclamò Connor.
-Magari
voleva stare un attimo da sola, certe cose mettono molta agitazione.-tentò
Wesley pacato.-Non preoccupatevi, vedrete che tornerà.-sorrise fiducioso.
-Si.-concordò
Angel.-Casey non dirlo a nessuno e non fare entrare nessuno nella sua stanza,
specialmente tua zia. Connor sta di guardia con lei e appena torna
avvisatemi.-i due annuirono e uscirono di corsa.-Speriamo bene.-sospirò.
-Tornerà.-ripeté
Wesley e lo aiutò a mettersi la giacca.
Angel
annuì e sospirò sperando in meglio.
Cassandra
era andata a casa di Buffy ma non avendo trovato nessuno andò a casa di Angel.
Andò nello studio del suo fidanzato e cercò velocemente il numero della
cacciatrice nella sua agenda trovando quello di casa, del suo cellulare e
dell’ufficio sotto la lettera S. Poi afferrò il telefono e compose quello del
cellulare. La cacciatrice le rispose al terzo squillo.
-Ti
devo vedere.-esordì senza neanche salutarla.
-Cassandra?-disse
stralunata.-Ma non ti devi sposare?-
-Ti
devo vedere.-ripeté.-Vieni al luogo della cerimonia, è urgente.-
-Scordatelo!-la
rimbeccò.-Cos’è un trucco per costringermi a partecipare? Chi l’ha ideato?
Dawn, vero? Scommetto insieme a Spike!-
-Non
c’è nessun trucco, non ti vedrà nessuno se segui le mie istruzioni.-guardò
l’orologio nervosa, ma tanto mancavano ancora diverse ore all’inizio.
-Io
non seguo le istruzioni di nessuno, e poi sto lavorando.-inventò. In realtà
aveva appena finito la rimpatriata con la sua compagna e stava per tornare a
casa dopo aver fatto un pò di spesa.
-Ti
prego.-insistette.-È una questione importante.-afferrò il telefono con entrambe
le mani.
-No!-esclamò
caparbia.-Io non verrò al matrimonio.-
-Buffy,
per favore. Solo cinque minuti. La cerimonia inizia tra quasi cinque ore, ci
vediamo sul retro e nessuno ti scoprirà. Dopo potrai andartene.-
-Non
puoi dirmelo al telefono?-propose.
-È
troppo importante.-dall’altra parte sentì silenzio per diversi secondi.
-E
va bene, ma solo cinque minuti!-si arrese e chiuse.
Cassandra
lasciò l’ufficio e tornò alla villa, ma restando sul retro. Pochi minuti dopo
arrivò anche Buffy. Entrarono dalle cucine e attraverso le scale di servizio
arrivarono alla sua stanza dalla stessa porta secondaria da cui era uscita.
-Si
può sapere che vuoi?-esordì la cacciatrice incrociando le braccia al petto.
-Non
essere troppo frettolosa.-le sorrise enigmatica ed aprì la porta chiamando la
cugina che era lì davanti e che entrò immediatamente rincuorata.
-Cass,
cielo, dove sei stata?-sospirò di sollievo abbracciandola.-Ero così in ansia,
per fortuna non ho detto niente a tua madre.-la lasciò.
-Hai
fatto bene. Puoi far venire Angel per favore? Gli devo assolutamente
parlare.-le chiese.
-Ma
lo sposo non può vedere la sposa prima dell’inizio.-si stupì.
-Ah
le tradizioni non mi sono mai piaciute. Vai a chiamare Angel e non far
accorgere a nessuno che mi vedrà.-le raccomandò. Casey annuì ed uscì di corsa.
Cassandra
si voltò verso Buffy vedendola seriamente tesa con le braccia incrociate al
petto.
-E
lui che centra?-fece la cacciatrice cercando di mascherare il suo disagio.
-Vi
devo parlare.-si limitò a dirle.
-Di
cosa?-alzò le spalle.
-Lo
scoprirai.-
Buffy
scosse la testa e si voltò verso la finestra. Lì, appeso al gancio, vide
l’abito da sposa. Si avvicinò lentamente e ne sfiorò una manica in pizzo.
-È
bellissimo.-mormorò.-Io non mi sposerò mai.-
-Perché
dici questo?-aggrottò la fronte perplessa.
-Perché
è vero.-non si voltò.-Gli uomini scappano da me preferendo soldatesse o
avvocatesse. Non sono mai stata destinata al matrimonio.-sospirò amaramente.
