Autrice:
Cristal
spoiler:
3° serie Ats, 6° Btvs.
nota:
la storia comincia alla fine di Lullaby, quando Darla sta per dare alla luce
Connor. Ma, amanti dei crossover(mancati in quella stagione), non disperate:
Btvs ci sarà anche se un po’ in minoranza.
disclaimer:
i personaggi di Angel e Buffy the Vampire Slayer appartengono a Joss Whedon,
La
pioggia continuava a cadere incessante ma loro non la sentivano neanche. Erano
troppo impegnati, troppo concentrati su Darla che cercava dolorosamente e
disperatamente di dare alla luce il suo bambino aiutata da Angel e Fred mentre
gli altri cercavano di tenere testa ad Holtz e di non farlo avvicinare.
-Coraggio,
ce la puoi fare!-la incitò Angel stringendole forte una mano.
-No....Angel....lo
sto uccidendo...-pianse la vampira scuotendo la testa. Il viso era una maschera
di dolore. Tentava disperatamente di partorire senza riuscirci.
-No!
Non lo ucciderai!-la contraddisse.
-Avrebbe
bisogno di un cesareo.-interruppe Fred.-Ma qui è un pò difficile.-si guardò
rapidamente intorno tenendosi la giacca inzuppata sulla testa.
-Possiamo
portarla all’Hyperion.-propose Angel.
-È
a venti minuti di macchina.-gli ricordò.-Non ce la farebbero.-lo guardò.
-Dannazione,
dobbiamo fare qualcosa!-esclamò con uno scatto d’impazienza.
-Angel....non
ce la faccio più...-Darla gli strinse con forza una mano.-Forse....io
posso....-e afferrò il paletto accanto a loro. Angel glielo tolse prontamente
dalle mani.
-Non
pensarci neanche!-le urlò.-Non puoi lasciarmi solo con nostro figlio!-
-Angel
va sempre peggio!!-urlò Fred con le mani sul ventre.
-Portiamola
dentro uno dei capannoni.-il vampiro si alzò, prese la vampira in braccio e
insieme a Fred entrarono dentro uno di quei capannoni.
La
depose in un angolo mormorandole parole di conforto mentre Fred cercava
freneticamente ovunque un qualsiasi cosa potesse aiutarli. Rischiavano di
perdere madre e figlio se non facevano in fretta.
Era
un magazzino che conteneva piccole imbarcazioni. Fred trovò una specie di
ufficio ed una cassetta di pronto soccorso con più di quanto si aspettasse
dentro. Tornò dai due e la aprì. Aveva trovato anche un minuscolo coltello.
-Adesso
ti farò molto male, Darla, mi dispiace.-estrasse una siringa e la riempì con
una fiala.-Spero che questo funzioni, è morfina ma non so se ha effetto sui
vampiri.-le scoprì il ventre e le fece la siringa, poi la posò di lato e prese
del disinfettante.
-Cosa
posso fare?-chiese Angel impaziente di rendersi utile.
-Dalle
qualcosa che possa mordere. Se urla e attira gente è la fine.-gli consigliò
disinfettando il coltello.
Il
vampiro si strappò una manica e per sicurezza la imbavagliò.
E
Fred cominciò ad incidere lentamente e con cautela la carne. Darla emise dei
gemiti di dolore attraverso il bavaglio, in realtà erano urla, e strinse quasi
fino a stritolarla la mano di Angel. Ma lui non ci fece assolutamente caso.
Approfondì
il taglio, era disumano quello che stava facendo, contro ogni logica e
medicina. Se fosse stata umana l’avrebbe uccisa ma era una vampira e nella
cassetta c’erano anche ago e filo di sutura. Incise un taglio di circa tredici
centimetri ed inserì le mani. Iniziò come a frugare e dopo qualche secondo tirò
fuori il bambino che tanto stava facendo soffrire la madre. Lo avvolse nella
giacca inzuppata e lo sculacciò, dopo un paio di colpi il piccolo cominciò a
piangere.
-Tienilo
tu.-lo consegnò ad Angel che iniziò a cullarlo e mormorargli qualcosa per
calmarlo, mentre Fred iniziava a ricucire Darla.
Finì
dopo pochi minuti, aveva fatto il più rapidamente possibile.
-Dobbiamo
portarli in ospedale.-concluse tamponando la ferita di Darla. Aveva perso
conoscenza e le sciolse il bavaglio.
-Si,
il piccolo ha bisogno di essere controllato.-concordò Angel.
-Anche
la madre.-precisò seria.
-È
una vampira, i medici non possono fare niente per lei. Guarirà in pochi
giorni.-si stupì.
-È
umana, Angel, e se non viene operata potrebbe morire.-gli spiegò.
-Ma
come...-non riusciva a capire.
-Dobbiamo
muoverci.-lo incitò prendendo il bambino dalle sue braccia.
Angel
prese Darla, perdeva sangue dalla ferita, e corsero fuori dove li attendevano
tutti. Li stavano cercando, avevano fatto scappare Holtz per il momento ed
erano preoccupati.
-Che
succede?-chiese Wesley.
-Dobbiamo
portarli in ospedale.-disse velocemente Fred stringendo a sé il piccolo che si
era calmato.
Salirono
in macchina e si mise Gunn alla guida. Ingranò la marcia più veloce e partì a razzo.
Durante il tragitto fino in ospedale perse il conto di quante infrazioni aveva
commesso, tanto che aveva i vigili all’inseguimento dietro di lui.
Quando
arrivò, per farla completa, parcheggiò sul posto destinato alle autoambulanze
con metà macchina sul marciapiede. E mentre tutti si precipitavano dentro, lui
rimase a fare questione con i vigili cercando di spiegargli la situazione.
Darla
fu subito portata in sala operatoria e subì immediatamente una urgente
trasfusione di sangue. Il bambino fu portato in neonatologia per tutti i
controlli di routine.
Diedero
notizie del piccolo neanche mezzora dopo, in fondo non c’era molto.
-Allora?-Angel
si precipitò dall’infermiera.
-Il
bambino sta bene. È un maschio. Ha un pò di febbre a causa della pioggia presa
ma abbiamo già provveduto. In un paio di giorni starà benissimo ma per
sicurezza lo terremo in osservazione.-spiegò e poi tornò ad altre cose.
-Ho
un figlio.-disse Angel con voce atona, pareva sotto shock.
-Congratulazioni.-gli
sorrise Cordelia.
-Grazie
e....-ma non riuscì a proseguire perché fece un sonoro starnuto.-Credo che la
pioggia non faccia bene neanche ai vampiri.-tirò su con il naso.-Non starnutivo
da quando ero umano.-
Senza
dir niente, Fred gli afferrò una mano e gli tastò il polso seria. Rimase in
silenzio per qualche secondo, poi parlò.
-Abituati.
Tu sei umano e credo che ti sei preso un raffreddore.-disse lasciando tutti
senza parole.
-U...umano?-fece
Cordelia.-Andiamo, è impossibile!-protestò.
-Evidentemente
dev’essere successo qualcosa. Farò delle ricerche.-concluse Wesley.
In
quel momento arrivò Gunn lamentandosi dello scontro con i vigili.
-Cose
da non credere!-borbottò.-Non capiscono neanche le emergenze.-sorrise agli amici.-Che
si sa?-si informò preoccupato.
-Il
bambino ha solo un pò di febbre. Di Darla ancora nulla.-gli rispose Angel.
-Congratulazioni
per il bambino.-gli batté una mano sulla spalla con un sorriso.-Ti hanno dato
duecento dollari di multa per tutte le infrazioni che ho fatto.-gli gettò la
bomba.
-Cosa?!-esclamò.
-Scusa.-si
limitò a dire in colpa.
Ma
Angel lo rassicurò che non importava in quel momento. Avrebbe telefonato a Kate
per farsi aiutare.
Quasi
quattro ore dopo, il medico uscì dalla sala operatoria e si avvicinò. Aveva una
faccia molto seria.
-Come
sta?-deglutì Angel.
-Si
riprenderà.-e tutti tirarono un sospiro di sollievo.-Non sono stati danneggiati
organi, ma c’era una lesione all’utero irrecuperabile e abbiamo dovuto
praticare una stectomia per paura che andasse in cancrena contagiando anche il
resto.-spiegò serio.
-Questo
vuol dire che.....non potrà più avere figli.-sentì che stava per piangere.
-Purtroppo
è così.-confermò.-Resterà in ospedale per qualche giorno ma starà
bene.-concluse e si allontanò per svolgere dell’altro lavoro.
Andarono
tutti nella stanza della donna. Dormiva profondamente per l’effetto
dell’anestesia, una flebo al braccio ed il tubicino dell’ossigeno sotto al
naso.
Rimasero
tutta la notte a vegliarla. Non avevano sonno e non erano stanchi, volevano
solo assicurarsi che sarebbe andato tutto bene.
All’alba,
Wesley trovò Angel davanti al vetro della nursery. Piangeva silenziosamente
guardando il suo bambino che dormiva.
-Stai
bene?-gli mormorò mettendogli una mano sulla spalla.
-Non
avrei mai creduto che avere un figlio mi avrebbe fatto questo effetto.
Guardalo, è perfetto. Un piccolo fagottino innocente bello da stupirti. Ed è
mio.-si asciugò una lacrima.
-È
ancora senza nome.-cercò di sdrammatizzare.
-Se
a Darla piacerà, lo chiamerò Connor.-si voltò a guardarlo.
-È
un bel nome.-concordò con un sorriso alzando le spalle.
-Cambierà
tutto. Dovrò sposare Darla, non posso concepire l’idea di non dare una vera
famiglia a mio figlio.-abbassò la testa e la scosse lentamente.-Non che non ami
Darla, è la mia sire e ho un legame sacro con lei. Ma....non era così che
doveva andare a finire.-
-Buffy
se ne farà una ragione. Lo sai che ti ama, capirà.-cercò di consolarlo.
-No,
non le dirò niente. Non dovrà mai sapere niente, è appena tornata dal paradiso,
è ancora sconvolta e provata questa notizia sarebbe benzina sul fuoco e non
voglio farla soffrire ancora.-decise.
-Paradiso?-si
stupì.-Ma Willow ci aveva detto che l’avevano tirata fuori da una dimensione
infernale!-rifletté perplesso.
-Pensavano
che si trovasse lì e Buffy gliel’ha fatto credere. In realtà era una sorta di
paradiso, non mi ha spiegato molto e io ho preferito non fargliene parlare per
cercare di consolarla.-raccontò.
