LA STIRPE DI DIANA

Di Bastet

 

PRIMA PUNTATA

 

 

Titolo: La stirpe di Diana

Autore: Elena Ratgirl

Genere: Romanzo

Rating: R deciso, anche con tendenze NC 17

Premessa: questo romanzo sarà incentrato sulle streghe, partendo dal personaggio di Willow, e in particolare dal suo legame con la Congrega delle Streghe. Ci saranno molti personaggi del Buffyverse, in un certo senso il suo universo è parallelo a quello della mia ottava stagione virtuale, ma si potrà leggere questo romanzo anche senza leggere l’ottava stagione virtuale.

 

Londra

Beatrix Perkins aveva lavorato per quasi quarant’anni alle Poste, e continuava ancora ad andarci, anche se solo mezza giornata, per, come diceva lei, integrare la pensione.

Non si era mai sposata, per scelta, ed era vissuta per una parte della vita accudendo l’anziana madre, già anziana quando la aveva messa al mondo, e per il resto facendo una serie di attività, di cui una nota solo alle persone che condividevano con lei la stessa attività.

Beatrix era a capo della congrega di streghe La stirpe di Diana, una delle più antiche dell’Inghilterra e dell’Europa, sopravvissuta alle persecuzioni di ogni genere, e ancora oggi attiva. La congrega di streghe La stirpe di Diana aveva una particolarità che la distingueva dalle altre congreghe, magari molto New Age, che si erano sviluppate sui vari continenti. Era formata da streghe dotate di poteri magici vere, non solo da interessate generiche all’antica sapienza. E nella stirpe di Diana si compivano vari incantesimi, non solo rituali per seguire i ritmi della Terra e della vita.

La stirpe di Diana era formata soprattutto da donne, ma gli uomini particolarmente dotati venivano ammessi. Uno dei membri maschili più autorevoli era Rupert Giles, bibliotecario, docente nonché Osservatore di una delle prescelte ad essere Cacciatrici di vampiri (attività questa abbastanza tipica degli accoliti della congrega).

Quando l’anno precedente Rupert aveva chiesto a Beatrix aiuto per riportare sulla strada della magia bianca Willow Rosenberg, Beatrix glielo aveva fornito senza esitare. Era dovere suo e della Congrega promuovere la magia bianca, positiva, e lottare contro le forze dell’oscurità, anche sottraendo loro persone.

Rupert Giles era riuscito a fermare Willow in tempo, e l’aveva poi accompagnata in Inghilterra, dove era stata ospite della tenuta di Lady Barbara Kent, la seconda come anzianità dopo Beatrix, per ritrovare la strada del bene dentro di sé.

Tante cose erano poi successe dopo il ritorno di Willow negli Stati Uniti, sua terra natale, ma ora sia lei che Gilles che altri loro amici si erano trasferiti in Gran Bretagna.

Quando Beatrix e gli altri accoliti avevano conosciuto Willow avevano capito quanto era importante che una strega così potente fosse dalla parte del bene, ed avevano fatto di tutto per aiutarla. I risultati c’erano stati. Ed ora la stirpe di Diana era lieta di riaccogliere Willow come membro permanente della congrega.

 

Quella sera, nell’alloggio di Beatrix, a due passi da Regent Park, ci sarebbe stata l’iniziazione di Willow a strega ufficiale della stirpe di Diana.

C’erano due streghe che si erano opposte. Jennifer Banks, che nella vita faceva l’assistente sociale, e Sarita Raijv, un’indiana che gestiva con la famiglia un ristorante dalla parte dei Docks, avevano messo in luce le colpe di Willow quando era stata preda del lato oscuro della magia. Colpe molto gravi, visto che comprendevano un omicidio.

Beatrix con altre si erano invece battute per ammetterla, perché una strega come Willow doveva rimanere dalla parte del bene. Con loro avrebbe avuto sostegno e avrebbe potuto resistere ad eventuali tentazioni da parte delle forze oscure. Che potevano contare su varie congreghe, anche antiche e potenti come la loro.