In
quel momento la porta si aprì e Buffy fece appena in tempo a coprire il vestito
con un telo prima che Angel lo vedesse. Casey rimase fuori di guardia.
-Cass
che succede?-si preoccupò lui prendendola per le spalle.-Non sei ancora
vestita.-notò il suo abbigliamento in pantaloni e maglione di angora.
-Angel
ti devo dire una cosa. Anzi, vi devo dire una cosa.-precisò e lui notò
l’ospite.
-Buffy?-si
stupì.-Cosa ci fai qui?-
-È
quello che vorrei sapere.-si avvicinò.-Adesso sputa il rospo.-incitò Cassandra.
-Va
bene.-annuì e guardò il fidanzato.-Tu non mi puoi sposare.-
-Cosa?-fece
il diretto interessato.
-Credo
che deliri per la paura.-ipotizzò Buffy.-Cassandra, è normale avere paura in
certe situazioni ma poi passa e certo che lui ti può sposare, ti ama!-esclamò
ovvia.
-No.-scosse
la testa.-Lui ama te.-le disse.
-Dato
che avete ancora tempo ti consiglio di chiamare un medico.-disse ad
Angel.-Penso che la cosa sia più seria del previsto.-
-Sta
zitta e ascoltatemi!-la riprese. Guardò Angel.-Avrei dovuto rendermene conto al
processo, il modo in cui la guardavi, le tenevi la mano e la difendevi
avrebbero dovuto aprirmi gli occhi ma non ho voluto. Forse sei davvero stato
innamorato di me ma non più di quanto ami lei. È con Buffy che devi stare, se
oggi noi ci sposiamo rovineremo le nostre vite per sempre.-
-Cassandra
io non capisco...-tentò ma lei non lo lasciò finire.
-Lo
sai che ho ragione. Non puoi auto convincerti di amarmi, è una cosa
distruttiva. Non sono arrabbiata, non me la prenderò. Ma ti voglio bene davvero
e desidero che tu non ti penta delle tue scelte.-si voltò verso Buffy.-Non
abbiamo avuto modo di conoscerci bene ma....anche se cerchi di nasconderlo si
vede che lo ami.-e lei abbassò gli occhi colpevole.-Al processo Angel ti ha
chiesto il primo ricordo che ti veniva in mente legato a Sunnydale e tu hai
parlato di lui. Non posso essere io la causa della vostra sofferenza, non è
giusto.-prese le loro mani e le unì stringendogliele forte.-Sarò per sempre vostra
amica senza rimpianti e rancori, lo giuro.-e detto questo li abbracciò
piangendo.
Poi
si staccò da loro e sorrise contenta di quello che aveva fatto.
-Cassandra,
tu sbagli.-disse Buffy lasciando la mano di Angel.-Lui vuole sposare te e
questo è tutto. Vi faccio gli auguri.-fece per andarsene ma Cassandra la bloccò
per un braccio.
-Angel,
dille che ho ragione.-guardò l’uomo che pareva imbambolato.
-Non
hai ragione!-la rimbeccò Buffy.-Addio.-fece ancora per uscire ma Cass rinforzò
la stretta.
-Angel!-lo
incitò.
-Senti,
tu hai solo paura ma ti passerà. Adesso indossa il tuo bellissimo vestito e
vatti a sposare!-esclamò esasperata. Mise la mano sulla maniglia ma Cassandra
la fermò di nuovo. Roteò gli occhi in aria adesso ancora più esasperata.
-Buffy.-la
chiamò piano Angel e lei si voltò.-Resta, per favore. Cassandra ha
ragione.-mormorò.
Sospirò
fissando il pavimento e poi alzò lo sguardo sulla sua fidanzata.
-Mi
dispiace, sono stato un fallimento. Io ti amavo davvero e pensavo che avremmo potuto
essere felici insieme per tutta la vita. Purtroppo sbagliavo. Mi ero ripromesso
che non ti avrei mai fatto soffrire e invece lo sto facendo. Non ti ho mai
meritata.-le disse in colpa.
-Non
colpevolizzarti. Ho solo ventisei anni, troverò qualcun altro. Ma tu devi stare
con chi ami davvero.-lo abbracciò rapidamente.-Wesley è tornato con qualche
giorno di ritardo perché ha svolto una commissione per me.-andò al tavolo da
toeletta ed estrasse dalla borsa un piccolo astuccio scuro.