Darla
si svegliò nel pomeriggio e per prima cosa chiese del suo bambino. Angel glielo
fece vedere ed entrambi lo trovarono bellissimo. Stupendosi di come potesse
essere in ospedale, Darla chiese spiegazioni ed Angel le rispose che in qualche
modo strano adesso entrambi erano umani e non più vampiri ma che Wesley avrebbe
fatto delle ricerche.
Intanto,
Fred, intrufolandosi nei database dell’anagrafe di Los Angeles, creò delle
identità per Angel e Darla in modo che potessero rivelare il bambino senza
avere problemi di nessun genere.
Consegnarono
il bambino ad Angel due giorni dopo. A Darla il nome che aveva scelto era
piaciuto, così era stato rivelato come Connor Angel O’Donovan. All’Hyperion ci
avevano pensato Cordelia e Fred alla cameretta per il bambino completa di
tutto, forse con anche troppe cose.
Darla
fu dimessa una settimana dopo, la notizia che non avrebbe più avuto figli
l’aveva intristita ma si era detta che era meglio andare avanti, e il medico le
consigliò l’assoluto riposo. Naturalmente era assistita amorevolmente da Angel
e dagli altri. Un mese dopo stava già molto meglio.
E
proprio un mese dopo la nascita di Connor, Angel le chiese di sposarlo. La
donna accettò all’istante e, aiutata dalle altre due ragazze, si gettò nei
preparativi. Sarebbe stata una cerimonia intima svolta nell’atrio dell’ex hotel
con solo loro e Lorne e che avvenne due mesi dopo.
Gli
sposi non sarebbero partiti per il viaggio di nozze. Darla non era in grado di
sostenere un viaggio e oltretutto stava anche allattando Connor ne avevano
voglia di lasciarlo. L’avrebbero fatto un’altra volta, o così dissero.
Due
giorni dopo il matrimonio, Wesley trovò Angel al telefono nel suo studio. Era
seduto alla sua scrivania e, serio, si rigirava pensieroso la fede nuziale al
dito. Fece per andare via ma l’amico lo fermò indicandogli una delle due
poltrone davanti la scrivania. Per lui non aveva segreti, così l’ex osservatore
si sedette e rimase ad ascoltare.
-Si,
O’Donovan....-disse Angel.-....il bambino si chiama Connor Angel, è nato il
diciannove novembre e pare essere riconducibile alla profezia del Figlio del
Miracolo.....Il cognome di Darla è Evans....si pare essere stata l’anima del
bambino a farci tornare umani....-rimase all’ascolto.-...Okay, mi faccia sapere
se trova qualcosa....A presto, Giles, arrivederci.-e chiuse.
-Che
ti ha detto Giles?-gli chiese Wes.
-Era
abbastanza stupito e dice di avere un testo che parla del Figlio del Miracolo,
farà delle ulteriori ricerche.-spiegò.-Per il resto....-prevenne la sua ovvia
domanda.-....gli ho chiesto di mantenere il segreto e mi ha assicurato che lo
farà.-fissò lo sguardo sulla fede che si stava ancora rigirando.
-Inizia
a pesare?-lo prese in giro sorridendo.-E sono ancora solo due giorni. Che farai
quando sarai arrivato a venti anni?-lo punzecchiò.
-C’è
ancora tempo e succedono molte cose in venti anni.-rispose cercando di essere
allegro, ma Wesley notò il velo di tristezza nei suoi occhi e gli fece una pena
infinita.
OTTO
ANNI(e diversi mesi)DOPO
Non
erano cambiate molte cose in quegli anni, a parte Connor che cresceva sempre di
più ed il matrimonio di Wesley e Fred avvenuto cinque anni prima. Gunn usciva
regolarmente con Patricia che ancora non aveva presentato a nessuno e Cordelia
cambiava fidanzato ogni due mesi, nessuno si stupiva più se un giorno usciva
con Robert e quello dopo con John. Ormai ci erano abituati.
Connor
era diventato un bellissimo bambino di otto anni con i capelli castani, gli
occhi azzurri, il naso di Angel e le labbra e le guance di Darla. Adorava
disegnare e leggere come il suo papà e adorava la sua mamma. Stava per
completare la terza elementare, si divertiva un mondo a fare scappare i
continui fidanzati di Cordelia e tentava di aiutare nelle ricerche cosa
impossibile per lui. Ma tutti lo adoravano e presto avrebbero avuto un altro
arrivo dato che adesso Fred era incinta. Abitavano tutti all’Hyperion e nessuno
aveva voglia di cambiare la situazione dato che stavano tutti benissimo
insieme.
Non
avevano affrontato molti pericoli incombenti, c’era solo la solita Wolfram
& Hart a creare problemi, ma ormai avevano imparato a gestirla. Ancora un
pò e l’avrebbero definitivamente messa ko o così speravano. In quanto ad
Holtz....era storia da quando Connor aveva otto mesi.
-Che
facciamo stasera?-si informò Gunn uscendo dalla cucina. Era allegro e sereno.
-Io
esco con Michael!-rispose Cordelia entusiasta staccando un attimo gli occhi da
computer su chi stava ricopiando alcune informazioni.
-Ma
non si chiamava Jack?-chiese perplessa Fred.
-Non
esco più con Jack da almeno tre mesi.-la informò.-Era troppo spocchioso e
antipatico, e portava anche il parrucchino! Brr!-si scosse come se avesse avuto
un brivido.-Che schifo.-fece disgustata facendo ridere gli altri.
-Quando
ti deciderai a cercartene uno fisso?-le chiese Angel.
-Quando
tu la smetterai di prendertela sempre con me per lo schedario in disordine.-lo
punzecchiò.
-Ho
ragione!-fece piccato.
-Si,
come no!-e tornò ad occuparsi del computer.
In
quel momento suonò il telefono e la donna rispose.
-Angel’s
Investigations, aiutiamo i disperati.-anni e ancora non aveva cambiato lo
slogan, diceva che le piaceva troppo e non ne esisteva uno più adatto.-Glielo
passo.-e porse la cornetta ad Angel.-Cercano te.-si limitò a dirgli. Non aveva
riconosciuto l’interlocutore.
-Parla
Angel.-rispose curioso ma subito si fece serio.-Si...è un piacere
sentirla...Cosa?!...Ma certo, posso pensarci io se è questione di così poco
tempo....Va bene, arrivo subito...a tra poco.-e chiuse.
-Che
succede, amore?-si preoccupò Darla.
-Ah...ehm...-non
sapeva cosa inventarsi.-Ehm...un....un mio vecchio amico si è messo nei guai,
con un demone.-sperò che tutti la bevessero.-Devo assentarmi per un pò, forse
un paio di giorni.-concluse.
-Ti
serve aiuto?-si offrì subito Gunn.
-NO!-rifiutò
forse con troppa enfasi.-Devo solo tenere d’occhio una...la...sua figlia mentre
lui lo uccide.-deglutì nervosamente.
Wesley
non stava credendo ad una sola parola ma fece finta di bersi le sue
spiegazioni.
Angel
sistemò in fretta e furia una borsa e partì. Salutò con un bacio Darla
chiedendole di baciare anche Connor e poi si mise in macchina. Wesley controllò
il numero della chiamata e non ebbe bisogno di guardare nella rubrica per
riconoscere il numero di Giles......ma non lo disse a nessuno.
Angel
posteggiò nel retro del negozio e bussò alla porta della palestra dove gli aprì
Giles e lo fece entrare in fretta e furia. Facendo in modo che Anya non lo
sentisse gli spiegò la situazione: Buffy si era scontrata con un demone
sconfiggendolo e secondo il suo codice d’onore adesso doveva farla sua sposa e
portarla nella sua dimensione. Solo che la cacciatrice non ne aveva nessuna
intenzione e aveva già rischiato tre volte di essere rapita. A quel punto,
Giles aveva chiamato Angel per proteggerla. Willow e Tara avevano trovato modo
di confinarlo per sempre all’Inferno ma il rito era complesso e serviva
qualcuno che nel mentre proteggeva Buffy, non aveva reputato nessuno meglio di
Angel.
-La
seguirò di nascosto e farò in modo che non si accorga di me.-assicurò l’ex vampiro.
-Tieni
questo.-l’inglese gli consegnò una collanina di cuoio con una pietra ovale
azzurra.-È una pietra nuova, ce l’ha consegnata Spike evitando che si spargesse
la voce, è l’unica che esista. Permette a chi la indossa di essere nascosto
agli occhi della cacciatrice, credo che ti servirà.-gli spiegò.
-La
indosserò.-e lo fece subito.-Come...come sta lei?-chiese timidamente abbassando
il viso.
-Soffre.
Si comporta normalmente, come sempre e cerca di essere forte ma la a da bere
raramente a tutti noi. Ha avuto una storia con Spike per tre anni e la cosa
l’ha quasi consumata. Da sette anni, comunque, lavora come consulente
studentesca al liceo e almeno con il lavoro è apposto.-gli raccontò.-Non le ho
mai detto niente di te e di tutto quello che ti è successo, nemmeno agli
altri.-
-La
ringrazio per averlo fatto.-lo guardò.
-Confido
in te, Angel. Devi proteggerla come quando la amavi.-si tolse gli occhiali.
-Io
la amo da sempre, Giles. Non dica niente agli altri, io raggiungo Buffy al
liceo per proteggerla.-e detto questo uscì dalla stessa porta da cui era
entrato.
Giles
tornò nel negozio, Anya pareva non essersi accorto della sua mancanza. Anche
per loro erano cambiate delle cose: Dawn stava per laurearsi, Xander ed Anya si
erano sposati da sei anni e avevano una bambina di due, Emelyn, mentre Willow e
Tara continuavano a filare d’amore e d’accordo soprattutto dopo la crisi dove
Tara era stata quasi uccisa da Warren e Willow era diventata cattiva tanto da
ucciderlo. Spike era ormai una presenza costante nella loro vita e tutti lo
avevano accettato, anche se lui e Xander davano spesso spettacolo di battutine
e frecciatine sarcastiche. Aiutava Buffy ma adesso i loro rapporti erano solo
lavorativi.
Angel
parcheggiò a qualche metro dal liceo e con il binocolo cominciò a guardare
l’edificio. Guardò le finestre del piano terra e alla terza la vide, era il suo
ufficio. Era seduta alla scrivania, i capelli legati a coda di cavallo e
indossava una camicetta bianca. Stava leggendo dei fogli e ogni tanto
trascriveva qualcosa al computer.
La
trovò bellissima. Buffy ormai aveva ventinove anni ma ne dimostrava ancora
venti, e si era fatta ancora più bella di quanto la ricordasse. Poi la vide
alzarsi e aprire la finestra, era una calda giornata di giugno. Si rimboccò le
maniche della camicetta e bevve un sorso di caffè guardando il giardino. Poi si
voltò di scatto e dalla porta che vedeva appena vide entrare Dawn.