Beatrix era uscita dal lavoro alle 14, aveva fatto qualche commissione e giunse a casa verso le 17. La cerimonia sarebbe iniziata alle 21. Preparò i dolci di offerta alla dea, l’olio ai fiori per ungere la nuova accolita, l’altare e gli oggetti magici.

Alle otto e mezza cominciarono a giungere man mano i membri della congrega, primi fra tutti Giles e Willow. Come da usanza, Willow indossava una tunica bianca, con in testa una coroncina di fiori. Sarita e Jennifer furono gentili con lei.

Al centro del circolo Willow compì i suoi voti:

“Giuri di essere fedele ai dettami della dea Diana e alle sue leggi di assoluto rispetto per il mondo?”, disse Beatrix.

“Lo giuro”, disse Willow.

“Giuri di non usare la tua magia per altro che non sia il bene comune?”

“Lo giuro”

“Giuri che non tradirai mai le tue sorelle e fratelli di Congrega?”

“Lo giuro”.

“Benvenuta nella stirpe di Diana”

Beatrix la cosparse con l’olio di fiori, le passò intorno l’atame, a scacciare via il male e poi tutti insieme si sedettero per terra e mangiarono i dolci e gli altri prodotti.

Verso mezzanotte il circolo si sciolse e ognuno tornò a casa propria.

 

L’indomani era sabato, Beatrix non doveva andare a lavorare. Per cui prima di andare a dormire decise di sacrificarsi alla tecnologia, controllando sul suo pc (da lei comprato l’anno precedente, non si poteva occuparsi di quello che si occupava lei senza averne uno) la posta. Tra una cosa e l’altra era dal giorno precedente che non la controllava più.

I soliti messaggi di spamming, di pubblicità, qualche discussione utile nelle varie mailing list sulla congrega, ma anche sulla cucina e il giardinaggio, altre due sue grandi passioni. Un paio di mail personali di suoi amici che davano il benvenuto alla nuova accolita.

E poi una mail, firmata Ecate.

“Tanto la riprenderemo noi. Non ce la farete mai a tenerla tra di voi. Sottraendocela ci avete dichiarato guerra. E non saprete cosa succederà”.

Era tardi per chiamare Gilles. Ma l’indomani lo avrebbe fatto come prima cosa.

 

Olivia era già a dormire, e Gilles andò a prepararsi in bagno, facendosi una doccia calda che lasciò lo specchio appannato. Mentre si asciugava, di colpo, il vapore sullo specchio cambiò consistenza, scurendosi fino ad assumere il colore del sangue rappreso. Gilles si allontanò dal lavandino e dallo specchio e una voce di donna tuonò:

“Tu credi di potercela portare via così… ma sarà di nuovo nostra. Illuso!”

Gilles afferrò il phon e fece per scagliarlo contro lo specchio… quando di colpo sparì sia il vapore rosso sangue che il vapore stesso.

Gilles sapeva in cuor suo che non si potevano arrendere così le forze del male. Ma erano allora molto più informate di quello che pensava. Andò a letto con l’animo in tumulto. Meglio non dire niente a Willow, non per ora.

 

 

San Francisco.

Amy sbuffò. Le era sembrato carino trovare lavoro in un negozio con atmosfera dark magic, ma alla lunga si stava dimostrando molto noioso. I due proprietari non erano certo creature della magia, piuttosto una coppia di gay di mezza età che gestivano quel negozio per pura moda. Lei doveva mettere in ordine il materiale sugli scaffali, e fare la commessa. Una noia mortale, per una come lei che era una grande strega.

Quella cretina di Willow ed i suoi stupidi amici avevano osato snobbarla, dopo che lei per anni era vissuta come animaletto domestico nelle loro vite. Ma gliela avrebbe fatta pagare, un giorno o l’altro.

La campanella alla porta annunciò che era arrivato un nuovo cliente. Magnifico: un altro stronzo New Age, o gay come i proprietari.

“Tu sei Amy, vero?”, davanti a lei c’era una bellissima donna bionda sulla trentina.

“Sì, ma come fa a conoscere il mio nome?”

“Io so tante cose sul tuo conto…. Tu ci sarai molto utile, mia cara, splendida strega. La grande Ecate ti vuole…”

1-continua