Tornò
verso Angel e lo aprì rivelandone il contenuto. Due anelli Claddagh. Li vide
sgranare gli occhi.
-Quando
me ne hai parlato dicendo che l’altro era probabilmente andato perso ho
immaginato che fosse quello di Buffy, così ho mandato Wes a Galway perché
volevo in un certo qual senso rimediare.-spiegò un pò imbarazzata.-Il secondo è
il tuo, l’ho preso dal tuo comodino.-precisò.-Dovete portarli insieme.-
Porse
la scatola ad Angel. Buffy era ammutolita ed emozionata insieme. Non sapeva
cosa dire e fare, anche se aveva tanta voglia di piangere. Cassandra la guardò
con un sorriso di ironica superiorità.
-Visto
che avevo ragione?-le disse.
-Avrei
tanto desiderato il contrario. Io non volevo distruggere il vostro rapporto,
non è giusto.-protestò deglutendo le lacrime.-Distruggo tutto quello che
tocco.-scosse la testa.
-Non
è vero!-la contraddisse Angel prendendola per le spalle.-Ma non capisci?
Cassandra mi ha aperto gli occhi su chi amo davvero. Dovresti essere felice.-
-Felice
della sofferenza di qualcuno?! Angel a volte penso che hai smesso di
conoscermi!-si divincolò.
-Angel
si è espresso male.-si intromise Cassandra.-Ma dovresti davvero essere felice.
E comunque io non sto soffrendo, davvero. O almeno non soffrirò se vi riunirete
perché è giusto che debba essere così.-
Una
lacrima rotolò sul volto di Buffy. Guardò Angel, le sorrideva. Di slancio
abbracciò Cassandra mormorandole che le dispiaceva molto. Ma lei le disse che
non aveva nulla di cui dispiacersi. Poi la lasciò e la spinse tra le braccia di
Angel. Quando i due si staccarono dal loro abbraccio sorrise loro.
-Sentite,
ho un’idea un pò...folle.-sorrise ammiccante facendoli preoccupare e passò la
successiva ora e mezza a convincerli di accettare, soprattutto Buffy. Ma ci
riuscì.
Finalmente
era davvero tutto pronto. Gli invitati seduti sulle panche bordate di nastri e
fiori bianchi in trepida attesa, lo sposo sull’altare sorrideva emozionato.
Accanto a lui i due testimoni. Le damigelle percorsero la navata e appena si
furono sistemate la marcia nuziale iniziò e la sposa apparve nel suo splendido
vestito di pura seta e pizzo color avorio. Il velo interamente in pizzo
appuntato in testa da un diadema di strass e perle ne celava il viso. Avanzava
da sola senza accompagnamento tenendo in mano un bouquet di rose, orchidee e
cielo stellato legato da lunghi nastri di pizzo.
Arrivò
all’altare e la musica terminò. Gli invitati si sedettero e il prete si
avvicinò per cominciare. Nello stesso momento, da una porta laterale, una donna
uscì e si sedette in prima fila accanto a Linda che la guardò distrattamente e
poi le parlò sussurrando.
-Eccoti,
Cassandra. Tesoro sei bellissima.-poi la guardò bene e strabuzzò gli
occhi.-Cassandra!!!!-esclamò così forte che tutti si voltarono verso di loro,
sposi, prete e chierichetti compresi.
Un
vocio confuso e stupito si diffuse nella la sala mentre tutti si chiedevano chi
fosse, allora, la sposa.
-Cassandra
cosa ci fai qui?!-continuò Linda.-E soprattutto, se tu sei qui...quella chi
è?-e con un braccio indicò la sposa.
A
quel punto, Angel le alzò il velo rivelandone il viso sorridente ed emozionato.
-Buffy!!!-esclamò
scioccata Dawn alzandosi.
E
anche chi la conosceva e non cominciò a mormorare il suo nome, mentre uno Spike
nascosto dietro un pilastro se la rideva divertito per quel colpo di scena.
Cassandra
si alzò e salì sull’altare per dire, giustamente, qualcosa.
-Ehm...-esordì.-Io
ed Angel abbiamo parlato e abbiamo capito che non ci possiamo sposare per il
semplice fatto che non ci amiamo più come una volta.-spiegò.-Angel ama Buffy ed
è giusto che stiano insieme ma dato che non ci andava di sprecare tutti questi
preparativi che vanno avanti da mesi abbiamo decretato che sia giusto che oggi
si celebri comunque un matrimonio.-sorrise.-Quindi ora andremo avanti con la
cerimonia.-si voltò verso il parroco.-Padre la sposa si chiama Buffy, non più
Cassandra. Ora può andare avanti.-e detto questo tornò al suo posto.