Scambiarono
qualche parola e poi Dawn uscì. Buffy tornò alla scrivania e riprese a leggere
i suoi documenti. Rimase a guardarla fino a che non la vide uscire, era, ormai,
quasi il tramonto. Buffy salì in macchina e andò al negozio, non si accorse
minimamente di lui.
Con
il binocolo, sempre restando in macchina, osservò la gang al negozio a parlare
di quella situazione anomala. Buffy era al limite dell’esasperazione mentre
Dawn la prendeva in giro. Vide Willow con i capelli lunghi seduta accanto a
Tara mentre Anya teneva in braccio una bambina bionda. Xander si era fatto
crescere un pò di baffi e barba.
Poco
dopo, la cacciatrice tornò in macchina e si diresse verso casa, al negozio non
avevano bisogno di lei, se la cavavano benissimo da soli. Angel continuò a
seguirla, e nascosto tra gli alberi del suo giardino, la vide mentre si
aggirava per casa mangiando biscotti. Salì le scale con le scarpe in mano e
andò nella sua camera, sempre la stessa non era cambiata di una virgola, si
spogliò indossando una camicia da notte in raso con su una vestaglia e cominciò
a struccarsi.
Poi
si sedette su una sedia e cominciò a controllare alcune scartoffie che si era
portata dall’ufficio. Continuava a smangiucchiare i biscotti togliendo le
briciole dai fogli.
Angel
si stava riempiendo gli occhi di lei. Stava facendo gesti semplici, non la
stava spiando mentre affrontava un vampiro, la stava proteggendo mentre era
seduta nella sua camera a mangiare e lavorare. Dopo Connor, non avrebbe potuto
desiderare di meglio.
Si
accorse appena del cellulare che suonò. Rispose sperando che non fosse Darla,
anche se forse era Connor che voleva salutarlo prima di andare a dormire.
Invece era Giles che gli annunciava che il rito era andato a buon fine e che
adesso Buffy era fuori pericolo.
-Vieni
qui al negozio?-gli chiese alla fine.
-Non
ora, ci vediamo domattina se a lei va bene.-propose.
-Come
vuoi.-lo salutò e chiusero.
Buffy
viveva nella sua casa da sola, Dawn dormiva ancora al dormitorio ma andava
spesso a trovare la sorella. Tranne quella sera.
Silenziosamente
si arrampicò fino alla sua stanza ed entrò dalla finestra, sapendo che lei non
poteva vederlo, la pietra lo nascondeva al suo sguardo. Buffy stava parlando al
telefono con Willow che le comunicava la buona riuscita del piano.
-È
meraviglioso, grazie Will.-sorrise.
La
sua voce era ancora più bella e melodiosa di quanto ricordasse.
-Okay...a
domani...Uhm, non lo so...va bene, andremo al Bronze anche se stiamo diventando
vecchi per lui...-rise.-...Buonanotte.-e chiuse scuotendo la testa. Riprese un
foglio e lo lesse attentamente.
Angel
mise la mano sinistra in tasca e ci fece scivolare la fede nuziale. Poi si
tolse la pietra dal collo e la mise nella tasca del cappotto. Adesso era
visibile ed era quello che voleva. E attese pazientemente che lei lo notasse.
Buffy
alzò lo sguardo sullo specchio e rimase pietrificata da ciò che vide mentre il
foglio le scivolava dalle mani e planava dolcemente sul pavimento. Si alzò di
scatto e si voltò sentendo le lacrime sugli occhi, da quanto tempo attendeva
quel momento.
Si
guardarono un lungo attimo infinito negli occhi e poi Buffy volò tra le sue
braccia baciandolo. Angel la strinse forte baciandola a sua volta.
-Oddio,
non ci posso credere...tu...sei qui.-Buffy gli accarezzò il viso ed i capelli
emozionata.-Con le guance rosa, la pelle calda e il riflesso. Tu hai molte cose
da spiegarmi.-ammiccò con un sorriso.
-È
vero ma....domani.-e la baciò ancora deponendola sul letto.
Le
tre e mezza di notte, ma loro non dormivano ancora. Buffy guardò distrattamente
l’orologio sul suo comodino mentre era comodamente stesa su Angel, la testa
appoggiata sul suo largo petto. Lui le accarezzava i capelli, le mani
intrecciate.
-Perché
sei venuto stasera?-gli chiese.-Non che mi dispiaccia comunque.-si affrettò a
precisare.
-Ero
nei paraggi e ho pensato di fare un salto.-rispose indifferente.
Lei
alzò la testa di scatto per guardarlo, adesso era livida e stava per
scaricargli addosso cose velenose.
-Sto
scherzando.-la precedette con un sorriso.-Perché ti amo e mi sei mancata da
morire.-la vide rilassarsi e sorridere di nuovo.-Giles mi ha chiamato per
proteggerti mentre Willow e Tara confinavano il demone che ti voleva in moglie
all’Inferno. Se non mi hai notato è perché avevo al collo una pietra che mi
nascondeva ai tuoi occhi.-gli spiegò.
-Quella
portata da Spike, la conosco. Ma adesso ti vedo ed è meraviglioso poterlo
fare.-lo baciò.-Uff, dovrei dormire, domani ho una riunione del corpo
docenti.-sbuffò infastidita.
-Tra
poco ti lascio dormire, promesso.-e la voltò sul letto baciandola ancora.
Le
sette del mattino, ma era già in piedi da mezzora, tanto che si era già fatta
la doccia e adesso si accingeva a vestirsi. Angel dormiva profondamente
abbracciato ad un cuscino. Si sedette sul letto e gli posò dei leggeri baci sul
viso.
-Sveglia,
dormiglione, sono le sette.-gli mormorò ad un orecchio.
-Ah...sto
facendo un sogno bellissimo....non svegliarmi....Buffy....-bofonchiò sospirando
e lei rise.
-Uhm...e
cosa stai sognando di bello?-gli diede un altro bacio su una guancia.
-Sto
sognando quanto ti amo.-sorrise.
-Allora
continua a dormire ma io alle otto esco di casa!-lo informò.-Ti ho messo degli
asciugamani puliti nel bagno per la doccia.-
Lui
aprì gli occhi e si tirò a sedere stiracchiandosi e sbadigliando. Il sole
entrava dalle finestre e li investiva in pieno. Come buongiorno, Angel la baciò
appassionatamente.
-Non
andare e resta a letto con me.-la pregò facendola ridere.
-Ho
una riunione.-gli diede un leggero bacio.-Ti aspetto di sotto con la colazione,
vai a lavarti.-lo incitò.
-Va
bene.-rassegnato si alzò, nudo, e si diresse nel bagno.
Buffy
rifece il letto e sistemò la sua camicia da notte, poi afferrò i vestiti di
Angel. Poggiò la giacca sulla sedia e ripiegò i suoi boxer e la maglietta.
Iniziò a piegare i pantaloni ma nel metterli all’ingiù qualcosa cadde dalla
tasca e si chinò a raccoglierlo. Sorrise emozionata quando vide la fede
nuziale, pensò che i suoi sogni stavano per avverarsi. Si stupì del fatto che
era un pò grande e per istinto guardò all’interno del cerchietto d’oro.
L’attimo
dopo non sorrideva più, era pietrificata. All’interno c’era inciso “by Darla to
Angel, March 20/2002”.
Si
era sposato.....con Darla......piegò i pantaloni e li adagiò sul letto, poi si
vestì e si mise l’anello dentro la tasca della gonna. Scese di sotto con il
cuore a pezzi, preparò il caffè e si sedette a gustarlo al tavolo. La mente
piena di pensieri.
La
voce di Angel sulla porta la fece sobbalzare. Posò la tazza sul tavolo e cercò
di sorridergli. Lui si avvicinò e la baciò. Buffy gli versò una tazza di caffè
e lui si sedette di fronte a lei per berlo.
-Ti...ti
devo spiegare alcune cose.-esordì lui stringendo la tazza tra le mani e
fissando lo sguardo sul tavolo. Adesso era il momento della verità.
-Già.
Comincia da questo.-e posò l’anello d’oro sul tavolo, in mezzo a loro.
-Come....dove
l’hai trovata?-si stupì.
-Stavo
ripiegando i tuoi pantaloni ed è caduta dalla tasca.-gli spiegò.-Darla
è....?-ma non riuscì a finire.
-Proprio
quella Darla.-le confermò.-Ma....non è successo cosa pensi. L’ho sposata
perché....perché abbiamo avuto un bambino. L’anima di nostro figlio ci ha resi
umani e non potevo concepire l’idea di non dargli una famiglia, mi conosci.-
Una
lacrima le scivolò per una guancia ma ormai voleva sapere tutto fino in fondo.
-Continua.-lo
incitò.
-Non
c’è molto altro da dire, Darla ha avuto un parto difficile, una mia amica l’ha
quasi scuoiata per far nascere il bambino in un magazzino e a causa di questo
adesso non può più avere figli. Abbiamo solo Connor. Giles ha sempre saputo
tutto, per i diari degli osservatori, ma gli ho fatto promettere di non dirti
niente.-raccontò.-Stamattina ti avrei detto tutto, davvero.-cercò di prenderle
una mano ma lei non si fece toccare.
-L’hai
già tradita?-alzò lo sguardo velato di lacrime su di lui.
-Mai,
questa è stata la prima volta.-scosse la testa.
-Perché
mi hai fatto questo?!-urlò singhiozzando.-Ed io stupida che ho sperato che tu
fossi tornato per me, Dio che illusa che sono!!-
-Buffy
io ti amo.-si alzò velocemente e la prese per le spalle. Doveva sapere che era
la verità.
-Si,
ma ti sei sposato con un’altra!!-si alzò a sua volta.-Fuori da casa mia!-con il
braccio indicò la porta.
Lui
abbassò lo sguardo e si accinse ad uscire da quella casa. Aprì la porta ma la
voce di lei la fermò.
-Mi
accontento anche delle briciole che potresti darmi.-disse con voce tremante.
Lui
si voltò lentamente e se la trovò di fronte. Le asciugò le lacrime dolcemente.
-Non
posso, non sarebbe giusto principalmente per te.-scosse la testa.-E non posso
fare questo a mio figlio.-la baciò.
-Hai
una sua foto?-gli chiese.
Lui
sorrise e prese il portafoglio. Ne prese una piccola foto e gliela mostrò.
-Gliel’abbiamo
fatta il giorno del suo ottavo compleanno, a novembre dell’anno scorso.-
-È
bellissimo.-gliela porse e lui la ripose nel portafoglio.-Adesso vai.-lo incitò
tristemente e lui uscì.