Al
padre non rimase che fare come gli era stato detto e dopo aver invitato tutti
al silenzio cominciò.
-Siamo
oggi qui riuniti per unire nel sacro vincolo del matrimonio quest’uomo e questa
donna. Se qualcuno è a conoscenza di anche un solo valido motivo per cui non
debbano unirsi che ne faccia parola ora o taccia per sempre.-attese qualche
secondo ma nessuno parlò e allora andò avanti.
Il
rinfresco era ottimo. Il cibo era perfetto e l’atmosfera allegra e divertente.
Tutti i parenti di Cassandra, tranne Casey, avevano preferito andarsene dopo la
cerimonia religiosa avendo capito di essere un pò di troppo. Certo sarebbe
avanzato un sacco di cibo ma Faith, Xander, Cordelia e Cassandra se lo erano
già diviso.
Linda
non faceva altro che lamentarsi per qualsiasi cosa. I soldi che avevano speso,
il bel vestito della sua bambina indosso ad un’altra, che mascalzone Angel, che
vipera quella Buffy, povera la sua piccolina, lei non avrebbe sborsato un
centesimo, che brutte fedi avevano scelto....Angel e Buffy avevano deciso di
usare i due anelli Claddagh come fedi nuziali al posto dei soliti cerchietti
d’oro. Erano belli e per loro avevano un significato tutto speciale.
Ad
un certo punto, stanca di tutte quelle lamentele, Buffy le sedette accanto
raccattando il vestito in modo che nessuno lo pestasse. Si era tolta
l’ingombrante velo lasciandolo sul suo tavolo ma restando con l’elegante
diadema.
-Signora
Higgins...-esordì.-Per cominciare le dico che lamentarsi non cambierà una
virgola di quello che è successo. E poi la informò che ho già staccato due
assegni di rimborso. Uno l’ho dato a Cassandra per il vestito promettendole che
quando si sposerà gliene regalerò un altro, e il secondo l’ho dato a suo marito
per pagare la vostra parte delle spese che avete sostenuto. Stia allegra!
Stiamo festeggiando un matrimonio!-esclamò e poi si alzò per andare da Wesley e
Fred.
Linda
si voltò verso il marito furente.
-Ti
ha ripagato?-esclamò.
-Io
non le ho detto niente, ha fatto tutto lei.-si difese.-Non li volevo i soldi
perché essendo senza genitori mi pareva carino pagare ma lei ha così
insistito.-
-Cosa
ci troverà poi Angel in lei, Cassandra è migliore di quella lì. Guarda che
amici poi! Gay, tipi senza un occhio e quell’ossigenato che sta intorno a
Casey!-protestò indicando Spike.
-Cara,
quel tipo lavora con Angel.-le precisò.
Scocciata,
la donna si alzò per andare via trascinandosi dietro anche il marito.
Salutarono velocemente Cassandra e andarono via senza guardare più nessuno.
Linda uscì con un’espressione sdegnata che fece scuotere la testa alla figlia
imbarazzata per lei. Poi riprese a parlare con Xander e Faith.
Fuori,
nel giardino, finalmente Cordelia e Connor avevano avuto un momento per parlare
e chiarirsi.
-So
che hai saputo di Jasmine. Mi dispiace tanto.-fece lui imbarazzato abbassando
la testa.
-Sapevi
anche tu che era tutto sbagliato.-alzò le spalle.
-Come
stai ora?-si informò.
-Mi
sono ripresa, sono di nuovo in carreggiata.-sorrise.-Connor, senti, ho degli
anni più di te ma soprattutto sappiamo che a parte la follia dell’anno scorso
tra noi non può più esserci nulla a parte una profonda amicizia.-
-Lo
so, ma io ho tante cose di cui farmi scusare anche da te.-sospirò colpevole.
-Non
preoccupati.-gli sorrise di nuovo e poi si abbracciarono per qualche minuto
chiarendo così tutte le incomprensioni del passato.
Quando
si staccarono si sorrisero, adesso sarebbe andato tutto bene.