Buffy
sentì richiudere la porta e si impose di non piangere. Si lavò il viso per
cancellare i segni delle lacrime e poi si truccò. Cominciava un’altra giornata
di lavoro e lei aveva un’altra maschera da indossare insieme alle altre. Adesso
era davvero finita.
Angel
andò da Giles dicendogli della lite avuta con Buffy e ascoltò il resoconto
della sconfitta del demone, poi ripartì alla volta di Los Angeles.
Rientrò
a casa per l’ora di pranzo, Fred stava cucinando aiutata da Darla. Connor non
era andato a scuola e si precipitò tra le braccia del suo papà.
-Come
mai tu oggi sei a casa?-gli chiese sospettoso ma con un sorriso.
-Sciopero
degli insegnanti.-lo informò Wesley.
-Il
tuo amico?-gli chiese Gunn.
-Ora
lui e sua figlia sono al sicuro.-rispose cercando di non tradirsi anche se i
suoi occhi si intristirono all’istante. Posò a terra il figlio che tornò a
giocare con i suoi pennarelli.
Andò
nel suo studio subito raggiunto da Wesley.
-Tu
sei andato a Sunnydale, vero?-lo incalzò.
Angel
si tolse la giacca riponendola nell’appendiabiti e esitò un pò prima di
rispondergli.
-Giles
mi ha chiamato per proteggere qualche ora Buffy da un demone che voleva farne
sua sposa.-gli raccontò brevemente.
-Sarebbe
già il secondo demone con cui si metterebbe.-tentò di sdrammatizzare.
-Il
terzo.-precisò.-È stata anche con Spike.-
-Interessante.
L’hai vista?-si sedette su una poltrona.
-Ieri
sera, stamattina abbiamo litigato.-si sedette dietro la sua scrivania e puntò i
gomiti sul tavolo di legno. Si prese la testa tra le mani.-Ha saputo tutto.-
-L’ha
presa molto male, se ho capito bene.-lo guardò attentamente in cerca di capire
qualcosa di più.
-Si,
dopo stanotte poi...-e qui si rese conto di aver detto troppo.-Non dirlo a
nessuno, ti prego.-
-Muto
come un pesce.-gli assicurò e si alzò.-Ma tu devi fare un pò di chiarezza in te
stesso.-e detto questo uscì.
Angel
si disse che aveva ragione. Era troppo confuso e doveva mettere ordine nei suoi
pensieri e soprattutto nel suo cuore anche se non ne aveva molto bisogno.
Trascorsero
un paio di giorni da quell’avvenimento. Willow notò che Buffy era più triste
del solito e cercò di convincerla a sfogarsi. La cacciatrice le rivelò tutto
una mattina che erano al negozio sedute intorno al tavolo. Sussurrava in modo
che gli altri non le sentissero.
Willow
rimase a bocca aperta stupendosi di ogni singola parola, non riusciva a
crederci ma la tristezza di Buffy le dicevano che era tutto vero.
-Che
farabutto!!!-esclamò alla fine così forte che tutti la guardarono.
-Chi?-le
chiese Xander curioso.
Buffy
guardò la sua migliore amica con la muta richiesta di non rivelare niente.
-Nessuno
che ti importi.-gli rispose.
-E
comunque, non è solo colpa sua. Avrei dovuto chiedergli qualcosa
subito.-concluse la cacciatrice.
-Mi
dispiace così tanto.-le accarezzò i capelli nel tentativo di consolarla.
-Tutto
bene?-si preoccupò Tara sedendosi accanto a loro e posando dei libri sul
tavolo.
-Non
proprio.-e Buffy sospirò tristemente.
Tara
guardò interrogativamente Willow. Adesso era davvero preoccupata.
-Qualche
sera fa è tornato Angel.-le sussurrò Willow.-Hanno trascorso la notte insieme
ma la mattina dopo Buffy ha scoperto che adesso è sposato e ha anche un figlio.
Da otto anni.-le raccontò brevemente e un pò scandalizzata.
-Mi
dispiace molto.-Tara tentò di consolarla.
-Starò
bene.-la cacciatrice abbozzò un sorriso e alzò le spalle.-Mi serve solo un pò
di tempo.-si alzò.
-Vai
via?-le chiese Giles.
-Devo
andare a fare la spesa.-precisò prendendo la borsa. Gli passò accanto e si
fermò.-Non credevo che proprio lei mi avrebbe tenuto nascosto del matrimonio di
Angel.-gli sussurrò e uscì.
L’osservatore
si sentì in colpa e con il morale sotto i piedi tornò al suo lavoro.
Buffy
cominciò a non stare troppo bene. Nausea, affaticamento e vertigini erano solo
alcuni dei suoi sintomi. Aveva uno strano presentimento ma non voleva dargli
credito. Solo dovette farlo e così si decise a fermarsi dalla farmacia.
Tornò
a casa e fece quello che doveva fare. I minuti di attesa le parvero interminabili
e appena il tempo scadde deglutì, poi prese lentamente il piccolo bastoncino
bianco che aveva deposto sulla mensola accanto allo specchio e lo voltò
lentamente. Un attimo dopo si lasciò cadere a sedere sul letto sconvolta.
Fu
in quel modo che Willow la trovò quando salì per cercarla. Dovevano andare a
cenare da Xander ed Anya ed erano quasi in ritardo.
-Tutto
bene?-si preoccupò sulla porta.
Senza
dir niente le porse quello che a Willow parve una penna. Ma appena lo guardò
attentamente capì.
-Oddio,
Buffy questo è un test di gravidanza!-si preoccupò.-Ed è....?-
-Positivo?-la
interruppe guardandola.-Si, lo è. Sono incinta.-le confermò.
-Devi
dirglielo.-non ebbe dubbi su chi poteva essere il padre.
-Mai.-si
alzò scuotendo la testa.-L’ultima cosa che voglio è la nomina di rovina
famiglie e sono in grado di occuparmene da sola, economicamente e non. Posso
farcela.-disse caparbia.
-Ma
lui è il padre.-tentò di convincerla.-È un suo diritto.-
-Ma
non mi ha detto del suo matrimonio e di suo figlio!-ribatté.-Adesso andiamo e
tieni la bocca chiusa stasera.-afferrò la borsa e si accinse ad uscire.
Willow
lasciò il test sulla sua scrivania. Tara le stava aspettando in macchina con
Dawn.
Anya
aveva dato libero sfogo alla sua fantasia per la cena di quella sera, il
secondo aveva il contorno di cipolle al forno con aceto e appena ebbe messo il
piatto di fronte a Buffy, la cacciatrice si sentì disgustata dell’odore della
cipolla e dell’aceto. Le venne da vomitare, portò una mano alla bocca e
scusandosi corse a chiudersi nel bagno.
-Ma
che le prende?-si stupì Anya.-Se non le piaceva poteva anche dirlo.-protestò
offesa.
Tutti
corsero dalla cacciatrice ma Buffy si era chiusa a chiave. Bussarono e la
chiamarono ma lei non rispose, la sentirono vomitare. Poi il rumore dello
sciacquone e del rubinetto aperto.
Due
secondi dopo la serratura scattò e Buffy uscì.
-Stai
bene?-le chiese Dawn.-Sei pallida come uno straccio.-si preoccupò.
-Sto
bene, davvero.-cercò di convincerli sorridendo.-Ma toglietemi le cipolle e
l’aceto dal piatto, vi prego.-prese la mano che la sorella le offriva per
tornare al tavolo.
-Sicura
di stare bene?-rincarò Anya.-Pensavo che ti piacessero, scusa. Forse come odori
sono un pò forti, mi facevano vomitare anche l’anima quando aspettavo Emelyn.-
La
cacciatrice sgranò gli occhi e deglutì nervosamente. Distolse lo sguardo
imbarazzata.
-Anya,
Buffy non è incinta.-la riprese dolcemente Xander.-O si?-guardò la sua amica.
-Buffy
devi dirlo.-la incitò Willow.
-Sei
davvero incinta?-si stupì Dawn.
-Si.-mormorò.-L’ho
scoperto giusto stasera.-
-È
meraviglioso.-e la sorella la abbracciò.-Non lo è?-precisò quando vide i suoi
occhi velati di lacrime.
-No,
è una tragedia!-esclamò rabbiosamente e si andò a sedere sul divano incrociando
le braccia al petto e versando qualche lacrima.-Cosa darò a questo bambino? Io
sono sola.-
Willow
le sedette accanto e la abbracciò per consolarla.
-Hai
tante cose da offrire a questo bambino.-la contraddisse.-Forse non suo padre ma
tu sei così piena d’amore che sarà un bambino fortunato. Sarai una madre
perfetta.-le sorrise dolcemente.
Buffy
annuì e si asciugò le lacrime con i palmi delle mani. Tirò su con il naso.
-Sono
patetica.-mormorò.
-Coraggio,
tirati su.-cercò di consolarla Anya.-Anch’io ero piena di dubbi quando ho saputo
di aspettare Emelyn ma man mano che passava il tempo e la sentivo crescere
dentro di me pensavo che ero davvero fortunata. Avere un bambino è una cosa
meravigliosa, te l’assicuro.-le sorrise.
-Grazie,
a tutti voi.-strinse una mano di Willow.
-Chi
è il padre?-chiese Xander con mal celata curiosità.
-Non
ve lo posso dire.-rispose.-Lui è sposato, ha un figlio ed una vita lontana da
me e da tutto il resto. Neanche lui saprà mai niente di tutto questo.-spiegò.
-Beh,
non ci pensiamo.-interruppe Dawn sorridendo.-Sarò zia e questo è
meraviglioso!-era entusiasta.
Ripresero
la cena allegramente cominciando a fare progetti per il nascituro. Spesso Buffy
ricordava loro che era lei che l’avrebbe avuto ma adesso era serena, aveva
degli amici meravigliosi che le sarebbero stati sempre vicini.
Ebbe
una gravidanza tranquilla, continuò a lavorare ma non potè occuparsi della
caccia. Non volle sapere il sesso del nascituro, voleva una sorpresa. Si
trasferì nella camera che era stata di sua madre cambiando qualcosa dell’arredamento
e allestì la sua ex camera per il suo bambino.
Partorì
il dieci marzo. Per tutto il tempo pensò che il fato era stato beffardo con lei
anche nella nascita di suo figlio. Quel giorno erano esattamente dodici anni
che si era trasferita a Sunnydale e aveva conosciuto tutti i suoi amici. E
anche lui......Angel.....il padre di suo figlio.
Partorì
una bellissima bambina. La trovarono tutti adorabile e se ne innamorarono
all’istante. Cominciarono a scegliere un nome ma Buffy li sorprese tutti.
Quando uscì dall’ospedale non la venne a prendere nessuno, sapeva che
l’avrebbero accolta a casa, e lei ne approfittò per passare dall’anagrafe.
Gli
amici le avevano organizzato una festicciola a sorpresa con tanto di festoni e
palloncini rosa e bianchi. Tara e Dawn si erano occupate del buffet.
-Quando
ti deciderai a darle un nome?-le chiese Anya sfacciata come sempre.
-Già,
non può restare “la bambina”.-rincarò Dawn.
-Già
fatto!-sorrise Buffy sorniona.-L’ho rivelata prima di tornare a casa per farvi
una sorpresa.-
-E
come l’hai chiamata?-le chiese Willow curiosa.
-Ci
ho pensato molto e volevo un nome speciale per la mia bambina, non che le
vostre proposte non fossero tutte molto interessanti ma alla fine ho
deciso.-fece una pausa.-L’ho chiamata Love.-annunciò.
-Lo...Love?-ripeté
Giles esterefatto.
-Non
vi piace?-si fece seria.
-È....semplicemente
adorabile!-esclamò Dawn.-Non avrei saputo trovare un nome più perfetto.-
-Come
mai proprio Love?-le chiese Tara stupita della scelta dell’amica.
-Perché
sono sicura che è nata dall’amore.-sorrise ovvia mentre le sfilavano in mente
ricordi che solo lei conosceva.
-Le
calza a pennello.-concordò Willow.
-E....ha
anche un secondo nome?-si informò Giles.
-E
quale potrebbe essere? Happiness?-scherzò Xander ricevendo una manata di Anya.-Scherzavo!-si
difese massaggiandosi la spalla.
-Le
ho messo anche il nome di mia madre.-rispose Buffy.-Ah....sono sfinita.-si
stiracchiò.-E dato che sono anche in maternità non vedo l’ora di cominciare ad
occuparmi della mia piccolina.-sorrise e la osservò dormire beatamente nella
carrozzina.
-Quanto
tornerai al lavoro?-si informò Willow.
-All’inizio
del nuovo anno scolastico, siamo già a marzo, e per allora dovrò anche trovare
una baby sitter.-rispose coprendo la bambina con il lenzuolo.-Non potrò portarla
con me.-
-Ogni
tanto, se vuoi, posso tenertela io!-si offrì subito volontaria Dawn.
-Uhm...non
so se posso fidarmi a lasciarti la mia Love, ma vedremo.-la punzecchiò e gli
altri risero.
Trascorse
l’estate, allegramente tra le gite al mare e le serate al Bronze, a cui Buffy
partecipava di rado dato che non voleva mai staccarsi dalla sua bambina ma lei
ed Anya lasciavano le loro figlie a Giles, e andavano a divertirsi. Non che
l’osservatore fosse entusiasta di quella cosa ma teneva di buon grado le bambine,
erano due angioletti.
Arrivò
settembre e tutti ripresero a lavorare. Dawn si era laureata all’inizio
dell’estate e per il momento aveva trovato lavoro al negozio con Giles ed Anya.
Buffy lasciava Love a loro, Emelyn andava all’asilo quindi Xander ed Anya non
avevano problemi.
Una
sera, Buffy lasciò la bambina con Dawn e Tara per andare a fare la spesa con
Willow. Love, ormai aveva quattro mesi e mezzo. A Buffy pareva che stesse crescendo
troppo rapidamente ma la adorava. La sua migliore amica non le aveva più
parlato di Angel e la cacciatrice pensava che fosse meglio così. Era fuori
dalla sua vita e doveva occuparsi di Darla e Connor.
Rientrarono
allegre e sorridenti cariche di buste ma subito i loro sorrisi svanirono quando
videro che nel salotto regnava il caos. Dawn era svenuta sul divano e Tara sul
pavimento. Mollarono le buste e corsero da loro per farle riprendere. Avevano
qualche contusione e qualche taglio, pareva essere passato un ciclone da lì. Si
ripresero quasi subito.
-Dov’è
Love?-chiese Buffy notando la carrozzina rovesciata a terra. Corse lì e tirò
via rapidamente le lenzuola ma della bambina non c’era traccia.-Dov’è la mia
bambina?!-la cercò freneticamente.
-L’hanno
presa.....loro.-mormorò Dawn a fatica.
-Loro
chi?!-la guardò preoccupata.
-Avevano
aspetto umano ma non sappiamo chi fossero.-le rispose Tara.
-No...no....la
mia Love.-pianse.-La mia bambina!-singhiozzò disperata.
Willow
chiamò Giles, Xander ed Anya che corsero lì. Buffy si era chiusa in camera sua
mentre Willow cercava di riordinare un pò aiutata, nonostante le ferite, da
Dawn e Tara. Spiegarono loro la situazione e subito si buttarono nelle
ricerche. Non avevano molti indizi ma trovarono un foglio con su un disegno
forse di uno stemma e quello era già un buon punto di partenza.
Per
due giorni non trovarono niente mentre Buffy era a pezzi e sembrava che stesse
lentamente impazzendo. Allora Willow perse la pazienza e afferrate delle foto
della bambina che c’erano sullo scrittoio uscì di corsa e prese la macchina.
Nessuno
riuscì a fermarla e nessuno sapeva dove stesse andando, ma Tara lo intuì.
In
quell’anno nella vita di Angel e degli altri erano cambiate poche cose, a parte
la nascita di Joseph, il figlio di Wesley e Fred. Gunn aveva finalmente, da
tempo, presentato a tutti Patricia e adesso cominciavano già a progettare il
matrimonio. Cordelia pareva aver messo la testa a posto, stava con Michael e
l’aveva anche presentato agli altri. Tutti speravano che questa fosse la volta
buona.
Quella
mattina c’erano solo Angel, Wesley e Cordelia all’Hyperion. Darla, Fred e Gunn
erano usciti per fare la spesa e Connor era a scuola.
Stavano
controllando delle scartoffie quando qualcuno cominciò a bussare freneticamente
alla porta. Cordelia non fece in tempo ad andare ad aprire che la porta si aprì
da sola e Willow andò direttamente da Angel.
-Willow!!-esclamò
Wesley.
-Che
modi, non potevi aspettare che ti venissi ad aprire invece di farlo con la
magia?!-protestò Cordelia ma la strega non prestò attenzione a nessuno dei due.
-Devi
aiutare Buffy.-esordì la strega.-È a pezzi, distrutta, non fa che piangere e
disperarsi, se continua così impazzirà! Ha bisogno di te!-era agitata e mise in
agitazione anche i tre.
-Ma
che stai dicendo?!-Angel non aveva capito molto del suo discorso.
-Sto
dicendo che hanno rapito vostra figlia!-rispose lasciandoli scioccati.
-Ma
io e Buffy non....-ma subito Angel si interruppe pensando alla sera di un anno
prima.
-Loro
cosa?!-esclamò Cordelia.
-Figlia?!-ricambiò
Wesley.
-Ma
loro non hanno una figlia!-rifletté la segretaria.
Willow
uscì dalla tasca le foto e le porse ad Angel che cominciò a guardarle una per
una. Erano foto di Love fatte dalla nascita fino a una settimana prima circa
del suo rapimento.
-Si
chiama Love, ha quattro mesi e mezzo.-adesso la strega pareva essere più calma.
-Quella
sera......-mormorò tenendo gli occhi fissi su una foto di quell’estate dove
Buffy era seduta su una sdraio di legno del suo giardino e teneva in braccio
Love.
-Proprio
quella.-gli confermò la strega.-Buffy non ti ha detto niente perché mi ha detto
che non voleva essere una rovina famiglie. L’hanno rapita due sere fa e da
allora Buffy è andata giù di testa.-
-Oddio,
è incredibile.-mormorò Wesley togliendosi gli occhiali.
-Ehi,
ehi fermi tutti!!-interruppe Cordelia.-Da quando loro hanno una figlia?! Che
figlia?! Non si vedono da dieci anni! E poi perché io non ne so
niente?!-protestò.
-E
l’ha chiamata....-Angel sorrise guardando Willow.
-L’ha
chiamata Love, ha detto di essere sicura che è nata dall’amore.-ricambiò.
-È
un nome originale.-sorrise Wesley. Si avvicinò e prese le foto dalle mani di
Angel per guardarle continuando a sorridere.-È proprio bella.-diede le foto a
Willow.
-Pronto?!-fece
Cordelia ironica.-State parlando di fronte a qualcuno che non sa niente!-attirò
finalmente l’attenzione dei tre.
-È
successo che....l’anno scorso Angel abbia passato la notte con Buffy.-raccontò
brevemente Wesley.
-Bravo,
signor fedeltà.-lo riprese la segretaria ironica.
-E
Buffy è rimasta incinta. A marzo ha avuto Love.-Willow le mostrò le foto.
-Ha
un nome strano ma è una bella bambina.-commentò comunque.
-E
ora che faccio?-fece Angel agitato.
-Un
consiglio capo? Fatti castrare!-e tre persone fulminarono Cordelia con
un’occhiataccia.
-Sto
parlando seriamente!-esclamò Angel.-Cosa dico a Darla?-sospirò sconsolato.
-Evita
la parte della verità.-gli consigliò Wesley.
Avrebbe
detto altro ma dalla porta rimasta aperta entrarono Gunn carico di buste, Darla
con tre e Fred che spingeva il passeggino di Joseph. Ridevano ma si bloccarono
quando videro Willow e compresero che i quattro erano seri.
-Io
ti ho già visto.-Gunn posò le buste per terra e guardò la strega rossa.
-Si,
eri qui la sera che siamo tornati da Pylea per annunciarci che...-ci pensò
bene.-Come si chiamava?-chiese perplessa.
-Buffy.-gli
suggerì il marito.
-Si,
Buffy era morta.-concluse.-E poi hai anche chiamato quattro mesi dopo per
annunciare che l’avevi riportata in vita.-concluse.
-Sono
io.-confermò.-Willow.-abbozzò un sorriso.
-Che
ci fai qui?!-le chiese Darla acida. Non era proprio contenta di vederla, se
Willow era lì significava solo che il marito sarebbe dovuto accorrere ad
aiutare Buffy e non voleva proprio.
-Ehm...-esordì
Angel.-...è successo che...hanno rapito una bambina e...Willow voleva che la
aiutassi.-sperò che quella spiegazione sarebbe bastata.
-Proprio
così.-la strega andò in soccorso dell’ex amico.-È un caso disperato, altrimenti
non sarei mai venuta.-precisò.
-Scommetto
che ti manda la tua migliore amica.-la donna incrociò le braccia al petto con
un sorrisino.
-Affatto.
Se Buffy viene a sapere che sono qui io divento automaticamente una strega
morta e...amo la vita. Oltretutto vorrei rivedere la mia Tara, quindi glielo
dirò il più tardi possibile.-rispose.