-Ti
serve qualcuno della tua età e che sappia anche badare al tuo lato un pò
folle.-ci pensò su qualche secondo.-Dawn andrebbe benissimo per
te!-esclamò.-Che ne pensi?-
-L’ho
intravista ma non abbiamo ancora avuto occasione di parlare. È carina.-ammise
imbarazzato.
-È
vero, ed io sono un mito a mettere insieme le coppie.-ammiccò e tornò dentro
tenendolo a braccetto mentre lui cominciava a protestare e tentare di
staccarsi.
Dawn
era seduta al tavolo, adesso si annoiava un pò. Dopo la cerimonia religiosa
aveva passato diverse ore a parlare con i parenti di Cassandra che avendole
sentito esclamare il nome della nuova sposa le avevano fatto milioni di domande
sul perché la conoscesse. E lei aveva detto a tutti che era sua sorella, che
era già stata con Angel, che si erano amati molto, eccetera eccetera
eccetera....
Aveva
anche scambiato chiacchiere con tutti gli amici, aveva ballato con Xander, con
Giles ed anche con Angel che l’aveva invitata mentre la sposa ballava con
Giles.
Adesso
osservava tutti gli altri. Willow e Kennedy stavano ballando, così come gli
sposi. Cassandra stava parlando con Xander e Faith ballava con Robin, anche
Wesley e Fred si erano messi a ballare mentre Lorne parlava con Giles e Gunn,
Spike stava ancora tentando di abbordare Casey e Cordelia e Connor erano
usciti.
Cordelia
arrivò di corsa trascinando Connor per una mano che tentava di svincolarsi
protestando.
-Ehi,
che ci fai qui tutta sola?!-chiese allegramente a Dawn che alzò il viso su di
lei.
-Tutti
parlano di cose troppo complicate per me e Spike sta cercando di fare colpo su
Casey.-spiegò.
-Immagino
che tu non abbia ancora conosciuto il figlio dello sposo.-lo spinse in
avanti.-Dawn, lui è Connor, il figlio di Angel. Connor questa è Dawn, la
sorella di Buffy.-li presentò mentre entrambi arrossivano e balbettavano un “piacere
di conoscerti”.
Poi
si lasciarono le mani e guardarono da un’altra parte imbarazzati.
-Perché
non andate a ballare? Non lo sapete che la tradizione vuole che il figlio dello
sposo e la sorella della sposa facciano almeno un ballo?-fece uno dei suoi
classici sorrisi a trentadue denti che non promettevano niente di buono mentre
prendeva una mano di Dawn facendola scattare in piedi e la metteva in quella di
Connor spingendoli verso la pista da ballo.
-Non
ho mai sentito di questa tradizione, Cordy.-la rimbeccò Connor.
-L’ho
appena inventata.-spiegò.-Coraggio, non fate i timidoni!-li esortò e li lasciò
soli a bordo della pista, rossi, imbarazzati e....mano nella mano.
-Beh..visto
che ormai siamo qui....che ne pensi....si insomma....ti andrebbe....di ballare?-balbettò
il ragazzo avvampando.
-Io...beh...perché
no.-accettò con un timido sorriso e anche loro presero posto nella pista da
ballo.
Un’ora
dopo ridevano, parlavano e scherzavano come se si conoscessero da una vita. E già
progettavano di vedersi il giorno dopo nel campus dell’università.
Frequentavano la stessa università e non si erano mai incontrati. Beh, da quel
giorno si sarebbero incontrati tutti i giorni.
Ad
un certo punto, si avvicinarono agli sposi che erano seduti ad un tavolo a
parlare con Cassandra. La donna era felice di averli riuniti, non aveva alcun
rimpianto. Non avrebbe lasciato il suo posto alla Wolfram&Hart, lo adorava,
ma adesso molte cose sarebbero cambiate.
-Ah,
Buffy questo vestito ti sta che è una meraviglia.-Cassandra le sorrise e le
strinse una mano.
-Penso
comunque che è ingiusto, era il tuo vestito. Ma te ne comprerò un altro, lo
giuro.-si affrettò a dire facendola ridere.
-Me
l’hai già ripagato e per me basta.-
-Ma
non per me, ci tengo.-insistette.
-E
va bene.-si arrese e si rivolse ad Angel.-Adesso capisco perché ti sei
innamorato di lei.-
-Buffy
è sempre stata unica.-sorrise.-Ma penso che anche l’altra donna che ho molto
amato è unica e spero che presto trovi qualcuno che sappia amarla davvero.-le
strinse una mano.