-Tara
è tua figlia?-le chiese Fred.
-La
mia ragazza.-precisò vedendola diventare sgomenta.-Angel, dovresti darmi una
risposta.-si voltò verso l’uomo che aveva in mano una foto di Buffy e Love.
-Io...non
lo so...-balbettò indeciso.
-La
vita di Love è nelle tue mani, ci devi aiutare.-tentò di convincerlo.
-Love?-chiese
Gunn perplesso.
-È
il nome della bambina.-gli rispose Cordelia.-È così piccola, neanche cinque
mesi.-mormorò triste guardando anche lei alcune delle foto.
-Che
nome strano.-rifletté il ragazzo.
-Angel?-lo
incitò Willow.
Lui
era combattuto tra due fuochi e non sapeva cosa fare. Da un lato voleva
prendere la macchina e precipitarsi a Sunnydale per consolare Buffy e cercare
di salvare la loro bambina ma dall’altro non voleva che Darla immaginasse
neanche lontanamente la verità, non voleva ferire ne lei ne Connor.
-Vai.-e
fu proprio Darla a prendere la decisione e tutti la guardarono sgomenti.-Love
è...è la figlia di Buffy, vero?-guardò Willow.
-Si.-le
confermò.-Ed è tutta la sua vita, se la sta crescendo da sola, senza un padre.-
-Allora
devi andare.-posò lo sguardo sul marito.-Tu sei un eroe e faresti lo stesso per
Connor. Noi cercheremo di aiutare da qui.-
-Va
bene.-assentì Angel.-Prendo il cellulare e arrivo.-andò dietro al bancone.
-I
rapitori hanno lasciato questo.-Willow porse a Wesley un disegno con lo stemma
dei rapitori.
-Faremo
delle ricerche.-le assicurò l’ex osservatore.
-Grazie,
Buffy vi sarà per sempre grata del vostro aiuto.-abbozzò un sorriso.
Angel
si dichiarò pronto e dopo aver baciato la moglie sulla fronte e averle chiesto
di abbracciare Connor uscì con Willow. Appena furono usciti, Fred e Darla si
misero a sistemare la spesa mentre gli altri cominciavano le ricerche. C’era
una bambina da salvare.
Dawn
era riuscita a convincere Buffy a scendere di sotto, la cacciatrice era sempre
chiusa nella camera di Love. Non riusciva a mangiare ne a fare ricerche, così
si limitava a stare seduta sul divano con le gambe strette al petto coperte da
un plaid. Nessuno sapeva come consolarla.
Willow
aprì la porta ed entrò seguita da Angel. Entrarono nel salotto e molti si
chiesero cosa ci facesse lui lì e perché Willow l’aveva chiamato.
Buffy
sorrise vedendolo e si alzò per andarsi a gettare tra le sue braccia e scoppiare
di nuovo in lacrime.
-Shh...non
piangere.-tentò di consolarla.-La ritroveremo.-le accarezzò i capelli.
Le
prese il volto tra le mani e le asciugò le lacrime dolcemente.
-Avresti
dovuto dirmi di lei.-la riprese bonariamente.
-Non
potevo.-scosse la testa.-Non volevo che tu facessi soffrire Connor.-
-Sempre
gli altri prima di te. Tu dovevi dirmelo, era giusto che io mi prendessi le mie
responsabilità.-sospirò e poi la scortò sul divano e la fece sedere.
-È
un piacere rivederti, amico.-si intromise Xander.-Che succede?-guardò prima
Willow, poi Angel e Buffy. Non stava capendo molto, come gli altri del resto.
-Willow
è venuta a chiedermi aiuto.-lo informò Angel.
-Forse
è meglio cominciare dall’inizio, non credi?-gli propose Buffy asciugandosi le
ultime lacrime.
-Dieci
anni fa sono diventato umano grazie all’anima di mio figlio.-esordì.-E con me
anche Darla, sua madre e....mia moglie. Ma...l’anno scorso è successa una
cosa.-e qui si interruppe.
-Angel
è il padre di Love.-concluse Buffy lasciandoli tutti esterefatti.
-Però,
ne accadono di cose.-esclamò Anya stupita.
-Wesley
e gli altri cercheranno di aiutare nelle ricerche.-li informò Angel.-Che si
sa?-chiese.
-Lo
stemma pare essere riconducibile ad una setta veneratrice del Male Primordiale
composta da esseri umani.-esordì Giles.
-E
perché rapire Love?-si stupì Buffy.
-Quando
Love è nata mi ha chiamato il Consiglio. È molto probabile che Love diventerà
cacciatrice, la più forte cacciatrice mai esistita.-li lasciò tutti a bocca
aperta.
-C’era
da aspettarselo essendo nata dall’attuale cacciatrice più forte mai
esistita.-rifletté Willow.
-Quindi
l’Inferno ha avuto paura e ha mandato questa setta a liberarsi di
Love?-ipotizzò Tara.
-Infatti.-confermò
Giles.-Devono avere una sede qui a Sunnydale ma nascosta, forse dietro qualche
associazione.-sospirò.-Buffy...voglio essere sincero: non ci sono molte
possibilità che Love sia ancora viva.-le comunicò triste.-Ma...se non ci hanno
ancora rimandato il suo corpo è un buon segno.-
-Io
ho bisogno della mia bambina, la prego faccia qualcosa.-piagnucolò la
cacciatrice stringendo forte le mani di Angel.
-C’è
modo di scoprire il loro nascondiglio?-chiese Angel cercando di non pensare che
probabilmente non avrebbe mai visto la sua bambina.
-Io
e Tara ci stiamo lavorando, il foglio che hanno lasciato è un indizio.-gli
rispose Willow.-Proveremo a rintracciarli con la magia, non dovrebbe essere
troppo difficile.-
-Mentre
voi continuate le ricerche, vi dispiace se io ed Angel parliamo un attimo in
privato?-chiese Buffy alzandosi, Angel continuava a tenerla per mano e si alzò
a sua volta.
-Niente
affatto.-Giles acconsentì per tutti.
I
due si scusarono e salirono di sopra, Buffy condusse Angel nella cameretta di
Love. Voleva che lui la vedesse, ci aveva messo tutto il suo amore per
sistemarla.
-È
davvero bella.-sorrise lui guardandosi in giro.
Buffy
aveva tolto la carta da parati a righe e aveva dipinto la cameretta di rosa
appendendo peluches e infantili quadretti sulle pareti. La culla era sistemata
a muro in un angolo, al centro c’era un tappeto con la stampa di allegri
coniglietti, in un altro angolo c’era il fasciatoio e il box. Su una sedia
c’erano ripiegate alcune tutine e su una parete c’era appesa una foto di Love
al suo secondo giorno di vita. Era una camera dolcissima.
-Quando
crescerà toglierò il tappetino, i quadretti ed i peluches ma per adesso mi
piacciono.-Buffy alzò le spalle torcendosi le mani.
-Avresti
dovuto informarmi.-poggiò le mani sulla culla, era perfettamente sistemata con
delle lenzuola bianche candide ed un piumone a colori pastello.
-Già,
ti saresti preso le tue responsabilità facendo soffrire tua moglie e tuo
figlio. Io non volevo questo.-scosse la testa.-Darla sa di Love?-si informò.
-Sa
la storia fino alla parte che Love è tua figlia ed è stata rapita, è all’oscuro
del resto. Quando Willow è arrivata c’eravamo solo io, Wesley e Cordelia in
casa. Loro hanno scoperto tutto, anche se Wesley sapeva che avevamo passato la
notte insieme.-rispose accarezzando dolcemente una copertina poggiata alla testata
di legno.-Le hai messo un nome davvero originale.-si voltò verso di lei
sorridendo, la copertina tra le mani.
-Quella
sera mi hai detto che mi amavi ed io ci ho creduto. Love, come ho detto ai miei
amici, è nata dall’amore e ne sarò per sempre convinta. Volevo un nome
originale, pieno di ricordi e che significasse quello che c’è stato tra noi e
Love mi è sembrato il più adatto. All’inizio mi era venuto in mente Angela ma
era....-cercò le parole giuste da dire.-....troppo esplicito.-concluse.
-Hai
ragione.-concordò.-Non avresti potuto trovare nome più perfetto.-rimise la
copertina al suo posto.
-Non
la posso perdere.-abbassò la testa per nascondere le lacrime.-È tutta la mia
vita.-
Angel
si precipitò ad abbracciarla e lei si sciolse in lacrime stretta al suo petto.
-La
riporteremo a casa sana e salva.-tentò di rassicurarla.
-Non
faccio che chiedermi se sta bene, se ha mangiato e se il pannolino le è stato
cambiato. Prende ancora il latte materno e le piace il solletico sul palmo
della mano.-mormorò distrutta.
Angel
non sapeva cosa dirle per consolarla. Non c’erano parole per lenire il suo
dolore, Love era un pezzo di lei, era la sua stessa carne, il suo stesso
sangue.
In
quel momento Dawn bussò alla porta ed entrò timidamente. I due si voltarono a
guardarla ma senza staccarsi, faceva troppo male.
-Willow
pare avere una traccia e ha chiamato Wesley. Ha detto che stanno arrivando.-li
informò.
-Scendiamo
subito.-le sorrise la sorella.-Dawn puoi preparare dei sandwich?-le chiese.
-Certo,
chiederò a Tara di aiutarmi.-assentì e dopo aver sorriso uscì.
Buffy
si ricompose e non convincendo troppo Angel dichiarò di essere pronta a
scendere. Ma lui la bloccò. La convinse ad andarsi a stendere nella sua camera
dicendole che le avrebbe portato una camomilla. Scese in cucina dove trovò Dawn
e Tara impegnate nella preparazione dei panini e aiutato dalla sorella della
cacciatrice preparò la suddetta camomilla. Pochi minuti dopo la portò a Buffy e
riuscì a fargliela bere tutta. Lei era così stanca che si addormentò dopo aver
finito.
E
dormiva ancora quando tutti arrivarono da Los Angeles. Ne Connor, ne Joseph
erano presenti ed Angel chiese dove fossero.
-Passerà
la madre di Jim a prendere Connor e lo terrà qualche ora con sé.-gli rispose
Darla.
-E
Joseph è con Patricia.-concluse Fred.
Furono
fatte le presentazioni tra chi non si conosceva mentre Dawn e Tara arrivavano
con i panini per tutti, e chi non si vedeva da parecchio si salutò
affettuosamente raccontandosi gli ultimi avvenimenti.
-E
Buffy?-si informò Cordelia.
-Adesso
dorme.-le rispose Angel.