-Lo
spero anch’io. Resterai comunque un grandissimo amico per me, Angel, ti voglio
tanto bene.-gli accarezzò una guancia.
E
in quel momento arrivarono Dawn e Connor ridendo allegri.
-Ehi,
certo che ci avete preparato un bello scherzetto voi tre!-esordì Dawn.-Dopo la
funzione ho passato ore a spiegare a tutti chi era la nuova sposa, perché la
conoscevo e della vostra storia.-si lamentò.
-Come
se tu non ti fossi divertita a raccontarla, vero paparazzo?!-la riprese Buffy.
-Lo
ammetto, è stato interessante.-li fece ridere.-Ehi, sapete che io e Connor
andiamo nella stessa università? E non ci eravamo mai incontrati!-
-E
a parte questo evento adesso come vi siete conosciuti?-si informò Angel.
-Ci
ha presentato Cordelia.-gli rispose Connor.
-Prevedo
guai.-commentò guardando Buffy.
-Di
quelli grossi.-concordò la moglie.
-Adesso
vi lascio, vado a cercare mia cugina.-Cassandra si alzò guardandosi in giro ma
non la vide da nessuna parte.-Che diavolo di fine ha fatto Casey?-si chiese.
-Oh
no, Spike ha colpito ancora.-Buffy scosse la testa.
-Ah,
non credere che Casey sia un angioletto. Beh vorrà dire che parlerò con gli
altri finché non tornano da qualsiasi posto siano andati a nascondersi quei
due.-sorrise e si allontanò.
-Beh,
sorellina, capisco che tu dovrai vivere con tuo marito adesso ma....dove? E
soprattutto: dovrò trovarmi una camera al campus?-Dawn incrociò le braccia al
petto curiosa sorridendo alla sorella.
-Casa
mia è grande, a Beverly Hills e con camere a sufficienza per tutti.-rispose Angel.-Vi
piacerà.-
-Allora
vengo anch’io con voi!-esclamò felice.
-Ma
spero non per troppo.-precisò Buffy fingendosi infastidita.
-Allora
quasi quasi ogni tanto vengo anch’io a passare la notte da voi.-propose Connor.
-Se
ti va.-Angel alzò le spalle e guardò l’ora.-Sono quasi le due di notte.-li
informò.
-Io
non ho sonno.-gli sorrise la moglie.
-Ah,
Buffy ho già parlato con Willow. Stasera resto da lei e Kennedy.-le disse Dawn.
A
quel punto, Angel assunse un’aria un pò dispiaciuta.
-Ehm,
amore, non potremo andare in viaggio di nozze per il momento perché le
prenotazioni ed i biglietti sono a nome mio e di Cassandra. Ma rimedierò al più
presto, dopo aver disdetto questa precedente prenotazione.-le spiegò.
-Non
preoccuparti, vorrà dire che ce ne staremo qualche giorno chiusi in
camera.-ammiccò.
-Oh
no, non cominciate, vi prego!-esclamò Dawn disgustata.
-Già,
è degradante.-concordò Connor.-Tu sei mio padre!-
-Ma
sembro tuo fratello e ho il corpo di un ventottenne.-lo rimbeccò Angel.
-Spero
che adesso che vi siate riuniti non ci stressiate più con i vostri
problemi.-pregò Dawn.
-Dawn
guarda qui.-e Buffy le agitò davanti la mano sinistra.-Non è solo un anello, ma
una fede nuziale. Siamo sposati, ricordi?-
-Quindi,
ora posso avere un nipotino?-sorrise eccitata al solo pensiero.
-Credo
che sia un pò prestino.-rifletté Angel.
-È
vero, dacci almeno qualche anno.-concordò la moglie.
-Magari
una bella femminuccia.-insistette.
-Dawn!-la
riprese.
-Allora,
come stanno i due novelli sposini?!-esordì Willow arrivando mano nella mano con
Kennedy.
-Benissimo.-sorrise
loro Buffy.
-Io
li sto già invogliando a darmi un nipotino.-le informò Dawn.
-Non
starai andando di fretta?-rifletté Kennedy.
-Abbiamo
cercato di diglielo tutti.-precisò Angel.-Inizieremo a pensarci tra qualche
anno, cause, cacciatrici e demoni permettendo.-e fece ridere i suoi
ascoltatori.
Lasciarono
la villa che erano quasi le cinque del mattino, nessuno aveva voglia di
interrompere i festeggiamenti ma si era fatto davvero troppo tardi così li conclusero.
Willow
e Dawn dovettero aiutare Buffy a mettersi in macchina insieme al suo
ingombrante abito, poi lei ed Angel, a bordo di una delle sue lussuose
macchine, andarono via mentre tutti li salutavano. Era una cosa un pò plateale,
dato che sarebbero solamente andati a casa di Angel e non all’aeroporto per
partire per il viaggio di nozze. Dopo quel saluto, tutti tornarono alle loro
case per dormire finalmente, cosa che durò almeno fino al pomeriggio inoltrato.
Durante
il tragitto in macchina, Buffy si addormentò un pò. Angel non si stancava mai
di voltarsi e guardare il suo viso disteso e rilassato nel sonno voltato verso
di lui. Quasi gli dispiacque svegliarla quando arrivarono ma voleva che almeno
gettasse un’occhiata alla sua nuova casa.
La
aiutò a scendere e poi si incamminarono per il vialetto d’ingresso. Per fortuna
a quell’ora dormivano tutti, l’ultima cosa che gli serviva era un’orda curiosa
di vicini di casa che accorrevano per congratularsi e notare che la sposa aveva
un viso diverso. A quello sarebbero seguiti commenti e voglia di sapere e lui
era proprio stanco per non parlare di Buffy.
-Non
vedo l’ora di togliermi le scarpe, ho i piedi a pezzi.-commentò lei con la voce
insonnolita.
-Resisti
ancora un pochino.-le sorrise inserendo la chiave nella toppa ed aprendo la
porta. La spalancò senza entrare e prima che lei se ne rendesse conto la prese
in braccio e varcò la soglia. Poi se la richiuse alle spalle con un calcio.
-Wow,
non immaginavo che tenessi a questa tradizione.-sorrise dandogli un bacio sulle
labbra.
-Le
tradizioni vanno rispettate.-la mise a terra e chiuse la porta a chiave.
Lei
si tolse le scarpe tenendole in mano e avanzò qualche passo nel salotto
ingombro di regali di nozze.
-Credo
sia giusto che Cassandra riabbia i suoi regali.-propose.
-Gliene
ho già parlato, verrà a riprenderseli tra qualche giorno.-la informò.
-Mi
piace questa casa.-sorrise.
-Ma
se hai visto solo il salotto.-ricambiò.-Guarda che ci sono anche una cucina, una
sala da pranzo molto grande, un bagno qui al piano terra ed uno al piano di
sopra, un seminterrato e cinque camere da letto.-le elencò.
-Farò
un giro turistico un’altra volta se non ti dispiace.-gli cinse il collo con le
braccia poi gli saltò in braccio facendolo ridere.-Adesso voglio solo vedere la
tua camera da letto.-precisò.
-Andiamo
subito.-e si incamminò su per le scale.-Alla donna delle pulizie prenderà un
colpo quando verrà, non doveva trovare nessuno.-
-A
che ora viene?-si informò mentre entravano nel corridoio.
-Alle
dieci.-aprì una porta ed entrò nella sua camera.-Benvenuta nella tua nuova
camera.-la depositò con i piedi per terra.
-Carina.-sorrise
posando il velo di pizzo su una sedia.-Facciamo le cose con calma o ci
svestiamo subito.-ammiccò avvicinandosi lentamente a lui che fece finta di
pensarci.
-Uhm...preferirei
uno spogliarello.-decise.
-A
quest’ora del mattino?-lo riprese e gli diede le spalle.-Sbottonami il vestito,
dai.-lo incitò e lui aprì uno alla volta i bottoni di madreperla per poi farle
scivolare il vestito ai piedi.
A
quel punto la fece voltare e guardò nei suoi occhi con uno sguardo felice. Le
accarezzò il viso dolcemente e poi si chinò a baciarla.
-Ti
amo, lo sai?-le mormorò con la fronte poggiata alla sua.
-Lo
so, perché anch’io ti amo.-gli rispose.
E
quella notte fu l’inizio di una nuova vita che si lasciava alle spalle tutte le
lacrime del passato e i momenti in cui avevano creduto che nulla li avrebbe mai
più ricondotti l’uno nelle braccia dell’altra. Beh avevano dimostrato che,
nonostante tutto, loro ci erano riusciti e adesso non si sarebbero separati mai
più.
FINE.