-Menomale,
non dormiva da quando hanno rapito Love.-Dawn sospirò di sollievo alla notizia,
era tremendamente preoccupata per la sorella.
-Credo
sia meglio lasciarla riposare.-propose Giles.-Deve recuperare le forze per
salvare la bambina.-
-Io
e Tara siamo riusciti a localizzare un possibile nascondiglio, speriamo solo di
arrivare in tempo.-spiegò Willow ai nuovi arrivati.
-Si,
pensiamo che sia ancora viva altrimenti ci avrebbero ridato indietro il
corpo.-precisò l’osservatore.
-Si
sa perché l’hanno rapita?-si informò Wesley stupito.
-Love
potrebbe diventare la cacciatrice più forte mai esistita e l’Inferno ne ha
avuto paura.-gli rispose Angel sedendosi sul divano.
-Addirittura
più forte di Buffy?!-si stupì Cordelia.
-A
quanto pare.-le confermò Xander.
Sentirono
scendere le scale e pochi secondi dopo Buffy apparve sulla porta. Si era
cambiata indossando abiti comodi e si era raccolta i capelli.
-Potevi
dormire ancora un pò.-le disse Dawn.
-Ho
dormito per quasi due ore, mi bastano.-alzò le spalle.-Ciao a tutti.-salutò i
nuovi arrivati.
-Ciao
Buffy.-Cordelia la abbracciò rapidamente. Non aveva mai sopportato molto Buffy
ma quello era un momento disperato e l’espressione della sua ex compagna di
scuola l’aveva spinta a mostrarle un pò d’affetto. Ne aveva un gran bisogno.
Buffy
le sorrise quando Cordelia la lasciò e le furono presentati Fred e Gunn che non
conosceva. Poi fissò lo sguardo su Darla. La sua nemica, ma in quel momento non
aveva la forza per considerarla tale.
-Ciao
Darla.-si limitò ad abbozzarle un sorriso.
-Ciao.-e
anche la donna le sorrise.
-Scoperto
altro?-si informò Buffy.
-Tre
poche ore sarà il tramonto. A quell’ora partiremo all’attacco, l’indicazione
del nascondiglio è affidabile.-le rispose Willow.
-Le
armi sono in quel baule.-indicò il baule in legno che Xander ed Anya le avevano
regalato per il suo ventunesimo compleanno, era accanto la libreria.
Xander
lo aprì rivelandolo pieno di armi di ogni tipo. Tutti avevano voglia di fare
una strage.
-Ti
va di mangiare qualcosa?-le propose dolcemente Tara.
-Non
ho molta fame. Ma voi non fate complimenti, per qualsiasi cosa abbiate
bisogno.-sorrise.
Le
ore fino al tramonto parvero un’eternità ma tutti si diedero da fare elaborando
piani d’attacco, Buffy disse a tutti di fare una strage ma di non toccare la
sua bambina.
E
al tramonto uscirono tutti da casa Summers armati fino ai denti seguendo le
indicazioni di Willow e Tara che li condussero ad un vecchio magazzino
abbandonato. Sbirciarono da alcune finestre ma riuscirono a vedere uomini
incappucciati con lunghe tonache marroni. Avevano allestito una specie di
altare e parevano stare recitando un rito. In quel momento li raggiunse Spike
che anche lui voleva rendersi utile nel salvare Love.
Videro
una culla ma era vuota. Ad un certo punto due degli adepti misero sull’altare
una grossa croce a cui avevano legato Love che piangeva disperatamente. A quel punto,
Buffy ritrovò la sua grinta e la sua rabbia più feroce.
-Male
Primordiale, ti sacrifichiamo la vita di questa neonata per permetterti di
trionfare.-recitò solennemente uno degli uomini segnando una croce sulla fronte
di Love con del sangue animale.
Gli
altri parevano recitare piano preghiere sataniche. Avevano le mani giunte e le
teste abbassate ma erano in piedi.
-Un
giorno il tuo Inferno trionferà sulla Terra e per questo ti doniamo la vita di
questa bambina....-e l’uomo non potè continuare perché la porta si aprì
rumorosamente sotto il calcio di Buffy e tutti fecero irruzione. L’unico
intento era salvare Love e farla pagare a quei maledetti.
Quell’uomo
si lanciò su Buffy che stava per prendere quasi la figlia.
-Tu
hai osato toccare la mia bambina.-livida, Buffy lo colpì con un pugno allo
stomaco.-E ora la pagherai per questo.-gli diede una ginocchiata al mento.
Erano
tutti impegnati a combattere contro quegli uomini. Quando si accorsero che
erano umani, Cordelia afferrò il suo cellulare e chiamò la polizia.
Nessuno
riusciva ad avvicinarsi a Love, anche se umani quegli uomini erano forti.
Probabilmente era l’alleanza con il male che li rendeva potenti.
Gunn
ne atterrò uno dandogli un pugno e poi passò a colpirne un altro. Quello
rimasto a terra si accorse della presenza di una balestra a pochi centimetri da
lui e si trascinò fino ad afferrarla e puntarla contro l’altare dove Love era
ancora legata alla croce strepitando e dimenandosi. Era scoperta ed un ottimo
bersaglio.
Fu
Darla l’unica a notare quello che a breve sarebbe successo e spingendo lontano
da sé l’uomo che stava affrontando corse verso l’altare mettendosi a scudo
davanti la bambina giusto nel momento in cui l’uomo scagliò la freccia. Gli si
conficcò dritto al centro della schiena e inarcandosi si inginocchiò poggiando
le mani sul tavolo dell’altare.
-NO!!!-urlò
Angel che aveva visto tutto. Colpì violentemente i due uomini che stava
affrontando e si precipitò dalla moglie. A qualche metro di distanza, anche
Buffy aveva assistito alla scena.
La
prese per le spalle e si inginocchiò al suolo tenendola. Darla perdeva molto
sangue e aveva cominciato a tremare.
-Darla...-mormorò
scostandole i capelli dal volto.
-L’ho
salvata....-le tremavano le labbra.-Sta...sta bene....vero?-chiese.
Angel
guardò distrattamente sull’altare dove Love piangeva e si dimenava ancora.
-Si..si,
sta bene.-le confermò.-La senti come urla?-sorrise mentre piangeva.-Coraggio,
sta arrivando la polizia.-tentò di farle forza.
-Angel...dimmi
la verità....Love...lei è...è tua, vero? È tua...tua figlia...vero?-gli
chiese.-Ti prego...non importa se...la verità mi farà....male io...io lo
devo...sapere...non mentirmi...-tremava sempre di più.
-Mi
dispiace così tanto.-scosse la testa.-Si, Love è mia figlia. Ma è capitato, non
ti avevo mai tradito, te lo giuro.-
-Connor....lo
devi...proteggere....lui adesso ha...ha solo te...-alzò una mano che Angel
prontamente strinse.
-No,
Connor ha anche la sua mamma. Non lo puoi lasciare solo.-non la voleva perdere,
non la doveva perdere, era sua moglie. Forse non la amava davvero ma le voleva
bene ed era la madre di suo figlio.
In
quel momento la polizia fece irruzione e cominciò ad arrestare i membri della
setta. Finalmente libera dal pericolo, Buffy corse a slegare Love. La strinse
forte a sé cullandola e mormorandole parole di conforto, la piccola cominciò a
calmarsi. La polizia accorgendosi che c’era un ferito mandò a chiamare
un’ambulanza.
-Angel...-mormorò
Darla.-....il mio bambino....gli...gli devi dire che...lo amo da morire...che
non deve dimenticarmi....mai...mai...-ormai era prossima alla fine.
-No,
tu glielo dirai. Sta arrivando l’ambulanza.-la informò.
-Angel...io
ti...ti amo.....Con...nor....-l’ultima parola fu poco più di un sussurro, poi
Darla voltò la testa di lato chiudendo gli occhi mentre la mano che teneva tra
quella di Angel le scivolò cadendole sul pavimento freddo e sporco.
-Darla?-la
chiamò Angel scuotendola.-Darla, coraggio non lasciarmi!-strinse cullandolo
quel corpo senza vita e piangendo.
Erano
tutti fermi a guardare la scena mentre Cordelia, Fred e Buffy si scioglievano
in lacrime. Darla era una vittima innocente in quella situazione che si era
offerta di aiutare e invece aveva sacrificato la sua vita per la bambina di
quella che sarebbe dovuta essere la sua peggiore nemica.
In
quel momento arrivò l’ambulanza che caricò il corpo senza vita di Darla e portò
via anche Buffy e Love. La bambina aveva bisogno di essere controllata.
Cordelia
chiamò la madre del compagno di Connor informandola della brutta notizia ma
dicendole di non farne parola con il bambino, anche perché Angel stava andando
a prenderlo. Gli altri si diressero tutti all’obitorio dell’ospedale di
Sunnydale.
Durante
il lungo tragitto fino alla casa dell’amico di Connor, Angel pianse. Con quale forza
poteva dire ad un bambino di quasi undici anni che la sua mamma era morta per
salvare la bambina nata dall’adulterio del padre?
Appena
parcheggiò e scese, subito la porta si aprì e Connor gli corse incontro. Si
incontrarono a metà del vialetto d’ingresso, Angel si inginocchiò per
abbracciarlo. Sulla porta apparvero una signora ed un bambino dell’età di
Connor.
-Ti
sei divertito oggi?-chiese Angel al figlio tirando su con il naso.
-Molto.-sorrise.-Ma
papà tu hai pianto.-notò i suoi occhi rossi, gonfi e lucidi di pianto.-Dov’è la
mamma?-chiese.
-Ehm...Connor,
ti devo dire una cosa....riguarda la mamma.-esordì deglutendo.
-So
che siete dovuti andare fuori città per un lavoro.-
-Si,
è vero. Abbiamo dovuto aiutare una mia vecchia amica a salvare la sua figlioletta
di quattro mesi.-gli spiegò brevemente.-La mamma....l’ha salvata, sai.-abbozzò
un sorriso.
-Vi
siete di nuovo riempiti di lividi come quella volta che i cattivoni della
Wolfram&Hart hanno cercato di rapirmi?-ipotizzò sorridendo.-Oppure avete
affrontato un mostro enorme con le zanne?-
-Erano
dei cattivoni tipo quelli della Wolfram&Hart.-distolse un attimo lo
sguardo.-È successa una cosa molto brutta....La mamma....lei ha combattuto
molto bene, ma....si è ferita e....una ferita molto profonda e dolorosa....-ricominciò
a piangere silenziosamente.
-La
mamma sta bene, vero?-adesso il bambino era serio e preoccupato.
-No,
Connor, la mamma non sta bene.-gli rispose.-La mamma è....la mamma è morta.-gli
comunicò.
-No...-mormorò
mentre cominciava a piangere.-Non è vero.-scosse la testa.-È stata colpa
tua!-urlò disperato e cominciò a dargli pugni sul petto.-Sempre a voler
combattere i mostri!!-
Angel
lo strinse forte facendolo sfogare. Si, forse aveva ragione. Forse era anche un
pò colpa sua.
-Mi
dispiace così tanto.-gli diede un bacio sulla spalla e gli accarezzò i capelli.
Connor aveva smesso di prenderlo a pugni e adesso singhiozzava sul largo petto
del padre.
Adorava
la sua mamma e non poteva pensare che adesso non l’avrebbe più vista.
-La
mamma è stata una vera eroina e si è sacrificata per salvare la tua
sorellina.-pianse mentre sulla porta anche la madre di Jim versava qualche
lacrima.
Connor
si calmò appena dopo qualche minuto, non riuscì neanche a salutare il suo
amichetto. Ma ci pensò Angel che ringraziò anche la sua famiglia di avervi
badato. La giovane donna gli fece le sue condoglianze, aveva conosciuto Darla e
le piaceva.
Andarono
a Sunnydale dove trovarono tutti lì, tranne Buffy e Love. La bambina aveva
bisogno di mangiare e dormire e quindi erano tornate a casa. Angel dovette solo
firmare dei documenti per poter portare via il corpo di Darla per il funerale
che si sarebbe svolto due giorni dopo a Los Angeles.
A
sorpresa, anche Buffy si presentò al funerale. Alla fine della funzione si unì
per fare le condoglianze ad Angel e Connor, non rimase per il rinfresco
all’Hyperion preferì tornare a casa.
Trascorsero
diversi mesi e arrivò Natale. Nonostante tutto, Connor si riprese abbastanza
bene della morte di Darla. Certo le mancava ma aveva comunque il suo papà e i
due si facevano conforto a vicenda.
Angel
andava spesso a Sunnydale per vedere Love, non aveva ancora detto niente a
Connor di quella storia. Lui e Buffy si vedevano ma ancora ci andavano con i
piedi di piombo. Visite regolari e di poche ore, soprattutto a Love. Angel era
ancora a lutto e poi c’era la questione di come avrebbe potuto prenderla
Connor.
Fu
proprio Buffy ad incitarlo a venire entrambi a Sunnydale per passare una
giornata insieme. Il bambino entrò nello studio del padre mentre definiva le
ultime cose. Angel chiuse in fretta e poi si accinse a parlargli ma il figlio
lo precedette.
-Io
ho una sorella?-gli chiese stupito. Era seduto di fronte la scrivania.
-Si,
hai una sorellina di otto mesi.-gli confermò.
-Hai
tradito la mamma?-gli chiese con un pò di delusione.
-Per
la prima ed unica volta.-doveva sapere che comunque aveva amato la madre.
-Parlavi
con lei al telefono?-si informò con un pò di astio.-L’altra?-precisò.
-Esatto,
Buffy vuole conoscerti. Ci ha invitato entrambi domani per passare la giornata
tutti insieme.-attese una sua risposta che non arrivò.-E...anch’io vorrei che
tu conoscessi Buffy e Love.-
-Che
nome buffo.-abbozzò un sorriso.-Non ci posso credere di avere una sorellina che
si chiama Love.-
-Già,
è vero.-ricambiò.-Non ti voglio imporre niente, Connor. Sarà solo una giornata,
e poi mi dirai le tue impressioni. Ma devi almeno accettare tua sorella.-lo
ammonì scherzosamente puntandogli contro un dito.
-Promesso.-alzò
la mano.-Com’è questa Buffy?-si informò.
-Lo
vedrai domani, ma credo che ti piacerà.-sorrise.
-In
caso contrario le rendo la vita difficile.-commentò tranquillamente alzando le
spalle e facendo ridere di gusto Angel.
Anche
se era dicembre era una bella giornata di sole quasi afosa, così Buffy sistemò
la tovaglia sul prato in giardino. I cibi del pranzo si stavano tutti cuocendo
e ne avevano ancora per un pò, quindi lei aveva tempo per vestire Love, le mise
un bel vestitino azzurro con le calze di pizzo bianco.
Erano
quasi le undici e mezza quando sentì suonare alla porta. Tenendo Love in
braccio andò ad aprire, si era messa un paio di pantaloni neri e un top nero
con su una camicetta bianca. Aprì con un sorriso.
-Ciao.-sorrise
ai suoi ospiti.-Accomodatevi.-li fece entrare e poi richiuse la porta.-Finalmente
ti conosciamo, Connor.-sorrise porgendo la mano al bambino.
-È
un piacere.-sorrise stringendogliela.
-Anche
per me.-lo lasciò e indicò loro dove appendere i cappotti.
-Siamo
in ritardo?-si preoccupò Angel.
-Ma
no, non è neanche mezzogiorno.-sorrise.-Tieni un attimo Love.-gliela mise in
braccio e poi prese Connor per mano.-Ti piacciono le brioche con la crema?-gli
chiese andando in cucina.
-Tantissimo.-assentì
mentre Angel li seguiva giocherellando con la bambina.
-Bene,
c’è una pasticceria qui a Sunnydale che ne fa di squisite.-lo lasciò per
prendere una busta di carta da dentro uno sportello. Afferrò un tovagliolo e
prese da dentro la busta una brioche che porse al bambino.-Ci vuole ancora un
pò al pranzo, quindi puoi tranquillamente fare uno spuntino.-con un sorriso gli
scompigliò i capelli.
-Posso,
papà?-Connor si voltò verso il padre per chiedere il suo consenso.
-Certo.-sorrise.-Hai
già visto Love?-si avvicinò.
-È
carina.-alzò le spalle addentando la brioche e sia Buffy che Angel risero.
Si
misero a parlare un pò mentre Buffy cercava di coinvolgere Connor nella
preparazione del pranzo, Angel giocherellava con Love. Appena fu tutto pronto
si spostarono in giardino, Connor trovò strana l’idea del picnic in giardino in
pieno dicembre ma in fondo la trovò originale.
Buffy
aveva allestito la “tavola” all’ombra di un albero. Angel posò Love nel
passeggino, tanto aveva già mangiato, e iniziarono a pranzare. Lui e Connor
erano seduti vicini e Buffy di fronte a loro. I due mangiarono di gusto, Buffy
era stata brava.
Poco
dopo, Love si addormentò e Buffy le abbassò il passeggino per farla stare
comoda. Conquistò definitivamente Connor quando uscì con una torta alle fragole
e gliene diede una bella fetta.
-Se
continui a mangiare così scoppierai!-lo ammonì il padre allegramente.
-Ma
è tutto così buono.-protestò infilando in bocca una bella forchettata del
dolce. La finì in un tempo da record e poi posò il piattino sulla tovaglia, era
sazio ma soddisfatto.
-Ti
è piaciuto tutto?-si premurò Buffy e il bambino annuì.
-Lo
sai, Buffy...-esordì e qui la cacciatrice ed Angel si fecero seri.-...tu mi
piaci.-proclamò.-Se avessi qualche anno in più....ti sposerei.-la fece ridere.
-Non
ti sembra di esagerare?-lo riprese il padre stupito.
-Sarebbe
un vero piacere.-lo assecondò invece Buffy prendendogli le mani.-Anche tu mi
piaci davvero molto, sei un bambino meraviglioso e vorrei che diventassimo
amici.-gli sorrise.
-Tra
te e mio padre....si insomma...c’è qualcosa vero?-le chiese serio.
-Io
voglio molto bene a tuo padre. Quando sarai più grande dovrai farti raccontare
molte cose da lui, te lo consiglio. E...vorrei che tu capissi che...io non
voglio prendere il posto di tua madre, è sbagliato e non lo vorrei mai. Tu le
devi trovare un posto super specialissimo nel tuo cuore e ricordarti di lei
ogni giorno, se vuoi io potrei essere una specie di rimpiazzo. Non il migliore
sulla faccia della terra ma posso provarci. Anch’io ho perso la mia mamma molti
anni fa ed è stato bruttissimo, ma penso a lei ogni giorno e quando ricordo
qualcosa di lei mi accorgo che le voglio sempre più bene e così sarà per
sempre.-gli strinse le mani con un caloroso sorriso.
Connor
parve riflettere un attimo e poi si voltò verso Angel che era serio ed in
ansia.
-Credo
che non ci sarà bisogno di renderle la vita difficile.-proclamò.
L’espressione
di Angel si rasserenò e sorrise. Il giudizio di Connor era positivo e questa
era l’unica cosa che contava davvero.
-Sono
contento.-gli scompigliò affettuosamente i capelli ma quando fece per
abbracciarlo, il bambino abbracciò Buffy. Lui rimase a guardarli contento che
tutto stesse andando bene.
-Ma...-e
Connor lasciò Buffy.-...se vi sposate dovrò trasferirmi qui?-si informò.
-Ne
parleremo più avanti.-gli rispose Angel.
Buffy
sparecchiò aiutata da Connor e poi tornarono in giardino con un libro da
leggere. Love si era svegliata e adesso Angel stava giocherellando con lei.
Buffy tornò a sedersi sulla tovaglia, stese le gambe e fece sedere Connor
accanto a lei. Abbracciati, cominciò a leggergli il libro.
Ogni
tanto, Buffy ed Angel si scambiavano degli sguardi felici. Adesso sarebbero
stati insieme, non c’era più nessun ostacolo. Connor aveva accettato la
situazione, Angel sperava che questo lo aiutasse ancora di più a superare la
morte della madre.
Il
sacrificio di Darla aveva pesato un pò su Buffy, lei non voleva rovinare la
famiglia di Angel ma forse Darla avrebbe voluto che adesso fosse lei a
prendersi cura di suo figlio e lei lo avrebbe fatto, nel migliore dei modi. Da
lassù non si sarebbe mai pentita di averglielo affidato.
Dawn
rientrò prima del dovuto e iniziò a chiamare la sorella non trovandola da
nessuna parte. Entrò nella camera da pranzo e sentì delle voci provenire dal
giardino. Si diresse lì e curiosa si affacciò sulla porta. Sorridendo non ebbe
più il coraggio di chiamarla, le pareva che avrebbe rotto un meraviglioso
incanto. Angel era seduto accanto a Buffy e Connor e Love sorrideva ai suoi
giochini.
Velocemente
corse nel salotto e da uno sportello afferrò la macchina fotografica, senza
farsene accorgere scattò una foto, l’avrebbe mostrata loro appena sviluppato il
rullino. Poi rimase qualche altro secondo a vederli sorridere.
Quello
era il primo giorno di una nuova vita e....di una nuova famiglia.
FINE.